Report del workshop per codisegnare un bando per startup innovative in Toscana

54
Co-design di un bando a sostegno di iniziative imprenditoriali innovative della Regione Toscana REPORT DAL WORKSHOP Il workshop si inserisce all’interno delle attività che accompagnano il lancio di Open Toscana - la nuova piattaforma sui servizi digitali, open data e processi partecipativi della Regione Toscana - e ha rappresentato un importante momento di ascolto e dialogo a cui sono stati invitati 50 partecipanti tra startupper, maker, angel investor, rappresentanti di associazioni di categoria e centri di ricerca, incubatori ed acceleratori Auditorium Sant’Apollonia, via San Gallo 25/a, Firenze - 22 settembre 2014 tive lla

description

Il workshop organizzato da RENA il 22/9/2014, si inserisce all’interno delle attività che accompagnano il lancio di Open Toscana - la nuova piattaforma sui servizi digitali, open data e processi partecipativi della Regione Toscana - e ha rappresentato un importante momento di ascolto e dialogo a cui sono stati invitati 50 partecipanti tra startupper, maker, angel investor, rappresentanti di associazioni di categoria e centri di ricerca, incubatori ed acceleratori

Transcript of Report del workshop per codisegnare un bando per startup innovative in Toscana

Page 1: Report del workshop per codisegnare un bando per startup innovative in Toscana

Co-design di un bando a sostegno di iniziative

imprenditoriali innovative della Regione Toscana

REPORT DAL WORKSHOP

Il workshop si inserisce all’interno delle attività che accompagnano il lancio di Open Toscana - la nuova piattaforma sui servizi digitali, open data e processi partecipativi della Regione Toscana - e ha rappresentato un importante momento

di ascolto e dialogo a cui sono stati invitati 50 partecipanti tra startupper, maker, angel investor, rappresentanti di associazioni di categoria e centri di ricerca,

incubatori ed acceleratori

Auditorium Sant’Apollonia,via San Gallo 25/a, Firenze - 22 settembre 2014

tivella

Page 2: Report del workshop per codisegnare un bando per startup innovative in Toscana

2

Disegnare un bando a sostegno di iniziative imprenditoriali innovative della Regione Toscana mettendo in una sala affrescata, per 4 ore, 50 opinion leader locali e nazionali, 1 assessore, 3 dirigenti, 7 relatori, 5 tavoli con 12 persone ciascuno, 5 facilitatori e 2 coordinatori.

Preparare un’ introduzione sullo stato dell’arte sulle policy per le startup, sia a livello nazionale che locale, e sullo stato di salute dell’economia toscana.

Dividere i lavori in 3 slot con 3 di-versi input.

Dare spazio alle idee e al confronto con un metodo strutturato ma fles-sibile.

Avere un wi fi potente (che tanto poi crolla) e preparare un piano B con schede prestampate.

Ricomporre il flusso in un report.

Introduzione

MICHELE D’ALENASi occupa di formazione e processi di e-go-verment e innovazione sociale per enti pub-blici, privati e noprofit. Attualmente coordina le strategie digitali del Comune di Bologna e scrive di innovazione su we4italy, progetto di Unioncamere. Attivo in RENA dal 2012.

DAVIDE AGAZZIRicercatore e consulente, si occupa innovazio-ne ed imprenditorial sociale, startup, respon-sabilità sociale d’impresa e politiche pub-bliche. E’ stato Segretario Generale di RENA, associazione di cui oggi coordina le attività. Socio di ActionAid Italia.

Page 3: Report del workshop per codisegnare un bando per startup innovative in Toscana

3

In queste poche righe, ecco la mappa che racconta ciò che è accaduto lo scorso 22 settembre a Firenze nella giornata di lancio di Open Toscana: chiamiamolo esperimento di intelligenza collettiva, ma l’idea era formulare proposte attraverso metodologie di codesign a sostegno dell’Assessorato ai Sistemi infor-mativi e alla Partecipazione della Regione Toscana, con la regia dell’Assessore Bugli.

L’obiettivo era ideare delle linee guida con indicazioni qualificate per meglio definire le caratteristiche di un bando a sostegno di ini-ziative imprenditoriali innovative in fase early stage.

Particolare attenzione è stata data alle politi-che a sostegno delle startup ex lege, per una migliore attuazione dell’agenda digitale in Regione Toscana e per lo sviluppo di iniziati-ve imprenditoriali innovative.

RENA ha raccolto la sfida e con questo report racconta e rendiconta ciò che è emerso, con tanti link e proposte concrete, con particolari essenziali che solo professionisti sanno de-scrivere.

La prima parte del workshop è stata dedicata all’analisi dello stato di salute dell’economia toscana, con degli approfondimenti sulle mi-sure di sostegno all’innovazione e all’impren-ditoria messe in campo da Regione Toscana e dal Governo Nazionale.

La seconda parte si è svolta in sottogruppi di lavoro da circa 10 persone per favorire il confronto tra i partecipanti su alcune questio-ni chiave.

Ogni 45 minuti circa è stato previsto un focus diverso, con un un breve intervento per in-quadrare la discussione.

Le interazioni attorno ai tavoli di lavoro av-venivano attraverso la compilazione di do-cumenti condivisi online e con conversazioni gestite da facilitatori.

Volevamo capire se la definizione di startup, partendo dalla policy nazionale, è coerente con le caratteristiche dell’economia toscana.

Oppure i beneficiari per favorire innovazione ed imprenditoria giovanile.

E i settori chiave da considerare prioritari e con quali tipologie di sostegno.

Certamente il tempo era poco a disposizio-ne ma, se l’obiettivo era creare uno spazio di coprogettazione per raccogliere indicazioni qualificate, ci siamo riusciti.

Se l’obiettivo era creare un rapporto diretto tra policymaker, territorio e stakeholder, ci siamo riusciti.

Volevamo spingere la barra in avanti, cercare nuove soluzioni alla luce dei fallimenti e delle politiche in atto in altri contesti e non sempli-cemente organizzare un evento.

Ora sta a voi e alla Regione Toscana giudica-re la bontà delle idee emerse ma se voleva-mo definire le caratteristiche di un bando a sostegno di iniziative imprenditoriali, basta dare uno sguardo alle biografie dei presenti e al processo per capire che abbiamo lavora-to sulle premesse e sul metodo per creare un confronto franco e senza pregiudizi.

Solo così possiamo creare le premesse per disegnare politiche pubbliche più efficaci e efficienti.

Davide AgazziMichele d’Alena

Page 4: Report del workshop per codisegnare un bando per startup innovative in Toscana

4 PRIMA PARTE | Input session e tavoli

Vittorio Bugli è Assessore della Regione To-scana si occupa di Bilancio, finanze e tributi, Patrimonio e sedi regionali, Partecipazione della Giunta ai lavori delle Conferenze dei Presidenti, Stato-Regioni e Unificata, Riforme istituzionali, federalismo, rapporti con gli Enti locali, Aree metropolitane e Città metropolita-ne e Partecipazione

OPEN TOSCANA

L’Assessore Bugli, ha aperto i i lavori evidenziando gli obiettivi e il progetto Open Toscana.

L’Assessore Buglievidenziando glOpen Toscana

Open Toscana è la nuova multipiattafor-ma della Regione Toscana.

Rappresenta un nuovo modo di interpre-tare il rapporto fra cittadini e imprese con la pubblica amministrazione. Un percorso che inizia adesso e che si au-spica colga un obiettivo fondamentale: superare la logica dello “sportello” per proporre una PA “relazionale e collabo-rativa”, non come “macchina”, ma come comunità aperta, coesa, cooperativa, in cui le istituzioni hanno il compito di facilitare la vita ai cittadini (non com-plicarla); di aggregare e connettere le comunità che producono idee, cono-

scenze e competenze; di condividere il peso delle decisioni con i cittadini (par-tecipando) e delle azioni necessarie per curare l’interesse generale.

Una nuova frontiera, ma anche una sfida per una pubblica amministrazione aper-ta all’aiuto di chi lo vorrà dare. Spazi aperti che si facciano frequentare spon-taneamente per dare il proprio contri-buto di idee, conoscenze e competenze e creare insieme nuove modalità di fornire servizi, nuove occasioni anche di fare economia, nuovi progetti.

Page 5: Report del workshop per codisegnare un bando per startup innovative in Toscana

5 PRIMA PARTE | Input session e tavoli

Page 6: Report del workshop per codisegnare un bando per startup innovative in Toscana

6 PRIMA PARTE | Input session e tavoli

OPEN TOSCANA, DATI, SERVIZI ED INFRASTRUTTURE DIGITALI IN REGIONE

LO STATO DI SALUTE DELL’ECONOMIA TOSCANA

LAURA CASTELLANIResponsabile di settore Infrastrutture e Tecnologie per lo sviluppo della società dell’Informazione dellaRegione Toscana

STEFANO CASINI BENVENUTIDirettore IRPET, Istituto Regionale Programmazione Economica della Toscana

La prima parte del workshop è stata dedicata all’analisi dello stato di salute dell’economica toscana, con degli approfondimenti sulle misure di sostegno all’innovazione e all’imprenditoria messe in campo da Regione Toscana e dal Governo Nazionale.

La prima parte del wall’analisi dello statoscana, con degdi sostegno

Sono intervenuti:

Page 7: Report del workshop per codisegnare un bando per startup innovative in Toscana

7 PRIMA PARTE | Input session e tavoli

MISURE A SUPPORTO DELLE NUOVE INIZIATIVE IMPRENDITORIALI IN REGIONE

LE POLICY NAZIONALI A SUPPORTO DELLE STARTUP INNOVATIVE

ALESSANDRO CAVALIERIDirettore Generale Competitivita’ del sistema regionale e sviluppo delle competenze dellaRegione Toscana

MATTIA CORBETTAComponente della Segreteria Tecnica del Ministro dello Sviluppo Economico del Governo

Page 8: Report del workshop per codisegnare un bando per startup innovative in Toscana

8 PRIMA PARTE | Input session e tavoli

Partecipanti | Tavolo 1

Bina Matteo Responsabile dei progetti di incubazione e social ventu-

re per Impact Hub Milan - @snaporaz71

Esperienza nella cooperazione internazionale con alcune del-le maggiori ONG e associazioni italiane sia in Italia che in pro-getti internazionali. Ha lavorato presso il primo fondo italiano di Social Venture Capital e poi presso uno dei maggiori fondi di Venture Philanthrophy del Regno Unito.

