Relazione tecnico - illustrativa Nonantola

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A. Qualità urbanistica, ambientale e culturale p.06

A1 Impostazione generale del progetto in rapporto al disegno urbanoed alle relative connessioni con il contestoA2 Ricomposizione della forma urbana e ricucitura del rapporto spaziale ed identitario tra aree urbane interne e adiacenti al compartoA3 Costruzione del nuovo paesaggio urbano, in rapporto al patrimoniostorico culturale e sociale diffusoA4 Progettazione degli spazi aperti per il riequilibrio bioclimatico dell'area e capacità di gestione dell'acqua piovana

B. Qualità architettonica, dello spazio pubblico e sociale p.27

B1 Rapporto tra contesto urbano e linguaggio architettonico adottatoanche in riguardo alle soluzioni di arredoB2 Rilevanza, caratterizzazione, capacità attrattiva dello spazio pubblico e grado di flessibilità e dinamicità degli usi possibiliB3 Miglioramento e accessibilità alle funzioni pubbliche ed ai serviziinsediati accrescendo le prestazioni di sicurezza del sistema dellamobilitàB4 Riconoscibilità e leggibilità delle percorrenze interne al compartourbano

C. Qualità economica p.37

C1 Capacità della proposta di realizzare e promuovere il “centro commerciale naturale” e l'insediamento integrato di funzionicollettive innovativeC2 Proposizione di metodi efficaci per il coinvolgimento degli operatori privati/economici interessati al processo di trasformazioneurbanaC3 Capacità del progetto urbano di confrontarsi con lo strumento urba-nistico in formazione

D. Qualità degli stralci funzionali attuativi e stima dei costi di realizzazione p.52

D1 Efficacia della soluzione progettuale proposta per il contenimentodei costi realizzativiD2 Logistica e tempistica dell'intervento di riqualificazione e articolazione degli stralci funzionaliD3 Proposizione di set di indicatori di qualità misurabili in sede di monitoraggio

E. Prime indicazioni di massima per la stesura dei piani di sicurezza p.59

INDICE

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5 linee strategiche

15 obiettivi

24 azioni progettuali

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5 linee strategiche

1. I mercati e il sistema del commercioIL CENTRO COMMERCIALE NATURALE

2. Lo spazio pubblico e le multifunzionalitàIL METODO DEI SISTEMI DENSI

3. Comunicare l'identità di NonantolaLA CONSERVAZIONE DELLA MEMORIA

4. La mobilità e il sistema dei parcheggiMOVIMENTI IN SICUREZZA

5. Gli spazi verdiUNA NUOVA ALLEANZA TRA CITTA' E CAMPAGNA

15 obiettivi

1.01. Realizzare il centro commerciale naturale diffuso, per rilanciare l'economia locale - “Mangiamo a Nonantola” 1.02. Progettare il turismo con la cultura - “Conosciamo Nonantola”: 2.03. Incrementare le funzioni nel centro storico e relazioni dirette con lospazio pubblico cittadino - “Viviamo Nonantola”2.04. Un piano per la residenza - “Abitiamo Nonantola, abitiamo la storia”3.05. Comunicare la storia e l'identità di Nonantola attraverso “narrazioniurbane” - “Giriamo Nonantola”3.06. Progettare spazi pubblici idonei per la promozione di nuove iniziative cittadine3.07. Progettare il carattere di Nonantola, che deve essere di tipo “storico” e “culturale”3.08. Valorizzare le preesistenze storiche ed ambientali4.09. Progettare la nuova viabilità: anello veicolare a senso unico intorno al centro storico e riordino della viabilità nelle strade adiacenti4.10. Riorganizzare le aree di sosta senza parcheggi interrati e senzanuovi silos - “Dentro il centro”4.11. Riorganizzare la mobilità dolce - “Nonantola in bicicletta”5.12. “Piazze” e nuovi suoli minerali per il centro storico: nuove pavimentazioni dentro le mura per la valorizzazione dei monumenti5.13. “Prati” e nuovi suoli naturali per il centro storico: nuove aree verdi fuori le mura per la valorizzazione dei monumenti5.14. Nuovo piano delle alberature pubbliche5.15. Nuovi percorsi di collegamento tra le zone verdi urbane e le zoneverdi rurali - “Progettare le percorrenze”

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24 azioni progettuali

01. Piazza Gramsci: realizzazione del nuovo “Prato dell'Abbazia” einserimento di nuove attività commerciali lungo il fronte edilizio 02. Piazza Liberazione: riqualificazione urbana con nuova pavimentazione, sostituzione degli arredi urbani e dell'illuminazione einsediamento di nuove attività 03. Municipio: riorganizzazione del complesso architettonico e delGiardino di Palazzo Salimbeni 04. Biblioteca: ricollocazione in Palazzo Salimbeni negli spazi degliex-asili05. Il circuito delle mura castellane: realizzazione di un percorsotematico per il turismo e per le scuole, con valorizzazione delle preesistenze06. Via Roma: riqualificazione come via dei luoghi storici e del commercio cittadino 07. Via Marconi e piazza Aldo Moro: riqualificazione con interventi diuniformità alle strategie progettuali complessive08. Via Piave: rifacimento della pavimentazione, realizzazione dinuovi parcheggi, marciapiede e percorso ciclabile 09. Via Montegrappa: riqualificazione urbana con ingresso allaBiblioteca e al “Giardino delle absidi” 10. Palazzo della Partecipanza: realizzazione della rete dellePartecipanze emiliane con il Museo diffuso e il parco agricolo interco-munale11. Realizzazione del circuito monastico: programma culturale earchitettonico di conoscenza dell'Abbazia, del Museo Diocesano e delnuovo “Giardino delle absidi”

12. Realizzazione del percorso didattico: il nuovo “sentiero delsapere” per i bambini, a collegamento delle scuole elementari, delmulino didattico, dei giardini profumati presso la Torre dei Modenesi13. Parco della Resistenza: valorizzazione del monumento ai cadutiattraverso un nuovo recinto di querce14. Piazza Guido Rossa: risistemazione degli spazi pubblici, dei par-cheggi e realizzazione di spazi per eventi estivi15. Definizione del sistema delle percorrenze: percorsi dedicati coninformazioni/indicazioni; i percorsi sono differenziati tra loro con l'usodei materiali e con segni nella pavimentazione16. Definizione del Polo museale nonantolano: sistema di relazionie mappa degli spazi museali17. Borgo della Riviera: riqualificazione e realizzazione del Museodella civiltà contadina18. Parco fluviale: rete di sentieri tematici verso il fiume Panaro attra-verso una spina verde o corridoio ecologico di collegamento al nuovoMuseo della civiltà contadina19. Connessioni ambientali: collegamenti tra il tessuto urbano, i ter-reni della Partecipanza e il Bosco di Nonantola20. Vox: valorizzazione del complesso con il Museo della musica21. Canale Torbido: riapertura di un tratto presso il mulino didattico22. “Borghetto”: valorizzazione del complesso residenziale in cohou-sing o residenze speciali23. Villa Emma: realizzazione del “Museo della memoria”24. Pieve: valorizzazione dell'asse di collegamento con una nuovapavimentazione per il percorso ciclabile e pedonale

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A1 Impostazione generale del progetto in rapporto al disegnourbano ed alle relative connessioni con il contesto

Non ancora città, ma nemmeno più paese di campagna, Nonantolaappartiene a quel gruppo indistinto di centri urbani che negli ultimidecenni sono stati travolti da una intensa crescita edilizia, incapace diriconoscersi in un sistema ordinato e relazionato: agglomerati abitativiregolati dallo strumento del piano particolareggiato e governati dallatipologia della “palazzina”, nuovi assetti infrastrutturali, se da una partehanno aumentato l'offerta di servizi e la domanda di abitazione, dall'al-tra hanno innescato evidenti fenomeni di disarticolazione e di perditad'identità. Il consumo di suolo e la conseguente frattura con la campa-gna hanno generato una netta separazione tra l'ambiente urbanizzatoe l'ambiente rurale.L'idea presentata coglie le trasformazioni in corso come un'opportuni-tà, osservando il passato per costruire il futuro. Il progetto ricompone ilcentro di Nonantola in una forma allargata, che comprende il nucleostorico, il tessuto costruito limitrofo e le frange di campagna ancorapresenti -seppur ormai ridotte a corridoi ecologici sottili- stabilendo unanuova figura urbana. Questo disegno, che ricuce i tessuti, lavora sullavalorizzazione delle permanenze e coinvolge ampie parti edificate peruna visione alternativa in linea con alcune riuscite esperienze già rea-lizzate in ambito europeo, è principalmente incentrato sul rafforzamen-to delle due componenti dominanti:

- la campagna: la sinergia tra città e campagna è garantita non soloricorrendo alle residuali connessioni visive e funzionali rimaste, ma conl'inserimento di appezzamenti di campagna, o materiali “verdi” quali

boschi, prati fioriti e campi chiusi per recuperare l'origine rurale delpaese, come auspicato in più occasioni dalle direttive dell'Unione euro-pea con gli investimenti sulle aree agricole urbane. A questa scala diprogetto le problematiche di tipo territoriale sono risolte per mezzo di 3“areali” ecologici: una rete di collegamento ciclo-pedonale al Boscodella Partecipanza, la definizione di un parco agricolo lineare verso ilfiume Panaro, la ricostituzione a sud del territorio comunale dell'agerarcifinius come ulteriore riserva ambientale;

- l'architettura: la trasformazione dello spazio della strada e dello spa-zio della sosta delinea nuovi quadri architettonici con la definizione dinuovi spazi pubblici e con la ricollocazione dei parcheggi pubblici,disposti in maniera differente, conseguentemente alla mutata configu-razione che il progetto definisce per il centro storico e l'interconnessamodificazione di tratti di mobilità primaria.

Il progetto rinuncia a nuove edificazioni, impostando un patto di stabi-lità tra tessuto edilizio e campagna, dirottando le scarse risorse dispo-nibili su quest'ultima dopo decenni di investimenti eccessivi sul costrui-to. In questa prospettiva biunivoca, campagna e architettura determi-nano relazioni tra le zone urbanizzate e le zone agricole. Il progettotratteggia così un'immagine urbana fondata su inserimenti di tipo“materiale” (pavimentazioni, elementi di arredo, configurazione di zoneper il parcheggio) e di tipo “naturale” (alberature, corsi d'acqua, orti,vigneti, prati). Non potendo più ripristinare la condizione rurale ormai

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perduta con la crescita edilizia, il progetto tenta di salvare i pochi fram-menti rimasti di naturalità, recuperandoli all'interno di un processo diconservazione della memoria per mantenere il contatto con l'ambien-te della campagna, a tratti ancora persistente negli interstizi urbani epercepibili come pause o vuoti attivi, e non più soltanto come aree inattesa di completamento.Si vuole dunque procedere per aggiunte lievi, ricorrendo ad elementiappartenenti alla tradizione agricola e a tracce recuperate dal substra-to storico, e contestualmente per sottrazioni e riposizionamenti, senzatuttavia ridurre le dotazioni dei servizi esistenti per la cittadinanza, mapiuttosto potenziandoli con soluzioni alternative.

Il progetto prefigura dunque un affresco per Nonantola: una vedutacomplessiva composta per parti specifiche tra loro relazionate, chesono i “luoghi architettonici” prescelti per ripensare “la nuova vivibilitàper il centro”, da concepire in stretta relazione con le sue frange peri-metrali, continuamente in trasformazione a causa del persistere degliampliamenti residenziali e terziari. Il sistema dei “luoghi architettonici”posti ad anello definisce le connessioni tra centro storico ed espansio-ne urbana: una serie di zone puntuali di nuova identità, necessarie perle saldature del centro abitato con la campagna di Nonantola, comeesito dei fondamentali collegamenti con il bosco della Partecipanza anord-est, con il fiume Panaro a ponente passando per il nuovo Museodella civiltà contadina e con l'aperta campagna a sud usufruendo delpercorso ambientale che coinvolge Villa Emma. E' in questa

derivazione dei “luoghi architettonici” dai 3 areali che si compie l'attorigenerativo per la fondazione tra campagna e architettura.

Ai 6 “luoghi architettonici” illustrati nella prima fase del concorso, a cuisi rimanda, sono aggiunti ora 3 nuovi “luoghi architettonici” presentatinelle tavole di progetto, concepiti a seguito dell’attività svolta nel labo-ratorio partecipativo.

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A2 Ricomposizione della forma urbana e ricucitura del rapportospaziale ed identitario tra aree urbane interne e adiacenti al comparto

La ricomposizione della forma urbana si compie con l'attuazione delprogramma progettuale, articolato in 24 azioni, realizzabili in fasi tem-porali differenti. A seguire si illustrano le operazioni progettuali neces-sarie per ricostruire l'identità di Nonantola attraverso le relazioni traaree urbane interne al comparto e aree urbane adiacenti al comparto.

Piazza Gramsci: realizzazione del nuovo “Prato dell'Abbazia” einserimento di nuove attività commerciali lungo il fronte edilizio(azione 01)Molti spazi aperti nonantolani denominati “piazze” sono in realtà areedi parcheggio. Il progetto propone qui una delle soluzioni certamentepiù radicali, ma di strategica importanza estetica e funzionale. In sosti-tuzione dell'attuale parcheggio asfaltato e della quinta arborea innalza-ta all'inizio del secolo scorso, incongrua e di scarsa potenzialità effetti-va considerando l'esposizione prevalente a nord, si prevede il nuovo“Prato dell'Abbazia”. Il significato di questo luogo è decisivo per la per-cezione del complesso romanico: in origine i prati definivano le aree limitrofe del sagrato e ancora oggi è possibile ammirare straordinarimonumenti architettonici valorizzati dalla sistemazione a prato nell'in-torno (si pensi al Campo dei Miracoli di Pisa, al Palazzo della Pilotta aParma o al Palazzo di Gualtieri per citare solo gli esempi più noti).La sistemazione a verde di questo bordo consente di spostare l'acces-so al sagrato in continuità con via Gottescalco, ricostituendo l'assePieve di San Michele - Santa Filomena - Abbazia di San Silvestro. Una

zona a parcheggio è mantenuta per l'ingresso alla banca e la deloca-lizzazione dell'attuale Coop ne conserva il piazzale a servizio del cen-tro storico per non depotenziare la portata complessiva della sosta anord. A terra, coerentemente con le altre raffigurazioni dei nuovi “luo-ghi architettonici”, è prevista una pavimentazione pedonale in lateriziodi recupero come se ne trovano nei paesi medioevali della Toscana,l'inserimento di una soglia in pietra di ingresso al centro storico, unaseduta fissa con portabiciclette, la marcatura dell'antico tracciato dellemura. Rispetto alla prima fase del concorso, il progetto prevede la rea-lizzazione del circuito delle mura castellane: presso la cortina ediliziadelle antiche mura si propone di realizzare un nuovo marciapiedepedonale di larghezza opportuna pari a 2,4 metri per accogliere dehorsdi attività ristorative e commerciali, in modo da collocare qui nuove fun-zioni pubbliche. Il progetto propone anche l'abbattimento del portico incongruo dellaBanca, agevolando una connessione diretta al giardino dellaPartecipanza, altro luogo strategico del nuovo circuito delle muracastellane.Il passeggio ottenuto come proseguimento della zona pedonale ricava-ta sul sedime della strada provinciale sopra descritto, si relaziona coni collegamenti verso l'area urbana della Pieve, il centro storico e i “giar-dini delle absidi”, modificando la percezione e la qualità funzionale del-l'anello del centro. Come a Mantova, si arriva a piedi, attraverso i prati,ai grandi monumenti antichi.

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Piazza Liberazione: riqualificazione urbana con nuova pavimenta-zione, sostituzione degli arredi urbani e dell'illuminazione e inse-diamento di nuove attività (azione 02)La seconda azione di intervento è prevista per la riqualificazione dipiazza Liberazione. La piazza è preservata nella sua conformazionemorfologica e nel suo assetto funzionale. Il progetto prevede lo sposta-mento della Ludoteca e della Fonoteca, da ricollocare negli stessispazi della Biblioteca per creare un centro culturale con funzioni gesti-te simultaneamente. Si propone come integrazione didattica unanuova pavimentazione pedonale in lastre di pietra, sulla quale incide-re i nomi dei personaggi illustri di Nonantola, e la creazione di una sor-gente dell'acqua come simbolo archetipico della campagna agricola. Ilsegno principale è una grande scacchiera al suolo, pensata per i gio-chi dei ragazzi e per eventi culturali e manifestazioni. La scacchiera èanche omaggio ad un illustre personaggio nonantolano: GiambattistaLolli.Giambattista Lolli (Nonantola, 1698 - 1769) è stato uno scacchista ita-liano. Noto come teorico, costituì con gli amici scacchisti modenesiErcole Del Rio e Domenico Lorenzo Ponziani il trio noto come “MaestriModenesi”. Nel 1763 pubblicò a Bologna Le osservazioni teorico pra-tiche sopra il gioco degli scacchi, un volume di 632 pagine. Il libro con-teneva analisi in merito alle aperture di “Partita di gioco piano”, la“Difesa dei due cavalli” e del “Gambetto di Re”, con oltre 100 diagram-mi di posizioni di finali. Una delle posizioni del libro (“Torre e Alfiere

contro Torre”) fu utilizzata da Guglielmo Heinse nel suo romanzoAnastasia e il gioco degli scacchi (Francoforte 1803).

Il progetto si compone per segni tematici che costituiscono un museodiffuso dei personaggi illustri di Nonantola, per riscoprirne la storia e latradizione. Un'operazione ulteriormente indicata è il recupero delmanufatto dell'antico oratorio di San Rocco da ripristinare nel suo statooriginale, con un sagrato pavimentato con tozzetti di laterizio e unprato in erba, insieme agli orti retrostanti, oggi usati come cortili per lefunzioni sopra elencate. L'oratorio di San Rocco può diventare un pic-colo museo d'arte moderna e contemporanea, per ospitare mostretemporanee di artisti, creando un circuito di eventi e di festival comeaccade a Ferrara con il BUSKERS Festival, con il quale Nonantolapotrebbe costituire una convenzione per un festival dell'arte allargato.L'oratorio di San Rocco come museo d'arte sarà dedicato a MauroReggiani, grande pittore nonantolano, famoso a livello internazionale.Mauro Reggiani (Nonantola, 1897 - Milano, 1980) è stato tra i piùimportanti pittori italiani del Novecento. Studiò alle accademie diModena e di Firenze per poi stabilirsi, nel 1924, a Milano. Dal 1926 eal 1930 soggiorna a Parigi, dove conosce Kandinsky, Arp e Max Ernst.Partecipa alla prima mostra dell'astrattismo italiano organizzata nel1934 alla Galleria del Milione a Milano, divenendo uno dei massimiesponenti del genere, firmando il primo manifesto dell'Astrattismo. Nel1935 espone nella galleria torinese di Casorati e di Paulucci. Aderisce

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prima ad Abstraction-Créatione e nel dopoguerra al gruppo MAC diGillo Dorfles, Bruno Munari, Mario Radice, Manlio Rho e AtanasioSoldati. Nel 1960 è tra i partecipanti alla mostra internazionale di NewYork Construction and Geometry in Painting. Ottiene prestigiosi rico-noscimenti a livello nazionale, tra cui i premi alla Biennale di Veneziae il primo premio della Quadriennale d'Arte di Roma. Le sue operesono esposte nei più noti musei, tra cui il Museo d'Arte Moderna diTorino, a Brera a Milano, alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna diRoma.

Le nuove multifunzionalità coincidono con il rafforzamento di nuoveattività commerciali (albergo, b&b, atelier, negozi artigianali e di pro-dotti locali, affitta-camere, botteghe artigianali, laboratori, studi di lavo-ro per giovani artisti) da inserire nei luoghi in disuso, in particolaremodo ai piani terra. Questa operazione di rilancio delle attività puòavvenire con un piano a cura dell'Amministrazione comunale che pre-veda premialità e sgravi fiscali. Gli spazi liberati dallo spostamentodella Fonoteca e della Ludoteca possono essere messi a disposizionedall'Amministrazione attraverso un bando pubblico (si veda il capitolodedicato). Gli spazi liberati con lo spostamento della Fonoteca posso-no ad esempio essere messi a reddito dal Comune, insediandovi un“caffè dell'arte contemporanea” annesso all'ex Oratorio diventato sedeper eventi e mostre d'arte moderna e contemporanea, dove esporre leopere di Reggiani, Borsari, Sighinolfi. Un totem telematico collegatoall'infopoint informa della attività in corso a Nonantola e dei luoghigastronomici e per il pernottamento.Tali interventi mirano ad incentivare insediamenti di qualità nella piaz-za centrale di Nonantola, per rianimarla e renderla fruibile alle diverse

ore della giornata. Anche in questo “luogo architettonico” è prevista larealizzazione di nuove sedute fisse in pietra o utilizzando componentiin laterizio di recupero, eventualmente scelti tra gli scarti delle demoli-zioni in aree sismiche. L'uso frequente di materiali di reimpiego prove-nienti da altri edifici era una usanza tipica nell'antichità, praticataanche per l'innalzamento dell'Abbazia.Infine si propone di nominare la piazza in “Piazza Anselmo” in memo-ria dell'originario atto di fondazione avvenuto per l'Abbazia: “daFanano, Anselmo tornò nella pianura e, seguendo il corso del Panaro,giunse a Nonantola dove fondò, intorno al 752, l'Abbazia”.In questo procedimento progettuale della conservazione della memo-ria tracce e segni antichi, racconti letterari, miti e leggende, si relazio-ne per costruire il futuro di Nonantola: è solo la conoscenza del pas-sato che permette di progettare l’avvenire. Il terremoto ha drammatica-mente svelato questa fragilità non solo fisica e materiale, ma ancheculturale, che il progetto vuole preservare.

