REPORT 2013 Prestazioni CPI Centri Impiego e competenze operatori Regione Veneto - GLOSSARIO

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1 Le prestazioni dei CPI e le competenze degli operatori nella Regione Veneto Analisi e proposte

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Le prestazioni dei CPI e le competenze degli operatori nella Regione Veneto

Analisi e proposte

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INDICE

Premessa .................................................................................................................. 3

PARTE 1 - Il percorso metodologico per l’individuazione delle prestazioni 1.1 Quadro di riferimento normativo ............................................................................. 6

1.2 Prestazioni essenziali: metodologia e strumenti di rilevazione ..................................... 9

PARTE 2 - Le prestazioni garantite dai SPI 2.1 Struttura ed Organizzazione dei SPI nella Regione Veneto ........................................20

2.2 Informazione e accesso ai servizi ...........................................................................22

2.3 Orientamento al lavoro e alla formazione ................................................................28

2.4 Misure di accompagnamento al lavoro ....................................................................33

2.5 Incontro domanda e offerta di lavoro .....................................................................37

2.6 Identificazione, validazione e certificazione delle competenze ....................................43

PARTE 3 - Esiti dell’intervista: le competenze professionali degli operatori dei SPI 3.1 Esiti dell’intervista: le competenze professionali degli operatori dei SPI ......................46

PARTE 4 - Ipotesi di accesso e componibilità delle prestazioni 4.1 Accesso alle prestazioni e traiettorie.......................................................................65

4.2 La stima dei costi delle prestazioni .........................................................................73

CONCLUSIONI ..........................................................................................................78

Appendici Tabelle e grafici ........................................................................................................83

Report provinciali .................................................................................................. ..92

GLOSSARIO ............................................................................................................ 165

ALLEGATO 1 INTERVISTA …………………………………………………………………………172

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Premessa

Questo rapporto è l’esito di un lavoro di indagine che si inquadra nell’Azione di Sistema Welfare

to Work nella Regione del Veneto.

La restituzione contenuta in questo report fornisce una panoramica dello stato dei servizi per il

lavoro in una fase storica in cui la crisi economica e occupazionale da un lato e l’aggiornamento

normativo dall’altro sottopongono i Centri per l’Impiego ad un vero e proprio stress-test.

Gli obiettivi che hanno mosso verso la realizzazione della ricerca sono tre:

1. rilevare le condizioni e le risorse attraverso cui il sistema dei CPI fornisce risposte

differenziate e adeguate ai bisogni dei cittadini, in una logica di cooperazione con i

Servizi per il lavoro accreditati;

2. individuare percorsi integrati di prestazioni e servizi finalizzati all’integrazione

tra politiche attive e politiche passive - forme di sostegno al reddito;

3. rilevare eventuali fabbisogni formativi relativi all’adeguamento delle competenze

professionali degli operatori, per favorire standard omogenei e condivisi di

servizio e promuovere l’adozione dell’approccio per competenze all’incrocio

domanda-offerta di lavoro.

La rilevazione dei fabbisogni degli operatori dei servizi per l’impiego e la necessità del loro

coinvolgimento diretto, sono risultate assolutamente prioritarie in una fase di forte

ripensamento politico-organizzativo della struttura e delle funzioni delle amministrazioni

provinciali. Se per un verso infatti, permane l’incertezza sul destino delle Province, dall’altro

non si può non considerare che queste gestiscono servizi per i cittadini e per le imprese di

fondamentale importanza. Tra questi servizi i CPI assumono un ruolo centrale nel garantire ai

cittadini e alle imprese servizi qualificati di prossimità.

La crisi occupazionale in corso comporta una crescente pressione sui servizi pubblici per

l’impiego. Come si evidenzierà più avanti, l'incremento dell'utenza, la contrazione delle

assunzioni e la riduzione degli addetti ai servizi si stanno riflettendo sulla capacità dei CPI di

dare piena soddisfazione ai bisogni dei cittadini.

Inoltre, la riforma del mercato del lavoro definita nella Legge n. 92/2012, tratteggia scenari

nuovi sia per quanto riguarda l’organizzazione dei servizi nel territorio, sia per ciò che concerne

il sistema delle prestazioni da erogare ai cittadini. Tutto ciò implica anche l’adeguamento delle

competenze degli operatori dei Centri per l’impiego.

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Per il conseguimento dei tre obiettivi del presente lavoro si è provveduto a costruire una

intervista strutturata a partire dalla definizione del sistema delle prestazioni essenziali e dei

servizi realizzati dai CPI della Regione del Veneto, alla luce del nuovo quadro normativo e sulla

base degli interventi realizzati in riferimento all’accordo Stato-Regioni del febbraio 20091. Il

percorso metodologico per l’individuazione delle prestazioni è delineato nella Parte 1 di questo

rapporto.

Le interviste sono state condotte tra i mesi di febbraio e maggio 2013. Sono stati coinvolti tutti

i Responsabili dei 42 Centri per l’Impiego del Veneto e 76 Operatori.

Gli esiti dell’intervista sono descritti nella parte 2 “Prestazioni garantite dai Servizi Pubblici per

l’Impiego (SPI)” e nella parte 3 “Competenze professionali degli operatori dei SPI”.

Infine nella Parte 4 viene tracciata una prima “Definizione di percorsi standardizzati di

prestazione”.

1 Accordo tra Stato, Regioni e Province Autonome sugli ammortizzatori sociali in deroga e le politiche attive, sottoscritto il 12 febbraio 2009 e successivi rinnovi.

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PARTE 1

Il percorso metodologico per l’individuazione delle

prestazioni

In questa prima parte è descritto l’impianto metodologico della ricerca i cui punti maggiormente qualificanti

sono:

• definizione di cinque aree di prestazione e delle dodici prestazioni essenziali correlate così come

desunte dalla legge 92/2012;

• individuazione dei requisiti di struttura, processo e relazione necessari a garantire le prestazioni

essenziali, così come definiti nella prassi e/o nella regolazione regionale;

• presentazione della struttura dell’intervista utilizzata per la ricerca.

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1.1 Quadro di riferimento normativo

In materia di servizi per l’impiego e di procedure di collocamento si è assistito negli ultimi venti

anni a numerosi interventi normativi che hanno prodotto modifiche radicali nella disciplina

precedente, sia in termini di assetto istituzionale e organizzativo, sia nell’impianto regolativo e

procedurale, sia nel rapporto organico con le politiche del lavoro attive e passive.

Dopo una serie di interventi legislativi (L. 863/84, L. 56/87, L. 223/91, L. 236/93) finalizzati a

introdurre una sempre più ampia facoltà di scelta nelle assunzioni, si è assistito, a partire dalla

seconda metà degli anni ’90, a una produzione normativa volta a modificare i principi di base

della disciplina previgente.

Il D.Lgs 510/96, convertito nella L. 608/1996, ha modificato le regole di assunzione,

introducendo in via generalizzata il principio dell’assunzione diretta con obbligo di

comunicazione successiva che sostituisce il “vecchio” nulla-osta di avviamento. La L. 196/97

ha invece attenuato il divieto assoluto di intermediazione, introducendo il contratto di fornitura

di lavoro temporaneo.

Il D.Lgs 469/97 ha concretizzato i principi del “federalismo amministrativo” in materia di

mercato del lavoro, conferendo agli enti territoriali le funzioni di gestione in questo ambito. In

particolare sono state attribuite alle Regioni a statuto ordinario e agli altri Enti Locali le funzioni

relative al collocamento e alle politiche attive del lavoro. Lo Stato esercita un ruolo di indirizzo,

promozione e coordinamento oltre ad alcune competenze specifiche, quali ad esempio la

vigilanza in materia di lavoro e dei flussi di entrata dei lavoratori non appartenenti all’Unione

Europea. Riassumendo, il sistema delle deleghe a livello locale ha previsto l’attribuzione alle

Regioni della funzione di regolazione, di organizzazione amministrativa, di progettazione, di

valutazione e controllo dei servizi all’impiego, mentre le Province svolgono il ruolo di raccordo

con gli altri Enti locali ed erogano i servizi per l’impiego sul territorio.

Sempre in considerazione del decentramento amministrativo, va ricordato anche il D.Lgs

112/98 che, attuando le leggi di riforma della P.A., ha implementato le competenze regionali

nell’ambito dell’istruzione e della formazione professionale, integrandole con le politiche del

lavoro, così come previsto dal citato D.Lgs 469/97.

Di rilievo inoltre la Legge 68/99 – “Norme per il diritto al lavoro dei disabili” – che non solo

attribuisce alle Regioni e alle Province importanti funzioni in materia, ma riforma le procedure

del collocamento obbligatorio, secondo il principio del “collocamento mirato”.

Il DPR 442/2000 istituisce l’elenco anagrafico dei lavoratori al posto delle liste di collocamento.

Parallelamente con il D.Lgs 181/2000, di seguito modificato dal D.lgs. 297/2002, si è avviato il

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disegno di revisione del modello organizzativo e funzionale della disciplina del mercato del

lavoro. Infine il D.Lgs 276/2003 interviene con ulteriori modifiche sull’organizzazione e

disciplina del mercato del lavoro, introducendo nuovi soggetti autorizzati e definendo un

adeguato regime sanzionatorio.

La legge 92 del 28 giugno 2012 modifica e ridefinisce gli interventi che devono essere garantiti

ai cittadini. Essa all’articolo 4 comma 33 modifica il decreto 181/2000, nello specifico:

a) colloquio di orientamento entro tre mesi dall'inizio dello stato di disoccupazione;

b) azioni di orientamento collettive fra i tre e i sei mesi dall'inizio dello stato di disoccupazione,

con formazione sulle modalità più efficaci di ricerca di lavoro;

c) formazione della durata complessiva non inferiore a due settimane tra i sei e i dodici mesi

dall'inizio dello stato di disoccupazione; tale formazione deve essere adeguata alle competenze

professionali del disoccupato e alla domanda di lavoro dell'area territoriale di domicilio;

d) proposta di adesione a iniziative di inserimento lavorativo entro la scadenza del periodo di

percezione del trattamento di sostegno al reddito.

È prevista inoltre l'offerta di formazione professionale, della durata complessiva non inferiore a

due settimane, nei confronti dei beneficiari di trattamento di integrazione salariale che

comporti la sospensione dall'attività lavorativa per un periodo superiore ai sei mesi.

Inoltre la stessa Legge 92/2012 ai commi 51-61 e 64-68 richiama la necessità di garantire ai

cittadini il diritto di vedersi riconosciute le competenze acquisite anche al di fuori dei percorsi

formali, attraverso il riconoscimento, la validazione e la certificazione delle competenze

comunque acquisite. Le norme generali e i livelli essenziali delle prestazioni per l'individuazione

e validazione degli apprendimenti non formali e informali e gli standard minimi di servizio del

sistema nazionale di certificazione delle competenze, sono state oggetto del recente decreto

legislativo n. 13 del 16 gennaio 2013.

Alla luce di quanto sopra richiamato, si possono configurare cinque aree di prestazione che i

servizi per il lavoro, pubblici e privati accreditati, sono chiamati a garantire:

1. informazione e accesso ai servizi di politica attiva;

2. orientamento al lavoro e alla formazione;

3. misure di accompagnamento al lavoro;

4. incontro domanda e offerta di lavoro;

5. identificazione, validazione e certificazione delle competenze;

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A ciascuna delle cinque aree di prestazione sono correlabili le prestazioni essenziali che sono

state enucleate in riferimento a quanto tratteggiato nella legge 92/2012 e alle pratiche

adottate in Regione del Veneto a seguito delle politiche di contrasto alla crisi, realizzate a

partire dall’Accordo Stato Regioni.

Al fine di garantire le prestazioni essenziali collegate a ciascuna delle cinque aree di cui sopra,

è necessario garantire i requisiti di struttura, di processo e soprattutto di relazione; questi

ultimi permettono di affermare che le competenze professionali fondamentali2, necessarie

nell’ambito di un servizio per l’impiego possono essere le seguenti:

1. gestire colloqui di prima accoglienza per soddisfare esigenze informative di cittadini

interessati a modificare la propria situazione lavorativa;

2. gestire colloqui per individuare le risorse personali e professionali del cittadino, utente

del servizio, spendibili nel mercato del lavoro;

3. elaborare con il cittadino un piano professionale verificandone la fattibilità;

4. gestire l’incrocio domanda-offerta di lavoro;

5. accompagnare l’utente del servizio nel percorso di inserimento e/o reinserimento

lavorativo;

6. monitorare l’andamento delle azioni poste in essere a favore degli utenti del servizio,

intervenendo con eventuali azioni correttive.

2 DGR 2238 del 20.12.2011 consultabile al seguente link: http://www.regione.veneto.it/web/lavoro/accreditamento-servizi-lavoro

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1.2 Prestazioni essenziali: metodologia e strumenti di rilevazione

L’indagine ha posto l’accento su:

- l’organizzazione e le prestazioni offerte dai Servizi Pubblici per l’Impiego (SPI)

- le competenze professionali degli operatori dei SPI.

L’intervista utilizzata ai fini dell’indagine è descritta in maniera analitica in questo paragrafo,

ma per rendere maggiormente leggibile la struttura dell’intervista stessa si propone qui di

seguito uno schema riassuntivo:

STRUTTURA DELL’INTERVISTA

I° SEZIONE

Rivolta ai Responsabili dei CPI (42)

ORGANIZZAZIONE E PRESTAZIONI OFFERTE DAI

SERVIZI PUBBLICI PER L’IMPIEGO (SPI)

PARTE 1-A

- QUADRO ORGANIZZATIVO DEI CPI

PARTE 1-B

- AREE DI PRESTAZIONE

- PRESTAZIONI ESSENZIALI

- REQUISITI DI STRUTTURA E DI PROCESSO

II° SEZIONE

Rivolta agli operatori dei CPI (76)

COMPETENZE PROFESSIONALI DEGLI OPERATORI DEI SPI

PARTE A

- AUTOVALUTAZIONE DELLE COMPETENZE PROFESSIONALI DEGLI OPERATORI

PARTE B

- AUTOVALUTAZIONE DELLE CONOSCENZE

- AUTOVALUTAZIONE DELLE ABILITÀ

L’intervista3 è strutturata in due sezioni; la prima sezione è stata somministrata

esclusivamente ai responsabili dei CPI.

Le aree di prestazione individuate sono le seguenti:

1. Informazione e accesso ai servizi;

2. Orientamento al lavoro e alla formazione;

3Per il testo integrale dell’intervista si veda l’allegato 1.

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3. Misure di accompagnamento al lavoro;

4. Incontro domanda e offerta di lavoro;

5. Identificazione, validazione e certificazione delle competenze.

Tali aree sono sostanziate da 12 prestazioni essenziali auto-consistenti, utili a supportare un

percorso di ingresso o re-ingresso nel mondo del lavoro. Questi percorsi si possono articolare

secondo il bisogno, l’appartenenza a specifici target e le caratteristiche socio-professionali dei

cittadini ai quali la norma riconosce benefici o tutele giuridiche ed economiche.

Nello schema che segue è fornita una sintetica descrizione di ciascuna prestazione essenziale.

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Area Prestazione essenziale Descrizione

1. Informazione e accesso ai servizi

1.1 Fornire informazioni Informazioni circa le opportunità occupazionali e formative, le caratteristiche del MdL e gli strumenti di politica attiva disponibili nella rete dei Servizi per il lavoro e della formazione professionale.

1.2 Aggiornamento del profilo socio-professionale

Rilascio della DID, accertamento dei requisiti soggettivi e iscrizione/aggiornamento del profilo socio-professionale del lavoratore nel SIL.

1.3 Stipula del Patto di Servizio Condivisione e firma del Patto di Servizio (PdS) che descrive e sostanzia gli impegni reciproci tra le parti.

2. Orientamento al lavoro e alla formazione

2.1 Colloquio di orientamento Colloquio di orientamento e di valutazione del caso individuale, al fine di supportare la persona nella scelta di opportunità lavorative e di servizi coerenti al suo profilo professionale.

2.2 Azioni collettive di orientamento Incontri informativi/formativi sulle modalità efficaci di ricerca di occupazione, adeguate al contesto produttivo territoriale.

3. Misure di accompagnamento

al lavoro

3.1 Proposta di percorsi di validazione/certificazione delle competenze

Colloquio di orientamento individuale per indirizzare la persona a percorsi di identificazione delle competenze.

3.2 Proposta e realizzazione di attività di formazione

Formazione della durata complessiva non inferiore a due settimane tra i 6 e i 12 mesi dall’inizio dello stato di disoccupazione. Organizzazione e proposta di tirocini formativi.

3.3 Proposta di adesione ad iniziative di inserimento lavorativo

Valutazione del caso individuale, elaborazione di proposta di indirizzo per la persona verso iniziative di inserimento lavorativo o riqualificazione professionale anche mediante stage e tirocini.

4. Incontro domanda e offerta

di lavoro

4.1 Colloquio di attivazione Colloquio finalizzato alla individuazione di opportunità lavorative coerenti con il profilo professionale del cittadino.

4.2 Promozione del profilo professionale Selezione e pubblicazione delle vacancies e azioni di promozione del profilo presso le imprese.

5. Identificazione, validazione e

certificazione delle competenze

5.1 Identificazione delle competenze, raccolta, analisi e selezione delle evidenze

Colloquio specialistico per l’identificazione e l’accertamento delle competenze finalizzato alla costruzione del «dossier delle evidenze».

5.2 Validazione / certificazione delle competenze

Analisi del dossier delle evidenze e colloquio specialistico per la validazione delle competenze da parte di una commissione composta da minimo 2, massimo 3 esperti (esperto di metodo, esperto della professione, esperto della formazione)

Schema 1 – Descrizione delle 12 prestazioni essenziali collegate alle 5 aree di prestazione

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Ai responsabili dei Centri per l’Impiego coinvolti nell’intervista è stato chiesto se ciascuna

prestazione essenziale fosse:

A - garantita

B - parzialmente garantita

C - non garantita

Inoltre, per ogni area di prestazione sono stati rilevati i requisiti di struttura e di processo

essenziali ai fini di poter garantire le prestazioni stesse. E’ stato richiesto se ciascun requisito

di struttura e di processo fosse:

A - garantito

B - attivabile al bisogno

C - non garantito

Nel caso di risposta B o C, sia in riferimento alle prestazioni sia in riferimento ai requisiti è

stato chiesto, inoltre, di esplicitare sinteticamente i motivi della parziale o della mancata

garanzia.

Nello schema che segue, è fornito il quadro dei requisiti di struttura e di processo relativi a

ciascuna area di prestazione.

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Area Prestazione essenziale Requisiti di struttura Requisiti di processo

1. Informazione e accesso ai servizi

1.1 Fornire informazioni

1. Sito internet aggiornato 1. Servizio di prima informazione per chi vuole avviare un lavoro autonomo d'impresa

2. Punto di accoglienza per utenza con operatore dedicato

2. Servizio di promozione e marketing dei servizi del SPI verso i cittadini

1.2 Aggiornamento del profilo socio-professionale

3. Spazio attrezzato per auto-consultazione di materiali informativi

3. Servizio informativo specifico dedicato alle imprese

4. Postazione attrezzata e riservata per colloqui operatore-utente

4. Servizi informativi specificatamente dedicati ai migranti

1.3 Stipula del Patto di Servizio 5. Servizio di attivazione degli AA.SS. in raccordo con INPS

2. Orientamento al lavoro e alla formazione

2.1 Colloquio di orientamento

1. Postazione attrezzata e riservata per colloqui operatore-utente

1. Realizzazione di un colloquio individuale di orientamento entro 3 mesi dal rilascio della DID

2. Aula/sala attrezzata per incontri di gruppo

2. Scouting continuo delle opportunità e aggiornamento dei sistemi informativi

2.2 Azioni collettive di orientamento

3. Disponibilità di dossier di analisi del contesto e degli scenari occupazionali del territorio

3. Realizzazione incontri informativi/ formativi tra i tre e i sei mesi dal rilascio della DID

4. Disponibilità di un catalogo delle opportunità formative e relativi requisiti di accesso

3. Misure di accompagnamento

al lavoro

3.1 Proposta di percorsi di validazione/certificazione delle competenze

1. Monitoraggio dell’andamento delle azioni poste in essere a favore degli utenti del servizio e interventi con eventuali azioni correttive

1. Colloquio per l’elaborazione di un PAI e verifica preventiva della sua fattibilità

2. Supporto all’utente del servizio nel percorso di inserimento o reinserimento lavorativo attraverso azioni di valutazione congiunta

3.3 Proposta di adesione ad iniziative di inserimento lavorativo

2. Sistema di monitoraggio del PAI (tracciabilità delle azioni)

3. Supporto ai giovani che abbandonano il ciclo scolastico prima della fine dell’obbligo formativo

3.2 Proposta e realizzazione di attività di formazione

3. Raccordo e invio ai servizi formativi per accesso a percorsi di PAL

4. Servizio di indirizzo e supporto all’attivazione dei lavoratori in stato di mobilità a sostegno del reinserimento

4. Incontro domanda e offerta

di lavoro

4.1 Colloquio di attivazione 1. Report di analisi del fabbisogno occupazionale delle imprese del territorio provinciale

1. Realizzazione colloquio entro tre mesi dal rilascio della DID

2. Verifica delle segnalazioni /presentazioni delle candidature

4.2 Promozione del profilo professionale

2. Collegamento con ClicLavoro 3. Attività di promozione e marketing verso le imprese

3. Gestione informatizzata del processo di incrocio D/O

4. Aggiornamento costante delle informazioni su SIL

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5. Identificazione, validazione e

certificazione delle competenze

5.1 Identificazione delle competenze, raccolta, analisi e selezione delle evidenze

1. Registro operatori di supporto alla costruzione del dossier delle evidenze

1. Individuazione delle competenze-chiave spendibili nel mdl

2. Registro esperti di validazione 2. Selezione delle evidenze correlate alle competenze-chiave

3. Disponibilità di analisi di contesto e scenari occupazionali del territorio

5.2 Validazione / certificazione delle competenze

4. Aula/sala attrezzata per incontri individuali

5. Repertorio professioni indicato/adottato dalla regione

6. Format dossier

Schema 2 – Elenco dei requisiti di struttura e di processo per le 5 aree di prestazione

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La seconda sezione dell’intervista è articolata per quesiti che fanno fulcro su sei

competenze professionali fondamentali (“competenze chiave”). I quesiti di questa

sezione dell’intervista sono stati rivolti a 76 operatori4 che intervengono in 42 CPI presenti

nella Regione.

Il gruppo di operatori cui è stata rivolta l’intervista è stato individuato chiedendo ai

Responsabili dei centri per l’impiego di indicare due nominativi5 che nell’ambito dell’attività

potessero agire le sei competenze ritenute fondamentali che sono di seguito elencate:

1) Gestire colloqui di prima accoglienza per soddisfare esigenze informative di cittadini

interessati a modificare la propria situazione lavorativa.

2) Gestire colloqui per individuare le risorse personali e professionali del cittadino,

utente del servizio, spendibili nel mercato del lavoro.

3) Elaborare con il cittadino un piano professionale verificandone la fattibilità.

4) Gestire l’incrocio domanda offerta di lavoro.

5) Accompagnare l’utente del servizio nel percorso di inserimento e/o reinserimento

lavorativo.

6) Monitorare l’andamento delle azioni poste in essere a favore degli utenti del servizio,

intervenendo con eventuali azioni correttive.

Questa sezione dell’intervista è stata costruita e proposta agli operatori intervistati con due

obiettivi.

Il primo, verificare con gli operatori il reale esercizio di tali competenze chiave nella

gestione ordinaria delle attività necessarie a soddisfare l’offerta dei servizi che fanno capo

alle cinque prestazioni essenziali richieste ai servizi per il lavoro.

Il secondo obiettivo, stabilire se l’esercizio di tali competenze è sufficiente a

garantire l’offerta dei medesimi servizi o se invece sono necessarie anche altre

competenze oltre alle sei competenze chiave sopra richiamate.

4 I dati relativi al numero di operatori intervistati e ai Servizi per l’impiego di riferimento sono riportati nella tabella 1 dell’Appendice “tabelle e grafici”. 5 Si precisa che alcuni operatori intervistati intervengono in più di un centro per l’impiego nell’ambito della stessa provincia. È il caso ad esempio degli SPI di Arzignano e Valdagno che hanno operatori in comune e di Vicenza il cui personale interviene anche nel centro di Lonigo. E’ anche il caso di Pieve di Soligo e Conegliano. Essendo il primo ormai una “succursale” del CPI di Conegliano, alcuni operatori di questo CPI in vari giorni e in vari orari, sono presenti a Pieve per garantire il servizio agli utenti dei comuni afferenti.

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Al primo obiettivo d’indagine è legata la prima parte dell’intervista denominata “Intervista -

parte A” che comprende un set di domande che l’intervistatore ha posto in presenza e in

modo individuale agli Operatori dei Centro per l’impiego (d’ora in avanti Operatore del CPI).

L’intervistatore ha illustrato all’Operatore del CPI le 6 competenze fondamentali per un

Operatore che agisca nell’ambito dei servizi per il lavoro.

Come noto, la letteratura ha offerto numerose definizioni del termine “competenza” e dei

suoi elementi: le conoscenze e le abilità. L’intervista è strutturata sulla base di una scelta

precisa in merito all’utilizzo delle definizioni di competenza, conoscenza e abilità adottate in

ambito europeo6. Tale scelta è stata esplicitata nel testo dell’intervista e condivisa con gli

operatori intervistati.

All’Operatore del CPI è stato quindi richiesto di esprimere il grado di possesso di ciascuna

delle 6 competenze in base all’esercizio di ciascuna competenza nello svolgimento del lavoro

cui normalmente si dedica.

Per esprimere il grado di possesso della competenza è stato proposto l’utilizzo di una scala di

valutazione da 1 a 4 punti, di seguito riportata, al fine di esprimere una valutazione.

Punteggio: 1 Non ha mai affrontato situazioni che potessero fargli agire la competenza oggetto di analisi

Punteggio: 2 Ha gestito solo occasionalmente situazioni poco complesse che potessero fargli agire la competenza oggetto di analisi

Punteggio: 3 Agisce abitualmente (con buoni risultati) comportamenti per affrontare situazioni abbastanza complesse che richiedono per loro natura la competenza oggetto di analisi

Punteggio: 4 Agisce sempre (con ottimi risultati) comportamenti per affrontare situazioni molto complesse che richiedono per loro natura la competenza oggetto di analisi

6Fonte: Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio del 23 aprile 2008 sulla costituzione del Quadro europeo delle

qualifiche per l'apprendimento permanente (EQF). Per competenza si intende la comprovata capacità di utilizzare conoscenze,

abilità e capacità personali, sociali e/o metodologiche, in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e

personale. Nel contesto del Quadro europeo delle qualifiche le competenze sono descritte in termini di responsabilità e

autonomia.

Per conoscenza si intende il risultato dell’assimilazione di informazioni attraverso l’apprendimento. Le conoscenze sono un

insieme di fatti, principi, teorie e pratiche relative ad un settore di lavoro o di studio. Nel contesto dell'European Qualifications

Framework (EQF) le conoscenze sono descritte come teoriche e/o pratiche.

Per abilità si intende la capacità di applicare conoscenze e di utilizzare know-how per portare a termine compiti e risolvere

problemi. Nel contesto del Quadro europeo delle qualifiche le abilità sono descritte come cognitive (comprendenti l'uso del

pensiero logico, intuitivo e creativo) o pratiche (comprendenti l'abilità manuale e l'uso di metodi, materiali, strumenti).

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Successivamente è stato chiesto di elencare le conoscenze e le abilità ritenute necessarie

all’esercizio delle competenze rispetto alle quali l’operatore si era attribuito un punteggio

elevato (3 o 4). Inoltre per le competenze rispetto alle quali l’operatore si era attribuito un

punteggio pari a 2, intendendo che ha agito solo occasionalmente la competenza, è stato

chiesto di elencare le conoscenze e le abilità a suo parere mancanti.

Conoscenze e abilità sono elementi costitutivi e portanti delle competenze. Altri elementi

concorrono a strutturare le competenze (atteggiamenti, motivazioni, percezione di sé, valori,

etc) ma sono questi i due elementi fondamentali sui quali più efficacemente è possibile agire

con interventi a carattere formativo laddove si evidenzino criticità nell’esercizio della

competenza.

Al secondo obiettivo dell’indagine è legata la seconda parte dell’intervista denominata

“Intervista - Parte B” che comprende un set di domande alle quali gli Operatori dei centri

per l’impiego hanno risposto in modo individuale senza la presenza dell’intervistatore.

Questa parte dell’intervista è suddivisa in due sezioni denominate Sezione 1- Conoscenze

e Sezione 2 - Abilità. Nella prima sezione è presentato un elenco di conoscenze, nella

seconda è presentato un elenco di abilità. Tali conoscenze e abilità sono quelle che

potrebbero servire a un Operatore che agisca nell’ambito dei servizi per il lavoro. Per ciascun

elenco, presente nelle due sezioni, è stato chiesto di esprimere una valutazione

relativamente al possesso di ogni singola conoscenza e di ogni singola abilità segnalate nei

rispettivi elenchi.

In particolare, per quanto riguarda le abilità, è stato proposto di utilizzare una scala di

valutazione da 1 a 4 punti, di seguito riportata, al fine di esprimere una valutazione in

merito a ciascuna abilità.

Punteggio: 1 Non applico questa abilità nel lavoro che svolgo

Punteggio: 2 Utilizzo raramente questa abilità nel lavoro che svolgo

Punteggio: 3 Applico abitualmente questa abilità nel lavoro che svolgo

Punteggio: 4 Applico abitualmente questa abilità per affrontare situazioni lavorative anche molto complesse

Infine è stato chiesto di fare degli esempi in merito all’esercizio di alcune specifiche abilità

solo nel caso in cui a queste fosse stato attribuito dall’Operatore un punteggio elevato (3 o

4). Si fa presente che le abilità cui è stato richiesto di fare specifico riferimento erano 7 su

37.

Page 18: REPORT 2013 Prestazioni CPI Centri Impiego e competenze operatori Regione Veneto - GLOSSARIO

18

Si tratta delle abilità rilevanti per poter erogare le prestazioni essenziali legate all’area di

prestazione 5 “Identificazione, validazione e certificazione delle competenze” in merito alle

quali si è ritenuto utile fare uno specifico approfondimento.

La modalità dell’autovalutazione offre senza dubbio una lettura di parte. Tuttavia la

correlazione tra gli esiti di questa parte dell’intervista con la prima parte dell’intervista che

ha indagato quantitativamente le performance regionali dei servizi per il lavoro a partire

dalle performance dei singoli CPI consente di fornire un quadro di riferimento completo e

oggettivo.

Page 19: REPORT 2013 Prestazioni CPI Centri Impiego e competenze operatori Regione Veneto - GLOSSARIO

19

PARTE 2

Le prestazioni garantite dai SPI

Questa seconda parte riporta gli esiti riguardanti l’indagine sulle prestazioni garantite dai CPI del Veneto.

Vengono presentate le caratteristiche organizzative dei SPI veneti (operatori, bacino di utenti potenziali)

e si descrive il livello di garanzia delle prestazioni oggetto dell’indagine. Il quadro che emerge è di un

elevato livello di garanzia, reso possibile sia dall’utilizzo degli strumenti codificati in ambito regionale per

la gestione degli interventi (DID, Patto di Servizio, PAI) che dal supporto di un efficace Sistema

Informativo Lavoro.

Dall’analisi emergono possibili aree di miglioramento delle prestazioni erogate ai cittadini, con

particolare riferimento alle prestazioni di Area 3 “Misure di accompagnamento al lavoro” e di Area 5

“Identificazione, validazione e certificazione delle competenze”.

Page 20: REPORT 2013 Prestazioni CPI Centri Impiego e competenze operatori Regione Veneto - GLOSSARIO

20

2.1 Struttura ed Organizzazione dei SPI nella Regione Veneto

L’assetto attuale del sistema dei SPI del Veneto è costruito sulla base della seguente

dicotomia: da un lato spetta alla Regione l’ambito funzionale di indirizzo, programmazione e

governo, mentre alle Province spetta la gestione dei CPI.

I soggetti istituzionali responsabili dell’erogazione dei servizi sono la Regione e le Province,

che operano attraverso apposite strutture operative che sono la Direzione Lavoro e l’Ente

strumentale Veneto Lavoro. Quest’ultimo svolge la funzione di osservatorio regionale del

mercato del lavoro, e presta assistenza tecnica al sistema dei CPI soprattutto per la gestione

del sistema informativo regionale del lavoro. In generale le strutture regionali operano come

strutture di secondo livello, con un ruolo nei confronti delle strutture provinciali di

coordinamento, indirizzo e assistenza tecnica.

Per l’erogazione diretta dei servizi ai cittadini le Province si avvalgono dei Centri per

l’Impiego, che sono strutture territoriali i cui bacini di competenza sono rimasti formalmente

i medesimi di quelli delle ex Sezioni circoscrizionali per l’impiego, così come ridefinite dal

decreto legislativo 469/97. In alcuni casi le Province hanno modificato sul piano operativo

questa suddivisione territoriale o accorpando la gestione di due CPI (è il caso dei CPI di

Schio e Thiene), o suddividendo in due unità operative un unico CPI (è il caso, ad esempio,

del CPI di San Donà di Piave dove è stata creata anche l’unità operativa di Jesolo). Inoltre,

anche per la Provincia di Treviso si segnala che da gennaio 2010 è avvenuto l’accorpamento

tra il CPI di Motta di Livenza e quello di Oderzo.

Sul piano della suddivisione territoriale, la regione Veneto conta 40 CPI e 3 uffici territoriali,

questi ultimi presenti nella sola della provincia di Venezia. L’oggetto dell’indagine sono stati i

40 CPI e i due uffici distaccati di Mestre e Jesolo, mentre l’ufficio di Cavarzere non è stato

oggetto di rilevazione in quanto la sua struttura organizzativa non è riconducibile ad un CPI

organizzato. Le tabelle e i grafici che seguono si riferiscono, pertanto, a 42 strutture

organizzate che da qui in avanti saranno chiamate CPI.

Nei CPI della Regione sono impegnati complessivamente 397 operatori di cui, 379 assunti a

tempo indeterminato, 6 assunti tempo determinato e 12 tra esperti e collaboratori. Il

personale impegnato in attività di front office è di 323 unità (Tab. 1).

Page 21: REPORT 2013 Prestazioni CPI Centri Impiego e competenze operatori Regione Veneto - GLOSSARIO

21

Si segnala la progressiva diminuzione del personale dei CPI, passato nel periodo 2005/2011

da 569 a 422 operatori7, per arrivare ai 397 operatori del 2012, con una riduzione

complessiva dal 2005 del 33%.

Tab. 1 – Personale dei Centri per l’Impiego del Veneto

Personale CPI per tipologia assunzione

N. dipendenti a tempo indeterminato

N. dipendenti a tempo determinato

N. eventuali esperti, consulenti e collaboratori

TOTALE PERSONALE CPI

DI CUI FRONT OFFICE

PROVINCIA DI BELLUNO 26 0 0 26 24

PROVINCIA DI PADOVA 52 1 1 54 45

PROVINCIA DI ROVIGO 35 0 0 35 35

PROVINCIA DI TREVISO 72 4 11 87 65

PROVINCIA DI VENEZIA 59 1 0 60 57

PROVINCIA DI VERONA 75 0 0 75 51

PROVINCIA DI VICENZA 60 0 0 60 46 TOTALE REGIONE VENETO 379 6 12 397 323

In riferimento alla popolazione attiva (Tab. 2), la maggior parte dei CPI serve mediamente

un bacino territoriale superiore alle 100 mila unità, passando da 46 mila dei CPI della

provincia di Belluno, fino ad arrivare ai 131 mila della provincia di Verona.

Complessivamente tutti i CPI dei comuni capoluogo di provincia servono bacini molto

consistenti, eccetto Belluno e Rovigo dove ci si attesta su bacini inferiori alle 50 mila unità.

Tab. 2 - Popolazione di 15 anni e oltre per sesso, classe di età, regione e provincia - Anno 2012 (dati in migliaia)

REGIONI E PROVINCE

Maschi Femmine Maschi e femmine

15-24 25-54 55 e oltre Totale 15-24 25-54 55 e oltre Totale 15-24 25-54 55 e oltre

Totale

VENETO 235 1.096 718 2.050 223 1.071 871 2.166 459 2.168 1.589 4.216 Verona 49 205 128 382 47 197 157 401 96 402 285 783 Vicenza 47 192 123 361 44 185 143 373 91 377 266 733 Belluno 10 45 33 88 10 43 43 96 19 88 77 184 Treviso 40 203 124 367 42 193 149 384 82 396 272 750 Venezia 37 187 135 359 34 189 166 388 71 375 301 747 Padova 42 212 134 388 37 213 164 413 78 425 297 800 Rovigo 11 52 42 105 11 52 49 112 22 104 91 217

Fonte: ISTAT

7 Fonte Veneto Lavoro, Rapporto MdL 2012. 422 è dato dalla somma di: n. 379 operatori con contratto a tempo indeterminato,

7 a tempo determinato e 36 Co.co.pro.

Page 22: REPORT 2013 Prestazioni CPI Centri Impiego e competenze operatori Regione Veneto - GLOSSARIO

22

2.2 Informazione e accesso ai servizi

Il cittadino si rivolge ad un CPI per dichiarare la sua immediata disponibilità al lavoro, e

quindi richiede informazioni sulle opportunità e sui servizi a lui dedicati e sulle modalità di

erogazione degli stessi.

Alla prima area di prestazione Informazione e accesso ai servizi sono correlate le seguenti

prestazioni essenziali:

1.1 fornire informazioni;

1.2 aggiornamento del profilo socio-professionale del cittadino;

1.3 stipula del Patto di Servizio.

Queste prestazioni sono garantite al 100% da tutti i CPI della Regione come si evince dal

seguente grafico:

Graf.1- Le prestazioni di area 1 (Elaborazione Italia Lavoro Spa su Dati CPI Regione Veneto, 2013)

I requisiti di struttura sono garantiti dalla quasi totalità dei CPI regionali come si evince dalla

seguente tabella:

Page 23: REPORT 2013 Prestazioni CPI Centri Impiego e competenze operatori Regione Veneto - GLOSSARIO

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Area Informazione e accesso ai servizi A - garantita

B - attivabile al bisogno

C - non garantita

A + B Requisiti di struttura

1 Sito internet aggiornato 42 0 0 100%

2 Punto di accoglienza per utenza con operatore dedicato 36 3 3 93%

3 Spazio attrezzato per auto-consultazione di materiali informativi

40 2 0 100%

4 Postazione attrezzata e riservata per colloqui operatore-utente 38 3 1 98%

Tab.3 –Area 1 requisiti di struttura

Sostanzialmente la percentuale di soddisfazione dei requisiti è molto alta, mentre si rilevano

criticità con riferimento al requisito 2, poiché non è garantito in 3 CPI (Dolo, Jesolo,

Portogruaro) e con riferimento al requisito 4, poiché non è garantito in 1 CPI (Oderzo).

I requisiti di processo sono garantiti dalla quasi totalità dei CPI regionali.

Area Informazione e accesso ai servizi A - garantita

B- attivabile al bisogno

C - non garantita

A + B Requisiti di processo

1 Servizio di prima informazione per chi vuole avviare un lavoro autonomo d'impresa

13 23 6 86%

2 Servizio di promozione e marketing dei servizi del SPI verso i cittadini

30 7 5 88%

3 Servizio informativo specifico dedicato alle imprese

33 8 1 98%

4 Servizi informativi specificatamente dedicati ai migranti

13 18 11 74%

5 Servizio di attivazione degli AA.SS. in raccordo con INPS

41 1 0 100%

Tab.4 –Area 1 requisiti di processo

Il requisito 1 non è garantito nei CPI di Venezia, Chioggia, Mirano, Piove di Sacco, Cittadella

e Schio/Thiene.

Il requisito 2 non è garantito in 5 CPI della Provincia di Venezia (Mestre, Venezia, Dolo,

Jesolo, San Donà di Piave) come il requisito 3 (CPI Venezia).

Il requisito 4 non è garantito in tutti i CPI della Provincia di Vicenza, a Venezia e Dolo, a

Pieve di Cadore, a Padova e Abano Terme.

Nel corso dell’intervista è stato chiesto se il CPI avesse rapporti formali con altri soggetti del

territorio (CCIAA, servizi sociali dei comuni, ULSS etc.). I responsabili dei CPI hanno risposto

Page 24: REPORT 2013 Prestazioni CPI Centri Impiego e competenze operatori Regione Veneto - GLOSSARIO

24

che i rapporti sono codificati e gestiti a livello provinciale, attraverso la stipula di apposite

convenzioni. Infatti risultano codificati rapporti con associazioni di categoria, camere di

commercio e le ULSS. Tali convenzioni permettono al sistema dei servizi di rinviare i cittadini

anche agli sportelli specialistici esterni al CPI; ad esempio il servizio di prima informazione

per chi vuole avviare un lavoro autonomo d'impresa (autoimpiego), non è generalmente

previsto nei CPI, ma gli operatori, decodificato il bisogno del cittadino, lo supportano nella

gestione dell’appuntamento con lo sportello deputato dell’associazione di categoria e/o

camera di commercio. Lo stesso avviene con i servizi di inserimento lavorativo delle ULSS

(SIL) e le cooperative sociali. Per quanto concerne gli ammortizzatori sociali, i rapporti con

INPS non sono formalizzati, ma è garantito il supporto al cittadino per l’accesso agli stessi

(disoccupazione ordinaria, ASPI/miniASPI, mobilità 223 e in deroga).

Le dichiarazioni dei responsabili dei CPI sulla garanzia delle prestazioni sono suffragate dal

dato oggettivo, poiché nell’anno 2012 risultano registrate sul Sistema informativo lavoro

Veneto 139.890 DID, pari a una media di 3.497 DID per CPI (Tab. 5).

Si è rilevato che al momento della sottoscrizione della DID l’operatore verifica la posizione

del cittadino, aggiorna il suo profilo socio-professionale e registra le informazioni e la DID nel

SILV; lo informa circa le opportunità occupazionali, l’accesso agli ammortizzatori sociali o

altre agevolazioni.

Nel corso del 2012, inoltre sono stati registrati su SILV 127.363 Patti di Servizio (Tab. 6)

pari al 91% delle DID rilasciate; si sottolinea che nella maggioranza dei casi il Patto di

Servizio viene sottoscritto contestualmente alla sottoscrizione della DID e comunque entro e

non oltre 3 settimane.

La tabella che segue riporta i valori assoluti delle DID e dei PdS trattati dai CPI delle

province del Veneto.

Page 25: REPORT 2013 Prestazioni CPI Centri Impiego e competenze operatori Regione Veneto - GLOSSARIO

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tabella 5 - Rapporto DID / Operatori

Provincia Flusso DID

% N. CPI media per CPI

n. operatori

media operatore

BELLUNO 7.048 5,04% 4

1.762 26 271

PADOVA 25.486 18,22% 9

2.832 52 490

ROVIGO 8.291 5,93% 3

2.764 35 237

TREVISO 26.045 18,62% 6

4.341 72 362

VENEZIA 26.533 18,97% 6

4.422 59 450

VERONA 25.109 17,95% 6

4.185 75 335

VICENZA 21.378 15,28% 6

3.563 60 356

totale 139.890 100,00 40 3.497 379 369

Elaborazione Italia Lavoro Spa su Dati CPI Regione Veneto, 2013

Tab. 6 – Le prestazioni relative all’Area 1 “Informazione e accesso ai servizi”

1.1 DID rilasciate ai CPI

Area 1 – Informazione e accesso ai

servizi

Veneto BL PD RO TV VE VR VI Valori assoluti

139.890 7.048 25.486 8.291 26.045 26.533 25.109 21.378

1.2 PDS sottoscritti ai CPI

Veneto BL PD RO TV VE VR VI Valori assoluti

127.363 3.897 25.486 9.094 26.541 13.626 27.724 20.995

Fonte Rapporto Veneto Lavoro 2013 su dati SILV

Sulla base del numero totale delle DID rilasciate nel corso del 2012 si evince che in media

ogni operatore8 dei CPI veneti dovrebbe prendere in carico circa 369 cittadini, con 237

cittadini per la Provincia di Rovigo e 490 cittadini per la Provincia di Padova.

