Riassunto Integrale Decameron Giovanni Boccaccio

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Giovanni Boccaccio

DECAMERON

RIASSUNTOintegrale

PRIMA GIORNATAINTRODUZIONE Lopera si apre con la descrizione della tragica situazione di Firenze oppressa dalla peste. I morti per le strade, i lamenti, le urla, laria pesante rendevano la vita in citt una continua sofferenza. Per questo motivo sette nobili ragazze (Pampinea, Neifile, Filomena, Fiammetta, Emilia, Lauretta ed Elissa) seguendo la proposta di Pampinea, decidono di fuggire dalla citt e rifugiarsi in una villa in campagna dove pensano di trovare allegria e di scampare alla peste. Coinvolgono in questa impresa anche tre giovani nobili Filostrato, Panfilo e Dioneo. Cos il giorno dopo giungono in questa bellissima casa con i loro servi e stabiliscono che ogni giorno venga eletto un re o una regina che gestir a suo piacere la giornata. La prima regina Pampinea che dopo aver dato disposizioni ai servi e agli amici decide che alla stessa ora per dieci giorni ognuno racconti una novella che dovr seguire largomento proposto dal re o dalla regina della giornata. Il tema della prima vario ed li primo ad incominciare Panfilo. PRIMA NOVELLA (PANFILO)

Il protagonista di questa novella, Ser Ciappelletto, descritto da Boccaccio come il peggior uomo che mai nascesse. Egli un falsario pronto ad utilizzare tutti i suoi mezzi per contorcere la realt, un abile bugiardo e uno spietato disseminatore di litigi e contrasti allinterno di parenti e amici; assassino, bestemmiatore, traditore della Chiesa e della religione (che naturalmente non segue), ladro, ruffiano nei confronti di uomini e donne , oltretutto, un accanito bevitore di vino: un uomo, quindi, non estraneo al peccato.Egli viene assunto da Musciatto Franzesi per la gestione dei suoi intricati affari sparsi in innumerevoli regioni. Durante il suo viaggio, trova accoglienza in casa di due fratelli usurai e qui vittima di un malore. I due proprietari sono timorosi delle ripercussioni che la diffusione della notizia della morte di un personaggio simile nella loro abitazione senza lestrema unzione avrebbe comportato. Il loro dialogo, per, non sfugge a Ser Ciappelletto, che rassicura i suoi ospiti garantendo loro nessuna preoccupazione futura. Per questo, fa venire il pi santo tra i parrochi, per una sua prima ed ultima confessione. Durante la visita del prete, Ciappelletto gli fa credere di essere un uomo perfetto, che non abbia mai commesso un peccato, quasi un santo. Il frate, stupito da una simile purezza, dopo la morte delluomo, raccoglie tutti i suoi fratelli in riunione con il solo obiettivo di lodare il defunto. Al funerale partecipa un gran numero di persone che, convinte che ci che stato detto riguardo il morto sia del tutto vero, adorano la sua salma proprio come se si trattasse di un individuo degno di essere beatificato ed adorato.

SECONDA NOVELLA (NEIFILE) La vicenda ha per protagonisti due mercanti: Giannotto, cristiano e Abraam, ebreo. I due nonostante la differenza di religione sono legati da una profonda amicizia. Giannotto insiste a lungo con l'amico per convincerlo a convertirsi al cristianesimo, ma questo, anche se attratto dalle motivazioni dategli, rimane fedele alla sua religione fino a che un giorno comunica al cristiano che stava per compiere un viaggio a Roma per vedere da vicino lo stile di vita del Papa e del clero e che se ne fosse rimasto colpito si sarebbe fatto battezzare. Giannotto ormai convinto che vedendo il comportamento vergognoso del clero Abraam si convinca per sempre a non accettare la sua religione. Infatti Abraam si accorge da subito della vita peccaminosa dei chierici e quando torna da Giannotto questo ha ormai perso la speranza nella conversione dell'amico. A sorpresa Abraam gli annuncia invece che nessuno potr ostacolargli il battesimo perch proprio durante il proprio viaggio si accorto che lo Spirito Santo con il Cristianesimo e con nessuna altra religione, perch, pensa, solo in questo modo avrebbe potuto sopravvivere in mezzo a tanto peccato e ad accrescere di giorno in giorno il numero dei fedeli, nonostante coloro che hanno il compito di guidare il gregge facciano di tutto per disperderlo.

TERZA NOVELLA (FILOMENA) Questa novella, narra che Saladino, sultano d'Egitto e di Siria, era molto ricco, potente e saggio ma ultimamente, stava affrontando una carenza economica. Siccome Saladino era una persona molto avara, cerc di rivolgersi all'ebreo Melchisedech con l'astuzia affinch riuscisse ad ottenere ci che voleva con una parvenza di giustizia. Cos fece venire Melchisedech che era un usuraio di Alessandria, e gli domand quale tra la religione giudaica, quella saracena e la cristiana, secondo lui fosse quella vera. Melchisedech per, oltre ad essere un fedele dell'ebraismo, era anche molto astuto e cap subito che con una sua risposta poteva andare contro il sultano. A questo punto l'usuraio, siccome doveva per forza dare una risposta, gli raccont una novelletta che esprimeva un paragone. Infatti questa novelletta raccontava che un uomo ricco possedeva una pietra preziosa e che alla sua morte la doveva dare in eredit a un figlio che doveva essere molto fedele e responsabile. Questa pietra preziosa fu tramandata per molte generazioni fino a quando, un discendente non sapeva a chi dei tre figli dare la pietra preziosa, poich erano tutti e tre meritevoli dell'eredit. Cos fece rifare due copie perfette della pietra autentica da un abile orefice. Alla sua morte, ognuno dei tre figli ricevette un anello e lo prese per vero, ma non si pot scoprire mai quali dei tre figli avesse ricevuto la pietra autentica. Tutta questa novella serv per far capire al sovrano che come l'eredit dell'uomo ricco era toccata a chiss chi fra i tre figli, ancora oggi non si poteva sapere quale, tra le tre religioni prevalenti, fosse quella autentica. Questa novella si conclude bene: Saladino ammir l'intelligenza di Melchisedech e gli disse francamente la verit. L'ebreo prest i soldi che servivano al sovrano. Saladino gli restitu poi l'intera somma, aggiunse grandissimi doni e lo fece diventare suo amico.

QUARTA NOVELLA (DIONEO) Un frate, colpito dalla bellezza di una giovane ragazza, decide di condurla nella sua cella dove i due, attratti luno dallaltra, si sollazzano. Il frate capisce di essere scoperto dallabate, decide perci di uscire lasciando la porta della sua cella aperta per far cadere anche labate nella colpa. Il superiore, inizialmente scandalizzato dal peccato, non appena vede la ragazza nella cella del frate, viene subito pervaso anche lui da desideri peccaminosi: cede alla tentazione e li soddisfa. Il frate lo coglie sul fatto e non pu venire condannato da colui che ha commesso lo stesso peccato. Cos la cosa rimase nascosta, e la fanciulla continu a frequentare tutti e due. QUINTA NOVELLA (FIAMMETTA) La marchesa di Monferrato , partito il marito per la terza crociata, si trova ad affrontare le attenzioni del re di Francia Filippo Augusto. Questo aveva sentito parlare della marchesa come una donna bellissima e, senza averla mai vista, se ne innamor. Per questo si fece invitare da lei a pranzo. La donna accett lietamente linvito e ordin che venissero radunate e cucinate

tutte le galline del luogo. Il re fu ricevuto con calore dalla donna, ma si accorse che, bench le bevande fossero costituite da vini vari e pregiati, le portate erano composte esclusivamente da galline. Il re allora chiese alla marchesa se in quel luogo venivano allevate solamente galline. La donna gli rispose di no e aggiunse che le donne, anche se sono differenti in onore e virt, sono tutte uguali. Il re, compresa la metafora, cap che il suo amore era mal concepito ed era da spegnersi. E cos, finito di pranzare, la ringrazi e si affrett a ripartire dirigendosi a Genova. SESTA NOVELLA (EMILIA) Un frate minore, bench fosse un inquisitore era anche un raffinato buongustaio dedito ai banchetti. Un giorno, avendo sentito parlare di un uomo molto ricco, il quale da ubriaco aveva detto di avere un vino cos buono che anche Cristo lo vorrebbe bere, and da quest'uomo e lo accus di aver definito Dio come un ubriacone e per penitenza gli disse che doveva desinare in convento e andare tutte le mattine a messa in chiesa. L, un giorno, l'uomo ud dire dal predicatore: Voi riceverete per ogni vostro dono cento volte tanto e possederete la vita eterna. Parlando poi col frate, disse: "Da quando frequento questo convento, ho potuto constatare che donate molta minestra ai poveri e quindi nellaldil ne avrete talmente tanta da affogarci". Il frate allora per ira gli rispose che da quel momento in poi poteva fare ci che pi gli piaceva senza pi presentarsi davanti al suo cospetto. SETTIMA NOVELLA (FILOSTRATO) Bergamino, novellatore, in seguito ad un ingaggio da parte del signore di Verona Can Grande della Scala, ricevette in dono solo tre vesti. E cos Bergamino quando si trov al cospetto di Can Grande, lo rimprover della sua avarizia narrandogli la storia di Primasso e dellabate di Clign. L'abate non volle ricevere Primasso, che essendosi portato con s tre pani, se ne nutr fino a che non fu ricevuto. Quando labate alla fine cap che il giovane era venuto solamente per onorare e osservare la sua magnificenza, si vergogn e, per scusarsi, gli don denari, un cavallo da viaggio e vestiti. Can Grande, avendo udito ci, pag loste di Bergamino e diede al novellatore, come nella storia, denari, vestiti pregiati e un palafreno (cavallo da viaggio). OTTAVA NOVELLA (LAURETTA) Messer Ermino de Grimaldi era luomo pi ricco tra tutti i signori di Genova, ma anche il pi avaro. In quel tempo giunse in citt un valente uomo di corte, Guiglielmo Corsiere, che avendo sentito parlare dellavarizia di Ermino, volle andare a trovarlo. Ermino accolse Guiglielmo amichevolmente e, mostrandogli la sua nuova abitazione, gli chiese: "Che cosa posso far dipingere di mai visto prima dora?". Guiglielmo allora gli rispose che poteva far dipingere la Cortesia. Avendo udito queste parole, messer Ermino si vergogn talmente tanto che divenne il pi affabile e compiacente uomo di Genova.

NONA NOVELLA (ELISSA) Una donna della Guascogna and in pellegrinaggio al sepolcro e al suo ritorno, giunta a Cipri, sub violenza da alcuni uomini. Ella pens allora di rivolgersi al re per ottenere unadeguata vendetta, puravendo sentito dire che il re era molto indulgente. Giunta al suo cospetto, gli raccont la vicenda e infine gli chiese come faceva a sopportare tutte le ingiurie che fino ad allora aveva subito. Il re a quel punto, come svegliato da un lungo sonno, si riscosse e stabil che tutte le ingiurie, a cominciare da quella patita della donna, fossero severamente punite. DECIMA NOVELLA (PAMPINEA) Lanziano maestro Alberto di Bologna, medico di gran fama, si innamor di una bellissima donna, Margherita dei Ghisolieri. Cominci pertanto ad andare tutti i giorni, o a cavallo o a piedi, davanti alla casa della donna. Margherita, insieme ad altre donne, comprese il perch di queste visite, ma non capiva come faceva un uomo anziano a innamorarsi, poich riteneva che la passione fosse un sentimento proprio dei giovani. In un giorno di festa, vedendo maestro Alberto nelle vicinanze, lo invit nella sua abitazione. Il vecchio medico per si rese conto che linvito era una sorta di beffa e allora disse a Margherita che lamore degli anziani molto pi maturo e profondo di quello dei giovani. Disse inoltre che, come si mangia la parte pi cattiva dei porri, anche il suo amore poteva essere assaporato. Cos la donna, non avendo considerato le qualit della persona che voleva punzecchiare, si ritrov punzecchiata.

