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EMERGENCY 10 ANNI DI EMERGENCY 1994 - 2004 ASSOCIAZIONE UMANITARIA ITALIANA PER LA CURA E LA RIABILITAZIONE DELLE VITTIME DELLE GUERRE E DELLE MINE ANTIUOMO Supplemento a EMERGENCY n° 30 - marzo 2004 - spedizione in abbonamento postale art. 2 comma 20/c Milano - copia gratuita REPORT 1994-2003

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EMERGENCY

10 ANNI DI

EMERGENCY1994 - 2004

ASSOCIAZIONE UMANITARIA ITALIANA PER LA CURA E LA RIABILITAZIONE DELLE VITTIMEDELLE GUERRE E DELLE MINE ANTIUOMO

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REPORT 1994-2003

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EMERGENCY via Orefici 2 - 20123 Milanotel. 02/881881- fax 02/86316336

E-mail: [email protected]

c/c postale intestato a Emergency n° 28426203c/c bancario intestato a Emergency n° 713558 CAB 01600 ABI 5387 CIN V

presso Banca Popolare dell’Emilia Romagna, via Mengoni 2 – Milano

CHE COSA È EMERGENCYEMERGENCY è una organizzazione italiana privata e indipendente. È aperta senza alcuna discriminazione politica, ideologica o religiosa a tutti coloro che ne condividono i principi e gli obiettivi e ne sostengono le attività umanitarie.

EMERGENCY è una organizzazione non politica e completamente neutrale, che fornisce assistenza sanitaria in base a principi esclusivamente umanitari.

GLI OBIETTIVI DI EMERGENCYPortare assistenza medico-chirurgica alle vittime dei conflitti armati e a chi soffre le conseguenze sociali di guerre, fame, povertà, emarginazione.

Promuovere una cultura di pace e solidarietà.

Nei conflitti di oggi, più del novanta per cento delle vittime sono civili.Migliaia di donne, di bambini, di uomini inermi sono uccisi ogni anno nel mondo.Molti di più sono i feriti e i mutilati.

EMERGENCY nasce nel 1994 a Milano per portare soccorso a queste vittime.

In dieci anni, un milione di volte EMERGENCY ha potuto rispondere a persone ferite o malate che le hanno chiesto aiuto: in Ruanda, in Iraq, in Cambogia, in Afganistan, in Eritrea, in Sierra Leone, in Palestina, in Algeria.EMERGENCY è nata per occuparsi delle vittime delle guerre, soprattutto con attività chirurgica.

Lo svolgimento di questa attività ha imposto ampliamenti ed estensioni. La costruzione di ospedali, centri di riabilitazione e posti di primo soccorso; la riabilita-zione fisica e sociale delle persone operate, l’aiuto alla ricostruzione di un’esistenza oltre al raggiungimento della sopravvivenza, la cura di prigionieri, la formazione del personale locale, la necessità di presidi sanitari anche in assenza di guerra o a guerraconclusa. Tutto questo rende ineludibile una presenza protratta nel tempo.

È un obiettivo di EMERGENCY consegnare a una gestione locale autonoma le strutturecreate e rese funzionanti. Un obiettivo non semplice né a breve termine, se le attività debbono conservare standard adeguati alle necessità e alla dignità dei loro destinatari. Per questo la gestione dei «progetti» si protrae per anni: una «lunga durata» che determina un sommarsi di attività e impegni, anziché un loro avvicendarsi. Si configura così un profilo complesso di questi interventi, nei quali si intrecciano la natura dell’emergenza (esempio più evidente: la chirurgia nel vivo dei conflitti) e il carattere della cooperazione allo sviluppo (la formazione del personale, l’attivazione di strutture sanitarie durature).

La possibilità di un agire agile e tempestivo viene ad EMERGENCY dal carattere del sostegno che le sue attività ricevono: la parte largamente maggiore viene da persone fisiche, associazioni e istituzioni private, aziende, da soggetti non sottoposti al vaglio dipur legittime valutazioni di carattere politico. L’individuazione delle necessità risulta così svincolata dalla subordinazione a strategie e opportunità ispirate a scopi non diret-tamente ed esclusivamente umanitari.

EMERGENCY percepisce direttamente sia la rilevanza, sia la limitatezza delle proprie attività. È consapevole che una definitiva soluzione dei problemi nei quali è impegnata trascende l’ambito degli interventi umanitari. Per questo EMERGENCY è anche portatricedi una proposta culturale di pace e di solidarietà.

Supplemento a EMERGENCY n. 30, marzo 2004 - Rivista trimestrale dell’associazione EMERGENCY onlus-ong, redazione via Orefici 2 - 20123 Milano.

Direttore responsabile Roberto Satolli. Direttore Carlo Garbagnati. Stampa: Litografica Cuggiono. Registrazione Tribunale di Milano n° 701 del 31-12-1994. 3

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EMERGENCY decide i suoi interventi basandosi su due criteri di selezione: l’effettivo bisogno di assistenza medico-chirurgica specializzata da parte della popolazione e lascarsità o la mancanza di altri interventi umanitari analoghi nel paese.

COME INTERVIENE EMERGENCY• Costruisce e gestisce

- Centri chirurgici per i feriti di guerra, le emergenze, la traumatologia e l’ortopedia- Ospedali per l’assistenza specialistica- Centri per la riabilitazione fisica e sociale delle vittime delle mine antiuomo

e di altri traumi- Posti di primo soccorso (FAP, First Aid Post) per il trattamento immediato dei feriti- Centri sanitari per l’assistenza medica di base.

• Forma il personale locale secondo criteri e standard di alto livello professionale.• Attua interventi umanitari di assistenza ai prigionieri in contesti connessi a situazioni

di conflitto.• Realizza progetti di sviluppo nei paesi in cui opera.

L’intervento di EMERGENCY viene sempre concordato con le autorità locali e, dove il Paese è diviso da un conflitto interno, EMERGENCY è presente su entrambi i fronti, perpoter garantire assistenza a tutte le vittime del conflitto.

EMERGENCY usa protocolli terapeutici e metodi di lavoro standardizzati e già sperimen-tati in situazioni d’emergenza.

EMERGENCY presta assistenza umanitaria gratuitamente e indistintamente, su base rigorosamente neutrale e egualitaria, a tutte le vittime dei conflitti.

