Report Agricoltura Dicembre 2014 - Mazziero Research€¦ · Europa: meno soldi per gli agricoltori...

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Mazziero Research di Maurizio Mazziero Via Arsiero, 13 20010 Vanzago (MI), Italia Tel. 02.9342002 1 Report Agricoltura Dicembre 2014 (Utilizzo consentito per il notiziario della Società) Aggiornato al 15/12/2014 In questo numero Europa: meno soldi per gli agricoltori III trimestre: prezzi dei prodotti agricoli El Nino: rischio al 70% Mais, grano e soia: analisi di dettaglio Finestra sull’Ucraina: situazione economica, produzione e prezzi Strategia di copertura Europa: meno soldi per gli agricoltori Il notiziario online Linkiesta ha pubblicato nello scorso mese di novembre un interessante articolo dal titolo L’Europa affonda l’agricoltura italiana che tocca diversi punti della politica agricola comunitaria. Il primo aspetto è quello relativo agli importi destinati alla PAC (politica agricola comune) che verrebbero tagliati di oltre 6 miliardi di euro nel periodo 2014-2020. I maggiori tagli colpirebbero i pagamenti diretti agli agricoltori. Ma vi sarebbero altri 448,5 milioni di tagli, a causa del dirottamento dei fondi stanziati per emergenze verso i rimborsi per gli impatti della crisi russa e dell’ebola.

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Report Agricoltura Dicembre 2014 (Utilizzo consentito per il notiziario della Società)

Aggiornato al 15/12/2014

In questo numero Europa: meno soldi per gli agricoltori III trimestre: prezzi dei prodotti agricoli El Nino: rischio al 70% Mais, grano e soia: analisi di dettaglio Finestra sull’Ucraina: situazione economica, produzione e prezzi Strategia di copertura

Europa: meno soldi per gli agricoltori Il notiziario online Linkiesta ha pubblicato nello scorso mese di novembre un interessante articolo dal titolo L’Europa affonda l’agricoltura italiana che tocca diversi punti della politica agricola comunitaria. Il primo aspetto è quello relativo agli importi destinati alla PAC (politica agricola comune) che verrebbero tagliati di oltre 6 miliardi di euro nel periodo 2014-2020. I maggiori tagli colpirebbero i pagamenti diretti agli agricoltori. Ma vi sarebbero altri 448,5 milioni di tagli, a causa del dirottamento dei fondi stanziati per emergenze verso i rimborsi per gli impatti della crisi russa e dell’ebola.

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Per l’Italia i pagamenti diretti agli agricoltori diminuiranno di circa 280 milioni l’anno con un’incidenza negativa del 20% circa. Per contro avremo un leggero recupero nei fondi destinati agli interventi di sviluppo agricolo, per 128 milioni in sette anni. In totale quindi riceveremo dall’Europa 41,2 miliardi di euro nel periodo 2014-20 a cui si aggiungeranno 10,4 miliardi di cofinanziamento nazionale; la perdita sarà quindi di 1,3 miliardi, dai 42,5 miliardi precedenti. Dal 2015 inoltre verranno abolite le quote latte, famose nel nostro paese per lo splafonamento che costò allo Stato italiano 4,5 miliardi; ma se prima c’era chi si stracciava le vesti contro queste quote, oggi c’è chi si lamenta per la loro abolizione: “ci troveremo invasi dal latte estero a costi inferiori dei nostri.” III trimestre: prezzi dei prodotti agricoli Il 21 novembre scorso l’Istat ha pubblicato il rapporto trimestrale dei prezzi agricoli, da cui si rileva che nel terzo trimestre 2014:

I prezzi dei prodotti acquistati dagli agricoltori sono diminuiti dell’1,8% rispetto al trimestre precedente e dell’1,9% rispetto all’anno precedente.

I prezzi dei prodotti venduti dagli agricoltori sono diminuiti dell’1,4% rispetto al trimestre precedente e del 7% rispetto all’anno precedente.

