A.S.2013/20134 Coordinatore prof.ssa Angela Cristaldi Docente utilizzato Nicoletta Argirò

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OSSERVATORIO DI AREA MAZARA-SALEMI-VITA-GIBELLINA Sul fenomeno della dispersione scolastica e la promozione del successo formativo Sede dell’Osservatorio SCUOLA MEDIA “GIUSEPPE GRASSA” Via L. VACCARA - 91026 MAZARA DEL VALLO (TP) Tel. 0923-908438 - FAX 0923-909287 - Cod. TPMM06700R Cod.fiscale 82005470818 e-mail : [email protected] A.S.2013/20134 Coordinatore prof.ssa Angela Cristaldi Docente utilizzato Nicoletta Argirò

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OSSERVATORIO DI AREA MAZARA-SALEMI-VITA-GIBELLINASul fenomeno della dispersione scolastica e

la promozione del successo formativoSede dell’Osservatorio

SCUOLA MEDIA “GIUSEPPE GRASSA”Via L. VACCARA - 91026 MAZARA DEL VALLO (TP)

Tel. 0923-908438 - FAX 0923-909287 - Cod. TPMM06700RCod.fiscale 82005470818 e-mail : [email protected]

  A.S.2013/20134

Coordinatore prof.ssa Angela Cristaldi

Docente utilizzato Nicoletta Argirò

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Presentazione Piano regionale

Della dispersione scolastica e sviluppo delle competenze di base

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Il concetto di “Dispersione Scolastica” si è sempre più ampliato fino a diventare un macroconcetto che include le diverse forme di malessere e disagio socio-educativo

Svantaggio socio-economico-culturale Disagio affettivo-relazionale in famiglie multiproblematiche Difficoltà di apprendimento diffuse Paura di apprendere e difficoltà neuropsicologiche di base Calo drammatico della motivazione scolastica Analfabetismo emotivo Violenza diffusa (bullismo, prevaricazione, vandalismo

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Ma da dove provengono queste difficoltà ?

Dagli studenti

Dalle famiglie Dagli insegnanti stessi

Dai luoghi in cui si vive

DISPERSIONE SCOLASTICA

: Mal-essere sociale

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RAPPORTO OCSE-PISA563 MAX PUNTEGGIO-FINLANDIA

501 NORD-OVEST 520 NORD-

EST

486 CENTRO

497 PUNTEGGIO MEDIO EUROPA

432 ISOLE

475PUNTEGGIO MEDIO ITALIA

446 SUD

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LA DISPERSIONE SCOLASTICA IN SICILIA

TREND QUADRIENNALE PER I DIVERSI GRADI SCOLASTICI

DATI PER PROVINCIA A.S. 2011/2012

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SCUOLA PRIMARIA A.S. 2011/2012

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SCUOLA SECONDARIA PRIMO GRADO A.S. 2011/2012

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SCUOLA SECONDARIA SECONDO GRADO A.S. 2011/2012

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PIANO DI INTERVENTO REGIONALE

Si tratta, ovviamente, di credere fino in fondo al “Principio di Educabilità e di successo formativo per tutti” e di pensare che il nostro Sistema Scolastico può diventare più efficace

Riportare a “sistema” i diversi interventi che l’USR promuove per evitare dispersioni e sovrapposizioni

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Il Piano Regionale d’intervento intende:

Fronteggiare l’abbandono scolastico precoce; Promuovere negli alunni il senso di appartenenza alla

comunità;

Sviluppare la capacità di relazionarsi con gli altri nel pieno rispetto delle regole del vivere civile;

Favorire l'acquisizione di abilità prosociali e relazionali;

Favorire l’accesso a livelli di conoscenza più competitiva e dinamica per la crescita; Innalzare le competenze e gli apprendimenti

disciplinari di base di tutti gli studenti

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La strategia operativa globale del Piano

AMPLIAMENTO DEL TEMPO-SCUOLA (PON F3 coesione sociale, Art. 9 CCNL)

Diversificazione dell’offerta formativa e didattica per facilitare gli apprendimenti di base

Dare più scuola a chi ne ha più bisogno

Dare a ciascuno ciò di cui ha realmente bisogno

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Le Aree di Educazione Prioritaria Per far ciò occorre realizzare in Sicilia delle Aree

di Educazione Prioritarie come già sperimentato in altri Paesi della Comunità Europea (Francia, Inghilterra, etc...)

