Relazione sullo stato dei lavori della Commissione europea...

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Documento di lavoro Relazione sullo stato dei lavori della Commissione europea nel campo della nutrizione in Europa Ottobre 2002 IT

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Documento di lavoro

Relazionesullo stato dei lavori dellaCommissione europeanel campo della nutrizione in Europa

Ottobre 2002

IT

INDICE

QUADRO GENERALE 1

1 NUTRIZIONE, SANITÀ E SCELTA 4

1.1 NUOVI MODELLI DI ALIMENTAZIONE E DI MALATTIE 41.2 SICUREZZA ALIMENTARE E NUTRIZIONE 51.3 DISEGUAGLIANZE E SCELTE ALIMENTARI 51.4 OBESITÀ 6

2 ATTUALI ATTIVITÀ IN MATERIA DI NUTRIZIONE NEL QUADRO DELLA SANITÀPUBBLICA E DELLA PROTEZIONE DEI CONSUMATORI 6

2.1 LA POLITICA NEL CAMPO DELLA SANITÀ PUBBLICA 62.1.1 La nutrizione nel primo quadro d'azione comunitaria nel campo della sanità pubblica 62.1.2 La nutrizione nel nuovo programma di azione comunitaria nel campo della sanità pubblica 8

2.2 POLITICA DI TUTELA DEI CONSUMATORI 102.2.1 La legislazione alimentare specifica in materia di nutrizione 102.2.2 Consigli nutrizionali da parte dell'Autorità europea per la sicurezza alimentare 102.2.3 Informazioni nutrizionali relative agli alimenti immessi sul mercato 112.2.4 Educazione dei consumatori 12

2.3 COORDINAMENTO INTERNO ALLA COMMISSIONE 13

3 AZIONI ATTINENTI ALLA NUTRIZIONE IN ALTRI AMBITI POLITICI PERTINENTI 13

3.1 LA POLITICA AGRICOLA COMUNE (PAC) 133.1.1 La PAC e la salute del pubblico 143.1.2 Sostegno alla distribuzione di certi alimenti 14

3.2 LA POLITICA COMUNE DELLA PESCA 153.3 POLITICA AMBIENTALE 153.4 POLITICA D'IMPRESA 163.5 LA POLITICA DEL MERCATO INTERNO 17

3.5.1 Libera circolazione dei beni 173.5.2 Libera circolazione di professionisti qualificati 17

3.6 POLITICA DELLA RICERCA 183.6.1 Il Centro Comune di Ricerca (CCR) 183.6.2 Sostegno alla ricerca: Eurostat 183.6.3 Programmi di ricerca finanziati dalla Comunità e alimentazione 19

3.7 POLITICA SOCIALE 203.7.1 Politica sociale e alimentazione 203.7.2 Politica sociale e allattamento al seno 21

3.8 POLITICA EDUCATIVA 213.9 POLITICA DI COMUNICAZIONE AUDIOVISIVA 223.10 ALLARGAMENTO E ASSISTENZA ESTERNA 22

3.10.1 Allargamento della Comunità 223.10.2 Programmi di assistenza esterna 22

3.11 ATTIVITÀ CON AGENZIE MULTILATERALI 233.11.1 FAO, OMS e Codex Alimentarius 233.11.2 I TRIP e l'alimentazione 243.11.3 Le indicazioni geografiche dell'OMC 25

4 METE OPERATIVE 25

ALLEGATO I SFIDE NEL CAMPO DELLE DIETE E DELL'ALIMENTAZIONE CHE SITROVANO AD AFFRONTARE GLI STATI MEMBRI DELLA COMUNITÀ 27

ESEMPI DI PROBABILI CORRELAZIONI TRA CERTE PATOLOGIE E I FATTORI DI RISCHIO DIETETICI 27LE SFIDE SUL PIANO DELL'ALIMENTAZIONE NELLA COMUNITÀ EUROPEA 28

ALLEGATO II TERMINI CHIAVE 30

ALLEGATO III PROGETTI NEL CAMPO DELLA NUTRIZIONE PATROCINATI NELL'AMBITODEI PROGRAMMI PER LA SANITÀ PUBBLICA 32

La presente relazione è stata preparata con l'assistenza di contraenti esterni (contratto n.SPC.2002072 assegnato alla Sig.ra K. McKoll e al Sig. Lobstein) iii

ALLEGATO IV PROGETTI NEL CAMPO DELLA NUTRIZIONE PATROCINATI DALLA DGRESEARCH 34

PROGETTI SCIENTIFICI SULLA NUTRIZIONE FINANZIATI DALLA DG RESEARCH: QUINTO PROGRAMMA QUADRO

34PROGETTI SCIENTIFICI DELLADG RESEARCH NEL CAMPO DELLA NUTRIZIONE: QUARTO PROGRAMMA QUADRO

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ALLEGATO V LA POLITICA AGRICOLA COMUNE E L'ORGANIZZAZIONE COMUNE DELMERCATO PER I PRODOTTI DELLA PESCA E DELL'ACQUACOLTURA 41

LA POLITICA AGRICOLA COMUNE (PAC) 41ORGANIZZAZIONE COMUNE DEI MERCATI(OCM) NEL SETTORE DEI PRODOTTI DELLA PESCA E

DELL'ACQUACOLTURA 46

ALLEGATO VI RISOLUZIONE DEL CONSIGLIO DEL 14 DICEMBRE 2001 SULLA SALUTE ELA NUTRIZIONE 48

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QUADRO GENERALE

Una buona nutrizione può contribuire a ridurre la prevalenza di molte malattie diffuseattualmente in Europa, come ad esempio le malattie cardio-vascolari, il cancro, il diabete,l'obesità e l'osteoporosi (cfr. Allegato I)1.

Le abitudini alimentari e l'assunzione di alimenti dipendono dalle scelte individuali (influenzeculturali, preferenze alimentari), nonché da fattori socio-economici e ambientali (economicitàe disponibilità di alimenti, qualità e sicurezza dei prodotti, ecc.). I fattori socio-economici eambientali sono a loro volta influenzati da politiche che rientrano nelle responsabilità degliStati membri e della Comunità.

L'articolo 152 del Trattato CE stabilisce che la Comunità deve assicurare un elevato livello diprotezione della salute umana nella definizione e nell'attuazione di tutte le politiche e attività.Poiché quello della nutrizione è un fattore determinante della salute, è essenziale che lecomponenti nutrizionali di tutte le politiche comunitarie contribuiscano ad assicurare unelevato livello di protezione della salute umana.

Questa tematica è stata ribadita nel Libro bianco della Commissione sulla sicurezzaalimentare (2000)2 che segnala l'opportunità di "sviluppare una politica nutrizionale completae coerente" a livello comunitario introdotta da un piano d'azione. Più avanti nello stesso annola Presidenza francese dell'Unione europea ha deciso di ribadire l'importanza della nutrizionemediante una conferenza e una relazione che è stata pubblicata3. Quest'attività è sfociata inuna risoluzione del Consiglio sulla salute e la nutrizione4, che invitava la Commissione aintraprendere tutta una serie di attività legate agli alimenti, all'alimentazione e alle politichesanitarie. Nello stesso anno il Comitato regionale europeo dell'Organizzazione mondiale dellasanità ha sostenuto unanimamente un piano d'azione per gli alimenti e la nutrizione5.

Quello della nutrizione è un ambito che interessa sia gli Stati membri che la Comunità. Lapresente relazione dei servizi della Commissione tocca settori in cui la Comunità dispone diuna competenza o di un mandato chiari. Tra essi vi sono:

• Due gruppi diprogrammi d'azione comunitaria nell'ambito della salute pubblica. Ilprimo, che abbraccia il periodo dal 1993 al 2002, comprendeva otto programmi eprevedeva finanziamenti per progetti in materia di nutrizione come ad esempio il progettoEurodiet (1998-2000) sulla nutrizione e stili di vita sani. L'European ProspectiveInvestigation into Cancer and Nutrition (Studio europeo sul cancro e l'alimentazione -EPIC), un progetto volto a sviluppare un programma di specializzazione (Master) nelcampo dell'alimentazione e della salute pubblica e diversi progetti volti a promuoverel'attività fisica.

• Il nuovo programma d'azione sulla sanità pubblica (2003-2008). Il programma è statoadottato il 23 settembre 2002 ed è imperniato su tre assi: migliorare l'informazione

1 I termini chiave, come ad esempio alimentazione nella salute pubblica, sono illustrati nell'allegato II.2 Libro bianco sulla sicurezza alimentare, COM (1999) 719 def. del 12 gennaio 2000.3 Health and Human Nutrition: Elements for European Action. Société Française de Santé Publique, 2000.4 Risoluzione del Consiglio del 14 dicembre 2000 sulla salute e la nutrizione. GU C 020, 23.01.2001.5 Food and Nutrition Action Plan 2000-2005, WHO Regional Office for Europe, Copenhagen, 2000.

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sanitaria, rispondere alle minacce che incombono sulla salute e affrontare i fattori chedeterminano la salute.

• Legislazione sulla sicurezza alimentare e tematiche correlate. La pubblicazione delLibrobianco sulla sicurezza alimentareha preso atto che vi è spazio per migliorare leinformazioni fornite ai consumatori. Esso ha identificato diversi aspetti dell'etichettaturadegli alimenti in cui è opportuna un'azione, in particolare per quanto concerne leindicazioni nutrizionali e funzionali. Su queste tematiche i lavori stanno andando avanti.Inoltre, le azioni comunitarie sulla sicurezza alimentare e la nutrizionesono integratedal regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che stabilisce i principi generalidella legislazione alimentare e istituisce l'Autorità europea per la sicurezza alimentare(AESA)6. L'AESA è destinata a diventare il principale punto di riferimento per laconsulenza sulla sicurezza alimentare e sugli aspetti nutrizionali legati alla legislazionecomunitaria.

• La ricerca finanziata dalla Comunità in relazione alla produzione alimentare, allasicurezza alimentare, alla salute e alla nutrizione, che è stata inclusa nei programmi quadrodi ricerca degli ultimi quindici anni. Il quinto programma quadro (1998-2002)comprendeva un'azione chiave "Alimenti, nutrizione e salute". Il sesto programma quadro(2002-2006) comprende la tematica "Qualità e sicurezza degli alimenti" e l'alimentazione èun elemento di diverse delle azioni del programma.

• La politica agricola comune, che comprende molte misure che riguardano la disponibilitàdi alimenti nella Comunità. Tra esse vi sono misure di sostegno alla produzione perassicurare forniture adeguate e sostenibili di prodotti agricoli a prezzi ragionevoli, normedi qualità per soddisfare gli standard del mercato, nonché misure promozionali. Inoltre vi èun quadro giuridico per la produzione biologica e la registrazione delle denominazioni diorigine. La politica comune della pesca disciplina il settore della pesca edell'acquacoltura, con l'obiettivo di assicurare una politica della pesca sostenibile conripercussioni anche sugli standard alimentari e la disponibilità sul mercato.

• Le politiche d'impresa e del mercato, che incoraggiano l'industria a sviluppare il mercatoe ad assicurare controlli armonizzati sugli scambi. Le attività aprotezione deiconsumatori comprendono lo sviluppo di controlli armonizzati sui metodi dicommercializzazione degli alimenti, tra cui anche sulle indicazioni nutrizionali formulatein relazione agli alimenti, sulla pubblicità e l'etichettatura degli alimenti, compresal'etichettatura nutrizionale. L'industria alimentare è incoraggiata a soddisfare i bisogni e leaspettative dei consumatori, e anche i bisogni specifici di gruppi vulnerabili, e ad attenersia prassi commerciali responsabili.

• Il riconoscimento reciproco dellequalifiche professionali, che riguarda anche glioperatori nei campi della sanità, della dietetica e della nutrizione.

• La politica della comunicazione audiovisiva, che comprende anche gli aspetti dellapubblicità rivolta ai bambini e del ruolo dei media nel creare modelli di comportamento.

6 Regolamento (CE) n. 178/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 28 gennaio 2002, che stabiliscei principi e i requisiti generali della legislazione alimentare, istituisce l'Autorità europea per la sicurezzaalimentare e fissa procedure nel campo della sicurezza alimentare.

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• Le politiche dell'occupazione e sociali, che comprendono l'assistenza della Commissioneper la distribuzione di determinati alimenti alle persone più svantaggiate nella Comunità.Le misure comprendono anche l'incoraggiamento dell'allattamento al seno grazie alcongedo di maternità e a migliori prassi sul posto di lavoro.

• Le politiche dell'allargamento, volte ad assicurare che i paesi candidati possano adottarela pertinente legislazione dell'UE, tra cui anche la legislazione sulla qualità degli alimenti,e lepolitiche di aiuto allo sviluppo, che intendono accrescere la sicurezza degli alimenti edella nutrizione nei paesi beneficiari e fornire alimenti per alleviare le situazioni diemergenza e programmi di distribuzione di "generi alimentari in cambio di lavoro" e altriprogrammi.

• Le attività multilaterali , che comprendono i contatti con l'Organizzazione mondiale dellaSanità, la FAO e la rappresentazione alle riunioni di FAO/OMS Codex AlimentariusCommissione, in cui vengono formulati gli standard internazionali per il commercio diprodotti alimentari.

• Le prassi interne della Commissione. Per assicurare la coerenza delle politiche deidiversi servizi, la Commissione ha istituito ungruppo ad hoc sulla nutrizionenell'ambitodel gruppo interservizio sulla sanità. Il gruppo ad hoc comprende personale proveniente daipertinenti ambiti politici della Commissione e il suo mandato comprende lo scambio diinformazioni, la discussione delle misure necessarie per sviluppare la politica nutrizionalee l'identificazione di azioni comuni da intraprendersi trasversalmente agli ambiti politici.

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1 NUTRIZIONE , SANITÀ E SCELTA

Lo sviluppo economico, l'aumento del potere d'acquisto dei consumatori, i progressi registratinei metodi di produzione degli alimenti e i cambiamenti intervenuti nellacommercializzazione dei prodotti alimentari hanno modificato negli ultimi decenni in modoradicale la situazione alimentare nell'Unione europea. Nella Comunità si è prodotta unasituazione di abbondanza che ha portato alla virtuale scomparsa di molte delle carenzenutrizionali riscontrabili meno di un secolo fa.

1.1 Nuovi modelli di alimentazione e di malattie

Le sfide emergenti in relazione alla nutrizione e alla salute sono perciò diverse da quelleincontrate allorché la Comunità è stata creata. La Comunità registra ora una grandeprevalenza di malattie non trasmissibili, come cancro, malattie cardiovascolari, diabete, certeallergie e osteoporosi, dovute all'interazione di molteplici fattori genetici, ambientali e legatiagli stili di vita (tra cui il fumo, i modelli di alimentazione e la mancanza di attività fisica).Una sintesi delle principali malattie del giorno d'oggi influenzate dall'alimentazione e dellesfide nutrizionali che gli Stati membri si trovano ad affrontare è riportata nell'allegato I.

Diversi studi suggeriscono che l'alimentazione è importante per conservare la salute eprevenire molte di queste malattie.7 8 Per l'Unione europea si è stimato l'onere complessivodella cattiva salute, delle disabilità e dei decessi prematuri derivanti da tutte le cause e si sonoanche esaminati i fattori maggiormente responsabili di tale onere. Su tutta un'ampia gamma dicause, i fattori legati all'alimentazione sono ritenuti responsabili di circa 10% dell'onerepatologico complessivo – comprendendo anche il sovrappeso (3,7%), lo scarso consumo difrutta e verdura (3,5%), l'elevato consumo di grassi saturi (1,1%).9 Unitamente alla mancanzadi esercizio fisico (1,4%), questi fattori sono responsabili di una percentuale di casi di cattivasalute più grande di quella attribuibile al tabacco (9,0%).

Le strategie impostate sulla popolazione per affrontare i fattori di rischio legatiall'alimentazione sono ritenute più efficaci delle iniziative rivolte a gruppi ad alto rischio10.Studi d'intervento indicano che si possono ottenere utili risultati se si realizzano tra lapopolazione miglioramenti nell'alimentazione. Nel corso degli anni settanta e ottanta inFinlandia si è conseguito un calo rapido e duraturo della mortalità dovuta a malattiecardiovascolari, cancro e certe altre malattie in seguito a una politica articolata in materia dialimenti e nutrizione11 e questo tipo di approccio è portato avanti dall'Organizzazionemondiale della Sanità12.

7 Food, Nutrition and the Prevention of Cancer: a global perspective. Washington, World Cancer ResearchFund/ American Institute for Cancer Research, 1997.

8 Diet and Health, A Ferro-Luzzi and P James, inNutrition in Europe, European Parliament Scientific andTechnological Options Assessment, Directorate General for Research, PE No 166.481, 2-38, 1997.

9 Determinants of the Burden of Disease in the EU, National Institute of Public Health, Stockholm 1997.10 Risk factor thresholds: their existence under scrutiny, M R Law and N J Wald,British Medical Journal

324, 1570-1576, 2002.11 Nutrition and mortality: the Finish experience, P Puska,Acta Cadiolo, 55 (4), 213-220, 2000.12 Nutrition and NCD Prevention, Department of Noncommunicable Disease Prevention and Health

Promotion, World Health Organization, Geneva 2002 [http://www.who.int/hpr/nutrition accessed June2002].

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1.2 Sicurezza alimentare e nutrizione

Le preoccupazioni quanto alla sicurezza alimentare e quelle quanto alla nutrizione non sonodel tutto separabili. Quando gli alimenti sono minacciati di contaminazione - come adesempio il rischio potenziale di BSE nei prodotti di origine bovina o di salmonella neiprodotti a base di uova crude - i consumatori possono reagire modificando i loro schemid'acquisto con conseguenti cambiamenti nel loro profilo nutrizionale o nella loro dieta. Icambiamenti possono essere negativi o positivi: una riduzione del consumo di prodotti a basedi carni bovine e la loro sostituzione con prodotti della pesca o con proteine di originevegetale può essere ritenuta positiva se, per esempio, riduce il consumo medio di acidi grassisaturi, ma può a sua volta determinare un calo nell'assunzione di ferro, il che può esporre certepersone al rischio di anemia sideropenica.

