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BOLLETTINO ORDINE PROVINCIALE DEI MEDICI CHIRURGHI E DEGLI ODONTOIATRI DI MODENA ANNO LIV - n. 6 giugno 2005 - Pubbl. mensile 1,00 - Tariffa R.O.C.: “Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in abbonamento postale - D.l. 353/2003 (conv. in L. 27/2/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Modena - Direz. e Amm.: Modena, p.le Boschetti, 8 - Tel. 059/247711 - Fax 059/247719 - E mail: [email protected] www.ordinemedicimodena.it N. 6 - MENSILE - Sped. A.P. ANNO LIV - GIUGNO 2005 BREVI NOTE SUL PROBLEMA DEL CONTENZIOSO (A. DE P ALMA) UNA SFIDA PER L’EUROPA: UN CODICE DEONTOLOGICO CONDIVISO DAI PROFESSIONISTI DELLA SANITÀ. CHI CONTROLLA IL CONTROLLORE? (M. P ANTUSA) ATTIVITÀ DEL COMITATO ETICO DI MODENA ANNO 2004

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BOLLETTINOORDINE PROVINCIALE DEI MEDICI CHIRURGHI E DEGLI ODONTOIATRI DI MODENA

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N. 6 - MENSILE - Sped. A.P. ANNO LIV - GIUGNO 2005

BREVI NOTE SUL PROBLEMA DEL CONTENZIOSO(A. DE PALMA)

UNA SFIDA PER L’EUROPA: UN CODICE DEONTOLOGICOCONDIVISO DAI PROFESSIONISTI DELLA SANITÀ.

CHI CONTROLLA IL CONTROLLORE? (M. PANTUSA)

ATTIVITÀ DEL COMITATO ETICO DI MODENA ANNO 2004

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NOI VI ASSISTIAMO A CASA E IN STRUTTURE OSPEDALIEREa MODENA ed ora anche a SASSUOLO; SERVIZI DI ASSISTENZA

personalizzata per anziani, malati, disabili e personenon autosufficienti

Dietro lo slogan “Noi vi Assistiamo a casa e in strutture ospedaliere” lavora un mondodi professionisti capaci, sensibili, in grado di risolvere ogni problema e dare risposteconcrete ed immediate alle varie esigenze.La nostra società è in grado di assicurare a domicilio e in ospedale un servizio di assi-stenza. Il servizio igienico sanitario si espleta nelle seguenti mansioni:

Assistenza alla mobilitazione(aiuto nell’alzata e messa a letto delle persone);

Assistenza all’alimentazione(preparazione e somministrazione del pasto);

Assistenza nell’igiene e cura delle persone(aiuto nelle operazioni di igiene personale quotidiana, ecc.);

Controllo e sorveglianza notturna e diurna;Assistenza nell’igiene e cura degli ambienti di vita;Assistenza nell’igiene e cura dell’abbigliamento(lavaggio, stiro, ecc.);

Presso i nostri uffici, che potete visitare, è sempre disponibile una persona, che accoglie anziani, familiarie chiunque abbia bisogno di informazioni, dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle ore 18.30.

“I nostri servizi permettono alle persone anziane e disabili direstare al proprio domicilio il più a lungo possibile ritardando

o evitando l’ingresso in strutture di ricovero e di ospedalizzazioneo favorirne le dimissioni”

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BOLLETTINOORDINE PROVINCIALE

DEI MEDICI CHIRURGHIE DEGLI ODONTOIATRI

DI MODENACONSIGLIO DIRETTIVO

Presidentedr Nicolino D’Autilia

Vice Presidentedr Marco Baraldi

Consigliere Segretariodr Michele Pantusa

Consigliere Tesorieredr Stefano Reggiani

Consiglieridr Antonino Addamo - dr Lodovico Arginelli

dr Luigi Bertani - dr Adriano Dallaridr.ssa Azzurra Guerra - dr Giacinto Locontedr Beniamino Lo Monaco - dr Paolo Martoneprof Francesco Rivasi - dr Francesco Sala

dr.ssa Laura ScaltritiConsiglieri Odontoiatri

dr Marco Fresa - dr Roberto Gozzi

COLLEGIO REVISORI DEI CONTIPresidente

dr Giovanni BertoldiComponenti:

dr Geminiano Bandieradr Roberto Olivi

Revisore dei conti supplente:dr.ssa Silvia Bellei

COMMISSIONE ODONTOIATRIPresidente

dr Roberto GozziSegretario

dr Vincenzo MalaraComponenti

dr Riccardo Cunsolodr Giancarlo Del Grosso

dr Marco FresaDirezione e Amministrazione:

Modena, p.le Boschetti, 8Tel. 059/247711 Fax 059/247719

Email: [email protected]

Direttore ResponsabileDott. Nicolino D’Autilia

Iscr. Trib. MON° 83 del 28/6/52

EditoreOrdine dei Medici Chirurghi e

Odontoiatri di ModenaComitato di Redazione:

dr A. Addamo - dr L. Arginellidr L. Bertani - dr A. Dallari

dr.ssa A. Guerra - dr P. Martonedr R. Olivi - dr M. Pantusa - prof F. Rivasi

Realizzazione Editoriale:Pol. Mucchi - Via Emilia Est, 1525 - Modena

Tel. 059/374096 - Fax 059/281977

In copertina:“Un miracolo di Sant’Ambrogio”

Olio su tela, cm 97x147 – Galleria Estense – ModenaOpera di Sigismondo Caula

EDITORIALE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4

LA PAGINA DELL’ODONTOIATRA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5

ATTIVITA’ DELL’ORDINE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6

NORMATIVA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8

FEDERAZIONE NAZIONALE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10

INSERTO CENTRALE :Attività del Comitato Etico di Modena anno 2004 . . . . . . . . . . 13

FORUM . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 17

ENPAM . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 20

ECM . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 22

LA DISCUSSIONE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 23

ARTE E DINTORNI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 25

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AVANTI UN ALTRO … SPERANDO CHE IL NUOVO MINISTRO SAPPIA ASCOLTARE ANCHE I MEDICI

C ome si conviene fra persone perbene, ci corre l’obbligo di dare ilbenvenuto al neo Ministro della

Salute Francesco Storace. Ed è un augurio sincero, perché sentiamo il bisognodi riallacciare un rapporto che, negli ultimi anni,con il suo predecessore Sirchia si era abbondante-mente sfilacciato.D’altro canto un Ministro della Repubblica che hapervicacemente rifiutato di incontrare i rappresen-tanti dei medici di qualsiasi associazione e cheaveva promesso alla Federazione degli Ordini unaserie di tavoli di confronto sui grandi temi della pro-fessione, salvo poi non convocarne alcuno, se n’èandato senza grandi rimpianti da parte di nessuno.Ciò è avvenuto nonostante alcune sue iniziativesiano state obiettivamente di spessore scientifico,come la guerra al fumo di tabacco e le campagne dieducazione sanitaria sugli stili di vita. Ma la politica è un’altra cosa ed investe direttamen-te le responsabilità di programmazione e soprattuttodi coinvolgimento degli operatori che di quei pro-grammi diventano i primi attori. Cioè i medici. E

con Sirchia tutto ciò non è avvenuto.Questa vicenda offre peraltro allo scrivente l’occa-sione per riaffermare un principio al quale crede fer-mamente, spesso sussurrato da molti, ma raramentedichiarato ad alta voce. Esiste una netta differenzia-zione tra competenze professionali e capacità politi-ca. Ed è quanto mai opportuno, a mio parere, cheun ministro della Salute della nostra beneamataRepubblica non sia un medico. L’esperienza di DeLorenzo e Sirchia ha insegnato in questo sensomolte cose. Detto questo l’auspicio è che il Ministro Storacesegua con maggiore attenzione le problematiche deimedici italiani che per troppo tempo sono rimasteinascoltate. Dobbiamo onestamente dire che le sueprime dichiarazioni sulla terapia Di Bella ci hannolasciati un po’ sconcertati ma, si sa, la politica ha isuoi do ut des. Egli ha davanti a sé un anno chepotrebbe anche diventare proficuo e denso di risul-tati. Scegliendo naturalmente buoni consiglieri. Gli facciamo per questo molti auguri di buon lavoro.

Il presidente

41100 MODENA - Via Emilia Est, 1525 - Tel. 059/374096 - Fax 059/281977

POLIGRAFICOMUCCHIPOLIGRAFICOMUCCHI

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TEMPI BUI!!

Èproprio di questi giorni il sì delParlamento U.E. alla libera circo-lazione fra i 25 stati membri, dei

professionisti, sia autonomi sia dipendenti, a condi-zione che sia riconosciuta nel paese ospitante la qua-lifica professionale ottenuta nel paese di origine, inbase al principio del mutuo riconoscimento. A lar-ghissima maggioranza gli europarlamentari hannoadottato in seconda lettura la relazione di StefanoZappalà, con gli emendamenti negoziati con ilConsiglio.La componente nazionale odontoiatrica e medica,sempre molto sensibile a queste problematiche, haritenuto inderogabile la necessità di proporre criteriuniformi di riconoscimento in tutti i paesi europeiper tutti i titoli extracomunitari di odontoiatria emedicina; ha richiesto con forza un emendamentoalla direttiva del Parlamento Europeo, relativa alriconoscimento delle qualifiche professionali, chepreveda l’istituzione di un organismo europeo sopra-nazionale, composto da rappresentanti dei paesimembri, che valuti i titoli extracomunitari per unriconoscimento valido per tutta l’U.E. e che nel con-tempo possa costituire un organo tecnico in grado diproporre parametri di qualità che permettano diaccreditare la formazione conseguita nelleUniversità di tutti i paesi della comunità e di quelliche si accingono a farne parte. Può essere piccola cosa, ma in un comparto odonto-iatrico totalmente sbilanciato e in grave stato di sof-ferenza, potrà essere la proverbiale goccia che faràtracimare il vaso già colmo. Bisogna dire basta!Il Ministero della Salute ha chiesto di conoscere ilfabbisogno degli esercenti l’odontoiatria, per ciascu-na regione, al fine di determinare il dato a livellonazionale, per quanto concerne le immatricolazioniai corsi di laurea per l’anno accademico 2004-2005.I dati richiesti sono indispensabili per richiedere unadrastica riduzione del numero dei posti che consen-tono l’accesso al corso di laurea.La preparazione professionale di ogni singolo studen-

te deve rispettare gli standard minimi previsti dalledirettive comunitarie; il sopranumero degli studentiimpedisce di fatto il raggiungimento di questo obiet-tivo. È indispensabile da subito attivarci per giunge-re al numero programmato.Nel 1991 gli odontoiatri erano 22.136, nel 2002erano 50.149, nel 2003 erano 51.545. In un soloanno sono aumentati di 1.126 unità, con un rappor-to dentisti-pazienti inferiore a 1 a 1.000 (anche quia Modena).Il rapporto medio europeo è di 1 a 2000 e nel 2002,da un recente studio della Kay Stone fondato su unarilevazione campione, nel solo 2002 si sono avuti,rispetto al 1999, 1.600.000 pazienti in meno.In Italia sono presenti 36 corsi di laurea diOdontoiatria e 17 corsi di laurea in Igiene Dentale.In un momento forse tra i più bui, difficilissimo,caratterizzato dalle risorse limitate, sia pubbliche cheprivate, con il rischio latente di vanificare il ruolo divigilanza etico e deontologico sugli iscritti da partedegli Ordini con conseguenze negative sulla tuteladella salute dei pazienti. Si dovrà affrontare con sere-nità, ma con la dovuta fermezza, un dibattito chiaroe franco con il mondo accademico sul numero deicorsi di laurea. È imperativo farlo: ne va dellasopravvivenza di un odontoiatria di qualità.Problema non ultimo: gli studi di settore per l’odon-toiatria SK21U sono stati recentemente validati ec’è il rischio che aggravino il prelievo fiscale di noiodontoiatri già in preda ad una crisi strutturale edeconomica. E il quadro nazionale qual è? Vedete voi!Per il secondo trimestre consecutivo il prodottointerno lordo italiano è diminuito dello 0,5% tragennaio e marzo rispetto al trimestre precedente,con il tendenziale annuo che precipita dal + 0,8% difine 2004 al – 0,20 %; per gli economisti è “recessio-ne tecnica” e il deficit di quest’anno, già in tensione,rischia di schizzare ben oltre il 4%.

