Relazione gasherbrum

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I.C. “L. Ariosto” di Busana (Re) scuola secondaria di I grado sede di Busana Classe III A A.S. 2011/2012 La conquista del K4: relazione sull’incontro con gli alpinisti reggiani Samuele Sentieri e Massimo Ruffini (07/12/2011). Mercoledì 07 Dicembre 2011, presso i locali della scuola secondaria di I grado di Busana, si è svolto l’incontro con due dei quattro alpinisti della montagna reggiana, che quest’estate hanno scalato il monte Gasherbrum (o K4), in Pakistan. Essi sono: Nicola Campani, Massimo Ruffini, Samuele Sentieri e Fabrizio Silvetti. A raccontarci della loro spedizione erano in due: Samuele Sentieri e Massimo Ruffini. Questo incontro è stato promosso dal Dirigente Scolastico Prof. Lorenzo Franchini e dalla Prof.ssa di Lettere Gianna Borciani, grazie anche all’aiuto di un nostro compagno, che ha creato il contatto con uno dei quattro scalatori. In un primo momento, i ragazzi ci hanno raccontato cos’è e dove si trova questa montagna, poi ci hanno mostrato le foto e il video che riassume i momenti più emozionanti della loro impresa, durata in tutto 52 giorni. Il loro viaggio è iniziato all’aeroporto di Milano: da lì sono arrivati a Islamabad, la capitale del Pakistan; il giorno seguente si sono “avvicinati” alla meta, trasferendosi a Skardu e da lì, tramite quella che i locali chiamano “autostrada” (ma che è poco più di una carraia), ad Askole. Il giorno dopo, con un cammino di 100 km, hanno iniziato il loro trekking durato sei giorni per arrivare al Campo Base. Come loro stessi ci hanno spiegato, per arrivare fino a qui non erano soli: sono stati aiutati dai pakistani a trasportare gli zaini contenenti l’attrezzatura (dietro una paga di appena 2,80 euro ciascuno, che basta loro per vivere un intero inverno!). Per abituarsi alla scarsità di ossigeno delle alte quote, i quattro hanno seguito un programma che prevedeva ripetute salite e discese dai campi avanzati, per favorire l’acclimatazione. Scalavano uniti da una corda, per essere più sicuri: sui ghiacciai abbiamo visto immagini di numerosi crepacci, cioè buchi nel ghiaccio, nei quali gli alpinisti rischiano di rimanere intrappolati… Purtroppo, dei quattro ragazzi che componevano la missione solo due sono arrivati in cima al monte Gasherbrum, a causa di malesseri dati dall’eccesso dello sforzo e dalle diverse condizioni igieniche del posto. Hanno detto che la discesa è stata più faticosa della salita, infatti all’inizio si è motivati, mentre al ritorno prevale la stanchezza…

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Page 1: Relazione gasherbrum

I.C. “L. Ariosto” di Busana (Re)

scuola secondaria di I grado – sede di Busana

Classe III A

A.S. 2011/2012

La conquista del K4: relazione sull’incontro con gli alpinisti reggiani

Samuele Sentieri e Massimo Ruffini (07/12/2011).

Mercoledì 07 Dicembre 2011, presso i locali della scuola secondaria di I grado di

Busana, si è svolto l’incontro con due dei quattro alpinisti della montagna reggiana, che

quest’estate hanno scalato il monte Gasherbrum (o K4), in Pakistan. Essi sono: Nicola

Campani, Massimo Ruffini, Samuele Sentieri e Fabrizio Silvetti.

A raccontarci della loro spedizione erano in due: Samuele Sentieri e Massimo Ruffini.

Questo incontro è stato promosso dal Dirigente Scolastico Prof. Lorenzo Franchini e

dalla Prof.ssa di Lettere Gianna Borciani, grazie anche all’aiuto di un nostro compagno, che ha

creato il contatto con uno dei quattro scalatori.

