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Responsabilità economica, ambientale e sociale

BILANCIO DISOSTENIBILITà 2009

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Lettera agli stakeholderGuida al Bilancio Contenuti Materialità e inclusività degli stakeholder Perimetro del Bilancio Principi di garanzia Metodologie di calcolo

IL GRUPPO E LA SOSTENIBILITàUn anno di sostenibilità: fatti e numeriProfilo del Gruppo Automobili Macchine per l’Agricoltura e le Costruzioni Veicoli Industriali Componenti e Sistemi di ProduzioneMappa dei principali accordi internazionaliCorporate Governance Codice di Condotta Modello di Enterprise Risk Management Politica pubblica Evoluzione del Modello ex D.Lgs. 231/2001Governance della sostenibilità Ripartizione del valore aggiuntoPiano di Sostenibilità

APPROCCIO INTEGRATO ALLO SVILUPPO SOSTENIBILEMobilità ecologica e sicura Mobilità sostenibile a 360° Recuperare Riciclare Riutilizzare Sicure dentro e fuoriInnovazione sostenibile Progetti e collaborazioni in Europa Tecnologia pulita Architetture veicolo leggere e modulari Sicurezza integrata Qualità percepita Soluzioni per la mobilità urbana Fabbriche e processi non produttivi Sistema di Gestione Ambientale World Class Manufacturing Gestione energetica e lotta ai cambiamenti climatici

INDICEbIlaNCIo DI SoSTENIbIlITà 2009

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INDICE Emissioni di Composti Organici Volatili Uso delle acque Gestione dei rifiuti Biodiversità Processi logistici Processi non produttiviLe nostre persone I dipendenti in cifre Gestione e sviluppo Comunicazione interna Formazione Salute e sicurezza sul lavoro Relazioni industriali Iniziative per i dipendentiRete dei concessionari e di assistenza Formazione per la rete Ridurre l’impatto ambientaleI clienti: il futuro dell’azienda Customer Services CentreFornitori come partnerUno sviluppo in sintonia con le comunità

APPENDICEApprofondimenti Dimensione economica Dimensione ambientale Dimensione sociale Glossario tecnicoLettera di attestazioneIndice dei contenuti GRI-G3

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101010

141617202122242627303133343437

626474768284868788919294949798

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4 bIlaNCIo DI SoSTENIbIlITà 2009

lETTERa aGlI STaKEHolDER

LETTERA AGLI STAKEHOLDERI numeri che trovate in queste pagine, le immagini e le parole usate per illustrare quello che il Gruppo Fiat ha fatto e come lo ha fatto rendono solo in parte il modo in cui la nostra azienda intende la sostenibilità.Dietro questi dati c’è un impegno serio, c’è un’intera cultura aziendale, c’è un metodo di gestione responsabile, nella convinzione che sia questa l’unica strada ad assicurare merito e dignità a qualunque risultato. Non si tratta di una sensibilità sporadica ma di un approccio di gestione sempre più radicato in azienda, che vede in prima fila il top management. Il Group Executive Council, l’organismo decisionale composto dagli Amministratori Delegati dei settori operativi e da alcuni capi funzione, ne definisce infatti l’approccio strategico. Nel 2009, inoltre, il Consiglio di Amministrazione ha esteso le competenze del Comitato Nomine e Corporate Governance alle tematiche di sostenibilità. Per sottolineare la nostra adesione chiara e convinta alla cultura della responsabilità, non solo economica, abbiamo deciso di aggiornare e allineare alle migliori pratiche internazionali in ambito di sostenibilità il Codice di Condotta del Gruppo, che costituisce parte integrante del contratto di lavoro per tutte le persone della Fiat nel mondo. Nonostante il difficile contesto di mercato in cui abbiamo dovuto operare, il Gruppo ha continuato a investire sul fronte della sostenibilità ambientale e sociale e ha raggiunto gli obiettivi fissati lo scorso anno, comunicati con la pubblicazione del primo Piano di Sostenibilità.

Il riconoscimento dell’impegno di Fiat è arrivato, nel corso dell’anno, con l’ammissione agli indici Dow Jones Sustainability World e Dow Jones Sustainability STOXX, i più prestigiosi indici borsistici ai quali accedono solo le società giudicate migliori per la gestione del proprio business secondo criteri di sostenibilità. La nostra azienda è stata anche riconosciuta da SAM, società specializzata negli investimenti di sostenibilità, come il costruttore che nel 2009 ha maggiormente migliorato le performance di sostenibilità, posizionandosi con uno scarto minimo dal leader di settore. Questo è valso a Fiat i titoli di “Sector Mover” e “Gold Class”. Si tratta, in entrambi i casi, di notizie che ci hanno fatto molto piacere, perché dimostrano che la responsabilità che sentiamo fa parte di una mentalità diffusa in azienda. È un modo di fare impresa, che spinge ogni giorno allo sviluppo di pratiche sostenibili.

Questa è una responsabilità che si manifesta su più fronti: quello dell’ambiente e della mobilità sostenibile; quello dell’attenzione alle persone, sia dentro sia fuori dall’azienda; quello di una condotta improntata all’etica e alla trasparenza. In particolare, nel 2009, sono stati raggiunti risultati di rilievo in tutti i campi di attività. Sul fronte ambientale, Fiat ha ottenuto, per il terzo anno consecutivo, la leadership ecologica tra i principali marchi in Europa, grazie al più basso livello di emissioni di CO2 delle proprie auto.Con il sistema MultiAir per i motori a benzina e il Multijet II per i motori diesel, Fiat Powertrain Technologies si è confermata punto di riferimento nel panorama motoristico per le innovazioni tecnologiche mirate alla riduzione delle emissioni di anidride carbonica e di agenti inquinanti.Dal 2009 l’intera gamma di veicoli industriali medi e pesanti di Iveco è conforme ai più severi standard europei in tema di emissioni EEV (Enhanced Environmentally-friendly Vehicles).

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CNH ha sviluppato l’ABS SuperSteerTM, che rappresenta la prima applicazione della tecnologia ABS ai trattori, in grado di aumentare la manovrabilità del mezzo e di migliorare in modo significativo la sicurezza, anche sulle pendenze più ripide.Magneti Marelli si è confermata tra i leader nel campo della mobilità sostenibile, sviluppando importanti tecnologie telematiche, soprattutto per l’infomobilità. Il Centro Ricerche Fiat ha continuato un’intensa attività quale polo di sviluppo scientifico del Gruppo nei progetti e nelle piattaforme di ricerca internazionali, depositando nell’anno 29 nuove domande di brevetto. Parallelamente, è proseguito l’impegno a ridurre l’impatto ambientale dei processi produttivi. Ad esempio, gli stabilimenti di Fiat Group Automobiles nel mondo hanno ridotto, rispetto all’anno precedente, del 12,6% le emissioni di CO2 per vettura prodotta.Il nostro concetto di sostenibilità non si ferma ai cancelli dell’azienda. Nel corso dell’anno la catena dei fornitori è stata sensibilizzata a una gestione più responsabile del business attraverso la diffusione di specifiche linee guida in fatto di sostenibilità e la valutazione del relativo livello di conformità. Per quanto riguarda l’impegno sociale, il 2009 è stato un anno molto intenso a causa degli effetti che la crisi internazionale ha prodotto sull’economia reale. Il Gruppo Fiat ha voluto gestire con profondo senso di responsabilità le conseguenze del difficile quadro economico sui lavoratori, anche nelle situazioni più critiche. In Europa, le nostre aziende hanno fatto ricorso agli ammortizzatori sociali per evitare i licenziamenti. Anche nel resto del mondo abbiamo cercato di mitigare il più possibile l’impatto sociale derivante dalla crisi.

Quello che ci siamo sempre sforzati di fare è trovare un giusto punto di equilibrio tra logiche industriali e attenzione al sociale, nella convinzione che un percorso di sviluppo industriale abbia valore solo se è anche sostenibile.

/f/ Luca Cordero di Montezemolo /f/ Sergio MarchionneIl PRESIDENTE l’aMMINISTRaToRE DElEGaToluca Cordero di Montezemolo Sergio Marchionne

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6 GUIDAAL BILANCIO

BILANCIO DI SOSTENIBILITà 2009

Il Bilancio di Sostenibilità, giunto ormai alla sua sesta edizione, è il documento con cui il Gruppo dà un rendiconto delle attività svolte e della performance di sostenibilità con l’obiettivo di dare evidenza agli stakeholder interni ed esterni dei risultati raggiunti e degli impegni in campo non solo economico, ma anche ambientale e sociale. È pubblicato in forma volontaria e con cadenza annuale, è distribuito in occasione dell’Assemblea degli Azionisti di Fiat S.p.A. ed è scaricabile dal sito internet http://sostenibilita.fiatgroup.comIl Bilancio di Sostenibilità è redatto in conformità alle linee guida della Global Reporting Initiative, GRI-G3(1), con riferimento alle quali quest’anno ha raggiunto il massimo livello di applicazione: A+.

GUIDA AL BILANCIO

(1) La Global Reporting Initiative (GRI) è un processo multi-stakeholder per lo sviluppo e la divulgazione di linee guida per i Bilanci Sociali. Le linee guida danno in-dicazioni per la rendicontazione delle dimensioni economica, ambientale e sociale e rappresentano uno standard di contenuto che supporta l’organizzazione nella redazione del Bilancio di Sostenibilità, promuovendone la comparabilità nel tempo e fra organizzazioni similari. La linea guida GRI-G3 oltre a individuare i principi di redazione del Bilancio Sociale, ne descrive i contenuti sviluppandoli in: strategia e analisi, profilo dell’organizzazione, parametri del report, governance, coinvolgi-mento degli stakeholder e indicatori di performance economici, ambientali e sociali.

Non richiesto

Rendicontare su unminimo di 10 indicatoridi performance,comprendendo almeno un indicatore per ciascuna area: economica, socialee ambientale

Rendicontare su:1.12.1-2.103.1-3.8, 3.10-3.124.1-4.4, 4.14-4.15

C C+ B B+ A A+

OU

TPU

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Profilo

OU

TPU

T

Modalitàdi gestione

OU

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T

Indicatoridi performance

Informativa sullamodalità di gestionedi ogni categoriadi indicatori

Rendicontare su unminimo di 20 indicatoridi performance,comprendendo almeno un indicatore per ciascuna area: economica, ambientale,diritti umani, lavoro, società,responsabilità di prodotto

Rendicontare sututti i criteri previsti per il livello C e su:1.23.9, 3.134.5-4.13, 4.16-4.17

Informativa sullamodalità di gestionedi ogni categoriadi indicatori

Rendicontare su tuttigli indicatori di performancecore del G3 e deisupplementi settoriali(in versione definitiva)applicabili con riguardo al principio di materialità.Spiegare le eventuali omissioni

Stessi requisitiprevisti per il livello B

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conforme C+ B B+ A A+

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A conferma del fatto che per il Gruppo Fiat la sostenibilità è un modo di fare impresa, che guida le scelte di ogni giorno e che è condiviso e promosso dai vertici aziendali, il Bilancio è stato approvato dal Group Executive Council (organismo decisionale guidato dall’Amministratore Delegato del Gruppo e composto dagli Amministratori Delegati dei Settori operativi e da alcuni capi funzione) ed esaminato dal Comitato Nomine, Corporate Governance e Sostenibilità istituito all’interno del Consiglio di Amministrazione. Il documento è stato inoltre sottoposto all’attività di verifica di SGS Italia S.p.A., organismo indipendente di certificazione, seco n do la procedura SRA (Sustainability Reporting Assurance), in linea con la GRI-G3 e la norma AA1000APS 2008. SGS è ufficialmente autorizzata a effettuare attività di assurance secondo AA1000. La lettera di attestazione, che descrive le attività svolte e riporta i giudizi formulati, è consultabile alla pagina 168.

Nel Bilancio sono illustrate le strategie e le attività del Gruppo Fiat in risposta alle sfide globali per uno sviluppo sempre più sostenibile. In particolare, sono approfonditi i temi della Governance, della mobilità sostenibile, dei processi produttivi a basso impatto ambientale, della gestione delle persone e dei rapporti con le comunità locali, con la rete dei concessionari e di assistenza, con i clienti e i fornitori. La selezione degli argomenti del presente documento è frutto di un processo di analisi, che ha tenuto conto delle attese degli stakeholder e delle peculiarità specifiche del settore automotive. Le attività di rendicontazione, dalla pianificazione alla realizzazione del documento finale, hanno coinvolto trasversalmente tutte le funzioni e i Settori del Gruppo e sono state coordinate centralmente dall’Unità di Sostenibilità che fa capo all’ente Group Control.Con l’intento di coniugare rigorosità e fruibilità dell’informazione, l’impostazione editoriale del documento si presenta suddivisa in tre parti: nella prima parte è illustrato l’approccio strategico del Gruppo alla sostenibilità, nella seconda parte sono rendicontate le iniziative realizzate nel 2009, mentre nell’ultima sezione trovano spazio addizionali indicatori economici, ambientali e sociali.Rispetto alle precedenti versioni, il Bilancio di Sostenibilità 2009 presenta alcuni miglioramenti. In particolare:n la mappa dei Key Performance Indicator per il monitoraggio delle performance di sostenibilità è stata ampliata e

allineata alle richieste dei principali standard di rendicontazione e delle principali Società di rating (GRI-G3(1), CDP, DJSI, Vigeo, Oekom).

Per il primo anno gli indicatori di performance ambientale vengono presentati in forma normalizzata, consentendo così al lettore una maggior comprensione dell’andamento dei fenomeni. Sono inoltre rendicontati per la prima volta gli indicatori ambientali di energia e di gas a effetto serra relativi rispettivamente a consumi ed emissioni indirette. Il tema delle emissioni, e più in generale degli impatti ambientali, è illustrato anche in riferimento alle aree logistica e processi non produttivi, così come maggiore spazio è stato dato alle energie rinnovabili. L’analisi dei cambiamenti climatici è stata approfondita grazie a un aggiornamento del modello di gestione dei rischi. Le informazioni relative alle acque da quest’anno comprendono anche l’indice di riciclo;

n grazie all’attività svolta nell’ambito della supply chain è stato possibile presentare un’informativa più ampia rispetto al passato sulla sensibilità e conformità dei fornitori del Gruppo ai temi della sostenibilità;

n è stato elaborato lo schema del valore aggiunto;n le aree di impegno del Piano di Sostenibilità sono state estese al risk management, alla logistica e ai processi non

produttivi.

L’analisi di rilevanza degli argomenti, che sono illustrati nel Bilancio e che costituiscono le direttrici prioritarie del Piano di Sostenibilità, ha preso in considerazione non solo le attese degli stakeholder e le sfide globali del settore automotive per uno sviluppo sostenibile, ma anche le indicazioni degli standard di rendicontazione internazionali, come le linee guida del GRI e le richieste informative degli analisti finanziari e degli investitori non tradizionali. Le aspettative degli stakeholder sono state rilevate tramite un’indagine interna con le strutture aziendali deputate alla gestione quotidiana dei rapporti con le rispettive categorie di portatori d’interesse. La tabella di materialità che segue individua gli argomenti oggetto del Bilancio di Sostenibilità 2009.

CONTENUTI

MATERIALITàE INCLUSIVITà DEGLI

STAKEHOLDER

(1) Incluso il supplemento di settore automotive.

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8 GUIDAAL BILANCIO

BILANCIO DI SOSTENIBILITà 2009

MaPPa DEGlI STaKEHolDER

Funzione aziendale (1) Stakeholder Strumenti e canali di interazione con gli Stakeholder Aspettative degli stakeholder Riferimenti

Direzione Acquisti n Fornitori, partner commerciali n rapporti quotidiani tramite i buyern conventionn technology day

n continuità della fornituran rispetto delle condizioni contrattuali

pagg. 57-58 147-149

Direzione Ambiente n Ambiente n dialogo con Istituzioni e Associazioni ambientaliste n inclusione dell’aspetto ambientale nelle strategie aziendali (lotta ai cambiamenti climatici)

n rafforzamento della gestione ambientale tramite: struttura organizzativa dedicata, sistemi di monitoraggio delle performance ambientali, obiettivi gestionali e piani di azione

pagg. 39-44 47-51, 56 62-76 82-88 92-111, 143 160-164

Direzione Comunicazione n Giornalisti e mezzi di comunicazione

n dialogo quotidianon presentazioni e conferenze stampan incontrin sito web del Gruppo e dei Settori

n disponibilità, tempestività e accuratezza delle informazioni, trasparenza

_

Direzione Marketinge Customer Care

n Clienti potenziali ed effettivin Opinion leader

n ricerche di mercaton focus groupn indagini sulla soddisfazione dei clientin canali di comunicazione “above the line” e “below

the line”n comunicazione a due vie tramite: web, direct mailing, rete dei concessionari, numeri verdi, ecc.n eventi (lanci prodotto, ecc.) e partecipazione a

saloni, fiere e convegni

n qualità, affidabilità e sicurezza dei prodottin competitività dei prezzi e accesso al crediton sostenibilità nelle scelte del business e nello sviluppo del prodotto (riduzione dei consumi e delle emissioni, accesso alle aree a circolazione regolamentata, possibilità di usufruire degli

incentivi statali e regionali)n velocità ed efficienza nell’assistenzan professionalità e cortesia nei contatti diretti e

tramite concessionari n ampliamento delle linee di prodotto e dei servizi al

cliente (inclusi servizi finanziari)

pagg. 57 144-146

TabElla DI MaTERIalITàAll’interno del Gruppo esistono funzioni dedicate al dialogo costante con i diversi stakeholder.Di seguito sono illustrati gli enti preposti, gli strumenti utilizzati per interagire con gli stakeholder, le principali aspettative emerse e le sezioni del Bilancio di Sostenibilità che trattano gli argomenti di interesse.

STaKEHolDERCHE SoNo INfluENzaTI

Dall’aTTIvITà DEl GRuPPo

STaKEHolDERCHE PoSSoNo INfluENzaREl’aTTIvITà DEl GRuPPo

(1) I nomi delle funzioni aziendali indicati nella mappa sono resi autoesplicativi per facilità di lettura, ma non necessariamente coincidono con gli effettivi nomi attributi dall’organizzazione alle corrispondenti responsabilità aziendali.

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Funzione Aziendale Stakeholder Strumenti e canali di interazione con gli stakeholder Aspettative degli Stakeholder Riferimenti

Direzione Relazionicon gli Investitorie Direzione Affari Societari

n Comunità finanziaria:

· investitori istituzionali

· analisti finanziari e di sostenibilità

· investitori privati

n comunicazioni e informazioni price-sensitiven conference-call trimestralin seminari, conferenze di settore, roadshow e incontrin dialogo quotidiano (incontri, telefono, e-mail)n Assemblea annuale degli Azionistin sito web del Gruppo Fiat, sezione analisti

e investitori

n consolidamento e rafforzamento della conoscenza del Gruppo e dei suoi businessn creazione del valore (ritorno sugli investimenti,

sostenibilità del business)n gestione trasparente e responsabile

pagg. 36-59

Direzione RelazioniIndustriali

n Organizzazioni Sindacali e rappresentanti dei lavoratori

n incontri istituzionali (CAE - Comitato Aziendale Europeo) e altri incontri a qualsiasi livello (di stabili-mento, aziendale, territoriale o nazionale) previsti in base a disposizioni di legge o di contratto

n incontri trilaterali (Azienda, Organizzazioni Sindacali e Istituzioni Governative) su tematiche di particolare rilievo

n incontri ad hoc a livello di stabilimento, aziendale, territoriale o nazionale

n dialogo sociale in linea con le previsioni di legge o di contratto applicabili che, di volta in volta e a seconda del Paese, delle tematiche da trattare e del livello di interlocuzione, dispongono, per le Organizzazioni Sindacali o per i rappresentanti dei lavoratori, il diritto all’informazione, alla consultazione o alla negoziazione

pagg. 133-137

Direzione RelazioniIstituzionali

n Istituzioni: governi, enti locali, pubblica-

amministrazione, enti regolatori, istituzioni comunitarie, associazioni di categoria e non governative

n incontri periodici ad hoc su obiettivi e scelte aziendalin partecipazione a gruppi di lavoro, sviluppo di progetti congiunti e alleanzen coinvolgimenti ad hocn cooperazione in progetti di Ricerca e Sviluppon iniziative di promozione di tematiche ambientali

n reattività e propositività per i progetti presentatin collaborazione e accesso alle informazionin rispondenza ai criteri dei bandi di Ricerca e Sviluppon supporto tecnico su temi specifici del settore

pagg. 31-33 40 46-47 64, 73 84-85 88-93

Direzione Risorse Umane n Dipendenti n dialogo quotidianon analisi di climan incontri per comunicare il livello di performance

atteso ed effettivo e il percorso professionale

n chiarezza dell’organizzazione e tutele in un contesto di incertezza di mercato

n chiarezza di obiettivi e sistema premianten informazione su strategie e risultati del Gruppon formazione e sviluppo professionalen ambiente di lavoro stimolante e sicuro

pagg. 51-55 112-139 159 164-166

n Organizzazioni aziendali professionali e di aggregazione

n incontri di condivisione e di allineamento su obiettivi e scelte aziendali

n partecipazione indiretta al processo decisionalen sviluppo del senso di appartenenzan accesso alle informazioni

_

n Famiglie dei dipendenti n iniziative di coinvolgimento (Natale Bimbi, Family day, Open day, ecc.)

n iniziative dedicate (Asilo, Borse di Studio, FASIFIAT)

n sicurezza sul lavoron partecipazione indiretta alla vita aziendale

pagg. 54-55 127-132 138-139

Direzione Vendite n Rete dei concessionari e di assistenza, associazioni

n contatti quotidiani e incontri periodici con la reten comunicazione a due vie tramite web e numeri

dedicatin figure professionali che monitorano la rete

garantendo il rispetto degli standard contrattualin programmi di sviluppo dei concessionarin programmi di supporto ai concessionari, tra cui

formazione, definizione di standard, finanziamenti e campagne promozionali

n completezza e accessibilità delle informazioni di prodotto in modo veloce

n profittabilità del businessn sviluppo del senso di appartenenzan qualità e disponibilità dei prodotti/ricambi/servizin competitività dei prezzin ampliamento delle linee di prodotton ampliamento dei servizi al cliente, incluse offerte di

servizi finanziarin servizi di supporto ai concessionari e velocità di

risposta nelle situazioni di malfunzionamento

pagg. 56 140-143

Enti vari n Comunità locali: religiose, culturali, di ricerca

socio-politica, scientifica, tecnologica, sistema sanitario, scuole e università, Organizzazioni Non Governative, enti non profit

n incontri con rappresentanti delle associazioni, delle organizzazioni o della comunità locale

n definizione di interventi o progetti gestiti direttamente o in partnership

n cooperazione in progetti di Ricerca e Sviluppon programmi di scambio culturale

n reattività alle proposte progettuali e alle singole richieste di intervento

n contributo e sostegno alle iniziative nel medio-lungo periodo

n rispondenza ai criteri dei bandi di Ricerca e Sviluppo

n accesso alle informazioni

pagg. 58-5982-84, 93

150-155 166

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10 GUIDAAL BILANCIO

BILANCIO DI SOSTENIBILITà 2009

Il Bilancio di Sostenibilità 2009, il cui esercizio di riferimento coincide con l’anno solare, contiene, salvo diversa indicazione, informazioni e dati riferiti all’esercizio 2009 e a tutte le Società del Gruppo Fiat nel mondo che rientrano nel perimetro del Bilancio Consolidato al 31 dicembre 2009.Al fine di garantire la confrontabilità nel tempo, i dati sono normalmente presentati su un periodo di tre anni, 2007-2009.L’eventuale esclusione dal perimetro di rendicontazione di alcune aree geografiche o di alcune Società deriva dalla scarsa significatività del fenomeno da rendicontare rispetto all’intero Gruppo o dall’impossibilità di raccogliere dati con standard qualitativi soddisfacenti, come accade in particolare per le Società di nuova acquisizione. Il perimetro di rendicontazione è esteso di anno in anno; in particolare, per gli indicatori di recente rendicontazione, la limitazione geografica e/o settoriale è superata progressivamente nelle successive edizioni di Bilancio.In alcuni casi sono state incluse nel perimetro di rendicontazione anche realtà non rientranti nel perimetro di consolidamento integrale del Bilancio.In particolare i dati relativi alla salute e sicurezza sul luogo di lavoro (ad esempio, infortunistica, spese e formazione) coprono circa il 91% dei dipendenti del Gruppo calcolati secondo il perimetro di consolidamento integrale più alcune realtà che, pur non rientrando in tale perimetro, si ritengono significative per gli impatti sociali che generano. Tra queste ultime ad esempio la Società Sevel (Società Europea Veicoli Leggeri - Société Européenne de Véhicules Légers), joint venture tra Fiat Group Automobiles e il Gruppo PSA. Considerazioni analoghe valgono anche per il perimetro dei dati ambientali che comprende oltre a Sevel, anche la Società Tofas, joint venture tra Fiat Group Automobiles e il Gruppo turco Koç.Inoltre, relativamente alle performance ambientali, va segnalato che sono stati presi in considerazione i principali siti produttivi del Gruppo Fiat nel mondo. Per sito produttivo si intende un’area produttiva sottoposta al controllo di un unico gestore. Tale definizione non sempre coincide con quella di stabilimento utilizzata ai fini del Bilancio Consolidato.L’esclusione o parziale rendicontazione di alcuni indicatori è dovuta alla non applicabilità degli stessi al tipo di business del Gruppo. Il documento è stato elaborato avendo a riferimento i principi di materialità (inclusione delle informazioni che, per gli impatti economici, ambientali e sociali, sono ritenute di interesse per gli stakeholder), completezza (inclusione di tutti gli argomenti e indicatori materiali), equilibrio (presenza di aspetti positivi e negativi della performance del Gruppo), comparabilità (possibilità di confronti nel tempo e tra organizzazioni similari), accuratezza, affidabilità, tempestività e chiarezza (il linguaggio utilizzato intende rivolgersi a tutti gli stakeholder). Il Bilancio di Sostenibilità e il Bilancio Consolidato sono presentati contestualmente in occasione dell’Assemblea degli Azionisti di Fiat S.p.A. per garantire agli stakeholder una tempestiva e complessiva visione sia della performance economico-finanziaria sia di quella ambientale e sociale del Gruppo. L’ultimo Bilancio di Sostenibilità, relativo all’esercizio 2008, è stato reso pubblico in occasione dell’Assemblea degli Azionisti di Fiat S.p.A. che si è tenuta il 27 marzo 2009.I dati e le informazioni riportati nel Bilancio di Sostenibilità sono ottenuti attraverso processi di rendicontazione pianificati con le rispettive direzioni aziendali di competenza. Dove presenti, sono utilizzati i sistemi gestionali informatizzati e di controllo di gestione già in essere nel Gruppo, a garanzia dell’affidabilità dei flussi informativi e del corretto monitoraggio della performance di sostenibilità. Per alcuni indicatori è stata avviata un’apposita attività di rilevazione attraverso banche dati informatizzate o fogli elettronici, alimentati direttamente dai referenti di ciascuna area tematica nel mondo.

Le specifiche relative alle metodologie di calcolo e alle spiegazioni dei trend nel Bilancio sono riportate accanto ai grafici e alle tabelle corrispondenti.

PERIMETRODEL BILANCIO

PRINCIPIDI GARANzIA

METODOLOGIEDI CALCOLO

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IL GRUPPO E LA SOSTENIBILITà

Un anno di sostenibilità: fatti e numeri

Profilo del Gruppo

Mappa dei principali accordi internazionali

Corporate Governance

Governance della sostenibilità

Piano di Sostenibilità

14

16

24

26

34

37

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14

UN ANNO DI SOSTENIBILITà:FATTI E NUMERI

UN ANNO DI SOSTENIBILITà:FATTI E NUMERI

IL GRUPPO E LA SOSTENIBILITà

CENTRO RICERCHE FIAT: PROTETTE

29 INVENZIONIE OTTENUTI CIRCA 360 NUOVI

DIRITTI DI BREVETTONEL MONDO

AL COMITATO NOMINE E CORPORATEGOVERNANCE È AFFIDATA LA SUPERVISIONE DELLE TEMATICHE DI

SOSTENIBILITà

IL SITO INTERNETDI GRUPPO DEDICATO ALLA

SOSTENIBILITà VINCE IL

PREMIO BEST IMPROVERIN ITALIA NELL’AMBITO DEL CSR ONLINE AWARD

PRESENTATO IL MULTIAIRSU ALFA MITO E FIAT PUNTO EVO:

-10% DI EMISSIONIDI CO2

123 CERTIFICAZIONI AMBIENTALI

ISO 14001

PER IL TERZO ANNO FIAT È

LEADER PER LE PIùBASSE EMISSIONIDI CO2 IN EUROPA CON

127,8 G/KM

FIAT S.P.A. OTTIENE LE MENZIONI SPECIALI

SAM GOLD CLASS

E SAM SECTOR MOVER

1,7 MILIARDI DI EURO

SPESI IN RICERCA E SVILUPPO CON 14.000 PERSONE DEDICATE DISTRIBUITE IN 117 CENTRI

FIAT S.P.A. ENTRA NEI

DOW JONESSUSTAINABILITYINDEX WORLD E

STOXX

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FIAT E IVECO LEADEREUROPEI NELLE VENDITE

DEI VEICOLI A METANO

15

11% DELL’ENERGIACONSUMATA DAL GRUPPO PROVIENE DA

FONTI RINNOVABILI

21,8 MILIONI DI EUROL’IMPEGNO DEL GRUPPO A FAVORE

DELLE COMUNITà: +16%RISPETTO AL 2008

-9,7% RISPETTO AL 2008

DEL CONSUMO DI ACQUAPER VETTURA PRODOTTA NEI SITI DI

FIAT GROUP AUTOMOBILES NEL MONDO

CON ARVORE DA VIDA FIAT VINCEIN BRASILE IL PREMIO PER LA

MIGLIORE AZIENDANELLA GESTIONE DELLA

RESPONSABILITàSOCIO-AMBIENTALE

-12,6% RISPETTO AL 2008

DELLE EMISSIONI DI CO2PER VETTURA PRODOTTA NEI SITI DI

FIAT GROUP AUTOMOBILES NEL MONDO

ABS SUPERSTEERTM

DI NEW HOLLAND PREMIATO CON LA

SILVER MEDALFOR INNOVATION

91% DEL VALORE DEI MATERIALI DIRETTI ACQUISTATI DA FIAT GROUP AUTOMOBILES

PROVIENE DA SITI DI FORNITORICERTIFICATI ISO 14001

2.150 GIOVANIFORMATI CON IL PROGETTO

TECHPRO2

OLTRE 431.000 ORE DI FORMAZIONE SU

SICUREZZA ED ECOLOGIA ALLA RETE:

+80% RISPETTO AL 2008

225 MILIONI

DI EURO SPESI PER

SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO

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PROFILO DEL GRUPPO

IL GRUPPO E LA SOSTENIBILITà

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PROFILO DEL GRUPPOIl Gruppo Fiat è la più grande impresa industriale privata italiana e tra i fondatori dell’industria automobilistica europea. Intrattiene rapporti commerciali con più di 190 Paesi, progetta, costruisce e vende vetture, camion, macchine per l’agricoltura e le costruzioni, motori, cambi e componenti, puntando sia sull’innovazione tecnologica sia sulla compatibilità ambientale. Con 188 stabilimenti, occupa più di 190 mila dipendenti in tutto il mondo e dispone di 117 centri di Ricerca e Sviluppo nei cinque continenti, in cui operano circa 14 mila persone altamente qualificate. Nel 2009 i ricavi, pari a 50,1 miliardi di euro, sono diminuiti del 16% rispetto ai livelli record dell’anno precedente, ma nel quarto trimestre sono aumentati del 3,6% rispetto al periodo corrispondente del 2008. L’utile della gestione ordinaria è stato di 1,1 miliardi di euro, con un forte contributo del business delle Automobili.

STRuTTuRa DEl GRuPPo:PRINCIPalI SETToRI

GRUPPO FIAT(in milioni di euro) 2009 2008 2007

Ricavi netti 50.102 59.564 (1) 58.529Utile/(perdita) della gestione ordinaria 1.058 3.362 3.233Utile/(perdita) dell’esercizio (848) 1.721 2.054Dipendenti a fine esercizio (numero) 190.014 198.348 185.227Investimenti in immobilizzazioni materiali e immateriali 3.386 4.979 (1) 3.985Spesa in Ricerca e Sviluppo (2) 1.692 1.986 1.741(Indebitamento)/Disponibilità nette delle Attività Industriali (4.418) (5.949) 355Disponibilità e mezzi equivalenti 12.226 3.683 6.639

(1) A seguito dell’adozione nel 2009 dell’emendamento allo IAS 16 come descritto nella Nota Integrativa al Bilancio Consolidato 2009, i ricavi netti dell’esercizio 2008 sono stati incrementati per 184 milioni di euro mentre gli investimenti in immobilizzazioni materiali e immateriali sono diminuiti di 284 milioni di euro.(2) Include i costi capitalizzati e quelli spesati direttamente a conto economico.

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AUTOMOBILI Fiat è tra i fondatori dell’industria automo-bilistica europea. In più di un secolo di attività, l’azienda ha prodotto circa 95 milioni di vetture e veicoli commerciali leggeri e per 12 volte i modelli del Gruppo si sono aggiudicati il titolo di “Auto dell’anno”. Il business delle Automobili comprende Fiat Group Automobiles, Maserati e Ferrari.

fIaT GRouP auToMobIlESFiat Group Automobiles (FGA) progetta, produce e vende automobili con i marchi Fiat, Alfa Romeo, Lancia e Abarth, oltre che veicoli commerciali leggeri con il marchio Fiat Professional. Ogni brand ha un’identità specifica e persegue politiche commerciali e di marketing distinte.

fiat Pratiche, versatili e brillanti. Adatte a un cliente sempre più attento alle tematiche ambientali e alle novità tecnologiche. Sono le vetture Fiat, un marchio che da sempre propone modelli dotati di soluzioni tecniche utili e accessibili, senza mai rinunciare a un design italiano. A queste caratteristiche negli ultimi anni il brand ha aggiunto una particolare attenzione all’ecologia. Un impegno costante nella ricerca di proposte concrete, disponibili subito, che ha portato Fiat a essere, per tre anni consecutivi, leader per le più basse emissioni di CO2 tra i marchi automobilistici più venduti in Europa (fonte: JATO Dynamics, 2007, 2008 e 2009). Nel corso del 2009 Fiat ha presentato la 500C, l’evoluzione “scoperta” della nuova icona

del successo Fiat, la Punto Evo, erede della Grande Punto, e il nuovo Doblò, vettura multi-spazio pensata per le famiglie moderne. I tre modelli vanno ad arricchire un’ampia gamma che spazia dalle agili city car Panda e 500 ad auto moderne e versatili come Grande Punto, Bravo e Nuova Croma, alla Multipla, ideale per chi ama viaggiare in compagnia, fino all’originale Fiat Qubo. Fiat propone inoltre, con la linea Natural Power, la più ampia gamma di vetture a doppia alimentazione (7 modelli).

alfa Romeo Sportività, tecnologia, comfort ed eleganza, per un design unico dalla personalità unica. Tutto questo è Alfa Romeo, marchio storico dell’industria automobilistica italiana, che nel 2009 ha celebrato un secolo di successi. Nel suo DNA ci sono valori distintivi in cui si sono riconosciute generazioni di clienti appassionati d’automobili: l’agilità, il temperamento, il fascino. Valore, quest’ultimo, che scaturisce dalla capacità di coniugare la sensualità delle proporzioni con una tecnica all’avanguardia che offre prestazioni eccellenti in potenza, bassi consumi e compatibilità ecologica. Icona stilistica e tecnologica del marchio è la super car 8C Competizione, cui si ispirano fortemente la “piccola” MiTo, “Auto Europa 2009”, e la nuova Giulietta, che ha debuttato a Ginevra nel marzo del 2010. Modelli che si affiancano alla grintosa 159, alla Spider, assoluto classico dell’automobilismo italiano, alla Brera, vero e proprio concentrato di stile, e alla sportiva GT.

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PROFILO DEL GRUPPO

IL GRUPPO E LA SOSTENIBILITà

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lancia Classe ed esclusività: da più di cent’anni. Questo è Lancia. Ecco perché i suoi modelli sono caratterizzati da un’eleganza da “indos-sare” nella vita di ogni giorno. Automobili segnate da un inconfondibile stile italiano: la compatta Ypsilon, la city limousine Musa, la Delta, che porta nel nome storico il segno della distintività e della differenza, oltre alla forza di una proposta che sintetizza il fascino dello stile e il temperamento audace e innovatore. Gli stessi valori si ritrovano anche nella nuova gamma ECOCHIC, con doppia alimentazione (GPL e benzina), dal 2009 disponibile per tutti i modelli del brand. Questa linea rappresenta un innovativo concetto di automobile amica dell’ambiente, lussuosa e accessibile, brillante e parca nei consumi.

abarth Dal suo rilancio, nel 2007, il marchio Abarth ha ripreso a essere sinonimo di grinta ed emozione sportiva. Sotto il segno dello Scorpione sono tornati, in chiave moderna, tutti i prodotti di un tempo. Vetture come la Grande Punto e la 500 Abarth, veri e propri concentrati di tecnologia e prestazioni che trovano le proprie radici nel mondo del racing; ma anche kit di trasformazione e versioni esclusive per gli amanti dell’automobilismo sportivo. Così con Abarth il mondo delle competizioni è diventato più accessibile, grazie ad auto grintose come 500 Abarth Assetto

Corse, ai trofei monomarca e a una capillare rete di distribuzione dedicata. Le corse sono state le vere protagoniste del 2009, che ha visto l’avvio dei Trofei Abarth 500, la vittoria del Campionato Europeo di Rally con Abarth Grande Punto S 2000 e la presentazione dell’Abarth 500 R3T, nata proprio per il mondo del Rally.

fiat Professional Quello tra Fiat Professional e i suoi clienti è un rapporto di partnership. Il marchio dei veicoli commerciali leggeri di Fiat Group Automobiles nasce, infatti, con la missione di affiancare le imprese grandi e piccole nella crescita del loro business. Chi cerca produttività, facilità d’uso e bassi consumi trova nella competenza e nella capacità innovativa di Fiat Professional un vero punto di riferimento, un alleato per l’impresa di oggi nell’affrontare le sfide del mercato. Con Fiorino, Scudo, Ducato, fino al nuovo Doblò Cargo, l’azienda offre veicoli capaci di soddisfare ogni esigenza di lavoro, ma anche di tempo libero. Un successo premiato dal mercato e dalla critica. Nel 2009, infatti, il marchio conferma la forte leadership in Italia e si aggiudica il secondo posto in Europa, mentre negli ultimi quattro anni ha conquistato per ben tre volte il titolo di “International Van of the Year”: per il Doblò Cargo (2006), per lo Scudo (2008) e per il Fiorino (2009).

FIAT GROUP AUTOMOBILES (in milioni di euro) 2009 2008 2007

Ricavi netti 26.293 26.937 26.812Utile/(Perdita) della gestione ordinaria 470 691 803Dipendenti a fine esercizio (numero) 54.038 52.634 50.542Investimenti in immobilizzazioni materiali e immateriali 1.495 2.288 1.865Spesa complessiva in Ricerca e Sviluppo (1) 669 843 751Autovetture e veicoli commerciali consegnati alla rete (numero) 2.150.700 2.152.500 2.233.800

(1) Include i costi capitalizzati e quelli spesati direttamente a conto economico.

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MaSERaTI Un marchio che da sempre propone berline di grande fascino e di tecnologia all’avanguardia, spesso derivata dall’espe-rienza delle competizioni in pista. Maserati, infatti, è erede di una grande tradizione sportiva che continua, oggi, con la MC12, vincitrice negli ultimi cinque anni di dodici titoli internazionali valevoli per il Campionato FIA GT. Nel gennaio 2009 Maserati ha presentato la Quattroporte Sport GT S, auto che

costituisce la migliore sintesi mai raggiunta dal marchio del Tridente tra una berlina di lusso e una vettura sportiva. In marzo è stata la volta della GranTurismo S Automatica, potente e grintosa otto cilindri con cambio automatico auto-adattivo e infine a settembre quello della prima cabriolet a quattro posti della sua storia. Si tratta della GranCabrio, vettura versatile ed esclusiva, che va a completare la gamma Maserati, affiancandosi ai modelli Quattroporte e GranTurismo.

fERRaRI Le vetture stradali di Maranello rappresentano, per definizione, il “made in Italy” più prestigioso: automobili esclusive che non hanno uguali nel mondo, indissolubilmente legate all’esperienza nelle competizioni e in particolare in F1, dove la Scuderia Ferrari è non solo l’unica squadra ad aver preso parte a tutte le edizioni del Campionato Mondiale ma anche la detentrice del maggior numero di titoli: 16

nella categoria Costruttori e 15 in quella Piloti. Fedele alla propria vocazione di costruttore di vetture sportive, destinate a rappresentare l’eccellenza sia dal punto di vista tecnico sia da quello stilistico, nel 2009 la Ferrari ha presentato un nuovo modello 8 cilindri posteriore-centrale: la 458 Italia, destinata a richiamare il nostro Paese non solo nel nome, ma anche nei valori che esprime e cioè la creatività e la capacità di innovare.

MASERATI (in milioni euro) 2009 2008 2007

Ricavi netti 448 825 694Utile/(Perdita) della gestione ordinaria 11 72 24Dipendenti a fine esercizio (numero) 723 767 695 Investimenti in immobilizzazioni materiali e immateriali 65 73 97 Spesa complessiva in Ricerca e Sviluppo (1) 33 47 54 Autovetture consegnate alla rete (numero) 4.489 8.759 7.496

FERRARI (in milioni euro) 2009 2008 2007

Ricavi netti 1.778 1.921 1.668 Utile/(Perdita) della gestione ordinaria 238 339 266Dipendenti a fine esercizio (numero) 2.835 3.017 2.926 Investimenti in immobilizzazioni materiali e immateriali 290 311 246 Spesa complessiva in Ricerca e Sviluppo (1) 156 164 147 Autovetture omologate consegnate alla rete (numero) 6.193 6.452 6.368

(1) Include i costi capitalizzati e quelli spesati direttamente a conto economico.

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PROFILO DEL GRUPPO

IL GRUPPO E LA SOSTENIBILITà

2020

CNH - CaSE NEw HollaND

È un’azienda nata dall’esperienza di marchi che in Europa e negli Stati Uniti hanno fatto la storia della meccanizzazione agricola e dello sviluppo delle macchine per costruzioni. Per questo Case New Holland (CNH) può offrire ai suoi clienti il meglio della tecnologia oggi disponibile in questi due comparti. Sono le macchine per l’agricoltura di New Holland Agriculture e di Case IH alle quali si aggiungono, nella fascia premium, quelle della Steyr. E sono le macchine per le costruzioni di New Holland Construction e di Case Construction, alle quali si sommano i prodotti offerti sul mercato americano dalla Kobelco.CNH è un’azienda globale, presente in circa 170 Paesi con una rete commerciale di 11.600 concessionari e distributori. Alla clientela assicura non solo prodotti di alta qualità, flessibili nella capacità di adattarsi alle singole

esigenze e capaci di garantire il massimo rendimento di lavoro, ma anche un’adeguata assistenza (CNH Parts & Service) e soluzioni di finanziamento all’acquisto adattate al profilo del cliente (CNH Capital). Tra i punti di forza dell’attività di CNH ci sono il continuo miglioramento dei prodotti attraverso una sempre maggiore qualità, l’incremento delle prestazioni, e quindi della produttività, e la riduzione di consumi e impatto ambientale. Nel 2009, i tecnici e la stampa specializzata hanno riconosciuto questo impegno, confe-rendo ai marchi CNH numerosi premi internazionali per l’innovazione e lo sviluppo tecnologico. I prodotti premiati sono stati, tra gli altri, il trattore New Holland T7070 Auto Command™, il trattore Puma CVX di Case IH e il nuovo impianto di sterzo con joystick introdotto sulle pale gommate di Case Construction.

MACCHINE PER L’AGRICOLTURA

E LE COSTRUzIONI

CNH - CASE NEW HOLLAND (in milioni euro) 2009 2008 2007

Ricavi netti 10.107 12.781 (1) 11.843Utile/(Perdita) della gestione ordinaria 337 1.122 990Dipendenti a fine esercizio (numero) 28.466 31.521 28.173 Investimenti in immobilizzazioni materiali e immateriali (2) 330 451 (1) 648 Spesa complessiva in Ricerca e Sviluppo (3) 283 286 308

(1) A seguito dell’adozione nel 2009 dell’emendamento allo IAS 16, come descritto nella Nota Integrativa al Bilancio Consolidato 2009, i ricavi netti del 2008 sono aumentati di 58 milioni di euro e gli investimenti in immobilizzazioni materiali e immateriali sono calati di 225 milioni di euro.(2) Al netto dei veicoli dati in leasing operativo.(3) Include i costi capitalizzati e quelli spesati direttamente a conto economico.

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IvECoUna gamma di veicoli industriali leggeri, medi e pesanti per trasportare e distribuire merci, garantendo la redditività del cliente e minimizzando l’impatto ambientale (Iveco). Autobus cittadini e Granturismo destinati a trasportare passeggeri, per le loro attività quotidiane o per turismo, rispettando al massimo l’ambiente (Iveco Irisbus).Mezzi per cava o cantiere capaci di movime-ntare materiali pesanti con un’affidabilità assoluta su qualunque terreno (Iveco Astra). Veicoli speciali capaci di intervenire per un soccorso tempestivo ed efficace contro gli incendi (Iveco Magirus), nelle missioni di protezione civile e di peace-keeping (Iveco Defence Vehicles). Sono queste le attività di Iveco, l’azienda del Gruppo che opera a livello internazionale nell’ambito dello sviluppo, della produzione e della vendita di una vasta gamma di veicoli industriali e di bus. Ai suoi

clienti Iveco assicura anche un’assistenza post-vendita di prim’ordine in tutto il mondo e mette a disposizione avanzati servizi finanziari per supportare acquisti, leasing e noleggi.Nel 2009 Iveco ha lanciato EcoDaily, rinnovato nell’estetica e migliorato nel comfort, ora disponibile con quattro motori ecologici: due diesel che rispettano il severo standard EEV (Enhanced Environmentally-friendly Vehicle), un propulsore bifuel metano-benzina e uno elettrico. Quest’ultimo sviluppato e realizzato dalla Società Iveco Altra che vanta una grande esperienza nella produzione di sistemi di trasporto elettrici e ibridi. Iveco Irisbus ha presentato il Magelys HDH, autobus che si colloca nella classe dei più sofisticati mezzi Granturismo di lusso. Lo scorso anno, infine, il Daily ha vinto numerosi premi, in Inghilterra, Germania, Irlanda e Francia, a riconosci-mento della sua eccellenza tecnologica e ambientale.

VEICOLI INDUSTRIALI

IVECO (in milioni euro) 2009 2008 2007

Ricavi netti 7.183 10.894 (1) 11.196Utile/(Perdita) della gestione ordinaria 105 838 813Dipendenti a fine esercizio (numero) (2) 24.917 27.108 26.461 Investimenti in immobilizzazioni materiali e immateriali (3) 217 367 (1) 347 Spesa complessiva in Ricerca e Sviluppo (4) 169 246 207Unità consegnate alla rete (numero) 103.866 192.143 211.700

(1) A seguito dell’adozione nel 2009 dell’emendamento allo IAS 16, come descritto nella Nota Integrativa al Bilancio Consolidato 2009, i ricavi netti del 2008 sono aumentati di 126 milioni di euro e gli investimenti in immobilizzazioni materiali e immateriali sono calati di 59 milioni di euro.(2) Esclude i dipendenti occupati nelle attività powertrain confluite in FPT Powertrain Technologies (7.685 unità a fine 2009, 8.335 unità a fine 2008 e 8.218 unità a fine 2007). (3) Al netto dei veicoli ceduti in buy-back e dati in leasing operativo.(4) Include i costi capitalizzati e quelli spesati direttamente a conto economico.

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PROFILO DEL GRUPPO

IL GRUPPO E LA SOSTENIBILITà

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MaGNETI MaREllI È un’Azienda internazionale leader nella proget tazione e produzione di sistemi e componenti ad alta tecnologia per autoveicoli: dall’illuminazione ai dispositivi di controllo del motore, dalle sospensioni all’elettronica, dai sistemi di scarico ai componenti per l’Aftermarket e il Motorsport. Attraverso un processo di innovazione continua, Magneti Marelli punta a valorizzare il proprio know-how e le competenze elettroniche trasversali del Gruppo per sviluppare sistemi intelligenti e soluzioni che contribuiscano all’evoluzione della mobilità secondo criteri di sostenibilità

ambientale, sicurezza e qualità della vita all’interno dei veicoli. Per questo l’azienda ha partecipato da protagonista all’enorme sviluppo tecnologico che ha interessato, negli ultimi anni, il settore automotive.Lo dimostrano i molti componenti all’avan-guardia, realizzati per tutte le nuove automobili del Gruppo (dalla 500 alla Delta, dalla MiTo alla Punto Evo, alla Giulietta) e per quelli degli altri principali costruttori. Prodotti che nascono da un rilevante investimento nella ricerca e da una stretta collaborazione con Università e Centri di studio di tutto il mondo.

MAGNETI MARELLI (in milioni euro) 2009 2008 2007

Ricavi netti 4.528 5.447 5.000 Utile/(Perdita) della gestione ordinaria 25 174 214Dipendenti a fine esercizio (numero) 31.628 33.216 27.962 Investimenti in immobilizzazioni materiali e immateriali 356 474 319 Spesa complessiva in Ricerca e Sviluppo (2) 245 268 221

fPT PowERTRaIN TECHNoloGIES Sotto il cofano dei veicoli e dei mezzi prodotti dal Gruppo - automobili, trattori, camion, autobus o macchine per le costruzioni - si sprigiona la potenza di un motore FPT Powertrain Technologies.FPT, infatti, progetta e realizza motori e cambi, forte di una grande esperienza maturata anche in settori non automobilistici come quello marino, industriale, ferroviario e power generation. Eccellenza tecnologica, ampiezza di gamma e una presenza capillare nel mondo fanno di FPT un leader mondiale nel settore “powertrain”. L’azienda è da sempre alla ricerca di soluzioni per una mobilità sostenibile volte alla riduzione delle emissioni inquinanti e dei consumi, attraverso sia l’evoluzione dei

motori convenzionali, diesel e benzina, sia dei sistemi di alimentazione alternativi, quali i motori a doppia alimentazione metano-benzina o solo metano. Notevole impegno è dedicato anche ai sistemi di propulsione ibrida, già testati su flotte sperimentali di veicoli commerciali per uso urbano.Nel 2009 FPT ha presentato importanti novità. Tra le più significative, il sistema MultiAir che garantisce un aumento delle prestazioni e una riduzione dei consumi e delle emissioni inquinanti. Nell’ambito dei diesel per autovetture, sulla Punto Evo ha fatto il suo esordio l’innovativo sistema di iniezione MultiJet II, che assicura una riduzione delle emissioni di ossidi di azoto (NOx) e dei livelli di rumorosità.

COMPONENTIE SISTEMI

DI PRODUzIONE

FPT POWERTRAIN TECHNOLOGIES (in milioni euro) 2009 2008 2007

Ricavi netti 4.952 7.000 7.075 Utile/(Perdita) della gestione ordinaria (25) 166 271Dipendenti a fine esercizio (numero) (1) 19.638 20.507 19.876 Investimenti in immobilizzazioni materiali e immateriali 562 898 365 Spesa complessiva in Ricerca e Sviluppo (2) 140 141 70

(1) Include anche i dipendenti Iveco occupati nelle attività powertrain confluite in FPT Powertrain Technologies (7.685 unità a fine 2009, 8.335 unità a fine 2008 e 8.218 unità a fine 2007).(2) Include i costi capitalizzati e quelli spesati direttamente a conto economico.

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CoMau È l’azienda del Gruppo che realizza “le macchine per costruire le macchine”: robot di saldatura e assemblaggio scocche, sistemi di lavorazione e montaggio meccanico. Al cliente Comau consegna impianti “chiavi in mano”, di cui esegue progettazione, realizzazione, installazione, avvio produttivo e successivamente anche la manutenzione.Con 25 sedi in più di 15 Paesi e 40 anni di esperienza nel campo dell’automazione industriale, Comau è leader nella ricerca di tecnologia innovativa per un continuo

miglioramento dei processi.I costanti investimenti in Ricerca e Sviluppo hanno consentito all’azienda di porsi sul mercato internazionale con soluzioni inge-gneristiche complete anche in settori diversi da quello autoveicolistico tra cui l’aerospaziale, il petrolchimico, il settore dell’acciaio e quello delle fonderie.Comau, attraverso le soluzioni Ecomau, supporta i clienti nell’applicazione di tecno-logie produttive per il risparmio energetico, operando sia su impianti esistenti sia sulla fornitura di impianti nuovi.

TEKSID È oggi il gruppo di fonderie di ghisa grigia e ghisa sferoidale più grande del mondo. Un’azienda attenta a regolare continuamente la qualità della produzione sulle richieste sempre più precise dell’industria automotive mondiale.Teksid produce circa 600 mila tonnellate annue di basamenti, teste cilindri, compo-nenti per motori, particolari per trasmis-sioni, cambi e sospensioni. Inoltre Teksid

Aluminum è leader mondiale nella tecnologia produttiva di teste cilindri e componenti per motori in alluminio.Tra le caratteristiche vincenti di Teksid: 80 anni di esperienza, alta automazione, un continuo aggiornamento della tecnologia per aumentare gli standard qualitativi e una stretta integrazione con lo sviluppo dei prodotti dei clienti, tra i quali ci sono anche i più importanti costruttori del mondo di automobili, camion, trattori e motori diesel.

TEKSID (in milioni euro) 2009 2008 2007

Ricavi netti 578 837 783 Utile/(Perdita) della gestione ordinaria (12) 41 47Dipendenti a fine esercizio (numero) 6.194 7.600 7.826 Investimenti in immobilizzazioni materiali e immateriali 33 41 32 Spesa complessiva in Ricerca e Sviluppo (1) 2 3 1

COMAU (in milioni euro) 2009 2008 2007

Ricavi netti 728 1.123 1.089 Utile/(Perdita) della gestione ordinaria (28) 21 (23)Dipendenti a fine esercizio (numero) 11.708 11.445 11.960 Investimenti in immobilizzazioni materiali e immateriali 13 17 33 Spesa complessiva in Ricerca e Sviluppo (1) 10 13 12

(1) Include i costi capitalizzati e quelli spesati direttamente a conto economico.

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MAPPA DEI PRINCIPALI ACCORDI INTERNAZIONALI

MAPPA DEI PRINCIPALI ACCORDI INTERNAZIONALI

IL GRUPPO E LA SOSTENIBILITà

Aggiornata al 12 marzo 2010

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ITalIaFPT Powertrain Technologies e Gruppo Daimler Collaborazione strategica e fornitura di motori diesel light duty

ITalIa E fRaNCIaFiat Group Automobiles e Gruppo PSA Peugeot CitroënJV Sevel (50%) per la produzione di tre famiglie di veicoli:- monovolume alto di gamma per Fiat, Lancia, Peugeot e Citroën- furgone commerciale compatto per Fiat, Peugeot e Citroën- combi per Fiat, Peugeot e Citroën

ITalIa, fRaNCIa, GERMaNIa, GRaN bRETaGNa, SvIzzERaIveco e Barclays JV (49%) per fornire servizi finanziari a rete di vendita e clienti finali Iveco

EuRoPaFiat Group Automobiles (FGA) e Crédit AgricoleJV (50%) per le attività di finanziamento in Europa alla clientela di FGA, Jaguar, Land Rover e ChryslerCNH - Case New Holland (CNH) e BNP ParibasJV (49,9%) per fornire servizi finanziari a rete di vendita e clienti finali CNH

CINaIveco e Nanjing Automotive CorporationJV (50%) per la produzione e vendita di veicoli commerciali leggeri e mediIveco e SAICJV (50%) per la produzione e vendita di veicoli pesantiIveco, FPT Powertrain Technologies, SAIC e ChongqingJV (60% direttamente e indirettamente) per la produzione e la vendita di veicoli industriali e relativi motori e trasmissioniFiat Group Automobiles, FPT Powertrain Technologies e Guangzhou Automobile Group Co Ltd (Gac Group)Accordo quadro per la costituzione di una JV (50%) per la produzione di motori e vetture per il mercato cineseMagneti Marelli e SAICAccordo per la costituzione di una JV (50%) per la produzione di componenti idraulici per il cambio A.M.T. (Automated Manual Trasmission) di Magneti Marelli

GIaPPoNEFPT Powertrain Technologies e Suzuki Motor CorporationAccordo di licenza per la produzione di motori diesel Multijet

INDIaFiat Group Automobiles, FPT Powertrain Technologies e TATAAlleanza per:- JV (50%) per la produzione di vetture dei segmenti B e C, motori e cambi- Distribuzione esclusiva attraverso la rete di concessionari TATA Motors

Magneti Marelli, Suzuki e Maruti SuzukiJV (51%) per la produzione di centraline elettroniche di controllo per motori dieselMagneti Marelli e Sumi MothersonJV (50%) per la produzione di sistemi di illuminazione e controllo motoreMagneti Marelli e KrishnaDue JV (50%) per la produzione di sistemi di scaricoMagneti Marelli e Endurance TechnologiesJV (49,9%) per la produzione di ammortizzatoriMagneti Marelli e Unitech MachinesJV (51%) per la produzione di sistemi elettronici automotive

PaKISTaNCNH - Case New Holland e Al FuttaimJV quotata Al-Ghazi (CNH 43,2% e Al Futtaim Group 50%) per la produzione e distribuzione di trattori con il marchio New Holland in Pakistan

PoloNIaFiat Group Automobiles e FordCollaborazione per lo sviluppo e la produzione di vetture del segmento A (Fiat 500 e Ford KA)

RuSSIaFiat Group Automobiles e Sollers Lettera di intenti per alleanza globale sotto forma di JV per la produzione di vetture e SUVCNH - Case New Holland e Kamaz JSC Lettera di intenti per una JV industriale e commerciale nei Settori delle Macchine per l’Agricoltura e per le Costruzioni

SERbIaFiat Group Automobiles (FGA) e Governo Serbo JV (FGA 67% e Governo Serbo 33%) per la produzione di vetture FGA nello stabilimento di Kragujevac

STaTI uNITIGruppo Fiat e Chrysler GroupAlleanza strategica globale nell’ambito del settore automotoristico

TuRCHIaFiat Group Automobiles (FGA) e Gruppo KoçJV quotata (FGA 37,86%, Gruppo Koç 37,86%) per lo sviluppo e la produzione di vetture e veicoli commerciali leggeriCNH - Case New Holland e Koç HoldingJV quotata (CNH 37,5% e Koç Holding 37,5%) per la produzione di trattori con marchio Case IH e New Holland, importazione e distribuzione di macchine per l’agricoltura in Turchia

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26 CORPORATE GOVERNANCE

IL GRUPPO E LA SOSTENIBILITà

CORPORATE GOvERNANCEIl Gruppo Fiat considera il sistema di Governance uno strumento indispensabile per creare valore per tutti gli stakeholder garantendo eticità, trasparenza e responsabilità nella gestione del business. Da molti anni Fiat adotta un sistema di governo societario allineato alle migliori prassi internazionali e ai principi di governance raccomandati dal Codice di Autodisciplina delle società quotate (edito nel marzo 2006 da Borsa Italiana S.p.A.) con gli adeguamenti adottati in funzione delle caratteristiche del Gruppo. Nel tempo la Corporate Governance di Fiat si è arricchita di un insieme di valori, regole e procedure per recepire le evoluzioni normative e le migliori pratiche in materia.

Il PERCoRSo DElla CoRPoRaTE GovERNaNCE

1992 n Pubblicazione del primo Rendiconto ambientale del Gruppo Fiat

1993 n Pubblicazione del primo Codice Etico del Gruppo sostituito nel 2003 dal Codice di Condotta

1997 n Adozione di un sistema di Valori e di Politiche

1999 n Istituzione del Comitato Controllo Interno e del Comitato Nomine e Compensi. Nel 2007 il Comitato Nomine e Compensi si è scisso nel Comitato Nomine e Corporate Governance e nel Comitato Remunerazioni

2002 n Istituzione e adozione del Regolamento Internal Dealing diretto a disciplinare gli obblighi informativi e le modalità comportamentali delle “Persone Rilevanti”. Il regolamento rimarrà in vigore fino al marzo 2006, quando il recepimento della direttiva europea “Market Abuse” disciplinerà integralmente la materia

2003 n Approvazione del primo Modello di Organizzazione Gestione e Controllo ex D.Lgs. 231/01 aggiornato negli anni successivi alle evoluzioni normative e interpretative che hanno esteso l’ambito di applicazione del D.Lgs. 231/01 a nuove fattispecie di reati presupposto

n Approvazione delle linee di indirizzo per il Sistema di Controllo Internon Emanazione delle Linee Guida sulle operazioni significative e con parti correlate

2004 n Pubblicazione della prima Relazione sulla Corporate Governance, redatta in conformità alla Guida diffusa da Assonime ed Emittenti Titoli S.p.A. e raccomandata da Borsa Italiana S.p.A.

n Implementazione di un processo di Enterprise Risk Management secondo il COSO (The Committee of Sponsoring Organizations of the Treadway Commission) - Enterprise Risk Management (ERM) - Integrated framework del 2004

n Pubblicazione del primo Rapporto di Sostenibilità del Gruppo Fiat

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AGGIORNATO IL CODICE DI CONDOTTA PER VALORIZZAREL’ IMPORTANZA DELLA SOSTENIBILITà

Il Codice di Condotta è uno dei pilastri del sistema di Governance del Gruppo. Il Codice rappresenta infatti la carta dei principi che regolano le decisioni e il modo di operare dell’azienda e dei suoi dipendenti nei confronti dei portatori di interesse, definendo in modo chiaro e trasparente i valori ai quali l’organizzazione si ispira per raggiungere i propri obiettivi. Entrato in vigore nel 2003, sostituendo il precedente Codice Etico del 1993, il Codice di Condotta è stato rivisitato nel corso del 2009 per valorizzare ulteriormente l’importanza di un modo di operare sostenibile che tenga in considerazione i legittimi interessi di tutti gli stakeholder. Il Codice di Condotta è stato poi integrato da specifiche Linee Guida inerenti ad

Ambiente, Salute e Sicurezza, Etica nel business e Anti-corruzione, Forni tori, Gestione delle Risorse Umane e Rispetto dei Diritti Umani.Il Codice, tradotto in otto lingue oltre l’italiano (inglese, francese, tedesco, spagnolo, polacco, olandese, portoghese e cinese) è portato a conoscenza di tutti i dipendenti in luogo accessibile, con le modalità più appropriate conformemente alle norme e consuetudini locali ed è consultabile e scaricabile dai siti internet e intranet di Gruppo. Può inoltre essere richiesto all’Ufficio del Personale, all’Ufficio Legale o al Preposto al Controllo Interno.Il Codice si applica ai Consiglieri di Amministrazione di Fiat S.p.A., a tutti i dipendenti delle Società appartenenti al Gruppo e a tutti gli altri soggetti o Società

CODICEDI CONDOTTA

2005 n Emanazione della “Procedura per la gestione delle denunce” per disciplinare le segnalazioni di presunte violazioni del Codice di Condotta

n Approvazione, da parte dell’Assemblea degli Azionisti di Fiat S.p.A., dei requisiti per la valutazione annuale dell’indipendenza degli amministratori

n Approvazione della “Procedura di Gruppo per il conferimento di incarichi a società di revisione” al fine di salvaguardare il requisito di indipendenza delle società incaricate della revisione contabile

2006 n Certificazione del Sistema di Controllo Interno sul reporting finanziario previsto dalla sezione 404 del Sarbanes-Oxley Act statunitense. Nonostante il delisting dal New York Stock Exchange (NYSE), le relative attività del management e dall’Internal Audit sono state mantenute come attività di valutazione e monitoraggio del Sistema di Controllo Interno sul Financial Reporting (ICFR). Ciò anche al fine di supportare la certificazione da parte dell’Amministratore Delegato e dei dirigenti preposti alla redazione dei documenti contabili societari, richiesta dalla Legge italiana 262/2005 a partire dal 2007

2008 n Creazione dell’Unità di Sostenibilità all’interno dell’ente Group Control e pubblicazione del primo Piano di Sostenibilità

2009 n Al Comitato Nomine e Corporate Governance viene affidata anche la supervisione delle tematiche di sostenibilità e diventa Comitato Nomine, Corporate Governance e Sostenibilità

n Rivisitazione del Codice di Condotta per integrare ulteriori principi di sostenibilità n Formulazione delle Linee Guida di Gruppo su Ambiente, Salute e Sicurezza, Etica nel business e Anti-corruzione,

Fornitori, Gestione delle Risorse Umane e Rispetto dei Diritti Umanin Erogazione in Italia di corsi di formazione inerenti alla Corporate Governance e Sostenibilità a tutto il personale

dirigente, ai Supply Quality Engineers e ai buyer (personale addetto alle trattative commerciali con i fornitori)n Aggiornamento del modello di Enterprise Risk Management con ulteriori fattori di rischio relativi ai cambiamenti

climatici

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28 CORPORATE GOVERNANCE

IL GRUPPO E LA SOSTENIBILITà

foRMazIoNE DEI DIPENDENTISu GovERNaNCE E SoSTENIbIlITàIl Gruppo periodicamente organizza per tutti i dipendenti, qualunque sia il livello e la mansione svolta, includendo anche il personale addetto alla sicurezza industriale, corsi di formazione per dif-fondere i principi enunciati nel Codice di Condotta, nonché i valori di buon governo societario. Proprio su tali temi e sulla Sostenibilità, nel 2009 è stata avviata una campagna formativa, con obbligo di fruizione, che ha coinvolto il personale dirigente delle Società italiane, i Supply Quality Engineers e i buyer di Fiat Group Purchasing(1) (in totale circa 2.000 dipendenti). Nel 2010 Il corso sarà esteso a tutti i dirigenti del Gruppo delle Società estere. Inoltre, sarà erogato un ulteriore corso a tutti i dirigenti, sui temi connessi al fenomeno della discriminazione sui luoghi di lavoro (Convenzione OIL 111).