R. Gozzi

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eL’iniziativa dell’Ordine di Modena sui tutor va avanti. Se ne sono occupate molte testate giornalistiche nazionali e

riportiamo a mo’ di esempio quella apparsa sul Corriere Medico del 18 aprile u.s.

Seguiremo con la massima attenzione queste problematiche che riguardano la professionalità di tanti colleghi nella

nostra provincia.

Tratto dal Corriere Medico del 28 aprile 2005

L’ORDINE INCONTRA IL TRIBUNALE DEI DIRITTI DEL MALATO

Su richiesta del presidente signora Beatrice Ficarelli si è svolto presso la sede dell’Ordine un incon-tro con una delegazione della sezione modenese del Tribunale dei diritti del malato. Sono stati por-tati all’attenzione dell’Ordine alcuni problemi di comune riscontro per i pazienti: le liste d’attesa perle prestazioni specialistiche, le visite domiciliari per i pediatri e i medici di medicina generale, la tipo-logia delle prestazioni sanitarie in ambulatorio. Il dr. D’Autilia ha fornito ampia consulenza su tuttii temi trattati pur nella consapevolezza che alcuni aspetti come l’organizzazione delle visite speciali-stiche da parte dell’AUSL risenta inevitabilmente di molteplici fattori, spesso indipendenti dai pro-fessionisti.È stato ribadito da entrambe le parti l’impegno a calendarizzare ulteriori incontri per un confrontoche valorizzi la tutela del cittadino- paziente.

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SEDUTSEDUTA DI CONSIGLIO A DI CONSIGLIO DIRETTIVODIRETTIVO

giovedì 28 aprile 2005giovedì 28 aprile 2005

Il giorno giovedì 28 aprile 2005 - ore 21,15 - presso la Saladelle adunanze di quest'Ordine si è riunito il ConsiglioDirettivo. Consiglieri: Dott. Lodovico Arginelli, Dott. Marco Baraldi(vice presidente), Dott. Luigi Bertani, Dott. AdrianoDallari, Dott. Nicolino D’Autilia (presidente), Prof.Francesco Rivasi, Dott. Francesco Sala D.ssa Laura Scaltriti.Consiglieri odontoiatri: Dott. Roberto Gozzi.

1. Approvazione verbale 4/4/20052. Variazioni agli albi professionali3. Comunicazioni del Presidente4. Esame della bozza di nuovo Codice Deontologico5. Analisi proposta corso di fotografia (Pantusa)5. Proposta convegno sulla “ malpratice “6. Mostra medici artisti (Arginelli)7. Delibere amministrative ( Reggiani)8. Delibere di pubblicità sanitaria9. Varie ed eventuali.

VVARIAZIONI AGLI ALBI ARIAZIONI AGLI ALBI PROFESSIONALIPROFESSIONALI

Seduta di Consiglio del 28.4.2005Seduta di Consiglio del 28.4.2005

Iscrizione per trasferimento N. Iscriz.ANTODARO FRANCESCO 5926FALZONE ANTONIO 5927

Cancellazione KOVACS EMESE 5001PINNA ANTONIO DANIELE 5380

Revoca dell’annotazione all’Albo Medici Chirurghi art. 5Legge 409/85BALLESTRAZZI PAOLO 2879FACCHIN ANNA MARIA 1986

Iscrizione Albo Odontoiatri con contemporanea iscrizioneAlbo Medici ChirurghiBALLESTRAZZI PAOLO 661LUCA’ RAFFAELE VESALIO 660

SEDUTSEDUTA DI COMMISSIONE A DI COMMISSIONE ALBO ODONTOIAALBO ODONTOIATRITRI

martedì 26 aprile 2005martedì 26 aprile 2005

Il giorno martedì 26 aprile 2005 - ore 21,10 - presso la Saladelle adunanze di quest'Ordine si è riunita la CommissioneAlbo Odontoiatri. Sono Presenti: Dott. Marco Fresa, Dott. Roberto Gozzi (pre-sidente), Dott. Vincenzo Malara (segretario).

Ordine del giorno:1. approvazione verbale seduta del 16/3/2005;2. comunicazioni del Presidente;3. normativa autorizzazioni: delibera regionale 327 del 23

febbraio 2004;4. terne esami di stato – corso di laurea in odontoiatria;5. opinamento eventuali parcelle odontoiatriche.

ALBO ODONTOIATRI

ALBO MEDICI CHIRURGHI

dal lunedì al venerdìdal lunedì al venerdìdal lunedì al venerdìdalle ore 10.00 alle ore 13.00dalle ore 10.00 alle ore 13.00dalle ore 10.00 alle ore 13.00

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aRispondendo alle numerose sollecitazioni dei colleghi operanti sul territorio che si ritrovano spesso ad affron-tare il tema delle certificazioni per infortunio sul lavoro e/o malattia professionale, l’Ordine ha chiesto ai col-leghi dell’INAIL di esplicitare alcuni aspetti di questo particolare problema.Riteniamo di fare cosa utile pubblicando la lettera che le colleghe D.ssa Croci e Dott. D’Andrea hanno redat-to in merito.

Premessa la funzione sociale dell’INAIL nella tutela della salute del lavoratore, siamo lieti di usufrui-re di questa preziosa occasione per rinverdire il prolungato e storico rapporto di collaborazione conVoi Colleghi nell’intento di agevolarci reciprocamente nello svolgimento quotidiano della nostraprofessione.Sarà quindi utile soffermarci su alcuni punti degli obblighi d’informativa del medico in caso di infor-tunio sul lavoro o malattia professionale.Tenuto conto degli accordi esistenti da anni tra le parti circa i certificati numericamente redigibili,invitiamo i Colleghi a formulare una prognosi congrua con la diagnosi iniziale ancorché supportataoltre che dalla descrittiva del quadro obiettivo anche delle terapie specifiche e dagli eventuali accer-tamenti in corso.Cogliamo l’occasione per ricordare che il concetto di stabilizzazione clinica, che si raggiunge quan-do la patologia non è più emendabile o migliorabile con i trattamenti medici e chirurgici, non coin-cide con quello medico – legale poiché nel giudizio di idoneità al lavoro si tiene anche conto del-l’attività lavorativa specifica svolta dal soggetto.Per esempio, diversa sarà, la data di ripresa del lavoro di un impiegato o di un muratore affettientrambi da sofferenza vestibolare post – traumatica, per gli intuibili rischi connessi alla specificaattività di operaio edile!Da rilevare, al riguardo, che il giudizio medico legale di stabilizzazione clinica trova supporto nelleconsulenze specialistiche effettuate in Sede dai Colleghi clinici esperti nelle diverse branche (orto-pedia, chirurgia della mano, ORL, oculistica, neurologia, chirurgia, radiologia).Nell’ipostesi di quadro clinico non più migliorabile, si ricorda ai Colleghi che all’atto della definizio-ne di un infortunio sul lavoro o di una malattia professionale riconosciuta dall’Ente, i Dirigenti medi-ci dell’Istituto valutano contestualmente i postumi invalidanti che possono essere oggetto di inden-nizzo o di rendita mensile (cosiddetto danno biologico ex D.L.vo 38/2000).Ciò presume particolare rilevanza nelle ipotesi di successive richieste di RICADUTA dopo la defi-nizione del caso che potranno essere accolte solo nell’evidenza di una reale riacutizzazione degli esitimenomativi già valutati!Pertanto tali richieste saranno prese in considerazione solo se adeguatamente supportate da esameobiettivo e/o strumentale probanti la riacutizzazione clinica.Si ricorda, infine che, dopo la visita all’assicurato presso il centro medico legale della Sede INAIL, ilDirigente medico redige sempre una scheda informativa indirizzata al medico curante, contenenteoltre alla diagnosi ed agli eventuali suggerimenti terapeutici e diagnostici, il giudizio medico - legalecirca l’accoglimento e/o la contestazione del caso o della ricaduta (vedi relativa modulistica allegata).

Grati per la collaborazione, siamo a Vostra disposizione per chiarImenti e/o ulteriori informazioni:INAIL D.ssa M. Croci tel. 059/884444

Dott. G. D’Andrea tel. 059/884497

IL TRIENNIO DELLA MEDICINA GENERALE SLITTA AL 2006Il Ministro ha deciso di non pubblicare nel 2005 il bando della medicina generale.

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FAC SIMILE MODULICENTRO MEDICO LEGALE I.N.A.I.L. – MODENA

Inf.__________ del _________SCHEDA INFORMATIVA PER IL MEDICO CURANTE

del Sig._______________________________

Oggetto: accertamento medico-legale per infortunio o malattia professionale.Si comunica che in data odierna è stato sottoposto a visita specilistica presso il C.M.L. di Modena il suo assistito.

Diagnosi:_________________________________________________________________________________________________Trattamento sanitario:

terapia medica/chirurgica/riabilitatriva_________________________________________________________________________accertamenti strumentali _________________________________________________________________________

Provvedimenti medico – legali:1. Comporta uno stato d’inabilità temporanea totale.2. non comporta uno stato d’inabilità temporanea totale:in tal caso, gli eventuali accertamenti, cure medico-chirurgiche e riabilitative devono essere espletate fuori dall’orario di lavoro.Qualora ciò non fosse possibile, l’istituto procederà al rimborso delle ore di lavoro perdute, documentate ai sensi della circolare n.49/81 della Direzione Generale I.N.A.I.L. (e successive modificiazioni).

A. il caso è di competenza dell’I.N.A.I.L.B. il caso non è di competenza I.N.A.I.L.Rinvio al curante________________________________________________________________________________________Qualsiasi certificazione deve essere inviata agli Enti competenti (I.N.P.S., ect)

Modena,_________________ Il consulente del C.M.L. – I.N.A.I.L.

CENTRO MEDICO LEGALE I.N.A.I.L. – MODENAInf. M/P__________ del __________

SCHEDA INFORMATIVA PER IL MEDICO CURANTEdel Sig._______________________________

Oggetto: richiesta di visita medica per ricaduta di infortunio o M.P.Si comunica che in data odierna è stato visitato presso il C.M.L. di Modena il suo assistito ed è stata riscontrata la seguente diagnosi:_______________________________________________________________________________________Provvedimenti medico – legali:Il quadro clinico evidenziato:

- Comporta uno stato di inabilità temporanea totale e si consiglioA. terapia________________________________________B. Accertamenti strumentali__________________________

- Non comporta uno stato di inabilità temporanea totale ________________________________________________________in tal caso, gli eventuali accertamenti, cure medico-chirurgiche e riabilitative devono essere espletate fuori dall’orario di lavoro.Qualora ciò non fosse possibile, l’istituto procederà al rimborso delle ore di lavoro perdute, documentate ai sensi della circolare n.49/81 della Direzione Generale I.N.A.I.L. (e successive modificiazioni).

Modena,_________________ Il consulente del C.M.L. – I.N.A.I.L.

