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  • CEntro per l’edizione di TEsti FILosofici medievali e rinascimentali

    Università del Salento

    REPORT 2015

  • INDICE

    Presentazione del centro e delle attività . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .6

    Attività di ricerca . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .81 . Programmi di ricerca . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .8

    1 .1 . Programmi nazionali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .81 .2 . Programmi internazionali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .12

    2 . Altri progetti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .133 . Edizioni critiche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .164 . Progetti editoriali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .195 . Dottorati . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .22

    5 .1 . Dottorato internazionale trilaterale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .225 .2 . Dottorati in cotutela . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .265 .3 . Altri dottorati . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .29

    Eventi e formazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .30

    Pubblicazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .32

    Membri del centro . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .35

    Cetefil’s english version . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .36

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    PREsENTAzIONE DEL CENTRO E DELLE ATTIvITà

    Il Centro per l’edizione di testi filosofici medievali e rinascimentali nasce dalle attività della prima Unità di Ricerca leccese partecipante al PRIN 1997, finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca (MIUR) . Il titolo del progetto era “Filosofia e scienze della natura nel Medioevo” ed esso coinvolgeva anche le Università di Firenze, Bari e Napoli (l’Orientale) . Il Centro viene fondato nell’anno 2000 per iniziativa di Loris sturlese, al fine di coordinare e promuovere l’attività editoriale di pubblicazione di testi medievali e rinascimentali inediti e rari, sia in latino che in volgare . Negli anni successivi, il Centro ha ospitato diversi programmi di ricerca, finanziati dal MIUR:

    - PRIN (1999, 2002, 2004, 2007, 2009, 2012 in corso);- FIRB (uno nel 2009, due nel 2012 in corso);- Marie Curie ITN (2007), finanziato dall’UE;- CUIs (2014), progetto del Consorzio Universitario Interprovinciale

    salentino, sponsorizzato dal Comune di Tricase (Le) .Il principale ambito di ricerca di CETEFIL è la filosofia medievale, in

    particolare la filosofia e teologia tedesca dei secoli XIII e XIv . Tra le sue più recenti pubblicazioni vale la pena menzionare una serie di studi specifici sulle fonti di Meister Eckhart e la ricezione del suo pensiero .

    Una delle priorità di ricerca del Centro è la preparazione di edizioni critiche di testi filosofici medievali . sotto il patrocinio del Centro sono stati pubblicati sino ad oggi circa 56 volumi, 41 dei quali contenenti testi filosofici latini medievali quasi completamente inediti . Il più importante progetto editoriale, rappresentativo dell’interesse di CETEFIL in questa particolare area di studi medievali, è la pubblicazione in corso della serie del Corpus Teutonicorum Philosophorum Medii Aevi (CPTMA), che ha reso Lecce un punto di riferimento per la ricerca sui teologi e filosofi tedeschi .

    Recentemente CETEFIL ha esteso i propri ambiti di ricerca verso nuove aree, nuove geografie e nuovi linguaggi, in particolare la divinazione naturale e le pratiche magiche, l’etica, la meteorologia .

    Attualmente sono state avviate le edizioni critiche del Dux Neutrorum di Mosè Maimonide (versione latina), del Sapientiale di Tommaso di York,

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    della Geomantia attribuita a Guglielmo di Moerbeke e dell’anonimo trattato Estimaverunt Indi .

    Dal 2002 al 2006 ha organizzato le attività della “Editorenschule” (scuola di edizioni) in cooperazione con l’Albertus Magnus Institut di Bonn e il Mittellateinisches Institut dell’Università di Monaco di Baviera . Nel 2009, 2010 e 2015 ha organizzato tre edizioni della “summer school” dell’EGsAMP (European Graduate school for Ancient and Medieval Philosophy) . Parte integrante dell’attività del Centro è inoltre l’organizzazione di seminari (Intersezioni, con già tre edizioni all’attivo) e laboratori sulla filosofia medievale e le sue pratiche (Scuola di paleografia ed edizione di testi) .

    sin dal 2006 CETEFIL ha sviluppato progetti di dottorato in cotutela con altri centri di eccellenza o università straniere, in particolare con il Thomas-Institut di Colonia (INTERLINK 2006), l’Universidad de san Martìn di Buenos Aires (COOPERLINK 2009), la Ludwig-Maximilian Universität di Monaco di Baviera e la Albert-Ludwigs-Universität di Friburgo (Germania) .

    Inoltre, dal 2013 il Centro, insieme al centro di studi cartesiani dell’Università del salento (coordinatrice Prof .ssa Giulia Belgioioso) è partner di un Dottorato internazionale trilaterale in Filosofia: Forme e storia dei saperi filosofici con l’Université Paris-sorbonne e con il Thomas-Institut di Colonia .

    Alessandra Beccarisi

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    ATTIvITà DI RICERCA

    1 . Programmi di ricerca

    1 .1 . Programmi nazionali

    1 .1 .1 . PRIN 2012 (Loris sturlese - Coordinatore nazionale)L’universalità e i suoi limiti: meccanismi di inclusione ed esclusione nella storia della filosofia e nei dibattiti filosofici contemporanei.

    Il progetto intende studiare il ruolo che la filosofia e la sua storia possono svolgere in rapporto alla crisi dell’universalismo che sembra caratterizzare lo scenario contemporaneo . Fin dall’antichità, la tradizione filosofica ha sempre cercato di elaborare modelli ‘inclusivi’ fondati sull’universalità della ragione o su modelli antropologici di carattere generale, esponendosi d’altra parte al rischio di rinchiudersi, proprio in virtù di questa stessa tendenza, in una logica identitaria e totalitaria, e di rovesciarsi così in un discorso votato alla soppressione, all’inglobamento o alla dimenticanza di ciò che è differente o altro . Oggi - in un momento in cui la semplice appartenenza all’umanità e il possesso di una natura umana ‘astratta’ appaiono sempre più insufficienti a garantire in modo appropriato tanto la coesione di una società quanto la salvaguardia dei diritti individuali, e in cui la stessa universalità dei diritti umani è diventata oggetto di discussione - la filosofia è chiamata da una parte a riflettere sul carattere storicamente determinato dei modelli e delle strategie di inclusione ed esclusione che essa ha di volta in volta elaborato dalle origini greche fino al Novecento, e dall’altra a proporre alle scienze sociali e alla politica un approccio diverso - intensivo e non estensivo, rispettoso delle differenze e non omologante - alla questione dell’universalismo . In altri termini, proprio in quanto ha sempre fatto storicamente esperienza dell’ambiguità che inerisce a ogni processo di universalizzazione, la filosofia appare ancora pienamente legittimata a prendere la parola contro la violenza e i meccanismi di esclusione in atto nella nostra realtà . Il progetto nasce così espressamente dall’intento di raccogliere e concentrare le ricerche filosofiche in atto in diverse Università italiane - evitandone l’eccessiva frammentazione - intorno a uno degli obiettivi di fondo di Horizon 2020: la costruzione di

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    società più inclusive, innovative e sicure . A tal fine, il progetto si articola in due livelli sinergici e complementari:1) la ricostruzione storico-filosofica dei modelli universalistici e delle strategie teoriche di inclusione ed esclusione all’interno della tradizione occidentale;2) la considerazione dei modi in cui tali modelli continuano ad agire nelle discussioni contemporanee e la possibile elaborazione di nuovi approcci all’universalismo . Il progetto può contare sulla partecipazione (in qualità di Responsabili di Unità locali) dei Presidenti delle tre società di settore di ambito storico-filosofico (relative rispettivamente al pensiero antico [sIsFA], a quello medievale [sIsPM], e alla storia della filosofia generale [sIsF]), nonché del Presidente (in qualità di Coordinatore nazionale) e del vicepresidente (in qualità di responsabile di Unità locale) della société Internationale pour l’Étude de la Philosophie Médiévale (sIEPM) .Unità operative:1 . sturlese Loris (Università del salento - Coordinatore nazionale)2 . Porro Pasquale (Università degli studi di Bari “Aldo Moro”)3 . Piaia Gregorio (Università degli studi di Padova)4 . Cacciatore Giuseppe (Università degli studi di Napoli “Federico II”)5 . D’Onofrio Giulio (Università degli studi di salerno)6 . Rossi Pietro (Università degli studi di Torino)7 . Pozzo Riccardo (Direttore di Istituto di EPR C .N .R .)8 . Bertolacci Amos (scuola Normale superiore di Pisa)9 . Tabarroni Andrea (Università degli studi di Udine)10 . Longo Mario (Università degli studi di verona)11 . Gembillo Giuseppe (Università degli studi di Messina)12 . Cattanei Elisabetta (Università degli studi di Cagliari)13 . Letterio Mauro (Università degli studi di Genova)14 . Natali Carlo (Università “Ca’ Foscari” venezia)

    1 .1 .2 . FIRB 2012 (Alessandra Beccarisi, Alessandro Palazzo)Prevedere gli eventi e controllare la natura: modelli di razionalità operativa e circolazione dei saperi nel Medioevo arabo, ebraico e latino. Edizione di testi e studi dottrinali.

    Il Progetto intende ricostruire la trasmissione e circolazione tra le diverse culture mediterranee delle strategie scientifiche finalizzate a prevedere e a modificare gli effetti terrestri della causalità celeste, per poi considerare il dibattito che nell’Occidente latino si sviluppò, a partire da questi presupposti, intorno alle questioni di divinazione e mantica fra la fine del XIII e gli inizi

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    del XIv secolo . In particolare ci si propone di approfondire questo ambito di studi su due livelli complementari .

    Il primo di essi consiste nell’elaborare articoli e monografie di carattere storico-dottrinale relativi ai seguenti ambiti tematici:

    - la trasmissione di modelli teorici e operativi di previsione e controllo degli eventi (divinazione, mantica e soprattutto geomanzia) fra il mondo arabo, ebraico e latino;

    - le grandi questioni che costituiscono lo sfondo problematico e la cornice teorica della divinazione naturale nel Medioevo (il rapporto tra fato e provvidenza, l’alternativa tra determinismo e libero arbitrio, la definizione di profezia naturale e profezia rivelata, ecc .), così come vengono discusse negli scritti di alcuni teologi e filosofi medievali (Alberto Magno e Tommaso d’Aquino in primo luogo, ma anche Ruggero Bacone, sigieri di Brabante, Enrico Bate, Cecco d’Ascoli);

    - il dibattito sulla causalità celeste in rapporto alla celebre condanna del 1277: molti degli articoli censurati dal vescovo Tempier (ad esempio, gli artt . 102-106 nella numerazione di Mandonnet e Hissette, corrispondenti agli artt . 21, 142, 143, 207 e 206 nella numerazione del Chartularium Universitatis Parisiensis) riguardano infatti direttamente le implicazioni del determinismo astrale, mentre nel Prologo della condanna si fa esplicita menzione di un trattato di geomanzia (l’Estimaverunt Indi) .

