RESOCONTO INTEGRALE SEDUTA DI MARTEDI' 28 GIUGNO 2005 · «Richiesta dello stato di emergenza per...

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Atti consiliari Consiglio Regionale Marche VIII LEGISLATURA SEDUTA N. 4 DEL 28 GIUGNO 2005 — 1 — RESOCONTO INTEGRALE 4. SEDUTA DI MARTEDI' 28 GIUGNO 2005 PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LUIGI MINARDI INDI DEL VICEPRESIDENTE DAVID FAVIA INDICE Approvazione verbale ...................................... p. 3 Proposte di legge (Annuncio e assegnazione) ..... p. 3 Mozioni (Annuncio di presentazione) ............... p. 3 Deliberazioni inviate dalla Giunta regionale ...................................... p. 4 Congedo Ordine del giorno della seduta ........................ p. 4 Interrogazione (Svolgimento): «Interventi in difesa della costa pesarese» Giannotti e Tiberi (24) ........................................................ p. 4 Interrogazione (Svolgimento): «Amministra- zione di Ascoli Piceno — Ritardo pubblica- zione graduatorie fondi art. 7, l.r. 31/97 — Aiuti alle assunzioni» Castelli (22) ................... p. 4 Interrogazione (Svolgimento): «Attivazione pronto soccorso INRCA di Ancona» Rocchi (25) ......................................................... p. 7 Interrogazione (Svolgimento): «Situazione dell’ospedale Santa Croce di Fano» D’Anna (27) ........................................................ p. 9 Interrogazione (Svolgimento): “Attività svol- ta e retribuzione ai capi dipartimento» Rocchi (28) ......................................................... p. 13 Interrogazione (Svolgimento): «Crisi azien- dale dello stabilimento di confezioni di Matelica» Mammoli (30) ................................... p. 13 Interpellanza (Illustrazione e rinvio): «Nuova esondazione fiume Potenza 12-13 aprile 2005 — Località Chiarino di Recanati Pistarelli (2) ........................................................ p. 15 Interpellanza (Svolgimento): «Chiusura del ponte di Villa Potenza di Macerata» Pistarelli (3) Interrogazione (Svolgimento): «Chiusura pon- te sulla statale 77 Val di Chienti» Lippi e Capponi (43) Mozione (Discussione generale): «Richiesta dello stato di emergenza per il ponte di Villa Potenza» Giannini e Comi (16) ................ p. 16 Ordine del giorno della seduta ........................ p. 26 Mozione (Votazione): «Richiesta dello stato di emergenza per il ponte di Villa Potenza» Giannini e Comi (16) .......................................... p. 28

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Atti consiliari Consiglio Regionale Marche

VIII LEGISLATURA – SEDUTA N. 4 DEL 28 GIUGNO 2005

— 1 —

RESOCONTO INTEGRALE

4.

SEDUTA DI MARTEDI' 28 GIUGNO 2005

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LUIGI MINARDIINDI DEL VICEPRESIDENTE DAVID FAVIA

INDICE

Approvazione verbale ...................................... p. 3

Proposte di legge (Annuncio e assegnazione) ..... p. 3

Mozioni (Annuncio di presentazione) ............... p. 3

Deliberazioni inviatedalla Giunta regionale ...................................... p. 4

Congedo

Ordine del giorno della seduta ........................ p. 4

Interrogazione (Svolgimento): «Interventi indifesa della costa pesarese» Giannottie Tiberi (24) ........................................................ p. 4

Interrogazione (Svolgimento): «Amministra-zione di Ascoli Piceno — Ritardo pubblica-zione graduatorie fondi art. 7, l.r. 31/97 —Aiuti alle assunzioni» Castelli (22) ................... p. 4

Interrogazione (Svolgimento): «Attivazionepronto soccorso INRCA di Ancona»Rocchi (25) ......................................................... p. 7

Interrogazione (Svolgimento): «Situazione dell’ospedale Santa Croce di Fano»D’Anna (27) ........................................................ p. 9

Interrogazione (Svolgimento): “Attività svol-ta e retribuzione ai capi dipartimento»Rocchi (28) ......................................................... p. 13

Interrogazione (Svolgimento): «Crisi azien-dale dello stabilimento di confezioni diMatelica» Mammoli (30) ................................... p. 13

Interpellanza (Illustrazione e rinvio):«Nuova esondazione fiume Potenza 12-13aprile 2005 — Località Chiarino di RecanatiPistarelli (2) ........................................................ p. 15

Interpellanza (Svolgimento): «Chiusura delponte di Villa Potenza di Macerata»Pistarelli (3)Interrogazione (Svolgimento): «Chiusura pon-te sulla statale 77 Val di Chienti»Lippi e Capponi (43)Mozione (Discussione generale): «Richiestadello stato di emergenza per il ponte diVilla Potenza» Giannini e Comi (16) ................ p. 16

Ordine del giorno della seduta ........................ p. 26

Mozione (Votazione): «Richiesta dello statodi emergenza per il ponte di Villa Potenza»Giannini e Comi (16) .......................................... p. 28

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SEDUTA PRECEDENTE: N. 3 — DI MARTEDI' 14 GIUGNO 2005

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La seduta inizia alle 10,50

Approvazione verbale

PRESIDENTE. Ove non vi siano obie-zioni do per letto ed approvato, ai sensi dell’art.29 del regolamento interno, il processo verbaledella seduta n. 3 del 14 giugno 2005.

E’ approvato

Proposte di legge(Annuncio e assegnazione)

PRESIDENTE. sono state presentate leseguenti proposte di legge:— n. 18 in data 15 giugno 2005, ad iniziativa

dei consiglieri Luchetti e Castelli, concer-nente: «Istituzione del ruolo degli ammi-nistratori di condominio e di immobili»,assegnata alla IV Commissione in sedereferente;

— n. 19 in data 13 giugno 2005, ad iniziativadei consiglieri Giannotti, Tiberi, D’Anna eCapponi, concernente: «Emergenza am-bientale Agroter Mondavio», assegnata alla

IV Commissione in sede referente e alla IICommissione per il parere obbligatorio;

— n. 20 in data 13 giugno 2005, ad iniziativadel consigliere Giannotti, concernente:«Interventi regionali a sostegno del fun-zionamento delle scuole materne autono-me», assegnata alla I Commissione in sedereferente e alla II Commissione per il pare-re obbligatorio;

— n. 21 in data 20 giugno 2005, ad iniziativadella Giunta regionale, concernente:«Modificazioni alla legge regionale 5 ago-sto 1996, n. 34 recante norme e designazionidi spettanza della Regione», assegnata allaI Commissione in sede referente.

Mozioni(Annuncio di presentazione)

PRESIDENTE. Sono state presentate leseguenti mozioni:— n. 13 dei consiglieri Ceroni, Capponi,

Bugaro, Tiberi, Santori. Cesaroni, Brini eGiannotti: «Piano di riforma europea per ilsettore della lavorazione della barbabieto-la e della trasformazione industriale. Pos-sibili ripercussioni.»;

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— n. 14 del consigliere Cesaroni: «Disegnodi legge n. 1777 riguardante il reato dimanipolazione mentale»;

— n. 15 dei consiglieri Procaccini eBucciarelli: «Progetto di “Comunicazioneed educazione alimentare”»;

— n. 16 dei consiglieri Giannini e Comi:«Richiesta dello stato di emergenza perponte di Villa Potenza.

Deliberazioni inviatedalla Giunta regionale

PRESIDENTE. La Giunta ha trasmessole seguenti deliberazioni adottate in data 6giugno 2005:— n. 691: «Art. 26 comma 1 della l.r. 24

dicembre 2004, n. 30 – iscrizione nel bi-lancio di previsione per l’anno 2005 dirisorse derivanti da assegnazioni statali erelative alla messa in sicurezza delle areesciabili – Euro 114.714,93»;

— n. 692: «Art. 27 della l.r. 24.12.2004 n. 30– variazione compensativa al programmaoperativo annuale 2005 – Euro899.700,00»;

— n. 693: «Art. 29 della l.r. 31/2001 – varia-zione compensativa al Programma opera-tivo annuale 2005 approvato con DGR n.1678/2004 – Euro 7.717,55»;

— n. 695: «Attuazione dell’art. 9 della l.r. 7/2005 concernente: Promozione della coo-perazione per lo sviluppo rurale».

Congedo

PRESIDENTE. Ha chiesto congedo ilconsigliere Brini.

Ordine del giorno della seduta

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare,sull’ordine dei lavori, il consigliere Comi. Neha facoltà.

FRANCESCO COMI. Chiedo l’inserimentoall’ordine del giorno e la immediata trattazionedella mozione presentata insieme alla collegaGiannini, riguardante la richiesta dello stato diemergenza per il ponte di Villa Potenza.

Visto che l’argomento sarà oggetto co-munque, di trattazione — alcuni consiglieriregionali lo hanno posto all’ordine del giornocon delle interrogazioni e delle interpellanze —visto l’urgenza di discuterlo tempestivamenteper informare la Giunta regionale e il Governodelle iniziative da assumere, visto l’emergenzadella questione, chiediamo l’inserimento al-l’ordine del giorno della mozione.

PRESIDENTE. Nel Consiglio regionalela prassi è quella di far assorbire le mozionidalle interrogazioni e interpellanze per fareun’unica discussione. Approfittando del fattoche in questa seduta ci sono due interpellanzeche trattano lo stesso tema, si fa quindi unaunica discussione di interpellanze e mozione.

Pongo in votazione la proposta del consi-gliere Comi.

Il Consiglio approva

Interrogazione (Svolgimento): «Interventi indifesa della costa pesarese» Giannottie Tiberi (24)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno recal’interrogazione n. 24 dei consiglieri Giannottie Tiberi.

Per la Giunta risponde l’assessoreCarrabs.

Gianluca CARRABS. Premesso che:— la Regione Marche con delibera di Consi-

glio Regionale n. 169 del 02/02/2005 haapprovato il “Piano di Gestione Integratadelle Aree Costiere” contenente, oltre allelinee guida e norme di governo dell’am-biente fisico costiero, i progetti preliminariper la difesa della costa, suddivisi per unitàfisiografica;

— il Piano sopra detto contiene il sistema disupporto alle decisioni da utilizzare, annoper anno, per l’assegnazione dei

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finanziamenti allocati dal Consiglio Re-gionale per gli interventi costieri;

— con nota n. 2130 del 20/01/2005 il Dirigen-te del Servizio “Gestione Integrata delleAree Costiere” a chiesto ai Comuni costie-ri di indicare: a. l’intervento previsto nelPiano che ogni Comune ritenesse priorita-rio tra quelli da realizzare sul proprio terri-torio; b. la partecipazione finanziaria mes-sa a disposizione dal Comune per l’attua-zione dell’intervento richiesto;

— i dati trasmessi dai Comuni (intervento ecompartecipazione finanziaria) sono statiintrodotti nel Sistema di supporto alle de-cisioni e con Decreto del Dirigente delServizio n. 40 del 05/05/2005 è stata stabi-lita la priorità di interventi che vede ilComune di Pesaro come il terzo interventoutile che la Regione può finanziare;

— la disponibilità delle risorse regionali daassegnare agli interventi di Piano non hapermesso la completa copertura finanzia-ria per l’intervento richiesto dal Comunedi Pesaro; con nota prot. n. 15213 del 11/05/2005 il Dirigente del Servizio AreeCostiere ha comunicato al Comune diPesaro che, allo stato attuale delle disponi-bilità di bilancio l’intervento da effettuare,del costo di E 997.713 non ha la completacopertura finanziaria e necessita di ulterio-ri circa 140.000 euro rispetto a quelli di-sponibili per poter considerare la completacopertura finanziaria. Nella stessa nota vie-ne indicata una possibile economia perinterventi in corso di realizzazione (per cuilo stesso Comune di Pesaro è beneficiariodi 50.000 euro per ripascimento);

— per poter valutare la possibilità di un inter-vento stralcio o ulteriori fonti di finanzia-mento il comune di Pesaro ha indetto unariunione informale a cui hanno partecipatoanche operatori balneari e rappresentantidelle categorie;

— durante l’incontro sopra detto, il Dirigentedel Servizio Regionale ha registrato posi-zioni contrapposte dei vari rappresentantidi categoria e operatori balneari sullatipologia e necessità di intervento, posizio-ni esternate senza alcun contenuto né tec-nico né scientifico

— la tipologia di intervento da applicare allitorale pesarese non può essere diversa daquella indicata dal Piano (il Piano prevedeil rifiorimento delle scogliere emerse esi-stenti nel litorale denominato “di levante”ed il salpamento e riallineamento di n. 7scogliere in zona sottomonte) se non inter-vengono motivi di conoscenza tecnico -scientifica che suggeriscono tipologie di-verse. Si ricorda inoltre che il Piano ha giàavuto la fase di consultazione econdivisione dei soggetti portatori di inte-resse che hanno avuto modo, anche attra-verso lo strumento delle osservazioni, dirappresentare posizioni contrarie allatipologia proposta dal Piano;

— la partecipazione finanziaria dei privatiimpone anche la condivisione dell’interoprogetto e che la condivisione nel caso delcontributo dei soggetti privati nel comunedi Pesaro è stata condotta dalla stessaAmministrazione comunale;

— gli interventi che nell’interrogazione ven-gono indicati come “rafforzamento dellescogliere poste a difesa della spiaggia diPonente” (Ponente è indicazione localeper indicare il tratto compreso tra il Portoe il piazzale della Libertà) è compreso nelPiano ma non è oggetto della richiesta difinanziamento da parte del Comune perl’anno 2005.Ciò premesso, in ordine alle richieste sirappresenta che:

1. il litorale pesarese non è da considerarsi in“grave situazione” ma da ritenersi comeprioritario in relazione ai criteri di Piano.Tale priorità è stata riconosciuta dal siste-ma di supporto alle decisioni tanto è che ilComune di Pesaro è uno dei tre Comunidestinatari di finanziamento per la difesacostiera per l’anno 2005; inoltre, comedetto in numerosi sedi di presentazione econsultazione del Piano, il litorale Pesareseè bisognoso oltre che di riconfigurazionigeometriche delle difese foranee, diripascimento dell’arenile che difende lestrutture balneari dalla trasgressione mari-na provocata dagli anomali innalzamentidel livello medio mare e dal sopralzo ditempesta, che poco hanno a che fare con la

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richiesta degli operatori balneari di chiu-sura dei varchi e innalzamento della quotadi sommità delle scogliere. L’Ammini-strazione Regionale è già impegnata nellaricerca della completa copertura finanzia-ria dell’intervento richiesto dall’Ammini-strazione de; Comune di Pesaro, sia utiliz-zando economie provenienti da altri inter-venti in corso, sia effettuando uno stralciofunzionale, sia nella ricognizione di altripossibili finanziamenti.