Iraq

Palestina

Sierra leone

Algeria Afganistan

Cambogia

I PROGETTI UMANITARI DI EMERGENCY

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Nel marzo 1995 EMERGENCY avvia il suo intervento umanitario nel Nord Iraq, la regionedel paese abitata dai curdi. Inizialmente viene ristrutturato e attivato un ospedale abbandonato a Choman, villaggio situato in un’area densamente minata vicina al confine con l’Iran. Oltre all’attività chirurgica, si svolgono interventi di medicina di base aprendo distretti sanitari nelle zone più isolate.

Nel luglio 1995 iniziano i lavori di costruzione del Centro chirurgico di Sulaimaniya, aper-to nel febbraio 1996. È l’unico Centro chirurgico per vittime di guerra e delle mine antiuomo nella regione. Il Centro comprende anche il reparto ustionati pediatrici e l’unitàper lesioni spinali.

A partire dal 1996 vengono aperti sul territorio alcuni Posti di primo soccorso per assi-curare a tutti i feriti da mina e da atti di guerra un soccorso immediato e il trasferimentoin ospedale. Al tempo stesso, i Posti di primo soccorso svolgono attività ambulatoriali peri casi meno gravi.

Nel giugno 1997 EMERGENCY inizia la costruzione di un Centro chirurgico per vittime diguerra a Erbil. Con l’apertura di questo Centro, nel giugno 1998, è possibile fornire assistenza umanitaria alle vittime dell’intera regione, allora divisa in due parti in conse-guenza del conflitto tra i due principali partiti curdi, Puk e Pdk.

Nel febbraio 1998 EMERGENCY apre il Centro di riabilitazione e reintegrazione sociale aSulaimaniya, che include un’officina ortopedica per la produzione di protesi di arti infe-riori e superiori e di altri strumenti ortopedici e ausili per disabili. Il Centro di riabilita-zione favorisce il reinserimento sociale dei pazienti disabili organizzando laboratori diformazione professionale (sartoria, pelletteria, falegnameria, carpenteria, attività arti-gianali) e garantendo, al termine dei corsi, l’avvio di cooperative o botteghe nei villaggidi origine dei pazienti.

A maggio 2000 ad Erbil viene attivata un’unità ustionati pediatrici, che assiste pazientisotto i dodici anni.

Nel corso degli anni, in Nord Iraq vengono costruiti altri Posti di primo soccorso. Al termine del 2003 EMERGENCY ne gestisce 24 in quest’area.

Sul modello di Sulaimaniya, EMERGENCY costruisce due Centri Protesi, Riabilitazione eReintegrazione sociale a Diana e Dohuk, inaugurati rispettivamente nel 2001 e nel 2003. Questi Centri, dopo essere stati equipaggiati ed avviati da EMERGENCY, che si è occupataanche della formazione del personale, sono stati dati in gestione alle autorità sanitarielocali.

Ad agosto 2002 viene inaugurata una nuova Unità spinale a Erbil con 8 posti letto.

Nell’aprile 2003, durante il conflitto in Iraq, EMERGENCY avvia nuovi interventi anche inaltre aree del paese. A Bagdad EMERGENCY fornisce all’ospedale Al Kindi il gasolio perrimettere in funzione le sale operatorie, oltre a farmaci e materiale sanitario. A Karbala, la città santa degli sciiti, a 100 Km a sud della capitale, la collaborazione conle autorità sanitarie dell’ospedale provinciale Al Huseyn, avviata attraverso la fornituradi farmaci durante il conflitto, porta alla firma di un accordo per la costruzione di un Centro chirurgico, il terzo di EMERGENCY in Iraq. Il nuovo ospedale, che si chiamerà Salam (Pace), sarà destinato al trattamento dei feriti di guerra e delle urgenze chirurgi-che. I lavori di costruzione sono iniziati nel novembre 2003.

Nel 2003, a Erbil e a Sulaimaniya vengono inaugurate due Unità Ustionati Adulti a fianco dei due Centri chirurgici. La decisione di costruirle è stata presadopo aver valutato da un lato l’incidenza altissima del numero degli ustionati nei ricoveri urgenti e, dall’altro le condizionidisastrose dei reparti specifici negliospedali della regione.

Dall’avvio dell’intervento nel 1995 al 31dicembre 2003 il costo complessivo del Programma Iraq è stato di circa17,7 milioni di euro.

Dal 1995, EMERGENCY ha trattato più di280.000 casi in Iraq.

IRAQ1995d

al

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CENTRO CHIRURGICO PER VITTIME DI GUERRA

LOCALITÀ Sulaimaniya

INIZIO COSTRUZIONE luglio 1995INIZIO ATTIVITÀ CLINICHE febbraio 1996AREE DI INTERVENTO chirurgia per vittime di guerra e da mina, ustionati pediatrici,

pazienti con lesioni del midollo spinale. POSTI LETTO 100STRUTTURA DEL CENTRO pronto soccorso, ambulatorio, laboratorio, banca del sangue,

radiologia, tre sale operatorie, sterilizzazione, terapia intensiva,due reparti di degenza, unità ustionati, terapia intensiva ustionati,unità spinale, fisioterapia, farmacia. Magazzini, cucine, mensa, lavanderia, stireria, officina di manutenzione, quattro uffici, stanza generatore, sala riunioni, biblioteca, sala giochi bambini.

FAP DI RIFERIMENTO 16

CENTRO CHIRURGICO PER VITTIME DI GUERRA

LOCALITÀ Erbil

INIZIO COSTRUZIONE novembre 1997INIZIO ATTIVITÀ CLINICHE giugno 1998AREE DI INTERVENTO chirurgia per vittime di guerra e da mina, ustionati pediatrici,

pazienti con lesioni del midollo spinale. POSTI LETTO 100STRUTTURA DEL CENTRO pronto soccorso, ambulatorio, laboratorio, banca del sangue,

radiologia, tre sale operatorie, sterilizzazione, terapia intensiva,tre reparti di degenza, fisioterapia, farmacia, unità ustionati pediatrici, terapia intensiva ustionati, unità spinale. Magazzini, cucine, mensa, lavanderia, stireria, officina di manutenzione, tre uffici,stanza generatore, sala riunioni, biblioteca, sala giochi bambini.