    Il secondo livello consiste nella realizzazione dell’edizione critica di tre testi fondamentali (ancora del tutto inediti o accessibili solo in edizioni provvisorie e parziali), relativi a una delle tecniche medievali più diffuse, ma meno indagate a livello storiografico, di divinazione naturale: la geomanzia . sviluppata essenzialmente dagli Arabi (pur essendo attestata anche nell’Antichità), la geomanzia è una tecnica che insegna a trarre figure dai punti tracciati casualmente sulla terra o sabbia (ma anche sulla carta) e a prevedere, in base ad esse, gli eventi futuri: il geomante, che si riteneva venisse guidato nella sua operazione dall’influsso naturale degli astri, era così capace di rispondere alle domande che gli venivano poste su specifiche questioni . Nell’ambito di questo progetto saranno analizzati tre testi di geomanzia, la cui edizione critica rappresenta ormai da tempo un desideratum della comunità scientifica internazionale .

    L’Ars geomantiae di Ugo di santalla, che, oltre ad essere forse il primo esempio della letteratura geomantica nell’Occidente latino, mostra concre-tamente l’affermarsi di un nuovo paradigma di razionalità operativa, a seguito della traduzione della letteratura filosofico-scientifica araba (l’Ars geomantiae

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    è infatti molto probabilmente la versione latina di un trattato arabo non ancora identificato);

    - L’Estimaverunt Indi, che costituisce ugualmente la traduzione di un originale arabo perduto, e che come già si accennava fu censurato da Tempier nel Prologo della condanna del 1277;

    - La Geomantia, trattato attribuito a Guglielmo di Moerbeke, peni-tenziario papale e celebre traduttore delle opere di Aristotele .

    Coordinatore nazionale: Marienza Benedetto (Università “A . Moro”- Bari)Unità di Ricerca di Lecce: Alessandra BeccarisiUnità di Ricerca di Trento: Alessandro Palazzo

    1 .1 .3 . FIRB 2012 (Fiorella Retucci)IAELW - L’impatto dell’etica aristotelica sull’Occidente latino (1240- 1290): le radici medievali di un nuovo approccio all’agire umano, ai diritti individuali e al bene comune. Edizioni critiche di testi e studi storico-dottrinali.

    Il progetto consiste in una serie di edizioni critiche e di studi storico-dottrinali, il cui fine è contribuire ad un avanzamento della conoscenza di tematiche etiche collegate all’ingresso dell’Etica Nicomachea di Aristotele nell’Occidente latino . Alcuni aspetti della ricezione dell’etica aristotelica hanno già da tempo attirato l’attenzione della critica . I testi oggetto della presente ricerca sono stati tuttavia trascurati . E questo perché le opere coinvolte nel progetto sono inedite e quindi tuttora non accessibili in moderne edizioni critiche .

    Una sezione rilevante del progetto consiste nella realizzazione di edizioni critiche di testi ancora inediti, quali:

    - la traduzione latina dei commenti bizantini al v e vI libro dell‘Etica Nicomachea;

    - il primo libro del Sapientiale di Tommaso di York, testo che rappre-senta la prima forma di ricezione dell’etica aristotelica mediata dai commentatori bizantini;

    - le questioni etiche tratte dai Quodlibeta di servais Du Mont saint-Michel . Quest’opera rappresenta uno stadio maturo della ricezione dell’etica aristotelica nella Facoltà di Teologia parigina .

    Le edizioni critiche saranno accompagnate da studi specifici . sono previsti:

    - uno studio sui commentatori bizantini e sulle teorie etiche che hanno trasmesso al Medioevo;

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    - uno studio sul Sapientiale di Tommaso di York e suo inquadramento all‘interno della cultura inglese del XIII secolo;

    - uno studio sulla ricezione dell‘etica aristotelica nella facoltà di Teologia di Parigi con particolare riferimento alla filosofia morale di Enrico di Gand .Coordinatore nazionale: Fiorella Retucci (Università del salento)Unità di Ricerca di Bari: Michele TrizioUnità di Ricerca di Roma (La sapienza): Marialucrezia Leone

    1 .2 . Programmi internazionali

    1.2.1. Durando di San Porciano, Edizione critica del Commento alle SentenzeIl Commento alle Sentenze di Durando di san Porciano occupa una posizione

    di primo piano all’interno del dibattito filosofico e teologico dell’inizio del XIv secolo . L’opera è tramandata in tre redazioni distinte . La terza e ultima redazione è stata riprodotta più volte in edizioni cinquecentesche; le prime due redazioni sono sinora rimaste inedite .

    L’edizione critica della prima e seconda redazione del Commento alle Sentenze (articolata in 16 volumi) viene condotta nell’ambito di un progetto di ricerca internazionale tra il CETEFIL (Università del salento) e il Thomas-Institut (Universität zu Köln), finanziato dalla DFG .Direttore del Progetto: Andreas speerCollaboratori: Guy Guldentops, Thomas Jeschke, Thomas Meyer, Massimo

    Perrone, Fiorella Retucci, sara Ciancioso, Christoph Burdich, Federica ventola

    sito Internet: http://durandus.phil-fak.uni-koeln.de

    1.2.2. L’edizione critica del Dux neutrorum di Maimonide (Diana Di segni)La Guida dei Perplessi, la principale opera filosofica di Mosè Maimonide,

    conobbe una notevole ricezione nel Medioevo latino . La traduzione latina di quest’opera, nota con il titolo Dux neutrorum, fu infatti letta nel corso del XIII secolo da autori quali Alberto Magno, Tommaso d’Aquino e Meister Eckhart . Il progetto si pone come obiettivo l’analisi della tradizione manoscritta del Dux neutrorum al fine di presentare la prima edizione critica di questo testo .

    La Guida dei Perplessi fu composta originariamente in giudeo-arabo al termine del XII secolo, e fu poi tradotta due volte in ebraico . Nel 1204, il

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    traduttore provenzale shmuel Ibn Tibbon redasse la prima versione ebraica intitolata Moreh nevukim; in un secondo momento - ma la data esatta non è nota - il poeta Yehuda al-Harizi compose un’altra traduzione, dallo stile maggiormente letterario . La traduzione latina fu composta attorno alla metà del XIII secolo principalmente sulla base di questa seconda versione, sebbene le indagini condotte sino ad ora portino a ritenere che il testo fu anche confrontato con un’altra versione .

    La tradizione manoscritta non trasmette alcuna informazione in merito alla data di composizione né al committente del Dux neutrorum . sino ad ora gli studiosi hanno formulato diverse ipotesi riguardo il luogo di composizione dell’opera, che potrebbe essere stata composta alla corte di Federico II oppure in Francia . Tuttavia, alcune caratteristiche linguistiche emerse nel corso delle più recenti ricerche hanno rilevato la possibilità che il testo possa essere stato redatto in spagna oppure da un traduttore di lingua spagnola . sebbene il Dux neutrorum sia caratterizzato da uno stile estremamente parafrastico, la traduzione nel suo complesso può essere considerata come abbastanza fedele rispetto all’originale ebraico . Il testo è trasmesso da tredici codici, alcuni dei quali risalenti al XIII secolo . La tradizione manoscritta è stabile e trasmette un testo abbastanza omogeneo . In vista dell’edizione critica, l’intera tradizione è stata presa in considerazione; tuttavia, in una seconda fase del lavoro sei codici sono stati eliminati . Ad oggi è in preparazione una pubblicazione digitale del testo critico relativo al Dux neutrorum I, corredato di apparato delle fonti e delle varianti .

    2 . Altri Progetti

    2.1. Storia dello stoicismo nel Medioevo (N . Bray)Il progetto consiste nella ricostruzione della recezione dello stoicismo nel

    Medioevo in autori compresi tra il v e il XIv secolo . Condotto sulla base del metodo dossografico lo studio si propone di correggere la tesi sostenuta da G . verbeke (The Presence of Stoicism in Medieval Thought, 1983), secondo cui la recezione medievale dello stoicismo fu per gli intellettuali del tutto inconsapevole e, in generale, di contribuire al ripensamento dell’idea, comunemente condivisa, secondo cui la lettura medievale degli autori classici avvenne solo per il tramite di florilegi . I risultati fondamentali conseguiti sono almeno tre:

    Il primo consiste nell’individuazione dei principali testimoni della recezione della filosofia stoica, presentati in tre distinte sezioni: Agostino,

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    Boezio e Calcidio per la prima sezione (v-vIII sec .); Abelardo e Giovanni di salisbury per la seconda sezione (IX-XII sec .); Alberto Magno, Tommaso di York, Ruggero Bacone e Meister Eckhart per la terza sezione (XIII-XIv sec .) .

    Il secondo risultato consiste nell’acquisizione dei principali temi di discussione: monoteismo, provvidenzialismo, determinismo, fiducia nella ragione umana, dominio delle passioni, fratellanza universale, teoria della connessione delle virtù e dell’equivalenza dei peccati e, in particolare, questione della natura divina della ragione umana .

    Il terzo e più importante risultato riguarda infine l’interpretazione: lungi dal citare dai florilegi e dall’utilizzare le dottrine senecane, ciceroniane e stoiche in modo meramente esornativo, i testimoni della recezione medievale dello stoicismo sono veramente consapevoli di cosa la filosofia stoica sia: per tutti una sorta di platonismo radicale, per alcuni una lettura erronea della filosofia di Aristotele . si delineano così nella coscienza storiografica della cultura medievale l’esistenza di tre grandi scuole (sectae) filosofiche – platonica, peripatetica e stoica–, e si valuta la validità dei loro contenuti dottrinali: la più alta posta in gioco della discussione riguarda il filosofema della possibile perfezione della ragione umana, della sua natura divina .

    2.2. Storia della meteorologia medievale (E . Rubino)Nell’ambito degli studi sulla meteorologia medievale nel 2010 è stato

    pubblicato un volume nella serie dell’Aristoteles Latinus . La pubblicazione ha restituito agli studiosi contemporanei la più antica traduzione medievale della Meteorologia di Aristotele, che Enrico Aristippo realizzò attorno al 1150, dal greco in latino . L’edizione critica della Translatio Henrici, sebbene circoscritta al Iv libro dell’opera aristotelica, ricostruisce un pezzo importante della storia dell’aristotelismo nel Medioevo . stabilisce l’ingresso dei Meteorologica nel mondo latino . Definisce meglio l’attività e il ruolo del traduttore siciliano .

    Un testimone manoscritto, conservato presso la Bibliothèque Carnegie di Reims e considerato poco importante dagli studiosi, in particolare, ha permesso di fare luce sulla nascita della raccolta che diffuse la meteorologia di Aristotele, e che tutti i commentatori medievali conobbero come Liber Metheororum .