2. Gli interventi da realizzarsi nel Comune diPesaro sono tutti e soli quelli previsti dalPiano; eventuali modifiche possono esseresuggerite da studi, indagini, modelli mate-matici che potrebbero imporre scelteprogettuali diverse. Sul litorale pesarese,peraltro quasi interamente coperto da dife-se costiere, gli interventi sono in corso direalizzazione per stralci e l’intervento ri-chiesto dal Comune di Pesaro per l’anno2005 è quello che anche i Servizi regionaliritengono più urgente.

Riguardo l’intervento compreso tra Piaz-za della Libertà e la zona sottomonte previstoper l’anno 2005, il Servizio regionale AreeCostiere è in attesa della risposta del Comune diPesaro per poter procedere all’intera progetta-zione ovvero alla progettazione per stralci el’eventuale esecuzione dell’intervento per in-tero o stralci, a seconda si renda disponibilel’intero finanziamento o parte di esso.

PRESIDENTE. Ha la parola il consiglie-re Giannotti, per dichiararsi soddisfatto o meno.

ROBERTO GIANNOTTI. Anche in questavicenda gli assassini politici sono due: la Re-gione che è inadempiente dal punto di vistafinanziario e il Comune di Pesaro che è inadem-piente dal punto di vista della democrazia.

Intanto non so chi è l’estensore del docu-mento, ma dire quello che è stato detto, cioè chenon ci sono motivazioni tecniche né scientifi-che che inducano a ripensare rispetto a quell’in-tervento, mi farebbe obiettare qualcosa, ma nonci voglio entrare, è un discorso che faremo. Ilproblema è molto più semplice, è un problemadi democrazia.

Intanto la tipologia dell’intervento

ipotizzato è vero che corrisponde ad una speci-fica richiesta del Comune di Pesaro, ma è anchevero che il Comune di Pesaro ha sbagliato a farequella richiesta, perché quando si opera inquesto campo e quando si costringono i conces-sionari di spiaggia, come nel caso di Pesaro, aversare un obolo diretto per avere garanzie sulpiano della difesa della spiaggia — perché diquesto si è trattato: credo che sia uno dei pochicasi d’Italia dove i bagnini devono pagare ditasca loro la difesa — mi sembra anche logicoche le scelte di priorità che il Comune di Pesarodeve definire, le definisca con il concorso dellecategorie. Quindi, il difetto di fondo è che ilComune di Pesaro giammai ha chiamatopreventivamente le categorie economiche deiconcessionari di spiaggia per un confronto sul-le priorità da indicare alla Regione, quindi c’èun difetto di fondo.

Qui parliamo di 997.000 euro, quindi 2miliardi di lire. Rispetto a due miliardi di lire laRegione, secondo il responsabile, taglia e favenir meno risorse fondamentali. Evidente-mente non ci siamo. E’ inutile fare un piano diintervento di difesa della costa spendendolocome uno dei risultati più qualificanti dellaGiunta regionale e poi andare a tagliare.

L’altra cosa da fare è il ripristino imme-diato del finanziamento regionale in manierache non si debba chiedere di nuovo il concorso,magari, in questo caso, dei cittadini. Chiedia-mo ai cittadini pesaresi di pagarsi la difesa dellaspiaggia.

Quello che è emerso nel corso di quell’in-contro è una cosa molto più modesta, posta dame e dal consigliere Tiberi: l’esigenza che ci sifermi un attimo, di mettano tutti gli interlocutoriattorno al tavolo — Comune, Regione, Provin-cia, dato che Ucchielli sta dappertutto e non glidispiacerà, soprattutto le categorie economiche— e si faccia una valutazione in modo chel’assessore regionale, che è responsabile rispet-to a questa cosa, abbia un quadro completodella situazione.

Mi ritengo insoddisfatto per la risposta,però mi auguro che questo possa essere utileper lei, assessore, perché si assuma un’iniziati-va che recuperi questo difetto di democraziache si è realizzato su questa vicenda.

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Interrogazione (Svolgimento): «Amministra-zione di Ascoli Piceno — Ritardo pub-blicazione graduatorie fondi art. 7, l.r.31/97 — Aiuti alle assunzioni» Castelli(22)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno recal’interrogazione n. 22 del consigliere Castelli.

Per la Giunta risponde l’assessore Ascoli.

UGO ASCOLI. Con riferimento all’inter-rogazione in oggetto, sentito l’Assessore allaFormazione Professionale e Politiche del La-voro e lì Dirigente del Servizio FormazioneProfessionale della Provincia di Ascoli Piceno,si precisa che in risposta all’intervento “art. 7l.r. 31/97 - aiuti alle assunzioni” sono pervenu-te alla data del 31/05/2004 n. 662 domande daparte delle ditte con richiesta di finanziamentoper 1.247 dipendenti con contratto a tempoindeterminato.

Siccome la Provincia di Ascoli Piceno èstata l’unica Provincia a riproporre il bando pergli aiuti alle assunzioni per l’anno 2004, questaunicità, connessa con le modifiche delle direttiveregionali, relative al bando in oggetto, rispettoal 2003, ha comportato necessariamente l’ap-porto di modifiche e/o integrazioni al softwareregionale in uso unicamente presso la Provin-cia di Ascoli Piceno.

Ciò nonostante, la Provincia di AscoliPiceno ha già trasmesso alle ditte interessate,all’inizio di questo mese di giugno, una richie-sta di monitoraggio, propedeutica all’approva-zione della graduatoria finale la cui definizioneè prevista, da parte del Servizio FormazioneProfessionale della Provincia stessa, entro ilprossimo mese di luglio p.v.

Detta graduatoria sarà poi pubblicata sulsito della Provincia di Ascoli Piceno e le dittebeneficiarie avranno a disposizione 60 giorni ditempo per produrre le polizze fidejussorie agaranzia del contributo autorizzato.

Per completezza di informazione si pre-cisa, ancora, che la liquidazione dei contributialle ditte ammesse a finanziamento potrebbeavvenire, verosimilmente, entro i mesi di otto-bre e novembrep.v.

Si sottolinea infine, che nella Provincia

di Ascoli Piceno, inoltre, sono state presentateanche 915 domande di nuove imprese relativa-mente al bando “Sostegno alla creazione dinuove imprese” e si è già proceduto alla liqui-dazione di contributi a circa 80 ditte, e si sta,proprio in questi giorni, procedendo allo scor-rimento della graduatoria stessa.

Complessivamente possiamo dire che,proprio per l’unicità che ha visto l’unica Pro-vincia attivare questa parte, c’è stato un proble-ma di tipo informatico che è ormai in iva disoluzione e quindi, sostanzialmente, è in atto lagraduatoria, è in atto la liquidazione dei contri-buti.

PRESIDENTE. Ha la parola il consi-gliere Castelli.

GUIDO CASTELLI. Ringrazio l’assesso-re Ascoli che ci ha dato buone notizie. Come ènoto, la mia interrogazione nasceva da unaserie di segnalazioni che mie erano state fatteda parte delle imprese che già dal 31 maggio2004 avevano depositato queste richieste rela-tive ad un aiuto di una certa importanza e di uncerto significato. Ricordo che per ogni assun-zione di soggetti maschili si parla di un contri-buto di 4.300 euro, 5.100 euro per assunzioni disoggetti femminili, addirittura, nel caso in cuisi tratti di assunzioni svolte nell’ambito diterritori ricadenti nell’Obiettivo 2. Quindi c’èstata una certa attenzione, una certa richiesta,importante, dovuta al fatto e alle note ragioniche vedono la provincia di Ascoli Piceno lan-guire in una situazione socio-economica nota atutti,

La segnalazione riguardava questo ritar-do che porterà, a circa anno e mezzo dallascadenza della presentazione delle domande, lapossibilità di avere materialmente il contribu-to.

Ringrazio l’assessore Ascoli del suo in-tervento, risultava anche a me che c’era statauna diffusione di informative e di richieste diaggiornamento della situazione interna alleaziende nelle ultime settimane. Nel momentoin cui la Regione per le materie delegate, svol-ga, come sta svolgendo, un contributo minuto,costante, anche sull’espletamento di queste at-tività da parte di Amministrazioni provinciali,

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queste non sempre hanno, non dico le profes-sionalità adeguate, ma il personale sufficiente agarantire l’istruttoria di tantissimi provvedi-menti in questa materia.

Prendo atto del fatto che solo la Provinciadi Ascoli Piceno aveva attivato questa misura,mi ritengo soddisfatto della risposta, con l’im-pegno, che ritengo peraltro scontato, che vedela Regione seguire sempre con molta attenzio-ne l’implementazione concreta di queste prov-videnze che speriamo non scendano troppo pereffetto dei negoziati di Lisbona. L’altro giornoho avuto modo di parlarne anche con il Presi-dente Spacca che so il 6 giugno ha fatto unacomunicazione alla Giunta proprio relativa-mente all’auspicio che proviene anche dalleMarche, circa l’ipotetica minor riduzionepossibile dei fondi europei in favore delle Re-gioni. Credo che questa sia una grandissimabattaglia che dovremo svolgere anche con le“consorelle”. Sappiamo benissimo che potrem-mo ricevere un taglio draconiano da quelle cheerano le impostazioni date dal presidente diturno lussemburghese dell’Ue. Dobbiamo for-se dire grazie a Blair.

E’ evidente che ormai le distanze si sonoestremamente accorciate anche per quanto ri-guarda i flussi economici e credo che questaRegione dovrà continuare, dando seguito —anche in riferimento a quell’impegno preso inqualche modo dal Presidente Spacca — a que-sta grossissima vertenza, perché qui non sitratta di essere euroscettici o meno, si tratta divalutare quello che potrebbe essere davverol’impatto drammatico di una riduzione che siannuncia fino al 40%, quindi provvidenze comequeste e quali quelle del Docup, potrebberoricevere un taglio che le Marche potrebberonon essere in grado di sopportare. Sappiamobene, fra l’altro, che nella scorsa legislatura, leprovvidenze europee hanno integrato le leggiordinarie di settore, proprio per dare una rispo-sta, in questo caso intelligente, volta arimpinguare le esangui casse della Regione perquanto riguarda alcuni interventi ordinari, at-traverso l’ausilio e il ricorso alle provvidenzeeuropee.

Tutto questo rischia, se non vi fosse unaprofonda inversione di tendenza rispetto

all’impostazione dell’allora presidente di turnodell’Ue, il ventilato taglio del 40%.

Tra le altre cose gli accordi di Lisbonasembra che rivolgano l’attenzione più malevo-la proprio ai territori dell’Obiettivo 2. Trattan-dosi, l’Obiettivo 1 del sud, di una situazione dimaggiore allarme, sono proprio le fasce inter-medie, quelle dell’obiettivo 2, a dover rischiarei maggiori tagli. Speriamo che ciò non accadae quindi credo che sia opportuno dare corso aquella comunicazione che già il PresidenteSpacca ha fatto a margine della seduta del 6giugno, perché si dia concretezza a questa cheho chiamato battaglia non per enfatizzare lacosa, ma a questa importante vertenza che devevedere uniti il Governo nazionale e tutte leRegioni d’Italia per evitare questi tagli.

Interrogazione (Svolgimento): «Attivazionepronto soccorso INRCA di Ancona»Rocchi (25)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno recal’interrogazione n. 25 del consigliere Rocchi..Risponde l’assessore Mezzolani.

ALMERINO MEZZOLANI. Con riferimen-to alla interrogazione in oggetto si fa presentequanto segue:1. l’INRCA partecipa assieme alle altre

Aziende/Zone della Regione al processodi budget con il quale vengono assegnaterisorse ed obiettivi;

2 l’INRCA in questo percorso è stato invita-to ad allinearsi con l’offerta delle altrestrutture della Zona 7 di Ancona e li diFermo. Il processo di integrazione si staavviando ed i gruppi di lavoro si stannocostituendo al riguardo;

3. per quanto riguarda la funzione di osserva-zione breve geriatrica essa verràregolamentata nell’ambito del documentoin corso di predisposizione sugli aspettiorganizzativi ed amministrativi della fun-zione di osservazione breve nelle struttureospedaliere della Regione Marche;

4. l’istituzione di un pronto soccorso non è almomento prevista perché priva sia dei

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supporti normativi (legge regionale sul-l’emergenza sanitaria) che organizzativi;

5. è nell’ambito dell’integrazione con gli al-tri ospedali di Ancona, a partire dall’Azien-da Ospedaliera Ospedali Riuniti, che potràsvilupparsi una funzione strutturata di sup-porto alle attività di pronto soccorso emedicina di urgenza negli anziani in colla-borazione con le vere e proprie strutturecittadine di pronto soccorso.

PRESIDENTE. Ha la parola il consigliereRocchi.

Lidio ROCCHI. Questo è un problemaimportante di cui stiamo parlando da lungotempo. Se ben ricordo, nel momento in cui èstato trasferito l’Umberto I a Torrette, la Giuntadiscusse sulla possibilità di potenziare il prontosoccorso dell’Umberto I stesso e ci fu ancheuna forte richiesta da parte del sindaco di questacittà. Il fatto che è stato istituito il primo centrodi primo intervento all’ex Umberto I non sod-disfa minimamente le esigenze dei tanti cittadi-ni di Ancona, ma anche di ammalati che vengo-no all’ospedale di Torrette per poter vedere seè possibile avere delle risposte positive.

C’è un disagio forte, lo sappiamo tutti, neabbiamo discusso parecchie volte, però le cosesono rimaste tal quali come qualche tempo fa.

A Torrette, specialmente al pronto soc-corso c’è un’attesa che va dalle 8 alle 12 ore ecredo che questo sia un fatto negativo percoloro che si recano in un importante ospedalecome quello dio Torrette e occorre intervenirein modo che le pause che ci sono — anche seTorrette c’è un personale medico einfermieristico esperto e professionale che moltevolte, con il fatto di questa attesa viene distrattodalle tante richieste che giornalmente arrivano— siano eliminate.