A. QUALITA’ URBANISTICA, AMBIENTALE E CULTURALE

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Municipio: riorganizzazione del complesso architettonico e delgiardino di Palazzo Salimbeni (azione 03)A seguito degli eventi sismici del maggio 2012, che ha reso inagibile ilMunicipio, si prevede un recupero degli spazi storici per garantirne unariapertura e un potenziamento come luogo strategico del centro. Il pro-getto prevede un riordino degli spazi in particolare con l'inserimentodella nuova Biblioteca nelle stanze dei 2 asili nido Perla Verde e TorreIncantata, da delocalizzare al di fuori del centro storico. La Bibliotecapotrà ospitare anche la Fonoteca, che può occupare parte del pianoprimo dell'archivio storico comunale da ricollocare.L'archivio storico comunale definisce insieme all'archivio abbaziale uncentro di documentazione straordinario, da risistemare in maniera con-sona e più sicura rispetto alla precedente situazione. Gli spazi unici del museo comunale, la Sala delle colonne e sala degliaffreschi rientrano come tappe fondamentali del sistema museale pen-sato per Nonantola, di cui il progetto propone una nuova rete di rela-zioni, valorizzata dalla presenza di nuove segnaletiche lungo il percor-so definito dai nuovi materiali. Nel giardino di Palazzo Salimbeni con-tiguo alle mura è ricavata un’area di pertinenza per il cinema estivo.

Biblioteca: ricollocazione in Palazzo Salimbeni negli spazi degliex-asili (azione 04)Il progetto prevede lo spostamento della Biblioteca comunale dall'at-tuale sede. Come sta accadendo in molti comuni colpiti dal terremoto,si ritiene indispensabile lasciare in centro storico una importante fun-zione pubblica e collettiva come la biblioteca, evitando di dislocarla innuove strutture esterne.Sono sostanzialmente tre le ipotesi emerse durante il percorso parte-

cipativo:- realizzazione di un nuovo edificio in piazza Aldo Moro- collocazione in piazza Liberazione- collocazione in Palazzo Salimbeni, sala ex asili

La prima soluzione non è ritenuta opportuna in quanto, oltre agli ele-vati costi di realizzazione in questo momento non sostenibili, si ritieneche il progetto di un nuovo manufatto collocato nel sedime delle anti-che fosse castellane difficilmente possa trovare relazioni con la cortinastorica e l'importante architettura della Torre dei Bolognesi: l'occasionedata dalla demolizione dei due edifici incongrui in piazza Aldo Moro èun'opportunità unica per il ripristino di una delle vedute più belle diNonantola.La soluzione di inserire la Biblioteca in piazza Liberazione è scartataper motivi di disponibilità di spazi: l'accentramento di queste funzionirischia di ridurre l'offerta complessiva in questo luogo centrale delpaese. La concentrazione di medesime funzioni (Ludoteca, Fonoteca,Biblioteca) non è consona alle intenzioni di riconsiderare gli usi com-plessivi di piazza Liberazione.La soluzione prescelta pertanto è la terza, spostando la Bibliotecanelle sale degli ex asili. Da un lato si garantisce una facile accessibili-tà con un doppio ingresso: sia dai giardini del Palazzo, quindi dal cen-tro storico, sia da via Montegrappa. Tale ubicazione consente di realiz-zare un sistema diffuso di connessioni, favorendo l'organizzazione pereventi all'aperto e presentazioni di libri o altre manifestazioni comefestival letterari, che potranno svolgersi nel nuovo “Giardino delle absi-di” o nel giardino Perla Verde del Palazzo, giungendo fino a piazzaLiberazione, determinando un efficace sistema di relazioni tra le parti

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del centro storico e la zona est di Nonantola. Durante la stagione inver-nale è possibile svolgere attività culturali nel piano superiore, che sirenderebbe disponibile nella previsione di spostare l'Archivio comuna-le. Anche la Fonoteca troverà ubicazione in questi spazi, arricchendol'offerta culturale complessiva. In particolare si ritiene straordinaria l'op-portunità di connettere la biblioteca al “Giardino delle absidi” realizzan-do uno scenario di alto fascino.

Il circuito delle mura castellane: realizzazione di un percorsotematico per il turismo e per le scuole, con valorizzazione dellepreesistenze (azione 05)La costruzione del progetto è fondata sul recupero delle tracce dellastoria: è prevista una pavimentazione pedonale in laterizio di recuperocome se ne trovano nei paesi medioevali della Toscana, per la marca-tura dell'antico tracciato delle mura. Lungo via Piave una filetta in mat-toni inserita nella pavimentazione fissa il tracciato perduto delle mura.Il ripristino di una parte dell'antica cinta muraria, che può essere par-zialmente realizzata utilizzando i materiali di recupero scartati nellezone terremotate, attingendo a vecchi mattoni di cascine o altri edificiche non potranno essere ricostruiti. Per incrementare l'offerta turisticasi costituisce un vero e proprio percorso a tema, usufruibile anchecome sentiero didattico per le scuole: in corrispondenza delle antichetorri sono collocate delle targhe in pietra per documentare la storiadelle mura castellane. Il progetto propone in due punti anche la riaper-tura del fossato: presso l'antico ingresso a nord, dove si proponeanche il ripristino della porta medioevale e lungo via del Macello inadiacenza a piazza Aldo Moro. I fossati saranno sistemati a verde come si può ammirare nei vicini

paesi di Soliera e di San Felice sul Panaro.

Via Roma: riqualificazione come via dei luoghi storici e del com-mercio cittadino (azione 06)La rivitalizzazione del centro storico di Nonantola si può realizzareseguendo due direttive: un progetto architettonico di qualità che recu-peri la storia del luogo e l'incentivazione attraverso un programmagestito dall'Amministrazione per realizzare diffusamente un centronaturale commerciale. Considerando la recente pavimentazione realiz-zata in via Roma, il progetto propone interventi lievi sull'illuminazionee sulla sostituzione progressiva delle vetrine.Il secondo obiettivo è perseguibile con nuove attività da insediare incentro e lungo le vie principali. Da una parte una serie di attività pun-tuali per realizzare reddito diretto (si rimanda al capitolo sul quadroeconomico per approfondimenti) e dall'altra si devono promuoverenuove tipologie di mercato dentro il centro per rivitalizzarlo, come adesempio quello dell'antiquariato, seguendo il modello riuscito in corsoa Spilamberto, realtà urbana paragonabile a Nonantola per dimensio-ni e caratteristiche affini.

Via Marconi e piazza Aldo Moro: riqualificazione con interventi diuniformità alle strategie progettuali complessive (azione 07)L'asse di via Marconi si pone di strategica importanza nel sistemaurbano nonantolano, non solo in quanto linea di demarcazione tral'ambito abbaziale dell'antico monastero e il centro abitato. Oltre a pre-vedere una risistemazione della pavimentazione e la dotazione di unnuovo impianto di illuminazione, si insedieranno in questi spazi altrefunzioni ricreative: l'accesso alla biblioteca comunale, portata nell'ala

A. QUALITÀ URBANISTICA, AMBIENTALE E CULTURALE

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12A. QUALITA’ URBANISTICA, AMBIENTALE E CULTURALE

est di Palazzo Salimbeni, troverà da qui un nuovo collegamento. ViaMarconi si conclude sull'attuale piazza Aldo Moro, che troverà unanuova conformazione: ospiterà zone pavimentate per il mercato e lafiera dell'agricoltura, parcheggi temporanei anche per i bus turistici. ViaMarconi e piazza Aldo Moro saranno dotate di aree di interscambio conrastrelliere per biciclette per agevolare la mobilità pedonale e ciclabile.E' prevista l'eliminazione dei bagni pubblici e la ricollocazione dell'edi-cola. La proposta progettuale configura l'ingresso a sud del centro sto-rico, determinando due percorsi. Un sentiero o camminamento relazio-na i giardini pubblici, modificati e trasformati riproducendo l'originaleimpianto settecentesco perduto. Un secondo percorso “minerale” pre-vede una pavimentazione in mattoni, che conduce alla Torre deiBolognesi e all'”uliveto della Croce”, in memoria della reliquia conser-vata a Nonantola. Inserito nell'angolo tra via delle Rimembranze e viaMontegrappa anche a fini ambientali, considerata l'esposizione solare,è prevista la presenza di alberi ad alto fusto scelti tra le essenze delBosco della Partecipanza per avere zone d'ombra. Si tratta di un“bosco della memoria”: saranno piantumati 27 alberi in ricordo delle vit-time del sisma. La recinzione metallica dei giardini comunali è sostitui-ta da un muro in mattoni che ricalca il tracciato delle antiche mura,costituendo un tratto fondamentale del circuito delle mura castellane,dove si potrebbe altresì valutare la riapertura di un tratto dell'antico fos-sato. In linea alle scelte portanti di progetto, una soglia in pietra e unaseduta con portabiciclette integrano le dotazioni. E' prevista la demoli-zione dei due edifici incongrui affacciati su via delle Rimembranze, inmodo da valorizzare completamente la suggestiva mole della Torre deiBolognesi, che risalterà tra gli elementi naturali, mostrando quelle anti-che vedute che vedevano la Torre svettare tra la vegetazione. E' man-

tenuto e valorizzato il percorso con i 4 terminali di confini e i 5 cippisegnavia. Le tre sculture di Ingeborg Hunzinger e Paolo Sighinolfi sonoricollocate e rivalorizzate all'interno di un progetto specifico di allesti-mento. Nel giardino di Palazzo Salimbeni contiguo alle mura è ricava-ta un’area di pertinenza per il cinema estivo, spettacoli e rappresenta-zioni.

Via Piave: rifacimento della pavimentazione, realizzazione dinuovi parcheggi, marciapiede e percorso ciclabile (azione 08)Anche via Piave è soggetta ad un intervento di valorizzazione, dive-nendo luogo strategico del nuovo circuito della mura castellane: unafiletta in mattoni inserita nella pavimentazione fissa il tracciato perdutodelle mura e una targa illustrativa documenta la presenza della torrefortilizia. Il progetto predispone il riordino dei parcheggi, una nuova illu-minazione e un percorso pedonale e ciclabile, ricavati su apposite car-reggiate. Non sono previsti varchi di connessione diretta a piazzaLiberazione, in quanto non esistevano accessi attraverso le mura inquesto lato.

Via Montegrappa: riqualificazione urbana con ingresso allaBiblioteca e al “Giardino delle absidi” (azione 09)Il progetto assegna un ruolo strategico a via Montegrappa come assedi molteplici connessioni. In senso nord-sud attraverso l'introduzione diun senso unico di viabilità, da verificare come percorrenza da riserva-re ai soli residenti, la strada collega gli ambiti intorno al centro storico.In senso ovest-est la riqualificazione di via del Lavatoio, crea connes-sioni dirette verso la campagna e le aree a sud del territorio comuna-le. Il progetto prevede anche la risistemazione dei parcheggi a raso e

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la realizzazione del percorso ciclopedonale con nuova pavimentazio-ne in sostituzione di quella asfaltata esistente. Da via Montegrappasarà possibile accedere alla nuova biblioteca e al “Giardino delle absi-di”, caratterizzando il sistema delle percorrenze con ulteriori integra-zioni tra le parti.

Palazzo della Partecipanza: realizzazione della rete dellePartecipanze emiliane con il Museo diffuso e il parco agricolointercomunale (azione 10)Il ruolo della Partecipanza all'interno del progetto assume una funzio-ne fondamentale. In questo caso il Palazzo è il perno di una serie discelte strategiche, considerata la sua ubicazione che funge da cernie-ra tra la parte nord collegata al circuito delle mura castellane e il colle-gamento diretto su via Roma. Il recente recupero con l'assetto a luogopassante e di ingresso al centro del paese da nord viene mantenuto.Si propone però una alternativa, la cui fattibilità non incide sull'impian-to complessivo della proposta. Il nuovo circuito delle mura castellanepotrebbe dotarsi di un luogo unico, riaprendo l'antica porta carraia diSant'Adriano, ancora riconoscibile sul muro dell'attuale biblioteca, cheviene spostata, realizzando un passaggio coperto, simile alla “cortedegli isolani” a Bologna, attraversabile, e con funzioni pubbliche(potrebbe essere qui collocato un bar-caffè con servizio all'aperto).L'ingresso da nord potrebbe altresì essere potenziato con la riapertu-ra di un tratto delle fosse castellane, che sarebbe lasciato a pratocome accade nelle rocche di Soliera e di San Felice sul Panaro. Lasuggestione di questo luogo unico avrebbe un’importanza anche perl'offerta turistica. In tal modo l'attuale ingresso al Palazzo dellaPartecipanza da nord con il relativo giardino che qui si propone di tra-

sformare in piccola piazza pedonale, rimarrebbe aperto, affacciandosicon un balcone sul fossato. Al piano superiore e direttamente accessi-bile da questo nuovo passaggio pubblico troverà posto la sede dellaFondazione di “Villa Emma”. Potrebbe trovare luogo presso il Palazzoanche il Museo delle Partecipanze emiliane, il cui studio è in corsopresso l'Università di Bologna, attraverso una rete di collegamento tratutte le Partecipanze del territorio che prevede la creazione di un parcoagricolo intercomunale per la tutela e la valorizzazione di questaimportante istituzione.

Realizzazione del circuito monastico: programma culturale earchitettonico di conoscenza dell'Abbazia, del Museo Diocesanoe del nuovo “Giardino delle absidi” (azione 11)Cardine centrale della storia di Nonantola è l'Abbazia con l'annessomonastero benedettino fondata da Anselmo nel 752. Il progetto propo-ne di riscoprire uno dei luoghi più suggestivi di Nonantola: il “Giardinodelle absidi”. Rendendo accessibile e visitabile il sistema degli spaziverdi dietro l'Abbazia riorganizzati riproponendo il disegno riportato suuna carta del 1749 (conservata negli archivi della Soprintendenza diBologna) i nuovi giardini dei frutti rari e degli orti benedettini struttura-no un'importante area verde attrezzata, a servizio del MuseoDiocesano. Il nuovo percorso museale con i giardini consentirà di rea-lizzare un luogo degno dei più importanti luoghi europei, creando uncircuito espositivo di grande e rara bellezza. L'ingresso potrà avvenireda nord o da sud, attraverso un collegamento dalla piazza della nuovabiblioteca, dotando quest'ultima di uno spazio aperto unico nel pano-rama nazionale per qualità architettonica ed ambientale.

A. QUALITA’ URBANISTICA, AMBIENTALE E CULTURALE

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14A. QUALITA’ URBANISTICA, AMBIENTALE E CULTURALE

Realizzazione del percorso didattico: il nuovo “sentiero del sape-re” per i bambini, a collegamento delle scuole elementari, delmulino didattico, dei giardini profumati presso la Torre deiModenesi (azione 12)Il progetto prevede la realizzazione di un comparto speciale, dedicatoall'infanzia. Nell'area compresa tra le scuole elementari e la Torre deiModenesi si inserisce il “sentiero del sapere”. Il percorso didattico con-duce al Parco della Resistenza, al nuovo mulino didattico e ai giardiniprofumati, attraversando l'area del Vox che di giorno potrebbe avereuna sezione aperta ed ospitare il museo della musica contemporanea.Il “sentiero del sapere” continua nel Parco della Resistenza dove èstato riposizionato il monumento: è un'occasione importante per istrui-re le classi ad un momento della storia nazionale. Proseguendo sigiunge all'area del nuovo mulino didattico. L'abbattimento della stazio-ne delle corriere, che sarà spostata nella zona della nuova Coop, edell'edificio adiacente consente di realizzare il mulino didattico e lariapertura simbolica di un tratto del Canal Torbido: in tal modo simostrerebbero ai bambini delle scuole come funzionavano gli antichimulini che sorgevano in queste zone. Dal mulino didattico, un percor-so sicuro conduce anche al Museo della civiltà contadina al Borgodella Riviera. Attraversando via Vittorio Veneto su una corsia preferen-ziale, evidenziata con asfalto colorato, si giunge alla Piazza della Sera:il nuovo prato di progetto potrà essere adornato di fiori gestiti dallescuole. Oltre il prato, la piazza si collega ai portici e alla Torre deiModenesi, dove al suolo un inserto nella pavimentazione ricorda l'an-tico ponte levatoio della porta d'ingresso al borgo fortificato.

Parco della Resistenza: valorizzazione del monumento ai caduti

attraverso un nuovo recinto di querce (azione 13)Il progetto prevede una modificazione della corsia stradale, con laregolarizzazione del perimetro del Parco della Resistenza, le cui attua-li funzioni sono delocalizzate, compreso lo spostamento del monu-mento con le formelle dello scultore Angelo Borsari in una sede piùvisibile. Il Parco della Resistenza rientra come azione progettuale e sene propone una risistemazione a prescindere dalla eventuale realizza-zione del “sentiero del sapere”. Si conferma l'ipotesi studiata nellaprima fase di concorso, posizionando il monumento al centro di unprato recintato da alberi. Una sorta di giardino dei ricordi, dove il monu-mento assume maggiore rilevanza.

Piazza Guido Rossa: risistemazione degli spazi pubblici, dei par-cheggi e realizzazione di spazi per eventi estivi (azione 14)La riorganizzazione con nuove aree di sosta e spazi di servizio favori-sce un uso differente della piazza, che trova qualità con inserimentiche attribuiscono identità al parcheggio. Parte delle dotazioni e nuoviposti auto sono ubicati nella testata del Parco della Pace su viale delleRimembranze. Piazza Guido Rossa sarà il luogo per eventi estivi(fiere, spettacoli) in considerazione dei suoi collegamenti con il parco.Nuove dotazioni di sosta saranno integrate ad aree pedonali, ricorren-do alla configurazione progettuale ottenuta con la modificazione dellaviabilità esistente. Piazza Guido Rossa assumerà una nuova identitàcon la presenza delle meridiana, luogo ludico per i bambini e ospiteràparte delle strutture del mercato diffuso e del mercato a Km zero. Ilriposizionamento delle alberature definisce un nuovo disegno com-plessivo e rigenera la percorribilità con il Parco della Pace e il corridoioecologico sud.

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Definizione del sistema delle percorrenze: percorsi dedicati coninformazioni/indicazioni, i percorsi sono differenziati tra loro conl'uso dei materiali e con segni nella pavimentazione (azione 15)Una rete al suolo, fatta di corsie di differenti materiali per facilitarne lariconoscibilità, mostra le nuove percorrenze ciclopedonali:

- percorso delle attività commerciali e agroalimentari a servizio del turi-sta con open bar, zona free internet in tutto il centro storico; - percorso del nuovo polo museale con targhe illustrative sui fronti stra-da e sui margini delle piazze;- percorso ciclopedonale, collegato al riordino dei parcheggi;- percorsi sicuri, con attrezzature collegate, per l'infanzia, gli anziani ei portatori di handicap.

Definizione del Polo museale nonantolano: sistema di relazioni emappa degli spazi museali (azione 16)Il progetto individua un polo museale formato da almeno 7 luoghi dellacultura: il Museo della civiltà contadina presso il “Borgo della Riviera”,il Museo della musica contemporanea al Vox, il Museo dellaPartecipanza agraria, il Museo d'arte moderna e contemporanea“Mauro Reggiani” all'ex Oratorio di San Rocco, il Museo benedettino,il Museo dell'Archivio comunale e il Museo civico presso la Torre deiBolognesi. Una specifica segnaletica e un percorso rappresentativo dicollegamento definiscono l’immagine unificata del nuovo Polo musea-le. La “carta della cultura di Nonantola” consentirà di usufruire deinuovi servizi proposti in relazione alle attività commerciali e agroali-mentari presenti sul territorio comunale.

