Relazione Tecnica esecutivo - unibs.it · serie di interventi effettuati allo scopo di migliorarne...

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Università degli studi di Brescia via Gramsci, 17 25122 Brescia RIQUALIFICAZIONE DEGLI IMMOBILI DI VIA VALOTTI arch. Roberto Feroldi - studio tecnico di architettura Via Trieste n. 5 - Erbusco 25030 (BS) tel. 030/7709785 fax.030/2070646 cell.338/7567922 - c.f. FRLRRT60S20I703K p.i. 01977320983 e-mail [email protected] - r[email protected] 1 Erbusco, lì 30/06/2017 Relazione Tecnica PROGETTO ESECUTIVO LAVORI DI RIFUNZIONALIZZAZIONE IMMOBILE IN VIA VALOTTI, 9 Committente: Università degli Studi di Brescia Provincia di Brescia U.O.C. Appalti e Contratti U.O.C. Progettazione dell’Ateneo e Gestione degli Edifici Via Gramsci, 17 25122 Brescia (BS), Brescia Progettista: arch. Roberto Feroldi via Trieste n. 5 Erbusco (BS) REVISIONI: - n. 1 - in data 11.09.2017

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Erbusco, lì 30/06/2017

Relazione Tecnica

PROGETTO ESECUTIVO LAVORI DI RIFUNZIONALIZZAZIONE IMMOBILE IN VIA VALOTTI, 9

Committente: Università degli Studi di Brescia Provincia di Brescia U.O.C. Appalti e Contratti U.O.C. Progettazione dell’Ateneo e Gestione degli Edifici Via Gramsci, 17 25122 Brescia (BS), Brescia

Progettista: arch. Roberto Feroldi via Trieste n. 5 Erbusco (BS)

REVISIONI:

- n. 1 - in data 11.09.2017

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SOMMARIO

1.PREMESSA - OBIETTIVI DELL’INTERVENTO.......................... ...... pag. n. 3 2.INQUADRAMENTO TERRITORIALE URBANISTICO........... ........... “ n. 8 3.SITUAZIONE ATTUALE DELL’IMM OBILE....................................... “ n. 1 3 4.RILIEVO FOTOGRAFICO.............................. .................................... “ n. 1 4 5. STATO DI PROGETTO..................................................................... “ n. 20 5.1 RIFACIMENTO DELLA COPERTURA........... ................................ pag. 20

5.2 RIVESTIMENTO TERMICO DELLE FACCIATE.................... ....... “ 23 5.3 SOSTITUZIONE SERRAMENTI.................................................. “ 29 5.4 INTERVENTI DI ISOLAMENTO TERMICO E CONTRIBUTO CONTO TERMICO DEL GSE 2016.................................................... " 28

6. PREVISIONE DI P.R.G. E DISPONIBILITA’ DELLE AREE ............ “ n. 30 7.STUDIO DI PREFATTIBILITA’ AMBIENTALE............. .................... “ n. 30 8.SICUREZZA SUL CANTIERE........................... ................................ “ n. 30 9. QUADRO ECONOMICO................................................................... " n. 32

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PREMESSA-OBIETTIVI DELL'INTERVENTO Questo progetto esecutivo ha l'obiettivo di programmare la riqualificazione dell’edificio adibito a Dipartimento di Fisica e Chimica della Facoltà di Ingegneria di Brescia, sito in via Valotti n. 9 a Brescia. Questo obiettivo è stato messo in evidenza dallo studio di fattibilità redatto dall'ing. Pietro Brianza in data 25.11.2015. L'edificio come si evince dalla Certificazione energetica di seguito allegata, firmata dal geometra certificatore Carmelo Fracascio, (vedi immagine n. 3) ha un dispendio notevole di energia pari a 61,68 Kwh/ m2a contro il valore di normativa regionale vigente il 21.12.2016 di 14,25 Kwh/ m2a, quindi quattro volte superiore ai limiti previsti dalla Delibera della Giunta Regione Lombardia. La riqualificazione energetica di questo edificio è quindi estremamente necessaria e comprende una serie di interventi effettuati allo scopo di migliorarne la classe energetica di appartenenza, nel caso specifico un buon isolamento termico permetterà di riscaldare o raffrescare gli ambienti con un minor consumo di energia e migliorare la qualità della vita di chi lavora e studia nel fabbricato: gli ambienti saranno più caldi d’inverno e più freschi d’estate, le strutture interessate sono: il tetto, i pilastri e i tamponamenti in lamiera perimetrali, i serramenti e i pavimenti verso l' esterno ad esempio i passaggi scatolari a ponte di accesso del fabbricato. Questo intervento si configura in generale tra gli interventi di riqualificazione energetica del patrimonio edilizio esistente che sono finalizzati a:

• migliorare il comfort degli ambienti interni; • contenere i consumi di energia; • ridurre le emissioni di inquinanti e il relativo impatto sull'ambiente; • ottimizzare la gestione dei servizi energetici.