I prodotti con la maggiore variazione negativa sono:

Per i prodotti acquistati: i mangimi con un -5,8%

Per i prodotti venduti: le patate con un -32,6% e la frutta con un -14,6% El Nino: rischio al 70%

Sebbene il Southern Oscillation Index (SOI) pubblicato dall’Australian Bureau of Meteorology (si veda la Figura 2) si trovi ad un valore neutrale (-4,1 dove valori inferiori a −8 possono indicare un evento El Nino, mentre valori compresi tra -8 e +8 sono neutrali), altri modelli previsionali indicano un aumento del rischio El Nino con un 70% delle probabilità che questo evento si possa sviluppare nei prossimi mesi.

Figura 1 – Riscaldamenti anomali nell’Oceano Pacifico

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Figura 2 – Southern Oscillation Index

La Figura 1 presenta le anomalie di riscaldamento nell’Oceano Pacifico ed è possibile notare come si siano formati dei riscaldamenti lungo tutta la linea dell’equatore che va dalla Papua Nuova Guinea sino all’Equador. Ricordiamo che El Nino potrebbe inasprire una condizione già presente di siccità in Australia, va anche detto che nel caso il fenomeno apparisse nei prossimi mesi avrebbe un impatto limitato sui raccolti dei cereali; maggiori conseguenze si potrebbero avere invece su nichel, zinco, caffè, cacao e sulla capacità di generazione di energia elettrica in Indonesia (si veda anche il nostro report di maggio 2014). Mais La Tabella 1 riporta la stima di produzione e consumo mondiali: non vi sono rilevanti variazioni rispetto al mese precedente, aumentano produzione e consumo, anche le scorte finali aumentano, ma si attestano comunque a 2,4 mesi di autonomia.

Tabella 1 – Mais: produzione e consumo mondiali

(mil. Tonn.) 2011/12 2012/13 2013/14 2014/15 (Nov) 2014/15 (Dic) Incr.% Dic-Nov

Produzione 885,90 863,42 973,90 990,32 991,58 0,1%

Consumo 882,53 861,50 950,30 971,81 972,21 0,0%

Scorte finali 132,75 134,67 158,00 191,50 192,20 0,4%

Scorte/consumo 15,0% 15,6% 16,6% 19,7% 19,8% 0,3%

Mesi scorte 1,8 1,9 2,0 2,4 2,4 0,3%

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Anche nella Figura 3 è possibile riscontrare come la variazione sia pressoché ininfluente.

Figura 3 – Mais: produzione e consumo mondiali

Tabella 2 – Mais: produzione dei vari paesi

Minime variazioni anche tra i paesi produttori, la differenza più consistente si riscontra in Argentina dove la produzione cala da 23 a 22 milioni di tonnellate, con una contrazione del 4,3%. Le stime dei prezzi franco azienda agricola negli Stati Uniti restano invariate in un range tra 3,20 e 3,80 dollari per bushel.

(mil. Tonn.) 2011/12 2012/13 2013/14 2014/15 (Nov) 2014/15 (Dic) Incr.% Dic-Nov

Stati Uniti 313,95 273,83 353,72 365,97 365,97 0,0%

Argentina 21,00 26,50 24,00 23,00 22,00 -4,3%

Brasile 73,00 81,00 75,00 75,00 75,00 0,0%

Canada 11,36 13,06 14,20 11,50 11,50 0,0%

Unione Europea 68,12 58,86 64,89 73,59 73,05 -0,7%

Russia+FSU 34,12 32,33 47,21 42,66 42,66 0,0%

Cina 192,78 205,61 217,73 215,50 214,00 -0,7%

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Figura 4 – Quotazioni del mais a Chicago

Continua la ripresa delle quotazioni del mais a Chicago, che per la scadenza di marzo 2015 hanno ormai superato la resistenza dei 4 dollari bushel, esattamente come avevamo previsto nel report del mese scorso, che riportiamo in un breve estratto: […] potremmo quindi assistere a un ripiegamento in zona 3,6-3,5 dollari; a quel punto diventerà cruciale osservare la tenuta dei 3,5 dollari, in caso positivo le quotazioni potranno riprendere la loro salita superando i 3,8 dollari e spingersi verso 4,1 dollari […] Il livello da tenere sotto osservazione ora potrebbe essere i 3,7-3,8 dollari, in quanto è probabile che dopo lo scatto di venerdì 12 dicembre si assista a un breve ripiegamento; i 4 dollari dovrebbero essere un argine capace di contenere delle vendite non troppo pesanti, in alternativa il sostegno principale verrebbe proprio svolto dai 3,7-3,8 dollari. Un cedimento di questo livello riporterebbe le quotazioni verso 3,5 dollari, mentre gli obiettivi al rialzo sono ora posti a 4,3 dollari prima e 4,5 dollari poi.