    La raccolta è un testo composito, che mette insieme tre traduzioni: i primi tre libri dei Meteorologica di Aristotele, tradotti da Gerardo da Cremona dall’arabo in latino; il Iv ed ultimo libro dell’opera aristotelica tradotto da Enrico Aristippo dal greco; il De mineralibus di Avicenna nella traduzione latina di Alfredo Anglico . Proprio a quest’ultimo, primo commentatore

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    medievale dei Meteorologica, si deve la nascita stessa del Liber Metheororum, raccolta che pertanto possiamo definire Editio Alfrediana .

    Considerato il grande successo conseguito dell’opera nel Medioevo, il progetto dedicato alla meteorologia continuerà con lo studio dei commenti latini del Liber Metheororum, rimasti ancora inediti . Primi fra tutti saranno oggetto di studio i commenti di Alfredo Anglico e di Adam di Bockenfield .

    2.3. Scritti albertisti e tomisti tra XIII e XIV secolo. Il De summo bono di Ulricus de Argentina e la Lectura Thomasina di Guilelmus Petri de Godino: edizione critica e studio dottrinale (A . Palazzo)

    Il progetto si articola in due parti relative alle due opere oggetto di interesse: il De summo bono di Ulricus de Argentina († 1277) e la Lectura Thomasina di Guilelmus Petri de Godino (ca . 1260 – † 1336) . Pur nelle reciproche differenze, il De summo bono e la Lectura Thomasina presentano alcuni caratteri comuni che giustificano una loro considerazione parallela e danno unità al progetto . Cronologicamente abbastanza vicini – la composizione del De summo bono è collocata dagli studiosi tra il 1262 ed il 1272, mentre la Lectura Thomasina andrebbe collocata intorno al 1300 –, i due scritti sono opera di due domenicani (Ulrico di strasburgo e Guglielmo di Pietro di Godino) solitamente considerati figure minori della storia della teologia medievale . Il progetto si prefigge di evidenziare la rilevanza dei due scritti presi in esame come composizioni di scuola e strumenti della diffusione delle dottrine di Alberto Magno e Tommaso d’Aquino, ma anche di verificare se e quanto essi rielaborarono le dottrine dei due domenicani maggiori, ad esempio combinandole con altre fonti . L’ipotesi di partenza è che le due opere non siano state semplici compendi senza pretese di originalità, ma abbiano tratti originali e abbiano sviluppato sottili strategie di difesa e divulgazione del pensiero dei due grandi maestri, rispondendo a precisi scopi dottrinali, didattici e di politica culturale .

    2.4. Filosofi e libri della Terra d’Otranto tra l’eredità greco-bizantina e il fermento culturale del Rinascimento. Inventario di testi filosofici, manoscritti e stampe dellaTerra d’Otranto (XIII-XVI) (L . Rizzo)

    La cattedra di storia della Filosofia del Rinascimento, Dipartimento di studi Umanistici, Università del salento, in collaborazione con il Centro per gli studi bizantini “Magnaura” di venezia, promuove la conoscenza e la comprensione della storia della filosofia nella Terra d’Otranto attraverso la

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    produzione e la circolazione dei suoi testi, libri, con particolare riferimento alla legalità e al Medioevo bizantino e al Rinascimento . Il progetto si propone lo scopo di tracciare lo sviluppo della peculiare tradizione filosofica della Terra d’Otranto e rendere espliciti i suoi legami con i più prestigiosi circoli accademici del suo tempo, per investigare la relazione tra la cultura greca bizantina ed ebraica, per valutare il contributo della tradizione latina, insegnare, rendere evidenti e diffondere le dinamiche della trasmissione della conoscenza filosofica nella Terra d’Otranto tra il XIII e il XvI secolo .

    3 . Edizioni critiche

    3.1. Guglielmo di Moerbeke, Geomantia, edizione critica e studio critico (Res-ponsabile unità: A . Beccarisi; edizione critica a cura di E . Rubino)

    La Geomantia è un trattato di arte geomantica attribuito a Guglielmo di Moerbeke a partire da un insieme di testi tradotti probabilmente già nel XII secolo dall’arabo e dal greco in latino . Conobbe una notevole fortuna, come dimostra la tradizione manoscritta che comprende 15 manoscritti latini (di cui 3 sono stati scoperti nell’ambito della ricerca in corso) e 3 in volgare . Il testo è ancora oggi completamente inedito . Benché non coinvolto esplicitamente nella condanna del 1277, il trattato di geomanzia composto da Guglielmo di Moerbeke è stato spesso accostato all’ Estimaverunt Indi, che ne rappresenta una probabile fonte . è stata già ultimata una prima trascrizione di uno dei più antichi manoscritti della Geomantia, il Clm . 988, conservato nella staatsbibliothek di Monaco, che ha permesso di mettere in luce interessanti spunti teorici relativi al rapporto tra determinismo e libertà e al ruolo dell’inconscio nella divinazione, elementi già messi in evidenza da Eugenio Garin (1986) . sono emersi inoltre interessanti paralleli con alcuni testi significativi di Tommaso d’Aquino (De sortibus, De operationibus occultis naturae, De iudiciis astrorum), Cecco d’Ascoli (L’Acerba) e Enrico Bate (Magistralis compositio astrolabii) . L’edizione critica dell’opera viene condotta nell’ambito di un progetto FIRB (Prevedere gli eventi e controllare la natura: modelli di razionalità operativa e circolazione dei saperi nel Medioevo arabo, ebraico e latino . Edizione di testi e studi dottrinali) .

    3.2. Estimaverunt Indi. Edizione critica e studio critico (Responsabile unità: A . Palazzo; edizione critica a cura di I . zavattero)

    L’Estimaverunt Indi è un trattato anonimo probabilmente composto in arabo nel XII secolo e divenuto presto una fonte importante della tecnica

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    geomantica . Nel 1277 viene nominato, insieme al De amore di Andrea Cappellano, nel Sillabo di stefano Tempier, che condanna anche testi negromantici e geomantici non meglio precisati . Nonostante l’importanza di questo testo per la storia della cultura, esso è a tutt’oggi inedito .

    Il presente progetto si prefigge dunque i seguenti obiettivi:1) Ricostruzione accurata della tradizione manoscritta dell’Estimaverunt

    Indi, tenendo conto di eventuali volgarizzamenti del testo e considerando la Mitüberlieferung del trattato;

    2) Edizione critica integrale del trattato;3) studio delle grandi questioni teoriche che fanno da sfondo alla

    divinazione naturale sulla base degli scritti di autorevoli testimoni del dibattito tardo-medievale sul fato (Alberto Magno, Ulrico di strasburgo, sigieri di Brabante, ecc .);

    4) studio del ruolo giocato dall’Estimaverunt Indi nel dibattito sulla causalità celeste e sulla divinazione naturale, dei contesti di circolazione del trattato e della sua influenza, della relazione con la condanna del 1277 .

    Il progetto si svolge nell’ambito del FIRB 2012 (Coordinatrice nazionale: Marienza Benedetto, Università di Bari) .

    3.3. Tommaso di York, Edizione critica del sapientiale (F . Retucci)Tommaso di York è stato un prominente teologo e filosofo attivo

    all’Università di Oxford tra il 1253 e il 1256 . Tra le sue opere più importanti va ricordato il Sapientiale, opera considerata da M . Grabmann come il più importante esempio di una metafisica autonoma nell’era dell’alta scolastica .

    L’edizione critica dell’opera viene condotta nell’ambito di un progetto FIRB (IAELW - L’impatto dell’etica aristotelica sull’Occidente latino (1240-1290): le radici medievali di un nuovo approccio all’agire umano, ai diritti individuali e al bene comune . Edizioni critiche di testi e studi storico-dottrinali . Coordinatrice nazionale: Fiorella Retucci; Unità locali: Michele Trizio; Marialucrezia Leone) .volumi in preparazione:

    Sapientiale, I, 1-18, ed . F . RetucciSapientiale, I, 19-45, ed . s . TuzzoSapientiale, II, 1-18, ed . M . ManiglioSapientiale, II, 19-33, edd . D . Di segni, M . MauriègeSapientiale, III, 1-20, ed . A . PunziSapientiale, III, 21-32, ed . A . sannino

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    3.4. Ulrico di Strasburgo, edizione critica del trattato De iustitia (De summo bono VI, tr. 4, 1-15) - (I . zavattero, C . Colomba)

    Il progetto di ricerca prevede l’edizione critica dei capitoli 1-18 del Iv trattato del De summo bono e uno studio storico-dottrinale della dottrina della giustizia di Ulrico di strasburgo in rapporto alle sue fonti . Il volume si inserisce nel progetto editoriale del Corpus Philosophorum Teutonicorum Medii Aevi (CPTMA, Meiner verlag, Hamburg) .

    Il trattato sulla giustizia di Ulrico di strasburgo (1220-1277) si colloca nel sesto e ultimo libro del De summo bono, rimasto incompiuto . La struttura di questo libro – ad esclusione del primo trattato dedicato alla grazia dell’innocenza, donata al primo uomo dallo spirito santo, e al peccato originale – rispecchia in modo evidente l’impianto dell’Ethica Nicomachea (EN) di Aristotele . Dopo aver esaminato nel secondo e terzo trattato la suddivisione aristotelica delle virtù in morali e intellettuali, le loro possibili degenerazioni in vizi, l’atto morale, volontario o involontario, e le singole virtù morali, Ulrico illustra nei primi cinque capitoli del quarto trattato la dottrina aristotelica della giustizia distributiva e commutativa contenuta nel libro v dell’EN . I capitoli 12-15, pur nell’unità strutturale della summa ulriciana, rompono col modello aristotelico soffermandosi su questioni di teologia morale e di pastorale: il domenicano tratta dei tipi e dei modi della preghiera, della latria (cap . 12) e della dulia (cap . 13) – ovvero del culto riservato a Dio e quello destinato ai santi, secondo la definizione di Agostino (De civitate Dei, X 1) ripresa dallo stesso Ulrico nel capitolo 12 –, della pietas (cap . 14) e dell’obbedienza dovuta all’autorità secolare e ai prelati ecclesiastici (cap . 15) . Nella trattazione Ulrico procede con continui riferimenti vetero e neotestamentari, richiami patristici e teologico-dottrinali, ricorrendo anche a fonti filosofiche e giuridiche quando l’argomento lo richieda .