La contaminazione microbiologica degli alimenti può avere anche un impatto diretto sullostato nutrizionale: ad esempio, episodi frequenti di diarrea di origine alimentare possonoridurre l'assunzione di sostanze nutritive da parte di un individuo con la conseguenteriduzione dello status nutrizionale e un abbassamento della capacità dell'individuo di resisterealle infezioni.

1.3 Diseguaglianze e scelte alimentari

Nonostante la generale abbondanza degli alimenti disponibili nella Comunità, alcuni segmentidella popolazione non hanno una dieta sufficientemente sana. Le persone dei gruppi a bassoreddito spendono per gli alimenti una proporzione maggiore del loro reddito, ma hanno unadieta dalla qualità nutrizionale più scarsa rispetto alle persone dei gruppi a reddito più alto13.

Anche se fattori culturali, educativi, sociali e individuali in relazione alle scelte alimentaripossono spiegare in parte la differenza nelle diete e negli apporti nutrizionali in Europa, anchealtri fattori entrano in gioco. La conoscenza degli alimenti, delle tecniche di cottura e ladisponibilità di tempo sufficiente per preparare gli alimenti, assieme ai modelli lavorativi e aquelli delle relazioni domestiche, influiscono sui modelli dietetici. Anche le informazioni - dafonti ufficiali, dai media e dal settore alimentare - oltre che gli stereotipi di genere e altricondizionamenti pubblici influiscono sui tipi di alimenti consumati.

Le scelte alimentari sono anche determinate dall'accesso a punti di vendita al dettaglia, dalreddito e dai prezzi relativi degli alimenti. Per certe persone in condizioni disagiate anche lepolitiche comunitarie di assistenza alimentare ai gruppi svantaggiati possono ripercuotersisulla loro dieta.

Le carenze nutrizionali rimangono un problema per certi settori della popolazione. In certecomunità si è riscontrata una prevalenza di sideropenia, mentre in certe regioni è la carenza diiodio a costituire un problema14. Cifre sulla crescita dei bambini indicano che il rachitismo -classico indicatore di scarsa disponibilità di alimenti - non è diffuso nell'Unione europea, ma

13 Determinants of consumer food choice, C Geissler and B Traill, inNutrition in Europe, EuropeanParliament Scientific and Technological Options Assessment, Directorate General for Research, PE No166.481, 39-51, 1997.

14 J Gregoryet al, National Diet and Nutrition Survey: Children aged 1.5 to 4.5 years, London: HMSO 1995;and B de Benoist and H Allen, IDD Situation in Europe, Partnership on Sustainable Elimination of IDD,Amsterdam, 2001.

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forme moderate di disturbo della crescita sono riscontrabili nei gruppi a basso reddito in certearee15.

1.4 Obesità

Il fenomeno relativamente recente di un'abbondante disponibilità di alimenti comporta ancheun elemento negativo: l'obesità.

Negli ultimi anni il sovrappeso e l'obesità sono aumentati a un ritmo molto celere eattualmente l'obesità costituisce una minaccia reale per la sanità pubblica di certi gruppinell'Unione europea. Nei prossimi 5 - 10 anni nell'Unione europea l'obesità raggiungeràprobabilmente il livello elevato di prevalenza che si riscontra oggi negli USA, in cui un terzodella popolazione è considerato oberso e un terzo sovrappeso.16

L'obesità comporta fattori di rischio accresciuti per quanto concerne il diabete, le malattiecardiovascolari, l'ipertensione e certi tipi di cancro: cio' determina gravi costi economici,pubblici e sociali per gli Stati membri dell'Unione europea. La diffusione di diete sane el'educazione dei consumatori affinché scelgano una dieta appropriata e aumentino l'attivitàfisica rimangono una sfida che richiede un'azione comunitaria.

2 ATTUALI ATTIVITÀ IN MATERIA DI NUTRIZIONE NEL QUADRO DELLA SANITÀ PUBBLICA

E DELLA PROTEZIONE DEI CONSUMATORI

2.1 La politica nel campo della sanità pubblica

La politica nel campo della sanità pubblicaattinente alla nutrizione intende promuoverebuone condizioni sanitarie mediante una dieta appropriata e ridurre tra la popolazione lemalattie legate alla nutrizione. Obiettivo della politica comunitaria nel campo della sanitàpubblica è di assicurare un elevato livello di protezione della salute umana nello sviluppo ditutte le politiche comunitarie, intraprendere azioni per migliorare la salute del pubbliconell'Unione europea ed eliminare le fonti di pericolo per la salute umana.

2.1.1 La nutrizione nel primo quadro d'azione comunitaria nel campo della sanità pubblica

La Comunità europea si occupa da quattro decenni di questioni legate alla salute. Conl'adozione del Trattato di Maastricht nel 1993, la Comunità ha acquisito un mandato persviluppare una strategia coerente nel campo della sanità pubblica. L'articolo 129 dello stessoha fornito alle preoccupazioni sanitarie una base giuridica oltre a statuire che“Le esigenze diprotezione della salute costituiscono una componente delle altre politiche della Comunità”.In forza di questo articolo la Commissione ha presentato la sua comunicazione relativa alquadro di azione nel campo della sanità pubblica17, che ha portato all'adozione di ottoprogrammi, tra cui i programmi di monitoraggio sanitario e di promozione della salute.

15 J Gregory and S Lowe, National Diet and Nutrition Survey: Young People aged 4 to 18 years, TheStationery Office, London 2000.

16 Conferenza sull'obesità, Copenaghen, 11-12 settembre 2002. http://www.obesity.dk17 Comunicazione della Commissione relativa al quadro di azione nel campo della sanità pubblica, COM (93)

559 def. del 24 novembre 1993

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Nell'ambito di questi programmi, la Commissione intendeva coadiuvare gli Stati membri nelleloro attività, contribuendo a formulare e attuare strategie di protezione sanitaria e a diffondereinformazioni sulle "buone pratiche". Tra le attività vi era il progetto Eurodiet, avviato nel1998, che intendeva contribuire a coordinare i programmi dell'UE e degli Stati membri inmateria di nutrizione, diete e stili di vita sani e costituire una base per orientamenti dieteticirivolti alla popolazione. Questa relazione è stata pubblicata nell'ambito di una serie didocumenti nel 2000 e nel 2001 e presentata dalla Commissione quale documento didiscussione pubblica nel 200218.

Contestualmente al programma per la promozione della salute, la Commissione ha sostenutolo sviluppo di un Master europeo in nutrizione e salute pubblica, il primo tipo in assoluto diuna simile formazione nella Comunità, volto ad aiutare ad attuare le auspicate strategie tra lapopolazione per valutare e migliorare i modelli di alimentazione e di attività fisica deicittadini. I corsi sono impartiti in 17 università europee e i lavori sono coordinati dalKarolinska Institute di Stoccolma.19

Altre attività patrocinate dalla Commissione nell'ambito del primo programma quadro per lasanità pubblica comprendono il sostegno alla Rete europea di cardiologia20 (European HeartNetwork), che ha pubblicato opuscoli sull'alimentazione, l'attività fisica e la prevenzione dellemalattie cardiovascolari. La Commissione cofinanzia anche (assieme all'Organizzazionemondiale della sanità e al Consiglio d'Europa) la rete europea delle scuole che promuovono lasalute.21 Questo progetto incoraggia stili di vita sani tra le popolazioni scolastiche,sviluppando contesti scolastici favorevoli e sensibilizzando sugli aspetti della dieta edell'attività fisica.

Le attività di monitoraggio sanitario hanno ricevuto anch'esse un sostegno nell'abito delProgramma quadro per la salute pubblica. In esse rientrano, tra l'altro, una relazione sullostato nutrizionale basata su informazioni raccolte in tutta l'Unione europea; essa è oracoordinata da esperti in Austria e i risultati preliminari dovrebbero essere pubblicati all'iniziodel 2003.22 Un secondo progetto patrocinato dalla Commissione, volto a identificareindicatori nutrizionali, è attualmente in corso, coordinato da esperti in Svezia.23

Nel quadro del programma di lotta contro il cancro, la Commissione ha sostenuto lo studioEPIC24 (European Prospective Investigation into Cancer and Nutrition) - un ampio progetto diricerca che coinvolge nove Stati membri e la Norvegia e raccoglie informazioni sugli stili divita (comprese registrazioni dettagliate sulle abitudini alimentari) e biologiche (compresecerte informazioni sullo stato nutrizionale) su un campione di 500.000 adulti, al fine distabilire i principali fattori di rischio che portano successivamente allo sviluppo di varie formedi cancro. Il progetto è coordinato dall'Associazione internazionale per la ricerca sul cancro aLione, in Francia.

18 Disponibile all'indirizzo: http://europa.eu.int/comm/health/ph/programmes/health/reports/report01_en.pdf19 http://europa.eu.int/comm/health/ph/programmes/health/index_en.htm20 http://europa.eu.int/comm/health/ph/programmes/health/index_en.htm21 http://europa.eu.int/comm/health/ph/programmes/health/index_en.htm22 http://europa.eu.int/comm/health/ph/programmes/monitor/index_en.htm23 http://europa.eu.int/comm/health/ph/programmes/monitor/index_en.htm24 http://europa.eu.int/comm/health/ph/programmes/cancer/index_en.htm

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2.1.2 La nutrizione nel nuovo programma di azione comunitaria nel campo della sanitàpubblica

Il Trattato di Amsterdam ha confermato e ampliato il mandato della Comunità in materia disanità pubblica, statuendo che"Nella definizione e nell'attuazione di tutte le politiche edattività della Comunità è garantito un livello elevato di protezione della salute umana"(art.152).

Sulla base di tale mandato, la comunicazione della Commissione del 1998 sullo sviluppo dellapolitica in materia di sanità pubblica25 ha effettuato un riesame della vigente strategia nelcampo della sanità pubblica. Essa ha ribadito tra l'altro la necessità di rafforzare le attività inmateria di nutrizione e obesità e ha fatto presente la necessità di sviluppare strumenti specificiper assicurare che i requisiti di protezione della salute siano debitamente rispettati nelladefinizione e attuazione di tutte le politiche comunitarie.

La comunicazione del 1998 ha preparato la via per la proposta della Commissione relativa aun nuovo programma di azione comunitario nel campo della sanità pubblica26 Lacomunicazione che accompagna la proposta di nuovo programma nel campo della sanitàpubblica definisce la strategia sanitaria della Comunità, il suo impegno ad accrescere lacoerenza e il coordinamento e indica gli strumenti mediante i quali ciò verrà realizzato. Essaribadisce esplicitamente che le azioni condotte nell'ambito della nuova strategia per la sanitàpubblica devono essere adeguatamente messe in relazione con iniziative correlate in altriambiti politici. La comunicazione evidenzia il ruolo della Comunità nell'informare sulle diete,sui valori nutrizionali degli alimenti, sugli ingredienti e gli additivi, per incoraggiare e aiutarele persone a fare scelte sane.

Gli obiettivi generali del nuovo programma nel campo della sanità pubblica sono di assicurareun elevato livello di protezione della salute umana nella definizione e attuazione di tutte lepolitiche e attività comunitarie, mediante la promozione di una strategia sanitaria integrata eintersettoriale che consenta di ovviare alle sperequazioni in campo sanitario e incoraggi lacooperazione tra gli Stati membri. Il programma si articola lungo tre assi:

(1) Migliorare l'informazione in campo sanitario sviluppando e gestendo un sistema dimonitoraggio sanitario e meccanismi di analisi, consulenza, notifica, informazione econsultazione su questioni attinenti alla salute.

In cio' rientrano indicatori dello stato sanitario, delle malattie e dei fattori chedeterminano la salute. Essa riguarda anche i fattori legati agli stili di vita, allecondizioni di vita e di lavoro, nonché indicatori per misurare gli interventi volti apromuovere la salute e a prevenire le malattie. I dati forniti da questo sistemaserviranno da base per sviluppare attività e politiche nel capitolo "determinantisanitari" del programma (cfr. il seguente punto 3). Il monitoraggio della morbilità edella mortalità sarà quindi posto in relazione con l'alimentazione e il consumo di

25 Comunicazione della Commissione al Consiglio, al Parlamento europeo, al Comitato economico e sociale eal Comitato delle regioni sullo sviluppo della politica della sanità pubblica nella Comunità europea, COM(98) 230 def. del 15 aprile 1998

26 Comunicazione della Commissione al Consiglio, al Parlamento europeo, al Comitato economico e sociale eal Comitato delle regioni sulla strategia della Comunità europea in materia di sanità/Proposta di decisionedel Parlamento europeo e del Consiglio che adotta un programma d'azione comunitario nel campo dellasanità pubblica (2001-2006) COM (2000) 285 def. del 16 maggio 2000.

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alimenti e con i fattori correlati, compresi anche l'allattamento al seno e l'attività fisica.I lavori realizzati forniranno informazioni sulle tendenze della salute alle autoritàsanitarie, agli operatori della sanità e al pubblico in generale ed aiuteranno asviluppare orientamenti di buone pratiche in base a un concetto di promozione dellasalute basata su prove fattuali.

Gli alimenti statistici del sistema d'informazione sanitaria verranno sviluppati incollaborazione con gli Stati membri utilizzando, se del caso, il programma statisticocomunitario per promuovere le sinergie ed evitare i doppioni.

(2) Rispondere in modo rapido e coordinato alleminacce che incombono sulla salute,potenziando la capacità di intervenire in caso di malattie trasmissibili e di altre minacce per lasalute.

Le attività condotte lungo questo asse si basano sulle esperienze acquisite nella reteper la sorveglianza e il controllo delle malattie trasmissibili stabilita con decisione2119/98 del Parlamento europeo e del Consiglio27. Su tale base si svilupperannostrategie e meccanismi per la prevenzione, lo scambio d'informazioni e la reazione alleminacce costituite dalle malattie non trasmissibili, comprese le minacce per la salutespecifiche a seconda dei generi e le malattie rare. Inoltre, questo asse comprenderà loscambio di informazioni sulle misure volte a combattere le minacce sanitarie derivantida fonti fisiche, chimiche o biologiche in situazioni di emergenza, comprese quellederivanti da atti terroristici, sviluppand o usando,a seconda dei casi, strategie emeccanismi comunitari (ad esempio il sistema dell'Unione europea di allarme rapidoper gli alimenti e i mangimi). Inoltre, un elemento essenziale di questo asse sarà lapromozione di strategie e misure per la protezione della salute umana dagli eventualieffetti nocivi provenienti da agenti ambientali come ad esempio le radiazioniionizzanti e non ionizzanti e il rumore. Ciascuno di questi fattori, nel rispettivocontesto, potrebbe influire sui valori nutrizionali o sulle scelte alimentari.

(3) Affrontare i determinanti sanitari sviluppando strategie e misure in relazione agliaspetti sanitari degli stili di vita, alla condizione socio-economica e ai fattori sanitaridell'ambiente.

Questo asse lascia spazio per azioni nel campo della nutrizione e della promozionedell'attività fisica e può contribuire a scoraggiare l'eccessivo consumo di alcol. Questoasse affronterà i determinanti sanitari tramite misure di prevenzione delle malattie e dipromozione della salute: le azioni riguarderanno tematiche specifiche (ad es. tabacco,alcol, nutrizione) come anche determinati gruppi (ad es. persone emarginatesocialmente, anziani) e contesti (ad es. posto di lavoro, strutture di assistenzasanitaria). Le attività future dovrebbero concentrarsi sui fattori che influiscono sullediete dei bambini e degli adolescenti, sulla prevenzione dell'obesità e su un'analisidegli atteggiamenti nei confronti delle diete, dell'attività fisica e dell'allattamento alseno.

I paesi candidati all'adesione all'UE si trovano ad affrontare sfide particolari nel campo dellasanità pubblica, tra cui un'elevata incidenza di certe malattie croniche che possono essere

27 Decisione n. 2119/98/CE del 24 settembre 1998 che istituisce una rete di sorveglianza epidemiologica e dicontrollo delle malattie trasmissibili nella Comunità, GU L 268, 3.10.1998.

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correlate a un'alimentazione subottimale e a stili di vita non sani. La proposta di decisione cheistituisce il programma nel campo della sanità pubblica prevede la partecipazione dei paesicandidati al programma. Questo nuovo programma è stato adottato dal Consiglio e dalParlamento europeo il 23.09.2002.

2.2 Politica di tutela dei consumatori

La politica di tutela dei consumatori intende contribuire alla sicurezza dei prodotti e servizidestinati ai consumatori nell'Unione europea. Nell'ambito degli alimenti e della nutrizione laprotezione sanitaria comprende gli aspetti veterinari, quelli relativi ai mangimi e aifitosanitari. Le attività in materia di sicurezza alimentare coprono la catena della produzionedegli alimenti a partire dagli aspetti della salute degli animali e delle piante, per giungereall'etichettatura dei prodotti alimentari oltre all'imminente determinazione dei livelli massimidi vitamine e minerali presenti negli integratori alimentari e degli alimenti arricchiti. Lasicurezza alimentare è anche all'origine delle preoccupazioni concernenti l'autorizzazionedell'uso nonché della definizione dei livelli massimi di residui per quanto concerne i pesticidi,e i medicinali veterinari. Inoltre sono fissati livelli massimi per certi contaminanti neglialimenti e nei mangimi.

2.2.1 La legislazione alimentare specifica in materia di nutrizione

L'armonizzazione delle diverse norme nazionali sugli alimenti è una preoccupazione costantedella Comunità europea per assicurare un elevato livello di protezione della salute umana e lalibera circolazione dei prodotti nella Comunità.

