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Atti Parlamentari – I – Camera dei Deputati XVIII LEGISLATURA DISCUSSIONI SEDUTA DI MERCOLEDÌ 30 OTTOBRE 2019 RESOCONTO STENOGRAFICO 249 SEDUTA DI MERCOLEDÌ 30 OTTOBRE 2019 PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ROBERTO FICO INDI DELLA VICEPRESIDENTE MARIA ROSARIA CARFAGNA I N D I C E RESOCONTO STENOGRAFICO .................... 1 - 68 Interrogazioni a risposta immediata (Svolgimento)......... 1 PRESIDENTE..................................................... 1 (Iniziative di competenza volte a sostenere l’internazionalizzazione delle imprese italiane, con particolare riferimento al Mezzogiorno n. 3- 01067).............................................................. 1 PRESIDENTE.............................................. 1, 2, 3 DI MAIO Luigi, Ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale.................................... 2 DI STASIO Iolanda (M5S)......................................3 SURIANO Simona (M5S)...................................... 1 (Intendimenti del Governo in ordine alla prevista scadenza del Memorandum di intesa Italia-Libia in materia di contrasto all'immigrazione illegale e al traffico di esseri umani – n. 3 -01068)............................................................. 3 N.B. Il RESOCONTO SOMMARIO è disponibile on line già nel corso della seduta, alla pagina “Resoconti” del sito della Camera dei deputati. Il Resoconto Sommario è corredato di collegamenti ipertestuali verso il Resoconto Stenografico (Vedi RS) ed ai documenti di seduta (Vedi All. A). I documenti esaminati nel corso della seduta e le comunicazioni all’Assemblea non lette in aula sono pubblicati nell’Allegato A. Gli atti di controllo e di indirizzo presentati e le risposte scritte alle interrogazioni sono pubblicati nell’Allegato B. N.B. MOVIMENTO 5 STELLE: M5S; LEGA - SALVINI PREMIER: LEGA; FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE: FI; PARTITO DEMOCRATICO: PD; FRATELLI D'ITALIA: FDI; ITALIA VIVA: IV; LIBERI E UGUALI: LEU; MISTO: MISTO; MISTO-CAMBIAMO!-10 VOLTE MEGLIO: MISTO-C10VM; MISTO-MINORANZE LINGUISTICHE: MISTO-MIN.LING.; MISTO-NOI CON L'ITALIA-USEI: MISTO- NCI-USEI; MISTO-+EUROPA-CENTRO DEMOCRATICO: MISTO-+E-CD; MISTO-MAIE - MOVIMENTO ASSOCIATIVO ITALIANI ALL'ESTERO: MISTO-MAIE.

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Atti Parlamentari – I – Camera dei DeputatiXVIII LEGISLATURA – DISCUSSIONI – SEDUTA DI MERCOLEDÌ 30 OTTOBRE 2019

RESOCONTO STENOGRAFICO

249

SEDUTA DI MERCOLEDÌ 30 OTTOBRE 2019

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ROBERTO FICO

INDI

DELLA VICEPRESIDENTE MARIA ROSARIA CARFAGNA

I N D I C E

RESOCONTO STENOGRAFICO .................... 1 - 68

Interrogazioni a risposta immediata (Svolgimento)......... 1

PRESIDENTE.....................................................1(Iniziative di competenza volte a sostenere

l’internazionalizzazione delle imprese italiane, conparticolare riferimento al Mezzogiorno – n. 3-01067).............................................................. 1

PRESIDENTE.............................................. 1, 2, 3

DI MAIO Luigi, Ministro degli Affari esteri e dellacooperazione internazionale.................................... 2DI STASIO Iolanda (M5S)......................................3SURIANO Simona (M5S)...................................... 1

(Intendimenti del Governo in ordine alla prevista scadenza delMemorandum di intesa Italia-Libia in materia di contrastoall'immigrazione illegale e al traffico di esseri umani – n. 3-01068)............................................................. 3

N.B. Il RESOCONTO SOMMARIO è disponibile on line già nel corso della seduta, alla pagina “Resoconti” del sito della Camera deideputati. Il Resoconto Sommario è corredato di collegamenti ipertestuali verso il Resoconto Stenografico (Vedi RS) ed ai documentidi seduta (Vedi All. A).I documenti esaminati nel corso della seduta e le comunicazioni all’Assemblea non lette in aula sono pubblicati nell’Allegato A.Gli atti di controllo e di indirizzo presentati e le risposte scritte alle interrogazioni sono pubblicati nell’Allegato B.

N.B. MOVIMENTO 5 STELLE: M5S; LEGA - SALVINI PREMIER: LEGA; FORZA ITALIA - BERLUSCONI PRESIDENTE: FI; PARTITODEMOCRATICO: PD; FRATELLI D'ITALIA: FDI; ITALIA VIVA: IV; LIBERI E UGUALI: LEU; MISTO: MISTO; MISTO-CAMBIAMO!-10VOLTE MEGLIO: MISTO-C10VM; MISTO-MINORANZE LINGUISTICHE: MISTO-MIN.LING.; MISTO-NOI CON L'ITALIA-USEI: MISTO-NCI-USEI; MISTO-+EUROPA-CENTRO DEMOCRATICO: MISTO-+E-CD; MISTO-MAIE - MOVIMENTO ASSOCIATIVO ITALIANIALL'ESTERO: MISTO-MAIE.

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Atti Parlamentari – II – Camera dei DeputatiXVIII LEGISLATURA – DISCUSSIONI – SEDUTA DI MERCOLEDÌ 30 OTTOBRE 2019 – N. 249

PRESIDENTE................................................. 3, 4BOLDRINI Laura (PD)..........................................3DI MAIO Luigi, Ministro degli Affari esteri e dellacooperazione internazionale.................................... 3QUARTAPELLE PROCOPIO Lia (PD)...................... 4

(Chiarimenti e iniziative, in ambito internazionale, in relazionead un asserito conflitto di interessi connesso ad un incaricoprofessionale assunto dal Presidente del Consiglio deiministri precedentemente all’incarico di governo – n. 3-01069).............................................................. 5

PRESIDENTE................................................. 5, 6DI MAIO Luigi, Ministro degli Affari esteri e dellacooperazione internazionale.................................... 5FOTI Tommaso (FDI)........................................ 5, 6

(Iniziative di competenza volte a rendere disponibili ifinanziamenti della misura prevista dalla legge di stabilitàper il 2015, denominata «Piano nazionale per lariqualificazione sociale e culturale delle aree urbanedegradate» – n. 3-01070)....................................... 7

PRESIDENTE................................................. 7, 8BONETTI Elena, Ministro senza portafoglio per le Pariopportunità e la famiglia........................................ 7FREGOLENT Silvia (IV)....................................7, 8

(Iniziative volte a prevedere la proroga della durata delleconcessioni del demanio idrico al fine di equipararle a quelledel demanio marittimo – n. 3-01071)..........................8

PRESIDENTE................................................. 8, 9COSTA Sergio, Ministro dell'Ambiente e della tutela delterritorio e del mare............................................. 8GAGLIARDI Manuela (MISTO-C10VM).................8, 9

(Iniziative di competenza per la nomina di un Commissariostraordinario per l'emergenza ambientale, la salute e lasicurezza pubblica nella Valle del Sele, in provincia diSalerno – n. 3-01072).......................................... 10

PRESIDENTE.............................................. 10, 11CONTE Federico (LEU).................................. 10, 11COSTA Sergio, Ministro dell'Ambiente e della tutela delterritorio e del mare............................................ 10

(Orientamenti del Governo in merito alla dichiarazione dellostato di emergenza per le zone della provincia di Alessandria,della Valle Stura in Liguria e dell’Oltrepò Pavese,recentemente colpite da eccezionali eventi atmosferici – n. 3-01073)............................................................12

PRESIDENTE.............................................. 12, 13D'INCA' Federico, Ministro per i Rapporti con ilParlamento.......................................................12MOLINARI Riccardo (LEGA)...........................12, 13

(Iniziative volte a promuovere una task force operativa al finedi contrastare lo spaccio di stupefacenti e garantire adeguatecondizioni di sicurezza a Roma – n. 3-01074)...............14

PRESIDENTE..........................................14, 15, 16LAMORGESE Luciana, Ministra dell'Interno..............14SPENA Maria (FI)......................................... 14, 15

(La seduta, sospesa alle 15,59, è ripresa alle 16,10)..........16

Missioni............................................................. 16

PRESIDENTE................................................... 16

Annunzio della presentazione di un disegno di legge diconversione e sua assegnazione a Commissioni in sedereferente..........................................................16

PRESIDENTE................................................... 16

Modifica nella composizione della Commissioneparlamentare di inchiesta sul sistema bancario efinanziario....................................................... 16

PRESIDENTE................................................... 16

Modifica nella composizione della Commissioneparlamentare di inchiesta sui fatti accaduti presso lacomunità “Il Forteto”.........................................16

PRESIDENTE................................................... 16

Disegno di legge: S. 1476 - Conversione in legge, conmodificazioni, del decreto-legge 3 settembre 2019, n. 101,recante disposizioni urgenti per la tutela del lavoro e perla risoluzione di crisi aziendali (Approvato dal Senato)(A.C. 2203) (Seguito della discussione).................... 16

PRESIDENTE................................................... 16

(Dichiarazioni di voto sulla questione di fiducia – Articolounico - A.C. 2203).............................................. 17

PRESIDENTE................... 17, 20, 23, 25, 27, 29, 31, 33ALEMANNO Maria Soave (M5S)........................... 31EPIFANI Ettore Guglielmo (LEU)........................... 18FOTI Tommaso (FDI)..................................... 23, 25GIACCONE Andrea (LEGA)................................. 29MOR Mattia (IV)............................................... 20SERRACCHIANI Debora (PD).............................. 25SQUERI Luca (FI)..............................................27TONDO Renzo (MISTO-NCI-USEI)........................ 17

(La seduta, sospesa alle 17,25, è ripresa alle 17,30)..........33

(Votazione della questione di fiducia - Articolo unico - A.C.2203).............................................................. 33

PRESIDENTE.............................................. 33, 40

(Esame degli ordini del giorno - A.C. 2203)................... 40

PRESIDENTE......................................... 40, 42, 43,44, 45, 46, 47, 48, 49, 50, 51, 52, 53, 54, 55, 56, 57, 58, 59BALDINI Maria Teresa (FDI)................................ 51BUTTI Alessio (FDI)......................................46, 47CAVANDOLI Laura (LEGA)................................. 47CESTARI Emanuele (LEGA)................................. 55CIABURRO Monica (FDI)....................................53DEIDDA Salvatore (FDI)......................................48FERRO Wanda (FDI)......................................43, 44FIANO Emanuele (PD)........................................ 42

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Atti Parlamentari – III – Camera dei DeputatiXVIII LEGISLATURA – DISCUSSIONI – SEDUTA DI MERCOLEDÌ 30 OTTOBRE 2019 – N. 249

FOTI Tommaso (FDI)..........................................57FRASSINETTI Paola (FDI)................................... 50GALANTINO Davide (FDI).................................. 56MONTARULI Augusta (FDI).................................58MURELLI Elena (LEGA)..................................... 49PIASTRA Carlo (LEGA)...................................... 51RIZZETTO Walter (FDI)...................................... 45SASSO Rossano (LEGA)......................................42TOMASI Maura (LEGA)...................................... 52TONELLI Gianni (LEGA).................................... 46TRANCASSINI Paolo (FDI)..................................54VARCHI Maria Carolina (FDI)............................... 55VINCI Gianluca (LEGA)...................................... 44ZUCCONI Riccardo (FDI).................................... 41

Convalida di una deputata..................................... 59

PRESIDENTE................................................... 59

Calendario dei lavori dell’Assemblea del mese dinovembre 2019 e conseguente aggiornamento delprogramma......................................................59

PRESIDENTE................................................... 59

Interventi di fine seduta.........................................64

PRESIDENTE..........................................64, 65, 66BUBISUTTI Aurelia (LEGA)............................ 65, 66CASSESE Gianpaolo (M5S).................................. 66GIANNONE Veronica (MISTO)..............................66LOSS Martina (LEGA)........................................ 64VARCHI Maria Carolina (FDI)............................... 66

Ordine del giorno della prossima seduta.................... 67

PRESIDENTE................................................... 67

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PAGINA BIANCA

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Atti Parlamentari — 1 — Camera dei Deputati

XVIII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DI MERCOLEDÌ 30 OTTOBRE 2019 — N. 249

RESOCONTO STENOGRAFICO

PRESIDENZA DELPRESIDENTE ROBERTO FICO

La seduta comincia alle 15.

PRESIDENTE. La seduta è aperta.Invito il deputato segretario a dare lettura del

processo verbale della seduta precedente.

MARZIO LIUNI, Segretario, legge ilprocesso verbale della seduta del 28 ottobre2019.

PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni,il processo verbale si intende approvato.

(È approvato).

Svolgimento di interrogazionia risposta immediata.

PRESIDENTE. L’ordine del giorno recalo svolgimento di interrogazioni a rispostaimmediata, alle quali risponderanno il Ministrodegli Affari esteri e della cooperazioneinternazionale, la Ministra per le Pariopportunità e la famiglia, il Ministrodell’Ambiente e della tutela del territorio edel mare, il Ministro per i Rapporti con ilParlamento e la Ministra dell’Interno. Invito glioratori ad un rigoroso rispetto dei tempi, ancheconsiderata la diretta televisiva in corso.

(Iniziative di competenza volte asostenere l’internazionalizzazione

delle imprese italiane, con particolare

riferimento al Mezzogiorno – n. 3-01067)

PRESIDENTE. Passiamo alla primainterrogazione all’ordine del giorno, Suriano edaltri n. 3-01067 (Vedi l’allegato A). Chiedo alladeputata Suriano se intenda illustrare la suainterrogazione o se si riservi di intervenire insede di replica.

SIMONA SURIANO (M5S). Grazie,Presidente, la illustro. Ringrazio il Ministroper la sua presenza qui oggi perché ci dàl’occasione di parlare di uno dei pilastri dellanostra politica estera, che appunto è la politicacommerciale, la promozione con l’estero el’internazionalizzazione delle imprese italiane.

I recenti dati economici, infatti, rivelano chel’export italiano è in continua crescita, anchegrazie al fatto che il nostro made in Italy èun prodotto di eccellenza. Dal 2010 al 2017 leesportazioni sono cresciute del 6,4 per centoe nei primi nove mesi di quest’anno l’Istatcertifica che le vendite nei mercati extraeuropeisono cresciute del 4 per cento.

In questo scenario siamo lieti che finalmenteci sia stata una riforma che sposta lecompetenze di cui parliamo, insieme allavigilanza dell’Agenzia dell’ICE, al Ministerodegli Affari esteri.

Auspichiamo che in futuro si vada verso unamaggiore sinergia tra istituti di cultura, ICEe ambasciate, per la promozione del sistemaPaese.

Chiediamo, quindi, al Ministro qualistrategie intenda adottare e quali iniziativeintenda assumere, anche alla luce del nuovoassetto organizzativo promosso per sostenere

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Atti Parlamentari — 2 — Camera dei Deputati

XVIII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DI MERCOLEDÌ 30 OTTOBRE 2019 — N. 249

l’internazionalizzazione delle imprese, avendoriguardo anche alle imprese del nostroMeridione.

PRESIDENTE. Il Ministro degli Affariesteri e della cooperazione internazionale, LuigiDi Maio, ha facoltà di rispondere.

LUIGI DI MAIO, Ministro degli Affariesteri e della cooperazione internazionale.Grazie, signor Presidente. Deputate e deputati,il trasferimento delle competenze in materia dipolitica commerciale e internazionalizzazionedel sistema produttivo non è un meroriordino delle attribuzioni della Farnesina.È, piuttosto, una riforma lungamente attesadagli operatori economici, che si ponenel quadro di un più ampio disegno divalorizzazione della diplomazia economica eche colloca l’internazionalizzazione del sistemaPaese ancor di più al centro della politicaestera italiana. Non dimentichiamo, infatti, chel’export rappresenta oltre il 30 per cento del PILitaliano.

In tale contesto, la promozione del madein Italy costituisce un asse portante diquesta strategia, con un’attenzione speciale allepiccole e medie imprese e alle esigenze delleaziende del Mezzogiorno. Queste ultime, e nonsolo, beneficeranno sicuramente degli effettidella riforma in termini di semplificazione esnellimento di procedure, facilità di interazionecon un unico interlocutore istituzionale, rapiditàdi coordinamento e incisività di intervento.

Lasciatemi dare alcuni esempi concreti:innanzitutto, stiamo intensificando i tavolitecnici coordinati dal Ministero degli Affariesteri, come quello svoltosi ieri alla Farnesinae dedicato all’export degli agrumi in Cina,un mercato dall’enorme potenziale con lapartecipazione di Mise, Mipaaf, ICE Agenzia,Ambasciata d’Italia a Pechino, regioneSiciliana, Distretto degli agrumi di Sicilia,numerose aziende, associazioni e consorzi.

Inoltre, stiamo puntando ad accrescerela proiezione delle imprese del Sud Italianei mercati del Mediterraneo e del Nord

Africa. Dopodomani sarò a Rabat, doveconto di firmare la dichiarazione istitutiva delpartenariato strategico tra Italia e Maroccoe proporrò di organizzare un business foruma margine del primo vertice governativo,auspicabilmente già il prossimo anno.

Per il 2020, a seguito di consultazionicon il mondo imprenditoriale, abbiamo giàindividuato alcuni Paesi prioritari, che sarannodestinatari di missioni di sistema o settoriali:Messico, Brasile, India e Vietnam, oltre allaCina, dove sarò tra pochissimi giorni inoccasione del China International Import Expodi Shanghai.

In tali missioni, grazie alla razionalizzazionedelle competenze generata dalla riforma,potremo valorizzare più efficacemente settoriproduttivi di punta del nostro Sud, comel’agroindustria, ma anche in generale leeccellenze del nostro Mezzogiorno in termini diattrazione turistica.

Non a caso, sempre per essere concreti,abbiamo scelto Matera per la presentazione, il20 ottobre scorso, del padiglione italiano diExpo Dubai 2020, insieme al Ministro degliesteri emiratino, appositamente intervenuto sunostro personale invito.

Al contempo, continueremo a cogliere ogniopportunità per presentare agli investitoristranieri le Zone economiche specialilocalizzate nel nostro Sud.

Siamo consapevoli di come per le aziendemeridionali il primo ostacolo del camminoverso i mercati esteri sia spesso la mancanzadi informazione e formazione. La riformaconsentirà di rafforzare il roadshow perl’internazionalizzazione, in collaborazione conICE, SACE SIMEST e le Camere di commerciocon particolare attenzione verso questo generedi imprese.

Lavoreremo, infine, per incrementare lapartecipazione di aziende del sud, in particolarePMI, in fiere internazionali, in Italia e all’estero,e per rafforzare a beneficio delle aziende delmeridione lo strumento del Temporary exportmanager, che mette a disposizione delle singoleimprese un consulente specializzato in strategie

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Atti Parlamentari — 3 — Camera dei Deputati

XVIII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DI MERCOLEDÌ 30 OTTOBRE 2019 — N. 249

volte all’internazionalizzazione (Applausi deideputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. La deputata Di Stasio,cofirmataria dell’interrogazione, ha facoltà direplicare.

IOLANDA DI STASIO (M5S). Grazie,Ministro. Ho ascoltato con attenzione la suarisposta e posso dire di ritenermi soddisfattadell’impegno profuso dal Governo e dalMinistero degli Affari esteri per promuovere edare una nuova spinta al commercio estero.

In particolare, siamo convinti che questapossa essere davvero la strategia giusta per dareimpulso vitale alle imprese del Sud Italia, perle quali questa tipologia di sviluppo rappresentaun’urgenza non più derogabile.

Sostenere a livello governativo le impreseesportatrici a collocarsi in maniera sempre piùefficace sul mercato estero è indispensabile perfar sì che il potenziale imprenditoriale possaesprimersi al massimo delle capacità.

L’internazionalizzazione delle imprese è larisposta per essere competitivi. Competitivitàè la parola chiave per far notare lapropria presenza nel mercato internazionale edampliare il business aziendale.

Sappiamo ormai che far parte del circuitocommerciale globale non è soltanto unascelta opzionabile, ma uno step necessarioper poter continuare ad esistere. Sfruttandol’internazionalizzazione, i marchi possono farcrescere la propria reputazione internazionale,con conseguenti ricadute positive in tutto ilPaese.

L’Italia ed il made in Italy continuanoa rappresentare un’eccellenza mondiale enel commercio estero possiamo continuare adistinguerci per qualità e varietà dei prodotti,nostri biglietti da visita in tutto il mondo(Applausi dei deputati del gruppo MoVimento5 Stelle).

(Intendimenti del Governo in ordinealla prevista scadenza del Memorandum

di intesa Italia-Libia in materia di

contrasto all'immigrazione illegale e altraffico di esseri umani – n. 3-01068)

PRESIDENTE. La deputata Boldrini hafacoltà di illustrare l’interrogazione QuartapelleProcopio ed altri n. 3-01068 (Vedi l’allegato A),di cui è cofirmataria.

LAURA BOLDRINI (PD). La ringrazio,signor Presidente. Signor Ministro, con lanostra interrogazione chiediamo se il Governointenda modificare radicalmente, come noiriteniamo, il Memorandum d’intesa, firmatocon la Libia nel 2017. Consideriamo necessarioquesto cambiamento perché in quel Paese è, nelfrattempo, scoppiata una guerra civile e non losi può certo considerare un porto sicuro.

Sono necessarie profonde modifiche alMemorandum perché rapporti delle NazioniUnite e inchieste giornalistiche hannodocumentato come i centri di detenzione sisiano trasformati in luoghi di violenza, inluoghi di tortura, di violazioni sistematiche deidiritti umani. Per questo, l’ONU ne chiede lachiusura e il trasferimento dei richiedenti asiloin altri Paesi. Questi rapporti, signor Ministro,ci dicono anche che componenti della Guardiacostiera libica sono collusi con i trafficanti diesseri umani. Noi chiediamo e lo chiediamoa lei, perché per noi non si tratta certo di undisimpegno verso la Libia, signor Ministro, madi un profondo cambiamento, quello sì, grazie.

PRESIDENTE. Il Ministro degli Affariesteri e della cooperazione internazionale, LuigiDi Maio, ha facoltà di rispondere.

LUIGI DI MAIO, Ministro degli Affariesteri e della cooperazione internazionale.Grazie, Presidente. Il Memorandum d’intesa traItalia e Libia ha rappresentato la cornice politicadi riferimento in cui si sono sviluppate lenumerose attività condotte dal Governo italianoa sostegno delle autorità libiche, in particolarenella gestione dei flussi migratori e la lottacontro l’immigrazione clandestina.

In merito ai contenuti del Memorandum,

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Atti Parlamentari — 4 — Camera dei Deputati

XVIII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DI MERCOLEDÌ 30 OTTOBRE 2019 — N. 249

desidero formulare tre considerazioni. Ildocumento può essere modificato e migliorato,ma è innegabile come abbia contribuito,attraverso il rafforzamento delle capacitàoperative delle autorità libiche, a ridurre inmaniera rilevante gli arrivi dalla Libia (da107.212 del 2017 a 2.722 all’ottobre 2019)e, conseguentemente, le morti in mare nelMediterraneo centrale.

L’Italia è, ad oggi, l’unico partner effettivodelle autorità libiche nella lotta al trafficodi esseri umani. Una riduzione dell’assistenzaitaliana potrebbe tradursi in una sospensionedelle attività della Guardia costiera libica,con conseguenti maggiori partenze, tragediein mare e peggioramento delle condizioni deimigranti nei centri. Un’eventuale denunciadi questa intesa, che non è stata richiestadall’onorevole interrogante, rappresenterebbeun vulnus politico in una fase già delicata diconflitto militare.

Ad ogni modo, il Governo intende lavorareper modificare in meglio i contenuti delMemorandum, con particolare attenzione aicentri e alle condizioni dei migranti.A talfine proporrò di convocare una riunionedella Commissione congiunta italo-libica,prevista dall’articolo 3 del Memorandum. Inparticolare, dovremmo favorire un ulteriorecoinvolgimento delle Nazioni Unite, dellacomunità internazionale e delle organizzazionidella società civile per migliorare l’assistenzaai migranti salvati in mare e le condizioni neicentri, alla luce del fatto che la Libia non èfirmataria della Convenzione di Ginevra sullostatus dei rifugiati del 1951. Il Governo stagià lavorando con l’UNHCR, l’Organizzazioneinternazionale per le migrazioni (OIM) ela Commissione europea per migliorare lasituazione dei diritti umani nei centri, comeemerso anche dal senior official meetingumanitario sulla Libia, tenutosi il 21-22ottobre scorsi alla Farnesina. Di questoho discusso anche con l’Alto Commissarioper i rifugiati, Filippo Grandi, a marginedell’Assemblea generale delle Nazioni Unitea New York. L’Italia sin dall’inizio ha

svolto un importante ruolo di facilitatore tral’UNHCR e le autorità libiche, contribuendo asuperare le criticità per l’apertura a Tripoli delcentro di transito Gathering departure facility,gestito dai libici insieme all’UNHCR, nelquale vengono accolti rifugiati particolarmentevulnerabili, nell’attesa di essere ricollocati inPaesi terzi. È questo il nostro modello a cuiintendiamo lavorare, anche nel quadro dellamodifica del Memorandum. Continueremo asostenere i rimpatri volontari dalla Libia gestitidalla Organizzazione internazionale per lemigrazioni (OIM) e dall’UNHCR e a lavorareper l’attuazione di corridoi umanitari anche inambito europeo. Ricordo infatti che l’Italia èl’unico Paese ad avere organizzato evacuazioniumanitarie dirette dalla Libia di migrantiparticolarmente vulnerabili, 859 ad oggi.

PRESIDENTE. La deputata Lia QuartapelleProcopio ha facoltà di replicare.

LIA QUARTAPELLE PROCOPIO (PD).Grazie Ministro, lei ha ragione; è giustovalutare il peso politico di questi accordi con laLibia; proprio per questo, non si può procedereper una via burocratica con un tacito rinnovo.La Libia è un tassello troppo importante - leilo sa bene - per la nostra politica estera e lenotizie sulle violazioni dei diritti umani sonocosì orrende che si deve procedere prima ditutto a una verifica dei risultati prodotti dagliaccordi. Non si può procedere a un rinnovodell’accordo così come è, ma bisogna, comelei suggerisce, convocare al più alto livelloil comitato misto e verificare quanto è statosvolto in questi tre anni e procedere con lemodifiche che noi abbiamo in questi mesisuggerito. Bisogna prima di tutto rispondereall’appello delle Nazioni Unite e promuovereun piano di evacuazione straordinaria, ancheattraverso l’attivazione di corridoi umanitariche siano finalmente europei e non solo italiani,e bisogna passare, nella gestione dei campi, arispondere e a corrispondere a quel modello digestione delle Nazioni Unite che per il momentoesiste in un solo campo sui 19 esistenti.

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Atti Parlamentari — 5 — Camera dei Deputati

XVIII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DI MERCOLEDÌ 30 OTTOBRE 2019 — N. 249

Uno degli obiettivi di questo Governo è divoltare pagina rispetto a 14 mesi di indifferenzae propaganda. Occuparsi di migrazioni nonvuol dire solo occuparsi delle barche deimigranti quando arrivano nelle acque territorialiitaliane, ma vuole dire avere un approccioconcreto e umano, che riconosca il doveredegli Stati di proteggere i propri confini eil diritto degli individui a cercare una vitamigliore, anche in altri Paesi. Tre anni fa siiniziò a lavorare insieme alle autorità libicheper combattere i trafficanti; tre anni dopo ègiusto sottoporre a verifica quel meccanismo,modificandolo e rafforzandolo, per quantoriguarda in particolare i corridoi umanitari,lo svuotamento dei campi, la presenza delleorganizzazioni internazionali nei campi e laprotezione dei diritti umani in quel Paese(Applausi dei deputati del gruppo PartitoDemocratico).

(Chiarimenti e iniziative, in ambitointernazionale, in relazione ad un asserito

conflitto di interessi connesso ad un incaricoprofessionale assunto dal Presidente delConsiglio dei ministri precedentementeall’incarico di governo – n. 3-01069)

PRESIDENTE. Il deputato Foti ha facoltà diillustrare l’interrogazione Meloni ed altri n. 3-01069 (Vedi l’allegato A), di cui è cofirmatario.

TOMMASO FOTI (FDI). Signor Presidente,il gruppo di Fratelli d’Italia, a fronte di unavicenda imbarazzante, della quale il FinancialTimes, buon ultimo, ha dato atto, avremmodi gran lunga preferito che fosse il Presidentedel Consiglio Conte a venire spontaneamentea riferire all’Aula della vicenda (Applausi deideputati del gruppo Fratelli d’Italia), così comeavrebbe imposto, se non altro, un principio dirispetto dello Stato. Ma, al di là di questo,i fatti sono imbarazzanti. Vede, il parerereso dal giurista avvocato Conte, prima didiventare Presidente del Consiglio dei ministri,pochi giorni dopo, una volta che è diventatoPresidente del Consiglio dei ministri, è stato

recepito in un atto del Governo. È ovvioche vi sia scarsa credibilità internazionaleper un Paese che vede queste cose. E alloranoi chiediamo al Ministro degli Affari esteri:che cosa sta facendo per chiarire all’opinionepubblica internazionale che gli atti del Governosono sempre assunti nell’ambito e nel rigoredel principio di imparzialità della pubblicaamministrazione (Applausi dei deputati delgruppo Fratelli d’Italia)?

PRESIDENTE. Il Ministro degli Affariesteri e della cooperazione internazionale, LuigiDi Maio, ha facoltà di rispondere.

LUIGI DI MAIO, Ministro degli Affariesteri e della cooperazione internazionale.La ringrazio Presidente e premetto che ilPresidente del Consiglio sarà ben lieto di venirea rispondere in Aula; mi pare che sia statorichiesto poc’anzi, quindi avrete modo anche diconfrontarvi direttamente con il Presidente delConsiglio.

In merito all’interrogazione a rispostaimmediata riguardante l’articolo pubblicato sulFinancial Times, ho richiesto una dettagliatanota, che mi ha fatto pervenire direttamente ilPresidente del Consiglio e di cui vorrei dare ipunti principali per sintesi, sperando di stare neitempi.

Nei primi giorni del maggio 2018, quandoancora svolgeva la professione di avvocatoe non era stato designato Presidente delConsiglio, il professor Giuseppe Conte haricevuto dalla società Fiber 4.0 l’incarico diredigere un parere giuridico pro veritate circal’applicabilità della disciplina della cosiddettagolden power e dei conseguenti obblighidi notifica, con riferimento alle operazionicompiute nei confronti della società Retelit.Questo è stato l’unico contatto professionale dalui avuto con la società Fiber 4.0, dal momentoche ha precisato di non avere mai svolto per essaaltre attività di assistenza o difesa giudizialeo stragiudiziale. Il Presidente del Consiglio, alfine di evitare ogni possibile forma di conflittodi interessi, anche indiretto, si è astenuto da

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qualsiasi attività o coinvolgimento riguardanteil procedimento di esercizio della golden power.In particolare, il Presidente Conte non preseparte alla seduta del Consiglio dei Ministridel 7 giugno 2018, nel corso della qualefu esaminata la questione: l’intera seduta delConsiglio dei Ministri fu presieduta dall’alloraVicepresidente del Consiglio, il Ministrodell’Interno Matteo Salvini. Successivamente,la questione tornò all’attenzione dellaPresidenza del Consiglio per il procedimentosanzionatorio nei confronti della società Retelitper la tardività della notifica dell’operazione.Anche per quest’ultima questione, il Presidentedel Consiglio si astenne da qualsiasi formadi trattazione, diretta e indiretta, delegandoper tutte le relative attività e per l’interoprocedimento il Vicepresidente del Consigliodei ministri, il Ministro dell’Interno MatteoSalvini. La correttezza dell’operato delPresidente Conte è stata certificata anchedall’Autorità garante della concorrenza e delmercato, istituzionalmente deputata nel nostroordinamento a vigilare sulle ipotesi di conflittodi interessi. La medesima Autorità è statasollecitata a valutare un potenziale conflittodi interessi del Presidente del ConsiglioConte a seguito di alcune segnalazioniad essa pervenute. L’Autorità garante dellaconcorrenza e del mercato, con lettera del24 gennaio 2019, ha ritenuto di non doveravviare alcun procedimento ai sensi della leggen. 215 del 20 luglio 2004, non ritenendosussistenti i presupposti per l’applicazionedella legge in materia di conflitto di interessi.Relativamente alla restante parte del quesitoposto dagli interroganti, garantisco che perparte italiana sarà assicurata la piena attuazione,ove le investigazioni lo richiedessero, di quantoprevisto dal diritto internazionale in materiae in particolare delle relative disposizioni delTrattato tra la Santa Sede e l’Italia del 1929.

Per quanto di mia competenza, vorrei infattirassicurare che i trattati vigenti tra la Santa Sedee l’Italia prevedono adeguati meccanismi dicollaborazione e cooperazione, anche in materiagiudiziaria, ispirati al principio di imparzialità

che, ove ne ricorressero le condizioni, potrannocontribuire ad accertare eventuali ulterioriquestioni relative a questa vicenda. Grazie(Applausi dei deputati del gruppo MoVimento5 Stelle).

PRESIDENTE. Il deputato Foti ha facoltà direplicare.