UN CODICE DI CONDOTTA A PROVA DI SOSTENIBILITàEntrata in vigore nel febbraio 2010, l’ultima versione del Codice di Condotta del Gruppo è il risultato di un lavoro congiunto delle principali funzioni aziendali che hanno operato in stretto contatto con il top management del Gruppo. Il Codice approfondisce gli aspetti di etica applicata ai temi economici, sociali e ambientali, sottolineando l’importanza del dialogo con gli stakeholder.n Sono state esplicitamente richiamate la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo dell’ONU, le principali

Convenzioni dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL), le Linee Guida dell’OCSE destinate alle imprese multinazionali e la legislazione statunitense contro la corruzione di funzionari pubblici stranieri (Foreign Corrupt Practices Act “FCPA”).

n Sono stati rafforzati i principi di condotta del business per contrastare il fenomeno della corruzione sia nel settore pubblico sia in quello privato; sono stati esplicitati il rifiuto al ricorso al lavoro forzato e il riconoscimento della libertà di associazione.

n Maggiore spazio è stato dato al tema della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, evidenziando l’importanza della valutazione preventiva dei possibili rischi, unitamente all’individuazione delle specifiche responsabilità in capo ai dipendenti.

n Gli aspetti di tutela dell’ambiente sono stati riformulati con l’introduzione del riferimento ai sistemi di gestione ambientale certificati secondo standard internazionali e alla promozione di prodotti con alti standard non solo in materia di salute e sicurezza attiva e passiva, ma anche in termini di impatto ambientale.

n La collaborazione con le pubbliche istituzioni, il mondo accademico e altre organizzazioni si focalizzano in particolare sulla ricerca e sullo sviluppo di soluzioni per la mobilità sostenibile.

n La promozione dello sviluppo sociale ed economico delle comunità locali è garantita da un dialogo aperto che tiene in considerazione le legittime aspettative di tutti.

(1) Società del Gruppo che ha riunito le funzioni acquisti dei maggiori Settori per gestire le politiche e il rapporto con i fornitori in tutto il mondo.

che agiscono in nome e per conto di una o più Società del Gruppo. Fiat si adopera per far sì che il Codice sia considerato uno standard di best practice per la condotta negli affari da parte di coloro con i quali intrattiene rapporti di business su base duratura quali partner, fornitori, consulenti, agenti e concessionari. La nuova contrattualistica del Gruppo nel mondo comprende, infatti, clausole specifiche che riguardano il riconoscimento e l’aderenza ai principi ispiratori del Codice di Condotta del Gruppo, alle Linee Guida di Sostenibilità, unitamente all’osservanza di tutte le norme in vigore in ciascun Paese con particolare riferimento ai reati di corruzione, riciclaggio, terrorismo e a tutti quelli che comportano una responsabilità della persona giuridica, esplicitati in Italia dal D.Lgs. 231/2001. Inoltre, nella gestione delle fasi di inizio attività, operatività e dismissione, è prassi per il Gruppo effettuare, attraverso le funzioni aziendali competenti e le consolidate procedure operative, valutazioni di impatto economico, sociale e ambientale.

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Formazione su Corporate Governance e Sostenibilità

2009 (1) 2008 2007

Dipendenti (numero) 4.044 6.887 2.656Ore (numero) 17.120 39.241 4.936

MoNIToRaGGIo DEllE vIolazIoNI DEl CoDICE DI CoNDoTTaLa verifica del rispetto del Codice di Condotta avviene attraverso l’attività dell’Internal Audit, dei Compliance Officer dei Settori del Gruppo e le segnalazioni trattate in conformità con la “Procedura per la gestione delle denunce”.Quest’ultima nel 2009 ha registrato 74 segnalazioni che, in cinque casi, hanno portato a interventi disciplinari.In 12 casi gli interventi conseguenti sono stati di tipo procedurale e hanno consentito l’esecuzione di azioni di rafforzamento del Sistema di Controllo Interno.Inoltre, Fiat Revi, società di Internal Audit del Gruppo, sta ancora indagando su 30 segnalazioni.

Le rimanenti 27 non hanno trovato riscon-tro perchè infondate o non circostanziate.Le violazioni al Codice di Condotta non conseguenti a denunce, rilevate dalle Società del Gruppo e dall’Internal Audit, anche attraverso specifiche Business Ethics Audit (26 effettuate nel 2009), hanno riguardato 272 dipendenti.

Nel 2010 le Business Ethics Audit saranno integrate con ulteriori elementi di sostenibilità del Codice di Condotta aggiornato.In tutti i casi di violazione del Codice i provvedimenti disciplinari messi in atto sono stati commisurati alla gravità dei fatti riscontrati, nel rispetto della legislazione in vigore nei singoli Paesi. Tra le principali tipologie di violazione accertate nel 2009, sono stati riscontrati casi di abuso di beni aziendali e comportamento scorretto dei dipendenti. Non sono emersi invece casi ascrivibili a fenomeni di corruzione né discriminazione in ogni sua forma. Le normali attività dei Compliance Officer, garantiscono il continuo monitoraggio del rischio corruzione in tutte le Società del Gruppo

nel mondo.Il Gruppo Fiat non è inoltre a conoscenza di situazioni di impiego di lavoro minorile o di ricorso al lavoro forzato presso i propri stabilimenti o quelli dei propri fornitori.Si segnala che nel corso del 2009 è stata condotta un’analisi su circa il 90% degli organici fuori Ita-lia. In nessuna Società è

sta to rile va to personale di età inferiore a quella prevista dalla legislazione locale, rispettivamente per l’avvio al lavoro o per l’apprendistato, né minore di 15 anni nei Paesi in cui l’età minima prevista per legge è inferiore.

Violazioni del Codice di Condotta

2009 2008 2007

Segnalazioni pervenute (numero) 74 69 57 di cui violazioni accertate e sanzionate

con azioni disciplinari (%) 7% 7% 12% di cui violazioni accertate che hanno determinato un’azione

di rafforzamento del Sistema di Controllo Interno (%) 16% 20% 23%Altre violazioni del Codice non conseguenti a denunce (numero) 272 -(2) -(2)

(1) Il valore comprende le fruizioni 2009 dei corsi on-line su Corporate Governance, Sostenibilità, Modello Organizzativo ex D.Lgs. 231/2001 e Sicurezza ex D.Lgs. 81/2008 (230 dipendenti formati e 414 ore erogate). Con riferimento ai corsi su Corporate Governance e Sostenibilità, il valore si riferisce alla fruizione obbligatoria attesa entro i primi mesi del 2010.(2) Dato non disponibile per gli anni 2008 e 2007 a causa di un cambiamento del criterio di rilevazione.

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30 CORPORATE GOVERNANCE

IL GRUPPO E LA SOSTENIBILITà

Il rischio è rappresentato da ogni evento che può pregiudicare il raggiungimento degli obiettivi che un’organizzazione si è prefissata. Da qui l’esigenza di riconoscere i rischi, valutarne l’importanza e successiva-mente mitigarli, assicurarli dove possibile ed eliminarli dove necessario. A questo fine, da tempo il Gruppo Fiat ha implementato un modello di Enterprise Risk Management (ERM) per garantire un’attenta gestione dei rischi. Il modello del 2005 è il risultato di un

adattamento alle esigenze del Gruppo del framework pubblicato nel settembre 2004 dal COSO (The Committee of Sponsoring Organizations of the Treadway Commission), il comitato formato da cinque associazioni professionali americane con competenze specifiche di bilancio e di auditing. L’ERM è stato strutturato come un processo aziendale con obiettivi e ruoli definiti in tutta l’organizzazione e consente un costante monitoraggio non solo dei rischi, ma anche delle opportunità da cogliere. Il processo è coordinato a livello corporate dall’ente aziendale Group Control, mentre nei Settori la responsabilità è stata attribuita ai Chief Financial Officer (CFO).

La mappatura dei rischi è stata effettuata centralmente in stretta collaborazione con i Settori. È stato adottato un approccio top-down che, partendo dagli obiettivi di processo, ha portato all’identificazione di 80 risk driver standard in diverse aree/processi fondamentali, che vanno dalla pianificazione strategica, alla produzione, all’area com-merciale, finanziaria, ecc.Per approfondimenti sulla gestione dei rischi finanziari, vedere http://www.fiatgroup.com/it-it/shai/main_risks

La valutazione del rischio segue invece un approccio bottom-up: partendo dalla singola Società o business unit, ogni rischio è valutato in termini di probabilità di accadimento e impatto (economico, conti-nuità di business o ritorno d’immagine), entrambi su una scala di valore alto/medio/basso, fino a ottenere una valutazione di Settore. Il modello prevede che siano inoltre descritte le misure in essere, definite le future misure di contenimento dei rischi non accettabili, i piani di azione e i relativi responsabili. L’intero processo è supportato da un sistema informatico dedicato. Al termine del processo le relazioni sui rischi

MODELLO DI ENTERPRISE RISK

MANAGEMENT

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di ogni Settore, inviate dagli Amministratori Delegati e dai Chief Financial Officer di Settore al Group Control, vengono conso-lidate dando vita al Group Risk Report.Annualmente il Group Risk Report e le relative contromisure sono presentati al Comitato per il Controllo Interno, che tra i suoi compiti ha anche quello di assistere il Consiglio di Amministrazione nel verificare l’adeguatezza e l’effettivo funzionamento del Sistema di Controllo Interno. Nel 2009 è stata avviata un’analisi, ancora in fase di finalizzazione, sul modello ERM in essere, in un’ottica di continuo allineamento alle prassi e gli standard internazionali, per la ricerca di possibili miglioramenti. Si cita in particolare l’inclusione di ulteriori rischi e opportunità legati al fenomeno dei cambiamenti climatici, intesi come quei rischi di natura fisica, normativa, e di mercato legati alle possibili richieste di prodotti eco-compatibili.

Sono state inoltre implementate una ridefinizione del processo di analisi del rischio sismico e l’integrazione, all’interno delle consolidate metodologie e strumenti di risk management, dei possibili e potenziali nuovi scenari creati dal cambiamento climatico. Sempre nel corso del 2009 Risk Management, la Società del Gruppo Fiat che gestisce i rischi statici (incendio, esplosione, eventi naturali) e le relative coperture assicurative, ha adottato l’in-novativo software di monitoraggio dei rischi VisioRisk (sviluppato su piattaforma Google Earth) adattandolo alla realtà industriale Fiat. Grazie a questo applicativo, è possibile condividere, in modo sempre aggiornato all’interno del Gruppo, tutti i rischi statici a cui sono esposti il patrimonio aziendale e la continuità produttiva. Nel 2010 il software verrà applicato come progetto pilota a Magneti Marelli.

Il Codice di Condotta disciplina anche i rapporti con la politica pubblica, che devono essere improntati a principi di trasparenza e ispirati a valori etici.Qualsiasi attività di collaborazione può essere svolta soltanto se autorizzata e comunque sempre nella più rigorosa os-servanza delle leggi vigenti. Sulla base di tali principi, il Gruppo intrattiene rapporti con le Istituzioni italiane attraverso il mantenimento di relazioni sia con gli enti governativi sia con gli enti locali. Il confronto verte su temi di carattere economico come l’andamento delle Aziende del Gruppo in Italia e nei mercati in cui operano, le tematiche connesse allo sviluppo e, più in generale, le politiche del lavoro (fles-sibilità, formazione, sistemi pensionistici) e le esigenze specifiche connesse all’attivi-tà produttiva e commerciale

(normative tecniche, commerciali, fiscali). A tal proposito si ricorda il confronto con-nesso al complesso rapporto tra qualità del-la vita nei centri urbani e mondo dei trasporti (mobilità sostenibile, ambiente), nonché le interazioni con le pubbliche amministrazioni volte alla promozione e gestione di iniziative

POLITICAPUBBLICA

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IL GRUPPO E LA SOSTENIBILITà

su specifici temi ambientali e sociali, con rilevanza nazionale e internazionale.In ambito europeo, il Gruppo fa parte di associazioni di settore, quali ACEA (European Automobile Manufacturers Association), CEMA (European Agricultural Machinery) e ERT (European Round Table). La Commissione europea ha istituito un “Registro dei rappresentanti di Interessi”, al quale il Gruppo Fiat è iscritto da fine 2008. Molto spesso la collaborazione con Enti istituzionali si concretizza nel contributo che il Gruppo offre attraverso attività di sperimentazioni o prove di laboratorio finalizzate a definire i contenuti di norme o regolamenti specifici. A tal proposito si segnala l’implementazione di progetti a carattere ambientale con pubbliche ammi-nistrazioni, associazioni di categoria ed enti locali, come, per esempio, la previsione di una rete per la raccolta e il trattamento di veicoli a fine vita, la dismissione delle auto più vecchie e più inquinanti, gli spostamenti del personale verso il posto di lavoro e la promozione dello sviluppo del metano da autotrazione. Iveco ha inoltre promosso con ANFIA (Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica) la sperimentazione di auto articolati lunghi fino a 18 metri (1,5 metri in più rispetto agli standard ammessi dalla legislazione europea) con lo scopo di contribuire, con dati e informazioni fattuali, al processo di revisione della Direttiva sulle Masse e Dimensioni dei veicoli per il trasporto delle merci lanciato dalla Commissione europea. Ha inoltre partecipato al progetto di ACEA per la definizione delle metodologie di misurazione delle emissioni di CO2 dei veicoli pesanti e per lo sviluppo dei regolamenti globali, condivisi dalle autorità europee, giapponesi e americane, riguardanti in particolare i cicli per la misurazione e il controllo delle emissioni inquinanti allo scarico dei motori pesanti.Per quanto riguarda i temi sociali, attività di lobby è esercitata da parte delle associazioni datoriali a cui le Società del Gruppo sono iscritte quali, ad esempio, Confindustria in

Italia, Bundesvereinigung der Deutschen Arbeitgeberverbände (BDA) in Germania, Mouvement des Entreprises de France (MEDEF) in Francia. Tali associazioni tutelano gli interessi e rappresentano gli associati nell’ambito del dialogo sociale che si sviluppa, sia a livello nazionale sia a livello territoriale, con le principali istituzioni politiche e amministrative, le Organizzazioni Sindacali e le altre forze sociali. Nel corso del 2009, le associazioni datoriali hanno partecipato attivamente, con i rispettivi Governi e le Organizzazioni Sindacali, al dialogo sociale al fine di ottenere una legislazione di emergenza, principalmente in materia di ammortizzatori sociali, per attutire l’impatto sui lavoratori della crisi economica che ha colpito quasi tutti i Paesi europei. Inoltre, Business Europe, confederazione delle imprese europee che rappresenta, attraverso le sue 40 federazioni patronali di 34 Paesi, più di 20 milioni di imprese di ogni dimensione, è un partner riconosciuto e qualificato a partecipare al dialogo sociale a livello comunitario.Infine qualsiasi rapporto del Gruppo Fiat

Finanziamenti pubblici erogati al Gruppo Fiat

(in milioni euro) 2009 2008 2007

Contributi a fondo perduto 66 50 58Finanziamenti agevolati 361 706 407Finanziamenti BEI(1) 400 - -Totale 827 756 465

Altri Paesi1%

Italia56%

Brasile41%

Spagna2%

Finanziamenti pubblici erogati per Paese

(1) Banca Europea per gli Investimenti

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EVOLUzIONE DEL MODELLO

Ex D.LGS. 231/2001

con partiti politici e loro rappresentanti o candidati è improntato ai più elevati principi di trasparenza e correttezza. Eventuali contributi economici da parte del Gruppo sono ammessi solo se previsti e consentiti dalla legge. In quest’ultimo caso, devono essere autorizzati dagli organi societari competenti di ogni Società del Gruppo. A questo proposito si segnala che nel 2009 l’azienda non ha erogato contributi a partiti politici.L’impegno politico prestato dai dipendenti del Gruppo, così come l’erogazione di contributi da parte degli stessi, sono da

intendersi eseguiti a titolo personale e del tutto volontario. Questo comprende anche i contributi erogati tramite i PAC statunitensi (Political Action Committee). In ottemperanza a una normativa statunitense, infatti, CNH - Case New Holland, fornisce attività di supporto al Case New Holland Excellence in Government Committee (PAC) che accoglie contributi volontari e personali da parte di dipendenti CNH - Case New Holland indirizzati a partiti o candidati politici. L’informativa relativa a tali contributi è disponibile attraverso il sito del U.S. Federal Election Commission, www.fec.gov.

Il D.Lgs. 231/2001 recepisce in Italia l’art. 2 della Convenzione OCSE del 1997 sulla corruzione di pubblici ufficiali stra nieri nelle operazioni economiche internazionali, introducendo un regime di responsabilità giuridica per determinate fattispecie di reati. Prevede altresì la possibilità di beneficiare di un esimente di responsabilità qualora si dimostri l’adozione di un Modello di Organizzazione Gestione e Controllo (Modello) e la sua efficace attuazione anche attraverso la previsione di uno specifico Organismo di Vigilanza. Fiat S.p.A. ha adottato fin dal 2003 il Modello ex D.Lgs. 231/2001, che è stato aggiornato alle recenti previsioni normative introdotte in tema di delitti di criminalità organizzata, falsità e alterazione di strumenti o segni di riconoscimento, contro l’industria e il commercio, induzione a non rendere dichiarazioni o a rendere dichiarazioni mendaci all’Autorità Giudiziaria e violazione del diritto d’autore. Inoltre, la sezione del Modello relativa ai reati di omicidio colposo e lesioni personali colpose gravi o gravissime, commessi in violazione di norme di sicurezza e antinfortunistiche è stata riesaminata e aggiornata a seguito dell’entrata in vigore del D.Lgs. 106/2009 che ha integrato le previsioni del D.Lgs. 81/08 (Testo Unico Sicurezza sul lavoro). Fiat S.p.A. ha altresì aggiornato le Linee

Guida per l’adozione e l’aggiornamento del Modello di Organizzazione Gestione e Controllo per le Società del Gruppo e ha diffuso il Modello mediante informativa diretta ai propri dipendenti. Un estratto del Modello è stato pubblicato in italiano e in inglese sul sito Internet del Gruppo www.fiatgroup.com, mentre sul portale intranet è stato inserito in versione in-tegrale, unitamente alle Linee Guida. La stesura del Modello è stata preceduta da attività di analisi volte a individuare i processi sensibili ai nuovi reati presupposto richiamati dal D.Lgs. 231/01. In particolare, per quanto riguarda i reati di criminalità organizzata, sono stati esaminati i processi di selezione dei fornitori con particolare riferimento alle loro qualità etiche, nonché all’impegno da loro dichiarato relativamente al contrasto dei fenomeni corruttivi, allo sfruttamento della manodopera, anche minorile, e al rispetto della sicurezza sui luoghi di lavoro. I processi ritenuti sensibili ai reati presupposto del D.Lgs. 231/01 sono oggetto di costante presidio e monitoraggio da parte degli Organismi di Vigilanza nominati in ogni Società italiana del Gruppo dotata di Modello, nonché, più in generale, da parte dei Compliance Officer di ogni Settore, in occasione delle verifiche eseguite sul rispet to dei principi del Codice di Condotta.

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34 IL GRUPPO E LA SOSTENIBILITà

GOVERNANCEDELLA SOSTENIBILITà

GOvERNANCEDELLA SOSTENIBILITà Il successo di un’organizzazione nel tempo è intimamente legato alla capacità di rispondere alle esigenze e alle aspettative di tutti gli stakeholder. Una crescita duratura si basa, infatti, sulla fiducia che nasce dalla soddisfazione dei clienti e degli azionisti, dal senso di appartenenza dei collaboratori, dai rapporti proficui con i partner, dall’interazione positiva e di reciproca utilità con le comunità.

In quest’ottica, nel Gruppo Fiat l’integra-zione delle scelte economiche con quelle di natura sociale e ambientale costituisce un impegno fondamentale per la creazione di valore di lungo periodo.Questa consapevolezza ha radici nella storia e nella cultura d’impresa del Gruppo e si è evoluta e rafforzata nel corso degli anni diventando parte dell’approccio strategico che orienta l’azienda.

Il modo di fare impresa di Fiat è infatti guidato da una cultura dell’agire responsabile e dalla convinzione che uno sviluppo industriale ha valore solo se anche sostenibile.La strategia di sostenibilità del Gruppo è sempre più integrata nel business e si sviluppa di anno in anno coerentemente con i principi del Codice di Condotta che rappresenta il riferimento guida insieme alle aspettative espresse dagli stakeholder.

Il valore aggiunto, inteso come la ricchezza generata dal Gruppo Fiat nello svolgimento delle proprie attività e distribuita ai diversi portatori di interesse, nel 2009 ammonta a 9.657 milioni di euro, pari al 19% dei ricavi.Vedere anche pagina 158.

RIPARTIzIONEDEL VALORE

AGGIUNTO

IL MODO DI FARE IMPRESA DI FIAT è GUIDATO DA UNA

C U LT U R A DELL’AGIRERESPONSABILE

MaterialiE 37.767 milioni

9,7 MILIARDI DI EURO, IL

VALORE AGGIUNTO DEL GRUPPO:19% DEI RICAVI

AmmortamentiE 2.899 milioni

Altri oneriE 647 milioni

Valore aggiuntoE 9.657 milioni

Reinvestito nel GruppoE 682 milioniStato e Pubblica AmministrazioneE 813 milioni

FinanziatoriE 1.303 milioni

DipendentiE 6.810 milioni

AzionistiE 27 milioni

ComunitàE 22 milioni

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GlI oRGaNI DElla SoSTENIbIlITàL’Unità di Sostenibilità (US), creata all’interno dell’ente Group Control, nel corso del 2009 ha continuato a promuovere un processo di miglioramento a supporto di uno sviluppo sostenibile, contribuendo alla gestione dei rischi, all’ottimizzazione dei costi e migliorando al tempo stesso la reputazione presso gli stakeholder.Grazie a un continuo confronto con la migliore concorrenza e le analisi delle valutazioni delle principali agenzie di rating di sostenibilità, è proseguita l’individuazione delle aree di miglioramento e, in colla-borazione con i Settori e/o le Funzioni Corporate, dei progetti che compongono il Piano di Sostenibilità.A ulteriore conferma che la sostenibilità è un approccio condiviso dai più alti vertici aziendali, nel 2009 il Consiglio di Amministrazione (CdA) ha esteso le competenze del Comitato Nomine e Corporate Governance alle tematiche di sostenibilità. Il Comitato Nomine, Corporate Governance e Sostenibilità, oltre a valutare le proposte inerenti gli indirizzi strategici in tema di sostenibilità, formulando se necessario pareri al CdA,

esamina anche il Bilancio di Sostenibilità.Il Comitato Interfunzionale di Sosteni-bilità (CIS) favorisce e valuta le decisioni operative e svolge un ruolo consultivo delle proposte che l’US sottopone al Group Executive Council (GEC).I componenti del Comitato sono conti-nuamente consultati singolarmente e, in caso di necessità, collettivamente. Il CIS è composto dalle principali funzioni aziendali di Gruppo e Settore: Business Development, Corporate Communications, Engineering & Design, GEC Coordinator, Group Control, Human Resources, Industrial Relations, Institutional Relations, Internal Audit, Manufacturing, Purchasing, Senior Counsel, Treasurer.Group Executive Council, organismo decisionale guidato dall’Amministratore Delegato del Gruppo e composto dagli Amministratori Delegati dei Settori operativi e da alcuni capi funzione, definisce l’approccio strategico, approva le linee guida e valuta la congruità del Piano di Sostenibilità con l’orientamento di business. Il GEC è periodicamente informato sull’andamento dei progetti e sulle performance del Gruppo relativamente alle tematiche di sostenibilità.

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36 IL GRUPPO E LA SOSTENIBILITà

GOVERNANCEDELLA SOSTENIBILITà

Il PRoCESSo DEl PIaNoDI SoSTENIbIlITàL’Unità di Sostenibilità individua, in colla-borazione con i Settori e le Funzioni Corporate, le aree di miglioramento e i relativi progetti/obiettivi e formula una proposta di Piano di Sostenibilità (fase di pianificazione).In seguito il Piano, viene sottoposto per approvazione al GEC, che ne analizza la coerenza con la strategia del Gruppo. In fase finale il Piano è valutato dal Comitato Nomine, Corporate Governance e Sostenibilità, istituito all’interno del Consiglio

di Amministrazione, che ne formalizza l’approvazione. La responsabilità dei progetti e del raggiungimento degli obiettivi concordati nel Piano di Sostenibilità fa capo ai diversi Settori o alle Funzioni Corporate, che hanno risorse, strumenti e know-how necessari per l’implementazione (fase di gestione). A ulteriore garanzia del rispetto degli impegni presi, l’Unità di Sostenibilità è periodicamente informata dello stato di avanzamento dei progetti e, a sua volta, aggiorna il GEC (fase di controllo).

RATINGNel mese di settembre, a seguito dell’assessment da parte della società SAM, specializzata in investimenti di sostenibilità, Fiat S.p.A è stata riconosciuta leader di sostenibilità ed è entrata negli indici Dow Jones Sustainability (DJSI) World e Dow Jones Sustainability STOXX con un punteggio di 90/100 rispetto a una media di 72/100 delle aziende del settore analizzate. Il DJSI World e il DJSI STOXX sono i più prestigiosi indici borsistici ai quali accedono solo le società giudicate migliori per la gestione del proprio business secondo criteri di sostenibilità. Gli indici comprendono, infatti, solo le aziende leader sia dal punto di vista economico-finanziario sia da quello sociale e ambientale. Nello specifico, Fiat è stata riconosciuta best-in-class nella dimensione economica e, per quanto riguarda quella ambientale e sociale, ha ottenuto il massimo punteggio per il reporting, la gestione responsabile del prodotto, la strategia contro i cambiamenti climatici, lo sviluppo del capitale umano, le attività a favore delle comunità e il dialogo con gli stakeholder. Inoltre SAM ha premiato Fiat S.p.A. con i riconoscimenti Sector Mover e Gold Class. Fiat è stata infatti la Società che nel 2009 ha migliorato maggiormente la propria performance di sostenibilità all’interno del settore Automobile (SAM Sector Mover) e si è distanziata dal leader per una differenza inferiore al 5% (SAM Gold Class).

Nel corso dell’anno, Fiat S.p.A. ha partecipato ad altre valutazioni tra cui quella del Carbon Disclosure Project, iniziativa internazionale sostenuta da 475 investitori istituzionali e focalizzata sui cambiamenti climatici, ottenendo un

punteggio finale di 70/100, con una media di settore pari a 70 e un punteggio massimo di 86 (fonte: CDP 2009 Europe report).Da segnalare che la società di rating

europea Vigeo, che analizza le aziende per l’inserimento negli indici di sostenibilità Aspi ed Ethibel, a seguito dell’assessment di Fiat ha rilevato una performance superiore alla media per tre delle sei aree analizzate: Ambiente, Business Behavior e Rapporti con le Comunità.Il Gruppo Fiat ha anche partecipato all’assessment di Oekom Research, società di rating tedesca specializzata in SRI (Socially Responsible Investing), ottenendo un punteggio di C contro il miglior punteggio di settore automotive pari a B. Inoltre Lundquist (società di consulenza sulla comunicazione strategica), nell’ambito dei CSR Online Awards 2009, ha premiato il sito internet del Gruppo Fiat dedicato alla sostenibilità come “Best improver in Italy”, per il miglioramento ottenuto nei contenuti e nella facilità di fruizione delle tematiche di sostenibilità on-line.

CSR ONLINE AWARDS 2 0 0 9

lundquist.

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37

CoRPoRaTE GovERNaNCE E SoSTENIbIlITà pag. 38n Mantenere un sistema di Governance e la gestione del rischio allineato con le best practice internazionali

PRoDoTTo pagg. 39-47n Continuare a ridurre le emissioni di CO2 e inquinanti n Incrementare la recuperabilità, la riciclabilità e la riutilizzabilità dei veicoli n Continuare a migliorare la sicurezza dei prodotti

fabbRICHE pagg. 47-49n Migliorare la cultura ambientale del Gruppo n Continuare a ridurre il consumo di energia, le emissioni di CO2 e di Composti Organici Volatili

loGISTICa pagg. 49-50n Ridurre l’impatto ambientale dei processi logistici

PRoCESSI NoN PRoDuTTIvI pag. 51n Ridurre gli sprechi e i consumi energetici

RISoRSE uMaNE pagg. 51-55n Offrire pari opportunità n Promuovere lo sviluppo del capitale umano n Attrarre e trattenere i migliori talenti n Sviluppare la conoscenza e sensibilizzare sui temi di sostenibilità n Promuovere e salvaguardare la salute e la sicurezza

RETE DEI CoNCESSIoNaRI E DI aSSISTENza pag. 56n Formare la rete su tematiche specifiche di ecologia e sicurezza

ClIENTI pag. 57n Migliorare la customer experience

foRNIToRI pagg. 57-58n Promuovere la responsabilità sociale e ambientale nella supply chain

CoMuNITà pagg. 58-59n Supportare le comunità locali n Sostenere la formazione dei giovani

La volontà di Fiat di contribuire a uno sviluppo in armonia con l’ambiente e le persone trova espressione nel Piano di Sostenibilità. Infatti, attraverso azioni, risultati e obiettivi il Gruppo comunica in modo trasparente il proprio impegno nei confronti degli stakeholder. Il Piano si focalizza su alcune direttrici prioritarie ed è aggiornato, di anno in anno, al fine di rendicontare sullo stato dei progetti e fissare nuovi obiettivi per garantire un miglioramento continuo.

PIANO DI SOSTENIBILITà

PIANO DI SOSTENIBILITà

IL GRUPPO E LA SOSTENIBILITà

Page 39: Responsabilità economica, ambientale e socialesostenibilità ambientale e sociale e ha raggiunto gli obiettivi fissati lo scorso anno, comunicati con la pubblicazione del primo Piano

38 PIANO DI SOSTENIBILITà

IL GRUPPO E LA SOSTENIBILITà

Legenda

Obiettivo superato

Obiettivo raggiunto o in linea con il piano

Obiettivo parzialmente raggiunto

Obiettivo posticipato

CoRPoRaTE GovERNaNCE E SoSTENIbIlITà

SISTEMA DI GOVERNANCE BEST-IN-CLASSIMPEGNO: Sviluppare e diffondere all’interno del Gruppo la cultura della sostenibilità

Azioni Risultati 2009 Obiettivi

Gruppo Fiat Implementazione di un sistema di gestione integrata della sostenibilità che includa aspetti ambientali e sociali nelle decisioni di business

Costituito il Comitato Nomine, Corporate Governance e Sostenibilità all’interno del CdA e definiti i suoi compiti (vedere pag. 35)

Fiat S.p.A. è stata riconosciuta leader di sostenibilità ed è stata ammessa agli Indici Dow Jones World e STOXX con un punteggio di 90/100. Ha ottenuto anche le menzioni speciali SAM Sector Mover e SAM Gold Class (vedere pag. 36)

Ampliamento del numero dei Key PerformanceIndicators (KPI) monitorati in base alle richiesteinformative delle agenzie di rating sostenibile

Avviato il monitoraggio di oltre 50 nuovi KPI(in totale monitorati oltre 150 KPI)

Raggiunto il livello A+ di conformità alle Linee Guida Global Reporting Initiative, GRI-G3 (vedere pagg. 6-7)

2011: ulteriore ampliamento dei KPI monitorati

Aggiornamento del Codice di Condotta Approvato dal Group Executive Council il Codice di Condotta aggiornato (vedere pagg. 27-28)

Febbraio 2010: entrata in vigore del Codice di Condotta aggiornato in seguito alla delibera del CdA 2010: rivisitazione del sistema interno di audit

“etico” (Business Ethics Audit) integrato con ulteriori elementi di sostenibilità del Codice di Condotta aggiornato

Introduzione di uno specifico programma anti-frode e formulazione di specifiche Linee Guida per l’etica nel business e anti-corruzione

Approvato il programma anti-frode e diffuso in tutte le società del Gruppo nel mondo

Formulate le Linee Guida per l’etica nel business e anti-corruzione

2010: diffusione delle Linee Guida

IMPEGNO: Aggiornare costantemente il sistema di gestione dei rischi per mantenerlo allineato alle migliori pratiche

Azioni Risultati 2009 Obiettivi

Gruppo Fiat Ampliamento del numero dei rischi legati ai cambiamenti climatici presi in esame nel Sistema di Gestione dei Rischi d’Impresa (Enterprise Risk Management - ERM)

Aggiornato l’ERM con l’inclusione di ulteriori fattori di rischio legati ai cambiamenti climatici

Avvio dell’allineamento alle Linee Guida del Governo australiano sui “Cambiamenti climatici e la gestione del rischio” per i rischi statici

2010: completamento del processo di allineamento alle Linee Guida del Governo australiano per i rischi statici

Utilizzo di un software innovativo per condividere,in modo sempre aggiornato all’interno del Gruppo, tutti i rischi statici (incendio, esplosione, eventi naturali) a cui sono esposti gli asset aziendali e la continuità produttiva

Adattato il software Visiorisk (sviluppato su piattaforma Google Earth) alla realtà industriale del Gruppo (vedere pagg. 30-31)

2010: progetto pilota su Magneti Marelli

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39

PRoDoTTo

EMISSIONI DI CO2

IMPEGNO: Ridurre le emissioni di CO2 con un approccio a 360°

Azioni Risultati 2009 Obiettivi

Fiat Group Automobiles (FGA) Introduzione e sviluppo di un portafoglio di soluzioni tecnologiche diversificate:

MOTORI· diffusione della tecnologia MultiAir· estensione del Multijet di seconda generazione · su motori diesel· evoluzione del sistema Start&Stop· motore bicilindrico (TwinAir) nel segmento delle · · vetture piccole TRASMISSIONI· diffusione del cambio AMT (Automated Manual

Transmission) nel segmento delle vetture piccole e sui veicoli commerciali leggeri

· introduzione di cambi altamente efficienti a doppia frizione a secco (DDCT - Dual Dry Clutch Transmission) nel segmento delle vetture medie

VEICOLO· -5% del peso sui modelli 2010-12 vs quelli

2005-07· aumento dell’efficienza generale dei sistemi

ausiliari (sistemi di climatizzazione, alternatore, pompa olio, ecc.) e della gestione termica (sistemi di raffreddamento con scambiatori di calore intelligenti)

· introduzione dell’indicatore di cambio marcia (GSI Gear Shift Indicator) su tutti i nuovi modelli

· sviluppo di sistemi per il recupero dell’energia cinetica

Il brand Fiat, per il terzo anno, ha registrato le emissioni medie ponderate più basse in Europa(127,8 g/km di CO2) tra i marchi automobilistici più venduti (fonte: Jato Dynamics)

51% delle vetture FGA vendute in Europa ha registrato emissioni fino a 120 g/km di CO2 e 59% fino a 130 g/km di CO2

+82% veicoli Fiat Pur-O2® venduti in Europa vs

2008 (vedere pagg. 64-65)

2012: mantenimento della leadership per le vetture con il più basso livello medio ponderato di emissioni di CO2 tra i principali costruttori in Europa

Maserati Introduzione e sviluppo di un portafoglio di soluzioni tecnologiche diversificate:

MOTORI· nuova famiglia di motori (studi sul downsizing e/o

turbo)· sistema Start&Stop TRASMISSIONI· aumento dell’efficienza del cambio VEICOLO· pneumatici “verdi” (riduzione della resistenza al

rotolamento)· materiali più leggeri e ultra leggeri· aumento dell’efficienza aerodinamica su tutti i

nuovi modelli· miglioramento della gestione termica e del

raffreddamento· ottimizzazione degli attriti e della lubrificazione· introduzione di accessori intelligenti (Pulse Width Modulation controllers, smart

alternator)

2012: –30% di emissioni di CO2 sulla nuova Quattroporte vs versione 2008

Page 41: Responsabilità economica, ambientale e socialesostenibilità ambientale e sociale e ha raggiunto gli obiettivi fissati lo scorso anno, comunicati con la pubblicazione del primo Piano

40 PIANO DI SOSTENIBILITà

IL GRUPPO E LA SOSTENIBILITà

Legenda

Obiettivo superato

Obiettivo raggiunto o in linea con il piano

Obiettivo parzialmente raggiunto

Obiettivo posticipato

Azioni Risultati 2009 Obiettivi

Ferrari Introduzione e sviluppo di un portafoglio di soluzioni tecnologiche diversificate:

MOTORI· sistema Start&Stop · smart alternator · controllo continuo delle pompe benzina · ottimizzazione della combustione · disattivazione dei cilindri · studio su motori turbo TRASMISSIONI· pompa dell’olio di lubrificazione del cambio ad

alta efficienza VEICOLO· ottimizzazione della frenata per minimizzare le

perdite e aumentare l’efficienza · controllo continuo delle ventole radiatori · controllo elettronico del compressore del sistema

di climatizzazione

-27% di emissioni di CO2 della 458 Italia vs F430 (2004), grazie alla riduzione degli attriti, al contenimento del peso e allo studio aerodinamico (alette deformabili aeroelasticamente)

2012: –40% di emissioni di CO2 vs gamma 2007

CNH - Case New Holland Aumento dell’efficienza (quantità di lavoro svolto per unità di energia utilizzata per macchina) attraverso:

miglioramento dei sistemi veicolo (trasmissioni,circuiti idraulici, sistemi di raffreddamento, sistemi di ventilazione e condizionamento), per macchine per l’agricoltura

sviluppo di prototipi e di tecnologie, uniche almondo per livello di efficienza, per pale gommate (“Green” Wheel Loader) e potenziale estensione su altre linee di prodotto

studi di fattibilità per prototipi di minipale consistemi idraulici altamente efficienti

+3% dell’efficienza dei trattori equipaggiati con la nuova trasmissione a variazione continua (CVT) (vedere pag. 71)

2011: -20% di consumi di carburante per il nuovo modello di pala gommata “Green” vs l’attuale versione

Iveco Introduzione e sviluppo di un portafoglio di soluzioni tecnologiche diversificate:

MOTORI · motori Common Rail per la gamma dei veicoli

commerciali pesanti· miglioramento dell’efficienza del sistema SCR

(Selective Catalytic Reduction)· oli ad altissima efficienza energetica per i motori

Cursor VEICOLO· miglioramento dell’efficienza dei sistemi ausiliari

(aria condizionata, raffreddamento motore, ecc.)

Proseguita l’attività del gruppo di lavoro con altri costruttori di veicoli industriali e con la Commissione europea al fine di sviluppare una metodologia per la misurazione delle emissioni di CO2 dei veicoli commerciali pesanti (vedere pag. 32)

2012: definizione di un metodo efficace per misurare le emissioni di CO2 dei veicoli commerciali pesanti

Promuovere veicoli più lunghi per aumentare la capacità di trasporto merci

Consegnati 14 veicoli di 18 metri di lunghezza (combinazioni di articolati di trattori/semirimorchi) per inizio sperimentazione in Italia del progetto DICIOTTO (durata 3 anni) (vedere pag. 64)

2011: prosecuzione della sperimentazione su strada con 16 unità aggiuntive (combinazioni di articolati di trattori/semirimorchi di 18 metri di lunghezza)

Page 42: Responsabilità economica, ambientale e socialesostenibilità ambientale e sociale e ha raggiunto gli obiettivi fissati lo scorso anno, comunicati con la pubblicazione del primo Piano

41

IMPEGNO: Promuovere l’utilizzo di fonti energetiche alternative e rinnovabili

Azioni Risultati 2009 Obiettivi

Fiat Group Automobiles (FGA) Promuovere nei principali mercati almeno un modello a energia alternativa, in linea con le condizioni socio-economiche ed energetiche locali:

Metano (brand Natural Power) e GPL in Europa Flexfuel e TetraFuel® in America Latina

Mantenuta la leadership nel mercato dei veicoli a metano in Europa: 80% quota di mercato Fiat nelle vetture a metano e 55% quota di mercato Fiat Professional nei veicoli commerciali leggeri a metano (127.000 veicoli a metano venduti in Europa; +70% vs 2008)

Gamma a metano più ampia d’Europa con 14 modelli tra Fiat e Fiat Professional

Lanciati sul mercato Qubo, Ducato e Fiorino a metano

Introdotta una gamma completa di veicoli a GPL 727.000 veicoli Fiat Flexfuel e TetraFuel® venduti in

Brasile (99% del mix di vendita) (vedere pagg. 66-68)

2010: mantenimento della leadership nel mercato dei veicoli a metano 2010: lancio sul mercato del nuovo

Doblò Natural Power

Valutazione e sperimentazione di altre soluzioni sostenibili per il futuro:

trazione elettrica/ibrida per la mobilità urbana miscele metano-idrogeno

Consegnate 10 Panda metano-idrogeno alla Regione Lombardia (vedere pag. 87)

2010: fornitura alla Regione Lombardia di ulteriori 10 Panda metano-idrogeno per sperimentazione su strada

Maserati Ampliamento della gamma di modelli che possono utilizzare combustibili alternativi o rinnovabili Aumento della compatibilità della gamma con

miscele a percentuali più alte di biocombustile

Predisposti tutti i motori a benzina per l’utilizzo di miscele di bioetanolo al 10% (E10)

Ferrari Sperimentazione della trazione ibrida per la prima volta su vetture ad altissime prestazioni

2010: presentazione della vettura laboratorio HY-KERS 2014: inizio della produzione

CNH - Case New Holland Promuovere il progetto Clean Energy Leader per l’utilizzo di biocombustibili e presidiare la ricerca sui biocarburanti di seconda generazione, prodotti dalle coltivazioni per scopi non alimentari (New Holland Agriculture)

85% dei modelli di New Holland Agriculture in Europa predisposti per l’utilizzo di miscele di biocombustibili fino al 100%

Lanciati 15 nuovi modelli compatibili con il biodiesel puro (B100) (vedere pag. 68)

2011: ulteriore aumento del numero di modelli predisposti per l’utilizzo di miscele di biocombustibili al 100%

Promuovere il concetto di indipendenza energetica per l’azienda agricola attraverso l’utilizzo di trattori a idrogeno (New Holland Agriculture)

Avvio studio di prototipo di seconda generazione di trattore agricolo a idrogeno

2010: primi test di prototipi di prima generazione di trattori a idrogeno in un’azienda agricola energeticamente indipendente

Page 43: Responsabilità economica, ambientale e socialesostenibilità ambientale e sociale e ha raggiunto gli obiettivi fissati lo scorso anno, comunicati con la pubblicazione del primo Piano

42 PIANO DI SOSTENIBILITà

IL GRUPPO E LA SOSTENIBILITà

Legenda

Obiettivo superato

Obiettivo raggiunto o in linea con il piano

Obiettivo parzialmente raggiunto

Obiettivo posticipato

Azioni Risultati 2009 Obiettivi

Iveco Promuovere combustibili/trazioni alternative per specifici segmenti di prodotto: metano per furgoni, camion e autobus trazione elettrica per minibus e furgoni merci urbani

Lanciato sul mercato l’Eurocargo a metano Leader in Europa con una gamma completa di

veicoli a metano e un parco circolante di circa 10.000 mezzi (vedere pag. 67)

In corso

Valutazione e sperimentazione di altre soluzioni sostenibili per il futuro: trazione ibrida diesel-elettrica per autobus e furgoni merci urbani biocombustibili di seconda generazione (Olio vegetale idrogenato, Bio-massa a Liquido)

Completata la sperimentazione su strada dell’Eurocargo Ibrido in collaborazione con TNTe con Coca-Cola Enterprises (vedere pagg. 69-70)

2010: completamento della sperimentazione su strada del Daily Ibrido in collaborazione con FedEx 2011: avvio sperimentazione su strada di

veicoli alimentati con biocombustibili di seconda generazione

IMPEGNO: Promuovere l’utilizzo di tecnologie a basso impatto ambientale e incoraggiare i clienti a un comportamento ecologico

Azioni Risultati 2009 Obiettivi

Fiat Group Automobiles (FGA) Fornire ai clienti informazioni sull’utilizzo e la manutenzione ecologica dei veicoli

Proseguita la diffusione del software eco:Drive, che aiuta a migliorare lo stile di guida: 30.000 utenti registrati e un risparmio di circa 2.500 tonnellate di CO2 (vedere pagg. 72-73)

2010: graduale estensione del software eco:Drive anche sulle vetture a metano e sui veicoli commerciali leggeri 2010: presentazione di eco:Drive Fleet,

evoluzione di eco:Drive dedicato alle flotte aziendali

Esteso a Spagna, Portogallo e Polonia il programma di manutenzione greenCHECK-UP e lanciata una campagna educativa per una guida responsabile (vedere pag. 73)

2013: proseguimento del programma

Promuovere progetti di guida ecoresponsabile per sensibilizzare i giovani patentandi

Fiat, insieme a Magneti Marelli, ha partecipato al progetto EcoPatente realizzato da Legambiente per educare i giovani iscritti alle Scuole Guida italiane a un uso ecoresponsabile dell’auto (vedere pag. 73)

2010: rinnovo della partecipazione al progetto EcoPatente in Italia

EMISSIONI INQUINANTI E ACUSTICHEIMPEGNO: Ridurre al minimo le emissioni inquinanti

Azioni Risultati 2009 Obiettivi

Fiat Group Automobiles (FGA) Anticipazione delle normative sulle emissioni inquinanti (ossidi di azoto NOx, particolato) attraverso lo sviluppo e l’introduzione di nuove soluzioni tecnologiche

63% dei modelli ha versioni conformi alla normativa Euro 5

Entro il 2010: tutte le vetture prodotte conformi alla normativa Euro 5 Nota: le scadenze di legge per la normativa Euro 5 sono il 1° settembre 2009 per le nuove omologazioni e il 1° gennaio 2011 per tutte le nuove immatricolazioni

Page 44: Responsabilità economica, ambientale e socialesostenibilità ambientale e sociale e ha raggiunto gli obiettivi fissati lo scorso anno, comunicati con la pubblicazione del primo Piano

43

Azioni Risultati 2009 Obiettivi

Maserati

Anticipazione delle normative sulle emissioni inquinanti (ossidi di azoto NOx, particolato) attraverso lo sviluppo e l’introduzione di nuove soluzioni tecnologiche

Tutti i veicoli prodotti sono stati omologati Euro 5 (vedere pag. 65)

CNH - Case New Holland Prima del 2011: progressiva introduzione di nuovi modelli conformi alla normativa Interim Tier 4Nota: le scadenze di legge per la normativa Interim Tier 4 sono il 1° gennaio 2011 motori >130 Kw e il 1° gennaio 2012 motori < 130 Kw

Iveco Adeguamento alla normativa Euro VI per veicoli commerciali medi e pesanti, attraverso: l’ulteriore sviluppo del sistema SCR (Selective Catalytic Reduction) l’applicazione generalizzata del filtro antiparticolato (DPF)

Completata l’omologazione in base allo standard EEV (Enhanced Environmentally-Friendly Vehicles) per la gamma dei veicoli commerciali medi e pesanti (vedere pag. 65)

Da inizio 2012: progressiva introduzione di nuovi modelli conformi alla normativa Euro VI Nota: le scadenze di legge per la normativa Euro VI sono il 31 dicembre 2012 per le nuove omologazioni e il 31 dicembre 2013 per tutte le nuove immatricolazioni

IMPEGNO: Ridurre le emissioni acustiche

Azioni Risultati 2009 Obiettivi

Fiat Group Automobiles (FGA) Interventi sulle emissioni acustiche del propulsore (rumorosità motore, trasmissione e ausiliari) e del rotolamento degli pneumatici (preservando le caratteristiche dinamiche)

2010: -4% vs 2008 (corrispondente a -3/-4 dBA) delle emissioni acustiche dei propulsori 2010: -3% vs 2008 (corrispondente a -2 dBA)

del rumore da rotolamento a frequenze medio-alte dei nuovi modelli

IMPEGNO: Contribuire a migliorare la gestione del traffico

Azioni Risultati 2009 Obiettivi

Fiat Group Automobiles (FGA)

Rendere il sistema di informazione sul traffico più accessibile ai clienti, migliorando la qualità delle informazioni

1 milione di veicoli dotati di Blue&MeTM venduti nel mondo (+80% vs 2008)

2010: Blue&MeTM disponibile sull’intera nuova gamma in Europa 2010: introduzione di servizi di informazione in

tempo reale sul traffico

Maserati Introdotto il Bluetooth su tutta la gamma (a esclusione del modello GranTurismo per il solo mercato Giappone)

2010: 100% della produzione dotato di Bluetooth o telefono cellulare integrato

RECUPERARE RICICLARE RIUTILIzzAREIMPEGNO: Estendere l’uso della metodologia Life Cycle Assessment (LCA)

Azioni Risultati 2009 Obiettivi

Fiat Group Automobiles (FGA) Analisi degli impatti ambientali dei componenti e/o dei processi produttivi

Applicata analisi LCA agli impianti di condizionamento per valutare l’impatto sull’ambiente dei sistemi alternativi in studio

Applicata analisi LCA al processo di saldatura delle schede elettriche/elettroniche con e senza piombo (vedere pag. 76)

2010: prosegue analisi LCA agli impianti di condizionamento per valutare l’impatto ambientale sui processi produttivi del fluido refrigerante 2010: analisi LCA del processo di preverniciatura

delle scocche

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44 PIANO DI SOSTENIBILITà

IL GRUPPO E LA SOSTENIBILITà

Legenda

Obiettivo superato

Obiettivo raggiunto o in linea con il piano

Obiettivo parzialmente raggiunto

Obiettivo posticipato

IMPEGNO: Recepire la normativa REACH (Registration, Evaluation, Authorisation of Chemicals) con focus sulle SVHC(Substances of Very High Concern)

Azioni Risultati 2009 Obiettivi

Fiat Group Automobiles (FGA) Definizione delle modalità operative di gestione e individuazione delle criticità Implementazione di un sistema informatico per la

gestione di REACH e di un sistema di informazione per i clienti sui temi relativi a SVHC Ampliamento dei controlli per la riduzione o

eliminazione delle SVHC

Sviluppati sistemi informatici (IMDS e FELIS) per la gestione di REACH e creato uno “sportello clienti” per informazioni di dettaglio sulle SVHC (vedere pag. 76)

2010: gestione integrata delle schede sicurezza delle sostanze e attività propedeutiche per notifica SVHC

2010: sviluppo di sistema informatico (su piattaforma FELIS) per la gestione delle SVHC

IMPEGNO: Aumentare l’utilizzo di materiali riciclati e naturali/rinnovabili e di componenti rigenerati

Azioni Risultati 2009 Obiettivi

Fiat Group Automobiles (FGA) Individuazione dei componenti in cui è possibile utilizzare materiali riciclati Monitoraggio dei materiali riciclati nei componenti

tramite sistema informatico (IMDS)

Ampliamento dell’uso di materiali naturali/rinnovabili

Completata la mappatura dei componenti delle vetture realizzati in materiale riciclato (vedere pag. 74)

2010: +5% vs 2009 dei materiali polimerici riciclati 2010: sviluppo di uno standard, su piattaforma

IMDS, per monitorare la presenza di materiali riciclati nei componenti dei nuovi modelli 2010: verifiche di fattibilità sull’uso di materie

prime rinnovabili nei componenti

CNH - Case New Holland Ampliamento del numero di componenti rigenerati e loro commercializzazione in Nord America

Creata in Nord America CNH Reman, joint venture con Springfield Remanufacturing Corp. (SRC), per sviluppare su larga scala il business dei ricambi rigenerati

2013: triplicare il numero di ricambi rigenerati sul mercato

IMPEGNO: Aumentare la percentuale di recuperabilità del parco circolante

Azioni Risultati 2009 Obiettivi

Fiat Group Automobiles (FGA) e Iveco

Guidare tutte le associazioni di operatori economici che gestiscono i veicoli a fine vita per la realizzazione di un Accordo Quadro con le autorità pubbliche italiane Sviluppo di una rete di demolitori qualificati e

autorizzati

Diffuse le informazioni sullo smontaggio dei veicoli attraverso diversi mezzi di comunicazione

Sviluppato sito internet dedicato per favorire il contatto tra aziende che operano nell’ambito del riutilizzo dei materiali riciclabili provenienti da veicoli a fine vita (vedere pag. 74)

2010: +10% vs 2009 della rete dei demolitoriaderenti al network FGA per arrivare a oltre 270 in Italia

Fiat Group Automobiles (FGA) Ottimizzazione del recupero energetico dei veicoli a fine vita

Firmato il Decreto di Concessione per Target Fluff: il primo progetto avviato tra tutte le iniziative del programma di innovazione italiano Industria 2015 (vedere pagg. 74-75)

2011: realizzazione di impianti industriali pilota per il recupero energetico dal residuo di frantumazione dei veicoli a fine vita

Page 46: Responsabilità economica, ambientale e socialesostenibilità ambientale e sociale e ha raggiunto gli obiettivi fissati lo scorso anno, comunicati con la pubblicazione del primo Piano

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SICUREzzA DEI PRODOTTIIMPEGNO: Continuare a migliorare la sicurezza preventiva, attiva e passiva dei veicoli

Azioni Risultati 2009 Obiettivi

Fiat Group Automobiles (FGA) Promuovere una gamma di sistemi di assistenza alla guida Utilizzare gli applicativi a bordo veicolo con una

nuova interfaccia uomo-macchina (HMI) Fornire ai clienti informazioni sulla manutenzione

dei veicoli in termini di sicurezza

Introdotto Synaptic Damping Control su Lancia Delta

2012: introduzione del Voice Control su tutti i nuovi modelli 2010: roadshow in Italia, in Francia e in

Germania per sensibilizzare i clienti su una corretta manutenzione

Maserati Promuovere una gamma di sistemi di assistenza alla guida: ultima generazione del Vehicle Dynamic Control (VDC) Skyhook - sospensioni a controllo attivo dello smorzamento proiettori anteriori adattivi e fari allo xeno Brake Prefill protezioni attive antiribaltamento

Introdotti Brake Prefill e protezioni attiveantiribaltamento su GranCabrio (vedere pag. 80)

In corso

Ferrari Trasferimento della tecnologia dall’esperienza in Formula 1 alle vetture stradali

Introdotti su 458 Italia:

· software di controllo E-Diff3 che integra E-Diff (differenziale elettronico) e F1-Trac (controllo trazione)

· integrazione ABS con E-Diff

· sospensioni a Controllo Magnetoreologico di seconda generazione

· Brake Prefill evoluto +15% rigidità torsionale e +5% flessione telaio

della 458 Italia vs F430 (vedere pag. 79)

In corso

Sviluppo di progetti di ricerca in collaborazione con giovani laureati o laureandi per l’evoluzione dell’interfaccia uomo-macchina

2013: rilevamento in tempo reale dei datibiometrici del guidatore

Iveco Promuovere una gamma di sistemi di assistenza alla guida: Controllo Elettronico della Stabilità (ESC) Lane Departure Warning (LDW) Cruise Control Adattativo (ACC)

Entro fine 2010: tutti gli autobus turistici dotati di ESC di serieNota: la scadenza di legge per l’obbligatorietà dell’ESC in Unione europea dipende dalla classe dell’autobus e dalla tipologia dell’impianto frenante ed è dal 1 novembre 2014 all’11 luglio del 2016 per le nuove immatricolazioni

Valutazione di altri dispositivi di sicurezza per il futuro: Driver Attention Support

Conclusa la valutazione su Lane Change Assistant, Turning Assistant e Front Collision Warning (vedere pag. 78)

2010: primi risultati dei test di efficacia del Driver Attention Support

Page 47: Responsabilità economica, ambientale e socialesostenibilità ambientale e sociale e ha raggiunto gli obiettivi fissati lo scorso anno, comunicati con la pubblicazione del primo Piano

46 PIANO DI SOSTENIBILITà

IL GRUPPO E LA SOSTENIBILITà

Legenda

Obiettivo superato

Obiettivo raggiunto o in linea con il piano

Obiettivo parzialmente raggiunto

Obiettivo posticipato

IMPEGNO: Continuare a migliorare la qualità dell’aria all’interno dell’abitacolo

Azioni Risultati 2009 Obiettivi

Fiat Group Automobiles (FGA) Minimizzare le emissioni di Composti Organici Volatili (COV) all’interno dell’abitacolo

2010: riduzione o abbattimento delle emissioni di formaldeide da alcuni componenti (insonorizzanti) e monitoraggio dei plastificanti per eliminare gli ftalati a basso peso molecolare

IMPEGNO: Continuare a migliorare le condizioni di lavoro degli operatori delle macchine

Azioni Risultati 2009 Obiettivi

CNH - Case New Holland Riduzione del livello di rumorosità nell’abitacolo e dell’esposizione alle vibrazioni dell’operatore,attraverso:

sospensioni attive per cabine e assali (macchine per l’agricoltura)

elevata ergonomicità di terne ed escavatori gommati (macchine per le costruzioni)

Miglioramento dell’ergonomia dei comandi eriduzione dello stress psico-fisico dell’operatore

Iniziato lo sviluppo di un’innovativa cabina per trattori della gamma “all purpose light” e “utility” che garantisce una diminuzione di 6 dBA

Lanciato il nuovo trattore T7000 Auto Command premiato con Tractor of the Year 2010 e Golden Design per ergonomia e design

Commercializzato il joystick elettronico sulla pala gommata per ridurre lo sforzo dell’operatore in fase di sterzatura del veicolo

2010-2011: dispositivo S-Track disponibile sulla maggior parte dei trattori cingolati 2012: diminuzione media di 2 dBA nella cabina

di tutti i nuovi modelli vs quelli 2008 (macchine per l’agricoltura e per le costruzioni)

2010-2011: touch-screen, automazione manovre complesse, semplificazione dei messaggi di diagnostica, controllo termico intelligente disponibili su diversi prodotti in gamma

IMPEGNO: Continuare ad aumentare gli standard di sicurezza per gli operatori delle macchine

Azioni Risultati 2009 Obiettivi

CNH - Case New Holland Aumento dei requisiti di sicurezza per le funzioni a controllo elettronico delle macchine per costruzioni Aumento della guidabilità e della sicurezza ad alta

velocità dei trattori agricoli

Premiato il sistema ABS SuperSteer™ dei trattori T7000 durante il salone della meccanizzazione agricola Agritechnica (vedere pag. 90)

2011: introduzione del controllo sterzo avanzato, del controllo automatico frenatura e del controllo stabilità veicolo sui trattori agricoli

IMPEGNO: Promuovere l’innovazione per i sistemi di sicurezza attiva/passiva integrati con tecnologie di infomobilità

Azioni Risultati 2009 Obiettivi

Centro Ricerche Fiat Aumento dell’integrazione tra tecnologia sensoristica e dispositivi di sicurezza preventiva di seconda generazione per ottimizzarne l’efficacia Sviluppo di tecnologie di comunicazione wireless

tra veicoli (Vehicle to Vehicle V2V) e tra veicoli e infrastruttura stradale (Vehicle to Infrastructure V2I) per promuovere la sicurezza

Sviluppate tecnologie per il rilievo degli ostacoli e dell’urto imminente, per ottimizzare l’intervento dei sistemi Pre-crash ed evitare collisioni a bassa velocità

Presentati a Stoccolma due prototipi, nell’ambito del progetto europeo SAFESPOT, per rendere noti i primi risultati della comunicazione V2V applicata al sistema di prevenzione della collisione (Rear End Collision) (vedere pagg. 88-90)

Dal 2010: realizzazione di 4 prototipi dimostrativi nell’ambito di progetti nazionali (Industria 2015) ed europei (Citylog, CityMove) 2010: presentazione dei risultati finali attraverso

prototipi che implementano tutte le funzioni di sicurezza basate sulla comunicazione V2V (Head On Collision Warning, Lane Change Assistant, Safety Distance Warning) Dal 2011: valutazione dell’applicazione di alcune

funzioni V2V e V2I in aree a incidentalità media molto elevata (black spots)

Page 48: Responsabilità economica, ambientale e socialesostenibilità ambientale e sociale e ha raggiunto gli obiettivi fissati lo scorso anno, comunicati con la pubblicazione del primo Piano

47

Azioni Risultati 2009 Obiettivi

Magneti Marelli Miglioramento della sicurezza stradale attraverso l’utilizzo delle tecnologie telematiche e dei servizi di infomobilità: segnalazione dell’avvicinamento del veicolo a cantieri stradali e a punti ad alta incidentalità visualizzazione della segnaletica stradale a bordo veicolo

