RESOCONTO STENOGRAFICOw3.ars.sicilia.it/DocumentiEsterni/ResSteno/10/10_1989... · 2017. 1. 20. ·...
Transcript of RESOCONTO STENOGRAFICOw3.ars.sicilia.it/DocumentiEsterni/ResSteno/10/10_1989... · 2017. 1. 20. ·...
- 7453 -
199 SEDUTA
RESOCONTO STENOGRAFICO------- • _____
199* SEDUTA
m a r t e d ì 7 MARZO 1989
Presidenza del Presidente LAURICELLA indi
del Vicepresidente DAMIGELLA
N D I C E
Pag.
A ssem blea R e g io n a le
(Comunicazione dello schema di calendario dei lavori per li mese di marzo 198 9 )............................................. _
Congedi e m is s io n i ......................................................
C om m iss ion i le g is la t iv e
(Annunzio di comunicazione peivenula dal Governo) 7459(eomunicazione delle assenze e sostituzioni) . . . . 7453eomunicazione di richieste dì p a re re )........................ 7457
(Comunicazione di pareri re s i) ....................................... 7458
D isegni d i le g g e
(Annunzio di presentazione) , ( .............................. 7455(Annunzio di presentazione e contestuale invio alla comp ie n te Commissione legislativa) .................................. 7456(Comunicazione di invìo alle competenti Commissioni le-9'slative)............................................. 745g(Comunicazione di r it iro ) ............. .. 7450
In te r ro g a z ió n i
(Annunzio) ....................; ................................................... 74gOAnnunzio di risposte scritte) ....................................... 7454(Annunzio di risposte in Com m issione)..................... 7454
In te rp e lla n z e(Annunzio) .........................................................................
In te r ro g a z io n i ed in te rp e l la n z e(Svolgimento):
p r e s id e n te ............. ,4 „ ,I, Assessore per i l térriiorio e l'ambiente . . . . 7483, 7485
O'URSO (PCD-PIROiDPi- .......................... .................................. 7482,7483. 7484
natoli (Pru 7495, 7498....................................................... : ............ 7488,7491
IRFIS
relativa alla gestione del fetido di cui ai- colo 9 della legge regionale 4 agosto 1:978, n. 26) 7460
M ozione(Annunzio) ...................................................
S u ll'indennizzo a i prop rietari di bovin i colpiti do g ra vi m alattie infettive
PRESIDENTE ...............CHESSARI (PCI) ....................... .......... A . ,T . ! . . .........PIACENTI, Assessore per i l territorio e l ’ambiente . . . .
Sui tem pi di svolgim ento degli otti ispettiviPRESIDENTE . . .NATOLI (PRi) ......................................................................PLACENTI, Assessore per i l territorio e l'ambiente . . . .
( ') intervento corretto daH’oratoré.
ALLEGATO
— risposta scritta dell'Assessore per gli enti locali all'interrogazione n. 911 degli onorevoli Laudani ed altri.
— risposta scritta dell'Assessore per gli enti locali all'interrogazione n. 1014 dell'onorevole Cristaldi
— risposta scritta delTAssessore per gli enti locali all'in- terrogazione n. i05 9 deH'onorevole Leone
- risposta scritta delTAssessore per ia cooperazione, iicommercio, l'artigianato e la pesca all'Interrogazione n. 933 deli’ortorevole Cristaidì ..............................
- risposta, scritta delTAssessore per fa cooperazione, il commercio, l'artigianato e la pesca all'Interrogazione n.1009 dell'onorevole Cristaldi ....................................
risposta scritta delTAssessore per l'industria alTìnterrfa- gazione n. 1198 dell’onorevole Cristaldi
7480
749874997500
749974997500
7507
La seduta è aperta alle ore 17,40.
FERRANTE, segretario, dà lettura del processo 'nerbale della seduta precedente che, non sorgendo osservazioni, si intende approvato:
f. 1003(500)
Resoconti Parlamentari 7454 Assemblea Regionale Siciliana
X Leqslatura 199= SEDUTA 7 Marzo 1989
Presidenza del Vice presidente Damigella.
Congedi e missioni.
PRESIDENTE. Comunico che l’onorevole Caragliano ha chiesto congedo per le sedute della corrente settimana.
Non sorgendo osservazioni il congedo si intende accordato.
Comunico altresì che gli onorevoli Santacroce, Lo Curzio, Firrarello, Mazzaglia e Tricoli sono in missione dal 7 al 9 marzo 1989 per ragioni inerenti al loro ufficio di componenti la Commissione Cee.
Annunzio di risposte scritte ad interrogazioni.
PRESIDENTE. Comunico che sono state rese le seguenti risposte scritte ad interrogazioni:
da parte dell’Assessore per la cooperazione:— «Notizie sull’assegnazione dei contributi
erogati negli esercizi finanziari 1986, 1987 e 1988 in forza dell’articolo 57 della legge regionale numero 3 del 1986» (933), deU’onore- vole Cristaldi;
— «Notizie sulla situazione complessiva della cooperativa Zoocasearia di Custonaci (TP) e in particolare sulle provvidenze di cui abbia eventualmente beneficiato» (1009), deH’onore- vole Cristaldi;
da parte dell’Assessore per gli enti locali:— «Notizie suH’esito deU’indagine ispettiva
avviata dall’Assessorato degli enti locali in merito alla regolarità deU’assegnazione dei lavori di realizzazione della circonvallazione di Mili- tello in Val di Catania (CT)» (911), degli onorevoli Laudani ed altri;
— «Ragioni della mancata corresponsione dell’indennità di esproprio a due cittadini di Campobello di Mazara (TP), in relazione alla realizzazione della strada “ prolungamento via G. Marconi’’» (1014), dell’onorevole Cristaldi;
— «Invio di un commissario ad acta presso il comune di Castelvetrano (TP)» (1059), dell’onorevole Leone;
— «Indagine conoscitiva sulla solidità della compagnia assicurativa Titano Assicurazioni Spa» (1198), dell’onorevole Cristaldi
Le risposte scritte ora annunziate saranno pubblicate in allegato nel resoconto della seduta odierna.
Annunzio di risposte in commissione ad interrogazioni.
PRESIDENTE. Comunico che sono state rese in Commissione le seguenti risposte ad interrogazioni:
da parte dell’Assessore per i beni culturali:— «Inesatta applicazione della legge Galas
so e della legge regionale numero 98 del 1981 per ciò che riguarda il territorio delle Mado- nie» (749), degli onorevoli Laudani ed altri, per la quale l’onorevole Laudani si dichiara insoddisfatta;
— «Notizie sulla controversia sorta tra l’Ente Ferrovie dello Stato e la Soprintendenza ai beni archeologici di Palermo in ordine al progetto di raddoppio della linea ferrata Palermo- Messina, nei tratto compreso tra Fiumetorto e Cefalù, circa il pericolo di danno alla zona archeologica di Imera» (869), deironorevole Pi- ro, il quale si dichiara insoddisfatto;
— «Iniziative per la tutela e la fruizione dei Sesi di Pantelleria» (1114), degli onorevoli La Porta e Vizzini, per la quale l ’onorevole La Porta si dichiara insoddisfatto;
— «Provvedimenti per la salvaguardia ed il restauro della villetta liberty Villa Bonaiuto di Catania» (1164), dell’onorevole Piro, il quale si dichiara insoddisfatto;
da parte dell’Assessore per gli enti locali:— «Nomina di un commissario ad acta al
comune di Ravanusa» (653), degli onorevoli Russo ed altri, per la quale l’onorevole Virlin- zi si dichiara parzialmente soddisfatto;
— «Destinazione al comune di Pedata del finanziamento già concesso all’ente Oasi S. Caterina relativo alla realizzazione di una casa- albergo per anziani» (709), degli onorevoli D’Urso ed altri, per la quale l’onorevole D’Ut' so si dichiara soddisfatto;
— «Indagine conoscitiva in ordine a preisunfó irregolarità verificatesi al Consiglio comunale di Pedata in occasione delTapprovazione delconto consuntivo relativo al 1985» (724), degli
Resoconti Parlamentari
X Legislatura
7455
199“ SEDUTA
onorevoli D’Urso ed altri, per la quale l’onorevole D’Urso si dichiara insoddisfatto;
— «Modifica della circolare emanata dal- 1 Assessore per gli enti locali per consentire ai comuni interessati il rilascio agli anziani aventi diritto di tessere annuali di libera circolazione illimitata sulle linee Ast» (844), degli onorevoli Gulino ed altri, per la qualeì'onorevole D’Urso ha preso atto dell’impegno del Governo;
— «Interventi presso il comune di Catania per un’adeguata assegnazione di alloggi ai nuclei familiari sfrattati» (944), degli onorevoli Laudani ed altri, per la quale l’onorevole D’Urso si dichiara insoddisfatto;
— «Accertamento della fondatezza delle no- tizie circa presunti comportamenti non ortodossi del Presidente della prima sezione elettorale di Capizzi ^ e ) , in occasione delle recenti con- su taziom per il rinnovo del Consiglio comunale» (1046), degli onorevoli Risicato ed altri, per la quale l’onorevole Virlinzi ha preso atto della dichiarazione dell’Assessore;
— «Notizie in ordine ai sussidi concessi, per Il corrente anno, alle associazioni di enti locali e loro amministratori ed, in particolare, alla Lega siciliana per le autonomie» (1223), degli onorevoli D’Urso, Gueli, Barba, Piro, per la quale I onorevole D’Urso si è dichiarato insoddi- Slatto,
Comunico che le interrogazioni numero 658 *< ollecita conclusione del concorso per aggior- natori nelle scuole medie bandito dall’Irsae», degli onorevoli Gueli-ed altri; numero 1103 «Iniziative per consentire l’apertura giornaliera est&- sa ai giorjjj festivi, del “ Baglio Anseimi’’ e del relativo museo di Marsala», dell’onorevole Gril- o, numero 1113 «Notizie sulle modalità appi! cative della legge numero 93 del 1982 in riferimento al servizio di refezione scolastica e di oposcuola», degli onorevoli D ’Urso ed altri,
assegnate alla VI Commissione legislativa, so- 0 state trasformate in interrogazioni con rispo- 3 scritta, per assenza degli interroganti,
omunico che le interrogazioni numero 545 * omina di un commissario ad acta al Comu- f di Agrigento, per la rideterminazione della
pianta organica dei dipendenti comunali e per regolarizzazione della loro posizione giuri-
®^i7omica», degli onorevoli Capodicasa ^itri; numero 560 «Notizie in ordine alle ri
chieste avanzate da alcuni cittadini per il tra- merimento della residenza presso il comune di Comitmi», degli onorevoli Gueli ed altri; numero 6 ^ «Invio di un commissario ad acta presso il comune di Ravanusa», dell’onorevole Pallilo; numero 846 «Indagine conoscitiva tesa ad accertare eventuali irregolarità e responsabilità di un dirigente coordinatore dell’ottavo dipartimento della provincia regionale di Catania», degli onorevoli Laudani ed altri; numero 1018 «Indagine conoscitiva per accertare presunte ir- replarità verificatesi presso il consiglio comunale di Mineo (Catania) in relazione alla composizione delle commissioni esaminatrici, e ritenute insussistenti dalla Commissione provinciale di controllo di Catania», degli onorevoli Damigella ed altri; numero 1077 «Indagine conoscitiva per verificare l’esistenza di presunte irregolarità verificatesi al consiglio comunale di Mineo (Catania) nell’adunanza del 4 maggio 1988», degli onorevoli Damigella ed altri, assegnate alla I Commissione legislativa, sono state trasformate in interrogazioni con risposta scritta, per assenza degli interroganti.
Comunico che l’interrogazione numero 955 «Modifica della circolare assessoriale esplicativa della legge regionale numero 2 del 1988 contenente nuove norme in materia di pubblici concorsi», degli onorevoli Gueli ed altri, è stata invece dichiarata superata per l’intervenuta modifica della legge regionale numero 2 del 1988 contenuta nella legge regionale numero 21 del 1988.
Annunzio di presentazione di disegni di legge.
PRESIDENTE. Comunico che sono stati presentati i seguenti disegni di legge:
«Norme per la tutela, la valorizzazione lo sviluppo del Comune di Erice e nuova delimitazione dei confini tra il Comune di Erice e quello di Trapani» (659), dagli onorevoli La Porta ed altri,
in data 10 febbraio 1989;
T~ «Norme per la lotta al randagismo, per l’istituzione dell’anagrafe canina regionale e a fatela degli animali domestici» (660), dall'onorevole Piro,
in data 14 febbraio 1989;
— «Provvidenze per la sistemazione e la valorizzazione delle piazze che si affacciano sul-
Resoconti Parlamentari - 7456 - Assemblea Regionale Siciliana
X Legislatura 199“ SEDUTA 7 Marzo 1989
la via Etnea di Agrigento» (662), dagli onorevoli Palino e Leone,
in data 16 febbraio 1989;— «Finanziamento degli interventi previsti
nel piano triennale della Asi di Ragusa» (663), dagli onorevoli Chessari e Aiello,
in data 18 febbraio 1989;— «Norme riguardanti il demanio maritti
mo regionale nel Comune di Capo d’Orlando» (664), dagli onorevoli Burgaretta Aparo, Ca- ragliano, Firrarello,
in data 23 febbraio 1989;— «Interventi organici di tutela e valoriz
zazione dei beni culturali e passaggio alla Regione del personale addetto ai progetti ammessi a fmanziamento» (665), dall’onorevole Lo Curzio;
— «Riordino della disciplina dei diritti di uso civico nella Regione siciliana» (666), dal Presidente della Regione (Nicolosi Rosario), su proposta dell’Assessore per l’agricoltura e le foreste (La Russa);
— «Provvedimenti urgenti concernenti gli agenti tecnici dell’Istituto incremento ippico di Catania» (667), dal Presidente della Regione (Nicolosi Rosario), su proposta dell’Assessore per l’agricoltura e le foreste (La Russa);
— «Approvazione del bilancio della Crias per l’anno 1987» (668), dal Presidente della Regione (Nicolosi Rosario), su proposta dell’Assessore per la cooperazione, il commercio, l’ar- tigianato e la pesca (Lombardo Salvatore);
— «Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 21 agosto 1984, numero 60 concernente la formazione delle anagrafi della utenza e censimento degli alloggi di proprietà pubblica» (669), dal Presidente della Regione (Nicolosi Rosario), su proposta dell’Assessore per i lavori pubblici (Sciangula);
— «Interventi per favorire la realizzazione dei piani di risanamento degli allevamenti bovini dalla tubercolosi, dalla bmcellosi e dalla leucosi e degli allevamenti ovi-caprini dalla bra- cellosi» (670), dal Presidente della Regione (Nicolosi Rosario), su proposta dell’Assessore per la sanità (Alaimo);
— «Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 28 marzo 1986, numero 16» (671), dal Presidente della Regione (Nicolosi Rosario),
su proposta dell’Assessore per gli enti locali (Canino),
in data 1° marzo 1989;
— «Interventi a favore dei lavoratori della Warm-Boyler» (672), dall’onorevole Biro,
in data 7 marzo 1989.
Annunzio di presentazione di disegno di legge e contestuede invio alla competente Commissione legislativa.
PRESIDENTE. Comunico che è stato presentato in data 15 febbraio 1989 ed inviato alla competente Commissione legislativa «Industria, commercio, pesca e artigianato» in data 16 febbraio 1989, il disegno di legge numero 661: «Incremento del fondo destinato allo sviluppo della propaganda dei prodotti siciliani» dal Presidente della Regione (Nicolosi Rosario), su proposta dell’Assessore per la cooperazione, il commercio, l’artigianato e la pesca (Lombardo Salvatore).
Comunicazione di invio di disegni di legge alle competenti Commissioni legislative.
PRESIDENTE. Comunico che sono stati inviati alle competenti Commissioni legislative i seguenti disegni di legge:«Questioni istituzionali, organizzazione ammi
nistrativa, enti locali territoriali ed istituzionali»
— «Definizione ed adozione dello stemma e del gonfalone della Regione siciliana» (625), d’iniziativa parlamentare;
— «Norme per l’inquadramento del personale degli istituti di patronato e di assistenza» (633), d’iniziativa parlamentare,
trasmessi in data 6 marzo 1989;
— «Istituzione di una Commissione ^rla- mentare d’inchiesta sulla spesa sanitaria in Sicilia» (650), d’iniziativa parlamentare, trasmesso in data 6 marzo 1989.
— «Costituzione del Centro regionale per i „ beni culturali, artistici ed ambientali della Regione siciliana» (643), d’iniziativa parlamentare, trasmesso in data 13 febbraio 1989, parere VI Commissione legislativa;
Resoconti Parlamentari - 7457 -
199“ SEDUTA
«Finanza, bilancio e programmazione»
— «Anticipazione della Regione alle unità sanitarie locali della Sicilia» (631), d ’iniziativa governativa, trasmesso in data 13 febbraio
«Agricoltura e foreste»
— «Disposizioni per la promozione dell’a- griturismo» (632), d iniziativa parlamentare, parere V Commissione legislativa;
-- «Intervento regionale per il consolidamen- to delle passività onerose delle imprese agrico- le» (651), d’iniziativa parlamentare, parere Cee;
— «Intervento regionale in favore delle cooperative ai sensi della legge 8 novembre 1986 numero 752» (653), d ’iniziativa parlamentare' parere Cee,
trasmessi in data 6 marzo 1989.
«Industria, commercio, pesca e artigianato»
-- «Interventi per la coltivazione e commercializzazione del sale marino e per la valoriz- m ione storico-culturale dei mulini a vento» ^ 2 ) , d’iniziativa parlamentare, parere VI Commissione legislativa;
- «Provvedimenti in favore delle camere di commercio, industria, artigianato ed agricoltura della Regione siciliana a sostegno della atti- vita istituzionale» (645), d ’iniziativa parlamentare; ^
~ «Assegni familiari in favore degli esercenti attività commerciali» (652), d’iniziativa parlamentare,
trasmessi in data 6 marzo 1989.
^ ’ ^ i^ tiva governativa, trasmesso in data 13 febbraio 1989;
— «Norme per agevolare la costruzione1 acquisto, la sistemazione di edifici da adibire a sede di commissariato di polizia» (649) d’i-
P^f* 'ti®ritare, trasmesso in data 6 mar-
«Pubbhca istruzione, beni culturali, ecologia, lavoro e cooperazione»
— «Interventi in favore degli istituti di alta cultura operanti nella Regione siciliana» (636) d iniziativa governativa;
— «Modifiche ed integrazioni alla legae 29giugno 1939, numero 1497 e successive modifiche ed integrazioni» (637), d ’iniziativa governativa; ^
«Provvidenze in favore dell’associazione culturale Bertold Brecht di Corniso® (640) d’iniziativa parlamentare,
trasmessi in data 6 marzo 1989;
— «Riordino degli istituti regionali di istru-professionale e tecnica» (641)
d’iniziativa governativa, trasmesso in data 13 febbraio 1989;
— «Contributo all’Istituto scientifico internazionale “ Giovanni Battista Cuccia’’ di Palermo, per attività ordinarie» (648), d’iniziativa parlamentare, trasmesso in data 6 marzo 1989.
Lavori pubblici, urbanistica, comunicazioni, trasporti, turismo e sport»
ripii ”^*^c)vvedimenti per i lavori di recupero to Santa Maria dei Greci di Agrigen-
e eli sistemazione dell’area antistante» (638),parlamentare, trasmesso in data 13
mbbraio 1989;
“Inteiventi straordinari per i danni arre- 1 9 7 1 eruttiva dell’Etna negli anni rere^i (693)’ d’iniziativa parlamentare, pa- in A Commissione legislativa, trasmesso 'a data 6 marzo 1989;
ugenti per l’anno tn materia di turismo, sport e trasporti»
«Igiene e sanità, assistenza sociale»
~ «Norme per l’Inquadramento del perso- naie delle unita sanitarie locali che ha parteci- pato ai corsi di formazione» (628), d ’iniziativa parlamentare, trasmesso in data 13 febbraio 1989j
— «Ulteriori disposizioni per l’attuazione delle leggi regionali 6 maggio 1981, numero 87 e 25 marzo 1986, numero 14, recanti interventi e servizi a favore degli anziani» (635), d ’iniziativa governativa, trasmesso in data 6 marzo 1989.
Comunicazione di richieste di parere.
PRESIDENTE. Comunico che sono pervenute dal Governo ed assegnate alle competenti Commissioni legislative le seguenti richieste di parere:
Resoconti Parlamentari 7458 - Assemblea Regionale Siciliana
X Leuslatura 199’ SEDUTA 7 MaR20 1989
«Questioni istituzionali, organizzazione amministrativa, enti locali territoriali ed istituzionali»
— Deliberazione numero 464 del 29 novembre 1988 - Nomina presidente dell’Istituto autonomo case popolari di Trapani (528), pervenuta il 18 gennaio 1989;
— Monte di credito su pegno. Banca del Monte S. Agata di Catania. Nomina del dottor Tommaso Pantò a presidente. Autorizzazione ai sensi dell’articolo 62 del Decreto del Presidente della Repubblica 10 gennaio 1957, numero 3 (529), pervenuta il 30 gennaio 1989,
trasmesse in data 4 marzo 1989,«Lavori pubblici, urbanistica, comunicazioni,
trasporti, turismo e sport»— Caltabellotta. Riserva alloggi. Decreto del
Presidente della Repubblica numero 1035/72; legge regionale 18 marzo 1977, numero 10 (536), pervenuta il 6 febbraio 1989;
— Assessorato regionale turismo. Piano di riparto legge regionale 16 maggio 1978, numero 8. Attività sportive 1988 (537), pervenuta il 7 febbraio 1989,
trasmesse in data 15 febbraio 1989«Pubblica istruzione, beni culturali, ecologia,
lavoro e cooperazione»— Ircac. Programma interventi creditizi per
l’anno 1989 (538), pervenuta il 7 febbraio 1989, trasmessa il 4 marzo 1989.«Igiene e sanità, assistenza sociale»
— Unità sanitaria locale numero 58 di Palermo. Attivazione funzionale del padiglione per detenuti ammalati nel presidio ospedaliero “ Civico e Benfratelli’’ (541);
— Legge regionale 26 marzo 1986, numero 16. Attivazione dei centri per la diagnosi precoce di patologia ereditaria. Incremento organici (542);
— Lotta all’Aids - Potenziamento e ristrat- tu'azione della rete infettivologica siciliana (543),
pervenute il 16 febbraio 1989; trasmesse il 4 marzo 1989;— Unità sanitaria locale numero 58 di Pa
lermo. Seconda Divisione di medicina generale del presidio ospedaliero “ Civico” . Pro
posta di riorganizzazione con ampliamento di organico (544);
— Legge regionale 8 novembre 1988, numero 39, articolo 2 - Commissione consultiva. Costituzione (545),
pervenute il 20 febbraio 1989; trasmesse il 4 marzo 1989.
Comunicazione di pareri resi.
PRESIDENTE. Comunico i seguenti pareri resi dalle competenti Commissioni legislative:
«Industria, commercio, pesca e artigianato»— Espi - Delibera numero 1 del 1989 - Ap
provazione ex articolo 53 della legge regionale numero 34 del 1988 riguardante il riordino dei bacini di Palermo e Trapani (539), in data 15 febbraio 1989.«Lavori pubblici, urbanistica, comunicazioni,
trasporti, turismo e sport»— Piano regionale dei trasporti - Documento
programmatico (497), in data 31 gennaio 1989:«Pubblica istruzione, beni culturali, ecologia, lavoro e cooperazione»
— Programma attività teatrali. Capitolo 38103 - Comuni della Sicilia (457), in data 15 febbraio 1989.
Comunicazione di assenze e sostituzioni alle riunioni delle Commissioni.
PRESIDENTE. Comunico le seguenti assenze e sostituzioni alle riunioni delle Commissioni legislative dal 14 febbraio al 2 marzo 1989:«Questioni istituzionali, organizzazione ammi
nistrativa, enti locali territoriali ed istituzionali»
— Assenze:Riunione del 15 febbraio 1989: Campione-
Mulè-Nicolosi Nicolò-Rizzo-Sardo Infirri;Riunione del 1 marzo 1989: Campione-Sardo
Infirri.
— Sostituzioni:Riunione del 15 febbraio 1989: Gueli sosti
tuito da Aiello; Risicato sostituito da D ’Urso.
Resoconti Parlamentari 7459
X Legislatura 199® SEDUTA 7 Marzo 1989
«Finanza, bilancio e programmazione»— Assenze:
Riunione del 14 febbraio 1989; Campione- D’Urso Somma;
Riunione del 28 febbraio 1989: Campione; Riunione del 2 marzo 1989: Capitummino-
Di Stefano-D’Urso Somma-Ferrara-Graziano- Platania;
Riunione del 2 marzo 1989 (pomeridiana): D’Urso Somma-Ferrara;
— Sostituzioni:
Riunione del 2 marzo 1989 (antimeridiana); Piccione sostituito da Leone;
Riunione del 2 marzo 1989 (pomeridiana): Piccione sostituito da Leone; Campione sostituito da Pezzino.
«Agricoltura e foreste»Assenze:
Riunione del 15 febbraio 1989; Diquattro- Gorgone-Lo Giudice Diego;
Riunione del 2 marzo 1989 (antimeridiana): Firrarello-Aiello-Gorgone-Lo Giudice Diego- Palillo;
Riunione del 2 marzo 1989 (pomeridiana); FirrarelIo-AielIo-Gorgone-Lo Giudice Diego- Palillo-Stornello.
«Industria, commercio, pesca e artigianato»— Assenze:
Riunione del 15 febbraio 1989: Leone-Mulè- Santacroce;
Riunione del 2 ■ marzo 1989: Cicero-Lo Curzio;
— Sostituzioni;
Riunione del 15 febbraio 1989: Lombardo Raffaele sostituito da Grillo; Parisi sostituito da Colombo;
Riunione del 2 marzo 1989: Lombardo Raffaele sostituito da Grillo.
«Lavori pubblici, urbanistica, comunicazioni, trasporti, turismo e sport»— Assenze:
Riunione del 15 febbraio 1989: Nicolosi Nicolò
Riunione del 1 marzo 1989 (sottocomm.): | Faolone-Susinni I
— Sostituzioni:
Riunione del 15 febbraio 1989: Colajanni sostituito da Altamore
«Pubblica istruzione, beni culturali, ecologia, lavoro e cooperazione»Assenze:
Riunione del 15 febbraio 1989 (antimeridiana): Gueli-Sardo Infirri-Tricoli;
Riunione del 15 febbraio 1989 (pomeridiana): Gueli-Sardo Infirri-Tricoli;
Riunione del 16 febbraio 1989: Burgaretta- Burtone-Grillo-Gueli-Leanza Salvatore-Sardo Infirri-Tricoli;
Riunione del 1 marzo 1989: Laudani-Sardo Infirri;
Riunione del 1 marzo 1989 (pomeridiana): Laudani-La Porta-Ordile-Piro-Sardo Infirri- Tricoli;
Riunione del 2 marzo 1989 (antimeridiana); Burtone-Sardo Infirri;
— Sostituzioni:
Riunione del 15 febbraio 1989: Burgaretta sostituito da Pezzino; Burlone sostituito da Graziano; Leanza Salvatore sostituito da Piccione;
Riunione del 15 febbraio 1989 (pomeridiana): Leanza Salvatore sostituito da Palillo;
Riunione del 1 marzo 1989 (antimeridiana): Grillo sostituito da Garagiiano;
Riunione del 2 marzo 1989 (antimeridiana); Laudani sostituita da D’Urso;
Riunione del 2 marzo 1989 (pomeridiana); Laudani sostituita da Virlinzi; Burtone sostituito da Graziano; Leanza Salvatore sostituito da Leone; Sardo Infirri sostituito da Mazzaglia; Ordile sostituito da Di Stefano;«Igiene e sanità, assistenza sociale»
Assenze;
Riunione del 28 febbraio 1989: Susin- ni-Xiumè;
Riunione del 1 marzo 1989: Galipò-Lom- bardo Raffaele-Susinni-Xiumè.
Annunzio di comunicazione pervenuta dal Governo.
PRESIDENTE. Do notizia della seguente co- munic^ione pervenuta dal Governo in data 16 febbraio 1989, e trasmessa in data 4 marzo
Resoconti Parlamentari - 7460 Assemblea Regionale Siciliano
X Legislatura 199“ SEDUTA 7 Marzo 1989
1989 alla Commissione legislativa: «Questioni istituzionali, organizzazione amministrativa, enti locali, territoriali ed istituzionali»:
— Espi - Delibera numero 155 del 1988. Fusione per incorporazione della Spa cotonificio siciliano nella Spa Iniziative industriali. Assemblea degli azionisti delle due società (540).
Comunicazione deH’Irfìs relativamente alla gestione del fondo di cui all’articolo 9 della legge regionale 4 agosto 1978, numero 26.
PRESIDENTE. Comunico che ITstituto regionale per il finanziamento alle industrie (Ir- fis), in conformità a quanto disposto dall’articolo 10 della convenzione stipulata tra la Regione siciliana e lo stesso Istituto per la gestione del fondo di cui all’articolo 9 della legge regionale 4 agosto 1978, numero 26, ha trasmesso l’elenco dei mutuatari morosi al 30 settembre 1988, con note informative sulla situazione delle singole pratiche.