TOMMASO FOTI (FDI). Signor Presidente,le risposte testé rese dal Ministro Di Maio eranogià note per essere state diffuse tramite agenzia,ma mi permetto di farle presente una cosa,signor Ministro: se non vi fossero stati dubbi,per quale ragione il Presidente del Consigliosi sarebbe astenuto da tutta l’attività, come leiha riferito? È ovvio che la non partecipazionerisolve il problema del conflitto di interessisotto il profilo giuridico, ma non risolve ilproblema dell’etica nella politica (Applausidei deputati del gruppo Fratelli d’Italia),non risolve il problema di un atteggiamentoche, signor Ministro, ma se l’immagina selei fosse ancora sui banchi dell’opposizione?Certo, non sui banchi dell’opposizione didestra, perché non l’avremmo voluta, ma leiavrebbe fatto carte quarantotto: ma si immaginaquale campagna social avrebbe guidato, perdenunciare questo scandalo?

Noi, invece, chiediamo un’altra cosa.Sappiamo bene che il Presidente del Consiglio,Conte, ha reso un parere quando era avvocatoConte, ma noi riteniamo che il fatto stessoche, dopo pochi giorni, fosse stato recepitointegralmente il suo parere come giurista, ed èrecepito sotto il profilo politico-amministrativo,rappresenta un vulnus dei comportamentidella persona (Applausi dei deputati delgruppo Fratelli d’Italia), che andava anticipatoall’opinione pubblica e non lasciando che,come sempre, l’Italietta debba essere cosìrappresentata da tutti i giornali internazionalie poi gli andiamo a spiegare che l’Agcom oun’altra agenzia, in questo caso, quella dellatutela del mercato, ci ha detto che non c’ènulla di rilevante sotto il profilo amministrativoe financo sotto il profilo penale. È lì dove

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noi chiediamo al Governo un atteggiamentoresponsabile. Non si può chiedere alla mogliedi Cesare di essere sopra ogni sospetto e noi,guardate, non lo chiediamo alla moglie diConte: chiediamo che Conte sia al di sopra diogni illazione (Applausi dei deputati del gruppoFratelli d’Italia)!

(Iniziative di competenza volte a renderedisponibili i finanziamenti della misura

prevista dalla legge di stabilità per il 2015,denominata «Piano nazionale per la

riqualificazione sociale e culturale dellearee urbane degradate» – n. 3-01070)

PRESIDENTE. La deputata Fregolent hafacoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-01070 (Vedi l’allegato A).

SILVIA FREGOLENT (IV). SignorPresidente, con la legge di stabilità per l’anno2015, la legge n. 190 del 2014, articoli 1,commi da 431 a 434, l’allora Governo Renziha promosso la costituzione del piano nazionaleper la riqualificazione sociale e culturale dellearee urbane degradate, nonché l’adozione di unpiano, da approvarsi con decreto del Presidentedel Consiglio dei ministri, previsto dal comma431 e con il comma 434 ha istituito un appositoFondo. In seguito, con il decreto del Presidentedel Consiglio dei ministri del 6 giugno 2017,è stata approvata la graduatoria in seguitoalla valutazione dei progetti. Numerosi sonostati i progetti che hanno beneficiato di questeimportanti risorse ma in seguito alla data del31 luglio 2017 la stipula delle convenzionirisulta bloccata dalla Presidenza del Consigliodei ministri, con la conseguenza che i comuni,che sono comunque presenti in graduatoria,non hanno potuto beneficiare delle risorsedisponibili.

Signora Ministro, a nome di Italia Vivasiamo qui a domandarle se intenda assumereiniziative al fine di sbloccare i finanziamentidelle misure adottate nella legge stabilità del2015.

PRESIDENTE. La Ministra per le Pariopportunità e la famiglia, Elena Bonetti, hafacoltà di rispondere.

ELENA BONETTI, Ministro senzaportafoglio per le Pari opportunità e lafamiglia. Grazie, Presidente. Il piano nazionaleper la riqualificazione sociale e culturaledelle aree urbane degradate ha rappresentatoun’iniziativa politica di rilievo per la qualesono state stanziate ingenti risorse al fine diridurre i fenomeni di marginalizzazione e didegrado sociale. Le finalità del piano sonodi portata molto ampia e sono strettamenteconnesse all’esercizio della delega in materiadi pari opportunità e di politiche per lafamiglia, in quanto attraverso i progetti direcupero e di riqualificazione si intendefavorire quel miglioramento del tessutosociale che è condizione indispensabile peruna più ampia fruizione dei diritti dellapersona e delle formazioni sociali. Purtroppo,a oggi il piano risulta solo parzialmenteattuato. Dopo il finanziamento dei primiprogetti, avvenuto tra la fase di approvazionedel bando, con il già citato DPCM del15 ottobre 2015, e l’approvazione dellagraduatoria, con il DPCM del 6 giugno2017, nel corso del precedente Governosono sorte delle problematiche attuative inordine al finanziamento di ulteriori iniziativee all’implementazione degli interventi. Lagraduatoria complessiva si compone di 451progetti ma, in relazione alle disponibilitàfinanziarie del Fondo inizialmente previsto, coni provvedimenti richiamati sono state, infatti,individuate solamente le amministrazionicollocatesi ai primi 46 posti. La possibilità discorrimento della graduatoria dalla posizione47 in avanti, prevista successivamente nel casosi fossero rese disponibili ulteriori risorse, nonè stata invece ancora percorsa. Passando daibeneficiari ai numeri, ciò significa che solo79 milioni sono già stati impegnati per leprime 46 convenzioni, mentre gli ulteriori 119milioni, stanziati per il 2018 e il 2019, sonoancora disponibili per lo scorrimento. Ulteriori

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90 milioni, inoltre, sono stati resi disponibilidal CIPE solo per i comuni del Sud. Nelcomplesso vi sono, dunque, circa 210 milioniancora da impegnare. Posto che per questoGoverno è assolutamente prioritario risolverela questione del blocco della procedura per laconcessione dei contributi, personalmente miimpegno ad assumere ogni possibile iniziativadi competenza. È nostra intenzione dare seguitoal programma nel tempo più breve possibile,perché le esigenze di riqualificazione deiterritori sono comuni a tutto l’arco politico e atutti i livelli di governo coinvolti. Riteniamo,dunque, che, a maggior ragione in un contestodi risorse economiche scarse, sia da scongiurareil rischio che problemi burocratici possanoulteriormente ritardare le erogazioni di risorsegià stanziate e impedire alle amministrazioniinteressate di dare una rapida e piena attuazioneai progetti e alle misure proposte.

PRESIDENTE. La deputata Fregolent hafacoltà di replicare.

SILVIA FREGOLENT (IV). Grazie, signoraMinistro. Italia Viva si ritiene soddisfattadella risposta. Come recita il comma 431dell’articolo 1 delle legge n. 190 del 2014,la predisposizione del piano nazionale perla riqualificazione sociale e culturale dellearee urbane degradate avviene attraversol’elaborazione, da parte dei comuni, dei progettidi riqualificazione costituiti da un insiemecoordinato di interventi diretti alla riduzionedi fenomeni di marginalizzazione e degradosociale, nonché miglioramento della qualitàdel decoro urbano e del tessuto sociale edambientale. Proprio per questo, come leiricordava, le finalità del piano sono connesseall’esercizio della delega in materia di pariopportunità e di politica delle famiglie. Dunque,451 progetti presentati sono la dimostrazionedi una straordinaria risposta da parte deglienti locali. In tutto, complessivamente, 288milioni stanziati, 79 milioni erogati per le46 convenzioni, 119 per lo scorrimento dalquarantasettesimo posto in avanti e gli ulteriori

90 milioni da parte del CIPE per i comunidel Sud sono l’altrettanta straordinaria rispostadata dal Governo fino al 2017. Dunque, la suavolontà di sbloccare gli impedimenti burocraticiche ne hanno impedito l’erogazione, è larisposta che i comuni volevano sentirsi dire. I46 comuni che hanno beneficiato dei 79 milionisono molto felici, ma gli altri comuni aspettanoe, quindi, la sua risposta positiva ci soddisfa(Applausi dei deputati del gruppo Italia Viva).

(Iniziative volte a prevedere la prorogadella durata delle concessioni del demanio

idrico al fine di equipararle a quelledel demanio marittimo – n. 3-01071)

PRESIDENTE. La deputata Gagliardi hafacoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-01071 (Vedi l’allegato A).

MANUELA GAGLIARDI (MISTO-C10VM).Grazie, Presidente. Signori Ministri, conl’ultima legge di bilancio sono state prorogatedi quindici anni tutte le concessioni demanialimarittime a carattere ricreativo e turistico,quindi, per intenderci, quelle oggetto dellatanto discussa “direttiva Bolkenstein”. Daquesta proroga, però, sono rimaste esclusele concessioni del demanio idrico-fluviale,che sono zone in cui normalmente vengonosvolte prevalentemente attività imprenditorialidi rimessaggio, darsene per le imbarcazionida diporto alla foce dei fiumi. Sinceramente,ritenendo questa disparità incomprensibile perle varie imprese che operano in questi dueambiti, chiediamo, appunto, al Governo sevoglia assumere iniziative volte a prorogarela durata delle concessioni del demanioidrico, equiparandole a quelle quindicennali deldemanio marittimo.

PRESIDENTE. Il Ministro dell’Ambiente edella tutela del territorio e del mare, SergioCosta, ha facoltà di rispondere.

SERGIO COSTA, Ministro dell'Ambiente edella tutela del territorio e del mare. Ringrazio

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l’onorevole Gagliardi per la sua gentileinterrogazione che, come ha giustamenteevidenziato, partendo da un caso specifico, inrealtà, poi, ha riguardo all’intero Paese. Comeè noto a questa Assemblea parlamentare, lacompetenza sul sistema della gestione delleacque interne - lacuali e, quindi, fiumi e laghi,in buona sostanza - afferisce alle regioni eagli enti locali, ai sensi del decreto legislativon. 112 del 1998. Ciò non di meno, nellalegge di stabilità del 2019 effettivamente,come ricordato dall’onorevole Gagliardi, ilParlamento legiferò la proroga quindicennaledelle concessioni demaniali. Nella medesimanorma è stata prevista l’emanazione di undecreto di natura regolamentare che deveoccuparsi - e leggo il virgolettato - “deicriteri per strutturare la revisione organica dellenorme connesse alle concessioni demanialimarittime”.

Ora, è questo a mio parere il luogo giuridicospecifico ed è la modalità secondo me daseguire, dove potrà trovare soddisfazione laquestione che lei propone, chiaramente, tral’altro con un provvedimento anche più rapidorispetto ad una fonte primaria, tenendo conto,però, che la competenza per materia specifica èaffidata ad un comitato tecnico interministerialeche è presieduto dal Ministero delle Politicheagricole e concertato con il Ministero dellePolitiche comunitarie, in quanto la materiain parola ha anche un’evidenza di naturacomunitaria.

Si precisa, nel caso specifico, infatti, che lanorma in parola della legge di stabilità del 2019fu anche osservata dalla Commissione europea,proprio per il caso, in ordine al concetto diproroga rispetto al concetto, invece, di evidenzapubblica.

Ma, detto questo, il Ministerodell’Ambiente, che io rappresento, pur nonavendo una competenza specifica, ma solo dinatura concertuale, si farà carico di parlare coni Ministri cui ho fatto riferimento, il Mipaafe il Ministero delle politiche comunitarie, inordine alla sua questione, affinché se ne troviuna soluzione che dia reciproca soddisfazione.

PRESIDENTE. La deputata Gagliardi hafacoltà di replicare.

MANUELA GAGLIARDI (MISTO-C10VM).Grazie, Presidente. Dunque, ringrazio ilMinistro Costa per l’attenzione che anchein altri ambiti ha manifestato riguardo agliatti ispettivi che vengono presentati dai varideputati. Da un lato, mi conforta sapere chein qualche modo il Ministro dell’Ambiente sene occuperà, dall’altro, magari, mi preoccupaun po’ di più il fatto che verrà delegato ad untavolo tecnico, ad una normativa di caratteresecondario, che magari potrebbe tardare un po’ad arrivare.

Ora, senza voler avere il primato su questaidea, però esiste una mia proposta di legge,già depositata nella primavera scorsa, chepotrebbe essere utilizzata, che semplicementeestende la normativa che abbiamo adottatoper le concessioni marittime, chiamiamolecosì, quelle dei litorali del mare, alleconcessioni demaniali che, invece, riguardanoil demanio idrico, proprio perché nel demanioidrico operano tante imprese che comunquesvolgono attività importanti; perché comunquele darsene, così come i rimessaggi, hannobisogno spesso di investimenti importanti, chenaturalmente non possono limitarsi ad unadurata così piccola come quella che oggi èprevista per le concessioni del demanio idrico,che va da due a sei anni.

Ovviamente, ci possiamo rendere conto diquanto possa essere difficile prevedere uninvestimento importante.

Allo stesso tempo, mi viene da fareun’ulteriore riflessione: si tratta di una disparitàdi trattamento che non ha ragione di essere,proprio perché comunque sono imprenditori alpari di quelli del demanio marittimo; quindi,in qualche modo, dobbiamo cercare di dargliuna risposta e di andare incontro anche alle loroesigenze.

Conosco molto bene questa realtà perché,venendo da una zona della Liguria dove c’è unafoce del fiume, che è il fiume Magra, conosco

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l’impegno e il tipo di attività che viene svoltadalle darsene e so quanto è importante, anchemagari nei momenti più difficili, come quandoci sono eventi atmosferici avversi, avere uncontrollo del territorio anche da parte di questiimprenditori.

Quindi, ribadisco la necessità di procederecon un intervento normativo, che sia di primoo di secondo livello non importa, e mi affido alMinistro Costa, che so che in qualche modo sifarà parte attiva, affinché questo risultato possaessere raggiunto in tempi brevi, perché anchequesti imprenditori hanno diritto in qualchemodo di poter guardare al futuro con un pochinopiù di serenità (Applausi dei deputati del gruppoMisto-Cambiamo!-10 Volte Meglio).

(Iniziative di competenza per la nominadi un Commissario straordinario perl'emergenza ambientale, la salute e lasicurezza pubblica nella Valle del Sele,in provincia di Salerno – n. 3-01072)

PRESIDENTE. Il deputato Conte ha facoltàdi illustrare la sua interrogazione n. 3-01072(Vedi l’allegato A).

FEDERICO CONTE (LEU). Grazie,Presidente. Buonasera, Ministro. Come lei giàsa, il 12 settembre scorso si è consumatol’ennesimo incendio in un deposito dipneumatici nella zona industriale della cittàdi Battipaglia, in provincia di Salerno. Èl’ennesimo episodio inquietante collegato allagestione del ciclo dei rifiuti nella Valle del Selee in generale nella provincia di Salerno, che èstrettamente collegato a un tema che riguardala salubrità dell’aria che si respira, soprattuttonelle città di Battipaglia ed Eboli, la tuteladei terreni di quell’area che sono destinati aproduzioni di eccellenza, l’inquinamento delmare di quell’area, che è risorsa paesaggisticastraordinaria.

Vista l’eccezionalità della situazione, lechiedo se intende valutare l’opportunità dinominare un commissario straordinario diGoverno per l’emergenza ambientale e la

sicurezza nella nostra Valle del Sele.

PRESIDENTE. Il Ministro dell'Ambiente edella tutela del territorio e del mare, SergioCosta, ha facoltà di rispondere.

SERGIO COSTA, Ministro dell'Ambientee della tutela del territorio e del mare.Ringrazio gli onorevoli Conte e Fornaro perquesta interrogazione, che apprezzo moltoin quanto pongono al centro dell’attenzioneparlamentare una questione che territorialmentesta assumendo sempre più la connotazione digravità ambientale.

Tanti mi scrivono, singoli cittadini, nonsoltanto soggetti organizzati. Parliamo deldistretto dei rifiuti a cavallo del territorioricompreso tra le zone distali tra Battipaglia,Eboli e Pontecagnano, nel salernitano.Effettivamente più soggetti, sia pubblici cheprivati, nelle aree confinanti dei tre comuni, inun territorio quindi abbastanza ristretto, hannovisto proliferare siti di deposito, stoccaggio elavorazione di rifiuti di vario genere, dagli RSUai rifiuti speciali.

Recentemente taluni impianti, comerammentato dall’onorevole precedentemente,sono stati dati alle fiamme. Ricordiamo cheper questa tipologia di impianti la competenzadel rilascio delle autorizzazioni integrateambientali, che sono un po’ la regola, ilvademecum di gestione, è esclusivamentein capo alla regione Campania, che devenecessariamente prevedere anche il livello disoglia di emissioni odorigene, perché parliamoanche dell’elemento specifico, di cui tantissimicittadini in quella zona si lamentano. Comeho avuto modo di rappresentare ai comitati diquel territorio, quando li ho visitati a Eboli,l’8 agosto ultimo scorso, e reincontrati in unincontro successivo a Roma, il 26 settembre,recentemente, quindi, la regione Campania,in applicazione dell’articolo 272-bis del Testounico per l’ambiente, tra l’altro recentementeapprovato (quindi è molto giovane comearticolo), ha la facoltà di legiferare nel campodi queste sostanze.

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Alla luce di tale competenza, però, visto chenon è una competenza specifica del Ministerodell’Ambiente il caso di specie, il sottoscritto harecentemente incontrato il vicepresidente dellaregione Campania, nonché assessore delegatoall’ambiente, acquisendo - e, devo dire la verità,questa è una buona notizia, a mio parere - la piena disponibilità a legiferare in tempistrettissimi in ordine alle sostanze in emissionee la disponibilità a rivedere le AIA concesse ein scadenza, o nuove, ovviamente, a concedersi,in modo da favorire i cittadini rispetto allaproblematica.

Al contempo, ho anche acquisito ladisponibilità all’acquisto, per l’Agenziaregionale per la protezione dell’ambiente dellaCampania, di quelli che tecnicamente sichiamano “nasi”, ovverosia quella tecnologiaavanzata, tra l’altro italiana, che serve a valutarela soglia di emissioni, e questi sono in acquistonei prossimi mesi.

In ordine alla densità di impianti sulterritorio, si rileva che la specifica competenza,viceversa, non è più della regione, ma èdella provincia, e in questo caso i comuni dipertinenza, come Eboli, mi risulta hanno giàfatto istanza per poter modificare il fattore dipressione di insediamento ambientale, sul qualesto spingendo molto, come moral suasion, peruna delocalizzazione.

Infine, ho segnalato per aprire un fascicoloinformativo al NOE dei carabinieri, affinchési possa capire la mano criminale che c’èdietro questo fenomeno; però, ovviamente, làaspettiamo il fascicolo informativo nei limitidi ciò che il codice di procedura penale ciconsente.

Vengo a chiudere. Lei ha ragione:qualora questi passaggi, che mi sono statisegnalati come passaggi in strettissimi tempi,non dovessero sortire l’effetto che tuttiauspichiamo, per non dover commissariarenessuno, io aprirei quel fascicolo, ovviamentedopo le decretazioni previste dalla norma.

Attualmente, prendiamo l’impegno positivoche hanno dato gli enti pubblici e aspettiamoil tempo tecnico perché questi possano

avere sviluppo. Se ci sono, ritorniamonell’ordinarietà, che è, credo, il leitmotiv ditutti quanti noi. Con l’ordinario riusciamo arisolvere il problema; se non ci riusciamo,sicuramente dovremo riaprire quanto lei hasuggerito.

PRESIDENTE. Il deputato Conte ha facoltàdi replicare.

FEDERICO CONTE (LEU). Ministro, laringrazio per la risposta, che è completa,esaustiva. Conosco il suo valore, il suoimpegno, la sua dedizione a questa discussionee a questa problematica. Sono stato presente,come ricorderà, in occasione delle sue visitee il resoconto che ci fa dell’attività in corsoè sicuramente una notizia positiva. Però, mipermetto di ritornare sul tema del rapporto traintervento ordinario e intervento straordinarioperché questi episodi incendiari - se neoccupa anche la Gabanelli con un’inchiesta cheriguarda la Lombardia in questi giorni - hannoun’eccezionalità intrinseca che riguarda anchela tempistica.

Quel territorio è un territorio già feritoe martoriato da episodi che riguardano legestioni commissariali e delle emergenze delpassato: discariche chiuse, non completamentebonificate (Parapoti, Castelluccia, Eboli, Codadi Volpe); e, ancora, la questione delle ecoballe,un processo molto lungo, gravoso, completatocon difficoltà; i miasmi nauseabondi,l’inquinamento delle falde acquifere nella zonadella quarta gamma, della filiera zootecnica cheproduce la mozzarella DOP.

Siamo, per quanto riguarda il turismo, alleporte del Cilento, dove il Centro scientificodi studi sulla dieta mediterranea intestato adAngelo Vassallo sta lanciando un progettomondiale sugli studi che riguardano labiodiversità, che dovrebbe essere attrattore epromotore di sviluppo per quanto riguardaun regime alimentare, una dieta italianada esportare nel mondo. Abbiamo un datoche riguarda la salute dei cittadini, che èingravescente.

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Tutto questo mi fa disperare circa il fattoche le procedure ordinarie e i livelli locali dellapubblica amministrazione - voglio chiarirlo,senza nessun addebito ai singoli amministratori,che non riguarda la discussione, ma sulfunzionamento di competenze molto complessee articolate, la cui stratificazione lei ha ricordatoessere molto connessa, costipata in rapportianche spesso non chiari - fanno sì che unamacchina amministrativa, che sappiamo esserestrutturalmente debole tra il livello comunale,quello provinciale e quello regionale, non sia ingrado neanche di fare una valutazione completain tempi ragionevoli, figuriamoci di intervenire.

E allora, prendo per buona la parte finaledella sua dichiarazione, che veramente mi dàsoddisfazione e, cioè, che un contingentamentodei tempi da parte del Ministero per avere unarisposta possa essere lo spartiacque per passaredal livello ordinario a quello straordinario; aproblemi straordinari, soluzioni straordinarie.Io confido nel suo buon operato, sono sicuro chefarà il meglio per un territorio che ospita 200mila – 200 mila! – abitanti, si estende per 36ettari ed è una parte molto ricca, bella e virtuosadella regione Campania.

(Orientamenti del Governo in merito alladichiarazione dello stato di emergenza

per le zone della provincia di Alessandria,della Valle Stura in Liguria e dell’Oltrepò

Pavese, recentemente colpite daeccezionali eventi atmosferici – n. 3-01073)

PRESIDENTE. Il deputato Molinari hafacoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-01073 (Vedi l’allegato A).

RICCARDO MOLINARI (LEGA). Grazie,Presidente. Signor Ministro, come lei saprà,tra il 19 e il 22 di ottobre, si sono abbattutisul Piemonte, la Lombardia e la Liguria deitemporali di straordinaria eccezionalità. Tantoper darle il metro, nel solo comune di Gavi,in 24 ore, sono precipitati 438 millimetrid’acqua: quindi, questo evidenzia come siamodi fronte a degli eventi assolutamente insoliti.

Questi eventi hanno colpito, in particolare,il sud della provincia di Alessandria, laValle Stura in Liguria e l’Oltrepò Pavese ehanno creato una serie di danni ingenti suiterritori: i comuni più colpiti sono stati, senzaombra di dubbio, il comune di Castellettod’Orba e di Rivanazzano Terme. Ma, oltrea questo, abbiamo assistito, in quei giorni,a evacuazioni su tutto il territorio per lamessa in sicurezza delle persone, abbiamo vistoreti viarie principali interrotte, reti fognariedanneggiate, dissesto idrogeologico diffuso,centri abitati danneggiati, con case pericolantie, soprattutto, abbiamo dovuto anche piangereuna vittima per queste alluvioni.

Con questa interrogazione vorremmo saperecome il Governo intende rispondere allarichiesta formale di regione Piemonte, regioneLiguria e, a breve, anche di regione Lombardiasullo stato di emergenza.

PRESIDENTE. Il Ministro per i Rapporticon il Parlamento, Federico D’Incà, ha facoltàdi rispondere.

FEDERICO D'INCA', Ministro per iRapporti con il Parlamento. Signor Presidente,onorevoli deputati, rispondo sulla basedegli elementi forniti dal Dipartimento dellaprotezione civile e dal Ministero dell’Ambientee della tutela del territorio e del mare. In modopreliminare, confermo che le regioni Piemontee Liguria, con note, rispettivamente, del 22 e del23 ottobre 2019, hanno trasmesso la richiestaper la deliberazione di stato di emergenza daparte del Consiglio dei ministri relativamenteagli eventi meteorologici richiamati daglionorevoli interroganti. Al riguardo, rappresentoche sono in corso le attività istruttorie previstedalla direttiva del Presidente del Consiglio deiministri del 23 ottobre 2012 al fine della verificadei presupposti per la citata deliberazione. Inparticolare, due squadre del Dipartimento dellaprotezione civile stanno effettuando, proprioin questi giorni, i necessari sopralluoghi suisiti colpiti, sulla base delle segnalazioni delleregioni, insieme con personale tecnico delle

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medesime regioni e degli enti locali interessati.Per quanto riguarda la Lombardia, invece,

preciso che, per gli eventi in questione, allostato attuale, non è pervenuta da parte dellaregione alcuna richiesta di deliberazione dellostato di emergenza.

Faccio inoltre presente che le eventualidisposizioni derogatorie alla normativa vigente,anche in tema di procedure per la rimozionee lo smaltimento dei fanghi, che dovesseroritenersi necessarie, sono, di norma, richieste emotivate dalla regione interessata nell’ambitodell’istruttoria per la redazione dell’ordinanzadi Protezione civile, emanata a seguitodell’eventuale deliberazione del Consiglio deiministri. In particolare, come rappresentatodal Ministero dell’Ambiente e della tutela delterritorio e del mare, successivamente alla citatadelibera, si potrà intervenire con iniziativeurgenti che, fatti salvi gli obblighi derivantidalle normative europee, individuino soluzionitecniche e normative finalizzate ad accelerare leprocedure relative agli interventi di emergenzae, nel contempo, a garantire la veloce rimozionedei materiali litoidi e fangosi, al fine diprevenire situazioni di pericolo e assicurare ilrecupero del patrimonio edilizio e il ripristinodelle infrastrutture e dei servizi.

PRESIDENTE. Il deputato Molinari hafacoltà di replicare.

RICCARDO MOLINARI (LEGA). Grazie,Presidente. Signor Ministro, devo dirle cheprendiamo atto delle verifiche in corso, ma ciaspettavamo una risposta più chiara e definitiva,dato che i danni sono assolutamente ingentie immagino che chi sta facendo le ispezioninon potrà che rendersene conto e, soprattutto,perché, come lei ben sa, la dichiarazione dellostato di emergenza è prodromica per permettere,poi, alle regioni di garantire i finanziamenti aiprivati e alle aziende che hanno subito questidanni. Quindi, visto e considerato che parliamodi territori in cui ci sono case sventrate, personeevacuate, imprese agricole che non hanno piùla loro impresa, credo che lo stato di emergenza

sia doveroso per permettere, poi, il risarcimentodi queste persone.

Condivido con lei quello che ha dettosul tema della rimozione dei fanghi: infatti,ringrazio la regione Piemonte, perché ha giàprovveduto ad emettere un’ordinanza che staandando incontro alle esigenze dei sindaci peraffrontare questa emergenza e poter trattare ilmateriale, i detriti e lo spostamento degli stessiin maniera legale e tutelata.

Invito, però, il Governo ad una riflessione:bisognerebbe pensare a degli strumentinormativi che garantiscano ai sindaci, nellostato di emergenza, di poter intervenire agaranzia della sicurezza dei propri cittadini,evitando di rischiare di finire sotto unprocedimento penale, perché l’ordinanza è unostrumento emergenziale, ma occorrerebbe, dalnostro punto di vista, una riflessione strutturale.

Le segnalo anche altri episodi, altresituazioni su cui il Governo dovrebbe mettereattenzione. Tra i danni infrastrutturali che lecitavo, ce n’è uno particolarmente grave, sullastrada di collegamento principale, la Novi-Ovada, che ha visto il crollo di un pontetale per cui questa strada provinciale ora ècompletamente interrotta. Quindi, abbiamo laprovincia di Alessandria che è isolata in quellafase: l’unico modo per arrivare ai due comuni èpassare dall’autostrada. Quindi, lì credo che ilGoverno dovrebbe, in qualche modo, garantireun intervento.

Le segnalo anche un problema riguardantela città di Alessandria, che, fortunatamente,non ha avuto danni gravi, ma che ha vistola chiusura del ponte Bormida per ragioni disicurezza, per diverse ore: questo perché lapiena ha dovuto comportare la chiusura delponte. Da anni si parla della costruzione di unsecondo ponte che diventa necessaria, perché,in una situazione come quella di quei giorni,la chiusura dell’unica via di collegamentocon Spinetta Marengo, che è una parte dellacittà, che cuba 10 mila abitanti, porta agravi problemi di sicurezza e, soprattutto, isolaquella parte della città a tutte le strutture chepossono garantire il soccorso, ai pompieri, alla

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polizia e quant’altro. Quindi, un interventoper un secondo ponte sul Bormida credo sianecessario.

Chiudo: c’è il tema delle imprese agricolenelle aree golenali e nelle aree alluvionabili. Cisono imprese che, strutturalmente, sono nellecasse di laminazione e nelle aree golenali, chevengono alluvionate ogni anno e, quindi, difatto, garantiscono un servizio per l’incolumitàpubblica, che non hanno risarcimenti e nonsono assicurabili. Anche su questo, credo cheil Governo debba mettere attenzione (Applausidei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

(Iniziative volte a promuovere una taskforce operativa al fine di contrastare lo

spaccio di stupefacenti e garantire adeguatecondizioni di sicurezza a Roma – n. 3-01074)

PRESIDENTE. La deputata Spena ha facoltàdi illustrare la sua interrogazione n. 3-01074(Vedi l’allegato A).

MARIA SPENA (FI). Grazie, Presidente,grazie, signora Ministra. Sappiamo che lecronache quotidiane qui, nella città di Roma,ci consegnano la capitale d’Italia ostaggio direati violenti dettati soprattutto o connessiall’utilizzo di sostanze stupefacenti, soprattutto,tra i più giovani. Da ultimo, abbiamo vistomorire Luca Sacchi per le mani di duesuoi coetanei, di cui uno sicuramente conprecedenti penali per spaccio di droga; per nondimenticare, signor Ministro, anche la nostraDesirée Mariottini a San Lorenzo e il nostrocarabiniere Mario Cerciello, ucciso al quartierePrati di Roma.

La relazione annuale della Direzionecentrale per i servizi antidroga segnala che, nel2018, la regione Lazio spicca su tutte le altre persequestri di droga in dosi, e questo grazie ancheall’intervento delle nostre forze dell’ordine.

Noi siamo qui a chiedere se lei nonritenga di promuovere dei capillari controlliantidroga, quindi dei controlli straordinari sullenostre piazze, sui luoghi di incontro, anche inprossimità delle nostre scuole e, soprattutto,

anche in orari notturni in prossimità dellediscoteche, per ripristinare la sicurezza ela legalità che Roma chiede (Applausi deideputati del gruppo Forza Italia-BerlusconiPresidente).

PRESIDENTE. La Ministra dell’Interno,Luciana Lamorgese, ha facoltà di rispondere.

LUCIANA LAMORGESE, Ministradell'Interno. Signor Presidente, onorevolideputati, il Governo è consapevole dell’allarmesociale suscitato non solamente a Romadall’abuso di droga, dalla loro diffusione, anchetra i minori, e dai reati che frequentementesono connessi allo spaccio e al consumodi sostanze stupefacenti. Sono, invero, giàoperative iniziative su più livelli per preveniree contrastare, attraverso mirati moduli diintervento, un fenomeno la cui diffusionedesta non da ora comprensibile preoccupazionenell’opinione pubblica anche per i visibilieffetti di marginalizzazione e di degrado checonnotano gli spazi pubblici maggiormenteesposti.

Per quanto concerne Roma Capitale, lemisure attuate riguardano in primo luogo illavoro delle forze dell’ordine e sono diretteal controllo e al presidio delle cosiddettepiazze di spaccio e delle zone interessatedalla movida. Nell’ambito di specifiche earticolate strategie operative sono ancheeffettuati controlli straordinari, soprattuttonelle ore notturne, in aree sensibili comequelle limitrofe alle infrastrutture di trasportopubblico, ai parchi e, più in generale, ai luoghidi aggregazione talora teatro di gravi fattidi cronaca. Su un piano più generale si èscelto di strutturare stabili sinergie con gli altriinterlocutori istituzionali coinvolgendo anche lerealtà locali tramite gli osservatori territorialidella sicurezza, organismi istituiti presso ognimunicipio della capitale in stretto collegamentoe coordinamento con la Prefettura di Roma.Da qui il coinvolgimento di scuole e istitutiscolastici di ogni grado e ordine nell’areacittadina e nel suo hinterland, dove è attuato uno

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specifico piano per prevenire e contrastare lospaccio di sostanze stupefacenti in esecuzionedel progetto “Scuole sicure” finanziato dalMinistero dell’Interno.