CONCLUSIONE Pampinea nomina come regina della seconda Filomena la quale sceglie il tema:chi da diverse cose infestato, sia oltre la speranza riuscito a lieto fine. La stessa, arrivata lora del desinare, ordina che si danzi. Emilia canta allora la ballata: Io son s vaga della mia bellezza.

SECONDA GIORNATAIn questa giornata si narrano le avventure di chi, colpito da molte avversit, sia riuscito a raggiungere un lieto fine. INTRODUZIONE Dopo essersi svegliata, la compagnia si diletta sul prato. Dopo il pranzo e qualche ballo, si siedono, e Filomena, regina della giornata, ordina a Neifile di incominciare.

PRIMA NOVELLA (NEIFILE) Era da poco morto a Trivigi, santArrigo dichiarato santo perch oltre che essere stato un pio uomo, alla sua morte tutte le campane suonarono contemporaneamente. Allora la gente meravigliata, portava nel luogo santo ove era tenuta la salma, sia storpi sia ciechi e altri poveri, affinch fossero miracolati dalla vicinanza del santo. In quel giorno arrivarono nella citt tre mercanti fiorentini: Stecchi, Martellino e Marchese che, incuriositi dalla folla, vollero andare a vedere le spoglie del santo. Martellino trov il modo per passare indisturbati e senza noie: lui si sarebbe finto uno storpio e i due compari lavrebbero aiutato a reggersi. Arrivato vicino al corpo di SantArrigo, Martellino per burlarsi delle persone che lo guardavano cominci a fingersi miracolato, ritornando a poco a poco normale. Ma riconosciuto da un suo compaesano stava per essere linciato dalla folla, quando Marchese riusc a portarlo via; e cos tutti e tre fecero ritorno a casa.

SECONDA NOVELLA (FILOSTRATO) Il mercante Rinaldo dAsti sta cavalcando verso Verona, quando viene derubato da alcuni furfanti travestiti da onesti cavalieri. Rinaldo vagando dopo il calar del sole e rimasto con pochi indumenti addosso, disperava di trovare un rifugio per la notte quando, per fortuna, riesce a ripararsi sotto il portico di una casa che crede abbandonata, ma invece in questa vi era una bellissima vedova che aiuta il mercante a ristorarsi, gli fa fare un bagno e improvvisamente se ne innamora, da parte sua Rinaldo ricambia lamore della donna e cosi passano la notte insieme. Il giorno dopo, vestito con buoni abiti, riparte ringraziando di tutto la donna e lungo la via incontra i tre briganti che lo avevano rapinato il giorno prima, catturati; perci pu riprendersi i suoi vestiti e i denari, e ritornarsene felicemente a casa.

TERZA NOVELLA (PAMPINEA) Lamberto, Tedaldo e Agolante figli di un ricchissimo cavaliere, alla sua morte sperperano tutta leredit e, divenuti poveri, si decidono a lasciare Firenze e a partire per lInghilterra dove, prestando il denaro ad usura, riescono a guadagnare piu di quanto avevano perso.Ma, affidati i possedimenti inglesi ad un loro nipote di nome Alessandro, se ne tornarono a Firenze. Intanto a causa di una guerra le propriet inglesi non rendono pi, perci i tre fratelli riperdono tutto e per i debiti sono incarcerati; anche Alessandro, ormai povero, sta per tornare in Italia quando incontra un abate inglese che gli si affeziona particolarmente. Una sera labate fatto venire Alessandro nel suo letto, comincia ad accarezzarlo ma Alessandro non capisce come pu un uomo toccare un altro uomo; ma labate in verit altri non e che la figlia del re dInghilterra. Dopo una notte di passione, il giorno seguente giunti a Roma furono sposati dal Papa e cos Alessandro divenne duca di Cornovaglia e pot liberare i tre zii, essendo oramai ricchissimo.

QUARTA NOVELLA (LAURETTA) A Ravello, una cittadina sul golfo dAmalfi, vi era un ricchissimo mercante chiamato: Landolfo Rufolo.Questi part, un giorno, con una nave piena di mercanzie per Cipro; ma commerciando perse tutto e cos decise di fare il corsaro.Guadagn molto di pi cos che con la precedente attivit. Ma un giorno, trovato dai genovesi in uninsenatura, fu derubato e fatto prigioniero; durante il viaggio, lequipaggio colto alla sprovvista da una tempesta fu scaraventato in mare assieme alle merci rubate.Landolfo riusc a raggiungere terra aggrappato ad una cassa. Una giovane donna vedutolo sul bagnasciuga, lo port in casa e lo ristor per alcuni giorni. Il mercante, dopo aver scoperto che la cassa conteneva moltissime pietre preziose, lasciata la donna part per Ravello dove, non esercit pi come mercante ma visse di rendita fino allultimo. QUINTA NOVELLA (FIAMMETTA) Cera a Perugia un noto mercante di cavalli, Andreuccio, che un giorno part per Napoli con una borsa di fiorini doro. La stessa sera, arrivato nei pressi di Napoli, mentre cenava in unosteria, trasse fuori la borsa con i soldi che furono subito notati da due scaltre donne. La sera dopo, la pi giovane di queste due, invit Andreuccio a casa sua e, piangendo, gli disse che lei era sua sorella. Dopo aver convinto Andreuccio, lo costrinse a rimanere la sera e la notte a casa sua. Il povero commerciante cadde in una botola, che si trovava nel bagno, e la donna pot cos rubargli la borsa; uscito fuori della casa ed avendo cominciato a capire linganno, buss, inferocito, pi volte alla sua porta ma, ovviamente, nessuno rispondeva. Perse le speranze, sincammin verso losteria e sulla strada incontr due contadini che, ascoltata la storia, sembrava volessero aiutarlo; cos lo condussero ad un pozzo per farlo lavare dal fetore che aveva addosso. Ma, una volta calato Andreuccio nel pozzo, scapparono impauriti da alcune persone che stavano arrivando al pozzo; lo sfortunato ragazzo, dopo aver risalito il pozzo, salt fuori terrorizzando tutti e, corse via. Ma incontr nuovamente i due astuti contadini che lo obbligarono a rubare un rubino che si trovava al dito di un cardinale sepolto recentemente nella chiesa del paese.Andreuccio trovato lanello se linfilo in tasca e diede il resto delle pietre, sotterrate con il cadavere, ai due loschi individui, che lo chiusero nella cripta assieme al morto. Il giorno dopo, un prete, incuriosito dal tombino aperto, si cal nellipogeo e cos, Andreuccio potescappare dopo aver spaventato a morte il prete, e ritornare a Perugia con il rubino.

SESTA NOVELLA (EMILIA) Poich il re Manfredi fu costretto a partire per combattere Carlo, affid il regno ad Arrighetto Capece, un nobile di Napoli, il quale, venuto a conoscenza della morte del re, non fidandosi della fedelt dei Siciliani, decise di fuggire dallisola con la moglie incinta Beritola Caracciola e il figlio Giuffredi, ma i Siciliani lo scoprirono e lo imprigionano insieme ad altri

servitori del vecchio re. Tuttavia, la moglie riusc a salvarsi a Lipari, dove partor un altro maschio e lo chiam Scacciato; da l decisa a ritornare a Napoli dalla sua famiglia, la donna si imbarc su una nave con i figli e una balia, ma sfortunatamente un forte vento li spinse a Ponza, dove decisero di rimanere finch non si fossero placate le acque. Sullisola Madama Beritola pass il tempo a piangere il marito ma, non appena si allontan dai suoi cari per questo, una galea di corsari genovesi rap i suoi figli e la balia e rub la loro barca. Mentre Madama Beritola continuava le ricerche dei suoi cari, trov per caso una grotta in cui si erano riparati due caprioli e la madre e subito offr loro il suo latte. Alcuni mesi pi tardi, approd sullisola una nave pisana, sulla quale viaggiava Currado dei Malaspina. Durante una battuta di caccia, questo insegu i due caprioli fino alla grotta dove trov la donna che, gli raccont ci che le era accaduto. Allora Currado decise di imbarcarla con i caprioli sulla sua nave. I corsari intanto avevano portato i figli di Beritola e la balia a Genova, dove erano stati dati come bottino a Guasparin Doria. La balia, temendo per la vita dei bambini, gli ordin di fingersi suoi figli e cambi il nome del pi grande in Giannotto da Procida affinch non fosse riconosciuto. Raggiunti i sedici anni, Giannotto inizi ad imbarcarsi sulle galee del suo. Un giorno arriv in Lunigiana e l si mise al servizio di Currado Malaspina della cui figlia ben presto si innamor; ma dopo lunghi mesi furono scoperti da Currado che, grazie alle preghiere di sua moglie, invece di ucciderli, li incarcer. Mentre ci accadeva, il re Pietro dAragona liber la Siciliane, venutolo a sapere Giannotto, decise di rivelare la sua vera identit al carceriere, che subito raccont tutto a Currado. Questultimo, memore del racconto di Beritola, liber il ragazzo e la figlia e permise loro di sposarsi. Dopo che Beritola ebbe riconosciuto il figlio, Currado mand due ambasciatori a Genova e in Sicilia per aver notizie di Scacciato e di Arrighetto. Quando arriv a Genova, lambasciatore rivel la vera identit di Scacciato a Guasparin Doria, il quale, gli diede in moglie la figlia per scusarsi per averlo trattato come un servo. Riunitisi tutti da Currado per festeggiare i ritrovati parenti e le nozze dei due fratelli, arriv durante il pasto, laltro ambasciatore e raccont che Arrighetto era vivo e che era stato liberato dai Siciliani una volta scacciato Carlo dAngi. Dopo i festeggiamenti, partirono tutti per Palermo dove, accolti da Arrighetto fecero una grande festa e vissero l felici per anni.

SETTIMA NOVELLA (PANFILO) Il sultano di Babilonia Beminedab, per ringraziare il re del Garbo di averlo soccorso durante una battaglia, decise di dargli in sposa la sua bellissima figlia Alatiel. Per questo, la imbarc insieme ad altre damigelle su una nave che partiva da Alessandria. Erano quasi giunte a termine del loro viaggio, quando dei forti venti spinsero la nave fuori rotta tanto da farla arenare vicino Maiorca. Alatiel, la mattina seguente fu fortunatamente aiutata da Pericon da Visalgo che, subito sinnamor della bella fanciulla e la port nel suo palazzo dove la fece ubriacare. E cos trascorse con la giovine una felice nottata. Anche il fratello di Pericon, Marato, sinnamor della ragazza. Essendo approdata sullisola una nave di due fratelli genovesi, si accord

con loro per rapirla, uccidere il fratello e poi fuggire con la ragazza. Cos accadde. Anche i due fratelli per sinnamorarono di Alatiel e, gettato Marato in mare, cominciarono a litigare violentemente e cos combatterono fino alla morte di uno dei due. Alatiel e il genovese sopravissuto giunsero cos a Chiarenza dove presto si sparse la notizia della bellezza della ragazza, tanto che il principe dellAcaia la rap e la port nel suo palazzo. Anche il duca dAtene volle vederla e se ne innamor. Il principe per, non disposto a lasciare al duca la ragazza, si accord con un certo Cuiriaci per uccidere il principe e rapire Alatiel. Soltanto due giorni dopo la fuga del duca e della ragazza ad Atene, fu ritrovato il corpo del principe insieme a quello di Cuiriaci. Fu cos che il fratello del principe organizz un piccolo esercito e dichiar guerra al duca. Allora questultimo chiese aiuto allImperatore di Costantinopoli, che invi oltre al suo esercito i suoi figli: Costanzio e Manovello. Anche Costanzio si innamor di Alatiel e, lasciato il campo di battaglia, fugg con la ragazza su una piccola nave a Chios dove rimasero fintantoch la ragazza si innamor di Costanzio. Ma Osbech, re dei Turchi, rap Alatiel per sposarla. Saputo questo, lImperatore di Costantinopoli chiese aiuto al re della Cappadocia che uccise Osbech in battaglia. Alora Antioco, essendo stato raccomandato dallamico Osbech, di proteggere Alatiel, fugg con questa e un suo amico a Rodi. L per Antioco si ammal e in punto di morte chiese al giovane di proteggere la sua donna. Trasferitisi a Cipro, Alatiel riconobbe Antigono di Famagosta, servo del sultano di Babilonia suo padre. Si accord con questo per tornare in patria da suo padre al quale disse che dopo il naufragio in Provenza, era stata soccorsa da quattro cavalieri che lavevano portata in un monastero di benedettine dove era rimasta per molto tempo fingendo di esser figlia di un mercante di Cipro per paura di essere cacciata a causa della sua religione. Alla fine per era riuscita ad aggregarsi ad un gruppo di pellegrini diretti a Gerusalemme e avendo fatto scalo a Baffa aveva incontrato Antigono e con lui era ritornata a Babilonia. Il sultano, udite queste parole, accolse felicemente la figlia e la fece sposare con il principe del Garbo come daccordo inizialmente; la prima notte di nozze , Alatiel gli fece credere di essere ancora vergine.