8 Il calcolo è stato fatto utilizzando solo il personale assunto a tempo indeterminato

Page 26: REPORT 2013 Prestazioni CPI Centri Impiego e competenze operatori Regione Veneto - GLOSSARIO

26

Focus on

Il Patto di Servizio e il Piano di Azione Individuale

Il concetto di “patto di servizio” è presente nella normativa nazionale, specificatamente nella legge n. 247 del 2007. Nello stabilire la delega al Governo per il riordino della normativa in materia di servizi per l’impiego la legge individuava, al comma 31 dell’articolo 1, tra i principi e i criteri direttivi della delega, la promozione del patto di servizio come strumento di gestione adottato dai servizi per l’impiego per interventi di politica attiva del lavoro. Con riferimento alle più recenti novità normative, l’articolo 19, comma 10 della L. 2/2009 subordina l’erogazione dei trattamenti degli ammortizzatori sociali in deroga alla sottoscrizione da parte dei lavoratori interessati di un apposito “patto di servizio” presso i competenti centri per l’impiego.

Il patto di servizio era stato già introdotto in Veneto con la DGR n. 1837 del 18 giugno 2004 quale strumento per gestire il riconoscimento, la conservazione, la perdita dello “stato di disoccupazione”.

Nella prassi amministrativa il Patto di Servizio definisce le condizioni generali dell’erogazione dei servizi da parte del CPI e della fruizione dei medesimi da parte del lavoratore e rappresenta un vero e proprio standard di servizio. Ha la forma di accordo tra il Centro per l’Impiego e il disoccupato e deve essere sottoscritto dalle due parti.

Il Patto di Servizio, si configura dunque come “condizione per l’esercizio di diritti riconosciuti dall’ordinamento” e rappresenta lo strumento attraverso il quale il lavoratore in cerca di occupazione e i CPI sanciscono i rispettivi impegni e ruoli nello svolgimento del percorso personalizzato di orientamento, riqualificazione ed accompagnamento al lavoro. Nello specifico, il Patto di Servizio è il contratto che assicura ai soggetti disoccupati/inoccupati, l’erogazione dei servizi per la riqualificazione e la promozione dell’inserimento lavorativo. Il Patto, oltre ai dati anagrafici e ai riferimenti alla situazione occupazionale, prevede esplicitamente che l’individuazione delle specifiche azioni da realizzare per promuovere l’occupabilità e l’inserimento lavorativo del cittadino debba avvenire attraverso la successiva definizione di un Piano d’Azione Individuale (PAI).

Il PAI è lo strumento attraverso il quale il soggetto, con il concorso di un operatore del sistema dei servizi per il lavoro pubblici o privati accreditati/autorizzati, definisce un programma di attività funzionali al raggiungimento dell’obiettivo occupazionale individuato e condiviso fra l’operatore unico e il lavoratore in cerca di occupazione.

Il patto di servizio e il piano di azione individuale sono strumenti standardizzati in ambito regionale e utilizzati anche dai soggetti accreditati ai servizi per il lavoro.

Page 27: REPORT 2013 Prestazioni CPI Centri Impiego e competenze operatori Regione Veneto - GLOSSARIO

27

Focus on

I rapporti con il territorio

Per quanto riguarda i rapporti con il territorio, l'organizzazione dei CPI prevede che accordi, collaborazioni e partenariati siano stipulati a livello provinciale. Ad esempio, i CPI della provincia di Venezia, hanno rapporti di collaborazione formalizzati e in atto con: • l'INAIL per la gestione dei lavoratori disabili coinvolti in cause di lavoro; • le ULSS per la gestione dei lavoratori disabili; • la cooperativa COGES per la gestione dei lavoratori disabili di difficile collocazione nel mercato del lavoro. Vanno segnalati gli accordi dei CPI di Mestre, Venezia e Jesolo con i servizi sociali dei rispettivi Comuni per la gestione di tirocini finalizzati alla collocazione di soggetti in situazione di disagio socio-economico.

Il complesso degli accordi di collaborazione formalizzata con soggetti pubblici o privati indica una sostanziale attenzione verso i soggetti deboli, svantaggiati o a rischio di esclusione sociale.

In riferimento all’item n. 10 presenza di accordi/reti di collaborazione, è emerso come i rapporti di partenariato/collaborazione siano definiti per lo più a livello provinciale e non dal singolo CPI. La provincia di Padova ha un accordo con i comuni di Albignasego, Cadoneghe, Carmignano di Brenta, Casalserugo, Correzzola, Limena, Rubano, Selvazzano Dentro, Vigonza, Villafranca Padovana per l’apertura di 10 sportelli InformaLavoro che insieme ai nove CPI potenziano la rete provinciale dei SPI. Tale rete si completa con servizi allestiti ad hoc da soggetti pubblici e privati in riferimento a specifici progetti di inclusione sociale. In particolare, nel 2012, segnaliamo il Progetto Sociale promosso dalla Fondazione Cariparo, Diocesi di Padova, Fondazione Antonveneta, Camera di Commercio, ULSS 16, e, per le province di Belluno e Verona, il progetto promosso dalla Fondazione CARIVERONA. La gestione dei rapporti con i servizi sociali dei comuni non è regolata da un provvedimento specifico, tant’è che non è possibile definire il numero dei soggetti inviati ai servizi sociali dei comuni o giunti al CPI su segnalazione degli stessi.

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2.3 Orientamento al lavoro e alla formazione

Alla seconda area di prestazione Orientamento al lavoro e alla formazione sono correlate le

seguenti prestazioni essenziali:

2.1 colloquio di orientamento

2.2 azioni collettive di orientamento.

Il colloquio prevede la valutazione del caso individuale al fine di indirizzare la persona verso le

opportunità lavorative e i servizi più coerenti ai suoi bisogni, al suo profilo professionale, anche

con il supporto di sessioni orientative di gruppo.

Il colloquio di orientamento risulta garantito dalla quasi totalità dei CPI, mentre le azioni di

orientamento collettivo risultano sempre garantite dal 64% dei CPI, mentre il 18% le

garantisce parzialmente o al bisogno e un altro 18% non le garantisce affatto.

97%

64%

3%

18%

0%

18%

0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%

2.1 Colloquio di orientamento

2.2 Azioni di orientamento collettive

garantita

parzialmente garantita

non garantita

Graf. 2 - Le prestazioni di Area 2 (Elaborazione Italia Lavoro Spa su Dati CPI Regione Veneto, 2013)

I requisiti di struttura relativi a questa area di prestazione sono garantiti nella quasi la totalità

dei CPI. Dalla tabella riportata di seguito si evince la piena garanzia del requisito della

postazione attrezzata e riservata per la conduzione di colloqui. Inoltre, nel 90% dei CPI, è

garantita pienamente o al bisogno la disponibilità di un catalogo delle opportunità formative

(solo nei CPI di Bassano del Grappa, Dolo, Mirano, Portogruaro il requisito non è presente).

Aspetti di maggiore criticità si riscontrano per il requisito della sala attrezzata per le sessioni di

orientamento di gruppo; infatti è disponibile in 27 CPI e al bisogno in altri 8, mentre non è

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29

garantito nei CPI di Abano Terme, Portogruaro, San Donà di Piave, Jesolo, Venezia, Vicenza,

Lonigo. Altro aspetto critico è rappresentato dalla parziale disponibilità di analisi di contesto e

scenari occupazionali del territorio. Tale disponibilità è garantita pienamente in 19 CPI, in altri

17 è garantita al bisogno, mentre non risulta garantita nei CPI di Legnago, Chioggia, Dolo,

Mirano, Jesolo, Portogruaro.

Area Orientamento al lavoro e alla formazione A -

garantita B - attivabile

al bisogno C - non

garantita A + B Requisiti di struttura

1 Postazione attrezzata e riservata per colloqui operatore-utente

41 1 0 100%

2 Aula/sala attrezzata per incontri di gruppo 27 8 7 83%

3 Disponibilità di analisi di contesto e scenari occupazionali del territorio 19 17 6 86%

4 Disponibilità di un catalogo delle opportunità formative e relativi requisiti di accesso

30 8 4 90%

Tab.7 –Area 2 requisiti di struttura

I requisiti di processo sono garantiti dalla totalità dei CPI regionali, ad eccezione del terzo

requisito realizzazione di incontri informativi/formativi tra i tre e i sei mesi dal rilascio della

DID, che non è garantito nei CPI di Schio/Thiene, Mestre, Venezia, San Donà di Piave9.

Area Orientamento al lavoro e alla formazione A -

garantita B - attivabile

al bisogno C - non

garantita A + B

Requisiti di processo

1 Realizzazione di un colloquio individuale di orientamento entro 3 mesi dal rilascio della DID

36 6 0 100%

2 Scouting continuo delle opportunità e aggiornamento dei sistemi informativi

36 6 0 100%

3 Realizzazione incontri informativi/ formativi tra i tre e i sei mesi dal rilascio della DID

26 12 4 90%

Tab.8 –Area 2 requisiti di processo

Nel 2012 sono stati registrati su SILV 113.321 colloqui di primo orientamento, pari all’89%

dei PdS sottoscritti (TAB.9).

9 Requisito previsto e definito dalla Legge 92/2012.

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In riferimento alla prestazione di azioni di orientamento collettive, nel 2012 risultano registrati

sul SILV 583 incontri di gruppo, con il coinvolgimento di 7.384 cittadini, con una media di

12,66 partecipanti per incontro.

Non tutti i CPI riescono a garantire questa prestazione, perché il più delle volte si tratta di

iniziative erogate per specifiche progettualità o da servizi di staff provinciale.

Gli intervistati, inoltre, hanno segnalato la presenza di servizi rivolti ai giovani in obbligo

formativo.

La tabella che segue riporta le quantità di prestazioni riferite all’area Orientamento al lavoro e

alla formazione erogate dai CPI.

2. Orientamento al lavoro

e alla formazione

2.1 Colloqui di orientamento

Veneto BL PD RO TV VE VR VI

n. colloqui 113.321

4.204

22.117

13.288

23.552

11.164

28.157

10.839

2.2 Azioni di orientamento collettive

Veneto BL PD RO TV VE VR VI

n. incontri

583 nd

104

144

335

nd nd nd

n. partecipanti a incontri

7.384

nd

856

1.138

5.141 nd nd

249

Tab. 9 – Le prestazioni di orientamento al lavoro e alla formazione

Fonte Italia Lavoro su dati forniti dalle province del Veneto e da Veneto Lavoro su dati SILV

Page 31: REPORT 2013 Prestazioni CPI Centri Impiego e competenze operatori Regione Veneto - GLOSSARIO

31

Focus on

Il colloquio di orientamento e valutazione del caso individuale

La fruizione da parte dei cittadini delle prestazioni disponibili nei CPI, è mediata da una fase relazionale, nella quale gli operatori dei servizi per il lavoro e i cittadini stessi concordano le modalità di fruizione in relazione ai bisogni, alle opportunità e alle disponibilità individuali.

Questa fase è rappresentata dai colloqui di orientamento e valutazione del caso individuale e può verificarsi in più momenti del percorso individualizzato, poiché è funzionale al conseguimento dei seguenti obiettivi:

A) sostenere la chiarificazione della domanda orientativa individuale;

B) fornire informazioni circa le opportunità di percorsi al reimpiego;

C) sottoscrizione Patto di Servizio;

D) rilevare il profilo professionale e formativo del lavoratore, i possibili fattori di criticità per l’inserimento lavorativo, gli ambiti di disponibilità e le preferenze relativamente sia ai percorsi formativi sia all’attività lavorativa;

E) migliorare la conoscenza di sé, delle proprie capacità e delle proprie competenze spendibili nel mercato del lavoro locale; migliorare la conoscenza delle proprie risorse per potenziare la capacità di scelta e di progettualità personale.

La valutazione determina il grado di aiuto che i servizi per il lavoro sono chiamati a prestare alle persone, che si traduce poi in un percorso individuale di accompagnamento al lavoro (PAI). Inoltre, la valutazione del caso comporta la valutazione dell’occupabilità del soggetto e la valutazione sulla capacità del cittadino di autopromuoversi nel mercato del lavoro. Appare evidente che la valutazione del caso individuale è uno dei momenti fondanti della relazione tra i CPI e il cittadino, nella quale assume un ruolo di assoluto rilievo l’operatore e le sue specifiche competenze professionali.

Page 32: REPORT 2013 Prestazioni CPI Centri Impiego e competenze operatori Regione Veneto - GLOSSARIO

32

Focus on

Obbligo di istruzione e obbligo formativo L'istruzione obbligatoria è impartita per almeno 10 anni e si realizza secondo le disposizioni indicate all'articolo 1, comma 622 della legge 27 dicembre 2006 n. 296. L’obbligo di istruzione non ha carattere di terminalità, in quanto si inserisce nel quadro normativo sul “diritto dovere all’istruzione e alla formazione” di cui al D.lgs n.76 del 15 aprile 2005. L'adempimento dell'obbligo di istruzione è finalizzato al conseguimento di un titolo di studio di scuola secondaria superiore o di una qualifica professionale di durata almeno triennale entro il 18° anno di età, con il conseguimento dei quali si assolve il diritto/dovere di cui al decreto sopra citato. La disciplina relativa al diritto dovere di istruzione e formazione ribadisce quanto già previsto dalla legge 144 del 17 maggio 1999 con l’art. 68 che prevedeva l’obbligo formativo fino al compimento del diciottesimo anno di età. L’insieme dei provvedimenti in tema di obbligo formativo definiscono i percorsi nei quali tale obbligo (o diritto-dovere) potrà essere assolto. Si profilano quindi tre possibili percorsi di assolvimento dell’obbligo formativo: • nel sistema di istruzione scolastica; • nel sistema di istruzione e formazione professionale di competenza regionale per il raggiungimento della qualifica; •nel percorso di apprendistato per la qualifica secondo quanto previsto nel Testo unico dell'apprendistato D.lgs n. 167/2011 art 3.

Page 33: REPORT 2013 Prestazioni CPI Centri Impiego e competenze operatori Regione Veneto - GLOSSARIO

33

2.4 Misure di accompagnamento al lavoro

Le prestazioni essenziali relative all’area Misure di accompagnamento al lavoro comprendono le

proposte che un CPI può rivolgere al cittadino e sono relative alla proposta di:

• percorsi per l’accertamento e la validazione delle competenze;

• percorsi di formazione;

• iniziative di inserimento lavorativo.

Come si può notare dal grafico, i livelli di garanzia delle prestazioni di quest’area risultano

differenziati. La garanzia maggiore (98%) riguarda la proposta di percorsi di adesione ad

iniziative di inserimento lavorativo, il più delle volte riferiti a tirocini. Per quanto riguarda la

proposta e la realizzazione di attività di formazione, questa è pienamente garantita nel 44%

dei casi e nel 41% è garantita al bisogno, con particolare riferimento alle opportunità formative

presenti nel territorio e finanziate con risorse pubbliche (FSE in particolare). Mentre la proposta

di percorsi di validazione delle competenze è garantita dal 31% dei CPI, parzialmente garantita

nel 26% e nel 44% dei casi non è garantita.

Graf. 3 - Le prestazioni di Area 3 (Elaborazione Italia Lavoro Spa su Dati CPI Regione Veneto, 2013)

Il possesso dei requisiti di struttura rispecchia la differenza di garanzia delle prestazioni. I tre

requisiti risultano garantiti mediamente nell’86% dei casi, e si evidenzia una criticità maggiore

sulla assenza di un sistema di monitoraggio del PAI (tracciabilità delle azioni), in 7 CPI

(Bassano del Grappa, Chioggia, Mirano, Camposampiero, Este, Montagnana, Piove di Sacco).

Risulta peraltro significativa l’incidenza dei numero dei CPI che garantiscono il requisito al

bisogno. Il requisito 1 non è garantito nei CPI di Mestre, Venezia, Chioggia, Dolo, Mirano,

Jesolo; mentre il requisito 3 non è garantito nei CPI di Piove di Sacco, Portogruaro, Jesolo,

Mirano e Dolo.

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Area Misure di accompagnamento al lavoro A - garantita

B - attivabile al

bisogno

C - non garantita

A + B Requisiti di struttura

1 Monitoraggio dell’andamento delle azioni poste in essere a favore degli utenti del servizio e interventi con eventuali azioni correttive

20 16 6 86%

2 Sistema di monitoraggio del PAI (tracciabilità delle azioni)

23 12 7 83%

3 Raccordo e invio ai servizi formativi per accesso a percorsi di PAL

23 14 5 88%

Tab.10 –Area 3 requisiti di struttura

Per quanto riguarda i requisiti di processo, si evidenzia che il colloquio per l’elaborazione di un

PAI e la sua verifica preventiva è complessivamente garantito, così come risulta molto alto il

livello di garanzia del requisito relativo al supporto ai giovani che abbandonano la scuola

durante il periodo dell’obbligo. L’aspetto di maggiore criticità si riscontra in riferimento al

supporto all’utente attraverso azioni di valutazione congiunta. Tale requisito non è garantito in

7 CPI (Mestre, Venezia, Jesolo, San Donà di Piave, Conselve, Monselice, Piove di Sacco)

mentre in altri undici è attivabile al bisogno. Il requisito 3 non è garantito nei CPI di Venezia,

Chioggia e Abano Terme; mentre il requisito 4 non è garantito nel CPI di Piove di Sacco.

Area Misure di accompagnamento al lavoro A - garantita

B - attivabile al

bisogno

C - non garantita

A + B Requisiti di processo

1 Colloquio per l’elaborazione di un PAI e verifica preventiva della sua fattibilità 32 10 0 100%

2 Supporto all’utente del servizio nel percorso di inserimento o reinserimento lavorativo attraverso azioni di valutazione congiunta

24 11 7 83%

3 Supporto ai giovani che abbandonano il ciclo scolastico prima della fine dell’obbligo formativo

23 16 3 93%

4 Servizio di indirizzo e supporto all’attivazione dei lavoratori in stato di mobilità a sostegno del reinserimento

35 6 1 98%

Tab.11 –Area 3 requisiti di processo

Page 35: REPORT 2013 Prestazioni CPI Centri Impiego e competenze operatori Regione Veneto - GLOSSARIO

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La tabella che segue riporta i valori numerici delle prestazioni riferite all’area 3, Misure di

accompagnamento al lavoro, erogate dai CPI nel 2012.

3. Misure di accompagnamento

al lavoro

3.1 Proposta di percorsi di validazione / certificazione di competenze

Veneto BL PD RO TV VE VR VI

Proposte di percorsi nd nd nd nd nd nd nd

3.2 Proposta e realizzazione di attività di formazione

Veneto BL PD RO TV VE VR VI

Utenti avviati a corsi di formazione

5.143 - 343 - 543 2.007 2.140 107

3.3 Proposta di adesione ad iniziative di inserimento lavorativo

Veneto BL PD RO TV VE VR VI

Tirocini 11.747 493 2.169 1.252 3.503 948

1.082 2.300

Tab. 12 Le prestazioni di accompagnamento al lavoro

Fonte Italia Lavoro su dati forniti dalle province del Veneto e da Veneto Lavoro su dati SILV

La proposta di adesione ad iniziative di inserimento lavorativo è quella maggiormente garantita

dai CPI del Veneto e riguarda in particolar modo la realizzazione di tirocini: nel 2012 i tirocini

avviati dai CPI sono stati 11.747.

Per quanto riguarda la prestazione relativa alla Proposta di percorsi di validazione e

certificazione di competenze, non sono disponibili dati complessivi ne disaggregati per

provincia.

La proposta e realizzazione di attività di formazione è garantita dalla metà dei centri per

l’impiego e parzialmente dall’altra metà. Nel 2012 sono stati abbinati a corsi di formazione e

registrati su SILV 5.143 utenti pari al circa il 4,5% degli utenti che hanno partecipato alle

azioni di orientamento individuale.

Page 36: REPORT 2013 Prestazioni CPI Centri Impiego e competenze operatori Regione Veneto - GLOSSARIO

36

Focus on

Il supporto all’utente nel percorso di inserimento

Per quanto riguarda i servizi Supporto ai giovani che abbandonano il ciclo scolastico prima

della fine dell’obbligo formativo, i CPI non erogano direttamente il servizio, ma garantiscono un colloquio preliminare per poi inviare gli utenti all’ufficio formativo provinciale; anche il Servizio

di indirizzo e supporto all’attivazione dei lavoratori in stato di mobilità a sostegno del

reinserimento spesso è demandato a servizi di staff della Provincia. Nel corso delle interviste è stato reso evidente che le politiche attive per l’occupabilità coinvolgono non un singolo CPI, ma un sistema reticolare che coinvolge i CPI, i Servizi di inserimento lavorativo (ULSS), la cooperazione sociale e gli enti accreditati ai servizi al lavoro e alla formazione.

Page 37: REPORT 2013 Prestazioni CPI Centri Impiego e competenze operatori Regione Veneto - GLOSSARIO

37

2.5 Incontro domanda e offerta di lavoro Le prestazioni dell’area Incontro domanda e offerta di lavoro sono:

1.1 colloquio di attivazione

1.2 promozione del profilo professionale

Entrambe le prestazioni risultano pienamente garantite in tutti i CPI, ad eccezione di quei

centri che per motivi organizzativi delegano tali funzioni a servizi di staff provinciali o ad altro

centro per l’impiego limitrofo.

Graf. 4 - Le prestazioni di Area 4 (Elaborazione Italia Lavoro Spa su Dati CPI Regione Veneto, 2013)

Le prestazioni del colloquio di attivazione e la promozione del profilo professionale sono

finalizzati a favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro e a segnalare alle imprese i

candidati maggiormente rispondenti ai profili professionali richiesti. Di norma, il servizio

prevede per le persone:

• l’erogazione di colloqui di preselezione: per accertare le competenze, ricostruire le

esperienze formative e professionali del candidato e verificare la sua effettiva

disponibilità e propensione ad una determinata attività lavorativa;

• l’inserimento in banca dati delle informazioni raccolte durante il colloquio di preselezione

per poter effettuare l’incontro tra domanda e offerta di lavoro e inviare i curricula alle

imprese che ne fanno richiesta;

• la segnalazione dei nominativi alle imprese;

• la possibilità di autocandidarsi sulle richieste di lavoro pubblicate sul sito della Provincia.

Page 38: REPORT 2013 Prestazioni CPI Centri Impiego e competenze operatori Regione Veneto - GLOSSARIO

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L’analisi dei requisiti di struttura evidenzia che solo in 26 CPI (62%) è garantito o attivabile al

bisogno il requisito report di analisi del fabbisogno occupazionale delle imprese del territorio

provinciale, mentre in 16 CPI non è garantito (CPI di Legnago, S. Bonifacio, Verona, Valdagno,

Arzignano, Conegliano, Oderzo, Mestre, Venezia, Chioggia, Dolo, Mirano, Jesolo, San Donà di

Piave, Portogruaro e Cittadella). Il requisito collegamento con Cliclavoro risulta garantito o

attivabile al bisogno nella maggior parte dei CPI, mentre in 4 CPI non è garantito (Conegliano,

Castelfranco, Pieve di Cadore, Mirano). Il requisito 3 gestione informatizzata del processo di

incrocio d/o è garantito in tutti i CPI.

Area incrocio Domanda e offerta A - garantita

B - attivabile al

bisogno

C - non garantita A + B

Requisiti di struttura

1 Report di analisi del fabbisogno occupazionale delle imprese del territorio provinciale

15 11 16 62%

2 Collegamento con ClicLavoro 20 18 4 90%

3 Gestione informatizzata del processo di incrocio D/O

42 0 0 100%

Tab.13 –Area 4 requisiti di struttura

I requisiti di processo per l’area incrocio domanda e offerta evidenziano la piena garanzia del

colloquio entro tre mesi dal rilascio della DID.

La criticità maggiore riguarda il requisito promozione e marketing verso le imprese non

garantito in 6 CPI (Mestre, Venezia, Dolo, Jesolo, San Donà di Piave, Camposampiero).

Il requisito 2 non è garantito nel CPI di Venezia mentre il requisito 4 non è garantito nel CPI di

Portogruaro.

Area incrocio Domanda e offerta A - garantita

B - attivabile al bisogno

C - non garantita

A + B Requisiti di processo

1 Realizzazione colloquio entro tre mesi dal rilascio della DID 35 7 0 100%

2 Verifica delle segnalazioni /presentazioni delle candidature

39 2 1 98%

3 Attività di promozione e marketing verso le imprese

26 10 6 86%

4 Aggiornamento costante delle informazioni su SIL

41 0 1 98%

Tab.14 –Area 4 requisiti di processo

Page 39: REPORT 2013 Prestazioni CPI Centri Impiego e competenze operatori Regione Veneto - GLOSSARIO

39

La tabella che segue riporta la quantità di prestazioni erogate nel 2012.

4. Incrocio domanda e

offerta

4.1 Colloqui di attivazione

Veneto BL PD RO TV VE VR VI

Colloqui di attivazione

nd nd nd nd nd nd nd

4.2 Promozione del profilo professionale

Veneto BL PD RO TV VE VR VI

Curricula pubblicati

123.702 4.069 21.925 10.261 21.407 14.998 25.020 26.022

Auto candidature gestite

111.471 11.319 77.766 989 1.271 8.587 11.026 513

Preselezioni 75.418 4.377 7.916 1.758 24.646 12.065 9.780 14.876

4.3 Gestione delle richieste delle imprese

Veneto BL PD RO TV VE VR VI

n. imprese rivolte ai CPI per personale

9.513 907 2.122 348 2.076 1.031 784 2.245

Vacancies 14.857 1.711 2.895 954 2.972 2.055 1.656 2.614

Tab. 15 – Le prestazioni di incrocio domanda e offerta

Fonte Italia Lavoro su dati forniti dalle province del Veneto e da Veneto Lavoro su dati SILV

I curricula dei lavoratori pubblicati nella banca dati IDO10 nel 2012 sono stati 123.702.

Sul lato della domanda di lavoro, le imprese che hanno avanzato almeno una richiesta di

personale nel 2012 ai CPI sono state 9.513 per un numero di vacancies pari a 14.857. Nel

2012 le pre-selezioni realizzate sono state 75.418.

Il servizio di promozione del profilo professionale per favorire l’incontro tra domanda e offerta

di lavoro avviene anche mediante visite dirette in impresa e può essere integrato o sostituito

con l’invio alle imprese di elenchi nominativi e con le autocandidature.

Per quanto riguarda l’invio di elenchi nominativi su esplicita richiesta delle imprese, i CPI

forniscono gli elenchi di lavoratori non occupati, disponibili al lavoro estratti dalle proprie

banche dati.

Per quanto riguarda l’autocandidatura, questa è una candidatura spontanea dell’utente,

proposta direttamente al CPI (via mail, fax, telefono o tramite presentazione diretta), in

relazione ad una determinata richiesta di personale proveniente dall’impresa, pubblicizzata in

10

IDO, acronimo di Incrocio Domanda Offerta, è il sistema informativo condiviso a livello regionale dai CPI e dai soggetti accreditati per i servizi al lavoro per favorire le attività di preselezione dei lavoratori e il matching tra domanda e offerta.

Page 40: REPORT 2013 Prestazioni CPI Centri Impiego e competenze operatori Regione Veneto - GLOSSARIO

40

forma anonima sul sito del CPI/provincia, ossia in modo tale da non consentire il contatto

diretto del cittadino con l’impresa richiedente.

Le autocandidature sono segnalate dai CPI alle imprese, unitamente ai nominativi dei

potenziali lavoratori preselezionati e presenti nella banca dati del CPI, sempre previa verifica

del possesso dei requisiti richiesti dall’impresa. Le autocandidature nel corso del 2012 sono

state 111.471.

Il Colloquio di attivazione si esplica in un’azione di orientamento e valutazione del caso

individuale e si propone di indirizzare la persona verso le opportunità lavorative e i servizi più

coerenti al suo profilo professionale. I colloqui di attivazione e la promozione del profilo

professionale prevedono la realizzazione di un servizio alle imprese che comprende:

• la raccolta e l’analisi delle richieste di personale;

• l’individuazione e la segnalazione dei candidati più idonei al profilo professionale

richiesto;

• la pubblicizzazione della richiesta di lavoratori nella bacheca dedicata del CPI e sul sito

Internet.

Sul sistema informativo lavoro regionale non risultano registrati specificatamente colloqui di

attivazione ma gli invii all’incrocio domanda-offerta di lavoro.

Le prestazioni e, nel loro complesso, le attività di incontro domanda e offerta di lavoro

rappresentano il core business dei CPI; infatti 123.702 curricula pubblicati rendono l’idea di

quale sia il bacino reale dei cittadini che si rivolgono al sistema regionale dei CPI. Va ricordato

che per oltre il 60% di costoro è stata svolta anche una attività di preselezione.

Rispetto all’area di prestazione di incrocio domanda e offerta risulta importante fornire una

rappresentazione esaustiva del lavoro compiuto dai CPI regionali e soprattutto sulla loro

capacità di attrattiva verso le imprese.

Il ragionamento che segue tiene conto del rapporto tra vacancies intercettate dal sistema dei

CPI e il totale degli avviamenti al lavoro a tempo indeterminato e determinato registrati sul

sistema COVeneto11. La fonte che consente di computare le vacancies esistenti in un territorio

sono gli avviamenti al lavoro comunicati dalle imprese, con la consapevolezza che tra

vacancies e avviamenti non vi è nessuna corrispondenza automatica; pertanto vale la pena

evidenziare i seguenti punti:

• le imprese comunicano obbligatoriamente ogni tipologia di assunzione (per i contratti a

termine, durata uno, due giornate, più assunzioni della stessa persona nel corso

dell’anno, contratti a termine settore pubblico, etc);

• le vacancies lavorate dai CPI possono altresì trasformarsi in assunzioni con rapporti di

lavoro differenti da quelli definiti in fase di raccolta del fabbisogno.

11

Non sono stati considerati gli avviamenti in regime di somministrazione

Page 41: REPORT 2013 Prestazioni CPI Centri Impiego e competenze operatori Regione Veneto - GLOSSARIO

41

Consapevoli dei limiti della lettura incrociata tra avviamenti e vacancies intercettate, preme

sottolineare che la durata dei contratti di lavoro stipulati in seguito all’intermediazione dei CPI

è comunque superiore alla durata media dei contratti di lavoro attivati sul territorio e registrati

dalle C.O, in quanto il servizio pubblico per l’impiego opera, di prassi, per assicurare una

duratura e stabile occupazione del cittadino.

Nella tabella 16 è stato confrontato il numero di aziende che hanno comunicato avviamenti al

lavoro a tempo determinato e indeterminato nel corso del 2012, con il numero di imprese che

si sono rivolte ai CPI; si deduce che il tasso di attrattiva dei CPI veneti verso le imprese è pari

al 7,88% (9.513 su 120.720).

Tab.16– Capacità di attrattiva verso le imprese

Indicatori Belluno Padova Rovigo Treviso Venezia Verona Vicenza Veneto Imprese Regione Veneto che nel corso del 2012

hanno comunicato avviamenti al lavoro

(dati CO Veneto)

5.468 22.127 6.622 19.852 22.460 24.515 19.676 120.720

imprese che si sono rivolte ai CPI per richieste di personale nel 2012

(dato SILV)

907 2.122 348 2.076 1.031 784 2.245 9.513

% imprese che si sono rivolte ai CPI rispetto alle

imprese che hanno assunto nel 2012

16,59% 9,59% 5,25% 10,45% 4,59% 3,19% 11,41% 7,88%

Elaborazione Italia Lavoro su dati SILV e COVeneto

Nella tabella 17, è stato confrontato il numero delle vacancies trattate dai CPI del Veneto con il

totale delle vacancies esistenti in un territorio, vale a dire gli avviamenti al lavoro comunicati

dalle imprese nel corso del 2012. Si deduce che la capacità di intercettare le vacancies è pari al

2,98% (14.857 su 498.533).

Il lavoro di mediazione dei CPI non si esaurisce con la gestione delle vacancies, ma comprende

anche la gestione dei tirocini di inserimento lavorativo. I CPI regionali hanno promosso nel

corso del 2012 11.747 tirocini di inserimento lavorativo (vedi TAB.12); tale attività può essere

parificata alla raccolta di vacancies poiché comporta la codifica di rapporti con le imprese in

termini di convenzioni, progetti di tirocinio, e soprattutto, rilevazione dei fabbisogni aziendali.

Page 42: REPORT 2013 Prestazioni CPI Centri Impiego e competenze operatori Regione Veneto - GLOSSARIO

42

Tab.17– Capacità di intercettazione delle vacancies

Indicatori Belluno Padova Rovigo Treviso Venezia Verona Vicenza Veneto Richieste unità di

personale espresse da imprese ai CPI nel 2012

(dato SILV)

1.711 2.895 954 2.972 2.055 1.656 2.614 14.857

Avviamenti al lavoro flusso 2012

(dato COVeneto) 23.460 80.990 28.246 70.376 107.761 121.003 66.697 498.533

% vacancies intercettate dai CPI 2012 7,29% 3,57% 3.37% 4,22% 1,90% 1,36% 3,91% 2,98%

Elaborazione Italia Lavoro su dati SILV e COVeneto

Page 43: REPORT 2013 Prestazioni CPI Centri Impiego e competenze operatori Regione Veneto - GLOSSARIO

43

2.6 Identificazione, validazione e certificazione delle competenze

L’area Identificazione, validazione e certificazione delle competenze prevede 2 prestazioni

essenziali:

5.1 Identificazione delle competenze, raccolta, analisi e selezione delle evidenze

5.2 Validazione/certificazione delle competenze

Sulla scorta delle prestazioni disegnate dalla L.92/2012 e dal modello operativo declinato dalla

Regione Veneto in merito alla identificazione validazione e certificazione delle competenze

acquisite in contesti non formali e informali12, è stato chiesto ai Responsabili dei CPI se e in

che misura la prestazione di “identificazione delle competenze, raccolta, verifica e selezione

delle evidenze” fosse garantita al cittadino.

Si precisa che questa area di prestazione prevede un processo che si sviluppa in tre fasi13:

- identificazione

- validazione

- certificazione

Si precisa anche che al momento della stesura di questo rapporto, in Regione Veneto, è

assicurata la prima fase – identificazione – mentre le fasi relative alla validazione e alla

certificazione delle competenze acquisite in contesti non formali e informali ancora non sono

implementate. Richiedono infatti ulteriori passaggi operativi. Per questo motivo, la prestazione

essenziale 5.2 Validazione/certificazione delle competenze” non è stata oggetto di indagine14.

È stata indagata la prestazione 5.1 identificazione delle competenze, raccolta, analisi e

selezione delle evidenze. Tale prestazione, come evidenziato nel grafico che segue, è attivata

al bisogno, su richiesta del cittadino.

12

DGR 2895 del 28 dicembre 2012“Linee guida per la validazione di competenze acquisite in contesti non formali e informali”. 13

Le tre fasi elencate corrispondono a quelle previste dal DLgs 13 del 16 gennaio 2013 art.5. 14

I requisiti di struttura necessari a garantire tale prestazione sono indicati nello schema 2 – Elenco dei requisiti di struttura e di processo per le 5 aree di prestazione.

Page 44: REPORT 2013 Prestazioni CPI Centri Impiego e competenze operatori Regione Veneto - GLOSSARIO

44

8% 36% 56%

0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%

5.1 Identificazione dellecompetenze, raccolta, analisi e

selezione delle evidenze

garantita

parzialmente garantita

non garantita

Graf. 5 - La prestazione dell’Area 5 (Elaborazione Italia Lavoro Spa su Dati CPI Regione Veneto, 2013)

La prestazione risulta garantita pienamente dall’8% dei CPI e dal 36% è attivata al bisogno. Il

56% dei CPI non garantisce la prestazione.

A conferma di ciò se si considerano i requisiti di processo, si nota che la “selezione delle

evidenze correlate alle competenze-chiave” risulta non essere garantita nel 73% dei CPI. Gli

operatori dei CPI svolgono colloqui di identificazione ma non di accertamento delle

competenze, pertanto non è prevista l’attività di selezione delle evidenze.

Area Identificazione, validazione e certificazione delle competenze A -

garantita

B - attivabile al bisogno

C - non garantita

A + B Requisiti di processo

1 Individuazione delle competenze-chiave spendibili nel MdL

14 9 19 55%

2 Selezione delle evidenze correlate alle competenze-chiave

10 4 28 27%

Tab. 18 Area 5 requisiti di processo Fonte Italia Lavoro SpA su dati forniti dalle province del Veneto

Dalla lettura delle motivazioni fornite in merito alla mancata o parziale garanzia della

prestazione, i Responsabili dei CPI hanno evidenziato la necessità di un adeguamento e

rafforzamento delle competenze degli operatori. È stato inoltre sottolineato che, a causa della

situazione di emergenza legata alla crisi occupazionale, è stato possibile dedicare poco spazio

ad attività innovative e alla necessaria formazione specialistica.

Page 45: REPORT 2013 Prestazioni CPI Centri Impiego e competenze operatori Regione Veneto - GLOSSARIO

45

PARTE 3

Esiti dell’intervista: le competenze professionali degli

operatori dei SPI Dalla elaborazione delle interviste rivolte agli operatori dei Centri per l’Impiego risulta che le

competenze chiave ritenute indispensabili per operare nell’ambito dei Servizi per il Lavoro

soddisfano in modo parziale alla necessità di garantire le prestazioni essenziali declinate sulla

base di quanto richiesto dalla Riforma del mercato del lavoro (L. 92/2012). Emerge inoltre che

le competenze chiave ritenute fondamentali per gli operatori che agiscono nell’ambito dei

Servizi per il lavoro presentano delle criticità riconducibili, in modo particolare, a due

competenze professionali: “gestire colloqui per individuare le risorse personali e professionali

del cittadino spendibili nel mercato del lavoro” e “elaborare con il cittadino un piano

professionale verificandone la fattibilità”. Tali competenze sono indispensabili per garantire le

prestazioni riferite all’area di prestazione 5 “Identificazione, validazione e certificazione delle

competenze”. Un’altra competenza “Monitorare l’andamento delle azioni poste in essere a

favore degli utenti del servizio, intervenendo con eventuali azioni correttive” che per sua natura

è trasversale a tutte e cinque le aree di prestazione, presenta delle criticità.

Page 46: REPORT 2013 Prestazioni CPI Centri Impiego e competenze operatori Regione Veneto - GLOSSARIO

46

3.1 Esiti dell’intervista: le competenze professionali degli

operatori dei SPI

Gli esiti dell’intervista della sezione che riguarda le competenze professionali degli operatori

consentono di rispondere ai seguenti tre quesiti:

1. Le competenze chiave individuate soddisfano la necessità di garantire le prestazioni

essenziali che fanno capo a ciascuna delle 5 aree di prestazione delineate a partire dalla

recente Riforma del mercato del lavoro?

2. Le competenze chiave ritenute fondamentali per gli operatori che agiscono nell’ambito dei

Servizi per il lavoro sono pienamente agite e possedute o vi sono delle criticità?

3. Quali sono le conoscenze e le abilità ritenute mancanti o da migliorare?

Le analisi dei dati e le considerazioni che ne derivano sono di seguito descritte.

1. Le competenze chiave individuate soddisfano in modo parziale alla necessità di garantire le

prestazioni essenziali che fanno capo a ciascuna delle 5 aree di prestazione.

Per chiarire questa affermazione è necessario riprendere alcuni passaggi normativi nazionali e

considerare la regolamentazione regionale in tema di accreditamento dei servizi al lavoro

privati. Le cinque aree di prestazione prese a riferimento nell’intervista sono l’esito della lettura

della Riforma del mercato del lavoro (L. 92/2012) che, come ricordato nel paragrafo dedicato al

quadro di riferimento normativo, all’art. 4 comma 33 e ai commi 51-61 e 64-68 consente di

delineare le aree di prestazione che i servizi per il lavoro, pubblici e privati accreditati, sono

chiamati a garantire. Quanto alle sei competenze professionali fondamentali per garantire i

servizi ovvero le prestazioni essenziali che fanno capo a ciascuna area di prestazione, si è scelto

di prendere a riferimento le competenze professionali che la Regione Veneto chiede

nell’ambito dell’accreditamento dei Servizi per il Lavoro privati. Tra i requisiti necessari

per ottenere tale accreditamento15, oltre ai requisiti giuridici e finanziari e ai requisiti strutturali,

sono richiesti specifici requisiti professionali che riguardano il personale16 che opera all’interno

dei Servizi per il lavoro ovvero il possesso di determinati titoli di studio e di determinate

competenze professionali testimoniate da specifiche esperienze professionali.

In particolare, il sistema di accreditamento della Regione Veneto prevede i seguenti requisiti

professionali:

15 DGR 2238 del 20.12.2011 consultabile al seguente link: http://www.regione.veneto.it/web/lavoro/accreditamento-servizi-lavoro 16

Si tratta degli Operatori del Mercato del Lavoro.

Page 47: REPORT 2013 Prestazioni CPI Centri Impiego e competenze operatori Regione Veneto - GLOSSARIO

47

a) laurea in discipline coerenti17 con il profilo professionale, con almeno 1 anno di esperienza

lavorativa in attività analoghe, per le quali sia documentata la funzione specifica ricoperta,

l’utenza supportata, la metodologia utilizzata e il contesto in cui si è operato;

b) altra laurea o diploma secondario superiore, con almeno 3 anni di esperienza lavorativa in

attività analoghe per le quali sia documentata la funzione specifica ricoperta, l’utenza

supportata, la metodologia utilizzata e il contesto in cui si è operato;

c) adeguate competenze professionali specifiche del profilo18.

I requisiti professionali individuati nel sistema di accreditamento della Regione Veneto sono

volti a garantire le seguenti 3 aree di prestazione:

1- Informazione e accesso al sistema dei servizi al lavoro della Regione Veneto

2- Mediazione per l’incontro domanda/offerta di lavoro

3- Progetto individuale e misure di accompagnamento al lavoro

Il sistema di accreditamento della Regione Veneto apparentemente non avrebbe previsto due

aree di prestazione, ovvero l’ “orientamento al lavoro e alla formazione” e la “validazione e

certificazione delle competenze”.

In effetti, per l’ “orientamento” è previsto uno specifico accreditamento. Si precisa in ogni caso

che una prima forma di orientamento alla formazione e al lavoro è prevista trasversalmente alle

tre aree di prestazione proposte. Si può ritenere quindi che, pur non essendo esplicitato,

l’orientamento come area di prestazione sia previsto come servizio erogato al cittadino,

nell’ambito dei servizi accreditati per il lavoro, in forma prevalente di informazione anche

approfondita sia rispetto alla offerta formativa sia rispetto alle opportunità lavorative disponibili

sul territorio di riferimento.

Quanto alla “validazione e certificazione delle competenze” la Regione Veneto ha stabilito un

modello operativo19, ha individuato il processo di riferimento, gli strumenti e i dispositivi volti a

garantire al cittadino, su sua esplicita richiesta, la validazione e certificazione delle competenze

acquisite in contesti non formali e informali. A partire dal 201120, i servizi accreditati per il

lavoro sono stati chiamati ad offrire il servizio di identificazione delle competenze rivolto a

17

Nella “Guida per la compilazione della domanda di accreditamento dei servizi per il lavoro” DDR n° 863 del 25 luglio 2012 sono specificati i titoli di studio coerenti. Sono ritenuti titoli coerenti lauree in giurisprudenza, psicologia, economia e scienze politiche, scienze della formazione e scienze dell’educazione. 18

Si tratta delle sei competenze chiave richiamate al paragrafo 2. 19

DGR 2895 del 28 dicembre 2012 “Linee guida per la validazione di competenze acquisite in contesti non formali e informali”. 20

Si fa riferimento alle Deliberazioni della Giunta Regionale del Veneto n. 650/2011 e n. 1198/2012 in merito a “Interventi di politica attiva per il reinserimento, la riqualificazione, il reimpiego dei lavoratori del sistema produttivo colpiti dalla crisi economica” P.O.R. Veneto F.S.E. 2007/2013 - “Obiettivo Competitività regionale ed Occupazione”.

Page 48: REPORT 2013 Prestazioni CPI Centri Impiego e competenze operatori Regione Veneto - GLOSSARIO

48

cittadini beneficiari di indennità di sostegno al reddito, disoccupati o a rischio di perdita del

posto di lavoro21.