    3.5. Ulrico di Strasburgo, De summo bono VI 3, 7-29 (s . Ciancioso) Il lavoro di ricerca riguarda l’edizione critica del vI libro, trattato III,

    capitoli 7-29 del De summo bono di Ulrico di strasburgo e si inserisce nel progetto editoriale del Corpus Philosophorum Teutonicorum Medii Aevi (CPTMA, Meiner verlag, Hamburg finanziato dal MIUR come Progetto di Interesse Nazionale) .L’edizione critica della summa, ormai quasi completamente conclusa, consente di tracciare un profilo sempre più preciso di Ulrico . Diversamente dalle prime interpretazioni del pensiero ulriciano, che enfatizzavano una dipendenza di Ulrico dal suo maestro Alberto, recenti studi (in particolare:

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    Beccarisi, La scientia divina dei filosofi nel De summo bono di Ulrico di strasburgo, in: Rivista di storia della filosofia, 61 (2006); zavattero, I principi costitutivi delle virtù nel De summo Bono di Ulrico di strasburgo, in: Per perscrutationem philosophicam, Meiner, Hamburg 2008; Palazzo, Ulricus de Argentina … theologus, philosophus, ymmo et iurista, in: Freiburger zeitschrift für Philosophie und Theologie 55,2 (2008)) hanno dimostrato alcuni tratti originali del suo pensiero, che hanno influenzato anche Teodorico di Freiberg (Beccarisi, edizione De summo bono II, 5-6, Introduzione) . In particolare l’edizione del terzo trattato del vI libro, l’analisi dettagliata di alcune fonti inedite e gli studi critici relativi permetteranno di ricostruire la riflessione morale di Ulrico e di delineare in maniera sempre più chiara il suo ruolo di giurista .

    4 . Progetti editoriali

    4.1. CPTMA (Corpus Philosophorum Teutonicorum Medii Aevi) Direzione del Progetto: Loris sturlese, Kurt Flasch, Ruedi Imbach

    Nel 1980 nell’officina di lavoro degli Opera omnia di Teodorico di Freiberg, nasce il C .P .T .M .A . a cui ben presto si unirono anche Ruedi Imbach (Università di Friburgo - svizzera) e Burkhard Mojsisch (Unversità di Bochum), editore del primo volume degli Opera omnia di Teodorico . si trattò da subito di un progetto di grande respiro . Nato in Germania, ebbe sin dall’inizio una vocazione internazionale: all’edizione dei testi hanno infatti partecipato numerosi studiosi, come Alain de Libera, Tiziana suarez Nani, Maria Pagnoni-sturlese .

    Negli ultimi dieci anni il Corpus è infine diventato un progetto italiano di rilevanza nazionale (Fondi PRIN) . Una vera e propria translatio studiorum, che ha spostato la sede del progetto da Bochum a Lecce, presso l’Università del salento . Non è mutato però il programma editoriale del Corpus . Questo ambizioso progetto editoriale ha l’obiettivo di presentare in edizione critica gli scritti dei filosofi che operarono nella Germania medievale, e di rendere accessibili agli studiosi, attraverso una scelta di testi, i principali documenti filosofici prodotti in Germania dal 1245, anno di fondazione dello studium dei domenicani a Colonia, al 1355, anno dell’ultimo albertista, Bertoldo di Moosburg .

    L’edizione di Teodorico di Freiberg fu ben presto affiancata dalle opere di cinque filosofi tedeschi del XIII-XIv secolo: Ulrico di strasburgo, Giovanni Picardi di Lichtenberg, Enrico di Lubecca, Nicola di strasburgo, Bertoldo di

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    Moosburg . sino ad ora sono stati pubblicati presso la casa editrice Meiner di Amburgo 35 volumi .

    4.2. Meister Eckhart Opera omnia . Edizione critica delle opere latineA mezzo secolo dalla pubblicazione del primo fascicolo, avvenuta nel

    1936 (Kohlhammer, stuttgart), la monumentale Gesamtausgabe delle opere latine di Meister Eckhart si è trasferita presso l’Università del salento . sono qui stati pubblicati tutti i documenti relativi alla vita e al processo di Meister Eckhart (Acta Echardiana, LW v a cura di Loris sturlese, il completamento dei volumi II, III, la riedizione del volume I dei Lateinische Werke) e la Bibliotheca Echardiana Manuscripta I . Nel 2015 è stata conclusa l’edizione dell’opera latina di Meister Eckhart, con la pubblicazione del vol . LW I,2, che contiene una ampia introduzione sulla tradizione manoscritta dell’Opus tripartitum . è in corso di elaborazione il volume degli indici: il primo fascicolo con l’esame delle fonti bibliche, a cura di Markus vinzent (King’s College London) e Loris sturlese è stato pubblicato nel 2015 .

    Il progetto si svolge nell’ambito del PRIN 2012 .

    4.3. Lectura EckhardiIl progetto, giunto alla sua terza edizione e pubblicato presso la casa

    editrice Kohlhammer di stoccarda, si prefigge di rendere accessibili ad un pubblico di non addetti ai lavori i risultati più recenti acquisiti dalla Eckhart-Philologie . In particolare intende offrire un commento rigoroso, ma di agevole accesso di alcune delle circa 120 prediche tedesche e delle 100 prediche latine di Meister Eckhart, ormai disponibili in edizione critica .

    Fino ad ora sono stati pubblicati tre volumi, per un totale di ventidue prediche tedesche e cinque sermoni latini interpretati e commentati da specialisti della filosofia eckhartiana: n . 1, n . 12, n . 16b, n . 17, n . 18, n . 19, n . 48, n . 52, n . 63, n . 71, n . 101 e il sermone latino n . Iv (LE I); n . 1, n . 6, n . 10, n . 37, n . 72, n . 86 e i sermoni latini n . XXv e n . XXIv (LW II); n . 14, n . 39, n . 51, n . 77, n . 112 e i sermoni latini n . XvII e XLIX (LW III) . è in corso di preparazione la Lectura Eckhardi Iv .

    Il progetto editoriale si svolge nell’ambito del PRIN (Progetto di rilevanza nazionale) con la collaborazione della Katholische Universität di Eichstätt .Responsabili: Loris sturlese, Georg steer, Dagmar GottschallCollaboratrici: Nadia Bray, Elisa Rubino

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    4.4. Studi sulle fonti di Meister EckhartIl progetto affronta la questione delle fonti del pensiero eckhartiano sulla

    base di una documentazione sistematica ed esaustiva, che si basa su un indice complessivo ancora inedito, ma già disponibile delle opere latine e tedesche pubblicate nell’edizione storico-critica di stoccarda . La ricerca intende presentare questi materiali in forma commentata, illustrando autore per au-tore ed opera per opera il tipo di testo utilizzato da Eckhart, la traduzione eventualmente usata, la corrispondente diffusione manoscritta e la loro disponibilità nei luoghi ove lavorò, il modo, la frequenza e la precisione della loro utilizzazione, la presenza di eventuali intermediari, e infine i risultati dell’esame comparativo delle citazioni nelle opere latine e in quelle tedesche .

    Fino ad ora sono stati pubblicati due volumi, che analizzano le fonti seguenti: Aristotele (De anima), Agostino (De Trinitate), Avicenna, Ps . Dionigi, Libro delle Cause, Proclo, seneca (I volume, 2008); Aristotele (Metaphysica), Libro dei ventiquattro filosofi, Origene, Platone, Cicerone, Mosè Maimonide, Tommaso d’Aquino (II volume, 2013) .

    I volumi sono stati pubblicati nella collezione Dokimion della Univer-sitätsverlag Freiburg/schweiz . Il progetto è stato portato a termine nel qua-dro dei lavori PRIN 2007 e 2009 Filosofia della scienza nel Medioevo .Curatore: Loris sturlesePartecipanti: Alessandra Beccarisi, Nadia Bray, Fiorella Retucci, Gianfranco Pelle-

    grino, Elisa Rubino, Alessandro Palazzo, Diana Di segni, Chiara Paladini .

    4.5. Manuscripts Ideas Culture. Series directed by Loris sturlese Storia e Letteratura, Roma

    La storia della letteratura, della filosofia e della spiritualità sono orientate primariamente allo studio degli autori e dei testi del canone, oppure dei minori più significativi . In questa ottica, la filologia e lo studio dei codici sono prevalentemente funzionalizzati alla ricostruzione dei testi, sia nella loro forma originale, sia nelle forme che hanno esercitato particolare influenza . Questa serie intende spostare l’attenzione critica sul ruolo che la diffusione materiale dei manoscritti ha avuto nella circolazione delle idee e sulle modalità concrete di formulazione, aggregazione e trasmissione dei testi, sia in latino che in volgare, concentrandosi in modo particolare nel periodo del tardo medioevo e incominciando dall’area renana, all’intersezione fra Germania, Belgio, Olanda e Francia orientale . sono previsti studi, prevalentemente in lingua inglese (ma anche in tedesco e italiano), edizioni critiche e inoltre

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    la pubblicazione di trascrizioni critiche (con commento) di manoscritti miscellanei, spesso composti da testi anonimi aggregati e riaggregati con strategie letterarie tutte da studiare, e che hanno giocato un ruolo rilevante per la diffusione delle idee . volumi pubblicati:1) A . saccon, Intelletto e beatitudine. La cultura filosofica tedesca del XIV seco-

    lo, Roma 2012 .2) W . scheepsma, Zwei mittelniederländische Texte des «Geistbuches», Roma 2013 .3) A . Beccarisi, A . Capone (a cura di), Aliter. Controversie religiose e definizioni

    di identità. Tra Tardoantico e Medioevo, Roma 2015 .4) M . Abram, A . Dlabacova, I . Falque, G . signore (edd .), Mobility of

    Ideas and Transmission of Texts. Religion, Learning, and Literature in the Rhineland and the Low Countries (ca. 1300-1550). With a Foreword by Geert Warnar and Loris Sturlese, Roma 2015 .

    5 . Dottorati

    5 .1 . Dottorato internazionale trilateraleIl dottorato internazionale trilaterale in Filosofia: Forme e storia dei saperi

    filosofici si innesta sul ragguardevole dottorato internazionale in Forme e storia dei saperi filosofici nell’Europa moderna e contemporanea, che nasce negli anni ‘90 nell’ambito della collaborazione scientifica tra l’Università del salento (allora Università di Lecce) e l’Università Paris-sorbonne . Fino al 2012 è stato coordinato da Giulia Belgioioso, direttrice del Centro di studi su Descartes e il seicento dell’Università del salento (www.cartesius.net) .

    Nel 2012 si è aggiunta una convenzione anche con l’Universität zu Köln . Coordinatore attuale del dottorato internazionale è Loris sturlese .

    Il dottorato internazionale trilaterale, unico in Italia nell’ambito degli studi filosofici, prevede:

    - ammissione su concorso presieduto da una commissione internazionale (Italia-Francia-Germania);

    - percorso di formazione congiunto con le Università di Paris-sorbonne e Colonia;

    - un soggiorno di studio all’estero obbligatorio di almeno 6 mesi;- collegio docenti internazionale;- titolo valido in Italia, Francia e Germania .

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    Progetti finanziati nell’ambito del dottorato:

    Marco Maniglio (tutors: Alessandra Beccarisi, Andreas speer) La creazione del mondo nel Sapientiale di Tommaso di York. Edizione critica e studio del Sap. II 1-18

    Il Sapientiale di Tommaso di York è stato considerato fino agli inizi del secolo scorso come un commento alla Metafisica di Aristotele . Gli studi di M . Grabmann (1913) e Longpré (1926) hanno invece evidenziato che si tratti non solo di uno scritto metafisico autonomo rispetto all’opera di Aristotele, ma anche della “prima summa metafisica del XIII secolo” (Longpré) .