In un primo momento, i ragazzi ci hanno raccontato cos’è e dove si trova questa

montagna, poi ci hanno mostrato le foto e il video che riassume i momenti più emozionanti

della loro impresa, durata in tutto 52 giorni.

Il loro viaggio è iniziato all’aeroporto di Milano: da lì sono arrivati a Islamabad, la

capitale del Pakistan; il giorno seguente si sono “avvicinati” alla meta, trasferendosi a Skardu e

da lì, tramite quella che i locali chiamano “autostrada” (ma che è poco più di una carraia), ad

Askole. Il giorno dopo, con un cammino di 100 km, hanno iniziato il loro trekking – durato sei

giorni – per arrivare al Campo Base. Come loro stessi ci hanno spiegato, per arrivare fino a qui

non erano soli: sono stati aiutati dai pakistani a trasportare gli zaini contenenti l’attrezzatura

(dietro una paga di appena 2,80 euro ciascuno, che basta loro per vivere un intero inverno!).

Per abituarsi alla scarsità di ossigeno delle alte quote, i quattro hanno seguito un

programma che prevedeva ripetute salite e discese dai campi avanzati, per favorire

l’acclimatazione. Scalavano uniti da una corda, per essere più sicuri: sui ghiacciai abbiamo

visto immagini di numerosi crepacci, cioè buchi nel ghiaccio, nei quali gli alpinisti rischiano di

rimanere intrappolati…

Purtroppo, dei quattro ragazzi che componevano la missione solo due sono arrivati in

cima al monte Gasherbrum, a causa di malesseri dati dall’eccesso dello sforzo e dalle diverse

condizioni igieniche del posto.

Hanno detto che la discesa è stata più faticosa della salita, infatti all’inizio si è motivati,

mentre al ritorno prevale la stanchezza…

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Massimo e Samuele ci hanno spiegato, inoltre, che per affrontare questa attività senza

ossigeno – come hanno fatto loro – occorre avere una grande preparazione, ma anche essere

determinati.

Dopo aver scalato il K4, i ragazzi hanno ricevuto un riconoscimento locale per la loro

impresa; inoltre, hanno visitato un orfanotrofio in Pakistan, al quale hanno devoluto la somma

ottenuta grazie alla vendita delle loro magliette, per aiutare bambini e ragazze madri che qui

sono ospitati e raccolti dalle strade.

Ci siamo interessati molto al racconto di Massimo e Samuele, che ringraziamo, perché ci

hanno fatto capire che:

- la preparazione dietro un evento come questo è sicuramente tanta e li ammiro, perché

hanno realizzato i loro sogni;

- l’argomento è stato spiegato benissimo […] Un grande consiglio datoci da Samuele è stato di

«credere nei propri sogni», come ha fatto lui: il suo sogno era di scalare una delle quattordici

vette più alte del mondo e lui ce l’ha fatta;

- abbiamo percepito questo incontro in modo interessante, capendo che questi scalatori della

montagna hanno raggiunto i loro sogni con tanto sacrificio, allenamento e fatica;

- per me questa attività a scuola sarebbe da ripetere, quando i quattro scalatori avranno

scalato un altro 8000…;

- queste sono persone dal cuore grande, perché hanno contribuito, vendendo magliette […], a

sostenere economicamente un orfanotrofio locale;

- mi ha insegnato che devo impegnarmi fino in fondo in ciò che faccio e che ci devo mettere

grinta;

- secondo me è stato un incontro interessante, perché personalmente ho imparato tante cose,

ad esempio che in Pakistan ci sono cinque delle quattordici vette più alte del mondo […] e ho

capito che per raggiungere un obiettivo così difficile devi avere il coraggio di affrontare

situazioni sconosciute e devi essere preparato ad affrontare qualsiasi genere di difficoltà;

- tra gli aspetti più interessanti di questa attività, giudico il fatto che è stata portata avanti da

persone del nostro territorio;

- mi piacerebbe che Samuele e Massimo tornassero;

- mi è piaciuto molto l’argomento… e magari, chissà: anche io, un giorno, scalerò una

montagna!