Un ambito della legislazione alimentare in cui considerazioni nutrizionali hanno avutoun'importante influenza è quello degli alimenti destinati a particolari usi nutrizionali, dettianche alimenti dietetici. Questi non devono limitarsi, come tutti gli altri alimenti, a esseresicuri, ma devono anche soddisfare i particolari bisogni nutrizionali delle persone cui sonodestinati. Sulla base delle consulenze scientifiche fornite dal Comitato scientificodell'alimentazione umana, sono state adottate diverse direttive concernenti il contenutonutrizionale di certuni alimenti dietetici. Vi rientrano gli alimenti per i neonati e i bambini intenere età, gli alimenti per il controllo del peso e gli alimenti per finalità mediche specifichenonché le sostanze nutrizionali che possono essere usate nella loro fabbricazione. Un'altradirettiva sugli alimenti destinati a compensare i bisogni risultanti da un intenso sforzomuscolare (ad es. nella pratica degli sport) verrà preparata entro la fine del 2003. E' in via dipreparazione una relazione sui requisiti relativi alla composizione degli alimenti per diabetici.

Il Comitato scientifico dell'alimentazione umana prepara attualmente pareri sulla revisione e ilcompletamento dei valori di riferimento per le vitamine e i minerali che sono usatinell'etichettatura nutrizionale.

Il Parlamento europeo e il Consiglio hanno adottato una direttiva sugli integratori alimentarinel giugno 2002. La Commissione sta elaborando ora una proposta sull'aggiunta di nutrientiagli alimenti.

2.2.2 Consigli nutrizionali da parte dell'Autorità europea per la sicurezza alimentare

L'Autorità europea per la sicurezza alimentare (AESA) è un'entità giuridica a sé stante, conpersonalità giuridica propria indipendente da altre istituzioni comunitarie. Il Compitodell'AESA è di fornire alla Comunità pareri scientifici e tecnici indipendenti a convalida della

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politica e della legislazione nel campo della sicurezza alimentare. Essa affronta anchequestioni scientifiche legate alla nutrizione, alla salute e al benessere degli animali, alla salutedelle piante, ai contaminanti nella filiera alimentare e agli organismi geneticamentemodificati.

La struttura dell'AESA assicura che si realizzino tre importanti fattori, vale a direindipendenza e trasparenza, coinvolgimento degli Stati membri ed eccellenza scientifica, dimodo che l'AESA può diventare uno strumento fondamentale per ripristinare la fiducia deiconsumatori. L'Autorità avrà il compito di raccogliere e analizzare i dati per facilitarel'identificazione precoce dei rischi emergenti. Conformemente al regolamento che laistituisce28, l'Autorità fornirà anche "consulenza scientifica e assistenza tecnica e scientifica inmateria di nutrizione umana ai fini della normativa comunitaria, nonché assistenza allaCommissione, su richiesta di quest'ultima, per la comunicazione connessa con i programmicomunitari nel settore della sanità". In virtù di tale regolamento l'Autorità raccoglierà datipertinenti negli ambiti che rientrano nella sua missione, in particolare dati riguardanti "ilconsumo degli alimenti e i rischi cui gli individui si espongono consumando gli alimenti"(articolo 33, lettera a).

L'AESA disporrà di un foro consultivo e di un Comitato scientifico con otto gruppi di espertiscientifici. Il foro consultivo è un gruppo tecnico e scientifico che funge da collegamento tral'Autorità con organismi analoghi negli Stati membri. Un foro consultivo scientifico interinaleè stato costituito nel 2001 per assistere nel periodo di transizione. Il Comitato scientifico èresponsabile del coordinamento dei pareri dei gruppi di esperti scientifici in materia disicurezza alimentare, produzione alimentare e tematiche correlate, compresa la nutrizione.

2.2.3 Informazioni nutrizionali relative agli alimenti immessi sul mercato

La consulenza generale sulla dieta e gli stili di vita sani dev'essere corroborata dainformazioni specifiche sui prodotti alimentari disponibili ai consumatori allorché essi fannole loro scelte d'acquisto. La legislazione vigente in materia di etichettatura degli alimenti faobbligo ai produttori di fornire informazioni che consentano ai consumatori di conoscere lanatura, la composizione e l'uso dei prodotti che acquistano.

Regole armonizzate sull'etichettatura degli ingredienti degli alimenti sono state concordate alivello comunitario negli ultimi due decenni. Le nuove regole comprendono l'introduzione didichiarazioni quantificate degli ingredienti29 che forniscono ai consumatori informazioniaddizionali sugli ingredienti indicati, e la legislazione sulla definizione di "carne"30. Comeannunciato nel Libro bianco sulla sicurezza alimentare la Commissione ha presentato una

28 Regolamento (CE) n. 178/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 28 gennaio 2002, che stabiliscei principi e i requisiti generali della legislazione alimentare, istituisce l'Autorità europea per la sicurezzaalimentare e fissa procedure nel campo della sicurezza alimentare, GU L 31 dell'1.2.2002.

29 Direttiva 2001/101/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 marzo 2000; relativa alravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri concernenti l'etichettatura e la presentazione deiprodotti alimentari, nonché la relativa pubblicità,GU L 109/29, 6.5.2000.

30 Direttiva 2001/101/CE della Commissione, del 26 novembre 2001, recante modifica della direttiva2000/13/CE del Parlamento europeo e del Consiglio relativa all'avvicinamento delle legislazioni degli Statimembri concernenti l'etichettatura e la presentazione dei prodotti alimentari, nonché la relativa pubblicità,GU L 310, 28.11.2001.

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proposta31 sull'identificazione delle componenti degli ingrendienti compositi. La propostaprescrive inoltre la dichiarazione della presenza negli alimenti di ingredienti specifici correlatiad allergie o a reazioni d'intolleranza alimentare. Una posizione comune sulla propostadovrebbe essere raggiunta nel novembre 2002.

Il Libro bianco sulla sicurezza alimentare ha anche identificato altri ambiti in cui vi è lapossibilità di migliorare le informazioni fornite al consumatore come ad es. le informazionisul contenuto nutrizionale di un prodotto e le affermazioni nutrizionali e sanitarie su essoapposte. L'etichettatura nutrizionale è uno strumento importante per informare i consumatorisul valore nutritivo dei prodotti. Dopo più di dieci anni di applicazione della direttiva90/496/CEE32 la Commissione esaminerà se le informazioni contenute sulle etichettaturenutrizionali possono essere migliorate e valuterà la possibilità di rendere sempre obbligatorial'etichettatura nutrizionale e non soltanto nel caso venga fatta un'affermazione.

L'accresciuto interesse dei consumatori per la correlazione tra dieta e salute ha portato allacommercializzazione di prodotti che recano sulle etichette o nella pubblicità affermazioni diordine nutrizionale e sanitario. Le regole vigenti assicurano che l'etichettatura e la pubblicitàdegli alimenti dev'essere veriteria e non fuorviante, ma non vi sono disposizioni specifiche perl'uso di affermazioni di ordine nutrizionale, funzionale e sanitario. Il documento didiscussione della Commissione sulle affermazioni nutrizionali e funzionali del 200133 haricevuto più di 80 commenti dagli Stati membri e dagli interessati. Tenendo conto deicommenti ricevuti, è stato preparato un progetto di proposta che comprende disposizioni inmerito alle affermazioni nutrizionali, funzionalie e sanitarie, che è stato discusso con gliinteressati e con gli esperti degli Stati membri nel luglio 2002. La trasmissione di unaproposta formale al Parlamento europeo e al Consiglio è prevista per gli inizi del 2003.

2.2.4 Educazione dei consumatori

I consumatori hanno bisogno di un'educazione e di informazioni per poter usare le etichettedegli alimenti al fine di compiere scelte opportune per la loro dieta e per essere in grado diindirizzare il mercato facendo leva sul loro potere d'acquisto. L'educazione dei consumatori èparte integrante della politica dei consumatori condotta dalla Comunità europea.

I bambini e i giovani rappresentano un importante target, considerato il loro ruolo diconsumatori, di motivatori degli acquisti e di vettori di educazione nel contesto familiare. LaCommissione ha patrocinato l'annuale "Concorso europeo del giovane consumatore", la cuitematica per il 2000-2001 era "La nutrizione - come promuovere una dieta equilibrata"34.Inoltre, come si è notato in precedenza, la Commissione ha sostenuto la rete europea dellescuole che promuovono la salute, che incoraggia forme di alimentazione più sane e l'attivitàfisica in ambiti scolastici favorevoli e il progetto "Promuovere e conservare la salute grazie aun maggiore consumo di frutta e verdura tra gli alunni delle scuole europee".35 Si stanno

31 COM (2001) 433 def. 2001/0199 (COD) Proposta che modifica la direttiva 2000/13/CE per quanto riguardal'indicazione degli ingredienti presenti negli alimenti, Bruxelles 06.09.2001.

32 Direttiva 90/496/CEE del Consiglio del 24.9.1990 relativa all'etichettatura nutrizionale dei prodottialimentari, GU L 276 del 6.10.1990.

33 Discussion Paper on Nutrition Claims and Functional Claims, SANCO/1341/2001, European Commission.34 COM (2001) 486 def. 23/8/2001 Relazione della Commissione sul "Piano di azione in materia di politica

dei consumatori 1999-2001" e sull' "Quadro generale per le attività comunitarie a favore dei consumatori1999-2003".

35 http://www.univie.ac.at/prochildren

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esaminando ulteriori attività a promozione della salute per determinati gruppi, tra cui glianziani e le persone sul posto di lavoro (cfr. il precedente punto 2.1.2 (3)).

2.3 Coordinamento interno alla Commissione

La Commissione ha istituito un Gruppo ad hoc sulla nutrizione che risponde al Gruppointerservizio sulla sanità e che si è riunito per la prima volta nell'aprile 2002. Il gruppo ad hoccomprende personale proveniente da diversi ambiti politici pertinenti della Commissione. Ilmandato del gruppo comprende lo scambio d'informazioni, la discussione delle misurenecessarie per sviluppare la politica della nutrizione, l'identificazione di azioni comuni daintraprendersi trasversalmente agli ambiti politici. Si prevede che il gruppo ad hoc si riuniràalmeno due volte all'anno.

Il coordinamento delle politiche della Commissione sugli approvvigionamenti alimentari esulla sanità pubblica si è avvantaggiato di una serie di tavole rotonde tra il CommissarioFischler (agricoltura, sviluppo rurale e pesca) e il Commissario Byrne (sanità e protezione deiconsumatori) tenutesi nel periodo dal marzo 2001 al maggio 200236.

3 AZIONI ATTINENTI ALLA NUTRIZIONE IN ALTRI AMBITI POLITICI PERTINENTI

3.1 La politica agricola comune (PAC)

Nell'ultimo decennio, dall'inizio del processo di riforma ancora in corso la politica agricoladell'UE ha registrato grandi progressi. Ci si è adoperati per rendere la PAC più compatibilecon gli impegni internazionali e di bilancio, per introdurre e rafforzare il concetto di svilupporurale e per passare progressivamente dal sostegno al prodotto al sostegno al produttore. LaPAC tiene ora maggiormente conto degli aspetti ambientali, ha una maggiore consapevolezzasociale ed etica ed è maggiormente orientata verso la qualità. Il pacchetto di riformeAGENDA 2000 ha stabilito il modello europeo per l'agricoltura che identifica esplicitamentenello sviluppo rurale e nella sostenibilità gli elementi chiave della politica agricola.

Ciononostante vi sono ancora lacune da colmare e occorre spingersi ancor oltre. Negli ultimianni si è ribadito a tutti i livelli che la PAC deve diventare maggiormente sostenibile. Inparticolare il Consiglio europeo di Göteborg ha convenuto l'anno scorso una strategia disviluppo sostenibile che impone si tenga conto degli effetti economici, sociali e ambientalinelle future decisioni politiche. In tale contesto va anche menzionato il vertice mondiale sullosviluppo sostenibile 2002.

L'agricolutra deve adattarsi alle nuove opportunità rendendo più competitivo il settore econsentendo agli agricoltori di essere maggiormente orientati al mercato. Con lo svilupporurale, che è divenuto il secondo pilastro della politica agricola nell'ambito di Agenda 2000, visono ulteriori possibilità di miglioramento, soprattutto contestualmente alla strategia volta arendere maggiormente sostenibile la PAC. Un'altra priorità è data dalle preoccupazionid'ordine sociale, sia quelle del pubblico che quelle degli agricoltori: la spesa per la PAC devediventare maggiormente giustificabile integrando nella politica agricola considerazioni diqualità pur continuando a garantire agli agricoltori un reddito stabile.

36 Cfr. http://europa.eu.int/comm/dgs/health_consumer/library/debate/index_en.html for more information.

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Nel corso dell'ultimo decennio l'agricoltura europea è diventata più competitiva col passaggiodal sostegno dei prezzi ai pagamenti diretti. Ora, in occasione del riesame intermedio, sipropone di abbandonare definitivamente il sostegno del mercato svincolando del tutto ipagamenti diretti dalla produzione. Questi pagamenti dovrebbero inoltre essere correlati a unrispetto incrociato degli standard dell'UE in materia di sanità pubblica, ambiente e sanità dianimali/piante e benessere degli animali, per meglio rispondere alle aspettative della società.

3.1.1 La PAC e la salute del pubblico

Determinare l'impatto della PAC sulla salute del pubblico è una questione complessa, poichéla PAC agisce tramite tutta una serie di sostegni dei prezzi, quote e misure di ritiro dalmercato che influiscono sui prezzi come anche sui livelli di produzione e dicommercializzazione delle carni e dei prodotti lattiero-caseari, dello zucchero, della frutta edei prodotti vegetali. L'insieme delle misure disponibili nell'ambito della PAC è ora in corsodi riesame nell'ambito delle revisione intermedia della PAC per il 2002. Ci si adopera persviluppare strumenti volti a valutare l'impatto sulla salute determinato dalle varie misure dellaPAC.

Si registra comunque un ampio consenso quanto al fatto che, da un punto di vista della sanitàpubblica, la promozione di misure può essere uno strumento utile per incoraggiareun'alimentazione sana. La responsabilità primaria per promuovere i prodotti agricoli ricade suiproduttori, i commercianti all'ingrosso e al dettaglio, l'industria di trasformazione e gli Statimembri. Sulla base dei principi di sussidiarietà e complementarità, le misure promozionali alivello comunitario possono rafforzare l'effetto delle misure adottate dalle autorità nazionali edai singoli operatori economici, ad esempio per attirare l'attenzione sugli aspetti della qualità,dei valori nutrizionali e della sicurezza, o informazioni sui metodi di produzione. Un esempioè costituito dall'Europea Olive Oil Medical Informazion Library37, patrocinata dallaCommissione. Altre misure comprendono l'assistenza della Commissione a organisminazionali per la conduzione di campagne di promozione locali per determinati prodotti, comela frutta e verdura fresche e trasformate, i vini di qualità, i prodotti a base di latte e le carni.

3.1.2 Sostegno alla distribuzione di certi alimenti

La PAC comprende disposizioni per aiutare gli Stati membri nella distribuzione di certiprodotti agricoli, mantenuti quali scorte d'intervento, a gruppi vulnerabili della popolazione(cfr. anche la successiva sezione 3.8). È stata fornita assistenza per la distribuzione di frutta everdura, latte a prodotti lattiero-caseari nonché carni bovine. In una relazione sull'assistenzafornita per la distribuzione di latte e prodotti lattiero-caseari alle scuole, prodotta per laCommissione nel 1999, alle diversità delle strategie degli Stati membri viene attribuita laragione principale di un'accettazione diseguale del latte distribuito nelle scuole tra i vari paesidella Comunità.38

37 Cfr. http://europa.eu.int/comm/agriculture/prom/olive/medinfo/index.htm .38 Valutazione della misura di distribuzione di latte nelle scuole - relazione finale, 1999.

http://europa.eu.int/comm/agriculture/eval/reports/schoolmilk/index_en.htm .

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3.2 La politica comune della pesca39

Il pesce svolge un ruolo importante in una dieta sana. Il suo contributo è stato valutato direcente dal Consiglio dei Ministri dei paesi nordici40. Una politica sostenibile della pesca deveassicurare la disponibilità delle risorse ittiche nel lungo periodo. Inoltre, occorre un'ulterioreazione per valutare gli effetti negativi sul piano sanitario di certi contaminanti ambientalireperiti nei prodotti della pesca, e quindi anche nel pesce (soprattutto diossine e PCB) dicontro ai vantaggi nutrizionali derivanti dal consumo di pesce.

Nel marzo 2001 è stato pubblicato un Libro verde sul futuro della politica comune dellapesca41. La vigente legislazione comunitaria prevede il riesame della politica comune dellapesca nel corso del 2002. Essa prevede anche che il Consiglio decida entro il 31 dicembre2002 su eventuali adattamenti da apportarvi. Nel maggio 2002 sono state annunciate propostedettagliate concernenti misure volte a conservare e a sviluppare la pesca sostenibile, a limitarela capacità della flotta da pesca e a migliorare la protezione dell'ambiente; tali proposte sonosintetizzate in una comunicazione "Calendario" sulla riforma.42 La legislazione stabilisce cheil Consiglio decida entro il 31 dicembre 2002 sulle eventuali modifiche da apportare, inparticolare per quanto concerne l'accesso a certe acque comunitarie.

Se è vero che la maggioranza dei prodotti ittici proviene dalla pesca di cattura, il ruolodell'acquacoltura per l'approvvigionamento di pesce e frutti di mare è in progressivo aumento.Preoccupazioni sono state espresse quanto all'uso di sostanze farmacologicamente attivenell'acquacoltura.

3.3 Politica ambientale

Un elevato livello di protezione dell'ambiente è importante per disporre di una gammadiversificata e sicura di alimenti in modo da assicurare la salute umana. La Commissioneeuropea è impegnata a favorire l'agricoltura sostenibile e a integrare le preoccupazioniambientali nella sua politica agricola.