FAP DI RIFERIMENTO 8

PERSONALE INTERNAZIONALE 2PERSONALE NAZIONALE SANITARIO 122

ADDETTO AI SERVIZI 103

CASI TRATTATI RICOVERATI 11.129AMBULATORIALI 61.261TOTALE 72.390

INTERVENTI CHIRURGICI 12.969MORTALITÀ OSPEDALIERA anno 2003 2,25%

PERSONALE INTERNAZIONALE 2PERSONALE NAZIONALE SANITARIO 115

ADDETTO AI SERVIZI 107

CASI TRATTATI RICOVERATI 5.831AMBULATORIALI 49.863TOTALE 55.794

INTERVENTI CHIRURGICI 6.121MORTALITÀ OSPEDALIERA anno 2003 3,29%

IRAQ IRAQ

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1110

IRAQ IRAQ

* L’unità ustionati usufruisce di alcuni servizi del Centro chirurgico (sale operatorie, ambulatorio, mensa, ecc.) * L’unità ustionati usufruisce di alcuni servizi del Centro chirurgico (sale operatorie, ambulatorio, mensa, ecc.)

UNITÀ USTIONATI ADULTI

LOCALITÀ Erbil

INIZIO COSTRUZIONE giugno 2002INIZIO ATTIVITÀ CLINICHE maggio 2003AREE DI INTERVENTO ustionati adultiPOSTI LETTO 24STRUTTURA DEL CENTRO* terapia intensiva, due corsie, fisioterapia.

PERSONALE INTERNAZIONALE 1PERSONALE NAZIONALE SANITARIO 22

ADDETTO AI SERVIZI 17

PAZIENTI RICOVERATI 260

MORTALITÀ OSPEDALIERA 33,07%

UNITÀ USTIONATI ADULTI

LOCALITÀ Sulaimaniya

INIZIO COSTRUZIONE giugno 2002INIZIO ATTIVITÀ CLINICHE luglio 2003AREE DI INTERVENTO ustionati adultiPOSTI LETTO 24STRUTTURA DEL CENTRO* terapia intensiva, due corsie, fisioterapia.

PERSONALE INTERNAZIONALE 1PERSONALE NAZIONALE SANITARIO 23

ADDETTO AI SERVIZI 15

PAZIENTI RICOVERATI 249

MORTALITÀ OSPEDALIERA 16,06%

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IRAQ IRAQ

PERSONALE NAZIONALE 78

PAZIENTI RICOVERATI 3.114

PROTESI APPLICATE ARTO SUPERIORE 425ARTO INFERIORE 2.714ORTOSI 471TOTALE 3.610

CORSISTI LABORATORI PROFESSIONALI 460COOPERATIVE E LABORATORI AVVIATI 110

CENTRO RIABILITAZIONE E REINTEGRAZIONE SOCIALE

LOCALITÀ Sulaimaniya

INIZIO COSTRUZIONE agosto 1997INIZIO ATTIVITÀ febbraio 1998AREE DI INTERVENTO riabilitazione di feriti di guerra e da mina,

addestramento professionale dei disabili, costruzione di protesi e apparecchi ortopedici.

POSTI LETTO 41STRUTTURA DEL CENTRO officine ortopediche, fisioterapia, quattro dormitori,

cinque laboratori di avviamento professionale (sartoria, pelletteria, falegnameria, carpenteria leggera, attività artigianali), officina per la produzione di componenti protesici, aula didattica, piscina coperta. Cucine, mensa, lavanderia, stireria, manutenzione, quattro uffici.

POSTI DI PRIMO SOCCORSO (FAP) dal 1996

NUMERO 24LOCALITÀ Akra, Ble, Chamchamal, Khormal, Choman, Derbendikhan, Dukan,

Halabja, Khabat, Kalak, Kifri, Kirkuk, Koya, Makhmour, Mergasur, Penjwen, Qallachollan, Qalladiza, Ranya, Sidakan, Soran, Tawela, Mawat, Azady.

PERSONALE NAZIONALE 233

CASI TRATTATI TRASFERITI AI CENTRI CHIRURGICI 4.624AMBULATORIALI 105.136TOTALE 109.760

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CAMBOGIA1997d

al

Nel marzo 1997 EMERGENCY avvia la costruzione di un Centro chirurgico per feriti diguerra a Battambang, in Cambogia, in una provincia particolarmente colpita dalla tragediadelle mine antiuomo. L’ospedale, intitolato a Ilaria Alpi, è operativo dal luglio 1998.

Nel gennaio 1999 l’attività chirurgica viene allargata alla chirurgia ricostruttiva e orto-pedica, per far fronte ai numerosissimi casi di poliomielite (dovuti soprattutto all’assenzadi vaccinazioni durante la guerra) e di malformazioni congenite.

Nel corso del 1999 in Cambogia vengono aperti quattro Posti di primo soccorso nella regione di Samlot, ai confini con la Tailandia, una delle zone più minate del paese. Qui vengono curati i feriti meno gravi e si garantisce un intervento tempestivo sui casi urgenti,prima di trasferirli al Centro chirurgico di EMERGENCY o in altri ospedali pubblici.

Nel gennaio del 2000 si apre un altro Posto di primo soccorso a Tasanh, dove, su specifi-ca richiesta del Ministero della Sanità cambogiano, viene attivato un reparto apposito perla cura dei pazienti affetti da malaria, come previsto nel programma sanitario nazionale.

Nella primavera del 2000 vengono attivate due Cliniche Mobili nelle zone più disagiate della Cambogia, rendendo così possibile raggiungere villaggi completamente isolati che non hanno accesso ad al-cun tipo di assistenza sanitaria.

Nel 2002 e nel 2003 nel Centro Ilaria Alpi viene realizzato un programma della dura-ta di due mesi per interventi specialisticidi chirurgia plastica: la maggior parte diquesti sono interventi di labiopalatoschisie contratture agli arti derivate dallo scop-pio di mine e ustioni gravi.

Nel corso del 2003 i 5 FAP vengono pro-gressivamente consegnati alle Autorità sanitarie locali, che si occuperanno della lorogestione.

Dall’avvio dell’intervento nel 1997 al 31 dicembre 2003 il costo complessivo del Programma Cambogia è stato di circa 4,5 milioni di euro.

Dal 1998, EMERGENCY ha trattato più di 160.000 casi in Cambogia.

