RELAZIONE FINALE –MODULO DI PROGETTAZIONE II · emissioni di gas serra nell’atmosfera, in...

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Allegato 2 RELAZIONE FINALE –MODULO DI PROGETTAZIONE II CARBOSCHOOLS : un esempio di sinergismo tra scuola e ricerca europea che indagano insieme sul problema dei cambiamenti climatici Prof.ssa Maddalena Macario 1. Descrizione di contenuti, tempi, luoghi, fasi, modalità, strumenti e protagonisti Il progetto Carboschools è portato avanti dal 2007 da una rete europea di ricercatori, insegnanti e studenti che si sono impegnati nel condurre un’indagine accurata sui problemi riguardanti le emissioni di gas serra nell’atmosfera, in primis la CO2, notoriamente coinvolti nel riscaldamento globale e nei cambiamenti climatici a cui innegabilmente stiamo assistendo. Le attività vengono svolte tramite raccolte di dati effettuate con strumentazioni professionali localizzati nella scuola (centralina meteo e sensori per la CO2) e sono condotte sotto la supervisione dei ricercatori dell’Istituto IBIMET (Istituto di Biometeorologia) del CNR di Firenze (Dott.ssa F. Ugolini e Dott. A. Raschi). Gli studenti operano attraverso un’azione di real science mediata una metodologia scientifica che viene organizzata dal ricercatore, il quale, in sinergismo con l’insegnante, non soltanto educa alla corretta indagine scientifica ma sensibilizza nei confronti di comportamenti ecosostenibili. La prima fase prevede la raccolta dei dati, che può avvenire secondo tipi di esperimento diversi (respirazione del suolo, fotosintesi, CO2 atmosferica) ed è seguita da una successiva elaborazione: riportati in grafico se ne studiano gli andamenti e gli studenti vengono stimolati a formulare ipotesi, fornire interpretazioni e previsioni sugli andamenti osservati. In un secondo tempo le elaborazioni vengono poi riportate in seno alla rete europea che fa riferimento al sito web www.carboschools.com , tramite il quale gli studenti possono confrontare i loro risultati con quelli dei compagni d’oltralpe. Una terza fase prevede convegni periodici ai quali gli alunni partecipano con posters e presentazioni, veicolati dalla lingua inglese, che permettono una comunicazione diretta con gli altri partners europei, entrando così in contatto con la comunità scientifica internazionale a cui a pieno titolo si trovano ad appartenere. Le varie attività sono state riprese in video ed effettuando fotografie, elaborati successivamente secondo le indicazioni dei moduli appresi nel DOL (Immagini digitali e video digitale) ed inseriti in power point che ho presentato in più occasioni e che costituisce il prodotto definitivo del progetto. 2. Numero di classi coinvolte, di insegnanti, di ragazzi che hanno partecipato alla sperimentazione La classe che ho fatto partecipare è una terza di liceo scientifico sperimentale, composta da 23 studenti, equamente suddivisi tra maschi e femmine, in cui il programma curricolare è costituito dalla seconda parte della chimica. Come insegnante ho partecipato io soltanto, ma fondamentale è stato il contributo apportato dalla ricercatrice dell’Istituto di Biometeorologia del CNR di Firenze, Dott.ssa Francesca Ugolini che ha condotto personalmente le attività di raccolta dati insieme agli studenti. 3. Vantaggi e svantaggi (vedi le voci del punto 1) Vantaggi APPRENDIMENTO DI NUOVI METODI E STRUMENTI: gli alunni si sono cimentati con metodologie di ricerca nuove, mai utilizzate in precedenza COOPERAZIONE CON IL RICERCATORE: la cooperazione con il ricercatore giovane ha permesso di confrontarsi in modo rilassato e più partecipe rispetto ad un normale rapporto docente-discente scolastico LAVORO DI GRUPPO: lavorando in gruppo gli studenti hanno potuto poi confrontarsi con dinamiche nuove fatte di responsabilità e rispetto reciproco

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Allegato 2

RELAZIONE FINALE –MODULO DI PROGETTAZIONE II CARBOSCHOOLS : un esempio di sinergismo tra scuola e ricerca europea che

indagano insieme sul problema dei cambiamenti climatici Prof.ssa Maddalena Macario