Tra i fattori che suscitano preoccupazione in merito alla qualità degli alimenti sono i casi dicontaminazione e la presenza di residui agro-chimici negli alimenti. Gli inquinanti ambientali,ad esempio i metalli pesanti, gli inquinanti organici persistenti e gli inquinamenti legati alleradiazioni possono diffondersi direttamente nell'ambiente - nei terreni, nell'aria e nelle acque.I residui di pesticidi, sostanze nutritive e metalli pesanti possono provenire anche da praticheagricole, come ad esempio la fitoprotezione, la fertilizzazione o lo spargimento di liquame. Igià citati esempi di diossina e PCB presenti nel pesce (par. 3.2) illustrano la strettacorrelazione tra ambiente e qualità degli alimenti e mettono in luce l'importanza della politicaambientale se si vogliono alimenti sicuri. Nel quadro della politica ambientale e sanitaria e inrisposta alla crisi della diossina la Commissione ha adottato nell'ottobre 2001 lacomunicazione relativa a una"Strategia comunitaria sulle diossine, i furani e i bifenilipoliclurorati" (COM(2001)593), che stabilisce un approccio integrato per ridurre

39 L'allegato V fornisce ulteriori particolari sull'organizzazione del mercato comune per i prodotti della pescae dell'acquacoltura

40 Fish as food II, Report from a Nordic Seminar, TemaNord 2001:532, Nordic Council of Ministers,Copenhagen 2001

41 Libro verde sul futuro della politica comune della pesca, COM (2001) 135 def., 20.3.2001.42 Cfr. http://europa.eu.int/comm/fisheries/reform/proposals_en.htm.

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l'esposizione umana diminuendo la presenza di diossina e PCB nell'ambiente, nei mangimi enegli alimenti.

Nel Sesto programma di azione ambientaleche delinea la politica ambientale dell'UE nelprossimo decennio l'aspetto "Ambiente e salute" si è visto attribuire carattere prioritario conl'obiettivo generale di raggiungere una qualità ambientale per cui i livelli dei contaminantiprodotti dall'uomo non diano adito a impatti significativi o a rischi per la salute umana,compresi i rischi tramite la catena alimentare.

La Commissione europea è impegnata a favorire l'agricoltura sostenibile e a integrare lepreoccupazioni ambientali nella sua politica agricola.

La Commissione ha avviato il monitoraggio dei residui di pesticidi negli Stati membridell'UE, in Norvegia e in Islanda.

3.4 Politica d'impresa

La politica comunitaria in materia di alimenti avviata negli anni 60 ha fatto sì che l'industriaalimentare dovesse rispettare un quadro di prescrizioni legislative aventi per oggetto laprotezione della salute del pubblico e l'informazione dei consumatori. Tali requisiti hannoanche contribuito alla creazione del mercato interno poiché intendevano nel contempoagevolare le condizioni di produzione e di commercio nella Comunità.

In relazione alle esigenze nutrizionali la Commissione incoraggia il settore di trasformazionedegli alimenti a rispondere alle nuove richieste dei consumatori in modo adeguato. Le aziendedel settore alimentare usano l'innovazione per contribuire a diete sane e soddisfare i bisogni digruppi specifici della popolazione fornendo un'ampia diversità di prodotti alimentari. Con laloro partecipazione agli sviluppi scientifici le aziende del settore alimentare possonorispondere alla domanda dei consumatori per quanto concerne alimenti nutrienti e sani, adesempio aumentando le vendite di prodotti "poveri di" o "ricchi di" (ricchi di fibre, poveri digrassi). Si tratta di un processo che va di pari passo con il progresso scientifico.

Una recente indagine ha rivelato che sebbene le preoccupazioni sanitarie rappresentino unfattore importante che influenza le scelte alimentari, i consumatori davano priorità ad altreconsiderazioni quali il prezzo, la qualità e il sapore degli alimenti43. Perciò l'industriaalimentare deve offrire prodotti che soddisfino l'intera gamma dei bisogni dei consumatori,vale a dire sapore, qualità e valore nutrizionale a prezzi abbordabili. In tale contesto laCommissione coopera con i produttori per migliorare il valore nutrizionale degli alimentitrasformati.

Inoltre, nel contesto del quinto programma quadro di ricerca l'industria alimentare partecipa adiversi programmi di ricerca e ad azioni concertate.

43 IEFS (1996).A pan-EU survey of Consumer Attitudes to Food, Nutrition and Health. Report Number 1.Dublin: Institute of European Food Studies.

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3.5 La politica del mercato interno

3.5.1 Libera circolazione dei beni

Il ruolo essenziale del mercato interno, come ribadito nel Libro bianco sulla sicurezzaalimentare, è di offrire ai consumatori un'ampia gamma di prodotti sicuri e di alta qualitàprovenienti da tutti gli Stati membri. Tale requisito ispira le norme che disciplinano la liberacircolazione degli alimenti all'interno della Comunità. Queste norme sono imperniate suiseguenti principi:

In primissimo luogo, i consumatori devono essere in grado di fare scelte con pienaconoscenza di causa. In tale spirito, le norme sull'etichettatura degli alimenti sonofondamentali. Dette regole sono armonizzate a livello comunitario dalla direttiva2000/13/CE44 sul ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri in materia dietichettatura, presentazione e pubblicità dei prodotti alimentari (cfr. il precedente paragrafo2.2 Politica di protezione dei consumatori).

Ostacoli alla libera circolazione dei prodotti alimentari sono giustificati soltanto se un rischioper la salute dei consumatori è accertato dallo Stato membro sul cui territorio l'alimento ècommercializzato. In tal caso lo Stato membro ha facoltà di imporre restrizioni sullacommercializzazione del prodotto in questione o proibirla completamente se è in grado didimostrare che presenta un rischio sanitario o che, alla luce delle attuali conoscenzescientifiche, il ricorso al principio di precauzione risulti giustificato.

3.5.2 Libera circolazione di professionisti qualificati

Le professioni di dietologo e nutrizionista sono coperte dalle direttive 89/48/CEE45 e92/51/EEC46, che stabiliscono un sistema generale per il riconoscimento delle qualificheprofessionali. Conformemente alle direttive uno Stato membro, in linea di principio, non puòesimersi dall'autorizzare cittadini dell'UE a praticare una professione regolamentata nel suoterritorio se essi sono pienamente qualificati ad esercitare tale professione in un altro Statomembro. Conformemente a informazioni fornite dalle autorità nazionali, la professione didietologo è regolamentata in 14 Stati membri, mentre la professione di nutrizionista non èregolamentata in nessuno Stato membro.

In assenza di condizioni armonizzate per la formazione, le autorità nello Stato membroospitante possono richiedere ai professionisti migranti di fornire prova di esperienzaprofessionale o di soddisfare requisiti addizionali per compensare le differenze tra laformazione del professionista migrante e quella richiesta nello Stato membro ospitante. Il

44 Direttiva 2000/13/EC del Parlamento europeo e del Consiglio del 20 marzo 2000 relativa al ravvicinamentodelle legislazioni degli Stati membri concernenti l'etichettatura e la presentazione dei prodotti alimentari,nonché la relativa pubblicità (GU L 109 del 6.5.2000, pagg. 29–42).

45 Direttiva 89/48/CEE del Consiglio, del 21 dicembre 1988, relativa ad un sistema generale diriconoscimento dei diplomi di istruzione superiore che sanzionano formazioni professionali di una durataminima di tre anni. GU L 019 del 24.1.1989.

46 Direttiva 92/51/CEE del Consiglio, del 18 giugno 1992, relativ ad un secondo sistema generale diriconoscimento della formazione professionale, che integra la direttiva 89/48/CEE. GU L 209 del24.7.1992.

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riconoscimento così garantito consente ai professionisti migranti di esercitare la loroprofessione nello Stato membro ospitante alle stesse condizioni dei cittadini di tale Stato.

3.6 Politica della ricerca

3.6.1 Il Centro Comune di Ricerca (CCR)

Sostegno all'attuazione della legislazione nel campo degli alimenti e dei mangimi

Il CCR è una Direzione generale all'interno della Commissione ed è quindi indipendente dainteressi commerciali o nazionali. Il suo ruolo consiste nel fornire consulenza scientifica econoscenze tecniche a sostegno delle politiche dell'UE. Il CCR ha sette istituti scientifici,compreso l'Istituto dei materiali e misure di riferimento (IRMM) e l'Istituto per la salute e laprotezione dei consumatori (IHCP) che forniscono servizi alla Commissione europea perquanto concerne lo sviluppo della legislazione in materia di alimenti e mangimi. Essocontribuisce anche ad armonizzare le procedure analitiche al fine di produrre dati affidabili inmateria di valutazione del rischio e di monitoraggio dell'ottemperanza alla regolamentazionesull'etichettatura. Agli Stati membri dell'UE e ai paesi candidati viene fornito un sostegnotecnico per agevolare l'attuazione della legislazione nell'ambito del controllo degli alimenti edei mangimi.

Nell'ambito del programma di lavoro pluriennale del CCR il piano di lavoro per il 2002comprendre il proseguimento dello sviluppo e dell'uso di tecniche analitiche per ilmonitoraggio della qualità degli alimenti, i test relativi alla BSE e la convalida di metodi diindividuazione degli alimenti geneticamente modificati. Inoltre, sono in via di preparazioneattività attinenti alla salute da condursi nell'ambito del sesto programma quadro, compresilavori sugli alimenti organici e sulle allergie alimentari.

3.6.2 Sostegno alla ricerca: Eurostat

L'Istituto statistico delle Comunità europee, Eurostat, fornisce all'Unione europea statistiche alivello europeo che consentono di effettuare raffronti tra paesi e regioni. Il ruolo fondamentaledi Eurostat è di fornire statistiche e dati alla Commissione e alle altre istituzioni europeeaffinché queste possano definire, attuare e analizzare le politiche comunitarie.

Eurostat offre tutta una gamma di dati sulle questioni legate all'alimentazione, compresa laproduzione alimentare, il consumo di alimenti, bilanci dei prodotti e indicatori della sicurezzadegli alimenti, nonché il reddito dei nuclei familiari, indicatori dello sviluppo socio-economico e altri indicatori legati all'alimentazione come quelli in merito alla misurazionedell'obesità e a malattie legate agli alimenti. Eurostat svolge anche un ruolo importante nellosviluppo di insiemi di dati, per far sì che si possano usare standard comuni nella generazionedei dati e fornire informazioni comparabili per diversi Stati membri (ed ora per i paesicandidati). Questo servizio potrà costituire una preziosa risorsa tra l'altro per l'Autoritàeuropea per la sicurezza alimentare che è responsabile della raccolta e analisi di dati dietetici,sull'esposizione e altre informazioni in merito ai rischi potenziali necessarie per sorvegliare lasicurezza alimentare lungo la filiera alimentare.

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3.6.3 Programmi di ricerca finanziati dalla Comunità e alimentazione

La ricerca finanziata dalla Comunità47 sulla produzione alimentare, la sicurezza degli alimentie la salute dell'alimentazione è stato un aspetto molto significativo e positivo dei programmiquadro di ricerca negli ultimi due decenni (cfr. allegato IV per maggiori dettagli sui progettifinanziati). Nell'ambito del quindi programma quadro (PQ5, 1998-2002), progetti di ricercanel campo della nutrizione sono stati finanziati contestualmente al programma "Qualità dellavita e gestione delle risorse biologiche", azione chiave 1 "Prodotti alimentari, alimentazione esalute", nel cui ambito l'alimentazione costituisce un aspetto importante unitamente allatecnologia degli alimenti e alla loro sicurezza. Inoltre, l'alimentazione è stata incorporata negliambiti della tecnologia degli alimenti e delle materie prime, comprese le nuove materie primebiologiche.

L'azione chiave 1 intendeva fornire una migliore conoscenza dei fattori che influiscono sullafiducia dei consumatori nella sicurezza e salubrità degli approvvigionamenti alimentari. Iconsumatori stanno acquistando importanza nella ricerca condotta in campo nutrizionalecontestualmente all'azione chiave 1, poiché negli ultimi due inviti a presentare proposte delPQ5, pubblicati nel 2000 e 2001, sono stati ammessi soltanto progetti di ricerca checoinvolgono aspetti legati ai consumatori. Essi comprendono:

• Tener conto dei bisogni dei consumatori e accrescere la competitività del settore alimentareeuropea: l'obiettivo è di sviluppare strategie per meglio interpretare le esigenze, gliatteggiamenti e le percezioni dei consumatori, comunicare loro in modo più efficace leproblematiche legate al rischio alimentare e migliorare la qualità dei prodotti alimentari,rafforzando così il potenziale innovativo, la competitività e la creazione di posti di lavoronell'industria europea.

• Comprendere il ruolo dell'alimentazione per la salute e il benessere: l'obiettivo è dimigliorare la conoscenza e la consapevolezza del ruolo dell'alimentazione, della dieta edegli stili di vita nel promuovere e sostenere la salute e prevenire le malattie, aiutare iconsumatori nella scelta di alimenti di alto valore nutritivo e facilitare lo sviluppo e lacomprensione di prodotti e diete che promuovano la salute.

I progetti nell'ambito di questo programma sono stati valutati mediante una revisione tra pari.Il valore aggiunto comunitario e il contributo alle politiche dell'UE costituiva uno dei criterivalutati, ma si è tenuto conto anche di altri criteri: la qualità e l'innovazione scientifico-tecnologica; le risorse, il partenariato e la gestione; il contributo agli obiettivi sociali dellaComunità; sviluppi economici e prospettive scientifico-tecnologiche. L'allegato IV espone unelenco dei progetti finanziati nell'ambito del Quarto e Quinto programma quadro.

Il sesto programma quadro di ricerca (2002-2006)48 dà un forte sostegno alla correlazione trascienza e politica ed è strutturato attorno agli obiettivi della messa a fuoco e dell'integrazionedella ricerca comunitaria, della strutturazione dello spazio europeo della ricerca e del

47 Il finanziamento di progetti di ricerca sull'alimentazione ad opera della Commissione europea va visto nelsuo ruolo complementare al finanziamento nazionale, come descritto inFood safety, diet and health: Anoverview of research across Europe. Commissione europea, Lussemburgo 1999. EUR 18493.

48 Decisione n. 2002/???/CE del Parlamento europeo e del Consiglio relativa al sesto programma quadro delleazioni comunitarie di ricerca, di sviluppo tecnologico e di dimostrazione - contribuire alla creazione delloSpazio europeo della ricerca e all'innovazione (2002-2006) -

sandvca
full reference to be included when programme is published in the OJ

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rafforzamento dei fondamenti dello spazio europeo della ricerca. Il primo obiettivocomprende sette ambiti tematici prioritari, uno dei quali è la "qualità e sicurezza deglialimenti". Le attività condotte in questo ambito intendono contribuire a definire le basiscientifiche e tecnologiche integrate per sviluppare un sistema di produzione e distribuzionedi alimenti sani e sicuri e di controllare i rischi legati agli alimenti. In quest'ambito, la ricercanel campo dell'alimentazione interessa essenzialmente le azioni "Epidemiologia delle malattiee allergie da prodotti alimentari"; e "Impatto degli alimenti sulla salute". Questo ambitotematico prioritario intende assicurare che la protezione dei consumatori sia la mollaprincipale per lo sviluppo di filiere nuove e più sicure per la produzione di alimenti e dimangimi secondo un approccio "dai campi alla fattoria".

Gli aspetti dell'alimentazione sono anche coperti nelle azioni "Metodi e tecnologie diproduzione più sicuri e più ecologici e alimenti più sani", "Impatto dei mangimi degli animalisulla salute umana" e "Rischi ambientali per la salute". La ricerca sarà condotta mediante retidi eccellenza, tramite progetti integrati, progetti di ricerca mirati, azioni concertate e con lapartecipazione della Comunità ai programmi di ricerca nazionali attuati congiuntamente invirtù dell'articolo 169 del Trattato. Le attività del programma quadro di ricerca in materia dicooperazione internazionale con i paesi in via di sviluppo nel passato hanno investito in modosignificativo in progetti di collaborazione nord-sud sui problemi nutrizionali delle popolazionipovere ed è in corso un'importante azione di ricerca sulla correlazione tra stile di vita,compresi gli aspetti della nutrizione, e salute, in tutti i paesi della CSI (Comunità di StatiIndipendenti) nell'ambito di INCO-Copernicus.

Per i paesi in via di sviluppo rimarranno disponibili i finanziamenti nel contesto del Sestoprogramma quadro di ricerca per continuare la ricerca su alimentazione e salute dei bambinicon un'attenzione particolare per gli oligoelementi.

3.7 Politica sociale

3.7.1 Politica sociale e alimentazione

La politica sociale può recare un importante contributo alla realizzazione dell'equità nelcampo della salute e a miglioramenti sul piano dell'alimentazione. Le politiche sociali chepromuovono l'educazione possono incoraggiare scelte migliori per quanto concerne gli stili divita e le abitudini alimentari sane. Le politiche sociali volte a migliorare i livelli di reddito,quali identificate nell'ambito del programma d'azione comunitario per combatterel'emarginazione sociale 2002-200649 dovrebbero migliorare l'accesso ad alimenti di buonaqualità nutritiva.

Inoltre, la Commissione fornisce generi alimentari da distribuire ai gruppi più svantaggiatinella Comunità sulla base di un regolamento del Consiglio del 198750. Questa misura aiuta gliStati membri che concedono prodotti alimentari provenienti dalle scorte d'intervento aorganizzazioni specifiche abilitate a ricevere e distribuire tali prodotti.