Nel corso del primo semestre del 2019 lemisure di controllo del territorio attuate dalleForze dell’ordine a Roma hanno consentitodi sottoporre a verifica complessivamente 43mila persone, circa 900 locali e più di 22mila veicoli. La Direzione centrale per i serviziantidroga coordina, al momento, 31 indaginiche riguardano il territorio della capitale.Posso assicurare che la soglia dell’attenzioneinfo-investigativa è elevata. Con una recentedirettiva di qualche giorno fa rivolta ai prefettidella Repubblica ho inteso conferire nuovoe vigoroso impulso all’azione di contrastoallo spaccio di sostanze stupefacenti. Tenendoconto dei dati e degli elementi di analisi delterritorio che emergono dal lavoro dei Comitatiprovinciali per l’ordine e la sicurezza pubblica,ho chiesto di implementare politiche dellasicurezza integrata maggiormente orientate alcontrollo dei luoghi particolarmente sensibili,anche attraverso una complessiva strategia diintervento codificata in un piano coordinato.Ciò anche nell’intento di garantire il massimolivello di coordinamento delle forze in campoe realizzare interventi di maggior impatto nellearee dove si registrano più elevate criticità. Ho,altresì, richiamato la necessità di intensificaree mettere a sistema quelle misure, anche dinatura preventiva, previste dall’ordinamentoper la tutela della sicurezza urbana come ilcosiddetto Daspo urbano e il divieto di accessoe di stazionamento presso gli esercizi pubbliciper coloro che siano stati condannati per ireati in materia di stupefacenti. Le iniziativeavviate a Roma, come su tutto il territorionazionale, saranno monitorate con l’obiettivo didare forza alla presenza dello Stato e impedirel’esistenza di zone franche per le condottedelittuose connesse allo spaccio di stupefacenti.

PRESIDENTE. La deputata Spena ha facoltàdi replicare.

MARIA SPENA (FI). Grazie, Ministro.Sono alquanto rassicuranti le sue parole cosìcome lo sono state questa mattina quelle delprefetto che, poche ore fa, abbiamo incontratocon una delegazione di Forza Italia. Saperché siamo preoccupati, signora Ministra?Perché noi, qui a Roma, già viviamo tanteemergenze - l’emergenza rifiuti, l’emergenzatraffico, l’emergenza buche – e, quindi, nonvorremmo che questa diventasse un’emergenzache, ancora di più, peggiori la nostra capitale.Tuttavia, è vero che oggi possiamo considerarlaquasi una piaga sociale, una catastrofe sociale,soprattutto per i più giovani, che oggi, conpochi euro, riescono ad acquistare una dose;è divenuto, così, il piacere al più basso costopossibile e addirittura in alcuni strati sociali,in alcune zone della nostra Capitale, lo spaccioè diventato quasi un reddito di cittadinanza,soprattutto nelle zone dove ormai è cronicolo spaccio di sostanze stupefacenti, un po’modello tipo Scampia. Ricordiamo, quindi,Tor Bella Monaca e San Basilio, ma nonsolo, perché, come diceva anche lei, ci sononella nostra Capitale quelle famose piazzeaperte dove si possono acquistare dosi didroga a cielo aperto, quasi come se fosseuna sorta di commercio ambulante. Ritengo,quindi, necessario sostenere i nostri giovani,bisogna colmare i vuoti che ormai attanaglianola vita dei nostri giovani e puntare sulla societàeducativa. Se proprio dovessimo mettere unatassa sullo zucchero, una tassa sulle bibitezuccherate, questa sia, spero, una tassa di scopoche vada a sostenere tutte quante le attivitàeducative e vada a ripristinare i famosi corsiprofessionali ed educativi che possono daresperanze di collocamento al lavoro. Infatti, laparola centrale poi, alla fine, nella politica,è sempre una, che accomuna un po’ tuttequante le nostre tematiche, cioè il lavoro. Senoi diamo ai nostri giovani la speranza di unfuturo migliore rispetto a quello pessimo delpresente, quindi, di poter progettare, attraversouna sistemazione lavorativa, allora, credo, che ilPaese potrà ripartire (Applausi dei deputati delgruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

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PRESIDENTE. È così esaurito losvolgimento delle interrogazioni a rispostaimmediata.

Sospendo la seduta, che riprenderà alle ore16.

La seduta, sospesa alle 15,59, è ripresa alle16,10.

Missioni.

PRESIDENTE. Comunico che, ai sensidell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, ladeputata Daga è in missione a decorrere dallaseduta odierna.

I deputati in missione sonocomplessivamente ottantasette, come risultadall'elenco depositato presso la Presidenza eche sarà pubblicato nell'allegato A al resocontodella seduta odierna.

Annunzio della presentazione di un disegnodi legge di conversione e sua assegnazione

a Commissioni in sede referente.

PRESIDENTE. Il Ministro per i rapporti conil Parlamento ha presentato alla Presidenza ilseguente disegno di legge, che è assegnato,ai sensi dell'articolo 96-bis, comma 1,del Regolamento, in sede referente, alleCommissioni riunite VII (Cultura) e XI(Lavoro):

“Conversione in legge del decreto-legge29 ottobre 2019, n. 126, recante misure distraordinaria necessità e urgenza in materiadi reclutamento del personale scolastico edegli enti di ricerca e di abilitazione deidocenti” (2222) – Parere delle CommissioniI, II (ex articolo 73, comma 1-bis, delRegolamento, per le disposizioni in materiadi sanzioni), V, VI (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento, per gli aspetti attinentialla materia tributaria), VIII e XIV e dellaCommissione parlamentare per le questioniregionali.

Il suddetto disegno di legge, ai fini

dell'espressione del parere previsto dal comma1 del predetto articolo 96-bis, è altresì assegnatoal Comitato per la legislazione.

Modifica nella composizione dellaCommissione parlamentare di inchiesta

sul sistema bancario e finanziario.

PRESIDENTE. Comunico che in dataodierna ho chiamato a far parte dellaCommissione parlamentare di inchiesta sulsistema bancario e finanziario il deputatoEmanuele Cestari, in sostituzione del deputatoTullio Patassini, dimissionario.

Modifica nella composizionedella Commissione parlamentare

di inchiesta sui fatti accadutipresso la comunità “Il Forteto”.

PRESIDENTE. Comunico che in dataodierna ho chiamato a far parte dellaCommissione parlamentare di inchiesta sui fattiaccaduti presso la comunità “Il Forteto” ladeputata Michela Rostan, in sostituzione delladeputata Lucia Annibali, dimissionaria.

Seguito della discussione del disegnodi legge: S. 1476 - Conversione inlegge, con modificazioni, del decreto-legge 3 settembre 2019, n. 101, recantedisposizioni urgenti per la tutela dellavoro e per la risoluzione di crisiaziendali (Approvato dal Senato) (A.C.2203) (ore 16,12).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca ilseguito della discussione del disegno di legge,già approvato dal Senato, n. 2203: Conversionein legge, con modificazioni, del decreto-legge3 settembre 2019, n. 101, recante disposizioniurgenti per la tutela del lavoro e per larisoluzione di crisi aziendali.

Ricordo che nella seduta di ieri il Governo haposto la questione di fiducia sull’approvazione,senza emendamenti, subemendamenti e articoliaggiuntivi, dell’articolo unico del disegno di

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legge di conversione del decreto-legge inesame, nel testo della Commissione, identico aquello approvato dal Senato.

(Dichiarazioni di voto sulla questionedi fiducia – Articolo unico - A.C. 2203)

PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazionidi voto sulla questione di fiducia deirappresentanti dei gruppi e delle componentipolitiche del gruppo Misto.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione divoto il deputato Renzo Tondo. Ne ha facoltà.

Colleghi! Colleghi!

RENZO TONDO (MISTO-NCI-USEI). SignorPresidente, la precarietà del contesto politico èevidente: nel momento in cui il Governo pone laquestione di fiducia, è chiaro a tutti, non servesottolineare i numeri delle elezioni di domenicascorsa in Umbria per capire come sia ballerinala realtà.

A confermarlo poi è un’autorevole ecoerente dichiarazione del segretario del PD,che ci dice che qui serve un cambio di passo.

È una dichiarazione davvero originale,perché di solito i primi 100 giorni di un Governoservono per tracciare il proprio programma, perlasciare la propria traccia, per dare il senso di ciòche si vuole fare, per fare i primi atti e le primeindicazioni sulla attività che si vuole svolgere.In questo caso no; in questo caso il capo dellaseconda forza politica che sostiene il Governochiede un cambio di passo - ed è passato soloqualche mese dall’inizio dell’attività - mentre ilcapo della prima forza politica è in conflitto conse stesso, perché dichiara che ha sbagliato a farel’alleanza con la seconda forza politica.

Si parte in salita, questo è evidente. Seio avessi fatto, all’epoca in cui assunsi lapresidenza del Friuli Venezia Giulia, unadichiarazione del genere, dicendo che dopo duemesi dovevo cambiare passo, credo che avreicontribuito a far sì che la città di Trieste, giànota per la riforma psichiatrica, avrebbe avutouna persona in più di cui occuparsi.

Detto questo, liquido con un sorriso di

comprensione il fatto che il Partito Democraticoe LeU si trovino oggi a difendere il disegnodi legge presentato dal Ministro che forse piùdi altri è stato al centro della contestazione sutemi importanti come il lavoro e lo sviluppoeconomico. Che questo intervento nel meritosia da censurare, lo ricordo in alcuni elementi,per esempio quello dei rider, cui oggi sipone un limite all’attività del lavoro di questepersone, che diversamente devono trovarsi unqualcos’altro da fare; oppure banalmente anchel’obbligo del contratto scritto e cartaceo tra ildatore di lavoro e il lavoratore, senza ricordarsiche potrebbero essere qualche volta anche aqualche decina o centinaia di chilometri didistanza. Ma ciò che pesa più di tutti sonoi 160 tavoli di crisi che il Ministro Di Maiolascia in eredità al suo successore, ai quali se neaggiungeranno ben presto molti altri, perché quila cassa integrazione non è più un elemento disviluppo per rilanciare le imprese in difficoltà,ma un elemento di assistenza che prende semprepiù piede come compensazione.

PRESIDENTE. Concluda.

RENZO TONDO (MISTO-NCI-USEI). Non c’èuno dei 160 tavoli di crisi che sia stato risoltoe se ne aggiungeranno presto degli altri, comeabbiamo avuto modo di dire, nel settore dellaplastica, quando verrà applicata la tassa di 1euro a fronte di uno 0,90 che costa un chilodi plastica. Ci sarà un raddoppio del costo, undimezzamento dell’attività produttiva e avremoaltre 10 mila aziende produttrici, piccole ograndi, che si troveranno in difficoltà.

È evidente che davanti a questo quadro dipolitica economica e in questo quadro politicoindefinito che ci viene proposto il nostro votoa chi chiede una fiducia senza avere neppurefiducia in se stesso non può essere che un votocontrario.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare perdichiarazione di voto il deputato Epifani. Ne hafacoltà.

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ETTORE GUGLIELMO EPIFANI (LEU).Signor Presidente, sottosegretaria, carecolleghe e cari colleghi, il nostro gruppo voteràla fiducia a un Governo impegnato in questigiorni non solo ad assicurare un Governo alPaese, ma anche a mettere in campo unamanovra di bilancio che metta al riparo ilPaese dalle tensioni finanziarie e possa aiutarloin una fase di rallentamento dell’economia edell’occupazione che non riguarda solo l’Italia,ma quasi tutti i Paesi europei. Naturalmentenoi facciamo voti e lavoreremo perché lamanovra di bilancio sia la più forte possibilenelle condizioni date, e lavoreremo per iprincipi di equità, di solidarietà, la politica degliinvestimenti, per evitare che l’aumento delletasse, soprattutto quelle legate all’IVA, possacompromettere i consumi, da una parte e anchele possibilità di rilancio, dall’altra. Dico oraper dopo, perché la discussione la faremo insede di bilancio, che naturalmente trovo un po’singolare gli eccessi di critica preventiva che holetto in queste settimane. Fino a poco tempo fatutti guardavano alla manovra di bilancio conun terrore enorme: dove trovare i 23-24 miliardiper pagare, ad esempio, la sterilizzazione delleclausole dell’IVA? Come fare? Come fare peravere più margini di flessibilità dall’Europa?Il quadro che sta uscendo, sia pure traluci e ombre, perché è inutile nascondersianche le difficoltà, però consente almeno dimettere a riparo questa che tutte le forzepolitiche consideravano una priorità, e anch’iopenso che fosse, nella situazione del Paese,assolutamente da evitare. Abbiamo ottenuto ilmassimo di flessibilità possibile, non credo cheun altro Governo avrebbe potuto far meglio.E contemporaneamente quelle poche risorseche si sono rese disponibili sono orientateprevalentemente a sostenere, attraverso lariduzione del cuneo fiscale o attraverso altremisure, la domanda di consumo soprattuttodei ceti che in questi anni sono andati più indifficoltà.

Veniamo, invece, adesso all’oggettodella discussione di oggi, che è questoprovvedimento. Noi non ci vergogniamo di

sostenerlo, perché nel lavoro parlamentare,soprattutto quello fatto al Senato, molte cose sisono modificate, sono migliorate, e soprattuttotrovo almeno dieci punti di questo decretoaffrontare i problemi reali della condizione divita delle imprese, dei territori e delle persone.C’è qualcuno che mi può spiegare come si fa anon votare il fatto che agli LSU, che anno dopoanno sono oggetto, almeno da sette-otto anni,di attenzione di questa Camera, si consenta,attraverso questo decreto, la possibilità di nonrestare, in attesa dei concorsi che li dovrannostabilizzare, senza reddito e senza protezione?C’è qualcuno che può essere contrario al fattodi intervenire con gli ammortizzatori socialiin quelle aree di crisi industriale complessanelle quali, se non si desse questa proroga,quei lavoratori sarebbero totalmente divisi dagliimpianti e dalle industrie su cui sono in campodei progetti di risanamento e di rilancio? Eancora, c’è qualcuno che può essere contrarioal fatto che seicento, tra lavoratrici e lavoratoridell’ANPAL, gli unici in Italia che sono nonsolo precari da decenni, ma sono sottopostia ogni due o tre anni a prove di idoneitàalle quali non corrisponde a un’assunzione mauna proroga della condizione di precarietà,finalmente si può dare la possibilità di accederea un concorso? E ancora, si può esserecontrari all’assunzione all’Ispettorato nazionaledel lavoro, dopo tutto quello che abbiamo dettosulla sicurezza e sul problema dell’assenzadi controlli nel campo del lavoro e dellecondizioni soprattutto di coloro che operanoin condizioni di nocività e di difficoltà?E si può essere contrari alla riapertura diassunzioni all’INPS, sul quale gravano nonsolo i compiti del più grande istituto italiano,ma contemporaneamente anche dell’istituto sulquale si stanno caricando nuove responsabilità enuovi compiti? E ancora, si può essere contrariall’aumento delle casse integrazioni in deroga,cioè di quei lavoratori dell’indotto - ho visto cheieri, nella discussione, qualcuno giustamente neha parlato - che non hanno né tutele di un tipo nédell’altro tipo? E contemporaneamente, si puòessere contrari all’estensione del periodo della

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cassa integrazione straordinaria negli altri casinei quali, per condizioni non dipendenti dallavolontà dei laboratori, cadono gli strumenti ditutela, mentre invece sono aperti dei progettidi reindustrializzazione? O ancora, si puòessere contrari a quello che il testo prevedeper quanto riguarda politiche eco-sostenibili,dalla decarbonizzazione al vantaggio nell’usodi energie derivanti da fonti rinnovabili?

Potrei continuare, ma mi fermo qui. Ci sonoalmeno dieci o undici punti di questo decretoin cui normalmente, in quest’Aula, non cipuò essere un dissenso. Ci può essere semmaiun’altra critica, cioè il fatto che questi elementisono una somma di interventi spiccioli, random,e non sono dentro una politica industriale, unapolitica di sistema. Questa è un’osservazionegiusta, ma io non ho sentito questa criticaqui, nella discussione di ieri. Ho sentito unacritica indistinta, invece ora tocca a noi poterdistinguere quello che c’è da quello chemanca, ma con un giudizio che sia innanzituttorispettoso della verità dei fatti e della verità deiprocessi.

Infine, le ultime due questioni, quellepiù delicate, quelle che sono state oggettodi attenzione più forte da parte sia delladiscussione in Commissione e in Aula e anchefuori da quest’Aula: il problema dei rider, delletutele di questi lavoratori della gig economy, e,dall’altra parte, della questione dell’Ilva. Ripetoqui quello che ho avuto modo di dire ieri: i ridernon sono tutti i lavoratori della gig economy,quelli sono qualche centinaia di migliaia dipersone, è stato anche difficile poterle definirenei numeri precisi, ma si tratta di 15 milapersone che svolgono un lavoro difficile, abasso contenuto professionale di qualità dellavoro, senza tutele e senza protezione, untipo di lavoro che è difficilmente inquadrabile,perché in questi campi di attività quello cheè subordinato e quello che autonomo non èfacilmente definibile. È un tipo di attività sullaquale, purtroppo, la contrattazione collettivatra le parti non è stata in grado di trovareuna soluzione al dilemma della loro identitàcontrattuale.

Con questo intervento si dà loro unapossibilità in più, si dà loro una tutela in più.Non si toglie la loro libertà, ma questa libertàviene sottoposta ad alcuni vincoli, senza deiquali cadremmo in una discussione che, mipermetto di dire, è molto antiquata.

Io ho sentito fare l’elogio del cottimo. Vorreiricordare che cos’è il cottimo, che cosa è statonelle nostre catene di montaggio. E vorreispiegare, a chi oggi mi teorizza la virtù delcottimo, che il cottimo è stato superato pergarantire ai lavoratori, da una parte, sì, piùproduttività, ma, contemporaneamente, anchepiù sicurezza, più dignità del loro lavoro. Èl’uomo di Charlie Chaplin, quello è l’uomodel cottimo, quello della catena di montaggio,che alla fine fa diventare l’uomo una partedell’ingranaggio. A me non stupisce chequalche rider abbia detto: “Preferisco avere ilcottimo, così guadagno di più”. Ma mi stupisceil fatto che il legislatore non ponga un limitea questo ingiusto disegno di guadagno, perchénon c’è un guadagno che può essere superiorealla tutela di garanzia della propria vita e dellapropria sicurezza. Non baratto una consegna inpiù con una sicurezza in meno. Questa è la miastoria personale e il mio credo politico e civilemi consente di dirlo a testa alta. E vorrei chealmeno su questo, nei principi fondamentali,quest’Aula fosse d’accordo.

E infine sull’Ilva. Questo è l’unico puntosu cui il testo non mi convince. Io non avreitolto quello scudo. Non perché io sia convintoche quello scudo fosse la cosa migliore, perchéè opinabile anche questo. Abbiamo già leggiche disciplinano il rapporto tra la responsabilitàpassata e la responsabilità presente. Ma perchémi rendo conto che, se un Governo, e quindi loStato, definisce un accordo con l’imprenditoreche viene a fare un investimento, i terminidi quell’accordo è bene che non cambinoin un mercato così difficile, come quellodell’acciaio. Ma, detto questo, non è che sipuò dire che siccome si toglie questo scudo,allora a questo punto si facilita l’uscita diArcelorMittal da Taranto. No! Perché questonon può essere e deve essere evitato. Poi,

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naturalmente, se vogliamo essere seri e nonessere provinciali, dobbiamo sapere che questaè un’occasione che sta perdendo l’Europa.Il problema dell’acciaio non è un problemaitaliano. Stanno chiudendo le acciaierie inGermania, in Belgio, in Francia. In tutta Europac’è una sovraccapacità di produzione e unsottoutilizzo della domanda. Noi siamo invasid’acciaio che costa meno. Una volta era la Cinache ci invadeva, oggi è l’acciaio turco. Dei 13milioni di tonnellate d’acciaio che consumiamonoi oggi ne produciamo il 60 per cento.

Se chiude Taranto, noi saremo tributaridell’acciaio proveniente dall’estero efortunatamente i nostri imprenditori non sonoquelli che dicono: “Non mi importa da doveviene, purché costi meno”. Oggi dicono: “Seio non ho la sicurezza e l’affidabilità dellafornitura, metto a rischio la mia industriamanifatturiera del futuro”. Per questo bisognasalvare Taranto e per questo, con un ordinedel giorno, chiederemo al Governo di fare ditutto, perché le ragioni della sicurezza e dellatutela di quel territorio e di quei lavoratorie le ragioni dello sviluppo degli investimentie dell’occupazione non vengano messi incontrapposizione (Applausi dei deputati deigruppi Liberi e Uguali, Partito Democratico eItalia Viva).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare perdichiarazione di voto il deputato Mor. Ne hafacoltà.

MATTIA MOR (IV). Grazie, signorPresidente. Onorevoli colleghi, Governo, noinon possiamo negare che il decreto, checi apprestiamo a convertire, abbia avuto unpercorso difficile e inusuale, trovandoci oggia votare un testo che proviene dal precedenteGoverno e che si trova, quindi, a cavallodel lavoro di due Governi diversi. Ci siamoavvicinati al testo con senso di responsabilitàverso il Paese, ma sappiamo che presentadiverse criticità. Proprio per questo, per ilfatto che è stato immaginato da un Governoe votato da un altro, contiene alcuni elementi

che votiamo più per la bontà media delprovvedimento, che per il merito dei singolipunti. Si sarebbero, a nostro avviso, dovuteaffrontare con più coraggio, con una visione dipiù lungo periodo, le sfide che la quotidianitàci pone dinanzi, sulla tutela del lavoro e sullagestione delle crisi aziendali, ma è stato fatto, anostro avviso, un pochino con il freno a manotirato. Teniamo, però, ben presente che non sirisolve il problema delle crisi di impresa con iltesto che oggi stiamo discutendo. “Cominciatecol fare ciò che è necessario, poi ciò cheè possibile. E all'improvviso vi sorprenderetea fare l'impossibile” diceva San Francesco.Ecco, per noi, con questo spirito, ci siamoavvicinati a lavorare su questo decreto, comepunto di partenza di un percorso che vorràportare Italia Viva a fare l’impossibile peril bene del nostro Paese. C’è ancora molto,molto da fare, tenendo però presente, comepriorità, il fatto che dobbiamo puntare allacrescita della nostra economia. Se cresce ilPIL, migliorano le prospettive per le aziendeche sono in crisi e per i loro lavoratori ecrescono le opportunità per le aziende chevogliono investire. Ai partiti che voterannocon noi, con un punto di vista però diversorispetto al nostro, ricordiamo che dobbiamouscire dalla logica di contrapposizione tra letutele ai lavoratori e lo sviluppo delle imprese.Dobbiamo rafforzare queste ultime, per crearemaggiori occasioni di occupazione e lavoripiù stabili. Detto ciò, le modifiche adottateal testo nel corso dell’esame in Commissionehanno apportato dei notevoli miglioramenti altesto base. Vi dirò con trasparenza le partiche ci convincono e quelle su cui abbiamoperplessità, focalizzandomi su tre questioni, cheper Italia Viva sono particolarmente rilevanti:le azioni a favore della conversione ecologicadell’economia, quelle sul lavoro e quelle sullecrisi aziendali, con un riferimento particolareall’Ilva di Taranto. Questa maggioranza hadeciso di impegnarsi e di caratterizzarsi sui temidella sostenibilità, come mai era accaduto inprecedenza. È un netto cambio di passo - losappiamo - che segue una presa di coscienza

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dell’opinione pubblica e che è bene che siatra le priorità del Governo, così come lo è traquelle di Italia Viva. Mi riferisco, in particolare,all’articolo 13 di questo decreto, che destina laquota annua dei proventi derivanti dalle aste diCO2, nella misura di 100 milioni per il 2020e di 150 milioni per il 2021, al Fondo per latransizione energetica del settore industriale,per finanziare interventi di decarbonizzazione edi efficientamento energetico. È fondamentaleche le centrali vengano riconvertite, ma senzache si perda un solo posto di lavoro. Sviluppoeconomico e sostenibilità ambientale sono pernoi strettamente intrecciati ed ogni nostraazione politica deve mantenere la barra dritta suquesta priorità. Inoltre, troviamo anche la nuovanormativa sul cosiddetto end of waste, ovverola cessazione della qualifica di rifiuto. Questa siriferisce ad un processo di recupero, eseguito suun rifiuto, al termine del quale esso perde questaqualifica, per acquisire quella di prodotto,intendendosi non come risultato finale, macome processo che permette a un rifiuto dirientrare nell’economia. E questo è il principiodell’economia circolare. L’approvazione diquesta norma rappresenta per noi un buon puntodi partenza di quel progetto di Green New Deal,che questo Governo ha con investimenti di 50miliardi nei prossimi dieci anni e che Italia Vivastessa ha appoggiato con delle sue proposte, apartire dalla scorsa Leopolda.

In merito al lavoro sottolineo, invece, ilrisultato ottenuto, anche grazie al nostro gruppoal Senato, in merito alla stabilizzazione deilavoratori precari di Anpal servizi, con unostanziamento di 2 milioni dal 2019, che ponefine al paradosso secondo cui coloro chedovrebbero aiutare i precari e i disoccupati atrovare occupazione sono precari a loro volta.

Il presente decreto interviene poi - elo sappiamo - sul lavoro dei cosiddettirider, che continuiamo a definire tali,ma che non riguarda soltanto loro, maparla a tutti i lavoratori organizzati dapiattaforme digitali. Ecco, dobbiamo esseresinceri, noi non avremmo scritto la norma inquesta maniera. Avremmo fatto diversamente,

avremmo preferito una disciplina più semplice,omogenea, che riguardasse alcune specificitàdel lavoro autonomo. I rider sono unapiccola componente di un’area del mercatodel lavoro, che si allarga e che avrà bisognodi risposte, che dovranno arrivare da unlavoro di lungo periodo, che dovremo fareinsieme, Parlamento e Governo, per individuarele tutele da dare a forme di lavoro checambiano troppo velocemente. Dovremo farelo sforzo di individuare una base di diritti, cheabbracci tutta l’area del lavoro subordinato eautonomo e che parli di giusta distribuzione,protezione da infortuni e da malattie, tuteleprevidenziali, welfare allargato e diritto diassociazione sindacale, ma anche privacy edisconnessione. In attesa di questa riscritturadel diritto del lavoro, questo decreto-legge fauna cosa molto semplice: estende l’articolo2 del decreto legislativo n. 81 del 2015, ilcosiddetto Jobs Act, per chiarire che tutti ilavoratori intermediati da piattaforme digitalisi vedono riconosciute le tutele del lavoratoresubordinato. Si prevede, però, che si applichinole tutele del lavoratore subordinato, a menoche non intervenga la contrattazione aziendalecollettiva, nella sua autonomia e responsabilità,a chiarire che dall’economia digitale c’è unaspecificità che richiede tutele e protezionisancite dalla contrattazione collettiva. Ecco,per noi ogni nuovo strumento di tutela dellavoratore ha un valore indiscutibile, cheafferisce con la dignità della persona e dei suoiprogetti di vita, ma, al contempo, riteniamoindispensabile una realistica riflessione a lungotermine sull’introduzione di norme specificheper alcune categorie e sulla complessità dellestesse. L’obiettivo, a nostro parere, è quellodi proseguire nella strada avviata con ilJobs Act, che, anche a seguito di questemodifiche, rimane intatto nel suo impianto eintende ampliare i diritti, coniugando tutele eflessibilità. Invito i tanti che hanno criticato inquesti anni questa riforma chiave del GovernoRenzi, ad ammettere di avere sbagliato, perchéproprio oggi, grazie ad essa, si sono estese letutele al lavoro precario e realizzate quelle che

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oggi sono previste per i rider.Rimane per fortuna aperta la valvola di sfogo

della contrattazione aziendale. Auspichiamoche le migliori risposte arrivino nei prossimimesi quando le parti sociali raccoglieranno lesfide di questo decreto-legge e quella norma delJobs Act che esso estende, prendendo esempiodalla Francia dove, di fronte ad un problemaanalogo, si è deciso di puntare sulla formuladegli accordi aziendali che consistono negliimpegni della singola piattaforma che essa siassume con i propri collaboratori e con leaziende che sono poi tenute a rispettare neiconfronti dei singoli. Italia Viva - lo ricordo - all’interno di una necessaria negoziazionedi maggioranza plaude al fatto che almenoquesta finestra rimanga aperta al fine dinon ingessare eccessivamente un settore cheproduce innovazione, che offre servizi che iconsumatori apprezzano e richiedono, settoreche crescerà sempre di più nei prossimi annie prendiamo atto di questa soluzione, pertanto,come un bicchiere mezzo pieno.

Passando al campo relativo alla risoluzionedelle crisi di impresa non possiamo cheapprovare il potenziamento della struttura dicooperazione tra Mise e Ministero del Lavoroe, in particolare, delle unità per la gestione dellevertenze delle imprese in crisi. Positivo è ilnostro giudizio sullo stanziamento di risorse perle aree a crisi complessa, sull’aumento dellerisorse per la cassa integrazione straordinaria esull’estensione dell’indennizzo per le aziendeche hanno cessato l’attività commerciale.

Venendo, però, al caso Ilva, che per noi èfondamentale, su questo non possiamo non dircipreoccupati. Il tema è delicato, è difficile, esappiamo che non riguarda solo l’Italia. C’èuna crisi europea: vengono chiusi stabilimentiin Germania, in Francia, in Belgio. C’è unasituazione di sovraccapacità produttiva. Però,come abbiamo chiara la situazione a livelloeuropeo, abbiamo altrettanto chiaro che ilnostro Paese non può restare senza siderurgia.L’acciaio è il motore dello sviluppo di unPaese industriale, tanto più a forte vocazionemeccanica e cantieristica come l’Italia, e non

possiamo permetterci di depauperare la nostraeconomia affrontando la crisi di Ilva di Tarantoin maniera ideologica. È difficile? Sì, lo è, matra il diritto al lavoro e il diritto alla salutedobbiamo trovare una conciliazione possibile enecessaria.

Noi non ci arrendiamo all’idea di sacrificarel’occupazione alle questioni della salute manon vorremo neppure sacrificare, di fronte aldiritto sacrosanto alla sicurezza, lo sviluppodi un territorio e di una nazione. Anche inquesto caso, soprattutto in questo caso, sviluppoeconomico e sostenibilità ambientale insiemee senza tentennamenti. Questo per i 10 milalavoratori di Taranto, per i cittadini dellacittà pugliese che rischiano di veder interrottii percorsi di risanamento ambientale e diriconversione dell’impianto produttivo, per ilsistema produttivo italiano che ha in Ilva ilprincipale fornitore di acciaio e il principalepolo siderurgico europeo. Ecco, oggi Ilvafornisce il 35 per cento della domanda italiana econ un’eventuale chiusura l’import salirebbe a10 milioni di tonnellate rispetto alle 5,6 attualie sarebbero pesanti gli effetti sulla manifatturaitaliana. Noi crediamo che ogni garanziaambientale, occupazionale ed industriale passiattraverso la continuità produttiva e crediamoche il Governo debba mettere in campo ogniazione possibile per garantirla. Il MinistroPatuanelli al Senato ha preso un impegnoa proseguire in questa direzione e noi neprendiamo atto. Vi diamo oggi la vostra fiducia,ma si eviti a tutti i costi la chiusura di Taranto.

Detto ciò e andando a concludere, comeItalia Viva riteniamo che questo Governo, adifferenza del Governo degli slogan, il Governoprecedente, debba essere concentrato sul farein maniera pragmatica e per fare bisognacambiare la visione delle politiche economichee industriali. Bisogna tornare a investire nellaparte produttiva del Paese e a sostenerele imprese per tutelare, di conseguenza, ilavoratori e la loro occupazione. Dal prossimoprovvedimento in materia economica e di crisiaziendali ci aspetteremo ben di più di unasemplice azione di sopravvivenza, ricordando

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un’altra volta ancora che questo testo è scrittotra due Governi, tra due maggioranze, e chenoi abbiamo modificato e cercato di migliorareper andare nella direzione degli interessi deilavoratori e dello sviluppo delle aziende.Noi crediamo nella possibilità di riduzionedelle diseguaglianze e di redistribuzione delreddito come, però, conseguenza di una crescitaeconomica e di un aumento dell’occupazioneed è questa la centralità della nostra azionepolitica.

Con queste motivazioni, in manierapragmatica e costruttiva, appunto, annuncio,dunque, il voto favorevole di Italia Viva, ma illavoro da fare per lo sviluppo del nostro Paese ètanto e non c’è un minimo di tempo da perdere(Applausi dei deputati dei gruppi Italia Viva ePartito Democratico).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare perdichiarazione di voto il deputato Foti. Ne hafacoltà.

TOMMASO FOTI (FDI). Signor Presidente,signor rappresentante del Governo, miscuso con i colleghi del gruppo per lasovraesposizione di oggi ma a volte gli attiparlamentari e i lavori parlamentari portano aquesto.

Una premessa di natura politica mi pareimportante: questo Governo ha chiesto lafiducia esattamente poche ore dopo chedall’Umbria si è levata una sfiducia popolaremassiccia, forte e definitiva su questo Governo(Applausi dei deputati del gruppo Fratellid’Italia), un giudizio lapidario, mi siaconsentito di dirlo, che non può essere esteso atutto il territorio nazionale esclusivamente peruna ragione: perché nel territorio nazionale ciè impedito di votare. Ma io penso che, nelleprossime elezioni, a partire da quelle dellaCalabria, dell’Emilia-Romagna e poi tutte lealtre elezioni, se durerete tanto, il giudizio saràlo stesso: è un giudizio che vi dice di andare acasa (Applausi dei deputati del gruppo Fratellid’Italia).