Perché non favorire e non semplificare lecose, mettendo gli ammalati nelle condizioni diavere delle risposte immediate?

Noi abbiamo un pronto soccorso all’Inrca,che molte volte funziona e altre no, che sullacarta ha una Utic e una rianimazione, oltre aduna sicura ed efficiente diagnostica, e non vedo

il motivo per cui non dobbiamo sfruttare lesituazioni che abbiamo.

Non credo che i costi siano talmente altida non poter intervenire per la soddisfazione diqueste richieste che provengono da molti citta-dini. Credo che la Giunta debba prendere inesame queste richieste che sono importanti,perché ne va anche della salute dei cittadini.

Non vorrei che queste richieste, questoprovvedimento, usufruendo dell’Inrca potessevenire ostacolato proprio dai vertici aziendalidi Torrette, perché non credo che Torrette pos-sa perdere una fetta di pazienti, ma credo chepossa invece significare un momento di grandeattenzione verso questi ammalati.

Spero e mi auguro che la Giunta possaprendere in tempi rapidissimi provvedimenti,in modo da poter venire incontro alle tanteesigenze e ai tanti problemi che abbiamo inquesta città.

Interrogazione (Svolgimento): «Situazionedell’ospedale Santa Croce di Fano»D’Anna (27)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno recal’interrogazione n. 27 del consigliere D’Anna.

Per la Giunta risponde l’assessoreMezzolani.

ALMERINO MEZZOLANI.Per quanto riguarda l’interrogazione in

oggetto si riferisce quanto segue.Ovviamente l’ospedale di Fano è struttu-

ra degna d’attenzione e come tale viene consi-derata dalla Regione, come meglio si vedrà piùavanti.

In merito alla mobilità passiva, su untotale di circa 300.000 ricoveri di marchigianinel 2004 quelli avvenuti fuori regione sonostati circa 33.5O0 e quindi poco più del 10%;questi sono stati compensati” da circa 25.000ricoveri in mobilità attiva con un saldo diffe-renziale di circa 8.000 ricoveri, fenomeno checome si. vede ha dimensioni complessivamen-te ridotte La motivazione di questa mobilitàpassiva extraregionale è legata ad un’offertaancora non completata nella regione (come per

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la riabilitazione) e da una forte aggressività daparte delle strutture private di altre Regioni,specie confinanti. Tradizionalmente la provin-cia di Pesaro si confronta con la forte offerta siapubblica che privata della Regione EmiliaRomagna ed in particolare della ASL di Rimini.Peraltro in provincia di Pesaro i dimessi fuoriregione tra il 2000 ed il 2004 sono complessi-vamente diminuiti, pur in presenza di questaforte competizione, passando da quasi 12.000 acirca 11.750.

Fenomeno badantato: l’assistenza è ero-gata dal personale sanitario (infermieri e OSS)dipendente dalla Zona Territoriale e Sono soloqueste figure professionali che erogano assi-stenza sanitaria e ne sono direttamente respon-sabili. La Zona Territoriale ha emanato in data25 gennaio 2005, con determina del direttore dizona n. 74, un regolamento disciplinante lapresenza dell’attività integrativa privata, che èuna scelta della persona ricoverata o dei suoifamiliari per ricevere compagnia e/o sorve-glianza durante il periodo della propria degenza,quindi non sovrapponibile a quella esercitatadal personale assistenziale dipendente dallaZona territoriale.

Mancanza di personale: si riporta la si-tuazione del personale di assistenza al 01.06.05.Per quanto riguarda il personale infermieristicola dotazione organica è di 508 unità. IL perso-nale in servizio a tempo indeterminato è di 499unità, 29 sono le unità di personale in servizioa tempo determinato e il personale in servizio dicooperativa è costituito da 4 persone, per untotale di 532 unità. Ci sono poi le assenze peraspettativa da gravidanza, che ammontano adun totale di 41 unità. Per un totale di presenzeeffettive di 491.

Per quanto riguarda le assunzioni, nel-l’anno 2005 sono stati assunti 16 infermieri atempo indeterminato, di cui 8 sostituzioni percollocamento a riposo e 8 per mobilità regiona-le; 15 infermieri a tempo determinato; 3 infer-mieri rinnovati e l’infermiere da cooperativa.

Per quanto concerne invece il personaleOSS/OTA, la dotazione organica è di 125 uni-tà, il personale in servizio a tempo indetermina-to è di 105 unità, il personale in servizio a tempodeterminato è di 38 unità, per un totale di 143unità. Due sono le assenze per aspettative da

gravidanza, per un totale di presenze effettivedi 141. Per le assunzioni dell’anno 2005 è inpiedi un bando di concorso pubblicato nellaGU che prevede 13 assunzioni.

Tempi d’attesa prestazioni ambulatoria-li: il 2004 ha visto il potenziamento dell’attivitàspecialistica ambulatoriale di I livello (Distret-to) con la riorganizzazione dell’attività specia-listica ambulatoriale, per la quale si é procedutoad accordi interni di libera professione d’azien-da con i propri professionisti e ad accordicontrattuali con il privato allo scopo di garanti-re la presa in carico complessiva del paziente(intesa come modalità dì gestire l’eventualemuitidimensionalità dei problemi cimici) e ri-durre le liste d’attesa. Si fa notare che presso laZT3 vi è stato un incremento del 36% delleprestazioni di specialistica ambulatoriale (anno2003: prestazioni erogate 583.103, anno 2004:797.350).

In relazione ai dati relativi alle atteseoccorre tener conto delle seguenti precisazioni:— visita oncologica: sono state introdotte li-

ste ad accesso differenziato per la primavisita e per la visita successiva alla prima econseguentemente nel 2004 i tempi di atte-sa per ”prima visita” si sono ridotti ad unasettimana circa;

— risonanza magnetica: inizialmente le strut-ture della ZT 3 hanno risposto anche allerichieste dell’utenza di Zone limitrofe. Nelcorso del 2004 l’attesa si e ridotta di circa il50% grazie all’introduzione di un’azionefiltro da parte di un medico radiologo,basata su una valutazione consistente nellaverifica dell’appropriatezza della richiesta(tipologia di esame richiesto rispetto allamotivazione clinica) e nella valutazionedell’urgenza che, ove condivisa, può esse-re considerata immediata, differibile a gior-ni, differibile a settimane;

— ecocolor doppler: dalle ultime rilevazioniemerge una riduzione dei tempi d’attesa a20 giorni, grazie ad un aumento delle pre-stazioni sia in istituzione che in accordicontrattuali con il privato, senza alcunaggravio di spesa per il cittadino.

Le risorse previste per l’attivazione delnuovo padiglione, nell’ambito dei progetti disviluppo del budget 2005 ammontano a 832.000

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euro in parte corrente e a 3.498.800 in contocapitale; la realizzazione del padiglione è statafinanziata a suo tempo con un importo totale -tra risorse ex art. 20 legge 67/88 edautofinanziamento aziendale - di circa 2.169.000euro.

Per adeguare la struttura sono stati ese-guiti i seguenti lavori: eliminazione delleproblematiche riscontrate nella Camera Caldaper estrazione gas di scarico automezzi, sosti-tuzione della cabina ascensore porta salme,sostituzione delle cabine ascensore per trasfor-mazione da montalettighe a montaletti,completamento ed adeguamento normativo ter-zo piano per insonorizzazione delle pareti, la-vori finalizzati al potenziamento della medici-na d’urgenza ed osservazione breve all’internodel Pronto Soccorso, lavori di integrazioneimpianto elettrico, fonia e dati. revisione rive-stimenti paraspigoli ed adeguamento pianocolore al terzo piano (attuale collocazione UOdi Medicina), realizzazione impianto dirilevazione fumi come prescritto dai VV.FF.per l’intera struttura. Allo stato attuale la spesasostenuta per i lavori effettuati è stata di circa265.000 euro, mentre la previsione di spesa pergli altri lavori da eseguire sarà di circa 451.000euro. Restano esclusi i lavori per il nuovoblocco operatorio non ancora quantificati.

L’ultimazione dei lavori necessari all’at-tivazione del nuovo padiglione è prevista comesegue:a. U.O. CHIRURGIA - trasferimento al secon-do piano della nuova ala ospedaliera entrol’estate 2005;b. U.O. UROLOGIA - trasferimento al secon-do piano della nuova ala ospedaliera entrol’estate 2005;c. attivazione della nuova Centrale di Steriliz-zazione (compresa l’installazione di una terzaautoclave);d. U.O OSTETRICIA GINECOLOGIA - tra-sferimento nella nuova ala ospedaliera entrol’anno 2005.

Il trasferimento delle Unità Operative diPediatria (trasferimento provvisorio nei localidella ex Medicina donne) e di Neuropsichiatria(trasferimento provvisorio nei locali dell’exDay Hospital Ortopedico) è previsto entro l’au-tunno 2005.

Relativamente al ripristino dell’ingressodi pronto soccorso da Viale Vittorio Venetosono stati effettuati contatti preliminari conUfficio Viabilità del Comune di Fano per laverifica di fattibilità di un percorso internoall’area ospedaliera. Constatata l’impossibili-tà di procedere con tale soluzione è stato previ-sto nel nuovo P.R.G. attualmente revocato, unabretella di collegamento esclusivamente dedi-cata ai mezzi di soccorso sul confine est del-l’area ospedaliera di proprietà di privati;

Per quanto concerne 1’ampliamento del-la Camera Mortuaria è stato concesso un finan-ziamento regionale pari a 258.228;45 euro(DGRM n. 2833 del 18/12/2000) ed èprevisto un autofinanziamento a carico dellaZona Territoriale.

Con determina n. 263/DG del 22/12/2004dell’ASUR è stata richiesta a questa Regionel’autorizzazione a procedere alla vendita di treproprietà immobiliari per complessivi 1.082.202euro destinati a finanziare la quota diautofinanziamento. E’ in atto da partedell’ASUR la procedura per l’avvio della garadi appalto per l’affidamento del lavori di am-pliamento.

Per quanto riguarda i lavori relativi allanuova ala dell’Ospedale le informazioni sonostate formulate tenendo conto anche di quantocomunicato dal Direttore della ZT 3 dl’ Fanocon nota prot. n. 16908 del 25 giugno u.s.

PRESIDENTE. Ha la parola il consiglie-re D’Anna.

GIANCARLO D’ANNA. Non sono assolu-tamente soddisfatto. Ma poco conta se non èsoddisfatto un consigliere: credo che non sianosoddisfatti assolutamente i cittadini cheusufruiscono dei servizi dell’ospedale SantaCroce di Fano. Lei, assessore, ha elencato unaserie di numeri che però non correggono asso-lutamente le storture che invece vengono veri-ficate quotidianamente dai cittadini. Lei parla-va di tempi di attesa di 8 giorni per una visitaoncologica, dimenticando che ci sono altri ser-vizi per i quali l’attesa va avanti 40, 45 giorni senon un mese. Quindi imputare o focalizzarel’attenzione su un servizio e dimenticare l’al-tro, sicuramente non è corretto e non riesce a

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chiarire e soprattutto a risolvere i vari problemiche ci sono.

Insoddisfazione anche per quanto riguar-da il discorso della mobilità passiva. Lei hacitato l’Emilia Romagna dicendo che sta facen-do una politica aggressiva nel corso degli ulti-mi anni. Credo che con tutto quello che sispende nella sanità in questa regione, di politicaaggressiva dovremmo parlare noi, perché misembra che il bilancio che riguarda la sanità ètalmente importante e imponente, che forsesarebbe l’Emilia Romagna che dovrebbe ram-mentarsi di una nostra aggressività, visti gliinvestimenti che ci sono stati.

Per quanto riguarda le badanti, nessunovuol dire che queste devono sostituire gli infer-mieri, però è evidente che oggi c’è la necessità,da parte soprattutto delle famiglie, che nonhanno possibilità economiche, di avere un sup-porto al lavoro degli infermieri, perché ci sonodei degenti che necessitano di una presenzacontinua e non tutti possono permettersi 50-60euro a notte per tenere qualcuno che sta sempli-cemente vicino. Questo è un problema serio,che va sicuramente affrontato, perché non èumano far sì che ci siano delle persone che poi,magari, durante la notte si trovano ad avere unascolto solo dopo 10-15 minuti che vivono ilproblema. Quindi nessuna sostituzione maun’attenzione particolare a questi casi, soprat-tutto per quanto riguarda coloro che vengonoricoverati.

Circa i tempi di attesa lei ha citato soloquelli che possono essere più giustificabili, manon sono queste le tempistiche. Vorrei ricor-darle, per quanto riguarda il personale, chenella radiologia i tempi sono molto più lunghie il personale è ridotto e non riesce a stare dietrole richieste non solo di prenotazioni ma anchedi informazioni. Stanno facendo dei turni che inalcuni casi non riescono a dare soddisfazione,non possono rispondere al telefono, contempo-raneamente non possono discutere tutte le voltecon i cittadini e con gli utenti che si vedono,magari, diradare nel tempo le visite o comun-que i controlli. Teniamo presente che chi sirivolge a una struttura ospedaliera già vive undisagio. Con tutto quello che accade nel mondotutti sono preoccupati e dire a una persona cheè già preoccupata di tornare dopo due mesi, non

si dà un aiuto bensì credo che si complichiancora di più il problema.

Resta da capire se questi tempi lunghi diattesa sono dovuti ala mole di lavoro o sempli-cemente al fatto che si vuole deviare su struttu-re private, dove si può avere immediatamenteun riscontro, anche dal punto di vista economi-co, quindi si tratta di capire se la cosa è volutao dovuta.

Per quanto riguarda il nuovo padiglionenon ho capito bene se le cifre che lei ha citato,cioè i 265.000 euro sono stati spesi per porrerimedio a quanto è stato fatto male in preceden-za. Feci una verifica personale qualche mese fae mi resi conto che, ad esempio, le porte degliascensori si sono dovute completamente rifareperché non entravano i lettini. Altre cose sonosuccesse. Nella mia interrogazione ho chiestoanche se risponde a verità che la camera opera-toria del nuovo padiglione non può essere uti-lizzata in quanto non è a norma. Su questo nonho avuto una risposta. Quindi la prego di con-fermarmi se questi 265.000 euro perl’adeguamento sono dovuti a errori commessiin precedenza. In quel caso sarà mio obbligorivolgermi alla Corte dei conti per verificare dichi sono le responsabilità, perché non è assolu-tamente pensabile che una cifra del generevenga spesa per mancanze da parte delprogettista o del direttore dei lavori. Vorreiricordare all’assessore che anche il nuovo prontosoccorso ha dei limiti veramente gravi: si trattadi un labirinto all’interno del quale ci si muovecon difficoltà, sia nel caso delle urgenze, sia perquanto riguarda gli stessi utenti.