Borgo della Riviera: riqualificazione e realizzazione del Museodella civiltà contadina (azione 17)Luogo nodale del nuovo parco agricolo lineare che ricongiungeNonantola al fiume Panaro, il Museo della civiltà contadina si collocacome porta d'ingresso al paese per chi giunge dalla storica via diMezzo, rappresentandosi come immagine conservata di uno dei pochicomplessi rurali superstiti. Il progetto conserva integralmente le casecoloniche e propone di rinunciare alle nuove costruzioni previste dalpiano di recupero. Il recupero del “Borgo della Riviera” potrebbe ospi-tare inoltre attività ristorative e piccoli centri di vendita dei prodotti dellazona. Non sono previsti interventi architettonici di rilievo, in quanto siritiene che le preesistenze abbiano già un potenziale intrinseco suffi-ciente a dare qualità al nuovo parco agricolo. Gli inserimenti sono solodi tipo naturale: alla piantata di pioppi del camminamento del parcolineare si aggiungono recinti alberati, orti e prati, integrati da un siste-ma di pavimentazioni in laterizio e in ghiaia. Due colonne cilindrichesegnano l'accesso al Museo come si trova ancora in molte cascine dicampagna. Una filetta in mattoni ricompone il corso del Canale Torbidoe una serie di fontane pensate come dispositivi della memoria sonoposizionate nei luoghi dove sorgevano i vecchi mulini distrutti.

Parco fluviale: rete di sentieri tematici verso il fiume Panaro attra-verso una spina verde o corridoio ecologico di collegamento alnuovo Museo della civiltà contadina (azione 18)Alla scala territoriale il progetto propone un nuovo collegamento pae-saggistico individuato dal corridoio ecologico che diparte dalla Pieve diSan Michele, si unisce al “Borgo della Riviera” nel quale si propone diinserire in una delle case coloniche ancora conservate il Museo della

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civiltà contadina, e giunge per mezzo di una lunga piantata fino alfiume Panaro, attraverso la campagna, intercettando la tangenzialeovest. Si ritiene di grande importanza questo asse territoriale: da unlato per ristabilire la perduta relazione con l'argine del fiume, dall'altroperché i poli qui compresi concorrono all'unione delle preesistenze,intese come luoghi dell'identità rurale che si pongono come atto fon-dativo della conservazione della memoria. Questo corridoio verde è unparco agricolo lineare e può divenire una passeggiata didattica per lescuole, dove riscoprire la tradizione. Il progetto contempla la sistema-zione degli spazi aperti con pavimentazioni in ciottoli di fiume, sedutein laterizio, un sentiero, una fontana e un miglioramento delle piantu-mazioni per avere delle zone d'ombra con alberi, ricorrendo al ripristi-no della vegetazione autoctona (siepi, fossi, alberature selezionate traquelle del Bosco della Partecipanza, orti e vitigni): pochissimi inseri-menti saranno sufficienti per valorizzare il percorso.

Connessioni ambientali: collegamenti tra il tessuto urbano, i ter-reni della Partecipanza e il Bosco di Nonantola (azione 19)Ulteriore asse ambientale da valorizzare per potenziare le connessio-ni del centro con il paesaggio circostante è il collegamento strategicocon i terreni della Partecipanza e con il Bosco di Nonantola.L'espansione massiccia che ha generato un ampliamento notevole inquesti ultimi decenni, cancellando il rapporto esplicito con il contestoagricolo, può essere recuperato inserendo “grandi segni” naturali equi-valenti alla forma generica assunta dal tessuto edilizio. Uno di questigrandi segni verdi o areali è la salvaguardia e il potenziamento delBosco della Partecipanza e dell'intera area di riequilibrio ecologico,che nonostante sarà attraversata dal ramo est della tangenziale in

corso di realizzazione, dovrà mantenere integra la propria identitàsenza subire ulteriori stravolgimenti. Questo asse si trasforma in unpercorso ambientale e culturale a cielo aperto, connesso con il Museodelle Partecipanze emiliane: agli spazi espositivi chiusi del Museodove esporre documenti, modelli e disegni da realizzare con scuole,Istituti superiori e Università, si integra la rete delle Partecipanze agra-rie emiliane, per realizzare il Museo diffuso delle Partecipanze e il rela-tivo parco agricolo intercomunale.

Vox: valorizzazione del complesso con il Museo della musica(azione 20)Si propone una riconfigurazione del comparto che interessa il Vox el'adiacente stazione della corriere. Il valore storico derivato dalla tradi-zione musicale nota a livello nazionale per la discoteca Vox e la vici-nanza al Teatro Troisi consentono di ipotizzare una “cittadella dellamusica”. In accordo con la proprietà, si potrebbe realizzare all'internoun Museo del Vox e della musica contemporanea, con dati e informa-zioni dei gruppi e dei concerti che si sono svolti nel tempo. In questoambito potrebbe trovare una collocazione o una relazione il Museo delNonantola Film Festival. Un’ulteriore relazione avverrebbe con leOfficine musicali ubicate nella vicina Torre dei Modenesi.

Canale Torbido: riapertura di un tratto presso il mulino didattico(azione 21)Un segno ulteriore a pavimento è dato dalla ridefinizione del tracciatoperduto del canale Torbido con una filetta in mattoni che ne ricompo-ne il corso, per ristabilire la presenza -almeno simbolica- di una dellepreesistenze identitarie più significative, cancellate dall'espansione

A. QUALITA’ URBANISTICA, AMBIENTALE E CULTURALE

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18A. QUALITA’ URBANISTICA, AMBIENTALE E CULTURALE

edilizia. Lungo il canale Torbido si collocavano i mulini, oggi sostanzial-mente perduti o completamente alterati da disattente ristrutturazioni.Una serie di fontane d'acqua sarà collocata nei punti dove presumibil-mente sorgevano i vecchi mulini distrutti. Le fontane, pensate comedispositivi della memoria, sono l'elemento aggiunto di arredo urbano.Inoltre, lungo il “sentiero del sapere” per l'infanzia, in prossimità delluogo dove sorge attualmente la stazione delle corriere, si propone direalizzare un mulino didattico per le scuole e qui prevedere in strettarelazione la riapertura di un tratto del canale come operazione cultura-le e ambientale.

“Borghetto”: valorizzazione del complesso residenziale in cohou-sing o residenze speciali (azione 22)Un luogo poco visibile, ma dal grande fascino caratteristico è il pittore-sco “borghetto”, ubicato nella zona nord ovest del centro storico. Sipropone una destinazione d'uso confermativa in residenza, con laristrutturazione e il recupero a funzione mista con atelier di lavoro. Sivaluta una destinazione d'uso non commerciale, nel tentativo di pre-servarne le peculiarità esistenti. Si potrebbe forse qui realizzare un'e-sperienza di cohousing, garantendo specifiche agevolazioni ai resi-denti. Il rifacimento delle pavimentazioni e dell'illuminazione completa-no il piano di recupero che prevede nuove connessioni con gli spaziaperti del Palazzo della Partecipanza e il “Prato dell'Abbazia”, dive-nendo luogo di sosta e di attraversamento del nuovo circuito dellemura castellane.

Villa Emma: realizzazione del “Museo della memoria” (azione 23)Uno dei maggiori luoghi rappresentativi della storia di Nonantola è la

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plesso liturgico, trattandosi verosimilmente di un antico cimitero sacro.

A3 Costruzione del nuovo paesaggio urbano, in rapporto al patrimonio storico culturale e sociale diffuso

La costruzione del nuovo paesaggio urbano, in rapporto al patrimoniostorico culturale e sociale diffuso si attua attraverso il recupero delsistema delle preesistenze, rivalorizzate dalle strategie complessivedel progetto. Le figure urbane tradizionali della città (ad es. la piazza,il museo) e della campagna (ad es. i campi coltivati, i prati, i filari daglialberi), gli spazi ambientali e agricoli, la mobilità (ad es. dall'infrastrut-tura agli spazi di sosta) si integrano per formare i luoghi architettonicidelle nuove identità di Nonantola: il monumento al terremoto del 2012,i giardini abbaziali, il prato dell'abbazia, le nuove zone pedonali, gliarredi urbani con panchine, fontane e sorgenti, il sentiero del sapereper l'infanzia, le aree per le biciclette, i segni delle antiche mura castel-lane raffigurate nella pavimentazione urbana, gli spazi per eventi e ini-ziative temporanee diurne, serali e notturne concorrono a ricostituireuna nuova immagine del centro storico.Spazi architettonici e programmi funzionali, piani di valorizzazione eco-nomica, commerciale e culturale (dalla carta di Nonantola al calenda-rio delle iniziative pubbliche comunali) sono alla base di un progettoche indirizza ad una prospettiva lunga, di recupero di una storia e diinnovazione complessiva. A titolo di esempio si riporta l'esperienzarealizzata della Sala Borse a Bologna, nel cuore del centro storico: ilrecupero di uno spazio multifunzionale, concepito sulla salvaguardiadella tradizione, mette a disposizione una serie di servizi differenziati

A. QUALITA’ URBANISTICA, AMBIENTALE E CULTURALE

Fondazione “Villa Emma”. Il progetto propone la riqualificazione dell'a-rea originale con la valorizzazione dell'ex Villa Sacerdoti, la salvaguar-dia del parco e degli edifici annessi (dalle case rurali alla manomessacasa del giardinerie, che dovrebbe essere reintegrata nel sistema dellepercorrenze): un percorso ciclopedonale lungo via Mavora contrasse-gnato da cippi stradali conduce al centro storico e giunge alla futurasede della Fondazione, che troverà luogo nella piazzetta del pozzo,nell'edificio che attualmente ospita la biblioteca, dislocata in PalazzoSalimbeni. Lungo questo percorso, che dovrebbe configurarsi comeuna prima parte del nuovo “Museo della memoria” oltre a targhe lapi-dee che raccontano le vicende straordinarie di questo luogo, possonoessere organizzati momenti di riflessione e di dibattito per le scuole ela comunità.

Pieve: valorizzazione dell'asse di collegamento con una nuovapavimentazione per il percorso ciclabile e pedonale (azione 24)La valorizzare di via Gottescalco con una nuova pavimentazione, unadeguato sistema di illuminazione e la riorganizzazione delle alberatu-re prevede un prevalente uso per la mobilità dolce, con una nuova cor-sia ciclabile in materiali lapidei, quale tracciato storico e di connessio-ne con la Pieve e i percorsi di collegamento con la Partecipanza e ilterritorio esterno. La sistemazione a verde dell'area della Pieve con-sente di spostare l'accesso al sagrato in continuità con viaGottescalco, costituendo l'asse delle ciclabili delle chiese diNonantola: Pieve di San Michele - Santa Filomena - Abbazia di SanSilvestro, per proseguire a sud fino alle frazioni. Lungo questo nuovotracciato che dalla Pieve conduce al centro storico si preserva a giar-dino l'area libera dietro Santa Filomena, come luogo integrato al com-

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A4 Progettazione degli spazi aperti per il riequilibrio bioclimaticodell'area e capacità di gestione dell'acqua piovana

La riproposizione dell’elemento vegetale nell’ambito del progetto siprefigge il duplice scopo di richiamare alcune connotazioni proprie delquadro paesaggistico della pianura modenese e, nel contempo, diridefinire la presenza botanica nel centro storico –seppur limitata cometradizionalmente è sempre stato– così da esaltare e sottolineare lacomponente architettonica. In questo senso, si ritiene che la vegeta-zione erbacea possa efficacemente raggiungere gli obbiettivi delinea-ti, garantendo quei requisiti di mitigazione ambientale che devono oggiessere improrogabilmente attribuiti alle presenze botaniche nel conte-sto urbano. D’altro canto, l’inserimento di elementi a prato nel tessutourbano avrebbe come risultato una differenziazione cromatica netta trale diverse superfici orizzontali pur senza costituire un eccessivo edincongruo polo di attrazione percettiva. Infine, grazie ad opportunescelte tipologiche e gestionali, non può essere trascurata la potenzia-lità di razionalizzazione tecnica ed economica nella gestione delle spe-cie erbacee rispetto alla più tradizionale componente arborea. Nellospecifico, il progetto in questione prevede la realizzazione di alcunispazi verdi inerbiti, tra i quali il “Prato dell’Abbazia”, il prato presso laTorre dei Modenesi e il prato del “mulino didattico”.

- Prato dell’AbbaziaL’intenzione è quella di sostituire l’attuale parcheggio alberato con unelemento a prato continuo di forma sostanzialmente rettangolare. Aquesto scopo si è scelto un tappeto erboso fiorito, ovvero un pratoornamentale ricco di specie erbacce da fiore in grado di richiamare

che, alla scala opportuna, potrebbe essere realizzata anche aNonantola, ad esempio nella nuova ubicazione della Biblioteca con leconseguenti relazioni determinate con il “Giardino delle abisdi”.Il nuovo paesaggio urbano inoltre si caratterizza negli ingressi al cen-tro storico: i 4 punti cardinali sono organizzati con aree di accoglienzaper i turisti con sedute pubbliche, portacarte, rastrelliera per le biciclet-te e cartello informativo sugli eventi cittadini. Queste microaree tema-tizzate, collocate ai quattro ingressi del paese, sono attrezzate coninternet free e servizi per i ragazzi e i cittadini nonantolani: uno spaziodi studio e lavoro a cielo aperto.Questo processo di attribuzione di identità agli spazi storici diNonantola, per mezzo del recupero della sua storia, si attua con ulte-riori azioni connesse al principio della conservazione della memoria.Le connessioni richieste dal bando possono attuarsi con i materiali esi-stenti (ad esempio pavimentazioni con mattoni di recupero, prenden-do i materiali di scarto del sisma). La proposta progettuale sviluppauna idea “leggera” di intervento, privilegiando la disponibilità di risorseper l'investimento sulla salvaguardia del patrimonio architettonico non-antolano. Il progetto quindi toglie e riduce, in una prospettiva non solodi tipo economico, ma per recuperare una condizione meno stratifica-ta e complessa di cose, segni, sovrascritture. Il progetto prevede dun-que pochi segni: non si vuole ulteriormente caricare un sistema giàpieno, che va liberato, pulito, svuotato e ordinato diversamente perrispondere alle attuali esigenze. Con un nuovo sistema di percorrenzee attraversamenti che guidano e orientano i turisti e le persone si vuolefornire una risposta di maggior consapevolezza delle dotazioni dispo-nibili, da valorizzare con le soluzioni progettuali proposte e da integra-re con nuovi servizi e funzioni di pregio.

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immediatamente le distese inerbite delle vicine campagne Oltre allaforte valenza estetica, il miscuglio del prato fiorito che viene propostopresenta eccellenti caratteristiche dal punto di vista tecnico. Nello spe-cifico si tratta di un miscuglio a crescita bassa, ovvero calpestabile intutti i periodi dell’anno, a basso grado di manutenzione grazie all’utiliz-zo di molte specie autoctone e con necessità, dal secondo anno, di 4o 5 sfalci all’anno. Inoltre, si tratta di un prato non irriguo, quindi rispet-toso dei naturali cicli ideologici, dunque in grado di resistere sia allasiccità estiva, che di assorbire grandi quantità di acqua nel periodoautunnale, grazie alla elevata permeabilità. Le specie contenute nel miscuglio proposto sono: Campanula glomerata, Campanula rotundifolia, Carum carvi,Centaurea jacea, Chrysanthemum leucanthemum, Hieracium pilosel-la, Hypochoeris radicata, Leontodon autumnalis, Leontodon hispidus,Lotus corniculatus, Medicago lupolina, Plantago lanceolata, Plantagomedia, Primula elatior, Primula veris, Panunculus bulbosus, Salviapratensis, Thymus pulegioides, Trifolium pratense, Agrostis capillaris,Cynosurus cristatus, Festuca rubra ssp., Lolium perenne e Poa para-tensis.

La riuscita di un prato fiorito dipende essenzialmente dalla cura deiprimi anni, con il tempo si potrà instaurare una comunità vegetale sta-bile e adattata al sito. Di fatto si tratta di garantire, nel primo anno, unnumero minimo di 8 sfalci, mantenendo l’altezza di taglio del tosaerbatra i 4 e i 6 cm. Durante il secondo e terzo anno sarà poi opportunoalzare il livello del taglio a 5 - 7 cm e provvedere a 4 - 6 sfalci. Il primotaglio del secondo anno dovrà essere adeguatamente ritardato, perdare ai fiori il tempo di svilupparsi e di riprodursi.

A. QUALITA’ URBANISTICA, AMBIENTALE E CULTURALE

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Un altro aspetto importante è rappresentato dalla gestione efficacedelle malerbe con almeno due sfalci di pulizia.

- Prato della Torre dei Modenesi (o Piazza della Sera)In questo caso si tratta di riproporre uno spazio verde longitudinale aparziale sostituzione ed integrazione dell’asse stradale che costeggiail centro storico cittadino. A questo scopo si propongono tre parcelle prative con caratteristichedifferenti: il tappeto erboso fiorito già indicato per il Prato dell’Abbazia,un prato in purezza costituito da Cynodon dactylon ed, infine, un pratonaturale costituito da miscuglio di graminacee composto da Festucarubra (20%), Lolium perenne (60%) e Poa pratensis (20%) in grado didar vita ad un prato rustico idoneo all’area padana.Le tre parcelle sarebbero dunque differenziate sul piano squisitamen-te cromatico, la prima variopinta, la seconda tipicamente verde in pri-mavera e autunno e gialla nelle altre due stagioni, e la terza verde, purcon le diverse sfumature proprie del decorso stagionale.Le tre parcelle si distinguerebbero anche per l’altezza di mantenimen-to delle specie ospitate, il prato fiorito relativamente alto, la parcella aCynodon naturalmente bassa e prostrata, ed il prato verde intermediotra le due anche se, per poterlo rendere stabile, sarà opportuno neiprimi anni mantenerlo relativamente basso e con taglio frequente.

- Prato del “mulino didattico”Il lato rivolto alla strada nell’area del nuovo “mulino didattico” verrebbedelimitato da una vite maritata da mantenersi secondo forme di gover-no tradizionale, richiamandosi così alla piantata modenese, pur adot-tando una forma di allevamento di altezza contenuta, ad esempio lo

A. QUALITA’ URBANISTICA, AMBIENTALE E CULTURALE

speronato orizzontale basso oppure la palmetta. In questo secondocaso si avrebbero due ordini di cordoni speronati, un’impalcatura dop-pia su due livelli (primo livello a 0,5 m da terra e secondo livello a 1,1m), con tre fili zincati a 0,5 m, 1,1 m e 1,6 m. Per ottenere questa con-formazione occorrerà effettuare potature e legature per 4-5 stagionivegetative. Per ciò che riguarda la specie della vite, si suggerisce laVitis vinifera Isabella, appartenente al gruppo della uva fragola, inne-stata su portinnesto resistente alla Fillossera, con sesto, nel caso dellapalmetta, di impianto di 2,5 m.Sempre nel rispetto della piantata la vite sarebbe affiancata, oltre chedalla paleria di sostegno in castagno scortecciato di 30 cm di circonfe-renza, da quattro tutori vivi, di cui due posizionati agli estremi oppostidel filare e due a segnare i punti in cui quest’ultimo si interrompe all’in-tersezione con il “sentiero del sapere”. Come specie arborea si propo-ne il Salix viminalis, da mantenersi in forma obbligata, ovvero con tagliannuali a “testa di salice”, nel duplice intento di fornire vimini per lalegatura della vite stessa e, nel contempo, di mantenerli delle dimen-sioni volute. D’altro canto l’impiego del Salice, tipica specie ripariale,ha l’effetto di richiamare fortemente anche la presenza del CanaleTorbido. La soluzione proposta garantisce una notevole ricchezza per-cettiva ma, soprattutto, con la sua varietà rappresenta un ideale ele-mento didattico, ben integrato nel percorso per il polo scolastico previ-sto all’azione 12 del progetto, unendo aspetti naturalistici con altrilegati alla tradizione agricola locale. La funzione didattica sarebbe poirafforzata dal misurato e discreto utilizzo di pannelli esplicativi.

Preme sottolineare come in tutte le realizzazioni a verde sarà neces-sario curare attentamente la qualità del substrato da apportare. A tal

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23A. QUALITA’ URBANISTICA, AMBIENTALE E CULTURALE

fine vengono indicati alcuni parametri di riferimento che sarà opportu-no considerare in fase operativa, verificabili con preventive analisi delterreno. Il substrato riportato dovrà avere un indice pH compreso tra6,5 e 7, contenere nella giusta proporzione tutti gli elementi mineraliindispensabili alla vita delle piante, nonché una sufficiente quantità dimicrorganismi e di sostanza organica (> 1,5 % in peso secco). Dovràessere esente da sali nocivi e da sostanze inquinanti e dovrà rientra-re per composizione e granulometria media nella categoria della “terrafine” in quanto miscuglio ben bilanciato e sciolto di argilla, limo e sab-bia (terreno di “medio impasto”). Non potrà essere ammessa la pre-senza di pietre, rami, radici o qualunque altro materiale dannoso perla crescita delle piante e che può ostacolare le lavorazioni agronomi-che del terreno dopo la posa in opera.