Figura 5 – Andamento del prezzo del mais al Matif di Parigi

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Buon recupero anche per il mais di Parigi, pur che resta comunque leggermente indietro rispetto a Chicago; i guadagni rispetto ai minimi sono infatti del 23% per Chicago e del 19% per Parigi. Anche in questo caso le quotazioni hanno ben seguito quanto avevamo prospettato il mese scorso: […] lo scenario è sotto prognosi in quanto abbastanza deteriorato dalla profondità dei precedenti ribassi; ci sentiamo quindi di confermare 150 euro per tonnellata e un proseguimento verso 155, e non oltre per il momento. […] E infatti al momento ci troviamo proprio a 155, da qui le quotazioni potrebbero proseguire sino a 160 euro per tonnellata, e poi tentare un allungo verso 170 che però resta un traguardo troppo ambizioso per il momento. Al tempo stesso le quotazioni potrebbero nel breve cercare un appoggio verso 150, livello a cui sarebbe importante monitorare un eventuale ritorno delle forze di vendita. La curva forward più recente dei future di Chicago, linea azzurra, mostra solo un lieve miglioramento rispetto alla precedente linea di colore arancione; la configurazione di insieme resta inclinata in contango e quindi lo scenario appare ancora impostato strutturalmente al ribasso. Per quanto riguarda le curve forward, ricordiamo che nell’ultima pagina di ogni report è possibile trovare il link a un articolo di spiegazione della curva forward pubblicato sul sito Mazziero Research.

Figura 6 – Curva forward del mais al CME di Chicago

Il ragionamento è pressoché identico anche per la curva di Parigi, sebbene la linea di colorazione azzurra inizia a staccarsi ben al di sopra della linea arancione; anche in questo caso lo scenario di fondo non muta e resta improntato al ribasso.

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Figura 7 – Curva forward del mais al Matif di Parigi

Grano

Tabella 3 – Grano: produzione e consumo mondiali

Aumentano le stime di produzione mondiale di grano mentre i consumi restano pressoché inalterati, la conseguenza è un incremento delle scorte, che si portano a 3,3 mesi di autonomia.

Figura 8 – Grano: produzione e consumo mondiali

(mil. Tonn.) 2011/12 2012/13 2013/14 2014/15 (Nov) 2014/15 (Dic) Incr.% Dic-Nov

Produzione 697,27 656,17 712,52 719,86 722,18 0,3%

Consumo 697,31 679,28 702,44 712,69 712,58 0,0%

Scorte finali 198,94 175,83 186,68 192,90 194,90 1,0%

Scorte/consumo 28,5% 25,9% 26,6% 27,1% 27,4% 1,1%

Mesi scorte 3,4 3,1 3,2 3,2 3,3 1,1%

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L’aumento appare abbastanza visibile anche nella Figura 8.

Tabella 4 – Grano: produzione dei vari paesi

La Tabella 4 riporta le variazioni dei principali paesi produttori; grande variazione in aumento per il Canada che passa da 27,5 a 29,3 milioni di tonnellate, con un incremento del 6,5%, aumento di mezzo milione di tonnellate anche dal complesso di Russia ed ex repubbliche sovietiche. Le stime dei prezzi franco azienda agricola negli Stati Uniti sono aumentate di 10 centesimi per bushel in un range tra 5,80 e 6,20 dollari per bushel.

Figura 9 – Quotazioni del grano a Chicago

Nello scorso Report avevamo considerato due ipotesi plausibili di sviluppo dei prezzi:

1. Ripiegamento sino a 4,9 dollari per poi riprendere il percorso di salita sino a 5,7; al momento ipotizzare un allungo sino a 6 dollari risulta troppo ambizioso.

