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Atti Parlamentari – I – Camera dei Deputati XVIII LEGISLATURA DISCUSSIONI SEDUTA DI MERCOLEDÌ 25 MARZO 2020 RESOCONTO STENOGRAFICO 319 SEDUTA DI MERCOLEDÌ 25 MARZO 2020 PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ROBERTO FICO INDI DEL VICEPRESIDENTE ETTORE ROSATO I N D I C E RESOCONTO STENOGRAFICO .................... 1 - 65 Missioni............................................................... 1 PRESIDENTE..................................................... 1 Modifica nella composizione di gruppi parlamentari...................................................... 1 PRESIDENTE..................................................... 1 In morte dell’onorevole Carlo Casini.......................... 1 PRESIDENTE..................................................... 1 In morte dell’onorevole Nino Alberto Arbasino............. 1 PRESIDENTE..................................................... 1 Interrogazioni a risposta immediata (Svolgimento)......... 2 PRESIDENTE..................................................... 2 N.B. Il RESOCONTO SOMMARIO è disponibile on line già nel corso della seduta, alla pagina “Resoconti” del sito della Camera dei deputati. Il Resoconto Sommario è corredato di collegamenti ipertestuali verso il Resoconto Stenografico (Vedi RS) ed ai documenti di seduta (Vedi All. A). I documenti esaminati nel corso della seduta e le comunicazioni all’Assemblea non lette in aula sono pubblicati nell’Allegato A. Gli atti di controllo e di indirizzo presentati e le risposte scritte alle interrogazioni sono pubblicati nell’Allegato B. N.B. MOVIMENTO 5 STELLE: M5S; LEGA - SALVINI PREMIER: LEGA; FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE: FI; PARTITO DEMOCRATICO: PD; FRATELLI D'ITALIA: FDI; ITALIA VIVA: IV; LIBERI E UGUALI: LEU; MISTO-NOI CON L'ITALIA-USEI- CAMBIAMO!-ALLEANZA DI CENTRO: M-NI-USEI-C!-AC; MISTO: MISTO; MISTO-MINORANZE LINGUISTICHE: MISTO-MIN.LING.; MISTO-CENTRO DEMOCRATICO-RADICALI ITALIANI-+EUROPA: MISTO-CD-RI-+E; MISTO-MAIE - MOVIMENTO ASSOCIATIVO ITALIANI ALL'ESTERO: MISTO-MAIE.

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Atti Parlamentari – I – Camera dei DeputatiXVIII LEGISLATURA – DISCUSSIONI – SEDUTA DI MERCOLEDÌ 25 MARZO 2020

RESOCONTO STENOGRAFICO

319

SEDUTA DI MERCOLEDÌ 25 MARZO 2020

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ROBERTO FICO

INDI

DEL VICEPRESIDENTE ETTORE ROSATO

I N D I C E

RESOCONTO STENOGRAFICO .................... 1 - 65

Missioni...............................................................1PRESIDENTE.....................................................1

Modifica nella composizione di gruppiparlamentari......................................................1PRESIDENTE.....................................................1

In morte dell’onorevole Carlo Casini.......................... 1

PRESIDENTE.....................................................1In morte dell’onorevole Nino Alberto Arbasino............. 1

PRESIDENTE.....................................................1Interrogazioni a risposta immediata (Svolgimento)......... 2

PRESIDENTE.....................................................2

N.B. Il RESOCONTO SOMMARIO è disponibile on line già nel corso della seduta, alla pagina “Resoconti” del sito della Camera deideputati. Il Resoconto Sommario è corredato di collegamenti ipertestuali verso il Resoconto Stenografico (Vedi RS) ed ai documentidi seduta (Vedi All. A).I documenti esaminati nel corso della seduta e le comunicazioni all’Assemblea non lette in aula sono pubblicati nell’Allegato A.Gli atti di controllo e di indirizzo presentati e le risposte scritte alle interrogazioni sono pubblicati nell’Allegato B.

N.B. MOVIMENTO 5 STELLE: M5S; LEGA - SALVINI PREMIER: LEGA; FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE: FI; PARTITODEMOCRATICO: PD; FRATELLI D'ITALIA: FDI; ITALIA VIVA: IV; LIBERI E UGUALI: LEU; MISTO-NOI CON L'ITALIA-USEI-CAMBIAMO!-ALLEANZA DI CENTRO: M-NI-USEI-C!-AC; MISTO: MISTO; MISTO-MINORANZE LINGUISTICHE: MISTO-MIN.LING.;MISTO-CENTRO DEMOCRATICO-RADICALI ITALIANI-+EUROPA: MISTO-CD-RI-+E; MISTO-MAIE - MOVIMENTO ASSOCIATIVOITALIANI ALL'ESTERO: MISTO-MAIE.

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Atti Parlamentari – II – Camera dei DeputatiXVIII LEGISLATURA – DISCUSSIONI – SEDUTA DI MERCOLEDÌ 25 MARZO 2020 – N. 319

(Elementi in merito al numero effettivo delle persone deceduteper COVID-19 nella regione Lombardia, in particolare aBergamo e provincia, e iniziative volte ad equiparare leresidenze per anziani e per persone con disabilità allestrutture del Servizio sanitario nazionale in termini disicurezza e prevenzione - n. 3-01376)......................... 2

PRESIDENTE................................................. 2, 3BELOTTI Daniele (LEGA)..................................... 2D'INCA' Federico, Ministro per i Rapporti con ilParlamento........................................................ 2INVERNIZZI Cristian (LEGA)................................ 3

(Iniziative per far fronte alla richiesta di dispositivi diprotezione individuale in relazione all’emergenza COVID-19, garantendo una direzione centralizzata ed efficiente delprocesso di approvvigionamento e distribuzione sul territorionazionale - n. 3-01377)..........................................4

PRESIDENTE................................................. 4, 5D'INCA' Federico, Ministro per i Rapporti con ilParlamento........................................................ 4FREGOLENT Silvia (IV)....................................... 4GIACHETTI Roberto (IV)......................................5

(Iniziative volte a programmare i voli di rientro dei connazionalibloccati all’estero a causa delle misure emergenzialiconnesse all’epidemia da COVID-19 - n. 3-01378)..........5

PRESIDENTE................................................. 5, 6D'INCA' Federico, Ministro per i Rapporti con ilParlamento........................................................ 6SQUERI Luca (FI)............................................ 6, 7

(Chiarimenti in ordine alla non immediata predisposizione diun piano per affrontare l’epidemia da COVID-19 in relazionealla dichiarazione dello stato di emergenza del 31 gennaio2020, nonché in ordine alla spedizione nel successivo mesedi febbraio, pur in presenza della predetta dichiarazione, diun cospicuo carico di materiale sanitario alla Cina - n. 3-01379).............................................................. 7

PRESIDENTE................................................. 7, 8BALDINI Maria Teresa (FDI)..................................7D'INCA' Federico, Ministro per i Rapporti con ilParlamento........................................................ 7DONZELLI Giovanni (FDI)....................................8

(Iniziative volte a strutturare e agevolare l'utilizzo delladidattica a distanza – n. 3-01380)............................. 9

PRESIDENTE................................................9, 10AZZOLINA Lucia, Ministra dell'Istruzione.................. 9TUZI Manuel (M5S).............................................9VALENTE Simone (M5S).....................................10

(Iniziative volte a garantire agli studenti parità di accessoalla didattica a distanza, anche attraverso la formazioneinformatica del corpo docente – n. 3-01381)................11

PRESIDENTE.............................................. 11, 12AZZOLINA Lucia, Ministra dell'Istruzione.................11MURONI Rossella (LEU).................................11, 12

(Elementi in ordine al monitoraggio del funzionamento delladidattica a distanza sul territorio nazionale e misure asostegno di associazioni che collaborano con le scuoleai fini di un’offerta educativa complementare - n. 3-01382).............................................................13

PRESIDENTE.............................................. 13, 14AZZOLINA Lucia, Ministra dell'Istruzione................ 13FUSACCHIA Alessandro (MISTO-CD-RI-+E)........13, 14

(Strumenti volti a garantire agli studenti meno abbientidispositivi digitali individuali per la didattica a distanza - n.3-01383).......................................................... 14

PRESIDENTE..........................................14, 15, 16AZZOLINA Lucia, Ministra dell'Istruzione................ 15PICCOLI NARDELLI Flavia (PD)...........................16PRESTIPINO Patrizia (PD)...............................14, 15

(Iniziative volte a prevedere, in relazione al monitoraggiosulle scuole non abilitate alla didattica a distanza, misurecompensative a favore degli studenti, con particolareriferimento alle situazioni di disabilità e al previstosvolgimento degli esami di Stato - n. 3-01384)............. 16

PRESIDENTE..........................................16, 17, 18AZZOLINA Lucia, Ministra dell'Istruzione................ 17CASCIELLO Luigi (FI).............................. 16, 17, 18

(Iniziative volte a garantire alle famiglie l’esenzione dalpagamento delle rette scolastiche nonché chiarimenti inordine alla conclusione dell’anno scolastico - n. 3-01385).............................................................18

PRESIDENTE.............................................. 18, 19AZZOLINA Lucia, Ministra dell'Istruzione................ 19FERRO Wanda (FDI).......................................... 18MOLLICONE Federico (FDI)................................ 19

(Elementi in merito alle modalità di svolgimento dellaprestazione lavorativa in forma agile presso la pubblicaamministrazione, nonché in ordine ai primi esiti delle relativeattività di monitoraggio - n. 3-01386)........................20

PRESIDENTE.............................................. 20, 21BALDINO Vittoria (M5S).....................................20DADONE Fabiana, Ministra per la Pubblicaamministrazione................................................. 20INVIDIA Niccolo' (M5S)......................................21

(Iniziative di competenza volte al controllo del rispetto deiprotocolli e all’adozione del telelavoro da parte delle societàa cui sono affidati i servizi di call center da parte dellepubbliche amministrazioni e dei concessionari di pubbliciservizi - n. 3-01387)............................................ 22

PRESIDENTE.............................................. 22, 23DADONE Fabiana, Ministra per la Pubblicaamministrazione................................................. 22PALAZZOTTO Erasmo (LEU)...........................22, 23

(Chiarimenti in merito al numero dei detenuti che potrannousufruire della detenzione domiciliare in virtù delledisposizioni previste per il contenimento dell’emergenzaCOVID-19, nonché in ordine al numero dei cosiddetti

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Atti Parlamentari – III – Camera dei DeputatiXVIII LEGISLATURA – DISCUSSIONI – SEDUTA DI MERCOLEDÌ 25 MARZO 2020 – N. 319

braccialetti elettronici a disposizione dell’amministrazionepenitenziaria - n. 3-01388).................................... 23

PRESIDENTE.............................................. 23, 24BONAFEDE Alfonso, Ministro della Giustizia............ 23MORRONE Jacopo (LEGA)............................. 23, 24

(Elementi in merito alla platea di detenuti beneficiari dellerecenti misure volte a limitare il sovraffollamento carcerarioin ragione dell'emergenza COVID-19 e iniziative volte atemperare gli effetti del blocco dei colloqui visivi – n. 3-01389).............................................................25

PRESIDENTE.............................................. 25, 26BAZOLI Alfredo (PD)......................................... 25BONAFEDE Alfonso, Ministro della Giustizia............ 25VERINI Walter (PD)........................................... 26

(Iniziative volte alla tutela della salute all’interno dellecarceri nell’ambito dell’emergenza COVID-19, a favore delpersonale della polizia penitenziaria e dei detenuti - n. 3-01390).............................................................27

PRESIDENTE.............................................. 27, 28ANNIBALI Lucia (IV).........................................27BONAFEDE Alfonso, Ministro della Giustizia............ 27MIGLIORE Gennaro (IV)..................................... 28

(Misure volte a decongestionare le carceri e ad assicurare unadirezione efficace del Dipartimento dell’amministrazionepenitenziaria in relazione all’emergenza COVID-19 - n. 3-01391).............................................................29

PRESIDENTE.............................................. 29, 30BONAFEDE Alfonso, Ministro della Giustizia............ 29SGARBI Vittorio (M-NI-USEI-C!-AC)..................... 30SILLI Giorgio (M-NI-USEI-C!-AC)......................... 29

Sull’ordine de lavori............................................. 30

PRESIDENTE..................................... 30, 31, 32, 33BARELLI Paolo (FI)........................................... 30BRESCIA Giuseppe (M5S)................................... 32FUSACCHIA Alessandro (MISTO-CD-RI-+E)............ 32SGARBI Vittorio (M-NI-USEI-C!-AC)..................... 31

(La seduta, sospesa alle 17,10, è ripresa alle 18,10)..........33

Informativa urgente del Presidente del Consiglio deiministri sulle iniziative assunte dal Governo perfronteggiare l'emergenza derivante dal diffondersidell'epidemia da COVID-19................................. 33

PRESIDENTE................................................... 33

(Intervento del Presidente del Consiglio dei ministri)......... 33

PRESIDENTE................................................... 33CONTE Giuseppe, Presidente del Consiglio deiministri............................................................33

(Interventi).......................................................... 43

PRESIDENTE.......... 43, 45, 48, 50, 53, 55, 58, 60, 61, 62

BOSCHI Maria Elena (IV)................................55, 58CRIPPA Davide (M5S)........................................ 43DELRIO Graziano (PD)...................................50, 51FORNARO Federico (LEU).............................. 58, 60GUIDESI Guido (LEGA)......................................45LUPI Maurizio (M-NI-USEI-C!-AC)............... 60, 61, 62MAGI Riccardo (MISTO-CD-RI-+E)........................62MELONI Giorgia (FDI)........................................53OCCHIUTO Roberto (FI).................................48, 50

Calendario dei lavori dell’Assemblea per il mese di aprile2020............................................................... 62

PRESIDENTE................................................... 62

Interventi di fine seduta.........................................64

PRESIDENTE................................................... 64SGARBI Vittorio (M-NI-USEI-C!-AC)..................... 64

Ordine del giorno della prossima seduta.................... 65

PRESIDENTE................................................... 65

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PAGINA BIANCA

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Atti Parlamentari — 1 — Camera dei DeputatiXVIII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DI MERCOLEDÌ 25 MARZO 2020 — N. 319

RESOCONTO STENOGRAFICO

PRESIDENZA DELPRESIDENTE ROBERTO FICO

La seduta comincia alle 15.

PRESIDENTE. La seduta è aperta.Invito la deputata segretaria a dare lettura del

processo verbale della seduta precedente.

FEDERICA DAGA, Segretaria, legge ilprocesso verbale della seduta del 18 marzo2020.

PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni,il processo verbale si intende approvato.

(È approvato).

Missioni.

PRESIDENTE. Comunico che, ai sensidell'articolo 46, comma 2, del Regolamento,i deputati Azzolina, Boccia, Bonafede,Claudio Borghi, Boschi, Buffagni, Carfagna,Castelli, Cirielli, D’Incà, Dadone, Di Stefano,Ferraresi, Fraccaro, Franceschini, Frusone,Giorgis, Grande, Grimoldi, Gualtieri, Guerini,L’Abbate, Liuzzi, Mauri, Molinari, Morassut,Orrico, Rizzo, Ruocco, Speranza, Tofalo,Traversi e Villarosa sono in missione adecorrere dalla seduta odierna.

I deputati in missione sonocomplessivamente trentasei, come risultadall'elenco depositato presso la Presidenza eche sarà pubblicato nell'allegato A al resocontodella seduta odierna (Ulteriori comunicazioniall'Assemblea saranno pubblicate nell'allegato

A al resoconto della seduta odierna).

Modifica nella composizionedi gruppi parlamentari.

PRESIDENTE. Comunico che, con letterapervenuta il 18 marzo 2020, il presidente delgruppo MoVimento 5 Stelle ha comunicatol’espulsione del deputato Raffaele Trano, aisensi dell’articolo 21 dello statuto del gruppo.Pertanto, a decorrere dalla medesima data, ildeputato Raffaele Trano cessa di far parte delgruppo MoVimento 5 Stelle.

Il predetto deputato si intendeconseguentemente iscritto al gruppo Misto.

In morte dell’onorevole Carlo Casini.

PRESIDENTE. Comunico che è decedutol’onorevole Carlo Casini, già membro dellaCamera dei deputati dall’VIII all’XI legislatura.

La Presidenza della Camera ha già fattopervenire ai familiari le espressioni dellapiù sentita partecipazione al loro dolore, chedesidera ora rinnovare anche a nome di tuttal’Assemblea.

In morte dell’onorevoleNino Alberto Arbasino.

PRESIDENTE. Comunico che è decedutol’onorevole Nino Alberto Arbasino, giàmembro della Camera dei deputati nella IXlegislatura.

La Presidenza della Camera ha già fattopervenire ai familiari le espressioni dellapiù sentita partecipazione al loro dolore,

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che desidera ora rinnovare anche a nomedell’Assemblea.

Svolgimento di interrogazionia risposta immediata.

PRESIDENTE. L’ordine del giorno recalo svolgimento di interrogazioni a rispostaimmediata, alle quali risponderanno il Ministroper i Rapporti con il Parlamento, la Ministradell’Istruzione, la Ministra per la Pubblicaamministrazione e il Ministro della Giustizia.

Ricordo che, come convenuto in sededi Conferenza dei presidenti di gruppo, perl’odierna seduta a ciascun gruppo parlamentareè stata consentita la presentazione di dueinterrogazioni.

Invito agli oratori a un rigoroso rispetto deitempi, anche considerata la diretta televisiva incorso.

(Elementi in merito al numero effettivodelle persone decedute per COVID-19

nella regione Lombardia, in particolarea Bergamo e provincia, e iniziative voltead equiparare le residenze per anziani eper persone con disabilità alle strutture

del Servizio sanitario nazionale in terminidi sicurezza e prevenzione - n. 3-01376)

PRESIDENTE. Passiamo alla primainterrogazione all’ordine del giorno Invernizzied altri n. 3-01376 (Vedi l’allegato A).

Il deputato Belotti ha facoltà di illustrarel’interrogazione di cui è cofirmatario, per unminuto.

DANIELE BELOTTI (LEGA). SignorMinistro, io e il collega Invernizzi abbiamolasciato Bergamo, il fronte di Bergamo, perun giorno, per venire qui a portare la vocedi una terra duramente provata. Non sappiamopiù dove portare i morti, ma non sappiamo piùneanche dove mettere i malati.

Siamo qui a chiedere chiarezza e soluzioni;chiarezza per i morti, perché il dato ufficiale,ieri, era di 1.267 deceduti dalla fine di febbraio,

ma in Bergamasca i numeri sono ben diversi,parliamo di 90, 100 morti al giorno, e vi è undato analogo anche nel resto d’Italia. In pochesettimane, Bergamo sta perdendo i suoi nonnie così anche Brescia, Cremona, Lodi, Milano,Lecco e tante altre città d’Italia.

Ma dobbiamo pensare anche a chi ci stamettendo anima e cuore per salvare gli altri.Ministro, le case di riposo della nostra provinciahanno avuto gli ospiti dimezzati; il virus èentrato nelle residenze per anziani e si èportato via centinaia di nonni e genitori e,nonostante le RSA siano il fronte più esposto,il personale che vi lavora, gli eroici operatorisanitari, sono allo stremo e senza protezioni.Lo stesso vale per i centri disabili. Questestrutture, per quanto riguarda la prevenzione,vanno quindi equiparate a quelle del Sistemasanitario nazionale.

Prima di tornarcene a Bergamo, ci permettasolo di ringraziare di cuore chi non siferma mai, perché i bergamaschi non sonoabituati a restare con le mani in mano.In questo momento, centinaia di volontari,alpini, idraulici, elettricisti, imbianchini, iragazzi della Curva Nord dell’Atalanta, stannoallestendo un ospedale da campo nella Fieradi Bergamo; aziende, associazioni e semplicicittadini stanno donando milioni di euro agliospedali bergamaschi; la Protezione civile deicomuni non si ferma un attimo; i sindaci e iconsiglieri sono tutti in prima fila. Grazie dicuore, grazie davvero a tutti, perché noi non cifermeremo mai (Applausi).

PRESIDENTE. Il Ministro per i Rapporticon il Parlamento, Federico D’Incà, ha facoltàdi rispondere.

FEDERICO D'INCA', Ministro per iRapporti con il Parlamento. Signor Presidente,onorevoli deputati, rispondo sulla basedegli elementi forniti dal dipartimento dellaProtezione civile e dal Ministero della Salute.Con riferimento al numero reale delle personedecedute dopo aver contratto il COVID-19 nellaregione Lombardia e, in particolare, a Bergamo

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e provincia, faccio presente che dal punto divista epidemiologico il numero dei decedutidella regione Lombardia è pari a 4.178, al24 marzo 2020, come risulta anche dai datigiornalmente pubblicati.

Segnalo che la stragrande maggioranza deideceduti ha patologie pregresse; il dato realedelle persone decedute “per” COVID-19 e non“con” COVID-19 potrà essere rilevato solo expost, tramite un’attenta analisi delle cartellecliniche di ciascun soggetto. Per questo motivoè stato creato un gruppo di lavoro dedicato allostudio delle cause di morte dei pazienti decedutiche risultavano positivi all’infezione da SARS-COV-2. L’analisi si basa sui dati contenuti nellecartelle cliniche e nelle schede di morte ISTATrecanti le cause di decesso di questi pazienti.

Al momento, i dati pubblicati sul sitodell’Istituto superiore di sanità rilevano che, sulcampione al 20 marzo e con riferimento ai daticomplessivi in Italia, l’età media dei pazientideceduti e positivi a COVID-19 è pari a 78,5anni e che l’età mediana dei pazienti decedutipositivi a COVID-19 è più alta di oltre 15anni rispetto a quella dei pazienti che hannocontratto l’infezione. L’età mediana dei pazientideceduti è 80 anni, dei pazienti con infezioneè 63 anni. Inoltre, lo studio, condotto su 481deceduti sui 3.200, il 15 per cento del campionecomplessivo, rileva che il numero medio dipatologie osservate in questa popolazione èdi 2,7 e che, complessivamente, 6 pazienti,cioè l’1,2 per cento del campione, presentavanozero patologie, 113, cioè il 23,5 per cento,presentavano una patologia, 128 presentavano2patologie, il 26,6 per cento, e 234, quindi il 48,6per cento, presentavano 3 o più patologie.

Con riferimento all’auspicio di volerequiparare le strutture residenziali per anzianie per persone con disabilità alle strutturedel Servizio sanitario nazionale in termini disicurezza e prevenzione, dotando il personaleivi operante dei necessari dispositivi diprotezione individuale, ricordo che l’articolo 5,comma 5, del decreto-legge 17 marzo 2020,n. 18, prevede che i dispositivi di protezioneindividuale siano forniti in via prioritaria ai

medici e agli operatori sanitari e socio sanitari,senza distinzione di sorta in relazione allatipologia di struttura, di cura o residenziale,presso la quale operino.

Pertanto, gli esercenti le professioni sanitariee socio sanitarie in servizio presso lemenzionate strutture residenziali beneficiano diun livello di protezione, in termini di sicurezzasul lavoro, in tutto equiparato alle strutture delServizio sanitario nazionale.

Al contempo, si rassicurano gli onorevoliinterroganti che il dipartimento della Protezionecivile e, più di recente, il commissariostraordinario Arcuri hanno già assunto leiniziative necessarie per incrementare ivolumi di acquisto, velocizzare e centralizzarei procedimenti di approvvigionamentodi dispositivi di protezione individuale,assumendo, al contempo, iniziative diriconversione di realtà produttive, al fine dipotenziare la produzione nazionale di talidispositivi.

PRESIDENTE. Il deputato Invernizzi hafacoltà di replicare.

CRISTIAN INVERNIZZI (LEGA). Grazie,Presidente, grazie, signor Ministro; io non sose ci sarà tempo e modo di discutere anchedei numeri e di vedere effettivamente, nelprosieguo di questa drammatica crisi, che cosaè avvenuto a Bergamo e perché, come ricordavaprima il collega Belotti, la Bergamasca stiaperdendo un’intera generazione, non di vecchi,come si sente, ma un’intera generazione dinonni, un’intera generazione di padri e di madriche in alcuni casi muoiono a casa, non vengonoricoverati e a cui non viene fatto il tampone.

Però io le dico che stamattina, venendogiù in macchina, prima ancora di uscire dallaLombardia, ho incontrato sulla strada tre carrifunebri e quattro ambulanze. Non mi è maicapitato, mai, non è mai capitato, in vita mia, diincontrare così tanti carri funebri e ambulanzeprima ancora di uscire dalla Lombardia.

Io dico che, oggi, a Bergamo c’è silenzio, cen’è tanto, tanto silenzio, un silenzio plumbeo,

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un silenzio carico di dolore, un silenzio carico didignità, il silenzio delle famiglie che soffrono,perché non possono nemmeno dare l’estremosaluto ai propri cari.

Oggi ricordo l’immagine che tutti noi, pensoanche voi, abbiamo in mente, quella dei camionmilitari che si allontanano dalla provincia perportare i nostri defunti ad essere cremati inaltre. Oggi sono rientrate in provincia le primespoglie cremate dei nostri cari. I numeri sonoimportanti; dietro i numeri ci sono le storie;dietro i numeri c’è una provincia, ripeto,dignitosa, una provincia che non urla, unaprovincia che non strepita, una provincia cheha bisogno di risposte e penso che sia statoimportante oggi con la ripresa ufficiale deilavori ricordare in Aula, signor Presidente,anche con queste poche parole sicuramente nondegne, i sacrifici che la provincie di Bergamo, diBrescia, di Cremona e della Lombardia stannofacendo in termini di dolore, in termini diabnegazione, in termini di sacrificio.

Concludo e chiedo scusa se magari mi sonodilungato, ricordando che oggi, su 600 medicidi famiglia, 144 a Bergamo sono malati. Nonabbiamo statistiche su quanti anestesisti, suquanti infermieri, su quanti operatori sanitarisono malati. Ma mi rivolgo a loro veramente dicuore da parte di coloro che hanno perso i lorocari, sapendo che un ultimo sguardo benevolodi questi operatori comunque c’è stato e chein alcuni casi, come nel caso dell’Ospedale diTreviglio, si sono fatti istruire dalla Curia sucome dare l’estrema unzione. Grazie di cuoreper quello che avete fatto: oggi piangiamo cisarà tempo e modo - lo garantiamo ai cari, ainostri defunti - ci sarà tempo e modo di chiarirecosa è successo. Oggi Bergamo sta piangendo(Applausi).

(Iniziative per far fronte alla richiestadi dispositivi di protezione individuale

in relazione all’emergenza COVID-19, garantendo una direzione

centralizzata ed efficiente del processodi approvvigionamento e distribuzione

sul territorio nazionale - n. 3-01377)

PRESIDENTE. La deputata Fregolent hafacoltà di illustrare l’interrogazione Boschi edaltri n. 3-01377 (Vedi l’allegato A), di cui ècofirmataria.

SILVIA FREGOLENT (IV). Grazie, signorPresidente. Il primo morto di COVID-19 è aWuhan l’11 gennaio. La prima persona italianaè stata infettata a Codogno il 21 febbraio.Nonostante questi termini, oggi c’è ancoraconfusione in merito alle mascherine e alladiffusione delle mascherine in Italia. Il capodella Protezione civile Borrelli individua in90 milioni di pezzi mensili il fabbisogno dimascherine per il nostro Paese. Eppure leregioni e i comuni continuano a sollecitarel’arrivo delle mascherine perché ne sono privi.Negli ospedali i medici e gli infermieri, nelleRSA i volontari operano senza mascherine.Oggi piangiamo il ventinovesimo medicodeceduto da quando è iniziato il Coronavirus.Noi siamo sicuri che ci sarà il tempo percapire e valutare cosa è successo nella cabina diregia, ma oggi il Paese chiede risposte concrete.Quindi come Italia Viva chiediamo al Governodi capire la situazione delle mascherine, lasua diffusione e, soprattutto, come mai molteaziende italiane hanno dato la disponibilità diprodurre le mascherine eppure, nonostante ildecreto Cura Italia, valutano delle difficoltàburocratiche nella produzione delle stesse.

PRESIDENTE. Il Ministro per i Rapporticon il Parlamento, Federico D’Incà, ha facoltàdi rispondere.

FEDERICO D'INCA', Ministro per iRapporti con il Parlamento. Signor Presidente,onorevoli deputati, rispondo agli onorevoliinterroganti sulla base degli elementi forniti dalDipartimento della Protezione civile. Come ènoto la produzione di dispositivi di protezioneindividuale e di dispositivi medicali è dislocataprevalentemente fuori dal territorio nazionale.Pertanto si riscontra una maggiore difficoltà nel

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loro reperimento. La diffusione dell’epidemiaa livello globale ha comportato peraltro unalievitazione dei prezzi che ormai sono fuoricontrollo con una distorsione del mercatoche non consente più di avere prezzi medidi riferimento. A ciò si deve aggiungere ilblocco delle esportazioni che hanno adottatomolti Paesi produttori. Ciò nonostante alladata odierna il Dipartimento della Protezionecivile ha sottoscritto oltre 60 contratti conditte operanti nella produzione e distribuzionedei presidi medici necessari al contenimentodell’epidemia da Coronavirus. Con tali atti sonostati fino ad oggi stipulati contratti di acquistoper dispositivi di protezione individuale edispositivi medici per un importo complessivodi 490 milioni di euro, nell’ambito delquale sono comprese 344.870.895 mascherinefacciali di vario tipo e 2.560 ventilatoripolmonari. In proposito faccio presente che adoggi sono stati ricevute e distribuite alle regioni25.205.000 mascherine chirurgiche FFP2 eFFP3. Inoltre sono in corso di acquisizione altridispositivi di protezione individuale e medici, aseguito di procedure bandite da Consip SpA, perun importo complessivo di euro 317.613.142,58euro nell’ambito delle procedure di garaavviate. Consip ha già posto in essere ordinia fornitori che sono in corso di esecuzioneper un importo pari ad euro 202.821.084euro. In queste procedure è prevista altresìl’acquisizione di 2.249 ventilatori polmonari.

PRESIDENTE. Il deputato Giachetti hafacoltà di replicare.

ROBERTO GIACHETTI (IV). La ringrazio,Presidente. La ringrazio, Ministro. Le sueparole, ahimè, non diradano molto laconfusione e, come detto, sappiamo da febbraioqual è la situazione e quali sono le esigenze.Sono passati quasi due mesi; siamo passati(anche per questo c’è la confusione) dalledichiarazioni in cui sentivamo dire che lemascherine non servono ad adesso, quandosembra che siano vitali. Inoltre ci sono delledomande in questa confusione che rimangono

inevase. Lei ha parlato di 300 milioni dimascherine: sarebbe interessante sapere a chisono state date queste mascherine, perché cisono molte regioni come la Campania cheoggi lancia un appello disperato al Presidentedel Consiglio perché dice che non ha ricevutoassolutamente nulla. E quali sono i centridi acquisto, signor Ministro? Il CommissarioArcuri, che ovviamente non è responsabile ed èsolo da dieci giorni che ha preso questo incarico,quando la cosa va avanti da due mesi, dice chenei giorni scorsi ne sono arrivate 5 milioni: sonopoche e a chi sono state date questi 5 milionidi mascherine? Qual è la quantificazione realedelle esigenze mensili? Il commissario Borrelliha parlato nei giorni scorsi di 50 milioni; ilcommissario Arcuri ieri ha parlato di 90 milioni.È una differenza non da poco: è il doppio.Ma questa dotazione soprattutto a chi serve?Al personale sanitario? Alle forze dell’ordine?All’esercito? Alle RSA degli anziani e deidisabili? Al volontariato? E poi a tutti ilavoratori a cui abbiamo chiesto di continuarecon i servizi essenziali? Ma se servono a tuttie adesso si dice che servono anche ai cittadini,90 milioni può essere l’esigenza reale per ilnostro Paese al mese? Sono tutte domande allequali ovviamente occorre dare una risposta.Si è parlato della produzione nostrana che,si è detto, servirà per produrre 50 milioni dimascherine al mese ma, se ne servono 90milioni al mese, da dove arrivano ogni mese glialtri 40 milioni di mascherine? Insomma, signorMinistro, ora va posto ovviamente rimedio ma,superata l’emergenza, qualche responsabilitàsul mancato coordinamento e sull’assenza diuna cabina di regia dovrà pure emergere.

(Iniziative volte a programmare i voli dirientro dei connazionali bloccati all’esteroa causa delle misure emergenziali connesse

all’epidemia da COVID-19 - n. 3-01378)

PRESIDENTE. Il deputato Squeri ha facoltàdi illustrare la sua interrogazione n. 3-01378(Vedi l’allegato A).

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LUCA SQUERI (FI). Grazie, Presidente.Signor Ministro, onorevoli colleghi, restaancora senza risposta l’appello di tanticoncittadini che sono rimasti all’estero ancorprima dell’adozione delle misure più restrittivedel contenimento per la diffusione del COVID-19 e sono nell’impossibilità di rientrare.I nostri connazionali vivono oggettive ecrescenti difficoltà dal punto di vista logistico,finanziario, sanitario stando in maniera cosìprolungata all’estero. Nel quadro emergenzialeche stiamo vivendo gli operatori nel settore deiviaggi non possono reperire servizi nel liberomercato, per cui l’unico modo per i nostriconcittadini è l’intervento dello Stato.

Pertanto, con la nostra interrogazionechiediamo se e come siano stati programmativoli di rientro dei connazionali che si trovano inmaniera forzosa all’estero.

PRESIDENTE. Il Ministro per i Rapporticon il Parlamento, D’Incà, ha facoltà dirispondere.

FEDERICO D'INCA', Ministro per iRapporti con il Parlamento. Signor Presidente,onorevoli deputati, rispondo all’interrogazioneanche sulla base degli elementi forniti dallaMinistra delle Infrastrutture e dei trasporti,impossibilitata a partecipare alla seduta odierna,anche sulla base di quanto comunicatodal Ministero degli Affari esteri e dellacooperazione internazionale.