Il Piano delle alberatureUn “Piano delle Alberature” pubbliche per Nonantola deve innanzituttoprendere atto degli aspetti storici della stratificazione vegetale delcomprensorio di riferimento, dotarsi di regolamenti puntuali atti alla suarealizzazione e quindi essere calato nella realtà territoriale che ne giu-stifica l’esistenza. Queste esigenze sono concretizzabili in tre passag-gi successivi: la fase conoscitiva, la fase normativa e la fase pianifica-toria. La successione di questi passaggi, per quanto non rigorosa,deve comunque seguire un percorso logico nel senso che ogni stru-mento, o fase, prende atto di quanto contenuto in quello che lo prece-de e costituisce la base per la definizione di quello che lo segue. Nelcontempo ogni passaggio è dotato di una propria utilità intrinseca. Allabase di questo percorso logico si collocano alcune considerazioni, chesono proprie della moderna concezione di gestione pluriennale del

patrimonio vegetale di un comprensorio quali la definizione del verdeornamentale, anche privato, come elemento determinante nel contri-buire alla qualità paesaggistica ed ambientale del territorio; il riconosci-mento della elevata specificità del verde sia urbano che extraurbano;la percezione della necessità di pianificazione a medio e lungo termi-ne dei processi evolutivi del verde. La fase conoscitiva è rappresenta-ta da una visione complessiva delle strategie di evoluzione del territo-rio, segnatamente con gli strumenti di pianificazione vigenti, integratada una visione di dettaglio, ovvero il “censimento del verde cittadino”.La fase normativa è rappresentata da un insieme di regole atte a defi-nire i contenuti tecnici degli interventi sul verde esistente, a fondare irequisiti della progettazione di dettaglio del verde di nuova realizzazio-ne e, infine, ad orientare l’evoluzione del verde privato. Tipicamentequesta fase normativa è rappresentata dal “regolamento del verde”che, basandosi sul precedente passaggio conoscitivo, è comunqueespressione del comprensorio, che ne ha richiesto l’adozione.La fase progettuale, infine, è rappresentata dal “Piano delleAlberature” in senso stretto. A questa fase, indissolubilmente legataalle precedenti, risulta affidato il controllo dell’evoluzione del patrimo-nio vegetale di un comprensorio. Tale evoluzione non deve tuttaviaessere intesa come semplice preparazione del corredo arboreo di unacittà, bensì come possibile superamento dei limiti o delle disarmonieestetiche e funzionali in esso manifeste. Nel caso di Nonantola, dun-que, il “Piano delle Alberature” offre occasione di oggettiva valorizza-zione del tessuto urbano ma può divenire anche opportunità per la suacaratterizzazione. Non bisogna tuttavia cadere nell’equivoco di imma-ginare il “Piano delle Alberature” come un surrogato all’attività di pun-tuale progettazione del territorio. Il suo compito infatti, anche nella spe-

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24A. QUALITA’ URBANISTICA, AMBIENTALE E CULTURALE

cifiche accezioni propositive, non è quello di “appiattire” l’interpretazio-ne e la lettura del verde come complemento della qualità urbana, mapiuttosto orientare e coordinare in chiave pluriennale gli atti progettua-li in senso stretto.Non bisogna infine pensare che, come più usuali strumenti di pianifi-cazione territoriale, il “Piano delle Alberature” abbia la presunzione diincidere in maniera categorica sul tessuto urbano. Esso è infatti piùcorrettamente assimilabile ad una razionalizzazione estetica, funzio-nale ed ecologica di arricchimento di quanto già esiste. In altre parole,il “Piano delle Alberature” non offre rapidi cambiamenti, ma suggeriscedolci adattamenti, abitudini e nuove opportunità, pur garantendo sia lacontinuità degli usi e delle consuetudini della collettività che la ricono-scibilità dei luoghi.

Ferma restando la necessità di procedere secondo la successioneconoscitiva, normativa e progettuale sopra delineata, in questa sedepare comunque già possibile definire gli aspetti salienti del “Piano delleAlberature” per Nonantola. Innanzitutto si deve prendere atto dellasostanziale incongruità storico – compositiva della presenza arboreasia nell’ambito del centro storico che nelle sue immediate adiacenze;in questo senso si deve ipotizzare la progressiva conversione deglispazi alberati centrali in aree a prato ed il graduale “trasferimento”degli alberi verso le zone periferiche, con funzione sia di addolcimen-to del tessuto architettonico di minor pregio che di legame con il pae-saggio agrario e con le aree naturaliformi, che circondano Nonantola,secondo un gradiente incrementale centrifugo. L’obiettivo sopra deli-neato potrà essere raggiunto progressivamente (su base decennale)grazie all’adozione di un Piano di sostituzione delle alberature.

A questo scopo si dovrà procedere all’individuazione di alberature cherisultino non più sostenibili in ragione delle seguenti motivazioni:

a) esaurimento delle potenzialità biologiche (alberi a fine ciclo, affettida gravi patologie che ne affliggano la vitalità o la stabilità);b) conflittualità tra la presenza dell’alberata e manufatti ed attività chesi svolgano nelle loro vicinanze (alberi al centro del marciapiede, albe-ri interessati da lavori stradali o ai sottoservizi incompatibili con la sal-vaguardia degli esemplari arborei);c) incongruità degli alberi alle condizioni di impianto, sia per caratteri-stiche proprie del sito che per esigenze della specie.

Le diverse motivazioni potranno diventare una guida nella pianificazio-ne della scalarità pluriennale delle sostituzioni medesime secondo lasequenza sopra illustrata. Il tutto, comunque, partendo dal presuppo-sto che gli esemplari eliminati debbano comunque essere sempresostituiti con un numero pari o superiore di individui in una zona diver-sa, non solo a totale compensazione delle eliminazioni, ma, di fatto, alfine di incrementare quantitativamente e qualitativamente la comples-siva “foresta urbana” di Nonantola.

Impianto per il recupero delle acque piovane Tutta l'area di progetto interessata sarà dotata di un impianto per otti-mizzare il recupero dell'acqua piovana, composto sostanzialmente dadue sottosistemi: quello di accumulo e quello di riutilizzo. Mentre ilprimo possiede le caratteristiche di un comune impianto di scarico pertipologia dei materiali e sistema di posa in opera, il secondo è a tutti glieffetti un impianto di tipo idraulico, che serve a prelevare l'acqua stoc-

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cata nei serbatoi e a distribuirla agli apparecchi che la riutilizzano. Inquesto specifico caso sarà utilizzata principalmente per l'innaffiamen-to delle zone verdi e/o l'alimentazione di acque ad uso tecnologico. Unsistema di pozzi circolari, opportunamente collocati, definiscono que-sto sistema di recupero delle acque piovane: delle grate metallicheconsentono di sentire il rumore dello scorrere delle acque in corrispon-denza dei punti di passaggio del Canal Torbido.

I vantaggi offerti dall'installazione di tali impianti di raccolta si riflettonopositivamente anche nella sfera dell'intervento pubblico:- evitano il ripetersi di sovraccarichi della rete fognaria di smaltimentoin caso di precipitazioni di forte intensità;- aumentano l'efficienza dei depuratori (laddove le reti fognarie biancae nera non siano separate), sottraendo al deflusso importanti quote diliquido che, nel diluire i quantitativi di liquami da trattare, ridurrebberol'efficacia della fase biologica di depurazione;- provvedono a trattenere e disperdere in loco l'eccesso d'acqua pio-vana (ad esempio durante forti temporali) che non viene assorbita dalterreno a livello urbano, a causa della progressiva impermeabilizzazio-ne dei suoli, rendendo inutili i potenziamenti delle reti pubbliche di rac-colta, riducendo la spesa pubblica relativa.

Questa soluzione impiantistica si traduce in un elemento di relazionecon l’ambiente, determinando un percorso di conoscenza per i cittadi-ni e l’infanzia: una serie di tombini al suolo integrati nelle nuove pavi-

mentazioni stabilisce un percorso all’interno del centro storico e lungoil circuito delle mura castellane per istruire alla fondamentale presen-za dell’acqua. Questi pozzi interrati, in taluni casi, possono trovare unaintegrazione con il sistema delle fontane previste dal progetto, valoriz-zando ulteriormente il ruolo dell’acqua nel centro di Nonantola.

A. QUALITA’ URBANISTICA, AMBIENTALE E CULTURALE

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B. QUALITA’ ARCHITETTONICA DELLO SPAZIO PUBBLICO ESOCIALE

Si ritiene utile fornire una sintesi delle principali modifiche progettualiintercorse tra la prima e la seconda fase del concorso, a seguito delleconsiderazioni emerse durante il workshop partecipativo. Il progetto inparticolare prevede le seguenti modifiche, ritenute necessarie pergarantire un livello maggiore della qualità architettonica e dello spaziopubblico e sociale di Nonantola:

- eliminazione dei 2 silos di parcheggi, a favore di una migliore distri-buzione dei posti auto a raso;- eliminazione del “bosco” in Piazza Aldo Moro con sostituzione del“Monumento alle vittime del terremoto del 2012”;- potenziamento dei servizi con albergo diffuso, b&b, atelier, negoziartigianali e di prodotti locali, affitta-camere (per approfondimenti sirimanda al capitolo C per la “Qualità economica”).

L'attuazione del programma prevede tre livelli di demolizioni di opereincongrue, necessarie al conseguimento della qualità architettonicadel progetto. Il primo livello (priorità rossa) riguarda l'eliminazione delportico di piazza Gramsci, costruito intorno alla seconda metà delsecolo scorso e coincidente con l'abbassamento di una torre dellemure castellane, ancora visibile in alcune fotografie dell'epoca. Allo stesso livello di priorità rossa è associata la demolizione dei 2 edi-fici presso la Torre dei Bolognesi. Si tratta di due dei tre originali bloc-chi di alloggi popolari costruiti sull'antico fossato: complessivamentesono 24 appartamenti di cui 8 di proprietà del comune. Sempre in que-

sto comparto si prevede la demolizione del prefabbricato dei bagnipubblici e la ricollocazione dell'edicola in piazza Aldo Moro. Il secondolivello (priorità arancione) indica la demolizione della stazione delleautocorriere e degli edifici contigui, comprensivo delle attrezzaturesportive: in tal modo sarà possibile realizzare il mulino didattico e il“sentiero del sapere” per l'infanzia. Il terzo e ultimo livello (priorità gial-la), di difficile realizzazione per motivi tecnici ed economici, riguarda lademolizione degli edifici in via Montegrappa per valorizzare il “Giardinodelle absidi” dell'Abbazia. A questo livello potrebbe conferire anche l’o-perazione di demolizione -a seguito di trattativa con privati- dei villiniche separano la “casa del Giardiniere” di Villa Emma al parco storico.

B1 Rapporto tra contesto urbano e linguaggio architettonicoadottato anche in riguardo alle soluzioni di arredo

In merito alle scelte di arredo urbano, il progetto propone diversi livel-li di attuazione:- segnaletica orizzontale: sulle lastre sono incise le date e le indicazio-ni della storia di Nonantola;- segnaletica verticale multilingue;- particolari costruttivi per la soluzione dell'attacco degli alberi al suoloper motivi di sicurezza e salvaguardia ambientale;- mitigazione dell'impatto ambientale per la raccolta dei rifiuti;- caratterizzazione delle soglie d'ingresso al centro storico;- nuovo arredo urbano con panchine e fontane;

B. QUALITA’ ARCHITETTONICA, DELLO SPAZIO PUBBLICO E SOCIALE

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27B. QUALITA’ ARCHITETTONICA, DELLO SPAZIO PUBBLICO E SOCIALE

- programma di riordino urbano delle insegne pubblicitarie e della car-tellonistica per l'abbattimento dell'inquinamento visivo;- omologazione delle soluzioni per gli infissi delle vetrine del centrostorico;- progetto della nuova illuminazione.

Si ritiene necessario inserire una proposta progettuale per il riordinodella segnaletica urbana, in particolare quella pubblicitaria. L'ideazioneè concepita come strettamente legata alla visione complessiva per ilrecupero della memoria e delle tradizioni locali, definendo un sistemaintegrato con il disegno delle pavimentazioni e il progetto di illumina-zione. L'intervento è finalizzato alla valorizzazione del processo per-cettivo del centro storico, instaurando relazioni dirette con il contesto.Per garantire una maggiore riconoscibilità alle attività commerciali,contribuendo al tempo stesso al controllo visivo dell'immagine ambien-tale del centro storico, è opportuno redigere un piano per definire dellelinee di indirizzo. Tra i criteri minimi di intervento si indicano due pos-sibili soluzioni, che nel tempo dovrebbero sostituire l'attuale situazio-ne, esito di operazioni disconnesse e non pianificate: - insegna inserita nel serramento della vetrina;- insegna scritta con pittura a muro.

Nel primo caso, i serramenti devono essere realizzati o in legno o inferro, di colore antracite, e inseriti a filo interno della forometria esi-stente, con pannellatura opaca alta 50 cm alla base e pannellatura“porta scritta” alta 50 cm in sommità. Nel secondo caso, recuperandola tradizione storica di paese e come ancora si può vedere in alcuniesempi, l'insegna è scritta direttamente sull'intonaco, ricorrendo ad un

abaco predefinito nella scelta del carattere. Sono ammesse duevarianti: la scritta riportata su campitura rettangolare bianca o la scrit-ta dipinta direttamente sull'intonaco dell'edificio. Questa seconda solu-zione, rievoca l'immaginario figurativo dei film del neorealismo, alcuniracconti di Antonio Delfini ambientati nella bassa emiliana o i progettipadani di Aldo Rossi. Entrambe le soluzioni evitano il ricorso ad inse-gne posticce o differenziate rispetto al disegno del serramento dellavetrina. Eventuali immagini o disegni, identificatori di logo commercia-le o di messaggi pubblicitari saranno esclusivamente inseriti in pannel-li provvisori da esporre durante le ore di apertura dell'attività lungo ipercorsi pedonali o possono essere inseriti nell’apposita pannellaturasuperiore nell'ipotesi di vetrina a filo muro. Eventuali insegne a bandie-ra rigide sono ammesse, se montate su struttura metallica delle stes-se caratteristiche dei serramenti sopra esposti. Non sono permesseinsegne luminose se non nella prima ipotesi a soluzione integrata nelserramento. Oltre alla riorganizzazione del sistema delle insegne pub-blicitarie relative alle attività commerciali, in questo processo di unifor-mità è necessario sostituire le differenti bacheche informative sparseper il paese, evitando le affissioni su grandi pannelli pubblicitari: si con-siglia l'adozione di un unico elemento, di altezza massima 200 cm,composto da due montanti e un telaio con profilo d'acciaio verniciatoin colore antracite fissato al suolo, da ubicare in base ad un pianogenerale, ma in prossimità esclusiva delle piazze di paese e presso lesedi pubbliche. Per le soluzioni di arredo urbano, è opportuno indivi-duare una strategia complessiva finalizzata a definire un'immaginecoordinata tra tutti gli elementi: fioriere, portacarte, portabiciclette, pan-nelli informativi, sedute pubbliche saranno accomunate dall'uso dellostesso materiale in lamiera di acciaio colorato in “bruno antico” o

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28B. QUALITA’ ARCHITETTONICA, DELLO SPAZIO PUBBLICO E SOCIALE

“antracite” similmente ai serramenti delle vetrine e alle apparecchiatu-re luminose. Tali elementi dovranno essere leggeri, facilmente pulibilie rimovibili, garantendo una chiara integrazione nel contesto, evitandosoluzioni incongrue nella forma adottata e nell'impiego dei materiali.

B2 Rilevanza, caratterizzazione, capacità attrattiva dello spaziopubblico e grado di flessibilità e dinamicità degli usi possibili

Se Nonantola riacquistasse le sue peculiarità di borgo emiliano, comeè accaduto per alcuni centri analoghi in Toscana e in Liguria che hannopuntato alla valorizzazione del proprio patrimonio storico ed ambienta-le, si rafforzerebbe il turismo e la domanda di un “vicinato” di Provincia,che qui troverebbe una determinata offerta di prodotti agroalimentari,culturali e artigianali.Sia un turismo più attento, che implica il pernottamento, che l'escursio-nismo che usa la città per poche ore, sono vettori di incidenza che con-dizionano la capacità attrattiva dello spazio pubblico che deve mostrar-si flessibile e dinamico. Non solo, o non più, quindi una visita aNonantola per l'Abbazia ed il Museo benedettino, ma perché l'offertasi pone come riconoscibile attraverso le soluzioni progettuali che defi-niscono una nuova idea di centro. Per fare in modo che gli escursioni-sti si fermino bisogna pensare ad una situazione a carattere regiona-le, includendo la possibilità di visita alle aziende agricole, ai luoghi deimotori, ubicati nei comuni vicini di Modena, Sant'Agata, Maranello. SeNonantola recupererà il proprio valore di borgo emiliano avrà dellenuove potenzialità: il centro deve fornire servizi ad esempio per esse-re utilizzato per congressi con una sala grande e altre piccole -già pre-senti nel centro e da inserire in una rete di eventi e di inziative- di un

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29B. QUALITA’ ARCHITETTONICA, DELLO SPAZIO PUBBLICO E SOCIALE

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30B. QUALITA’ ARCHITETTONICA, DELLO SPAZIO PUBBLICO E SOCIALE

ghezza, a lunghezza variabile, a posa regolare su letto di sabbia, confughe allineate senza ripresa, di colore grigio e delimitazione coninserti a raso in blocchi scuri per garantire continuità con il selciatostradale, evidenziando il posto auto;- pavimentazione per i percorsi ciclabili: battuto di ghiaia fine a vista,compattata e realizzata con calcestruzzo colorato nella massa, adimpasto rosso chiaro;- pavimentazione per i percorsi pedonali: pavimentazione in pietra inte-grata con ciottolo di fiume, prescelto in forme miste arrotondate, in dif-ferenti pezzature e colore, variabile dal grigio chiaro al marrone e mat-tonato in laterizio in continuità delle zone già pavimentate con talemateriale.

Le quattro campionature indicate saranno applicate in maniera costan-te. Esse sono integrate con le parti speciali, costituenti i segni notevo-li o elementi primari individuati lungo la passeggiata didattica e prospi-cienti i monumenti nonantolani:- soglie: in corrispondenza degli ingressi al centro storico sono inseri-te nel manto della pavimentazione quattro soglie in trachite euganeagrigia. Queste lastre a raso rispetto alla superficie contigua marcanovisivamente il passaggio dalla città novecentesca a quella storica;- piazza liberazione: sono inserite a terra, incastonate nella nuovapavimentazione in pietra, delle lastre d'Istria bocciardata, sulle qualisono incisi i nomi dei dei personaggi illustri di Nonantola. L'idea evo-cata dalle pavimentazioni integra i contenuti del polo museale nonan-tolano, creando una relazione a distanza data dalla riconoscibilità delsegno;- tracciamento a terra dei ponti levatoi con campiture in mattonato bor-

centinaio di persone, offrendo diverse possibilità per il pernottamento,per il mangiare e per le ore libere di riposo o di vacanza. Il turismo, siaesso esperienziale (con corsi di specializzazione) o della memoria (perscuole e anziani), implica la creazione di una rete di eventi e di risor-se per creare interesse, con collegamenti migliori, ragionando ad unascala più ampia. Come si può trasformare il turismo escursionista inturismo vero e proprio? Occorre trasformare il centro storico in unluogo fortemente attrattivo, seguendo esempi comparabili come a SanGeminiano, Cortona, Bobbio e altri paesi simili per caratteristiche urba-ne e storia antica: fondamentale risulta essere il disegno delle pavi-mentazioni e la qualità delle architetture del centro storico.Le differenti funzioni d'uso dello spazio pubblico coincidono con preci-se soluzioni di disegno del suolo (carrabile, pedonale e ciclabile) otte-nute con il ricorso a materiali distinti per facilitare la riconoscibilità del-l'uso del manto stradale, riducendo l'impiego della segnaletica, soven-te causa del disordine visivo nei centri storici. I materiali prescelti perle pavimentazioni sono posati per generare continuità diretta tra lesuperfici, evitando cesure incongrue tra le parti. Si sono presceltiesclusivamente materiali naturali. Questo criterio interpreta la sempli-cità con cui storicamente il piano di campagna dei paesi era concepi-to: selciato o ghiaia, pavimentazioni povere realizzate con materialinaturali prima dell'introduzione dell'auto e quindi dell'asfalto.