Giorgi PaoloDelegato giovani di Coldiretti - @Paolobisario

Eletto dall’assemblea dei giovani agricoltori under 30, ha 28 anni ed è fondatore della società agricola Le Corti.

Lombardi PaoloResponsabile di New Business Creation a Trento RISE -

@paololombardi

Innovatore del settore pubblico e direttore del progetto Te-chPeaks per innovatori internazionali. Lavora su progetti tec-nologici provenienti dalla ricerca e sulle comunità di startup a Trento e in Europa. Collabora nel team italiano dell’EIT ICT Labs.

Lucibello GiacomoPresidente dei Giovani Imprenditori Toscani.

Dal 2003 amministratore delegato della storica azienda di fa-miglia Le Porcellane. Nel 2008 fonda Brigantino s.r.l. diventan-done l’amministratore unico.

FACILITATORE | Giulia SaterialeCo-founder di SocialSeed - @giusate

Ha lavorato per sette anni in aziende di consulenza (Ernst and Young e Indica) occupandosi di progetti di CSR. Da circa due anni si occupa di startup con finalità sociale e ambientale in particolare concentrandomi sull’analisi dell’impatto sociale.

Page 9: Report del workshop per codisegnare un bando per startup innovative in Toscana

9 PRIMA PARTE | Input session e tavoli

Menichinelli MassimoDesigner - @openp2pdesign

Designer, ricercatore e sviluppatore di progetti collaborativi e di sistemi di co-progettazione supporta le imprese, le orga-nizzazioni, le città e le comunità locali. Dal 2005 analizza reti sociali e insegna Open Design e Digital Fabrication.

Petretto LorenzoDirettore dell’Incubatore di Firenze.

L’Incubatore di Firenze fornisce servizi, consulenze, forma-zione e infrastrutture tecnologiche e multimediali, accompa-gnando dall’idea imprenditoriale alla creazione di impresa e all’affermazione sul mercato.

Page 10: Report del workshop per codisegnare un bando per startup innovative in Toscana

10 PRIMA PARTE | Input session e tavoli

Partecipanti | Tavolo 2

Badash HagajManagement Team di Nana Bianca - @HagajB

Nana Bianca è l’acceleratore di startup digitali e spazio ad al-tissima concentrazione tecnologica nel cuore di Firenze. Si oc-cupa di Startup Analysis & Deal flow screening.

Dettori GianlucaFounder and president of dPixel - @dgiluz

Dal 2006 con dpixel si occupa di venture capital e seed inve-sting. E’ coinvolto nel supporto a diverse startup come mem-bro del CdA o advisor. Lavora nel campo delle tecnologie e mercati digitali dal 1995: Italia Online (accesso), Lycos (sear-ch/online media), Vitaminic (digital media).

Giari Alessandro Presidente di APSTI

All’intrno dell’Associazione Parchi Scientifici e Tecnologici Italiani è stato tra i promotori di un percorso volto al rinno-vamento per la costruzione di una rete nazionale dei Parchi come soggetti “ integratori”.

Milo Stefania Presidente nazionale del Gruppo Giovani di Cna -

@stefymilo

Ttitolare di Format, agenzia di comunicazione e social media marketing e di Cremonabooks libreria e casa editrice.

FACILITATORE | Guglielmo ApolloniDesign Thinker e della comunicazione - @guglielmoa

Consulente della comunicazione per la Camera di Commercio Italiana per la Germania, ma anche founder della piattaforma di crowdfunding School Raising e del coworking Mitosis. Speri-menta processi di valorizzazione della creatività diffusa.

Page 11: Report del workshop per codisegnare un bando per startup innovative in Toscana

11 PRIMA PARTE | Input session e tavoli

Pedreschi DinoCodirigente del KDD LAB - @DinoPedreschi

E’ professore ordinario di Informatica all’Università di Pisa ed un pioniere della big data analytics, ovvero l’analisi delle trac-ce digitali delle attività umane per comprendere la comples-sità sociale.

Pozzana Giuseppe Direttore di Pont-Tech

Già dirigente di ricerca dell’IRPET e responsabile del Servizio Sviluppo Economico presso la Provincia di Pisa, dal 1999 al 2005 ha lavorato con la Scuola Superiore Sant’Anna per l’av-viamento e lo sviluppo del Polo Sant’Anna Valdera. Dal 2006 dirige Pont-Tech, il Consorzio a maggioranza pubblica che gestisce il Centro Ricerca e Formazione sull’Innovazione e il Trasferimento delle Tecnologie (CERFITT) di Pontedera.

Ramazzotti DamianoCOO at Talent Garden - @damianoramazzot

Talent Garden è il più grande network di co-working nel setto-re digitale a livello Europeo. Come COO il suo ruolo è quello di product manager, coordinatore e responsabile per l’espan-sione. E’ inoltre CEO di WeTipp.com, una piattaforma online che aiuta gruppi ed associazioni a trovare membri, a renderli attivi e a mantenerli coinvolti.

Rapisardi Andrea Presidente di LAMA - @eandless

LAMA è una cooperativa di consulenza strategica, organizza-tiva, per lo sviluppo internazionale e l’innovazione delle po-litiche economiche e sociali. Fa parte di Generazioni, coordi-namento dei giovani Under 40 che operano nelle cooperative e nella struttura associativa e di sistema di Legacoop. E’ socio fondatore di Impact Hub Firenze.

Silvani AlbertoDirigente di ricerca al CNR

responsabile della struttura di valorizzazione (marketing, IPR e spinoff)e docente di Management dell’Innovazione. La sua attività di ricerca riguarda politica scientifica, sviluppo tecnologico, valutazione e trasferimento.Presiede il nucleo di valutazione della ricerca della Regione Piemonte.

Page 12: Report del workshop per codisegnare un bando per startup innovative in Toscana

12 PRIMA PARTE | Input session e tavoli

Partecipanti | Tavolo 3

Amati Anna

Vicepresidente di Meta Group - @amati_anna

Coordinatore della GEW Italy (Global Entrepreneurship Week) e coordinatrice responsabile del Global Entrepre-neurship Congress 2015 a Milano.

Bellandi Marco Presidente del Centro di Servizi di Ateneo per la Va-

lorizzazione della Ricerca e la gestione dell’Incubatore uni-versitario (CsaVRI).

Benussi Lorenzo

Esperto in politche pubbliche - @lorenzobenussi

Business Developer presso il Consorzio TOP-IX, membro del Comitato di indirizzo per l’Agenzia per l’Italia Digitale, ex consulente per la ricerca e l’innovazione del Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca.

Di Benedetto AndreaVice Presidente CNA - @addibbi

Con delega per l’innovazione e per il digitale, co-fondato-re di 3Logic, “una bottega artigiana dove cavi, computer e righe di codice sono strumenti per costruire conoscenza”.

Laforenza Domenico Presidente dell’Area della ricerca CNR di Pisa.

Direttore dell’Istituto di Informatica e Telematica del Consi-glio Nazionale delle Ricerche (CNR) di Pisa e responsabile del Registro.it dei nomi a dominio Internet per l’Italia.

FACILITATORE | Francesca BattistoniCo-founder di SocialSeed - @batty82

Economista specializzata in management delle imprese socia-li, ha lavorato per anni nel campo dell’economia della cultura, della rigenerazione urbana e dell’innovazione sociale presso organizzazioni pubbliche e private in Italia e UK.

Page 13: Report del workshop per codisegnare un bando per startup innovative in Toscana

13 PRIMA PARTE | Input session e tavoli

Petrozzi SimonaPresidente dei Giovani Imprenditori di Arezzo e del-

la Toscana, e Vicepresidente nazionale degli imprenditori “under 40” di Confcommercio - @Simmypet

Ranghiasci FrancescoCo-founder di PuntoDock - @RanghioFrance

Si occupa del servizio di consulenza nell’ambito del fun-draising e della pianificazione strategica, nonché di proget-tazione e formazione per organizzazioni del Terzo Settore ed aziende.

Scopelliti veronicaPresidente Comitato Imprenditoria Femminile Came-

ra di Commercio Prato e Presidente Regionale Confeser-centi Toscana impresa donna. Fa parte della Commissione Tavolo Pari Opportunità della Regione Toscana.

Page 14: Report del workshop per codisegnare un bando per startup innovative in Toscana

14 PRIMA PARTE | Input session e tavoli

Partecipanti | Tavolo 4

Barilli FedericoSegretario Generale di Italia Startup - @FedeBarilli

Associazione che si prefigge come obiettivo quello di rap-presentare, valorizzare e sostenere l’ecosistema che gravita intorno alle nuove imprese innovative italiane.

Caciolli Francesca Responsabile gestione finanziaria e programmazione

attività del Centro di Assistenza Tecnica (C.A.T.) di Mentore scarl - Confcommercio Toscana.

Mentore è una Società consortile di servizi alle PMI. La so-cietà realizza servizi, iniziative, promozionali e di sviluppo innovativo a supporto della piccola impresa.

Fosco FerriSi occupa da sempre di consulenza politica e ricerca

sociale. Dal 2007 con Sociolab organizza e gestisce proces-si decisionali inclusivi per conto di amministrazioni e orga-nizzazioni pubbliche e private.

Gardoni MarialetiziaPresidente di Coldiretti Giovani Impresa - @MLeti-

ziaGardoni

Imprenditrice agricola , marchigiana, nata ad Osimo (AN) nel 1988, la giovane ha ricoperto la carica di Delegata Re-gionale Giovani Impresa Marche dal 2011.

