Reti e protocolli - Weebly

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RETI E PROTOCOLLI Le reti informatiche

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RETI E PROTOCOLLI Le reti informatiche

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EVOLUZIONE DEI SISTEMI

INFORMATICI

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IL MODELLO CENTRALIZZATO

Negli anni settanta, prevalse il modello time-

sharing multi-utente (il modello

centralizzato) che prevede il collegamento di

molti utenti ad un unico elaboratore potente

attraverso terminali

Terminale: un dispositivo hardware, usato solo per

inserire dati e ricevere dati per la visualizzazione (per

esempio, con tastiera, schermo, mouse, ma senza

capacità di elaborazione)

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INFORMATICA DISTRIBUITA

Gli anni ottanta hanno visto nascere l’era

dell’informatica distribuita

Una nuova tendenza che consiste nel collegare in

rete gli elaboratori (di varie potenze, e tipi), e

quindi gli utenti, che si trovano in uno stesso

ufficio o in località diverse

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IL MODELLO DISTRIBUITO

Gli elaboratori sono collegati tra di loro e

possono condividere le risorse

Ogni utente ha a disposizione una macchina

(per esempio, un personal computer, come nel

laboratorio) su cui lavorare, ma può anche

condividere le informazioni e le risorse con gli

altri utenti

L’informatica distribuita offre molteplici

vantaggi rispetto al modello centralizzato

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IL MODELLO DISTRIBUITO: VANTAGGI

RISPETTO AL MODELLO CENTRALIZZATO

Flessibilità:

In un sistema centralizzato, in caso di guasto

all’elaboratore centrale nessuno può lavorare

Nel caso distribuito invece, la rottura di una

macchina blocca un solo utente mentre gli altri

possono continuare a lavorare

Economicità:

In termini di costi, è più conveniente acquistare

molti elaboratori personali e collegarli in rete

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COS’E’ UNA RETE

Un insieme di calcolatori AUTONOMI collegati

tra di loro

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COS’E’ UNA RETE?

Dal punto di vista FISICO:

Un insieme di HARDWARE, COLLEGAMENTI e

PROTOCOLLI che permettono la comunicazione tra

risorse remote

Dal punto di vista LOGICO:

un sistema distribuito di dati, risorse di elaborazione,

ed utenti

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IL PUNTO DI VISTA FISICO: TIPI DI

RETI

Le reti possono essere classificate sulla base della

loro

TOPOLOGIA

TECNOLOGIA DI TRASMISSIONE

SCALA

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TOPOLOGIA

Reti PEER to PEER

Consistono di molte connessioni individuali tra

coppie di elaboratori

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RETI PEER-TO-PEER

VANTAGGI:

Semplicita’

Basso costo

SVANTAGGI:

Utilizzabile solo per pochi nodi (tipicamente non piu’

di 5)

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RETI A STELLA / HUB

(Tipica architettura per LAN di tipo

Ethernet)

I nodi sono tutti collegati a un nodo centrale

detto HUB

Hub

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RETI A STELLA: VANTAGGI E

SVANTAGGI

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TOPOLOGIA: RETI LINEARI (A BUS)

Reti lineari (broadcast)

Hanno un unico canale di comunicazione (dorsale)

condiviso da tutte le macchine della rete

I messaggi inviati da un elaboratore vengono ricevuti

da tutti ma solo l’elaboratore destinatario elaborerà il

messaggio, gli altri elaboratori lo ignoreranno

(Altra architettura molto usata per Ethernet)

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RETI A BUS: VANTAGGI E

SVANTAGGI

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HARDWARE PER REALIZZARE

UNA RETE

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RIASSUNTO 1/3 HUB: un dispositivo di rete che funge da nodo di

smistamento dati di una rete di comunicazione dati organizzata con una topologia logica a bus e di topologia fisica a stella.

SWITCH: è un dispositivo di rete che si occupa di instradamento all'interno delle reti LAN mediante indirizzo fisico (MAC), selezionando i frame ricevuti e dirigendoli verso il dispositivo corretto.

MODEM: un dispositivo di ricetrasmissione che ha funzionalità logiche di modulazione/demodulazione (analogica o numerica) in trasmissioni analogiche e digitali. Il modem è un dispositivo elettronico che rende possibile la comunicazione di più sistemi informatici (ad esempio dei computer) utilizzando un canale di comunicazione sostanzialmente analogico, come quelli supportati tipicamente da un doppino telefonico.

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RIASSUNTO 2/3 BRIDGE: è un dispositivo che traduce da un mezzo fisico ad

un altro all'interno di una stessa rete locale. Esso è quindi in grado di riconoscere, nei segnali elettrici che riceve dal mezzo trasmissivo, dei dati organizzati in strutture a pacchetto dette trame (in inglese frame).

GATEWAY: veicola pacchetti tra due reti locali eseguendo la conversione dei protocolli.