OTTAVA NOVELLA (ELISSA) Durante la guerra tra Germani e Francesi, il re di Francia lasci il comando a Gualtieri conte dAnversa. Col tempo la regina sinnamor molto del Conte e un giorno, si dichiar. Ma, essendo il conte molto fedele al re, rifiut la donna, che, per vendicarsi, si stracci i vestiti e grid fingendo che il conte stesse abusando di lei. Il conte fu allora costretto a fuggire insieme ai figli Luigi e Violante in Inghilterra. L, una nobile signora moglie di un maresciallo del re dInghilterra not la piccola Violante, che, per paura della taglia che il re aveva posto su loro, era stata chiamata Giannetta, e chiese al conte di poterla portare in casa sua per crescerla e averla come damigella. Il padre anche se a malincuore acconsent e si separ dalla figlia, mentre con Perroto, cos era stato rinominato il figlio, and elemosinando in Galles. L, presso un maresciallo del re, assistevano agli allenamenti

dequitazione dei ragazzi. Un giorno il maresciallo, propose al conte di prender con s Perotto e farlo crescere come suo erede. Allora il conte si trasfer in Irlanda presso un cavaliere e l visse molto tempo servendolo come garzone. Nel frattempo Giacchetto, il figlio dei signori presso cui Giannetta lavorava, si innamor perdutamente della fanciulla. Ma quando Giannetta raggiunse let giusta per sposarsi, la madre del ragazzo, non conoscendo i sentimenti del figlio, cominci a darsi da fare per trovare un buon marito alla ragazza, al ch il figlio si ammal. Nessun medico riusciva a capire ci che causasse il malore del ragazzo, ma un giorno, mentre un medico tastava il polso dellammalato, Giannetta entr nella stanza e subito i battiti del ragazzo aumentarono. Il medico intu ci di cui soffriva il ragazzo e lo raccont alla madre, che, acconsent alle nozze dei due ragazzi. Il che avvenne dopo poco tempo. In Galles, invece si abbatt una pestilenza e fortunatamente Perotto riusc a salvarsi insieme con una contadina, ma il maresciallo e il resto della famiglia mor lasciando a lui tutti i possedimenti. Allora Perotto, innamoratosi della contadina la spos e ottenne dal re il titolo di maresciallo. Passati 18 anni da quando si era trasferito in Irlanda, il conte decise di andare a vedere come stavano i figli. And prima in Galles dove, senza farsi riconoscere, scopr la felice situazione del figlio Luigi poi, si rec a Londra dalla figlia, anche l non facendosi riconoscere,dove scopr che Violante aveva avuto dei bei bambini. Un giorno elemosinando davanti la loro casa fu accolto dentro per riscaldarsi e subito i figli di Giannetta lo abbracciarono e lo coccolarono pur non sapendo chi fosse veramente. Con la morte del vecchio re di Francia e lascesa del nuovo, la guerra tra le due potenze si inaspr a tal punto che il monarca francese dovette chiedere aiuto al re dInghilterra, il quale invi in guerra i suoi marescialli. Dunque Perotto, Giacchetto e il conte che serviva il genero in qualit di scudiero furono costretti a partire. Mentre la guerra infuriava, la regina di Francia si ammal e in punto di morte chiam il vescovo per lultima confessione, al quale rivel il crudele gesto che aveva compiuto contro il conte dAnversa. Questa notizia giunse rapidamente al nuovo re che proclam una grida nella quale si diceva che chiunque avesse riportato al cospetto del re il conte e i suoi figli, avrebbe avuto come ricompensa una grande somma di denaro. Saputo ci il conte subito rivel a Giannetto e Perotto la sua identit e disse a Giacchetto di portarlo dal re perch ricevesse la ricompensa come dote per la figlia. E cos fu: Giacchetto ricevette il denaro e al conte furono restituite le proprie terre insieme ad altri doni.

NONA NOVELLA (FILOMENA) A Parigi in una locanda vi erano molti mercanti italiani che discorrevano sui loro affari e sul fatto che, se avessero avuto loccasione, non avrebbero esitato a tradire le proprie mogli con una scappatella, poich essi ritenevano che anchesse lo facessero. Soltanto uno, di nome Bernab Lomellin da Genova non concordava su ci: infatti, si fidava ciecamente ed era cos innamorato di sua moglie Ginevra (Zinevra nel testo) che non lavrebbe mai tradita e che lei avrebbe fatto altrettanto. Udendo questo, un

altro mercante, Ambruogiuolo da Piacenza, volle dimostrare che, come tutte le donne, anche Ginevra era volubile, scommettendo con Bernab che lavrebbe sedotta in tre mesi e che gli avrebbe portato le prove di ci che aveva fatto; la posta era 5000 fiorini doro se avrebbe vinto, altrimenti ne avrebbe dati 1000 a Bernab. Fatto ci, subito part per Genova e trov la casa della donna. Accordatosi con una domestica, si nascose in un baule e si fece portare nella stanza da letto di Ginevra. La notte, usciva dal baule, memorizzava la stanza, rubava alcuni anelli e vestiti della donna. Una sera, uscito come suo solito dal baule, scopr Ginevra e not che sotto la mammella sinistra aveva un neo un po grande con dei peli biondi intorno; essendo questo sufficiente per vincere la scommessa, la mattina seguente usc dal baule e ritorn di corsa a Parigi, dove, raccontato ci che aveva visto e mostrato a Bernab ci che aveva rubato, non gli rimase che intascare la posta. A quel punto al povero Bernab non rimase che ritornare a Genova e, gonfio dira, stando da alcuni suoi parenti incaricare un suo amico di uccidere Ginevra per punirla cos delladulterio che non aveva commesso. Secondo gli ordini di Bernab, quello condusse Ginevra in un luogo isolato e stava per ucciderla ma sotto le preghiere della donna, gli raccont laccaduto e non la uccise; si fece per dare i suoi vestiti per portarli a Bernab in modo da fargli credere che laveva uccisa. Ginevra subito fugg da Genova, si travest da maschio tagliandosi i capelli e schiacciando il seno e si imbarc sulla nave del catalano En Cararh come marinaio, facendosi chiamare Sicuran de Finale. Ben presto riusc ad accattivarsi il capitano ed ad avere incarichi pi importanti. Un giorno la sua nave approd ad Alessandria per consegnare un suo carico al sultano, al quale, piacendogli molto le capacit di Silurano, convinse En Cararh a lasciarglielo ai suoi ordini. Dopo poco tempo, a Silurano fu affidato il compito di vigilare durante i mercati tra cristiani e arabi in Acri; mentre perlustrava i mercati, not che un mercante (Ambruogiuolo da Piacenza) aveva dei vestiti che le appartenevano, subito gli chiese come faceva ad averli; Ambruogiuolo rise e gli raccont ci che aveva gi raccontato a Bernab. Allora Silurano, fingendo di apprezzare quella storia, port Ambruogiuolo affinch la raccontasse al sultano e fece anche convocare Bernab, anchegli l per affari. Allora smascher linganno del mercante facendolo minacciare dal sultano e rivelando la sua vera identit al marito e agli altri. Il sultano allora obblig Ambruogiuolo a risarcire Bernab e inoltre regal alla coppia ritrovata ori, gioielli e molti 10000 denari: la coppia pot cos ritornare a Genova. Ambruogiuolo fu invece cosparso di miele, legato ad un palo e lasciato nel deserto alla merc degli insetti.

DECIMA NOVELLA (DIONEO) Un giudice pisano di nome Ricciardo di Chinzica, era uomo fisicamente gracile. Piuttosto ricco di famiglia, volle sposarsi una donna molto giovane e bella di nome Bartolomea Gualandi. La festa nuziale fu fastosa, ma gi dall'inizio questo marito mostr scarsa propensione a frequentare la moglie. Il giudice, allora, sentendosi a disagio, cominci a spiegare alla moglie come certi giorni del calendario vietassero le intimit coniugali; ad essi

aggiungeva i giorni di digiuno, le vigilie di apostoli e altri santi; i venerd, i sabati e la domenica, tutta quanta la quaresima e persino i giorni in cui la luna occupava determinate posizioni. Tutto questo rattristava la sposa, che era anche attentamente sorvegliata dal marito, il quale temeva che qualche altro uomo le insegnasse un calendario senza tutte quelle feste. Ora, un giorno estivo di grande calura, il giudice Ricciardo organizz una bella gita di pesca; su una barca salirono Ricciardo e i pescatori, mentre sopra un'altra si sistemarono alcune donne assieme alla giovane Bartolomea. Nell'entusiasmo per la pesca si allontanarono un po' troppo dalla riva e furono sorpresi dalla nave corsara di Paganino da Mare che, bloccata la barca dove erano le donne, e, notata la bella Bartolomea, la sequestr sotto gli occhi di messer Ricciardo che non pot far nulla per evitare la cattura della moglie. Tornato a Pisa il giudice si diede molto da fare per avere notizie della moglie scomparsa, ma nulla. Costei, nel frattempo, era stata portata afflitta e piangente fino a Monaco, sulla Costa Azzurra, che era appunto la sede dei pirati. Paganino, intanto, cercava di consolarla e tanto bene vi riusc che la sera stessa Bartolomea dimentic il giudice e le sue leggi e cominci a vivere lietamente con Paganino il pirata. Dopo qualche tempo messer Ricciardo venne finalmente a sapere dove si trovava la moglie e, imbarcatosi, raggiunse Monaco nella ferma speranza di poter riavere la moglie, pagando anche un costosissimo riscatto. Incontratosi con Paganino, messer Ricciardo venne presto al dunque e Paganino disse che, se veramente la donna che lui aveva sequestrato nel mare di Pisa era sua moglie, pagando il riscatto da lui deciso, messer Ricciardo, poteva riprendersela liberamente. Ricciardo accett, sicuro che la moglie, rivedendolo, gli avrebbe certo gettato le braccia al collo; invece, giunti in casa di Paganino, Bartolomea guard il marito facendo finta di non riconoscerlo. Lo stupefatto Ricciardo, colpito da quell'indifferenza, insistette con la donna affinch riconoscesse in lui il suo legittimo marito, ma lei rispose che sarebbe stato poco conveniente guardare troppo un uomo sconosciuto, ma che, per quanto guardasse, non riconosceva nessun marito. Ricciardo allora pens che la donna facesse cos perch temeva Paganino che era l presente e perci preg il padrone di casa di farlo parlare con la moglie a quattrocchi. Paganino acconsent e i due andarono nella camera della donna dove Ricciardo, con tono appassionato e affettuoso, insistette perch la moglie lo riconoscesse. Bartolomea inizialmente rise in seguito gli rivel di averlo riconosciuto da subito, ma gli rimprover anche sfrontatamente il fatto che lui, con la storia delle vigilie, della quaresima e delle altre festivit, l'aveva costantemente ignorata, gli ricord, inoltre, che, se avesse imposto tante festivit a coloro che lavoravano le sue terre, non avrebbe raccolto neanche un chicco di grano. E gli disse anche che si era imbattuta in un uomo gagliardo che non conosceva festivit di sorta, che era sempre presente con la sua donna e che lei era ben lieta di vivere cos; i digiuni e le festivit religiose le avrebbe rispettate quando fosse stata vecchia. Messer Ricciardo, scandalizzato da tanta franchezza, prov a insistere ancora, ricordandole i doveri di moglie e le promise che, se fosse tornata a Pisa con lui, avrebbe trovato un marito del tutto diverso, capace di farla contenta. Bartolomea rispose che il suo onore era affar suo e si chiese anche come avrebbe potuto mai cambiare