Il progetto di riqualificazione viene individuato tra gli interventi di Ristrutturazione di secondo livello, come si evince nell'estratto allegato dal Cened (vedi immagine n. 1) . Il 29 marzo 2011 è entrato in vigore il cosiddetto “Decreto Rinnovabili” (D.Lgs. 28/2011) che definisce in maniera compiuta i criteri di dotazione degli edifici di impianti alimentati da fonti rinnovabili.

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Immagine n. 1 - individuazione tipo di intervento Ristrutturazione edilizia di II livello In particolare, il Decreto introduce nuove definizioni: “edificio sottoposto a ristrutturazione rilevante”, inteso come edificio esistente avente superficie utile superiore a 1000 metri quadrati, soggetto a ristrutturazione integrale degli elementi edilizi costituenti l’involucro oppure edificio esistente soggetto a demolizione e ricostruzione anche in manutenzione straordinaria. Per avere dei chiarimenti certi in merito all'obbligatorietà ad ottemperare oppure meno, in occasione di questo intervento a dei sistemi impiantistici integrativi di energia rinnovabile, nell'impianto fotovoltaico, riscaldamento e raffrescamento è stato inviato un quesito al Cened di Milano. Il 15.09.2016 è stata data la seguente risposta al quesito, (vedi immagine 2) nel quale si esclude che l'intervento oggetto da questo progetto esecutivo debba ottemperare ad obblighi di dotazione di impianti di energia rinnovabile integrativi: fotovoltaico energia alternativa per la produzione di acqua calda sanitaria e per il riscaldamento che tra l'atro quest'ultimo deriva già dalla rete del Teleriscaldamento dell'A2A di Brescia.

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Immagine n. 2 - risposta al quesito obbligatorietà impiantistica di energia alternativa.

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Immagine n. 3 - Certificazione energetica del 27.12.2010

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2. INQUADRAMENTO TERRITORIALE-URBANISTICO L’immobile soggetto di intervento si trova nella area Nord della città di Brescia, all’interno del plesso universitario sede degli indirizzi di Ingegneria, rappresenta cioè un distaccamento dell’Università degli Studi di Brescia. Nei pressi dello stabile troviamo altre grandi strutture pubbliche quali: i poli degli Spedali Civili, la sede dello stadio Comunale e lo stadio di baseball sempre comunale. L’area si identifica come ben fornita da mezzi pubblici su ruota, che dalla metropolitana che presenta in prossimità degli edifici universitari la fermata di Mompiano. Proprio per la grande presenza di mezzi pubblici si ritiene i parcheggi esistenti siano sufficienti a soddisfare il fabbisogno delle utenze. L’immobile è situato nel complesso universitario della facoltà di Ingegneria e si colloca all’interno del Piano dei Servizi, nell’ambito dei Servizi Universitari (SIU). Si riporta l’estratto della tavola VPS05 - Disciplina delle aree a servizio del Piano di Governo del Territorio del Comune di Brescia, della variante del 2016. L'intervento è caratterizzato da un intervento riconducibile a un r estauro e di risanamento

conservativo, art. 3 comma c) del DPR 380/2001, poichè viene sostituita la copertura del tetto con un leggero cambiamento di pendenza, sostituiti i serramenti ed effettuata una parete ventilata costituita da un isolamento in lana di roccia dello spessore di cm 14 più una parete ventilata di cm 12 circa, per un totale di circa cm 26. Ai sensi dell'articolo n. 10 Superficie coperta (Sc) delle NTA allegate al PGT viene riportato: ... Sono escluse dal calcolo della Sc le porzioni di pareti perimetrali in applicazione delle normative vigenti in materia di risparmio energetico...