Gli enti accreditati ai Servizi Lavoro e in particolare gli operatori accreditati sono stati quindi

impegnati a utilizzare i dispositivi e gli strumenti che introducono alla validazione di competenze

acquisite in contesti non formali e informali utilizzando il modello operativo definito dalla

Regione Veneto e erogando servizi al cittadino che ricadono nella area di prestazione

“validazione e certificazione delle competenze”. La descrizione delle competenze professionali

richieste agli operatori dei Servizi per il lavoro privati nell’ambito della procedura di

accreditamento ha tenuto conto di questa esperienza22 così come ha tenuto conto del processo

avviato dalla Regione Veneto a partire dal 200923 finalizzato a declinare il proprio modello

operativo in tema di identificazione, validazione e certificazione delle competenze acquisite in

contesti non formali e informali. Si sottolinea però che, al momento in cui si sta redigendo

questo rapporto, la Regione Veneto non ha ancora fattivamente avviato, pur avendoli previsti e

stabiliti, i servizi di validazione e certificazione delle competenze. Questo principalmente per

due motivi:

- attualmente non è ancora disponibile un repertorio nazionale di standard professionali;24

- la messa a sistema del servizio di validazione di parte terza richiede l’attivazione di

Commissioni di esperti che attualmente in Regione Veneto non sono ancora state

istituite così come non è stato istituito il registro degli operatori per il supporto alla

costruzione del dossier e di esperti per la validazione delle competenze25.

In conclusione le sei competenze chiave proposte nell’intervista e attualmente previste dal

sistema di accreditamento della Regione Veneto sono quelle necessarie a garantire quattro delle

cinque aree di prestazione26 e solo in parte l’area di prestazione relativa alla “validazione e

21

Il servizio era diversamente denominato ma in ogni caso conduceva alla costruzione del dossier delle evidenze. 22

Si tenga presente che gli operatori accreditati ai servizi lavoro in Regione Veneto hanno rilasciato, tra giugno 2011 e marzo 2013, circa 8.000 dossier delle evidenze. Si tratta del dispositivo utilizzato per il riconoscimento delle competenze acquisite in contesti non formali e informali, adottato in Regione Veneto con la DGR. 2895/2012. 23

DGR. 1758 del 17 giugno 2009. 24

A tal proposito nelle Linee guida per la validazione e certificazione delle competenze non formali e informali (DGR 2895 del 28

dicembre 2012) si legge “appare opportuno procedere alla stipula di un protocollo di intesa con una delle regioni che in Italia ha già

a disposizione un repertorio professionale regionale in assenza del quale non è sostenibile l’attivazione di un servizio di validazione

delle competenze acquisite dalla persona in contesti non formali e informali. Si ritiene che l’adozione di un repertorio esistente che

pur richiederà adattamenti, sia la via da preferire al fine di garantire un più rapido avvio dell’implementazione del modello operativo

proposto” 25

A tal proposito nelle Linee guida per la validazione e certificazione delle competenze non formali e informali (DGR 2895 del 28 dicembre 2012) si legge “L’efficacia dell’intero processo che conduce alla validazione e, in prospettiva, alla certificazione di competenze acquisite in contesti non formali e informali, è fortemente connessa al grado di professionalità degli operatori che sono coinvolti nell’erogazione dei servizi. (…) La selezione e la preparazione degli operatori coinvolti è determinante per il corretto e rigoroso svolgimento del processo stesso. È quindi necessario prevedere azioni formative di sistema dedicate sia agli operatori che intervengono nel servizio di supporto alla costruzione del dossier individuale sia agli esperti chiamati ad intervenire nelle Commissioni di validazione anche con percorsi di perfezionamento differenziati”. 26

Si fa riferimento alle aree di prestazione “Informazione e accesso ai servizi”, “Orientamento al lavoro e alla formazione”, “Misure di accompagnamento al lavoro” e “Incontro domanda e offerta di lavoro”.

Page 49: REPORT 2013 Prestazioni CPI Centri Impiego e competenze operatori Regione Veneto - GLOSSARIO

49

certificazione delle competenze”. Questo è coerente con lo stato dell’arte in Italia 27 e con lo

stato di avanzamento della Regione Veneto rispetto alla fattiva implementazione dei servizi che

assicurano la identificazione, la validazione e la certificazione delle competenze comunque

acquisite dalla persona.

Con la finalità di illustrare le ragioni della risposta individuata al quesito 1, si evidenziano le

connessioni tra aree di prestazione e competenze chiave (schema 3). Ad esclusione dell’area di

prestazione 1 “Informazione e accesso ai servizi” che è connessa in modo biunivoco alla

competenza 1 “Gestire colloqui di prima accoglienza per soddisfare esigenze informative di

cittadini interessati a modificare la propria situazione lavorativa”, emerge che ciascuna area di

prestazione implica più competenze e che ciascuna competenza ricorre in più aree di

prestazione.

AREA DI PRESTAZIONE COMPETENZE CORRELATE

1 Informazione e accesso ai servizi

competenza 1 Gestire colloqui di prima accoglienza per soddisfare esigenze informative di cittadini interessati a modificare la propria situazione lavorativa

2 Orientamento al lavoro e alla formazione

competenza 2 Gestire colloqui per individuare le risorse personali e professionali del cittadino, utente del servizio, spendibili nel mercato del lavoro competenza 5 Accompagnare l’utente del servizio nel percorso di inserimento e/o reinserimento lavorativo

3 Misure di accompagnamento al lavoro

competenza 2 Gestire colloqui per individuare le risorse personali e professionali del cittadino, utente del servizio, spendibili nel mercato del lavoro competenza 3 Elaborare con il cittadino un piano professionale verificandone la fattibilità competenza 4 Gestire l’incrocio domanda offerta di lavoro competenza 5 Accompagnare l’utente del servizio nel percorso di inserimento e/o reinserimento lavorativo competenza 6 Monitorare l’andamento delle azioni poste in essere a favore degli utenti del servizio, intervenendo con eventuali azioni correttive

4 Incontro domanda e offerta di lavoro

competenza 2 Gestire colloqui per individuare le risorse personali e professionali del cittadino, utente del servizio, spendibili nel mercato del lavoro competenza 4 Gestire l’incrocio domanda offerta di lavoro competenza 6 Monitorare l’andamento delle azioni poste in essere a favore degli utenti del servizio, intervenendo con eventuali azioni correttive

5 Identificazione, validazione e certificazione delle competenze

competenza 2 Gestire colloqui per individuare le risorse personali e professionali del cittadino, utente del servizio, spendibili nel mercato del lavoro competenza 3 Elaborare con il cittadino un piano professionale verificandone la fattibilità

Schema 3 – Competenze chiave e aree di prestazione: connessioni.

27

Il Dlgs 13 del 16 gennaio 2013 indica la scadenza di settembre 2014 per la definizione di un repertorio nazionale di standard professionali di riferimento.

Page 50: REPORT 2013 Prestazioni CPI Centri Impiego e competenze operatori Regione Veneto - GLOSSARIO

50

Risulta anche evidente che la competenza chiave 2 “Gestire colloqui per individuare le

risorse personali e professionali del cittadino, utente del servizio, spendibili nel

mercato del lavoro” è fondamentale in quanto necessaria a garantire le prestazioni essenziali

collegate a quattro delle cinque aree di prestazione.

Va detto che la competenza 6 “Monitorare l’andamento delle azioni poste in essere a favore

degli utenti del servizio, intervenendo con eventuali azioni correttive” è per sua natura

trasversale a tutte le aree di prestazione. Nello schema risulta ricondotta a due aree di

prestazione (3 e la 4) poiché sono quelle in cui diventa fondamentale per assicurare l’efficacia

degli stessi interventi posti in essere.

Si ribadisce che, ad eccezione della competenza chiave 1 che è necessaria ad erogare un’unica

area di prestazione peraltro “coprendola” completamente, tutte le altre competenze chiave sono

variamente ricorsive in due aree di prestazione.

Inoltre l’area di prestazione 3 “Misure di accompagnamento al lavoro” e l’area di

prestazione 4 “Incontro domanda e offerta di lavoro” sono le più complesse in quanto per

l’erogazione delle prestazioni essenziali ad esse connesse, è necessario esercitare un più

elevato numero di competenze rispetto alle altre aree di prestazione. Infatti, nel caso dell’area

di prestazione “Misure di accompagnamento al lavoro” sono necessarie cinque delle sei

competenze chiave; nel caso dell’area di prestazione 4 “Incontro domanda offerta di lavoro”

sono necessarie tre delle sei competenze chiave.

Nella prospettiva di erogare le prestazioni connesse all’area di prestazione “identificazione,

validazione e certificazione delle competenze”, sarà quindi necessario prevedere oltre alla

competenza 2 “Gestire colloqui per individuare le risorse personali e professionali del cittadino,

utente del servizio, spendibili nel mercato del lavoro” e alla competenza 3 “Elaborare con il

cittadino un piano professionale verificandone la fattibilità”, altre competenze e un ulteriore

rafforzamento delle conoscenze e delle abilità necessarie a garantire la validazione e

la certificazione delle competenze comunque acquisite dalla persona.

Tale rafforzamento, al di là della previsione formale di ulteriori conoscenze e abilità

specialistiche necessarie alla erogazione delle prestazioni in oggetto, richiederà l’avvio di azioni

informative e formative dedicate agli operatori dei servizi competenti anche tenendo conto della

necessità di raccordo tra servizi per il lavoro pubblici e privati.

2. Per rispondere al secondo quesito ovvero verificare se le competenze chiave ritenute

fondamentali per gli operatori che agiscono nell’ambito dei Servizi per il lavoro siano

pienamente agite e possedute o se vi siano delle criticità, sono di seguito illustrati i risultati

emersi dall’autovalutazione che gli operatori intervistati si sono attribuiti sulle competenze

chiave. Rispetto a tali esiti si riportano anche i dati emergenti dalle interviste in merito

Page 51: REPORT 2013 Prestazioni CPI Centri Impiego e competenze operatori Regione Veneto - GLOSSARIO

51

all’anzianità di esperienza dichiarata dagli operatori rispetto a ciascuna delle competenze chiave

e ai titoli di studio posseduti. La lettura comparata degli esiti di autovalutazione e dei dati

relativi alla anzianità di esperienza dichiarata ha consentito una prima verifica in merito alla

attendibilità dei giudizi in autovalutazione.

È possibile affermare che le competenza 2 “Gestire colloqui per individuare le risorse personali e

professionali del cittadino, utente del servizio, spendibili nel mercato del lavoro” e la

competenza 6 “Monitorare l’andamento delle azioni poste in essere a favore degli utenti del

servizio, intervenendo con eventuali azioni correttive” siano tra le più critiche.

Si precisa fin da ora che le criticità assumono caratteristiche e motivazioni molto diverse.

Ancor prima di analizzare i risultati emersi, deve essere considerato che, se da un lato l'assenza

o lo scarso possesso di una competenza compromette l'erogazione dei servizi correlati a una

certa prestazione, dall’altro qualora i servizi correlati a una prestazione non siano erogati o

siano raramente erogati, è difficile che un operatore dichiari di esercitare le relative

competenze.

Gli esiti dell’intervista relativamente alla autovalutazione da parte degli operatori sul possesso

pieno, parziale o nullo delle competenze chiave, sono riportati nel grafico 6.

AUTOVALUTAZIONE - competenze

1

1

8

4

6

7

1

1

13

11

18

14

24

31

32

23

33

39

50

43

23

38

19

16

0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%

Gestire colloqui di prima accoglienza per soddisfare esigenzeinformative di cittadini interessati a modificare la propria situazione

lavorativa

Gestire colloqui per individuare le risorse personali e professionali delcittadino, utente del servizio, spendibili nel mercato del lavoro

Elaborare con il cittadino un piano professionale verificandone lafattibilità

Gestire l’incrocio domanda offerta di lavoro

Accompagnare l’utente del servizio nel percorso di inserimento e/oreinserimento lavorativo

Monitorare l’andamento delle azioni poste in essere a favore degli utentidel servizio, intervenendo con eventuali azioni correttive

per nulla

poco

abbastanza

molto

Grafico 6 – Autovalutazione competenze

Da una prima lettura del grafico 6 emerge una “buona copertura” delle sei competenze chiave,

in particolare delle competenze 1 e 2 che il 98% degli operatori intervistati dichiara di agire

Page 52: REPORT 2013 Prestazioni CPI Centri Impiego e competenze operatori Regione Veneto - GLOSSARIO

52

abitualmente per affrontare situazione abbastanza o molto complesse (punteggio pari a 3 o a

4).

Dai risultati relativi all’autovalutazione della competenza chiave 1 “Gestire colloqui di prima

accoglienza per soddisfare esigenze informative di cittadini interessati a modificare la propria

situazione lavorativa” risulta che è agita sempre per affrontare situazione complesse (punteggio

4) dal 66% degli operatori (50 su 76). Dalla lettura delle autovalutazioni che gli operatori si

sono attribuiti rispetto alle conoscenze e alle abilità che “sostengono” questa competenza si

ottiene un risultato analogo28 anche se sistematicamente più basso.

La competenza chiave 2 “Gestire colloqui per individuare le risorse personali e professionali

del cittadino, utente del servizio, spendibili nel mercato del lavoro” è agita sempre (con ottimi

risultati) per affrontare situazioni molto complesse da 43 operatori su 76 (57%) e agita

abitualmente (con buoni risultati) per affrontare situazioni abbastanza complesse da 31

operatori su 76 (41%).

In effetti, la lettura cambia se si analizzano le autovalutazioni che i medesimi operatori si sono

attribuiti relativamente alle conoscenze e alle abilità che supportano tale competenza29. Risulta

infatti una differenza rilevante tra l’attribuzione di punteggio pari a 4 rispetto a tale competenza

(57%) e l’attribuzione di punteggio pari a 4 nelle conoscenze e nelle abilità che “sostengono” la

medesima competenza. Il numero di operatori che si attribuiscono un punteggio pari a 4 nelle

conoscenze e nelle abilità relative alla competenza 2 variano dal 14% al 45%. Questo significa

che quando gli operatori autovalutano la competenza 2 “Gestire colloqui per individuare le

risorse personali e professionali del cittadino, utente del servizio, spendibili nel mercato del

lavoro” tendono ad attribuirsi un giudizio più elevato rispetto alle singole valutazioni che si

attribuiscono relativamente alle specifiche conoscenze e abilità. Si tratta di una “sovrastima”

che si manifesta anche relativamente ad altre competenze chiave, come sarà più analiticamente

esposto successivamente.

In particolare ci si riferisce a tre conoscenze e a tre abilità di cui si riportano i risultati acquisiti

in dettaglio.

Le tre conoscenze sono:

- Criteri per l’individuazione delle competenze strategiche: il 25% degli operatori dichiara

di non applicare questa conoscenza o di applicarla raramente nel lavoro che svolge e il 25%

dichiara di applicare abitualmente questa conoscenza anche in situazioni molto complesse nel

lavoro che svolge attribuendosi un punteggio pari a 4;

28

Per i risultati di dettaglio relativi alle abilità e conoscenze riferite a ciascuna delle 6 competenze chiave si vedano i grafici in Allegato 1. 29

Rif. Nota 19.

Page 53: REPORT 2013 Prestazioni CPI Centri Impiego e competenze operatori Regione Veneto - GLOSSARIO

53

- Caratteristiche della domanda di competenze del mercato del lavoro: il 17% degli

operatori dichiara di non applicare questa conoscenza o di applicarla raramente nel lavoro che

svolge e il 17% dichiara di applicare abitualmente questa conoscenza anche in situazioni molto

complesse nel lavoro che svolge attribuendosi un punteggio pari a 4;

- Modalità di descrizione delle competenze: il 12% degli operatori dichiara di non applicare

questa conoscenza o di applicarla raramente nel lavoro che svolge e il 29% dichiara di

applicare abitualmente questa conoscenza in situazioni molto complesse nel lavoro che svolge

attribuendosi un punteggio pari a 4.

Le tre abilità sono:

- Identificare le competenze strategiche utili all’occupabilità dell’utente: il 29% degli

operatori dichiara di non applicare questa abilità o di applicarla raramente nel lavoro che svolge

e solo il 18% dichiara di applicare abitualmente questa abilità anche in situazioni molto

complesse nel lavoro che svolge attribuendosi un punteggio pari a 4;

- Correlare le competenze individuate con le competenze richieste dal mercato del

lavoro: il 27% degli operatori dichiara di non applicare questa abilità o di applicarla raramente

nel lavoro che svolge e il 21% dichiara di applicare abitualmente questa abilità anche in

situazioni molto complesse nel lavoro che svolge attribuendosi un punteggio pari a 4.

- Correlare le competenze descritte con le classificazioni delle professioni nazionali e

internazionali in vigore: il 44% degli operatori dichiara di non applicare questa abilità o di

applicarla raramente nel lavoro che svolge e solo il 20% dichiara di applicare abitualmente

questa abilità anche in situazioni molto complesse nel lavoro che svolge attribuendosi un

punteggio pari a 4.

Lo stesso meccanismo di sovrastima sistematica della competenza rispetto alle autovalutazioni

delle conoscenze e delle abilità che la supportano che è stata rilevata e descritta per la

competenza 2 si manifesta per la competenza 4 “gestire l’incrocio domanda e offerta di

lavoro”. Tale competenza risulta agita sempre (con ottimi risultati) per affrontare situazioni

molto complesse da 38 operatori su 76 (50%) e agita abitualmente (con buoni risultati) per

affrontare situazioni abbastanza complesse da 23 operatori su 76 (30%). Quindi l’80% degli

operatori intervistati dichiara di possedere questa competenza attribuendosi un punteggio pari a

3 o a 4.

In effetti, anche in questo caso la lettura cambia se si analizzano le autovalutazioni che i

medesimi operatori si sono attribuiti relativamente alle conoscenze e alle abilità che supportano

tale competenza.

Page 54: REPORT 2013 Prestazioni CPI Centri Impiego e competenze operatori Regione Veneto - GLOSSARIO

54

In particolare ci si riferisce in questo caso a tre conoscenze e a due abilità di cui si riportano i

risultati acquisiti in dettaglio.

Le tre conoscenze sono:

- Metodi di analisi per competenze di profili professionali: il 30% degli operatori dichiara

di non applicare questa conoscenza o di applicarla raramente nel lavoro che svolge e il 14%

dichiara di applicare abitualmente questa conoscenza anche in situazioni molto complesse nel

lavoro che svolge attribuendosi un punteggio pari a 4;

- Tipologie e caratteristiche distintivi dei contratti di lavoro previsti dalla normativa

vigente: il 27% degli operatori dichiara di non applicare questa conoscenza o di applicarla

raramente nel lavoro che svolge e il 18% dichiara di applicare abitualmente questa conoscenza

anche in situazioni molto complesse nel lavoro che svolge attribuendosi un punteggio pari a 4;

- Modalità di accesso e interrogazione a banche dati rilevanti per l’incrocio

domanda/offerta di lavoro: il 21% degli operatori dichiara di non applicare questa

conoscenza o di applicarla raramente nel lavoro che svolge e il 28% dichiara di applicare

abitualmente questa conoscenza anche in situazioni molto complesse nel lavoro che svolge

attribuendosi un punteggio pari a 4.

Le due abilità sono:

- Ricondurre le competenze della persona a concrete opportunità lavorative: l’8% degli

operatori dichiara di non applicare questa abilità o di applicarla raramente nel lavoro che svolge

e il 31% dichiara di applicare abitualmente questa abilità anche in situazioni molto complesse

nel lavoro che svolge attribuendosi un punteggio pari a 4;

- Rilevare i fabbisogni professionali delle aziende: il 37% degli operatori dichiara di non

applicare questa abilità o di applicarla raramente nel lavoro che svolge e il 19% dichiara di

applicare abitualmente questa abilità anche in situazioni molto complesse nel lavoro che svolge

attribuendosi un punteggio pari a 4;

Le competenze chiave 3, 5 e 6 presentano anch’esse delle criticità. Nel caso delle

competenze 3 e 6, il 28% degli operatori intervistati dichiara di aver gestito solo

occasionalmente situazioni poco complesse o di non aver mai affrontato situazioni che

potessero fargli agire la competenza oggetto di analisi; nel caso della competenza 5 tale

risultato si ottiene per il 32% degli intervistati. In queste tre competenze si osserva che i giudizi

in autovalutazione rispetto alle competenze sono più coerenti con le autovalutazioni date

relativamente alle rispettive conoscenze e abilità.

Quanto ai titoli di studio posseduti dagli operatori 46 dei 76 operatori (61%) dichiarano il

diploma come titolo di studio; 4 la qualifica professionale (5%); 25 operatori (33%) dichiarano

Page 55: REPORT 2013 Prestazioni CPI Centri Impiego e competenze operatori Regione Veneto - GLOSSARIO

55

di essere in possesso di diploma di laurea (di cui 2 anche con master). Oltre il 22% degli

operatori intervistati possiede un titolo di studio ritenuto coerente30 con il profilo professionale;

il 68% ha una laurea ritenuta non coerente o un diploma quinquennale e il 9% non possiede un

titolo di studio idoneo. In ogni caso il 62% degli operatori intervistati rispetta i previsti requisiti

(titolo di studio e anni di esperienza) il 25% rispetta i requisiti in modo parziale in quanto non

possiede sempre gli anni di esperienza richieste nelle 6 competenze chiave. Il 13% non risulta

rispettare nessuno dei due requisiti.

1% 5%

61%

30%

3%

Licenza media

Qualifica professionale

Diploma

Laurea

Laurea + master

Grafico 7 – Tipologia di titoli di studio posseduti dagli operatori dei CPI intervistati

Infine per quanto riguarda gli anni di esperienza dichiarati dagli operatori in relazione a

ciascuna delle competenze, come si vede dal grafico di seguito riportato, esiste una grande

variabilità nel numero di anni di esperienza lavorativa dichiarati in relazione all’esercizio di

ciascuna delle sei competenze chiave. Si va da una media di 9.6 anni di esperienza nelle attività

in cui è implicata la competenza 3 a una media di esperienza nelle attività in cui è implicata la

competenza 1 pari a 16 anni.

30

Nella “Guida per la compilazione della domanda di accreditamento dei servizi per il lavoro” DDR n° 863 del 25 luglio 2012 sono specificati i titoli di studio coerenti. Sono ritenuti titoli coerenti lauree in giurisprudenza, psicologia, economia e scienze politiche, scienze della formazione e scienze dell’educazione

Page 56: REPORT 2013 Prestazioni CPI Centri Impiego e competenze operatori Regione Veneto - GLOSSARIO

56

16

13

1011

10 10

0

2

4

6

8

10

12

14

16

18

Gestire colloqui di primaaccoglienza per

soddisfare esigenzeinformative di cittadini

interessati a modificarela propria situazione

lavorativa

Gestire colloqui perindividuare le risorse

personali e professionalidel cittadino, utente delservizio, spendibili nel

mercato del lavoro

Elaborare con il cittadinoun piano professionale

verificandone la fattibilità

Gestire l’incrociodomanda offerta di

lavoro

Accompagnare l’utentedel servizio nel percorso

di inserimento e/oreinserimento lavorativo

Monitorare l’andamentodelle azioni poste inessere a favore degli

utenti del servizio,intervenendo coneventuali azioni

correttive

1 2 3 4 5 6

Grafico 8 – Numero anni di esperienza professionale degli operatori dei CPI intervistati

In realtà guardando al numero di anni di esperienza dichiarata rispetto all’agire di ciascuna delle

sei competenze si va da un minimo di zero anni ad un massimo di 35 anni. Se quest’ultimo dato

è verosimile per quanto riguarda la competenza 1 “Gestire colloqui di prima accoglienza per

soddisfare esigenze informative di cittadini interessati a modificare la propria situazione

lavorativa” risulta meno comprensibile per le altre cinque competenze chiave. Questa

affermazione è legata ai cambiamenti normativi intervenuti in materia di servizi per il lavoro

negli ultimi 15 anni.

L’“Ufficio di Collocamento” ha lasciato il posto al “Centro per l’Impiego” a partire dalla fine

degli anni 90. Con il nome sono cambiati gli obiettivi cui mira e le funzioni che svolge

fattivamente a partire dal 2000. Si è passati dall’ “Ufficio”, dove avveniva la collocazione di

lavoratori attraverso l’espletamento di pratiche per lo più amministrative, al “Centro”, in cui si

svolgono azioni tendenti a promuovere l’Incontro tra Domanda e Offerta di lavoro31. Il senso del

passaggio dai vecchi Uffici di Collocamento ai nuovi Centri per l’Impiego sta anche o proprio in

31

Tra le più significative innovazioni si ricorda la sostituzione delle liste di collocamento (a cui si doveva attingere obbligatoriamente, con chiamata numerica o nominativa, per le assunzioni nel settore privato) con gli elenchi anagrafici, contenenti tutti i dati personali, scolastici, professionali e relativi allo stato di disoccupazione degli utenti. Altro aspetto importante è rappresentato dal fatto che l’iscrizione al servizio per l’impiego è l’unico atto che attesta lo stato di disoccupazione e disponibilità al lavoro; costituisce quindi il passaggio necessario per usufruire delle prestazioni erogabili dai servizi per il lavoro. Inoltre solo chi è iscritto può usufruire degli strumenti di politica attiva oltre che dei benefici previsti dalla normativa. Questi ultimi sono legati prevalentemente all’anzianità di iscrizione, requisito indispensabile, ad esempio, per frequentare corsi di formazione professionale e per le assunzioni da parte delle aziende che intendono usufruire di sgravi fiscali (previsti dalla L. 407/90). L’atto di iscrizione, dunque, da semplice espletamento di una pratica burocratica diviene il primo passo per intraprendere un percorso di “ricerca attiva del lavoro”. Tale ricerca comprende l’insieme di azioni da compiere per migliorare la propria occupabilità.

Page 57: REPORT 2013 Prestazioni CPI Centri Impiego e competenze operatori Regione Veneto - GLOSSARIO

57

questo: da un ruolo meramente notarile e circoscritto nelle funzioni, ad uno attivo e

protagonista nel mercato del lavoro locale.

In conclusione la competenza 2 “Gestire colloqui per individuare le risorse personali e

professionali del cittadino, utente del servizio, spendibili nel mercato del lavoro” risulta critica in

quanto nonostante risulti molto esercitata anche in situazioni complesse dal 57% degli

operatori, presenta elementi di debolezza ravvisabili in un mancato e generale possesso di

alcune conoscenze e abilità da parte degli operatori. A questo si aggiungono ulteriori elementi di

debolezza ravvisabili in titoli di studio non sempre coerenti e in una anzianità di esperienza

professionale che non può essere sempre ritenuta sufficiente.

Quanto alla competenza 6 “Monitorare l’andamento delle azioni poste in essere a favore degli

utenti del servizio, intervenendo con eventuali azioni correttive”, risulta critica in quanto solo il

21% degli operatori ne dichiara un possesso pieno.

3. Come già espresso precedentemente, le conoscenze e le abilità sono gli elementi che

“sostengono” la competenza. Per questo motivo nel corso della intervista sono stati proposti

due quesiti volti a evidenziare eventuali debolezze o mancanze rispetto a questi due elementi.

Ci sono tre modalità attraverso le quali l’intervista ha inteso rilevare le conoscenze e le abilità

che necessitano di essere migliorate o che mancano.

1) Il primo riferimento utile sono le autovalutazioni degli operatori rispetto alle conoscenze e

alle abilità essenziali correlate alle 6 competenze oggetto della presente analisi.

Il risultato complessivo di tale rilevazione è rappresentato nei grafici 9 e 10. Tale evidenza può

inoltre essere integrata da alcune considerazioni in merito alla attendibilità delle risposte che

utilizza il giudizio di pertinenza dato in merito agli esempi riportati.

2) È stato chiesto agli operatori, in riferimento alle competenze che nelle autovalutazioni

avevano dichiarato di esercitare solo occasionalmente e in situazioni poco complesse (risposta

2), quali fossero, secondo la loro esperienza, le conoscenze e le abilità fondamentali da loro non

possedute per l’esercizio di quella competenza.

3) Inoltre al termine dell’intervista è stato specificatamente chiesto agli operatori dei C.p.I se,

oltre alle conoscenze e alle abilità elencate all’interno dell’intervista, potevano individuarne altre

utili per agire nell’ambito dei servizi per il lavoro.

Di seguito si analizzano gli esiti ricavati da questi tre punti di osservazione sulle abilità e sulle

conoscenze offerti dall’intervista. Saranno presi in considerazione, dove possibile,

contestualmente i tre punti di vista al fine di favorire una lettura globale e riferita, di volta in

volta, alle competenze cui le conoscenze e le abilità sono riconducibili.

Page 58: REPORT 2013 Prestazioni CPI Centri Impiego e competenze operatori Regione Veneto - GLOSSARIO

58

Il grafico 9 relativo alla autovalutazione delle conoscenze e il grafico 10 relativo alla

autovalutazione delle abilità riportano i dati di frequenza relativi alle risposte date dagli

operatori; le barre di colore rosso e arancione evidenziano le criticità esplicitate direttamente

dagli operatori.

Page 59: REPORT 2013 Prestazioni CPI Centri Impiego e competenze operatori Regione Veneto - GLOSSARIO

59

Grafico 9 – Autovalutazione conoscenze

2

0

3

0

1

3

3

0

0

0

0

5

3

7

7

3

3

4

3

5

1

5

11

4

1

7

8

1

3

22

9

9

20

10

15

16

12

14

16

9

9

17

13

10

8

24

32

8

41

44

43

36

44

41

41

44

36

43

47

43

49

44

42

35

32

41

39

37

41

38

25

38

32

25

22

39

28

9

23

23

20

23

14

12

11

11

11

28

32

14

21

24

26

9

8

26

0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%

Tecniche per la conduzione di colloqui con l’utente

Misure e programmi di sostegno all’occupazione e normativa di riferimento

Contenuti della “Carta dei servizi e prestazioni” del servizio presso cui lavora

Procedure di utilizzo degli applicativi previsti dalle disposizioni nazionali e regionali

Caratteristiche delle opportunità lavorative del mercato locale

Caratteristiche dell’offerta del sistema regionale d’istruzione e formazione

Modalità di interrogazione e ricerca su portali informativi

Metodi di identificazione delle competenze possedute dall’utente

Criteri per l’individuazione delle competenze strategiche possedute dall’utente

Modalità di descrizione delle competenze possedute dall’utente

Caratteristiche della domanda di competenze del mercato del lavoro

Classificazioni delle professioni nazionali e internazionali

Tecniche di problem solving

Tecniche per la definizione di un piano professionale

Metodi di analisi per competenze dei profili professionali

Tipologie di competenze richieste dal mercato del lavoro locale

Procedure di funzionamento degli applicativi per la gestione dell’incrocio d/o di lavoro

Tipologie e caratteristiche distintive dei contratti di lavoro previsti dalla normativa vigente

Modalità di accesso e interrogazione a banche dati rilevanti per l’incrocio domanda/offerta di lavoro

Normativa di riferimento in materia di tirocini

Tecniche di ricerca attiva del lavoro

Caratteristiche e modalità delle attività di orientamento professionale

Metodi di definizione e di utilizzo di indicatori quali-quantitativi per azioni di monitoraggio

Procedure di funzionamento degli applicativi a sostegno della gestione dell’’incrocio domanda/offerta di lavoro e dei tirocini compresi quelli previsti dalle disposizioni nazionali e regionali.

per nulla poco

abbastanza molto

AUTOVALUTAZIONE conoscenze (TOT)

Page 60: REPORT 2013 Prestazioni CPI Centri Impiego e competenze operatori Regione Veneto - GLOSSARIO

60

Grafico 10 – Autovalutazione abilità

111

61

6210122

634465

13

10789

466

37

1313

2121

95

10

312

95

114

28

218

1827

2417

131617

53

185

815

820

1311

2015

127

3230

1415

21

373431

4031

4240

3933

4041

3927

3639

443737

4637

3333

3132

3340

4335

3333

3945

1620

3644

35

3540

4221

3917

293435

1425

1615

121514

1616

2332

143129

2031

1014

271615

2421

64

1712

9

0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%

Adottare tecniche di conduzione di colloqui

Identificare il fabbisogno informativo del cittadino

Descrivere i servizi disponibili rispondenti ai bisogni rilevati

Predisporre materiali di tipo informativo

Illustrare al cittadino le opportunità offerte dal mercato del lavoro locale

Illustrare al cittadino le opportunità offerte dal sistema di istruzione e formazione

Supportare il cittadino nell’utilizzo di strumenti informativi per promuoverne l’utilizzo, anche in autonomia

Utilizzare strumenti per la registrazione di dati compresi gli applicativi previsti dalle disposizioni nazionali e…

Analizzare la storia professionale e formativa della persona

Identificare le competenze strategiche utili all’occupabilità dell’utente (*)

Identificare tipologie di lavoro coerenti con le risorse professionali e personali della persona

Correlare le competenze individuate con le competenze richieste dal mercato del lavoro (*)

Correlare le competenze descritte con le classificazioni delle professioni nazionali e internazionali in vigore (*)

Tradurre competenze, caratteristiche e aspirazioni personali in obiettivi professionali (*)

Supportare l’utente nella costruzione del piano professionale

Individuare aree di criticità e possibili soluzioni

Tradurre le scelte effettuate dall’utente in un piano professionale fattibile

Identificare le aree di competenza che richiedono di essere rafforzate in relazione al progetto professionale…

Ricondurre le competenze della persona a concrete opportunità lavorative

Proporre all’’utente opportunità occupazionali

Rilevare i fabbisogni professionali delle aziende (*)

Selezionare profili di lavoratori sulla base di specifiche richieste di personale

Proporre alle aziende profili di candidati coerenti ai fabbisogni

Proporre a lavoratore e azienda soluzioni contrattuali in linea con le rispettive esigenze

Utilizzare gli applicativi per la gestione dell’incrocio domanda offerta

Individuare ambiti di competenza da sviluppare coerentemente con il piano professionale definito

Identificare opportunità orientative e/o formative coerenti al piano professionale definito

Assistere l’utente nell’utilizzo di banche dati e nella selezione di annunci di lavoro

Sostenere la motivazione del lavoratore nel raggiungimento degli obiettivi

Gestire le relazioni con le imprese, nella fase di inserimento degli utenti del servizio

Utilizzare gli strumenti e gli applicativi informatici per la gestione delle politiche attive del lavoro (*)

Raccogliere dati e informazioni utili al miglioramento del servizio

Definire indicatori e criteri atti a rilevare il grado di raggiungimento degli obiettivi (*)

Elaborare dati di sintesi sul raggiungimento degli obiettivi applicando indicatori e criteri definiti

Monitorare l’inserimento lavorativo e/o formativo dell’utente del servizio

Valutare i risultati conseguiti a favore dell’utente del servizio

Adottare azioni volte a migliorare quali-quantitativamente i servizi erogati

per nullapocoabbastanzamolto

AUTOVALUTAZIONE ABILITÀ (TOT)

Page 61: REPORT 2013 Prestazioni CPI Centri Impiego e competenze operatori Regione Veneto - GLOSSARIO

61

Come già posto all’attenzione, gli stessi operatori dichiarano come maggiormente critica la

competenza 6 “Monitorare l’andamento delle azioni poste in essere a favore degli utenti del

servizio, intervenendo con eventuali azioni correttive”.

Infatti tra le conoscenze la più critica, ossia quella rispetto alla quale il minor numero di

operatori dichiara un buon o ottimo livello di possesso, è la seguente: “Metodi di definizione

e di utilizzo di indicatori quali-quantitativi per azioni di monitoraggio” (56% di risposte

“poco” o “per nulla”)32.

Si tratta di una conoscenza fondamentale per l’esercizio di questa competenza. La debolezza

della competenza relativa al monitoraggio si manifesta anche analizzando le autovalutazioni

degli operatori relative al possesso delle abilità.

Tra tutte le abilità, le 3 più critiche a cui sono quindi stati attribuiti punteggi bassi sono

anch’esse elementi che “sostengono” questa competenza33.

Inoltre, se si analizzano le altre abilità che attengono a questa competenza, si ritrovano

elementi di incertezza o comunque elementi che testimoniano che il pieno possesso di

queste abilità e conoscenze non è patrimonio comune di tutto il campione di operatori

intervistati34.

Solo una tra le abilità connesse alla competenza 6 pare non presentare significative criticità

(Raccogliere dati e informazioni utili al miglioramento del servizio). È evidente tuttavia che

questa abilità da sola non può consentire l’esercizio della competenza legata all’azione di

monitoraggio dei risultati.

Queste considerazioni basate sull’analisi dei grafici 9 e 10 sono totalmente confermate dalla

osservazione dei dati relativi alla pertinenza degli esempi forniti dagli operatori e anzi ne

risultano rafforzate.

Quando agli operatori che hanno risposto di agire la competenza 6 abitualmente o sempre

per affrontare situazioni anche molto complesse (risposte 3 o 4) è stato chiesto di portare

esempi di abilità collegate, gli stessi operatori hanno risposto con una certa difficoltà: gli

esempi mancano quasi totalmente o non sono pertinenti. Questo fa supporre che anche chi

dichiara di possedere la competenza in realtà non la eserciti con piena padronanza.

32

In tutto questo paragrafo la % riportata tra parentesi si riferisce alla % di risposte di operatori che dichiarano di non possedere l’abilità o conoscenza o di possederla poco. 33

Si fa riferimento alle seguenti tre abilità: - Definire indicatori atti a rilevare il grado di raggiungimento degli obiettivi e relativi criteri (71%) - Elaborare dati di sintesi sul raggiungimento degli obiettivi applicando indicatori e criteri definiti (68%) - Adottare azioni volte a migliorare quali-quantitativamente i servizi erogati (41%) 34

Si fa riferimento a due abilità: - Monitorare l’inserimento lavorativo e/o formativo dell’utente del servizio (30%) - Valutare i risultati conseguiti a favore dell’utente del servizio (27%)

Page 62: REPORT 2013 Prestazioni CPI Centri Impiego e competenze operatori Regione Veneto - GLOSSARIO

62

Interessante è che gli operatori che si sono attribuiti un punteggio basso a questa

competenza hanno segnalato come aree di miglioramento le seguenti:

- l’intera competenza relativa al monitoraggio dell’andamento delle azioni poste in essere a

favore degli utenti del servizio;

- una difficoltà nell’organizzare e pianificare le proprie azioni con una certa metodicità e

sistematicità (difficoltà nella gestione delle urgenze);

- difficoltà nell’instaurare un rapporto di fiducia con l’utente per conoscere il risultato

dell’azione attivata;

Altri segnali di criticità emergono dalla lettura dei dati relativi alle autovalutazioni delle

conoscenze e delle abilità. Tuttavia non si riscontra una sistematicità di collegamento tra

conoscenze e abilità critiche e le relative competenze di riferimento.

Le abilità35 su cui si segnalano criticità sono riferite alla competenza 2 e alla competenza 3.

Le conoscenze36 più critiche fanno riferimento alle competenze 5 e 3; la competenza 1 è

coinvolta solo in misura minore.

In conclusione, i dati complessivi riportati nei grafici, la lettura comparata delle

autovalutazioni che gli operatori si sono attribuite e la qualità degli esempi riportati

forniscono un quadro generale che presenta alcune contraddizioni ma che fornisce anche

alcune indicazioni utili.

Gli operatori tendono in generale ad attribuirsi un punteggio elevato nella autovalutazione

delle competenze. La medesima tendenza si manifesta anche rispetto all’autovalutazione

delle conoscenze e delle abilità ma in modo più contenuto. Inoltre se si confrontano i giudizi

di autovalutazione con la capacità di fornire esempi pertinenti, tale autovalutazione pare

soffrire ancor di più di una sistematica sovrastima.

Qualche indicazione utile viene anche dal quesito aperto posto agli operatori. È stato chiesto

agli operatori dei CPI se, oltre alle conoscenze e alle abilità elencate all’interno

dell’intervista, potevano individuare altre conoscenze e/o abilità utili per agire nell’ambito dei

servizi per il lavoro. Le risposte fornite sono in parte riconducibili ad abilità e conoscenze già

presenti nell’elenco presente nell’intervista; talvolta questo spazio è stato utilizzato per

35

Le criticità più ricorrenti sono riferite alle seguenti due abilità:

- Correlare le competenze descritte con le classificazioni delle professioni nazionali e internazionali in vigore (44%) - Tradurre competenze, caratteristiche e aspirazioni personali in obiettivi professionali (36%). 36

Le criticità più ricorrenti riferite alle conoscenze :

- Caratteristiche e modalità delle attività di orientamento professionale (39%) - Caratteristiche dell’offerta del sistema regionale d’istruzione e formazione (33%) - Metodi di analisi per competenze dei profili professionali (30%).

Page 63: REPORT 2013 Prestazioni CPI Centri Impiego e competenze operatori Regione Veneto - GLOSSARIO

63

segnalare la difficoltà a soddisfare bisogni sempre più complessi e diversificati, a fronte di un

notevole aumento dell’utenza.

Hanno risposto a questa domanda aperta e facoltativa solo il 29% degli operatori.

Le risposte evidenziano in particolare la necessità di:

- aggiornamento in merito alla normativa in materia di lavoro con specifico riferimento alle

novità introdotte in tema di validazione e certificazione delle competenze;

- rafforzamento delle conoscenze e abilità connesse alla gestione dei colloqui con l’utenza

anche straniera;

- acquisizione di conoscenze e abilità che consentano modalità di lavoro centrate sulla

interazione e creazione di sinergie con soggetti pubblici e privati che operano nei servizi al

lavoro.

Page 64: REPORT 2013 Prestazioni CPI Centri Impiego e competenze operatori Regione Veneto - GLOSSARIO

64

PARTE 4

Ipotesi di accesso e componibilità delle prestazioni

Con riferimento alla legge 92 del 28 giugno 2012 e agli esiti della ricerca presentati nelle pagine

precedenti, in questa sezione si è cercato di:

• comporre percorsi di prestazioni standardizzati per target di destinatari ;

• valutare, sulla stima dei bacini potenziali di utenza (giovani, disoccupati percettori di AASS,

disoccupati, lavoratori sospesi), l’impatto economico delle prestazioni, utilizzando come

parametro le U.C.S della Regione del Veneto.

Page 65: REPORT 2013 Prestazioni CPI Centri Impiego e competenze operatori Regione Veneto - GLOSSARIO

65

4.1 Accesso alle prestazioni e traiettorie

Le 12 prestazioni essenziali individuate sono articolabili sulla base dei bisogni espressi dal

cittadino, determinando diverse traiettorie finalizzate a centrare gli obiettivi occupazionali

definiti con il CPI. Il quadro qui riportato illustra le traiettorie che si dipanano a partire

dall’Area 1 Prestazioni di Informazione e accesso ai servizi.

Quadro generale delle prestazioni

Page 66: REPORT 2013 Prestazioni CPI Centri Impiego e competenze operatori Regione Veneto - GLOSSARIO

66

Ogni traiettoria è finalizzata al raggiungimento di una opportunità di lavoro (linea degli

esiti).

Ai sensi dell’art. 3 del D.lgs. 181/2000, così come riformulato nella L. 92/2012, sono

garantite prestazioni essenziali alle seguenti categorie di soggetti:

1. disoccupati beneficiari di ammortizzatori sociali;

2. disoccupati e inoccupati;

3. sospesi beneficiari di ammortizzatori sociali.

I beneficiari delle prestazioni sono definiti anche sulla base delle seguenti variabili:

a) genere;

b) età;

c) anzianità di disoccupazione;

d) tipologia di svantaggio.

Di seguito sono descritti i possibili beneficiari delle prestazioni garantite dai CPI al fine di

costruire delle ipotesi standardizzate di accesso alle prestazioni37.

A - Giovani

• adolescenti, ossia i minori di età compresa fra i sedici e diciotto anni, che non siano

più soggetti all'obbligo di istruzione;

• giovani, ossia i soggetti di età superiore a diciotto anni e fino a venticinque anni

compiuti o, se in possesso di laurea, fino a ventinove anni compiuti.

B - Disoccupati

• disoccupati di breve durata, ossia coloro che dopo aver perso un posto di lavoro o

cessato un'attività di lavoro autonomo, siano alla ricerca di una nuova occupazione da

meno di dodici mesi o da meno di sei mesi se giovani;

• disoccupati di lunga durata, ossia coloro che, dopo aver perso un posto di lavoro o

cessato un'attività di lavoro autonomo, siano alla ricerca di una nuova occupazione da

più di dodici mesi o da più di sei mesi se giovani;

• Lavoratore percettore di ammortizzatore sociale (mobilità L.223/1991, mobilità in

deroga, ASPI, mini ASPI)38.