49 Per ulteriori dettagli cfr. http://europa.eu.int/comm/employment_social/soc-prot/soc-incl/ex_prog_en.htm.50 Regolamento (CEE) n. 3730/87 del Consiglio del 10 dicembre 1987 che stabilisce le norme generali per la

fornitura a taluni organismi di derrate alimentari provenienti dalle scorte d'intervento e destinate ad esseredistribuite agli indigenti nella Comunità GU L 352 del 15.12.1987.

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3.7.2 Politica sociale e allattamento al seno

La direttiva 92/85/CEE51 sull'introduzione di misure per promuovere miglioramenti nellasalute e sicurezza sul lavoro delle lavoratrice gestanti e puepere o di quelle che allattano èstata adottata nel 1992. Poiché l'allattamento al seno è ritenuto positivo per la salute deibambini, la direttiva intende proteggere le lavoratrici che desiderino allattare i loro figlipredisponendo un congedo di maternità di almeno 14 settimane. Inoltre, la direttiva prevedediverse misure a tutela delle donne che intendano continuare l'allattamento sul posto di lavorouna volta scaduto il loro congedo di maternità.

In virtù dell'articolo 14, paragrafo 6 della direttiva, il Consiglio è tenuto a riesaminare ladirettiva. Da tale riesame sono emersi diversi problemi potenziali:

• La direttiva si applica a tutte le lavoratrici gestanti, ma le definizioni di lavoratrice inperiodo di allattamento o di lavoratrice puerpera rinviano alla normativa nazionale evariano quindi tra gli Stati membri.

• La durata minima del congedo di maternità fissata dalla direttiva è di 14 settimane. Ilcongedo di maternità varia da 18 settimane nel Regno Unito a 28 settimane inDanimarca52. La combinazione di congedo di maternità obbligatorio e di congedo nonretribuito andrebbe forse riesaminata.

• Anche il numero delle donne in congedo di maternità retribuito e la durata per la quale essesono retribuite variano notevolmente.

Lo studio ha anche messo in luce altre difficoltà che possono limitare il grado di protezioneconcesso alle lavoratrici che rientrano nel campo di applicazione della direttiva e laCommissione sta studiando il modo per far progredire le cose in quest'ambito. LaCommissione intende presentare una nuova relazione sull'attuazione della direttiva92/85/CEE nel 2003 sulla base delle informazioni fornite dagli Stati membri.

3.8 Politica educativa

Gli aspetti della salute e dell'alimentazione sono essenziali per un'istruzione e una formazioneefficaci, soprattutto dei giovani. Anche se quello dell'alimentazione dei giovani è un fattoreimportantissimo per il successo della strategia di sviluppo sostenibile, compresi i sistemieducativi nel mondo in via di sviluppo, cio' vale anche per quanto concerne l'istruzione nelleparti più povere della Comunità stessa.

Oltre alla tematica dello sviluppo sostenibile si deve tenere conto anche della questionedell'alimentazione e della salute nella Comunità europea e non soltanto nelle sue parti piùpovere. L'informazione e l'educazione del pubblico sull'alimentazione e sulla composizione didiete sane dovrebbero essere più diffuse, soprattutto nell'ambito dei sistemi educativi.

51 Direttiva 92/85/CEE del Consiglio del 19 ottobre 1992 concernente l'attuazione di misure volte apromuovere il miglioramento della sicurezza e della salute sul lavoro delle lavoratrici gestanti, puerpere oin periodo di allattamento (decima direttiva particolare ai sensi dell'articolo 16, paragrafo 1 della direttiva89/391/CEE) (GU L 348 del 28.11.1992, pagg.1-8).

52 Il congedo di maternità risulta di 28 settimane in Danimarca conformemente ai dati disponibili in Missoc(Mutual information system on social protection) e, in base alla stessa fonte, di 18 settimane nel RegnoUnito

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3.9 Politica di comunicazione audiovisiva

In forza del Trattato, la Commissione ha assistito gli Stati membri nello sviluppo di strategie epratiche comuni per quanto concerne le politiche audiovisive, comprese quelle che riguardanol'emittenza radiotelevisiva e i mass media. Tra le azioni rientrava la promozione di un quadronormativo che consentisse la realizzazione di un vero e proprio mercato unico delletrasmissioni radiotelevisive e tutelasse i minori dall'accesso a materiali audiovisivi nocivi. Nel2002 è stata completata e pubblicata una relazione sullo stato attuale del controllo legislativodella pubblicità rivolta ai minori53. Azioni volte a tutelare i minori dal contenuto nocivo deiprodotti audiovisivi sono state stabilite nel 199854, mentre in seno al Comitato deiconsumatori si sono discusse proposte per limitare certi tipi di pubblicità di prodottialimentari rivolte ai bambini.

È ormai fatto riconosciuto che le immagini diffuse dai mass media che contribuiscono acreare definizioni culturali della bellezza e dell'attrattività sono tra i fattori che contribuisconoall'aumento dei disordini alimentari55. La risoluzione del Consiglio relativa all'immaginedell'uomo e della donna nella pubblicità e nei mezzi di comunicazione56 invita gli Statimembri a incoraggiare le agenzie pubblicitarie e i mass media a riconoscere gli effetti negativiche gli stereotipi basati sul genere possono avere sulla salute fisica e mentale del pubblico ingenerale e dei giovani in particolare.

3.10 Allargamento e assistenza esterna

3.10.1 Allargamento della Comunità

Le procedure per l'allargamento comprendono negoziati con i paesi candidati in materia diagricoltura, sicurezza degli alimenti, pubblicità, diritti dei consumatori e libera circolazionedei beni, tutti soggetti che posson influire sulla disponibilità e accessibilità di alimentinutrienti per le persone che abitano nei paesi candidati. I negoziati possono anche influiresulla qualita, sul prezzo, ecc. degli alimenti provenienti dai paesi candidati negli Stati membridell'attuale Comunità. Inoltre, il nuovo programma di sanità pubblica sarà aperto ai paesicandidati previa conclusione dei memorandi d'intesa con i paesi candidati desiderosi dipartecipare al programma. Per incoraggiare la partecipazione dei paesi candidati a taleprogramma la Commissione ha ospitato a Lussemburgo nel luglio 2002 un seminario rivoltoai paesi candidati e avente per oggetto il programma in questione.

3.10.2 Programmi di assistenza esterna

Nel 1999 la Commissione ha avviato un processo volto a definire la sua politica a sostegnodello sviluppo rurale nei paesi in via di sviluppo, presentato nel documento di orientamento

53 Studio sull'impatto della pubblicità e dei teleacquisti sui minori: regolamentazione e autoregolamentazionea livello internazionale ed europeo, reperibile a http://europa.eu.int/comm/avpolicy/stat/studi_en.html.

54 Raccomandazione del Consiglio del 24 settembre 1998 concernente lo sviluppo della competitivitàdell'industria dei servizi audiovisivi e d'informazione europei attraverso la promozione di strutture nazionalivolte a raggiungere un livello comparabile e efficace di tutela dei minori e della dignità umana. GU L 270del 7.10.1998.

55 EDAP (Eating Disorders Awareness and Prevention, Inc.) http://www.edap.org/56 Risoluzione del Consiglio 95/C/ 296/06 del 5 ottobre 1995 concernente l'immagine dell'uomo e della donna

nella pubblicità e nei mezzi di comunicazione. GU C 296 del 10.11.1995.

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politico57. Ciò indica un cambiamento di strategia da una visione che dava la prioritàall'esportazione di prodotti agricoli e ai prodotti agricoli destinati all' "autosufficienzaalimentare nazionale" a una visione che dà maggiore importanza allo sviluppo sostenibiledella sussistenza della popolazione rurale. Azioni pratiche verranno indirizzate, tra altrisettori, a quello dell'istruzione, della sanità e della gestione delle risorse, comprese quelledell'allevamento e le risorse alieutiche58.

La sicurezza degli approvvigionamenti alimentari, l'agricoltura, la salute e l'alimentazionesono tematiche che rientrano nell'accordo di Cotonou con il quale la Comunità e gli Statimembri erogano un'assistenza allo sviluppo a paesi dell'Africa, dei Caraibi e del Pacifico(ACP)59. La Comunità europea ha ratifica l'accordo il 16 gennaio 2002. Si prevede che essoverrà ratificato da 13 dei 15 Stati membri dell'UE entro la fine del 2002, mentre 44 paesi ACP(sui 51 richiesti) lo avevano ratificato entro l'aprile 2002. In virtù dell'accordo la cooperazionenell'ambito dell'assistenza sanitaria e dell'alimentazione comporterà un sostegno a programmie progetti relativi all'alimentazione nonché assistenza per creare e mantenere nei paesi ACPistituti di ricerca, dipartimenti universitari e scuole specializzate che si occuperanno dellasanità pubblica e dell'alimentazione.

La Commissione partecipa al programma alimentare mondiale e sostiene progetti di sviluppoaccompagnati da forniture di prodotti alimentari e un programma pluriennale per la sicurezzadegli approvvigionamenti alimentari con un aiuto sia in natura sia finanziario. I programmi disicurezza degli approvvigionamenti alimentari ribadiscono in misura crescente la necessità diemancipare le persone svantaggiate, in particolare le donne, e incoraggiare la loropartecipazione al processo di sviluppo60.

L'Ufficio per gli aiuti umanitari della Comunità europea (ECHO) fornisce aiuti d'emergenza eattività correlate alle vittime al di fuori dell'Unione europea61. ECHO pubblica tutta una seriedi relazioni e di valutazioni62 che comprendono gli aspetti della sicurezza degliapprovvigionamenti alimentari, questioni legate alla salute e all'alimentazione che interessanodeterminati paesi, gruppi di rifugiati o vittime di calamità.

3.11 Attività con agenzie multilaterali

3.11.1 FAO, OMS e Codex Alimentarius

Al di là degli ambiti dell'assistenza allo sviluppo, la Commissione europea è attiva in moltiorganismi internazionali, diversi dei quali si occupano specificamente di questioni legate aglialimenti e all'alimentazione. L'Organizzazione per l'alimentazione e l'agricoltura (FAO) delleNazioni Unite, l'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) e l'organo sussidiario CodexAlimentarius, che disciplina gli standard per il commercio internazionale di prodottialimentari.

57 European Policy to Support Rural Development, Policy Orientation Paper (February 2000)http://europa.eu.int/comm/development/rurpol/.

58 Cfr. i documenti strategici sull'agricoltura, l'allevamento e la pesca e gli studi specifici per paese disponibilial sito http//europa.eu.int/comm/development/rurpol/outputs.

59 Accordo di partnership tra i membri del gruppo di Stati dell'Africa, dei Caraibi e del Pacifico e la Comunitàeuropea e i suoi Stati membri, firmato a Cotonou, Benin, 23 giugno 2000.

60 Cfr. ad esempioEuropean Commission’s Food security Strategy for Bangladesh, 1999-2002, 1999.61 ECHO Aid Policy 2002, European Humanitarian Aid Office, 2002.62 Per le relazioni più recenti cfr. http://europa.eu.int/comm/echo/en/evaluation/reports2001.htm

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La FAO è il coordinatore del programma alimentare mondiale cui la Comunità contribuisceed è anche depositaria di importanti informazioni sulla produzione alimentare, sulleimportazioni e esportazioni e sulle stime dei modelli dei consumi alimentari a livellonazionale. Questa base di dati statistici fornisce materiali utili sulle tendenze dietetiche enutrizionali dell'ultimo quarantennio per ciascuno Stato membro e per la Comunità nel suocomplesso. Diverse attività della FAO nell'ambito della sicurezza alimentare sono condotteanche in collaborazione con l'OMS. La Comunità europea è membro della FAO.

L'Organizzazione mondiale della sanità assiste nel coordinamento delle politiche sanitarienazionali e internazionali, comprese ad esempio le politiche in materia di sicurezza alimentaree di contaminazione, nonché quelle nel campo dell'alimentazione63 L'ufficio regionale perl'Europa dell'OMS ha effettuato indagini delle politiche e prassi nutrizionali quali comunicateda tutti i governi della regione a tre riprese durante il periodo 1994-2000, mentre leinformazioni più recenti per il 1999-2000 dovrebbero essere pubblicate alla fine del 2002.Dati per i singoli paesi sono anche disponibili sul sito web dell'OMS64.

Inoltre, la Commissione ha sostenuto i lavori dell'ufficio regionale dell'OMS per l'Europa alfine di coadiuvare i paesi candidati nei loro compiti di analisi, valutazione e monitoraggiodelle questioni legate alla sanità pubblica. Ciò ha compreso la produzione di una serie di"Highlights on health" per ciascuno dei paesi candidati, che fornisce un quadro della salute edella situazione sanitaria in ciascun paese65. I documenti raffrontano la situazione di ciascunpaese rispetto a quella degli altri paesi candidati e anche degli Stati membri dell'Unioneeuropea. Questi Highlights, assieme ad altre informazioni, aiuteranno a valutare l'effetto dellepolitiche comunitarie sulla situazione sanitaria e sui servizi e sistemi sanitari dei paesicandidati.

Codex Alimentarius è un'attività congiunta tra la FAO e l'OMS in cui si fissano standard per ilcommercio internazionale di prodotti alimentari. L'ottemperanza agli standard del Codex èritenuta sufficiente per soddisfare gli obblighi internazionali di cui all'accordo sanitario efitosanitario dell'Organizzazione modiale del commercio e l'imposizione di requisiti piùrigorosi dev'essere specificamente giustificata da un paese aderente. Tutti gli Stati membridell'UE sono membri del Codex e la Comunità vi partecipa in qualità di osservatore. LaCommissione e gli Stati membri si adoperano per preparare commenti congiunti sullequestioni che rientrano nella competenza della normativa comunitaria, commenti presentatinella forma di prese di posizione sotto il coordinamento della DG SANCO. Le questionipertinenti all'alimentazione comprendono l'etichettatura nutrizionale dei prodotti alimentari, leaffermazioni nutrizionali usate per la commercializzazione degli alimenti e gli standardrelativi alla composizione nutritiva degli alimenti destinati a particolari usi nutrizionali.

3.11.2 I TRIP e l'alimentazione

L'accordo sui diritti di proprietà intellettuale connessi al commercio (TRIP) prevede, tral'altro, la protezione dei diritti di proprietà intellettuale per le invenzioni concernenti le varietà

63 Cfr. http://www.who.int/hpr/nutrition64 Cfr. http://www.euro.who.int/countryinformation65 Highlights on Health in the Applicant Countries to the European Union, finanziati nell'ambito del pilastro C

del programma di monitoraggio sanitario e dell'articolo 1, paragrafo 2 e allegato 1, lettera c, della decisione1400/97/CE del Parlamento europeo e del Consiglio.http://europa.eu.int/comm/health/ph/programmes/monitor/index_en.htm

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vegetali e le risorse genetiche vegetali. L'applicazione dei diritti di proprietà intellettuale alleinvenzioni concernenti le risorse genetiche delle colture alimentari può influire sui commerci,sulla sicurezza degli approvvigionamenti, sulla biodiversità delle colture alimentari e sulsostentamento dei produttori. Diverse organizzazioni non governative come anche da certimembri dell'Organizzazione mondiale del commercio (OMC) in seno al Consiglio TRIPdell'OMC hanno espresso preoccupazione in tal senso.

La Direzione generale "Commercio" della Commissione intende commissionare uno studiosul possibile impatto della protezione della proprietà intellettuale sulla sicurezza degliapprovvigionamenti alimentari, in particolare nei paesi in via di sviluppo. Il progettodovrebbe esaminare se la tutela della proprietà intellettuale delle risorse genetiche delle specievegetali potrebbe avere un impatto positivo o negativo sulla sicurezza degliapprovvigionamenti. Il progetto dovrebbe anche fornire orientamenti sulle possibili misurenecessarie per ottimizzare la correlazione tra la protezione della proprietà intellettuale e lasicurezza degli appovvigionamenti alimentari. L'avvio dello studio è previsto per l'autunno2002.

In un recente progetto di comunicazione sulla correlazione tra l'accordo TRIP e laconvenzione sulla biodiversità e la protezione delle conoscenze tradizionali e delle tradizionipopolari (messa sul tappeto in occasione del Consiglio TRIP dell'OMC a settembre) la CEritiene che i diritti degli agricoltori possono in certe circostanze essere giustificati in virtùdegli articoli 27, paragrafo 3, lettera b) e 30 dell'accordo TRIP. In tale contesto i diritti degliagricoltori riguardano eccezioni ai diritti di brevetto o ai diritti su varietà vegetali ad usoalimentare a vantaggio dei piccoli agricoltori e dell'agricoltura di sussistenza nei paesi in viadi sviluppo e in quelli in ritardo di sviluppo, come anche in quelli sviluppati.

3.11.3 Le indicazioni geografiche dell'OMC

Le indicazioni geografiche (IG) sono oggetto di discussione nella nuova tornata di negoziatidell'OMC. Poiché le IG proteggono una gamma di prodotti per il fatto che sono fabbricati oprodotti in una certa area e non da una certa impresa, le IG possono risultare vantaggiose siaper i piccoli che per i grandi produttori. Le IG possono incoraggiare gli investimenti e aprireopportunià commerciali per zone con carenze di sviluppo nonché proteggere la biodiversità ela qualità ambientale in tali aree.

4 METE OPERATIVE

L'obiettivo di una politica dell'alimentazione è di migliorare la salute e la qualità della vitadella popolazione in tutte le fasi della vita e ridurre il rischio di malattie promuovendo diete estili di vita sani. Anche se l'azione comunitaria nel campo dell'alimentazione ènecessariamente limitata, l'obiettivo generale può essere tradotto, e lo è nei fatti, in obiettivioperativi.

I modelli di alimentazione e le abitudini dietetiche variano notevolmente tra gli Stati membrie all'interno di uno stesso Stato, come anche la prevalenza di malattie riconducibiliall'alimentazione. Per tale motivo le autorità nazionali, regionali e locali sono spesso meglioin grado della Comunità di organizzare campagne d'informazione rivolte ai singoli cittadini.L'azione comunitaria in relazione all'alimentazione nella salute pubblica dovrebbe aiutare gliStati membri proponendo strumenti per sviluppare politiche, appoggiando l'attuazione dipolitiche e raffrontando e scambiando esperienze.