Per quanto concerne lo spostamento dichirurgia e di urologia, mi auguro che i tempiche lei ha oggi dichiarato vengano rispettaticome anche il discorso di pediatria. Pediatriaoggi è ospitata in una vecchia struttura sicura-mente non adeguata alle necessità e poi, comelei ben sa, si trova staccata dal corpo centraledell’ospedale, con tutti i problemi che ne con-seguono: se una madre ha il figlio con qualsiasiproblema si trova in due strutture completa-mente diverse e non ha nemmeno la possibilitàdi vederlo. Penso che questo sia uno choc nonindifferente per chi ha appena partorito.

Per quanto riguarda il discorso del prontosoccorso mi sembra impossibile che non si

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possa utilizzare la vecchia uscita, anzitutto per-ché gli spazi interni ci sono, ma soprattutto peruna funzionalità. L’attuale nuova uscita insistesu delle vie residenziali che sono strette e perraggiungere il pronto soccorso, sia in entratache anche in uscita ci si trova di fronte a due viestrette, residenziali, con tutto quello che com-porta. L’uscita precedente si immetteva diretta-mente su viale Vittorio Veneto che alla suadestra e alla sua sinistra la strada nazionale,l’arteria principale della città.

Credo che sia opportuno trovare una so-luzione anche a questo.

Per quanto riguarda la camera mortuaria,questo è un problema che esiste da decenni. Peranni c’è stato un dibattito su chi dovesse esserel’ente che doveva occuparsi della cameramortuaria: prima il Comune, poi la Asl, final-mente sembra che questa cosa sia avviata, peròvorremmo sapere, per quanto riguarda la ven-dita di proprietà immobiliare, quali immobiliverranno venduti per poi fare questa struttura.Lei mi parlava di 258.000 euro per quantoriguarda la Regione, vorremmo sapere il totaledell’operazione e soprattutto quali beni verran-no alienati per poi provvedere finalmente allacostruzione di questa struttura indispensabile.

Interrogazione (Svolgimento): “Attività svol-ta e retribuzione ai capi dipartimento»Rocchi (28)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno recal’interrogazione n. 28 del consigliere Rocchi.

Per la Giunta risponde l’assessore Ascoliin luogo dell’assessore Giaccaglia.

UGO ASCOLI. Questa interrogazione ri-guarda l’organizzazione della Regione e laproblematica dell’attività svolta e delle retribu-zioni dei capi dipartimento.

La risposta è relativamente semplice, nelsenso che, su mandato della Giunta, i compe-tenti servizi stanno elaborando una proposta dilegge di modifica dell’attuale legge di organiz-zazione n. 20/2001.

L’intervento modificativo è sostanzial-mente diretto al superamento del modello di-

partimentale e al recupero dell’unitarietà del-l’azione amministrativa della Giunta.

La proposta è già stata presentata alleorganizzazioni sindacali e, in tempi brevi saràadottata dalla Giunta e trasmessa al Consiglioregionale. Dopodiché tutta la questione delleretribuzioni e delle funzioni dei capi diparti-mento si dipanerà in altro modo, perché glistessi dipartimenti non dovrebbero esserci piùin base a questa proposta, quindi si parlerà dialtro e di altri tipi di problematiche in cui si terràgran conto, oltre che di chi dovrà dirigere inuovi servizi, anche della possibilità di pro-muovere e valorizzare al massimo il personaledipendente della Regione alle massime qualifi-che per poterlo avviare ad affrontare con pro-fessionalità e competenza anche capacità dire-zionali.

PRESIDENTE. Ha la parola il consiglie-re Rocchi.

Lidio ROCCHI. Sono soddisfatto dellarisposta, ma vorrei fare una raccomandazione.Non vorrei che qualche capo dipartimento,dopo questa nuova proposta di legge, possaessere riciclato e messo a dirigere altri settori.Il personale che deve essere preso per potervenire incontro anche alle vostre esigenze conla nuova legge, deve essere personale interno,perché abbiamo una forza considerevole dipersonale interno che può sicuramente gestire isettori che questa legge prevede.

Interrogazione (Svolgimento): «Crisi aziendaledello stabilimento di confezioni diMatelica» Mammoli (30)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno recal’interrogazione n. 30 del consigliere Mammoli.Per la Giunta risponde l’assessore Ascoli.

UGO ASCOLI. La questione dellaMatelica Spa ci ha profondamente coinvoltoperché riguarda una delle più valorose, impor-tanti aziende del sistema moda della nostraregione.

In particolare questa vicenda ha avuto

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una storia che si sta probabilmente avvicinandoad un epilogo positivo.

Gli eventi di cui ci siamo occupati eranocominciati già nel dicembre del 2004 quandoalcuni dei maggiori dirigenti del gruppo Armani/Zegna che gestisce questa azienda, avevanocominciato a parlare dello stabilimento, lo con-sideravano uno dei migliori, però poi, pianopiano, già nell’aprile del 2005, nei primi incon-tri fra sindacati, Rsu, rappresentanti associa-zione industriali di Macerata e rappresentantidell’azienda si comincia a pensare come trasfe-rire il reparto taglio da Matelica a SettimoTorinese che è l’altra unità di questa azienda.Questo ha creato agitazione presso le maestran-ze e presso la comunità di Matelica, ci sono stativari incontri, anche con attività di sciopero dal2 maggio al 12 maggio, prima ancora unosciopero il 29 aprile 2005? Il 13 maggio addi-rittura c’è stata l’interruzione dello scioperoperché si aspettavano novità positive.

Il 17 maggio c’è stato un incontro trasindacati e Rsu di Matelica e Settimo a Bolognae si era pensato di poter opporsi a questoridisegno organizzativo di fonte aziendale.

Il 24 maggio, l’incontro presso unioneindustriali di Torino tra: sindacati e rappresen-tanti della confindustria delle province di Tori-no e Macerata; rappresentanti delle Rsu diMatelica e Settimo Torinese ha portato alladefinizione, di fatto di un piano industrialedella Matelica Spa e questo piano industriale,di fatto portava a una riorganizzazione delladivisione dei compiti fra lo stabilimento diMatelica e quello di Settimo Torinese, in parti-colare prevedendo di togliere alla fabbrica diMatelica il taglio e il settore misure industriali,che sono il fiore all’occhiello, le due modalitàqualitativamente più significative dell’aziendadi Matelica.

Inoltre il piano industriale prevedeva unariduzione, sia pure non fortissima, dell’occupa-zione. Prevedeva di ridurre, dal 2005 al 2007, di29 unità l’occupazione a Settimo Torinese e di16 unità l’occupazione a Matelica. Queste duequestioni messe insieme — da un lato la ridu-zione prevista di occupazione, anche se non inmisura drammatica e ancor più lariorganizzazione e lo spostamento del taglio daMatelica a Settimo Torinese, del magazzino e

del reparto su misura hanno creato una notevo-le perplessità, anzi agitazione vera e propria,ovviamente condivisibile. Per di più si eranocominciate a diffondere voci di un ridimensio-namento da prevedersi nel medio periodo, del-l’azienda di Matelica.

Il 28 maggio c’è stato un Consiglio co-munale aperto a Matelica al quale io ho parte-cipato e con me c’erano anche altri consiglieriregionali. Abbiamo discusso a lungo. C’eranoi sindacati, le forze politiche, i rappresentantidei lavoratori e alla fine di questo Consigliocomunale aperto è stato approvato un ordinedel giorno che sostanzialmente impegnava ilGoverno centrale, ma anche le forze politiche,i parlamentari, la Regione, la Provincia, leComunità montane, i sindaci, i sindacati, tuttele altre istituzioni pubbliche ad una mobilita-zione affinché questo progetto non avesse luo-go.

In conseguenza di questo impegno cheabbiamo preso di mobilitarli, abbiamo da unlato preso contatti con la Regione Piemonte percapire cosa stava accadendo esattamente a Set-timo Torinese e ci siamo poi messi in contattoanche con le organizzazioni sindacali, perchéin quella sede, il 28 maggio, era stato detto checi sarebbe stato l’incontro decisivo il 22 giu-gno, proprio per definire effettivamente cosapoteva accadere e quali erano possibilità diaccordo o di disaccordo sul piano diriorganizzazione aziendale.

Questo incontro del 22 è stato anticipatoal giorno 16 giugno, è stato svolto a Maceratapresso la sede della Confindustria, dopodichési è raggiunta un’ipotesi di accordo aziendaleche è stato poi approvato in assemblea deilavoratori venerdì 17 giugno a Matelica e que-sto accordo dovrebbe vedere la firma definitivail giorno 30 di questo mese a Modena.

Che cosa prevede questo accordo? So-stanzialmente tre grandi ordini di questioni.

Per quanto riguarda lo spostamento delreparto taglio viene confermato a Settimo To-rinese, però a Matelica non si lascia il vuoto suquesto ma viene previsto un altro reparto taglioche produrrà meno capi ma che avrà la stessapotenzialità di produzione dei capi di oggi equindi non si toglie dall’azienda di Matelica

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questa potenzialità e anche questa capacitàproduttiva.

Invece quello che va decisamente a spo-starsi è il reparto su misura industriale, cheandrà a Settimo Torinese ma non da subito, dalmarzo 2006. C’è da dire che questo equivale almassimo all’8-9% della produzione, ma era ilfiore all’occhiello di qualità. Su questo, tutta-via, si è arrivati all’idea che andrà spostato amarzo 2006, ma in cambio di questo l’aziendasi è impegnata a non tagliare l’occupazione,anzi ad aumentare nel giro dei prossimi tre anni,di n. 10 le unità di occupazione a Matelica e aconfermare gli investimenti che già erano pre-visti nel piano industriale per il triennio prossi-mo.

Quindi, globalmente la valutazione è sta-ta positiva da parte del sindacato e anche dellemaestranze che hanno approvato e con questoaccordo si riduce il danno per lo stabilimento diMatelica e si hanno ampie garanzie che per iprossimi tre anni l’occupazione non verrà toc-cata, anzi verrà incrementata e che verrannofatti anche congrui investimenti per ammo-dernare la base tecnologica dello stabilimentodi Matelica.

Quindi, in attesa che l’accordo vengafirmato a Modena il giorno 30, possiamo essererelativamente soddisfatti di come si sta conclu-dendo questa vertenza, sia per la città di Matelicache era preoccupata di un ridimensionmentodell’occupazione, sia per le molte donne chelavorano, che temevano di non trovare un altrolavoro, sia per noi, perché sembrerebbe chequesto che è un piccolo gioiello del nostrosistema moda, possa rimanere e continuare aessere un punto di forza del nostro discorsoindustriale marchigiano.

PRESIDENTE. Ha la parola il consiglie-re Mammoli.

KATIA MAMMOLI. Sono soddisfattadella risposta, anche perché è stata ampia, arti-colata e soprattutto ha dimostrato come l’asses-sore e la Regione in genere abbiano approfon-dito il problema e abbiano partecipato alleproblematiche stesse in accordo con l’Ammi-nistrazione comunale di Matelica e in accordoanche con le forze sindacali. Mi fa piacere

avere sentito che c’è questa prospettiva favore-vole: penso ce se andrà avanti in questi terminisicuramente sarà perché è stato raggiunto unbuon accordo. Mi auguro che la Regione con-tinui a tutelare queste prospettive che sono statemesse in campo e che vengano effettivamenterealizzate, anche perché, come dicevo nell’in-terrogazione, non solo sarebbe stata dannosauna diminuzione di personale, soprattutto per-ché trattasi di una zona interna, ma soprattuttotenuto conto che la manodopera è in particolarefemminile e sappiamo che nei periodi di reces-sione è la manodopera femminile la prima avenire danneggiata.

Quindi mi dichiaro soddisfatta della spie-gazione e dell’impegno che la Regione ha giàdimostrato.

Interpellanza (Illustrazione e rinvio): «Nuovaesondazione fiume Potenza 12-13 apri-le 2005 — Località Chiarino diRecanati» Pistarelli (2)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno recal’interpellanza n. 2 del consigliere Pistarelli,che ha la parola per illustrarla.

FABIO PISTARELLI. Nell’anno 20023 inprovincia di Macerata ma anche in altre zonedella nostra regione si sono verificati gravifenomeni esondativi. L’asta fluviale del Poten-za è esondata all’altezza delle località SanFirmano, Chiarino, Ponte Noce, Sambucheto,comuni di Recanati, Montelupone eMontecassiano, addirittura invadendo abita-zioni, terreni. Vi è stata da parte della RegioneMarche la decisioni di elaborare un piano diinterventi, divenuto poi un piano di assettoidrogeologico complessivo, che però all’emer-genza destinava fondi cospicui.

Per le aste fluviali maggiori, Chienti ePotenza, è direttamente la Regione che ha gui-dato e seguito l’opera di intervento straordina-rio.

Nei primi giorni di aprile 2005, propriouna delle zone che erano state colpite nel 2002da questa grave esondazione, la zona di Chiarinodi Recanati, sia stata interessata nuovamente da

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un fenomeno esondativo importante, grave epreoccupante.

Vorremmo sapere, con l’interpellanza cheabbiamo proposto, quali lavori sono stati rea-lizzati, soprattutto relativamente a quelle loca-lità, quali sono stati i tratti interessati dagliinterventi di manutenzione straordinaria e so-prattutto come mai, quello che è accaduto dinuovo nei giorni 11, 12 e 13 aprile 2005 debbapreoccupare, perché malgrado questo tipo diinterventi, malgrado cospicue risorse destinatealla straordinaria manutenzione del fiume Po-tenza, quella frazione è stata interessata nuo-vamente da un fenomeno esondativo importan-te, grave, che ha creato danni alle colture agri-cole e preoccupazione alle abitazioni che sonovicine all’asta del fiume Potenza.