37

L’individuazione dei target e delle possibili traiettorie ad essi collegate non comporta necessariamente automatismi nell’attivazione delle prestazioni, in quanto resta prioritaria la scelta individuale del cittadino sulla base dei bisogni specifici. 38

A decorrere dal 2013 e fino al 2016, anno di entrata a regime dei nuovi ammortizzatori sociali, per la mobilità ordinaria è

previsto un periodo di applicazione della norma transitoria, al fine di arrivare al 2017 all’abrogazione definitiva della mobilità ordinaria così come prevista dagli articoli da 6 a 9 della legge 23 luglio 1991 n. 223 che disciplinano rispettivamente: la lista di mobilità, l’indennità di mobilità, il collocamento dei lavoratori in mobilità e la cancellazione del lavoratore dalle liste di mobilità. Pertanto, i lavoratori licenziati a partire dal 31 dicembre 2016 non potranno più essere collocati in mobilità ordinaria ma beneficeranno in base alla sussistenza di specifici requisiti, esclusivamente dell’indennità di disoccupazione (ASPI) o della mini ASPI, anche se provenienti da una procedura di licenziamento collettivo.

Page 67: REPORT 2013 Prestazioni CPI Centri Impiego e competenze operatori Regione Veneto - GLOSSARIO

67

C - Inoccupati

• inoccupati, ossia coloro che, senza aver precedentemente svolto un'attività

lavorativa, siano alla ricerca di un'occupazione da meno di dodici mesi o da meno di

sei mesi se giovani;

• inoccupati di lunga durata, ossia coloro che, senza aver precedentemente svolto

un'attività lavorativa, siano alla ricerca di un'occupazione da più di dodici mesi o da

più di sei mesi se giovani;

D - Sospesi

• Lavoratori percettori di ammortizzatore sociale in costanza di rapporto di lavoro

(CIGS e CIG in deroga);

La tabella che segue riporta, in forma grafica, le prestazioni essenziali codificate in traiettorie

in relazione ai target e ne fornisce una sintetica descrizione.

Page 68: REPORT 2013 Prestazioni CPI Centri Impiego e competenze operatori Regione Veneto - GLOSSARIO

68

TAB.19 –Componibilità delle prestazioni

Target Componibilità delle prestazioni Descrizione

Giovani

1.1 Fornire informazioni

1.2 Aggiornamento del profilo socio-professionale

1.3 Stipula del Patto di servizio

2.1 Colloquio di orientamento

3.3 Proposta di adesione ad iniziative di inserimento lavorativo

4.1 Colloquio di attivazione

4.2 Promozione del profilo professionale

In via ipotetica la componibilità delle prestazioni per un giovane, richiede oltre alle tre prestazioni dell’Area 1 Informazione e accesso ai servizi e al colloquio di orientamento, comprende la definizione di un Piano individuale in raccordo con i servizi del territorio, finalizzato alla partecipazione a un corso di formazione, oppure a iniziative di inserimento lavorativo cui è necessario che segua la promozione del suo profilo professionale (Area 4 Incontro domanda e offerta).

Disoccupati

1.1 Fornire informazioni

1.2 Aggiornamento del profilo socio-professionale

1.3 Stipula del Patto di servizio

2.1 Colloquio di orientamento

2.2 Azioni collettive di orientamento

3.1 Proposta di percorsi di validazione/certificazione delle competenze

3.3 Proposta di adesione ad iniziative di inserimento lavorativo

5.1 Identificazione delle competenze, raccolta, analisi e selezione delle evidenze

4.1 Colloquio di attivazione

4.2 Promozione del profilo professionale

La composizione delle prestazioni è più articolata.

Ad esempio, potrebbe capitare che il cittadino presenti un profilo socio-professionale immediatamente spendibile per una posizione lavorativa e questo porterebbe direttamente all’Incontro domanda offerta. Oppure potrebbe essere necessario che il cittadino acceda alle prestazioni relative all’area “orientamento” (individuali e anche collettive). La definizione del PAI può prevedere la costruzione del dossier delle evidenze e la proposta di iniziative di inserimento lavorativo.

2.1 3.3 1.1 1.2 1.3 4.1

4.2

5.1 4.1 3.1

3.3 2.1 2.2

4.2 1.1 1.2 1.3

Page 69: REPORT 2013 Prestazioni CPI Centri Impiego e competenze operatori Regione Veneto - GLOSSARIO

69

Disoccupati percettori di

AA.SS

1.1 Fornire informazioni

1.2 Aggiornamento del profilo socio-professionale

1.3 Stipula del Patto di servizio

2.1 Colloquio di orientamento

2.2 Azioni collettive di orientamento

3.1 Proposta di percorsi di validazione/certificazione delle competenze

3.2 Proposta e realizzazione di attività di formazione

3.3 Proposta di adesione ad iniziative di inserimento lavorativo

5.1 Identificazione delle competenze, raccolta, analisi e selezione delle evidenze

4.1 Colloquio di attivazione

4.2 Promozione del profilo professionale

Trattasi di cittadini disoccupati da più di sei mesi. Accedono alle prestazioni relative all’area orientamento individuale e collettivo. La definizione del PAI può prevedere la costruzione del dossier delle evidenze, la proposta di attivazione di iniziative di inserimento lavorativo (tirocini) e la partecipazione ad un corso di formazione (almeno 2 settimane).

Rispetto a questo target, il colloquio di orientamento va fatto entro 3 mesi dall’inizio dello stato di disoccupazione, mentre tra i 3 e i 6 mesi va garantita almeno una sessione di orientamento collettivo e dopo il sesto mese, deve essere garantito l’avvio di percorsi formativi. La promozione del profilo e l’incontro tra domanda e offerta di lavoro va garantito nell’intero arco temporale coperto dall’ammortizzatore sociale (12 mesi).

Sospesi

1.1 Fornire informazioni

1.2 Aggiornamento del profilo socio-professionale

1.3 Stipula del Patto di servizio

3.2 Proposta e realizzazione di attività di formazione

Secondo la L.92/2012, i lavoratori sospesi percettori di AA.SS. sono tenuti a frequentare un corso di formazione della durata minima di due settimane qualora la sospensione superi i 6 mesi.

La ratio della disposizione è quella per cui anche il lavoratore sospeso è tenuto ad attivarsi per aggiornare le proprie competenze in vista o di un rientro effettivo al lavoro o nella prospettiva della ricollocazione.

3.2 1.1 1.2 1.3

5.1 4.1

3.1

3.3

3.2 2.1 2.2 4.2

1.1 1.2 1.3

Page 70: REPORT 2013 Prestazioni CPI Centri Impiego e competenze operatori Regione Veneto - GLOSSARIO

70

La possibilità di garantire l’accesso alle prestazioni necessita della definizione, oltre che di

adeguati strumenti organizzativi e standard verificabili, anche di adeguati strumenti di

programmazione e di semplificazione finanziaria attraverso l’individuazione di Unità di Costi

Standard (UCS). Per la definizione delle UCS relative alle prestazioni descritte si è fatto

riferimento agli interventi di contrasto alla crisi realizzati nella Regione Veneto nel periodo

2009-2012.

Le opzioni di semplificazione dei costi trovano la loro motivazione già nel regolamento CE n.

1081/2006 che prevede la possibilità di dichiarare i costi indiretti su base forfettaria. A

questo regolamento si aggiunge il Piano europeo per la ripresa economica (novembre 2008)

che propone di prevedere per tutti i Fondi la possibilità di dichiarare i costi indiretti su base

forfettaria, le unità di costo standardizzate e le somme forfettarie.

Con l’adozione del regolamento (CE) 396/2009 è stata recepita questa indicazione, motivata

anche dalla necessità di semplificare ulteriormente le norme, al fine di facilitare l’accesso alle

sovvenzioni cofinanziate dal FSE in riferimento alla crisi finanziaria.

Nella prospettiva comunitaria, le opzioni di semplificazione dei costi riguardano, dunque,

soltanto operazioni e progetti per i quali si applicava usualmente il principio del costo reale,

ovvero la spesa dichiarata è giustificata da fatture quietanzate e da altri documenti contabili

di equivalente valore probatorio, sia in riferimento ai costi diretti, sia a quelli indiretti.

Ai sensi dell’art. 1 del Reg. (CE) n. 396/2009, la definizione del costo standard deve

attenersi ai seguenti principi:

• stabilito in anticipo: la possibilità del loro utilizzo deve essere prevista ax ante;

• giusto: il calcolo deve essere basato su dati storici e oggettivi, non eccessivo o

estremo;

• equo: il criterio di calcolo adottato dovrà assicurare la parità di trattamento dei

beneficiari e/o delle operazioni;

• verificabile: dovrà essere dimostrabile per mezzo di prove documentali la base di

calcolo adottata.

La Regione del Veneto, al fine di determinare il costo standard, ha condotto un’indagine

campionaria sulla spesa storica relativa agli interventi formativi e di sistema realizzati

nell’ambito della programmazione FSE 2000-2006.

L’indagine ha permesso di quantificare le seguenti UCS:

1. attività individuale il costo orario è di 38 euro pro-capite;

2. attività di gruppo il costo orario è di 15 euro pro-capite;

3. attività formativa di gruppo 15 destinatari è di 10,32 euro pro capite.39

39 Tale UCS deriva dal seguente calcolo: costo h/formazione = 93.30€ + costo h/allievo=4.10 moltiplicato per 15 allievi ci dà un costo orario totale di € 154.80 che diviso per 15 allevi ci dà un costo orario di € 10.32 pro capite.

Page 71: REPORT 2013 Prestazioni CPI Centri Impiego e competenze operatori Regione Veneto - GLOSSARIO

71

E’ sulla base di tali UCS che nel periodo 2009-2012 sono stati realizzati oltre 80.000 percorsi

di politica attiva del lavoro. Anche grazie a queste azioni si è radicato l’utilizzo delle UCS sia

nella prassi di programmazione che nella prassi gestionale e organizzativa dei servizi.

Il costo standard, essendo comprensivo sia dei costi diretti che di quelli indiretti, permette

un più agevole controllo di gestione sia dei CPI pubblici, sia dei servizi per il lavoro privati

accreditati, determinando una diretta corrispondenza tra attività realizzata e costo

riconosciuto.

Il vantaggio che ne consegue è che la focalizzazione delle attività di controllo si sposta dagli aspetti strettamente rendicontali-amministrativi alla verifica della effettiva realizzazione delle attività e della loro efficacia.

Infine, la definizione di costi standard apre la possibilità di realizzare interventi di programmazione sussidiaria dei costi necessari alla sostenibilità delle policy; vale a dire che le singole attività possono essere finanziate con più fondi (FSE, FESR, Fondi interprofessionali, Fondi privati, etc) e con centri di costo afferenti a diversi Enti (Regione, Province, Fondazioni, INPS, sistemi di welfare locale, terzo settore, etc).

Se si adottano le UCS definite dalla Regione del Veneto e si rapportano da un lato ai servizi

erogati di prassi dai CPI e dall’altro alle prestazioni disegnate dalla L. 92/2012, possiamo

avanzare una stima dei tempi e dei costi delle prestazioni.

Page 72: REPORT 2013 Prestazioni CPI Centri Impiego e competenze operatori Regione Veneto - GLOSSARIO

72

TAB.20 –Costi delle prestazioni

Area di prestazione Prestazione essenziale Tempi e costi Ore

complessive (area)

Costo max

1. Informazione e accesso ai servizi

1.1 Informazioni circa le opportunità occupazionali 30min: 19€

2 76 1.2 Profilo socio-professionale

1h: 38€

1.3 Patto di servizio 30min: 19€

2. Orientamento al lavoro e alla formazione

2.1 Colloquio di orientamento

1h x 38€ 1 38

2.2 Azioni di orientamento collettive

Max 8 ore per € 15h destinatario max 15 per gruppo

8 120

3. Misure di accompagnamento al lavoro

3.1 Proposta di percorsi di validazione /certificazione delle competenze

1h x 38€ 1 38

3.2 Proposta e realizzazione di attività di formazione

€ 154,80 ora per gruppi di 15 beneficiari (costo della formazione + indennità oraria)40

40 412,8

3.3 Proposta di adesione ad iniziative di inserimento lavorativo

1h x 38€ 1 38

4. Incontro domanda e offerta di lavoro

4.1 Colloquio di attivazione

1h x 38€

6 228 4.2 Promozione del profilo professionale

Max 5h x 38€

5. Identificazione, validazione e certificazione delle competenze

5.1 Identificazione delle competenze, raccolta, verifica e selezione delle evidenze

Min 7 x 38€ 7 266

5.2 Validazione /certificazione delle competenze

3hx3 x 62€ 9 558

40

Tale UCS deriva dal seguente calcolo: costo h/formazione = 93.30€ + costo h/allievo=4.10 moltiplicato per 15 allievi ci dà un costo orario totale di € 154.80 che diviso per 15 allevi ci dà un costo orario di € 10.32 pro capite.

Page 73: REPORT 2013 Prestazioni CPI Centri Impiego e competenze operatori Regione Veneto - GLOSSARIO

73

4.2 La stima dei costi delle prestazioni

La stima di un costo avviene sulla base di un raffronto di alcuni indicatori che ne

determinano la maggiore attendibilità possibile. Da questo punto di vista, l’applicazione delle

UCS alle prestazioni descritte nelle pagine precedenti, fornisce una stima che può essere un

utile riferimento per la programmazione a garanzia delle prestazioni da parte dei servizi per

il lavoro del territorio.

La tabella che segue, individua per ogni area di prestazione un indicatore di risultato reale

rappresentativo che moltiplicato per l’UCS fornisce la relativa stima di costo.

L’indicatore di risultato è stato individuato tra quelli oggetto della rilevazione di cui alla parte

2 del presente rapporto, eccetto per le prestazioni 3.1 Proposta di percorsi di

validazione/certificazione delle competenze e 5.1 Identificazione delle competenze, raccolta,

verifica e selezione delle evidenze, il cui indicatore è stato tarato sul numero dei Dossier

delle evidenze realizzati nel corso del 2012 dai soggetti accreditati per i servizi al lavoro,

nell’ambito degli interventi regionali anticrisi. Nello specifico:

Area prestazione 1

• l’indicatore considerato è il numero dei PdS poiché rappresenta il numero dei

cittadini realmente interessati ad intraprendere un percorso di politica attiva.

Area di prestazione 2

• indicatore 1 n° beneficiari di colloqui di orientamento individuali;

• indicatore 2 n° partecipanti ad azioni di orientamento collettivo.

Area di prestazione 3

• indicatore 1 n° di proposte di costruzione del dossier delle evidenze;

• indicatore 2 n° avviati a corsi di formazione nel 2012 dai CPI;

• indicatore 3 n° proposte di tirocinio.

Area di prestazione 4

• indicatore 1 n° vacancies intercettate dai CPI nel 2012;

• indicatore 2 n° vacancies intercettate e n° tirocini avviati.

Area di prestazione 5

• indicatore 1 n° dossier delle evidenze costruiti.

In base a questi indicatori, la stima dei costi per garantire le prestazioni essenziali nella

regione Veneto ammonta circa 24,8 milioni di euro.

Page 74: REPORT 2013 Prestazioni CPI Centri Impiego e competenze operatori Regione Veneto - GLOSSARIO

74

TAB.21 – Stima dei costi delle prestazioni sui dati rilevati annualità 2012

Area di prestazione

Prestazione Indicatore Numero Tempi

(in ore)

Valore unitario

Costo totale

1. Informazione e accesso ai servizi

1.1 Informazioni circa le opportunità occupazionali

Patti di servizio sottoscritti annualità 2012

127.363 2 76 9.679.588 1.2 Profilo socio-professionale

1.3 Patto di servizio

2. Orientamento al lavoro e alla formazione

2.1 Colloquio di orientamento

Beneficiari di colloqui individuali effettuati annualità 2012

113.321 1 38 4.306.198

2.2 Azioni di orientamento collettive

Beneficiari di azioni di orientamento collettivo effettuate nel 2012

7.384 8 120 886.080

3. Misure di accompagnamento al lavoro

3.1 Proposta di percorsi di validazione/certificazione delle competenze

6000 proposte costruzione dossier delle evidenze

6.000 1 38 228.000

3.2 Proposta e realizzazione di attività di formazione

Beneficiari avviati a corsi di formazione dai CPI nel 2012

5.143 40 10.32 2.123.030

3.3 Proposta di adesione a iniziative di inserimento lavorativo

Proposta di tirocinio

11747 1 38 446.386

4. Incontro domanda e offerta di lavoro

4.1 Colloquio di attivazione Vacancies intercettate dai CPI

14.857 1 38 564.566

4.2 Promozione del profilo professionale

Vacancies intercettate dai CPI e Tirocini di inserimento lavorativo

14.857+ 11.747 = 26.604

5 38 5.054.760

5. Identificazione, validazione e certificazione delle competenze

5.1 Identificazione delle competenze, raccolta, verifica e selezione delle evidenze

Dossier delle evidenze rilasciati

6.000 7 38 1.596.000

5.2 Validazione/certificazione delle competenze

TOTALE 24.884.608

Page 75: REPORT 2013 Prestazioni CPI Centri Impiego e competenze operatori Regione Veneto - GLOSSARIO

75

Una seconda stima può essere basata sull’intero bacino potenziale di beneficiari delle

prestazioni. In questa ipotesi il bacino è costituito dai seguenti target:

• Giovani/inoccupati;

• Disoccupati;

• Disoccupati percettori di AA.SS;

• Lavoratori sospesi.

Il Rapporto 2013 sul mercato del lavoro regionale curato dall’ente Veneto Lavoro ci dice che

le persone in cerca di lavoro sono 150.00041. Di questi 86.000 sono disoccupati e percettori

di AA.SS42. Altri 64.000 sono disoccupati senza alcuna forma di sostegno al reddito. I non

percettori disoccupati possono essere disaggregati in 36.00043 giovani, di età compresa tra i

15 e i 24 e 28.000 disoccupati con almeno una esperienza di lavoro. Degli 86.000

percettori di AA.SS, si stima in 38.098 coloro che accederanno ai corsi formazione per

almeno due settimane dopo il sesto mese di disoccupazione, così come previsto dalla L. 92

del 2012.44 Infine, è stato stimato in 19.000 il numero dei lavoratori sospesi che

accederanno alle due settimane di formazione come previsto dalla L. 92 del 2012.45

La tabella che segue riporta la componibilità delle prestazioni per ciascun target e la relativa

stima della spesa. Per quanto riguarda i giovani si stima una composizione di prestazioni di

10 ore pro capite per una spesa di 380 euro, che moltiplicata per il bacino potenziale di

36.000 giovani dà una spesa di circa 13,6 milioni.

Il bacino potenziale dei disoccupati si compone dei 28.000 disoccupati con almeno

un’esperienza di lavoro e di 47.902 disoccupati percettori di AA.SS. (non di lunga durata)

per complessive 75.902 unità; si stima una composizione di prestazioni di 26 ore pro capite

per una spesa di 804 euro per un importo complessivo di circa 61 milioni.

Il bacino potenziale dei disoccupati percettori di AA.SS (più di sei mesi) si compone di

38.098 per i quali si stima una composizione di prestazioni di 66 ore pro capite (di cui 40

ore di sola formazione) per una spesa di 1.216 euro, per un importo complessivo di circa

46,3 milioni.

Il bacino potenziale dei lavoratori sospesi si stima in circa 19.000 unità per i quali si

compongono prestazioni di 42 ore pro capite (di cui 40 ore di sola formazione per almeno

due settimane) per una spesa di 488 euro, per un importo complessivo di circa 9,2 milioni.

41 Rapporto 2013 Ente VL, p. 109 tab 14.1 42 Fonte Osservatorio Veneto lavoro, La Bussola, giugno 2013 43 Rapporto 2013 Ente VL, p. 109 tab 14.1 44 Il calcolo è effettuato applicando il tasso ISTAT di disoccupazione di lunga durata per la regione Veneto, pari al 44,3% al numero dei disoccupati percettori di AA.SS nel 2012 pari a 86.000 unità. ISTAT pubblicazione Occupati e disoccupati marzo 2013. 45 La stima è stata effettuata sommando tutte le ore autorizzate per CIGS e Cig in deroga nel 2012 ( Totale 74.468.073 ore di cui 35.102.295 di CIGS e 39.665.778 di Cig/deroga) alle quali è stato applicato un tiraggio effettivo del 53% (Report crisi aziendali ente VL giugno 2013). Il tiraggio effettivo ci dice che le ore di sospensione sono state 39.627.078 che ci permette di definire un numero di lavoratori equivalenti pari a circa 19.000 [39.627.078 / 2080 (40 ore x 52 settimane)].

Page 76: REPORT 2013 Prestazioni CPI Centri Impiego e competenze operatori Regione Veneto - GLOSSARIO

76

Il bacino potenziale complessivo, a cui si dovrebbero garantire le prestazioni ammonta a

169.000 unità, per una spesa relativa alla componibilità delle prestazioni pari circa 130,3

milioni di euro, corrispondente ad un totale di ore di politiche attive del lavoro superiori a 5,6

milioni.

Page 77: REPORT 2013 Prestazioni CPI Centri Impiego e competenze operatori Regione Veneto - GLOSSARIO

77

TAB.22 – Bacino potenziale componibilità delle prestazioni - Stima dei costi

Target Componibilità delle prestazioni

a)

Stima costo prestazioni

b)

Stima ore prestazioni

c)

Bacino Valori assoluti

b) x c)

Stima ore complessive

a) x c)

Stima costo complessivo

Giovani / Inoccupati

380 (€38x10h)

10 36.000 360.000 13.680.000

Disoccupati

804 (€38x18h+

€15x8h) 26 75.902 1.973.452 61.025.208

Disoccupati Percettori di AASS

1216 (€38x18h+€15x8h+€10,32x40h)

66 38.098 2.514.468 46.327.168

Sospesi

488 (€38x2h+€10,32x40h)

42 19.000 798.000 9.272.000

Totale 169.000 5.645.920 130.304.376

3.2 1.1 1.2 1.3

5.1

4.1

3.1

3.3

3.2 2.1 2.2

4.2 1.1 1.2 1.3

2.1 3.3 1.1 1.2 1.3

4.1

4.2

5.1 4.1

3.1

3.3

2.1 2.2 4.2

1.1 1.2 1.3

Page 78: REPORT 2013 Prestazioni CPI Centri Impiego e competenze operatori Regione Veneto - GLOSSARIO

78

CONCLUSIONI

In sintesi, dall’analisi degli esiti dell’intervista è possibile affermare che:

- se si prendono in considerazione i requisiti di struttura e di processo per

l’erogazione delle prestazioni, emerge una rilevante capacità operativa dei CPI che si

associa, pur in presenza di alcune differenze territoriali, ad un elevato livello qualitativo

delle prestazioni rese;

- le prestazioni della prima area “Informazione e accesso ai servizi” sono garantite al

100% e con volumi di utenza molto sostenuti da parte dei CPI;

- le prestazioni dell’area “Orientamento al lavoro e alla formazione” mostrano elevati

volumi di attività pur con alcune criticità provinciali;

- per le “Misure di accompagnamento al lavoro”, i livelli di garanzia delle prestazioni

risultano differenziati. La garanzia maggiore (85%) riguarda la proposta di percorsi di

adesione ad iniziative di inserimento lavorativo, il più delle volte riferiti a tirocini. Per

quanto riguarda la proposta e la realizzazione di attività di formazione, questa è

pienamente garantita nel 44% dei casi e nel 41% è garantita al bisogno, con particolare

riferimento alle opportunità formative presenti sul territorio finanziate con risorse

pubbliche (in particolare FSE). La proposta di percorsi di validazione delle competenze è

garantita dal 31% dei CPI e nel 44% dei casi non è garantita;

- con riferimento alle prestazioni di “Incontro domanda e offerta di lavoro”, le

prestazioni risultano pienamente garantite da tutti i CPI, ad eccezione di quei centri che

per motivi organizzativi delegano tali funzioni a servizi di staff provinciali o ad altro

centro per l’impiego limitrofo;

- l’area di prestazione “Identificazione, validazione e certificazione delle

competenze” prevede due prestazioni essenziali; di queste ne è stata indagata solo

una,46 ovvero l’“Identificazione delle competenze, raccolta, analisi e selezione delle

evidenze”, la quale risulta garantita solo dall’8% dei Centri per l’Impiego e non garantita

dal 56%. Ne consegue che, come prevedibile, quest’area di prestazione è la più critica

tra le cinque individuate;

- a fronte delle cinque aree di prestazione47 e delle dodici prestazioni essenziali48 declinate

coerentemente a quanto stabilito dalla Riforma del lavoro49, gli operatori dei Servizi per

46

Le due prestazioni essenziali legate all’area di prestazione “validazione e certificazione delle competenze” rappresentano una recente introduzione che per essere pienamente implementata necessita ancora di diversi passaggi operativi; per questo motivo, nella prima parte della intervista è stata oggetto di indagine solo la prima delle due prestazioni essenziali che riferiscono a quest’area. 47

Si fa riferimento alle aree di prestazione: 1. “Informazione e accesso ai servizi”, 2. “Orientamento al lavoro e alla formazione”, 3.“Misure di accompagnamento al lavoro”, 4. “Incontro domanda e offerta di lavoro” e 5 “Identificazione, validazione e certificazione delle competenze”. 48

1.1 Fornire informazioni, 1.2 Aggiornamento del profilo socio-professionale, 1.3 Stipula del Patto di servizio, 2.1 Colloquio di orientamento, 2.2 Azioni collettive di orientamento, 3.1 Proposta di percorsi di validazione/certificazione delle competenze, 3.2

Page 79: REPORT 2013 Prestazioni CPI Centri Impiego e competenze operatori Regione Veneto - GLOSSARIO

79

l’impiego hanno dichiarato di possedere le competenze professionali per poter

erogare le prestazioni richieste;

- emerge una tendenza alla sovrastima nel giudizio in autovalutazione da parte degli

operatori in merito alle competenze professionali rispetto al possesso delle conoscenze e

delle abilità che sostengono le medesime competenze;

- rispetto alla competenza 2 “Gestire colloqui per individuare le risorse personali e

professionali del cittadino, utente del servizio, spendibili nel mercato del lavoro” e alla

competenza 3 “Elaborare con il cittadino un piano professionale verificandone la

fattibilità” che sono quelle fondamentali per garantire le prestazioni riferite all’area di

prestazione 5 “Validazione e certificazione delle competenze”, sono state rilevate delle

criticità descritte analiticamente nella parte 3 di questo rapporto. In estrema sintesi per

quanto riguarda la competenza 2, pur a fronte di una dichiarazione da parte del 98%

degli operatori di agire questa competenza abitualmente o sempre in situazioni anche

molto complesse, si è rilevata una sovrastima di tale risultato nel momento in cui

l’indagine si è focalizzata sulle conoscenze e sulle abilità ad essa collegate chiedendo

anche dei concreti esempi. Per quanto riguarda la competenza 3, il 28% degli operatori

intervistati ha dichiarato di aver gestito solo occasionalmente situazioni poco complesse

o di non aver mai affrontato situazioni che potessero fargli agire tale competenza;

- tra le restanti competenze, la competenza 6 “Monitorare l’andamento delle azioni poste

in essere a favore degli utenti del servizio, intervenendo con eventuali azioni correttive”,

che per sua natura è trasversale a tutte e cinque le aree di prestazione, presenta delle

criticità.

A fronte di tali risultati, emersi dall’indagine, è possibile individuare cinque piste di lavoro

che sono di seguito sinteticamente tratteggiate.

Vi è la necessità di :

1) individuare modalità organizzative che rendano possibile l’erogazione delle prestazioni

afferenti a tutte le aree previste. Una situazione di crisi necessita per sua natura della

realizzazione di più tipologie di servizio, in relazione alle diverse e maggiori difficoltà che

l’utenza si trova ad affrontare, ma la stessa crisi occupazionale ha accentuato la necessità di

rispondere a situazioni di emergenza dando quasi esclusivamente spazio ai servizi di primo

livello. Tale contraddizione deve essere superata con nuove modalità organizzative anche

con l’obiettivo di evitare il depauperamento delle competenze degli operatori50;

Proposta e realizzazione di attività di formazione, 3.3 Proposta di adesione ad iniziative di inserimento lavorativo, 4.1 Colloquio di attivazione, 4.2 Promozione del profilo professionale, 5.1 Identificazione delle competenze, raccolta, analisi e selezione delle evidenze, 5.2 Validazione / certificazione delle competenze. 49

Legge 92/12 art. 4 comma 3, commi 51-61 e 64-68. 50

Se da un lato l'assenza o lo scarso possesso di una competenza compromette l'erogazione dei servizi correlati a una certa prestazione, dall’altro qualora i servizi correlati a una prestazione non siano erogati o siano raramente erogati, è difficile che un operatore dichiari di esercitare le relative competenze.

Page 80: REPORT 2013 Prestazioni CPI Centri Impiego e competenze operatori Regione Veneto - GLOSSARIO

80

2) introdurre una più chiara definizione delle prestazioni che devono essere garantite da

parte dei CPI, indicando tempi congrui in relazione al tipo di prestazione da erogare, definendo

in modo più stringente il rapporto tra status di disoccupazione e rispetto del patto di servizio

anche nel caso di beneficiari di ammortizzatori sociali e agendo sulla definizione della congruità

dell’offerta di lavoro e formativa;

3) promuovere la qualità delle prestazioni erogate attraverso azioni formative di sistema

dedicate agli operatori dei Servizi competenti, per rafforzarne e arricchirne le competenze

professionali;

4) raccordare i servizi per il lavoro privati accreditati con i servizi per il lavoro pubblici, al fine

di costruire un sistema unitario delle prestazioni consentendo di offrire prestazioni

qualitativamente omogenee;

5) avviare un sistema di monitoraggio e valutazione, finalizzato a valutare quanto e come

le prestazioni siano erogate, al fine di allocare in modo efficiente ed efficace le risorse. Gli esiti

dell’indagine evidenziano una rilevante capacità operativa dei CPI che si associa ad un elevato

livello qualitativo delle prestazioni rese al cittadino tuttavia occorre che la mancata erogazione

da parte dei CPI delle prestazioni indicate nel patto di servizio sia misurata. È essenziale, a

questo proposito, che siano definiti in modo preciso i livelli essenziali delle prestazioni dei

servizi per il lavoro attraverso la descrizione univoca e misurabile degli obiettivi che si vogliono

raggiungere per assicurare ai cittadini maggiori standard di prestazione dei servizi.

Page 81: REPORT 2013 Prestazioni CPI Centri Impiego e competenze operatori Regione Veneto - GLOSSARIO

81

Appendici

Page 82: REPORT 2013 Prestazioni CPI Centri Impiego e competenze operatori Regione Veneto - GLOSSARIO

82

Tabelle e grafici …………………………………………………………………………………………………………………………… pag. 83

Report Provincia di

Belluno ……………………………………………………………………………………………………………………………… pag. 92

Report Provincia di

Padova ……………………………………………………………………………………………………………………………… pag. 101

Report Provincia di

Rovigo ……………………………………………………………………………………………………………………………… pag. 112

Report Provincia di

Treviso ……………………………………………………………………………………………………………………………… pag. 122

Report Provincia di

Venezia ……………………………………………………………………………………………………………………………… pag. 131

Report Provincia di

Verona ……………………………………………………………………………………………………………………………… pag. 144

Report Provincia di

Vicenza ………………………………………………………………………………………………………………………………

pag. 155

Page 83: REPORT 2013 Prestazioni CPI Centri Impiego e competenze operatori Regione Veneto - GLOSSARIO

83

TABELLE E GRAFICI

Tabella n. 1 Numero di Operatori intervistati per Provincia e per Servizio per l’Impiego

Provincia N interviste SPI51

N interviste (dettaglio per ciascun SPI)

BL 7

Agordo 2 Belluno 2 Feltre 2 Pieve di Cadore 1

PD 19

Abano Terme 2 Camposampiero 2 Cittadella 2 Conselve 4 Este 2 Monselice 2 Montagnana 1 Padova 2 Piove di Sacco 2

RO 6 Adria 2 Badia P. 2 Rovigo 2

TV 7

Castelfranco 1 Conegliano 1 Montebelluna 1 Oderzo 1 Treviso 2 Vittorio V.to 1

VE 16

Chioggia 2 Dolo 2 Jesolo 2 Mestre 2 Mirano 2 Portogruaro 2 San Donà 2 Venezia 2

VI 10

Arzignano/Valdagno 3 Bassano 2 Schio-Thiene 2 Vicenza/Lonigo 3

VR 11

Affi 1 Bovolone 2 Legnago 2 San Bonifacio 2 Verona 2 Villafranca 2

Totale complessivo

76

51

Si precisa che alcuni operatori intervistati intervengono in più di un centro per l’impiego nell’ambito della stessa provincia. È il caso ad esempio degli SPI di Arzignano e Valdagno che hanno operatori in comune e di Vicenza il cui personale interviene anche nel centro di Lonigo.

Page 84: REPORT 2013 Prestazioni CPI Centri Impiego e competenze operatori Regione Veneto - GLOSSARIO

84

Tabella n. 2 Numero di anni di esperienza professionale dichiarata dagli operatori

intervistati.

COMPETENZE media DS52 Min Max

1

Gestire colloqui di prima accoglienza per

soddisfare esigenze informative di cittadini

interessati a modificare la propria situazione

lavorativa 16,1 9,8 0 35

2

Gestire colloqui per individuare le risorse

personali e professionali del cittadino, utente

del servizio, spendibili nel mercato del lavoro 13,2 8,1 0 35

3 Elaborare con il cittadino un piano professionale

verificandone la fattibilità 9,6 7,6 0 35

4 Gestire l’incrocio domanda offerta di lavoro 11,1 8,5 0 35

5 Accompagnare l’utente del servizio nel percorso

di inserimento e/o reinserimento lavorativo 10,0 8,0 0 35

6

Monitorare l’andamento delle azioni poste in

essere a favore degli utenti del servizio,

intervenendo con eventuali azioni correttive 10,1 8,4 0 35

Tabella n. 3 titoli di studio posseduti dagli operatori intervistati: dati suddivisi per

Provincia

titolo di studio BL PD RO TV VE VI VR Totale complessivo

Licenza media 1 1

Qualifica professionale 1 2 1 4

Diploma 5 10 5 2 8 6 10 46

Laurea 1 8 1 3 5 4 1 23

Laurea + master 1 1 2

Totale complessivo 7 19 6 7 16 10 11 76

52

DS: Deviazione Standard è un indice di dispersione dalla media

Page 85: REPORT 2013 Prestazioni CPI Centri Impiego e competenze operatori Regione Veneto - GLOSSARIO

85

AUTOVALUTAZIONE DELLE ABILITÀ (abilità cruciali)

Page 86: REPORT 2013 Prestazioni CPI Centri Impiego e competenze operatori Regione Veneto - GLOSSARIO

86

AUTOVALUTAZIONI - COMPETENZA 1 e RELATIVE ABILITÀ E CONOSCENZE ESSENZIALI

Page 87: REPORT 2013 Prestazioni CPI Centri Impiego e competenze operatori Regione Veneto - GLOSSARIO

87

AUTOVALUTAZIONI - COMPETENZA 2 e RELATIVE ABILITÀ E CONOSCENZE ESSENZIALI

Page 88: REPORT 2013 Prestazioni CPI Centri Impiego e competenze operatori Regione Veneto - GLOSSARIO

88

AUTOVALUTAZIONI - COMPETENZA 3 e RELATIVE ABILITÀ E CONOSCENZE ESSENZIALI

Page 89: REPORT 2013 Prestazioni CPI Centri Impiego e competenze operatori Regione Veneto - GLOSSARIO

89

AUTOVALUTAZIONI - COMPETENZA 4 e RELATIVE ABILITÀ E CONOSCENZE ESSENZIALI

Page 90: REPORT 2013 Prestazioni CPI Centri Impiego e competenze operatori Regione Veneto - GLOSSARIO

90

AUTOVALUTAZIONI - COMPETENZA 5 e RELATIVE ABILITÀ E CONOSCENZE ESSENZIALI

Page 91: REPORT 2013 Prestazioni CPI Centri Impiego e competenze operatori Regione Veneto - GLOSSARIO

91

AUTOVALUTAZIONI - COMPETENZA 6 e RELATIVE ABILITÀ E CONOSCENZE ESSENZIALI

Page 92: REPORT 2013 Prestazioni CPI Centri Impiego e competenze operatori Regione Veneto - GLOSSARIO

92

Provincia di Belluno

1. I SPI della Provincia di Belluno Nella provincia di Belluno sono presenti 4 Centri per l’Impiego: Agordo, Belluno, Feltre e Pieve di Cadore. In essi sono impegnati complessivamente 26 operatori, pari al 7,16% degli operatori regionali dedicati ai CPI. I CPI contano 26 operatori assunti a tempo indeterminato e non sono presenti dipendenti a tempo determinato, consulenti o collaboratori. Nella tabella che segue sono indicati gli operatori per tipologia di assunzione e CPI di appartenenza.

Tab. 1 – Personale dei CPI di Belluno

CPI PROVINCIA DI BELLUNO

N. dipendenti a tempo

indeterminato

di cui front office

N. dipendenti

a tempo determinato

di cui front office

N. eventuali esperti,

consulenti e collaboratori

di cui front office

TOTALE PERSONALE

CPI

CPI Agordo 4 3 0 0 0 0 4 CPI Belluno 10 9 0 0 0 0 10 CPI Feltre 7 7 0 0 0 0 7 CPI Pieve 5 5 0 0 0 0 5

Totale PROVINCIA DI BELLUNO 26 24 0 0 0 0 26 Ai Servizi per il Lavoro della Provincia di Belluno afferiscono 69 comuni con una popolazione attiva pari a 184 mila persone. Ogni CPI ha un bacino potenziale di 46 mila utenti pari ad un rapporto di circa 7.077 cittadini per operatore53. Tab. 2 – Popolazione Regione e Provincia di Belluno – anno 2012 (dati in migliaia)

Fonte ISTAT

53 il calcolo è stato fatto utilizzando solo il personale assunto a tempo indeterminato

Maschi Femmine Maschi e femmine

15-24 25-54 55 e oltre

Totale 15-24 25-54 55 e oltre

Totale 15-24 25-54 55 e oltre

Totale

Belluno 10 45 33 88 10 43 43 96 19 88 77 184

VENETO 235 1.096 718 2.050 223 1.071 871 2.166 459 2.168 1.589 4.216

% su Regione 4,3% 4,1% 4,6% 4,3% 4,5% 4,0% 4,9% 4,4% 4,1% 4,1% 4,8% 4,4%

Page 93: REPORT 2013 Prestazioni CPI Centri Impiego e competenze operatori Regione Veneto - GLOSSARIO

93

Nel corso del 2012 nella Provincia di Belluno sono state sottoscritte 7.048 DID pari al 3,8% della popolazione attiva provinciale e al 5,04% delle DID rilasciate in tutta la regione. La media di DID per operatore è pari a 271.

Tab. 3 – Rapporto DID/operatori

Provincia Flusso DID

% N. CPI media per CPI

n. operatori

media operatore

BELLUNO 7.048 5,04% 4 1.762 26 271

VENETO 139.890 100,00 40 3.497 379 369 Elaborazione Italia Lavoro Spa su Dati CPI Regione Veneto, 2013

Page 94: REPORT 2013 Prestazioni CPI Centri Impiego e competenze operatori Regione Veneto - GLOSSARIO

94

2. Le prestazioni garantite dai SPI

Dall’indagine condotta emerge che gli SPI della Provincia di Belluno garantiscono le prestazioni essenziali così come rappresentato nel grafico che segue:

Grafico 1 – Prestazioni essenziali

Il grafico evidenzia un elevato livello di garanzia delle prestazioni con particolare riferimento alle aree di prestazione: 1. Informazione e accesso ai servizi, 2. Orientamento al lavoro e alla

formazione, 4. Incontro domanda e offerta di lavoro, mentre emergono alcune criticità per quanto riguarda le aree di prestazione 3. Misure di accompagnamento al lavoro. L’area 5.

Validazione e certificazione delle competenze, risulta non garantita.

Nel dettaglio, le prestazioni dell’area 1 e 2 sono garantite in tutti i CPI della Provincia.

Si evidenzia che nell’anno 2012 presso i CPI della Provincia di Belluno sono stati svolti 4.204 colloqui individuali di primo orientamento.

In riferimento all’area di prestazione 3, si sottolinea che le prestazioni 3.1 Proposta di percorsi

di validazione/certificazione delle competenze e 3.2 Proposta e realizzazione di attività di

formazione sono quasi sempre garantite o attivabili (anche ricorrendo a specifici progetti finanziati con risorse pubbliche). È inoltre garantita in tutti i CPI la prestazione essenziale 3.3

Proposta di adesione ad iniziative di inserimento lavorativo. Si segnala a questo proposito che

nel 2012 nella Provincia di Belluno sono stati avviati 493 tirocini.

Nell’area di prestazione 4 entrambe le prestazioni essenziali (4.1 Colloquio di attivazione e 4.2

Promozione del profilo professionale) sono garantite dalla totalità dei CPI. Nel corso del 2012, presso i CPI sono stati pubblicati in banca dati IDO 4.069 curricula, e 907 imprese hanno richiesto personale per un totale di 1.711 vacancies e 11.319 candidature autogestite e sono stati effettuati 4.377 abbinamenti al fine di preselezione.

Page 95: REPORT 2013 Prestazioni CPI Centri Impiego e competenze operatori Regione Veneto - GLOSSARIO

95

L’area di prestazione 5 Validazione e certificazione delle competenze non è garantita; risulta infatti che gli operatori di tutti i CPI non effettuano l’identificazione delle competenze possedute. La validazione e certificazione delle competenze, non essendo ancora implementata a livello regionale, non può conseguentemente essere garantita.

Il fatto che quest’ultima area di prestazione non sia assolutamente garantita, potrebbe sembrare incongruente con quanto appena affermato a proposito della prestazione 3.1

Proposta di percorsi di validazione/certificazione delle competenze e 3.2 Proposta e

realizzazione di attività di formazione, che sono quasi sempre garantite o attivabili al bisogno. A questo proposito gli operatori intervistati hanno chiarito che, su richiesta degli interessati o per particolari tipologie di utenza (es. nel caso dei beneficiari della mobilità in deroga), è previsto il rinvio agli enti accreditati per la realizzazione delle politiche attive del lavoro.

Page 96: REPORT 2013 Prestazioni CPI Centri Impiego e competenze operatori Regione Veneto - GLOSSARIO

96

3. I requisiti di struttura e di processo per aree di prestazione

I rilevatori hanno chiesto nel corso delle interviste ai responsabili dei quattro CPI se i requisiti di struttura fossero garantiti (risposta A), attivabili al bisogno (risposta B) oppure non garantiti (risposta C). Nella tabella sottostante sono riportati i dati rilevati nei CPI provinciali.54

Tab. 4 – Requisiti di struttura

REQUISITI DI STRUTTURA A –

garantita

B – attivabile al bisogno

C – non

garantita A + B

Are

a 1

Sito internet aggiornato 4 0 0 100%

Punto di accoglienza per utenza con operatore dedicato

4 0 0 100%

Spazio attrezzato per auto-consultazione di materiali informativi

4 0 0 100%

Postazione attrezzata e riservata per colloqui operatore-utente

4 0 0 100%

Are

a 2

Postazione attrezzata e riservata per colloqui operatore-utente

4 0 0 100%

Aula/sala attrezzata per incontri di gruppo 4 0 0 100%

Disponibilità di analisi di contesto e scenari occupazionali del territorio

3 1 0 100%

Disponibilità di un catalogo delle opportunità formative e relativi requisiti di accesso

4 0 0 100%

Are

a 3

Monitoraggio dell’andamento delle azioni poste in essere a favore degli utenti del servizio e interventi con eventuali azioni correttive

4 0 0 100%

Sistema di monitoraggio del PAI (tracciabilità delle azioni)

4 0 0 100%

Raccordo e invio ai servizi formativi per accesso a percorsi di PAL

3 1 0 100%

Are

a 4

Report di analisi del fabbisogno occupazionale delle imprese del territorio provinciale

2 2 0 100%

Collegamento con ClicLavoro 3 0 1 75%

Gestione informatizzata del processo di incrocio D/O 4 0 0 100%

I requisiti di struttura delle aree 1, 2 e 3 risultano garantiti.

Per quanto riguarda i requisiti di struttura dell'area 4 sono garantiti o attivabili al bisogno, tranne nel caso del CPI di Pieve di Cadore, che non garantisce il requisito Collegamento con

Cliclavoro.

Per quanto riguarda i requisiti di processo, la tabella che segue indica in quanti CPI della Provincia di Belluno sono presenti tali requisiti.

54

La tabella riporta soltanto le prime quattro aree di prestazione in quanto nella rilevazione non erano richiesti requisiti di struttura relativi alla quinta area Validazione e certificazione delle competenze.

