Report informativo del progetto - Confindustria Canavese Servizi/Ambiente e... · L’iniziativa ha...

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Report informativo del progetto

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Report informativo

del progetto

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Copriti bene le orecchie!

Copriti bene le orecchie! Report informativodel progetto Sommario 00. Introduzione .................................................................................................................... 5 01. La normativa sul rumore ........................................................................................... 7 02. Il progetto ...................................................................................................................... 10 03. Descrizione del contesto .......................................................................................... 11 04. I dati dell’organo di vigilanza sulle malattie professionali ....................... 13 05. Le attività realizzate ................................................................................................... 15 06. Lo studio sui dispositivi da testare ..................................................................... 19 07. L’analisi dei risultati ................................................................................................... 22 08. Le aziende partecipanti........................................................................................... 35 09. I partner .......................................................................................................................... 37 Appendice 1 .............................................................................................................................39 Appendice 2 ........................................................................................................................... 43 Capitoli 01 e 03 a cura di Alessandro Zaltieri (Confindustria Canavese) Capitoli 02, 05, 07, 08, 09 a cura di Davide Ardissone (Confindustria Canavese) Capitolo 04 a cura di Lauro Reviglione (Spresal ASL TO4) Capitolo 06 a cura di Gabriele Muzio (API Torino) Realizzazione grafica a cura di Confindustria Canavese.

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Copriti bene le orecchie!

00. Introduzione

L’Inail, cogliendo appieno le opportunità offerte dal d.lgs. 81/2008, si pone come punto di riferimento per l’attuazione delle politiche di prevenzione e avvia collaborazioni con gli altri attori pubblici competenti e con quanti partecipano al processo produttivo. L’impegno della Direzione regionale Inail a sostegno delle imprese piemontesi è testimoniato dai numerosi protocolli, stipulati con le maggiori associazioni di categoria presenti nella nostra Regione e con le organizzazioni sindacali più rappresentative, finalizzati a valorizzare il ruolo della bilateralità e a promuovere progetti per favorire lo sviluppo di soluzioni innovative che contribuiscano ad aumentare il livello di sicurezza negli ambienti di lavoro. In questa prospettiva e con questo intento l’Inail Piemonte ha sostenuto il progetto pilota “Copriti bene le orecchie”, proposto da Confindustria Canavese e condiviso da Api Torino per prevenire il rischio rumore e le patologie dell’apparato uditivo presso le aziende del settore dello stampaggio a caldo dell’acciaio. L’iniziativa ha permesso di testare sul campo, al posto dei dispositivi usa e getta, le cuffie ventilate a taglio di frequenza e i tappi modellati in silicone morbido, gomma o plastica, su un totale di circa 130 addetti presso 7 aziende canavesane, selezionate in modo da rappresentare un campione significativo del settore. I risultati conseguiti a seguito della sperimentazione sono incoraggianti, e questo opuscolo vuole essere il tramite per diffonderli, con l’intento di sensibilizzare e informare i lavoratori esposti agli stessi rischi che non hanno partecipato direttamente al progetto. Ma il lavoro intrapreso grazie a “Copriti bene le orecchie!” non può ancora dirsi concluso. Si apre ora un orizzonte più ampio: ci auguriamo infatti di riuscire a coinvolgere nell’iniziativa un numero sempre maggiore di aziende del settore, affinché siano sempre più garantite la sicurezza dei lavoratori e la loro integrità psico-fisica e, nel contempo, risultino potenziati i vantaggi competitivi delle nostre imprese.

Alessandra Lanza Direttore INAIL Piemonte

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Copriti bene le orecchie!

01. La normativa sul rumore

I rischi significativi correlati all’esposizione al rumore, durante l’utilizzo di attrezzature rumorose o durante le lavorazioni che avvengono nelle vicinanze di attrezzature rumorose, impongono la tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori e delle altre persone presenti in aree circostanti le sorgenti di rumore. Il Decreto Legislativo 15 agosto 1991, n. 277, in recepimento della direttiva comunitaria 86/188/CEE, ha avuto un forte impatto sulle aziende, disciplinando per la prima volta in modo concreto gli obblighi, le procedure e l’adozione di misure per la protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti dall’esposizione al rumore durante il lavoro. Successivamente il Decreto Legislativo 10 aprile 2006, n. 195, in attuazione della direttiva comunitaria 2003/10/CE, ha adeguato la precedente normativa nazionale alle nuove indicazioni comunitarie, abrogando tutta la parte relativa al rumore contenuta nel D. Lgs. 277/1991 ed inserendola in un apposito titolo dedicato alla “Protezione da agenti fisici” nel Decreto Legislativo 19 settembre 1994, n. 626 e successive modifiche ed integrazioni, emanato in recepimento di un’altra fondamentale direttiva comunitaria, la 89/391/CEE, inerente il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori sul luogo di lavoro. Attualmente, in tema di protezione dei lavoratori dal rischio rumore sui luoghi di lavoro, il quadro legislativo è rappresentato dal Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n. 81 e successive modifiche ed integrazioni, “Testo Unico sulla salute e sicurezza sul lavoro”. Il D. Lgs. 81/2008 disciplina un metodo di gestione aziendale della sicurezza maggiormente imperniato sulle procedure ed attuato mediante l’adozione di misure che prevedono la valutazione del rischio, il cui obiettivo primario è identificare e attuare misure tecniche, organizzative e procedurali che, ancor prima dei protocolli di prevenzione e protezione previsti, permettano un reale contenimento dei livelli di rischio. All’interno del Titolo VIII, dedicato agli “Agenti fisici”, il Capo II determina i requisiti minimi per la protezione dei lavoratori contro i rischi per la salute e la sicurezza derivanti dall’esposizione al rumore durante il lavoro e in particolare per l’udito. Il D. Lgs. 81/2008 impone al Datore di lavoro di valutare all’interno della propria azienda l’esposizione dei lavoratori al rumore durante il lavoro, prendendo in considerazione il livello, il tipo e la durata dell’esposizione, i

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valori limite di esposizione e i valori di azione, tutti gli effetti sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori. I valori limite di esposizione e i valori di azione del rumore fissati dal decreto si basano sulla definizione delle seguenti grandezze fisiche: a) Pressione acustica di picco (ppeak): valore massimo della pressione

acustica istantanea ponderata in frequenza "C".

b) Livello di esposizione giornaliera al rumore (LEX,8h): [dB(A) riferito a 20 μPa]: valore medio, ponderato in funzione del tempo, dei livelli di

esposizione al rumore per una giornata lavorativa nominale di otto ore, definito dalla Norma Internazionale ISO 1999:1990 punto 3.6. Si riferisce a tutti i rumori sul lavoro, incluso il rumore impulsivo.

c) Livello di esposizione settimanale al rumore (LEX,w): valore medio, ponderato in funzione del tempo, dei livelli di esposizione giornaliera al rumore per una settimana nominale di cinque giornate lavorative di otto ore, definito dalla Norma Internazionale ISO 1999:1990 punto 3.6, nota 2.

I valori limite di esposizione e i valori di azione, in relazione al livello di esposizione giornaliera al rumore e alla pressione acustica di picco, sono fissati a: a) Valori limite di esposizione: rispettivamente LEX = 87 dB(A) e ppeak

= 200 Pa (140 dB(C) riferito a 20 μPa).

b) Valori superiori di azione: rispettivamente LEX = 85 dB(A) e ppeak = 140 Pa (137 dB(C) riferito a 20 μPa).

c) Valori inferiori di azione: rispettivamente LEX = 80 dB(A) e ppeak = 112 Pa (135 dB(C) riferito a 20 μPa).

Se, a seguito della valutazione dei rischi, i valori inferiori di azione possono essere superati, il Datore di lavoro deve misurare i livelli di rumore cui i lavoratori sono esposti ed individuare e adottare le misure di prevenzione e protezione necessarie. Se, a seguito della valutazione dei rischi, i valori superiori di azione sono superati, il Datore di lavoro deve elaborare ed applicare un programma di misure tecniche e organizzative volte a ridurre l’esposizione al rumore, considerando le misure di prevenzione e protezione necessarie. Fatto salvo il divieto al superamento dei valori limite di esposizione, se sono presenti attività che comportano un’elevata fluttuazione dei livelli di esposizione personale dei lavoratori, il Datore di lavoro può attribuire a detti lavoratori un’esposizione al rumore al di sopra dei valori superiori di azione, garantendo loro le misure di prevenzione e protezione, la disponibilità dei dispositivi di protezione individuale dell’udito, l’informazione e la formazione, il controllo sanitario.

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Copriti bene le orecchie!

In ogni caso il Datore di lavoro deve eliminare i rischi alla fonte o ridurli al minimo mediante le seguenti misure di prevenzione e protezione:

a) adozione di altri metodi di lavoro che implichino una minore esposizione al rumore;

b) scelta di attrezzature di lavoro che emettano il minor rumore possibile;

c) progettazione della struttura dei luoghi e dei posti di lavoro;

d) adeguata informazione e formazione sull’uso corretto delle attrezzature di lavoro;

e) adozione di misure tecniche per il contenimento (schermature, involucri o rivestimenti fonoassorbenti, sistemi di smorzamento o di isolamento);

f) opportuni programmi di manutenzione delle attrezzature e del luogo di lavoro;

g) riduzione del rumore attraverso la limitazione della durata e dell’intensità dell’esposizione e l’adozione di orari di lavoro con sufficienti periodi di riposo;

h) indicazione con appositi segnali dei luoghi di lavoro dove i lavoratori possono essere esposti ad un rumore al di sopra dei valori superiori di azione, limitandone l’accesso.