Immagine n. 4 - estratto V-PS02 Disciplina delle aree a servizio Quadrante n. data febbraio 2016. Attrezzature e spazi aperti a d'uso e di interesse pubblico (NTA art. 55)

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Immagine n. 5 - estratto V-PS02 Disciplina delle aree a servizio Quadrante n. 2 - data febbraio 2016

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Immagine n. 6 - Scheda dei progetti speciali dei piani dei servizi, estratto dalle V-NTA allegato n. 3 in data febbraio 2016

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Immagine n. 7a - estratto dalle V-NTA all. 03 in data febbraio 2016

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Immagine n. 7b- estratto dalle V-NTA all. 03 in data febbraio 2016 3. SITUAZIONE ATTUALE DELL’IMMOBILE L’immobile attualmente presenta n. 3 piani extra terra ed un piano interrato. L'edificio ha una forma regolare metri 46.60 di lunghezza e metri 21.40 di larghezza. L'immobile è stato costruito presumibilmente nei primi anni ‘70. La struttura è prefabbricata con numero 18 pilastri perimetrali e 9 interni. L'altezza del fabbricato principale è di metri 11.30. La struttura intelaiata è stata tamponata con dei cassoni di ferro zincato e verniciato con una di colore marrone simile all'acciaio Corten. All'interno i cassoni contengono i ventilconvettori che si possono ispezionare aprendo uno sportello con una parte forata posto sotto il parapetto delle finestre a nastro. Anche sulla parte superiore all'architrave della finestra. I cassoni sono profondi cm 55 la lamiera esterna ha uno spessore di mm 2.00. I cassoni mostrano una svasatura sia sul davanzale e sia sull'architrave di un angolo di 56 °. All'interno i cassoni hanno un telaio di tubolari in ferro che sostengono i serramenti in alluminio. Sul davanzale e sull'architrave dove insistono due tubolari con dimensione mm 20x60, tra i serramenti sono posti due tubolari di mm 20x40 distanziati di mm 20. Questi ultimi due tubolari sono saldati ad un tubolare annegato alla caldana del pavimento, dimensione di questo tubolare mm 20x40. Le finestre esistenti misurano m 1.05x1.40 e ve ne sono cinque ogni blocco.

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4. RILIEVO FOTOGRAFICO

Foto n. 1 - prospetto lato sud Foto n. 2 - ponte scatolare prospetto lato sud

Foto n. 3 - prospetto lato sud Foto n. 4 - prospetto lato est scala antincendio

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Foto n. 5 - prospetto lato est scala antincendio Foto n. 6 - parte alta prospetto

Foto n. 7 - prospetto lato ovest scala antincendio Foto n. 8 - prospetto lato ovest finestre tamponate

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Foto n. 9 - prospetto lato ovest vetrata Foto n. 10 - prospetto lato ovest vetrata accesso

Foto n. 11 - tetto ponte scatolare ovest Foto n. 12 - prospetto lato ovest

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Foto n. 12 - prospetto lato nord su via Valotti Foto n. 13 - prospetto lato nord angolo ovest

Foto n. 14 - finestre a nastro vista interna Foto n. 15 - finestre a nastro vista interna

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Foto n. 16 - interno cassone in lamiera, tubazioni Foto n. 17 - ventilconvettore interno al cassone

Foto n. 18 - finestre tamponate Foto n. 19 - parte alta finestra

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Foto n. 20 - tetto in lamiera grecata Foto n. 21 - tetto in lamiera grecata

Foto n. 22 - tetto in lamiera grecata e vano ascensore Foto n. 23 - pilastri

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Foto n. 24 - all'interno tra i due pilastri Foto n. 25 - tetto lato sud 5.STATO DI PROGETTO Il progetto prevede tre ambiti di intervento il rifacimento della copertura con un pannello sandwich in alluminio e poliuretano, la realizzazione di un nuovo rivestimento di facciata con un pannello in alluminio composito e con isolamento termico in lana di roccia ed infine con la sostituzione di tutti i serramenti in alluminio. 5.1 RIFACIMENTO DELLA COPERTURA Il rifacimento della copertura prevede la demolizione dell'attuale copertura in lamiera grecata, costituita da due falde leggermente inclinate di metri 10.30 per falda per una lunghezza di metri 43.08. Durante la fase di progettazione è stata rimossa una lastra della lamiera grecata per verificare la tipologia di appoggio delle lastre. L'appoggio è costituito da muretti in laterizio, spessore cm 8, non intonacato , la base del solaio è coperta da uno strato di argilla espansa mista a cemento dello spessore di cm 10 probabilmente con funzioni si isolamento termico. Il progetto prevede la demolizione dei muretti in forati e il sostentamento della lamiera grecata del tetto con dei piedini con tondini di ferro del diametro mm 16 intervallati ogni metri 1.20. Inoltre sono previsti la rimozione dei canali di gronda, dei copri muretti in lamiera e dei cappellotti lungo tutto il muretto perimetrale del tetto. Il canale di gronda verrà ridimesionato portandolo ad una sezione di cm2 300 a cm2 375 (25x15 cm). Per il calcolo della sezione del canale di gronda è stata utilizzata la norma francese DTU 60.11 tra le norme utilizzate in Europa. La tabella allegata indica la sezione minima in cm2 dei canali di gronda aventi sezione rettangolare o semi-circolare che ammettono una portata massima di 3 litri/min/m2. Nel nostro caso specifico la sezione è stata aumenta del 20% poichè rettangolare. La superficie di una falda è di 10.30x43.08, quindi come misura di riferimento si è usato mq 500,00. I vantaggi del tetto in lamiera grecata coibentata a sandwich sono i seguenti:

• leggerezza, rispetto ad altre soluzioni, un tetto in lamiera grecata è più leggero, perché realizzato partendo da sottili coils di metallo che, una volta profilati, mantengono la loro naturale resistenza garantendo al contempo una leggerezza difficile da eguagliare con altre tipologie di coperture per tetti.

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• inalterabilità al gelo e impermeabilità, un tetto in lamiera grecata non si deforma a contatto con temperature particolarmente basse, caratteristica che rende la lamiera grecata la copertura ideale per tetti di edifici posti in zone particolarmente umide, soprattutto d’inverno. Rispetto ad altri materiali, inoltre, le lamiere grecate e di conseguenza i tetti realizzati in lamiera grecata sono impermeabili, garantendo così una tenuta maggiore in presenza di acqua.

• resistenza alle sollecitazioni meccaniche, la lamiera grecata è molto resistente alle sollecitazioni meccaniche, le lamiere grecate possono infatti essere addirittura calpestate senza deformarsi e senza che la loro struttura ceda, risultando così perfette per la realizzazione di tetti resistenti e performanti.

• Il materiale isolante più utilizzato per la realizzazione di pannelli coibentati è il poliuretano, ciò è dovuto al fatto che il poliuretano è un materiale altamente resistente ad abrasioni, a sforzi meccanici e a compressioni. Il poliuretano interposto fra le lamine viene realizzato in schiuma rigida isolante ed è fatto aderire alle lastre metalliche attraverso un processo chimico-fisico che garantisce l’unicità del pezzo.

Per garantire una trasmittanza del tetto al di sotto del parametro imposto dal GSE per l'ottenimento di un contributo, cioè per la zona climatica E minore di 0,23 W/m2 K, è stato inserito sul solaio di copertura un pannello di lana di roccia dello spessore di cm 12, trasmittanza richiesta 0,037 W/mK..

Immagine n. 8 - tabella per il calcolo del canale di gronda Invece per la verifica dei pluviali esistenti è stata usata la tabella allegata Immagine n. 9. Comunque i pluviali presentano dei troppo pieni che escono dall'intercapedine tra i setti dei pilastri del tetto, installati per evitare rigurgiti nei discendenti in caso di forti piogge. La regola pratica per il dimensionamento dei

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tubi pluviali stabilisce che la loro sezione espressa in cmq deve essere pari alla superficie del tetto in mq. Inoltre è preferibile aumentare il numero di pluviali piuttosto che la sezione degli stessi (non adottare sezioni superiori a 113 cm2, cioè con diametro di 120 mm). Calcolare un pluviale ogni 70-100 mq di tetto e ogni 13 metri di gronda. I pluviali attualmente presenti sono n. 7 cioè uno ogni pilastro in c.a., quindi uno ogni metri 7.20.

Immagine n. 9 - tabella per il calcolo del dei pluviali discendenti I pluviali presenti nell'edificio sono n. 14 in totale, n. 7 in lato nord e n. 7 in lato sud. I pluviali sono all'interno dei setti dei pilastri e hanno un diametro di 100 mm. Oltre ai pluviali discendenti ci sono 14 troppo pieni sulla sommità dei pilastri aggettanti verso l'esterno della facciata. La superficie del tetto è di mq 882,72 diviso i numeri dei pluviali esce una superficie di competenza per ogni pluviale di mq 63,05, approssimando per eccesso e arrotondando a mq 70,00 per ogni pluviale, dal calcolo scaturisce un diametro di mm 90,00 quindi il diametro di mm 100,00 esistente è abbondantemente sufficiente. Nell'immagine n. 10 è evidenziata la dimostrazione, tramite l'uso di un software, del calcolo del diametro del pluviale discendente, con un indice pluviometrico alto cioè l/s/mq 0.055.