Avverto che copia di detto elenco è stata trasmessa alla Commissione legislativa «Industria, commercio, pesca ed artigianato» in data 4 marzo 1989.
Comunicazione di ritiro di disegno di legge.
PRESIDENTE. Comunico che, in data 14 febbraio 1989, l’onorevole Piro, con nota numero 3386, ha dichiarato di ritirare il disegno di legge numero 606: «Norme per la lotta al randagismo, per l’istituzione dell’anagrafe ca nile regionale» a seguito di presentazione di al tro disegno di legge di pari oggetto.
Armunzio di interrogazioni.
PRESIDENTE. Invito il deputato segreterio a dare lettura delle interrogazioni con richiesta di risposte orale presentate.
FERRANTE, segretario:
«A ll’A ssessore regionale per il territorio e l ’ambiente per sapere:
— se è a Conoscenza del vivo allarme tra le popolazioni dei Comuni di Priolo, M elilli,
Augusta e Siracusa per le vicende legate alla costmzione e gestione del depuratore consortile di Priolo;
— i motivi per i quali a ben 5 anni dall’inizio dell’attività il citato depuratore, gestito dal- rias , non è stato ancora collaudato;
— se sia vero che, nel frattempo, sono state spese nell’impianto ingenti somme per manutenzioni e interventi che, in assenza di collaudo, fanno emergere gravissime responsabilità a carico degli amministratori dell’Ias;
— se è a conoscenza della richiesta da parte della Presidenza dell’Ias di un ulteriore finanziamento di 23 miliardi, per non meglio precisare “ modifiche migliorative atte a consentire un ulteriore abbattimento del parametro di inquinamento’’;
— se ritiene accettabile che una struttura preposte alla depurazione dei reflui industriali possa, per ben sei volte, diventare essa stessa fonte di inquinamento ambientale;
— se non ritenga di chiarire urgentemente le cause degli avvenuti superamenti e le conseguenti responsabilità, a carico degli amministratori dell’Ias;
— se esistono fondate correlazioni tra i citati superamenti ed il servizio di conferimento dei reflui mediante autobotti;
— se non ritenga di giustificare i motivi per i quali ha ritenuto di sospendere il servizio di conferimento dei reflui mediante autobotti, solo dopo quattro anni di consapevole, ininterrotta gestione illegale da parte dell’las;
— presso quali altre strutture autorizzate sono stati dirottati i reflui non piu conferibili presso il depuratore di Priolo e se il servizio viene gestito finalmente in assoluta legalità;
— se, nel complesso, ritiene il depuratore idoneo a svolgere le funzioni di istituto ovvero se non ritenga piuttosto fondati i dubbi, da piu parti emersi, sulla reale efficienza dell’impianto,
— quali iniziative intende assumere con la massima urgenza, per normalizzare la gestione dell’impianto, assicurare alle industrie utenti la regolarità del servizio, garantire la sicurezza delle popolazioni interessate e rimuovere, fi' nalmente, ogni ostacolo al necessario chiarimento dell’inquietante vicenda» (1464).
Bono.
>0.Resoconti Parlamentari 7461 Assemblea Regionale Siciliana
X Legislatura 199" SEDUTA 7 M arzo 1989
«All’Assessore per il territorio e l’ambiente, per sapere:
— i motivi del grave, ingiustificato ritardo nella elaborazione del Piano regionale delle discariche in Sicilia;
— se è consapevole delle conseguenze che il citato ritardo comporta, oltre che all’ambiente ed alla salute pubblica dei siciliani, anche in Ordine al pili elementare principio di razionalizzazione della delicatissima materia dello smaltimento dei rifiuti tossici e nocivi;
— se, in particolare, risponda al vero la notizia della ventilata ipotesi di localizzare una piattaforma polifunzionale per lo smaltimento di rifiuti tossici e nocivi in provincia di Siracusa, presso cui dovrebbero essere smaltiti anche i rifiuti di altre zone industriali quali Cal- tagirone. Ragusa e Catania;
— se non ritenga necessario scongiurare tale ipotesi alla luce del gravissimo degrado ambientale in cui è ridotta la provincia di Siracusa che ha già pagato prezzi enormi ad un modello di sviluppo sbagliato;
— quali iniziative intende assumere con la massima urgenza per:
1) ricondurre la complessa materia delle discariche in corretti termini gestionali ispirati, oltre che alla necessaria trasparenza, anche a scelte non penalizzanti nei confronti di aree già altamente compromesse e, comunque, soggette ad elevati rischi ambientali;
2) scongiurare ogni eventuale ipotesi di localizzazione in provincia di Siracusa della piattaforma polifunzionale di smaltimento di rifiuti tossici e nocivi;
3) procedere all’inserimento della zona industriale di Siracusa nel piano delle aree ad alto rischio ambientale;
4) restituire serenità e sicurezza ai siracusani, stanchi di continuare a subire scelte nocive per la loro salute e mortificanti per la loto dignità e desiderosi unicamente di riscattare la loro terra dalla penalizzante condizione di pattumiera d’Italia e di Sicilia» (1465).
Bono .
«AirAssessore per la sanità, per sapere:— se sia a conoscenza che alla unità sani
taria locale numero 22, stabilimento ospedaliero
di Vittoria, si è dimesso il 4 novembre 1988 il primario oculista di ruolo dottor Biagio Bosco e che lo stesso ha rilasciato alla stampa pesanti dichiarazioni riguardanti i motivi delle sue dimissioni;
— se non ritenga opportuno, anche in considerazione che la divisione di oculistica dell ’Ospedale di Vittoria è stata sempre apprezzata ed ha costituito un punto di riferimento per una vastissima platea di utenza, disporre una immediata inchiesta per accertare la gravità dei fatti e per tranquillizzare le popolazioni interessate» (1466) (L'interrogante chiede lo svolgimento con urgenm).
XlUMÈ.
«Al Presidente della Regione ed all’Assessore per l’agricoltura e le foreste, per sapere:
— se siano a conoscenza che ai dipendenti forestali della provincia di Palenno non sono stati a tutt’oggi corrisposti gli emolumenti relativi al mese di dicembre 1988 nonché altri compensi arretrati;
— i motivi di tale ritardo;— quali interventi intendano urgentemente
adottare per assicurare ai dipendenti forestali di Palermo sia il pagamento degli arretrati sia la puntuale corresponsione degli emolumenti» (1467) (Gli interroganti chiedono lo svolgimento con urgenza).
CuStMANO - TrICOLI - ViRGA - Bono - Cristaldi - Paolone - Ragno - X iumè.
«Al Presidente della Regione, all’Assessore per il territorio e l’ambiente e all’Assessore per l’industria, per sapere:
— se siano a conoscenza del gravissimo incendio scoppiato all’interno dello stabilimento Agrimont di Priolo nel corso delle operazioni di carico 5.500 tonnellate di fertilizzanti sulla nave Ezzeldin Refaat battente bandiera egiziana;
— se, in particolare, siano a conoscenza che, per circa 36 ore, gli oltre 200 mila abitanti dei comuni di Priolo, Augusta, Melilli e Siracusa sono rimasti in balia di una nube tossica di proporzioni gigantesche, fuoriuscita dall’incendio della citata nave;
— se siano consapevoli che si è scongiurato un gravissimo ed incalcolabile danno alle po-
Resoconti, f. 1004 (.lOO)
Resoconti Parlamentari - 7462 - Assemblea Regionale Siciliana
X Leqslatura 199* SEDUTA 7 Marzo 1989
polazioni interessate unicamente grazie alla favorevole direzione del vento che, per tutta la durata dell’emergenza, ha sospinto i vapori tossici verso il mare;
— se ritengano oltremodo accettabile la condizione di costante pericolo cui sono esposti i cittadini insediati nella zona industriale di Siracusa che, peraltro, a tutt’oggi, malgrado la persistente emergenza, appare sprovvista delle pili elementari strutture viarie e di protezione civile;
— se ritengano corretto, da parte delle autorità competenti, avere lasciato l’opinione pubblica totalmente priva di notizie ed informazioni sulla gravissima emergenza;
— se non ritengano tale comportamento mortificante ed offensivo della dignità é dei sacrosanti diritti dei cittadini, sempre piu trattati alla stregua di sudditi;
— se non ritengano inquietante l’assoluta assenza di chiarimenti sulle reali cause dell’incidente che ripropone, in termini ancora piu drammatici, il mai risolto problema della sicurezza delle attività industriali nel Siracusano;
— quali iniziative intendano assumere con la massima urgenza per:
1) disporre una indagine presso lo stabilimento Agrimont di Priolo tendente a chiarire le esatte cause del gravissimo incidente e, piu in generale, le condizioni complessive di sicurezza dello stabilimento;
2) assumere ogni iniziativa finalizzata al rispetto delle norme di sicurezza nelle industrie del Siracusano;
3) intervenire ad ogni livello istituzionale per la celere definizione delle infrastrutture viarie e delle strutture di protezione civile nei comuni di Priolo, Melilli, Augusta e Siracusa;
4) assumere ogni altra iniziativa finalizzata a scongiurare in futuro l’insorgenza di ulteriori emergenze e restituire serenità e sicurezza ai cittadini delia zona industriale di Siracusa» (1468).
Bono - Cusimano - Cristaldi- Paolone - Ragno - T ricou- ViRGA - XlUMÈ.
«All’Assessore per il lavoro, la previdenza sociale, la formazione professionale e l’emigra
zione, in riferimento airarticolo 23 della legge numero 67 del 1988 riguardante progetti di pubblica utilità, per sapere:
— quali sono tutti i progetti regionali, interprovinciali, provinciali e comunali, approvati e finanziati dall’Assessorato del lavoro che riguardano la provincia e la città di Agrigento, nonché l ’esatta ripartizione dei posti di lavoro per singolo comune della provincia;
— altresì, le date delle pubblicazioni dei po- getti nei relativi Albi degli Uffici di collocamento e i mezzi di pubblicità adoperati.
Ciò al fine di assicurare la massima trasparenza per la formazione delle relative graduatorie e per consentire a tutti gli aventi titolo di partecipare con apposita istanza» (1470).
Palillo.
«All’Assessore per l ’agricoltura e le foreste, premesso che:
— l’Azienda foreste demaniali è Ente gestore di numerose riserve naturali istituite ai sensi della legge regionale numero 98 del 1981;
— con l’articolo 6 bis della legge regionale numero 14 del 1988 è stato introdotto l’obbligo, per gli Enti parco e per gli Enti gestori delle riserve, di provvedere alla tabellazione delle aree vincolate, comprensiva della indicazione dei divieti da adottare;
— l’azienda non ha ancora provveduto alla tabellazione delle riserve da essa gestite, contravvenendo quindi ad un obbligo di legge e con pregiudizio delle esigenze di salvaguardia delle aree vincolate.
Per sapere:— quali motivi hanno impedito all’Azienda
foreste demaniali di provvedere alla tabellazione delle riserve;
— quali iniziative intenda assumere perché questo importante 'adempimento venga al piu presto curato» (1471).
PiRO - Laudani - Ordile.
«All’Assessore per gli enti locali, per sapere:— se è a conoscenza dei numerosi suici
di (pili di 60 negli ultimi anni) che avvengono a Ragusa per precipitazione dai ponti di città;
Resoconti Parlamentari - 7463 - Assemblea Regionale Siciliana
X LEGISLATaRA 199“ SEDUTA 7 Marzo 1989
— quali provvedimenti urgenti intenda prendere per obbligare il Comune ad installare si sterni di protezione perché questo tristissimo fe nomeno cessi» (1472) (L’interrogante chiede lo svolgimento con urgenza).
XlUMÈ.
«All’Assessore per gli enti locali, premesso che:
— il “ Fondo Auteri’’, che si estende per circa 7 ettari nel territorio comunale di Valde rice, si trova al centro di una controversia sulla sua utilizzazione fra enti pubblici che ne rivendicano ognuno la proprietà;
— la unità sanitaria locale numero 1, che ha ereditato la gestione del Fondo da precedenti stmtture sanitarie, ha affidato, con un contratto di comodato siglato il 12 luglio 1988, l’estensione di terreno ed i manufatti in esso ricadenti alla comunità terapeutica per tossicodipendenti “ Saman” , la quale si è impegnata a realizzare nell’area un orto botanico ed a recuperare le strutture esistenti a piena efficienza, con l’esclusivo impegno di proprie risorse;
— l’amministrazione comunale di Valderi- ce ha deciso (in verità solo di recente dopo decenni di incuria) di rivendicare al Comune il diritto di proprietà sul bene patrimoniale impugnando il contratto, ed il Consiglio comunale si è pronunciato, con una delibera approvata a maggioranza, per l’acquisizione del Fondo e l’utilizzo a verde pubblico;
— le due finalità- non sono in realtà contrapposte e la stessa Comunità “ Saman’’, che ha già avviato i lavori di sistemazione, ha avanzato alla Giunta una proposta di uso polivalente della stmttura;
per sapere:
— quali orientamenti esprime e quali misure intenda adottare perché il Fondo in questio- tte sia comunque assicurato ad un’ottimale fruizione da parte della collettività, scongiurando cosi ogni possibile manovra speculativa da parte dr privati ed il pericolo che il Fondo stesso possa usciré dalla proprietà pubblica, dato il vin- colo di esclusiva finalità umanitaria esistente sull’originario lascito» (1473).
PiRO.
«Al Presidente della Regione e all’Assessore per i lavori pubblici, per sapere:
— se siano a conoscenza dello stato di degrado in cui si trovano le case popolari site a Scicli (Ragusa), Villaggio lunci via Pietro Nonni, lotti 1, 2, 3, 4 e 5, nelle quali:
a) gli impianti elettrici non rispondono alle norme di sicurezza;
b) i pezzi dei bagni sono lesionati e molti lo erano al momento della consegna;
c) lavabi e pilozze scaricano nella condotta fognante principale senza sifoni e con conseguenti esalazioni di cattivi odori;
d) gli scarichi fognanti, di diametro non adeguato, decorrono spesso in orizzontale nei solai di copertura dei piani e provocano frequenti infiltrazioni putride negli appartamenti sottostanti, gli infissi in profilato metallico e vetro non sono a tenuta e gli avvolgibili esterni hanno sempre funzionato in maniera molto precaria;
— se siano a conoscenza che di detti fatti si sono ripetutamente occupati la stampa e le televisioni locali, oltre che alcune sezioni dei partiti politici;
— se intendano disporre subito un’ispezione per accertare l’inconveniente di cui sopra e le responsabilità conseguenti;
— se intendano affrontare anche con provvedimento legislativo urgente l’improcrastinabile e urgente problema degli standard costruttivi e abitativi nonché della manutenzione delle case popolari in Sicilia» (1474) (L’interrogante chiede lo svolgimento con urgenza).
XlUMÉ.
«Al Presidente della Regione e all’Assessore per rindustria, premesso che:
— nell’ambito di una ristrutturazione dei propri interventi, l’Eni ha proceduto al trasferimento del pacchetto azionario detenuto dalla società collegata “ Monti Confezioni” alla “ Intesa” di Gagliano;
— l’iniziativa a suo tempo concretatasi nella “ Intesa” discendeva da un preciso impegno deU’Ente di Stato, assunto con il protocollo del 1962, di promuovere una serie di interventi diretti alla creazione di una stabile occupazione nella zona di Gagliano e nell’Ennese;
Resoconti Parlamentari — 7464 Assemblea Regionale Siciìiana
X Legislatura 199“ SEDUTA 7 Marzo 1989
— nel corso del processo di dismissione da parte del gruppo Eni della partecipazione nell’Intesa di Gagliano, è stato ribadito l’impegno dell’Ente di Stato ad assicurare il mantenimento dell’occupazione negli stabilimenti dell’Intesa anche in iniziative alternative, da svilupparsi in breve tempo;
— a tutt’oggi nessuna nuova iniziativa è stata programmata né tanto meno avviata, mentre in occasione dei vari incontri intervenuti con le Organizzazioni sindacali è emersa la tendenza, sia dell’Ente di Stato sia degli imprenditori ai quali è stata ceduta l’Intesa, ad un disimpegno rispetto ai problemi occupazionali;
— a conferma di quanto sopra temuto, anche in occasione dell’ultimo incontro del 15 febbraio 1989, nessuna indicazione concreta è stata fornita circa il mantenimento dei livelli occupazionali e circa le nuove iniziative a tal fine previste;
— il problema occupazionale, già rilevante in tutto il Mezzogiorno d’Italia, assume dimensioni drammatiche nell’Ennese e che, quindi, non può ulteriormente tollerarsi l’indifferenza dello Stato, degli Enti di Stato e anche della Regione nei confronti di una popolazione che si è vista progressivamente emarginare da tutte le iniziative economiche;
per sapere:— quali interventi ha effettuato e quali si
proponga di effettuare il Governo della Regione per il rispetto degli accordi Eni - Regione del 1962;
— quale intervento specifico è stato posto in essere per la salvaguardia dell’occupazione all’Intesa di Gagliano;
— quali ulteriori iniziative si intendano sviluppare da parte della Regione, anche attraverso gli enti economici regionali, ovvero unitarnen- te agli enti di Stato, per dare alle popolazioni dell’Ennese pari dignità, soprattutto sotto U profilo dell’occupazione, rispetto alle altre zone del Meridione» (1475).
M azzaglia.
«Al Presidente della Regione, premesso che:— in via dei Cantieri, ad A u^sta, esiste un
impianto di termodistruzione dei rifiuti urbani provenienti dalle navi in transito nel porto diAugusta;
— detto inceneritore, a causa dei gravi problemi sanitari causati dalla immediata conti^ità ad una zona densamente abitata e alle vivaci proteste messe in atto dai cittadini di Augusta è sul punto di cessare l’attività o di essere sostituito nelle proprie funzioni da un altro impianto di incenerimento, condotto dalla stessa cooperativa “ Unione Marinara’’, sito in località Punta Cugno e autorizzato con decreto as- sessoriale del 29 febbraio 1988;
— in ogni caso, la costruzione di questo secondo impianto di incenerimento ha generato un vasto movimento dì opinione che si è espresso attraverso una affollata manifestazione cittadina e una petizione popolare che ha finora raccolto ben 7.000 firme, essendovi fondati sospetti che esista la volontà di conferirvi rifiuti tossici o nocivi di origine industriale ed ospedaliera provenienti da ambiti territoriali anche molto distanti rispetto a quello per il quale era stata rilasciata l’autorizzazione;
— una tale volontà avrebbe effetti gravissimi, configurandosi come un ulteriore grave attentato alla salute delle popolazioni interessate (va ricordato che in quella zona si registrano indici di mortalità per cancro fra i piu alti in Italia) e agli equilibri ambientali già pesantemente compromessi dai numerosi insediamenti industriali;
— il Presidente della Regione, con propria ordinanza del 27 novembre 1989, indicava nell’inceneritore di via dei Cantieri il luogo di smaltimento dei Rso prodotti dai presidi ospedalieri Umberto I e Rizzo delPUnità sanitaria locale numero 26 di Siracusa;
— tale provvedimento ha creato un grave stato di allarme fra la popolazione, essendo stato emanato in maniera del tutto inopinata, al di fuori di qualsiasi procedura di coinvolgimento, anche informale, delle autorità sanitarie ed amministrative locali, rafforzando la convinzione che esista l’intenzione di realizzare un polo di smaltimento tramite termodistmzione di Rtn e Rso altrove prodotti;
per sapere;— quali siano le ragioni che hanno indotto
l’Unità sanitaria locale numero, 26 di Siracusa, nel richiedere l’emanazione di un’ordinanza che disponga lo smaltimento dei Rso da essa'prodotti, ad indicare espressamente l’inceneritore della “ Unione Marinara’’ di via dei Cantieri ad Augusta;
Resoeoìiti Parlamentari 7465 ■ Assemblea Regionale Siciliana
X LEGISLATURA 199" SEDUTA 7 Marzo 1989
— se non ritenga palesemente contraddittorio ordinare lo smaltimento di Rso presso un impianto che, ancorché autorizzato allo smaltimento di rifiuti provenienti dalle navi in transito nel porto di Augusta, non risulta adeguato alle disposizioni vigenti in materia, come affermato dall’Assessorato regionale territorio e ambiente;
— quali siano le ragioni di urgenza e necessità che hanno imposto la soluzione di cui alla suddetta ordinanza e a quali eventi vadano imputate;
— quali soluzioni venivano adottate dalla Unità sanitaria locale numero 26 per lo smaltimento dei Rso precedentemente;
— se l ’Unità sanitaria locale numero 26 abbia esperito tutte le possibilità tecnicoamministrative per adeguarsi alla normativa in vigore;
— se sia in corso di autorizzazione o se sia comunque prevista la costmzione di un impianto di tennodistruzione dei rifiuti prodotti dalla Unità sanitaria locale numero 26;
— se non ritenga questa decisione in contrasto con le previsioni contenute nel Piano regionale di organizzazione dei servizi di smaltimento dei rifiuti;
— se non intenda esprimere in maniera chiara l’orientamento del Governo regionale in merito al destino dell’inceneritore sito in contrada Punta Cugno ed, in particolare, se non voglia esprimersi riguardo alla possibilità paventata che esso sia destinato allo smaltimento di ingenti quantità di rifiuti tossici e nocivi ed ospedalieri provenienti da ambiti territoriali anche molto distanti da quello locale» (1478) (L’interrogante chiede lo svolgimento con urgenza).
PiRO.
«All’Assessore per l’industria, premesso che:— dalla stampa quotidiana è stata diffusa la
notizia che la Fiat, attraverso il nuovo consorzio Elasis, investirà circa 900 miliardi per la realizzazione e la gestione di programmi di ricerca finalizzata allo sviluppo deU’apparato produttivo nel Mezzogiorno. Secondo queste notizie, per altro molto accreditate, la Sicilia sarebbe del tutto esclusa da tali interventi.
Considerato che:— i programmi a cui si fa riferimento sono
finanziati in larga misura con i fondi della legge 64, per cui risulta paradossale e incomprensibile l’eliminazione della Sicilia, sede per altro di un importante stabilimento di produzione Fiat;
— con interpellanza del 16 febbraio 1987, ancora non trattata, e successivamente con interrogazione dell’11 dicembre 1987, alia quale non è stata data risposta, l’interrogante sollevava questioni legate al ruolo ed alla presenza della Fiat in Sicilia;
— in particolare veniva rilevato come, nonostante avesse negli anni ricevuto ingenti finanziamenti dallo Stato e dalla Regione per rimpianto ed il potenziamento dello stabilimento di Termini Imerese, la Fiat, a partire dal 1981, avesse attuato una strategia volta alla riduzione del numero degli occupati, cosicché oggi si deve registrare una perdita secca di almeno 1.000 posti di lavoro;
— si faceva rilevare, altresì, come, nonostante avesse avuto tutte le facilitazioni possi-* bili da parte della mano pubblica e del territorio, la Fiat rifiutasse anche solo di discutere del destino dello stabilimento; acquisisse commesse degli Enti pubblici siciliani per progettazioni e grandi opere, ma di contro non manifestasse alcuna disponibilità né per investimenti, né per incentivare l’occupazione.
Per sapere:—- se non intenda intervenire per verificare
il ri.spetto da parte della Fiat delle finalità poste a base della concessione di pubblici finanziamenti;
— quali iniziative intende assumere nei confronti della Fiat e se non ritenga necessario promuovere un tavolo di discussione e di confronto reale cui chiamare le forze sociali e politiche, territoriali e regionali, per costringere la multinazionale ad una radicale modifica del ruolo di rapina che essa ha avuto nella realtà economica e territoriale siciliana» (1479).
PiRO.
«Al Presidente della Regione, considerato che:— con ordinanza presidenziale del 27 gen
naio 1989 numero 24 il Presidente della Regio-
Resoconti Parlamentari 7466 Assemblea Regionale Siciliana
X Leoslatura 199“ SEDUTA 7 Marzo 1989
ne ha autorizzato ravviamento, per lo smaltimento tramite termodistruzione, all’inceneritore della cooperativa “ Unione Marinara” di Augusta dei rifiuti speciali prodotti dai presidi ospedalieri Umberto I e Rizza di Siracusa, così come richiesto dalla Unità sanitaria locale numero 26 di Siracusa;
— l’Assessorato regionale Sanità ha espresso parere tecnico-sanitario favorevole per il trattamento mediante termodistruzione dei rifiuti speciali ospedalieri con capacità giornaliera massima di tonnellate 22,72 e minima di tonnellate 11,36;
— dal testo dell’ordinanza presidenziale si evince chiaramente che si provvederà all’emissione di nuova ordinanza quando sarà avviato l’esercizio del nuovo impianto autorizzato dall’Assessorato regionale del territorio con decreto assessoriale numero 264 del 29 febbraio 1988;
per sapere:
— se non consideri gravissimo questo atto amministrativo in quanto determina la possibilità dell’avvio ad Augusta dei rifiuti ospedalieri di tutta la Regione siciliana, trasformando così un impianto nato per essere ad esclusivo servizio delle attività portuali in un centro di rifiuti tossici, nocivi e speciali di tutta l’Isola;
— come si concini la possibilità contenuta nell’ordinanza presidenziale di autorizzare lo stesso tipo di smaltimento nel nuovo inceneritore dell’Unione Marinara sito a Punta Cugno con le assicurazioni fornite qualche settimana fa dall’Assessore regionale per il territorio, onorevole Piacenti, che il nuovo inceneritore sarebbe stato autorizzato solamente per lo smaltimento dei rifiuti prodotti dalle navi in transito nel porto di Augusta;
— se non ritenga necessario revocare il provvedimento per fugare il sospetto che attorno alla vicenda del nuovo inceneritore dell’Unione Marinara di Augusta si stiano tessendo manovre non chiare tese, comunque, a fare di Augusta e del suo sito una vera e propria pattumiera di rifiuti tossici e nocivi provenienti da ogni parte della Sicilia e per fugare il sospetto che dietro gli evidenti scollamenti tra Presidenza della Regione, Assessorato sanità e Assessorato del territorio si nasconda un ignobile gioco delle parti teso a penalizzare una popolazione
già gravemente turbata per vicende anslloghe del passato e a favorire illeciti interessi tendenti a trasformare in volgare affare la difesa dell’ambiente» (1484).
Consiglio - Laudani - Gueli - La Porta .
«All’Assessore per il turismo, le comunicazioni ed i trasporti, considerato che:
— in data 22 febbraio 1989, un pullman del- l’Ast ha provocato un tamponamento perché viaggiava con freni non efficienti causando il ferimento di 3 persone, di cui una con prognosi riservata, e decine di contusi;
— che, in data 23 febbraio 1989, i vigili urbani di Solarino effettuando un controllo hanno riscontrato che alcuni mezzi dell’Ast da tempo non hanno effettuato i necessari controlli di revisione e che le gomme non erano in condizioni di sicurezza;
— tutto ciò sta determinando vivo malessere e preoccupazione tra gli utenti, in particolare studenti;
per sapere:— quali provvedimenti intenda assumere per
riportare serenità tra gli utenti e se non ritenga necessario avviare un’indagine ispettiva tesa ad accertare lo stato dei mezzi dell’Ast nella provincia di Siracusa, considerato, tra l’altro, che il disagio nei confronti di un servizio riconosciuto gravemente inidoneo è ampiamente diffuso in tutti i comuni» (1483).