Qualora i rischi derivanti dal rumore non possano essere evitati con le misure di prevenzione e protezione, nel caso in cui l’esposizione al rumore superi i valori inferiori di azione, il Datore di lavoro deve mettere a disposizione dei lavoratori dispositivi di protezione individuale dell’udito, nel caso in cui l’esposizione al rumore sia pari o al di sopra dei valori superiori di azione, il Datore di lavoro deve esigere che i lavoratori utilizzino i suddetti dispositivi di protezione individuale dell’udito, verificandone l’efficacia e valutandone l’efficienza e il rispetto del valore limite di esposizione. Se, nonostante l’adozione delle misure prese, si individuano esposizioni superiori ai valori limite di esposizione, il Datore di lavoro deve adottare misure immediate per riportare l’esposizione al di sotto dei valori limite di esposizione, individuare le cause dell’esposizione eccessiva, modificare le misure di protezione e di prevenzione per evitare che la situazione si ripeta. Il Datore di lavoro deve altresì garantire che i lavoratori esposti a valori uguali o superiori ai valori inferiori di azione vengano informati e formati in relazione ai rischi provenienti dall’esposizione al rumore, sottoporre a sorveglianza sanitaria i lavoratori la cui esposizione al rumore eccede i valori superiori di azione.

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02. Il progetto

Il Progetto “Copriti bene le orecchie!” è stato ideato e sviluppato da Confindustria Canavese, con la preziosa collaborazione di API Torino, ed ha ottenuto un importante finanziamento dalla Direzione regionale INAIL Piemonte a valere sul programma di prevenzione annuale 2011. Gli altri partner del progetto sono la sede INAIL di Ivrea, lo SPRESAL ASL TO4 e la CGIL Territoriale di Ivrea. Il progetto, che si è svolto negli anni 2011, 2012 e 2013, ha riguardato il settore dello stampaggio a caldo dell’acciaio, tipico dell’area del Canavese. L’obiettivo del progetto era quello di promuovere presso le aziende del settore l’adozione di dispositivi di protezione individuale adeguati in funzione del livello di rischio misurato e di qualità superiore rispetto a quelli tradizionali (per esempio i tappi usa e getta), per la prevenzione del rischio rumore e patologie dell’apparato uditivo. I dispositivi innovativi selezionati sono stati in particolare le cuffie ventilate a taglio di frequenza, ritenute idonee a prevenire tali rischi, senza nel contempo determinare l'insorgenza di altri rischi che potessero incidere negativamente su altri aspetti della sicurezza dei lavoratori. I dispositivi sono stati sperimentati per alcuni mesi presso 7 aziende del territorio, coinvolgendo circa 130 lavoratori addetti dei reparti stampaggio. Con questo opuscolo si intende sensibilizzare, informare e formare tutti i lavoratori esposti, divulgando i risultati della sperimentazione presso tutte le aziende che operano nel settore dello stampaggio acciaio, nonché tutti gli addetti ai lavori che, speriamo, potranno trovare utili indicazioni per la loro quotidiana attività lavorativa.

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03. Descrizione del contesto

Il settore dello stampaggio a caldo in Canavese

Nel comparto dello stampaggio a caldo, il Canavese occupa una posizione di rilievo internazionale (in particolare nei mercati di Germania e Francia) e costituisce il polo più importante su scala nazionale. Attualmente le imprese, concentrate nell’area compresa tra i comuni di Forno C.se, Rivara, Busano, Favria e zone limitrofe, sono circa 50 per un totale di oltre 2500 addetti, con un peso del comparto che può essere stimato in circa il 5% dell’occupazione industriale dell’area canavesana. Le produzioni riguardano essenzialmente le lavorazioni per deformazione dell’acciaio e, in misura limitata, di materiali non ferrosi (alluminio, rame, ottone). Il processo prevalente è lo stampaggio a caldo (alla pressa, al maglio, elettrostampaggio, elettroricalcatura), ma sono anche presenti processi di laminazione ed estrusione. Accanto alle vere e proprie lavorazioni per deformazione a caldo, un aspetto fondamentale dell’attività produttiva è costituito dalla costruzione di stampi ed attrezzature; si registra inoltre la presenza di lavorazioni meccaniche a valle dei processi di deformazione (verticalizzazione dei prodotti), il che connota l’area come vero e proprio “distretto”, con un indotto di dimensioni ragguardevoli.

Il ciclo produttivo

Il ciclo produttivo dello stampaggio prevede il riscaldo, nei forni ad induzione e/o metano con una temperatura di circa 1000 – 1200 °C dell'acciaio, a sezione quadrata (billette) o circolare (barre), impiegate intere o a spezzoni. I pezzi scaldati vengono avviati alla successiva fase di stampaggio, durante la quale si conferisce al pezzo la forma e la dimensione desiderata. In ultimo, dopo il necessario raffreddamento, i pezzi vengono collaudati, alcuni sabbiati, e resi disponibili al magazzino spedizioni in attesa della consegna a clienti.

Rischi connessi

Il processo di stampaggio a caldo dell’acciaio prevede diverse tipologie di esposizione a rischio per gli addetti: rischio chimico, rischio rumore, vibrazioni meccaniche, movimentazione manuale dei carichi, microclima, alte temperature, elettrico, ecc.

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Il progetto ha inteso focalizzarsi sulla prevenzione del rischio rumore e delle patologie dell’apparato uditivo. Attualmente, molti degli addetti allo stampaggio (in particolar modo le maestranze, anche straniere, di recente assunzione) utilizzano frequentemente tappi “usa e getta” e più raramente tappi "preformati" riutilizzabili. Si riscontra spesso che il lavoratore abbia la tendenza a non cambiare i tappi dopo ciascun utilizzo, ma proceda a riutilizzarli più volte, non solo nell’arco della stessa giornata lavorativa ma anche per più giorni successivi. I motivi di tale comportamento sono riconducibili da un lato a negligenza (spesso il semplice atto di procurarsi un nuovo paio di tappi, messi a disposizione dalle aziende in appositi contenitori, viene percepito come un’inutile perdita di tempo), dall’altro alla scarsa informazione sui rischi connessi e quindi sottovalutazione delle relative conseguenze, specialmente nel lungo periodo (l’ipoacusia nel settore dello stampaggio è normalmente una patologia a lenta insorgenza). Tale comportamento espone il lavoratore a rischio rumore, in quanto il dispositivo, una volta deformato, non garantisce più una adeguata protezione acustica, e inoltre vi è la possibilità di inserire all’interno dell’orecchio polveri e particolato che nel tempo possono dare origine ad irritazioni ed allergie, che possono manifestarsi sia in forma acuta che cronica.

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04. I dati dell’organo di vigilanza sulle malattie professionali

Contrariamente a quanto avviene a livello nazionale, il numero di casi di denunce di malattie professionali in Piemonte registra una tendenza al decremento nel periodo 2009-2013 (cfr. Tabella 1). Il numero totale di casi è passato dai 2619 del 2009, ai 1792 del 2013 (con un decremento del 31,6%); nello stesso periodo i casi di malattie professionali segnalati nell’Asl TO 4 sono passati da 311 del 2009 a 271 del 2013 (qui il calo è stato più contenuto, pari al 12,9%). L’ipotesi interpretativa di questi dati, in controtendenza rispetto al livello nazionale, è che nel territorio piemontese e della nostra Asl, l’emersione del fenomeno delle malattie professionali, in passato generalmente sottostimate (specialmente per la componente dei tumori professionali) sia avvenuto con anticipo rispetto alla tendenza nazionale. Il calo delle segnalazioni avvenuto negli ultimi anni, è stato più pronunciato nell’ultimo triennio a livello regionale e nell’ultimo biennio a livello locale, ed è presumibilmente correlabile ad un’effettiva contrazione del fenomeno, legato, probabilmente, sia al calo del monte ore lavorate che agli interventi di prevenzione attuati. Tuttavia, per quanto riguarda l’Asl TO 4 che aveva, al 31 dicembre 2012, una popolazione attiva di 364.646 lavoratori, pari all’11,9% degli occupati in Regione Piemonte (che erano, alla stessa data, 3.060.645) si è registrato costantemente un eccesso di casi di malattie professionali rispetto alle medie regionali. Nel 2013, per esempio, il numero di notizie di malattie professionali nel complesso è stato pari a 74,32 casi ogni 100.000 occupati, mentre il dato regionale è stato pari a 58,55. Sempre nel 2013 il dato di casi ogni 100.000 occupati è risultato significativamente al di sopra della media regionale sia per quanto riguarda le ipoacusie da rumore (22,76 nella nostra Asl rispetto a 15,85 in Regione), sia per ciò che riguarda i tumori professionali (27,42 contro 16,89). Difficile dire se il quadro dipenda da situazioni espositive più severe o da una maggior “sensibilità” dei medici nel segnalare le patologie o da entrambi i fattori.

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Tab. 1.: Andamento temporale dei casi di malattie professionali denunciati nel periodo 2009-2013, nell’Asl TO 4, con dettaglio delle denunce di ipoacusie

Anno di riferim.