L'abaco delle soluzioni per i materiali del suolo si declina in:- pavimentazione per i percorsi carrabili: blocchi di porfido di 10 cm dilarghezza, a lunghezza variabile, a posa regolare su letto di sabbia,con fughe allineate senza ripresa, di colore rosso;- pavimentazione per i parcheggi: blocchi di porfido di 10 cm di lar-

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31B. QUALITA’ ARCHITETTONICA, DELLO SPAZIO PUBBLICO E SOCIALE

date da cordoni in trachite grigia; la larghezza delle porte di difesa defi-nisce un'incisione al suolo in corrispondenza degli antichi ponti levatoidel tipo a contrappeso;- filetta del fossato colmato: in corrispondenza dell'antico terraglio, lapavimentazione è contrassegnata dal tracciamento a terra del percor-so seguito dal fossato mediante, una filetta in acciottolato di fiume,lungo il perimetro del centro storico.

Lungo le principali percorrenze e in alcune zone del centro storico,sono stati individuati dei settori puntuali in corrispondenza dei monu-menti principali e delle attività commerciali: queste aree sono visualiz-zate a terra con speciali pavimentazioni realizzando campi matericidistinti. Tali campi possono essere realizzati in acciottolato o mattona-to, in relazione alla presenza o meno del passaggio dell'auto.

Il progetto della luce - i corpi illuminantiIl progetto per l'illuminazione è basato sull'integrazione di tre tipologiedi illuminazione, in relazione ai temi progettuali sviluppati in base a 5principali settori individuati. Sono previsti i seguenti corpi illuminanti:

1. lucus: illuminazione generale + puntuale e d'accento per gli spaziaperti.La prima è quella garantita dai pali lucus, un corpo illuminante peresterni IP65. Disponibile nelle versioni h.7768mm (lettera a') e4609mm (lettera a), il lucus è costituito da 4 tubolari in acciaio inoxAISI 304 di diametro 35mm e spessore 3,5mm verniciati in tono brunoantico. A circa 2/3 della propria altezza i tubi si divaricano per accoglie-re una lampada per illuminazione diffusa a terra, mentre si richiudono

verso la sommità per diventare il supporto di faretti per una luce dire-zionabile d'accento per facciate, alberi, dettagli. Alla base i tubolarisono inseriti in un tubo in acciaio che si annega in un plinto in cemen-to armato per 900mm di profondità. Il palo è particolarmente adatto perinstallazioni in luoghi storici grazie alla sua forma che rielabora quelladella lanterna storica. Per la luce diretta è previsto il kit bilbo g lucediretta con sorgente ad alogenuri costituita da lampade a scarica, cheassicurano stabilità di colore per tutta la loro durata emettendo unaluce brillante, che permette un grande apporto luminoso diffuso non-ostante il basso consumo di 70W e la manutenzione ridotta (durata al50% di 16.000 ore). Per questa lampada è necessario un alimentato-re elettromeccanico di potenza adeguata da installare ad una distanzamassima di 10 mt. dal palo. Per la luce d'accento invece saranno uti-lizzati nr.3 (per i pali più bassi) o nr.4 (per quelli più alti) kit bilbo p luced'accento cablati con attacco G8,5 sempre per lampade ad alogenurimetallici, di cui saranno scelti i fasci di apertura di 8° o 40° in base aipuntamenti da effettuare di volta in volta.

2. cubo medium: illuminazione monumenti, senza inserimento di ulte-riori elementi decorativi.Per la seconda tipologia di illuminazione, mirata all'illuminazione deimonumenti senza aggiungere ulteriori elementi decorativi, in particolarmodo nel caso dell'abbazia, la soluzione proposta è quella del cubomedium, un corpo illuminante per esterni IP65 in acciaio inox AISI316L (lettera b), verniciato in tono bruno antico in omogeneità con i palilucus. I cubi, da installare sulle facciate degli edifici circostanti i monu-menti da illuminare, sono proposti nella versione bandiera, dotata distaffa regolabile, che permette di orientare il flusso luminoso dell'appa-

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32B. QUALITA’ ARCHITETTONICA, DELLO SPAZIO PUBBLICO E SOCIALE

recchio (verso l'alto e verso il basso), di flangia per montaggio a pare-te che permette la rotazione dell'apparecchio fino a 150° (sul pianodella facciata) e di vetro antiurto IK09. Anche in questo caso, il kit pre-visto è quello a vapori di alogenuri, in virtù della sua luce brillante e delgrande apporto luminoso in relazione al consumo (70W con attaccoG12). Sulla base dei puntamenti da effettuare in loco caso per caso,verranno scelti ad hoc i fasci di apertura di 8° o di 40°.

3. bacchette magiche led, c2 led IP68 e c1 led IP68: luce indiretta persottolineare i percorsi e valorizzare le sedute.In aggiunta alla luce generale e all'illuminazione dei monumenti, èstata prevista un'illuminazione indiretta, che valorizzi i tracciati e i segniproposti dal progetto architettonico. Tale illuminazione si sviluppa sutre fronti: il primo è la valorizzazione delle nuove panche e delle sedu-te di progetto, tramite installazione del corpo illuminante bacchettamagica al di sotto di esse (lettera c), dietro ad un'apposita veletta chemascheri all'occhio umano la vista della sorgente luminosa ma che nepermetta la fuoriuscita del flusso luminoso, che risulterà radente sulprato o sulla pavimentazione delle piazze. Proposta nella versione aled, bacchetta magica è un corpo illuminante per esterni con grado diprotezione IP67 in policarbonato trasparente resistente ai raggi uv, chepuò essere ancorata a superfici orizzontali o verticali tramite gli appo-siti attacchi forniti di serie; bacchetta magica led è cablata con ledbianco diffondente 3000K e, nella lunghezza scelta di 1535mm, ha unapotenza di 22,5W alimentata in tensione costante. Il secondo elemen-to di luce indiretta è quello costituito dalla valorizzazione delle vasched'acqua di progetto, nelle pareti delle quali si prevede di incassare unalinea di luce orizzontale ottenuta mediante il corpo c1 led (lettera d),

sistema modulare per esterni IP68 costituito da un profilo in alluminioestruso ossidato argento opaco di sezione 40x48mm e un kit led resi-nato completo di connettore IP68, idoneo quindi anche per immersio-ni in acqua. Il corpo proposto, nella lunghezza di 513mm, è cablatocon led bianco 3000K con 4W di potenza alimentato a 24Vdc. Nellaversione per incasso, è dotato di apposita cassaforma di 516mm dilunghezza in acciaio inox. L'ultimo effetto di luce indiretta è ottenutomediante il corpo c2 led (lettera e) che, fissato su setti e muri storici aduna altezza di 40 cm da terra, vuole sottolineare i percorsi pedonali eaccompagnare con il suo ritmo scandito il passeggiare nelle piazze delcentro. c2 led è un sistema modulare per esterni IP68 costituito da unprofilo in alluminio estruso ossidato argento opaco di sezione30x32mm e un kit led resinato completo di connettore IP68. I corpi pro-posti, tutti cablati con led bianco 3000K, presentano potenze diverse aseconda dalla lunghezza del profilo: 4W per il profilo da 513mm, 8Wper il profilo da 1013mm, 16W per il profilo da 2013mm e 24W per ilprofilo da 3013mm, tutti alimentati in tensione costante 24Vdc. Questiprofili sono stati progettati per essere lasciati a vista e non necessita-no quindi di cassaforma. Per tutte queste tre sorgenti led (lettera c, let-tera d e lettera e) sono necessari alimentatori led tensione costante dipotenza adeguata da installare ad una distanza massima di 10 mt daciascun corpo da alimentare.

Riteniamo necessario a questo punto aprire una parentesi in meritoalle accensioni; assieme a progettisti, impiantisti e fruitori sarà oppor-tuno studiare la differenziazione delle accensioni in base agli scenaridi utilizzo, in modo da garantire il giusto compromesso tra la quantitàdi luce richiesta da ogni situazione e il minor consumo di energia.

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33B. QUALITA’ ARCHITETTONICA, DELLO SPAZIO PUBBLICO E SOCIALE

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34B. QUALITA’ ARCHITETTONICA, DELLO SPAZIO PUBBLICO E SOCIALE

Il progetto della luce - impianti per alimentazione dei chioschi permercati e attività da ubicare in centro storicoI chioschi rimovibili verranno alimentati con un sistema di torrette ascomparsa poste sotto la pavimentazione e dotate di chiusino metalli-co calpestabile. Ogni pozzetto sarà predisposto per l'alimentazione didue chioschi e dotato di 4 prese interbloccate tipo CEE da 16A di tipomonofase o all'occorrenza trifase.

Il progetto della luce - impianto di trasmissione dati WirelessVerrà realizzato un impianto di trasmissione dati pubblico per tutte learee oggetto di intervento progettuale, con lo scopo di fornire servizi dinavigazione web a tutti gli utenti. L'impianto sarà gestito da serverdedicato e access point, la copertura del segnale per l'intera piazzasarà garantito da antenna omnidirezionale posta in prossimità delpalco. La gestione degli accessi al WEB sarà su 2 livelli, uno libero el'altro solo mediante username e password per chi ne faccia richiesta.Nel livello libero sarà consentito l'accesso alle sole informazioni locali(ad esempio pubblicità, notizie generali e/o storiche della piazza), illivello protetto consentirà la navigazione in internet. Tutti gli accessisaranno registrati sul server.

Infine per l'illuminazione dei portici del centro storico, la lampada pro-posta è catena, un corpo illuminante IP44 in metallo verniciato bronzo,studiata per essere installata sui tiranti delle arcate, che tramite appo-sita staffa accessorio può essere montata anche a parete. Catena (let-tera f) alloggia un cablaggio a doppia emissione composto da un por-talampada RX7s per lampada ad alogenuri max 70W per un'illumina-zione diffusa verso l'alto, e un portalampada GU5,3 per sorgenti dicroi-che diam. 51mm max 35W per una luce d'accento verso il basso.

Il progetto della luce - i sottoservizi: dorsali e linee elettricheLe nuove dorsali per l'illuminazione pubblica e la FM per l'alimentazio-ne dei chioschi del mercato saranno interrate sotto la nuova pavimen-tazione, distribuendo due tubazioni di diametro 160mm per ogni latodelle piazze e dei nuovi prati di progetto, usufruendo per quest'ultimidei marciapiedi di servizio previsti. Le tubazioni saranno di tipo flessi-bile in PVC autoestinguenti e internamente lisce. I conduttori utilizzatisaranno di tipo FG7OR adatti per posa interrata. Le dorsali sarannointerrotte ogni 20m circa da un pozzetto interrato completo di chiusinoin ghisa. I quadri elettrici e le protezioni per le nuove linee sarannoinstallati all'interno di appositi spazi protetti da collocare mitigandolirispetto al contesto.

Il progetto della luce - rimozione delle linee elettriche dalle facciate degli edifici storiciLe linee attualmente esistenti e poste sulle facciate degli edifici delcentro storico saranno rimosse e interrate nelle nuove dorsali sopradescritte. Ove non fosse possibile tale soluzione le linee verrannointercettate e poste sotto traccia.

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35B. QUALITA’ ARCHITETTONICA, DELLO SPAZIO PUBBLICO E SOCIALE

B3 Miglioramento e accessibilità alle funzioni pubbliche ed ai servizi insediati accrescendo le prestazioni di sicurezza delsistema della mobilità

Il sistema della mobilità valorizza la mobilità lenta (o dolce) comenuovo modo di attraversare il centro di Nonantola: nuovi varchi, laciclabile delle 4 chiese che congiunge in modo facile e agevole laPieve, Santa Filomena, l'Abbazia, l'ex San Rocco, per giungere fino aRedù e alle altre frazioni del territorio. Accanto al potenziamento dellaciclabile è prevista una rete sentieristica in campagna, sia per giunge-re in sicurezza al fiume Panaro attraverso il nuovo parco agricololineare, sia verso i terreni della Partecipanza e l'areale a sud dellacampagna, verso Villa Sorra. L'attenzione al dettaglio costruttivo nelrifacimento delle piazze, delle aree di sosta e dei percorsi consente dimettere in sicurezza tutti i camminamenti per bambini, donne, anzianie portatori di handicap. Il miglioramento dell'accessibilità è dato inoltreda alcune specifiche scelte di progetto, individuate per valorizzare eintegrare la storia del luogo con innovative soluzioni, rispettose dei cri-teri normativi vigenti. La segnaletica relativa ai temi illustrativi della sto-ria culturale ed ambientale di Nonantola contribuisce in questo sensoa valorizzare il sistema della mobilità: le mure castellane o il canalTorbido -come è stato realizzato per l'Aposa a Bologna- sono contras-segnati da apposite lastre di pietra incise e opportunamente collocatelungo i tracciati storici. Per quanto concerne invece le aree di sostaall'interno del sistema della mobilità, le insegne dei negozi in centrostorico e le targhe illustrative generano un’immagine unitaria ed este-ticamente apprezzabile per facilitare e guidare la mobilità. L'altro livel-lo della mobilità relativa alle automobili è riorganizzato in particolare

per quanto riguarda l'anello del centro storico. Si propongono due pos-sibili alternative: lasciare il doppio senso, realizzando una zona a Km30 lungo tale percorso, fino all'area di servizio delle scuole, oppuredeclassare le 2 strade (viale delle Rimembranze e viale VittorioVeneto) a senso unico, in modo da liberare parte dell'attuale corsiastradale ottenendo nuovi parcheggi a raso. Questa seconda soluzionepotrebbe essere strutturata prendendo come riferimento il caso similedell'anello circolare al centro storico di Mirandola. Si propone di chiu-dere al traffico, riservandolo solo ai residenti, via Piave, per agevolarela valorizzazione di questo tratto del circuito delle mura castellane. Relativamente alle zone di sosta, il progetto non prevede parcheggiinterrati o silos dedicati. Le aree dei parcheggi esistenti sono state rior-ganizzate in base ad un preciso criterio. La forma allargata del “cen-tro” perseguita dal concorso consente di spostare sul nuovo perimetrol'ubicazione, per migliorare le connessioni tra le attività storiche cen-trali e quelle di prossima realizzazione più periferiche (centro commer-ciale all'ex Cantina sociale, servizi commerciali lungo le strade perModena e Bologna). Nello specifico le operazioni progettuali attuateper risolvere le problematiche della sosta sono le seguenti:

- parcheggio di piazza Gramsci: la delocalizzazione nel nuovo compar-to ex Cantina Sociale dell'attuale Coop libera una serie di posti autonell'attuale piazzale. In tal modo i parcheggi di servizio sono mantenu-ti e possono essere utilizzati per l'accessibilità al centro storico,

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36B. QUALITA’ ARCHITETTONICA, DELLO SPAZIO PUBBLICO E SOCIALE

colmando la quantità sottratta all'area di sosta di piazza Gramsci cheil progetto propone di sostituire con il nuovo “prato dell'Abbazia”;

- parcheggio di piazza Aldo Moro: la sostituzione del parcheggio conun prato, consente una migliore organizzazione degli spazi aperti aridosso di Palazzo Salimbeni e della Torre dei Bolognesi. In questazona sarà possibile prevedere il carico e scarico dei parcheggi dei busturistici;

- parcheggio di piazza G. Rossa: la riorganizzazione con nuove aree disosta e spazi di servizio favorisce un uso differente della piazza, chetrova qualità con inserimenti che attribuiscono identità al parcheggio.Parte delle dotazioni e nuovi posti auto sono ubicati nella testata delParco della Pace su viale delle Rimembranze.

B4 Riconoscibilità e leggibilità delle percorrenze interne al com-parto urbano

Il progetto delle percorrenze, come già precedentemente illustrato, èdipendente dalla scelta di procedere con soluzioni di intervento a zerovolume, per valorizzare il patrimonio storico esistente.In base agli scenari di demolizione previsti, si auspica un processo didecrescita per favorire l'eliminazione delle parti incongrue. In tal modo le percorrenze usufruiscono di un contesto migliorato e il loro nuovo

sistema risulta essere l'interconnessione di 4 livelli: i servizi collettivipubblici presenti, le attività commerciali diffuse, la fruizione turistica delpatrimonio storico e culturale, le connessioni tra verde urbano edextraurbano. I percorsi sicuri casa - scuola, la rete dei parcheggi araso, riqualificati dal punto di vista qualitativo, una migliore dotazionedi portabiciclette, i collegamenti degli spazi verdi esistenti (Parco dellaResistenza, Giardino Perla verde e giardino comunale, giardini abba-ziali, Giardino della Partecipanza, Parco della Pace) sono riorganizza-ti in un nuovo circuito di fruizioni fatto di dotazioni specifiche per lamobilità ciclopedonale. Il sistema delle percorrenze prevede delle relazioni di tipo territoriale.In questo contesto, la riconoscibilità delle percorrenze -materialmenteevidenziate con l'uso di appositi materiali- si rapporta con l'ambitoextraurbano: il progetto propone ulteriori relazioni con la campagna ele aree rurali, verso la Partecipanza agraria, Villa Emma, per arrivarefino al Panaro, ritrovando una diretta connessione del centro abitatocon il fiume. In sintesi, il progetto impone una rete di sistemi di percorrenze diffe-renziate, ma interconnesse. Tale rete comprende il sistema delle per-correnze culturali (i servizi collettivi come i musei, il teatro, la discote-ca), il sistema delle percorrenze del commercio, il sistema delle per-correnze ambientali. Ciascuno ha un percorso dedicato con informa-zioni e indicazioni di riferimento. Tali percorsi sono differenziati tra lorocon l'uso dei materiali e con segni nella pavimentazione.

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38C. QUALITA’ ECONOMICA

C1 Capacità della proposta di realizzare e promuovere il “centrocommerciale naturale” e l'insediamento integrato di funzioni col-lettive innovative

Il progetto persegue un principio ormai ampiamente riconosciuto dallesperimentazioni finora condotte per la riqualificazione dei centri storici.Tale principio può essere così formulato: la creazione di sinergie costi-tuisce l'azione chiave al fine di conseguire la riqualificazione dei centristorici e la valorizzazione di tutte le attività presenti. Coerentementecon il principio appena enunciato, ci si propone di illustrare i tre temiche formano il presente capitolo avvalendosi del masterplan concet-tuale (o masterplan tematico), raffigurato nello schema a lato. Lo sche-ma mostra la molteplicità di interrelazioni tra i numerosi temi interes-sati dal progetto. Tali relazioni risultano particolarmente dense in corri-spondenza dei temi che assumono maggiore rilievo. I temi verrannoapprofonditi individualmente in ragione della loro complessità e rile-vanza. Ciascuna attività proposta scaturisce dalle nuove idee proget-tuali illustrate per il centro di Nonantola e dalle occasioni che questecomportano per un utilizzo innovativo del territorio, con l'obiettivo dimettere a frutto ogni sua potenzialità.

Masterplan tematico: schema delle interconnessioni tra i proget-ti e le attività innovative integrate proposteQuesto processo avviene sotto la costante guida dell'Amministrazionepubblica, promotore durante la prima fase, e attraverso un coinvolgi-mento via via sempre più vasto di privati, associazioni e portatori diinteressi, secondo modalità che verranno illustrate più avanti.Il progetto pone le basi per migliorare l'offerta economica attraverso

una rete di collegamenti e la creazione di luoghi urbani piacevoli e vivi-bili. Essi rappresentano la pre-condizione per incrementare la frequen-tazione del centro storico.

Contributo alla promozione del Centro Commerciale NaturaleTutti gli scenari prospettati dal progetto creano i presupposti per rinno-vare e potenziare un sistema di offerta di beni e servizi di diversa tipo-logia, ma complessivamente unitario, alimentato da programmi annua-li di promozione, animazione ed eventi, ed incentrato sul ruolo trainan-te degli spazi pubblici. Attraverso le strategie di intervento proposte, ilprogetto pone le basi logistiche e funzionali alla creazione del CentroCommerciale Naturale. Questa “struttura” contribuisce a sua volta allarivitalizzazione del contesto. Non si tratta dunque di una misura setto-riale, incentrata sul commercio ed allargata all'artigianato e ai servizi,ma di una strategia di rilancio della totalità degli spazi pubblici, raffor-zati dalla presenza di offerte d'interesse collettivo (diversificazionedelle merci vendute, esercizi che si rivolgono a tutte le fasce di cittadi-ni), in grado di attrarre un pubblico differenziato. L'obiettivo è quello difavorire la permanenza di un nucleo di attività economiche nelle areecentrali, e di creare le condizioni perché ne nascano di nuove.Il presupposto urbanistico per la realizzazione del CentroCommerciale Naturale (CCN) è costituito dalla riqualificazione e rifun-zionalizzazione degli spazi pubblici del centro storico. Nei fabbricatidestinati ad ospitare i moderni centri commerciali, i percorsi connettivi

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sono essi stessi spazi privati facenti parte del fabbricato. Il CCN, inve-ce, deve necessariamente appoggiarsi agli spazi pubblici e collettividell'ambito urbano. Ne consegue la necessità che tali spazi siano ade-guatamente riqualificati, ovvero dotati degli opportuni sottoservizi,pavimentati con materiali che ne agevolino la manutenzione e, se pos-sibile, resi pedonali. Nell'ottica del CCN, l'arredo urbano non costitui-sce solamente un elemento di corredo, ma diviene funzionale a sup-portare la fruizione dei visitatori: sistema di illuminazione pubblica effi-ciente e di qualità, spazi di sosta attrezzati con porta-biciclette, panchi-ne, cestini per i rifiuti. L'accessibilità e la disponibilità di spazi di sostacostituiscono un altro dei presupposti per lo sviluppo del CCN, ed èanch'essa affrontata dalla proposta progettuale. Il CCN rappresentadunque un'efficace risposta alla progressiva diminuzione delle impre-se commerciali più piccole, le cosiddette “botteghe di vicinato”. Il pro-getto di CCN è finalizzato anche ad esaltare e a sostenere la funzionesociale e spaziale di aggregazione degli esercizi commerciali, che, nelcentro storico di Nonantola, assume una valenza fondamentale. IlCCN si compone di un sistema di esercizi coordinati e integrati fra loroda una politica comune di sviluppo e di promozione del territorio, unarete commerciale fatta da attività collocate su una stessa area. I puntidi forza del progetto appaiono legati all'organizzazione e all'immaginedel centro attraverso lo sviluppo di azioni comuni volte alla rivitalizza-zione: le singole imprese aderenti avranno modo di intervenire sulledecisioni del marketing della città, di usufruire dei contributi finanziaridella Regione Emilia-Romagna per le aziende operanti nel CCN, dibeneficiare di corsi di formazione gratuiti per l'ammodernamento dellapropria azienda.Gli strumenti da utilizzare possono essere schematicamente riassunti

come segue, distinguendo tra la fase di avvio del CCN, e la successi-va fase volta al suo rafforzamento.