2. Ripiegamento sino a 4,7-4,6 dove potrebbero aprirsi due ulteriori scenari: recupero verso i 5 dollari o caduta verso i 4,3 dollari da dove si innescherebbe il recupero verso i 5 dollari.

(mil. Tonn.) 2011/12 2012/13 2013/14 2014/15 (Nov) 2014/15 (Dic) Incr.% Dic-Nov

Stati Uniti 54,41 61,67 57,96 55,13 55,13 0,0%

Argentina 15,50 9,50 10,50 12,00 12,00 0,0%

Australia 29,91 22,46 27,00 24,00 24,00 0,0%

Canada 25,29 27,21 37,50 27,50 29,30 6,5%

Unione Europea 138,08 133,88 142,89 155,40 155,40 0,0%

Brasile 5,80 4,38 5,30 6,30 6,30 0,0%

Russia+FSU 115,03 77,21 103,75 111,10 111,60 0,5%

India 86,87 94,88 93,51 95,91 95,91 0,0%

Cina 117,40 121,00 121,72 126,00 126,00 0,0%

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L’ipotesi 1 è quella che si è avverata, manifestando ancora più forza di quanto avevamo preventivato; le quotazioni sono in una fase di consolidamento a cavallo dei 6 dollari e quindi tutto farebbe propendere per un ulteriore rafforzamento. In realtà la zona di 6,1 dollari potrebbe arginare per un certo periodo di tempo la salita o peggio sviluppare delle forse distributive che potrebbe far cadere i prezzi. In questo caso diventa importante osservare la tenuta dei 5,7 dollari, in quanto una violazione aprirebbe la strada per un ribasso sino a 5,35-5,20 dollari. Il superamento stabile di 6,1 dollari per almeno 3-5 sedute potrebbe spingere i prezzi ad avvicinarsi a 6,4-6,5 dollari. Riteniamo al momento che le quotazioni del grano abbiano corso troppo (+26% dai minimi), in particolar modo rispetto al mais (si veda la sezione sullo spread grano-mais) e quindi l’attuale zona fra 5,7 e 6,1 dollari potrebbe essere una zona di consolidamento che potrebbe durare per un po’ di tempo (20-30 giorni).

Figura 10 – Andamento del prezzo del grano al Matif di Parigi

Grande tonicità per le quotazioni del grano di Parigi, che dopo un ripiegamento al di sotto di 160 euro per tonnellata, hanno ripreso smalto mettendo a segno un rialzo che le ha portate sino a 190. Questo andamento ci ha preso alla sprovvista in quanto il ripiegamento ci aveva fatto considerare nello scorso report che: obiettivi oltre 170 euro per tonnellata al momento non sembrerebbero maturi. È probabile a questo punto che eventuali ripiegamenti vengano mantenuti al di sopra dei 180-170 dollari e che le quotazioni tentino un aggancio di quota 200, oltre quel livello le cose potrebbero iniziare a complicarsi.

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Figura 11 – Curva forward del grano al CME di Chicago

La curva forward del grano di Chicago, la linea azzurra è quella più recente, sta iniziando a sviluppare la backwardation; si tratta di una prima seppur timida indicazione rialzista, che dovrà essere confermata nel prossimo mese.

Figura 12 – Curva forward del grano al Matif di Parigi

Quasi piatta invece la curva di Parigi, che comunque segnala un mutamento delle forze di domanda e offerta; anche in questo caso sarà importante osservare lo sviluppo della situazione nel prossimo mese e verificare se vi sia un cambiamento strutturale delle forze in campo.

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Spread grano e mais di Chicago Lo spread fra grano e mais si è fortemente ampliato questo mese abbandonando la zona neutrale di 150 e portandosi sino a 200; questo incremento evidenzia la forza del grano rispetto al mais e quindi rappresenta:

1. Un’indicazione rialzista per il grano. 2. Un miglioramento del sentiment sugli agricoli in generale, che potrebbe interessare

anche il mais per simpatia; inoltre potrebbe innescare anche dei fenomeni di sostituzione tra grano e mais che tenderebbero a controbilanciare la domanda.

Per maggiori informazioni su questo spread si rimanda alla spiegazione nell’ultima pagina di questo Report.