Il Governo sta gestendo una crisi senzaprecedenti. Ci troviamo dinanzi a un’emergenzastorica. Stiamo lavorando per garantire ilrientro in Italia, presto e in sicurezza, ditutti i connazionali all’estero che ne fannorichiesta. Dal 10 marzo, data in cui è statoeffettuato il primo trasporto da Malta aPozzallo, al 23 marzo scorso sono rientratiin Italia, tramite mezzi aerei e altri mezzidi trasporto, circa 30 mila connazionali chesi trovavano temporaneamente all’estero. Nelperiodo compreso tra il 24 marzo e il prossimo5 aprile, anche grazie al supporto e alladisponibilità degli operatori economici privati,

si stima il rientro in Italia di un numero diconnazionali compreso tra i 45 mila e i 50mila, prevalentemente tramite vettori aerei ein misura minore mediante pullman. La stimadel numero dei connazionali che potrebberoeffettivamente rientrare in Italia ovviamenteè suscettibile di variazioni alla luce delladifferente natura e del progressivo inasprimentodei provvedimenti adottati dalle autorità deiPaesi di provenienza al fine di contenere ladiffusione del COVID-19.

Da ultimo, segnalo che il 17 marzo scorsola Ministra delle Infrastrutture, di concertocon il Ministro della Salute, ha adottatoun decreto che contiene specifiche misuredi contenimento del virus ed indirizzato acoloro i quali varcano i confini nazionali.In particolare, tutte le persone fisiche cheentrano nel territorio italiano tramite trasportoaereo, ferroviario, marittimo e stradale,anche se asintomatiche, devono comunicareil proprio ingresso al dipartimento diprevenzione dell’azienda sanitaria competenteper il territorio locale, per essere sottopostialla sorveglianza sanitaria e all’isolamentofiduciario per un periodo di 14 giorni successiviall’ingresso. In caso d’insorgenza di sintomida COVID-19 vi è l’obbligo di segnalaretale situazione con tempestività all’autoritàsanitaria tramite i numeri telefonici dedicati.Specifiche deroghe sono previste per coloro chetransitano o sostano in Italia per comprovateesigenze lavorative e che sono, comunque,obbligati a uscire dal Paese entro 72 oredall’ingresso, salva motivata proroga perspecifiche esigenze, di ulteriori 48 ore. Talipersone sono comunque tenute a compilareun’apposita autocertificazione, per i lavoratoritransfrontalieri, per il personale sanitario iningresso in Italia per lo svolgimento diqualifiche sanitarie ivi comprese quelle previstedall’articolo 13 del decreto-legge n. 18 del2020, per il personale viaggiante appartenente aimprese con sede legale in Italia.

PRESIDENTE. Il deputato Squeri ha facoltàdi replicare.

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Atti Parlamentari — 7 — Camera dei DeputatiXVIII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DI MERCOLEDÌ 25 MARZO 2020 — N. 319

LUCA SQUERI (FI). Grazie, signorMinistro. Apprendiamo con favore la volontàdel Governo di intervenire per il rimpatriodei nostri connazionali all’estero. Tuttavia,voglio augurarmi che le sue parole e, piùin generale, le parole dell’Esecutivo negliultimi giorni non rimangano delle semplicidichiarazioni di intenti. Gli italiani, mai comein questo momento, hanno bisogno che alleparole seguano i fatti, ed esiste un solomodo per superare le difficoltà connessea questa interruzione nei collegamenti conl’estero, e questo modo si chiama agire,agire immediatamente, impiegare tutti i mezziche lo Stato ha, spronando anche la nostracompagnia di bandiera a fare tutto il possibileper ricondurre a casa i nostri concittadini.

Questo è il momento dell’unità nazionale.Gli italiani stanno dando in questi giorni - questi giorni drammatici - un grande esempio:stanno dimostrando rispetto per le istituzioni,stanno dimostrando senso del dovere e rispettoper le decisioni dell’autorità, responsabilitàverso il prossimo, forza d’animo nel cercaredi superare l’emergenza, un’emergenza senzaprecedenti. E pensando alle tante vittime eai loro familiari e tornando al concetto dellanecessità di agire, voglio ringraziare chi, inquesto momento, lo sta già facendo, svolgendoil suo lavoro, mettendo a rischio se stesso persalvare gli altri. Grazie ai nostri medici e a tuttigli operatori del Sistema sanitario nazionale,grazie alla nostra Protezione civile, grazieal nostro Esercito e alle Forze dell’ordine.Grazie anche a tutti gli operatori del mondoproduttivo, del commercio e del terziario checontinuano a lavorare per garantirci i serviziessenziali. Penso ai farmacisti, ai commercianti,agli autotrasportatori, ai benzinai, alle cassierenei supermercati e a tutti gli operatori che sonochiamati a lavorare per tenere aperte le attivitàchiamate a rimanere operative affinché lo Statopossa continuare a stare in piedi. Grazie a loro,grazie al loro contributo l’Italia non si ferma esi prepara a ripartire. Aiutiamoli.

(Chiarimenti in ordine alla non immediatapredisposizione di un piano per affrontarel’epidemia da COVID-19 in relazione alla

dichiarazione dello stato di emergenzadel 31 gennaio 2020, nonché in ordinealla spedizione nel successivo mese di

febbraio, pur in presenza della predettadichiarazione, di un cospicuo carico di

materiale sanitario alla Cina - n. 3-01379)

PRESIDENTE. La deputa Maria TeresaBaldini ha facoltà di illustrare l’interrogazioneLollobrigida ed altri n. 3-01379 (Vedi l’allegatoA), di cui è cofirmataria.

MARIA TERESA BALDINI (FDI).Presidente, il 31 gennaio il Governo italianoha dichiarato lo stato di emergenza sanitariaper Coronavirus. Il 14 febbraio il Governo hainviato 16 tonnellate di presidi per protezione - tipo guanti, mascherine e termometri - in Cina.Si può condividere l’aiuto altruistico di averaiutato una nazione in difficoltà - per me è unatto meritorio - ma per quali motivi il Governonon si è attivato subito per reperire e pergarantire presidi tipo mascherine, guanti, CPAP,ventilatori in una situazione così difficile?C’è stata una mancanza di consapevolezzaoppure non si è data importanza a questipresidi? Oppure un’incapacità, un’impossibilitànel recuperare proprio gli stessi? Pensare di farlavorare tante persone, come sanitari, medici,infermieri e Forze dell’ordine, senza questipresidi fondamentali, che sono fondamentaliper il contenimento di questo virus, credo chesia una cosa veramente inaccettabile. Ma pensoanche ai comuni cittadini che per reperire dellemascherine si trovano a doverle pagare a prezziinaccettabili o addirittura a non trovarle.

PRESIDENTE. Il Ministro per i Rapporticon il Parlamento, D’Incà, ha facoltà dirispondere.

FEDERICO D'INCA', Ministro per iRapporti con il Parlamento. Signor Presidente,onorevoli deputati, rispondo agli onorevoli

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interroganti sulla base degli elementi fornitidal Ministro della Salute, impossibilitato apartecipare alla seduta odierna.

Nell’ambito delle iniziative di solidarietàalla popolazione cinese promosse dallacomunità internazionale a seguito deldiffondersi dell’epidemia da COVID-19, afine gennaio 2020 le autorità cinesi hannopresentato alle autorità italiane una richiestadi dispositivi di protezione. Il 6 febbraio2020 la Commissione europea ha attivatoil meccanismo unionale di protezione civile.Il Ministero degli Affari esteri e dellacooperazione internazionale ha risposto almeccanismo europeo di protezione civileorganizzando un volo umanitario per laCina per il trasporto di dispositivi medico-sanitari, raccolti per la maggior parte dallacomunità cinese in Italia, e materiali donatidalla cooperazione italiana. Il volo umanitarioè atterrato il 16 febbraio all’aeroportointernazionale di Pechino. La donazione èstata presa in carico dalla Croce Rossacinese per l’impiego ai fini del contenimentodell’epidemia, contribuendo così a metteresotto controllo il primo focolaio planetario.Il sentimento di solidarietà che l’Italia hamostrato nei confronti della Cina nel momentodi massimo bisogno è stato, come è noto,di recente ricambiato allorché il COVID-19ha iniziato a diffondersi nel nostro Paese. LaCina ha, infatti, effettuato ingenti donazioni dipresidi di protezione personale ed ha inviatoun’équipe di medici, infermieri ed esperti inItalia per supportare le aree maggiormentecolpite e bisognose di assistenza. La Cina èanche uno degli Stati che non ha inteso bloccarele esportazioni verso il nostro Paese, rendendopossibili approvvigionamenti strategici perl’Italia nel momento di massimo impegno nelfronteggiare l’emergenza.

Lo spirito di solidarietà con cui il nostroPaese ha sempre mostrato vicinanza allepopolazioni colpite da calamità è riconosciutoin tutto il mondo e anche in questi giorniriceviamo attestati di conferma dai numerosiPaesi che si stanno adoperando con analogo

spirito, inviando squadre di operatori sanitari,strutture logistiche di supporto e dispositivimedici. Penso ai medici cubani e russi,all’ospedale da campo di Cremona, donatoda una ONLUS statunitense, e al supportologistico fornito in questi giorni dalla Germania.L’Italia non è sola, ma è circondata da quellasolidarietà e dall’amicizia che per prima hainteso assicurare con generosità ai Paesi messia dura prova dall’epidemia.

Da ultimo, quanto ai dispositivi di protezioneindividuale e ai dispositivi medicali, come ènoto la produzione dei medesimi è dislocataprevalentemente al di fuori del territorionazionale e la diffusione dell’epidemia eil blocco delle esportazioni disposto danumerosi Paesi hanno reso ancora piùcomplesso l’approvvigionamento. Tuttavia, ilDipartimento della protezione civile e più direcente il commissario straordinario nominatoper il contrasto dell’emergenza epidemiologicada COVID-19 hanno immediatamente assuntole iniziative necessarie per incrementare ivolumi di acquisto, velocizzare e centralizzarei procedimenti di approvvigionamento deidispositivi di ventilazione e, in generale,dei dispositivi di protezione individuale,successivamente distribuiti in sede localesulla base delle esigenze rappresentate daiterritori, assumendo, nel contempo, iniziativedi riconversione di realtà produttive al finedi potenziare la produzione nazionale didispositivi di protezione individuale e diventilatori.

PRESIDENTE. Il deputato Donzelli hafacoltà di replicare.

GIOVANNI DONZELLI (FDI). Grazie,Presidente. Non sono soddisfatto perché nonsi è risposto alla domanda; non si è rispostoalla domanda che chiedeva banalmente perchéprima di aiutare le altre nazioni non avetemesso in sicurezza l’Italia, perché questa erala domanda. Noi anche con questa risposta dioggi siamo qui nuovamente a dirvi che siamopronti a darvi una mano, la mano ve la vogliamo

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dare qui in Parlamento, è evidente che da solinon ce la state facendo; è evidente perché,se il 31 gennaio avete decretato lo stato diemergenza e poi avete, dopo aver decretatovoi lo stato emergenza, messo sugli aerei ilmateriale sanitario che serviva all’Italia peraiutare gli altri, è evidente che avete bisogno diuna mano.

E noi ve la vogliamo dare non per simpatia,non per stima nei confronti vostri che siete alGoverno, ma per amore verso gli italiani. C’èbisogno che tutti insieme, qui, in quest’Aula,in Parlamento, si lavori, perché voi cheavete fatto in quelle settimane, dopo averedecretato lo stato d’emergenza? Sì, avete fattogli aperitivi, avete invitato ad abbracciare icinesi, avete dato del razzista, del populistae del fascista a chiunque faceva propostedi buonsenso. Ricordo che erano razzisti igovernatori del Nord che chiudevano le scuole;addirittura, abbiamo visto dare del fascio-leghista al virologo Burioni, abbiamo visto daredei razzisti a tutti quelli che chiedevano laquarantena a chi arrivava dalla Cina.

E nel frattempo? Nel frattempo si inviavail materiale sanitario che serviva all’Italia inCina, e oggi diciamo “lo facciamo perché siamosolidali”. Non è questione di solidarietà o diessere solidali: è questione di buon senso, digovernare, amando il proprio popolo. Allora,noi siamo qui ancora una volta oggi perdirvi che, se volete, noi siamo pronti a darviuna mano nel rispetto dei ruoli, voi sietemaggioranza e noi opposizione, ma c’è bisognoche questa emergenza si affronti tutti insieme.Voi da soli non siete capaci, lo avete dimostratoanche inviando il materiale che serviva all’Italiaall’estero quando l’Italia doveva affrontarel’emergenza che voi stessi sapevate e avevatedecretato (Applausi dei deputati del gruppoFratelli d’Italia).

(Iniziative volte a strutturaree agevolare l'utilizzo della

didattica a distanza – n. 3-01380)

PRESIDENTE. Il deputato Tuzi ha facoltà

di illustrare l’interrogazione Casa ed altri n. 3-01380 (Vedi l’allegato A), di cui è cofirmatario.

MANUEL TUZI (M5S). Presidente, Ministra,colleghe e colleghi, come sappiamol’emergenza del Coronavirus ci ha costretto asospendere la didattica per proteggere i nostristudenti e la comunità scolastica tutta dalcontagio. Il mondo della scuola si è trovatocostretto in pochissimo tempo a puntare tuttosulla didattica a distanza. I nostri docenti, anchein istituti o in territori dove questo non era maiavvenuto, stanno portando avanti il programmascolastico, usando tutti i canali disponibili pertenersi in contatto e in relazione con i loroalunni. Le famiglie, dal canto loro, stannofacendo salti mortali per sostenere i figli inquesta attività. La comunità educante del Paesesembra essersi ritrovata in questo momentodi grave difficoltà; d’altra parte, l’impegno agarantire il diritto costituzionale all’istruzione èstato massimo da parte dell’Esecutivo.

Il decreto “Cura Italia” prevede lostanziamento di 85 milioni di euro proprio persupportare questo sforzo collettivo, anche nellaconsapevolezza che ci sono aree del Paese dovecondizioni economiche difficili o un oggettivodivario digitale rischiano di escludere studentie famiglie da questo importante momentodi relazione educativa basato in questa fasesulla disponibilità di un computer o di unaconnessione a Internet. Conosciamo la suasensibilità e la sua attenzione sul tema, MinistraAzzolina. Per questo le chiediamo quali sonole misure che il suo dicastero sta adottando oadotterà per strutturare e agevolare l’uso delladidattica a distanza ovunque, anche in queicontesti oggettivamente più difficili.

PRESIDENTE. La Ministra dell'Istruzione,Lucia Azzolina, ha facoltà di rispondere.

LUCIA AZZOLINA, Ministradell'Istruzione. Grazie, Presidente. OnorevoleTuzi, il suo quesito mi offre l’occasionedi ribadire anche in questa sede la miagratitudine verso tutte le comunità scolastiche

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e di riaffermare il concetto che la scuola nonsi ferma. Ringrazio tutto il personale scolastico,i dirigenti scolastici, i direttori dei servizigenerali e amministrativi, il personale ATA e inparticolare gli insegnanti, ma anche gli ufficiscolastici regionali e gli ambiti territoriali perl’impegno dimostrato in queste settimane.

Ringrazio altresì le famiglie che stannofornendo un grandissimo contributo al sistemascolastico. In questi giorni la scuola stadando prova di responsabilità, assicurando lacontinuità della didattica attraverso i mezzidigitali a disposizione. Alcune istituzioniscolastiche avevano già sperimentato ladidattica a distanza e per questo non sono inparticolare difficoltà; altre, invece, si trovanoancora agli inizi, per cui è necessario sostenerle.Il Ministero da subito si è posto al fianco ditutti: è stata realizzata in poco tempo, graziealla task force creata dall’amministrazione,un’apposita area sul sito Internet del Ministeroall’interno della quale sono resi disponibili perle scuole gratuitamente piattaforme telematichecertificate, contenuti didattici digitali e specificistrumenti di assistenza, proprio per facilitarel’attivazione della didattica a distanza.

Con la nota del 17 marzo scorso sono statecondivise con tutte le istituzioni scolastichele principali indicazioni operative. Il Governo,inoltre, ha stanziato risorse a sostegnodella didattica a distanza. Ben 85 milionidi euro sono stati destinati dall’articolo120 del decreto-legge n. 18 alle istituzioniscolastiche per l’immediata disponibilità dipiattaforme, connettività e strumenti digitaliutili all’apprendimento a distanza o perpotenziare quelli già in dotazione. Questerisorse servono soprattutto a fornire aglistudenti meno abbienti i dispositivi digitaliindividuali per l’utilizzo delle piattaforme eper la connessione al web e altra parte dellostanziamento è destinata alla formazione delpersonale scolastico proprio sulle specifichemetodologie e tecniche correlate alla didatticaa distanza. Concludo sottolineando come oggila didattica, anche nella modalità a distanzaimposta dall’epidemia, non è solo lo strumento

che permette al percorso di apprendimento deglistudenti di non interrompersi, ma è anche ilmodo per portare la voce rassicurante di uninsegnante a ragazze e ragazzi che si trovanoin un momento di disorientamento, che hannoparticolare bisogno di sostegno e normalità.

In questi giorni difficili dare continuitàalla didattica mantiene viva la funzione dellascuola quale comunità e contrasta l’isolamentoe la demotivazione, dando continuità aldiritto all’istruzione protetto dalla nostra Cartacostituzionale. Sono convinta che sapremotrasformare questo momento drammatico inun’opportunità per rendere il nostro sistema diistruzione migliore.

PRESIDENTE. Il deputato Valente hafacoltà di replicare.

SIMONE VALENTE (M5S). Grazie,Presidente, ministri. Ministra Azzolina, laringrazio per avere elencato tutte le misuremesse in campo dal Governo per continuarea far andare avanti il sistema scolastico, percontinuare a preservare il diritto all’istruzioneche anche lei ha citato, perché questo è ilmessaggio principale che, in questo momentodi grande difficoltà, di emergenza sanitaria,bisogna dare. La scuola non si ferma e questograzie alle istituzioni, ma grazie, soprattutto,anche a tutto il personale scolastico, e quimi accodo a tutti i ringraziamenti, e graziealle famiglie, ovviamente, che, in questomomento di difficoltà, continuano a daresupporto ai nostri studenti. Certo, il processo diadeguamento non è omogeneo, ci sono alcunedifferenze, ma per questo sono convinto che ilsuo lavoro e il nostro lavoro debba essere quellodi continuare a dare un sostegno e, soprattutto,monitorare la situazione in tutto il territorionazionale.

Aggiungo che questa esperienza, che ilsistema scolastico sta vivendo, deve essereun’esperienza da portarsi dietro e spero e miauguro che possa essere utile a tutto il Paese,perché il divario digitale, che in alcuni casiabbiamo sotto gli occhi, deve essere sempre di

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più eliminato e le infrastrutture e la connessionedevono essere degli aspetti fondamentali disviluppo del nostro Paese, perché, se parliamodi divario digitale, spesso questo può esseredivario sociale e divario educativo, e penso cheil nostro Paese non se lo possa permettere. Perquesto il mio auspicio è che la sua linea e lasua guida continui, perché il Paese ha bisogno,soprattutto in questo momento, di un grandesostegno.

(Iniziative volte a garantire agli studentiparità di accesso alla didattica a

distanza, anche attraverso la formazioneinformatica del corpo docente – n. 3-01381)

PRESIDENTE. La deputata Muroni hafacoltà di illustrare l’interrogazione Fornaro edaltri n. 3-01381 (Vedi l’allegato A), di cui ècofirmataria.

ROSSELLA MURONI (LEU). Grazie,Presidente. Ministra Azzolina, grazie di esserequi con noi. La scuola si sta rivelando ancorauna volta in un frangente così drammatico unadelle comunità cruciali per la nostra società, stagarantendo la coesione sociale.

La scuola sta entrando nelle case, nellefamiglie italiane come elemento prezioso eimprescindibile di fiducia, di relazione, dimotivazione, andando ben oltre la propriamissione formativa; eppure, proprio in questigiorni, stiamo registrando quanto ritardo cisia sul fronte della didattica a distanza, noncerto per una responsabilità di quest’ultimoGoverno, ma insomma, storicamente, nel nostroPaese il cosiddetto digital divide lo stiamoregistrando sulle opportunità che vengonofornite ai nostri figli; e abbiamo anche unriscontro rispetto al fatto che gli insegnanti, purcosì generosamente a servizio della comunità,non risultano ancora adeguatamente attrezzatie formati sul piano delle nuove tecnologiee dell’informatizzazione. Lei lo ha detto, cisono 70 milioni di euro, di quegli 85 chesono stati messi da subito a disposizione dellescuole, per acquistare dispositivi digitali da

mettere a disposizione in comodato d’uso pergli studenti privi di mezzi; però, io le chiedoquali siano le modalità concrete di attuazionedelle misure già previste e quali iniziativesi intendano ancora assumere per garantire atutte le studentesse e a tutti gli studenti paritàdi accesso alla didattica a distanza, al fine,Ministra, anche di non incentivare, di fatto,una delle piaghe del nostro sistema, che èquella dell’abbandono scolastico, accentuandocosì la differenziazione sociale nelle possibilitàdi accesso all’istruzione; anche lavorando,Ministra, sulla formazione informatica delcorpo docente, così generosamente a servizio ditutti noi.

PRESIDENTE. La Ministra dell’Istruzione,Azzolina, ha facoltà di rispondere.

LUCIA AZZOLINA, Ministradell'Istruzione. Grazie, Presidente. OnorevoleMuroni, il momento di emergenza che il Paesesta vivendo evidenzia un utilizzo differentedelle tecnologie dell’informazione e dellacomunicazione nella didattica da parte delleistituzioni scolastiche. A fronte di scuole menoattrezzate nell’uso delle tecnologie, altre realtàsi sono rivelate più pronte e hanno saputoattingere a competenze più ampie e solide;tale situazione, che si mostra a macchia dileopardo, è strettamente connessa al fenomenopiù esteso del digital divide, che lei ha ricordato,e impone di impegnarci ancor più fortementeper il suo superamento, nella convinzioneche la nostra scuola saprà trasformare questomomento drammatico in un’opportunità dimiglioramento. Per questa ragione, come hogià avuto occasione di chiarire, abbiamo subitodispiegato ogni misura per rispondere alleesigenze che stanno emergendo: dal sostegnoagli istituti scolastici per attivare innovative,quanto indispensabili, metodologie didattiche,all’accesso alla didattica a distanza per glistudenti meno abbienti e con disabilità, in nomedel diritto all’istruzione garantito dall’articolo34 della nostra Costituzione. Non per nullaho insistito affinché nel decreto-legge n. 18

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del 2020 si reperissero risorse - pari, comedetto, a 85 milioni di euro - per consentirealle istituzioni scolastiche che ne fossero privedi dotarsi immediatamente di piattaforme distrumenti digitali utili per l’apprendimento adistanza e per mettere a disposizione deglistudenti meno abbienti dispositivi digitaliindividuali e connessione alla rete, al fine digarantire la parità di accesso alla didattica adistanza, salvaguardando così il diritto allostudio di tutti.

Firmerò a breve, una volta terminati tutti ipassaggi previsti dalle disposizioni normativee contrattuali vigenti, il decreto di riparto dellerisorse a favore delle istituzioni scolastiche,improntato a criteri equi: il numero deglistudenti, il dato sulla condizione socio-economica delle famiglie cui appartengono;non ho voluto una ripartizione delle risorsea pioggia, ma che tenga conto della concretacondizione degli studenti, per supportare, neitermini dell’eguaglianza sostanziale, quelli chene hanno più bisogno. È stato disposto anche unincremento di 2 milioni di euro del cosiddettoFondo per le emergenze del Piano ScuolaDigitale.

In merito, poi, alla formazione dei docenti,voglio rimarcare il lavoro importante che stannofacendo nelle scuole circa 8.200 animatoridigitali, unitamente ai circa 24 mila docentidei team per l’innovazione presenti in ciascunistituto, nonché l’impegno dei 120 docenti delleéquipe formative territoriali e delle reti discuole dei future labs che stanno utilizzandotutte le risorse disponibili per promuoverewebinar e seminari on line per lo sviluppodelle competenze digitali dei docenti. Nei giorniscorsi è stato, altresì, erogato un contributo dimille euro a ciascuna istituzione scolastica, perun totale di 8,2 milioni di euro, che potrannoessere spesi per l’anno 2020 anche per ilpotenziamento dell’apprendimento a distanza.

Posso rassicurarla che stiamo approntandotutte le misure necessarie affinché nessuno restiindietro.

PRESIDENTE. La deputata Rossella

Muroni ha facoltà di replicare.

ROSSELLA MURONI (LEU). Grazie,Ministra. Io la prego di continuare conquesto monitoraggio, attento e puntuale, sullesituazioni così diverse che si registrano nelnostro Paese, ma anche all’interno delle città:un conto è andare in una scuola di una periferiaromana e un conto in un liceo del centro,ed è proprio questo tipo di diversità chenoi non possiamo e non vogliamo consentiresul fronte del diritto allo studio. Mai comeadesso, io credo, sarebbe importante ricordarequell’aggettivo che è stato spesso dimenticato:il Ministero della Pubblica istruzione; anchequando abbiamo recentemente ricostituito ilMinistero dell’Istruzione noi, come gruppoLiberi e Uguali, abbiamo rimarcato quantosarebbe importante ricordare proprio quellafunzione a servizio della comunità tutta. Ciòanche perché, come dicevo, il nostro Paeseconosce un fenomeno, quello dell’abbandonoscolastico, davvero drammatico: nel 2018,l’Italia si colloca al terzo posto nell’areadell’euro per abbandono scolastico tra i 18 ei 24 anni, siamo al 14,5 per cento, con unamedia dell’Unione europea all’11 per cento.Sono le regioni del Sud a registrare i livelli piùelevati: Sardegna, Sicilia, Calabria; è facilmenteriscontrabile che questa mappa dell’abbandonoscolastico si sovrapponga anche a una mappadel digital divide e, quindi, di un accesso nonagevole a Internet e alle nuove tecnologie.

Ecco, io mi unisco ai suoi ringraziamentialle maestre, ai maestri, alle professoresse,ai professori che stanno tenendo insiemele comunità scolastiche, superando i limititecnologici e spesso i propri limiticonoscitivi, con grande generosità, motivandole studentesse e gli studenti, intere famigliea stare in casa senza perdere, però, il dirittoallo studio; è a questi lavoratori e lavoratriciche dobbiamo una risposta concreta, e ai nostriragazzi, perché è vero che la scuola non sipuò fermare; noi abbiamo bisogno di giovanigenerazioni che ci aiutino, anche nel futuro,a recuperare quanto stiamo perdendo in questi

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giorni, e per fare questo noi abbiamo bisognodi formarli e di dare loro, appunto, il diritto allostudio.

(Elementi in ordine al monitoraggiodel funzionamento della didattica adistanza sul territorio nazionale e

misure a sostegno di associazioni checollaborano con le scuole ai fini di un’offerta

educativa complementare - n. 3-01382)

PRESIDENTE. Il deputato Fusacchia hafacoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-01382 (Vedi l’allegato A).

ALESSANDRO FUSACCHIA (MISTO-CD-RI-+E). Grazie, Presidente. La prolungatachiusura delle scuole in tutto ilPaese sta chiaramente facendo emergere,inevitabilmente, i limiti e le contraddizioni diun sistema scolastico che non era attrezzatoa sufficienza per assicurare una didattica adistanza di qualità; sta funzionando ovviamentecon impatti e risultati molto diversificati; sifa di necessità virtù probabilmente, in questomomento, non solo per il digital divide, maanche per la diversa esperienza e familiarità deidocenti e per il diverso grado di penetrazionedella cultura digitale nelle famiglie italiane.

Un aspetto puntuale, Ministra – altri colleghine hanno toccati altri – sulla didattica a distanzariguarda le associazioni e le altre realtà checollaborano con le scuole, generando un’offertaeducativa complementare, con iniziative eprogetti che in questo momento sono sospesio inattivi e con un danno che ovviamentesi ripercuote sia su chi promuove il lavoroin queste associazioni e realtà sia per lestudentesse e gli studenti che beneficiano deiprogetti.

E, quindi, volevo chiederle quali strumentista usando per monitorare il diversofunzionamento della didattica a distanza, perraccogliere i dati per capire, per intervenireadesso, ma successivamente anche quandotutta l’emergenza sarà finita, e per sostenerequeste associazioni e le altre realtà normalmente

impegnate con le scuole, affinché il lorocontributo non venga meno in questa fasedelicatissima, in cui serve scongiurare che sisviluppino nuove disuguaglianze, segregazionee involuzione del sistema scolastico.

PRESIDENTE. La Ministra dell’Istruzione,Azzolina ha facoltà di rispondere.

LUCIA AZZOLINA, Ministradell'Istruzione. Grazie, Presidente. OnorevoleFusacchia, la ringrazio per il suo quesito,perché mi dà modo di anticipare, almeno inparte, quanto emerso finora dal monitoraggiodel Ministero sull’attivazione di modalitàdidattiche a distanza da parte delle istituzioniscolastiche. Posso riferirle che il 93 per centodelle scuole ha compilato un questionario,articolato in 21 domande. Dal rilevamentoeffettuato emergono dati significativi: leistituzioni scolastiche che hanno attivatosistemi di didattica a distanza sono riuscitea coinvolgere circa il 94 per cento deglistudenti, utilizzando molteplici strumenti el’89 per cento delle scuole ha predispostospecifici materiali per gli alunni con disabilità. Idati del monitoraggio confermano, quindi, unagrande solidarietà nella comunità scolastica,testimoniata dal 41 per cento delle istituzioniinterpellate che hanno attivato forme dicollaborazione.

Per questo motivo siamo intervenuti findal primo momento e continueremo afarlo mettendo a disposizione piattaforme,risorse per i device e la formazione deidocenti, organizzando webinar e promuovendoiniziative di gemellaggio, attivando formedi supporto psicologico per i ragazzi.Quest’indagine sulla didattica a distanza,indirizzata a tutte le scuole d’Italia, ciha permesso di osservare costantementel’attivazione e l’andamento dei nuovi percorsididattici e di raccogliere tutte le richiestefornendo così risposte puntuali e concrete aquelle scuole che hanno manifestato la necessitàdi ricevere un supporto. Sono preziose, comeda lei auspicato, anche le collaborazioni con

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i mezzi di comunicazione che si sono residisponibili. La RAI, grazie ad un’apposita cartadi intenti, che abbiamo sottoscritto proprioieri, consoliderà un programma di interventiche coinvolge canali specializzati per poterpotenziare con speciali approfondimenti evere e proprie lezioni gli spazi dedicati allascuola. Posso ulteriormente rassicurarla chele associazioni e le altre realtà normalmenteimpegnate in attività dedicate al mondo dellascuola stanno continuando a collaborare suspecifici progetti che, compatibilmente aivincoli indotti dall’emergenza, non si sonoarrestati trovando invece nuove forme direalizzazione. Concludo informandola inoltreche il Ministero dell’Istruzione ha attivatoimmediatamente un’interlocuzione con i servizidella Commissione europea con l’obiettivodi definire le modalità e le condizioniper erogare a distanza anche le iniziativeaggiuntive, parte dell’ampliamento dell’offertaformativa, a valere sui fondi del PON, perla scuola 2014-2020, assicurando in speciela rimborsabilità delle spese sostenute daparte della Commissione. D’intesa con laCommissione europea sono state previstespecifiche modalità di attestazione dellepresenze che permettono di superare ilrilevamento della partecipazione attraversol’apposizione fisica della propria firma.

PRESIDENTE. Ha facoltà di replicare ildeputato Fusacchia, prego.

ALESSANDRO FUSACCHIA (MISTO-CD-RI-+E). Grazie Presidente, apprezzo lo sforzosignora Ministro e, mi verrebbe da dire, che soloi tempi diranno se possiamo dirci soddisfatti.C’è una cosa però che voglio aggiungere a leie a tutti i colleghi, continuo a sentire ripetereche il Parlamento non è chiuso, peccato chesono un po’ troppi giorni che lo sento ripeteresolo sui social, sui giornali, sulle agenzie distampa, e ci abbiamo messo un bel po’ digiorni per tornare qui dentro e lo abbiamodovuto fare in una maniera anche contingentata,dicendo che gli altri colleghi ovviamente

possono seguire, ma io sono un parlamentaredella Repubblica, noi siamo parlamentari dellaRepubblica non seguiamo, noi proponiamo,discutiamo, dibattiamo, raccogliamo istanze leportiamo qui dentro, ne discutiamo. Voglio direperò, perché non so quando riprenderò la parolain quest’Aula, che ci sia un dovere da parte dichi presiede l’Aula e da parte di chi presiedeciascuno dei gruppi di assicurare che questanostra prerogativa costituzionale possa esseresvolta pienamente fino in fondo. Lo dico atutti perché altrimenti lo svilimento non è diuna persona o di un collega, lo svilimentoè di tutta la funzione che rappresentiamo.Concludo, Presidente, Ministro, per dire che nelmomento veramente più difficile della storiarepubblicana, noi non possiamo permetterciun Parlamento a scartamento ridotto, abbiamobisogno di una democrazia aumentata, abbiamobisogno di un Parlamento agile come stiamochiedendo di fare al Paese. Io sono convintoche siamo capaci di cambiare qualche regoladi funzionamento interno, di adottare qualcheprotocollo informatico sicuro, e dobbiamolavorare anche, e soprattutto, da remoto: latecnologia c’è, e possiamo essere molto di piùdi quello che rischiamo di diventare in questafase, cioè dei semplici astanti, perché siamo nelluogo in cui, in un momento come questo, unPaese intero deve poter decidere che direzioneprendere.

(Strumenti volti a garantire agli studentimeno abbienti dispositivi digitali individuali

per la didattica a distanza - n. 3-01383)

PRESIDENTE. La deputata Prestipino hafacoltà di illustrare l’interrogazione PiccoliNardelli ed altri n. 3-01383 (Vedi l’allegato A),di cui è cofirmataria.