DHCP: Dynamic Host Configuration Protocol (DHCP) (protocollo di configurazione IP dinamica) è un protocollo di rete che permette ai dispositivi o terminali di una certa rete locale di ricevere automaticamente a ogni richiesta di accesso a una rete IP (quale una LAN) la configurazione IP necessaria per stabilire una connessione e operare su una rete più ampia basata su Internet Protocol, cioè interoperare con tutte le altre sottoreti scambiandosi dati, purché anch'esse integrate allo stesso modo con il protocollo IP.

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RIASSUNTO 3/3 ROUTER: un instradatore (dall'inglese router) è un

dispositivo elettronico che, in una rete informatica a commutazione di pacchetto, si occupa di instradare i dati, suddivisi in pacchetti, fra reti diverse.

L'instradamento può avvenire verso reti direttamente connesse, su interfacce fisiche distinte, oppure verso altre sottoreti non limitrofe che, grazie alle informazioni contenute nelle tabelle di instradamento, siano raggiungibili attraverso altri nodi della rete.

Il tipo di indirizzamento operato è detto indiretto contrapposto invece all'indirizzamento diretto tipico del trasporto all'interno delle sottoreti. Esso può essere visto dunque come un dispositivo di interfacciamento tra diverse sottoreti eterogenee e non, permettendone la interoperabilità (internetworking) a livello di indirizzamento

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CONFRONTO

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CONNESSIONE TRA LAN E INTERNET

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TIPOLOGIE DI

CONNESSIONE

Ovvero dal piccione viaggiatore alle

comunicazioni satellitari.

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TECNOLOGIA DI CONNESSIONE

La trasmissione di dati tra calcolatori puo’

avvenire tramite

MEZZI GUIDATI: linee fisiche che portano il

messaggio al ricevitore. (Esempio: doppino telefonico,

fibre ottiche)

MEZZI NON GUIDATI: irradiazione di segnali nello

spazio. (Satelliti, wireless)

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MEZZI GUIDATI

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MEZZI NON GUIDATI

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CARATTERISTICHE DELLA

TRASMISSIONE

Capacita’ del canale (LARGHEZZA DI BANDA)

Grado di attenuazione del segnale

Interferenza

Numero dei ricevitori

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DIFFERENZE TRA I METODI DI

TRASMISSIONE

Condivisione del canale (linee dedicate /

commutate)

Trasmissione seriale / parallela

Trasmissione sincrona / asincrona

Trasmissione digitale / analogica

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ANALOGICO VS DIGITALE

In generale, una grandezza viene detta

analogica quando può variare con continuità ed

assumere tutti i valori compresi in un intervallo

prefissato;

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ANALOGICO VS DIGITALE

Un segnale viene invece definito digitale quando

è caratterizzato da un numero discreto (finito,

prefissato) di livelli.

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ESEMPI R

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VANTAGGI DELL'IMPIEGO DI SEGNALI

DIGITALI.

Diverse sono le ragioni che hanno portato ad un graduale e lento passaggio dalle tecniche analogiche a quelle digitali, comunque i fondamentali vantaggi delle comunicazioni digitali possono essere così sintetizzati:

1. Miglior comportamento nei confronti del rumore.

2. Possibilità di integrare in un unico sistema di trasmissione l’invio di informazioni di diversa natura (audio, video,dati numerici).

3. Maggiore efficienza e flessibilità dei sistemi.

4. Possibilità di elaborazione del segnale in tempo reale, impossibile con la tecnica analogica.

5. Facilità di memorizzazione

6. Minor costo dei sistemi.

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TRASMISSIONE DIGITALE /

ANALOGICA

Reti locali: si possono usare connessioni

specializzate dedicate solo a trasmissione di

segnali digitali

Reti a lunga distanza / Internet: si cerca di

sfruttare le reti esistenti, in particolare la rete

telefonica, che pero’ e’ progettata per trasmettere

dati analogici

Occorre un metodo per trasformare dati in forma

digitale in analogica, e viceversa: il MODEM

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LINEE DEDICATE / COMMUTATE

Linee dedicate: usate esclusivamente per la

comunicazione tra due calcolatori

Linee commutate: canale di comunicazione viene

‘costruito’ volta per volta

Due metodi: commutazione di CIRCUITO (= rete

telefonica), commutazione di PACCHETTO

(Ethernet)

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TRASMISSIONE DEI DATI:

COMMUTAZIONE DI PACCHETTO

Ogni messaggio e’ diviso in tanti pacchetti

numerati di dimensione fissa

Ogni pacchetto contiene l’indirizzo del computer

destinatario e del computer mittente

Ogni pacchetto e’ inviato separatamente e

potenzialmente almeno puo’ usare un percorso

completamente diverso

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COMMUTAZIONE DI PACCHETTO

(PACKET SWITCHING)

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PACKET SWITCHING

Dati

Packet

Mittente Destinatario

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PACKET SWITCHING

Controllo Parte di dati

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PACKET SWITCHING

I pacchetti non arrivano necessariamente

nell’ordine giusto; il destinatario aspetta che

arrivino tutti prima di ricostruire il messaggio

Ogni pacchetto occupa la connessione per un

tempo molto breve. Potenzialmente, i pacchetti

possono essere inviati in parallelo.

