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MONITORAGGIO AREE IN FRANA a supporto del “Lavori di Stabilizzazione e consolidamento del versante ovest del centro abitato (zona Belvedere) 2 OGGETTO : ..................................................................................................................... 4 PREMESSA ........................................................................................................................ 5 TIPOLOGIA AREA IN FRANA ............................................................................... 6 INTERVENTI DI MONITORAGGIO ....................................................................... 8 PROGRAMMA DI MONITORAGGIO ........................................................................11 PROGRAMMAZIONE TEMPORALE DEGLI INTERVENTI ............................. 19 MONITORAGGIO SATELLITARE ...................................................................................... 20 FASI DEL MONITORAGGIO SATELLITARE..................................................................26 CARATTERISTICHE TECNICHE ...................................................................................... 28 ESTRATTO DEL QUADRO ECONOMICO...........................................................................30 CRITERIO DI CALCOLO DEGLI ONERI DI SICUREZZA.........................................31 CONCLUSIONI ............................................................................................................... 32

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OGGETTO : ..................................................................................................................... 4

PREMESSA ........................................................................................................................ 5

TIPOLOGIA AREA IN FRANA ............................................................................... 6

INTERVENTI DI MONITORAGGIO ....................................................................... 8

PROGRAMMA DI MONITORAGGIO ........................................................................11

PROGRAMMAZIONE TEMPORALE DEGLI INTERVENTI .............................19

MONITORAGGIO SATELLITARE ......................................................................................20

FASI DEL MONITORAGGIO SATELLITARE..................................................................26

CARATTERISTICHE TECNICHE ......................................................................................28

ESTRATTO DEL QUADRO ECONOMICO ...........................................................................30

CRITERIO DI CALCOLO DEGLI ONERI DI SICUREZZA.........................................31

CONCLUSIONI ...............................................................................................................32

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COMMITTENTE : COMUNE DI NISCEMI

OGGETTO :

MONITORAGGIO AREE IN FRANA a supporto del “Lavori di Stabilizzazione e

consolidamento del versante ovest del centro abitato (zona Belvedere) PROGETTO ESECUTIVO

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PREMESSA

Il presente piano di monitoraggio è stato redatto al

fine di determinare l’evoluzione del fenomeno franoso

della zona Ovest del centro abitato e precisamente

nella Zona del Belvedere e nell’area subito a nord

del belvedere stesso.

Il monitoraggio è inteso e finalizzato a verificare

sia in fase pre intervento di consolidamento, durante

l’esecuzione delle opere di consolidamento stesse e

in una fase post intervento, l’evoluzione del

dissesto in atto per un periodo, qui ipotizzabile in

anni quattro, ma modificabile in funzione delle prime

letture della stessa fase.

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TIPOLOGIA AREA IN FRANA

Nell’area in esame si è verificato un

movimento franoso che ha mobilizzato un

consistente volume di materiali di natura

eterogenea. rappresentati in gran parte da

prodotti di disfacimento e di alterazione dei

terreni torbiditici ivi affioranti.

Il movimento franoso interessa il versante

dalla base sino al terrazzo calcarenitico su cui

sorge l’abitato con pendenza media di circa 35°,

su cui è presente una copertura vegetale di tipa

erboso e a cespugli, con meno frequenti essenze

arboree.

Tutto il versante presenta uno spessore

superficiale, di circa 1 metri, composto da

terreno agrario e materiale d’alterazione dei

litotipi in posto (terreni eluviali e

colluviali).

Le alternanze sono fisicamente composte

da strati decimetrici fino 1-2 metri di spessore

per litotipo.

Le pendenze si mantengono elevate con

inclinazioni massime di 60-80° e percentuali

medie dell’80%.

Tutto il versante è stato interessato

da smottamenti superficiali e piccoli dissesti

mentre nell’area dove è presente il belvedere, a

causa della disomogeneità del rilevato

comprendente la stessa struttura, si sono

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verificati dei movimenti rotazionali con tagli e

crepacci nella parte a monte e successivi

espandimenti a valle.

Il tutto è imputabile alla presenza di

grandi quantitativi di acqua superficiali e

subsuperficiali che, scorrendo alla base dello

spessore d’alterazione, hanno imbibito i volumi

di terreno aumentando così i pesi di volume

relativi e quindi gli sforzi di taglio generati

dagli stessi.