PATRIZIA PRESTIPINO (PD). GraziePresidente, Ministro, è dal 5 marzo chele attività didattiche sono sospese e ancoraoggi non sapremo quando i nostri ragazzitorneranno a scuola. Tutti gli insegnanti acui voglio far sentire da docente, a nome

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del gruppo del Partito Democratico, tutta lanostra vicinanza sono chiamati a una provastraordinaria, che è quella della didatticaa distanza: videolezioni, videointerrogazioni,con i nostri ragazzi ingabbiati nelle lorocamerette invece che vicini, vicini, sui banchidi scuola. Tuttavia, le lezioni ad oggi nonrisultano ugualmente avviate e più penalizzatisembrerebbero essere gli studenti della scuolaprimaria, la cui didattica è affidata solo alregistro elettronico ed inoltre sarebbero 46 milale richieste di tablet da assegnare alle famigliemeno abbienti.

Oggi più che mai è fondamentale Ministroassicurare a tutti, proprio tutti, il processo diapprendimento perché la didattica a distanzaoggi è l’unico filo rosso acceso tra i docenti ei ragazzi e, come diceva don Milani, la povertàdei poveri non si misura a pane, a casa, a caldo,ma sul grado di cultura e sulla funzione sociale.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTEETTORE ROSATO (ore 15,55)

PATRIZIA PRESTIPINO (PD). Chiediamo,quindi, a lei Ministro, quali misure urgentiintenda avviare per garantire in tempi rapidiagli studenti meno abbienti la fruizione deitablet e assicurare così a tutti l’apprendimentoa distanza come tutela del diritto all’istruzionecome garantito dalla nostra Costituzione.

PRESIDENTE. La Ministra dell’Istruzione,Lucia Azzolina, ha facoltà di rispondere.

LUCIA AZZOLINA, Ministradell'Istruzione. Grazie Presidente, onorevolecome ho già avuto modo di chiarire, la scuola harisposto alla grave emergenza epidemiologicache il nostro Paese sta attraversandodimostrando senso di responsabilità, diappartenenza e di disponibilità, ma soprattuttocapacità di riorganizzarsi a fronte di unasituazione complessa e imprevedibile. Perquesto non posso che ribadire anche in questasede, anche a rischio di ripetermi, il mioringraziamento a tutte le comunità scolastiche.

Nell’arco di pochi giorni si sono resinecessari provvedimenti che hanno richiesto aidirigenti scolastici l’attivazione delle modalitàdi didattica a distanza per tutta la durata dellasospensione delle attività nelle scuole; difatti,come più volte ribadito e da lei ricordato, ladidattica a distanza quale interazione tra docentie studenti diventa nel corso di questa emergenzamomento connettivo che conserva e fortificala trama dei rapporti e consente inoltre dicondividere la sfida nuova e difficile che lascuola ha di fronte. Nello stesso tempo, è ancheindispensabile fare in modo che ogni studentesia coinvolto in attività significative ed utilisotto il profilo dell’apprendimento. Per questosono state fornite indicazioni operative, per leattività didattiche a distanza, a tutte le istituzioniscolastiche con opportuni approfondimentisulla loro progettazione, sulla valutazione, sullanecessità di non interrompere il processo diinclusione degli alunni con disabilità, sullaparticolare attenzione da dedicare agli alunnicon disturbi specifici di apprendimento e conbisogni educativi speciali non certificati. Perriuscirci si è cercato di venire incontro alleesigenze delle istituzioni scolastiche menodotate tecnologicamente, mettendo loro adisposizione un’apposita area sul sito Internetdel Ministero. Con il rischio ancora una volta diripetermi ma, per dovere di risposta, ribadiscoche il Governo ha stanziato adeguate risorse neldecreto-legge n. 18 affinché le scuole possanotempestivamente provvedere al potenziamentodelle piattaforme e degli strumenti digitaliutili per l’apprendimento a distanza e amettere a disposizione degli studenti menoabbienti in comodato d’uso dispositivi digitaliindividuali per la fruizione delle piattaformestesse. Le scuole con tali risorse potrannoinoltre fornire agli studenti, ove necessario,la connettività alla rete, formare il personalescolastico sulle metodologie e le tecniche per ladidattica a distanza e assumere assistenti tecniciinformatici che, nelle istituzioni scolastichedel primo ciclo, favoriscano l’uso dellastrumentazione informatica. È mia intenzionecontinuare a profondere ogni energia per

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accogliere le richieste che vengono dallefamiglie e per rispondere alle piccole egrandi esigenze rappresentate dai nostri istitutiscolastici.

PRESIDENTE. Ha facoltà di replicarela deputata Flavia Piccoli Nardelli, pregoonorevole.

FLAVIA PICCOLI NARDELLI (PD). GraziePresidente, Ministro la ringrazio per la suarisposta. Come lei ha visto molti dei gruppipresenti in questo Parlamento hanno insistitosu questo tema, ma hanno insistito perché,io credo, siamo convinti tutti che quandola situazione di emergenza che il nostroPaese vive sarà finalmente superata anche ladidattica tradizionale, Ministro non sarà piùla stessa. L’accelerazione che l’epidemia delCoronavirus ha prodotto su un tema comequello della didattica digitale è gigantesca; unprocesso iniziato vent’anni fa, portato avantilentamente con investimenti anche significativisulle infrastrutture, ma con pochi risultati sultema della formazione dei docenti, oggi civede tutti proiettati in una gara contro iltempo per attrezzarci, per imparare, per fareformazione. Abbiamo pochi punti fermi a cuiappellarci; uno voglio ricordarlo, è l’interventosulla scuola digitale massiccio che è statoparte rilevante della legge n. 107, la cosiddetta“buona scuola” perché è da quello che ogginoi abbiamo potuto ripartire. Voglio ricordareanche il ruolo centrale svolto nel passato esvolto oggi dall’INVALSI che diventa un puntodi riferimento per le scuole, per quelle scuoleche debbono iniziare un percorso che nonavevano ancora mai intrapreso.

È un processo che forza il cambiamento,impegna l’intera comunità educante, l’abbiamodetto, che si è messa in gioco, con disponibilitàe con coraggio, misurandosi con sfide nuove ecomplesse. Certo, Ministro, non si improvvisa, iprimi risultati ci dicono che il 93 per cento deglialunni è stato raggiunto da una qualche formadi attività da remoto, ma questa formazionedi comunicazione è la più varia, da quelle di

eccellenza a quelle ridotte semplicemente aregistro dei voti.

Ora, Ministro, noi abbiamo paura chela formazione a distanza, che consideriamofondamentale e che cambierà il nostro Paese,diventi un elemento di divario ancora più fortedi quanto non sia stata la scuola in precedenza.Quindi, per questo, le chiediamo, Ministro,di seguire con particolare attenzione questoprocesso; è un processo che va accompagnato eseguito momento per momento.

(Iniziative volte a prevedere, in relazioneal monitoraggio sulle scuole non

abilitate alla didattica a distanza, misurecompensative a favore degli studenti, con

particolare riferimento alle situazionidi disabilità e al previsto svolgimento

degli esami di Stato - n. 3-01384)

PRESIDENTE. Il deputato Luigi Cascielloha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-01384 (Vedi l’allegato A).

LUIGI CASCIELLO (FI). Presidente,signora Ministra, onorevoli colleghe eonorevoli colleghi, nonostante le misurecontenute nel cosiddetto decreto “Cura Italia”,in questo momento drammatico del Paese, cheprevedono il potenziamento della didattica adistanza, anche attraverso l’implementazione dipiattaforme e strumenti digitali, nonostante lerassicurazioni della Ministra Azzolina - a cuichiediamo, in particolare, cosa si intenda faresulla validità dell’anno scolastico - e l’impegnodei docenti, che tra l’altro stanno facendo ditutto e di più e a loro va non solo tutta lanostra solidarietà, ma il nostro ringraziamentoe la nostra vicinanza, così come al personaleATA, così come ai dirigenti scolastici sui qualiricade la grande responsabilità delle scelte delcoordinamento in questi giorni, rimane, però,l’impossibilità per molte scuole di poter attivaree garantire le lezioni a distanza per assenza dibanda ultra larga.

La veloce risposta delle istituzioniscolastiche, infatti, si scontra con l’insufficienza

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delle infrastrutture. I dati sulla diffusione dellabanda larga nel Paese, sulla base del pianostrategico per la diffusione della banda largaapprovato nel marzo del 2015, ci dicono chesiamo ancora molto indietro…

PRESIDENTE. Concluda, onorevole.

LUIGI CASCIELLO (FI). Mi avvio aconcludere; infine, nelle more delle urgentiiniziative, chiediamo di capire che cosa accadràper gli esami di Stato, cosa accadrà per glistudenti delle scuole superiori e non solo, chesono disabili…

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Casciello.La Ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina,

ha facoltà di rispondere.

LUCIA AZZOLINA, Ministradell'Istruzione. Grazie, Presidente. OnorevoleCasciello, condivido con lei che, unavolta terminata l’emergenza, andrà fatta unariflessione su cosa ha funzionato e cosa non hafunzionato nella scuola, come in altri ambiti,rispetto ai processi di digitalizzazione del Paese.In questo momento critico, invece, dobbiamoandare avanti nell’impegno di non lasciare solii nostri ragazzi, soprattutto i più fragili.

Posso assicurarle che la sospensione delleattività didattiche nelle scuole non ha interrottoil processo di inclusione degli studenti, anchecon disabilità; difatti, le istituzioni scolastichestatali, nel dotarsi o potenziare le piattaforme egli strumenti digitali utili per l’apprendimentoa distanza, grazie alle nuove risorse assegnate,tengono conto dei criteri di accessibilità per lepersone con disabilità.

Con la nota del 17 marzo scorso, ilMinistero dell’Istruzione, nel fornire a tuttele istituzioni scolastiche indicazioni operativeper le attività didattiche a distanza, harichiamato a una maggiore attenzione proprionei confronti di ciascun alunno con disabilità,per assicurare pari opportunità di accessoalla didattica a distanza. Secondo questeindicazioni, l’insegnante di sostegno è tenuto

a mantenere l’interazione con l’alunno, tral’alunno e gli altri docenti curriculari econ i genitori, predisponendo il materialepersonalizzato da far fruire con modalitàspecifiche di didattica a distanza. Non vienemeno anche il monitoraggio della realizzazionedel piano educativo personalizzato.

Nella progettazione e realizzazione delleattività a distanza, particolare attenzione èdedicata alla presenza degli studenti condisturbi specifici di apprendimento e conbisogni educativi speciali, non certificati, e airispettivi piani didattici personalizzati. Inoltre,la sezione web del Ministero dell’Istruzionededicata alla didattica a distanza si è arricchitadi un canale tematico per l’inclusione viaweb, uno strumento pensato per affiancare esupportare il lavoro dei dirigenti scolastici,del personale e degli insegnanti nei percorsi adistanza proprio per gli alunni con disabilità.

Concludo, rispondendo alla suasollecitazione con un breve cenno all’esame diStato.

Ho chiesto agli uffici del Ministero dipredisporre più piani di azione in base aidiversi scenari possibili legati alla data diriapertura delle scuole che, lo ribadisco, siavrà quando il quadro epidemiologico loconsentirà, garantendo, quindi, la massimasicurezza a tutti gli studenti. I docenti, glistudenti e le loro famiglie, ai quali forniremoil massimo supporto, saranno messi nellecondizioni migliori per svolgere un esame serioe riceveranno tutte le informazioni in meritoalle modalità che saranno adottate, non appenaavremo un quadro anche temporale più definito.

PRESIDENTE. Il deputato Luigi Cascielloha facoltà di replicare.

LUIGI CASCIELLO (FI). Grazie,Presidente. Le confesso - grazie, Ministra,chiaramente sono personalmente soddisfatto - che sono anche preoccupato, perché, dopoaver ascoltato anche i colleghi, mi permettodi dire, l’amico Daniele Belotti e il collegaInvernizzi, mi viene da pensare che il primum

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vivere coinvolge l’animo, il cuore e l’azionedi ogni padre di famiglia in questo Paese e,quindi, è indispensabile mettere in condizionichi è già più indietro, lei è meridionale comeme e sa che esistono due scuole in questoPaese, perché esistono due elementi strutturalidiversi, molti ragazzi da noi sono costretti afare i rabdomanti per intercettare Internet, nonè così semplice. Ho ascoltato anche i mieicolleghi, prima, particolarmente soddisfattidi come sta procedendo l’insegnamento adistanza; non le leggo, anche per motivi diprivacy, i messaggi che mi arrivano daglistudenti, dai docenti che mi girano i messaggidegli stessi studenti impossibilitati a realizzareveramente l’insegnamento a distanza. Quindi,la mia preoccupazione è anche dal punto divista proprio normativo, perché bisogna capireadesso, a proposito della valutazione a distanza,ritenendo che la valutazione a distanza nonesiste dal punto di vista normativo, quali sceltesi intenderanno fare in questa prospettiva.Ancora, per quanto riguarda l’obbligo di firmasul registro elettronico, alcuni sostengono chenon sia legittimo, ancor meno che legale, perchél’attività didattica è sospesa.

Insomma, c’è un po’ di confusione, ma ionon sono qui per far polemica, sono qui perlanciare un grido d’aiuto, un grido d’aiuto peri ragazzi che stanno indietro, perché sono naticosì, perché sono disabili e hanno difficoltàreali, per i BES; allora, c’è tutto un mondo,c’è tutta un’Italia che è indietro; oggi, mentreparlavo…

PRESIDENTE. Concluda, onorevole.

LUIGI CASCIELLO (FI). Concludo,Presidente. Leggevo l’ultima lettera inviata alMinistro dal presidente della regione Campaniasul dramma e sulla preoccupazione che quantoè avvenuto al Nord stia per consumarsi ancheal Sud. Quindi, pensate che nelle case sia piùimportante sopravvivere, trovare il modo persopravvivere o comprare un computer in piùper i propri figli o vedere come continuare afare l’insegnamento a distanza? A questo deve

pensarci il Governo.

(Iniziative volte a garantire allefamiglie l’esenzione dal pagamento

delle rette scolastiche nonchéchiarimenti in ordine alla conclusione

dell’anno scolastico - n. 3-01385)

PRESIDENTE. La deputata Wanda Ferroha facoltà di illustrare l’interrogazioneLollobrigida ed altri n. 3-01385 (Vedi l’allegatoA), di cui è cofirmataria.

WANDA FERRO (FDI). Grazie, Presidente;signor Ministro, illustro lo spiritodell’interrogazione che, come sempre, apportaquel contributo che Fratelli d’Italia sta cercandodi portare dentro e fuori da quest’Aula, inun momento di grave emergenza sanitaria,in uno spirito collaborativo, in uno spiritocostruttivo, ma soprattutto nell’interesse dellefamiglie italiane, che, non solo vivono la grandepaura per un’epidemia e, quindi, per il rischiosanitario, ma sono anche costrette ad affrontarele tante emergenze di una crisi economica senzaprecedenti, a causa ovviamente del blocco edella limitazione delle attività produttive.

A questo proposito, evidenziamo comel’ulteriore proroga delle chiusure delle scuolepubbliche e private, assolutamente giustificatadalla necessità di impedire un’ulteriorediffusione del virus, rappresenti un grandesacrificio per le famiglie che sono costrettea caricarsi sulle loro spalle il peso dellerette scolastiche anche se, ovviamente, vedonoscuole non aperte. Come già ha spiegatoampiamente la presidente Meloni, non possonoessere i genitori a pagare un prezzo così altodell’interruzione forzata per quanto riguarda leprestazioni educative.

Quindi, chiediamo al Governo cosa intendafare rispetto a un segnale chiaro alle famiglie,sospendendo il pagamento delle rette e,ovviamente, sopportando il carico delle spesecomunque sostenute dalle scuole. Chiediamo,inoltre, di fornire notizie certe rispetto allaconclusione delle scuole, rispetto al termine del

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2 aprile o se si andrà oltre questa data; siamocerti che la chiarezza da parte del Governo potràaiutare in questo momento di grande difficoltà.

PRESIDENTE. La Ministra dell’Istruzione,Lucia Azzolina, ha facoltà di rispondere.

LUCIA AZZOLINA, Ministradell'Istruzione. Grazie, Presidente. OnorevoleFerro, è utile ricordare che il sistema nazionaledi istruzione e formazione comprende sia lescuole statali che le scuole paritarie e questeultime sono a gestione pubblica o privata. Lafrequenza delle istituzioni scolastiche statalidi ogni ordine e grado e delle scuoleparitarie dell’infanzia a gestione pubblica ègratuita. Pertanto, è a carico delle famiglie edegli studenti che frequentano queste scuolela sola retta per la fruizione del serviziomensa utilizzata prevalentemente dai bambinidelle sezioni a tempo normale della scuoladell’infanzia e dagli alunni delle classi a tempopieno della scuola primaria. Tali rette vengonoversate in forma diretta o indiretta all’entelocale quale soggetto titolare della gestionedel servizio di refezione scolastica che nelperiodo di sospensione delle attività didattichein presenza non è evidentemente erogato.

Nel caso in cui l’onorevole Ferro siriferisca al contributo volontario versato dellefamiglie degli alunni delle scuole statali,nella quota deliberata dal consiglio d’istitutonell’istituzione scolastica, i relativi fondipotranno essere utilizzati nei modi previstidalla specifica delibera degli organi collegiali almomento della ripresa delle attività didattichein presenza e opportunamente rendicontati.

In merito invece alle scuole primarie esecondarie di primo grado e di secondogrado a gestione privata, occorre ricordareche la frequenza delle stesse è subordinataal pagamento di una retta a carico dellefamiglie. A tale riguardo occorre rilevareche, a normativa vigente, non rientra nellecompetenze del Ministero dell’Istruzioneconsentire l’esenzione dal pagamento ditali rette, la cui entità, come è noto, è

determinata dalla singola istituzione scolastica.Anche la frequenza dei servizi educativi,sia pubblici che privati, per bambini dallanascita sino ai 3 anni di età è soggetta alpagamento di una retta da parte delle famiglie.In merito l’Associazione nazionale comuniitaliani, l’ANCI, ha comunicato che la quasitotalità dei comuni di fatto ha già sospeso lerette per tutti i servizi educativi, anche quellirelativi al servizio di trasporto e mensa e intaluni casi è stato disposto il recupero a favoredelle famiglie delle rette versate in anticipo.

PRESIDENTE. Il deputato FedericoMollicone ha facoltà di replicare.

FEDERICO MOLLICONE (FDI). Grazie,Presidente. Purtroppo, Ministra Azzolina,dobbiamo esprimere la nostra insoddisfazionerispetto alla sua risposta. La scuola vuolerisposte certe e ricordiamo che quanto da leidetto non collima con una situazione di evidenteemergenza nazionale. Ma ci sono altri aspettiche ci interessano: i precari storici per garantirela continuità, mentre lei fa la circolare per lamobilità per il prossimo anno che sinceramentenon ha molto senso. C’è un’emergenza peril lavoro dei docenti, dei dirigenti e degliATA. Vede, Ministro, i docenti e le famigliespesso non hanno pc e connessioni adatti alladidattica a distanza; le famiglie hanno problemieconomici e per questo va garantita l’esenzionedalle rette per le scuole di qualsiasi ordine egrado a prescindere dalle norme vigenti, comelei ha ricordato, e va fatto ora. La denuncia diGiorgia Meloni a tal riguardo è stata chiara: lefamiglie non possono pagare rette scolastiche discuole che sono chiuse e che dovranno esseregarantite quindi dallo Stato. Fratelli d’Italia èin prima linea per l’interesse nazionale e siamopronti a fare la nostra parte in emergenza dandorisposte alle categorie come la scuola, la culturae l’editoria: tutte filiere che sono ferme e incrisi. Per la scuola però è necessaria la riaperturadelle graduatorie dei precari, l’esenzione dallerette scolastiche, come abbiamo detto; maggioriincentivi per la digitalizzazione, come tutte

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le forze politiche hanno richiesto; la certezzadei tempi degli esami della maturità e il loroeventuale svolgimento on-line; lo sviluppo diprogrammi didattici dei palinsesti Rai cheaffronteremo anche in Commissione Cultura.Solo grazie a questo - citando Dante cheoggi celebriamo con il Dantedì - potremo tuttiinsieme tornare a uscire da casa e a rivedere lestelle.

(Elementi in merito alle modalitàdi svolgimento della prestazione

lavorativa in forma agile presso lapubblica amministrazione, nonchéin ordine ai primi esiti delle relative

attività di monitoraggio - n. 3-01386)

PRESIDENTE. La deputata Baldino hafacoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-01386 (Vedi l’allegato A).

VITTORIA BALDINO (M5S). Grazie,Presidente. Ci sono delle categorie dilavoratori che in questo momento non possonoabbandonare la propria sede di lavoro e stannocontinuando a svolgere la propria prestazionemettendo a repentaglio la propria vita persalvare altre vite oppure per erogare serviziessenziali per la sopravvivenza di tutti noi. Maci sono altre categorie di lavoratori, come quelliche operano nella pubblica amministrazione,per le quali lo smart working o il lavoroagile è diventato uno strumento chiave peril contenimento della diffusione del virus e,infatti, grazie al ricorso al lavoro agile, possonocontinuare a svolgere la propria prestazione intotale sicurezza per se stessi e per i propri uffici.

Questo è stato possibile grazie ad una normache ha convertito da sperimentale in ordinarioil regime di svolgimento delle prestazionilavorative così come previsto dal decreto-leggen. 9 del 2020. Quindi sono a chiedere allaMinistra in che misura e con quali modalità lapubblica amministrazione si sta adeguando atale mutato contesto normativo anche all’esitodel monitoraggio che il suo Ministero èchiamato a fare ai sensi della direttiva n. 3 del

2017 del Presidente del Consiglio.

PRESIDENTE. La Ministra per la Pubblicaamministrazione, Fabiana Dadone, ha facoltà dirispondere.

FABIANA DADONE, Ministra per laPubblica amministrazione. Grazie, Presidente.Onorevoli deputati, lo smart workingè diventato effettivamente uno strumentochiave per permettere l’erogazione delservizio pubblico in queste settimanedi emergenza. Sono consapevole chel’incremento esponenziale delle modalità dilavoro agile comporti necessariamente dellemodernizzazioni da parte della pubblicaamministrazione e una digitalizzazione dellapropria attività. Ecco perché, accanto allanorma che citava prima l’onorevole Baldino,che ha definito il superamento della fasesperimentale del lavoro agile e ne ha stabilitoinvece l’utilizzo come modalità ordinaria,in queste settimane, abbiamo affiancato unanorma che permette all’amministrazione diacquisire tramite Consip forniture di personalcomputer portatili per un incremento divalore sino al 50 per cento di quelloinizialmente stabilito dalle convenzioni. Afianco di questo, abbiamo dato la possibilità diutilizzare dispositivi personali. Nel successivodecreto, con una norma che semplificanotevolmente le procedure, abbiamo consentitoalle pubbliche amministrazioni anche l’acquistodi connessione e di servizi informaticiprincipalmente basati sul sistema cloud. Alcontempo abbiamo inserito una disposizioneper gli operatori delle telecomunicazioniin modo che siano capaci di garantireil potenziamento e la qualità dei servizisoprattutto per sostenere il picco di traffico.

È chiaro che l’attuale emergenza ci pone difronte alla necessità di questa trasformazioneforzata e molto rapida ma penso seriamenteche essa rappresenti un tassello strategicoimportante per la rivoluzione culturaledell’organizzazione del lavoro delle pubblicheamministrazioni. È un cambiamento che i

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dirigenti pubblici non devono assolutamenteostacolare ma devono anzi promuovere erealizzare. Tutto questo a fianco dellaformazione dei dirigenti e del personale chein queste settimane abbiamo assistito con deiwebinar ma che, nel corso dei mesi, giàabbiamo stabilito di sostenere eliminando peresempio in manovra il tetto di formazioneal personale oppure spingendo molto lapiattaforma gratuita di funzione pubblica sullecompetenze digitali e nei nuovi bandi tipoproprio per i concorsi pubblici inseriremo livellidi competenze digitali che siano commisurati alreclutamento e al ruolo che andrà a ricoprire ildipendente.

Per rispondere poi nello specifico alladomanda sui dati, devo dire che è emersa unafortissima capacità di reazione da parte dellepubbliche amministrazioni che sono riuscite acontinuare a garantire i servizi. Dalle primepercentuali che abbiamo, l’indicazione perle PPAA centrali si attesta intorno all’83per cento di smart working; per fare alcuniesempi, INPS 85 per cento; INAIL 70 percento ma il dato è in costante crescita. E idati delle amministrazioni territoriali, che sistanno aggiornando giorno per giorno con unmonitoraggio capillare, dimostrano anche quiche c’è stata un’immediata capacità di reazione.Oggi sono arrivati i primi dati regionali: citoil Piemonte al 68 per cento; l’Emilia Romagnaall’80 e al 96 per cento il Lazio. Devoringraziare tutte le regioni per la grande capacitàdi reazione ma in particolare, devo dirlo, vaun plauso proprio al Veneto e alla Lombardiae il mio ringraziamento perché, essendo inprima fila in questa emergenza, sono riusciti congrande prontezza ad attivare il lavoro agile.

PRESIDENTE. Il deputato Niccolò Invidiaha facoltà di replicare.

NICCOLO' INVIDIA (M5S). Grazie,Presidente. Condivido con lei, Ministra, lavisione di una pubblica amministrazioneleggera che lavora attraverso lo smart working.Il decreto-legge n. 9 del 2020 recante le

prime misure urgenti di contrasto al COVID-19 è sicuramente un punto di svolta nelprogresso verso la diffusione di nuove formedi lavoro anche nella pubblica amministrazionee ha reso totale quello che fino a ieri erasperimentale ed eccezionale. Siamo intantosoddisfatti della sua attenzione al tema e dei datisul monitoraggio: l’83 per cento dei dipendentidelle amministrazioni centrali in lavoro agile èuna sorprendente percentuale che pone ottimebasi per la PA del futuro. È importante anchel’aumento degli investimenti in infrastrutturedigitali passate dal 39 per cento al 50 per centocirca in meno di due anni. Occorrerà proteggerequesti primi risultati e assicurarci che non siripercorrano all’indietro i passi fatti una voltafinita la crisi. Infatti questo enorme sforzo hacomunque delle difficoltà in primis per i comuniitaliani.

In futuro il lavoro passerà, quindi,dal costruire un raccordo e il proseguirequesto raccordo con Consip, dal fornireconsulenti digital agli uffici pubblici e,soprattutto, nell’assicurare il monitoraggiodell’implementazione non solo con ilDipartimento della funzione pubblica ma anchecon dei protocolli d’intesa con la Corte deiconti, come è già stato fatto con successo inaltri comparti della pubblica amministrazione.I prossimi decreti, tra l’altro, offriranno delleottime occasioni per proseguire in questoobiettivo di razionalizzazione della pubblicaamministrazione attraverso il digitale.

Certamente non può esistere smart workingsenza semplificazione, senza una veracondivisione dei dati pubblici e interoperabilie senza un cloud. Siamo tradizionalmente unoStato kafkiano, va riconosciuto, e per questo lasfida di una pubblica amministrazione leggera,per i dipendenti prima ancora che per gli utenti,è cruciale. È necessario, quindi, proseguire conil buon lavoro di sinergia che viene fatto con ilDipartimento per la trasformazione digitale, conla Ministra per l’Innovazione, con la Ministradel lavoro e con la Corte dei conti per garantireuna messa a terra rapida e sistematica in tuttigli uffici dello smart working e dell’accesso

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ai dati. E, gentile Ministra, continuiamo aessere disponibili, come Parlamento, per questogrande sforzo collettivo.

(Iniziative di competenza volte al controllodel rispetto dei protocolli e all’adozionedel telelavoro da parte delle società a cui

sono affidati i servizi di call center daparte delle pubbliche amministrazioni e dei

concessionari di pubblici servizi - n. 3-01387)

PRESIDENTE. Il deputato ErasmoPalazzotto ha facoltà di illustrarel’interrogazione Fornaro ed altri n. 3-01387(Vedi l’allegato A), di cui è cofirmatario.

ERASMO PALAZZOTTO (LEU). Grazie,signor Presidente. Signora Ministra, in molti inquesti giorni abbiamo chiamato un call centerper ricevere assistenza o informazioni. Dietroa ognuna di quelle chiamate però - è benericordarlo - c’è una lavoratrice o un lavoratoreche mette a rischio la propria vita e quella deipropri cari senza alcun motivo specifico. Leaziende che erogano servizi di call center infattirisultano tra quelle che possono continuare asvolgere le proprie attività sul luogo di lavoro.Una scelta, a nostro avviso, del tutto privadi senso se consideriamo che, a differenza dialtre imprese, possono facilmente adeguare iloro sistemi allo smart working, permettendoai loro dipendenti di lavorare in tutta sicurezzada casa. Noi pensiamo che questa scelta vadarivista e che bisogna imporre alle aziende dicall center - anche se alcune lo hanno giàfatto - di lavorare con lo smart working e lechiediamo quali iniziative lei intenda assumereaffinché almeno le pubbliche amministrazionivigilino sul rispetto dei protocolli di sicurezzae sull’adozione del teleworking da parte dellesocietà a cui sono affidati i servizi di call centeranche di concessionari di servizi pubblici.

PRESIDENTE. La Ministra per la Pubblicaamministrazione, Fabiana Dadone, ha facoltà dirispondere.

FABIANA DADONE, Ministra per laPubblica amministrazione. Grazie, Presidente.Onorevoli deputati, preliminarmente evidenzioche i call center ai quali l’interrogante fariferimento non appartengono alla pubblicaamministrazione, anche se di essi si avvale persvolgere dei servizi importanti, e sono, quindi,da ritenersi estranei al perimetro pubblico chedelimita la mia diretta competenza. Tuttavia ilquadro normativo che si è andato delineandonelle scorse settimane ha indicato anche per lecategorie alle quali i titolari di aziende di callcenter appartengono delle puntuali prescrizioniche sono tese a garantire la tutela della salutedei propri lavoratori. Non mi sfugge certol’importanza e il ruolo strategico che il serviziogarantisce e che questi lavori garantiscono,in particolare con queste contingenze. Infatti,il contatto da remoto molto spesso restal’unico contatto che l’utente ha con la pubblicaamministrazione. Non sarei, però, onesta seaffermassi, in questo momento, che la pubblicaamministrazione è in grado oggi di verificareche queste aziende siano in grado di operaresul settore attuando tutte le misure di tutelapreviste.

Tuttavia è mio intento, anche d’intesa colMinistro del lavoro, di assumere ogni iniziativautile al fine di verificare il rispetto dellemisure di protezione individuale di ciascundatore di lavoro che sono volte proprio agarantire la sicurezza dei dipendenti. Su questospecifico argomento evidenzio che in questigiorni il Dipartimento della Protezione civileha iniziato anche la distribuzione dei dispositividi sicurezza di protezione individuale. È chiaroche si tratta di un primo passo ma chesicuramente non sarà l’ultimo. Anche in questosettore dev’essere incentivato e potenziato illavoro agile anche perché, come ricordaval’onorevole Palazzotto, il lavoro effettivamentesi presta molto più facilmente a essere adattatoal lavoro agile rispetto ad altre mansioni.

Ho già avviato per le pubblicheamministrazioni una campagna di monitoraggiosull’effettiva realizzazione del lavoro agileed è mio intendimento estendere questo tipo

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di rilievo anche alle società partecipate e acontrollo pubblico nonché alla concessionariedi servizi pubblici. Assumo, quindi, l’impegnodi riferire in Aula i risultati di questa attività,trascorso chiaramente un congruo periodo ditempo, anche in considerazione del fatto chelo smart working, che è questo tipo di misuradi lavoro, dovrà entrare a far parte del nostroquotidiano.

PRESIDENTE. Il deputato Palazzotto hafacoltà di replicare.

ERASMO PALAZZOTTO (LEU). Laringrazio, signora Ministra, per l’onestàintellettuale e anche per l’impegno che quisi è assunta. Vede, il virus oggi fa emergerele contraddizioni anche del nostro modellodi produzione. Le aziende, molte aziende,non vogliono oggi lo smart working perchédovrebbero rinunciare in parte a un controlloossessivo sui tempi di lavoro che nelle aziendedi call center viene messo in atto e che èincompatibile con i protocolli di sicurezza ein parte perché dovrebbero adeguare i proprisoftware e questo avrebbe un costo. Se leaziende che erogano servizi di call center peròrinunciassero a una piccola parte dei propriprofitti, profitti che continuano a fare anchein questo momento mentre altre aziende hannochiuso i battenti per garantire oggi la sicurezzadei lavoratori, non mi sembrerebbe propriouna tragedia se consideriamo, appunto, cheloro possono continuare oggi a lavorare inteleworking.

In nessun momento io penso che il profittopossa venire prima della vita delle personee non lo può essere sicuramente in questomomento, perché dalla sicurezza dei lavoratorie delle loro famiglie dipende la sicurezza di tuttinoi. Quindi, io mi auguro che nelle prossimeore, oltre al suo impegno, ci sia una revisionenella decisione del Governo e che si faccianorientrare i call center tra le attività che nonvengono considerate essenziali da svolgere sulluogo di lavoro e che si possono svolgeresolo ed esclusivamente con teleworking per

garantire la sicurezza di tutti.

(Chiarimenti in merito al numerodei detenuti che potranno usufruiredella detenzione domiciliare in virtù

delle disposizioni previste per ilcontenimento dell’emergenza COVID-19, nonché in ordine al numero deicosiddetti braccialetti elettronici adisposizione dell’amministrazione

penitenziaria - n. 3-01388)

PRESIDENTE. Il deputato Jacopo Morroneha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-01388 (Vedi l’allegato A).

JACOPO MORRONE (LEGA). Grazie,Presidente. Onorevoli colleghi, 27 istitutipenitenziari in tutt’Italia messi a ferro e fuocodai disordini negli scorsi 7, 8 e 9 marzo, con 6mila detenuti coinvolti, oltre 35 milioni di eurodi danni stimati, oltre 60 agenti della poliziapenitenziaria feriti, circa 72 evasi e, grazie allavoro delle forze dell’ordine, ridotti a solitre, di cui ancora un omicida, e 13 detenutimorti per overdose. Questo è lo scenario diguerra che ha coinvolto le carceri italiane in unmomento di grave emergenza per il Paese e ildato non è casuale, Ministro. È un braccio diferro con lo Stato che ha risposto con la resa,con un Governo dove il Ministro della Giustiziaha risposto con l’articolo 123 del decreto-legge n. 18, cosiddetto “cura Italia”, varato loscorso 17 marzo, ovvero una sorta di svuotacarceri mascherato che consente a spacciatori,rapinatori, ladri e truffatori il beneficio delladetenzione domiciliare.