Consiglio,
«All’Assessore per il territorio e l’ambiente, premesso che:
— la recente definizione deH’appalto- concorso riguardante il progetto “ Opere di difesa a salvaguardia dell’abitato, sistemazione idraulica e collegamento viario di Avola” sta suscitando .un giustificato allanne in relazione alle conseguenze gravi che avrebbe sull’ambiente e la realizzazione delle opere previste nel progetto stesso;
— la Soprintendenza ai beni culturali e ambientali con una nota del 3 giugno 1988 inviata al Comune di Avola e, per conoscenza, all’Assessorato regionale beni culturali, ambientali e pubblica istruzione, all’Assessorato regio-
p Resoconti Parlamentati 7467 - Assemblea Regionale Siciliana
X Legislatura 199= SEDUTA 7 Marzo 1989
naie del territorio ed ambiente e al Ctar, si era espressa chiaramente in merito al progetto ad essa inviato dal Comune di Avola e, esaminati gli elaborati grafici ai sensi dell’articolo 7 della legge numero 41497.39, aveva espresso parere contrario aH’approvazione;
— la Soprintendenza, nella detta nota, motivava diffusamente il proprio parere contrario entrando nel merito del progetto e mettendo in evidenza come esso fosse predisposto in un’ottica lontana dall’esigenza di salvaguardia ambientale e come fosse improntato a criteri di pronto intervento che privilegiano la pura funzionalità;
— nella stessa nota si metteva in evidenza, inoltre, come non fosse condivisibile la logica progettuale della realizzazione del canale di gronda che appare pensato neH’ottica dell’eli- ininazione degli effetti anziché delle cause, proponendo che l’intervento di bonifica fosse sviluppato con un capillare recupero sia delle aste tenninali che del bacino montano;
— in ordine, poi, alla prevista bretella ovvero circonvallazione di Avola, la nota della Soprintendenza ribadiva che anche in considerazione dell’auspicata prossima realizzazione dell’asse autostradale della Siracusa-Gela, che assorbirà ovviamente il traffico di attraversamento, non appare giustificata la realizzazione di un’arteria che costituirebbe una vera e propria muraglia, una cintura che comprometterebbe l’unità del territorio;
— la nota concludeva sottolineando che in considerazione della rilevanza dell’opera sotto 1 molteplici aspetti connessi, la scrivente era disponibile ad ogni richiesta di collaborazione per individuare criteri di progettazione, nel rispetto di una visione globale delle tematiche sopraindicate;
— da parte sua il Genio civile di Siracusa, con nota del 2 giugno 1988, inviata al Comu- ■ic di Avola e per conoscenza al Ctar, notava come dall’esame degli elaborati del progetto in argomento non risultassero indicate le portate ui massima per quanto riguarda i corsi d’acqua pubblici interessati, non si evincessero le portate convogliate nei vari corsi d’acqua interessati a seguito della realizzazione del fosso m guardia e la loro compatibilità con la porta-
di massima piena dei suddetti corsi d’acqua ® non risultassero essere state assunte da dati
ufficiali del Servizio preposto ai rilevamenti la durata e l’intensità delle piogge critiche;
— m considerazione di ciò, l’Ufficio del Genio civile invitava l ’Amministrazione di Avola a fare pervenire le richieste integrazioni o, comunque, chiarimenti in merito per consentire all ufficio di completare l’esame per il parere idraulico di competenza;
-- dal canto suo il Ctar, preso atto della negatività dei vari pareri sopra riportati, anziché approvare il progetto sottoposto lo riteneva progetto di massima, condizionandone l’approvazione al fatto che, allorché si fossero redatti i progetti esecutivi, questi sarebbero stati preceduti da relazione sull’impatto ambientale e da- gli opportuni contatti con la Soprintendenza, in modo da rendere detti progetti conformi alle prescrizioni e osservazioni della Soprintendenza stessa;
considerato, invece, che:
l’Amministrazione di Avola procedeva a bandire appalto concorso per la realizzazione dell’opera senza rispettare le condizioni poste dal Ctar, e con delibera del 31 gennaio 1989 approvava gli atti della commissione giudicatrice dell’appalto concorso;
— la delibera, nella successiva settimana, era inviata alla Commissione provinciale di controllo per l’approvazione, ma che, in data 21 febbraio 1989, la Soprintendenza di Siracusa faceva pervenire al Sindaco di Avola e alla Commissione provinciale di controllo il fonogramma numero 6864 nel quale ribadiva di avere espresso parere contrario all’esecuzione delle opere in quanto ritenute pregiudizievoli alla tutela paesaggistica e rq>presentando, inoltre, che l’ente proponente non aveva ancora preso contatto con la Soprintendenza stessa, giusta prescrizione del Ctar per adeguamento del progetto alle esigenze di tutela del paesaggio.
Per sapere:
— se non ritenga di dovere intervenire sul Comune interessato sollecitando la revoca della delibera di approvazione dell’appalto concorso, dato l ’emergere della clamorosa violazione della prescrizione del Ctar;
— se non ritenga di disporre un’indagine conoscitiva sulla affermazione del Sindaco di Avola di rispondenza del progetto di cui all’appal-
RcsocolUi P arlam en lan 7468 - Assemblea Regionale Siciliana
X Legislatura 199’ SEDUTA 7 Marzo 1989
lo concorso ai rilievi mossi dalla Soprintendenza, in relazione alla secca smentita che tale affermazione ha ricevuto dalla Soprintendenza sia per la non rispondenza ai rilievi del progetto di massima, sia per l’aperta violazione della prescrizione del Ctar» (1485).
Consiglio - Laudani La Porta .
Gueli -
«Al Presidente della Regione, all’Assessore per il territorio e l’ambiente, all’Assessore per il lavoro, la previdenza sociale, la formazione professionale e l’emigrazione, premesso che il comune di Terme Vigliatone è fra i più ricchi di valori storici, archeologici e paesaggistici ed uno con i più alti flussi turistici dell intera provincia di Messina;
considerato che con decreto numero 1238 del 23 ottobre 1987 l’Assessore regionale per il territorio e l’ambiente, approvando il progetto definitivo per l’esecuzione delle opere ferroviarie relative al raddoppio della linea ferrata Palermo-Messina nel tratto Patti-Terme Viglia- tore, ha imposto aU’Ente ferrovie dello Stato ed alla ditta concessionaria specifici adempi menti nell’interesse dell’amministrazione comu naie di Terme Vigliatone;
per conoscere:— gli interventi che la Regione ha svolto
ed intenda svolgere per venire incontro alle in derogabili esigenze dell’intera comunità di Ter me Vigliatore per le opere che l’Ente ferrovie dello Stato sta per realizzare nel tratto del comune di Terme Vigliatore;
—- se la Regione siciliana, recependo interamente la volontà politica espressa dall’intero Consiglio comunale, non intenda trovare un’idonea soluzione alle aspettative dell’intera comunità; soluzione che potrebbe essere quella prospettata daU’amministrazione comunale negli incontri avvenuti tra l’Assessore regionale per il territorio e l’ambiente, i rappresentanti del comune di Terme Vigliatore e i rappresentanti dell’Ente ferrovie dello Stato; soluzione tecnicamente attuabOe, tendente ad eliminare interamente il vecchio tracciato modificando 1 interconnessione, e ponendola in posizione parallela e vicina al nuovo tracciato;
se, altresì, la Regione siciliana non intenda prescrivere all’Ente ferrovie dello Stato degli
interventi sul territorio comunale tendenti a modellare le opere in muratura che verranno eseguite, al fine di evitare alterazioni paesaggisti- che che danneggerebbero irrimediabilmente la vocazione turistica della cittadina di Terme Vigliatore, nella quale, fra l’altro, insistono delle prestigiose Terme;
— se, infine, non si intenda promuovere un intervento urgente della Regione siciliana a favore degli 87 operai della “ Ira costmzioni” , licenziati a causa della riduzione dei lavori per la mancata autorizzazione dei successivi lotti» (1487) (L’interrogante chiede lo svolgimento con urgenza)-
Ordite.
«All’Assessore per i beni culturali ed ambientali e per la pubblica istruzione, premesso che:
— notizie di stampa danno come irmninen- te la vendita all’asta di Villa Bosurgi, complesso monumentale, architettonico e paesaggistico ricadente nella Riviera Nord del comune di Messina;
— tale complesso è tra le poche testimonianze superstiti della Messina di fine anni ’800, con memorie storiche e culturali di grande significato e valore per la comunità messinese;
— nel vasto parco ad essa annesso, insistono colture secolari di grande rilevanza scientifica o botanica;
considerato che tale complesso potrebbe diventare oggetto di speculazione edilizia con conseguente deturpazione delle caratteristiche paesaggistiche ed architettoniche;
per conoscere:— quali iniziative abbia intrapreso o inten
da intraprendere per salvaguardare V illa Bosurgi da interventi speculativi;
— in particolare, se non ritenga opportuno che detta villa pòssa essere sottoposta a vincolo storico monumentale con la successiva acquisizione al pubblico demanio, affinché essa possa essere aperta alla pubblica fruizione come struttura polivalente, feconda di crescita culturale e civile della popolazione messinese» (1489) (L’interrogante chiede lo svolgimento con urgenza).
Ordite.
Resoconti Parlamentari— 7469 - Assemblea Regionale Siciliana
X Legislatura 199" SEDUTA 7 Marzo 1989
«AirAssessore per i beni culturali ed ambientali e per la pubblica istruzione, premesso che nel quadro delle proposte avanzate dal Consiglio scolastico provinciale al Ministero della pubblica istruzione, per la razionalizzazione degli istituti, ai sensi della legge numero 426 del 1988, vi è anche la proposta della soppressione dell’autonomia del Magistrale statale di Castroreale e la sua trasformazione in sezione staccata dal Liceo scientifico di Barcellona;
considerato che l’Istituto magistrale di Castroreale è l’unico ad essere soppresso nella sua autonomia, nonostante il gran numero di iscritti (235) e nonostante, soprattutto, sia l’unico magistrale statale del distretto 38;
per conoscere quali iniziative ha svolto o intende svolgere anche in sede ministeriale per salvaguardare l’autonomia deiristituto magistrale e tutelare le legittime aspirazioni culturali della comunità di Castroreale» (1490) (L’interrogante chiede lo svolgimento con urgenza).
Ordile.
«All’Assessore per la sanità, premesso che:— mentre il Parlamento si appresta a discu
tere quel progetto di “ tutela della salute mentale’’ predisposto dal Ministero della sanità nell’ambito del Piano sanitario nazionale, con durata triennale, che in teoria dovrebbe completare lo smantellamento dell’istituzione manicomiale, stabilito per legge undici anni fa, sono ancora parecchie migliaia i malati di mente che vivono in condizioni sub-umane;
— diverse inchieste comparse sulla stampa nazionale evidenziano la latitanza del Ministro per la sanità nell’avviare una indagine sugli ospedali psichiatrici, ma che soprattutto viene evidenziato il fatto che in Sicilia il “ caso” del- 1 ospedale psichiatrico di Agrigento non è un fatto isolato;
— sempre la stampa ha evidenziato, dopo la visita effettuata da parlamentari, drammi e scenari apocalittici: stanzoni fetidi che ospitano tra gli ottanta e i novanta malati ammucchiati nno addosso all’altro fino ad un totale di 515 ncoverati presso l’ospedale “ Mandalari” di Messina;
— sepolto in mezzo ai padiglioni dell’ospedale civile “ Busacca” di Scicli, in provincia di Ragusa, esiste un manicomio clandestino uf
ficialmente denominato “ Dementi tranquilli” dove sono ricoverati 82 malati di mente sopravvissuti fra i 300 trasferiti dall’ospedale psichiatrico di Siracusa a partire dal 1961; da allora sono passati ventotto anni;
— la scena appare al visitatore descritta nelle parole di un infermiere: “ preparatevi, adesso vi facciamo entrare all’inferno” : 51 donne sbattute su sedie a rotelle arrugginite, se non direttamente a terra fra i propri stracci, riempiono uno stanzone quadrato;
— il dottor Alfieri della Direzione amministrativa ha dichiarato che questo reparto per la Unità sanitaria locale numero 24 ufficialmente non esiste e per mantenerlo vengono usate le pensioni dei ricoverati e distraendo fondi dal bilancio;
per sapere:
— se è a conoscenza del drammatico sovraffollamento determinatosi presso l’ospedale “ Mandalari” di Messina e dell’esistenza di un manicomio clandestino denominato “ Dementi tranquilli” presso l’ospedale “ Busacca” di Scicli, in provincia di Ragusa;
— quali iniziative abbia assunto o intenda assumere per garantire innanzitutto condizioni di vita umane e l’applicazione della legge numero 180 del 1978 per superare, per quanto è possibile, le pratiche della ospedalizzazione che comportano sempre una cronicizzazione della malattia stessa» (1491).
PlRO.
«Al Presidente della Regione per sapere:
1) se sia vero che direttori dell’Amministrazione regionale, titolari e responsabili di direzioni regionali, malgrado il divieto posto dalla legge, assolvano, contemporaneamente, incarichi di capigabinetto di membri del Governo regionale, di commissari o di amministratori di enti, tutti munificamente retribuiti foori dallo stipendio;
2) se, riscontrata la veridicità di quanto riferito, non ritenga di intervenire presso i membri del Governo regionale interessati per imporre agli stessi, nell’ambito deU’esercizio dei poteri di direzione politico-amministrativa del Presidente della Regione, la rimozione delle condizioni illegittime, denunciandone i casi, per il
eesocnntì, f. lOOS {.“iOO)
Resoconti Parlamentari 7470 - Assemblea Regionale Siciliana
X LEaSLATURA 199“ SEDUTA 7 Marzo 1989
connesso danno erariale, alla Procura generale della Corte dei conti ed eventualmente alla competente autorità giudiziaria per i possibili reati di peculato e di truffa;
3) se sia vero che i consulenti dei membri del Governo i quali, secondo quanto statuito dal legislatore, dovrebbero svolgere solo funzioni di consulenza a favore dei soggetti titolari degli organi politico-amministrativi interessati, tenderebbero a costituire, di fatto, un livello sovramministrativo, sostituendosi all’organizzazione amministrativa della Regione, destabilizzandone la struttura dal punto di vista delle competenze e delle attribuzioni gerarchiche e violando le norme suH’ordinamento amministrativo e burocratico della Regione;
4) se sia vero, sempre nell’ambito di quanto sopra rassegnato, che i suddetti consulenti siano accreditati, di fatto, come rappresentanti della Regione nei rapporti con privati, con associazioni di privati, con soggetti pubblici operanti nella Regione, con soggetti istituzionali subregionali, con soggetti pubblici sovraregiona- li o con enti ed organi statali;
5) se, anche per le finalità di cui sopra, ai suddetti consulenti che, come ricordato, non dovrebbero avere alcuna intima connessione attiva con l ’ordinamento della pubblica Amministrazione regionale, sia consentito l’uso di autovetture regionali o di quelle assunte in uso dalla Regione nel territorio nazionale; siano elargiti inverosimili compensi per missioni, certamente esorbitanti rispetto a quelli strettamente dovuti nei casi resi necessari per il loro supporto ai soggetti istituzionali cui la loro opera è dovuta;
6) se, nell’accertata veridicità dei fatti di cui ai due punti precedenti, non ritenga di ricondurre entro la naturale, legittima attribuzione le funzioni dei suddetti consulenti e di denunciare alla magistratura contabile e a quella ordinaria gli illeciti che si fossero eventualmente consumati;
7) se sia vero, infine, che consulenti di membri del Governo regionale o amministratori di enti a partecipazione regionale siano, all’un tempo, anche componenti del comitato tecnico-scientifico previsto dalla legge sulla p r^ grammazione regionale e se, nel caso in cui ciò risponda al vero, come tali fatti, indipendentemente daH’onere finanziario che grava sulla Re
gione, possano coerentemente giustificarsi con il ruolo squisitamente scientifico e, conseguentemente, super partes che il legislatore ha voluto assegnare al suddetto comitato» (1492).
Parisi - Capodicasa - Laud a ni - Chessari - Colombo.
«All’Assessore per il turismo, le comunicazioni ed i trasporti ed all’Assessore per gli enti locali, premesso che;
— un folto numero di soci della Associazione turistica Proloco di Custonaci hanno inoltrato, all’Ente provinciale del turismo di Trapani, all’Assessorato regionale del turismo e, per conoscenza, alla Procura della Repubblica di Trapani, il ricorso che di seguito si riporta:
“ I sottoscritti soci dell’Associazione turistica Proloco di Custonaci, con il presente atto, propongono formale ricorso avverso la deliberazione assembleare relativa alla seduta del 29 gennaio 1989, tenutasi nella sala denominata “ Stella Madonna’’ sita in Custonaci nella via Dante Alighieri, per i seguenti motivi:
1° motivo - È nullo l’atto di convocazione dei soci, recante la data del 31 dicembre 1988 e il timbro postale del 14 gennaio 1989, protocollo numero 164 del 1988, a firma del signor Vito Tresca, nella qualità di commissario straordinario della Proloco, con il quale ciascun socio veniva invitato a partecipare alla seduta del 29 gennaio 1989 per eleggere il consiglio di amministrazione e il collegio dei revisori dei conti, per essere stato compiuto, tale atto, da persona non legittimata alla data della convocazione.
Invero, Ì1 signor Vito Tresca, alla data della suddetta convocazione, era privo di mandato per essergli scaduto, da oltre un anno, il primo mandato conferitogli nell’anno 1987 e per tre mesi soltanto; mentre il secondo è tardivo rispetto all’atto di convocazione, essendo stato conferito in data 26 gennaio 1989, cioè in data successiva rispetto all’atto del 31 dicembre 1988 e il timbro postale del 14 gennaio 1989.
2° motivo - È nulla la deliberazione dei nuovi soci operata dal signor Vito Tresca, cori verbale numero 5 del 4 marzo 1988, sia per i motivi suesposti e cioè il predetto signor Tresca era privo di poteri alla data della suddetta deliberazione, sia perché la stessa non è rnai stata ratificata dall’assemblea dei soci, cosi come prevede lo statuto dell’associazione de qua-
Resoconti Parlamentari 7471 Assemblea Regionale Siciliana
X LECaSLATURA 199“ SEDUTA 7 Marzo 1989
3° motivo - È nullo l’atto deliberativo succitato, per essere stati ammessi, illegittimamente, al voto, da parte del Commissario, Vito Tresca, per l’elezione del consiglio di amministrazione e del collegio dei revisori dei conti, i nuovi soci deliberati dal predetto commissario quando questi era privo di poteri e cioè in data 4 marzo 1988, e senza che la predetta delibera fosse stata ratificata dall’assemblea dei soci; mentre, di contro, non sono stati ammessi al voto, sempre dal predetto commissario, altre 60 persone che avevano richiesto l’iscrizione come soci ed erano in regola con il pagamento della relativa c^ota sociale, e chiaramente non si comprende il perché della mancata deliberazione delle suddette richieste di iscrizione che peraltro erano state presentate al commissario che aveva preceduto l’attuale.
4° Motivo - È nullo l’atto deliberativo in questione per non avere fornito il commissario straordinario, all’assemblea dei soci, la prova deU’avvenuta pubblicazione deH’atto di convocazione dell’assemblea nelle sedi previste dallo statuto e dalla trasmissione di una copia al- l’Ept di Trapani, come prevede l’articolo 8 del citato statuto.
5° Motivo - È inficiata da abuso di potere la deliberazione suddetta anche nella parte in cui il commissario straordinario rifiuta l’atto di delega del dottor Gucciardi Nicolò al socio Cortese Vito.
Quanto sopra premesso, poiché il citato atto deliberativo, per i motivi suesposti, risulta inficiato da vizi che ne comportano la sua nullità totale, i sottoscritti soci chiedono che, previa sospensione, venga annullato l’atto deliberativo del 29 gennaio 1989 e conseguentemente la elezione degli eletti al consiglio di amministrazione e al collegio dei revisori dei conti;
per sapere:
— se corrisponde al vero che l’Azienda provinciale del turismo, vista la inerzia del commissario Vito Tresca, aveva provveduto ^tà nomina di un nuovo commissario; nomi- tta che successivamente veniva revocata per rassegnarla allo stesso signor Vito Tresca;
—- in caso affermativo, le ragioni della re- t'oca del nuovo commissario e l’insediamento del vecchio commissario Tresca;
— quali urgenti atti si intendano adottare per riportare la legittimità nella suddetta associazione turistica;
— quali indagini intendano disporre per l’accertamento dei fatti, anche in considerazione del fatto che il sopracitato ricorso è stato inviato, per conoscenza, alla Procura della Repubblica di Trapani» (1493) (L’interrogante chiede lo svolgimento con urgenza).
Cristaldi.
«AirAs.sessore per gli enti locali, premesso che:
— l’attività di macellazione del pubblico mattatoio di Palermo è stata sospesa nell’aprile del 1986 a causa di carenze igieniche riscontrate in alcuni settori dell’impianto;
— tale sospensione è stata ordinata dal Sindaco di Palermo nelle more di una pronta rimozione delle stesse carenze;
— ad oggi non risulta che l’Amministrazione comunale di Palermo abbia adottato alcun provvedimento per adeguare rimpianto ad uno standard igienico ottimale;
— la chiusura dell’impianto ha comportato (e comporta tutt’ora) notevoli disagi per gli operatori locali del settore che sono costretti a dirottare le macellazioni degli animali verso alcuni macelli della provincia (Cinisi, Torretta, Bagheria, Vicari, etc.), affrontando lunghi viaggi (pregiudizievoli, tra l ’altro, per lo stato di salute degli animali da macellare e quindi per la genuinità delle carni) che assottigliano il reddito finale e aumentano notevolmente i costi di produzione;
— è probabile che la chiu.sura dell’impianto in questione, per i disagi che essa comporta, induca operatori poco scrupolosi ad effettuare macellazioni clandestine neH’immediata periferia urbana che sfuggono al controllo annonario e minacciano gravemente la salute dei consumatori;
per sapere:
~ quali iniziative intenda assumere nei confronti del Comune di Palermo per sollecitare la definizione dei provvedimenti atti a rendere efficiente e sicuro rimpianto di macellazione;
Resoconti Parlamenlarì - 7472 — Assemblea Regionale Siciliana
X Legislatura 199" SEDUTA 7 Marzo 1989
— se non ritenga opportuno, riscontrata la lunga inerzia di quella Amministrazione, provvedere a mezzo di interventi sostitutivi» (1494).
PiRO.
«Al Presidente della Regione e all’Assessore per il lavoro, la previdenza sociale, la formazione professionale e l’emigrazione, considerato che:
— un moderno magazzino attrezzato per la lavorazione ed esportazione di agrumi, sito in contrada “ Brunetta” nel territorio di Carlenti- ni (Sr) e di proprietà della ditta “ Sebastiano Se- quenzia e C .” , è stato praticamente distrutto da un attentato dinamitardo;
— questo atto di intimidazione mafiosa è l’ultimo di una serie ormai lunghissima di analoghi attentati;
— sono sempre meno i commercianti, gli artigiani, gli imprenditori in grado di sfuggire al racket del “ pizzo” ;
— a seguito di quest’ultimo atto decine di lavoratori rischiano di perdere il posto di lavoro;
per sapere:— quali iniziative intendano assumere per
porre fine ad una ormai incomprensibile sottovalutazione della gravità della emergenza mafiosa in provincia di Siracusa;
— se non ritengarto opportuno promuovere una azione della Regione a sostegno della ditta e dei lavoratori danneggiati» (1495).
Consiglio - Parisi - Colajan-Ni - Russo - Laudani - Capo-DICASA.
«All’Assessore per il territorio e l’ambiente e all’Assessore per la sanità, premesso che:
— il progetto per l’installazione di un inceneritore di rifiuti ospedalieri, comprensivo di impianti di stoccaggio, smaltimento e termodistruzione, che la Società cooperativa a responsabilità limitata “ Alfa Ecologica” ha presen tato al Comune di Enna, nel cui territorio do vrebbe situarsi il complesso, è stato sottoposto dall’Amministrazione comunale ennese all’approvazione della Commissione provinciale antinquinamento, come stabilito dalle procedure vigenti;
— dalle dimensioni previste e dalla scarsità di tali installazioni a livello nazionale (quelli considerati in regola con le norme del Ministero della Sanità sono solo tre), si deduce che l’mpianto dovrebbe servire le stmtture ospedaliere di diverse regioni, con l’effetto di concentrare nella zona notevoli quantità di materiali, e quindi di quei rifiuti pericolosi che, secondo recenti stime, costituiscono il 17 per cento del totale dei rifiuti ospedalieri;
— la ricaduta in termini di rischio ecologico, per il territorio di Enna e per quello dei comuni viciniori di Assoro e Valguarnera, è tale da richiedere il pronunciamento delle assemblee elettive e delle realtà associate espresse dalle popolazioni interessate sul progetto di inceneritore e sulle sue compatibilità con l’ambiente e con le attività umane che vi si svolgono;
per sapere:— se sono a conoscenza delle notizie ripor
tate in premessa;— se ritengano rispettate le procedure au-
torizzative del progetto previste dalle norme in vigore;
— quali misure intendano adottare per favorire, nella fase di elaborazione dello studio d’impatto ambientale dell’opera, il coinvolgimento delle associazioni e delle istituzioni locali» (1496).
PiRO,
«All’Assessore per la sanità, premesso che:— la signora Amodei Maria, dipendente di
ruolo della Unità sanitaria locale numero 7 di Sciacca, con la qualifica di infermiera professionale, ha espresso, in diverse occasioni a partire dal 22 giugno 1983, regolare istanza per essere adibita a mansioni diverse dalla qualifica di assunzione, essendo affetta da una malattia, diagnosticata come rettocolite ulcerosa, che ne compromette pemianentemente le capacità lavorative, ai sensi dèU’articolo 16 del decreto del Presidente della Repubblica numero 761 del 1979 e dell’articolo 13 del decreto del Presidente della Repubblica numero 348 del 1983;
— nonostante le relazioni mediche e le certificazioni prodotte a corredo delle istanze, n presidente del comitato di gestione, dottor G. Gulotta, ha piu volte rigettato la richiesta ina' ponendo alla dipendente il rientro nel servizio
Resoconti Parlamentari i m - Assemblea Regionale Siciliana
X Legislatura 199“ SEDUTA 7 Marzo 1989
corrispondente alla qualifica di assunzione, dopo alcuni anni di assegnazione provvisoria ad altre mansioni e di congedi per malattia;
— allo stato presente, la signora Amodei è stata fatta rientrare nel reparto d’origine, esponendo ad alto rischio sia la propria salute che quella dei degenti, in forza dell’ordine di servizio del direttore sanitario del 24 dicembre 1988 protocollo 1226;
per sapere se non ritenga di dover interveni re, per accertare la regolarità delle procedure e delle decisioni assunte nel caso specifico dagli organi di gestione della Unità sanitaria locale numero 7» (1497).
PlRO.
«AH’Assessore per il territorio e l’ambiente, premesso che;
— la discarica di rifiuti solidi urbani sita in contrada Bombello, nel territorio del comune di Noto, produce effetti inquinanti sempre maggiori sull’aria e sulle falde acquifere, che mettono a repentaglio la salute degli abitanti delle zone vicine e dei proprietari dei terreni adiacenti;
— è stato, in particolare, visibilmente compromesso l’approvvigionamento idrico per uso civile che prima era reso agevole dalle sorgenti sgorganti nelle cave che si trovano sotto la discarica, le quali ormai risultano inutilizzabili;
per sapere:
— se non ritenga di dover accertare la rispondenza della discarica di contrada “Bombello” alle norme dettate dal decreto del Presidente della Repubblica numero 915 del 1982;
— quali misure intenda prendere per recuperare le falde acquifere e l’ecosistema della zona interessata ad un equilibrio naturale» (1498).
PiRO.
«All’Assessore per il turismo, le comunicazioni ed i trasporti, per sapere:
— se sia a conoscenza che a Lampedusa esiste una squadra di calcio che da cinque anni partecipa al campionato di seconda categoria ed ® costretta a pagare non solo le normali spese di trasferta esterne, ma anche il vitto, l’alloggio ed i biglietti d’aereo alla squadra ospite nel
le partite casalinghe, essendo tale condizione imposta dalla Lega calcio per iscrivere la squadra al predetto campionato;
— se sia a conoscenza che per tre anni di seguito il presidente della squadra locale ha presentato istanza all’Assessorato regionale del turismo, delle comunicazioni e dei trasporti per la concessione di un contributo necessario a ripianare parte delle ingenti spese cui si è accennato in precedenza;
— se sia a conoscenza che a tali istanze non è stata data alcuna risposta;
— quali passi intenda muovere perché il contributo predetto sia conces.so in tempi brevi;
— quali iniziative intenda adottare nei confronti della Lega-calcio affinché venga eliminata fin dal prossimo campionato questa assurda discriminazione che penalizza la squadra di calcio del Lampedusa» (1499).
Russo - Capodicasa - Gueli.
PRESIDENTE. Le interrogazioni ora annunziate saranno iscritte all’ordine del giorno per essere svolte al loro turno.
Invito il deputato segretario a dare lettura delle interrogazioni con richiesta di risposta in Commissione presentate.
FERRANTE, segretario:
«All’Assessore per i lavori pubblici, premesso che;
— in provincia di Trapani, in quasi tutti i comuni, da anni la mancanza d’acqua per usi potabili e per usi civili ha portato legittimamente i cittadini a protestare nei confronti delle civiche amministrazioni e dell’Ente acquedotti siciliani;
— i sindaci hanno avuto numerosi incontri con i dirigenti dell’Ente acquedotti siciliani, ai fine di chiedere interventi adeguati;
— la stessa Prefettura piu volte ha promosso incontri per tentare di dare una soluzione al problema;
— la signoria vostra onorevole Assessore si è piu volte ùnpegnata, dando ampie assicurazioni anche in sede di Assemblea, che entro il 1988 sarebbero state approntate misure idonee per risolvere il problema deH’approvvigiona-
Resoconti Parlamentari 7474 - Assemblea Regionale Siciliana
X Legislatura 199» SEDUTA 7 Marzo 1989
mento idrico per tutti i comuni della provincia di Trapani;
— a tutt’oggi il problema, lungi dall’essere risolto, si è vieppiù aggravato, come dimostrano le proteste di questi giorni dei cittadini dei comuni di Valderice, Erice, Buseto Palizzolo, Pa- ceco, Custonaci e San Vito;
— pur essendo stati appaltati i lavori per la rete idrica che da Partanna dovrebbe arrivare a Salemi, risolvendo cosi il problema dell’ap- provvigionamento dell’acqua in alcuni comuni della Valle del Belice, a tutt’oggi non risulta atto alcuno deH’Amministrazione regionale rivolto al completamento della rete idrica che da Salemi, congiungendosi con l’acquedotto di Montescuro ovest, potrebbe portare realisticamente ad una concreta soluzione del problema “ acqua” , almeno per i comuni sopra ricordati;
per conoscere:— se è stata già avvistata la soluzione so
pra ricordata;— se ci sono, e di quale natura, ostacoli che
impediscono di procedere in tempi brevi alla realizzazione dell’opera sopra ricordata» (1469).
La Porta.