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RETI DI COMPUTER

Non esiste una classificazione univoca delle

reti ma due aspetti hanno un particolare

importanza

Tecnologia di trasmissione

Scala

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LA RETE COME STRUMENTO DI

COMUNICAZIONE

L’uso fondamentale di una rete è quello di

consentire la comunicazione tra i nodi

I nodi si scambiano dei dati sotto forma di

messaggi codificati in forma digitale

Ogni messaggio è caratterizzato da un

mittente, un destinatario, e un insieme di

informazioni che costituiscono il corpo del

messaggio

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PROTOCOLLI

Affinché questa comunicazione possa

avvenire in modo corretto si deve definire un

protocollo di comunicazione

Come nella vita reale si stabiliscono delle

convenzioni per il comportamento tra gli

individui, nel caso della comunicazione tra gli

elaboratori un protocollo definisce quell’insieme

di regole che il nodo mittente e il nodo

destinatario devono seguire per interagire tra loro

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PROTOCOLLI

Un protocollo specifica:

A che velocità vengono trasmessi i messaggi;

Come verificare la correttezza del messaggio;

Come segnalare che il messaggio e’ stato ricevuto;

Dove inviare il messaggio (addressing) ed attraverso

quale percorso (routing)

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STANDARD

Come nel caso della codifica dei dati, sono

necessari degli STANDARD

internazionali per garantire che la

comunicazione avvenga senza errori e

confusioni

Esempio: TCP/IP

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COMUNICAZIONE NELLE RETI –

PROTOCOLLI

Un protocollo “monolitico” che realizzi tutte le funzionalità necessarie per la comunicazione tra elaboratori in rete è difficile da realizzare

Inoltre, se cambia qualche componente della rete, si deve modificare l’intero protocollo

Per ridurre la complessità di progettazione la maggior parte dei protocolli è organizzata come una serie di livelli Il numero dei livelli, il loro nome, le funzionalità

differiscono da una rete ad un’altra

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COMUNICAZIONE MULTILIVELLO

Per ogni coppia di livelli adiacenti esiste una

interfaccia

Le convenzioni usate nella conversazione sono

il protocollo

Si tratta di un accordo tra i partecipanti su come

deve avvenire la comunicazione

Al di sotto del livello più basso c’è il mezzo

fisico che serve per il trasferimento dei dati

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COMUNICAZIONE MULTILIVELLO: LO

STANDARD ISO - OSI

Modello teorico di riferimento per definire le

caratteristiche della comunicazione multilivello

OSI: Open Standard Interconnection

Application

Presentation

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COMUNICAZIONE MULTILIVELLO: ISO -

OSI

Modello teorico di riferimento per definire le

caratteristiche della comunicazione multilivello

OSI: Open Standard Interconnection

Application

Presentation

Session

Transport

Network

Data link

Physical

Servizi per utilizzo delle rete

Comunicazione end-to-end

Indirizzamento, routing tra reti

Per esempio:

Ethernet, TokenRing, 802.11

Modem, ethernet, doppino,..

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COMUNICAZIONE MULTILIVELLO: ISO -

OSI

Application

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COMUNICAZIONE MULTILIVELLO: ISO -

OSI

Application

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Session

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Application

Presentation

Session

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Physical

• Il livello n di un calcolatore comunica virtualmente con il livello n di un altro calcolatore • In realtà nessun dato viene trasferito da un livello n ad un altro ma passa ad un livello sottostante

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COMUNICAZIONE MULTILIVELLO: ISO -

OSI

I livelli più bassi sono quelli più vicini

all’hardware e definiscono delle regole di basso

livello che consentono di “azzerare” le

differenze tra le diverse reti fisiche

Si introduce un livello virtuale uniforme sul

quale si basano i livelli successivi che possono

essere definiti in modo indipendente dalle reti

fisiche sottostante

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ETHERNET

Serie di protocolli a livello DATA LAYER e PHYSICAL LAYER sviluppati meta’ anni 70 che ha soppiantato tecnologie precedenti

Idee chiave:

NODI connessi da SEGMENTI

Messaggi inviati in blocchi chiamati FRAMEs

Scheda internet ed indirizzi MAC x ogni nodo

Ethernet REPEATER ogni certo numero di segmenti

Protocollo per OSSERVARE COLLISIONI

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I PROTOCOLLI Dal TCP/IP al XDR

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L’Architettura di rete TCP/IP

OSI

Application

Presentation

Session

Transport

Network

Data Link

Physical Non Specificati

IP

TCP e UDP

RPC

XDR

NFS

Internet Protocol Suite

Arp e Rarp

ICMP Protocolli

di routing

Telnet

FTP

SMTP

SNMP

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IP (Internet Protocol)

• È il livello Network di TCP/IP.

• Offre un servizio non connesso offrendo un semplice protocollo di tipo Datagram.

• Un protocollo datato ... ma non obsoleto.