Avviato il progetto Easy Rider nell’ambito del programma di innovazione italiano Industria 2015 (vedere pag. 89)

2011: primi dimostratori nella città di Torino basati sulla comunicazione V2I per visualizzare a bordo veicolo la segnaletica stradale e in particolare i cantieri di lavoro e i punti ad alta incidentalità

fabbRICHE

CULTURA AMBIENTALEIMPEGNO: Promuovere la cultura ambientale del Gruppo

Azioni Risultati 2009 Obiettivi

Gruppo Fiat Formulazione e diffusione delle nuove Linee Guida ambientali

Formulate le nuove Linee Guida Febbraio 2010: approvazione delle Linee Guida

Attivazione di una piattaforma intranet di Gruppo per lo scambio di informazioni e best practice tra i vari Settori e per la fruizione della formazione

Sviluppata e attivata la piattaforma intranet(vedere pagg. 94-96)

2010: continua

Preparazione e diffusione di un kit formativo dedicato al personale specializzato che opera nel sistema di gestione ambientale

2010: preparazione del kit formativo 2011: diffusione a tutti i siti produttivi italiani 2012: diffusione ai tutti i siti produttivi nel mondo

IMPEGNO: Ampliare e consolidare il sistema di gestione dei Key Performance Indicator (KPI) ambientali

Azioni Risultati 2009 Obiettivi

Gruppo Fiat Sviluppo e miglioramento del sistema di gestione (monitoraggio e reporting) dei KPI ambientali per renderlo più efficace e in linea con le esigenze informative degli stakeholder

Esteso il sistema gestionale dei KPI di Fiat Group Automobiles agli altri Settori del Gruppo

Ampliato il numero dei KPI monitorati Definiti i parametri di normalizzazione per la

rilevazione dei KPI ambientali e relativi trend (vedere pag. 96)

2010: erogazione di formazione specifica relativamente al nuovo sistema di gestione dei KPI ambientali

IMPATTO AMBIENTALEIMPEGNO: Ottimizzare il sistema di gestione ambientale del Gruppo

Azioni Risultati 2009 Obiettivi

Gruppo Fiat Estensione delle certificazioni secondo lo standard ISO 14001

123 certificazioni ISO 14001 che rappresentano il 76% del fatturato del Gruppo (vedere pag. 96)

2010: estensione al 100% degli attuali siti produttivi europei 2012: estensione al 100% degli attuali siti

produttivi di tutto il mondo

Adozione del sistema di produzione World Class Manufacturing (WCM) considerato tra i migliori standard a livello mondiale

114 siti produttivi del Gruppo hanno adottato il sistema WCM: 17 stabilimenti hanno raggiunto il livello bronzo, 6 il livello argento (vedere pagg. 97-98)

2010: estensione del programma WCM al 100% degli attuali siti produttivi

Page 49: Responsabilità economica, ambientale e socialesostenibilità ambientale e sociale e ha raggiunto gli obiettivi fissati lo scorso anno, comunicati con la pubblicazione del primo Piano

48 PIANO DI SOSTENIBILITà

IL GRUPPO E LA SOSTENIBILITà

Legenda

Obiettivo superato

Obiettivo raggiunto o in linea con il piano

Obiettivo parzialmente raggiunto

Obiettivo posticipato

Azioni Risultati 2009 Obiettivi

Gruppo Fiat Ottimizzazione della gestione dei rifiuti in funzione delle caratteristiche del Paese in cui opera il sito produttivo

Implementato un più efficace sistema di gestione dei rifiuti nei siti che adottano il sistema WCM (114 siti produttivi)

90,3% di rifiuti recuperati presso i siti produttivi di Fiat Group Automobiles nel mondo (vedere pagg. 104, 160)

2010: estensione al 100% degli attuali siti produttivi

2012: 95% di rifiuti recuperati presso i siti produttivi di Fiat Group Automobiles nel mondo

Ottimizzazione della gestione delle acque in entrata e in uscita in funzione delle caratteristiche del Paese in cui opera il sito produttivo

Implementato un più efficace sistema di gestione delle acque nei siti che adottano il sistema WCM (114 siti produttivi)

-19,8% vs 2006 del consumo d’acqua per vettura prodotta presso i siti produttivi di Fiat Group Automobiles nel mondo (da 7,28 a 5,84 m3/vettura) (vedere pag. 103)

2010: estensione al 100% degli attuali siti produttivi 2010: -20% vs 2006 del consumo d’acqua

per vettura prodotta presso i siti produttividi Fiat Group Automobiles nel mondo(da 7,28 a 5,82 m3/vettura) 2010: mappatura degli stabilimenti presenti in

aree in cui l’acqua è una risorsa scarsa 2010: studio di un piano di attività per migliorare

gli indici di ricircolo e riutilizzo delle acque nelle aree ritenute sensibili dalla mappatura

Limitazione del rumore esterno prodotto dai siti produttivi

2010: costituzione di un gruppo di lavoro intersettoriale 2010: mappatura dei siti produttivi localizzati

nelle aree sensibili 2011: definizione e divulgazione di una specifica

Linea Guida per la progettazione e l’acquisto di nuovi macchinari

Fomulazione di Linee Guida per conoscere e salvaguardare le specie protette e la biodiversità

2010: formulazione delle Linee Guida e sviluppo del Fiat Group Biodiversity Value Index 2010: progetto pilota di applicazione delle Linee

Guida 2011: estensione dell’applicazione delle Linee

Guida

IMPEGNO: Ridurre le emissioni di Composti Organici Volatili (COV)

Azioni Risultati 2009 Obiettivi

Fiat Group Automobiles (FGA) Applicazione delle Migliori Tecniche Disponibili (MTD) negli impianti di verniciatura

-3,1% vs 2008 delle emissioni di COV nei siti produttivi europei di FGA (da 38,7 a 37,5 g/m2), -5,9% vs 2008 a livello mondo (da 47,1 a 44,3 g/m2) (vedere pag. 102)

2010: -44,6% vs 2007 delle emissioni di COV derivanti dai processi di verniciatura scocche autovetture nei siti produttivi europei di FGA (da 50,2 a 27,8 g/m2) Nota: l’obiettivo è stato definito considerando l’attuale contesto di mercato incerto. Il conseguente livello di saturazione impiantistica e le ripetute fermate e riprese impattano infatti sulle emissioni di COV

IMPEGNO: Ottimizzare le performance energetiche del Gruppo

Azioni Risultati 2009 Obiettivi

Gruppo Fiat Implementazione e diffusione di un sistema di gestione energetica e certificazione degli stabilimenti secondo la norma europea UNI CEI EN 16001

Ottimizzato il sistema di gestione energetico di Fiat Group Automobiles (FGA) (vedere pag. 98)

2013: diffusione del sistema di gestione energetica di FGA a tutti i siti produttvi del Gruppoin cui i consumi energetici hanno un peso significativo e certificazione degli stessi secondo la norma UNI CEI EN 16001

Page 50: Responsabilità economica, ambientale e socialesostenibilità ambientale e sociale e ha raggiunto gli obiettivi fissati lo scorso anno, comunicati con la pubblicazione del primo Piano

49

Azioni Risultati 2009 Obiettivi

Definizione di interventi e tecnologie per la riduzione del consumo di energia e delle emissioni di CO2 per valori unitari

-6,3% vs 2008 (da 5,5 GJ/vett. a 5,15 GJ/vett.) del consumo di energia per vettura prodotta nei siti produttivi di Fiat Group Automobiles (FGA) a livello mondo attraverso interventi tecnico gestionali

-19,6% vs 2008 delle emissioni di CO2 dei siti produttivi italiani di FGA e -12% vs 2008 in quelli mondiali (vedere pagg. 98-101)

- 15% vs il 2008 delle emissioni di CO2 dei siti produttivi italiani di Ferrari attraverso un impianto di trigenerazione (vedere pag. 100)

2014: -15% vs 2009 del consumo di energia e delle emissioni di CO2 per valori unitari in ogni Settore del Gruppo con alcune differenziazioni (Iveco: -30%, CNH: -10% e Teksid: -5%) Nota: per i dettagli di ogni Settore vederehttp://sostenibilita.fiatgroup.com/

2010: - 40% vs il 2008 delle emissioni di CO2

dei siti italiani di Ferrari attraverso un impianto di trigenerazione e l’acquisto di energia proveniente da fonti rinnovabili

Esteso il laboratorio Green Factories (riduzioni dei consumi energetici e delle emissioni di CO2) ai siti produttivi italiani: - Magneti Marelli Automotive Lighting a Venaria (Torino) - FGA Mirafiori a Torino - Fiat Powertrain Tecnologies NEF Iveco a Torino

2010: continua il laboratorio di studio

loGISTICa

IMPATTO AMBIENTALEIMPEGNO: Ridurre l’impatto ambientale dei processi logistici

Azioni Risultati 2009 Obiettivi

Gruppo Fiat Formulazione e diffusione delle Linee Guida Green Logistics

Definizione di un set di Key Performance Indicator (KPI) ambientali standard

Iniziato lo studio per la definizione di un set di KPI

standard Monitorate le emissioni di CO2 del trasporto

inbound verso gli stabilimenti italiani gestito direttamente da Fiat Group Automobiles (FGA) e outbound per le vetture di FGA distribuite alla rete europea (circa il 60% del totale delle vetture fatturate nel mondo) (vedere pag. 106)

2010: formulazione e diffusione delle Linee Guida

2010: definizione di un set di KPI ambientali standard e avvio del processo di monitoraggio in FGA 2011: estensione del processo di monitoraggio

agli altri Settori del Gruppo

Incremento di trasporti a ridotte emissioni Inbound Autorizzazione all’ingresso negli stabilimenti di

Fiat Group Automobiles solo a mezzi Euro III-V (per i trasporti di materiali gestiti direttamente da FGA) (vedere pag. 107)

Inbound 2010: estensione a tutti gli stabilimenti del

Gruppo 2011: nei contratti con i trasportatori del

Gruppo progressiva introduzione di clausole che autorizzino solo l’utilizzo di mezzi di trasporto a ridotte emissioni (almeno 50% della flotta con standard Euro IV o superiore)

Page 51: Responsabilità economica, ambientale e socialesostenibilità ambientale e sociale e ha raggiunto gli obiettivi fissati lo scorso anno, comunicati con la pubblicazione del primo Piano

50 PIANO DI SOSTENIBILITà

IL GRUPPO E LA SOSTENIBILITà

Legenda

Obiettivo superato

Obiettivo raggiunto o in linea con il piano

Obiettivo parzialmente raggiunto

Obiettivo posticipato

Azioni Risultati 2009 Obiettivi

Fiat Group Automobiles (FGA) Incremento di trasporti a ridotte emissioni Outbound Utilizzata una flotta di soli mezzi Euro III-V per il

trasporto outbound di FGA(flotta di proprietà: 80% Euro V; +19,4% vs 2007) (vedere pag. 107)

Outbound 2010: impegno all’acquisto di soli mezzi Iveco

Euro V per il trasporto outbound di proprietà FGA, nel caso di potenziamento del parco

Fiat Group Automobiles (FGA)e Iveco

Saturazione dei mezzi di trasporto Inbound -21.000 ton di CO2 nel biennio 2008-2009 (a

parità di volumi veicolati con le modalità precedenti) per il trasporto inbound di FGA verso gli stabilimenti europei attraverso il progetto Cambio Resa (vedere pagg. 108-109)

Inbound 2010: estensione del progetto Cambio Resa a

Iveco per il trasporto inbound verso gli stabilimenti europei

Fiat Group Automobiles (FGA)

Impiego di trasporti intermodali

-13.000 ton di CO2 vs 2008 grazie a: Inbound Passaggio dal trasporto via strada a quello ferroviario sulla tratta Villanova d’Asti (Italia) - Kragujevac (Serbia) Outbound Incremento dell’utilizzo del trasporto ferroviario sulle tratte Tychy (Polonia)-Anversa (Belgio), Tychy-Corbas (Francia) e Tychy-La Norville (Francia) Con questi interventi il trasporto ferroviario in Europa arriva a rappresentare complessivamente il 12% del trasporto inbound direttamente gestito da FGA e il 37% del trasporto outbound (vedere pagg. 107-108)

Outbound 2010: -18.700 ton di CO2 complessive vs 2008

grazie all’estensione dell’utilizzo del trasporto ferroviario alla tratta italiana Val di Sangro - Savona

CNH - Case New Holland Outbound -4.400 ton di CO2 nel periodo 2006-2009 (a

parità di volumi veicolati con le modalità precedenti) grazie al progressivo utilizzo di trasporti intermodali marittimi, alternativi al trasporto su strada, verso la penisola iberica (vedere pagg. 107-108)

Inbound/Outbound 2010: -3.400 ton di CO2 vs 2009 grazie

all’utilizzo del trasporto ferroviario combinato inbound/outbound (in sostituzione del trasporto su strada) sulla tratta italiana Parma - Lecce Outbound 2010: -4.500 ton di CO2 nel periodo 2006-

2010 (a parità di volumi veicolati con le modalità precedenti) grazie all’ulteriore estensione dell’utilizzo del trasporto outbound intermodale marittimo verso la penisola iberica

Fiat Group Automobiles (FGA)

Riduzione dei materiali di imballo e materiale di protezione per il trasporto

Inbound -10% vs 2008 degli imballi di cartone a perdere dei

componenti per vettura (da 6,9 kg cartone/vettura nel 2008 a 6,2 nel 2009 per una riduzione totale di circa 500 ton) (vedere pag. 109)

Inbound 2010: -5% vs 2009 degli imballi di cartone

a perdere dei componenti per vettura (5,9 kg cartone/vettura)

Iveco Inbound -30% degli imballi a perdere in legno vs il 2008,

pari a 620 ton (da 11,2 imballi in legno/container nel 2008 a 8 nel 2009) grazie alla sostituzione progressiva degli imballi a perdere con imballi a rendere in metallo, per le spedizioni navali verso gli stabilimenti dell’America Latina (vedere pag. 109)

Inbound 2010: -19% vs 2009 degli imballi a perdere in

legno (6,5 imballi in legno/container)

Page 52: Responsabilità economica, ambientale e socialesostenibilità ambientale e sociale e ha raggiunto gli obiettivi fissati lo scorso anno, comunicati con la pubblicazione del primo Piano

51

PRoCESSI NoN PRoDuTTIvI

IMPATTO AMBIENTALEIMPEGNO: Ridurre gli sprechi

Azioni Risultati 2009 Obiettivi

Gruppo Fiat Estensione dei principi del World Class Manufacturing (WCM) a Fiat Services (società che gestisce tutte le attività amministrative del Gruppo nel mondo) attraverso il programma World Class Administration (WCA)

5 sedi Fiat Services, nelle quali lavorano l’85% dei suoi dipendenti, coinvolte nel programma: · -25% vs 2008 (-40 ton) del consumo di carta attraverso un uso più efficiente delle stampanti e la digitalizzazione della documentazione; · -25% vs 2008 (-550 kg) del consumo di toner attraverso l’adozione di una modalità di stampa “ecologica” e il passaggio da stampanti personali a isole per stampa molto più efficienti (vedere pag. 110)

2010: estensione del WCA al 100% delle sedi Fiat Services nel mondo (10 sedi con 4.600 dipendenti): -50% vs 2008 del consumo di carta e di toner attraverso un’ulteriore digitalizzazione della documentazione

IMPEGNO: Ridurre i consumi energetici dell’area Information Communication Technology (ICT)

Azioni Risultati 2009 Obiettivi

Gruppo Fiat Introduzione sui personal computer di nuovi alimentatori ad alta efficienza

-16MWh di energia consumata vs 2008 (circa 8,4 ton di CO2) grazie alla prima fase di introduzione di alimentatori ad alta efficienza

2012: -400MWh vs 2008 (circa 210 ton di CO2) attraverso l’ulteriore introduzione di alimentatori ad alta efficienza

Introduzione di server dotati di nuove e più efficienti tecnologie presso i Data Center IBM che gestiscono i dati di Fiat Group

Definito il progetto e individuati i server da sostituire

2010: -455MWh di energia consumata vs 2009 (circa 228 ton di CO2) grazie alla sostituzione di circa 200 server 2014: completamento della sostituzione dei

server

Consolidamento e virtualizzazione dei server -3.450MWh di energia consumata vs 2008 (pari a oltre 1.700 ton di CO2) grazie all’eliminazione di 210 server e alla virtualizzazione di 150 server (vedere pagg. 110-111)

2012: -3.700MWh di energia consumata vs 2009 (pari a oltre 1.850 ton di CO2) grazie al consolidamento da 300 a 80 server fisici e 20 virtuali, all’eliminazione di ulteriori 35 server, alla virtualizzazione di ulteriori 115 server

RISoRSE uMaNE

PARI OPPORTUNITàIMPEGNO: Garantire pari opportunità nello sviluppo delle carriere

Azioni Risultati 2009 Obiettivi

Gruppo Fiat Processo di monitoraggio a livello globale circa l’applicazione dei principi di pari opportunità (Uomo/Donna) relativamente a: livelli retributivi, gestione del piano di merito annuale, valutazione della performance e della leadership, avanzamenti di carriera

Applicato il processo di monitoraggio a tutti i dirigenti a livello globale (vedere pag. 118)

2010: estensione dell’analisi a tutti i professional a livello globale

Page 53: Responsabilità economica, ambientale e socialesostenibilità ambientale e sociale e ha raggiunto gli obiettivi fissati lo scorso anno, comunicati con la pubblicazione del primo Piano

52 PIANO DI SOSTENIBILITà

IL GRUPPO E LA SOSTENIBILITà

Legenda

Obiettivo superato

Obiettivo raggiunto o in linea con il piano

Obiettivo parzialmente raggiunto

Obiettivo posticipato

IMPEGNO: Valorizzazione del percorso professionale interno

Azioni Risultati 2009 Obiettivi

Gruppo Fiat Programma di Internal Job Posting, per posizioni impiegati/professional

Implementato il progetto pilota in CNH - Case New Holland Nord America (330 posizioni gestite e 30.000 candidature ricevute)

Effettuato studio di fattibilità a livello di Gruppo in America Latina (vedere pag. 114)

2011: estensione e consolidamento del programma a livello globale Nota: obiettivo da realizzare in funzione della ripresa del mercato

SVILUPPO DEL CAPITALE UMANOIMPEGNO: Valorizzare le competenze all’interno del Gruppo

Azioni Risultati 2009 Obiettivi

Gruppo Fiat Valutazione dei dipendenti attraverso la mappatura della performance e della leadership

Valutati 34.000 dipendenti (100% dei dirigenti e dei professional e 17,3% degli impiegati) (vedere pag. 122)

2010: continua la valutazione del 100% dei dirigenti e dei professional e di una parte degli impiegati.Nota: la progressiva estensione alla totalità degli impiegati avverrà in funzione della ripresa del mercato

IMPEGNO: Gestire i piani di successione e gli spostamenti interni infragruppo

Azioni Risultati 2009 Obiettivi

Gruppo Fiat Implementazione del programma Talent Review Condotte 25 Talent Review di Famiglia professionale - Settore - Funzione su scala globale (90% dei dirigenti e dei professional) che hanno consentito di identificare le persone in possesso delle caratteristiche necessarie per ricoprire posizioni chiave (vedere pag. 122)

2010: continua il progetto

SENSIBILIzzAzIONE SUI TEMI DI SOSTENIBILITàIMPEGNO: Mantenere la sostenibilità tra gli obiettivi aziendali

Azioni Risultati 2009 Obiettivi

Gruppo Fiat Inclusione nel sistema di remunerazione variabile di obiettivi ambientali e sociali

Applicato ai membri del Group Executive Council, esteso ai primi livelli e a una gran parte dei secondi livelli degli Amministratori Delegati dei Settori

2010: estensione del processo ai responsabili dei progetti che fanno parte del Piano di Sostenibilità

Formulazione e diffusione delle nuove Linee Guida sulla gestione delle risorse umane e sul rispetto dei diritti umani

Formulate le nuove Linee Guida Febbraio 2010: approvazione delle Linee Guida

IMPEGNO: Promuovere un ambiente sensibile ai più alti principi e ai diritti fondamentali sul lavoro

Azioni Risultati 2009 Obiettivi

Gruppo Fiat Progettazione di un corso atto a promuovere un ambiente di lavoro ispirato ai più alti principi e ai diritti fondamentali sul lavoro

2010: progettazione ed erogazione di un corso a tutti i dirigenti, focalizzato sul principio di non discriminazione sul luogo di lavoro (Convenzione OIL 111)

Page 54: Responsabilità economica, ambientale e socialesostenibilità ambientale e sociale e ha raggiunto gli obiettivi fissati lo scorso anno, comunicati con la pubblicazione del primo Piano

53

IMPEGNO: Migliorare gli spostamenti casa-lavoro dei dipendenti

Azioni Risultati 2009 Obiettivi

Fiat Group Automobiles (FGA)

Sviluppo di un piano di mobilità per gli spostamenti casa – lavoro da e per i comprensori industriali italiani di Mirafiori (Torino) e di Maserati (Modena), attraverso il maggiore utilizzo del trasporto pubblico, il car pooling, la mobilità dolce (bicicletta), il miglioramento delle aree di interfaccia, di sosta e parcheggio

Implementato il piano di mobilità per gli spostamenti casa-lavoro da e per il comprensorio di Mirafiori (circa 18.500 dipendenti) con il contributo degli enti pubblici coinvolti

2010: implementazione di ulteriori attività funzionali al miglioramento degli spostamenti 2011: valutazione dell’efficacia del piano

Maserati Obiettivo posticipato 2010: distribuzione del questionario ai dipendenti e analisi dei dati raccolti 2010: elaborazione e consegna del piano agli

enti locali

ATTRAzIONE E FIDELIzzAzIONE DEI DIPENDENTIIMPEGNO: Rilevazione del livello di soddisfazione, dei bisogni e delle richieste dei dipendenti

Azioni Risultati 2009 Obiettivi

Gruppo Fiat Realizzazione di un’analisi di clima 2010: definizione del questionario, distribuzione a un campione di dipendenti del Gruppo e analisi dei risultati

COINVOLGIMENTO DEI DIPENDENTIIMPEGNO: Promuovere un processo di miglioramento continuo attraverso la partecipazione e il contributo diretto dei lavoratori

Azioni Risultati 2009 Obiettivi

Gruppo Fiat Stimolare proposte di miglioramento presso i lavoratori

Ricevute 13 proposte di miglioramentopro-capite, per un totale di 890.000, nei siti coinvolti nel programma World Class Manufacturing (vedere pag. 98)

2010: incremento del numero delle proposte di miglioramento pro-capite fino a 18

FORMAzIONE E GESTIONE DELLA CONOSCENzA (1)

IMPEGNO: Sviluppare una cultura a livello di Gruppo orientata al cambiamento continuo

Azioni Risultati 2009 Obiettivi

Gruppo Fiat

Ridefinizione del modello e del processo di gestione della formazione al fine di renderlo più efficace e flessibile ai bisogni formativi sia strategici sia tattici coerentemente con la fluttuazione del contesto economico

Attivate due unità di formazione dedicate e specializzate sui processi di produzione e di prodotto: Training Unit Manufacturing e Training Unit Sviluppo Prodotto (vedere pag. 126)

2010: ampliamento dei Key Performance Indicator (KPI) utili per la valutazione e la gestione dell’offerta formativa in tutto il mondo 2010: sviluppo di una piattaforma per la raccolta

e la consultazione dei dati aggregati

Fiat Group Automobiles (FGA) Svolta la 1a edizione di Effect, master in dealership management per dipendenti italiani che lavorano a stretto contatto con la rete affinché supportino i concessionari nell’affrontare la crisi e promuovano una cultura imprenditoriale che sappia rispondere ai repentini cambiamenti di scenario

2010: avvio di due nuove edizioni, di cui una internazionale, del master Effect

(1) Gli obiettivi della sezione “Formazione e gestione della conoscenza” sono stati modificati in corso d’anno al fine di allinearli ai bisogni emersi nel contesto della difficile congiuntura economica; differiscono perciò da quelli pubblicati nel Bilancio di Sostenibilità 2008.

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54 PIANO DI SOSTENIBILITà

IL GRUPPO E LA SOSTENIBILITà

Legenda

Obiettivo superato

Obiettivo raggiunto o in linea con il piano

Obiettivo parzialmente raggiunto

Obiettivo posticipato

IMPEGNO: Promuovere la cultura della sostenibilità

Azioni Risultati 2009 Obiettivi

Gruppo Fiat Erogazione di formazione on-line su Corporate Governance e Sostenibilità

Erogati in Italia i corsi i on-line su Corporate Governance e Sostenibilità a tutti i dirigenti, ai Supplier Quality Engineering e ai buyer (circa 2.000 dipendenti) con obbligo di fruizione (vedere pagg. 28, 149)

2010: fruizione del corso da parte di tutti i dirigenti del Gruppo all’estero (circa 800 dipendenti)

IMPEGNO: Ampliare la conoscenza dell’azienda da parte dei dipendenti

Azioni Risultati 2009 Obiettivi

Gruppo Fiat Offerta di corsi specifici sulle caratteristiche di ecologia, sicurezza e tecnologia della gamma di prodotti del Gruppo

110 moduli di formazione on-line offerti in libera consultazione attraverso la piattaforma E-dotto

2010: continuo aggiornamento offerta formativa

SALUTE E SICUREzzA SUL LAVOROIMPEGNO: Continuare il processo di validazione esterna e interna del sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro

Azioni Risultati 2009 Obiettivi

Gruppo Fiat Ottimizzazione di un sistema standardizzato di Gruppo per la gestione della salute e della sicurezza

Ottenuta la validazione esterna di conformità alle Linee Guida UNI-INAIL per l’85% dei siti produttivi italiani Nota: i restanti siti saranno certificati OHSAS 18001 (vedere punto seguente)

Estensione delle certificazioni secondo lo standard OHSAS 18001

15 certificazioni OHSAS 18001 che coprono una popolazione di circa 25.000 dipendenti

2010: estensione della certificazione al 100% degli attuali siti produttivi del Gruppo 2012: estensione della certificazione al 100% degli attuali siti produttivi delle joint venture

Audit di verifica delle modalità di gestione della sicurezza nei siti produttivi

Effettuati 85 audit interni (che coprono circa 80.000 dipendenti) e 64 audit di terza parte (che coprono circa 80.000 dipendenti) (vedere pagg. 127-128)

2010: +20% degli audit interni vs 2009

IMPEGNO: Continuare a promuovere la cultura della salute e sicurezza sul luogo di lavoro

Azioni Risultati 2009 Obiettivi

Gruppo Fiat Formulazione e diffusione delle nuove Linee Guida Salute e Sicurezza

Approvate e diffuse le nuove Linee Guida (vedere pag. 127)

Miglioramento del sistema di monitoraggio degli infortuni a livello di Gruppo

Consolidato il sistema di monitoraggio degli infortuni

2010: implementazione del nuovo applicativo Standard Aggregation Data - SAD per il monitoraggio degli indicatori di performance relativi alla salute e sicurezza sul luogo di lavoro in tutto il mondo

Page 56: Responsabilità economica, ambientale e socialesostenibilità ambientale e sociale e ha raggiunto gli obiettivi fissati lo scorso anno, comunicati con la pubblicazione del primo Piano

55

Azioni Risultati 2009 Obiettivi

Gruppo Fiat Nuovo progetto di formazione di Gruppo Health & Safety First

Avviato il progetto pilota in 7 siti produttivi italiani

2011: progressiva estensione del progetto di formazione Health & Safety First al 100% dei siti produttivi italiani

Progetto Top Ten Safety: 10 iniziative chiave per la salute e la sicurezza

Avviato il progetto pilota in 44 siti produttivi italiani 2010: estensione del progetto Top Ten Safety al 100% dei siti produttivi italiani

Erogazione di un corso on-line sulla sicurezza nei luoghi di lavoro per impiegati (ergonomia del posto di lavoro, comportamenti in caso di emergenza, rischio elettrico, rischio da sforzo, uso corretto dei videoterminali)

Progettato il corso e svolto progetto pilota in CNH Italia (vedere pag. 129)

2010: estensione del progetto al 100% della popolazione impiegatizia del Gruppo in Italia

SALUTE DELLE PERSONEIMPEGNO: Promuovere la salute

Azioni Risultati 2009 Obiettivi

Gruppo Fiat Monitoraggio dei livelli di stress lavoro-correlato e definizione di un piano di prevenzione

Monitorati i livelli di stress lavoro-correlato presso il sito Iveco di Vénissieux (Francia)

Elaborati i risultati dell’analisi e implementato il piano di prevenzione

2010: estensione del monitoraggio dei livelli di stress e implementazione di un piano d’azione nelle sedi di Trappes e Annonay (Iveco) (circa 1.800 dipendenti coinvolti) e avvio delle negoziazioni sindacali per le sedi francesi di CNH - Case New Holland e FPT Powertrain Technology 2010: definizione di modalità standard

(a livello globale) di monitoraggio dello stress lavoro-correlato 2011: avvio del monitoraggio e dei relativi piani

di azione nelle sedi del Gruppo considerate più sensibili a questa tematica

Distribuzione di informative ai dipendenti, offerta di vaccinazioni e supporto medico per prevenire la diffusione delle malattie infettive e promuovere l’igiene personale

Distribuita informativa per la prevenzione dell’influenza A(H1N1) al 100% della popolazione aziendale

Campagna informativa presso gli stabilimenti di CNH - Case New Holland, Magneti Marelli, Teksid, Fiat Group Automobiles, Comau e Iveco in Brasile (popolazione di circa 25.000 dipendenti) relativamente all’infezione da HIV/AIDS (vedere pagg. 131-132)

2010: continua

IMPEGNO: Facilitare l’accesso ai migliori servizi sanitari

Azioni Risultati 2009 Obiettivi

Gruppo Fiat Costituzione in Italia di un Fondo sanitario integrativo (FASIFIAT) per operai e impiegati del Gruppo Fiat sulla base di accordi stipulati tra Fiat e le Organizzazioni Sindacali

67.000 operai e impiegati e i loro familiari in Italia hanno aderito al Fondo (vedere pag. 132)

2010: continua

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56 PIANO DI SOSTENIBILITà

IL GRUPPO E LA SOSTENIBILITà

Legenda

Obiettivo superato

Obiettivo raggiunto o in linea con il piano

Obiettivo parzialmente raggiunto

Obiettivo posticipato

RETE DEI CoNCESSIoNaRI E DI aSSISTENza

FORMAzIONEIMPEGNO: Migliorare le competenze della forza vendita e trasferire ai clienti i contenuti di ecologia e sicurezza dei prodotti

Azioni Risultati 2009 Obiettivi

Gruppo Fiat Progettazione ed erogazione di corsi specifici che valorizzino best practice ed esplorino possibili sinergie a livello di Gruppo

207.450 ore di formazione (+ 275% vs 2008) erogate in tutto il mondo alla forza vendita di Fiat Group Automobiles, CNH-Case New Holland e Iveco (vedere pagg. 140-142)

2010: mantenimento dei volumi di ore di formazione erogate nel 2009

IMPEGNO: Migliorare la capacità dei tecnici di diagnosticare, riparare e manutenere i motori ecologici

Azioni Risultati 2009 Obiettivi

Gruppo Fiat Progettazione ed erogazione di corsi specifici che valorizzino best practice ed esplorino possibili sinergie a livello di Gruppo

224.150 ore di formazione (+ 22% vs 2008) erogate in tutto il mondo ai tecnici di Fiat Group Automobiles, CNH-Case New Holland e Iveco (vedere pagg. 140-142)

2010: mantenimento dei volumi di ore di formazione erogate nel 2009

IMPEGNO: Promuovere una guida ecologica e sicura negli utilizzatori finali dei mezzi

Azioni Risultati 2009 Obiettivi

Iveco

Progettazione ed erogazione di corsi specifici rivolti agli autisti dei flottisti e ai demo driver dei dealer di veicoli industriali e agli operatori di macchineper le costruzioni

2010: iniziativa Guida ECOnomica offerta gratuitamente agli autisti dei flottisti e ai demo driver dei concessionari

CNH - Case New Holland 2010: sviluppo di un’offerta formativa per operatori di macchine per le costruzioni

IMPEGNO: Supportare la rete dei concessionari nello sviluppo delle competenze manageriali per gestire il difficile momento di mercato

Azioni Risultati 2009 Obiettivi

Fiat Group Automobiles (FGA) Lancio di Effect, master in dealership management rivolta a titolari e manager delle concessionarie

2010: avvio del master: - 3 edizioni per i dealer italiani - 2 edizioni per i dealer internazionali

IMPATTO AMBIENTALEIMPEGNO: Promuovere la responsabilità ambientale della rete dei concessionari e delle officine autorizzate

Azioni Risultati 2009 Obiettivi

Fiat Group Automobiles (FGA) Formulazione e diffusione di specifiche Linee Guida ambientali contenenti indicazioni su materiali, impianti e processi gestionali per promuovere una riduzione dell’impatto ambientale della rete dei concessionari

2010: formulazione e diffusione delle Linee Guida ambientali 2010: avvio dell’applicazione delle Linee Guida

nella progettazione delle nuove strutture dei concessionari di proprietà

Iveco Utilizzo di materiali che garantiscono un risparmio energetico e una ridotta manutenzione delle strutture

Avviata l’iniziativa New Dealers Identity con interventi mirati all’impiego di materiali più ecologici su 30 sedi (vedere pag. 143)

2010: ristrutturazione parziale di altre 10 sedi

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57

ClIENTI

CUSTOMER ExPERIENCE IMPEGNO: Migliorare le relazioni con il cliente

Azioni Risultati 2009 Obiettivi

Fiat Group Automobiles (FGA) Implementare un’attività di stakeholder engagement ampliando la raccolta di riscontri e aspettative da parte dei clienti e fornendo i relativi feed-back

Ampliata la raccolta di riscontri e aspettative dei clienti durante le fasi di pre-acquisto, acquisto, assistenza in garanzia, gestione lamentele, contatto con call centre e test drive: · implementato un nuovo sistema multicanale per raccogliere i riscontri dei clienti (Web e Interactive Voice Response - IVR) · 340.000 clienti intervistati (+50% vs 2008) · 3.370 concessionari coinvolti (+5% vs 2008) (vedere pagg. 144-146)

2010: ulteriore aumento della raccolta dei riscontri e delle aspettative dei clienti 2010: avvio di un’attività di stakeholder

engagement con i clienti e la rete dei concessionari di FGA che prevede la raccolta dei riscontri e delle aspettative dei clienti e la comunicazione via e-mail dei progressi implementati nelle aree segnalate

foRNIToRI

SOSTENIBILITà NELLA SUPPLy CHAIN IMPEGNO: Sensibilizzare i dipendenti che gestiscono i fornitori al valore della sostenibilità

Azioni Risultati 2009 Obiettivi

Fiat Group Purchasing Formazione su Sostenibilità e Corporate Governance ai Supplier Quality Engineers (SQE) e ai buyer del Gruppo

Erogati i corsi on-line su Sostenibilità e Corporate Governance ai Supplier SQE e ai buyer in Italia (circa 500 persone) con obbligo di fruizione (vedere pag. 149)

Inclusione nel sistema di remunerazione variabile di obiettivi di sostenibilità

2010: inserimento di obiettivi di sostenibilità (Implementazione di audit di sostenibilità e gestione di ulteriori questionari di autovalutazione per fornitori selezionati) nel sistema di valutazione dei Supplier Quality Engineers Manager e dei loro collaboratori

IMPEGNO: Promuovere la responsabilità sociale e ambientale dei fornitori

Azioni Risultati 2009 Obiettivi

Fiat Group Purchasing Formulazione e diffusione delle Linee Guida di sostenibilità specifiche per i fornitori

Approvate e distribuite le Linee Guida a tutti i fornitori del Gruppo Fiat e graduale introduzione nelle clausole dei nuovi contratti d’acquisto

2010: continua l’introduzione delle clausole relative al rispetto delle Linee Guida di sostenibilità nei nuovi contratti d’acquisto

Introduzione di indicatori di performance ambientale e sociale nel processo di valutazione di fornitori (già attivi o nuovi) di nuovi componenti

Definito il nuovo processo di valutazione e avviato il test

2010: consolidamento del nuovo processo di valutazione con definizione del sistema di rating e integrazione dei risultati nei database fornitori

Distribuzione a fornitori selezionati di un questionario di autovalutazione della propria performance ambientale e sociale

Distribuito il questionario a fornitori selezionati (162 rappresentanti il 54% del fatturato di acquisto gestito da Fiat Group Purchasing, con un ritorno del 90% dei questionari e un rating medio di 78 su 100)

Avvio analisi dei risultati dei questionari ricevuti (vedere pagg. 147-149)

2010: completamento della ricezione dei questionari e nuovo invio ad altri fornitori selezionati 2010: completamento dell’analisi dei risultati

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58 PIANO DI SOSTENIBILITà

IL GRUPPO E LA SOSTENIBILITà

Legenda

Obiettivo superato

Obiettivo raggiunto o in linea con il piano

Obiettivo parzialmente raggiunto

Obiettivo posticipato

Azioni Risultati 2009 Obiettivi

Fiat Group Purchasing Elaborazione di una mappa del rischio della catena di fornitura utile per definire dove concentrare gli audit

2011: definizione dei criteri ed elaborazione della mappa del rischio della catena di fornitura

Estremo Oriente Eseguiti due audit di fornitori in Cina e due in

India dai Supplier Quality Engineers di Fiat Group Purchasing

2010: 10 audit complessivi tra Cina e India tramite gli SQE di Fiat Group Purchasing

Esecuzione di audit ambientali e sociali Europa Eseguiti 22 audit di fornitori europei (che

rappresentano l’11% circa del fatturato di acquisto gestito da Fiat Group Purchasing) dai Supplier Quality Engineers (SQE) di Fiat Group Purchasing (vedere pagg. 148-149)

2010: continuano gli audit di fornitori maggiormente significativi tramite gli SQE di Fiat Group Purchasing (almeno 40 audit) ed ente terzo (circa 15 audit)

Gruppo Fiat Promozione del programma World Class Manufacturing presso la rete di fornitura

100 stabilimenti di fornitori coinvolti nel programma (vedere pag. 149)

2010: coinvolgimento di 200 stabilimenti di fornitori

CoMuNITà

COMUNITà LOCALI IMPEGNO: Promuovere lo sviluppo sociale ed economico delle comunità

Azioni Risultati 2009 Obiettivi

Fiat Group Automobiles (FGA) Árvore da Vida: progetto di Fiat Automóveis S.A. che ha lo scopo di migliorare la qualità di vita della comunità brasiliana di Jardim Teresòpolis attraverso: sviluppo di attività socio-educative corsi di formazione costituzione della cooperativa “Cooperárvore” gestione di un centro di sostegno e di consulenza per le famiglie della comunità

Dal 2004 al 2009 circa 11.000 persone hanno beneficiato del progetto

Nel 2009 Fiat Autómveis S.A. ha investito oltre 1.500.000 euro

Il programma Árvore da Vida ha vinto: · il premio Aberje 2009 conferito dall’Associação Brasileira de Comunicação Empresarial per la categoria “Relazioni con la comunità”; · il premio per la migliore azienda nella gestione della “Responsabilità socio-ambientale” conferito dalla rivista “Isto È Dinheiro” (vedere pagg. 152-153)

2010: continua il supporto al progetto con nuovi corsi di preparazione professionale e formazione

CNH - Case New Holland Supporto al progetto Habitat for Humanity per famiglie bisognose

Nel periodo 2007-2009 sono stati devoluti all’associazione complessivamente 255.000 dollari e oltre 100 dipendenti hanno offerto la loro manodopera nell’ambito dei programmi che hanno coinvolto sia i concessionari Case Construction sia le persone di CNH (vedere pagg. 151-152)

2010: continua il supporto al progetto

Supporto al progetto United Way per il miglioramento delle condizioni di salute, dell’educazione e del livello di scolarizzazione delle comunità più in difficoltà

Devoluti in totale di 1,4 milioni di dollari tra contributo aziendale e donazioni dei dipendenti (vedere pag. 152)

2010: continua il supporto al progetto

Page 60: Responsabilità economica, ambientale e socialesostenibilità ambientale e sociale e ha raggiunto gli obiettivi fissati lo scorso anno, comunicati con la pubblicazione del primo Piano

59

Azioni Risultati 2009 Obiettivi

Iveco Supporto al progetto Transaid per aiutare, nella gestione della logistica, le cooperative di donne del Ghana coinvolte in attività commerciali

Organizzata raccolta fondi 2010: corsi di guida per le donne delle cooperative e supporto per un sistema di gestione dei trasporti

IMPEGNO: Supportare le popolazioni colpite da catastrofi naturali

Azioni Risultati 2009 Obiettivi

Gruppo Fiat Supporto tecnico, economico e umanitario alla popolazione colpita dal terremoto in Abruzzo (Italia)

Contributi monetari e mezzi donati per un valore di oltre 4.280.000 euro (vedere pag. 155)

2010-2011: costruzione di un asilo per circa 100 bambini

FORMAzIONE DEI GIOVANIIMPEGNO: Sostenere la crescita professionale e sociale dei giovani per facilitarne l’inserimento nel mondo del lavoro e per rispondere alla necessità di personale specializzato

Azioni Risultati 2009 Obiettivi

Fiat Group Automobiles (FGA) Iniziativa TechPro2: progetto di formazione tecnica sviluppato in collaborazione con gli Istituti Tecnici Salesiani

Progetto esteso a: 19 sedi in Spagna 1 sede in Polonia 1 sede in Brasile che si aggiungono alle 10 sedi già operative in Italia. Nel 2009: · 2.150 giovani formati · 700.000 ore di formazione erogate · 750 concessionari coinvolti nell’offerta di stage

Analizzato il fabbisogno di manodopera per il reparto carrozzeria (vedere pag. 154)

2010: trasferimento di conoscenza da tecnici FGA ai docenti: · specifici corsi “Train the trainer” · standardizzazione del programma formativo (70% di lezioni teoriche, 25% pratica sul campo, 5% di stage presso la rete di assistenza) 2010: misurazione e verifica di risultati e

opportunità (allievi coinvolti, risultati scolastici, bisogni della rete assistenziale e offerta della scuola di formazione) 2010: estensione geografica del progetto

a nuove aree disagiate con forte richiesta di manodopera: 2 sedi in Argentina, 4 sedi in Italia e 2 sedi in Brasile 2010: estensione del progetto a nuove iniziative

formative attraverso l’attivazione di un programma dedicato all’area carrozzeria presso 1 sede in Italia

Iveco Supporto alle Scuole Tecniche Don Bosco al Cairo (Egitto) e in Darfur (Sudan) per lo sviluppo di competenze meccaniche e tecniche nel settore automotive

Contribuito alla formazione di docenti in loco; forniti apparecchiature tecniche e materiale didattico, due minibus e un Eurocargo (vedere pag. 154)

2010: continua il supporto al progetto

Promozione dei valori educativi del rugby presso l’istituto Penale per minorenni C. Beccaria di Milano e offerta di stage professionali per il reinserimento dei giovani nel mondo del lavoro

Contribuito alla formazione del personale e all’acquisto delle attrezzature sportive

Offerto uno stage professionale per lo sviluppo di competenze meccaniche e tecniche presso il concessionario Milanocarri (Milano) (vedere pag. 155)

IMPEGNO: Offrire ai giovani delle aree disagiate l’opportunità di praticare sport, contribuendo alla loro educazione

Azioni Risultati 2009 Obiettivi

Fiat Group Automobiles (FGA) Supporto al progetto Soweto School Games Ristrutturato il centro sportivo sudafricano 2010: continua il supporto al progetto

Vedere glossario tecnico a pag. 167

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APPROCCIO INTEGRATOALLO SvILUPPO SOSTENIBILE

Mobilità ecologica e sicura

Innovazione sostenibile Fabbriche e processi non produttivi

Le nostre persone

Rete dei concessionari e di assistenza

I clienti: il futuro dell’azienda Fornitori come partner

Uno sviluppo in sintonia con le comunità

62

82

94

112

140

144

147

150

Page 63: Responsabilità economica, ambientale e socialesostenibilità ambientale e sociale e ha raggiunto gli obiettivi fissati lo scorso anno, comunicati con la pubblicazione del primo Piano

62 MOBILITà ECOLOGICAE SICURA

APPROCCIOINTEGRATOALLO SVILUPPOSOSTENIBILE

MOBILITà ECOLOGICAE SICURADiesel sempre più evoluti, come il Multijet di seconda generazione che equipaggia la Punto Evo e l’Alfa MiTo. Per le auto a benzina, innovativi motori MultiAir che migliorano le prestazioni, riducendo drasticamente emissioni e consumi. Vetture a doppia alimentazione (metano-benzina e GPL-benzina) che rappresentano un’alternativa, subito disponibile, ai combustibili tradizionali. Sono questi alcuni dei risultati del costante impegno tecnologico del Gruppo per una continua innovazione dei prodotti e una mobilità sempre più sostenibile.

Roadmap dei sistemi di propulsione

Page 64: Responsabilità economica, ambientale e socialesostenibilità ambientale e sociale e ha raggiunto gli obiettivi fissati lo scorso anno, comunicati con la pubblicazione del primo Piano

Il nostro contrIbuto per contrastare I cambIamentI clImatIcILa mobilità è storicamente sinonimo di libertà e di progresso ed è strettamente legata allo sviluppo economico di ogni continente e Paese.Gli ultimi 50 anni hanno visto un trend costante di crescita della mobilità delle persone e delle merci. I cambiamenti climatici e la crisi energetica tuttavia hanno richiesto un ripensamento del concetto stesso di mobilità. Oggi infatti l’industria automotive è chiamata a dare il proprio contributo per mantenere stabile il livello di emissione dei gas a effetto serra nell’atmosfera e ad avere un ruolo attivo nella ricerca e nello sviluppo di soluzioni per una mobilità più sostenibile.Il Gruppo Fiat crede che solo un approccio integrato – che deve coinvolgere anche i produttori di energia, i clienti e le istituzioni – possa garantire il conseguimento di risultati efficaci e duraturi. Coerentemente, nello sviluppo dei nuovi prodotti il Gruppo si impegna a ridurre ulteriormente le emissioni di CO2 e i consumi di carburante e a promuovere l’utilizzo di fonti energetiche alternative e rinnovabili.Questi obiettivi rappresentano anche i principi ispiratori su cui si basano le nuove Linee Guida ambientali.Nelle pagine seguenti sono presentate nel dettaglio le attività su cui il Gruppo ha focalizzato i propri sforzi e la propria ricerca così come le soluzioni tecnologiche proposte al fine di contribuire a rendere la mobilità più rispettosa dell’ambiente.

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64 MOBILITà ECOLOGICAE SICURA

APPROCCIOINTEGRATOALLO SVILUPPOSOSTENIBILE

2000

100%

2008

- 11%

-22%

2009

-26%

1995

Soddisfare il bisogno crescente di mobilità riducendo l’impatto ambientale e sociale della vettura in tutto il ciclo vita, rappresenta una scelta strategica imprescindibile.In quest’ottica le attività di ricerca del Gruppo sono orientate a sviluppare soluzioni innovative per ridurre le emissioni inquinanti e acustiche, la congestione del traffico, il numero degli incidenti e aumentare la riciclabilità del prodotto. Con la consapevolezza che non esiste un’unica soluzione per la mobilità sostenibile, ma una combinazione di tecnologie convenzionali e alternative legate anche alle caratteristiche dell’area in termini geografici, economici e di disponibilità dei combustibili, il Gruppo Fiat è impegnato a:n migliorare le caratteristiche di eco-

compatibilità dei propulsori tradizionali;n aumentare l’utilizzo di combustibili

alternativi;n sviluppare sistemi di trazione non

convenzionali;n progettare dispositivi per la riduzione

delle emissioni;n sviluppare tecnologie destinate ad au-

mentare l’efficienza energetica;n coinvolgere e sensibilizzare il cliente.Il risultato di queste scelte è la conferma, per il terzo anno consecutivo, di Fiat come

il brand con le auto dal valore medio di emissioni di

CO2 più basso

MOBILITàSOSTENIBILE

A 360°

CON 127,8 G/kM,PER IL TERZO ANNO,IL BRAND FIATè LEADER PER LE P Iù BASSE EMISSIONI DI CO

2

PROGETTO DICIOTTO AUTOARTICOLATI CON LUNGHEzzA FINO A 18 METRIIl Progetto DICIOTTO nasce per iniziativa dell’industria costruttrice di veicoli a motore e rimorchiati, al fine di sperimentare in Italia l’effetto, in termini di migliore efficienza del trasporto, derivante dall’allungamento degli autoarticolati a 18 metri, dall’attuale valore standard di 16,50 metri. Il progetto prevede la partecipazione proattiva di IVECO, nella definizione dei requisiti principali della sperimentazione, e l’attivazione sul territorio nazionale di tratte “pilota” da parte di società di trasporto italiane. Il programma, autorizzato a luglio 2008 dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, prevede complessivamente 30 autoarticolati lunghi fino a 18 metri in circolazione sperimentale per un periodo di 3 anni, al termine dei quali sarà possibile una proroga di altri due. I primi 14 veicoli sperimentali sono stati messi su strada nel corso della primavera-estate 2009 e sono attualmente in servizio

presso aziende di autotrasporto partner dell’iniziativa.Scopo della sperimentazione è verificare sul campo, in

missioni reali, la riduzione del costo medio per unità di merce trasportata, l’effettiva compatibilità degli

autoarticolati da 18 metri con le infra strutture stradali (ponti, svincoli, ecc.) e la manovrabilità in

fase di parcheggio (accesso e posizionamento nei piazzali di carico, docks, ecc.), nonché la riduzione dei consumi di com bu stibile per unità di merce trasportata e di conseguenza delle emissioni di CO2.

Trend di riduzione delle emissioni di CO2 di Fiat Group Automobiles

Page 66: Responsabilità economica, ambientale e socialesostenibilità ambientale e sociale e ha raggiunto gli obiettivi fissati lo scorso anno, comunicati con la pubblicazione del primo Piano

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tra i marchi automobilistici più venduti in Europa (fonte: Jato Dynamics, leader mon- diale per la consulenza e la ricerca nel campo automotive).Fiat è, infatti, uno dei marchi automobilistici che sta rispondendo meglio alla necessità di limitare l’impatto del trasporto sull’ambiente. Per raggiungere questo importante traguardo il brand propone soluzioni concrete che sono alla portata di tutti e immediatamente disponibili. E intanto lavora per il futuro. Lo dimostrano i prodotti presenti sul mercato, i piani di Ricerca e Sviluppo, le iniziative di mobilità sostenibile portate avanti in collaborazione con la Pubblica Amministrazione e gli investimenti nello sviluppo di nuovi prodotti. Dal 1995 al 2009, infatti, le emissioni medie di anidride carbonica (CO2) delle vetture vendute in Europa da Fiat Group Automobiles (FGA) sono scese del 26%.

MoToRI CoNvENzIoNalIFPT Powertrain Technologies offre motori con soluzioni tecnologiche innovative, volte al contenimento dei consumi e delle emissioni. Nel corso del 2009 sono state presentate due differenti tecnologie: il MultiAir per i motori a benzina e il Multijet II per i motori diesel. Entrambe permettono di ottenere una migliore combu stione e quindi di contenere le emissioni di sostanze dannose per l’uomo e per l’ambiente. Queste due tecnologie sono già state pre- sentate e adottate da Fiat Group Automobiles su Alfa Mito e Fiat Punto Evo. Entrambi i modelli impiegano infatti i nuovi motori 1.4 MultiAir e 1.3 Multijet di seconda generazione: tutti omologati Euro 5 e dotati del sistema Start&Stop di serie.Il cuore del MultiAir è il nuovo sistema elettro-idraulico di gestione delle valvole di aspirazione che, controllando direttamente la quantità di aria immessa nei cilindri senza l’utilizzo della farfalla, permette di ridurre consumi ed emissioni inquinanti e al contempo aumenta le prestazioni, con una crescita della coppia e della potenza. Nei motori tradizionali, la massa d’aria

immessa nei cilindri è controllata mante-nendo costante l’apertura delle valvole di aspirazione e modificando la pressione a monte, mediante una valvola a farfalla, con un conseguente spreco di circa il 10% dell’energia utile. Il salto tecnologico realizzato con il MultiAir si basa sul controllo della carica della massa d’aria direttamente all’ingresso nei cilindri, mediante un sistema avanzato di attuazione elettronica e di controllo delle valvole di aspirazione, con il mantenimento di una pressione costante a monte dei condotti di aspirazione. I vantaggi principali della tecnologia MultiAir se confrontati con i tradizionali motori a benzina Fiat, come il Fire, sono:n aumento della potenza massima del

10%, grazie all’adozione di un profilo di camma meccanica indirizzato alla potenza;

n miglioramento della coppia a basso regime del 15%, mediante strategie

RIDURRE LE EMISSIONI INQUINANTI

Nell’ambito di una politica ambientale volta alla riduzione progressiva dell’inquinamento, il Gruppo Fiat pone il massimo impegno nella progettazione di dispositivi per l’abbassamento delle emissioni. Basti pensare che tutti i veicoli prodotti da Maserati sono già stati omologati Euro 5, in anticipo rispetto alle scadenze di legge (1° gennaio 2011 per tutte le nuove immatricolazioni).Iveco, inoltre, dedica grande attenzione allo sviluppo di veicoli a basse emissioni, in particolare per le specifiche esigenze del trasporto pubblico locale, dove la salvaguardia della qualità dell’aria è di primaria importanza. La costante ricerca e l’applicazione di tecnologie all’avanguardia, non solo motoristiche, rappresentano il contributo del brand per una mobilità più efficiente, sicura e sostenibile per l’ambiente. Da anni, infatti, Iveco è leader negli autobus urbani alimentati a metano, che soddisfano i limiti EEV (Enhanced Environmentally-Friendly Vehicles), lo standard più severo previsto dalle normative europee in tema di emissioni.Più di recente, grazie all’esperienza acquisita con la tecnologia SCR (Selective Catalytic Reduction), sistema di post trattamento dei gas di scarico, e con l’evoluzione dei filtri per il particolato, Iveco è in grado di soddisfare questi limiti anche con i veicoli a propulsione diesel. I veicoli dotati di sistema SCRT (una combinazione di SCR e di trappola per il particolato) sono infatti certificati EEV.

51% D E L L E

VETTURE FGAhA REGISTRATOEMISSIONI DI CO2

FINO A 120 G/kM

E IL 59% FINO

A 130 G/kM

(1)

(1) Vetture vendute in Europa nel 2009.

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66 MOBILITà ECOLOGICAE SICURA

APPROCCIOINTEGRATOALLO SVILUPPOSOSTENIBILE

di chiusura anticipata della valvola di aspirazione, che massimizzano l’aria

immessa nei cilindri;n eliminazione delle perdite di pompaggio con una riduzione del consumo di carburante e delle emis-sioni di CO2 pari al 10%

sia nei motori aspirati sia in quelli sovralimentati della stessa cilindrata;n ottimizzazione delle stra - tegie di controllo delle valvole in fase di “warm-

up” del motore e di ricircolo interno dei gas di scarico (otte-

nuta mediante la riaper tura delle valvole di aspirazione durante la fase di

scarico), che genera una riduzione delle emissioni di HC/CO e di NOx.

Tecnologia versatile, quella MultiAir, è facilmente applicabile a tutti i motori a benzina, a metano e con un futuro sviluppo anche sui motori diesel.Proprio per quanto riguarda i motori a gasolio, l’introduzione della seconda generazione del Multijet rappresenta l’evoluzione del sistema di iniezione Common Rail che, dopo i propulsori JTD (1997) e quelli Multijet (2003), consente a Fiat Group Automobiles di conquistare un altro primato in questo campo e di giocare d’anticipo in vista delle future norme sui livelli di emissioni. Infatti, i motori Multijet II possono realizzare strategie sempre più avanzate per ottimizzare la combustione: con la modalità Injection Rate Shaping (due iniezioni consecutive con intervallo idraulico nullo) diminuiscono il rumore, il consumo di carburante e, in prospettiva Euro 6, le emissioni nocive (potenziale riduzione del 30% di ossidi di azoto).

CoMbuSTIbIlI alTERNaTIvIIl Gruppo Fiat è impegnato anche ad aumentare l’utilizzo di carburanti alternativi e orienta sempre più la propria ricerca nel campo dei diversi combustibili ecocom-patibili, coerentemente con le condizioni

socio-economiche ed energetiche dei diversi mercati.MetanoDa oltre dieci anni Fiat è leader europeo nel campo delle vetture a metano OEM (Original Equipment Manufacturer).La propulsione a metano rappresenta la scelta tecnologica più efficace e fruibile, nell’immediato, per risolvere i problemi di inquinamento delle aree urbane. Il metano o gas naturale compresso (CNG), infatti, si presenta oggi come l’unico combustibile realmente alternativo rispetto a benzina e gasolio e il più pulito attualmente disponibile. Il metano:n garantisce minori emissioni nocive, dal

particolato ai composti aromatici come il benzene;

n riduce al minimo le emissioni più critiche per la qualità dell’aria, come gli ossidi di azoto e gli idrocarburi più reattivi, che promuovono la formazione di ozono a livello del suolo e la successiva generazione di smog fotochimico;

n riduce le emissioni di CO2 del 23% rispetto a una vettura a benzina, con evidenti benefici sull’effetto serra;

n viene trasportato attraverso metanodotti esistenti e non con autocisterne. Questo si traduce in meno traffico di superficie, minori emissioni inquinanti e più sicurezza stradale.

VETTURA A METANO

-23% DI CO2 RISPETTO A UNA A BENZINA

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ETICHETTA PER IL CLIMA PER LANCIA DELTA GPLLancia Delta Turbo GPL è stata la prima vettura sulla quale Legambiente, associazione ambientalista italiana, ha apposto l’Etichetta per il Clima, che informa il consumatore sul quantitativo di emissioni di gas generate da prodotti o servizi durante una o più fasi del ciclo di vita.La presentazione a ottobre della Lancia Delta Turbo GPL, equipaggiata con il 1.4 Turbo Jet da 120 CV a doppia alimentazione (GPL e benzina), ha arricchito la gamma Lancia ECOCHIC, composta dai modelli Musa e Ypsilon, che si affianca all’offerta di vetture GPL lanciate da Fiat e da Alfa Romeo nel corso del 2009. Dal punto di vista ambientale i vantaggi del GPL, rispetto a benzina e gasolio, consistono nella riduzione delle emissioni di particolato e nella limitazione delle emissioni di altre sostanze inquinanti.

Inoltre, secondo uno studio condotto dalla Università Commerciale Luigi Bocconi, pre sti gioso ateneo italiano, l’utilizzo di veicoli a metano e le conseguenti riduzioni di ossidi di azoto (NOx), particolato (PM), idrocarburi non metanici (NMHC) e anidride carbonica (CO2) determinano anche un risparmio dei costi sociali e ambientali legati all’inquinamento atmosferico. Fiat Group Automobiles e FPT Powertrain Technologies (FPT) hanno scelto la doppia alimentazione per dare la possibilità di abbinare ai vantaggi del metano la praticità di rifornimento della benzina, lasciando così inalterate le abitudini di chi guida. Una soluzione semplice e al tempo stesso sofisticata: n la doppia alimentazione benzina-metano

garantisce la possibilità di rifornirsi anche nelle zone dove i distributori di metano sono meno diffusi;

n il sistema di controllo motore è speci-ficatamente progettato per veicoli a doppia alimentazione, quindi assicura il pieno controllo delle emissioni in entrambe le modalità;

n le bombole sono integrate nella struttura del veicolo fin dalla fase di progettazione, per non penalizzare l’abitabilità e gli standard di sicurezza;

n la compatibilità per l’impiego di bio-metano, opportunamente depurato, è garantita fin da subito.

Fiat è il costruttore che propone, con la linea ecologica Natural Power, la più ampia gamma di veicoli a doppia alimentazione: in tutto 14 modelli. Quest’offerta risponde alle esigenze di mobilità di una vasta categoria di utenti, compresi quelli del settore professionale: va, infatti, dal Doblò (anche Cargo) alla Punto (anche Van), dalla Multipla alla Panda (anche Van), dalla Grande Punto alla Punto Evo, dal Qubo al Fiorino fino al Ducato.Fin dal 1995 anche Iveco rivolge la massima attenzione alla propulsione a gas naturale e oggi è leader europeo nella ricerca relativa a tale campo e nella

produzione di questi veicoli, con migliaia di mezzi nel parco circolante di aziende private e della pubblica amministrazione.Tutti i veicoli Iveco utilizzano motori a gas naturale dedicati, che funzionano a combustione stechiometrica. Ciò con-sente di fornire prestazioni elevate e costanti, abbassando al tempo stesso le emissioni inquinanti ben al di sotto dei limiti previsti per i veicoli a minimo impatto ambientale. L’intera gamma dei motori, infatti, è omologata secondo lo standard EEV (Enhanced Environmentally-Friendly Vehicles), la normativa più stringente in ambito europeo. Nel 2009 Iveco ha completato la propria offerta presentando l’Eurocargo alimentato a metano, che si aggiunge al Daily, nelle versioni furgone, cabinato e minibus, allo Stralis e agli autobus urbani quali il Citelis con il propulsore Cursor di FPT da 7.8 litri.

GAMMA IVECOA METANO

OMOLOGATA EEV

127.000NATURAL POwERNEL 2009:+70% RISPETTO

AL 2008(1) Veicoli Fiat e Fiat Professional venduti in Europa.

(1)

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68 MOBILITà ECOLOGICAE SICURA

APPROCCIOINTEGRATOALLO SVILUPPOSOSTENIBILE

biocombustibiliFiat e FPT Powertrain Technologies stanno investendo importanti risorse nello sviluppo di tecnologie capaci di valorizzare al meglio il patrimonio naturale disponibile. Un impegno grazie al quale Fiat ha raggiunto la leadership sul mercato brasiliano, con una gamma completa di vetture dotate della tecnologia Flexfuel, che consente di utilizzare miscele variabili di benzina e bioetanolo.In Brasile, infatti, la rete distributiva di bioetanolo è capillare, favorita negli anni dalla situazione socio-politica e dalla disponibilità della materia prima. Magneti Marelli ha il merito di aver realizzato il SFS® (Software Flexfuel Sensor), tecnologia all’avanguardia che consente di riconoscere la composizione del combustibile presente nel serbatoio e di adattare conseguentemente i parametri di funzionamento del motore. In questo modo il cliente può scegliere se utilizzare gasolina (benzina miscelata con il 22% di bioetanolo), bioetanolo o ambedue in qualunque proporzione. Un’ulteriore espressione dell’elevato livello tecnologico raggiunto è il TetraFuel®, brevettato da Magneti Marelli e applicato da FPT Powertrain Technologies. Si tratta di un’evoluzione del SFS® e rappresenta il primo motore al mondo capace di funzionare con quattro combustibili diversi: bioetanolo, gasolina, benzina e metano.Inoltre, tutti i motori di FPT commercializzati in Europa sono compatibili con l’utilizzo di biocombustibili (bioetanolo e biodiesel) in miscela con la benzina fino al 5% (E5) e con il gasolio fino al 7% (B7). In particolare, la maggior parte delle vetture prodotte da FGA a partire dal 2000 sono equipaggiate con motori a benzina già compatibili con miscele di bioetanolo fino al 10% (E10), in anticipo rispetto a quanto previsto dalla normativa europea (Fuel Quality CE 2009/30). Per specifici utilizzi,

come quelli agricoli, invece, alcuni motori sono stati adattati per essere compatibili con miscele di biocombustibile in per-centuali superiori. Infatti, New Holland Agriculture ha guidato l’industria agricola nel sostegno all’utilizzo del biodiesel, classificandosi come Clean Energy Leader e offrendo un’ampia gamma di prodotti compatibili con il biodiesel, compresi i motori a iniezione elettronica con tecnologia Common Rail. A oggi circa l’85% dei modelli (trattori, movimentatori telescopici e macchine da raccolta) sono predisposti per l’utilizzo di miscele di biocombustibili fino al 100%. New Holland segue con interesse la ricerca sui biocombustibili di seconda generazione e promuove la diffusione di biocarburanti prodotti dalle coltivazioni per scopi non alimentari, al fine di non sottrarre cibo ai Paesi in via di sviluppo. Allo stesso tempo, i veicoli di Iveco, già oggi, possono utilizzare biocombustibili come il biogas - prodotto dai rifiuti organici e dagli scarti vegetali - che affianca e integra l’offerta del gas fossile, così come il biodiesel, miscelabile con il gasolio di origine fossile in una percentuale fino al 5% senza bisogno di alcun intervento.

