RELAZIONE DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE - unito.it · 2.7 Performance dell’attività didattica, 16...

113
Relazione del Nucleo di Valutazione – Anno 2000 1 RELAZIONE DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE Anno 2000 1 Considerazioni introduttive, 3 2 La didattica, 4 2.1 L’offerta didattica dell’Ateneo, 4 2.2 L’offerta dei corsi di dottorato, 5 2.3 L’offerta di altre attività didattiche post-lauream, 5 2.4 La domanda di istruzione universitaria, 5 2.5 Gli scambi internazionali, 12 2.6 L’organizzazione didattica: risorse umane e distribuzione per Facoltà, 12 2.7 Performance dell’attività didattica, 16 3 La valutazione delle opinioni degli studenti sulla qualità della didattica, 20 4 Produzione scientifica, 22 4.1 Entrate dei dipartimenti, 22 4.2 Confronto tra produzione scientifica ed entrate dei dipartimenti, 22 4.3 Produzione scientifica come indicatore dello stato generale dell’Università, 28 5 Gestione amministrativa, 30 5.1 Normativa interna, 30 5.2 Il Personale, 32 5.3 L’applicazione del nuovo CCNL, 33 5.4 La Formazione, 34 5.5 Personale docente, 34 5.6 Analisi di bilancio, 35 5.7 Le Pari Opportunità, 39 6 Interventi per il diritto allo studio, 43 6.1 Premessa: un quadro normativo in movimento, 43 6.2 Gli esoneri da tasse e contributi, 43 6.3 Gli interventi attuati dalla Regione Piemonte, 46 7 Orientamento e Tutorato, 51 7.1 Premessa, 51 7.2 La situazione in essere, 51 7.3 Nota e commento, 53 Appendici I La valutazione delle opinioni degli studenti sulla qualità della didattica, 57 I.1 Premessa, 57 I.2 L’evoluzione delle indagini, 59 I.3 I risultati delle indagini: prime indicazioni, 69 I.4 Conclusioni, 88 II Tabelle di dettaglio della didattica, 91 III Risultati dell’attività di ricerca anno 2000, 103 aprile 2000

Transcript of RELAZIONE DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE - unito.it · 2.7 Performance dell’attività didattica, 16...

Page 1: RELAZIONE DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE - unito.it · 2.7 Performance dell’attività didattica, 16 ... • Produzione scientifica dei dipartimenti • Gestione amministrativa • Interventi

Relazione del Nucleo di Valutazione – Anno 2000 1

RELAZIONEDEL NUCLEO DI VALUTAZIONE

Anno 2000

1 Considerazioni introduttive, 3

2 La didattica, 42.1 L’offerta didattica dell’Ateneo, 42.2 L’offerta dei corsi di dottorato, 52.3 L’offerta di altre attività didattiche

post-lauream, 52.4 La domanda di istruzione universitaria, 52.5 Gli scambi internazionali, 122.6 L’organizzazione didattica:

risorse umane e distribuzioneper Facoltà, 12

2.7 Performance dell’attività didattica, 16

3 La valutazione delle opinioni degli studenti sullaqualità della didattica, 20

4 Produzione scientifica, 224.1 Entrate dei dipartimenti, 224.2 Confronto tra produzione scientifica ed entrate

dei dipartimenti, 224.3 Produzione scientifica come indicatore dello

stato generale dell’Università, 28

5 Gestione amministrativa, 305.1 Normativa interna, 305.2 Il Personale, 32

5.3 L’applicazione del nuovo CCNL, 335.4 La Formazione, 345.5 Personale docente, 345.6 Analisi di bilancio, 355.7 Le Pari Opportunità, 39

6 Interventi per il diritto allo studio, 436.1 Premessa: un quadro normativo in movimento, 436.2 Gli esoneri da tasse e contributi, 436.3 Gli interventi attuati dalla Regione Piemonte, 46

7 Orientamento e Tutorato, 517.1 Premessa, 517.2 La situazione in essere, 517.3 Nota e commento, 53

AppendiciI La valutazione delle opinioni degli studenti sulla

qualità della didattica, 57I.1 Premessa, 57I.2 L’evoluzione delle indagini, 59I.3 I risultati delle indagini: prime indicazioni, 69I.4 Conclusioni, 88

II Tabelle di dettaglio della didattica, 91

III Risultati dell’attività di ricerca anno 2000, 103

aprile 2000

Page 2: RELAZIONE DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE - unito.it · 2.7 Performance dell’attività didattica, 16 ... • Produzione scientifica dei dipartimenti • Gestione amministrativa • Interventi

Relazione del Nucleo di Valutazione – Anno 20002

Page 3: RELAZIONE DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE - unito.it · 2.7 Performance dell’attività didattica, 16 ... • Produzione scientifica dei dipartimenti • Gestione amministrativa • Interventi

Relazione del Nucleo di Valutazione – Anno 2000 3

1. CONSIDERAZIONI INTRODUTTIVE

La relazione del Nucleo di valutazione dell’Universitàdi Torino per l’anno 2000 è centrata, secondo una li-nea già sperimentata nelle relazione precedenti, suiseguenti argomenti:

• Didattica• Valutazione delle opinioni degli studenti• Produzione scientifica dei dipartimenti• Gestione amministrativa• Interventi per il diritto allo studio• Orientamento e tutorato

La mancanza nella relazione 2000 di un capitolo desti-nato espressamente all’analisi delle prospettive strate-giche dell’Ateneo non è casuale, ma il frutto della con-siderazione che tale analisi non può, per sua natura,avere cadenza annuale.Per quanto riguarda il capitolo sulla didattica, un aspet-to da segnalare espressamente all’attenzione del letto-re riguarda la comparazione della situazione 2000/2001con quella degli anni precedenti. Sulla base di questidati è possibile valutare complessivamente l’evoluzio-ne della struttura didattica dell’Ateneo torinese in ter-mini di numero di studenti, numero di laureati e lorodistribuzione tra le diverse facoltà e composizione delpersonale docente nel periodo 1998/99 – 2000/2001.Attraverso questa analisi temporale è possibile coglie-re appieno l’evoluzione della struttura didattica del-l’Ateneo in questo periodo di rapidi cambiamenti.La valutazione delle opinioni degli studenti sulla qua-lità didattica rappresenta il capitolo più corposo dellarelazione, che è stato pertanto riportato in appendice.Con questa analisi dettagliata il Nucleo ha inteso for-nire al Comitato Nazionale e alle Autorità Accademi-che dell’Ateneo indicazioni tempestive, chiare e cor-

rette sui risultati sino ad ora ottenuti con l’indaginepromossa mediante le schede informative distribuitedalle varie Facoltà nell’anno 2000/2001. Il quadro ri-sultante, per quanto variegato e complesso, rappresentail primo tentativo valutativo della qualità didattica dicarattere generale fatto presso il nostro Ateneo ed ècertamente un’indispensabile base verso l’introduzio-ne di un sistema di valutazione più omogeneo e condi-viso. Di non trascurabile importanza è anche la com-parazione tra le caratteristiche delle indagini sulla qua-lità didattica dell’Università di Torino con quelle di altre37 università italiane. Da questo quadro risulta che laposizione occupata dall’Università di Torino nel pa-norama degli atenei italiani non è confortante.La valutazione e la comparazione della produzionescientifica dei Dipartimenti costituisce il quarto capi-tolo di questa relazione. Essa si basa su una indaginecapillare fatta presso i Dipartimenti ed ha lo scopo didocumentare in termini quantitativi la produzione diconoscenze. Nessun tentativo è stato fatto in questarelazione per una valutazione qualitativa dei prodottiscientifici, poiché essa rappresenta un tema estrema-mente complesso e non completamente condiviso dal-le varie componenti della comunità accademica. Unaspecifica novità presente in questa relazione riguardal’analisi delle entrate dei Dipartimenti, che si configu-rano come le uniche strutture in grado di portare rag-guardevoli e permanenti risorse aggiuntive al bilanciodell’Ateneo. Un altro elemento da segnalare in questarelazione riguarda il tentativo di comparazione dei prin-cipali indicatori dell’Università di Torino con quelli dellealtre università italiane di dimensione paragonabile.Il capitolo dedicato alla gestione amministrativa si com-pone dei paragrafi relativi al personale tecnico ammi-nistrativo ed alla sua articolazione, al personale docente,all’incidenza della spesa per il personale sul FFO, al-

Page 4: RELAZIONE DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE - unito.it · 2.7 Performance dell’attività didattica, 16 ... • Produzione scientifica dei dipartimenti • Gestione amministrativa • Interventi

Relazione del Nucleo di Valutazione – Anno 20004

l’analisi del bilancio (articolata nell’analisi di alcuniindicatori finanziari e della capacità previsionale). An-che in questo caso è presente una comparazione con lasituazione di altre università italiane.I capitoli riguardanti gli interventi per il diritto allo stu-dio e orientamento e tutorato chiudono la relazioneannuale del nucleo. Particolare attenzione è posta inquesta relazione all’evoluzione temporale delle borse distudio erogate dall’Ateneo negli ultimi tre anni e all’evo-luzione, nello stesso periodo, delle collaborazioni a tem-po parziale degli studenti. L’analisi dell’intervento dellaRegione è anche riportato e discusso in dettaglio. Inparticolare l’evoluzione temporale delle borse di stu-dio, dei servizi abitativi, dei contributi affitto e dei ser-vizi di ristorazione EDISU viene discussa rimarcando-ne (come fatto nelle relazioni precedenti) alcuni aspettidi ritardo rispetto alla situazione di altre regioni.

2. LA DIDATTICA

In questa parte si prendono in esame i dati relativi al-l’a.a. 2000/01 utilizzando le rilevazioni trasmesse all’Uf-ficio Statistico del MIUR. I dati, riferiti al 31/01/01,sono confrontati – utilizzando, per quanto possibile,dati che si riferiscono ad uno stesso periodo di rileva-zione – con quelli degli anni precedenti in modo dacogliere alcuni aspetti dinamici dei fenomeni in esame.Le tabelle inserite si riferiscono per lo più a dati aggre-gati a livello di Ateneo e di Facoltà; il dettaglio a livellodi Corso di laurea, là dove sia significativo, compareeventualmente in appendice.Lo schema di presentazione dei dati ricalca in parte leRelazioni degli anni precedenti, concentrandosi su al-cuni obiettivi di maggior significato: analisi dell’offer-ta didattica dell’Ateneo; andamento delle iscrizioni edistribuzione degli studenti tra le Facoltà (con osser-vazioni sulla situazione dell’Ateneo attraverso il calco-lo di indicatori: studenti equivalenti; docenti equiva-lenti; rapporto studenti/docenti; percentuale di fuoricorso; tasso di prosecuzione degli studi); laureati (conriferimento agli indicatori previsti dal Comitato nazio-nale di valutazione – CNVSU –; tasso di laurea).Per solito, i dati presi in esame in questa parte dellaRelazione si riferiscono agli a.a. 1998/99, 1999/00 e2000/01.

2.1 L’offerta didattica dell’Ateneo

L’evento principale nel corso del 2000 è stato l’avvio dellariforma dei cicli didattici universitari (D.M. 03.11.1999n. 509; D.M. 04.09.2000). Dalla decisione di dare corsoall’attuazione della prima fase della riforma – ossia al-l’attivazione delle lauree “triennali” – utilizzando pre-cocemente il periodo concesso dal legislatore (18 mesi)

è derivata infatti una modificazione profonda nella strut-tura e nell’orizzonte dell’offerta didattica.Con delibera del 5 giugno 2000, ratificata con deliberadel 27 giugno 2000, il Senato Accademico dell’Ateneotorinese ha infatti approvato l’attivazione di 21 corsidi laurea di primo livello:

Facoltà di Agraria:– Corso di laurea in Produzioni vegetali;– Corso di laurea in Tecnologie alimentari;– Corso di laurea in Viticolture ed enologia;

Facoltà di Lettere e filosofia:– Corso di laurea in Lettere;– Corso di laurea in Filosofia;– Corso di laurea in Scienze della comunicazione

(2 corsi: sedi di Torino e di Ivrea);– Corso di laurea in Storia;

Facoltà di Scienze della formazione:– Corso di laurea in Discipline delle arti, della musi-

ca e dello spettacolo;– Corso di laurea in Corso di laurea in Scienze del-

l’educazione;

Facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali:– Corso di laurea in Chimica;– Corso di laurea in Chimica industriale;– Corso di laurea in Fisica;– Corso di laurea in Scienza dei materiali;– Corso di laurea in Scienze biologiche;– Corso di laurea in Scienze naturali;

Facoltà di Scienze politiche:– Corso di laurea in Servizio sociale (3 corsi: sedi di

Torino, Biella, Cuneo);– Corso di laurea in Statistica;

Scuola universitaria per le Biotecnologie:– Corso di laurea in Biotecnologie.

Nella successiva adunanza del 3 luglio 2000 il SenatoAccademico ha provveduto all’approvazione del nuo-vo Regolamento didattico di Ateneo, che recepisce lemodifiche imposte dall’adeguamento alla normativasull’autonomia universitaria (L. 341/90 e D.M. 509/99), e presenta elementi di particolare rilievo, tra cui:• la previsione di nuovi Regolamenti di Facoltà e di

appositi regolamenti particolari per ogni singolocorso di studio, con speciale attenzione alle moda-lità di fissazione e di attribuzione dei crediti ad ogniinsegnamento, e alla tipologia delle varie attivitàformative (artt. 3 e 4);

• l’enfasi posta sulla valutazione dell’offerta didatti-ca – anche sulla base delle relazioni del Nucleo divalutazione dell’Ateneo, con periodica disaminadella medesima (almeno ogni cinque anni: art. 7);

• il rapporto tra crediti assegnati alle attività formati-

Page 5: RELAZIONE DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE - unito.it · 2.7 Performance dell’attività didattica, 16 ... • Produzione scientifica dei dipartimenti • Gestione amministrativa • Interventi

Relazione del Nucleo di Valutazione – Anno 2000 5

ve e gli specifici obiettivi (artt. 10-11);• la previsione di più efficienti forme di orientamen-

to e tutorato (art. 12);• i meccanismi di verifica dell’attività didattica (art. 22),

con particolare riguardo alle funzioni dei “nuclei divalutazione interna” (le CAD, in primo luogo).

Il quadro dell’offerta didattica dell’Ateneo nel perio-do considerato si presenta dunque – di necessità – stra-ordinariamente composito: l’attuale compresenza dinuovi corsi di primo livello (lauree triennali) e di omo-nimi corsi di laurea o di diploma del passato ordina-mento è il segnale più vistoso del momento di transi-zione che l’Ateneo sta vivendo (in ogni caso, a propo-sito di questo segnale vale la pena di richiamare chel’omonimia e, di conseguenza, la duplicità di situazio-ni non scaturisce da volontà di sovrapposizione, marisponde a una precisa volontà del legislatore, il qualeha disposto che si potesse procedere a immediata atti-vazione, nell’a.a. 2000/01, di corsi del nuovo ordina-mento solo nel caso che essi recassero l’identico titolodi corsi e diplomi di laurea già attivi nell’a.a. 1996/97).La situazione è destinata da un lato a un’ulteriore for-te spinta innovativa – con l’avvio della “seconda par-te” della riforma dei cicli: l’attivazione delle lauree spe-cialistiche, con verosimili nuove sovrapposizioni, dal-l’altro a un graduale riassorbimento, a misura che i corsidel vecchio ordinamento si esauriranno.La Tabella 2.1.1 fotografa l’attuale struttura dell’offer-ta didattica.È indubbio che, pur compiuto il calcolo delle necessa-rie “detrazioni” (corsi del vecchio e nuovo ordinamentoaventi medesima denominazione e contenuto analogo)si debba comunque parlare, su scala triennale, di unarricchimento dell’offerta didattica, alla quale si è ag-giunta a partire dall’a.a. 1999/00 la Scuola Universita-ria in Scienze Motorie (ex ISEF).A fronte di questo incremento il numero complessivodegli iscritti all’Ateneo continua a calare: dai 63.005del 1998/99 si passa ai 62.291 del 1999/00 e, successi-vamente, ai 62.033 del 2000/01 (si veda oltre la Tabel-la 2.4.1, nei totali sono compresi gli iscritti delle Scuo-le universitarie ma non quelli della SAA). La diminu-zione dello 0,41% dal 1999/00 al 2000/01 (dopo il -2,52% del 1998/99 su 1997/98, dati riferiti a febbraio’98, e il -1,17% del 1999/00 su 1998/99) pare indicareun rallentamento del calo in atto da anni: ci si avvia,forse, a una stabilizzazione che conferma saldamentel’Università torinese nel novero dei grandi Atenei (ov-vero degli Atenei con più di 50.000 iscritti). Solo ladinamica dei prossimi anni potrà aiutare a compren-dere ciò che, finora, è affidato unicamente a congettu-ra: se cioè la decelerazione in atto nel calo degli iscrittisia frutto non solo di un fisiologico esaurirsi di un ci-clo negativo, ma anche di una maggiore capacità di

attrazione dei corsi derivante dall’innovazione e diver-sificazione dell’offerta didattica.