Lo stesso dicasi per il tracciato

stradale delle vie limitrofe al costone

realizzato a mezzacosta, nel quale la parte di

strada in rilevato ha ceduto in più punti.

Attualmente i fenomeni sopradescritti

sono ulteriormente evoluti con evidente pericolo

composto dalle masse detritiche in stato di

dissesto.

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INTERVENTI DI MONITORAGGIO

Gli interventi previsti nella presente perizia

di monitoraggio si inquadrano nelle misure atte a

definire lo stato di evoluzione del fenomeno.

Nella tavola allegata di seguito sono riportate

le ubicazioni delle indagini geognostiche eseguite a

supporto del progetto definitivo; tale ubicazione

rappresenta, di fatto, parte del monitoraggio stesso,

in quanto,i tubi inclinometrici e il piezometro, sono

stati realizzati nelle perforazioni geognostiche per

la razionalizzazione della spesa.

La campagna di indagini geognostiche di cui

sopra è composta da:

-n°6 Sondaggi a carotaggio continuo fino a 50,00 m. dal p.c., per complessivi 180 ml. di perforazione.

N 2 sondaggi a m 30,00 di profondità per

l’esecuzione di prove Down hole

N 2 sondaggi spinti sino a profondità di m

50 per l’installazione di tubi inclinometrici

N 1 sondaggio spinto sino a m 30 di

profondità per l’istallazione di un piezometro

N 1 sondaggio geognostico spinto sino a m

30 a cartoaggio continuo

-n° 16 Prove penetrometriche dinamiche

discontinue (SPT).

- n°2 Traversa Sismica a rifrazione, con

stendimento fino a 24,00 ml., con lettura andata e

ritorno.

- n 8 prove sismiche attive MASW

n°5 Prove di permeabilità

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Quindi, per il piano di monitoraggio di cui alla

presente relazione i 2 sondaggi geognostici a

carotaggio continuo spinti sino alla profondità di m

50 dal p.c. con l’iinstallazione di inclinometri

saranno utilizzati per eseguire letture periodiche e

rilevare, monitorando, l’evoluzione del fenomeno

franoso verso forme più profonde o verso

accelerazioni del fenomeno stesso nonché verificare

la buona riuscita degli interventi realizzati come da

progetto esecutivo cui si rimanda.

Lungo le strutture murarie del Belvedere e lungo

il costone roccioso su cui sorge l’abitato di Niscemi

è previsto:

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- rilievo geostrutturale con verifica puntuale

della stabilità delle porzioni lapidee e

verifica dello stato di fratturazione.

- Installazione di n 4 misuratori di giunto sul

fronte roccioso per il monitoraggio di eventuali

movimenti

Al fine di estendere, sull’intero territorio

interessato dalle opere in progetto, le conoscenze

sui dati geotecnici e geomeccanici in genere.

In particolare è importante evidenziare la

stabilità delle porzioni lapidee subito sotto i

manufatti e lo spessore d’alterazione superficiale

dei litotipi o quello di riporto meccanico, dove esso

è presente, al fine di definire gli spessori alterati

e già compromessi per una definizione delle opere

atte a mitigare le azioni erosive degli agenti

esogeni.

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PROGRAMMA DI MONITORAGGIO

Gli interventi di monitoraggio previsti si

possono riassumere in tre fasi; l’investigazione

diretta mediante sondaggi geognostici e geofisici per

la verifica degli spessori dei litotipi a diverse

connotazioni litotecniche (già realizzati) e i

rilievi geostrutturali, l’installazione della

strumentazione geotecnica per il monitoraggio delle

variazioni dei parametri nel tempo (presenza

variabile del contenuto in acqua e rilievi mediante

sonda inclinometrica nei tubi predisposti, movimenti

delle fratture su cui sono installati gli

estensimetri), le fasi di raccolta dati, verifica

analitica dello stato del dissesto e restituzione dei

risultati.

Quindi:

- ISPEZIONE GEOSTRUTTURALI:

Le porzioni di versante roccioso saranno ispezionati

sistematicamente al fine di individuare le situazioni di

pericolo potenziale ed effettivo nonché, a suddividere l’area

in zone di omogeneità geomeccanica.

Le ispezioni si svolgeranno in condizioni di sicurezza, con

l’ausilio di attrezzature alpinistiche su terreni comunque

acclivi e a qualsiasi altezza dal piano stradale. Il personale

(geologi e maestranze di assistenza) sarà personale tecnico

specializzato per compiere rilievi e manovre operando in tutta

sicurezza in qualsiasi condizione di acclività dei versanti.