FACILITATORE | Silvia GivoneCo-founder di SocioLab - @silgiv

Si occupa da sempre di consulenza politica e ricerca sociale. Dal 2007 con sociolab organizza e gestisce processi decisionali inclusivi per conto di amministrazioni e organizzazioni pubbli-che e private. Per sociolab si occupa in particolare di proget-tazione, facilitazione, gestione creativa dei conflitti, problem solving e pianificazione strategica.

Page 15: Report del workshop per codisegnare un bando per startup innovative in Toscana

15 PRIMA PARTE | Input session e tavoli

Piccaluga AndreaDocente di Economia e gestione delle imprese all’I-

stituto di Management della Scuola Superiore Sant’Anna e delegato del rettore Perata per il trasferimento tecnologico e il territorio, è Presidente dell’associazione “Netval”, che raggruppa le università e gli enti pubblici di ricerca nella valorizzazione dei risultati della ricerca @PiccalugaA

Tranquillo NicolettaResponsabile di Unipol Ideas - @La_Nicos

Si occupa dei progetti di sostenibilità e innovazione presso Unipol Gruppo Finanziario. Co-funder di Kilowatt, spazio di coworking e rete di innovatori nato a Bologna nel 2012 e at-tualmente impegnato nel progetto di rigenerazione urbana delle Serre dei Giardini Margherita, nuovo hub metropolita-no per l’innovazione di Bologna.

Vignoli MatteoRicercatore Universitario e Socio fondatore di Epoca

- @vignolimatteo

Si occupa di Design Thinking all’Università di Modena e Reggio Emilia, collabora con il CERN e Stanford University in progetti di innovazione e trasferimento tecnologico. Con Epoca si dedica alla dematerializzazione di prodotti e servi-zi, e al co-design di processi innovativi con realtà pubbliche e private.

Zanni Lorenzo Professore ordinario presso il Dipartimento di Studi Aziendali e Giuridici (DISAG) dell’Università degli

Studi di Siena.

Il suo settore scientifico disciplinare è l’ Economia e gestio-ne delle imprese.

Page 16: Report del workshop per codisegnare un bando per startup innovative in Toscana

16 PRIMA PARTE | Input session e tavoli

Antonio ArdiccioniProject Manager. Responsabile economico-finanziario

Multiverso - @AArdiccioni

Laurea in Filosofia. Presidente dell’associazione cultura-le Switch dal 2008, con la quale collabora con i principali festival della Toscana. Consulente e formatore per l’avvio d’impresa dal 2010. Appassionato di cultura hip hop e sport di strada.

Belisario ErnestoAvvocato - @diritto2punto0

Si occupa prevalentemente di diritto amministrativo e di di-ritto delle nuove tecnologie. Socio di Wikitalia, promotore di #Foia$Italy e Segretario Generale dell’Istituto per le Po-litiche dell’Innovazione, è membro del Tavolo permanente per l’Innovazione e l’Agenda Digitale e della Task Force per l’Agenda Digitale della Regione Basilicata.

Canalicchio Massimo

Collabora con Incubatore Firenze e con l’Incubato-re Universitario Fiorentino.

Nel 2003 ha costituito con altri due soci, una società si oc-cupa di consulenza finanziaria e controllo di gestione per le PMI Toscane, agevolazioni finanziarie e contributi comunita-ri, startup di impresa e business planning.

FACILITATORE | Barbara ImbergamoCo-founder di SocioLab - @bimbergamo

Un dottorato in Storia contemporanea all’Università di Firenze, un master in Metodologia della ricerca sociale. Prima di fondare Sociolab ha lavorato come ricercatrice free lance. Per Sociolab si occupa di progettazione di percorsi partecipati e facilitazione dei gruppi, tra i temi di ricerca che più l’appassionano, le nuove professioni, il mercato del lavoro e le questioni di genere.

Partecipanti | Tavolo 5

Page 17: Report del workshop per codisegnare un bando per startup innovative in Toscana

17 PRIMA PARTE | Input session e tavoli

Di Minin AlbertoRicercatore presso l’Istituto di Management della

Scuola Superiore Sant’Anna - @adiminin

Research Fellow (Assegnista di Ricerca) per il progetto Ber-keley Roundtable sull’Economia internazionale. La sua ri-cerca e la sua attività di insegnante sono incentratie sull’ap-propriabilità dell’innovazione attraverso nuovi modelli di business, pratiche di gestione della proprietà intellettuale, reperimento di attività di esplorazione e sfruttamento.

Epifori Elisabetta Direttore del Polo Tecnologico di Navacchio

E a marzo 2003 viene nominata Direttore del Consorzio In-cubatore e per divienire prima Presidente poi amministra-tore unico della società che gestisce i servizi di ristorazione presso il Polo. Dal 2006 le viene affidato il coordinamento della Commissione Nazionale di Incubazione dei Parchi Scientifici e Tecnologici Italiani.

Francesca Mazzocchi Quadro presso CNA Toscana - @FraMazzocchi

Dove è responsabile di Federmoda Toscana e si occupa di lobby per le categorie dei Giovani Imprenditori, imprendi-toria femminile e aziende High-tech.

Teloni Diego

Direttore della Fondazione Brodolini, Think&Do eu-ropeo sui temi del lavoro, lo sviluppo economico locale, la social innovation. Esperto nel coordinamento e nella gestio-ne di team e progetti internazionali di larga scala. Profondo conoscitore delle politiche del lavoro e delle istituzioni del lavoro in Italia ed in Europa. Da alcuni anni ha concentrato il proprio lavoro sul rapporto tra pubblico e privato e sulla generazione delle reti di competenza ed innovazione - @diegoteloni

Troccoli CarmeloSegretario Nazionale di Coldiretti Giovani Impresa

- @coldirettiG

Con laurea in Scienze politiche internazionali ed un Master in diritto dell’Unione Europea ed in diritto internazionale, ha iniziato la sua esperienza lavorativa in Coldiretti nel 2003 presso la Rappresentanza Coldiretti alle Istituzioni Comuni-tarie a Bruxelles.

Page 18: Report del workshop per codisegnare un bando per startup innovative in Toscana

18 PRIMA PARTE | Input session e tavoli

“ I territori devono imparare anche ad accogliere ciò che è nuovo, a coltivare i propri talenti e a importare le mi-gliori intelligenze degli altri: persone dotate di idee, competenze, capacità, spirito imprenditoriale. [da Restart Italia] “

Page 19: Report del workshop per codisegnare un bando per startup innovative in Toscana

19

La seconda parte del workshop si è svolta in sottogruppi di lavoro da circa 10 persone ed è stata volta a favorire il confronto tra i partecipanti su alcune questioni chiave.

I lavori sono stati suddivisi in 3 diversi momenti di circa 45 minuti, ciascuno con un breve intervento per inquadrare la discussione.

Le interazioni attorno ai tavoli di lavoro avvenivano attraverso la compilazione di documenti condivisi online e con conversazioni gestite dai facilitatori.

L’obiettivo era di raccogliere indicazioni qualificate per meglio definire le caratteristiche di un bando a sostegno di iniziative imprenditoriali innovative in fase early stage con tre diversi input.

La seconda parsvolta in sottocirca 10 pef i

SECONDA PARTE

Page 20: Report del workshop per codisegnare un bando per startup innovative in Toscana

20

Slot 1STARTUP INNOVATIVE E SETTORI PRIORITARI

Page 21: Report del workshop per codisegnare un bando per startup innovative in Toscana

21 Slot 1 | SECONDA PARTE

Input Slot | Scheda

INPUT SESSION a cura di

Andrea di Benedetto

Startup innovative e settori prioritariOpenToscana | SLOT 1 22.09.2014

Il tuo nome e cognome _________________________________________________________ Tavolo ___________

Entriamo nel vivoAvete 10 minuti di tempo per compilare questo form contentrandovi sulle domande in cui potete dare un valore aggiunto in base alle vostre competenze ed esperienze.

• Partendo dal presupposto che c’è una policy nazionale su cui fare leva, prendendo in consid-erazione le caratteristiche della Toscana, vi ritrovate nella definizione di startup innovativa?

Segnala gli aspetti più interessanti della policy ed eventuali criticità

_______________________________________________________________________________________

_______________________________________________________________________________________

_______________________________________________________________________________________

_______________________________________________________________________________________

_______________________________________________________________________________________

• Ha senso pensare di identificare dei settori di specializzazione prioritari, su cui la Regione dovrebbe investire ulteriormente per favorirne il radicamento in Toscana?

Quali possono essere le peculiarità dei processi di innovazione delle imprese toscane?

_______________________________________________________________________________________

_______________________________________________________________________________________

_______________________________________________________________________________________

_______________________________________________________________________________________

_______________________________________________________________________________________

Casi studio

• Segnala un caso concreto di una impresa toscana che consideri innovativa

_______________________________________________________________________________________

• Commento sul caso studio

_______________________________________________________________________________________

_______________________________________________________________________________________

_______________________________________________________________________________________

__________ ___________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________

cooocooonnnnnnnnnnncnnnnnnnnnnn reto

_________________________ _____

ssssssoooooooooooooooo studio

_________________________ _____

______________________ _____

_______________________________________

Page 22: Report del workshop per codisegnare un bando per startup innovative in Toscana

22 SECONDA PARTE | Slot 1

Domanda | Partendo dal presupposto che c’è una po-licy nazionale su cui fare leva, prendendo in considerazione le caratteristiche della Toscana, vi ritrovate nella definizione di startup innovativa?Segnala gli aspetti più interessanti della policy ed eventuali criticità

In linea generale, l’impianto della policy nazionale a sostegno delle nuove iniziative imprenditoriali innovative è considerato valido dai partecipanti al workshop.

Si ritiene infatti che i contenuti e le defini-zioni di tale policy dovrebbero essere mag-giormente diffusi, per alimentare una cultura dell’imprenditorialità sempre più diffusa.

La definizione nazionale di “startup inno-vativa” è considerata una importante base di partenza per poter implementare policy uniformi e introdurre sistemi di valutazioni efficaci.