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Il Libro bianco sulla sicurezza alimentare conteneva anche una serie di proposte che facevanoaspettare un'azione da parte della Commissione. A queste fa riferimento la risoluzione delConsiglio del 12 dicembre 2000 che prende atto delle proposte della Commissione disviluppare una strategia e un piano d'azione nel campo dell'alimentazione "globali e coerenti".Il Consiglio ha invitato la Commissione a inserire gli aspetti dell'alimentazione nelle altrepolitiche comunitarie, a sviluppare strumenti per monitorare la salute alimentare e i suoideterminanti e a sviluppare l'uso dell'etichettatura nutrizionale e di altri mezzi per fornireinformazioni ai consumatori, nonché a considerare diverse altre misure (cfr. allegato VII).

Tali questioni verranno affrontate nel quadro dell'attuazione del nuovo programma per lasanità pubblica 2003-2008 e del Libro bianco sulla sicurezza alimentare.

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ALLEGATO I S FIDE NEL CAMPO DELLE DIETE E DELL 'ALIMENTAZIONE CHE SI

TROVANO AD AFFRONTARE GLI STATI MEMBRI DELLA COMUNITÀ

I pareri scientifici sono concordi quanto al fatto che i fattori di rischio dietetici svolgono unruolo nell'eziologia di molte delle grandi patologie che affliggono la popolazione dellaComunità. Se ne riportano alcuni esempi nella seguente tabella (ricavata, con adattamenti, daidocumenti presentati alla conferenza Eurodiet66 e dal progetto di riesame di esperti dell'OMSsulle diete e le malattie croniche67):

Esempi di probabili correlazioni tra certe patologie e i fattori di rischio dietetici

Patologia Fattori di richio dietetico

Ipertensione arteriosa

Insufficiente consumo di frutta e verdure

Eccessivo consumo di alcol.

Eccessivo consumo di sale.

Malattie cerebro- e cardiovascolari

Insufficiente consumo di frutta e verdura.

Eccessivo consumo di acidi grassi saturi.

Consumo insufficiente di alimenti ricchi di fibre.

Cancri (soprattutto colon, seno, prostata estomaco)

Consumo insufficiente di frutta e verdura.

Eccessivo consumo di alcol.

Eccessivo consumo di sale.

Consumo insufficiente di alimenti ricchi di fibre.

Scarsa attività fisica, sovrappeso.

ObesitàEccessiva assunzione di calorie.

Scarsa attività fisica.

Diabete non insulinodipendente (tipo 2)Obesità.

Insufficiente attività fisica.

Osteoporosi

Insufficiente consumo di calcio.

Insufficiente consumo di vitamina D

Scarsa attività fisica.

66 Conferenza Eurodiet, Creta, maggio 2000 (pubblicato col titoloNutrition & Diet for Healthy Lifestyles inEurope: Science & Policy Implications. Eurodiet core report, University of Crete, July 2000).

67 World Health OrganizationDraft Joint WHO/FAO expert consultation on diet, nutrition and the preventionof chronic diseases, Geneva, 2002 (cfr. http://www.who.int/hpr/nutrition).

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CarieConsumo frequente di carboidratifermentabili/alimenti o bevande zuccherati68.

Erosione dentale Consumo di cibi, frutta o bevande acidi

Malattie da carenza di iodio Consumo inadeguato di pesce o di alimenti iodurati.

Nascite premature e basso peso alla nascitaAssunzione inadeguata di sostanze nutrienti conl'alimentazione.

Anemia da carenza di ferroAssunzione di ferro carente o assente.

Scarso consumo di frutta, verdura e carne.

Difetti del tubo neurale (Spina bifida)Insufficiente assunzione di acido folico (folato).

Consumo insufficiente di frutta e verdura.

Ridotta resistenza alle infezioni

Consumo insufficiente di frutta e verdura.

Insufficiente assunzione di micronutrienti.

Inadeguato allattamento al seno.

Anoressia, bulimia, crisi di alimentazioneincontrollata (binge eating)

Dieta ferrea e perdita di peso eccessiva oppureobesità

Allergie alimentari Allergeni contenuti negli alimenti.

Intossicazioni alimentari infettive Microrganismi patogeni contenuti negli alimenti.

Intossicazioni alimentari non infettiveSostanze patogene contenute negli alimenti: ad es.diossina, mercurio, piombo e altri metalli pesanti,residui agrochimici e altri contaminanti.

Le sfide sul piano dell'alimentazione nella Comunità europea

Le sfide che l'Unione europea si trova ad affrontare nel campo dell'alimentazione possonoessere sintetizzate come segue:

• Da recenti indagini condotte sulle diete emerge il perdurare di problemi legati a carenze dimicronutrienti - in particolare ferro, iodio e acido folico - che interessano tutti gli Statimembri in maggiore o minore misura. Queste carenze possono provocare anemia, malattieda carenza di iodio e deformità congenite.

• Rispetto all'assunzione di frutta e verdura raccomandata dal progetto Eurodiet69, l'attualeconsumo di frutta e verdura è basso, soprattutto nelle regioni settentrionali della Comunitàe tra la maggior parte dei gruppi svantaggiati sul piano socio-economico70. La frutta e laverdura sono fonti preziose di vitamine e minerali e contengono fibre e sostanze

68 Anche se l'igiene orale e l'uso di fluoro (acqua addizionata di fluoro, prodotti per l'igiene orale contenentifluoro) costituiscono misure protettive contro la carie, l'uso frequente di zucchero rimane un fattore dirischio a sé stante per tale malattia.

69 http://europa.eu.int/comm/health/ph/programmes/health/pub/index_en.html70 Ciò non avviene invece nella parte meridionale dell'Europa, in cui la frutta e la verdura sono a buon prezzo

e disponibili in grande quantità.

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antiossidanti. Le fibre svolgono un ruolo importante per la salute dell'apparato digerente,mentre gli antiossidanti proteggono le cellule sane dal danno molecolare.

• L'assunzione di grasso, in particolare di grassi saturi, risulta elevata in quasi tutti gli Statimembri71. Un'elevata assunzione di certi grassi nell'alimentazione può favorire l'obesità e ilrischio correlato di diabete e di malattie cardiovascolari. I grassi saturi in particolarecontribuiscono ad innalzare il colesterolo nel sangue e accrescono il rischio di malattiecardiovascolari.

• Il consumo di cereali si è ridotto di un quarto a partire dal 1960 in tutt'Europa. I cerealisono poveri di grasso e ricchi di carboidrati, proteine, fibre, vitamine e minerali. I cerealiintegrali contengono di solito carboidrati complessi con un basso indice glicemico, il checostituisce un fattore positivo per la regolazione del livello di glucosio nel sangue.

• Il consumo di carne è aumentato in molti Stati membri a partire dagli anni 60 (nonostanteun calo nel consumo di carni bovine in seguito alla crisi della BSE). La carne è una buonafonte di ferro e di proteine. Tuttavia, prodotti a base di carne ad alto tenore di grasso e iprodotti lattiero-caseari non scremati forniscono la maggior parte del grasso saturopresente nella dieta media consumata nella maggior parte degli Stati membri dell'UE.

• L'obesità rappresenta un problema sempre più grave tra gli abitanti dell'Unione europeacome anche in diversi altri paesi, in particolare tra i bambini e gli adolescenti. L'obesitàpuò essere dovuta a problemi endocrini o a disordini alimentari, ma nella maggior parte deicasi è dovuta a uno squilibrio tra l'assunzione di calorie e la spesa energetica (vale a direconsumo eccessivo di alimenti estremamente calorici combinato con una mancanza diattività fisica)72. L'obesità accresce il rischio di ipertensione, di cardiopatie, infarti, diabetidel tipo 2 e certi tipi di cancro.

71 Food-based Dietary Guidelines: A Staged Approach, C Williams, M Wiseman and J Buttriss,BritishJournal of Nutrition, 81 (S2), S29-S153, 1999.

72 Obesity – preventing and managing the global epidemic: report on a WHO Consultation. Geneva, WorldHealth Organization, 1998.

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ALLEGATO II T ERMINI CHIAVE

Informazione sulle buone pratiche – le prove più convincenti o le informazioni piùattendibili di cui si dispone attualmente per quanto concerne la sicurezza, l'efficacia,l'efficienza ed economicità di diversi approcci per la promozione della salute, la prevenzionedelle malattie, la loro diagnosi e il loro trattamento. L'informazione sulle pratiche ottimalicostituisce il miglior standard possibile in una determinata situazione o in determinatecircostanze.

Alimentazione – l'assunzione di cibo e bevande da parte di una persona.

Grassi alimentari – grassi e oli presenti nell'alimentazione, costituiti per lo più di acidi grassisaturi, monoinsaturi e poliinsaturi. I grassi saturi sono presenti di solito negli alimenti diorigine animale come carni, latte e prodotti lattiero-caseari, oltre che in certe piante tropicali(ad es. la palma); gli acidi grassi poliinsaturi sono per lo più presenti nel pesce, nei prodottivegetali e in certi oli vegetali; gli acidi grassi monoinsaturi sono presenti nella frutta secca enell'olio che se ne ricava, nell'olio d'oliva, nell'olio di colza e nell'avocado.

Disordini alimentari – disordini legati al cibo, come ad esempio anoressia nervosa, bulimianervosa, crisi di alimentazione incontrollata (binge eating disorder) e disordini alimentari nonaltrimenti specificati (eating disorder not otherwise specified - EDNOS)73. Le persone chesoffrono di disordini alimentari hanno una relazione difficile col cibo, col proprio corpo e conil proprio peso corporeo, con conseguenti gravi ripercussioni sulla qualità della loro vita.

Alimenti – per alimenti s'intendono tutte le sostanze e prodotti destinati ad essere ingeriti, o dicui si prevede ragionevolmente che possano essere ingeriti, da esseri umani74.

Qualità degli alimenti – le proprietà e caratteristiche di un prodotto alimentare, compresa lasua capacità di soddisfare bisogni dichiarati o impliciti75. In essa rientrano caratteristiche qualila sicurezza, il sapore e l'utilità, nonché il valore nutritivo del prodotto.

Sicurezza alimentare – la disponibilità di alimenti che non nuocciono ai consumatoriallorché sono preparati o consumati conformemente agli usi previsti.

Sicurezza dell'approvvigionamento alimentare– la disponibilità sostenibile di alimenti inquantità e qualità adeguate per l'intera popolazione.

Salute – una condizione di benessere fisico, mentale e sociale che comporta, tra l'altro,l'assenza di malattia.

73 The ICD-10 classification of mental and behavioural disorders: diagnostic criteria for research. Geneva:World Health Organization, 1993; and Diagnostic and statistical manual of mental disorders: DSM-IV:international version with ICD-10 codes 4th ed. Washington, DC: American Psychiatric Association, 1995.

74 Regolamento 178/2002/CE del Parlamento europeo e del Consiglio che stabilisce i principi e i requisitigenerali della legislazione alimentare, istituisce l'Autorità europea per la sicurezza alimentare e fissaprocedure nel campo della sicurezza alimentare.

75 ISO 8042:1986.

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Alimentazione sana– un'alimentazione che assicura alle persone una salute ottimale, vale adire contribuisce a migliorare e a proteggere la salute e a ridurre il rischio di svilupparemalattie determinate dall'alimentazione.

Stile di vita sano– uno stile di vita in grado di assicurare agli individui in livello ottimale disalute fisica e mentale.

Nutrizione – i processi per ottenere ed assimilare le sostanze nutritive nell'organismo perassicurarne il buon funzionamento e preservare la salute.

Politica nutrizionale – una politica finalizzata a migliorare e a proteggere la salute e amigliorare la qualità della vita tra le persone di ogni età promuovendo un'alimentazione sana.

Sicurezza nutrizionale – la messa a disposizione di scorte sostenibili di sostanze nutrientiadeguate all'intera popolazione (cfr. la voce Sicurezza dell'approvvigionamento alimentare).

Alimentazione nella salute pubblica – promozione di condizioni di salute buone eprevenzione delle malattie tra la popolazione tramite la nutrizione e l'attività fisica76.

Qualità della vita – la percezione che gli individui hanno della loro posizione nella vita nelcontesto della cultura e del sistema di valori in cui vivono e in relazione ai loro obiettivi,aspettative, standard e preoccupazioni. Si tratta di un concetto ampio su cui si riflettono inmodo complesso la salute fisica di una persona, il suo stato psicologico, il suo livello diautonomia, le relazioni sociali, le convinzioni personali e la sua relazione con caratteristichesalienti dell'ambiente in cui vive77.

Benessere– la sensazione soggettiva di benessere si riferisce al modo in cui le personevalutano la loro vita e comprende fattori variabili quali la soddisfazione della vita e lasoddisfazione coniugale, l'assenza di depressione e di ansietà e la ricorrenza di stati d'animo edi emozioni positivi.

76 Nutrition & Diet for Healthy Lifestyles in Europe: Science & Policy Implications. Eurodiet core report,University of Crete, July 2000.

77 Measuring Quality of Life. Division of mental health and prevention of substance abuse, World HealthOrganization, WHO/MSA/MNH/97.4, Geneva, 1997.

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ALLEGATO III P ROGETTI NEL CAMPO DELLA NUTRIZIONE PATROCINATI

NELL 'AMBITO DEI PROGRAMMI PER LA SANITÀ PUBBLICA78

Progetto DAFNE relativo a una banca dati europea sulla disponibilità di alimenti a partiredalle indagini sui redditi dei nuclei familiari, programma avente la finalità di costituireun'efficiente banca dati sul consumo di alimenti in Europa. Il progetto è stato patrocinato dalprogramma di monitoraggio sanitario 1999.

Progetto EUPASS per un sistema europeo di sorveglianza dell'attività fisica, anch'essosostenuto dal programma di monitoraggio sanitario 1999.

Progetto EFCOSUM per un metodo europeo d'indagine dei consumi alimentari, patrocinatodal programma di monitoraggio sanitario 1999. Questo progetto intendeva definire un metodoper monitorare i consumi alimentari in Europa.

Monitoraggio dell'alimentazione nella sanità pubblica in Europa: indicatori nutrizionali edeterminanti della salute, finanziato dal programma di monitoraggio sanitario 2000.

Relazione sulla situazione nutrizionale della popolazione dell'Unione europea, da finanziarsinell'ambito del programma di monitoraggio sanitario per il 2002.

Progetto EPIC per un'indagine prospettiva europea sul cancro e l'alimentazione, sostenuto dalprogramma di lotta contro il cancro: si tratta di uno studio epidemiologico sulla correlazionetra alimentazione e cancro. Patrocinato dal programma di lotta contro il cancro 1997-2001.

Miglioramento delle abitudini alimentari, "web extension project". Progetto ECP patrocinatoa titolo del programma 2000 di lotta contro il cancro.

Five a day, Gesund mit Obst und Gemüse-Keeping healthy with fruit and vegetables, progettopatrocinato dal programma 2000 di lotta contro il cancro.

Indagini paneuropee sulle abitudini alimentari, le diete e gli stili di vita, patrocinate dalprogramma 1996 di promozione della salute.

Progetto Euralim (coordinamento e valutazione di una campagna comunitaria d'informazionesull'alimentazione e la nutrizione - European Alimentation), finanziato dal programma 1996per la promozione della salute.

Promozione dell'attività fisica a vantaggio della salute: sviluppo di una strategia, di una rete edi programmi di camminate con il patrocinio del programma per la promozione della salute1996, 1998-2000.

Guida europea "Educazione all'alimentazione nelle scuole", patrocinato dal programma 1997per la promozione della salute.

Programma di Master europeo in alimentazione nella salute pubblica, anch'esso patrocinatodal programma per la promozione della salute 1997-2001.

78 http://europa.eu.int/comm/health/ph/programmes/health/index_en.htm

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Progetto Eurodiet sull'alimentazione e le diete per stili di vita sani in Europa, sponsorizzatodal programma 1998 per la promozione della salute.

Orientamenti strategici europei in materia di nutrizione, patrocinato dal programma 2000 perla promozione della salute.

Congresso internazionale di scienze dell'alimentazione, sostenuto dal programma 2001 per lapromozione della salute.

Ottimizzazione dell'informazione e dell'educazione del pubblico in materia di diete sane:progetto cooperativo europeo (Opti-Diet), da finanziarsi nell'ambito del programma dipromozione della salute nel 2002.

Sviluppo e valutazione di standard per attività di promozione dell'allattamento al seno dafinanziarsi nell'ambito del programma per la promozione della salute nel 2002.

Tramite un progetto sull'obesità finanziato dal programma per la promozione della salute nel2002 la Presidenza danese del Consiglio ha organizzato una conferenza a Copenaghen l'11-12settembre 2002.

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ALLEGATO IV P ROGETTI NEL CAMPO DELLA NUTRIZIONE PATROCINATI DALLA DG

RESEARCH

Progetti scientifici sulla nutrizione finanziati dalla DG Research : Quinto programmaquadro

La seguente tabella indica i progetti nel campo della nutrizione finanziati a titolo del quintoprogramma quadro, programma tematico "Qualità della vita e gestione delle risorsebiologiche", azione chiave 1 "Cibo, alimentazione e salute". Questi progetti hanno preso il viaa partire dall'inizio del 2000 e hanno una durata di tre o quatto anni. SC sta per Progetto diricerca a costi condivisi "Shared Cost", CA per azione concertata (Concerted Action), DM perprogetto di dimostrazione (Demonstration Project). Altri progetti sono in via di negoziazionee non possono essere ancora inseriti nell'elenco.