Qualora nel corso dell'ispezione vengano accertate situazioni

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di instabilità, tali da essere causa di possibili gravi ed

imminenti rischi e pericolo per la pubblica incolumità.

ELABORAZIONE DEI RISULTATI

I dati raccolti saranno elaborati con criteri statistici

identificando, in via grafica e/o analitica:

Criteri di rottura dell’ammasso e relativi parametri

orientatativi;

Criteri di rottura dei piani e relativi parametri

orientativi;

Cinematisimi di rottura tra piani .

Sarà calcolato il volume roccioso unitario rappresentativo Vb

secondo Palmström (Block size and block size distribution, in

workshop “Reliablity of classification system”, Melbourne

2000), considerando anche le osservazioni di campagna.

I corpi rocciosi instabili di proporzioni significative saranno

identificati in apposita scheda con riportate le

caratteristiche dei piani e le dimensioni del corpo roccioso.

ELABORATI DI CONSEGNA

Tutti gli elaborati sopra descritti, saranno forniti in formato

cartaceo e digitale.

MISURATORI DI GIUNTI

Si installeranno dei misuratori di giunto che

permettono il monitoraggio delle fratture più

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rappresentative apprezzandone i movimento all’ordine

di pochi micron.

I misuratori di giunti trovano impiego nel monitoraggio

di crepe. Il sistema di ancoraggio è autoallineante, per

adattarsi a movimenti non lineari.

La facilità di montaggio lo rende particolarmente adatto al

monitoraggio di crepe in posizioni scomode. Le misure si

possono effettuare con centraline di lettura manuali o con

Acquisizione dati tipo monocanale 0 8 canali. Possono essere

dotati di sensore di temperatura e di trasmettitori 4-20 mA.

La centralina acquisizione dati è uno strumento in grado di

leggere e memorizzare i dati provenienti da trasduttori ed

alimentare gli stessi a tempi programmabili.

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I trasduttori collegabili sono:celle di carico, estensimetri,

inclinometri, piezometri, poteziometri, servoinclinometri, con

uscita in tensione o con uscita i 4-20 mA. E' possibile

selezionare canale per canale con un microswitch il tipo di

uscita del trasduttore (4-20 mA o mV).

Il consumo praticamente nullo fra una acquisizione e l' altra

rende la centralina utile per il rilievo di dati per lunghi

periodi in luoghi non presidiati, senza sostituzione delle

batterie.

La centralina deve essere completa di software per la

configurazione e lo scarico dei dati con PC portatile.

I dati vengono memorizzati in file leggibili da Fogli di

calcolo tipo Excel o altri.

Il software sarà utilizzabile in ambienteWindows.

E' inoltre disponibile un apposito modulo modem con telefono

GSM per l'invio dei dati ed il controllo di tutti i parametri

del dispositivo.

Questo particolare permetterà di essere avvertiti per ogni

movimento apprezzabile, misurato dalla strumentazione, mediante

messaggi sms che la centralina indirizzerà ad uno o più

telefoni GSM come rappresentato nel seguente schema

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RILIEVO E MONITORAGGIO DELLE STRUMENTAZIONI

GEOTECNICHE INSTALLATE

Il rilievo delle condizioni idrogeologiche

subsuperficiali è stato già accennato e sarà

realizzato mediante 4 serie di letture da distribuire

in un arco di anni 4 (una all’anno) o in un arco

modificabile a secondo della riuscita

dell’intervento.

Il rilievo mediante sonda inclinometrica sarà

realizzato in 4 serie di letture sarà eseguito come

sopra descritto.

Le letture saranno realizzate ogni m 1 del tubo

inclinometrico e comprenderanno l’analisi e la

restituzione grafica dei risultati per l’analisi

definitiva come anche quelle dei rilievi dei tubi

piezometrici.

FASE DI RACCOLTA DATI ED ANALISI FINALE

La raccolta dei dati, stratigrafici (dai sondaggi

geognostici a carotaggio continuo e prove sismiche a

rifrazione), geotecnica (mediante prove e

correlazioni geofisiche), piezometrici (mediante le

letture dei tubi aperti) e inclinometrici (mediante

il rilievo nei tubi appositamente attrezzati),

permetterà l’analisi finale del monitoraggio

proposto.