Questo è lo scopo dell’interpellanza: farechiarezza sullo stato attuale dei lavori di manu-tenzione straordinaria sul fiume Potenza e ingenerale sullo stato di attuazione del piano diassetto idrogeologico che la Regione ha predi-sposto dotandolo di cospicui finanziamenti. E’una domanda non retorica ma di chiarezza esoprattutto di efficacia degli interventi che sonostati predisposti già da tempo, proprio dopoquei fatti del 2002 che videro coinvolte anche lepopolazioni delle frazioni interessate, proprioperché subirono danni di natura molto grave,perché mezzo metro di acqua dentro le abita-zioni, dentro le strutture produttive, non solonei terreni agricoli e coltivati è un aspetto dellaproblematica che rende la stessa molto grave edi grande emergenza.

Malgrado i lavori che la Giunta ha ap-prontato il fenomeno, seppure in parte e graziea Dio in maniera limitata rispetto al 2002, si èperò riproposto.

Vorremmo conoscere lo stato della situa-zione attuale relativamente agli interventi, rela-tivamente alle località interessate da quegliinterventi e vorremmo sapere quali sono statele cause di questo nuovo episodio e di questaproblematica grave ed importante diesondazione del fiume Potenza.

PRESIDENTE. Ha la parola, per la ri-sposta, l’assessore Pistelli.

LOREDANA PISTELLI. Alla interpellanza

credo vada abbinata anche la mozione che èstata oggi presentata.

Per quanto riguarda lo stato attuale delponte su Villa Potenza.

FABIO PISTARELLI. Assessore, questa èl’interpellanza precedente.

LOREDANA PISTELLI. Allora è l’assesso-re Cabras che deve rispondere.

PRESIDENTE. L’assessore Cabras si èrecato a Loreto e non ha lasciato la risposta. C’èstato un malinteso.

FABIO PISTARELLI. L’altra volta nonsono stato reso edotto del fatto che era statorichiesto da parte dell’assessore il rinvio dellariposta, questa volta addirittura illustro la miainterpellanza e non c’è nemmeno l’assessoreche mi risponde: non riesco a capire come silavora in quest’aula.

PRESIDENTE. Glielo dico io come silavora. E’ venuto da me l’assessore e mi hadetto “devo per forza andare a Loreto”. Gli hodetto “mettiti d’accordo con l’assessore Pistellie fai leggere la risposta a lei”. Credevo che cifosse stato questo accordo, ma non è accaduto,quindi sono stato tratto in errore anch’io perchéabbiamo perso dieci minuti con la sua esposi-zione che è diventata del tutto inutile, per cui ladobbiamo per forza portare il prossimo Consi-glio. Ma è stato un malinteso fra me e l’asses-sore Carrabs.

FABIO PISTARELLI. E’ la seconda volta.Sarà perché la Giunta è nuova, non ha ancoraallenato i muscoli, però noi vorremmo esseremessi nelle condizioni di lavorare in manierarispettosa delle funzioni.

Interpellanza (Svolgimento): «Chiusura delponte di Villa Potenza di Macerata»Pistarelli (3)

Interrogazione (Svolgimento): «Chiusura pon-te sulla statale 77 Val di Chienti» Lippie Capponi (43)

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Mozione (Discussione generale): «Richiestadello stato di emergenza per il ponte diVilla Potenza» Giannini e Comi (16)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno recal’interpellanza n. 3, abbinata all’interrogazionen. 43 dei consiglieri Lippi e Capponi e allamozione n. 16 dei consiglieri Giannini e Comi.

Ha la parola il consigliere Pistarelli perillustrare l’interpellanza.

FABIO PISTARELLI. Questa questionemi ero permesso dire l’altra volta all’aula esse-re di straordinaria urgenza. E’ la chiusura, coneffetto immediato, che il giorno 7 giugno 2005è stata disposta dalle autorità preposte (Provin-cia e Comune di Macerata del ponte di VillaPotenza. Il ponte di Villa Potenza per coloroche non conoscono i luoghi, è l’unica strada diaccesso, ex statale, verso il capoluogomaceratese, dell’intera vallata del Potenza, per-ché l’altra strada di accesso dovrebbe esserepercorsa dalla località Passo di Treia, moltichilometri più a ovest rispetto al passaggio diVilla Potenza. Tutto il traffico da Cingoli,Montecassiano, Appignano, Porto Recanati,Potenza Picena, tutto il traffico della stradaRegina deve per forza di cose attraversare ilfiume Potenza all’altezza della frazione VillaPotenza. La chiusura di questo ponte ha blocca-to completamente un traffico che era stimato in24.000 veicoli/giorno. Pensate cosa sta acca-dendo in provincia di macerata: tutto questotraffico si sta dirigendo o verso Passo di Treia,facendo un giro molto largo, ampio,circumnavigando Macerata, le colline macera-tesi e riuscendo poi a raggiungere il capoluogoda quella direzione, cioè Passo di Treia, oppurecercando addirittura di avere percorsi alternati-vi. Uno di questi è all’altezza di Sambuchetoma è un budello di strada, tant’è che sono giàaccaduti vari sinistri stradali, con grande preoc-cupazione per chi percorre la strada, perchésoprattutto la prima parte e l’ultima, quella delquartiere Pace di Macerata sono strade nellequali passa un’auto e mezza, neppure due. Se siincrociano due auto devono stare molto attente,perché si sfiorano. Pensate che cosa sta acca-dendo in provincia di Macerata.

Ecco perché ho chiesto di discutere subi-

to della questione, per sapere qual è stata lacomunicazione degli enti provinciale e comu-nale alla Regione Marche per quanto concernela possibilità di impostare il lavoro di ricostru-zione del ponte, di recupero della struttura nellamaniera più rapida ed efficace possibile, qualisono state le comunicazioni, quali interventisono stati concertati con Provincia e Comune ose solo la Provincia e il Comune si stannooccupando della questione con fondi propri,ma penso di no, perché da notizie stampa abbia-mo appreso che c’è una parte dei fondi ex Anasche potrebbe essere destinata a questo tipo direcupero e comunque quali interventi la Regio-ne ha in animo di compiere, perché questastruttura ha valenza sovraterritoriale, non èsolo un fatto comunale o provinciale.

Le vicende vengono da lontano, perchéormai tre anni fa l’Anas, che era titolare dellamanutenzione di quel ponte, trasferì questomanufatto insieme alle sedi stradali, alle Pro-vince. Quindi, già da tre anni è competente laProvincia di Macerata e prima era competenzaAnas.

La Provincia da due anni a questa parte— perché la cartellina era già piena disegnalazioni della necessità di interventi —aveva effettuato monitoraggi e interventi par-ziali sulla struttura. Questi due anni hannoprodotto però un costo per quanto riguarda lecasse provinciali, perché sono stati spesi deisoldi — si parla di almeno un paio di miliardi divecchie lire — ma con il risultato della chiusu-ra del ponte.

L’incredibile situazione si è venuta acreare proprio per questo: perché due anni dimonitoraggi e di studi, interventi che da ultimosono stati fatti hanno prodotto la chiusura delponte perché vi è la situazione di possibile,immediato crollo della struttura. La domandasu che cosa si dovrà fare per il futuro mi sembrasia fondata, perché se i due anni di monitoraggionon sono trascorsi invano, se quegli interventi,seppur parziali, hanno comunque non evitato lapossibilità concreta di un immediato e immi-nente crollo della struttura, qualcosa dovrà es-sere pur fatto a livello di riflessione progettuale,tecnica e di conseguente decisione amministra-tivo-politica. Chiarezza sul passato e chiarezzasul futuro, tanto per sintetizzare con una frase,

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soprattutto per quanto riguarda i tempi, le risor-se finanziarie, le progettualità che sono in esse-re o debbono essere poste in essere. Siamo inquesta incredibile situazione malgrado due annidi monitoraggio. Non è che no sapesse nessunodella situazione del ponte di Villa Potenza. Ecomunque sono stati effettuati interventi cospi-cui dai tecnici che vi hanno lavorato e dall’Am-ministrazione provinciale.

Adesso c’è un guado provvisorio che èstato costruito in tempi abbastanza veloci, vistala situazione di emergenza, perché dall’altroieri c’è stata l’apertura di questo guado provvi-sorio, ma la situazione di emergenza permane,perché il guardo provvisorio è percorribile a 20chilometri l’ora dai soli residenti forniti dibollino arancione. Pensate che pazzesca situa-zione si sta creando, con i vigili urbani chedebbono impedire l’accesso a coloro che ve-dendo il guado possono tirare un sospiro disollievo perché “si passa”: in realtà devonoripercorrere strade alternative e fare lunghi giriperché magari non sono residenti.

Le proteste sono enormi, soprattutto peri pendolari che, pur non essendo residenti nellafrazione di Villa Potenza, percorrono quellastrada necessariamente, i residenti possono ti-rare un sospiro di sollievo per loro, ma leattività commerciali, le attività produttive an-che degli stessi residenti stanno continuando asoffrire della situazione, perché passare da24.000 veicoli/giorno a zero, pensate cosa com-porta a tutte queste attività a livello di indotto,di possibilità di fare sì che l’attività produttiva,economica, commerciale, possa continuare avivere tempi normali.

Ecco il quadro della situazione. Mi pareun quadro di estrema gravità ed emergenza cheha bisogno di una risposta altrettanto urgente esostanziale sui punti che sono stati indicatinell’interpellanza.

PRESIDENTE. Se siete d’accordo dareila parola all’assessore che risponde all’inter-pellanza e all’interrogazione, poi farei illustra-re la mozione e aprirei la discussione nellaquale reinterviene, ovviamente, anche l’inter-pellante.

Ha quindi la parola l’assessore Pistelliper rispondere all’interpellanza n. 3 e all’inter-

rogazione n. 43. Poi il consigliere Sara Gianniniillustrerà la mozione.

LOREDANA PISTELLI. Il ponte di VillaPotenza è oggetto di una campagna di indaginigià dal 2003, conseguenti ad un rilievo di tipovisivo dal quale risultava un esteso quadrofessurativo concentrato soprattutto in corri-spondenza di una pila.

Una prima campagna di indagini sullefondazioni ha permesso di redigere un progettodi consolidamento delle stesse ed eseguire irelativi lavori, ultimati nel mese di maggio.Una seconda campagna di indagini sugli archi,avviata nel frattempo, avrebbe permesso diredigere il progetto di consolidamento deglistessi. Nel frattempo le fessure più marcatevenivano costantemente monitorate non regi-strando incrementi.

Al termine di questa seconda campagnadi indagini, si sono riscontrati, con delle prove(martinetti piatti) eseguite in situ, elevati valoridello stato tensionale che, dopo una analisi delProf. Menditto, hanno costretto la chiusura delponte.

A questo punto è stato coinvolto anche ilservizio protezione civile della Regione, so-prattutto per gli aspetti riguardanti la protezio-ne civile e la sicurezza, e di conseguenza; giàalla prima riunione del Comitato provinciale diprotezione civile ha partecipato il geom.Feliziani (che rappresenta il servizio in dettoComitato).

Fin da subito si è potuto appurare che lemaggiori criticità derivavano dal fatto che nellanotte di sabato 11 giugno si sarebbe dovutotenere il tradizionale pellegrinaggio Macerata-Loreto e dalla necessità di fornire adeguataassistenza ed informazione ai veicoli in transi-to.

Per garantire il regolare svolgimento delpellegrinaggio, su un percorso alternativo cheera necessario rendere il più sicuro possibile, ilservizio, dopo aver effettuato un sopralluogo,ha fornito un adeguato numero di torri faro.

E’ stata garantita tutta l’assistenza tecni-co-amministrativa possibile per l’impiego delvolontariato di protezione civile che ha operato- ed opera tuttora - sia in occasione dello svol-gimento del pellegrinaggio, sia a supporto dei

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presidi predisposti dalla polizia provinciale sullaviabilità interessata dalla chiusura del ponte.

A questo punto è stato interessato anchel’assessorato ai trasporti che ha ricevuto copiadell’Ordinanza n. 33 del 7.06.05, di chiusura altraffico del ponte di Villa Potenza sulla SP 77VaI di Chienti, dalla Prefettura di Macerata indata 20 e 21.06.05, in relazione all’attivitàsvolta dal Servizio Trasporti e lnfrastrufture incollaborazione con le Prefetture, per le autoriz-zazioni delle competizioni sportive su strada.

Ovviamente tale comunicazione dà con-to del parere dei consulenti incaricati alle veri-fiche statiche e sismiche, a salvaguardia dellapubblica incolumità. Nel quadro della medesi-ma competenza, la Provincia di Macerata ave-va comunicato, in data 15.06.05, al Servizio e aiComuni interessati che tale chiusura implicavaun sovraccarico veicolare sulle strade provin-ciali ove era stato dirottato il traffico, invitandoa valutare l’opportunità di sospendere o rivede-re le competizioni sportive su dette strade.

Nel frattempo la Provincia di Macerataha predisposto un piano di percorsi viabilialternativi con l’installazione della opportunasegnaletica e vigilanza. Per il transito pedonaledei residenti è stato immediatamente realizzatoun guado. E’ stata avviata la progettazione edesecuzione di un guado destinato al trafficoveicolare il quale è stato reso agibile il giorno26/06/2005. Entrambi i guadi, veicolare e pe-donale, sono costantemente presidiati per esse-re immediatamente chiusi in caso di aumento diportata del fiume. E’ in corso la progettazionedell’intervento di consolidamento degli archidel ponte, che sarà completata entro pochigiorni mentre sono state predisposte diversesoluzioni per un’eventuale realizzazione di unponte provvisorio.

A tal fine, la Giunta, rispetto alla riparti-zione dell’Anas del 2004 ha ieri deciso, perquanto riguarda la provincia di Macerata didestinare 2.775.000 euro proprio per interventida realizzare sui ponti, di cui 1.500.000 eurodestinati al ponte di Villa Potenza, quindi unintervento mirato proprio per l’emergenza checi è stata sottoposta dalla Provincia di Macera-ta.

Nel frattempo, in data 20 giugno, il Pre-sidente della Giunta regionale ha richiesto al

presidente del Consiglio dei ministri la dichia-razione di stato di emergenza in base alla legge225.

Sulla base di questo la Provincia di Ma-cerata continuerà a tenere informatadettagliatamente la Regione delle determina-zioni cui perverrà circa l’intervento in questio-ne, per consentire le valutazioni tecniche delcaso.

PRESIDENTE. Ha la parola il consiglie-re Giannini per illustrare la mozione n. 16.

Sara GIANNINI. Ringrazio il Consiglioper avere consentito l’iscrizione della mozionepresentata dalla sottoscritta insieme al consi-gliere Comi.