E allora, signor Presidente, a me pare che far

finta di non saperlo sia molto peggio che avernecontezza e prenderne coscienza e, soprattutto,evidentemente le elezioni non insegnano nulla.Abbiamo avuto una fiducia su un decreto-legge che in definitiva questo ramo delParlamento non è stato nelle condizioni di potermodificare e di esaminare compiutamente. Lablindatura del provvedimento mette all’angolol’articolo 70 della Costituzione: “La funzionelegislativa è esercitata collettivamente dalle dueCamere”. Cosa ha fatto questa Camera, senon costringere i parlamentari di opposizione aun’attività emendativa pregevole? Io voglio quiringraziare i componenti del nostro gruppo, apartire dall’onorevole Rizzetto e dall’onorevoleBucalo (Applausi dei deputati del gruppoFratelli d’Italia), che, in Commissione, hannopresentato le proposte di modifica di Fratellid’Italia su questo provvedimento, proposte dibuonsenso. Non erano tutte accettabili? Forsesì, ma ve ne sarà stata una che meritavaalmeno un giudizio positivo. E, invece, nonsi può, non si può perché questo decretoperde il termine di efficacia se non convertitoil 3 novembre e, quindi, bisogna accelerareogni possibile confronto parlamentare. È unrepetita non iuvant di un’interpretazione ormaidirei fortemente distorsiva dell’articolo 77della Costituzione. I decreti-legge nasconoe dovrebbero avere la caratteristica dellanecessità e dell’urgenza? Ebbene, in questocaso notiamo soltanto un piccolo particolare:è stato più ampio lo spazio di tempo dedicatoa trovare l’intesa sul testo del decreto-leggerispetto al tempo di conversione del decreto-legge (Applausi dei deputati del gruppo Fratellid’Italia).

E i temi non sono temi che meritavano diessere archiviati in questo modo, anche sottoil profilo della tutela del lavoro. Certo, iodiffido personalmente e Fratelli d’Italia ha moltidubbi su coloro i quali pensano di tutelareil lavoro, avendo scarsa dimestichezza conil lavoro, ma si poteva pensare che sotto ilprofilo giuridico - almeno lì sì - vi fosse stataqualche illuminazione. Ebbene, io penso chechiunque abbia letto i quotidiani economici di

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oggi ha visto che questo decreto viene fattoa fette, in particolare su un’iniziativa che,per l’attuale Ministro degli Affari Esteri, l’exMinistro dello Sviluppo economico, era unapropria bandiera, cioè la questione dei rider.Viene fatto a pezzi perché chiaramente si diceche, volendo decidere di non decidere maallo stesso tempo di imporre una soluzione, sifinisce per creare un circolo vizioso in ragionedel quale probabilmente gli effetti sperati, dauna parte la stabilizzazione e dall’altra, invece,poter lasciare una quota di persone libere diintervenire, non verranno coniugati.

Non mi pare che sia poco, così come nonmi pare che sia poco avere l’ambizione di direche abbiamo risolto, o tentiamo di risolvere,delle crisi di imprese quando ci sono più di 150tavoli aperti, 300 mila lavoratori interessati estiamo parlando soltanto dei lavoratori di quelleaziende, volutamente ignorando un altro fatto,cioè che per il sistema industriale italiano, cheè fatto di alcune aziende importanti, ma anchedi una miriade di aziende piccole, le cosiddetteaziende che dovevano crescere, quelle degli ottoo nove dipendenti, che in realtà sono state leaziende che hanno permesso a questo Paesedi tenere botta nel momento in cui c’era lapeggiore crisi economica, quelle aziende fannoparte di una filiera che a catena subisce lasituazione di crisi delle aziende maggiori.

E questo, quindi, era un tema che andavaaffrontato molto più ampiamente, dando delleprospettive, non dei pannicelli caldi, noncercando di dire “abbiamo sistemato qualcosa”,consci - perfettamente consci - che la gran partedelle aziende finirà esclusivamente per chiuderei battenti, perché quelle aziende come futuro, al90 per cento, hanno dinnanzi quella soluzionefinale. Allora, noi pensiamo che si dovesseintervenire con una politica che finalmenteridisegnasse quella che è la politica industrialedell’Italia; dell’Italia non di vent’anni fa, madell’Italia di oggi, che si proietta nei prossimivent’anni anche di mercato. Presidente, pensoche una riflessione che faceva nella discussionesulle linee generali l’onorevole Rizzetto nonpossa non trovare un’ulteriore sottolineatura:

avete voluto a tutti i costi il reddito dicittadinanza - e quando dico a tutti i costi, neparlo sia sotto il profilo politico, ma anche sottoil profilo economico, cioè del costo economicodel reddito di cittadinanza - e poi andiamoa verificare che neppure il 7 per cento dichi lo percepisce ha sottoscritto il patto peril lavoro (Applausi dei deputati del gruppoFratelli d’Italia).

Ma allora, è reddito di cittadinanza che aiutaper inserirsi nel mondo del lavoro o è soltantoun modo per tenere la gente a casa sul divanoe non portarla in piazza a protestare? Questo èun tentativo di conquistare il consenso, peraltro,devo dire, molto male formulato; talmente maleformulato e applicato che i risultati elettoralisono lì a dimostrare che non è né con iltaglio dei parlamentari, né con il reddito dicittadinanza che il MoVimento 5 Stelle puòsperare di riprendersi (Applausi dei deputatidel gruppo Fratelli d’Italia). Noi avremmodovuto, invece, avere al nostro esame unprovvedimento che si occupasse sul serio delleaziende, innanzitutto ponendosi il problemadella fiscalità esasperante a cui le aziende sonosottoposte, della possibilità vera e concreta dicreare le condizioni perché le stesse possanocompetere, di un accesso al credito che ancoraoggi per molte è precluso o comunque èdifficoltoso, di una flessibilità nel mondo dellavoro che non significa sfruttamento di coloroi quali prestano la loro attività. Ecco, questo sìche avrebbe potuto rappresentare un momentosignificativo, anche di confronto politico, anchedi scontro politico, ma almeno su un temache desse una prospettiva. Siete rimasti legatial voto di fiducia, siete rimasti legati allablindatura del Parlamento, continuate a esserelegati a ricette antiche, forse ed esclusivamenteperché avete nostalgia di un rosso antico.

Ebbene, noi pensiamo, invece, dai banchidi Fratelli d’Italia di poter dire che aveteperso un’occasione; un’occasione storica sottoil profilo politico ma anche istituzionale perdare un segnale alla gente che soffre, alle genteche ha bisogno, alle aziende che sono in crisicome ai lavoratori che rischiano di perdere il

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posto di lavoro.

PRESIDENTE. Concluda.

TOMMASO FOTI (FDI). Al loro fiancoFratelli d’Italia non c’è da oggi (Applausi deideputati del gruppo Fratelli d’Italia): c’eragià ieri, c’è oggi, ci sarà domani, perchénoi rappresentiamo il volto sociale di questaItalia (Applausi dei deputati del gruppo Fratellid’Italia).

PRESIDENTE. Do il benvenuto agli alunnie ai professori della scuola secondaria di Milenae Montedoro, in provincia di Caltanissetta.Benvenuti (Applausi).

Ha chiesto di parlare per dichiarazione divoto la deputata Serracchiani. Ne ha facoltà.

DEBORA SERRACCHIANI (PD). Grazie,Presidente. Il decreto di cui oggi ci accingiamoa votare la fiducia rappresenta un cambiodi passo, Presidente, rispetto al precedenteGoverno; un cambio di passo perché affrontail tema delle crisi industriali. E lo definirei, lodefinisce il Partito Democratico…

PRESIDENTE. Colleghi, colleghi, perfavore. Deputata Frassinetti.

DEBORA SERRACCHIANI (PD). Affrontail tema delle crisi industriali, ma lo fa da unaltro punto di vista da quello con cui abbiamofinora affrontato il tema delle crisi industriali erappresenta un decreto per il diritto al lavoro.Presidente, per la prima volta questo tema dellecrisi industriali è l’esito di un ragionamentocomplessivo: non ci accontentiamo soltanto diaffrontare le singole crisi, non ci accontentiamodi fare promesse; non facciamo come quandoqualcuno andò in Sardegna a dire che avrebberisolto il problema dei pastori sardi e i pastorisardi sono ancora lì, ma nessuno ci è più tornato,perché non ci sono più campagne elettorali chepossano riguardarlo (Applausi dei deputati delgruppo Partito Democratico e di deputati delgruppo MoVimento 5 Stelle).

Per fortuna le crisi industriali non siutilizzano più soltanto strumentalmente incampagna elettorale, ma si risolvono, evoglio da questi banchi, a nome del PartitoDemocratico, ringraziare e fare un plauso alMinistro Patuanelli, che oggi ha annunciato larisoluzione di una crisi industriale importante,quella della Whirlpool di Napoli (Applausidei deputati dei gruppi Partito Democratico,MoVimento 5 Stelle e Liberi e Uguali), chedà la possibilità di una prospettiva ulteriorein un settore strategico come quello deglielettrodomestici. Ovviamente, siamo soltantoall’inizio e oggi invitiamo il Governo tuttoa rilanciare il settore, a rilanciare il sitoindustriale, ma abbiamo dato una rispostaed è un riconoscimento importante anche ailavoratori che duramente hanno combattuto peril loro posto di lavoro. Dicevo che questo, però,è un decreto per il diritto al lavoro e infatti vorreielencarli questi diritti, perché ci sono numeroseestensioni di tutele, a partire dai diritti di chiquei diritti non li ha mai avuti.

Penso, ad esempio, ai riders, ai ciclofattorini,ai lavoratori delle piattaforme digitali.Presidente, è difficile individuare questi nuovilavori all’interno di quelle che sono ledefinizioni classiche del lavoro: sono lavoratorisubordinati o sono lavoratori autonomi? Beh,nella indifferenza di qualcuno noi oggi diamouna risposta, una prima risposta importante,che permette loro di avere un contratto dilavoro scritto, che permette loro di averela copertura assicurativa obbligatoria controgli infortuni e le malattie professionali, chepermette loro di avere diritto ad un compensoe che permette loro di non essere discriminatie di avere la possibilità di tutelare anche iloro dati sensibili. Ma ci sono altre tutele: adesempio, per la prima volta, ci occupiamo diquei lavoratori che sono iscritti alla gestioneseparata INPS e che finalmente potrannoaccedere, con un obbligo inferiore a quelloche era riconosciuto finora, alle difficoltà cheavevano finora, più facilmente all’indennitàdi malattia, all’indennità di maternità, alladegenza ospedaliera.

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Tutti diritti che diamo per scontati, ma chediritti scontati non sono per una gran partedei lavoratori italiani; oggi questo decreto dàloro una risposta. Vengono poi stabilizzati ilavoratori dell’Anpal servizi, per cui il PartitoDemocratico da mesi ha fatto una battagliaimportante in tutte le sedi parlamentari;finalmente questo riconoscimento viene dato.Ci occupiamo anche dell’armonizzazione dellavalidità dei concorsi e delle graduatorie eaffrontiamo il tema delicatissimo delle crisiindustriali complesse, quelle più delicate, dellaSicilia, della Sardegna, così come il problemalegato alle Marche, ma ci occupiamo, più ingenerale, anche di estendere gli ammortizzatorisociali e di dare risposta a quei lavoratori chestanno rischiando, rischiano quotidianamente,di perdere il posto di lavoro.

Ma questo non è soltanto un decreto chesi occupa di crisi industriali; estende, infatti,i diritti e riconosce i diritti. Ne ricordo unoin particolare (sembrerà piccola cosa, ma èstata anche quella una battaglia importanteper il Partito Democratico): in questo decretosi riconosce il diritto dei cosiddetti esodaticommercianti.

C’erano dei commercianti che avevanochiuso la propria attività professionale che nonpotevano, però, più accedere ad alcuni incentivie questo decreto torna a dare loro quei diritti chetanto a lungo avevano chiesto.

Dicevo, però, che questo è un cambio dipasso della maggioranza di Governo: non èsoltanto un decreto che dà diritto al lavoro, ma èanche un decreto che traduce in provvedimentinormativi quello che è lo spirito dell’accordopolitico di questo Governo e che troviamoanche nella manovra di bilancio prossima cheentrerà al Senato e, poi, alla Camera.

Un cambio di passo, perché finalmentediamo concretezza a quella economia verdeche fa parte, anche per il Partito Democratico,di un rilancio del Paese, di quella crescitache il Governo precedente ha cercatocon forza di annientare. Infatti, ci sonodelle modifiche importanti che riguardano,ad esempio, la qualifica del rifiuto e ci

sono investimenti importanti che riguardano,soprattutto, l’efficientamento energetico deglistabilimenti industriali.

Tante volte ci si è riempiti la bocca ditransizione industriale, cioè di affrontare ilmomento nel quale le industrie tradizionalidevono diventare industrie sostenibili. Bene,per la prima volta - e viene confermatoin questo decreto -, abbiamo il fondo perla transizione industriale, cioè incentivi forti,importanti che vengono dati a quelle industrieche decidono, ad esempio, di lasciare ilcarbone e di affrontare il processo delladecarbonizzazione verso l’utilizzo di fontirinnovabili e verso un’economia sostenibile.Quindi, concretamente noi diamo voce aquell’accordo politico, che sta anche in quellamanovra di bilancio che, a breve, affronteremo.

Concludo su questo, Presidente, perchél’attenzione all’economia verde, l’attenzioneche abbiamo dato alla tutela dei diritti,all’estensione dei diritti a chi quei diritti nonli ha, fa parte di quella impronta socialefortissima che il Partito Democratico ha intesodare alla manovra di bilancio. Ne parleremo,ma vorrei ricordare che, per la prima voltae con forza, grazie al Partito Democraticoe alla maggioranza tutta che oggi sostienequesto Governo, noi aumenteremo i salari egli stipendi dei lavoratori e delle lavoratriciitaliane (Applausi dei deputati del gruppoPartito Democratico): lo faremo con un tagliodelle tasse netto, che si accompagnerà anchead altre importanti decisioni, che riguardanola famiglia, che riguardano le persone, comel’abbattimento delle rette degli asili nido, comeil fondo per l’assegno unico per le famigliecon figli, come le decisioni, le scelte cheabbiamo fatto anche di investire sul futuro delnostro Paese. Perché, vede, Presidente, vedetecolleghi, possiamo avere idee diverse del Paese,possiamo avere anche un’opinione diversa dicome in questo Paese si possono affrontare itemi, però noi siamo tra quelli che pensano chesiano importanti le soluzioni, più che raccontarele responsabilità e attribuire le colpe.

Questo racconto delle responsabilità e questa

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attribuzione delle colpe non hanno dato alcunasoluzione ad un Paese che rischia, oggi, diaffrontare seriamente non solo una crescitazero, ma una recessione. Ebbene, anche conquesto decreto, che forse è una piccola cosa,forse è una risposta soltanto ad alcune questioniconcrete, noi rispondiamo, però, ad alcuniimportanti temi che sono stati sollevati, dasempre, nel sistema del lavoro italiano.

Qualcuno si è lamentato del fatto che èsparito da questo decreto l’articolo sull’Ilva.Io vorrei ricordare, lo ricorderemo anchecon un ordine del giorno, ma lo vorreiricordare così come è stato fatto al Senato,che assolutamente abbiamo ben chiaro quelloche per noi è importante in questo Paese.Intanto, è importante che questo Paesecontinui ad avere una politica industriale sullasiderurgia, perché, se vogliamo continuaread essere Paese industriale, abbiamo bisognodi produrre acciaio (Applausi dei deputatidel gruppo Partito Democratico) e abbiamobisogno di produrre acciaio internamente, cheè esattamente quello che, anche oggi, haricordato il Ministro Patuanelli, e che io ripetoin quest’Aula. Perché credo che non solonon rinunceremo e non possiamo rinunciaread essere Paese industriale e, ovviamente,saremo un Paese industriale che investe anchesull’economia verde, ma siamo un Paeseindustriale che deve affrontare, prima di tutto, legrandi crisi industriali, mettendo insieme quelloche, per troppo tempo, questo Paese non hamesso insieme e, cioè, il lavoro, la salute el’ambiente.

È possibile lavorare ed è possibile farlo inun ambiente sano; è possibile rispettare la salutedei cittadini che lavorano nelle aziende e deicittadini che vivono intorno alle aziende, manon si può e non si deve rinunciare al lavoro.

È per questi motivi e per questo decreto,quindi, anche per la fondatezza di tutti i dirittiche questo decreto riconosce, che, a nome delPartito Democratico, annuncio che voteremola fiducia (Applausi dei deputati dei gruppiPartito Democratico e Liberi e Uguali).

PRESIDENTE. Do il benvenuto aglistudenti e ai professori dell’Istituto di istruzionesuperiore “Enrico Fermi” di Sarno, in provinciadi Salerno. Benvenuti (Applausi).

Ha chiesto di parlare per dichiarazione divoto il deputato Squeri. Ne ha facoltà.

LUCA SQUERI (FI). Grazie, Presidente.Onorevoli colleghi, membri del Governo, èla prima volta che ci apprestiamo a votarein questa Camera sulla questione di fiduciaposta dal nuovo Governo e, come inizio, nonc’è male: al primo provvedimento di rilievopolitico siete stati costretti, signori del Governo,a mettere una doppia fiducia, prima al Senato eora, qui, alla Camera.

Un voto di fiducia che, a dire il vero,non possiamo leggere come un atto di forzao arroganza da parte vostra, al contrario: sitratta di un atto di resa, una dimostrazione didebolezza dell’attuale Esecutivo nei confrontidella sua stessa maggioranza che non è in gradodi controllare.

Mi riferisco, colleghi, all’eliminazionedell’articolo 14 del decreto, con il quale siriconosceva, sulla base di accordi stipulati dalGoverno solamente un anno fa, l’immunitàper le responsabilità pregresse alla gestioneArcelorMittal. Il Governo aveva varato ildecreto con quell’articolo; la sua maggioranza,al Senato, ha clamorosamente smentito ilGoverno, imponendo la soppressione dellanorma. E, quando si esamina un decreto-legge,a volte, capita che la maggioranza si impongaper inserire norme sulle quali il Governo ha unacerta perplessità; capita molto di rado, invece,quanto è avvenuto al Senato, ovvero che sisopprimano disposizioni che il Governo avevaritenuto necessarie e urgenti.

È inconcepibile, colleghi, che la situazioneche si è creata veda l’eliminazione dal testo deldecreto, che oggi ci apprestiamo a votare con lafiducia, dello scudo che garantiva un’immunitàpenale e amministrativa per il pregresso,in favore degli amministratori dell’ex Ilva.L’immunità era una misura prevista a garanziadell’ingresso della nuova gestione: la decisione

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di eliminarla non avrà altro esito chel’abbandono pressoché immediato di Mittal.Dunque, i destini di un grande stabilimentosiderurgico come l’Ilva di Taranto, quello deisuoi lavoratori, di un intero territorio, quellodella città di Taranto, sono finiti vittime di unaguerra tutta interna al MoVimento 5 Stelle.

In questi giorni, l’azienda ha annunciatol’avvio della cassa integrazione per 1.400lavoratori dell’ex Ilva per ben tredici settimane;le perdite del gruppo in Italia sono salite a500 milioni e potrebbero presto arrivare a 800milioni.

A questo va aggiunto che l’examministratore di ArcelorMittal, ascoltato inaudizione il 16 ottobre, ha chiarito che ilmercato siderurgico europeo è in picchiata eche non è in grado di contrastare l’invasionedell’acciaio indonesiano - e solamente adottobre l’Unione europea ne ha sancito il bloccodelle importazioni - e di quello provenientedalla Turchia, che continua ad esportare acciaioin Europa senza pagare i 25 euro a tonnellatadella CO2 che, invece, devono pagare leacciaierie europee per quanto previsto dalsistema di scambio delle quote di emissione.

Ma oltre ai motivi di forte dissenso, chepure ci sono sul contenuto di questo decreto,il nostro voto contrario alla fiducia si basa suimportanti motivazioni politiche e mi riferisco,in particolare, al programma che l’attualeGoverno ha dimostrato di voler realizzare. Miriferisco all’assenza, ancora una volta, di unavera politica industriale capace di affrontaree risolvere alla radice i problemi che sono amonte di ogni crisi aziendale. Un’assenza che,da sempre, ha caratterizzato tutti i Governi dicentrosinistra e i tavoli di crisi in continuoaumento ne sono la prova più evidente.

Per far ripartire il Paese servono politicheeconomiche adeguate: occorre abbattere ilcuneo fiscale, consentendo ai lavoratori didisporre di una maggiore capacità d’acquisto;occorre, soprattutto, una nuova politicaindustriale che consenta alle imprese diassumere e di investire in sviluppo e ricerca.

Per far ripartire il Paese serve ripensare

la formazione, quella scolastica, universitaria,professionale che deve essere improntata allenuove esigenze del mercato del lavoro. Servonoprofili altamente specializzati, in particolarenell’ambito delle nuove tecnologie che ilprogresso digitale mette a disposizione. Ènecessario un coordinamento tra università,istituti di formazione e imprese. Non è compitofacile la realizzazione di politiche strutturali ingrado di tagliare i ponti con una crisi che durada troppo tempo, in grado di far ripartire unPaese fermo da anni: ma questo è il compitoche i cittadini chiedono al Governo di assolvere.E cosa ha fatto fino a settembre il Ministro DiMaio nel doppio ruolo di titolare del lavoroe delle attività produttive? Da imprenditore,conoscendo bene quali sono le problematichedelle imprese, rispondo: poco, ha fatto moltopoco. Le crisi aziendali aperte oggi in tuttaItalia, dal Piemonte alla Sicilia, passando perla Sardegna, sono circa 160 e continuano acrescere come funghi. La richiesta di cassaintegrazione aumenta e il Governo, come neldecreto-legge in esame, stanzia nuovi soldi:ovviamente non si possono lasciare i lavoratorisenza stipendio da un giorno all’altro, come èavvenuto per i lavoratori di Mercatone Uno.Ma non ci si può limitare soltanto a pomparerisorse sugli ammortizzatori sociali: servonosoluzioni, iniziative politiche espansive incampo industriale; servono risorse per avviarepolitiche che promuovano le industrie e lerisorse attualmente allocate sono allocate male.Esoneriamo e mettiamo fine al reddito dicittadinanza: un istituto che è già fallito eche incentiva a non lavorare e mettiamo lenostre imprese in grado di produrre e crearebenessere per il nostro Paese. È triste venirea conoscenza che il reddito è percepito dabrigatisti, spacciatori di droga, proprietari diPorsche, lavoratori in nero ma è altrettantotriste sentire a un convegno, la scorsa settimana,l’assessore alla formazione e lavoro, l’assessorecompetente della Lombardia dire che hannofatto una verifica e la Lombardia spende 500milioni per il reddito e sapete quanti posti dilavoro ha prodotto ai giovani che potevano

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utilizzarlo in tal senso? Zero posti di lavoro esentiamo che i giovani, piuttosto che accettareproposte di lavoro, dicono: no, è più comodoaccettare il reddito di cittadinanza.

La crisi purtroppo continua ad avanzare e lofa in tutti i settori anche come conseguenza dipolitiche sbagliate di molti anni fa: mi riferisco,ad esempio, all’allarme lanciato adesso dai portituristici, nei quali sta producendo effetti lapolitica, guarda caso, realizzata da un Governodi centrosinistra in questo settore. Con laquintuplicazione dei canoni demaniali sono arischio più di 2.000 posti di lavoro e più di20 aziende e, su questo, cosa intende fare ilGoverno? Aspettiamo la cassa integrazione e cilimitiamo a mettere i soldi?

Concludendo, colleghi, il decreto-legge èuna cambiale lasciata dal Ministro Di Maiocome Ministro del Lavoro e dello Sviluppoeconomico: è una brutta cambiale che spettaal Governo e ai due nuovi Ministri onorare.È una cambiale firmata dai Cinque Stelle eadesso sottoscritta anche dal PD, da Italia Vivae da LEU. Ma quel che è peggio è che è unacambiale che pagano i cittadini italiani e l’Italiaha bisogno di voltare pagina, ha bisogno diripartire per riprendere il posto che le spettae tutto questo non si potrà verificare finché cisarà questo Governo. Per questo motivo, caricolleghi e membri del Governo, Forza Italiadichiara convintamente il suo voto contrarioalla fiducia (Applausi dei deputati del gruppoForza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare perdichiarazione di voto il deputato Giaccone. Neha facoltà.

ANDREA GIACCONE (LEGA). Grazie,Presidente. Signor Presidente, onorevolicolleghi, siamo in presenza del primo attoimportante del nuovo Governo e già loaffrontiamo con la posizione di un voto difiducia. Bisogna dire che, se il buongiornosi vede dal mattino, questo non ci fa bensperare sui prossimi appuntamenti (Applausidei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

Il nostro giudizio sul decreto-legge è fortementenegativo perché è stato un decreto che, benlungi dall’essere stato migliorato nel passaggioal Senato, è stato decisamente peggiorato. Miriferisco nello specifico alla nota questione delsito di Taranto e di ArcelorMittal. È chiaroed evidente a tutti - è stato detto anche indiscussione generale - che stiamo parlando di untema complesso. Il problema del sito di Tarantoderiva da diversi fattori: dall’abbassamento delcosto dell’acciaio; dalla concorrenza dei Paesiesteri; dalla compatibilità e dalla conflittualitàlegata a dinamiche di salute pubblica e propriedel rapporto tra città e stabilimento. Questoè evidente: lo sappiamo e lo conosciamo.Ma è possibile coniugare salute, esigenzeproduttive e rispetto dell’ambiente? Secondonoi non solo è possibile ma deve essere fatto:peccato che non è stato fatto. Lo stralcio delloscudo penale previsto nel decreto-legge avràcome unica conseguenza, a nostro modo divedere, di dare la possibilità ad ArcelorMittal diandarsene da quel sito. Bene, se questo dovesseaccadere, cari colleghi, stiamo parlando di datiassolutamente importanti e rilevanti. Un’analisicommissionata dal Il Sole 24 Ore ha stabilitoche, se si azzerasse la produzione di acciaioin capo a Ilva, andrebbero persi 6 milionidi tonnellate di acciaio; il valore complessivodell’indotto darebbe una perdita di circa 24miliardi di euro equivalente a 1,4 puntipercentuali del PIL. Teniamo presente che giàl’attuale situazione di Taranto ha fatto sì chenel Paese si perdessero 1,35 punti di PIL insette anni. Ma, vogliamo essere magnanimi?Magari Il Sole 24 Ore ha ecceduto. Assumiamoallora, come disse l’ex Ministro Calenda, unaperdita di circa un punto di PIL e di migliaia,se non decine di migliaia di lavoratori. Bene,colleghi, ho come l’impressione che l’ideadi riconvertire migliaia e migliaia di addettiall’Ilva, che in questo caso perderebbero illavoro, nel settore turistico-ricettivo, con questinumeri incontrerebbe qualche lieve difficoltà.Altro che decrescita felice: un’operazione diquesto tipo ci porterebbe a essere dipendentida Paesi esteri per la maggior parte del

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nostro fabbisogno di acciaio (Applausi deideputati del gruppo Lega-Salvini Premier).Il Governo, con questa operazione, rischiadi mettere in campo uno splendido regaloper i Paesi dove si produce a costi minori,con meno garanzie per i lavoratori e conattenzione pressoché nulla per la tutela dellasalute e dell’ambiente (Applausi dei deputatidel gruppo Lega-Salvini Premier). Per inciso,giova ricordare, per chi non lo sa, che unodei Paesi che è maggiormente concorrenzialeattualmente sul mercato dell’acciaio è proprio lademocraticissima Turchia di Erdogan e qui aproun inciso sperando che, dopo gli inqualificabilirecenti atti della Turchia, nessuno abbia più ilcoraggio di caldeggiare un ingresso dei turchinell’Unione europea.

Ma, vedete, se togliere lo scudo può creareuna situazione preoccupante, il peggio è stato,a nostro modo di vedere, che lo Stato,che dovrebbe essere il garante credibile pereccellenza, di fatto ha disatteso un accordo cheaveva siglato con quale risultato sulla credibilitàinternazionale del nostro Paese si può benimmaginare. Certo da oggi con questa bellaprova di coerenza vogliamo vedere quali equante imprese potranno essere incentivate avenire in Italia.

Si parla anche molto di problematicheambientali: problematiche che devono essereovviamente al centro di politiche di sviluppoindustriale serie. Bene, ma se ArcelorMittalse ne va dal sito di Taranto, sia chiaro chela riqualificazione ambientale, della quale sidoveva fare carico l’azienda, non si farà, nessunaltro avrà i mezzi per farla e il sito Ilva diventeràl’ennesimo caso di disastro ambientale inperenne attesa di bonifica (Applausi deideputati del gruppo Lega-Salvini Premier).Riassumendo, con il provvedimento in esamelimitatamente a Taranto, se succede ciò chetemiamo, perderemo migliaia di posti di lavoro,faremo scendere il PIL, diventeremo un Paeseimportatore di acciaio per la maggior partedel nostro fabbisogno, acquisteremo acciaioda Paesi esteri dove la tutela dei lavoratori edell’ambiente sono a livelli più bassi che da noi,

perderemo la possibilità di riqualificare il sito etutelare l’ambiente.

Vede, signor Presidente, non posso checomplimentarmi col Governo: per ottenerequesti fantastici risultati non c’è neanche statobisogno di un decreto-legge, ma di un sempliceemendamento al decreto-legge. Questo va aldi là delle normali capacità della politica(Applausi dei deputati del gruppo Lega-SalviniPremier).

Al netto della macro-tematica ArcelorMittal - che spero di sbagliarmi, ma temo che farà“caso scuola” su cosa non bisogna fare in questesituazioni -, l’impressione generale è che questodecreto-legge, ben lungi dall’essere frutto di unlavoro con una visione organica e lungimirante,sia piuttosto un po’ un patchwork, con alcuniprovvedimenti che tendono a mettere toppe susituazioni particolari, ma senza una visione edun disegno organico; e mi sembra un po’ pocoper un decreto-legge che ha un titolo roboante,quale “Disposizioni urgenti per la tutela dellavoro e per la risoluzione di crisi aziendali”.

Tutelare il lavoro, rilanciare l’occupazione,risolvere le crisi aziendali dovrebbe esserefrutto di un’azione coordinata e di una visionecondivisa del futuro. La visione è fondamentale,ma anche riguardo ad altri temi. Basti pensaread un tema di cui troppo poco si parla, ma cheè molto importante: l’Italia nel 2018 è statoil Paese dell’Unione europea con il tasso dinatalità più basso. Lo sappiamo bene, stiamoparlando di un tema che investe ed è comuneai Paesi sviluppati, perché ci sono dei fenomeniche sono chiari e incontrovertibili: man manoche le società si trasformano da agricole, manmano che aumenta il tasso di scolarizzazione,decresce la natalità, questo è chiaro ed è noto.Ma l’Italia, oltre a non crescere, decresce: ilrapporto ISTAT ci dice che nel 2050, se noninvertiamo il trend, avremo più di 2 milioni diresidenti in meno e una popolazione in età dalavoro che scenderà di 6 milioni.

Perché dico questo? Non devo insegnarea nessuno che il nostro welfare si basasostanzialmente su due presupposti, crescita oequilibrio demografico, crescita regolare del

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PIL; venendo a mancare uno o entrambi diquesti fattori, la previdenza entra in crisi el’assistenza entra in crisi.

Lo dico perché, al netto dell’importanzadi politiche a sostegno della famiglia o dellegiovani coppie (vedremo se avremo qualcosao cose mirabolanti nella legge di bilancio),il requisito fondamentale per dare fiducia aigiovani, una fiducia che permetta di pianificareil futuro e avere dei figli, passa anche daltitolo del decreto-legge: tutela del lavoro erisoluzione delle crisi aziendali, perché senzalavoro non c’è sicurezza economica e senzasicurezza economica non ci può essere famiglia(Applausi dei deputati del gruppo Lega-SalviniPremier). Mi duole però constatare che, al dilà del titolo, di azioni concrete, che possanorealmente rilanciare, in questo decreto-leggene vedo pochine, salvo una, come ho detto:ArcelorMittal che è sì concreta, ma temo etemiamo molto deleteria.

Certo, c’è un’altra scuola di pensieroriguardo al tema della denatalità; una scuoladi pensiero che vede l’utilità di un massiccioafflusso sul territorio di persone provenientimagari da Paesi in via di sviluppo. È chiaro chequesta è un’opzione che vede la Lega da sempree per sempre fortemente contraria (Applausidei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier),perché crediamo nelle politiche di sviluppo,di tutela delle famiglie e di aiuto alle giovanicoppie.

Ovvio che è un dovere accogliere donnee bambini, e chiunque realmente scappi dalleguerre, ma è altrettanto un dovere chiuderele porte ai migranti economici e combatterela tratta di esseri umani portata avanti dascafisti e persone senza scrupoli attraverso ilMediterraneo. Ci dispiace vedere che col nuovoGoverno la direzione, rispetto a quando MatteoSalvini era Ministro dell’interno, è cambiata:stiamo riaprendo i porti e stanno aumentandonuovamente gli sbarchi.

Vede, signor Presidente, nel mio interventoho citato diverse volte il termine “visione”.Questo decreto-legge, l’azione del Governo inquesti mesi, la NADEF, tutto quello che è

stato proposto denota una mancanza di visionecomplessiva: manca un disegno razionale emanca un’idea di futuro. Sono spiacente didovervi dire che questa visione non ce l’aveteoggi, ma molto difficilmente ce l’avrete domani(Applausi dei deputati del gruppo Lega-SalviniPremier), perché, come è evidente a tutti,l’unica cosa che ha accomunato le forze diquesta maggioranza è stato il timore del voto edi una vittoria della Lega (Applausi dei deputatidel gruppo Lega-Salvini Premier).

Vedete, voi siete una legittima maggioranzaparlamentare, ma il voto dell’Umbria, delleregioni che l’hanno preceduta, dimostra chenon siete maggioranza nel Paese (Applausidei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).E se, come credo, continuerete ad esseresconfitti anche nelle elezioni a venire,dovreste prenderne atto, terminare questaesperienza e ridare la parola agli italiani(Applausi dei deputati del gruppo Lega-SalviniPremier). Signor Presidente, la Lega voteràcontro la richiesta di fiducia (Applausi deideputati del gruppo Lega-Salvini Premier -Congratulazioni).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare perdichiarazione di voto la deputata Alemanno. Neha facoltà.