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CAMBOGIACAMBOGIA

POSTI DI PRIMO SOCCORSO (FAP) dal 1999

NUMERO 5LOCALITÀ Chamlong Kouy, Kampong Lopov, O’Rokrot, O’Tatiak, Tasanh*

PERSONALE NAZIONALE 20

CASI TRATTATI TRASFERITI AL CENTRO CHIRURGICO 205AMBULATORIALI 130.811TOTALE 131.016

* Nel Fap di Tasanh si trova anche un Centro antimalaria che ha ricoverato 2.475 pazienti.

CENTRO CHIRURGICO PER VITTIME DI GUERRA “ILARIA ALPI”

LOCALITÀ Battambang

INIZIO COSTRUZIONE marzo 1997INIZIO ATTIVITÀ CLINICHE luglio 1998AREE DI INTERVENTO chirurgia per feriti da mina, chirurgia ortopedica e ricostruttiva. POSTI LETTO 80STRUTTURA DEL CENTRO pronto soccorso, ambulatorio, laboratorio, banca del sangue,

radiologia, tre sale operatorie, sterilizzazione, terapia intensiva,tre reparti di degenza, fisioterapia, farmacia. Magazzini, cucine,mensa, lavanderia, stireria, officina di manutenzione, quattro uffici, stanza generatore, sala riunioni, scuola.

FAP DI RIFERIMENTO 5

PERSONALE INTERNAZIONALE 2PERSONALE NAZIONALE SANITARIO 65

ADDETTO AI SERVIZI 83

CASI TRATTATI RICOVERATI 5.884AMBULATORIALI 20.059TOTALE 25.943

INTERVENTI CHIRURGICI 7.549MORTALITÀ OSPEDALIERA anno 2003 0,92%

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Nell’agosto 1999 EMERGENCY avvia la costruzione di un Centro chirurgico per vittime diguerra ad Anabah, nella Valle del Panshir, Afganistan settentrionale. Il Centro è opera-tivo dal dicembre dello stesso anno.

Tra il dicembre 1999 e l’agosto del 2000 in Afganistan vengono aperti sei Posti di primosoccorso vicino alla linea del fronte a nord di Kabul e nelle aree più minate.

Nel luglio del 2000 inizia la costruzione di un secondo ospedale in Afganistan, a Kabul;i lavori terminano agli inizi di dicembre e il Centro viene inaugurato il 25 aprile 2001.

A marzo 2001 viene avviato il “programma sociale” a favore delle vedove di guerra della Valle del Panshir, che prevede la fornitura a 400 famiglie, scelte tra le più bisogno-se, di alcuni capi di bestiame per l’allevamento e il mangime necessario per sei mesi. Il programma si è concluso a dicembre 2003.Nel 2003 è stato creato ad Anabah un laboratorio per la produzione di tappeti artigianalidove sono impiegate circa 30 donne dei villaggi circostanti e 6 insegnanti.

Nella primavera del 2001 EMERGENCY apre un Centro Sanitario a Bagram in collega-mento con il Posto di primo soccorso, per fornire assistenza medica di base ad una popolazione molto vasta in una zona completamente priva di presidi medici. Sul model-lo del Centro sanitario di Bagram e su richiesta delle varie comunità locali, si avvia il potenziamento della rete dei Posti di primo soccorso e dei Centri sanitari in varie zonedel paese.

Al termine del 2003 EMERGENCY gestisce in Afganistan 24 Posti di primo soccorso e Centri sanitari suddivisi tra la regione del Panshir e del passo di Salang, la piana di Shomali e l’area di Shebergan, nel nord ovest del paese.

Dal 2002 il Centro chirurgico di Anabah diventa un Ospedale generale, per far fronte aicrescenti bisogni della popolazione dell’area: vengono progressivamente estesi i crite-ri di ammissione a tutte le emergenze chirurgiche, alla chirurgia generale, alla medicinainterna e alla pediatria.

AFGANISTAN1999d

al

Nel 2001 viene avviata l’attività di EMERGENCY nelle carceri con l’apertura di una clinicanella prigione di Duab, nella Valle del Panshir. Il programma viene poi esteso anche adalcune prigioni di Kabul e al carcere di Shebergan. Questo programma ha lo scopo digarantire il rispetto dei diritti umani e l’accesso alle cure mediche da parte di tutti i pri-gionieri; quando necessario, i pazienti vengono trasferiti nei Centri di EMERGENCY. Nelle prigioni vengono regolarmente distribuiti anche cibo, materiali per l’igiene perso-nale e per la pulizia delle celle, abiti e tappeti.

Nel giugno 2003 viene inaugurato un Centro di maternità ad Anabah, in una strutturaadiacente al Centro chirurgico. Il nuovo ospedale fornisce assistenza qualificata e gra-tuita alle donne di un’area molto vasta dell’Afganistan, che, come molte regioni poveree isolate del paese, presenta un elevatissimo tasso di mortalità delle madri e dei neonati. Al Centro di maternità sono collegati i FAP della regione per le visite periodiche alle don-ne in gravidanza e per le emergenze ginecologiche.

A gennaio 2003 sono iniziati i lavori di costruzione del terzo Centro chirurgico di EMERGENCY in Afganistan, a Lashkar-Gah, non lontano da Kandahar.

Nell’agosto 2003 è stato avviato, nella maggior parte dei Fap del Panshir, un programma – in collaborazione col Ministero della sanità – per il trattamento della lesmaniosi, una malattia endemica che può avereconseguenze devastanti su chi ne è affetto.

Nel corso del 2003, i criteri di ammissionedel Centro chirurgico di Kabul vengonoestesi alla traumatologia di emergenza.In seguito a ciò è stato aperto un repar-to di rianimazione e terapia intensiva perpoter rispondere al notevole incrementodi traumi cranici e casi particolarmentecomplessi.

Dall’avvio dell’intervento nel 1999 al 31 dicembre2003 il costo complessivo del Programma Afganistanè stato di circa 14 milioni di euro.

Dal dicembre 1999, EMERGENCY ha trattato più di 440.000 casi in Afganistan.