Immagine n. 10 - tabella di verifica del calcolo dei pluviali discendenti

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5.2 RIVESTIMENTO TERMICO DELLE FACCIATE Le facciate sono caratterizzate da dei pilastri in cemento armato costituiti da due setti da cm 25x60 con un'intercapedine larga cm 70 nella quale passano i discendenti dei pluviali del tetto. I tamponamenti delle facciate sono costituiti da una lamiera zincata verniciata spessore mm 2 con un vuoto interno di cm 60. All'interno del vuoto cono collocati i ventilconvettori. Il cassone in alluminio è montato anche per le porte d'avanti alla testata del cordoli dei solai. La soluzione tecnologica a facciata ventilata identifica sistemi di pareti perimetrali caratterizzate dalla presenza di un’intercapedine d’aria: la parete è isolata termicamente ed acusticamente mediante pannelli in lana di roccia di media densità (mono densità o a doppia densità) applicati sul lato esterno del paramento murario e fissati ad esso con appositi tasselli, trasmittanza richiesta 0,033 W/mK. Gli elementi di finitura esterna sono distanziati dall’isolante tramite un sistema di profili metallici e staffe, direttamente ancorati al paramento murario retrostante. L’intercapedine consente il passaggio d’aria determinato da un effetto camino naturale. La facciata ventilata è utilizzata in molteplici tipologie di edifici, in particolare nelle nuove costruzioni a destinazione terziaria e commerciale. Risulta indicata anche per interventi su edifici esistenti di cui si preveda la riqualificazione architettonica dell’edificio, ottimizzandone allo stesso tempo la prestazione energetica.

Immagine n. 11 – schema ventilazione e isolamento termico. I vantaggi oltre alla valenza architettonica del sistema tecnologico, la realizzazione di facciate ventilate isolate consente di ottenere importanti vantaggi legati alla prestazione globale dell’involucro. Tra essi,

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alcuni sono fortemente influenzati dalla natura del materiale isolante stesso. Comportamento acustico. Il rivestimento esterno delle facciate ventilate favorisce la riflessione delle onde sonore incidenti provenienti dall’esterno. La facciata ventilata (o parete ventilata) è un particolare tipo di rivestimento perimetrale delle pareti che prevede l'applicazione a secco, sulla superficie esterna dell'edificio, di pannelli di opportuno spessore, non strettamente aderenti alla struttura. La facciata ventilata è caratterizzata essenzialmente dalla posizione dello strato di rivestimento esterno, che non aderisce alla parete di tamponamento ma ne risulta distanziato per formare un'intercapedine. In questo modo, si ottiene la circolazione naturale dell'aria nello spazio dell'intercapedine, per effetto del moto convettivo prodotto dalla presenza di aperture disposte alla base e alla sommità della facciata. La norma UNI 11018 definisce la facciata ventilata come "un tipo di facciata a schermo avanzato in cui l'intercapedine tra il rivestimento e la parete è progettata in modo tale che l'aria in essa presente possa fluire per effetto camino in modo naturale e/o in modo artificialmente controllato, a seconda delle necessità stagionali e/o giornaliere, al fine di migliorarne le prestazioni termoenergetiche complessive". Le facciate ventilate offrono svariati vantaggi quali: lo strato termoisolante è protetto dall'umidità proveniente dall'esterno, il movimento dell'aria nell'intercapedine contribuisce ad asciugare eventuali infiltrazioni d'acqua e ad allontanare il calore accumulato per irraggiamento solare nello strato di rivestimento, migliorando anche la termocoibenza della parete durante il periodo invernale. L’utilizzo della lana di roccia, in quanto materiale fibroso a celle aperte, consente di evitare fenomeni di riflessione e risonanza, che si possono verificare all’interno dell’intercapedine, incrementando la prestazione fonoisolante, trasmittanza richiesta 0,033 W/mK. Comportamento al fuoco. Nell’applicazione a facciata ventilata, l’incombustibilità dell’isolante (Euroclasse A1) è particolarmente importante poiché le correnti d’aria che si generano all’ interno dell’intercapedine possono facilitare la rapida propagazione di fumo e fiamme. Comportamento termo-igrometrico. In una facciata ventilata si effettua un isolamento continuo anche in corrispondenza degli elementi strutturali, con conseguente correzione dei ponti termici. In questo modo la struttura di supporto viene posta in “quiete termica”, riducendo le tensioni derivanti dagli sbalzi termici che si avrebbero senza protezione. Attraverso l’esecuzione di un isolamento dall’esterno è possibile sfruttare in modo efficace l’inerzia termica del paramento, ottenendo un miglior controllo delle temperature interne con conseguenti vantaggi in termini di comfort abitativo. La permeabilità al vapore dei pannelli in lana di roccia, grazie al valore di fattore di resistenza al vapore µ uguale a 1, consente di realizzare chiusure “traspiranti” e di garantire la migrazione del vapore. La facciata ventilata consente di migliorare la prestazione energetica estiva grazie all’intercapedine ventilata che allontana il calore in eccesso derivante dalla radiazione solare.