MARIA SOAVE ALEMANNO (M5S).Presidente, i cambiamenti avvenuti negli ultimidieci anni nel mercato del lavoro in Italia,insieme alla nascita di nuove professioni enuove categorie di lavoratori, spesso precari esenza tutele, ci hanno imposto di interveniresu temi così importanti. Il provvedimento chevotiamo oggi, infatti, garantisce dignità, guardaal futuro, rafforza la capacità imprenditorialecomplessiva del nostro Paese.

Il voto di fiducia chiesto dal Governo èa nostro avviso giusto, consente al Governodi confermare la propria linea politica sutemi particolarmente importanti; è un banco diprova che va affrontato, perché solo rischiandosi dimostra la propria forza e le proprieconvinzioni. Questo voto di fiducia, tra l’altro,

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inaugura una nuova stagione politica, unanuova stagione di temi caldi e necessari allasopravvivenza della nostra Italia.

Voglio dare un numero: sono circa 180 itavoli di crisi per 250 mila lavoratori e conquesto decreto-legge viene prorogata la cassaintegrazione per diverse realtà in difficoltà, tracui le aree di crisi complessa delle regioniSardegna e Sicilia. Arrivano inoltre 90 milionidi euro per il 2019, in aggiunta ai 180 milionigià stanziati per la proroga del trattamentodi integrazione salariale straordinario concessoper la riorganizzazione delle crisi aziendali ed ilcontratto di solidarietà.

Come spiegato ampiamente dai mieicolleghi, il decreto-legge regola inoltre ilcosiddetto End of waste, la disciplina chedefinisce la materia prima secondaria ele relative procedure di riciclo. Sempreper l’economia green, vengono aumentatein maniera considerevole le risorse per ilFondo per la transizione energetica nelsettore industriale, per finanziare interventidi decarbonizzazione e di efficientamentoenergetico del settore, e viene incrementatoil Fondo per la riconversione occupazionalenei territori in cui sono ubicate centrali acarbone. Vengono garantiti e ribaditi poi deidiritti fondamentali, come il diritto a unaretribuzione proporzionata e sufficiente allaqualità e quantità del lavoro svolto, il diritto allasalute declinato sotto forma di tutela contro gliinfortuni e le malattie professionali, il diritto alriposo e il diritto alle ferie; diritti che sono ilfrutto di rivendicazioni e conquiste, che vannogarantiti ed estesi, non negati ai lavoratori oassicurati a compartimenti stagni.

Questo provvedimento ha il merito di darerisposte non solo a categorie di persone rimastefuori da una corretta regolamentazione peranni, ma anche alle tante vertenze ancoraaperte nel nostro Paese. Migliorare il sistemadelle politiche del lavoro nel nostro Paese ciconsente di raggiungere un duplice risultato:dare risposte ai lavoratori, ma anche ai cittadinidisoccupati e in cerca di un’occupazione.ANPAL ed INPS, ad esempio, avranno grazie

a questo decreto-legge nuove risorse umaneper poter svolgere al meglio il compitoaffidato loro. Oggi infatti entrambi hanno nuovecompetenze, legate all’introduzione del redditodi cittadinanza, una misura di civiltà, volutadal MoVimento 5 Stelle per contrastare ledisuguaglianze, sostenere la riqualificazionedel personale e la formazione dei lavoratori,con l’obiettivo di aumentare l’occupazione edi contrastare le vecchie e le nuove povertà.Si tratta di questioni che una Repubblicafondata sul lavoro avrebbe dovuto risolvere datempo. Noi oggi lo facciamo, mantenendo fedealle promesse fatte dal MoVimento 5 Stellenell’impegno parlamentare di questi ultimimesi. Questo voto di fiducia ribadisce gli sforziche questo Governo già si dichiara pronto amettere in campo ed è per questo che manifesto,a nome del gruppo, la soddisfazione per lemisure contenute in questo decreto-legge.

Come detto poc’anzi, non è scontatoche questa nuova maggioranza abbia volutofronteggiare sin da subito alcune delle crisiindustriali più urgenti del nostro Paese, al fine disalvaguardare i livelli occupazionali e garantiresostegno al reddito dei lavoratori coinvolti.

È il segno di una volontà evidente dirafforzare ulteriormente i diritti e le tutele dellecategorie più deboli, di incrementare le risorsepreviste per gli ammortizzatori sociali nelle areedi crisi, stabilizzare il personale precario di entipubblici e regioni, superare le criticità connessealle graduatorie dei concorsi di accesso alpubblico impiego e rafforzare le misure di tutelaambientale.

È il momento di rimboccarsi le manicheper il bene del nostro Paese. Lo abbiamo fattosempre, signor Presidente, e non intendiamotirarci indietro ora.

Il nostro voto sarà favorevole sulla fiduciaal Governo, perché questo provvedimentorappresenta per noi un altro passo avantiper cambiare l’Italia e renderla più giusta ecompetitiva, per avere sempre davanti unaprospettiva solida, sia politica che economica.

Non solo, questo testo oggi in votazioneè la prosecuzione naturale di un lavoro che

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il MoVimento 5 Stelle porta avanti da mesi,coerenti con le nostre storiche battaglie. Ildecreto incarna lo spirito del movimento,garantendo maggiore trasparenza, sostenendochi è in difficoltà, dando una mano concreta alleimprese, prevedendo un’Italia più verde.

Per tutti questi motivi, signor Presidente,ribadisco il voto favorevole del MoVimento5 Stelle (Applausi dei deputati del gruppoMoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Desidero informarel’Assemblea che il nostro collega GiorgioSilli, il 3 settembre scorso, è diventato padredella piccola Isabella. Esprimo al collega, allamamma e alla neonata gli auguri più sinceri daparte di tutta l’Assemblea (Applausi).

Sono così esaurite le dichiarazioni di votosulla questione di fiducia.

Poiché in sede di Conferenza dei presidentidi gruppo è stato stabilito che la votazione perappello nominale abbia luogo a partire dalleore 17,30, la seduta sarà sospesa fino a taleora. Procediamo sin d’ora all’estrazione a sortedel nome del deputato dal quale comincerà lachiama.

(Segue il sorteggio).La chiama avrà inizio dal deputato Foti.La seduta è sospesa.

La seduta, sospesa alle 17,25, è ripresa alle17,30.

(Votazione della questione difiducia - Articolo unico - A.C. 2203)

PRESIDENTE. Passiamo alla votazionesulla questione di fiducia.

Indìco la votazione per appello nominalesull’articolo unico del disegno di legge diconversione del decreto-legge in esame, neltesto della Commissione, identico a quelloapprovato dal Senato, sul quale il Governo haposto la questione di fiducia.

Avverto che, come da prassi, al finedi garantire un ordinato svolgimento dellavotazione, la Presidenza accoglierà un numero

di richieste di anticipazione del voto fino adun massimo del 3 per cento della consistenzanumerica di ciascun gruppo.

Per agevolare le operazioni di voto, invitoi deputati ad avvicinarsi al banco dellaPresidenza seguendo il proprio turno divotazione, che è evidenziato sul tabelloneelettronico, evitando quindi di stazionarenell’emiciclo e di rendere così più difficoltosal’espressione del voto.

Ricordo che, prima della sospensione dellaseduta, la Presidenza ha già provveduto adestrarre a sorte il nome del deputato dal qualecomincerà la chiama. La chiama avrà inizio aldeputato Foti.

Invito i deputati segretari a procedere allachiama.

(Segue la chiama).

PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTEMARIA ROSARIA CARFAGNA (ore 17,35)

(Segue la chiama ).

PRESIDENTE. Dichiaro chiusa lavotazione.

Comunico il risultato della votazionesull’articolo unico del disegno di legge diconversione del decreto-legge in esame, neltesto della Commissione identico a quelloapprovato dal Senato, sul quale il Governo haposto la questione di fiducia:

Presenti e votanti…………550Maggioranza…...................276Hanno risposto sì……........325Hanno risposto no………...225La Camera approva.

Sono così precluse tutte le proposteemendative presentate.

Hanno risposto sì:

Acunzo NicolaAdelizzi CosimoAiello Davide

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Aiello PieraAlaimo RobertaAlemanno Maria SoaveAmitrano AlessandroAngiola NunzioAnnibali LuciaAnzaldi MicheleAprile NadiaAresta Giovanni LucaAscani AnnaAscari StefaniaAzzolina LuciaBaldino VittoriaBarbuto Elisabetta MariaBaroni Massimo EnricoBarzotti ValentinaBattelli SergioBazoli AlfredoBella MarcoBenamati GianlucaBerardini FabioBerlinghieri MarinaBerti FrancescoBilotti AnnaBoldrini LauraBologna FabiolaBonafede AlfonsoBonomo FrancescaBordo MicheleBorghese MarioBorghi EnricoBoschi Maria ElenaBraga ChiaraBrescia GiuseppeBruno RaffaeleBruno Bossio VincenzaBuffagni StefanoBuompane GiuseppeBuratti UmbertoCabras PinoCadeddu LucianoCampana MicaelaCancelleri Azzurra Pia MariaCantini LauraCantone CarlaCantone Luciano

Carabetta LucaCardinale DanielaCarinelli PaolaCarnevali ElenaCasa VittoriaCaso AndreaCassese GianpaoloCastelli LauraCataldi RobertoCattoi MaurizioCeccanti StefanoCecconi AndreaCenni SusannaChiazzese GiuseppeCiampi LuciaCillis LucianoCimino RosalbaCiprini TizianaColaninno MatteoCominardi ClaudioConte FedericoCorda EmanuelaCorneli ValentinaCostanzo JessicaCrippa DavideCritelli FrancescoCubeddu SebastianoCurrò GiovanniDadone FabianaDaga FedericaDal Moro Gian PietroD'Alessandro CamilloD'Arrando CelesteDe Carlo SabrinaDe Filippo VitoDe Giorgi RosalbaDe Girolamo Carlo UgoDe Lorenzis DiegoDe Lorenzo RinaDe Maria AndreaDe Menech RogerDe Micheli PaolaDeiana PaolaDel Barba MauroDel Basso De Caro UmbertoDel Grosso Daniele

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Del Monaco AntonioDel Re Emanuela ClaudiaDel Sesto MargheritaDelrio GrazianoDi Giorgi Rosa MariaDi Lauro CarmenDi Maio LuigiDi Maio MarcoDi Sarno GianfrancoDi Stasio IolandaD'Incà FedericoD'Ippolito GiuseppeDonno LeonardoDori DevisD'Orso ValentinaD'Uva FrancescoEhm Yana ChiaraEmiliozzi MirellaEpifani Ettore GuglielmoFantinati MattiaFaro MarialuisaFassina StefanoFederico AntonioFerraresi VittorioFerri Cosimo MariaFiano EmanueleFicara PaoloFlati FrancescaFontana IlariaForciniti FrancescoFornaro FedericoFraccaro RiccardoFragomeli Gian MarioFrailis AndreaFranceschini DarioFrate FloraFratoianni NicolaFregolent SilviaFrusone LucaFusacchia AlessandroGadda Maria ChiaraGagnarli ChiaraGalizia FrancescaGallinella FilippoGallo LuigiGariglio Davide

Gebhard RenateGiachetti RobertoGiacomelli AntonelloGiarrizzo AndreaGiordano ConnyGiorgis AndreaGiuliano CarlaGiuliodori PaoloGrande MartaGribaudo ChiaraGrillo GiuliaGrimaldi NicolaGrippa CarmelaGubitosa MicheleGuerini LorenzoIanaro AngelaIncerti AntonellaInvidia NiccolòIorio MariannaLa Marca FrancescaL'Abbate GiuseppeLacarra MarcoLattanzio PaoloLepri StefanoLibrandi GianfrancoLiuzzi MirellaLombardo AntonioLorefice MarialuciaLorenzin BeatriceLorenzoni GabrieleLosacco AlbertoLotti LucaLovecchio GiorgioMacina AnnaMadia Maria AnnaMaglione PasqualeManca AlbertoManca GavinoMancini ClaudioManiero AlviseManzo TeresaMaraia GenerosoMarattin LuigiMariani FeliceMarino BernardoMartina Maurizio

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Martinciglio VitaMasi AngelaMauri MatteoMelicchio AlessandroMelilli FabioMenga RosaMiceli CarmeloMicillo SalvatoreMigliore GennaroMigliorino LucaMinniti MarcoMisiti Carmelo MassimoMor MattiaMorani AlessiaMoretto SaraMorgoni MarioMura RominaMuroni RossellaNappi SilvanaNardi MartinaNavarra PietroNesci DalilaNitti MicheleNobili LucianoNoja LisaOcchionero GiuseppinaOlgiati RiccardoOrlando AndreaOrrico Anna LauraPadoan Pietro CarloPagani AlbertoPagano UbaldoPaita RaffaellaPalazzotto ErasmoPallini MariaPalmisano ValentinaPapiro AntonellaParentela PaoloParisse MartinaPastorino LucaPaxia Maria LauraPellicani NicolaPerantoni MarioPerconti Filippo GiuseppePezzopane StefaniaPiccoli Nardelli Flavia

Pignatone Dedalo Cosimo GaetanoPini GiudittaPlangger AlbrechtPollastrini BarbaraPortas GiacomoPrestipino PatriziaProvenza NicolaQuartapelle Procopio LiaRaciti FaustoRaduzzi RaphaelRaffa AngelaRicciardi RiccardoRizzo GianlucaRizzo Nervo LucaRizzone MarcoRomaniello CristianRomano AndreaRomano Paolo NicolòRosato EttoreRospi GianlucaRossi AndreaRossini EmanuelaRossini RobertoRostan MichelaRotta AlessiaRuggiero Francesca AnnaRuocco CarlaRusso GiovanniSaitta EugenioSalafia AngelaSapia FrancescoSarli DorianaSarti GiuliaScagliusi EmanueleScalfarotto IvanScanu LuciaScerra FilippoSchirò AngelaSchullian ManfredScutellà ElisaSegneri EnricaSensi FilippoSerracchiani DeboraSerritella DavideSiani PaoloSibilia Carlo

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Silvestri FrancescoSilvestri RacheleSiragusa ElisaSoverini SerseSpadafora VincenzoSpadoni Maria EderaSperanza RobertoSpessotto AriannaSportiello GildaStumpo NicolaSuriano SimonaSut LucaTabacci BrunoTasso AntonioTermini GuiaTerzoni PatriziaTestamento Rosa AlbaToccafondi GabrieleTopo RaffaeleTorto DanielaTrano RaffaeleTraversi RobertoTripiedi DavideTripodi ElisaTrizzino GiorgioTroiano FrancescaTucci RiccardoTuzi ManuelUngaro MassimoVacca GianlucaValente SimoneVallascas AndreaVarrica AdrianoVazio FrancoVerini WalterVianello GiovanniVignaroli StefanoVillani VirginiaVillarosa AlessioViscomi AntonioVitiello CatelloZan AlessandroZanichelli DavideZardini DiegoZennaro AntonioZolezzi Alberto

Hanno risposto no:

Acquaroli FrancescoAndreuzza GiorgiaAprea ValentinaBadole MircoBagnasco RobertoBaldelli SimoneBaldini Maria TeresaBaratto RaffaeleBarelli PaoloBartolozzi GiusiBasini GiuseppeBattilocchio AlessandroBazzaro AlexBellachioma Giuseppe ErcoleBellucci Maria TeresaBelotti DanieleBenedetti SilviaBenigni StefanoBenvenuto Alessandro ManuelBianchi Matteo LuigiBiancofiore MichaelaBignami GaleazzoBilli SimoneBinelli DiegoBisa IngridBitonci MassimoBoldi RossanaBordonali SimonaBorghi ClaudioBubisutti AureliaButti AlessioCaffaratto GualtieroCalabria AnnagraziaCannatelli PasqualeCannizzaro FrancescoCantalamessa GianlucaCaon RobertoCaparvi VirginioCapitanio MassimilianoCappellacci UgoCaretta Maria CristinaCarfagna Maria RosariaCasciello Luigi

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Casino MicheleCassinelli RobertoCattaneo AlessandroCattoi VanessaCavandoli LauraCecchetti FabrizioCentemero GiulioCestari EmanueleCiaburro MonicaCoin DimitriColla JariColmellere AngelaCosta EnricoCovolo SilviaCrippa AndreaCristina MirellaDall'Osso MatteoDara AndreaD'Attis MauroDe Angelis SaraDe Carlo LucaDe Martini GuidoDeidda SalvatoreDelmastro Delle Vedove AndreaD'Ettore Felice MaurizioDi Muro FlavioDi San Martino Lorenzato Luis RobertoDonina Giuseppe CesareDonzelli GiovanniDurigon ClaudioFasano VincenzoFascina Marta AntoniaFerrari Roberto PaoloFerro WandaFiorini BenedettaFogliani KettyFontana GregorioFontana LorenzoFormentini PaoloFoscolo SaraFoti TommasoFrassinetti PaolaFrassini RebeccaFurgiuele DomenicoGagliardi ManuelaGalantino Davide

Galli DarioGaravaglia MassimoGastaldi FlavioGava VanniaGelmini MariastellaGemmato MarcelloGerardi FrancescaGiaccone AndreaGiacometti AntoniettaGiacometto CarloGiacomoni SestinoGiannone VeronicaGiglio Vigna AlessandroGiorgetti GiancarloGobbato ClaudiaGuidesi GuidoGusmeroli Alberto LuigiInvernizzi CristianLabriola VincenzaLatini GiorgiaLazzarini AriannaLegnaioli DonatellaLiuni MarzioLocatelli AlessandraLolini MarioLollobrigida FrancescoLorenzoni EvaLoss MartinaLucaselli YlenjaLucchini ElenaLupi MaurizioMaccanti ElenaMaggioni MarcoMandelli AndreaMantovani Lucrezia Maria BenedettaMarchetti Riccardo AugustoMarin MarcoMartino AntonioMaturi FilippoMazzetti EricaMeloni GiorgiaMinardo AntoninoMolinari RiccardoMollicone FedericoMolteni NicolaMontaruli Augusta

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Morelli AlessandroMorrone JacopoMugnai StefanoMulè GiorgioMurelli ElenaMusella GrazianoNevi RaffaeleNovelli RobertoOcchiuto RobertoOrsini AndreaOsnato MarcoPagano AlessandroPalmieri AntonioPanizzut MassimilianoPaolini Luca RodolfoParolo UgoPatassini TullioPatelli CristinaPaternoster PaoloPedrazzini ClaudioPella RobertoPentangelo AntonioPettarin Guido GermanoPettazzi LinoPiastra CarloPicchi GuglielmoPiccolo TizianaPittalis PietroPolverini RenataPorchietto ClaudiaPotenti ManfrediPrisco EmanueleRacchella GermanoRaffaelli ElenaRampelli FabioRavetto LauraRibolla AlbertoRipani ElisabettaRizzetto WalterRosso RobertoRotelli MauroRotondi GianfrancoRuffino DanielaRuggieri AndreaRusso PaoloSaccani Jotti Gloria

Saltamartini BarbaraSarro CarloSasso RossanoSavino ElviraSavino SandraScoma FrancescoSgarbi VittorioSilli GiorgioSilvestroni MarcoSisto Francesco PaoloSozzani DiegoSpena MariaSqueri LucaStefani AlbertoSutto MauroTarantino LeonardoTartaglione AnnaelsaTateo Anna RitaTiramani PaoloToccalini LucaTomasi MauraTombolato Giovanni BattistaTondo RenzoTonelli GianniTrancassini PaoloTripodi MariaTurri RobertoValbusa VaniaValentini ValentinoVallotto SergioVarchi Maria CarolinaVersace GiuseppinaVietina SimonaVinci GianlucaVito ElioViviani LorenzoZanella FedericaZanettin PierantonioZangrillo PaoloZicchieri FrancescoZiello EdoardoZoffili EugenioZordan AdolfoZucconi Riccardo

Si sono astenuti:

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Nessuno

Sono in missione:

Boccia FrancescoBusinarolo FrancescaCirielli EdmondoColletti AndreaColucci AlessandroComaroli Silvana AndreinaDi Stefano ManlioDieni FedericaFioramonti LorenzoGrimoldi PaoloIovino LuigiMarrocco PatriziaMarzana MariaMorassut RobertoSodano MicheleTofalo AngeloVolpi LedaVolpi Raffaele

PRESIDENTE. Avverto che, consistendo ildisegno di legge di un solo articolo, non siprocederà alla votazione dell’articolo unico,ma, dopo l’esame degli ordini del giorno, siprocederà direttamente alla votazione finale,a norma dell’articolo 87, comma 5, delRegolamento.

(Esame degli ordini del giorno - A.C. 2203)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame degliordini del giorno presentati (Vedi l'allegato A).

Avverto che la Presidenza non ritieneammissibili, ai sensi dell’articolo 89, comma 1,del Regolamento, i seguenti ordini del giorno,in quanto estranei rispetto ai contenuti delprovvedimento: Zangrillo n. 9/2203/45, cheprevede stage formativi per giovani lavoratoripresso le aziende; Minardo n. 9/2203/47,concernente l’introduzione di misure voltea favorire l’accesso al credito e formedi fiscalità di vantaggio per le piccole emedie imprese del Mezzogiorno nonché la

velocizzazione dei pagamenti delle pubblicheamministrazioni; Terzoni n. 9/2203/76, voltoa istituire una zona economica speciale nellearee ricomprese nel cratere sismico del CentroItalia; Lorefice n. 9/2203/78, riguardantel’introduzione di misure in favore dei territori edelle persone che hanno subito danni a seguitodell’alluvione dello scorso 25 ottobre in Sicilia;Perconti n. 9/2203/79, volto a ricomprenderetra i lavori particolarmente usuranti lemansioni dei conducenti di automezzi specialipresso il Ministero della giustizia; Cominardin. 9/2203/80, concernente l’introduzione dimisure in favore dei lavoratori in part-time ciclico verticale; Ianaro n. 9/2203/81,riguardante la previsione di programmi diintervento a favore dei lavoratori autonomi;

De Lorenzo n. 9/2203/84, concernenteiniziative per la valorizzazione professionale edeconomica del personale delle regioni addettoalle attività di informazione e per la definizionedelle funzioni di giornalista pubblico; AlbertoManca n. 9/2203/86, che prevede l’esenzionedal divieto di pagamento di stipendi in contantiper i datori di lavoro del settore marittimo;Andreuzza n. 9/2203/126, relativo a misureurgenti per la tutela delle attività sociali eassistenziali dell’Associazione italiana alberghiper la gioventù; Di Muro n. 9/2203/130, cheprevede l’introduzione di regimi fiscali piùfavorevoli per i redditi da lavoro e da pensionedei lavoratori italiani frontalieri in Franciae nel Principato di Monaco; Bordonali n.9/2203/165, volto a introdurre una moratoriarelativa al conferimento di rifiuti speciali indiscarica nella provincia di Brescia; Durigonn. 9/2203/202, relativo alla previsione da partedei contratti collettivi di nuove ipotesi dicontratto a termine; Bitonci n. 9/2203/203,volto a mantenere la vigente normativa fiscalein materia di regime forfettario per le partiteIVA; Coin n. 9/2203/204, volto a istituire unazona economica speciale nella regione Veneto;Manzato n. 9/2203/206, che prevede misure asupporto delle aziende italiane attive nel settoredegli imballaggi plastici, affinché incrementinola produzione di plastica riciclata, in modo

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da evitare l’eventuale introduzione della “tassasulla plastica”; Garavaglia n. 9/2203/207, voltoa prevedere modifiche alla disciplina del redditodi cittadinanza; Comencini n. 9/2203/208, voltoa prevedere misure di sostegno per il settoreestrattivo italiano, derogando al “blocco delletrivelle” per il distretto off-shore di Ravenna;Silli n. 9/2203/212, che riconosce un indennizzoalle imprese italiane che, a causa di sanzioniimposte dalle Nazioni Unite, subiscano unaperdita di fatturato.

L’onorevole Zucconi ha facoltà di illustrareil suo ordine del giorno n. 9/2203/16.

RICCARDO ZUCCONI (FDI). Grazie,signor Presidente. Il provvedimento in esamereca disposizioni urgenti per la tutela dellavoro e per la risoluzione di crisi aziendali,e in particolar modo al Capo II del suddettoprovvedimento si intende far fronte a importanticrisi industriali in corso in vari territori dellanazione. Più che far fronte direi, però, che sitende a prenderne atto, visto i contenuti deldecreto stesso. Il 18 luglio 2018, alla Cameradei deputati, l’allora Ministro dello Sviluppoeconomico, onorevole Di Maio, parlò di uncerto numero di crisi, dichiarando che questitavoli di crisi vedevano coinvolti circa 189mila lavoratori; dopo un anno esatto, fontida Il Sole 24 Ore e sindacali, i tavoli apertirisultano essere 158 e il numero dei lavoratoricosì colpiti di 210 mila. Ricordiamo poi checi sono migliaia di aziende dell’indotto nellafiliera industriale che non godono, per loronatura, neppure del sistema di tutele previstoper le grandi imprese, restando così esposte, econ loro, i lavoratori, alle crisi dei vari settori;non godono delle tutele di cui gode la grandeindustria, quindi sono particolarmente esposte.Citiamo, fra le altre, ad esempio, la Sanac, che èun’azienda di eccellenza nel campo dei prodottialluminosi e che si avvale di brevetti proprianche per i cicli produttivi.

In data 3 settembre 2019 la dirigenzagenerale di Sanac ha ufficializzato alMinistero del Lavoro, al Ministero delloSviluppo economico e ai sindacati la

richiesta di attivazione della cassa integrazionestraordinaria, raggiungendo un accordo per unnumero massimo di 343 dipendenti e l’impegnoa non utilizzarne oltre il 70 per cento comemedia sull’intero periodo, con una partenzaeffettiva della stessa fra novembre e dicembreprossimi. La situazione economico-lavorativadi Sanac è veramente grave, soprattuttoconsiderando che dal 2011 vi è stata unacontinua contrazione della produzione e deifatturati, e ancor più se teniamo conto dellasituazione di ArcelorMittal, ex Ilva di Taranto,che oggi assorbe il 62 per cento di quantoprodotto dalla Sanac Spa e ugualmente versa inpessime condizioni.

Il futuro della Sanac, che conta pocomeno di un terzo dei suoi dipendenti nelsolo stabilimento di Massa, è molto legatoquindi alla ArcelorMittal, lo stabilimento diTaranto, e il coinvolgimento lavorativo dellaSanac è talmente importante per Arcelorstessa e per lo stabilimento di Taranto chepiù volte quest’ultima è sembrata vicinaall’acquisto di Sanac, e la proroga dellafideiussione presentata a garanzia e scadutail 30 settembre è stata rinnovata. Prendiamoatto, però, che durante la discussione delsuddetto provvedimento in Senato è statoapprovato un emendamento che ha comportatola cancellazione delle tutele legali, il cosiddettoscudo penale, fattore ritenuto decisivo ai fini deiprecedenti accordi fra lo Stato e ArcelorMittal,dichiarato fondamentale dall’attuale proprietàai fini dell’investimento, perché gli impianti dicui dispongono in questo momento non sonoadeguati alle normative ambientali vigenti.

Noi sappiamo che esiste una crisi dellaproduzione di acciaio in Europa, sappiamo chela concorrenza cinese, ma assai di più quellaturca, mettono in difficoltà la ArcelorMittal, maci sembra che veramente aver dato un alibi, avermesso le zeppe fra i piedi di questa azienda, conl’occupazione che produce a Taranto stesso, masoprattutto con il risanamento ambientale chesta producendo, sia veramente un’assurdità echiediamo che il Governo si impegni a garantirei livelli occupazionali e la realizzazione di

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un piano di risanamento di Sanac Spa chevada di pari passo con un rilancio economico-produttivo definitivo dell’impianto ex Ilva diArcelorMittal a Taranto.

PRESIDENTE. L’onorevole Sasso hafacoltà di illustrare il suo ordine del giorno n.9/2203/159.

ROSSANO SASSO (LEGA). Grazie,Presidente. Abbiamo presentato questo ordinedel giorno con cui chiediamo al Governo diimpegnarsi a cercare di ovviare a quella che pernoi è una scellerata decisione sia in termini diproduzione industriale, ma anche di tutela e dirispetto dell’ambiente, e non soltanto della cittàdi Taranto, perché ovviamente dalla produzionedello stabilimento ex Ilva di Taranto dipendeanche quella di altri stabilimenti, come quellodi Genova in Liguria, di Novi Ligure e diRacconigi in Piemonte, di Marghera in Veneto,poiché lo stabilimento di Taranto è l’unicoimpianto con i forni a caldo, che fornisceacciaio, da lavorare a freddo poi a tutti gli altriimpianti.

Abbiamo presentato questo ordine del giornoperché per noi chiudere l’Ilva è da pazzi, èda pazzi sconsiderati (Applausi dei deputatidel gruppo Lega-Salvini Premier). Lo ripeto:chiudere l’Ilva è da pazzi e non risolve iproblemi ambientali di quella città; però, incompenso, fa crollare la nostra produzioneindustriale, ci rende schiavi della produzionedell’acciaio di Stati stranieri, come l’India ecome la Cina; provoca la violazione di unpatto industriale che il nostro Stato avevastipulato; fa scappare all’estero gli investitori efa perdere di credibilità all’Italia. Ma in questola maggioranza PD-MoVimento 5 Stelle-LeU eRenzi è coerente con se stessa, cioè fa perdere dicredibilità alla nostra Italia. Voi state causandola fuga all’estero di ArcelorMittal…

PRESIDENTE. Colleghi, vi prego, i banchidel Governo. Collega Nobili, i banchi delGoverno… grazie.

ROSSANO SASSO (LEGA). Immaginoquanto interessi il dramma di oltre 10 milalavoratori tra indotto e stabilimento dell’Ilva diTaranto, ce lo state dimostrando dando le spallea chi parla (Applausi dei deputati del gruppoLega-Salvini Premier - Commenti dei deputatidel gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Sottosegretario Morani, laprego di prestare attenzione agli interventi deicolleghi.

ROSSANO SASSO (LEGA). Immagino,perché voi state dando le spalle ai lavoratoridi Taranto (Applausi dei deputati del gruppoLega-Salvini Premier - Commenti dei deputatidel gruppo Partito Democratico)!

PRESIDENTE. Colleghi!

ROSSANO SASSO (LEGA). Una volta lasinistra si preoccupava dei diritti dei lavoratori,adesso state chiudendo le fabbriche e ai dirittidei lavoratori ci pensiamo noi…

EMANUELE FIANO (PD). L’avete votatavoi! L’avete votata voi (Proteste dei deputatidel gruppo Lega-Salvini Premier)!

PRESIDENTE. Collega Fiano!

ROSSANO SASSO (LEGA). Per questo vihanno voltato le spalle prima in Umbria eadesso in Emilia-Romagna!

PRESIDENTE. Collega Fiano!

ROSSANO SASSO (LEGA). Dateci ancorale spalle, voltate le spalle a chi si batteper i diritti degli operai. Se mandateArcelorMittal via dall’Italia, chi pagherà icosti per bonificare quella città, che ancoraoggi paga l’inquinamento di trent’anni? Nonc’entra niente l’attuale gestione: se mandatevia ArcelorMittal chi ricollocherà oltre 10mila lavoratori in una zona economicamentedepressa come quella di Taranto? Ripeto, una

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volta vi preoccupavate dei diritti degli operai,ma adesso ci pensiamo noi, continuate così.L’abolizione dello scudo penale per i gestoridi Taranto è una notizia molto negativa, quindinon soltanto per le migliaia di lavoratori cherischiano di essere licenziati, ma per tutta lacittà di Taranto, che adesso difficilmente vedràqualcuno disposto a bonificare l’ambiente.

Siete riusciti a riprodurre il modello diBagnoli: voi volete fare di Taranto una nuovaBagnoli, purtroppo molto più grande. È unabrutta notizia per tutta la nostra produzioneindustriale: avete violato - l’ho detto prima - il patto industriale, state rischiando di rendercidipendenti dalla Cina e dall’India. Questo è unerrore che non aiuterà Taranto ed i tarantini enon servirà a migliorare l’ambiente. La Lega alGoverno era riuscita a bloccare questa infeliceimpostazione ideologica dei 5 Stelle; PD, LEUe Renzi, invece, avete assecondato la decrescitafelice di Grillo e Di Maio. Voi volete creareuna nuova Bagnoli, noi vi chiediamo almenodi far passare questo ordine del giorno e diimpegnarvi un pochettino, di rivedere le vostrescelte, perché, quando verranno licenziati glioperai, quando verranno i cittadini di Taranto,purtroppo colpiti ancora dalle sciagure causatedall’inquinamento, noi diremo loro di venirepresso le vostre case e presso la casa di MicheleEmiliano, che tanto sta gioendo alla notiziadella chiusura dell’Ilva. Prendiamo atto che,oltre a girare le spalle, volete colpire duramentee penalizzare sia i cittadini di Taranto chei lavoratori di Taranto. Prendiamo atto: cipenseremo noi della Lega ai diritti dei lavoratoridi Taranto e alla salute dei tarantini (Applausidei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. L’onorevole Ferro hafacoltà di illustrare il suo ordine del giorno n.9/2203/26.

WANDA FERRO (FDI). Grazie, Presidente.Per illustrare questo ordine del giorno di unprovvedimento che è stato approvato al Senatoin prima lettura, un provvedimento che dovevaporsi come obiettivi la tutela dei lavoratori,

delle assunzioni, l’ISEE, la riqualificazioneambientale e, soprattutto, affrontare le crisiaziendali.