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afganistan afganistan

OSPEDALE GENERALE

LOCALITÀ Anabah

INIZIO COSTRUZIONE settembre 1999INIZIO ATTIVITÀ CLINICHE dicembre 1999AREE DI INTERVENTO chirurgia per feriti di guerra e da mina, chirurgia d’emergenza

e generale, medicina interna, pediatria.POSTI LETTO 70STRUTTURA DEL CENTRO pronto soccorso, ambulatorio, laboratorio, banca del sangue,

radiologia, due sale operatorie, sterilizzazione, terapia intensiva,quattro reparti di degenza, fisioterapia, farmacia. Magazzini, cucine, mensa, lavanderia, stireria, asciugatoio, officina di manutenzione, tre uffici, stanza generatore, sala riunioni, officina meccanica, sala giochi bambini.

FAP/CENTRI SANITARI DI RIFERIMENTO 14

PERSONALE INTERNAZIONALE 5PERSONALE NAZIONALE SANITARIO 84

ADDETTO AI SERVIZI 159

CASI TRATTATI RICOVERATI 5.133AMBULATORIALI 13.608TOTALE 18.741

INTERVENTI CHIRURGICI 5.630MORTALITÀ OSPEDALIERA anno 2003 2,80%

CENTRO CHIRURGICO PER VITTIME DI GUERRA

LOCALITÀ Kabul

INIZIO COSTRUZIONE agosto 2000INIZIO ATTIVITÀ CLINICHE aprile 2001AREE DI INTERVENTO chirurgia per feriti di guerra e da mina, traumatologia.POSTI LETTO 91STRUTTURA DEL CENTRO pronto soccorso, ambulatorio, laboratorio, banca del sangue,

radiologia, due sale operatorie, sterilizzazione, terapia intensiva,cinque reparti di degenza, fisioterapia, farmacia. Magazzini, cucine, mensa, lavanderia, stireria, officina di manutenzione, tre uffici, stanza generatore, sala riunioni, officina meccanica, parco giochi per bambini.

FAP/CENTRI SANITARIDI RIFERIMENTO 8

PERSONALE INTERNAZIONALE 11PERSONALE NAZIONALE SANITARIO 138

ADDETTO AI SERVIZI 140

CASI TRATTATI RICOVERATI 4.781AMBULATORIALI 14.667TOTALE 19.448

INTERVENTI CHIRURGICI 5.851MORTALITÀ OSPEDALIERA anno 2003 4,21%

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AFGANISTAN

CENTRI SANITARI/POSTI DI PRIMO SOCCORSO (FAP) dal 1999

NUMERO 24LOCALITÀ Ahangaran (Salang), Anabah, Anjuman, Bagram, Changaram,

Charikar, Dara, Dashty Rewat, Gulbahar, Horaty, Istalif, Kapisa, Khaja Duko, Khinch, Kohi-safi, Koklamy, Mirbachakot, Paryan, Qezelayak, Rokha, Said Khil, Sayad, Shutul, Sorobi.

PERSONALE INTERNAZIONALE 4PERSONALE NAZIONALE 206

CASI TRATTATI TRASFERITI AI CENTRI CHIRURGICI 4.855AMBULATORIALI 371.824TOTALE 376.679

PROGRAMMA PRIGIONI

TRATTAMENTI

PRIGIONE di Duab (Panshir) 694

PRIGIONI di Kabul: 16.565Governmental Jail, Investigation Department, Part 3 Security.

PRIGIONE di Shebergan 12.692

TOTALE 29.951

afganistan

CENTRO DI MATERNITÀ

LOCALITÀ Anabah

INIZIO COSTRUZIONE ottobre 2002INIZIO ATTIVITÀ CLINICHE giugno 2003AREE DI INTERVENTO ostetricia e ginecologia, neonatologia.POSTI LETTO 20STRUTTURA* ambulatorio, sala ecografia, sala parto, sala operatoria,

terapia intensiva, due corsie, nursery, magazzini, un ufficio.

PERSONALE INTERNAZIONALE 4PERSONALE NAZIONALE SANITARIO 32

ADDETTO AI SERVIZI 13

CASI TRATTATI RICOVERATI 295AMBULATORIALI 1.466TOTALE 1.761

INTERVENTI CHIRURGICI 138BAMBINI NATI NEL CENTRO 170

* Il Centro di Maternità usufruisce di alcuni servizi dell’ospedale di Anabah (laboratorio, mensa, ecc.)

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SIERRA LEONE

Nell’autunno del 2000 partono le fasi preparatorie per la costruzione di un Centro chi-rurgico a Goderich, nelle vicinanze della capitale Freetown. I lavori cominciano nelgennaio 2001 e si concludono in settembre.

Il 1 novembre 2001 hanno inizio le attività cliniche dell’ospedale di Goderich, che offreassistenza chirurgica per le emergenze e i casi di chirurgia ortopedica e ricostruttiva.La maggior parte dei casi trattati (vecchie fratture mal curate o non curate affatto,amputazione degli arti o menomazioni provocate durante la guerra civile, deformitàcongenite o esiti di poliomielite) sono il frutto della mancanza assoluta nel paese di as-sistenza chirurgica gratuita e qualificata.

Nel dicembre 2001, per far fronte anche alle emergenze mediche oltre a quelle chirurgiche, comincia la costruzione di un Centro sanitario adiacente all’ospedale, ope-rativo dal febbraio 2002. Il Centro è rivolto ai bambini sotto i 14 anni, ai quali forniscevisite mediche e controlli periodici, analisi di laboratorio e farmaci gratuiti. La maggiorparte dei 1200 bambini che, in media, ogni mese vengono visitati nell’ambulatorio pediatrico è affetta da malaria, anemia e infezioni delle vie respiratorie, aggravate dauna diffusa condizione di malnutrizione.

Nel 2003 sono iniziati i lavori per l’espansione delCentro chirurgico di Goderich con due nuovecorsie che si aggiungono alle quattro esistenti. La prima di queste corsie è stata aperta nell’ottobre 2003 ed è riservata ai casi medici pediatrici.

Dall’avvio dell’intervento nel 2000 al31 dicembre 2003 il costo complessivodel Programma Sierra Leone è statodi circa 3,7 milioni di euro.

Dal novembre 2001, EMERGENCY hatrattato più di 60.000 casi in Sierra Leone.