«All’Assessore per la sanità, premesso che:— allo stato attuale, nel presidio ospedalie
ro di Randazzo, che fa capo alla Unità sanitaria locale numero 39, si rilevano gravi carenze, sia a livello igienico che sul piano della sicurezza delle condizioni di lavoro, che persistono nonostante le ripetute denunzie alle autorità competenti, inoltrate dal personale ausiliario ed infermieristico in servizio presso detto presidio;
— in particolare, nelle suddette denuncie si fa riferimento al trasporto del vitto dei degenti, che viene effettuato a mano, senza i necessari carrelli termici e con pentole prive di chiusura ermetica, che ne garantirebbe l’igiene, visto che, tra l’altro, detto trasporto viene effettuato attraverso un cortile esterno che conduce ad un ballatoio, utilizzato come ripostiglio per gli utensili adoperati per la pulizia delle corsie;
— parimenti, con denuncia al locale comando dei carabinieri, presentata in data 5 ottobre 1988, si fa rilevare la gravissima situazione dei presidi di Brente e Randazzo che, essendo
sprovvisti di dispositivi adeguati per lo smaltimento dei rifiuti tossici ospedalieri (sala operatoria, laboratorio analisi, corsia e servizi), utilizzano per la discarica i cassonetti dei rifiuti urbani;
— recentemente il direttore sanitario dell’o- spedale di Randazzo ha disposto, mediante diramazione di ordini di servizio, l’autoclavag- gio dei rifiuti tipicamente ospedalieri, dopo che gli stessi siano stati collocati in sacchetti (che ancora non sono stati fomiti agli operatori), per essere successivamente depositati in zone in cui, unitamente ai rifiuti generici, potessero essere prelevati dal servizio di nettezza urbana, con il prevedibile risultato di abbandono di detti rifiuti in luoghi in cui spesso cani randagi, rovistando dentro i sacchetti, mettono in serio pericolo la salute e l’igiene pubblica.
Per sapere:quali provvedimenti urgenti intenda adotta
re per individuare eventuali responsabilità, e per porre seri rimedi a tale gravissima situazione, in modo da ristabilire e garantire giuste e sicure condizioni di lavoro» (1480).
PiRO.
«All’Assessore per la sanità, premesso che:— il personale ausiliario ed infermieristico
dell’Unità sanitaria locale numero 39 in servizio presso il presidio o.spedaliero di Randazzo, è stato invitato, con avvisi interni 15 maggio 1987 numero 546 e 30 settembre 1987 numero 848, a presentare, entro 10 giorni dalla pubblicazione degli avvisi stessi, apposite domande corredate da certificati di servizio, stato di famiglia, titoli professionali e di studio per la formulazione di una graduatoria finalizzata all’assegnazione di ciascun dipendente nei vari reparti e servizi;
— tale iniziativa aveva lo scopo di normalizzare la presenza dei dipendenti interessati nei diversi settori del presidio in conformità alle mansioni che ciascuno era chiamato ad assolvere in relazione alla qualifica formalmente rivestita;
— allo stato si assiste aH’abnorme fenomeno che vede diversi dipendenti assegnati aH’e- sercizio di funzioni non coincidenti con lo stato giuridico posseduto;
— tale situazione è causa di vivo malcontento in quel personale che si vede ingiustamen-
Resoconii Parlamentari 7475 - Assemblea Regionale Siciliana
X Legislatura 199“ SEDUTA 7 Marzo 1989
te discriminato, in quanto oberato di compiti che deve assolvere in sostituzione di dipendenti assegnati a mansioni superiori o diverse, e che tale malcontento è oltremodo giustificato ed è idoneo, per costante giurisprudenza, a ripercuotersi negativamente sull’interesse pubblico al migliore espletamento dell’attività istituzionale del presidio ospedaliero;
— la suesposta situazione è in palese violazione dell’articolo 29 del decreto del Presidente della Repubblica 20 dicembre 1979, numero 761, a norma del quale il dipendente ha il diritto-dovere di esercitare le mansioni della sua qualifica e non può essere adibito, neppure in via di fatto, a funzioni diverse da quelle sue proprie;
— parimenti l ’articolo 15, comma 4°, dell’accordo di lavoro reso esecutivo con decreto del Presidente della Repubblica 20 maggio 1987, numero 270 prescrive che il personale è tenuto a svolgere la propria attività nel rispetto dei diritti e dei doveri di ciascuna posizione funzionale e profilo professionale;
— a tutt’oggi quella amministrazione non ha ancora formulato la graduatoria di cui ai suddetti avvisi interni;
— tale omissione è immotivata ed ingiustificata ed è contraria al perseguimento del pubblico interesse, e che siffatta inerzia è suscettibile di tradursi in responsabilità personale degli amministratori e dei componenti dell’ufficio di direzione di quella unità sanitaria locale, atteso che l ’inadempienza consente il consolidarsi di illegittime situazioni a vantaggio di alcuni dipendenti ed arreca un danno ingiustificato ad altri.
Per sapere:— quali iniziative intenda avviare per accer
tare se nei fatti esposti e nei comportamenti degli organi dirigenti dell’Uhità sanitaria locale numero 39 si ravvisino estremi di reato, con particolare riferimento alle fattispecie degli ar- ticoli 314, 315, 323, 324, 328 del codice penale, e quali ulteriori provvedimenti intendano adottare per ristabilire le giuste condizioni di lavoro» (1481).
PiRO.
®All’Assessore per la sanità, premesso che:~ allo stato attuale il presidio ospedaliero
t Randazzo che fa riferimento alla Unità sa
nitaria locale numero 39, non dispone di un servizio di pronto soccorso con adeguati mezzi di trasporto, come prescrive la legge 12 febbraio 1968, numero 132, articolo 19, comma h — requisiti degli ospedali —, che prevede altresì la presenza al punto c) di locali separati per l ’i- so l^ento e la cura degli ammalati di forme diffusive, al punto e) di servizi speciali di trasfusione ed anestesia, e, soprattutto al punto m), di sala mortuaria ed autoptica;
— a causa della mancanza delle suddette strutture il presidio ospedaliero di Randazzo non ha mai avuto i requisiti di ospedale (minimo dell’ex n i categoria), bensì solo di infermeria;
— ciò si è verificato nonostante la presentazione di un progetto adeguato, che prima è stato ignorato dalla locale Amministrazione di allora per oltre tre anni, in seguito fu approvato per poi essere invalidato dall’entrata in vigore della legge sulle costruzioni antisismiche, che portò alla rielaborazione del progetto secondo nuovi canoni, revisione che però non ne impedì l’ulteriore accantonamento;
— inoltre la gestione precedente dell’unità sanitaria locale godeva di una convenzione per la copertura del servizio di pronto soccorso, ove prestavano la loro opera sei medici, convenzione che l ’attuale presidente dell’Unità sanitaria locale Rubbino ha portato all’esaurimento, costringendo il personale di tutti i reparti ad abbandonare le corsie e a dedicarsi al pronto soccorso, creando una situazione di grave disagio per i degenti;
— questo stato di cose pone seri problemi all’attuazione del decreto del Ministero della sanità 13 settembre 1988, che ha per oggetto la “ determinazione degli standards del personale ospedaliero’’, e che in particolare, all’articolo 1, comma 1, prescrive che le proposte delle Unità sanitarie locali devono riguardare preliminarmente la riorganizzazione dei presidi ospedalieri, con la definizione dei posti letto necessari per assicurare, al tasso di spedalizzazione prescritto e per degenze medie nella nonna, l’u tilizzazione media non inferiore al 70-75 per cento, in via conseguente, la rideterminazione degli organici rapportati alla nuova organizzazione;
— lo stesso decreto del Ministero della sanità, aH’articolo I, comma 49, prevede che le Regioni e le Province autonome devono prò
Resoconti Parlamentari - 7476 - Assemblea Regionale Siciliana
X Legislatura 199“ SEDUTA 7 Marzo 1989
grammare entro due anni la disattivazione dei presìdi con meno di 120 posti letto, tenendo conto che i presìdi disattivati possono essere riconvertiti, qualora le strutture edilizie lo consentano, in centri di riabilitazione o in residenze sanitarie per anziani e disabili non autosufficien- ti, ai sensi deH’articolo 20 della legge 11 marzo 1988, numero 67;
— in atto, l’ospedale di Randazzo dispone di appena 50 posti letto circa, e le percentuali di utilizzo degli stessi, calcolati per le effettive specialità, sono ben lontane da quelle previste dal succitato decreto del Ministero della sanità 13 settembre 1988.
Per sapere:— quali provvedimenti urgenti intenda adot
tare per stabilire eventuali responsabilità o inadempienze e per garantire l’applicazione delle leggi in materia» (1482).
PiRO.
«All’Assessore per la sanità, premesso che:— nella seduta del 18 gennaio 1989 la VII
Commissione legislativa ha espresso parere favorevole sul piano di ripartizione delle somme del bilancio regionale per il potenziamento dei policlinici di Palermo e Messina, mentre ha espresso parere contrario alla unanimità per la parte che riguarda il policlinico di Catania;
— il piano proposto dall’Università di Catania non sembra rispondere ai criteri indicati dall’Assessorato ed inviati alla Università di Catania con nota numero 52/Dirs del 23 gennaio 1988;
— il policlinico di Catania necessita di un potenziamento delle apparecchiature indispensabili ai fini dell’assistenza sanitaria;
per conoscere:—- se sono state già individuate le modalità
e gli strumenti idonei ad accertare la corrispondenza del piano ai criteri indicati dalla competente Commissione legislativa nella seduta del 25 novembre 1987;
— le iniziative che si intendano adottare per far sì che l’Università di Catania ripresenti un piano formulato sulla base delle esigenze assistenziali prioritarie consentendo l’assegnazione dei 26 miliardi previsti;
— le iniziative che si intendano adottare per impedire che somme assegnate a Catania vadano perdute penalizzando l’intera comunità ea- tanese» (1488).
Gulino - Capodicasa .
PRESIDENTE. Le interrogazioni ora annunziate saranno trasmesse al Governo e alle Commissioni legislative competenti.
Invito il deputato segretario a dare lettura delle interrogazioni con richiesta di risposta scritta presentate.
FERRANTE, segretario:
«Al Presidente della Regione, all’Assessore per l’industria e all’Assessore per il lavoro, la previdenza sociale, la formazione professionale e l’emigrazione, premesso che:
— i lavoratori della “ Fatme” di Catania hanno costituito un comitato per il lavoro a sostegno dell’iniziativa sindacale per contrastare la decisione assunta dall’azienda di ridurre l’organico di 170 unità entro l’anno 1990;
— la Fatme ha proceduto ad una gestione della cassa integrazione guadagni e della mobilità con modalità discriminatorie per i lavoratori, ed alla riduzione ingiustificata del carico di lavoro per la filiale di Catania;
—- la Fatme ha di.satteso gli impegni assunti per la rotazione della cassa integrazione guadagni tra i lavoratori, e piu in generale non sono stati mantenuti gli impegni assunti con raccordo del 19 gennaio 1988, siglato al Ministero del lavoro, che prevedeva la mobilità nell’ambito della Regione per le aziende Tic, incentivi e prepensionamento;
— il Governo della Regione non ha provveduto ad istituire né ad organizzare i corsi hi riqualificazione concordati, né ha proceduto alla verifica deU’attuazione dell’accordo nazionale citato;
per sapere:— se sono a conoscenza della grave situa
zione che si è venuta a determinare presso la Fatme di Catania;
— se non intendano promuovere in tempi brevi un incontro con il comitato per il lavoro di Catania;
Resoconti Parlamentari - 7477 - Assemblea Regionale Siciliana
X Legislatura 199“ SEDUTA 7 Marzo 1989
— se non ritengano, pur essendo la Fatme un’azienda privata, di dover intervenire per co noscere le reali intenzioni per quanto riguarda l’attuale carico di lavoro e quello in prospettiva, i criteri adottati nell’attuazione della cassa integrazione guadagni e le reali prospettive di mobilità» (1486).
Leanza Salvatore.
«Al Presidente della Regione e all’Assessore per l’agricoltura e le foreste, premesso che:
— in data 26 gennaio 1986 si sono svolte le consultazioni elettorali per l’elezione del consiglio dei delegati del consorzio di bonifica Delia-Nivolelli, indette dal commissario straordinario del consorzio stesso;
— nel corso delle operazioni elettorali è stata operata una grave discriminazione, in quanto le deleghe al voto da parte dei consorziati elettori con le relative firme autenticate dai “ hin- zionari incaricati dai Sindaci” venivano accettate in alcune sezioni e non ammesse in altre, con conseguente alterazione dei risultati elettorali;
— avverso le suddette operazioni elettorali gli interessati presentavano reclamo al commissario straordinario del consorzio che lo rigettava con deliberazione del 15 febbraio 1986;
— i ricorrenti adivano il Tar per la Sicilia — sezione I — contro il legale rappresentante del consorzio di bonifica Delia-Nivolelli, contro il consiglio dei delegati del consorzio medesimo irregolarmente eletto nelle consultazioni elettorali del 26 gennaio 1986, e nei confronti dell’Assessorato regionale agricoltura e foreste;
considerato che l’adito Tribunale amministrativo della Sicilia — sezione I —, con sentenza numero 723 dell’11 ottobre 1988, accogliendo u ricorso in questione, ha annullato gli atti impugnati e ha ordinato che la sentenza stessa fosse eseguita daH’Autorità amministrativa;
per sapere se, in esecuzione e per effetto della ’j^^'^hinmata sentenza del Tar numero 723 del t"88, sia stato provveduto alla nomina di un ^mmissario presso il consorzio di bonifica Delia-Nivolelli per l ’ordinaria amministrazione ® con espresso mandato di procedere immedia- ainente alla ripetizione delle annullate consul- fzioni elettorali per il rinnovo del consiglio dei ^'egati del consorzio di che trattasi» (1477).
CRlSTALDt.
«All’Assessore per il lavoro, la previdenza sociale, la formazione professionale e l’emigrazione e all’Assessore per l ’agricoltura e le foreste, premesso che:
— i braccianti agricoli del comune di S. Caterina Villarmosa (Cl), avviati al lavoro dell’Ispettorato ripartimentale delle foreste di Calta- nissetta nelle località demaniali della Regione di quel centro con contratto scadente il 31 dicembre 1988, sono stati regolarmente licenziati;
— le relative lettere di licenziamento sono pervenute al competente ufficio di collocamento di S. Caterina Villarmosa in data 4 gennaio 1989, come comprovato dal timbro postale, e che nel medesimo giorno (4 gennaio 1989) i lavoratori licenziati presentatisi a! summenzionato ufficio di collocamento per la reiscrizione nelle liste dei disoccupati e conseguenziale ritiro del tesserino, venivano invitati a presentarsi il giorno dopo, cioè il 5 gennaio 1989, dietro assicurazione che nel frattempo non sarebbe stata operata alcuna iscrizione nelle liste dei disoccupati;
— invece, il giorno 5 gennaio 1989 risultavano iscritti, con decorrenza 4 gennaio 1989, tutti quei lavoratori che nel giorno precedente avevano presentato atto notorio nel quale essi stessi dichiaravano di essere stati licenziati, ma non risultavano iscritti gli altri lavoratori che nella stessa giornata del 4 gennaio 1989 si erano personalmente presentati aH’ufficio di collocamento;
considerato che il numero d’ordine di iscrizione nelle liste dei disoccupati ha specifica rilevanza, stante i criteri che vengono adottati per ravviamento al lavoro presso la Forestale;
per sapere:
— perché mai l’ufficio di Santa Caterina Villarmosa non ha ritenuto doveroso affiggere in bacheca un avviso dal quale risultasse evidente la necessità tecnica dell’atto notorio, e ciò per porre tutti i lavoratori correttamente sullo stesso piano;
— perché tutti quei lavoratori che si sono presentati fisicamente alFUlTicio di collocamento in data 4 gennaio 1989, cioè lo stesso giorno in cui lo stesso ufficio riceveva dall’Ispet- torato forestale le lettere di licenziamento che li riguardava, non sono stati reiscritti nelle liste dei disoccupati, ma anzi sono stati invitati
Resoconti, f. 1006 (500)
Resoconti Parlamentari 7478 - Assemblea Regionale Siciliana
X Leoslatura 199“ SEDUTA 7 Marzo 1989
a ritornare l’indomani dietro l’ingannevole assicurazione che non sarebbe accaduto niente di pregiudizievole, quando invece, Tindomani, si scopriva che risultavano iscritti in data 4 gennaio 1989 altri lavoratori — evidentemente imbeccati o raccomandati — dietro presentazione di dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà attestante una circostanza, l’avvenuto licenziamento, che risultava agli atti dello stesso ufficio di collocamento;
— se non ritengano, attesa la gravità di quanto accaduto, di disporre gli accertamenti del caso e di intervenire affinché venga rifor- raulata l ’incriminata graduatoria di iscrizione nelle liste dei disoccupati del settore braccianti agricoli di S. Caterina Villarmosa» (1476).
Crjstaldi.
PRESIDENTE. Le interrogazioni ora annunziate sono già state inviate al Governo.
A n n u n zio d i in terpellanze.
PRESIDENTE. Invito U deputato segretario a dare lettura delle interpellanze presentate.
FERRANTE, segretario:
«Al Presidente della Regione e all’Assessore per l’industria, considerato che è trascorso ormai molto tempo da quando l’Amministrazione comunale di Gela ha revocato la precedente delibera di allocazione nel suo territorio di una megacentrale a carbone, esprimendo in questo modo la volontà unanime della popolazione di non avere minacciato il suo ambiente e di avere salvaguardate civili condizioni di vita e di salute;
ritenuto che tale richiesta viene fortemente condivisa dalle popolazioni del comprensorio e dei comuni limitrofi che varie volte hanno avuto occasione di ribadire la loro volontà in talsenso;
ritenuto che la mancanza di un conseguente atto del Governo della Regione, quale il decreto di revoca del precedente decreto di localizzazione della megacentrale a carbone nel territorio di Gela, continua ancora a penalizzare i produttori agricoli della zona che non possono beneficiare di tutte le provvidenze previste dalla
legislazione vigente perché i loro terreni risultano vincolati;
per sapere se non ritengano opportuno e rispettoso della volontà unanime di un intero comprensorio rivedere il proprio atteggiamento negativo e procedere senza ulteriori indugi alla revoca del decreto di localizzazione di una megacentrale a carbone nel territorio di Gela» (409).
Altamore - Parisi - Piro - Cicero - Aiello - Bartoli - Consiglio - Gueli.
«All’Assessore per il territorio e l’ambiente, considerato che;
— ignorando precise e tassative disposizioni legislative nazionali e regionali nonché le indicazioni del piano regionale di organizzazione dei servizi di smaltimento dei rifiuti elaborato in esecuzione del decreto del Presidente della Repubblica numero 915 del 1982 che interviene a tutela dell’ambiente e della salute pubblica, il Comune di Marsala continua a utilizzare una pubblica discarica in contrada Nasco nella statale numero 188 Marsala-Salemi provocando pesanti disagi ai cittadini e condizioni di pericolo per quanti, costretti a percorrere la statale, sono obbligati ad attraversare una fitta nube di fumo maleodorante;
— tutto ciò dura da tanti anni nonostante le ripetute proteste dei cittadini e degli amministratori di Salemi e i numerosi gravi incidenti che si sono registrati anche in tempi recenti;
per conoscere:— le valutazioni dell’Assessore sui fatti de
nunciati e le ragioni che hanno impedito di intervenire adeguatamente per fare rispettare giuste disposizioni legislative peraltro in vigore da ormai sette anni e la cui piena applicazione cor- ri.sponde ad un forte bisogno di salute e di di- fe.sa dell’ambiente;
— se non ritenga assolutamente necessario nominare un commissario ad acta presso il Comune di Marsala per adottare le misure che gh amministratori comunali non hanno sinora voluto adottare.
Tali misure dovrebbero comportare la chiusura della discarica abusiva sulla statale Marsala-Salemi e l’utilizzazione di una discarica controllata nell’area indicata dal piano re
Resoconti Parlamentari - 7479 - Assemblea Regionale Siciliana
X Legislatura 199> SEDUTA 7 Marzo 1989
gionale d’organizzazione dei servizi di smaltimento dei rifiuti nonché la possibilità di utilizzare 0 moderno impianto di trattamento e di distruzione dei rifiuti che è stato recentemente costruito a Trapani con finanziamenti pubblici e che è tuttora sottoutilizzato pur essendo ubicato in una zona molto vicina a Marsala» (410).
VizziNi - La Porta .
«Al Presidente della Regione, all’Assessore per l’agricoltura e le foreste e all’Assessore per la cooperazione, il commercio, l’artigianato e la pesca, con riferimento alle notizie, riportate dalla stampa nazionale e internazionale, relative al lucroso traffico consumato ai danni della Cee da un’associazione mafiosa che operava nel settore dei ritiri Aima e della trasformazione industriale di agrumi in Sicilia;
per conoscere;
— quali misure abbiano assunto o intendano assumere per bloccare l ’erogazione di finanziamenti regionali, statali o comunitari a soggetti, singoli o associati, che direttamente o indirettamente hanno partecipato o collaborato all’attività alla quale era interessata l’organizzazione mafiosa qualificata dalla stampa internazionale come “ Arancia-Connection” ;
— quale preciso molo abbiano eventualmente svolto nel traffico ai danni della Cee le uniche strutture operanti a Vittoria nel settore dei ritiri Aima e della trasformazione degli agm- mi, e cioè l’Agrisud e la “ lav Spa” ;
— se non intendano promuovere iniziative tendenti ad acquisire al patrimonio regionale, affidadoli al Comune di Vittoria, gli impianti bella lav costmiti con dovizia di finanziamenti pubblici e ora posti in liquidazione coatta;
— se non intendano, infine, attivare un’in- bagine piu complessiva relativa al finanziamento ba parte della Regione e dello Stato di opere ® iniziative agro-industriali nel territorio di Ra- Susa che, nel tempo, immancabilmente, sono state riciclate o poste in liquidazione per camuf- tare operazioni speculative, molto spesso inquinate dalla presenza mafiosa» (411).
A iello - Parisi - Chessari.
«AirAssessore per i beni culturali e ambien- n*t e per la pubblica istrazione, considerati i Soavissimi ritardi, ancora dopo più di dieci an
ni, nella corretta applicazione della legge regionale numero 80 del 1977 per i beni culturali e le conseguenze negative di tali ritardi sulla istituzione ed organizzazione delle sovrintendenze, dei musei, delle biblioteche e dei centri regionali;
considerato quanto normato al 1° e al 2° comma dell’articolo 19 della legge regionale numero 116 del 1980;
per conoscere i principi adottati nei conferimento delle nomine dei capi degli Istituti, rilevato che, a tutt’oggi, gli incarichi di soprintendente e di direttore di biblioteca, di museo, di centri regionali e di sezione tecnica sono conferiti come incarichi assessoriali di facenti funzioni e commissari» (412).
Parisi - Laudani - Gueli - La Porta.
«Al Presidente della Regione, premesso che, ai fini dell’attingimento ai fondi strutturali della Cee, il nuovo regolamento comunitario, entrato in vigore il 1° gennaio 1989, prescrive che le Regioni debbano dotarsi di appositi piani regionali di sviluppo in base ai quali la Commissione esecutiva dovrà stabilire i quadri comunitari di appoggio;
considerato che tali piani regionali dovranno essere presentati dallo Stato alla Comunità presumibilmente entro la data del 31 marzo corrente;
premesso ancora, che con ordine del giorno numero 81, accettato come raccomandazione, l’Assemblea regionale siciliana aveva impegnato il Governo della Regione:
— a presentare entro il mese di febbraio la proposta di piano, con l’indicazione delle scelte prioritarie, all’Assemblea regionale al fine di garantirne, pur nella ristrettezza dei tempi fissati, un attento esame e l ’approvazione;
— ad effettuare, ai fini della predisposizione del piano suddetto, consultazioni con le province regionali e con le organizzazioni sociali e produttive che dovranno essere rappresentate nel Consiglio regionale dell’economia e del lavoro previsto dalla legge sulla programmazione;
considerato che:
— i termini suddetti sono scaduti e che non risulta che il Governo abbia persino predisposto una convincente bozza di piano;
ResocoìUi Parlamentari 7480 Assemblea Regionale Siciliana
X Legislatura 199'* SEDUTA 7 M a r z o 1989
— la mancata elaborazione del piano suddetto può comportare per la Sicilia il pericolo di rimanere esclusa dai finanziamenti comunitari;
— l’entrata in vigore della legge sulla programmazione non può esimere il Governo dal confronto con i soggetti istituzionali e sociali previsti dalla legge, sia pure con procedure abbreviate in considerazione del breve lasso di tempo disponibile per la presentazione del piano alla Comunità;
per sapere;— se intenda onorare gli impegni assunti di
nanzi all’Assemblea regionale siciliana di cui all’ordine del giorno numero 81 ed elencati in premessa;
— se, rifuggendo da elaborazioni inventate aU’ultimo momento, o da inveterate tentazioni, il Governo non ritenga di dovere predisporre uno schema di piano caratterizzato da obiettivi qualificanti e tali da attivare azioni integrate sul territorio e sulla struttura produttiva della Regione, anziché formulare proposte separate ed incoerenti, frutto soltanto dei ciechi egoismi dei califfati assessoriali, ed incapaci di promuovere strategie basate su interventi sinergici dagli effetti complementari» (413).
Parisi - Capodicasa - Laudani - Chessari - Colombo.
«All’Assessore per gli enti locali, considerato che la Procura della Repubblica di Marsala nei giorni scorsi ha disposto il sequestro di tutti gli atti relativi al concorso per vigile urbano bandito dall’Amministrazione comunale di Marsala e le cui prove selettive si erano svolte nello scorso mese di ottobre;
rilevato che già i Consiglieri comunali marr salesi del Partito comunista italiano avevano manifestato forti perplessità circa la regolarità della selezione dei concorrenti e che inoltre, su bito dopo la pubblicazione della graduatoria, al cuni candidati ritenutisi ingiustamente esclusi avevano presentato denuncia alla Procura segnalando gravi irregolarità nello svolgimento del concorso e sull’operato della Commissione presieduta dal senatore Pietro Pizzo;
considerato che nel recente passato lo svolgimento di concorsi banditi daH’Amministrazio ne comunale di Marsala aveva dato luogo a forti
polemiche circa la regolarità delle prove e che di ciò si è occupata anche l’Assemblea regionale siciliana discutendo atti ispettivi;
per conoscere:— quali sono le valutazioni del Governo su
questo nuovo scandalo che esplode a Marsala segnalando una situazione amministrativa inquinata da pratiche clientelati che riducono a pura fonna i diritti dei cittadini;
— quali iniziative intende adottare il Governo della Regione per accertare i fatti denunciati e se le procedure seguite per la preparazione dei quiz selettivi possano avere consentito a qualche candidato o componente della commissione di concorso di di.sporre, prima dell’inizio delle prove, di notizie o materiali utili allo svolgimento del concorso» (414).
VizziNi - Parisi - La Porta .
PRESIDENTE. Trascorsi tre giorni dall’o- diemo annunzio, senza che il Governo abbia dichiarato che respinge 1? interpellanze o abbia fatto conoscere il giorno in cui intende trattarle, le interpellanze stesse saranno iscritte all’ordine del giorno per essere svolte al loro turno.
Annunzio di mozione.
PRESIDENTE. Invito il deputato segretario a dare lettura della mozione presentata.
FERRANTE, segretario:
«L’Assemblea regionale sicilianaconsiderato che gli Istituti autonomi per le ca
se popolari dell'Isola, ed in particolare quello di Ragusa, accertato il superamento da parte degli assegnatari del limite di reddito previsto dalla vigente normativa, richiedono agli stessi u pagamento dell’equo canone calcolato ai sensi della legge 27 luglio 1978, numero 392;
considerato che il predetto limite è tuttora fissato nella misura stabilita dalla legge regionale 30 maggio 1984, numero 37, e, pertanto, assolutamente anacronistico;
considerato che gli Istituti autonomi per se popolari non possono autonomamente trasformare il rapporto di assegnazione in rapporto ‘ locazione, in assenza di uno specifico provve
Resoconti Parlamentari - 7481 — Assemblea Regionale Siciliana
X Legislatura 199“ SEDUTA 7 Marzo 1989
ciimento che solo i Comuni sono autorizzati ad adottare in forza deirarticolo 17 della legge regionale 2 gennaio 1979, numero 1;
considerato che, pur ricorrendone i presupposti, gli Istituti non possono applicare l’equo canone con effetto retroattivo;
considerato, comunque, che i Comuni della provincia di Ragusa non risulta abbiano adottato i provvedimenti di loro competenza, né, tanto meno, risulta intendano adottarli;
considerato, altresì, che i provvedimenti adottati dairiacp di Ragusa risultano scaturire dal deliberato di un consiglio di amministrazione da tempo scaduto e, quindi, privo di quella legittimazione che può riconoscersi solo ad un organismo nella pienezza delle proprie funzioni e come tale, pertanto, con le carte in regola per adottare decisioni di tale portata, che altri Istituti si sono guardati bene dall’adottare pur operando in realtà economicamente piu ricche ed in situazioni finanziarie certamente non migliori di quella dell’Iacp di Ragusa;
considerato che, pur potendo gli assegnatari trovare, in presenza di provvedimenti illegittimi, piena soddisfazione in sede giurisdizionale, non è opportuno coinvolgere gli stessi in una vertenza legale lunga, snervante e, comunque, immediatamente onerosa;
impegna il Governo della Regionea promuovere immediatamente le opportune
iniziative al fine di interrompere le procedure già iniziate dagli Istituti autonomi per le case popolari per l’applicazione a carico degli assegnatari dell’equo canone, nonché a procedere con tempestività al rinnovo dei consigli di amministrazione scaduti» (73).