Figura 13 – Spread grano-mais quotati al CME di Chicago

Soia

Tabella 5 – Soia: produzione e consumo mondiali

Aumento delle stime di produzione mondiale e in misura minore di consumo, più sensibile invece la diminuzione delle scorte (-0,5%), l’autonomia resta inalterata a 3,8 mesi.

(mil. Tonn.) 2011/12 2012/13 2013/14 2014/15 (Nov) 2014/15 (Dic) Incr.% Dic-Nov

Produzione 239,57 267,47 284,05 312,06 312,81 0,2%

Consumo 257,58 258,77 269,00 285,82 286,07 0,1%

Scorte finali 53,51 57,79 69,42 90,28 89,87 -0,5%

Scorte/consumo 20,8% 22,3% 25,8% 31,6% 31,4% -0,5%

Mesi scorte 2,5 2,7 3,1 3,8 3,8 -0,5%

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La variazione comunque è di modesta entità e si vede chiaramente nel grafico di Figura 14.

Figura 14 – Soia: produzione e consumo mondiali

Contenute invece le variazioni di produzione dei principali paesi, nella Tabella 6 è possibile notare solo un incremento da parte del Paraguay (3,7%) che corrisponde comunque a un modesto aumento di 300.000 tonnellate, passando da 8,2 a 8,5 milioni.

Tabella 6 – Soia: produzione dei vari paesi

Le stime dei prezzi franco azienda agricola restano invariate in un range compreso tra 9,00 e 11,00 dollari per bushel per la soia e incrementate di 10 dollari per short tonnellata per la farina di soia tra 340 e 380 dollari.

(mil. Tonn.) 2011/12 2012/13 2013/14 2014/15 (Nov) 2014/15 (Dic) Incr.% Dic-Nov

Stati Uniti 84,19 82,56 89,51 107,73 107,73 0,0%

Argentina 40,10 49,30 54,00 55,00 55,00 0,0%

Brasile 66,50 82,00 87,50 94,00 94,00 0,0%

Paraguay 4,04 9,37 8,10 8,20 8,50 3,7%

Unione Europea 1,22 1,00 1,25 1,58 1,58 0,0%

Cina 14,48 12,80 12,20 11,80 11,80 0,0%

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Figura 15 – Quotazioni della soia a Chicago

La soia, nel corso dell’ultimo mese, si è mantenuta inserita in un canale di oscillazione compreso tra 9,8 e 10,9 dollari per bushel; questi livelli sono quindi da tenere in osservazione per comprendere il futuro movimento dei prezzi:

1. Una violazione al ribasso di 9,8 potrebbe aprire la strada verso 9,5 ed eventualmente sino a 9,2.

2. Il superamento di 10,9 potrebbe spingere le quotazioni verso 11,2 ed eventualmente verso 11,7.

L’ipotesi 2, a nostro avviso, rappresenta l’esito più probabile una volta che sarà terminata l’attuale fase di congestione dei prezzi tra 9,8 e 10,9 dollari per bushel.

Figura 16 – Curva forward della soia al CME di Chicago

La curva forward più recente, linea azzurra, non fornisce particolari spunti e sebbene si

possa considerare neutrale farebbe propendere più per uno scenario rialzista che ribassista.

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Figura 17 – Quotazioni della farina di soia a Chicago

Anche la farina di soia resta compresa in una zona di consolidamento che per la scadenza di marzo 2015 va da 340 e 365 dollari per short tonnellata. Eventuali rialzi dovrebbero essere arginati dai 380 dollari; poco probabile un allungo verso 400 dollari; forti ribassi potrebbero interessare invece il cedimento di 340 dollari con i prezzi che potrebbero dirigersi in una zona compresa tra 320 e 300 dollari per short tonnellata.

Figura 18 – Curva forward della farina di soia al CME di Chicago

La curva della farina di soia resta ancora in backwardation, ma la linea azzurra si trova a un

livello inferiore rispetto alla linea del mese scorso in colore arancione. Da questo punto di

vista quindi non emergono importanti fattori ribassisti, sebbene pensiamo si debba tenere

in maggiore considerazione l’analisi svolta poco sopra sui prezzi.