Numero totale

denunce di Malattie Profess.

pervenute - Asl To 4

Numero totale

denunce di Malattie Profess.

pervenute Ivrea-

Cuorgnè

Numero totale

denunce di Malattie Profess.

pervenute Chivasso-Settimo- S.Mauro

Numero totale

denunce di Malattie Profess.

pervenute Ciriè

Numero totale

denunce di Ipoacusie

pervenute - Asl To 4

Incidenza delle

ipoacusie sul totale

delle malattie

professionali

Numero totale

denunce di Ipoacusie pervenute

Ivrea-Cuorgnè

Numero totale

denunce di Ipoacusie pervenute Chivasso-Settimo- S.Mauro

Numero totale

denunce di ipoacusie pervenute

Ciriè

2013 271 62 132 77 83 30,6% 25 31 27

2012 272 53 146 73 89 32,7% 22 44 23

2011 308 66 151 91 166 53,9% 36 65 65

2010 307 77 155 75 157 51,1% 46 75 36

2009 311 70 155 86 162 52,1% 36 78 48

165 293 199

25,10% 44,60% 30,30%

I dati più significativi sono il calo del numero totale dei casi registrati nel biennio 2012-2013 (272 casi segnalati all’anno), rispetto al triennio 2009-2011 (309 casi segnalati all’anno). Le ipoacusie da rumore rappresentavano il 52,1% del totale delle malattie professionali segnalate nel 2009, il 30,6% nel 2013. La distribuzione dei casi di ipoacusia nei vari ambiti distrettuali, nel quinquennio 2009-2013, ha fatto registrare un 44,6% dei casi nei distretti di Chivasso/Settimo T.se (ove risiede il 39,6% della popolazione dell’Asl TO 4), del 30,3% dei casi nel distretto di Ciriè (ove risiede il 23,5% della popolazione), del 25,1% dei casi nei distretti di Ivrea/Cuorgnè (ove risiede il 36,9% della popolazione). In quest’ultimo ambito territoriale, nonostante la presenza, in particolare nel distretto di Cuorgnè, del polo dello stampaggio a caldo degli acciai, caratterizzato da una diffusa e severa esposizione a rumore, vi è stato un numero proporzionalmente ridotto di casi di ipoacusia da rumore nell’ultimo quinquennio. Pur in assenza di certezze assolute, è probabile che la spiegazione risieda in un progressivo invecchiamento della popolazione lavorativa nel comparto sopraccitato, in cui il fenomeno delle ipoacusie da rumore era già emerso in tutta la sua evidenza e gravità in epoche precedenti. Del resto la riduzione della funzionalità uditiva si verifica nei primi 10-15 anni di esposizione, come è noto dai dati della letteratura scientifica, ed è destinata, dopo quel periodo, a stabilizzarsi, a condizione che l’esposizione a rumore non si aggravi.

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05. Le attività realizzate

Le aziende coinvolte nel progetto sono state individuate tra quelle associate a Confindustria Canavese e API Torino. Alle aziende, appartenenti al settore dello stampaggio a caldo, è stata inviata una comunicazione illustrativa del progetto, con l’invito a compilare un’apposita manifestazione d’interesse, contente anche alcuni dati utili per inquadrare l’impresa (numero di addetti al reparto stampaggio; numero di linee di stampaggio; tipologia dei particolari stampati; DPI per la prevenzione del rischio rumore in uso). Le aziende selezionate per partecipare al progetto sono: Benevenuta & c. Spa di Rivara, stabilimenti di Rivara e Forno

Canavese Canavera & Audi Srl di Corio, stabilimento di Rivara Cavaletto Mario Spa di Salassa Cisar Srl di Rocca Canavese Sadam Srl di Pertusio Silfas Srl di Rivara Val Giovanni e figli Srl di Rivara

Gli addetti del reparto stampaggio complessivamente ammontavano a 131, su un totale di 335 dipendenti, distribuiti su 42 linee di stampaggio. I particolari stampati vanno dagli 0,1 kg ai 90 kg, mentre i principali settori di destinazione sono: automotive, veicoli industriali, macchine movimento terra, macchine agricole, ferroviario. Nessuna delle aziende interessate utilizzava le cuffie ventilate a taglio di frequenza prima dell’avvio del progetto. Tab. 2 - DPI per la prevenzione del rischio rumore in uso presso le aziende partecipanti prima dell’avvio del progetto: percentuale di utilizzo sul totale degli addetti allo stampaggio

DPI % di utilizzo

Usa e getta 25,2%

Gomma siliconica (personali) 73,1%

Cuffie “tradizionali” 1,7%

Cuffie a taglio di frequenza 0,0%

Totale 100,0% Relativamente alla nazionalità, l’88% circa degli addetti erano italiani, mentre la restante parte era rappresentata da lavoratori provenienti da Cina, Romania, Marocco e Albania.

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Alla luce di quanto esposto, si è potuto pertanto concludere che il campione individuato fosse sufficientemente rappresentativo ai fini della sperimentazione dei dispositivi. Come primo passo, presso le aziende partecipanti sono stati realizzati ulteriori rilievi fonometrici con specifico calcolo dei livelli di esposizione personale a rumore oltre a quanto già redatto per rispondere alla normativa cogente (D.Lgs. 81/08) in riferimento allo specifico mansionario dei soli addetti allo stampaggio. Successivamente si è effettuata la valutazione dei dispositivi di protezione auricolare in uso. Per ulteriori dettagli si rimanda al paragrafo 6. Quanto emerso dai rilievi effettuati presso le aziende è stato di fondamentale importanza nella scelta dei Dispositivi di Protezione Individuale “innovativi” da fornire ai lavoratori, ossia le cuffie ventilate a taglio di frequenza e, per coloro che disponevano dei soli tappi usa e getta, anche i tappi in silicone premodellati. Dopo un’attenta analisi delle varie alternative presenti sul mercato (cfr. per approfondimenti il successivo paragrafo 6), la scelta, per quanto riguarda le cuffie, è ricaduta sul modello Peltor Pro-tac II, in considerazione dei livelli e delle caratteristiche peculiari di attenuazione che garantiscono nel contempo un’ottima possibilità di comunicazione fra i lavoratori, nell'ottica del miglior rapporto qualità/prezzo (cfr. Appendice 1 per la scheda tecnica delle cuffie). Per quanto riguarda gli otoprotettori, è stato scelto invece il modello APHONOUR Attenuatori personalizzati della Stemal.

Cuffie ventilate a taglio di frequenza: sono cuffie

che permettono l’attenuazione del livello di rumore a seconda delle frequenze presenti negli ambienti di lavoro e che, attraverso altoparlanti schermati e il microfono in grado di eliminare il rumore ambientale, garantiscono la libertà di comunicazione in ambienti lavorativi particolarmente rumorosi, per evitare di dover alzare il tono della voce e sforzare la gola.

Tappi in silicone premodellati: sono tappi

personalizzati, cioè modellati direttamente nella forma esatta dell’orecchio di ciascuna persona. Sono in genere costituiti di resine antiallergiche rigide e, tra i tappi, sono i più efficaci nel ridurre il rumore. I tappi su misura, se correttamente impiegati, garantiscono un’igiene completa; possono infatti essere lavati frequentemente con acqua e sapone senza deteriorarsi.

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Si è proceduto quindi all’acquisto dei dispositivi (135 cuffie e 36 otoprotettori), ma prima di passare alla fase di sperimentazione vera e propria si è ritenuto opportuno svolgere un’attività di formazione e sensibilizzazione sul tema del rischio rumore, che si è svolta in due fasi distinte. Una primo incontro rivolto a datori di lavoro, dirigenti, e preposti delle aziende coinvolte, nel corso del quale sono stati toccati i temi riguardanti il rischio rumore, i principi generali di tutela, la sorveglianza sanitaria , il ruolo del medico competente e le funzioni e le esperienze dell’organo di vigilanza sul territorio canavesano con riferimento al settore dello stampaggio a caldo dell’acciaio. Il percorso specifico ha avuto la funzione di evidenziare, per ogni singola azienda, l’analisi strumentale condotta all’interno dell’organizzazione, i risultati ottenuti, e infine l’introduzione del nuovo dispositivo di protezione da testare nel reparto produttivo. In un secondo momento formativo è avvenuta la sensibilizzazione delle maestranze, con le quali sono stati affrontati argomenti riguardanti il rischio rumore, la funzione preventiva e protettiva e il nuovo dispositivo introdotto in via sperimentale. Nell’ambito della formazione sul rischio rumore, si è provveduto affinché i lavoratori esposti al rischio sul luogo di lavoro venissero informati e formati in relazione al risultato della valutazione dei rischi con particolare riguardo: alle misure adottate in applicazione alla normativa vigente; all’entità e al significato dei valori limite di esposizione e dei valori

di azione, nonché ai potenziali rischi associati; ai risultati della valutazione, misurazione o calcolo dei livelli di

esposizione; alle modalità per individuare e segnalare gli effetti negativi

dell’esposizione per la salute; alle circostanze nelle quali i lavoratori hanno diritto a una

sorveglianza sanitaria e agli obiettivi della stessa; alle procedure di lavoro sicure per ridurre al minimo i rischi

derivanti dall’esposizione; all’uso corretto di adeguati dispositivi di protezione individuale e

alle relative indicazioni e controindicazioni sanitarie all’uso. Terminata la formazione, i dispositivi di protezione individuale sono stati distribuiti ai lavoratori, che hanno potuto testarli nella loro quotidiana attività lavorativa per un anno, a partire da aprile 2012 e fino a marzo 2013. Nel corso della sperimentazione, con l’inizio della stagione estiva e l’aumento delle temperature, è emersa una criticità legata all’utilizzo delle cuffie ventilate a taglio di frequenza: lavoratori e RLS hanno lamentato lo

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scarso comfort delle cuffie, che a contatto con l’orecchio provocavano eccessiva sudorazione. Per ovviare a tale problema, si è pertanto proceduto all’acquisto di apposite cartine antisudore da applicare alle cuffie stesse. Non essendo i risultati della sperimentazione misurabili quantitativamente in termini di miglioramento delle condizioni di salute dei lavoratori anche per la registrazione dei benefici dal punto di vista sanitario possibili nel medio/lungo termine, si è ritenuto opportuno non effettuare visite mediche pre e post intervento in quanto, a distanza di così breve tempo le une dalle altre, non avrebbero comunque potuto rilevare particolari differenze tra la situazione ex ante e quella ex post, essendo l’ipoacusia nel settore dello stampaggio una patologia a lenta insorgenza. Il raggiungimento positivo degli obiettivi del progetto e la misurazione dei risultati è stata pertanto effettuata indirettamente attraverso la somministrazione e relativa analisi di due questionari di tipo qualitativo, composti da una decina di domande, che sono stati sottoposti a tutti i lavoratori prima e dopo il periodo di utilizzo sperimentale dei dispositivi. Il confronto tra le risposte dei due questionari ha consentito di fare emergere benefici, criticità ed altre interessanti considerazioni ed indicazioni relative all’utilizzo del dispositivo testato.