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Immagine n. 12 – schema ventilazione parete.

COMPORTAMENTO ESTIVO Il flusso d’aria all’interno dell’intercapedine ventilata permette di migliorare le prestazioni termiche estive.

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Immagine n. 13 – schema ventilazione parete. COMPORTAMENTO INVERNALE L’elevata permeabilità dei pannelli in lana di roccia non ostacola il naturale flusso di umidità tra l’ambiente interno e l’esterno. Nell’intercapedine ventilata l’umidità viene in seguito smaltita.

Struttura portante - Profili Montanti e Traversi La struttura portante, realizzata tramite profili montanti e traversi, viene fissata alle staffe metalliche di ancoraggio con lo scopo di supportare i carichi gravanti sulla struttura del sistema di facciata. In analogia a quanto accade per le staffe metalliche, anche lo schema e la frequenza del fissaggio della struttura portante devono essere determinati secondo un apposito calcolo,

Immagine n. 14 – sottostruttura Immagine n. 15 – sottostruttura tenendo inoltre in considerazione la modularità del paramento di finitura esterno. La presenza di elementi traversi va valutata in relazione alle condizioni di carico orizzontale (vento e geometria)

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gravanti sulla struttura. Per ridurre l’incidenza dei ponti termici dati dalla presenza della struttura portante e garantire la continuità dello strato isolante, è preferibile che il fissaggio degli elementi montanti e traversi sia esterno rispetto al pannello isolante. In questo modo è possibile ottimizzare il contributo termico, acustico e di sicurezza antincendio del pannello isolante in lana di roccia.

Rivestimento in Pannello composito in alluminio tipo Alocubond. Rispetto a lamiere costituite in alluminio a tutta massa, i pannelli presentano vantaggi tipici dei materiali compositi. Tra questi vi è l'assenza di risonanze acustiche, da cui sono affette invece le lamiere metalliche, il minor consumo di lega nobile, sostituita per buona parte dal nucleo sintetico, e il conseguente minor peso. I pannelli hanno un'alta planarità, secondo gli standard tipicamente raggiungibili con tecniche di laminazione, Altri vantaggi sono legati alle diverse tecniche di taglio, piegatura e sagomatura, che si rendono applicabili ai pannelli compositi, rispetto alle lamiere integrali. Alcune di queste tecniche rendono

Immagine n. 16 – ventilazione possibile anche la semplice predisposizione della piegatura, da effettuarsi a mano, al momento della posa in opera, il che rende possibile il trasporto dei pannelli nella meno ingombrante forma planare. Il pannello previsto all'esterno è tipo ditta Alucobond, è un pannello composito costituito da due lamine di copertura in alluminio e un nucleo in plastica. Le ottime proprietà del materiale danno corpo all'ispirazione e rendono possibili soluzioni innovative in tutti i campi dell'architettura. Questo pannello si adatta perfettamente alla sagoma dell'edificio, delineando contro il cielo forme ricche di movimento. La combinazione di plasticità, planarità, stabilità e resistenza alle intemperie, contraddistingue questo materiale. Grazie alla sua struttura composita questo pannello può assumere molte forme, avvolgendo come una seconda pelle la struttura dell'edificio. La buona plasticità non è in contrasto con stabilità e planarità. Ciò è reso possibile dall'altissima resistenza alla flessione dei pannelli. La struttura composita del pannello garantisce uno straordinario rapporto tra peso e resistenza alla flessione anche per i formati di pannelli più grandi. Nonostante la grande maneggevolezza del prodotto, durante la lavorazione e il montaggio del pannello mostra sempre il suo lato più forte in quanto, grazie all'eccellente resistenza alla flessione, i pannelli rimangono dimensionalmente stabili e planari anche in presenza di oscillazioni termiche estreme. Caratteristiche e vantaggi:

• I pannelli tipo Alucobond possiedono un notevole rapporto rigidezza-peso; • Agevole assorbimento delle tolleranze; • Possibilità di variare lo spessore del materiale isolante; • Facile rispetto delle normative in merito al risparmio energetico degli edifici; • Efficace protezione dalla pioggia e dalla condensa; • Protezione contro gli atti vandalici (graffiti, urti); • Protegge l'edificio dal surriscaldamento d'estate, protegge dal raffreddamento e dalla

dissipazione di calore d'inverno; • La temperatura ideale garantisce il perfetto comfort abitativo; • Ottime proprietà di diffusione del vapore (nessun effetto di condensa); • I sistemi di facciata ventilata sono molto poco suscettibili al danneggiamento; • Durabilità della facciata nel tempo; • Esigui costi straordinari di manutenzione; • Facile smontaggio; • Può essere riutilizzato e riciclato;