727.000 VETTURE FIAT FLEx E TETRAFUEL®

VENDUTE INBRASILE NEL 2009

2,5 MILIONIDI VEICOLI FLEx FUELPRODOTTI INBRASILE DAL 2003

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Per il futuro, invece, Iveco sta indirizzando la propria ricerca sull’impiego di bio-combustibili di seconda generazione. Molto promettenti, anche se attualmente disponibili in modo limitato sul mercato, rappresentano un impegno importante per un sistema di trasporto sostenibile. Il futuro dei biocombustibili è rappresentato da quelli rinnovabili di seconda generazione. Si tratta dell’HVO (Olio vegetale idrogenato), derivato da olii vegetali non in conflitto con la catena alimentare, e del BTL (Bio-massa a Liquido)

con caratteristiche molto simili a quelle dell’HVO, ottenuto dalle biomasse mediante un processo chimico di trasformazione.

TRazIoNI alTERNaTIvELa parola d’ordine tra i progettisti del Gruppo Fiat è ridurre le emissioni di CO2 sviluppando sistemi in grado di minimizzare la richiesta di benzina o gasolio, il che si traduce anche nel progettare sistemi alternativi di propulsione, in particolare per i veicoli di uso prettamente urbano.ElettricoIveco, attraverso la Società Altra (centro di eccellenza per la progettazione di veicoli a trazione alternativa), vanta una grande esperienza nella produzione di sistemi di trasporto elettrici e ibridi, per veicoli merci e per autobus urbani.Già dal 1982 Iveco applica trazioni completamente elettriche agli autobus. Risale invece al 1986 lo sviluppo e la realizzazione del primo Daily Elettrico. I miglioramenti sono stati continui e oggi il Daily Elettrico è equipaggiato con un motore di tipo asincrono trifase comandato da inverter, che ha il compito di muovere direttamente il veicolo e di recuperare energia durante le frenate. La sua autonomia arriva a 120 km. Il mezzo si presenta, quindi, come la soluzione ideale per i più svariati impieghi in ambito

urbano (servizio navetta, taxi, scuolabus, ecc.).Per questo il Daily Elettrico è stato premiato nel 2009 co me migliore veicolo com-merciale du ran te eCarTec, Fiera Internazionale della Mobilità Elettrica di Monaco (Germania). A oggi sono 47 gli autobus elettrici venduti in Europa.IbridoIveco è leader in questo settore dal 1994, quando produsse il primo Turbocity ibrido. Oggi sono 140 i

BIOGAS IMMEDIATAMENTE UTILIZZABILE

D A T U T T I IVEICOLI IVECO A METANO

PRIMO VEICOLO COMMERCIALE LEGGERO ELETTRICO IN BRASILENel 2009 Iveco ha presentato in Brasile un prototipo del Daily Elettrico che è il primo veicolo commerciale leggero a zero emissioni prodotto in America Latina. Il progetto, nato dalla collaborazione tra Iveco e Itaipu Binacional (azienda che gestisce la più grande centrale idroelettrica del mondo al confine tra Brasile e Paraguay), ha l’obiettivo di effettuare dei test sull’utilizzo dell’energia elettrica per il trasporto di merci e persone, che fanno delle due aziende i pionieri del trasporto a zero emissioni per il mercato latino-americano. Il prototipo, realizzato sulla base di un Daily 55C a doppia cabina, è equipaggiato con tre batterie Zebra Z5 a base di sodio nichel cloro, che sono sigillate, non producono emissioni gassose, non richiedono manutenzione e sono totalmente riciclabili. Dotato di un sistema di recupero di energia cinetica, simile al Kers della Formula 1, in grado di ricaricarsi durante la frenata, il veicolo ha un’autonomia di un centinaio di chilometri e a pieno carico raggiunge una velocità massima di 70 km orari.

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70 MOBILITà ECOLOGICAE SICURA

APPROCCIOINTEGRATOALLO SVILUPPOSOSTENIBILE

veicoli ibridi Iveco circolanti in Europa. Rispetto ai mezzi tradizionali, gli ibridi garantiscono, oltre che maggiore silenzio-sità e comfort di marcia, importanti risparmi sui consu mi e la possibilità, in alcune configurazioni, di viaggiare a emissioni zero e quindi anche nelle aree urbane protette. La gamma Iveco di autobus ibridi seriali e paralleli è già operativa in numerose città europee. Questa tecnologia si sta estendendo anche al trasporto merci. Nel 2009, infatti, Iveco ha proseguito il programma di prove su strada per la gamma dei veicoli commerciali leggeri e medi, Daily e Eurocargo, in collaborazione con alcuni grandi clienti (FedeEx, TNT, Coca-Cola). Su entrambi i prodotti sono state misurate sperimentalmente riduzioni di consumi di combustibile e di emissioni di CO2 nell’ordine del 25% rispetto a un veicolo tradizionale impiegato in attività di distribuzione urbana.I risultati positivi raggiunti sinora con-fermano che questa tecnologia può dare un contributo importante alla mobilità cittadina.Anche Case Construction Equipment ha avviato la sperimentazione di soluzioni per lo sviluppo di trazioni alternative. Nel 2009, infatti, ha presentato a Intermat, esposizione internazionale delle attrezzature e delle tecnologie per i lavori pubblici, l’edilizia e l’industria dei materiali, il prototipo di un escavatore ibrido per la movimentazione di materiale. La macchina, con cabina sollevata, ha la capacità di ridurre i consumi fino al 40%, con conseguente abbattimento delle emissioni inquinanti.Gli elementi chiave dell’escavatore ibrido per la movimentazione di materiali realizzato da Case sono un generatore elettrico, un motore di rotazione elettrico e un magnete. Quando il motore è sotto condizioni di poco carico, l’energia in eccesso viene convertita in elettricità e immagazzinata in condensatori ad alta efficienza. Mentre quando il motore è sottoposto a un carico maggiore,

l’impianto elettrico apporta la sua riserva di energia, garantendo velocità costante e riducendo consumi e rumorosità.

SISTEMa STaRT&SToPUn ulteriore aiuto per l’ambiente arriva dallo Start&Stop, sistema sviluppato dall’Engineering & Design di Fiat Group Automobiles (FGA), con il contributo di FPT Powertrain Technologies, Magneti Marelli e Bosch. Lo Start&Stop, a veicolo fermo, in corrispondenza delle fasi di funzionamento al minimo, spegne automaticamente il motore e lo riavvia non appena il guidatore intende riprendere la marcia. Il principale beneficio è dunque una consistente ridu-zione del consumo di combustibile e delle emissioni di CO2 in situazioni di traffico congestionato e di ripetute soste ai semafori. Nel tipico uso urbano la riduzione di consumo è pari a circa il 10%. FGA ha già allo studio sistemi Start&Stop di seconda generazione, con strategie più evolute di spegnimento del motore che consentiranno di raddoppiare la riduzione delle emissioni di anidride carbonica nell’uso urbano, portandola a circa il 20%. Questa evoluzione dello Start&Stop sarà proposta sui nuovi modelli nei prossimi due o tre anni.

TRaSMISSIoNIAnche le trasmissioni sono un componente importante per contribuire al miglioramento dei consumi e alla conseguente riduzione del CO2. Il cambio robotizzato Dualogic (Automated Manual Transmission - AMT), sviluppato

-10%DI EMISSIONI D I CO2 GRAZIE ALLOSTART&STOP

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da Magneti Marelli e prodotto da FPT Powertrain Technologies, si basa su una tecnologia di automazione elettro-idraulica del cambio manuale che coniuga il comfort di utilizzo con la riduzione di consumi ed emissioni. Nel cambio robotizzato la selezione delle marce e l’azionamento della frizione sono sostituiti da componenti elettroidraulici che, controllati da un’unità elettronica, garantiscono l’inserimento della marcia ideale in ogni condizione di guida. Adottato da Fiat Group Automobiles (FGA), il cambio robotizzato consente una riduzione fino al 10% delle emissioni di CO2 nel ciclo urbano.FGA ha inoltre pianificato su tutti i nuovi modelli con il cambio manuale l’introduzione dell’indicatore che segnala quando cambiare marcia per avere un’andatura più rispettosa dell’ambiente (GSI: Gear Shift Indicator). Da segnalare anche la nuova trasmissione a variazione continua Auto CommandTM, presentata nel 2009 da New Holland. Grazie, infatti, alla tecnologia Continous Variable Transmission (CVT), abbinata alla nuova leva di controllo multifunzione Command GripTM, è possibile ridurre il consumo di carburante nei più frequenti utilizzi agricoli.

lubRIfICaNTI Nella lotta per diminuire i consumi e quindi le emissioni di un veicolo, la lubrificazione ha assunto un ruolo sempre più importante. Infatti, grazie alla riduzione degli attriti e delle dispersioni è possibile risparmiare energia, migliorare l’efficienza del motore e quindi incidere sui consumi. Iveco ha una lunga tradizione nello sviluppo di lubrificanti a bassa viscosità, tanto che nei progetti di sperimentazione è prevista l’introduzione graduale di oli evoluti che, entro il 2025, sostituiranno quelli minerali in tutti i motori. Gli oli a bassa e bassissima viscosità sono realizzati su basi sintetiche, quindi evaporano meno facilmente, raf freddano con più efficacia e mantengono la viscosità costante alle alte temperature. Inoltre, i lubrificanti più moderni hanno nuove formulazioni capaci di ridurre le sostanze che

andrebbero rapidamente a intasare i sistemi di trattamento dei gas di scarico installati sui motori diesel (filtro antiparticolato) richiedendo quindi frequenti rigenerazioni del dispositivo. Questi oli consentono, perciò, un aumento della vita utile del filtro antiparticolato del 40%.

TECNoloGIE PER auMENTaRE l’EffICIENza ENERGETICaL’iniziativa Best in Class in Fuel Economy del Centro Ricerche Fiat, avviata nel 2007 in stretta collaborazione con tutti gli enti tecnici dei Settori del Gruppo, ha l’obiettivo di sviluppare soluzioni, tecnologie e sistemi sostenibili per migliorare nel breve e nel medio periodo l’efficienza energetica dei veicoli del Gruppo. Il progetto, a integrazione degli sviluppi motoristici, è focalizzato sugli aspetti più veicolistici e in particolare su sistemi ausiliari, aerodinamica e gestione dell’energia a bordo del veicolo (elettrica, termica e idraulica). L’iniziativa è orientata al trasferimento delle innovazioni a più Settori. Nel corso del

GEAR ShIFTINDICATORSU TUTTI I NUOVI M O D E L L I

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72 MOBILITà ECOLOGICAE SICURA

APPROCCIOINTEGRATOALLO SVILUPPOSOSTENIBILE

2009 le attività più rilevanti hanno riguardato:n sistemi idraulici a elevata efficienza.

È stato sviluppato il dispositivo Load Sensing elettronico per applicazioni alle macchine per l’agricoltura e per le costruzioni. Il sistema è costituito da una pompa a cilindrata variabile con comando elettroidraulico e da distributori a controllo digitale. Le logiche di controllo sviluppate gestiscono in modo sinergico questi componenti, affinché l’efficienza del circuito idraulico risulti aumentata. Per dimostrare le prestazioni del dispositivo è stato realizzato un prototipo sulla base di un trattore T7000 della New Holland. I risultati e le competenze sviluppate in questo ambito hanno costituito il punto di partenza per l’ideazione di sistemi di propulsione ibridi idraulici applicabili ai veicoli commerciali e alle autovetture;

n sistemi termici innovativi. Sono costituiti da due circuiti di raffreddamento, uno operante a 90° (raffreddamento di motore, olio, ecc.) e un secondo operante a 5° sopra la temperatura ambiente per raffreddare i sottosistemi motore e veicolo (condensatore, intercooler, carburante, ecc.). I due circuiti condividono la stessa superficie di scambio termico e, grazie a un sistema di controllo innovativo, incrementano l’efficacia di dissipazione del calore e l’efficienza dei sistemi del veicolo;

n aero engine bay. Soluzione innovativa di incapsulamento del motore e convo-gliamento dell’aria al fine di migliorare la resistenza aerodinamica del sistema di raffreddamento del motore. I vantaggi che ne conseguono sono molteplici, primo fra

tutti il risparmio di carburante.

CoINvolGIMENTo DEl ClIENTE

Rispondere al bisogno di mo-bilità di domani significa riuscire

già oggi a coniugare l’esigenza di ridurre consumi ed emissioni inquinanti

con la libertà di spostamento delle persone, declinando quest’ultima in maniera sostenibile. Ecco perché

Fiat non considera solo il ciclo di vita dei prodotti, ma, approcciando il problema in maniera integrata, estende il proprio impegno anche al modo in cui le persone guidano e fanno manutenzione al veicolo, consapevole dell’importante contributo che il comportamento al volante può avere sulla riduzione della CO2. Correggendo, infatti, alcune abitudini di guida è possibile ridurre i consumi fino al 15-20%. Forte di questa convinzione, Fiat è stato il primo marchio a coinvolgere il guidatore in un processo virtuoso per ridurre emissioni e consumi. Basta seguire i suggerimenti di eco:Drive, il sistema basato sulla piattaforma Blue&MeTM. Nato dalla collaborazione tra Fiat Group Automobiles e Microsoft Automotive Business Unit, eco:Drive nel 2009 ha ricevuto diversi riconoscimenti, tra i quali il premio “Green Champion” in occasione dell’International Green Apple Awards.Per utilizzare eco:Drive basta inserire una chiavetta USB nella porta del Blue&MeTM e guidare normalmente. Il sistema raccoglie tutte le informazioni relative al veicolo e allo stile di guida. Una volta arrivati a casa, sarà sufficiente trasferire le informazioni su un PC dotato dell’apposito software e il programma valuterà l’efficienza di guida, l’eco:Index. Contemporaneamente suggerirà

come modificare il proprio stile per ridurre le emissioni di anidride carbonica e i relativi costi di carburante. Ma eco:Drive è anche una community che vive sul web. Fiat eco:Ville è infatti la città ideale, popolata

ECO:DRIVE è “G R E E NChAMPION”

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da tutti gli eco driver, nella quale, grazie a una guida virtuosa della propria auto, si può contribuire al risparmio globale della community. Le tonnellate di anidride carbonica cosi risparmiate vengono tra-dotte in facili esempi virtuali, da cui è possibile comprendere l’importanza del ri sultato raggiunto. Così, il risparmio totale di CO2 ottenuto in un dato momento viene equiparato al numero dei pasti che si potrebbero preparare per tutti i residenti di eco:Ville, o alle ore di illuminazione delle loro case. L’uso del dispositivo eco:Drive è disponibile gratuitamente sulla maggior parte della gamma Fiat (500, Grande Punto, Punto Evo, Bravo, Qubo, Croma e Nuovo Doblò) e le relative versioni commerciali di Fiat Professional. A poco più di un anno dal lancio ha consentito una riduzione di oltre 2.500 tonnellate di CO2.Nel 2009, inoltre, è stato progettato eco:Drive Fleet, nuova versione del software dedicata alle flotte aziendali, che ne consente una gestione più efficiente. Il funzionamento di eco:Drive Fleet è intuitivo, grazie a un pannello che visualizza i dati di guida in modo rapido e chiaro. Il dispositivo permette il monitoraggio dei consumi, delle emissioni e dei risparmi conseguiti sulla singola vettura o su gruppi di veicoli, con la proiezione delle efficienze sull’intero parco circolante. Consente, inoltre, l’aggiornamento dei costi di gestione e fornisce consigli per migliorare il comportamento al volante, sulla base di come si è guidato fino a quel momento. Anche eco:Drive Fleet è disponibile gra-tuitamente sui modelli della gamma Fiat e Fiat Professional che adottano già eco:Drive.Sempre nell’ottica di minimizzare le emissioni delle flotte aziendali, Iveco ha realizzato il Blue&MeTM Fleet, soluzione telematica per la gestione delle flotte e l’assistenza dei clienti, sviluppata sulla piattaforma Blue&MeTM di Fiat Group Automobiles e su quella FleetVisor di Qualcomm. Il dispositivo fornisce ai clienti la soluzione ottimale per l’utilizzo dei veicoli e la corretta pianificazione

degli itinerari, aspetti ormai sempre più importanti ai fini della riduzione dell’impatto ambientale e del miglioramento dei costi operativi. Il computer di bordo è in grado di dialogare con la centralina elettronica (CAN bus) del veicolo per richiedere informazioni (ad esempio: consumo di combustibile, distanza, velocità, percorrenza totale e altre informazioni tecniche) e correlarle al conducente, in modo da fornire dati precisi sull’attività e sullo stile di guida dei singoli autisti. Il Gruppo non si limita a realizzare dispositivi e tecnologie per la riduzione delle emissioni di CO2, ma ha un ruolo attivo anche nel promuovere iniziative per sensibilizzare i giovani a una guida più responsabile. Ne è una dimostrazione il progetto Ecopatente, di cui Fiat e Magneti Marelli sono partner, promosso da Legambiente (associazione ambientalista italiana) e con il patrocinio dei Ministeri dell’Ambiente, del Lavoro, delle Infrastrutture e dei Trasporti e della Gioventù. L’obiettivo del progetto è infatti l’educazione dei giovani iscritti alle Scuole Guida italiane a un uso eco-responsabile dell’auto.Infine, il Gruppo sensibilizza l’attenzione dei clienti anche su un altro aspetto che spesso passa in secondo piano: la manutenzione. Infatti, una corretta manutenzione dell’autoveicolo (in par- ticolare della pressione dei pneuma-tici, del filtro dell’aria, delle emissioni dei gas di scarico e della batteria) a intervalli regolari, oltre a mantenere in perfetto ordine di marcia il veicolo e a ga rantire il funzionamento dei vari dispositivi, consente un in dub bio risparmio in termini di consumi e una riduzione delle emissioni.Forti di questa convinzione, nel 2009 la campagna greenCHECK-UP, pro - getto di educazione e informazione su una corretta manutenzione, pro-mosso dall’area After Sales di Fiat Group Automobiles, è stata estesa a Spagna, Portogallo e Polonia.

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APPROCCIOINTEGRATOALLO SVILUPPOSOSTENIBILE

60%

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30%

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4,8%

0,3%

0,8%

9,8%

0,2%1,4%0,7%

35,2%

Altro1,1%

Fluidi4,8%

Vetro2,5%

Elastomeri4,3%

Acciaio57,7%Ghisa

6,7%

Altri metalli2,4%

Polimeri13,4%

Leghe leggere7,2%

Le strategie volte a migliorare il riciclaggio delle vetture a fine vita (End of Life Vehicle ELV) sono un aspetto fondamentale dell’impegno di Fiat Group Automobiles (FGA) nel campo della mobilità ecologica.La pluriennale esperienza acquisita a partire dal 1992 con il Progetto F.A.RE. (Fiat Auto Recycling) e l’impegno preso nell’ambito dell’Accordo di Programma Quadro per la gestione dei veicoli fuori uso (formalizzato nel 2008 con il Ministero dell’Ambiente, il Ministero dello Sviluppo Economico e tutti gli attori responsabili della filiera italiana) hanno portato FGA a ricoprire un ruolo guida per tutta la catena industriale coinvolta nelle attività di riciclaggio e recupero dei materiali che compongono il veicolo, una volta che questo arriva alla fine della propria missione.Nel 2009 sono stati raggiunti i primi risultati operativi per l’innalzamento progressivo degli obiettivi di riciclaggio dei veicoli, in linea con quanto stabilito dalla Direttiva europea 2000/53 ELV per il 2015.In particolare, le attività che hanno per-messo di arrivare al valore finale di riciclaggio medio per l’Italia di 82,3% del peso dei veicoli demoliti (dato riportato sulla relazione ISPRA - Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale - inviata alla

Commissione europea), si sono concentrate su:n incremento della commerciabilità dei

materiali con maggior difficoltà di riutilizzo (plastica, gomma, vetro) attraverso la facilitazione del contatto tra domanda e offerta, anche grazie alla creazione di un portale internet, gestito da FGA, accessibile a qualsiasi azienda interessata al recupero a livello industriale di materiali da ELV;

n attività di revisione delle norme inerenti il trattamento dei materiali, in stretta collaborazione con la Pubblica Ammi-nistrazione;

n approfondimenti con i Ministeri interessati sulle iniziative da intraprendere per aumen-tare la commerciabilità dei materiali ricavati da veicoli a fine vita (Green Procurement);

n gestione del flusso dei veicoli da demolire provenienti dalle campagne di rottamazione verso aziende di demo lizione capaci di un maggiore livello di riciclaggio dei mezzi ricevuti.

Negli ultimi anni l’attenzione si è concentrata anche sulle attività di recupero energetico dei residui finali di frantumazione del veicolo non più riciclabili meccanicamente (fluff). In questo campo Fiat Group Automobiles ha avviato un

RECUPERARE RICICLARE

RIUTILIzzARE

Peso percentuale dei materiali e delle materie prime vergini e riciclate dell’Alfa Romeo Giulietta

n Materia prima riciclata n Materia prima vergine

Indice recuperabilità 95,5%Indice riciclabilità 85,6%

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importante progetto, presentato nell’ambito del bando per l’innovazione Industria 2015 (vedere anche pagina 85): Target Fluff. Promosso dal Centro Ricerche Fiat per mandato della divisione End of Life Vehicle - ELV, funzione di FGA dedicata alla gestione del fine vita dei veicoli, vede coinvolti tre gruppi industriali attivi da tempo come imprese di frantumazione. Il progetto prevede la realizzazione di tre differenti impianti di riciclaggio e recupero energetico del fluff attraverso procedimenti ad alta efficienza. Questi impianti, finanziati per la parte innovativa dal Ministero dello Sviluppo Economico, nell’arco di tre anni daranno un forte impulso al processo di riciclaggio e di recupero e contribuiranno in modo sostanziale al raggiungimento degli obiettivi indicati dall’Unione europea. Minimizzare il quantitativo di rifiuti originati durante tutta la vita della vettura è un impegno che coinvolge anche le officine: il Gruppo Fiat propone, infatti, una linea di ricambi ricondizionati che spaziano dai componenti meccanici (motore, cambio, testa cilindri) ai componenti elettrici ed elettronici (alternatore, ICS, connect, ecc.).FGA è sempre stata particolarmente attenta

TUTTE LEVETTURE DELLAGAMMA FGASONO GIà DA TEMPORECUPERABILIAL 95% IN PESO

ai problemi ambientali e di riciclo anche nella fase di scelta delle materie prime, privilegiando materiali e sostanze eco-compatibili (a basso impatto ambientale, biopolimeri, materiali provenienti da riciclo), e nello studio di soluzioni progettuali volte a favorire il recupero delle vetture. A questo riguardo, tutte le auto della gamma FGA sono già da tempo recuperabili al 95% in peso, anticipando i vincoli di recuperabilità imposti dalla Direttiva 2005/64/CE o RRR (Riutilizzare, Riciclare, Recuperare). Tutti i calcoli sono eseguiti utilizzando un sistema informatico specifico, il 3R project che utilizza i dati provenienti dal sistema IMDS (International Material Data System – database online, per mezzo del quale tutta la catena di fornitura può inserire le informazioni di base relative alla composizione dei propri prodotti) e applica automaticamente la norma ISO 00256. Il sistema è molto versatile e consente anche di eseguire simulazioni per valutare gli impatti sulla recuperabilità delle vetture a seguito del cambiamento di materiali o di soluzioni progettuali, monitorando continuamente l’alli neamento di Fiat alla Direttiva 2005/64. In quest’ultimo anno FGA ha anche esplorato

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76 MOBILITà ECOLOGICAE SICURA

APPROCCIOINTEGRATOALLO SVILUPPOSOSTENIBILE

Per il Gruppo Fiat mobilità sostenibile significa anche mobilità sicura. Questo impegno si traduce nella progettazione e nello sviluppo di veicoli in grado di attivare tutti i sistemi che aiutino il guidatore a evitare gli incidenti e che, nel caso in cui la collisione sia inevitabile, garantiscano la massima protezione degli occupanti e la salvaguardia degli altri utenti della strada. Proprio perché l’attenzione alla sicurezza dei prodotti è un elemento fondamentale, dal 1976 Fiat si è dotata di un Centro Sicurezza con l’obiettivo

di far confluire in un’unica sede tutte le attività di calcolo strutturale, progettazione e sperimentazione per la sicurezza passiva e l’aerodinamica. Dedicato ai prodotti di Fiat Group Automobiles, è considerato un punto di riferimento anche per i veicoli industriali di Iveco. Il Centro si occupa di eseguire la parte di calcolo, affidata a un team dedicato di 40 ingegneri specializzati, di sperimentazione – crash test, simulazioni d’urto su slitta hyge – e di progettare i sistemi di ritenuta dell’occupante – airbag, cinture, seggiolini – e altri dispositivi di

SICURE DENTROE FUORI

5 STELLEEURO NCAPPER 7 MODELLI:FIAT 500, GRANDEPUNTO, BRAVO,CROMA, ALFA 159,MITO E LANCIA DELTA

nuove applicazioni per i materiali riciclati, in particolare è stata valutata la possibilità di aumentare l’impiego di PP (polipropilene) riciclato e di insonorizzanti derivati dalla raccolta differenziata dei contenitori di plastica. In Brasile, inoltre, è in fase di sperimentazione l’utilizzo di biopolimeri nelle imbottiture dei sedili. Infine, per gestire con la necessaria attenzione le problematiche inerenti l’utilizzo in azienda di sostanze critiche o a rischio, dal 2008 in Fiat è stato creato un gruppo di lavoro intersettoriale che coordina tutte le attività correlate a questo tema, seguendo anche l’evoluzione della normativa ambien-tale e le possibili implicazioni sul mondo automotive. In particolare sono stati analizzati gli impatti di due nuovi regolamenti europei: il CLP (Classification, Labelling and Packaging) e il REACH (Registration, Evaluation, Authorisation of Chemicals). Il CLP definisce nuovi criteri di classificazione di sostanze e preparati. Nel 2009 FGA ha iniziato una valutazione, che si concluderà nel 2010, sulle possibili soluzioni alternative per alcuni dei componenti dei processi di preverniciatura, interessati dal regolamento. Il REACH, invece, disciplina Ia fabbricazione, l’importazione, l’immissione in commercio e l’utilizzo delle sostanze chimiche nell’Unione europea, con lo scopo di migliorare la conoscenza dei rischi derivanti da prodotti chimici, nuovi o già esistenti. In

quest’ambito, l’attività del gruppo di lavoro intersettoriale nel 2009 è stata focalizzata all’individuazione, nei prodotti, delle sostanze estremamente pericolose (SVHC - Substances of Very High Concern), per le quali vige l’obbligo di comunicazione per tutta la filiera di fornitura (dal produttore al consumatore finale). Con l’obiettivo di migliorare il processo di individuazione e di incentivare i fornitori alla sostituzione di queste sostanze pericolose, sono stati modificati i sistemi informatici e sono stati monitorati i fornitori attraverso questionari specifici.

LIFE CyCLE ASSESSMENTFiat Group Automobiles da tempo utilizza la metodologia di Life Cycle Assessment (LCA) per valutare l’effetto sull’ambiente di nuovi materiali, componenti o soluzioni progettuali per le vetture. In previsione del divieto di impiego dell’attuale fluido refrigerante (R134) negli impianti di condizionamento delle auto, stabilito dalla Direttiva 2006/40 a partire dal 2011, nel 2009 sono state valutate le performance di diverse alternative e sono stati comparati, con metodologia LCA, anche i differenti impatti ambientali, al fine di identificare i fluidi con il miglior rendimento e più ecologici. Continua, inoltre, l’applicazione di questa metodologia al processo produttivo, al fine di identificare alternative più ecologiche per alcuni processi, come il pre-trattamento della verniciatura, che necessitano di elevati quantitativi di energia e pertanto contribuiscono in maniera significativa all’impatto ambientale complessivo della fase di produzione del veicolo.

LA GESTIONE DELREACh è STATAINTEGRATANEGLI APPLICATIVI DI FIAT GROUP AUTOMOBILES

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sicurezza del veicolo. Il Centro Sicurezza partecipa, inoltre, a progetti per lo sviluppo scientifico e normativo su aree tematiche specifiche quali gli urti a bassa e alta velocità, la biomeccanica, gli algoritmi di riconoscimento dell’urto, la prevenzione del fuoco e la funzionalità di tutti i sottosistemi del veicolo. Le prossime sfide, cui il Gruppo sarà chiamato a rispondere nell’immediato futuro e sulle quali il Centro sta già lavorando, riguardano gli aspetti di compatibilità fra veicoli di diverse categorie in caso di urto, la protezione degli utenti della strada più vulnerabili e l’integrazione fra sicurezza attiva e passiva.

PREMIO Q-AIRNel 2009 a Lancia Delta è stato assegnato il Q-Air, Premio Internazionale per la Qualità dell’Aria nei veicoli.Il clima all’interno dell’abitacolo è, infatti, uno dei principali fattori di comfort durante il viaggio ed è importante anche per la sicurezza preventiva, perché temperatura, umidità e ventilazione influiscono sul benessere del guidatore e quindi sul suo livello d’attenzione. Lancia Delta è stata riconosciuta come una vettura dai contenuti tecnologici sofisticati che garantiscono una buona qualità dell’aria in abitacolo, grazie al climatizzatore automatico bizona capace di controllare, attraverso una centralina elettronica, la temperatura, la portata dell’aria, la sua distribuzione, l’inserimento del compressore e il ricircolo, mentre un filtro trattiene le particelle di diametro superiore a 0,5 micron e il polline (che può provocare fenomeni allergici). L’impianto di Lancia Delta attua inoltre una strategia di controllo del clima “a temperatura equivalente”: attraverso alcuni sensori registra la temperatura interna ed esterna e valuta la sensazione di benessere termico provata dal passeggero.

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78 MOBILITà ECOLOGICAE SICURA

APPROCCIOINTEGRATOALLO SVILUPPOSOSTENIBILE

aNalISI DEGlI INCIDENTILa sicurezza del trasporto è da sempre un tema di grande rilievo anche per Iveco, che analizza sistematicamente gli incidenti degli automezzi pesanti per definire le priorità progettuali di intervento. A tal fine Iveco ha condotto un’accurata analisi delle informazioni sugli incidenti avvenuti in Europa, classificando i dati per tipo di veicolo, modalità dell’impatto, tipologia e causa dell’urto. Grazie a una metodologia sviluppata in collaborazione con l’Università degli Studi di Catania (Italia), è stato possibile individuare le aree prioritarie su cui devono essere orientati gli sviluppi tecnologici: sicurezza longitudi-nale e sistemi di supporto al guidatore.

Sulla base di queste indicazioni è stata quindi sviluppata una roadmap dei sistemi di sicurezza che classifica i diversi dispositivi in tre categorie fondamentali, definendone le priorità di intervento per ogni tipo di veicolo: n supporto alla guida, dispositivi a soste-

gno del guidatore nell’uso normale e in fase di allerta;

n prevenzione degli incidenti, sistemi che si attivano nella fase di emergenza e supportano il guidatore nelle manovre necessarie a evitare l’urto;

n mitigazione dei danni, dispositivi che intervengono quando l’impatto è inevitabile al fine di ridurne le conse-guenze.

Roadmap dei sistemi di sicurezza Iveco

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PRESTazIoNI IN SICuREzza Con l’obiettivo di coniugare prestazioni sempre più elevate a standard di sicurezza attiva e passiva di assoluta eccellenza, Ferrari ha da sempre trasferito sulle vet - ture stradali tecnologie derivanti dal mondo delle competizioni. Da diver si anni inoltre l’azienda si è dotata di un gruppo di lavoro dedicato, per garantire permanentemente lo scambio di conoscenze tra Gestione Sportiva e Gestione Industriale. Un esempio di questa filosofia progettuale è rappresentato dall’inserimento del manettino, a partire dal 2004, sul modello F430. Derivato dalla F1 ma ingegnerizzato appositamente per le vetture stradali, il dispositivo ha permesso di integrare tutti i sistemi elettronici che consentono di adattare la vettura in funzione delle diverse condizioni della strada, atmosferiche e dell’aderenza disponibile. Un’altra tecnologia di deriva-zione sportiva è il differenziale elettronico (E-Diff), introdotto anch’esso per la prima volta sulla F430. Questo sistema raccoglie dati durante la marcia grazie a numerosi sensori installati sulla vettura e ripartisce in modo intelligente la coppia tra le due ruote posteriori, garantendo elevata stabilità e controllo in ogni condizione di guida e superficie. Ferrari inoltre è stato il primo costruttore automobilistico al mondo a introdurre un controllo della trazione derivato dalla Formula 1 su un veicolo stradale (F1-Trac). Era il 2006 e la vettura la 599 GTB Fiorano. L’F1-Trac è in grado di stimare il livello di aderenza con altissima precisione, garantendo stabilità e facilità di guida anche in condizioni estreme (ad esempio in presenza di acqua e ghiaccio), mantenendo al contempo invariate presta-zioni e comfort. Sulla nuova 458 Italia, lanciata sul mercato nel 2009, grazie all’integrazione dell’E-Diff e del F1-Trac in un’unica centralina, i sistemi di controllo elettronico si sono evoluti ulteriormente. Forte di una competenza unica tra i costruttori di auto sportive, Ferrari nel 2008

è stata la prima casa automobilistica al mondo ad adottare i dischi carboceramici (CCM) di serie su tutti i modelli. Rispetto ai sistemi tradizionali, gli impianti frenanti con dischi carboceramici aumentano la prontezza di risposta, assicurano una durata praticamente illimitata in condizioni di uso normale e alleggeriscono di circa 15 kg la vettura. Inoltre, se integrati con i sistemi di controllo elettronici, come avviene sulla nuova 458 Italia, aumentano sensibilmente l’efficacia e l’efficienza della frenata.La sicurezza, infatti, è affidata anche allo studio di soluzioni di interazione uomo-macchina che permettono al conducente di non distogliere l’attenzione dalla guida. Sulla 458 Italia, per esempio, i comandi principali sono raggruppati sul volante, mentre quelli secondari sono dislocati su due satelliti che si estendono dalla plancia e la visualizzazione delle schermate

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80 MOBILITà ECOLOGICAE SICURA

APPROCCIOINTEGRATOALLO SVILUPPOSOSTENIBILE

avviene frontalmente rispetto al pilota. Nello sviluppo di dispositivi inerenti la sicurezza passiva si segnala parti-colarmente l’attività di Maserati.La GranCabrio, presentata nel 2009, infatti, è stata progettata per rispondere alle più stringenti normative internazionali: 42 in tutto tra Europa, USA e Australia. In quest’ottica sono stati rivisti il telaio e i sistemi di ritenuta (airbag e pretensionatori delle cinture), è stata completamente riprogettata la parte strutturale della cornice del parabrezza e sono stati installati due roll-bar attivi (ROPS) nella parte posteriore adiacente agli schienali per garantire il rispetto della normativa FMVSS 216 (necessaria per essere allineati allo standard americano “good engineering”). Inoltre, il ricorso intensivo alle tecnologie virtuali, in sostituzione dei crash test tradizionali, ha permesso a Maserati di sviluppare, testare e omologare il modello in soli 13,5 mesi e con l’utilizzo di un numero molto ridotto di prototipi (12) e di vetture preserie (10).

CoRSI PER uNa GuIDa PIù SICuRaIl Gruppo Fiat non si limita a progettare e sviluppare sofisticati dispositivi per la sicurezza preventiva, attiva e passiva, ma, considerando fondamentale la capacità di reazione e la responsabilità del conducente per ridurre le probabilità di incidenti, propone corsi di guida sicura, affinché il guidatore possa agire efficacemente in qualunque situazione di traffico e in tutte le condizioni atmosferiche.Alfa Romeo è da anni in prima fila nel sostenere iniziative sulla sicurezza, la prevenzione e l’educazione stradale, attra-verso interventi di formazione e campagne di comunicazione. I corsi sono organizzati con la collaborazione della società Dorado Centro Internazionale Guida Sicura, diretta dal campione di F1 Andrea de Adamich, e

LE SIMULAZIONIV I R T UA L IhANNO PERMESSODI SVILUPPARE LA

G R A N CA B R IOIN SOLI 13,5 MESI

BASTA UN TASTO PER LANCIARE L’SOSLa piattaforma telematica Blue&MeTM, nata dalla collaborazione tra Fiat Group Automobiles e Microsoft, è un sistema di comunicazione di bordo con una serie di funzioni e servizi, che spaziano dall’integrazione con il telefono cellulare alla gestione di contenuti audio, rendendo ogni viaggio ancora più sicuro e gradevole. La compatibilità con il Bluetooth®, inoltre, permette di accedere alle funzioni del cellulare senza mai togliere le mani dal volante. Un’evoluzione della piattaforma è rappresentata dal Blue&MeTM Nav che, oltre alla tecnologia Blue&MeTM, mette a disposizione una gamma di funzioni multimediali evolute, tra cui l’SOS. In caso di emergenza, infatti, con il Blue&MeTM Nav, in Italia, basta premere il tasto SOS e immediatamente viene inviato un sms alla centrale operativa dell’ACI (Automobile Club d’Italia), con l’indicazione della posizione della vettura.Il servizio, disponibile 24 ore su 24, 365 giorni l’anno, si attiva anche in automatico in caso di incidente (quando si innesca l’airbag). Il veicolo viene tempestivamente localizzato ed è possibile usufruire dell’assistenza stradale e sanitaria. Il tasto SOS si può utilizzare anche in caso di malori o di pericolo. Le informazioni fornite sul luogo dell’incidente, inoltre, riducono della metà i tempi di reazione dei servizi di soccorso nelle zone rurali e del 40% nelle zone urbane.

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hanno l’obiettivo primario di migliorare la qualità di guida e il controllo della vettura in tutte le situazioni al limite che si possono verificare anche nell’uso quotidiano. Nel 2009 ai corsi di Guida Sicura Evoluta e di Guida Sicura Sportiva, frequentati da centinaia di partecipanti, si è aggiunta una importante iniziativa, rivolta in particolare ai giovani neopatentati: lo Stage di Guida. Si tratta di un percorso formativo dinamico della durata di mezza giornata, composto da due fasi: “Guida negativa”, per migliorare il controllo della vettura in caso di emergenza, e “Guida positiva”, per imparare a prevenire il verificarsi di situazioni critiche.La pista di Fiorano è invece il teatro dei corsi di guida proposti da Ferrari ai propri clienti. Il Corso Pilota Ferrari è finalizzato all’apprendimento delle tecniche di guida sportiva in sicurezza. Articolato su due giorni, è caratterizzato da una metodologia didattica esclusiva mirata all’acquisizione della più efficace posizione di guida in abitacolo, alla gestione progressiva dei comandi della vettura, alla precisione di impostazione delle traiettorie in curva,

alle tecniche di frenata e di controllo del sovrasterzo di potenza. Il Corso Avanzato, invece, offre nozioni evolute di guida veloce e di controllo della vettura, il tutto nella massima sicurezza. L’attività formativa è integrata con alcune sessioni di teoria e prevede una didattica altamente personalizzata secondo le attitudini tecniche e gli stili di guida di ogni partecipante, identificati grazie all’utilizzo di un sistema di acquisizione continua dei dati in vettura (telemetria). Inoltre, per offrire ai propri clienti l’opportunità di perfezionare la tecnica di guida e di controllo dell’auto anche in condizioni al limite (fondo innevato e ghiacciato), Ferrari ha studiato il Corso Pilota Ferrari On Ice, che si svolge ogni anno a Cortina d’Ampezzo (Italia). Si segnala, inoltre, l’iniziativa BimbiSicuramente, ideata da Fiat e UCIF (Unione Concessionari Italiani Fiat), per sensibilizzare e informare sul tema della sicurezza dei bambini in auto.BimbiSicuramente, giunto ormai alla seconda edizione, ha coinvolto migliaia di famiglie in oltre 600 concessionarie italiane. Vedere anche pagina 143.

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82 INNOVAZIONESOSTENIBILE

APPROCCIOINTEGRATOALLO SVILUPPOSOSTENIBILE

INNOvAZIONE SOSTENIBILEPer rafforzare le proprie posizioni, il Gruppo Fiat ritiene fondamentale fare innovazione e farla in maniera sostenibile, mettendo al primo posto le persone, la società e l’ambiente.Nel Gruppo 14 mila persone in 117 centri di Ricerca e Sviluppo sono dedicate ad anticipare e soddisfare le necessità dei clienti e a trasformare idee creative in prodotti e servizi innovativi, che possano contribuire a rendere la mobilità sempre più sostenibile.

Per raggiungere questo importante obiet - tivo tutti i Settori del Gruppo Fiat hanno al proprio interno un ente dedicato all’innovazione e all’ingegnerizzazione.A livello intersettoriale operano il Centro Ricerche Fiat ed Elasis, che hanno il compito di sviluppare e trasferire contenuti

innovativi trasversalmente all’interno di tutte le Aziende del Gruppo.Vengono, inoltre, costantemente promossi la generazione e lo scambio di idee attraverso iniziative e strumenti diversi: la creazione di specifici progetti intersettoriali, la realizzazione di Innovation Day, in cui sono presentati i risultati della ricerca, la promozione di Technology Day che permettono un confronto con i fornitori in termini di conoscenze tecniche e spe - cialistiche, nonché la raccolta dei suggerimenti dei lavoratori attraverso pro- poste di miglioramento dei processi produttivi nell’ambito del World Class Manufacturing (vedere anche pagine 97-98). Anche l’iniziativa Open Innovation promos-sa da Iveco si inserisce in questa filosofia di condivisione della conoscenza: l’obiettivo è quello di creare una rete globale, tra partner internazionali e provenienti da diversi ambiti professionali, per aumentare l’efficacia e l’efficienza del processo di generazione delle idee.In particolare, le aree tematiche su cui il Gruppo concentra la propria ricerca sono: n veicolo, con focus su sistemi di

sicurezza, efficienza energetica, ridu- zione delle emissioni, qualità percepita, soluzioni e servizi basati sulla comuni-cazione wireless;

n processo produttivo, con focus su sicurezza ed ergonomia del posto di lavoro, logistica, integrazione di nuovi materiali e tecnologie, qualità, efficienza energetica;

CENTRO RICERCHE FIATIl Centro Ricerche Fiat (CRF) inizia l’attività nel 1978 come polo di riferimento per l’innovazione e lo sviluppo. Oggi è un centro di eccellenza, riconosciuto a livello internazionale, la cui missione è l’utilizzo dell’innovazione come leva strategica nei business del Gruppo Fiat. Il CRF opera a Orbassano (Torino) e nelle tre sedi italiane decentrate di Bari, Trento e Foggia, controlla a Udine il Centro Ricerche Plast-Optica (CRP), focalizzato sulle ricerche avanzate nei settori dell’ottica e della plastica per sistemi di illuminazione. Con un organico di circa 800 dipendenti, il CRF ha raggiunto risultati altamente significativi come testimoniano gli oltre 2.300 brevetti registrati e le 29 nuove domande di brevetto depositate nel 2009. Inoltre, sono oltre 70 i progetti approvati nel Settimo Programma Quadro (2007-2013). Un dato che conferma la forte presenza nella ricerca europea. Il CRF ha sviluppato un network globale con oltre 160 università e centri di ricerca e 1.500 partner industriali in tutto il mondo, grazie ai quali può rafforzare ulteriormente le strategie globali di innovazione, implementare specifiche attività operative a livello locale e assicurare lo sviluppo di competenze specifiche. Particolarmente attivo nel campo della ricerca per la mobilità sostenibile, il Centro Ricerche Fiat studia soluzioni innovative che esprimano un concetto di mobilità a tutto tondo, che comprenda, quindi, la diminuzione delle emissioni tramite motori innovativi e cambi (in collaborazione con FPT Powertrain Technologies), ma anche la riduzione dei consumi attraverso l’alleggerimento, l’aerodinamica, l’infomobilità, l’utilizzo di materiali ecologici e riciclabili. Per approdare, infine, alla riduzione della congestione del traffico e dell’inquinamento acustico.

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ElasisNata nel 1988, su iniziativa del Gruppo Fiat, Elasis è un centro di ricerca a elevata specializzazione nel settore dell’innovazione tecnologica, dello sviluppo completo di veicoli, della mobilità e del suo impatto sull’ambiente e della sicurezza stradale. Opera attraverso i centri italiani di Pomigliano d’Arco (Napoli), di Torino e di Lecce, con circa 1.200 dipendenti. Dispone di mezzi di progettazione e calcolo, oltre che di strumentazioni per la sperimentazione fisica e virtuale, tra i più avanzati, basati su una capacità di sviluppo e gestione di sistemi informatici di assoluto rilievo. Anche in Elasis, come in CRF, le attività relative a motori e cambi vengono condotte nell’ambito dei progetti di sviluppo di FPT Powertrain Technologies.

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INNOVAZIONESOSTENIBILE

APPROCCIOINTEGRATOALLO SVILUPPOSOSTENIBILE

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n metodologie di lavoro, con focus su analisi virtuali, soluzioni per aumentare la qualità e riduzione dei tempi dello sviluppo del un prodotto.

Tutto questo si traduce in piani di sviluppo mirati a creare veicoli migliori, più sicuri, rispettosi dell’ambiente e più confortevoli.

PROGETTIE COLLABORAzIONI

IN EUROPA

Il Gruppo Fiat ha una lunga tradizione di presenza nei gruppi di lavoro internazionali e da anni è attivo nei Programmi Quadro della Commissione europea, che definiscono i temi prioritari della ricerca e i relativi finanziamenti. La forte partecipazione nel panorama della ricerca è assicurata dall’adesione dei singoli Settori e del Centro Ricerche Fiat (CRF), come rappresentante del Gruppo, ai progetti e ai tavoli di discussione più importanti. Dal 1980 il Centro Ricerche Fiat prende parte, in qualità di coordinatore o di partner, a progetti di ricerca precompetitiva realizzati in collaborazione con altri soggetti del mondo industriale, della ricerca, dell’accademia e dell’amministrazione pubblica. Le aree tematiche, in cui il CRF tradizio-nalmente presenta il maggior numero di progetti, sono:n Transport, con focus su sicurezza del

veicolo, riduzione dei consumi, riduzione dell’impatto ambientale, miglioramento della mobilità e della logistica delle merci;

n Information and Communication Technologies, con focus su telematica, sensoristica e servizi per la mobilità,

sistemi di comunicazione veicolo-veicolo (V2V) e veicolo-infrastruttura (V2I);

n Materials and New Production Techno-logies, con focus su ricerca di materiali e processi innovativi.

Nel corso del 2009, le proposte del CRF approvate a livello internazionale sono state 18, per un totale di oltre 70 dall’inizio del Settimo Programma Quadro (2007-2013). Il CRF sta anche partecipando al gruppo di lavoro ELSA in Transport, organizzato dalla Commissione europea Information Society and Media, per la definizione dei temi rilevanti di ricerca sui trasporti per l’Ottavo Programma Quadro. Inoltre, l’impegno del CRF in ambito euro - peo si è concretizzato anche nella partecipazione attiva e strutturata alle Piattaforme Tecnologiche Europee (PTE) e alle Public Private Partnership (PPP).Le prime raggruppano tutti gli attori rilevanti per l’innovazione e operano alla definizione dei futuri scenari strategici e dei relativi bisogni di ricerca. Le PPP, recentemente avviate dalla Commissione europea, focaliz-zano la ricerca industriale pubblica e privata sulle tematiche di interesse comunitario e di applicazione industriale, come le iniziative Green Car Initiative e Factories of the future.La partecipazione a gruppi di lavoro internazionali consente di condividere poli - tiche e standard tecnologici tra tutti i portatori di interesse del settore mobilità, favorendo l’identificazione di soluzioni più affidabili e di più rapida diffusione. Per questo motivo il CRF è presente anche in diverse associazioni europee che lavorano su priorità comuni a più settori, tra cui EUCAR (associazione europea per la ricerca sulle aree prioritarie in campo automobilistico come i motopropulsori, la sicurezza, la mobilità, ecc.) e ERTICO (associazione che

560 I PROGETTIEUROPEI A CUI hAPARTECIPATOIL CRF IN 20 ANNI

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rappresenta in Europa gli interessi di circa cento partner, impegnati a realizzare una mobilità sostenibile attraverso lo sviluppo diffuso di sistemi intelligenti di trasporto). In particolare, nell’ambito della mobilità sostenibile e dei sistemi intelligenti per la sicurezza, Magneti Marelli ha aderito all’associazione eSafetyAware, supportata dalla Commissione europea e della quale fanno parte altre importanti aziende della componentistica automotive. L’associa-zione ha come obiettivo la promozione delle tecnologie che possono aiutare il guidatore nelle situazioni di emergenza, fornendo informazioni fondamentali per il controllo del veicolo o intervenendo direttamente, laddove ritenuto necessario, per evitare o mitigare l’impatto.Anche Iveco conta una lunga tradizione nella partecipazione a progetti collaborativi

in ambito europeo, nazionale e locale.Tali iniziative hanno come scopo lo sviluppo di soluzioni intelligenti e concrete per il trasporto ottimizzato e sostenibile di merci e persone.In ambito europeo, Iveco partecipa infatti a progetti del Settimo Programma Quadro quali Citylog e CityMove, finalizzati all’inte-grazione nel trasporto, rispettivamente urbano e interurbano, di soluzioni veicolari che enfatizzino e migliorino gli aspetti disicurezza, produttività, efficienza ener-getica e basso impatto ambientale, e in Hybrid Commercial Vehicle (HCV), che promuove lo sviluppo e la diffusione di soluzioni concrete per veicoli leggeri e autobus urbani dotati di sistemi di trazione ibridi diesel-elettrici di seconda generazione.

INDUSTRIA 2015: FINANzIAMENTI NAzIONALI PER L’INNOVAzIONE SOSTENIBILEIl Ministero dello Sviluppo Economico italiano ha stabilito le linee strategiche per lo sviluppo e la competitività del sistema produttivo del futuro attraverso il programma Industria 2015. I progetti di innovazione industriale contenuti nel programma creano nuove filiere produttive intersettoriali (che integrano manifattura, servizi avanzati e nuove tecnologie) per favorire lo sviluppo di specifiche tipologie di prodotti e servizi ad alto contenuto di innovazione in ambiti strategici per l’Italia: efficienza energetica, mobilità sostenibile e nuove tecnologie per il made in Italy. Gli attori coinvolti, oltre alle filiere produttive, sono le Amministrazioni locali e nazionali, le Università e gli enti di ricerca, il sistema finanziario. Il Gruppo Fiat ha partecipato a numerose iniziative e progetti, in particolare nell’area strategica della mobilità sostenibile, nella quale sei proposte sono state giudicate idonee al cofinanziamento. Tra queste, Iveco coordina tre progetti: LIVE (veicoli commerciali leggeri ecocompatibili); VECTOR (veicoli industriali medi ottimizzati e multi-ruolo); AUTOBUS (autobus innovativo per la mobilità urbana). Magneti Marelli è invece capofila del progetto Easy Rider sui servizi telematici per la mobilità e la sicurezza. Vedere anche pagina 89.Infine, nell’ambito dell’efficienza energetica, il Gruppo si è aggiudicato il bando per il progetto Target Fluff, incentrato sul recupero energetico dei residui del trattamento di riciclaggio dei veicoli a fine vita. Vedere anche pagina 74.

Finanziamenti pubblici alla Ricerca e Sviluppo

(in milioni di euro) 2009 2008 2007

Spesa del Gruppo Fiat in Ricerca e Sviluppo (1) 1.692 1.986 1.741

Contributi a fondo perduto 29 38 30Finanziamenti 236 19 14

di cui Finanziamenti agevolati 20 19 14di cui Finanziamenti BEI (2) 216 - -

(1) Include i costi per R&S capitalizzati e quelli imputati direttamente al conto economico dell’esercizio.(2) Banca Europea per gli Investimenti

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86 INNOVAZIONESOSTENIBILE

APPROCCIOINTEGRATOALLO SVILUPPOSOSTENIBILE

FPT Powertrain Technologies (FPT) orien ta co stantemente la propria ricer ca verso tecnologie innovative per il miglioramento delle prestazioni del motore e allo stesso tempo per la riduzione delle emissioni. Questo sfidante obiettivo viene perseguito articolando il proprio impegno in due direzioni principali: ottimizzare le carat-teristiche di eco-compatibilità dei propulsori convenzionali e sviluppare sistemi di trazione alternativi. Il piano di sviluppo motoristico che ne deriva da un lato prevede l’identificazione di soluzioni di prossima realizzazione (2010-2012), dall’altro è proiet tato verso attività di tipo esplorativo su fu ture tecnologie (vedere anche pagina 62). Per i motori diesel, FPT sta lavorando sull’I-Efficiency, che consiste in una serie di interventi mirati a ridurre gli attriti del propulsore e ottimizzare ulteriormente l’efficienza.Nell’ambito dei motori a benzina, invece, una delle innovazioni più rilevanti in termini di downsizing, ossia di riduzione del peso e delle dimensioni, è il motore bicilindrico TwinAir che consente una riduzione dei consumi e, di conse-guenza, delle emissioni di CO2, nonché il rispetto dei futuri limiti di emissione Euro 6, con prestazioni pari ai motori di cilindrata maggiore. Questo nuovo motore benzina è caratterizzato dal passaggio da un propulsore tradizionale a 4 cilindri a uno a 2 cilindri da 900 cc. Sarà disponibile nelle versioni aspirata, turbo e a doppia alimentazione metano-benzina e verrà inoltre dotato del sistema elettronico di gestione delle valvole d’aspirazione MultiAir (vedere anche pagine 65-66). Un ulteriore sviluppo della ricerca sul bicilindrico è costituito dall’abbinamento del turbo alla doppia alimentazione metano-benzina, che assicura ottime presta- zioni in termini di “fun-to-drive” e un livello di emissioni di CO2 ancora più basso. Nel piano di sviluppo di soluzioni per contribuire alla riduzione dei consumi e quindi delle emissioni di CO2, FPT Powertrain Technologies è proiettata anche

sull’evoluzione delle trasmissioni. Infatti, la trasmissione a doppia frizione a secco (DDCT - Dual Dry Clutch Transmission) in fase finale di sperimentazione, oltre a migliorare notevolmente il comfort di guida, consente un’effettiva riduzione dei consumi. Nella direttrice dello sviluppo dei sistemi di trazione alternativi in virtù del successo riscosso fino a oggi dalle motorizzazioni a metano, FPT da un lato ha deciso di rendere i motori già esistenti ancora più ecologici (come la prossima versione del Cursor CNG per gli autobus, che dimostra in anticipo il rispetto dei futuri limiti di emissione previsti dalla normativa europea); dall’altro ha avviato l’evoluzione dei motori light duty a metano, sviluppando soluzioni turbo, che consentono un notevole incremento delle prestazioni a fronte di emissioni estremamente contenute. Le attività di tipo esplorativo su future innovazioni tecnologiche condotte dalla di -

TECNOLOGIAPULITA

TwINAIR -30% DI EMISSIONI DI CO2

RISPETTO A UNMOTORE CON LE

S T E S S E PRESTAZIONI

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vi sio ne Powertrain Research & Technology di FPT sono indirizzate verso la sperimenta-zione di un prototipo di motopropulsore ibrido, per ora non finalizzato alla pro-duzione. Questa solu zione prevede l’accop- piamento del bicilindrico TwinAir al Dual Dry Clutch Transmission, con l’integrazione di un motore elettrico calettato su uno dei suoi due alberi primari. Architettura che consente la realizzazione di un propulsore ibrido di tipo “torque-split”, dove la coppia del motore termico si combina con quella del motore elettrico e consente tutte le

tipiche funzionalità della trazione ibrida con un ingombro, però, estremamente compatto. Le attività di Ricerca e Sviluppo in FPT non sono solo focalizzate al settore automotive, ma il know-how acquisito viene esteso anche ad altri campi, in particolare a quello industriale. È in corso, infatti, un graduale trasferimento ai motori Heavy Duty per i veicoli commerciali e industriali di tecnologie consolidate per l’auto (come il Common Rail di ultima generazione e il filtro antiparticolato).

MISCELE METANO E IDROGENOIl Gruppo ritiene che il passaggio intermedio verso le tecnologie basate sull’idrogeno possa essere rappresentato dal metano, nel suo possibile impiego nei motori a combustione interna in miscela con l’idrogeno stesso. Infatti, essendo entrambi combustibili gassosi, le tecnologie sviluppate per la distribuzione del metano, sia nel settore auto sia nelle infrastrutture, possono costituire la piattaforma di partenza ideale per il graduale ingresso dell’idrogeno nel settore dei trasporti.L’esperienza sul metano, maturata dal Centro Ricerche Fiat (CRF) e da FPT Powertrain Technologies, ha permesso l’avvio di due importanti progetti di indagine, uno focalizzato sulle city car (Panda miscela metano/idrogeno) e l’altro sui veicoli commerciali leggeri (EcoDaily Idrometano). A fine 2009 è stata consegnata in Italia alla Regione Lombardia la prima flotta sperimentale di Panda alimentate a miscela di metano e idrogeno. Le vetture sono state realizzate dal consorzio costituito da CRF, Eni, FAST, NCT e Sapio. Nell’ambito del progetto è prevista anche la realizzazione di due stazioni di rifornimento della miscela di metano/idrogeno nel comune di Milano. Lo scopo della flotta sperimentale è quello di fornire i dati necessari a certificare i vantaggi sia sotto il profilo ambientale sia sotto quello energetico. Sempre nel 2009, Iveco ha presentato l’EcoDaily Idrometano, realizzato nell’ambito del progetto promosso dall’Autostrada del Brennero (A22) che punta a rendere disponibili il metano e l’idrogeno con un distributore ogni 100 km lungo la tratta autostradale Monaco (Germania) - Modena (Italia). Il primo impianto per produrre l’idrogeno verrà realizzato a Bolzano, utilizzando l’energia prodotta da una centrale idroelettrica, e permetterà la produzione di 240 Nm3/h di idrogeno, sufficiente ad alimentare oltre 100 Iveco EcoDaily Idrometano. Alimentato da una miscela di metano con idrogeno fino al 30% in volume, adotta un sistema di controllo che modifica i parametri di funzionamento del motore in tempo reale in funzione della composizione effettiva della miscela, per assicurare una resa efficiente del motore e la riduzione delle emissioni di CO2 e di altre sostante inquinanti.

Al fine di realizzare veicoli sempre più sicuri e confortevoli e al contempo di ridurre le emissioni, l’innovazione del Gruppo Fiat è fortemente rivolta allo studio di soluzioni di architettura veicolo che soddisfino le nuove esigenze di mobilità. Fiat Group Automobiles ha sintetiz zato questo impegno attraverso la progettazione e l’applicazione di materiali più adatti per ogni specifica funzione nella nuova Alfa Romeo Giulietta. La vettura nasce su

un nuovo pianale realizzato per soddisfare le richieste degli ultimi rating di sicurezza e garantire una migliore abitabilità, si adatta inoltre a soluzioni di sospensione innovative e consente l’installazione di motopropulsori di ultima generazione. Per ottenere questi risultati, nella progettazione della vettura si è fatto largo utilizzo di acciai con elevate caratteristiche meccaniche, i cosiddetti acciai ultra alto-resistenziali (UHSS). L’applicazione è stata estesa a

ARCHITETTUREVEICOLO LEGGERE

E MODULARII NNOVAT IVAARCh ITETTURA “COMPACT”PER LA GIULIETTA

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88 INNOVAZIONESOSTENIBILE

APPROCCIOINTEGRATOALLO SVILUPPOSOSTENIBILE

Per il Gruppo Fiat progettare prodotti che proteggano il guidatore, i passeggeri e allo stesso tempo salvaguardino la sicurezza di tutti gli utenti della strada rappresenta una sfida quotidiana e un impegno nei confronti della comunità. In tal senso, la ricerca e lo sviluppo di dispositivi innovativi si basa su tre direttrici fondamentali, integrate tra loro:n assicurare le condizioni migliori per evitare

il rischio di collisione o di uscita dalla carreggiata (sicurezza preventiva);

n contribuire attivamente, nel momento di difficoltà, a impedire o limitare l’incidente (sicurezza attiva);

n offrire una protezione ottimale a tutte le persone quando avviene lo scontro (sicurezza passiva).

Infatti, secondo le previsioni di ERTRAC

(European Road Transport Research Advisory Council), un approccio meto-dologico che integri tutti i dispositivi di sicurezza a bordo del veicolo può portare a una notevole riduzione degli incidenti stradali mortali.

SISTEMI DI aSSISTENza avaNzaTIIl Gruppo Fiat è attivo soprattutto nella ricerca di soluzioni per la prevenzione degli incidenti e nello sviluppo di sistemi capaci di supportare il guidatore nelle manovre e nelle situazioni critiche.A questo scopo, il Centro Ricerche Fiat (CRF) sviluppa e sperimenta nuove soluzioni di sistemi di ausilio alla guida per i veicoli del Gruppo, nell’ambito dell’iniziativa Preventive Safety Best in Class, il cui focus, nel 2009,

SICUREzzAINTEGRATA

tutte quelle parti della struttura in cui fosse possibile ridurre lo spessore delle lamiere pur garantendone, anzi elevandone, la resistenza e la capacità di assorbire l’energia degli urti. Inoltre, per assicurare un’ottimale modalità di deformazione delle strutture anteriori in caso di collisione, sono state realizzate parti in alluminio che uniscono leggerezza a stabilità nel collasso sotto carico.Guardando al futuro, il Centro Ricerche Fiat ha avviato lo studio di soluzioni per

pianali modulari adattabili sia alle

diverse trazioni, convenzionali e alternative, sia alle personalizzazioni richieste dalle varie tipologie d’uso (trasporto persone, consegna merci, ecc.). In quest’area di ricerca si inserisce, tra gli altri, il progetto MIMOSA (MIcrovettura con propul sione ecologica MOdulare e Sicura a elevata versAtilità di impiego) realizzato in collaborazione con l’Università italiana di Catania e l’azienda GGG Elettromeccanica, esperta nella produzione di veicoli speciali. Il progetto prevede la realizzazione di prototipi di microvetture compatte e sicure che, grazie al pianale modulare, offrono una soluzione ecologica e versatile per il trasporto di beni e persone in ambito urbano. La modularità è garantita dall’adozione di una soluzione “split-frame”, che prevede la separazione

netta del telaio dalla carrozzeria. Il telaio portante carrozzato (rolling chassis) garantisce maggiori prestazioni di

sicurezza, comfort e guidabilità; mentre la carrozzeria, collegata rigidamente al pianale, è realiz zata con pannelli polimerici ed è scomponibile in parti mobili per favorire la massima fles-sibilità d’uso.