suo marito, visto che era un uomo freddo, indifferente alla sua sposa e che, per quanto si fosse ingegnato, sarebbe stato sempre un disastro. Lei se ne sarebbe stata col suo Paganino e, se poi fosse stata abbandonata, a Pisa non sarebbe tornata di sicuro, perch, tanto, qualunque soluzione sarebbe stata sempre pi vantaggiosa di quella di un ritorno al talamo maritale; di conseguenza lo invitava a ripartirsene per Pisa da dove era venuto. Ricciardo se ne torn cos a Pisa dove gli venne una specie di fissazione e, quando incontrava qualche conoscente, si lamentava con lui, che una giovane donna non vuole mai rispettare le solennit religiose; questo stato d'animo lo fece ammalare di un male che lo port presto a morte. Paganino, saputa la cosa, fu cos lieto di sposare regolarmente la vedova e i due, finch poterono, non rispettarono mai le festivit religiose.

TERZA GIORNATAChi con abilit acquista una cosa desiderata o recupera quella perduta.

PRIMA NOVELLA (FILOSTRATO) In una citt vi era un monastero con otto donne tutte giovanissime e in questo monastero prestava servizio come ortolano un signore che si licenzi perch scontento del salario; sentito l'accaduto un giovane di bell'aspetto di nome Masetto studi come farsi assumere ma temeva di non essere accolto perch troppo giovane e appariscente, allora si finse muto. Cos fu assunto e dopo pochi giorni alcune monache dicevano di aver sentito che il piacere che potesse procurare l'unione con un uomo era insuperabile, perci decisero di sperimentare la cosa sul giovane ortolano e soddisfatte del rapporto lo ripeterono altre volte. Un giorno la badessa scopr per caso il fatto e decise di non denunciare il fatto ma di divertirsi anche lei in questo modo ma egli non potendo soddisfare tutte le donne svel di non essere muto e minacci di fare uno scandalo se non lo avessero promosso castaldo e dopo molti anni torn a casa ricco. Seconda novella (Pampinea): Un palafraniere del re Agilulfo, umile di aspetto ma bello nella persona, si innamor perdutamente di Teodolinda e avendo perso ogni speranza pens di ricorrere all'astuzia. Spi il re per molte notti e vide che andava dalla regina con un mantello nero e una torcia sempre alla stessa ora cos una notte si vest come il re, and dalla regina un po prima del solito ed ebbe un rapporto con lei. Quando si present il re, la regina chiese perch era ritornato ed egli cap il tradimento, perci pens che al colpevole avrebbe dovuto battere ancora il cuore per l'emozione e recatosi nel dormitorio di tutti i servi, visto colui al quale batteva il cuore pi forte tagli una ciocca di capelli per riconoscerlo il giorno dopo per, una volta andato via, il servo

tagli i capelli a tutti i servi, allo stesso modo con cui il re li aveva tagliati a lui, e cos non fu mai scoperto.

SECONDA NOVELLA (PAMPINEA) Un palafreniere del re Agilulfo, umile di condizione ma bello nella persona, si innamor perdutamente di Teodolinda e non avendo speranza, per conquistarla pens di ricorrere all'astuzia. Spi il re per molte notti e vide che andava dalla regina con un mantello nero e una torcia sempre alla stessa ora, cos una notte si vest come il re, and dalla regina un po prima del solito ed ebbe un rapporto con lei. Quando si present il re, la regina chiese perch fosse ritornato ed egli cap il tradimento, perci pens che al colpevole avrebbe dovuto battere ancora il cuore per l'emozione. Recatosi nel dormitorio di tutti i servi, individuato colui al quale batteva il cuore pi forte tagli una ciocca di capelli per riconoscerlo il giorno dopo. Una volta andato via, il servo tagli i capelli a tutti i suoi compagni, allo stesso modo con cui il re li aveva tagliati a lui, e cos non fu mai scoperto. TERZA NOVELLA (FILOMENA) Una donna si era innamorata di un giovane che -aveva notato- era in buoni rapporti con un frate. Il giorno dopo questa and dal frate a confessarsi e disse che questo suo amico la importunava anche se lei era sposata; quando il frate rivide l'uomo, lo redargu per il gesto ma egli si meravigli perch non aveva mai fatto una cosa di simile e cos and sotto casa della donna a chiedere spiegazioni e quella si scus e mostr a lui tutto il suo interesse e prov a sedurlo; una volta tornato a casa, la donna riand dal frate e le disse che quel suo amico le aveva fatto delle proposte indecenti. Questi chiam il giovane e lo sgrid di nuovo, allorch egli cap subito che la donna si serviva del frate per invitarlo; and quella notte stessa da lei che lo aspettava nella sua camera e si sollazzarono insieme con l'impegno di ritrovarsi altre volte senza pi ricorrere al frate.

QUARTA NOVELLA (PANFILO) Un uomo chiamato Puccio di Rinieri era molto devoto al Signore e dal momento che non poteva avere figli volle farsi terziario dellordine francescano. Conobbe un monaco di nome Don Felice che inizi a frequentare la casa di Puccio e si invagh della moglie Isabetta. Allora disse a Puccio che poteva indicargli una penitenza che facevano anche il papa e i prelati per raggiungere il Paradiso pi velocemente e cio stare in preghiera tutta la notte in una stessa stanza della casa da dove si vedesse il cielo, sdraiato per terra e con le mani a guisa di crocifisso. Egli accett e tutte le sere successive Don Felice lo invit a eseguire la penitenza e nel frattempo in unaltra stanza egli poteva tranquillamente giacere con sua moglie per tutta la notte.

QUINTA NOVELLA (ELISSA) Francesco Vergellesi era un cavaliere ricco ma molto avaro e aveva bisogno di un cavallo per partire alla volta di Milano, cos and da un giovane ricco che ne possedeva uno e che era follemente innamorato di sua moglie. Questultimo acconsent a donarglielo in cambio di una chiacchierata con la moglie, e il cavaliere stupito che non gli avesse chiesto soldi accett senza battere ciglio. Il giovane manifest alla donna tutto il suo amore per lei e le disse che comprendeva la sua situazione per se avesse voluto, in assenza del marito, avrebbe potuto stendere due asciugamani alla finestra e lui vedendoli sarebbe accorso subito. Cos durante lassenza del marito lei cadde in tentazione e facendogli il segno stabilito lo fece venire e si abbracciarono e baciarono tutta la notte. SESTA NOVELLA (FIAMMETTA) Un giovane ricco di nome Ricciardo a Napoli si innamor di Catella che dicevano essere la pi bella di Napoli, per essendo questa sposata non faceva caso al corteggiamento di questultimo, il quale decise di ricorrere allastuzia; sapendo che era molto gelosa, la chiam e le disse che il marito se la intendeva con sua moglie e che avrebbero avuto appuntamento in un bagno il giorno dopo e disinteressatamente le consigli di presentarsi lei al posto di sua moglie, che era gi stata avvisata, cos avrebbe potuto smascherarlo. Il giorno seguente Ricciardo and lui nel bagno prestabilito ed essendo una camera oscurissima si mise a letto e quando venne Catella goderono molto insieme; dopo il rapporto Ricciardo spieg che era tutta una messinscena e Catella comprendendo che aveva fatto tutto per amore suo, lo am e si divertirono altre notti insieme.

SETTIMA NOVELLA (EMILIA) Cera a Firenze un giovane di nome Tedaldo che amava Monna Ermellina, moglie di Aldobrandino Palermini, la quale ricambiava questo amore per un giorno non ne volle pi sapere di lui. Tedaldo non capendo il perch, se ne rattrist molto e fugg ad Ancona al servizio di un signore, per sentendo cantare una canzone che lui una volta aveva dedicato alla sua amata, gli tornarono in mente i bei ricordi e torn a Firenze. Nel frattempo si era sparsa la voce della sua morte e lui cap che si trattava di Faziuolo al quale somigliava molto, allora si travest da pellegrino per non essere riconosciuto e introdottosi in casa di lei si fece credere religioso e la costrinse a confessare perch aveva costretto allesilio Tedaldo. Quando questa gli disse che era colpa di un frate che le aveva detto di on tradire il marito, questi gli rispose con abile discorso che era molto pi grave mandare in esilio una persona che tradire, e vedendola pentita si tolse il mantello e si manifest a lei e dopo le spiegazioni dovute si riconciliarono e ritornarono amanti come una volta.

OTTAVA NOVELLA (LAURETTA)

In un monastero vi era un abate a cui piaceva molto la moglie di un certo Ferondo, che per era molto geloso. Allora riusc a parlare con la donna che era stanca di questa gelosia e finse di dirle un segreto: che il marito per guarire doveva morire, purificarsi in Purgatorio e dopo con determinate preghiere sarebbe ritornato in vita, per in cambio del segreto lei doveva donare allabate il suo amore. La donna fiduciosa nelle sue parole accett e pass molte notti con lui che nel frattempo teneva il marito sotto leffetto di droga in una cella sotterranea. Ogni tanto andava dietro la cella e camuffando la voce gli fece credere di essere in Purgatorio e che era stato punito per la gelosia, e che in pochi giorni sarebbe tornato in vita. Nel frattempo la donna rimase incinta, cosicch labate disse al giovane che sarebbe tornato in vita e che Dio gli avrebbe regalato un figlio. Egli ne fu molto contento, ritorn con la moglie e non smisero mai di ringraziare il frate.

NONA NOVELLA (NEIFILE) Vicino Parigi vi era una donna, Giletta, figlia di un medico, che si era innamorata del conte di Rossiglione e sapendo che egli era alla corte del Re e che il re stava in fin di vita, prepar una pozione insegnatale dal padre e disse al re che in cambio della guarigione le doveva dare in sposo quel suo cortigiano. Cos fu e sebbene controvoglia si sposarono per il conte si rec a Firenze e disse alla moglie che non la amava e che voleva che la sua futura moglie si presentasse a lui con il suo anello magico al dito e con un suo figlio in braccio. In seguito la donna scopr la donna che amava e le disse se poteva chiedere al re farsi inviare in segno del suo amore lanello e se un giorno si sarebbe potuta sostituire a lei in cambio di una forte somma. Questa che era povera accett, e cos nove mesi dopo si present con lanello e il figlio piccolo e il re riconosciutola e apprezzata la sua tenacia la rispos.