Infatti, mediante l’ausilio di consulenza geotecnica

sarà impostata una rete di verifica di stabilità per

i versanti in esame.

Le verifiche saranno di tipo diretto dall’analisi

immediata dei risultati delle indagini ed indirette

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mediante l’utilizzo di software di calcolo di

stabilità del pendio di tipo avanzato.

Le conclusioni dovranno evidenziare in maniera chiara

lo stato dell’evoluzione dei fenomeni e il grado di

sicurezza analitico dei versanti interessati dalla

presente perizia.

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PROGRAMMAZIONE TEMPORALE DEGLI INTERVENTI

L’esecuzione degli interventi sarà programmata

con cronologie dettate dalle condizioni tecniche

necessarie al raggiungimento dello scopo del

monitoraggio stesso.

Ricapitolando:

- Indagini in sito (sondaggi geognostici

e geofisici prove in situ ed

installazione tubi inclinometrici e

piezometri): già eseguito

- Installazione di strumentazione

geotecnica quali misuratori di giunto

etc

- Rilievo e monitoraggio delle

strumentazioni

- Analisi dei risultati, verifiche

analitiche e conclusioni

Considerate le quantità di indagini da

realizzare si prevedono i seguenti tempi di

esecuzione

- 20 gg per l’esecuzione delle indagini

geognostiche, geofisiche, e

l’installazione della strumentazione

geotecnica in sito,

- gg 1440 per il monitoraggio delle

strumentazioni geotecniche (in

clinometri e piezometri)

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la classificazione e caratterizzazione del sito

costituirà la base per il dimensionamento degli

interventi di mitigazione dei rischi stessi e quindi

per il consolidamento del versante in esame che, a

parere dello scrivente, rappresenta una evidente

fonte di pericolo.

Il monitoraggio mediante installazione di

misuratori di giunto e relativa strumentazione

di acquisizione, traduzione e trasmissione,

permetterà il continuo controllo delle strutture

e di eventuali fenomeni di movimento in generale

dal fronte stesso, oltre all’installazione degli

inclinometri per la porzione granulare del

versante.

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MONITORAGGIO SATELLITARE

Alle indicazioni precedentemente esposte nel

presente piano, si aggiunga quanto in seguito

descritto in merito al servizio di telerilevamento

satellitare.

Il monitoraggio satellitare consiste

sostanzialmente nella realizzazione di un servizio di

“Warning”, cioè di preallarme, per allertare

l’autorità competente circa l’accumularsi di fattori

di instabilità nelle aree oggetto di intervento,

ovvero suscettibili di frana, e consentire in tal

modo di concentrare su tali aree azioni diagnostiche

puntuali ed eventuali altri interventi intesi a

prevenire o a mitigare i prevedibili danni. Nella

validazione dei risultati del sistema di “warning”

avranno un ruolo centrale i partner collaborativi

dell’amministrazione comunale; aziende specializzate

nella gestione di questo tipo di attività e

tecnologie estremamente complesse.

Con il termine SAR indicheremo in seguito dei

Radar ad Apertura Sintetica; tali strumenti

illuminano le zone osservate con onde radio

centimetriche per le quali le nuvole sono del tutto

trasparenti. Questi strumenti sono perciò in grado di

operara giorno e notte e con ogni condizione

metereologica. Nel SAR si incontrano le soluzioni più

avanzate dell’elettronica, della fisica delle onde

elettromagnetiche, dell’ottica coerente e della

scienza dei computer. Tramite queste tecnologie, le

informazioni provenienti dai SAR vengono elaborate

digitalmente permettendo di elaborare immagini con

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risoluzioni confrontabili a quelle dei sensori

ottici. Il confronto tra immagini SAR successive

(DinSAR) consente di risalire anche a minime

deformazioni, permettendo così lo studio di eventuali

frane o bradisismi del terreno.

Le riprese radar effettuate dai SAR creano

immagini matrice in cui il valore del pixel

rappresenta la capacità di una porzione di superficie

terrestre a retro-diffondere un impulso di energia

inviato dal radar stesso. La radiazione

elettromagnetica inviata dovrà variare tra 1 e 10

GHz, cui corrisponderanno lunghezze d’onda comprese

tra 1 e 30 cm.