2000dal

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sierra leone

CENTRO CHIRURGICO E MEDICO

LOCALITÀ Goderich

INIZIO COSTRUZIONE gennaio 2001INIZIO ATTIVITÀ CLINICHE novembre 2001AREE DI INTERVENTO chirurgia d’emergenza, chirurgia ortopedica e ricostruttiva, pediatria.POSTI LETTO 97STRUTTURA DEL CENTRO pronto soccorso, ambulatorio, laboratorio, banca del sangue,

radiologia, due sale operatorie, sterilizzazione, terapia intensiva, sei reparti di degenza, fisioterapia, farmacia. Magazzini, cucine, mensa, lavanderia, stireria, officina di manutenzione, tre uffici, stanza generatore, sala riunioni, officina meccanica, sala giochi per bambini.

PERSONALE INTERNAZIONALE 9PERSONALE NAZIONALE SANITARIO 70

ADDETTO AI SERVIZI 77

CASI TRATTATI RICOVERI 3.539AMBULATORIALI 27.265TOTALE 30.804

INTERVENTI CHIRURGICI 2.905MORTALITÀ OSPEDALIERA SU CASI CHIRURGICI anno 2003 2,60%

AMBULATORIO PEDIATRICO

LOCALITÀ Goderich

INIZIO COSTRUZIONE gennaio 2002INIZIO ATTIVITÀ febbraio 2002AREE DI INTERVENTO pediatria STRUTTURA* due ambulatori, magazzino.

PERSONALE NAZIONALE SANITARIO 5ADDETTO AI SERVIZI 2

CASI TRATTATI 29.881

SIERRA LEONE

* L’ambulatorio pediatrico usufruisce di alcuni servizi del Centro chirurgico (laboratorio, radiologia, ecc.)

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ALGERIA

PERSONALE INTERNAZIONALE 3PERSONALE NAZIONALE SANITARIO 4

ADDETTO AI SERVIZI 3

CASI TRATTATI RICOVERATI 11AMBULATORIALI 120TOTALE 131

NUMERO DI PROTESI PRODOTTE 32

Nel 2003 EMERGENCY ha avviato un intervento in Algeria conl’allestimento di un Centro protesi per le vittime del terrorismoa Medea, una città a ottanta chilometri dalla capitale, sedeprincipale del movimento integralista.I primi pazienti sono stati trattati nell’agosto 2003.La formazione del personale nazionale per la produzione diprotesi e la fisioterapia è parte integrante del programma,che prevede la consegna del Centro alle autorità locali nei primi mesi del 2004.

L’intervento in Algeria, dall’inizio delle attività al 31 dicembre2003, ha avuto un costo complessivo di circa 285.000 euro.

PERSONALE INTERNAZIONALE 3

CASI TRATTATI RICOVERATI 181AMBULATORIALI 1.497 TOTALE 1.678

INTERVENTI CHIRURGICI 87

TRATTAMENTI DI FISIOTERAPIA 292

EMERGENCY ha dato avvio al suo intervento nell’ospedalepubblico di Jenin nell’agosto 2003, affiancando al personalelocale un chirurgo ortopedico, un fisioterapista e un infer-miere e fornendo materiale e strumentario chirurgico.EMERGENCY si è inoltre occupata dell’apertura di un repartodi fisioterapia, non presente nell’ospedale.

I costi del programma (al 31 dicembre 2003) sono stati di127.000 euro.

PALESTINA

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Nel 1994, durante il conflitto in Ruanda, EMERGENCY ristruttura e riattiva l’ospedaledella capitale Kigali. Durante i quattro mesi di intervento nel paese EMERGENCY fornisce assistenza chirurgica a oltre 600 feriti causati dal conflitto interno, così come a vittime di mine antiuomo. Inoltre, viene attivato il reparto maternità nel qua-le si presta assistenza medica e chirurgica ad oltre 2.500 pazienti.

Dal maggio al luglio 2000 un team di EMERGENCY, composto da due chirurghi, un anestesista e quattro infermieri, presta la propria opera in Eritrea. L’impegno diEMERGENCY in questa missione nasce da una richiesta di collaborazione della Cooperazione italiana al fine di attivare ad Asmara un servizio di supporto ai medicilocali per l’assistenza e cura delle vittime della guerra tra Etiopia ed Eritrea.

Dal 2002 EMERGENCY rifornisce di farmaci la “Casa de la mujer”, una rete di 40 dispensari, distribuiti su tutto il territorio del Nicaragua, che presta assistenza alledonne malate di tumori e diabete. Si tratta di farmaci antitumorali, antidiabetici e multivitaminici.

Nel 2003 EMERGENCY ha fornito arredi, equipaggiamenti, strumentario e medicinaliall’ospedale pediatrico di Mitrovica, nel Kosovo settentrionale.

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ALTRI INTERVENTI UMANITARI DI EMERGENCYNei paesi devastati dalle guerre, le vittime innocentisono bambini, donne, uomini mutilati e feriti.Sopravvivono a stento, tra mine antiuomo,epidemie e denutrizione.Emergency è là per dar loro assistenza chirurgica,sanitaria, programmi di riabilitazione, nuovi ospedali.Con l’impegno di medici, infermierie personale specializzato.E la sola forza della solidarietà.

Non fatecela mancare.

EMERGENCYvia Orefici 2, 20123 Milanotel. 02 881881 - www.emergency.itccp 28426203

EMERGENCYMedici di guerra, Inviati di pace

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EMERGENCY è presente sul territorio italiano con iniziative di informazione, sensibiliz-zazione e raccolta fondi. Le attività sono coordinate da migliaia di volontari che con continuità si impegnano a favore dell’associazione. Attualmente essi sono organizzati inoltre 150 gruppi in altrettante località e ogni anno promuovono e partecipano a centinaiadi iniziative. Grazie a questa presenza capillare e al radicamento sul territorio, EMERGENCY intrattieneun rapporto diretto e costante con i propri sostenitori, che possono rivolgersi all’asso-ciazione e incontrarla in prima persona, partecipando o facendosi promotori essi stessidi iniziative private e pubbliche.

Dal 1994 EMERGENCY interviene nelle scuole di ogni ordine e grado, a richiesta dei docentio degli studenti stessi, con proprio personale qualificato e con il supporto degli strumen-ti di informazione che l’associazione predispone. Scopo di questi interventi è approfondi-re la conoscenza delle guerre in corso e delle situazioni che le caratterizzano (diritti umani, armi a effetto indiscriminato, mine antiuomo, fondamentalismi, profughi, ecc.). Attraverso questi argomenti si cerca di stimolare la comprensione di realtà diverse daquelle conosciute e di educare i giovani alla pace, alla mondialità e alla solidarietà.