Chessari - Aiello - Altamore - Consiglio.
PRESIDENTE. Avverto che la mozione teste annunziata sarà posta aH’ordine del giorno nella seduta successiva perché se ne determini la data di discussione.
Comunicazione dello schema di calendario dei lavori dell’Assemblea per il corrente mese di marzo.
aitasi stamane, sotto la presidenza del Presidente dell’Assemblea regionale siciliana e con la partecipazione del Presidente della Regione, dei vicepresidenti dell’Assemblea regionale siciliana e dei presidenti delle Commissioni, ha elaborato il seguente schema di calendario dei lavori parlamentari per il corrente mese:
— Aula: martedì' 14 (antimeridiana); mercoledì 15 (antimeridiana e pomeridiana); giovedì 16 (antimeridiana e pomeridiana), con all’ordine del giorno la discussione dei seguenti disegni di legge:
1) numeri 21 in Sicilia);
71 - 89/A (metanizzazione
2) numero 484/A (interventi nel settore riscossione imposte dirette);
3) numero 124/A (elevazione limiti età per l’accesso all’impiego pubblico);
4) numero 631/A (anticipazione Regione alle Unità sanitarie locali)
5) numero 561/A (costituzione delle nuove province regionali);
— Commissioni: martedì 14 (pomeriggio) - limitatamente alla Commissione finanza; mercoledì' 29; giovedì 30 (pomeriggio); venerdì' 31, con aH’ordine del giorno l’esame dei disegni di legge già individuati.
Comunica altresì che la Conferenza h a ‘stabilito di riunirsi il 30 marzo, alle ore 10,00, per concordare il programma dei lavori relativamente all’esame dei temi delle riforme istituzionali, al rinnovo di alcuni organi amministrativi e alla discussione di quei di.segni di legge ritenuti prioritari e dal Governo e dai Gruppi parlamentari. Piu in particolare si è convenuto di ritenere, quale adempimento prioritario, il rinnovo delle commissioni provinciali di controllo cui si procederà in aprile, alla ripresa dei lavori parlamentari.
p r e s id e n t e . Comunico che la Conferenza dei Presidenti dei Gruppi parlamentari, riu-
Svolgimento di interrogazioni e di interpellanze.
p r e s id e n t e . Si passa al secondo punto dell’ordine del giorno: Svolgimento di interrogazioni e di interpellanze della Rubrica «Territorio e ambiente».
Si procede con Pinteipeiianza numero 93: «Inchiesta in ordine alla redazione del piano
Resoconti Parlamentari 7482 Assemblea Regionale Siciliana
X Legislatura 199“ SEDUTA 7 M arzo 1989
regolatore generale del comune di Sant’Agata li Battiati» degli onorevoli Damigella ed altri.
Invito il deputato segretario a darne lettura.
FERRANTE, segretario:
«All’Assessore per il territorio e Tambiente, per sapere se sia di sua conoscenza:
a) che il consiglio comunale di Sant’Agata Li Battiati, convocato per l ’adozione del piano regolatore generale, ha approvato, nella seduta del 17 luglio 1986, la proposta dell’Assessore per l’urbanistica di chiedere all’Assessorato regionale del territorio l’esercizio del potere di intervento sostitutivo nel presupposto che, dovendosi astenere perché interessati taluni consiglieri della maggioranza, l’obbligo dell’astensione si dovesse estendere a tutti i consiglieri della medesima maggioranza;
b) che, in precedenza, il sindaco del comune aveva rigettato la richiesta dei consiglieri comunisti di avere in copia tutti gli elaborati del progetto di piano regolatore sulla base del rilievo che non esiste l’obbligo di rilasciare copia degli atti non ancora divenuti pubblici;
c) che, dopo la seduta del consiglio comunale del 17 luglio 1986, il Pretore di Mascalu- cia ha sequestrato tutti gli atti ed ha quindi sospeso l’assessore comunale all’urbanistica dall’esercizio dei pubblici uffici per la durata di un anno.
Ciò premesso, i sottoscritti interpellano l ’Assessore regionale per il territorio, per sapere:
1) se intenda disporre un’inchiesta al fine di accertare sulla base di quali indicazioni i progettisti hanno proceduto alla redazione del piano prevedendo per il prossimo ventennio un incremento demografico del tutto ingiustificato;
2) se, nell’ipotesi in cui ritenga di dover nominare un commissario ad acta, intenda dare allo stesso la direttiva di chiedere ai progettisti, sentite tutte le forze politiche e sociali operanti nel comune, di procedere ad una rielaborazione del piano sulla base di una ragionevole ipotesi di sviluppo, apparendo del tutto privo di senso che il commissario ad acta adotti il piano redatto certamente secondo le indicazioni dei consiglieri che si dicono interessati e certamente destinato per il suo dimensionamento ad essere restituito per la rielaborazione totale;
3) se intenda dare a tutti i sindaci dell’Isola la direttiva di rilasciare in copia ai consiglieri comunali che lo chiedano il progetto dello strumento urbanistico generale al fine di rendere piti agevole l’esercizio dei loro diritti in vista deH’esame di tale strumento da parte del consiglio;
4) se ritenga la gravissima vicenda di Sant’Agata Li Battiati emblematica di una situazione generale caratterizzata da una legislazione urbanistica che, non rendendo i proprietari indifferenti dinanzi alla destinazione d’uso dei terreni, favorisce la consumazione di gravi illeciti nella formazione degli strumenti urbanistici per il prevalere degli interessi privati sull’interesse pubblico» (93).
D amigella - Laudani - D ’ur- so - Gulino .
D’URSO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
D’URSO. Signor Presidente, chiedo Tabbi- namento dello svolgimento dell’interpellanza numero 93 e dell’interpellanza numero 187: «Inchiesta immediata al fine di accertare le gravi responsabilità degli amministratori di S. Agata Li Battiati in ordine alla lottizzazione di una vasta area del territorio comunale», degli onorevoli Damigella ed altri, aventi identico oggetto.
PRESIDENTE. Il parere del Governo?
PLACENTE Assessore per il territorio e rambiente. Signor Presidente, il Governo è d’accordo.
PRESIDENTE. Non sorgendo osservazioni, cosi rimane stabilito.
Invito il deputato segretario a dare lettura dell’interpellanza numero 187.
FERRANTE, segretario:
«All’Assessore per il territorio e l ’ambiente, per sapere se è a conoscenza:
a) che nei giorni scorsi il Pretore di Masca- lucia ha disposto l ’arresto del sindaco, di un consigliere già assessore all’urbanistica e del capo u fficio tecnico del com une di S. Agata Li
Resoconti Parlamentari 7483 - Assemblea Regionale SicilianaX Legislatura 199“ SEDUTA 7 Marzo Ì989
Battiati per gravi illeciti commessi al fine di favorire privati interessati alla lottizzazione di una vasta area;
b) che il medesimo pretore ha inviato comunicazioni giudiziarie a numerosi consiglieri e componenti della commissione edilizia dello stesso comune.
Ciò premesso, i sottoscritti interpellano l ’Assessore per il territorio e l’ambiente per sapere se intenda immediatamente disporre un’inchiesta al fine di accertare le gravi responsabilità degli amministratori di Sant’Agata Li Battiati con riferimento alla lottizzazione suddetta e pili in generale alla gestione del territorio.
I sottoscritti chiedono lo svolgimento con urgenza della presente interpellanza e di quella da loro presentata il 27 novembre 1986 con riferimento alla condotta degli amministratori del comune di Sant’Agata Li Battiati nella vicenda della formazione del piano regolatore generale» (187).
D amigella - Laudani - D ’ur- so - Gulino .
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l’onorevole D’Urso per illustrare le interpellanze.
D’URSO. Signor Presidente, traendo spunto da una vicenda emblematica, gli interpellanti hanno voluto richiamare l’attenzione del Governo della Regione su talune questioni di rilevante interesse nella materia urbanistica, quali il dimensionamento dei piani regolatori generali, il rapporto dei commissari ad acta con i progettisti, spesso nominati da quegli stessi amministratori che, essendo interessati, si astengono dall esaminare il piano redatto secondo le loro indicazioni, il diritto dei consiglieri comunali 1 disporre di tutti gli atti per esercitare con pie
na consapevolezza la loro funzione, l’esigenza di una legislazione che renda i proprietari in- ifferenti dinanzi alle destinazioni d’uso dei loro
terreni. Questioni importanti quelle indicate, con rilerimento alle quali mi sembra giunto il momento di svolgere un ampio dibattito nella competente Commissione legislativa per avviare quel processo di riordino e di adeguamento del-
legislazione urbanistica regionale da più parti auspicato.p^t^roppo, l’impegno più volte assunto dal-
Assessore di un incontro tra la commissione 1 studio, all’uopo nominata, e la quinta Com
missione legislativa non ha avuto seguito ed i ritardi che si sono accumulati finiscono con il pesare in modo assai negativo sullo svolgimento delle vicende relative ai piani regolatori dei comuni dell’isola. La vicenda di Sant’Agata Li Battiati non è diversa da quella di tanti altri comuni della Sicilia; riflettere su di essi serve a valutare se da un loro attento esame possono scaturire indicazioni utili per la futura attività legislativa e per un’azione di governo che, nell’ambito delle leggi vigenti, indirizzi nella giusta direzione i processi comunali di pianificazione del territorio.
PRESIDENTE. L ’onorevole Assessore per il territorio e l’ambiente ha facoltà di rispondere.
PLACENTE Assessore per il territorio e l ’ambiente. Signor Presidente, prima di fare riferimento ai temi specifici contenuti nelle in- teipellanze numero 93 e numero 187, vorrei soffermarmi sulle osservazioni di ordine generale che ha testé reso l’onorevole D ’Urso. Innegabilmente convengo con lui che c’è, su questi temi, una congerie di argomenti e di problemi da risolvere: dal dimensionamento dei piani regolatori generali alle destinazioni d’uso.
A proposito del dimensionamento dei piani regolatori generali vorrei ricordare che l’attuale legislazione urbanistica regionale mette sullo stesso piano il comune di Palermo e, per esempio, quello di Roccapalumba il quale ha una dimensione demografica ben diversa. Tutto ciò ovviamente richiede una rivisitazione della vigente legislazione urbanistica; un problema, questo, che si è già posto da tempo all’attenzione del Governo. Ho avuto modo, in diverse occasioni e non soltanto in quest’Aula, di far presente che il Governo già da tempo ha nominato una com- mi.ssione di studio di altissimo livello, composta da esperti del settore, e presieduta dal presidente del Tribunale amministrativo regionale della Sicilia, sua eccellenza professor Gugliel- nio Serio, che sta, appunto, lavorando con l’ambizione finale di pervenire ad una messa a punto generale delia nostra attuale legislazione urbanistica, attraverso l’elaborazione di una sorta di testo unico quanto più possibile organico. La nostra Regione, come è noto, non ha la potestà di predisporre testi unici legislativi, per cui dobbiamo parlare di una «messa a punto» della legislazione in materia urbanistica che ci consenta comunque di disporre di un testo di agibile consultazione e di sicuro riferimento normativo.
Resocomi Parlameniorì 7484 Assemblea Regionale Siciliana
X LEQSLATURA 199“ SEDUTA 7 Marzo 1989
In riferimento alFincontro tra la Commissione di studio (che ha già prodotto una grandissima mole di lavoro) e la quinta Commissione legislativa — incontro piu volte richiesto dall’ono- revole D ’Urso — attendo ancora che, appunto, la quinta Commissione ne fissi la data, tenendo anche conto degli impegni del professore Serio e degli altri membri della commissione tecnica che vi dovrebbero partecipare. Vorrei a questo punto chiedere allo stesso onorevole D ’Urso di interporre anche i suoi buoni uffici affinché questo incontro abbia luogo quanto piu sollecitamente possibile in quanto — ne siamo tutti consapevoli — ne potrebbero venire fuori indicazioni senz’altro utili per il prosieguo dei lavori della quinta Commissione legislativa.
In riferimento a questioni aventi carattere particolare, devo ricordare che le interpellanze in oggetto richiedono di conoscere; se si intende disporre una inchiesta per accertare in base a quali indicazioni i progettisti hanno proceduto alla redazione del piano regolatore generale, prevedendo un incremento demografico ingiustificato; se si ritiene di dovere nominare un Commissario ad acta\ se si intende dare ai sin- daci direttive per rilasciare ai consiglieri comunali copia del progetto di piano regolatore generale; se si ritiene la vicenda relativa al comune di Sant’Agata Li Battiati emblematica di una situazione generale caratterizzata da una legislazione urbanistica che, non rendendo i proprietari indifferenti dinanzi alla destinazione d’uso dei terreni, favorisce la consumazione di gravi illeciti nella formazione degli strumenti urbanistici. Credo di avere cosi sintetizzato, in questi quattro punti, i contenuti della lunga interpellanza numero 93. Rispondo quindi in ordine a questi punti.
Il piano regolatore generale del comune di Sant’Agata Li Battiati è stato sequestrato dall’Autorità giudiziaria; ne discende, pertanto, l’impossibilità, in atto, di operare come richiesto dagli interroganti. Peraltro, corre obbligo far presente che la verifica del dimensionamento operato dai progettisti, in uno alle scelte progettuali, compete all’Assessorato regionale del territorio e deU’ambiente tramite il Consiglio regionale deirurbanistica; e ciò non appena perverrà il piano adottato.
Da quanto precede, non pare sussistano in at to elementi per la nomina di un commissario ad acta, essendo stato il piano sequestrato dal l’autorità giudiziaria, come riferito prima.
Per quanto attiene alle eventuali direttive as- sessoriali in ordine al rilascio ai consiglieri comunali di copia del progetto di piano regolatore generale, si ritiene, per le implicazioni connesse al funzionamento degli enti locali, che tale attività, piu che essere di competenza dell’Assessorato del territorio e deirambiente, rientri fra le competenze dell’Assessorato degli enti locali. Comunque si precisa che, di norma, copia del piano è messa a disposizione, da parte del sindaco, di tutti i consiglieri comunali.
Per quanto prospettato poi dagli interpellanti circa la indifferenziazione dei terreni, si ritiene che la problematica vada correlata all’attuale regime dei suoli stabilito dalla legislazione nazionale e che, comunque, rientri nel discorso di ordine generale che stiamo sviluppando — per quanto possibile — attraverso la rivisitazione in corso della legislazione urbanistica.
Infine, relativamente alla interpellanza numero 187, si precisa che nessun intervento può essere effettuato dall’Assessorato regionale del territorio e dell’ambiente prima della definizione del procedimento giudiziario relativo al piano di lottizzazione che, come si sa, è ancora in corso.
PRESIDENTE. L’onorevole D’Urso ha facoltà di parlare per dichiararsi soddisfatto o meno della risposta.
D’URSO. Signor Presidente, prendo atto delle dichiarazioni del Governo e mi auguro che la commissione di studio possa al piu presto incontrarsi con la quinta Commissione legislativa.
PRESIDENTE. Si passa allo svolgimento dell’interrogazione numero 165: «Iniziative per evitare che l’ingente patrimonio naturale e naturalistico, presente nella zona dei laghi Ganzir- ri e Faro, vada distrutto», deH’onorevole Piro.
Invito il deputato segretario a darne lettura.
FERRANTE, segretario:
«All’Assessore per il territorio e Tambiente, premesso che:
— con interrogazione numero 4 del 15 luglio 1986 l’interrogante aveva denunciato il ve stato di inquinamento dei laghi di Ganzirrt e Faro, nonché i tentativi di aggressione ad una
I zona umida protetta;
Resoconti Parlamentari
X Legislatura
7485 -
199* SEDUTA
— il Sindaco di Messina, in data 20 novembre 1986, ha dichiarato in Consiglio comunale che rAmministrazione della città intende provvedere al risanamento dei laghi a mezzo dei seguenti interventi:
a) operazione di drenaggio;
b) allaccio del collettore allo scarico; considerato che:
— le cause di inquinamento dei laghi sono imputabili agli scarichi fognari e ascrivibili alla mancata applicazione della legge Merli sulle acque reflue da parte deirAmministrazione comunale di Messina;
1 operazione di drenaggio (che viene esclusa da tutti gli esperti) sconvolgerebbe gli equilibri ecologici ed il particolare biotopo dei laghi. Sarebbe distrutto il seme dei mitili e si provocherebbe un grave danno alla fauna e alla flora dei laghi;
per sapere quali iniziative abbia avviato, anche a seguito della precedente interrogazione, e se non intenda intervenire anche sull'Amministrazione comunale di Messina, al fine di evitare che un ingente patrimonio culturale e naturalistico possa essere distrutto» (165).
PtRO.
PRESIDENTE. L’onorevole Assessore ha facoltà di rispondere.
PLACENTI, Assessore per il territorio e l ’ambiente. Signor Presidente, onorevoli colleghi, questo assessorato, .con la risposta ad analoga interrogazione — la numero 4 del 15 luglio 1986 — resa in Aula nel febbraio del 1987, ha già avuto modo di fornire precise assicurazioni per a salvaguardia dell’interessantissimo patrimonio naturale dei la ^ i Faro e Ganzirri. Come è cer- tamente noto all’onorevole Piro, gli intendimenti tiene amministrazioni locali e, in particolare, i progetti per il risanamento dei citati laghi a mezzo di drenaggio e allaccio del collettore allo sca-
tiosi come pare abbia dichiarato il sindaco 1 Messina in Consiglio comunale, dovranno es-
Sére rigorosamente valutati neU’ottica della sal- t'tiguardia dei due importanti biotopi e, comun- jlue, qualsiasi intervento potrà essere adottato seti m funzione del disinquinamento della citata ona che rientra tra le proposte di cui al piano cgionale dei parchi e delle riserve naturali.
Quindi, nel condividere il giudizio sfavorevole per un’eventuale operazione di drenaggio, in quanto questa sconvolgerebbe gli equilibri ecologici dei laghi, provocando, al contempo, un grave danno alla fauna e alla flora, si ribadisce 1 opporftmità di interventi mirati solamente alla circolazione delle acque dei la ^ i . A tal proposito l’A.ssessorato ha dato incarico all’Ufficio del Genio civile delle opere marittime di predisporre uno studio approfondito per la re- gimentazione delle acque.
Resta bene inteso che qualsiasi realizzazione di opere idrauliche verrà predisposta tenuto conto delle condizioni fisico-chimiche del biotopo e dopo qualificati pareri dei naturalisti.
Per quanto riguarda l’allaccio al collettore dello scarico, è opportuno precisare alcuni aspetti. È ormai assodato che le cause di inquinamento dei laghi in questione sono imputabili agli scarichi dei comuni di Torre Faro e Ganzirri che, per carenza di un’adeguata rete fognaria, scaricano direttamente o indirettamente nei laghi stessi e nelle zone marine antistanti. Di conseguenza, l’accumulo di sostanze organiche nelle acque, la scarsa circolazione delle stesse, l’alta temperatura raggiunta nella stagione estiva, hanno determinato condizioni ambientali che presentano qualche degrado. Oggi,1 Assessorato ritiene di avere strumenti idonei affinché la situazione generale di inquinamento regredisca a livelli sempre piu bassi. Va innanzitutto tenuto presente che oggi disponiamo del piano regionale di risanamento delle acque con la legge regionale numero 27 del 1986, che regolamenta la disciplina degli scarichi civili ed impone, sia come programmazione di settore (piano di risanamento delle acque) che come disciplina speciale, obblighi ben precisi ai comuni e comunque a tutti i soggetti che interagiscono con i laghi in questione. Debbo inoltre riferirmi alla legge regionale numero 14 del 1988 che detta norme per la realizzazione del piano regionale dei parchi e delle riserve naturali. A tale proposito adeguato rilievo assumono le soluzioni proposte dal piano di attuazione della rete fognaria predisposta dal comune di Messina che prevedono rimpianto di un collettore di sollev^ento (in corso di realizzazione) per il trasferimento dei liquami al previsto impianto di depurazione sito a nord dei laghi, in località «Tono». Tali strumenti ci consentiranno di conservare l’area interessata nella sua originale integrità e nella totalità dei suoi attributi naturali.
^•^soconri, f. 1007 (500)
Resoconti Parlamentari 7486 - Assemblea Regionale Siciliana
X Leqslatura 199“ SEDUTA 7 Marzo 1989
Al di là di questo, credo che il dato piu importante da sottolineare riguardi la proroga del vincolo biennale di salvaguardia, introdotto con la citata legge numero 14 del 1988; una misura attraverso la quale ritengo possano maggiormente derivare ragioni di tranquillità e di garanzia rispetto alla salvaguardia dei laghi «Gan- zirri» e «Faro». Con ciò viene di fatto ripristinato il vincolo per i laghi di Ganzirri e Faro.
PRESIDENTE. L’onorevole Piro ha facoltà di parlare per dichiararsi soddisfatto o meno della risposta.
PIRO. Signor Presidente, onorevole Assessore, mi dichiaro parzialmente soddisfatto della risposta. Intendo soltanto richiamare la necessità — che è anche quella piu generale relativa a tutte le riserve proposte con il piano regionale delle riserve — che venga istituita al piu presto la riserva dei laghi di Ganzirri e Faro con una modifica sostanziale rispetto a quella che era stata proposta. Abbiamo presentato un’osservazione formale perché riteniamo che non abbia senso aver previsto il lago piccolo come zona «A» e il lago grande come zona «B», giacché, da tutti gii studi di carattere scientifico e naturalistico, ci sembrava si dovesse dedurre che entrambe le due aree lacustri dovessero essere classificate come zona «A». Tuttavia non c’è dubbio che, rispetto ad altre riserve, soggette a molteplici aggressioni, la zona di Ganzirri e Faro gode di una situazione di particolare fortuna, essendo stato già apposto il vincolo biennale sull’area proposta come riserva ed essendo stato questo prorogato automaticamente dalla legge regionale numero 14 del 1988. Concludo, dunque, rivolgendo l’ennesima sollecitazione a che finalmente le zone di riserva naturalistica proposte dal piano regionale dei parchi e delle riserve vengano istituite e che quindi si passi ad una fase dì gestione attiva del patrimonio naturale ed in particolare dei due laghi in oggetto.
PRESIDENTE. Si passa allo svolgimento dell’interpellanza numero 105, a firma dell’onorevole Piro: «Sospensione delle ricerche petrolifere attualmente in corso nell’area antistante la costa trapanese di rilevantissimo interesse ambientale».
Invito il deputato segretario a darne lettura.
FERRANTE, segretario:
«Al Presidente della Regione, all’Assessore per il territorio e l’ambiente e all’Assessore per i beni culturali ed ambientali e per la pubblica istruzione, premesso che:
— TAgip, nonostante le motivate e continue proteste delle popolazioni locali e delle associazioni ambientaliste, ha condotto ricerche di idrocarburi liquidi e gassosi nell’area antistante la costa trapanese compresa fra Trapani, Marsala e le isole Egadi, avvalendosi ufficialmente del permesso di ricerca C. R. 65 AG, accordato nel 1974, successivamente prorogato per due volte e definitivamente scaduto il 20 novembre 1986, nonché del permesso C. R. 96 AG dell’l ottobre 1980 e che interessa una zona molto piu ampia;
— la zona delle ricerche, come è noto e come dovrebbe essere a tutti molto presente, è di rilevantissimo interesse per le caratteristiche naturali, geomorfologiche, storico-archeologiche; difatti, essa è stata inclusa fra le aree che con legge dello Stato numero 979 del 1982 saranno destinate a riserve marine;
— con decreto dell’Assessore per il territorio e l’ambiente del 4 luglio 1984 è stata istituita la riserva naturale delle Isole dello Sta- gnone di Marsala. Sono allo studio la costituzione della riserva naturale di Marettimo e del parco archeologico di Mothia. Con legge regionale sono state emanate direttive per il ri- popolamento ittico della zona, notoriamente unica per la pesca del tonno e la riproduzione degli avannotti;
— anche la semplice attività di ricerca, protrattasi negli anni, ha provocato gravi danni e inquinamenti ambientali quali: violente vibrazioni, caduta dì massi nell’isola di Favignana, scosse sismiche, crescita abnorme del rumore;
— all’Agip è stato concesso di produrre dal pozzo Narciso, mediante decreto di asportazione, di dubbia legittimità;
considerato che:— l’Agip ha richiesto, alla scadenza del per
messo di ricerca, l’autorizzazione alla coltivazione del giacimento che il Ministero dell industria ha già concesso;
— la coltivazione del pozzo Narciso ed in genere le attività petrolifere off-shore risulta no incompatibili con l’immenso patrimonio atn
Resoconti Parlamentari
X Legislatura
- 7487 -
199“ SEDUTA
bientale, fortunatamente ancora integro, del contesto Trapani - Isole Egadi;
le ricerche danno vita ad un altissimo rischio sia per possibili incidenti tecnici, sia in relazione all alta sismicità della zona;
— recano un sicuro pregiudizio alle attività prevalenti nella zona legate alle vocazioni territoriali e proiettate verso ulteriori programmi di valorizzazione;
rilevato che:
l’autorizzazione alla coltivazione del pozzo Narciso non tiene conto dell’articolo 6 della legge 349 istitutiva del Ministero dell’ambiente che richiede una preventiva valutazione di impatto ambientale da realizzarsi da parte del Ministero dell’indù stria;
tendono sempre piu ad ancorarla al ruolo di pattumiera d ’Europa» (105).
PiRO.
PRESIDENTE. L ’onorevole Piro ha facoltà di parlare per illustrare l’interpellanza.
PIRO. Signor Presidente, dichiaro di rimettermi al testo della stessa.
PRESIDENTE. L’onorevole Assessore ha facoltà di rispondere all’interpellanza.
— sotto il profilo economico, l’estrazione del greggio può considerarsi del tutto irrilevante, sia sotto il profilo occupazionale che dell’interesse energetico nazionale. Secondo i dati forniti dall’Agip, infatti. Narciso darà un valore dell’olio recuperabile fra 2,5 e 5 milioni di MC ST, e la durata del campo può essere valutata in non piu di 3-5 anni. Va ricordato, altresì, che le royalties relative alla produzione off-shore sono versate allo Stato che, a sua volta, ne destina soltanto un terzo alla Regione;
— la Regione siciliana non può assistere impotente, o quel che è peggio, da complice passiva alla distruzione del suo patrimonio e delle sue autentiche risorse in nome di un preteso interesse nazionale che nel caso specifico delle Egadi non esiste;
per conoscere:
~ quali urgenti e forti iniziative il Governo della Regione abbia assunto o intenda assumere nei confronti del Governo nazionale per imporre lo stop alle procedure di autorizzazione del progetto Narciso;
~ quali autonomi interventi intendano pre- isporre per imporre il rispetto delle normati- e m tutela adottate a salvaguardia dell’ingen- ssimo potenziale .di sviluppo costituito dall’a-
tea Trapani - Marsala - Egadi;
se non ritengano che siamo di fronte ad emiesima, gravissima violazione delle pre-
statutarie della Sicilia, alla quale con tema arroganza vengono imposte scelte che
^^-^^ENTI, Assessore per il territorio e l'ambiente. Signor Presidente, onorevoli colle- ghi, su quanto forma oggetto cìeirinterpellan- za numero 105 si rappresenta che il pozzo «Narciso» risulta chiuso da circa un anno: il Ministero competente non ha concesso all’Agip la relativa autorizzazione alla coltivazione del giacimento. Il pennesso di cui usufruiva l’Agip per condurre ricerche di idrocarburi liquidi e gassosi è scaduto; di conseguenza la prova di produzione è terminata.
Premesso quanto sopra ed in relazione alla precedente attività dell’Agip nell’area antistante la costa trapanese, questo Assessorato si è decisamente attivato per imporre il rispetto delle norme di tutela adottate a salvaguardia dell’area in questione. Il Ministero deirindustria, interpellato in proposito, aveva già fornito, a questo Assessorato, dettagliate ed ampie assicurazioni in merito. In particolare, tutte le operazioni sono avvenute sotto i piu rigidi controlli di sicurezza, sono stati infatti utilizzati materiali ed attrezzature progettate e provate per condizioni di esercizio piu gravoso. Le stmt- ture, sia di servizio che di ormeggio, sono state ridotte al minimo, onde non pregiudicare gli aspetti paesaggistici della zona. Tali strutture, tra l’altro, sono state ubicate al di fuori della riserva naturale «Isola dello Stagnone di Marsala» al fine di preservarne la caratteristica flo- ra. Tutti i materiali di risulta connessi alle attività citate sono stati avviati a terra per il successivo trattamento controllato, ai sensi delle disposizioni di legge vigenti.