SCHEMA DI RIPRESA

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ANGOLO D’INCIDENZA

La potenza del segnale ricevuto dall’antenna

dovrà essere necessariamente espressa dall’equazione

radar:

Dove:

Pr = potenza media ricevuta per pixel

Pt = potenza trasmessa dall’antenna

G = guadagno dell’antenna

R = distanza tra antenna e target

λ = lunghezza d’onda del fascio radar incidente

σ = riflettività per unità di superficie della

scena o coefficiente di backscattering

Il coefficiente di backscattering viene espresso in

decibel (dB) e dipende dalla polarizzazione, dalla

frequenza, e dall’angolo di illuminazione del fascio

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radar emesso dall’antenna, nonché dalla rugosità, e

dal contenuto d’acqua della superficie di ripresa.

Per la sua determinazione si rimanda alla tecnologia

specifica adottata dall’Ente o azienda partner

dell’amministrazione comunale nella gestione del

telerilevamento satellitare.

Il segnale radar dovrà essere polarizzato sia in

uscita del sensore, sia durante la sua ricezione.

Al momento della riflessione, visto il

territorio interessato, si prevede una

depolarizzazione del fascio radar dovuta a fattori di

rugosità del terreno e orientazione delle forme della

superficie di ripresa; si prescrive quindi vegano

prese in considerazione quattro tipi diversi di

coefficiente di backscattering.

Per permettere dei buoni risultati si dovrà

suddividere lo studio della zona in porzioni ove il

coefficiente h (altezza media delle variazioni di

superficie) dovrà essere maggiore del rapporto tra la

lunghezza d’onda (λ) ed otto (8) volte il seno

dell’angolo d’incidenza.

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Nella lettura dell immagini SAR si dovrà tenere

conto dell’influenza del contenuto d’acqua. L’acqua

con la sua costande dielettrica molto elevata (80)

accresce il valore di quella del suolo che nel

terreno del versante Ovest di Niscemi varia tra 5 ed

8. Ciò preclude la riflessione dell’onda e ne

favorisce la riflessione.

Le immagini ottenute dal SAR dovranno essere

modificate in ground range ovvero:

la creazione del dato radar dipende tra le varie

cose anche dall’intensità e dal tempo di ritorno del

segnale riflesso dalla superficie; viene quindi

misurata la distanza tra il taret e l’antenna, ossia

la distanza in slant range. L’angolo di illuminazione

diminuisce da posizioni prossime al sensore (near

range) a posizioni più lontane (far range), ciò

provoca che punti alla stessa distanza sulla

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superficie orizzontale risultino in un immagine

essere più vicini in near range che in far range.

L’immagine in ground range è derivata dalla

correzione geometrica di quella in slant range. Si

userà la formula ground range=slant range/sen i dove

i è l’angolo di incidenza locale.

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FASI DEL MONITORAGGIO SATELLITARE

ESPLORAZIONE E WARNING

L’impiego di sensori satellitari quindi ben si

associa al versante Ovest della città di Niscemi

essendo tale area predisposta alla riattivazione di

eventi franosi Su tale area verranno studiate ed

identificate le variazioni peggiorative di parametri

direttamente collegati a fattori che possono

accrescere il pericolo di frane.

In particolar modo costituiranno oggetto di

attenzione movimenti premonitori rilevati su singoli

punti, variazioni non stagionali dell’indice di

verde, variazioni della copertura del suolo,

antropizzazioni.

Tali parametri saranno rilevabili grazie

all’integrazione di tecnologie satellitari e dei dati

provenienti dalle reti pluviometriche integrate in

una modellazione idrogeologica del versante di

Niscemi. Questa prima fase consentirà un servizio di

preallarme, suggerendo all’autorità competente se e

dove la variazione di una serie di fattori stia

portando ad un aumento considerevole della

probabilità che un evento franoso possa avvenire. In

tale fase manca ogni tipo di caratterizzazione

deterministica dei singoli eventi che potrà essere

integrata con quanto prescritto precedentemente in

questo piano di monitoraggio.

MONITORAGGIO DI MOVIMENTI LENTI

La seconda fase consiste in un’indagine a scala

assai più dettagliata, localizzata nelle aree in cui

le indicazioni della prima indagine segnalano un

accumulo di rischio. Si può trattare una frana

singola preesistente che risulti rimobilizzata o di

un fronte più ampio. Si prescrive l’utilizzo di un

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modello geotecnico approntato dall’azienda

specializzata partner indispensabile

dell’amministrazione comunale. Tale modello sarà

costruito ad hoc e dovrà dare una descrizione dei

processi fisici coinvolti, opportunamente

parametrizzati.