Vi sono ovviamente elementi della definizio-ne che potrebbero essere meglio specificati o declinati, anche sulla base delle caratte-ristiche dei territori in cui queste si vanno a calare, ma in generale si ritiene che più che allargare di molto le maglie della policy na-zionale (percepita come troppo schiacciata sulla innovazione di prodotto, con particola-re riferimento all’innovazione tecnologica), abbia senso dare vita a sperimentazioni regionali di misure complementari in grado di informare poi modifiche alla legislazione di livello nazionale.

In particolare, bisognerebbe riuscire a prendere in considerazione anche forme di innovazione legate a dei miglioramenti in termini di processo. O a creatività e gene-razione di impatti ambientali e sociali in una pluralità di settori. E tenere in considerazio-ne che i processi di innovazione differiscono da settore a settore (specialmente quando richiedono attività di ricerca e sviluppo pluriennali, come nel caso del biotech e del

biomedicale, ma anche della manifattura e agricoltura). In questi casi pertanto, potreb-be aver senso estendere i benefici concessi alle startup in fase nascente per qualche

anno in più.

La scelta di puntare su imprese ad alto contenuto di innovazione tecnologica as-sume senso se vista in una ot-tica di sistema. Si ritiene im-

portante, soprattutto in contesti come quello toscano, favorire l’inserimento delle startup innovative all’interno delle dinamiche dei distretti e dei settori di specializzazione esi-stenti, per innovarne processi e dinamiche.

Se probabil-mente non è molto lungimi-rante pensare di promuovere prevalente-mente imprese che si occupi-no di turismo o artigianato (perché l’in-novazione va promossa in

tutti gli ambiti) , di sicuro però ha senso pensare di stimolare l’ibridazione tra startup altamente tecnologiche ed imprese operanti

7/34n° risposte con suggerimenti

ma senza posizione esplicita

16/34n° risposte

esplicitamente validanti

Page 23: Report del workshop per codisegnare un bando per startup innovative in Toscana

23 Slot 1 | SECONDA PARTE

in settori più tradizionali, per aumentar-ne produttività e competitività.

Ed è in questo spazio che si ritiene possa-no giocare un ruolo cruciale le politiche

regionali. Per promuovere lo sviluppo di tecnologie orizzontali abilitanti, che possano contribuire a modernizzare l’esistente.

La Regione potrebbe quindi stimolare la crescita e l’evoluzione dell’ecosistema dell’innovazione locale, anche promuoven-do programmi di accelerazione o forme di supporto particolari appositamente studiati

per favorire ricadute po-sitive sulle imprese che si occupano di agro alimen-tare, turismo, artigianato e design. Una tale specializ-zazione tema-

tica/funzionale dell’ecosistema dell’innova-zione potrebbe infatti rendere più semplice sia l’aggregazione di alte competenze che la collaborazione con altri territori impegnati nella ricerca di soluzioni simili.

Contribuendo allo stesso tempo ad attrarre talenti imprenditoriali maggiormente inte-grabili con la realtà locale.

5/34n° risposte

esplicitamente negative

5/34n° risposte

indicanti pro e contro

Page 24: Report del workshop per codisegnare un bando per startup innovative in Toscana

24 SECONDA PARTE | Slot 1

DEFINIZIONE DI STARTUP INNOVATIVA:

alle misure agevolative possono accedere le società di capi-tale, costituite anche in forma cooperativa, o le Società Euro-pee, le cui azioni o quote rappresentative del capitale sociale non sono quotate su un mercato regolamentato o su un siste-ma multilaterale di negoziazione, e che sono in possesso dei seguenti requisiti:

• sono nuove o comunque hanno meno di 4 anni di attività;

• hanno sede principale in Italia;

• presentano un fatturato annuo inferiore a 5 milioni di euro;

• non distribuiscono utili;

• hanno come oggetto sociale lo sviluppo e la commercializ-zazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecno-logico;

• non sono costituite da fusione, scissione societaria o a se-guito di cessione di azienda o di ramo di azienda;

• infine, il contenuto innovativo dell’impresa è identificato con il possesso di almeno uno dei tre seguenti criteri:

1. almeno il 15% del maggiore tra fatturato e costi annui è ascrivibile ad attività di ricerca e sviluppo;

2. la forza lavoro complessiva è costituita per almeno 1/3 da dottorandi, dottori di ricerca o ricercatori, oppure per almeno 2/3 da soci o collaboratori a qualsiasi titolo in possesso di laurea magistrale;

3. l’impresa è titolare, depositaria o licenziataria di bre-vetto registrato (privativa industriale) oppure titolare di programma per elaboratore originario registrato.

Fine domanda

Page 25: Report del workshop per codisegnare un bando per startup innovative in Toscana

25 Slot 1 | SECONDA PARTE

“ Nel pieno di una grande trasfor-mazione, gli innovatori intravedono possibilità inesplorate. Quando è data loro l’occasione di concretizzare una visione, di investire le loro migliori energie, di partire dalla scienza e dalle tecnologie più recenti per intercettare e soddisfare i bisogni emergenti, apro-no un’impresa e generano sviluppo. Un Paese può essere più o meno ospi-tale per questi innovatori. Se non lo è abbastanza, l’innovazione si sviluppa altrove. E i Paesi inospitali si impoveri-scono. [da Restart Italia] “

Page 26: Report del workshop per codisegnare un bando per startup innovative in Toscana

26 SECONDA PARTE | Slot 1

Secondo i partecipanti al workshop, tra le azioni suggerite, favorire l’ibridazione tra chi produce innovazione tecnologica e i set-tori chiave dell’economia toscana, sembra essere dunque l’obiettivo principale che la Regione dovrebbe porsi.

Per farlo, occorre da un lato rendere più facile la vita di tutti quei soggetti che appar-tengono alla filiera dell’innovazione (dalle università ed i centri di ricerca, passando per coworking, parchi scientifici e tecnolo-gici ed incubatori, sino ad arrivare ad in-vestitori informali e fondi di investimento), dall’altro creare occasioni di collaborazione tra le realtà più innovative e le imprese del territorio (sotto forma di rapporti di fornitu-ra, partenariato, co-investimento o acquisi-zione)

Puntando, in estrema sintesi, a promuovere

forme di innovazione che possano essere al contempo:

a) utili per le filiere toscane perché in gra-do di valorizzare gli asset produttivi esistenti sul territorio;

b) capaci di inserirsi all’interno di filiere globali e

c) capaci di soddisfare bisogni per cui ancora non si è sviluppano un mercato (innovazione sociale).

Proprio questo ultimo aspetto porta al sug-gerimento di approfondire accuratamente il tema delle “startup innovative a vocazione sociale” che sono sembrate ad alcuni dei partecipanti uno degli elementi della policy nazionale a favore delle startup che meglio si sposa con le caratteristiche socio-econo-miche della Toscana.

Domanda | Ha senso pensare di identificare dei setto-ri di specializzazione prioritari, su cui la Regione dovrebbe in-vestire ulteriormente per favorirne il radicamento in Toscana?Quali possono essere le peculiarità dei processi di innovazione delle imprese toscane?

25/33n° risposte a favore dell’identificazione

di settori

5/33n° risposte contro l’identificazione di

settori

Fine domanda

Page 27: Report del workshop per codisegnare un bando per startup innovative in Toscana

27 Slot 1 | SECONDA PARTE

Andrea Rapisardi: “ La definizione è giustamente chiara e forte. La Tosca-

na si basa su mestieri classici che hanno forte bisog-no di innovazione. Abbiamo bisogno di innovazione anche in settori tradizionali. “

Paolo Lombardi: “ La definizione data dal governo, passibile di mi-

glioramenti, è in questa fase un passo importante. Piuttosto che reinventare una definizione, ritengo sia più utile -se fosse necessario- ricorrere ad azioni di feedback bottom-up per migliorare la definizione ministeriale già in essere, senza invece farle concor-renza. “

Andrea di Benedetto: “ La policy è eccellente: purtroppo poco conosciuta

e sfruttata in tutti i suoi strumenti. Le declinazioni regionali dovrebbero a mio avviso puntare sulla dis-seminazione e sulla creazione di infrastrutture abili-tanti, l’implementazione delle varie parti: matching, mentoring, luoghi fisici di contaminazione. La crea-zione di ecosistemi di innovazione complessi che portino alla contaminazione tra università, imprese, capitali, manifattura tradizionale. “

Massimo Menichinelli: “ La definizione di startup innovativa della policy

nazionale é ottima, ma bisogna sottolineare che la componente tecnologica non é sempre il punto prin-cipale di startup veramente innovative. Ci sono ad esempio innovazioni di processo e sociale che non sempre sono innovazioni tecnologiche né brevetta-bili. Inoltre é importante avere un focus non solo su produzione e manifattura, ma anche su servizi, co-municazione, educazione, ecc e su come tutti queste settori possano integrarsi, generando innovazione. “

Dino Pedreschi: “ Un tratto distintivo delle start-up innovative è relativo

all’uso intelligente di ICT per innovare servizi e pro-dotti, in particolare incorporando in questi la cono-scenza estraibile dalle informazioni rese disponibili dalle tecnologie digitali. Lo sfruttamento, in un con-testo etico, della conoscenza estraibile dai big data è la dimensione attuale dell’innovazione, ed oltremo-do pertinente per una regione come la Toscana. “

Estratti | dalle schede

Page 28: Report del workshop per codisegnare un bando per startup innovative in Toscana

Francesco Ranghiasci: “ Il contributo che alcune imprese possono apportare

al territorio, spesso favorendo la partecipazione dei soggetti e delle comunità presenti sul territorio stes-so andrebbe valorizzato. L’aspetto del coinvolgimen-to comunitario dovrebbe essere preso in consider-azione nei processi di innovazione delle imprese. “

Federico Barilli: “ É bene che anche la Toscana identifichi o focalizzi

meglio le sue specializzazioni, favorendo il matching tra imprese e startup, secondo quelle competenze industriali regionali già attive e identificate. “

Marialetizia Gardoni: “ Dobbiamo concentrarci sulle innovazione di proces-

so e non solo tecnologiche. “

Page 29: Report del workshop per codisegnare un bando per startup innovative in Toscana

29 Slot 1 | SECONDA PARTE

Casi Studio | Scheda

SEGNALA UN CASO CONCRETO DI UNA IMPRESA TOSCANA CHE CONSIDERI INNOVATIVA

COMMENTO SUL CASO STUDIO

Cooperativa Gemma Offrono opportunità di inserimento lavorativo per persone con svantaggio tramite la produzione di oggetti di artigianato artistico ricavati dal riuso di materiali di scarto.