Bisogni, atteggiamenti e risposte dei consumatori in relazione ai prodotti alimentari,alla trasformazione ed etichettatura degli alimenti

QLK1-1999-00010 SC Healthy Ageing: How changes in sensory physiology, sensorypsychology and socio-cognitive factors influence food choice

QLK1-2000-00040 CA Disseminating the results of EU food research programmes tosmall and medium sized food industries, health professionals andconsumer groups through a 24-country interactive networksystem

QLK1-2000-00069 SC Dietary caffeine, health and quality of life in Europe

QLK1-2000-00086 CA A process for the assessment of scientific support for claims onfoods

QLK1-2001-00291 SC Consumer trust in food. A European study of the social andinstitutional conditions for the production of trust

QLK1-2001-00547 SC Promoting and sustaining health through increased vegetable andfruit consumption among European schoolchildren

Ruolo e impatto degli alimenti sulle funzioni fisiologiche e sulla resa fisica e mentale

QLK1-1999-00124 SC Functional properties, bioactivities and bioavailability ofphytochemicals, especially anthocyanins, from processed foods

QLK1-1999-00179 CA European research on functional effects of dietary antioxidants

QLK1-2000-00043 SC Hypotensive peptides from milk proteins

QLK1-2000-00108 SC Development and application of high throughput molecularmethods for studying the human gut microbiota in relation to dietand health

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QLK1-2001-00135 SC Functional assessment of interactions between the human gutmicrobiota and the host

QLK1-2001-00173 SC Local Mediterranean food plants: Potential new nutraceuticalsand current role in the Mediterranean diet

QLK1-2001-00431 SC Stable isotope applications to monitor starch digestion andfermentation for the development of functional foods

Particolari bisogni nutrizionali di determinati gruppi di popolazione

QLK1-1999-00076 SC Conjugated linoleic acid (CLA) in functional food: A potentialbenefit for overweight middle-aged Europeans

QLK1-1999-00337 SC Evaluation of safety and efficacy of iron supplementation inpregnant women

QLK1-1999-00576 SC Folate: from food to functionality and optimal health

QLK1-1999-00830 SC Fat soluble vitamin status and metabolism during ageing:functional and nutritional consequences

QLK1-1999-00888 SC Nutraceuticals for a healthier life: n-3-polyunsaturated fatty acidsand 5-methyl-hydro-folate

QLK1-2000-00067 SC Functional food, gut microflora and healthy ageing

QLK1-2000-00563 SC Probiotics and gastrointestinal disorders – controlled trials ofEuropean Union patients

QLK1-2000-00623 SC Towards a strategy for optimal vitamin D fortification

QLK1-2002-00168 SC Zinc effects on nutrient / nutrient interactions and trends in healthand ageing

Correlazioni tra alimentazione e malattie e disordini cronici, compresi i fattori geneticiivi coinvolti

QLK1-1999-00037 SC Evaluation of the prevalence of the coeliac disease and its geneticcomponents in the European population

QLK1-1999-00346 SC Symbiotics and cancer prevention in humans

QLK1-1999-00498 SC Garlic and health - The development of high quality garlic and itsinfluence on biomarkers of atherosclerosis and cancer in humansfor disease prevention

QLK1-1999-00505 SC Health implications of natural non-nutrient antioxydants(polyphenols), bioavailability and colon carcinogenesis

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QLK1-1999-00568 CA European standards committee on oxidative DNA damage

QLK1-1999-00575 CA Diet and cancer: the explanatory value of dietary patterns

QLK1-1999-00752 SC Optimal nutrition towards osteoporosis prevention: Impact of dietand gene-nutrient interactions on calcium and bone metabolism

QLK1-1999-00916 SC The role of social, genetic and environmental factors in healthyeating: a multicentre analysis of eating disorders and obesity

QLK1-1999-01197 SC Heterocyclic amines in cooked foods - role in human health

QLK1-2000-00083 SC Early malnutrition and programming of adult degenerativediseases: experimental, epidemiological and preventive studies

QLK1-2000-00100 SC Dietary habits profile in European Communities with differentrisk of myocardial infarction: the impact of migration as a modelof gene/environment interaction

QLK1-2001-00146 SC Probiotic strains with designed health properties

QLK1-2000-00266 SC The role of dietary phytoestrogens in the prevention of breast andprostate cancer

QLK1-2000-00431 SC The prevention of osteoporosis by nutritional phytoestrogens

QLK1-2000-00466 SC Case-Only Study on the interaction of diet and geneticpredisposition in the occurrence of breast cancer in youngwomen

QLK1-2000-00515 SC Dietary and genetic influences on susceptibility or resistance toweight gain on a high fat diet

QLK1-2000-00535 SC Design of foods with improved functionality and superior healtheffects using cereal beta-glucans

QLK1-2000-00618 SC Nutrient-gene interactions in human obesity: implications fordietary guidelines

QLK1-2000-00657 SC Coeliac disease – a food induced disorder. Exploration andexploitation of T cell stimulatory gluten peptides

QLK1-2000-00706 SC Functional Foods against colon cancer – Development of agenomics and proteomics based screening assay

QLK1-2001-00138 SC Influence of dietary fatty acids on the pathophysiology ofintrauterine foetal growth and neonatal development

QLK1-2001-00172 SC The role of lipids in neurodegeneration and their preventivepotential in diet

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QLK1-2001-00182 SC Alcohol related cancers and genetic susceptibility in Europe

QLK1-2001-00183 SC Dietary lipids as risk factors in development: Mechanistic issues

QLK1-2001-00221 SC Isoflavones for reducing risk of coronary heart disease amongpostmenopausal women

QLK1-2001-00287 SC The effect of olive oil consumption on oxidative damage inEuropean populations

QLK1-2001-00372 SC Nutritional primary prevention of type 1 diabetes

QLK1-2001-00389 SC Childhood obesity: Early programming by infant nutrition?

QLK1-2001-00444 SC Iron in hemochromatosis: deleterious effects of an essentialnutrient

Sviluppo di processi e tecnologie sicuri e flessibili e di processi nuovi e/o migliorati

QLK1-1999-31376 SC Increase in nutritional value of food raw materials by addition,activity, or in situ production of microbial nutraceuticals

QLK1-1999-30042 SC Nutritional enhancement of probiotics and prebiotics: technologyaspects on microbial viability, stability, functionality and onprebiotic function

QLK1-2000-30324 SC Barley beta-d-glucan and wheat arabinoxylan soluble fibretechnologies for health promoting bread products

QLK1-2001-00780 SC Production of fungal carotenoids for healthy nutrition

QLK1-2001-01080 SC Improved antioxidant content for food applications

QLK1-2001-01179 SC Molecular analysis and mechanistic elucidation of thefunctionality of probiotics and prebiotics in the inhibition ofpathogenic microorganisms to combat gastrointestinal disordersand to improve human health

QLK1-2000-01423 SC Enhancing the content of beneficial fatty acids in beef andimproving meat quality for the consumer

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Progetti scientifici della DG Research nel campo della nutrizione: Quarto programmaquadro

La seguente tabella indica i progetti nel campo dell'alimentazione finanziati a titolo del quartoprogramma quadro, programma FAIR. I progetti sono iniziati tra il 1996 e il 1999 e hannoavuto una durata di tre o quattro anni. SC sta per progetti di ricerca a compartecipazionefinanziaria(Shared Cost), CA sta per azione concertata (Concerted Action), DM sta perprogetto di dimostrazione (Demonstration Project). L'elenco è definitivo.

Settore 3.1. Nutrizione e benessere dei consumatori

FAIR-CT95-0046 SC Quality policy and consumer behaviour

FAIR-CT95-0158 SC Improving the quality and nutritional value of processed foodsby optimal use of food anti-oxidants

FAIR-CT95-0269 SC Future impacts of biotechnology on agriculture, foodproduction and food processing – a Delphi survey

FAIR-CT95-0302 SC Mealiness in fruits – Consumer perception and means fordetection

FAIR-CT95-0433 SC Molecular mechanisms of colonisation resistance againstClostridium difficileandClostridium perfringens

FAIR-CT95-0574 SC Understanding and improving the selection and acceptance offood for health promotion

FAIR-CT95-0594 SC Nutritional and health impact of trans-polyunsaturated fattyacids in European populations

FAIR-CT95-0653 SC Understanding the biological effects of dietary complexphenols and tannins and their implications for the consumer'shealth and well-being

FAIR-CT95-0809 SC The impact of dietary fat reduction and a concomitant changein the ratio of simple to complex carbohydrate (CHO) on bodyweight, body composition and metabolic variables ofoverweight-to-obese subjects

FAIR-CT95-0813 SC Effect of copper in the food chain on human health

FAIR-CT95-0894 SC Phenolic phytoprotectants (PPP) – Role in preventinginitiation, promotion and progression of cancer

FAIR-CT96-1667 SC Consumer attitudes and decision-making with regard togenetically engineered food products

FAIR-CT96-1848 SC Bioethical aspects of biotechnology in the Agrofood sector.

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FAIR-CT97-3011 SC Study of the regulation by nutrients of the expression of genesinvolved in obesity in human and animal species

FAIR-CT97-3014 CA Disseminating the results of EU food research programmes toEuropean food SMEs via a 18 country dynamic networksystems (the FAIR-INNOVATION dissemination project)

FAIR-CT97-3029 SC Effects of food-borne glucosinolates on human health

FAIR-CT97-3035 CA Development and application of molecular approaches forassessing the human gut flora in diet and health

FAIR-CT97-3096 SC Compatibility of the household and individual nutritionsurveys in Europe and disparities in food habits

FAIR-CT97-3100 SC Model systems in vitro and in vivo for predicting thebioavailability of lipid soluble components of food

FAIR-CT97-3181 SC New methodologies for studying diet and gut maturation inearly life

FAIR-CT97-3224 SC Adverse reactions to foods

FAIR-CT97-3261 SC Wine and cardiovascular disease

FAIR-CT98-3671 SC Nutritional properties of conjugated linoleic acid CLA – Abeneficial component of animal and milk fat

FAIR-CT98-4040 CA The optimisation of sweet taste quality

FAIR-CT98-4141 CA Dietary fat, body weight control and links between obesityand cardiovascular disease

FAIR-CT98-4356 CA Food allergens of plant origin. The relationship betweenallergenic potential and biological activity

FAIR-CT98-4419 CA Bioactive constituents in food plants information system forrisk assessment of food plants developed using genetic orother advanced technologies

FAIR-CT98-4456 CA Dietary exposure to vegetal estrogens and related compoundsand effects on skeletal tissues and lipid metabolism

Settore 3.2: Materiali e prodotti alimentari nutritivi nuovi e ottimizzati

FAIR-CT95-0085 SC Nutritional studies on dried functional ingredients containingn-3 polyunsaturated fatty acids

FAIR-CT95-0193 SC New technologies for improved nutritional and functionalvalue of pea protein

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FAIR-CT95-0572 CA Functional food science in Europe

FAIR-CT96-1028 DM Demonstration of nutritional functionality of probiotic foods

FAIR-CT97-3052 CA Nutrient enhancement of diet in Europe

FAIR-CT97-3077 SC Caseinophosphopeptides (CPPs) – Nutraceutical/functionalfood ingredients for food and pharmaceutical applications

FAIR-CT97-3142 SC Novel food additives and bioactive components from milk forinnovative nutrient engineering

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ALLEGATO V L A POLITICA AGRICOLA COMUNE E L 'ORGANIZZAZIONE COMUNE DEL

MERCATO PER I PRODOTTI DELLA PESCA E DELL 'ACQUACOLTURA

La Politica agricola comune (PAC)

La PAC nel Trattato

I principi di un mercato agricolo comune e di una politica agricola comune, la PAC, sono statifissati più di 40 anni fa nel Trattato di Roma che istituiva la Comunità economica europea.L'articolo 39 di tale Trattato (ora articolo 33 del Trattato CE) definisce gli obiettivi principalidella politica agricola:

• incrementare la produttività dell'agricoltura, sviluppando il progresso tecnico, assicurandolo sviluppo razionale della produzione agricola come pure un impiego migliore dei fattoridi produzione, in particolare della manodopera;

• assicurare così un tenore di vita equo alla popolazione agricola della Comunità;

• stabilizzare i mercati;

• garantire la sicurezza degli approvvigionamenti;

• assicurare prezzi ragionevoli nelle consegne ai consumatori.

Al di là di questi obiettivi, il Trattato definisce alcuni elementi di base per la costruzione dellaPAC: l'organizzazione comune dei mercati agricoli, una politica comune dei prezzi e lacreazione di uno o più fondi per il finanziamento della politica comune.

La PAC nel corso del tempo

Sebbene la conferenza di Stresa del 1958 abbia ribadito con forza l'importanza deimiglioramenti strutturali e dello sviluppo rurale, è alla creazione di un mercato comune e diuna politica dei prezzi che si è dato un rilievo particolare nel primo decennio di vita dellaPAC. E ancor oggi le misure in materia di spesa pubblica per l'agricoltura, di politica asostegno dei mercati, anche se si configurano in misura sempre maggiore in pagamenti direttiai produttori, hanno un grande peso - alcuni direbbero sproporzionato - rispetto alla politicastrutturale e a quella di sviluppo rurale. Per meglio equilibrare il sostegno per i pagamentidiretti e le misure di mercato (primo pilastro della PAC) da un lato e la politica di svilupporurale (secondo pilastro) dall'altro, la Commissione ha introdotto l'idea di modulazione nelpacchetto di riforme di AGENDA 2000. Il principio della modulazione, che ha l'obiettivo dispostare finanziamenti dal primo al secondo pilastro, è stato ulteriormente sviluppato nellacomunicazione della Commissione sul riesame intermedio della PAC.

Politica del mercato e dei prezzi

Fino agli inizi degli anni 90 la politica del mercato nell'ambito della PAC si fondava quasiesclusivamente su sistemi di sostegno dei prezzi, combinati, in alcuni casi (essenzialmente perlo zucchero e il latte), con rigorosi controlli quantitativi alla produzione. Il sostegno dei prezziavveniva tramite la combinazione di una forte protezione alle frontiere (prelievi e tariffe

42

variabili), sostegno alle esportazioni e interventi basati sugli acquisti a prezzi garantiti sulmercato interno.

All'interno, l'accumulo di grandi scorte d'intervento ha determinato un'immagine negativadella PAC. All'esterno, in seguito ai negoziati dell'Uruguay Round, si sono registrate fortipressioni per una progressiva liberalizzazione degli scambi agricoli internazionali e, inparticolare, per il miglioramento dell'accesso ai mercati, la riduzione dei sussidi alleesportazioni e la riduzione degli aiuti interni che determinavano una distorsione degli scambi.

Tutti questi sviluppi hanno portato a una grande riforma della PAC nel 1992. Per diversisettori ciò ha determinato un passaggio, parziale ma significativo, dal sostegno dei prezzi aipagamenti diretti. Con le decisioni introdotte nel quadro di Agenda 2000 è stato adottato eviene ora attuato un nuovo importante pacchetto di riforme.

Nella sua comunicazione del luglio 1997 su Agenda 2000, la Commissione europea haidentificato diversi obiettivi che dovrebbero ispirare lo sviluppo futuro della PAC: migliorarela competitività del settore agricolo; assicurare standard elevati di sicurezza degliapprovvigionamenti alimentari e di qualità degli alimenti; assicurare un livello di vitaadeguato per gli operatori dell'agricoltura e stabilizzare i redditi agricoli; integrare lepreoccupazioni e gli obiettivi ambientali nel quadro della PAC; promuovere risorsesupplementari o alternative di occupazione e di reddito nelle zone rurali e contribuire allacoesione socio-economica nell'Unione europea.

In molti ambiti restano da colmare lacune tra gli obiettivi fissati in Agenda 2000 per la PAC ela sua capacità di produrre i risultati attesi dalla società. Cio' ha portato a proposte volte adaccrescere la competitività dell'agricoltura dell'UE, a introdurre un sistema svincolato dipagamenti a singole aziende agricole basati sulla cronistoria dell'azienda e sul rispettoincrociato delle esigenze ambientali, di sicurezza degli alimenti, di salute degli animali/dellepiante e di benessere degli animali, oltre a un maggiore sostegno allo sviluppo rurale e allemisure agroambientali.

Politica strutturale e sviluppo rurale

Agenda 2000 fa dello sviluppo rurale il secondo pilastro della PAC. Essa identifica nellosviluppo rurale un'importante - se non la maggiore - sfida per il futuro e suggerisce treprincipali obiettivi per una politica di sviluppo rurale a livello dell'Unione europea. Essaagevola l'adeguamento strutturale del settore agricolo, favorisce l'integrazione dellepreoccupazioni ambientali nelle attività agricole e promuove la diversificazione delle attivitàin azienda e fuori azienda. Essa riunisce tutte le pertinenti misure esistenti in un unico quadropolitico e le rende disponibili - almeno in linea di principio - in tutte le zone rurali dell'Unioneeuropea.

Per quanto concerne il miglioramento della qualità e sicurezza degli alimenti, il nuovoregolamento per lo sviluppo rurale menziona in modo specifico il sostegno a:

• Investimenti per la diversificazione delle attività agricole e il miglioramento della loroqualità

• Aiuti da concedersi agli investimenti, volti ad assicurare l'ottemperanza a nuovi standardminimi relativi all'ambiente, alla salute, alle condizioni igieniche e al benessere deglianimali

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• Miglioramento e monitoraggio della qualità nella trasformazione e commercializzazione

• Aiuti per la conversione alla produzione organica

• Adattamento strutturale e sviluppo delle zone rurali per la commercializzazione di prodottidi qualità

Politiche per la qualità

Le politiche per la qualità sono definite in virtù del regolamento del Consiglio (CEE) n.2092/91 modificato dai regolamenti n. 1804/99, n. 2081/92, n. 2082/92, n. 1493/99 e n.1576/88.

A partire dagli anni 80 la PAC ha adottato un nuovo corso, passando dall'impostazionequantitativa prevalente negli anni 60 e 70 ad una politica di qualità.