Per questa fase del monitoraggio si potrà

decidere, in concertazione con l’azienda partner,

quale sia la soluzione più vantaggiosa: se quella che

faccia uso di dati satellitari ad alta risoluzione e

opportuna ripetitività, con eventuale supporto anche

di retro diffusori artificiali, se sia opportuno

l’impiego di sistemi radar da terra o se siano

indispensabili le tradizionali tecniche di ispezione

geologica diretta in loco, tra l’altro già prescritte

nelle precedenti fasi della presente perizia.

In questa fase, dove l’area da studiare si è

ulteriormente delimitata e presenterà quindi una

estensione molto inferiore rispetto alla totalità

dell’area oggetto di monitoraggio, sarà possibile far

riferimento ad immagini ad alta risoluzione con

possibilità di trattare i dati interferometrici e

multi spettrali senza un particolare sovraccarico

computazionale. L’alta risoluzione inoltre è di

fondamentale importanza in questa fase per fornire

misure precise e con bassa probabilità di falso

allarme.

MONITORAGGIO DEI FENOMENI CATASTROFICI

In questa fase si considera il monitoraggio

della fase di evoluzione rapida e violenta di un

fenomeno di frana. In questa fase occorre curare con

attenzione la rapidità di risposa dei sistemi di

terra per l’elaborazione e la distribuzione

dell’informazione alle autorità competenti.

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MONITORAGGIO AREE IN FRANA a supporto del “Lavori di Stabilizzazione e consolidamento del versante ovest del centro abitato (zona Belvedere)

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CARATTERISTICHE TECNICHE

Per una corretta definizione di un impianto di

telerilevamento satellitare è indispensabile

approfondire aspetti di modellistica idrogeologica e

inversioni di modelli per l’estrazione dei parametri

fisici rilevanti per la fenomenologia della

instabilità dei pendii. Per tali aspetti si rimanda

al partner scelto dall’amministrazione.

I radar di tipo SAR misureranno la distanza tra

il sensore e i bersagli a terra posti secondo lo

schema in allegato. Questi registreranno il tempo

intercorso tra l’emissione dell’onda elettromagnetica

E la ricezione del segnale retro-diffuso dal

bersaglio stesso. I dati verranno presi con un

periodicità mensile. Saranno delle misure ripetute di

distanza bersaglio.sensore lungo la direzione di

vista satellitare (LOS). Il confronto dalla distanza,

misurata in istanti di tempo diversi (DinSAR),

consentirà di mettere luce ad eventuali spostamenti

dei bersagli al suolo.

I punti individuati in allegato verranno

definiti PS (Permanent Scatterers) e devono essere

tali da mantenere inalterate nel tempo le loro

caratteristiche elettromagnetiche. Per ciascuno di

essi l’Ente o azienda partner dovrà ricostruire le

velocità medie e la serie storica di spostamento

nell’intervallo di tempo analizzato, con precisione

al decimo di centimetro.

Ciò sarà possibile in quanto i bersagli

identificati sono stati scelti con caratteristiche

elettromagnetiche stabili.

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MONITORAGGIO AREE IN FRANA a supporto del “Lavori di Stabilizzazione e consolidamento del versante ovest del centro abitato (zona Belvedere)

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Si prescrive nel caso in cui i PS presentino

rumori di fondo troppo elevati che si passi alla

scelta di un DS (un intorno di pixel scelti attorno

al punto PS che per definizione è un solo pixel).

Ciò in quanto, a differenza di un target puntiforme,

dove l’energia retro-diffusa verso il sensore risulta

elevata e concentrata in un’area molto ridotta,

l’intensità dell’eco radar per un punto appartenente

a un DS è solitamente meno forte, perché mancherà un

bersaglio dominante, ma l’utilizzo congiunto di tutti

i pixel appartenenti ai DS permette di ridurre il

rumore di fondo presente nei dati,migliorando in modo

significativo la qualità della stima.

I costi di tale tecnologia variano da Ente ad

Ente. Le somme previste per il monitoraggio

satellitare, in un arco di tempo quadriennale, sono

riportate nella pagina seguente nell’estratto

dell’allegato giustificativo.