Di qui il question time in oggetto,per chiederle quanti e quali detenutipossono ottenere il beneficio della detenzionedomiciliare, se siano già disponibili ibraccialetti elettronici e con quali costi.

PRESIDENTE. Il Ministro della Giustizia,Alfonso Bonafede, ha facoltà di rispondere.

ALFONSO BONAFEDE, Ministro della

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Giustizia. Grazie, Presidente. L’articolo 123del decreto-legge n. 18 del 2020 si inseriscein un quadro molto ampio di interventi, sucui mi concentrerò nelle altre odierne risposte,che hanno l’obiettivo di tutelare dall’emergenzaCoronavirus coloro che lavorano e vivonodentro le carceri. In un momento comequello che sta vivendo il nostro Paese èparticolarmente importante fornire ai cittadiniinformazioni corrette. Per questo dobbiamoricordare che la norma approvata da questoGoverno riprende, snellendolo per un periodolimitato, un meccanismo introdotto in Italiadalla legge n. 199 del 2010, una legge votatadall’allora Lega Nord e dall’allora Popolo delleLibertà, con cui si dava e si dà tutt’oggi aldetenuto la possibilità di passare dal carcerealla detenzione domiciliare se deve scontare unapena residua di dodici mesi, successivamenteaumentati con altra legge a diciotto. È unaprocedura, quella prevista dalla legge del 2010,su cui bisognava intervenire viste le risorselimitate e l’emergenza sanitaria in corso.

Sia chiaro: io ho assoluto rispettodelle posizioni anche molto critichedell’opposizione. Mi limito a constatare, però,che siamo di fronte a due leggi che condividonola medesima logica di fondo. Dunque, devodedurre che, secondo gli interroganti, nel 2010senza alcuna emergenza sanitaria andava bene;oggi, che la Lega è all’opposizione, non vapiù bene e sarebbe addirittura, sempre secondoquanto espongono gli interroganti, un indultomascherato.

Aggiungo che la legge n. 199 del2010 e successive modifiche, che percomodità chiameremo legge PdL-Lega Nord,ha permesso nei primi tre anni a circa 9 miladetenuti in carcere di passare alla detenzionedomiciliare. Il numero degli effettivi destinataridella nuova legge, invece, tra i 6 mila detenuticirca non condannati per reati cosiddetti ostativie con pena residua fino a diciotto mesi,oggi già tutti potenzialmente destinatari dellaprecedente n. legge 199 del 2010, dipenderàda diversi requisiti e variabili, come, peresempio, il domicilio idoneo, che dovranno

essere accertati dalla magistratura in virtù diun procedimento certamente più semplice. Asette giorni dall’entrata in vigore del decreto,fornire qualsiasi altra previsione numericafutura, addirittura divisa per reati, al Parlamentoitaliano sarebbe certamente scorretto.

Possiamo soltanto dire che, ad oggi, circacinquanta detenuti risulta abbiano beneficiatodella misura di cui all’articolo 123. Ricordoche, a differenza della legge PdL-LegaNord, adesso è previsto l’uso del braccialettoelettronico per coloro che devono scontareuna pena superiore ai sei mesi, sono esclusii condannati per corruzione, maltrattamenti infamiglia o stalking, così come vengono esclusiesplicitamente tutti i detenuti che abbianosubìto nell’ultimo anno sanzioni disciplinari percomportamenti gravi o che abbiano partecipatoalle rivolte degli inizi di marzo. Dunque, nonc’è alcun premio per i rivoltosi ed è gravesoltanto pensarlo. Infine, dalle interlocuzioni - ho concluso, Presidente - con il Ministerodell’Interno, emerge fino al 15 maggiol’effettiva disponibilità di 2.600 braccialettielettronici da installare in via progressivasettimanalmente che non hanno costi ulteriori,in quanto compresi nel contratto triennalesiglato nel 2018, per un valore complessivo di23 milioni di euro.

Prima dell’approvazione del decreto hovoluto informare personalmente le opposizioni.Auspico sinceramente che, in questo momentodi grande difficoltà, possiamo abbandonarele polemiche e, nel rispetto delle relativeposizioni, concentrarci su uno sforzo comune.

PRESIDENTE. Il deputato Jacopo Morroneha facoltà di replicare. Prego, onorevole.

JACOPO MORRONE (LEGA). Grazie,signor Ministro. Non c’è bisogno di dirle chela sua risposta non solo è insoddisfacente, maaddirittura offende l’intelligenza degli italiani,signor Ministro. È evidente a tutti che questerivolte hanno avuto una regia e uno scopoben preciso, e che l’obiettivo prefissato è statoraggiunto grazie alla miopia del Governo Conte

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e alla sua chiusura nei confronti delle nostreproposte.

Non posso essere d’accordo con un Governoche consentirà a migliaia di detenuti di ottenereuna premialità a cui non avrebbero avutodiritto, ma di cui potranno godere, mentre lostesso Governo mette in reclusione e comminasanzioni durissime a persone perbene. Nonposso essere d’accordo con un provvedimento“svuota carceri” di cui potranno usufruiredetenuti che non hanno seguito il percorsoriabilitativo, che presentano segnali di possibilepericolo di fuga o, addirittura, di reiterazionedel reato, Ministro. Non posso essere d’accordocon questa beffa per gli italiani onesti e peril lavoro, durissimo, delle Forze dell’ordinee della Polizia penitenziaria, che vedrannovanificati i loro sforzi di tutela della sicurezza edi obbedienza alle leggi dello Stato.

Non posso essere d’accordo con un Governoche libera detenuti che non ne avrebbero diritto,aumentando, di fatto, i pregiudicati per lestrade, con grave pregiudizio della sicurezzacollettiva. Non posso essere d’accordo conun Governo che nega mascherine, guanti estrumenti di difesa come il taser agli agentidella Polizia penitenziaria, mentre investecopiose risorse in braccialetti elettronici perconsentire a detenuti che non ne hanno dirittodi usufruire dei domiciliari. Non posso essered’accordo con un Governo che consente unalibertà incondizionata a migliaia di detenutie non muove un dito per le migliaia dimagistrati onorari che, per il blocco dell’attivitàgiudiziaria, a fine mese non vedranno unostipendio. Non posso essere d’accordo conun Governo - e chiudo, Presidente - che stamettendo in gioco l’autorevolezza, la fermezzae la credibilità dello Stato e delle istituzioni,per seguire la strada di chi vuole la libertàincondizionata per migliaia di detenuti, perinteresse personale o in chiave ideologica(Applausi dei deputati del gruppo Lega-SalviniPremier).

(Elementi in merito alla platea di detenutibeneficiari delle recenti misure volte a

limitare il sovraffollamento carcerarioin ragione dell'emergenza COVID-19 einiziative volte a temperare gli effetti delblocco dei colloqui visivi – n. 3-01389)

PRESIDENTE. Il deputato Bazoli ha facoltàdi illustrare la sua interrogazione n. 3-01389(Vedi l’allegato A).

ALFREDO BAZOLI (PD). Grazie,Presidente. Signor Ministro, nei giorni scorsii detenuti dei penitenziari di Brescia, ma mirisulta anche in altri penitenziari, hanno fattouna raccolta fondi da destinare all’emergenzaCoronavirus; questo a testimonianza del fattoche dentro le carceri c’è una grande attenzionea quello che succede fuori. Ma oggi c’è ancheuna grande preoccupazione, che sappiamoaccomuna i detenuti, la Polizia penitenziaria,il personale amministrativo e dirigenzialeche lavora dentro le carceri. E la grandepreoccupazione dipende dal fatto che noisappiamo che le carceri sono luoghi inidoneia garantire di per sé la sicurezza rispetto airischi di epidemia da Coronavirus perché sonoluoghi chiusi, nei quali la distanza sociale nonpuò essere garantita. Quindi, c’è questa grandepreoccupazione, che è del tutto legittima. Noisappiamo che nel decreto “Cura Italia” sonostate introdotte delle misure che dovrebberoservire in qualche modo a togliere pressione alsistema carcerario, per scongiurare i rischi diepidemia, che sarebbero catastrofici, all’internodei penitenziari.

Ci interessa capire, signor Ministro, qualisono gli effetti di queste misure e come siintendono attuare in modo che producano effettiimmediati, perché ora e adesso c’è bisogno cheproducano effetti per evitare quei rischi di cuidicevo.

PRESIDENTE. Il Ministro della Giustizia,Alfonso Bonafede, ha facoltà di rispondere.Prego, Ministro.

ALFONSO BONAFEDE, Ministro dellaGiustizia. Grazie, Presidente. Nel quadro

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degli interventi per far fronte all’emergenzaCoronavirus, la peculiarità degli istitutipenitenziari impone alcune misure specifiche.Per tale ragione e con questa consapevolezza,già dal 22 febbraio 2020 il Ministero si è attivatoper salvaguardare la salute di tutti coloroche lavorano e vivono in carcere, costituendoanche un’unità di crisi per il monitoraggiodell’andamento del fenomeno e per l’adozionetempestiva delle conseguenti iniziative. Il 25febbraio si divulgava la circolare del Ministerodella Salute e venivano attivate misure voltealla creazione di spazi di isolamento per icasi sospetti, nonché all’installazione di tendepre-triage per gli ingressi dei nuovi detenuti.A oggi, sono 145 le tensostrutture installateall’ingresso dei penitenziari e altre strutturehanno comunque allestito una zona filtro.

L’opera preventiva continuava serrata,con la circolare del Dipartimentodell’amministrazione penitenziaria del 26febbraio e le note del 5, 13 e 21 marzo, a cuisi rinvia. È in corso di verifica l’utilizzabilità,tra l’altro urgente, di padiglioni a cui si èlavorato in questi anni. Per dare un quadrocompleto, bisogna sottolineare che si registranelle prime tre settimane di marzo una riduzionedella popolazione detenuta in carcere, passatada 61.235 ai 58.592 effettivi nelle cameredi detenzione, prevalentemente in virtù delleleggi vigenti prima del decreto-legge n. 18 del2020, attribuendo a quest’ultimo un’incidenzastimata di circa 200 detenuti, tra articolo 123 earticolo 124. Chiaramente si tratta di dati chenecessitano di un tempo di maggiore verifica evalutazione, all’esito delle quali sarà possibilee doveroso valutare l’impatto. Come ho giàdetto nella precedente risposta, a cui rinvioanche per il dato dei cosiddetti braccialettielettronici, non è possibile accertare adessoquanti detenuti passeranno effettivamente alladetenzione domiciliare, mentre posso dire che,oltre ai 50 detenuti passati, dall’entrata in vigoredel decreto, alla detenzione domiciliare, 150detenuti sono stati interessati dalla concessionedi licenze in virtù dell’articolo 124 del decreto-legge n. 18 del 2020. Si tratta di detenuti

già ammessi al regime di semilibertà chedurante il giorno si trovavano già fuori dallecarceri e non vi rientrano più la notte,evitando così il rischio di portare eventualmenteil virus all’interno dell’istituto penitenziario.Il Governo, nelle ultime settimane, hastabilito diverse restrizioni per tutti i cittadini.Nell’ambito penitenziario, stiamo facendo ilpossibile per attenuare l’impatto di quellerestrizioni sul rapporto tra i detenuti e i lorocari, implementando, per esempio, modalitàdi attuazione di colloquio a distanza. È stataeffettuata, anche in sinergia con il Garantenazionale dei diritti delle persone detenute oprivate della libertà personale, tra l’altro incostante contatto con la task force istituitaal Ministero, un’attenta opera di informazionealla popolazione detenuta sull’importanza esulle finalità dei provvedimenti adottati dalGoverno. Sono stati già acquisiti - ho concluso,Presidente - dall’amministrazione penitenziariae da quella della giustizia minorile, a seguito didonazioni, 1.600 telefoni cellulari e altri 1.600sono in via di acquisizione. Inoltre, abbiamoprevisto e stiamo implementando la possibilitàdi effettuare video colloqui senza alcunaspesa per tutti i detenuti, l’incremento dellacorrispondenza telefonica che sarà effettuatagratuitamente, l’utilizzo senza costi del serviziodi lavanderia, la possibilità di ricevere vagliapostali on line, l’aumento dei limiti di spesa perciascun detenuto.

PRESIDENTE. Il deputato Verini ha facoltàdi replicare. Prego, onorevole Verini.

WALTER VERINI (PD). Sì, grazie,Presidente. Grazie, Ministro, ma bisognaaccelerare, fare presto. Nelle carceri ci sonoquasi 10 mila detenuti in più della capienza,una bomba sanitaria. Non si tratta soltantodi rispettare la civiltà e la Costituzione, cheimpongono pene certe, ma umane, tese a non fardelinquere più chi ha pagato il suo debito e tornanella società.

E diciamo grazie al Presidente Mattarellaper le parole dette, in questo senso, proprio

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l’altro ieri. Sono in gioco la salute e lavita di chi sta in carcere e di chi lavora incarcere, come le migliaia di agenti di poliziapenitenziaria, a cui va il nostro ringraziamento.Si brucino le tappe allora, Ministro, per averei braccialetti, ma si faccia in modo, anche insede di conversione del decreto, che gli autori digravi reati rimangano in carcere, ma quelli conbuona condotta, a cui mancano pochi mesi o chegià escono per lavorare fuori dai penitenziari,rimangano comunque ai domiciliari; ci sarannopiù spazi per gestire l’isolamento sanitario,meno tensione, meno rischi di rivolta comequelle già drammaticamente avvenute.

Infine, diciamo basta a chi vuole spaventarela gente sparlando a proposito di “svuotacarceri” e delinquenti per le strade: non ècosì, e avanti, avanti, dopo la necessariasospensione dei colloqui, con più telefonate, piùcollegamenti Skype per i detenuti con le lorofamiglie; meno tensione significa più sicurezza.

Da ultimo, Ministro, noi non chiediamo,in questo momento, tanto le dimissioni diqualcuno; ora è il tempo di lavorare, accelerare,non di fare polemiche; ma, intanto, leconsigliamo, ci permettiamo: rafforzi il verticedel DAP, ce n’è bisogno e magari si comincicol ricoprire prima possibile quel ruolo divicedirettore che manca da tempo.

(Iniziative volte alla tutela dellasalute all’interno delle carceri

nell’ambito dell’emergenza COVID-19, a favore del personale della polizia

penitenziaria e dei detenuti - n. 3-01390)

PRESIDENTE. La deputata Lucia Annibaliha facoltà di illustrare l’interrogazione Boschied altri n. 3-01390 (Vedi l’allegato A), di cui ècofirmataria. Prego, collega Annibali.

LUCIA ANNIBALI (IV). Grazie, Presidente.Ministro, la possibilità che un istitutopenitenziario diventi un focolaio è un rischioestremamente concreto, che il Paese non si puòpermettere. L’impressione, non solo nostra, èche una situazione così delicata non sia stata

gestita in modo adeguato dal Dipartimentodell’amministrazione penitenziaria. Per questo,come Italia Viva, torniamo a chiedere ledimissioni del capo del DAP. Vi sono operatoriche vivono una situazione di forte ansia, dovutaalla mancanza di dispositivi di protezioneindividuale, permangono difficoltà nell’usodella piattaforma Skype, che oggi sostituisce icolloqui diretti tra detenuti e familiari. L’Unionedelle Camere penali la interroga da giorni, senzaricevere risposta. E, allora, di fronte a tutto ciò,non è un caso che dalla Polizia penitenziaria aimedici che operano nelle carceri, agli operatoridel diritto, all’ANM, oggi CSM, tutti ritengonoinadeguati i provvedimenti da lei assunti. Lechiediamo, signor Ministro, scelte chiare elungimiranti per la tutela dei detenuti e degliagenti della Polizia penitenziaria e del personaletutto che opera nelle carceri.

PRESIDENTE. Il Ministro AlfonsoBonafede ha facoltà di rispondere. Prego, signorMinistro.

ALFONSO BONAFEDE, Ministro dellaGiustizia. Grazie, Presidente. Nel rispondereall’interrogazione in oggetto ovviamenterichiamo il contenuto delle precedenti risposte.Ci tengo a fare alcune specificazioni in meritoad alcune critiche sollevate dagli interroganti,facendo una premessa per me fondamentale:è per me un immenso onore poter ringraziare,ancora una volta, la Polizia penitenziaria,per il lavoro che tutti i giorni porta avantinell’ombra; donne e uomini che amano il nostroPaese e lo servono in condizioni difficilissime;e permettetemi, altresì, di ringraziare tutti iprovveditori, direttori, educatori e operatori cheogni giorno sono in prima linea in un mondodifficile come quello penitenziario.

Per quanto concerne i presidi diprotezione forniti al personale, ci tengoa riferire che, nella iniziale esiguità dellescorte per affrontare l’emergenza sanitariaa livello nazionale, il Ministero, tramitel’amministrazione penitenziaria, si è sin dasubito attivato al fine di dotare tutti gli operatori

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penitenziari, in primis coloro che espletanoservizio all’interno delle sezioni detentive, dellemascherine e dei guanti. Alla data del 19marzo, il Dipartimento dell’amministrazionepenitenziaria ha consegnato ai provveditoratiregionali quasi 200 mila mascherine - perl’esattezza, 199.127 -, nonché circa 770 milaguanti di gomma monouso. Lunedì scorsosono state richieste al comitato operativodel Dipartimento della protezione civile altre150 mila mascherine di tipo chirurgico, dadistribuire agli istituti penitenziari e, inoltre, ilDipartimento sta già impiegando il massimosforzo al fine di agevolare la produzione dellemascherine negli stessi istituti previdenzialigrazie al lavoro dei detenuti. Allo statoattuale, la capacità produttiva si attesta intornoalle 8 mila mascherine chirurgiche al giornoche, dopo le necessarie validazioni, potrannorappresentare un evidente incremento delladotazione.

Ribadisco adesso che si registra, nelleprime tre settimane di marzo, una riduzionedella popolazione detenuta in carcere, passatadai 61.235 ai 58.592 effettivi nelle cameredetentive. Quando si interviene in unamateria così delicata è importante monitorareattentamente l’effetto delle misure adottate, pervalutarne il relativo impatto. Inoltre, è statodisposto che vengano eseguite nei confronti deiristretti in carcere tutte le misure di caratteresanitario relative ai casi di contagio o di sospettocontagio; in tali casi, i detenuti vengonoimmediatamente visitati e isolati, secondo ledisposizioni dei sanitari, in apposite stanzedi pernottamento individuate dalle direzionio trasferiti in strutture sanitarie. Alla data dioggi, risultano contagiati, su tutto il territorionazionale, quindici detenuti.

Quanto alla circolare del 13 marzo 2020a cui facevano riferimento gli interroganti, adoggi superata da quella del 20 marzo, essaimplementava semplicemente quanto dispostodal decreto-legge n. 14 del 2020; in ogni caso,ribadisco, è tuttora superata.

PRESIDENTE. Il deputato Gennaro

Migliore ha facoltà di replicare. Prego,onorevole Migliore.

GENNARO MIGLIORE (IV). Grazie, signorPresidente, grazie signor Ministro. Vorrei,con grande chiarezza, esporre quella che èla nostra preoccupazione, anche perché levorrei chiedere cosa è cambiato, in realtà,dall’ultima volta che è venuto in Parlamento.Purtroppo, non molto, e anche le sue ultimedichiarazioni lo confermano. In realtà, quelloche cresce è un tema di grande vicinanza,che è stata assolutamente mancante, daparte dell’amministrazione penitenziaria, neiconfronti di chi è in prima linea: lo denuncianocoloro i quali non hanno visto una presenzaeffettiva, reale di coloro i quali avrebberodovuto detenere la catena di comando; ed è perquesto motivo che abbiamo chiesto, tra le altrecose, la rimozione del capo del DAP, ancheperché sono state molte le circolari che sonoprima partite e poi sono state ritirate. Lei neha citata un’altra, io cito quella che riferisce,per esempio, della chiusura degli spacci e cheha dato adito ad una protesta molto forte dellaPolizia penitenziaria e di tutto il personale.

Lo chiedo senza polemica, ma congrande forza: bisogna affrontare il tema delsovraffollamento, le stesse sue dichiarazionifanno riferimento ad una situazione chepotrebbe coinvolgere duecento persone, a frontedi un sovraffollamento di 10 mila; questa cosanon è accettabile, e per evitare che diventinoun lazzaretto, noi dobbiamo avere la capacitàdi ascoltare, a partire dal Presidente Mattarella,tutte le voci che si sono levate, critiche,in questo momento; penso, per esempio, alCSM; penso ai radicali di Rita Bernardini;al garante dei detenuti; a tutti gli avvocatipenalisti. In questo momento, bisogna fare trecose: in primo luogo, dotare le persone didispositivi di protezione individuale, quelli chelavorano, tutti, sempre e inequivocabilmente; insecondo luogo, fare un vero provvedimento chealleggerisca il carcere in questo momento, conl’utilizzo degli strumenti in questo momentogià presenti; in terzo luogo, la rimozione

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del capo del DAP, per dare una linea dicomando adeguata alla crisi che stiamo vivendo(Applausi dei deputati del gruppo Italia Viva).

(Misure volte a decongestionare le carcerie ad assicurare una direzione efficacedel Dipartimento dell’amministrazione

penitenziaria in relazioneall’emergenza COVID-19 - n. 3-01391)

PRESIDENTE. Il deputato Giorgio Silli hafacoltà di illustrare l’interrogazione Lupi edaltri n. 3-01391 (Vedi l’allegato A), che hasottoscritto in data odierna. Prego, onorevoleSilli.

GIORGIO SILLI (M-NI-USEI-C!-AC). Sì,grazie, Presidente. È stato sotto gli occhidi tutti quello che è avvenuto nei due-tregiorni di grandi rivolte all’interno delle carceri,all’interno anche del carcere della mia città,Prato, per non parlare di sommosse vere eproprie, che hanno visto dei morti o addiritturadelle evasioni, tanto che molti cittadini si sonodomandati: ma come, nel terzo millennio, inun Paese occidentale, membro del G7, ancoraevade qualcuno dal carcere?

Quindi, i problemi sul tavolo sonomolteplici; non per ultimo, ovviamente, ilproblema di cui abbiamo parlato fino ad oggi,cioè le infezioni, il COVID. È indubbio chela situazione delle nostre carceri veramenteè comparabile a un Paese del terzo mondo,sia per i detenuti, ma anche e soprattutto perla Polizia penitenziaria. È per questo, signorMinistro, che la interroghiamo riguardo a tuttociò che concerne la congestione delle carceri,ma soprattutto a quello che concerne una guidaaffidabile al Dipartimento di amministrazionepenitenziaria (Applausi dei deputati del gruppoMisto-Noi con l’Italia-USEI).

PRESIDENTE. Il Ministro della Giustizia,Alfonso Bonafede, ha facoltà di rispondere.

ALFONSO BONAFEDE, Ministro dellaGiustizia. Grazie Presidente, anche in questo

caso la risposta alle domande rivolte dagliinterroganti è in larga parte sovrapponibilea quanto già riferito in data odierna. Nonc’è dubbio che lo sforzo dell’Amministrazioneè teso a garantire la sicurezza all’internodegli istituti penitenziari tenendo conto delnumero delle persone che lavorano e vivonoall’interno della struttura e degli spazi esistenti.Come ho già detto il Ministero si è mossoper cercare, nei limiti del possibile, e, tral’altro, nel quadro di una disastrosa situazionesedimentatasi per decenni per provvedere aun regime di isolamento sanitario nel casodi necessità. Rinvio a quanto già riferito inordine agli articoli 123 e 124 del decreto-legge n. 18 del 2020 e alla necessità dimonitorare l’impatto delle norme per fare leconseguenti valutazioni. Ribadisco, inoltre, chel’attività dell’amministrazione penitenziaria siè mossa nel senso di garantire con tuttele difficoltà oggettive di questo momentoun livello di prevenzione e di conseguenteprotezione della salute di coloro che lavoranoe vivono all’interno degli istituti penitenziari.Quanto ai detenuti è importante ricordareche non si tratta soltanto di un’attenzionerivolta alle loro condizioni fisiche ma anchealla qualità della detenzione soprattutto inquesto momento sotto il profilo anche delrapporto con i loro cari. Come ho già dettoin un quadro legislativo di emergenza chepone eccezionali limiti alla possibilità dispostamento dei cittadini sono in fase diattuazione tutta una serie di provvedimentifinalizzati a compensare l’impossibilità di poterincontrare i loro familiari.

In ordine alle gravi rivolte a cuifanno cenno gli interroganti, comunico cheieri sera è stata depositata, così comeprecedentemente garantito, al Parlamento unarelazione di aggiornamento del Dipartimentodell’amministrazione penitenziaria che tutti iparlamentari potranno analizzare. È importantesottolineare, come ho già fatto, che la stragrandemaggioranza dei detenuti non ha partecipatoalle rivolte, così come è giusto rilevare che sononumerosi i gesti di solidarietà della popolazione

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detenuta in carcere nei confronti non solodella Polizia penitenziaria, dei direttori, deglioperatori e degli educatori penitenziari maanche di tutti i cittadini. Per quanto concernel’emergenza Coronavirus allo stato attualeribadisco che risultano 15 contagiati. Ingenerale, su una materia delicata come quellapenitenziaria ribadisco la mia apertura ad unconfronto reale e concreto con le opposizioni.

PRESIDENTE. Ha facoltà di replicare ildeputato Vittorio Sgarbi. Prego.

VITTORIO SGARBI (M-NI-USEI-C!-AC).Onorevole Ministro, onorevoli colleghi, ildilemma di questi giorni è fra due concettifondamentali che riguardano la vita deicittadini: la libertà e la salute. Abbiamoaccettato di comprimere la prima; quandosi parla di questo Parlamento chiuso nellasostanza si parla anche di questo e, ammessoche sia cosa giusta, dobbiamo dire che questovale per tutti i cittadini, compresi i detenutii quali hanno diritti basilari tra i quali quelloalla salute. Chiedo, quindi, come oltre al rischiodella libertà per gli innocenti possano starein carcere i detenuti con custodia cautelareprima del primo grado e, quindi, come nonsia necessario restituire loro con la libertàil diritto alla salute. Chiedo anche comepossa vivere serenamente queste giornate ilMinistro Bonafede che, con il principio dellaobbligatorietà dell’azione penale, è in pienaflagranza di reato rispetto al decreto delConsiglio dei ministri che il suo comportamentointende superare. Leggo quello che dice eimpone il DPCM: sono sospese manifestazioni,eventi, spettacoli, ivi inclusi cinematografici,svolti in ogni luogo, sia pubblico sia privato,che comportano l’affollamento di persone taleda non consentire il rispetto della distanza disicurezza - un metro interpersonale - di almenoun metro. Quindi, com’è possibile che lei possagarantire un metro in carcere in cui sono in tre,in quattro o in cinque, lei in questo momentoè pieno nella responsabilità morale e giuridica,lei è indagato! Un giudice che abbia correttezza

deve indagarla perché lei è untore rispetto alrischio di morte che corrono quei cittadini!

PRESIDENTE. È così esaurito losvolgimento delle interrogazioni a rispostaimmediata. Sospendiamo, quindi, la direttatelevisiva.

Sull’ordine de lavori (ore 16,55).

PRESIDENTE. Il deputato Barelli ha chiestodi intervenire sull’ordine dei lavori, prego.

PAOLO BARELLI (FI). Grazie signorPresidente, io voglio invitarla ad approfondireun tema che credo stia a cuore a tutti icolleghi, a tutti i deputati, e cioè la possibilitàdi poter accedere ai lavori della Camera,che peraltro auspichiamo possano svolgersi inmaniera necessaria alla situazione, che, quindi,possa essere garantito il corretto svolgimentodei lavori. Mi riferisco evidentemente a dueaspetti: quello sanitario e quello organizzativo.

Ho saputo che nella Conferenza deicapigruppo di ieri è stato detto, è statodichiarato che l’agenzia presso la Camera èa disposizione per trovare eventuali strutturealberghiere – ovviamente, non mi riferisco aicolleghi che come me sono residenti nel Lazio - e che gli aspetti logistici possono essererisolti in questo modo. Sollevo sommessamenteperplessità in quanto le strutture alberghieresono notoriamente quasi tutte chiuse e,comunque, non garantiscono servizi adeguaticome quello della ristorazione. Credo che dalpunto di vista organizzativo la Camera e, quindi,la Presidenza si deve fare carico di questoaspetto, di questo problema affinché non cipossano essere strumentalizzazioni esterne daparte di coloro i quali dicono che i parlamentaristanno a casa a “grattarci la panza” (scusatemiil termine alla romana), e non è assolutamentevero in quanto tutti quanti sono desiderosi, insicurezza, di poter frequentare la Camera.

C’è poi un problema di carattere sanitario enormativo; ovviamente, tutto questo va svoltoin totale sicurezza, pertanto la Presidenza

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può, con le autorità competenti, valutarequali sono i metodi e i modi più accessibiliaffinché possa essere tutelata l’incolumità deicittadini parlamentari che desiderano esserepresenti ai lavori del Parlamento. Poi c’èun aspetto di carattere normativo. Ci sonodelle ordinanze a livello regionale che sisommano alle disposizioni del Governo eche prevedono per il ritorno alle proprieabitazioni in parecchie regioni, ma anche per lafrequentazione nell’ambito del territorio dellaregione Lazio, aspetti relativi al rispetto dellaquarantena. Tutto questo è un tema, anche dalpunto di vista normativo, che i parlamentari,primi ad essere rispettosi delle norme e delleordinanze devono tener conto, e pertanto,anche da questo punto di vista, credo che laPresidenza della Camera debba farsi carico dianalizzare questo aspetto e dare delle direttivein maniera specifica agli organi competenti.Tali perplessità o tali indicazioni possono essereindirizzate alla Presidenza del Consiglio perpoi, magari, scendere a livello di ordinanzeregionali. Tutto questo Presidente proprio perdar modo ai colleghi che sono fuori dellaregione Lazio di poter accedere con semplicitàe nella tutela della propria salute ai lavori delladel Parlamento.

PRESIDENTE. Ringrazio l’onorevole,come lei stesso ha ricordato, il tema è statoaffrontato anche ieri in sede di Conferenzadei capigruppo anche con la presenza deiQuestori. Sull’aspetto logistico lo ha citatoanche lei, è chiaro che siamo di fronte auna serie di disagi che riguardano tutti gliitaliani e, quindi, non possono non riguardareanche noi, riguardano anche tutti gli italianiche comunque si devono muovere fuori dalleloro città per motivi di lavoro e subisconoanche loro questi disagi e credo che all’internodi questi disagi ci saranno anche quelli deicolleghi parlamentari. Sull’aspetto sanitariopenso che le misure che sono state adottatesono quelle che maggiormente possono tutelaretutti i colleghi e tenere in garanzia i nostrilavori, così come stiamo svolgendo anche oggi.

Per ultimo lei ha citato un tema che riguardagli aspetti più normativi che competono ehanno la delicatezza di riguardare i rapporti traGoverno e Parlamento e i limiti che possonoessere imposti ai parlamentari; è chiaro che cisono dei limiti di carattere sanitario che tuttinoi rispettiamo a prescindere, poi ci sono deidoveri di funzionamento che riguardano questaistituzione e in questo il Ministro D’Incà ieriha preso l’impegno di valutare, anche insiemealla Ministra Lamorgese, tutte le modalità perconsentire non con facilità perché per facilitànon ci sarà per nessuno ma per consentire a tuttidi poter accedere ai lavori parlamentari con lemodalità che la Conferenza dei capigruppo haconcordato.

Sono certo che da questa emergenza, perchédi emergenza si tratta, come ha ricordatobene il Presidente Fico, aprendo i lavori dellaConferenza dei capigruppo ieri, ne usciremocomunque con le modalità atte per poterconsentire che questo Parlamento funzioni almeglio.

Onorevole Sgarbi, lei aveva concordato conil Presidente Fico, se non sbaglio, di fare unacommemorazione …

VITTORIO SGARBI (M-NI-USEI-C!-AC). Sì,l’avevo concordato. Vorrei indicare, tra i disagi,oltre al fatto che i cittadini non hanno lapossibilità di fare i funerali ai loro congiuntiscomparsi, come sia la prima volta chenella Camera non si commemorano deputati,colleghi, di grande importanza come CarloCasini e Alberto Arbasino. Credo di poterlofare, non so se nell’ora che ci separa da quiall’incontro con il Presidente del Consiglio piùtardi, ma mi pare necessario, avendo diritto diparola, perché non sia sospesa la Camera, chesi onorino almeno i morti, i grandi morti dellacultura, della politica e dell’arte italiana.

PRESIDENTE. Onorevole Sgarbi, proprioper l’importanza delle persone da lei citatee considerando che la Presidenza ha fattol’annuncio dei decessi proprio in apertura - lo hafatto il Presidente Fico - io credo che sia giusto

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considerare un momento in cui queste figurepossano essere ricordate con lo spazio, il tempoe le modalità che l’Aula riterrà più adeguate. Laringrazio.

GIUSEPPE BRESCIA (M5S). Chiedo diparlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà, sempresull’ordine dei lavori?

GIUSEPPE BRESCIA (M5S). Sì, sullo stessotema affrontato da un collega in precedenza,ma anche dal collega Fusacchia durante losvolgimento del question time. Il dibattito sullosvolgimento dei lavori di questa Camera edel Senato della Repubblica fuori da questeAule sta continuando ormai da settimane.Io vorrei davvero, sommessamente, con ilmassimo rispetto che ho per questa istituzione,sollevare la questione all’interno di questaCamera. La crisi che sta vivendo il nostroPaese è delicatissima: parte da una crisisanitaria, ora si sta riversando verso unacrisi economico-finanziaria e non vorrei chesi trasformasse, davvero, anche in una crisidemocratica. Secondo me, bisogna prestare lamassima attenzione a questo aspetto.