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• Possibile combinazione di differenti materiali, superfici, colori, forme, giunti; • Enorme varietà di colori e superfici; • Influenza il carattere architettonico dell'edificio poiché il sistema di fissaggio del rivestimento

può essere a vista o nascosto: • Modellazione 3D della facciata.

Il prodotto da impiegarsi dovrà inoltre possedere i seguenti requisiti: - resistenza alle temperature: -50°C a +80°C; - peso: pari a 5,5 kg/mq per lo spessore di 4 mm; - carico di allungamento a 0,2 %: >= 90 N/mmq; - resistenza a trazione delle lamiere Rm: >= 130 N/mmq - allungamento (secondo la norma DIN EN 485-2) A50: >= 5%; - stato fisico delle lamiere: H22/H42 secondo EN 573-3; - modulo di elasticità: 70000 N/mmq; - modulo di resistenza W: 1,75 cmc/m per lo spessore di 4 mm.

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5.3 SOSTITUZIONE DEI SERRAMENTI Gli attuali serramenti sono costituiti da un telaio in alluminio senza taglio termico di spessore mm 60 e di vetri singoli senza camera isolante. Per l'ottenimento di un eventuale contributo con il Conto termico GSE 2.00 il serramento nella zona E deve ottenere una trasmittanza pari a 1.30 W/m2K, come si evince dalla tabella allegata

Immagine n. 17 - chiusure trasparenti, valori limite massimali di trasmittanza termica. 5.4 INTERVENTI DI ISOLAMENTO TERMICO E CONTRIBUTO C ONTO TERMICO DEL GSE 2016 Le considerazione sul progetto relativamente agli interventi di isolamento termico e contributo conto termico del GSE 2016, sono le seguenti: a) i serramenti sono stati previsti con una trasmittanza di 1,30 w/m2k, come è richiesto dalle norme di accesso al contributo conto termico del GSE 2016, valore ancora più restrittivo rispetto al valore di 1,4 w/m2k richiesto dal nuovo Decreto Regionale in vigore dal giorno 01/01/2017 (D.d.u.o. 8 marzo 2017 - n. 2456 Integrazione delle disposizioni per l’efficienza energetica degli edifici approvate con decreto n. 176 del 12 gennaio 2017 e riapprovazione complessiva delle disposizioni relative all’efficienza energetica degli edifici e all’attestato di prestazione energetica. Allegato B).

b) l'isolamento del tetto è stato previsto con una trasmittanza a 0,20 W/m2 K (isolamento con lana di roccia con trasmittanza richiesta W/mK) , come è richiesto dalle norme di accesso al contributo conto termico del GSE 2016, valore ancora più restrittivo rispetto al valore di 0,26 W/m2 K richiesto dal nuovo regolamento Decreto Regionale in vigore dal giorno 01/01/2017; c) l’isolamento e delle pareti verticali è stato previsto con una trasmittanza di 0.23 W/m2 K come previsto dalle norme di accesso al contributo conto termico del GSE valore ancora più restrittivo rispetto al valore di 0,26 W/m2 K richiesto dal nuovo Decreto Regionale in vigore dal giorno 01/01/2017; d) è stato migliorata la risoluzione del ponte termico della veletta in cemento armato del tetto e dei pennacchi dei pilastri in cemento armato, che fuoriescono dalla sommità della veletta, contornandoli di isolamento termico previsto da un pannello di lana di roccia di cm 14 (trasmittanza richiesta 0,33 W/mK) e da un rivestimento di protezione in lamiera in alluminio preverniciato spessore mm 10/10. Sono stati, inoltre, considerati tutti i rivestimenti in lana di roccia e di lamiera composita dei laterali dei trapezi delle "spalle" delle finestra a nastro.