Cooperativa Integra

Rome2rio - www.rome2rio.com Esempio di startup che ha anche finalità di abilitatore.

Scienzia Machinale (Polo Navac-chio)

Azienda di provenienza universitaria, Ad altissima scolarizzazione, che si occupa di robotica e di digita-lizzare quindi la manifattura, del territorio e non. Non giovane ma continua a generare Startup verticali.

M2tech (Polo Navacchio) Azienda piccolissima, che si occupa di hardware per musica digitale. Investe tantissimo in R&D. Pur es-sendo di dimensioni molto piccole riesce ad essere globale.

Plug & Wear - www.plugandwear.com

Sconosciuta in Italia, giá un caso di successo interna-zionale. In seguito é stata scoperta grazie ad eventi e collaborazioni con la comunitá dei maker italiani. É un caso interessante perché continua a investire in ricerca, legandosi sia a manifattura che a ricerca non solo di professionisti ma anche di utenti e maker. Ha partecipato allo sviluppo del FabLab Firenze.

Space Spa - www.spacespa.it Nasce da un’idea di alcuni giovani architetti che, anche sfruttando finaziamenti pubblici, riescono ad assumere molti giovani altamenti qualificati per offri-re servizi di valorizzazione del patrimonio artistico e museale. Alta tecnologia per il patrimonio.

Talent Garden Pisa Esempio in quanto luogo "non tecnologico" ma di abilitazione a startup, freelancer e società fortemente innovative nel campo tecnologico.

KIWI Startup di Pisa nel campo ICT, fondata da giovani neo-laureati di notevole talento opera nel caso della social discovery.

Kentstrapper società che sta svliuppando una propria linea di stampanti 3D a basso costo per mercato education

Winmedical; Jos Rilevanza della modularità delle soluzioni

Page 30: Report del workshop per codisegnare un bando per startup innovative in Toscana

30 SECONDA PARTE | Slot 1

SEGNALA UN CASO CONCRETO DI UNA IMPRESA TOSCANA CHE CONSIDERI INNOVATIVA

COMMENTO SUL CASO STUDIO

SEM+ - www.semplus.eu - spin-off della Scuola Sant'Anna e con tecnologia IIT di Genova, sviluppata anche in collaborazione con Stanford, fondata da studenti come progetto di fine corso- Vince prestigiosi premi innovazioni (Intel - PNI)- Acquisisce fondi di venture- Si trasferisce in Silicon Valley

Vismederi - settore biotech- fast growth (oltre 4mil. di fatturato in poco tempo)- internazionalizzazione (il driver di crescita commes-sa nel mercato giapponese)- fondatrici sono giovani donne phd laureate a Siena che hanno potuto avviare l'attività grazie a incubatore e partnership con università

D-Orbit Rimozione di junk dallo spazio

Temera E partita dal l’identificazione del Mercato e poi l’idea di impresa che applica una tecnologia per rendere più competitivo quel settore.

Phymtec n Algoritmo che si rivolge ai settori biotech e farmaco-logico per l’ottimizzazione di strategie terapeutiche: ricercatori che applicano ala ricerca ad un contesto pratico e di particolare impatto sociale e con alto potenziale di ricaduta sul mercato.

Taggalo spinoff Interessante equilibrio tra opportunità di mercato, prospettive di sviluppo e “uso intelligente” del back-ground tecnologico

Paolino Bacci La competitività di aziende come queste e sostenuta dalla coop. permanente con micro aziende da tec a startup nei settori robotica, elettronica, software etc..)

Aboca/sansepolcro Arezzo Grande attenzione alla "responsabilità" sociale di impresa come forma di investimento

Monnalisa Arezzo

Fine domanda

Page 31: Report del workshop per codisegnare un bando per startup innovative in Toscana

31 Slot 1 | SECONDA PARTE

Dagli appunti | dei facilitatori

Una parte del tavolo concordava con la definizione stringete di start-up. Altri, invece volevano includere l’innovazione sociale soprattutto in relazione alla Toscana come matching tra artigianato e digitale

dal Tavolo 3

dal Tavolo 4

Non limitarsi a innnovazione di prodotto e includere anche innovazione di processo (non strettamente legato alla dimensione tecnologica)

““

Page 32: Report del workshop per codisegnare un bando per startup innovative in Toscana

32

Slot 2ECOSISTEMA

DELL’INNOVAZIONE E TIPOLOGIE DI SOSTEGNO

Page 33: Report del workshop per codisegnare un bando per startup innovative in Toscana

33 Slot 2 | SECONDA PARTE

Input Slot | Scheda

INPUT SESSION a cura di

Anna Amati

Ecosistema dell’innovazione e tipologie di sostegnoOpenToscana | SLOT 2 22.09.2014

Il tuo nome e cognome _________________________________________________________ Tavolo ___________

Entriamo nel vivoAvete 10 minuti di tempo per compilare questo form contentrandovi sulle domande in cui potete dare un valore aggiunto in base alle vostre competenze ed esperienze.

• Tra le forme di incentivo in campo a livello nazionale e regionale, quali sono quelle che se-condo te rispondono meglio ai bisogni delle nuove imprese innovative?

_______________________________________________________________________________________

_______________________________________________________________________________________

• Quali quelle di più facile attuazione?

_______________________________________________________________________________________

_______________________________________________________________________________________

• C’è qualche bisogno che ritieni poco coperto?

_______________________________________________________________________________________

_______________________________________________________________________________________

• Quali attori dell’ecosistema dell’innovazione sono presenti in Toscana? C’è qualche parte dell’ecosistema su cui concentrare gli sforzi?

(incubatori, università, vc, angel investor, parchi scientifici e tecnologici, ecc...)

_______________________________________________________________________________________

Casi studio

• Ci sono tipologie di sostegno efficaci di cui siete a conoscenza che consigliereste di impor-tare in Toscana?

__________________________________________________________________

• Link al caso studio __________________________________________________________________

• Commento sul caso studio

_______________________________________________________________________________________

_______________________________________________________________________________________

____________________________________

oooo

eee ddiiiiidiiiiiii ssosteg

______________________

didididio oo o _______________ _____

assssasooooo sssstudio

_________________________________

______ __________________ ____________________________ ________ _____________________________________________

Page 34: Report del workshop per codisegnare un bando per startup innovative in Toscana

34 SECONDA PARTE | Slot 2

Domanda | Tra le forme di incentivo in campo a livel-lo nazionale e regionale, quali sono quelle che secondo te ri-spondono meglio ai bisogni delle nuove imprese innovative?

Domanda | Quali quelle di più facile attuazione?

Domanda | C’è qualche bisogno che ritieni poco co-perto?

Domanda | Quali attori dell’ecosistema dell’innova-zione sono presenti in Toscana? C’è qualche parte dell’ecosi-stema su cui concentrare gli sforzi?(incubatori, università, vc, angel investor, parchi scientifici e tecnologici, ecc...)

La seconda sessione di discussione è stata dedicata ad analizzare le mi-gliori modalità di intervento a supporto delle nuove iniziative impren-ditoriali innovative.

Al di là delle considerazioni sulle singole misure di intervento prese in con-siderazione, e della esigenza condivisa di far meglio conoscere le misure contenute nella legislazione nazionale, opinione comune dei partecipanti è che per promuovere la formazione e il consolidamento di un ecosistema dell’innovazione locale debba essere adottato un approccio sistemico. Quindi da un lato è necessario prendere in considerazione una pluralità di fattori abilitanti dell’innovazione (talenti, contesti abilitanti, capitali e reti), dall’altro sforzarsi di coinvolgere attivamente tutti gli attori in gio-co, valorizzando gli elementi più dinamici. In questo scenario, la Pubblica Amministrazione dovrebbe occuparsi di rimuovere i colli di bottiglia e le storture del sistema, abilitando i protagonisti del sistema e non sostituen-dosi ad essi.

Page 35: Report del workshop per codisegnare un bando per startup innovative in Toscana

35 Slot 2 | SECONDA PARTE

La Toscana è una regione che si è dimostrata in grado di essere attrattiva e accogliente verso i talenti italiani ed internazionali, ma occorre fare di più. Da un lato bisogna va-lorizzare ed attivare di più le risorse locali, investendo in educazione all’imprenditoria-lità e stimolando studenti e laureati (special-mente quelli in ambito tecnico scientifico) ad intraprendere una attività di impresa. Serve creare maggiore consapevolezza legata al fare impresa. I Contamination Lab e la promozione di premi e competition (in grado di fornire risorse economiche, visibi-lità mentoring e competenze aggiuntive a chi vuole aprire una attività imprenditoria-le) possono essere un importante punto di partenza.

Occorre però sforzarsi di più per migliorare la qualità delle idee di business su cui gli

aspiranti imprenditori lavorano, fornendo loro strumenti e occasioni di apprendimento per consolidare le proprie visioni. Un fon-do dedicato ad erogare tanti piccoli (20K) finanziamenti pre-seed potrebbe consentire a molte più persone di provare sulla propria pelle cosa vuole dire avviare una impresa.

Dall’altro lato, è importante porsi il proble-ma di attirare e trattenere imprenditori ed aspiranti imprenditori dotati delle compe-tenze adatte per fare impresa, strutturando pacchetti di incentivi e iniziative di supporto ah hoc, così come semplificando le procedu-re burocratiche relative ai loro permessi di soggiorno (startup VISA). Soltanto ibridando talenti locali e globali possiamo ipotizzare di riuscire a dare vita a startup in grado di crescere e fare bene a livello sovra locale.