IVA, CONTROLLI ANCHE SUGLI ANNI PASSATI

Se questa è giustizia…La notizia non è di quelle che ci fa particolarmente piacere.In estrema sintesi l’Agenzia delle Entrate ha iniziato a richiedere ai medici che hanno effettuato certificazioni e/o consu-lenze negli anni che vanno dal 1999 al 2004 l’IVA non applicata a suo tempo. Considerando che la sentenza europea suicriteri di applicabilità dell’imposta risale al novembre 2003 e che le prime circolari applicative, peraltro richieste dallaFNOMCeO, sono state emanate nell’estate dello scorso anno – 2004 – e hanno trovato effettiva applicazione solo neiprimi mesi dell’anno in corso.La Federazione nazionale si è subito mossa per chiedere chiarimenti presso il ministero competente ed opponendosi fin dal-l’inizio alla impostazione interpretativa da parte pubblica.Invitiamo i colleghi della nostra provincia a segnalare tempestivamente al nostro Ordine eventuali richiesteche pervengano dalla locale Agenzia delle Entrate su IVA non applicata a certificazioni e consulenze medi-co-legali negli anni dal 1999 al 2003.

Il Presidente N. D’Autilia

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UNA SFIDA PER L’EUROPA UN CODICE DEONTOLOGICO CONDIVISO DAI PROFESSIONISTI DELLA SANITÀ

S i è svolto a Sanremo il convegno europeo promosso dalla FNOMCeO sul tema di unCodice Deontologico comune. I lavori che si sono protratti per due giorni hanno vistola partecipazione di molti politici e rappresentanti delle istituzioni (per esempio

Rodotà). Al termine è stato stilato un documento che costituisce la base per ogni futura iniziativa in temadi regole per lo svolgimento della professione sanitaria nel nostro continente.

I Rappresentanti degli Ordini e delle Associazioni professionali deimedici europei, riuniti a Sanremo il 15 e 16 aprile 2005 per iniziati-va dell'Ordine di Imperia e della Federazione Nazionale degli Ordinidei Medici-chirurghi e Odontoiatri (Fnomceo), hanno colto l'occa-sione della recente promulgazione della Carta CostituzionaleEuropea, per dare vita ad un importante confronto sulla condizione esul ruolo della professione medica in un Europa che in questi ultimianni ha molto allargato i suoi confini.Il confronto non poteva limitarsi alla valutazione di una semplice egenerica elencazione nominalistica di comuni valori europei, espostaal rischio di molteplici interpretazioni e soluzioni nazionali, etnichee ideologiche inevitabilmente divergenti, stante le "diversità" stori-che, culturali, religiose, legislative e dei Servizi sanitari presenti neiPaesi dell'Unione.Per questi motivi il confronto ha preso le mosse proprio dalla consta-tazione delle diversità di alcuni temi cruciali per proporre all'atten-zione dei Parlamenti e delle Istituzioni la ferma volontà dei medicieuropei di partecipare attivamente alla costruzione dialettica di unEuropa "unita", anche sotto il profilo sanitario, sulla base diobbiettivi comuni resi sempre più necessari dalla libera circolazio-ne dei cittadini e dei medici.Pur consapevoli delle difficoltà di un cammino unitario europeo, chenon può ignorare le tradizioni, gli ideali e le aspirazioni delle identi-tà nazionali, i medici europei riaffermano l'importanza del lororuolo sociale, e dei principi etici e deontologici che debbono guida-re il loro operato per la tutela della salute dei cittadini, in una realtàcaratterizzata dall'invecchiamento della popolazione, da una crescen-te immigrazione proveniente da tutto il mondo, dal degrado ambien-tale e dalle ineguaglianze sociali.L'identità culturale di un Europa unitaria in un mondo globalizza-to non può sperare in uno sviluppo sostenibile fondato soltantosulla pur indispensabile integrazione economica e politica dei Paesiche ne fanno parte, o su interventi burocratici di dubbia efficaciae legittimità, ma reclama l'impegno indispensabile e la valorizzazio-ne culturale, intellettuale e civile dei valori e dei principi comunidella professione medica.I medici europei, nelle due giornate di lavori, hanno elaborato edapprovato Il Documento che segue, inteso come materiale prope-deutico, in una prospettiva europea, in vista di successivi e piùapprofonditi confronti, sia interni che esterni alla professione:

1. LA SALUTELa salute non è una merce, ma un "bene" multidimensionale, spessoanche indotto dall'industria della salute nelle società più ricche(oltre all'assenza di malattia, misure preventive, guarigione e qualità

della vita, anche bellezza, giovanilismo e sessualità eroica).I cittadini di ogni età, sesso, razza, fede religiosa, credenze e condizio-ne sociale, hanno diritto ad avere le migliori cure indispensabili eassistenza sociale e sanitaria possibile, compatibilmente con le risor-se disponibili, e indipendentemente dai modelli di organizzazionesanitaria esistenti nelle loro realtà di vita e di lavoro.

2. AUTONOMIA, INDIPENDENZA E RESPONSABlLITÀDEI MEDICIL'Autonomia, l'indipendenza, la libertà e la responsabilità del medi-co, senza collusive compiacenze pubbliche o private e conflitti diinteresse, sono la condizione irrinunciabile per garantire le curemigliori e "prendersi cura" delle persone che ne abbiano bisogno.Il medico, nelle sue decisioni, dovrà sempre tener conto "in scienza ecoscienza" delle più aggiornate, e provate, acquisizioni della ricercascientifica e rispettare il principio di un'equa distribuzione tra i citta-dini delle risorse economiche disponibili, senza che queste "racco-mandazioni" mortifichino la sua dignità umana e professionale.

3. CONSENSO E LIBERTA' DI CURA DEI CITTADINII cittadini hanno il diritto di esprimere liberamente la propriavolontà di curarsi o di non curarsi, senza pretendere tuttavia che ilmedico abbia il dovere di soddisfare comunque richieste di cura chenon condivide.Il medico ha altresì il dovere di rispettare il diritto delle persone adessere informate sul loro stato di salute, evitando toni brutalmenteveritieri, di informarle sui motivi delle sue proposte di cura e di pre-occuparsi che le informazioni fornite risultino comprensibili

4. I RAPPORTI TRA I MEDICI E I CITTADININonostante che i successi della medicina moderna non trovinoriscontro in nessuno dei secoli precedenti, mai essa ha attirato tantidubbi e tante critiche come ai nostri giorni.È auspicabile che il crescente e preoccupante contenzioso ammini-strativo, rivendicativo e giudiziario, che caratterizza oggi le relazionitra medici e cittadini -e minaccia la sopravvivenza degli stessi servizisanitari -ritrovi composizione in una nuova "alleanza terapeutica",fondata sul rispetto dei diritti e dei doveri reciproci come indispensa-bile soluzione.

5. LA SICUREZZA DEI PAZIENTI E LA CLINICAL GOVER-NANCELa sicurezza dei pazienti rappresenta un problema in tutti i sistemisanitari avanzati e complessi, perche la medicina è una professionerischiosa e sono sempre possibili errori umani, tecnologici, organizza-

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tivi e di leadership gestionale, variamente intrecciati.La gestione del rischio clinico implica la necessità di identificare lecause degli errori nei percorsi ciinico-assistenziali dei pazienti (spes-so frutto di una concatenazione di eventi), di "imparare" da essi eintraprendere le azioni correttive necessarie per ridurli al minimo,così evitando che si ripetano in futuro.Ciò postula anche l'esigenza che il management "economico azienda-le" delle organizzazioni sanitarie, pubbliche e private, attento soprat-tutto ai costi della "offerta", collabori e valorizzi una ClinicalGovernance che permetta ai sanitari di assumersi la responsabilitàdiretta della qualità dei servizi, del risk management e del rapportocosto/efficacia delle loro decisioni.

6. SOLUZIONI ALTERNATIVE ALLE CONTROVERSIE INTEMA DI RESPONSABlLITÀ PROFESSIONALELa lentezza della Giustizia civile, in alcuni Paesi, nel soddisfare inmodo efficace la domanda di tutela giudiziaria di chi si ritenga dan-neggiato dai medici, i costi della tutela legale e delle assicurazioni, edil prolungato danno di immagine del professionista, anche in caso ditardiva sentenza assolutoria, sono all'origine del ricorso alla cosiddet-ta "medicina difensiva", praticata da medici conseguentemente intimo-riti di imputazioni, e di un diffuso malessere sociale.I medici europei, sottoscrittori del presente documento, sollecitano ilegislatori nazionali ad estendere a tutti i paesi dell'Unione soluzioni,alternative al processo dinanzi ai giudici, già assunte in alcuni di essicon successo: Camere di conciliazione arbitrale e Fondi pubblici perl'indennizzo di danni meno gravi.Istituzioni alternative alle quali il cittadino abbia interesse e volontàdi ricorrervi liberamente.

7. LA FORMAZIONE PROFESSIONALE CONTINUALa rapida obsolescenza delle conoscenze e delle competenze delmedico, l'incessante rinnovamento delle tecnologie sanitarie, le pro-spettive di modificazioni demografiche, l'aumento delle malattie cro-niche e delle fragilità sociali in una società multietnica e multicultu-rale, si riflettono inevitabilmente sui compiti, le funzioni e le attivi-tà dei medici e sulle incertezze progettuali nell'organizzazione dellasanità.Esse richiedono ai medici notevoli capacità di adattamento, indivi-duale e di gruppo, e una formazione continua (lifelong learning).La formazione continua dei medici, tuttavia, deve consistere in unprocesso di cambiamento globale della persona, che concili lo svilup-po delle competenze e delle conoscenze cliniche con l'adattamentosocioculturale a nuove istanze organizzative ed etico sociali, e nonnella pedissequa acquisizione "obbligatoria" di crediti, amministratidalla burocrazia.

8. DIRITTO E PROBLEMI BIOETICIL'impetuosa innovazione scientifica e tecnologica, i progressi dellachirurgia protesica, la diffusione dei trapianti, le terapie della soprav-vivenza e l'assistenza al morente, le mutilazioni genitali femminili, letecniche riproduttive, gli sviluppi e le prospettive della genomica, ela rivendicazione dei diritti delle persone a decidere del proprio desti-no, e degli scienziati alla libertà della ricerca, pongono ogni giornoal medico problemi etici nuovi ed inquietanti, ed alla società occasio-ni di conflitto.Essi investono insieme il mondo economico e quello della politica,ma mettono anche a dura prova l'idea stessa di società pluralista,costretta a confrontarsi con ideologie e fedi religiose diverse, model-li culturali e convinzioni radicate, e sistemi di valori regolati, com'èfacile constatare, da leggi diverse nei vari Paesi dell'Unione.Un tempo il diritto rappresentava il "minimo etico", la sintesi socia-

le di valori condivisi accettata all'interno di "quella" società.Oggi, in una realtà europea di pluralismo legislativo, si pone il pro-blema se le norme giuridiche possano e debbano contenere dettamiispirati alla morale, o se il recupero dei valori etici, socialmentericonosciuti, debba essere delegato all'autodisciplina professionale,e ai codici deontologici. Una bella sfida per l'Europa unita!

9. BIOETICA, DIRITTO E DEONTOLOGIAIl Diritto mostra evidenti limiti e ritardi nel garantire norme tempe-stive che affrontino i rapidi cambiamenti dei rapporti tra scienza esocietà, tra potere della medicina e libertà delle persone.I Codici deontologici di contro acquisiscono sempre più capacità disostegno e di guida ad una buona pratica medica sulla base di racco-mandazioni, convenzioni e direttive sopranazionali di natura etica.Tuttavia l'esame comparato della situazione europea conferma ladiversità del significato e del valore dei codici deontologici tra i variPaesi, anche in relazione alla natura giuridica, pubblica o privata,degli Ordini e delle Associazioni nelle quali vengono redatti.In alcuni, come in Italia, le prescrizioni deontologiche sono "Regoleinterne" autonome, che non assumono i caratteri della norma giuri-dica, dalla quale sono indipendenti, e sono applicabili, in sede disci-plinare, solo nei confronti degli appartenenti alla categoria. In altri,come in Francia, il codice deontologico, proposto dai medici maapprovato dal Governo, assume la veste di una fonte primaria di dirit-to, mentre in altri ancora, come nel Nord Europa, i codici contengo-no regole autonome della categoria liberamente e volontariamentesottoscritte dai membri delle associazioni.