Io ritengo che si debba davvero convocarela Giunta per il Regolamento; credo chequella sia la sede opportuna per affrontarequesto argomento, magari convocando untavolo tecnico, consultandosi con dei tecnici,ascoltando dei costituzionalisti, rispetto allapossibilità di procedere con dei lavori, anchein videoconferenza e anche con un voto adistanza, che diano la possibilità a tutti dipoter partecipare ai lavori parlamentari, perchéè fondamentale, secondo me, che non si privinessuno della possibilità di partecipare ai lavoriparlamentari, di potersi esprimere e di garantirei diritti costituzionali di ogni parlamentare.Quindi, quello che chiedo è che sia convocatala Giunta per il Regolamento e che si faccia unapprofondimento su questo argomento.

PRESIDENTE. La ringrazio, presidente

Brescia. Volevo solo dirle che la Giunta peril Regolamento è già stata convocata dalPresidente Fico, sta lavorando in tal senso ele modalità con cui questi lavori si svolgonogarantiscono naturalmente la piena efficacia deilavori di questo Parlamento, piena efficaciagarantita dal consenso generale che tutti i gruppihanno fin qui dato. Io penso che l’emergenzache riguarda il Paese continuerà a garantire chequesto rapporto tra maggioranza e opposizionegarantisca appunto il funzionamento dell’Aula.Comunque, riporterò anche le sue parole alPresidente Fico.

ALESSANDRO FUSACCHIA (MISTO-CD-RI-+E). Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà. Sempresull’ordine dei lavori, immagino.

ALESSANDRO FUSACCHIA (MISTO-CD-RI-+E). Sì, Presidente volevo anch’io chiederledi…

PRESIDENTE. Cambi microfono,onorevole Fusacchia. Uno qualsiasi, ce ne sonoparecchi liberi, direi…

ALESSANDRO FUSACCHIA (MISTO-CD-RI-+E). Presidente, volevo chiedere la cortesiadi riportare un messaggio, a integrazionedi quello che ha appena detto il collegaBrescia, al Presidente Fico e alla capigruppo,relativo al fatto che, capisco perfettamente lacomplessità, ovviamente, di cambiare le regoledi funzionamento di un’istituzione complessacome la nostra, ma è ugualmente complessa lasituazione in cui ci troviamo.

Credo che richieda una risposta che puòessere anche modulata in una maniera articolatama che permetta, ad esempio, di fare quelloche informalmente alcuni colleghi stanno giàfacendo e cioè di capire come gestire lequestioni più procedurali, inerenti alle modalitàdi votazione, che richiedono una presenzafisica, ma occorre non far passare per unsecondo di più il messaggio, che sta comunque

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passando - poi noi qui ci possiamo raccontarequello che vogliamo - là fuori, ovvero che c’è unParlamento che sta lavorando in maniera moltoridotta.

Presidente, il punto è molto semplice: larisposta che possiamo dare come istituzione,se l’unica maniera per lavorare è la presenzafisica, per quanto, poi, ci distanziamo, ciriduciamo, facciamo un contingentamento, saràdi occuparci inevitabilmente, come spaziofisico e come tempo di lavoro, del minimoche serve per poter gestire una situazionecomplessa. E c’è tutta un’istituzione che stalavorando per capire come fare questa cosa.Nulla impedisce alle Commissioni parlamentaridi trovarsi on-line, ognuno da casa, e didiscutere e di dibattere di quello che stasuccedendo nel Paese, di confrontarsi su qualisono i provvedimenti prioritari da adottare, suche cosa si pensi dei provvedimenti che staadottando il Governo.

Presidente, quando io partecipo ai lavoridella Commissione VII, da due anni a questaparte, non c’è nessun bottone che devo pigiare;mi vedo con i colleghi, quando il Presidente cichiede se dobbiamo chiedere la parola alziamola mano, non capisco perché questa cosa nonsi possa fare da dietro uno schermo, soprattuttose, alla fine di quel momento, non c’è nessunavotazione. Io capisco che la votazione sia unproblema importante, ma portiamoci avanticol lavoro. E queste discussioni le possiamoregistrare e mettere on-line e il Paese può vederequello che realmente stiamo facendo, lavorando18 ore al giorno, in questo momento.

PRESIDENTE. Non ci sono altri interventi.Onorevole Fusacchia, rispondo anche a lei chequesto Parlamento sta lavorando, naturalmente;molto dipende dall’agenda che si mette ed èchiaro che l’agenda è condizionata da quelloche sta accadendo. Oggi alle 18 sarà qui inAula il Presidente Conte, domani mattina sarà alSenato, già questa settimana - proseguirà nellaprossima - è cominciato il lavoro di conversionesui decreti-legge. È nostro dovere, dovere diqueste istituzioni, far sì che questa conversione

veda, anche con le modalità che lei suggeriva, lapartecipazione di tutti i colleghi. Sono convintoche la collaborazione che si è instaurata tra tuttii gruppi consentirà questi risultati.

Sospendiamo la seduta che riprenderà alleore 18.

La seduta, sospesa alle 17,10, è ripresa alle18,10.

PRESIDENZA DELPRESIDENTE ROBERTO FICO

Informativa urgente del Presidente delConsiglio dei ministri sulle iniziativeassunte dal Governo per fronteggiarel'emergenza derivante dal diffondersidell'epidemia da COVID-19.

PRESIDENTE. L’ordine del giorno recalo svolgimento di un’informativa urgentedel Presidente del Consiglio dei ministrisulle iniziative assunte dal Governo perfronteggiare l’emergenza derivante daldiffondersi dell’epidemia da COVID-19 che,come convenuto in sede di Conferenza deipresidenti di gruppo, avrà luogo con ripresatelevisiva diretta.

Dopo l’intervento del Presidente delConsiglio dei ministri, interverranno irappresentanti dei gruppi in ordine decrescente,secondo la rispettiva consistenza numerica, perdieci minuti ciascuno. Un tempo aggiuntivo èattribuito al gruppo Misto.

(Intervento del Presidentedel Consiglio dei ministri)

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare ilPresidente del Consiglio dei ministri, GiuseppeConte.

GIUSEPPE CONTE, Presidente delConsiglio dei ministri. Signor Presidente,onorevoli deputate e deputati, la diffusionedell’epidemia da Coronavirus ha innescato inItalia e in Europa una crisi senza precedenti

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che sta esponendo il nostro Paese a una provadurissima. La necessità di contenere il contagioci sta costringendo a misurarci con nuoveabitudini di vita, con un impatto negativosull’intero sistema produttivo che coinvolgeimprese, famiglie e lavoratori. Sono giorniterribili per la comunità nazionale. Ogni giornosiamo costretti a registrare nuovi decessi. Èun dolore per la nostra comunità che perdei più fragili, i vulnerabili; è un dolore chesi rinnova costantemente. Non avremmo maipensato in questo nostro Paese, di questi tempi,di guardare immagini in cui sfilano file diautocarri dell’esercito cariche di bare dei nostriconcittadini. Ai loro familiari va il mio, maimmagino il nostro, partecipe pensiero, la nostracommossa vicinanza (Applausi).

Permettetemi di rivolgere da quest’Aulaanche un sentito ringraziamento agli sforzistraordinari - sottolineo straordinari - di tantimedici, infermieri e di tutti coloro che in questigiorni difficili rischiano la vita per salvarequella degli altri. Nei giorni scorsi mi ha scrittoMichela, un’infermiera che lavora al repartoCOVID dell’ospedale di Senigallia, una letterapubblica, molti di voi l’avranno letta. Mi hascritto questa lunga lettera alla quale, in questigiorni di frenetici impegni, non sono ancorariuscito a rispondere. Con grande dignità mi hachiesto che gli sforzi e i rischi che si stannoassumendo lei con le colleghe e con i colleghiin questi giorni non siano dimenticati quandol’emergenza sarà finita. Ecco, Michela - lo dicoa nome del Governo, ma sono sicuro che tuttii membri del Parlamento potranno ritrovarsi inquesto impegno - noi non ci dimenticheremodi voi, di queste giornate così rischiose e cosìstressanti (Applausi).

Stiamo combattendo un nemico invisibile,insidioso, che entra nelle nostre case,divide le nostre famiglie; ci ha imposto diridefinire persino le relazioni interpersonali;ci fa sospettare di mani amiche; allafine, ci ha condotto ad una limitazionesignificativa degli spostamenti pur di contenereil contagio e di mitigare il rischio di unadiffusione incontrollata. Questa emergenza è

così coinvolgente che arriva a sfidare il nostroPaese in tutte le sue componenti, in tutti i suoigangli vitali; è una sfida ad un tempo sanitaria,economica, sociale; ci coinvolge tutti, nessunoescluso.

È un’emergenza che riguarda il settorepubblico, ma riguarda anche il settore privato;coinvolge i rappresentanti delle istituzioni, maanche i semplici cittadini. Il Governo - echi vi parla in particolare - è pienamenteconsapevole che dalle sue scelte, da ognidecisione assunta discendono conseguenze oggipiù che mai di immane portata per la vita,la vita fisica innanzitutto, dei singoli cittadini,scelte che condizioneranno anche il futurodella nostra comunità. Siamo all’altezza delcompito che il destino ci ha riservato? Lastoria domani ci giudicherà. Verrà il tempodei bilanci, delle valutazioni su quello cheavremmo potuto fare e non abbiamo fatto.Tutti avranno la possibilità di sindacare frigidopacatoque animo il lavoro svolto e trarne leconseguenze. D’altra parte in questi giorni moltihanno riletto ed evocato anche pubblicamentele pagine sulla peste scritte da Manzoni ne Ipromessi sposi: proprio in quest’opera vienericordato un antico proverbio, ancora oggifortemente in auge, per cui del senno del poison piene le fosse. Ci sarà un tempo per tutto,ma oggi è il tempo dell’azione, il tempo dellaresponsabilità dalla quale nessuno può fuggire.La responsabilità massima compete al Governo:senz’altro, ne siamo consapevoli ed è per questoche sono qui a riferire delle nostre azioninella sede dove operate voi, rappresentanti delpopolo. Ma la responsabilità - non mi stancodi dirlo - è di tutti i cittadini, anche di voimembri del Parlamento, perché mai come inquesta condizione di assoluta emergenza siamochiamati a conformare tutte le nostre azioniverso il bene comune al quale siamo chiamati acontribuire attraverso il rispetto delle regole - diquelle prescrizioni che abbiamo indicate - conpazienza, fiducia e responsabilità. Il Governoha agito con la massima determinazione e conassoluta speditezza approntando, ben prima diqualunque altro Paese, le misure di massima

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precauzione a partire dal 22 gennaio. Benprima che il 30 gennaio l’OrganizzazioneMondiale della Sanità decretasse e dichiarasse ilCoronavirus emergenza internazionale di salutepubblica, abbiamo adottato vari provvedimenticautelativi tra i quali ne ricordo alcuni:la costituzione di una task force presso ilMinistero della Salute avvenuta il 22 gennaio;un’ordinanza del Ministro della Salute sullemisure profilattiche, il 25 gennaio; il divietodi atterraggio - siamo al 27 gennaio - deivoli provenienti dalla Cina negli aeroportinazionali che ha prodotto un brusco calo delflusso di passeggeri direttamente provenientidai focolai epidemici più intensi. Il 31 gennaio,all’indomani del primo episodio verificatosia Roma, abbiamo proclamato lo stato diemergenza nazionale per la durata cautelativadi sei mesi, affidando alla Protezione civile ilcompito di coordinare le attività di sostegno alleregioni per fronteggiare l’emergenza. Ricordoche l’organizzazione della sanità è di completacompetenza delle regioni, mentre allo Statospetta dettare i principi fondamentali in materiadi tutela della salute e la definizione dei livelliessenziali delle prestazioni.

Il Governo ha dunque anticipato la reazioneponendo in essere tutte le azioni di suacompetenza necessarie e utili a presidiare ibeni primari della vita e della salute deicittadini. Il significativo tasso di contagioattribuito al COVID-19 con la previsione diuna diffusione incontrollata del virus ha postosubito all’attenzione delle autorità sanitarie larealistica possibilità di un sovraccarico delsistema sanitario rispetto alla necessità dierogare cure che, con particolare riferimentoalla popolazione più debole e più anziana,richiedono, come ormai è noto, interventi diterapia intensiva e subintensiva con un tassodi ospedalizzazione difficilmente sostenibiledall’intero Sistema sanitario nazionale. Lalimitazione del contagio è stata quindi da subitola scelta necessaria a consentire al sistema diadeguarsi con un piano emergenziale specifico.

In questa prospettiva i primi interventi diimpatto e contenimento hanno avuto l’obiettivo

di isolare i casi positivi, tracciare i contatti strettie individuare i cosiddetti focolai.

Ricordo che il primo caso di paziente italianopositivo al virus è stato scoperto a Codognoil 21 febbraio. Nella medesima giornata icontagiati sono esplosi poco dopo a quindicipersone. Pressoché contemporaneamente unaltro focolaio è stato scoperto a Vo' Euganeo.Io sono stato raggiunto da queste notiziementre ero a Bruxelles per una riunionefiume del Consiglio europeo. Appena rientratoa Roma, la sera del 21 febbraio mi sonosubito precipitato in Protezione civile per avereun puntuale aggiornamento. Il giorno dopo,il 22 febbraio, ho convocato una riunionestraordinaria del Consiglio dei Ministri pressola Protezione civile, nel corso della quale contutti i Ministri abbiamo adottato il decreto-legge n. 6 che ha disposto misure immediatedi contenimento del contagio, definendo, alcontempo, un percorso normativo per noidel tutto nuovo affidato allo strumento delDPCM, il decreto del Presidente del Consigliodei ministri, con il compito, appunto, didefinire via via le misure ritenute più idoneea fronteggiare l’emergenza. Con il decretodel Presidente del Consiglio del 23 febbraio,quindi immediato, sono state isolate le primedue cosiddette zone rosse, laddove avevamorinvenuto i focolai, riguardanti i dieci comunidel Lodigiano e il comune di Vo' Euganeo.Con DPCM del 25 febbraio, qualche giornodopo, preso atto dell’evolversi della situazioneepidemiologica e dell’incremento dei casianche sul territorio nazionale, si è intervenutiin tutti i comuni delle regioni Emilia-Romagna,Friuli-Venezia Giulia, Lombardia, Veneto,Liguria e Piemonte sullo svolgimento dellemanifestazioni sportive, sull’organizzazionedelle attività scolastiche e della formazionesuperiore, sulla disciplina di misure diprevenzione sanitaria presso gli istitutipenitenziari, sulla regolazione delle modalità diaccesso agli esami di guida, sull’organizzazionedelle attività culturali e turistiche. Unavolta verificato che la circolazione delvirus superava ambiti geografici facilmente

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chiaramente isolabili, la misura di contenimentogeografico ha perso rilievo, le misure dicontenimento geografico hanno perso rilievo,mentre hanno assunto ancora più rilevanzaquelle di distanziamento sociale, via viaincrementate con i provvedimenti che si sonosucceduti dapprima nelle regioni interessate ocontemporaneamente alle regioni interessate sututto il territorio nazionale.

La scelta degli interventi effettuati - vorreiricordare - si è sempre basata su accuratevalutazioni del comitato tecnico-scientificoe ha mirato a contemperare l’esigenza diincidere in maniera bilanciata tra benefici esacrifici imposti alla vita dei cittadini. Abbiamosperimentato, primi in Europa, un percorsonormativo volto a contemperare, da una partel’esigenza per noi prioritaria di tutelare inmassimo grado il bene primario della salutedei cittadini e, dall’altra, la necessità diassicurare adeguati presidi democratici. Per laprima volta - e parlo dalla fine del Secondoconflitto mondiale - siamo stati costretti alimitare alcune libertà fondamentali garantitedalla Costituzione, in particolare la libertà dicircolazione e soggiorno, la libertà di riunionenelle sue varie forme, la libertà finanche dicoltivare pratiche religiose. I principi ai qualici siamo attenuti nella predisposizione dellemisure contenitive del contagio sono stati quellidella massima precauzione ma contestualmenteanche dell’adeguatezza e della proporzionalitàdell’intervento rispetto all’obiettivo perseguito.E’ questa la ragione della gradualità dellemisure adottate che sono diventate restrittivevia via che la diffusività e la gravitàdell’epidemia si sono manifestate con maggioreseverità, sempre sulla base delle indicazioniprovenienti dal comitato tecnico-scientifico.

Poiché il nostro ordinamento - e lovorrei sottolineare - non conosce, a differenzadi altri ordinamenti giuridici, un’esplicitadisciplina per lo stato di emergenza, abbiamodovuto costruire, basandoci pur sempre sullalegislazione vigente, un metodo di azione e diintervento che mai è stato sperimentato prima.

Abbiamo ritenuto necessario ricorrere allo

strumento del decreto del Presidente delConsiglio dei Ministri dopo aver posto ilsuo fondamento giuridico nell’iniziale decreto-legge, il n. 6 che ho già menzionato. Abbiamoravvisato nel DPCM lo strumento giuridicopiù idoneo, innanzitutto perché agile, flessibilee in grado di adattarsi alla rapida e spessoimprevedibile evoluzione del contagio e allesue conseguenze; in secondo luogo, perchéabbiamo inteso garantire in questo modo,per questa via, la più uniforme applicazionedelle misure. Ogni decreto del Presidentedel Consiglio è sempre stato adottato con ilcoinvolgimento di tutti i Ministri che hannoanche potuto apportare - ciascuno per lerispettive competenze - le diverse sensibilitàpolitiche. Abbiamo inoltre assicurato, peraltrocome espressamente previsto dall’articolo 3,primo comma, del “decreto-legge madre”, ildecreto-legge n. 6, il massimo coinvolgimentodelle regioni, sia singolarmente sia attraversola Conferenza Stato-regioni. Addirittura, perle misure che incidevano sulla libertàd’impresa, sull’iniziativa economica e sui dirittidei lavoratori abbiamo ritenuto opportunocoinvolgere le parti sociali, sindacati eassociazioni di categoria.

Alla fine del mese di febbraio, ilComitato tecnico-scientifico, dopo averacquisito dall’Istituto superiore di sanità idati epidemiologici aggiornati, analizzava l’iterepidemiologico del COVID-19, il suo trend didiffusione e, dopo l’adozione delle prime formedi contenimento differenziate per zona, fornivaulteriori indicazioni. Il dato rappresentava unasituazione di lieve flessione nell’incrementodei casi collocati nelle cosiddette zone rossea cui corrispondeva contemporaneamente unaumento dell’incidenza in altre aree conconseguente allarme per le strutture sanitariela cui organizzazione territoriale cominciavaad andare in sofferenza in ragione dell’impattosignificativo del ricorso alle terapie intensive esubintensive. In tale contesto, con il diffondersidel virus e nel tentativo di arginare il contagioesponenziale, si moltiplicavano gli interventiemergenziali adottati tanto dai presidenti delle

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regioni quanto dai sindaci dei singoli comuni.I successivi DPCM ci hanno consentito

di graduare le misure, sovente specificamentecircoscritte sul piano territoriale, in mododa renderle proporzionate e adeguate, sempresulla base delle raccomandazioni del comitatotecnico scientifico, rispetto all’obiettivo delcontenimento del contagio e della mitigazionedel rischio epidemiologico. In particolare, conil DPCM dell’11 marzo abbiamo dispostola sospensione delle attività commerciali aldettaglio, quelle ritenute non essenziali, eabbiamo anche previsto la sospensione delleattività commerciali al dettaglio, ad eccezionedella vendita di generi alimentari di primanecessità, dei servizi di ristorazione e dei servizialla persona. Ricordo anche un passaggioparticolarmente significativo che rivendicocome un segnale da parte del Governo dimassima attenzione al mondo del lavoro: lafirma, avvenuta il 14 marzo dopo dodici oredi intenso lavoro e confronto con i sindacatie le associazioni datoriali, di un protocollocondiviso di regolamentazione delle misure peril contrasto al virus nei luoghi di lavoro, nelpresupposto che la prosecuzione dell’attivitàlavorativa possa avvenire solo in presenza dicondizioni che assicurino alle persone adeguatilivelli di protezione.

Infine, siamo all’ultimo DPCM del 22 marzocon cui sono state ulteriormente integratele misure di contenimento del contagio,prevedendo, tra l’altro, il divieto per tutte lepersone fisiche di trasferirsi o di spostarsi conmezzi pubblici o privati di trasporto da uncomune all’altro, salvo che per comprovateesigenze lavorative di assoluta urgenza ovveroper motivi di salute, e anche la sospensione delleattività produttive industriali e commerciali,ad eccezione di quelle che erogano servizidi pubblica utilità nonché servizi pubbliciessenziali.

Quest’ultima misura in particolare, adottataall’esito di un confronto con le associazionidi categoria e i sindacati, si è rivelata - èstoria e anche cronaca che è stata riportatasui giornali - di complessa elaborazione,

dal momento che la selezione, come poteteimmaginare, delle filiere essenziali, in ragionedella forte integrazione e interconnessione tra leproduzioni, è risultata davvero molto elaboratae delicata. Nell’evidenziare che tutte le misureadottate, sulle quali ho riferito in modo quantopiù possibile sintetico, si giustificano, comericonosciuto anche da giuristi intervenuti neldibattito pubblico, per la straordinarietà el’eccezionalità dell’evento, suscettibile di porrein grave e immediato pericolo la salute deicittadini, sono consapevole della necessità di undoveroso coinvolgimento del Parlamento, cheesprime al massimo grado la democraticità delnostro ordinamento.

Per tale ragione, con il decreto-leggeadottato ieri dal Consiglio dei ministri,in corso di pubblicazione sulla GazzettaUfficiale, oltre ad aver trasferito in fontedi rango primario, tipizzandole, le misuredi contenimento da adottare per contrastarei rischi derivanti dalla diffusione delvirus, abbiamo anche introdotto una piùpuntuale procedimentalizzazione nell’adozionedei DPCM, prevedendo, tra l’altro, l’immediatatrasmissione dei provvedimenti emanati aiPresidenti delle Camere, oltre all’obbligo delPresidente o di un ministro da lui delegato diriferire ogni quindici giorni alle Camere sullemisure adottate. Oltre alle misure contenitivevolte ad evitare la diffusione del contagio,il Governo si è subito attivato per sostenereil sistema sanitario, in sofferenza a seguitodell’incremento esponenziale del numero deiricoverati.

Con il Ministro Speranza, con il capo dellaProtezione civile Borrelli, con il commissarioArcuri, che abbiamo nel frattempo nominato,e con tutti i ministri - ne cito solo alcuni perconsuetudine di videoconferenze quotidiane,ma sono consapevole che sto facendo tortoai ministri non menzionati: menziono ilMinistro Boccia, il Ministro Di Maio, ilMinistro Guerini - abbiamo tutti insieme estiamo lavorando incessantemente per superarequeste difficoltà. L’evoluzione dell’epidemiaha indotto il Governo a individuare ulteriori

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specifiche misure di potenziamento del Serviziosanitario nazionale con riguardo alle risorseumane, strumentali e alla capacità ricettivadelle strutture sanitarie tramite il decreto-leggen. 14 del 2020. Fra le norme proposte daldecreto ricordo le misure straordinarie perl’assunzione degli specializzandi in medicina,per il conferimento di incarichi di lavoroautonomo al personale sanitario su tuttoil territorio nazionale, nonché l’assunzionea tempo determinato del personale delleprofessioni sanitarie, dei medici e deglispecializzandi, nonché l’aumento del monte oredella specialistica ambulatoriale convenzionatainterna.

È stato avviato, in parallelo, l’acquistodi strumentazione specialistica, consistentesoprattutto in macchine e altri dispositivi perla ventilazione invasiva e non invasiva, el’acquisizione di personale sanitario aggiuntivoda utilizzare nelle aree più interessate, mentrenel resto del Paese proseguono attività dipreparazione per riuscire, da una parte, arallentare l’onda del contagio e ridurre i suoipicchi, al fine di assorbire l’impatto dei servizisanitari, e, dall’altra parte, per gestire i casi inmodo efficace in strutture consone e adeguate.Per quanto riguarda i dispositivi di protezioneindividuale e i dispositivi medicali desiderosottolineare che la produzione è dislocataprevalentemente fuori dal territorio nazionale;pertanto, soprattutto nella prima fase, si èriscontrata una notevole difficoltà nel lororeperimento. È un’emergenza mondiale, quindiil mercato in questo momento è saturo.

La diffusione dell’epidemia a livello globaleha comportato, infatti, anche una lievitazionedei prezzi e anche distorsioni del mercato;a ciò si deve aggiungere il blocco delleesportazioni che hanno adottato molti Paesiproduttori e di transito. Inoltre, a dispetto diogni normale procedura, si è dovuta riscontrarela criticità legata alla necessità di dover pagarein anticipo la merce, anche a fronte del granderischio di doversi avvalere di intermediari pocotrasparenti e, come è capitato di intercettare,propensi anche a truffe internazionali.

Le terapie intensive in Italia, per effettodi questo sforzo continuo e incessante, sonopassate in pochi giorni da 5.343 a 8.370, conun incremento del 63,8 per cento, mentre iposti letto in pneumologia e malattie infettivesono passati da 6.525 a 26.169, oltre quattrovolte di più. Cinquantanove pazienti in terapiaintensiva sono stati trasferiti dalla Lombardiain altre regioni italiane: lo abbiamo fattopotenziando un sistema già esistente, unprotocollo interregionale già esistente a livellodi Protezione civile, si chiama CROSS. Loabbiamo reso vincolante e quindi obbligatorioanche per quanto riguarda le risposte dellealtre regioni. Abbiamo riconvertito 78 ospedaliin COVID-hospital. Con una procedura diselezione delle 8 mila domande pervenute - avevamo lanciato una call per 300 nuovimedici: pensate, 8 mila domande in 72 ore - saranno inviati nei prossimi giorni - ma mirisulta che nel momento in cui vi parlo giàun primo gruppo sono arrivati a destinazione - nuovi medici negli ospedali in difficoltà.

Contestualmente, con una nuova ordinanza,nelle prossime ore trasferiremo su basevolontaria 500 infermieri nelle zone con ilpiù alto numero di malati COVID-19. Sonoconvinto che anche in questo caso l’Italia sapràrispondere con un numero, un moltiplicatoreincredibile dei 500 che chiediamo. Questi nuovimedici e infermieri potranno offrire il lorocontributo nelle aree più colpite, con particolareriguardo ai comuni di Bergamo, Brescia,Cremona, Piacenza, ma ci sono tanti altri, comepure all’ospedale da campo dell’Associazionenazionale alpini che a breve sarà operativo aBergamo. Il Governo è pienamente consapevoleche la pandemia del COVID-19 non ponesoltanto una complessa sfida sul piano sanitario,ma richiede anche una significativa rispostaeconomica da parte delle istituzioni nazionali,ma anche europee e internazionali.

Per questa ragione, sin da quando èemerso il primo focolaio di Coronavirus ilGoverno ha adottato provvedimenti economicivolti a tutelare i lavoratori e le impresecoinvolte nell’emergenza. Con il decreto-legge

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n. 6 del 2020 abbiamo stanziato 20 milionidi euro per il 2020 a valere sul Fondoper le emergenze nazionali in favore delDipartimento della protezione civile. A questoprovvedimento poi è seguito il decreto delMinistro dell’economia e delle finanze del 24febbraio che ha disposto la sospensione deiversamenti e adempimenti tributari o anche delversamento delle ritenute d’acconto a caricodei residenti delle prime due aree interessatedallo sviluppo di un focolaio. Poi c’è stato ildecreto-legge n. 9 del 2020 con cui il Governoha adottato ulteriori misure di proroga degliadempimenti a carico dei cittadini e delleimprese delle zone maggiormente interessatedall’epidemia, nonché misure in materia disviluppo economico, istruzione e salute volte asostenere il tessuto socioeconomico del Paese.La consapevolezza delle pesanti ripercussionisocioeconomiche derivanti dal COVID-19ha determinato l’esigenza di un piano diemergenza economica ben più incisivo ecomplessivo.

Per questa ragione il Governo ha presentato,ai sensi dell’articolo 6 della legge n. 243 del2012, al Parlamento, qui al Parlamento, unarelazione con richiesta di essere autorizzato alloscostamento temporaneo del saldo strutturaledi bilancio e dell’obiettivo programmatico dimedio termine che era stato in precedenzastabilito. Questa relazione, preceduta dauna relazione ovviamente alla Commissioneeuropea, è stata elaborata al fine di reperirerisorse per un pacchetto di misure di sostegnodell’economia. La relazione integrativa haportato il complessivo incremento deglistanziamenti richiesti a 25 miliardi per il2020 in termini di saldo netto da finanziare,ovvero un incremento di 20 miliardi, è cosanota, dell’indebitamento netto programmatoper il 2020. La Commissione europea haconfermato con lettera che le misure pubblicheadottate una tantum in relazione all’emergenzaepidemiologica sono da considerarsi esclusedal calcolo del saldo di bilancio strutturale edalla valutazione rispetto alle regole di bilanciovigenti. Ovviamente, successivamente è stata

anche dichiarata la sospensione del Patto distabilità e crescita.

In forza di questo maggior ricorsoall’indebitamento, il Governo ha emanato ildecreto-legge n. 18 del 2020 e abbiamo, conquel decreto, individuato quattro ambiti diintervento per un’azione urgente di sostegnoall’economia: potenziamento del sistemasanitario, protezione del lavoro e dei redditi,sostegno alla liquidità delle imprese e dellefamiglie, sospensione delle scadenze tributariee dei contributi previdenziali e assistenziali. Perpotenziare le risorse a disposizione del nostrosistema sanitario abbiamo stanziato nuoverisorse per 3,2 miliardi; queste risorse le stiamoutilizzando per gli interventi di reclutamentoe di gestione del personale medico-sanitario.Inoltre, il decreto dispone lo stanziamentodi risorse per gli straordinari del personalesanitario, che viene incrementato di 250 milionidi euro per il 2020, l’incremento di 320 unitàdel personale medico-infermieristico militare,nonché la possibilità per l’INAIL di assumerea tempo determinato 200 medici specialisticie 100 infermieri. Per far fronte, poi, alleesigenze di sorveglianza epidemiologica vieneaumentato anche lo stanziamento a favoredell’Istituto superiore di sanità.

Il decreto poi stanzia anche 11 miliardidi euro in favore degli ammortizzatorisociali, della preservazione dei posti dilavoro e di misure specifiche per determinatecategorie di lavoratori. La cassa integrazioneguadagni in deroga viene estesa dal decretoall’intero territorio nazionale per i dipendentidi tutti i settori produttivi, per unadurata massima di nove settimane. Abbiamoprestato anche una prima attenzione allecategorie dei lavoratori autonomi e atipici.Il decreto è intervenuto anche in materia dilicenziamenti, prevedendone la sospensione.Misure specifiche sono rivolte anche a categorieparticolari di lavoratori che svolgono attivitàessenziali e non sono coperti dalla sospensionedelle attività.

I contraccolpi economici dell’emergenzasanitaria naturalmente riguardano da vicino

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il mondo delle imprese, è imperativo perciògarantire il massimo grado possibile di liquiditàalle imprese, e il Governo ha già predispostodelle prime – prime – misure significative chepermettono di attivare complessivamente 350miliardi di euro di finanziamento a beneficio delmondo produttivo; queste misure si articolanoin quattro direzioni principali: innanzitutto,abbiamo disposto una moratoria sui prestiti finoal 30 settembre 2020 a beneficio di tutto ilsistema delle piccole e medie imprese; abbiamopoi potenziato con 1,5 miliardi di euro ilFondo centrale di garanzia per le piccole emedie imprese, affinché possa intervenire inmaniera più capillare ed erogare garanzie peroltre 100 miliardi complessivi. In favore deilavoratori autonomi che abbiano subìto unaperdita di oltre un terzo del loro fatturato medioviene esteso l’accesso al cosiddetto FondoGasparrini, che per dodici mesi garantiscela sospensione delle rate e il pagamento daparte dello Stato di una parte degli interessisui mutui per l’acquisto della prima casa. Afavore delle aziende di maggiori dimensioniabbiamo previsto una garanzia dello Statosulle esposizioni assunte da Cassa depositi eprestiti, un’esposizione diretta alle medie egrandi imprese colpite dall’emergenza. Sonopreviste anche forme di incentivo alle impresebancarie industriali, finalizzati alla cessionedi crediti incagliati o deteriorati, attraversola conversione delle loro attività fiscali increditi d’imposta. Il decreto dedica un capitoloimportante alla sospensione dei versamentifiscali e contributivi, estendendo la portatadegli interventi disposti dai provvedimentiprecedenti.

Al fine di sostenere il sistema Paese inquesta delicata fase, abbiamo poi costituito unfondo per l’internazionalizzazione del sistemaeconomico e il sostegno delle esportazioniitaliane. Infine, per supportare il lavoronell’ambito dell’emergenza, il decreto disponemisure per la funzionalità delle Forze di polizia,delle Forze armate, del Corpo nazionale deiVigili del fuoco.

Non da ultimo, abbiamo previsto alcuni

interventi in favore del sistema scolasticoe universitario, un capitale prezioso su cuidobbiamo investire con ancora maggioreconvinzione, in nome del futuro del Paese,aiutandolo soprattutto a superare questa fase dicontenimento dell’epidemia.