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SERVIzI DI INFOMOBILITà: EASy RIDERIl progetto Easy Rider, proposto da Magneti Marelli, è risultato primo classificato per il tema della mobilità sostenibile nell’ambito del programma Industria 2015. L’obiettivo del progetto è implementare una rete interconnessa di veicoli e infrastrutture stradali intelligenti che abiliti l’erogazione di servizi di mobilità e sicurezza, per la gestione integrata del traffico pubblico e privato in ambito metropolitano ed extraurbano, al fine di decongestionare il traffico, ridurre le emissioni, aumentare la sicurezza stradale e diminuire i costi legati all’incidentalità. Il progetto coinvolge diversi partner, così da creare una filiera rappresentativa degli interessi nazionali sull’infomobilità applicata all’efficienza del trasporto e alla sicurezza stradale. Il partenariato, infatti, è costituito da rappresentanti di tutti i portatori di interesse del settore: gestori dell’infrastruttura stradale e della mobilità urbana, componentisti, service e content provider. Le tecnologie telematiche come Wi-Fi e WiMax a integrazione delle più convenzionali quali GPS, GPRS/EDGE e UMTS, consentiranno ai veicoli di comunicare tra di loro e con l’infrastruttura per servizi di sicurezza localizzati. La telematica permetterà di ricostruire lo scenario nel quale il veicolo si muove (virtual safety belt), garantendo informazioni a supporto di funzioni come il Collision Mitigation e la gestione integrata del traffico (platooning) e aumentando l’esattezza delle informazioni. Inoltre, consentirà ai veicoli di ricevere in tempo reale informazioni dinamiche dalla segnaletica stradale attiva (segnali stradali, semafori, ecc.) attraverso cui sarà possibile ricostruire con precisione l’orizzonte virtuale. Grazie a queste tecnologie si potrà informare il guidatore di imminenti pericoli o adottare strategie di controllo e regolarizzazione del traffico ottimizzate per migliorare la sicurezza e la viabilità.

è stato lo sviluppo dei sistemi di Collision Mitigation e Pre-crash per autovetture e mezzi commerciali leggeri e pesanti. È stato, infatti, realizzato un prototipo su base Fiat Bravo per la sperimentazione di questi sistemi in un contesto urbano.Il Collision Mitigation e il Pre-crash supporta-no il guidatore nelle situazioni di col-lisione inevitabile, dovute all’improvvisa presenza di un ostacolo o di un veicolo lento o fermo, rilevandone la posizione e la velocità relativa e intervenendo sul sistema frenante per evitare la collisione o per ridurre la velocità di impatto. In particolare, il Collision Mitigation è in grado sia di intervenire autonomamente per arrestare il veicolo sia di supportare e compensare l’azione frenante del guidatore, se inadeguata alla situazione di collisione rilevata. In caso di collisione inevitabile, grazie alle informazioni elaborate circa la posizione e la velocità dell’ostacolo, la funzionalità di Pre-crash è in grado di: pre-attivare i sistemi di ritenuta (come ad esempio i pre-tensionatori elettrici delle cinture di sicurezza) per mantenere gli occupanti del veicolo nella posizione migliore e più protetta per l’impatto e pre-allertare i sistemi di protezione (quali ad esempio gli airbag) per ottimizzarne i tempi e le modalità di intervento.La ricerca effettuata sui sistemi di assistenza alla guida riguarda anche i sensori di bordo e lo scambio di informazioni con le infrastrutture stradali e gli altri veicoli. L’obiettivo è quello di migliorare la percezione delle situazioni di pericolo, ridurre la distrazione e supportare il guidatore nelle situazioni critiche.Una delle attuali sfide della mobilità, infatti, è l’estensione dell’utilizzo delle tecnologie di comunicazione wireless per lo scambio di informazioni fra veicoli (Vehicle to Vehicle V2V) e tra l’infrastruttura stradale e i veicoli (Vehicle to Infrastructure V2I). La Commissione europea, che considera la sicurezza stradale e l’efficienza del traffico problemi di elevata rilevanza, ha deciso di supportare in modo consistente tre grandi progetti di ricerca su questi sistemi (SAFESPOT, CVIS e COOPERS) e numerosi altri piani collaterali per sviluppare le necessarie tecnologie e

architetture telematiche al fine di creare un sistema di scambio di informazioni.Il Centro Ricerche Fiat coordina SAFESPOT, uno dei più grandi progetti europei finanziati, che coinvolge 52 aziende di tutta Europa, tra cui le principali case automobilistiche, i maggiori fornitori automotive (tra cui Magneti Marelli) e numerosi operatori stradali. Il progetto mira a sviluppare tecnologie per la creazione di una rete di comunicazione interoperabile – capace di scambiare dati in modo affidabile tra veicoli e infrastruttura stradale – che in futuro possa fornire al guidatore informazioni fondamentali per la sicurezza preventiva, in tempo utile per non dover effettuare manovre di emergenza. I primi risultati riguardano la rete di comunicazione: è stato, infatti, sviluppato e sperimentato un protocollo di

V2V E V2I PERPROMUOVERELA SICUREZZA

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90 INNOVAZIONESOSTENIBILE

APPROCCIOINTEGRATOALLO SVILUPPOSOSTENIBILE

comunicazione per fornire messaggi periodici di base che aggiornano e diffondono in tempo reale informazioni relative alla posizione dei veicoli, alla velocità, all’accelerazione e altri dati essenziali per la sicurezza e per l’efficienza del traffico. Il contributo di Magneti Marelli si è focalizzato sulla sperimentazione di tecnologie che, migliorando la visione posteriore e laterale (surrounding vision), permettono al conducente di ampliare la per - cezione dell’ambiente circostante e aumen-tano, di conseguenza, la sicurezza durante le manovre a bassa velocità anche in caso di scarsa visibilità. Durante il 2009 le applicazioni per la prevenzione degli incidenti, basate sull’interazione tra prototipi di veicoli e infrastrutture stradali, sono state testate nei diversi siti dei Paesi europei coinvolti nel progetto SAFESPOT: Italia, Francia, Spagna, Olanda, Svezia, Germania. Il passaggio successivo sarà l’estensione dell’applica-zione alle aree sensibili (black spots), ovvero le strade nelle quali l’incidentalità media è molto alta.

ABS SUPERSTEER™ PER NEW HOLLAND L’innovativo ABS Supersteer™, realizzato da New Holland Agriculture in collaborazione con il Centro Ricerche Fiat, è stato premiato con la Medaglia d’Argento per l’Innovazione (Silver Medal for Innovation) durante Agritechnica 2009, il più importante salone europeo del macchinario agricolo. Il sistema è progettato per rispondere espressamente alle esigenze del mondo agricolo. Si tratta, infatti, di un’evoluzione della tecnologia ABS in grado di migliorare la capacità frenante, la manovrabilità e soprattutto la sicurezza durante i trasporti su strada specialmente in condizioni di bassa aderenza o di aderenza asimmetrica.L’ABS Supersteer™, che sarà disponibile sugli attuali e futuri trattori New Holland ad alta potenza e velocità come il T7000 Auto Command, permette di gestire individualmente i freni e sostituisce il convenzionale sistema a due pedali con un pedale singolo con controllo elettronico. Questa soluzione garantisce la frenatura su singola ruota a bassa velocità (come sui trattori convenzionali), ma la impedisce ad alta velocità aumentando così la sicurezza durante i trasferimenti. Inoltre, nelle operazioni a fine campo, il controllo automatico della frenata nella ruota interna consente manovre particolarmente strette senza che l’operatore debba agire sui freni, mentre l’ulteriore controllo di slittamento, sempre sulla ruota interna, previene i danni al suolo. Infine, la funzione Hill Holder (partenza assistita) aiuta le operazioni di ripartenza su forti pendenze, grazie all’azionamento automatico dei freni per impedire il movimento del trattore.

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Realizzare prodotti non solo sicuri, a bas-so impatto ambientale ed esteticamente gradevoli, ma anche comodi, resistenti, funzionali, riconfigurabili e che permettano un’interazione immediata con l’utilizzatore, rappresenta per il Gruppo Fiat un impegno costante. Per questo viene dato grande rilievo alla ricerca di soluzioni innovative volte a garantire la massima qualità in qualsiasi condizione e pensate per la mobilità individuale, per quella collettiva e per i mezzi professionali. A tal fine, Iveco ha progettato lo Stralis Engage, concept presentato per la prima volta alla fine del 2008 durante il Salone Internazionale dei Veicoli Industriali di Hannover e che nel 2009 ha preso parte a diversi eventi internazionali. Il progetto è nato dalla volontà di offrire mezzi pesanti a lunga percorrenza costruiti intorno al conducente e dotati di contenuti sempre più all’avanguardia. Infatti, i clienti di questo tipo di mezzi, pur continuando a richiedere efficienza e affidabilità, hanno bisogno di veicoli in grado di abbinare soluzioni ad alto contenuto tecnologico con una fruibilità semplificata dei vari sistemi. Per soddisfare queste esigenze, gli aspetti più innovativi del concept riguardano gli interni, che interpretano le funzioni di guida e quelle di ufficio e casa, con un linguaggio innovativo e distintivo basato sulla percezione sensoriale. In particolare, la plancia è stata completamente riprogettata all’in-segna di una interazione uomo-macchina istintiva, efficace e sicura. Il concept, è ad esempio dotato di un quadro strumenti a cristalli liquidi completamente riconfigurabile – che presenta in modo semplice e immediato le informazioni quando servono – e di una consolle centrale integrata dotata di pulsanti a sfio-ramento. Un altro campo di sfida dello Stralis Engage è quello dell’illuminazione degli interni, dove è stata usata la tecnologia led in modo non convenzionale per

identificare gli spazi e i comandi, creando un’atmosfera domestica e rilassante, a tutto vantaggio del comfort e della sicurezza. Gli esterni dell’Engage sono stati elaborati a partire dallo Stralis AS e sono caratterizzati da uno stile aggressivo, che nasconde un’aerodinamica ottimizzata tramite spoiler e appendici anteriori e laterali che mi-gliorano il flusso dell’aria, limitando vortici e resistenza con una riduzione dei consumi stimata tra il 2 e il 3%.Infine, il prototipo è equipaggiato con dispositivi di sicurezza preventiva molto avanzati tra cui: l’Adaptive Cruise Control di seconda generazione per la sicurezza longitudinale; il Lane Departure Warning, sistema che segnala all’autista il cambio di corsia non intenzionale; il Blind Spot Monitoring, sistema di sensori a ultrasuoni disposti sulla parte frontale e laterale destra del veicolo, che avvertono della presenza di eventuali pedoni nella zona d’ombra.

QUALITàPERCEPITA

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92 INNOVAZIONESOSTENIBILE

APPROCCIOINTEGRATOALLO SVILUPPOSOSTENIBILE

Al fine di trovare soluzioni per una mo-bilità urbana ed extraurbana realmente sostenibile e di contribuire in maniera attiva alla riduzione del traffico e al miglioramento della viabilità, il Gruppo Fiat realizza progetti concreti che riguardano sia i mezzi pubblici sia i veicoli privati.A livello europeo, nell’ambito dell’inno-vazione per la mobilità sostenibile si sta promuovendo un filone di ricerca dedicato all’analisi dei servizi infotelematici destinati alla fluidificazione del traffico, alla razionalizzazione logistica e alla riduzione delle emissioni.

In questo ambito, Magneti Marelli ha proposto il progetto Active Green Driving, che prevede l’utilizzo di un cambio automatico AMT Freechoice in abbinamento con una centralina EMS (Engine Management System) e un sistema di navigazione evoluto capace di interpretare le condizioni del percorso “leggendo” mappe dettagliate, che ripor-tano anche alcune caratteristiche topo-logiche della strada (pendenza, curvatura) e offrono la possibilità di individuare gli incroci.Inoltre, i sensori posizionati sulla vettura forniscono altri parametri che, una volta decodificati dalla centralina, permettono

di definire un orizzonte virtuale capace di dare indicazioni in tempo reale sulla condotta di guida e suggerire uno stile più rispettoso dell’ambiente. In alternativa, si potrà decidere di guidare in modalità completamente automatica permettendo al sistema di definire velocità e percorso, grazie a un cruise control a velocità variabile che modifica automaticamente lo stile di guida in base alle condizioni del percorso. Per quanto riguarda i trasporti pubblici, invece, Iveco ha sviluppato Hynovis, un

concept che si basa su un autobus di 12 metri, con l’obiettivo sia di ridurre le emissioni inquinanti sia di aumentare la capacità di trasporto persone senza incrementare il peso del veicolo. Hynovis adotta una motorizzazione diesel abbinata in parallelo a un sistema idraulico: questo tipo di propulsione ibrida permette il recupero di energia in frenata e, in accoppiata al sistema Start&Stop, consente una riduzione fino al 15% delle emissioni di CO2. Il sottodimensionamento del motore termico, l’alleggerimento della struttura portante mediante materiali e tecnologie innovative e l’uso di pneumatici appositamente progettati di dimensioni

SOLUzIONI PERLA MOBILITà

URBANA

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ridotte e dalla diminuita resistenza al rotolamento, hanno portato alla riduzione del peso del veicolo di circa una tonnellata con una diminuzione delle emissioni di CO2 di un ulteriore 8%. Inoltre, l’adozione di un’architettura intelli-gente e l’utilizzo di pneumatici molto piccoli hanno permesso l’allargamento

del corridoio centrale fino al livello dei passaruote inferiori, consentendo il tra-sporto di nove persone in più rispetto a un tradizionale autobus da 12 metri e una maggiore fluidità di movimento durante la salita e la discesa dei passeggeri, soluzione che porta a una riduzione dei tempi di fermata del mezzo.

L’INNOVAzIONE SECONDO I GIOVANI Nell’ambito delle iniziative del Gruppo Fiat di sviluppo e supporto all’innovazione e di valorizzazione di giovani talenti, è proseguita l’attività di Ferrari per il finanziamento di sei borse di studio, da assegnare tramite concorso internazionale a giovani laureati/laureandi in Ingegneria, Fisica, Architettura e Human Factors. Le borse di studio, della durata di 12 mesi, sono orientate allo sviluppo di tematiche di innovazione. I vincitori dovranno, infatti, elaborare un progetto di ricerca relativo alle aree tematiche della diminuzione del peso, della riduzione del CO2 e dell’interfaccia uomo-macchina.Inoltre, Case IH nel corso del 2009 ha lanciato una sfida ai giovani esperti di agraria, organizzando Agri-Future 2020, concorso europeo finalizzato all’individuazione di idee concrete in grado di rendere più efficienti le future pratiche agricole. I giovani partecipanti hanno elaborato diversi progetti innovativi: i tre migliori sono stati presentati ad Agritechnica, il principale salone agricolo europeo. I temi innovativi dei progetti selezionati hanno riguardato: flotte di macchine per l’agricoltura funzionanti senza operatore a bordo, in grado di rilevare le condizioni del terreno e conseguentemente distribuire fertilizzanti o antiparassitari; conversione del metano emesso dagli allevamenti zootecnici in energia e, infine, semina di colture miste su un singolo appezzamento così da aumentare la resa energetica e migliorare la protezione del suolo. Il successo dell’iniziativa ha portato Case IH a riproporre il concorso anche per il 2010.

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94 FABBRICHE EPROCESSINON PRODUTTIVI

APPROCCIOINTEGRATOALLO SVILUPPOSOSTENIBILE

FABBRICHE EPROCESSI NON PRODUTTIvIPer Fiat essere un grande Gruppo industriale significa anche agire responsabilmente e adoperarsi per minimizzare l’impatto delle proprie attività. Forte della convinzione che sia possibile conciliare le ambizioni di crescita del business con il rispetto per l’ambiente, Fiat continua a studiare e implementare soluzioni sempre più sostenibili.

La sostenibilità dei processi produttivi nel Gruppo Fiat si traduce in un approccio integrato che prende in considerazione tutte le possibili implicazioni ambientali in ogni fase del ciclo vita dei prodotti: dalla progettazione (scelta dei materiali, valutazione delle caratteristiche tecniche dei componenti) alla produzione, all’uso e al fine vita, includendo anche lo studio delle migliori strategie di approvvigionamento e distribuzione.

oRGaNIzzazIoNE a TuTEla DEll’aMbIENTEPer garantire l’attuazione delle politiche e delle Linee Guida, tutti i Settori industriali si sono dotati di una specifica struttura organizzativa, mantenendo la responsabilità della gestione delle problematiche ambientali integrata con quella degli aspetti relativi alla salute e alla sicurezza sul lavoro. Le strutture consultive Environment, Health & Safety (EHS) hanno lo scopo di operare in modo che l’impegno dei vertici di Settore sia correttamente attuato a livello locale.A livello di singolo sito produttivo, inoltre, sono presenti enti di staff che dipendono funzionalmente dall’ente centrale EHS del Settore. Nel 2009 il Comitato Ambiente – gruppo di lavoro composto dai responsabili EHS di ogni Settore – ha continuato a condividere le migliori pratiche, a definire gli obiettivi ambientali di Gruppo e a individuare le aree di miglioramento e i relativi progetti, lavorando in stretto contatto con i respon-

NUOVE LINEE GUIDA AMBIENTALIAttraverso le nuove Linee Guida ambientali il Gruppo ha rinnovato il proprio impegno, definendo strumenti nuovi, efficaci e standardizzati per proseguire il proprio cammino nell’ottica di un miglioramento continuo.La gestione ambientale di Fiat mira, infatti, a preservare l’ambiente e la biodiversità e a contrastare i cambiamenti climatici attraverso sia un uso efficiente dell’energia e delle risorse naturali sia l’impiego di tecniche e tecnologie innovative.Le principali direttrici evidenziate nelle Linee Guida sono:n diminuzione delle emissioni inquinanti e di gas a

effetto serra attraverso la riduzione dei consumi di energia, l’applicazione di innovazioni tecnologiche e il ricorso a energie rinnovabili;

n utilizzo di materiali riciclati e imballaggi ecocompatibili e riutilizzabili;

n gestione responsabile dell’uso dell’acqua e impegno a ridurre le immissioni di sostanze pericolose;

n limitazione della produzione dei rifiuti e dell’uso di sostanze potenzialmente pericolose;

n tutela degli habitat naturali e della biodiversità nelle aree adiacenti ai siti produttivi;

n prevenzione degli incidenti ambientali;n utilizzo del Life Cycle Assessment per valutare

l’impatto dei processi;n adozione di processi logistici a basso impatto

ambientale; n protezione dell’ambiente come responsabilità di

tutte le persone del Gruppo;n coinvolgimento della catena di fornitura.

SISTEMADI GESTIONEAMBIENTALE

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96 FABBRICHE EPROCESSINON PRODUTTIVI

APPROCCIOINTEGRATOALLO SVILUPPOSOSTENIBILE

sabili della gestione energetica di ogni Settore e con l’Unità di Sostenibilità.Per supportare l’attività del Comitato e di tutti coloro che nei diversi stabilimenti si occupano della gestione ambientale, è stata creata una piattaforma informatica che garantisce l’accesso a documenti a sostegno dei programmi di certificazione ambientale ISO 14001 (linee guida, procedure, ecc.), strumenti operativi del World Class Manufacturing, best practice e informazioni relative ai sistemi di misurazione delle prestazioni ambientali.

CERTIFICAzIONE DEI PROCESSIIl Gruppo Fiat si propone di estendere e, dove già attivo, di migliorare il Sistema di Gestione Ambientale conformemente ai requisiti dello standard internazionale ISO 14001.La certificazione esterna è infatti garanzia di omogeneità organizzativa e procedurale indispensabile per il raggiungimento di obiettivi di Gruppo.Con l’intento di rendere uniforme il sistema di regole, nel 2009, dopo aver analizzato i differenti sistemi di gestione delle tematiche ambientali di ogni stabilimento, è stato definito uno standard omogeneo adattabile ai diversi Settori. Tale iniziativa rappresenta un passo importante nel percorso di conseguimento delle certificazioni ISO 14001 che per i siti produttivi europei sono previste entro la fine del 2010 e per i restanti siti nel mondo entro la fine del 2012.Dal 2010 il Sistema di Gestione Ambientale del Gruppo sarà progressivamente inte-grato anche con quanto prescritto dalla norma UNI CEI EN 16001, relativa ai sistemi di gestione dell’energia, che prevede una maggiore attenzione al rispar-mio e all’efficienza energetica dei processi industriali, contribuendo così alla riduzione delle emissioni di CO

2.Si segnala che, nel corso del 2009, il Gruppo Fiat nel mondo non ha registrato casi di sversamenti significativi.

MONITORAGGIO DELLA PERFORMANCE AMBIENTALEUn’efficiente gestione ambientale richiede un sistema strutturato di monitoraggio dei fondamentali indicatori di performance (KPI - Key Performance Indicator).La misura zione dei risultati delle iniziative realizzate è infatti indispensabile per valutarne l’efficacia e per definire piani di miglioramento.Nel 2009 il sistema gestionale dei KPI am-bientali di Fiat Group Automobiles (FGA), che negli anni scorsi è stato sottoposto a un processo di revisione per renderlo più ac-curato ed efficiente, è stato esteso agli altri Settori del Gruppo. La mappa dei KPI mo-nitorati è stata così ampliata e allineata alle richieste dei principali standard di rendicon-tazione e a quelli delle agenzie di rating.Sempre nel 2009 è stato sviluppato, ed esteso a ogni sito produttivo, lo Standard Aggregation Data, applicativo per il mo-nitoraggio e la rendicontazione degli indica-tori. Il nuovo strumento informatico permette l’elaborazione di tutti i dati raccolti a livello di singolo sito produttivo, evidenziando gli andamenti e il grado di raggiungimento de-gli obiettivi fissati. Le performance dei diversi siti produttivi sono pertanto costantemente confrontate sia tra loro sia con quelle di al-tri gruppi industriali del settore automotive. Grazie a tali attività, in questa edizione del Bilancio di Sostenibilità sono presentati per la prima volta indicatori di performance ambientale normalizzati, al fine di garan-tire la confrontabilità del dato negli anni e permettere valutazioni sugli andamenti ge-stionali. Poiché nel Gruppo coesistono pro-duzioni molto diverse (vetture, camion, mac-chine per le costruzioni e per l’agricoltura, motori, componenti, ecc.), non è possibile esporre dati normalizzati a livello di Grup-po. Inoltre, anche all’interno di alcuni Settori (es. Teksid e FPT) la presenza di differenti linee produttive ha reso necessaria l’adozio-ne di più parametri di normalizzazione. Nel seguente Bilancio si riportano i dati norma-lizzati per FGA; per gli altri Settori si rimanda a http://sostenibilita.fiatgroup.com

123CERTIFICAZIONIISO 14001

55.000 DIPENDENTI F O R M A T IIN ECOLOGIAPER UN TOTALE DI126.000 ORE

(1) L’importo comprende solo le spese e gli investimenti direttamente realizzati dalle Società del Gruppo Fiat nel mondo per iniziative e innovazioni impiantistiche finaliz-zate alla prevenzione, riduzione e controllo degli impatti ambientali del processo produttivo, anche conseguenti ad adempimenti normativi.

54 MILIONI DI EURO PER SPESE E INVESTIMENTI PER LA PROTEZIONE DELL’AMBIENTE(1)

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Ormai da alcuni anni il Gruppo Fiat ha scelto di allinearsi a uno dei migliori standard di produzione a livello mondiale, il World Class Manufacturing (WCM). Si tratta di un modello integrato che riguarda l’organizzazione della fabbrica nel suo complesso: dalla gestione degli aspetti ambientali e di sicurezza sul lavoro, alla manutenzione, fino alla logistica con particolare attenzione all’eliminazione degli sprechi. Il WCM si applica a tutti gli ambiti della produzione con l’obiettivo di ottimizzare i risultati attraverso il miglioramento continuo dei processi e della qualità del prodotto, il controllo e la progressiva riduzione dei costi di produzione, la flessibilità di risposta alle esigenze del mercato e il coinvolgimento e la motivazione delle persone.Il sistema ruota attorno a dieci pilastri tecnici e a dieci pilastri manageriali. Un audit esterno valuta il grado di applicazione dello standard

raggiunto dallo stabilimento e stabilisce così un punteggio che si traduce in quattro tipi di certificazione: bronzo, argento, oro e world class. Alla fine di dicembre 2009 erano 114 gli stabilimenti del Gruppo coinvolti nel programma WCM di cui 17 avevano raggiunto il livello bronzo e sei quello argento. Tutte le attività sono orientate alla realizzazione di progetti i cui obiettivi sono: zero incidenti, zero sprechi, zero guasti e zero magazzino, che si traducono in creazione di valore per l’azienda e soddisfazione per il cliente.Con il WCM la tradizionale rendicontazione è sostituita dal “Cost Deployment”, che costituisce la bussola del sistema nel suo complesso. Basato su una sistematica analisi delle perdite e degli sprechi, stabilisce un ordine di priorità e progettualità degli interventi e consente la rendicontazione finale dei risultati.

WORLD CLASSMANUFACTURING 114 SITI

P R O D U T T I V I DEL GRUPPO ADOTTANO IL SISTEMA wCM

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98 FABBRICHE EPROCESSINON PRODUTTIVI

APPROCCIOINTEGRATOALLO SVILUPPOSOSTENIBILE

Per quanto riguarda le dimensioni “Ambiente” e “Sicurezza” lo standard si basa su un approccio di prevenzione dei rischi. In caso di incidente, il WCM prevede una rigorosa analisi delle cause che lo hanno generato e l’applicazione della procedura più appropria-ta a evitarne il riaccadimento.Il World Class Manufacturing fonda il suo successo sulla partecipazione delle persone che sono periodicamente coinvolte in percorsi di formazione mirati.Il contributo di tutti coloro che lavorano nel Gruppo è continuamente stimolato e ogni suggerimento ascoltato e valutato nella sua applicazione. Nel 2009, mediamente ogni dipendente ha presentato 13 suggerimenti per un totale di 890 mila proposte di miglioramento di processo.

Nel 2009 il Gruppo Fiat ha dato vita al suo primo piano d’azione energetico: un programma quinquennale che prevede la riduzione del 15% del consumo di energia e delle relative emissioni di CO2 nel periodo 2010-2014, con alcune differenziazioni tra i diversi Settori di attività. Completa il programma l’impegno alla certificazione del sistema di gestione energetica dei siti produttivi europei del Gruppo secondo la norma UNI CEI EN 16001.Considerando lo scenario di medio termi-ne, che prevede un aumento del costo dell’energia, il piano di azione, oltre che migliorare l’impronta ambientale del Gruppo, ne migliorerà anche la redditività grazie alla riduzione della spesa energetica.I principali punti del piano sono:n aumento dell’efficienza energetica dei

mezzi di produzione;n acquisto di energia certificata proveniente

da fonti rinnovabili quale il solare, l’idro-elettrico, l’eolico e le cogenerazioni ali-mentate a biomassa;

n estensione del sistema di gestione energetica “Energy Monitoring &

Targeting” di Fiat Group Automobiles agli altri Settori, consentendo così un controllo puntuale del consumo di energia;

n attenzione all’efficienza energetica anche nella progettazione di nuovi impianti;

n creazione di un unico centro di compe-tenza per la gestione dell’energia per assicurare la trasversalità dei progetti e la creazione di sinergie tra i Settori;

n sensibilizzazione delle persone.Sono numerosi i progetti che, coinvolgendo tutti i vettori energetici, migliorano l’efficienza dei siti produttivi.Le principali aree di azione individuate sono:n recupero di calore dai gas dei fumi;n miglioramento dell’isolamento termico;n illuminazione LED (Light Emitting Diode -

diodo a emissione luminosa) e controllo remoto;

n impiego di motori elettrici a più alta efficienza;

n installazione di inverter su motori elettrici;n riduzione delle perdite di aria compressa

e vapore;n installazione di by-pass sulle reti di di-

stribuzione.

GESTIONEENERGETICA

E LOTTA AICAMBIAMENTI

CLIMATICI

-15%DEL CONSUMO DIENERGIA E DELLEEM IS S ION IDI CO2

NEL 2014

Page 100: Responsabilità economica, ambientale e socialesostenibilità ambientale e sociale e ha raggiunto gli obiettivi fissati lo scorso anno, comunicati con la pubblicazione del primo Piano

99

CoNSuMI DI ENERGIa ED EMISSIoNINel 2009 è stata avviata la rendicontazione, dettagliata per fonte, dei consumi energetici indiretti nonché delle relative emissioni di CO2. Per non perdere la confrontabilità del dato nel tempo, il dettaglio dei consumi energetici è illustrato sia in modo aggregato (consumi diretti più indiretti) sia separatamente tra diretti e indiretti. Il dettaglio per fonte, suddiviso in rinnovabili e non rinnovabili, relativamente ai consumi diretti è disponibile solo per il 2009.Per quanto riguarda le emissioni di CO2 ci si è avvalsi delle indicazioni e degli standard definiti dal GHG Protocol e, in particolare per il calcolo delle emissioni indirette, sono stati utilizzati i fattori di emis sione pubblicati nel novembre 2009 dall’International Energy Agency. Per il primo anno sono illustrate

separatamente le emissioni derivanti da impianti di proprietà da quelle derivanti dal consumo di energia prodotta da terzi e utilizzata nei siti del Gruppo.Il Gruppo Fiat rendiconta le sole emissioni di CO2 relative ai consumi di energia, poiché rappresentano le principali emis-sioni di gas a effetto serra.Nel corso del 2009 i siti produttivi di Fiat Group Automobiles (FGA) nel mondo hanno conseguito rilevanti risultati in termini di riduzione dei consumi energetici per vettura prodotta. Gli obiettivi pianificati sono stati superati e l’indice di consumo energetico per vettura prodotta è diminuito del 6,3% passando da 5,50 a 5,15 GJ. Il risultato per il 70% è imputabile a interventi gestionali. In particolare per gli stabilimenti italiani l’attività produttiva è

Totale non rinnovabilie rinnovabili 9.429.304Totale non rinnovabili 9.394.316

di cui Gas naturale 8.402.351di cui Gasolio 107.267di cui GPL 126.150di cui Carbone 741.286di cui Olio ATZ 14.629di cui Olio BTZ 2.633

Totale rinnovabili 34.988di cui Biomasse 30.446di cui Fotovoltaico 900di cui Solare-termico 3.642

Totale non rinnovabilie rinnovabili 21.462.260Totale non rinnovabili 18.165.533

di cui Energia elettrica 10.142.132di cui Energia termica 6.504.697di cui altre Energie(1) 1.518.704

Totale rinnovabili 3.296.727di cui Energia elettrica 3.208.837di cui Energia termica 41.289di cui altre Energie(1) 46.601

Consumo diretto di energia per fonte (GJ)Gruppo Fiat mondo

Consumo indiretto di energia per fonte (GJ)Gruppo Fiat mondo

Consumo diretto e indiretto di energia (GJ) Gruppo Fiat mondo 2009 2008 2007Numero siti nel mondo 179 171 150Energia elettrica 13.350.969 15.773.826 14.956.380Gas naturale 8.402.351 9.629.592 8.722.445Altri combustibili (2) 1.022.411 1.149.971 1.107.315 (4)

Altri vettori energetici(3) 8.115.833 9.163.953 9.437.417Totale 30.891.564 35.717.342 34.223.557 (4)

(1) Comprende vettori secondari: energia frigorigena, aria compressa e surpressa.(2) Comprende olio ATZ (Alto Tenore di Zolfo), olio BTZ (Basso Tenore di Zolfo), gasolio, carbone, GPL (Gas di Petrolio Liquefatto) e biomasse.(3) Comprende l’energia termica e frigorigena, aria compressa e surpressa ed energie rinnovabili (fotovoltaico e solare-termico).(4) Il valore corregge e pertanto differisce da quello pubblicato nel Bilancio di Sostenibilità 2008.

11%DELL’ENERGIACONSUMATA DALG R U P P OPROVIENE DA FONTI

RINNOVABILI

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100 FABBRICHE EPROCESSINON PRODUTTIVI

APPROCCIOINTEGRATOALLO SVILUPPOSOSTENIBILE

2005

6,38 6,40

5,685,50

5,30

4,51-15%

5,15

2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012

Obiettivo atteso

Obiettivo 2014

Obiettivo raggiunto

2013 2014

stata pianificata migliorando e adattando l’utilizzo degli impianti alle richieste del mercato, bilanciando in maniera opportuna gli assetti di funzionamento. Mentre l’installazione sugli impianti di sistemi tecnologici più efficienti (utilizzo di inverter, ricorso a motori elettrici più efficienti, estensione di sistemi di telegestione, ecc.) ha contribuito per circa il 30%. Le riduzioni energetiche sono state pari a circa 925 mila GJ, che equivalgono a 80 mila tonnellate di CO2 risparmiata. Considerando che i consumi di energia sono un fattore di produzione variabile indirettamente correlato all’andamento delle autovetture prodotte e che il numero di autoveicoli prodotti è risultato sostanzialmente equivalente all’anno precedente, il risultato raggiunto è ancora più significativo. La percentuale di energie rinnovabili utilizzate da FGA nel corso del 2009 è stata pari al 7% del totale dei consumi energetici. La quasi totalità è di origine idroelettrica certificata e utilizzata principalmente nello stabilimento brasiliano di Fiasa.Presso lo stabilimento italiano Sata di Melfi (Potenza), poi, nel corso del 2009 è entrato in funzione un nuovo impianto di cogenerazione, costruito dalla società Fenice (Gruppo EDF), che è capace di coprire l’80% dei consumi elettrici e buona parte

di quelli termici dell’intero sito produttivo. Grazie alla sua configurazione e al recupero del calore contenuto nei fumi della turbina a gas, il rendimento globale (energia elettrica e termica in rapporto al combustibile utilizzato) è, infatti, superiore all’80%.Anche nello stabilimento di Ferrari da giugno 2009 è operativo un impianto di trigenerazione che consente una copertura pressoché totale del fabbisogno aziendale di energia: la riduzione delle emissioni di CO2 rispetto all’anno precedente è stata del 15%.

Emissioni dirette e indirette di CO2 (t)Gruppo Fiat mondo

2009Siti produttivi 179

Totale Diretta Indiretta

Emissioni di CO22.571.811 549.608 2.022.203

2008Siti produttivi 171Emissioni di CO2 n.d. 631.119 n.d.

2007Siti produttivi 150Emissioni di CO2 n.d. 568.067(1) n.d.

Consumo totale di energia (GJ/vettura prodotta)Fiat Group Automobiles mondo-6,3%

DEL CONSUMO DIENERGIA PER VETTURA PRODOTTANEI SITI FGA MONDO

(1) Il valore corregge e pertanto differisce da quello pubblicato nel Bilancio di Sostenibilità 2008.

Page 102: Responsabilità economica, ambientale e socialesostenibilità ambientale e sociale e ha raggiunto gli obiettivi fissati lo scorso anno, comunicati con la pubblicazione del primo Piano

101

20082009

0,523

0,457

Nei siti produttivi di FGA nel mondo, le emissioni di CO2 per vettura prodotta nel 2009, rispetto all’anno precedente, sono diminuite del 12,6%. Tale risultato è conseguenza di una maggiore efficienza energetica e del miglioramento dei fattori di emissione tipici di ogni singola area geografica in cui Fiat Group Automobiles è presente. L’incidenza di quest’ultimo fenomeno è stato valutato mediamente intorno al 5% ed è dovuto alle innovazioni e migliorie introdotte nei sistemi di generazione termo- elettrica dei fornitori.

2009 2008 2007NOx SOx Polveri NOx SOx Polveri NOx SOx Polveri

Siti produttivi 179 179 179 171 171 171 150 150 150Totale 1.033,9 143,2 18,0 1.194,4 138,0 17,7 1.068,1(2) 133,7 (2) 16,7 (2)

Consumo totale di energia (GJ/vettura prodotta)Fiat Group Automobiles mondo

(1) Le emissioni di ossidi di azoto (NOx) e di zolfo (SOx) sono calcolate solo per i siti proprietari degli impianti di generazione dell’energia e si riferiscono ai consumi energetici. Sono pertanto da considerare come emissioni dirette. Nel corso del 2009 il Gruppo Fiat ha avviato il censimento di tutte le apparecchiature e gli impianti che contengono sostanze lesive dell’ozono ex Regolamento (CE) N. 1005/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio. Essendo il primo anno di rendicontazione, i dati risultanti dal censimento sono attualmente oggetto di analisi e saranno pubblicati nel prossimo Bilancio di Sostenibilità.(2) Il valore corregge e pertanto differisce da quello pubblicato nel Bilancio di Sostenibilità 2008.

Altre emissioni dirette(1) (t) Gruppo Fiat mondo

-12,6 % DELLE E M I S S I O N IDI CO2 PERV E T T U R A P R O D O T TANEI S IT I FGANEL MONDO

CO2 diretta e indiretta/vettura prodotta (t)Fiat Group Automobiles mondo

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102 FABBRICHE EPROCESSINON PRODUTTIVI

APPROCCIOINTEGRATOALLO SVILUPPOSOSTENIBILE

20082007

2009

2004

79,9

65,4

47,1 44,3

2005 2006

77,670,4

(COV) derivanti dagli impianti di vernicia-tura dei propri stabilimenti.Negli ultimi anni, a livello di Gruppo, si riscontra una progressiva riduzione dei COV che nel 2009 si attestano sul valore di 46,3 g/m2, con una riduzione del 41,5% rispetto al 2004 (79,1 g/m2) grazie soprattutto alle ottime performance di Fiat Group Automobiles (FGA), Magneti Marelli e Comau.A livello mondo, FGA è passata da 47,1 g/m2 nel 2008 a 44,3 g/m2 nel 2009 (-5,9%). Rispetto al 2004 (79,9 g/m2) la riduzione è stata del 44,6%.In particolare nei siti europei, FGA ha consolidato i risultati degli impianti di verniciatura denominati “a base acqua”.

di circa 400 milioni di euro. Grazie alle soluzioni tecniche adottate e allo standard metodologico in uso, FGA in Europa ha raggiunto eccellenti risultati, nonostante i ridotti carichi produttivi, la bassa saturazione impiantistica e le conseguenti attività incrementali di lavaggio impianti (causate da frequenti avviamenti e arresti dell’attività produttiva) ed è passata da 38,7 g/m2 nel 2008 a 37,5 g/m2 nel 2009 (-3,1%). Dal 2004 (74,4 g/m2) le emissioni sono state quasi dimezzate.

Emissioni di Composti Organici Volatili (g/m2)Fiat Group Automobiles mondo

Nel corso del 2009 il Gruppo Fiat ha continuato a ridurre le emissioni in atmosfera dei Composti Organici Volatili

Tali impianti, che utilizzano prodotti a minor contenuto di COV, nel triennio 2005-2007 hanno richiesto un investimento

EMISSIONIDI COMPOSTI

ORGANICI VOLATILI

Emissioni di Composti Organici Volatili (g/m2) Gruppo Fiat mondo

2009 2008 2007

Siti produttivi nel mondo 179 171 150COV 46,3 49,8 64,3

Page 104: Responsabilità economica, ambientale e socialesostenibilità ambientale e sociale e ha raggiunto gli obiettivi fissati lo scorso anno, comunicati con la pubblicazione del primo Piano

103

2006

20082007

2009

7,28 6,83 6,475,84

L’uso dell’acqua rappresenta un elemento fondamentale della gestione ambientale dei processi produttivi. Da diversi anni il Gruppo è impegnato nel preservare questa risorsa attraverso diverse attività. In particolare, nei siti produttivi che adottano il sistema World Class Manufacturing è stata ottimizzata la gestione delle acque in entrata e in uscita grazie a:n un’accurata analisi dei fabbisogni impian-

tistici (sia in termini di quantità sia di qualità delle acque) e dell’efficienza dei processi di trasformazione (riduzione degli eventuali sprechi);

n la promozione del riutilizzo della risorsa idrica nei processi aziendali e il riuso dopo il trattamento.

Nel 2009 la riduzione dei prelievi è dovuta,

Demand) e di circa il 64% per il COD (Chemical Oxigen Demand). Nel corso del 2010 sarà effettuata una mappatura degli stabilimenti presenti in zone in cui l’acqua è una risorsa scarsa e verrà definito un piano di attività per migliorare gli indici di ricircolo e riutilizzo.Con particolare riferimento a FGA, grazie a innovazioni di tipo impiantistico, si è registrata una progressiva e significativa riduzione dei consumi di acqua: -19,8% rispetto al 2006. L’indice di recupero, ossia il rapporto tra il ricircolo totale di acqua nel processo produttivo (243.120 103 m3/anno) e il relativo fabbisogno idri co (256.872 103 m3/anno), si attesta al 94,6%, evidenziando un trend di miglioramento costante negli anni (2005: 86,2%).

USO DELLEACQUE

Prelievi e scarichi idrici (103 m3/anno) Gruppo Fiat mondo 2009 2008 2007

Siti produttivi nel mondo 179 171 150Prelievida pozzo 15.515 16.525 16.349da acquedotto 17.704 17.621 18.706da acque superficiali 962 1.456 1.034altro 337 1.362 1.417Prelievo totale 34.518 36.964 37.506

Scarichiin acque superficiali 7.865 9.694 8.014in pubblica fognatura 13.256 19.381 19.917in altri recettori 3.863 2.094 2.238Totale scarichi idrici 24.984 31.169 30.169

oltre che a un minore livello produttivo, a una maggiore efficienza di utilizzo degli impianti.Il Gruppo considera inoltre prioritaria l’at-tenzione alla qualità delle acque scaricate che garantisce ampio rispetto dei limiti di riferimento normativi. Importante sottoli-neare che, negli stabilimenti italiani di Fiat Group Automobiles (FGA), i valori di scarico sono decisamente inferiori rispetto ai valori limite di legge previsti per gli scarichi in acque superficiali: del 36% per quanto riguarda il BOD (Biochemical Oxigen

Totale acque prelevate (m3/vetture prodotte)Fiat Group Automobiles mondo

-19,8%RISPETTO AL2006 DEL CONSUMO

DI ACqUA PER VETTURA PRODOTTA

NEI SITI FGANEL MONDO

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104 FABBRICHE EPROCESSINON PRODUTTIVI

APPROCCIOINTEGRATOALLO SVILUPPOSOSTENIBILE

2006

220,4

8,0

20072008

2009

226,8 229,2199,1

8,07,5

7,6

212,4 218,8 221,7

191,5

Nell’ambito del World Class Manufacturing sono state avviate numerose analisi volte a identificare le azioni necessarie al miglioramento della gestione dei rifiuti, con particolare riferimento alla ricerca e alla eliminazione dei possibili sprechi. I principi che guidano la gestione dei rifiuti negli stabilimenti del Gruppo sono:n riduzione della generazione (in termini

quantitativi) e della pericolosità (in termini qualitativi);

n adozione di programmi di formazione e sensibilizzazione sui comportamenti e modalità da seguire nella gestione quotidiana delle diverse tipologie di rifiuti;

n separazione dei rifiuti, per facilitare le operazioni di recupero e ricorso ad attività di recupero come preferenziali rispetto allo smaltimento;

n avvio allo smaltimento secondo la seguente gerarchia:n termovalorizzazione;n incenerimento;n trattamento (esclusa discarica e

termovalorizzazione);n discarica, come scelta residuale.

Nell’ultimo triennio si osserva una riduzione dei rifiuti avviati in discarica, dal 33,2% del 2007 al 27,7% del 2009.

GESTIONEDEI RIFIUTI

Rifiuti (t/anno) Gruppo Fiat mondo 2009 2008 2007

Siti produttivi nel mondo 179 171 150Rifiuti speciali non pericolosi 1.171.008 1.579.083 1.573.208Rifiuti speciali pericolosi 81.015 88.492 82.232Totale rifiuti generati 1.252.023 1.667.575 1.655.440

di cui rifiuti di imballaggio 117.944 148.375 128.331

Totale rifiuti smaltiti 447.874 639.378 653.220di cui termovalorizzazione 23.608 40.219 26.339di cui trattamento 77.357 80.590 77.271di cui discarica 346.909 518.569 549.610

% inviata in discarica 27,7 31,1 33,2

Totale rifiuti recuperati 804.149 1.080.588 1.080.836% di recupero dei rifiuti 64,2 64,8 65,3

Con particolare riferimento al Settore Fiat Group Automobiles (FGA), la riduzione dei rifiuti generati per vetture prodotte è da attribuire prevalentemente a una minore generazione dei rifiuti speciali non pericolosi i cui livelli per gli anni precedenti sono da imputare ad attività di reingegnerizzazione degli stabilimenti.Si segnala inoltre che nel 2009 nei siti di FGA mondo il 90,3% dei rifiuti è stato recuperato e che entro il 2012 questo indice salirà al 95%.

Rifiuti generati (kg/vetture prodotte)Fiat Group Automobiles mondo

n Rifiuti speciali pericolosi n Rifiuti speciali non pericolosi

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105

La tutela della biodiversità è di primaria importanza per uno sviluppo industriale sostenibile. È infatti fondamentale garantire l’equilibrio tra le attività antropiche e il contesto naturale, per conservarne la ricchezza ecologica. Questo impegno è ancora più forte laddove i siti produttivi sono localizzati all’interno di aree protette o a elevata biodiversità o in zone adiacenti.

Per tale motivo il Gruppo, con il supporto dell’Università degli Studi di Torino Dipartimento di Biologia Animale e dell’Uomo, entro il 2010 formulerà specifi-che Linee Guida e definirà il Fiat Group Biodiversity Value Index per conoscere e salvaguardare le specie protette e la biodiversità. L’applicazione dei principi guida è prevista per il 2011.

BIODIVERSITà

Siti produttivi adiacenti, limitrofi o compresi in aree protette(1) (nazionali, regionali, siti di importanza comunitaria, zone di protezione speciale, oasi, ecc.) o a elevata biodiversità

Settore Sito produttivo Paese Tipo di attività Superficie totale del sito in mq

CNH Curitiba Brasile Produzione di mietitrebbia,trattori e componenti

792.824

FPT Bourbon-Lancy Francia Produzione di motori medi e pesanti

211.678

FPT Verrone Italia Costruzione di cambi e pezzi di ricambio

1.809.540

Magneti Marelli Venaria Italia Produzione di sistemi diilluminazione e di scarico

246.390

Teksid Funfrap Portogallo Produzione di basamentimotore, collettori scarico,differenziali, carter turbine

103.960

Fonti idriche significativamente interessate(2) da prelievi e/o scarichi idrici dei siti produttivi del Gruppo nel mondo

Sito produttivo Fonte idricainteressata dal prelievo/scarico di acqua

Utilizzo Bacinoprotetto

Bacino aelevatovalore dibiodiversità

Acqua prelevata> 5% della portata media annua del corpo idrico

Acque reflue> 5% della portata media annua del corpo idrico

FGA Tychy (Polonia)

Fiume Korzenica Prelievo per processo tecnologico

no no si no

FPT Pratola Serra (Italia)

Fiume Sabato Scarico industrialee di acqua meteorica

no no no si

FPTBourbon-Lancy (Francia)

Fiume Loira Prelievo e scarico industriale e di acqua meteorica

si si no no

Magneti MarelliSistemi di illuminazioneJihlava (Rep.Ceca)

Affluente del fiume Gold

Scarico industriale no no no si

Teksid Carmagnola (Italia) Gora del Naviglio Scarico industriale no no no si

(1) Per area protetta si intende un’area geograficamente individuata che è destinata, disciplinata o gestita per raggiungere specifici obiettivi di conservazione. Un’area a elevato valore di biodiversità è un’area non soggetta a una disciplina legale, ma riconosciuta da organizzazioni governative e non, per la presenza di importanti biodiversità.(2) Le fonti idriche si intendono significativamente interessate da prelievi e/o da scarichi idrici se sono bacini protetti o a elevata biodiversità, oppure se sono interessate da prelievi e/o scarichi idrici in misura superiore al 5% della portata media annua del corpo idrico interessato. Sono state considerate solo le acque superficiali.

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106 FABBRICHE EPROCESSINON PRODUTTIVI

APPROCCIOINTEGRATOALLO SVILUPPOSOSTENIBILE

I processi logistici di un’azienda globale con sedi produttive e rete di concessionari e assistenza in tutto il mondo hanno un impatto non trascurabile sia sul conto economico sia sull’ambiente.

woRlD ClaSS loGISTICSDa diversi anni il Gruppo Fiat monitora la performance della propria logistica per renderla più efficiente e per studiare e adottare soluzioni di movimentazione sempre più ecosostenibili. World Class Logistics, infatti, è uno dei moduli del World Class Manufacturing e quindi un tassello essenziale sia del sistema di produzione sia della catena di fornitura improntati al miglioramento continuo.Per aumentare l’efficacia di questo pro-cesso, all’interno dell’ente Supply Chain Management di Fiat Group Automobiles (FGA), ormai da due anni è operativa una specifica funzione di collegamento tra produzione e sistema logistico. Si tratta di Logistic Engineering che, attraverso la reingegnerizzazione dei flussi dei materiali e l’applicazione del concetto “Just In Time”, ha il compito di ottimizzare i processi eliminando

le scorte e riducendo le movimentazioni per portare al punto di utilizzo solo quanto richiesto e solo al momento giusto. Da qui l’adozione di tecniche di rifornimento in sequenza (“just in sequence”), l’estensione di sistemi di richiesta del materiale basata sul consumo (“pull”), l’avvicinamento e l’integrazione dei fornitori, l’uso di soluzioni di trasporto operate con diverse modalità, la sostituzione progressiva di imballi “a perdere” con contenitori riutilizzabili, ecc. Logistic Engineering, inoltre, analizza e monitora sistematicamente la migliore concorrenza e le pratiche aziendali più efficaci per poi diffonderle e condividerle all’interno del Gruppo, grazie anche a un sito intranet dedicato. In questo modo è possibile estendere rapidamente ai diversi Settori progetti e soluzioni realizzati in applicazioni-pilota. Tale approccio assicura al Gruppo l’evoluzione del proprio sistema logistico con modalità sostenibili, in un’ottica di Green Logistics. In Fiat il trasporto di componenti e materiali verso gli stabilimenti (trasporto inbound) è gestito dal Gruppo, attraverso società di trasporto esterne, oppure direttamente dai fornitori. Il trasferimento dei mezzi dagli stabilimenti verso la rete distributiva (trasporto outbound), invece, è garantito dalla Società i-FAST Automobile Logistics S.r.l., di proprietà del Gruppo, o da aziende di trasporto esterne.

INIzIaTIvE PER RIDuRRE l’IMPaTTo aMbIENTalEPer ridurre l’impatto ambientale dei processi logistici, gli sforzi del Gruppo si concentrano su quattro direttrici prioritarie: n incremento di trasporti a ridotte emissioni;n impiego di soluzioni intermodali;n saturazione dei mezzi di trasporto; n riduzione dei materiali di imballo e di

protezione.

PROCESSILOGISTICI

KEy PERFORMANCE INDICATOR PER MISURARE L’IMPATTO DEI PROGETTI IN AMBITO LOGISTICOIn linea con il principio del World Class Logistics, secondo il quale la misurazione dell’impatto di ogni attività è essenziale per il processo di miglioramento, nel corso del 2009 è iniziato lo studio per la definizione di un set di Key Performance Indicator (KPI) ambientali standard che permetterà di valutare l’impatto dei diversi progetti avviati in ambito logistico. Nel 2010 il monitoraggio del set completo sarà applicato a Fiat Group Automobiles (FGA) per poi essere esteso agli altri Settori.Un primo risultato è stato la rendicontazione delle emissioni di CO2 relative al trasporto in Europa di materiali e vetture (circa il 60% delle auto fatturate nel mondo) gestito direttamente da FGA, che è stato quantificato in circa 190 mila tonnellate(1) e che ha registrato un risparmio di CO2 pari a circa il 10% rispetto alle modalità utilizzate nell’anno precedente, grazie all’adozione di diverse iniziative di miglioramento.

(1)La quantificazione dell’emissione di CO2 è stata effettuata in coerenza ai criteri del “The Greenhouse Gas Protocol - revised edition”, per quanto concerne il trasporto via strada e il modello di calcolo ambientale “IFEU Heidelberg” in relazione al tra-sporto via nave e via treno. Il dato è relativo al 100% del trasporto outbound per il perimetro Europa ed al 72% dei materiali. Per il momento non è disponibile il dato relativo alle emissioni totali derivanti dal trasporto di materiali/componenti forniti.

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107

Incremento di trasporti a ridotte emissioniPer il trasporto di componenti e materiali tra gli stabilimenti (inbound), dall’ottobre 2009 Fiat Group Automobiles (FGA) si avvale solo di mezzi a ridotte emissioni (Euro III-IV-V). Grazie all’inclusione di specifiche clausole nei contratti di trasporto, infatti, è stato interdetto l’accesso ai siti produttivi a tutti i mezzi con standard inferiore a Euro III.Anche Iveco ha ottenuto un importante

risultato con l’adeguamento a questa direttiva da parte dei fornitori che trasportano il 50% dei volumi. La movimentazione outbound in Europa avviene per circa il 33% delle vetture tramite mezzi con standard di emissione almeno Euro III. In particolare la flotta FGA, in forza alla Società i-FAST Automobile Logistics S.r.l., è composta esclusivamente da veicoli Euro III, Euro V, con una quota di questi ultimi che ha raggiunto l’80% (+19,4% rispetto al 2007).

Composizione della flotta di proprietà Fiat Group Automobiles per la consegna delle vetture alla rete europea

Impiego di trasporti intermodaliIl Gruppo Fiat da diversi anni promuove modalità di trasporto alternative a quello su gomma, con l’obiettivo di decongestionare il traffico stradale e ridurre le emissioni di CO2 nell’atmo-sfera. Infatti, coerentemente con l’analisi della dislocazione dei fornitori di compo-nenti e materiali oltre che della rete di distribuzione dei prodotti finiti, è continuato l’impegno del Gruppo a esplorare soluzioni che utilizzino diverse modalità di trasporto (strada, ferrovia, mare). Nel 2010 questa attività verrà potenziata grazie alla creazione di una funzione dedicata, all’interno di Logistic Engineering.Nonostante la riduzione dei volumi produt-tivi abbia limitato l’applicazione di soluzioni alternative, nel corso del 2009 Fiat Group Automobiles (FGA) ha continuato a perseguire l’estensione dell’intermodalità.

È stato attivato il trasporto ferroviario dei componenti sulla tratta Villanova d’Asti (Italia) - Kragujevac (Serbia) ottenendo una riduzione di circa 4,32 milioni di chilometri percorsi su strada, pari a circa 2.300 tonnellate di CO2 risparmiata. Inoltre, è stato ampliato l’utilizzo del treno per i trasporti di vetture sulle tratte Tychy (Polonia)-Anversa (Belgio), Tychy-Corbas (Francia) e Tychy-La Norville (Francia) ed è stata avviata una prima applicazione pilota sulla tratta Val di Sangro (Italia) - Savona (Italia). Come risultato si è ottenuta una riduzione di circa 13,3 milioni di chilometri percorsi via strada e di circa 10.620 tonnellate di CO2 risparmiata. Con questi interventi, il trasporto ferroviario in Europa arriva a rappresentare, complessivamente, circa il 12% del trasporto di materiali/componenti direttamente gestito da FGA e il 37% del trasporto di vetture.

20072008

2009

33%

22% 20%

67%

78% 80%

n Euro III n Euro V

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108 FABBRICHE EPROCESSINON PRODUTTIVI

APPROCCIOINTEGRATOALLO SVILUPPOSOSTENIBILE

Anche CNH - Case New Holland impiega soluzioni intermodali: nel periodo 2006-2009, grazie all’utilizzo del trasporto marittimo in sostituzione di quello su strada per il trasferimento dei mezzi verso

la penisola iberica, sono state risparmiate circa 4.400 tonnellate di CO2. In virtù dei soddisfacenti risultati ottenuti, si prevede l’attivazione di ulteriori iniziative nel corso del prossimo anno.

strada41%

ferrovia37%

mare22%

strada86%

ferrovia12%

mare2%

Modalità di trasporto utilizzateper movimentare le vetturedi Fiat Group Automobiles in Europa(1)

Modalità di trasporto utilizzateper movimentare materiali e componenti di Fiat Group Automobiles in Europa(2)

Saturazione dei mezzi di trasportoLa saturazione dei mezzi di trasporto costituisce un’ulteriore leva per ridurre gli impatti ambientali dei processi logistici. Ne è un esempio il progetto Cambio Resa attraverso il quale la responsabilità del trasporto dei materiali destinati alla produzione passa dal fornitore agli stabilimenti del Gruppo, ottimizzando così il numero dei viaggi grazie a una maggiore sinergia.In Fiat Group Automobiles (FGA), il progetto Cambio Resa, prima attivato sui fornitori italiani ed esteso poi a quelli europei (raggiungendo in totale circa il 72% dei materiali trasportati), nel biennio 2008-2009 ha consentito di ottenere una riduzione delle emissioni di CO2 pari a 21 mila tonnellate. FPT Powertrain Technologies nel 2009 ha coinvolto nel progetto Cambio Resa il 38% dei fornitori degli stabilimenti italiani di Mirafiori Meccanica (Torino), Termoli e FMA (Pratola Serra) assicurando una riduzione delle emissioni di CO2 di circa 1.300 tonnellate. In seguito ai positivi risultati

ottenuti, l’anno prossimo il progetto verrà esteso agli stabilimenti di Verrone (Biella) e Bourbon Lancy (Francia). Anche Magneti Marelli ha sviluppato iniziative volte ad aumentare l’efficienza e a ridurre l’impatto ambientale dei proces-si logistici. Il progetto maggiormente significativo è stato lanciato nel 2008 con l’obiettivo di razionalizzare i flussi di trasporto all’interno del perimetro Europa. Tale progetto, completato per il 70% delle tratte europee nel corso del 2009, ha portato significativi risultati in termini di saturazione dei trasporti. In particolare, nello stabilimento di Jihlava (Repubblica Ceca), pilota per l’applicazione, la quota di saturazione dei mezzi dedicati (Full Truck Load) è aumentata di circa il 58% rispetto al 2008, consentendo una riduzione netta del 21% dell’emissione di CO2 per un totale di 679 tonnellate.CNH - Case New Holland ha anche introdotto il trasporto combinato inbound/outbound su strada mediante l’utilizzo di un nuovo rimorchio a maggiore capacità,

(1) Le percentuali sono state calcolate in funzione della modalità preponderante per singola vettura (modalità superiore all’80% dei chilometri totali della tratta combinata) per il trasporto dagli stabilimenti ai concessionari o dagli stabilimenti ai piazzali nell’Europa dei 15 più Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca e Slovacchia.(2) Comprende trasporti da fornitori con resa franco spedizioniere (FCA) nell’Europa dei 25 più Svizzera e Serbia.

-21.000TONNELLATEDI CO2 GRAZIE AL P R O G E T T OCAMBIO RESA

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109

Riduzione dei materiali di imballo e di protezioneNel 2009 sono proseguiti anche i progetti di miglioramento relativi alla riduzione dei materiali da imballo e protezione che hanno coinvolto un numero importante di fornitori del Gruppo. Grazie all’attività di i-FAST Container Logistics S.p.A., Società del Gruppo che si occupa anche dell’efficiente gestione dei contenitori standard per i trasporti (processo di Container Management), nel corso dell’anno sono stati raggiunti importanti risultati. Tra i tanti, l’estensione dell’uso di contenitori riutilizzabili in Fiat Group Automobiles (FGA) ha portato a una riduzione del 10% degli imballi “a perdere” in cartone (da 6,9 kg cartone/vettura nel 2008 a 6,2 kg nel 2009). La diminuzione sarebbe stata ancora più rilevante in assenza di un andamento discontinuo della produzione e del conseguente effetto sull’incremento dei livelli di stock di sicurezza.Per quanto riguarda i contenitori non standard, invece, nelle spedizioni navali verso gli stabilimenti dell’America Latina, Iveco ha sostituito progressivamente gli imballi “a perdere” in legno con imballi “a rendere” in metallo, ottenendo una riduzione del 30% dei consumi di legno pari a 620 tonnellate (da 11,2 imballi in legno/container nel 2008 a 8 imballi nel 2009). Con modalità simili, per le spedizioni via

treno dall’Italia verso la Serbia, è iniziata in FGA la sostituzione di imballi “a perdere” in legno e polistirolo con altri “a rendere” in metallo, che ha portato a una riduzione annua di circa il 25% dei consumi di legno (pari a 860 tonnellate) e l’eliminazione dei gusci di polistirolo. Inoltre, con la produzione dei nuovi modelli, particolare attenzione è rivolta sia alla dimensione del contenitore, al fine di massimizzare la saturazione del mezzo di trasporto, sia alla riduzione del suo peso, per diminuire i consumi di combustibile e quindi le emissioni di CO2. Per il nuovo modello Alfa Romeo Giulietta si stima che la reingegnerizzazione dei contenitori metallici consentirà di impiegare circa 800 tonnellate di metallo in meno e che il peso trasportato mediamente da ciascun camion diminuirà di circa il 16%.

Materiali di imballo Fiat Group Automobiles, Italia Obiettivo 2010: 5,9 Kg cartone/vettura

Kg cartone/vetturaKg cartone/vettura

2008

6,9

2009

6,2

che consente il trasporto di cabine da Croix (Francia) a Basildon (Regno Unito) e di trattori da Basildon a Zeebrugge (Belgio), diminuendo così i viaggi di rimorchi e conseguentemente le emissioni di CO2 (-216 tonnellate annue). Infine, Iveco ha ridotto la distribuzione di veicoli con “modalità guidata”, sostituendola con spedizioni multiple su bisarca e imbarcando le bisarche stesse da porti più vicini con una riduzione media del 75% di emissioni di CO2 per ogni veicolo spedito su bisarca, pari a un totale di 215 tonnellate nel 2009.

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110 FABBRICHE EPROCESSINON PRODUTTIVI

APPROCCIOINTEGRATOALLO SVILUPPOSOSTENIBILE

Nel Gruppo Fiat l’attenzione agli impatti ambientali non si limita ai processi produttivi ma coinvolge progressivamente altre realtà come le attività svolte negli uffici e nelle concessionarie.

woRlD ClaSS aDMINISTRaTIoNNel 2009 è proseguito il processo di estensione dei principi del World Class Manufacturing ad ambiti non produttivi. World Class Administration (WCA) è infatti il programma di miglioramento continuo dei processi di Fiat Services, Società che gestisce le attività amministrative del Gruppo nel mondo. Applicato a tutte le diverse linee di servizio offerte (contabilità, paghe e servizi doganali), il WCA si basa sui medesimi principi del WCM. Ne ha mutuato infatti le logiche, gli strumenti e gli standard di sviluppo, adattandoli a un contesto non manifatturiero. Anche in questo caso l’obiettivo è ridurre le perdite presenti all’interno dei processi per raggiungere gli obiettivi: zero difetti, zero guasti, zero sprechi, con un significativo miglioramento dell’impatto sull’ambiente. Attualmente il programma è operativo in cinque (due in Italia, una in Polonia, una in Brasile e una in Argentina) delle dieci sedi di Fiat Services nelle quali lavorano l’85% dei suoi dipendenti. I risultati del 2009 ben esprimono l’impatto delle attività avviate: -25%, rispetto al 2008, del consumo di carta attraverso un uso più efficiente delle stampanti e la digitalizzazione della documentazione; -25% del consumo di toner grazie all’adozione di una modalità di stampa “ecologica”, che utilizza meno inchiostro, e alla sostituzione di stampanti personali con più efficienti isole di stampa. Nel 2010 il World Class Administration verrà esteso alle restanti cinque sedi di Fiat Services nel mondo.