In merito alla scelta degli intorni DS, ed ai

software utilizzati nello studio delle immagini

DinSAR, e quant’altro non specificato nella presente

si rimanda ad una consulenza con l’azienda o ente

scelti per la gestione del telerilevamento.

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QUADRO ECONOMICO PIANO DI MONITORAGGIO CLASSICO Importo dei lavori

€ 41.922,54

così ripartiti

Costi della Sicurezza € 3.105,37

Importo lavori a base d’asta € 38.817,17

Somme a disposizione dell'Amministrazione

a) I.V.A. 10% € 4.192,25

b) Competenze Tecniche ai sensi dell'art.18 L.109/94

€ 838,45

c) Imprevisti ed arrotondamenti € 3.046,76

Sommano € 8.077,46

IMPORTO COMPLESSIVO € 50.000,00

QUADRO ECONOMICO PIANO DI MONITORAGGIO SATELLITARE Importo dei lavori € 193.000,00 Somme a disposizione dell'Amministrazione

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a) I.V.A. 10% € 19.300,00

b) Competenze Tecniche ai sensi dell'art.18 L.109/94

€ 3.860,00

c) Imprevisti ed arrotondamenti € 3.840,00

Sommano € 7.700,00

IMPORTO COMPLESSIVO € 220.000,00

CRITERI DI CALCOLO DEGLI ONERI DI SICUREZZA Per stima degli oneri di sicurezza si intende il costo, comprensivo delle spese

generali, che l’impresa deve sostenere per attuare le prescrizioni contenute nel

piano dì sicurezza e coordinamento ovvero, in sua assenza, per garantire

comunque la sicurezza e la tutela della salute dei lavoratori impiegati.

Nell'ambito dei presente progetto, sulla base delle prescrizioni contenute nel

Piano di Sicurezza redatto, la stima degli oneri di sicurezza è stata condotta con

i seguenti criteri :

1) percentuale di incidenza degli approntamenti di sicurezza quali dotazioni individuali, dotazioni collettive ed organizzazione del cantiere pari a:

a) 1% (unopercento) dei vari prezzi unitari di progetto per le indagini geognostiche;

b) 10% (diecipercento) dei vari prezzi unitari di progetto per il rilievo geostrutturale;

2) la suddetta percentuale di incidenza è inclusa nei vari prezzi unitari di progetto,

3) sulla base della ampiezza e complessità dei cantiere non sono stati individuati oneri speciali per la sicurezza non inclusi nei vari prezzi unitari di progetto per i quali risulta necessaria una valutazione separata.

Pertanto, secondo quanto prescritto dall'Autorità per la vigilanza sui Lavori Pubblici con determinazione n.2/2001, avendo assunto: - SCS Spesa Complessiva per la Sicurezza;

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- SSIP Spesa Sicurezza Inclusa nei Prezzi Unitari; - SSS Spesa Sicurezza Speciale Non Inclusa nei Prezzi Unitari, si ha: - SSIP = 3,60 % dei Lavori, secondo il Quadro Analitico di seguito riportato; - SSS =Valore Nullo CONCLUSIONI

La presente relazione tecnica fa parte della

perizia di studi sugli interventi di MONITORAGGIO

AREE IN FRANA a supporto del “Progetto dei lavori

Lavori di Stabilizzazione e consolidamento del

versante ovest del centro abitato (zona Belvedere)”.

Si è inquadrato il sito in esame e la tipologia

dei fenomeni franosi, ipotizzando una possibile e

potenziale loro evoluzione, anche in funzione degli

interventi di consolidamento da eseguite ed i

possibili rischi connessi per le persone ed i beni

presenti nella zona.

Si sono quindi programmati gli interventi di

monitoraggio del fenomeno franoso e gli obbiettivi da

raggiungere con gli stessi, che possono essere

riassunti nella determinazione del reale grado di

pericolo pre e post intervento, inteso come

possibilità di determinazione dei coefficienti di

sicurezza e loro evoluzione anche dopo la

realizzazione degli interventi di consolidamento da

realizzare.

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MONITORAGGIO AREE IN FRANA a supporto del “Lavori di Stabilizzazione e consolidamento del versante ovest del centro abitato (zona Belvedere)

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La verifica dei dati analizzati permetterà di

determinare la riuscita dell’intervento, la necessità

di un ulteriore stralcio esecutivo o la modifica

della tipologia dell’intervento stesso con altre

tipologie di consolidamento.

Il progettista