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06. Lo studio sui dispositivi da testare

Le attività di individuazione dei Dispositivi di Protezione Individuale “innovativi” da testare e di verifica dell’idoneità (frequenze da schermare, prestazioni, costo, ecc.) sono state condotte da API Torino, che ha avuto un ruolo molto importante nella scelta. Tale complesso lavoro ha previsto un confronto continuo tra funzionari del servizio tecnico, i fornitori, e soprattutto con il Tecnico* che si è occupato delle misurazioni fonometriche al fine di verificare l’effettiva efficienza ed efficacia dei D.P.I.: Cuffie ventilate a taglio di frequenza Tappi in silicone premodellati

In particolare dopo un’attenta analisi sono stati selezionati n. 2 possibili fornitori dei DPI citati tra le aziende facenti capo all’Associazione API Torino. FORNITORE 1 L’azienda ha proposto alcuni prodotti della ditta Sperian tra cui dapprima le cuffie: Bilsom Leightning® L1, L2, L3: buona attenuazione. Stabile

regolazione a forcella delle coppe, per mezzo del solido archetto con anima metallica. L’appoggio dell’archetto sul capo è reso confortevole da un’imbottitura morbida e ampia.

Thunder® T1, T2, T3: ottimo compromesso tra attenuazione, peso contenuto e confort. Idonea nella maggior parte delle situazioni di rumorosità industriali. Stabile regolazione a forcella delle coppe, per mezzo del solido archetto telescopico.

Tuttavia si è dimostrato che le cuffie proposte non possedevano le caratteristiche di DPI “innovativo” quale richiesto dal presente Progetto. Successivamente è stata proposta la cuffia: Bilsom IMPACT: cuffia elettronica ad attenuazione controllata.

Amplificazione dei suoni circostanti - per una miglior percezione dei medesimi - e al tempo stesso bloccaggio dei rumori impulsivi a 82 dB(A); consente al lavoratore di comunicare agevolmente, pur proteggendosi dai rumori dannosi.

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FORNITORE 2 L’azienda ha proposto inizialmente la cuffia: Peltor™ Lite-Com™ Basic in tre varianti:

1) Art. MT53H7A440B Headset di comunicazione a 2 vie PMR 446 Mhz con 8 canali, attenuazione SNR 31db, display LCD, microfono elettrico, bardatura temporale

2) Art. MT7H7A440B come sopra ma con microfono dinamico 3) Art. MT53H7A4400 Headset di comunicazione a 2 vie PMR 446

Mhz con 8 canali, attenuazione SNR 31db, microfono elettrico, bardatura temporale

Tutte e tre le soluzioni prevedevano dei costi ragguardevoli tali da non permettere la diffusione delle stesse ad un numero rappresentativo di lavoratori addetti allo stampaggio a caldo. In particolare il costo elevato è legato alla presenza di microfono e sistema di ricezione che permette comunicazione a grandi distanze, caratteristica che dopo confronto con il tavolo tecnico, si è deciso non essere prioritaria nell’ambito del Progetto. Pertanto successivamente l’azienda ha proposto la cuffia: Peltor Pro-tac II: protezione acustica elettronica dipendente dal

livello di rumore con bardatura temporale SNR 32db. La cuffia migliora comunicazione e sicurezza. Funzione dipendente dal livello di rumore che permette di sentire i suoni dell’ambiente circostante: le conversazioni, i rumori delle macchine e i segnali di avvertimento. Ampio spazio per le orecchie. Memorizzazione dell’ultima impostazione allo spegnimento. Versione headset con microfono montato su una guida. Spegnimento automatico dopo due ore di inattività. Autonomia delle batterie di circa 1000 ore. Segnale di avvertimento quando le batterie sono scariche, prima dello spegnimento. Ingresso audio per il collegamento di una radio esterna. Disponibile come headset Bluetooth (profi lo A2DP). Non compatibile con adattatori senza fili.

Contemporaneamente è stato richiesto preventivo per i DPI personalizzati da fornire a quei lavoratori che non ne erano già in possesso. In questo caso l’azienda funge da intermediaro nei confronti della ditta STEMAL (azienda leader nel settore che dal 1981 produce otoprotettori personalizzati contro il rumore) fornitrice del DPI: APHONOUR Attenuatori personalizzati

Una volta ricevuti i preventivi per ciascun dispositivo di protezione, nonché le schede tecniche con le caratteristiche di attenuazione, si è provveduto ad informare il tecnico addetto alle misure relativamente alla pre-selezione dei DPI. Il tecnico, una volta eseguiti i campionamenti fonometrici previsti dal Progetto per gli addetti allo stampaggio a caldo nelle n. 3 imprese

21

Copriti bene le orecchie!

selezionate facenti capo ad API Torino (CISAR SRL, SILFAS SRL, VAL GIOVANNI E FIGLI SRL), si è occupato di uno studio dettagliato per una corretta scelta del DPI. Lo studio è risultato particolarmente complesso anche in funzione delle caratteristiche del rumore tipico nel comparto in esame, che è caratterizzato da basse frequenze. Lo studio si è poi soffermato sulle caratteristiche di efficienza ed efficacia di ciascuno dei DPI proposti. Lo studio che ha altresì valutato l’efficienza dei dispositivi di protezione auricolare già in uso in azienda, ha portato i seguenti risultati complessivi nelle aziende selezionate. La dotazione di DPI acustici è stata verificata con il metodo OBM (banda d’ottava), per tutte le postazioni i cui livelli risultano superiori al valore inferiore d’azione 80 dB(A). In particolare gli esiti della valutazione dei DPI in Progetto si può sintetizzare in tal modo:

a) gli otoprotettori personalizzati ANR hanno mostrato una protezione spesso “insufficiente” per le postazioni monitorate;

b) le cuffie IMPACT e PRO TAC II hanno mostrato una generale protezione “accettabile” o “buona”, con l’eccezione di pochissime postazioni con notevole contenuto nelle frequenze basse o alte.

Infine in presenza di attenuazioni giudicate insufficienti secondo la vigente normativa, è stata condotta una verifica con utilizzo di “doppio” otoprotettore. In seguito alle verifiche condotte sui DPI proposti si è deciso che siano da ritenersi maggiormente adeguate le cuffie proposte dal Progetto ed in particolare, visti i livelli e le caratteristiche peculiari di attenuazione oltre al sensibile miglioramento della possibilità di comunicazione fra i lavoratori, le cuffie PELTOR PRO-TAC II. In conclusione, la scelta dei DPI innovativi è scaturita in seguito al confronto fra il tecnico addetto alle misure ed i vari partecipanti al Progetto (ASL, INAIL, Associazioni datoriali, sindacati, etc.), e pertanto è avvenuta condividendo i risultati e collaborando strettamente in primis con Confindustria Canavese oltreché con il comitato tecnico di pilotaggio del Progetto. * Ing. Massimiliano Seren Tha, facente capo al Centro Servizi CSPMI dell’Associazione API Torino.

22

07. L’analisi dei risultati

Nell’ambito del Progetto “Copriti bene le orecchie!”, gli addetti del reparto stampaggio delle aziende partecipanti sono stati invitati a compilare un questionario Ex-ante ed un questionario Ex-Post, al fine di valutare l’efficacia dei dispositivi di protezione per l’udito presi in esame. I questionari Ex-ante compilati sono stati 131, mentre quelli Ex-post sono stati 128. Le indagini hanno interessato principalmente tre ambiti:

- la formazione sulla sicurezza - i dispositivi di protezione individuale - il luogo di lavoro

A. La formazione sulla sicurezza La prima parte di entrambi i questionari riguardava la formazione sulla sicurezza: nell’ambito del progetto sono stati programmati alcuni momenti formativi per i dipendenti, durante i quali sono stati affrontati in particolar modo i temi del rischio rumore e dei dispositivi di protezione individuale, con particolare riferimento ai nuovi dispositivi innovativi ed alle relative modalità di utilizzo.

ANTE – Informazione e partecipazione. Il suo interesse per gli argomenti inerenti la salute e sicurezza sul lavoro è:

52,7% 45,8%

1,5%

Molto

Abbastanza

Poco

Per niente

Non so

23

Copriti bene le orecchie!

POST – Informazione e partecipazione. In seguito alla partecipazione attiva al progetto ”Copriti bene le orecchie!” il suo interesse per gli argomenti inerenti la salute e sicurezza sul lavoro, rispetto alla situazione precedente è:

Già prima dell’avvio del progetto, la quasi totalità degli intervistati dichiarava di essere “molto” o “abbastanza” interessata agli argomenti inerenti la salute e la sicurezza sul lavoro; a seguito della partecipazione attiva al progetto, tale interesse è risultato ulteriormente accresciuto per circa il 66% dei lavoratori. Si può affermare che tra gli addetti esista una sensibilità diffusa ed una buona consapevolezza dei rischi dell’attività lavorativa nel settore dello stampaggio e che le aziende partecipanti abbiano ben operato per informare e formare i propri dipendenti. Tale considerazione è supportata anche dai risultati dei successivi quesiti.

CONFRONTO: Come giudica la sua attuale formazione in materia di rischio rumore per la salute e dispositivi di protezione per l’udito?

