RFId e Security nel Contesto Sanitario

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CLAUDIA ABBENDA SAET U n sistema RFId è com- posto da diversi ele- menti. Sull’oggetto da identificare viene ap- plicata un’etichetta, il tag. L’og- getto può essere un luogo, un prodotto, una “persona”. Il tag è composto da un chip in cui so- no memorizzati i dati e da una piccola antenna in grado di tra- smetterli. Un lettore riceve i dati e può ela- borarli direttamente o inviarli ad un computer centrale [1]. Seb- bene l’applicazione dell’RFId sia ancora limitata, il settore ospedaliero rappresenta sicuramente un am- bito in cui l’impiego di questa tecnologia potrebbe avere una grande diffusione in un futuro molto vici- no. Identificazione e localizzazione del paziente Il primo accorgimento per garantire la sicurezza del paziente è quello di identificarlo correttamente nel momento in cui viene preso in onere dal complesso ospedaliero e di verificare la corrispondenza con la sua cartella. Purtroppo recentemente il numero di casi di una non corretta identificazione o addirittura di furto di identità di un paziente è cresciuto in modo considerevole. Ciò ha messo in rilievo come i metodi che vengono abitualmente utilizzati non siano più sufficienti a ga- rantire quel livello di protezione dal rischio clinico e dal rischio di frode che il mondo della sanità oggigior- no richiede. L’adozione di tecnologie più avanzate, come i tag RFId, permette di aumentare il livello di si- curezza, riducendo i rischi che possono derivare da una inesatta identificazione (nomi “difficili” dovuti al- SICUREZZA LOGICA RFID E SECURITY NEL CONTESTO SANITARIO 52 Safety&Security ottobre 2011 Claudia Abbenda

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CLAUDIA ABBENDASAET

Un sistema RFId è com-posto da diversi ele-menti. Sull’oggetto daidentificare viene ap-

plicata un’etichetta, il tag. L’og-getto può essere un luogo, unprodotto, una “persona”. Il tagè composto da un chip in cui so-no memorizzati i dati e da unapiccola antenna in grado di tra-smetterli. Un lettore riceve i dati e può ela-borarli direttamente o inviarli adun computer centrale [1]. Seb-

bene l’applicazione dell’RFId sia ancora limitata, ilsettore ospedaliero rappresenta sicuramente un am-bito in cui l’impiego di questa tecnologia potrebbeavere una grande diffusione in un futuro molto vici-no.

■ Identificazione elocalizzazione del paziente Il primo accorgimento per garantire la sicurezza delpaziente è quello di identificarlo correttamente nelmomento in cui viene preso in onere dal complessoospedaliero e di verificare la corrispondenza con lasua cartella. Purtroppo recentemente il numero dicasi di una non corretta identificazione o addiritturadi furto di identità di un paziente è cresciuto in modoconsiderevole. Ciò ha messo in rilievo come i metodi che vengonoabitualmente utilizzati non siano più sufficienti a ga-rantire quel livello di protezione dal rischio clinico edal rischio di frode che il mondo della sanità oggigior-no richiede. L’adozione di tecnologie più avanzate,come i tag RFId, permette di aumentare il livello di si-curezza, riducendo i rischi che possono derivare dauna inesatta identificazione (nomi “difficili” dovuti al-

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RFID E SECURITY NEL CONTESTO SANITARIO

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le diverse nazionalità, omonimie oinformazioni parziali o sbagliate in me-rito alla storia clinica del pazienteecc.). Soluzioni di questo tipo trovano appli-cazione in sala operatoria, all’internodi sistemi per la gestione della farma-coterapia e della terapia trasfusionaleed in maternità nel matching mamma-bambino, utilizzato per prevenire loscambio in culla ed il rapimento di neo-nati. A tale proposito è stato stimato che ne-gli Stati Uniti, ogni anno vengono sosti-tuiti accidentalmente più di 20.000

neonati e che dal 1983 al 2004, oltre200 bambini sono stati sottratti in mo-do illegale dalle strutture sanitarie [4].Anche in Italia le cronache recenti han-no riportato episodi di questo tipo. Ta-li vicende possono rappresentare ungrave turbamento della serenità del-l’intero reparto e delle donne che vi so-no ricoverate, oltre a costituire una gra-ve responsabilità per l’amministrazio-ne ospedaliera. Utilizzando tag attivi (inseriti ad esem-pio all’interno di braccialetti) non solosi riesce ad identificare i neonati unoper uno caricando il trasponder con deidati univoci, eventualmente biometrici,evitando così un indesiderato scambioma è possibile anche monitorare l’a-rea in cui si trovano attraverso la tra-smissione di un segnale ad un lettoreRFId ad intervalli regolari. Nel caso in cui un malintenzionato, de-terminato a spostare il neonato dal re-parto, cerchi di schermare o rimuovereil braccialetto, parte un allarme che se-gnala l’infrazione. La tecnologia RFIdquindi può essere impiegata in genera-

le per localizzare il paziente e monito-rarne gli spostamenti all’interno dellastruttura in cui si trova: ciò consentedi conoscere la posizione dei ricovera-ti e i loro movimenti fra i vari servizi edi evitare che i degenti (in particolare ipazienti psichiatrici o malati di Alzhei-mer oppure quelli potenzialmente peri-colosi ) si allontanino dall’area in cuisono accuditi e accedano a zone nonautorizzate. Nel caso in cui il malato entri in una zo-na non consentita o esca da una deter-minata area, il sistema è in grado dilanciare allarmi automatici.