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Finestra sull’Ucraina: situazione economica, produzione e prezzi Non vi sono particolari notizie dal settore Russo-Ucraino se non una proiezione dell’International Grain Council che stimerebbe un forte incremento di produzione di grano in Kazakhistan dove l’area destinata alla coltivazione di frumento potrebbe salire di 700 mila ettari per raggiungere i 13,5 milioni di ettari. Probabile incremento dell’area coltivata anche in Ucraina, che potrebbe aumentare di 300 mila ettari raggiungendo i 6,4 milioni di ettari. Non vi sono invece notizie per quanto riguarda il mais.

Figura 19 – Andamento cambio fra Euro e Hryvnia Ucraina

Continua la svalutazione della hryvnia, giunta a 19,50 contro euro, la Figura 19 ne riporta l’andamento; ricordiamo che un tracciato grafico rialzista corrisponde a una svalutazione della hryvnia contro euro. Queste svalutazioni che da un lato rendono più competitive le colture ucraine rischiano nel contempo di aggravare le condizioni di finanziamento degli agricoltori e la capacità di investire per l’acquisto di fertilizzanti e di altri prodotti chimici (si veda anche il report del mese scorso). Nella Tabella 7 vengono riportati i prezzi spot rilevati in Ucraina.

Tabella 7 – Prezzi in $/tonnellata agricoli di provenienza Ucraina

Nota 1: trattandosi di fonte non ufficiale, la Mazziero Research non può assumersi alcuna responsabilità sulla veridicità dei prezzi e sulla qualità della merce. Nota 2: per il significato delle sigle FOB e DAF si veda il Glossario in ultima pagina.

Materia Prima Prezzo ($/ton.) Franco

Mais 181,00 FOB Ucraina

Grano 225,00 FOB Ucraina

Soia 390,00 DAF Ucraina

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Confronto prezzi Chicago, Parigi e Milano La Tabella 8 riporta i prezzi di mais, grano, soia e farina di soia rilevate a Chicago, Parigi, Rouen e Milano (Parigi non è presente per la soia e la farina in quanto non vengono contrattate al Matif). Le rilevazioni sono state fatte sui prezzi di chiusura di venerdì 12 dicembre, e di martedì 9 dicembre per Milano, con un cambio €/$ pari a 1,245.

Tabella 8 – Confronto prezzi con cambio €/$ a 1,245

Conclusioni IMPORTANTE: lo andiamo ripetendo da qualche mese, che la strategia di copertura va predisposta con largo anticipo e non quando “i buoi sono scappati dalla stalla”, ma questo è probabilmente il momento in cui si faranno i “giochi” per la prossima stagione e forse anche per la successiva. La situazione è fortemente in evoluzione e quindi risulta cruciale essere tempestivi per:

Assicurare dei prezzi favorevoli per chi acquista.

Smontare gradatamente le coperture precedenti per chi vende.

La Tabella 9 riporta delle percentuali di copertura indicative ed è suddivisa per due tipologie:

Per chi acquista: allevatori, grossisti, industrie di trasformazione, industrie alimentari.

Per chi vende: agricoltori, grossisti, industrie di trasformazione, industrie alimentari. Per quanto riguarda agricoltori e allevatori, visto che sono due tipologie in parte sovrapponibili si dovrà tenere conto della vocazione prevalente; per i grossisti e le industrie l’esposizione andrà valutata caso per caso, individuando le posizioni soggette a maggior rischio. Si ricorda, come già più volte abbiamo fatto in passato, che la costruzione di posizioni va fatta nel momento di quotazioni favorevoli alla propria attività, impostando così una strategia che tenga conto dello sviluppo a medio lungo termine dei prezzi. La strategia inoltre andrà attuata tenendo conto delle varie possibilità offerte dal mercato:

Definizione di contratti fisici con consegna a termine.

Apertura di contratti future sui mercati di Chicago e/o Parigi.

Apertura di contratti di opzioni, con preferenza per le strutture collar a costo zero. Le ultime due strategie hanno il vantaggio di lasciar decidere sino all’ultimo momento la controparte della transazione della merce fisica, aspetto che costituisce invece un legame nella prima strategia; per contro la prima strategia consente di programmare i contratti a termine su scadenze più ampie di quelle realisticamente attuabili nei mercati finanziari (si veda a tal proposito la Tabella 10).