Devo dire che in questo decreto, per quantoriguarda tutto questo, c’è molto poco rispetto atante aziende in crisi, soprattutto per me, chevengo da una regione del profondo sud, comela Calabria, terra definita da tutti strategica,come il Mezzogiorno d’Italia, per il rilancio,ma io direi quel Sud che, alla fine, è sullabocca di tutti, nel cuore di pochi e, nei fatti,di nessuno. Aziende che, ormai, negli ultimianni, quelle che sono riuscite, quelle poche,a resistere alla crisi che le attanaglia rispettoalla riduzione, magari, delle unità lavorative,ma, soprattutto, anche quelle aziende che hannorappresentato veramente l’unico tassello perquella disoccupazione dilagante, di cui vedocifre e percentuali altissime, che si trovano,giorno dopo giorno, a dover combattere nonsoltanto con la crisi, ma anche con unapolitica insipiente, incapace di dare soluzioniche siano soluzioni strutturali per poter andareavanti. L’elenco sarebbe lungo e, forse, nonbasterebbero sedute intere per citare tuttele aziende che, in quella regione, soffronopurtroppo di queste grandi difficoltà.

Aziende che riguardano tutto l’apparatodell’edilizia, per esempio, che stannovivendo e che hanno vissuto attraverso gliammortizzatori, tutti coloro che, in qualchemodo, hanno dovuto, invece, accedere al fondodi solidarietà, quindi con la riduzione del 50 percento dell’orario lavorativo; tutte le aziende cheriguardano i servizi, piuttosto che i grandi centridi telecomunicazione. Tra queste, ovviamente,c’è l’Abramo customer care, un’azienda diprimaria fornitura per quanto riguarda questotipo di esternalizzazione dei servizi, che si trovaoggi, a distanza di trentasei mesi, con alcuneunità che sono rimaste a casa, ma anche con unariduzione importante che, già nel 2019, graziea quel famoso “decreto dignità”, ha costrettotanti lavoratori ad essere licenziati. A questo siaggiunge tutta quella parte concernente i famosivolumi preannunciati e ridotti da parte di TIM,trattandosi di un call center, che hanno visto

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la riduzione, nell’anno precedente, di oltre 10milioni di euro e si profilano altri 20 milioninella riduzione di altrettante 600 unità.

Allora, chiediamo un impegno importantea questo Governo, che possa mettere, inqualche modo, queste aziende nella possibilitàdi mantenere tante famiglie, di mantenerequelle unità lavorative che hanno dimostratodi conoscere bene questo settore, di assicurare,in qualche modo, un sostegno e, soprattutto,di accompagnare una trasformazione, che vedenelle aziende una grande solitudine da partedella politica; nonché di istituire quel fondo disolidarietà di cui parlavo prima, di supportarecon delle leggi specifiche in questo settore…

PRESIDENTE. Colleghi, per favore, ibanchi del Governo.

WANDA FERRO (FDI). …ma, soprattutto,quello che voglio chiedere e vorrei sapereda questo Governo, in una terra, in unMezzogiorno d’Italia dove le aziende noncombattono soltanto con la crisi del settore,ma con la carenza delle infrastrutture, con tuttoquello che, troppo spesso, diciamo di fare e, poi,non facciamo, che cosa metterà in campo.

Noi di Fratelli d’Italia, che, ancora unavolta, non tradiamo gli impegni presi, abbiamosempre detto che il vero nemico dello Stato,alcune volte, è lo Stato stesso, che le azienderappresentano quella spina dorsale importanteper i nostri giovani costretti ad emigrare, per lenostre aziende, che sono veramente una risorsaimportante. Mi auguro che, finalmente, alleparole seguano i fatti (Applausi dei deputati delgruppo Fratelli d’Italia).

PRESIDENTE. L’onorevole Vinci hafacoltà di illustrare il suo ordine del giorno n.9/2203/147.

GIANLUCA VINCI (LEGA). Grazie,Presidente. In un provvedimento come questo,che parla di crisi aziendali, non si può cheguardare quali sono anche le crisi aziendali cheinteressano da vicino l’editoria, che interessano

un giornale, un quotidiano importante, come ilResto del Carlino, che si trova in una fortissimadifficoltà.

Oggi più che mai, in un momento nel qualel’editoria è in difficoltà, perché ci sono notizie,fake news, diramate sui social senza nessuntipo di riscontro, è importante avere un’editoriaforte, un’editoria sostenuta anche dal pubblico;non un’editoria di regime, non di partito, maun’editoria libera, come quella che il Resto delCarlino, a livello nazionale, ha saputo portareavanti in questi anni, in questi molti anni e,soprattutto, anche in sede locale, dove è piùdifficile la difesa e la parola delle minoranze, dichi vuole portare avanti una propria idea, dove èpiù difficile raggiungere la grande informazionee portare avanti delle idee che contrastino conquelle della maggioranza.

Per questo motivo, abbiamo presentatoun ordine del giorno proprio su questacrisi aziendale: i comitati di redazione delQuotidiano nazionale, il Resto del Carlino eQuotidiano.net hanno proclamato due giorni disciopero, perché, per chi non ne fosse ancoraa conoscenza, a seguito della presentazione delnuovo piano industriale da parte dell’editorePoligrafici Editoriale, che prevede, dal gennaio2020, una riduzione, 112 esuberi di redattorisu 283, che potrebbe essere anche affiancatadall’accorpamento di edizioni e dalla chiusuradi varie redazioni, oltre allo smaltimentoforzato delle ferie restanti negli ultimi sei mesidel 2020 e 2021, questa crisi aziendale, cheriguarda un intero comparto, ma, in particolare,oggi, questo giornale, va a colpire proprioquesto settore che sta a noi tutti caro, perché ègarantito dalla politica, è garantito anche dallanostra Costituzione.

Per questo chiediamo al Governo, in unprovvedimento come questo e, comunque, negliatti che seguiranno questo provvedimento, diintervenire affinché siano tutelati i lavoratori,ma siano tutelate, soprattutto, la libertà distampa e la libertà anche di intervenire edi contrastare molte false notizie, perché,altrimenti, se non si salvaguardano dei pezziimportanti di editoria, come il Resto del Carlino

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è stato in tutti questi anni, non si potrà piùgarantire una libera informazione. Per questo èimportante che anche questo Governo che nongode della nostra fiducia, però non distruggatutto quello che è stato fatto negli anni passatianche per la tutela dell’editoria e che portiavanti questa battaglia, perché è una battagliache veramente sta a cuore almeno a questa partee, crediamo, a tutti i cittadini italiani (Applausidei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. L’onorevole Rizzetto hafacoltà di illustrare il suo ordine del giorno n.9/2203/9.

WALTER RIZZETTO (FDI). Laringrazio, Presidente, sottosegretario. Dunque,Presidente, come descritto ieri non soltantodal nostro gruppo ma da tutti i gruppiche hanno partecipato, oltre ad oggi, anchealla discussione generale del provvedimento,quello in esame è un progetto che tendealla cosiddetta - è nel titolo tra l’altro - tutela del lavoro. L’ordine del giorno n.9/2203/9 da me presentato (a cui noi teniamoparticolarmente e a cui tengo particolarmente),parla di coloro che sono oggi in Italia tra ipiù deboli, Presidente, proprio per l’inserimentonel mercato del lavoro e rispetto anchealle eventuali postume tutele dello stesso.Ovvero questa proposta, l’ordine del giorno,che avevamo già presentato come propostaemendativa in seno ai lavori della Commissionelavoro - ma, ahimè, sappiamo che purtroppo lavolontà e le tempistiche della conversione deldecreto-legge erano insufficienti purtroppo percercare di apportarvi alcune modifiche e forsedovevate pensarci -, concerne l’inserimentodelle persone con disturbi dello spettro autisticonel mondo del lavoro. La legge in materia,la legge 12 marzo 1999, n. 68, contiene, sì,disposizioni per il diritto al lavoro dei disabilima si è rivelata ad oggi del tutto insufficientenel senso che, purtroppo, le persone condisabilità o altre abilità o persone cheevidentemente soffrono dello spettro autisticoincontrano ancora molta difficoltà nel trovare

un’occupazione stabile. Ecco, noi pensiamoche trovare per queste persone un’occupazionestabile sia già una prima risposta a quello cheancora oggi è un tema inevaso in materia,ossia il grandissimo, il profondissimo tema delcosiddetto “dopo di noi” rispetto alle famiglieche un domani non sanno effettivamente,purtroppo, che fine faranno queste ragazzee questi ragazzi. Presidente, attualmentenon è prevista alcuna agevolazione per lepersone con spettro autistico, per coloro che,evidentemente certificati dall’amministratore disostegno o dall’assistenza degli stessi familiari,eventualmente possono anche aprire una partitaIVA e questo è il contendere dell’ordinedel giorno stesso: per queste persone non èprevista alcuna agevolazione rispetto all’avviodi attività. In Italia abbiamo i terroristi rossi,che prendono il reddito di cittadinanza ma nondiamo i fondi per le persone con disabilità o perle persone che soffrono di spettro autistico perpoter avviare un’attività in proprio (Applausidei deputati del gruppo Fratelli d’Italia) eper poter cercare di gestire sufficientementela propria vita. L’ordine del giorno, infine,Presidente e sottosegretario, invita l’Esecutivo,anche rispetto alla prossima legge di bilancio,affinché si introducano misure a favore dipersone con disturbi dello spettro autistico cheavviano un’attività di lavoro autonomo.

Porto un esempio: ho conosciuto qualchesettimana fa un’associazione, il cui presidenteè la madre di una ragazza che soffre diautismo; questa ragazza, con molta volontà,ha aperto un sito di e-commerce, quindi inun ambiente sufficientemente tranquillo perquanto la riguarda, perché gestiva questo sito die-commerce direttamente dal computer di casa,quindi anche vicina ai propri familiari. La primacosa che è arrivata a questa ragazza, purtroppo,sono state le 3.700 euro dell’INPS da pagareprima ancora che ella potesse chiaramenteprendere e incassare le fatture derivanti dalsuo lavoro. La prima cosa che le sono arrivatesono le 3.700 euro di INPS da pagare. Faccioun piccolo conto: se noi dovessimo avviarecirca 5.000 attività di questo tipo per 3.700

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euro cadauno rispetto ai contributi previdenzialie assistenziali per un periodo di cinque anni,ecco noi, in cinque anni, spenderemmo sì 92milioni di euro ma ritengo che la politicagiusta sia quella che mette le risorse giuste nelmomento giusto e nell’alveo di un’iniziativagiusta. Secondo noi di Fratelli d’Italia questo èun alveo assolutamente corretto dove spendereper i prossimi cinque anni circa 90 milioniche, rispetto al bilancio dello Stato, sonoevidentemente una goccia nel mare ma che perqueste famiglie e per questi ragazzi potrebberorappresentare qualcosa di performante nelmigliorare le proprie vite (Applausi dei deputatidel gruppo Fratelli d’Italia).

PRESIDENTE. L’onorevole Tonelli hafacoltà di illustrare il suo ordine del giorno.

GIANNI TONELLI (LEGA). Grazie,Presidente. Stiamo discutendo di unprovvedimento che, in teoria, dovrebbe esserevolto a tutelare il lavoro e dovrebbe cercaredi trovare una soluzione alle numerose crisiaziendali aperte all’interno del Mise. Devo direche il problema, al di là degli intendimenti, sonoi comportamenti concreti che noi rileviamo ecosa rileviamo da tali comportamenti concreti.Molte volte nella politica del Governo, cheè figlio di grandissime contraddizioni e diconflitti interni, tra sfumature, eccessi dicarattere ideologico e pragmatismo irrazionale,ci troviamo di fronte al fatto che abbiamo decinedi migliaia di persone che stanno rischiando ilposto di lavoro in queste 150 crisi aziendali.Non posso non rimarcare quanto il collegaSasso ha sottolineato prima con riferimentoall’Ilva: qui ci troviamo di fronte a chi avevapromesso di risolvere in un batter d’ali ilproblema, mentre oggi invece ci troviamo che,sia sotto il profilo ecologico sia sotto il profilodel rischio occupazionale, per 14 mila personeci si trova completamente in alto mare e nonsi ha nessun tipo di garanzia in proposito.Qui abbiamo decine di migliaia di posti dilavoro, decine di migliaia di famiglie che sonoin una condizione di estrema precarietà ma

sono soprattutto nelle mani sbagliate di chi,in maniera irragionevole e irrazionale, nonsa affrontare, in maniera pragmatica, quelliche invece dovrebbe essere uno dei problemiprincipali del nostro Paese.

Il caso di cui vorrei parlare, che è un casomolto importante per la realtà territoriale in cuivivo, ossia quella bolognese, è quello della Bio-on, un’impresa di materiale bioplastico, quotatain Borsa, con sede a Bologna, che ha centodipendenti oltre a quelli che si sono insediatinella appena aperta sezione di Castel San Pietro.La situazione desta parecchie preoccupazioniperché la Bio-on è considerata una specie distella del mercato AIM, il settore delle piccolee medie imprese della Borsa italiana, ma nelsuo dossier Quintessential ha messo in dubbiola sua reale capacità produttiva, ritenendo che lamaggior parte dei ricavi derivassero da contratticon società controllate da Bio-on e, quindi,che rappresentassero un modo per manipolareil mercato. Ciò ha portato purtroppo alla crisiaziendale preoccupante perché la procura dellaRepubblica ha aperto un’indagine e la Guardiadi finanza ha sequestrato beni per 150 milionidi euro, ha azzerato i vertici aziendali e staprocedendo per i reati di false comunicazionisociali e manipolazioni del mercato. Questa èuna situazione che va gestita con la massimacelerità e con la massima responsabilità. Quelloche ci preoccupa - per questo che chiediamol’impegno al Governo - è proprio la necessitàdi dover gestire tale situazione affinché lecentinaia di dipendenti e le loro famiglie nondebbano patire per un’incapacità del sistema, inquesto caso del Governo, di affrontare questotipo di crisi (Applausi dei deputati del gruppoLega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. L’onorevole Butti ha facoltàdi illustrare il suo ordine del giorno.

ALESSIO BUTTI (FDI). Grazie, Presidente.Onorevole sottosegretario, il gruppo di Fratellid’Italia ha inteso presentare un ordine delgiorno dedicato ad una categoria che, dal nostropunto di vista, è stata illusa e maltrattata da

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un Ministro privo di scrupoli. Naturalmente,il Ministro privo di scrupoli è Luigi Di Maioma la categoria bistrattata a cui noi facciamoriferimento è quella dei rider. Parliamo dilavoratori che, spesso, sono stranieri, moltospesso sono anche giovani italiani, che sonocompletamente privi di ogni tipo di tutela, che,spesso, sono sfruttati e che sono quelli chegirano, cavalcando bici anche improbabili; neabbiamo visti alcuni addirittura su monopattinie i più fortunati cavalcano motorini e giranoper le nostre città al servizio di questa o diquell’impresa.

Naturalmente tralasciamo lo stato dei mezzisu cui viaggiano. E sono decine di migliaiadi persone, le statistiche dicono addiritturaprobabilmente 50 mila persone, pagate acottimo, che è un sistema che pensavamo fosseormai completamente in disuso; sono personecompletamente prive di garanzie sotto il profilosanitario, sotto il profilo delle assicurazioni.Sono quelli che vengono regolarizzati, ipiù fortunati, con dei contratti, chiamiamolicosì, decisamente anomali, decisamente atipici;comunque quando effettuano straordinari,anche laddove gli straordinari sono in regola,sono decisamente malpagati. Insomma, unacategoria di lavoratori dei quali peraltro ilMinistro Di Maio si era autoproclamatodifensore e paladino.

Del resto la letteratura narra che quellorelativo ai rider fosse proprio il primo dossiergiunto sulla scrivania di Luigi Di Maio,all’epoca Ministro dello sviluppo economico edel welfare: quindi stiamo parlando di ormaiun anno e mezzo fa, cioè del giugno 2018.Se non altro, ecco, c’è un fatto positivo:abbiamo dovuto attendere ormai 16-17 mesi,ma soprattutto che a quella scrivania, accantoal dossier, non vi fosse più quel Ministro, cioèLuigi Di Maio; che comunque sta facendo danniin giro per il mondo, quindi non so quale sia lacosa migliore.

Del resto Di Maio aveva promesso soluzionia giugno 2018, poi procrastinate a settembre2018, poi a dicembre, poi aveva pensatodi inserire qualche norma all’interno di

un provvedimento qualsiasi, poi abbiamosentito parlare del decreto-legge “crescita”,poi di quello del salario minimo che nessunoovviamente ha mai visto. E del resto noiabbiamo l’esperienza, che è stata ricordataanche da qualche collega, della Whirlpoole soprattutto dell’Ilva di Taranto, che sonodue dei dossier aperti e mai chiusi, reiterati,procrastinati dallo stesso Ministro Di Maio; esono due dossier che manifestano plasticamenteanche la capacità e la competenza di un signoreche improvvisamente si è trovato a fare ilMinistro più potente della Repubblica, con dueDicasteri di straordinaria importanza come losviluppo economico e il welfare.

PRESIDENTE. La invito a concludere.

ALESSIO BUTTI (FDI). Ho già terminato ilmio tempo, Presidente?

Noi abbiamo allora presentato questo ordinedel giorno, che impegna di fatto il committentedei contratti in questione a garantire qualchesicurezza ai lavoratori, cioè un’adeguataformazione anche in materia di sicurezza edi circolazione stradale, e che fornisca allostesso anche i dispositivi necessari di protezioneindividuale. Perché vede, la procura di Milano - e poi concludo - ha aperto recentementeun’inchiesta proprio perché gli investimenti adanno di questi lavoratori stanno aumentandoesponenzialmente. Noi però abbiamo anche unproblema, perché ad ogni investito corrispondeanche, ahimè, un investitore, e nella stragrandemaggioranza dei casi l’investitore non ha alcunaresponsabilità. È quindi indispensabile che ilGoverno si impegni alla formazione, per quantoriguarda il codice della strada ed il suo rispetto,di questi rider (Applausi dei deputati del gruppoFratelli d’Italia - Congratulazioni).

PRESIDENTE. L’onorevole Cavandoli hafacoltà di illustrare il suo ordine del giorno.

LAURA CAVANDOLI (LEGA). Presidente,intervengo con un ordine del giorno cheriguarda il provvedimento di cui trattiamo,

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la conversione in legge, che doveva recaredisposizioni urgenti per la tutela del lavoro ela risoluzione di crisi aziendali; doveva recareperché di disposizioni sulla tutela del lavoro ele crisi aziendali abbiamo letto ben poco, nonultimo l’abrogazione della norma che potevadare un futuro a Taranto e poteva dare un futuroall’Ilva.

Io volevo sottolineare e portareall’attenzione del Governo la situazionedel gruppo Ferrarini. Il gruppo Ferrariniè un gruppo eccellente, una delle nostreeccellenze dell’agroalimentare, la conosciamotutti: compriamo il prosciutto cotto neisupermercati. Ci sono 800 dipendenti diquesto gruppo, che comprende tre cateneproduttive e si suddivide, appunto, nel GruppoFerrarini e Vismara e poi nella Società agricolaFerrarini: è stata una riorganizzazione aziendalerelativamente recente.

La situazione è sotto proceduraconcordataria aperta presso il tribunale diReggio Emilia; ripeto, sono in tutto 800dipendenti. Sono stati già tenuti due incontria quei tavoli di crisi presso il Ministero dellosviluppo economico istituiti dal Ministro DiMaio, e purtroppo non hanno portato grossesoluzioni: tant’è vero che questi incontri sonoserviti semplicemente a capire la situazione deilavoratori, in questi incontri con i sindacati econ la proprietà.

Ci fu chiesto, a noi parlamentari elettisul territorio, di occuparci di questasituazione; adesso la situazione è decisamentepreoccupante, Presidente, perché è il GruppoFerrarini ha un contratto di solidarietà peri lavoratori della Ferrarini di Rivaltella, inprovincia di Reggio Emilia, e di LesignanoBagni, e la cassa integrazione straordinariaper quelli della Vismara di Casatenovo, inprovincia di Lecco.

Nel frattempo il 6 novembre prossimoil tribunale di Reggio Emilia aprirà unprocedimento di revoca di ammissioneal concordato preventivo relativamente aVismara: a questo punto per i lavoratoridi Casatenovo vi è il rischio concreto del

fallimento della società. Per le altre due societàFerrarini resta aperta una manifestazioned’interesse e quindi potrebbe andare in portoquello che era il concordato.

Io chiedo che il Governo con il tavolo dicrisi - la cui riunione è peraltro convocata il 12novembre prossimo - si attivi per una soluzionea salvaguardia dei livelli occupazionali; e vorreiche promuovesse la ripresa di queste aziendeche fanno capo al Gruppo Ferrarini (comunquesi tratta di aziende che erano sane e che hannosubito una gestione probabilmente sbagliata,collegata ad investimenti sbagliati, in quantoerano azionisti di banche venete che hannoavuto un esito assolutamente infausto) e perquello che riguarda i livelli occupazionali, chesono da tutelare. Vorremmo quindi finalmenteche il Governo si impegnasse ad adottare ogniutile iniziativa per salvaguardare le eccellenzeproduttive del nostro Paese, ma anche, vistoche si sta lavorando solo con i decreti-legge,ad approvare provvedimenti che effettivamenteservano per tutelare le imprese in crisi e possanoriportare le aziende ad essere operative e quindia continuare a dare lavoro ai loro dipendenti(Applausi dei deputati del gruppo Lega-SalviniPremier).

PRESIDENTE. L’onorevole Deidda hafacoltà di illustrare il suo ordine del giorno.

SALVATORE DEIDDA (FDI). Presidente,presento l’ordine del giorno che ho annunciatoin dichiarazione generale.

Parto dal Porto Canale: un Porto Canaleche è stato distrutto dalla decisione delloscorso Governo di rinnovare dei vincoli suuna spiaggia inesistente, vincoli paesaggistici.Con me c’erano anche dei deputati del PD,all’epoca opposizione, che protestarono controil Ministro a 5 stelle. Peccato che i vincolisiano stati confermati anche dal PresidenteConte, recentemente, il “Conte bis”, venuto aCagliari a ribadire agli operai che protestavanoe chiedevano spiegazioni che lui non puòfare niente, quei vincoli resteranno. E il PortoCanale è deserto, per dei vincoli su una spiaggia

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inesistente.Ci sono dei soldi della Sardegna. Ho

protestato: perché certo mi fa piacere, gli operaie le loro famiglie respireranno, ma sono gliennesimi soldi per un lavoro che non c’è più.Aziende che non possono ripartire perché cimanca il metano, metano che questo Governoci vuole negare, essendo la nostra l’unicaregione che non è metanizzata in Europa.La dorsale è un progetto vecchio, ci dicono;l’elettrodotto, l’elettrodotto che viene dallaSicilia: un progetto utile ma che non serve perabbassare i costi dell’energia nel Sulcis, unaterra povera che è stata inquinata da tanti annie che spera ancora in uno sviluppo industriale.Però ci viene negato, ci viene negato da questoGoverno!

Parlo di Ottana, parlo di Porto Torres. Eperché intervengo presentando un ordine delgiorno? Perché forse non mi ascolterà nessunoqui dentro, però mi ascolteranno fuori, perché inSardegna ci sarà qualcuno: potranno ascoltareche c’è qualcuno e credere ancora nella politicache li rappresenta.

Non i 5 Stelle, che continuano a latitarein Sardegna; non il PD, che è uscito fuoridal Governo Pigliaru, dal Governo regionale,e che ci ha negato quelle battaglie che più citengono uniti: la zona franca, le bonifiche, gliaccantonamenti, quei soldi che la Sardegna haottenuto da un ricorso contro lo Stato e che ilGoverno Conte ha impugnato nuovamente intribunale.

Quei soldi che chiediamo per il nostrosviluppo, per autodeterminarci, perché io, sì,sono dei Fratelli d’Italia, ma sono ancheun sardo, che qui mi lasciano libero diportare avanti le nostre battaglie senza vincolidi partito, senza vincolo di ideologia o dischieramento, quindi lo faccio liberamente, echiedo interventi per riconvertire le centraliENEL, alcune delle quali chiuse, perché vannoa carbone, perché vanno a olio, perché sonoinquinanti. Noi in Sardegna non possiamoneanche più utilizzare il carbone, perché al di làdelle decisioni dell’Unione europea, il Governoha voluto anticipare: non potete più usare il

carbone. Che cosa utilizziamo? Niente, perchéil metano, ritorno a dire, ci è stato vietato dalladecisione del Governo: niente metanodotto inSardegna. Allora noi portiamo avanti dellebattaglie, come la battaglia sulla zona franca.Un’illusione? Le altre isole del Mediterraneole stanno portando avanti, le stanno ottenendo,noi in Sardegna no. Noi in Sardegna nonpossiamo averle, perché dobbiamo recintare ilterritorio dove viviamo, ma qual è il recintopiù grande e più forte, se non quello delmare, quel mare bellissimo, che per noi èanche un ostacolo, perché le merci non possonotransitare, non possono andare come voglionoe come accade nelle altre regioni italiane? Itrasporti che non funzionano, quella continuitàche domani non mi permetterà di tornare acasa, perché i voli sono pieni e sono pochi; lacrisi di Alitalia, la crisi di Air Italy, che stavendendo e noleggiando gli aerei ai bulgari:tutte notizie che forse qualcuno non vi riporta,che qualcuno non vi dice dalla Sardegna,perché nei TG nazionali, essendo noi pochi, nonvengono riportate. Allora approvate, abbiate ilcoraggio di approvare quest’ordine del giorno,un impegno, e dimostrate che questo Governo,quando ha fatto le sfilate in Sardegna, ci tenevaveramente. Non bastano gli articoli di giornaledi qualche deputato della maggioranza cherivendica, che si fa sentire, in maggioranza lecose bisogna farle, non bisogna annunciarle,bisogna farle coi propri ministri. Abbiate ilcoraggio di ascoltare e di aiutare la Sardegna,perché poi i voti bisogna guadagnarseli, ilconsenso bisogna ottenerlo con i fatti. Questisono i fatti, non proposte campate per aria.Sono proposte che ci permettono di viveree sopravvivere, ma soprattutto di sviluppareil nostro futuro, perché troppi sardi sonoemigrati per l’inerzia della politica (Applausidei deputati del gruppo Fratelli d’Italia).

PRESIDENTE. L’onorevole Murelli hafacoltà di illustrare il suo ordine del giorno.

ELENA MURELLI (LEGA). Presidente,voglio intervenire su quest’ordine del giorno

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per illustrare la grande crisi aziendali cheha colpito la Selta Spa, una delle tante 180aziende i cui tavoli di crisi sono aperti alMise e per cui noi parlamentari piacentinisollecitiamo da tempo una soluzione. L’aziendaoccupa circa 300 dipendenti, con diversesedi sul territorio nazionale, tra cui una diqueste sul mio territorio, Roveleto di Cadeo.L’azienda è un’azienda tecnologica italiana cheopera nell’ambito delle infrastrutture critichenazionali, con 45 anni di esperienza nel settoredell’automazione, delle telecomunicazioni edel cyber security, collaborando con ilMinistero dell’Interno, della Difesa, conaziende importanti come Telecom Italia, Terna,Enel e Ferrovie dello Stato, per cui è un’aziendaaltamente strategica per il nostro Paese. Lacrisi è dovuta soprattutto a scelte scellerate,con un passivo di 47 milioni di euro chenon possono e non devono essere pagate dailavoratori. Certo, con il decreto del tribunaledi Milano dello scorso aprile sono stati indicatitre commissari giudiziali, a giugno lo stessotribunale ha decretato l’apertura della fase diamministrazione straordinaria, e ad agosto icommissari hanno depositato il programmadella procedura con la cessazione dei complessiaziendali, riconoscendo le professionalitàpresenti in un’azienda importante con un assetda valorizzare, specialmente in un mercatoinnovativo come quello delle infrastrutturestrategiche. Notizie di giornale danno icommissari al lavoro con i dipendenti perrecuperare il mercato, i clienti e i partner, edhanno la partecipazione alla fiera di Giakarta,ma questo non basta, quindi chiedo a questoGoverno di adottare ogni concreta iniziativaper salvaguardare i livelli occupazionaliinteressati dalla crisi della Selta, ma soprattuttodi scongiurare l’ipotesi di parziali cessionidell’attività aziendale, cosa che si vocifera,perché precluderebbero la fine di un’eccellenzainnovativa e strategica del nostro Paese.

Chiedo azioni concrete a questo Governo,non come avete fatto con l’Ilva, abrogandodirettamente l’articolo, in questo decreto che hasolo nel titolo la risoluzione di crisi aziendali ma

non ha una visione o propone uno strumento perrisolvere nemmeno uno dei 180 tavoli di crisiaperti. Chiedo quindi di dimostrare che questoGoverno non è un Governo delle poltrone, nonè un Governo di incapaci, ma un Governo chefaccia veramente qualcosa per il nostro Paese(Applausi dei deputati del gruppo Lega-SalviniPremier).

PRESIDENTE. L’onorevole Frassinetti hafacoltà di illustrare il suo ordine del giorno.

PAOLA FRASSINETTI (FDI). Presidente,onorevoli colleghi, l’ordine del giorno chevado ad illustrare ha come oggetto la crisidel Mercatone Uno. Abbiamo attualmente - ed è risaputo - in carica tre nuovicommissari, incaricati dal Ministero pergestire quest’amministrazione straordinaria diquesto colosso della vendita di mobili edelettrodomestici. Siamo tutti a conoscenza delflop della gestione precedente, che avevaaffidato l’azienda alla Shernon Holding Srl,fallita nel giro di nove mesi accumulandocirca 90 milioni di euro di debiti e lasciandooltre 1.800 lavoratori senza prospettive. Edè proprio di questi lavoratori che si vuoleoccupare Fratelli d’Italia, con questo ordinedel giorno. Specifico che l’attenzione diquest’ordine del giorno è sul Mercatone Unodi Cesano Maderno, in Brianza, dove ci sono52 dipendenti che dal 25 maggio 2018 sitrovano in cassa integrazione ed hanno, conun accordo effettuato anche coi sindacati,ridotto il loro stipendio proprio per cercaredi aiutare, di collaborare per superare lacrisi dell’azienda e per continuare a lavorarci.Purtroppo, nonostante questo sforzo che èstato fatto dai lavoratori, non ci sono statedelle finalità positive, anche se resta meritorial’iniziativa dell’amministrazione straordinaria,che ha cercato di trovare un acquirentea questo storico marchio e che dovràgarantire di rimanere aperto almeno perun biennio. Ma la problematica, l’impegnoche si chiede al Governo è proprio quellorelativo allo stipendio dei lavoratori. Nella

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gestione della crisi aziendale appare evidente,come richiesto dai lavoratori, che c’è stataun’integrazione, che va integrato il redditoper far tornare le buste paga dei lavoratorialle condizioni precedenti. Bisogna calcolarela cassa integrazione guadagni straordinarianon sullo stipendio ridotto - perché eranostati ridotti, ricordiamoci, per una finalitàben precisa che poi non si è concretizzata - ma va calcolata sulla base antecedente.Quindi, chiediamo, ci auguriamo - ma siamoquasi convinti che il Governo non potrànon accogliere quest’ordine del giorno - diindividuare le risorse necessarie per retrocederei contratti di lavoro, ripristinando le condizioniprecedenti la cessione di Mercatone Uno aShernon Holding, per liberare dalla povertà1.860 lavoratori, destinati altrimenti a percepiremolto meno di quello che era stato stabilito.Quindi, anche nella operosa Brianza ci sonooperai che soffrono, che hanno bisogno diimpegni del Governo, e soprattutto di esseresollevati da questa ingiustizia che, se fosseconfermata, sarebbe davvero un atto contrarioai principi di tutela dei lavoratori (Applausi deideputati del gruppo Fratelli d’Italia).

PRESIDENTE. L’onorevole Piastra hafacoltà di illustrare il suo ordine del giorno.

CARLO PIASTRA (LEGA). Presidente,questo è un provvedimento che dovrebbeoccuparsi della tutela del lavoro e dellarisoluzione delle crisi aziendali, non mi sembraperò che i temi più importanti siano statitrattati: della contraffazione, della tutela deilavoratori, del rilancio dei centri storici,nulla di questo è stato trattato. Prima ilcollega Sasso giustamente poneva l’attenzionesull’Ilva: anche qui, il Governo, oltre che quiin Aula, ci ha voltato le spalle, ma è il meno,l’ha fatto a tanti lavoratori che aspettano realirisposte a una situazione veramente di disagio.

Nel territorio del bolognese, in cui risiedo,ci sono diverse realtà in difficoltà, dalla BredaMenarini a La Perla, purtroppo anche lasituazione di cui tratta quest’ordine del giorno,

che è la situazione della Nike di Casalecchio.La Nike - la conosciamo tutti - è una

azienda, una multinazionale, che producecalzature, abbigliamento e accessori sportivi,che chiuderà entro luglio 2020. In soli diecianni Nike Italia è passata da 250 dipendentibolognesi del 2009 ai trenta attuali; ora questidovranno probabilmente trasferirsi a Milanooppure subiranno la perdita del posto dilavoro. Sembra, peraltro, che, per chi dei trentadipendenti fosse impossibilitato a trasferirsi aMilano, la sola opzione sarebbe quella delledimissioni volontarie, che non garantisconoalcuna copertura reddituale da ammortizzatore,giacché occorrono meno di 80 minuti diviaggio per raggiungere Milano. Mancano ipresupposti, quindi, per le dimissioni per giustacausa.