Nella fase preliminare di installazione del CCN:- mappatura dettagliata della realtà economica e commerciale del cen-tro storico e dell'intero territorio comunale, al fine di conoscere esatta-mente quali e quante sono le attività economiche esistenti, quali carat-teristiche hanno e quali attività potrebbero proficuamente essere intra-prese, come già era stato effettuato nel 2010 e nel 2012;- realizzazione di un'indagine di mercato che consenta ai commercian-ti di Nonantola e ai nuovi imprenditori di comprendere le abitudini e leaspettative della propria clientela;- pubblicazione di bandi per l'erogazione dei contributi (ad esempioincentivi per l'aggregazione di piccole imprese e la formazione di con-sorzi per la promozione del territorio);- creazione di un logo che potrà essere scelto tramite un bando per unconcorso di idee aperto a grafici professionisti;- piano della segnaletica che persegua quel carattere di identificabilitàdella struttura attraverso l'installazione di cartellonistica e segnaleticaspecifica, coordinata, multilingue e fortemente identificativa per il CCN;- utilizzo del piano terra degli edifici del centro per l'inserimento di atti-vità commerciali.

Successivamente, per incrementare l'attrattività del CCN, sarà possi-bile intraprendere ulteriori attività:- gestione del sito internet del CCN, contenente tutte le informazionisulle attività economiche esistenti, oltre ad una loro vetrina virtuale, leiniziative in atto, le attrazioni culturali ed artistiche della città, gli orari

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di apertura e la diffusione delle informazioni e attività attraverso socialnetwork e materiale cartaceo;- progettazione, realizzazione e partecipazione ad iniziative di anima-zione territoriale anche in coordinamento con altre realtà locali persostenere le aperture dei nuovi negozi;- individuazione di una figura specifica con compiti di coordinamentotra attività commerciali, servizi e soggetti pubblici e privati aderenti alprogetto (town center management);- incentivi per lo sviluppo del commercio assistito, di qualità e cortesia;- realizzazione di sistemi di fidelizzazione della clientela stabili (fidelitycard) o atti a sostenere commercialmente particolari momenti dell'an-no (concorsi a premi);- programmazione e realizzazione di iniziative coordinate a supportodelle aperture straordinarie;- individuazione delle botteghe tradizionali e storiche;- insediamento di attività ludiche e ricreative che affianchino le iniziati-ve più prettamente commerciali proposte dal CCN (una pista di patti-naggio, sul ghiaccio invernale e su pista per l'estate, che potrebbeessere collocata nel parco, un campo da beach volley ancora per lastagione estiva).

La messa a sistema di tutte le attività proposte ha una fondamentaleimportanza strategica. La redazione di un “cartellone delle iniziative”permetterà alle associazioni, agli esercizi commerciali e a tutte le figu-re che partecipano a questo processo di rigenerazione del centro sto-rico, di organizzare eventi in perfetta sinergia. Ristoranti, bar e negozipotranno coordinare le aperture nei giorni di festa, affinché cittadini eturisti possano trovare il centro animato non solo nei giorni feriali e

durante le sagre.Connessioni: mercato settimanale, mercato a km zero, albergo diffu-so, b&b, percorsi, rete parcheggi e aree di sosta, ristorazione

La rete dei parcheggi e delle aree di sostaNell'ambito del progetto è prevista la riorganizzazione delle aree disosta e dei parcheggi, l'inserimento di pavimentazioni, elementi diarredo, alberature, corsi d'acqua, vigneti e prati, la restituzione ai luo-ghi della loro memoria storica, il ripristino dei collegamenti tra campa-gna, centro storico e frange edilizie. L'insieme di queste azioni proget-tuali danno vita ad nuova immagine urbana.Connessioni: ricucitura campagna - città, percorsi, rete beni culturali,urbanfitness, centro commerciale naturale, mercato settimanale, mer-cato a km zero, attività del centro storico, ricettività diffusa

Il nuovo sistema delle PiazzeNonostante il recupero delle piazze adibite a zone di sosta, migliora ledotazioni complessive di parcheggi pur con interventi minimi, tenendoconto dei desideri espressi dai cittadini nelle varie fasi di partecipazio-ne. Questa riorganizzazione porta alla riqualificazione di alcuni spazipubblici che diventano nuove aree fruibili dalla cittadinanza. La crea-zione di piazze verdi favorisce i momenti di aggregazione e pone lebasi per lo svolgimento di attività di interesse e richiamo. Quello che siviene a creare, è uno spazio piacevole per i cittadini ed interessanteambito di investimento di capitali privati.Connessioni: ricucitura campagna - città, offerta culturale, percorsi,rete beni culturali, urbanfitness, centro commerciale naturale, mercati,ricettività diffusa, ristorazione

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I percorsi ciclopedonaliLa nuova rete ciclabile collega il centro di Nonantola con le aree limi-trofe. Inoltre, il progetto propone l'introduzione di un servizio di noleg-gio bici gratuito a disposizione dei residenti e dei turisti.Connessioni: ricucitura campagna - città, percorsi, rete dei beni cultu-rali, urbanfitness, centro commerciale naturale, rete dei parcheggi edelle aree di sosta, ristorazione

I percorsi verso le scuole: il Pedibus (i percorsi dei più piccoli)Si propone l'inserimento di un servizio di “Pedibus” (o “scuolabus coipiedi”) che consenta ai più piccoli di raggiungere le scuole in autono-mia ma in modo sicuro. L'iniziativa in via di sviluppo in molte città sullascorta di affermate esperienze in abito europeo, coinvolge scuole efamiglie ed educa i bambini a raggiungere la scuola a piedi, in modoecologico. Il percorso prevede diverse fermate segnalate da appositicartelli, che, per promuovere e pubblicizzare l'iniziativa, potrannoessere disegnati dagli stessi bambini, tramite concorsi proposti dallescuole. Alla fermata, ad orari prestabiliti e segnalati, i bambini si uni-scono ad un gruppo guidato da alcuni adulti (in genere volontari). Lefermate potranno essere collocate in prossimità degli accessi al centroe dei parcheggi (in modo che anche chi non abita in centro possa usu-fruire del servizio e accompagnare in macchina il bambino fino alla fer-mata più vicina) e lungo le vie di accesso alle scuole. Oltre al caratte-re aggregativo ed educativo che lo caratterizza e l'entusiasmo riscon-trato da parte di genitori e bambini, questo sistema permette di ridurrein maniera significativa il traffico veicolare nei pressi delle scuole elungo le strade adiacenti.Connessioni: urbanfitness centro commerciale naturale, rete dei per-

corsi, rete dei parcheggi e delle aree di sosta

I percorsi della memoriaGli inserimenti puntuali di elementi riconoscibili appartenenti alla tradi-zione (le fontane, le opere d'arte, la meridiana, le soglie di ingresso alcentro, i segni materiali per recuperare gli elementi storici e naturalicancellati) tracciano le linee guida per la creazione di percorsi cultura-li all'interno del centro storico. Il recente terremoto ha focalizzato l'at-tenzione internazionale su alcuni paesi emiliani duramente colpiti. Ilmondo intero ha preso coscienza di quali e quanti beni di valenza sto-rica e architettonica abbiano rischiato di essere distrutti. Tutto ciò hadestato e sviluppato un notevole interesse verso svariati borghi pros-simi a Nonantola. La stessa cittadina di Nonantola, seppure fortunata-mente non interamente devastata dal sisma, ne è stata colpita, in par-ticolare nel proprio patrimonio di maggiore pregio storico e architetto-nico. L'esigenza di non disperdere il patrimonio di ulteriori conoscenzee competenze acquisite nell'affrontare i danni del sisma può essereperseguita integrando il progetto nella creazione di percorsi tematici edidattici che rendano partecipi i visitatori dei danni subiti dagli edifici,che raccontino le esperienze vissute e soprattutto che siano tali dadocumentare come è avvenuta la ricostruzione e il ritorno dei cittadinialla vita di sempre. Il percorso progettato attorno a tale tema ordinato-re avrà un proprio luogo focale nel “Bosco della memoria”, al fine didare rilevanza ai 27 alberi in ricordo delle vittime del sisma, inseritonell'angolo tra via delle Rimembranze e via Montegrappa.Connessioni: rete dei beni culturali, urbanfitness, centro commercialenaturale, ricettività diffusa, ristorazione, rete dei parcheggi e delle areedi sosta

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La “Carta della cultura di Nonantola”Il progetto pone fra gli obiettivi la creazione di una rete dei musei edelle emergenze storico architettoniche, che valorizzerà, oltre allacelebre Abbazia (elemento attrattore e traino a livello interregionale),anche i monumenti meno conosciuti. L'Abbazia di San Silvestro e laPieve di San Michele Arcangelo si inseriscono infatti nel sistema di cat-tedrali, pievi e abbazie del territorio modenese (insieme al Duomo diModena e alla Ghirlandina, elementi trainanti a livello nazionale edinternazionale, e ad altri monumenti meno noti come la Pieve di SantaMaria in Castello a Carpi, la Pieve Romanica di Santa Maria dellaNeve a Mirandola e quella di San Giovanni Battista a Pavullo nelFrignano, solo per citarne alcune). Potranno essere studiate iniziativecome una “Carta della cultura di Nonantola”, eventualmente collegataanche ad architetture e musei di altre città limitrofe, che proponga aivisitatori le iniziative e le mostre in corso, accompagnate dall'offerta diconvenzioni con ristoranti e bar nonché sconti sull'acquisto di prodottitipici (con marchio di qualità del territorio riconosciuto) nei negozi delnuovo centro commerciale naturale. L'inserimento proposto di posta-zioni tematiche interattive per i turisti, la creazione di applicazioni per-mettono inoltre una facile comunicazione per la fruizione del territorioe la sua scoperta.Connessioni: rete di percorsi, rete dei beni culturali, ricettività diffusa,centro commerciale naturale, rete delle piazze e degli spazi di sosta

I percorsi dello sport: Urban walkingParallelamente ai classici percorsi culturali potranno essere offerti per-corsi di rural walking (attraverso i parchi o le zone rurali) e, nella decli-nazione cittadina di questa pratica, l'urban walking, intesa come prati-

ca non strettamente sportiva, ma rivolta ad un pubblico ampio, per visi-tare la città in maniera divertente e coinvolgente. L'attività, nata per lapreparazione degli sciatori in estate, potrebbe avere successo in unacittadina relativamente vicina all'Appennino modenese dove la culturasciistica è presente nei residenti. Il progetto potrebbe essere integratodalla definizione di percorsi che attraversino la campagna, sia purepartendo e concludendosi nel centro storico. Attraversare non solo conpercorsi segnalati da apposita cartellonistica coordinata -ma soprattut-to con specifiche idee di attività con una forte connotazione- i parchi ele zone verdi introdotte con la proposta progettuale rappresenta ulte-riore elemento di ricucitura di questi elementi.

I percorsi dello sport: la maratona Nonantola-BolognaSempre grazie al recupero del rapporto con la città rurale ed al suocollegamento con il centro storico, si propone l'organizzazione di unamaratona cittadina ed il suo inserimento nel calendario delle manife-stazioni podistiche organizzate in Emilia Romagna. A tale riguardo siconsideri che Nonantola dista all'incirca 40 chilometri da Bologna. Ciòrende agevolmente percorribile l'idea di delineare, a partire dal centrodi Nonantola, un tracciato con una estensione esattamente pari a42,195 km e diretto verso il capoluogo regionale. Ecco dunque che gli spazi riqualificati con il progetto qui propostopotrebbero rappresentare l'ideale luogo di partenza per una sorta di“maratona della via Emilia”. Lo sviluppo di questa opzione consentireb-be di veicolare rapidamente, e ad un pubblico ampio, l'avvenuta rea-lizzazione degli interventi di riqualificazione urbana in progetto, e con-sentirebbe all'intera cittadina di Nonantola di godere di un notevoleritorno di immagine.

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I percorsi dello sport: la maratona dei piccoliAnalogamente, all'interno del centro storico, potrebbe essere organiz-zata annualmente una “maratona dei piccoli” per le vie della città, pro-muovendo lo sport tra i più giovani, eventualmente con un sistema “astaffetta” che preveda luoghi di cambio in punti significativi del centro,ad esempio il “cambio dell'Abbazia”, il “cambio del Teatro”. Sempre per i più piccoli, potrebbe essere organizzata una “giornatadello sport” durante la quale l'Amministrazione metterà a disposizionedelle società sportive spazi per test dimostrativi per bambini e ragazziper la diffusione del maggior numero possibile di discipline sportive. A queste, potranno essere affiancati momenti di competizione “ami-chevole” e, alla fine della giornata, le premiazioni e le consegne degliattestati di partecipazione potranno svolgersi in piazza Liberazione.

I percorsi dello sport: urbanfitnessPotrebbero anche essere introdotte attività sportive che sfruttano l'ar-redo urbano di nuova introduzione con segnaletica che illustra comesvolgere appositi esercizi utilizzando l'arredo urbano al posto dei clas-sici attrezzi da palestra. Nei parchi potranno essere previste aree fitness e percorsi associan-do l'attività aerobica (corsa, ciclismo, pattinaggio) a circuiti che com-prendono appositi esercizi a corpo libero o con semplici attrezzi,segnalati da apposita cartellonistica. I percorsi potrebbero inoltre esse-re collegati con la “cittadella dello sport” posta nella zona a sud-est delcentro storico.Connessioni: rete dei percorsi, ricucitura campagna - città, ricettivitàdiffusa, attività e manifestazioni, rete delle piazze e degli spazi di sosta

Funzioni collettive innovative integrate: i giardini didatticiIl progetto riscopre il legame tra città e campagna. Tale obiettivo vieneperseguito non solo potenziando le connessioni visive e funzionalirimaste, ma anche inserendo nel contesto urbano veri e propri “pezzi”di campagna. Si prevede il potenziamento e la messa in rete del siste-ma già esistente degli orti, per creare un circuito di maggior fruizionecollettiva. Si potranno inoltre organizzare seminari e workshop sui temidell'agricoltura in collaborazione con la Biblioteca. A titolo esemplifica-tivo, il coinvolgimento degli agricoltori locali potrà consentire di offrirealla cittadinanza seminari tematici atti a promuovere la vendita dei pro-dotti locali, collegando in questo modo tali iniziative con il mercato akm zero. In tale contesto, una iniziativa peculiare -che ben si integracon la configurazione progettuale proposta- potrebbe essere quellavolta al recupero delle antiche coltivazioni (le piante officinali, i rinasci-mentali “orti dei semplici” che vedevano la coltivazione di erbe nel giar-dino dell'Abbazia), attraverso tecniche agricole tradizionali e moderne.Altre esperienze interessanti, legate ai progetti della riqualificazionedel verde in ambito urbano, scaturiscono dal cosiddetto guerrilla gar-dening, ormai diffuso in molte città grazie a cittadini appassionati delverde che si oppongono attivamente al degrado urbano e all'incuria.Questi gruppi promuovono la collaborazione dei cittadini, con giornateorganizzate dedicate ad esempio al recupero di rotonde degradate.Ogni cittadino può contribuire con qualche euro, acquistare una pian-ta o un fiore tra quelli segnalati, piantarli durante l'attività di gruppo edonarli così alla città, contribuendo attivamente alla riqualificazione delproprio territorio. Si potranno poi organizzare esperienze di cucinaurbana e laboratori di cucina popolare che insegnino a bambini e geni-tori a cucinare insieme piatti di stagione con ingredienti a km zero e

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prodotti dell'orto. Allo stesso modo, si potrebbero organizzare corsi perla preparazione delle specialità tipiche (gnocco fritto, tigelle, belsòn)coinvolgendo anche la popolazione delle rezdore modenesi per lariscoperta delle tradizioni.

Funzioni collettive innovative integrate: il turismo e la ricettivitàdiffusa. Albergo diffuso e b&bLa riqualificazione del centro punta alla trasformazione di Nonantola inun piccolo borgo di qualità, sfruttando la sua vicinanza con le città diModena e Bologna, con le loro attrazioni di rilevanza internazionale. Ilprogetto si presta ad integrare il tema della ricettività. In tale contesto,una breve disamina e riflessione sui requisiti di mercato per la gestio-ne di tali attività imprenditoriali (dimensione minima in termini di super-ficie calpestabile, numero di stanze e superfici accessorie, dotazioniimpiantistiche, necessità di personale dedicato) consente di qualifica-re l'hotel, inteso in senso tradizionale, come struttura di difficile inseri-mento nel contesto urbano delle aree centrali di Nonantola, a maggiorragione nell'attuale congiuntura economica. Ciò nonostante, l'avvertitaesigenza di incrementare l'offerta delle dotazioni ricettive può trovarerisposta in altre formule organizzative, quali quelle ormai collaudatecon successo dell'albergo diffuso e del b&b. Tra i casi di maggiore rile-vanza a cui ispirarsi si segnala l'albergo diffuso a Santo Stefano diSessanio, in Abruzzo, un borgo medievale che ha ripreso vita graziead un attento recupero edilizio (così efficace da consentirgli di resiste-re meglio di altri luoghi al terremoto del 2009) e rappresenta ora unesempio internazionale di turismo sostenibile. Trattando il tema da unpunto di vista non solo economico ma anche di qualità del progetto, lapratica, ormai diffusa in molti borghi, con casi di noto successo, si inte-

gra in maniera ottimale con la struttura urbana comunale. Tale formu-la si è rivelata particolarmente adatta per borghi e paesi caratterizzatida centri storici di interesse artistico ed architettonico, che in tal modopossono recuperare e valorizzare vecchi edifici chiusi e non utilizzati,ed al tempo stesso possono evitare di risolvere i problemi della ricetti-vità turistica con nuove costruzioni. L'albergo diffuso infatti, è costitui-to da diversi immobili che si trovano all'interno dello stesso nucleourbano e l'aggettivo “diffuso” denota questa struttura “orizzontale”. Idiversi ambienti (camere, reception, spazi comuni) possono esseredislocati in più edifici, seppur vicini fra loro.L'Associazione Nazionale Alberghi Diffusi (ADI) riporta un elenco dicaratteristiche che deve avere il modello a cui tendere:- unità abitative collocate nel raggio di 300 metri dalla zona di acco-glienza;- accoglienza e assistenza all'ospite garantita almeno 14 ore al giorno;- camere confortevoli e accoglienti, in linea con lo stile del contestourbano;- materiale informativo sulla località presente nelle camere;- promozione di attività ricreative, sportive e culturali per i clienti;- servizio di colazione, possibilmente in uno spazio comune;- biciclette gratuite o servizi di navetta per raggiungere le principaliattrazioni della località;- servizio di ristorazione all'interno o all'esterno della struttura;- organizzazione di serate a tema e attività di intrattenimento;- atmosfera dell'ambiente unica e personalizzata.