Nel 1995 EMERGENCY ha elaborato “Attenti all’uomo!”, un progetto educativo rivoltoagli studenti delle scuole medie inferiori e superiori. Nel corso del 1995 e del 1996 sono stati distribuiti materiali e strumenti formativi che trattano la tragedia dei conflittimoderni e delle loro implicazioni umanitarie, agli studenti di oltre 3.000 classi su tutto ilterritorio nazionale.

Nel 1997 EMERGENCY ha realizzato per le scuole la mostra “Emergency dove e perché”,che illustra il dramma dei conflitti moderni e delle mine antiuomo, gli effetti che questiordigni provocano sulla popolazione civile, l’importanza e i risultati degli interventi di cura e riabilitazione delle vittime.

Dall’inizio della propria attività, EMERGENCY si è battuta per la messa al bando dellaproduzione italiana delle mine antiuomo. La campagna, che ha visto oltre 1000 iniziative di informazione e sensibilizzazione sulterritorio nazionale attraverso conferenze pubbliche, seminari, interventi nelle scuole, partecipazioni a trasmissioni televisive e interviste con la stampa, ha raccolto un enor-me consenso nell’opinione pubblica e in molte istituzioni. Il successo della campagna è stato sancito dall’approvazione, da parte del Parlamento italiano, della legge di mes-sa al bando della produzione, del commercio e dell’uso delle mine antiuomo (22 ottobre1997) e dalla ratifica da parte dell’Italia della Convenzione di Ottawa.

Nel novembre 2001, a seguito della decisione del governo italiano di prendere parte alla guerra in Afganistan, EMERGENCY lancia la campagna “uno straccio di pace” che sollecita tutti i cittadini contrari all’entrata dell’Italia nel conflitto ad esporre uno strac-cio bianco.La campagna, sostenuta da moltissime persone, continua anche nel 2002. A settembreviene lanciata la campagna “Fuori l’Italia dalla guerra”, un appello al Governo Italianoaffinché non partecipi alla guerra contro l’Iraq. L’appello raccoglie in pochissimo tempomezzo milione di firme.

Sempre a sostegno della campagna, vengono organizzate fiaccolate in tutta Italia per ilgiorno 10 dicembre, anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, alla quale partecipano 300 città italiane e centinaia di migliaia di persone.In seguito EMERGENCY promuove una legge di iniziativa popolare per l’attuazione dell’art. 11 della Costituzione italiana (L’Italia ripudia la guerra). La campagna, denominata “Fermiamo la guerra, firmiamo la pace” raccoglie oltre 137.000 firme chevengono depositate alla Camera nel giugno 2003.

Nel dicembre 2003, a seguito del susseguirsi ormai quotidiano di atti terroristici, EMERGENCY lancia l’appello “Cessate il fuoco”, sottoscritto da oltre 50.000 persone.

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LE INIZIATIVE CULTURALI E DI EDUCAZIONE ALLA PACE

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Dal 1995 EMERGENCY pubblica una rivista (dal 2002 trimestrale,200.000 copie/numero) che viene inviata a tutti coloro che sostengono le attività umanitarie dell’associazione e distribuitain diverse librerie. La rivista riferisce ai sostenitori e ai finanzia-tori circa le attività umanitarie in svolgimento o in preparazione e l’impiego delle risorse finanziarie.Il giornale approfondisce inoltre argomenti legati alla situazione deiPaesi nei quali EMERGENCY interviene e tratta temi di attualità vicini all’associazione.

Dal 1996 EMERGENCY comunica le proprie attività anche tramite il sito internet www.emergency.it,che illustra i progetti, la storia e le iniziative dell’associazione. Il sito ha vinto nel 2000 e nel2001 il premio WWW de Il Sole 24 ore quale miglior sito per la categoria Associazioni e il pre-mio Yahoo! 2001 quale miglior sito nella categoria “sanità”. Nel 2003, per rispondere al notevole incremento delle attività e alle esigenze di una comuni-cazione in tempo reale chiara e completa, il sito viene interamente rivisto nella veste grafi-ca e nei contenuti. Nell’ultimo anno ha avuto oltre 1.700.000 accessi e 6 milioni di pagine viste. È inoltre attiva una news letter, inviata settimanalmente a oltre 200.000 iscritti, perinformare in modo tempestivo e costante sulle attività in Italia e all’estero.

Nel 1998 EMERGENCY realizza il video “Soran non aver paura”, che documenta il lavoro dell’associazione in nord Iraq, ripercorrendo le storie di alcuni pazienti, soprattutto di vittime delle mine antiuomo, dal momento del loro ricovero in ospedale alla riabilitazionecompleta. Le riprese sono state effettuate tra il febbraio 1996 e l’agosto 1997 nel Centrochirurgico di Sulaimaniya.

Nel 1999 l’editore Feltrinelli pubblica “Pappagalli Verdi, cronache di un chirurgo di guerra”,libro-diario in cui Gino Strada, co-fondatore di EMERGENCY, racconta la sua ultradecennaleesperienza in zone di guerra. Il libro ha venduto oltre 340.000 copie (34 ristampe) e ha vinto il Premio Internazionale Viareggio-Versilia 1999.

GLI STRUMENTI DI INFORMAZIONE E COMUNICAZIONE

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Nel giugno 1999 Ligabue, Jovanotti e Piero Pelù incidono “Il mio nome è mai più”, un brano conil quale affermano il loro rifiuto a tutte le guerre; il videoclip della canzone porta la firma di Gabriele Salvatores. Sia il singolo che il video vincono il Premio Italiano della Musica 2000.Il cd vende oltre 500.000 copie e il ricavato è interamente devoluto a EMERGENCY, per sostenere in modo concreto le vittime delle guerre, finanziando sia ospedali già attivi, comequello in Cambogia, sia nuovi progetti, come gli ospedali in Afganistan e in Sierra Leone.

Nel 2000 viene scritto per EMERGENCY il monologo teatrale “Kamille va alla guerra”, un atto unico di Patrizia Pasqui, recitato da Mario Spallino, basato esclusivamente su fatti real-mente accaduti tratti da cronache di reporter di guerra, da testimonianze dirette raccoltedallo staff medico di EMERGENCY e da fonti di organizzazioni internazionali. Il monologo è stato replicato oltre 100 volte.