9,4%

56,2%

29,7%

4,7%

Decisamente maggiore

Accresciuto

Immutato

Diminuito

4,6%

11,5%

67,9%

16,0%

1,6%

12,5%

74,2%

11,7%

0,0% 10,0% 20,0% 30,0% 40,0% 50,0% 60,0% 70,0% 80,0%

Insufficiente

Appena sufficiente

Buona

Ottima

ANTE

POST

24

Nel confronto tra i giudizi espressi, ante e post, sulla formazione in materia di rischio rumore per la salute e di dispositivi di protezione per l’udito, non si rilevano particolari variazioni; in entrambi i momenti, la formazione è risultata “buona” o “ottima” per circa l’85% degli intervistati. Si evidenzia comunque una piccola riduzione del numero (peraltro già esiguo) di coloro che ritengono la loro informazione insufficiente, che passano dal 4,6% all’1,8%, che va a sottolineare l’importanza di aver trattato determinate argomentazioni nell’ambito del progetto.

B. I dispositivi di protezione individuale La maggioranza degli addetti del reparto stampaggio (il 73,3%), prima della partecipazione al progetto, utilizzava abitualmente tappi in silicone premodellati come dispositivo di protezione per l’udito, mentre solamente il 9,2% utilizzava le cuffie (nessuna di queste a taglio di frequenza, si tratta di modelli adatti solamente all’attenuazione del rumore tout court). Un numero significativo di addetti (il 17,5%), utilizzava ancora i tappi usa e getta; per questi addetti, oltre alla distribuzione delle cuffie ventilate, i partner del progetto hanno deciso la consegna contestuale dei tappi siliconici premodellati, che rappresentano di per sé già un notevole passo avanti rispetto alla situazione precedente.

ANTE – Che tipo di dispositivo di protezione per l’udito utilizza abitualmente?

A tutti i lavoratori sono stati assegnati i nuovi dispositivi di protezione per l’udito. Oltre la metà degli addetti ha dichiarato di averli utilizzati “sempre” o “spesso”, mentre circa il 40% li ha utilizzati in maniera saltuaria, alternandoli con i vecchi dispositivi.

17,5%

73,3%

9,2%

Inserti usa e getta

Tappi in silicone premodellati

Cuffie

Nessuno

25

Copriti bene le orecchie!

POST – Quale nuovo dispositivo di protezione per l’udito le è stato assegnato per il progetto “Copriti bene le orecchie!”?

POST – Ha utilizzato il nuovo dispositivo di protezione che le è stato assegnato?

Si tratta indubbiamente di un buon risultato, che consente di affermare che l’attività di test effettuata ed i relativi riscontri possono essere considerati significativi: non solo sono stati distribuiti dei nuovi DPI, ma sono anche stati effettivamente utilizzati dai lavoratori.

ANTE – Ha fatto qualche segnalazione riguardo i dispositivi di protezione per l’udito attualmente in uso?

71,9%

10,1%

18,0% Cuffie ventilate a taglio di frequenza

Tappi in silicone premodellati

Entrambi

Nessuno

24,2%

30,5%

41,4%

3,9%

Si sempre

Si spesso

Qualche volta

Mai

16,0%

84,0%

SI

NO

26

Se SI, indicare quale (possibili più risposte):

POST – Ha fatto qualche segnalazione riguardo i dispositivi di protezione per l’udito attualmente in uso?

Se SI, indicare quale (possibili più risposte):

Rispetto alla situazione precedente, è decisamente aumentato (dal 16,0% al 43,8%) il numero di lavoratori che ha effettuato segnalazioni ai preposti relativamente ai dispositivi utilizzati, dimostrazione evidente che i partecipanti sono stati davvero elementi attivi del progetto, fornendo riscontri sia negativi, sia, come vedremo anche più avanti, positivi.

7

7

3

10

0

0 2 4 6 8 10 12

scarsa confortevolezza (ingombro, pesantezza, sudore, …)

non soddisfacente attenuazione del rumore

sensazione di isolamento (difficoltà nella comunicazione, nel percepire …

irritazioni al condotto uditivo

altro

43,8%

56,2%

SI

NO

55

3

12

7

3

0 10 20 30 40 50 60

scarsa confortevolezza (ingombro, pesantezza, sudore, …)

non soddisfacente attenuazione del rumore

sensazione di isolamento (difficoltà nella comunicazione, nel percepire …

irritazioni al condotto uditivo

altro

27

Copriti bene le orecchie!

In particolare, la segnalazione decisamente più frequente sui nuovi dispositivi ha riguardato la scarsa confortevolezza, un maggiore ingombro e la pesantezza rispetto ai tappi. E’ un risultato ampiamente prevedibile, nonostante si sia cercato, nella scelta delle cuffie, di valutare anche gli aspetti relativi al comfort, oltre che le caratteristiche prettamente tecniche delle stesse. Per tentare di ovviare almeno in parte a tale problema, nel corso dell’estate sono state acquistate apposite cartine antisudore da applicare alle cuffie stesse, che si sono rivelate mediamente utili allo scopo. Solamente 12 lavoratori (meno del 10% del totale) hanno ravvisato con l’utilizzo delle cuffie un aumento della sensazione di isolamento: si può quindi affermare che il sistema che consente il taglio delle frequenze operi efficacemente nei dispositivi testati. Dal confronto ante-post emergono altresì alcuni segnali positivi: con i nuovi dispositivi si evidenzia Ia riduzione delle segnalazioni relative alla non soddisfacente attenuazione del rumore e, in misura minore, di quelle relative alle irritazioni del condotto uditivo.

POST – Ha riscontrato qualche problema nell’utilizzo pratico del nuovo dispositivo?

Se SI, indicare quale (possibili più risposte):

41,4%

58,6%

SI

NO

26

0

11

21

0

0 5 10 15 20 25 30

ho difficoltà ad indossarlo

non ho capito come funziona

per le cuffie a taglio di frequenza: le batterie si scaricano velocemente

per le cuffie a taglio di frequenza: sono scomode con l’elmetto

altro

28

Un numero rilevante di addetti ha riscontrato qualche problema nell’utilizzo pratico del nuovo dispositivo, sottolineando in particolare la difficoltà ad indossarlo e la scomodità delle cuffie associate all’impiego dell’elmetto. In merito al primo aspetto, probabilmente la cuffia può risultare più scomoda da indossare per coloro che portano occhiali da vista, mentre per quanto riguarda la seconda criticità, vi si può ovviare utilizzando una variante del modello di cuffie, sempre della serie Pro-Tac della Peltor, analogo in quanto a prestazioni di attenuazione del rumore, ma dotato di apposito attacco per l’elmetto. Per il progetto “Copriti bene le orecchie!” è stato utilizzato, anche per motivi di contenimento dei costi, un unico modello, il Peltor Pro-Tac II con bardatura temporale (cfr. paragrafo 6). Un numero limitato di addetti ha segnalato il problema della frequente sostituzione delle batterie, nonostante il produttore dichiari una durata media di 1000 ore di utilizzo. Per spiegare in parte tale segnalazione, si può ipotizzare che qualche utilizzatore abbia tolto la cuffia senza prima effettuare l’operazione di spegnimento (pressione prolungata con il dito del tasto di accensione), determinando un più rapido esaurimento delle batterie; il modello utilizzato nel progetto infatti non è dotato di una spia led che segnala lo stato di accensione (non presente per ridurre i consumi della batteria stessa) e quindi una volta tolta non è possibile determinare se è accesa o spenta. La cuffia si spegne comunque automaticamente dopo due ore dall’ultima regolazione audio.

POST – Ha riscontrato vantaggi dall’utilizzo pratico del nuovo dispositivo?

85,2%

14,8%

SI

NO

29

Copriti bene le orecchie!

Se SI, indicare quale (possibili più risposte):

Di contro, a fronte delle segnalazioni e dei problemi evidenziati, ben l’85% degli intervistati ha riscontrato vantaggi nell’utilizzo pratico del nuovo dispositivo, sottolineando principalmente la riduzione della percezione del rumore ambientale (92 risposte) e quindi la migliore comunicazione con i colleghi (44 risposte). In misura minore tra i vantaggi sono citati la facilità di utilizzo e la maggiore igiene. Dal punto di vista delle prestazioni in termini di riduzione del rumore, si può quindi concludere che i dispositivi selezionati e consegnati ai lavoratori risultano adeguati alle esigenze dei lavoratori e del rumore presente negli ambienti di lavoro.

C. Luogo di lavoro

ANTE – Qualità luogo di lavoro. Come giudica la situazione nei luoghi di lavoro in merito al rumore emesso da macchinari e attrezzature?

Dall’analisi della qualità del luogo di lavoro, effettuata ex ante, emerge che oltre la metà degli addetti giudica in maniera positiva la situazione nei luoghi di lavoro in merito al rumore emesso da macchinari e

92

17

44

23

1

0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100

riduzione della percezione del rumore ambientale

facilità dell’utilizzo

migliore comunicazione con i colleghi

maggiore igiene

altro

10,7%

45,0%

42,0%

1,5% 0,8% Senza rumore (Ottima)

Poco rumore (Buona)

Rumore accettabile (Sufficiente)

Molto rumore (Scadente)

Rumore insopportabile (Pessima)

Non so

30

attrezzature, definendo il rumore “buono o accettabile” (55,7%), mentre i rimanenti intervistati dichiarano che il luogo di lavoro è caratterizzato da “molto rumore”, definendone pertanto la qualità come “scadente”.

CONFRONTO: In quale misura lei ritiene di essere complessivamente colpito dal rumore emesso dai macchinari cui è addetto (scala di valutazione da 0="Niente affatto fastidioso" a 10="Estremamente fastidioso")

Dal confronto dei dati, ante e post, relativi alla percezione del rumore emesso dai macchinari cui sono addetti gli intervistati, si rileva che, prima della partecipazione al progetto, gli addetti si ritenevano mediamente colpiti dal rumore, mentre, a progetto concluso, la maggior parte degli addetti dichiara il rumore “molto fastidioso”. In questi ultimi addetti si può ipotizzare che sia aumentata la consapevolezza del rumore presente

2,3%

2,3%

3,1%

7,6%

7,6%

25,2%

11,4%

13,0%

13,0%

2,3%

12,2%

0,8%

1,6%

0,0%

2,3%

3,1%

9,4%

16,4%

29,7%

21,1%

7,8%

7,8%

0,0% 5,0% 10,0% 15,0% 20,0% 25,0% 30,0% 35,0%

0

1

2

3

4

5

6

7

8

9

10

ANTE POST

31

Copriti bene le orecchie!

in azienda; ciò è probabilmente dovuto in parte all’attività di sensibilizzazione svolta nell’ambito del progetto e in parte ad aver sperimentato i nuovi dispositivi (cuffie ventilate a taglio di frequenza) che garantiscono una differente e superiore attenuazione del rumore.