• Si occupa di:

– instradare i messaggi;

– frammentare i messaggi;

– rilevare gli errori.

0 0 4 8 16 19 24 31

Version HLEN Service Type Total Length

Identification Flags Fragment Offset

Time To Live Protocol Header Checksum

Source IP Address

Destination IP Address

Options PAD

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NETWORK LAYER: IP

Una entità di livello Network è presente su tutti i dispositivi ad Internet

Trasmissione di tipo packet switching

Application

Transport

Network

Link & Physical

Application

Transport

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Indirizzi IP

• Ampi 32 bit (4 byte).

• Si scrivono come 4 numeri decimali separati dal carattere “.”.

• Ogni numero rappresenta il contenuto di un byte ed è quindi compreso tra 0 e 255.

• Esempi:

– 131.190.0.2

– 1.1.2.17

– 200.70.27.33

• Esistono 5 classi di indirizzi IP.

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NETWORK LAYER: IP

Ogni computer collegato ad Internet possiede

un indirizzo univoco detto indirizzo IP (32 bit)

I 32 bit di un indirizzo IP sono suddivisi in 4

campi da 8 bit ciascuno

Per esempio: 10000000000101000011111010101011

Di solito si usa una rappresentazione formata

da 4 numeri decimali separati da un punto

Per esempio: 128.10.2.30

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INDIRIZZI IP

Classe A

Network 7 bit (128 reti)

primo decimale dell’ indirizzzo tra 0 e 127

Host 24 bit (16M host)

Classe B

Network 14 bit (16K reti)

primo decimale dell’indirizzzo tra 128 e 191

Host 16 bit (64K host)

Host

0 1 7 8 31

0 Network

0 1 15 16 31 2

Host 1 Network 0

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Page 63: Reti e protocolli - Weebly

INDIRIZZI IP

Classe C Network 21 bit (2M reti)

primo decimale dell’indirizzzo tra 192 e 223

Host 8 bit (256 host)

Classi D ed E

0 1 23 24 31 2 3

Host 1 Network 0 1

0 1 31 2 3

Multicast Address 1 0 1 1

0 1 31 2 3

Reserved for Future Use 1 1 1 1

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NETWORK LAYER: IP

Gli indirizzi IP devono essere univoci

Per questo motivo è stata istituita una organizzazione, Internet Assigned Number Authority, preposta ad assegnare gli indirizzi IP garantendone l’univocità

Quando vi collegate ad Internet da casa è il provider che vi assegna un indirizzo IP scegliendolo tra quelli che ha acquistato

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NETWORK LAYER: IP

IP fornisce anche l’instradamento (routing) dei

pacchetti tra mittente e destinatario

Protocollo di routing:

Scopo: determinare un “buon” percorso nella rete tra

sorgente e destinazione

Percorso “buono”: in genera significa “più corto”

La topologia della rete può cambiare (qualche router

o link si può guastare)

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Page 66: Reti e protocolli - Weebly

Subnetting

• Il campo Host di un indirizzo di classe A, B e C può essere diviso in due parti:

– subnet

– host

• L’ampiezza del campo subnet può essere definito in base a un parametro detto netmask:

– bit a 1 in corrispondenza dei campi network e subnetwork;

– bit a 0 in corrispondenza del campo host.

• Esempio: si supponga di voler partizionare una rete di classe B in 16 subnet da 4096 host:

– Netmask 11111111 11111111 11110000 00000000

– Netmask esadecimale ff ff f0 00

– Netmask decimale 255.255.240.0

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Page 67: Reti e protocolli - Weebly

Subnetting

• IP assume una corrispondenza biunivoca tra reti fisiche e subnet:

– routing implicito all’interno di una subnet;

– realizzazioni più moderne ammettono più subnet sulla stessa rete fisica;

– mai più reti fisiche sulla stessa subnet.

• Il routing tra subnet diverse è esplicito: – gestito dai router tramite tabelle di instrada-mento.

• All’interno della subnet l’instradamento deve essere fornito dalla rete fisica.

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SUBNETTING

• Gli host devono conoscere almeno un router presente sulla loro rete fisica.

• Il protocollo ICMP permette di ottimizzare dinamicamente il routing.

• Ad esempio sull’host H4: route add default 190.3.1.5

• L’instradamento tra subnet diverse viene gestito da tabelle di instradamento presenti sui router. Ad esempio:

– tabelle di instradamento del router R5;

– 3 subnet non raggiungibili direttamente.