GREEN ITDiversi sono i progetti, trasversali al Gruppo e di Settore, avviati nell’ambito dei processi ICT (Information and Communication Technology) al fine di ridurre il dispendio

energetico e conseguentemente le emissioni di CO2. Le iniziative hanno riguardato sia l’area “Office” sia l’area “Data Centre”.Nel 2009 sui nuovi personal computer è stata avviata l’introduzione di alimentatori a maggior efficienza, che necessitano di meno energia per il funzionamento. Il progetto terminerà a fine 2012 e a regime permetterà di risparmiare ogni anno 383MWh, pari a circa 200 tonnellate di CO2.Il Gruppo, inoltre, ha avviato un processo di ottimizzazione dei sistemi di stampa da ufficio. Nel 2009 in Italia, Nord America e Sud America sono state sostituite 1.730 stampanti con macchinari a maggiore efficienza. Nel 2010 si prevede di cambiarne almeno altre 350. Anche l’area “Data Centre”, che ospita i server destinati a erogare i servizi applicativi al Gruppo, nel 2009 è stata coinvolta in progetti di miglioramento

PROCESSI NONPRODUTTIVI

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111

che hanno riguardato sia l’introduzione di macchine a basso consumo sia la riduzione dei server stessi attraverso azioni di consolidamento e virtualizzazione. Sono stati così eliminati complessivamente 210 server e ne sono stati virtualizzati 150, con un risparmio annuo complessivo di circa 3.450MWh, equivalenti a 1.700 tonnellate di CO2. L’attività verrà completata nel 2012.In linea con le azioni già avviate negli anni precedenti, anche nel 2009 si è dato corso a iniziative sul fronte delle telecollaborazioni, grazie a un maggiore utilizzo dei sistemi di video/audio conferenza e instant messaging, che hanno contribuito in modo significativo alla riduzione dei trasferimenti delle persone. L’utilizzo di questi sistemi, fruibili dalla postazione di lavoro, è stato esteso a circa 12 mila utenti, mentre la videoconferenza è stata attivata per circa mille persone. Nel 2010 gli utenti che potranno accedere a questi servizi raddoppierà.

REalTà vIRTualEAnche le metodologie virtuali si sono rivelate un valido strumento per minimizzare

l’impatto ambientale del Gruppo. Utilizzate sia per la progettazione di nuovi prodotti sia per l’ottimizzazione dei processi produttivi, rappresentano una tecnica all’avanguardia mirata a ridurre i tempi di sviluppo, i costi dei progetti e quindi gli sprechi, oltre che a migliorare la qualità dei nuovi modelli. Il Gruppo dispone di oltre 15 virtual room in Italia, che consentono di effettuare delle sessioni di design review (ovvero incontri del team di progetto nei quali si certifica il raggiungimento degli obiettivi e gli eventuali scostamenti) senza bisogno che le persone si spostino dal loro luogo di lavoro. Infatti è possibile coinvolgere non solo partner e fornitori ubicati in sedi distanti, ma anche progettisti e tecnici del Gruppo in collegamento da siti differenti.Le simulazioni virtuali inoltre consentono di verificare in tempi brevi e a costo zero (in termini di materiale e approvvigionamento) tutte le possibili configurazioni e di passare solo in un secondo momento alla fase di prototipizzazione, limitando in questo modo il numero di esemplari, di test e quindi di sprechi di risorse, materiale ed energia.

16 MESI PER LO SVILUPPODI UN NUOVOM O D E L L OGRAZIE ALLA R E A LT à VIRTUALE

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112 LE NOSTRE PERSONE

APPROCCIO INTEGRATO ALLO SVILUPPO SOSTENIBILE

Il Gruppo Fiat considera le persone il patrimonio più prezioso. Rispetto e tutela di ogni dipendente, oltre alla valorizzazione delle professionalità, trovano applicazione ogni giorno in opportunità di crescita professionale senza discriminazioni, in piani di formazione per lo sviluppo delle competenze e in ambienti di lavoro sicuri e stimolanti.

LE NOSTRE PERSONE

Il Gruppo Fiat svolge attività industriali e di servizi finanziari nel settore automotive attraverso Società localizzate in circa 50 Paesi e intrattiene rapporti commerciali con clienti in circa 190 Paesi. Al 31 dicembre 2009 i dipendenti del Gruppo sono 190.014, in calo del 4,2% rispetto a fine 2008.

I DIPENDENTIIN CIFRE

Circa il 66% è impiegato in Europa, dove i Paesi con maggiore occupazione sono l’Italia con il 42% e la Polonia con il 7%. In America Latina, invece, il Paese con il maggior numero di dipendenti è il Brasile con il 20%. Il Settore con maggiore occupazione è Fiat Group Automobiles (FGA) con più del 28%.

Organico del Gruppo Fiat (1)

Totale Var. vs 2008

Operai Var.vs 2008

Impiegati Var.vs 2008

Professional Var.vs 2008

Dirigenti Var.vs 2008

Mondo 190.014 -4,2% 131.117 -3,9% 30.075 -6,1% 26.566 -3,0% 2.256 -7,5%Italia 80.434 -2,4% 53.485 -1,6% 10.741 -5,4% 14.736 -2,5% 1.472 -6,3%Europa escl. Italia 45.826 -8,6% 30.265 -9,2% 9.432 -8,9% 5.789 -5,0% 340 -12,4%Nord America 11.157 -9,3% 6.135 -8,9% 1.839 -17,2% 2.946 -4,4% 237 -10,6%Centro e Sud America 45.222 -2,4% 36.800 -2,7% 5.747 -0,8% 2.499 -1,7% 176 -1,1%

di cui Mercosur 42.397 -1,5% 34.483 -1,8% 5.324 0,1% 2.419 -0,8% 171 -0,6%Africa 295 -17,1% 133 -16,9% 90 -18,2% 70 -17,6% 2 100,0%Asia 6.342 5,4% 3.966 6,0% 1.996 2,5% 359 17,7% 21 -16,0%Oceania 738 -10,2% 333 -13,3% 230 -10,2% 167 -2,9% 8 -20,0%

Operai69%

Impiegati16%

Professional14%

Dirigenti1%

Occupazione per area geografica Occupazione per categoria professionale

Europa66%

Nord America6%

Centro e Sud America24%

Altri Paesi1%

Asia3%

(1) I dipendenti sono ripartiti in quattro macrocategorie: operai, impiegati, professional (personale con ruoli sia specialistici sia gestionali, corrispondenti in Italia ai capi e ai quadri e inclusivo, secondo il sistema di classificazione Fiat, delle figure dei pro-fessional e dei professional expert), dirigenti (personale con ruoli di middle e top management, inclusivo, secondo il sistema di classificazione Fiat, dei professional master, dei professional senior e dei direttori).

Teksid3,3%

FGA28,4%

CNH15,0%

Comau6,2%

Iveco13,1%

FPT10,3%

Ferrari1,5%

AltreAttività5,2%

Magneti Marelli16,6%

Occupazione per Settore

Maserati0,4%

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114 LE NOSTRE PERSONE

APPROCCIO INTEGRATO ALLO SVILUPPO SOSTENIBILE

TuRNovERNel corso dell’anno 2009 sono state assunte circa 15.100 persone, di cui 679 neolaureati (112 in Italia), mentre le uscite dal Gruppo sono state circa 24.600.Inoltre le variazioni di perimetro hanno comportato un aumento netto di organico di 1.175 dipendenti, principalmente per effetto dell’acquisizione, in Italia, del com-plesso aziendale della Carrozzeria Bertone da parte di Fiat Group Automobiles e del saldo positivo di perimetro risultante da cessioni e insourcing da parte della linea di business Service di Comau in America Latina, parzialmente compensati dalla cessione di Ergom France da parte di Magneti Marelli.Il 46,8% delle entrate ha riguardato as-sunzioni con contratto a termine (37,3% nel 2008).Fra le uscite registrate nel 2009, circa il 7% è conseguenza di procedure di riduzione collettiva di personale nell’ambito di operazioni di ristrutturazione o di razio-nalizzazione organizzativa.Le diverse situazioni sono state gestite, ove possibile, con il ricorso agli ammortizzatori sociali previsti dalla legge e con la definizione, con le Organizzazioni Sindacali, di piani sociali volti ad attenuare l’impatto sui lavoratori delle misure adottate.Importante evidenziare che le dimensioni del Gruppo Fiat offrono opportunità di mobilità

intersettoriali e tra i vari Paesi. Nel 2009, i passaggi fra i Settori e, nell’ambito dei Settori, fra le diverse Società e stabilimenti, hanno interessato complessivamente circa 3.100 persone, di cui poco più di 1.200 in Italia.Il programma di Internal Job Posting, avviato in Europa nel 2008 e testato nel 2009 in Nord America con un progetto pilota in CNH - Case New Holland, sarà esteso a livello globale in funzione della ripresa della situazione di mercato.

Organico del Gruppo Fiat per Settore(1)

Mondo Var.vs 2008

Italia Var.vs 2008

Resto del mondo

Var.vs 2008

Fiat Group Automobiles 54.038 2,7% 31.269 2,3% 22.769 3,1%Maserati 723 -5,7% 648 -4,0% 75 -18,5%Ferrari 2.835 -6,0% 2.683 -3,3% 152 -37,4%CNH 28.466 -9,7% 4.597 -5,5% 23.869 -10,5%Iveco 24.917 -8,1% 9.023 -6,3% 15.894 -9,1%FPT 19.638 -4,2% 13.133 -3,6% 6.505 -5,5%Magneti Marelli 31.628 -4,8% 10.253 -4,5% 21.375 -4,9%Teksid 6.194 -18,5% 918 -13,8% 5.276 -19,3%Comau 11.708 2,3% 1.174 -5,6% 10.534 3,3%Altre Attività 9.867 -6,3% 6.736 -6,5% 3.131 -6,0%Totale 190.014 -4,2% 80.434 -2,4% 109.580 -5,5%

Turnover dipendenti del Gruppo Fiat nel mondo

Dipendenti 2008

Entrati

Usciti

∆ perimetro

Dipendenti 2009

198.348

15.078

-24.587

1.175

190.014

(1) Dato al 31 dicembre 2009.

Page 116: Responsabilità economica, ambientale e socialesostenibilità ambientale e sociale e ha raggiunto gli obiettivi fissati lo scorso anno, comunicati con la pubblicazione del primo Piano

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20072008

2009

9%

91% 92%95%

8%5%

n Tempo determinaton Tempo indeterminato

TIPoloGIE DI CoNTRaTTo E bENEfITIl 95% dei contratti di lavoro in essere nelle Società del Gruppo è a tempo indetermi-nato e il 99% è full time.Nel corso dell’anno 6.352 contratti (di cui 1.363 in Italia) sono stati trasformati in con-tratti di lavoro a tempo indeterminato.Pur essendo trascurabile il ricorso a contratti a tempo determinato, si segnala, in linea ge-nerale, che i benefit che il Gruppo Fiat offre ai propri lavoratori (assicurazione sulla vita, piani sanitari integrativi, sostegno finanziario in caso di invalidità, congedi parentali sup-plementari) sono normalmente riconosciuti in virtù della qualifica di lavoratore dipendente e prescindono pertanto dal fatto che il rappor-to di lavoro sia a tempo determinato o inde-terminato, a tempo pieno o parziale. I benefit differiscono tra loro in funzione della qualifica aziendale e del Paese di appartenenza, in relazione all’applicazione di politiche locali.

Contratti a tempo determinato e indeterminato

Totale contratti Tempo indeterminato Tempo determinato

Part time Full time Totale Part time Full time Part time Full timeMondo 1.082 188.932 190.014 1.046 179.760 36 9.172Europa 1.059 125.201 126.260 1.023 119.661 36 5.540

di cui Italia 803 79.631 80.434 767 78.342 36 1.289Nord America 5 11.152 11.157 5 11.036 - 116Sud America 4 45.218 45.222 4 41.941 - 3.277Africa - 295 295 - 295 - -Asia 13 6.329 6.342 13 6.090 - 239Oceania 1 737 738 1 737 - -

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116 LE NOSTRE PERSONE

APPROCCIO INTEGRATO ALLO SVILUPPO SOSTENIBILE

Oltre 30 anni10%

Da 11 a 20 anni22%

Da 21 a 30 anni13%

Da 6 a 10 anni15%

Fino a 5 anni40%

Oltre 50 anni17%

Da 41 a 50 anni27%

Da 31 a 40 anni32%

Fino a 30 anni24%

Istruzione media superiore

39%

Laurea o equiparabili14%

Non mappati(2)

7%

Istruzioneinferiore

40%

ETà, aNzIaNITà E TITolo DI STuDIoLa fascia di età che accoglie la maggiore concentrazione di dipendenti del Gruppo nel mondo è tra i 31 e i 40 anni e l’anzianità aziendale per il 40% dell’organico non supera i 5 anni.In Italia, invece, la fascia con maggiore con-centrazione è quella tra i 41 e i 50 anni, mentre l’anzianità aziendale prevalente è

NazIoNalITà DEl MaNaGEMENTIl Gruppo Fiat, pur non avendo in essere politiche a garanzia di assunzioni locali, os-sia preferenziali per gli appartenenti alla co-munità dove il Gruppo opera, tende a privi-legiare, per quanto possibile, i residenti. Ciò garantisce una maggiore integrazione tra l’organizzazione aziendale e la comunità e quindi favorisce sia la capacità di compren-

quella dagli 11 ai 20 anni.Rispetto al 2008 a livello mondo si registra in particolare una riduzione dei dipendenti nella categoria oltre i 50 anni. Per quanto riguarda la distribuzione dei dipendenti per titolo di studio, circa l’80% possiede un’istruzione media, tra inferiore e superiore. Rispetto al 2008 è aumentato del 5,3% il numero dei laureati(1).

sione dei bisogni locali sia la valorizzazione del capitale umano autoctono.Da un’analisi effettuata per area geografica sulla popolazione dei dirigenti, che si com-pone di persone di 45 nazionalità diverse, emerge una significativa percentuale (tra il 74,5 e l’88%) di management locale in Nord America, Sud America ed Europa (esclusa Italia dove l’incidenza è del 90,7%).

(1) Il dato risente della difficoltà nell’equiparare i titoli di studio dei vari Paesi.(2) Con il termine non mappati si identificano quelle casistiche in cui non è stato possibile rilevare il titolo di studio. Si tratta dei casi in cui l’informazione non è disponibile oppure, in particolare per l’estero, il titolo di studio non si presta a un’equiparazione con quelli italiani.(3) Comprende Australia, Repubblica Popolare Cinese, India, Marocco, Malesia, Giappone, Russia, Repubblica Sudafri-cana e Tailandia.

Incidenza percentuale dei dirigenti di nazionalità locale per area geografica

Italia 90,7

Europa (esclusa Italia) 74,5

Nord America 88,0

Sud America 79,3

Altre aree(3) 30,0

Organico per età - mondo Organico per anzianità aziendale - mondo Organico per titolo di studio - mondo

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PaRI oPPoRTuNITàIl Codice di Condotta del Gruppo sancisce l’impegno a offrire pari opportunità nel lavoro e nell’avanzamento professionale a tutti i dipendenti. Il responsabile di ogni ufficio deve garantire che per tutti gli aspetti del rapporto di lavoro, quali l’assunzione, la formazione, la retribuzione, le promozioni, i trasferimenti e la cessazione del rapporto stesso, i dipendenti siano trattati in modo conforme alle loro capacità di soddisfare i requisiti della mansione, evitando ogni forma di discriminazione e, in particolare, quelle per razza, sesso, età, nazionalità, religione e convinzioni personali.La promozione delle pari opportunità fra uomini e donne nel lavoro rientra anche fra gli obiettivi di interesse comune tra azienda e rappresentanze dei lavoratori. Nei vari Paesi questo tema è oggetto di dialogo sociale, con le modalità previste dalle norme e dalle prassi locali. In Italia,

nell’ambito del sistema partecipativo di Relazioni Industriali, definito dall’accordo 18 marzo 1996, concluso tra Fiat S.p.A., in nome e per conto delle Società interessate dalla contrattazione di Gruppo, e le Organizzazioni Sindacali Nazionali Fim, Fiom, Uilm e Fismic e le rispettive RSU (Rappresentanze Sindacali Unitarie) è stata prevista la costituzione di organismi di partecipazione a composizione mista (rappresentanti dell’azienda e dei lavoratori). Tra questi organismi si annoverano anche i Comitati Pari Opportunità, attivati nei Settori Fiat Group Automobiles e Iveco, che hanno lo scopo di: monitorare la situazione dell’occupazione femminile; studiare e promuovere iniziative; esaminare in via preventiva eventuali controversie applica-tive sui principi di pari opportunità.Negli altri Settori, il rapporto biennale sull’occupazione maschile e femminile viene esaminato con i Sindacati nell’ambito di

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118 LE NOSTRE PERSONE

APPROCCIO INTEGRATO ALLO SVILUPPO SOSTENIBILE

19902006 2007

20082009

2,0%

5,6%8,0%

15,9% 16,3%

8,0%

17,0%

8,9%9,9%

17,5%

n Dirigenti n Professional

appositi incontri, come previsto dal Con-tratto Collettivo Nazionale.Si sottolinea che negli ultimi tre anni la per-centuale di donne in posizioni manageriali

Composizione percentuale uomini e donne per area geografica

2009 2008 2007

Uomini Donne Uomini Donne Uomini DonneMondo 84,1 15,9 84,3 15,7 84,4 15,6 Italia 82,6 17,4 82,8 17,2 83,0 17,0 Europa esclusa Italia 80,6 19,4 81,1 18,9 80,8 19,2 Nord America 81,0 19,0 81,0 19,0 81,1 18,9 Centro e Sud America 92,1 7,9 92,2 7,8 92,6 7,4 Africa 75,6 24,4 78,2 21,8 78,6 21,4 Asia 75,8 24,2 77,2 22,8 73,6 26,4 Oceania 81,7 18,3 64,6 35,4 83,5 16,5

2009 2008 2007

mondo Italia mondo Italia mondo ItaliaDirigenti 8,4 9,9 7,9 8,9 7,2 8,0Professional 16,1 17,5 15,5 17,0 15,0 16,3Impiegati 32,1 33,8 31,8 33,5 31,4 33,1Operai 12,4 14,3 12,4 14,1 12,3 14,2Totale 15,9 17,4 15,7 17,2 15,6 17,0

Incidenza percentuale dell’occupazione femminile per qualifica

Incidenza percentuale dell’occupazione femminile per qualifica in Italia (dirigenti e professional)

in azienda è progressiva-mente aumentata.A partire dal 2008 il Gruppo Fiat ha avviato un processo di monitoraggio sull’applicazione del princi - pio di pari opportunità uomo/donna relativamente a: livelli retributivi, gestio- ne del piano di merito, valutazione della performan-ce e della leadership, avan-zamenti di carriera.Dopo un progetto pilota,

nel 2009 questo monitoraggio è stato applicato alla popolazione dirigenziale e nel 2010 sarà esteso alla popolazione dei professional.

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119

OperaiImpiegati

ProfessionalDirigenti

96,898,4

98,288,5

98,099,0 85,4

86,5 67,8

93,393,688,5

n Italia n Francia n Polonia

RETRIbuzIoNE uoMINI E DoNNEIn Italia il rapporto tra la retribuzione della popolazione femminile e quella maschile, a parità di qualifica, evidenzia differenze marginali. Si rileva un miglioramento del trend rispetto ai dati dell’anno precedente, eccezione fatta per le posizioni dirigenziali, dove lo scostamento rispetto allo stipendio degli uomini, che si mantiene inferiore al 15%, è dovuto in particolare al numero piuttosto limitato di donne in posizioni di alta dirigenza.Per il 2009 l’analisi del rapporto tra le retribuzioni medie, suddivise per qualifica, della popolazione femminile e quella ma-schi le è stata replicata, come nel 2008, anche per Polonia e Francia, che, in Europa, rappresentano i due principali Paesi del Gruppo per occupazione, dopo l’Italia.In Francia lo scostamento della retribuzio-ne media della popolazione femminile rispetto a quella maschile è leggermente più significativo di quello registrato per l’Italia, salvo per la popolazione dirigenziale.

In Polonia per gli operai e i professional si registrano diversità trascurabili tra la retribuzione media delle donne e quella degli uomini, mentre per impiegati e dirigenti lo scostamento è più marcato.

(1) Il confronto è stato effettuato in relazione alla retribuzione base. In Italia tale voce include quanto corrisposto a ciascun lavoratore per svolgere la sua normale attività e non comprende le voci retributive legate all’anzianità aziendale, le indennità varie (anche corrisposte in relazione a particolari condizioni e a particolari orari di lavoro) e quanto erogato a titolo di bonus, una tantum o riconosciuto come benefit in natura. In Francia e Polonia la retribuzione base include quanto corrisposto a ciascun lavoratore per svolgere la sua normale attività. Sono escluse, le indennità varie (anche corrisposte in relazione a particolari condizioni e a particolari orari di lavoro) e quanto erogato a titolo di bonus, una tantum o riconosciuto come benefit in natura.

Rapporto tra la retribuzione degli uomini e delle donne (uomini uguale a 100)(1)

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120 LE NOSTRE PERSONE

APPROCCIO INTEGRATO ALLO SVILUPPO SOSTENIBILE

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100 100 100 100 102110 111 116

127139 142

154 157

SalaRIo MINIMo loCalEIn numerosi Paesi il salario minimo è definito in base a norme di legge e, in alcuni di questi, non in maniera univoca, potendo variare per Stato, per Regione o sulla base di altri criteri. In molti Paesi privi di norme di legge specifiche in materia, il salario minimo può essere definito dalla contrattazione collettiva fra organizzazioni rappresentative dei datori di lavoro e Sindacati dei lavoratori di più aziende, come ad esempio accade in Italia, Germania e Belgio, dove trattamenti economici e normativi sono negoziati a livello nazionale o territoriale, lasciando poi la possibilità di stipulare, a livello aziendale, eventuali ulteriori accordi applicativi o integrativi. I salari minimi sono definiti anche in relazione al quadro economico, sociale e politico specifico e non si prestano, quindi, ad alcun tipo di confronto transnazionale.Si sottolinea che, all’interno di un medesimo Paese, il rapporto tra il salario di ingresso e il salario minimo può differire tra le

diverse Società del Gruppo a causa della coesistenza di minimi di legge diversi a seconda della regione o dell’area di presenza delle Società, oltre che dell’applicazione di politiche o accordi aziendali differenti.Nella tabella che segue è indicato, su base 100 e per ciascun Paese oggetto dell’analisi, il rapporto tra salario d’ingresso e salario minimo rilevato tra le Società del Gruppo. Si precisa che, tra i rapporti dichiarati dei Settori del Gruppo, il grafico riporta quello più basso.Nel 2009 è stata condotta un’analisi su 13 Paesi che occupano circa il 92% dei dipendenti del Gruppo (il perimetro di rilevazione rappresenta l’83% dell’organico di tali Paesi e il 76,6% di quello del Gruppo) per confrontare il salario di ingresso in azienda con il salario minimo applicabile e determinarne il relativo rapporto. Dallo studio è emerso che in nove Paesi, che occupano più dell’80% dei dipendenti del Gruppo, il salario di ingresso è superiore al minimo.

Rapporto tra il salario di ingresso(1) e il minimo legale, per Paese (minimo legale uguale a 100)

(1) In accordo con lo standard GRI-G3, per salario di ingresso si intende la retribuzione minima da riconoscere a un dipendente “full time”, assunto al più basso livello/categoria di inquadramento, sulla base di politiche aziendali o di accordi sindacali aziendali. Rilevazione effettuata al 31 ottobre 2009.

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Cinque sono i principi fondamentali che guidano l’azienda nella gestione e nello sviluppo del capitale umano:n meritocrazia come sistema che valorizza

l’eccellenza;n leadership come elemento guida nella

gestione del cambiamento e delle persone;

n competizione come fattore da ricercare e fare proprio;

n performance “best-in-class” come punto di riferimento;

n affidabilità nel fare e garantire quanto promesso.

Questi principi trovano applicazione nel Performance & Leadership Management: sistema di valutazione su entrambe le dimensioni della performance e della leadership adottato in modo omogeneo da tutto il Gruppo nel mondo. Questo processo rappresenta la base per tutte le scelte gestionali relative alle persone e costituisce un elemento fondamentale del Talent Management e del Succession Planning, grazie ai quali la gestione delle successioni nelle posizioni-chiave avviene attraverso un significativo ricorso a risorse interne.

GESTIONEE SVILUPPO

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122 LE NOSTRE PERSONE

APPROCCIO INTEGRATO ALLO SVILUPPO SOSTENIBILE

PERfoRMaNCE & lEaDERSHIP MaNaGEMENTDisegnato per diffondere la cultura della performance di eccellenza nel Gruppo, il Performance & Leadership Management (PLM) permette di valutare e orientare risultati, attitudini e comportamenti indi-viduali e organizzativi, responsabilizzando e coinvolgendo le persone nel proprio per-corso di sviluppo.Ad inizio anno ogni responsabile attribuisce e condivide con i propri collaboratori gli obiettivi. A fine anno ogni persona è valutata sulla dimensione “performance”, in funzione del raggiungimento degli obiettivi di business, e sulla dimensione “leadership”, relativamente alla capacità di guidare il cambiamento, gestire le persone e lavorare in team.Viene così definito il posizionamento su una matrice a nove quadranti, che rappresenta la valutazione di sintesi del dipendente.Il risultato è poi discusso con la persona in un incontro dedicato. In questo modo il processo di PLM mira a instaurare una comunicazione bilaterale e trasparente. Dal 2009 i dipendenti hanno la possibilità di accedere on-line alle loro schede di valutazione nelle quali possono inserire le aspirazioni professionali e il bisogno di percorsi formativi specifici.Sempre nell’anno si è proceduto a un utilizzo operativo delle valutazioni in maniera aggregata con finalità di sviluppo organizzativo. L’Amministratore Delegato di Fiat S.p.A. ha dedicato nove giorni all’analisi dei risultati del processo di PLM effettuato nell’intero Gruppo. In queste sessioni sono state condivise e approfondite le valutazioni

su 1.100 dirigenti e professional, che hanno poi portato ad azioni di sviluppo individuali.Nel 2009, la mappatura della performance e della leadership è stata applicata a 34 mila dipendenti: tutti i dirigenti e i professional e il 17,3% degli impiegati (12% nel 2008). Si prevede di ampliare progressivamente la popolazione impie gatizia valutata in linea con l’evolu zio ne del contesto di mercato e organizzativo.

TalENT MaNaGEMENT E SuCCESSIoN PlaNNINGIn un settore, come quello automotive, caratterizzato da elevata competitività, continui cambiamenti e competenze tecniche distintive, la capacità di inserire le persone adeguate nei ruoli-chiave è una leva essenziale.Da qui l’introduzione nel Gruppo Fiat di un processo strutturato per individuare i dipendenti di maggior talento e accelerare il loro percorso di crescita. L’iniziativa Talent Management è stata estesa a tutti i Paesi in cui Fiat è presente, nelle diverse unità di business e trasversalmente a tutti i livelli gerarchici, in modo da rafforzare la cultura aziendale e garantire alle persone maggiori opportunità professionali. Le risorse-chiave, identificate in base al loro valore (in termini di performance e di leadership) e alle loro capacità di crescere in ruoli di maggiore responsabilità, vengono valutate attraverso un processo che coinvolge direttamente tutti i livelli, dal capo diretto al top management. Nel 2009 sono state condotte 25 Talent Review di Famiglia Professionale - Settore - Funzione su scala mondiale, coprendo il 90% della popolazione dei dirigenti e dei professional. Le Talent Review hanno rafforzato la capacità di gestire le persone trasversal-mente rispetto ad aree geografiche e tipi di business e hanno consentito di avere piani di successione molto più efficaci che si sono rivelati un importante strumento per privilegiare la crescita interna nelle posizioni-chiave.

CON LA PLM V A L U T A T ELA PERFORMANCEE LA LEADERShIPDI 3 4 .0 0 0D I P E N D E N T I

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Nel corso degli anni, il Gruppo ha investito molto nella comunicazione interna con l’obiettivo di promuovere il senso di appartenenza, informare sulle strategie e coinvolgere le persone nel raggiungimento di obiettivi comuni.La stampa aziendale, le newsletter e le piattaforme intranet di Settore e di Gruppo sono solo alcuni degli strumenti utilizzati per comunicare con i dipendenti.Illustratofiat è il periodico del Gruppo che da più di cinquant’anni raggiunge nelle loro case 170 mila dipendenti e pensionati Fiat italiani, offrendo un aggiornamento puntuale dei principali fatti che riguardano l’azienda. CNH - Case New Holland, poi, ha anche una rivista dedicata pubblicata in 11 lingue: CNH & YOU.Nel 2009 è stata ridisegnata la piattaforma intranet sulla quale si trovano il portale corporate e quelli di tutti i Settori del Gruppo, realizzando così un unico mezzo di comunicazione interna (disponibile nelle versioni italiana e inglese) che raggiunge i dipendenti di tutto il mondo. Grazie a questo strumento ogni dipendente, oltre che ad avere sempre a disposizione procedure, politiche e servizi, è aggiornato in tempo reale relativamente agli eventi salienti che

riguardano l’azienda. Il portale è stato sviluppato con l’utilizzo di strumenti di interazione moderni, semplici, pratici, mettendo a disposizione degli utenti anche alcune applicazioni utili alla vita lavorativa. Ad esempio, l’opportunità di creare community di lavoro in un’ottica di enterprise social networking.

COMUNICAzIONEINTERNA

IVEC-O2Il portale intranet è utilizzato anche per coinvolgere i dipendenti nel percorso di rispetto ambientale intrapreso dall’azienda. Ne è un esempio Ivec-O2: una campagna on-line di sensibilizzazione sul risparmio energetico, rivolta alla popolazione impiegatizia europea di Iveco. Grazie ad alcuni piccoli accorgimenti da adottare sul posto di lavoro, ogni dipendente può dare il proprio contributo per la difesa e la tutela dell’ambiente: questo il messaggio della comunicazione. Attraverso un percorso di 17 puntate e partendo da situazioni di vita quotidiana, Ivec-O2 ha indicato le buone pratiche da adottare al fine di ridurre lo spreco di risorse naturali e le emissioni. Sei le aree tematiche affrontate: climatizzazione e riscaldamento, PC e monitor, stampa e fotocopie, Illuminazione e ascensore, rifiuti e riciclo, acqua.

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124 LE NOSTRE PERSONE

APPROCCIO INTEGRATO ALLO SVILUPPO SOSTENIBILE

Il Gruppo considera il processo di appren-dimento un’esperienza continua che accompagna le persone durante tutto il percorso professionale e l’investimento in formazione un modo naturale per incre mentare il patrimonio immateriale dell’azienda. Le nuove sfide commerciali e industriali, oltre ai continui cambiamenti di mercato che il Gruppo è chiamato ad affrontare, richiedono competenze e conoscenze sempre più trasversali, efficaci e flessibili.Da qui l’attività di formazione e di gestione delle conoscenze come leva strategica da valorizzare. Accanto alle metodologie tradizionali, Fiat utilizza nuovi approcci per sviluppare la leadership e sostenere le carriere individuali, arricchendo il capitale di competenze aziendali e diffondendo la strategia e i valori del Gruppo. Coerentemente con questa filosofia, nel 2009 è continuata l’attività del Group Learning, l’organiz-zazione trasversale nata per fornire un supporto efficace al processo di tra sformazione aziendale attraverso il co-ordinamento delle attività di training e la condivisione di risor se, esperienze e best practice.Inoltre, grazie alla di- sponibilità della piattaforma e-learning E-dotto, è pro-seguita l’of ferta di servizi fruibili tramite sistemi tele-matici: i corsi on-line, infatti, sono stati uno strumento di didattica essenziale per fornire ai dipendenti una formazione puntuale e flessibile.Le attività di apprendimen-to sono costantemente misurate e monitorate. I diversi interventi formativi, infatti, sono oggetto di analisi e valutazione attraverso un set di KPI (Key Performance

FORMAzIONE Indicator) che permette di misurarne l’effica-cia in termini di: n gradimento delle iniziative da parte dei

partecipanti (scale di kirkpatrick(1) livello 1);n delta di apprendimento individuale prima

e dopo il percorso didattico (scale di kirkpatrick livello 2);

n applicabilità delle nozioni apprese ai processi di lavoro dei partecipanti (scale di kirkpatrick livello 3);

n impatto economico e confronto con la migliore concorrenza.

Il 2009 è stato un anno segnato da una congiuntura economica particolarmente difficile, che ha richiesto un forte conte-nimento dei costi, anche nell’ambito della formazione. L’investimento è stato di circa 49 milioni di euro (-46% rispetto al 2008); sono state erogate più di 2 milioni e 300 mila ore di formazione (-57% rispetto al 2008) a favore di oltre 115.600 persone (-19% rispetto al 2008

49 MILIONI DI EURO I N V E S T I T I I N FORMAZIONEOLTRE 115.600 D I P E N D E N T I C O I N V O LT I

(1) Modello metodologico per valutare i programmi formativi: prevede diversi livelli di misurazione e indica procedure tecniche applicabili in qualunque organizzazione.

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tenendo conto della riduzione di organico avvenuta nel 2009).I dipendenti coinvolti nelle attività didattiche sono stati per il 13% donne e l’87% uomini; per il 68% operai, 30% impiegati e professional, 2% manager per un numero medio di 12 ore di formazione per dipendente (17 ore medie per operai, 16 per impiegati e professional, 16 per manager).

Gli interventi didattici hanno riguardato i percorsi formativi essenziali per il mantenimento della competitività e dell’operatività del Gruppo: il 79% delle attività ha interessato la formazione tecnica e di mestiere, seguita dalla formazione linguistica (7%) e dai corsi istituzionali collegati a passaggi di carriera (6%).

2009 2008 2007

Spesa in formazione(1) (migliaia di euro) 48.857 90.684 98.581Ore di formazione (numero) 2.343.185 5.507.240 3.771.140Incidenza sul costo del lavoro (%) 0,7 1,2 1,4Dipendenti coinvolti in attività di formazione (numero) 115.641 132.574 116.000

CaPITalIzzaRE Il KNow-How PER SvIluPPaRE SINERGIELa conoscenza è un patrimonio fon-damentale per creare valore aggiunto, per stimolare l’innovazione e il cambiamento e, non ultimo, per supportare l’azienda nella gestione dei momenti di crisi. Le persone sono le protagoniste di questo processo perché, tramite le loro azioni e la loro esperienza, l’organizzazione è capace di apprendere (“Learning Organization”), di evolversi e di rinnovarsi. In linea con questa visione, nel 2009 il Gruppo Fiat ha continuato a sviluppare metodologie per accrescere le proprie potenzialità di apprendimento come “Learning Organization”; ha diffuso strumenti di gestione e condivisione della conoscenza e ha dato vita a diverse “comunità di pratica” per supportare l’azienda nella generazione di sinergie.Coerentemente con questo approccio, le “comunità di pratica” realizzate da FPT Powertrain Technologies (Product Development Academy) e da Iveco (Product Design Experience) hanno permesso di responsabilizzare le persone durante il processo di apprendimento, stimolando la capitalizzazione delle cono scenze e la loro successiva condivisione.Attraverso i portali aziendali dedicati, oltre alla condivisione dei materiali didattici e

alle informazioni per la fruizione, sono stati proposti gruppi virtuali, sezioni dedicate all’approfondimento e sessioni di apprendimento cooperativo (cooperative learning). Nel 2009 una popolazione di oltre 1.500 dipendenti ha beneficiato di questi corsi, per un totale di circa 2.000 ore di formazione, articolate in 40 moduli: dal Project Management al Design to Cost, dal Materials Engineering al Risk Management, dai corsi CAD ai seminari sul Processo di Sviluppo Prodotto.Anche Fiat Services ha intrapreso un progetto di condivisione delle competenze con l’obiettivo di gestire con continuità le conoscenze e aumentare così il capitale intellettuale.I corsi, sia base sia di formazione specia-listica, vengono inseriti in un catalogo elet-tronico costantemente aggiornato.L’attenzione alla formazione è stata inol - tre estesa a tutte le famiglie professionali, compresa quella dei formatori, come dimostra il progetto Training & Recruitment Integrated Management (TRIM) di FPT Powertrain Technologies, nato per fornire linee guida, indicazioni opera - ti ve e strumenti utili alla gestione del processo formativo quali materiali didattici, presentazioni di casi pratici e video di supporto.

(1) L’importo comprende sia i costi diretti sia quelli indiretti.

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126 LE NOSTRE PERSONE

APPROCCIO INTEGRATO ALLO SVILUPPO SOSTENIBILE

uNa foRMazIoNE woRlD ClaSSLa formazione è anche un importante strumento di diffusione del World Class Manufacturing (WCM), uno dei migliori standard di produzione a livello mondiale che il Gruppo Fiat sta progressivamente adottando in tutti i siti produttivi. Infatti nell’approccio World Class, che si fonda sul costante contributo di tutte le persone, la formazione e la diffusione delle conoscenze distintive, fondamentali per la competitività del Gruppo, assumono un ruolo centrale. Nel 2009 è proseguita l’attività della World Class Academy (WCA), una specifica scuola di formazione rivolta a operai, tecnici e manager su temi che vanno dai sistemi di organizzazione del posto di lavoro, alla manutenzione, alla qualità fino alla logistica.Parallelamente è stata attivata la Manufacturing Training Unit (MTU), l’unità di formazione focalizzata sui processi produttivi, che si pone l’obiettivo di trasmettere il patrimonio di competenze e metodologie

del WCM attraverso l’individuazione e l’addestramento di formatori interni secondo la logica “train the trainer”. Quest’ultimi, che vengono istruiti anche sulle nozioni base della formazione, hanno il compito di agevolare la diffusione capillare della conoscenza al resto della popolazione di fabbrica attraverso un sistema di apprendimento “a cascata” che mira al coinvolgimento di tutte le persone.Affidare parte del processo formativo a coloro che provengono da aree di eccellenza, e quindi capaci di mettere a disposizione il proprio bagaglio di “best practice”, consente di contenere i costi e soprattutto di rendere più autonoma e veloce l’applicazione dell’approccio World Class negli stabilimenti. Il tutto a vantaggio dello sviluppo e della crescita professionale delle risorse.La Manufacturing Training Unit opera prevalentemente sulla diffusione, sullo sviluppo delle metodologie e degli strumenti del programma WCM e sulla formazione tecnico-professionale dei processi produttivi.Nel 2009 la MTU ha realizzato progetti di

formazione in 67 stabilimenti del Gruppo in tutto il mondo, per un totale di oltre 3.000 giornate suddivise tra attività di aula (tradizionali e con simulazioni per le applicazioni degli strumenti in ambiente protetto) e attività on the job sul campo (per lo sviluppo di progetti di miglioramento specifici). Nel 2010 la Manufacturing Training Unit sarà impe-gnata ad ampliare le at-tività didattiche a livello in- ternazionale e a fornire un supporto qualificato e spe- cialistico agli stabilimenti eccellenti per il raggiungi-mento del livello gold, grazie anche al coinvolgimento dei principali fornitori partner di Fiat. Vedere anche pagine 97-98.

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La tutela e la promozione della salute e della sicurezza sul luogo di lavoro sono una priorità assoluta per il Gruppo in ogni sua attività e in ogni Paese in cui opera.Coerentemente, Fiat dedica grande impe- gno e investe molte risorse per promuovere, al proprio interno, la cultura della salute e sicurezza attraverso adeguate strutture organizzative, procedure, interventi tecno-logici, diffusione della conoscenza e di comportamenti responsabili.Grazie a un processo di miglioramento continuo e a un approccio preventivo volto a evitare infortuni e malattie professiona-li, il Gruppo mira a garantire un ambiente e condizioni di lavoro sicure. Per rafforzare le competenze delle strutture organizzati-ve dedicate, nei Settori e negli stabilimen-ti, alla gestione di salute e sicurezza, nel 2009 sono stati diffusi strumenti e metodo-logie, formate le figure specialistiche, creati gruppi di lavoro intersettoriali e sviluppati processi e strumenti per lo scambio di in-formazioni. A fine 2009 gli stabilimenti del Gruppo con un Sistema di Gestione della Salute e della Sicurezza (SGSS) erano 56, per un totale di oltre 70 mila dipendenti.Nel corso dell’anno sono proseguite le attività di certificazione del sistema di Gestione della Salute e Sicurezza, secondo lo standard OHSAS 18001, e sono state definite le procedure che rappresentano il riferimento operativo per tutti gli sta-bilimenti nel mondo. Inoltre, è stato stipulato un accordo quadro con un ente di certificazione unico a livello mondiale, che prevede la certificazione OHSAS 18001 sotto l’accreditamento Sincert/Accredia per gli stabilimenti italiani e SAS per tutti gli altri.Negli stabilimenti italiani sono state ottenute 42 attestazioni di conformità alle Linee Guida UNI INAIL 2001. Tali attestazioni, che interessano una popolazione comples - siva di 52 mila dipendenti, sono il risultato di audit di terza parte, ossia di enti certificatori indipendenti, e sono propedeutiche all’ottenimento, pianificato

per il 2010, della certificazione OHSAS 18001.Alla fine del 2009 gli stabilimenti certificati OHSAS 18001 coprivano una popolazione di circa 25 mila dipendenti ed erano 15: quattro in Polonia, quattro in Italia, tre in Brasile, uno in Francia, uno in Portogallo e due in Turchia. Il SGSS è sottoposto a controlli periodici, che hanno la finalità di verificare la corretta implementazione delle modalità di gestione della sicurezza nei siti produttivi. Nel corso del 2009 sono stati infatti effettuati 64 audit di terza parte che hanno coperto una popolazione di circa 80 mila dipendenti. Gli audit interni svolti dal personale qualificato sono invece

SALUTE E SICUREzzASUL LAVORO LINEE GUIDA PER SALUTE E SICUREzzA

Nel corso dell’anno il Gruppo Fiat ha emanato specifiche Linee Guida che, insieme alle normative locali, sanciscono i principi ai quali le Società del Gruppo si ispirano per la gestione della salute e della sicurezza di cui hanno piena responsabilità.Le Linee Guida fanno perno sui seguenti elementi: n gestione del rischio attraverso un’analisi continua delle criticità e

l’adozione di un approccio preventivo in tutte le attività significative, a partire dalla scelta dei materiali, degli strumenti e degli impianti;

n implementazione di un Sistema di Gestione della Salute e della Sicurezza sul Lavoro conforme ai requisiti dello standard OHSAS 18001 o di standard applicabili nei diversi Paesi in cui il Gruppo opera;

n miglioramento continuo delle condizioni di lavoro attraverso un’approfondita analisi e valutazione dei rischi, la definizione e attuazione di piani di azioni correttive e preventive e il monitoraggio continuo delle attività relative a salute e sicurezza;

n monitoraggio e analisi delle cause di qualunque non conformità, al fine di prevenirne il ripetersi attraverso l’applicazione degli strumenti del World Class Manufacturing;

n coinvolgimento attivo di tutti i dipendenti nel processo di miglioramento, attraverso una capillare informazione e formazione specifica;

n promozione di comportamenti sicuri e preventivi a garanzia che ciascuno, in relazione al proprio ruolo e alle proprie competenze, sia consapevole delle responsabilità individuali e dell’importanza prioritaria che rivestono la salute e la sicurezza sul luogo di lavoro;

n coinvolgimento di fornitori, concessionari e partner per il miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza sul lavoro, anche nei loro ambiti di azione.

225 MILIONIDI EURO SPESI PER

S A LU T E E

SICUREZZASUL LAVORO

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128 LE NOSTRE PERSONE

APPROCCIO INTEGRATO ALLO SVILUPPO SOSTENIBILE

stati 85 per un totale di circa 80 mila dipendenti. Nel 2009, per il terzo anno consecutivo, l’indice di frequenza e quello di gravità sono diminuiti ma, nonostante il Gruppo abbia continuato a investire in prevenzione, un operaio della Società Teksid, in Polonia, è stato vittima di un incidente mortale.L’infortunio è stato oggetto di approfondite analisi sia a livello locale sia a livello centrale per comprenderne le cause e rafforzare le

misure di prevenzione già in atto.Per il primo anno vengono anche rendi-contati gli episodi mortali accaduti a dipendenti di ditte appaltatrici che operano presso le Società del Gruppo. Nel 2009 si segnalano due incidenti mortali in Polonia presso i siti di Fiat Group Automobiles e Magneti Marelli.

Le indagini delle autorità locali non hanno rilevato, in nessuno dei casi qui citati, responsabilità a carico di Società o dipendenti del Gruppo.

15 CERTIFICAZIONIOhSAS 18001 ChE INTERESSANOUNA POPOLAZIONE

D I 25.000DIPENDENT I

(1) Comprende le spese per il miglioramento della sicurezza e delle condizioni dell’ambiente di lavoro (miglioramento degli stabili, protezione dei lavoratori, controllo degli impianti e degli ambienti) e della salute dei lavoratori (spese sanitarie) (2) L’indice di frequenza è dato dal rapporto fra il numero di infortuni denunciati (cioè con assenza dal lavoro superiore ai tre giorni) e le ore di presenza al lavoro moltiplicato per 100.000.(3) L’indice di gravità è dato dal rapporto tra i giorni di assenza e le ore di presenza moltiplicato per 1.000.

2009 2008 2007mondo

(Italia inclusa)Italia mondo

(Italia inclusa)Italia mondo

(Italia inclusa)Italia

Indice di frequenza(2) 0,73 0,94 0,90 1,06 0,94 1,08

Indice di gravità(3) 0,21 0,28 0,25 0,33 0,23 0,28

Episodi mortali 1 - 2 2 3 -

2009 2008 2007

Certificazioni OHSAS 18001 (numero) 15 12 6 Dipendenti coperti da certificazioni OHSAS 18001 (numero in migliaia) 25 17 13Spese per salute e sicurezza sul posto di lavoro(1) (milioni di euro) 225 263 210

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la CulTuRa DElla SICuREzza La creazione di una cultura della sicurezza passa necessariamente attraverso la diffusione capillare della conoscenza quale primario strumento di prevenzione.In quest’ottica sono numerose le iniziative di formazione e informazione che coinvol-gono l’organizzazione a tutti i livelli: il vertice, che ha l’obiettivo di definire stra- tegie, linee di azione e priorità di intervento; i responsabili operativi, per assicurare che tutti attuino correttamente le procedure di lavoro; i responsabili della sicurezza e, se previsti, i rappresentanti dei lavoratori in materia di sicurezza, per il

costante aggiornamento delle competenze anche con riferimento alle specificità tecnologiche di processo e prodotto; l’intera popolazione, per acquisire la consapevolezza dei rischi residui, relativi alle proprie attività e delle corrette modalità da seguire per lo svolgimento del proprio lavoro. Nel 2009 il numero delle ore di formazione è aumentato del’11% arrivando a un totale di oltre 593 mila. Rispetto al 2008 i dipendenti coinvolti sono diminuiti (91 mila contro 112 mila) poiché le attività di didattica sono state più mirate e concentrate sulle figure-chiave.

DIFFUSIONE DELLA CONOSCENzA Per diffondere conoscenze e procedure operative, nel 2009 è stata attivata una piattaforma intranet interamente dedicata alle tematiche dell’ambiente, salute e sicurezza, attraverso la quale sono disponibili gli aggiornamenti e promossi gli scambi di best practice. Inoltre hanno preso il via diverse iniziative volte a promuovere la cultura della prevenzione. Health & Safety First è un progetto formativo, condiviso con le Organizzazioni Sindacali italiane, che si propone di stimolare comportamenti consapevolmente orientati al rispetto delle regole e alla prevenzione dei rischi. Il progetto si focalizza non solo su competenze di tipo tecnico ma anche di tipo gestionale e vuole essere il primo passo verso una piattaforma formativa che possa essere sviluppata in modo continuo e interattivo grazie ai feed-back e alle esperienze dei dipendenti. I risultati del programma sono puntualmente misurati anche in termini di riduzione del fenomeno infortunistico nel suo complesso. L’iniziativa è stata avviata in sette stabilimenti pilota e sarà progressivamente estesa alla totalità dei dipendenti in tutti i siti produttivi italiani.Il programma Top Ten Safety riguarda, invece, la definizione di modalità standard per focalizzare l’attenzione di chi lavora nei siti produttivi sui temi della salvaguardia di salute e sicurezza (comunicazioni relative alla situazione infortunistica, gestione dei visitatori e delle imprese esterne, segnaletica in fabbrica, abbigliamento e dispositivi di protezione individuale). Il progetto è stato avviato in 44 stabilimenti del Gruppo in Italia e sarà esteso in tutti gli stabilimenti italiani nel 2010.Nel 2009 è stato sviluppato anche un corso di formazione on-line sulla sicurezza in ufficio, che, dopo il progetto pilota in CNH - Case New Holland, nel 2010 sarà esteso a tutti i dipendenti italiani del Gruppo impiegati negli uffici (circa 20 mila). Il corso si prefigge di fornire ai dipendenti le necessarie informazioni in materia di salute e sicurezza sul posto di lavoro, con particolare riferimento ai pericoli più comuni presenti negli uffici, inclusi il rischio elettrico, quello da sforzo, quello legato all’utilizzo dei videoterminali, nonché sui comportamenti da seguire nei casi di emergenza.

5 9 3 . 0 0 0ORE DI FORMAZIONE

A 91 M IL A D IPENDENT I S U S A LU T E E SICUREZZASUL LAVORO

2009 2008 2007

Interventi formativi (migliaia di ore) 593 533 486 Dipendenti coinvolti in interventi formativi (numero in migliaia) 91 112 103 di cui operai (%) 82 83 84

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130 LE NOSTRE PERSONE

APPROCCIO INTEGRATO ALLO SVILUPPO SOSTENIBILE

la CollaboRazIoNE CoN I SINDaCaTI Il miglioramento della salute e della sicu-rezza dei lavoratori rientra fra i temi di costante confronto con gli organismi di rappresentanza dei lavoratori (quali, ad esempio, comitato salute e sicurezza, rappresentante dei lavoratori in materia di sicurezza, comitato aziendale dei lavoratori) a ciò preposti e costituiti in conformità con le leggi vigenti e gli accordi collettivi applicabili nei vari Paesi in cui Fiat è presente. In Italia, in particolare, la contrattazione aziendale di Gruppo, oltre a prevedere la possibilità di istituire a livello di stabilimento una Commissione Prevenzione e Sicu-rezza del Lavoro, stabilisce condizioni migliorative rispetto alla disciplina di legge, sia in relazione al numero sia alle attribuzioni delle Rappresentanze Sindacali Unitarie.

Nel mese di novembre, inoltre, sono stati definiti due accordi con i sindacati che prevedono condizioni di più ampia agibilità a favore dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) rispetto a quelle definite dalla legge: gli RLS potranno accedere alla documentazione aziendale relativa alla sicurezza anche attraverso un personal computer situato in una sala dedicata in azienda.Da un’analisi condotta nelle Società del Gruppo fuori dall’Italia su più dell’89% dell’organico, è emerso che circa il 78% dei dipendenti è rappresentato da organismi congiunti, composti da rappresentanti dell’Azienda e dei lavoratori, con competenze in materia di salute e sicurezza.

la SaluTE IN azIENDaIn generale negli stabilimenti del Gruppo è presente una struttura sanitaria dedicata alle attività di prevenzione, di sorveglianza e di pronto soccorso, con uno specifico organico di personale medico e paramedico adeguato alle necessità di ciascuna sede.Nei siti di dimensione minore tali attività sono svolte presso strutture sa-nitarie esterne. Nel 2009 gli interventi di assistenza sanitaria, che comprendono sia le visite preventive e periodiche sia quelle richieste dai lavoratori, sono stati più di 233 mila. Nei siti produttivi italiani sono state integrate e aggiornate alcune modalità di gestione legate alla prevenzione, grazie alla partecipazione a gruppi di lavoro esterni e

alla creazione di uno specifico team interno composto da medici specialisti dei diversi Settori. Tali indicazioni, che tengono conto anche degli specifici requisiti della normativa italiana, rappresentano un importante rife-rimento anche per gli stabilimenti ubicati in altri Paesi.

2009 2008 2007

Spese per salute e sicurezza sul lavoro/costo del lavoro (%) 3,3 3,5 3 Interventi di assistenza sanitaria (numero in migliaia) 233 309 450 Interventi di assistenza sanitaria per dipendente (numero) 1,2 1,6 2,5

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Influenza a(H1N1)Al fine di minimizzare l’esposizione dei propri dipendenti al possibile contagio dalla nuova influenza A(H1N1), il Gruppo ha tempestivamente provveduto a una rigorosa applicazione delle indicazioni e delle raccomandazioni degli organismi sanitari nazionali e internazionali. È stato inoltre creato un apposito team di lavoro, composto anche da specialisti esterni, con l’obiettivo di fornire indicazioni e linee di indirizzo e supportare le Società del Gruppo nell’elaborazione di piani di prevenzione e gestione della nuova influenza, adattati alle singole realtà locali. Stress lavoro-correlatoNel corso del 2009 sono state avviate in Francia alcune attività per far fronte allo stress lavoro-correlato. Nel sito francese di Iveco a Venissieux, in collaborazione con le rappresentanze sindacali, è stato lanciato un progetto pilota che ha coinvolto 450 dipendenti tra operai e impiegati. La

metodologia applicata ha previsto una prima raccolta di informazioni circa ruolo e posizione dell’intervistato, rapporti con i superiori, ambiente di lavoro e contesto economico dell’azienda. Successivamente sono stati predisposti specifici piani di azione nelle aree della comunicazione, gestione e organizzazione del personale e monitoraggio di indicatori ad hoc. Test periodici in occasione delle visite mediche annuali permetteranno di monitorare il livello di stress lavoro-correlato e i risultati delle azioni intraprese. Nel 2010 questa iniziativa sarà estesa anche agli stabilimenti francesi di Iveco di Annonay e Trappes (circa 1.800 dipendenti). Sempre per il 2010 è stata prevista la definizione, a livello di Gruppo Fiat, di un piano di monitoraggio che definisca le metodologie e le modalità di esecuzione delle analisi. Nel 2011 il piano verrà implementato in quei siti considerati più sensibili a questa tematica.

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132 LE NOSTRE PERSONE

APPROCCIO INTEGRATO ALLO SVILUPPO SOSTENIBILE

Malattie infettivea trasmissione sessualePer quanto riguarda la prevenzione delle malattie infettive a trasmissione sessuale e in particolare quelle legate al virus HIV, nel corso del 2009 in tutti gli stabilimenti del Gruppo in Brasile sono state attuate iniziative mirate. Le campagne informa-tive hanno raggiunto circa 25 mila persone e hanno riguardato le modalità di propagazione e di prevenzione del contagio.

la SaluTE DEllE PERSoNE La quasi totalità delle Aziende del Gruppo

partecipa a piani integrativi sanitari, nella maggior parte dei casi di tipo assicurativo.I livelli di copertura variano da Paese a Paese in relazione ai sistemi di assistenza sanitaria pubblica, ai vincoli normativi e fiscali e alle caratteristiche del mercato locale.In Italia, a Torino, è attivo il Centro Diagnostico Fiat, una struttura dedicata sia alla medicina del lavoro sia al servizio sanitario integrativo per dirigenti e professional, che ogni anno eroga 34 mila visite specialistiche, mille check-up, 220 mila esami di laboratorio e 2.800 visite di medicina del lavoro.

SaluTE ED ERGoNoMIa Il Gruppo Fiat è particolarmente attento agli impatti ergonomici nell’organizzazione dei processi, nella concezione delle postazioni di lavoro, nella scelta delle attrezzature e nella definizione dei metodi di produzione. Nella fase di progettazione delle linee produttive è fondamentale determinare, oltre al livello di sicurezza, tutte quelle caratteristiche che concorrono a migliorarne l’adattabilità, l’usabilità, il comfort e la gradevolezza. Per rispondere a queste esigenze il Centro Ricerche Fiat ed Elasis hanno sviluppato un software che, in fase di progettazione, permette di effettuare l’analisi ergonomica delle postazioni di lavoro e di indicare i migliori parametri per l’interazione tra l’operatore e la linea di produzione. Inoltre, grazie all’inserimento delle dimensioni dei pro dotti, il software è stato integrato con un database dinamico, riconfigurabile in funzione dell’altezza della linea, della dimensione del prodotto e dell’altezza dell’operatore. Questo strumento per l’analisi ergonomica è stato testato con successo sia da Fiat Group Automobiles per lo studio della linea di produzione della Lancia Delta nello stabilimento di Cassino (Frosinone) e del modello Panda a Tychy (Polonia) sia da FPT Powertrain Technologies per la progettazione di cambi e motori.

FASIFIAT Nel 2009 ha iniziato a operare in Italia FASIFIAT, il Fondo di assistenza sanitaria cui hanno aderito oltre 67 mila operai, impiegati e loro familiari, che possono così integrare le prestazioni del Servizio Sanitario Nazionale, come avviene già da tempo per i dirigenti con il FISDAF e per i professional con il FASIQ. I tre fondi registrano l’adesione di circa 130 mila dipendenti del Gruppo e loro familiari. Tutti e tre, inoltre, hanno fondamento nella contrattazione collettiva. FASIFIAT nasce da un accordo tra Fiat S.p.A. e le Organizzazioni Sindacali metalmeccaniche ed è finanziato principalmente dall’azienda oltre che da un contributo del dipendente e di suoi eventuali familiari iscritti. Il Fondo rimborsa in primo luogo le spese che il Sistema Sanitario Nazionale lascia a carico del cittadino in caso di utilizzo delle strutture pubbliche. Oltre a questo, in caso di ricorso a strutture private, garantisce il pagamento diretto, senza anticipo da parte dell’assistito, delle spese sanitarie sostenute presso strutture convenzionate, nonché il rimborso parziale di quelle sostenute presso strutture scelte dall’assistito. Una Centrale Operativa coordina la disponibilità di oltre 420 case di cura, più di 4.700 poliambulatori, centri diagnostici e laboratori di analisi, 4.500 medici specialisti e odontoiatri convenzionati. Il Fondo fornisce un servizio di guardia medica 24 ore su 24 tutto l’anno. Le prestazioni sono previste entro elevati massimali ed è anche possibile il rimborso di visite specialistiche e cure odontoiatriche, oltre che di lenti da vista. Sono garantiti, infine, programmi di prevenzione con check-up periodici e un pacchetto maternità. La struttura del Fondo è di tipo paritetico, con organi amministrativi composti in egual misura da rappresentanti delle Società e dei lavoratori del Gruppo. Nel 2009 sono state erogate prestazioni per più di 5 milioni di euro, di cui oltre 1,5 milioni in forma di assistenza diretta presso le case di cura e le strutture convenzionate e i rimanenti 3,6 milioni come rimborsi a seguito di spese sanitarie.

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Il Gruppo Fiat mantiene con le Organizzazioni Sindacali e con le rappresentanze dei lavoratori relazioni improntate al reciproco riconoscimento, al dialogo e al confronto costruttivo.Nel 2009 è proseguito il confronto con l’obiettivo di cercare soluzioni condivise per gestire le conseguenze sui lavoratori delle misure adottate per rispondere all’incerta situazione di mercato. La forte contrazione della domanda, che ha toccato tutti i settori industriali, ha infatti reso necessario, oltre alla progressiva riduzione dei contratti di lavoro a tempo determinato e interinali, anche un massiccio ricorso a fermate produttive. Per farvi fronte ci si è avvalsi sia di ferie collettive sia degli ammortizzatori sociali, ove disponibili, o dei trattamenti definiti in base alla contrattazione collettiva o alle politiche aziendali. Inoltre, in quasi tutti i Settori sono anche state effettuate operazioni di ristrutturazione e riorganizzazione di attività. Intensa è stata anche la negoziazione collettiva a vari livelli, che ha consentito di raggiungere importanti accordi per la definizione delle condizioni salariali e normative nei vari Paesi in cui operano le aziende del Gruppo.

DIaloGo SoCIalEIn Italia è proseguito il confronto con le Organizzazioni Sindacali sia a livello nazionale sia territoriale, principalmente in relazione alle modalità per gestire il calo dei volumi e le conseguenti dissaturazioni produttive. Nel segno del dialogo a Palazzo Chigi si sono tenuti due importanti incontri con il Governo, le Istituzioni territoriali e le Organizzazioni Sindacali, il primo dei quali ha avuto luogo il 18 giugno, alla presenza del Presidente del Consiglio dei Ministri.

RELAzIONIINDUSTRIALI

LIBERTà DI ASSOCIAzIONE E ORGANISMI DI RAPPRESENTANzASecondo il Codice di Condotta Fiat: “I dipendenti del Gruppo sono liberi di iscriversi a un sindacato conformemente alle leggi locali e alle regole delle diverse organizzazioni sindacali. Il Gruppo Fiat riconosce e rispetta il diritto dei suoi dipendenti a essere rappresentati da sindacati o da altre rappresentanze elette nel rispetto della legislazione e delle pratiche locali in vigore”. La legislazione relativa alla libertà di associazione differisce da Paese a Paese. In alcuni, come la Francia e la Germania, l’iscrizione al sindacato è considerata una scelta attinente la sfera personale del dipendente e non viene comunicata all’azienda. Nella maggior parte dei Paesi europei sono previste anche strutture di rappresentanza elette direttamente dai lavoratori. In Italia, ad esempio, esistono le Rappresentanze Sindacali Unitarie (RSU) elette da tutti i lavoratori (dirigenti esclusi) su liste presentate dalle Organizzazioni Sindacali. Le elezioni si svolgono ogni tre anni a livello di unità produttiva. Il Comitato Aziendale Europeo (CAE) è l’organismo di rappresentanza sovranazionale per l’informazione e la consultazione dei lavoratori nelle imprese di dimensioni comunitarie. Il CAE del Gruppo Fiat è stato costituito nel 1997, in applicazione dell’accordo istitutivo stipulato nel 1996 e successivamente rinnovato con modifiche e integrazioni. In Europa la situazione del Gruppo Fiat, con particolare riferimento alle operazioni con impatto transnazionale, (come previsto dalla Direttiva 1994/45/CE ora rifusa nella Direttiva 2009/38/CE) è stata oggetto di informazione e consultazione nell’ambito del CAE. A maggio si è svolto l’incontro con il Comitato ristretto. Alla riunione plenaria annuale, che si è tenuta il 26 e 27 novembre 2009, rappresentanti del management hanno illustrato la situazione economica e finanziaria del Gruppo oltre che l’andamento e l’evoluzione della situazione di mercato e delle vendite nell’anno. Sono stati, inoltre, presentati i programmi messi in atto per affrontare la situazione congiunturale e, per alcuni Settori, programmi di riduzione degli organici conseguenti a razionalizzazione dei costi di struttura o al trasferimento di attività.