    Il progetto di ricerca ha come obiettivo l’edizione critica e lo studio del Sap. II 1-18, che ha come tema centrale la creazione e gli enti creati .

    Questo progetto possiede almeno tre motivi di interesse:1) Tommaso di York aveva accesso a testi classici e di tradizioni antiche,

    che nell’Europa continentale gli altri intellettuali non potevano reperire con facilità, in quanto lì non erano ancora diffuse le traduzioni latine di tali testi . In Inghilterra, invece, Roberto Grossatesta (primo punto di riferimento culturale della scuola francescana di Oxford) aveva tradotto in latino alcuni fondamentali testi filosofici (si pensi al Commento all’Etica Nicomachea di Eustrazio di Nicea) .

    Attraverso delle attente analisi delle tradizioni filosofiche che emergono dallo studio del Sapientiale si può dimostrare l’importanza rivestita da quest’opera nella riscoperta delle tradizioni antiche, in particolar modo nell’area inglese .

    2) Il Sapientiale ha un impianto neoplatonico in opposizione al dominante aristotelismo dell’epoca e in continuità con la tradizione neoplatonica medievale .

    3) Nonostante la sua importanza per la storia della filosofia medievale il Sapientiale è del tutto inedito (eccetto pochissime porzioni di testo) .

    Antonino Rubino (tutors: Fabrizio Lelli, David Wirmer) I sitre Torah in Abraham Abulafia e i commenti alla Guida dei perplessi

    Maggiore rappresentante della filosofia ebraica medievale e massimo esponente della corrente aristotelica, Maimonide divenne subito un punto di riferimento fondamentale per tutta la tradizione filosofica ebraica . Il suo capolavoro filosofico, la Guida dei perplessi (Dalālat al-.h ā’irīn - Moreh ha-Nevukhim), suscitò un interesse tale da essere oggetto di numerosi commentari a partire dalla seconda metà del XIII secolo .

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    Abraham Abulafia (1240 – 1291), fondatore della corrente estatico-profetica della Qabbalah, dedica alla Guida dei perplessi tre commenti, redat-ti in Italia tra il 1270 e il 1280: il Sefer ha-ge’ulah, il Sefer .h ayye ha-nefesh e il Sefer sitre Torah . Abulafia interpreta in maniera originale la Guida dei perplessi di Maimonide ravvisando in essa un complesso sistema di tematiche esoteriche, i sitre Torah, che il filosofo cordovano avrebbe intenzionalmente celato . I commenti alla Guida di Abulafia elencano e descrivono in modo dettagliato l’insieme dei ‘segreti’ della maggiore opera filosofica maimonidea . In questo modo, Maimonide è inserito all’interno della tradizione esoterica e il suo pensiero interpretato ricorrendo a temi propri della mistica ebraica .

    Il progetto di ricerca ha come oggetto l’analisi e lo studio dei commenti alla Guida dei perplessi di Abraham Abulafia – conservati in una cinquantina di manoscritti e di recente editi a Gerusalemme in edizione non critica –, in particolar modo in relazione allo statuto dei sitre Torah .

    Antonio Punzi (tutors: Fiorella Retucci, Andreas speer) Alle origini della Metafisica scolastica: il sapientiale di Tommaso di York (studio ed edizione critica del III libro, cap. 1-20)

    Il Sapientiale di Tommaso di York, a tutt’oggi inedito, rappresenta da tempo un desideratum della medievistica filosofica . La porzione di testo di cui si propone l’edizione critica (Sapientiale III libro, cap . 1-20) è incentrata sulla metafisica in quanto scienza dell’ente . I primi capitoli sono pertanto dedicati alla nozione di ente e ai vari significati che il termine ente può assumere . Di particolare rilievo è, in questa parte dell’opera, la dottrina dei trascendentali che Tommaso sviluppa a sostegno del suo impianto metafisico .

    I pensatori francescani hanno dato un grosso contributo all’elaborazione della dottrina dei trascendentali . La genesi della dottrina si può far risalire alla Summa de bono di Filippo il Cancelliere, opera utilizzata di frequente dall’ordine francescano . Impulso notevole al problema fu dato da due campioni dell’ordine, Alessandro di Hales e Duns scoto . sempre in ambito francescano venne formulata la dottrina del supertrascendentale, che avrebbe conosciuto grande eco sino all’età moderna . Nonostante ciò, probabilmente a causa della mancanza di un’edizione critica del Sapientiale, nessuno studio è stato dedicato alla dottrina dei trascendentali in Tommaso di York . Il presente progetto cerca di far fronte a questa lacuna attraverso uno studio ed un’approfondita analisi del pensiero metafisico presentato nell’opera di Tommaso di York e della fortuna che quest’opera ha avuto, con particolare riferimento al domenicano tedesco Bertoldo di Moosburg .

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    Francesca Bonini (tutors: Alessandra Beccarisi, Andreas speer) Studio ed edizione critica della Lectura Thomasina (libro I) di Guglielmo di Pietro di Godino (1260 ca.-1336)

    scopo del progetto è l’edizione critica del primo libro della Lectura Thomasina, un commento alle sentenze di Pietro Lombardo collocabile attorno al 1300, che intende difendere le posizioni di Tommaso d’Aquino dalle accuse dei suoi detrattori e al contempo fornire un quadro unitario del suo pensiero . Opera di Guglielmo di Pietro di Godino (1260ca .-1336), uno dei primi tomisti impegnati nella conservazione e diffusione del pensiero dell’Aquinate, questo fortunato testo è oggi tramandato da quindici manoscritti .

    Come messo in luce da Bruno Decker, il successo dell’opera è testimoniato anche dalla sua ripresa da parte di molti autori successivi, tra i quali Giacomo di Metz, Ervèo di Nédellec e Durando di s . Porciano . Il testo presenta inoltre numerosi paralleli con un anonimo commento alle sentenze contenuto nel codice 491 della biblioteca civica di Bruges, inizialmente identificato da Josef Koch con il perduto commento alle sentenze di Meister Eckhart .

    L’edizione del primo libro e l’analisi delle fonti, con particolare attenzione al rapporto con i testi di Tommaso, con le critiche dei suoi avversari e con altre opere da cui il testo attinge, permetteranno di indagare il ruolo da esso svolto come momento nella ricezione delle dottrine dell’Aquinate e come importante strumento della loro diffusione .

    Eleonora Andriani (tutors: Alessandra Beccarisi, Andreas speer) Gli studi astrologici alla corte di Federico II: Il Liber Introductorius di Miche-le Scoto (edizione critica del Prologo al Liber Introductorius)

    Questo progetto si propone di fornire una nuova edizione del lungo Prohemium al Liber Introductorius, trilogia enciclopedica composta da Mi-chele scoto verosimilmente tra il 1228 ed il 1235 su richiesta di Federico II .

    secondo Charles Burnett dal Prologo risulta abbastanza chiaro che Michele considerava tutte e tre le parti dell’opera - il Liber quattuor distinctionum, il Liber particularis e il Liber phisionomie - come il Liber Introductorius, vale a dire «il libro che introduce all’astrologia», a cui egli aggiunse una prefazione generale, appunto il Prohemium .

    Di questa preziosa e ricca sezione introduttiva (ca . 19 ff .) apparve nel 1978, sotto forma di dissertazione dottorale, l’edizione di Glenn Michael Edwards . Alla luce di uno studio preliminare condotto sul Prologo del Liber nel corso dell’elaborazione della mia tesi magistrale, l’edizione di Edwards ha rivelato

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    carenze significative riguardo all’apparato delle varianti e all’apparato delle fonti . Mentre il primo non risulta congruo ai criteri standard di un’edizione critica moderna, la ricerca delle fonti risulta del tutto inadeguata e parziale per ammissione stessa dell’editore .

    Configurandosi come l’enciclopedia medievale più completa del sapere demonologico e magico astrale di impianto ancora cristiano, il Liber Intro-ductorius  ha goduto dell’attenzione di numerosi studiosi, suscitata dalla straordinaria ricchezza delle sue fonti e dalla complessità della sua tradizione .Tuttavia ancora oggi non risulta pervenuta un’edizione critica completa, nonostante l’opportunità e  l’urgenza ne siano state più volte espresse ed annunciate .

    Il progetto di ricerca, avendo come scopo l’edizione critica e l’analisi delle fonti di questa sezione introduttiva generale del Liber, si propone di fornire parallelamente opportuni approfondimenti a nuclei tematici di particolare interesse, con l’intento di contribuire da una parte alla definizione dell’opera e della vicenda umana ed intellettuale di Michele scoto e dall’altra all’approfondimento del rapporto di quest’ultimo con Federico II e la sua società di corte .

    5 .2 . Dottorati in cotutela

    A) Seminar für Renaissance und Geistesgeschichte (München)

    Myrtha Ehlert (tutors: Thomas Ricklin, Loris sturlese) La ricezione della vita Nuova di Dante a Firenze fino alla prima edizione

    L’utilizzo del metodo della Rezeptionsgeschichte nell’ambito della storia della filosofia è in questo caso di particolare interesse, in quanto si applica a un testo letterario in volgare che attraverso la relazione tra autore e lettore si inserisce in un contesto filosofico . Lo studio sulla ricezione della Vita Nuova prende inizio da un’analisi del testo dantesco e approfondisce i concetti di testualità, scrittura e lettura, di commento e trasmissione, temi che Dante discute soprattutto nel prologo e nei capitoli v, vII e XvI .

    In una seconda parte il progetto prende in considerazione, sulla base di un esame dettagliato dei 40 manoscritti conservati nelle biblioteche fiorentine, la ricezione della Vita Nuova a Firenze, tenendo conto anche della tradizione di trasmissione più antica nei quattro manoscritti trecenteschi che non si trovano a Firenze (vaticano Chigi L, vIII, 305; vaticano Chigi, L, v, 176;

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    Biblioteca Capitolare di Toledo ms 104,5, Biblioteca Capitolare di verona ms 445) .

    Questa ricerca permette di correggere la tesi secondo cui vi fu uno scarso interesse per la Vita Nuova nel Quattro- e Cinquecento e offre un importante contributo allo studio della ricezione delle cosiddette opere minori di Dante .

    B) Philosophisches Seminar Albert-Ludwigs-Universität (Freiburg)

    Luciano Micali (tutors: Maarten J . F . M . Hoenen, Loris sturlese) Reazioni accademiche a testi mistici in volgare nel tardo Medioevo

    La ricerca, nata nell’ambito del progetto MITT – Mobility of Ideas and Transmission of Texts (Marie Curie), si propone di esaminare il rapporto tra letteratura mistica e pensiero accademico nel tardo Medioevo, con particolare riferimento alla Renania del XIv e Xv secolo .