Per quanto concerne gli inconvenienti: violente vibrazioni, caduta di massi nell’isola di Favignana, scosse sismiche e crescita abnorme del rumore, cui fa cenno l’onorevole Piro, in relazione all’attività di ricerca dell’Agip. si rappresenta che dalla relazione svolta dal Corpo regionale delle miniere su prove che sono sta-
Resoconti Parlamentari - 7488 Assemblea Regionale Siciliana
X Legislatura 199“ SEDUTA 7 Marzo 1989
te effettuate riguardo gli effetti prodotti dalle operazioni di rilevamento sismico condotte dalla nave «Geo Italia Prima» nelle acque di Favi- gnana, è emerso che nessun danno fisico poteva accadere a seguito di tali prove e che le vibrazioni rilevate sono state ben lontane dal poter produrre effetti dannosi di qualunque tipo.
Per quanto riguarda la udibilità degli scoppi si è osservato che essi erano appena percepibili e che gli stessi non sono stati registrati dal fonometro, regolato per percepire i suoni al di sopra di cinquanta decibel, allo scopo di eliminare i rumori di fondo prodotti dall’ambiente circostante.
Ho voluto ricostruire questi dati che comunque, come l’onorevole Piro sa, si riferiscono al passato, perché l’attuale situazione, con compiacimento di tutti noi, è quella che si riproduce esattamente nella dichiarazione da me resa in premessa, e cioè che non è stata rinnovata dal Ministero competente l’autorizzazione alla coltivazione del giacimento e che, pertanto, il pozzo è chiuso ormai da oltre un anno.
PRESIDENTE. L’onorevole Piro ha facoltà di parlare per dichiararsi soddisfatto o meno della risposta.
PIRO. Signor Presidente, onorevoli colleghi, le dichiarazioni iniziali e finali, peraltro coincidenti, dell’onorevole Assessore rappresentano in realtà il punto della questione, per cui non si può che prendere atto con soddisfazione del fatto che è svanito il pericolo, l’incubo, che gravava sulla zona antistante Trapani e l’isola di Favignana, di una intensa attività petrolifera.
Tuttavia, qualche osservazione, sia pure velocemente, intendo manifestare rispetto a quella parte della risposta in cui in qualche modo si contesta o si confutano i fatti che sono stati denunziati dalle popolazioni interessate, dal comitato di difesa delle Egadi, ribaditi in numerosi convegni e che la mia interpellanza si era sostanzialmente limitata a riprendere e a riportare.
Nella risposta non si è fatto cenno al fatto che il pozzo «Narciso» non è stato soltanto un pozzo di prova ma è stato anche un pozzo produttivo, come è risultato d’altro canto dall’elenco delle royallies che la Regione ha incassato; per un paio di anni il pozzo «Narciso» ha prodotto, tanto è vero che la Regione ha incassato delle royallies. Non solo, ma è stato concesso all’Agip un decreto cosiddetto di «aspor
tazione», che è una soluzione intermedia tra l’autorizzazione alla prova e il decreto di autorizzazione a pompare petrolio, e che però, in qualche modo, come dire, fittiziamente, autorizzava ad effettuare il prelievo di petrolio.
Comunque, quel che conta è che la vicenda si sia chiusa — e mi auguro per sempre —- in maniera positiva. Ciò mi consente di dire che lo scopo che intendeva raggiungere l’interpellanza è stato raggiunto e quindi di dichiararmi soddisfatto.
PRESIDENTE. Si passa allo svolgimento dell’interpellanza numero 107: «Iniziative per impedire ulteriori guasti al territorio dell’istituendo parco dei Nebrodi», dell’onorevole Natoli.
Invito il deputato segretario a darne lettura.
FERRANTE, segretario:
«Al Presidente della Regione, rilevato che la stampa ha denunziato in queste ultime settimane pili volte il guasto del Sambuchelle in territorio di Cesarò (splendido angolo dei Nebrodi) sconvolto, distmtto e trasformato per mano di uomini responsabili della cosa pubblica; considerato che l’associazione naturalistica Dun (Difesa uomo natura) ha denunziato l’asportazione di uno splendido costone di pietre incastonate a ridosso di un fabbricato a tetto scoperchiato noto come la «caserma del Sambu- chello»; per conoscere le iniziative del Governo regionale per impedire ulteriori guasti al territorio dell’istituendo parco dei Nebrodi, evitando che finanziamenti da parte di un Assessorato regionale (agricoltura e foreste) in questo caso vadano a scontrarsi nell’inpatto col territorio e nel caso con l’Assessorato del territorio e dell’ambiente che deve vigilare affinché il territorio non abbia a subire offese» (107).
N atoli.
PRESIDENTE. L’onorevole Natoli ha facoltà di parlare per illustrare Finterpellanza.
NATOLI. Signor Presidente, onorevole Assessore, i fatti denunziati dalla stampa, dalle associazioni naturalistiche, dalFUnione provinci e degli agricoltori e dalla Coldiretti in riferiment a quanto accaduto in territorio di Cesarò bel zona di Sambuchelle mi hanno indotto a pm' sentare quest’atto ispettivo che è del 1986. Siamo nel 1989 e ovviamente di acqua sotto
Resoconti Parlamentari 7489 -
ponti, da allora, ne è passata. Non so se questa interpellanza e la denunzia del Dun (Associazione locale «Difesa-uomo-natura») siano riuscite a richiamare Tattenzione in tempo e se ci sia stato un intervento.
Nel 1986 uno splendido costone di pietre in castonate nella zona di Sambuchello era in fase di distruzione, accanto sorgeva un fabbricato, già scoperchiato, che ritengo fosse una ca sernia forestale. Per tale motivo presentai un’interpellanza al fine di richiamare l’attenzione dell’Assessorato regionale competente prima che «il bue fosse scappato dalla stalla», e non so se ciò fosse avvenuto già al momento della mia iniziativa.
Con l ’inte^ellanza prendevo anche lo spunto per sottolineare l ’esigenza di istituire prontamente il Parco dei Nebrodi di cui in quel periodo già si parlava e che oggi è una realtà:1 assessore ha infatti emesso il proprio decreto ed ha partecipato anche a parecchie riunioni. Quindi, se da un lato quello che era l’oggetto dell’interpellanza numero 107 del 1986 diventa per me quasi un fatto di legittima curiosità, direi che l’oggetto principale dell’interpellanza viene assorbito in quella che è una grossa realtà, nonché una grossa conquista di civiltà, qual è appunto l ’istituzione del Parco dei Nebrodi.
Do atto — indipendentemente dalla risposta che riceverò all’interpellanza — all’Assessore onorevole Piacenti di avere tenuto un contegno coerente in una situazione di incoerenza vorrei dire generale. Infatti, appunto in ordine alla vicenda del Parco dei Nebrodi, abbiamo visto persone egregie, insigni personalità anche del mondo accademico e della cultura che, stabilite alcune cose in uh dato momento, si sono poi dissociate, dando certo uno spettacolo non edi- hcante. Dico ciò non perché non si possa cam- lare idea (non penso che cambiare idea signi- •chi essere incoerenti od imbecilli, come di-
un francese) ma perché mi sembra a dir poco strano cambiarla su questo argomento.
Lo svolgimento della presente interpellanza, Oare a consentirmi di dare atto all’Assessore 1 essersi mosso in maniera aperta e seria, mi
permette altresi di ribadire le mie convinzioni e ciò pur sapendo dell’impopolarità che com
portano — dirette alla difesa del Parco dei Ne- todi, nonché la mia preoccupazione per via elle soluzioni riduttive che si prospettano e di re circostanze su cui occorre fare attenzio-
Invero, secondo i luoghi, si registrano o
accenti di difesa oltranzista dei Parco, ovvero iniziative per modificarne l’estensione. Voglio solo ricordare a me stesso ed all’Assessore che, quando ancora il Parco non esisteva, una decina d’anni fa, auspicandone l’istituzione, presentai un disegno di legge organico, che fu molto lodato (e di ciò do atto ai colleghi ed al Governo di allora), relativo alla zootecnia. Purtroppo lo presentai alla fine della legislatura, per cui si fini con lo stralciarne soltanto una parte, e cioè, con il distribuire una manciata di finanziamenti per l’acquisto di foraggio a tutte le aziende zootecniche che all’epoca erano state colpite da siccità. Il disegno di legge, invece, da me predisposto con ottimi collaboratori a seguito di un’indagine ampia, teneva conto del fatto che la media siciliana di produzioni erbaggere era di 6 quintali per ettaro contro una produzione massima in Europa, ed in Francia in particolare, di 600 quintali. Questo dato allora mi colpi in maniera particolare e pertanto proposi di approvare una legge organica, anche in previsione dell’istituzione del Parco dei Nebrodi che prima o poi — dicevo allora — qualche Assessore coraggioso avrebbe portato avanti.
Infatti, stabilire, già a quel tempo, la stabulazione ed anche il tipo di transumanza, avrebbe poi evitato l’impatto — quando fosse giunto il momento — con discorsi occupazionali suscettibili di generare una turbativa socio-economica. Onorevole Assessore, dico tutto ciò con grande tristezza, perché mi sembra molto prevedibile che, se si fosse approvata una simile legge, non ci sarebbero stati i problemi attuali. II fare le cose ordinate, in Italia e non solo in Sicilia, non è facile; cosi avviene che un Assessore, il quale assume una posizione in nome di principi e di profonde scelte culturali oltre che politiche, debba registrare gli «aggiramenti» attuali.
Da que.sta tribuna voglio concludere dicendo che nell’ultimo dibattito organizzato a Marina di Patti dalla Lega per l’ambiente, dai Verdi ed altre associazioni, ho detto che non avevo mai incontrato il commissario del Parco a cui ho voluto, dinanzi a tutti, quando ho avuto modo di conoscerlo personalmente, dare atto della mia simpatia e stima, per la fermezza e la coerenza con cui esplica il suo mandato. Infatti, l’ho visto aggredito da tutte le parti come se questo funzionario avesse il gusto di togliere il pane ed il lavoro e di destinare la gente alla disoccupazione, all’emigrazione. Ribadisco,
Resoconti Parlamentari - 7490 Assemblea Regionale Siciliana
S iX LECaSLATURA 199“ SEDUTA 7 Marzo 1989
pertanto, che l’occasione data dallo svolgimento dell’interpellanza mi consente di dare atto all’Assessore della sua coerenza nel gestire l’Assessorato e nel seguire una linea seria; un riconoscimento che estendo anche al funzionario che egli ha preposto come commissario regionale del Parco. Mi auguro quindi che l’Assessore voglia continuare a difendere il Parco dei Nebrodi evitando che i correttivi, suggeriti negli ultimi tempi e che possono nascondere un disegno travolgente, siano accolti. Il Parco, che è per tutti una conquista di civiltà e che è stato istituito con molti anni di ritardo, continui quindi ad essere tutelato e salvaguardato.
PRESIDENTE. L’onorevole Assessore ha facoltà di rispondere.
PLACENTI, Assessore per il territorio e l ’ambiente. Signor Presidente, dico subito che sono debitore di una risposta che, nello specifico, cercherò di dare, in maniera quanto piu possibile puntuale, al tema sollevato con particolare specificità e sensibilità dall’onorevole Natoli nella sua interpellanza, sin dal 1986. Infatti la zona di «Sambuchello» è indubbiamente un pezzo di territorio siciliano tra i piu preziosi, veramente degno, per il suo inestimabile valore, di una «usufruizione planetaria», e che pertanto abbiamo 0 dovere di salvaguardare per il bene del mondo e dell’umanità intera. Devo ringraziare l’onorevole Natoli non soltanto per questa sensibilità, ma per il fatto che, sollevando l’argomento, ci dà l’occasione per un’ulteriore precisazione sul significato, sulla importanza politica, sociale, ma anche culturale, del Parco dei Nebrodi, a riprova di quanto sbagliano coloro i quali ancora si attardano a sostenere che il Parco sia un’operazione in negativo, in quanto identificano l’istituzione del Parco soltanto con la collocazione sul territorio di divieti e di vincoli capaci di produrre unicamente, a loro avviso, effetti restrittivi.
La riprova di quanto sbagliano costoro è data dal tema sollevato dall’onorevole Natoli, da cui si evince chiaramente come attraverso il Parco sia possibile tutelare e salvaguardare l’ambiente, il territorio ed il paesaggio che meritano di esserlo, senza mummificare o imbalsamare alcunché, ma fondando, appunto, sulla salvaguardia e valorizzazione, una nuova ipotesi di sviluppo; e non solo per una migliore qualità della vita ma per una nuova crescita sociale ed economica.
Questo è un punto che va sottolineato: il Parco risponde a queste esigenze. Ecco perché abbiamo salutato e salutiamo come fatto importante la presentazione della proposta relativa ad esso, che non ho avuto esitazione a firmare e ad inviare ai comuni interessati, dando atto al commissario regionale di avere finalmente corrisposto non soltanto ad un adempimento normativo (cui peraltro rischiavamo di arrivare in ritardo considerato che la legge regionale istitutiva del Parco è la numero 98 del 1981) ma soprattutto ad una grande occasione di riconsiderazione delle nuove vere ipotesi che riguardano l’avvenire e la prospettiva di sviluppo del territorio dei Nebrodi.
In questo senso vorrei dire all’onorevole Natoli che può esserci di grande ausilio la riproposizione di alcuni contenuti del disegno di legge da lui presentato circa dieci anni fa e che, secondo me, mantiene integra tutta la sua validità. La proposta relativa alla delimitazione e zonizzazione del Parco intendiamo definirla — senza smentire un metodo al quale ci siamo attenuti in questi anni anche per altri parchi e riserve — con il concorso degli enti locali: non passando quindi sulla testa degli amministratori e dei rappresentanti delle popolazioni locali. La proposta rappresenta così l’avvio di una discussione che deve potersi giovare di tutte le interlocuzioni possibili; anzi esprimiamo chiaramente la nostra richiesta di osservazioni, obiezioni e controproposte per avere la possibilità di confrontarle e compararle.
Il Parco nasca quindi attraverso questa fitta serie di contatti e di scambi di opinioni per far SI che esso rappresenti il Parco dei cittadini dei Nebrodi. Ritengo che l’ecologia, per assumere un livello sempre piu positivo, debba necessariamente ampliare i proprio contenuti con le decisioni e le discussioni delle pubbliche istituzioni, e ciò deve avvenire partendo dai consigli comunali; le tematiche da dibattere non possono essere riservate ad un’avanguardia generosa e romantica .di ambientalisti piu o meno votati a questa causa. L’ecologia deve diventare un impegno delle istituzioni.
Il Parco dei Nebrodi può esserne l’occasione e noi dobbiamo dire chiaramente a tutti che vogliamo aprire questa discussione senza strozzature, anzi nella maniera piu ampia possibile.
Intanto la proposta di parco, anche attraverso l’attivazione dell’articolo 24 della legge regionale numero 14 del 1988, ci consente di et
Resoconti Parìamentarì 7491
X LEaSLATURA 199“ SEDUTA
minare il rischio che vengano fortemente manomesse le zone che debbono essere soggette a tutela. Questa è la prima importante valenza che assume la presentazione della proposta alla quale abbiamo fatto riferimento. Ecco perché, probabilmente, se questa proposta fosse già pervenuta nel 1986, quando avvennero i fatti cui si è riferito l’onorevole Natoli, non ci sarebbe stato neppure bisogno del presente atto ispettivo. Infatti non si sarebbe verificato neppure il rischio di manomissione della zona che oggi non c’é! E questo perché la proposta è stata presentata. Nel frattempo, sulla base di quanto lamentato dall’onorevole Natoli, abbiamo ritenuto doveroso attivarci. È appunto di questa attivazione che adesso, nella seconda parte della mia risposta, brevemente intendo rendere conto all’onorevole interrogante, precisando che l’Assessorato richiedeva all’Ispettorato riparti- mentale delle foreste di Messina, e alla Direzione regionale delle foreste, con nota del 21 dicembre 1985, numero 38662, notizie sull’at- tività di istituto svolta dalle citate amministrazioni, nella località di Cesarò «Sambuchello», in merito alle predette questioni.
Nel settembre del 1986 l’associazione «Difesa uomo-natura» trasmetteva a questa Amministrazione copia dell’esposto già inoltrato al pretore di Bronte, serrare in ordine ad opere di trasformazione urbanistico-edilizia. L ’Assessorato, con fonogramma numero 33598 del 14 ottobre 986, indirizzato all’Ispettorato ripartimentale
delle foreste di Messina ed al sindaco di Cesato, richiedeva urgenti notizie circa cave abusive segnalate in Icxialità «Sambuchello», e con fonogramma numero 34944 del 22 ottobre 1986, indirizzato all’Ispettorato ripartimentale delle foreste di Messina — distaccamento forestale di Lesarò al sindaco di Cesarò, al Distretto minerario di Catania, all’Assessorato regionale dei- agricoltura e foreste, all’Azienda foreste dema
niali, alla Sovrintendenza dei beni ambientali e u tarali di Catania, al pretore di Bronte ed al- a Direzione regionale urbanistica, veniva richie-
copia di eventuali provvedimenti concessili ovvero notizie di attività repressive circa ope
re non legittimamente iniziate.Inoltre, con fonogramma numero 25258 del giugno 1987, indirizzato agli Enti di cui pri-
a, veniva espresso vivo disappunto per nonere avuto alcun riscontro alle richieste for
mulate.198?” fonogramma del 5 novembre
si invitavano l’Ispettorato ripartimentale
delle foreste di Enna, il Sovrintendente ai beni ambrentali di Catania, il Sindaco di Cesarò e 1 Azienda silvo-pastorale di Eroina ad esperire un sopralluogo congiunto con la commissione del Consiglio regionale per la protezione del patrimonio naturale, organo consultivo dell’Assessorato regionale del territorio.
A seguito di tale sopralluogo la Sovrintendenza dei beni culturali ed ambientali di Messina, con fonogramma del 10 novembre 1987, indirizzato agli enti di cui sopra nonché alla Pretura di Messina, alla Pretura di Bronte, al Genio civile di Messina, all’Assessorato regionale dell’agricoltura e foreste, disponeva l ’immediata sospensione dei lavori eseguiti ad oltre 1.200 metri di altezza in contrada «Sambuchello», comune di Cesarò. Risulta inoltre che il suddetto comune ha sospeso i lavori e che successivamente ha emanato ordinanze di demolizione delle opere. Il pretore di Bronte ha proceduto al sequestro cautelativo dei manufatti.
A tutt’oggi risulta essere pendente davanti ai Tribunale amministrativo regionale un ricorso da parte della impresa appaltatrice dei lavori, ma questo a noi interessa relativamente, dal mo- mento che siamo riusciti a fermare i lavori che, giustamente, 1 onorevole Natoli lamentava essere lesivi di questa parte di considerevole valore del territorio siciliano.
PRESIDENTE. L ’onorevole Natoli ha facoltà di parlare per dichiararsi soddisfatto o meno della risposta.
NATOLI. Signor Presidente, onorevole Assessore, mi dichiaro soddisfatto della risposta fornitami e anche dell’esposizione specifica su alcuni aspetti dell’interpellanza. Ho notato, dalle date riportate, con quale prontezza si è mosso l’Assessorato, ed occorre dire che certe resistenze si sono registrate, come si evince dai solleciti che, per certi casi, l ’Assessorato ha dovuto inviare l’Assessorato. Vorrei adesso evidenziare, così come sottolineato con garbo dal- 1 Assessore, che quel mio sfortunato disegno di legge presentato rnolti anni fa prevedeva anche l’individuazione di alcune migliaia di ettari al- Tintemo dell’area oggi facente parte del Parco, una zone (ovviamente priva di abitazioni, e non utilizzata dai pastori) per ospitarvi tutti gli animali feroci che sono disseminati un po’ ovunque, e non solo nei circhi. Sono, infatti, assolutamente contrario a tenere queste bestie in cattività. A tale proposito ricordo ancora lo
Resoconti Parlamentari 7492 - Assemblea Regionale Siciliana
X Legislatura 199“ SEDUTA 7 Marzo 1989
Sguardo sofferente di un piccolo scimpanzè, tenuto, un tempo, in una angusta gabbia della villa Mazzini, e perciò limitato nei suoi movimenti. E non voglio citare episodi, anche tragici, che hanno visto protagonisti tigri o leoni. La Regione siciliana, se ha potestà legislative — dicevo in quella circostanza — dovrebbe proibire, in Sicilia, che questi animali vengano tenuti in cattività e, peggio ancora, nelle case (è tremendo che in città alcuni sconsiderati tengano come fossero gattini delle bestie feroci), destinandoli invece in una tale zona, sia per consentire una certa libertà di movimento per gli animali stessi sia, se mi è consentito, onorevoli colleghi, per la difesa stessa del parco.
PRESIDENTE. Si passa allo svolgimento del- rinterpellanza numero 110 a firma dell’onorevole Piro; «Iniziative per ricondurre ad un corretto funzionamento Famministrazione comunale di Ribera».
Invito il deputato segretario a darne lettura.
FERRANTE, segretario:
«All’Assessore per il territorio e l’ambiente e all’Assessore per gli enti locali, premesso che:
— da parte del Movimento Verde di Ribera sono stati denunciati, con numerosi atti e manifestazioni pubbliche e alla autorità giudiziaria il Sindaco e la Giunta comunale di Ribera per interessi privati in atti di ufficio in relazione alla realizzazione di opere abusive (con finanziamenti regionali ex legge regionale 1 luglio 1968, numero 17) in località Corvo nel comune di Ribera.
Considerato che:— secondo i denuncianti, le località costie
re Corvo e Seccagrande sono interessate da anni da estesi fenomeni di speculazioni edilizie abusive, ben tollerati dalle autorità comunali;
— sempre secondo i denuncianti, l’amministrazione comunale ha proceduto a realizzare opere in aperta violazione delle normative urbanistiche e delle norme di tutela ambientale e paesaggistica che vincolano le fasce costiere. Tali opere ammonterebbero a circa tre miliardi nell’ultimo triennio e di esse avrebbero beneficiato direttamente alcuni membri della Giunta comunale ed altri esponenti politici.
Ritenuto che;
— le denunce sopra richiamate, per la serietà delle firme e per l’ampiezza della documentazione a corredo, meritano di essere prese in attenta considerazione.
Per sapere:
— se siano a conoscenza dei fatti denunciati e quale giudizio ne danno;
— se non ritengano di dover avviare, comunque, nell’ambito delle rispettive competenze, delle indagini ispettive;
— se i fatti venissero confermati, quali interventi intendono adottare per ricondurre ad un corretto funzionamento l’amministrazione comunale di Ribera» (110).
Piro .
PRESIDENTE. Ricordo che nella seduta numero 108 l’onorevole Piro si è dichiarato soddisfatto per la parte di competenza degli “ enti locali’’ ed ha chiesto che l’interpellanza rimanesse in vita per la rubrica “ territorio” .
Ha facoltà di parlare l’onorevole Piro per illustrare l’interpellanza.
PIRO. Signor Presidente, dichiaro di rimettermi al testo della stessa.
PRESIDENTE. L’onorevole Assessore ha facoltà di rispondere.
PLACENTE Assessore per il territorio e l ’ambiente. Signor Presidente, relativamente ai fatti oggetto dell’interpellanza, atteso che risultano avviate sia una indagine della magistratura, che altre promosse dall’Assessorato degli enti locali e dall’Assessorato del lavoro, l’Assessorato del territorio ha ritenuto, nell’ambito delle proprie competenze, di esperire, limitatamente all’aspetto meramente urbano, un apposito intervento ispettivo presso il comune di Ribera. Dal sopralluogo è emerso quanto mi appresto a riportare.
In contrada «Cameni grande» e precisamente in località «Corvo», è stata realizzata una strada, impropriamente detta comunale, in virtù di una richiesta di donazione, avanzata dalla dit^ Zambuto Calogero, in data 19 settembre al comune di Ribera, delle particelle numeri 195 b, 592 b, 593 b, 529, 534, 546 b del fogho di mappa 79; particelle iriteressate a tale opera ma non ancora acquisite al demanio comunale
Resoconti Parlamentari— 7493 -
X LEaSLATURA 199" SEDUTA 7 M arzo 1989
con apposito atto deliberativo da parte del Consiglio comunale.
La strada in argomento, che dal lungomare Corvo conduce alLaltopiano, ex strada provinciale «Seccagrande», risulta realizzata in due fasi mediante cantiere di lavoro, ai sensi della legge regionale 1 luglio 1968, numero 17 e successive modificazioni ed integrazioni.
11 primo tratto si sviluppa per circa 150 metri dal lungomare Corvo fino al punto in cui subisce una doppia diramazione di accesso a dei fabbricati esistenti.
La redazione del relativo progetto è stata affidata, con delibera di giunta municipale numero 405 del 13 agosto 1984, mentre con altra delibera della stessa Giunta, la numero 114 del 12 febbraio 1985, è stato approvato il progetto cantiere di lavoro per la sistemazione e pavimentazione del primo tratto della strada che dal lungomare Corvo conduce sulLaltopiano della lo calìtà turistica Seccagrande.
Con successiva delibera della Giunta municipale di Ribera del 28 febbraio 1986, veniva altresì utilizzata la somma di lire 6.054.062 per la realizzazione di una scala di accesso in cemento. Per tale opera, sempre relativa al primo tratto, la Soprintendenza per i beni ambien tali e architettonici ha espresso il proprio pa rere numero 12/161 del 3 dicembre 1986. Non risulta, tuttavia, rispettata la prescrizione di cui al suddetto parere relativa al rivestimento in pietrame dei muri di sostegno. Nella zona circostante risulta un complesso residenziale, abusivamente eseguito, costituito da numero 9 fabbricati di apparente recente costruzione. Detti fabbricati, inseriti peraltro in un più ampio contesto edilizio di tipo residenziale che investe la costa di che trattasi, ricadono nella fascia di ripetto di metri 150 dalla battigia e quindi in violazione dell’articolo 15, lettera a), della legge regionale 12 giugno 1976, numero 78. Nel secondo tratto, che riguarda il prolungamento del primo sino all’imbocco dell’ex strada provinciale Seccagrande, si sviluppa per una lunghez-
di metri 350 circa.^®libera di giunta municipale numero
13 giugno 1986, integrata dalla delib a di giunta municipale numero 541 del 6 ot- obre 1986, è stata affidata a trattativa privata 2 fornitura di materiali e noli di mezzi mecca
nici occorrenti per l’esecuzione dei lavori di si- cinazione e pavimentazione del secondo trat-
o della strada che daH’altopiano Corvo conduce ex strada provinciale. Il progetto relativo è
stato approvato con delibera di giunta municipale numero 474 del 29 luglio 1985. Parte di tale strada ricade nella fascia dei 300 metri, in violazione della legge numero 431 dell’S agosto 1985 in quanto non risulta acquisito il parere della competente Soprintendenza.
Oltre alla strada sopra descritta, primo e secondo tratto, come opere di urbanizzazione primaria sono state eseguite: la rete idrica mediante il progetto «rete idrica Seccagrande» già appaltato dall’Assessorato dei lavori pubblici ai sensi delle leggi regionali numero 1 del 1979 e numero 10 del 1976, e rimpianto di illuminazione mediante il progetto di variante di pubblica illuminazione del lungomare «Gagarin» in località Seccagrande di cui alle deliberazioni numero 599 del 14 ottobre 1985 e numero 406 dell’l settembre 1986 finanziato dalla Cassa depositi e prestiti.
La strada realizzata risulta in contrasto con le previsioni dello stmmento urbanistico vigente (il piano comprensoriale numero 6).
Per quanto riguarda, infine, le altre deliberazioni citate nell’esposto-denuncia del Movimento verde, si è rilevato che esse si riferiscono ad opere realizzate sempre con cantiere di lavoro di cui alla legge regionale numero 17 del 1968, nella località turistica Seccagrande e nel centro abitato del Comune, ed in particolare: delibera di giunta municipale numero 175 dei 3 aprile 1986, e cioè approvazione e progetto del piano di lavoro per la sistemazione e pavimentazione di una strada comunale non denominata nella località turistica di Seccagrande, frazione di Ribera; non realizzata, in quanto non ancora finanziata, non è stata acquisita al demanio stradale del Comune, giusta condizione posta dalla Commissione provinciale di controllo nella seduta del 7 novembre 1986.