Conclusione Carta di SanremoAnche se lo scenario delle cure è divenuto sempre più ampio e com-plesso, popolato da figure professionali diverse ed interconnesse, edominato dal pensiero tecnocentrico e dalla comunicazione istanta-nea, i firmatari di questo documento riaffermano l'irrinunciabilitàdella indipendenza, dell'autonomia e della responsabilità professiona-le del medico, quale garanzia per la tutela della salute dei cittadini,tenuto conto dei rapporti rischio/beneficio e costo/efficacia delle lorodecisioni. Sottolineano altresì l'importanza del dialogo, della partecipazioneumana e dell'ascolto, da parte del medico, dei bisogni e delle attesedelle persone malate.Auspicano che l'incontro con i malati si svolga in un clima rinnova-to di "alleanza terapeutica" e di reciproco rispetto, fondato sul dirittodel cittadino di esprimere liberamente la propria volontà di curarsi equello del professionista di vedere rispettata la propria dignità..Convengono che la formazione continua sia un dovere del medico, agaranzia della qualità delle prestazioni professionali, ma anche che irelativi programmi corrispondano ai suoi bisogni e che lo aiutino arealizzare nel lavoro il proprio progetto di vita.Confermano che i codici deontologici dei medici, ispirati allaConvenzione sui Diritti dell'Uomo e la Biomedicina ed ai documen-ti del Consiglio d'Europa, dinanzi alle scelte etiche sempre piùinquietanti e difficili che i progressi della scienza pongono ai medici,costituiscono strumenti insostituibili di sostegno e guida per unabuona pratica di cura e assistenza.

L'incontro di Sanremo rappresenta dunque un importante occasioneper rafforzare in Europa il valore della professione Medica eOdontoiatrica, per continuare il dialogo ed il confronto con i colle-ghi europei, i parlamenti degli Stati membri, ed il Consigliod'Europa, e per auspicare il riconoscimento dei codici deontologicinel diritto internazionale.

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Federazione Nazionale degli Ordini dei MediciChirurghi e degli Odontoiatri

DEL BARONE: ANCORA UN CASO DI ESERCIZIO ABUSIVO DELLAPROFESSIONE MEDICA?

“Una professione, quella medica, sempre più assediata; la salute dei cittadini messa ancora a repentaglio” èil primo commento del Presidente della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici e degliOdontoiatri Giuseppe Del Barone alla notizia dell’avvio di una campagna nazionale rivolta ai farma-cisti, “Progetto aria in farmacia”, con il quale si intende coinvolgerli nell’automedicazione respon-sabile del paziente affetto da forme di rinite allergica.“Siamo di fronte – ha aggiunto Del Barone – ad un chiaro e preoccupante caso di esercizio abusivodella professione medica, a tutto danno della salute dei cittadini nel momento in cui si delega al far-macista, nell’angolo del “consiglio”, la facoltà di proporre, al cittadino di turno, questo o quel pro-dotto ed eventualmente l’intervento o meno del medico. Non si deve dimenticare infatti che la dia-gnosi e la cura di ogni tipo di patologia è un atto medico e come tale non può essere delegato ad altriprofessionisti. Senza contare – tornando al caso specifico – che una rinite allergica, che con il mes-saggio dato da questa iniziativa si tende a sottovalutare, se mal diagnosticata e curata nel 50% deicasi può evolvere in asma bronchiale o peggio”. “La inopportunità di avviare la campagna informativa – ha concluso Del Barone – mi ha spinto adinviare al Ministro della Salute e alla Federazione Nazionale degli Ordini dei Farmacisti, una nota didiffida nel dare il via a questa iniziativa, nel 2002 delegata ai soli medici, sollecitando nel contempoun incontro volto a definire, con spirito di collaborazione ma decisi a difendere la salute dei cittadi-ni, i termini della questione”.

Caro Collega,

a fine anno si terranno le elezioni per il nuovo Consiglio del triennio 2006 – 2008.Nelle ultime tornate elettorali non si è ottenuto il quorum per validare in prima convocazione l’evento:traducendo in soldoni questo significa che l’Ordine sostiene una spesa che equivale a non poter for-nire ai colleghi dai sette ai nove corsi di informatica, lingue, fotografia digitale o due o tre convegni.Tutti gli eventi di cui parlo sono accreditati ECM.Ti invito pertanto, nel tuo solo interesse, a partecipare alle votazioni in prima convocazione.Sono certo che, avendo compreso le ragioni della mia richiesta ti sforzerai di aderire.

Grazie a nome dell’intero Consiglio.

Il SegretarioM. Pantusa

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ATTIVITÀ DEL COMITATO ETICO DI MODENAANNO 2004

L’ attività dei Comitati Etici(CE) si trova da qualchetempo al centro di una cre-

scente attenzione nella nostra regione, in Italia edin Europa relativamente a ruoli, compiti e modalitàoperative nei confronti delle Aziende Sanitarie edOspedaliere di riferimento e di tutti coloro di cuiessi devono essere referenti effettivi o potenziali(professionisti e ricercatori, pazienti/cittadini e loroassociazioni, sponsor).

A seguito della legge costitutiva dei CE -D.M. del18/3/98- si è andata definendo in Italia una situazio-ne di grande ricchezza e fermento, e anche di note-vole variabilità nelle modalità operative, nei criteridi funzionamento e nelle finalità ultime del propriooperato. Da ultimo, la nuova Direttiva Europea2001/20/CE sulla sperimentazione clinica –recente-

mente recepita anche dall’Italia (Decreto L.von.211 del 24/6/03 entrato in vigore il 1/1/04) –ponecompiti in parte nuovi ed in parte modificati rispet-to alla situazione precedente.

Queste novità rendono ancora più impellente lanecessità di valorizzare l’attività dei CE nei con-fronti delle aziende presso le quali essi operano e deiprofessionisti, sia quelli direttamente impegnati inattività di ricerca sia quelli che vedono e cercanonei CE un possibile riferimento per l’arricchimentoe la verifica della dimensione etico-scientifica dellapropria attività, si ritiene quindi utile portare aconoscenza l’attività del CE Provinciale di Modenarelativamente all’anno 2004.

S. SantachiaraSegretario Comitato Etico Provinciale di Modena

A partire da Gennaio 2004 fino a Dicembre 2004, il ComitatoEtico Provinciale di Modena ha valutato 168 sperimentazioni,così ripartite per Enti di appartenenza:Azienda Ospedaliera: 73 Università: 36 Azienda USL: 52 Altre strutture sanitarie private per cui il Comitato Etico di Mo-dena rappresenta il Comitato Etico di riferimento: 7Gli studi sponsorizzati sono stati 139 (82.7%), quelli non spon-sorizzati 29 (17.2%).In ottemperanza a D.M n.211 del 24/06/03 sono stati rilasciati12 Pareri Unici (quindi per 12 studi, il Centro Coordinatore èquello di Modena). La maggior parte delle sperimentazioni è rappresentata da studiclinici con farmaci che hanno costituito il 70% di tutti i protocol-li presentati, ma sono stati valutati anche numerosi studi osserva-zionali (30%) di cui più della metà con procedure diagnostiche.

✔ Studi sperimentali interventistici: 119✔ Studi osservazionali: 49

Figura 1: Distribuzione studi Sperimentali e Osservazionalinegli ultimi tre anni di attivitàLegenda: S.: studi sperimentali - O.: studi osservazionali

Come evidente dal grafico (Figura 1), nel 2004 il numero deglistudi sperimentali (con farmaci) è aumentato con un incremen-to pari al 1,2% rispetto all’anno precedente.Sono tuttavia diminuiti gli studi sperimentali con i dispositivimedici, mentre un leggero aumento (di circa lo 0,8%) è stato no-tato negli studi osservazionali che prevedevano l’uso di farmaci.

Per quanto riguarda, invece la Fase di sperimentazione dei proto-colli valutati dal Comitato Etico, quella che risulta maggiormen-te presente è la Fase III (valore 70%), seguita dalla Fase II (valo-re 19%) e in ultimo dalla Fase IV (13%).Nel 2004 solo due studi sono stati presentati come studi di Fase I:nella documentazione che accompagnava tali protocolli era pre-sente (ai sensi del DPR 439/2001) l’autorizzazione da parte dellaCommissione operante presso l’Istituto Superiore di Sanità.

Nelle successive Tabelle e Grafici sono evidenziati i valori in

TIPOLOGIA DEI PROTOCOLLI VALUTATI N° %

SPERIMENTAZIONI con farmaci 118 70

SPERIMENTAZIONI con dispositivi medici 1 0.5

STUDI OSSERVAZIONALI con farmaci 20 12

STUDI OSSERVAZIONALI con dispositivi medici

1 0.5

STUDI OSSERVAZIONALI per procedure diagnostiche

28 16.6

TOTALE 168 100

01020304050607080

S.Farmaci

S. Disp.Medici

O.Farmaci

O.Procedure diagn.

Val

ori

in %

Anno 2002

Anno 2003

Anno 2004

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opercentuale delle diverse fasi di studi negli ultimi tre anni di at-tività del Comitato Etico e, in particolare, nella Figura 2 sonoposte a confronto le percentuali relative al numero di studi nel-le diverse Fasi di studio negli anni dal 2002 al 2004.

Figura 2: Distribuzione Fasi di sperimentazione negli ultimitre anni di attività

ANNO 2003

FASE n° PROTOCOLLI %

II 26 20

III 90 70

IV 12 10

Totale 128 100

ANNO 2004

FASE n° PROTOCOLLI %

I 2 1

II 22 19

III 79 70

IV 16 13

Totale 118 100

ANNO 2002

FASE n° PROTOCOLLI %

II 26 30

III 57 67

IV 2 2

Totale 128 100

Fase I

Fase II

Fase III

Fase IV

Anno 2004

Anno 2003

Anno 2002

05

1015202530354045

Cardio

l.

Derm

at.

Pediat

ria

Med

icina

Oncolo

gia

Gineco

logia

Appar

ato

resp

.

Mal.

Infe

ttive

Nefro

logia-

Urolog

ia

Psichia

tria

Figura 3: Unità operative di sperimentazione (di tutte le Aziende Sanitarie della Provincia di Modena)Legenda: l’indicazione dell’Unità Operativa di Medicina si intende comprensiva di numerosi reparti quali• Medicine • Psichiatria • Unità Trapianti di fegato e multiviscerale• Chirurgia generale • Chirurgia vascolare • Radiologia• Oftalmologia • Servizio dietetico • Geriatria• Gastroenterologia • Reumatologia • Farmacologia• Pediatria

La ricerca farmacologica copre diverse aree terapeutiche e tra lecategorie più studiate ci sono i farmaci antineoplastici ed immu-nomodulatori (70%), sangue ed organi ematopoietici (12,5%) e

del sistema respiratorio (7%). In Figura 3 sono riportati i repartiche hanno principalmente condotto ricerca nell’ultimo anno diattività del Comitato Etico Provinciale di Modena.

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0% 20% 40% 60% 80% 100%

Cardiologia

Dermatologia

Pediatria

Medicina

Oncologia

Ginecologia-ostetricia

Mal. Apprato resp.