    La ricerca è condotta essenzialmente su due piani: 1 . dal punto di vista filosofico e dottrinale, si tenta di comprendere come il mondo accademico abbia controllato e, per certi aspetti, assorbito le idee provenienti dalla mistica renana; rilevanti casi di studio sono, tra gli altri, quelli di Jean Gerson, Johannes Wenck von Herrenberg e Felix Hemmerlin . 2 . Dal punto di vista linguistico, si procede all’analisi del rapporto tra volgare e latino nell’espressione dei concetti teologici e filosofici . In questo senso, l’analisi delle traduzioni di testi mistici dal volgare in latino assume una particolare rilevanza per la comprensione delle dinamiche di ricezione e assorbimento di tali testi nell’alveo della tradizione teologica . La dimensione linguistica e formale risulta essere, dunque, funzionale a quella dottrinale e contenutistica .

    Il rapporto tra testi e circolazione e assimilazione delle idee, come quello tra mistica e cultura accademica, ha anche ricadute a livello sociale (cura pastorale) e giuridico (controllo delle idee, censura, lotta alle eresie e ai movimenti religiosi non regolari, quali Begardi, Beghine e Lollardi) . La presente ricerca ha dunque un taglio interdisciplinare, prendendo in esame fonti filosofiche, teologiche e canoniche .

    Giacomo signore (tutors: Maarten J . F . M . Hoenen, Loris sturlese) Testi accompagnati da testi nei manoscritti tardomedievali: analisi della trasmissione del sapere filosofico e teologico nelle miscellanee latine

    Il progetto intende analizzare le strategie e modalità di trasmissione testuale nel Xv secolo, soprattutto attraverso lo studio di manoscritti miscellanei appartenenti alla tarda scolastica . L’interesse per tali manoscritti nasce anche

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    dalla loro estrema mobilità tra i principali centri di produzione del sapere dell’epoca . L’eterogeneità delle fonti così come le differenze specifiche in termini di produzione e compilazione dei testi miscellanei rende la loro analisi particolarmente complessa . D’altra parte, un approccio che tenga conto non solo dell’aspetto propriamente codicologico (e filologico) del materiale, ma anche del contesto storico-filosofico di produzione, ci consente, in alcuni casi, di rivelare i meccanismi di creazione di tali miscellanee . sarà dunque utile identificare le principali tendenze di produzione e trasmissione testuale nel quindicesimo secolo, sempre tenendo presente che non si tratta di regole “matematiche” da applicare automaticamente .

    La biblioteca di Albertus Löffler (1416-1462), prolifico copista e compilatore domenicano attivo a Basilea, si offre come lente attraverso la quale valutare il fenomeno: nella parte centrale del progetto, si dà spazio all’analisi sistematica di vari esemplari di questa biblioteca . L’analisi procede sempre attraverso una combinazione tra lo studio “fisico” dei testi e l’inquadramento delle strategie di trasmissione nel contesto storico-filosofico di riferimento . L’utilizzo di un metodo affine a quello della material philology ci permetterà non solo di ricostruire l’itinerario intellettuale dei creatori materiali del manoscritto miscellaneo (copisti e compilatori), ma anche, più in generale, di identificare i meccanismi di produzione e trasmissione del sapere nel tardo Medioevo .

    Marieke Abram (tutors: Maarten J . F . M . Hoenen, Loris sturlese) Al crocevia tra teorie latine e vernacolari sull’anima

    Per gli storici della filosofia che vogliano guardare oltre i confini dell’università medievale, indagare la circolazione di topoi filosofici nel quindicesimo secolo è senza dubbio molto interessante . Particolarmente adatti a questo tipo di ricerca sono i testi latini e vernacolari che si occupano della contemplazione di Dio, un tema caro sia ai chierici che ai laici . Prendere in esame le diverse concezioni dell’anima in tali testi mistici, ci consentirà di ricostruire la mobilità di topoi e problemi filosofici . Il progetto si concentra in particolare sulla figura del mistico olandese Hendrik Herp (1410-1477) e sul suo Spieghel der volcomenheit [Specchio della perfezione] . La sua opera appare immediatamente rilevante, non soltanto grazie alla presenza d’innumerevoli fonti scolastiche e mistiche riguardanti l’anima e la contemplazione di Dio, ma anche perché si tratta di una sorta di “guida mistica”, molto popolare ed apprezzata sia da chierici che da laici . Lo studio dimostra inoltre che l’opera di Herp riflette diversi tra i dibattiti più significativi del quindicesimo secolo .

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    svariate sono le questioni filosofiche sull’esperienza mistica che nascono attorno a scuole (ad esempio le bursae degli Albertisti e Tomisti) o autori come Gerson, Cusano, Dionigi Certosino, Petrus Blomevenna: è possibile avere conoscenza delle sostanze separate in hac vita? L’intelletto umano ha forse un ruolo fondamentale nella contemplazione di Dio? Che cosa succede all’anima nel momento in cui essa viene deificata nell’unione con Dio? Il caso dello Specchio della perfezione di Hendrik Herp, in connessione anche con l’analisi di dibattiti contemporanei sulla contemplazione divina, forniranno una chiave di lettura dei problemi e topoi filosofici che circolavano all’interno dei principali centri religiosi del quindicesimo secolo .

    5 .3 . Altri dottorati

    A) in collaborazione con FiTMU (Università di Salerno)

    vincenzo Restelli (tutor: Alessandra Beccarisi) La cristologia nell’opera latina di Meister EckhartIl progetto di ricerca mira a definire la figura del Cristo, e dunque il concetto di incarnazione, nelle opere latine di Eckhart . si vuole, pertanto, indagare se sia possibile parlare di una specifica cristologia eckhartiana .

    B) in collaborazione con l’Institut Catholique de Toulouse

    Médéric saucey (tutor: Loris sturlese)L’admiratio comme principe herméneutique de l’œuvre thomasienne

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    EvENTI E FORMAzIONE

    A) Eventi organizzati dal centro:

    Intersezioni III (curatrice: A . Beccarisi) Thomas Ricklin, “virgilio filosofo” (20 Gennaio 2015)Giancluca Briguglia, “Marsilio da Padova e la filosofia politica medievale”

    (1 Aprile 2015)Giovanni Catapano, “La filosofia secondo Agostino” (9 Aprile 2015)samuela Pagani, “Eresia e conflitti nell’Islam” (16 Aprile 2015)Pasquale Porro, “Necessità, eternità, creazione: da Tommaso d’Aquino a

    Duns scoto” (26 Maggio 2015)

    Conversazioni filosofiche (curatrice: F . Retucci) Marco Maniglio, “Tommaso di York, sapientiale II, 1-18, edizione critica e

    studio” (19 Febbraio 2015)sara Ciancioso, Ulrico di strasburgo: “De summo bono vI,3,7-29” (10

    Marzo 2015) Coralba Colomba, “Ulrico di strasburgo, De summo bono, vI, 4, 12-15 .

    Edizione critica in corso” (10 Marzo 2015)Antonio Punzi, “Il problema del tractatus de natura et arte nel Sapientiale di

    Tommaso di York” (07 Aprile 2015)Giovanni Catapano, “Porfirio filosofo nella valutazione di Agostino” (09

    Aprile 2015)Pasquale Porro, “Nuove prospettive della ricerca in storia della Filosofia

    Medievale” (27 Maggio 2015)Francesca Bonini, “Difendere e diffondere l’eredità di Tommaso d’Aquino: il

    caso della Lectura Thomasina” (04 Giugno 2015)

    Convegno nazionale Humboldt (curatori: L . sturlese, A . Beccarisi)Europa und der Mittelmeerraum Geschichte, Konflikte und Chance (Lecce, 28-30 Aprile 2015)

  • Cetefil 2015 31

    Geomancy and Other Forms of Divination (curatori: A . Palazzo, I . zavat-tero) Foreseeing Events and Dominating Nature: Models of Operative Rationality and the Circulation of Knowledge in the Arab, Hebrew and Latin Middle Ages (Trento, 11-12 giungo 2015)

    FIRB Conference (curatori: A . Beccarisi, F . Retucci / coordinatore scientifico: E . Rubino)Moral agency and its constraints: fate, determinism and free will in the Middle Ages (Castro, 31 Agosto - 2 Settembre 2015)

    B) Formazione:

    Laboratorio di paleografia latina. Lettura di testi inediti medievali (curatrice: E . Rubino)

    Il Laboratorio di paleografia latina si è svolto dal 13 ottobre al 24 novembre 2015, per una durata totale di 30 ore . Il corso ha fornito dapprima alcune nozioni generali di paleografia latina (differenti tipi di scritture, caratteristiche dei manoscritti tra XII e XIv sec ., cosa è una cinquecentina, abbreviature tipiche della scrittura medievale) . In un secondo momento si è passati all’esame e alla lettura di alcuni codici medievali . I manoscritti utilizzati nelle esercitazioni sono stati quattro, copiati tra XII e XIv sec . e conservati rispettivamente in Italia, Francia, Germania, Polonia . Il Laboratorio ha infatti inteso avviare gli studenti alla lettura dei codici medievali, offrendo le conoscenze necessarie a riconoscere e decodificare le diverse tipologie di abbreviature . Gli studenti hanno affrontato numerosi momenti di verifica scritta .

    EGSAMP Summerschool (curatori: A . Beccarisi, F . Retucci, A . speer) Moral agency and its constraints: fate, determinism and free will in the Middle Ages (Castro, 3-5 Settembre 2015)

  • 32 Cetefil 2015

    PUBBLICAzIONI PATROCINATE DAL CENTRO

    M . Abram, A . Dlabacova, I . Falque, G . signore (edd .), Mobility of Ideas and Transmission of Texts . Religion, Learning, and Literature in the Rhineland and the Low Countries (ca . 1300-1550) . With a Foreword by Geert Warnar and Loris sturlese, Roma 2015 .

    A . Beccarisi, verdad y verosimilitud en la opera de Meister Eckhart, in: scintilla: Revista de Filosofia e mistica medieval 12 (2015), pp . 39-62 .

    - Ead., Eckhart e le auctoritates aristotelis, in: Les Auctoritates Aristotelis, leur utilisation et  leur influence chez les auteurs médiévaux .  État de la question 40 ans après la publication, ed . par Jacqueline Hamesse et  José Meirinhos, FIDEM 2015, pp . 161-175 .

    A . Beccarisi, A . Capone (a cura di), Aliter . Controversie  religiose e definizioni di identità . Tra Tardoantico e Medioevo . Edizioni di storia e letteratura, Roma 2015 .

    F . Bonini,The Lectura Thomasina of William of Peter of Godin and the question Utrum esse et essentia differant in rebus creatis”, in: Archiv für mittelalterliche Philosophie und Kultur 21 (2015), pp . 97-126 .

    s . Ciancioso, Ulrich von strassbourg, De summo bono, Liber 6, Tractatus 3,7-29, hrsg . von sara Ciancioso, Hamburg 2015, (CPTMA I,6-2), IsBN: 978-3-7873-1746-2 .