41,1% DEI DIPENDENTI

I N I TA L I A (DIRIGENTI ESCLUSI) ADERISCE AD UN

SINDACATO

FIOM 12,1%

FIM 10,4%

UILM 9,1%

FISMIC 6,3%

UGL 2%FAILMS 0,6%

Altri 0,6%

Iscritti al Sindacato in ItaliaDati in percentuale sul totale dei lavoratori(dirigenti esclusi)

Non iscritti al Sindacato 58,9%

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LE NOSTREPERSONE

APPROCCIO INTEGRATO ALLO SVILUPPO SOSTENIBILE

In quella sede l’Amministratore Delegato ha illustrato la situazione del Gruppo, le azioni messe in atto per affrontare la contrazione dei volumi di produzione, gli assetti produttivi per il 2009 e 2010, con particolare riferimento agli stabilimenti italiani di Fiat Group Automobiles, Iveco e CNH - Case New Holland. Per quest’ultimo Settore, con riferimento al business Macchine per le Costruzioni, in considerazione della notevole contrazione della domanda e delle previsioni di mercato per i prossimi anni, è stata evidenziata la necessità di procedere a una profonda riorganizzazione, con l’obiettivo di mantenere le attuali produzioni in Italia, di razionalizzare i siti produttivi per migliorare il livello di saturazione e di definire un piano per la gestione dei lavoratori in esubero. Nel successivo incontro del 22 dicembre, l’Amministratore Delegato ha reso noto il Piano Italia 2010-2011 esplicitando i presupposti per la sua realizzazione. In questa occasione, è stato confermato che lo stabilimento di Termini Imerese cesserà la produzione di automobili nel 2011. Poiché non sono state identificate alternative industriali per il sito, il Gruppo si è detto disposto a collaborare con le parti sociali sostenendo eventuali proposte di riconversione della Regione Sicilia, delle altre Istituzioni o di gruppi privati.

GESTIoNE DEllE ESIGENzEPRoDuTTIvENel 2009 lo scenario è stato caratterizzato da una costante instabilità in tutti i mercati di riferimento delle aziende del Gruppo. In Europa la domanda automobilistica è stata erratica e incostante. Il mercato dei veicoli industriali e quello delle macchine per le costruzioni hanno subito un drastico calo. La flessione della domanda per le macchine per l’agricoltura (sia trattori sia mietitrebbia) è stata più moderata, ma superiore a quella prevista. Anche i Settori della componentistica hanno subito di riflesso gli effetti della crisi che ha condizionato, seppure con diversa intensità a seconda del comparto, i livelli produttivi degli stabilimenti

clienti appartenenti ad aziende sia del Gruppo sia esterne. Da qui la necessità di una gestione delle esigenze produttive attraverso diversi strumenti. In Italia, a livello di Gruppo, si è fatto ampio utilizzo di Cassa Integrazione Guadagni. In particolare 11 stabilimenti, che occupano circa 11 mila lavoratori, dopo aver raggiunto il limite massimo previsto per la Cassa Integrazione Guadagni ordinaria (52 settimane in un biennio mobile), hanno fatto ricorso per ulteriori 12 mesi, così come previsto dalla legislazione di emergenza, alla Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria (CIGS) per crisi aziendale per evento improvviso e imprevisto. Per quel che riguarda il Settore Fiat Group Automobiles, gli incentivi all’acquisto di vetture a basso impatto ambientale adottate dai Governi di molti Paesi europei hanno avuto ricadute positive anche su alcuni stabilimenti italiani, provocando una riduzione del ricorso alla Cassa Integrazione. Per fare fronte agli ordinativi di certi modelli è stato necessario ricorrere a lavoro straordinario o a trasferte e distacchi di lavoratori da altre sedi e Società, nelle quali era in atto la sospensione dal lavoro.Anche all’estero si è dovuto far ricorso a fermate produttive. In particolare quasi tutti i Settori hanno utilizzato ammortizzatori sociali come “chômage partiel” in Francia, “Expediente de Regulacion de Empleo“ in Spagna e “Kurzarbeit” in Germania. Negli Stati Uniti CNH - Case New Holland ha utilizzato il “temporary lay off” presso gli stabilimenti di Macchine per le Costruzioni di Wichita, Burlington e Calhoun. Sospensioni delle attività produttive hanno riguardato gli stabilimenti di alcuni Settori anche in altri Paesi, inclusi Polonia, Belgio e Regno Unito. In Brasile, dopo un primo trimestre nel quale sono state effettuate riduzioni di organico che hanno riguardato principalmente operai, l’impatto della crisi si è stemperato. L’inversione di tendenza ha reso necessari una conseguente ripresa delle assunzioni e il ricorso a prestazioni di lavoro straordinario.In Polonia, per quel che riguarda FGA, la

946 SONO I COMPONENTIDELLE RSU INCARICA NELLE AZIENDE METALMECCANIChEDEL GRUPPO IN ITALIA

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forte crescita dei volumi produttivi, in gran parte soddisfatta facendo ampio ricorso a lavoro straordinario, ha anche avuto positive ricadute sui livelli occupazionali.

RISTRuTTuRazIoNI E RIoRGaNIzzazIoNINel 2009 si sono dovute attuare operazioni di ristrutturazione e riorganizzazione di attività. In Italia, questi interventi hanno riguardato le strutture dei principali Settori per le quali sono stati attivati, con vari accordi sindacali, piani di mobilità che coinvolgeranno, tra il 2009 e il primo semestre 2010, circa un migliaio di lavoratori. Questi, prevalentemente impiegati, sono stati individuati tra quelli che possono raggiungere i requisiti per il trattamento di pensione nel periodo di durata della mobilità (tre anni al nord Italia e quattro al sud).Inoltre, per far fronte alla crisi strutturale del comparto Macchine per le Costruzioni di CNH è stato varato un piano di razionalizzazione produttiva, che prevede la concentrazione delle attività italiane in solo due dei tre attuali stabilimenti. Entro il 2011, infatti, si procederà al trasferimento delle attività produttive dello stabilimento di Imola presso l’insediamento di Lecce (terne e pale gommate compatte) e quello della New Holland Kobelco Construction Machinery S.p.A. di San Mauro Torinese (mini escavatori). In tutti e tre i siti è stato avviato nel secondo semestre il ricorso alla CIGS per crisi aziendale per evento improvviso e imprevisto. Per minimizzare gli impatti sociali conseguenti alla cessazione delle attività produttive a Imola e individuare nuove soluzioni industriali per il sito è stato costituito, presso il Ministero dello Sviluppo Economico, un gruppo di lavoro di cui fanno parte anche rappresentanti di CNH - Case New Holland. L’azienda è inoltre impegnata nel cogliere ogni opportunità di ricollocazione dei lavoratori di Imola nell’ambito di altri stabilimenti del Gruppo. In Spagna per lo stabilimento di Madrid, Iveco ha raggiunto un accordo sindacale

che prevede una riduzione di organico di circa 350 persone da attuarsi anche tramite pensionamento anticipato. In Francia i piani di ristrutturazione sono stati gestiti principalmente con programmi di uscite volontarie che hanno riguardato i siti di Burbon Lancy e Garchizy di FPT Powertrain Technologies, la linea di business Sistemi Elettronici di Magneti Marelli e il sito di Castres di Comau. Sempre in Francia, CNH - Case New Holland ha avviato le procedure di informazione e consultazione relative a un piano sociale per la riduzione di personale (46 lavoratori) nell’area commerciale del comparto Macchine per le Costruzioni, mentre negli Stati Uniti ha attuato riduzioni di organico anche attraverso un programma di uscite volontarie. Nel Regno Unito le operazioni di ristrutturazione e riorganizza zione di CNH - Case New Holland hanno riguardato complessivamente circa 200 lavoratori nell’area di sviluppo prodotto, a seguito del trasferimento delle attività in Italia, e in quella Manufacturing, a causa della riduzione dei volumi. In Germania, Iveco ha ridotto l’organico di circa 200 persone sulla base di un accordo con il sindacato, che prevede anche il ricorso a prepensionamenti. Si segnala, inoltre, il progetto della linea di business Automotive Lighting di Magneti Marelli, per la riallocazio-ne delle linee di preproduzione dei proiettori e dei componenti elettronici da Reutlingen rispettivamente a Jilhava (Repubblica Ceca) e a Brotterode (Germania). I dipendenti interessati dal progetto sono circa 130.

CoNflITTualITàLa conflittualità in Italia è stata più elevata di quella del 2008. Si sono registrate azioni di microconflittualità locale sia in relazione alla difesa dell’occupazione, ivi compresi scioperi e manifestazioni contro il mancato rinnovo di contratti di lavoro temporaneo o di somministrazione, sia conseguenti all’utilizzo di forme di flessibilità del lavoro presso quegli stabilimenti che hanno dovuto affrontare picchi di produzione per l’aumento degli ordini stimolato dagli incentivi governativi.

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LE NOSTREPERSONE

APPROCCIO INTEGRATO ALLO SVILUPPO SOSTENIBILE

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Inoltre, in relazione all’accordo sul premio di risultato di Gruppo e a quello per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro Metalmeccanico sono stati indetti scioperi, peraltro con limitata adesione, da parte della sola Fiom-CGIL, che non aveva firmato gli accordi.I conflitti collettivi negli altri Paesi, anche per quest’anno, sono stati di scarsa rilevanza.

CoNTRaTTazIoNE CollETTIva Complessivamente circa il 90% dei dipen-denti del Gruppo nel mondo è coperto da contrattazione collettiva. In Italia questa riguarda tutti i dipendenti del Gruppo. Ai dirigenti si applica il contratto per i dirigenti di aziende produttrici di beni e servizi, stipulato dalla Confindustria e dal Sindacato nazionale dei dirigenti (Federmanager), che fissa il trattamento retributivo minimo di garanzia e le condizioni normative generali

totalità dei dipendenti in Europa e nell’area del Mercosur. Diversa è invece la situazione negli Stati Uniti, dove il sindacato è presente solo in alcuni stabilimenti del Gruppo che occupano circa 3.200 dipendenti su un totale di circa 9.900 Tuttavia anche nelle Aziende del Gruppo non sindacalizzate è diffusa la prassi di definire gli aspetti collettivi del rapporto di lavoro (orari, regolamento interno, benefit, ecc.) attraverso politiche applicate a tutti i lavoratori interessati e loro formalmente comunicate. La contrattazione collettiva si svolge a livelli e con procedure che variano fra i diversi Paesi in rapporto alle leggi e alle prassi locali.

aCCoRDI IN MaTERIa SalaRIalEGli accordi in materia salariale conclusi nel corso del 2009 hanno previsto aumenti retributivi o “una tantum” di importo tale da mantenere il potere d’acquisto dei lavoratori.

Tali cifre sono allineate o lievemente superiori all’au-mento del costo della vita registrato nel periodo. Il 15 ottobre 2009 si è con-

clusa la negoziazione del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i dipendenti delle aziende metalmeccaniche (dirigenti esclusi), che riguarda circa il 97% dei lavoratori del Gruppo in Italia. È stata, infatti, raggiunta un’intesa tra la Federmeccanica e le Orga-nizzazioni Sindacali, a eccezione di Fiom-CGIL, sulla base delle nuove regole relative agli assetti contrattuali definiti con l’Accordo Interconfederale del 15 aprile 2009 (anch’es-so non sottoscritto dalla CGIL). L’accordo

CIRCA IL 90% DEIDIPENDENTI DEL GRUPPO NEL MONDO è COPERTO DA CONTRATTAZIONE COLLETT IVA

Distribuzione delle materie trattate negli accordi stipulati nel 2009 (%)(2)

2009 2008 2007

Gestionale 47 59 54Salariale 20 18 18Ristrutturazioni 7 4 9Salute e sicurezza sul posto di lavoro 5 5 8Altro 21 14 11

per l’impiego di questa categoria. Agli altri dipendenti, invece, si applica il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) del settore metalmeccanico, in cui rientra la quasi totalità delle Società del Gruppo. All’estero circa l’83% dei dipendenti è coperto dalla contrattazione collettiva. Si tratta di un dato medio, risultato di situazioni diverse, in funzione delle prassi e delle norme vigenti nei diversi Paesi. Ad esempio, il Gruppo applica accordi collettivi alla quasi

Accordi collettivi stipulati a livello aziendale o di stabilimento nel Gruppo Fiat nel mondo

2009 (1) 2008 2007

Totale 587 659 685

(1) Il numero indicato include, per l’Italia, 15 accordi collettivi stipulati con le Organizzazioni Sindacali a livello di Gruppo, cioè intese che rientrano nella tipologia degli accordi aziendali ma che sono stipulati da Fiat S.p.A. in nome e per conto di più Società del Gruppo.(2) Non vi è coincidenza tra il numero degli accordi e quello delle materie trattate, poiché un accordo può riguardare più materie.

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di rinnovo, che ha contenuti principalmente economici, ha una validità triennale a partire dal 1° gennaio 2010. Per quel che riguarda la parte normativa, l’intesa del 15 ottobre non ha previsto modifiche sostanziali rispetto a quanto convenuto in sede di rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro nel gennaio 2008. Il 25 novembre è stato poi siglato l’accordo per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i dirigenti di aziende industriali, che riguarda la quasi tota-lità dei dirigenti del Gruppo nel Paese. Il nuo-vo contratto ha validità sino al 31 dicembre 2013 e contenuti sia normativi sia economici. A livello aziendale, sulla base dell’accordo del 17 luglio 2009 (che riguarda la quasi totalità dei dipendenti delle aziende metalmeccani-che del Gruppo in Italia) sottoscritto da Fim, Uilm, Fismic e UGL e valido per il solo anno 2009, è stato corrisposto il Premio di Risul-tato, il cui valore complessivo medio è stato pari a 1.943 euro per i lavoratori inquadrati dalla prima alla quarta categoria. Il premio di risultato è stato inferiore di circa 500 euro rispetto al valore medio del premio erogato nel 2008 in considerazione dei risultati del Gruppo, che hanno risentito degli effetti negativi della crisi economica globale. In via transitoria e sperimentale, l’accordo prevede, oltre al premio sopra citato, anche una “una tantum” di 200 euro lordi da corrispondere ai lavoratori degli stabilimenti che, nell’ambito del programma World Class Manufacturing, raggiungano il livello silver nel 2009 o nel 2010.All’estero, tra le principali negoziazioni collettive svolte-si a livello aziendale nel corso del 2009, si ricordano le trattative annuali in Francia, che hanno comportato incre - menti salariali tra l’1% e l’1,5% a seconda delle Società, in linea con il livello di inflazione. In Germania l’accordo per il rinnovo del contratto del settore metal-meccanico, stipulato nel

corso del mese di novembre 2008 e applicato dalla maggior parte delle Società del Gruppo presenti nel Paese, prevedeva incrementi salariali del 2,1% a febbraio e maggio 2009. Alcune Società del Gruppo si sono avvalse della possibilità, prevista dall’accordo stesso, di rinviare il pagamento della seconda tranche di aumento da maggio a dicembre 2009. In Polonia la contrattazione salariale aziendale ha in generale definito, al posto di aumenti strutturali, il riconoscimento di erogazioni “una tantum”, di importo medio di circa 2.500 PLN, da corrispondere in due soluzioni, una delle quali direttamente collegata e condizionata alla realizzazione dei piani produttivi. La maggior parte delle Aziende del Gruppo ha applicato in Brasile accordi collettivi stipulati fra le Associazioni locali dei datori di lavoro della categoria (per esempio la FIEMG per le aziende dell’area di Belo Horizonte, Betim e Contagem). Altre, invece, hanno stipulato contratti aziendali su livelli analoghi di aumento salariale. Complessivamente gli incrementi retributivi collettivi sono stati superiori all’inflazione, in relazione allo sviluppo dell’economia e alla tensione produttiva degli stabilimenti del Gruppo ma, comunque, in linea con la crescita retributiva registrata nel sistema industriale locale. Sono stati, inoltre, corrisposti premi annuali di entità variabile in funzione dei risultati aziendali.

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138 LE NOSTRE PERSONE

APPROCCIO INTEGRATO ALLO SVILUPPO SOSTENIBILE

Nel corso degli anni il Gruppo Fiat ha dato vita a diverse iniziative rivolte sia ai dipendenti sia ai loro figli: dai family day, per far conoscere ai piccoli dove lavorano i genitori, a Natale Bimbi, per festeggiare la ricorrenza più attesa; dalle borse di studio alle vacanze estive, fino alle attività sportive e al servizio sanitario integrativo (FASIFIAT). Continua, inoltre, l’attività dell’asilo nido aziendale Mirafiori Baby (Torino).

l’asilo nido aziendale più granded’Italia: artistico e “bio”Si chiama Mirafiori Baby e, oltre ad essere l’asilo nido aziendale più grande d’Italia, è anche il primo nido “artistico”.Dopo ormai due anni di piena attività, l’asilo continua a suscitare l’approvazione delle mamme e dei papà di Mirafiori, che hanno così la possibilità di avere i propri piccoli vicini al luogo di lavoro, conciliando al meglio la vita professionale con quella familiare.In uno spazio di circa mille metri quadri, al quale si aggiunge un’area gioco esterna di 400, l’asilo ospita 75 bambini fra i tre mesi e i tre anni.Per offrire un servizio efficiente il complesso è caratterizzato da un’ampia flessibilità in termini di orario di apertura, di possibilità di utilizzo e di continuità del servizio. La struttura, infatti, è aperta dodici ore al giorno e consente di scegliere tra una frequenza di quat- tro, sei, oppure otto ore. Inoltre, il periodo di chiusura coincide con le ferie aziendali.Un significativo contributo dell’azienda permette di allineare la retta a quella di un asilo pubblico, con modalità che tutelano i dipendenti con reddito più basso.Nel progetto educativo, sviluppato dal Gruppo Fiat assieme alla cooperativa Cesed, non si parla di didattica, ma di rispetto

delle inclinazioni personali del bambino. Al Mirafiori Baby, infatti, ci sono “tate”, non insegnanti, e veri e propri atelier dove i bimbi possono esprimere la propria creatività con la pittura, la musica e l’attività motoria. Nel 2009 il laboratorio “Crescere in musica” ha permesso ai piccoli di avvicinarsi al linguaggio delle note, ascoltando melodie e sequenze ritmiche. Nel laboratorio di Psicomotricità, invece, i bimbi hanno potuto esprimersi attraverso il movimento, che aiuta il loro naturale percorso evolutivo e favorisce lo sviluppo delle capacità espressive, creative e comunicative.Anche l’aspetto nutrizionale è seguito con grande attenzione: niente cibi precotti e omogeneizzati, ma solo alimenti biologici, cucinati direttamente dalle cuoche dell’asilo.Sisport: sport e benessere per tutta la famiglia Sisport Fiat è la società nata nel 1976 per permettere ai dipendenti del Gruppo e ai loro famigliari di praticare sport in strutture attrezzate e a prezzi convenienti.Sisport gestisce, infatti, tre centri sportivi situati vicino alle sedi torinesi di Fiat Group Automobiles, CNH - Case New Holland e Iveco, che complessivamente si sviluppano su una superficie totale di oltre 250 mila mq.Ogni struttura propone attività sportive mirate

INIzIATIVEPER I DIPENDENTI MIRAFIORI BABY

è IL PIù GRANDE ASILO NIDO AZIENDALE D’ITALIA

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per fascia d’età e attitudini, con il supporto di istruttori altamente qualificati.Nel periodo estivo grazie a Estate Sisport, i ragazzi hanno inoltre la possibilità di frequentare i centri per tutta la giornata. Nel 2009 l’offerta dei servizi Sisport è stata arricchita dell’iniziativa Estate Circo, grazie alla quale 500 ragazzi tra i 6 e i 15 anni hanno potuto imparare le tecniche di giocoleria, equilibrismo e clowneria. Sisport Fiat, infine, è l’organizzatore del Trofeo Agnelli, la competizione multidisci-plinare tra le realtà aziendali del Gruppo che quest’anno ha visto gareggiare in tutta Italia più di 3.200 partecipanti in 16 sport diversi.Centri vacanze verdebluCon Vacanze Verdeblu, ogni anno i figli dei dipendenti dagli 8 ai 16 anni possono scegliere fra un ampio calendario di proposte di soggiorno estivo in Italia. Per i più piccoli, fino a 12 anni, ci sono i due villaggi di Marina di Massa (Massa) e Cascia (Perugia) che offrono diverse opportunità di praticare sport e di sperimentare la propria creatività con laboratori artistici e teatrali. Nel cuore dell’isola di Ischia (Napoli), invece, i ragazzi dai 13 ai 16 anni possono scegliere tra il campeggio e l’agriturismo, per una vacanza a contatto con la natura. Per gli amanti della montagna, infine, una vacanza all’insegna dello sport e dell’avventura a Sansicario (Torino). In questi ultimi due centri, i ragazzi possono anche migliorare la conoscenza dell’inglese grazie al supporto di insegnanti madrelingua.I soggiorni sono animati da divertenti inizia-tive: escursioni, attività sportive e di educa-zione ambientale, laboratori che favoriscono l’espressione artistico-comunicativa. Grazie al contributo dell’azienda, a carico dei dipendenti rimane soltanto una minima parte del costo relativo al soggiorno. Nel 2009 sono stati oltre 2.700 i ragazzi che hanno scelto le Vacanze Verdeblu.Natale bimbiIn occasione del Natale i figli dei dipendenti sono invitati a festeggiare insieme alle proprie famiglie, partecipando alle numerose

manifestazioni organizzate dalle Società del Gruppo in varie sedi del mondo. I bambini da 0 a 12 anni possono divertirsi su giostre e strutture gonfiabili, incontrare Babbo Natale, provare giochi di abilità e assistere a spettacoli teatrali e di burattini. Una giornata con mamma e papà per scoprire anche il Gruppo Fiat attraverso l’esposizione di vetture, camion, mezzi agricoli e movimento terra. borse di StudioDal 1996 i figli dei dipendenti delle Società del Gruppo possono aderire al programma “Premi e Borse di Studio”, grazie al quale gli studenti che hanno conseguito i migliori risultati possono ricevere contributi econo-mici. Sono ammessi al concorso i ragazzi che hanno ottenuto il Diploma di Maturità oppure una Laurea di I livello o di II livello.L’iniziativa, estesa a tutti i Paesi in cui la presenza del Gruppo è più significativa, testimonia l’impegno nella promozione di occasioni di crescita e sviluppo per i giovani talenti in una prospettiva sempre più globale. Complessivamente, in Italia, Francia, Spagna, Polonia, Belgio, Inghilterra, Brasile e Nord America, nel 2009 sono stati consegnati 566 premi per un totale di oltre un milione di euro.

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140 RETE DEI CONCESSIONARIE DI ASSISTENZA

APPROCCIO INTEGRATO ALLO SVILUPPO SOSTENIBILE

L’attività di Unetversity, la scuola di formazione per la rete del Gruppo Fiat, anche nel 2009 si è concentrata sulla ricerca di formule e processi didattici innovativi.È stata completata la diffusione in tutto il mondo e in tutti i Settori della Web University. Grazie a questa piattaforma multifunzionale, da un lato i concessionari possono compilare il questionario per la valutazione del livello di competenza, consultare il calendario delle attività formative proposte, iscriversi ai programmi di interesse e seguire i corsi on-line. Dall’altro lato l’azienda può monitorare i corsi frequentati dalla rete e le competenze acquisite.La Web University permette, inoltre, di valutare dove realizzare le attività, nell’ottica di avvicinarsi il più possibile alla sede del fruitore: sia utilizzando i numerosi centri di formazione del Gruppo diffusi in modo capillare in ogni mercato (modalità “on site”) sia recandosi presso le concessionarie stesse (modalità “door to door”). Nel 2009 il 65% delle attività didattiche rivolte ai tecnici si è svolto presso le officine delle concessionarie, mentre, con il lancio del nuovo Doblò, la formazione commerciale ha sperimentato con suc-cesso la modalità “door to door”: 390 le sedi e 2.500 i venditori Fiat coinvolti in Italia. Il processo di delocalizzazione della

Il personale di concessionaria, i tecnici, i venditori e gli addetti al post-vendita rappresentano, per il cliente, il volto del Gruppo. Ecco perché Fiat ritiene strategico, per differenziarsi ed essere competitiva, supportare la crescita delle loro competenze. L’obiettivo è quello di massimizzare, grazie alle migliori soluzioni formative, l’efficacia dell’apprendimento, salvaguardando, allo stesso tempo, la sostenibilità per la rete stessa in termini di investimenti e di tempo speso per gli spostamenti.

RETE DEI CONCESSIONARIE DI ASSISTENZA

formazione risponde alla logica di ren-dere le informazioni e le conoscenze accessibili a tutte le persone che operano nella rete minimizzando gli impatti sulle concessionarie in termini di costi e tempi impiegati negli spostamenti.Grazie alle modalità “on site” e ”door to door”, nonché all’incremento dei volumi delle ore di formazione a distanza fruite via web, Unetversity nel corso del 2009 ha addestrato più di 25 mila venditori e oltre centomila tecnici di tutto il mondo per un totale di oltre due milioni e mezzo di ore di formazione e oltre 12 milioni di chilometri “non percorsi”.Unetversity monitora costantemente le proprie attività formative attraverso un sistema che garantisce sia la valutazione dei corsi in termini di gradimento sia la misurazione dell’apprendimento attraverso il confronto del test compilato prima della sessione formativa con quello di fine corso.Inoltre, nei casi specifici in cui è necessario valutare l’intervento didattico in maniera più approfondita, il Gruppo utilizza anche altre metodologie. Tra queste Mistery Shopping (letteralmente “acquisti in incognito”: con-siste nell’utilizzare uno sconosciuto per simulare una pratica di vendita, verificando così se l’addetto offre i servizi secondo le procedure e gli standard richiesti) oppure verifiche sul campo per capire l’applicazione reale degli insegnamenti forniti nei corsi.

FORMAzIONEPER LA RETE A D D E S T R AT I

2 5 . 0 0 0 VENDITORIE 100.000T E C N I C I PER UN TOTALE DI 2,5 MILIONI DI ORE

DI FORMAZIONE

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CERTIfICazIoNE DEllE fIGuRE PRofESSIoNalIPer avere dei professionisti competenti, pre- parati e con una profonda conoscenza dei prodotti del Gruppo, oltre alla formazione in occasione del lancio di nuovi prodotti, Unetversity propone un ampio catalogo didattico finalizzato a sviluppare costantemente le competenze di tutti i principali ruoli che operano nelle aree vendita e post-vendita delle concessionarie del Gruppo Fiat.In particolare si segnala l’attività di certificazione dei ruoli di venditore, tecnico e capo magazzino già avviata nelle reti di Fiat Group Automobiles (FGA), CNH e Iveco. Attraverso un questionario on-line, vengono incrociate le competenze richieste dal ruolo con quelle effettive. In base al gap cono-

scitivo individuato viene poi formulato, in collaborazione con il concessionario, un piano formativo mirato a rinforzare le conoscenze rispetto alle quali la persona analizzata è risultata non adeguata. Parte poi l’attività formativa che, corso dopo corso, viene registrata nel curriculum vitae del fruitore, permettendo di avere sempre una mappatura aggiornata delle conoscenze acquisite. La certificazione rappresenta il punto di arrivo di questo percorso ed è riconosciuta al personale solo dopo che avrà dimostrato di aver colmato le mancanze conoscitive.Offrendo il “corso giusto alla persona giusta”, Unetversity vuole essere sempre più vicina ai concessionari, fornendo a ciascun operatore un programma di formazione personalizzato che lo guidi nella crescita professionale, ottimizzando gli investimenti.

GRAZIE ALLA CERTIFICAZIONEDEL RUOLO,FIAT VALUTA LECOMPETENZEDEL PERSONALEDELLA RETE

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RETE DEI CONCESSIONARIE DI ASSISTENZA

APPROCCIO INTEGRATO ALLO SVILUPPO SOSTENIBILE

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foRMaRE Su SICuREzza, EColoGIa E TRaSPaRENzaNel corso del 2009 grande spazio è stato dato ai temi della sicurezza e dell’ecologia per un totale di oltre 431 mila ore di formazione, l’80% in più rispetto al 2008. L’addestramento più tecnico, rivolto ai meccanici di officina, si è focalizzato sullo sviluppo di competenze di riparazione e manutenzione dei motori ecologici, fondamentali per garantire emissioni coerenti con gli standard prescritti. La forza vendita è stata invece sensibilizzata e formata sui temi della sicurezza e dell’ecologia, al fine di promuovere presso i clienti i vantaggi offerti dalla gamma del Gruppo in questo ambito.In particolare, Fiat Group Automobiles (FGA), in occasione del lancio dei nuovi prodotti e in ogni appuntamento formativo rivolto ai venditori, ha dedicato uno specifico modulo ai temi della sicurezza e dell’ecologia. Protagonisti del 2009: il motore MultiAir e i nuovi sistemi di alimentazione insieme alle tecnologie finalizzate a un minore impatto ambientale quali Eco Drive e Start&Stop.Per quanto riguarda la sicurezza, invece, i momenti teorici di illustrazione delle funzionalità e dei benefici dei diversi dispositivi sono stati affiancati da corsi di Guida Sicura. Gli addetti sono stati inoltre sensibilizzati sull’importanza di valorizzare e spiegare al cliente i vantaggi assicurati dalle vetture del Gruppo in termini di ecologia e sicurezza.Allo stesso tempo la forma-zione si è rivolta anche ai temi della vendita re-sponsabile. Infatti è richie- sto a tutti i venditori di gestire il rapporto con il cliente in modo trasparente soprattut- to per quanto riguarda la fiscalità e i contratti di finan-ziamento. In particolare, i venditori delle concessionarie italiane di FGA sono stati

coinvolti in corsi di formazione, di livello base o avanzato, sui temi della fiscalità.Nel 2009 anche Iveco ha dato particolare spazio ai temi della sicurezza e dell’ecologia nei programmi di formazione commerciale e tecnica. Il lancio del nuovo EcoDaily è stato l’occasione per sensibilizzare la forza vendita su queste tematiche. Il nuovo nato di casa Iveco, infatti, non solo ha motorizzazioni che garantiscono un basso impatto ambientale, ma è anche considerato uno dei veicoli commerciali più sicuri del segmento.A tale iniziativa vanno aggiunti i numerosi corsi di formazione per i tecnici di officina sui motori a metano, sui motori Euro V e sull’analisi e l’ottimizzazione dei consumi nelle diverse condizioni di marcia del veicolo. Dal 2010 inoltre, in occasione della consegna dei veicoli a flottisti, Iveco proporrà un corso di guida economica per gli autisti.CNH - Case New Holland, con i marchi Case CE e New Holland CE, ha concentrato gli sforzi formativi sull’uso in sicurezza delle macchine movimento terra sia per l’utilizzatore sia per chi si trova nelle vicinanze. Gli operatori dei brand agricoli Case IH, New Holland e Steyr hanno invece fruito di corsi per aumentare l’efficienza e la produttività delle macchine riducendo consumi e sprechi.

431.000 ORE DIFORMAZIONE SUSICUREZZA EDECOLOGIA :+80% RISPETTO

A L 2 0 0 8

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Da diversi anni Fiat è impegnata nella riduzione dell’impatto ambientale delle pro-prie attività. Questo obiettivo è perseguito ogni giorno con il contributo di tutte le persone che lavorano nel Gruppo e sta progressivamente coinvolgendo anche la rete dei concessionari e di assistenza.In quest’ottica si segnala l’iniziativa di Iveco New Dealers Identity, avviata su tutta la rete dei concessionari e delle officine autorizzate con l’obiettivo di rinnovare e rafforzare l’immagine dell’azienda alli-neandola con la nuova immagine del prodotto. Coerentemente con un modo più

responsabile di fare impresa, per il rinnovo delle strutture si stanno infatti utilizzando materiali che garantiscono un rispar-mio energetico e una ridotta manu-tenzione. Il progetto è stato già avviato in 30 sedi e nel 2010 sarà esteso a altre 10.Anche Fiat Group Automobiles vuole promuovere la responsabilità ambientale presso la propria rete e nel 2010 diffonderà specifiche Linee Guida contenenti indica-zioni su materiali, impianti e processi gestionali da utilizzare nella progettazione delle nuove strutture dei concessionari di proprietà.

LA SICUREzzA DEI BAMBINI NON è UN GIOCODopo il successo della prima edizione, riconosciuta come la più grande campagna italiana di sensibilizzazione sul tema della sicurezza dei bambini in auto, nel 2009 Fiat e UCIF (Unione Concessionari Italiani Fiat) hanno riproposto l’iniziativa BimbiSicuramente.Per un’intera settimana, migliaia di famiglie hanno preso parte agli incontri presso oltre 600 concessionarie Fiat, ricevendo informazioni e dimostrazioni su come tutelare la sicurezza dei bambini in auto.Parallelamente, i venditori della rete hanno partecipato a un corso di formazione sul corretto uso dei sistemi di ritenuta per il trasporto dei più piccoli, acquisendo così importanti competenze da trasferire ai clienti. È stato anche creato un sito internet dedicato (www.bimbisicuramente.it) che contiene il decalogo della sicurezza, informazioni sul Codice della Strada e altri consigli utili.Con l’aiuto di filmati, inoltre, il sito offre una guida pratica all’utilizzo delle diverse tipologie di seggiolino. Insomma, un portale che contiene tutto ciò che è necessario sapere per proteggere i bambini in auto.Con BimbiSicuramente ancora una volta Fiat ha voluto essere in prima fila nelle inizia-tive mirate a sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della sicurezza, della prevenzione e dell’educazione stradale.

RIDURREL’IMPATTO

AMBIENTALE

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144 I CLIENTI: IL FUTURO DELL’AZIENDA

APPROCCIO INTEGRATO ALLO SVILUPPO SOSTENIBILE

I Customer Services Centre assieme alle concessionarie, rappresentano i più im por - tanti canali di relazione con i clienti e sono localizzati in tutte le principali aree geografiche in cui il Gruppo opera (Stati Uniti, Europa, America Latina, Asia).Diversi sono i servizi offerti, da quelli di informazione alla gestione dei reclami fino all’assistenza alla mobilità. In particolare il Customer Services Centre di Arese (Milano) è un centro multi servizio e multilingue che risponde a nome dei marchi di Fiat Group Automobiles (FGA), di CNH - Case New Holland (CNH) e Magneti Marelli per 18 Paesi. Con i suoi 491 addetti, che nel 2009 hanno gestito oltre 4 milioni di contatti

Il successo di un’azienda nel tempo è strettamente legato alla fiducia che nasce dalla soddisfazione dei clienti. Un cliente soddisfatto, infatti, è un cliente fedele e un promotore del marchio sul mercato. Per questo il Gruppo Fiat pone il consumatore e i suoi bisogni al centro delle proprie strategie: dal momento in cui il veicolo è progettato, passando per l’esperienza di acquisto in concessionaria, fino all’offerta di servizi e assistenza post-vendita. In coerenza con questo approccio, i Customer Services sono un ponte tra il Gruppo e il cliente: organizzazioni completamente dedicate alla gestione del rapporto con chi acquista e che si adoperano, in collaborazione con diversi enti, affinché le aspettative non siano disattese.

I CLIENTI: IL FUTURO DELL’AZIENDA

(+18% rispetto al 2008), è tra i più grandi in Europa nel settore automotive. Il Customer Center Iveco per l’Europa impiega invece circa 100 addetti e, tra i vari servizi, offre anche il Contact Us. Accedendo al sito www.iveco.com è infatti possibile comunicare direttamente con l’azienda da ogni parte del mondo.Gli incaricati mantengono il controllo sull’intero processo, dal primo contatto con il cliente sino all’inoltro della risposta, garantendone l’evasione nel minor tempo possibile. Nel 2009, i contatti gestiti sono stati oltre 900 mila (80% richieste di informazioni, 20% lamentele), il tempo medio di risposta è stato di 24 ore.

CUSTOMERSERVICES CENTRE

IL CUSTOMER SERVICES CENTREDI ARESE è TRA I PIù GRANDI D’EUROPACON 491 ADDETTI E 4 MILIONI DI CONTATTI L’ANNO

Customer Services Centre di FGA,CNH e Magneti Marelli Customer Center di Iveco

Addetti (numero) 491 101Formazione dedicata agli addetti (ore) 44.891 7.930Tempo medio di risposta del call center (secondi) 19 21Contatti gestiti Oltre 4 milioni 901.590Clienti coinvolti in indagini di soddisfazione (%) 3 23

Indice di soddisfazione (1-10)Servizi di informazione: 7,4

Servizio lamentele: 6,09

Tempo di fermo auto 71% dei veicoli riparati entro 48 ore 77% dei veicoli riparati entro 8 ore

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la MISuRazIoNE DEI RISulTaTIPER faRE MEGlIoLa volontà di continuare a migliorare il servizio in termini di velocità e contenuto spinge il Gruppo a monitorare regolarmente i risultati e il livello di soddisfazione dei clienti. Nel 2009 l’analisi è stata estesa anche alla fase di pre-acquisto, al fine di verificare il gradimento delle proposte commerciali e promozionali e di mettere in atto attività di miglioramento.In sintesi, i numeri chiave del Customer Services di Fiat Group Automobiles (FGA) nel 2009 rispetto all’anno precedente sono:n l’indice Net Promoter Score(1) dei clienti

che hanno utilizzato i servizi di relazione ha registrato un aumento del 28,2% per i servizi di informazione e del 79,7% per la gestione dei reclami;

n l’indice Net Promoter Score dei potenziali clienti ha registrato un incremento del 40%;

n la soddisfazione per la gestione dei reclami è aumentata del 2% e quella dei servizi di informazione del 4,7% rispetto all’anno precedente;

n l’80% delle chiamate dei clienti sono state gestite entro 20 secondi e l’83% delle richieste di informazione sono state evase con un’unica chia-mata (one call solution);

n le lamentele sono state gestite in un tempo medio di 6,5 giorni mentre il 68% in meno di 5 giorni;

n il tempo di fermo auto nel 2009 è stato pari, in media, a 3,7 giorni; nel 75% dei casi ai clienti è comunque offerta una vettura sostitutiva.

fIx IT RIGHT fIRST TIMENel 2009 la capacità di riparare il guasto durante la prima visita in officina (Fix It Right First Time) è migliorata,

fino ad arrivare all’86,6% dei casi risolti al primo intervento.Per supportare le officine sono stati resi disponibili strumenti innovativi come i manuali interattivi di riparazione, arricchiti da viste 3D dei componenti. È stato inoltre potenziato il motore di ricerca della documentazione tecnica ed è stata attivata una nuova funzionalità di help-desk per le officine, offrendo un canale telefonico a completamento di quelli già esistenti.

bEST SERvICENel corso del 2009 sono state potenziate anche le iniziative di Best Service a supporto dei clienti in occasione di campagne di richiamo che richiedono un intervento riparativo della vettura.Con Best Service, oltre alla comunicazione scritta, il cliente viene contattato telefoni-camente e riceve indicazioni sull’intervento da eseguire, sui punti di assistenza e sul servizio che può essere offerto dalla rete, come ad esempio la disponibilità di una vettura sostitutiva. Attraverso un successivo contatto, è rilevato il grado di soddisfazione

(1) (NPS) Net Promoter Score è una metodologia che indica il numero dei clienti che in seguito a esperienze positive promuove il brand presso altre persone.

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146 I CLIENTI: IL FUTURO DELL’AZIENDA

APPROCCIO INTEGRATO ALLO SVILUPPO SOSTENIBILE

dell’iniziativa. La principale attività Best Service realizzata nel 2009 è stata rivolta ai clienti italiani di Fiat 500, che hanno manifestato un livello di gradimento pari a 9,2 su dieci.

aSSISTENza Su STRaDa:aCCoRDo TRa fIaT GRouP auToMobIlES E EuRoP aSSISTaNCEDa sempre Fiat Group Automobiles lavora per garantire ai propri clienti la mobilità 24 ore su 24, per 365 giorni l’anno, offrendo un’ampia gamma di servizi capaci di rispondere, in ampiezza e flessibilità, a tutte le loro esigenze.Grazie a un accordo siglato nel 2009, Fiat Group Automobiles e Europ Assistance hanno rafforzato a livello mondiale la loro partnership nell’ambito dell’assistenza stra - dale. In Europa, salgono così a nove i Paesi in cui Fiat, Fiat Professional, Abarth, Alfa Romeo e Lancia possono mettere a disposizione dei clienti i servizi Europ Assistance. Inoltre, al Brasile e all’Argentina, dove i due Gruppi collaborano dal 1999, si aggiunge ora l’India.L’accordo prevede:n l’assistenza stradale in caso di incidente,

guasti o imprevisti;n l’offerta di un mezzo sostitutivo o la

possibilità di servirsi di taxi/treno/aereo

nel caso in cui la riparazione abbia una durata superiore alle quattro ore (sei per le vetture del marchio Fiat);

n la possibilità di assistenza medico-sanitaria telefonica.

IvECo è SEMPRE vICINo al ClIENTE CoN aSSISTaNCE NoN-SToPAnche Iveco dedica particolare attenzione al servizio di assistenza stradale e, grazie ad Assistance Non-Stop (ANS), è a disposizione dei clienti 24 ore su 24, per 365 giorni l’anno. Il servizio, attivo in 31 Paesi d’Europa e disponibile in dieci lingue, è nato infatti per fornire un supporto tecnico immediato a coloro che riscontrano un problema al veicolo.Con una semplice telefonata la richiesta di intervento viene presa in carico da un operatore che, grazie a sistemi informativi evoluti, attiva l’officina d’assistenza più vicina e continua a seguire la pratica fino all’avvenuta riparazione. Il monitoraggio del caso è un aspetto chiave del servizio, in quanto è garanzia di tempi ridotti di fermo del mezzo. ANS, che nel 2009 ha risolto oltre 68 mila casi di assistenza, ha registrato risultati d’eccellenza: il 77% dei veicoli riparati su strada entro otto ore, con una soddisfazione del cliente pari a nove punti su dieci.

CON ASSISTANCE NON-STOP LA SODDISFAZIONE DEL CLIENTE I V E C O è 9

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FORNITORICOME PARTNER

APPROCCIO INTEGRATO ALLO SVILUPPO SOSTENIBILE

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Nel 2009 Fiat Group Purchasing, Società del Gruppo che ha riunito le funzioni acquisti dei maggiori Settori (tra cui Fiat Group Automobiles, CNH - Case New Holland, Iveco e FPT Powertrain Technologies) per gestire le politiche e il rapporto con i fornitori in tutto il mondo, ha proseguito il lavoro destinato a uniformare e semplificare le procedure di acquisto con particolare attenzione a criteri di sostenibilità.

PRofIlo DEI foRNIToRIFiat Group Purchasing (FGP) gestisce circa 8.000 fornitori di materiali diretti(1) per un fatturato complessivo di acquisto di oltre 22 miliardi di euro che è così ripartito: 37% metallici, 24% chimici, 25% elettrici, 14% meccanici; il 70% dei volumi proviene da aziende europee (40% da italiane) e il 28% da società americane. FGP gestisce anche l’acquisto di materiali indiretti (servizi, impianti, macchinari, ecc.) per un valore di poco inferiore a 5 miliardi di euro.Il volume totale di acquisti (materiali diretti e indiretti) coperti dall’attività di Fiat Group Purchasing equivale a circa il 77% del totale di Gruppo.Nel corso del 2009 Fiat ha continuato a rafforzare il rapporto con i fornitori in un’ottica di partnership. Lo dimostrano le relazioni commerciali con i principali fornitori che proseguono da diversi anni e negli ultimi tre hanno portato all’avvio di due soli casi di contenzioso.

Il Gruppo Fiat ha come obiettivo strategico la creazione di un rapporto con i propri fornitori che vada oltre la mera transazione commerciale: collaborazioni durature e reciprocamente soddisfacenti con partner altamente qualificati che condividano gli stessi principi. Forte della convinzione che la responsabilità è un impegno a 360° che non si può fermare ai cancelli dell’azienda ma che deve contagiare positivamente tutti i rapporti di business, Fiat è impegnata a promuovere e diffondere comportamenti responsabili lungo tutta la catena di fornitura.

FORNITORI COME PARTNER

STaNDaRD DI SoSTENIbIlITàLa scelta dei fornitori è improntata alla totale imparzialità ed è basata su criteri di selezione oggettivi: ciò permette a chiunque abbia i requisiti di poter competere per l’aggiudicazione della fornitura. Le basi del confronto competitivo sono state allargate oltre le dimensioni di qualità, prezzo e conformità al Codice di Condotta,

I NOSTRI STANDARD PER I FORNITORIDiritti umani e condizioni di lavoro:n rifiuto di qualunque forma di lavoro forzato o lavoro minorilen riconoscimento della libertà di associazione coerentemente con

le leggi n tutela della salute e sicurezza dei lavoratorin garanzia di pari opportunità, eque condizioni di lavoro e diritto alla

formazione per i dipendenti

Rispetto dell’ambiente:n ottimizzazione dell’uso delle risorsen gestione responsabile dei rifiuti n eliminazione dal processo produttivo di sostanze potenzialmente

pericolosen sviluppo di prodotti a basso impatto ambientalen sistema logistico ecosostenibile

Etica nel business:n richiesta di alti standard di integrità, onestà e correttezza n divieto di corruzione e riciclaggio.

In caso di non conformità, il Gruppo si riserva il diritto di interrompere il rapporto professionale o di richiedere al fornitore di presentare un piano d’azione, per rimediare al non allineamento agli standard, la cui implementazione verrà verificata attraverso un secondo audit.

(1) Per materiali diretti si intendono componenti e sistemi preassemblati destinati al montaggio. Gli acquisti di materie prime hanno, infatti, per il Gruppo un peso marginale.

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148 FORNITORICOME PARTNER

APPROCCIO INTEGRATO ALLO SVILUPPO SOSTENIBILE

comprendendo anche i principi illustrati nelle specifiche Linee Guida di Sostenibilità.Fiat, infatti, ricerca nei partner gli stessi principi che caratterizzano il suo modo di fare impresa. È per questo motivo che i fornitori, grazie al nuovo processo di valutazione, vengono selezionati e monitorati anche facendo riferimento ai valori del Gruppo e valutando positivamente quelli che mettono in atto buone pratiche nell’ambito della responsabilità sociale e ambientale. Le Linee Guida, formulate nel 2009 e il cui rispetto è progressivamente inserito nelle clausole di tutti i nuovi contratti, racchiudono una serie di standard ritenuti basilari per diventare un fornitore del Gruppo e instaurare un rapporto professionale di lungo periodo.Al fine di verificare la conformità della catena di fornitura ai principi di sostenibilità, nel corso del 2009 il Gruppo ha avviato due iniziative: una rilevazione tramite questionario e audit dedicati. È stato infatti chiesto a

162 fornitori, rappresentanti il 54% del fatturato d’acquisto gestito da Fiat Group Purchasing, di compilare un questionario di autovalutazione attraverso il quale è stato possibile delineare il profilo di sostenibilità dell’azienda in questione. Il 90% degli interpellati ha partecipato al processo con un punteggio medio di 78 su 100. Dall’analisi dei risultati è emerso che nell’ambito della catena di fornitura si adottano buone pratiche sociali e ambientali: più di un terzo redige annualmente un Bilancio di Sostenibilità; alto anche il numero dei fornitori che fissano obiettivi di miglioramento e hanno un sistema di gestione ambientale.Un altro importante strumento di monito-raggio sono state le verifiche sul campo: 26 audit di cui quattro in Estremo Oriente e 22 in Europa presso fornitori che rappresentano l’11% del fatturato di FGP. Gli audit sono stati effettuati dai Supplier Quality Engineers del Gruppo affiancati,

91% DEL VALOREDEI MATERIAL I DIRETTI ACqUISTATI DA FIAT GROUP AUTOMOBILESPROVIENE DA SITIDI FORNITORIC E R T I F I C AT IISO 14001

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in tre casi pilota, da un ente terzo che ha trasferito loro metodi e strumenti a garanzia di un controllo competente ed efficace. Il personale di FGP per formulare la valutazione si è avvalso di documentazione, interviste e ispezioni.Durante gli audit non si sono rilevate situazioni di particolare criticità e l’attività di monitoraggio non ha portato a sospensioni o revoche del contratto né tantomeno ha comportato l’introduzione di uno “stato di attenzione” nei confronti di alcun fornitore. Nel corso del 2010 gli audit saliranno a 65 e riguarderanno quei fornitori maggiormente significativi sulla base degli elementi di valutazione a disposizione, inclusi i risultati dei questionari.

SENSIbIlIzzazIoNEDEl PERSoNalE aDDETToPer garantire la corretta sensibilizzazione sui temi della sostenibilità e del buon governo di coloro che gestiscono i rapporti con i fornitori, nel corso del 2009 è stata avviata un’attività di formazione on-line indirizzata a tutti i Buyer e i Supplier Quality Engineers (SQE) del Gruppo in Italia. Il corso si propone di diffondere i contenuti del Codice di Condotta aggiornato e di divulgare la conoscenza della responsabilità ambientale, sociale ed economica, informando sui recenti orientamenti in tema di sostenibilità, sui risultati raggiunti e sugli impegni presi per il futuro dal Gruppo.Sempre con la finalità di promuovere una gestione “sostenibile” della catena di forni-tura, nel 2010 il sistema di remunerazione variabile dei dirigenti e dei professional dell’ente Supplier Quality Engineering terrà conto anche di obiettivi di sostenibilità.

la CoMuNICazIoNE CoN I foRNIToRINel corso degli anni, Fiat ha sentito il bisogno di rafforzare lo scambio con i propri fornitori. Da qui la creazione di un portale dedicato: Fiat Group Purchasing System. Si tratta di un sito internet i cui accessi sono regolamentati secondo il profilo del forni- tore e con il quale l’azienda dà informa-

zioni relative a: normative tecniche, pro-grammazione del rifornimento, andamento qualitativo delle forniture del partner in questione, risultati dei test di conformità eseguiti sui nuovi componenti. Da parte sua, il fornitore invia all’azienda documenti e informazioni (inserisce le specifiche per partecipare alle gare di fornitura, dà indicazioni sulla provenienza dei componenti proposti, ecc.). Nel 2009 sono stati 10 mila i fornitori che hanno utilizzato questo strumento per interagire con il Gruppo.Lo scorso anno, come in passato, si è dato vita a momenti di confronto e sono proseguite le iniziative di comunicazione già avviate in precedenza. Dalle diverse convention locali ai Technology Days, che nel 2009 sono stati 10 e hanno coinvolto oltre 800 addetti ai lavori. Si tratta di incontri di approfondimento e scambio dedicati a singoli fornitori, leader in tecnologia, innovazione e qualità.Nel segno della partnership con i fornitori, e al fine di diffondere i processi e la cultura del miglioramento tecnologico continuo, sono proseguite le iniziative:n World Class Manufacturing

Purchasing, struttura che, in collabora- zione con l’organizzazione World Class Manufacturing (WCM) di Gruppo, è dedicata alla consulenza per quei fornitori interessati ad applicare il sistema WCM presso i propri stabilimenti, avviando così un processo di miglioramento che abbraccia tutta la catena di creazione del valore. Nel 2009 sono stati 100 gli stabilimenti di fornitori coinvolti. Nel 2010 il programma sarà esteso ad altri 100.

n Su.Per (Supplier Performance), pro-gramma che ha lo scopo di promuovere la propositività dei fornitori tramite un meccanismo che attribuisce a essi una parte dei risparmi derivanti dall’intro-duzione delle innovazioni tecniche e tecnologiche da loro proposte.

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150 UNO SVILUPPOIN SINTONIA CON LE COMUNITà

APPROCCIO INTEGRATO ALLO SVILUPPO SOSTENIBILE

Nel 2009 l’impegno del Gruppo verso le comunità è stato di 21,8 milioni di euro (+16% rispetto al 2008) e ha riguardato diverse aree tra cui: progetti a carattere sociale sul territorio (26%), promozione dell’istruzione (24%), dell’arte e della cultura (12%), attività religiose (2%), attività sportive (3%), sostegno alla ricerca scientifica (3%) e al sistema sanitario (4%), iniziative di

Il Gruppo Fiat è consapevole dell’impatto, diretto e indiretto, delle proprie scelte sulle comunità in cui opera. Per questo motivo è da sempre impegnato a promuovere lo sviluppo economico, sociale e culturale delle collettività: sia direttamente sia attraverso iniziative e collaborazioni con le istituzioni locali e le partnership con associazioni e organizzazioni non governative, che vanno ben oltre il solo contributo economico.

UNO SvILUPPO IN SINTONIACON LE COMUNITà

solidarietà in occasione di catastrofi naturali (21%). Il 52% degli interventi ha interessato l’Europa, il 35% l’America Latina, il 5% il Nord America, l’8% il resto del mondo.Le iniziative rilevanti sono costantemente monitorate al fine di verificare i risultati, garantirne l’efficacia e l’impatto sui beneficiari e valutare un eventuale proseguimento dell’attività nel tempo.

LiberalitàE 9.976.071

Investimentinelle comunitàE 9.327.498Iniziative commercialia impatto socialeE 1.673.537

Business socialmente sostenibileE 810.000

Totale complessivo(1)

E 21.787.106

erogazioni liberali senza obbligo di controprestazione

Spese e investimenti per iniziative a favore del territorio dove si hanno sedi e impianti

Spese e investimenti per iniziative sociali che servono a promuovere

iniziative commerciali

Spese e investimentiper iniziative di business

ad alto valore sociale

Erogazioni in natura25%

Erogazioni in denaro75%

(1) Dati ottenuti mediante un processo di raccolta ed elaborazione extracontabile che accoglie anche valori stimati. Per le conversioni di valute diverse dall’euro è stato utilizzato il cambio medio dell’esercizio 2009. La rilevazione non comprende le iniziative che, per i soggetti coinvolti, hanno come unica finalità la brand image. I valori si riferiscono a tutte le Società del Gruppo Fiat nel mondo.

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151

Di seguito sono presentati alcuni dei numerosi progetti realizzati nel 2009 e selezionati in base alla loro peculiarità o importanza economica e sociale. MobIlITà PER TuTTIDal 1995 Fiat si impegna a garantire un diritto fondamentale di tutti gli individui: la libertà di movimento. Autonomy è il programma di mobilità di Fiat Group Automobiles (FGA) dedicato alla progettazione e alla realizzazione di soluzioni tecniche per chi ha ridotte capacità motorie. Il programma vuole offrire a tutti l’opportunità di usare, senza limitazioni, un mezzo di trasporto. Autonomy prevede, infatti, la possibilità di allestire qualunque modello di vettura e veicolo commerciale Fiat, Fiat Professional, Lancia o Alfa Romeo, con un’ampia gamma di soluzioni tecniche di aiuto alla guida ed elevatori per sedie a rotelle personalizzabili per le varie esigenze.Il progetto è completato dall’attività dei Centri di Mobilità, 18 in Italia e tre in Brasile, che, con la collaborazione dei soggetti che li gestiscono a livello locale, offrono gratuitamente diversi servizi e prestazioni: dalla valutazione delle capacità motorie residue attraverso speciali simulatori, a prove di guida su veicoli con particolari adattamenti, al parere di fisioterapisti e operatori fino alla consulenza legislativa. Nel 2009, in Italia circa 700 persone hanno beneficiato di questi servizi e in tutto il mondo sono state commercializzate oltre 21.500 vetture (+12% rispetto al 2008).Inoltre, per le persone con disabilità, sono stati organizzati specifici corsi di guida sicura, gestiti da istruttori professionisti, mentre il servizio di assistenza stra dale è stato ampliato e personalizzato per rispondere alle esigenze specifiche dei clienti. Attivo in tutta Europa 24 ore su 24, 365 giorno l’anno, è garantito per 4 anni senza limitazione di chilometraggio e oggi anche

esteso al fermo vettura causa incidente. Il servizio comprende: riparazione in loco se possibile, eventuale traino del veicolo, auto sostitutiva, supporto logistico per il rientro a casa o la prosecuzione del viaggio, anticipo di denaro, pagamento di eventuali spese di alloggio.L’attività di Autonomy non si ferma qui. Ogni anno, infatti, la partecipazione a iniziative sportive riservate ad atleti disabili testimonia l’impegno dell’azienda per l’abbattimento dei pregiudizi. Fiat, infat-ti, ritiene che non esistano competizioni “diverse” ma solo abilità “diverse”. Nel 2009, Autonomy è stato main sponsor dei “Campionati Europei di Tennis Tavolo per Atleti Paralimpici” tenutosi a Genova e della “Coppa del Mondo di Sci Alpino per Disabili” tenutasi a Sestriere (Torino). (www.fiatautonomy.com)HabITaT foR HuMaNITy E uNITED wayFondata nel 1976 allo scopo di fornire alloggi dignitosi ai senza tetto e alle famiglie bisognose, Habitat for Humanity (www.habitat.org) è un’associazione senza scopo di lucro, che ha costruito in questi anni più di 300 mila abitazioni in tutto il mondo, dando un riparo a oltre un milione e mezzo di persone in oltre 3.000 comunità. Dal 2007 CNH - Case New Holland (CNH), con il contributo dei dipendenti di Racine (Stati Uniti), partecipa a questo importante programma sia con donazioni in denaro sia collaborando concretamente alla costruzione delle strutture esterne di case, grazie alla possibilità offerta dall’azienda di svolgere volontariato durante l’orario di lavoro.

21,8 MILIONI DI

EURO (+16%) L’IMPEGNODEL GRUPPOV E R S O L E COMUNITà

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152 UNO SVILUPPOIN SINTONIA CON LE COMUNITà

APPROCCIO INTEGRATO ALLO SVILUPPO SOSTENIBILE

I dipendenti, infatti, hanno lavorato durante una settimana di giugno su turni di mezza giornata. In tre anni di impegno, nell’ambito delle attività che hanno coinvolto sia i concessionari Case Construction sia le persone di CNH, complessivamente sono stati devoluti all’associazione 255 mila dollari e oltre cento dipendenti hanno offerto la loro manodopera. È proseguito anche il sostegno di CNH - Case New Holland a United Way (www.liveunited.org), organizzazione non go - vernativa presente in 45 Paesi del mondo, che si adopera per migliorare le condizioni di vita delle comunità, focalizzando i propri sforzi sull’educazione, il reddito e la salute. Nel 2009 le donazioni di CNH e dei suoi dipendenti sono ammontate a 1,4 milioni di dollari. Grazie a questo sodalizio, che dura ormai da trent’anni, CNH contribuisce ogni giorno all’assistenza familiare e sanitaria delle famiglie in difficoltà e alle iniziative di supporto ai senza tetto e agli anziani.ÁRvoRE Da vIDaIl Brasile, che rappresenta uno dei mercati più importanti per il Gruppo, è anche il Paese in cui l’impegno sociale dell’azienda è più forte. Fin dal suo insediamento a Betim nel 1976, Fiat Automóveis si è impegnata, insieme alle autorità locali e con la collaborazione di alcune organizzazioni non governative, nella realizzazione di iniziative volte allo sviluppo e alla valorizzazione della comunità.Nel 2004 nasce il Programma Árvore da Vida, l’Albero della Vita, con l’obiettivo di promuovere la crescita culturale e lo sviluppo sociale ed economico di Jardim Teresópolis, il quartiere adiacente al sito produttivo Fiat, nel quale vive una popolazione di circa 40 mila persone (quasi il 10% degli abitanti di Betim) spesso in condizioni di disagio socio-economico. Una comunità caratterizzata da un alto tasso di analfabetismo e bassa preparazione professionale dove dominano criminalità, traffico di droga, disoccupazione e violenza familiare. Il progetto è stato studiato in collaborazione

con le organizzazioni non governative ASVI e CDM che hanno supportato Fiat nello studio dei bisogni dell’area, nella definizione della strategia di intervento e che ne supervisionano ogni mese i risultati e gli sviluppi. Árvore da Vida si propone di creare le condizioni per una profonda trasformazione sociale, che coinvolge gli uomini e le donne del quartiere facendoli diventare protagonisti attivi e ambasciatori del processo di cambiamento.

Da qui attività sportive e culturali, corsi di formazione professionale in risposta alle esigenze del mercato locale e la creazione della cooperativa sociale “Cooperárvore”, che si pone l’obiettivo di creare lavoro e stimolare lo spirito imprenditoriale della collettività.I numeri meglio delle parole aiutano a

L’ALBERO DELLA VITAhA AIUTATO11.000 P E R S O N E

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comprendere il valore dell’iniziativa: dal suo inizio, sono 11 mila le persone che ne hanno beneficiato e 90 mila i prodotti commercializzati da “Cooperárvore”.Rispetto al 2004, la frequenza scolastica è passata dal 78% al 92%, gli episodi di violenza nel comune di Betim sono diminuiti del 15%: il numero degli omicidi del 26,4% e i furti del 46% (fonte: Fundação João Pinheiro e Polícia Militar de Minas Gerais). Il 2009 è stato un anno di importanti risultati anche per quanto riguarda la formazione professionale: 113 giovani hanno iniziato corsi di elettromeccanica ed elettronica grazie al programma Capacitação Profissional che si svolge a Betim dal 2006 e a San Paolo dal 2008. L’88% dei 104 giovani che si sono diplomati fino a oggi sono già stati inseriti nel mondo del lavoro. Nel 2009 il corso è stato avviato anche nelle città di Brasilia, Recife e Curitiba.Nel 2009 Fiat Automóveis S.A. ha investito in Árvore da Vida circa 1,5 milioni di euro. Il programma ha vinto il premio Aberje 2009 per la categoria “Relazioni con le comunità” e Fiat Automoveis è stata nominata dalla rivista “Isto È Dinero” la migliore azienda per la “gestione della responsabilità socio-ambientale”. (www.fiat.com.br/mundo-fiat/sustentabilidade/arvore-da-vida)Sempre con lo spirito di contribuire al miglioramento della qualità della vita delle comunità in cui operano, anche CNH - Case New Holland, Comau, FPT Powertrain Technologies, Iveco, Magneti Marelli e Teksid sono impegnate attivamente, da diversi anni, in progetti a sostegno delle collettività brasiliane locali. Si tratta di programmi di alfabetizzazione e corsi di formazione, iniziative per l’inserimento dei diversamente abili nel mondo del lavoro, attività di orientamento allo sport e alla musica, supporto alle scuole e aiuti alimentari destinati alle famiglie in difficoltà.laNCIa PER uN MoNDo PIù ETICoPer Lancia, l’impegno sociale è divenuto negli ultimi anni un vero e proprio elemento distintivo del marchio. Sono infatti sempre

più numerose le iniziative che vedono il brand schierato in prima fila non soltanto a sostegno di attività esistenti, ma soprattutto come promotore di progetti originali concepiti autonomamente. Il 2009 è stato un anno ricco di appuntamen - ti che hanno ulteriormente enfatizzato questo percorso. A febbraio Lancia ha sostenuto la nascita e la diffusione in Italia del primo Codice Etico e di autoregola-mentazione nel mondo della moda, con l’intento primario di combattere il problema dell’anoressia.A luglio, invece, il marchio ha supportato il premio Nobel Nelson Mandela quando, ha lanciato l’invito “make an imprint” (“lascia il segno”) per stimolare ognuno a dare il suo contributo per cambiare il mondo.Inoltre, per il secondo anno consecutivo, Lancia ha sostenuto il Summit Mondiale dei Premi Nobel per la Pace, la cui decima edizione si è tenuta a Berlino, con-testualmente alla cerimonia celebrativa del 20° anniversario della caduta del Muro. Come nel 2008, da questo appuntamento è nato uno spot per promuovere la nobile causa e rendere omaggio a chi mette a rischio la propria vita perché quella degli altri sia migliore. Lancia, infatti, ha voluto essere al fianco di queste grandi personalità per sostenere la richiesta di liberazione di colei che è diventata il simbolo dell’impegno per la difesa dei diritti dell’uomo: Aung San Suu Kyi, premio Nobel per la Pace nel 1991 e da 13 anni prigioniera in Birmania.