Perché abbiamo deciso di presentare lamozione? Perché su questa questione del pontedi Villa Potenza interrotto, credo che oltre alleinterpellanze dei consiglieri di minoranza ci siastata una discussione che vale la pena di ripor-tare nel Consiglio regionale, anche perché,come riferiva l’assessore Pistelli, c’è stato uncoinvolgimento della protezione civile e dellaGiunta regionale su questa questione.

La descrizione degli avvenimenti che sisono verificati in questi giorni, credo valga lapena integrarla rispetto a quello che ho sentitonegli interventi precedenti, perché il 7 giugno,dopo che per due anni c’è stata una verificacontinua da parte della Provincia di Maceratacon vari incarichi, indagini sul ponte, quindicon la consapevolezza che c’erano dei proble-mi da approfondire e da risolvere, la stessaProvincia di Macerata è stata interessata da unfax inviato dall’ing. Menditto, che è consulentedella stessa Provincia, per segnalare l’aggrava-mento delle condizioni di stabilità del ponte,che non consentiva più il passaggio su di essodi veicoli e persone.

E’ del tutto evidente che era impossibile— e ritengo che bene abbiano fatto la Provinciae il Comune di Macerata, in accordo, a decidereciò — continuare a utilizzare il ponte, proprioper l’utilizzo forte che se ne faceva: 24.000veicoli che transitavano il pellegrinaggio perLoreto che avrebbe fatto passare su questoponte 60.000 persone la settimana successiva.E’ evidente che non c’è la possibilità di capire

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quando un ponte crolla, perché se qualcuno haseguito in questi giorni le cronache nazionali sache è crollato un ponte improvvisamente, èmorta una persona. Un anno fa ho avuto mododi vedere alcune recensioni giornalistiche: inPortogallo è crollato improvvisamente un pon-te che dal punto di vista fotografico era identicoa quello di Villa Potenza, con la morte di 70persone.

Non si poteva fare altro che chiudere ilponte e credo che quello che riferiva anche ilconsigliere Pistarelli, che dal 7 giugno ad oggiè stata realizzata la passerella pedonale, unguado veicolare che oggi apre a tutti i veicoli —come riportavano le cronache giornalistichequesta mattina, ché ieri c’è stata una verifica deltraffico veicolare — perché regge e il trafficoleggero verrà consentito a tutti.

Quello che riteniamo debba essere ap-profondito, è innanzitutto la necessità dellarichiesta, da parte della Giunta — e sono con-tenta che l’assessore Pistelli abbia detto che ciòè già avvenuto — della dichiarazione dellostato di emergenza. Noi chiediamo che vengaindividuato, nella successiva ordinanza, qualecommissario delegato il presidente della Pro-vincia, perché quella è la naturale conseguenzadella gestione dell’emergenza, io dico positiva,che c’è stata fino adesso. Naturalmente, nonritenendo secondari i disagi che pure i cittadinie le attività commerciali hanno avuto in questiperiodi. Ma ritengo che rispetto all’incolumitàdi tutti coloro che su quel ponte transitano eanche a garanzia degli abitanti di quella frazio-ne e di quelle zone, la chiusura non potevaessere assolutamente impedita.

La mozione chiede anche di aprire unconfronto serrato con l’Anas, perché l’Anas hatrasferito questi beni due anni fa alla Provinciadi Macerata ma anche ad altre Province inquesta regione e se questi beni da due anni sonosotto osservazione, evidentemente anche l’Anassapeva di trasferire beni che dovevano essereristrutturati o quanto meno potevano presenta-re delle pericolosità. Credo che su questo unconfronto serio su come l’Anas intende com-partecipare a questa situazione che ci ha lascia-to in eredità in provincia di Macerata, vadafatto, tanto che questo non è i primo ponte cheviene interrotto. Questo ha avuto una grande

risonanza per il collegamento che costituiscetra le valli, in realtà ce n’è un altro, anch’essotrasferito dall’Anas, che è inagibile da due anni,quello della Valnerina che forse fa meno noti-zia, comunque è un’opera nella quale la Provin-cia di Macerata dovrà investire ulteriori fondi.

Credo che i rappresentanti delle istituzio-ni debbano avere attenzione rispetto all’emer-genza che c’è, poi se ci sono delle responsabilitàci saranno modi e tempi per verificarle, mautilizzare l’emergenza per sferrare attacchi poli-tici a chi — il Presidente della Provincia —l’emergenza la sta gestendo giorno e notte congrande impegno personale, della burocrazia am-ministrativa della Provincia e del Comune, conuna grande competenza, mi sembra ingeneroso.

Diamo un segnale anche rispetto alleistituzioni. So che sono stati celebrati Consiglicomunali di Macerata e provinciali, che sonostate fornite le documentazioni necessarie perapprofondire, ma c’è anche una fase di gestioneche attiene all’organismo deputato a questo,che è la Giunta e non possiamo confondere esovrapporre i livelli. Oltretutto mi pare ancheche lo stia facendo bene, perché da sabatoscorso i veicoli cominciano a transitare, tranneil traffico pesante che non può essere garantito.Io e Comi abbiamo fatto un sopralluogo dome-nica mattina e ci siamo resi conti del lavoro cheè stato fatto in pochissimo tempo, dandone attoalla Provincia di Macerata nel senso comples-sivo.

Credo che ci sia, oltre al disagio, anche laconsapevolezza dei cittadini che c’è un proble-ma che deve essere risolto e che si sta facendodi tutto per risolverlo. Dato che c’è questaconsapevolezza, utilizzare questi disagi mi sem-bra non molto generoso.

PRESIDENTE. E’ aperta la discussione.Ha la parola il consigliere Capponi.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE

DAVID FAVIA

FRANCO CAPPONI. Intervengo soprat-tutto per rafforzare quanto detto dal consiglierePistarelli. Noi abbiamo analizzato questa situa-zione da diversi punti di vista. IN primo luogoriteniamo che debbano essere visionate, da un

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punto di vista politico, le responsabilità e nullaquaestio con la gestione dell’emergenza che èa parte e che compete, ad oggi, alla Provincia diMacerata, fino a quando non decideremo sequesto debba competere ad altri. Ritengo cheuna responsabilità politico-amministrativa inquesta situazione ci sia, o per responsabilitàdiretta o per insufficienza di analisi dei trasfe-rimenti da parte dell’Anas, prima alla Regionee poi alla Provincia di Macerata. Ho fatto unapiccola ricostruzione degli atti che hanno pre-ceduto questo aspetto, dal momento del trasfe-rimento delle funzioni con il D. Lgs. 112 fattodal Governo D’Alema e poi giù giù, fino allaindividuazione dei tratti di strada da cedere alleProvince, nonché della penalizzazione nel ri-parto da parte della Provincia di Macerata, a cuil’allora presidente Pigliapoco si era allora op-posto, cioè un trattamento non di favore per laProvincia che aveva ereditato il 40% dellaviabilità ex Anas e aveva ricevuto solamente il30% di risorse per la sua gestione. Certamentequeste responsabilità vanno addebitate, chiara-mente, ad alcune componenti che gestivano inquel momento tutti questi aspetti: la Regionemarche, a guida centro-sinistra, la Provincia diMacerata che in un primo momento sembravaavere uno scatto di orgoglio ma che poi harinunciato e le conseguenze che abbiamo subi-to, probabilmente derivano da questa assenzadi attenzione.

Già nel 2002 la Regione, nello stato diricognizione poi riportato nella delibera 495,individuava il ponte di Villa Potenza come unodegli aspetti critici della viabilità della SS 77.Ritengo che questa criticità espressa due anni emezzo prima, doveva mettere in guardia l’Am-ministrazione provinciale di Macerata sull’in-tervento che è andata a realizzare — un milionedi euro spesi per mettere in sicurezza il ponte —intervento che ha invece portato al tracollodella sua utilizzabilità.

Riteniamo che ci sia quindi un aspettopolitico in cui vanno individuate le responsabi-lità, perché il danno creato alla comunità pro-vinciale è enorme. Tra l’altro mi spiace nonvedere nella mozione dei consiglieri Giannini eComi, alcuna attenzione per i disagi economici,sociali e produttivi che questa emergenza hacausato al tessuto insediato nella zona. Sono

enormi i danni causati alle attività commercia-li, artigianali e industriali ubicate nei dintornidell’alveo del fiume, cioè nella zona di influen-za di questa viabilità, quindi ritengo che questasia stata una grave omissione, per cui nonpossiamo aderire tout-court alla richiesta avan-zata.

Ritengo che poi ci sia stata una gestionetroppo verticistica dell’emergenza. Ricordo allaGiannini che per ottenere il Consiglio provin-ciale aperto abbiamo dovuto fare i salti mortalie le forze di opposizione in Provincia nonhanno avuto a disposizione tutte le informazio-ni necessarie e per averle si sono dovute attiva-re per chiedere un Consiglio provinciale straor-dinario. Cosa che tra l’altro, in un primo mo-mento era stata addirittura negata. Alla facciadella trasparenza e della collaborazione cheoggi chiedete per far aprire una procedura diemergenza o addirittura, secondo me impro-priamente, di calamità naturale.

La terza questione riguarda quando ecome risolveremo il problema e come e quandoverranno coinvolte e Amministrazioni interes-sate allo sviluppo successivo della viabilità inquesta zona. Non vorrei pensare che l’Ammini-strazione provinciale, con atti d’imperio, vadaa sostituirsi totalmente anche agli aspetti dicollaborazione e di coordinamento della pro-grammazione che spetta anche agli altri entiterritoriali (Comune, Regione, Provincia e quan-t’altro).

Questa discussione è sicuramente tardivarispetto all’emergenza che avevamo nel mo-mento in cui abbiamo presentato questa inter-rogazione. Riteniamo anche che sia stato lesoun diritto, da parte della Giunta, nel non rispon-dere immediatamente, nel non mettere in chia-ro, soprattutto, le sue intenzioni, sapendo che,tra l’altro, le risorse che sono state predisposteanche per questa situazione di emergenza, sonopoi sottratte al fondo relativo alla manutenzio-ne ordinaria della viabilità di tutta la regione.

Siamo a disposizione, eventualmente, pertrattare la mozione presentata, con le modificheche ci apprestiamo a presentare. Qualora ciònon fosse possibile, il nostro voto sarà contra-rio.

PRESIDENTE. Ha la parola il consiglie-

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re Pistarelli che interviene, oltre che sull’inter-pellanza per dichiararsi soddisfatto o menodella risposta, anche sulla mozione.

FABIO PISTARELLI. Sull’interpellanzaritengo le risposte dell’assessore solo in partesoddisfacenti, perché hanno ripercorso lacronistoria di questi ultimi avvenimenti e diquesti ultimi fatti. L’intervento di 1.500.000euro che sono stati riconosciuti alla Provinciadi Macerata sui 2.700.000 complessivi, non sose è un intervento satisfattivo, perché non pen-so che sia sufficiente un importo del genere, senon nella fase dell’immediata emergenza. Laricostruzione del ponte, la messa in sicurezza diquella struttura in via definitiva penso abbiabisogno di più cospicue risorse. Sarà la Provin-cia di Macerata a coordinare la questione dinatura tecnico-progettuale, però si parla per lomeno di un anno e mezzo, che forse diventeràaddirittura un periodo ancora più lungo, perrecuperare i ponte alla sua funzionalità. Ancoranon sono stati individuati neppure i progettirelativi ad un ponte alternativo e vicino a quelloche già c’è e non sappiamo perciò, tra l’una el’altra delle opere che devono essere compiute— il ponte alternativo e il recupero del ponte —quale possa essere l’importo complessivo.

Ora entriamo anche nel merito della mo-zione sotto questo profilo, cara collega Giannini.Qui si chiede lo stato di emergenza e, consuccessiva ordinanza, lo stanziamento di som-me necessarie a sostenere i finanziamenti. Ve-rifichiamo sotto un profilo normativo, ma nonmi pare che lo stato di emergenza sia in gradoanche di attivare finanziamenti, perché mi paresia solo lo stato di calamità in grado di attivare,da parte dello Stato, dei finanziamenti di naturastraordinaria. Vedo fra il pubblico anche valen-ti funzionari dei lavori pubblici, sotto questoprofilo e mi pare che funzioni così: lo stato diemergenza non garantisce flussi di finanzia-mento di natura straordinaria, perciò non si sacome si sia conseguenti nel dire “stato di emer-genza” e “con successiva ordinanza”, come sefosse automatico lo stanziamento di sommenecessarie al finanziamento.

Non mi pare, poi, che la nomina di uncommissario delegato possa ricadere sul presi-dente della Provincia che è proprietario del-

l’immobile, ma il commissario straordinario,per un’opera che dovrebbe venire da fondistatali, non mi pare possa essere il presidentedella Provincia: il livello deve essere almenoquello regionale, perché forse la Regione Mar-che potrebbe avere nelle sue possibilità l’inse-rimento di questa opera, il recupero della stessatra gli interventi per quanto riguarda i lavoripubblici e le manutenzioni straordinarie.

Circa la mozione ci sono quindi dei fortidubbi di impostazione rispetto alle richieste.Poi siamo tutti d’accordo a farci interpreti dellepreoccupazioni, ma le preoccupazioni mi pareche forse qualche tempo fa dovevano essereesternate, perché se si tratta di due anni dimonitoraggi — non sono due mesi o due setti-mane — se si tratta di interventi anche di naturacospicua che si sono già svolti nella struttura ese la risultanza è stata quella della chiusura perl’imminenza del crollo, le preoccupazioni, for-se, dovranno esserci prima.

Mi si dice che “è stata l’Anas a dare unasuola alla Provincia”. Ma quando si trasferisceun bene si fa anche una stima, una perizia ocomunque una verifica dello stesso, perché giàda quel momento si potrebbe attivare un per-corso, una strada, una indicazione forte. LaProvincia potrebbe dire “assumo su di me que-sto bene, ma se questo bene ha una vetustà taleper cui ci sono delle preoccupazioni dovròintervenire da qui a poco, quindi facciamoanche una progettualità di natura straordinaria,urgente, per affrontare queste situazioni che mivengono lasciate in eredità”. Eredità con bene-ficio di inventario, si direbbe in termini tecnici.Voglio vedere che cosa eredità, perché se è tuttapassività, poi qualcuno mi deve dire comerecupero quella passività. Siamo enti pubblicientrambi, non c’è una contrattualistica privataper cui ognuno fa come crede, a seconda delvantaggio per l’una o per l’altra parte. Il vantag-gio e lo svantaggio dovrebbero qui essere sem-pre compensati, essendo enti pubblici o co-munque di finalità pubblica come l’Anas.