Page 97: REPORT 2013 Prestazioni CPI Centri Impiego e competenze operatori Regione Veneto - GLOSSARIO

97

Tab. 5 – Requisiti di processo

REQUISITI DI PROCESSO A -

garantita

B - attivabile al bisogno

C - non

garantita A + B

Are

a 1

Servizio di prima informazione per chi vuole avviare un lavoro autonomo d'impresa

4 0 0 100%

Servizio di promozione e marketing dei servizi del SPI verso i cittadini

4 0 0 100%

Servizio informativo specifico dedicato alle imprese 4 0 0 100%

Servizi informativi specificatamente dedicati ai migranti

2 1 1 75%

Servizio di attivazione dell’AA.SS. in raccordo con INPS 4 0 0 100%

Are

a 2

Realizzazione di un colloquio individuale di orientamento entro 3 mesi dal rilascio della DID

4 0 0 100%

Scouting continuo delle opportunità e aggiornamento dei sistemi informativi

4 0 0 100%

Realizzazione incontri informativi/ formativi tra i tre e i sei mesi dal rilascio della DID

2 2 0 100%

Are

a 3

Colloquio per l’elaborazione di un PAI e verifica preventiva della sua fattibilità

4 0 0 100%

Supporto all’utente nell’inserimento o reins. lavorativo con az. di valutazione congiunta

3 1 0 100%

Supporto ai giovani che abbandonano il ciclo scolastico prima della fine dell’obbligo formativo

4 0 0 100%

Servizio di indirizzo e supporto all’attivazione dei lav. in stato di mobilità a sostegno del reinser

4 0 0 100%

Are

a 4

Realizzazione colloquio entro tre mesi dal rilascio della DID

4 0 0 100%

Verifica delle segnalazioni /presentazioni delle candidature

4 0 0 100%

Attività di promozione e marketing verso le imprese 3 1 0 100% Aggiornamento costante delle informazioni su SIL 4 0 0 100%

Are

a 5

Individuazione delle competenze-chiave spendibili nel mdl

0 0 4 0%

Selezione delle evidenze correlate alle competenze-chiave

0 0 4 0%

I requisiti di processo dell’area 1 sono sempre garantiti o attivabili al bisogno, tranne che per i Servizi informativi specificatamente dedicati ai migranti, non garantito nel CPI di Pieve di Cadore.

I requisiti di processo dell’area 2, 3 e 4 sono sempre garantiti o attivabili su richiesta dell’utente.

In merito ai requisiti di processo della quinta area, si rileva che il servizio Individuazione delle

competenze-chiave spendibili nel mdl e il servizio Selezione delle evidenze correlate alle

competenze chiave risultano essere non garantiti. Gli operatori dei CPI non svolgono colloqui di individuazione e/o di accertamento delle competenze, pertanto non è prevista l’attività di selezione delle evidenze. Lo strumento del dossier delle evidenze non è, infatti, utilizzato dai CPI.

Page 98: REPORT 2013 Prestazioni CPI Centri Impiego e competenze operatori Regione Veneto - GLOSSARIO

98

4. Le competenze professionali degli operatori

L’analisi dei servizi erogati dai CPI procede mettendo in relazione le 5 aree di prestazione di cui si è detto nei precedenti paragrafi con le competenze dichiarate dagli operatori nell’ambito della rilevazione.

Grafico 2 – Autovalutazione delle competenze

0

0

0

0

0

0

0

0

0

0

0

0

3

2

2

4

3

4

4

5

5

3

4

3

0% 20% 40% 60% 80% 100%

Gestire colloqui di prima accoglienza per soddisfare esigenze informativedi cittadini interessati a modificare la propria situazione lavorativa

Gestire colloqui per individuare le risorse personali e professionali delcittadino, utente del servizio, spendibili nel mercato del lavoro

Elaborare con il cittadino un piano professionale verificandone lafattibilità

Gestire l’incrocio domanda offerta di lavoro

Accompagnare l’utente del servizio nel percorso di inserimento e/o reinserimento lavorativo

Monitorare l’andamento delle azioni poste in essere a favore degli utenti del servizio, intervenendo con eventuali azioni correttive

AUTOVALUTAZIONE - competenze (BELLUNO)

per nulla

poco

abbastanza

molto

Per tutte le aree di prestazione, circa le competenze chiave, emerge la percezione da parte degli Operatori di tutti i CPI che esse siano pienamente agite e possedute.

Le competenze professionali sono supportate da conoscenze e abilità che sono state rilevate nell’intervista somministrata agli operatori dei CPI. I grafici seguenti rappresentano i risultati dell’autovalutazione degli operatori sul grado di possesso di conoscenze e abilità.

Page 99: REPORT 2013 Prestazioni CPI Centri Impiego e competenze operatori Regione Veneto - GLOSSARIO

99

Grafico 3 – Autovalutazione conoscenze

0

0

0

0

0

0

0

0

0

0

0

0

0

0

0

0

0

0

0

1

0

0

1

1

0

0

0

0

0

1

1

0

2

1

1

2

0

1

1

0

1

1

4

0

0

3

3

0

4

5

4

3

3

5

4

7

5

4

4

4

7

6

6

3

5

6

2

4

6

4

2

5

3

2

3

4

4

1

2

0

0

2

2

1

0

0

0

4

1

0

1

2

1

0

1

1

0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%

Tecniche per la conduzione di colloqui con l’utente

Misure e programmi di sostegno all’occupazione e normativa di riferimento

Contenuti della “Carta dei servizi e prestazioni” del servizio presso cui lavora

Procedure di utilizzo degli applicativi previsti dalle disposizioni nazionali e regionali

Caratteristiche delle opportunità lavorative del mercato locale

Caratteristiche dell’offerta del sistema regionale d’istruzione e formazione

Modalità di interrogazione e ricerca su portali informativi

Metodi di identificazione delle competenze possedute dall’utente

Criteri per l’individuazione delle competenze strategiche possedute dall’utente

Modalità di descrizione delle competenze possedute dall’utente

Caratteristiche della domanda di competenze del mercato del lavoro

Classificazioni delle professioni nazionali e internazionali

Tecniche di problem solving

Tecniche per la definizione di un piano professionale

Metodi di analisi per competenze dei profili professionali

Tipologie di competenze richieste dal mercato del lavoro locale

Procedure di funzionamento degli applicativi per la gestione dell’incrocio d/o di lavoro

Tipologie e caratteristiche distintive dei contratti di lavoro previsti dalla normativa vigente

Modalità di accesso e interrogazione a banche dati rilevanti per l’incrocio domanda/offerta di lavoro

Normativa di riferimento in materia di tirocini

Tecniche di ricerca attiva del lavoro

Caratteristiche e modalità delle attività di orientamento professionale

Metodi di definizione e di utilizzo di indicatori quali-quantitativi per azioni di monitoraggio

Procedure di funzionamento degli applicativi a sostegno della gestione dell’’incrocio domanda/offerta di lavoro e deitirocini compresi quelli previsti dalle disposizioni nazionali e regionali.

per nulla

poco

abbastanza

molto

Le conoscenze meno diffuse tra gli operatori della Provincia di Belluno, secondo quanto da loro stessi dichiarato, sono:

• Modalità di accesso e interrogazione a banche dati rilevanti per l’incrocio domanda/offerta di lavoro (57,1% di risposte “poco”) afferente alla competenza 4 Gestire l’incrocio domanda offerta di lavoro;

• Caratteristiche e modalità delle attività di orientamento professionale (42,9% di risposte “poco”) afferente alla competenza 5 Gestire colloqui per individuare le risorse personali e professionali del cittadino, utente del servizio, spendibili nel mercato del lavoro;

• Metodi di definizione e di utilizzo di indicatori quali-quantitativi per azioni di monitoraggio (57,1% di risposte “poco” o “per nulla”) afferente alla competenza 6 Monitorare l’andamento delle azioni poste in essere a favore degli utenti del servizio, intervenendo con eventuali azioni correttive.

La conoscenza Metodi di definizione e di utilizzo di indicatori quali-quantitativi per azioni di

monitoraggio risulta particolarmente carente.

Page 100: REPORT 2013 Prestazioni CPI Centri Impiego e competenze operatori Regione Veneto - GLOSSARIO

100

Grafico 4 – Autovalutazione abilità

000

2000000000

11

0000

11

0000000

111

233

011

000

000000

11

02

21

11

01

01

11

022

12

11

00

33

00

6

444

43

66

54

65

6535

66

744

555

64

56

555

64

11

65

0

333

14

11

23

011

01

0000

22

01111

000000

100

11

0

0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%

Adottare tecniche di conduzione di colloqui

Identificare il fabbisogno informativo del cittadino

Descrivere i servizi disponibili rispondenti ai bisogni rilevati

Predisporre materiali di tipo informativo

Illustrare al cittadino le opportunità offerte dal mercato del lavoro locale

Illustrare al cittadino le opportunità offerte dal sistema di istruzione e formazione

Supportare il cittadino nell’utilizzo di strumenti informativi per promuoverne l’utilizzo, anche in autonomia

Utilizzare strumenti per la registrazione di dati compresi gli applicativi previsti dalle disposizioni nazionali e regionali

Analizzare la storia professionale e formativa della persona

Identificare le competenze strategiche utili all’occupabilità dell’utente (*)

Identificare tipologie di lavoro coerenti con le risorse professionali e personali della persona

Correlare le competenze individuate con le competenze richieste dal mercato del lavoro (*)

Correlare le competenze descritte con le classificazioni delle professioni nazionali e internazionali in vigore (*)

Tradurre competenze, caratteristiche e aspirazioni personali in obiettivi professionali (*)

Supportare l’utente nella costruzione del piano professionale

Individuare aree di criticità e possibili soluzioni

Tradurre le scelte effettuate dall’utente in un piano professionale fattibile

Identificare le aree di competenza che richiedono di essere rafforzate in relazione al progetto professionale individuato

Ricondurre le competenze della persona a concrete opportunità lavorative

Proporre all’’utente opportunità occupazionali

Rilevare i fabbisogni professionali delle aziende (*)

Selezionare profili di lavoratori sulla base di specifiche richieste di personale

Proporre alle aziende profili di candidati coerenti ai fabbisogni

Proporre a lavoratore e azienda soluzioni contrattuali in linea con le rispettive esigenze

Utilizzare gli applicativi per la gestione dell’incrocio domanda offerta

Individuare ambiti di competenza da sviluppare coerentemente con il piano professionale definito

Identificare opportunità orientative e/o formative coerenti al piano professionale definito

Assistere l’utente nell’utilizzo di banche dati e nella selezione di annunci di lavoro

Sostenere la motivazione del lavoratore nel raggiungimento degli obiettivi

Gestire le relazioni con le imprese, nella fase di inserimento degli utenti del servizio

Utilizzare gli strumenti e gli applicativi informatici per la gestione delle politiche attive del lavoro (*)

Raccogliere dati e informazioni utili al miglioramento del servizio

Definire indicatori e criteri atti a rilevare il grado di raggiungimento degli obiettivi (*)

Elaborare dati di sintesi sul raggiungimento degli obiettivi applicando indicatori e criteri definiti

Monitorare l’inserimento lavorativo e/o formativo dell’utente del servizio

Valutare i risultati conseguiti a favore dell’utente del servizio

Adottare azioni volte a migliorare quali-quantitativamente i servizi erogati

per nulla

poco

abbastanza

molto

Per quanto riguarda le abilità quelle che gli operatori della Provincia di Belluno dichiarano come meno agite sono:

• Definire indicatori e criteri atti a rilevare il grado di raggiungimento degli obiettivi: 85,7% di risposte “poco” o “per nulla” (riferita alla competenza 6);

• Elaborare dati di sintesi sul raggiungimento degli obiettivi applicando indicatori e criteri definiti: 85,7% di risposte “poco” o “per nulla” (riferita alla competenza 6);

• Tradurre competenze, caratteristiche e aspirazioni personali in obiettivi professionali: 42,6% di risposte “poco” o “per nulla” (riferita alla competenza 3);

• Adottare azioni volte a migliorare quali-quantitativamente i servizi erogati: 100% di risposte “poco” o “per nulla” (riferita alla competenza 6).

Come per le conoscenze, anche per le abilità si possono riscontrare alcune incoerenze rispetto all’autovalutazione delle competenze agite dagli operatori, con particolare riferimento alla competenza 6. Da un’analisi comparata dei grafici su competenze, abilità e conoscenze, si deduce che anche nelle competenze agite dagli operatori con buoni o ottimi risultati, vi sarebbero alcune conoscenze e abilità da sviluppare e perfezionare.

Page 101: REPORT 2013 Prestazioni CPI Centri Impiego e competenze operatori Regione Veneto - GLOSSARIO

101

Provincia di Padova

1. I SPI della Provincia di Padova Nella provincia di Padova sono presenti 9 Centri per l’Impiego: Camposampiero, Conselve, Este, Monselice, Montagnana, Padova, Piove di Sacco, Cittadella e Abano, nei quali sono impegnati complessivamente 54 operatori. Di questi, 52 sono assunti a tempo indeterminato, 1 assunto a tempo determinato e 1 con contratto da esperto / consulente. Nella tabella che segue sono indicati gli operatori per tipologia di assunzione e CPI di appartenenza.

Tab. 1 – Personale dei CPI di Padova

CPI PROVINCIA DI PADOVA

N. dipendenti a

tempo indeterminat

o

di cui front office

N. dipendenti a tempo

determinato

di cui front office

N. eventuali esperti,

consulenti e collaboratori

di cui front office

TOTALE PERSONALE

CPI

CPI Cittadella 5 4 0 0 0 0 5

CPI Camposampiero 4 4 0 0 0 0 4

CPI Padova 20 17 0 0 1 0 21

CPI Abano 3 2 1 0 0 0 4

CPI Monselice 4 4 0 0 0 0 4

CPI Piove di Sacco 4 4 0 0 0 0 4

CPI Este 5 4 0 0 0 0 5

CPI Montagnana 4 3 0 0 0 0 4

CPI Conselve 3 3 0 0 0 0 3 Totale PROVINCIA DI PADOVA 52 45 1 0 1 0 54

Ai Servizi per il lavoro della Provincia di Padova afferiscono 104 comuni con un bacino di 800 mila potenziali utenti. Ogni CPI ha un bacino potenziale di 90 mila utenti pari ad un rapporto di circa 15.385 cittadini per operatore55. Tab. 2 – Popolazione Regione e Provincia di Padova – anno 2012 (dati in migliaia)

55

il calcolo è stato fatto utilizzando solo il personale assunto a tempo indeterminato

Page 102: REPORT 2013 Prestazioni CPI Centri Impiego e competenze operatori Regione Veneto - GLOSSARIO

102

Nel corso del 2012 nella Provincia di Padova sono state sottoscritte 25.486 DID pari al 3,2 % della popolazione attiva provinciale e al 18,22% delle DID rilasciate in tutta la regione. La media di DID per operatore è pari a 490.

Tab. 3 – Rapporto DID/operatori

Provincia Flusso DID % N. CPI media per CPI

n. operatori

media operatore

PADOVA 25.486 18,22% 9

2.832 52 490

VENETO 139.890 100,00 40 3.497 379 369 Elaborazione Italia Lavoro Spa su Dati CPI Regione Veneto, 2013 Si evidenzia che dal mese di agosto 2010 nella Provincia di Padova è attivo il servizio di “DID

on line” al quale i cittadini possono accedere iscrivendosi al portale provinciale dei servizi al lavoro e formazione. Nel 2012 hanno usufruito di questo servizio circa 2000 utenti.

Se scorporiamo dal totale il numero delle DID rilasciate tramite il Portale, la media di DID per operatore scende a 452, anche se è necessario considerare l’attività di back office a carico degli operatori per la gestione di tale servizio.

Page 103: REPORT 2013 Prestazioni CPI Centri Impiego e competenze operatori Regione Veneto - GLOSSARIO

103

2. Le prestazioni garantite dai SPI Dall’indagine condotta emerge che gli SPI della Provincia di Padova garantiscono le prestazioni essenziali così come rappresentato nel grafico che segue:

100%

100%

100%

100%

89%

67%

89%

100%

100%

33%

22%

11%

89%

11%

67%

11%

11%

0% 20% 40% 60% 80% 100%

1.1 Informazioni

1.2 Profilo socio-professionale

1.3 Patto di servizio

2.1 Colloquio di orientamento

2.2 Azioni di orientamento collettive

3.1 Proposta di percorsi divalidazione/certificazione delle competenze

3.2 Proposta e realizzazione di attività diformazione

3.3 Proposta di adesione ad iniziative diinserimento lavorativo

4.1 Colloquio di attivazione

4.2 Promozione del profilo professionale

5.1 Identificazione delle competenze,raccolta, analisi e selezione delle evidenze

garantita

parzialmente garantita

non garantita

Grafico 1 – Prestazioni essenziali

Il grafico evidenzia un elevato livello di garanzia delle prestazioni con particolare riferimento alle aree di prestazione: 1. Informazione e accesso ai servizi, 2. Orientamento al lavoro e alla

formazione, 4. Incontro domanda e offerta di lavoro, mentre emergono alcune criticità per quanto riguarda le aree di prestazione 3. Misure di accompagnamento al lavoro e 5. Validazione

e certificazione delle competenze.

Nel dettaglio, le prestazioni dell’area 1 sono garantite in tutti i CPI della Provincia. Per quanto riguarda l’area 2 la prestazione essenziale 2.1 Colloquio di orientamento (colloqui individuali) è sempre garantita, mentre la seconda prestazione essenziale 2.2 Azioni di orientamento

collettive è assicurata da tutti i CPI ad eccezione di quello di Abano Terme. Si evidenzia che nell’anno 2012 presso i CPI della Provincia di Padova sono stati svolti 22.117 colloqui individuali di primo orientamento e 104 incontri di orientamento di gruppo; questi ultimi hanno coinvolto 856 utenti.

In riferimento all’area di prestazione 3, si sottolinea che le prestazioni 3.2 Proposta e

realizzazione di attività di formazione (eccetto il CPI di Cittadella) e 3.3 Proposta di adesione a

iniziative di inserimento lavorativo sono quasi sempre garantite o attivabili da parte dei CPI, anche ricorrendo a specifici progetti finanziati con risorse pubbliche o private. È invece particolarmente carente la prestazione essenziale 3.1 Proposta di percorsi di

validazione/certificazione delle competenze che non risulta garantita in 6 CPI: Camposampiero, Conselve, Monselice, Padova, Piove di Sacco, Abano Terme.

Inoltre, nel 2012 nella Provincia di Padova sono stati avviati 2.169 tirocini, 343 lavoratori sono stati indirizzati a corsi di formazione/riqualificazione.

Nell’area di prestazione 4 entrambe le prestazioni essenziali (4.1 Colloquio di attivazione e 4.2

Promozione del profilo professionale) sono garantite dalla totalità dei CPI. Nel corso del 2012,

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104

presso i CPI e gli sportelli Informalavoro sono stati pubblicati 21.925 curricula; le aziende che si sono rivolte ai CPI sono state 2.122, le richieste di personale presentate sono state 2.895. Le autocandidature sono state 77.766 e sono stati effettuati 7.916 abbinamenti al fine di preselezione.

L’area di prestazione 5 Validazione e certificazione delle competenze non è completamente garantita. Risulta infatti che gli operatori dei CPI accompagnano l’utente fino alla identificazione delle competenze possedute. La prestazione non risulta garantita dal CPI di Cittadella. La validazione e certificazione delle competenze non essendo ancora implementata a livello regionale non può conseguentemente essere garantita.

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105

3. I requisiti di struttura e di processo per aree di prestazione

I rilevatori hanno chiesto nel corso delle interviste ai responsabili dei nove CPI se i requisiti di struttura fossero garantiti (risposta A), attivabili al bisogno (risposta B) oppure non garantiti (risposta C). Nella tabella sottostante sono riportati i dati rilevati nei CPI provinciali.56

Tab. 4 – Requisiti di struttura

I requisiti di struttura dell’area 1 informazione e accesso ai servizi e dell’area 2 orientamento al

lavoro e alla formazione sono generalmente garantiti. Nel caso del CPI di Abano Terme il requisito Aula/sala attrezzata per incontri di gruppo non è garantito o attivabile.

Per quanto riguarda i requisiti di struttura dell'area 3 misure di accompagnamento al lavoro sono generalmente garantiti o attivabili al bisogno. Il requisito Sistema di monitoraggio del PAI nei CPI di Camposampiero, Este, Montagnana e Piove di Sacco risulta non garantito in quanto lo strumento del PAI non è utilizzato sistematicamente e non è presente un sistema di monitoraggio che preveda la tracciabilità delle azioni. Il Raccordo e invio ai servizi formativi per

accesso a percorsi di PAL è gestito per lo più tramite il portale della Provincia e i CPI non sempre svolgono direttamente quest’attività.

56

La tabella riporta soltanto le prime quattro aree di prestazione in quanto nella rilevazione non erano richiesti requisiti di struttura relativi alla quinta area Validazione e certificazione delle competenze.

Page 106: REPORT 2013 Prestazioni CPI Centri Impiego e competenze operatori Regione Veneto - GLOSSARIO

106

I requisiti di struttura dell’area 4 incontro domanda e offerta di lavoro sono generalmente garantiti.

Per quanto riguarda i requisiti di processo, la tabella che segue indica in quanti CPI della Provincia di Padova sono presenti tali requisiti.

Tab. 5 – Requisiti di processo

I requisiti di processo dell’area 1 informazione e accesso ai servizi sono sempre garantiti o attivabili al bisogno. In particolare si evidenzia che per il requisito di processo Servizio di prima

informazione per chi vuole avviare un lavoro autonomo d'impresa non è generalmente previsto uno sportello ad hoc, anche se il servizio quasi sempre risulta attivabile al bisogno e solo in due casi (CPI di Piove di Sacco e Cittadella) non è garantito. Di norma per richieste di questo tipo da parte dell’utenza, i CPI erogano un colloquio conoscitivo e poi rinviano ad associazioni di categoria e camere di commercio, in base al tipo di attività oggetto della richiesta. Dall’analisi appare che i CPI sono deboli nei Servizi informativi specificatamente dedicati ai migranti poiché

non sono previsti sportelli ad hoc. Tuttavia, si segnala come nota positiva la collaborazione di alcuni CPI della provincia con CPI stranieri.

I requisiti di processo dell’area 2 orientamento al lavoro e alla formazione sono quasi sempre garantiti, altrimenti attivabili su richiesta dell’utente.

Circa i requisiti di processo dell’area 3 misure di accompagnamento al lavoro si segnala in particolare che, in seguito al colloquio di attivazione del PAI e alla verifica della sua fattibilità, in un terzo dei CPI non è svolta l’attività di Supporto all’utente del servizio nel percorso di

inserimento o reinserimento lavorativo attraverso azioni di valutazione congiunta. Si riscontrano inoltre le seguenti criticità:

Page 107: REPORT 2013 Prestazioni CPI Centri Impiego e competenze operatori Regione Veneto - GLOSSARIO

107

• il servizio Colloquio per l’elaborazione di un PAI e verifica preventiva della sua fattibilità in molti CPI è sistematicamente garantito solo per alcune categorie di lavoratori (es. lavoratori in mobilità), mentre agli altri lavoratori è erogato solo se interessati ad essere inseriti in progetti formativi/di reinserimento;

• il servizio Supporto all’utente del servizio nel percorso di inserimento o reinserimento lavorativo attraverso azioni di valutazione congiunta è poco utilizzato: risulta attivato talvolta su richiesta delle aziende, che però, in generale, a causa della piccola dimensione, non si dimostrano molto interessate a questo.

Infine i requisiti di processo dell’area 4 incontro domanda e offerta di lavoro sono presenti in tutti i CPI. L’attività di promozione e marketing verso le imprese è garantita nella maggior parte dei Centri, mentre in alcuni è svolta solo in presenza di progetti specifici che prevedano inserimento lavorativo o stage. Solo nel CPI di Camposampiero non è svolta per mancanza di personale.

In merito ai requisiti di processo dell’area 5 validazione e certificazione delle competenze, si rileva che il servizio Individuazione delle competenze-chiave spendibili nel mdl è garantito o attivabile al bisogno in tutti i CPI, mentre il servizio Selezione delle evidenze correlate alle

competenze chiave risulta essere quasi sempre non garantito. Gli operatori dei CPI svolgono colloqui di individuazione ma non di accertamento delle competenze, pertanto non è prevista l’attività di selezione delle evidenze. Lo strumento del dossier delle evidenze non è, infatti, utilizzato dai CPI.

Page 108: REPORT 2013 Prestazioni CPI Centri Impiego e competenze operatori Regione Veneto - GLOSSARIO

108

4. Le competenze professionali degli operatori

L’analisi dei servizi erogati dai CPI prosegue mettendo in relazione le 5 aree di prestazione di cui si è detto nei precedenti paragrafi con le competenze dichiarate dagli operatori nell’ambito della rilevazione.

Grafico 2 – Autovalutazione delle competenze

La prima area di prestazione Informazione e accesso ai servizi è pienamente garantita dalle competenze possedute dagli operatori. La competenza correlata a quest’area Gestire colloqui di

prima accoglienza per soddisfare esigenze informative di cittadini interessati a modificare la

propria situazione lavorativa è infatti sempre agita con ottimi o buoni risultati sulla base di quanto dichiarato dagli operatori nelle interviste.

Le aree di prestazione 2 Orientamento al lavoro e alla formazione, 3 Misure di

accompagnamento al lavoro, 4 Incontro domanda e offerta di lavoro e 5 Validazione e

certificazione delle competenze non sono pienamente coperte dalle competenze agite dagli operatori.

Si riscontra dall'autovalutazione sul possesso delle competenze degli operatori che la competenza 2 Gestire colloqui per individuare le risorse personali e professionali del cittadino,

utente del servizio, spendibili nel mercato del lavoro (richiesta per le aree di prestazione 2, 3, 4 e 5), è agita con ottimi o buoni risultati. Risulta inoltre che le competenze 3 Elaborare con il

cittadino un piano professionale verificandone la fattibilità (richiesta nelle aree di prestazione 3 e 5), 5 Accompagnare l’utente del servizio nel percorso di inserimento e/o reinserimento

lavorativo (richiesta nelle aree di prestazione 2 e 3) e 6 Monitorare l’andamento delle azioni

poste in essere a favore degli utenti del servizio (richiesta nelle aree di prestazione 3 e 4) non sono pienamente possedute dagli operatori.

Page 109: REPORT 2013 Prestazioni CPI Centri Impiego e competenze operatori Regione Veneto - GLOSSARIO

109

La competenza 4 Gestire l’incrocio domanda offerta di lavoro è posseduta e utilizzata con ottimi o buoni risultati da due terzi degli operatori intervistati.

La competenza 6 Monitorare l’andamento delle azioni poste in essere a favore degli utenti del

servizio, intervenendo con eventuali azioni correttive risulta secondo quanto dichiarato dagli operatori utilizzata abitualmente con buoni risultati o occasionalmente. Nessun operatore dichiara di utilizzarla sempre con ottimi risultati o mai.

Le competenze che dal grafico appaiono come elementi di maggiore criticità sono la 3 Elaborare

con il cittadino un piano professionale verificandone la fattibilità e la 5 Accompagnare l’utente

del servizio nel percorso di inserimento e/o reinserimento lavorativo. Si riscontra, infatti, che più della metà degli operatori dichiara di agirle occasionalmente o mai.

Inoltre si osserva dal grafico che le competenze più diffusamente agite nei CPI della provincia di Padova sono la competenza 1 Gestire colloqui di prima accoglienza per soddisfare esigenze

informative di cittadini interessati a modificare la propria situazione lavorativa e la competenza 2 Gestire colloqui per individuare le risorse personali e professionali del cittadino, utente del

servizio, spendibili nel mercato del lavoro: la totalità degli operatori infatti dichiara di agire “sempre (con ottimi risultati)” o “abitualmente (con buoni risultati)” in situazioni che richiedano per loro natura le citate competenze. Le competenze professionali sono supportate da conoscenze e abilità che sono state rilevate nell’intervista somministrata agli operatori dei CPI. I grafici seguenti rappresentano i risultati dell’autovalutazione degli operatori sul grado di possesso di conoscenze e abilità.

Grafico 3 – Autovalutazione conoscenze

1

0

3

0

1

0

1

0

0

0

0

1

0

4

2

1

0

0

0

1

0

2

3

0

0

3

0

0

0

8

2

3

9

5

6

5

4

5

5

5

1

6

2

4

3

5

11

2

9

8

8

10

10

10

13

11

5

11

12

12

14

9

9

6

10

10

14

9

11

11

5

12

9

8

8

9

8

1

3

5

5

3

1

1

1

1

3

7

8

3

3

5

5

1

0

5

0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%

Tecniche per la conduzione di colloqui con l’utente

M isure e programmi di sostegno all’occupazione e normativa di riferimento

Contenuti della “ Carta dei servizi e prestazioni” del servizio presso cui lavora

Procedure di utilizzo degli applicativi previsti dalle disposizioni nazionali e regionali

Caratteristiche delle opportunità lavorative del mercato locale

Caratteristiche dell’o fferta del sistema regionale d’ istruzione e fo rmazione

M odalità di interrogazione e ricerca su portali informativi

M etodi di identificazione delle competenze possedute dall’utente

Criteri per l’ individuazione delle competenze strategiche possedute dall’utente

M odalità di descrizione delle competenze possedute dall’utente

Caratteristiche della domanda di competenze del mercato del lavoro

Classificazioni delle pro fessioni nazionali e internazionali

Tecniche di problem solving

Tecniche per la definizione di un piano pro fessionale

M etodi di analisi per competenze dei pro fili professionali

Tipologie di competenze richieste dal mercato del lavoro locale

Procedure di funzionamento degli applicativi per la gestione dell’ incrocio d/o di lavoro

Tipologie e caratteristiche distintive dei contratti di lavo ro previsti dalla normativa vigente

M odalità di accesso e interrogazione a banche dati rilevanti per l’ incrocio domanda/offerta di lavoro

Normativa di riferimento in materia di tirocini

Tecniche di ricerca attiva del lavoro

Caratteristiche e modalità delle attività di orientamento pro fessionale

M etodi di definizione e di utilizzo di indicatori quali-quantitativi per azioni di monitoraggio

Procedure di funzionamento degli applicativi a sostegno della gestione dell’ ’ incrocio domanda/offerta di lavoro e deitirocini compresi quelli previsti dalle disposizioni nazionali e regionali.

per nulla

poco

abbastanza

molto

Le conoscenze meno diffuse tra gli operatori della Provincia di Padova, secondo quanto da loro stessi dichiarato, sono:

Page 110: REPORT 2013 Prestazioni CPI Centri Impiego e competenze operatori Regione Veneto - GLOSSARIO

110

• Caratteristiche dell’offerta del sistema regionale di istruzione e formazione (42,1% di risposte “poco” o “per nulla”) afferente alla competenza 1 Gestire colloqui di prima accoglienza per soddisfare esigenze informative di cittadini interessati a modificare la propria situazione lavorativa;

• Criteri per l’individuazione delle competenze strategiche possedute dall’utente (47,4 % di risposte “poco” o “per nulla”) afferente alla competenza 2 Gestire colloqui per individuare le risorse personali e professionali del cittadino, utente del servizio, spendibili nel mercato del lavoro;

• Tecniche per la definizione di un piano professionale (47,4 % di risposte “poco” o “per nulla”) afferente alla competenza 3 Elaborare con il cittadino un piano professionale verificandone la fattibilità;

• Metodi di definizione e di utilizzo di indicatori quali-quantitativi per azioni di monitoraggio (73,7% di risposte “poco” o “per nulla”) afferente alla competenza 6 Monitorare l’andamento delle azioni poste in essere a favore degli utenti del servizio, intervenendo con eventuali azioni correttive.

L’assenza o la scarsa diffusione di tali conoscenze è coerente soltanto in parte con l’autovalutazione degli operatori sulle competenze agite: se infatti la competenza 3 risulta, come descritto nel precedente paragrafo, poco o per nulla posseduta dagli operatori, lo stesso non vale per le altre competenze (1, 2 e 6). La conoscenza Metodi di definizione e di utilizzo di indicatori quali-quantitativi per azioni di

monitoraggio risulta particolarmente carente. Grafico 4 – Autovalutazione abilità

000

20

10

100

11

322

155

11

43

22

155

13

500

77

21

2

00

14

14

21

28

48

95

64

56

12

30

03

16

32

42

52

88

56

6

1211

713

1012

99

89

98

5119

126

615

99

68

88

810

87

89

1444

1212

11

78

110

82

88

92

522

122

322

73

109

69

01

85

45

300000

0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%

Adottare tecniche di conduzione di co lloqui

Identificare il fabbisogno informativo del cittadino

Descrivere i servizi disponibili rispondenti ai bisogni rilevati

Predisporre materiali di tipo info rmativo

Illustrare al cittadino le opportunità offerte dal mercato del lavoro locale

Illustrare al cittadino le opportunità offerte dal sistema di istruzione e fo rmazione

Supportare il cittadino nell’utilizzo di strumenti informativi per promuoverne l’utilizzo , anche in autonomia

Utilizzare strumenti per la registrazione di dati compresi gli applicativi previsti dalle disposizioni nazionali e regionali

Analizzare la sto ria professionale e formativa della persona

Identificare le competenze strategiche utili all’occupabilità dell’utente (*)

Identificare tipologie di lavoro coerenti con le risorse pro fessionali e personali della persona

Correlare le competenze individuate con le competenze richieste dal mercato del lavoro (*)

Correlare le competenze descritte con le classificazioni delle pro fessioni nazionali e internazionali in vigore (*)

Tradurre competenze, caratteristiche e aspirazioni personali in obiettivi pro fessionali (*)

Supportare l’utente nella costruzione del piano pro fessionale

Individuare aree di criticità e possibili soluzioni

Tradurre le scelte effettuate dall’utente in un piano pro fessionale fattibileIdentificare le aree di competenza che richiedono di essere rafforzate in relazione al progetto pro fessionale

individuatoRicondurre le competenze della persona a concrete opportunità lavorative

Proporre all’ ’utente opportunità occupazionali

Rilevare i fabbisogni pro fessionali delle aziende (*)

Selezionare pro fili di lavoratori sulla base di specifiche richieste di personale

Proporre alle aziende pro fili di candidati coerenti ai fabbisogni

Proporre a lavoratore e azienda soluzioni contrattuali in linea con le rispettive esigenze

Utilizzare gli applicativi per la gestione dell’ incrocio domanda o fferta

Individuare ambiti di competenza da sviluppare coerentemente con il piano pro fessionale definito

Identificare opportunità o rientative e/o fo rmative coerenti al piano pro fessionale definito

Assistere l’utente nell’utilizzo di banche dati e nella selezione di annunci di lavoro

Sostenere la motivazione del lavorato re nel raggiungimento degli obiettivi

Gestire le relazioni con le imprese, nella fase di inserimento degli utenti del servizio

Utilizzare gli strumenti e gli applicativi info rmatici per la gestione delle po litiche attive del lavoro (*)

Raccogliere dati e informazioni utili al miglio ramento del servizio

Definire indicatori e criteri atti a rilevare il grado di raggiungimento degli obiettivi (*)

Elaborare dati di sintesi sul raggiungimento degli obiettivi applicando indicatori e criteri definiti

M onitorare l’ inserimento lavorativo e/o fo rmativo dell’utente del servizio

Valutare i risultati conseguiti a favore dell’utente del servizio

Adottare azioni vo lte a miglio rare quali-quantitativamente i servizi erogati

per nulla

poco

abbastanza

molto

Per quanto riguarda le abilità, quelle che gli operatori della Provincia di Padova dichiarano come meno agite sono:

• Definire indicatori e criteri atti a rilevare il grado di raggiungimento degli obiettivi: 78,9% di risposte “poco” o “per nulla” (riferita alla competenza 6);

Page 111: REPORT 2013 Prestazioni CPI Centri Impiego e competenze operatori Regione Veneto - GLOSSARIO

111

• Elaborare dati di sintesi sul raggiungimento degli obiettivi applicando indicatori e criteri definiti: 78,9% di risposte “poco” o “per nulla” (riferita alla competenza 6);

• Correlare le competenze descritte con le classificazioni delle professioni nazionali e internazionali in vigore: 63,2% di risposte “poco” o “per nulla” (riferita alla competenza 2);

• Identificare le aree di competenza che richiedono di essere rafforzate in relazione al progetto professionale individuato: 57,9% di risposte “poco” o “per nulla” (riferita alla competenza 3);

• Individuare ambiti di competenza da sviluppare coerentemente con il piano professionale definito: 57,9% di risposte “poco” o “per nulla” (riferita alla competenza 5)

• Tradurre le scelte effettuate dall’utente in un piano professionale fattibile: 52,6% di risposte “poco” o “per nulla” (riferita alla competenza 3).

Come per le conoscenze, anche per le abilità si possono riscontrare alcune incoerenze rispetto all’autovalutazione delle competenze agite dagli operatori, con particolare riferimento alle competenze 2 e 6. Da un’analisi comparata dei grafici su competenze, abilità e conoscenze, si deduce che anche nelle competenze agite dagli operatori con buoni o ottimi risultati vi sarebbero alcune conoscenze e abilità da sviluppare e perfezionare.

Page 112: REPORT 2013 Prestazioni CPI Centri Impiego e competenze operatori Regione Veneto - GLOSSARIO

112

Provincia di Rovigo

1. I SPI della Provincia di Rovigo

Nella provincia di Rovigo sono presenti 3 centri per l’impiego: alto polesine CPI di Badia Polesine, medio polesine CPI di Rovigo e basso polesine CPI di Adria per un totale di 35 operatori, tutti a tempo indeterminato.

Nella tabella che segue sono indicati gli operatori per tipologia di assunzione e CPI di appartenenza.

Tab. 1 – Personale dei CPI di Rovigo

CPI PROVINCIA DI ROVIGO

N. dipendenti a tempo

indeterminato

di cui front office

N. dipendenti

a tempo determinato

di cui front office

N. eventuali esperti,

consulenti e collaboratori

di cui front office

TOTALE PERSONALE

CPI

CPI Rovigo 13 13 0 0 0 0 13

CPI Adria 12 12 0 0 0 0 12

CPI Badia Polesine 10 10 0 0 0 0 10

Totale PROVINCIA DI ROVIGO 35 35 0 0 0 0 35

Ai servizi per il lavoro della provincia di Rovigo afferiscono 50 comuni con una popolazione attiva pari a 217.000 unità. Ogni CPI ha un bacino di 72.333 utenti pari a un rapporto di 6.200 cittadini per operatore.

Tab. 2 – Popolazione Regione e Provincia di Rovigo – anno 2012 (dati in migliaia) Maschi Femmine Maschi e femmine

15-24 25-54 55 e oltre

Totale 15-24 25-54 55 e oltre

Totale 15-24 25-54 55 e oltre

Totale

Rovigo 11 52 42 105 11 52 49 112 22 104 91 217

VENETO 235 1.096 718 2.050 223 1.071 871 2.166 459 2.168 1.589 4.216

% su Regione 4,7% 4,7% 5,8% 5,1% 4,9% 4,9% 5,6% 5,2% 4,8% 4,8% 5,7% 5,1%

Fonte: ISTAT

Page 113: REPORT 2013 Prestazioni CPI Centri Impiego e competenze operatori Regione Veneto - GLOSSARIO

113

Tab. 3 – Rapporto DID/operatori

Provincia Flusso DID

% N. CPI media per CPI

n. operatori

media operatore

ROVIGO 8.291 5,93% 3 2.764 35 237

VENETO 139.890 100,00 40 3.497 379 369

Elaborazione Italia Lavoro Spa su Dati CPI Regione Veneto, 2013

Nel corso del 2012 nella Provincia di Rovigo sono state sottoscritte 8.291 DID pari al 3,8% della popolazione attiva provinciale e al 5,93% delle DID rilasciate in tutta la regione. La media di DID per operatore è pari a 237.

Page 114: REPORT 2013 Prestazioni CPI Centri Impiego e competenze operatori Regione Veneto - GLOSSARIO

114

2. Le prestazioni garantite dai SPI Dall’indagine condotta emerge che gli SPI della Provincia di Rovigo garantiscono le prestazioni essenziali così come rappresentato nel grafico che segue:

Grafico 1 – Prestazioni essenziali

Il grafico evidenzia un elevato livello di garanzia delle prestazioni con particolare riferimento alle aree di prestazione: 1. Informazione e accesso ai servizi, 2. Orientamento al lavoro e alla

formazione, 4. Incontro domanda e offerta di lavoro, mentre emergono alcune criticità per quanto riguarda le aree di prestazione 3. Misure di accompagnamento al lavoro e 5. Validazione

e certificazione delle competenze.

In riferimento all’area di prestazione 3, si sottolinea che le prestazioni 3.1 Proposta di percorsi

di validazione/certificazione delle competenze non è garantita nei tre CPI mentre le prestazioni 3.2 Proposta e realizzazione di attività di formazione e 3.3 Proposta di adesione a iniziative di

inserimento lavorativo sono sempre garantite anche ricorrendo a specifici progetti finanziati con risorse pubbliche o private. Nel 2012 nella Provincia di Rovigo sono stati avviati 1.252 tirocini.

Nell’area di prestazione 4 entrambe le prestazioni essenziali (4.1 Colloquio di attivazione e 4.2

Promozione del profilo professionale) sono garantite dalla totalità dei CPI. Nel corso del 2012, presso i CPI sono stati pubblicati 10.261 curriculum, 348 imprese si sono rivolte ai CPI per le richieste di personale, sono state gestite 954 vacancies, sono state gestite 989 candidature e sono stati effettuati 1.758 abbinamenti al fine di preselezione.

L’area di prestazione 5 Validazione e certificazione delle competenze risulta parzialmente garantita. La validazione e certificazione delle competenze non essendo ancora implementata a livello regionale non può conseguentemente essere garantita.

Page 115: REPORT 2013 Prestazioni CPI Centri Impiego e competenze operatori Regione Veneto - GLOSSARIO

115

3. I requisiti di struttura e di processo per aree di prestazione

I rilevatori hanno chiesto nel corso delle interviste ai responsabili dei tre CPI se i requisiti di struttura fossero garantiti (risposta A), attivabili al bisogno (risposta B) oppure non garantiti (risposta C). Nella tabella sottostante sono riportati i dati rilevati nei CPI provinciali.57

Tab. 4 – Requisiti di struttura

REQUISITI DI STRUTTURA A -

garantita

B - attivabile al bisogno

C - non garantita A + B

Are

a 1

Sito internet aggiornato 3 0 0 100%

Punto di accoglienza per utenza con operatore dedicato 3 0 0 100%

Spazio attrezzato per auto-consultazione di materiali informativi 3 0 0 100%

Postazione attrezzata e riservata per colloqui operatore-utente 3 0 0 100%

Are

a 2

Postazione attrezzata e riservata per colloqui operatore-utente

3 0 0 100%

Aula/sala attrezzata per incontri di gruppo 3 0 0 100%

Disponibilità di analisi di contesto e scenari occupazionali del territorio 0 3 0 100%

Disponibilità di un catalogo delle opportunità formative e relativi requisiti di accesso 3 0 0 100%

Are

a 3

Monitoraggio dell’andamento delle azioni poste in essere a favore degli utenti del servizio e interventi con eventuali azioni correttive

0 3 0 100%

Sistema di monitoraggio del PAI (tracciabilità delle azioni)

0 3 0 100%

Raccordo e invio ai servizi formativi per accesso a percorsi di PAL

3 0 0 100%

Are

a 4

Report di analisi del fabbisogno occupazionale delle imprese del territorio provinciale

0 3 0 100%

Collegamento con ClicLavoro 0 3 0 100%

Gestione informatizzata del processo di incrocio D/O

3 0 0 100%

I requisiti di struttura dell’area 1 informazione e accesso ai servizi e dell’area 2 orientamento al

lavoro e alla formazione sono generalmente garantiti. In particolare nell’area 2 il requisito Disponibilità di analisi di contesto e scenari occupazionali del territorio, risulta gestito dall’osservatorio provinciale che fornisce i dati aggiornati ai singoli CPI.

57

La tabella riporta soltanto le prime quattro aree di prestazione in quanto nella rilevazione non erano richiesti requisiti di struttura relativi alla quinta area Validazione e certificazione delle competenze.

Page 116: REPORT 2013 Prestazioni CPI Centri Impiego e competenze operatori Regione Veneto - GLOSSARIO

116

Per quanto riguarda i requisiti di struttura dell'area 3 misure di accompagnamento al lavoro sono generalmente garantiti o attivabili al bisogno.

I requisiti di struttura dell’area 4 incontro domanda e offerta di lavoro sono garantiti a livello provinciale dall’osservatorio che fornisce i dati ai CPI.