2.2 L’offerta dei corsi di dottorato

I corsi di dottorato di ricerca attivi nel XVI ciclo sono55 (a fronte dei 52 del XV ciclo). Complessivamenteessi rappresentano in modo significativo tutte le areedisciplinari dell’Ateneo. Dei 55 corsi attivati, 14 sonodi nuova istituzione, 2 risultano dall’accorpamento didottorati preesistenti: complessivamente, dunque, icontenuti dell’offerta sono stati rinnovati per il 25%.La Tabella 2.2.1 riepiloga l’offerta del XVI ciclo, conl’indicazione dei relativi Dipartimenti proponenti,“sede” naturale dell’attività dei singoli dottorati.

2.3 L’offerta di altre attività didattichepost lauream

L’offerta di formazione post-lauream relativa all’a.a.2000/01 si è estrinsecata anche attraverso 69 scuole dispecializzazione (contro le 67 dell’a.a. 1999/00), di cui55 appartenenti all’area medica.Il dato saliente riguarda la Scuola Interateneo di Spe-cializzazione per l’Insegnamento Secondario (S.I.S) chea due anni dalla sua istituzione (a.a. 1999/00) ha mes-so a disposizione 425 posti nel 1999/00 e 170 posti nel2000/01 (di cui 30 riservati alla sede di Aosta). È unapresenza considerevole, che risponde in maniera signi-ficativa ai compiti assegnati alle Università dalla rifor-ma dei cicli didattici in corso di completamento.Completano l’offerta formativa i 34 corsi di perfezio-namento (contro i 28 dell’a.a. 1999/00), 22 dei qualipertinenti alla Facoltà di Medicina e chirurgia (comel’anno precedente).

2.4 La domanda di istruzione universitaria

Gli iscritti alle FacoltàUn esame delle dinamiche degli ultimi 3 anni (1998/99, 1999/00, 2000/01)2 evidenzia come le tendenzedelle singole Facoltà si discostino tra loro in misuraanche significativa. Abbiamo un gruppo di Facoltà che,in un certo senso, rispecchia fedelmente la tendenzacomplessiva dell’Ateneo a un decremento pressochécostante degli iscritti: Giurisprudenza, Lettere e filo-sofia, Psicologia, Scienze MFN, Scienze politiche. Unaltro gruppo include Facoltà che mostrano, nel trien-nio considerato, una sostanziale tenuta, con oscillazio-ni del tutto trascurabili in un senso o nell’altro: Eco-nomia (il cui numero di iscritti è da considerarsi com-

2 Per omogeneità di confronto sono stati utilizzati i dati derivanti dallerilevazioni Murst – “Il Sistema Universitario Italiano” riferiti al 31 gen-naio di ciascun anno.

Page 6: RELAZIONE DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE - unito.it · 2.7 Performance dell’attività didattica, 16 ... • Produzione scientifica dei dipartimenti • Gestione amministrativa • Interventi

La d

idat

tica 4

Tab

ella

2.1.

1 -

La

stru

ttura

del

l’of

fert

a di

datti

ca d

ell’

Ate

neo

a.a.

200

0-20

01F

AC

OL

TA

'D

EN

OM

INA

ZIO

NE

DE

L C

OR

SOT

IPO

LO

GIA

DE

L C

OR

SOST

AT

US

CdL

CD

USD

FS

Lau

rea

1° li

vL

aure

a 2°

liv

Cla

sse

SED

I sv

olgi

men

to d

ella

did

atti

caA

ttiv

oA

d es

aur.

Dur

ata

lega

leA

cces

so a

num

. Pro

gr.

Scie

nze

e te

cnol

ogie

agr

arie

XG

rugl

iasc

oX

5Sc

ienz

e fo

rest

ali e

d am

bien

tali

XG

rugl

iasc

oX

5Sc

ienz

e ag

rari

eX

Gru

glia

sco

X5

Scie

nze

fore

stal

iX

Gru

glia

sco

X5

Prod

uzio

ni v

eget

ali o

r.: d

ifes

a de

lle

colt

ure

; flo

rico

ltur

a e

flor

iviv

aism

oX

Gru

glia

sco-

Salu

zzo-

Sanr

emo

X3

Prod

. ani

mal

i or.

tecn

ica

dell

e pr

oduz

ioni

ani

mal

iX

Gru

glia

sco-

Foss

ano

X3

XT

ecno

logi

e al

imen

tari

or.

: ris

tora

zion

e ;

cons

. e tr

asf.

dei p

rod.

agro

alim

enta

ri

XG

rugl

iasc

o-A

sti-

Peve

ragn

oX

3

Viti

coltu

ra e

d en

olog

iaX

Gru

glia

sco-

Alb

aX

3T

ecni

che

Erb

oris

tiche

XSa

vigl

iano

X3

XP

rodu

zion

i veg

etal

i or.

: D

ifes

a de

lle c

oltu

re;

Flo

rico

ltura

efl

oriv

ivai

smo

X20

Gru

glia

sco-

Salu

zzo-

Sanr

emo

X3

Tec

nolo

gie

alim

enta

ri o

r.:R

isto

razi

one;

Con

serv

. e tr

asfo

rm. p

rodo

ttiag

roal

imen

tari

X20

Gru

glia

sco-

Ast

i-P

ever

agno

X3

AGRARIA

Vit

icol

tura

ed

enol

ogia

X20

Gru

glia

sco-

Alb

aX

3

Eco

nom

ia e

com

mer

cio1

XT

orin

o-A

sti

X4

Eco

nom

ia a

zien

dale

1X

Tor

ino-

Ast

iX

4

Scie

nze

stat

isti

che

ed a

ttua

rial

iX

Tor

ino

4

Eco

n. e

am

min

. Im

pres

e (t

eled

idat

tica)

XT

orin

oX

3E

CO

NO

MIA

Eco

n. e

ges

tione

dei

ser

vizi

turi

stic

i (te

ledi

datti

ca)

XT

orin

oX

3

Farm

acia

XT

orin

oX

5C

him

ica

e te

cnol

ogia

far

mac

eutic

aX

Tor

ino

X5

FAR

MA

CIA

Tec

nich

e E

rbor

istic

heX

Savi

glia

noX

3X

Cor

so I

nter

faco

ltà in

Sc. S

trat

egic

heSc

ienz

e st

rate

gich

eX

Tor

ino

(sol

o il

2° b

ienn

io)

X4

X

GIU

RIS

PRU

DE

NZ

AG

iuri

spru

denz

a1X

Tor

ino-

Cun

eo-P

olo

carc

erar

io"V

alle

tte"

X4

Lin

gue

e L

ette

ratu

re s

tran

iere

mod

erne

XT

orin

oX

4

Lin

gue

e L

ette

ratu

re s

tran

iere

XT

orin

oX

4

Filo

sofi

aX

Tor

ino

X4

Let

tere

XT

orin

oX

4

Stor

iaX

Tor

ino

X4

Scie

nze

della

com

unic

azio

neX

Tor

ino

X5

Scie

nze

della

com

unic

azio

neX

Ivre

aX

5

Scie

nze

della

com

unic

azio

ne (

tele

dida

ttica

)X

Tor

ino

X5

Ope

rato

re d

ei b

eni c

ultu

rali

XB

iella

X3

X

Ope

rato

re d

ei b

eni c

ultu

rali

(te

ledi

datti

ca)

XT

orin

oX

3

Filo

sofi

aX

29T

orin

oX

3

Let

tere

X5

Tor

ino

X3

Scie

nze

della

com

unic

azio

neX

14T

orin

oX

3X

Scie

nze

della

com

unic

azio

neX

14Iv

rea

X3

X

LETTERE E FILOSOFIA

Stor

iaX

38T

orin

oX

3

Lin

gue

e le

ttera

ture

str

anie

reX

Tor

ino

X4

LIN

GU

E E

LE

TT

.ST

RA

NIE

RE

.T

radu

ttori

e in

terp

reti

(atti

vato

anc

he 1

° an

no)

XFo

ssan

oX

3

1 Com

pren

de a

nche

cor

si a

ttiva

ti pr

esso

sed

i dec

entr

ate

per

i pri

mi a

nni.

Page 7: RELAZIONE DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE - unito.it · 2.7 Performance dell’attività didattica, 16 ... • Produzione scientifica dei dipartimenti • Gestione amministrativa • Interventi

Tab

ella

2.1

.1 -

La

stru

ttura

del

l’of

fert

a di

datti

ca d

ell’

Ate

neo

a.a.

200

0-20

01 (

cont

inua

zion

e)F

AC

OL

TA

'D

EN

OM

INA

ZIO

NE

DE

L C

OR

SOT

IPO

LO

GIA

DE

L C

OR

SOS

TA

TU

SC

dL

CD

USD

FS

Lau

rea

1° l

ivL

aure

a 2°

liv

Cla

sse

SE

DI

svol

gim

ento

del

ladi

datt

ica

Att

ivo

Ad

esau

r.D

urat

a le

gale

Acc

esso

anu

m.

Pro

gr.

Med

icin

a e

Chi

rurg

iaX

Tor

ino

X6

XP

olo

dida

ttic

o M

edic

ina

e ch

irur

gia

S.

Lui

giX

Orb

assa

noX

6X

Odo

ntoi

atri

a e

prot

esi

dent

aria

XT

orin

oX

5X

Die

tist

aX

Tor

ino

X3

XF

isio

tera

pist

aX

Tor

ino

X3

XIn

ferm

iere

XT

orin

o-O

rbas

sano

-Cun

eo-A

osta

X3

XL

ogop

edis

taX

Tor

ino

X3

XO

rtot

t. -

ass

ist.

Oft

alm

olog

iaX

Tor

ino

X3

XO

stet

rica

/oX

Tor

ino

X3

XT

ecni

co a

udio

met

rist

aX

Tor

ino

X3

XT

ecni

co a

udio

prot

esis

taX

Tor

ino

No

il 1

°3

XT

ecni

co d

i ne

urof

isio

pato

logi

aX

Tor

ino

X3

XT

ecni

co s

anit

ario

di

labo

rato

rio

biom

edic

oX

Tor

ino

X3

XT

ecni

co s

anit

ario

di

radi

olog

ia m

edic

aX

Tor

ino

X3

X

Ter

apis

ta d

ella

neu

ro e

psi

com

otri

cità

del

l'età

evo

luti

vaX

Tor

ino

X3

X

MEDICINA E CHIRURGIA

Dir

igen

ti e

doc

enti

di

scie

nze

infe

rmie

rist

iche

XT

orin

oX

3X

Med

icin

a V

eter

inar

iaX

Gru

glia

sco

X5

XM

ED

. VE

TE

RIN

AR

IAP

rod.

anim

. or

. P

rote

zion

e de

lla

faun

aX

Gru

glia

sco

X3

X

PSIC

OL

OG

IAP

sico

logi

aX

Tor

ino

X5

X

Mat

erie

lette

rari

eX

Tor

ino

X4

Ped

agog

iaX

Tor

ino

X4

Lin

gue

e le

ttera

ture

str

anie

reX

Tor

ino

X4

Sci

enze

del

l’ed

ucaz

ione

XT

orin

oX

4D

AM

SX

Tor

ino

X4

Scie

nze

della

for

maz

ione

pri

mar

iaX

Tor

ino

X4

XA

bili

tazi

one

alla

vig

ilan

zaX

Tor

ino

X3

DA

MS

X2

3T

orin

oX

3

SCIENZE DELLAFORMAZIONE

Scie

nze

dell'

educ

azio

neX

18

Tor

ino

X3

Chi

mic

aX

Tor

ino

X5

Chi

mic

a In

dust

rial

eX

Tor

ino

X5

Fisi

caX

Tor

ino

X4

Info

rmat

ica

XT

orin

oX

5M

atem

atic

aX

Tor

ino

X4

Scie

nze

natu

rali

XT

orin

oX

4S

cien

ze b

iolo

gich

eX

Tor

ino

X5

Sci

enze

geo

logi

che

XT

orin

oX

5Sc

ienz

e de

ll’i

nfor

maz

ione

XT

orin

oX

5Sc

ienz

a de

i mat

eria

liX

Tor

ino

X5

Mat

emat

ica

XT

orin

oX

2In

form

atic

aX

Tor

ino

X3

Scie

nza

dei m

ater

iali

XT

orin

oX

3X

Bio

logi

aX

Tor

ino

X3

XM

etod

olog

ie F

isic

heX

Tor

ino

X3

Scie

nze

e tu

rism

o al

pino

(In

terf

acol

tà)

XT

orin

oX

3C

him

ica

X2

1T

orin

oX

3C

him

ica

Indu

stri

ale

X2

1T

orin

oX

3F

isic

aX

25

Tor

ino

X3

Scie

nza

dei

mat

eria

liX

21-2

5T

orin

oX

3Sc

ienz

e bi

olog

iche

X1

2T

orin

oX

3

SCIENZE M.F.N.

Scie

nze

natu

rali

X2

7T

orin

oX

3

Page 8: RELAZIONE DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE - unito.it · 2.7 Performance dell’attività didattica, 16 ... • Produzione scientifica dei dipartimenti • Gestione amministrativa • Interventi

Tab

ella

2.1

.1 -

La

stru

ttura

del

l’of

fert

a di

datti

ca d

ell’

Ate

neo

a.a.

200

0-20

01 (

cont

inua

zion

e)F

AC

OL

TA

'D

EN

OM

INA

ZIO

NE

DE

L C

OR

SOT

IPO

LO

GIA

DE

L C

OR

SOS

TA

TU

SC

dL

CD

USD

FS

Lau

rea

1° l

ivL

aure

a 2°

liv

Cla

sse

SE

DI

svol

gim

ento

del

ladi

datt

ica

Att

ivo

Ad

esau

r.D

urat

a le

gale

Acc

esso

anu

m.

Pro

gr.

Sci

enze

pol

itic

he1

XT

orin

o-C

uneo

-Ivr

eaX

4 S

cien

ze i

nter

nazi

onal

i e

Dip

lom

atic

heX

Tor

ino

X4

XS

ervi

zio

soci

ale

XT

orin

oX

3X

Ser

vizi

o so

cial

eX

Cun

eoX

3X

Ser

vizi

o so

cial

eX

Bie

lla

X3

XSt

atis

tica

XT

orin

oX

3O

pera

tore

P.A

XIv

rea

X2

Con

sule

nte

del

lavo

roX

Tor

ino

X3

XSe

rviz

io s

ocia

leX

6T

orin

oX

3Se

rviz

io s

ocia

leX

6B

iell

aX

3Se

rviz

io s

ocia

leX

6C

un

eoX

3

SCIENZE POLITICHE

Stat

isti

caX

37

Tor

ino

X3

Eco

nom

ia e

ges

tion

e se

rviz

i tu

rist

ici

X

Pin

erol

oX

3X

Eco

nom

ia e

am

m. d

elle

impr

ese

XP

iner

olo

X3

XS

cuol

a U

niv.

in

man

agem

ent d

'impr

esa

Ges

tion

e de

lle

amm

inis

traz

ioni

pub

blic

heX

Pin

erol

oX

3X

Scu

ola

Uni

v. d

ico

mm

erci

o es

tero

Com

mer

cio

este

roX

Tor

ino

X3

X

Bio

tecn

olog

ieX

Tor

ino

X5

XS

cuol

a in

Bio

tecn

olog

ieB

iote

cnol

ogie

X1

Tor

ino

X3

Scie

nze

mot

orie

XT

orin

oX

4X

Scie

nze

mot

orie

XV

oghe

raX

4X

Scie

nze

mot

orie

XT

orin

oX

2X

Scu

ola

univ

.In

terf

acol

tà i

n Sc

ienz

em

otor

ie

Scie

nze

mot

orie

XV

oghe

raX

2X

TO

TA

LE

AT

EN

EO

11

14

64

31

21

07

33

74

3

Sono

evi

denz

iati

in g

rass

etto

i

perc

orsi

for

mat

ivi

attiv

ati

ex n

ovo

nell'

a.a.