Segue l’elenco delle altre inerenti delibere di giunta: delibera di giunta municipale numero294 del 13 giugno 1986, e cioè cantiere di lavoro numero 2069/G194: affidamento a trattativa privata, fornitura materiali e noli mezzi meccanici, ratifica con delibera consiliare numero 159 del 23 luglio 1986, riguardante la sistemazione e pavimentazione del secondo tratto della via Zeta, nella località turistica Seccagrande, non prevista dallo strumento urbanistico vigente; delibera di giunta municipale numero295 del 13 giugno 1986, e cioè cantiere di lavoro numero 2070/G195: affidamento a trattativa privata, fornitura materiali e noli mezzi meccanici, ratificata con delibera consiliare
Resocnnii, f. 1008 (500)
Resoconti Parlamentari 7494 Assemblea Regionale Siciliana
X Legislatura 199“ SEDUTA 7 Marzo 1989
numero 160 del 23 luglio 1986, riferentesi alla sistemazione e pavimentazione del primo tratto della via Zeta nella località turistica Seccagrande; delibera di giunta municipale numero 296 del 13 giugno 1986, cantiere di lavoro numero 2074/G199: affidamento a trattativa privata, fornitura di materiali e noli di mezzi meccanici, ratificata con delibera consiliare numero 161 del 23 luglio 1986, inerente alia sistemazione e pavimentazione della via Nuova nella località turistica Seccagrande, non prevista dallo strumento urbanistico vigente; delibera di giunta municipale numero 297 del 13 giugno 1986, cantiere di lavoro numero 2052/G191: affidamento a trattativa privata, fornitura di materiali e noli di mezzi meccanici, ratificata con delibera consiliare numero 162 del 23 luglio 1986, riguardante la sistemazione e pavimentazione della via Alfa nella località turistica Seccagrande, rientrante in un piano di lottizzazione approvato dalla Commissione edilizia comunale in data 24 ottobre 1963, zona C2; delibera di giunta municipale numeri 298, 299, 300 del 13 giugno 1986, ratificata rispettivamente con delibere consiliari, riferentesi alla sistemazione, tramite cantiere di lavoro, della fognatura e del manto bitumoso della via Chiarenza dell’abitato di Ribera; delibera di giunta municipale numero 301 e 302 del 13 giugno 1986, riguardante la sistemazione e pavimentazione della via Delta nella località turistica Seccagrande, non prevista dallo strumento urbanistico vigente; delibera di giunta municipale numero 303 del 1986, inerente alla sistemazione e pavimentazione del secondo tratto della strada comunale Piccirilla; delibera di giunta municipale numero 304 del 13 giugno 1986, riguardante la sistemazione e pavimentazione della via Beta, nella località turistica Seccagrande, non prevista dallo stmmen- to urbanistico vigente; delibera di giunta municipale numero 305 del 13 giugno 1986, riferentesi alla sistemazione e pavimentazione del primo tratto della strada comunale Piccirilla; delibera di giunta municipale numero 352 del 9 luglio 1986, inerente all’incarico progetto cantiere di lavoro per recinzione globale della villa comunale, non realizzata poiché non approvato il progetto.
La delibera di giunta municipale numero 353 del 9 luglio 1986, incarico redazione cantiere di lavoro, ai sensi della legge regionale 1 luglio 1968, numero 17, e successive modifiche ed integrazioni, al geometra Francesco Licata per la sistemazione e pavimentazione di due
vie comunali da denominare, che dal lungomare Corvo conducono all’altopiano, non ha avuto seguito né sul piano finanziario né su quello at- tuativo. In relazione a quanto sopra si può dimostrare che le denunce dei Verdi appaiono in qualche tratto fondate, anche se vorrei dire esasperate e disorganicamente coinvolgenti di alcuni atti deliberativi che nulla hanno a che fare con l’oggetto dell’interpellanza. Ho voluto dettagliatamente esporre questa burocratica elencazione delle delibere municipali, proprio per arrivare a questo assunto.
Da quanto sopra premesso si rileva che gli interventi da adottare per ricondurre ad un corretto funzionamento l’Amministrazione comunale di Ribera sono di competenza dell’Assessorato del lavoro per quel che concerne i cantieri, dell’Assessorato degli enti locali per la funzionalità complessiva deH’amministrazione comunale e delia magistratura, la quale, come detto poc’anzi, ha in corso indagini in merito ai fatti denunziati.
Con riguardo, invece, agli aspetti strettamente urbanistici, fermo restando che la vigilanza sull’attività urbanistico-edilizia è demandata esclusivamente al Sindaco quale gestore dei poteri urbanistico-edUizi per il proprio territorio comunale, ai sensi delle vigenti disposizioni di legge, questo Assessorato ha diffidato l’Amministrazione comunale ad adottare i provvedimenti repressivi di competenza previsti dalle norme che regolano la materia, in ordine agli abusi edilizi riscontrati.
Per quanto riguarda infine il movimento franoso nella stessa località «Corvo», si è rilevato che esso si è verificato, nella zona in cui peraltro insistono quei fabbricati abusivi già oggetto della presente relazione, molto probabilmente sia per la natura intrinseca del terreno (sabbioso-argilloso) sia perché in gran parte trattasi di terreno di riporto. Tale fenomeno, che ha già intaccato in alcuni punti la nuova strada realizzata, minaccia alcune costruzioni sottostanti; motivo per cui occorrerebbe un approfondito studio géologico-geotecnico ad opera degli organi competenti (Assessorato lavori pubblici e Genio civile) al fine di accertare le cause che hanno innescato lo stesso movimento franoso e di trovare un modo concreto di porvi rimedio.
PRESIDENTE. L’onorevole Piro ha facoltà di parlare per dichiararsi soddisfatto o meno della risposta.
Resoconti Parlamentari 7495 Assemblea Regionale Siciliana
X Legtslatora 199“ SEDUTA 7 Marzo 1989
PIRO. Signor Presidente, credo che, con Pul- tima parte della risposta, l ’onorevole Assessore abbia inteso rispondere anche all’interroga zione numero 254: «Notizie e accertamento del le responsabilità in ordine ai movimenti franosi verificatisi in località Corvo nel territorio di Ribera», sempre a mia firma ed all’ordine del giorno. Ancorché non sia soddisfatto della risposta datami, credo che l ’Assessore abbia tenuto conto di tale atto ispettivo. Va detto che nella risposta fornita c’è un punto — l’ho detto altre volte — per cui sembra che in questa Amministrazione regionale la mano destra spesso non sappia quello che fa la sinistra. La cosa peggiore però non è questo, è quando due rami dell’Amministrazione arrivano a conclu sioni opposte o almeno differenti.
Voglio leggerle a tale proposito, della rispo sta datami dall’onorevole Canino, Assessore per gli enti locali, in ordine alla stessa interpellanza a questi rivolta per competenza, le conclusioni: «Le denunce del Movimento verde di Ribera appaiono sostanzialmente fondate». Si tratta di un giudizio alquanto diverso da quello che lei ha formulato, ritengo sulla base delle indicazioni che le ha fornito l’ispettore da lei incaricato.
PLACENTI, Assessore per il territorio e l’ambiente. Concordo con quanto affermato dal collega Canino.
PIRO. A parte questo volevo però sottolineare un punto laddove si fa giustamente riferimento alle competenze di ciascuno dei due Assessorati (enti locali e territorio ed ambiente) per quanto riguarda il finanziarhento dei cantieri di lavoro. Dalla sua stessa risposta, infatti, si deduce che, con fondi regionali, sono state realizzate opere abusive per parecchie centinaia di milioni, e forse per qualche miliardo. Questo dato pone, quinci. un problema davvero di grossa portata.
Si fa poi riferimento alle competenze degli enti locali, i quali a loro volta fanno riferimento ulle competenze dell’Assessorato del territorio ® deH’ambiente. Tutti comunque fanno riferimento alle competenze della Magistratura. Non vorrei che tutto questo giro finisse con...
^PLa CENTI, Assessore per il territorio e ‘ atnbiente. La mia risposta...
PIRO. No, no. Sottolineo il pericolo, onorevole Assessore, che attraverso questo rinvio di
responsabilità alle competenze di ognuno, pure giusto da un punto di vista formale, si finisca sostanzialmente con il lasciare le cose come stanno. Le dico che ho visitato da poco la località suddetta e le posso assicurare che da quando è stata presentata l’interpellanza (il 30 dicembre del 1986) ad oggi non è cambiato granché, anzi la situazione è addirittura peggiorata; si è continuato ad urbanizzare la zona nonostante il tutto sia nettamente abusivo. Addirittura nella risposta c’è un passaggio in cui si legge che per quanto riguarda le costmzioni realizzate nella fascia di 150 metri dal mare è stata chiesta la sanatoria.
Come si possa chiedere una sanatoria per una zona radicalmente inedificabile, non lo so! Per cui ritengo necessario perlomeno un raccordo fra i vari rami dell’Amministrazione, affinché questo scempio orribile che è stato compiuto (si tratta di circa due chilometri di costa orribilmente deturpati da centinaia e centinaia di costruzioni abusive) in qualche modo abbia termine ed i responsabili di tutta questa situazione paghino non soltanto dal punto di vista penale — e mi augpro che la magistratura faccia il suo dovere fino in fondo — ma anche dal punto di vista amministrativo. Poiché tutto questo non si è verificato a distanza di qualche anno, nonostante i fatti siano stati accertati per quello che sono, credo sarebbe necessario un ùitervento coordinato da parte dell’Amministrazione regionale — soprattutto da parte dell’Assessorato degli enti locali — che eviti questo disdicevole modo di condurre avanti le cose attraverso un rimpallo di responsabilità.
Tutto ciò non mi consente di dichiararmi soddisfatto della risposta.
PRESIDENTE. Non sorgendo osservazioni, si dà atto dello svolgimento unificato dell’interpellanza numero 110 e dell’interrogazione numero 254, entrambe deU'onorevole Piro.
Si procede allo svolgimento dell’interrogazione numero 196: «Misure nei confronti dei comuni che non hanno provveduto ad adeguare le discariche dei rifiuti esistenti alle prescrizioni del decreto del Presidente della Repubblica numero 915 del 1982 e della legge regionale numero 67 del 1984», dell’onorevole Piro.
Invito il deputato segretario a darne lettura.
FERRANTE, segretario:«All’Assessore per il territorio e l’ambiente,
premesso che in data 31 dicembre 1986 è sca-
Resoconti Parìamentarì 7496 Assemblea Regionale Siciliana
X LeaS LA TU R A 199“ SEDUTA 7 Marzo 1989
duto il termine entro il quale i comuni dell’Isola dovevano provvedere ad adeguare le discariche dei rifiuti esistenti alle prescrizioni del decreto del Presidente della Repubblica numero 915 del 1982 e della legge regionale numero 67 del 1984.
Considerato che:
— risulta che numerose amministrazioni comunali, fra le quali si possono citare a titolo di esempio quelle di Palermo e di Termini Ime- rese, non hanno tuttavia provveduto all’adeguamento delle discariche esistenti;
— per tali discariche aumenta ogni giorno che passa il grado di inquinamento e di pericolosità.
Per conoscere:— quali iniziative l’Assessorato abbia pre
disposto dopo l’emanazione della circolare numero 33288 del 16 settembre 1986;
— quali interventi intende realizzare nei confronti dei comuni inadempienti» (196).
PiRO.
PRESIDENTE. L ’onorevole Assessore ha facoltà di rispondere.
PLACENTI, Assessore per il territorio e l'ambiente. Signor Presidente, onorevoli colleghi, prima di fornire notizie in merito ai casi particolari citati nell’interrogazione dell’onorevole Piro, vorrei brevemente elencare qui di seguito i provvedimenti che sono stati posti in essere per pervenire alla data dei 31 dicembre 1986 con gli impianti di smaltimento adeguati alla normativa del decreto del Presidente della Repubblica numero 915 del 1982.
Le prime direttive impartite ai comuni risalgono al 31 agosto 1985, con la nota di coordinamento che porta il numero 26713; con detta nota (suppongo che l’onorevole Piro abbia avuto modo di leggerla con la sua consueta attenzione) venivano, fra l’altro, suggeriti gli interventi indispensabili perché le discariche esistenti potessero essere ancora utilizzate.
Successivamente, con il decreto assessoriale numero 446 del 30 luglio 1986, pubblicato nella Gazzetta ufficiale della Regione siciliana numero 44 del 30 agosto 1986, l’Assessorato, in attuazione dell’articolo 33 del decreto del Presidente della Repubblica numero 915 del 1982,
emanava, sentito il Comitato regionale per la tutela dell’ambiente, le norme tecniche relative all’adeguamento degli impianti ed attrezzature di smaltimento dei rifiuti sia comunali che privati. La circolare numero 33288 del 16 settembre 1986 affronta in modo organico T intera materia in attesa di pervenire aH’approvazio- ne del piano regionale di smaltimento dei rifiuti.
Infine, con telegramma numero 40072 dell’ 11 novembre 1986 i comuni sono stati sollecitati al rispetto del termine fissato dall’articolo 33 del decreto del Presidente della Repubblica citato. Però accanto all’attività avente carattere di generalità, l’Assessorato ha svolto e continua a svolgere una minuziosa azione d ’impulso e di indirizzo puntuale per stimolare e responsabilizzare le amministrazioni locali ad ài- tervenire per il risanamento delle vecchie discariche, nonché per la realizzazione delle nuove secondo i criteri e le direttive impartite.
A seguito poi del decreto legge numero 924 del 31 dicembre 1986, che ha prorogato il termine del 31 dicembre 1986 al 30 giugno 1987, le amministrazioni comunali sono state sollecitate a richiedere il mutuo alla Cassa depositi e prestiti entro il 31 gennaio 1987. Mi riferisco al telegramma inviato dall’Assessorato ai comuni dell’Isola il 9 gennaio 1987.
Decaduto il decreto legge numero 924 del 1986 il Governo nazionale ne ha emanato un altro, il numero 54, pubblicato nella Gazzetta ufficiale della Repubblica del 2 marzo 1987. Decaduto anche questo ne è stato emanato un terzo, il numero 168 del 2 maggio 1987, che modifica sostanzialmente i precedenti.
Relativamente aU’adeguamento è stato fissato il termine del 31 dicembre 1987 per quei Comuni che ottengono il mutuo della Cassa depositi e prestiti.
Per la puntuale applicazione del decreto sono state diramate apposite istruzioni a tutti i comuni.
L’Assessorato, ancora, sulla scorta dei progetti presentati dalle amministrazioni comunali, ha già inviato alla Cassa depositi e prestiti il relativo programma di finanziamento.
Per quanto riguarda gli interventi da realizzare nei confronti delle amministrazioni inadempienti si precisa che le norme vigenti non consentono adeguati interventi sostitutivi. Pertanto l’Assessorato, nel disegno di legge che detta le procedure per l’approvazione del Piano regionale di smaltimento dei rifiuti solidi urbani, già esitato dalla Giunta di governo e che è at-
Resocorui Parlamentari
X Legislatura
- 7497 -
199“ SEDUTA
Assemblea Regionale Siciliana
1 Marzo 1989
tualmente in discussione in Commissione, ha in serito o pensa di inserire una specifica norma atta a prevedere, appunto, tali interventi in ca so di inadempienza da parte dei Comuni.
Con riferimento, infine, alla situazione delle discariche citate nell’interrogazione, sia pure a titolo di esempio, cioè quelle di Termini Ime- rese e Bellolampo, devo precisare che, per quanto riguarda Termini Imerese, l’Assessorato ha emanato precise direttive sia per il risanamento della vecchia discarica sia per l’apertura della nuova, richiamando al contempo Famministrazione comunale ad un rigoroso rispetto della normativa vigente. Nello specifico, con numerose note assessoriali è stato richiesto al citato comune di adottare gli strumenti necessari al fine di eliminare gli inconvenienti igienico-sanitari prodotti dalla discarica in contrada S. Marino.
Con nota numero 9900 del 13 aprile 1988, il comune di Termini Imerese, rispondendo ad un esposto della Lega Ambiente e alle numerose note assessoriali, comunicava di avere provveduto a recintare la discarica, di avere utilizzato costantemente mezzi idonei alla rimozione e alla copertura dei rifiuti solidi urbani e di avere già conferito l’incarico per la redazione di un progetto per la bonifica della discarica, chiarendo inoltre che lo smottamento nella stessa verificatosi era stato provocato soltanto dalle eccezionali precipitazioni.
II comune ha altresì presentato le seguenti istanze: approvazione del sito da destinare alla costruzione di una nuova discarica in contrada «Quaranta Salme» in raccordo con le soluzioni a breve e medio termine individuate dal piano regionale di smaltimento rifiuti.
Quale Presidente del consorzio intercomunale, li sindaco di Termini Imerese ha richiesto l’ap- provazione del sito da destinare all’impianto «a tecnologia complessa», e cioè degli impianti che nel piano venivano chiamate «soluzioni a regime». Funzionari dell’Assessorato del territorio in data 6 luglio 1988 hanno effettuato un sopralluogo sulla discarica in contrada San Ma- rino verificando gli interventi posti in essere riall’amministrazione locale; al contempo sono state altresì visitati, per stabilirne l’idoneità, i Siti previsti per l’installazione della nuova discarica e deirimpianto di smaltimento.
In particolare gli atti relativi al sito proposto nal consorzio termitano in contrada Garbinogara sono stati già trasmessi al Comitato regionale por la tutela dell’ambiente per il parere di com
petenza; l’altro sito, in contrada «Quaranta saline», è stato già esaminato dal Comitato, che si è espresso con parere favorevole per quel che riguarda la discarica sub-comprensoriale; e la proposta sarà esaminata, per il successivo parere, qualora il sito dovesse essere assunto per la soluzione a regime.
In conclusione si può affermare: che la situazione in un certo senso è migliorata, che la discarica è destinata in tempi brevi a essere chiusa e bonificata, che prendono concretamente forma soddisfacenti soluzioni al problema dello smaltimento dei rifiuti urbani di Termini Imerese. Recentemente abbiamo tenuto una riunione alla quale ha partecipato anche il Prefetto di Palermo con i sindaci interessati (compresi i sin- daci del sub comprensorio di Cefalù e della stessa Cefalù), e in quella sede ho preteso ed ottenuto che fosse annotato anche dal Prefetto che i sindaci di quei comuni si impegnavano con scadenze precise a presentare i relativi progetti. Infatti avevo avuto modo di dire — e lo ribadisco in questa sede — che siamo nelle condizioni di dare immediata attuazione almeno alle soluzioni a medio periodo, in quanto disponiamo dei finanziamenti regionali; si può disporre, inoltre, di altri finanziamenti in base alla vigente legislazione statale attraverso la Cassa depositi e prestiti ed il Ministero deH’ambien- te. Abbiamo la soluzione di piano secondo il no.stro piano regionale dei rifiuti solidi urbani e siamo nelle condizioni di poterlo realizzare sollecitamente, in quanto abbiamo sollecitato ai comuni interessati attivazioni che siano quanto più tempestive possibile.
Per quanto riguarda la discarica di Bellolampo, il piano regionale ha previsto specifiche soluzioni per l’adeguamento e la bonifica dell’area in questione.
L’Assessorato, in attuazione delle citate direttive, ha disposto un finanziamento di 9 miliardi e 700 milioni al comune di Palenno per la realizzazione di un sistema di smaltimento tecnicamente avanzato, basato sul riciclaggio dei materiale, il recupero energetico e l’inceneri- mento controllato delle sostanze non riutilizzabili.
Tale significativo intervento, vincolato soltanto alla presentazione da parte dei tecnici del Comune di un adeguato progetto esecutivo, costituisce un momento importante per la progressiva scomparsa della situazione di Bellolampo.
In conclusione, l’amministrazione comunale di Palermo, più volte stimolata, si è recente-
Resoconti Parlamentari - 7498- Assembìea Regionale Siciliana
X Legislatura 199“ SEDUTA 7 Marzo 1989
mente impegnata ad appaltare in tempi brevi i lavori per la realizzazione della nuova discarica e la bonifica di quella esistente. Voglio infine esprimere una certa gratitudine all’onorevole Piro, anche se l’interrogazione è stata presentata in tempi ormai non proprio vicini, perché ci ha dato l’opportunità di riproporre questo argomento che, tra l’altro, torna di attualità anche in queste giornate, con riferimento alle ultime notizie sulla nube che si è sprigionata in questi giorni dalla discarica di Bellolampo. Ho dato disposizione ai miei Uffici di valutare l’opportunità di interessare la Protezione civile perché la questione sta assumendo dimensioni tali da indurci per lo meno a verificare se ci sono le premesse per richiedere adesso tale intervento.
In ordine ai finanziamenti ho già riferito che disponiamo di quello disposto dall’Assessorato del territorio e dell’ambiente relativamente alla bonifica di Bellolampo, in corso di realizzazione; purtroppo non mi risulta essere stato ancora attivato, per le vicende legate al risanamento della finanza pubblica ed ai decreti che hanno accompagnato la legge finanziaria per il 1989, il finanziamento dello Stato. Anche in questo caso, ritengo che, se sussisteranno le possibilità di fare intervenire la Protezione civile per quanto riguarda la discarica di Bellolampo, ci attiveremo con sollecitudine.
PRESIDENTE. L’onorevole Piro ha facoltà di parlare per dichiararsi soddisfatto o meno della risposta.
PIRO. Signor Presidente, onorevoli colleghi, l’interrogazione numero 196 è abbastanza datata perché è stata presentata oltre due anni fa, tuttavia essa ha mantenuto purtroppo una sua attualità, anche se da allora ad oggi alcuni passi avanti sono stati compiuti. A proposito di ciò, onorevole Assessore, ritengo sia veramente indispensabile varare definitivamente il decreto approvativo del piano regionale di smaltimento dei rifiuti.
PLACENTI, Assessore per il territorio e l ’ambiente. Onorevole Piro, il decreto è in fase di pubblicazione.
PIRO. Benissimo, si comincia con ciò a porre una prima pietra abbastanza importante nella definizione del complesso problema dello smaltimento dei rifiuti in Sicilia. Infatti, soltanto al
l’interno delle coordinate che vengono fornite dal piano dei rifiuti, poi può trovare sistemazione ogni singolo problema. Ciò non toglie, tuttavia, come già altre volte, onorevole Assessore, ho avuto modo di dirle, che sia indispensabile fronteggiare perlomeno le situazioni più gravi. Quella di Bellolampo è sicuramente fra le più gravi ma anche la più emblematica delle situazioni che abbiamo sul nostro territorio rispetto ai rifiuti; emblematica come per altro verso la famosa discarica di Serravalle di Len- tini. La questione di Bellolampo deve essere realmente posta all’ordine del giorno e affrontata, se occorre, anche con mezzi eccezionali. Lei ha fatto riferimento alla Protezione civile, io, però, non sono convinto, in ogni caso, di tale intervento. In tutti i casi non c’è dubbio che siamo in presenza di una situazione gravissima; si parla anche di smottamenti di terreno, della possibilità che un’enorme massa di rifiuti e detriti possa scivolare a valle. Quindi, siamo di fronte ad una situazione di eccezionale gravità. Cosi, mentre entra a regime il piano regionale dello smaltimento dei rifiuti, vanno evitate alcune cose, come ad esempio — visto che abbiamo parlato della discarica di Termini Imerese — il fatto che alcune discariche, che dovrebbero essere chiuse da un pezzo, vengano addirittura utilizzate non solo dal Comune che le ha sul proprio territorio, ma anche da altri comuni. Si è così creata una situazione allucinante in cui comuni che non possono smaltire nella propria discarica diventata abusiva utilizzano un’altra discarica, anche questa però abusiva. Si determina cioè una situazione che aggiunge la beffa al danno già esistente.
Devono essere accelerate tutte le procedure: la norma che abbiamo inserito nel disegno di legge numero 521 sui poteri sostitutivi dell’Assessorato è quanto mai opportuna; se avessimo disposto di questa norma già prima, probabilmente alcune delle punte più eclatanti, più emblematiche e più drammatiche della situazione in Sicilia, sarebbero già state risolte. Mi dichiaro, comunque, soddisfatto della risposta.
Per la sollecita approvazione del disegno dilegge numero 559.
CHESSARI. Chiedo di parlare, a norma del secondo comma dell’articolo 83 del Regolamento interno.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
Resoconti Parlamenlarì- 7499 -
X Legislatura 199 SEDUTA
CHESSARI. Signor Presidente, onorevoli colleghi, intervengo per sollecitare il Governo a volere dare la copertura finanziaria al disegno di legge relativo agli interventi per favorire il reintegro degli allevamenti zootecnici colpiti dalla tubercolosi, dalla bmcellosi e da altre malattie infettive e diffusive.
Si tratta di un disegno di legge che deve essere approvato con estrema urgenza per dare una risposta alla grave situazione sanitaria che si è determinata negli allevamenti siciliani.
Mi corre l ’obbligo di richiamare l’attenzione del Governo e dell’Assemblea sulle notizie che giungono dalla Sicilia orientale, in particolare dalla provincia di Ragusa, dove si corre li rischio di una drammatizzazione della situazione, non solo sul versante igienico-sanitario, ma anche su quello dell'ordine pubblico. Ci si trova di fronte a numerose richieste degli ufficiali di polizia veterinaria di abbattere capi bovini provenienti da allevamenti infetti, in una situazione nella quale lo Stato non garantisce lo stesso indennizzo che tutt’ora si ha nel caso di allevamenti infetti da afta epizootica.
Una recente legge dello Stato ha garantito un indennizzo pari al 100 per 100 per gli allevamenti colpiti da brucellosi, tubercolosi, leuco- si ed altre malattie. Attualmente l’indennità prevista non supera le 340 mila lire per capo bovino. Se si aggiunge il valore che si può ricavare dalla vendita dei capi che possono essere macellati, non si arriva nemmeno al milione per
^ ^ fronte di un valore di circaZ.500.0W lire. Quindi ci si trova di fronte al- 1 esecuzione di piani di risanamento a carico delle aziende zootecniche. Cioè a dire lo Stato esegue degli interventi di polizia veterinaria, caricando gli oneri sulla comunità, sui produttori zootecnici. Questo è un elemento che sta determinando una situazione di profondo malcontento., Mi è stato comunicato che nella giornata di
giovedì alcune delegazioni di allevatori si re- e eranno dal Prefetto di Ragusa per rappresen- 4re la drammaticità della situazione e per evi- enziare i pericoli che ne possono derivare per ordine pubblico; già ci si trova di fronte a miacce nei confronti dei veterinari che sono te- oh ad eseguire questi piani di risanamento., ^®rietà della situazione è confermata an- c dal fatto che il Governo della Regione, pur-
roppo tardivamente, ha presentato un disegno * legge, il numero 670, in materia che è stato rinunciato proprio nella seduta odierna.
Ci SI rende conto, dunque, che l’attuale si- tu^ione richiede una ri.sposta. Mi auguro che il Governo con^nta la celere discussione in Aula delle sue iniziative, per consentirci di presentare le nostre proposte attraverso gli emen- darnenti; e ciò al fine di non remorare l’approvazione del disegno di legge già esitato dalla Commissione legislativa «Agricoltura e foreste» dell Assemblea.
Pertanto vorrei chiedere alla Presidenza del- 1 Assemblea di volere autorizzare la Commissione «Finanze» a porre all’ordine del giorno della sua prossima seduta utile il disegno di legge numero 559. Altresì, vorrei pregare il Vicepresidente della Regione, onorevole Piacenti, di volere manifestare la disponibilità del Governo ad assicurare la necessaria copertura finanziaria perché il disegno di legge possa essere tempestivamente esaminato dall’Aula ed approvato con le necessarie modifiche e integrazioni (anche predisposte dal Governo), al fine di dare una risposta positiva urgente e tempestiva ad una questione che sta diventando veramente drammatica.
Sui tempi di svolgimento dell’attività ispettiva.
NATOLI. Chiedo di parlare, ai sensi dell’articolo 83, secondo comma del Regolamento interno.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
NATOLI. Signor Presidente, intervengo per sollevare una questione che mi pare interessi profondamente il rapporto tra il parlamentare e il Governo: a distanza di due anni e mezzo daH'inizio di questa legislatura mi sembra di avvertire — mi rivolgo in particolare al Governo affinché voglia adottare qualche apposita iniziativa — che il lavoro ispettivo del parlamentare, a seguito delle modifiche del Regolamento interno da noi recentemente approvate, sia stato in gran parte vanificato. Prendo lo spunto proprio dai lavori di questa seduta per rilevare che, in sostanza, per ciò che mi riguarda, stasera è stata svolta una sola mia interpellanza peraltro presentata nel 1986, cioè oltre due anni e mezzo addietro; ciò significa che — con questo ritmo — ciascun parlamentare avrà modo di ottenere risposte in Aula ai propri atti ispettivi per due o tre interpellanze in cinque anni.
Resoconti Parlamentari 7500 - Assemblea Regionale Siciliana
X LEaSLATURA 199“ SEDUTA 7 Marzo 1989
Prendo Io spunto da ciò per sottoporre all’attenzione del Governo e del Presidente deU’As- semblea l’esigenza di adottare, per questi due anni o poco più che restano prima della fine della legislatura, un’iniziativa che renda più celere lo svolgimento dell’attività ispettiva; diversamente il parlamentare non potrà essere nella condizione di svolgere compiutamente questo suo importante compito. II problema che sollevo questa sera dovrebbe essere esaminato dal Governo con la Presidenza deH’Assemblea. Le interrogazioni e le interpellanze svolte dopo tre anni, direi che di fatto vanificano la funzione specifica del lavoro parlamentare ispettivo.
PLACENTI, Assessore per il territorio e l ’ambiente. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
PLACENTE Assessore per il territorio e l'ambiente. Signor Presidente, voglio subito rivolgermi all’onorevole Natoli dicendo che sono certo di interpretare un orientamento generale del Governo se affermo che l’Esecutivo considera essenziale il rapporto con i parlamentari dell’Assemblea attraverso lo strumento di grande valenza e di grande momento costituito daH’atto ispettivo. Esso non soltanto esalta la figura dell’attività del parlamentare, ma dà un maggiore contributo alla stessa attività dell’Esecutivo nonché dell’Amministrazione in generale. Personalmente ritengo che gli atti ispettivi mi abbiano aiutato nello svolgimento dell’attività amministrativa che riguarda 0 mio Assessorato. Il Governo, pertanto, non intende sottrarsi all’esigenza posta, anzi vuol dare la sua parte di contributo sottoponendola alla Presidenza dell’Assemblea, al fine di trovare il modo più idoneo, per rispondere nei tempi regolamentari ai singoli atti ispettivi presentati dai deputati.