DECIMA NOVELLA (DIONEO) Nella citt di Capsa un signore ricco aveva una figlia quattordicenne bella e avvenente che non essendo cristiana e avendo visto i suoi concittadini che erano felici poich servivano Dio, si ritir nel deserto e and da un eremita, chiedendogli quale fosse il servigio pi gradito da Dio; egli si invagh di questa, cedette alle tentazioni e le disse che il modo pi indicato per servire Dio era rimettere il diavolo nellinferno e questo voleva dire che dovevano avere un rapporto. Alla ragazza questo modo piacque molto e lo volle fare molte altre volte e fu talmente contenta che raccont ai suoi concittadini che questo era un servigio molto gradito a Dio e tutti si sollazzarono convinti di rendere omaggio al Signore.

QUARTA GIORNATA

PRIMA NOVELLA (FIAMMETTA) Il principe di Salerno Tancredi aveva una figlia, Ghismunda, che era ormai in et da marito, ma suo padre non si adoperava per trovarle un marito n lei osava chiederlo. Un giorno si innamor ricambiata di uno dei tanti uomini della corte del padre, un giovane di umilissime origini di nome Guiscardo. I due iniziarono a frequentarsi. Tramite un passaggio in una grotta, i due giovane tutte le notti si incontravano nella camera della fanciulla. Tancredi per aveva labitudine di andare dopo mangiato nella camera della figlia per discorre con lei. Un giorno vi entr e non trovando la figlia, si addorment sul suo letto sotto le lenzuola. Fu svegliato dallincontro dei due amanti. Voleva reagire dimpulso, ma gli venne in mente una vendetta pi raffinata. Il giorno seguente cattur il giovane e poi and dalla figlia per dirle che aveva scoperto la sua tresca amorosa e che Guiscardo era suo prigioniero. La fanciulla disse che si sarebbe suicidata se il suo amato fosse morto. Guiscardo fu ucciso dopo il colloquio. Il padre le invi in una coppa doro il cuore dellamante che la fanciulla baci pi volte. La fanciulla bevendo una pozione velenosa si suicid e fu sepolta dal padre nel sepolcro di Guiscardo.

SECONDA NOVELLA (PAMPINEA) Un certo Berto protagonista di cattive azioni, ad un certo punto, preso dal rimorso e divenuto cattolico si fece frate con il nome di Alberto. In principio era morigerato nei costumi ma pian piano ripristin gli antichi vizi. Un giorno confess una donna che vanagloriava la sua bellezza. Il frate si accorse della stupidit della donna e le disse che non era cos bella come diceva di essere. Qualche giorno dopo si present a casa della donna chiedendole perdono per le parole dette. Infatti durante la notte era stato picchiato dallangelo Gabriele che gli aveva anche detto di essere innamorato della donna. La donna fu molto contenta e allora il frate le disse che la notte seguente si sarebbe presentato langelo sottoforma laspetto di frate Alberto. I due passarono numerose notti insieme. Un giorno discorrendo con unamica la donna le rivel laccaduto e presto tutti lo seppero e anche frate Alberto. Una sera questultimo and dalla donna per rimproverarla ma i parenti della donna che si erano appostati per sorprenderlo lo videro ed egli, nudo si gett dalla finestra che dava sul Canal Grande; nuot e si rifugi nella casa di un signore. Questi aveva capito che luomo era il misterioso angelo e lo port ad una festa mascherata dove il signore rivel lidentit di frate Alberto che fu imprigionato.

TERZA NOVELLA (LAURETTA) La novella parla di tre sorelle di nome Ninetta,Magdalena e Bertella. Ninetta si innamor di un giovane di umili origini; Magdalena e Bertella si innamorarono di due giovani di nome Folco e Ughetto che a causa della morte dei genitori erano molto ricchi. Restagnone dopo aver stretto amicizia con Folco e Ughetto chiese loro di prestargli qualche soldo e propose loro di

partire insieme alle tre sorelle. Le tre coppie partirono verso Creta ove costruirono numerosi palazzi signorili. Restagnone non amava pi Ninetta come prima e si innamor di una giovane fanciulla di corte. Ninetta accortasi di ci, accecata dalla gelosia avvelen il suo compagno che mor. La giovane confess il delitto al duca di Creta al quale si concesse Magdalena per far scampare la sorella dalla morte. Allora durante la notte quando Folco e Ughetto uscirono il duca rimand a casa Ninetta e pass la notte con Magdalena. Folco ,la mattina seguente , non si spiegava come Ninetta potesse essere in casa e allora inizi a sospettare della relazione tra Magdalena e il duca. Quindi Folco la uccise scapp con Ninetta. Le guardie incolparono dellomicidio Ughetto e Bertella che le corruppero e scapparono a Rodi ove vissero in miseria.

QUARTA NOVELLA (ELISSA) Questa novella parla dellamore tra Gerbino e la figlia del re di Tunisi. Guglielmo II, re di Sicilia, ebbe due figli:Ruggero e Costanza. Ruggero ebbe un figlio di nome Gerbino, che cresciuto dal nonno divenne molto bello e famoso per la sua cortesia e bravura.questa fama giunse presso la figlia del re di Tunisi che si innamor di lui. Anche Gerbino si innamor della fanciulla che era molto bella. Ma il re di Tunisi aveva promesso in sposa sua figlia al figlio del re di Granata perci Gerbino non poteva sposare la fanciulla. Guglielmo, senza sapere dellamore di suo nipote promise fedelt e sicurezza al re di Tunisi e gli invi un guanto segno di impegno assoluto. La nave su cui viaggiava la fanciulla per andare a Granata venne raggiunta e assaltata dalle due navi di Gerbino; ma la fanciulla fu uccisa e gettata in mare dai marinai della sua stessa nave. Ci provoc lira di Gerbino che, salito sulla nave avversaria uccise molti uomini. Il re di Tunisi venuto a conoscenza dellepisodio,fece decapitare Gerbino in presenza di suo nonno Guglielmo come simbolo della fedelt che egli gli aveva promesso.

QUINTA NOVELLA (FILOMENA) Nella citt di Messina vi abitavano tre fratelli, ricchi mercanti, con la sorella minore Elisabetta, fanciulla molto bella che loro non avevano ancora maritato. Questa si innamor di un giovane di nome Lorenzo che lavorava presso il fondaco dei tre fratelli. Anche Lorenzo si innamor di Elisabetta e i due incominciarono frequentarsi segretamente. Il fratello maggiore accortosi della relazione ne parl agli altri due fratelli e tutti e tre , dopo aver portato Lorenzo in luogo solitario lo uccisero e lo seppellirono. Una notte comparve in sogno a Elisabetta Lorenzo che le diceva di essere stato ucciso dai suoi fratelli e le rivel dove era seppellito. Le fanciulla vi si rec, scav e taglio la testa dal corpo che dopo averla fasciata mise in un vaso e ricopr di terra e vi piant delle piante. Spesso la fanciulla riversava lacrime sul vaso e i fratelli avvertiti dai vicini, le tolsero il vaso e scoperta la testa la sotterrarono. Dopo i tre fratelli partirono per Napoli affinch non si sapesse la storia e la sorella continuando a versare amare lacrime mor.

SESTA NOVELLA (PANFILO) Messer Negro da Pontecarraro aveva una figlia di nome Andreuola, giovane e molto bella, la quale era innamorata di Gabriotto, un uomo di bassa condizione. I due, scoprendosi innamorati, si sposarono segretamente. Una notte, Andreuola sogn la morte di Gabriotto. Cos il giorno dopo, lei cerc di convincerlo a rinunciare al loro incontro segreto, ma lui non lascolt. Una volta insieme, Andreuola gli disse del sogno, ma lui la confort, dicendole che non doveva porre fede nei sogni e raccont il suo anche lui, spiegandole che se avesse dovuto credere ai sogni quella notte non avrebbero proprio dovuto incontrarsi. Andreuola, spaventata, lo abbracci e lo baci e lui improvvisamente mor tra le sue braccia. Disperata e piangendo, la ragazza chiam la sua fante, che le consigli di portare il corpo davanti alla porta della casa di Gabriotto, per consegnarlo ai parenti. E cos fecero. Ma mentre camminavano, incontrarono il podest per strada, che trovatele con un morto, le port davanti alla signoria. Qui, esaminato il corpo, si pens che la ragazza lo avesse affogato e fu ritenuta colpevole, ma il podest le disse che lavrebbe lasciata andare, se avesse acconsentito di diventare sua moglie, e lei rifiut. Messer Negro, saputa la cosa, corse a liberare la figlia. Tornati a casa, messer Negro ordin che fossero preparati i funerali per Gabriotto. Passati alcuni giorni, il podest continu ad insistere sulla proposta fatta alla figlia, ma lei, insieme alla sua fante, decise di farsi monaca.

SETTIMA NOVELLA (EMILIA) Una giovane e bella ragazza, chiamata Simona viveva a Firenze ed era innamorata di un ragazzo di nome Pasquino. I due si conoscevano perch lui vendeva la lana e lei la filava per il suo maestro. I ragazzi, anche se molto timidi, riuscirono a fissare un incontro in un giardino per poter stare insieme. Cos lei, accompagnata dalla sua amica Lagina, e lui ,accompagnato dal suo amico Puccino, si incontrarono e nacque un nuovo amore anche tra i due amici. Pasquino e Simona, dopo aver mangiato, andarono a sedersi vicino ad un cesto pieno di salvia, perch Pasquino voleva strofinarsene un po sui denti per renderli pi puliti, e cos fatto, il ragazzo allimprovviso mor. Sentendo le urla, Lagina e Puccino corsero a vedere cosa fosse successo e visto Pasquino a terra e senza vita, il ragazzo cominci ad accusare Simona di averlo avvelenato e fu portata dal podest. Ma questo volle vedere il corpo e il luogo in cui era avvenuto il fatto. Cos Simona cominci a raccontare e quando fece vedere cosa aveva fatto Pasquino con la salvia(strofinandosela sui denti) cadde a terra senza vita anche lei. Il podest, stupefatto, prese la salvia e cap che era stata avvelenata. I due furono seppelliti insieme nella chiesa di San Paolo.

OTTAVA NOVELLA (NEIFILE)

Girolamo abitava a Firenze ed era il figlio di un grandissimo mercante. Crescendo insieme a Salvestra, la figlia di un sarto, questo a poco a poco si innamor di lei. La madre di Girolamo si accorse di questo amore e subito non fu daccordo cos decise di far allontanare il figlio da quella ragazza, dicendo ai tutori di convincere il ragazzo a partire per Parigie insistettero cos tanto che alla fine il ragazzo acconsent. Lo fecero stare a Parigi molti anni e alla fine, ritornato pi innamorato di prima, trov Salvestra gi sposata. Girolamo decise di parlarle, ed entrato di notte in casa di nascosto, dopo essersi assicurato che il marito dormisse, and da lei. Spaventata, la donna stava per gridare ma non appena si accorse che era Girolamo, lo preg di andarsene ma lui non volle e cominci a dormire vicino a lei. Ma luomo, quella notte, mor per il gran dolore. La donna, accortasi dopo poco tempo che il giovane era morto, and dal marito e gli confess tutto. Preso dal panico, luomo pens che sarebbe stato meglio riportare il corpo a casa e cos fecero. Il giorno del funerale, i due decisero di andarci, coperti in modo che nessuno li avrebbe riconosciuti, per capire se qualcuno sospettava di loro. Ma la donna non appena vide il corpo morto, a viso scoperto si gett su di lui per piangere e mor di crepa cuore. Le donne che andarono a prenderla per consolarla, la riconobbero e la trovarono morta. La notizia arriv anche al marito di Salvestra che pianse molto e raccont la verit, cos tutti capirono il motivo della morte dei due ragazzi e furono seppelliti insieme.