200

0\01

Page 9: RELAZIONE DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE - unito.it · 2.7 Performance dell’attività didattica, 16 ... • Produzione scientifica dei dipartimenti • Gestione amministrativa • Interventi

Relazione del Nucleo di Valutazione – Anno 2000 9

Tabella 2.2.1 – Offerta dei corsi di dottorato di ricerca del XVI ciclo

Dipartimenti proponenti Corsi di dottorato

Biologia animale e dell’uomo Biologia evoluzonistica e conservazione della biodiversità

Biologia animale e dell’uomo Scienze bio-chimicheBiologia vegetale Biologia e biotecnologia dei funghiChimica IFM Scienze e tecnologie dei materialiChimica IFM; Chimica analitica; Chimica GOA Scienze chimicheDiscipline artistiche, musicali e dello spettacolo AnglisticaDiscipline artistiche, musicali e dello spettacolo Discipline del cinema e del teatroDiscipline filosofiche Filosofia ed ermeneutica filosoficaDiscipline ginecologiche ed ostetriche Scienze clinicheDiscipline medico-chirurgiche Radioimmunolocalizzazione dei tumoriEconomia Studi economici europeiEconomia aziendale Economia aziendaleEconomia; Sc. giuridiche Scienze giuridiche – Diritto civileFilologia, linguistica e tradizione classica Filologia e letteratura greca, latina e bizantinaFisica generale; Fisica sperimentale; Fisica teorica FisicaGenetica, biologia e biochimica Biochimica e biotecnologia cellulareGenetica, biologia e biochimica Biologia umana: basi molecolari e cellulariGenetica, biologia e biochimica Genetica umanaInformatica InformaticaMatematica MatematicaMedicina e oncologia sperimentale Patologia sperimentale e molecolareMedicina interna Fisiopatologia medicaMorfofisiologia veterinaria Scienze di base e biotecnologie veterinarieNeuroscienze FisiologiaNeuroscienze NeuroscienzeOrientalistica EbraisticaPatologia animale Scienze cliniche veterinarieProduzioni animali, epidemiologia ed ecologia Produzioni animaliPsicologia Psicologia clinica e delle relazioni interpersonaliPsicologia Psicologia sociale e dello sviluppo in una prospettiva

applicativaPsicologia Scienze cognitiveSc. antropologiche, archeologiche e storico-territoriali ArcheologiaSc. antropologiche, archeologiche e storico-territoriali Scienze antropologicheSc. biomediche e oncologia umana Oncologia umanaSc. biomediche e oncologia umana Scienze e tecnologie cellulariSc. cliniche e biologiche Farmacologia e terapia sperimentale e clinicaSc. cliniche e biologiche Immunologia e biologia cellulareSc. del linguaggio e lett. moderne comparate Letterature comparate, Filologia romanza e RomenisticaSc. del linguaggio e lett. moderne comparate Lingue, culture e società nel mondo slavoSc. della terra; Sc. Mineralogiche e petrologiche Scienze della terraSc. dell’educazione e della formazione Scienze dell’educazione e della formazioneSc. e tecnologie del farmaco Scienza del farmacoSc. giuridiche Filosofia del diritto, teoria delle sc. normative

e dell’ordin. intern.Sc. giuridiche Scienze giuridiche – Diritto penale italiano e comparatoSc. giuridiche Scienze giuridiche – Diritto pubblicoSc. letterarie e filologiche FrancesisticaSc. letterarie e filologiche ItalianisticaSc. pediatriche e dell’adolescenza Pediatria sperimentaleSc. sociali; Informatica Scienze e progetto della comunicazioneScienze sociali Ricerca sociale e comparataStoria Istituzioni, società, religioni dal tardo antico

alla fine del medioevoStoria Storia della società europea in età modernaStoria Storia delle società contemporaneeStudi politici Studi politici europei ed euro-americaniValorizzazione e protezione risorse agroforestali Scienze agrarie forestali e agroalimentari

Sono indicati in grassetto i corsi di nuova attivazione e sottolineati quelli ottenuti dall’accorpamento di corsi affini già esistenti.

Page 10: RELAZIONE DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE - unito.it · 2.7 Performance dell’attività didattica, 16 ... • Produzione scientifica dei dipartimenti • Gestione amministrativa • Interventi

Relazione del Nucleo di Valutazione – Anno 200010

Tabella 2.3.1 – La struttura dell’offerta didattica post lauream

Facoltà Tipo di corso e denominazione

Scuole di specializzazione Corsi di perfezionamento

AGRARIA Parchi e giardini Parchi, giardini e aree verdi

AGRARIA Scienze viticole ed enologiche Conserv. e riequilibrio pedo-ambientale in territ. montano

FARMACIA Farmacia ospedaliera Preparazioni topiche farmaceutiche e cosmetiche

GIURISPRUDENZA Diritto degli scambi transnazionali

GIURISPRUDENZA,ECONOMIA eSC. POLITICHE Amministrazione pubblica (2)

LETTERE E FIL. Archeologia Antropologia culturaleLINGUE Didattica della lingua tedesca

MEDICINA E CHIR. Allergologia ed immunologia clinica Affezioni tiroidee e paratiroidee

MEDICINA E CHIR. Anatomia patologica Alcologia e problemi alcolcorrelati

MEDICINA E CHIR. Anestesia e rianimazione I Chirurgia ambulatoriale e chirurgia a degenza breve

MEDICINA E CHIR. Anestesia e rianimazione II Chirurgia laparoscopicaMEDICINA E CHIR. Audiologia Chirurgia orale

MEDICINA E CHIR. Audiologia e foniatria Criminalistica medico-legale

MEDICINA E CHIR. Biochimica e chimica clinica Cure palliative

MEDICINA E CHIR. Cardiochirurgia Diagnosi e terapie delle malattie dell’esofagoMEDICINA E CHIR. Cardiologia Implanto portesi

MEDICINA E CHIR. Chirurgia generale I Le malformazioni fetali: diagnosi e trattamento

MEDICINA E CHIR. Chirurgia generale II Metodologia clinica delle cefalee e delle nevralgie craniche, ricerca e terapia

MEDICINA E CHIR. Chirurgia generale III ParodontologiaMEDICINA E CHIR. Chirurgia maxillo-facciale Patologia e medicina orale

MEDICINA E CHIR. Chirurgia odontostomatologica Promozione/educazione alla salute

MEDICINA E CHIR. Chirurgia pediatrica Psichiatria transculturale

MEDICINA E CHIR. Chirurgia toracica Psiconcologia

MEDICINA E CHIR. Chirurgia vascolare Psicopatologia forense e psicologia giudiziariaMEDICINA E CHIR. Dermatologia e venereologia Terapia del dolore: presidi farmacol. Tecnici e fisici

MEDICINA E CHIR. Ematologia Terapie espressive

MEDICINA E CHIR. Endocrinologia e malattie del ricambio Diagnostica molecolare in medicina

MEDICINA E CHIR. Foniatria Patologie vascolari neurochirurgicheMEDICINA E CHIR. Gastroenterologia ed endoscopia digestiva Medicina di montagna

MEDICINA E CHIR. Genetica medica

MEDICINA E CHIR. Geriatria

MEDICINA E CHIR. Ginecologia ed ostetriciaMEDICINA E CHIR. Igiene e medicina preventiva

MEDICINA E CHIR. Malattie dell’apparato respiratorio

MEDICINA E CHIR. Malattie infettive

MEDICINA E CHIR. Medicina del lavoro

MEDICINA E CHIR. Medicina dello sportMEDICINA E CHIR. Medicina fisica e riabilitazione

MEDICINA E CHIR. Medicina interna I

MEDICINA E CHIR. Medicina interna II

MEDICINA E CHIR. Medicina legale e delle assicurazioni

Page 11: RELAZIONE DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE - unito.it · 2.7 Performance dell’attività didattica, 16 ... • Produzione scientifica dei dipartimenti • Gestione amministrativa • Interventi

Relazione del Nucleo di Valutazione – Anno 2000 11

MEDICINA E CHIR. Medicina nucleareMEDICINA E CHIR. Microbiologia e virologiaMEDICINA E CHIR. NefrologiaMEDICINA E CHIR. NeurochirurgiaMEDICINA E CHIR. NeurologiaMEDICINA E CHIR. Neuropsichiatria infantileMEDICINA E CHIR. OftalmologiaMEDICINA E CHIR. OncologiaMEDICINA E CHIR. OrtognatodonziaMEDICINA E CHIR. Ortopedia e traumatologiaMEDICINA E CHIR. OtorinolaringoiatriaMEDICINA E CHIR. Patologia clinicaMEDICINA E CHIR. PediatriaMEDICINA E CHIR. PsichiatriaMEDICINA E CHIR. Psicologia clinicaMEDICINA E CHIR. RadiodiagnosticaMEDICINA E CHIR. RadiologiaMEDICINA E CHIR. RadioterapiaMEDICINA E CHIR. Scienza dell’alimentazioneMEDICINA E CHIR. UrologiaMEDICINA E CHIR Chirurgia plastica ricostruttivaMEDICINA E CHIR.

e PSICOLOGIA PsicogeriatriaM. VETERINARIA Sanità animale,allevamento prod. Zootecn.M. VETERINARIA Ispezioni degli alimenti di origine animaleM. VETERINARIA Patologia biotecnologicePSICOLOGIA Psicologia clinicaPSICOLOGIA Psicologia della saluteSC. FORMAZIONE Didattica dell’italiano (PERFIL 1)SC. FORMAZIONE Didattica dell’italiano (PERFIL 2)SCIENZE MFN Applicazioni biotecnologiche Fisica e astrofisica nucleare e subnucleareSCIENZE MFN Fisica sanitariaSC. POLITICHE Peacekeeping e interventi umanitariSC. POLITICHE Analisi comparata e valutazione delle politiche

sociali e del lavoroS.I.S (1) Indir.dell’arte e del disegnoS.I.S (1) Indir.delle lingue straniereS.I.S (1) Indir.economico-giuridicoS.I.S (1) Indir.fisico-inform.-matematicoS.I.S (1) Indir.linguistico-letterarioS.I.S (1) Indir.tecnologicoS.I.S (1) Indir.delle scienze naturaliSCUOLA UNIV.

DI PSICOLOGIAAPPLICATA Psicologia della salute

(1) Scuola Specializzazione per la Formazione degli Insegnanti della Scuola Secondaria.(2) Il corso di Amministrazione pubblica si tiene presso la Scuola di Amministrazione Aziendale.

Tabella 2.3.1 – La struttura dell’offerta didattica post lauream

Facoltà Tipo di corso e denominazione

Scuole di specializzazione Corsi di perfezionamento

Page 12: RELAZIONE DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE - unito.it · 2.7 Performance dell’attività didattica, 16 ... • Produzione scientifica dei dipartimenti • Gestione amministrativa • Interventi

Relazione del Nucleo di Valutazione – Anno 200012

prendendo anche le Scuole universitarie in Commer-cio estero e Management d’impresa), Medicina veteri-naria (per quest’ultima Facoltà va tenuto conto, ovvia-mente, dell’esistenza di un limite di accesso alle iscri-zioni) e Farmacia.In quattro Facoltà gli iscritti appaiono in crescita: Agra-ria, Lingue, Medicina e chirurgia e Scienze della for-mazione.Se si considera rigidamente la classificazione delle Fa-coltà in base al numero di iscritti, nel novero delle gran-di Facoltà – quelle con iscritti compresi fra 6.000 e12.000 – rientrano 5 Facoltà dell’Ateneo (Economia,Giurisprudenza, Lettere e filosofia, Scienze della for-mazione, Scienze politiche); Medicina e chirurgia, Psi-cologia e Scienze MFN appartengono alle Facoltàmedie (quelle che contano tra i 3.000 e i 6.000 iscritti).Le altre Facoltà (Agraria, Farmacia, Lingue, Medicinaveterinaria) rientrano nelle Facoltà di piccole dimen-sioni (fino a 3.000 iscritti).

I corsi di diplomaQuesto tipo di percorso didattico costituiva finora laprincipale risposta ad alcuni dei problemi evidenziatidalla formazione universitaria tradizionale: in partico-lare, l’elevata durata degli studi, con alto numero diabbandoni. Come già accennato, si tratta di un percor-so che la riforma dei cicli didattici avvia a progressivaestinzione, prevedendone, a regime, la sostituzione at-traverso le lauree triennali.La Tabella 2.4.1 in esame riassume anche la situazionedei diplomi universitari nell’Ateneo negli aa. aa. 1998/99, 1999/00, 2000/01. Nell’appendice II le tabelle II.1e II.2 e II.3 forniscono per i medesimi anni accademicii dati distinti per corso di laurea, corso di diploma elauree triennali.

2.5 Gli scambi internazionali

Nel corso degli ultimi anni l’Università degli studi diTorino ha operato attivamente per lo sviluppo dei pro-cessi di mobilità degli studenti nell’intento di realizza-re una formazione superiore di respiro internazionale.In quest’ottica si è lavorato per realizzare i diversi pro-getti patrocinati dall’Unione europea che favorisconogli scambi internazionali (da e verso l’Europa), in par-ticolare l’ufficio Mobilità internazionale ha curato di-verse attività:La partecipazione ai progetti Socrates e Leonardo cheprevedono periodi di studio e lavoro all’estero, com-pletamente integrati nel percorso di studi accademico.Corsi estivi di lingua e cultura italiana per stranieri.Partecipazione ai programmi Tempus e Alfa che riguar-dano rispettivamente la cooperazione trans-europea nelsettore dell’istruzione superiore e la cooperazione coni paesi dell’America latina.

Partecipazione a programmi di sviluppo di rapporti dicooperazione nell’ambito dell’istruzione superiore edella formazione con i seguenti paesi: Stati Uniti, Ca-nada e CinaLe tabelle riassumono il contributo delle singole Fa-coltà dell’Ateneo al progetto Socrates-Erasmus neglia.a. ’98/99, ’99/00 e 2000/01 con riferimento, rispetti-vamente, agli studenti italiani in movimento nei paesiUE e agli studenti stranieri in soggiorno di studio inItalia. La dinamica è crescente per quanto riguarda glistudenti in uscita con un significativo incremento perla Facoltà di Lingue. Negli ultimi due anni invece èper lo più stabile il numero degli studenti in arrivo cheè nettamente più basso rispetto a quelli in uscita. Que-sto può voler dire che occorre un ulteriore sforzo percreare migliori condizioni a favore degli studenti stra-nieri che intendono studiare presso l’Università. Infat-ti il confronto con i dati di alcune università simili perdimensioni al nostro Ateneo dimostra che, seppure inquesti anni si sia realizzata una maggiore mobilità de-gli studenti, i numeri sono più bassi in termini assoluti(nel 2000/01 gli studenti in uscita sono stati a Bologna987, a Firenze circa 600 e a Padova 677).

2.6 L’organizzazione didattica: risorse umane edistribuzione per Facoltà

La tabella 2.6.1 mostra la situazione del personale do-cente per Facoltà, con riferimento agli aa. aa. 1998/99,1999/00, 2000/01. Il dato di Ateneo mostra come, com-plessivamente, il personale docente continui a cresce-re (+5,4% rispetto all’anno precedente nel 1999/00,+3,5% nel 2000/01).Nell’Ateneo è aumentato il numero dei professori di Ifascia (+14% nel 2000/01 rispetto al 1998/99) e deiricercatori (+26,4% nel medesimo periodo), diminui-to quello dei professori di II fascia (-12,2% nel mede-simo periodo): è una dinamica su cui, tra altri fattori,incidono sia gli attuali meccanismi concorsuali sia le“politiche di bilancio” dell’Ateneo e delle sue singoleFacoltà.Nella tabella 2.6.2 compaiono i dati ottenuti mediantela ponderazione nota con il nome di “docente equiva-lente” (fissato pari a 1 il costo di un professore ordina-rio, il costo di un professore associato è pari a 0,76 e ilcosto di un ricercatore è pari a 0,44).La graduatoria delle Facoltà dell’Ateneo sulla base delnumero di “docenti equivalenti” calcolati secondo ilnuovo algoritmo ridefinito e pubblicato dal Comitatonazionale per la valutazione del sistema universitarionel documento DOC 9/99 – è, nella sostanza, identicaa quella stilata in base al numero assoluto di. Come giàin passato, la Facoltà con il maggior numero di docen-ti equivalenti è Medicina e chirurgia (308,8) e quellacon il minor numero è Psicologia (34).

Page 13: RELAZIONE DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE - unito.it · 2.7 Performance dell’attività didattica, 16 ... • Produzione scientifica dei dipartimenti • Gestione amministrativa • Interventi

Tab

ella

2.4

.1 -

Stu

dent

i is

critt

i ai

cor

si d

i la

urea

e d

i di

plom

a de

ll'U

nive

rsità

deg

li st

udi

di T

orin

o da

ll'a.

a. 1

998/

99 a

ll'a.

a. 2

000/

2001

dis

tinti

per

Fac

oltà

1998

/199

919

99/2

000

2000

/200

1is

critt

i al I

°an

noal

tri i

scri

tti in

cors

ois

critt

i fuo

rico

rso

Tot

ali

iscr

itti a

l I°

anno

altr

i isc

ritti

inco

rso

iscr

itti f

uori

cors

oT

otal

iis

critt

i al I

° an

noal

tri i

scri

tti in

cor

sois

critt

i fuo

ri c

orso

Tot

ali

Fac

oltà

Cdl

Du

Cdl

Du

Cdl

Du

Cdl

Du

Cdl

Du

Cdl

Du

Cdl

Du

Cdl

Du

Cdl

Du

L1°l

vC

dlD

uL1

°lv

Cdl

Du

L1°l

vC

dlD

uL1

°lv

Agr

aria

304

117

780

123

403

671.