1. Descrizione di contenuti, tempi, luoghi, fasi, modalità, strumenti e protagonisti

Il progetto Carboschools è portato avanti dal 2007 da una rete europea di ricercatori, insegnanti e studenti che si sono impegnati nel condurre un’indagine accurata sui problemi riguardanti le emissioni di gas serra nell’atmosfera, in primis la CO2, notoriamente coinvolti nel riscaldamento globale e nei cambiamenti climatici a cui innegabilmente stiamo assistendo. Le attività vengono svolte tramite raccolte di dati effettuate con strumentazioni professionali localizzati nella scuola (centralina meteo e sensori per la CO2) e sono condotte sotto la supervisione dei ricercatori dell’Istituto IBIMET (Istituto di Biometeorologia) del CNR di Firenze (Dott.ssa F. Ugolini e Dott. A. Raschi). Gli studenti operano attraverso un’azione di real science mediata una metodologia scientifica che viene organizzata dal ricercatore, il quale, in sinergismo con l’insegnante, non soltanto educa alla corretta indagine scientifica ma sensibilizza nei confronti di comportamenti ecosostenibili. La prima fase prevede la raccolta dei dati, che può avvenire secondo tipi di esperimento diversi (respirazione del suolo, fotosintesi, CO2 atmosferica) ed è seguita da una successiva elaborazione: riportati in grafico se ne studiano gli andamenti e gli studenti vengono stimolati a formulare ipotesi, fornire interpretazioni e previsioni sugli andamenti osservati. In un secondo tempo le elaborazioni vengono poi riportate in seno alla rete europea che fa riferimento al sito web www.carboschools.com , tramite il quale gli studenti possono confrontare i loro risultati con quelli dei compagni d’oltralpe. Una terza fase prevede convegni periodici ai quali gli alunni partecipano con posters e presentazioni, veicolati dalla lingua inglese, che permettono una comunicazione diretta con gli altri partners europei, entrando così in contatto con la comunità scientifica internazionale a cui a pieno titolo si trovano ad appartenere. Le varie attività sono state riprese in video ed effettuando fotografie, elaborati successivamente secondo le indicazioni dei moduli appresi nel DOL (Immagini digitali e video digitale) ed inseriti in power point che ho presentato in più occasioni e che costituisce il prodotto definitivo del progetto. 2. Numero di classi coinvolte, di insegnanti, di ragazzi che hanno partecipato alla

sperimentazione La classe che ho fatto partecipare è una terza di liceo scientifico sperimentale, composta da 23 studenti, equamente suddivisi tra maschi e femmine, in cui il programma curricolare è costituito dalla seconda parte della chimica. Come insegnante ho partecipato io soltanto, ma fondamentale è stato il contributo apportato dalla ricercatrice dell’Istituto di Biometeorologia del CNR di Firenze, Dott.ssa Francesca Ugolini che ha condotto personalmente le attività di raccolta dati insieme agli studenti. 3. Vantaggi e svantaggi (vedi le voci del punto 1) Vantaggi

• APPRENDIMENTO DI NUOVI METODI E STRUMENTI: gli alunni si sono cimentati con metodologie di ricerca nuove, mai utilizzate in precedenza

• COOPERAZIONE CON IL RICERCATORE: la cooperazione con il ricercatore giovane ha permesso di confrontarsi in modo rilassato e più partecipe rispetto ad un normale rapporto docente-discente scolastico

• LAVORO DI GRUPPO: lavorando in gruppo gli studenti hanno potuto poi confrontarsi con dinamiche nuove fatte di responsabilità e rispetto reciproco

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• RESPONSABILITA’ DEL SINGOLO NEI RIGUARDI DI GIUDICI NON CANONICI: il lavoro di gruppo, il confronto continuo col ricercatore e la necessità di precisione nella raccolta dei dati ha permesso di sperimentare responsabilità nuove non implicanti le consuete valutazioni di tipo scolastico

• EDUCAZIONE ALLA PAZIENZA E ALLO “SLOW LEARNING”: un siffatto tipo di attività porta alla consapevolezza che il lavoro di ricerca spesso è lungo e ripetitivo e che ogni sapere scientifico è frutto di una comunità, non di un singolo.

• EMERSIONE ABILITA’ NASCOSTE: alcuni ragazzi hanno mostrato particolare abilità, indipendentemente dall’essere preparati a livello teorico.

• SENSIBILITA’ NEI CONFRONTI DI UN SAPERE EUROPEO

Svantaggi • SACRIFICIO DI PARTI CURRICOLARI: l’attività obbligatoriamente ha portato a sacrificare

parti del curricolo, si è preferito dedicarsi maggiormente al metodo piuttosto che ai contenuti

• ATTIVITA’ LIMITATE A UN SOLO CORSO SCOLASTICO: il rischio che l’attività sia limitata ad un solo anno scolastico è legata all’incertezza della continuità didattica, che può portare a cambiamenti di insegnante.