Subnet di Destinazione Indirizzo del router

190.3.1.0 190.3.3.2

190.3.7.0 190.3.3.2

190.3.9.0 190.3.6.8

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SUBNETTING

Subnet di Destinazione Indirizzo del router

190.3.1.0 190.3.3.2

190.3.7.0 190.3.3.2

190.3.9.0 190.3.6.8

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ICMP (INTERNET CONTROL MESSAGE PROTOCOL)

Verificare lo stato della rete

Echo request ed Echo reply

Riportare anomalie Destination Unreachable

Time Exceeded for a Datagram

Parameter Problem on a Datagram

Scoprire la netmask

Introdotto nelle ultime versioni

Mask Request

Address Mask Reply

Migliorare il routing

Redirect

Valore Tipo di Messaggio

0 Echo Reply

3 Destination Unreachable

4 Source Quence

5 Redirect

8 Echo Request

11 Time Exceeded for a Datagram

12 Parameter Problem on a Datagram

13 Timestamp Request

14 Timestamp Reply

15 Information Request

16 Information Reply

17 Address Mask Request

18 Address Mask Reply

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PROTOCOLLI DI ROUTING

Le reti sono raggruppate in Autonomous System cioè in gruppi di

reti controllate dalla stessa autorità.

I router si dividono in IR (Interior Router) e in ER (Exterior

Router).

Gli IR si scambiano informazioni di instradamento tramite dei

IGP (Interior Gateway Protocol):

RIP (Routing Information Protocol)

IGRP (Interior Gateway Routing Protocol)

OSPF (Open Shortest Path First)

Integrated IS-IS

Gli ER si scambiano informazioni di instradamento tramite dei

Exterior Gateway Protocol (EGP):

EGP (Exterior Gateway Protocol)

BGP (Border Gateway Protocol)

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Page 72: Reti e protocolli - Weebly

NOMI E INDIRIZZI

Agli indirizzi IP si associano per

comodità uno o più nomi memorizzati

in un file “hosts”.

Il file hosts diviene impraticabile

quando la rete IP cresce di

dimensione.

Si può utilizzare una base di dati

distribuita per la gestione dei nomi

DNS (Domain Name Server).

Non esiste corrispondenza tra domini e

reti.

Nomi di tipo gerarchico. computer istituto ente nazione

vm.cnuce.cnr.it

223.1.2.1 alpha

223.1.2.2 beta

223.1.2.3 gamma

223.1.2.4 delta mycomputer

223.1.3.2 epsilon

223.1.4.2 iota

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Page 73: Reti e protocolli - Weebly

I PROTOCOLLI UDP E TCP

Due protocolli di trasporto alternativi.

Realizzano funzionalità comuni a tutti gli applicativi.

Possono operare simultaneamente con molti applicativi diversi, tramite il concetto di porta.

Le porte sono il mezzo con cui un programma client su un elaboratore indirizza un programma server su un altro elaboratore:

ad esempio un ftp client che voglia connettersi ad un ftp server lo specifica indicando l’indirizzo IP dell’elaboratore remoto e il numero della porta associata allo ftp server.

Gli applicativi principali hanno una Well Known Port, ad esempio:

Telnet è associato alla porta 23 di TCP;

SNMP è associato alla porta 161 di UDP.

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I PROTOCOLLI UDP E TCP

0 4 8 16 19 24 31

Source Port Destination Port

Sequence Number

Acknowledgement Number

Checksum

Options

Window

Urgent Pointer

Data Offset Res Control

Padding

UDP PDU Header

0 0 4 8 16 19 24 31

UDP Source Port UDP Destination Port

UDP Checksum UDP Message Length

TCP PDU Header

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Page 75: Reti e protocolli - Weebly

UDP (USER DATAGRAM PROTOCOL)

Protocollo di trasporto di tipo non connesso.

Aggiunge due funzionalità a quelle di IP: multiplexing delle informazioni tra le varie applicazioni tramite il

concetto di porta;

checksum (opzionale) per verificare l’integrità dei dati.

Utile quando: si opera su rete locale;

l’applicazione mette tutti i dati in un singolo pacchetto;

non è importante che tutti i pacchetti arrivino a destinazione;

l’applicazione gestisce meccanismi di ritrasmissione.

Le applicazioni principali che utilizzano UDP sono: NFS (Network File System);

SNMP (Simple Network Management Protocol);

Applicazioni Runix (rwho, ruptime, ...).

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TRANSPORT LAYER

Il compito del livello Transport è quello di fornire

un trasporto affidabile dall’host di origine a quello

di destinazione, indipendentemente dalla rete

utilizzata

In Internet il protocollo di questo livello è chiamato

Transmission Control Protocol (TCP)

Application

Transport

Network

Link & Physical

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TCP (TRANSMISSION CONTROL PROTOCOL)

Un protocollo di trasporto connesso.

Utilizzato da applicativi che richiedono la trasmissione affidabile dell’informazione:

telnet

ftp (file transfer protocol)

smtp (simple mail transfer protocol)

rcp (remote copy)

TCP garantisce la consegna del pacchetto, UDP no!

Il TCP di un nodo, quando deve comunicare con il TCP di un altro nodo, crea un circuito virtuale.

Al circuito virtuale è associato un protocollo di trasporto:

full-duplex;

acknowledge;

controllo di flusso.

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Page 78: Reti e protocolli - Weebly

TCP richiede più banda e più CPU di UDP.

TCP segmenta e riassembla i dati secondo le sue necessità

non garantisce nessuna relazione tra il numero di read e quello di write

Il TCP remoto deve fornire un acknowledge dei dati, normalmente

tramite piggybacking.