CONFRONTO: Comunicazione. Come giudica il grado e la facilità di comunicazione con i colleghi durante l’attività lavorativa?

Dal confronto dei dati, ante e post, relativi al grado e alla facilità di comunicazione con i colleghi durante l’attività lavorativa si è rilevato un complessivo miglioramento, ma la comunicazione per la maggior parte degli addetti rimane tuttavia “accettabile” e non “facile”, come ci si poteva attendere.

ANTE - Tendenza. Negli ultimi anni la situazione relativa al rumore degli ambienti di lavoro è:

2,3%

6,9%

17,5%

67,2%

6,1%

4,7%

0,8%

10,9%

75,0%

8,6%

0,0% 10,0% 20,0% 30,0% 40,0% 50,0% 60,0% 70,0% 80,0%

Non so

Impossibile comunicare

Comunicazione difficile

Comunicazione accettabile

Facilità nella comunicazione

ANTE POST

56,5% 34,4%

7,6% 1,5%

Migliorata

Rimasta uguale

Peggiorata

Non so

32

POST - Tendenza. Con il nuovo dispositivo, la percezione del rumore negli ambienti di lavoro è:

Per quanto concerne l’evoluzione nel tempo della situazione del rumore negli ambienti di lavoro, i risultati del questionario ex ante evidenziavano un miglioramento nel corso degli ultimi anni, segnale che le aziende partecipanti al progetto già avevano posto in essere tutta una serie di interventi atti alla riduzione del rumore negli ambienti di lavoro e della relativa esposizione nei confronti degli operatori. A seguito del progetto “Copriti bene le orecchie!”, la situazione del rumore è ulteriormente migliorata per il 60,9% degli intervistati.

D. Risultati finali Al termine del progetto proposto il 73% degli intervistati ha dichiarato che continuerà ad utilizzare il nuovo dispositivo anche in futuro. Si tratta di un risultato molto importante, che rappresenta il principale indicatore del successo del progetto “Copriti bene le orecchie!”: 3 lavoratori su 4 continueranno ad utilizzare le cuffie ventilate a taglio di frequenza, ritenute migliori rispetto ai tappi (usa e getta e premodellati).

POST – In futuro, pensa che continuerà ad utilizzare il nuovo dispositivo?

60,9%

35,2%

1,6% 2,3%

Migliorata

Rimasta uguale

Peggiorata

Non so

73,4%

26,6%

SI

NO

33

Copriti bene le orecchie!

Se SI, perché (risposta libera; i risultati sono stati aggregati in sede di elaborazione delle risposte pervenute):

Se NO, perché (risposta libera; i risultati sono stati aggregati in sede di elaborazione delle risposte pervenute):

Tra coloro che hanno motivato la risposta, la maggioranza ha dichiarato che utilizzerà il nuovo dispositivo perché lo ha ritenuto efficace nella riduzione del rumore, mentre la principale motivazione di coloro che non lo utilizzeranno è legata alla scomodità dello stesso. E’ evidente il trade off tra livello di attenuazione del rumore e comodità del dispositivo: la maggioranza dei partecipanti al progetto ha ritenuto “sacrificabile” il comfort a fronte delle migliori prestazioni delle cuffie. L’ultima domanda del questionario ex-Post era volta ad ottenere una valutazione complessiva dell’utilità del progetto proposto. In una scala di valori che andavano dallo 0 (completamente inutile) al 10 (estremamente utile), la grande maggioranza delle risposte (oltre il 90%) si è concentrata nell’intervallo da 5 a 10. Si può concludere che il progetto sia stato generalmente apprezzato dai lavoratori, che ne hanno compreso l’utilità e che probabilmente saranno favorevolmente disposti a partecipare ad eventuali ulteriori iniziative in tema di sicurezza dei luoghi di lavoro.

5

20

8

2

2

0 5 10 15 20 25

Perché migliorano la comunicazione

Perché sono efficaci nella riduzione del rumore

Perché voglio proteggere il mio udito

Perché migliorano la pulizia

Altro

Numero di risposte

15

5

4

0 2 4 6 8 10 12 14 16

Per la scomodità

Per la sensazione di calore provocata

Perché difficili da indossare con l'elmetto

Numero risposte

34

POST – In quale misura lei ritiene che il progetto ”Copriti bene le orecchie!” sia stato utile per lo svolgimento della sua mansione lavorativa (scala di valutazione da 0=" Completamente inutile" a 10=" Estremamente utile"):

2,4% 1,6%

0,0% 0,8%

3,1%

14,8% 14,8%

19,5% 18,0%

10,9%

14,1%

0,0%

5,0%

10,0%

15,0%

20,0%

25,0%

0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

35

Copriti bene le orecchie!

08. Le aziende partecipanti

A. Benevenuta & C. S.P.A. Frazione Crosi, 4 – 10084 Forno C.se (To) L'azienda e' stata fondata nel 1891 ed in un secolo di attività ha vissuto la completa evoluzione dei sistemi tecnologici e produttivi sia nello stampaggio a caldo dell'acciaio che nella lavorazione meccanica dei pezzi prodotti. Lo sviluppo e la crescita dell'azienda, negli ultimi vent'anni, è avvenuta sulla direttrice di due obiettivi strategici: la qualità e la sempre maggiore completezza dei componenti fabbricati. L’azienda A. Benevenuta & C. S.P.A. è leader nella fabbricazione di componenti per autoveicoli, forniti alle più importanti case costruttrici mondiali, per il primo montaggio. La produzione si articola sui due stabilimenti di Forno C.se e Rivara, in provincia di Torino. www.benevenuta.it

Canavera & Audi Srl Regione Malone, 6 - 10070 Corio (To) L’azienda, fondata nel 1935, è specializzata nella produzione di assiemi e componenti per settori di mercato che comprendono veicoli industriali, veicoli ferroviari, macchine agricole, tessile e petrolchimico. Realizza tramite l'export circa la metà del fatturato. La produzione è organizzata su tre stabilimenti diversamente specializzati per tipologia di prodotto e macchinari. Nello stabilimento di Corio si producono particolari in serie medio-piccole fino a un peso di 200 kg su 8 linee di stampaggio con magli da 1000 a 32500 kgm. Allo stampaggio si accompagnano lavorazioni meccaniche di vario tipo, attività di saldatura qualificata e assemblaggio. Nello stabilimento di Rivara, attrezzato esclusivamente con presse fino a 4000 t vengono prodotti particolari in serie medio-grandi fino a 35 kg. www.canavera.com

Cavaletto Mario Spa Via della stazione, 43 - 10080 Salassa (TO) L’azienda, fondata dai F.lli Mario e Aldo Cavaletto nel 1968, grazie a continui investimenti rivolti al rinnovamento degli impianti di produzione, si è affermata sia nel mercato nazionale che nel mercato internazionale, conquistando la fiducia dei propri clienti, ed ottenendo la Certificazione ISO 9001. L’azienda produce organi meccanici e si rivolge ad un mercato diversificato, disponendo di due reparti di stampaggio: in un reparto gli impianti di ultima generazione, che consentono la produzione di elettroricalcati a partire da diametro 5 mm., fino ad arrivare a 60 mm.; dall’altra impianti di stampaggio tradizionale, dotati di forni ad induzione, per la produzione di particolari, con range di peso dai 50 gr. fino a 7 kg. L’azienda si occupa direttamente sia della progettazione che della realizzazione degli stampi e gestisce i trattamenti termici e le lavorazioni meccaniche svolte all’esterno. www.cavalettospa.com

36

Cisar Srl Strada Barbania 141/142 - 10070 Rocca Canavese (To) La azienda è specializzata nello stampaggio di ingranaggi, corone, pignoni e flange per applicazioni sia industriali che agricole. Il suo processo di produzione si avvale di due linee di magli a pressione da 3000 Kgm con forni a barra continua alimentati a metano. Linstallazione di pannelli fono isolanti di ultima generazione ha permesso di ridurre a livelli normativi l’impatto ambientale esterno. www.cisarsrl.com

Sadam Srl Via San Ponso 20/A – 10080 Pertusio (To) Sadam, attiva dal 1973, produce particolari da 15 a 80 kg: semirulli, mozzi, corone. Nel rapporto con i clienti, l’azienda si propone con estrema flessibilità, collaborando in stretto rapporto con loro e facendo proprie le loro esigenze, nel tentativo di fornire le migliori risposte possibili. La qualità dei suoi manufatti e la puntualità nelle consegne le hanno aperto il mercato internazionale, garantendole clienti come Caterpillar, Titan, ecc. E’ certifica ISO 9001. www.sadam-srl.com

Silfas Srl Regione Cravero 5 - 10080 Rivara (To) La Silfas è specializzata nella costruzione di particolari per giunti cardanici (forcelle e crocere), per sollevatori (terzi punti), per organi di trasmissione degli autoveicoli, di alberi per pompe e motori, di parti per riduttori sia industriali che agricoli. L’azienda opera secondo le procedure di qualità UNI-EN ISO 9001:2000 e, dal 1999, è certificata da DNV Italia. La progettazione e la costruzione degli stampi e delle attrezzature viene eseguita all’interno dell’azienda stessa, garantendo così un’attenzione totale alle esigenza del cliente. www.silfassrl.com

Val Giovanni e figli Srl Regione Cravero, 2 - 10080 Rivara (To) La tecnologia VAL trova applicazione in tutti quei mercati che richiedono componenti di altissima precisione accoppiata ad alta resistenza meccanica. L’azienda è un partner apprezzato da aziende leader mondiali di alta tecnologia: il 90% della nostra produzione viene esportata in tutto il mondo. I componenti prodotti trovano numerose applicazioni, alcune delle quali settore automotive, trasmissioni meccaniche, motori, sistemi di comando, movimentazione, traino o sollevamento. I settori di sbocco sono i trasporti, le macchine movimento terra, le macchine agricole, la produzione di energia. La produzione si svolge su tre stabilimenti, tutti siti in Rivara. www.valgiovanni.com

37

Copriti bene le orecchie!