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6. PREVISIONE DI P.R.G. E DISPONIBILITA’ DE LLE AREE L’area è classificata come U1, zona universitaria nell’attuale piano urbanistico del comune di Brescia indicata nel PGT vigente come PSn2, ovvero area di intervento che dovrà attenersi alla regolamentazione del Piano dei Servizi, in vigore nello stesso comune di Brescia. Non presenta vincoli paesaggistici e non vi sono esigenze di specie per l’intervento di manutenzione straordinaria previsto. Ai sensi dell'articolo n. 10 delle Norme tecniche attuative del PGT del 2016 l'aumento di superficie per la ventilazione esterna non costituisce superficie urbanistica poichè la superficie ventilata è un intervento di risparmio energetico. L'interevento non necessita di occupazione di nuove aree. 7. STUDIO DI PREFATTIBILITA’ AMBIENTALE Gli interventi previsti nel presente progetto non alterano in modo sostanziale lo stato di fatto trattandosi di sole opere di limitata entità. Sono interventi sull'involucro esterno e per il tetto si tratta di una demolizione della copertura esistente in lamiera grecata zincata con un'altra del medesimo tipo. Sotto alla lamiera zincata verrà posizionato un materassino di lana di roccia. Le pareti saranno rivestite da una lamiera composita in alluminio spessore mm 4, sotto la lamiera le pareti ventilate saranno isolate con un materassino di lana di roccia di spessore cm 12-14. Il colore scelto per il rivestimento è il rosso scuro intervallato dal colore bianco per il contorno delle finestre e per il scatolare a ponte dell'entrata dell'edificio posto ad ovest. Il colore rosso è un colore scelto anche perchè è una tonalità attiva ed energizzante quindi a mio avviso adatta a luoghi destinati alla ricerca e allo studio. Si fa presente che tutti gli interventi previsti nel presente progetto esecutivo: • su immobili di proprietà comunale e quindi non richiedono alcun esproprio preventivo; • non richiedono alcuna indagine geologica, geotecnica, idrologica, idraulica e tantomeno sismica; • non hanno alcuna controindicazione di tipo ambientale o paesaggistico. 8. SICUREZZA SUL CANTIERE In relazione al tipo d'intervento, prevedendo la presenza in cantiere di più di un'impresa, trova applicazione il titolo IV del d.lgs. 81/08, per cui viene predisposto in fase di progettazione esecutiva il Piano di Sicurezza e Coordinamento. L'edificio è utilizzato quale laboratori di ricerca e aule universitarie e i locali non possono avere interruzioni nel loro utilizzo. Le lavorazioni previste nell’intervento di progetto non comportano rischi particolari tra quelli indicati nell’allegato II al d.lgs. 81/ 2008 e successive modifiche ed integrazioni. Per l’area di cantiere destinata ai baraccamenti, ai depositi e alle altre strutture di servizio è opportuno utilizzare la porzione nord dell'edificio. Potrà essere presa in considerazione anche l'area attualmente inutilizzata posta in adiacenza al lato sud coltivata a prato. Non sono previsti interventi sugli impianti tecnologici tranne che lo spostamento dell'impianto esterno di allarme posizionato sulle facciate e per lo spostamento dell'impianto per le scariche atmosferiche, prima di intervenire sugli impianti tecnologici, l’impresa dovrà assicurarsi che gli stessi non siano sotto tensione o con erogazione attiva. Per motivi di sicurezza stradale, i conducenti di autoveicoli da cantiere o di fornitori dovranno sempre: • evitare di accedere all'area in modo libero e diretto da via Valotti; • fare la massima attenzione a non interferire con le parti superiori dei loro mezzi sulle chiome degli alberi esistenti, in modo da evitare cadute di rami che risultino pericolose per sé e per gli altri addetti. Sarà opportuno verificare preventivamente la stabilità delle chiome, eliminando eventuali rami che risultino secchi o pericolanti. Tutte le lavorazioni sul manufatto edilizio non dovranno presentare sovrapposizioni tra le rispettive zone operative.

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In generale tutti i mezzi d’opera impiegati saranno insonorizzati come previsto dalle vigenti disposizioni legislative ed in generale si farà uso delle migliori tecnologie disponibili (utilizzo di macchinari a basse emissioni sonore, sistemi di filtro per motori diesel, ecc.). Eventuali deroghe ai limiti di legge saranno rilasciate dall’Amministrazione Comunale (autorizzazioni in deroga come previsto dall’art. 6, com. 1, lettera h della Legge n. 447 del 1995). Si potrà eventualmente prevedere una corretta gestione dei rifiuti mediante opportuno sistema di riciclaggio, in generale individuando i principali rifiuti recuperabili/riciclabili e definendo una serie di opere di separazione, raccolta e stoccaggio, conferimento in discarica e/o reimpiego. Il tutto dovrà essere correttamente pianificato in funzione del sistema di raccolta differenziata prevista nel territorio comunale.

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9. QUADRO ECONOMICO