Tale sviluppo rispecchia in effetti il mutato atteggiamento dei consumatori per quantoconcerne i prodotti alimentari, che si manifesta in una crescente domanda di prodotti specificie identificabili.

Comunque, a sostegno di questa politica della qualità, sono anche da ricordare le disposizionifondamentali della direttiva sull'etichettatura 2000/13, che presegue gli stessi obiettivi ditrasparenza.

In termini concreti, oltre a certi regolamenti volti a standardizzare la definizione di prodottiparticolari (otto in tutto, ad esempio cioccolato, miele, marmellata, succo di frutta, lattecondensato, estratti di caffé e acqua minerale), la Comunità ha adottato regolamenti intesi adarmonizzare i concetti, alcuni dei quali invalsi, che si sono sviluppati in diversi Stati membri.Si tratta dei seguenti regolamenti:

1. Produzione biologica di prodotti agricoli (regolamento (CEE) 2092/91)79

Un regolamento del Consiglio relativo alla produzione biologica dei prodotti agricoli è statoadottato nel 1991 e ulteriormente sviluppato in anni successivi. Tale regolamento copreessenzialmente i seguenti quattro aspetti:

• standard di produzione dei prodotti agricoli a livello di azienda agricola e per lapreparazione degli alimenti; tali regole riguardano essenzialmente limiti nell'uso dipesticidi e fertilizzanti chimici nella produzione agricola e, per quanto concerne laproduzione di bestiame, restrizioni in materia di mangimi e di somministrazione dimedicinali nonché considerazioni sul benessere degli animali; l'uso di OGM e il ricorsoall'irradiazione sono proibiti;

• prescrizioni in materia di etichettatura per i prodotti e gli alimenti derivati dall'agricolturabiologica;

79 Regolamento (CEE) n. 2092/91 del Consiglio, del 24 giugno 1991, relativo al metodo di produzionebiologico di prodotti agricoli e all'indicazione di tale metodo sui prodotti agricoli e sulle derrate alimentari.GU L 198 del 22.7.1991.

44

• un regime specifico d'ispezione obbligatorio per tutti i prodotti agricoli e tutti gli alimentiimmessi sul mercato con indicazioni della loro produzione biologica;

• un regime di equivalenza per le importazioni da paesi terzi.

Sotto l'impulso di questo regolamento e delle misure agroambientali, la superficie dellecoltivazioni organiche nell'Unione europea è cresciuta notevolmente e copre ora circa tremilioni di ettari.

Per agevolare la produzione, la trasformazione, il commercio e il consumo di prodottibiologici in Europa la Commissione ha ora iniziato a sviluppare un piano d'azione perl'agricoltura biologica. Il piano d'azione analizzerà la situazione attuale dell'agricolturabiologica in relazione a diverse tematiche tra cui gli effetti ambientali, la qualità dei prodottibiologici, gli standard di produzione, la fiducia dei consumatori, questioni commerciali, laricerca, l'effetto della PAC e predisporrà proposte appropriate per il futuro.

2. Protezione delle indicazioni geografiche e delle denominazioni d'origine (regolamento(CEE) 2081/92)80, e delle specialità tradizionali (attestazione di specificità) (regolamento(CEE) 2082/92)81

I regolamenti del Consiglio (CEE) 2081/92 e 2082/92 sono stati adottati per fissare sistemi apromozione di specifici prodotti alimentari e per proteggerne legalmente la denominazionecommerciale; il carattere specifico di tali prodotti può dipendere dalla loro origine geografica(denominazione d'origine e indicazione geografica) o dal loro metodo di produzionetradizionale (attestazione comunitaria di specificità).

I prodotti la cui designazione si riferisce all'origine geografica o all'indicazione geograficarispondono alle aspettative dei consumatori in due modi: in primo luogo perché hanno spessoqualità organolettiche eccezionali e, in secondo luogo, perché i metodi usati localmente nellaloro produzione instaurano un rapporto di fiducia verso il prodotto, il suo luogo di origine e lepersone che lì vivono e lo producono.

I prodotti la cui designazione si riferisce a metodi tradizionali (attestazioni di specificità)rispondono anch'essi alle aspettative dei consumatori e sono parte del retaggio culinarioeuropeo che vale la pena proteggere. Tutti i prodotti menzionati sopra sono tutelati a livellocomunitario e a livello internazionale da accordi bilaterali e multilaterali (TRIP).

Poiché tali regolamenti sono parte della politica condotta nell'interesse dei consumatori,l'informazione dei consumatori sull'origine, la natura e la produzione o i metodi ditrasformazione degli alimenti è importante. Per tale motivo nel 1994 si è creato un logocomunitario per i prodotti tradizionali, nel 1998 uno relativo ai prodotti tutelati condesignazione d'origine e indicazione geografica, e nel 1999 per l'agricoltura biologica.

3. Etichettatura dei vini (regoalmento (CE) 1493/99)82 e degli alcolici (regolamento(CEE) 1576/89)83

80 Regolamento (CEE) n. 2081/92 del Consiglio, del 14 luglio 1992, relativo alla protezione delle indicazionigeografiche e delle denominazioni d'origine dei prodotti agricoli ed alimentari. GU L 208 del 24.7.1992.

81 Regolamento (CEE) n. 2082/92 del Consiglio, del 14 luglio 1992, relativo alle attestazioni di specificità deiprodotti agricoli ed alimentari. GU L 208 del 24.7.1992.

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Un capitolo specifico del regolamento 1493/99 è stato adottato per stabilire un sistema per ladefinizione e protezione dei vini di qualità prodotti in regioni specifiche. I prodotti cherientrano in tale categoria recano l'indicazione dell'origine geografica. Questo regolamentocome anche il regolamento 1576/89 rispondono alle aspettative dei consumatori di una qualitàspecifica basata su metodi tradizionali di produzione, caratteristiche organolettiche e controllispecifici effettuati nella regione di origine.

82 Regolamento (CE) n. 1493/1999 del Consiglio, del 17 maggio 1999, relativo all'organizzazione comune delmercato vitivinicolo. GU L 179 del 14.7.1999.

83 Regolamento (CEE) n. 1576/89 del Consiglio, del 30 maggio 1989, che stabilisce le regole generali relativealla definizione, alla designazione e alla presentazione delle bevande spiritose. GU L 160 del 12.6.89.

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Organizzazione comune dei mercati (OCM) nel settore dei prodotti della pesca edell'acquacoltura

L'organizzazione comune dei mercati per i prodotti della pesca e dell'acquacoltura è statacreata dalla Comunità quasi trent'anni fa. L'obiettivo era di costituire un mercato comune per iprodotti della pesca all'interno della Comunità che adeguasse la produzione alla domanda atutto vantaggio dei produttori e dei consumatori. Sono state definite regole comuni per imercati del pesce. Dal punto di vista dell'alimentazione, una componente importantedell'organizzazione dei mercati è la definizione di standard di commercializzazione comuniper i prodotti freschi in materia di qualità, classificazione, condizionamento ed etichettaturadei prodotti della pesca sia comunitari che importati.

Gli standard comuni di commercializzazione si configurano in categorie di freschezza e didimensioni aventi un duplice obiettivo:

• la definizione di cartteristiche commerciali armonizzate per i prodotti in tutta la Comunitàe l'applicazione di prezzi comuni per ciascuna classe di prodotti.

• il miglioramento della qualità al fine di agevolare la commercializzazione.

• Questi standard si applicano al grosso della produzione comunitaria e dei prodottiimportati. Essi valgono per circa 40 specie di pesci che costituiscono il grosso delle specievendute per il consumo umano sul mercato comunitario. Gli standard comuni dicommercializzazione sono stati riveduti dal regolamento del Consiglio 2406/9684, che haintrodotto tra l'altro:

• nuove classi di freschezza basate su criteri organolettici più severi

• l'esclusione di qualsiasi compenso finanziario per i pesci della cosiddetta qualità B (bassaqualità)

• la revisione delle classi di grandezza per certi prodotti al fine di adattarle alle mutate prassicommerciali.

L'OCM è stata di recente aggiornata e riformata dal regolamento del Consiglio 104/200085, ela maggior parte delle nuove misure sono entrate in vigore il 1° gennaio 2001. Esse sonofinalizzate ad un'organizzazione del mercato più integrata e in cui si tenga anche conto deibisogni dei consumatori e delle aziende di trasformazione. Sono state anche cambiate leregole sulle organizzazioni di produttori per porre in atto una migliore programmazione epianificazione della commercializzazione, il che dovrebbe consentire alle organizzazioni deiproduttori di prendere le decisioni giuste allorché si tratta di rispondere alle richieste delmercato.

Per fornire una migliore informazione ai consumatori, l'articolo 4 del regolamento 104/2000prevede una migliore etichettatura del pesce a livello del commercio al dettaglio, che dovrà

84 Regolamento (CE) n. 2406/96 del Consiglio, del 26 novembre 1996, che stabilisce norme comuni dicommercializzazione per taluni prodotti della pesca. GU L 334 del 23.12.1996.

85 Regolamento (CEdC) n. 104/2000 del Consiglio, del 17 dicembre 1999, relativo all'organizzazione comunedei mercati nel settore dei prodotti della pesca e dell'acquacoltura. GU L 017 del 21.1.2000.

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comprendere la designazione commerciale delle specie e i metodi di produzione (cattura inmare o nelle acque interne o allevamento), nonché la zona di cattura. Regole dettagliate perinformare i consumatori sui prodotti della pesca e dell'acquacoltura sono state introdotte dalregolamento della Commissione 2065/200186, che sono diventate applicative al decorrere dal1° gennaio 2002.

86 Regolamento (CE) n. 2065/2001 della Commissione, del 22 ottobre 2001, che stabilisce le modalitàd'applicazione del regolamento (CE) n. 104/2000 del Consiglio per quanto concerne l'informazione deiconsumatori nel settore dei prodotti della pesca e dell'acquacoltura. GU L 278/6 del 23.10.2001.

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ALLEGATO VI R ISOLUZIONE DEL CONSIGLIO DEL 14 DICEMBRE 2001SULLA SALUTE

E LA NUTRIZIONE

IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA,

(1) RAMMENTA che i cittadini dell'Unione europea annettono grande importanza alla salute,che considerano un elemento essenziale per un'elevata qualità di vita;

(2) RAMMENTA la risoluzione del 3 dicembre 199087 relativa ad un'azione comunitaria sunutrizione e salute, i cui obiettivi restano in linea generale validi nonché le conclusioni del 15maggio 199288;

(3) RILEVA nuovamente l'importanza della nutrizione come uno dei fattori determinanti dellasalute umana e constata che lo stato di salute della popolazione può quindi essere protetto emigliorato intervenendo sull'alimentazione;

(4) SEGNALA che lavori scientifici hanno dimostrato che una dieta inadeguata, associata adun'attività fisica insufficiente, costituisce uno dei principali fattori di rischio, evitabili, per ilmanifestarsi delle malattie cardiovascolari, che rappresentano una delle principali cause didecesso nell'Unione europea; che è inoltre dimostrato che un'alimentazione sbilanciatafavorisce la comparsa di altre gravi patologie quali alcuni tipi di tumore, l'osteoporosi, ildiabete non ereditario e alcune forme patologiche associate a carenze di particolari nutrimenti;

(5) È PREOCCUPATO per le conseguenze dell'aumento dei casi di obesità e di sovrappesonell'Unione europea, specie tra i bambini e gli adolescenti;

(6) CONSTATA che, nonostante i notevoli progressi compiuti per quanto riguardal'alimentazione della popolazione dell'Unione europea, essa continua nell'insieme ad essereesposta a problemi di salute connessi alla nutrizione e che taluni gruppi quali i bambini, gliadolescenti, gli anziani e gli indigenti sono più esposti alle conseguenze di un'alimentazioneinadeguata;

(7) SOTTOLINEA che un'errata nutrizione causa l'aumento dei costi sociali e sanitari per gliStati membri;

(8) CONSTATA la difformità della conoscenza dello stato nutrizionale, del consumo e delleabitudini alimentari sia da Stato membro a Stato membro che all'interno degli Stati membri;

(9) RILEVA l'evoluzione dei diversi regimi e delle diverse culture alimentari nell'Unioneeuropea, in particolare la crescente diffusione accordata alla ristorazione collettiva e alconsumo di alimenti già pronti;

(10) CONSTATA che, malgrado i progressi registrati nel campo dell'informazionenutrizionale e dell'etichettatura nutrizionale, non è ancora sufficientemente garantitaun'informazione sicura, coerente e accessibile sulle caratteristiche nutrizionali dei prodottialimentari e sulla qualità nutrizionale delle diete;

87 GU C 329 del 31.12.1990, pag. 188 GU C 148 del 12.6.1992, pag. 2

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(11) RITIENE che la diversità delle culture alimentari nell'Unione europea costituisce unaricchezza da salvaguardare e che sia necessario tenerne conto al momento dell'elaborazione edell'attuazione delle politiche in materia di sanità nutrizionale, politiche che devono pertantoessere definite innanzi tutto a livello nazionale;

(12) RILEVA tuttavia che numerose politiche comunitarie, in particolare le politiche inmateria di sanità pubblica, agricoltura, pesca, ricerca, trasporti, tutela dei consumatori emercato interno, hanno un impatto tale che le politiche nutrizionali nazionali possono esserepienamente efficaci solo se nella definizione ed attuazione delle politiche comunitarieinteressate si tiene conto degli aspetti inerenti alla sanità nutrizionale;

(13) RITIENE che le azioni intese a migliorare la disponibilità e l'accesso ad una sanaalimentazione nonché l'informazione su un'alimentazione sana costituiscano componentiimportanti della politica in materia di nutrizione;

(14) RITIENE che le azioni in materia di sanità nutrizionale dovrebbero avere un postoadeguato nel futuro programma di azione comunitaria in materia di sanità pubblica;

(15) RITIENE che, per essere efficace, una politica in materia di sanità e di nutrizionedovrebbe basarsi, tra l'altro, su scambi di esperienze e di informazione, nonché sullacooperazione e la formazione di tutti gli attori interessati, inclusi i professionisti della sanitànutrizionale, gli operatori del settore, i consumatori e le organizzazioni non governative;

(16) INVITA gli Stati membri, nell'ambito delle loro politiche nazionali in materia di sanitànutrizionale, a:

(i) sviluppare le capacità della popolazione, sin dalla primissima infanzia e in tutte le fasidella vita, ad operare scelte intelligenti promuovendo atteggiamenti e comportamentialimentari positivi per la salute, nonché fornendo informazioni in materia;

(ii) associare tutti gli attori interessati alla riflessione sulla sanità nutrizionale nonché alla suapromozione;

(iii) continuare a sviluppare l'elaborazione, la diffusione e l'attuazione di raccomandazioni inmateria di sanità nutrizionale in base a solide conoscenze scientifiche;

(iv) migliorare la conoscenza in nutrizione dei professionisti della salute e delle persone cheesercitano mestieri connessi con l'alimentazione e la nutrizione;

(v) partecipare attivamente alle reti di raccolta dei dati nel settore della nutrizione edell'attività fisica nella Comunità;

(vi) incoraggiare la partecipazione degli esperti nazionali alle attività comunitarie, e inparticolare all'elaborazione di conoscenze scientifiche;

(17) PRENDE ATTO che la Commissione prevede, tra l'altro, nel quadro del Libro biancosulla sicurezza alimentare, l'elaborazione di una politica nutrizionale globale e coerente e lapresentazione di un piano di azione in materia di nutrizione, nonché raccomandazioni relativead orientamenti in materia di regimi alimentari;

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(18) INVITA la Commissione a studiare la maniera atta a favorire una migliore nutrizioneall'interno dell'Unione europea, presentando, se del caso, proposte adeguate a tal fine, esegnatamente a:

(i) prevedere la presa in considerazione della sanità nutrizionale nella definizione enell'attuazione di tutte le politiche interessate, sviluppando nel contempo gli strumenti atti avalutare l'impatto delle altre politiche comunitarie sulla sanità nutrizionale;

(ii) proseguire l'elaborazione di strumenti di monitoraggio della sanità nutrizionale e dei suoifattori determinanti, sulla base degli strumenti esistenti utilizzati dagli Stati membri, al fine diottenere dati comparabili, e assicurare una regolare valutazione di tali dati, completandol'azione degli Stati membri;

(iii) sostenere e promuovere lo scambio regolare di esperienze nel settore della nutrizione edella salute;

(iv) agevolare lo sviluppo delle conoscenze scientifiche in materia di salute nutrizionale daparte di esperti del settore, segnatamente per contribuire alla corretta elaborazione eall'aggiornamento di raccomandazioni alimentari nazionali o locali e delle informazionifornite ai consumatori;

(v) appoggiare la ricerca sui nessi tra nutrizione e salute, sulle patologie legateall'alimentazione, sulla comprensione dei comportamenti alimentari e sull'impatto dellepolitiche in materia di sanità e di nutrizione;

(vi) facilitare lo scambio di informazioni sulle formazioni e professioni legate alla nutrizione;

(vii) sviluppare l'uso dell'etichettatura nutrizionale adattandola alle esigenze dei consumatori,nonché di altri mezzi di informazione nutrizionale;

(viii) esaminare la possibilità di realizzare progetti per la promozione di regimi alimentarisanit che possono riguardare temi tanto diversi tra loro quali il consumo di ortofrutticoli ol'allattamento materno;

(ix) riflettere sull'uso delle nuove tecnologie dell'informazione per migliorare l'informazionedegli attori di questo settore, nonché della popolazione;

(x) prevedere un monitoraggio delle azioni in materia di nutrizione;

(19). INVITA la Commissione a continuare a cooperare con le organizzazioni internazionalicompetenti, segnatamente l'OMS, per facilitare un coordinamento efficace delle attività,evitando nel contempo i doppioni.

Gazzetta ufficiale delle Comunità europee C 20, 23.1.2001