487

307

213

120

793

161

470

701.

476

351

159

2225

772

519

56

474

950

1.35

831

226

3

Eco

nom

ia1.

285

244

3.32

829

23.

644

18.

257

537

1.34

776

3.07

246

3.46

90

7.88

812

21.

371

94-

2.85

538

-3.

251

5-

7.47

713

7-

Far

mac

ia39

2-

1.13

0-

381

-1.

903

-28

924

1.09

50

467

01.

851

2431

426

-1.

154

21-

348

0-

1.81

647

-

Giu

risp

rude

nza

1.17

4-

2.20

7-

4.68

4-

8.06

5-

1.04

8-

2.11

2-

4.35

5-

7.51

50

1.07

9-

-2.

039

--

3.94

1-

-7.

059

--

Let

tere

e f

ilos

ofia

1.24

244

4.67

00

3.99

00

9.90

244

1.25

532

3.33

138

4.72

90

9.31

570

015

1.18

12.

821

6316

4.58

511

07.

406

891.

197

Lin

gue

740

052

412

11

01.

265

121

629

6899

469

111

1.63

413

870

70

-1.

307

55-

480

-2.

062

55-

Med

icin

a e

Chi

rurg

ia40

448

21.

721

405

767

562.

892

943

411

508

1.75

261

176

910

92.

932

1.22

842

358

3-

1.65

975

5-

788

73-

2.87

01.

411

-

Med

icin

a V

eter

inar

ia11

916

427

2331

613

862

5212

014

386

2833

917

845

5911

815

-41

528

-30

519

-83

862

-

Psic

olog

ia53

6-

3.84

3-

1.30

6-

5.68

5-

436

-3.

024

-1.

589

-5.

049

-52

3-

-2.

605

--

1.47

3-

-4.

601

--

Scie

nze

dell

a Fo

rmaz

ione

2.23

50

3.05

70

2.01

46

7.30

66

1.89

60

3.22

00

2.51

43

7.63

03

227

01.

908

3.58

00

442.

467

20

6.27

42

1.95

2

Scie

nze

M.F

.N1.

076

197

2.72

819

42.

609

117

6.41

350

888

120

42.

007

241

2.60

215

95.

490

604

347

165

613

1.82

426

080

2.10

417

80

4.27

560

369

3

Scie

nze

Polit

iche

1.13

511

52.

049

200

2.94

65

6.13

032

01.

088

151

2.19

119

02.

711

195.

990

360

1.08

696

161

2.02

120

21

2.57

920

05.

686

318

162

Tot

ale

Fac

oltà

10.6

421.

215

26.4

641.

358

23.0

6126

560

.167

2.83

89.

613

1.19

723

.977

1.38

424

.025

378

57.6

152.

959

6.35

41.

016

4.12

023

.005

1.61

714

722

.363

403

051

.722

3.03

64.

267

Ate

neo

11.8

5727

.822

23.3

2663

.005

10.8

1025

.361

24.4

0360

.574

11.4

9024

.769

22.7

6659

.025

Scuo

la u

nive

rsita

ria

inco

mm

erci

o es

tero

7410

68

188

137

122

1327

2

Scuo

la u

nive

rsita

ria

inm

anag

emen

t d'

impr

esa

133

165

2031

865

419

536

885

Scuo

la u

nive

rsit

aria

int

erfa

colt

àin

bio

tecn

olog

ie75

220

1030

580

251

1834

9

Scuo

la u

nive

rsit

aria

int

erfa

colt

àin

sci

enze

mot

orie

404

502

090

632

763

90

966

Cor

so d

i lau

rea

Inte

rfac

oltà

inSc

ienz

e St

rate

gich

e-

--

-0

536

053

6

Tot

ale

Scuo

le68

699

338

1.71

71.

198

1.20

767

2.47

2

Ate

neo+

scuo

le u

nive

rsita

rie

11.8

5727

.822

23.3

2663

.005

11.4

9626

.354

24.4

4162

.291

12.6

8826

.512

22.8

3362

.033

Fon

te d

ati:

A.A

. 98/

99 M

urst

"Il

sis

tem

a u

nive

rsita

rio

ital

iano

a.a

. 19

98/1

999"

al

31/1

/99;

A.A

. 99/

00 M

urst

"Il

sis

tem

a u

nive

rsita

rio

ital

iano

a.a

. 19

99/2

000"

al

31/1

/00;

A.A

. 00/

01 M

iur

"Rile

vazi

one

iscr

itti,

imm

atri

cola

ti e

cors

i ad

acce

sso

limita

to a

.a. 2

000-

2001

" al

31/

1/01

Page 14: RELAZIONE DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE - unito.it · 2.7 Performance dell’attività didattica, 16 ... • Produzione scientifica dei dipartimenti • Gestione amministrativa • Interventi

Relazione del Nucleo di Valutazione – Anno 200014

Tabella 2.5.1 – Numero di studenti italiani che hanno preso parte al progetto Erasmus

Facoltà Studenti italiani

1998/99 1999/00 2000/01 Prev. 2001/02

Agraria 5 22 20 24Economia 81 87 77 109Farmacia 7 14 4 10Giurisprudenza 53 31 43 39Lettere e Filosofia 154 158 110 117Lingue - 29 75 98Scienze della Formazione 37 40 31 50Medicina e Chirurgia 6 14 18 21Medicina Veterinaria 4 9 7 8Psicologia - 29 26 23Scienze M. F. N. 30 36 30 35Scienze Politiche 61 111 93 84Scuola Univ. Sc. Motorie - - - 9

Totale 438 580 534 627

Fonte: Area Ricerca e Rel. Internazionali - Mobilità internazionale

Tabella 2.5.2 – Numero di studenti stranieri che hanno preso parte al progetto Erasmus

Facoltà Studenti italiani

1998/99 1999/00 2000/01 Prev. 2001/02

Agraria 12 18 16 10Economia 33 49 56 74Farmacia 8 9 7 6Giurisprudenza 39 45 37 40Lettere e Filosofia 69 70 55 50Lingue 34 43 57 61Scienze della Formazione 2 4 4 16Medicina e Chirurgia 5 0 7 5Medicina Veterinaria 3 9 3 2Psicologia 6 11 12 9Scienze M. F. N. 27 25 30 19Scienze Politiche 44 37 42 30Non Specificata - - - 15

Totale 282 320 326 337

Fonte: Area Ricerca e Rel. Internazionali - Mobilità internazionale

Tabella 2.6.1 – Personale docente e Ricercatore aa.aa. 1997/98, 1998/99, 1999/2000

Facoltà Totali Prof. di I fascia Prof. di II fascia Ricercatori

98-99 99-00 00-01 98-99 99-00 00-01 98-99 99-00 00-01 98-99 99-00 00-01

Agraria 108 112 115 27 25 30 45 45 40 36 42 45Economia 115 124 137 31 31 37 46 46 46 38 47 54Farmacia 54 62 60 12 13 13 24 23 21 18 26 26Giurisprudenza 116 109 110 46 44 49 22 16 12 48 49 49Lettere e Filosofia 193 206 211 67 64 70 55 56 49 71 86 92Lingue 74 75 80 16 16 18 31 29 33 27 30 29Medicina e Chirurgia 425 429 436 131 124 141 146 131 117 148 174 178Medicina Veterinaria 75 80 83 23 22 22 22 24 26 30 34 35Psicologia 38 41 51 11 12 15 13 12 10 14 17 26Scienze della Formazione 73 84 94 19 22 32 29 28 28 25 34 34Scienze M.F.N. 374 423 428 111 107 129 147 148 126 116 168 173Scienze Politiche 147 145 152 33 34 45 50 45 45 64 66 62Torino 1792 1890 1957 527 514 601 630 603 553 635 773 803

Dati 97/98 al 31.12.97; Dati 98/99 al 31.12.98; Dati 99/00 al 31.12.99; Dati 00/01 al 21.12.00

Page 15: RELAZIONE DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE - unito.it · 2.7 Performance dell’attività didattica, 16 ... • Produzione scientifica dei dipartimenti • Gestione amministrativa • Interventi

Relazione del Nucleo di Valutazione – Anno 2000 15

Tabella 2.6.2 – Docenti equivalenti

Facoltà Prof. TotaleProf. Associati Ricercatori Docenti

Ordinari (equivalenti) (equivalenti) Equivalenti

Agraria 30 30,4 19,8 80,2Economia 37 35,0 23,7 95,7Farmacia 13 16,0 11,4 40,4Giurisprudenza 49 9,1 21,6 79,7Lettere e Filosofia 70 37,2 40,9 148,2Lingue 18 25,1 12,8 55,8Medicina e Chirurgia 141 88,9 78,3 308,2Medicina Veterinaria 22 19,8 15,4 57,2Psicologia 15 7,6 11,4 34,0Scienze della Formazione 32 21,3 14,5 67,8Scienze M.F.N. 129 95,8 76,1 300,9Scienze Politiche 45 34,2 27,3 106,5Torino 601 420,3 353,3 1.374,6

Docenti equivalenti (al 31.12.00) calcolati considerando PO=1, PA=0,76 e RU=0,44 (Comitato nazionale di valutazine, DOC 9/99)Fonte: “Rilevazione del CNVSU - Nuclei2001”. Elaborazione: Ufficio Valutazione.

Tabella 2.6.3 – Le graduatorie delle Facoltà per consistenza di docenti ponderati (DE) al 31.12.2000 e di studenti incorso nell’a.a. 2000/2001

N. ord. 1) 2) 3)

docenti stud. in stud. inFacoltà equiv. Facoltà corso Facoltà corso/DE

1 Medicina e chirurgia 308,8 Scienze della formazione 5.759 Psicologia 91,9

2 Scienze M.F.N. 300,9 Economia * 5.466 Scienze della formazione 84,93 Lettere e filosofia 148,2 Lettere e filosofia 4.096 Economia 57,1

4 Scienze politiche 106,5 Scienze M.F.N. ** 3.620 Giurisprudenza 39,1

5 Economia 95,7 Scienze politiche 3.567 Farmacia 37,5

6 Agraria 80,2 Medicina e chirurgia 3.420 Lingue 37,17 Giurisprudenza 79,7 Psicologia 3.128 Scienze politiche 33,5

8 Scienze della formazione 67,8 Giurisprudenza 3.118 Lettere e filosofia 27,6

9 Medicina veterinaria 57,2 Lingue 2.069 Agraria 17,0

10 Lingue 55,8 Farmacia 1.515 Scienze M.F.N. 12,0

11 Farmacia 40,4 Agraria 1.364 Medicina e chirurgia 11,112 Psicologia 34,0 Medicina veterinaria 576 Medicina veterinaria 10,4

Facoltà di T orino 1.374,6 Facoltà di T orino 37.698 Facoltà di T orino 27,4

Fonti: “rilevazione del CNVSU - Nuclei2001”; Servizio Autom. Segreterie Studenti. Elaborazione: Uff. Valutazione.*compresa la Scuola Univ. in Biotecnologie;**compresi i diplomi della SUMI e della Scuola Univ. in Comm. Estero

Anche le altre posizioni della graduatoria per l’anno 2000coincidono con quelle degli ultimi due anni considerati(1998 e 1999), a ulteriore conferma dell’inerzia di talunisquilibri, e dell’urgenza di adeguate politiche correttive.Rapportando i valori a quelli degli studenti in corso(colonna 2, da cui si rileva come la Facoltà con il piùalto numero di studenti in corso è Scienze della forma-zione, mentre quella che ne ha meno è Medicina vete-

rinaria, con 576) si ottengono i valori riportati in co-lonna 3. Rispetto a un valore medio di Ateneo di 27,4spiccano i casi di Facoltà quali Psicologia e Scienzedella formazione – che fanno registrare valori superio-ri di oltre 3 volte al valore medio – e, all’estremo oppo-sto, di Scienze SMN, Medicina e chirurgia e Medicinaveterinaria con valori inferiori a 1/2 della media diAteneo.

Page 16: RELAZIONE DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE - unito.it · 2.7 Performance dell’attività didattica, 16 ... • Produzione scientifica dei dipartimenti • Gestione amministrativa • Interventi

Relazione del Nucleo di Valutazione – Anno 200016

2.7 Performance dell’attività didattica

Per garantire omogeneità con i dati storici e realizzareun sufficiente livello di dettaglio, i dati utilizzati inquesto paragrafo per il calcolo degli indicatori proven-gono da una diversa fonte rispetto a quelli utilizzatiper la Tabella 2.4.1 e con un diverso riferimento tem-porale. Ogni tabella riporta a margine la fonte del dato.Il numero degli studenti “equivalenti” si calcola divi-dendo il numero complessivo di esami superati in unanno accademico, in ciascuna Facoltà, per il numeromedio di esami previsto in quella Facoltà in ciascunanno di corso.

È interessante osservare alcuni dati che emergono dalconfronto tra le annualità superate nell’a.s. 1999 e quel-le superate nell’a.s. 2000 (qui i dati sono ancora prov-visori). La situazione di Ateneo indica un netto calo

Tabella 2.7.1 – Studenti equivalenti per Facoltà

Facoltà a.s. 1999 a.s. 2000

Studenti Studenti Studenti Studentiequivalenti equivalenti regolari equivalenti equivalenti regolari

Agraria 933,3 466,4 1.114,1 898,0Economia 4.104,3 2.072,3 3.988,1 1.893,7Farmacia 915,3 592,6 954,5 578,7Giurisprudenza 2.834,2 1.051,8 2.726,6 1.902,8Lettere e Filosofia 4.443,0 2.306,5 3.782,4 2.537,7Lingue e Letteratura Straniere 438,7 437,5 981,9 973,5Medicina e Chirurgia 2.735,3 2.127,2 3.011,4 1.868,2Medicina Veterinaria 536,9 281,8 531,3 321,4Psicologia 2.407,3 1.207,5 2.150,8 1.359,8Scienze della Formazione 3.764,1 1.937,6 2.371,0 1.801,6SMFN 2.930,3 1.524,9 2.871,5 1.934,0Scienze Politiche 2.500,8 1.270,3 2.152,7 939,7Suism - - 496,6 492,6TOTALE 28.543,4 15.276,6 27.132,9 17.501,6

Fonte: a.s. 1999 Rilevazione MIUR “Indagine Universitaria 2000”; a.s. 2000 Rilevazione MIUR “Indagine Universitaria 2001”Elaborazione: Ufficio valutazione.

Tabella 2.7.2 – Tassi di proseguimento di Ateneo

FACOLTÀ CON SEDE A TORINO

matric. tasso dal tasso dal tasso dalI al II anno II al III anno III al IV anno

1991/92 100 69,01 46,37 43,701992/93 100 66,68 43,89 47,441993/94 100 65,12 47,88 48,161994/95 100 73,19 51,42 52,451995/96 100 74,01 56,89 60,671996/97 100 77,3 75,86 52,291997/98 100 76,24 65,11 59,911998/99 100 74,25 63,78

Fonte: Ripartizione Segreterie Studenti dell’Università degli Studi di TorinoElaborazione: Ufficio valutazione.

degli “studenti equivalenti”, da oltre 28.500 circa a27.100 circa (-5%), a cui fa riscontro un aumento de-gli “studenti regolari”, ovvero degli studenti iscritti daun numero di anni inferiore o uguale alla durata legaledei relativi corsi, che passano da 15.276 a 17.502(+14,6%).Dunque mentre le annualità superate complessivamen-te diminuiscono – fenomeno che ha alla base una seriedi fattori diversi, tra cui senza dubbio il calo degli iscrittie il radicamento dei fuori corso, sembra per controacquistare maggior consistenza la figura (statistica)dello studente che compie con regolarità il percorsoprescelto: fenomeno, comunque lo si analizzi, positi-vo. Anche qui occorrerà attendere gli sviluppi deglianni immediatamente a venire per verificare se, e inquale misura, questa dinamica virtuosa sia frutto del-l’avvio della riforma dei cicli didattici (i dati relativi

Page 17: RELAZIONE DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE - unito.it · 2.7 Performance dell’attività didattica, 16 ... • Produzione scientifica dei dipartimenti • Gestione amministrativa • Interventi

Relazione del Nucleo di Valutazione – Anno 2000 17

Tabella 2.7.3 – Laureati suddivisi in base all’anno accademico di immatricolazione

Facoltà Laureati 1998 Laureati 1999 Laureati 2000

AGRARIA 59 83 89ECONOMIA 1.026 1.050 1.036FARMACIA 122 94 149GIURISPRUDENZA 614 681 708LETTERE E FILOSOFIA 1.005 990 1.024LINGUE E LETTERATURE STRANIERE 0 1 0MEDICINA E CHIRURGIA 348 368 350MEDICINA E VETERINARIA 73 99 102PSICOLOGIA 597 612 593SCIENZE DELLA FORMAZIONE 413 423 462SCIENZE M.F.N. 816 787 733SCIENZE POLITICHE 636 676 584TOTALE 5.709 5.864 5.830

Fonte: dati a.s. 1998 MURST -”Il Sistema Universitario Italiano a.a.1998/99"; dati a.s. 1999 MURST-UStat “Indagine IstruzioneUniversitaria 2000”; dati a.s. 2000 MURST-UStat “Indagine Istruzione Universitaria 2001” .