Protocollo con sliding window, timeout e ritrasmissione.

I protocolli a sliding window richiedono di fissare la dimensione

della finestra.

In TCP la dimensione della finestra è in byte, non in segmenti.

Il campo “window” del pacchetto TCP indica quanti byte possono

ancora essere trasmessi prima di un ACK.

TCP (Transmission Control Protocol)

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1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 ...

inviati e ACK

inviati ma non ACK

inviabili

non inviabili

Larghezza della finestra

del ricevente

Finestra usabile

TCP (Transmission Control Protocol)

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Le prime versioni di TCP quando andavano in timeout ritrasmettevano l’intera window.

Questo poteva causare gravi congestioni della rete:

Nell’ottobre 1986 Arpanet fu bloccata da una congestione (da 32 kbs a 40 bps).

Per evitare le congestioni venne introdotto l’algoritmo slow-start:

Quando si verifica un timeout la window viene reinizializzata al valore minimo e fatta crescere lentamente, per evitare nuove congestioni.

Il campo “Urgent Pointer” indica che nel pacchetto ci sono uno o più byte urgenti.

Tipicamente associati ad eventi asincroni (interrupt).

TCP (Transmission Control Protocol)

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Page 81: Reti e protocolli - Weebly

RPC (REMOTE PROCEDURE CALL)

Sviluppato da SUN Microsystem.

È un paradigma di programmazione distribuita di tipo

client-server:

un programma (client) genera una richiesta e un programma

(server) gli risponde.

Imita la chiamata di una procedura locale.

Il processo client su una macchina chiama una procedura

che è realizzata da un processo server su un’altra

macchina, passandogli dei parametri.

Il processo server è “dormiente” in attesa di chiamate:

viene risvegliato

esegue la procedura

ritorna il risultato al client

Client Server

richiesta

risposta

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Non vengono fatte ipotesi sul modello di concorrenza, client e server possono operare, ad esempio, in modo sincrono o asincrono.

Rispetto alle chiamate a procedure locali RPC si differenzia per:

Gestione degli errori.

Variabili Globali e “side effect”.

Prestazioni.

Meccanismi di autenticazione.

RPC è indipendente dal protocollo di trasporto: può appoggiarsi su TCP, UDP e altri protocolli.

RPC non aggiunge affidabilità.

L’applicativo deve essere a conoscenza di quale protocollo di trasporto è utilizzato sotto RPC.

RPC (REMOTE PROCEDURE CALL)

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XDR: EXTERNAL DATA REPRESENTATION È uno standard per la descrizione e la codifica dei

dati.

Dati con identica semantica possono essere rappresentati su elaboratori diversi con formati diversi.

XDR permette di descrivere formati di dati molto complessi in modo conciso e non ambiguo.

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Page 84: Reti e protocolli - Weebly

INTERNET

La reti delle reti: collega fra loro reti locali,

metropolitane, geografiche e singoli computer

di tutto il mondo

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Page 85: Reti e protocolli - Weebly

INTERNET

Una macchina è in Internet se:

utilizza il protocollo TCP/IP

ha un suo indirizzo IP (Internet Protocol)

ed ha la capacità di spedire pacchetti IP a tutte le altre

macchine su Internet

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Page 86: Reti e protocolli - Weebly

COME FUNZIONA INTERNET

Un aspetto importante di Internet è la sua

topologia distribuita

e decentrata N7

N3

N4

N5 N6

N2 N1

• In questo modo se un percorso è interrotto o troppo trafficato i dati possono prendere strade alternative

• Ad esempio per andare da N1 a N3 si può prendere il percorso N1-N2-N6-N3 oppure N1-N5-N4-N3 e così via

Reti e protocolli a.s: 2016-17 08/04/2017 86

Page 87: Reti e protocolli - Weebly

COME CI SI COLLEGA AD INTERNET

Via ROUTER

Oppure usando il router del provider

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COLLEGAMENTO AD INTERNET: VIA

ROUTER

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COLLEGAMENTO AD INTERNET:

VIA MODEM + PROVIDER

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LIVELLI DI PROTOCOLLI INTERNET

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Page 91: Reti e protocolli - Weebly

TRANSPORT LAYER

Il compito del livello Transport è quello di fornire

un trasporto affidabile dall’host di origine a quello

di destinazione, indipendentemente dalla rete

utilizzata

In Internet il protocollo di questo livello è chiamato

Transmission Control Protocol (TCP)

Application

Transport

Network

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Page 92: Reti e protocolli - Weebly

APPLICATION LAYER

Si colloca al di sopra del livello Transport ed è il livello nel quale viene svolto il “lavoro utile” per l’utente

In questo livello si trovano diversi protocolli, alcuni relativi alle applicazioni che usiamo abitualmente in Internet SMTP: Simple Mail Transfer Protocol

FTP: File Transfer Protocol

TELNET

HTTP: HyperText Transfer Protocol

Application

Transport

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Page 93: Reti e protocolli - Weebly