4. Eventuali difficoltà incontrate, sia tecniche che metodologico – didattiche

FUNZIONAMENTO DELLA STRUMENTAZIONE: qualche difficoltà nel comprendere il funzionamento degli strumenti GESTIONE DI GRANDI QUANTITA’ DI DATI: il numero elevato di dati, presi a volte in modo superficiale, su fogli volanti, da soggetti diversi non tutti che lavorano con accuratezza e metodo, portano spesso a una perdita di informazioni oppure a collezionarne di sbagliate. In ogni caso l’analisi statistica potrebbe permettere una maggiore significatività dei dati raccolti. ERRORE DEL SINGOLO: le misurazioni non condotte con sufficiente accuratezza portano errori che inficiano l’andamento di un’intera giornata di rilevazioni ORGANIZZAZIONE DEI GRUPPI DI LAVORO E COORDINAMENTO CON QUELLE DIDATTICHE: Si è registrata una certa difficoltà iniziale nel coordinare tutte le attività, per non sacrificare il curricolo didattico: si è scelto di creare gruppi di lavoro elastici, mentre un gruppo usciva per i rilevamenti con la ricercatrice, il resto della classe restava in aula con l’insegnante per fare esercizi, letture, attività di recupero e approfondimento in modo da non sacrificare l’attività d’aula canonica.

5. Abilità acquisite dagli insegnanti e dagli alunni Per quanto riguarda le abilità dell’insegnante queste coinvolgono tutti gli aspetti tecnici legati all’uso degli strumenti utlizzati per la rilevazione delle emissioni di CO2, ma anche quelli legati all’elaborazione dei dati ed il loro inserimento nel database del sito web www.carboschools.com. Lo stesso dicasi per gli studenti che in più occasioni hanno potuto prendere contatto con il metodo scientifico e le sue fasi, acquisendo di conseguenza abilità metodologiche importanti per un sapere scientifico più completo ed epistemologicamente motivato. Fondamentali le abilità riguardanti la realizzazione del prodotto, che sono state conseguite grazie ai dettami appresi dai moduli del DOL sull’uso del Power Point avanzato, sul video digitale e sulle immagini digitali. 6. Modalità di relazione osservate tra alunno e docente (analogie e differenze con le

altre situazioni d’apprendimento) La presenza del ricercatore durante le attività e il contatto più diretto con il metodo scientifico, con attività svolte all’aria aperta e nei laboratori rende il contatto più rilassato e meno incentrato sulla valutazione di nozioni. Certo l’alunno non è abbandonato a se stesso e richiede costantemente attenzione per evitare che le attività degenerino nel caos, inoltre egli stesso richiede la presenza

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dell’insegnante come guida e ha bisogno della sua approvazione per essere del tutto motivato in ciò che sta facendo. Viene persa anche se non del tutto la comune sensazione di essere costantemente valutato dall’insegnante, inoltre dal lavoro accurato dell’alunno non dipende un voto in più o in meno ma il buon esito della campagna di ricerca. 7. Modalità di relazione osservate tra alunno ed alunno (analogie, differenze …) Il lavoro di gruppo porta ad una collaborazione più fattiva rispetto all’attività individuale. Ma d’altra parte responsabilizza il singolo nei confronti della comunità che sta lavorando in modo sincrono alla raccolta dei dati e alla produzione dell’elaborato finale. Da ciò consegue che l’errore assume un ruolo molto diverso rispetto al consueto. Dall’errore del singolo dipende la riuscita o meno di un’intera giornata di lavoro, come la perdita del lavoro del singolo può compromettere un’elaborazione di dati e la loro interpretazione. In ogni gruppo come al solito invece si evidenzia sempre un leader, che lo è in quanto autorevole dal punto di vista conoscitivo ma anche dal punto di vista caratteriale. 8. Modalità di relazione osservate tra docente e docente (analogie e differenze …) Più che tra docente e docente in questo caso si dovrebbe parlare di relazione tra docente e ricercatore. Per l’insegnante si tratta di linfa nuova, il contatto con un esperto giovane, fresco di contenuti e di metodi apporta sicuramente un vantaggio al docente in termini di sapere e di motivazione. D’altra parte il ricercatore sperimenta un modo diverso di veicolare il proprio sapere, indirizzato ad un pubblico non esperto, e apprende alcune dinamiche della vita scolastica che nella ricerca pura non si possono mettere in evidenza. E’ implicito che il rapporto è costruttivo soltanto se si instaura tra i due soggetti fiducia reciproca e spirito di collaborazione totale. L’insegnante deve perdere quel senso di superiorità che troppo spesso accomuna la nostra professione, mentre il ricercatore deve “abbassarsi” a trattare con persone che non hanno la sua esperienza specifica sforzandosi di utilizzare per esempio un linguaggio più divulgativo e meno specialistico. 9. Valutazione delle tecnologie e del materiale usato

- Ricchezza/correttezza/interesse contenuti: per quanto riguarda la ricchezza dei contenuti, la loro correttezza e il loro interesse penso che l’autorevolezza del centro di ricerca a cui ci siamo affidati parli da sola. In ogni caso il progetto si sta dimostrando positivo e pieno di ricadute interessanti nell’ambito della didattica e dell’educazione ambientale, da ogni punto di vista.