TALENTI

La Toscana è ricca di parchi scientifici e poli tecnologici legati ad istituzioni pubbli-che. Meno diffusi sono spazi di coworking e acceleratori promossi da realtà private. Queste realtà in grado di offrire spazi di lavoro temporanei a basso costo e soprat-tutto ambienti di contaminazione, in cui gli aspiranti imprenditori incontrano compagni di viaggio e hanno accesso a network di competenze specialistiche, sono considera-ti fattori abilitanti essenziali per favorire la nascita di nuove imprese. Un collegamento maggiore tra università, centri di ricerca e le parti meno istituzionali del sistema è visto con favore dalla maggior parte dei parteci-panti al workshop.

Andrebbero favorite e sostenute attività mul-tidisciplinari all’interno delle università e in fablab, coworking, makerspace, incubatori

di innovazione sociale, innestando in questi spazi servizi professionali qualificati utili a chi fa impresa (commercialisti, consulenti del lavoro, etc).

Acceleratori ed incubatori andrebbero stimolati a coordinarsi meglio per evitare sovrapposizioni, creare sinergie, dare vita a legami con realtà simili in altri contesti e co-struire, nel corso del tempo, specializzazioni verticali o orizzontali che possano costituire elementi di distintività.

Schemi di voucher che agevolino (coprendo parte dei costi sostenuti dagli startupper) l’accesso a queste strutture sembrano esse-re, a detta dei partecipanti, una delle misure migliori per investire su questi contesti abi-litanti, senza creare particolari distorsioni di mercato.

CONTESTI ABILITANTI

Page 36: Report del workshop per codisegnare un bando per startup innovative in Toscana

36 SECONDA PARTE | Slot 2

MISURE DI AGEVOLAZIONE PER LE STARTUP INNOVATIVE

1. Esonero da diritti camerali e imposte di bollo: startup innovative e incubatori cer-tificati non dovranno pagare il diritto annuale dovuto in favore delle Camere di Com-mercio, nonché, come chiarito dalla circolare 16/E emessa l’11 giugno 2014 dall’Agen-zia delle Entrate, i diritti di segreteria e l’imposta di bollo per qualsiasi adempimento da effettuare presso il Registro delle imprese.

2. Gestione societaria flessibile: l’atto costitutivo delle startup innovative create in forma di società a responsabilità limitata può prevedere categorie di quote che non at-tribuiscono diritti di voto o che ne attribuiscono in misura non proporzionale alla parte-cipazione.

3. Facilitazioni nel ripianamento delle perdite: in caso di perdite sistematiche le startup godono di un regime speciale sulla riduzione del capitale sociale, tra cui una moratoria di un anno per il ripianamento delle perdite superiori ad un terzo (il termine è posticipato al secondo esercizio successivo).

4. Disciplina del lavoro tagliata su misura: la startup innovativa potrà assumere per-sonale con contratti a tempo determinato della durata minima di 6 mesi e massima di 36 mesi. All’interno di questo arco temporale, i contratti potranno essere anche di breve durata e rinnovati più volte. Dopo 36 mesi, il contratto potrà essere ulteriormente rinno-vato una sola volta, per un massimo di altri 12 mesi, e quindi fino ad arrivare complessi-vamente a 48 mesi. Dopo questo periodo, il collaboratore potrà continuare a lavorare in startup solo con un contratto a tempo indeterminato. La norma è scritta anche in modo da contrastare il rischio di finte Partite IVA passati i 48 mesi.

5. Facoltà di remunerazione flessibile: fatto salvo un minimo tabellare, è lasciato alle parti stabilire quale parte della remunerazione sia fissa e quale variabile.

6. Remunerazione attraverso strumenti di partecipazione al capitale (guida): la startup può remunerare i propri collaboratori con strumenti di partecipazione al capita-le sociale (come le stock option), e i fornitori di servizi esterni attraverso schemi work for equity. Il regime fiscale e contributivo che si applica a questi strumenti è vantaggio-so e concepito su misura rispetto alle esigenze tipiche di una startup. Anche gli incuba-tori certificati possono utilizzare questa modalità di remunerazione.

7. Credito d’imposta per l’assunzione di personale altamente qualificato (decreto attuativo; guida): è stato definito un accesso prioritario alle agevolazioni per le assunzio-ni di personale altamente qualificato nelle startup innovative e negli incubatori certifi-cati. Tali agevolazioni consistono in un credito d’imposta pari al 35% del costo aziendale totale sostenuto per le assunzioni a tempo indeterminato, anche con contratto di appren-distato, nel primo anno del nuovo rapporto di lavoro.

8. Introduzione di incentivi fiscali per investimenti in startup provenienti da persone fisiche (detrazioni Irpef del 19%) e giuridiche (deduzioni dell’imponibile Ires del 20%) per gli anni 2013, 2014, 2015 e 2016 (decreto attuativo): gli incentivi valgono sia in caso di investimenti diretti in startup, sia in caso di investimenti indiretti per il tramite di altre società che investono prevalentemente in startup. Il beneficio fiscale è maggiore se l’in-vestimento riguarda le startup a vocazione sociale e quelle che sviluppano e commer-cializzano prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico in ambito energetico (detrazioni Irpef al 25%; deduzioni dall’imponibile Ires al 27%).

Page 37: Report del workshop per codisegnare un bando per startup innovative in Toscana

37 Slot 2 | SECONDA PARTE

9. Introduzione dell’equity crowdfunding, la cui regolamentazione di dettaglio è stata predisposta dalla Consob: con la pubblicazione del testo definitivo del “Regolamento sulla raccolta di capitali di rischio da parte di start-up innovative tramite portali on-line” l’Italia è il primo Paese al mondo ad aver regolamentato il fenomeno con uno strumen-to normativo dedicato. Le startup innovative possono avviare campagne di raccolta di capitale diffuso attraverso portali online autorizzati.

10. Accesso semplificato, gratuito e diretto per le startup al Fondo di Garanzia per le Piccole e Medie Imprese, un fondo governativo che facilita l’accesso al credito attra-verso la concessione di garanzie sui prestiti bancari (decreto attuativo; guida). La garan-zia copre fino allo 80% del credito erogato dalla banca alla startup, fino a un massimo di 2,5 milioni di euro, ed è concessa sulla base di criteri di accesso estremamente sempli-ficati, con un’istruttoria che beneficia di un canale prioritario. Gli incubatori certificati possono beneficiare dello stesso regime speciale riservato alle startup.

11. Sostegno ad hoc nel processo di internazionalizzazione delle startup da parte dell’Agenzia ICE (sito dedicato): include l’assistenza in materia normativa, societaria, fiscale, immobiliare, contrattualistica e creditizia, l’ospitalità a titolo gratuito alle prin-cipali fiere e manifestazioni internazionali, e l’attività volta a favorire l’incontro delle startup innovative con investitori potenziali per le fasi di early stage capital e di capitale di espansione. In particolare, è stata autorizzata l’emissione della “Carta Servizi Startup” che dà diritto a uno sconto del 30% sulle tariffe dei servizi di assistenza erogati dall’A-genzia.

12. Fail-fast: introduzione di procedure volte a rendere più rapido e meno gravoso il processo che si mette in moto nel caso in cui la startup non decolli. Sottraendo le star-tup innovative dalla disciplina del fallimento, si permette all’imprenditore di ripartire con un nuovo progetto imprenditoriale in modo più semplice e veloce, affrontando più agevolmente il procedimento liquidatorio. Sul piano culturale, si mira ad aggredire il paradigma, molto radicato, della stigmatizzazione del fallimento.

L’accesso ai capitali di rischio è il terzo fattore chiave per chi fa impresa. L’ecosiste-ma toscano sembra essere particolarmente carente sotto questo aspetto (soprattutto quando si cercano risorse per finanziare la crescita di una startup).

Azioni per favorire il reperimento di risorse da individui, famiglie ed investitori informali sembrano essere le più indicate per soste-nere gli sforzi delle startup in fase early stage.

Forme di co-investimento in imprese o direttamente in fondi di VC potrebbero

invece contribuire ad attrarre investitori più istituzionali. Così come il co-investimento in programmi di accelerazione in linea con obiettivi regionali (digitalizzazione/innova-zione settori tradizionali) o legati a partico-lari “sfide” territoriali.

I partecipanti al workshop riconoscono che questo è forse l’ambito di azione più delica-to, in cui i margini per le politiche regionali sono più stretti. Non di meno, sarebbe im-portante attivarsi per creare maggiore con-sapevolezza attorno a questo tipo di forme di investimento e dare visibilità alle realtà consolidate e alle reti informali esistenti.

CAPITALI

Page 38: Report del workshop per codisegnare un bando per startup innovative in Toscana

38 SECONDA PARTE | Slot 2

La competitività di un ecosistema dell’inno-vazione dipende anche dalla qualità e dalla quantità di relazioni tra gli attori del sistema. La Toscana questo lo sa bene, grazie all’e-sperienza dei suoi tanti distretti industriali. Il mondo delle nuove iniziative imprenditoriali innovative richiedere però legami e rela-zioni di natura in parte diversa. E su questa dimensione si suggerisce di investire con particolare attenzione, a livello locale, sovra locale ed internazionale.

In particolare, i partecipanti al workshop ritengono utile rafforzare ed ampliare le reti ed i legami esistenti tra gli attori dell’ecosi-stema dell’innovazione al fine di:

• rafforzare le competenze chiave di chi fa impresa e fornire affiancamento manage-riale;

• accrescere le disponibilità di capitali di rischio ed i legami con network interna-zionali;

• creare occasioni di matching e ibrida-zione tra startup innovative ed imprese rodate del territorio;

• creare occasioni di incontro tra startup innovative e gradi imprese toscane inte-ressate ad investire in innovazione;

• rafforzare i legami tra startup innovative e pubbliche amministrazioni, rendendo più semplici rapporti di fornitura;

• valorizzare i risultati di ricerca delle uni-versità toscane e favorire il trasferimento tecnologico.