La logica puramente numerica e di largascala delle multinazionali non può sempre ecomunque prevalere su un generale diritto ditutela dei lavoratori e delle rispettive famiglie.Pertanto, con il presente ordine del giorno,chiediamo un impegno del Governo ad avviare,qualora non fosse già stato istituito, un tavoloistituzionale di confronto con la partecipazionedei vertici aziendali delle rappresentanzesindacali e delle istituzioni locali, al fine divalutare tutte le possibili misure a salvaguardiadei lavoratori (Applausi dei deputati del gruppoLega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. L’onorevole Baldini hafacoltà di illustrare il suo ordine del giorno.

MARIA TERESA BALDINI (FDI). Grazie,Presidente. È un ordine del giorno per chiedereal Governo adeguate iniziative per la tutela delsettore lapideo del distretto Apuo versiliese,per intenderci, il famoso marmo di Carrara. Èun ordine del giorno per chiedere proprio disalvaguardare sul territorio la filiera produttivadel marmo, la filiera che parte dall’estrazionealla trasformazione, fino alla lavorazionefinalizzata proprio alla produzione del prodottofinito. La vendita dei blocchi grezzi all’estero,secondo le statistiche del primo semestre del

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2019, è per i blocchi grezzi di 641,314 milionidi euro, contro i 349,916 milioni per i marmilavorati. Quindi, il valore del marmo grezzoesportato è il doppio rispetto al materiale delmarmo lavorato sul territorio. Questo è assurdo,perché stiamo regalando fatturato ad aziendeestere, soprattutto cinesi, che usano la nostrarisorsa primaria, il nostro eccellente marmo, persviluppare e creare lavoro con materia di primaqualità proprio nel nostro Paese, contrariamentea quello che accade, dove viene estratta lamateria prima, dove viene venduta a un costobasso rispetto al suo valore.

La filiera del marmo è per il territorio eper tutta l’Italia una realtà importantissimadal punto di vista produttivo e occupazionale,oltre a rappresentare un orgoglio italianoper l’eccellenza qualitativa del marmo eper il valore aggiunto dell’artigianalità edell’innovazione aziendale, che da sempreil settore è stato capace di esprimere. Citengo molto a sottolineare che questi aspettirappresentano un grande valore sul territorio,anche dal punto di vista storico e dal punto divista culturale, un valore identitario che rendele persone del luogo orgogliose delle propriecapacità lavorative, artigianali e artistiche, chenel tempo hanno consolidato attraverso il lorolavoro, un lavoro molto difficile e moltopesante; persone che sanno bene che, unavolta persa la filiera del marmo, si perdetutta quella difficile faticosa cultura, che hareso noto nel mondo quella zona del nostroPaese. Si perde la qualità del prodotto madein Italy, di quel prodotto che è conosciutoe apprezzato nel mondo, grazie alla culturae al lavoro di chi veramente lo conosce edi chi ha saputo tramandarlo, di generazionein generazione. Questo significa amare, farlavorare e valorizzare il territorio, significaproprio volere rappresentarlo per la propriaspecificità, nel rinnovamento e nel rispetto dellacultura che permette alle persone di poter viverebene.

La Cina, con la sua potenza commercialeed economica, compra marmo grezzo ancheda altri mercati, come Turchia, Egitto e Iran

e mi chiedo come si farà poi a parlare dimarmo pregiato, se quel marmo bianco, sceltoda Michelangelo e dai più grandi scultori delmondo, architetti e operatori del settore chesono andati e continuano ad andare in queiluoghi, per acquistarne i prodotti e conoscerneanche i segreti…se troveranno quel marmocome prodotto finito più all’estero che in Italia,paradossalmente, dove viene estratto. Chiedo alGoverno di intervenire con adeguate iniziativeper salvaguardare questo distretto del marmo,proprio con i relativi livelli occupazionalie produttivi, consentendo nel contempo lasalvaguardia del nostro patrimonio artistico eculturale, legato proprio alla storia di quelterritorio, patrimonio di lavoro e di bellezza(Applausi dei deputati del gruppo Fratellid’Italia).

PRESIDENTE. L’onorevole Tomasi hafacoltà di illustrare il suo ordine del giorno.

MAURA TOMASI (LEGA). Grazie, signorPresidente. Direi che, uno dopo l’altro,questi ordini del giorno snocciolano il grandeproblema della crisi aziendale italiana. Misembra di vivere veramente, come si suol dire,una Caporetto.

Io oggi illustro questo ordine del giorno,che riguarda un’altra industria metalmeccanica,la Demm. Ricordiamo che Demm Spaè uno stabilimento industriale che operaa Porretta Terme. Vorrei evidenziare chequesta industria occupa 191 lavoratori, maciò che maggiormente bisogna prendere inconsiderazione è che Porretta Terme viveprevalentemente su questa azienda. Gli abitantidi Porretta Terme sono 4.700 e 191 lavoratorisignifica far perdere a questo territorio tutta lasua capacità lavorativa.

Che cosa è successo? La Demm,che faceva parte del gruppo Paritel, aseguito del fallimento, è stata sottoposta adamministrazione controllata, e fin qui puòandare tutto bene, se non fosse che questaazienda è stata posta naturalmente in vendita,così come prevede la normativa; la vendita è

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stata accolta da un’azienda tedesca, la qualeattraverso la propria controllata, la Svc Srl,ha formalmente presentato una manifestazionedi interesse. L’accordo però prevedeva chein questa manifestazione di interesse 170lavoratori avrebbero dovuto continuare alavorare; 40 di essi avrebbero abbandonatoper propria scelta, perché sarebbero stati azero ore, perché in uscita volontaria, ma pergli altri avrebbero dovuto quantomeno fareun gruppo di lavoro, un turno di lavoro, checonsentisse l’occupazione di tutti questi 170dipendenti. Peccato, però, che oggi, così comeci dicono i sindacati, di questi 170 dipendentisoltanto 50, a turnazione di 25, sono occupati,mentre gli altri sono privi di lavoro e privi direddito. Ma c’è di più. La Svc Srl., che tral’altro, appunto, ripeto, è una controllata dellaholding tedesca, sta pure chiudendo un altrostabilimento a Varese, con la perdita di altri174 posti di lavoro. Chiedo, pertanto, che ilGoverno si impegni in questo senso a cercaredavvero delle soluzioni, ma soprattutto chequesti tavoli, numerosi tavoli aperti, abbiano unrisvolto positivo e che non siano semplicementeaperti per sempre (Applausi dei deputati delgruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. L’onorevole Ciaburro hafacoltà di illustrare il suo ordine del giorno.

MONICA CIABURRO (FDI). SignorPresidente, onorevoli colleghi, questo disegnodi legge vuole trovare disposizioni urgenti perla tutela del lavoro e anche per la risoluzionedei tavoli di crisi aziendali che, come è già statosegnalato, sono tantissimi in Italia, ormai datroppo tempo. Ultimamente se ne è aperto unaltro, che riguarda la Mahle, che ha una sede aSaluzzo e un’altra a La Loggia. Già dal 24 diottobre ultimo scorso è iniziata la procedura dilicenziamento; un fulmine a ciel sereno, perchénon era stata preannunciata, anzi avevano datogaranzie di rimanere quantomeno fino al 2021-2022.

Questa crisi e questa procedura dilicenziamento coinvolge 453 dipendenti, di cui

244 nella sede di La Loggia e 209 a Saluzzo,in provincia di Cuneo, con tutte le drammaticheconseguenze del caso. Si tratta dell’ennesimacrisi industriale in una regione, il Piemonte,dove si concentrano oltre un terzo delle impresedella componentistica auto made in Italy. Èuna crisi, quella dell’automobile in Piemonte,la cui produzione è calata dell’80 per centoin dieci anni, che non si arresta e che dopol’ex Embraco, la Olisistem e la Lear, non harisparmiato nemmeno la Mahle.

Il Governo sembra non accorgersi dellaprofonda crisi del settore diesel e, dopo essersischierato apertamente contro quest’ultimo,non si è curato affatto di incentivare dellealternative. La Mahle, che a quanto pareha deciso di trasferirsi in Polonia, è unadelle tante multinazionali che sono soliteoperare per anni nel nostro Paese e, nelmomento in cui le condizioni economichenon sembrano essere vantaggiose come untempo, o comunque, sono più vantaggiosealtrove, decidono di delocalizzare e spostarela produzione all’estero, con buona pace deilavoratori e delle loro famiglie. Le istituzionisono rimaste troppo spesso a guardare questofenomeno, senza provare in alcun modo a porreun freno a queste delocalizzazioni.

È arrivato il momento che il Governo agiscae metta in campo tutti gli strumenti possibili perscongiurare nuove delocalizzazioni di aziendesite in Piemonte, come in tutto il territorionazionale, anche in relazione alla possibilefusione fra FIAT-Chrysler e Peugeot e, quindi,alla logica possibilità della chiusura di nuovistabilimenti e alla perdita di nuovi posti dilavoro.

L’articolo 4 della Costituzione riconosce ildiritto al lavoro a tutti i cittadini ma, soprattutto,promuove le condizioni che rendano effettivoquesto diritto. Sembra che il nostro Governo,invece, crei le situazioni e le condizioni affinchési vada altrove, perché è più conveniente,perché è più vantaggioso. Un esempio precisorispetto alla Mahle è che un pistone se in Italia,nelle sedi di cui ho parlato, costa 12 euro inPolonia ne costerebbe solo 7; se un lavoratore in

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Italia prende uno stipendio medio di 1.400 euroin Polonia ne prenderebbe 600, e sto parlandodi un’azienda che non ha i bilanci in default,in crisi e quant’altro, anzi sono assolutamenteattivi. Per cui, non è una crisi vera e propria, maè una strategia aziendale.

Quindi, questo ordine del giorno chiedeal Governo, appunto, di mettere in campotutti quei provvedimenti e quelle misure checoncretamente possano fermare e arginarequesto licenziamento in corso ma, soprattutto,di andare a definire e a stabilire delle condizioniche possano rendere agli imprenditori cheoperano in Italia ancora possibile il lavoro,in un mercato che diventa quasi sempre unmercato che non è competitivo rispetto ad altrie, soprattutto, mette in condizioni di sfavorequelli che operano in Italia e che, quindi,cercano di delocalizzare (Applausi dei deputatidel gruppo Fratelli d’Italia).

PRESIDENTE. L’onorevole Trancassini hafacoltà di illustrare il suo ordine del giorno.

PAOLO TRANCASSINI (FDI). Grazie,Presidente. Blindare questo provvedimento - che, insomma, ha un titolo ambizioso: “(…)per la risoluzione delle crisi aziendali” - è un gravissimo errore. È un grave erroreanche per quello che è il nostro compito,perché come rappresentanti di comunità,come rappresentanti dei territori, noi abbiamoil dovere in quest’Aula di raccontare leproblematiche del nostro territorio e diimpegnarci in tutti i modi, in ogni modolegittimo e democratico, per rappresentarele istanze delle nostre comunità e cercaredi portare a casa qualche risultato. Nonlo possiamo fare: non abbiamo potutopresentare emendamenti, non abbiamo potutorappresentare le istanze dei territori e possiamosoltanto limitarci a presentare degli ordini delgiorno. Ecco, io mi auguro che gli ordini delgiorno che abbiamo presentato come Fratellid’Italia, due di questi in particolare, quelli chemi accingo rapidamente a descrivere, sianopresi davvero seriamente in considerazione.

Uno, generico, sulle problematiche dei paesicolpiti dal sisma, perché nel “decretoterremoto” non potremo parlare di aspettieconomici, perché questo ci è già statodetto, e pensavamo che questa potesse esserel’occasione per dire che per le aziende chestanno all’interno del cratere e che vivono dellecrisi aziendali, per quelle aziende ci deve essere - ci dovrebbe essere - un’attenzione maggiore.

E poi, volevamo parlare della crisi del nucleoindustriale di Rieti. Noi abbiamo oltre 500persone che rischiano il posto di lavoro e la crisidi questa provincia è una crisi anche strutturale.Abbiamo presentato una serie di emendamentiper cercare di avere un collegamento migliorecon la capitale, ma sono stati sistematicamentebocciati. Insomma, volevamo parlarvi di questaprovincia e non lo possiamo fare se nonattraverso un ordine del giorno.

Vede, Presidente, io non misento tranquillizzato dall’intervento delrappresentante del neopartito di Renzi che hadetto che finalmente non c’è un Governo cheparla per slogan. Per la verità, a noi non piacevanemmeno il precedente Governo, ma ricordo alcollega che chi parlava per slogan oggi fa ilMinistro degli Affari esteri e chi parlava perslogan fa ancora il Presidente del Consiglio(Applausi dei deputati del gruppo Fratellid’Italia), perché visita sistematicamente iluoghi colpiti dal sisma e ripete, come haripetuto recentemente, per la quarta volta,che è tutto fatto e che a breve la soluzionedella ricostruzione, così come quella delle crisiindustriali, vedrà finalmente la luce.

E poi volevo, per ultimo, parlarvi di ungruppo di lavoratori, i quarantatré lavoratoridella Elexos, ex Schneider. Chiedo l’attenzionedel sottosegretario Morani perché su questo perdavvero vorrei che si andasse oltre l’ordine delgiorno.

Questi quarantatré lavoratori hannoinvestito, pensi, il loro TFR, hanno investito leloro indennità, hanno investito oltre 3 milioni dieuro per salvare l’azienda. La loro problematicaè ferma nell’ennesimo tavolo al MISE. Io credoche di fronte a questi sforzi, di fronte alla

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volontà di salvarsi il posto di lavoro, la volontàdi lavorare a tutti i costi e di salvare l’azienda,una politica seria debba fare di più. Dobbiamofare di più, dobbiamo andare oltre l’ordinedel giorno, dobbiamo andare oltre quello chepuò essere semplicemente la corresponsionedi un’indennità a stretto giro, dobbiamo averela capacità di mettere in campo strategie euna visione. Ecco, da questo punto di vistaio mi auguro, onorevole Morani, che ci siala disponibilità del Governo. Da parte nostra,c’è la massima collaborazione, c’è la massimadisponibilità per dimostrare che la politica,quando vuole, sa scrivere delle belle pagine(Applausi dei deputati del gruppo Fratellid’Italia).

PRESIDENTE. L’onorevole Cestari hafacoltà di illustrare il suo ordine del giorno.

EMANUELE CESTARI (LEGA). Grazie,Presidente. Con questo ordine del giornovoglio portare all’attenzione del Governo,in tema di crisi aziendali, il caso dell’exMagneti Marelli, ex perché oggi si chiama soloMarelli da quando, a maggio, è stata cedutaai giapponesi del gruppo Calsonic Kansei,un’azienda, come sappiamo, leader nel settoredella fornitura di prodotti e componentistica adalta tecnologia per l’industria automobilistica.Nelle scorse settimane la proprietà giapponeseha annunciato, però, la cassa integrazione per910 lavoratori e consideriamo che la piantaorganica completa ne prevede 1.150. Quindi,quasi la totalità di tutti i lavoratori sono staticollocati in cassa integrazione ordinaria, inquesto momento per tredici settimane.

Sin dall’acquisto della proprietà giapponesei sindacati lamentano la mancanza di un pianoindustriale convincente sul futuro aziendale,specie in un momento delicato come quelloche sta vivendo il settore dell’auto. Il timore èche la richiesta della cassa integrazione possarappresentare un primo segnale di disimpegnodella nuova proprietà nel nostro Paese. Ricordoanche altresì che è depositata una nota disindacato ispettivo tuttora ignorata dal Governo

e, quindi, con questo ordine del giorno chiedoalmeno al Governo di valutare l’opportunitàdi convocare in tempi rapidi un tavoloistituzionale con l’azienda, al fine di verificarela sussistenza di una strategia aziendale idoneanel medio e lungo periodo e, soprattutto, persalvaguardare i livelli occupazionali di questarealtà produttiva.

Vede, Presidente, e concludo. Il tema dellecrisi aziendali ovviamente è un tema delicato eimportante che troppo spesso negli ultimi annivede partecipi le cronache italiane. Abbiamomultinazionali, portatori di interessi e capitaliesteri che vengono e acquistano le nostreaziende per poi farsi di nebbia, nebulizzarsi,sparire e mettere i nostri dipendenti in cassaintegrazione. Quantomeno si richiede - e iocredo che sia doveroso, dal punto di vista delGoverno richiedere – almeno un tavolo e capirele intenzioni in questo caso per salvaguardarequesti dipendenti della prestigiosa MagnetiMarelli, oggi Marelli (Applausi dei deputati delgruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. L’onorevole Varchi hafacoltà di illustrare il suo ordine del giorno.

MARIA CAROLINA VARCHI (FDI).Grazie, Presidente. Io intervengo per raccontareuna crisi che è poi la storia di una generazione,una generazione che ha dovuto sopportare che ilprecariato diventasse certezza, una generazioneche spesso ha trovato come unico impiegoquello dei call center. E anche il settore deicall center non è risparmiato dalla crisi. Infatti,solo in Sicilia ci sono a rischio 20 mila postidi lavoro. Almaviva, con le sue sedi a Palermo,Catania, Napoli e Milano, fa parte del quintogruppo privato italiano al mondo.

A Palermo ci sono centinaia e centinaiadi donne e uomini che su questo lavorohanno costruito la propria vita, hanno costruitola famiglia, nell’impossibilità di trovarequalcos’altro, di trovare qualcosa di meglio.Questo settore è stato profondamente colpitodalle delocalizzazioni, dalla concorrenza slealein materia di costo del lavoro. Oggi i lavoratori

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di Almaviva Palermo ricevono sostegno tramiteun fondo di integrazione salariale, che tuttaviaè in scadenza il prossimo 30 novembre, esi spera che a dicembre arrivi qualche mesedi cassa integrazione. Nel tempo abbiamoascoltato tantissimi esponenti politici, perchéquesta vertenza va avanti ormai da anni, anchetra le file dell’attuale maggioranza, che questasera sono vuote, ma in passato alcuni di loro…sono quasi vuote, vedo che l’onorevole Fianosi sbraccia, quindi diamo atto della presenzadell’onorevole Fiano.

Molti di loro, quando si sono trovati aPalermo e in altre città che ospitano le sedi diAlmaviva, hanno portato la loro solidarietà ailavoratori. E allora credo che, se quella nonera una solidarietà pelosa, ma la solidarietàdi chi realmente vuole fare qualcosa, quelmomento sia adesso. E allora, con la collegae presidente del mio partito Giorgia Meloni,con il collega Ciro Maschio, vogliamo proporreal Governo degli impegni molto semplici asostegno dei lavoratori di Almaviva, affinché visiano delle pronte soluzioni di riqualificazionee di riconversione anche attraverso lo studiodelle nuove tecnologie, la formazione adhoc per questi lavoratori. Vogliamo che siintervenga una volta e per tutte per arginareil fenomeno devastante del dumping salariale,della delocalizzazione, che, unita ad unacontrazione dei volumi, all’aumento del costodel lavoro e alla riduzione delle commesse - sipensi alle grandi società di telecomunicazioni - sta distruggendo questa realtà.

In una sola parola, noi chiediamo alGoverno, anche attraverso un’opera seria econcreta per fare chiarezza sui volumi ditraffico che vengono delocalizzati all’estero(e ne siamo tutti testimoni ogni giorno, ogniqualvolta proviamo a contattare questi gestoriattraverso i nostri telefoni cellulari) pochiimpegni, ma che siano concreti, per risolvereil problema di chi già ha dovuto sopportaretroppo a lungo, come i lavoratori di Almaviva,un lavoro spesso precario, ma che era l’unicaalternativa per non lasciare la propria terra.E allora lo dico da siciliana, da palermitana,

che vede moltissimi coetanei e anche personemeno giovani che ormai da anni lavorano inquesta realtà e che rischiano di vedere con uncolpo di spugna, o, peggio, per la colpevoledistrazione di una maggioranza di Governo,cancellata ogni speranza per il futuro in meritoa questo impiego.

E allora, se è vero, e io personalmente cicredo poco, che questo decreto può risolvere legrandi crisi aziendali, le grandi vertenze che ilnostro Paese si trova ad affrontare sulla pelle didecine di migliaia di lavoratori, che almeno sipensi anche ai lavoratori di Almaviva (Applausidei deputati del gruppo Fratelli d’Italia).

PRESIDENTE. L’onorevole Galantino hafacoltà di illustrare il suo ordine del giorno.

DAVIDE GALANTINO (FDI). Presidente,voglio farle notare che si parla di imprese,si parla di lavoratori, ma, a parte la Legae Fratelli d’Italia, quest’Aula è praticamentevuota (Applausi dei deputati del gruppoFratelli d’Italia – Commenti di deputatidel gruppo Partito Democratico). Comunquequesto ordine del giorno arriva dritto dallamia terra, in Puglia, perché vede, Presidente,non c’è solo Whirlpool tra le multinazionaliche minacciano di lasciare a casa centinaia dilavoratori. Oggi si sente parlare…

PRESIDENTE. Colleghi!

DAVIDE GALANTINO (FDI). Possoparlare? Grazie.

PRESIDENTE. Prego, continui.

DAVIDE GALANTINO (FDI). Dicevo, nonc’è solo Whirlpool tra le multinazionali cheminacciano di lasciare a casa centinaia dilavoratori. Oggi si sente parlare solo di questo,e mi dispiace, perché tra tantissime aziendein crisi c’è anche Bosch dello stabilimento diModugno, che ha annunciato 620 esuberi. Ora,questo stabilimento rappresenta per numero dioccupati la seconda industria pugliese dopo l’ex

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Ilva di Taranto; quindi a rischio ci sarebberoun terzo dei 1.840 dipendenti del sito, checorrispondono a un decimo della forza lavorocomplessiva di Bosch Italia. La vertenza vaavanti da anni e i lavoratori sono da mesicon contratti di solidarietà. Il 27 giugno scorsoal Mise si è svolto l’incontro riguardantela società appartenente al gruppo Bosch, acui hanno partecipato diverse sigle sindacali,nazionali e territoriali. Il 30 giugno successivoda un comunicato del MoVimento 5 Stellein Puglia abbiamo appreso, attraverso organidi stampa, una notizia rassicurante, almenoapparentemente.

La cito testualmente: è stato avviato ilpiano di investimenti di circa 40 milionidi euro nei prossimi anni e tutto dovrebbeconsentire di ridurre il numero di esuberiprevisti entro il 2022. Continuiamo a lavorareper ridimensionare gli esuberi, i lavoratorihanno già fatto troppi sacrifici.

Bene, benissimo, bellissime parole, bla, bla,bla, ma nel frattempo è calato il silenzio esono passati dei mesi. Un dipendente dellostabilimento ha avuto un malore a causa dellapressione a cui è sottoposto nel luogo di lavoro,e posso capirlo, visto che gli operai ognimese perdono circa 500 euro al mese a causadelle giornate di solidarietà. Chiedo, quindi, alGoverno di impegnarsi seriamente a risolverela questione, perché dietro questi numeri cisono delle famiglie che devono combattere perarrivare a fine mese (Applausi dei deputati delgruppo Fratelli d’Italia).

PRESIDENTE. L’onorevole Foti ha facoltàdi illustrare il suo ordine del giorno.

TOMMASO FOTI (FDI). Ultimo interventodella serata, signora Presidente, per quanto miriguarda, perché oggi ne ho svolti parecchi.Mi permetto di rilevare che il nostro ordinedel giorno n. 9/2203/5 è il primo che sioccupa del problema di Selta, un’azienda leadernel settore della cyber security, che avevaun floridissimo mercato e che peraltro si ètrovata in una grave situazione di crisi, con

un’esposizione debitoria di oltre 47 milioni dieuro, per una gestione non oculata da parte dellaproprietà e del consiglio di amministrazionedi riferimento. Noi abbiamo chiesto più volteal Governo precedente a questo di seguire lavicenda e dobbiamo dire che effettivamentequalcosa si è mosso. Purtroppo le questioniche noi abbiamo posto non sono ovviamenteallegre, perché la situazione è quella diun’azienda in amministrazione straordinaria eanche la relazione dei commissari giudizialilascia fondate preoccupazioni, se non altroperché, al di là del know-how e delle capacitàdei suoi dipendenti, l’azienda deve avere dellecommesse che nel corso di questa situazionedi stand by si sono perse, e quindi vannorecuperate.

Ciò nonostante, l’ultima relazioneconsegnata lascia da parte dei commissarigiudiziali uno spiraglio per una possibile ripresadell’attività, non solo dell’azienda, ma dellacapacità dell’azienda di stare sul mercato.Allora noi chiediamo innanzitutto che queltavolo che era stato aperto su richiesta delgruppo di Fratelli d’Italia e che aveva avutopoi, il 7 maggio, la sua prima convocazione nonvenga abbandonato, ma venga seguito da parteanche del presente Governo, almeno per quantosta in carica, al fine di monitorare la situazioneche, torno a ripetere, rimane delicata.

La seconda richiesta che ci sembra doverosaè chiedere al Governo che, al di là delmonitoraggio, che deve essere effettuato,dell’attività dei commissari giudiziali, vi sia unasollecitazione per quanto riguarda l’espressionedel parere del comitato di sorveglianza, cheè indispensabile per completare l’istruttoriada parte del Ministero, finalizzata, inultima analisi, all’esecuzione del programmapresentato da parte della procedura e, quindi,dei commissari giudiziali.

Noi, quindi, facciamo appello al Governoperché non soltanto accolga pienamente questoordine del giorno, ma vi dia concreta attuazioneproprio per cercare di risolvere una situazione insé largamente compromessa, ma per cui, torno aripetere, persino nella relazione dei commissari

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giudiziali, viene riconosciuta possibile unavia d’uscita, stante, appunto, il grande knowhow che l’azienda ha e stante il fatto cheil personale, come definito dai commissarigiudiziali, rappresenta ancora, ad oggi, unadi quelle risorse autentiche e vere, forse larisorsa più grande che l’azienda ha. Si tratta diun’azienda che occupa, almeno formalmente,280 dipendenti; poi vi sono tutte una serie diattività che vengono svolte, ovviamente, dallafiliera ad essa collegate - e, quindi, il problemaè molto più vasto -, con 5 stabilimenti aperti nelterritorio nazionale.

Io penso, signor Presidente, che sia doverosauna particolare attenzione per un’impresache, oltretutto, per il territorio piacentino, hasempre rappresentato un’eccellenza. Vogliamoche rimanga tale non solo per il territoriopiacentino, ma per tutto il territorio italiano(Applausi dei deputati del gruppo Fratellid’Italia).

PRESIDENTE. L’onorevole Montaruli hafacoltà di illustrare il suo ordine del giorno.

AUGUSTA MONTARULI (FDI). Grazie,Presidente. Solo pochi giorni fa, a Torino,veniva il Presidente Giuseppi Conte a fare unabella passeggiata, parlando di Torino area dicrisi complessa e ribadendo come alla cittàdi Torino, alla regione Piemonte, sarebberostati destinati 150 milioni di euro. Questi 150milioni di euro è un mantra che risale findall’epoca di Di Maio Ministro del lavoro: 150milioni di euro che ci sono stati snocciolatipiù volte, senza mai dirci da dove dovesseroarrivare. Io i conti un po’ li ho fatti, quindisono andata a prendermi le carte e ho scopertoche, oibò, questi 150 milioni di euro nonesistono, perché esiste soltanto un accordo diprogramma, firmato dal MiSE e dalla regionePiemonte, con, all’epoca, Sergio Chiamparino,che prevede 150 milioni di euro non per ilPiemonte, ma per tutta Italia; 150 milioni dieuro, peraltro, che non destina lo Stato, mache, per la gran parte, destina FCA. Infatti,quell’accordo di programma prevede solo e

soltanto gli stabilimenti ex FIAT, FCA: solo esoltanto quelli. Questo cosa significa? Significache ai torinesi e ai piemontesi è stata raccontatauna grandissima balla, perché al momentoci sono solo poco più di 30 milioni ed uncofinanziamento della regione di 7, quasi 8milioni di euro: niente di quei 150 milioni dieuro.

Di qua, due valutazioni. La prima: Torinonon è solo FCA, non è solo gli stabilimentiFCA. “Torino area di crisi complessa”, nellostesso decreto, prevedeva l’elencazione di tuttauna serie di comuni, che poi insistono in Torinoe nella provincia di Torino, che con FCA nonc’entrano un bel niente e non si può liquidareil problema del lavoro di Torino soltantostanziando soldi che vanno a contribuire aduno stanziamento, già cospicuo, che l’aziendaprivata fa.

Secondo aspetto: le risorse. Non potetevenire a raccontarci che ci sono 150 milionidi euro, che non ci sono. Persino il PD lodice a Torino; poi, è chiaro, voi qui sietein un’altra situazione e scoprite che è megliotacere, però così è, perché questa è la favolettadel MoVimento 5 Stelle per ingannare i torinesie i piemontesi.

Allora, visto che il Presidente GiuseppiConte è arrivato a Torino l’altro giorno e vistoche questo Governo ha cambiato maggioranza,e visto che nell’ultima sua visita, incalzato dallemie domande, dalle domande di Fratelli d’Italia,ha detto che forse arriveremo a 50 milionisubito - e non erano già più 150 - e a 100 milioni,poi, ci arriveremo in un altro momento cercandodei contributi qua e là, la mia richiesta è: qualicontributi? Dove li prendete? A chi li destinate?Gli imprenditori che veramente sono in crisi aTorino, in provincia di Torino e in Piemonte, liriceveranno? Avranno un aiuto o esiste soltantoFCA e il resto del territorio rimane, come alsolito, penalizzato da una politica che guardasoltanto il padrone e non guarda, invece, ipiù piccoli? Che cosa succederà (Applausi deideputati del gruppo Fratelli d’Italia)?

Questo è il senso di questo ordine del giorno,che mi auguro il Governo voglia approvare, per

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Atti Parlamentari — 59 — Camera dei Deputati

XVIII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DI MERCOLEDÌ 30 OTTOBRE 2019 — N. 249

trovare subito le voci di spesa, le voci da cuiandrete a prendere i 150 milioni di euro, perchéTorino e il Piemonte non accetteranno un euroin meno - un euro in meno - di quello promesso.Quindi, siamo qui a farvi le pulci e siamo quia fare i calcoli, i calcoli giusti, non i calcolidelle favolette. Quindi, mi auguro che questoGoverno abbia il coraggio di mantenere lapromessa, incalzata, grazie alle nostre domandee al nostro essere “pistini”, e mantenga lapromessa dandoci ragione su questo ordine delgiorno e dando parere favorevole (Applausi deideputati del gruppo Fratelli d’Italia).

PRESIDENTE. Sono così esauriti gliinterventi per l’illustrazione degli ordini delgiorno.

Interrompiamo a questo punto l’esame delprovvedimento, che riprenderà nella seduta didomani, a partire dalle ore 9, con l’espressionedel parere da parte del rappresentante delGoverno sugli ordini del giorno presentati.

Convalida di una deputata.

PRESIDENTE. Comunico che la Giuntadelle elezioni, nella seduta del 30 ottobre 2019,ha verificato non essere contestabile l’elezionedella deputata Federica Dieni, proclamatanella XXIII Circoscrizione Calabria, collegiouninominale n. 8.

Concorrendo nell’eletta le qualità richiestedalla legge, la Giunta ha, pertanto, deliberato diproporne la convalida.

Do atto alla Giunta di questa proposta edichiaro convalidata la suddetta elezione.

Calendario dei lavori dell’Assemblea delmese di novembre 2019 e conseguente

aggiornamento del programma.