- Funzionalità didattica: gli esiti delle ricerche condotte dai ragazzi possono essere utilizzati in altri ambiti progettuali, attuali e futuri, possedendo una piena funzionalità didattica dal punto di vista del metodo e delle tecniche didattiche che sono stati utilizzati.

- Facilità d’accesso e fruizione: i dati raccolti e le elaborazioni, essendo disponibili sul portale web specifico che è open source ( www.carboschools.org ), sono facilmente accessibili ed utilizzabili da tutti coloro che possedendo anche semplici stazioni meteo vogliano fare un confronto con la situazione locale del nostro Istituto. Sul sito web sono disponibili maggiori dettagli a cui rimando.

10. Valutazione dell’esperienza in termini di arricchimento professionale

COLLABORAZIONE CON IL RICERCATORE: il contatto col mondo della ricerca è stimolante perché fornisce aggiornamento continuo e lo scambio di idee con soggetti giovani, ricchi di spunti innovativi nell’ambito della didattica, che viene ad essere così rinnovata e al passo coi tempi. D’altronde anche il ricercatore trae dei vantaggi da questa collaborazione, arricchendo la propria esperienza con le tecniche tipiche della didattica che apprende dall’insegnante ed

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abituandosi a porsi in relazione con un pubblico non esperto in fase di educazione sia culturale che comportamentale. CONSAPEVOLEZZA DI APPARTENENZA AD UN GRUPPO ESTESO FUORI DALL’AULA: il contatto con i colleghi stranieri è un ulteriore stimolo professionale che aiuta a togliere dall’isolamento in cui troppo spesso l’insegnante italiano si trova relegato per sua scelta o per la scarsa considerazione che la nostra professione ottiene nell’opinione pubblica.

11. Valutazione dell’esperienza da parte dei ragazzi I ragazzi hanno valutato positivamente l’esperienza soprattutto per quanto riguarda i seguenti punti:

• La novità di affrontare lo studio di argomenti che non sono mai investigati in precedenza: si tratta di argomenti che necessitano di un approccio multidisciplinare, per cui non sono inseriti in un curricolo standardizzato, solo le attività di progetto come questa possono dedicarvisi con risultati significativi.

• La ricerca all’aria aperta è stimolante, uscire dall’aula per fare lezione in un giardino per loro è il massimo della soddisfazione, e svolgere un’attività di ricerca naturalistica è di sicuro un valore aggiunto a questa esperienza unica.

• Il tema dei cambiamenti climatici, molto attuale, permette agli studenti di affrontare lo studio di temi scottanti, all’ordine del giorno, di cui si fa un gran parlare a tutti i livelli, e che costituiscono una sfida per l’uomo del futuro immediato. Pertanto essi si sentono particolarmente immedesimati perché sanno che con questi temi si troveranno coinvolti ben presto nella loro vita di adulto.

• L’interazione con gli altri studenti europei fornisce un ulteriore arricchimento: l’uso veicolare della lingua inglese ed il contatto durante i convegni coi colleghi d’oltralpe permette ai nostri ragazzi di partecipare in prima persona e a sentirsi meno isolati, risultando infine coinvolti in un sapere senza confini nazionali.

12. Indicazioni circa una eventuale prosecuzione dell’esperienza Il progetto viene proseguito già nell’a.s. 2009/10 e avrà il suo termine naturale col convegno finale a Jena (Germania) nell’aprile 2010. A livello europeo è stato però già proposto il proseguimento del progetto per altri tre anni, che vedrà coinvolti ancor più gli insegnanti che assumeranno un ruolo più fattivo e propositivo nelle attività future. Le attività di questo anno scolastico sono ampliate rispetto al precedente: si continua a lavorare sulla respirazione del suolo ma in più viene condotta un’analisi sulla CO2 atmosferica e sulle condizioni meteo locali. Inoltre viene condotto uno studio più accurato sull’ecosistema del suolo, cercando di mettere in maggiore evidenza quali siano le sue componenti biotiche e abiotiche, che possano essere coinvolte con le emissioni di CO2, permettendone quindi un monitoraggio più razionale e consapevole. Maddalena Macario