RETI

Page 39: Report del workshop per codisegnare un bando per startup innovative in Toscana

39 Slot 2 | SECONDA PARTE

Paolo Lombardi: “ Le forme di intervento vanno differenziate tra quelle

di ecosistema e quelle sul singolo caso (tipicamente fatte in forma di finanziamento o accesso al credito). A mio parere il settore pubblico dovrebbe giocare sulle misure verso l’ecosistema. Esempi di attività di ecosis-tema: (1) creazione di clusters su specializzazioni, at-traverso attrazione di imprese e talenti (2) integrazione nella filiera della formazione, attraverso la creazione di scuole avanzate e dedicate alle specializzazioni (3) sgravi fiscali, soprattutto sul mercato del lavoro (visto che quelli sugli utili per le startup spesso non hanno conseguenze) (4) attrazione di attenzione di investitori internazionali, attraverso ad esempio la creazione di percorsi preferenziali per le questioni burocratiche (5) formazione esperienziale di imprenditori “

Gianluca Dettori: “ Il fondo di fondi è lo strumento che se correttamente

impostato e gestito garantisce di attrarre capitali e com-petenze sofisticate sul territorio per veicolarli in modo idoneo a startup ad alto potenziale di crescita.Bollenti Spiriti è un’iniziativa di animazione sociale (politiche attive) della Regione Puglia che ha generato ottimi risultati operativi in termini di generazione d’im-presa e facilitazione. “

Hagaj Badash: “ InnovAction Lab è un percorso utile per laureandi di

discipline eterogenee, volto alla creazione di team e di sviluppo di startup “educando” aspiranti imprenditori ad approcciarsi al mondo degli investitori. “

Massimo Menichinelli: “ Fabcity è una iniziativa che si sta sviluppando or ora, a

Barcellona, per facilitare e coordinare più laboratori di fabbricazione digitale e making all’interno della cittá. Facilitare per favorire lo sviluppo degli spazi. Coordin-are per favorire la collaborazione e specializzazione in settori e ricerche per evitare concorrenza. Più spazi ap-erti a cittadini e imprese per sviluppare i propri proget-ti, aumentando le capacità di sviluppo di progetti come imprese e per il territorio. “

Estratti | dalle schede

Page 40: Report del workshop per codisegnare un bando per startup innovative in Toscana

40 SECONDA PARTE | Slot 2

StefaniaMilo: “ Ogni investimento dev'essere pensato perché poi sia

sostenibile nel tempo. “

Matteo Vignoli: “ Quota Startup: Sarebbe interessante che la Regione To-

scana mettesse come policy che il 5/10% degli acquisti della PA regionale fosse rivolto verso le startup innova-tive, accelerando la crescita di fatturato in una percen-tuale definita.Challenge Based Innovation: come il CERN mette in contatto gli organismi di ricerca e le PMI/startup attra-verso il lavoro degli studenti, così la Regione potrebbe ritagliarsi il ruolo di facilitatore di incontro attraver-so challenge ed iniziative specifiche. In questo modo, unendo i brevetti, il capitale intellettuale e le ricerche con i bisogni delle aziende attraverso l’investimento in tempo e formazione degli studenti si può ottenere un nuovo livello di trasferimento tecnologico “

Lorenzo Zanni: “ Favorire contesti di innovazione (luoghi fisici) dove

creare legami: intersettoriali; internazionali (lo-cale-globale); tra ricerca e imprese (culture diverse). Aiutare dialogo mondo imprenditoriale con mondo della scuola e università per generare “nuove” figure di imprenditori diverse dal passato (serve fertilizzare i distretti tradizionali con figure nuove). “

Nicoletta Tranquillo: “ Il concetto dei Contamination Lab applicato alla pro-

mozione dell'innovazione nelle imprese, grazie alla realizzazione di luoghi o momenti di incontro tra le esigenze delle imprese localizzate in Toscana e gli in-novatori (nelle università, nel laboratori, ma anche nei nuovi luoghi dell'innovazione, coworking, incubatori, fablab, ecc.). Si potrebbero immaginare dei voucher per università/acceleratori/incubatori che incentivino queste pratiche. Gli Idea Generation Labs sono momen-ti di incontro tra esigenze di innovazione manifestate da aziende del territorio e raccolte da innovatori/startup per/studenti universitari. “

Francesca Mazzocchi: “ Buone pratiche da tenere in considerazione: i Labora-

tori dal Basso della Regione Puglia (che permettono a gruppi di persone di progettare la formazione di cui hanno bisogno); i voucher per il coworking del Comune di Milano; i fablab nelle scuole portati da Fondazione Nord Est; il bando integrato Start e Restart di Regione Lombardia. “

Page 41: Report del workshop per codisegnare un bando per startup innovative in Toscana

41 Slot 2 | SECONDA PARTE

Dagli appunti | dei facilitatori

In particolare, secondo i partecipanti è importante che le startup siano accompagnate nel loro divenire impresa mediante interventi formativi che consentano loro di acquisire competenze manageriali, e di confrontarsi col mercato.

dal Tavolo 5

dal Tavolo 3

Cosa potrebbe facilitare la rete? Regia Settore Pubblico come catalizzatore di opportunità

““

Page 42: Report del workshop per codisegnare un bando per startup innovative in Toscana

42 SECONDA PARTE | Slot 2

“ Nessun governo può imporre alla popolazione di diventare innovativa, di creare nuove imprese, di guardare avanti con fiducia. Ma un buon gover-no può eliminare gli ostacoli all’in-novazione, può facilitare il processo di creazione delle nuove imprese, può essere al fianco di chi guarda avanti con fiducia e costruisce il futuro. [da Restart Italia] “

Page 43: Report del workshop per codisegnare un bando per startup innovative in Toscana

43

Slot 3PROTOTIPIAMO

UN BANDO

Page 44: Report del workshop per codisegnare un bando per startup innovative in Toscana

44 SECONDA PARTE | Slot 3

Input Slot | Scheda

INPUT SESSION a cura di

Lorenzo Benussi

Prototipiamo un bandoOpenToscana | SLOT 3 22.09.2014

Il tuo nome e cognome _________________________________________________________ Tavolo ___________

Entriamo nel vivoOra sei la Regione Toscana, hai appena lanciato Open Toscana che promuove open data, servizi tecnolo-gici, startup e ingaggio civico, e vorresti sostenere realtà innovative.

• Hai a disposizione 400mila euro e vuoi investire queste risorse a favore di startup innovative. Cosa faresti?

Su che stadio di sviluppo è meglio interventire: realtà in via di formazione o soggetti esistenti? Più contri-buti di taglia minore o meno contributi di taglia più significativa?

_______________________________________________________________________________________

_______________________________________________________________________________________

_______________________________________________________________________________________

• Quale è il modo migliore di investire queste risorse?

Contributi a fondo perduto? Programmi di accelerazione ad hoc? Acquisto di nuove tecnologie o risorse umane? Contributo per gli spazi collaborativi (incubatori, coworking...)?

_______________________________________________________________________________________

_______________________________________________________________________________________

• Queste risorse andrebbero direttamente alle startup o in matching con delle strutture di supporto?

_______________________________________________________________________________________

_______________________________________________________________________________________

• Oltre alle azioni appena descritte, cosa potrebbe o dovrebbe fare la Regione?

Supporto di comunicazione? Coprogettazione per aprire più dati? Networking tra i beneficiari? Altro?

_______________________________________________________________________________________

_______________________________________________________________________________________

Casi studio• Nome del caso studio _______________________________________________________________

• Link al caso studio __________________________________________________________________

• Commento sul caso studio

__________________________________________________________________________________ _________________________________________________

appppppppppppppppppppppeppppppppppppppppp na de

zioononononnnnnnnnnnnnnonnnnnnnnnnnee? Cop

_____ ____________________________

______________________________

oooottttuududdddddddddddddudddiiiiiiiioiiiii ____

iiioo o oo ____________________ _____

Commento suull ccassasoooooooooo studio

Page 45: Report del workshop per codisegnare un bando per startup innovative in Toscana

45 Slot 3 | SECONDA PARTE

Domanda | Hai a disposizione 400mila euro e vuoi investire queste risorse a favore di startup innovative. Cosa fa-resti?Su che stadio di sviluppo è meglio interventire: realtà in via di formazione o sog-getti esistenti? Più contributi di taglia minore o meno contributi di taglia più si-gnificativa?

Domanda | Quale è il modo migliore di investire que-ste risorse?Contributi a fondo perduto? Programmi di accelerazione ad hoc? Acquisto di nuove tecnologie o risorse umane? Contributo per gli spazi collaborativi (incuba-tori, coworking...)?

Se il workshop aveva l’obiettivo di supportare la Regione Toscana nel di-segnare un bando a sostegno di iniziative imprenditoriali innovative, con il terzo slot c’è stato un cambio delle parti.

Questo l’incipit che apriva l’ultima sessione: “Ora sei la Regione Toscana, hai appena lanciato Open Toscana che promuove open data, servizi tecnolo-gici, startup e ingaggio civico, e vorresti sostenere realtà innovative”.

Le domande le trovate qui sopra descritte ma di fatto si trattava di capire verso dove indirizzare le azioni.

Puntare sul finanziamento a poche realtà o seguire un altro approccio, privilegiando microfinanziamenti?

Puntare sul fondo perduto?

Accompagnare forme di sviluppo di know-how?

Di seguito vi proponiamo alcuni punti emersi per evidenziare i possibili destinatari delle risorse e le altre azioni che la Regione potrebbe mettere in campo ma le diverse possibilità sostanziali, aggregate e analizzate da RENA, sono al vaglio della Regione Toscana che di fatto potrà recepirne alcune ma ovviamente non tutte.

Per concludere questo report troverete alcune considerazioni emerse tra-sversalmente durante il workshop: sono 10 punti che come RENA ci sentia-mo di evidenziare e condividere.