L’impegno del Governo nel sostegnoall’economia italiana naturalmente trova nel“decreto Italia” soltanto un primo passo dicarattere emergenziale. Ci rendiamo conto chel’intervento sin qui effettuato, che pure è statosignificativo, assolutamente non trascurabile,sia sul fronte della liquidità, della protezionesociale, del sostegno al reddito per le imprese, lefamiglie e i lavoratori, in particolare autonomi,non è sufficiente; è per questo che stiamo,in queste ore, lavorando per incrementare ilsostegno alla liquidità di cui il Paese ha tantobisogno. Al credito che già dicevo, comel’ho già detto, l’ho ricordato prima, portaa mobilitare attualmente, con il decreto giàadottato “Cura Italia”, circa 350 miliardi dieuro, con il nuovo intervento normativo che è incorso di elaborazione confidiamo di pervenirea uno strumento complessivo altrettantosignificativo rispetto a quanto sin qui operato.Non sono in condizione, in questo momento,di dare delle cifre esatte, ma sicuramentesarà, ripeto, uno strumento complessivoaltrettanto significativo, e interverremo anchecon stanziamenti aggiuntivi di non minoreimporto – di non minore importo, anche quiconsentitemi ovviamente di poter continuare alavorare con tutti i Ministri per definire bene lemisure e l’esatto impatto economico – rispettoai 25 miliardi già stanziati con il primo decreto.

Per questa ragione quindi, il Governo staassolutamente valutando tutte le iniziative perassicurare alle famiglie, alle imprese e ailavoratori la liquidità necessaria per affrontare esuperare questo momento di grande ristrettezza.Peraltro, con i prossimi interventi – attenzione,e non lo dobbiamo affatto trascurare, dobbiamogià lavorare oggi per premurarci per quelloche è il rilancio di domani – dobbiamo anchelavorare per semplificare il nostro sistema,la nostra pubblica amministrazione, la nostra

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burocrazia, per dare impulso agli investimentipubblici e privati una volta che il Paese potràuscire dall’emergenza e potrà riprendere acorrere. Sarà cruciale quindi, da questo puntodi vista, superare le rigidità strutturali chehanno impedito sin qui di dispiegare tutto ilpotenziale di crescita dell’Italia, ad esempio nelsettore dell’edilizia e delle opere pubbliche. Èfondamentale garantire, e già in questa fase– in questa fase –, che il sistema Paese siasempre più preparato a sostenere situazionidi emergenza, qualunque ne sia la causascatenante. Considerate che il nostro sistemasanitario nazionale e il sistema della ricercain campo scientifico, clinico, farmacologicosono due risorse di valore inestimabile, chedobbiamo rafforzare, che dobbiamo proteggere.Allo stesso tempo, dobbiamo salvaguardare lacapacità finanziaria dei nostri enti locali, apartire dai comuni, che sono il volto delloStato più prossimo ai cittadini, affinché possanoerogare servizi pubblici di qualità e assicurarereti di protezione sociale solide e resilienti.

Queste settimane di lotta contro la diffusionedel Coronavirus ci hanno mostrato l’importanzaanche di preservare alcune filiere produttive dicruciale importanza per la salute e la sicurezzanazionali come, ad esempio, quelle legate aiventilatori sanitari, ai dispositivi di protezioneindividuale. Un primo passo importante nelladirezione della ricostituzione di filiere nazionaliè stato compiuto con i nuovi incentivi previstidal decreto “Cura Italia” per la produzione e lafornitura di dispositivi medici e di protezioneindividuale; al momento, sono disponibili 50milioni di euro per sostenere le aziende italianeche vogliono ampliare o riconvertire la propriaattività per produrre ventilatori, mascherine,occhiali, camici, tute di sicurezza; si trattadi risorse che, rientrando nel regime degliaiuti di Stato, sono state autorizzate – e devodirlo e sottolinearlo – in meno di 48 oredalla Commissione europea, dopo l’immediatanotifica della misura in sede comunitaria daparte del Ministero dello Sviluppo economico.

L’emergenza ci mostra anche l’importanzadi tutelare le nostre industrie di interesse

strategico, alla luce di un’ampia serie dirischi epidemiologici, ambientali, sismici, maanche informatici e geopolitici; non possiamotrascurare nulla, e i più preziosi asset del Paesevanno protetti con ogni mezzo. Saremo in gradodi lavorare in questa direzione a partire dalprossimo provvedimento normativo che stiamopredisponendo per aprile.

Per il rilancio economico dell’Italia poirestano di assoluta centralità gli investimentipubblici e privati nella sostenibilità ambientale,l’impulso sempre maggiore alla trasformazionedigitale del Paese. L’esperienza delle ultime tresettimane ci ha dimostrato che è necessaria epossibile una vera e propria trasformazione inchiave digitale della scuola, dell’università edel lavoro: ne dobbiamo approfittare, dobbiamocercare di volgere in opportunità questa provadurissima che il Paese sta attraversando.

Dobbiamo concentrare tutte le migliorienergie del Paese e le risorse disponibilisul potenziamento della connettività,della formazione digitale, dell’innovazionetecnologica, assicurando a tutti i cittadini laparità di accesso agli strumenti informatici.Per attuare efficacemente queste priorità diintervento, in un quadro progettuale di medioe lungo periodo, il nostro Paese avrà bisognodi un assetto normativo semplificato e quantopiù favorevole possibile agli investimenti, dirisorse pubbliche significative ma voi sapeteche, in parte, per buona parte, sono già stanziate,per continuare a sostenere l’economia nellafase di uscita e di ripresa ovviamente del cicloeconomico più produttivo. È cruciale in talsenso la decisione, anche in questa prospettiva,della Banca Centrale Europea dello scorso 18marzo che ha portato, come sapete, a 750miliardi l’entità complessiva del programma diacquisto di titoli volto a contrastare i rischieconomici della pandemia del Coronavirus,includendo anche la possibilità di rivisitare gliattuali limiti autoimposti ove fosse necessario.La recessione che investirà con ogni probabilitàl’intero continente europeo assume i caratteridi uno shock esterno e simmetrico; larisposta della politica monetaria, della politica

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di bilancio dell’Eurozona perciò non deveessere messa a repentaglio da un rischiodi frammentazione dei mercati finanziari,soprattutto nell’ambito dei titoli del debitopubblico. Parimenti è di assoluta importanzala proposta della Commissione europea voltaad attivare la clausola di salvaguardia generaledel Patto di stabilità e di crescita. Una voltaapprovata dal Consiglio questa deliberazioneconsentirà agli Stati membri, quindi ancheall’Italia, di discostarsi ulteriormente dagliobblighi di bilancio che si applicherebbero inforza del quadro di bilancio europeo. Taleclausola sarà essenziale per poter procederecon ulteriori stanziamenti di risorse, quelli cheho già in parte anticipato, che si renderannonecessarie a partire dalla definizione delnuovo prossimo provvedimento di sostegnoeconomico. Tuttavia, l’impatto finanziario esocio-economico della pandemia sarà taleda richiedere alla governance economicadell’Eurozona un salto di qualità che siaall’altezza della sfida che stiamo attraversando,che non sta attraversando solo l’Italia, chesta attraversando l’Europa intera. La nostraunione monetaria potrà uscire vincitrice dallalotta contro il Coronavirus soltanto se le sueistituzioni saranno rafforzate nel segno dellasolidarietà e dell’unità. In queste settimanedi emergenza, prima in Italia e poi nel restodell’Unione europea, ho promosso con forzanei confronti delle istituzioni europee e deglialtri Stati membri, in un’azione coordinatacon gli altri Ministri di Governo, con glialtri leader, una risposta europea immediataall’altezza della posta in gioco, di ordine siasanitario, sia economico ma anche sociale.Ad un’emergenza straordinaria è indispensabilerispondere - questo è il segnale forte che hotrasmesso - con misure e azioni straordinarie,rassicurando i cittadini europei e anche imercati finanziari che l’Europa unita intendefare, inizia a fare tutto ciò che è necessario.Risposte anche corrette, risposte anche unitariema tardive saranno del tutto inutili. I bilanci deiPaesi membri dovranno continuare a mobilitarequindi risorse pubbliche nel corso del 2020

e soltanto un’azione politica di sinergia potràpermettere all’Eurozona di tornare su unsentiero di crescita sostenuta.

È quindi convinzione del Governo chenessuno ad oggi, nessuno degli strumentitradizionalmente disponibili, che sono statievidentemente progettati durante precedentiepisodi di crisi, crisi che però avevano un’altranatura, ecco nessuno di questi strumenti possacostituire un veicolo idoneo ad attuare quellacoraggiosa risposta economica alla pandemiadi cui tutti i cittadini avvertono la necessità.Per questa ragione l’Italia sta lavorando econtinuerà a lavorare alla creazione di strumentidi debito comuni dell’Eurozona che possanofinanziare gli sforzi messi in campo dai Governie costruire un’adeguata linea di difesa.

Ho sostenuto con convinzione la necessitàdi risposte tempestive ed efficaci in ambitoeuropeo e in questo spirito ho portatoavanti nelle ultime ore un’iniziativa che èstata condivisa presto, subito, devo dire larisposta è stata immediata, dai Capi di Statoe di Governo di altri otto Stati membridell’Unione: Belgio, Francia, Grecia, Irlanda,Lussemburgo, Portogallo, Slovenia e Spagna.L’obiettivo di questa lettera, che stamaneabbiamo recapitato al Presidente del Consiglioeuropeo, Charles Michel, è quello di ribadireche l’epidemia causata dal Coronavirus starealizzando, sta provocando uno shock senzaprecedenti, uno tsunami che può essereaffrontato esclusivamente facendo ricorso amisure straordinarie, a misure eccezionali.Queste misure devono prioritariamente esseredirette a contenere al massimo la diffusionedel virus, a rafforzare i sistemi sanitari deisingoli Stati europei. Nessun Paese, men chemeno l’Italia che è in prima linea, può accettare,nel momento in cui sta facendo uno sforzopoderoso, sacrifici enormi per contrastare ilcontagio, la diffusione del virus, che altri Paesinon raccolgano questa soglia di attenzionemassima, di precauzione massima. Immaginatea quale iattura potremmo rimanere esposti incaso di un contagio di ritorno ove la sogliadi altri Paesi, nella linea di reazione sul piano

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sanitario, non fosse rigorosa e adeguata.Quindi, queste devono essere le misure

che adotteremo in grado di salvaguardarela produzione, la distribuzione di beni eservizi vitali all’interno dell’Unione europeae devono essere in grado di contrastareefficacemente, nel breve ma anche nel lungoperiodo, gli effetti negativi di questa crisisull’economia del nostro continente. Comedimostrano le citate misure e azioni europeefinora adottate, è indispensabile che vengaascoltato dall’Europa l’appello, questa azionecoordinata per il contenimento del contagio.Senza una sincronizzazione, un’estensione eun coordinamento effettivi queste misure noncostituiranno un argine efficace. Questo, quindi,vale, e questa linea noi la porteremo a livellodi G7, c’è stata già a livello di G7 unavideoconferenza, ma anche a livello di G20.Quindi, lavoreremo per ottenere una rispostachiara, solida, vigorosa, efficace, coordinata etempestiva dall’Europa, ma continueremo, nelnostro ordinamento interno, ad operare conla massima determinazione, con il massimocoraggio e con la massima fiducia che, restandouniti, ne usciremo presto. Grazie (Applausi).

(Interventi)

PRESIDENTE. Passiamo agli interventi deirappresentanti dei gruppi.

Ha facoltà di parlare il deputato DavideCrippa, prego.

DAVIDE CRIPPA (M5S). Grazie Presidente,vorrei iniziare questo mio interventoringraziando ancora una volta tutti i medici, gliinfermieri, i volontari della Protezione Civilee della Croce Rossa, le Forze dell’ordine ei militari impegnati nell’attuale crisi sanitaria,veri eroi che ogni giorno sono impegnati esacrificano la loro sicurezza per risolvere questaquestione, a loro aggiungo anche trasportatorie lavoratori dei comparti essenziali. Vogliamoringraziare in questa sede, Presidente, quellalarghissima fetta del popolo italiano che hasaputo recepire le indicazioni dei DPCM

e rimanere in casa, rispettando quelle chesono state le richieste di un Governo per lasicurezza della propria incolumità. Restare acasa, ricordiamo ancora una volta, è un bene pertutti.

Vorrei, inoltre, approfittare dell’occasioneper ringraziare ancora, a nome del Movimento5 Stelle, l’intero Governo per aver gestito unacrisi e per gestire ancora adesso una crisi senzaprecedenti dal dopoguerra ad oggi, che hacostretto, anche con tempistiche assolutamenteassurde per l’entità degli importi in ballo, 25miliardi, a dover lavorare ad un testo in diecigiorni. Facciamo il paragone con quello cheaccadeva con la stabilità: sei mesi, per riusciread approntare le stesse misure. Ancora ungrazie, perché veramente ci vuole un impegnoe una dedizione estrema, in questo senso(Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5Stelle).

È un’emergenza che sta vedendo, adesempio, un difficile approvvigionamento dimateriali sanitari, come diceva lei poc’anzi;su questo ringrazierei il Ministro degli Esteriper l’intermediazione che ha permesso diarrivare a Brasile, Stati Uniti, Russia e Cina,per approntare quelli che sono dispositividi protezione individuale, mascherine, tute,guanti. Però, ahimè, bisogna - giustamente lei loha sottolineato - ribadire ancora una volta che ilnostro Paese non aveva quei settori produttivi,in alcuni contesti. Sugli apparecchi respiratoriavevamo delle eccellenze di produzione, da,ovviamente, potenziare e allargare. Allora,qui, mi spingo a una considerazione: daquesta emergenza bisogna imparare, credo, asottolineare quali siano le problematiche; unadelle più grandi è che non possiamo permettercidi affidare a terzi i dispositivi di protezioneindividuali e, oggi, le apparecchiature sanitarie,perché evidentemente un Paese deve saperapprontare questi dispositivi e saperli produrreper il proprio fabbisogno interno, laddove ci siaalmeno una quota produttiva.

Quindi, chiedo con forza di poter ragionarein termini di attivazione del golden power suquelle che sono le aziende, oggi, strategiche

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che già in Italia producono apparecchiaturesanitarie e approntare e migliorare, cercandodi riportare all’interno dei nostri confini questeaziende che, ad oggi, non producevano più inostri dispositivi di protezione individuale.

Aggiungerei, inoltre, che credo siaauspicabile, da parte del Governo, ma anchedelle autorità di controllo del mercato, che sifaccia assoluta chiarezza sugli sciacalli dellemascherine, perché non è ipotizzabile, oggi,che chi ha vissuto e vive quotidianamente ilrischio, e anche la paura, non possa accederea un dispositivo di protezione individuale che,oggi, viene venduto a prezzi di 1.500 voltesuperiori rispetto a quelli che costava unavolta. È evidente che, anche qui, ci vuoleun’attenzione, una risposta delle istituzioninetta e chiara anche su questo punto, lodobbiamo a tutti i cittadini italiani e, inprimis, a quegli operatori sanitari che condedizione sono quotidianamente impegnati,con la scarsezza, come ha detto anche lei,in termini di approvvigionamento, di questimateriali. Oggi, stanno arrivando, anche graziealle misure che il Governo ha messo in campoper garantire la produzione, anche italiana, e laripresa della produzione di questi dispositivi.

Io le chiedo, però, a nome di tutto il gruppo,che si faccia veramente un’analisi ulteriorerispetto alle misure messe in campo per glioperatori sanitari. Noi chiediamo con forzache per gli operatori sanitari vengano estesii tamponi di controllo, perché è evidente chequeste persone stanno mettendo a rischio lapropria incolumità, ma, soprattutto, questo lodico con consapevolezza diretta, per molte diqueste persone la più grande preoccupazioneè quella di tornare nei propri nidi familiari edi essere loro stessi il veicolo del contagio.Facciamolo per la loro sicurezza e permigliorare il loro sistema di lavoro (Applausidei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)

Siamo convinti che alcune di questenecessità debbano trovare, però, risposteanche all’interno di queste Aule e, pertanto,auspichiamo che la seconda lettura sia effettivaall’interno del provvedimento e che, quando ci

sarà questo nuovo decreto, ci sia la possibilitàdi portare quelle che sono le voci dei territorie degli interessi che oggi contraddistinguonola necessità di dare delle risposte al sistemaPaese. Lo avevamo già detto durante lo scorsointervento, quando abbiamo fatto la richiestadi sforamento dei 25 miliardi di deficit, qui,servono misure straordinarie, misure mai varatefino adesso e che, una volta, l’Europa vedevacome una chimera, cioè, soprattutto, servonoazioni completamente distruttive rispetto aquello che è il mantenimento di alcuni principisaldi; mi spiego meglio: servono aiuti di Statoper le imprese (Applausi dei deputati del gruppoMoVimento 5 Stelle)! Fino all’altro ieri non sipoteva nemmeno parlarne, qui è evidente cheoggi le nostre imprese hanno bisogno di aiuti diStato per ripartire.

Sul fronte energia serve una svolta, anche inquesto senso, e qui le misure, ad oggi, devonoancora essere messe in campo e, quindi, benvenga il prossimo decreto, oppure, se riusciamo,anche in fase emendativa.

Siamo davanti alla prossima revisione delsecondo trimestre, poi, abbiamo il terzotrimestre e il quarto trimestre, le bollette diluce e gas possono e devono avere dellerisposte immediate per quei settori produttivi,serve una liquidità complessivamente magarianche importante, di 3 miliardi, ma serveper abbassare gli oneri generali di sistema.Perché dico questo? Perché, oggi, le impreseavranno un calo soprattutto dei consumi el’incidenza degli oneri generali di sistema saràestremamente elevata, perché non c’è consumoe, quindi, l’incidenza di quelli nelle bolletteavrà un peso ancora più rilevante. È qui chedobbiamo intervenire e garantire che da qui adicembre ci sia una riduzione progressiva deglioneri, una riduzione sempre di più, con quellache auspichiamo sia una ripresa nel quartotrimestre dell’anno.

Per quanto attiene, Presidente, ai liberiprofessionisti che si avvalgono di casse diprevidenza privata, lei lo ha già detto, e anchead alcuni autonomi, servono delle risposteulteriori a quelle che sono già state messe

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in campo; serve che le casse di previdenzasi attivino in maniera più diretta e conpiù mutualità, perché, evidentemente, oggi,immaginare che soltanto poche di queste casseabbiano attivato dei percorsi di sostegno deipropri iscritti rappresenta una problematica; daun lato, il Governo deve avere un percorso dimaggiore flessibilità e percorsi semplificati perla gestione finanziaria di queste casse, per farfronte a questi interventi diretti.

Allora, arriviamo anche a un altro importantemeccanismo; lei ha parlato giustamente dellasospensione dei mutui e io le parlo anchedella necessità che si faccia fronte agli affitti,perché evidentemente c’è un tema legato agliaffitti diretti; le persone che avevano contrattoun mutuo, oggi, magari, hanno una risposta,ma le persone che pagano l’affitto e chemagari non potevano contrarre un mutuo,oggi, quella risposta tendenzialmente non cel’hanno ancora, speriamo di potergliela dare neiprossimi interventi.

Occorre evitare che un cittadino in difficoltàfinanziaria a causa del virus - molte iniziativedi recupero crediti sono sospese, io vorrei checomunque si mettessero in atto delle misure disalvaguardia anche future - non abbia più lafacoltà e la possibilità di ripagare anche le rateoggi sospese e, conseguentemente, diventare luistesso un problema per il sistema creditizio esoprattutto diventare, oggi, oggetto di protesto.

Presidente, quella che oggi stiamo vivendonon è una guerra che ci vede l’uno control’altro, ma se il nostro continente nonreagisce, permettendo ai Paesi più colpitidi rialzarsi, l’eredità sociale ed economicache ci lascerà il COVID sarà devastante pertutta l’Europa. Come ha detto lei, servonomisure nuove, straordinarie; non c’è una viadi mezzo, ma un bivio: o l’Europa finalmenterealizza quelli che erano i principi fondatorio rischia di sgretolarsi definitivamente.Considerando i futuri provvedimenti checi attendono, evidentemente, nuove risorsefinanziarie dovranno essere messe in campocon meccanismi chiari e non cappi al collo.Noi siamo convinti che una strada possa

esserci, ma questa strada non può essere ilMES, perché implicherebbe una condizionalitàe renderebbe i nostri BTP ristrutturabili. Inquesta fase, quindi, va rigettato fortementeil MES e va invece rafforzata l’azione dellaBCE tramite un’iniziativa di quantitative easingsenza limiti. Accanto a questo interventoillimitato di politica monetaria, dobbiamoattivare misure fiscali espansive europee chenon facciano differenze tra Paesi e sianoveramente solidali. È pertanto indispensabileun intervento coordinato delle Casse depositidei Paesi interessati con il supporto dellaBanca europea degli investimenti per acquistareobbligazioni pubbliche e private, senta metterepressione sui singoli Stati e sul loro debito.Questa è la proposta del MoVimento 5 Stelle.

Il tempo che stiamo vivendo, Presidente,ci impone una riflessione sulle nostre prioritàcome cittadini e come rappresentanti del nostroPaese; abbiamo bisogno di fare scelte, oggi,forti ed eco-resilienti; in nome del futuro,dobbiamo avere il coraggio di fare queste sceltedi cambiamento.

Infine, Presidente, vorrei concludere conl’appello di Franco Arminio della Casa dellaPaesologia: il 29 marzo alle ore 12 stacchiamogli smartphone, il PC, le consolle, i portatili ele TV per cinque minuti in tutte le case, percinque minuti; sono cinque minuti di silenzio,un silenzio importante, che ognuno potrà usarecome vuole, religioso o meno, per ricordaretutti coloro che ci hanno lasciato e che vistal’emergenza non hanno neppure potuto salutarei propri cari e la propria comunità (Applausi deideputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare ildeputato Guidesi. Ne ha facoltà.

GUIDO GUIDESI (LEGA). Grazie, signorPresidente. Mi scuso magari un po’ perl’emozione, ma inizio con il ringraziare chi divoi nelle settimane scorse - lei, Presidente, peresempio, lo ha fatto più volte - mi ha chiamatoper sapere come andava o mi ha scritto percapire come andava. È ovvio ed evidente che

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ho saputo anche scindere chi lo ha fatto perlegame umano e chi invece lo ha fatto nellaumana paura e nell’umano timore che io avessipotuto contagiarlo, pur non essendo contagiatoio. Noi siamo stati i primi della “zona rossa” ecredo che chi non vive quell’esperienza non sirenda conto di quanto sta capitando, non si puòrendere assolutamente conto di quello che stacapitando. Qualcuno l’ha definita una guerra: èuna guerra contro un virus, non è una guerracome quella di una volta, perché i nostri nonni cihanno raccontato che in guerra c’era la carestia,oggi la carestia non c’è. Ma è sicuramente unastrage, è una strage vera e propria.

Noi siamo una comunità che non dispone diun comitato scientifico o di matematici analistiche ci consentono di fare i conti con le tabelle edi guardare quanto procede il virus o quanto sipossa essere fermato, ma un modo lo abbiamotrovato, perché noi un modo lo troviamosempre: contiamo le sirene delle ambulanze,tutti i giorni, e con le sirene delle ambulanzecapiamo se il virus si è fermato, se continua, seaumenta o se si è stabilizzato. È l’unico rumoreche le nostre comunità sentono alla sera, daventi giorni a questa parte. Siamo stati i primidella “zona rossa”: però glielo dico, Presidente,siamo stati i primi ad essere abbandonati. Noiabbiamo fatto, lei ha fatto una comunicazioneun giorno dichiarando la “zona rossa”, con undecreto che sarebbe arrivato nelle ore seguenti.Noi, la nostra comunità, siamo stati trenta orein balia per capire quali fossero le restrizioni acui andavamo incontro e quale fosse il sostegnoa cui andavamo incontro. Abbiamo aspettatotanto tempo e poi abbiamo dovuto interpretareil provvedimento e poi avere l’interpretazioneautentica dell’interpretazione. Credevamo fossel’inizio, invece è stata una prassi che va avantiancora adesso.

Ci siamo aiutati l’uno con l’altro. Laregione Lombardia si è occupata di tuttala gestione dell’emergenza sanitaria: continuaa farlo in maniera straordinaria e con unfortissimo impegno da parte di tutti glioperatori. Noi ci siamo dati una mano unocon l’altro, organizzandoci; non abbiamo mai

visto nessuno del comitato operativo nazionalesul nostro territorio (Applausi dei deputati delgruppo Lega-Salvini Premier), mai nessuno.Noi abbiamo fatto da soli, con un principiodi comunità solidaristica che sottolineo perchélo ripeterò anche alla fine del mio intervento.Ringrazio i sindaci che 24 ore su 24 nonhanno mai mollato le loro comunità, hannosempre risposto a tutti i loro cittadini, hannofatto di tutto per dare una risposta e per dareconcretezza a ciò di cui avevano bisogno iloro cittadini. Sindaci di tutti gli schieramentipolitici: noi ci siamo tolti le maglie politiche, leabbiamo tolte, ci siamo dati una mano uno conl’altro, senza gerarchie istituzionali (Applausidei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).Le hanno scritto, Presidente, le hanno scrittoper ben due volte facendole proposte chiaree proposte precise: non hanno mai ricevutorisposta. Ed è la mancanza di ascolto dei territoriil problema più grosso che si riscontra neiprovvedimenti che lei ha preso in queste ultimesettimane. Il nostro modello poteva essereun modello replicato immediatamente in altrezone: penso alla Val Seriana, penso a Piacenza epenso ad altri territori che vivono una situazionemolto, molto, molto problematica e moltograve.

La parte del decreto “Cura Italia” cheriguarda la sanità è sicuramente una parteutile ma non capiamo per quale motivo èarrivata quindici giorni dopo il primo caso diCoronavirus in Italia, il primo caso certificato,Presidente, non il primo caso di Coronavirusin Italia. Noi abbiamo ricevuto dopo tredicigiorni il supporto, se non sbaglio, di ventimedici dell’Esercito e di quattordici infermieridell’Esercito che ringrazio, oltre al supportodelle forze dell’ordine che hanno bloccatoi varchi della “zona rossa”. Lo hanno fattocon grande umanità: voglio dirlo e voglioringraziarli, credo a nome anche di tutta lanostra comunità (Applausi). Manca ancora oggil’approvvigionamento sanitario, Presidente. Imedici, alcuni li abbiamo persi, fanno il loroservizio con una grande missione, ma senzaapprovvigionamento sanitario. Ci siamo trovati

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in una situazione nella quale i decreti annunciatipoi sono rimasti attesi per ore e ore, a volteper giorni e, quando sono usciti, con la solitavittoria della burocrazia, anche in questa faseemergenziale, abbiamo dovuto interpretarli epoi reinterpretarli in maniera autentica: segnodella distanza che c’è stata tra quel palazzo,il palazzo del Governo, e il nostro territorio.Sono arrivati tre modelli di autocertificazioneper responsabilizzare i cittadini, Presidente:almeno questo potevate evitarlo. Avete datoresponsabilità ai singoli territori lasciandolisostanzialmente in autogestione, ma ancor dipiù avete dato responsabilità ai singoli cittadini.Avete creato, in quelle ore di comunicazioni earrivo dei provvedimenti, panico e confusionenei singoli cittadini che da noi in quei quindicigiorni da soli hanno reagito con granderesponsabilità e grande sacrificio, sacrificioche non gli è stato compensato, nonostantele richieste che avevamo fatto. Qualcuno hadetto sulla stampa locale che io ho attaccato ilGoverno: non lo faccio, Presidente, mi creda.Io però devo difendere il mio territorio: lodevo difendere quando lei tenta, in manierastrumentalmente comunicativa, di focalizzareil problema globale solo ed esclusivamenteall’ospedale di Codogno, un piccolo centro delLodigiano (Applausi dei deputati del gruppoLega-Salvini Premier). Lo devo fare quando –e uso tutta l’educazione del caso - il MinistroBoccia fa quello che ha fatto in una conferenzastampa con le mascherine impossibili da usarearrivate alla regione Lombardia; lo devo fareanche quando il Ministro Provenzano, comeoggi, Presidente, dice che dobbiamo tutelarei lavoratori in nero e noi abbiamo artigiani ecommercianti e alcuni di questi probabilmentenon riusciranno più ad più ad aprire perché èun mese che sono chiusi (Applausi dei deputatidel gruppo Lega-Salvini Premier). I cittadini,Presidente, glielo dico io, hanno già pagato lebollette, hanno già pagato le rate dei mutui. IlFondo Gasparrini, per come è regolamentato,e il Fondo di garanzia incentivato, per comeè regolamentato, non possono funzionare. Nonlo chieda a me, Presidente, lo chieda alle

imprese, le daranno la stessa identica risposta.Avete ragione, quello che è stato fatto non èsufficiente: non è sufficiente nelle risorse, nonè sufficiente negli strumenti, anche perché glistrumenti non funzionano. Chiediamo risposte.Noi diamo la disponibilità di collaborare el’abbiamo data, ma vogliamo anche risposte.L’”anno bianco” fiscale possiamo farlo o nonpossiamo farlo? Le imposte vengono cancellatealcune, sì o no? Gli scaglioni vengono rivisti sìo no? La flat tax si fa? Il MES verrà utilizzatosì o no, Presidente? Io non l’ho sentita oggiappellarsi alla collaborazione dell’opposizione(Applausi dei deputati del gruppo Lega-SalviniPremier). Non si può solo chiedere di non farepolemiche. Infine - e ho finito - mi appelloa voi, parlo con voi colleghi deputati tramitelei, Presidente: noi abbiamo vissuto una grandecrisi economica nel 2009, nel 2010, l’abbiamoconosciuta tutti.

Quella crisi ha fatto morti e suicidi, nonpossiamo dimenticarlo. Da lì noi siamo uscitiadeguandoci a ciò che altri hanno scelto per loro(non per noi, per loro!). Noi, se vogliamo ridarecentralità al Parlamento, non stiamo qui soloed esclusivamente ad ascoltare l’informativadel Presidente del Consiglio, ma per darecentralità al Parlamento noi dobbiamo utilizzareun pochino di quel coraggio e di quella missioneche tutti gli operatori sanitari stanno utilizzandoin questi giorni. Spetta a noi la responsabilità didecidere del futuro, non spetta a qualcun altro enon possiamo delegare qualcun altro. Questo èil nostro compito, è il nostro diritto ma è ancheun nostro dovere farlo (Applausi dei deputatidel gruppo Lega-Salvini Premier).

Finisco perché nella discussione rispettoalla centralità del Parlamento ci possa essereanche una grande discussione rispetto alfuturo di questo Paese. Noi siamo un Paesestrano fatto, però, di tantissime comunitàdifferenti tra di loro, comunità solidali tradi loro e al loro interno, comunità chehanno un’autonomia economica, culturale eanche identitaria. O noi torniamo a valorizzarequeste comunità, torniamo a investire sulterritorio, torniamo a fare la differenza,

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torniamo a chiedere ai nostri imprenditori chesono andati all’estero di tornare a investirein questo Paese e su questo Paese contutte le agevolazioni del caso e, allora, noinel piccolo riusciremo a fare la grandedifferenza, riusciremo a tornare grandi nelpiccolo; ma noi non possiamo essere soggettiper il profitto di pochi a un’omologazionemondiale, a una globalizzazione di mercato ea una deregolamentazione della finanza cheaddirittura specula sulle materie prime. Questa èuna delle tante riflessioni che dovremo fare tuttiinsieme. Facciamola tutti insieme, perché laresponsabilità è nostra e nessuno può sceglierese non noi (Applausi dei deputati del gruppoLega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare ildeputato Occhiuto. Ne ha facoltà.

ROBERTO OCCHIUTO (FI). SignorPresidente, in altre occasioni, in molteoccasioni nei mesi passati, le è capitato diascoltare da questa parte dell’emiciclo, daibanchi dell’opposizione, interventi di forteopposizione e contrapposizione a lei e alGoverno. Oggi per quello che ci riguarda, perquello che riguarda Forza Italia - e io mionoro di rappresentarla in questo intervento -, non sarà così. Ci sarà poi il tempo difare la contabilità degli errori, che pure,secondo noi, il Governo ha compiuto, deidifetti di comunicazione forse improntati aun approccio troppo autocelebrativo, delladifficoltà di rendere chiari i provvedimentiche il Governo di volta in volta assumeva.Ci sarà il tempo per fare la contabilità diquesti errori ma oggi, dinanzi a centinaia dimorti che ogni giorno registriamo, dinanzi agliitaliani che vivono nelle loro case l’apprensioneper il futuro mentre il nostro Paese combattequesta guerra che investe tutto il mondo mache aggredisce in modo più violento il nostroPaese, noi le offriamo, anche se lei non l’hachiesta, anche se non ha avuto l’umiltà dichiederla, la disponibilità di Forza Italia nonnell’interesse del Governo ma nell’interesse del

Paese e degli italiani (Applausi dei deputatidel gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).Perché quando c’è una guerra e il Paese èimpegnato in una guerra noi con orgoglioci sentiamo italiani prima che esponenti diuna parte della politica italiana. E, allora, noicollaboreremo con chi ci offrirà la possibilitàdi votare provvedimenti che vadano nelladirezione di affrontare l’emergenza sanitaria nelPaese e di contrastare gli effetti sulla salute esulla vita degli italiani.

Lo faremo, ma pretendiamo che il Governoci ascolti e abbia rispetto delle nostre proposte(Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente), che sono quelle chel’onorevole Tajani, insieme agli altri leaderdel centrodestra, le ha consegnato qualchegiorno fa a Palazzo Chigi, sono quelle che haprodotto il gruppo parlamentare di Forza Italiacon l’onorevole Gelmini mettendosi all’ascoltodelle categorie del mondo della produzione edel lavoro. Dunque, pretendiamo che questeproposte siano ascoltate dal Governo. Nonsorrida, onorevole Di Maio, non c’è nulla dasorridere oggi in quest’Aula mentre parliamo diqueste cose!

Allora, noi pretendiamo che lei ascoltile proposte dell’opposizione, quelle cheriguardano la necessità di fronteggiarel’emergenza sanitaria. Abbiamo chiesto, comealtri, che il Governo faccia di più per dotarequanti stanno in prima linea, i medici e gliinfermieri nei nostri presidi sanitari e nellecase di riposo, degli strumenti di protezionepersonale necessari. Un Paese che è in guerranon manda i suoi soldati in prima linea senzapresìdi di protezione. Approfitto dell’occasioneper rivolgere un affettuoso saluto a tutti imedici, a tutti gli operatori sanitari, a tuttigli operatori di pubblica sicurezza che perlavorare e offrire servizi essenziali agli italianisi sono ammalati in questi giorni. Lo faccioricordandone uno che rappresenta, insieme aloro, la parte migliore e più generosa delnostro Paese. È una persona che è tornatain Italia perché chiamata dal proprio Paesee dalla propria regione e si è ammalata

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di Coronavirus e ora lo sta combattendoin ospedale: Guido Bertolaso (Applausi). Alui facciamo un affettuoso augurio di prontaguarigione.