    C . Colomba, Lull’s Art: The brevitas as a Way to General Knowledge”, in Knowledge, Contemplation, and Lullism . Contributions to the Lullian section at the sIEPM Congress, Freising, August 20-25, 2012, J . Higuera Rubio (ed .), Turnhout, Brepols 2015 (Instrumenta Patristica et Mediaevalia 67, subsidia Lulliana 5) (IsBN: 978-2-503-54853-1)

    - Ead., «Beatrice di Nazareth», «Hadewijch di Anversa», in scrittrici mistiche europee (secoli XII-XIII), a cura di A . Bartolomei Romagnoli - A . Degl’Innocenti - F . santi, Firenze, Edizioni del Galluzzo per la Fondazione Ezio Franceschini 2015, pp . 353-375, 406-437 (IsBN: 978-88-8450-652-8) .

    - Ead., «Guillelmus de Ockham n . 1285/1290, m . 9-4-1347», «Hadewigis de Antwerpia fl . saec . XIII ante med .», in «C .A .L .M .A . Compendium Auctorum Latinorum Medii Aevi (500-1500)», Curantibus Cantabrigiae

  • Cetefil 2015 33

    Michael Lapidge, Florentiae Francesco santi, Firenze sIsMEL-Edizioni del Galluzzo 2015 (v, 2) .

    D . Di segni, «Aristotelis sententia de mundi aeternitate exposita a Maiemonide» . Le citazioni dalla Guida dei perplessi nel Pugio fidei di Raimondo Martí, in A . Beccarisi, A . Capone (a cura di), Aliter. Controversie religiose e definizioni di identità tra Tardoantico e Medioevo, Edizioni di storia e Letteratura, Roma, 2015, pp . 117-141 .

    - Ead., Philosophical quotations from the Guide of the Perplexed in Ramón Martí’s Pugio Fidei, in Archiv für mittelalterliche Philosophie und Kultur 21 (2015), pp . 75-96 .

    D . Gottschall, Mystische Reimverse mit Kommentar . Eine bisher übersehene Fortsetzung zu ›Ein meister der seit vns das wesen blos‹, PBB 137 (2015), pp . 80-107 / IssN (Online) 1865-9373 / IssN (Print) 0005-8076 / DOI 10 .1515/bgsl-2015-0004 .

    - Ead., Dô gedâhte ich ein glîchnisse. Gleichnisse des sehens in den deutschen Predigten Meister Eckharts, in: C . Dietl und D . Mieth (Hgg .), sprachbilder und Bildersprache bei Meister Eckhart und in seiner zeit (Meister-Eckhart-Jahrbuch, 9), stuttgart 2015, s . 47-69 .IsBN 978-3-17-029812-5 .

    A . Palazzo, Geomancy as a Paradigm of Operative Rationality in the Middle Ages, in Archiv für mittelalterliche Philosophie und Kultur 21 (2015), pp . 55-74 (IsBN 978-619-152-622-2) .

    F . Retucci, sententia Procli alti philosophi . Notes on an anonymous Commentary on Proclus’ Elementatio theologica, in D . Calma, Com-mentaires inédits au Liber de Causis et l’Elementatio theologica, studia Artistarum, Turnhout 2015, pp . 5-84 .

    L . Rizzo, Humanities e le nuove frontiere nella società del XXI secolo, in La domanda civile di Filosofia, Atti del XXXvIII Congresso Nazionale della società Filosofica Italiana, Catania 31 ottobre-2 novembre 2013, a cura di Francesco Coniglione, Catania, Bonanno editore, 2015, pp . 372-382 .

    L . sturlese, Über die Entstehung und die Entwicklung von Eckharts Opus tripartitum, in: Meister Eckhart, Die lateinischen Werke, Bd . I,2, stuttgart, Kohlhammer 2015, LvII (IsBN 978 3 17 028573 6) .

    - Id. (Hg .) Meister Eckhart, Die lateinischen Werke, Bd . I,2, Lief . 10-11: Liber parabolarum Genesis . Einleitung, stuttgart, Kohlhammer 2015, 576-768 (IsBN 978 3 17 028573 6) .

    - Id., (Hg .) Meister Eckhart, Prologi in Opus tripartitum, Expositio libri Genesis: secundum recensionem Cod . Oxoniensis Bodleiani Laud misc .

  • 34 Cetefil 2015

    222 (Die lateinischen Werke Bd . I, 2), stuttgart, Kohlhammer 2015, LvII, 767 p . (IsBN 978 3 17 010109 8) .

    L . sturlese, M . vinzent, Index Eckhardianus. Teilband 1: Die Bibel, stuttgart, Kohlhammer (Meister Eckhart, Die deutschen und die lateinischen Werke . Bd . 6,1) 2015, 383 p .

    s . Tuzzo, La poesia dei Clerici vagantes – studi sui Carmina Burana, in Quaderni di «Paideia», Editrice stilgraf – Biblioteca Malatestiana, Cesena 2015 .

    - Ead., The locus amoenus as prefatory formula in the love poems of Carmina Burana, in studies and New Texts of the Nibelungenlied, Walther, Neidhart, Oswald, and Other Works in Medieval German Literature: In Memory of Ulrich Müller II, edited by sibylle Jefferis, Kümmerle verlag, Göppingen 2015, pp . 49-68 .

    - Ead., Further Discussion on the “Two suns Theory” and the Monarchia of Dante, “History Research” 18, 2015, pp . 78-108 .

    I . zavattero, voluntas est duplex . La dottrina della volontà dell’anonimo “Commento di Parigi” sull’ethica nova e vetus (1235-40), «Medioevo . Rivista di storia della filosofia medievale» 40 (2015), pp . 65-96 .

  • Cetefil 2015 35

    MEMBRI DEL CENTRO

    DirettoreAlessandra Beccarisi

    Comitato direttivo Loris sturlese (dir. Em.), Fiorella Retucci (segretaria), Nadia Bray, Elisa Rubino, Dagmar Gottschall, Luana Rizzo .

    Comitato scientifico Alessandro Palazzo, Antonella sannino, Irene zavattero, Diana Di segni, sara Ciancioso, Coralba Colomba, Andreas speer, Pasquale Porro, Thomas Ricklin, David Wirmer, Maxime Mauriège .

    Dottorandi di ricerca- dottorato internazionale trilaterale (Lecce-Paris IV-Köln):Marco Maniglio (cotutela Uni-Köln), Antonino Rubino (cotutela Uni-Köln), Antonio Punzi (cotutela Uni-Köln), Francesca Bonini (cotutela Uni-Köln), Eleonora Andriani (cotutela Uni-Köln), Marilena Panarelli (cotutela Uni-Köln)- in cotutela con la Ludwig-Maximilian Universität München:Myrtha Ehlert- in cotutela con la Albert-Ludwigs-Universität Freiburg:Luciano Micali, Giacomo signore, Marieke Abram- in collaborazione con FiTMU (Università di Salerno):vincenzo Restelli

    Affiliati Ennio De Bellis, sabina Tuzzo, Massimo Perrone, Ferdinando Fiorentino, Hubert Houben, vincenzo zara, Giovanni Tateo, Evan King (Cambridge), Gustavo Fernández Walker (UMSA Buenos Aires), Marcela Borelli (UMSA Buenos Aires), Maria Mercedes Ruvituso (UMSA Buenos Aires)

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    CETEFIL’s ENGLIsH vERsION

    1. Name and Address:Centro per l’edizione di testi filosofici medievali e rinascimentali

    (CETEFIL), Dipartimento di studi Umanistici, Università del salento, III Piano stanza 31D Palazzo Parlangeli, I-73100 Lecce . Tel .: 0039-08 32-294694; FAX: 0039-0832-294607; e-mail: cetefil@ateneo .unile .it

    Associated Member of the FIDEM and sIEPM

    2 . Year of Foundation: 2000 (by Loris sturlese)

    3 . Director and Collaborators:Alessandra Beccarisi (director), Loris sturlese (dir . Em .), Nadia Bray,

    Alessandro Palazzo (Trento), Fiorella Retucci, Elisa Rubino, Dagmar Gottschall, Irene zavattero (Trento), Luana Rizzo, Diana Di segni (Cologne), sara Ciancioso, Marco Maniglio, Antonino Rubino, Antonio Punzi, Francesca Bonini, Antonella sannino (Neaples), sabina Tuzzo, Massimo Perrone (Cologne), Eleonora Andriani .

    4. Research Profile4.1. Historical background and overall profile

    The Center for the Edition of Medieval and Renaissance Philosophical Texts (CETEFIL) has its origin in the activities of the first Research Project of Relevant National Interest (PRIN) granted by the Ministero dell’Università e Ricerca (MIUR) in 1997 . The title of the project was “Philosophy and the Natural sciences in the Middle Ages”, and it also included the universities of Florence, Bari and Naples (Orientale) . With its current profile, the CETEFIL was founded in 2000 by Loris sturlese, in order to coordinate and promote critical editions and studies of medieval and Renaissance texts, most of them rare and unpublished, written in Latin and in the vernacular .

    In subsequent years, the CETEFIL has hosted several research programs granted by the MIUR: PRIN (1999, 2002, 2004, 2007, 2009, 2012 currently in progress); FIRB (one in 2009, two in 2012, currently in progress); Marie

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    Curie ITN (2007) granted by the EU; CUIs (2014) granted by the Banca Popolare Pugliese .

    The main area of research of the CETEFIL is medieval philosophy, in particular German philosophy and theology from the 13th and 14th centuries . Among its more recent publications are worth mentioning a series of specific studies on Meister Eckhart’s sources and the reception of his thought .

    One of the Centre’s research priorities is the preparation of critical editions of medieval philosophical texts . so far, the CETEFIL edited fifty-six volumes, forty-one of which contain medieval latin philosophical texts until then completely unedited . The most important editorial project, representative of the interest of CETEFIL in this particular area of medieval studies, is the ongoing publication of the series Corpus Teutonicorum Philosophorum Medii Aevi, making Lecce a centre for research on German theologians .

    Recently, CETEFIL has broadened its scope of research into new areas and new geographies and languages: in particular natural divination and magic practices, ethics, and meteorology: now in course at the Centre are the critical editions of Moses Maimonides’ Dux Neutrorum (latin version), Thomas of York’s Sapientiale, the Geomantia attributed to William of Moerbecke and the anonymous Estimaverunt Indi .

    From 2002 to 2006 the CETEFIL organized the activities of the Editorenschule (Editors school) in cooperation with the Albertus Magnus Institut in Bonn and the Mittellateinisches Institut of the LMU in Munich . In 2009, 2010 and 2015 it also hosted three editions of the “summer school” EGsAMP (European Graduate school for Ancient and Medieval Philosophy) . Part of the Centre’s activities is also the organization of seminars (Intersections, with two editions so far) and workshops on medieval philosophy and its practice (school of Paleography and Edition of Texts) .