I PROTOCOLLI INTERNET

IP

TCP UDP

HTTP FTP SMTP TELNET DNS … …

Application layer

Transport layer

Network layer

Link + physical layer

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Page 94: Reti e protocolli - Weebly

IL MODELLO

CLIENT / SERVER

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Page 95: Reti e protocolli - Weebly

MODELLO CLIENT / SERVER

I protocolli del livello Application sono basati sul modello di interazione client/server

Per usare i servizi messi a disposizione mediante questi protocolli bisogna contattare un server Per esempio: tutte le volte che usate il browser e

richiedete delle pagina di un sito web, di fatto state contattando un web server remoto

Per esempio: tutte le volte che inviate una e-mail di fatto del vostro provider contatta il mail server del provider del vostro destinatario

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Page 96: Reti e protocolli - Weebly

IL PROGRAMMA CLIENT

Gestisce l’interazione con l’utente

Si preoccupa di fornire un’interfaccia intuitiva

`Nasconde’ l’interazione con il server

Che avviene tramite messaggi secondo un protocollo

tipo SMTP / HTTP / VOIP

Esempio di client: browser, mail client (Outlook)

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Page 97: Reti e protocolli - Weebly

IL PROGRAMMA SERVER

Mette a disposizione delle risorse (per esempio,

pagine web)

Accetta richieste da client locati ovunque (purche’

trasmesse seguendo protocollo)

Potrebbe essere eseguito sullo stesso calcolatore

su cui gira il client!!

Per esempio, PC che gestisce un sito web

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Page 98: Reti e protocolli - Weebly

APPLICATION LAYER:

POSTA ELETTRONICA

Un programma di posta elettronica è un esempio di client software

per l'e-mail il client è detto in gergo mail user agent o MUA (ad esempio, Outlook, Mozilla Thunderbird, Eudora, ...), e parla con il server attraverso i protocollo SMTP e POP o IMAP.

server di posta elettronica è paragonabile ad un qualunque ufficio postale. Gli utilizzatori per accedere via client alla loro cassetta di posta elettronica devono essere stati autorizzati

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Page 99: Reti e protocolli - Weebly

E-MAIL CLIENT & SERVER

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Page 100: Reti e protocolli - Weebly

APPLICATION LAYER: DNS

Gli indirizzi IP numerici sono difficili da ricordare

Si usano quindi degli indirizzi simbolici che sono più significativi per l’essere umano dit.unitn.it, essex.ac.uk, developer.netscape.com

Questi nome vengono tradotti in indirizzi IP numerici mediante il Domain Name System (DNS)

Gli indirizzi simbolici hanno un formato come quello seguente

… nome5.nome4.nome3.nome2.nome1

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Page 101: Reti e protocolli - Weebly

APPLICATION LAYER: DNS

Sono costruiti a partire da uno schema gerarchico di nomi

basato sul concetto di dominio

gnu

com edu gov mil net org au it zw

unitn unito

lett dit

www www

di

www

www

… …

www.gnu.org

www.lett.unitn.it

root

Livello 1

Livello 2

Livello 3

Livello 4

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Page 102: Reti e protocolli - Weebly

APPLICATION LAYER:

WORLD WIDE WEB

Una `ragnatela’ di DOCUMENTI collocati su

computer in tutto il mondo

Il piu’ grande serbatoio di informazioni che

sia mai esistito

Si accede tramite:

Un client chiamato BROWSER

Servers sui siti che distribuiscono informazione

Basato su:

Il protocollo HTTP per la trasmissione di

documenti

La nozione di ipertesto

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Page 103: Reti e protocolli - Weebly

ASPETTI TECNICI CHIAVE DEL

WWW

Meccanismo di indirizzamento universale: URL

Protocollo HTTP per la trasmissione di

documenti

Linguaggio HTML per la formattazione dei

documenti

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Page 104: Reti e protocolli - Weebly

IL PROTOCOLLO HTTP

HyperText Transfer Protocol

Protocollo a livello di applicazione per lo scambio di

ipertesti multimediali

Prescrive il formato di

nomi delle risorse (URL)

richieste

risposte

Versioni: HTTP/0.9, 1.0, 1.1

Principale designer: Tim Berners-Lee

RFC 1945 HTTP/1.0, RFC 2616 HTTP/1.1

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Page 105: Reti e protocolli - Weebly

CARATTERISTICHE HTTP

Livello applicativo

Richiesta/risposta

Privo di stato

Trasferimento dati bidirezionale (forms)

Possibile negoziazione (character set)

Supporto per il caching

Supporto per i proxy

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Page 106: Reti e protocolli - Weebly

CACHING

cache in informatica: indica un’ area di memoria

di piccole dimensioni ed estremamente veloce.

Il suo scopo è di velocizzare l'esecuzione dei

programmi in quanto al suo interno risiedono

temporaneamente un insieme di dati e

programmi che si prevede debbano essere

utilizzati nell'immediato futuro e che quindi

possano essere velocemente recuperati.