NONA NOVELLA (FILOSTRATO) Messer Guiglielmo Rossiglione e messer Guiglielmo Guardastagno erano due nobili cavalieri di Provenza. A entrambi piacevano le armi e amavano molto sfidarsi in gare o tornei. Nonostante abitassero molto distanti luno dallaltro, Guardastagno si innamor della moglie di Rossiglione e dopo diversi incontri fece in modo che questa se ne accorgesse. Lei, conoscendolo, cominci ad innamorarsene, e quando il marito se ne accorse, pens ad una maniera per vendicarsi e uccidere il rivale. Loccasione si present con un torneo in Francia. Rossiglione invit Guardastagno ad andarci insieme. Mentre Guardastagno si stava avvicinando al castello, disarmato ma accompagnato da due servitori, laltro cavaliere sbuc allimprovviso da un cespuglio, lo uccise e gli strapp il cuore. La sera, lo dette al cuoco affinch lo cucinasse e una volta pronto la moglie lo mangi di gran gusto. A quel punto il marito confess alla moglie che quello che aveva appena mangiato era il cuore del suo amato Guardastagno. La donna, in preda al disgusto e alla disperazione, si gett dalla finestra e mor. Il giorno dopo la cosa si seppe per tutto il paese e i due furono seppelliti insieme nel castello di Rossiglione.

DECIMA NOVELLA (DIONEO) Un chirurgo, Mazzeo della Montagna, che viveva a Salerno, aveva finalmente deciso di sposarsi. Si spos con una affascinante ragazza. Essa

per sentendosi trascurata dal marito, ebbe molti amanti finch si innamor di uno di loro, Ruggeri dAieroli, uomo mal visto in citt. Un giorno fu affidato al medico un paziente al quale doveva essere operata la gamba e avendo deciso di operarlo la sera, prepar lacqua con una soluzione che lo addormentasse e la pos nella sua stanza. Poi part per Amalfi. La donna, approfittando dellassenza del marito, invit Ruggeri a passare la notte con lei. Quella sera, la donna ebbe ospiti e cos rinchiuse il suo amante nella sua stanza. Essendo assetato, luomo bevve lacqua lasciata la sera prima dal marito, e cadde in un sonno talmente profondo che quando la donna rientr, pens che quello fosse morto e chiamando la sua fante, insieme decisero di portarlo in un arca di un legnaiuolo l vicino. Quando Ruggeri si svegli, muovendosi rumorosamente fu scambiato per un ladro e portato dal rettore, dove decisero di impiccarlo. Finalmente il medico rientr dal suo viaggio ma corse subito dalla moglie a lamentarsi che lacqua per far addormentare il suo pazienta non cera pila donna cap tutto.Inoltre la fante le disse che aveva saputo che avrebbero impiccato Ruggeri. Cos la donna mand la fante a visitare il prigioniero, e arrivata l, fu dimostrata allo stradic (giudice criminale napoletano) linnocenza di Ruggeri. Luomo cos fu liberato

QUINTA GIORNATAINTRODUZIONE Sotto il reggimento di Fiammetta, si ragiona di ci che ad alcuno amante, dopo alcuni fieri o sventurati accidenti, felicemente avvenisse.

PRIMA NOVELLA (PANFILO) Cimone, figlio molto bello ma putroppo rozzo di Aristippo, ama Efigenia, promessa sposa a Pasimunda, giovane ricco di Rodi, e per lei diventa un uomo nuovo, ben vestito, abile lavoratore nonch filosofo. Cos la rapisce ma naufraga a Rodi a causa di una terribile tempesta e immediatamente viene imprigionato da Lisimaco, somma magistratura di Rodi, e condannato assieme ai suoi compagni alla prigione perpetua. Anche Lisimaco per follemente innamorato di una donna, la sorella di Efigenia, Cassandrea, promessa sposa a Ormisda; ed proprio per questo motivo che decide di accordarsi con il prigioniero. Il piano molto semplice: rapiscono insieme le due amate poco prima del loro matrimonio e fuggono a Creti, dove sono al sicuro grazie ad alcuni amici. La situazione dopo un periodo di tempo non precisato torna normale e cos entrambe le coppie possono tornare ai loro paesi originari, Cimone e Efigenia a Cipri, mentre Lisimaco e Cassandrea a Rodi.

SECONDA NOVELLA (EMILIA) Nellisola di Lipari Martuccio Comito, giovane povero, sinnamora di Gostanza, donna molto bella e ricca. Lui, non potendola sposare a causa di un secco rifiuto da parte del padre di lei, si fa corsaro. Dopo un po di tempo, Martuccio viene rapito assieme ai suoi uomini dai Saraceni e viene imprigionato in Barberia. Lei, per farla finita dato che a Lipari era giunta la notizia della morte del suo amato, si butta in mare su un barca e si lascia trasportare dal vento; anchessa per giunge in Barberia, precisamente a Susa, dove comincia a lavorare la lana in casa di unanziana ma molto caritatevole signora, che la ricondurr assieme a Carapresa, donna che aiutava i pescatori cristiani, dal suo innamorato. Martuccio, intanto, con uno stratagemma fa vincere la guerra al re di Tunisi, Meriabdela, il quale per riconoscenza lo libera e lo ricopre di ricchezze. Libero e ricco il giovane torner in Italia con Gostanza, dove si sposeranno e vivranno felicemente.

TERZA NOVELLA (ELISSA) Pietro Boccamazza, uomo nobile, ama Agnolella, che ricambia il sentimento ma che purtroppo povera. I due giovani, avendo i genitori di lui impedito il matrimonio, decidono di fuggire verso la cittadina di Anagni; Pietro non sa bene la strada, cos si perdono e vengono assaliti da dodici fanti. Fortunatamente per riescono a sfuggire ai ladroni e successivamente lui si perde in una selva, allinterno della quale alcuni lupi gli mangeranno il cavallo. Lei intanto trova ricovero da due vecchietti nel bosco, sfugge a una razzia di briganti e viene portata in un castello, che si scoprir essere di alcuni suoi amici; i due si ritrovano e tornano a Roma dove si sposeranno.

QUARTA NOVELLA (FILOSTRATO) Lizio da Valbona ebbe una sola figlia, Caterina, che ben presto ricambi lamore di un certo Ricciardo Manardi, frequentatore della casa del padre; lunico problema era il luogo dove potersi incontrare e la soluzione venne in mente al giovane innamorato. I due si videro per la prima volta sul balcone della casa di lei e, dopo molti baci, passarono la notte assieme. Sfortunatamente per si addormentarono nudi e, quando si fece giorno, Lizio li scopr; questo, uomo molto costumato, non fece alcuna scenata, anzi acconsent il loro amore purch si fossero sposati. E cos avvenne.

QUINTA NOVELLA (NEIFILE) Nella citt di Fano lormai attempato Guidotto da Cremona, sul punto di morire, affida la giovane Agnesa al suo coetaneo Giacomin da Pavia, affinch la crescesse e la educasse ; ben presto questa divenne la pi bella della citt cos che due concittadini, Giannole e Manghino, se ne innamorarono. Giannole decise di introdursi, grazie al fante Crivello, nella casa della fanciulla per rapirla ma, due informatori, riferirono la cosa a Minghino che, grazie ad un servitore, si introdusse anchegli nella casa di Agnesa. Non riuscendo i due innamorati a porre fine alla discussione, la lite sfoci in una rissa. La fanciulla fu messa in salvo in casa mentre i contendenti furono arrestati. Crivello e Giacomino decisero di maritare la fanciulla con Giannole; quando i parenti dei due sposi chiesero a Giacomino cosa voleva per ricompensa, egli spieg tutta la storia e si venne a conoscenza del fatto che la fanciulla era figlia di Barnabuccio e quindi sorella di Giannole. Tutti fecero pace e la fanciulla si spos con Minghino.

SESTA NOVELLA (PAMPINEA) NellIsola di Ischia viveva marin Bulgaro con la sua bellissima figlia Restituta. Gianni, abitante di procida si innamor perdutamente della bella Restituta e andava tutti i giorni a Ischia persino a nuoto pur di vederla. Un giorno per ella venne rapita da un gruppo di ragazzi che la portarono al re Federigo dAragona che la chiuse nel palazzo arabo-normanno che ha nome Cuba. Sulle tracce della donna amata, Gianni arriv a Palermo e intravide Restituta dietro una finestra del palazzo. Durante la notte Federigo scopr i due amanti addormentati e ordin che fossero legati ed esposti nudi sulla pubblica piazza, prima di essere arsi vivi. Grazie alla testimonianza dellammiraglio Ruggeri di Lauria, i due giovani furono perdonati, perch identificati come il nipote di Gian di Procida, un partigiano degli Aragonesi e uno dei capi della rivolta dei Vespri (1282), e come la figlia del famoso Marin Blgaro.

SETTIMA NOVELLA (LAURETTA) Teodoro, battezzato come Pietro da messer Amerigo che laveva comprato dai pirati mentre era ancora fanciullo, una volta cresciuto si innamora di Violante figlia dello stesso messer Amerigo e in una occasione la mette incinta. Saputo laccaduto, Pietro viene condannato a morte finch non si presenta nella storia il suo vero padre, ambasciatore dellArmenia che lo riconosce e risolve la situazione parlando con messer Amerigo. Infine Violante e Pietro si sposano e vivono felici con un figlio. OTTAVA NOVELLA (FILOMENA)

Un nobile ravennate, Nastagio degli Onesti, nonostante fosse ancora molto giovane, si ritrov ricchissimo in seguito alla morte del padre e dello zio; presto s'innamor di una ragazza di un'ancora pi nobile famiglia, quella dei Traversa, e per attirare la sua attenzione, cominci a spendere smisuratamente in banchetti e feste. La giovane per non si mostr mai interessata all'amore del ragazzo, e per questo lui pi volte si propose di suicidarsi, di odiarla o di lasciarla stare, ma mai riusc nei suoi propositi. Vedendo che, seguendo questo suo sogno, Nastagio si stava consumando nella persona e nel patrimonio, i suoi amici e parenti gli consigliarono allora di andarsene da Ravenna, in modo che riuscisse poi a dimenticare il suo amore inappagato; il ragazzo, non potendo continuare ad ignorare questo consiglio, si trasfer a Classe, poco lontano dalla sua citt. Un venerd all'inizio di Maggio, Nastagio, addentratosi nella pineta, vide una ragazza correre nuda e in lacrime, inseguita da due cani che la mordevano e da un cavaliere nero che la minacciava di morte: lui si schier a difesa della fanciulla ma l'uomo a cavallo, dopo essersi presentato come Guido degli Anastagi, disse a Nastagio di lasciarlo fare in quanto, essendo in realt gi morto per essersi suicidato, stava solo scontando la propria pena infernale, accanendosi su colei che disprezzando il suo amore lo aveva portato a togliersi la vita. Rassegnatosi al volere divino, assist allo strazio del corpo della giovane da parte del cavaliere, al termine del quale i due furono costretti a ricominciare da capo il loro inseguimento, fino a fuggire dalla vista di Nastagio. Il ragazzo decise allora di approfittare di questa situazione, e perci invit i propri parenti e la sua amata con i suoi genitori a banchettare in quel luogo il venerd seguente. Come Nastagio aveva previsto, alla fine del pranzo si ripet la scena straziante alla quale lui aveva assistito una settimana prima, e questa ebbe l'effetto sperato, infatti, la giovane Traversa, ricordandosi di come aveva sempre calpestato l'amore che il padrone di casa provava nei suoi confronti, per paura di subire la stessa condanna acconsent immediatamente a sposare Nastagio, tramutando il proprio odio in amore.