Abbiamo chiesto più impegno anche peri respiratori e i ventilatori, perché - lei losa - ci sono tanti presidenti di regione chesi sono attrezzati per aumentare i posti diterapia intensiva e chiedono, però, di averei respiratori necessari per attrezzare questiposti letto eppure non li hanno perché ilGoverno ancora non è stato nella condizione direnderli disponibili. Abbiamo chiesto anche diaumentare gli sforzi del Governo per stimolarela ricerca nazionale e internazionale perchélo sappiamo: non c’è ancora un vaccino,non ci sono farmaci miracolosi, ma noivorremmo che il Governo stimolasse ogniricerca perché è meglio bruciare qualche euro inuna sperimentazione probabilmente inutile chefare una sperimentazione in meno di un farmacoche potrebbe essere utile. Così pure sui tamponi:è possibile che non si faccia nulla ancora pertrovare dei meccanismi di diagnosi che sianopiù veloci e che consentano di isolare subito ipositivi?

Ecco, abbiamo chiesto queste cose, cosìcome abbiamo chiesto anche più attenzione alSud del Paese. È vero: c’è una parte del Paese,il Nord, che ha tutta la nostra solidarietà perchévive una condizione di grandissima difficoltà ece l’ha descritta benissimo l’onorevole Guidesi.È una parte che ha un sistema sanitariomediamente più efficiente delle altre regioni,eppure quel sistema sanitario sta collassando.

Poi, c’è un’altra parte del Paese, il Sud, cheha un sistema sanitario che è al collasso giàin tempi ordinari; figuratevi, quindi, quello chesuccederà fra qualche settimana. Eppure questaparte del Paese, Presidente Conte, che andavaprotetta perché non aveva focolai di contagiolocali, è una parte del Paese dove i contagi sipotevano circoscrivere - fortunatamente eranopochi - ma non è stata protetta dal Governonelle settimane passate e anzi, a causa di unacomunicazione sciagurata che ha anticipato allastampa, alla televisione e persino su Facebook

provvedimenti che poi sono andati in vigoredopo due giorni, il Governo per due voltereiteratamente ha determinato un esodo dicittadini del Nord verso i cittadini del Sudsenza mettere i presidenti di quelle regioninelle condizioni di identificare questi cittadini,perché quei presidenti non hanno forze dipolizia, non possono fermare quanti vanno inCalabria, in Campania e in Sicilia, identificarlie fare una banca dati per circoscrivere poieventualmente i contagi. Il Governo, attraversouna comunicazione sciagurata, si è reso forse,come dire, responsabile dei contagi che cisaranno nelle prossime settimane. Ascolti dipiù i presidenti di regione, tutti i presidentidi regione ma soprattutto quelli che vivonocondizioni di maggiore difficoltà e ascolti anchenoi dell’opposizione. Abbia l’umiltà di farlo.

Noi abbiamo dichiarato la disponibilità a farparte anche di una cabina di regia comune chepotrebbe essere formata dai leader di partito,dai capigruppo, dai tecnici dei vari partiti perfare provvedimenti che necessitano prima, perpensarli prima di fare i decreti e non percorreggere i decreti dopo.

Abbiamo chiesto una cabina di regiache sarebbe bello poi potesse portareprovvedimenti in Aula con la relazionesia di un relatore di maggioranza chedi opposizione, per rendere plasticamenteevidente la disponibilità del Parlamentodi lavorare insieme, non nell’interessedel Governo, perché noi siamo orgogliosidi stare all’opposizione e vogliamo stareall’opposizione, ma nell’interesse del Paese edegli italiani (Applausi dei deputati del gruppoForza Italia-Berlusconi Presidente). Ecco,signor Presidente, noi vorremmo parteciparealla stesura dei prossimi provvedimenti. Perquanto riguarda, per esempio, le misureeconomiche siamo assolutamente insoddisfatti,come insoddisfatta è la maggior parte degliitaliani: 600 euro per i lavoratori autonomi e perle partite IVA, meno del reddito di cittadinanza,è ridicolo, è ridicolo che si possono affrontare iproblemi in questo modo.

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PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTEETTORE ROSATO (ore 19,30)

ROBERTO OCCHIUTO (FI). Noi chiediamoun risarcimento ben più consistente per chiha dovuto abbassare la saracinesca perché loStato, giustamente, gli ha chiesto di abbassarela saracinesca; così come chiediamo che sisostituisca a questi commercianti, a questioperatori economici, lo Stato nel pagamentodei fitti, perché è lo Stato che ha detto loro,giustamente, di chiudere. Allora, lo Stato sisostituisca nel pagamento dei fitti. Chiediamouna moratoria anche sulle bollette, sulle utenzeENEL, gas, luce, e chiediamo il blocco delletasse e di tutti i pagamenti verso la pubblicaamministrazione, non per un mese, due, fino aquando ci sarà la crisi, e per tutti. Chiediamoanche, viceversa, che lo Stato paghi i suoi debitialle imprese. Ora, guardate, si potrebbe fare,perché ora non abbiamo più i vincoli del Pattodi stabilità, è vero. Allora, se noi riuscissimo amettere nel sistema economico 60 miliardi dipagamenti derivanti dai debiti dello Stato alleimprese, faremmo una straordinaria iniezionedi liquidità. I 25 miliardi che avete pensatosono pochi: noi lo dicevamo anche primaquando, per la verità, volevate impiegarnesoltanto tre e mezzo di miliardi. Come diceil professore Brunetta, come ha detto ieri aGualtieri, occorre almeno un altro sforamento,un altro scostamento di bilancio di almeno altri50 miliardi, per dare la possibilità di ristoraretutte le aziende, le partite IVA che hanno subitoe che stanno subendo dei danni economici inquesto periodo. Ora possiamo farlo perché,grazie a Dio, la BCE, dopo gli errori delle ultimesettimane, ha deciso di investire sull’acquistodei titoli di Stato, e quindi ora possiamo farloanche tenendo lo spread più basso.

Quindi i 25 miliardi di prima, altri 50 miliardie poi altri 25 miliardi per una gigantescainiezione di liquidità nel sistema economico. Haragione il presidente di Confindustria: siamo inguerra e allora le imprese abbiano la possibilitàdi accedere ai prestiti di guerra, abbiano deiprestiti da restituire allo Stato in trent’anni

con la garanzia dello Stato, perché altrimentimuore l’Italia. Ecco, Presidente, concludo: noisiamo disponibili a collaborare, non con ilGoverno, ma nell’interesse del Paese, conchiunque abbia a cuore l’interesse del Paese.Dimostri il Governo di essere all’altezza di ungrande Paese, perché l’Italia è un grande Paese ealla fine vincerà anche questa guerra (Applausidei deputati del gruppo Forza Italia-BerlusconiPresidente).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlarel’onorevole Delrio. Ne ha facoltà.

GRAZIANO DELRIO (PD). Grazie,Presidente. Signor Presidente del Consiglio,grazie, grazie della sua relazione di oggi, graziedel lavoro prezioso che avete svolto in questesettimane, in questi mesi per affrontare unfenomeno, una crisi che non ha precedenti nellastoria della Repubblica. Prima di tutto ancheil gruppo dei Democratici esprime profondocordoglio per le persone decedute ed è vicino atutti i familiari. Questa maledetta pandemia ciporta via i nostri anziani, i nostri papà, i nostrinonni; molti non li hanno nemmeno potutiaccompagnare. È stato dolore nel dolore, è statatragedia nella tragedia. E a queste famiglie,che con compostezza hanno sopportato unasituazione così penosa, va tutta la nostravicinanza e il nostro affetto, a loro va davveroil nostro applauso, perché abbiamo bisogno didire a loro che gli siamo vicini e riconoscenti(Applausi).

Auguriamo la guarigione a quanti hannocontratto il contagio, in particolar modo airicoverati, a quelli che sono in terapia intensiva,li aspettiamo a casa presto, e infinita gratitudinea quanti si stanno prodigando ormai dasettimane per alleviare le sofferenze degliammalati, i medici che hanno pagato con lavita, in alcuni casi, il loro senso del dovere,gli infermieri, il personale sanitario, i volontari,i tantissimi della Protezione civile, di questostraordinario mondo della Protezione civile,diffuso in tutti i comuni, in tutte le province, leForze dell’ordine, i militari, che davvero, come

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ha ricordato Guidesi, hanno svolto con grandeattenzione e delicatezza il loro compito, e tuttiquelli che con la loro azione quotidiana… ilavoratori e le lavoratrici. Oggi è stato raggiuntoun accordo che salutiamo con grande piacere,di cui vi ringraziamo (Applausi dei deputati deigruppi Partito Democratico e Liberi e Uguali),un accordo con i sindacati, con i lavoratori e lelavoratrici che stanno garantendo i nostri beniessenziali, la nostra vita quotidiana, e il lorosacrificio, il sacrificio delle loro famiglie, ilpericolo in cui mettono le loro famiglie, ancheloro.

È un’altra cosa di cui non possiamo e nonvogliamo omettere di dire grazie, davvero.Siamo in una difficoltà che nessuno di noipoteva immaginare alcune settimane fa, siamoin un’altra vita, in un altro mondo, e credo chequesto, anche per gli amici dell’opposizione,debba diventare un elemento da tenere presente.È una sfida senza precedenti quella a cuisiamo di fronte, e chiediamo, quindi, un sensodi unità nazionale, di responsabilità senzaprecedenti, non per confonderci, non perchéognuno nasconda le sue idee, ma perché ognunodia il suo contributo, esattamente come questepersone che ho citato, che stanno dando il lorocontributo a fare in modo che questa comunitàrimanga una comunità e non si disgreghi. Edavvero grazie a tutti i presidenti di regione, ditutti i colori, a tutti i sindaci, i nostri sindaci.La mia regione è molto colpita, è al limiteanch’essa, ma qui voglio ringraziare per tutti,per tutti i presidenti di regione, il presidenteFontana, e voglio ringraziare per tutti i sindaci ilsindaco Gori, perché la Lombardia e Bergamostanno sopportando, nella difficilissima provache molti di noi stanno sopportando, una provaancora più importante.

PRESIDENZA DEL PRESIDENTEROBERTO FICO (ore 19,35)

GRAZIANO DELRIO (PD). E voglioricordare qui Don Fausto Resmini, il pretedegli ultimi di Bergamo, amatissimo dallasua città (Applausi), che è il segno di una

comunità che in tutte le sue componenti, ilTerzo settore, il volontariato, le famiglie, ilavoratori, i sacerdoti, si spende per resistere.Abbiamo bisogno di resistere, hanno bisognodi resistere i nostri concittadini. Con i lorocomportamenti vinceremo questa battaglia, nesiamo sicuri; con la responsabilità di tuttivinceremo questa battaglia. Questo è il nostromomento più difficile dalla Seconda guerramondiale ed è importante che, appunto perchésiamo in questa grandissima difficoltà, ci siadavvero il contributo di tutti. Abbiamo bisognodi tutte le intelligenze migliori del Paese, ditutte le energie migliori del Paese, e lo dicoqui, faccio un appello perché il Governo apra.Abbiamo apprezzato nel decreto di ieri il fattoche lei abbia sentito il bisogno di scrivereinsieme al Governo una pagina di attenzioneall’interlocuzione con il Parlamento, ma faccioun appello qui perché il Governo apra tavolicostanti, permanenti, sugli argomenti che sonogli argomenti principali che dovremo affrontarenelle prossime ore, che hanno citato i mieicolleghi: l’argomento del sostegno alle famigliee alle imprese, il sostegno al reddito.

Avremo una crisi senza precedenti,probabilmente a due cifre di recessione.Avremo il problema degli investimenti, dicome promuovere gli investimenti; non soloquelli pubblici, che sono il 10 per cento degliinvestimenti totali di un Paese, ma anche quelliprivati. Il Ministro Patuanelli ha ricordato iltema dell’ecobonus, per esempio, al 100 percento. Abbiamo bisogno di mettere in campoazioni strutturali che rendano più solido ilPaese di fronte alla crisi, e per questo chiedoal Governo che apra tavoli con l’opposizione,con la maggioranza e l’opposizione insieme,insieme, uniti nella responsabilità; ripeto, nonconfusi, ma uniti nella responsabilità, signorPresidente. E noi abbiamo riscoperto in questeore, ed è da lì che vorrei che ripartissimo,il valore del capitale umano, il valore dellepersone, il valore dei beni comuni. Nei momentidi crisi bisogna proteggere e provvedere, epuò proteggere e provvedere solo lo Stato, lascuola pubblica, la sanità pubblica; certo, con la

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collaborazione dei privati, ma è lì che si misurail senso e la presenza dello Stato (Applausi deideputati del gruppo Partito Democratico).

Noi dobbiamo ricominciare a investire suibeni comuni: la scuola pubblica, la sanitàpubblica, l’ordine pubblico e, prima di tutto,investendo nel capitale umano, nelle università,negli ospedali, nel personale medico, negliinsegnanti. Abbiamo bisogno di reinvestire,ripartire da lì; loro sono stati la faglia diresistenza in questi momenti e da lì dobbiamoripartire, per potenziare e per ricominciare aproteggere e a provvedere ai nostri cittadiniin questo momento così senza precedenti,appunto, in un momento così difficile. Allora,io credo che il Governo debba avere unastella polare, mi permetta, Presidente, in questomomento; cioè si deve fare tutto quello cheè necessario, niente di meno; questo deveessere chiarissimo in Europa: noi non possiamopermetterci, e la ringrazio perché lei lo haricordato ai suoi colleghi in questi momenti,noi non possiamo permetterci di dimenticarenessuno, famiglie, imprese, lavoratori e ancheun’attenzione particolare in questo momentova a coloro che in questa crisi sono i piùvulnerabili, i nostri anziani, le persone piùpovere, le persone senza reddito; queste personein questa crisi stanno soffrendo due volte, dinuovo, la fatica della vita quotidiana.

Allora, dobbiamo fare tutto quello che ènecessario, l’Europa ha cominciato e io vorreidire ai colleghi: riflettiamo serenamente sulfatto che l’Europa ha una sola istituzione vera esolida, che è la BCE e la BCE è stata presente;costruiamo altre istituzioni europee che possanoessere presenti; costruiamo, lei lo ha detto, conimpegno, gli eurobond, costruiamo l’unionebancaria costruiamo l’assegno europeo per ladisoccupazione, costruiamo grandi pilastri diwelfare europeo, perché queste grandi crisisi affrontano solo in un ambito e con unasolidarietà europea, perché le grandi pandemienon conoscono i confini, le grandi crisifinanziarie non conoscono i confini. Abbiamobisogno, cioè, di riscoprirci per quello chesiamo, sempre più dipendenti; questa crisi

ci ha fatto capire quanto bisogno abbiamogli uni degli altri, quanto la nostra salutedipende dai comportamenti degli altri, quantoil nostro benessere, la nostra felicità dipendedalla presenza degli altri. Allora, sbaglieremmose uscissimo da questa crisi più chiusi,più rancorosi; dobbiamo, invece, aprirci allasolidarietà, alla cooperazione. E quanto male ciha fatto la mancanza di solidarietà nelle primesettimane, sugli approvvigionamenti, quandoStati tenevano per sé i dispositivi, invece chedarli? Se l’Unione Europea avesse avuto unatask force sua, avesse prodotto per conto suoe per il continente europeo, avremmo potutofronteggiare le crisi con tempistiche diverse econ un’efficacia straordinariamente superiore.Abbiamo bisogno di più Europa; se l’Europanon sarà più forte in questo momento, signorPresidente, se non ci saranno gli eurobond, senon ci sarà l’attenzione vera a usare tutto quantoè necessario, se non ci sarà un rafforzamentodell’unione bancaria, una vigilanza contro lafinanza che uccide il lavoro…

Abbiamo sospeso per alcuni giorni le venditeallo scoperto e siamo stati tutti meglio, nelleborse; finalmente riscoprire una finanza cheaiuta la ripresa economica, e non che speculae scommette sul fallimento degli Stati e delleimprese. Questo è quello su cui chiediamo unimpegno dell’Europa, chiediamo che l’Italia siaprotagonista in questo momento.

Siamo immersi, ognuno di noi, noi inparticolare che siamo al Nord certamente, maognuno di noi è immerso in questa grandenotte di cui non vediamo la fine. La SacraScrittura dice: quanto resta della notte? E leioggi non ha potuto dirlo, non era suo compito,ed è stato saggio a non dirlo. Per potereaffrontare una luce nuova, una nuova albaabbiamo bisogno di continuare a resistere, aresistere insieme, di farlo insieme ai nostricittadini, facendo capire loro che esiste unabuona politica, che sa essere loro vicino neimomenti più difficili. Sono sicuro che grazie alvostro lavoro, di cui ancora una volta ringraziolei e tutti i membri del Governo, grazie allavoro del Parlamento – perché noi usciremo

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da questa crisi solo se le istituzioni sarannopiù forti, altrimenti ci rimpiomberemo presto–, grazie all’aiuto del Parlamento riusciremodavvero a dare nuova speranza, nuova gioia ainostri amati cittadini (Applausi dei deputati deigruppi Partito Democratico, Italia Viva e Liberie Uguali).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare ladeputata Meloni. Ne ha facoltà.

GIORGIA MELONI (FDI). Grazie,Presidente. Siamo contenti di questaoccasione di confronto parlamentare con ilGoverno, l’abbiamo caldeggiata; lo abbiamofatto dall’inizio; caldeggiamo, se possopermettermi, anche qualcosa di più: nonsemplici comunicazioni al Parlamento; lacomunicazione, in questa fase, è l’unica cosache non è mancata, il Governo ha comunicatoanche cose che non aveva ancora scritto; ilpunto non è la comunicazione; il punto ècollaborare, sul serio. Per questo, dall’inizio,abbiamo insistito nel ritenere che il Parlamentopotesse e dovesse fare di più, anche sequalche collega si è per questo risentito.Continueremo a farlo perché se è vero chesiamo in guerra, ebbene noi non vogliamodisertare; noi vogliamo stare sul campo dibattaglia, vogliamo stare in prima fila, noivogliamo combattere (Applausi dei deputati delgruppo Fratelli d’Italia); noi vogliamo essereall’altezza di quelle migliaia di italiani che oggicombattono in trincea, che oggi combattonoin prima fila; vogliamo essere all’altezza deimedici, vogliamo essere all’altezza delle Forzearmate, vogliamo essere all’altezza delle forzedell’ordine, vogliamo essere all’altezza di quelliche una divisa non la portano e stannocomunque combattendo in trincea (Applausidei deputati del gruppo Fratelli d’Italia), daglioperai delle fabbriche rimaste aperte fino aidipendenti dei supermercati e dei negozi chesono aperti. Noi vogliamo essere all’altezza diquella gente, quelle persone hanno il dirittodi vedere la porta di questo palazzo aperta(Applausi dei deputati del gruppo Fratelli

d’Italia). Per questo abbiamo posto il problema,per loro e per quelli che, invece, dalla politicaaspettano delle risposte, perché per tantepersone che stanno in trincea a lavorare ci sonomigliaia di persone, invece, costrette dentrocasa che non sanno se avranno, alla fine, delmese i soldi per poter mantenere i loro figli,gente che non sa quale sarà il suo futuro; e sututto - lo hanno ricordato i colleghi - i contagiati,le vittime, le loro famiglie che non hannoneanche potuto tenere la mano di qualcunoche amavano mentre se ne andava, che nonpossono seppellirli, che non possono accendereuna candela, che non possono pregare, chenon possono piangere. Ecco, noi abbiamoil dovere di fare la nostra parte, per tuttaquesta Italia che sta con noi soffrendo; edall’inizio, per questo, l’unica scelta possibile,per Fratelli d’Italia, poteva essere collaborarein tutti i modi possibili, dare una mano intutti i modi possibili, dall’inizio. Lo abbiamofatto; abbiamo recentemente chiesto una cabinadi regia parlamentare, un luogo nel qualequotidianamente si possa lavorare insieme, aldi là delle comunicazioni, ringraziamo per lecomunicazioni, ma qualcosa di più.

Presidente Conte, penso che a guardarsiindietro non si possa dire che le nostreproposte, fin qui, sono state pretestuose, chenon erano fondate, che non sono state serie,che non abbiamo provato a fare la nostraparte, e forse col senno di poi un giornoci interrogheremo anche sulla possibilità chealcune non siano state prese in considerazioneperché le facevamo noi, ma col senno di poi,dall’inizio abbiamo detto solo cose sensate:noi chiedevamo di fermare, di mettere inquarantena chi arrivava dalla Cina, quando altrici dicevano, per questo, che eravamo razzistie invitavano gli italiani ad andare abbracciareun cinese; abbiamo parlato di lockdown, cioèdi chiudere tutto quello che si poteva chiuderegià settimane fa e, alla fine, mi pare checi si sia avvicinati decisamente parecchio;abbiamo cominciato a parlare di potenziamentodel nostro Sistema sanitario nazionale quandoil Governo italiano, ben due settimane dopo

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aver decretato lo stato d’emergenza sanitario,mandava in Cina 18 tonnellate di strumentisanitari (Applausi dei deputati del gruppoFratelli d’Italia) e noi già parlavamo di comereclutare i medici. Abbiamo parlato di risorsenecessarie non per 3 miliardi e mezzo, ma per 30miliardi quando il Governo parlava di 3 miliardie mezzo, 7 miliardi e mezzo; abbiamo parlato,lo sentivo dal collega Delrio, addirittura divietare le vendite allo scoperto in Borsa cinquegiorni prima che fosse decisa quella manovra,e magari qualche decina di miliardi di europrima che fosse deciso (Applausi dei deputatidel gruppo Fratelli d’Italia).

Non è il Governo – certo che non è ilGoverno - sto dicendo che abbiamo tentatodappertutto di fare delle proposte sensate. Inalcuni casi abbiamo anche mosso le nostrecritiche, perché l’opposizione ha delle volteanche quella responsabilità lì: dire le cosequando non vanno bene. Io penso che, adesempio, una certa comunicazione del Governo,una certa, diciamo bulimia comunicativa delGoverno, non abbia in alcuni momenti aiutato.Penso che i decreti prima si scrivano e poisi comunichino, perché se tu comunichi undecreto che non hai ancora finito di scriveree non hai le risposte da dare ai cittadini,questo genera ancora più ansia, ancora piùconfusione, ancora più difficoltà a rispettareregole che ai cittadini chiediamo di rispettare.Dobbiamo metterli nella condizione di farlo.Anche quando abbiamo avuto dei profili criticiabbiamo cercato di fare la nostra parte, ed èquello che faremo anche nei prossimi giorni,nelle prossime ore; è quello che abbiamofatto sul decreto “Cura Italia”, lo faremo,sperando che si possa diciamo così prenderein considerazione qualcuna delle proposte cheabbiamo da fare, per il bene della nostranazione. Io non ho il tempo qui per entrare nelmerito dei singoli provvedimenti, delle singolecose che sono necessarie.

Sul tema del decreto “Cura Italia” vogliodire due cose: una questione di comunicazionee una questione di visione. La questionedi comunicazione è: voi lo avete chiamato

“decreto Cura Italia” per una questione, diciamocosì, di propaganda o perché in effetti sieteconvinti che l’Italia si curi con queste misure?Io spero sinceramente la prima, cioè spero eprego che siamo tutti consapevoli del fatto checon 25 miliardi e la cassa integrazione l’Italianon la curi, gli stai mettendo un cerotto manon la curi. Prego che siamo tutti d’accordosul fatto che per curare l’Italia servirannomolti altri miliardi e molte altre misure eforse anche un’altra mentalità di quella che,forse, necessariamente c’era nel decreto “CuraItalia”. Dico ciò perché noi rischiamo ladesertificazione del nostro sistema produttivonazionale; questo è evidente, lo sappiamo tutti.Oggi, con la condizione che c’è in Italiadi tassazione, di burocrazia, di giustizia, giàieri un imprenditore che teneva aperto eraoggettivamente un atto d’amore adesso diventaun gesto eroico, a tratti diciamo suicida. Noiabbiamo un disperato bisogno di dare oggi ilmessaggio diametralmente opposto a quello chelo Stato ha dato in passato. Il messaggio è:resisti, tieni aperto, non chiudere, non mollare,farò tutto quello che devo fare per starti a fianco.E questo vuol dire libertà, libertà dai vincoli,dalla burocrazia, dalle tasse, dall’Agenzia delleentrate, da tutto lo Stato guardone e vessatoreche ti ha massacrato in questi anni (Applausi deideputati del gruppo Fratelli d’Italia). Libertàvuol dire dare un segnale anche, per esempio,sul tema cassa integrazione. Il decreto “CuraItalia” prevede cassa integrazione per tutti;bene, lo abbiamo proposto anche noi, è giusto,però io credo che debba prevedere anche unpremio per chi non ce la mette la gente incassa integrazione perché se l’unica possibilitàè mettere la gente in cassa integrazione allora ildecreto lo dobbiamo chiamare “arrenditi Italia”e invece noi dobbiamo fare in modo che lagente non si arrenda, immaginare strumentiper aiutare chi non si arrende. Queste sonole proposte che abbiamo fatto finora e sonoquelle sulle quali speriamo di poter collaborare.Gli ultimi due minuti di questo intervento lidevo dedicare all’Europa, Presidente, ancheper quello che ho sentito dire prima di me.

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Vedete, io penso che sia sotto gli occhi ditutti, proprio in questa emergenza, la crisidell’Unione europea; credo che le grandi crisi,ci piaccia o no, tirino fuori la reale naturadelle persone e delle cose e oggi anche i piùincalliti ed euroinomani si accorgono del fattoche qualcosa oggettivamente non ha funzionato.Credo che oggi l’Europa decida se vuoleesistere oppure no e credo che l’inizio nonsia stato confortante. Se noi ci guardiamoun pochino indietro vediamo un’Europa nellaquale c’è un contagio che riguarda tutte lenazioni ma che altre nazioni nascondono, peròall’Italia viene chiesta la certificazione “virusfree” dei propri prodotti agroalimentari; quelloche abbiamo visto in passato è una Germaniache quando il contagio era soprattutto in Italiaimpediva l’esportazione di respiratori ancheverso i Paesi membri; quello che noi abbiamovisto era una Banca centrale europea alla qualeabbiamo chiesto aiuto contro la speculazionee che per tutta risposta, per bocca della suaPresidente, ha fatto una gaffuccia che ci ècostata 17 punti sulla Borsa in poche ore(Applausi dei deputati del gruppo Fratellid’Italia). Questo è quello che abbiamo visto!Abbiamo visto che quando il contagio era inItalia l’Unione europea spendeva 200 milioniper tutta l’emergenza Coronavirus compresa laricerca e quando il contagio è arrivato in Franciae Germania allora si è cominciata a muoverel’artiglieria pesante. Abbiamo visto che mentrel’Italia combatteva da sola il Coronavirusall’Eurogruppo si metteva all’ordine del giornola riforma del MES che prevede che chidovesse accedere al Fondo salva-Stati puòessere costretto a ristrutturare il suo debito,e quando abbiamo chiesto l’aiuto del MES,perché il Governo è andato e ha chiestol’attivazione del MES senza condizionalità,notizia di oggi, poi il Presidente magari cismentirà se non è vero, la Germania ci harisposto: vi attaccate. Questo ci hanno risposto:l’attivazione del MES senza condizionalitànon la prendiamo in considerazione perché,signori, mi dispiace, ma qualcuno in Europapensa che il Coronavirus possa essere anche

un’occasione per indebolire qualche altro Statomembro, magari per fare un po’ di acquisizionidi aziende strategiche, di asset strategici abasso costo, magari per imporre manovrelacrime e sangue. Allora diciamoci la veritàe concludo, Presidente Fico, l’Europa cheabbiamo sognato non esiste, oggi non esiste,non c’è l’Europa della civiltà, l’Europa dellasolidarietà, l’Europa che è una madre di tuttinoi, quello che abbiamo visto è un’Europa degliegoismi, è l’Europa dell’interesse di alcuni ascapito dei diritti dei molti, è l’Europa cheaspetta il terremoto in casa nostra per andarea rovistare nelle nostre macerie e fregarsil’argenteria. Questo abbiamo visto in questeore (Applausi dei deputati del gruppo Fratellid’Italia)! E lo dico non perché mi serve unnemico, lo dico perché noi dobbiamo essereconsapevoli che quando sarà finito tutto questoci sarà da ricostruirla un’Europa diversa, nonè più Europa, è un’altra Europa, ma primadi ricostruire l’Europa chiaramente dovremodedicare tutte le nostre energie, la nostra forza, ilnostro orgoglio e il nostro genio per ricostruirequesta grande nazione che è l’Italia e Fratellid’Italia c’è (Applausi dei deputati del gruppoFratelli d’Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare ladeputata Boschi. Prego.

MARIA ELENA BOSCHI (IV). Onorevolicolleghi, oggi è impossibile prendere la parolain quest’Aula senza ricordare le 7.503 vittimedel Coronavirus che piangiamo tutti. Nonpossiamo citarle tutte, ma vogliamo ricordarletutte e stringerci intorno alle loro famiglie.Sappiamo che il Coronavirus è un malevigliacco, subdolo, arriva all’improvviso eall’improvviso ti porta via e non ti dà lapossibilità di salutare i tuoi cari. Tutti noi siamorimasti colpiti dalle immagini dei convoglimilitari che uscivano da Bergamo con i feretridei nostri cari, i nostri cari, sì, perché tutti noili abbiamo sentiti parte della nostra famigliae sappiamo che Bergamo piange i suoi morticome Lodi, Cremona, Brescia, come tante

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comunità del nostro Paese, e le piange senzafar rumore, in silenzio perché in alcuni comunianche le campane hanno smesso di suonare amorto: i funerali non si possono più tenere.Allora io credo che oltre alla nostra vicinanzaa quelle comunità, che stanno reagendo congrande forza, con grande determinazione, condignità, con compostezza, dobbiamo ancheassicurare fin da adesso che avranno lapossibilità di vedere accertate le responsabilità,non oggi ma ci sarà un tempo in cui dovremoanche verificare perché magari nella provinciadi Bergamo non è stata istituita la zona rossain tempo utile per evitare l’espandersi delcontagio. Credo che ci sarà un giorno in cui,forse, anche questo Parlamento, magari con unaCommissione d’inchiesta dovrà verificare checosa è accaduto ai tempi del Coronavirus neigiorni che stiamo vivendo, ma oggi dobbiamopensare soprattutto a chi ancora è malato, achi ancora sta combattendo la sua battaglia neinostri ospedali. Ciascuno di noi va col pensieroa una persona cara, ad un amico che in questomomento sta male e l’unico pensiero che un po’ci tranquillizza e che è in buone mani, quelledei nostri medici, quelle dei nostri infermieri,quelle di un sistema sanitario che oggi in tantinel mondo ci invidiano perché non fa distinzionidi censo, di provenienza, ed è merito anchedell’allora Ministra Tina Anselmi, di cui oggiricordiamo la data di nascita, se abbiamo questosistema sanitario. Però dobbiamo dirci che nonbasta ringraziare, lo facciamo tutti, lo abbiamofatto tutti sentitamente e sinceramente, i nostrimedici, infermieri, ricercatori farmacisti, oggiPresidente dobbiamo anche chiedere scusa, ionon so di chi sia la responsabilità, non sta ame dirlo, se ci sono stati dei ritardi, se ancoraoggi si fa fatica magari a garantire a tutti ipresidi per la sicurezza personale per lavorarein condizioni di tranquillità: le mascherine, iguanti Ci sarà un tempo in cui saranno verificatele responsabilità, oggi però dobbiamo chiederescusa, se lavorano in quelle condizioni.

E forse dobbiamo anche chiedere scusase oggi, il 25 marzo, per la prima volta,autorevoli esponenti del Comitato tecnico-

scientifico riconoscono che anche ai medici eagli infermieri dobbiamo fare le verifiche, itamponi, per vedere se stanno bene. Per questonon basta ringraziare i medici, ma dobbiamocercare di stare loro vicini con atti concreti; enoi, come gruppo di Italia Viva, proponiamouna cosa molto piccola: di equiparare i medicie gli infermieri che purtroppo ci hanno lasciato,che non torneranno alle loro case, che muoionoper il Coronavirus in questi giorni, in tutto, allevittime del dovere, perché stanno morendo pergarantire a noi la salute, per mantenere fede alloro giuramento di difesa della vita, ed è giustoche ci sia questo piccolo riconoscimento, chenon cambierà la vita alle loro famiglie, ma cheè segno che il nostro Stato non li dimentica,non dimentica quello che hanno fatto per noi, alpari degli uomini e delle donne che muoiono indivisa nell’adempimento del dovere (Applausidei deputati del gruppo Italia Viva).

Oggi, Presidente, dobbiamo dare risposte aimilioni di italiani che, in modo molto serioe molto responsabile, stanno rispettando leregole, sono nelle loro case, magari ci stannoguardando o ascoltando in questo momento.Hanno bisogno di risposte concrete, perché nonsanno quando i figli torneranno a scuola, se lafabbrica in cui lavorano riaprirà e lo dobbiamofare noi, Presidente, perché non ci giudicheràla storia, secondo me, tra un anno o diecianni, ci giudicano già loro e ci giudicheranno inostri amici, i nostri parenti, già stasera, quandotorneremo a casa, perché hanno bisogno dirisposte concrete.