■ Una gestionesicura del personalee dei visitatoriLa soluzione RFId può essere estesaall’identificazione e al monitoraggiodello staff medico e paramedico e deivisitatori in generale. Il vantaggio po-trebbe essere quello di facilitare la re-peribilità del personale sanitario all’in-terno di grandi complessi ospedalieri econtemporaneamente avere un siste-ma di controllo accessi selezionato, in-tegrabile anche con allarmi e apertureporte. Gli ospedali sono aperti al pubblico 24ore al giorno, sette giorni alla settima-na. In passato era inconcepibile chequalcuno potesse violare la sacralità diquesto luogo e commettere un reato.Purtroppo però gli ospedali non sonopiù immuni da aggressioni criminali. Ilcrimine continua a farsi strada nel con-testo sanitario ad un ritmo allarmante.Come accennato prima, non sono rari icasi di furto di identità, di rapimento,di ruberie, violenze, omicidi fino ad ar-rivare ad infiltrazioni di tipo terroristi-co. Avere un quadro delle persone pre-senti all’interno della struttura, tramite

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La Radio Frequency Identification (RFId) èuna tecnologia d’identificazioneautomatica senza contatto, mediantetrasmissione via radio di dati

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l’identificazione e il controllo degli ac-cessi può risultare essenziale per im-pedire che dei malintenzionati causinodanni, a volte anche estremamentegravi. Tramite il sistema RFId è possibile nonsolo gestire i movimenti delle personeimponendo limitazioni in termini di ac-cessi ma anche in termini di fasce ora-rie. E’ possibile programmare il tag inmodo che un dipendente possa acce-dere ad un determinato insediamentosolo una volta al giorno per effettuare,ad esempio, il rifornimento di medici-nali per le farmacie di reparto. Per mo-tivi di sicurezza e di logistica infatti èopportuno che questa operazione ven-ga effettuata solo una volta al giorno,salvo casi eccezionali che devono es-sere autorizzati.

■ Una gestionebiometrica dellafarmaciaI depositi di prodotti farmaceutici sonosistematicamente vittima di rapine ofurti su larga scala con danni dell’ordi-ne di centinaia di migliaia di euro. Laforte attrattiva nei confronti di questiprodotti è legata all’elevato rapportovalore-volume e all’immediata possibi-

lità di riciclaggio sul mercato nero. Perquesto motivo quando si parla di prote-zione anticrimine, in particolare di pro-tezione contro il furto, è indubbio cheun’area ospedaliera che richiama l’at-tenzione di tutti è la farmacia. L’ado-zione di un sistema RFId di tipo biome-trico è in grado di verificare che chichiede di accedere alla farmacia di re-parto non sia solo una persona in pos-sesso della chiave appropriata o un in-fermiere che ha preso la tessera di unaltro infermiere ma è una persona cherientra appieno nell’elenco dei sogget-ti autorizzati [2].

■ Prevenzione delterrorismo nucleare Nel 2002 precisi indizi hanno rivelatoche un sospetto appartenente ad al-Qaeda intendesse costruire un ordignoin grado di disperdere, nella deflagra-zione, materiale radioattivo negli StatiUniti.Le sostanze utilizzate per costruirequeste bombe, possono provenire dascorie di centrali nucleari o residui disistemi d’arma, oppure da rifiuti ra-dioattivi di origine ospedaliera. Nelquadro di un’accurata analisi del ri-schio in ambito sanitario quindi non de-ve essere assolutamente trascurata

l’eventualità che i radio nuclidi utilizza-ti per uso terapeutico e diagnostico,possano entrare in possesso di ele-menti terroristici che potrebbero utiliz-zarli per costruire armi di inquinamen-to radiologico. Avere a disposizioneuna tecnologia che consenta di teneretraccia della movimentazione dei rifiutie di monitorare il loro opportuno smal-timento potrebbe costituire un prezio-so strumento di prevenzione del terro-rismo nucleare [3].

■ Fonti [1] Necessità d’intervento in relazionealla tecnologia RFId - Rapporto in rispo-sta al postulato 05.3053 Allemanndel 9 marzo 2005 (http://www.bag.ad-m i n . c h / t h e m e n / s t r a h -lung/00053/02644/04794/index.html?lang=it);[2] Security e sanità – Il rischio crimino-so nel contesto sanitario, A. Biasotti-R.De Conti, EPC Editore 2011 ;[3] Hospital and Healthcare Security,R.L. Colling-T.W. York, Butterworth-Hei-nemann 2010. [4] Le etichette RFID rendono più sicu-ri gli ospedali (http://ondamultimedia-le.blogosfere.it/2008/09/le-etichet-t e - r f i d - r e n d o n o - p i u - s i c u r i - g l i -ospedali.html) ■

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