Le Aree di Educazione Prioritaria costituiscono un tentativo di ottimizzare il

coordinamento/raccordo delle risorse umane e professionali esistenti su un territorio per

rendere più efficace la prevenzione e il recupero della dispersione scolastica e innalzare la qualità delle competenze.

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R.E.P.reti educazione prioritaria

Trend triennale dell’Indice di Dispersione Scolastica Globale

Dati relativi alle prove INVALSI ed esiti dell’OCSE-PISA

Dati relativi al successo scolastico e formativo Informazioni sul “percepito sociale condiviso” Documenti socio-statistici su: microcriminalità

minorile, aree a forte degrado e rischio sociale della Regione Sicilia

Segnalazione di Problematiche relative ai fenomeni di disagio nei vari Contesti territoriali

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piste di lavoro da sviluppare per rendere sempre più efficace il nostro impegno

Monitorare sistematicamente i fenomeni della dispersione. Fondare alleanze e sinergie con EE LL e associazioni no

profit Facilitare l’apertura e la collaborazione tra le scuole al fine

di creare uno spazio di negoziazione dei bisogni nel rispetto dell’identità e della specificità delle singole Istituzioni

Convalidare il modello territoriale interistituzionale d'intervento per la prevenzione e il recupero della Dispersione Scolastica, già sperimentato negli anni precedenti.

Incontri periodici dell’Osservatorio di area Promozione di accordi di rete fra le scuole

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Modello d'intervento per la presa in carico delle situazioni

problematiche

Livello singola scuola

Il Dirigente Scolastico

L'insegnante

Il Consiglio di Classe

Il Genitore

Altri Operatori

Il GOSP, registra gli interventi già effettuati dalla scuola.

Il Docente Utilizzato raccordandosi con il GOSP individua

Attori e modalità della presa in carico Scheda sintetica Interventi effettuati

G.O.S.P

Scheda segnalazione

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Modello d'intervento per la presa in carico delle situazioni

problematiche nell'ambito dell'OSSERVATORIO

Livello di Rete

Attenzione alle situazioni Problematiche di territorio

Presa in carico dei casi "eccezionali"

Equipe Specialistica territoriale

1 ref. GOSP

Docente Utilizzato Operatori altre Agenzie

>

Discute le situazioni problematiche condivise Elabora piani di intervento

(Report delle sedute)

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Piano Regionale di Ricerca-Azione

Per migliorare l’approccio psicoeducativo diversificando l’offerta formativa e didattica per promuovere lo sviluppo delle competenze

di base fra gli studenti delle scuole siciliane che presentano tassi più elevati di Dispersione Scolastica e i punteggi più bassi alle prove

INVALSI

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Articolazione della Ricerca- Azione 1. Implementazione di R-A per individuare e intervenire nelle

situazioni di difficoltà di apprendimento: - definizione di obiettivi realistici - individuazione degli strumenti di osservazione per il controllo

dei risultati - definizione delle azioni positive da sviluppare in classe per

migliorare la qualità degli apprendimenti - analisi delle funzioni cognitive e metacognitiove sottese alle

prove Invalsi 2. Identificazione delle scuole “prioritarie” ( incrocio fra dati Disp. e

dati INVALSI) e delle classi target - II e V scuola primaria - I e III scuola secondaria di I grado - I e II scuola secondaria di II grado

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3. Gruppi di formazione – ricerca in itinere per gli insegnanti delle classi coinvolte sulle difficoltà di apprendimento e sullo sviluppo delle competenze di base

4.Monitoraggio in itinere dello stato di avanzamento della R-A

5. Valutazione finale con la metodica TEST/RETEST

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STEP PROCEDURALI PIANO REGIONALE

Fase 1 Presentazione del Piano Regionale (ottobre 2013) Fase 2 Individuazione delle reti di scuole a livello territoriale sulle

quali intervenire in modo mirato(fine novembre 2013) Fase 3Avvio della Ricerca-Azione nei singoli territori e

coinvolgimento dei docenti e dei dirigenti (inizio dicembre2013)

Fase 4 Monitoraggio e formazione in itinere del personale coinvolto

(dicembre 2013-Giugno 2014) Fase 5 Verifica /Valutazione dei risultati ottenuti (Giugno-luglio

2014)

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“Spesso gli amici mi chiedono come faccio a far scuola e come faccio ad averla piena. Insistono perché io scriva per loro un metodo, che io precisi i programmi, le materie, la tecnica didattica. Sbagliano la domanda, non dovrebbero preoccuparsi di come bisogna fare per fare scuola, ma solo di come bisogna essere per potere far scuola.” Don Milani