Mal. Infettive

Nefrologia-Urologia

Psichiatria

Fase I

Fase II

Fase III

Fase IV

Osserv.

Figura 4: Reparti e tipologia delle Fasi di sperimentazione

La Tabella che segue mette in evidenza il confronto relativo alledecisioni (approvazione, non approvazione, etc.) del ComitatoEtico nell’anno 2003 e 2004.Tali dati sono stati comparati nel momento in cui è avvenuto ilmonitoraggio dell’attività, al fine di ottenere dati significativi. Il numero totale delle sperimentazioni approvate è di 133 prati-che (pari al 79%) –di queste solo 61 (36%) sono state approva-te in prima istanza-, non approvate 4 (2,5%), approvate a condi-zione 27 (16%) e sospese in attesa di chiarimenti 4 (2,5%).

Quindi per molte sperimentazioni il CE non ha espresso un pa-rere definitivo alla prima valutazione, ed è stato necessario riva-lutarle alla luce di chiarimenti richiesti.Le sperimentazioni per cui non si esprime un parere definitivopossono essere sospese, quando necessitano di un ulteriore riesa-me del Comitato Etico o approvate a condizione, ed in questocaso è compito della Segreteria verificare l'aderenza alle condi-zioni richieste dal Comitato Etico.

Delle 4 pratiche non approvate in prima istanza, 1 risultava unostudio sperimentale di Fase III e le altre 3 studi osservazionali.Tutti questi studi sono stati valutati in due sedute da parte delComitato Etico: non approvate entrambe, dopo una prima so-spensione in attesa di chiarimenti.

Delle 168 pratiche presentate nel 2004,

Le pratiche che ad oggi hanno raggiunto un parere definitivo so-no state 137:✔ 4 non approvate (2,3%) ✔ 133 approvate (79%)

Le pratiche che ad oggi non hanno raggiunto un parere defini-tivo (sospese in attesa di chiarimenti o approvate a condizione)sono 31 :✔ 4 sospese in attesa di chiarimenti (2,3%)✔ 27 approvate a condizione (16%)

DECISIONIN°

PRATICHE2003

N°PRATICHE

2004

%(2004)

APPROVATE 89 133 79

NON APPROVATE

8 4 2,5

APPROVATE ACONDIZIONE

84 27 16

SOSPESE IN ATTESA DI

CHIARIMENTI33 4 2,5

Tot. 214 168 100

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o- Delle 137 pratiche che hanno raggiunto un parere definitivo:• 61 pratiche hanno ottenuto la definitiva approvazione subi-

to alla prima seduta;• 60 pratiche erano state precedentemente approvate a condi-

zione in attesa di chiarimenti, poi definitivamente approvate;• 8 pratiche erano state sospese in attesa di chiarimenti e poi

approvate in seconda istanza;• 1 pratica è stata non approvata e poi approvata successiva-

mente;• 2 pratiche sono state sospese in attesa di chiarimenti in due

sedute e poi approvate;• 1 pratica è stata prima sospesa in attesa di chiarimenti, poi

approvata a condizione e in terza istanza approvata dopo loscioglimento dei vincoli posti dal Comitato Etico;

• 4 pratiche sono state sospese in attesa di chiarimenti e poidefinitivamente non approvate.

- Delle 31 pratiche che non hanno raggiunto un parere definitivo:• 2 pratiche inizialmente non approvate sono state rispettiva-

mente sospesa in attesa di chiarimenti e approvata a condi-zione;

• 1 pratiche inizialmente sospesa in attesa di chiarimenti è sta-ta approvata a condizione.

RAPPORTO SULL'ATTIVITÀ INERENTE LE TEMATICHE IN MATERIA

DI BIOETICA E DI FORMAZIONE

Attività inerente le tematiche in materia di bioetica e di formazione

✔ Rinnovo mandato triennale Comitato Etico (15/02/04)

Dai rappresentanti dei tre enti istitutivi viene sottolineato l’ap-prezzamento per il lavoro svolto dal Comitato Etico Provincialedi Modena, sia dal punto di vista qualitativo che quantitativoper l’esame dei protocolli di ricerca. Per questo sono stati confer-mati tutti i componenti del precedente Comitato Etico., inte-grandone la composizione con nuove figure professionali al fineanche di rilanciare l’attività sul fronte della valutazione e discus-sione circa le tematiche di bioetica.Infatti, nel Comitato precedente è stato più volte espresso unostato di sofferenza in quanto non è stato sempre possibile trovareall’interno le competenze ed il tempo da dedicare a tali compiti.Quindi è il motivo per cui progressivamente si è sentito il biso-gno di allargare il Comitato stesso dando la possibilità di riorga-nizzare le attività, in modo tale che la revisione dei protocolli siauno dei compiti del Comitato Etico, ma non l’unico.Viene confermato il Prof. Spinsanti come Presidente del C.E.

✔ Adesione al Progetto “Ricerca e Innovazione” della Regio-ne Emilia Romagna (Pri ER)

Dal mese di aprile 2004 si è costituito un gruppo di confrontopromosso dall’Area Ricerca e Innovazione della Regione EmiliaRomagna presieduta dal Prof. Liberati Alessandro.Il D.M. del 18.03.98 di costituzione dei Comitati Etici dava loroil compito istituzionale della approvazione dei protocolli di ri-cerca, sottolineando molto l’indipendenza dei Comitati. Questoha fatto sì che nel giro di poco tempo si siano costituiti il Italiacirca 290 Comitati.Ci sono delle regioni che hanno costituito un unico Comitatoper la ricerca a livello regionale come il Piemonte e l’Umbria edinvece altre regioni come l’Emilia Romagna hanno costituito

comitati indipendenti a livello delle singole aziende sanitarie.Questa proliferazione ha avuto l’aspetto positivo di valorizzarel’indipendenza che ha evidenziato la necessità di confronto per-chè ogni comitato è sovrano e autonomo, ma sente che sarebbeutile confrontarsi con gli operati degli altri Comitati Etici.Proprio il Comitato di Modena circa due anni fa aveva presouna iniziativa spontanea di andare a creare una situazione di in-contro con gli altri Comitati Etici della Regione. Fortunatamen-te questa iniziativa è stata continuata e ripresa dalla istituzioneregionale (Area Ricerca e Innovazione-PRI-ER), che ha convo-cato i 18 Comitati Etici presenti in Regione.

I referenti di tali Comitati (per il nostro Comitato Etico: Presi-dente, Segretario, due componenti individuati dal Presidente) siritrovano una volta al mese; le tematiche di interesse comune,sulle quali in prima istanza ci si è confrontati sono state:

- Analisi comparativa statuti/regolamenti-standardizzazione dellemodalità di richiesta.

- Problematiche legate alla proprietà dei dati e vincoli alla pubblica-zione nei protocolli di sperimentazione. Modalità di dichiarazionedei potenziali conflitti di interessi dei membri dei CE.

- Criteri di valutazione degli studi osservazionali.- Proposte per studi di analisi e confronto delle modalità operative

dei diversi CE, valutazione modalità consenso informato.- Definizione bisogni formativi e informativi dei CE della Regione

Emilia Romagna.- Modalità di monitoraggio degli studi.

✔ Formulazione Parere riguardo il modulo di consenso infor-mato per “Banca tessuti” richiesta dal Prof. Conte;

✔ Richiesta di giudizio etico e di autorizzazione per l’esecu-zione di trapianto di tessuto adiposo tra gemelli omozigoti;

✔ Proposte per attivare delle procedure codificate per rispon-dere a quesiti di competenza bioetica da parte degli speri-mentatori, operatori sanitari degli enti istitutivi e cittadi-nanza;

✔ Partecipazione a Convegni:

- “ACCANIMENTO TERAPEUTICO ED EUTANASIA”–Modena, gennaio 2004 (Dr.ssa Bonacini)

- “LA RICERCA CLINICA IN ITALIA: LA SITUAZIONEATTUALE E LE PROSPETTIVE DI APPLICAZIONE DEL-LA NUOVA NORMATIVA EUROPEA” –Modena, gennaio2004 (Dott. Santachiara, Dott. Borghi, Prof. Silingardi, Dr.ssaMorselli, Sig. Pfnister, Dr.ssa Bonacini)

- “RAPPRESENTANTI DELLA CITTADINANZA NEI C.E.PER LA SPERIMENTAZIONE” –Padova, marzo 2004 (Sig.Pfnister)

- “LA VALUTAZIONE DELL’INNOVATIVITA’ DEI DISPO-SITIVI MEDICI” –Milano, giugno 2004 (Dr.ssa Bonacini)

- “COMITATI ETICI E RICERCA OSSERVAZIONALE:TEORIA E PRATICA” –Roma, luglio 2004 (Dr.ssa Bonacini)

- “RICERCATORI E COMITATI ETICI” –Milano, novembre2004 (Dr.ssa Bonacini)

Il Presidente del Comitato Etico Provinciale di ModenaS. Spinsanti

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Brevi note sul PROBLEMA del CONTENZIOSO

Per loro natura le procedure sani-tarie comportano necessariamen-te dei rischi, ancorché i margini

di errore consentiti siano alquanto ristretti e le que-stioni attinenti gli “eventi avversi” in sanità posso-no essere affrontate da diversi punti di vista:- le cause che hanno generato un forte aumento di

denunce e di richieste di risarcimento;- le basi giuridiche della responsabilità professio-

nale dei professionisti della salute;- le modalità di gestione del contenzioso;- le azioni finalizzate a prevenire gli eventi avversi

e le azioni giudiziarie.La prevenzione degli eventi indesiderati trova nel“Risk Management” un efficace strumento perridurre la frequenza degli incidenti professionali, deidanni ai pazienti e i costi che ne derivano (non soloin termini economici); secondo una più corretta èun’attività finalizzata al miglioramento continuodella qualità delle cure.In questo contesto la gestione del contenzioso sirealizza - a rischio concretizzato - con l’identificazio-ne del rapporto di causalità fra cure erogate e dannoaccertato, nonché con la sua valutazione, favorendoazioni volte ai processi di transazione extragiudizia-le laddove affiora l’ipotesi di responsabilità profes-sionale (latamente intesa, vale a dire secondol’orientamento prevalente della giurisprudenza dellaCassazione civile, tesa a tutelare la parte debole del

rapporto, ovvero il cittadino danneggiato o presun-to tale). In tale ottica assumono importanza rilevante alcuni“pilastri” sui quali fondare l’attività di valutazionedei casi, elementi fondamentali per un correttoapproccio alla gestione del contenzioso:- informazione e consenso al trattamento sanitario

(meglio relazione/comunicazione);- la tenuta della cartella clinica/documentazione

sanitaria in genere;- l’utilizzo di linee guida, procedure, protocolli.

CONSENSO INFORMATOLa relazione di cura ha subito sostanziali modifichein relazione alla progressiva rilevanza dell’aspettopsichico o psicologico o comunque non strettamen-te organico della salute, corrispondendo a un note-vole aumento di consapevolezza del diritto alla tute-la della salute, costituzionalmente garantito, daparte degli interessati.In realtà l’informazione, il coinvolgimento e lacomunicazione inseriscono anche le persone giuri-dicamente considerate incapaci: i minori, propor-zionalmente alla loro età e maturità, i disabili psi-chici e intellettivi, in rapporto alla loro capacità dicomprensione, gli anziani con deterioramentocognitivo, rispetto alla loro residua competenzadecisionale, devono comunque essere informati,indipendentemente dalla necessità di coinvolgere

Prosegue la serie di contributi sul tema del contenzioso per i medici.