Per quanto riguarda i requisiti di processo, la tabella che segue indica in quanti CPI della Provincia di Rovigo sono presenti i requisiti di processo.

Tab. 5 – Requisiti di processo

REQUISITI DI PROCESSO A -

garantita

B - attivabile al bisogno

C - non garantita A + B

Are

a 1

Servizio di prima informazione per chi vuole avviare un lavoro autonomo d'impresa 0 3 0 100%

Servizio di promozione e marketing dei servizi del SPI verso i cittadini

3 0 0 100%

Servizio informativo specifico dedicato alle imprese

3 0 0 100%

Servizi informativi specificatamente dedicati ai migranti

0 3 0 100%

Servizio di attivazione dell’AA.SS. in raccordo con INPS 3 0 0 100%

Are

a 2

Realizzazione di un colloquio individuale di orientamento entro 3 mesi dal rilascio della DID

3 0 0 100%

Scouting continuo delle opportunità e aggiornamento dei sistemi informativi

3 0 0 100%

Realizzazione incontri informativi/ formativi tra i tre e i sei mesi dal rilascio della DID

3 0 0 100%

Are

a 3

Colloquio per l’elaborazione di un PAI e verifica preventiva della sua fattibilità

3 0 0 100%

Supporto all’utente del servizio nel percorso di inserimento o reinserimento lavorativo attraverso azioni di valutazione congiunta

3 0 0 100%

Supporto ai giovani che abbandonano il ciclo scolastico prima della fine dell’obbligo formativo

0 3 0 100%

Servizio di indirizzo e supporto all’attivazione dei lavoratori in stato di mobilità a sostegno del reinserimento

3 0 0 100%

Are

a 4

Realizzazione colloquio entro tre mesi dal rilascio della DID

3 0 0 100%

Verifica delle segnalazioni /presentazioni delle candidature 3 0 0 100%

Attività di promozione e marketing verso le imprese 3 0 0 100%

Aggiornamento costante delle informazioni su SIL

3 0 0 100%

Are

a 5

Individuazione delle competenze-chiave spendibili nel mdl

3 0 0 100%

Selezione delle evidenze correlate alle competenze-chiave

0 0 3 0%

Page 117: REPORT 2013 Prestazioni CPI Centri Impiego e competenze operatori Regione Veneto - GLOSSARIO

117

I requisiti di processo dell’area 1 sono sempre garantiti o attivabili al bisogno. In particolare si evidenzia come il requisito di processo Servizio di prima informazione per chi vuole avviare un

lavoro autonomo d'impresa non è generalmente previsto uno sportello ad hoc anche se il servizio quasi sempre risulta attivabile al bisogno. Di norma per richieste di questo tipo da parte dell’utenza, i CPI erogano un colloquio conoscitivo e poi rinviano ad associazioni di categoria e camere di commercio, in base al tipo di attività oggetto della richiesta. Dall’analisi appare che nei CPI non esiste uno sportello ad hoc per i migranti che vengono seguiti al pari degli altri utenti.

I requisiti di processo dell’area 2 orientamento al lavoro e alla formazione sono sempre garantiti.

Circa i requisiti di processo dell’area 3 misure di accompagnamento al lavoro si segnala in particolare che, il servizio Supporto ai giovani che abbandonano il ciclo scolastico prima della

fine dell’obbligo formativo, è garantito da uno sportello che si occupa dei giovani con colloqui specifici di orientamento.

I requisiti di processo dell’area 4 incontro domanda e offerta di lavoro sono presenti in tutti i CPI. L’attività di promozione e marketing verso le imprese è garantita in tutti e tre i Centri della provincia di Rovigo, con specifiche visite aziendali da parte degli operatori.

In merito ai requisiti di processo dell’area 5 validazione e certificazione delle competenze, si rileva che il servizio Individuazione delle competenze-chiave spendibili nel mdl è garantito in tutti i CPI della provincia, mentre il servizio Selezione delle evidenze correlate alle competenze

chiave risulta non garantito. Gli operatori dei CPI svolgono colloqui di individuazione ma non di accertamento delle competenze, pertanto non è prevista l’attività di selezione delle evidenze. Lo strumento del dossier delle evidenze non è infatti, utilizzato dai CPI.

Page 118: REPORT 2013 Prestazioni CPI Centri Impiego e competenze operatori Regione Veneto - GLOSSARIO

118

4. Le competenze professionali degli operatori

L’analisi dei servizi erogati dai CPI procede mettendo in relazione le 5 aree di prestazione di cui si è detto nei precedenti paragrafi con le competenze dichiarate dagli operatori nell’ambito della rilevazione.

Grafico 2 – Autovalutazione delle competenze

0

0

0

0

0

0

0

0

0

2

0

1

2

2

4

3

5

3

4

4

2

1

1

2

0% 20% 40% 60% 80% 100%

Gestire colloqui di prima accoglienza per soddisfare esigenze informativedi cittadini interessati a modificare la propria situazione lavorativa

Gestire colloqui per individuare le risorse personali e professionali delcittadino, utente del servizio, spendibili nel mercato del lavoro

Elaborare con il cittadino un piano professionale verificandone lafattibilità

Gestire l’incrocio domanda offerta di lavoro

Accompagnare l’utente del servizio nel percorso di inserimento e/o reinserimento lavorativo

Monitorare l’andamento delle azioni poste in essere a favore degli utenti del servizio, intervenendo con eventuali azioni correttive

AUTOVALUTAZIONE - competenze (ROVIGO)

per nulla

poco

abbastanza

molto

La prima area di prestazione Informazione e accesso ai servizi è pienamente garantita dalle competenze possedute dagli operatori. La competenza Gestire colloqui di prima accoglienza per

soddisfare esigenze informative di cittadini interessati a modificare la propria situazione

lavorativa correlata a quest’area è infatti sempre agita con ottimi o buoni risultati sulla base di quanto dichiarato dagli operatori nelle interviste.

Si riscontra dall'autovalutazione sul possesso delle competenze degli operatori che la competenza 2 Gestire colloqui per individuare le risorse personali e professionali del cittadino,

utente del servizio, spendibili nel mercato del lavoro (richiesta per le aree di prestazione 2, 3, 4 e 5), la competenza 3 Elaborare con il cittadino un piano professionale verificandone la

fattibilità (richiesta nelle aree di prestazione 3 e 5) e la competenza 5 Accompagnare l’utente

del servizio nel percorso di inserimento e/o reinserimento lavorativo (richiesta nelle aree di prestazione 2 e 3) sono agite con buoni o ottimi risultati.

Le competenze 4 Gestire l’incrocio domanda offerta di lavoro e 6 Monitorare l’andamento delle

azioni poste in essere a favore degli utenti del servizio, intervenendo con eventuali azioni

correttive (richieste nelle aree di prestazione 3 e 4), non sono invece pienamente possedute dagli operatori che sostengono di utilizzarle solo occasionalmente.

Page 119: REPORT 2013 Prestazioni CPI Centri Impiego e competenze operatori Regione Veneto - GLOSSARIO

119

Le competenze professionali sono supportate da conoscenze e abilità che sono state rilevate nell’intervista somministrata agli operatori dei CPI.

I grafici seguenti rappresentano i risultati dell’autovalutazione degli operatori sul grado di possesso di conoscenze e abilità.

Grafico 3 – Autovalutazione conoscenze

0

0

0

0

0

0

0

0

0

0

0

0

0

0

1

0

0

0

0

0

0

0

1

1

0

0

0

0

0

2

1

0

0

0

0

0

1

1

0

0

2

0

1

1

0

0

2

2

0

5

4

1

2

3

3

1

2

1

3

5

5

3

3

3

2

5

2

2

2

4

3

2

6

1

2

5

4

1

2

5

4

5

3

1

0

2

2

3

2

1

3

3

4

2

0

1

0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%

Tecniche per la conduzione di colloqui con l’utente

Misure e programmi di sostegno all’occupazione e normativa di riferimento

Contenuti della “Carta dei servizi e prestazioni” del servizio presso cui lavora

Procedure di utilizzo degli applicativi previsti dalle disposizioni nazionali e regionali

Caratteristiche delle opportunità lavorative del mercato locale

Caratteristiche dell’offerta del sistema regionale d’istruzione e formazione

Modalità di interrogazione e ricerca su portali informativi

Metodi di identificazione delle competenze possedute dall’utente

Criteri per l’individuazione delle competenze strategiche possedute dall’utente

Modalità di descrizione delle competenze possedute dall’utente

Caratteristiche della domanda di competenze del mercato del lavoro

Classificazioni delle professioni nazionali e internazionali

Tecniche di problem solving

Tecniche per la definizione di un piano professionale

Metodi di analisi per competenze dei profili professionali

Tipologie di competenze richieste dal mercato del lavoro locale

Procedure di funzionamento degli applicativi per la gestione dell’incrocio d/o di lavoro

Tipologie e caratteristiche distintive dei contratti di lavoro previsti dalla normativa vigente

Modalità di accesso e interrogazione a banche dati rilevanti per l’incrocio domanda/offerta di lavoro

Normativa di riferimento in materia di tirocini

Tecniche di ricerca attiva del lavoro

Caratteristiche e modalità delle attività di orientamento professionale

Metodi di definizione e di utilizzo di indicatori quali-quantitativi per azioni di monitoraggio

Procedure di funzionamento degli applicativi a sostegno della gestione dell’’incrocio domanda/offerta di lavoro e dei tirocini compresi quelli previsti dalle disposizioni nazionali e regionali.

per nulla

poco

abbastanza

molto

Dal grafico 3 Autovalutazione conoscenze si può notare quanti dichiarano di non applicare o applicare poco le conoscenze:

• Metodi di definizione e di utilizzo di indicatori quali-quantitativi per azioni di

monitoraggio (il 50% di risposte “poco” o “per nulla”);

• Procedure di funzionamento degli applicativi a sostegno della gestione dell’incrocio

domanda/offerta di lavoro e dei tirocini compresi quelli previsti dalle disposizioni

nazionali e regionali (il 50% di risposte “poco” o “per nulla”);

• Metodi di analisi per competenze dei profili professionali (il 16,66% di risposte “poco” o “per nulla”);

Page 120: REPORT 2013 Prestazioni CPI Centri Impiego e competenze operatori Regione Veneto - GLOSSARIO

120

Grafico 4 – Autovalutazione abilità

000000000000000000000

12

11

0000

100

111

00

0000000

1000000000

100

10

100

1111

00

1111

11

111

52

33

233

24

34

344

33

544

24

533

23

44

32

42

33

555

14

33333

42

32

3222

311111

022

32

1222

0222

0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%

Adottare tecniche di conduzione di colloqui

Identificare il fabbisogno informativo del cittadino

Descrivere i servizi disponibili rispondenti ai bisogni rilevati

Predisporre materiali di tipo informativo

Illustrare al cittadino le opportunità offerte dal mercato del lavoro locale

Illustrare al cittadino le opportunità offerte dal sistema di istruzione e formazione

Supportare il cittadino nell’utilizzo di strumenti informativi per promuoverne l’utilizzo, anche in autonomia

Utilizzare strumenti per la registrazione di dati compresi gli applicativi previsti dalle disposizioni nazionali e…

Analizzare la storia professionale e formativa della persona

Identificare le competenze strategiche utili all’occupabilità dell’utente (*)

Identificare tipologie di lavoro coerenti con le risorse professionali e personali della persona

Correlare le competenze individuate con le competenze richieste dal mercato del lavoro (*)

Correlare le competenze descritte con le classificazioni delle professioni nazionali e internazionali in vigore (*)

Tradurre competenze, caratteristiche e aspirazioni personali in obiettivi professionali (*)

Supportare l’utente nella costruzione del piano professionale

Individuare aree di criticità e possibili soluzioni

Tradurre le scelte effettuate dall’utente in un piano professionale fattibile

Identificare le aree di competenza che richiedono di essere rafforzate in relazione al progetto professionale…

Ricondurre le competenze della persona a concrete opportunità lavorative

Proporre all’’utente opportunità occupazionali

Rilevare i fabbisogni professionali delle aziende (*)

Selezionare profili di lavoratori sulla base di specifiche richieste di personale

Proporre alle aziende profili di candidati coerenti ai fabbisogni

Proporre a lavoratore e azienda soluzioni contrattuali in linea con le rispettive esigenze

Utilizzare gli applicativi per la gestione dell’incrocio domanda offerta

Individuare ambiti di competenza da sviluppare coerentemente con il piano professionale definito

Identificare opportunità orientative e/o formative coerenti al piano professionale definito

Assistere l’utente nell’utilizzo di banche dati e nella selezione di annunci di lavoro

Sostenere la motivazione del lavoratore nel raggiungimento degli obiettivi

Gestire le relazioni con le imprese, nella fase di inserimento degli utenti del servizio

Utilizzare gli strumenti e gli applicativi informatici per la gestione delle politiche attive del lavoro (*)

Raccogliere dati e informazioni utili al miglioramento del servizio

Definire indicatori e criteri atti a rilevare il grado di raggiungimento degli obiettivi (*)

Elaborare dati di sintesi sul raggiungimento degli obiettivi applicando indicatori e criteri definiti

Monitorare l’inserimento lavorativo e/o formativo dell’utente del servizio

Valutare i risultati conseguiti a favore dell’utente del servizio

Adottare azioni volte a migliorare quali-quantitativamente i servizi erogati

per nulla

poco

abbastanza

molto

Per quanto riguarda le abilità quelle che gli operatori della Provincia di Rovigo dichiarano di non applicare o applicare occasionalmente sono:

• Selezionare profili di lavoratori sulla base di specifiche richieste di personale (il 16,66% di risposte “poco” o “per nulla”);

• Proporre alle aziende profili di candidati coerenti ai fabbisogni (il 50% di risposte “poco” o “per nulla”);

• Proporre a lavoratore e azienda soluzioni contrattuali in linea con le rispettive esigenze

(il 16,66% di risposte “poco” o “per nulla”);

• Utilizzare gli applicativi per la gestione dell’incrocio domanda offerta (il 16,66% di risposte “poco” o “per nulla”);

• Gestire le relazioni con le imprese, nella fase di inserimento degli utenti del servizio (il 16,66% di risposte “poco” o “per nulla”);

• Definire indicatori atti a rilevare il grado di raggiungimento degli obiettivi e relativi criteri

(il 33,33% di risposte “poco” o “per nulla”);

• Elaborare dati di sintesi sul raggiungimento degli obiettivi applicando indicatori e criteri

definiti (il 33,33% di risposte “poco” o “per nulla”);

• Monitorare l’inserimento lavorativo e/o formativo dell’utente del servizio (il 33,33% di risposte “poco” o “per nulla”);

Queste conoscenze e abilità sono legate alle competenze 4 Gestire l’incrocio domanda offerta di

lavoro e 6 Monitorare l’andamento delle azioni poste in essere a favore degli utenti del servizio

intervenendo con eventuali azioni correttive, a confermare le criticità sopra descritte nel quadro generale.

Page 121: REPORT 2013 Prestazioni CPI Centri Impiego e competenze operatori Regione Veneto - GLOSSARIO

121

Da un’analisi comparata dei grafici su competenze, abilità e conoscenze, si deduce che anche nelle competenze agite dagli operatori con buoni o ottimi risultati vi sarebbero alcune conoscenze e abilità da acquisire o perfezionare.

Page 122: REPORT 2013 Prestazioni CPI Centri Impiego e competenze operatori Regione Veneto - GLOSSARIO

122

Provincia di Treviso

1. I SPI della Provincia di Treviso

Nella provincia di Treviso sono presenti 6 Centri per l’Impiego: Conegliano, Vittorio Veneto, Montebelluna, Oderzo, Treviso, Castelfranco, nei quali sono impegnati complessivamente 87 operatori. Di questi, 72 sono assunti a tempo indeterminato, 4 sono assunti con contratto a termine e 11 sono esperti, consulenti e collaboratori. Nella tabella che segue sono indicati gli operatori per tipologia di assunzione e CPI di appartenenza.

Tab. 1 – Personale dei CPI di Treviso

CPI PROVINCIA DI TREVISO

N. dipendenti a tempo

indeterminato

di cui front office

N. dipendenti

a tempo determinato

di cui front office

N. eventuali esperti,

consulenti e collaboratori

di cui front office

TOTALE PERSONALE

CPI

CPI Treviso 38 24 3 3 4 4 45

CPI Vittorio Veneto 4 2 0 0 1 1 5

CPI Castelfranco 7 6 0 0 2 1 9

CPI Oderzo 4 3 0 0 2 1 6

CPI Montebelluna 9 8 0 0 1 1 10

CPI Conegliano 10 9 1 1 1 1 12

Totale PROVINCIA DI TREVISO 72 52 4 4 11 9 87

Ai Servizi per il lavoro della Provincia di Treviso afferiscono 95 comuni con una popolazione attiva di 750 mila persone. Ogni CPI ha un bacino potenziale di 107 mila utenti pari ad un rapporto di circa 10.417 cittadini per operatore58. Tab. 2 – Popolazione Regione e Provincia di Treviso – anno 2012 (dati in migliaia) Maschi Femmine Maschi e Femmine

15-24 25-54 55 e oltre

Totale 15-24 25-54 55 e oltre

Totale 15-24 25-54 55 e oltre

Totale

Treviso 40 203 124 367 42 193 149 384 82 396 272 750

VENETO 235 1.096 718 2.050 223 1.071 871 2.166 459 2.168 1.589 4.216

% su Regione 17,0% 18,5% 17,3% 17,9% 18,8% 18,0% 17,1% 17,7% 17,9% 18,3% 17,1% 17,8%

Fonte: ISTAT

58

Il calcolo è stato fatto utilizzando solo il personale assunto a tempo indeterminato.

Page 123: REPORT 2013 Prestazioni CPI Centri Impiego e competenze operatori Regione Veneto - GLOSSARIO

123

Nel corso del 2012 nella Provincia di Treviso sono state sottoscritte 26.045 DID pari al 3,5 % della popolazione attiva provinciale e al 18,6% delle DID rilasciate in tutta la regione. La media di DID per operatore è pari a 362.

Tab. 3 – Rapporto DID/operatori

Provincia Flusso DID % N. CPI media per CPI

n. operatori

media operatore

TREVISO 26.045 18,62% 6 4.341 72

362

VENETO 139.890 100,00 40 3.497 379 369 Elaborazione Italia Lavoro Spa su Dati CPI Regione Veneto, 2013

Page 124: REPORT 2013 Prestazioni CPI Centri Impiego e competenze operatori Regione Veneto - GLOSSARIO

124

2. Le prestazioni garantite dai SPI Dall’indagine condotta emerge che i SPI della Provincia di Treviso garantiscono le prestazioni essenziali così come rappresentato nel grafico che segue:

Grafico 1 – Prestazioni essenziali

Il grafico evidenzia un elevato livello di garanzia delle prestazioni con particolare riferimento alle aree: 1. Informazione e accesso ai servizi, 2. Orientamento al lavoro e alla formazione, 4.

Incontro domanda e offerta di lavoro, mentre emergono alcune criticità per quanto riguarda le aree di prestazione 3. Misure di accompagnamento al lavoro e 5. Validazione e certificazione

delle competenze.

Nel dettaglio, le prestazioni delle aree 1 e 2 sono generalmente garantite in tutti i CPI della Provincia. Si evidenzia che nell’anno 2012 presso i CPI della Provincia di Treviso sono stati svolti 23.552 colloqui individuali di primo orientamento e 335 incontri di orientamento di gruppo; questi ultimi hanno coinvolto 5.141 utenti.

In riferimento all’area di prestazione 3, si sottolinea che la prestazione 3.2 Proposta e

realizzazione di attività di formazione risulta garantita o attivabile al bisogno mentre la 3.1

Proposta di percorsi di validazione/certificazione delle competenze non è garantita dal CPI di

Conegliano.

Inoltre, nel 2012 nella Provincia di Treviso sono stati avviati 3.503 tirocini, 546 lavoratori sono stati indirizzati a corsi di formazione/riqualificazione.

Nell’area di prestazione 4 la prestazione essenziale 4.1 Colloquio di attivazione è garantita dalla totalità dei CPI mentre la prestazione essenziale 4.2 Promozione del profilo professionale risulta

Page 125: REPORT 2013 Prestazioni CPI Centri Impiego e competenze operatori Regione Veneto - GLOSSARIO

125

garantita nella quasi totalità dei CPI ma non in quello di Conegliano. Nel corso del 2012, presso i CPI sono stati pubblicati 21.407 curricula; le aziende che si sono rivolte ai CPI sono state 2.076, le richieste di personale presentate sono state 2.972. Le autocandidature sono state 1.271 e sono stati effettuati 24.646 abbinamenti al fine di preselezione.

L’area di prestazione 5 Validazione e certificazione delle competenze è parzialmente garantita dal CPI di Treviso, mentre non è garantita dagli altri Centri. Risulta infatti che gli operatori dei CPI accompagnano l’utente fino alla identificazione delle competenze possedute. La validazione e certificazione delle competenze non essendo ancora implementata a livello regionale non può conseguentemente essere garantita.

Page 126: REPORT 2013 Prestazioni CPI Centri Impiego e competenze operatori Regione Veneto - GLOSSARIO

126

3. I requisiti di struttura e di processo per aree di prestazione

I rilevatori hanno chiesto nel corso delle interviste ai responsabili dei nove CPI se i requisiti di struttura fossero garantiti (risposta A), attivabili al bisogno (risposta B) oppure non garantiti (risposta C). Nella tabella sottostante sono riportati i dati rilevati nei CPI provinciali.59

Tab. 4 – Requisiti di struttura

REQUISITI DI STRUTTURA A –

garantita

B - attivabile

al bisogno

C - non garantita

A + B

Are

a 1

Sito internet aggiornato 6 0 0 100%

Punto di accoglienza per utenza con operatore dedicato 6 0 0 100%

Spazio attrezzato per auto-consultazione di materiali informativi 6 0 0 100%

Postazione attrezzata e riservata per colloqui operatore-utente 5 0 1 83%

Are

a 2

Postazione attrezzata e riservata per colloqui operatore-utente 6 0 0 100%

Aula/sala attrezzata per incontri di gruppo 6 0 0 100%

Disponibilità di analisi di contesto e scenari occupazionali del territorio 2 4 0 100%

Disponibilità di un catalogo delle opportunità formative e relativi requisiti di accesso 6 0 0 100%

Are

a 3

Monitoraggio dell’andamento delle azioni poste in essere a favore degli utenti del servizio e interventi con eventuali azioni correttive

4 2 0 100%

Sistema di monitoraggio del PAI (tracciabilità delle azioni) 4 2 0 100%

Raccordo e invio ai servizi formativi per accesso a percorsi di PAL 5 1 0 100%

Are

a 4

Report di analisi del fabbisogno occupazionale delle imprese del territorio provinciale 2 2 2 67%

Collegamento con ClicLavoro 2 2 2 67%

Gestione informatizzata del processo di incrocio D/O 6 0 0 100%

I requisiti di struttura delle aree 1, 2 e 3 sono generalmente garantiti. Nel caso del CPI di Oderzo il requisito Postazione attrezzata e riservata per colloqui operatore-utente non è garantito o attivabile.

Per quanto riguarda i requisiti di struttura dell’area 4, Report di analisi del fabbisogno

occupazionale delle imprese del territorio provinciale non è garantito nei CPI di Conegliano e Oderzo e Collegamento con Clic Lavoro non è garantito nei CPI di Conegliano e Castelfranco.

Per quanto riguarda i requisiti di processo, la tabella che segue indica in quanti CPI della Provincia di Treviso sono presenti tali requisiti.

59

La tabella riporta soltanto le prime quattro aree di prestazione in quanto nella rilevazione non erano richiesti requisiti di struttura relativi alla quinta area Validazione e certificazione delle competenze.

Page 127: REPORT 2013 Prestazioni CPI Centri Impiego e competenze operatori Regione Veneto - GLOSSARIO

127

Tab. 5 – Requisiti di processo

REQUISITI DI PROCESSO A -

garantita

B - attivabile

al bisogno

C - non garantita

A + B

Are

a 1

Servizio di prima informazione per chi vuole avviare un lavoro autonomo d'impresa

6 0 0 100%

Servizio di promozione e marketing dei servizi del SPI verso i cittadini 6 0 0 100%

Servizio informativo specifico dedicato alle imprese 6 0 0 100%

Servizi informativi specificatamente dedicati ai migranti 5 1 0 100%

Servizio di attivazione dell’AA.SS. in raccordo con INPS 6 0 0 100%

Are

a 2

Realizzazione di un colloquio individuale di orientamento entro 3 mesi dal rilascio della DID

6 0 0 100%

Scouting continuo delle opportunità e aggiornamento dei sistemi informativi 6 0 0 100%

Realizzazione incontri informativi/ formativi tra i tre e i sei mesi dal rilascio della DID

6 0 0 100%

Are

a 3

Colloquio per l’elaborazione di un PAI e verifica preventiva della sua fattibilità 4 2 0 100%

Supporto all’utente del servizio nel percorso di inserimento o reinserimento lavorativo attraverso azioni di valutazione congiunta

4 2 0 100%

Supporto ai giovani che abbandonano il ciclo scolastico prima della fine dell’obbligo formativo

6 0 0 100%

Servizio di indirizzo e supporto all’attivazione dei lavoratori in stato di mobilità a sostegno del reinserimento

5 1 0 100%

Are

a 4

Realizzazione colloquio entro tre mesi dal rilascio della DID 6 0 0 100%

Verifica delle segnalazioni /presentazioni delle candidature 6 0 0 100%

Attività di promozione e marketing verso le imprese 5 1 0 100%

Aggiornamento costante delle informazioni su SIL 6 0 0 100%

Are

a 5

Individuazione delle competenze-chiave spendibili nel mdl 0 2 4 33%

Selezione delle evidenze correlate alle competenze-chiave 0 1 5 17%

I requisiti di processo dell’area 2 sono sempre garantiti.

I requisiti di processo delle aree 1, 3, 4 sono sempre garantiti o attivabili al bisogno.

In merito ai requisiti di processo dell’area 5, si rileva che il servizio Individuazione delle competenze-chiave spendibili nel mdl è parzialmente garantito nei CPI di Treviso e Montebelluna, mentre nei restanti CPI non è garantito.

Il servizio Selezione delle evidenze correlate alle competenze chiave risulta essere quasi sempre non garantito; l’unico CPI in cui è parzialmente garantito è quello di Treviso. Gli operatori dei CPI svolgono colloqui di individuazione ma non di accertamento delle competenze, pertanto non è prevista l’attività di selezione delle evidenze. Lo strumento del dossier delle evidenze non è, infatti, utilizzato dai CPI.

Page 128: REPORT 2013 Prestazioni CPI Centri Impiego e competenze operatori Regione Veneto - GLOSSARIO

128

4. Le competenze professionali degli operatori

L’analisi dei servizi erogati dai CPI procede mettendo in relazione le 5 aree di prestazione di cui si è detto nei precedenti paragrafi con le competenze dichiarate dagli operatori nell’ambito della rilevazione.

Grafico 2 – Autovalutazione delle competenze

AUTOVALUTAZIONE - competenze (TREVISO)

0

0

0

0

0

0

0

0

0

0

0

1

5

5

7

3

6

5

2

2

0

4

1

1

0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%

Gestire colloqui di prima accoglienza per soddisfare esigenzeinformative di cittadini interessati a modificare la propria situazione

lavorativa

Gestire colloqui per individuare le risorse personali e professionali delcittadino, utente del servizio, spendibili nel mercato del lavoro

Elaborare con il cittadino un piano professionale verificandone lafattibilità

Gestire l’incrocio domanda offerta di lavoro

Accompagnare l’utente del servizio nel percorso di inserimento e/oreinserimento lavorativo

Monitorare l’andamento delle azioni poste in essere a favore degli utentidel servizio, intervenendo con eventuali azioni correttive

per nulla

poco

abbastanza

molto

Tutte le aree di prestazione sono pienamente garantite dalle competenze possedute dagli operatori. L’unica competenza che dal grafico risulta, in un solo caso, poco posseduta è la 6

Monitorare l’andamento delle azioni poste in essere a favore degli utenti del servizio,

intervenendo con eventuali azioni correttive (relativa alle aree di prestazione 3 e 4).

Le competenze professionali sono supportate da conoscenze e abilità che sono state rilevate nell’intervista somministrata agli operatori dei CPI. I grafici seguenti rappresentano i risultati dell’autovalutazione degli operatori sul grado di possesso di tali conoscenze e abilità.

Page 129: REPORT 2013 Prestazioni CPI Centri Impiego e competenze operatori Regione Veneto - GLOSSARIO

129

Grafico 3 – Autovalutazione conoscenze

0

0

0

0

0

0

0

0

0

0

0

1

1

1

1

1

1

0

0

1

0

0

1

1

0

1

1

1

0

1

3

1

1

0

1

0

0

0

0

0

0

2

1

0

1

1

1

0

5

3

4

1

5

3

1

3

5

5

5

5

3

4

4

3

2

3

2

3

2

4

1

2

2

3

2

5

2

3

3

3

1

2

1

1

3

2

2

3

4

2

4

3

4

2

4

4

0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%

Tecniche per la conduzione di colloqui con l’utente

Misure e programmi di sostegno all’occupazione e normativa di riferimento

Contenuti della “Carta dei servizi e prestazioni” del servizio presso cui lavora

Procedure di utilizzo degli applicativi previsti dalle disposizioni nazionali e regionali

Caratteristiche delle opportunità lavorative del mercato locale

Caratteristiche dell’offerta del sistema regionale d’istruzione e formazione

Modalità di interrogazione e ricerca su portali informativi

Metodi di identificazione delle competenze possedute dall’utente

Criteri per l’individuazione delle competenze strategiche possedute dall’utente

Modalità di descrizione delle competenze possedute dall’utente

Caratteristiche della domanda di competenze del mercato del lavoro

Classificazioni delle professioni nazionali e internazionali

Tecniche di problem solving

Tecniche per la definizione di un piano professionale

Metodi di analisi per competenze dei profili professionali

Tipologie di competenze richieste dal mercato del lavoro locale

Procedure di funzionamento degli applicativi per la gestione dell’incrocio d/o di lavoro

Tipologie e caratteristiche distintive dei contratti di lavoro previsti dalla normativa vigente

Modalità di accesso e interrogazione a banche dati rilevanti per l’incrocio domanda/offerta di lavoro

Normativa di riferimento in materia di tirocini

Tecniche di ricerca attiva del lavoro

Caratteristiche e modalità delle attività di orientamento professionale

Metodi di definizione e di utilizzo di indicatori quali-quantitativi per azioni di monitoraggio

Procedure di funzionamento degli applicativi a sostegno della gestione dell’’incrocio domanda/offerta di lavoro e deitirocini compresi quelli previsti dalle disposizioni nazionali e regionali.

per nulla

poco

abbastanza

molto

Per quanto riguarda l’autovalutazione delle conoscenze, gli operatori intervistati in media esprimono valutazioni abbastanza o molto buone. L’unica conoscenza che risulta essere poco diffusa tra gli operatori della Provincia di Treviso, secondo quanto da loro stessi dichiarato, è Modalità di interrogazione e ricerca su portali

informativi (42% di risposte “poco”), relativa alla competenza 1.

Page 130: REPORT 2013 Prestazioni CPI Centri Impiego e competenze operatori Regione Veneto - GLOSSARIO

130

Grafico 4 – Autovalutazione abilità

0000000000000000000000000000000000000

000

10

2000

1111111111

01

00

20

10

111

21

33

11

3

4553

43

54

25

4333

22

333

33

33

22

54

55

34

533

44

2

322

33

2

35

12

222

33

222

32

44

35

13

11

311

00

22

1

2

0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%

Adottare tecniche di conduzione di colloqui

Identificare il fabbisogno informativo del cittadino

Descrivere i servizi disponibili rispondenti ai bisogni rilevati

Predisporre materiali di tipo informativo

Illustrare al cittadino le opportunità offerte dal mercato del lavoro locale

Illustrare al cittadino le opportunità offerte dal sistema di istruzione e formazione

Supportare il cittadino nell’utilizzo di strumenti informativi per promuoverne l’utilizzo, anche in autonomia

Utilizzare strumenti per la registrazione di dati compresi gli applicativi previsti dalle disposizioni nazionali e regionali

Analizzare la storia professionale e formativa della persona

Identificare le competenze strategiche utili all’occupabilità dell’utente (*)

Identificare tipologie di lavoro coerenti con le risorse professionali e personali della persona

Correlare le competenze individuate con le competenze richieste dal mercato del lavoro (*)

Correlare le competenze descritte con le classificazioni delle professioni nazionali e internazionali in vigore (*)

Tradurre competenze, caratteristiche e aspirazioni personali in obiettivi professionali (*)

Supportare l’utente nella costruzione del piano professionale

Individuare aree di criticità e possibili soluzioni

Tradurre le scelte effettuate dall’utente in un piano professionale fattibileIdentificare le aree di competenza che richiedono di essere rafforzate in relazione al progetto professionale

individuatoRicondurre le competenze della persona a concrete opportunità lavorative

Proporre all’’utente opportunità occupazionali

Rilevare i fabbisogni professionali delle aziende (*)

Selezionare profili di lavoratori sulla base di specifiche richieste di personale

Proporre alle aziende profili di candidati coerenti ai fabbisogni

Proporre a lavoratore e azienda soluzioni contrattuali in linea con le rispettive esigenze

Utilizzare gli applicativi per la gestione dell’incrocio domanda offerta

Individuare ambiti di competenza da sviluppare coerentemente con il piano professionale definito

Identificare opportunità orientative e/o formative coerenti al piano professionale definito

Assistere l’utente nell’utilizzo di banche dati e nella selezione di annunci di lavoro

Sostenere la motivazione del lavoratore nel raggiungimento degli obiettivi

Gestire le relazioni con le imprese, nella fase di inserimento degli utenti del servizio

Utilizzare gli strumenti e gli applicativi informatici per la gestione delle politiche attive del lavoro (*)

Raccogliere dati e informazioni utili al miglioramento del servizio

Definire indicatori e criteri atti a rilevare il grado di raggiungimento degli obiettivi (*)

Elaborare dati di sintesi sul raggiungimento degli obiettivi applicando indicatori e criteri definiti

Monitorare l’inserimento lavorativo e/o formativo dell’utente del servizio

Valutare i risultati conseguiti a favore dell’utente del servizio

Adottare azioni volte a migliorare quali-quantitativamente i servizi erogati

per nulla

poco

abbastanza

molto

Per quanto riguarda le abilità, quelle che gli operatori della Provincia di Treviso dichiarano come meno agite sono:

• Definire indicatori e criteri atti a rilevare il grado di raggiungimento degli obiettivi: 50% di risposte “poco” (riferita alla competenza 6);

• Elaborare dati di sintesi sul raggiungimento degli obiettivi applicando indicatori e criteri

definiti: 50% di risposte “poco” (riferita alla competenza 6); • Azioni volte a migliorare quali-quantitativamente i servizi erogati: 50% di risposte

“poco” (riferita alla competenza 6). Sulla base di quanto dichiarato dagli operatori circa il possesso di competenze, conoscenze e abilità, emerge una sovrastima rispetto alle informazioni fornite dai responsabili dei CPI in merito alle aree di prestazione, in particolare per quanto riguarda le aree 3. Misure di

accompagnamento al lavoro e 5. Validazione e certificazione delle competenze.

Page 131: REPORT 2013 Prestazioni CPI Centri Impiego e competenze operatori Regione Veneto - GLOSSARIO

131

Provincia di Venezia

1. I SPI della Provincia di Venezia La rilevazione effettuata ha coinvolto 8 CPI della Provincia di Venezia: Mestre, Venezia, Chioggia, Mirano, Dolo, Portogruaro, Jesolo, San Donà60.

I CPI contano 59 operatori assunti a tempo indeterminato, 1 operatore assunto a tempo determinato e nessun esperto / collaboratore. Nella tabella che segue sono indicati gli operatori per tipologia di assunzione e CPI di appartenenza (tabella 1)61.

Tab. 1 – Personale dei CPI di Venezia

CPI PROVINCIA DI VENEZIA N. dipendenti

a tempo indeterminato

di cui front office

N. dipendenti

a tempo determinato

di cui front office

N. eventuali esperti,

consulenti e collaboratori

di cui front office

TOTALE PERSONALE

CPI

CPI Chioggia 7 7 0 0 0 0 7

CPI Dolo 6 6 1 1 0 0 7

CPI Mirano 8 7 0 0 0 0 8

CPI Portogruaro 6 5 0 0 0 0 6

CPI San Donà di 13 12 0 0 0 0 13

CPI Venezia 19 19 0 0 0 0 19 Totale PROVINCIA DI VENEZIA 59 56 1 1 0 0 60

Ai Servizi per il Lavoro della Provincia di Venezia afferiscono 44 comuni con una popolazione attiva pari a 747 mila persone, corrispondente al 17,7% della forza lavoro nella Regione. Se consideriamo che in media ogni CPI della Provincia serve un bacino territoriale attorno alle 124.500 unità, ogni operatore dovrebbe rapportarsi con un bacino potenziale di 12.661 utenti.

Tab. 2 – Popolazione Regione e Provincia di Venezia – anno 2012 (dati in migliaia)

15-24 25-5455 e oltre

Totale 15-24 25-5455 e oltre

Totale 15-24 25-5455 e oltre

Totale

Venezia 37 187 135 359 34 189 166 389 71 375 301 747VENETO 235 1.096 718 2.050 223 1.071 871 2.166 459 2.168 1.589 4.216% su Regione 15,7% 17,1% 18,8% 17,5% 15,2% 17,6% 19,1% 18,0% 15,5% 17,3% 18,9% 17,7%

Fonte: ISTAT

Maschi Femmine Maschi e femmine

60 Le circoscrizioni per l’impiego censite dall’ente Veneto Lavoro sono 6, in quanto il CPI di Venezia è accorpato a quello di Mestre, il CPI di Jesolo a quello di San Donà di Piave e il CPI di Cavarzere a quello di Chioggia.. 61 Si segnala che lo sportello territoriale di Mestre conta 15 dipendenti a tempo indeterminato, lo sportello di Jesolo conta 5 dipendenti a tempo indeterminato e lo sportello territoriale di Cavarzere conta 1 dipendente a tempo indeterminato

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Nella Provincia di Venezia nel 2012 sono state rilasciate 26.533 DID pari al 19% del dato regionale. La crisi economico-occupazionale ha coinvolto in maniera importante il territorio provinciale ed ha incrementato fortemente l'utenza dei CPI, modificandone in maniera significativa i bisogni e le aspettative62.

Il rapporto tra il totale delle DID rilasciate nel 2012 ed il numero degli operatori dei CPI nella Provincia, indica che in media ogni operatore ha gestito 450 utenti.

Tab. 3 – Rapporto DID/operatori

Provincia Flusso DID % N. CPI media per

CPI n.

operatori media

operatore

VENEZIA 26.533 18,97% 6

4.422 59

450

VENETO 139.890 100,00 40 3.497 379 369

Elaborazione Italia Lavoro Spa su Dati CPI Regione Veneto, 2013

I patti di servizio stipulati corrispondono a circa il 51% delle DID rilasciate; il dato si discosta abbastanza dalla media regionale (91% di PdS rispetto alle DID rilasciate).

62 Il tasso di disoccupazione della Provincia di Venezia nel 2012 ha raggiunto l'8,8%, a fronte di una media regionale del 6,6%; si tratta del secondo nella regione (la Provincia di Rovigo ha raggiunto il 9,3%), il primo se rapportato alle provincie più popolose Verona, Vicenza, Padova, Treviso; la media di queste quattro province è pari al 5,9%. (Fonte: ISTAT)

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2. Le prestazioni garantite dai SPI

Le aree di prestazione analizzate sono le seguenti: 1. Informazione e accesso ai servizi, 2.

Orientamento al lavoro e alla formazione, 3. Misure di accompagnamento al lavoro, 4. Incontro

domanda e offerta di lavoro e 5. Validazione e certificazione delle competenze. Queste si articolano in 12 prestazioni essenziali andando a delineare differenti percorsi di politica attiva, destinati a diversi target di utenza (grafico 1).

Di seguito sono illustrati gli esiti dell'indagine relativa ai livelli di garanzia delle prestazioni essenziali - strutturate nelle 5 aree - negli 8 CPI della Provincia di Venezia.

Grafico 1 – Prestazioni essenziali

Le prestazioni essenziali relative all’area 1 Informazione e accesso ai servizi sono garantite in maniera piena e omogenea in tutto il territorio provinciale. In tutti i CPI, in seguito alla sottoscrizione del Patto di servizio, viene definito e sottoscritto il Piano di azione individuale (PAI) in cui si pianificano le attività utili a raggiungere gli obiettivi occupazionali del lavoratore.

Le prestazioni essenziali relative all’area 2 Orientamento al lavoro e alla formazione risultano garantite in maniera differente nel territorio provinciale.

In tutti i CPI sono garantiti i colloqui di orientamento individuali per rilevare i bisogni dell'utente e definire un percorso di ricollocazione. Nell’anno 2012 presso i CPI della Provincia di Venezia si sono svolti 11.164 colloqui individuali.

Le azioni di orientamento collettive sono garantite dal 37% dei CPI; non vengono garantite nei CPI di Mestre, Venezia, Chioggia, Jesolo e San Donà di Piave. Nei CPI di Mirano e Portogruaro vengono fatti degli incontri collettivi, a carattere più informativo che formativo, rivolti in prevalenza ai lavoratori in mobilità. La maggior parte dei CPI eroga questo tipo di prestazione

100%

100%

100%

88%

13%

63%

50%

63%

13%

25%

13%

63%

38%

38%

25%

63%

88%

38%

13%

13%

100%

0% 20% 40% 60% 80% 100%

1.1 Informazioni

1.2 Profilo socio-professionale

1.3 Patto di servizio

2.1 Colloquio di orientamento

2.2 Azioni di orientamento collettive

3.1 Proposta di percorsi divalidazione/certificazione delle competenze

3.2 Proposta e realizzazione di attività diformazione

3.3 Proposta di adesione ad iniziative diinserimento lavorativo

4.1 Colloquio di attivazione

4.2 Promozione del profilo professionale

5.1 Identificazione delle competenze,raccolta, analisi e selezione delle evidenze

garantita

parzialmente garantita

non garantita

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nel colloquio individuale per ragioni di carattere organizzativo e logistico (scarsità di risorse umane e di spazio a disposizione).

Le prestazioni essenziali dell’area 3 Misure di accompagnamento al lavoro sono garantite in maniera parziale e disomogenea nel territorio. La Proposta di percorsi di

validazione/certificazione delle competenze è garantita in modo parziale solo nel 13% dei casi (CPI di Jesolo). Per quanto riguarda la Proposta e realizzazione di attività di formazione, la prestazione risulta parzialmente garantita nel 63% dei CPI, mentre non è garantita nei CPI di Mestre, Venezia e Mirano. A questo proposito, i Responsabili dei CPI segnalano un mancato raccordo con il mondo della formazione e la necessità di ridefinire ruoli e competenze in un sistema di coesistenza tra servizio pubblico e privati accreditati dalla Regione. Rispetto alla Proposta di adesione ad iniziative di inserimento lavorativo, tutti i CPI garantiscono un colloquio di orientamento per indirizzare la persona verso un percorso di qualificazione/inserimento anche attraverso il tirocinio.

Le prestazioni relative all’area 4 Incontro domanda e offerta di lavoro sono garantite dalla quasi totalità dei CPI (7 CPI su 8). La mancata garanzia delle prestazioni dell'area 4 va riferito al CPI di Venezia, in quanto si appoggia al CPI di Mestre.

Le prestazioni riferite all’area 5 Identificazione, validazione e certificazione delle competenze non sono garantite dai CPI. Il colloquio mirato all’identificazione ed all’accertamento delle competenze spendibili nel mercato del lavoro non viene effettuato.

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3. I requisiti di struttura e di processo per aree di prestazione

Ogni area di prestazione si compone di determinati requisiti di struttura e di processo, come condizioni necessarie per l'erogazione delle prestazioni essenziali secondo gli standard di qualità previsti. Nella rilevazione effettuata nella Provincia, è stato chiesto ai responsabili degli 8 CPI se tali requisiti fossero garantiti (risposta A), attivabili al bisogno (risposta B) oppure non garantiti (risposta C).

Di seguito sono illustrati i livelli di garanzia dei requisiti di struttura nei CPI della Provincia di Venezia.