NONA NOVELLA (FIAMMETTA) Federico degli Alberighi, un ricchissimo nobile di Firenze si innamor di monna Giovanna, una delle donne pi belle della Toscana. Per sedurla organizz feste in suo onore e le fece doni fino a sperperare tutti i suoi averi e senza suscitare in lei nessuna attrazione. Si ridusse cos a possedere solo un piccolo podere ed un falcone, uno dei migliori del mondo che gli permettevano di sopravvivere. Avvenne per che il marito di monna Giovanna mor e questa and a trascorrere l'estate con il figlio in una tenuta vicino a quella di Federico. Questo e il ragazzo fecero presto la conoscenza,

grazie al grande interesse del giovane per il falcone. Il figlio di Giovanna si ammal e quando gli chiese cosa lui desiderasse, quello rispose che se avesse avuto l'uccello di Federico sarebbe sicuramente guarito. Il giorno dopo la madre si rec da Federico con una altra donna, non senza vergogna di andare a chiedere a lui che a causa sua si era ridotto in miseria una cosa cos preziosa. L'accoglienza fu calda, le donne dissero che si sarebbero fermate per la colazione, ma l'uomo non trovando niente da cucinare tir il collo al falcone e lo serv a tavola. Il pasto trascorre piacevolmente, fino a quando monna Giovanna, raccolto il coraggio, chiede il falcone per il figlio moribondo. Federico scoppia a piangere davanti a lei e le spiega che glielo avrebbe donato volentieri se non lo avesse usato come vivanda per la colazione uccidendolo proprio perch non aveva niente altro di adatto ad una donna come lei. Giovanna torna a casa commossa per il gesto dell'uomo ma sconsolata e nel giro di pochi giorni il suo unico figlio muore, forse per la malattia, forse per il mancato desiderio dell'uccello. Essendo per ancora giovane viene spinta dai fratelli a rimaritarsi per dare un erede ai beni acquisiti dal defunto marito. La donna non vorrebbe altre bozze, ma essendo obbligata sceglie come sposo Federico per la sua generosit, facendolo finalmente ricco, felice e pi accorto nelle questioni finanziarie.

DECIMA NOVELLA (DIONEO) Pietro di Vinciolo omosessuale, ma per nasconderlo, si sposa. Sua moglie non soddisfatta della loro vita matrimoniale, ma capisce che l'unico modo per ricevere soddisfazioni tradire il marito.La moglie chiede consiglio ad una donna ritenuta santa che le d ragione e che la aiuta a trovarsi gli amanti.Una sera Pietro va a cena da un suo amico, Ercolano, e la moglie fa venire a casa sua uno degli amanti, ma, quando stanno per cominciare la cena, Pietro torna a casa e la donna nasconde l'amante nella stalla. Pietro racconta alla moglie di essere tornato cos presto perch, prima di mettersi a tavola, Ercolano ha trovato l'amante della moglie nascosto in un ripostiglio e la cena andata a monte.La moglie di Pietro biasima il comportamento della moglie di Ercolano, ma proprio in quel momento un asino calpesta le dita del suo amante che lancia un grido di dolore. Pietro va nella stalla e trova l'amante della moglie che era un garzone che piaceva anche a lui e alla richiesta di spiegazioni del marito, la donna dice chiaramente i motivi del suo comportamento e lui non trova nulla da obiettare perch sa che la moglie ha pienamente ragione. Pietro decide di non interferire pi nella vita sentimentale della moglie, fa servire la cena per il garzone, la moglie e lui e poi i tre passano la notte insieme.

SESTA NOVELLA

Queste novelle narrano di come, con una pronta ed arguta risposta, un uomo o una donna siano riusciti a togliersi dimpaccio o da una pericolosa situazione

INTRODUZIONE Rientrata in casa, la compagnia si prepara a mangiare quando Licisca, serva di Filomena, e Tindare, servo di Filostrato cominciano a litigare poich lei afferma che le donne non arrivano mai vergini al matrimonio. Allora Elissa, eletta regina per quel giorno, chiama Dioneo, affinch giudichi il fatto. Dioneo d ragione a Licisca. Finita la discussione, Elissa invita Filomena ad iniziare.

PRIMA NOVELLA (FILOMENA) Filomena intende dimostrare quanto le donne siano capaci di motti arguti, e come essi si addicano alla donna stessa, e a tal fine porta lesempio di come una donna zitt un cavaliere incapace. Madonna Oretta era rispettata e conosciuta, e un giorno, viaggiando insieme con delle persone, ricevette da un cavaliere la proposta di salire sul suo cavallo ed essere da lui intrattenuta. Oretta sal allora sul cavallo, ma il cavaliere era incapace di raccontar le storie, e cos, esasperata alla fine gli disse che il cavallo aveva un andamento troppo duro per lei e che quindi avrebbe preferito continuare a piedi.

SECONDA NOVELLA (PAMPINEA) Un giorno giunsero a Firenze degli ambasciatori inviati l da papa Bonifacio. Essi erano ospiti di Geri Spina, marito di Oretta. Il gruppo, ogni giorno passava davanti al negozio del fornaio Cisti, il quale, pur facendo un lavoro umile, aveva potuto arricchirsi. Questultimo aveva una riserva di vini bianchi, la migliore di Firenze, ed era desideroso di offrirne un po anche alla brigata che ogni giorno passava di l. Tuttavia, a causa della sua umile posizione, non poteva invitarli, e cos decise di tentarli, mettendosi per due mattine di seguito a gustare il suo vino davanti al locale. Il secondo giorno, Geri, chiese al fornaio di poter assaggiare un po del suo vino. Questo piacque talmente tanto agli ambasciatori, che tutte le mattine passarono da lui per berne. Un giorno, Geri decise di organizzare un banchetto in onore degli ambasciatori che stavano per ripartire, e per questo mand un suo servo dal fornaio a prendere un po di quel vino. Il servo si present allora da Cisti con un recipiente talmente grande che quando il fornaio lo vide, ridendo, disse al ragazzo che certo il suo padrone non lo aveva mandato da lui. Riferito questo, Geri disse al servo di tornare dal fornaio e chiedergli a chi dunque lo aveva mandato, e Cisti rispose che sicuramente lo aveva mandato a prendere acqua nellArno. Geri comprese dunque che era a causa della grandezza eccessiva del fiasco e cos, dopo aver rimproverato il servo lo invi di nuovo dal fornaio, stavolta con un fiasco adeguato. Cisti

allora glielo riemp senza problemi e il giorno stesso si rec da Geri per spiegare il suo comportamento.

TERZA NOVELLA (LAURETTA) Viveva a Firenze il vescovo Antonio dOrso, il quale aveva un fratello. Questultimo aveva una nipote sposata ad un uomo cattivo ed avaro. Accadde che un giorno, venne a Firenze un maniscalco giovane e bello, che pagando al marito 500 fiorini falsi, pot giacere con la nipote del fratello del vescovo, il quale, venuto a conoscenza di ci, finse di non saperne nulla. Il prelato un giorno, cavalcando col maniscalco, incontr Madonna dePulci alla quale domand se avesse voluto trascorrere la notte con quel bel giovine accanto a lui; a questa domanda essa rispose che molto volentieri lavrebbe fatto se fosse poi stata sicura di venir ricompensata con monete vere.

QUARTA NOVELLA (NEIFILE) Viveva a Firenze Currado Gianfigliazzi, un gran signore, ricco e amante della caccia. Avendo un giorno catturato una bella gru, la diede al suo cuoco, Chichibio. Mentre la gru coceva sullo spiedo si spanse tuttintorno un profumo di arrosto che attir una servetta del rione di cui Chichibio era invaghito. Questa allora chiese a Chichibio una coscia del volatile ma Chichibio le rispose che non poteva regalargliela. Quella allora lo minacci sul piano affettivo e al cuoco non rimase che accontentarla. Quella sera si tenne una bella cena con degli ospiti, e Currado, vedendo che alla gru mancava una coscia, chiese spiegazioni, al che il cuoco per difendersi disse che le gru avevano una sola gamba, non due. Allora Currado decise di sfidare il cuoco a dimostrargli, allalba del giorno seguente, la veridicit delle sue parole. Cos al mattino si recarono al lago dove le gru riposavano poggiate su una sola zampa. Proprio mentre Chichibio cominciava a credersi salvo Currado lanci un forte grido a causa del quale tutte le gru presero il volo mostrando cos entrambe le zampe. Al che il cuoco rispose al suo padrone che, se avesse lanciato un urlo simile la sera prima, anche quella gru avrebbe mostrato entrambe le zampe. Currado sorpreso e divertito di quella battuta decise allora di perdonare il cuoco.

QUINTA NOVELLA (PANFILO) A Firenze avevano vissuto due uomini, capacissimi nella loro arte, ma di aspetto quasi turpe: Giotto, e Forese da Rabatta: il primo il pi grande dei pittori, il secondo grande conoscitore della giurisprudenza. Accadde un giorno che di ritorno dal Suggello si ritrovassero a fare la strada insieme, ma ben presto un grande acquazzone li colp e furono costretti a rifugiarsi presso dei conoscenti. Quando la pioggia si fu placata, allora insieme ripresero il cammino, discutendo amichevolmente. Mentre ancora parlavano, Forese disse che chi non avesse conosciuto Giotto di persona e

le sue opere, avrebbe con difficolt creduto che fosse il pi grande dei pittori. A ci Giotto, a sua volta, rispose che chiunque non avesse conosciuto di persona Forese avrebbe di certo dubitato che fosse cos dotto.

SESTA NOVELLA (FIAMMETTA) Viveva tempo fa a Firenze un certo Michele Scalza, un giovane molto spiritoso che un giorno si trov con un'allegra brigata sulla collinetta di Montughi. Tra i giovani nacque una discussione su quale fosse la famiglia pi antica di Firenze. Allora lo Scalza, afferm che secondo lui gli uomini pi antichi del mondo erano quelli del casato dei Baronci. Come risposta vi fu una risata generale, ma lo Scalza insistette e disse che si sarebbe rimesso ad un giudice, e che se avesse perso, avrebbe pagato la cena a tutti. Un certo Neri Mannini accett la sfida e, scelse come arbitro il padrone di casa Piero di Fiorentino. Il giudice ascolt prima le ragioni del Neri e poi dette la parola allo Scalza. Lo Scalza difese la sua posizione affermando che Dio, quando ancora non aveva imparato a disegnare bene, aveva creato i Baronci, solo in seguito, quando aveva preso pratica con la matita, aveva creato tutti gli altri uomini, e ci si poteva constatare osservando bene tutti i difetti estetici che i Baronci avevano. A questa conclusione tutti sentenziarono che lo Scalza aveva vinto la cena.

SETTIMA NOVELLA (FILOSTRATO) A Prato accadde che una donna di nome Filippa, fu sorpresa dal marito fra le braccia di Lazzarino dei Guazzagliotri, un nobile giovane di quella citt. Il marito, Rinaldo, denunci allora la moglie e la trascin in tribunale. Qui, Filippa confess con franchezza di essere stata sorpresa dal marito tra le braccia del suo amante. Aggiunse per che quando era stata approvata la legge che condannava a morte le adultere, le donne non erano state chiamate a dire la loro e che quindi si trattava di una legge radicalmente ingiusta. Inoltre chiese al marito se mai aveva mancato ai suoi doveri di moglie. Rinaldo rispose allora che mai gli si era rifiutata. La donna quindi afferm che se il marito aveva sempre ricevuto da lei ci di cui aveva avuto bisogno, cosa avrebbe dovuto fare lei di ci che lui le aveva lasciato, avrebbe dovuto gittarlo a cani? In seguito a ci, dopo una grande risata fu deciso di condannare al rogo le donne che avessero commesso adulterio per denaro.