Faccio una proposta ai colleghi che han-no sottoscritto i documento collegati alla di-scussione: facciamo un documento più miratosu queste parti e facciamolo il più possibilevasto e unitario, perché su queste questioni nonpenso che sia un discorso di maggioranza o di

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minoranza ma ritengo che si debba andare tuttiquanti assieme. Però verifichiamo queste que-stioni, perché non è che lanciando la palla unpo’ più avanti si risolvano i problemi, perché daqualche parte — dallo Stato, dalla Regione,dalle stesse Provincia e Comune, interessatifino ad oggi a queste questioni — ci deve esserequalcuno che sottoscrive, firma accordi e rela-tivi finanziamenti, progetti e relative sommeche sostengono i progetti stessi. Quindi nonpossiamo giocare a rimpiattino su queste que-stioni, dobbiamo risolvere il problema più ra-pidamente possibile, perché anche i toni usatinei mass-media — ”è stato riaperto il ponte diVilla Potenza” — hanno creato più riflessi ne-gativi che positivi, perché la gente ha capto cheera stato effettivamente riaperto il ponte, tutti sisono riportati verso quei tragitti classici e tradi-zionali e sono dovuti ritornare indietro, nellamaggior parte dei casi, perché non residenti.Diciamo allora chiaramente che è stato riapertoun guado per le auto, riservato solamente airesidenti della frazione, cosa che sta creando,comunque, gli stessi problemi di emergenza diprima, alleviando solo la popolazione, che è lapiù colpita, quella della frazione che addiritturanon poteva andare a fare la spesa dal pizzica-gnolo di fiducia perché viveva al di là del ponte,doveva passare attraverso Sambucheto e torna-re giù per la “corta” di Villa Potenza, facendoun percorso di 20 chilometri per fare 500 metri.Loro sono i più colpiti, però non si sono risoltii problemi. Quindi le comunicazioni che ven-gono date dall’ente Provincia, dall’ente Regio-ne, dall’ente Comune devono essere il più pos-sibile corrette, asciutte, chiare, essenziali, an-dando al dunque e non a dire “quanto siamostati bravi perché abbiamo fatto in un mese...”che cosa? Quello che doveva essere fatto, cheera nella responsabilità dell’ente fare.

PRESIDENTE. Ha la parola il consiglie-re Comi.

FRANCESCO COMI. Il dibattito si può svi-luppare in due direzioni: quella della discussio-ne sulle responsabilità e quella, alternativa,della direzione del ruolo che oggi, insieme,dobbiamo svolgere.

Credo che questa sia l’occasione per di-

scutere insieme, con il giusto grado di tensionepolitica, del ruolo che possiamo svolgere, con-siglieri regionali soprattutto del maceratese,per dare adeguata risposta al problema che oggiabbiamo di fronte.

Parlare di responsabilità è difficile, per-ché se qualcuno sapeva — e oggi dice chesapeva — prevedeva, immaginava, ipotizzavarischi, responsabilità e quindi negligenze, avreb-be dovuto lamentarlo prima. Se l’Anas, che daquel che so, ha operato nel 2002 il trasferimentodi alcuni immobili che sono stati consumatidall’usura del tempo, sapendo che erano immo-bili pericolanti, allora l’Anas, il Ministero deilavori pubblici ci hanno premeditatamente fro-dato.

Io non credo questo. Credo che invecequando è stato lamentato il pericolo era ilmomento in cui si poteva consapevolmenteconoscerlo, altrimenti dovremmo denunciarel’Anas per ciò che ha fatto, soprattutto per ilconcetto di sussidiarietà che interpreta questoGoverno, ovvero trasferire responsabilità e nonrisorse.

La Provincia, non appena ha conosciutoil pericolo ha fatto ciò che doveva fare: si èassunta immediatamente la responsabilità dichiudere quel passaggio e adottare tutte le solu-zioni che era possibile adottare. Non le voglioripetere: la passerella pedonale, il guado per ilpassaggio veicolare che sarà aperto a tutto iltransito ,a breve, come soluzioni straordinarieper un problema straordinario. Ha già immagi-nato e sta discutendo di progetti per il futuro checi consentano di superare l’inverno e di dareuna prospettiva certa e stabile a quel transito ea quel luogo. Ha dato una risposta immediataanche al problema del disagio economico chequelle attività hanno incontrato, integrando ifondi per le attività che si svolgono in queiluoghi.

La Regione allora investì circa 11 milionidi euro per la viabilità di quella zona del Poten-za; allora quelle risorse erano sufficienti eprevedibili per i disagi che si potevano imma-ginare. Se qualcuno li immaginava prima, avreb-be dovuto lamentarlo: nessun sindaco di quellazona l’ha fatto. Oggi abbiamo, giustamente,chiesto lo stato di emergenza e fa piacere che ilPresidente lo abbia tempestivamente rivolto al

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Governo, e abbiamo ottenuto anche un ricono-scimento economico minimo per far fronte aqueste emergenze. Parlare di responsabilità,secondo me è fuori luogo, soprattutto per chi legestisce e per gli enti che oggi svolgono il ruolodi direzione dei lavori pubblici delle grandiinfrastrutture.

Il compito che dobbiamo svolgere oggi— faccio un invito a Capponi, a Pistarelli, aLippi e al consigliere Massi che oggi no èpresente — è quello di assumerci insieme unruolo istituzionale, rivolgendo al Governo l’ap-pello per la dichiarazione, insieme, dello statodi emergenza, per l’ottenimento, attraverso il’ordinanza, dei fondi adeguati e perl’individuazione della Provincia, quindi delsuo presidente come il commissario che gesti-sca i problemi del suo territorio.

Credo che oggi niente di diverso si possafare e se qualcuno pensa di trovare una qualchescappatoia politica, un qualche argomento didialettica politica per sfuggire a questa respon-sabilità e non farsene carico insieme a tutto ilterritorio e a tutte le istituzioni, continua a farecampagna elettorale e a non svolgere il ruoloadeguato che gli viene richiesto.

PRESIDENTE. Ha la parola il consiglie-re Lippi.

LEONARDO LIPPI. Vorrei portare un con-tributo, ricordando quanto è successo. I dannial ponte, come a tutti i ponti della nostra regio-ne, non sono causati dal nulla ma sono legatiall’evento sismico del 1997. Ne abbiamo giàsistemati parecchi con le risorse della 61: que-sto è uno di quelli che magari, inizialmente, nonha dato segnali di cedimenti strutturali e suc-cessivamente, con l’usura, le sue condizioni sisono aggravate. Oggi ne abbiamo le conse-guenze, con la chiusura totale della viabilità.

Siccome è un problema forte ed emer-genze, l’opposizione non si sottrae alle respon-sabilità, sia a livello regionale che provinciale,vogliamo portare un contributo attivo e voglia-mo che anche tale nostro contributo sia ascolta-to.

Per quanto riguarda il ponte sullaValnerina che prima il capogruppo Giannini haricordato, ci fu un intervento con la “Commis-

sione Anci-terremoto”, con il quale destinam-mo delle risorse specifiche, dirette alla Provin-cia di Macerata, per risolvere il problema, tantoche sono in fase di attuazione tutte le proceduredi appalto e di gestione. Visto che il commissa-rio delegato già esiste — perché con il Gover-no, per l’evento sismico, ha delegato qualecommissario il Presidente della Giunta regio-nale — e le strutture ci sono, già si possonodestinare delle risorse tra le pieghe del bilancio,dei residui del fondo per il sisma, per la risolu-zione del problema. Quindi oltre alle risorse giàdestinate con la 495 del 2003 e le economienella gestione e manutenzione delle strade pro-vinciali, grazie anche alle nevicate e successividanni di quest’anno che hanno provocato circa270 milioni di euro di danni complessivi, au-mentano le necessità di risorse per completarela ricostruzione tutta. Quindi un’azione con-giunta, forte e unitaria potrebbe dare la soluzio-ne per reperire le risorse per questo piccoloproblema, se lo andiamo a mettere insieme ai270 milioni di euro di risorse necessarie a farfronte ai danni dell’evento calamitoso dell’in-verno 2005 e al residuo di circa 1.750.000.000di euro di danni legati alla ricostruzione sismi-ca.

Siamo quindi di fronte a un gap enorme dirisorse, ma possiamo, tra le pieghe di bilancioe dei residui di cassa della 61, trovare anche larisposta, se gestita in modo unitario — come èstato sempre gestito l’evento sismico — perqueste emergenze.

PRESIDENTE. Ha la parola ilVicepresidente Agostini.

LUCIANO AGOSTINI, Vicepresidente del-la Giunta. Quando si determina una calamità, ilbuon senso dei rappresentanti istituzionali, del-le forze politiche ha dato spesso dimostrazione,in questo paese, di grande solidarietà. L’abbia-mo fatto in tempi non molto lontani anche inquesta Regione, con eventi molto più dramma-tici di quello di cui stiamo discutendo, ma,ripeto, il buon senso, la logica e l’intelligenzapolitica sollecitano — concordo con le conclu-sioni del consigliere Pistarelli — le soluzioni.Il tempo della divisione è demandato ai tempidella politica, ma là dove bisogna entrare con

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urgenza e con determinazione su una calamitàche si verifica, occorrono la solidarietà e lasolidità, soprattutto delle classi dirigenti.

Sarebbe semplice, consigliere Capponi,per noi, pensare di dire a chi si occupa del pontedi Messina, che le argomentazioni che lei por-tava circa la ripartizione dei fondi che in questianni si è determinata sulle strade ex Anas,andrebbe meglio approfondita, se lo si volessemettere in campo come uno strumento di pole-mica politica. Intanto c’è una prima lettura chedeve essere fatta per onorare la verità: i fondi exAnas, quelli della manutenzione straordinaria,per una parte vanno destinati ai chilometrieffettivamente trasferiti e così è stato: prenda lacalcolatrice, faccia i conti e vedrà che così èstato. Poi c’è la parte che riguarda la manuten-zione straordinaria e per quello il Dpcm diceche entra la programmazione regionale, per cuisi può spendere tutto in una provincia, in uncomune, si possono scegliere anche altri criteried evidentemente, nella scelta di quei criteri,c’è stata la valutazione della programmazioneregionale che ha determinato quelle scelte. Poi,lei può legittimamente non condividere quellescelte, ma questo è il criterio. Dire che c’è statauna penalizzazione a prescindere, non rispondeal vero, perché nella manutenzione ordinaria, làdove c’è obbligatorietà a trasferire per i chilo-metri che sono stati trasferiti, questo è statofatto con scrupolo e precisione. Quindi il pro-blema non può essere questo, perché sarebbetroppo semplice, per noi, dire che il Dpcmprevedeva una quantità di risorse e ne sonostate trasferite, nei tre anni, meno della metà.Addirittura, nell’accordo Stato-Regioni si pre-vedeva un fondo di recupero, dove noi aveva-mo, con un atto deliberativo, previsto diriequilibrare i fondi che mancavano per la Pro-vincia di Macerata, che da un anno e mezzoaspettiamo e che non sono mai arrivati.

Sarebbe troppo semplice entrare in que-sto livello di polemica, ma io voglio tornare alleultime parole di Pistarelli e dire che quando sidetermina un’emergenza dobbiamo stare tuttiinsieme, per affrontare uniti il problema, e daquesto punto di vista ritengo che la mozionepossa essere opportunamente modificata per-ché si possa giungere a un’intesa dell’intero

Consiglio e di tutti i gruppi, affinché si possaapprovare all’unanimità.

Concludo intanto auspicando questo, poiproponendo le cose che diceva il consigliereLippi, ma io non le vedrei come sostitutive, nelsenso che le strade ex Anas sono oggi di com-petenza provinciale, quindi sarebbe difficile,anche giuridicamente, sostituire la Provincianell’azione di coordinamento generale dell’in-tervento. Quindi bene ha fatto la collegaGiannini, insieme a Comi, ad individuare laProvincia, perché è la logica che lo determina.Però io aggiungerei quello che il consigliereLippi diceva, cioè verificare con il commissa-rio straordinario per il terremoto, che è il Presi-dente della Regione, la possibilità, qualora tec-nicamente si riuscisse a dimostrare che quel-l’evento ha determinato un qualche deteriora-mento del ponte stesso, che sia lo stesso com-missario ad intervenire in aggiunta alle coseche noi chiediamo.

Quindi mi pare che le cose dette vannonella direzione ce noi auspicavamo.

Questo è il senso del mio intervento edevidentemente la chiosa che faceva Pistarellipolemicamente, la voglio riprendere dal puntodi vista della gratitudine, giacché conosco lequalità e le capacità dell’amico e compagnoGiulio Silenzi, che in un momento di eccezio-nalità riesce sempre a dare il meglio di se stessonella soluzione del problema, anche se emer-gente e temporanea.

PRESIDENTE. Ha la parola l’assessorePistelli.

LOREDANA PISTELLI. Molte cose le hariprese il Vicepresidente rispetto alla situazio-ne che si è determinata e che la mozione mettein evidenza e rispetto anche alle interrogazionie interpellanze presentate precedentemente. Lagravità e l’emergenza in cui ci siamo trovati inquesta fase particolare hanno avuto una rispo-sta immediata, in termini di soluzioni alternati-ve. Bisognerà proseguire nell’azione dirisanamento per quanto riguarda i ponti e quel-l’area, abbastanza precisa e definita.

Anche per il passaggio di competenze,che l’Anas ha passato alla Provincia, credo chele responsabilità e la gestione di tutta questa

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fase di emergenza, non possono che fare capoal presidente della Provincia.

Tutte le cose che qui sono state dettevanno anche valutate e approfondite rispettoalle implicazioni relative agli eventi sismiciverificatisi nel passato, per stabilire se questihanno comportato conseguenze rispetto ai pon-ti, con una possibilità di intervento anche dicarattere finanziario, finalizzato all’emergen-za.