Io lo so, Presidente, che abbiamo di fronteuna sfida che è inedita, che è incredibile,purtroppo, e capisco umanamente anche lacomplessità, la fatica che affronta lei, tutto ilGoverno, e anche il senso di responsabilità,però, questa responsabilità, Presidente, pesameno se è condivisa, perché un uomo solonon funziona mai e non basta mai, tanto menoadesso. E noi ci siamo, ci siamo per fare lanostra parte, perché sosteniamo il Governoe io credo, lo abbiamo sentito, che ci sianoanche le opposizioni, che sono all’opposizionedel Governo, ma stanno dalla parte degli

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italiani sicuramente. Io credo che dobbiamolavorare insieme, collaborare, che non vuol direubbidire, vuol dire poter portare delle proposte,delle idee, anche fare delle critiche, che devonoessere accettate per provare a fare meglio,insieme. Degli errori ci sono stati, cerchiamodi evitare di ripeterli. Io non credo che aiutiil moltiplicarsi continuo di provvedimenti delGoverno, delle regioni, dei comuni, che spessosono contraddittori tra di loro; io non so sela riforma costituzionale avrebbe risolto deltutto questo problema, ma è andata come èandata; oggi, cerchiamo di collaborare con itanti sindaci, con i presidenti di regione, diqualunque colore politico, che stanno facendoil proprio lavoro e anche a loro chiediamo losforzo di togliersi, tutti, la maglia del partito e,a tutti, di indossare la maglia dell’Italia che èquella con cui giochiamo tutti, oggi, in questomomento, per i nostri concittadini.

E abbiamo bisogno, anche, di unacomunicazione più chiara, Presidente; che ilGoverno ci comunichi, quando ha deciso,quello che vuole fare in modo univoco e chelo faccia, magari, nelle sedi opportune. Io lodico sinceramente, meglio una volta in più inParlamento che una diretta su Facebook o conaltri canali, perché si moltiplica la confusioneper i cittadini che ci chiamano costantemente,i sindaci, i piccoli imprenditori, per saperecome si interpretano le norme, cosa possonofare, cosa devono fare, per esempio, quandosono contagiati e non possono essere ricoveratiin ospedale o hanno in casa una personacontagiata da accudire. Abbiamo bisogno dirisposte chiare e per questo, come Italia Viva,abbiamo chiesto che la Commissione affarisociali sia permanentemente convocata, perchéci sia questo scambio di informazioni traParlamento e Governo, a favore dei cittadini.

Oggi, noi abbiamo un compito importante,tutti noi, quello di immaginare il futuro; noi nonsappiamo quando finirà l’emergenza sanitaria,ci auguriamo che sia il primo possibile, ma nonsappiamo quando sarà, sappiamo però che finiràe dobbiamo essere preparati per quel giorno adavere delle risposte in grado di affrontare la

crisi economica; sicuramente, occorrono dellerisposte a livello europeo e lo dico oggi chericorre l’anniversario della firma dei Trattati,proprio a Roma, che hanno istituito la Comunitàeconomica europea; abbiamo bisogno di piùEuropa, non di meno Europa, anche oggi; certo,un’Europa solidale, non quella che blocca lemascherine ai confini di Visegrad. Però, oggi,senza l’Europa, saremmo più in difficoltà; dasoli non saremmo in grado di affrontare questacrisi. Abbiamo bisogno di più Europa, abbiamobisogno però anche che il nostro Paese diadelle risposte, a cominciare dal grande piano“Italia Shock” per sbloccare le opere pubblicheferme, per cercare di riaprire i cantieri quandosarà possibile farlo, perché è l’unico modo perevitare il tracollo economico del nostro Paese.E abbiamo bisogno, da subito, di alleggerire leregole per i sindaci, perché possano non solosanificare le nostre strade, ma anche rimetterlea posto.

Abbiamo bisogno di alleggerire il peso dellaburocrazia se vogliamo ripartire davvero, enoi, Presidente, siamo a fianco del Governo,sicuramente siamo d’accordo col Governo neldire che nessuno deve rimanere senza lavoro.Benissimo la cassa integrazione, sono statestanziate risorse importanti nel decreto-leggeche stiamo discutendo, bene che quelle risorsearrivino il prima possibile, in modo semplice,magari con le stesse regole in tutta Italia, perònon possiamo dimenticarci che dire che nessunoresta senza lavoro, significa che non ci sonolavoratori “di serie A” e lavoratori “di serieB”, esistono i dipendenti, ma esistono anchei lavoratori autonomi da tutelare e sappiamo,l’ha detto anche lei, Presidente, che questoprimo provvedimento non è sufficiente perdare risposta alle tante partite IVA del nostroPaese e glielo dico da avvocato che ha lafortuna di poter sedere in quest’Aula e di poterrappresentare anche tanti che sono fuori, lodico a un collega, noi sappiamo benissimoquanti professionisti sono in difficoltà, nonsolo avvocati, chiaramente: dentisti, ingegneri,geometri, perché gli uffici sono chiusi, glistudi sono chiusi, i tribunali sono chiusi, ma

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a fine mese l’affitto va pagato, i dipendentivanno pagati. In questi anni non abbiamoaccumulato ricchezza per vivere di rendita,spesso abbiamo accumulato mutui da restituire,prestiti da restituire e, allora, prima che siatroppo tardi, pensiamo alle tante partite IVA,a tanti lavoratori autonomi che oggi sono indifficoltà, dagli ambulanti dei mercati rionaliagli imprenditori agricoli; possiamo fare di piùe meglio, insieme.

PRESIDENTE. Concluda.

MARIA ELENA BOSCHI (IV). Concludo,Presidente, ricordando che oggi tante personevivono anche in condizioni di fragilità e disolitudine nelle proprie case, soprattutto glianziani, con la paura di fronte a loro el’impossibilità di utilizzare i social networkperché non è il loro mondo. Allora, pensiamoa un numero verde nazionale che possa essereanche un supporto psicologico, un sostegnoper le tante persone che oggi si sentono solee spaventate nelle proprie case, sostenendo ilTerzo settore, il volontariato, che sta facendosforzi straordinari, sacrifici straordinari, pergarantire comunque i servizi anche in questomomento.

Io sono convinta che il nostro Paese ce lafarà, lo ha sempre dimostrato nella propriastoria, è sempre stato capace di rialzarsiin qualunque momento e sono d’accordocon la poetessa quando dice che: “Noi nonconosciamo mai la nostra altezza finché nonsiamo chiamati ad alzarci. E se siamo fedeli alnostro compito arriva al cielo la nostra statura”.Io sono convinta che gli italiani siano all’altezzadel loro compito, siano in grado di rialzarsie di ripartire, spetta a noi, tutti, che siamoin quest’Aula essere all’altezza degli italianiche rappresentiamo. Questo è il nostro compito(Applausi dei deputati del gruppo Italia Viva edi deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare ildeputato Fornaro. Ne ha facoltà.

FEDERICO FORNARO (LEU). Grazie,signor Presidente. Presidente del Consiglio,lo hanno già fatto i colleghi che mi hannopreceduto, ma credo che mai come in questomomento sia necessario ripetere, ripetere ungrazie dal più profondo del cuore a tutti glioperatori, i medici, gli infermieri, gli OSS,i volontari, la Protezione civile, i militari,le Forze dell’ordine, i vigili urbani chesono impegnati in prima linea, ma, a volte,lasciatemi ricordare anche quelli che spessodimentichiamo e sono quelli che fanno i lavoripiù umili, le pulizie, perché senza ambientipuliti non si può evidentemente operare insicurezza.

Vorrei anche unirmi al cordoglio, profondo,e alla vicinanza con le famiglie degli scomparsie credo che la notizia di oggi che i vescoviitaliani, il 27 di marzo, venerdì, andrannosoli, nel cimitero della loro sede della diocesi,per pregare per i morti che sono statilasciati isolati da ogni conforto, parli più ditante parole del dramma che quelle famigliehanno vissuto e di quel dramma che hannovissuto quelli che oggi non ci sono più.Però, lasciatemi anche ringraziare i cittadinie le cittadine italiane, perché al netto diuna piccolissima, esigua minoranza, stannodimostrando uno straordinario senso civico,nonostante attraverso i social, in maniera quasiscientifica e quotidiana, attraverso bufale estrani video, si cerchi di inquinare, si cerchidi determinare un clima di inciviltà, in questoPaese (Applausi dei deputati del gruppo Liberie Uguali).

E lo dico nella sede del Parlamento: stiamoattenti, perché alcuni video sottilmente hannocontenuti che possono determinare tentatividi sovversione dell’ordine costituito. Vede,Presidente del Consiglio, noi siamo dalla vostraparte, dalla parte dei Ministri più impegnatiin prima fila e credo che oggi si debba direche noi condividiamo le scelte di fondo alnetto degli errori che ci sono stati, perchési è tutti operato, primi voi, in un territorioassolutamente inesplorato ed è l’approvazionedi una linea che ha visto sostanzialmente come

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guida il principio di limitare, mitigare e attuareun criterio di massima precauzione. Vorrei chequalcuno dicesse qui se questa è stata unalinea sbagliata. Possiamo discutere sui tempi,sulle modalità ma alla fine non si poteva farealtro che limitare, cercare di mitigare gli effettisul Servizio sanitario nazionale e adottare unprincipio di massima precauzione. Dopodiché èvero che ci sarà tempo per verificare perché, senoi analizziamo con serenità al di là dei coloripolitici che è l’ultima cosa che mi interessa inquesto momento, ci sono differenze profondeda regione a regione negli indicatori e ciò vorràdire qualcosa e credo che debba servirci ancheper il futuro. Inoltre è chiaro ed evidente cheil Paese era impreparato: è mancata e mancaancora fino in fondo una cultura dell’emergenzasanitaria che non avevamo mai vissuto; mentreviceversa oggi noi abbiamo per esempio unacultura della Protezione civile per gli eventimeteorologici avversi perché abbiamo imparatotutti ognuno per la sua parte sopra la propriapelle come si fa cultura e come cresce a tuttii livelli quella cultura. È chiaro quindi che c’èun tema di tutela della salute. Si può e si devefare di più: attuare probabilmente anche unaserie di correttivi perché ritengo che rilanciaree rafforzare, accanto allo sforzo sugli ospedali,anche la medicina territoriale e controllaremeglio i focolai che in realtà risiedonofondamentalmente spesso nelle famiglie ritengoche sia un elemento che può aiutare a ridurregli effetti disastrosi del Coronavirus. Lei hadetto che il “decreto Cura Italia” è un primopasso, ne prendiamo atto e crediamo che ciòsia giusto nei confronti del Parlamento e ciaspettiamo che ci sia quindi la possibilità anchedi poter apportare nel passaggio parlamentarealcuni miglioramenti e attendiamo il decreto,di aprile di cui lei stesso ha parlato, sapendobenissimo che tra il 1° e il 30 aprile nonci sono trenta giorni ma in questa fase c’èun mondo di differenza e quindi prima arrivaquesto secondo decreto e meglio è. Da questopunto di vista vorrei anche sul tema delleimprese sfatare alcuni miti negativi: nessunoha in odio le imprese, però deve essere chiaro

che all’interno della stessa Costituzione c’èla salvaguardia e il rispetto della libertà diimpresa ma viene prima per noi il principio ditutela della salute ed è questa la ragione perla quale noi abbiamo appreso ed esprimiamoapprezzamento per l’accordo che oggi è statotrovato insieme alle organizzazioni sindacaliper definire meglio le imprese essenziali perchési può lavorare, si deve lavorare, perchéci sono servizi essenziali che servono allacomunità ma chi in questo momento lo fadeve essere messo in condizione di farloin assoluta sicurezza e soprattutto le attivitàche non sono essenziali devono essere chiusenell’interesse di tutti. Allo stesso modo, con lastessa forza, noi crediamo che sia necessarioin questa fase difficile non lasciare indietronessuno siano essi lavoratori dipendenti atempo indeterminato, a tempo determinato,precari, stagionali, lavoratori autonomi. Credoche da questo punto di vista tutto il mondo dellavoro deve essere per quanto possibile messoin sicurezza con uno sforzo assolutamentestraordinario.

E da questo punto di vista non possiamo nonguardare, conoscendo le difficoltà, conoscendoi conti nostri, a cosa sta capitando in Europa.Su questo noi vorremmo dirle con chiarezzache noi diamo pieno sostegno all’iniziativadel Governo italiano in queste ore ai tavolieuropei affinché si possano trovare soluzionidi sostegno solidaristico agli sforzi degli Statinazionali per contrastare gli effetti economiciprodotti dal Coronavirus. Gli interventi disostegno soggetti a condizioni, come quelloprospettato dalla lettera di Centeno al ConsiglioUE non più tardi di oggi, invece, in unoscenario di emergenza totale come quello chestiamo vivendo, crediamo siano inaccettabilie dimostrano come in molti Stati europei, introppi Stati europei, guarda caso molti deiquali retti da Governi chiaramente improntatia una difesa dell’interesse nazionale in chiavesovranista, non c’è comprensione del rischioche stiamo vivendo e soprattutto non c’ècomprensione del rischio che, seguendo questelogiche egoistiche, l’Europa sia destinata ad

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implodere con scenari devastanti per la tenutadella coesione sociale dell’intero vecchiocontinente. Abbiamo salutato con favore unasvolta di alcuni giorni fa nelle politiche europee:bene i 750 miliardi messi sul tavolo dalla BCE;bene il superamento del Patto di Stabilità manon basta. L’Europa è a un bivio: si sta insieme,si fa unità europea proprio perché nei momentidi difficoltà tu devi sentire chi è vicino a tenon come un nemico o un avversario ma unapersona che insieme ti aiuta ad uscire. Infatti ilrischio di ritorno alle piccole patrie, ai cavallidi Frisia ai confini è molto più vicino di quelloche noi oggi stiamo pensando. Io credo che iltempo…

PRESIDENTE. La invito a concludere.

FEDERICO FORNARO (LEU). Mi avvioalla conclusione, signor Presidente. Il tempoalla fine sarà galantuomo e, quindi, gli italianivedranno chi in queste settimane difficili ecomplesse, al di là del giudizio della storia,si è impegnato per cercare di portare ilPaese fuori da questi terre inesplorate, hacercato di portarlo fuori al meglio possibilee chi invece, anche in questa emergenza, hacontinuato una campagna elettorale permanenteche francamente ogni giorno che passa stridecon l’umore e con la necessità di dare certezzealla nostra gente. Guardate noi possiamo, anzidobbiamo farcela ma possiamo uscire dallacrisi e da questo terreno inesplorato soltanto selo faremo insieme, tutti insieme con un’unitàpolitica nel rispetto delle diverse posizioni, conuna responsabilità istituzionale che veda Statoe regioni non in una posizione di conflittualitàma uniti insieme per dare risposte, evitandopolemiche, evitando quella sorta di più unoche ingenera a sua volta insicurezza. C’èun’unica osservazione - me lo consentirà - con la lealtà che credo le abbiamo sempredimostrato, signor Presidente del Consiglio: èl’invito a noi stessi ma che ci permettiamodi rivolgere a lei di mai dimenticare chela comunicazione, assolutamente importantesempre e a maggior ragione in momenti di crisi,

è e deve rimanere però un mezzo e non puòmai diventare un fine. Ne possiamo uscire - lo dicevo prima - dobbiamo farcela tuttiinsieme perché solo insieme possiamo vincerequesta battaglia e alla fine uscire ancor piùforti con spirito di solidarietà e forse con unadiversa visione del mondo e della natura che cista intorno (Applausi dei deputati del gruppoLiberi e Uguali e di deputati del gruppo PartitoDemocratico).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare ildeputato Lupi. Ne ha facoltà.

MAURIZIO LUPI (M-NI-USEI-C!-AC). Grazie,signor Presidente. Signor Presidente delConsiglio, mi permetta prima una battutaproprio perché questo è il Parlamento. Il collegaFornaro, secondo me, ha fatto un errore amettere - lo stanno facendo forse anche alcunisindacati - in contrapposizione proprio in questomomento drammatico la difesa della tutela dellasalute e la difesa del lavoro.

Come stiamo vedendo, si muoredrammaticamente di Coronavirus ma dobbiamosempre ricordarci che si può morire di fame,si può morire di povertà e il lavoro lodanno le imprese. Quindi: non fare maiquesta contrapposizione (Applausi dei deputatidel gruppo Misto-Noi con l’Italia-USEI e dideputati del gruppo Lega-Salvini Premier)proprio perché senza alcuno spirito polemicostiamo lavorando insieme.

Signor Presidente del Consiglio, io sonomolto contento di vederla qui, in Parlamento,nel luogo della democrazia, delle istituzionidove ci si confronta, ci si corregge e cisi critica, anche. Lo abbiamo chiesto conforza, noi come opposizioni, che il Parlamentodimostrasse proprio in questo momento lasua funzione. È nelle emergenze che si vedeciò che è essenziale e mai come in questomomento noi sappiamo che la democrazia ele istituzioni sono essenziali. Sa perché? Peruna semplice cosa: qui è il luogo dove siportano - e lo abbiamo ascoltato anche oggi - la voce, le esigenze e le domande della

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nostra gente, dei nostri imprenditori e dellenostre famiglie, e per lavorare insieme, percollaborare insieme anche nella distinzione deiruoli, Governo, maggioranza e opposizione, c’èbisogno innanzitutto di ascoltare questa voce.

E, allora, la prima testimonianza vienedrammaticamente - lo dico con dolore - da un’agenzia delle 17,17: la trentunesimavittima tra i nostri medici, la dottoressaVincenza Amato della provincia di Bergamo.Contemporaneamente, sempre da questomondo, c’è un dato incredibile - e ce lo siamodetti anche l’altra sera - che è la generosità:8 mila medici hanno risposto all’appellodel Governo. Vogliono entrare nella taskforce volontari per combattere questa guerra.Ma contemporaneamente tutti noi abbiamoricevuto - l’hanno detto anche gli altri colleghi - messaggi e grida di disperazione da partedei medici che ci dicono: “Dateci mascherine,strumenti di protezione adeguati, fateci iltampone”. Non è accettabile - e non è unacritica: è la coscienza di quello che stiamovivendo - che dopo 32 giorni non abbianoancora questi strumenti. La responsabilità è ditutti, ma questo non è accettabile. Mettiamoli incondizioni di poter dare il loro contributo senzacondannarli a un contagio certo.

La seconda testimonianza viene da unpiccolo imprenditore della nostra terra, dellaBrianza. Fa più di due milioni di fatturato eci dice: “Caro Maurizio, è un momentaccio.Non ci sono lamentele, è un fatto grave eimprevedibile. Vediamo che ci sono programmidi aiuto. La mia azienda sta soffrendoeconomicamente, però un futuro di lavoro c’è.Oggi con la famiglia abbiamo messo insiemetutti i mobili che avevamo e li abbiamo speditiin America. Ora, però, occorre denaro perreggere. Noi siamo solo capaci di lavorare eanche bene, tu lo sai. Non ci destreggiamonella burocrazia. Aiutateci a capire come fareper ottenere queste risorse non per aiutarci maper permetterci di continuare a sopravvivere”.Ecco, la questione è quando noi diciamo cheil “decreto cura Italia” (il nome è stato un po’infelice) è una strada giusta ma non è adeguato

è proprio per questo: non è adeguato vuol direche non sono sufficienti le risorse che si sonomesse in essere e non è sufficiente la plateache abbiamo coinvolto. Non abbiamo avutola capacità di dare risposta effettivamente aisoggetti che ne avevano bisogno, cioè piccolee medie imprese, imprenditori e professionisti.Quindi, dobbiamo andare in questa direzione.

Infine, mi piacerebbe in questi ultimi secondiringraziare le scuole. Ci sarebbe anche un’altrabellissima lettera ricevuta da una mammache ringrazia i loro insegnanti per il lavoroche stanno facendo di scuola on-line. Ecco,noi dobbiamo ricordare che l’educazione,l’istruzione e la cultura sono gli strumenticon cui ognuno di noi può combattere questaemergenza e dobbiamo farlo. Un grazie - evedo qui anche il Ministro dell’Interno - agliitaliani che stanno rispettando le restrizioni chegli abbiamo dato. Il 96 per cento degli italianirispetta le restrizioni. Tutti gli italiani le stannorispettando. Stiamo chiedendo limiti alla lorolibertà, gli stiamo chiedendo sacrifici…

PRESIDENTE. Concluda.

MAURIZIO LUPI (M-NI-USEI-C!-AC). …magari vivendo - e concludo - in 60-70 metriquadri.

Un grazie alla generosità dei nostriconcittadini e fra tutti - e concludo - permettetemi di ringraziare un particolarecittadino italiano, un sacerdote di 72 anni,don Giuseppe Berardelli, della provincia diBergamo. Si è ammalato e i suoi parrocchianigli hanno regalato un respiratore. Lui l’harifiutato e ha detto: “Datelo a un giovane chene ha bisogno”. È morto per questo sacrificio(Applausi). Ecco, questa è l’Italia, e concludoe la ringrazio anche della cortesia, signorPresidente. L’Italia è fatta di gente così.

Pensiamo a loro, pensiamo a loro, pensatea loro quando facciamo e fate i vostridecreti, quando entriamo pesantemente nellalimitazione delle loro libertà e sappiamo - everamente concludo - che dovremmo restituirepiù libertà, meno burocrazia, più società, più

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impresa, più Stato efficiente, più benessere e lodovremmo fare insieme. Ecco, ci voleva qui inquesto Parlamento, signor Presidente, l’appelloa lavorare insieme e non solo in un talk show oin una diretta su Facebook.

PRESIDENTE. Concluda.

MAURIZIO LUPI (M-NI-USEI-C!-AC). Questoè il lavoro che dobbiamo fare insieme,collaborando, criticando e costruendo. Questaè la nostra disponibilità (Applausi dei deputatidel gruppo Misto-Noi con l’Italia-USEI-Cambiamo!-Alleanza di Centro e di deputatidei gruppi Lega-Salvini Premier e Fratellid’Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare ildeputato Magi. Ne ha facoltà.

RICCARDO MAGI (MISTO-CD-RI-+E).  Grazie, Presidente. Presidente del Consiglio,Ministri, onorevoli colleghi, esattamente unmese fa, quando il Governo ha riferito l’ultimavolta in quest’Aula sull’emergenza sanitaria, sidibatteva, tra l’altro, dell’utilità o meno dellemascherine. I giornali e i quotidiani titolavano:“Riapriamo Milano” e il Ministro della Salute,come tutti noi, era seduto a pochi centimetri daicolleghi. Sembra un secolo fa ed era, in realtà,trascorso già un mese dalla dichiarazione dellostato di emergenza, come lei ha ricordato questasera. Ci sono state da parte di tutti incertezzee contraddizioni in parte comprensibili e inparte meno. Non ci interessano le polemichesterili e ci sarà, magari con tempi più adeguati,l’occasione di discutere e di avanzare propostein occasione dell’esame dei provvedimenti delGoverno. Oggi noi chiediamo, innanzitutto alPresidente Fico e a lei, che il Parlamentosia coinvolto costantemente e puntualmentesu tutti gli atti che saranno presi di qui inavanti e poniamo due questioni all’attenzionesua e del Paese. In queste ore circa 300scienziati e ricercatori italiani hanno rivolto alGoverno un appello per un piano nazionale anti-contagio che metta in rete e sappia utilizzare

le migliori risorse e competenze disponibiliper garantire test periodici alle categorie piùesposte, isolando e anticipando così il virus.Solo così il sacrificio di vite umane, quellodegli operatori sanitari in prima linea, quellodi 60 milioni di italiani chiusi in casa, saràservito a diluire l’impatto sul sistema sanitarioe a consentire al Paese di avere una strategia diuscita dall’emergenza. Cosa si aspetta? Questoapproccio, anziché la rincorsa a provvedimentisempre più genericamente repressivi, è, a nostroavviso, quello giusto.

Il sovranismo è egoismo. Non ci si puòlamentare dell’egoismo degli altri Paesi efare i sovranisti e, permettetemi colleghi, ilsovranismo sanitario nazionale o regionaleè forse la forma più patetica e più oscenadell’inadeguatezza del chiudersi nella sovranitànazionale o regionale di fronte ai grandi rischidel nostro tempo. Non serve – consentitemi,Presidente del Consiglio e Ministri - non servealimentare la fascinazione verso la suppostagenerosità di regimi totalitari o autoritaricome in queste ore da qualche parte staavvenendo. Serve una maggiore integrazioneeuropea fiscale, economica e politica effettiva.Serve un’Europa federale. Ora o mai più(Applausi dei deputati del gruppo Misto-CentroDemocratico-Radicali Italiani-+Europa e dideputati del gruppo Partito Democratico)!

PRESIDENTE. È così esaurita l’informativaurgente del Presidente del Consiglio deiministri.

Calendario dei lavori dell’Assembleaper il mese di aprile 2020.

PRESIDENTE. Comunico che, a seguitodella riunione della Conferenza dei presidentidi Gruppo che ha avuto luogo nella giornatadi ieri e delle ulteriori interlocuzioni con ipresidenti dei Gruppi parlamentari che sonointercorse in data odierna, è stato convenutoil seguente calendario dei lavori per il periodo31 marzo - 30 aprile, nel quale, oltre all’esamedi progetti di legge indifferibili e urgenti, è

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previsto lo svolgimento di interrogazioni arisposta immediata ed interpellanze urgenti,ai fini del mantenimento di una costanteinterlocuzione della Camera dei deputati conil Governo sull’emergenza COVID-19, daperseguire anche attraverso lo svolgimento diinformative urgenti del Governo:

Martedì 31 marzo(ore 10 e pomeridiana, con inizio delle

dichiarazioni di voto finale alle ore 13.30 evotazione finale per appello nominale a partiredalle ore 14.45)

Esame del disegno di legge n. 2423 - Conversione in legge, con modificazioni, deldecreto-legge 5 febbraio 2020, n. 3, recantemisure urgenti per la riduzione della pressionefiscale sul lavoro dipendente (approvato dalSenato – scadenza: 5 aprile 2020)

Mercoledì 1° aprile(ore 15)Svolgimento di interrogazioni a risposta

immediataGiovedì 2 aprile(ore 14)Svolgimento di interpellanze urgentiMercoledì 8 aprile(ore 15)Svolgimento di interrogazioni a risposta

immediataGiovedì 9 aprile(ore 14)Svolgimento di interpellanze urgentiMercoledì 15 aprile(ore 10)Discussione sulle linee generali del disegno

di legge n. 2434 - Conversione in legge deldecreto-legge 11 marzo 2020, n. 16, recantedisposizioni urgenti per l'organizzazione e losvolgimento dei Giochi olimpici e paralimpiciinvernali Milano Cortina 2026 e delle finaliATP Torino 2021-2025, nonché in materiadi divieto di pubblicizzazione parassitaria (dainviare al Senato – scadenza: 12 maggio 2020)

Mercoledì 15 aprile(ore 15)Svolgimento di interrogazioni a risposta

immediata

Mercoledì 15 aprile(ore 16, con eventuale prosecuzione nella

giornata di giovedì 16)Seguito dell’esame del disegno di legge n.

2434 - Conversione in legge del decreto-legge11 marzo 2020, n. 16, recante disposizioniurgenti per l'organizzazione e lo svolgimentodei Giochi olimpici e paralimpici invernaliMilano Cortina 2026 e delle finali ATP Torino2021-2025, nonché in materia di divieto dipubblicizzazione parassitaria (da inviare alSenato – scadenza: 12 maggio 2020)

Giovedì 16 aprile(ore 14)Svolgimento di interpellanze urgentiSettimana da lunedì 20 a venerdì 24 aprileSarà esaminato - secondo modalità da

stabilire - il disegno di legge S. 1766 - Conversione in legge del decreto-legge17 marzo 2020, n. 18, recante misure dipotenziamento del Servizio sanitario nazionalee di sostegno economico per famiglie,lavoratori e imprese connesse all'emergenzaepidemiologica da COVID-19 (ove trasmessodal Senato – da approvare entro il 30 aprile2020)

Mercoledì 22 aprile(ore 15)Svolgimento di interrogazioni a risposta

immediataGiovedì 23 aprile(ore 14)Svolgimento di interpellanze urgentiSettimana da lunedì 27 a giovedì 30 aprileSarà esaminato - secondo modalità da

stabilire - il decreto-legge sulle ulteriori misuredi contenimento del COVID 19 (in corso dipresentazione - da inviare al Senato)

Mercoledì 29 aprile(ore 15)Svolgimento di interrogazioni a risposta

immediataGiovedì 30 aprile(ore 14)Svolgimento di interpellanze urgentiL’attività delle Commissioni e degli altri

organi parlamentari sarà dedicata all’esame

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degli atti indifferibili e urgenti. In particolare,l’esame dei progetti di legge riguarderàgli argomenti iscritti nel calendario deilavori dell’Assemblea o quelli eventualmenteassegnati in sede legislativa. Ai fini delmantenimento di una costante interlocuzionecon il Governo sull’emergenza COVID-19,presso le Commissioni potranno avere luogoaudizioni dei Ministri di settore in relazionealle diverse tematiche connesse all’emergenzastessa.

Il termine per la presentazione degli ordinidel giorno riferiti al decreto-legge n. 3 del 2020sulla riduzione del cuneo fiscale è fissato alunedì 30 marzo, alle ore 14.

Il termine per la presentazione delleinterrogazioni a risposta immediata resta fermoalle ore 12 del martedì.

Nel periodo 31 marzo – 30 aprile, il termineper la presentazione delle interpellanze urgentiè anticipato alle ore 14 del martedì.

Interventi di fine seduta.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare ildeputato Sgarbi. Ne ha facoltà.

VITTORIO SGARBI (M-NI-USEI-C!-AC). Inrisposta alla necessità etica di ricordare AlbertoArbasino e l’onorevole Carlo Casini, devocomunicarle io che, nel frattempo, è mortoun altro deputato, che fu Vicepresidente,l’onorevole Acquarone. Lasceremo le loromorti nel silenzio o è previsto che possiamoricordare la loro militanza come politici?

PRESIDENTE. Prego, prego.

VITTORIO SGARBI (M-NI-USEI-C!-AC). DiAcquarone ricorderò il grande equilibrio e lamisura, ma è persona che non ha avuto rapporticon me, forse qualcuno dei parlamentari di piùanziano servizio lo ha conosciuto. Per quelloche mi riguarda, invece, ho conosciuto benee ho avuto una stretta amicizia con AlbertoArbasino e un rapporto di confidenza politicacon Carlo Casini. Voglio ricordare soprattutto

ai deputati dei Cinque Stelle che Carlo Casini èstato il più sensibile a un tema che oggi è moltocaldo per tutti, che è il tema della vita, fino alrischio di apparire nel suo cattolicesimo perfinofanatico; ma, contemporaneamente, è stato ilrelatore per la legge che ha abolito l’immunitàparlamentare. Voglio ricordare che l’immunitàparlamentare non c’è più, nonostante chevoci diverse legate all’area politica che horicordato la evochino. Esiste l’insindacabilitàattraverso una serie di emendamenti all’articolo68 che erano stati discussi in quest’Aulacon molta determinazione ed essendo iosul fronte opposto, insieme a soltanto altriquattro deputati, per abolire completamentel’immunità. Fui l’unico a volerla conservare,così come indicava il gruppo dei costituenti, maCarlo Casini è stato in buona fede, in convintaintenzione, il titolare, il relatore della norma cheha ridotto quella immunità a insindacabilità. Peril resto è stato un uomo buono, un cattolicointegrale e non integralista, un uomo capace dicredere a valori molto intensi; ed io l’ho avutovicino nell’ultima occasione pubblica sua cheè stata la questione che ha investito la giovaneEluana, quando una parte di laici, e io sononaturalmente laico, ha ritenuto di ritenere laposizione del padre corretta. Io, invece, credoche, per chi crede in Dio, un miracolo puòaccadere sempre, nonostante che le chiese sianochiuse e sia chiusa anche Lourdes, ma perchi crede nella scienza, e la scienza non deveessere vista come separata da Dio anche per chicrede, aspettare poteva consentire di trovare unasoluzione anche a quella malattia.

Questo posso dire del rapporto che ho avutocon Carlo Casini e della sua integrità. Perquello che riguarda, invece, Alberto Arbasino, èsemplicemente stato uno dei più grandi scrittoriitaliani.

Insieme a Leonardo Sciascia è statoparlamentare, come è stato parlamentare nelParlamento europeo Moravia, e quindi è unsegnale importante di uomini di cultura chehanno ritenuto che politica e cultura nondebbano essere separati. Trovo abbastanzainquietante chi per disprezzo del Parlamento

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Atti Parlamentari — 65 — Camera dei DeputatiXVIII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DI MERCOLEDÌ 25 MARZO 2020 — N. 319

mi chiama “professore” e non “onorevole”,come se fosse un’offesa. Ritengo che quelliche hanno accettato di stare nel Parlamento,venendo dalla letteratura, dalla cultura, dallascienza, e in particolare ho ricordato i nomi,ma si può aggiungere ad essi Natalia Ginzburg,Gina Lagorio e altri che furono nostri colleghi,ma Arbasino è stato un testimone del suo tempo,magari scettico rispetto alla possibilità che ilParlamento può dare a uno scrittore, ma èimportante che una parte della sua vita l’abbiasvolta in quest’Aula. Quindi, il mio pensieroa lui per i suoi Fratelli d’Italia, il suo libropiù importante si chiama Fratelli d’Italia, senzaun rapporto stretto con l’attuale partito, lui eraun repubblicano legato al Ministro Visentini, einsieme a lui, tra le persone più lucide, vorreiricordare Leonardo Sciascia, i due intellettualidi più aperte vedute che siano stati in questoParlamento. Onore ad Alberto Arbasino, grandescrittore lombardo (Applausi).

Ordine del giorno della prossima seduta.

PRESIDENTE. Comunico l'ordine delgiorno della prossima seduta.

Martedì 31 marzo 2020 - Ore 10

1. Discussione del disegno di legge:

S. 1698 - Conversione in legge, conmodificazioni, del decreto-legge 5 febbraio2020, n. 3, recante misure urgenti per lariduzione della pressione fiscale sul lavorodipendente (Approvato dal Senato). (C. 2423)

— Relatore: TRANO.

La seduta termina alle 20,35.

IL CONSIGLIERE CAPODEL SERVIZIO RESOCONTI

ESTENSORE DEL PROCESSO VERBALE

Dott. Renzo Dickmann

Licenziato per la stampa alle 21,45.

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PAGINA BIANCA

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Stabilimenti TipograficiCarlo Colombo S. p. A.

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