Nel settembre 2000 alla 57° Mostra del Cinema di Venezia viene presentato il film “Jung nella terra dei mujaheddin”, di Fabrizio Lazzaretti e Alberto Vendemmiati. Jung, che in lingua farsi vuol dire guerra, è stato girato in Afganistan tra il marzo 1999 e l’aprile 2000, e documenta l’intervento umanitario di EMERGENCY nella Valle del Panshir, dalprimo sopralluogo alla costruzione dell’ospedale, fino all’avvio delle attività chirurgiche. Ilfilm ha vinto nel 2000 il primo premio all’International Documentary Film Festival di Amsterdame nel 2001 il premio Human Rights Watch come miglior film e il Vancouver International FilmFestival per il miglior documentario.

EMERGENCY promuove le proprie attività anche attraverso quattromostre fotografiche realizzate nei paesi dove l’associazione opera. Le mostre, itineranti, sono: “Kurdistan: paradiso minato” di Michele Cazzani; “Emergency, una speranza in Cambogia” di Pino Ninfa, “Afganistan: la guerra, le donne, l’islam” di Marco Cattaneo e Jasmina Trifoni e “Sierra Leone. Dai diamanti non nasce niente” di GiBi Peluffo.

Il film “Afganistan: effetti collaterali?” di Fabrizio Lazzaretti e Alberto Vendemmiati documenta le attività di EMERGENCY in Afganistan dal settembre al dicembre 2001: i drammatici episodidi “vita quotidiana” nel Panshir, le vittime delle bombe e delle mi-ne antiuomo, il passaggio del fronte fino alla riapertura dell’ospe-dale di Kabul nella fase finale del conflitto tra talebani e americani.Nel 2002 il documentario è stato trasmesso da numerose televi-sioni europee e dalla rete pubblica americana PBS.

Sempre nell’autunno 2001, il personale di EMERGENCY impegnato in Afganistan invia quotidianamente alla sede la testimonianza diretta del suo lavoro e del suo vissuto: questeparole e queste immagini diventano dapprima un sito internet (“Un altro Afganistan news”)e successivamente un libro, “Medici di Guerra, Inviati di Pace”, edito da Guerini & Associatinella primavera 2002.

Nel 2002, Feltrinelli pubblica “Buskashì, viaggio dentro la guerra”, secondo libro di Gino Strada, una straordinaria testimonianza che ripercorre i mesi della guerra in Afganistan dopo l’11 settembre 2001. Il libro ha venduto oltre 200.000 copie (9 ristampe).

Nel giugno 2003 Antonio Di Peppo e Guido Morozzi realizzano per EMERGENCY il filmato “L’arcobaleno e il deserto”, che documenta le attività di EMERGENCY in Iraq: nei Posti diPrimo soccorso, nei Centri chirurgici di Sulaimaniya ed Erbil, nel Centro Riabilitazione, Protesie Reintegrazione sociale e nelle cooperative che gli ex pazienti hanno avviato con il sostegnodi EMERGENCY.

A fine 2003 su proposta di EMERGENCY e dell’agenzia stampa Misna, nasce PeaceReporter,un quotidiano on-line di news e approfondimenti su guerra, pace e diritti, per costruire ediffondere una cultura di pace (www.peacereporter.net).

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Fin dall’avvio delle proprie attività nel 1994, EMERGENCY ha assunto l’impegno di mantenere i costi amministrativi dell’organizzazione al di sotto del 10 per cento del bilancio totale, per ottimizzare l’impiego delle risorse finanziarie negli obiettivi statutari.

Nel 1994 e 1995, le risorse finanziarie di EMERGENCY sono derivate esclusivamente dalle donazioni di privati cittadini italiani, che hanno deciso di sostenerne le attività umanitarie.

A partire dal 1996 e fino al 1998, i progetti di EMERGENCY in Nord Iraq sono stati finanziati anche dall’Ufficio Umanitario della Commissione Europea (ECHO). Dal 1999 al 2003, i CentriChirurgici e di Riabilitazione di EMERGENCY in Nord Iraq sono stati finanziati dalle Nazioni Unite tramite Unops, nel quadro della Risoluzione ONU n. 986 (Petrolio contro cibo).

Nel 2000 e nel primo semestre 2001 i programmi in Afganistan e in Sierra Leone sono stati inparte finanziati dal Ministero degli Affari Esteri-Cooperazione Italiana tramite Undp.

Le spese sostenute da EMERGENCY dall’inizio delle attività (maggio 1994) al 31/12/2003 sonostate le seguenti:

euro1994 212.1151995 506.2821996 1.354.5861997 2.649.4611998 2.897.7281999 3.736.3332000 5.852.8152001 9.150.0142002 11.528.1112003 (*) 16.708.000

(*) dato stimato in attesa di bilancio 2003.

L’incidenza dei costi amministrativi dal 1994 a tutto il 2003 è stata del 5,38 per cento sul to-tale delle entrate.

Per gli anni 1994, 1995 e 1996 si è proceduto a rendicontazioni; nel 1997 (libera scelta dell’associazione) e dal 1998 (obbligo conseguente all’acquisita qualifica di Onlus) sono stati pre-sentati bilanci conformi alle norme di legge.Dal 19 agosto 1999 EMERGENCY è anche Organizzazione non governativa (Ong) ufficialmentericonosciuta dal Ministero degli Affari Esteri italiano.Nel 2001 EMERGENCY ha vinto l’Oscar di Bilancio e della comunicazione non profit per la cate-goria Cooperazione allo sviluppo con la seguente motivazione: «Si tratta di un’organizzazionemolto ben radicata sia nei paesi ove opera sia in Italia, dove raccoglie i fondi per sostenere la propria attività (solo 1/3 dei fondi proviene da fonti pubbliche). Il bilancio lo evidenzia con chiarezza: i progetti sono descritti in modo approfondito, con informazioni particolareggiatesul personale impiegato, sui pazienti assistiti, sulle prestazioni chirurgiche erogate».EMERGENCY pubblica annualmente il proprio bilancio sul giornale dell’associazione e sul sito internet www.emergency.it.

RISORSE FINANZIARIE DI EMERGENCY