Tabella 2.7.4 – Diplomati all’Università di Torino aa. ss. 1998, 1999 e 2000 per Facoltà

Facoltà diplomati 1998 diplomati 1999 diplomati 2000

AGRARIA 16 31 38ECONOMIA - 53 89LETTERE E FILOSOFIA - 39 71MEDICINA E CHIRURGIA 93 95 268MEDICINA E VETERINARIA 13 6 8SCIENZE DELLA FORMAZIONE 0 1 0SCIENZE M.F.N. 0 39 38SCIENZE POLITICHE 81 78 119TOTALE 203 342 631

Fonte: dati a.s. 1998 MURST -”Il Sistema Universitario Italiano a.a.1998/99"; dati a.s. 1999 MURST-UStat “Indagine IstruzioneUniversitaria 2000”; dati a.s. 2000 MURST-UStat “Indagine Istruzione Universitaria 2001” .

alle Facoltà dell’Ateneo in cui già nell’a. a. 2000/01 sisono attivate le nuove lauree triennali non sono utiliz-zabili: ovviamente, il numero di annualità superate daglistudenti iscritti al nuovo ordinamento è, per ora, deltutto trascurabile). La conferma, in quest’ambito, di

un ruolo realmente incisivo del nuovo ordinamento distudi dovrà venire soprattutto da una significativa ecostante diminuzione del numero dei fuori corso. (cfr.Tabella 2.7.6).Nella tabella che segue sono presentati valori e para-

Tabella 2.7.5 – Tasso di laurea per studenti in corso e fuori corso da X+2 anni. (Con X durata legale del corso in anni)

Tasso di laurea

Immatricolati X+2 anni prima Immatricolati X anni prima

Facoltà CDL 4 anni CDL 5 anni CDL 6 anni CDL 4 anni CDL 5 anni CDL 6 anni

Agraria - 30,48 - - 1,60 -Economia 42,92 - - 1,79 - -Farmacia - 29,86 - - 0,77 -Giurisprudenza 29,55 - - 1,02 - -Lettere e Filosofia 55,08 63,32 - 0,88 8,26 -Scienze della Formazione 28,14 - - 0,87 - -Medicina e Chirurgia - 112,50 74,57 - 27,50 38,72Scienze M.F.N. 52,99 44,26 - 1,95 5,30 -Medicina Veterinaria - 77,86 - - 6,61 -Scienze Politiche 33,74 - - 0,81 - -Ateneo di Torino 38,40 73,11 74,57 1,11 4,92 38,72TOTALE 45,2 3,1Fonte: Servizio Automazion., Elaborazione Ufficio Valutazione

Page 18: RELAZIONE DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE - unito.it · 2.7 Performance dell’attività didattica, 16 ... • Produzione scientifica dei dipartimenti • Gestione amministrativa • Interventi

Relazione del Nucleo di Valutazione – Anno 200018

Tabella 2.7.6 – Andamento studenti fuori corso iscritti ai corsi di laurea a.a 1998\99 - 2000/01

Facoltà A.A. 1998/99 A.A. 1999/2000 A.A. 2000/2001 3

Iscritti Fuori % di Iscritti Fuori % di Iscritti Fuori % ditotali corso f.c. totali corso f.c. totali corso f.c.

Agraria 1.487 403 27,1 1.476 470 31,8 1.621 474 29,2Economia 8.257 3.644 44,1 7.888 3.469 44,0 7.477 3.251 43,5Farmacia 1.903 381 20,0 1.851 467 25,2 1.816 348 19,2Giurisprudenza 8.065 4.684 58,1 7.515 4.355 58,0 7.059 3.941 55,8Lettere e filosofia 9.902 3.990 40,3 9.315 4.729 50,8 8.603 4.585 53,3Lingue 1.265 1 0,1 1.634 11 0,7 2.062 48 2,3Medicina e chirurgia 2.892 767 26,5 2.932 769 26,2 2.890 788 27,3Medicina veterinaria 862 316 36,7 845 339 40,1 838 305 36,4Psicologia 5.685 1.306 23,0 5.049 1.589 31,5 4.601 1.473 32,0Scienze della formazione 7.306 2.014 27,6 7.630 2.514 32,9 8.226 2.467 30,0Scienze M.F.N. 6.413 2.609 40,7 5.490 2.602 47,4 4.968 2.104 42,4Scienze politiche 6.130 2.946 48,1 5.990 2.711 45,3 5.848 2.579 44,1Facoltà di Torino 60.167 23.061 38,3 57.615 24.025 41,7 56.009 22.363 39,9Sc. Univ. Interfac. Biotecnologie 305 10 3,3 349 18 5,2Sc. Univ. Interfac. Sc. Motorie 906 0 0,0 966 0 0,0Scuole Universitarie 1.211 10 0,8 1.315 18 1,4Ateneo 60.167 23.061 38,3 58.826 24.035 40,9 57.324 22.381 39,0

Fonte: Dati a.a. 98/99 MURST “Il sistema universitario italiano a.a. 1998/1999” al 31/1/99;Dati a.a. 99/00 MURST “Il sistema universitario italiano a.a. 1999/2000” al 31/1/00;Dati a.a. 00/01 MIUR “Rilevazione iscritti, immatricolati e corsi ad accesso limitato a.a. 2000-2001” al 31/1/01.

Tabella 2.7.7 – Tasso di abbandono tra il I e il II anno per gli immatricolati nel 1998 e 1999

Facoltà Iscritti 1998/99 (Leva 1999) Iscritti 1999/00 (Leva 2000)

Tasso di abbandono I e II anno Tasso di abbandono I e II anno

Agraria 25,17 26,98Economia 23,75 21,90Farmacia 21,15 21,03Giurisprudenza 18,84 10,68Lettere e Filosofia 27,97 21,59Lingue 10,76 6,12Medicina e Chirurgia 8,06 9,16Medicina Veterinaria 16,67 8,33Psicologia 17,67 15,63Scienze della Formazione 31,64 28,13Scienze M.F.N. 43,05 30,61Scienze Politiche 28,15 31,96Totale 25,75 21,87Fonte: Servizio Automazione. Elaborazione: Ufficio Valutazione

metri che risultano necessari e funzionali al raggiungi-mento della laurea e cioè quelli relativi al tasso di pro-seguimento degli studenti da un anno di corso al suc-cessivo.

2.8.1 Il conseguimento dei titoliIl compimento degli studi e il conseguimento del tito-lo finale è indubbiamente l’obiettivo primario della stra-grande maggioranza degli iscritti all’Università.Contemporaneamente, il medesimo dato fornisce unaprima misura della produttività didattica di un Ate-

neo e di ciascuna delle sue Facoltà. Il numero di lau-reati e diplomati e la variazione nel tempo di tali va-lori, debitamente rapportato al numero di studentiiscritti, aiuta infatti a misurare il risultato dell’Uni-versità almeno nella sua funzione di “certificazione”dei saperi e delle competenze da far valere nel mon-do del lavoro.

3 Sono stati conteggiati gli iscritti totali ai Corsi di Laurea e quelli deinuovi Corsi di laurea triennali attivati in via sperimentale.

Page 19: RELAZIONE DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE - unito.it · 2.7 Performance dell’attività didattica, 16 ... • Produzione scientifica dei dipartimenti • Gestione amministrativa • Interventi

Relazione del Nucleo di Valutazione – Anno 2000 19

L’indicatore in questione può essere ulteriormente ela-borato rapportando il numero di laureati e diplomatial numero degli studenti iscritti n anni prima, dove n èpari al numero di anni previsto dai piani di studio perconseguire la laurea o il diploma, o, meglio ancora,calcolando lo scarto tra il tempo medio per conseguireil titolo di studio e quello previsto.La Tabella 2.7.3 riassume i dati relativi agli anni solari.1998, 1999, 2000, dati che si possono considerare so-stanzialmente in linea con le tendenze emerse negli anniprecedenti.È importante conoscere il valore dei principali indica-tori relativi ai “tassi di laurea”. Il tasso di laurea, senzaaltre specificazioni, misura quanti tra gli studenti iscrittiraggiungono la laurea. Questo rapporto, che è il com-plemento a 1 del tasso di abbandono, non è calcolabi-le con esattezza, per la sua stessa natura, in quanto ilnumero di anni in cui uno studente può rimanere fuo-ri corso è limitato solo dalle leggi biologiche: un’accet-tabile approssimazione è raggiungibile prendendo inconsiderazione periodi di tempo molto lunghi e calco-lando semplicemente il rapporto tra laureati nell’inte-ro periodo e iscritti nel medesimo periodo.Per effettuare invece valutazioni nel breve periodo ènecessario rapportare il numero dei laureati al numerodegli iscritti riferendosi a una certa data predetermi-nata (arbitrariamente, salvo che in un caso). Il caso nonarbitrario è quello in cui i laureati in corso sono rap-portati al numero degli iscritti di tanti anni prima quantiprevisti dal corso di laurea: si calcola così il tasso dilaurea degli studenti in corso: si veda la tabella 2.7.5riassuntiva (la tabella II.4 dell’appendice fornisce ildettaglio a livello dei corsi di laurea).La ben nota difficoltà degli iscritti a completare il cor-so di studio negli anni previsti, risulta, con rare ecce-zioni, dai modestissimi valori percentuali dei laureatiin corso.Un’alta percentuale di studenti fuori corso sul totaledegli iscritti va indubbiamente valutata in modo nega-tivo, pur tenendo debito conto di alcuni argomenticorrettivi (innanzi tutto il ruolo quantitativamente nontrascurabile degli studenti lavoratori).

I dati relativi all’incidenza degli studenti fuori corsosul totale degli iscritti sono presentati nella tabella 2.7.6Il confronto con i due anni pregressi evidenzia la rot-tura di un trend pluriennale di aumento degli studentifuori corso sul totale degli iscritti. La decelerazione dal40,9% del 1999/00 al 39,0% del 2000/01, anche senon determinante in quanto deve essere comunqueponderata con la contemporanea flessione degli iscrit-ti, è comunque apprezzabile.Va considerato che con l’ingresso a regime della rifor-ma dei cicli didattici l’incidenza degli studenti fuoricorso sul totale degli iscritti perderà progressivamenteogni significato in quanto nei nuovi ordinamenti di-dattici non è più contemplata la figura dello studentefuori corso.La tabella 2.7.7 presenta il quadro del tasso di abban-dono tra il I e il II anno per gli studenti immatricolatinel 1998 e 1999. Sono dati che fanno riflettere, nono-stante l’Ateneo abbia registrato un calo del fenomeno.Ancora una volta – occorre ammetterlo – giustificanoforti preoccupazioni sulla capacità complessiva del si-stema universitario di intervenire preventivamente at-traverso un’azione di orientamento che eviti vocazionimalriposte (causa frequente di abbandono), e di inter-cettare poi le difficoltà che insorgono nel rapporto deglistudenti con la didattica del percorso prescelto.La tabella evidenzia un tasso di abbandono tra il primoe il secondo anno particolarmente elevato nella mediadi Ateneo: 25,75%. Uno sguardo alla dinamica di me-dio-lungo periodo – il tasso di abbandono registratoper la leva 1991 è del 30,99% – mostra un migliora-mento sensibile, ma per nulla esaltante: un calo del 5%in quasi dieci anni; per converso, la dinamica recenzio-re – 1997: 23,76%, 1998: 23,12%, 1999: 25,75%, 2000:21,87% – evidenzia come, dopo il momento di controtendenza nel 1999 (con un aumento del tasso di abban-dono rispetto all’anno precedente) il 2000 confermal’andamento decrescente riallineandosi al trend deglianni 97 e 98 e con un calo dal 1991 di oltre 9 puntipercentuali. Comunque, dopo il primo anno di espe-rienza universitaria, l’abbandono di uno studente sucinque è ancora un segnale, e un costo, molto grave.

Page 20: RELAZIONE DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE - unito.it · 2.7 Performance dell’attività didattica, 16 ... • Produzione scientifica dei dipartimenti • Gestione amministrativa • Interventi

Relazione del Nucleo di Valutazione – Anno 200020

3 LA VALUTAZIONE DELLE OPINIONI DEGLISTUDENTI SULLA QUALITÀ DELLA DIDATTICA

In allegato alla relazione, che è stata redatta in formatopiù sintetico degli anni passati, si presenta un’ampiaanalisi sui risultati delle rilevazioni condotte dalle fa-coltà dell’Ateneo sull’opinione espressa dagli studentisulla qualità della didattica.L’analisi è stata condotta da Andrea Scagni ed è riccadi contenuti, di riferimenti e di confronti con altre re-altà universitarie.Nell’ambito delle recenti attività del Nucleo di valuta-zione riveste ruolo rilevante l’analisi dei metodi e deirisultati delle indagini sulla qualità della didattica at-tuate dalle facoltà.Il tema della qualità della didattica è tanto centrale nellareputazione complessiva dell’Ateneo e delle sue sin-gole facoltà quanto complesso, coinvolgendo un am-pio spettro di fattori, in parte di natura strutturale (aule,orari, laboratori, localizzazione delle sedi) e in parte dicarattere personale (per quanto riguarda le capacità,l’impegno, la disponibilità e la metodologia didatticadei docenti). Esso può essere visto come un problemadi valutazione di customer satisfaction, e quindi sostan-zialmente di esame delle attitudini degli studenti a taleriguardo. Questo approccio – pur ragionevole – non ètuttavia sufficiente per un corretto inquadramento dellaqualità della didattica. Infatti, per le peculiarità del-l’università rispetto ad una generica organizzazioneproduttrice di beni o servizi, l’opinione del cliente-stu-dente non può rappresentare l’unico parametro su cuibasare il giudizio. Devono essere prese in considera-zione anche le esigenze e le aspettative di altri portato-ri di interesse – in primo luogo le imprese e il mondodel lavoro in generale – che si attendono dai laureatiun contributo di competenze elevato e flessibile. Inol-tre occorre tenere presente che la percezione dellaqualità della didattica da parte dello studente è inevi-tabilmente connessa anche al diverso grado di interes-se per le singole discipline e al livello delle proprie ca-pacità intellettive.Va infine ricordato che la rilevazione delle opinionidegli studenti sulla didattica non può che essere svoltasu campioni significativamente distorti rispetto all’uni-verso degli iscritti ad un corso di laurea. Per ottenereinformazioni realmente fondate sull’esperienza direttadel rispondente, infatti, le indagini devono essere rea-lizzate verso la fine dei corsi o a corsi conclusi. Ne ri-sultano esclusi quindi non solo coloro che avevanoprogrammato sin dall’inizio di non frequentare, maanche tutti gli studenti che avevano iniziato a frequen-tare, salvo poi desistere per motivi di insoddisfazionedi qualsiasi natura – spesso legati proprio a una quali-tà della didattica giudicata insoddisfacente (dal puntodi vista strutturale e/o personale).

Nonostante i limiti impliciti nelle modalità correnti diverifica della qualità percepita della didattica, il dif-fondersi delle iniziative finalizzate all’interrogazionedelle opinioni degli studenti, utenti primi ma non uni-ci dei servizi didattici resi dalle facoltà, costituisce unaprima iniziativa apprezzabile nella direzione giusta euna necessaria risposta dell’Università alle generali at-tese verso la qualità dei servizi consumati che la socie-tà oggi esprime. Una accresciuta sensibilità delle fa-coltà verso l’esigenza di sentire, in modo strutturato,le opinioni dei propri studenti, è quindi importanteanche al fine di ridurre i rischi di autoreferenzialitàsempre in agguato.Alle ragioni generali se ne aggiungono oggi due con-tingenti:• l’attuazione della riforma universitaria, delle cui in-

novazioni è cruciale che lo studente si senta nonutente passivo ma coinvolto fruitore critico. La va-lutazione in itinere della rispondenza del processodi riforma alle aspettative della popolazione studen-tesca è quindi importante per poterne individuaree rimuovere le criticità in modo tempestivo e con-sapevole;

• la tendenza generalizzata alla competizione tra leuniversità per il reclutamento della clientela studen-tesca. Ciò rende improrogabile il passaggio dallavecchia mentalità, propria di chi produce un “ser-vizio pubblico indifferenziato” a quella di chi pro-duce invece un servizio “personalizzato” e apprez-zato in quanto ritenuto migliore (o per lo meno noninferiore) di quello offerto da altri.