Caching, utilizzo delle memorie cache

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Page 107: Reti e protocolli - Weebly

PROXY

In informatica e telecomunicazioni, un proxy (che

significa intermediario) è un server che si interpone

tra un client ed un server facendo da tramite o

interfaccia tra i due host, ovvero inoltrando le

richieste e le risposte dall'uno all'altro. Il client si

collega al proxy invece che al server e gli invia delle

richieste. Il proxy a sua volta si collega al server e

inoltra la richiesta del client, riceve la risposta e la

inoltra al client.

A differenza di bridge e router, che lavorano ad un

livello ISO/OSI più basso i proxy nella maggior parte

dei casi lavorano a livello applicativo; di conseguenza,

un programma proxy gestisce un numero limitato di

protocolli applicativi.

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Page 108: Reti e protocolli - Weebly

GLI ATTORI DI HTTP

•cliente (browser):

genera richieste di

risorse

•(origin) server:

depositario della

risorsa richiesta

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Page 109: Reti e protocolli - Weebly

Gli attori di HTTP

•proxy:

nodo intermedio

che può fungere sia

da client che da

server

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•gateway:

nodo intermedio

che può agire solo

da server, per

tradurre richieste in

altri protocolli o a

fini di protezione

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$$=@@@

%4$$$-]]

Gli attori di HTTP R

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UNIFORM RESOURCE LOCATOR (URL)

E’ una stringa strutturata, ad esempio:

http://www.ce.unipr.it/didattica/SI.html

Protocollo: http, ma anche ftp e gopher

Indirizzo della macchina:

simbolico: www.ce.unipr.it

numerico (IP): 160.78.28.27

può includere il numero di porta (es. :8080)

Path: sequenza di direttori

Nome risorsa: identificativo di un file

se la risorsa è un file html, può includere un

indirizzo interno, es. SI.html#risultati

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INDIRIZZI SU RETE: URL URL (Uniform Resource Locator) e’ lo standard per gli

indirizzi delle risorse su Web. Modalità standard con cui vengono identificate le risorse in rete.

Tali risorse possono essere acquisibili utilizzando diversi tipi di protocolli:

1. HTTP (Hyper Text Transfer Protocol)

2. Gopher

3. FTP (File Transfer Protocol)

4. Telnet

5. Telnet 3270

6. News

7. Wais ecc...

Specifica: Come accedere alla risorsa (PROTOCOLLO)

Dove si trova la risorsa (indirizzo dell’host)

Nome della risorsa (path)

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INDIRIZZI SU RETE: URL

L'URL si può quindi immaginare come un

indirizzo che al quale ci si vuole rivolgere. Per

poterlo raggiungere bisogna costruirlo

seguendo una determinata sintassi in funzione

del tipo di protocollo che consente di accedervi.

Per esempio:

http://www.bio.unipd.it

ftp://fog.bio.unipd.it/pub/pippo.exe

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INDIRIZZI SU RETE: URL

Indirizzamento Assoluto ed Indirizzamento

Relativo

Quando si invoca un documento HTML, questo può

essere indirizzato in maniera assoluta.

Per esempio:

http://www.bio.unipd.it/pippo/pluto.html

In questo caso ci si riferisce al documento presente

sul computer denominato www.bio.unipd.it, presente

nella sottodirectory pippo e avente nome pluto.html

Oppure:

/pippo/pluto.html

In questo caso ci si riferisce ad un documento

pluto.html presente nella directory di primo livello

/pippo presente nello stesso computer che richiama

tale documento.

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INDIRIZZI SU RETE: URL

Alternativamente può essere indicato qualcosa del

tipo:

"../paperino/pippo.html"

In questo caso si invoca un file che si trova in una

directory denominata paperino la quale è allo stesso

livello gerarchico della directory in cui è presente il

file che lo invoca.

In questo caso quindi per poter richiamare il file

pippo.html è necessario:

Spostarci nella directory 'padre' rispetto a quella in

cui siamo, il che viene indicato con il simbolo dei 2

punti (..)

Spostarci all'interno della directory paperino in cui è

contenuto il file pippo.html.

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INDIRIZZI SU RETE: URL

In un indirizzamento assoluto si indica cioè :

Il computer sul quale risiede il file, l'immagine, il suono ecc... che vogliamo richiamare.

Per esempio www.bio.unipd.it

Tutto il percorso necessario a partire dalla directory principale, per raggiungere quel file.

E' come dire: "Va a Padova, in Piazza Mazzini" oppure "Va in Piazza Mazzini " (senza indicare la città).

Il concetto di indirizzamento relativo è invece il seguente:

pippo.html

In questo caso si invoca un file che è situato nella stessa directory in cui è presente il file che lo richiama.

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URL PER HTTP

Forma generale:

scheme://host:port/path?parameter=value#a

nchor

Esempi:

http://www.unitn.it/

http://www.dit.unitn.it/~poesio/Teach/IU

http://www.google.it/search?hl=it&q=URL

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