PRESIDENTE. Comunico che, nell’odiernariunione della Conferenza dei presidenti digruppo, è stato convenuto il seguente calendariodei lavori per il mese di novembre:

Lunedì 4 novembre (ore 14 , con eventualeprosecuzione notturna)

Discussione sulle linee generali dellemozioni Nitti ed altri n. 1-00231 e PiccoliNardelli ed altri n. 1-00245 concernentiiniziative per l’istituzione di una giornatacelebrativa in occasione del settimo centenariodella morte di Dante Alighieri

Discussione sulle linee generali dei disegnidi legge di ratifica:

n. 1623 - Accordo tra il Governo dellaRepubblica italiana e il Governo dellaRepubblica del Ciad sulla cooperazione nelsettore della difesa, fatto a Roma il 26 luglio2017

n. 1624 - Accordo di cooperazione militare etecnica tra il Governo della Repubblica italianae il Governo della Repubblica del Congo, fattoa Roma il 27 giugno 2017

n. 1625 - Accordo tra il Governodella Repubblica italiana e il Governo delTurkmenistan sulla cooperazione nel settoredella difesa, fatto a Roma il 29 marzo 2017

n. 1626 - Accordo tra il Ministero delladifesa della Repubblica italiana e il Segretariatodella difesa nazionale e il Segretariato dellamarina militare degli Stati uniti messicaniin materia di cooperazione nel settore delleacquisizioni per la difesa, fatto a Città delMessico il 17 agosto 2018

n. 1988 - Trattati: a) Trattato di estradizionetra il Governo della Repubblica italiana eil Governo della Repubblica federale dellaNigeria, fatto a Roma l'8 novembre 2016;b) Accordo di mutua assistenza in materiapenale tra il Governo della Repubblica italianae il Governo della Repubblica federale dellaNigeria, fatto a Roma l'8 novembre 2016;c) Accordo sul trasferimento delle personecondannate tra il Governo della Repubblicaitaliana ed il Governo della Repubblica federaledella Nigeria, fatto a Roma l'8 novembre 2016(approvato dal Senato)

n. 1989 - Trattato sul trasferimento dellepersone condannate o sottoposte a misuredi sicurezza tra la Repubblica italiana e laRepubblica argentina, fatto a Buenos Aires l'8maggio 2017 (approvato dal Senato)

Martedì 5 novembre (ore 11)

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Atti Parlamentari — 60 — Camera dei Deputati

XVIII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DI MERCOLEDÌ 30 OTTOBRE 2019 — N. 249

Svolgimento di interpellanze einterrogazioni

Martedì 5 (ore 14-21, con eventualeprosecuzione notturna), mercoledì 6 (ore 11-14 e ore 16-20, con eventuale prosecuzionenotturna) e giovedì 7 novembre (ore 10.30-13 eore 14-18, con eventuale prosecuzione notturnae nella giornata di venerdì 8 novembre)

Esame della Relazione della Giunta delleautorizzazioni sulla domanda di autorizzazioneall’utilizzazione di intercettazioni diconversazioni e comunicazioni nei confronti delsenatore Roberto Marti, deputato all’epoca deifatti (Doc. IV, n. 3-A)

Esame e votazione della questionepregiudiziale riferita al disegno di legge n.2220 - Conversione in legge del decreto-legge26 ottobre 2019, n. 124, recante disposizioniurgenti in materia fiscale e per esigenzeindifferibili (da inviare al Senato – scadenza:25 dicembre)

Seguito dell’esame mozioni Gelmini ed altrin. 1-00261 e Grimaldi, Fragomeli, Ungaro,Pastorino ed altri n. 1-00272 concernentiiniziative per la riduzione del costo del lavoroe la revisione della spesa pubblica (ove nonconcluse nella settimana precedente)

Seguito dell’esame delle mozioni Nitti edaltri n. 1-00231 e Piccoli Nardelli ed altri n. 1-00245 concernenti iniziative per l’istituzionedi una giornata celebrativa in occasionedel settimo centenario della morte di DanteAlighieri

Seguito dell’esame dei progetti di legge diratifica:

proposta di legge n. 2118 - Scambio di letteretra Repubblica italiana e ICCROM aggiuntivoall'Accordo di Parigi del 27 aprile 1957 eallo Scambio di note del 7 gennaio 1963sull'istituzione e lo status giuridico del Centrointernazionale di studi per la conservazione edil restauro dei beni culturali, fatto a Roma il 17marzo 2017 (approvato dal Senato) (ove nonconclusa nella settimana precedente)

disegno di legge n. 1909 – Accordo fra ilGoverno della Repubblica italiana e il Governodella Repubblica del Kenya relativo al Centro

spaziale Luigi Broglio - Malindi, Kenya, conAllegato e Protocolli attuativi, fatto a Trento il24 ottobre 2016 (approvato dal Senato) (ovenon concluso nella settimana precedente)

disegno di legge n. 1623 - Accordo tra ilGoverno della Repubblica italiana e il Governodella Repubblica del Ciad sulla cooperazionenel settore della difesa, fatto a Roma il 26 luglio2017

disegno di legge n. 1624 - Accordo dicooperazione militare e tecnica tra il Governodella Repubblica italiana e il Governo dellaRepubblica del Congo, fatto a Roma il 27giugno 2017

disegno di legge n. 1625 - Accordo tra ilGoverno della Repubblica italiana e il Governodel Turkmenistan sulla cooperazione nel settoredella difesa, fatto a Roma il 29 marzo 2017

disegno di legge n. 1626 - Accordo tra ilMinistero della difesa della Repubblica italianae il Segretariato della difesa nazionale e ilSegretariato della marina militare degli Statiuniti messicani in materia di cooperazione nelsettore delle acquisizioni per la difesa, fatto aCittà del Messico il 17 agosto 2018

disegno di legge n. 1988 - Trattati: a) Trattatodi estradizione tra il Governo della Repubblicaitaliana e il Governo della Repubblica federaledella Nigeria, fatto a Roma l'8 novembre 2016;b) Accordo di mutua assistenza in materiapenale tra il Governo della Repubblica italianae il Governo della Repubblica federale dellaNigeria, fatto a Roma l'8 novembre 2016;c) Accordo sul trasferimento delle personecondannate tra il Governo della Repubblicaitaliana ed il Governo della Repubblica federaledella Nigeria, fatto a Roma l'8 novembre 2016(approvato dal Senato)

disegno di legge n. 1989 - Trattatosul trasferimento delle persone condannateo sottoposte a misure di sicurezza tra laRepubblica italiana e la Repubblica argentina,fatto a Buenos Aires l'8 maggio 2017(approvato dal Senato)

Nella seduta di mercoledì 6 novembre,alle ore 15, avrà luogo lo svolgimento delleinterrogazioni a risposta immediata

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Atti Parlamentari — 61 — Camera dei Deputati

XVIII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DI MERCOLEDÌ 30 OTTOBRE 2019 — N. 249

Nella seduta di mercoledì 6 novembre, alleore 16, avrà luogo l’informativa urgente delGoverno in relazione al Memorandum Italia– Libia in tema di contrasto all’immigrazioneillegale e al traffico di esseri umani

Venerdì 8 novembre (ore 9.30)Svolgimento di interpellanze urgentiLunedì 11 novembre (antimeridiana e

pomeridiana, con eventuale prosecuzionenotturna)

Discussione sulle linee generali dellaproposta di legge n. 1027 - Modificheal titolo VI del decreto del Presidentedella Repubblica 5 gennaio 1967, n. 18,in materia di personale assunto a contrattodalle rappresentanze diplomatiche, dagli ufficiconsolari e dagli istituti italiani di cultura

Discussione sule linee generali delle mozioniLocatelli ed altri n. 1-00267 e Meloni ed altri n.1-00220 concernenti iniziative di competenzain materia di affidamento di minori, anche allaluce delle vicende che hanno coinvolto la retedei servizi sociali della Val D’Enza

Discussione sulle linee generali dellemozioni Annibali ed altri n. 1-00249 e Belluccied altri n. 1-00090 concernenti iniziative voltea prevenire e contrastare ogni forma di violenzacontro le donne

Discussione sulle linee generali dellamozione Pella ed altri n. 1-00082 concernenteiniziative per la prevenzione e la curadell’obesità

Discussione sulle linee generali dei disegnidi legge di ratifica:

n. 1990 - Trattato di estradizione tra laRepubblica italiana e la Repubblica orientaledell'Uruguay, fatto a Montevideo l'11 maggio2017 (approvato dal Senato)

n. 1991 - Trattati: a) Trattato di estradizionetra il Governo della Repubblica italiana ed ilGoverno della Repubblica dell'Ecuador, fattoa Quito il 25 novembre 2015; b) Trattatodi assistenza giudiziaria in materia penale trail Governo della Repubblica italiana ed ilGoverno della Repubblica dell'Ecuador, fattoa Quito il 25 novembre 2015 (approvato dalSenato)

n. 1992 - Trattati: a) Trattato di estradizionetra il Governo della Repubblica italiana edil Governo della Repubblica del Costa Rica,fatto a Roma il 27 maggio 2016; b) Trattatodi assistenza giudiziaria in materia penale trail Governo della Repubblica italiana ed ilGoverno della Repubblica del Costa Rica, fattoa Roma il 27 maggio 2016 (approvato dalSenato)

n. 1993 - Accordo di cooperazione culturalee scientifica tra il Governo della Repubblicaitaliana ed il Governo della Repubblicadominicana, fatto a Santo Domingo il 5dicembre 2006 (approvato dal Senato)

n. 1994 - Accordo in materia di cooperazionedi polizia tra il Governo della Repubblicaitaliana e il Governo della Repubblica di Cuba,fatto a L'Avana il 16 settembre 2014 (approvatodal Senato)

Martedì 12 novembre (ore 11)Svolgimento di interpellanze e

interrogazioniMartedì 12 (ore 14, con eventuale

prosecuzione notturna) e mercoledì 13(antimeridiana e pomeridiana, con eventualeprosecuzione notturna)

Seguito dell’esame degli argomenti previstinella settimana precedente e non conclusi

Seguito dell’esame della proposta di legge n.1027 - Modifiche al titolo VI del decreto delPresidente della Repubblica 5 gennaio 1967, n.18, in materia di personale assunto a contrattodalle rappresentanze diplomatiche, dagli ufficiconsolari e dagli istituti italiani di cultura

Seguito dell’esame delle mozioni Locatellied altri n. 1-00267 e Meloni ed altri n. 1-00220concernenti iniziative di competenza in materiadi affidamento di minori, anche alla luce dellevicende che hanno coinvolto la rete dei servizisociali della Val D’Enza

Seguito dell’esame delle mozioni Annibalied altri n. 1-00249 e Bellucci ed altri n. 1-00090 concernenti iniziative volte a preveniree contrastare ogni forma di violenza contro ledonne

Seguito dell’esame della mozione Pella edaltri n. 1-00082 concernente iniziative per la

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Atti Parlamentari — 62 — Camera dei Deputati

XVIII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DI MERCOLEDÌ 30 OTTOBRE 2019 — N. 249

prevenzione e la cura dell’obesitàSeguito dell’esame dei disegni di legge di

ratifica:n. 1990 - Trattato di estradizione tra la

Repubblica italiana e la Repubblica orientaledell'Uruguay, fatto a Montevideo l'11 maggio2017 (approvato dal Senato)

n. 1991 - Trattati: a) Trattato di estradizionetra il Governo della Repubblica italiana ed ilGoverno della Repubblica dell'Ecuador, fattoa Quito il 25 novembre 2015; b) Trattatodi assistenza giudiziaria in materia penale trail Governo della Repubblica italiana ed ilGoverno della Repubblica dell'Ecuador, fattoa Quito il 25 novembre 2015 (approvato dalSenato)

n. 1992 - Trattati: a) Trattato di estradizionetra il Governo della Repubblica italiana edil Governo della Repubblica del Costa Rica,fatto a Roma il 27 maggio 2016; b) Trattatodi assistenza giudiziaria in materia penale trail Governo della Repubblica italiana ed ilGoverno della Repubblica del Costa Rica, fattoa Roma il 27 maggio 2016 (approvato dalSenato)

n. 1993 - Accordo di cooperazione culturalee scientifica tra il Governo della Repubblicaitaliana ed il Governo della Repubblicadominicana, fatto a Santo Domingo il 5dicembre 2006 (approvato dal Senato)

n. 1994 - Accordo in materia di cooperazionedi polizia tra il Governo della Repubblicaitaliana e il Governo della Repubblica di Cuba,fatto a L'Avana il 16 settembre 2014 (approvatodal Senato)

Nella seduta di mercoledì 13 novembre,alle ore 15, avrà luogo lo svolgimento delleinterrogazioni a risposta immediata

Nella seduta di mercoledì 13 novembre,al termine delle votazioni, avrà luogo ladiscussione sulle linee generali del disegnodi legge S. 1493 - Conversione in leggedel decreto-legge 21 settembre 2019, n. 104,recante disposizioni urgenti per il trasferimentodi funzioni e per la riorganizzazione deiMinisteri per i beni e le attività culturali, dellepolitiche agricole alimentari, forestali e del

turismo, dello sviluppo economico, degli affariesteri e della cooperazione internazionale, delleinfrastrutture e dei trasporti e dell'ambiente edella tutela del territorio e del mare, nonchéper la rimodulazione degli stanziamenti perla revisione dei ruoli e delle carriere e per icompensi per lavoro straordinario delle Forze dipolizia e delle Forze armate e per la continuitàdelle funzioni dell'Autorità per le garanzie nellecomunicazioni (ove trasmesso dal Senato –scadenza: 20 novembre 2019)

G iovedì 14 novembre (antimeridianae pomeridiana, con eventuale prosecuzionenotturna e nella giornata di venerdì 15novembre)

Seguito dell’esame del disegno di leggeS. 1493 - Conversione in legge del decreto-legge 21 settembre 2019, n. 104, recantedisposizioni urgenti per il trasferimento difunzioni e per la riorganizzazione dei Ministeriper i beni e le attività culturali, delle politicheagricole alimentari, forestali e del turismo,dello sviluppo economico, degli affari esterie della cooperazione internazionale, delleinfrastrutture e dei trasporti e dell'ambiente edella tutela del territorio e del mare, nonchéper la rimodulazione degli stanziamenti perla revisione dei ruoli e delle carriere e per icompensi per lavoro straordinario delle Forze dipolizia e delle Forze armate e per la continuitàdelle funzioni dell'Autorità per le garanzie nellecomunicazioni (ove trasmesso dal Senato –scadenza: 20 novembre 2019)

Eventuale seguito dell’esame degliargomenti previsti nelle sedute di martedì 12 emercoledì 13 novembre

Venerdì 15 novembre ( ore 9.30 )Svolgimento di interpellanze urgentiLunedì 18 novembre (antimeridiana e

pomeridiana, con eventuale prosecuzionenotturna)

Discussione sulle linee generali del disegnodi legge n. 2211 - Conversione in legge deldecreto-legge 24 ottobre 2019, n. 123, recantedisposizioni urgenti per l'accelerazione e ilcompletamento delle ricostruzioni in corso neiterritori colpiti da eventi sismici (da inviare al

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Atti Parlamentari — 63 — Camera dei Deputati

XVIII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DI MERCOLEDÌ 30 OTTOBRE 2019 — N. 249

Senato – scadenza: 23 dicembre 2019)Discussione sulle linee generali delle

proposte di legge nn. 1323 e 855 - Istituzione della Commissione nazionale perla promozione e la protezione dei diritti umanifondamentali

Discussione sulle linee generali dellaproposta di legge n. 1524 e abbinata - Modificheal codice penale, alla legge 29 maggio 2017,n. 71, e al regio decreto-legge 20 luglio 1934,n. 1404, convertito, con modificazioni, dallalegge 27 maggio 1935, n. 835, in materiadi prevenzione e contrasto del fenomeno delbullismo e di misure rieducative dei minori

Discussione sulle linee generali dellamozione Ferrari ed altri n. 1-00260 concernentel’acquisto di velivoli F35 nell’ambito dellacooperazione nel campo aerospaziale e delladifesa tra Italia e Stati Uniti d’America

Discussione sulle linee generali dellemozioni Muroni ed altri n. 1-00181 e Orlandoed altri n. 1-00178 concernenti iniziative inrelazione all’emergenza climatica e ambientale

Martedì 19 novembre (ore 11)Svolgimento di interpellanze e

interrogazioniMartedì 19, mercoledì 20 e giovedì

21 novembre (antimeridiana e pomeridiana,con eventuale prosecuzione notturna e nellagiornata di venerdì 22 novembre)

Seguito dell’esame del disegno di legge n.2211 - Conversione in legge del decreto-legge24 ottobre 2019, n. 123, recante disposizioniurgenti per l'accelerazione e il completamentodelle ricostruzioni in corso nei territori colpitida eventi sismici (da inviare al Senato –scadenza: 23 dicembre 2019)

Seguito dell’esame degli argomenti previstinella settimana precedente e non conclusi

Seguito dell’esame delle proposte di leggenn. 1323 e 855 - Istituzione della Commissionenazionale per la promozione e la protezione deidiritti umani fondamentali

Seguito dell’esame della proposta di leggen. 1524 e abbinata - Modifiche al codicepenale, alla legge 29 maggio 2017, n. 71, eal regio decreto-legge 20 luglio 1934, n. 1404,

convertito, con modificazioni, dalla legge 27maggio 1935, n. 835, in materia di prevenzionee contrasto del fenomeno del bullismo e dimisure rieducative dei minori

Seguito dell’esame della mozione Ferraried altri n. 1-00260 concernente l’acquisto divelivoli F35 nell’ambito della cooperazione nelcampo aerospaziale e della difesa tra Italia eStati Uniti d’America

Seguito dell’esame delle mozioni Muronied altri n. 1-00181 e Orlando ed altri n.1-00178 concernenti iniziative in relazioneall’emergenza climatica e ambientale

Nella seduta di mercoledì 20 novembre, alleore 13.30, avrà luogo l’informativa urgente delGoverno in merito alle crisi industriali in atto

Nella seduta di mercoledì 20 novembre,alle ore 15, avrà luogo lo svolgimento delleinterrogazioni a risposta immediata

Venerdì 22 novembre (ore 9.30)Svolgimento di interpellanze urgenti lunedì

25 novembre(antimeridiana e pomeridiana, con

eventuale prosecuzione notturna)Discussione sulle linee generali del disegno

di legge n. 2220 - Conversione in legge deldecreto-legge 26 ottobre 2019, n. 124, recantedisposizioni urgenti in materia fiscale e peresigenze indifferibili (da inviare al Senato –scadenza: 25 dicembre)

Discussione sulle linee generali del disegnodi legge n. 2222 - Conversione in legge deldecreto-legge 29 ottobre 2019, n. 126, recantemisure di straordinaria necessità ed urgenza inmateria di reclutamento del personale scolasticoe degli enti di ricerca e di abilitazione deidocenti (da inviare al Senato – scadenza: 29dicembre)

Discussione sulle linee generali dellaproposta di legge n. 687 e abbinata – Delega alGoverno per riordinare e potenziare le misure asostegno dei figli a carico attraverso l'assegnounico e la dote unica per i servizi

Discussione sulle linee generali dellaproposta di legge n. 1295 e abbinata - Disposizioni in materia di impiego delleguardie giurate all'estero

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Atti Parlamentari — 64 — Camera dei Deputati

XVIII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DI MERCOLEDÌ 30 OTTOBRE 2019 — N. 249

Discussione sulle linee generali dellaproposta di legge n. 52 e abbinata –Disposizioni in materia di gestione pubblica epartecipativa del ciclo integrale delle acque

Martedì 26 novembre (ore 11)Svolgimento di interpellanze e

interrogazioniMartedì 26, mercoledì 27 e giovedì

28 novembre (antimeridiana e pomeridiana,con eventuale prosecuzione notturna e nellagiornata di venerdì 29 novembre)

Seguito dell’esame del disegno di legge n.2220 - Conversione in legge del decreto-legge26 ottobre 2019, n. 124, recante disposizioniurgenti in materia fiscale e per esigenzeindifferibili (da inviare al Senato – scadenza:25 dicembre)

Seguito dell’esame del disegno di legge n.2222 – Conversione in legge del decreto-legge29 ottobre 2019, n. 126, recante misure distraordinaria necessità ed urgenza in materia direclutamento del personale scolastico e deglienti di ricerca e di abilitazione dei docenti (dainviare al Senato – scadenza: 29 dicembre)

Seguito dell’esame degli argomenti previstinella settimana precedente e non conclusi

Seguito dell’esame della proposta di leggen. 687 e abbinata – Delega al Governo perriordinare e potenziare le misure a sostegno deifigli a carico attraverso l'assegno unico e la doteunica per i servizi

Seguito dell’esame della proposta di leggen. 1295 e abbinata - Disposizioni in materia diimpiego delle guardie giurate all'estero

Seguito dell’esame della proposta di leggen. 52 e abbinata – Disposizioni in materiadi gestione pubblica e partecipativa del ciclointegrale delle acque

Nella seduta di mercoledì 27 novembre,alle ore 15, avrà luogo lo svolgimento delleinterrogazioni a risposta immediata

Venerdì 29 novembre (ore 9.30)Svolgimento di interpellanze urgentiL’esame del disegno di legge S. 1570

- Conversione in legge, con modificazioni,del decreto-legge 21 settembre 2019, n. 105,recante disposizioni urgenti in materia di

perimetro di sicurezza nazionale cibernetica(approvato dalla Camera - ove modificato dalSenato – scadenza: 20 novembre 2019) saràiscritto all’ordine del giorno dell’Assemblea intempi congrui rispetto all’effettiva trasmissioneda parte dell’altro ramo del Parlamento e allascadenza del termine di conversione.

Il Presidente si riserva di inserire nelcalendario dei lavori l’esame di ulterioriprogetti di legge di ratifica deliberati dalleCommissioni e di ulteriori documenti licenziatidalla Giunta per le autorizzazioni.

L’organizzazione dei tempi per ladiscussione degli argomenti iscritti nelcalendario sarà pubblicata nell’Allegato A alresoconto stenografico della seduta odierna.

L’organizzazione dei tempi per l’esame deiprogetti di legge nn. 1027, 1323 e 855, 1524e abb, 687 e abb., 1295 e abb., 52 e abb. saràdefinita una volta concluso l’esame in sedereferente.

Il programma si intende conseguentementeaggiornato.

La Commissione parlamentare di inchiestasulla morte di Giulio Regeni, è convocatamercoledì 20 novembre 2019, alle 14,30, pressola sede di Palazzo San Macuto, per procederealla sua costituzione.

Interventi di fine seduta.

PRESIDENTE. Passiamo agli interventi difine seduta.

Ha chiesto di parlare l’onorevole Loss. Ne hafacoltà.

MARTINA LOSS (LEGA). Grazie,Presidente. Egregio Presidente, onorevolicolleghi, vorrei ricordare qui, a un anno esattodagli accadimenti, il passaggio della tempestaVaia che, nel toccare diverse regioni, ha lasciatoun forte segno anche sul Trentino.

È difficile, anche dopo un anno soltanto,parlare di Vaia: è difficile perché i sentimenti,le emozioni e quanto si è provato in quei giornihanno lasciato una traccia profonda dentrodi noi e sul nostro territorio. Questa traccia

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Atti Parlamentari — 65 — Camera dei Deputati

XVIII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DI MERCOLEDÌ 30 OTTOBRE 2019 — N. 249

oggi la ritroviamo in una forma diversa: nonsolo incarnata nella trasformazione drastica deinostri paesaggi ma anche in una forma più forte,più conscia di consapevolezza della forza dellanatura sia nella distruzione come nella ripresadopo di essa.

Vaia ha colpito in modo più fortedell’alluvione del 1966 e forse qualcuno c’èin quest’Aula che ricorda quei fatti. Ebbene,nella provincia di Trento, Vaia per la suaimpetuosità ha prodotto danni ben superiori aquell’alluvione.

Le cifre degli effetti sono state importantie il numero che più ci pesa è il numero duedelle vite spezzate. Importante è stato anchel’accordo che c’è stato nell’intervento durantel’emergenza, avvenuta proprio pochi giornidopo le elezioni provinciali e, quindi, ha vistofianco a fianco chi usciva dall’amministrazionee chi ne stava subentrando. Nella sofferenzacondivisa si è visto un abbraccio di solidarietàe anche un abbraccio di volontà dei territori edelle comunità di essere uniti gli uni per glialtri, senza divisioni di sorta. C’era in gioco unterritorio che è vissuto e amato da tutti e perquesto da tutti è stato aiutato.

A oggi contiamo 360 milioni di danni sulterritorio del Trentino e ringraziamo il Governodi allora che ne ha stanziati oltre 240 persostenere il Trentino in questa calamità.

Vaia ha lasciato un segno che resterà visibilea lungo ed è con questo ricordo vivo nelcuore che tutta l’Italia dovrebbe essere unitae riconoscere che chi lavora bene sul proprioterritorio va sostenuto e non osteggiato sia inpratica che nella forma verbale della politica peril bene di quei territori e di quelle comunità chetutti portiamo nel cuore (Applausi dei deputatidel gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlarel’onorevole Bubisutti. Ne ha facoltà.

AURELIA BUBISUTTI (LEGA). Grazie,Presidente. Pensavo di intervenire domaniperché mi avevano detto che due deputati dellostesso gruppo non potevano intervenire, ma non

è un problema.Vengo dal Friuli Venezia Giulia e credo

che, dopo le parole dell’onorevole Loss, benpoco si possa dire. Anch’io volevo ricordarela tempesta Vaia che, come sapete, ha colpitoprofondamente anche il Friuli Venezia Giulia.Devo dire qualche cosa di diverso ed importanteper il Friuli Venezia Giulia. La Loss haricordato l’alluvione del 1966: io ricordo ilterremoto del 1976, che è stato assolutamentedevastante. Non c’è paragone, ma questatempesta ci ha veramente messo in ginocchio.

Io vengo dalla montagna: basta attraversarele nostre vallate per renderci conto di quello cheè accaduto. Hai ragione, Martina, non è più lostesso paesaggio. Questo fa male, fa molto malea chi, come me, vive ed è sempre vissuto in queiluoghi.

Ma quello che vorrei sottolineare oggi èquanto ha fatto il Friuli Venezia Giulia di frontea questa immane tragedia. Voi sapete tutti chequello che noi abbiamo fatto dopo la tragediadel terremoto è stato importante.

Credo sia portato ad esempio: è natala Protezione civile, che oggi è un fioreall’occhiello per tutto il territorio nazionale.

Ebbene, io oggi volevo sottolineare questo:dopo un anno dalla tempesta, il Friuli-VeneziaGiulia ha dimostrato di essere all’avanguardia.Noi, lunedì, dopo un anno, abbiamo inauguratoun ponte che era completamente devastato. Manon è stato un anno, perché con tutto quello cheil Governo ha fatto, abbiamo iniziato a lavorareda marzo: quindi, in cento giorni quel ponte èstato ricostruito.

PRESIDENTE. Concluda, onorevole.

AURELIA BUBISUTTI (LEGA). Un’ultimacosa mi permetta, Presidente. Perché abbiamofatto tutto questo? Non solo per questaesperienza del terremoto, ma perché abbiamoavuto un presidente della regione che haricordato quello che ha fatto; tant’è che questanostra ricostruzione si chiama “Zamberletti2.0”. Grazie a questo il presidente, assieme atutta la sua giunta…

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Atti Parlamentari — 66 — Camera dei Deputati

XVIII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DI MERCOLEDÌ 30 OTTOBRE 2019 — N. 249

PRESIDENTE. Onorevole Bubisutti, deveconcludere.

AURELIA BUBISUTTI (LEGA). …hanominato un commissario; grazie a questocommissario e a tutto il lavoro che è statosvolto dalla Protezione civile, siamo riusciti inbrevissimo tempo a fare il 98 per cento deilavori che dovevano essere fatti (Applausi deideputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlarel’onorevole Cassese. Ne ha facoltà.

GIANPAOLO CASSESE (M5S). Presidente,la ringrazio per avermi dato la possibilità diricordare in questa sede oggi, nel centenariodella sua nascita, Paolo Grassi, straordinariafigura del mondo della cultura a livellonazionale ed internazionale. Grassi fu, allostesso tempo, grande intellettuale, massimoorganizzatore di cultura e spettacolo inItalia, ma anche ispiratore delle più giovanigenerazioni sulle funzioni della cultura e sullapassione civile.

Fondamentale il suo sostegno intelligentee creativo al Festival della Valle d’Itria nellasua amata Martina Franca. La Fondazioneche porta il suo nome da anni impiega ilmassimo impegno per tenere vivo, ancheattraverso questo prestigioso Festival, il suoinsegnamento.

Nel ricordare questo gigante della cultura,dico: il Festival della Valle d’Itria, così comealtre importanti manifestazioni culturali cheesistono nel Paese, esistono grazie a uominicome Grassi, e sono presidi di creatività elibertà vitali per far crescere il nostro Paese.Supportiamoli, rafforziamoli e sosteniamoli ilpiù possibile (Applausi dei deputati del gruppoMoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlarel’onorevole Giannone. Ne ha facoltà.

VERONICA GIANNONE (MISTO). Grazie,

Presidente. Sono 455 giovani che, nonostantesiano risultati idonei al concorso pubblicoper allievi agenti della Polizia di Stato nel2017, sono esclusi dalle graduatorie. Nel 2019è stato attuato lo scorrimento delle stesse,e questi ragazzi avrebbero avuto finalmentel’opportunità di coronare il loro sogno; senon fosse per un emendamento della Lega,approvato nel decreto-legge “semplificazioni”,che ha applicato in modo retroattivo il riordinodelle carriere, modificando di fatto i requisitiin corso, in particolare l’età di partecipazioneabbassata da 30 a 26 anni e i titoli di studio didiploma scuola secondaria di primo grado.

Questi ragazzi hanno fatto ricorso al TARdel Lazio, che in attesa dell’udienza in merito,prevista per il prossimo anno, ha concessoloro di essere sottoposti alle prove fisiche,mediche e attitudinali, e di essere avviatial corso di formazione partito il 29 agosto:richiesta alla quale però l’amministrazione nonha dato seguito. L’emendamento in questioneha letteralmente portato ad essere scavalcati gliallievi agenti idonei: al loro posto, hanno avutola precedenza i candidati con voti conseguitinella prova scritta del concorso di gran lungainferiori, ma in possesso dei nuovi requisitiintrodotti.

La domanda è: che fine faranno i 455 idonei?I giovani, oggi, hanno bisogno di sostegno edi fatti concreti dallo Stato, non di certo diessere accantonati così, violando, tra l’altro, iloro diritti (Applausi dei deputati dei gruppiMisto e Fratelli d’Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlarel’onorevole Varchi. Ne ha facoltà.

MARIA CAROLINA VARCHI (FDI).Grazie, Presidente. Io desidero portareall’attenzione dell’Aula una vicenda cheriguarda un concorso per funzionariogiudiziario, le cui date, il cui calendariolavori è stato pubblicato il 22 ottobre scorso;ed io credo che per i palermitani e peri siciliani, quantomeno quelli della Siciliaoccidentale, questo sarà il primo concorso

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Atti Parlamentari — 67 — Camera dei Deputati

XVIII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DI MERCOLEDÌ 30 OTTOBRE 2019 — N. 249

in cui la prova selettiva avverrà per censo.Infatti, solo chi potrà permettersi di pagaresvariate centinaia di euro per recarsi a Romapotrà partecipare a questo concorso: perchéal di là delle dichiarazioni roboanti di chiamministra l’Aeroporto di Palermo, dedicato aFalcone e Borsellino, è in corso un progressivosmantellamento del piano voli Palermo-Roma.Dopo l’abbandono, infatti, di Vueling, chegarantiva tre voli al giorno, sono rimastesoltanto Alitalia e Ryanair. Ryanair come ènoto, essendo una compagnia low cost, nonassiste i barellati o non ospita passeggericon animali a bordo. E dunque tutti coloroche non hanno la libertà di scegliere quandopartire – si pensi, ad esempio, a chi viaggiaper lavoro, a chi parte purtroppo per ragionidi salute, a chi parte, come in questo caso,per una prova di concorso, per cercare diguadagnarsi il proprio futuro – sono fortementepenalizzati, perché possono rivolgersi, in questasorta di duopolio obbligato, solo a queste duecompagnie. Ciò penalizza anche il turismo,perché penalizza le prosecuzioni per le tratteinternazionali, per le tratte intercontinentali. LaSicilia occidentale è fortemente danneggiatada questa gestione, perché l’aereo per noi, inassenza di infrastrutture alternative realmentevalide, non è una scelta: è un obbligo permuoverci dalla Sicilia (Applausi dei deputatidel gruppo Fratelli d’Italia)!

E, allora, questo Governo allora, ancora unavolta lontano dalle esigenze territoriali, dagliinteressi e dai diritti dei siciliani, non fa nullaper risolvere questo problema. Io chiederò,con i colleghi della Commissione trasporti, cheimmediatamente vengano a riferire i vertici diGesap, i vertici di ENAC, e che il Ministerodelle Infrastrutture e dei trasporti si adoperi persanare un’intollerabile violazione dei diritti dinoi siciliani (Applausi dei deputati del gruppoFratelli d’Italia).

Ordine del giorno della prossima seduta.

PRESIDENTE. Comunico l'ordine delgiorno della prossima seduta.

Giovedì 31 ottobre 2019 - Ore 9

1. Seguito della discussione del disegno dilegge:

S. 1476 - Conversione in legge, conmodificazioni, del decreto-legge 3 settembre2019, n. 101, recante disposizioni urgenti perla tutela del lavoro e per la risoluzione di crisiaziendali (Approvato dal Senato).

(C. 2203)

Relatrice: BARZOTTI.

2. Seguito della discussione delle mozioniGelmini ed altri n. 1-00261 e Grimaldi,Fragomeli, Ungaro, Pastorino ed altri n. 1-00272 concernenti iniziative per la riduzionedel costo del lavoro e la revisione della spesapubblica .

3. Seguito della discussione dei progetti dilegge:

S. 964 - D'INIZIATIVA DEI SENATORI:AIROLA ED ALTRI: Ratifica ed esecuzionedello Scambio di lettere tra Repubblicaitaliana e ICCROM aggiuntivo all'Accordo diParigi del 27 aprile 1957 e allo Scambio dinote del 7 gennaio 1963 sull'istituzione e lostatus giuridico del Centro internazionale distudi per la conservazione ed il restauro deibeni culturali, fatto a Roma il 17 marzo 2017(Approvata dal Senato). (C. 2118)

Relatrice: EMILIOZZI.

S. 1088 - Ratifica ed esecuzione dell'Accordofra il Governo della Repubblica italiana e ilGoverno della Repubblica del Kenya relativoal Centro spaziale Luigi Broglio - Malindi,Kenya, con Allegato e Protocolli attuativi,fatto a Trento il 24 ottobre 2016 (Approvatodal Senato). (C. 1909)

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Atti P arl a m e nt ari — 6 8 — C a m er a d ei D e p ut ati

X V I I I L E G I S L A T U R A — D I S C U S S I O N I — S E D U T A D I M E R C O L E D Ì 3 0 O T T O B R E 2 0 1 9 — N. 2 4 9

R el atri c e: E MI LI O Z ZI.

L a s e d ut a t e r mi n a all e 2 0, 5 0.

I L C O N SI G LI E R E C A P OD E L S E R VI ZI O R E S O C O N TI

E S T E N S O R E D E L P R O C E S S O V E R B A L E

D ott. R e n z o Di c k m a n n

Li c e nzi at o p er l a st a m p a all e 2 1, 4 0.

St a bili m e nti Ti p o g r afi ci

C a rl o C ol o m b o S. p. A.

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