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mnel processo i genitori, il tutore per gli interdetti, ilcuratore per gli inabilitati o l’amministratore disostegno per coloro che ne abbiano fatto richiesta eper i quali la salute sia uno degli ambiti di gestionee/o cogestione con l’amministrato.L’informazione non deve essere solo una trasmissioneasettica di dati e di notizie, ma indicare al paziente lealternative, terapeutiche e non, che siano possibili;presuppone una comunicazione e quindi una relazio-ne, che sola garantisce la qualità delle cure.

CARTELLA CLINICA E DOCUMENTAZIONE SANITARIALa principale finalità della cartella clinica e delladocumentazione sanitaria in genere (es. referti divisite specialistiche, di esami strumentali, ecc.),consiste nell’assicurare al cittadino-paziente un’ade-guata documentazione dell’assistenza sanitaria pre-statagli, con la funzione precipua di garantire la for-mulazione della diagnosi e della relativa terapia,vale a dire il perseguimento di decisioni clinicheappropriate rispetto al caso concreto. Il ruolo fondamentale è espletato dalla cartelladurante il ricovero, dopo il quale mantiene una rile-vanza clinica (in caso di ulteriori trattamenti sani-tari) e acquista rilievo anche dal punto di vistamedico-legale, di ricerca e di studio; lo stesso discor-se vale per la restante documentazione sanitaria.Dopo il D.Lgs. 502/92 e successive modifiche e inte-grazioni, consente anche la valutazione del rispettodei principi di efficienza e di efficacia delle presta-zioni, delle modalità di erogazione delle stesse, ilcontrollo della qualità delle cure, della spesa sanita-ria e quindi della tutela della salute pubblica, nel-

l’ottica di un’adeguata allocazione delle risorsedisponibili.Per quanto attiene alla compilazione essa deve esse-re puntuale, contestuale all’effettuazione dei tratta-menti sanitari diagnostici e/o terapeutici da descri-vere nel preciso ordine cronologico e fedele rispettoal reale accadimento degli eventi e alla loro succes-sione. Infatti, dovendo l’atto pubblico (quale è lacartella clinica e la documentazione sanitaria redat-ta da pubblico ufficiale) costituire prova sino a que-rela di falso di quanto in esso contenuto e descritto,si rende indispensabile una registrazione veritieradei fatti accaduti, in maniera possibilmente nonopinabile e il più obiettiva possibile, allo scopo difornire un’adeguata rappresentazione degli eventi.In proposito va considerato che la diligente compi-lazione della cartella clinica rappresenta il principa-le strumento di conoscibilità con cui dimostrarel’iter diagnostico-terapeutico seguito e la sua ido-neità/appropriatezza, non solo al fine di assistereadeguatamente il paziente, ma anche a scopo medi-co-legale in caso di contenzioso, di verifica dellaqualità delle cure e di gestione del rischio clinico. I requisiti formali si possono così individuare: - luogo, data e ora della prestazione;- firma e timbro del medico;- anamnesi, con specificazione della fonte da cui è

stata raccolta (interessato/a, familiari o altre per-sone in caso di impossibilità del/la paziente per lecondizioni di salute, deficit mnesici, ecc.);

- esame obiettivo generale e locale;- trattamenti sanitari eseguiti e consenso informa-

to agli stessi.

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Il tutto deve essere registrato in maniera intelligibi-le1, senza correzioni, abrasioni, sbianchettature,contraffazioni (si potrebbe integrare l’ipotesi direato ex art. 476 c.p., falsità materiale in atto pub-blico commessa da pubblico ufficiale). Quindi, accanto a requisiti formali, come chiarezzadei dati ivi contenuti e intelligibilità degli stessi, ènecessario soddisfare anche requisiti sostanziali,come la correttezza delle registrazioni annotatenella cartella clinica e la loro completezza.Omettere la registrazione di quanto clinicamenteemerso e direttamente constatato o degli esiti degliaccertamenti praticati integra il reato di omissionedi atti d’ufficio, ai sensi dell’art. 328 c.p2.Preme sottolineare che l’adeguata compilazionedella documentazione sanitaria, rappresenta ilmodo migliore di contrastare presunte ipotesi diresponsabilità correlate a un operato non correttodei sanitari, in quanto fornisce una dimostrazioneoggettiva della qualità assistenziale, dell’attenzioneprestata al paziente e alla sintomatologia riferita,alla mutata obiettività clinica in caso di complican-ze e/o di patologie sopravvenute, di quanto è statopossibile o impossibile fare alla luce della “migliorscienza ed esperienza del momento storico”, in baseai mezzi diagnostico-terapeutici a disposizione deisanitari e della struttura.In tale ottica devono essere assolutamente evitateannotazioni tardive o postume rispetto agli accadi-menti di rilevanza clinica, non volendo neppureprendere in considerazione quelle non corrispon-denti a verità. Una documentazione sanitariacarente, contrariamente a quanto comunemente sicreda, non è di alcuna utilità nell’occultamento dieventuali errori professionali, mentre al contrariorappresenta di per sé una palese manifestazione diuna condotta negligente da parte degli operatoridell’équipe che ha avuto in cura la persona.

In proposito si suggeriscono alcuni spunti finalizzatia un crescente miglioramento della qualità delladocumentazione sanitaria attraverso una sensibiliz-zazione capillare di tutti gli operatori sanitari rispet-to al problema, rappresentando i rischi derivanti daun’irregolare e/o inadeguata compilazione della car-tella clinica/documentazione sanitaria, monitoriz-zando costantemente i livelli di appropriatezza com-pilativa, discutendo le criticità e individuando divolta in volta i necessari correttivi.

LINEE GUIDAIn estrema sintesi possiamo considerarle percorsi cli-nici verso la corretta diagnosi e il trattamento, vali-dati nel contesto della sperimentazione e basate suprove di efficacia, rappresentando un valido approc-cio al problema della riduzione del rischio e dellagestione del contenzioso perché consentono di:- superare prassi arbitrarie e desuete- garantire omogeneità di procedure- assicurare governabilità al sistema sanitario- evitare accertamenti inutili e trattamenti inap-

propriati- effettuare l’autocontrollo degli errori da parte

dei professionisti.È solo diffondendo la cultura della sicurezza e rista-bilendo la fiducia reciproca fra cittadini e servizisanitari, attraverso una corretta e trasparente comu-nicazione che si riuscirà a modificare, nel tempo,l’atteggiamento difensivistico dei professionisti epenalizzante/colpevolistico degli organi giudicanti,contenendo quei riflessi negativi sull’attività medi-ca che tutti possiamo osservare.

A. De PalmaResponsabile Unità Operativa di Medicina Legale

Azienda U.S.L. di Modena

1 Garante per la protezione dei dati personali, “La cartella clinica deve essere leggibile”, accoglimento del ricorso presentato da un pazienteche lamentava l’illeggibile grafia dei sanitari che avevano redatto la sua cartella clinica. L’Azienda Ospedaliera è stata condannata al paga-mento delle spese di procedimento (calcolate in 250 Euro) e a rilasciare una trascrizione leggibile (dattiloscritta o, comunque, comprensibi-le), della cartella clinica stessa entro un termine stabilito (Newsletter del 31 marzo 2003).2 Art. 328 c.p. “(Rifiuto di atti d’ufficio. Omissione) Il pubblico ufficiale, o l’incaricato di un pubblico servizio che indebitamente rifiuta un attodel suo ufficio che, per ragioni di giustizia o di sicurezza pubblica, o di ordine pubblico o di igiene e sanità, deve essere compiuto senza ritar-do, è punito con la reclusione da sei mesi a due anni. Fuori dei casi previsti dal primo comma, pubblico ufficiale, o l’incaricato di un pubbli-co servizio, che entro trenta giorni dalla richiesta non compie l’atto del suo ufficio e non risponde per esporre le ragioni del ritardo, è punitocon la reclusione fino a un anno o con la multa fino a Euro 1.032. Tale richiesta deve essere redatta in forma scritta ed il termine di trentagiorni decorre dalla ricezione della richiesta stessa.” (procedibilità d’ufficio).

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.GRANDE RISULTATO A MODENA

Il nostro Dott. Giacinto Loconte, consigliere dell’Ordine di Modena,

è stato eletto con una larga messe di voti alla consulta regionale

dell’ENPAM.

La nostra è una duplice soddisfazione, sia per il risultato ottenuto sia

per essere riusciti a portare un così cospicuo numero di colleghi al voto.

ELEZIONE DEI RAPPRESENTANTI NAZIONALI DI CATEGORIA IN SENO ALCOMITATO CONSULTIVO DEL FONDO DEI MEDICI DI MEDICINA GENERALE

ELEZIONE DEI RAPPRESENTANTI DEI COMITATI CONSULTIVI DEI FONDI SPECIALI REGIONE EMILIA ROMAGNA

- per la categoria dei Medici di Medicina Generale di assistenza primaria Dott. CARRANO Francesco- per la categoria dei Medici Pediatri di libera scelta Dott. COLISTRA Claudio- per la categoria dei Medici di Medicina Generale addetti al servizio di continuità assistenziale e/o emergenzaterritoriale Dott. CRUDELE Fernando

- Fondo dei Medici di Medicina Generale Dott. LOCONTE Giacinto- Fondo Specialisti Ambulatoriali Dott. VATRELLA Salvatore- Fondo libera professione quota “B” del Fondo Generale Dott. DI LAURO Maurizio

CONTRIBUTO PREVIDENZIALE DOVUTO AL FONDO DELLA LIBERA PROFESSIONE –“QUOTA “B” DEL FONDO GENERALE

DICHIARAZIONE DEI REDDITI LIBERO PROFESSIONALI ENTRO IL 31 LUGLIO 2005

Anche per quest’anno, l’attività del professionista sarà limitata alla comunicazione all’Ente, tramite il Modello D,del reddito derivante dall’esercizio della libera professione medica e odontoiatrica anno 2004. La dichiarazione deiredditi libero-professionali dovrà essere effettuata entro il 31 luglio 2005, utilizzando i Modelli D/2005, personaliz-zati, che saranno recapitati al domicilio degli iscritti. Coloro che non venissero in possesso di uno dei suddetti model-li o che lo smarrissero, potranno reperire il modello D/2005 non personalizzato sul sito Internet: www.enpam.it, opresso la segreteria dell’Ordine. In tal caso è necessario indicare sul modello i dati personali richiesti e, obbligatoria-mente, il codice ENPAM.Si fa presente che il vigente regime sanzionatorio, in caso di ritardo dell’invio del Modello D, prevede l’applica-zione di una sanzione in misura fissa pari a € 120,00. Le successive operazioni di calcolo del contributo verranno effettuate – sulla base dei dati indicati nei modelliD/2005 – a cura degli Uffici E.N.P.A.M.. Al termine dell’elaborazione degli importi dei contributi dovuti, sarannoinviati a tutti gli iscritti tenuti al versamento – per il tramite della Banca Popolare di Sondrio – appositi bollettiniMAV, da pagare in unica soluzione entro il 31 ottobre 2005. Unitamente ai MAV sarà inviato un prospetto espli-cativo del calcolo effettuato per determinare l’importo del contributo.

PER INFORMAZIONI ENPAMpresso la sede dell’Ordine è disponibile un servizio che osserva il seguente orario

lunedì 10 – 12 / mercoledì 10 – 12tel. 059/247714 – fax 059/247719 e-mail:[email protected]

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Riceviamo dalla collega D.ssa Raspanti di Bologna la sentenza che volentieri pubblichiamo e che riguarda icontributi antecedenti al 1995 versati dalle ASL all’ENPAM.