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154 UNO SVILUPPOIN SINTONIA CON LE COMUNITà

APPROCCIO INTEGRATO ALLO SVILUPPO SOSTENIBILE

TECHPRo2 E la foRMazIoNE TECNICaÈ continuata anche nel 2009 la collabo-razione tra il Gruppo Fiat e gli Istituti Tecnici Salesiani per la formazione e l’aggiornamento professionale. A un anno dall’avvio di TechPro2 sono i risultati a testimoniare il successo del programma: 2.150 giovani formati, 700 mila ore di formazione erogate, 750 concessionari coinvolti in offerte di stage.Il progetto si pone l’obiettivo di offrire formazione tecnico-professionale ai giovani provenienti da realtà sociali problematiche o da aree del mondo disagiate e al tempo stesso di rispondere alla richiesta di manodopera con alta qualificazione tecnica per la rete di assistenza dei marchi Fiat, Alfa Romeo, Lancia e Fiat Professional.TechPro² è frutto di una collaborazione che coniuga da un lato la capacità dei Salesiani di impartire un’istruzione fondata sul valore della formazione professionale come fattore di sviluppo umano e sociale e dall’altro l’esperienza tecnica di Fiat Group Automobiles.Il programma è strutturato in tre fasi: reperimento dei giovani; formazione teo- rica in aula (locali attrezzati di tutto il necessario: novità di prodotto, compo-nenti motoristici, strumenti diagnostici, attrezzature all’avanguardia e manuali aggiornati) e pratica in officina attraverso esperienze di stage; infine, promozione degli studenti certificati presso la rete di assistenza. Ogni fase è gestita in modo sinergico tra i Salesiani e Fiat Group Automobiles: dal momento dell’iscrizione a quello della certificazione, passando per il fitto e impegnativo programma formativo. Al fine di valutare in modo continuo processi e risultati di tutto il programma (allievi coinvolti, risultati scolastici, bisogni della rete assistenziale e offerta della scuola di formazione) sarà presto attivata un’area web, che garantirà anche la trasparenza degli obiettivi e l’efficienza della gestione, prerogative alla base del progetto. Dopo il lancio dell’iniziativa in

dieci sedi italiane, nel 2009 TechPro² ha seguito uno sviluppo internazionale e sono state inaugurate 19 sedi in Spagna, una in Polonia e una in Brasile. Il programma di espansione proseguirà anche nel 2010 con nuove aperture in Argentina, Italia e Brasile (www.techpro2.com). Anche Iveco collabora da diversi anni con i Salesiani in Paesi in cui l’offerta di professionalità specialistica è scarsa e spesso il materiale didattico è insufficiente e poco accessibile a causa di barriere linguistiche e di laboratori poco attrezzati. In virtù di questa partnership, lo scorso anno, oltre al consueto supporto per la formazione dei docenti locali, la fornitura del materiale didattico e delle attrezzature, Iveco ha contribuito alla ristrutturazione della scuola di El Obeid (Darfur). Inoltre ha donato agli istituti del Cairo (Egitto) e del Sudan (Darfur) due minibus per il trasporto degli allievi da e per le sedi scolastiche e un Eurocargo cabinato per la realizzazione di attività pratiche nell’ambito dei percorsi formativi. Grazie ad Iveco ogni anno nel settore autoveicolistico vengono formati circa 50 specialisti.

F O R M A T I2.150 GIOVANICON TEChPRO2

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I valoRI DEllo SPoRTDa diversi anni Iveco ha legato il proprio marchio al mondo del rugby e dei suoi valori: spirito di squadra, disciplina, correttezza, sacrificio, rispetto dell’avversario.Dalla volontà di diffondere questi messaggi positivi e dare ai giovani più problematici

Il GRuPPo fIaTPER l’ abRuzzoIn seguito al grave terremoto che ha devastato l’Abruzzo, il Gruppo Fiat si è immediatamente attivato per fornire supporto tecnico, economico e umanitario a favore della popolazione colpita per un valore totale di oltre 4.280.000 euro.Con il coordinamento della Protezione Civile, le diverse Società del Gruppo hanno messo gratuitamente a disposizione mezzi e collaborazione già nella prima fase dei soccorsi: Iveco ha fornito, sei Massif, tre Eurocargo attrezzati, due Astra cava-cantiere e un Daily 4x4 con equipaggiamento speciale mentre New Holland numerosi macchinari e operatori specializzati. Inoltre sono stati donati 21 Fiat Sedici, sei macchine per le costruzioni Case Construction, un Daily 4x4, e un gruppo elettrogeno di FPT Powertrain Technologies per la produzione di energia nelle tendopoli, otto Ducato Panorama e quattro Scuolabus Iribus Iveco per il trasporto scolastico. Ferrari, Maserati e Magneti Marelli hanno anch’esse partecipato alla gara di solidarietà devolvendo somme in denaro. Il contatto con le organizzazioni che hanno gestito le attività di intervento è stato continuo e ha garantito tempestività ed efficacia degli aiuti. Anche gli stabilimenti del Gruppo che si trovano nelle zone limitrofe a quelle dei comuni colpiti dal sisma, hanno voluto dare il proprio sostegno, contribuendo alle complesse operazioni logistiche.L’impegno del Gruppo non si è limitato alla fornitura di mezzi e autoveicoli: nel mese di aprile, per ogni vettura e veicolo commerciale Fiat, Alfa, Lancia e Fiat Professional venduti, l’azienda, in collaborazione con i concessionari italiani, ha devoluto 40 euro. I circa 2,5 milioni di euro accantonati verranno impiegati per ricostruire un asilo nido comunale all’Aquila e ridare così ai bambini un luogo sicuro dove essere accolti.

un orizzonte di speranza, nasce il progetto di collaborazione con l’AS Rugby Milano a favore dei detenuti dell’Istituto Penale per minorenni Cesare Beccaria di Milano.Trentacinque i ragazzi che hanno aderito all’iniziativa, che prevedeva non solo l’insegnamento delle regole del rugby e l’organizzazione di diverse sessioni di allenamento e di competizione, ma anche la possibilità di svolgere un’esperienza di stage presso il concessionario di Iveco Milanocarri (Milano). L’attività, del tutto inedita nel suo genere, richiedeva inoltre una progressiva responsabilizzazione dei giovani detenuti, oltre che sugli aspetti del gioco, sulla gestione e la cura dei materiali tecnici e personali. Senza dubbio positivo è stato l’impatto dell’attività sulla sfera personale e valoriale dei ragazzi, che si sono rivelati ricettivi al messaggio e hanno espresso il desiderio di continuare a praticare lo sport nelle comunità dove saranno trasferiti dopo il periodo di detenzione.

4 MILIONI DI EURO PER LEP O P O L A Z I O N ICOLPITE DAL TERREMOTO

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APPENDICE

Approfondimenti Dimensione economica Dimensione ambientale Dimensione sociale Glossario tecnico

Lettera di attestazione

Indice dei contenuti GRI-G3

158158160164167

168

170

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158 APPROFONDIMENTIAPPENDICE

APPROFONDIMENTI

DIMENSIONE ECONOMICA

La presente sezione accoglie dati e informazioni che integrano quanto già esposto nelle altri parti del Bilancio di Sostenibilità. Si tratta di approfondimenti che intendono coprire i contenuti dello standard GRI-G3, nonché rispondere a specifiche richieste di analisti e investitori SRI (Socially Responsible Investing).

(in milioni di euro) 2009

Ricavi netti da conto economico consolidato 50.102Ricavi e proventi delle società Finanziarie (918)Contributi in conto esercizio e in conto capitale, proventizzazione fondi, proventi vari 724Altri proventi 1.062Valore economico prodotto direttamente 50.970Costo dei materiali (37.767)Ammortamenti (2.899)Altri oneri (647)Valore aggiunto 9.657

RIPaRTIzIoNE DEl valoRE aGGIuNTo

(in milioni di euro) 2009

Dipendenti 6.810Finanziatori 1.303Stato e Pubblica Amministrazione 813Azionisti 27Comunità 22Reinvestito nel Gruppo 682Valore aggiunto distribuito 9.657

valoRE aGGIuNTo

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PIaNI PENSIoNESulla base di un’analisi condotta sull’88% dell’organico del Gruppo nel mondo, è emerso che sono previsti piani pensionistici integrativi per circa il 62% dei dipendenti. Di questi, il 66% vi partecipa effettivamente e, se rapportati alla popolazione totale del Gruppo nel mondo, ne rappresenta il 41%.I piani integrativi possono essere classificati in due categorie:n piani pensione a contribuzione definita, ossia per i quali la contribuzione (da parte del dipendente, dell’azienda o di

entrambi) viene stabilita a priori, mentre la prestazione dipende dagli importi complessivamente assegnati al fondo che supporta il piano e dal rendimento finanziario dello stesso;

n piani pensione a beneficio definito, ossia per i quali viene stabilita a priori la prestazione che in futuro sarà erogata al dipendente, mentre la contribuzione può variare nel tempo, allo scopo di garantire l’erogazione della prestazione prefissata.

La maggior parte dei piani pensione in essere nelle Aziende del Gruppo è a contribuzione definita.

CoNfoRMITà(1)

Il commento riporta di seguito le sentenze, i lodi arbitrali ed i provvedimenti ritenuti significativi per valore, emessi nel 2009 in via definitiva e che hanno visto le Società del Gruppo Fiat soccombenti (indicati come “provvedimenti di condanna in via definitiva”).In relazione a violazioni di regolamenti e/o leggi in campo ambientale, in materia di concorrenza sleale, antitrust, proprietà intellettuale, nonché per violazioni di diritti della comunità locale non si rilevano provvedimenti di condanna in via definitiva significativi.Si segnalano, invece, alcuni provvedimenti di condanna in via definitiva nei seguenti ambiti:n due casi, in sede civile, di diffamazione a mezzo stampa riguardanti la Società Editrice La Stampa; l’importo

complessivo del risarcimento riconosciuto alle controparti è stato di 56 mila euro; n un caso di inosservanza di alcune disposizioni della normativa in materia di protezione dei dati personali riguardante

la Società Editrice La Stampa e correlato alla pubblicazione di un articolo di cronaca; l’importo complessivo della condanna è stato di 9 mila euro;

n alcuni casi di risarcimento per vizi di prodotto e responsabilità per danni da prodotti difettosi per un valore complessivo di 738 mila euro;

n una sanzione per pubblicità ingannevole comminata dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato Italiana, relativamente a un messaggio pubblicitario televisivo ove erano state riscontrate delle incongruenze tra il testo e la pratica commerciale realmente applicata; l’importo della sanzione comminata è stato di complessivi 150 mila euro;

n alcuni casi di responsabilità contrattuale (ad esempio per risoluzione di contratti di concessione di vendita) per un valore complessivo di 3.945.000 euro.

I principali provvedimenti definitivi in materia di lavoro e previdenziale emessi nei confronti di Società del Gruppo Fiat nel corso del 2009, in prevalenza relativi alla gestione amministrativa del personale, hanno comportato un esborso monetario totale di circa 3,2 milioni di euro. I provvedimenti in questione tuttavia non rivestono carattere di significatività per quanto riguarda la tipologia dei casi in questione e la numerosità degli stessi anche considerando le specificità locali. I programmi di audit relativi alle aree del personale rappresentano uno strumento rafforzativo della governance in tale ambito.Si segnala infine una procedura di infrazione riguardante Fiat Group Automobiles in Grecia e relativa a una presunta applicazione di prezzi imposti. La decisione dell’Autorità Garante Greca è stata impugnata da Fiat Group Automobiles e, in attesa dell’esito del ricorso, è stata concessa la sospensione dell’efficacia esecutiva della decisione dell’Autorità medesima.

(1) Il commento si riferisce agli indicatori GRI-G3 EN28, HR9, SO7, SO8, PR2, PR7, PR8 e PR9; l’indicatore PR4 è stato rilevato con riferimento agli indicatori PR2, PR7, PR9 e SO8.

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160 APPROFONDIMENTIAPPENDICE

DIMENSIONE AMBIENTALE

Peso totale dei rifiuti per tipologia e per metodi di smaltimento (t/anno)

Fiat Group Magneti Anno 2009 Gruppo Fiat Automobiles Maserati Ferrari CNH Iveco FPT Marelli Teksid Comau

Siti produttivi nel mondo 179 16 2 2 31 22 15 71 6 14Rifiuti speciali non pericolosi 1.171.008 451.344 498 6.168 99.782 36.509 98.969 84.922 389.422 3.394Rifiuti speciali pericolosi 81.015 17.821 52 3.409 14.573 6.227 25.112 10.604 2.699 518Totale rifiuti generati 1.252.023 469.165 550 9.577 114.355 42.736 124.081 95.526 392.121 3.912

di cui rifiuti di imballaggio 117.944 34.406 381 784 30.118 18.531 18.719 13.227 1.421 357

Totale rifiuti smaltiti 447.874 45.575 81 6.446 26.128 13.772 25.633 27.953 300.873 1.413di cui termovalorizzazione 23.608 12.230 - - 2.411 2.358 2.957 2.730 880 42di cui trattamento 77.357 12.523 81 5.795 16.702 4.604 22.348 12.672 2.179 453di cui discarica 346.909 20.822 - 651 7.015 6.810 328 12.551 297.814 918

% inviata in discarica 27,7 4,4 - 6,8 6,1 15,9 0,3 13,1 75,9 23,5

Totale rifiuti recuperati 804.149 423.590 469 3.131 88.227 28.964 98.448 67.573 91.248 2.499% di recupero dei rifiuti 64,2 90,3 85,3 32,7 77,2 67,8 79,3 70,7 23,3 63,9

Fiat Group Magneti Anno 2008 Gruppo Fiat Automobiles Maserati Ferrari CNH Iveco FPT Marelli Teksid Comau

Siti produttivi nel mondo 171 16 2 2 29 18 15 72 6 11

Rifiuti speciali non pericolosi 1.579.083 518.090 983 7.870 154.124 62.678 143.345 92.363 595.818 3.812Rifiuti speciali pericolosi 88.492 17.518 54 3.777 16.784 8.405 23.213 14.324 3.469 948Totale rifiuti generati 1.667.575 535.608 1.037 11.647 170.908 71.083 166.558 106.687 599.287 4.760

di cui rifiuti di imballaggio 148.375 36.318 712 1.026 32.606 35.970 22.780 16.389 1.854 720

Totale rifiuti smaltiti 639.378 57.536 227 7.130 45.806 15.967 25.513 27.295 458.101 1.803di cui Termovalorizzazione 40.219 24.781 – – 7.317 1.845 3.207 1.395 1.292 382di cui Trattamento 80.590 8.557 132 6.336 25.348 4.889 19.079 12.674 2.947 628di cui Discarica 518.569 24.198 95 794 13.141 9.233 3.227 13.226 453.862 793

% inviata in discarica 31,1 4,5 9,2 6,8 7,7 13,0 1,9 12,4 75,7 16,7

Totale rifiuti recuperati 1.080.588 484.886 810 4.517 125.102 55.117 140.235 79.383 187.580 2.958% di recupero dei rifiuti 64,8 90,5 78,1 38,8 73,2 77,5 84,2 74,4 31,3 62,1

Fiat Group Magneti Anno 2007 Gruppo Fiat Automobiles Maserati Ferrari CNH Iveco FPT Marelli Teksid Comau

Siti produttivi nel mondo 150 11 2 2 23 18 15 59 6 14 Rifiuti speciali non pericolosi 1.573.208 524.014 847 8.238 112.435 53.170 137.750 93.651 641.661 1.442Rifiuti speciali pericolosi 82.232 19.241 27 2.549 12.526 8.063 23.882 10.638 4.846 460Totale rifiuti generati 1.655.440 543.255 874 10.787 124.961 61.233 161.632 104.289 646.507 1.902

di cui rifiuti di imballaggio 128.331 37.952 535 1.207 21.825 29.407 23.040 11.644 2.357 364

Totale rifiuti smaltiti 653.220 69.958 286 5.284 36.131 15.068 25.101 28.571 472.319 502di cui Termovalorizzazione 26.339 15.460 – – 3.693 1.734 3.378 857 1.205 12 di cui Trattamento 77.271 9.870 198 4.438 23.541 4.292 20.069 10.675 3.756 432 di cui Discarica 549.610 44.628 88 846 8.897 9.042 1.654 17.039 467.358 58

% inviata in discarica 33,2 8,2 10,0 7,8 7,1 14,8 1,0 16,3 72,3 3,0

Totale rifiuti recuperati 1.080.836 471.562 589 5.503 88.829 46.178 136.671 75.450 254.805 1.249 % di recupero dei rifiuti 65,3 86,8 67,3 51,0 71,1 75,4 84,6 72,3 39,4 65,7

Page 162: Responsabilità economica, ambientale e socialesostenibilità ambientale e sociale e ha raggiunto gli obiettivi fissati lo scorso anno, comunicati con la pubblicazione del primo Piano

161

Prelievi e scarichi idrici (103 m3/anno)

Fiat Group Magneti Anno 2009 Gruppo Fiat Automobiles Maserati Ferrari CNH Iveco FPT Marelli Teksid Comau

Siti produttivi nel mondo 179 16 2 2 31 22 15 71 6 14Prelievida pozzo 15.515 3.688 2 286 910 2.480 3.966 1.445 2.676 62da acquedotto 17.704 9.493 14 93 952 857 2.191 3.134 876 94da acque superficiali 962 572 - - - 44 - 23 323 -altro 337 - - - 1 - 23 64 249 -Prelievo totale 34.518 13.753 16 379 1.863 3.381 6.180 4.666 4.124 156

Scarichi in acque superficiali 7.865 1.599 - - 276 1.301 1.353 471 2.865 -in pubblica fognatura 13.256 5.887 16 121 1.210 1.172 3.449 1.302 87 12in altri recettori 3.863 2.403 - 30 31 9 515 875 - -Scarico totale 24.984 9.889 16 151 1.517 2.482 5.317 2.648 2.952 12

Fiat Group Magneti Anno 2008 Gruppo Fiat Automobiles Maserati Ferrari CNH Iveco FPT Marelli Teksid Comau

Siti produttivi nel mondo 171 16 2 2 29 18 15 72 6 11Prelievida pozzo 16.525 3.938 4 309 1.053 3.015 3.555 2.198 2.398 55da acquedotto 17.621 10.639 18 126 1.082 667 1.761 2.036 1.215 77da acque superficiali 1.456 534 – – 181 36 – 43 358 304altro 1.362 6 – – 2 12 533 567 232 10Prelievo totale 36.964 15.117 22 435 2.318 3.730 5.849 4.844 4.203 446

Scarichiin acque superficiali 9.694 4.119 – – 435 1.293 494 509 2.844 –in pubblica fognatura 19.381 8.721 19 275 1.484 1.241 3.868 3.256 121 396in altri recettori 2.094 488 – 27 91 15 979 414 30 50Scarico totale 31.169 13.328 19 302 2.010 2.549 5.341 4.179 2.995 446

Fiat Group Magneti Anno 2007 Gruppo Fiat Automobiles Maserati Ferrari CNH Iveco FPT Marelli Teksid Comau

Siti produttivi nel mondo 150 11 2 2 23 18 15 59 6 14Prelievida pozzo 16.349 4.146 3 312 1.058 2.890 3.907 1.752 2.180 101 da acquedotto 18.706 11.796 24 62 878 713 1.779 2.005 1.389 60 da acque superficiali 1.034 417 – – 150 35 – 62 370 – altro 1.417 6 – – 1 13 724 401 272 –Prelievo totale 37.506 16.365 27 374 2.087 3.651 6.410 4.220 4.211 161

Scarichiin acque superficiali 8.014 4.134 – – 303 1.152 527 501 1.308 89 in pubblica fognatura 19.917 10.015 21 200 1.508 1.479 3.786 2.677 156 75 in altri recettori 2.238 378 – 27 83 20 1.408 285 37 – Scarico totale 30.169 14.527 21 227 1.894 2.651 5.721 3.463 1.501 164

Page 163: Responsabilità economica, ambientale e socialesostenibilità ambientale e sociale e ha raggiunto gli obiettivi fissati lo scorso anno, comunicati con la pubblicazione del primo Piano

162 APPROFONDIMENTIAPPENDICE

(1) Comprende vettori secondari: energia frigorigena, aria compressa e surpressa.

Consumo diretto di energia per fonte (GJ)

Fiat Group Magneti Anno 2009 Gruppo Fiat Automobiles Maserati Ferrari CNH Iveco FPT Marelli Teksid Comau

Totale non rinnovabili e rinnovabili 9.429.304 2.721.984 20.521 314.752 2.207.779 1.118.282 583.407 960.212 1.419.957 82.410

Totale non rinnovabili 9.394.316 2.721.912 20.521 313.852 2.177.333 1.118.282 583.407 956.642 1.419.957 82.410di cui Gas naturale 8.402.351 2.715.381 20.521 313.852 2.079.416 852.979 575.532 862.196 906.811 75.663di cui Gasolio 107.267 2.390 - - 49.609 5.866 7.875 16.979 17.801 6.747di cui GPL 126.150 37 - - 47.048 2.529 - 76.094 442 -di cui Carbone 741.286 - - - - 246.383 - - 494.903 -di cui Olio ATZ 14.629 4.104 - - - 10.525 - - - -di cui Olio BTZ 2.633 - - - 1.260 - - 1.373 - -

Totale rinnovabili 34.988 72 - 900 30.446 - - 3.570 - -di cui Biomasse 30.446 - - - 30.446 - - - - -di cui Fotovoltaico 900 - - 900 - - - - - -di cui Solare-termico 3.642 72 - - - - - 3.570 - -

Consumo indiretto di energia per fonte (GJ) Fiat Group Magneti Anno 2009 Gruppo Fiat Automobiles Maserati Ferrari CNH Iveco FPT Marelli Teksid Comau

Totale non rinnovabili e rinnovabili 21.462.260 9.397.408 25.524 434.910 1.332.657 1.345.151 3.063.985 3.326.150 2.345.407 191.068

Totale non rinnovabili 18.165.533 8.5552.131 25.524 434.910 1.020.411 1.233.264 2.744.516 2.642.520 1.322.287 189.970di cui Energia elettrica 10.142.132 2.996.408 25.524 375.014 972.536 645.666 1.610.103 2.308.150 1.087.146 121.585di cui Energia termica 6.504.697 4.515.102 - 47.212 47.397 551.613 867.158 285.409 122.708 68.098di cui altre Energie(1) 1.518.704 1.040.621 - 12.684 478 35.985 267.255 48.961 112.433 287

Totale rinnovabili 3.296.727 845.277 - - 312.246 111.887 319.469 683.630 1.023.120 1.098di cui Energia elettrica 3.208.837 845.277 - - 270.958 111.887 272.868 683.629 1.023.120 1.098di cui Energia termica 41.289 - - - 41.288 - - 1 - -di cui altre Energie(1) 46.601 - - - - - 46.601 - - -

Page 164: Responsabilità economica, ambientale e socialesostenibilità ambientale e sociale e ha raggiunto gli obiettivi fissati lo scorso anno, comunicati con la pubblicazione del primo Piano

163

(1) Comprende olio ATZ (Alto Tenore di Zolfo), olio BTZ (Basso Tenore di Zolfo), gasolio, carbone, GPL (Gas di Petrolio Liquefatto) e biomasse.(2) Comprende l’energia termica e frigorigena, aria compressa e surpressa ed energie rinnovabili (fotovoltaico e solare-termico).(3) Il valore corregge e pertanto differisce da quello pubblicato nel Bilancio di Sostenibilità 2008.

Consumo diretto e indiretto di energia (GJ/anno) Fiat Group Magneti Anno 2009 Gruppo Fiat Automobiles Maserati Ferrari CNH Iveco FPT Marelli Teksid Comau

Siti produttivi nel mondo 179 16 2 2 31 22 15 71 6 14Energia elettrica 13.350.969 3.841.686 25.524 375.014 1.243.494 757.553 1.882.971 2.991.778 2.110.266 122.683Gas naturale 8.402.351 2.715.381 20.521 313.852 2.079.416 852.979 575.532 862.196 906.811 75.663Altri combustibili (1) 1.022.411 6.531 - - 128.363 265.303 7.875 94.446 513.146 6.747Altri vettori energetici (2) 8.115.833 5.555.795 - 60.796 89.163 587.597 1.181.015 337.941 235.141 68.385Energia totale consumata 30.891.564 12.119.393 46.045 749.662 3.540.436 2.463.432 3.647.393 4.286.361 3.765.364 273.478

Fiat Group Magneti Anno 2008 Gruppo Fiat Automobiles Maserati Ferrari CNH Iveco FPT Marelli Teksid Comau

Siti produttivi nel mondo 171 16 2 2 29 18 15 72 6 11Energia elettrica 15.773.826 4.180.538 28.955 420.235 1.616.779 1.038.251 2.433.148 3.211.895 2.680.978 163.047 Gas naturale 9.629.592 2.851.818 22.039 452.889 2.335.775 1.345.032 707.830 858.909 948.089 107.211 Altri combustibili (1) 1.149.971 14.302 – – 129.363 363.962 8.086 67.874 554.817 11.567 Altri vettori energetici (2) 9.163.953 5.987.539 – – 73.710 754.953 1.495.866 432.455 351.812 67.618 Energia totale consumata 35.717.342 13.034.197 50.994 873.124 4.155.627 3.502.198 4.644.930 4.571.133 4.535.696 349.443

Fiat Group Magneti Anno 2007 Gruppo Fiat Automobiles Maserati Ferrari CNH Iveco FPT Marelli Teksid Comau

Siti produttivi nel mondo 150 11 2 2 23 18 15 59 6 14Energia elettrica 14.956.380 4.194.485 31.253 389.517 1.284.046 1.055.293 2.610.645 2.668.166 2.648.793 74.182 Gas naturale 8.722.445 2.762.271 22.087 438.447 2.165.336 1.419.739 799.753 623.438 484.690 6.684 Altri combustibili (1) 1.107.315 797 – – 124.193 314.744 10.723 99.642 551.207 6.009 Altri vettori energetici (2) 9.437.417 6.614.884 – – 65.153 674.298 1.486.914 311.401 223.973 60.794 Energia totale consumata 34.223.557 13.572.437 53.340 827.964 3.638.728 3.464.074 4.908.035 3.702.647 3.908.663 147.669 (3)

(3) (3)

(3)

Emissioni dirette e indirette di CO2 (t) Fiat Group Magneti Anno 2009 Gruppo Fiat Automobiles Maserati Ferrari CNH Iveco FPT Marelli Teksid Comau

Siti produttivi nel mondo 179 16 2 2 31 22 15 71 6 14 Totale 2.571.811 1.075.643 3.900 68.049 281.997 186.696 324.125 338.399 267.677 25.325

di cui diretta 549.608 152.830 1.151 17.607 114.262 72.569 32.872 54.535 99.037 4.745 di cui indiretta 2.022.203 922.813 2.749 50.442 167.735 114.127 291.253 283.864 168.640 20.580

Fiat Group Magneti Anno 2008 Gruppo Fiat Automobiles Maserati Ferrari CNH Iveco FPT Marelli Teksid Comau

Siti produttivi nel mondo 171 16 2 2 29 18 15 72 6 11Totale n.d. 1.222.102 n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d.

di cui diretta 631.119 161.107 1.214 24.954 137.516 107.098 39.634 48.444 104.336 6.816 di cui indiretta n.d. 1.060.995 n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d.

Fiat Group Magneti Anno 2007 Gruppo Fiat Automobiles Maserati Ferrari CNH Iveco FPT Marelli Teksid Comau

Siti produttivi nel mondo 150 11 2 2 23 18 15 59 6 14Totale n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d.

di cui diretta 568.067 152.256 1.217 24.158 125.682 105.997 44.908 38.525 74.696 628 di cui indiretta n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d.

(3) (3)

Page 165: Responsabilità economica, ambientale e socialesostenibilità ambientale e sociale e ha raggiunto gli obiettivi fissati lo scorso anno, comunicati con la pubblicazione del primo Piano

164 APPROFONDIMENTIAPPENDICE

Emissioni di Composti Organici Volatili (g/m2)

2009 2008 2007

Siti produttivi nel mondo 179 171 150Gruppo Fiat 46,3 49,8 64,3Fiat Group Automobiles 44,3 47,1 65,4Maserati - - -Ferrari 33,7 34,9 32,1CNH 59,5 64,3 87,9Iveco 61,3 59,1 61,0FPT 43,8 38,8 28,0Magneti Marelli 32,9 37,6 29,0Teksid 248,5 299,0 131,8Comau 13,8 112,4 -

CoMPoSIzIoNE DEl PERSoNalE DEl GRuPPo fIaTDIMENSIONE SOCIALE

Distribuzione dei dipendenti per età - Italia Età %

Fino a 30 anni 10,8Da 31 a 40 anni 33,8Da 41 a 50 anni 35,9Oltre 50 anni 19,5

Distribuzione dei dipendenti per anzianità aziendale - Italia Anzianità aziendale %

Fino a 5 anni 21,6Da 6 a 10 anni 15,2Da 11 a 20 anni 27,4Da 21 a 30 anni 21,9Oltre 30 anni 13,9

Distribuzione dei dipendentiper titolo di studio - Italia Titolo di studio %

Laurea o equiparabili 10,8 Istruzione media superiore 36,9Istruzione inferiore 42,5Non mappati(2) 9,8

NOx, SOx e altre emissioni significative nell’aria per tipologia e peso Emissioni corrispondenti al consumo di energia (t/anno)

2009 2008 2007NOx SOx Polveri NOx SOx Polveri NOx SOx Polveri

Siti produttivi nel mondo 179 179 179 171 171 171 150 150 150Fiat Group Automobiles 322,1 2,1 0,1 338,9 2,1 0,3 326,9 0,4 -Maserati 2,4 - - 2,6 - - 2,6 - -Ferrari 37,1 - - 53,6 - - 51,9 - -CNH 241,0 7,6 0,6 289,9 10,7 0,9 262,6 8,6 0,7Iveco 112,7 55,8 5,8 175,6 53,4 6,1 179,1 51,3 5,5FPT 69,0 1,1 0,1 84,7 1,2 0,1 95,9 1,5 0,1Magneti Marelli 111,1 3,0 0,2 101,0 2,3 0,1 78,3 5,5 0,3Teksid 128,6 72,6 11,1 132,7 66,7 10,1 69,7(1) 65,6 (1) 10,0 (1)

Comau 9,8 1,0 0,1 15,4 1,7 0,1 1,1 0,8 0,1Totale 1.033,9 143,2 18,0 1.194,4 138,0 17,7 1.068,1(1) 133,7 (1) 16,7 (1)

(1) Il valore corregge e pertanto differisce da quello pubblicato nel Bilancio di Sostenibilità 2008.(2) Con il termine non mappati si identificano quelle casistiche in cui non è stato possibile rilevare il titolo di studio. Si tratta dei casi in cui l’informazione non è disponibile.

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165

Distribuzione percentuale dei contratti a tempo indeterminatoe determinato - operai mondo

(1) Include altre 38 nazionalità.

Turnover operai - mondo

Operai al 31/12/2008 136.488Entrati 12.391Usciti 18.889∆ perimetro 1.127Operai al 31/12/2009 131.117

Turnover dipendenti - Italia

Dipendenti al 31/12/2008 82.371 Entrati 960 Usciti 3.922 ∆ perimetro 1.025 Dipendenti al 31/12/2009 80.434

Turnover dipendenti - Europa escl. Italia

Dipendenti al 31/12/2008 50.159 Entrati 2.223 Usciti 6.275 ∆ perimetro -281 Dipendenti al 31/12/2009 45.826

Incidenza percentuale sul totale dei dipendenti degli organici dei Paesi con maggiore occupazione

Spagna2,8%

Italia42,3%

Polonia7,1%

Stati Uniti5,2%

Francia4,8%

Brasile20,0%

Germania3,2%

Altri Paesi14,6%

20072008

2009

12%

88% 90%

10%6%

94% 100

80

60

40

20

0

n Contratti a tempo determinaton Contratti a tempo indeterminato

Nazionalità dei dirigenti

Inglese2,8%

Italiana62,8%

Statunitense10,2%

Brasiliana6,3%

Tedesca3,2%

Francese4,6% Polacca

1,2%

Turnover dipendenti Nord America

Dipendenti al 31/12/2008 12.305Entrati 1.352Usciti 2.500∆ perimetro 0Dipendenti al 31/12/2009 11.157

Turnover dipendenti Centro e Sud America

Dipendenti al 31/12/2008 46.316 Entrati 9.488 Usciti 11.096 ∆ perimetro 514 Dipendenti al 31/12/2009 45.222

Turnover dipendenti Resto del mondo

Dipendenti al 31/12/2008 7.197Entrati 1.055Usciti 801∆ perimetro -76Dipendenti al 31/12/2009 7.375

TuRNovER DEl PERSoNalE

Altre Nazionalità

8,9%(1)

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166 APPROFONDIMENTIAPPENDICE

PERIoDo MINIMo DI PREavvISo PER MoDIfICHE oPERaTIvEIn ambito Unione Europea, la Direttiva Europea 01/23 prevede che, in caso di trasferimento di imprese, di stabilimenti o di parti di imprese o stabilimenti in seguito a cessione contrattuale o fusione, sia posta in essere una procedura di informazione e consultazione dei rappresentanti dei lavoratori, da attivarsi in tempo utile prima dell’attuazione del trasferimento. Oltre al rispetto delle previsioni normative applicabili, in recepimento della Direttiva sopra riportata, in ciascun Paese membro dell’Unione Europea, il regolamento del Comitato Aziendale Europeo (CAE) del Gruppo Fiat include, tra le materie oggetto di informazione e consultazione, anche i cambiamenti fondamentali riguardanti l’organizzazione, l’introduzione di nuovi metodi di lavoro e nuovi processi produttivi che incidono significativamente sul Gruppo nel suo complesso, nonché la riduzione delle dimensioni o chiusura, trasferimenti di produzione, fusione di aziende o unità produttive che abbiano rilevante impatto occupazionale con ripercussioni transnazionali. Fuori dall’Unione Europea valgono le leggi e le prassi locali. In USA, la legge federale nota come WARN, applicabile a prescindere dalla sindacalizzazione o meno del sito coinvolto dall’operazione, richiede al datore di lavoro di comunicare, con un preavviso di almeno 60 giorni, ogni azione da cui derivi la perdita di occupazione per almeno 50 dipendenti o il 33% dell’organico. Nel caso di siti e/o stabilimenti sindacalizzati il livello di coinvolgimento sindacale è definito, di norma, dal contratto collettivo stipulato tra azienda e sindacato e applicabile a livello di sito, che in generale definisce anche le procedure di informazione e consultazione da attivare in questi casi. Nei siti non sindacalizzati, nel caso di modifiche organizzative conseguenti all’outsourcing, è prassi effettuare un’informativa aziendale a tutti i lavoratori, con congruo anticipo rispetto alla data prevista per l’operazione.lavoRaToRI DIvERSaMENTE abIlIIn Italia il Gruppo Fiat, al fine di ottemperare agli obblighi derivanti dalla Legge 68/99, ha definito con gli uffici competenti, convenzioni volte a favorire l’inserimento in ambito aziendale di lavoratori disabili. Le convenzioni, previste dalla legislazione in vigore, sono infatti uno strumento idoneo a soddisfare al meglio l’interesse sociale all’impiego di questi lavoratori, tenendo conto sia delle esigenze dei medesimi sia delle necessità organizzative e produttive delle imprese. In alcuni Paesi fuori dall’Italia non vi sono normative specifiche per la tutela dei disabili volte a favorire la loro occupazione, di conseguenza essendo l’informazione di natura sensibile e spesso tutelata dalla normativa sulla privacy, vi è oggettiva difficoltà nel rilevare il numero dei dipendenti con tali caratteristiche. Il Gruppo Fiat ha iniziato, nei Paesi dove non vi sono ostacoli normativi alla raccolta di tali informazioni, un processo di rilevazione sistematica del dato.ETICa NElla PubblICITàIl Gruppo Fiat riconosce il ruolo sociale della comunicazione pubblicitaria e sceglie volontariamente di adottare e incoraggiare valori e atteggiamenti positivi e responsabili. Il Codice Etico della pubblicità del Gruppo Fiat, adottato dal 1993, si propone di individuare le regole di riferimento e di applicare le linee guida in tutte le attività di comunicazione verso il pubblico. Il Gruppo è membro attivo dell’UPA (Unione Pubblicitari Associati), promotrice dello IAP (Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria),

PaRTNERSHIP CoN Il MoNDo aCCaDEMICo E aTTRazIoNE DI TalENTI

2009 2008 2007

Presentazioni di Gruppo e di Settore presso Università (numero) 419 366 113di cui in Italia 145 167 67

Studenti che hanno visitato gli stabilimenti del Gruppo nel mondo (numero) 38.072 53.000 10.000di cui studenti universitari 13.819 22.100 4.000

Borse di studio (numero) 566 1.148 685di cui erogate in Italia 159 351 194

Borse di studio (milioni di euro) 1,1 2,2 1,2Borse di studio UGAF - Associazione Seniores Aziende Fiat (milioni di euro) 0,11 0,13 0,15Tirocini formativi (numero) 2.571 3.800 3.000

di cui in Italia 477 1.037 783Curricula vitae pervenuti (numero) 478.846 622.500 200.000Neolaureati assunti (numero) 679 2.191 1.649

di cui in Italia 112 532 367

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167

GLOSSARIOTECNICO

membro dell’alleanza europea per l’etica nella pubblicità (Alliance Europeenne pour l’ethique en pubblicità). Attraverso l’UPA, il Gruppo Fiat aderisce al Codice di Autodisciplina Pubblicitaria rispettandone le iniziative e le decisioni assunte dal Comitato di Controllo e dal Giurì che ne è l’organo giudicante. Inoltre il Gruppo, che non sviluppa direttamente le proprie campagne pubblicitarie, si avvale di agenzie specializzate che aderiscono a standard internazionali in materia di etica della pubblicità. La principale agenzia di cui si avvale Fiat Group Automobiles per la pubblicità in Europa, ad esempio, è membro dell’EACA (European Association of Communication Agencies) per la promozione di una comunicazione responsabile.

Brake Prefill: dispositivo che rileva la potenziale situazione di pericolo; quando il guidatore rilascia improvvisamente il pedale dell’acceleratore il sistema avvicina automaticamente le pastiglie dei freni ai dischi. Nel caso di un’eventuale frenata di emergenza concorre così ad una più rapida decelerazione della vettura.

Controllo Elettronico della Stabilità (ESC): sistema per il controllo della stabilità del veicolo, che agisce in fase di sbandata, regolando la potenza del motore e frenando le singole ruote con differente intensità in modo tale da ristabilizzare l’assetto del mezzo.

Cruise Control Adattativo (ACC): sistema elettronico che permette la regolazione automatica della velocità del veicolo e il mantenimento della distanza di sicurezza dal mezzo che lo precede.

Driver Attention Support: sistema in grado di rilevare lo stato di inattenzione del guidatore o il deterioramento delle sue prestazioni di guida e di attuare le contromisure progressive (dall’avviso visivo o acustico fino all’intervento automatico) per riportare il veicolo in condizioni di sicurezza.

E-Diff (differenziale elettronico): soluzione tecnica, da anni utilizzata e affinata sulle monoposto di F1, per scaricare al suolo coppie elevatissime in condizioni di uso estremo: necessario in pista per migliorare i valori di motricità in uscita di curva evitando dannosi pattinamenti del retrotreno, su strada si trasforma in un arricchimento tecnologico capace di innalzare gli standard di stabilità.

F1-Trac (controllo trazione): sistema capace di garantire la massima aderenza disponibile tramite il monitoraggio continuo della velocità relativa delle ruote. Opera con una logica di funzionamento auto-adattiva in funzione del grip disponibile.

ISO 14001: standard, emanato dall’ente di normazione internazionale ISO (International Standard Organization), che specifica i requisiti per un Sistema di Gestione Ambientale.

Lane Departure Warning (LDW): dispositivo che avvisa il guidatore dell’avvicinamento involontario al bordo della corsia.

Life Cycle Assessment (LCA): metodologia di analisi che valuta l’insieme di interazioni che un prodotto/componente ha con l’ambiente e ne definisce gli impatti diretti o indiretti, considerando il suo intero ciclo di vita dalla produzione al riciclaggio fino alla dismissione finale.

Linee Guida UNI-INAIL 2001: documento, emanato dall’Ente Nazionale Italiano di Unificazione (UNI) e dall’Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro (INAIL), che contiene linee guida e raccomandazioni per lo sviluppo di un Sistema di Gestione della Salute e Sicurezza dei Lavoratori sul posto di lavoro.

OHSAS 18001: standard internazionale che specifica i requisiti che deve avere un sistema di Sistema di Gestione della Salute e Sicurezza dei Lavoratori sul posto di lavoro.

Pulse Width Modulation controllers: dispositivi elettrici (e.g. ventola e radiatore, pompa benzina), che grazie al controllo a modulazione di impulsi, riducono la potenza assorbita dalla batteria e quindi dal motore per ricaricarla, con conseguente diminuzione del consumo carburante.

S-Track: dispositivo che consiste in un sostegno continuo al cingolo metallico del trattore per attenuare le discontinuità di contatto con la ruota motrice e le conseguenti vibrazioni e rumorosità.

Selective Catalytic Reduction (SCR): dispositivo di post-trattamento dei gas di scarico che, attraverso l’iniezione di una miscela di acqua demineralizzata e urea (AdBlue), permette di ridurre le emissioni di NOx (ossidi di azoto).

Skyhook: sistema che gestisce il controllo automatico continuo degli ammortizzatori garantendo lo smorzamento ideale in ogni condizione di guida.

Smart alternator: dispositivo di ricarica della batteria che, grazie a una centralina intelligente, consente di ridurre la potenza assorbita dal motore ai soli casi di effettiva necessità.

Sospensioni a Controllo Magnetoreologico: il moto di ogni ruota è regolato da un ammortizzatore le cui caratteristiche di smorzamento sono determinate da un fluido di tipo magnetoreologico, che modifica le sue caratteristiche dinamiche, in particolare di resistenza allo scorrimento, per effetto di un campo magnetico elettricamente controllato.

Synaptic Damping Control: sistema che agisce attivamente sulle sospensioni, al fine di incrementare il comfort in ogni condizione di utilizzo e di aumentare la tenuta di strada e la guidabilità del veicolo.

Vehicle Dynamic Control (VDC): dispositivo che, tramite sensori, verifica di continuo l’aderenza degli pneumatici al terreno e in caso di sbandata interviene per ripristinare la direzionalità e la stabilità dell’assetto del veicolo.

Vedi anche glossario sul sito http://sostenibilita.fiatgroup.com

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LETTERADI ATTESTAZIONE

APPENDICE168

LETTERA DI ATTESTAZIONEIl presente Bilancio di Sostenibilità è stato oggetto di esame da parte della società SGS Italia S.p.A.(1) che opera come organismo indipendente di verifica, prova, analisi e certificazione di beni, servizi e sistemi. Lo scopo della verifica è riportato nella lettera di seguito illustrata.

(1) L’Amministratore Delegato di Fiat S.p.A., Sergio Marchionne è Presidente del Consiglio di Amministrazione di SGS S.A.

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INDICE DEI CONTENUTIGRI-G3

APPENDICE170

INDICE DEI CONTENUTI GRI-G3La tabella che segue ha la finalità di facilitare la ricerca all’interno del documento degli indicatori GRI-G3. Per ogni indicatore è riportato il riferimento alla pagina del Bilancio di Sostenibilità 2009 o ad altra documentazione disponibile compreso il sito www.fiatgroup.com

Indicatori GRI-G3 Copertura Riferimento

LEGENDA

1. STRATEGIA E ANALISI1.1 Dichiarazione del vertice BdS - pagg. 4-51.2 Principali impatti, rischi opportunità BdS - pagg. 30-31, 38, 63

BC - pagg. 42-45, 223-227 RCG - pagg. 16-18

SIFG

2. PROFILO DELL’ORGANIzzAzIONE 2.1 Nome dell’organizzazione BdS - pagg. 16-232.2 Principali marchi, prodotti e/o servizi BdS - pagg. 16-23

BC - pagg. 14-20, 86-115, 219-222 SIFG

2.3 Struttura operativa BdS - pagg. 24-25BC - pagg. 12, 237-267

2.4 Sede principale BdS - pag. 1762.5 Paesi di operatività BdS - pagg. 16, 112, 165

BC - pagg. 22-23, 30, 2232.6 Assetto proprietario e forma legale BC - pagg. 31-33

RCG - pagg. 4-6, 222.7 Mercati serviti BC - pagg. 30, 2232.8 Dimensione dell’organizzazione BdS - pagg. 16-23

BC - pagg. 30-332.9 Cambiamenti significativi BC - pagg. 34-39, 84-85, 2362.10 Riconoscimenti/premi ricevuti BdS - pagg. 14-15

BC - pagg. 34-39SIS

Pienamente rendicontato

Parzialmente rendicontato

Non rendicontato

N.A. Non Applicabile

BdS = Bilancio di Sostenibilità 2009BC = Bilancio Consolidato e d’Esercizio al 31 dicembre 2009 RCG = Relazione sulla Corporate Governance, Febbraio 2010CDC = Codice di Condotta del Gruppo FiatSIFG = Sito Internet istituzionale del Gruppo Fiat http://www.fiatgroup.comSIS = Sito Internet del Gruppo Fiat dedicato alla Sostenibilità http://sostenibilita.fiatgroup.com

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3. PARAMETRI DEL BILANCIO

Profilo 3.1 Periodo di rendicontazione BdS - pagg. 6-103.2 Data di pubblicazione del precedente bilancio BdS - pagg. 103.3 Periodicità di rendicontazione BdS - pagg. 63.4 Contatti e indirizzi per informazioni sul bilancio BdS - pag. 176

SIS

Obiettivo e perimetro del bilancio 3.5 Processo per la definizione dei contenuti BdS - pagg. 6-103.6 Perimetro del bilancio BdS - pag. 103.7 Limitazioni su obiettivo o perimetro del bilancio BdS - pag. 73.8 Informazioni relative alle altre società del Gruppo BdS - pagg. 24-25

BC - pagg. 237-2673.9 Tecniche di misurazione dei dati e basi di calcolo BdS - pag. 103.10 Modifiche di metodo rispetto al precedente bilancio BdS - pagg. 7, 103.11 Cambiamenti significativi rispetto al precedente bilancio BdS - pagg. 7, 10

Indice dei contenuti del GRI-GR33.12 Tabella di riferimento BdS - pagg. 170-173

Accreditamento del bilancio 3.13 Attestazione esterna BdS - pag. 168

4. GOVERNANCE, IMPEGNI, COINVOLGIMENTO Governance 4.1 Struttura di governo BdS - pagg. 26-27, 34

RCG - pagg. 12-15, 23SIFG

4.2 Ruolo esecutivo o meno del Presidente RCG - pagg. 8, 11, 234.3 Amministratori indipendenti e non esecutivi RCG - pagg. 8-9, 11, 234.4 Meccanismi a disposizione degli azionisti per fornire raccomandazioni RCG - pagg. 3, 20, 39, 48, 51, 167-1704.5 Legame tra compensi di amministratori e alta direzione e performance BdS - pag. 52

BC - pagg. 81-82, 194-202RCG - pagg. 13-14

4.6 Conflitti di interessi RCG - pagg. 1, 9, 13, 27-28, 584.7 Qualifiche degli amministratori BdS - pagg. 34-36

RCG - pagg. 10, 153-1544.8 Missione, valori, codici di condotta e principi CDC4.9 Procedure per identificare e gestire le performance economiche ambientali e sociali BdS - pagg. 34-364.10 Processo per valutare le performance del CdA BdS - pag. 52

Impegno in iniziative esterne 4.11 Modalità di applicazione del principio o approccio prudenziale BdS - pagg. 82-934.12 Adozione di codici e principi esterni in ambito economico, sociale e ambientale CDC

SIS 4.13 Partecipazioni ad associazioni di categoria SIS

Coinvolgimento degli stakeholder 4.14 Elenco degli stakeholder coinvolti BdS - pagg. 8-94.15 Principi per identificare gli stakeholder da coinvolgere BdS - pag. 74.16 Attività di coinvolgimento degli stakeholder BdS - pagg. 7-94.17 Aspetti chiave e criticità emerse dal coinvolgimento degli stakeholder e relative azioni BdS - pagg. 7-9

Indicatori GRI-G3 Copertura Riferimento

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172 INDICE DEI CONTENUTIGRI-G3

APPENDICE

5. INDICATORI DI PERFORMANCE

INDICATORI DI PERFORMANCE ECONOMICA Performance economica

EC1 Valore economico direttamente generato e distribuito BdS - pagg. 34, 158EC2 Implicazioni finanziarie e altri rischi e opportunità connesse con i cambiamenti climatici BdS - pagg. 30-31, 38, 63EC3 Copertura degli obblighi assunti in sede di definizione del piano pensionistico BdS - pag. 159

BC - pagg. 202-207EC4 Finanziamenti significativi ricevuti dalla Pubblica Amministrazione BdS - pagg. 32, 85

Presenza sul mercatoEC5 Rapporto tra lo stipendio standard dei neoassunti e lo stipendio minimo locale BdS - pag. 120EC6 Politiche, pratiche e percentuale di spesa concentrata sui fornitori locali BdS - pag. 147EC7 Procedure di assunzione in loco BdS - pagg. 116, 165

Impatti economici indiretti EC8 Sviluppo e impatto di investimenti in infrastrutture e servizi di pubblica utilità BdS - pagg. 9, 15, 28, 34, 58-59, 150-155EC9 Analisi e descrizione dei principali impatti economici indiretti (1)

INDICATORI DI PERFORMANCE AMBIENTALE Materiali EN1 Materiali utilizzati BdS - pagg. 74-75, 147

SIS EN2 Percentuale di materiali utilizzati che deriva da materiale riciclato BdS - pagg. 74-75

Energia EN3 Consumo diretto di energia per fonte BdS - pagg. 99-100, 162-163EN4 Consumo indiretto di energia per fonte BdS - pagg. 99-100, 162-163EN5 Risparmio energetico BdS - pagg. 98-100EN6 Prodotti e servizi per l’efficienza energetica o basati sull’energia rinnovabile BdS - pagg. 62-93EN7 Iniziative volte alla riduzione del consumo dell’energia indiretta e riduzioni ottenute BdS - pagg. 98-100, 106-111

Acqua EN8 Consumo di acqua per fonte BdS - pagg. 103, 161EN9 Fonti idriche significativamente interessate dal prelievo di acqua BdS - pag. 105EN10 Percentuale e volume totale dell’acqua riciclata e riutilizzata BdS - pag. 103

Biodiversità EN11 Terreni posseduti affittati o gestiti in aree protette, di significativo valore per la biodiversità BdS - pag. 105EN12 Descrizione dei maggiori impatti sulla biodiversità BdS - pagg. 48, 105EN13 Habitat protetti o ripristinati N.A.EN14 Strategie BdS - pagg. 48, 105EN15 Numero delle specie elencate nella lista rossa IUCN e nelle liste nazionali

Emissioni, scarichi, rifiuti EN16 Emissioni di gas a effetto serra BdS - pagg. 100-101, 163EN17 Altre emissioni indirette di gas a effetto serra BdS - pagg. 99, 106-111EN18 Attività per la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra BdS - pagg. 39-42, 48-51EN19 Emissioni di sostanze nocive per lo strato di ozono BdS - pag. 101

SIS EN20 Altre emissioni in atmosfera BdS - pagg. 101-102, 164EN21 Scarichi idrici BdS - pagg. 103, 161EN22 Produzione rifiuti e metodi di smaltimento BdS - pagg. 104, 160EN23 Numero totale e volume di sversamenti significativi BdS - pag. 96EN24 Rifiuti pericolosi BdS - pagg. 104, 160EN25 Biodiversità e habitat colpiti dalle dispersioni dell’organizzazione BdS - pagg. 96, 105

Prodotti e servizi EN26 Mitigazione di impatti di prodotti e servizi sull’ambiente BdS - pagg. 62-93EN27 Percentuali dei prodotti venduti e relativo materiale di imballaggio riciclato o riutilizzato BdS - pagg. 43-44, 74-76, 109

(1) Vedere comunque le sezioni dedicate alla Comunità (pagina 150 e seguenti) e alle Relazioni Industriali (pagina 133 e seguenti).

Indicatori GRI-G3 Copertura Riferimento

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Conformità EN28 Valore delle multe e numero delle sanzioni in materia ambientale BdS - pag. 159EN29 Impatti ambientali dei trasporti BdS - pagg. 106-109EN30 Spese e investimenti per la protezione dell’ambiente BdS - pag. 96

SIS

PERFORMANCE SOCIALE Politiche e condizioni di lavoro LA1 Ripartizione del personale per tipo, contratto e regione BdS - pagg. 112-116, 164-165LA2 Turnover per età, sesso e regione BdS - pagg. 114, 165LA3 Benefit previsti per i lavoratori a tempo pieno ma non per i lavoratori part-time e a termine BdS - pag. 115LA4 Grado di copertura dei contratti collettivi BdS - pagg. 136-137LA5 Periodo minimo di preavviso per modifiche operative BdS - pag. 166LA6 Percentuale lavoratori rappresentati nel comitato per la salute e sicurezza BdS - pag. 130LA7 Infortuni sul lavoro e malattie BdS - pag. 128LA8 Programmi formativi relativi alla prevenzione e al controllo dei rischi BdS - pagg. 129-132LA9 Accordi con sindacati su salute e sicurezza BdS - pag. 136LA10 Formazione del personale BdS - pagg. 124-125LA11 Programmi per lo sviluppo delle competenze e avanzamenti di carriera BdS - pagg. 124-126LA12 Percentuale dipendenti valutati sulle performance e sullo sviluppo della carriera BdS - pagg. 52, 121-122LA13 Ripartizione del personale per sesso e altri indicatori di diversità BdS - pagg. 117-118

SIFG LA14 Rapporto tra lo stipendio base degli uomini e quello delle donne BdS - pag. 119

Diritti umani HR1 Operazioni con clausole sui diritti umani BdS - pagg. 28, 147-148HR2 Fornitori valutati in relazione al rispetto dei diritti umani BdS - pagg. 147-149HR3 Ore totali di formazione dei dipendenti sugli aspetti dei diritti umani BdS - pagg. 28-29HR4 Casi di discriminazione BdS - pagg. 28-29, 52, 117-119HR5 Rischi per il diritto alla liberà di associazione e contrattazione collettiva BdS - pagg. 28, 133, 147HR6 Ricorso al lavoro minorile BdS - pagg. 29, 33, 147HR7 Ricorso al lavoro forzato BdS - pagg. 28-29, 147HR8 Personale addetto alla sicurezza che ha ricevuto formazione sui diritti umani BdS - pagg. 28-29HR9 Violazioni dei diritti della comunità locale BdS - pag. 159

SocietàSO1 Gestione degli impatti nella comunità BdS - pagg. 28, 58-59, 150-155SO2 Monitoraggio del rischio di corruzione BdS - pagg. 27-29, 33, 38, 147SO3 Personale formato sulla prevenzione dei reati di corruzione BdS - pagg. 28-29SO4 Azioni intraprese a seguito di casi di corruzione BdS - pag. 29SO5 Posizioni sulla politica pubblica e lobbying BdS - pagg. 31-33SO6 Contributi a partiti politici BdS - pag. 33SO7 Azioni legali riferite a concorrenza sleale, antitrust BdS - pag. 159SO8 Sanzioni per non conformità a leggi o regolamenti BdS - pag. 159

Responsabilità di prodotto PR1 Salute e sicurezza dei prodotti e servizi BdS - pagg. 45-47, 76-81, 88-91PR2 Casi di non conformità in materia di salute e sicurezza dei prodotti e servizi BdS - pag. 159PR3 Informazioni su prodotti e servizi SIS PR4 Non conformità a regolamenti e codici volontari su informativa di prodotto BdS - pag. 159PR5 Customer satisfaction BdS - pagg. 57, 144-146PR6 Leggi, standard e codici volontari in tema di marketing e pubblicità BdS - pagg. 166-167PR7 Non conformità a regolamenti e codici volontari BdS - pag. 159PR8 Reclami documentati su violazioni della privacy BdS - pag. 159PR9 Sanzioni per non conformità a leggi o regolamenti BdS - pag. 159

Indicatori GRI-G3 Copertura Riferimento

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UTOPIA

L’utopia, neologismo del filosofo inglese Thomas More, sintesi delle parole greche οὐ-τοπος (luogo che non esiste) e εὖ-τοπος (luogo di felicità) è una rappresentazione di una realtà ideale, di una società perfetta, di una comunità di individui che vive in felicità e armonia. Spesso, definire qualcosa come utopico significa considerarlo come irrazionale. Si tratta, invece, di un’occasione preziosa per riflettere sul mondo reale attraverso la rappresentazione del mondo immaginario e per fare nostra la responsabilità di passare dai sogni all’azione.

L’utopia ha quindi la duplice funzione di proporre una netta rottura del sistema in vigore e di proporre un modello ideale. Non si tratta di semplice progresso, ma di un salto qualitativo radicale.

In un contesto di forte incertezza, di società in profondo mutamento, di economia a rilento, l’utopia può essere considerata come “memoria del futuro” (Lamartine usava dire “Le utopie spesso non sono altro che verità premature“). Non a caso, gli uomini citati nelle pubblicazioni del Gruppo Fiat ci insegnano come nell’arte, nella filosofia, nelle scienze, nel sociale, la ricerca di soluzioni innovative, di strade e di riflessioni nuove permettano di affrontare il futuro con coraggio e determinazione, con l’intento di dargli un’impronta e non di subirlo. La lista degli utopisti nel passato sarebbe troppo lunga per illustrare la vitalità del pensiero utopico. Accontentiamoci di sceglierne alcuni, e di osservare come quelle che un tempo erano utopie, come ad esempio il cinema, internet oppure l’ecologia, siano diventate parte integrante del nostro quotidiano.

L’artista, il pittore o il poeta amano l’utopia in quanto carica di seduzione, di attrazione, di forza. L’utopia é una “Weltanschauung” (visione del mondo) positiva, travolgente, dove tutto è possibile. È libertà di pensiero. Ed è anche un dovere per il futuro.

Imbarchiamoci per quell’isola dove si ha la sensazione di vivere per rendere possibile quello che oggi può sembrare impossibile. È giunto il momento di definire un domani che ci liberi dalle inquietudini di oggi e dalle costrizioni di ieri. L’utopia é un’ambizione. Chiama in causa le nostre ambizioni sul futuro e ci spinge, in fine dei conti, a dare vita ad un mondo migliore.

Roger Pfund, Ginevra, 2010

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Albert Schweitzer1875-1965

Teologo protestante, musicista, filosofo e medico tedesco, nasce cittadino dell’Alsazia Lorena. Riprende la nazionalità francese dopo il Trattato di Versailles. Celebre organista, si devono a lui numerosi lavori su Bach. È autore di uno studio filosofico sulla civilizzazione, dove affronta il tema del pensiero etico attraverso la storia e invita i suoi contemporanei a mettere in atto una filosofia di rispetto della vita. Come medico, fonda nel 1913 a Lambaréné in Gabon un ospedale che accoglie migliaia di pazienti. Nel 1954 crea il “villaggio della luce” per 200 lebbrosi e le loro famiglie. Ritorna spesso in Europa per tenere conferenze e recital d’organo per procurarsi i fondi necessari alla sua opera. Nel 1928 è insignito del premio Goethe e riceve il Nobel per la pace nel 1952.

Ralph Waldo Emerson1803-1882

Saggista, filosofo, e poeta americano, Emerson é all’origine del movimento trascendentalista dell’inizio del XIX secolo. La sua opera si pone alla confluenza di due grandi tradizioni, il puritanesimo ed il romanticismo. La sua prima opera, La Natura, scritta nel 1836, fa di lui una figura dominante della sua epoca. Sviluppa l’idea di Anima superiore e rivendica l’impegno mistico della sua missione. Adepto dell’individualismo americano ispirato dalla natura, propone la necessità di una nuova visione nazionale e l’utilizzo dell’esperienza personale. Alla fine della sua esistenza é un fervente difensore dell’abolizionismo.

George Bernard Shaw1856-1950

Irlandese, scontroso e provocatore, è critico musicale, saggista, sceneggiatore e autore di teatro. Denuncia il puritanesimo ristretto, l’ipocrisia delle convenzioni e la gerarchia religiosa. Ispirandosi a Charles Darwin, fonda la sua filosofia sull’evoluzione, forza ancora misteriosa, che chiama “forza della vita”, potenza imperfetta che cerca di arrivare alla perfezione. L’insieme della sua opera è quello di un riformatore che ambisce a sostituire al capitalismo un socialismo rivisitato. Ottiene il Nobel per la letteratura nel 1925.

Oscar Wilde 1854-1900

Scrittore irlandese, Oscar Wilde si distingue ancora molto giovane come allievo brillante dell’Università di Oxford, portando capelli linghi e abiti dandy. Il suo romanzo, Il ritratto di Dorian Gray, é un successo immediato, come i suoi saggi, le sue poesie ed i suoi racconti. Redattore della rivista The Woman’s World, prende la difesa del movimento femminista. Influenzato da Ruskin, aderisce alla corrente artistica che propone la ricerca del “bello” senza preoccupazioni morali o sociali. Figura maggiore della letteratura della sua epoca, Wilde sciocca la società mondana a causa delle sue stravaganze, del suo cinismo. La rappresentazione delle sue opere teatrali é spesso vietata. Arrestato a causa della sua omosessualità, é condannato a due anni di lavori forzati. Distrutto da questo episodio della sua vita, si rifugia in Francia dove pubblica, nel 1898, The Ballad of Reading Gaol, che firma con la sigla C.3.3, la sua matricola da prigioniero.

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Illustrazioni e progetto creativoAtelier Roger Pfund, Communication visuelle S.A.Ginevra, Svizzera

Progetto graficoIn AdvTorino, Italia

Coordinamento editorialeSundayTorino, Italia

Stampa Arti Grafiche GiaconeChieri (TO), Italia

Stampato in ItaliaMarzo 2010

Questo documento è stampato su carta eco-sostenibile prodotta da Arjowiggins Graphic: Cocoon Silk 150 gr per l’interno e 300 gr per la copertina.Cocoon Silk è una carta ultra bianca riciclata al 100% certificata FSC ed Ecolabel.

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