Tab. 4 – Requisiti di struttura

A - garantitaB - attivabile al

bisognoC - non

garantitaA + B

Sito internet aggiornato 8 0 0 100%

Punto di accoglienza per utenza con operatore dedicato 3 2 3 63%

Spazio attrezzato per auto-consultazione di materiali informativi

6 2 0 100%

Postazione attrezzata e riservata per colloqui operatore-utente

7 1 0 100%

Postazione attrezzata e riservata per colloqui operatore-utente

8 0 0 100%

Aula/sala attrezzata per incontri di gruppo 2 2 4 50%

Disponibilità di analisi di contesto e scenari occupazionali del territorio

2 1 5 38%

Disponibilità di un catalogo delle opportunità formative e relativi requisiti di accesso

0 5 3 63%

Monitoraggio dell’andamento delle azioni poste in essere a favore degli utenti del servizio e interventi con eventuali azioni correttive

0 2 6 25%

Sistema di monitoraggio del PAI (tracciabilità delle azioni) 5 1 2 75%

Raccordo e invio ai servizi formativi per accesso a percorsi di PAL

0 4 4 50%

Report di analisi del fabbisogno occupazionale delle imprese del territorio provinciale

0 0 8 0%

Collegamento con ClicLavoro 1 6 1 88%

Gestione informatizzata del processo di incrocio D/O 8 0 0 100%

REQUISITI DI STRUTTURA

Are

a 1

Are

a 2

Are

a 3

Are

a 4

I requisiti di struttura necessari all'erogazione dell’area di prestazione 1 risultano generalmente garantiti o attivabili al bisogno.

Il requisito punto di accoglienza per utenza con operatore dedicato è garantito nel 693% dei CPI; non è garantito nei CPI di Dolo, Jesolo e Portogruaro; tra le motivazioni della mancata garanzia i responsabili dei CPI segnalano l’assenza di uno spazio adeguato e la scarsità di risorse a disposizione.

Rispetto ai requisiti di struttura dell’area di prestazione 2, l’unico requisito garantito dalla totalità dei CPI è postazione attrezzata e riservata per colloqui operatore- utente.

Il requisito Aula / sala attrezzata per incontri di gruppo è garantito nel 50% dei CPI; non è garantito nei CPI di Venezia, Jesolo, San Donà e Portogruaro. Il requisito disponibilità di analisi

di contesto e scenari occupazionali del territorio è garantito o attivabile al bisogno nel 38% dei

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CPI, mentre non è garantito nei CPI di Chioggia, Dolo, Mirano e Portogruaro. Il Settore Lavoro della Provincia opera una rielaborazione dei dati interni sulla quantità di prestazioni erogate in un determinato periodo (DID, patti di servizio, tipologia di azioni del PAI, segnalazioni in IDO, vacancies ecc). Alcuni responsabili affermano di cercare altrove questo tipo di informazioni, ad esempio nelle analisi svolte da Veneto Lavoro Il requisito Disponibilità di un catalogo delle

opportunità formative e relativi requisiti di accesso è attivabile al bisogno nel 63% dei CPI mentre non è garantito nei CPI di Dolo, Mirano e Portogruaro.

I requisiti di struttura dell’area prestazione 3 Misure di accompagnamento al lavoro sono garantiti in maniera difforme nel territorio.

Il requisito Monitoraggio dell’andamento delle azioni poste in essere a favore degli utenti del

servizio e interventi con eventuali azioni correttive è attivabile al bisogno nel 25% dei CPI (i CPI di Jesolo e San Donà garantiscono il servizio a particolari categorie: soggetti che versano in una particolare situazione di disagio socio-economico, giovani, disabili, lavoratori in mobilità); non è garantito nei CPI di Chioggia, Dolo, Mirano, Jesolo, Mestre e Venezia. Il requisito sistema di

monitoraggio del PAI (tracciabilità delle azioni) è garantito o attivabile al bisogno nel 75% dei casi, mentre non è garantito nei CPI di Chioggia e Mirano. Il requisito raccordo e invio ai servizi

formativi per accesso a percorsi di PAL è attivabile al bisogno nel 50% dei CPI e non è garantito nei CPI di Dolo, Mirano, Jesolo e Portogruaro.

Tutti i CPI promuovono tirocini di carattere formativo (finalizzati all'acquisizione ed allo sviluppo di competenze professionali), di tipo orientativo rispetto alla scelte professionali, e di inserimento nel mondo del lavoro. Nella Provincia di Venezia, nel 2012, sono stati organizzati 948 tirocini; il dato acquisito è complessivo, senza distinzione tra tirocini formativi, orientativi e di inserimento.

I requisiti di struttura dell’area di prestazione 4 Incontro domanda e offerta di lavoro risultano garantiti in modo parziale. Il requisito Gestione informatizzata del processo di incrocio D/O è garantito in tutti i CPI. Il requisito Collegamento con Cliclavoro è garantito o attivabile al bisogno nel 88% dei CPI mentre non è garantito nel CPI di Mirano.

Nessun CPI della Provincia dispone di un report che analizzi il fabbisogno occupazionale del territorio. Per reperire le informazioni necessarie sono pertanto utilizzati altri strumenti. Tutti i CPI utilizzano l'applicativo IDO per questa area di prestazione. Talvolta, per rispondere in maniera veloce ed efficace all'utenza, si procede all'incrocio domanda/offerta utilizzando banche dati interne costruite appositamente, specie riguardo profili generici o con un contenuto professionale non troppo complesso.

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Rispetto ai requisiti di processo, la tabella che segue indica il livello della loro garanzia nei CPI della Provincia.

Tab. 5 – Requisiti di processo

A - garantita B - attivabile al bisogno

C - non garantita

A + B

Servizio di prima informazione per chi vuole avviare un lavoro autonomo d'impresa

0 5 3 63%

Servizio di promozione e marketing dei servizi del SPI verso i cittadini

1 2 5 38%

Servizio informativo specifico dedicato alle imprese 3 4 1 88%

Servizi informativi specificatamente dedicati ai migranti 0 6 2 75%

Servizio di attivazione dell’AA.SS. in raccordo con INPS 8 0 0 100%

Realizzazione di un colloquio individuale di orientamento entro 3 mesi dal rilascio della DID

5 3 0 100%

Scouting continuo delle opportunità e aggiornamento dei sistemi informativi

7 1 0 100%

Realizzazione incontri informativi/ formativi tra i tre e i sei mesi dal rilascio della DID

2 3 3 63%

Colloquio per l’elaborazione di un PAI e verifica preventiva della sua fattibilità

5 3 0 100%

Supporto all’utente del servizio nel percorso di inserimento o reinserimento lavorativo attraverso azioni di valutazione congiunta

1 3 4 50%

Supporto ai giovani che abbandonano il ciclo scolastico prima della fine dell’obbligo formativo

2 4 2 75%

Servizio di indirizzo e supporto all’attivazione dei lavoratori in stato di mobilità a sostegno del reinserimento

6 2 0 100%

Realizzazione colloquio entro tre mesi dal rilascio della DID 4 4 0 100%

Verifica delle segnalazioni /presentazioni delle candidature 7 0 1 88%

Attività di promozione e marketing verso le imprese 1 2 5 38%

Aggiornamento costante delle informazioni su SIL 7 0 1 88%

Individuazione delle competenze-chiave spendibili nel mdl 0 0 8 0%

Selezione delle evidenze correlate alle competenze-chiave 0 0 8 0%

REQUISITI DI PROCESSO

Are

a 1

Are

a 2

Are

a 3

Are

a 4

Are

a 5

I requisiti di processo legati all’area di prestazione 1 sono garantiti in maniera differente. Il requisito servizio di attivazione dell’AA.SS. in raccordo con INPS è garantito in tutti i CPI.

Il requisito Servizio di prima informazione per chi vuole avviare un lavoro autonomo d’impresa è attivabile la bisogno nel 63% dei CPI; non è garantito nei CPI di Venezia, Chioggia e Mirano. Agli utenti che richiedono tale servizio vengono date delle informazioni di massima, per poi essere inviati alla Camera di Commercio o ad associazioni di categoria. Il requisito servizio di

promozione e marketing dei servizi del SPI verso i cittadini è garantito o attivabile al bisogno nel 38% dei CPI mentre non è garantito nei CPI di Mestre, Venezia, Dolo, Jesolo e San Donà di Piave.

Il requisito servizio informativo specifico dedicato alle imprese è garantito o attivabile al bisogno nel 88% dei casi e non è garantito nel CPI di Venezia. In caso di bisogno vengono date le informazioni fondamentali legate ad agevolazioni, incentivi, obblighi di legge, variazioni nella normativa, tirocini, procedura di mobilità e AA.SS. Il requisito servizi informativi

specificatamente dedicati ai migranti è attivabile la bisogno nel 75% dei CPI mentre non è garantito nei CPI di Venezia e Dolo.

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I requisiti di processo relativi all’area di prestazione 2 risultano garantiti o attivabili al bisogno ad eccezione del requisito Realizzazione incontri informativi/formativi tra i 3 e i 6 mesi dal

rilascio della DID, che è garantito o attivabile al bisogno nel 63% dei CPI, mentre non è garantito nei CPI di Mestre, Venezia e San Donà di Piave.

I requisiti di processo dell’area 3 confermano la differente garanzia delle relative prestazioni. Il requisito colloquio per l’elaborazione di un PAI e verifica preventiva della sua fattibilità è garantito o attivabile al bisogno nella totalità dei CPI così come il requisito servizio di indirizzo e

supporto all’attivazione dei lavoratori in stato di mobilità a sostegno del reinserimento.

Il requisito supporto all’utente del servizio nel percorso di inserimento o reinserimento

lavorativo attraverso azioni di valutazione congiunta è garantito o attivabile al bisogno nel 50% dei CPI mentre non è garantito nei CPI di Mestre, Venezia, Jesolo e San Donà di Piave. Il requisito supporto ai giovani che abbandonano il ciclo scolastico prima della fine dell’obbligo

formativo è garantito o attivabile al bisogno nel 75% dei CPI mentre non è garantito nei CPI di Venezia e Chioggia.

I requisiti di processo dell’area di prestazione 4 risultano garantiti in modo difforme nei CPI della Provincia. Tutti i CPI garantiscono o attivano al bisogno il requisito realizzazione colloquio

entro 3 mesi dal rilascio della DID. Il requisito verifica delle segnalazioni /presentazioni delle

candidature è garantito nel 88% dei CPI mentre non è garantito nel solo CPI di Venezia. Il requisito aggiornamento costante delle informazioni su SIL è garantito nel 88% dei CPI mentre non è garantito nel CPI di Portogruaro.

Nel corso del 2012, presso i CPI della Provincia sono stati pubblicati 14.998 curricula, avanzate richieste di personale da parte di 1.031 imprese (per un totale di 2.055 vacancies), gestite 8.587 candidature ed effettuati 12.065 abbinamenti al fine di preselezione.

In merito ai requisiti di processo dell’area di prestazione 5, nessun CPI garantisce i requisiti previsti.

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4. Le competenze professionali degli operatori

L’analisi dei servizi erogati dai CPI procede ponendo in relazione il livello di garanzia delle cinque aree di prestazione al grado di possesso dichiarato dagli operatori sulle 6 competenze-chiave.

Grafico 2 – Autovalutazione delle competenze

L’area di prestazione 1 Informazione e accesso ai servizi è assicurata in maniera piena e omogenea sul territorio provinciale; la competenza 1 Gestire colloqui di prima accoglienza per

soddisfare esigenze informative di cittadini interessati a modificare la propria situazione

lavorativa, legata alle prestazioni di quest'area, è posseduta infatti da tutti gli operatori dei CPI.

Le prestazioni riferibili all'area 2 Orientamento al lavoro e alla formazione risultano garantite in modo differente. La competenza 2 Gestire colloqui per individuare le risorse personali e

professionali del cittadino, utente del servizio, spendibili nel mercato del lavoro e la 5 Accompagnare l’utente del servizio nel percorso di inserimento e/o reinserimento lavorativo sono riconducibili alle prestazioni di quest'area. La competenza 2 risulta nella sostanza posseduta dagli operatori.

La competenza 5 è esercitata abitualmente dal 56% degli operatori; la restante parte degli operatori sostiene di esercitarla solo occasionalmente o di non averla mai esercitata.

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L'area di prestazione 3 Misure di accompagnamento al lavoro è garantita in maniera differente nella Provincia. Alcune prestazioni di quest'area sono garantite, altre lo sono in maniera parziale, altre ancora non risultano garantite.

Le prestazioni di quest'area richiedono l’esercizio di diverse competenze: se la competenza 2 e la 4 sono possedute dalla maggior parte degli operatori, la competenza 3 Elaborare con il

cittadino un piano professionale verificandone la fattibilità risulta posseduta poco o per nulla dal 31% degli operatori, e le competenze 5 Accompagnare l’utente del servizio nel percorso di

inserimento e/o reinserimento lavorativo e 6 Monitorare l’andamento delle azioni poste in

essere a favore degli utenti del servizio, intervenendo con eventuali azioni correttive non sono mai agite o lo sono solo occasionalmente dal 44% degli operatori

Le prestazioni relative all’area 4 Incontro domanda e offerta di lavoro risultano garantite, anche se i relativi requisiti di processo e struttura sono garantiti in maniera differente nel territorio. Le principali competenze riferibili a questa area di prestazione sono la 2 Gestire colloqui per

individuare le risorse personali e professionali del cittadino, utente del servizio, spendibili nel

mercato del lavoro e la 4 Gestire l’incrocio domanda offerta di lavoro che risultano possedute pienamente o abbastanza dagli operatori mentre la competenza 6 è poco o per nulla esercitata dal 44% degli operatori.

L'area di prestazione 5 Identificazione, validazione e certificazione delle competenze non risulta garantita dai CPI della Provincia.

Sulla base di quanto dichiarato dagli operatori intervistati, è emerso che la competenza 1, la competenza 2 e la 4 sono nella sostanza possedute ed esercitate abitualmente; le maggiori difficoltà emergono con riferimento alla competenza 3, posseduta poco o per nulla dal 31% degli operatori, e alle competenze 5 e 6, esercitate poco o per niente dal 44% degli operatori.

Nell'insieme, possiamo affermare che il grado di possesso dichiarato dagli operatori in merito alle 6 competenze-chiave permette l'erogazione delle prestazioni correlate ad almeno quattro delle cinque aree individuate, nonostante siano emersi diversi elementi di criticità e di possibile miglioramento.

Un'analisi comparata tra gli esiti della rilevazione sul grado di possesso delle 6 competenze-chiave e quanto emerso nell'autovalutazione sul possesso delle singole conoscenze e abilità correlate, ci ha permesso di valutare con maggiore precisione il reale possesso delle 6 competenze e di individuare aree di criticità nelle conoscenze e nelle abilità.

I grafici che seguono rappresentano i risultati dell’autovalutazione degli operatori sul grado di possesso di conoscenze e abilità.

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141

Grafico 3 – Autovalutazione conoscenze

Le conoscenze che presentano maggiori criticità sono le seguenti:

• Caratteristiche dell'offerta del sistema regionale di istruzione e formazione (correlata alla competenza 1 Gestire colloqui di prima accoglienza per soddisfare esigenze informative di cittadini interessati a modificare la propria situazione lavorativa, ed alla competenza 5 Accompagnare l’utente del servizio nel percorso di inserimento e/o reinserimento lavorativo): il 31% degli operatori dichiara di utilizzarla raramente nel lavoro che svolge;

• Metodi di analisi per competenze professionali (correlata alla competenza 4 Gestire l’incrocio domanda offerta di lavoro): il 31% dichiara di non applicare questa conoscenza o di applicarla raramente nel lavoro che svolge;

• Tipologie e caratteristiche distintive dei contratti di lavoro previsti dalla normativa vigente (correlata alla competenza 4 Gestire l’incrocio domanda offerta di lavoro): il 31% degli operatori sostiene di non applicare questa conoscenza o di applicarla raramente nel lavoro che svolge;

• Caratteristiche e modalità delle attività di orientamento professionale (correlata alla competenza 5 Accompagnare l’utente del servizio nel percorso di inserimento e/o reinserimento lavorativo): il 44% degli operatori dichiara di non applicarla o di applicarla

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raramente nel lavoro che svolge;

• Metodi di definizione e di utilizzo di indicatori quali-quantitativi (correlata alla competenza 6 Monitorare l’andamento delle azioni poste in essere a favore degli utenti del servizio, intervenendo con eventuali azioni correttive): il 37,5% degli operatori dichiara di non applicarla o di applicarla raramente nel lavoro che svolge.

Grafico 4 – Autovalutazione abilità

Rispetto alle abilità, quelle che presentano maggiori aspetti critici sono le seguenti:

• Correlare le competenze descritte con le classificazioni delle professioni nazionali e internazionali in vigore (correlata alla competenza 2 Gestire colloqui per individuare le risorse personali e professionali del cittadino, utente del servizio, spendibili nel mercato del lavoro): il 44% degli operatori dichiara di non applicare questa abilità o di applicarla raramente nel lavoro;

• Tradurre competenze, caratteristiche e aspirazioni personali in obiettivi professionali (correlata alla competenza 3 Elaborare con il cittadino un piano professionale verificandone la fattibilità): il 44% degli operatori dichiara di applicare raramente questa abilità nel lavoro che svolge;

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• Proporre a lavoratore e azienda soluzioni contrattuali in linea con le rispettive esigenze (correlata alla competenza 4 Gestire l’incrocio domanda offerta di lavoro): il 50% degli operatori sostiene di non applicare questa abilità o di applicarla raramente nel lavoro;

• Gestire le relazioni con le imprese, nella fase di inserimento degli utenti del servizio (correlata alla competenza 5 Accompagnare l’utente del servizio nel percorso di inserimento e/o reinserimento lavorativo): il 56% degli operatori dichiara di non applicarla o di applicarla raramente nel lavoro che svolge

• Definire indicatori atti a rilevare il grado di raggiungimento degli obiettivi e relativi criteri (correlata alla competenza 6 Monitorare l’andamento delle azioni poste in essere a favore degli utenti del servizio, intervenendo con eventuali azioni correttive): l'87,5% degli operatori dichiara di non applicarla o di applicarla raramente nel lavoro che svolge.

• Elaborare dati di sintesi sul raggiungimento degli obiettivi applicando indicatori e criteri definiti (correlata alla competenza 6 Monitorare l’andamento delle azioni poste in essere a favore degli utenti del servizio, intervenendo con eventuali azioni correttive): il 69% degli operatori dichiara di non applicarla o di applicarla raramente nel lavoro che svolge.

L’analisi delle conoscenza e delle abilità relative alla 6 competenze-chiave ha dato i seguenti esiti: le competenze 2 e 4 sono essenzialmente possedute, ma non con la padronanza dichiarata in sede di autovalutazione. La competenza 3 e la 5 presentano alcuni fattori di criticità; in merito alla competenza 6, diverse conoscenze ed abilità ad essa correlate presentano elementi di criticità.

Molte delle conoscenze e delle abilità risultano critiche seguendo l’andamento riferito nel rapporto regionale.

Va osservato che 5 delle 7 abilità utili all'erogazione delle prestazioni essenziali legate all’area 5 (Identificazione, validazione e certificazione delle competenze) risultano poco o per nulla applicate da una percentuale di operatori che oscilla tra il 37,5% e l'87,5%63.

Esistono quindi diverse aree di criticità e di possibile miglioramento, riferite a conoscenze e abilità che supportano quasi tutte le 6 competenze-chiave.

63 Rispetto a queste 7 abilità, è stato chiesto agli operatori di fornire degli esempi nel caso si fossero attribuiti una valutazione elevata (punteggio pari a 3 o 4); la qualità degli esempi forniti è risultata spesso non pertinente, confermando quanto già emerso in sede di analisi.

Page 144: REPORT 2013 Prestazioni CPI Centri Impiego e competenze operatori Regione Veneto - GLOSSARIO

144

Provincia di Verona

1. I SPI della Provincia di Verona

Nella Provincia di Verona sono presenti 6 Centri per l’impiego: Affi, Bovolone, Legnago, San Bonifacio, Villafranca, Verona nei quali lavorano complessivamente 75 operatori, tutti assunti a tempo indeterminato. Nella tabella che segue sono indicati gli operatori per tipologia di assunzione e CPI di appartenenza (tabella 1).

Tab. 1 – Personale dei CPI di Verona

CPI PROVINCIA DI VERONA

N. dipendenti a tempo

indeterminato

di cui front office

N. dipendenti

a tempo determinato

di cui front office

N. eventuali esperti,

consulenti e collaboratori

di cui front office

TOTALE PERSONALE

CPI

CPI Verona 30 14 0 0 0 0 30

CPI Affi 9 6 0 0 0 0 9

CPI S. Bonifacio 8 7 0 0 0 0 8

CPI Villafranca 7 5 0 0 0 0 7

CPI Bovolone 9 8 0 0 0 0 9

CPI Legnago 12 11 0 0 0 0 12

Totale PROVINCIA DI VERONA 75 51 0 0 0 0 75

Ai servizi per il lavoro della provincia di Verona afferiscono 98 comuni con una popolazione attiva di 783.000 unità pari al 18,6% della popolazione attiva della Regione con una media di 131 mila unità per CPI della provincia pari ad un rapporto medio di 10.440 utenti per operatore. Tab. 2 – Popolazione Regione e Provincia di Verona - Anno 2012 (dati in migliaia)

15-24 25-5455 e oltre

Totale 15-24 25-5455 e oltre

Totale 15-24 25-5455 e oltre

Totale

Verona 49 205 128 382 47 197 157 401 96 402 285 783

VENETO 235 1.096 718 2.050 223 1.071 871 2.166 459 2.168 1.589 4.216

% su Regione 20,9% 18,7% 17,8% 18,6% 21,1% 18,4% 18,0% 18,5% 20,9% 18,5% 17,9% 18,6%

Maschi Femmine Maschi e femmine

Fonte: ISTAT

Page 145: REPORT 2013 Prestazioni CPI Centri Impiego e competenze operatori Regione Veneto - GLOSSARIO

145

Nel corso del 2012 nella provincia di Verona sono state sottoscritte 25.109 DID pari al 17,95% delle DID rilasciate in tutta la regione. La media di DID per operatore è pari a 335). Tab. 3 – Rapporto DID/operatori

Provincia Flusso DID % N. CPI media

per CPI n.

operatori media

operatore

VERONA

25.109 17,95% 6 4.185 75 335

VENETO 139.890 100,00 40 3.497 379 369

Elaborazione Italia Lavoro Spa su Dati CPI Regione Veneto, 2013

Page 146: REPORT 2013 Prestazioni CPI Centri Impiego e competenze operatori Regione Veneto - GLOSSARIO

146

2. Le prestazioni garantite dai SPI

Dall’indagine condotta emerge che gli SPI della provincia di Verona garantiscono le prestazioni essenziali così come rappresentato nel grafico che segue.

Relativamente alle 5 aree di prestazioni analizzate, nella provincia di Verona risultano garantite l’area di prestazione 1 Informazione e accesso ai servizi e l’area di prestazione 4 Incontro

Domanda e Offerta di lavoro. Relativamente all’area 2 Orientamento al lavoro ed alla

formazione, all’area 3 Misure di accompagnamento e all’area 5 Identificazione, la validazione e

la certificazione delle competenze si rilevano invece delle criticità.

Graf. 1 – Prestazioni essenziali

Nel dettaglio, per quanto attiene all’area 2, la prestazione essenziale 2.1 Colloquio di

orientamento (colloqui individuali) è sempre garantita, mentre la prestazione essenziale 2.2

Azioni di orientamento collettive non è garantita nel 17% dei CPI (CPI di Affi). Nell’area di prestazione 3 risultano pienamente garantite le prestazioni 3.2 Proposta e

realizzazione di attività di formazione e 3.3 Proposta di adesione a iniziative di inserimento

lavorativo. In merito alla prestazione 3.2 Proposta di realizzazione di attività di formazione questa viene attivata anche per la realizzazione di percorsi organizzati dalla stessa Provincia con il ricorso a risorse pubbliche o private. Risulta invece critica la prestazione 3.1 Proposta di

percorsi di validazione/certificazione delle competenze che non è garantita nel 33% dei CPI (CPI di Verona e San Bonifacio) mentre è parzialmente garantita nel 17% dei CPI (CPI di Legnago).

100%

100%

100%

100%

50%

50%

50%

100%

100%

100%

17%

33%

17%

50%

50%

17%

33%

33%

0% 20% 40% 60% 80% 100%

1.1 Informazioni

1.2 Profilo socio-professionale

1.3 Patto di servizio

2.1 Colloquio di orientamento

2.2 Azioni di orientamento collettive

3.1 Proposta di percorsi divalidazione/certificazione delle competenze

3.2 Proposta e realizzazione di attività diformazione

3.3 Proposta di adesione ad iniziative diinserimento lavorativo

4.1 Colloquio di attivazione

4.2 Promozione del profilo professionale

5.1 Identificazione delle competenze,raccolta, analisi e selezione delle evidenze

garantita

parzialmente garantita

non garantita

Page 147: REPORT 2013 Prestazioni CPI Centri Impiego e competenze operatori Regione Veneto - GLOSSARIO

147

Per quanto attiene all’area 4, Incontro domanda e offerta di lavoro, tutti i CPI effettuano colloqui di attivazione dell’utente e garantiscono il servizio di promozione del profilo

professionale verso il sistema delle imprese (rispettivamente le prestazioni essenziali 4.1 e 4.2). Nel corso del 2012, presso i CPI sono stati pubblicati 25.020 curricula, 784 imprese si sono rivolte ai CPI per la richieste di personale (1.656 vacancies), 11.026 sono risultate le auto-candidature gestite e sono stati effettuati 9.780 abbinamenti di preselezione. L’area di prestazione 5 Identificazione, validazione e certificazione delle competenze non essendo ancora implementata a livello regionale non può conseguentemente essere garantita.

Page 148: REPORT 2013 Prestazioni CPI Centri Impiego e competenze operatori Regione Veneto - GLOSSARIO

148

3. I requisiti di struttura e di processo per aree di prestazione

I rilevatori hanno chiesto nel corso delle interviste ai responsabili dei nove CPI se i requisiti di struttura fossero garantiti (risposta A), attivabili al bisogno (risposta B) oppure non garantiti (risposta C). Nella tabella sottostante sono riportati i dati rilevati nei CPI provinciali.64

Tab. 4 – Requisiti di struttura

A - garantita

B - attivabile al bisogno

C - non garantita

A + B

Sito internet aggiornato 6 0 0 100%

Punto di accoglienza per utenza con operatore dedicato

5 1 0 100%

Spazio attrezzato per auto-consultazione di materiali informativi

6 0 0 100%

Postazione attrezzata e riservata per colloqui operatore-utente

5 1 0 100%

Postazione attrezzata e riservata per colloqui operatore-utente

6 0 0 100%

Aula/sala attrezzata per incontri di gruppo 5 1 0 100%

Disponibilità di analisi di contesto e scenari occupazionali del territorio

4 1 1 83%

Disponibilità di un catalogo delle opportunità formative e relativi requisiti di accesso

6 0 0 100%

Monitoraggio dell’andamento delle azioni poste in essere a favore degli utenti del servizio e interventi con eventuali azioni correttive

6 0 0 100%

Sistema di monitoraggio del PAI (tracciabilità delle azioni)

6 0 0 100%

Raccordo e invio ai servizi formativi per accesso a percorsi di PAL

6 0 0 100%

Report di analisi del fabbisogno occupazionale delle imprese del territorio provinciale

2 1 3 50%

Collegamento con ClicLavoro 5 1 0 100%

Gestione informatizzata del processo di incrocio D/O 6 0 0 100%

Are

a 4

REQUISITI DI STRUTTURA

Are

a 1

Are

a 2

Are

a 3

In merito all’area 1, i requisiti di struttura risultano sempre garantiti. Per quanto riguarda l’area di prestazione 2 orientamento al lavoro e alla formazione, si rileva una sostanziale garanzia in merito alla esistenza dei requisiti di struttura necessari per la sua erogazione. In tutti i CPI è garantita la piena disponibilità di un catalogo delle opportunità formative; per contro, non è sempre disponibile una aggiornata analisi di contesto e degli scenari occupazionali del territorio (il requisito risulta attivabile al bisogno o non garantito, rispettivamente nel CPI di Affi e di Verona). In tutti i CPI, ad eccezione di Villafranca nel cui ambito il requisito è attivabile al bisogno, si riscontra la disponibilità continuativa di un’aula/sala attrezzata per il caso in cui venga ravvisata la necessità di incontri di orientamento collettivo. Relativamente all’area di prestazione 3 misure di accompagnamento al lavoro questa risulta pienamente garantita.

64 La tabella riporta soltanto le prime quattro aree di prestazione in quanto nella rilevazione non erano richiesti requisiti di struttura relativi alla quinta area Validazione e certificazione delle competenze.

Page 149: REPORT 2013 Prestazioni CPI Centri Impiego e competenze operatori Regione Veneto - GLOSSARIO

149

Nell’area 4 incontro e domanda e offerta di lavoro risulta particolarmente critico il requisito report di analisi del fabbisogno occupazionale delle imprese del territorio provinciale. Un solo CPI dichiara di utilizzare al bisogno il collegamento con Cliclavoro a fronte dei restanti 5 che ne fanno uso regolare. Appare però critica la situazione relativamente all’utilizzo di report relativi ai fabbisogni occupazionali delle imprese che solo i CPI di Affi e Villafranca dichiarano di avere in piena disponibilità. A Legnago, San Bonifacio e Verona il requisito non viene garantito e il CPI di Bovolone è in grado di attivarlo a bisogno. Tab. 5 – Requisiti di processo

A - garantita

B - attivabile al bisogno

C - non garantita

A + B

Servizio di prima informazione per chi vuole avviareun lavoro autonomo d'impresa

2 4 0 100%

Servizio di promozione e marketing dei servizi delSPI verso i cittadini

6 0 0 100%

Servizio informativo specifico dedicato alle imprese 6 0 0 100%

Servizi informativi specificatamente dedicati aimigranti

5 1 0 100%

Servizio di attivazione dell’AA.SS. in raccordo conINPS

6 0 0 100%

Realizzazione di un colloquio individuale diorientamento entro 3 mesi dal rilascio della DID

6 0 0 100%

Scouting continuo delle opportunità e aggiornamentodei sistemi informativi

6 0 0 100%

Realizzazione incontri informativi/ formativi tra i tree i sei mesi dal rilascio della DID

4 2 0 100%

Colloquio per l’elaborazione di un PAI e verificapreventiva della sua fattibilità

6 0 0 100%

Supporto all’utente del servizio nel percorso diinserimento o reinserimento lavorativo attraversoazioni di valutazione congiunta

6 0 0 100%

Supporto ai giovani che abbandonano il cicloscolastico prima della fine dell’obbligo formativo

1 5 0 100%

Servizio di indirizzo e supporto all’attivazione deilavoratori in stato di mobilità a sostegno delreinserimento

6 0 0 100%

Realizzazione colloquio entro tre mesi dal rilasciodella DID

6 0 0 100%

Verifica delle segnalazioni /presentazioni dellecandidature

6 0 0 100%

Attività di promozione e marketing verso le imprese 5 1 0 100%

Aggiornamento costante delle informazioni su SIL 6 0 0 100%

Individuazione delle competenze-chiave spendibilinel mdl

5 1 0 100%

Selezione delle evidenze correlate alle competenze-chiave

4 2 0 100%

Are

a 4

Are

a 5

REQUISITI DI PROCESSO

Are

a 1

Are

a 2

Are

a 3

Sul piano dei Requisiti di Processo, la tab. 5 offre un quadro di garanzia di attivazione per tutte le aree di prestazione. Tuttavia, relativamente all’area 1 Informazione e accesso ai servizi si osserva che le informazioni al cittadino che intenda avviare un’attività autonoma, sono prevalentemente gestite a livello centrale o limitate ad una prima e sommaria informazione per poi essere demandate ai servizi informativi specifici della Camera di Commercio o di associazioni di categoria.

Page 150: REPORT 2013 Prestazioni CPI Centri Impiego e competenze operatori Regione Veneto - GLOSSARIO

150

Risulta invece efficacemente coperta l’esigenza di informazione dei migranti che viene fornita da 5 CPI e attivabile al bisogno da 1 CPI (CPI Bovolone). Anche i requisiti di processo dell’area 2 Orientamento al lavoro e alla formazione sono garantiti, ivi compresa la realizzazione di incontri informativi/formativi tra i 3 e i 6 mesi dal rilascio della DID che ha trovato piena attuazione in tutti i CPI a partire dal 2013. Relativamente all’area di prestazione 3 Misure di accompagnamento al lavoro si evidenzia la piena garanzia dei requisiti con la sola eccezione del supporto ai giovani in obbligo formativo che abbandonano il ciclo scolastico che risulta fornito regolarmente dal CPI di Villafranca, mentre negli altri CPI risulta attivabile al bisogno. Per quanto attiene all’area 4 Incontro domanda e offerta di lavoro, laddove si riscontra la regolare effettuazione delle attività legate alle singole prestazioni essenziali non sempre il personale del CPI di Villafranca può essere impiegato in servizi esterni per l’attività di promozione e marketing verso le imprese; l’attività viene invece regolarmente svolta negli altri CPI. Infine un solo CPI dichiara di utilizzare al bisogno il collegamento con Cliclavoro a fronte dei restanti 5 che ne fanno uso regolare. Appare però critica la situazione relativamente all’utilizzo di report relativi ai fabbisogni occupazionali delle imprese che non tutti i CPI dichiarano di avere a disposizione. L’area 5 Validazione e certificazione delle competenze risulta garantita o attivabile al bisogno da tutti i CPI. Tuttavia si sottolinea che il servizio di validazione e certificazione delle competenze non è ancora implementato a livello regionale

Page 151: REPORT 2013 Prestazioni CPI Centri Impiego e competenze operatori Regione Veneto - GLOSSARIO

151

4. Le competenze professionali degli operatori

L’analisi dei servizi erogati dai CPI prosegue mettendo in relazione le 5 aree di prestazione di cui si è detto nei precedenti paragrafi con le competenze dichiarate dagli operatori nell’ambito della rilevazione. L’esito di questa parte dell’intervista mostra che la maggioranza degli Operatori dichiara di possedere ed agire le competenze individuate per poter erogare le prestazioni richieste. Pur tuttavia, tranne che nella competenza 1. Gestire colloqui di prima accoglienza per

soddisfare esigenze informative di cittadini interessati a modificare la propria situazione

lavorativa, che risulta complessivamente la più agita con ottimi o buoni risultati, le rimanenti 5 competenze presentano spunti di analisi per la presenza di uno o più operatori che dichiarano di agire le stesse solo occasionalmente o di non agirle affatto (Graf. 2). Grafico 2 – Autovalutazione delle competenze

In particolare, l’area di prestazione 1. Informazione e accesso ai servizi risulta pienamente garantita con il possesso della competenza 1. Gestire colloqui di prima accoglienza per

soddisfare esigenze informative di cittadini interessati a modificare la propria situazione

lavorativa, ad essa correlata, dichiarando di agirla sempre o abitualmente (con buoni risultati). Anche le competenze legate all’area di prestazione 2. Orientamento al lavoro e alla formazione risultano complessivamente agite. In particolare la competenza 2. Gestire colloqui per

individuare le risorse personali e professionali del cittadino, utente del servizio, spendibili nel

mercato del lavoro, con 9 operatori (82%) che dichiarano di agirla con buoni risultati e 2 (18%) che dichiarano di agirla solo occasionalmente. Nella competenza 5. Accompagnare l’utente del servizio nel percorso di inserimento e/o

reinserimento lavorativo si registra 1 operatore che dichiara di avere gestito solo occasionalmente situazioni poco complesse che potessero fargli agire la competenza oggetto di

Page 152: REPORT 2013 Prestazioni CPI Centri Impiego e competenze operatori Regione Veneto - GLOSSARIO

152

analisi mentre 10 (91%) dichiarano di agire la competenza sempre (con ottimi risultati) o abitualmente (con buoni risultati). Alle prestazioni dell’area 3. Misure di accompagnamento al lavoro sono legate tutte le competenze oggetto di analisi (ad eccezione della n. 1) e l’analisi si presenta più articolata. L’esito della rilevazione mostra un generale pieno possesso, da parte degli operatori, delle relative competenze che per lo più vengono agite con ottimi o buoni risultati. In questo quadro, tuttavia, si rilevano alcune criticità sulla competenza 4. Gestire l’incrocio domanda/offerta di

lavoro e sulla competenza 6. Monitorare l’andamento delle azioni poste in essere a favore degli

utenti del servizio, intervenendo con eventuali azioni correttive, dove per entrambe risulta un operatore che dichiara di non avere mai affrontato situazioni che potessero fargli agire la

competenza oggetto di analisi e 2 operatori che dichiarano di agire la competenza 4 solo occasionalmente. In merito alle prestazioni dell’area 4. Incontro domanda e offerta di lavoro valgono le considerazioni già espresse sulle competenze 2, 4 e 6 e che ad essa risultano correlate. Infine relativamente all’area di prestazione 5. Identificazione, validazione e certificazione delle

competenze, alla quale sono collegate le competenze 2 e 3, emerge che non è pienamente garantita. Le competenze professionali sono supportate da conoscenze e abilità che sono state rilevate nell’intervista somministrata agli operatori dei CPI. I grafici seguenti rappresentano i risultati dell’autovalutazione degli operatori sul grado di possesso di tali conoscenze e abilità. Emerge come in alcune competenze non sia del tutto coerente il rapporto tra queste e le relative conoscenze (Graf. n. 3) e abilità (Graf. 4) che ne sostengono il corretto esercizio.

Grafico 3 – Autovalutazione delle conoscenze

0

0

0

0

0

1

0

0

0

0

0

1

1

1

1

1

1

1

2

1

0

0

2

1

0

1

1

0

1

1

0

1

1

2

2

3

2

1

2

1

1

0

0

2

1

6

4

1

7

6

5

7

5

8

7

8

7

6

5

4

7

6

6

6

7

7

8

4

7

4

4

5

4

4

5

4

5

1

4

2

3

3

4

3

1

3

2

3

2

3

1

4

3

1

1

4

0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%

Tecniche per la conduzione di colloqui con l’utente

Misure e programmi di sostegno all’occupazione e normativa di riferimento

Contenuti della “Carta dei servizi e prestazioni” del servizio presso cui lavora

Procedure di utilizzo degli applicativi previsti dalle disposizioni nazionali e regionali

Caratteristiche delle opportunità lavorative del mercato locale

Caratteristiche dell’offerta del sistema regionale d’istruzione e formazione

Modalità di interrogazione e ricerca su portali informativi

Metodi di identificazione delle competenze possedute dall’utente

Criteri per l’individuazione delle competenze strategiche possedute dall’utente

Modalità di descrizione delle competenze possedute dall’utente

Caratteristiche della domanda di competenze del mercato del lavoro

Classificazioni delle professioni nazionali e internazionali

Tecniche di problem solving

Tecniche per la definizione di un piano professionale

Metodi di analisi per competenze dei profili professionali

Tipologie di competenze richieste dal mercato del lavoro locale

Procedure di funzionamento degli applicativi per la gestione dell’incrocio d/o di lavoro

Tipologie e caratteristiche distintive dei contratti di lavoro previsti dalla normativa vigente

Modalità di accesso e interrogazione a banche dati rilevanti per l’incrocio domanda/offerta di lavoro

Normativa di riferimento in materia di tirocini

Tecniche di ricerca attiva del lavoro

Caratteristiche e modalità delle attività di orientamento professionale

Metodi di definizione e di utilizzo di indicatori quali-quantitativi per azioni di monitoraggio

Procedure di funzionamento degli applicativi a sostegno della gestione dell’’incrocio domanda/offerta di lavoro e dei tirocini compresi quelli previsti dalle disposizioni nazionali e regionali.

per nulla

poco

abbastanza

molto

Nello specifico della analisi, le conoscenze meno diffuse tra gli operatori dei CPI della Provincia di Verona risultano essere nell’ordine:

Page 153: REPORT 2013 Prestazioni CPI Centri Impiego e competenze operatori Regione Veneto - GLOSSARIO

153

• Modalità di definizione e di utilizzo di indicatori quali-quantitativi per azioni di

monitoraggio che supporta la competenza 6. Monitorare l’andamento delle azioni poste

in essere a favore degli utenti del servizio, intervenendo con eventuali azioni correttive dove gli operatori dichiarano di possedere “poco” (36,4%) o “per nulla” (18,2 %) la conoscenza;

• Caratteristiche e modalità delle attività di orientamento professionale relativa alla competenza 5. Accompagnare l’utente del servizio nel percorso di inserimento e/o

reinserimento lavorativo, con il 54,5% delle risposte “poco”; • Classificazione delle professioni nazionali e internazionali afferente alla competenza 2.

Gestire colloqui per individuare le risorse personali e professionali del cittadino, utente

del servizio, spendibili nel mercato del lavoro per la quale gli operatori dichiarano di possedere “per nulla” (9,1% delle risposte) e “poco” (27,3% delle risposte) la conoscenza

• Altrettanto si può dire con riferimento alla competenza 3. Elaborare con il cittadino un

piano professionale verificandone la fattibilità dove risulta “poco” o “per nulla” posseduta la conoscenza delle Tecniche di problem solving, rispettivamente per il 18,2% e il 9,1% degli operatori che, insieme al dato relativo alla conoscenza delle Tecniche per la

definizione di un piano professionale (con il 18,2% di risposte “poco” o “per nulla”), segna una incoerenza con le dichiarazioni degli stessi operatori sul possesso della competenza.

• Da ultimo, le conoscenze dei Metodi di analisi per competenze dei profili professionali e della Normative di riferimento in materia di tirocini poste a supporto rispettivamente della competenza 4. Gestire l’incrocio domanda/offerta di lavoro e della competenza 5.

Accompagnare l’utente del servizio nel percorso di inserimento e/o reinserimento

lavorativo risultano anch’esse critiche con il 27,30% degli operatori che dichiarano di possederle “poco” (18,2%) e “per nulla” (9,1%).

Grafico 4 – Autovalutazione delle abilità

00000

1000000000

100000

111111

000000

1000

1000

10

10

13

03

75

11

2111

50

23

111

044

10

65

200

42

36

37

46

55

55

24

77

666

33

53

46

75

43

44

53

448

7

69

85

73

655

36

322

32

344

73

55

33

24

74

366

21

53

4

0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%

Adottare tecniche di conduzione di colloqui

Identificare il fabbisogno informativo del cittadino

Descrivere i servizi disponibili rispondenti ai bisogni rilevati

Predisporre materiali di tipo informativo

Illustrare al cittadino le opportunità offerte dal mercato del lavoro locale

Illustrare al cittadino le opportunità offerte dal sistema di istruzione e formazione

Supportare il cittadino nell’utilizzo di strumenti informativi per promuoverne l’utilizzo, anche in autonomia

Utilizzare strumenti per la registrazione di dati compresi gli applicativi previsti dalle disposizioni nazionali e…

Analizzare la storia professionale e formativa della persona

Identificare le competenze strategiche utili all’occupabilità dell’utente (*)

Identificare tipologie di lavoro coerenti con le risorse professionali e personali della persona

Correlare le competenze individuate con le competenze richieste dal mercato del lavoro (*)

Correlare le competenze descritte con le classificazioni delle professioni nazionali e internazionali in vigore (*)

Tradurre competenze, caratteristiche e aspirazioni personali in obiettivi professionali (*)

Supportare l’utente nella costruzione del piano professionale

Individuare aree di criticità e possibili soluzioni

Tradurre le scelte effettuate dall’utente in un piano professionale fattibile

Identificare le aree di competenza che richiedono di essere rafforzate in relazione al progetto professionale…

Ricondurre le competenze della persona a concrete opportunità lavorative

Proporre all’’utente opportunità occupazionali

Rilevare i fabbisogni professionali delle aziende (*)

Selezionare profili di lavoratori sulla base di specifiche richieste di personale

Proporre alle aziende profili di candidati coerenti ai fabbisogni

Proporre a lavoratore e azienda soluzioni contrattuali in linea con le rispettive esigenze

Utilizzare gli applicativi per la gestione dell’incrocio domanda offerta

Individuare ambiti di competenza da sviluppare coerentemente con il piano professionale definito

Identificare opportunità orientative e/o formative coerenti al piano professionale definito

Assistere l’utente nell’utilizzo di banche dati e nella selezione di annunci di lavoro

Sostenere la motivazione del lavoratore nel raggiungimento degli obiettivi

Gestire le relazioni con le imprese, nella fase di inserimento degli utenti del servizio

Utilizzare gli strumenti e gli applicativi informatici per la gestione delle politiche attive del lavoro (*)

Raccogliere dati e informazioni utili al miglioramento del servizio

Definire indicatori e criteri atti a rilevare il grado di raggiungimento degli obiettivi (*)

Elaborare dati di sintesi sul raggiungimento degli obiettivi applicando indicatori e criteri definiti

Monitorare l’inserimento lavorativo e/o formativo dell’utente del servizio

Valutare i risultati conseguiti a favore dell’utente del servizio

Adottare azioni volte a migliorare quali-quantitativamente i servizi erogati

per nulla

poco

abbastanza

molto

Page 154: REPORT 2013 Prestazioni CPI Centri Impiego e competenze operatori Regione Veneto - GLOSSARIO

154

Per quanto riguarda le abilità quelle che gli operatori della provincia a di Verona dichiarano

meno agite sono:

• Correlare le competenze descritte con le classificazioni delle professioni nazionali e

internazionali in vigore: 63,6% di risposte “poco” (riferita alla competenza 2); • Elaborare dati di sintesi sul raggiungimento degli obiettivi applicando indicatori e criteri

definiti, riferita alla competenza 6 e che offre il 45,4% di risposte “poco” e il 9,1% di risposte “per nulla”;

• Definire indicatori e criteri atti a rilevare il grado di raggiungimento degli obiettivi, anch’essa posta a supporto della competenza 6, con il 54,5% di risposte “poco”;

• Tradurre competenze, caratteristiche e aspirazioni personali in obiettivi professionali, legata alla competenza 3, che il 45% degli operatori dichiara di agire “poco”.