La struttura viene quindi gestita in forma imprenditoriale e si rivolge atipologie di utenti interessati a soggiornare in un contesto urbano di

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pregio, autentico, a contatto con i residenti, usufruendo dei normaliservizi alberghieri. Da alcune analisi condotte sulle recensioni pubbli-cate dagli utenti in seguito a soggiorni in città, la formula del b&b risul-ta molto apprezzata. In particolare, sono graditi l'accoglienza, la corte-sia del personale, l'ambiente famigliare, l'offerta di prodotti locali, lacura degli arredamenti, la tranquillità dei luoghi e la sensazione di“staccare la spina” rispetto al caos frenetico delle grandi città.A titolo esemplificativo, l'albergo diffuso potrebbe attivare convenzionicon la rete dei musei (sconto sulla carta dei musei), proporre ai propriospiti le attività organizzate nel territorio (giardini didattici, urbanfitnesse percorsi) ed organizzarne altre (ad esempio, corsi di cucina fullimmersion della durata di un giorno, con preparazione di specialità tipi-che, legate ai progetti di cucina urbana). Un albergo diffuso di qualitàpotrà essere insediato negli edifici storici del centro o ai suoi margini,perseguendo l'obiettivo del pieno utilizzo dei locali liberi o da recupe-rare a seguito dei danni del sisma o del loro abbandono. Un’ulteriore opzione, non alternativa alla precedente ma con essa inte-grabile, è costituita dalla diffusione delle ricettività anche nelle aree dicampagna circostanti al centro urbano, posto che sono molto apprez-zati i soggiorni in casali ristrutturati per godere di una sorta di ritornoalla natura. L'albergo diffuso può contribuire ad un incremento dei flus-si turistici, attraverso una maggiore qualificazione e diversificazionedell'offerta. Si tratta comunque di una iniziativa con valenza trasversa-le, essendo funzionale anche al recupero edilizio, economico e socia-le del centro storico.Connessioni: ricucitura campagna - città, seminari residenziali e sum-mer school, rete dei percorsi, rete dei beni culturali

Funzioni collettive innovative integrate: seminari residenziali esummer schoolIn seguito al sisma che ha colpito l'Emilia nel 2012 molti sono stati iseminari tecnici svolti in tutta Italia incentrati sulle conseguenze delsisma, la ricostruzione, l'adeguamento delle normative. Le Universitàhanno organizzato diversi workshop e seminari di laurea incentrati perlo studio del fenomeno, le sue conseguenze e i progetti per la ricostru-zione. Anche la città di Nonantola potrebbe fornire il proprio contributoa questo filone di ricerca. L'Amministrazione comunale, in collegamen-to con le Università, ma anche con gli Ordini Professionali e leAssociazioni di Tecnici Professionisti potrebbe proporre la città comesede per lo svolgimento di queste attività, coadiuvando l'organizzazio-ne di “seminari residenziali” e summer school che ospitino presso lestrutture ricettive urbane e rurali gruppi di studenti, docenti, e tecnici,agevolando anche l'organizzazione di incontri tra tecnici comunali eprofessionisti locali, l'organizzazione di visite presso i luoghi colpiti e iluoghi della ricostruzione e visite ai cantieri. Questa tipologia di inizia-tive, seppure originate da eventi contingenti, si presta ad acquisire unaimportanza tale da divenire prassi, ripetendosi poi con periodicità defi-nite e quantomeno con cadenza annuale. L'offerta dovrebbe prevede-re tariffe convenzionate presso le strutture ricettive coinvolte, che pos-sono offrire prezzi più bassi rispetto ai capoluoghi, oltre alla disponibi-lità di altri spazi (ad esempio la Biblioteca, le sale comunali) adatti allostudio, alla riflessione, alla discussione, allo svolgimento di lezioni eincontri, nonché alla presentazione pubblica delle attività. Un'attentaprogrammazione delle attività, inoltre, potrà fornire un contributo alladestagionalizzazione dei flussi di visitatori, che tipicamente risultanoconcentrati nei periodi primaverili e autunnali.

C. QUALITA’ ECONOMICA

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Connessioni: albergo diffuso e b&b, rete dei percorsi, rete dei beni culturali

Funzioni collettive innovative integrate: la cittadella della musicaSfruttando come traino la fama di cui il Vox gode a livello nazionale, sipotrebbero organizzare a Nonantola festival musicali per artisti emer-genti, anche nel vicino parco della Resistenza, e i cosiddetti “concertiverticali” che vedono i musicisti esibirsi dai terrazzi dei palazzi dei cen-tri storici. Queste manifestazioni coinvolgono la porzione riqualificata epedonalizzata della SS255, il Parco della resistenza, l'adiacente Vox ela zona del parcheggio previsto in luogo dell'attuale Coop.Connessioni: rete dei beni culturali, rete dei percorsi centro commer-ciale naturale, ricettività diffusa

Funzioni collettive innovative integrate: mercato settimanale emercato a km zeroGrazie alla creazione delle nuove piazze e alla riconfigurazione dellepercorrenze, il mercato potrà essere ricollocato. L'area ospiterà anchemanifestazioni culturali, rassegne cinematografiche estive. Il mercatoa km zero, poi, può essere legato alla fiera annuale e ad attività cultu-rali e promozionali in collaborazione con i gestori degli orti cittadini.Connessioni: ricucitura campagna - città, rete dei beni culturali, retedei percorsi, centro commerciale naturale, cucina urbana

C2 Proposizione di metodi efficaci per il coinvolgimento deglioperatori privati/economici interessati al processo di trasforma-zione urbana

In questo capitolo si illustrano alcune strategie per il coinvolgimento dioperatori privati interessati a contribuire al processo di trasformazioneurbana. La sottoscrizione di accordi di partenariato e l'individuazionedi possibili fonti per il cofinanziamento consentirebbero di aumentarela saldatura del partenariato pubblico-privato, a vantaggio dei serviziofferti e delle nuove attività in via di sviluppo.

Il Centro Commerciale NaturaleCome noto dallo studio delle esperienze di successo, la creazione diun Centro Commerciale Naturale (CCN) è resa possibile da una fortecollaborazione tra l'Amministrazione comunale, con il ruolo di promo-tore, e tutti coloro che operano nella zona. Per raggiungere l'obiettivoprefissato, l'Amministrazione dovrà attivare un processo di partecipa-zione di tutti i diversi partner da coinvolgere (commercianti, esercenti,scuole, istituzioni) grazie al quale possano emergere ed essere esami-nate le criticità presenti ora nella zona, così da individuare soluzionicondivise. Il progetto potrebbe essere definito ed attuato tramite lamodalità dei tavoli di co-progettazione a cui parteciperanno Enti pub-blici, associazioni di categoria, esercenti, liberi professionisti e abitan-ti della zona. Anche per quanto riguarda le modalità di gestione, dovràessere previsto il coinvolgimento attivo di tutte le associazioni di rap-presentanza del settore del commercio presenti sul territorio(Confcommercio, Confesercenti e altro). L'Associazione dovrebbevedere la partecipazione del Comune per gli aspetti gestionali e deci-

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sionali, e dare alle imprese gli strumenti per fronteggiare e superarel'attuale crisi economica. La logica dei progetti è quella della creazio-ne di un ampio partenariato nel quale tutti i soggetti, minimizzando ilproprio impegno economico, raggiungono obiettivi e investimenti diportata rilevante.L'Amministrazione potrà promuovere il recupero ed il rilancio di spazichiusi da tempo (favorendo anche -se necessario- eventuali cambi didestinazione d'uso), nonché l'utilizzo del piano terra degli edifici delcentro per l'inserimento di negozi. Il Comune potrà poi pubblicarebandi per l'erogazione di contributi, costituiti ad esempio da incentiviper l'aggregazione di piccole imprese e la formazione di consorzi perla promozione di tutto il territorio, oppure da incentivi per la nascita distrutture collettive di livello locale di tipo laboratoriale a favore di unamaggior integrazione fra le forze economiche che ruotano intorno almondo agricolo e dell'artigianato. Eventuali contributi economicipotranno essere erogati a favore delle nuove imprese intenzionate adavviare un'attività con determinate caratteristiche (finanziamenti oagevolazioni per chi dia il via ad una delle attività classificate come“assenti” o “da potenziare” all'interno del Comune, in locali da riqualifi-care, oppure per il recupero delle botteghe tradizionali e storiche edelle attività ad esse connesse).Inoltre, potrà essere incentivata l'apertura domenicale dei negozi orga-nizzando iniziative a supporto delle aperture straordinarie (concerti,attività sportive) o indicendo giornate particolari, anche legate alla sta-gionalità, all'interno del calendario cittadino (“Festa di primavera”, “Igiorni del commercio”, mercatini natalizi). Particolare attenzione potràessere posta ad attività ludiche e ricreative atte ad affiancare le inizia-tive più prettamente commerciali proposte dal CCN (una pista di patti-

naggio, sul ghiaccio invernale e su pista per l'estate, che potrebbeessere collocata nel parco, un campo da beach volley ancora per lastazione estiva).

La valorizzazione di una rete degli orti cittadiniQuale contributo alla sostenibilità del progetto, anche sotto il profiloeconomico-finanziario, per quanto concerne la porzione inerente ilsistema degli orti esistenti, si propone che la gestione sia affidata,attraverso opportune procedure di pubblicità e selezione, a categoriedi soggetti pubblici e privati quali ad esempio: realtà del terzo settore(onlus e cooperative sociali senza scopo di lucro, associazioni di pro-mozione sociale, di salvaguardia dell'ambiente, di volontariato o confinalità culturali), associazioni di cittadini, enti e aziende pubbliche oprivate che operano nell'ambito della responsabilità sociale di impresaper realizzare tra i propri dipendenti attività di valorizzazione del tempolibero e della sfera sociale e culturale con sede nel territorio comuna-le. Le regole di gestione dovranno avere carattere di sostenibilità eprevedere ad esempio che le coltivazioni siano compiute con modali-tà conformi al profilo ecologico (senza uso di pesticidi e diserbanti,senza sementi Ogm, con una rigorosa gestione oculata dell'acqua). Leattività di lucro, commerciale o promozionale saranno regolamentateed autorizzate solo in casi specifici, non sarà ammesso l'uso di mano-dopera retribuita. Gli assegnatari saranno tenuti a favorire la parteci-pazione e il coinvolgimento dei cittadini, con preferenza per quelliappartenenti a categorie deboli o meritorie (anziani, portatori di handi-cap, bambini in età scolare).Si ritiene opportuno segnalare che lo scorso 20 febbraio 2013, ItaliaNostra, Ministero delle Politiche Agricole e Forestali e ANCI hanno sot-

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toscritto un nuovo protocollo di intesa per il Progetto Nazionale OrtiUrbani, proposto da Italia Nostra nel 2006 e già oggetto di un protocol-lo d'intesa con l'Anci nel 2008. Il progetto punta alla costituzione diun'unica rete di orti urbani e periurbani in tutta Italia, accomunati daregole etiche condivise, pur nella diversità delle tipologie, degli usi, deiluoghi, dei territori, per rafforzarne l'identità e la conoscenza, e favori-re lo sviluppo di una economia etica a vantaggio diretto per le comuni-tà. Molti comuni italiani hanno già dato il via alla loro partecipazioneall'iniziativa con nuovi orti o con la riqualificazione di quelli già esisten-ti o in corso di realizzazione.

C3 Capacità del progetto urbano di confrontarsi con lo strumen-to urbanistico in formazione

Il progetto proposto recepisce gli assi strategici delineati nel quadroconoscitivo del PSC in formazione, che riguardano la qualità ambien-tale, l'identità territoriale, la coesione e l'attrattività. Il PSC pone tra isuoi obiettivi strategici quello di accrescere la dotazione e la qualità deiservizi locali ed in particolare del commercio, contribuendo in tal modoad accrescere l'attrattività del territorio e a migliorare la vivibilità per iresidenti. Secondo le analisi riportate nel quadro conoscitivo del PSC,nella relazione sul sistema insediativo ed economico e sociale, emer-ge una criticità relativamente al commercio nel centro storico.L'insediamento di una nuova struttura di livello importante nell'areaFondo Consolata, in corrispondenza dell'intersezione tra laNonantolana e la nuova tangenziale, e il trasferimento della Coop nel-l'area dell'ex cantina sociale possono comportare lo spostamento delbaricentro commerciale all'esterno delle tradizionali aree centrali. In

risposta a questo, il PSC ritiene opportuno perseguire una distribuzio-ne del commercio più estesa e capillare, che interessi i centri minori,ma anche polarizzata, che possa rafforzare i luoghi centrali, come ilnucleo storico di Nonantola. Come già illustrato, si ritiene che l'insedia-mento di un Centro Commerciale Naturale sia lo strumento più idoneoa compiere questa trasformazione urbana.

Reti e percorsiAttraverso l'inserimento di nuove piste ciclabili e collegamenti pedona-li, il progetto mira al rafforzamento della coesione territoriale e aumen-ta l'efficienza delle relazioni. Iniziative come il pedibus contribuisconoin maniera significativa alla razionalizzazione della mobilità e al decon-gestionamento del traffico. Inoltre, il progetto mette in atto iniziativeche rafforzano la qualità ambientale e tutelano l'integrità fisica e pae-saggistica del territorio, come l'inserimento di “segni” naturali e la ricu-citura tra città e campagna. La connessione tra percorsi e cultura, per-corsi e sport, apporta un valore aggiunto alla fruizione del territorio ealla sua attrattività.

Percorsi tematici e valorizzazione del paesaggio e dei beni culturaliIn riferimento alle politiche territoriali ed in particolare ai beni culturalie al paesaggio, il Comune di Nonantola sta elaborando un modello diqualificazione dei valori storico culturali così come percepiti ed espres-si dalle comunità con una particolare sensibilità della pianificazioneverso la componente paesaggistica nelle principali scelte urbanistiche,al fine di dare un ruolo strategico alla qualità dei paesaggi, nelle sueaccezioni naturalistiche, ambientali, sociali, di cultura locali necessaria

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azione di tutela del patrimonio e le future trasformazioni territoriali. NelPSC compaiono alcuni strumenti di tutela a valorizzazione del territo-rio: la “Carta dei Vincoli dei Beni Culturali e Paesaggistici”, cioè unquadro delle tutele ministeriali condiviso per un assetto vincolisticopuntuale, e la “Carta delle identità paesaggistiche”, che consiste nell'i-dentificazione -in forma partecipata dalle comunità locali- di una strut-tura identitaria del paesaggio urbano e rurale attraverso un metodo,discusso e condiviso come momento fondamentale per la costruzionedel PSC, in grado di innescare un dialogo concreto sul “senso dei luo-ghi”. I percorsi tematici proposti perseguono gli stessi obiettivi del PSCdi valorizzazione dei beni paesaggistici e culturali. I diversi metodi difruibilità del territorio proposti (attraverso la rete dei percorsi ciclabili epedonali, dei parcheggi, delle piazze e dei nuovi spazi pubblici) asso-ciano alla cultura anche lo sport ed il benessere (urbanwalking, percor-si tematici e culturali, workshop e seminari) e mirano al coinvolgimen-to, oltre che di turisti e visitatori, della popolazione nella sua totalità.

L'agricoltura e il commercioIl progetto contribuisce alla riqualificazione urbana e all'innalzamentodegli standard di benessere e vivibilità per i residenti, oltre a tutelarel'integrità fisica e paesaggistica del territorio, e contribuire al manteni-mento dei valori di naturalità presenti. Ciò rappresenta una delledimensioni immediate e operative rispetto ad alcuni obiettivi di grandeportata come alcuni di quelli perseguiti dal PSC in via di formazione: ilcontenimento del consumo di suolo, la riduzione dei cambi di destina-zione d'uso del suolo da agricolo ad edificabile, l'importanza da confe-rire alla riqualificazione e al recupero invece che all'espansione urba-na. Il modello degli orti didattici è già utilizzato da molti comuni per l'a-

gricoltura ecosostenibile in città, come il progetto “ColtivaMI” delComune di Milano. Sul modello del capoluogo lombardo, dove laGiunta ha individuato aree comunali destinate a particelle ortive e haapprovato le linee guida per l'assegnazione delle aree previa presen-tazione di progetti, il Comune di Nonantola potrebbe individuare areeidonee allo svolgimento di orti didattici o dei giardini profumati e deifiori rari da ricavare presso la Torre dei Modenesi come tappa del “sen-tiero del sapere” per i bambini delle scuole. Inoltre già nella relazionegenerale sull'agricoltura, il paesaggio e l'ecologia del quadro conosci-tivo del PSC in formazione è stata fatta una ricognizione delle zonerurali intorno all'abitato del capoluogo; lo sviluppo urbanistico ha infat-ti eroso il territorio rurale e alcune aree sono rimaste o stanno per rima-nere isolate dal contesto non urbanizzato. Sono state individuate alcu-ne aree a ridosso dell'abitato di Nonantola che per le loro caratteristi-che mantengono un'apertura verso la campagna, attraverso un colle-gamento con aree verdi o sportive, interne all'abitato, e, come si leggenel documento, questo è un elemento importante per la qualitàambientale di un centro cittadino, infatti mantenere i collegamenti conla parte rurale garantisce linee di “sfogo” dei surplus energetici prodot-ti dalla città, oltre naturalmente a svolgere importanti funzioni per ilbenessere psicofisico dei cittadini. Sono state individuate delle aree rurali che per le caratteristiche di vici-nanza al capoluogo rappresentano siti a vocazionalità diversa rispettoad analoghe zone agricole. Infatti questa cintura di coltivazioni potreb-be servire anche per mitigare l'impatto che hanno i conglomerati urba-ni, ancorché di ridotte come in questo caso, sull'ambiente. Piccole partidi queste vaste aree, quelle poste ai confini con il centro storico o quel-le “interstiziali”, potrebbero essere dedicate all'insediamento di aree a

C. QUALITA’ ECONOMICA

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forte vocazione agricola.

Mercato a km zeroIl PSC pone tra gli obiettivi per uno sviluppo sostenibile “la valorizza-zione della vocazione agricola della campagna, con azioni di tutelaattiva del paesaggio rurale, promuovendo qualità del prodotto e delleproduzioni, incentivando le filiere corte e la tipicità”. In questo senso ilmercato a km zero valorizza i prodotti dell'agricoltura e dell'artigianatolocale contribuendo all'incremento dell'attrattività del territorio, valoriz-zando saperi e risorse.

Albergo diffusoCome si legge nel quadro conoscitivo del PSC, le attività legate al turi-smo non hanno finora trovato notevole sviluppo a Nonantola; in parti-colare le attività ricettive sono poco numerose e garantiscono un'offer-ta ad oggi piuttosto limitata. L'inserimento dell'albergo diffuso e di bedand breakfast, oltre ad avere impatto nullo sull'utilizzo di nuovo territo-rio, perseguendo il concetto di “città compatta” riqualifica il patrimonioedilizio già presente, migliorando la qualità edilizia e territoriale e con-tribuisce alla conservazione e diffusione del “carattere del luogo”. Inaccordo quindi con le linee strategiche del PSC, un albergo diffuso diqualità potrebbe essere insediato negli edifici storici del centro o aisuoi margini, perseguendo l'obiettivo del pieno utilizzo dei locali liberio da recuperare a seguito dei danni del sisma o del loro abbandono.Come già argomentato, l'albergo diffuso può essere integrato con laricettività nelle aree di campagna sotto forma di soggiorni in casaliristrutturati. A questo proposito, il PSC, in linea con le proprie strategieche prevedono la riqualificazione urbana e il recupero e la conserva-

zione del patrimonio ambientale, del paesaggio e dei sistemi insedia-tivi storici, potrebbe favorire il recupero di casali abbandonati odismessi e la loro riconversione in attività ricettive, attraverso un'ade-guata normativa che tuteli gli edifici e ne disciplini gli interventi ammes-si e le modalità.

C. QUALITA’ ECONOMICA

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52D. QUALITÀ DEGLI STRALCI FUNZIONALI ATTUATIVI E STIMA DEI COSTI DI REALIZZAZIONE

La soluzione progettuale proposta è stata approfondita al fine di verifi-carne la fattibilità economica, in relazione al contenimento dei costi diattuazione dei singoli interventi. Sono stati individuati dieci ambiti fun-zionali, indipendenti tra loro, che possono essere attuati per fasi suc-cessive come si illustrerà nel paragrafo successivo. Gli stralci funzio-nali individuati sono così articolati:1- Prato dell’abbazia (Piazza Gramsci) - 1b via Abate Gottescalco, viaPieve;2- Piazza Liberazione e sue adiacenze;3- Piazza della sera e Torre dei Modenesi - 3b via Eugenio Curiel eparcheggio viale delle Rimembranze - 3c viale delle Rimembranze ededifici popolari;4- Giardino delle absidi;5- Piazza G. Rossa e Parco della Resistenza - 5b via Italo Calvino evia Fabio Filzi - 5c adiacenze Teatro M. Troisi.