(€/Tonn.) Chicago Parigi Rouen Milano

Mais 128,86 157,25 151,00 164,00

Grano 179,00 188,75 182,00 198,00

Soia 309,00 342,00

Farina di Soia 315,20 418,00

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Nella predisposizione della strategia di copertura, occorre considerare che ogni realtà è differente; la Mazziero Research è in grado di svolgere valutazioni su richiesta e di accompagnare nella predisposizione personalizzata della strategia di copertura.

Tabella 9 – Percentuali di copertura

Le percentuali della Tabella 8 rispetto al precedente Report sono:

Per chi acquista: aumentate del 5% per mais e grano soia

Per chi vende: diminuite del 5% per mais e grano soia La Tabella 10 mostra, come di consueto, sino a quali scadenze è possibile impostare strategie di copertura con Future od Opzioni in funzione alla liquidità di ciascun singolo mercato.

Tabella 10 – Scadenze idonee a copertura

Rispetto al precedente report sono state aggiornate alcune scadenze idonee alla copertura,

con estensione del periodo di esposizione per i future di soia e farina di soia a Chicago e

per le opzioni del mais a Parigi, di grano e farina di soia a Chicago.

Strategie di copertura – Corsi di formazione e consulenza La Mazziero Research è in grado di svolgere corsi di formazione sui mercati finanziari delle materie prime, fornendo tutti i concetti base per le strategie di copertura. La Mazziero Research può altresì affiancare le aziende nello studio di fattibilità, nella predisposizione e attuazione di una corretta strategia di copertura.

Percentuali di copertura Mais Grano Soia

Per chi acquista (utilizzatori) 80% 80% 70%

Per chi vende (produttori) 5% 5% 5%

Materia Prima Future Opzioni

Mais Parigi nov-15 nov-15

Mais Chicago dic-16 mar-16

Grano Parigi mag-16 mag-16

Grano Chicago mar-16 dic-15

Soia Chicago nov-16 nov-15

Farina di soia Chicago gen-16 dic-15

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Conversione unità di misura: Acro: 0,405 ettari Bushel: Per il Mais: 25,40Kg.; Per Soia e Frumento: 27,22 Kg. Libbra: 0,454 Kg. Short Tonn.: 0,91 Tonn., misura precisa = 907,18474 kg.

Glossario DAF: Delivered At Frontier, Reso frontiera FOB: Free on Board, Franco a bordo Ipervenduto Condizione tecnica momentanea di eccesso di vendite Ipercomprato Condizione tecnica momentanea di eccesso di acquisti

Approfondimenti La curva forward dal sito Mazziero Research

Spread grano e mais di Chicago Riportiamo di seguito per comodità alcuni dettagli sulla relazione fra il prezzo del grano e del mais; le componenti del grafico sono: • La linea azzurra mostra i prezzi del grano di Chicago degli ultimi anni. • La linea arancione mostra i prezzi del mais di Chicago degli ultimi anni. • La linea grigia mostra la differenza (spread) fra i prezzi del grano e del mais di

Chicago negli ultimi 10 anni. • La linea gialla è un riferimento posizionato a 150. Osservando il grafico possiamo notare che: • L’andamento dei prezzi di grano e mais è generalmente stabile quando lo spread

(linea grigia) si trova in prossimità o al di sotto del riferimento di 150. • Quando la linea grigia sale con decisione al di sopra della linea gialla di 150, i prezzi

del grano, o sia del mais che del grano, tendono a muoversi al rialzo. La linea di 150 è così rilevante in quanto storicamente, perlomeno per il mercato americano, 150 rappresenta il differenziale di equilibrio fra grano e mais; i differenziali tra i valori tendono a sviluppare un utilizzo di sostituzione. Il superamento di 150 generalmente indica una maggiore domanda di grano, con conseguente aumento di prezzo; la domanda quindi tende a spostarsi parzialmente sul mais, portando in alcuni casi prezzi maggiori anche per questo cereale.

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