    The following is a detailed survey of the different projects hosted by the CETEFIL, beginning with the current research programs, both national and international (4 .2) followed by others projects (4 .3), project of critical editions (4 .4) and editorial projects (4 .5) . Finally, there’s an account of the CETEFIL collaborations with other institutions (5) .

    4.2 Current Research Programs4.2.1. National Programs

    CETEFIL is nowadays at the centre of a widespreade national network, joning different major italian universities:

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    4.2.1.1. PRIN 2012: Universality and its Limits: Strategies of Inclusion and Exclusion in the History of Philosophy and Contemporary Philosophical Debates (Principal Investigator: L . sturlese)

    The project aims to collate the philosophical research, which is taking place in various Italian universities, in one of the main goals of the EU Horizon 2020 Programme: the creation of more inclusive, innovative and secure societies . The project will comprise, therefore, two stages of collaborative and complementary development: (1) A historical-philosophical reconstruction of universalising models and theoretical strategies of inclusion and exclusion in the Western tradition; (2) An analysis of the ways in which such models continue to operate in contemporary debates and the elaboration of fresh approaches to universalism . In particular, the Lecce unit is focusing on late-medieval German “speculative mysticism” and its anthropologically new universalistic model, both on the background of theological reactions to the case of Meister Eckhart and with reference to Latin as well as vernacular samples of discoursive exclusion mechanisms arising from his inquisition, trial and conviction .

    4.2.1.2. FIRB 2012: Foreseeing Events and Dominating Nature: Models of Operative Rationality and the Circulation of Knowledge in the Arab, Hebrew and Latin Middle Ages (Lecce Unit: A . Beccarisi / Trento Unit: A . Palazzo . Principal Investigator: M . Benedetto, Bari)

    The project takes into consideration three treatises on geomancy, whose critical editions have long been desired by the international scientific community . These are (in chronological order, corresponding to the three research units): (i) the Ars geomantiae by Hugo of santalla, which, besides being perhaps the first authoritative example of geomantic literature in the Latin West, embodies a new paradigm of operative rationality arising from the translation of Arabic philosophical and scientific literature (the Ars geomantiae is most probably the Latin version of an Arabic treatise which has not yet been identified); (ii) Estimaverunt Indi, which is also the translation of an original (lost) Arabic treatise, censored by stephen Tempier, bishop of Paris, in the Prologue of the Condemnation of 1277; (iii) De arte et scientia geomantiae attributed to William of Moerbeke, papal penitentiary and famous translator of Aristotle’s works .

    The main characteristics of the project may be summarised as follows: (a) close integration between the Bari, Trento and Lecce research units . Besides having matured individual experience in the fields of critical edition of

  • Cetefil 2015 39

    medieval philosophical texts and the debates on astral determinism and the divinatory arts, the three Unit-heads have already had occasion to cooperate with each other in Italy and abroad; (b) a relevant and well-established international scope of the project, as the past experience (as research-fellows or junior researchers) of each of the Unit-heads shows: Dr .ssa Benedetto in Nijmegen; Dr . Palazzo in Köln and Toronto; Prof .ssa Beccarisi in Bonn, Köln and Munich; (c) a marked inter-disciplinary character, based on the balance between two complementary approaches: one more specialized, aiming at the critical edition of texts, and the other more general, with the objective of investigating, through the use of methodological instruments typical of their research field, the historical development of a society capable of including and assimilating knowledge from other cultures (the analysis of inclusive and innovative society is one of the objectives of the EU Horizon 2020 Programme) .

    4.2.1.3. FIRB 2012: The impact of Aristotelian Ethics on the Latin West (1240-1290): the Medieval Roots of a New Approach to Human Agency, Individual Rights and the Common Good. Critical Editions of Texts and Historico-doctrinal Studies (Principal Investigator: F . Retucci)

    The texts to be examined include (according to the chronological order and the corresponding division of duties among the three Research Units): (a) Robert Grosseteste’s Latin translation of the Greek-Byzantine commentaries on books v (written by an anonymous Late-Antique commentator and Michael of Ephesus) and vI (written by Eustratius of Nicaea) of the Nicomachean Ethics, which are essential loci for determining the impact of Aristotle’s theory of justice and practical wisdom in the West; (b) the first book of the Sapientiale, written by the Franciscan Thomas of York, a work which reflects not only the early reception of Aristotle’s Ethics, but the way the Byzantine commentator Eustratius of Nicaea reconsidered Aristotle’s criticism of the Platonic Good as a homonymous notion from a Christian point of view; (c) the Quodlibeta by servais du Mont-saint-Éloi, a secular master, colleague and interlocutor of Henry of Ghent, and probable teacher, together with the latter, of Godfrey of Fontaines . These Quodlibeta reflect a second stage of the reception of Aristotle’s practical philosophy in the Parisian Faculty of Theology, after the process of assimilation and reinterpretation by masters such as Albert the Great and Thomas Aquinas . This second stage focused on the social undertones of Aristotelian doctrines and aimed, for the first time, at elaborating on this ground a theory of subjective and inalienable

  • 40 Cetefil 2015

    rights . The second level of the project aims at producing historico-doctrinal studies (articles and monographs) which relate to the aforementioned topics (i .e . the Medieval reassessment of Aristotle’s critique of the homonymous notion of the Good; the new interpretation of the nature of justice; the role played by practical wisdom; the relationship between the intellect and the will in moral agency, and the earliest stages of the modern theory of natural individual rights) . These studies will demonstrate the importance of the Medieval reception of Aristotle’s Ethics and the Greek-Byzantine commentaries on it for the elaboration of the modern notion of society based on the balance between individual rights, justice, and the common good . In this respect, the project aligns itself with the aims of the EU Horizon 2020 Programme, insofar as it investigates –by means of the approach and research instruments proper to the scientific area of the project– the historical basis of the very idea of inclusive society .

    4.2.2. International ProgramsThe CETEFIL is also at the centre of a network of universities financed

    by the European community, and sponsors many research projects in collaboration with other national and international universities .

    4.2.2.1. Durandus of Saint-Pourçain, Commentary on the Sentences. Critical edition

    Durandus of saint-Pourçain’s Commentary on the Sentences occupies a relevant position within philosophical and theological debates at the beginning of the 14th century . The work is transmitted in three different redactions: the third and last redaction has been reproduced many times in Renaissance editions, whereas the first two remain so far unedited . The critical edition of the first and second redactions of the Commentary on the Sentences (organised in 16 volumes) is now carried within the framework of an international research project between the CETEFIL (Università del salento) and the Thomas-Institut (Universität zu Köln), financed by the DFG .

    4.2.2.2. The critical edtion of Maimonides’ Dux neutrorum (D . Di segni)The Guide of the Perplexed, Moses Maimonides’ main philosophical work,

    had a great influence in the Latin Middle Ages . The Latin translation of this work, known under the title Dux neutrorum, was read in the XIII century

  • Cetefil 2015 41

    by authors such as Albert the Great, Thomas Aquinas and Meister Eckhart . The aim of this project is to study Dux neutrorum’s manuscript tradition, in order to present the first critical edition of this work .

    The Guide of the Perplexed was originally composed in judeo-arabic at the end of the XII century and then was translated into Hebrew twice . In 1204 the Provençal translator shmuel Ibn Tibbon composed the first Hebrew translation under the title Moreh nevukim; later, the poet Yehuda al-Harizi composed another version, more refined in style . The Latin translation was composed around the second half of the XIII century mainly on the basis of al-Harizi’s translation, even though some investigations showed that the text was probably confronted with another version .

    The text is transmitted by thirteen manuscripts, and some of them date back to the XIII century . The manuscript tradition is stable presenting a quite homogeneous text . For the critical edition, the whole tradition has been taken into account; however, in a second phase of the work, six codices have been eliminated . A digital publication of the critical edition of Dux neutrorum I is in preparation .

    4.3. Other projects

    4.3.1. Albertistic and Thomistic texts between the 13th and 14th centuries. Ulricus de Argentina’s “De summo bono” and Guilelmus Petri di Godino’s “Lectura Thomasina”: critical edition and doctrinal study (A . Palazzo)

    This project is articulated in two parts, one for each text considered: Ulricus de Argentina’s († 1277) De summo bono and Guilelmus Petri de Godino’s (ca . 1260 – † 1336) Lectura Thomasina (ed . Francesca Nannini) Although they present many differences, the De summo bono and the Lectura Thomasina present some common features that justify their parallel consideration and give unity and cohesion to the project . Both texts are close to each other chronologically –scholars place the date of composition of the De summo bono between 1262 and 1272, while the Lectura Thomasina was composed around 1300–, and both were written by dominicans often considered minor figures within the history of medieval theology .

    4.3.2. History of Stoicism in the Middle Age (N . Bray)The project aims to reconstruct the reception of stoicism in the

    Middle Ages in authors between the fifth and fourteenth century . Using a doxographic method the study intends to critically review G . verbeke’s theory

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    (The Presence of Stoicism in Medieval Thought, 1983), according to which the medieval intellectual’s understanding of stoicism was ‘unconscious’ . The main results are three:

    1 . identification of the main protagonists of the reception of stoic philosophy, presented in three distinct sections: Augustin, Boethius and Calcidius for the first section (v-vIII c .); Abelard and John of salisbury for the second section (IX-XII c .); Albert the Great, Thomas of York, Roger Bacon and Meister Eckhart for the third section (XIII-XIvc .)

    2 . selection of the main themes of discussion: monotheism, pro-videntialism, determinism, faith in human reasoning, control of the passions, universal brotherhood, theory of the connection of the virtues and the equivalence of sins and, in particular, the question of the divine nature of human reason .

    3 . interpretation . Far from using senecan, Ciceronian doctrine in a merely ornamental way, their books were read carefully in the Middle Ages and the readers were really conscious of the nature of stoic philosophy: for all of them it was a kind of radical Platonism, and for some an erroneous reading of Aristotle’s philosophy . It can therefore be seen that medieval culture knew of the existence of three main schools of philosophy – Platonic, Peripatetic and stoic –, and evaluated the validity of their doctrinal content; the highest point of the discussion concerns the idea of the possible perfection of human reasoning, of its divine nature .

    4.3.3. History of Medieval Meteorology (E . Rubino)In the field of medieval metereology, a volume of the series Aristoteles

    Latinus edited in 2010 by Elisa Rubino presents the oldest medieval translation of Aristotle’s Meteorologica from Greek into Latin . The critical edition of the Translatio Henrici, composed around 1150 by Henricus Aristippus and circumscribed to book Iv of Aristotle’s text, offer new elements to the reconstruction of an important stage of the history of medieval aristotelianism . Not only is it of relevance in determining the way in which Aristotle’s Meterologica entered into the Latin West, but also in reassessing the role played by the sicilian translator .

    A manuscript preserved at the Bibliothèque Carnegie in Reims, usually considered of little relevance by scholars, permitted to shed new light on the origins and composition of the collection that transmitted Aristotle’s meteorology, known to a