D1 Efficacia della soluzione progettuale proposta per il contenimento dei costi realizzativi

Al fine di stimare i costi di realizzazione degli interventi è stato adotta-to un procedimento rispondente alle indicazioni contenute nell’art. 22del DPR 207/2010, comunemente denominato “Regolamento appalti”,attuativo del “Codice dei contratti pubblici”.Il comma 1 dell’articolo citato indica che il calcolo sommario dellaspesa è effettuato “applicando alle quantità caratteristiche degli stessi,i corrispondenti prezzi parametrici dedotti da costi standardizzati deter-minati dall’Osservatorio. In assenza dei costi standardizzati, applican-do parametri desunti da interventi similari realizzati, ovvero redigendo

un computo metrico estimativo di massima”.Al successivo comma 2 viene descritto il quadro economico che deveessere: “articolato secondo quanto previsto all’articolo 16, comprende,oltre all’importo per lavori determinato nel calcolo sommario dellaspesa, gli oneri della sicurezza non soggetti a ribasso, determinati inbase alla stima sommaria di cui all’art. 17, comma 2, lettera d), e lesomme a disposizione della stazione appaltante, determinate attraver-so valutazioni effettuate i sede di accertamenti preliminari”.Per l’elaborazione del Calcolo sommario della spesa la metodologiaestimativa individua alcuni procedimenti raggruppati per categorie: iprocedimenti “sintetico-comparativi” e i procedimenti “analitico-rico-struttivi”. Il procedimento analitico comunemente utilizzato per la stimadei costi di realizzazione degli interventi in progetto è il ComputoMetrico Estimativo (CME).

All’interno di ciascuno stralcio, le lavorazioni sono state raggruppatenelle seguenti cinque categorie principali:

- aree pavimentate, categoria che comprende le piazze, i sagrati dellechiese, gli slarghi e, in generale, tutti gli spazi pubblici pavimentati;- aree verdi, comprendente le sistemazioni a prato o a giardino, artico-lati tenendo conto dei costi di demolizione delle preesistenze;- strade e viabilità, ovvero il rifacimento dell’intera sede stradale conl’inclusione, ove previsto, di piste ciclabili;- parcheggi a raso per quanto riguarda le sistemazioni a parcheggio(poiché lo stato delle preesistenze è particolarmente eterogeneo, talevoce è stata disaggregata in “movimenti terra” e “demolizioni e smon-taggi” al fine di affinare la stima dei costi degli interventi preliminari;

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- demolizioni di fabbricati, in cui sono compresi i costi di demolizionedei fabbricati popolari lungo via delle Rimembranze.

Il prezzario utilizzato come riferimento è quello della Regione Emilia-Romagna, edizione del luglio 2012, integrato dal prezzario dellaCamera di Commercio di Bologna del secondo semestre 2012. È statoadottato quale riferimento principale il prezzario regionale, in quantoha valenza sull’intero territorio per l’esecuzione di opere pubbliche e siriferisce a lavori con normali difficoltà di esecuzione. I prezzi dellediverse categorie d’opera sono comprensivi delle spese generali e del-l’utile d’impresa. Nella scomposizione dei lavori previsti negli stralcifunzionali, le lavorazioni sono state raggruppate in macro-categorieche ripercorrono le classi tecnologiche individuate nel prezzario regio-nale dell’Emilia-Romagna. Tali classi sono: movimenti di terra, demoli-zioni e rimozioni, lavori stradali, arredo urbano e parchi gioco, opereda giardiniere, opere metalliche. È opportuno rilevare che il prezzarionon fornisce gli importi degli oneri di conferimento a discarica dovutiper lo smaltimento degli inerti. Tale voce di costo potrebbe esseremantenuta entro un importo moderato attraverso una opportunagestione del cantiere, limitando il conferimento ai soli detriti derivantidalla demolizione dei sottofondi, e prevedendo il riuso delle terre dascavo. L’ottimizzazione del cantiere potrebbe inoltre prevedere, ovepossibile, il recupero di parte dell’attuale pavimentazione ed eventual-mente il suo riutilizzo per la formazione del nuovo disegno delle pavi-mentazioni delle aree pubbliche. Ad esempio, si consideri che neglistralci 1a, 1b, 3a e 3b il costo della realizzazione dei parcheggi si atte-sta mediamente a circa 150 euro/mq. Nel caso si opti per il recuperodei materiali esistenti, si otterrebbe pressoché un dimezzamento del

D. QUALITÀ DEGLI STRALCI FUNZIONALI ATTUATIVI E STIMA DEI COSTI DI REALIZZAZIONE

Importo complessivo dei lavori (10 stralci) desunto dal CME al netto delle lavorazioni afferenti ai sottoservizi.

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54D. QUALITÀ DEGLI STRALCI FUNZIONALI ATTUATIVI E STIMA DEI COSTI DI REALIZZAZIONE

costo, che andrebbe ad attestarsi a circa 80 euro/mq. Le lavorazioniafferenti ai sottoservizi (impianto idrico, fognature, reti telematiche)sono state stimate in forma sintetica e aggiunte successivamente allestime scaturite dal CME, assumendo come riferimento il prezzariodelle tipologie edilizie, curato dal Collegio degli Ingegneri e Architetti diMilano. La redazione del CME è stata effettuata utilizzando un softwa-re dedicato, che ha permesso di ottenere importi parziali per classi ecategorie di lavorazioni e totali complessivi articolati in relazione aglistralci funzionali. Le misurazioni sono state effettuate in forma digitaledirettamente sugli elaborati progettuali. Il quadro complessivo delleconsistenze di progetto è stato integrato, in alcuni casi circoscritti, conl’ausilio di misurazioni effettuate tramite riprese satellitari (ad esempionel caso della computazione dei volumi dei fabbricati per i quali si pre-vede la demolizione).

Il Calcolo sommario della spesa è sintetizzato nei prospetti che seguo-no. Le tabelle di sintesi sono strutturate in maniera tale da consentireuna lettura per ciascuno stralcio funzionale e, all’interno di questi, permacro-categorie (in verticale) e per categorie di lavorazioni (in orizzon-tale). Al fine di effettuare una verifica delle stime conseguite con lo svi-luppo del CME, i costi complessivi per macro-categoria di lavorazione(aree pavimentate, aree verdi, strade e viabilità, parcheggi a raso,demolizioni) sono stati espressi in termini parametrici. Pertanto, ilcosto complessivo è stato rapportato alla misura (metri quadrati per lesuperfici, metri cubi per i volumi) di riferimento.

Ne derivano le seguenti evidenze empiriche:- per le aree pavimentate si ha un costo medio unitario pari a circa 150

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55D. QUALITÀ DEGLI STRALCI FUNZIONALI ATTUATIVI E STIMA DEI COSTI DI REALIZZAZIONE

euro/mq, rispetto al quale occorre tenere conto sia dell’intervento suisottoservizi, sia della qualità dei materiali utilizzati;- per le aree verdi si ha un costo pari a circa 20 euro/mq;- per le strade e la viabilità il costo unitario si attesta a circa 130euro/mq, tale valore rappresenta una media tra il costo (più contenu-to) per le strade carrabili e il costo (più elevato) per la pavimentazionedelle piste ciclopedonali che è assimilabile al costo per le aree pavi-mentate commentato sopra;- per i parcheggi a raso si riscontra un costo medio unitario pari a circa

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56D. QUALITÀ DEGLI STRALCI FUNZIONALI ATTUATIVI E STIMA DEI COSTI DI REALIZZAZIONE

D2 Logistica e tempistica dell’intervento di riqualificazione earticolazione degli stralci funzionali

L’intervento di riqualificazione è stato articolato in un numero elevatodi stralci funzionalmente autonomi, per massimizzare le possibilità diuna sua realizzazione per parti. Ciascuna porzione in cui sono artico-lati i vari stralci presenta un importo complessivo dei lavori ordinaria-mente compreso entro alcune centinaia di migliaia euro, così da ren-derne agevole la realizzazione, in relazione all’ammontare di risorseche si renderanno disponibili, in tempi moderatamente contenuti, ingenere pari ad alcuni mesi. L’unica eccezione è costituita dal secondo stralcio. La riqualificazionedelle pavimentazioni, dei sottoservizi e dell’arredo urbano nel Centrostorico comporta sia un costo complessivo più rilevante. Inoltre, sipone l’esigenza di contemplare un tempo di realizzazione più prolun-gato rispetto agli altri stralci. Il sintetico Diagramma di Gantt qui ripor-

95 euro/mq;- infine, per demolizioni si ha un costo unitario prossimo a circa 27euro/mc.

Tutti i dati appena illustrati risultano in linea sia con i costi riscontrati inesperienze similari recenti, sia con le informazioni desumibili da pub-blicazioni inerenti il settore delle costruzioni. Nella pagina a fianco siriporta il Quadro economico di progetto. L’importo dei lavori, pari acirca 4 mln di euro, comprende circa 120.000 euro per i piani di sicu-rezza non soggetti a ribasso. A questi sono stati aggiunte voci specifi-che per la progettazione (10%), il coordinamento della sicurezza (4%),gli imprevisti (5%) e l’IVA (21%). L’ammontare complessivo dell’investi-mento è pari a circa 5,7 mln di euro.

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D3 Proposizione di set di indicatori di qualità misurabili in sede dimonitoraggio

Il progetto proposto è teso al raggiungimento di molteplici obiettivigenerali di qualità. Essi sono stati sia individuati nei documenti di con-corso, sia sviluppati durante gli incontri partecipativi con la cittadinan-za e recepiti dalla proposta progettuale. La proposta definisce quindilinee strategiche e obiettivi specifici, e li concretizza in azioni proget-tuali diversificate e attuabili singolarmente. Il grado di raggiungimentodegli obiettivi potrà essere monitorato e misurato in maniera costantetramite un opportuno set di indicatori, oggetto di approfondimento inquesto capitolo. Gli indicatori proposti permettono di monitorare glieffetti delle azioni progettuali sul sistema ambientale, territoriale esocioeconomico, con particolare riferimento ai sistemi del centro stori-co, della mobilità, della rete del commercio, delle funzioni di interesse

collettivo, del verde e dei sottoservizi, degli eventi e degli usi tempora-nei. Gli indicatori sono stati individuati in base alla loro capacità diesprimere in maniera chiara e facilmente misurabile l’efficacia delleazioni messe in atto. Inoltre, al fine di assicurare la praticabilità dellemisurazioni, gli indicatori si caratterizzano per essere semplici e pococostosi da ricavare (disponibilità di dati quantitativi), ma comunquealtamente significativi, facilmente accessibili, controllabili e confronta-bili. Nella scelta degli indicatori si è tenuto conto della loro connessio-ne con quelli individuati dalla ValSAT del PTCP della Provincia diModena, con i quali potranno essere integrati e comparati. Questa atti-vità permette anche di aggiornare o rivedere alcune scelte in fase diattuazione in caso di difficoltà nel raggiungimento dell'obiettivo, comepuò capitare a causa dell'interazione fattori esterni non previsti, nonprevedibili o non controllabili. La varietà del set di indicatori propostocontribuisce altresì ad interpretare il motivo di un eventuale scosta-mento tra risultati previsti ed esiti ottenuti, per capire in quali parti diprogetto è possibile intervenire, migliorando così il sistema di valuta-zione e monitoraggio utilizzato.

Il set di indicatori proposto contiene almeno due diverse tipologie:- per un verso, vengono proposti alcuni indicatori di processo, chedescrivono lo stato di attuazione delle azioni su cui si è focalizzato ilmonitoraggio; essi forniscono quindi una misura immediata del contri-buto che l’attività di realizzazione degli interventi reca al perseguimen-to dell’obiettivo (ne sono esempi gli indicatori che misurano la nume-rosità o l’estensione degli interventi);- per altro verso, vengono proposti alcuni indicatori di contributo allavariazione del contesto, che interpretano cioè l’apporto recato all’at-

57D. QUALITÀ DEGLI STRALCI FUNZIONALI ATTUATIVI E STIMA DEI COSTI DI REALIZZAZIONE

tato rappresenta una ipotesi di successione e parziale sovrapposizio-ne degli interventi nei vari stralci con le relative tempistiche. Si preve-dono cinque mesi per lo stralcio 1a, altri sei mesi per lo stralcio 1b ealtrettanti per lo stralcio 3a, e poi ancora due mesi per ciascuno deglistralci 3b e 3c. Lo stralcio 2, dati i tempi previsti in circa diciotto mesi, potrebbeessere avviato e realizzato contemporaneamente ai precedenti, e adesso potrebbe essere fatto seguire lo stralcio 4, per il quale si preve-de una durata pari a tre mesi. Infine, per lo stralcio 5a si ritiene sianecessario prevedere una durata pari a sei mesi; lo stesso arco tem-porale potrebbe essere utilizzato per realizzare anche gli stralci 5b(due mesi) e 5c (quattro mesi).

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tuazione della strategia di riferimento descrivendo gli effetti sul conte-sto economico, sociale e ambientale che possono essere porti in unarelazione di causa/effetto con la realizzazione degli interventi.

Gli indicatori proposti sono stati collocati all’interno di un quadro sinot-tico riportato a fianco in cui sono evidenziate le relazioni tra gli ObiettiviGenerali di Qualità già indicati nei materiali di concorso, le cinque lineestrategiche e i quindici obiettivi specifici contenuti nella proposta pro-gettuale. Gli indicatori sono così associati a ciascun elemento checompone tale sorta di albero gerarchico. Poiché le ventiquattro azioniprogettuali proposte hanno carattere trasversale rispetto alle lineestrategiche e agli obiettivi, esse sono indicate (utilizzando come riferi-mento la loro numerazione progressiva) a valle degli indicatori. Nelladefinizione degli indicatori è stata data preferenza a quelli di caratterequantitativo (misure tecniche di realizzazione) e a quelli in forma dirapporto (misure dello stato di avanzamento e della dotazione pro-capite da confrontare con gli standard di riferimento). Tale sceltarisponde all’esigenza di delineare in modello di monitoraggio ancoratoa dati immediatamente disponibili. Il set di indicatori potrà essereampliato in relazione alla possibilità di avviare specifiche attività direperimento e raccolta di dati, ad esempio sotto forma di questionarida somministrare a cittadini, visitatori, utenti dei servizi, o specifichecategorie di fruitori o destinatari.

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Le presenti indicazioni si riferiscono alle opere di realizzazione di unnuovo sistema di piazze e collegamenti pedonali, i relativi servizi e leopere del verde. Sarà altresì integrata l'esistente rete viaria a serviziodella zona adiacente a quella interessata dai lavori, per il collegamen-to con il nuovo ambito urbano di progetto. L'oggetto di intervento ècomposto da un insieme differente di lotti, coincidenti con distinti stral-ci attuativi. Sarà pertanto cura dell'ente appaltatore definire specificipiani di sicurezza in merito ai lotti che eventualmente dovranno esse-re realizzati. Saranno pertanto di seguito fornite soltanto alcune indica-zioni utili alla stesura, in fase di progettazione esecutiva, del Piano diSicurezza e Coordinamento.

Fattori di rischio presenti nell'areaLe caratteristiche dell'area su cui si svilupperà il cantiere in oggetto, ele caratteristiche di quest'ultimo, sono tali da poter individuare iseguenti fattori di rischio principali:- presenza di edifici ad uso terziario e pubblico nelle immediate vici-nanze delle aree di intervento;- presenza di traffico veicolare nei pressi del cantiere;- presenza di traffico pedonale;- esigenza di demolizione integrale di edifici esistenti;- presenza di sottoservizi;- presenza di linee elettriche aeree.

Per ridurre il rischio derivante dai fattori individuati si dovranno intra-prendere le seguenti azioni che saranno più dettagliatamente descrit-te in fase esecutiva all'interno del Piano di Sicurezza eCoordinamento:

- delimitare l'area interessata dai lavori in maniera visibile anche nelleore notturne;- segnalare efficacemente la presenza del cantiere a veicoli e pedoni;- creare dove necessario delle delimitazioni per la canalizzazione deltraffico veicolare e pedonale, da integrare eventualmente con la pre-senza di movieri;- procurarsi una pianta dei sottoservizi o, in assenza di questa, effet-tuare un rilievo;- predisporre una procedura operativa da adottare per le lavorazioniche potrebbero incidere i sottoservizi connessi ad abitazioni private eattività lavorative pubbliche e private;- predisporre una procedura operativa che definisca in dettaglio tutti gliapprestamenti per proteggere gli edifici circostanti nel corso delleopere di demolizione;- mantenere pulite le zone circostanti il cantiere da polvere o altromateriale proveniente dal cantiere stesso, al fine di eliminare possibilicause di incidenti o danni a persone e cose.

Allestimento dell'area di cantiereL'area interessata dai lavori dovrà essere delimitata in modo da impe-dire l'accesso a personale non addetto. Tale recinzione potrà essererealizzata mediante reti prefabbricate dotate di rete anti polvere, oppu-re, nel caso di delimitazioni aventi lo scopo di incanalare il traffico vei-colare, mediante barriere stradali mobili. Nelle vicinanze di altri edifici,la recinzione dovrà essere realizzata in pannelli ciechi di legno ometallo. La recinzione di cantiere dovrà essere opportunamentesegnalata anche durante le ore notturne mediante applicazione di ade-guati elementi catarifrangenti oltre alla segnalazione ottica color rosso

E. PRIME INDICAZIONI DI MASSIMA PER LA STESURA DEI PIANIDI SICUREZZA

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E. PRIME INDICAZIONI DI MASSIMA PER LA STESURA DEI PIANIDI SICUREZZA

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mediante impianto elettrico fisso. Sulla recinzione sarà apposto il cartello di cantiere riportante i dati anagrafici del cantiere ed il cartello con i segnali di divieto e pericolo. Si propone di inserire nel bando pubblico di assegnazione degli appal-ti il tema del cantiere didattico: sulla recinzione possono essere appo-sti pannelli informativi con grafici, disegni e fotografie per documenta-re la storia di Nonantola con particolare attenzione alle parti oggetto diintervento. Tali materiali sono a carico della ditta esecutrice dei lavori.La zona destinata ad ospitare i servizi logistico-assistenziali dovràessere chiaramente identificabile e posta a distanza di sicurezza dallaopere in corso. Ulteriori dettagli saranno presi in considerazione nellafase di progettazione esecutiva.

Gestione dei rifiuti prodotti in cantiereL'impresa appaltatrice sarà responsabile del corretto stoccaggio, non-ché dell'evacuazione, dei detriti, delle macerie e dei rifiuti prodotti dalcantiere. Nella categoria dei rifiuti rientrano tutti i materiali di scarto lacui presenza si concretizza in cantiere dopo l'inizio dell'attività lavora-tiva; tra questi si segnalano quelli conseguenti ai lavori in cantiere:imballaggi e contenitori, materiali di risulta provenienti da scavi, conte-nitori di sostanze impiegate nei lavori. I rifiuti speciali non pericolosi epericolosi possono originare rischi per il personale presente in cantie-re e danni ambientali; pertanto, dovranno essere raccolti e stoccatiseparatamente in contenitori specifici ed idonei ai rischi che il rifiutopresenta nonché ubicati in zone ben individuate del cantiere. I rifiutiliquidi pericolosi, quali gli oli lubrificanti e idraulici o i liquidi di risulta dallavaggio delle attrezzature che vengono a contatto con composti chi-mici, dovranno essere stoccati in recipienti etichettati posti al coperto

e all'interno di un bacino di contenimento per evitare spandimenti. Siprovvederà quindi all'allontanamento delle terre da scavo e di quantonon riutilizzabile in sito. I rifiuti dovranno essere conferiti a soggettispecificatamente autorizzati allo smaltimento così come previsto dalD. Lgs. n° 22/1997 e s.m.i.; il responsabile di cantiere dell'impresaappaltatrice assicurerà che gli stessi vengano accompagnati dalFormulario di identificazione provvedendo anche alla tenuta del regi-stro di carico e scarico.

Gestione emergenzeL'impresa affidataria, in accordo con le imprese subappaltatrici presen-ti a vario titolo in cantiere, dovrà organizzarsi (mezzi, uomini, procedu-re), per fare fronte, in modo efficace e tempestivo, alle emergenze che,per diversi motivi avessero a verificarsi nel corso dell'esecuzione deilavori e in particolare: emergenza infortunio, emergenza incendio, eva-cuazione del cantiere. In prossimità degli uffici saranno affissi i princi-pali numeri per le emergenze riportati e le modalità con le quali si deverichiedere l'intervento dei Vigili del Fuoco e dell'emergenza sanitaria,nonché la planimetria di cantiere riportante le principali modalità digestione dell'emergenza e di evacuazione del cantiere. Per la gestio-ne dell'emergenza è necessario che in cantiere siano presenti deilavoratori adeguatamente formati allo scopo. Saranno istituiti appositipresidi antincendio con Estintori a polvere per fuochi ABC. Sarà istitui-to altresì un presidio sanitario con cassetta/pacchetto di medicazione.Tale cassetta dovrà essere sempre a disposizione dei lavoratori e perquesto dovrà essere posizionata in un luogo ben accessibile e cono-sciuto da tutti (preferibilmente negli spogliatoi e ufficio di cantiere).