Vorrei soltanto ricordare all’onorevole Natoli che la modifica apportata al Regolamento interno della nostra Assemblea ha prodotto qualche risultato, nel senso che nelle Commissioni legislative questo scambio di opinioni e di vedute, questo rapporto essenziale, già si manifesta con una frequenza decisamente alta. In pratica, ogni volta che si riunisce una Commissione legislativa si procede allo svolgimento di atti ispettivi. Mi rendo conto che questo strumento da solo non basta; l’onorevole Natoli ha posto l’esigenza che si faccia qualcosa di più;
in tal senso il Governo dichiara di essere disponibile a concorrere, per la parte di contributo che può dare, alla migliore soluzione della questione.
Per quanto riguarda invece l’esigenza sollevata dall’onorevole Chessari, il Governo sicuramente non intende né sottodimensionarla né sottovalutarne la portata. Esso infatti sta valutando il tema della distribuzione delle risorse finanziarie, di cui disponiamo, anche attraverso quella operazione, attuata in sede di bilancio, che ha consentito l’allargamento dei fondi destinati alle leggi secondo una rigorosa valutazione che deve tenere conto delle linee di politica generale da seguire in agricoltura e zootecnia nonché delle priorità acciarate, accertate nel contesto più complessivo della vita della Regione.
In tale ambito di valutazione — che deve essere, appunto, rapportato alle altre esigenze della vita associata della nostra Sicilia, secondo la linea e l'indirizzo che ci siamo dati, come Esecutivo, per il migliore ed equilibrato utilizzo delle risorse — il Governo non dimenticherà certamente di valutare nell’esatta e dovuta dimensione il problema posto dall’onorevole Chessari.
PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, la seduta è rinviata a martedì 14 marzo 1989, alle ore 10,00, con il seguente ordine del giorno:
I — Comunicazioni.
II — Lettura, ai sensi e per gli effetti degli articoli 83, lettera d), e 153 del Regolamento interno, della mozione:
numero 73; «Iniziative per Tinterru- zione delle procedure avviate dagli lacp per l’applicazione dell’equo canone a carico degli assegnatari, e sollecito rinnovo dei consigli d’amministrazione scaduti dei predetti istituti», degli onorevoli Chessari, Aiello, Altamore, Consiglio-
Ili — Svolgimento, ai sensi dell’articolo 159, comma terzo, del Regolamento interno, delle interrogazioni (Rubrica «Agricoltura e foreste»):
numero 788: «Interventi di sostegno per le aziende in crisi del Palermitano recentemente danneggiate dalle ecce-
Resoconti Parlamentari 7501 - Assemblea Regionale Siciliana
X Leqslatura 199® SEDUTA 7 M arzo 1989
zionali avversità atmosferiche», degli onorevoli Parisi, Colajanni, Colombo;
numero 849: «Esplicitazione dei criteri che hannò presieduto alla designazione del direttore generale deH’Istituto regionale della vite e del vino», degli onorevoli Cristaldi, Cusimano, Virga, Ragno, Xiumè, Paolone, Bono, Tricoli;
numero 1045: «Iniziative presso la protezione civile per destinare stabilmente, durante la stagione estiva, alla Sicilia qualche aeromobile impiegato nella lotta agli incendi», dell’onorevole Palino.
IV — Discussione dei disegni di legge:
1) «Approvazione del rendiconto del- r Amministrazione della Regione e dell’Azienda delle foreste demaniali per l’esercizio finanziario 1987» (578/A);
2) «Norme per l’incentivazione della metanizzazione in Sicilia» (21 - 71 - 89/A);
3) «Interventi nel settore della riscossione delle imposte dirette» (484/A);
4) «Norme per l’elevazione dei limiti di età per l’accesso all’impiego presso l’Amministrazione regionale e gli enti pubblici sottoposti a tutela e vigilanza della Regione e modifica dell’articolo 216 dell’ordinamento amministrativo degli enti locali» (124/A);
5) «Anticipazione della Regione alle unità sanitarie locali della Sicilia» (631/A);
6) «Costituzione delle'nuove province regionali» (561/A).
La seduta è tolta alle ore 20,40.
DAL SERVIZIO RESOCONTI Il DireUore
Doft.ssa Loredana Cortese
Grafiche Renna S.p.A. - Palermo
^ •focontì. f. 1009 (500)
Resoconti Parlamentari - 7502 Assemblea Regionale Siciliana
X LEGISLATURA 199“ SEDUTA 7 Marzo 1989
A llegato
RISPOSTE SCRITTE AD INTERROGAZIONI
LAUDANI - D ’URSO - GULINO - DAMIGELLA. — «Aìl 'Assessore per gli enti locali,
in relazione all’assegnazione dei lavori relativi alla realizzazione della circonvallazione di MUitello in Val di Catania;
per sapere se risponde a verità il fatto che, con riguardo allo svolgimento della gara per l’appalto della suddetta opera (vicenda peraltro gravata da ricorsi giudiziari promossi da una ditta non aggiudicataria che ne contestava la legittimità), codesto Assessorato abbia opportunamente ritenuto di disporre un’indagine ispettiva nel settembre del 1987;
per conoscere l’esito di tale intervento ispettivo;
per sapere, altresì, se sulla stessa vicenda sono in corso accertamenti da parte dell’Alto Commissario per la lotta alla mafia;
per conoscere quali provvedimenti intenda promuovere al fine di rendere chiari e trasparenti i termini della questione e consentire all’Amministrazione comunale di Militello di adottare gli interventi per garantire il rispetto della legalità e consentire di tutelare gli interessi della pubblica Amministrazione» (911).
Risposta. — «In esito all’interrogazione indicata in oggetto si rappresenta preliminarmente che l ’indagine ispettiva del settembre del 1987 in merito ai lavori di realizzazione della circonvallazione di Militello in Val di Catania, cui si accenna nell’atto ispettivo, non è stata disposta da questo Assessorato.
Risulta disposta una ispezione straordinaria da parte della Presidenza della Regione con decreto presidenziale numero 19/V/S.G. in data 4 agosto 1987 a seguito di esposto anonimo, concernente la gara di appalto relativa ai lavori di realizzazione della strada di collegamento tra la S.P. 28/1 e la S.P. 28/11 del Comune di Militello.
Un esposto anonimo esistente agli atti parla di strada di circonvallazione così come definita nell’interrogazione.
È da ritenere trattarsi degli stessi lavori di collegamento tra la S.P. 28/1 e la S.P. 28/11 di cui all’indagine ispettiva disposta dalla Presidenza, in quanto gli ispettori nella relazione hanno evidenziato che la gara si è tenuta il giorno 5 giugno 1987 anziché il 7 giugno 1987, come indicato nell’esposto.
NeU’esposto acquisito agli atti, infatti, si dice che il giorno 7 giugno vi è stata la gara per la costruzione della circonvallazione ecc...
Ciò premesso, si informa che la Presidenza della Regione con nota numero 23/bis del 10 febbraio 1988 ha trasmesso copia della relazione ispettiva prodotta dai funzionari incaricati, unitamente a vari allegati, all’Alto Commissario per la lotta alla mafia, alla Commissione legislativa antimafia, nonché a questo Assessorato, all’Assessorato regionale lavori pubblici, alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Caltagirone ed al Pretore di Militello in Val di Catania.
Con nota numero 204 del 30 dicembre 1987 la stessa Presidenza aveva chiesto notizie al Comune in base ai risultati dell’ispezione circa un esposto-denuncia in data 9 giugno 1987 del Presidente dell’Associazione piccole e medie imprese di costruzione, nonché circa il ricorso al Tribunale amministrativo regionale delPimpresa Seu.sal. per rannullamento del verbale di gara, e circa il controricorso del Comune ed il ricorso incidentale dell’Impresa Puglisi, aggiudicataria dei lavori.
Con nota numero 204 del 7 gennaio 1988 il Comune ha risposto alla Presidenza inviando copia di decisione del Consiglio di giustizia amministrativa del 19 novembre 1987 di accoglimento deU’appello proposto dal Comune ed annullamento della decisione del Tribunale amministrativo regionale numero 411 del 1987 che aveva accolto la domanda di sospensione dell’esecuzione del verbale di gara del 5 giugno
Resoconti Parlamentari 7503 Assemblea Regionale Siciliana
X Legislatura 199“ SEDUTA 7 Marzo 1989
1987 con il quale era stato aggiudicato l’appalto dei lavori per la realizzazione della strada di circonvallazione.
Successivamente l’Assessorato ha diffidato il Sindaco del Comune di Militello in Val di Catania, ex articolo 91 dell’Ordinamento enti locali, a riunire il Consiglio comunale in sessione straordinaria per l ’esame, verifica e conseguenti determinazioni di tale consesso in ordine alla mancata rispondenza delle prescrizioni del bando di concorso concernenti i metodi di aggiudicazione della gara con le determinazioni dell’atto deliberativo consiliare numero 115 del 31 luglio 1986.
I funzionari ispettori, infatti, avevano rappresentato che il criterio di aggiudicazione approvato dal Consiglio era stato quello del pubblico incanto con il metodo di cui all’articolo 73— lettera c) — del regio decreto 23 maggio 1924, numero 827, con ammissione di sole offerte di ribasso e con esclusione di offerte alla pari ed in aumento, e che il consesso non aveva ritenuto di avvalersi della facoltà contemplata dall’ultimo comma deH’articolo 76 del citato regio decreto numero 827 in base al quale l’Amministrazione può prefissare il limite di aumento 0 di ribasso che le offerte non devono oltrepassare.
Invece, il bando di gara pubblicato sulla Gazzetta ufficiale della Regione siciliana numero 20— parte seconda — del 9 maggio 1987 ha integrato le determinazioni consiliari di cui al citato atto deliberativo numero 115 con le previsioni dell’articolo 76 del regio decreto numero 827.
II ricorso alla facoltà prevista dal predetto articolo ha comportato, come conseguenza, che le offerte con ribasso massimo eccedente quello prefissato dairAmministrazione sono state escluse, anche se piu vantaggiose per l’Amministrazione stessa.
Ciò si è verificato nei confronti dell’offerta della ditta Berna Nasca Giuseppe che prevedeva un ribasso pari al 15,50 per cento del prezzo a base d’asta, ribasso che andava oltre il li- otite massimo del 15 per cento prefissato dall’ente.
Con la nota di diffida la questione è stata comunque rimessa alle determinazioni del Consiglio comunale, quale unico organo conpetente n valutarla e ad assumere le decisioni del caso.
Con tele dell’11 luglio 1988 il Sindaco di Militello Val di Catania ha comunicato di avere convocato il Consiglio comunale per il giorno
18 dello stesso mese, inserendo all’ordine del giorno l’esame della problematica emersa in ordine alla deliberazione numero 115 del 1986. Con nota del 14 luglio 1988 — protocollo numero 6342 —• lo stesso Sindaco ha trasmesso copia del predetto ordine del giorno, mentre con altro tele ha comunicato che il Consiglio aveva adottato le determinazioni richieste, con deliberazioni numeri 148 e 149 ri.spettivamente del 18 e 28 luglio, preannunciando l’invio dei provvedimenti.
Successivamente 0 Comune ha provveduto all’invio degli atti deliberativi precitati (numero 148 e numero 149 rispettivamente del 18 e 28 luglio 1988), entrambi divenuti esecutivi.
Con tali provvedimenti, in buona sostanza, il Consiglio comunale di Militello Val di Catania, sulla scorta delle argomentazioni riportate in un parere pro-veritate reso dal Seminario giuridico dell’Università di Catania, recepito integralmente, ha deliberato l’annullamento del bando di gara e dei successivi atti del procedimento, nonché di autorizzare il sindaco a compiere tutti gli atti necessari per il nuovo bando di gara».
L ’AssessoreCanino
CRIST'ALDI. — «All’Assessore per la cooperazione, il commercio, l'artigianato e la pesca, per sapere:
— se la cooperativa «Zoocasearia» di Custo- naci abbia ricevuto dalla Regione dal 1982 ad oggi contributi e finanziamenti;
— in base a quali leggi la cooperativa ha ottenuto gli eventuali contributi e finanziamenti;
— l’ammontare di tutti i contributi e finanziamenti erogati dalla Regione a detta cooperativa;
— se risponde a verità che la cooperativa si trova in stato fallimentare e quali atti intenda adottare per raccertamento della corretta gestione della stessa cooperativa» (1009).
Risposta. — «In ordine alle notizie richieste dall’interrogante sulla cooperativa «Zoocasearia Ericina» con sede in Custonaci si forniscono i seguenti elementi:
1) per quanto la vigente legislazione riserva alla competenza di questo Assessorato nessun
Resoconti Parlamentari - 7504 - Assemblea Regionale Siciliana
X LeaSLATURA 199“ SEDUTA 7 Marzo 1989
contributo risulta erogato a favore della predetta cooperativa;
2) risulta tuttora pendente presso l’Ircac l’istruttoria per rammissione della cooperativa ai benefici previsti dall’articolo 10 della legge regionale numero 24 del 1986 (ripianamento passività);
3) la precaria situazione economica della società, già emersa dall’esame dei bilanci sociali relativi agli anni 1983 - 1984 - 1985 (trasmessi dalla Prefettura di Trapani nei primi dell’anno 1987) che ne evidenziavano il progressivo dilatarsi della situazione debitoria, ha determinato la presentazione presso il Tribunale di Trapani di un’istanza di fallimento nei confronti della stessa da parte della Ditta Ecosiprem Impianti per un credito di lire 1.034 milioni;
4) per acquisire notizie aggiornate sulla situazione amministrativa ed economico-aziendale della cooperativa e sulle cause che ne avevano determinato l’indebitamento, questo Assessorato con nota del 27 febbraio 1987 aveva, pertanto, incaricato la Confederazione cooperative italiane - Unione Regione siciliana, alla quale la cooperativa aderisce, di effettuare un’urgente ispezione ordinaria nei confronti della stessa;
5) dalle risultanze di tale accertamento, pervenute solo nell’aprile corrente anno a causa delle difficoltà frapposte dalla cooperativa all’effettuazione della disposta ispezione, si è appreso che l’istanza di fallimento sarebbe stata ritirata a seguito di un accordo transattivo con la ditta creditrice e che le prospettive gene rali di risanamento economico-finanziario del la cooperativa sono legate all’eventuale ammissione della stessa alle provvidenze straordinarie per il ripianamento delle passività di cui all’articolo 10 della legge regionale numero 24 del 1986.
La circostanza, infine, che l’interrogante consideri naturale referente questo Assessorato sugli eventuali finanziamenti e contributi a vario titolo concessi dalla Regione alla predetta cooperativa, offre lo spunto allo scrivente per segnalare alla segreteria generale della Presidenza l’insopprimibile esigenza che si impartiscano precise disposizioni a tutte le Amministrazioni regionali che a vario titolo, in base alla vigente legislazione, concedono provvidenze a favore di società cooperative e loro consorzi, perché facciano pervenire allo Schedario re
gionale della cooperazione di questo Assessorato copia dei provvedimenti concessivi».
L ’A ssessore Lombardo
CRISTALDL —- «All’assessore per gli enti locali, per sapere quali motivi ostino al pagamento dell’indennità di esproprio da parte del comune di Campobello di Mazara alla signora Stallone Beatrice ed alla signorina Romano Maria in seguito all’esproprio di area e di fabbricato di loro proprietà, resosi necessario per la realizzazione della strada «Prolungamento via G. Marconi» nel territorio di Campobello di Mazara» (1014).
Risposta. — «A seguito della presentazione dell’interrogazione indicata in oggetto, è stata disposta apposita indagine ispettiva.
Dalla relazione del funzionario incaricato è emerso quanto segue.
Preliminarmente va precisato che presso l’Ufficio tecnico del Comune di Campobello di Mazara è stata accertata resistenza di un apposito Servizio delle espropriazioni, la cui addetta ha riferito di averne assunto la responsabilità nel luglio 1988, ereditando notevole quantità di lavoro arretrato.
Da ciò una prima motivazione del ritardo nella corresponsione dell’indennizzo che, quindi, può essere ascritto, al di là delle ragioni obiettive, allo stato attu^e in cui versa l’Ufficio gravato di una notevole mole di lavoro arretrato; la responsabile ha assicurato, tuttavia, che si sta procedendo cronologicamente alla evasione delle pratiche assegnate.
In secondo luogo, l’ispezione ha accertato che i quadri della pianta organica assegnati all’Ufficio tecnico corrispondono a quelli previsti dalla stessa, che certamente non è aggiornata a fronte dei numerosi problemi che la recente normativa nazionale e regionale ha posto a carico di tale Ufficio, innovando rispetto ai tradizionali compiti istituzionali dell’Ufficio tecnico comunale.
Al di là della ricerca della colpevolezza del ritardo, che avrebbe postulato ricerche in retrospettiva di difficile realizzazione, si è preso atto della volontà manifestata dall’ente di giuO' gere in tempi brevi ad un azzeramento delfiar- retrato od al pieno soddisfacimento delle legh' time pretese dei cittadini di Campobello di Ma"
Resoconti Parlamentari - 7505 Assemblea Regionale Siciliana
X LECaSLATURA 199“ SEDUTA 7 Marzo 1989
zara interessati da procedura di espropriazione per pubblica utilità».
L ’assessoreCanino
LEONE. — «All’Assessore per gli enti locali,
per sapere se non ritenga urgente e necessario inviare un commissario ad acta presso il comune di Castelvetrano, il cui sindaco, forte di apposite deliberazioni della Giunta municipale che nella fattispecie ha esautorato ed esautora i poteri del consiglio, ha conferito e continua a conferire ad una stessa persona, precisamente all’ingegnere Pietro D’Alessandro, professionista esterno all’Amministrazione, numerosissimi incarichi riguardanti progettazione e direzione di lavori nonché contabilità in materia urbanistico-edilizia.
Ciò, in dispregio di competenze, in violazione di leggi e in pregiudizio delle finanze dello stesso comune, il cui futuro, cosi come stanno le cose, è praticamente consegnato nelle mani di un privato» (1059).
Risposta. — «A se^ ito di quanto rappresentato con l’interrogazione numero 1059 dell’onorevole Leone, in ordine a presunte irregolarità verificatesi al Comune di Castelvetrano, sono stati disposti accertamenti dai quali sono emerse le risultanze che seguono.
L’interrogante precisava che il Sindaco di Castelvetrano “ ha conferito e continua a conferire ad una stessa persona, precisamente all’in- gegner Pietro D’Alessandro, professionista esterno all’Amministrazione, numerosissimi incarichi riguardanti progettazione e direzione di lavori nonché contabilità in materia urbanistico- edilizia’’.
Nella relazione del funzionario preposto alla Indagine ispettiva, si legge che lo stesso ha richiesto al segretario comunale dottor Finotti un elenco delle delibere relative agli incarichi progettuali concessi dal Comune di Castelvetrano a professionisti esterni per il periodo che va dalla data di insediamento della attuale Giunta municipale (3 agosto 1987) ad oggi.
Dal suddetto elenco si evince chiaramente che su 56 deliberazioni soltanto 5 riguardano l’ingegner D’Alessandro e precisamente:
delibera numero 746 del 2 giugno 1988 (allegato B);
delibera numero 853 del 23 giugno 1988 (allegato C);
delibera numero 1433 del 14 ottobre 1988 (allegato D);
delibera numero 1434 del 14 ottobre 1988 (allegato E);
delibera numero 1435 del 14 ottobre 1988 (allegato F),
Fhir tuttavia, se andiamo ad esaminare singolarmente tali deliberazioni, rileviamo quanto segue.
Con la delibera numero 746 del 1988 veniva conferito all’ingegner D’Alessandro l ’incarico per la progettazione, direzione, contabilità, sorveglianza, liquidazione ed assistenza al collaudo dei lavori di razionalizzazione ed automazione sistema idrico potabile del Comune di Castelvetrano e della frazione Triscina.
Opere di urbanizzazione primaria e secondaria di interesse collettivo e di culto nelle zone di recupero (ex legge regionale 10 agosto 1985, numero 37), nei rioni «Beati Morti» e «Badia» di Castelvetrano e nella frazione Triscina.
Realizzazione del mercato rionale Sant’Anna e dei parcheggi del capoluogo.
Realizzazione della strada di collegamento Castelvetrano/zona insediamento artigianale — zona industriale — autostrada, per gli importi comprendenti lavori, oneri tecnici, revisione prezzi, imprevisti, l’iva etc., che saranno determinati presuntivamente con il piano programma di esecuzione redatto daU’Amministrazio- ne comunale nel disciplinare di incarico.
La stessa delibera veniva, comunque, annullata dalla Commissione provinciale di controllo di Trapani nella seduta del 4 novembre 1988.
Con la successiva delibera numero 853 del 1988, la Giunta municipale cercava di ridimensionare le cose modificando la precedente delibera numero 746 del 1988 e restringeva la ampiezza dell’incarico affidando all’ingegnere D’Alessandro “ soltanto” la redazione del progetto esecutivo, direzione dei lavori, contabilità misura, liquidazione, assistenza al collaudo dei lavori di razionalizzazione del sistema idrico-potabile del Comune di Castelvetrano e della frazione di Triscina.
Strada di collegamento Castelvetrano/zona insediamento artigianale — zona industriale — autostrada; opere di culto nel capoluogo e nella frazione di Tris.cina.
Resoconti Parìamentari 7506 Assemblea Regionale Siciliana
X Legislatura 199“ SEDUTA 7 Marzo 1989
Anche questa delibera veniva annullata dalla Commissione provinciale di controllo di Trapani nella seduta del 4 novembre 1988.
Prima ancora, però, di ricevere la notizia ufficiale deir annullamento delle delibere numero 746 del 1988 e numero 853 del 1988, la Giunta municipale provvedeva essa stessa alla loro revoca, rispettivamente con delibera numero 1433 del 14 ottobre 1988 e con delibera numero 1434 del 14 ottobre 1988.
Nella stessa data la Giunta municipale, con delibera numero 1435, conferiva all’ingegner D ’Alessandro l’incarico per “ la progettazione, direzione, contabilità ed assistenza dei lavori di ristrutturazione, potenziamento, ampliamento del sistema idrico-potabile del Comune di Ca- stelvetrano; nonché il completamento della rete idrica interna del capoluogo e la realizzazione della nuova rete idrica della frazione di Triscina” ».
L ’ASSESSORECanino
CRISTALDI. — «Ai!'Assessore per ì ’indu- Siria, premesso che:
— il signor Papiro Vincenzo di Mazara del Vallo, in data 20 luglio 1988, subiva un incidente automobilistico provocato da un’autovettura provvista di polizza assicurativa rilasciata dalla «Titano Assicurazioni S.p.A.» e che, a seguito di tale incidente, la compagnia assi- curativa dovrebbe pagare la somma di lire 1.412.226 al signor Papiro;
— nonostante le numerose sollecitazioni del signor Papiro, la compagnia assicurativa si ostina a non pagare, dando un’immagine di sé, e di tutte le altre compagnie assicurative regionali, alquanto deleteria se si aggiunge il fatto che tale compagnia, del ritardo nei pagamenti, ne ha fatto un’abitudine ed un uso spropositato;
per sapere:— se non ritenga di dovere di.sporre le op
portune ispezioni al fine di verificare se risponda a verità che tale compagnia, per pagare somme anche irrisorie dovute a risarcimento di ciotti provocati da propri assicurati, faccia patire le pene dell’inferno;
— se non ritenga di dovere verificare la solidità di tale compagnia e, nel caso, adottare
gli opportuni provvedimenti a salvaguardia dei cittadini e delle compagnie assicurative sane» (1198).
R isposta. — «In relazione alla interrogazione in oggetto indicata, è opportuno preliminarmente precisare che l’Assessorato industria, organo vigilante nei confronti delle Compagnie di assicurazione autorizzate ad esercitare attività assicurativa nell’ambito del territorio regionale, svolge la propria attività con particolare riferimento alla fase meramente giuridica e tecnico-economica dell’esercizio ed allo svolgimento tecnico complessivo della produzione e dell’ottenimento del servizio nei confronti degli utenti.
11 controllo in questione è mirato istituzionalmente alla gestione aziendale nel suo complesso, non entrando nel merito delle singole pratiche autonomamente trattate dalle part)-.
Opportunamente intanto occorre evidenziare che la recente sentenza della Corte costituzionale numero 634 dell’8 giugno 1988 ha stabilito che spetta allo Stato autorizzare imprese di assicurazione aventi sede in Sicilia a esercitare attività assicurativa avente per oggetto l’assunzione di rischi che possono verificarsi fuori dal territorio della Regione siciliana restando esclusa, per quanto riguarda specificatamente l’assicurazione obbligatoria della responsabilità civile derivante dalla circolazione dei veicoli a motore e dei natanti, ogni competenza della Regione in ordine all’esercizio di tale assicurazione, anche limitatamente al rischio connesso alla circolazione degli autoveicoli e dei natanti nell’ambito territoriale della Sicilia.
In base a quanto sopra detto, pertanto, la competenza della Regione siciliana è in atto esclusa, limitatamente al rilascio delle autorizzazioni all’esercizio delle assicurazioni obbligatorie Rea, anche neU’ambito del territorio siciliano, e anche l’attività di controllo in atto rientra esclusivamente nella competenza del Ministero industria.
Comunque, per quanto riguarda il caso specifico, vi è da dire che la Spa Titano Assicurazioni è stata a suo tempo autorizzata con decreto assessoriale numero 135 del 15 tnarzo 1979, avendo i requisiti richiesti dalla legislazione vigente nel settore e la capacità patrimoniale idonea a coprire le riserve per sinistri da liquidare.
Resoconti Parlamentari 7507 - Assemblea Regionale Siciliana
X Legislatura 199 SEDUTA 7 Marzo 1989
Sulla base di informazioni fornite dalla Società Titano, a richiesta degli Uffici, si comunica quanto segue:
— in data 22 luglio 1988 perveniva alla subagenzia numero 100/414 della Titano di Ma- zara del Vallo, a firma del signor Guccione Andrea, denuncia del sinistro, che si assumeva verificato in 21 luglio 1988 a Mazara tra l’autovettura dello stesso - Fiat 127 targata TP 288596, e l’autovettura Golf W GLD targata TP 255071 di proprietà del signor Papiro Vincenzo;
— nel predetto modulo, pur nella incompletezza delle indicazioni e dei dati richiesti, ra s sicurato evidenziava graficamente la dinamica delPincidente, consistente nell’obbligo a suo carico di dare precedenza, come da segnaletica in loco, nonché la palese violazione della controparte sulla osservanza dell’obbligo nella mano da tenere, prevista dall’articolo 104 del Codice della strada;
— la società Titano procedeva quindi tempestivamente, a mezzo di consulente fiduciario, agli accertamenti di rito sugli autoveicoli coinvolti, che, oltre alla materiale quantificazione dei danni, evidenziavano una incongruenza tecnica dei punti d ’urto dei mezzi, nonché la incomprensibile non corrispondenza dei danni, rilevati sui medesimi, a seguito di sinistro, così come si assumeva verificato;
~ in data 10 settembre 1988 con raccomandata numero 2014 il signor Papiro Vincenzo formulava richiesta di risarcimento, quantificando i pretesi danni in lire 1.412.226;
— la trattativa per la liquidazione del sinistro aveva cosi inizio. L ’assicurazione contestava la richiesta, che si assumeva eccessiva e priva di riscontro con I reali danni riportati dall’autovettura del signor Papiro, oltre che priva di sufficiente documentazione idonea a giustificare i danni lamentati;
— in data 20 settembre 1988 con raccomandata numero 7824 dell’Agenzia di Trapani, la
società Titano, a titolo di correttezza, comunicava comunque al signor Papiro la disponibilità a definire bonariamente, sulla base della responsabilità concorsuale di entrambi i conducenti dei veicoli coinvolti, la pendenza per l ’importo di lire 500.000 ex articolo 2054 codice civile;
— risulta che in data 28 settembre 1988 il signor Papiro rigettava Tofferta ed insisteva nelle richieste precedenti.
Da quanto esposto risulta pertanto che il sinistro in questione è in corso di trattazione e che un’offerta è stata formulata da parte della Società Titano nei confronti della controparte, a cui pare, secondo quanto assunto dalla società assicuratrice medesima, debba ascriversi un concorso di colpa nel verificarsi dell’evento dannoso.
Tutto ciò fa salva chiaramente la possibilità del signor Papiro Vincenzo di adire le vie legali ove ritenga inadeguata l’offerta risar- citoria».
L ’ASSESSOREGranata
CRISTALDI. — «All’Assessore per la cooperazione, il commercio, l'artigianato e la pesca, per sapere:
— quanti contributi siano stati concessi negli esercizi finanziari 1986, 1987 e 1988 in forza dell’articolo 57 della legge regionale 18 febbraio 1986, numero 3;
— chi siano stati i destinatari di tali contributi, .specificando, per ciascun provvedimento, importo e motivazione» (933).
Risposta. — «In riferimento all’interrogazione numero 933 si invia il prospetto riepilogativo dei contributi concessi in forza dell’articolo 57 della legge regionale numero 3 del 1986».
L ’assessoreLombardo