• Rilevare i fabbisogni professionali delle aziende, correlata alla competenza 4, (4,5% di risposte “poco”).

Page 155: REPORT 2013 Prestazioni CPI Centri Impiego e competenze operatori Regione Veneto - GLOSSARIO

155

Provincia di Vicenza

1. I SPI della Provincia di Vicenza Nella provincia di Vicenza sono presenti 6 Centri per l’Impiego: Vicenza, Lonigo, Bassano del Grappa, Schio/Thiene, Valdagno e Arzignano. Sono impegnati complessivamente 60 operatori tutti a tempo indeterminato, non sono presenti dipendenti a tempo determinato nè consulenti o collaboratori. Nella tabella che segue sono indicati gli operatori per tipologia di assunzione e CPI di appartenenza. Tab.1- Personale dei CPI di Vicenza

CPI PROVINCIA DI VICENZA

N. dipendenti a tempo

indeterminato

di cui front office

N. dipendenti a

tempo determinato

di cui front office

N. eventuali esperti,

consulenti e collaboratori

di cui front office

TOTALE PERSONALE

CPI

CPI Bassano del Grappa 14 4 0 0 0 0 14

CPI Schio /Thiene 14 13 0 0 0 0 14

CPI Lonigo 5 5 0 0 0 0 5

CPI Arzignano 6 5 0 0 0 0 6

CPI Valdagno 5 5 0 0 0 0 5

CPI Vicenza 16 14 0 0 0 0 16 Totale PROVINCIA DI VICENZA 60 46 0 0 0 0 60

Ai Servizi per il lavoro della Provincia di Vicenza afferiscono 121 comuni, con una popolazione attiva di 734 mila persone. Ogni CPI ha un bacino potenziale di 122 mila utenti pari ad un rapporto di circa 12.233 cittadini per operatore65.

Tab. 2 – Popolazione Regione e Provincia di Vicenza – anno 2012 (dati in migliaia) Maschi Femmine Maschi e femmine

15-24 25-54 55 e oltre

Totale 15-24 25-54 55 e oltre

Totale 15-24 25-54 55 e oltre

Totale

Vicenza 47 192 123 362 44 185 143 372 91 377 266 734

VENETO 235 1.096 718 2.050 223 1.071 871 2.166 459 2.168 1.589 4.216 % su Regione 20,0% 17,5% 17,1% 17,7% 19,7% 17,3% 16,4% 17,2% 19,8% 17,4% 16,7% 17,4%

Fonte: ISTAT

65 Il calcolo è stato fatto utilizzando solo il personale assunto a tempo indeterminato.

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156

Nel corso del 2012 nella Provincia di Vicenza sono state sottoscritte 21.378 DID pari al 2,9 % della popolazione attiva provinciale e al 15,28% delle DID rilasciate in tutta la regione. La media di DID per operatore è pari a 356.

Tab. 3 – Rapporto DID/operatori

Provincia Flusso DID % N. CPI media

per CPI n. operatori

media operatore

VICENZA 21.378 15,28% 6 3.563 60 356

VENETO 139.890 100,00 40 3.497 379 369

Elaborazione Italia Lavoro Spa su Dati CPI Regione Veneto, 2013

Page 157: REPORT 2013 Prestazioni CPI Centri Impiego e competenze operatori Regione Veneto - GLOSSARIO

157

2. Le prestazioni garantite dai SPI

Dall’indagine condotta emerge che i SPI della Provincia di Vicenza garantiscono le prestazioni essenziali così come rappresentato nel grafico che segue.

Grafico 1 – Prestazioni essenziali

100%

100%

100%

100%

50%

33%

50%

67%

100%

100%

33%

50%

50%

17%

17%

33%

17%

33%

17%

33%

0% 20% 40% 60% 80% 100%

1.1 Informazioni

1.2 Profilo socio-professionale

1.3 Patto di servizio

2.1 Colloquio di orientamento

2.2 Azioni di orientamentocollettive

3.1 Proposta di percorsi divalidazione/certificazione delle

competenze3.2 Proposta e realizzazione di

attività di formazione3.3 Proposta di adesione ad

iniziative di inserimentolavorativo

4.1 Colloquio di attivazione

4.2 Promozione del profiloprofessionale

5.1 Identificazione dellecompetenze, raccolta, analisi e

selezione delle evidenze

garantita

parzialmentegarantita

non garantita

Elaborazione Italia Lavoro Spa su Dati CPI Regione Veneto, 2013

Il grafico evidenzia un elevato livello di garanzia delle prestazioni con riferimento alle aree 1. Informazione e accesso ai servizi, 2. Orientamento al lavoro e alla formazione e 4. Incontro

domanda e offerta di lavoro, mentre emergono alcune criticità per quanto riguarda le aree di prestazione 3. Misure di accompagnamento al lavoro e 5. Validazione e certificazione delle

competenze.

Nel dettaglio, le prestazioni dell’area 1 sono garantite in tutti i CPI della Provincia. Per quanto riguarda l’area 2, la prestazione essenziale 2.1 Colloquio di orientamento (colloqui individuali) è sempre garantita, mentre la seconda prestazione essenziale 2.2 Azioni di orientamento

collettive è pienamente garantita nella metà dei CPI, attivabile al bisogno nell'altra metà.

Si evidenzia che nell’anno 2012, presso i CPI della Provincia di Vicenza, si sono svolti 10.839 colloqui individuali di primo orientamento e sono stati coinvolti 249 utenti in azioni di orientamento collettive.

L’area di prestazione 3 risulta garantita in maniera differente nei CPI della Provincia. La prestazione essenziale 3.1 Proposta di percorsi di validazione/certificazione delle competenze è

Page 158: REPORT 2013 Prestazioni CPI Centri Impiego e competenze operatori Regione Veneto - GLOSSARIO

158

garantita nell'83% CPI; nei CPI di Schio/Thiene, Valdagno e Arzignano è attivabile al bisogno verso determinate categorie di utenti: soggetti disabili, giovani, apprendisti, tirocinanti; non risulta garantita nel CPI di Bassano del Grappa per la mancanza di risorse adeguate all'erogazione del servizio. La prestazione 3.2 Proposta e realizzazione di attività di formazione è garantita o attivabile al bisogno nel 67% dei CPI; non viene garantita nei CPI di Valdagno e Arzignano per mancanza di personale. La prestazione 3.3 Proposta di adesione a iniziative di

inserimento lavorativo è quasi sempre garantita o attivabile al bisogno, anche ricorrendo a specifici progetti finanziati con risorse pubbliche o private; non risulta garantita nel CPI di Bassano del Grappa.

Inoltre, nel 2012 nella Provincia di Vicenza sono stati avviati 2.300 tirocini66 e 107 lavoratori sono stati indirizzati a corsi di formazione/riqualificazione.

Nell’area di prestazione 4 entrambe le prestazioni essenziali 4.1 Colloquio di attivazione e 4.2 Promozione del profilo professionale sono garantite dalla totalità dei CPI.

Nel corso del 2012 i CPI della provincia di Vicenza hanno pubblicato 26.022 curriculum, gestito 513 autocandidature ed effettuato 14.876 abbinamenti al fine di preselezione. Per quanto riguarda le richieste di personale gestite, 2.245 imprese si sono rivolte ai CPI per un totale di 2.614 vacancies.

L’area di prestazione 5 Validazione e certificazione delle competenze risulta garantita o attivabile al bisogno nel 66,66% dei CPI; non viene garantita nei CPI di Schio/Thiene e Bassano del Grappa; gli operatori dei CPI accompagnano l’utente fino alla identificazione delle competenze possedute attraverso la realizzazione di un curriculum vitae, ma non utilizzano i metodi e gli strumenti per la validazione e certificazione delle competenze.

66 La Provincia di Vicenza è stata promotrice del progetto “Il patto sociale per il lavoro”, grazie al finanziamento della Fondazione Cariverona, che ha permesso la realizzazione di percorsi di inserimento occupazionale rivolti ai disoccupati, attraverso vari strumenti messi in campo sia dai Comuni sia delle aziende (vaucher, tirocini, incontri di formazione ecc.). Il progetto, in fase sperimentale, si è realizzato a partire dal 2011 ed è ancora in corso.

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3. I requisiti di struttura e di processo per aree di prestazione

I rilevatori hanno chiesto nel corso delle interviste ai responsabili dei CPI se i requisiti di struttura e processo fossero garantiti (risposta A), attivabili al bisogno (risposta B) oppure non garantiti (risposta C). Nella tabella che segue sono riportati i dati relativi ai 6 CPI della Provincia67.

Tab. 4 – Requisiti di struttura

REQUISITI DI STRUTTURA A -

garantita B - attivabile

al bisogno C - non

garantita A + B

Area 1

Sito internet aggiornato 6 0 0 100% Punto di accoglienza per utenza con operatore dedicato

6 0 0 100%

Spazio attrezzato per auto-consultazione di materiali informativi 6 0 0 100%

Postazione attrezzata e riservata per colloqui operatore-utente

6 0 0 100%

Area 2

Postazione attrezzata e riservata per colloqui operatore-utente

6 0 0 100%

Aula/sala attrezzata per incontri di gruppo 3 1 2 67% Disponibilità di analisi di contesto e scenari occupazionali del territorio

2 4 0 100%

Disponibilità di un catalogo delle opportunità formative e relativi requisiti di accesso 2 3 1 83%

Area 3

Monitoraggio dell’andamento delle azioni poste in essere a favore degli utenti del servizio e interventi con eventuali azioni correttive

0 6 0 100%

Sistema di monitoraggio del PAI (tracciabilità delle azioni)

2 3 1 83%

Raccordo e invio ai servizi formativi per accesso a percorsi di PAL 3 3 0 100%

Area 4

Report di analisi del fabbisogno occupazionale delle imprese del territorio provinciale

3 1 2 67%

Collegamento con ClicLavoro 4 2 0 100% Gestione informatizzata del processo di incrocio D/O 6 0 0 100%

I requisiti di struttura dell’area 1 Informazione e accesso ai servizi e dell’area 2 Orientamento al

lavoro e alla formazione sono generalmente garantiti, salvo il requisito Aula/sala attrezzata per

incontri di gruppo che non risulta garantito nei CPI di Vicenza e Lonigo; a Bassano del Grappa un pomeriggio a settimana vengono ospitate alcune agenzie del lavoro, a turno ed in base alle richieste di personale, per organizzare ed effettuare preselezioni di gruppo. Il requisito Disponibilità di un catalogo delle opportunità formative e relativi requisiti di accesso non è garantito nel CPI di Bassano del Grappa.

I requisiti di struttura dell'area 3 Misure di accompagnamento al lavoro, sono generalmente garantiti o attivabili al bisogno. Il requisito Monitoraggio dell’andamento delle azioni poste in

essere a favore degli utenti del servizio e interventi con eventuali azioni correttive, per il grande flusso di utenza, è attivabile al bisogno in tutti i CPI nei confronti di determinate categorie come gli utenti iscritti alla Legge 68/'99, i giovani, gli apprendisti, gli utenti in stage o inseriti in percorsi/progetti finanziati di reinserimento e riqualificazione.

67 La tabella riporta soltanto le prime quattro aree di prestazione in quanto nella rilevazione non erano richiesti requisiti di struttura relativi alla quinta area Validazione e certificazione delle competenze.

Page 160: REPORT 2013 Prestazioni CPI Centri Impiego e competenze operatori Regione Veneto - GLOSSARIO

160

Il requisito Sistema di monitoraggio del PAI è garantito o attivabile al bisogno in tutti i CPI, tranne nel CPI di Bassano del Grappa.

I requisiti di struttura dell’area 4 Incontro domanda e offerta di lavoro sono generalmente garantiti; il requisito Report di analisi del fabbisogno occupazionale delle imprese del territorio provinciale non risulta garantito nei CPI di Valdagno e Arzignano.

Rispetto ai requisiti di processo, la tabella che segue indica il livello della loro garanzia nei CPI della Provincia di Vicenza.

Tab. 5 – Requisiti di processo

REQUISITI DI PROCESSO A - garantita B -

attivabile al bisogno

C - non garantita

A + B

Area 1

Servizio di prima informazione per chi vuole avviare un lavoro autonomo d'impresa

1 4 1 83%

Servizio di promozione e marketing dei servizi del SPI verso i cittadini 3 3 0 100%

Servizio informativo specifico dedicato alle imprese 3 3 0 100% Servizi informativi specificatamente dedicati ai migranti

0 0 6 0%

Servizio di attivazione dell’AA.SS. in raccordo con INPS 5 1 0 100%

Area 2

Realizzazione di un colloquio individuale di orientamento entro 3 mesi dal rilascio della DID

5 1 0 100%

Scouting continuo delle opportunità e aggiornamento dei sistemi informativi

2 4 0 100%

Realizzazione incontri informativi/ formativi tra i tre e i sei mesi dal rilascio della DID 2 3 1 83%

Area 3

Colloquio per l’elaborazione di un PAI e verifica preventiva della sua fattibilità

6 0 0 100%

Supporto all’utente del servizio nel percorso di inserimento o reinserimento lavorativo attraverso azioni di valutazione congiunta

4 2 0 100%

Supporto ai giovani che abbandonano il ciclo scolastico prima della fine dell’obbligo formativo 5 1 0 100%

Servizio di indirizzo e supporto all’attivazione dei lavoratori in stato di mobilità a sostegno del reinserimento

6 0 0 100%

Area 4

Realizzazione colloquio entro tre mesi dal rilascio della DID 4 2 0 100%

Verifica delle segnalazioni /presentazioni delle candidature

6 0 0 100%

Attività di promozione e marketing verso le imprese 3 3 0 100% Aggiornamento costante delle informazioni su SIL 6 0 0 100%

Area 5

Individuazione delle competenze-chiave spendibili nel mdl

2 3 1 83%

Selezione delle evidenze correlate alle competenze-chiave 2 1 3 50%

I requisiti di processo dell’area 1 Informazione e accesso ai servizi sono generalmente garantiti o attivabili al bisogno. Il requisito di processo Servizi informativi dedicati ai migranti non risulta garantito in nessun CPI.

Il requisito Servizio di prima informazione per chi vuole avviare un lavoro autonomo d'impresa

è generalmente attivabile al bisogno; i CPI danno le informazioni di massima per poi inviare l’utente ad associazioni di categoria o camere di commercio. Tale requisito non è garantito nel CPI di Schio / Thiene

I requisiti di processo dell’area 2 Orientamento al lavoro e alla formazione sono quasi sempre garantiti in fase di prima iscrizione allo sportello o attivabili su richiesta dell’utente nel

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161

momento in cui questo si ripresenta per un aggiornamento a distanza di tempo. Il requisito di processo Realizzazione incontri informativi/ formativi tra i tre e i sei mesi dal rilascio della DID non è garantito nel CPi di Schio / Thiene

I requisiti dell’area 3 Misure di accompagnamento al lavoro risultano totalmente garantiti o attivabili al bisogno.

I requisiti di processo dell’area 4 Incontro domanda e offerta di lavoro, sono generalmente garantiti in tutti i CPI; l’attività di promozione e marketing verso le imprese risulta garantita in maniera piena o parziale, anche attraverso progetti specifici finanziati che prevedono questa attività al fine di incentivare l’inserimento lavorativo attraverso stage (ad es. progetto “Patto sociale per il lavoro Vicentino”).

Riguardo i requisiti di processo dell’area 5 Identificazione, validazione e certificazione delle

competenze, si rileva che il servizio Individuazione delle competenze-chiave spendibili nel mdl è garantito o attivabile al bisogno nell’83% dei CPI e non è garantito nel CPI di Bassano del Grappa. Il servizio Selezione delle evidenze correlate alle competenze chiave risulta garantito nei CPI di Vicenza e Lonigo, è attivabile al bisogno nel CPI Schio/Thiene, non viene garantito nei CPI di Bassano del Grappa, Valdagno, Arzignano.

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4. Le competenze professionali degli operatori

L’analisi dei servizi erogati dai CPI procede mettendo in relazione le 5 aree di prestazione di cui si è detto nei precedenti paragrafi con le competenze dichiarate dagli operatori nell’ambito della rilevazione.

Grafico 2 – Autovalutazione delle competenze

L'area di prestazione 1 Informazione e accesso ai servizi risulta nell'insieme garantita dalle competenze possedute dagli operatori. La competenza 1 correlata a quest’area (Gestire colloqui

di prima accoglienza per soddisfare esigenze informative di cittadini interessati a modificare la

propria situazione lavorativa) è infatti agita con ottimi o buoni risultati dalla quasi totalità degli operatori.

Le aree di prestazione 2 Orientamento al lavoro e alla formazione, 3 Misure di

accompagnamento al lavoro, 4 Incontro domanda e offerta di lavoro e 5 Identificazione, validazione e certificazione delle competenze non sono pienamente coperte dalle competenze agite dagli operatori.

Nell'autovalutazione sul grado di possesso delle competenze degli operatori, riscontriamo che la competenza 2 Gestire colloqui per individuare le risorse personali e professionali del cittadino,

utente del servizio, spendibili nel mercato del lavoro (richiesta per le aree di prestazione 2, 3, 4 e 5) è quasi sempre agita con ottimi o buoni risultati. Le competenze 3 Elaborare con il

cittadino un piano professionale verificandone la fattibilità (richiesta nelle aree 3 e 5), 5 Accompagnare l’utente del servizio nel percorso di inserimento e/o reinserimento lavorativo (richiesta nelle aree 2 e 3) e 6 Monitorare l’andamento delle azioni poste in essere a favore

degli utenti del servizio (richiesta nelle aree 3 e 4), al contrario, non risultano pienamente possedute dagli operatori.

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163

La competenza 4 Gestire l’incrocio domanda offerta di lavoro (richiesta nell'area di prestazione 4) è posseduta e utilizzata con ottimi o buoni risultati dal 60% degli operatori; il restante 40% afferma di agirla solo occasionalmente o di non agirla nel lavoro che svolge.

La competenza 6 Monitorare l’andamento delle azioni poste in essere a favore degli utenti del

servizio, intervenendo con eventuali azioni correttive, secondo quanto dichiarato dagli operatori, risulta utilizzata abitualmente con buoni o ottimi risultati dal 60% degli operatori; il restante 40% afferma utilizzarla solo occasionalmente nel lavoro che svolge.

Le competenze che dal grafico appaiono come elementi di maggiore criticità sono la 3 Elaborare

con il cittadino un piano professionale verificandone la fattibilità e la 5 Accompagnare l’utente

del servizio nel percorso di inserimento e/o reinserimento lavorativo. Circa la metà degli operatori, infatti, dichiara di agirle occasionalmente o mai.

Le competenze professionali sono supportate da conoscenze e abilità, oggetto dell’intervista somministrata agli operatori dei CPI. I grafici seguenti rappresentano i risultati dell’autovalutazione degli operatori sul grado di possesso di conoscenze (grafico 3) e abilità (grafico 4). Grafico 3 – Autovalutazione conoscenze

10000

22

0000

11

000

111

011

00

11

50

24

22

41

33

34

51

35

31

24

82

57

56

73

24

37

73

45

55

22

36

34

23

32

04

10

44

32

03

11

03

42

33

41

05

0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90%100%

Tecniche per la conduzione di colloqui con l’utente

Misure e programmi di sostegno all’occupazione e normativa di …

Contenuti della “Carta dei servizi e prestazioni” del servizio presso cui …

Procedure di utilizzo degli applicativi previsti dalle disposizioni nazionali…

Caratteristiche delle opportunità lavorative del mercato locale

Caratteristiche dell’offerta del sistema regionale d’istruzione e formazione

Modalità di interrogazione e ricerca su portali informativi

Metodi di identificazione delle competenze possedute dall’utente

Criteri per l’individuazione delle competenze strategiche possedute …

Modalità di descrizione delle competenze possedute dall’utente

Caratteristiche della domanda di competenze del mercato del lavoro

Classificazioni delle professioni nazionali e internazionali

Tecniche di problem solving

Tecniche per la definizione di un piano professionale

Metodi di analisi per competenze dei profili professionali

Tipologie di competenze richieste dal mercato del lavoro locale

Procedure di funzionamento degli applicativi per la gestione …

Tipologie e caratteristiche distintive dei contratti di lavoro previsti dalla…

Modalità di accesso e interrogazione a banche dati rilevanti per …

Normativa di riferimento in materia di tirocini

Tecniche di ricerca attiva del lavoro

Caratteristiche e modalità delle attività di orientamento professionale

Metodi di definizione e di utilizzo di indicatori quali-quantitativi per…

Procedure di funzionamento degli applicativi a sostegno della gestione …

per nulla

poco

abbastanza

molto

Le conoscenze meno diffuse tra gli operatori della Provincia di Vicenza, secondo quanto da loro stessi dichiarato, sono:

• Caratteristiche dell’offerta del sistema regionale di istruzione e formazione (60% di risposte “poco” o “per nulla”) afferente alla competenza 1 Gestire colloqui di prima

accoglienza per soddisfare esigenze informative di cittadini interessati a modificare la

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164

propria situazione lavorativa ed alla 5 Accompagnare l'utente del servizio nel percorso di

inserimento e/o reinserimento lavorativo; • Metodi di definizione e di utilizzo di indicatori quali-quantitativi per azioni di

monitoraggio (80% di risposte “poco”) afferente alla competenza 6 Monitorare

l’andamento delle azioni poste in essere a favore degli utenti del servizio, intervenendo

con eventuali azioni correttive. • Tipologie e caratteristiche distintive dei contratti di lavoro previsti dalla normativa

vigente (60% di risposte “poco” o “per nulla”) afferente alla competenza 4 Gestire

incrocio domanda e offerta di lavoro. Grafico 4 – Autovalutazione abilità

11111

42

00

111

20

111

00

12

122

100

22

300

22

31

2

111

23

11

02

31

32

433

25

00

42

22

333

34

11

25

62

32

3442

24

46

65

65

34

55

54

54

42

23

266

32

46

52

22

66

544

54

12

42

12

13

211

21

55

05

43

411

222

33

10

300

0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%

Adottare tecniche di conduzione di colloqui

Identificare il fabbisogno informativo del cittadino

Descrivere i servizi disponibili rispondenti ai bisogni rilevati

Predisporre materiali di tipo informativo

Illustrare al cittadino le opportunità offerte dal mercato del lavoro locale

Illustrare al cittadino le opportunità offerte dal sistema di istruzione e formazione

Supportare il cittadino nell’utilizzo di strumenti informativi per promuoverne l’utilizzo, anche in autonomia

Utilizzare strumenti per la registrazione di dati compresi gli applicativi previsti dalle disposizioni nazionali e…

Analizzare la storia professionale e formativa della persona

Identificare le competenze strategiche utili all’occupabilità dell’utente (*)

Identificare tipologie di lavoro coerenti con le risorse professionali e personali della persona

Correlare le competenze individuate con le competenze richieste dal mercato del lavoro (*)

Correlare le competenze descritte con le classificazioni delle professioni nazionali e internazionali in vigore (*)

Tradurre competenze, caratteristiche e aspirazioni personali in obiettivi professionali (*)

Supportare l’utente nella costruzione del piano professionale

Individuare aree di criticità e possibili soluzioni

Tradurre le scelte effettuate dall’utente in un piano professionale fattibile

Identificare le aree di competenza che richiedono di essere rafforzate in relazione al progetto professionale…

Ricondurre le competenze della persona a concrete opportunità lavorative

Proporre all’’utente opportunità occupazionali

Rilevare i fabbisogni professionali delle aziende (*)

Selezionare profili di lavoratori sulla base di specifiche richieste di personale

Proporre alle aziende profili di candidati coerenti ai fabbisogni

Proporre a lavoratore e azienda soluzioni contrattuali in linea con le rispettive esigenze

Utilizzare gli applicativi per la gestione dell’incrocio domanda offerta

Individuare ambiti di competenza da sviluppare coerentemente con il piano professionale definito

Identificare opportunità orientative e/o formative coerenti al piano professionale definito

Assistere l’utente nell’utilizzo di banche dati e nella selezione di annunci di lavoro

Sostenere la motivazione del lavoratore nel raggiungimento degli obiettivi

Gestire le relazioni con le imprese, nella fase di inserimento degli utenti del servizio

Utilizzare gli strumenti e gli applicativi informatici per la gestione delle politiche attive del lavoro (*)

Raccogliere dati e informazioni utili al miglioramento del servizio

Definire indicatori e criteri atti a rilevare il grado di raggiungimento degli obiettivi (*)

Elaborare dati di sintesi sul raggiungimento degli obiettivi applicando indicatori e criteri definiti

Monitorare l’inserimento lavorativo e/o formativo dell’utente del servizio

Valutare i risultati conseguiti a favore dell’utente del servizio

Adottare azioni volte a migliorare quali-quantitativamente i servizi erogati

per nulla

poco

abbastanza

molto

Per quanto riguarda le abilità, quelle che gli operatori della Provincia di Vicenza dichiarano come meno agite sono:

• Definire indicatori e criteri atti a rilevare il grado di raggiungimento degli obiettivi: 70% di risposte “poco” o “per nulla” (riferita alla competenza 6);

• Elaborare dati di sintesi sul raggiungimento degli obiettivi applicando indicatori e criteri

definiti: 80% di risposte “poco” o “per nulla” (riferita alla competenza 6); • Rilevare i fabbisogni professionali delle aziende: 60% di risposte “poco” o “per nulla”

(riferita competenza 4); • Sostenere la motivazione del lavoratore nel raggiungimento degli obiettivi: 60% di

risposte “poco” o “per nulla” (riferita alla competenza 5). L’analisi sul grado di possesso delle conoscenze e delle abilità correlate alle 6 competenze chiave ha confermato delle aree di criticità con riferimento alle competenze 4, 5 e 6; inoltre, anche nelle competenze agite dagli operatori con buoni o ottimi risultati vi sarebbero alcune conoscenze e abilità da sviluppare e perfezionare.

Page 165: REPORT 2013 Prestazioni CPI Centri Impiego e competenze operatori Regione Veneto - GLOSSARIO

165

Glossario

Page 166: REPORT 2013 Prestazioni CPI Centri Impiego e competenze operatori Regione Veneto - GLOSSARIO

166

ABILITÀ Indicano le capacità di applicare conoscenze e di utilizzare know-how per portare a termine compiti e risolvere problemi. Nel contesto del Quadro europeo delle qualifiche le abilità sono descritte come cognitive (comprendenti l'uso del pensiero logico, intuitivo e creativo) o pratiche (comprendenti l'abilità manuale e l'uso di metodi, materiali, strumenti). Fonte: Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio del 23 aprile 2008 sulla costituzione del Quadro europeo delle qualifiche per l'apprendimento permanente (EQF).

APPRENDIMENTO FORMALE Apprendimento erogato in un contesto organizzato e strutturato (per esempio, in un istituto d’istruzione o di formazione o sul lavoro), appositamente progettato come tale (in termini di obiettivi di apprendimento e tempi o risorse per l’apprendimento). L’apprendimento formale è intenzionale dal punto di vista del discente. Di norma sfocia in una convalida e in una certificazione. Fonte: Cedefop 2008.

Per apprendimento formale si intende quello che si attua nel sistema di istruzione e formazione e nelle università e istituzioni di alta formazione artistica, musicale e coreutica, e che si conclude con il conseguimento di un titolo di studio o di una qualifica o diploma professionale, conseguiti anche in apprendistato a norma del testo unico di cui al decreto legislativo 14 settembre 2011, n. 167, o di una certificazione riconosciuta. Fonte: Legge 92/2012 Art. 4 comma 52.

Apprendimento che si attua nel sistema di istruzione e formazione e nelle università e istituzioni di alta formazione artistica, musicale e coreutica, e che si conclude con il conseguimento di un titolo di studio o di una qualifica o diploma professionale, conseguiti anche in apprendistato, o di una certificazione riconosciuta, nel rispetto della legislazione vigente in materia di ordinamenti scolastici e universitari. Fonte: Decreto Legislativo n. 13 del 16 gennaio 2013.

APPRENDIMENTO NON FORMALE Apprendimento erogato nell’ambito di attività pianificate non specificamente concepite come apprendimento (in termini di obiettivi, di tempi o di sostegno all’apprendimento). L’apprendimento non formale è intenzionale dal punto di vista del discente. I risultati dell’apprendimento non formale possono essere convalidati e sfociare in una certificazione; talvolta l’apprendimento non formale è denominato «apprendimento semi-strutturato». Fonte: Cedefop 2008.

Per apprendimento non formale si intende quello caratterizzato da una scelta intenzionale della persona, che si realizza al di fuori dei sistemi indicati al comma 52, in ogni organismo che persegua scopi educativi e formativi, anche del volontariato, del servizio civile nazionale e del privato sociale e nelle imprese. Fonte: Legge 92/2012 Art. 4 comma 53.

Apprendimento caratterizzato da una scelta intenzionale della persona, che si realizza al di fuori dei sistemi indicati alla lettera b), in ogni organismo che persegua scopi educativi e formativi, anche del volontariato, del servizio civile nazionale e del privato sociale e nelle imprese. Fonte: Decreto Legislativo n. 13 del 16 gennaio 2013.

APPRENDIMENTO INFORMALE Apprendimento risultante dalle attività della vita quotidiana legate al lavoro, alla famiglia o al tempo libero. Non è strutturato in termini di obiettivi di apprendimento, di tempi o di risorse dell’apprendimento. Nella maggior parte dei casi l’apprendimento informale non è intenzionale dal punto di vista del discente. I risultati dell’apprendimento informale in genere non sfociano in una certificazione, ma possono essere convalidati e certificati nel quadro del riconoscimento dei programmi di apprendimento precedenti. L’apprendimento informale è detto anche apprendimento «esperienziale» o «fortuito» o «casuale». Fonte: Cedefop 2008.

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Per apprendimento informale si intende quello che, anche a prescindere da una scelta intenzionale, si realizza nello svolgimento, da parte di ogni persona, di attività nelle situazioni di vita quotidiana e nelle interazioni che in essa hanno luogo, nell'ambito del contesto di lavoro, familiare e del tempo libero. Fonte: Legge 92/2012 Art. 4 comma 54.

Apprendimento che, anche a prescindere da una scelta intenzionale, si realizza nello svolgimento, da parte di ogni persona, di attività nelle situazioni di vita quotidiana e nelle interazioni che in essa hanno luogo, nell'ambito del contesto di lavoro, familiare e del tempo libero. Fonte: Decreto Legislativo n. 13 del 16 gennaio 2013.

AREE DI PRESTAZIONE Raggruppamento di prestazioni essenziali omogenee articolate secondo una loro sequenzialità e contenuto, rispetto ai bisogni riferiti a specifici target di cittadini e necessarie al soddisfacimento degli stessi, nonché al conseguimento dell’obiettivo/standard così come definito dalle norme vigenti.

ASPI (ASSICURAZIONE SOCIALE PER L’IMPIEGO) Prestazione economica istituita dal 1° gennaio 2013 e che sostituisce l’indennità di disoccupazione ordinaria non agricola a requisiti normali (1 anno di contribuzione contro la disoccupazione nel biennio precedente l’inizio del periodo di disoccupazione). E’ una prestazione a domanda, erogata a favore dei lavoratori dipendenti che abbiano perso involontariamente l’occupazione dal 1° gennaio 2013.

(MINI)ASPI Prestazione economica istituita dal 1° gennaio 2013 e che sostituisce l’indennità di disoccupazione ordinaria non agricola a requisiti ridotti (13 settimane di contribuzione versata o dovuta da attività lavorativa nei 12 mesi precedenti l’inizio del periodo di disoccupazione). E’ una prestazione a domanda, erogata a favore dei lavoratori dipendenti che abbiano perso involontariamente l’occupazione dal 1° gennaio 2013.

CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE Rilascio di un certificato, un diploma o un titolo che attesta formalmente che un ente competente ha accertato e convalidato un insieme di risultati dell’apprendimento (conoscenze, know-how, abilità e/o competenze) conseguiti da un individuo rispetto a uno standard prestabilito. La certificazione può convalidare i risultati dell’apprendimento conseguiti in contesti formali, non formali o informali. Fonte: Cedefop 2008.

Procedura di formale riconoscimento, da parte di un ente titolato, in base alle norme generali, ai livelli essenziali delle prestazioni e agli standard minimi delle competenze acquisite dalla persona in contesti formali, anche in caso di interruzione del percorso formativo o di quelle validate acquisite in contesti non formali e informali. La procedura di certificazione delle competenze si conclude con il rilascio di un certificato conforme agli standard minimi. Fonte: Decreto Legislativo n. 13 del 16 gennaio 2013.

CIGO la cassa integrazione guadagni ordinaria interessa i dipendenti (esclusi apprendisti e dirigenti, mentre dal 1991 comprende gli impiegati e i quadri) di imprese industriali non artigiane di qualsiasi dimensione nei casi di riduzione o sospensione di attività per eventi transitori non imputabili all’impresa o ai lavoratori, o per situazione temporanea di mercato. La CIGO prevede un ammontare dell’integrazione pari all’80% della retribuzione e può essere concessa per 12 mesi in un biennio.

CIGS la cassa integrazione guadagni straordinaria riguarda i dipendenti delle imprese industriali non artigiane con più di 15 dipendenti (imprese commerciali con più di 200 dipendenti; giornali, agenzie di stampa, emittenti radio televisive senza limite di dimensione;

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agenzie di viaggio e imprese di spedizione con più di 50 dipendenti). Le causali di concessione sono: 1) ristrutturazione, riorganizzazione e riconversione; 2) crisi aziendale; 3) procedure concorsuali. La CIGS prevede un ammontare dell’integrazione pari all’80% della retribuzione e può essere concessa per un massimo di 36 mesi in un quinquennio.

CIG IN DEROGA È un intervento di integrazione salariale a sostegno dei lavoratori e delle imprese che prevalentemente non accedono ai benefici della CIGO e/o della CIGS.

COMPETENZA Comprovata capacità di utilizzare conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e/o metodologiche, in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e personale. Nel contesto dell'European Qualifications Framework (EQF) le competenze sono descritte in termini di responsabilità e autonomia. Fonte: Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio del 23 aprile 2008 sulla costituzione del Quadro europeo delle qualifiche per l'apprendimento permanente (EQF).

Comprovata capacità di utilizzare, in situazioni di lavoro, di studio o nello sviluppo professionale e personale, un insieme strutturato di conoscenze e di abilità acquisite nei contesti di apprendimento formale, non formale o informale. Fonte: Decreto Legislativo n. 13 del 16 gennaio 2013.

CONOSCENZE Risultato dell’assimilazione di informazioni attraverso l’apprendimento. Le conoscenze sono un insieme di fatti, principi, teorie e pratiche relative ad un settore di lavoro o di studio. Nel contesto dell'European Qualifications Framework (EQF) le conoscenze sono descritte come teoriche e/o pratiche. Fonte: Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio del 23 aprile 2008 sulla costituzione del Quadro europeo delle qualifiche per l'apprendimento permanente (EQF).

DID La Dichiarazione di Immediata Disponibilità al lavoro sottoscritta dal cittadino disoccupato/inoccupato attesta lo stato di disoccupazione/inoccupazione e la volontà dello stesso a ricercare una attività lavorativa, secondo le modalità concordate con il servizio competente (D.Lgs. 297/2002).

DISOCCUPAZIONE DI LUNGA DURATA Condizione in cui si trovano soggetti che dopo aver perso il lavoro o cessato un'attività di lavoro autonomo, siano alla ricerca di una nuova occupazione da più di dodici mesi o da più di sei mesi se giovani, beneficiari o meno di prestazioni di sostegno al reddito a qualsiasi titolo.

ENTI ACCREDITATI AI SERVIZI AL LAVORO Operatori pubblici o privati ai quali le Regioni riconoscono l’idoneità a erogare servizi al lavoro in ambito regionale, anche mediante l’utilizzo di risorse pubbliche, nonché la partecipazione attiva alla rete dei servizi per il lavoro. Gli operatori accreditati in Regione Veneto garantiscono le prestazioni e i servizi nelle seguenti aree di prestazione: a) informazione e accesso al sistema dei servizi al lavoro della Regione Veneto; b) mediazione per l’incontro domanda e offerta di lavoro e formazione professionale; c) progetto individuale e misure di accompagnamento al lavoro (DGR del Veneto n. 2238 del 20/12/2011). GIOVANI IN OBBLIGO FORMATIVO Soggetti ai quali la Repubblica Italiana assicura il diritto/dovere all'istruzione e alla formazione, che si protrae per almeno dodici anni o comunque fino al conseguimento di una qualifica di durata almeno triennale entro l'età di 18 anni. Fonte: Decreto Legislativo. n. 76 del 15/04/2005).

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LAVORATORI EQUIVALENTI Dato statistico che si ottiene dividendo il monte ore di Cassa Integrazione Guadagni (sia ordinaria, sia straordinaria che in deroga) per il monte ore lavorabile di un lavoratore teorico in un anno. Fonte: INPS.

LAVORATORI SOSPESI Prestatori di lavoro, con contratto di tipo subordinato, la cui attività è temporaneamente interrotta, seppur in continuità di rapporto lavorativo. Si distinguono due ipotesi: sospensioni per motivi inerenti alla sfera del lavoratore (ad es. malattia e infortunio - art. 2110 c.c.) e sospensioni dipendenti dall’impresa (nei casi di Cassa integrazioni guadagni ordinaria, straordinaria e in deroga).

MOBILITA IN DEROGA Per fare fronte alla crescente crisi economico-occupazionale è stata prevista una estensione dei trattamenti di integrazione salariale in deroga a tutti i lavoratori subordinati, compresi gli apprendisti e i lavoratori con contratti di somministrazione. La mobilità in deroga è una indennità destinata ai lavoratori che non beneficiano dell’indennità di mobilità, o hanno esaurito l'indennità di disoccupazione o la mobilità ordinaria (sulla base di accordi regionali). Per ottenere il beneficio, i lavoratori devono iscriversi alle liste del Centro per l’Impiego ed impegnarsi a partecipare a percorsi di politica attiva per la riqualificazione ed il reinserimento. Le regioni e le parti sociali decidono di anno in anno le modalità di impiego degli ammortizzatori sociali in deroga - cassa integrazione e mobilità -, attraverso l'emanazione di accordi o linee guida (DL 185/2008 art. 19, convertito con modificazioni nella L. 2/2009, e L. 33/2009 art. 7ter; Accordo Stato Regioni del 12/02/2009, Intesa Stato Regioni 2011-2012 sugli ammortizzatori sociali in deroga e su politiche attive del 20/04/2011, Intesa Stato Regioni 2013 sugli ammortizzatori sociali in deroga e su politiche attive del 22/11/2012).

MOBILITÀ Ammortizzatore sociale che garantisce i lavoratori espulsi dai cicli produttivi attraverso la previsione di agevolazioni che si collocano su due versanti, quello del sostegno al reddito alla persona licenziata e quello degli sgravi fiscali per l’azienda che l’assume, anche con interventi che rientrano tra le misure di PAL. Tale misura è prevista per i lavoratori coinvolti in licenziamenti collettivi per riduzione del personale, trasformazione o cessazione dell’attività di impresa, dipendenti da imprese industriali non artigiane con più di 15 dipendenti (Legge 223/1991).

MONITORAGGIO Raccolta sistematica e periodica di dati e informazioni per supportare il controllo dell’attuazione di un intervento e la sua rimodulazione in corso d’opera. Il monitoraggio è la verifica continua dell’implementazione di una politica mediante un processo di raccolta di dati e informazioni sul suo stato di avanzamento, con riferimento alle risorse assorbite, ai processi avviati, ai prodotti forniti, ai risultati ottenuti. In linea generale si possono distinguere almeno tre tipi di monitoraggio: finanziario, procedurale, fisico/realizzativo.

PAI Il Piano di Azione Individuale è lo strumento attraverso il quale il cittadino disoccupato/inoccupato, con il concorso di un operatore del sistema dei servizi competenti, definisce un programma di attività funzionali al raggiungimento dell’obiettivo occupazionale e/o formativo, individuato e condiviso fra il servizio competente e il cittadino stesso.

PATTO DI SERVIZIO “Condizione per l’esercizio di diritti riconosciuti dall’ordinamento”; esso si configura come lo strumento attraverso il quale il cittadino in cerca di occupazione/riqualificazione e il servizio per il lavoro competente, sanciscono i rispettivi impegni e ruoli nello svolgimento del percorso personalizzato di orientamento, riqualificazione ed accompagnamento al lavoro.

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PRESTAZIONI ESSENZIALI Si intendono tutte quelle attività esercitate dai Servizi Competenti con cui si punta a soddisfare l’interesse e/o il bisogno di un soggetto titolare di un diritto.

REQUISITI DI PROCESSO Si riferiscono agli elementi di processo che consentono la traduzione della prestazione sul piano operativo e/o costituiscono vincoli da rispettare (modalità e condizioni di svolgimento delle attività).

REQUISITI DI RELAZIONE Si riferiscono alle capacità professionali specifiche che si richiedono nel momento della fruizione e della relazione fra operatore e utente (una o più competenze ritenute necessarie per una adeguata prestazione).

REQUISITI DI STRUTTURA Si riferiscono agli aspetti strutturali che consentono la produzione-erogazione della prestazione (risorse strumentali, aspetti logistici, attrezzature informatiche, etc.).

SCOUTING Attività di supporto della persona alla ricerca di occupazione, che si colloca al termine di un percorso individualizzato e proietta il candidato all’azione operativa di ricerca di opportunità di lavoro; il candidato è introdotto agli strumenti on-line ed off-line e viene reso protagonista della sua azione.

TIRAGGIO EFFETTIVO Percentuale dell’effettivo utilizzo delle ore CIG (sia essa ordinaria, straordinaria o in deroga) da parte delle imprese richiedenti rispetto al montante complessivo delle ore autorizzate.

TIROCINIO Esperienza formativa e lavorativa temporanea, non costituente rapporto di lavoro, finalizzata a consentire ai soggetti coinvolti di conoscere e di sperimentare in modo concreto la realtà lavorativa, attraverso una formazione professionale e affiancamento direttamente sul luogo di lavoro, al fine di favorire l’inserimento lavorativo e l’occupabilità del soggetto.

UNITÀ DI COSTO STANDARD (UCS) Indica un costo predeterminato ricavato attraverso un metodo giusto, equo e verificabile (Reg. (CE) 1081/2006, art. 11.3 (b) come modificato dal Reg. (CE) n. 396/2009). Il costo può essere riconosciuto sulla base di attività quantificate, output o risultati.

VALIDAZIONE (convalida) Processo di conferma, da parte dell'autorità competente, dell'acquisizione di un risultato di apprendimento misurato in rapporto a uno standard appropriato e articolata nelle seguenti quattro fasi distinte:

1) IDENTIFICAZIONE mediante un colloquio delle esperienze specifiche dell'interessato;

2) DOCUMENTAZIONE per rendere visibili le esperienze dell'interessato;

3) VALUTAZIONE formale di tali esperienze;

4) CERTIFICAZIONE dei risultati della valutazione che può portare a una qualifica parziale o completa. Fonte: Raccomandazione del Consiglio del 20 dicembre 2012 sulla convalida dell’apprendimento non formale e informale.

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Allegato 1

Intervista