OTTAVA NOVELLA (EMILIA) Un certo Fresco da Celatico aveva una nipote chiamata Cesca, una donna altera e sussiegosa, che aveva la cattiva abitudine di criticare malevolmente tutto e tutti, senza mai guardare se stessa. Un giorno Cesca se ne and a casa di Fresco e gli si sedette accanto, sbuffando e sospirando. Lo zio le chiese come mai, in un giorno di festa, se ne fosse tornata a casa molto

prima del tempo. Cesca rispose che era tornata a casa perch, in quella citt, tutti gli abitanti, uomini e donne, erano talmente fastidiosi e antipatici, che passando per la strada aveva la sensazione di incontrarsi con la sventura fatta persona. Fresco le disse allora duramente: Figliola, se le persone antipatiche e spiacevoli ti danno tanto fastidio, segui il mio consiglio: non ti specchiare mai . Ma la ragazza, convinta di essere saggia, ma in realt molto stupida, non cap la frase di Fresco e afferm, che avrebbe continuato a specchiarsi come tutte le donne.

NONA NOVELLA (ELISSA) Un'usanza dellaristocrazia di Firenze era quella di formare liete brigate di gentiluomini, cui partecipavano anche gentiluomini forestieri. Una di queste brigate di giovani cavalieri era capeggiata da Betto Brunelleschi, un giovane coraggioso, il quale desiderava che nel gruppo entrasse il celebre poeta e filosofo Guido Cavalcanti: per dare prestigio alla brigata. Un giorno, Cavalcanti si trovava dalle parti di San Giovanni, dove a quel tempo c'era il camposanto con grandi sarcofagi di pietra. Passava di l la brigata di Betto Brunelleschi che pens di andare a punzecchiare il poeta. Tutti gli si avvicinarono stringendolo con i cavalli contro i sarcofagi di pietra e si misero quindi a scherzare e a prenderlo in giro. Allora il poeta disse: Egregi signori, a casa vostra voi potete dire tutto quello che vi piace e se ne and. I giovani non capirono, ma Betto Brunelleschi, che era il pi sveglio di tutti, spieg: Guido ci ha offeso con eleganza infatti ci ha detto che siamo come dei morti perch siamo ignoranti e di conseguenza noi qui al camposanto siamo come a casa nostra. Da quel giorno nessuno della brigata os pi infastidire il poeta.

DECIMA NOVELLA (DIONEO) Tutte le estati veniva a Certaldo un tale fra Cipolla. Costui rivolgendosi ai credenti dopo la messa, li preg di tornare la sera stessa sul sagrato della chiesa, poich avrebbe mostrato loro unantica reliquia: una penna dellArcangelo Gabriele che egli perse quando and da Maria per annunciarle la divina nascita. Due giovinetti, Bragonieri e Pizzini, architettarono allora uno scherzo ai danni del frate. Sapendo che sarebbe andato a pranzo da un suo amico nobile, corsero all'albergo dove il frate teneva le sue bisacce, per derubargli la santa reliquia e per mettere alla prova l'inventiva di costui, quando si fosse trovato privo di questa davanti alla folla dei credenti. Il servo di fra' Cipolla, Guccio Imbratta era rimasto nell'albergo per custodire le cose del frate; ma, essendo innamorato una servetta che lavorava nellalbergo, abbandon tutto per precipitarsi dalla sua amata. I due burloni, ne approfittarono: andarono nella stanza del frate e, vista la cassetta con la penna, la sostituirono con dei pezzetti di carbone trovati nel caminetto della stanza e se la squagliarono. La sera, Guccio port al frate le sue bisacce. Costui, presa la cassetta con la penna dell'Arcangelo Gabriele, la apr, ma vedendo come stavano le cose, la richiuse precipitosamente, maledicendo in silenzio Guccio. Quindi, senza

battere ciglio, cominci a raccontare alla folla che, quando era ancora giovane, era stato inviato dai suoi superiori in Terrasanta, dove aveva conosciuto il venerabile padre Nonmiscocciate Seavoipiace, il quale, gli aveva fatto vedere tutte le sante reliquie che custodiva con venerazione e gliene aveva regalata qualcuna tra cui un dente della santa Croce, una piccola ampolla con il suono delle campane del tempio di Salomone, la penna dell'Arcangelo Gabriele e i carboni del fuoco che aveva bruciato san Lorenzo. Visto per che sia la penna dell'angelo sia i carboni di San Lorenzo erano custoditi in due scatole identiche a volte egli si sbagliava, proprio come in quelloccasione in cui infatti, invece della penna, aveva preso i carboni e, visto che tra due giorni sarebbe stata proprio la festa di quel santo, preg i fedeli di togliersi i berretti ed avvicinarsi a lui per essere segnati con quei carboni che tanto non si consumavano mai, assicurandoli che chi fosse stato segnato con essi, per un anno intero non sarebbe stato bruciato dal fuoco senza che non se ne fosse accorto. In tal modo il furbo frate raccolse un bel po' di offerte.

SETTIMA GIORNATAPRIMA NOVELLA (EMILIA) A Firenze vi era un cardatore della lana di nome Gianni Lotteringhi, il quale era molto religioso e recitava tutti giorni delle lodi alla Madonna e spesso era molto preso dal lavoro che trascurava un poco la moglie, Monna Tessa. Questultima era innamorata di un certo Federigo e dal momento che lei viveva in una villa un po fuori citt e il marito soltanto qualche volta se ne veniva a casa a cenare e a dormire, molto spesso si incontravano di nascosto e lei gli diceva che quando voleva venire doveva fare attenzione perch nella vigna cera un teschio dasino su un palo e quando il muso era rivolto verso Firenze voleva dire che il marito non era in villa, altrimenti significava che cera. Si incontrarono molte altre volte e una volta capit che un contadino che passava per caso spost il muso e non sapendo Federigo che Monna Tessa era a letto con il marito buss tre volte come al solito e destatosi subito il marito, Monna Tessa gli disse che erano i fantasmi e che conosceva una lode per scacciarli e nel frattempo fece cenno a Federigo di andarsene, cos il marito credulone prest fede alle parole della donna e credette di aver scacciato i fantasmi.

SECONDA NOVELLA (FILOSTRATO) Un muratore che viveva a Napoli era sposato con una bella donna di nome Peronella, la quale era innamorata di un giovane che si chiamava Giannello. Tutte le mattine il marito andava a lavorare e la moglie incontrava Giannello nella sua casa, ma un giorno inaspettatamente torn a casa prima e una volta bussato alluscio, Peronella fece nascondere Giannello dentro un tino. Lei si finse sorpresa del suo arrivo e chiedendo spiegazioni seppe che aveva concluso un affare vendendo un tino per cinque gigliati, cos lei, per non

farsi credere meno furba disse che anche lei aveva venduto un tino per a sette gigliati a un uomo che aveva voluto entrarci dentro per vedere se era sano. In quel momento usc Giannello fingendosi il compratore e disse che gli sembrava un po sporco, perci la donna fece entrare il marito per pulirlo e nel frattempo se la spass con il giovane, poich per larrivo improvviso del marito non aveva potuto farlo la mattina e quando fin, Gianello pag i sette gigliati e se ne and via felice.

TERZA NOVELLA (ELISSA) Cera a Siena un giovane bello e di nobile famiglia, il quale si innamor di una sua vicina, moglie di un ricco uomo; con il tempo, essendo la donna incinta, la andava a visitare parecchie volte e divenne presto amico dei due coniugi, tanto che fu scelto da loro come futuro padrino del nascituro. Una volta nato, il giovane si fece frate ma non per questo perse il suo desiderio nei confronti della donna e cos un giorno si incontrarono in camera di lei mentre il marito era assente e convinse la donna a soddisfare i propri piaceri, per allimprovviso torn il marito e la donna, non perdendosi danimo apr e disse che dovevano ringraziare Dio che era venuto il loro amico frate perch il piccolo aveva dei vermicelli che in poco tempo sarebbero giunti al cuore, provocandone la morte per egli conosceva alcune orazioni per liberarlo e lo aveva prontamente guarito. In seguito il marito, molto felice di aver scelto il frate come padrino organizz una festa in suo onore.

QUARTA NOVELLA (LAURETTA) Ad Arezzo vi era un bel giovane di nome Tofano che era molto geloso della moglie la quale mal sopportava la sua gelosia e decise di andare con un altro uomo e tutte le sere, puntualmente lo faceva ubriacare e lo metteva a dormire cos se la poteva intendere con il suo amante talvolta in casa sua, talvolta in casa di lei. Un giorno il marito, capendo qualcosa, finse di ubriacarsi e quando la donna and a casa del suo amante, la chiuse fuori e al suo ritorno non la faceva entrare. Cosicch la donna minacci di buttarsi dentro al pozzo cos la gente avrebbe creduto che lavesse buttata lui mentre era ubriaco e direttasi verso il pozzo butt una grande pietra, provocando un tonfo enorme. Lui credendo che si fosse buttata, usc di corsa per salvarla, per lei, che si era nascosta dietro la porta, entr in casa e a sua volta lo chiuse fuori, giustificando la sua azione come una punizione per la sua gelosia, cos si riconciliarono e lui le promise che non sarebbe pi stato geloso.

QUINTA NOVELLA (FIAMMETTA) A Rimini cera un mercante molto ricco che era geloso oltre ogni misura della moglie e non la faceva uscire di casa, n affacciarsi alla finestra. Ella,

poich sapeva che accanto a loro viveva un giovane, per vendicarsi, quando il marito usciva ispezionava tutta la casa finch riusc a trovare una fessura dalla quale parlare al giovane. Avvicinandosi il Natale, la donna disse al marito che si doveva confessare ed egli indicatole un confessore, si travest lui stesso da prete. Per la donna, capito linganno raccont in confessione che tutte le notti se la intendeva con un prete che ella amava e che con orazioni particolari, faceva addormentare il marito ed entrava dalla porta. Il marito, avendo udito tutto ci fu molto indignato e si mise di guardia tutte le notti fuori dal cancello, e nel frattempo lei chiamava il giovane dalla fessura e si giaceva con lui tutte le notti. Dopo molto tempo che non era riuscito a scorgere nessuno, interrog la donna, la quale le disse che aveva capito il travestimento e per punire la sua gelosia si era inventata la storia del prete, e dal quel giorno in avanti il marito non fu pi geloso e le concesse di uscire quando ne avesse avuto voglia.

SESTA NOVELLA (PAMPINEA) Una giovane donna, moglie di un cavaliere assai valoroso, amava un giovane di nome Leonetto e quando il marito non cera si incontrava con lui nella sua villa di campagna; per un giorno si innamor di lei un altro cavaliere di nome Messer Lambertuccio, il quale minacci di disonorarla se non avesse corrisposto al suo amore. Cos un giorno che il marito era fuori citt, ella se ne and in campagna a giacersi con Leonetto, per informato dellassenza del marito si present anche il cavaliere e lei fece nascondere il giovane sotto il letto. Dopo poco tempo sopraggiunse il marito e la donna disse al cavaliere di prendere un coltello e di urlare per le scale; cos fece e il marito chiese spiegazioni alla donna, la quale ripose che mai aveva avuto una paura simile perch cera questo cavaliere che inseguiva un giovane indifeso e lo minacciava con il coltello, perci lei, impaurita lo nascose sotto al loro letto e, non trovandolo, se ne and urlando. Allora usc Leonetto e il marito, credendo al racconto della donna, la lod molto per il suo coraggio, e in realt solo la donna sapeva ci che era realmente accaduto in quel castello.

SETTIMA NOVELLA (FILOMENA) A Parigi, il figlio di un mercante, avendo sentito dire da degli amici che erano andati al Santo Sepolcro che a Bologna vi era la donna pi bella che avessero mai visto e che per era sposata con un certo Egano, si rec in quel luogo e si fece assumere come servitore. Dopo molto tempo acquist la fiducia di E