Rispetto ai finanziamenti e agli interven-ti preordinati da parte della Regione in accordocon la Provincia, voglio ricordare al consiglierePistarelli che le cifre che davo prima, di2.775.000 euro, sono tutte destinate alla pro-vincia di Macerata e nell’ambito di queste cifre,1,5 milioni di euro sono destinati al risanamentoper quanto riguarda i ponte, mentre l’altra parteviene destinata alla m;manutenzione. Qui par-liamo sempre di manutenzione straordinaria,quindi non sottraiamo niente alla manutenzio-ne ordinaria sulla viabilità. In accordo con leProvince, nella conferenza di servizi, destinia-mo queste somme rispetto alle esigenze diprimaria importanza che si determinano in quelmomento. Proprio per l’emergenza che si èdeterminata, abbiamo finalizzato questa cifraproprio alla manutenzione straordinaria di pon-ti nella provincia di Macerata, proprio per glieffetti delle inondazioni che si sono verificateadesso e nel passato.

Come pure la richiesta da parte del Presi-dente della Regione circa lo stato di calamitàche non dà adito a interventi di carattere finan-ziario, ma con una seconda ordinanza può darsiluogo anche a provvedimenti di carattere finan-ziario e di intervento in quella direzione.

Per questo c’è tutta l’attenzione necessa-ria da parte della Giunta, proseguendo unaverifica congiunta rispetto agli interventi chedovranno essere realizzati, in rapporto anche aivari finanziamenti che sono stati previsti.

Detto questo c’è anche un impegno perquanto riguarda l’intervento finanziario, che inquesta parte è sufficiente per quanto riguarda iltipo di manutenzione straordinaria necessaria.Dovremo ulteriormente verificare la necessità,una volta abbattuto il ponte e ripristinato l’al-tro, eventuali finanziamenti che dovremo insie-

me ricercare e verificare in disposizioni futureper quanto riguarda i rapporti e le delibere chepotranno accogliere anche queste ulteriori ri-chieste.

Per questo ritengo che c’è la massimaattenzione a questo problema e la massimadisponibilità e volontà di lavorare in accordocon quanto definiranno non solo la Provinciama anche tutti gli organi della protezione civileche sono direttamente interessati a questa vi-cenda.

PRESIDENTE. Ha la parola il consiglie-re Pistarelli.

FABIO PISTARELLI. Insisto con i colle-ghi, soprattutto con i firmatari della mozione: sipotrebbe sospendere la votazione, posticipan-dola al termine dei lavori, per vedere se c’è lapossibilità di fare un documento comune, ma-gari limando quei due passaggi che ho segnala-to essere un po’ più problematici per noi. Mipare che anche il Vicepresidente Agostini fossefavorevolmente orientato verso questa direzio-ne. Proviamoci. Se il documento rimane cosìandiamo pure ai voti, ma sarebbe opportunoevitare che pregiudizialmente vi sia un votodistinto, che vorremmo evitare anche noi. Mipare che così si dia anche più forza al documen-to stesso.

PRESIDENTE. Ha la parola il consiglie-re Giannini.

SARA GIANNINI. Noi siamo disponibilicon l’impegno che comunque, oggi, accordo onon accordo, si vada al voto. Verifichiamo se cisono le condizioni per un documento unitario.

PRESIDENTE. Pongo in votazione larichiesta di sospensione e comunque di vota-zione, nella presente seduta, della mozione.

Il Consiglio approva

Ordine del giorno della seduta

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare,

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sull’ordine dei lavori, il VicepresidenteAgostini. Ne ha facoltà.

LUCIANO AGOSTINI, Vicepresidente del-la Giunta. Questa mattina la II Commissione siè riunita d’urgenza per esaminare la proposta dilegge della Giunta regionale sull’acquisto delpalazzo ex Mediocredito. La Commissione stes-sa l’ha approvata, quindi chiedo al Consiglio dipoter anticipare la discussione e l’approvazio-ne della proposta di legge.

PRESIDENTE. Ha la parola il consiglie-re Capponi.

FRANCO CAPPONI. Noi non siamo d’ac-cordo per l’introduzione di questo nuovo puntoall’ordine del giorno, quindi chiediamo chevenga messa ai voti la proposta.

PRESIDENTE. Ha la parola il consiglie-re Procaccini.

CESARE PROCACCINI. Penso che la ra-pidità non sia una buona consigliera, quindi èopportuno che su questo punto si debba riflet-tere e discutere con tempi certi nei prossimiConsigli. Non facendo parte il nostro gruppodella II Commissione consiliare, né avendoavuto modo di discutere del problema, non loconosce.

PRESIDENTE. Ha la parola l’assessoreAgostini.

LUCIANO AGOSTINI, Vicepresidente del-la Giunta. La necessità e l’urgenza sono deter-minate dal fatto che nell’accordo preliminarefatto dalla Giunta regionale c’è una penale: seandiamo oltre il 30 giugno consiste in circa500.000 euro al mese.

PRESIDENTE. Ha la parola il consiglie-re Luchetti.

MARCO LUCHETTI. Prima di votare que-sta proposta dell’assessore, a nome della mag-gioranza chiedo una sospensione di qualcheminuto, per discutere di questo argomento.

PRESIDENTE. La seduta è sospesa.

La seduta, sospesa alle 13,10,riprende alle 14,15

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE

LUIGI MINARDI

PRESIDENTE. Ha la parola ilVicepresidente Agostini.

LUCIANO AGOSTINI, Vicepresidente del-la Giunta. Preso atto che per approvare l’inte-grazione della proposta che avevo fatto prece-dentemente occorrono 24 voti, preso atto chequesti numeri all’interno della maggioranzanon vi sono, ritiro la proposta.

PRESIDENTE. Ha la parola il consiglie-re Ciccioli.

CARLO CICCIOLI. Sono molto soddi-sfatto della posizione del VicepresidenteAgostini, che prende atto della volontà e del-l’equilibrio del Consiglio. Visto che il proble-ma delle sedi è un problema serio, complessi-vo, che riguarda sia l’organizzazione del Con-siglio che della Giunta, che riguarda gli spazi,che coinvolge cinque miliardi al mese di affittiche spendiamo, è un problema che va affronta-to con un progetto complessivo che, comegruppo di opposizione, ma credo a nome ditutta la minoranza, noi siamo lieti di esaminareapprofonditamente e possibilmente risolvere.

PRESIDENTE. Ha la parola il consiglie-re Capponi.

FRANCO CAPPONI. Ritengo che questasia una vittoria anche delle prerogative delConsiglio. La non presenza di 24 consiglieridella maggioranza nasconde l’effettiva diffi-coltà nel portare questo atto che, secondo noi,ha delle grosse lacune.

LUCIANO AGOSTINI, Vicepresidente del-la Giunta. Sono trasparente: non c’è accordo dimaggioranza.

FRANCO CAPPONI. Questo è un proble-ma che hai fatto emergere. A noi interessava se

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c’era questo accordo. Prendiamo atto di questasituazione. Tutto questo conferma quanto alivello politico avevamo già anticipato.

PRESIDENTE. Vorrei ricollegarmi allaConferenza dei presidenti di gruppo nella qualeabbiamo stabilito l’ordine del giorno di questoConsiglio. In quella sede abbiamo stabilito diprocedere in seduta continua fino all’esauri-mento dell’ordine del giorno che vi è statoinviato. Dopo quel nostro appuntamento laGiunta è stata convocata a Roma, per cui diver-si assessori saranno mancanti, pertanto c’è lapossibilità che non ci sia neanche il numerolegale proprio per questa urgente convocazionea Roma.

La mia proposta è di sospendere a questopunto la seduta del Consiglio e di rinviare ipunti non trattati al prossimo Consiglio pro-grammato per il 12 luglio. Se voi siete d’accor-do, chiuderei la seduta a questo punto e primadi lasciarci faccio una comunicazione — chevoi avete già ricevuto per posta — che riguardala convocazione, presso la Camera dei deputati,della terza Assemblea delle elette e degli elettidei Consigli regionali. Si tratta di un appunta-mento importante. Dovremmo programmare egestire la trasferta e la disponibilità alla presen-za di una quantità di consiglieri, massimo finoalla metà del Consiglio, che non sarà cosafacile. Vi invitiamo quindi a dare le adesionientro lunedì, perché in data diversa da quellanon riusciremmo più a gestire l’appuntamentoadeguatamente.

Mozione (Votazione): «Richiesta dello statodi emergenza per il ponte di Villa Po-tenza» Giannini e Comi (16)

Ha chiesto di parlare il consigliereGiannini. Ne ha facoltà.

SARA GIANNINI. Prima di chiudere laseduta vi rammento l’accordo che avevamoassunto rispetto alla mozione presentata. Sededichiamo dieci minuti a questo argomentopossiamo chiudere la questione e poi, nel pros-simo Consiglio, possiamo affrontare le altre

questioni che si decide di rinviare. Avevamoinfatti concordato sull’ipotesi che si potesseaddivenire a un documento comune.

Ritengo di poter accogliere il suggeri-mento del Vicepresidente Agostini che è inter-venuto nel merito, riguardo alla possibilità diaggiungere alla mozione presentata da me eComi le verifica, attraverso il commissariostraordinario per il terremoto, di eventuali re-sponsabilità del terremoto stesso in merito allelesioni ed eventualmente verificare la possibi-lità di accesso ai fondi. Su questo si è espressoanche il consigliere Lippi. La proposta su cuipoter trovare la sintesi, per quanto mi riguardanon mi vede d’accordo, perché lì si propone ditogliere l’emergenza al presidente della Pro-vincia e di istituire fondi di garanzia su attivitàche i Comuni stanno già facendo.

PRESIDENTE. La discussione sullamozione è stata fatta, quindi dobbiamo proce-dere alla votazione. Dispongo soltanto di unamozione presentata da Giannini e Comi. Nonho risoluzioni diverse né emendamenti sullamozione, quindi posso solo mettere in votazio-ne questa mozione.

Ha la parola il consigliere Pistarelli.

FABIO PISTARELLI. Noi abbiamo depo-sitato un documento che emenda la mozionepresentata dai colleghi Giannini e Comi. Anco-ra insisto sul fatto che ancora un punto diapprodo potrebbe essere trovato. In ogni casonoi votiamo una integrazione che riteniamo siaseria e anche importante, perché non riguardasolo i compiti di natura straordinaria ecommissariale che debbono essere affidati allaProvincia o alla Regione, riguarda anche altreproposte. Chiediamo che si inviti la Provincia aistituire una Commissione per verificare ancheil danno di natura economica che vi è stato equali provvedimenti concreti possono essereassunti in favore delle attività commerciali,artigianali ecc.; chiediamo anche di mettere adisposizione un fondo sin d’ora, che indivi-duiamo in una cifra provvisoria, anche consi-stente, proprio per dare anche a quegli interven-ti una risposta concreta nell’immediato. Chie-diamo delle cose che possono essere assoluta-mente attivate da qui a domani mattina da partedella Regione Marche. Quindi se c’è una di-

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vergenza sulla questione del commissario stra-ordinario, se debba essere affidato alla Provin-cia o alla Regione questo ruolo lo capisco, masulle altre questioni mi si deve dire perchédobbiamo dire di no e dobbiamo dividerci indue documenti diversi. Questo non lo capisco,ma mi adeguo, perché se è questa la volontàdella maggioranza...

LUCIANO AGOSTINI, Vicepresidente del-la Giunta. Quando tu dici “chiedere alla Regio-ne Marche il riconoscimento dello stato dicalamità”, se andiamo in termini generali legi-slativi, lo stato di calamità si richiede al Gover-no nazionale. Chiediamolo al Governo nazio-nale e alla Regione Marche. Altrimenti devorisponderti, in termini giuridici, che la richiestadi stato di calamità l’accerta e la determina ilGoverno nazionale.

PRESIDENTE. Ha la parola il consiglie-re Comi.

FRANCESCO COMI. Un emendamento daaggiungere alla mozione che abbiamo presen-tato, anticipato dal capogruppo Giannini anchesu suggerimento del consigliere Lippi, recitatestualmente “di verificare con il commissariostraordinario per il terremoto la possibilità diaccertare l’eventuale incidenza degli eventisismici sulla situazione determinata nel ponte,ai fini dell’accesso alle risorse disponibili”.

Deposito questo emendamento perchépossa essere votato ad integrazione della mo-zione.

Per il resto rivolgo l’ennesimo sollecitoai consiglieri maceratesi e in generale ai consi-glieri del centro-destra a ridimensionare la po-lemica politica per quello che riguarda chidovrà essere il commissario, perché secondome è un argomento di scarso valore, visto anchel’incidenza territoriale che ha e di valorizzaregli organismi istituzionali che ci sono, quelliprevisti dall’ordinamento, ai fini dei controlli edelle garanzie. Istituirne nuovi appartiene aduna cultura demagogica e del sospetto che noinon vogliamo radicare e che anzi respingiamo.Valorizziamo quelli che ci sono.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazionedell’emendamento n. 1 presentato da Capponi

e Pistarelli, che chiede di sostituire, nella partedel capoverso “chiede”, dopo le parole“finanziariamente i costi e...”, “...nomini com-missario delegato il presidente della Provinciadi Macerata” con “...nominare commissariodelegato il Presidente della Regione Marcheutilizzando la struttura già istituita per la ge-stione della emergenza terremoto”. Inoltre chie-de di aggiungere, dopo il capoverso “chiede”,le parole: “invita la Provincia di Macerata adistituire un comitato di garanzia e tutela degliinteressi dei cittadini insediati, delle attivitàproduttive, delle rappresentanze delle forzepolitiche, sindacali e delle amministrazionicomunali interessate”. Inoltre, dopo “impe-gna” si propone di aggiungere: “la RegioneMarche ad istituire un fondo straordinario dieuro 1.000.000 iniziale, per il risarcimento deidanni subiti dalle attività produttive insediate”.

Pongo in votazione questo emendamen-to.

Il Consiglio non approva

Pongo in votazione l’emendamento pre-sentato dal consigliere Comi, che propone diaggiungere, dopo “impegna”, le parole: “diverificare con il commissario straordinario peril terremoto al possibilità di accertare l’even-tuale incidenza degli eventi sismici sulla situa-zione della struttura, ai fini dell’accesso allerisorse disponibili”.

Il Consiglio approva

Pongo in votazione la mozione comeemendata.

Il Consiglio approva

La seduta è tolta.

La seduta termina alle 14,30

IL SEGRETARIO DEL CONSIGLIO(DOTT.SSA PAOLA SANTONCINI)

L'ESTENSORE DEL RESOCONTO(RENATO BONETTI)