09. I partner

CONFINDUSTRIA CANAVESE

Da sessant’anni, Confindustria Canavese è al fianco delle aziende, con la sua autorevolezza ma anche la sua concretezza, adeguando di volta i propri obiettivi ed i servizi al mutare delle caratteristiche e delle esigenze delle aziende aderenti. L’Associazione è stata uno dei primi enti ad operare sull’intero territorio canavesano e presta una particolare attenzione a tutte le aree che lo compongono:

l’Eporediese, il Canavese Occidentale, il Ciriacese, il Calusiese/ Chivassese. Attraverso l’Associazione, le imprese possono partecipare alla più importante organizzazione imprenditoriale italiana, Confindustria, vera rappresentante nelle sedi istituzionali delle piccole, medie e grandi imprese produttive e di servizi; inoltre, le aziende iscritte possono usufruire di numerosi e qualificati servizi di consulenza ed assistenza, resi disponibili nell’area a pochi chilometri dalle sedi aziendali e, spesso, anche direttamente presso uffici o stabilimenti delle Associate. www.confindustriacanavese.it Riferimenti per il Progetto “Copriti bene le orecchie!” Responsabile Ambiente e Sicurezza sul lavoro Ing. Alessandro Zaltieri [email protected] Tel. 0125 424748 Responsabile Innovazione ed Education Dott. Davide Ardissone [email protected]

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API TORINO API Torino è l'Associazione che dal 1949 rappresenta la cultura, la creatività e l'impegno imprenditoriale di una delle più importanti aree industriali. Rappresentante delle PMI di Torino e Provincia, Api Torino è un centro di responsabilità che va oltre i compiti classici di tutela degli interessi di categoria delle Piccole e Medie Imprese. All'assistenza in campo sindacale, tributario, tecnologico, ambientale, commerciale, legale e al patrocinio unitario nei confronti delle organizzazioni sindacali dei lavoratori, l'Associazione aggiunge un'importante azione di rappresentanza presso Enti e Istituzioni locali. Api Torino è l'interlocutore attivo e efficiente a tutti i livelli sulle grandi questioni che riguardano il territorio, il suo sviluppo e la crescita imprenditoriale. Da sempre API Torino è voce delle PMI e opera per valorizzarne il ruolo nel tessuto produttivo e sociale. API Torino è strategicamente presente, attiva e influente sulla scena locale, nazionale e internazionale. L'impegno concreto dell'Associazione si realizza nel garantire che servizi qualificati a supporto delle imprese ne interpretino le istanze ed esigenze rappresentandole presso enti, istituzioni e altri attori del sistema economico e sociale. La struttura operativa di API Torino ha l'obiettivo di sostenere le aziende nei molteplici aspetti della loro attività con servizi mirati e flessibili, con informazioni chiare e tempestive e con efficaci iniziative a favore della crescita e dello sviluppo. www.apito.it Riferimenti per il Progetto “Copriti bene le orecchie!” Responsabile del Servizio Tecnico Ing. Gabriele Muzio [email protected] Tel. 011 4513262 Funzionario del Servizio Tecnico Dott. Ivan Pelle [email protected]

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Copriti bene le orecchie!

Appendice 1

Scheda tecnica Peltor Pro-tac II

Peltor ProTac è una protezione acustica attiva che permette un comodo contatto con l’ambiente circostante pur proteggendo efficacemente dai rumori nocivi. Peltor ProTac presenta una funzione stereo totale separata mediante due microfoni per la fonte acustica esterna, amplificatori e cuffie nelle coppe. La protezione acustica è testata e omologata in conformità alla direttiva PPE 89/686/CEE e alla direttiva EMC 89/336/CEE e soddisfa quindi i requisiti per il marchio CE. SPECIFICA DEI COMPONENTI 1a. Bardatura temporale extra larga (MT15H7A2) con imbottitura morbida per un ottimo comfort durante tutta la giornata lavorativa. 1b. Bardatura nucale (MT15H7B2) da utilizzare quando la bardatura normale è di intralcio. 1c. Attacco per elmetto (MT15H7P3*2) per tutti i comuni tipi di elmetto. Sono compatibili con l’attacco per elmetto gli elmetti, le visiere e i parapioggia Peltor (OPZIONALE). 1d. Bardatura temporale pieghevole (MT15H7F) che si conserva facilmente e al sicuro in tasca o in borsa. 1e. Headset (MT15H7A-072) da utilizzare con l’adattatore PTT.

1f. Headset Flex (MT15H7A2-77) per cavo intercambiabile con collegamento speciale. 2. Fili della bardatura con molleggio indipendente in acciaio inossidabile che assicurano una pressione eccezionalmente uniforme sulle orecchie. Mantengono la tensione meglio dei fili in plastica in un campo di temperature più ampio. 3. Attacco basso a due punti e facile regolazione in altezza senza parti sporgenti. 4. Auricolari morbidi e ampi riempiti di schiuma/liquido con canali di livellamento della pressione incorporati che garantiscono bassa pressione, tenuta efficace e massimo comfort. 5. Pulsante di accensione e spegnimento. Un segnale acustico forte conferma l’accensione. Un segnale acustico debole conferma lo spegnimento. Peltor ProTac si spegne automaticamente dopo due ore dall’ultima regolazione audio. Due segnali acustici in rapida successione (10 secondi) avvertono che, se non verrà regolato il volume, l’apparecchio si spegnerà automaticamente dopo un minuto. 6. Controllo del volume. Pulsanti per la regolazione del livello acustico nelle cuffie. Premere il pulsante superiore o inferiore rispettivamente per aumentare o ridurre il livello acustico. Allo spegnimento viene memorizzata l’ultima impostazione. 7. Copribatterie con vite di bloccaggio che assicura una semplice e rapida sostituzione delle batterie.

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8. Microfoni per la fonte esterna, riprodotta a un livello acustico equivalente di max 82 dB(A) all’interno delle cuffie. 9. Ingresso audio per collegamento a una radio intercomunicante ecc. L’ingresso audio esterno presenta una limitazione del livello (82 dB). 10. Microfono per parlare (alcuni modelli) per la comunicazione a due vie mediante il collegamento di radio intercomunicante o telefono. È richiesto un adattatore o un cavo per apparecchi.

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Copriti bene le orecchie!

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INFORMAZIONI IMPORTANTI PER L’UTENTE Indossare, regolare, pulire e conservare il prodotto nel rispetto delle presenti istruzioni. • Per assicurarsi il massimo effetto protettivo, utilizzare la protezione acustica per l’intero tempo di permanenza in ambienti rumorosi. L’unica protezione sicura contro le lesioni all’udito è utilizzare protezioni acustiche efficienti per il 100 % del tempo. In ambienti con livello acustico ponderato su A superiore a 85 dB occorre proteggere l’udito, altrimenti si generano lesioni permanenti a carico delle cellule dell’orecchio interno. Se le protezioni acustiche non vengono indossate per tutto il tempo di permanenza nell’ambiente rumoroso, sussiste il rischio di gravi lesioni. Una protezione comoda, adatta allo specifico ambiente rumoroso in cui si opera, è la migliore garanzia contro lesioni all’udito, se utilizzata per tutto il tempo. • Pulire regolarmente l’esterno del prodotto con acqua tiepida e sapone. Nota – Fare attenzione a non immergere il prodotto in acqua o altri liquidi. • Non conservare il prodotto a temperature superiori a +55 °C, ad es. sotto il parabrezza di un’automobile oppure a una finestra esposta al sole. • La protezione acustica e, in particolare, gli auricolari sono soggetti a normale usura e devono essere quindi controllati regolarmente onde rilevare eventuali crepe o infiltrazioni di rumore. • Questo prodotto può essere intaccato da diverse sostanze chimiche. Per ulteriori informazioni, rivolgersi alla Peltor. Nota – Il mancato rispetto delle presenti istruzioni può influenzare negativamente il funzionamento e ridurre la protezione di attenuazione. ACCESSORI E RICAMBI Kit igienico – HY79 Kit igienico di facile sostituzione costituito da due imbottiture e auricolari con fissaggio a scatto. Per garantire un elevato livello di attenuazione, la massima igiene e un comfort ottimale, si raccomanda di sostituire il kit igienico almeno ogni sei mesi. Protezione monouso Clean – HY100A Protezione monouso igienica facilmente applicabile sugli auricolari. Confezione da 100 paia.

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Copriti bene le orecchie!

Appendice 2

Questionario Ex-ante Numero totale di questionari compilati: 131 Q1/10 – Informazione e partecipazione. Il suo interesse per gli argomenti inerenti la salute e sicurezza sul lavoro è:

Risposte % Molto 69 52,7% Abbastanza 60 45,8% Poco 0 0,0% Per niente 0 0,0% Non so 2 1,5%

Q2/10 - Come giudica la sua attuale formazione in materia di rischio rumore per la salute e dispositivi di protezione per l’udito?