Certamente ogni territorio ha le sue specificità ma vogliamo sostenere con interventi di sistema, in grado di fare da moltiplicatore, tutti i policy maker che si sforzano di favorire iniziative imprenditoriali innovative.

Page 46: Report del workshop per codisegnare un bando per startup innovative in Toscana

46 SECONDA PARTE | Slot 3

• Reti di Impresa • Strutture di matching • Coworking

• Imprese

• Strutture di supporto

• Startup

• Privati (via gara)

• Startup

• Strutture di matching

• Startup

• Imprenditori

• VC

Domanda | Queste risorse andrebbero direttamente alle startup o in matching con delle strutture di supporto?

Direttamente alle startup (11)

Matching con strutture di supporto (9)

Direttamente a terzi (3)

In Matching con terzi (4)

Fine domanda

Page 47: Report del workshop per codisegnare un bando per startup innovative in Toscana

47 Slot 3 | SECONDA PARTE

Domanda | Oltre alle azioni appena descritte, cosa potrebbe o dovrebbe fare la Regione?

• Networking di sicuro e corsi per open innovation

• Formazione per acquisire digital skill

• Monitorare i risultati

• Catalizzare investimenti dedicati alle startup per favorire l'insediamento di im-prenditori e investitori sul territorio

• Costituire e promuovere l'ecosistema e la sua comunicazione per attrarre sia nuovi imprenditori sia investitori.

• Innovare il suo approccio alle politiche, eliminando un po' di programmazione a favore di

molta partecipazione

• Definire e riconoscere i nodi - Networking tra i nodi

• Favorire la nascita di una maggiore collaborazione e conoscenza tra l'ecosistema regionale ma soprattutto nazionale ed internazionale;

• Azione di promozione dell’imprenditorialità nelle scuole coinvolgimento degli attori pri-

vati e di sinergie in PPP.

• Bandi di gara snelli, con maggior attenzione ai criteri qualitativi

• Coinvolgimento di valutatori indipendenti ed esterni per le diverse fasi della progettazione ed implementazione delle misure

• Comunicazione: workshop con testimonial di aziende innovative in tutti i settori inclusi servizi turismo beni culturali.

• Sicuramente networking e coprogettazione. Networking con altri progetti, meg-lio implementare quello che c'è, che a creare progetti doppioni

• Aprire dati e lanciare challenge.

• Programmi di dissemination delle opportunità

• Visibilità e network, agevolazione burocratica, spazi dove installarsi

• Promuovere cultura imprenditoriale nei giovanissimi, networking,

• Creare comunità territoriali e settoriali di innovatori

Page 48: Report del workshop per codisegnare un bando per startup innovative in Toscana

48 SECONDA PARTE | Slot 3

• Ridurre distanza tra area ricerca e attività produttive Regione Toscana

• Voucher giovani

• Laboratori università-imprese

• Dottorati con imprese

• Seguire la startup da vicino nel suo sviluppo senza tregua.

• Match tra capitale intelletuale e bisogni delle imprese attraverso networking con gli studenti per favorire l'imprenditorialità

• Networking tra i beneficiari.

• Coprogettazione, coordinamento strutture di supporto e comunicazione.

• Dare continuità nel tempo alle azioni di supporto

• Cabina di regia per costruire un vero ecosistema di sostegno al processo di nascita, crescita, accelerazione di imprese etc..

• Tutto ciò che abbatte i costi fissi iniziali che frenano la nascita di progetti innovativi (acquisto tecnologie, creazione di reti etc..)

• Forte supporto di comunicazione

• Maggiore sforzo verso un networking più efficente

• Networking fra beneficiari - supporto di comunicazione con piattaforme dedicata - assistenza per l' e-procurement

• La comunicazione e' fondamentale, manca una cultura imprendiotriale diffusa ed in particolare quella innovativa.

Fine domanda

Page 49: Report del workshop per codisegnare un bando per startup innovative in Toscana

49 Slot 3 | SECONDA PARTE

Dagli appunti | dei facilitatori

Mi è stato chiesto: “cosa succede dopo il work-shop” “quindi adesso?” “quando ci si rivede? come?”. Positivo perché il processo è piaciuto e si vuole continuare.

dal Tavolo 3

dal Tavolo 5

Gli spunti sono rispetto agli altri due slot i meno omogenei e che il loro valore sta proprio nella capacità di suggerire molte diverse strade

““

Page 50: Report del workshop per codisegnare un bando per startup innovative in Toscana

50 CONCLUSIONI

ConclusioniDIECI DIREZIONI DI LAVORO

Cosa può fare quindi una Re-gione , per fa-vorire la nasci-ta e lo sviluppo di un ecosistema locale dell’innovazione, favorevole alla nascita di star-tup innovative?

Abbiamo provato a riassumere gli input dei partecipanti al workshop in dieci direzioni di lavoro, su cui investi-re. L’ambito di azione privilegiato per una amministrazione pubblica regio-nale, oltre alla promozione delle op-portunità generate dalla legislazione nazionale, sembra essere quell’area di “fallimento di mercato” che sta tra la generazione di una idea di impresa, la formazione di un team, la costitu-zione di una impresa e la ricerca dei

primi finanzia-menti. E questo l’ambito su cui

i partecipanti al workshop con-

sigliano di con-centrarsi, investendo

in formazione ed educazione all’imprenditorialità, e sulla crescita e sul rafforzamento di un ecosistema dell’innovazione regionale che già presenta caratteristiche positive ma che necessità di essere incoraggiato e rafforzato. Forme di sostegno agli ope-ratori di questo particolare mercato sono ritenute quindi particolarmente importanti, soprattutto se si concre-tizzano in misure capaci di premiare successi già conseguiti e favorendo la creazione di legami orizzontali, stimo-lando così non comuni comportamen-ti di cooperazione competitiva.

Page 51: Report del workshop per codisegnare un bando per startup innovative in Toscana

51 CONCLUSIONI

1. CONSAPEVOLEZZA E FORMAZIONE. Investire su attività di edu-cazione all’imprenditorialità. E’ importante creare consapevolezza di

quelche significa fare impresa. Investire sulle competenze chiave legate al fare impresa innovativa, nelle scuole di ogni ordine e grado. Programmazione, comprensione dei differenti modelli di business, analisi dei bisogni, customer development, strumenti per progettare di prodotti e servizi, devono diventare conoscenze diffuse.

2. APPRENDIMENTO INFORMALE. Promuovere strumenti gratuiti di formazione (per esempio i MOOCS, corsi universitari fruibili online

o realtà come CODEACADEMY, che servono ad imparare i linguaggi di pro-grammazione), iniziative di realtà indipendenti come CODERDOJO ed occa-sioni di apprendimento informale in fablab e makerspaces.

3. SOSTENERE CHI RISCHIA PER LA PRIMA VOLTA. Promuovere le informazioni relative agli incentivi già esistenti. Pensare soprattutto agli

aspiranti imprenditori e a come metterli nella condizione di provarci, anche attraverso specifici programmi di sostegno all’imprenditorialità [contributi a fondo perduto di taglia piccola (10/20mila) e accesso a spazi di lavoro a basso costo, sulla base della presentazione di un piano di attività e investimenti]

4. PENSARE IN TERMINI SISTEMICI. Ideare a misure che interessi-no tutti i passaggi cruciali del ciclo di vita della startup, dal lancio alla

crescita, fino alla fase di maturità; in accordo con quanto previsto dalle po-licy nazionali. Pensare a policy di sistema, coinvolgendo i player del mondo finanziario, imprenditoriale e formativo dell’ecosistema locale. Investire sul-la creazione di una community locale per comprenderne meglio i bisogni e abilitarne l’operato. Investire in spazi collaborativi, per generare occasioni di confronto e contaminazione.

Page 52: Report del workshop per codisegnare un bando per startup innovative in Toscana

52 CONCLUSIONI

5. SOSTENERE CIO’ CHE FUNZIONA. Non sostituirsi al ruolo degli operatori privati (coworking, fablab, incubatori, acceleratori, investitori

informali, fondi di VC) e cercare di fare leva sul loro operato, valorizzando ciò che funziona anche attraverso schemi di voucher e forme di coinvestimento.

6. ESSERE DISTINTIVI. Valorizzare le specificità regionali (punti di for-za, vocazioni e unicità locali, risorse e strutture esistenti). Creare identi-

tà territoriali legate all’ambito di specializzazione delle startup che si vogliono attrarre. Incentivare la specializzazione verticale od orizzontale degli incubato-ri ed acceleratori del territorio

7. APERTURA E INTERNAZIONALIZZAZIONE. Attrarre talenti im-prenditoriali da ogni parte del mondo, offrendogli canali di ingresso

agevolati. Investire sulla costruzione di reti con incubatori ed investitori inter-nazionali, facendo leva sugli attori locali.

8. CREARE PONTI TRA ESISTENTE E NUOVO. Agevolare l’incontro le startup più innovative e le piccole e medie imprese del territorio. Favo-

rire l’ibridazione e il trasferimento di modi di fare e di pensare.

9. PUBLIC PROCUREMENT. Accompagnare le startup a diventare for-nitori della PA, creando delle corsie di dialogo privilegiate ed eliminan-

do farraginose procedure di accreditamento.

10. TRASPARENZA E MONITORAGGIO. Istituire su Open Toscana un albo pubblico delle startup e degli operatori della filiera dell’innova-

zione, che possa tracciare attività, performance, relazioni tra gli attori e contri-buti pubblici ricevuti.

Page 53: Report del workshop per codisegnare un bando per startup innovative in Toscana

53 CONCLUSIONI

Page 54: Report del workshop per codisegnare un bando per startup innovative in Toscana

Partner del progetto:

Il report è stato realizzato da:

Davide Agazzi

Michele d’Alena

Design dell’informazione di:

Guglielmo Apollonicon il supporto di

Valeria Adani

Soci RENA coinvolti nel progetto:

Valeria Adani, Francesca Battistoni, Roberta Franceschinelli, Silvia Givone, Cecilia Manzo, Francesca Mazzocchi, Letizia Piangerelli, Giulia Sateriale