ENPAM: RICONOSCIUTI I CONTRIBUTI DEGLIODONTOIATRI SPECIALISTI AMBULATORIALISentenza D.ssa Rita Raspanti

Nello scorso aprile, dopo anni di iniquo trattamento previdenziale verso i laureati in odontoiatria spe-cialisti ambulatoriali interni, è stato finalmente esteso a tutti gli interessati il diritto a veder riconosciu-ti i contributi antecedenti al 1995 (anno di iscrizione degli Odontoiatri all’ENPAM) versati dalle ASLall’ENPAM; il presupposto giuridico che ha reso possibile tale soluzione politica è stato offerto dalla sen-tenza della Corte d’Appello di Bologna – Sezione del Lavoro, da me promossa nel 1998 control’ENPAM e la ASL di Modena.Sono estremamente soddisfatta della soluzione di questo annoso problema per tutti i colleghi, e deside-ro sottolineare il percorso della vicenda nel tempo, perché per anni ho lottato per il raggiungimento ditale obiettivo.Nel 1996 l’ENPAM improvvisamente “si accorse” di aver incamerato i contributi relativi a circa 500laureati in Odontoiatria specialisti ambulatoriali esterni (oltre 3.500.000 di euro) e propose alle ASL dirichiederne la restituzione, senza darne comunicazione agli interessati. Oltre 8 anni della mia attivitàdi specialista ambulatoriale, svolti esattamente nelle stesse condizioni e col medesimo contratto dei col-leghi Medici, non avevano più valore di fini previdenziali e pensionistici, contravvenendo al principiocostituzionale che ogni lavoratore italiano ha il diritto – dovere ad una forma previdenziale.Mossa da questa palese ingiustizia, decisi di intervenire, dapprima diffidando la mia ASL a richiedere larestituzione dei miei contributi (cosa che fu disattesa), poi ottenendo, assieme alla collega D.ssa Rini,una netta presa di posizione della Regione Emilia Romagna inviata a tutte le allora 20 USL regionali;poi ancora chiedendo appoggio ai sindacati a cui ero iscritta (AIO e SUMAI e ANDI) senza significa-tivi risultati; ancora partecipando ad assemblee con i dirigenti ENPAM ove mi venne letteralmentestrappato il microfono di mano... Infine, contattai tutti i colleghi emiliani coinvolti per intraprendereun’azione legale comune, ma, complice l’età della pensione ancora lontana, nessuno si mostrò effetti-vamente interessato.A questo punto nel 1998 intrapresi, prima e unica in Italia, un’azione legale patrocinata dall’Avv.Gualtiero Pittalis conclusasi brillantemente nel 2000 con la sentenza d’appello che “...dichiara il dirit-to della D.ssa Rita Raspanti ad essere iscritta al Fondo speciale per i Medici ambulatoriali gestitodall’ENPAM, sin dall’inizio della sua attività lavorativa in regime di convenzionamento con il S.S.N.;condanna conseguentemente l’ENPAM ad iscrivere la D.ssa Raspanti con decorrenza di cui sopra nelFondo speciale anzidetto e a computare nell’anzianità contributiva della stessa Raspanti tutti i contri-buti versati nel Fondo speciale medesimo;...”Questa sentenza ha costituito un precedente giuridico imprescindibile e ha creato i presupposti per ilraggiungimento del positivo risultato di questi giorni a favore di tutti gli altri colleghi; purtroppo ci sonovoluti altri 5 anni dalla mia sentenza, e la mediazione dei sindacati di categoria AIO, ANDI, SUMAI,per ottenere un risultato a cui l’ENPAM avrebbe ormai difficilmente potuto sottrarsi in quanto qualsia-si altra soluzione sarebbe stata legalmente attaccabile!Rimane certamente l’amarezza per essermi dovuta esporre completamente da sola, sia in termini eco-nomici che di impegno emotivo, per affrontare un problema che coinvolgeva un’intera categoria e cheavrebbe meritato un intervento corale di tutti gli interessati, ed un fattivo e più tempestivo interessa-mento sindacale.

R. Raspanti

POLIZZA SANITARIA ENPAM/GENERALIÈ stato prorogato al 31/7/2005 il termine ultimo per aderire alla polizza sanitaria.

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SI’ ALLA FORMAZIONENO AL COMMERCIO DEI CREDITI ECM DECISA PRESA DI POSIZIONE DELL’ORDINE DI MODENA SU UN’INIZIATIVA EDITORIALE

Al Presidente delle FNOMCeODott. Giuseppe Del Barone

Ai componenti del Comitato CentraleFNOMCeO

Oggetto: lettera del provider ECM n. S/904

Caro Presidente

ho ricevuto nei giorni scorsi la lettera che ti allego in copia e che ti invito a leggere con attenzione.Non ti nascondo il mio stupore prima e la mia indignazione poi nel verificare fino a che punto si può arri-vare nel proporre eventi formativi che si fregiano della sigla ECM.Nonostante infatti il collegamento visivo e sostanziale con una rivista di prestigio come The New EnglandJournal of Medicine, si rimane a dir poco stupefatti di fronte alla terminologia utilizzata per proporre l’ac-creditamento attraverso la così detta formazione a distanza.A me pare che dizioni come crediti gratuiti, sconto sui successivi, punti esclamativi a volontà e così vianon siano particolarmente consoni alla nostra professione e depongano per un approccio al tema della for-mazione che potrei definire in maniera molto eufemistica “mercantile”.Ho sottoposto ieri sera al Consiglio dell’Ordine la missiva che immagino sia arrivata a molti se non a tuttii medici italiani e all’unanimità si è deliberato di inviarti una decisa nota di protesta affinché laFNOMCeO si faccia interprete di una iniziativa che sottolinei il carattere poco professionale e molto com-merciale di questa penosa vicenda.Non mi dispiacerebbe che tu ne accennassi in occasione del prossimo Comitato Centrale.

Ti ringrazio per l’attenzione con la quale vorrai leggere queste mie righe e ti saluto cordialmente.

Il Presidente

N. D’Autilia

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AUTORIZZAZIONE. QUANDO?

I niziamo da questo numero delBollettino un percorso informativo e diriflessione che dovrà portare a una solu-

zione ragionevole, onerosa il meno possibile, condi-visa il più largamente possibile, atta a rendere glistudi professionali dei medici, oltre che un luogo incui si pratica una buona medicina, anche un luogoassolutamente sicuro per i pazienti e gli operatori.Il testo che segue definisce le strutture che dovran-

no essere autorizzate e di conseguenza fissa per i pro-fessionisti interessati l'obbligatorietà della autorizza-zione stessa.

Non riporto ovviamente la legge regionale che fissai criteri in dettaglio in quanto il ponderoso volumesi trova e può essere scaricato dal sito dell'Ordineall'indirizzo http://www.ordinemedicimodena.it/alla sezione "la professione".

Dal testo si evince un concetto molto restrittivosecondo il quale (e secondo la lettera della leggestessa) parrebbe che anche il praticare una medica-zione, se cruenta, ponga il professionista nellanecessità di far autorizzare lo studio.Il legislatore sembrerebbe aver fatto di tutte le erbeun fascio, rendendo praticamente quasi impossibilel'applicazione della legge stessa salvo voler chiuderela quasi totalità degli studi medici in attesa del-l'espletamento degli onerosi lavori di ristrutturazio-ne e dell'adeguamento degli impianti necessario aottenere l'autorizzazione a esercitare la professionenegli studi medici.

L'assessore regionale alla sanità, Bissoni, ha inviatoin seguito ad una richiesta di chiarimenti una notaesplicativa ad una Associazione professionale poitrasmessa successivamente alle commissioni provin-ciali istituite (presso il Dipartimento di sanitàPubblica) per il parere sulla autorizzazione dellestrutture sanitarie e sulle attività mediche negliambulatori che se da un lato tende a semplificare lecose, dall'altro crea una specie di terra di nessunosuggerendo che ciascun medico auto certifichi l'at-tività che svolge nel proprio studio, assumendosenepiena e completa responsabilità.Ve ne riporto di seguito il testo.

La Regione Emilia Romagna approva la delibera per l´autorizzazione e l´accreditamento delle strutture sanitarie(Delibera della Giunta regionale 23 febbraio 2004, n.327-pubblicata sul Bollettino Ufficiale Regione Emilia

Romagna n.28 del 27.2.2004)È stata approvata dalla Giunta regionale la delibera che ridefinisce le procedure

e i requisiti per l´autorizzazione e l´accreditamento delle strutture sanitarie "APPLICAZIONE DELLA L.R. 34/98 IN MATERIA DI AUTORIZZAZIONE E

DI ACCREDITAMENTO ISTITUZIONALE DELLE STRUTTURE SANITARIE EDEI PROFESSIONISTI ALLA LUCE DELL’EVOLUZIONE DEL QUADRO NORMATIVO

NAZIONALE. REVOCA DEI PRECEDENTI PROVVEDIMENTI."

L´autorizzazione è indispensabile al funzionamento della struttura e mira a garantirne la sicurezza.L´accreditamento fornisce lo status di soggetto idoneo ad operare per conto del Servizio sanitario nazionale ed è finalizzato a garan-tire la qualità dell´intero processo assistenziale. Con la delibera vengono ricondotti in una unica normativa i provvedimenti necessaria dare applicazione alla legge regionale 34/98 contenente le "Norme in materia di autorizzazione e accreditamento delle strutture sani-tarie pubbliche e private".L´autorizzazione al funzionamento riguarda tutte le strutture pubbliche e private che erogano servizi sanitari. Prevede il possesso direquisiti - strutturali, impiantistici, di attrezzature - che attengono tipicamente alla destinazione sanitaria di una struttura.Per tutti gli ospedali, ambulatori, poliambulatori, laboratori analisi pubblici e privati già in possesso di autorizzazione, la deliberadefinisce nuovi requisiti in particolare riguardo alle procedure per la prevenzione del rischio biologico, vale a dire il rischio di contrar-re infezioni. I nuovi requisiti vengono applicati in tutte le strutture costruite ex novo e in tutti gli ampliamenti o ristrutturazioni distrutture esistenti.La delibera prevede la necessità di autorizzazione al funzionamento - fino ad ora non richiesta - anche per gli studi professionaliodontoiatrici, di chirurgia ambulatoriale, e, in generale, per gli studi professionali le cui attività possono comportare rischi per la sicu-rezza del paziente (ad esempio strutture in cui si fanno endoscopie).

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Oggetto: Autorizzazione all'esercizio di studi professionalì.

Con riferimento alla nota dei 7 febbraio 2005 si fa presente che i provvedimenti di questa Regione concernenti la tematica in oggettoriguardano l'attuazìone delle disposizioni di cui all'art. 8 ter dei D.lgs n. 229199. ed è solo nell'ambito di tale percorso che va colloca-ta la lettura delle disposizioni concernenti l'autorizzazione all'esercizio degli studi professionali.Dalla formulazione della norma discende che il legislatore nazionale, nel dettare i principi cui ispirarsi per regolamentare il regime auto-rizzatorio degli studi, ha inteso stabilire che lo stesso non debba riguardare indistintamente tutti gli "studi professionali", ma solo quelliove si svolgano "prestazioni di chirurgia ambulatoriale "procedure diagnostiche e terapeutfche di particolare complessità» o "prestazio-ni che comportino un rischio perla sicurezza del paziente".La norma, infatti, a parte la categoria degli studi odontoiatrici che viene presa in considerazione in quanto tale, indipendentemente dallatipologia di attività espletata e dalle caratteristiche organizzative, stabilisce che gli altri studi, quelli "medici e di altre professioni sanita-rie vadano valutati caso per caso in quanto il loro assoggettamento o meno alla necessità di autorizzazione all'esercizio è condizionata,oltre che dalla tipologia di attività espletata, anche dalla presenza o meno di attrezzature (ove attrezzati ... ) indispensabili per l'esecu-zione delle prestazioni.