Il Nucleo di valutazione è direttamente investito dallanormativa da compiti di controllo e raccolta di infor-mazioni a questo riguardo. È inoltre evidente che l’at-tività di valutazione della didattica è essa stessa un ele-mento centrale della più generale attività di valutazio-ne del sistema università da parte del Nucleo. Da talipresupposti è stata motivata l’opera di sensibilizzazio-ne, informazione e proposta sull’argomento che ilNucleo ha svolto negli ultimi anni. Inizialmente, taleiniziativa può essere distinta in due fasi:• l’esercizio di un forte stimolo indirizzato a tutte le

facoltà e le strutture didattiche dell’ateneo verso ladiffusione capillare dell’attività di indagine sulleopinioni degli studenti;

• l’elaborazione di proposte per favorire il passaggioda un’organizzazione autonoma e “volontaristica”delle indagini da parte delle singole strutture di-dattiche ad un lavoro coordinato e in parte unifica-to nell’organizzazione, pur nel rispetto delle speci-ficità locali legate ai differenti ambiti disciplinari emetodi di lavoro.

È possibile affermare che la prima fase è ora sostan-zialmente conclusa: le facoltà in precedenza inattive si

Page 21: RELAZIONE DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE - unito.it · 2.7 Performance dell’attività didattica, 16 ... • Produzione scientifica dei dipartimenti • Gestione amministrativa • Interventi

Relazione del Nucleo di Valutazione – Anno 2000 21

sono anch’esse mosse nella direzione richiesta e oggitutta l’Università di Torino svolge indagini sulla didat-tica nella percezione dei suoi studenti.La seconda fase, che discende dal dettato normativoche richiede espressamente al Nucleo una valutazionedei risultati delle indagini (e una loro trasmissione alComitato Nazionale di Valutazione del Sistema Uni-versitario), risulta invece ancora sostanzialmente darealizzare.Nell’attuale situazione il Nucleo, infatti, incontra dif-ficoltà non totalmente sormontabili nell’effettuare unalettura omogenea e coerente dei dati forniti dalle sin-gole facoltà, che ostacolano la lettura unitaria e la com-parazione dei risultati delle rilevazioni. Le difformitàosservate sembrano tuttavia discendere più dalle (purrecenti) consuetudini locali che dal peso di effettiveesigenze diversificate: in quanto tali quindi, risultanosuperabili, se vi è la volontà di farlo.In questa sede si vuole quindi riproporre l’urgenza discelte chiare a tale riguardo, anche a fronte di un pa-norama nazionale che è ormai significativamente piùavanzato, in special modo per le grandi università. Tral’altro è importante osservare che nei contatti tra ilNucleo e le facoltà si evidenzia per queste tematichenella maggior parte dei casi un interesse e una disponi-bilità alla collaborazione, arrivando spesso anche allarichiesta al Nucleo di indicazioni e linee guida sullequali la competenza del Nucleo non è espressamenteprevista dalla normativa né è mai stata definita conchiarezza a livello locale.Si ritiene quindi vi siano i presupposti perché un’azio-ne incisiva, rispettosa delle esigenze diversificate chelocalmente possono emergere ma che offra supportoalle facoltà per attuare i cambiamenti necessari possaavere successo, contribuendo al buon governo dell’ate-neo, all’immagine che esso presenta nei confronti del-la collettività e delle altre università, nonché alla rile-vanza e qualità del lavoro del Nucleo di Valutazione.A tale azione il Nucleo è disponibile a offrire il pro-prio contributo, non soltanto in termini di valutazionee monitoraggio in corso d’opera (che pure gli compe-tono), ma anche dal punto di vista progettuale, ver-sante sul quale esso ha già lavorato cercando nelle Re-lazioni degli ultimi anni di definire il quadro di riferi-mento e di delineare le possibili concrete iniziative daintraprendere.Una terza fase richiede di essere esplicitamente affron-tata, anche in tale caso adottando linee guida comunitra le varie facoltà. È la fase dell’utilizzo esplicito deirisultati delle rilevazioni, da parte dei singoli docenti edelle facoltà. Ad oggi gli utilizzi, come le modalità didiffusione delle informazioni acquisite, sono molto di-versificati. Da un lato la maggior parte delle facoltà

incentivano più o meno fortemente l’utilizzo diretto eprivato da parte del singolo docente, mediante acces-so diretto alle schede compilate, dalle quali egli può,se vuole, trarre spunti e indicazioni per migliorare leeventuali criticità relative alle proprie prestazioni di-dattiche, quando ne ricorrano le circostanze. Partico-larmente utili si dimostrano, a tale fine, le sezioni libe-re dei questionari (quando previste), ove gli allievi tro-vano spazio per formulare commenti e valutazioni edesprimere suggerimenti. Tuttavia la discrezionalità co-munque presente nelle scelte dei docenti a tale riguar-do non sempre contribuisce a risolvere i casi più criti-ci, dato che spesso i docenti valutati meno positiva-mente sono anche quelli che sistematicamente nonconsultano i questionari compilati nel proprio corso.All’estremo opposto si collocano le analisi aggregatea livello di facoltà, che possono confrontare tra loro irisultati dei propri corsi, o valutare complessivamen-te le risposte in base a diverse ipotesi di aggregazioneparziale, sia di natura strutturale – ad esempio peranno di corso, per ambito disciplinare, per corso dilaurea all’interno delle grandi facoltà – sia di naturasocio-demografica, come rispetto al sesso, alla condi-zione lavorativa, alla tipologia dei precedenti studi,ecc. La natura di tali analisi si traduce di solito in fi-nalità di tipo conoscitivo e comparativo, con possibiliricadute solo sulle strategie di governo complessivodella struttura.Il quadro complessivo è quindi di nuovo eterogeneo, eprobabilmente meno suscettibile di essere riorganiz-zato in modo puntuale e coordinato per l’Ateneo nellasua interezza. Per l’immediato, sia per preparare even-tuali innovazioni generalizzate sia perché ciò pare po-sitivo di per sé, oltre che coerente con lo spirito deitempi, il Nucleo auspica che le facoltà diano avvio amodalità innovative di utilizzo dei risultati delle inda-gini. Esse potrebbero riguardare le modalità di appro-fondimento delle cause delle criticità eventualmenteemergenti nei confronti dell’insegnamento impartitoda singoli docenti, la pattuizione di impegni individualiper superarle nei confronti della facoltà di appartenen-za, il sostegno istituzionale per facilitare ciò e, infine, ilriscontro degli impegni assunti nei risultati dell’inda-gine relativi all’anno seguente. Va da sé che tali opera-zioni presentano profili attuativi assai delicati, doven-dosi ovviamente preservare – a prova di ogni possibiledubbio – il principio della libertà di insegnamento cherichiede tuttavia di essere coniugato, in forme accetta-bili, con la resa complessiva dell’insegnamento stesso.È una delle sfide, certo non tra le meno impegnative,che il personale docente e le istituzioni universitarieitaliane, non prime nel mondo occidentale, sono chia-mate a fronteggiare.

Page 22: RELAZIONE DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE - unito.it · 2.7 Performance dell’attività didattica, 16 ... • Produzione scientifica dei dipartimenti • Gestione amministrativa • Interventi

Relazione del Nucleo di Valutazione – Anno 200022

4 PRODUZIONE SCIENTIFICA DEI DIPARTIMENTI

I due compiti istituzionali di ogni docente sono la di-dattica (o trasmissione delle conoscenze) e la ricerca(o produzione delle conoscenze). Se la didattica fa capoprincipalmente alle Facoltà, la ricerca fa capo ai Di-partimenti. Essi sono infatti le strutture deputate a for-nire ai docenti gli strumenti, gli spazi e i servizi neces-sari per lo svolgimento di questa attività. Secondo que-sta logica è stata condotta presso i Dipartimenti l’usualeindagine sull’attività scientifica.1

I risultati dell’indagine, basata sulle risposte dei Di-partimenti, in termini di articoli e di attività totale (ar-ticoli, comunicazioni a congressi, etc) sono paragonatiin Figura 4.0.1. I dati complessivi relativi a ciascundipartimento sono stati divisi per il numero di docentiafferenti al Dipartimento stesso ottenendo così dati ri-feriti al singolo docente.Naturalmente produzione totale per docente e produ-zione di articoli per docente non sono identiche, es-sendo la seconda un sottoinsieme della prima.I dati riportati nel diagramma ricalcano quelli già pub-blicati nella relazione precedente e non se ne discosta-no significativamente. Essi non verranno analizzati indettaglio, poiché un esame sufficientemente dettaglia-to e completo della produzione scientifica dei Diparti-menti (così come dei problemi incontrati nella lorocomparazione) è già stato fatto nella relazione prece-dente.

4.1 Entrate dei dipartimenti

La produzione di conoscenza originale (ricerca scien-tifica), oltre ad avere un grande valore strategico, è uncosto per l’Università e rappresenta una parte non in-differente del suo bilancio. Risulta pertanto di grandeinteresse l’esame e il paragone delle entrate dei dipar-timenti (sempre calcolate pro capite) in quanto posso-no dare una idea dei costi della attività di ricerca sia intermini complessivi che area per area. Le entrate deiDipartimenti sono state classificate in due modi: en-trate totali (incluse entrate da donazioni, contratti conenti esterni, etc) e entrate “per ricerca” (solo 60% +40% + CNR). I due dati non sono ovviamente sovrap-ponibili essendo le entrate “per ricerca” un sottoinsie-me delle entrate totali.I dati relativi ai vari Dipartimenti dell’Università diTorino (divisi in entrate totali per docente ed entrateper ricerca per docente) sono illustrati nella Figura4.1.1.

Dall’esame dei dati riportati in figura emergono alcu-ne considerazioni che è utile commentare.In primo luogo emerge come le entrate dei Diparti-menti relativi alle Scienze della Natura (incluse Medi-cina e Veterinaria) siano assai maggiori rispetto a quel-le delle Scienze Umane. Ciò è ovviamente imputabileai maggiori costi necessari per l’acquisto ed il funzio-namento delle strumentazioni ed al costo dei servizinecessari a garantire l’efficienza delle attrezzature.Dall’analisi dei risultati si può dedurre inoltre che ilcosto totale della ricerca scientifica (pro capite) nellearee delle Scienze della Natura è oltre 8 volte quellonelle aree delle Scienze Umane.Un secondo dato che può essere dedotto dall’esamedella figura riguarda la capacità di attrazione di fondiesterni posseduta, in media, dai Dipartimenti comededotta dal confronto tra entrate totali ed entrate perricerca (media di ateneo). Tale capacità, calcolata comerapporto tra entrate totali ed entrate per ricerca è paria 26,3%. Questo indica che i Dipartimenti dell’Uni-versità di Torino hanno una buona capacità di attrarrefinanziamenti.Tale capacità di attrarre finanziamenti deve essere con-siderata un valore da incrementare ed incoraggiare.Spiccano particolarmente come capacità di attrazionedi fondi diversi da quelli classici per la ricerca (40%,60% e CNR):i) alcuni dipartimenti delle Scienze Mediche che pos-

sono usufruire di fondi aggiuntivi di altre agenziedi ricerca

ii) alcuni dipartimenti delle scienze agrarieiii) alcuni dipartimenti delle scienze chimiche

I dati riportati in figura non possono essere considera-ti come completi. Infatti mancano i contributi di Isti-tuti quali INFN (Istituto Nazionale di Fisica Nuclea-re), INFM (Istituto Nazionale di Fisica della Materia)e Consorzi (dei Materiali e dell’Ambiente) che hannogestioni autonome che non fanno capo ai Dipartimen-ti. Tuttavia, poiché essi finanziano la attività di ricerca,dovrebbero essere considerati. E’ certo che qualorapotessero essere presi in considerazione, essi contri-buirebbero ad innalzare l’entità delle entrate totali deiDipartimenti Fisici e in minore misura dei DipartimentiChimici.

4.2 Confronto tra produzione scientifica edentrate dei dipartimenti (totali e di ricerca)

Il confronto tra entrate totali e produzione scientificatotale (in termine complessivo o di soli articoli) puòessere interessante al fine di verificare la produttivitàdei Dipartimenti e per verificare se a maggiori entratecorrisponde maggiore produzione scientifica.Questo confronto è riportato in Figura 4.2.1.

1 In appendice sono riportate le schede dei dipartimenti sulle attività diricerca nell’anno 2000.

Page 23: RELAZIONE DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE - unito.it · 2.7 Performance dell’attività didattica, 16 ... • Produzione scientifica dei dipartimenti • Gestione amministrativa • Interventi

Fig

. 4.0

.1 -

Pro

duzi

one

tota

le e

di A

rtic

oli p

er d

ocen

te

0,0

1,0

2,0

3,0

4,0

5,0

6,0

7,0

8,0

9,0

10,0

11,0

12,0 Informatica Matematica

Fisica Generale

Fisica Sperim

entaleFisic

a Teorica

Chimica Analitica

Chimica GeneraleChimica I.F

.M.

Scienze Merceologiche

Agronomia e SelvicolturaColture Arboree

Economia ed Ingegneria Agraria

Scienze Zootecniche

Valorizzazione Risorse

Agrofor.

Scienze della Terra

Scienze Mineralogiche

Biologia Animale

Biologia Vegetale

Anatomia, Farm. e Med.Leg.

Discipline Ginecologiche

Discipline Med. C

hirurgiche

Fisiopatologia Clinica

Genetica e Biologia

Medicina ed Oncologia Sperimentale

Medicina InternaNeuroscienze

Sanità Pubblica

Scienze Biomediche

Scienze Cliniche e Biologiche

Scienze Pediatriche

Traumatologia

Scienza e Tecnologia del Farmaco

Morfofisi

ologia Veterinaria

Patologia Animale

Produzioni Animali

Discipline Artistiche

Filologia Linguistica

Orientalistica

Scienze Antropologiche

Scienze del Linguaggio

Scienze Letterarie

Discipline FilosoficheStoria Psicologia

Scienze dell’Educazione

Diritto dell’E

conomia

Scienze Giuridiche Economia

Economia Aziendale

Scienze Economiche e Finanziarie Statistica

Scienze Sociali Studi Politici

dipa

rtim

enti

per

are

a di

scip

linar

e

valore indicatori

Art/Doc

Prod/Doc

sc. matematiche e informatiche

sc. fisiche

sc. chimiche

sc. agrarie

sc. della terra

sc. biologiche

sc. mediche sperimentali e cliniche

sc.dell'anrtichità, filologico-letterarie e storico-artistiche

sc. storiche e filosofiche

sc. pedagogiche e psicologiche

sc. giuridiche

sc. economiche e statistiche

sc. politiche e sociologiche

sc. farmaceutiche

sc. veterinarie

Page 24: RELAZIONE DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE - unito.it · 2.7 Performance dell’attività didattica, 16 ... • Produzione scientifica dei dipartimenti • Gestione amministrativa • Interventi

Fig

. 4.1

.1 -

ent

rate

dip

artim

enti

2000

per

doc

ente

: to

tali

e pe

r ri

cerc

a

050100

150

200 Informatica Matematica

Fisica Generale

Fisica Sperim

entaleFisic

a Teorica

Chimica Analitica

Chimica GeneraleChimica I.F

.M.

Scienze Merceologiche

Agronomia e SelvicolturaColture Arboree

Economia ed Ingegneria Agraria

Scienze Zootecniche

Valorizzazione Risorse

Agrofor.

Scienze della Terra

Scienze Mineralogiche

Biologia Animale

Biologia Vegetale

Anatomia, Farm. e Med.Leg.

Discipline Ginecologiche

Discipline Med. C

hirurgiche

Fisiopatologia Clinica

Genetica e Biologia

Medicina ed Oncologia Sperim.