Risposte % Insufficiente 6 4,6% Appena sufficiente 15 11,5% Buona 89 67,9% Ottima 21 16,0%

Q3/10 – Che tipo di dispositivo di protezione per l’udito utilizza abitualmente?

Risposte % Inserti usa e getta 23 17,5% Tappi in silicone premodellati 96 73,3% Cuffie 12 9,2% Nessuno 0 0%

Q4/10 – Ha fatto qualche segnalazione riguardo i dispositivi di protezione per l’udito attualmente in uso?

Risposte % SI 21 16,0% NO 110 84,0%

Se SI, indicare quale (possibili più risposte):

Risposte % scarsa confortevolezza (ingombro, pesantezza, sudore, …) 7 33,3%

non soddisfacente attenuazione del rumore 7 33,3%

sensazione di isolamento (difficoltà nella comunicazione, nel percepire eventuali segnali acustici delle attrezzature utilizzate, …) 3 14,3% irritazioni al condotto uditivo 10 47,6% altro 0 0% Nota: La somma dei risultati percentuali può essere superiore a 100%.

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Q 5/10 – Qualità luogo di lavoro. Come giudica la situazione nei luoghi di lavoro in merito al rumore emesso da macchinari e attrezzature?

Risposte % Senza rumore (Ottima) 0 0,0% Poco rumore (Buona) 14 10,7% Rumore accettabile (Sufficiente) 59 45,0% Molto rumore (Scadente) 55 42,0% Rumore insopportabile (Pessima) 2 1,5% Non so 1 0,8%

Q 6/10 - Utilizzi la sottostante scala di valutazione per giudicare in quale misura lei ritiene di essere complessivamente colpito dal rumore emesso dai macchinari cui è addetto:

Risposte % 0 - Niente affatto fastidioso 3 2,3% 1 3 2,3% 2 4 3,1% 3 10 7,6% 4 10 7,6% 5 33 25,2% 6 15 11,4% 7 17 13,0% 8 17 13,0% 9 3 2,3% 10 - Estremamente fastidioso 16 12,2%

Q 7/10 – Comunicazione. Come giudica il grado e la facilità di comunicazione con i colleghi durante l’attività lavorativa?

Risposte % Impossibile comunicare 9 6,9% Comunicazione difficile 23 17,5% Comunicazione accettabile 88 67,2% Facilità nella comunicazione 8 6,1% Non so 3 2,3%

Q 8/10 - Tendenza. Negli ultimi anni la situazione relativa al rumore degli ambienti di lavoro è:

Risposte % Migliorata 74 56,5% Rimasta uguale 45 34,4% Peggiorata 10 7,6% Non so 2 1,5%

Q 9/10 – Frequenta abitualmente luoghi rumorosi e/o svolge attività extralavorative (tempo libero, hobbies) rumorose?

Risposte % SI 15 11,5% NO 116 88,5%

Q 10/10 – Interventi. Per migliorare le condizioni acustiche dell’ambiente di lavoro, secondo Lei occorre aumentare (possibili più risposte):

Risposte % Gli obblighi e i divieti 21 16,0% La formazione e informazione 51 38,9% Gli interventi di manutenzione sui macchinari ed attrezzature 63 48,1% Barriere antirumore 36 27,5% Non so 22 16,8% Nota: La somma dei risultati percentuali può essere superiore a 100%.

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Copriti bene le orecchie!

Questionario Ex-post Numero totale di questionari compilati: 128 Q1/12 – Informazione e partecipazione. In seguito alla partecipazione attiva al progetto ”Copriti bene le orecchie!” il suo interesse per gli argomenti inerenti la salute e sicurezza sul lavoro, rispetto alla situazione precedente è:

Risposte % Diminuito 6 4,7% Immutato 38 29,7% Accresciuto 72 56,3% Decisamente maggiore 12 9,4%

Q2/12 - Come giudica la sua attuale formazione in materia di rischio rumore per la salute e dispositivi di protezione per l’udito?

Risposte % Insufficiente 2 1,6% Appena sufficiente 16 12,5% Buona 95 74,2% Ottima 15 11,7%

Q3/12 – Quale nuovo dispositivo di protezione per l’udito le è stato assegnato per il progetto “Copriti bene le orecchie!”?

Risposte % Cuffie ventilate a taglio di frequenza 92 71,9% Tappi in silicone premodellati 13 10,1% Entrambi 23 18,0% Nessuno 0 0,0%

Q4/12 – Ha utilizzato il nuovo dispositivo di protezione che le è stato assegnato?

Risposte % Si sempre 31 24,2% Si spesso 39 30,5% Qualche volta 53 41,4% Mai 5 3,9%

Q5/12 – Ha fatto qualche segnalazione riguardo i dispositivi di protezione per l’udito attualmente in uso?

Risposte % SI 56 43,8% NO 72 56,2%

Q5/12bis - Se SI, indicare quale (possibili più risposte):

Risposte % scarsa confortevolezza (ingombro, pesantezza, sudore, …) 55 98,2%

non soddisfacente attenuazione del rumore 3 5,4%

sensazione di isolamento (difficoltà nella comunicazione, nel percepire eventuali segnali acustici delle attrezzature utilizzate, …) 12 21,4% irritazioni al condotto uditivo 7 12,5% altro 3 5,4% Nota: La somma dei risultati percentuali può essere superiore a 100%.

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Q6/12 – Ha riscontrato qualche problema nell’utilizzo pratico del nuovo dispositivo? Risposte % SI 53 41,4% NO 75 58,6%

Q6/12bis - Se SI, indicare quale (possibili più risposte):

Risposte % ho difficoltà ad indossarlo 26 49,1% non ho capito come funziona 0 0,0% per le cuffie a taglio di frequenza: le batterie si scaricano velocemente 11 20,8% per le cuffie a taglio di frequenza: sono scomode con l’elmetto 21 39,6% altro 0 0,0% Nota: La somma dei risultati percentuali può essere superiore a 100%.

Q7/12 – Ha riscontrato vantaggi dall’utilizzo pratico del nuovo dispositivo?

Risposte % SI 109 85,2% NO 19 14,8%

Q7/12bis - Se SI, indicare quale (possibili più risposte):

Risposte % riduzione della percezione del rumore ambientale 92 84,4% facilità dell’utilizzo 17 15,6% migliore comunicazione con i colleghi 44 40,4% maggiore igiene 23 21,1% altro 1 0,9% Nota: La somma dei risultati percentuali può essere superiore a 100%.

Q8/12 - Utilizzi la sottostante scala di valutazione per giudicare in quale misura lei ritiene di essere complessivamente colpito dal rumore emesso dai macchinari cui è addetto:

Risposte % Niente affatto fastidioso 0 1 0,8% 1 2 1,6% 2 0 0,0% 3 3 2,3% 4 4 3,1% 5 12 9,4% 6 21 16,4% 7 38 29,7% 8 27 21,1% 9 10 7,8% Estremamente fastidioso 10 10 7,8%

Q9/12 – Con il nuovo dispositivo di protezione che le è stato assegnato, come giudica il grado e la facilità di comunicazione con i colleghi durante l’attività lavorativa?

Risposte % Impossibile comunicare 1 0,8% Comunicazione difficile 14 10,9% Comunicazione accettabile 96 75,0% Facilità nella comunicazione 11 8,6% Non so 6 4,7%

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Copriti bene le orecchie!

Q10/12 - Tendenza. Con il nuovo dispositivo, la percezione del rumore negli ambienti di lavoro è: Risposte % Migliorata 78 60,9% Rimasta uguale 45 35,2% Peggiorata 2 1,6% Non so 3 2,3%

Q11/12 – In futuro, pensa che continuerà ad utilizzare il nuovo dispositivo?

Risposte % SI 94 73,4% NO 34 26,6%

Q11/12a – Se SI, perché: - inizierò ad indossarli - utile - funzionano bene - efficienti - sono abbastanza efficienti - mi trovo bene - non voglio diventare sordo - sono utili - mi piace - ho trovato le cuffie facili da indossare e con i tamponi antisudore ho risolto i problemi di sudorazione - è valido - migliora l'udito

- mi sento meglio - protegge l'udito - protegge bene l'udito - protegge bene l'udito - la salute va tutelata - si tratta del mio udito - per la mia salute - migliore comunicazione - si comunica meglio con i colleghi - migliore pulizia e rumore diminuito - è più pulito, si sente meglio - si parla meglio con i colleghi - c'è meno rumore e si parla

meglio - si parla facilmente e non si sente tanto rumore - più utili delle cuffie normali e meno fastidiose dei tappi in silicone - va bene - per tutelare il mio udito - per protezione - per proteggere l'udito - rispetto a prima la situazione è leggermente migliorata - utile - protegge udito - utili

Q11/12b – Se NO, perché: - ingombrante - scomodo - ingombrante - scomodo con elmetto - caldo - per il caldo - impossibile indossare con caschetto - impossibile con elmetto - difficile con caschetto - scomodo

- troppo caldo - scomodita' - scomodo - per il caldo - fa caldo indossandolo - non lo sopporto - ingombrante - uso quelli in silicone - non sono comode - danno fastidio - non sono comode

- scarsa confortevolezza - si scaricano le pile e fischiano - mi danno fastidio - i tappi sono più comodi e le pile si scaricano velocemente - troppo ingombrante per le cuffie a taglio di frequenza, rimarrò ai tappi in silicone premodellati"

Q12/12 – Utilizzi la sottostante scala di valutazione per giudicare in quale misura lei ritiene che il progetto ”Copriti bene le orecchie!” sia stato utile per lo svolgimento della sua mansione lavorativa:

Risposte % Completamente inutile 0 3 2,4% 1 2 1,6% 2 0 0,0% 3 1 0,8% 4 4 3,1% 5 19 14,8% 6 19 14,8% 7 25 19,5% 8 23 18,0% 9 14 10,9% Estremamente utile 10 18 14,1%

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