Appare evidente infatti che in uno studio odontoiatrico non si può che esplicare attività aventi natura invasiva, (comportanti, quindi,quel rischio per la sicurezza dei paziente in cui va ricercata la motivazione della previsione normativa), e lo stesso studio è comunquecaratterizzato dalla presenza di attrezzature con univoca ed oggettiva finalizzazione; nel caso invece di studi dedicati all'esercizio di altrediscipline specialistiche, lo svolgimento o meno di attività comportanti quel rischio cui la norma fa riferimento dipende da scelte autono-me dei singolo professionista in merito all'attività esercitata sui singoli pazienti, e l'unica caratteristica oggettivamente riscontrabile èl'eventuale presenza di attrezzatura indispensabile per svolgere attività di tipo invasivo.

Appare pertanto evidente che l'esercizio di attività chirurgica occasionale e minimamente invasiva, come quella richiamata nella notache qui si riscontra, non determina di per sé la necessità di autorizzazione dello studio né il possesso dei requisiti previsti dalla delibera-zione di Giunta regionale n. 327104 per gli ambulatori chirurgici.

Tali requisiti, di grande impegno strutturale ed impiantistico, sono evidentemente necessari solo qualora l'attività comporti l'erogazionesistematica di prestazioni da cui discenda un effettivo rischio per il paziente, unica circostanza, quest'ultima, che giustifica la stabiledotazione di attrezzature complesse. le condizioni descritte difficilmente sono riscontrabili nel contesto organízzativo di uno studio pro-fessionale in quanto le attività tipiche di tali sedi erogative, pur comportando, a volte, incisioni superficiali da eseguire in anestesia loca-le, non sempre richiedono riparazione mediante sutura e, tra l'altro, il più delle volte sono eseguibili con strumenti a perdere.

È evidente come, in tali casi, da un punto di vista operativo, l'ipotesi concretamente praticabile e più appropriata appare essere quellache il professionista organizzi il proprio lavoro selezionando le eventuali attività che comportano procedure maggiormente invasive o piùrischiose, organizzandosi per eseguirle presso una sede esterna al proprio studio, sia essa ambulatorio chirurgico o struttura dotata disala operatoria autorizzate.Non vi è dubbio, infatti, che le motivazioni alla base della normativa che estende la necessità di autorizzazione anche ai locali in cui sisvolge attività sanitaria da parte dei singolo professionista sia quella di assicurare maggior garanzia di sicurezza per il paziente e, di con-seguenza, che il percorso autorizzatorio debba essere attivato solo nell'ipotesi in cui le condizioni strutturali e impiantistiche e le dota-zioni tecnologiche abbiano effettiva incidenza nel ridurre le probabilità di complicanza o di esito negativo dell'intervento. Qualora, inve-ce, tali condizioni di rischio dipendano esclusivamente dai comportamenti e dalle competenze tecnico-professionali dello specialista, l'au-torizzazione assumerebbe valore esclusivamente formale e burocratico, esorbitando, in tal modo, dalla previsione normativa.In conclusione, quindi, fatti salvi i casi sopra richiamati in cui la complessità organizzativa e tecnologica è presupposto indispensabile perevitare i summenzionati rischi per il paziente, i provvedimenti regionali in esame demandano all'autodeterminazione e alla responsabili-tà dei professionista, la valutazione circa la necessità di ottenere l'autorizzazione per il proprio studio in relazione ad una analisi dei rischioper i pazienti derivante dall'attività concretamente svolta e delle più complessive potenzialità dei contesto di cui lo studio sia dotato.

Non è facile decidere cosa fare anche e soprattuttoperchè le istituzioni vorrebbero evitare imposizioni epiuttosto creare un percorso condiviso che porti a unrisultato soddisfacente e ragionevole come è avvenu-to per l'autorizzazione degli studi odontoiatrici.L'Ordine è stato scelto come interlocutore privilegia-to in rappresentanza di tutti i medici ed è, consape-vole delle difficoltà, pronto a garantire ogni sforzoche conduca a buon fine la ricerca di chiarimenti.Questo "sasso in piccionaia" vuole essere un pri-mum movens per una raccolta di pareri che aiuti il

nostro Ordine professionale a suggerire soluzioniottimali e condivise.Aspettiamo il vostro contributo ricordando che lasicurezza non può avere un prezzo e pertanto metterein funzione presidi e procedure che la salvaguardino,anche se ragionevolmente onerosi, resta un obiettivoda perseguire con la massima fermezza e che le pole-miche, non temperate dal buonsenso, non conduco-no in alcun posto.

M. Pantusa

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PITTORI MODENESI DAL 500 AD OGGIA CURA DI LODOVICO ARGINELLI

Sigismondo Caula

Nasce a Modena nel 1637.

In pieno 600 si contende con Francesco Stringa il ruolo di protagonista nei rapporti con la committenzaecclesiastica e con la corte, con qualche nota di rivalità.Caula rimane sempre un consigliere esterno, mentre Stringa diviene sovrintendente della galleria.Sigismondo prende prestissimo una strada insolita per la pittura modenese e sceglie di completare la suaformazione, iniziata con il Boulanger, recandosi a Venezia.Collabora infatti con Boulanger in imprese decorative cittadine, come quella del soffitto del “PantheonAtestinum”, Chiesa di Sant’Agostino a Modena.Durante la reggenza di Laura Martinozzi, che segue Francesco II, Caula con Tommaso Costa, SebastianoSanzani, ed il fiammingo Van Galder, fornisce cinque quadri per il Palazzo Bentivoglio di Gualtieri.Questi anni sono interrotti dal viaggio a Venezia (1667-1670).Ne riferisce prima di tutti il Lazzaretti.E’ probabile che questo avvicinarsi ai contemporanei veneziani ed a quelli del grande secolo precedentecome Veronese e Tintoretto, sia condizionato dal gusto per la pittura veneta da parte di Alfonso IV e delsuo consigliere Boschini.Al “ritorno in patria” da una dimostrazione di quanto visto ed appreso, dipingendo la grande tela con “SanCarlo Borromeo che visita gli appestati”, per la Chiesa di San Carlo a Modena.Dopo il ritorno a Modena, per oltre trent’anni è pittore di corte con vari incarichi.Si occupa di feste, di allestimenti teatrali, di macchine allegoriche e fornisce dipinti per il palazzo ducaledi Sassuolo.Decora il soffitto per la Chiesa di San Barnaba, nel primo decennio del settecento, in collaborazione colbolognese Jacopo Antonio Mannini.Caula in quest’impresa, come già avvenuto in Sant’Agostino, si occupa delle figure.Ma la sua maggiore impresa decorativa è la Cupola di Sant’Antonio di Fiorano, con la “Gloria di MariaBambina”, eseguita tra il 1681 ed il 1682. La cupola venne poi restaurata nel 1866 da Adeodato Malatestache ridipinge ex novo alcune parti.L’ascendenza veneta ed i modi addolciti con grandi dosaggi di ombre nel costruire le figure, oltre ogni defi-nitezza e durezza strutturale, sono diventati il suo linguaggio caratteristico ed inconfondibile.Muore a Modena nel 1724.

Alcune sue opere:“San Carlo Borromeo comunica agli appestati” Per quanto concerne il Santo sulle nubi potrebbe essere unSan Rocco o un San Lazzaro. Olio su tela, cm. 66x46,5 - Carpi (Mo) - Casa di Risparmio.

“Lo sposalizio delle Vergini” Olio su tela, cm. 266x185 – Finale Emilia (Mo) - SS. Filippo e Giacomo.

“S. Elena e la prova della vera Croce” Olio su tela, cm. 66x56 – Parma - Pinacoteca Nazionale.

“Un miracolo di Sant’Ambrogio” Olio su tela, cm. 97x147 – Modena - Galleria Estense (opera di coperti-na)

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iASSOCIAZIONE MEDICI ED ODONTOIATRI ARTISTI - 18° MOSTRACare amiche e cari amici, vi comunico che, salvo imprevisti, la 18° Mostra dei Medici ed Odontoiatri Artisti si svolgerà il25 Settembre a Villafranca di Medolla in Via Villafranca 38. L’evento ci vedrà ospiti di una magnifica magione della fine del1600, già Villa Marigliani. Sabato ho effettuato un sopraluogo assieme al Dott. Nunzio Borelli.L’ospitalità e la cordialità dei padroni di casa, Dr. Raisi e Dott.ssa Ghirardini, lo splendore della struttura, l’eleganza dei loca-li che ospiteranno la “mostra spettacolo”, il buffet e la verde cornice con alberi secolari, hanno sicuramente aumentato ecementato il nostro entusiasmo sulla scelta di Villafranca di Medolla per la 18° mostra.Personalmente ricordo anche certe fritelline di baccalà, cucinate dal padrone di casa ed innaffiate da un fresco spumante ita-liano, che hanno dato una gustosa pennellata finale. Artisti Medici, Odontoiatri, amici Sanitari, amici degli amici, vi aspet-to numerosi con le vostre opere ed il vostro entusiasmo a Villa Marigliani il 25 settembre 2005 alle ore 16.00.Per quanto concerne le opere, (dipinti, fotografie e sculture) verranno ritirate presso il mio studio di Via Bazzini, 88 aModena, il lunedì, mercoledì, giovedì dalle ore 15.00 alle ore 19.00 ed il martedì e venerdì dalle ore 9.30 alle ore 13.15, dal22 agosto in poi. Le opere degli amici di San Felice, Guastalla, Sorbara, Medolla, Carpi, ecc. verranno ritirate presso lo stu-dio medico del Dott. Nunzio Borelli di Medolla in Via 25 aprile, 15. La quota di partecipazione alle spese è di € 10,00.Per chiarimenti telefonatemi al n. 338/9368726.Vi aspetto e vi saluto cordialmente.

L. Arginelli

Storielle a cura di Roberto Olivi

Albert EinsteinNon hai veramente capito qualcosa finché non sei in grado di spiegarlo a tua nonna.

Tutto è relativo. Prenda un ultracentenario che rompe uno specchio: sarà ben lieto di sapere che ha ancora sette anni di disgrazie.

La teoria è quando si sa tutto ma non funziona niente. La pratica è quando funziona tutto ma non si sa il perché. In ogni casosi finisce sempre a coniugare la teoria con la pratica: non funziona niente e non si sa il perché.

Woody AllenNon è che ho paura di morire. Solo che non voglio esserci quando accadrà.

Ci sono due tipi di persone al mondo, buoni e cattivi. I buoni dormono meglio, ma sembra che le ore di veglia siano moltopiù divertenti per i cattivi.

Sono contrario ai rapporti prima del matrimonio: fanno arrivare tardi alla cerimonia.

Il leone e il vitello giaceranno insieme ma il vitello dormirà ben poco.

NOTE TRISTI:

La Direzione del Bollettino, a nome di tutti i medici della provincia, formula le più sentite condoglianze:Alla D.ssa Vilma Piaggi per la morte del fratello.

Al Dott. Giorgio Luppi per la morte del padre.

Alla D.ssa Monica Corona per la morte della madre.

L’AMMI Sezione di Mirandola ha devoluto un contributo di € 250,00 al fondo di solidarietà orfani evedove dei medici.

L’AMMI Sezione di Modena ha devoluto un contributo di € 362,00 al fondo di solidarietà orfani e vedo-ve dei medici.

NOTE LIETE

Fiocco AzzurroAi colleghi D.ssa Valeria Musiani e Dott. Carlo Curatola vivissimi rallegramenti per la nascita del piccolo Pasquale con l’augurio di un felice avvenire.

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Riceviamo da Hesperia Hospital testo rivolto ai colleghi

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