Medicina InternaNeuroscienze

Sanità Pubblica

Scienze Biomediche

Scienze Cliniche e Biologiche

Scienze Pediatriche

Traumatologia

Scienza e Tecnologia del Farmaco

Morfofisi

ologia Veterinaria

Patologia Animale

Produzioni Animali

Discipline Artistiche

Filologia Linguistica

Orientalistica

Scienze Antropologiche

Scienze del Linguaggio

Scienze Letterarie

Discipline FilosoficheStoria Psicologia

Scienze dell’Educazione

Diritto dell’E

conomia

Scienze Giuridiche Economia

Economia Aziendale

Scienze Economiche e Finanziarie Statistica

Scienze SocialiStudi Politic

i

Territorio Interateneo

dip

arti

men

ti p

er a

rea

dis

cip

linar

e

entrate in milioni di lire

entr

ate

tot/d

oc(m

ln)

entr

ate

Ric

/doc

(mln

)sc. matematiche e informatiche

sc. fisiche

sc. chimiche

sc. agrarie

sc. della terra

sc. biologiche

sc. mediche sperimentali e cliniche

sc.dell'anrtichità, filologico-letterarie e storico-artistiche

sc. storiche e filosofiche

sc. pedagogiche e psicologiche

sc. giuridiche

sc. economiche e statistiche

sc. politiche e sociologiche

sc. farmaceutiche

sc. veterinarie

Page 25: RELAZIONE DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE - unito.it · 2.7 Performance dell’attività didattica, 16 ... • Produzione scientifica dei dipartimenti • Gestione amministrativa • Interventi

Fig

. 4.2

.1 -

Con

fron

to tr

a en

trat

e to

tali

e pr

oduz

ione

sci

entif

ica

0123456 InformaticaMatematica

Fisica Generale

Fisica Sperim

entaleFisic

a Teorica

Chimica Analitica

Chimica GeneraleChimica I.F

.M.

Scienze Merceologiche

Agronomia e Selvicoltura

Colture Arboree

Economia ed Ingegneria Agraria

Scienze Zootecniche

Valorizzazione Risorse

Agrofor.

Scienze della Terra

Scienze Mineralogiche

Biologia Animale

Biologia Vegetale

Anatomia, Farm. e Med.Leg.

Discipline Ginecologiche

Discipline Med. C

hirurgiche

Fisiopatologia Clinica

Genetica e Biologia

Medicina ed Oncologia Sperimentale

Medicina InternaNeuroscienze

Sanità Pubblica

Scienze Biomediche

Scienze Cliniche e Biologiche

Scienze Pediatriche

Traumatologia

Scienza e Tecnologia del Farmaco

Morfofisi

ologia Veterinaria

Patologia Animale

Produzioni Animali

Discipline Artistiche

Filologia Linguistica

Orientalistica

Scienze Antropologiche

Scienze del Linguaggio

Scienze Letterarie

Discipline Filosofiche Storia Psicologia

Scienze dell’Educazione

Diritto dell’E

conomia

Scienze Giuridiche Economia

Economia Aziendale

Scienze Economiche e Finanziarie Statistica

Scienze SocialiStudi Politic

i

Territorio Interateneo

Valore normalizzato Indicatore

entrate

normalizzate

(relative)

Art/Doc

Page 26: RELAZIONE DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE - unito.it · 2.7 Performance dell’attività didattica, 16 ... • Produzione scientifica dei dipartimenti • Gestione amministrativa • Interventi

Fig

. 4.2

.2 -

Pro

duzi

one

tota

le e

Fin

anzi

amen

ti pe

r la

Ric

erca

per

doc

ente

(va

lori

nor

mal

izza

ti al

tota

le d

i Ate

neo)

0,0

0,5

1,0

1,5

2,0

2,5

3,0

3,5

4,0

4,5 Informatica Matematica

Fisica Generale

Fisica Sperim

entaleFisic

a Teorica

Chimica Analitica

Chimica GeneraleChimica I.F

.M.

Scienze Merceologiche

Agronomia e SelvicolturaColture Arboree

Economia ed Ingegneria Agraria

Scienze Zootecniche

Valorizzazione Risorse

Agrofor.

Scienze della Terra

Scienze Mineralogiche

Biologia Animale

Biologia Vegetale

Anatomia, Farm. e Med.Leg.

Discipline Ginecologiche

Discipline Med. C

hirurgiche

Fisiopatologia Clinica

Genetica e Biologia

Medicina ed Oncologia Sperimentale

Medicina InternaNeuroscienze

Sanità Pubblica

Scienze Biomediche

Scienze Cliniche e Biologiche

Scienze Pediatriche

Traumatologia

Scienza e Tecnologia del Farmaco

Morfofisi

ologia Veterinaria

Patologia Animale

Produzioni Animali

Discipline Artistiche

Filologia Linguistica

Orientalistica

Scienze Antropologiche

Scienze del Linguaggio

Scienze Letterarie

Discipline FilosoficheStoria Psicologia

Scienze dell’Educazione

Diritto dell’E

conomia

Scienze Giuridiche Economia

Economia Aziendale

Scienze Economiche e Finanziarie Statistica

Scienze SocialiStudi Politic

i

Territorio Interateneo

dipa

rtim

enti

per

are

a di

scip

linar

e

valori indicatori norm.

Nor

m. (

60+

40+

CN

R)/

Doc

Nor

m. P

rod/

Doc

sc. matematiche e informatiche

sc. fisiche

sc. chimiche

sc. agrarie

sc. della terra

sc. biologiche

sc. mediche sperimentali e cliniche

sc.dell'anrtichità, filologico-letterarie e storico-artistiche

sc. storiche e filosofiche

sc. pedagogiche e psicologiche

sc. giuridiche

sc. economiche e statistiche

sc. politiche e sociologiche

sc. farmaceutiche

sc. veterinarie

Indi

ce d

i cor

rela

zion

e di

Ate

neo:

0,2

2 (-0,08)

(0,7)

(0,32)

(-0,14)

(0,54)

(-0,03)

(-0,27)

Page 27: RELAZIONE DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE - unito.it · 2.7 Performance dell’attività didattica, 16 ... • Produzione scientifica dei dipartimenti • Gestione amministrativa • Interventi

Fig

. 4.2

.3 -

Art

icol

i tot

ali e

Fin

anzi

amen

ti pe

r la

Ric

erca

per

doc

ente

(va

lori

nor

mal

izza

ti al

tota

le d

i Ate

neo)

0,0

0,5

1,0

1,5

2,0

2,5

3,0

3,5

4,0

4,5 Informatica Matematica

Fisica Generale

Fisica Sperim

entaleFisic

a Teorica

Chimica Analitica

Chimica GeneraleChimica I.F

.M.

Scienze Merceologiche

Agronomia e SelvicolturaColture Arboree

Economia ed Ingegneria Agraria

Scienze Zootecniche

Valorizzazione Risorse

Agrofor.

Scienze della Terra

Scienze Mineralogiche

Biologia Animale

Biologia Vegetale

Anatomia, Farm. e Med.Leg.

Discipline Ginecologiche

Discipline Med. C

hirurgiche

Fisiopatologia Clinica

Genetica e Biologia

Medicina ed Oncologia Sperimentale

Medicina InternaNeuroscienze

Sanità Pubblica

Scienze Biomediche

Scienze Cliniche e Biologiche

Scienze Pediatriche

Traumatologia

Scienza e Tecnologia del Farmaco

Morfofisi

ologia Veterinaria

Patologia Animale

Produzioni Animali

Discipline Artistiche

Filologia Linguistica

Orientalistica

Scienze Antropologiche

Scienze del Linguaggio

Scienze Letterarie

Discipline FilosoficheStoria Psicologia

Scienze dell’Educazione

Diritto dell’E

conomia

Scienze Giuridiche Economia

Economia Aziendale

Scienze Economiche e Finanziarie Statistica

Scienze SocialiStudi Politic

i

Territorio Interateneo

dipa

rtim

enti

per

are

a di

scip

linar

e

valori indicatori norm.

Nor

m. (

60+

40+

CN

R)/

Doc

Nor

m. A

rt/D

ocsc. matematiche e informatiche

sc. fisiche

sc. chimiche

sc. agrarie

sc. della terra

sc. biologiche

sc. mediche sperimentali e cliniche

sc.dell'anrtichità, filologico-letterarie e storico-artistiche

sc. storiche e filosofiche

sc. pedagogiche e psicologiche

sc. giuridiche

sc. economiche e statistiche

sc. politiche e sociologiche

sc. farmaceutiche

sc. veterinarie

Indi

ce d

i cor

rela

zion

e di

Ate

neo:

0,4

1 (-0,3)

(0,57)

(0,08)

(0,4)

(-0,01)

(-0,3)

(-0,46)

Page 28: RELAZIONE DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE - unito.it · 2.7 Performance dell’attività didattica, 16 ... • Produzione scientifica dei dipartimenti • Gestione amministrativa • Interventi

Relazione del Nucleo di Valutazione – Anno 200028

Dall’esame della figura si desume che la correlazionetra entrate totali e prodotti scientifici complessivi (perdocente) è piuttosto debole ed incerta.La correlazione è un po’ più marcata quando si con-frontano finanziamenti per la ricerca (40% + 60% +CNR) con i prodotti scientifici complessivi (Figura4.2.2) e diviene più evidente quando si confrontano ifinanziamenti per la ricerca con gli articoli prodotti(Figura 4.2.3), che forse rispecchiano più fedelmentela produzione scientifica veramente significativa.Questo può significare che i fondi che portano allamaggiore produzione di prodotti di ricerca sono quel-li che provengono dalle agenzie classiche per il finan-ziamento della ricerca e che gli altri fondi che entranonei dipartimenti producono ricerca applicata che nonsi esplicita, di preferenza, in articoli, libri o comunica-zioni a congressi.

4.3 Produzione scientifica come indicatore dellostato generale dell’Università

Seguendo un’impostazione già seguita nella relazioneprecedente, risulta utile riassumere i dati fondamenta-li dell’Università di Torino e i dati quantitativi riguar-danti la produzione scientifica, per verificare se vi siauna relazione tra produzione della conoscenza e fun-zionamento generale dell’Università.

In questa tabella sono riportati i valori (percentualenazionale) di studenti, docenti, tecnici-amministrativi,FFO, finanziamento MIUR dei PRIN, numero di co-ordinatori PRIN, numero di assegni, cofinanziamentoministeriale assegni, borse di dottorato, finanziamen-to MIUR per borse post-lauream (dottorati, specializ-zazioni e post-doc) e prodotti scientifici. Questi ultimisono ottenuti dal data base ISI e riguardano solo unaparte delle aree scientifico-disciplinari dell’Università(sono escluse in blocco quelle afferenti alle facoltàumanistiche, economiche e di giurisprudenza). Que-sto dato è l’unico esistente che permetta di ottenere unadato percentuale significativo rispetto alla produzionenazionale.Nonostante riguardi solo una parte delle aree del sa-pere, questo dato parziale è stato utilizzato ugualmen-te per il confronto con i dati nazionali sulla base dellaragionevole assunzione (già discussa nella relazioneprecedente) che la produttività dell’Università di Tori-no nelle aree delle Scienze della natura, delle Scienzemediche e veterinarie sia sostanzialmente equivalentea quella delle altre aree non censite da ISI.Da un breve esame dei dati (e dal loro paragone conquelli degli anni precedenti) si possono trarre le se-guenti conclusioni:• i dati percentuali riguardanti studenti (3,47%), do-

centi (3,84%), coordinatori PRIN (3,66%), dotto-

Tabella 4.3.1 – Dati percentuali Univ. Torino rispetto al totale nazionale anno 2000

Studenti Docenti tec-amm FFO cofin. n° n° cofin. n° fin. ProdottiPRIN PRIN assegni assegni dottorati post-L (ISI)

3,47% 3,84% 3,05% 3,33% 3,21% 3,66% 3,17% 1,46% 3,74% 3,24% 4,33%

Fonte: database Rilevazione Nuclei2001/CNVSU. Dati al 31/12 eccetto studenti, rilevati al 31/07 (Ustat).Elaborazione: Ufficio Valutazione

Tabella 4.3.2 – Alcune grandi università italiane rispetto al totale nazionale (anno 2000)

n° fin.coord cofin. n° cofin. n° borse MIUR prodotti

Università Studenti Docenti tec-amm FFO PRIN PRIN assegni assegni dottorato post-L ISI

Torino 3,5% 3,8% 3,0% 3,3% 3,7% 3,7% 3,2% 1,5% 3,7% 3,2% 4,3%Bologna 5,8% 5,5% 5,7% 5,2% 6,7% 12,1% 5,5% 4,3% 2,6% 6,2% 6,7%Firenze 3,4% 4,3% 4,1% 3,3% 6,3% 5,4% 7,8% 9,7% 2,3% 4,7% 5,4%Milano 3,8% 3,9% 4,7% 4,1% 4,6% 5,0% 5,0% 4,6% 5,9% 4,5% 9,8%Napoli 5,7% 5,4% 9,7% 5,9% 5,5% 4,8% 3,9% 2,1% 9,5% 5,8% 7,1%Palermo 3,5% 3,6% 4,9% 3,8% 1,8% 5,3% 4,5% 5,9% 5,1% 3,0% 1,7%Padova 3,7% 4,2% 3,8% 4,0% 6,0% 5,3% 3,5% 1,3% 3,0% 3,8% 6,7%Pisa 2,8% 3,6% 3,5% 2,8% 6,5% 5,1% 4,4% 4,1% 4,8% 3,7% 4,7%Sapienza 8,4% 8,3% 13,5% 8,9% 7,3% 7,3% n.d. 5,5% 11,7% 10,8% n.d.

Fonte: database Rilevazione Nuclei2001/CNVSU. Dati al 31/12 eccetto studenti, rilevati al 31/07 (Ustat).

Elaborazione: Ufficio Valutazione

Page 29: RELAZIONE DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE - unito.it · 2.7 Performance dell’attività didattica, 16 ... • Produzione scientifica dei dipartimenti • Gestione amministrativa • Interventi

Relazione del Nucleo di Valutazione – Anno 2000 29

rati (3,74%) sono sostanzialmente in linea tra diloro e nella media. Rispetto alla precedente rileva-zione (anno 1999), è da notare una diminuzione delnumero di studenti, che passa dal 3,79% al 3,47%.

• i dati riguardanti FFO, tecnici amministrativi, fi-nanziamento PRIN, assegni, finanziamento assegnie finanziamento borse dottorato sono tutti sotto lamedia nazionale. Tutti questi indicatori sono ov-viamente connessi con la ricerca, poiché ne sono iprerequisiti fondamentali.

• la produzione scientifica (4,43%) è sopra la medianazionale. Ciò indica una buona laboriosità di baseanche in assenza di condizioni al contorno favore-voli per la ricerca (quali quelle citati in precedenzae quelle rappresentate da una adeguata rete di cen-tri di ricerca pubblici, di cui il Piemonte è assoluta-mente carente).Rispetto alle rilevazione del decennio precedente(5,24), si verifica tuttavia una tendenza verso la fles-sione. Questa tendenza deve preoccupare le autoritàaccademiche.Questa flessione può significare che la presenza dimolti fattori negativi riguardanti le risorse per laricerca (in termini di persone dedicate direttamen-te o indirettamente alla ricerca e fondi provenientidal MIUR), la persistente carenza di iniziative diricerca pubbliche (ad es. del CNR) e la contempo-

ranea flessione dell’occupazione nei centri di ricer-ca privati porta inevitabilmente ad una sostanzialemarginalizzazione del sistema scientifico centratoattorno all’Università di Torino.Questo allarme è rinforzato dalla comparazione deidati dell’Università di Torino con quelli delle Uni-versità di dimensione paragonabile.

Da questa tabella si evince immediatamente che se molti i-ndicatori sono comparabili con quelli delle Universitàprincipali (ad esempio quelli riguardanti docenti eFFO), lo stesso non si può certo dire di PRIN, assegni,dottorati, personale tecnico amministrativo, sia in ter-mini numerici che in termini di finanziamento MIUR.Alcuni indicatori, quali ad esempio quelli relativi alpersonale tecnico amministrativo, al numero di assegnied al loro cofinanziamento o al numero di borse di dot-torato, mostrano un ritardo preoccupante che deve es-sere attentamente valutato dalle autorità accademiche.

Si può ragionevolmente ritenere che la tendenza osser-vata verso una flessione della produzione scientifica tro-vi qui una parziale spiegazione, che deve essere somma-ta alla complessiva debolezza della rete piemontese deicentri di ricerca pubblici. Ciò mostra ancora una voltache la salute di una università si misura anche attraver-so la valutazione della sua efficienza nel produrre cono-scenza.

Page 30: RELAZIONE DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE - unito.it · 2.7 Performance dell’attività didattica, 16 ... • Produzione scientifica dei dipartimenti • Gestione amministrativa • Interventi

Relazione del Nucleo di Valutazione – Anno 200030

5 GESTIONE AMMINISTRATIVA

L’attività dell’Ateneo di Torino nel corso del 2000 si èsviluppata su più fronti con evidenti ricadute in ambi-to organizzativo, amministrativo e gestionale. La ne-cessità di rispondere con rapidità alla richiesta di am-pliamento e di diversificazione dell’offerta didattica,unitamente agli sforzi per lo sviluppo di un vasto pro-gramma di contatti con partner nazionali ed interna-zionali, ha impegnato gli organi di governo e conse-guentemente le strutture operative in termini di ripen-samento dell’apparato organizzativo, di adeguamentonormativo e di revisione di procedure. In tema di or-ganizzazione infatti si è compiuto un ulteriore svilup-po del progetto iniziale (c.d. Brusa) di riassetto del-l’amministrazione centrale mediante l’istituzione di dueDivisioni: 1) Divisione Attività istituzionali, 2) Divi-sione risorse, cui afferiscono le “vecchie” aree ammi-nistrative e a cui se ne aggiungono due nuove, l’unarelativa alla gestione dei rapporti con le cliniche uni-versitarie, l’altra relativa alla gestione della riforma degliordinamenti didattici. In staff alla Direzione ammini-strativa sono costituite due funzioni di cui una (SIAC– Sistemi Informativi Amministrazione Centrale) è ilrisultato del riassetto e della formalizzazione di un’at-tività preesistente, l’altra – Funzione Programmazione

e Controllo, invece, è totalmente nuova. Queste scelteorganizzative, sintetizzate nell’organigramma di segui-to riportato, riflettono il mutato panorama in cui l’uni-versità si muove che richiede sia un potenziamento deglistrumenti e del livello di conoscenza delle tecnologieinformatiche, sia una maggiore attenzione all’analisi deiprocessi amministrativi. Quest’ultimo aspetto è allabase dell’attività della Funzione Programmazione eControllo che ha avviato numerose iniziative di revi-sione di processi in uso nei diversi settori operatividell’Ateneo.

5.1 Normativa interna

Un secondo aspetto caratterizzante il cambiamentorealizzatosi nel corso del 2000 è costituito dalla con-clusione del lavoro di revisione del regolamento am-ministrativo-contabile e dall’avvio dello studio finaliz-zato alla modifica complessiva dello Statuto di Ateneo.Nel luglio 2000 si è proceduto alla sola modifica del-l’art. 39 del testo vigente che ha avuto significativi ri-flessi sul piano amministrativo: infatti il nuovo artico-lo prevede l’attribuzione ai Presidi delle competenze“certificative ed amministrative della carriera degli stu-denti” e di conseguenza lo spostamento della gestionedelle segreterie studenti alle singole Facoltà. Questo

Direttore amministrativo

DivisioneAttività Istituzionali

DivisioneRisorse

Area Personale Area Servizi Patrimoniali

Area Ricerca Area Servizi Finanziari

Area NPD Area Servizi Tecnici

Area Gestione Cliniche Area Servizi Studenti

Servizio Igiene e SicurezzaServizio Prevenzione e Prot.

Rettore

FunzioneSIAC

FunzioneProgrammazione e

Controllo di Gestione

DirettoreAmm.vo

Supplente

UfficioStudi

Page 31: RELAZIONE DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE - unito.it · 2.7 Performance dell’attività didattica, 16 ... • Produzione scientifica dei dipartimenti • Gestione amministrativa • Interventi

Relazione del Nucleo di Valutazione – Anno 2000 31

cambiamento, se, da un lato, ha determinato un mag-gior collegamento tra segreteria e facoltà a vantaggiodell’utenza studentesca, dall’altro ha comportato unosforzo nel passaggio di competenze che è risultato an-cora più impegnativo in un momento delicato comequello all’attuazione della riforma didattica.Le modifiche del Regolamento di amministrazione, fi-nanza e contabilità, sono il risultato di un lungo lavoroche ha visto coinvolte tutte le strutture dell’Ateneo.Si considera positivamente l’obiettivo che l’Ammini-strazione si è posta nel procedere alle modifiche diadeguamento del quadro normativo interno alle nuo-ve esigenze di flessibilità e rapidità operativa dell’azio-ne amministrativa. Tra gli aspetti innovativi vi è la pre-visione di un bilancio basato su principi di contabilitàeconomico-patrimoniale (art. 57), novità che ponel’Ateneo di Torino in linea con iniziative già avviate inaltre università, seppure in via sperimentale1: parteci-pa infatti ad un progetto, che vede coinvolti diversiAtenei, mirato all’attivazione della contabilità econo-mica all’interno delle strutture universitarie. L’Univer-sità di Torino ha il compito, in particolare, di sviluppa-re una logica di “derivazione” dalla contabilità finan-ziaria.Tale previsione regolamentare, che costituisce un’an-ticipazione rispetto al futuro sviluppo della contabili-tà universitaria, impegna l’Ateneo ad un’attività pro-gettuale che riguarda: a) scelta tra coesistenza delle duecontabilità e passaggio graduale alla contabilità eco-nomica in vista di un abbandono totale della contabi-lità finanziaria; b) scelta della procedura informatica asupporto del nuova contabilità; c) definizione delleregole contabili.Al riguardo si evidenzia l’opportunità di valutare at-tentamente i diversi scenari e di procedere ad una spe-rimentazione su un campione rappresentativo di cen-tri di gestione per verificare l’impatto e le problemati-che connesse al cambiamento.Si ritiene, infatti, che la funzione autorizzatoria oggiesplicata dalla contabilità finanziaria verrebbe menocon il passaggio alla contabilità economica e pertantouna scelta in tal senso dovrebbe prevedere parallela-mente l’introduzione di adeguati processi gestionali(budget) che garantiscano il monitoraggio costantedella “cassa dell’ateneo”.È importante che l’introduzione di un nuovo sistemacontabile coincida con l’adozione di modelli gestiona-li innovativi: individuazione di obiettivi da assegnarealle singole strutture che dovranno essere monitoratiattraverso i dati forniti dalla contabilità economica eda altri indicatori (di processo, qualità etc.). Appareindispensabile che il cambiamento, più o meno drasti-

co (integrazione o passaggio alla contabilità economi-ca “pura”) avvenga con la consapevolezza della neces-sità di modificare le attuali logiche di gestione.Con queste premesse il cambiamento di sistema di con-tabilità può risultare fondamentale per migliorare laqualità dei processi decisionali e gestionali.

Nell’ambito dell’interazione che il Nucleo ha stabilitocon i responsabili degli uffici nel corso degli anni, alfine di diffondere anche tra il personale amministrati-vo la percezione della valutazione come momento diriflessione sull’attività svolta e di elaborazione di stra-tegie di miglioramento degli standard, sono state ac-quisite le relazioni dei responsabili delle seguenti strut-ture: Direzione Amministrativa, Funzione Programma-zione e Controllo, Funzione SIAC, Area Gestione Cli-niche, Area Percorsi Didattici, Area Tecnica, Area Per-sonale, Sezione Formazione.Non tutti hanno aderito alla richiesta del Nucleo. Sep-pure diverse nell’ampiezza e nei contenuti, le relazioniacquisite evidenziano l’impegno con cui l’Amministra-zione svolge la propria attività.

Di particolare interesse, per gli ampi effetti sull’attivi-tà di tutta l’Amministrazione e dei Centri di gestioneautonoma, è apparsa la relazione presentata dal respon-sabile della “Funzione programmazione e controllo digestione” avviata nel luglio 2000. L’attività della strut-tura si è focalizzata su:• Analisi dei processi (in particolare analisi delle uten-

ze, gestione delle borse di studio, etc).• Analisi organizzativa di tutte le strutture dell’Am-

ministrazione centrale• Analisi organizzativa di un campione di Dipartimen-

ti finalizzata a definirne struttura, criticità e possi-bilità di miglioramento;

• Rielaborazione dei rendiconti consuntivi 1999 deiCGA

• Manuale del piano dei conti• Elaborazione del costo del lavoro per struttura• Elaborazione del modello per la programmazione

del costo del lavoro;• Analisi del sistema bibliotecario di Ateneo• Analisi dei fondi di finanziamento della ricerca• Analisi della contribuzione studentesca• Analisi spese di affitto locali• Analisi spese di manutenzione• Analisi centri di servizio autonomi• Analisi delle strutture didattiche speciali• Avvio analisi per l’adozione contabilità economi-

co-patrimoniale.L’ampiezza delle tematiche trattate dimostra l’effica-cia della scelta organizzativa di avvalersi di una strut-tura che può offrire un significativo supporto alle de-cisioni degli Organi di Governo.

1 Fra le poche Università che hanno adottato la contabilità economicavi sono l’Università di Trento e Milano-Cattolica.

Page 32: RELAZIONE DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE - unito.it · 2.7 Performance dell’attività didattica, 16 ... • Produzione scientifica dei dipartimenti • Gestione amministrativa • Interventi

Relazione del Nucleo di Valutazione – Anno 200032

tica di aumento solo numerico dell’organico risulte-rebbe anacronistica in relazione alla variabilità dellefunzioni che il personale stesso è chiamato a svolgerein un quadro normativo, organizzativo e gestionale invivace cambiamento. Vanno quindi privilegiati altristrumenti, alternativi almeno in parte a nuove assun-zioni: qualificare e valorizzare il personale in serviziocon adeguati e costanti interventi formativi, favorire –o addirittura pretendere – la flessibilità operativa, pre-vista dal CCNL entrato in vigore 9/08/2000, ricono-scendo l’assunzione di responsabilità e la qualità deiservizi resi attraverso gli strumenti remunerativi che lostesso contratto nazionale prevede, distinguere le fun-zioni strategiche dai servizi acquisibili in outsourcingo con l’utilizzo di altre forme innovative di supporto alfunzionamento dell’Ateneo.È evidente che questo approccio implica un cambia-mento di mentalità a tutti i livelli: nessun turn-overautomatico e scontato, revisione dei processi e sempli-ficazione delle procedure, massiccio utilizzo di supportiinformatici e tecnologici, definizione di nuove profes-sionalità.Nel corso dell’anno 2000 l’Ateneo ha fatto ricorso apersonale a tempo determinato come risulta dalla ta-bella 5.2.3.Il personale semestrale è stato utilizzato per sostitu-zioni di personale assente e per picchi di attività: lostrumento appare utile ma di efficacia limitata e l’Ate-neo lo ha correttamente utilizzato per professionalitànon superiori all’ex VI livello. Benché coinvolga unnumero minore di unità di personale, risulta più inci-sivo sul funzionamento delle strutture universitarie ilricorso da un lato al personale a tempo determinato exart.19 del CCNL, di cui alla stessa tabella, in quanto ilcontratto nazionale ne consente il trattenimento in ser-vizio fino a 5 anni con indubbia efficacia sulle attivitàdell’Ateneo, e dall’altro a personale esterno per rico-prire profili che richiedono specifiche professionalitàtramite contratti di collaborazione ai sensi del Regola-mento Contabile d’Ateneo (art.104).

Tabella 5.2.1 – Consistenza del personale tecnico amministrativo per livello e sede – 1998/2000

categorie 1998 1999 2000

AC Dip Fac Bib Ctr Tot. AC Dip Fac Bib Ctr Tot. AC Dip Fac Bib Ctr Tot.

B (da II a V) 123 232 37 4 9 405 117 235 39 4 5 400 65 136 37 1 3 242

C (VI e VII) 276 372 38 28 21 735 264 377 41 28 20 730 217 346 93 20 20 696

D (VIII) 57 173 12 10 7 259 51 160 15 9 8 243 118 299 49 18 12 496

EP (IX e R.S) 16 25 1 5 47 15 32 1 2 3 53 16 34 2 1 2 55

Dirigenti 2 2 2 2 1 1

Totale 474 802 87 43 42 1448 449 804 96 43 36 1428 417 815 181 40 37 1490

Fonte: Area Personale – Consistenza al 31/12.

Tabella 5.2.2 – Rapporto personale TA/docenti in alcu-ne università italiane

Università TA/Doc

Torino 0,75Milano 1,15Bologna 0,97Firenze 0,90Genova 0,81Padova 0,85Napoli 1,70Bari 1,41media fra gli atenei confrontati 1,07media nazionale* (università statali) 1,01

Fonte: Rilevazione Nuclei/MIUR. Dati al 31/12/2000*Fonte: UStat/MIUR. Dati al 1/01/2000

Dalla lettura delle relazioni fornite al Nucleo di Valu-tazione si conferma che per l’efficacia dell’attività am-ministrativa è necessario assumere scelte politiche dilungo respiro e costanti nel tempo, al fine di non im-plementare attività che impegnano il personale senzaapprezzabili ricadute.

5.2 Il Personale

Nelle precedenti relazioni si erano rilevate le carenzedi personale amministrativo e tecnico. L’anno 2000 haregistrato un aumento di 62 unità pari al 4% del per-sonale in servizio.Benché il rapporto tra personale tecnico-amministra-tivo e docente risulti il più basso rispetto alle altreUniversità di analoga dimensione (Tabella 5.2.2), nonsi ritiene che sia necessario rincorrere modelli la cuiefficacia è comunque da verificare, quanto piuttostoche sia essenziale focalizzare l’attenzione sulla qualitàdel personale in servizio e di quello da assumere. Oltreche per i noti gravi effetti di irrigidimento del bilancionel tempo a fronte della spesa del personale, una poli-

Page 33: RELAZIONE DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE - unito.it · 2.7 Performance dell’attività didattica, 16 ... • Produzione scientifica dei dipartimenti • Gestione amministrativa • Interventi

Relazione del Nucleo di Valutazione – Anno 2000 33

Tabella 5.2.3 – Personale a tempo determinato per sede di servizio

Semestrali Art.19 CCNL(V-VI liv) (VII-VIII liv) Totale

Amministrazione Centrale 69 24 93Dipartimenti 55 9 64Facoltà 9 9 18Biblioteche 4 0 4Centri 8 10 18Totale 145 52 197

Fonte: Area Personale – Sez. Tempo Determinato. Consistenza al 31/12/2000Elaborazione: Ufficio Valutazione

Tabella 5.2.4 – Personale tecnico-amministrativo dell’Amministrazione centrale

Aree Art.19 Art.104 Totale % su totale Variazionidell’Amministrazione CCNL RAFC personale pers. ruoloCentrale struttura (D e EP)

Rettorato + Div. Attiv.Istituz. 1+0 0+3 4 7% +9 +11Direzione Amm. (Funzioni) 7 3 10 26,5% -4Finanza 4 0 4 12,9% +10Patrimonio + Div. Risorse 0 0+8 8 10,5% +4 +4Personale + Gest. Cliniche 3+0 2+2 7 6,2% +14 +4Ricerca 2 0 2 10,5% +1Studenti + Perc. Didattici 1+2 8+1 12 15,4% -2 +7Tecnica 4 5 9 18% +10Totale 24 32 56 11,8% +68

Fonte: Area Personale. Consistenza al 31/12/2000Elaborazione: Ufficio Valutazione

L’Ateneo si è avvalso di questo recente strumento con-trattuale in misura ampia durante il 2000, in particola-re per ricoprire alcune posizioni cruciali definite con ilnuovo assetto organizzativo dell’amministrazione cen-trale. Nella Tabella 5.2.4 si nota che il personale non diruolo laureato è stato utilizzato soprattutto nelle strut-ture di nuova costituzione, mentre in parallelo vi è sta-ta una modifica rilevante nella consistenza del perso-nale di ruolo delle aree riorganizzate.

5.3 L’applicazione del nuovo CCNL

La gestione del personale tecnico-amministrativo nel2000 è stata contrassegnata da un forte impegno, deri-vante dall’applicazione del CCNL entrato in vigore il9 agosto 2000, dal duplice punto di vista delle nuovemodalità di gestione del personale e dei vincoli posti

nel reperimento dei fondi destinati all’applicazionedegli istituti contrattuali.Sul piano operativo si è provveduto ad inquadrare ilpersonale in servizio secondo le corrispondenze tra leex qualifiche e le nuove categorie ed aree funzionali,attribuendo nel contempo gli incrementi tabellari sti-pendiali secondo le decorrenze previste.Sono state applicate le disposizioni concernenti il rein-quadramento a far tempo dal 9 agosto 2000 nella posi-zione iniziale della categoria superiore che ha interes-sato complessivamente 189 unità di personale di variolivello (Tabella 5.3.1).Sempre in attuazione del nuovo contratto l’Ammini-strazione ha posto in essere le necessarie iniziative perla definizione, quantificazione e destinazione delle ri-sorse, nonché per l’individuazione dei criteri di riparti-zione e di corresponsione del trattamento accessorio.

Tabella 5.3.1 – Passaggi a seguito di reinquadramento ex CCNL

da B1 a B2 da ex V a C1 da ex VII a D1 da ex VIII a EP1 totale passaggi88 43 57 1 189

Fonte: Area Personale – Conto annuale 2000

Page 34: RELAZIONE DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE - unito.it · 2.7 Performance dell’attività didattica, 16 ... • Produzione scientifica dei dipartimenti • Gestione amministrativa • Interventi

Relazione del Nucleo di Valutazione – Anno 200034

L’applicazione del nuovo contratto, al di fuori degliautomatismi stipendiali, è risultata complessa e fatico-sa a Torino come in tutte le università italiane, in quantointroduce notevoli innovazioni soprattutto in terminidi attribuzione e riconoscimento delle responsabilità edelle posizioni organizzative. Gli effetti dell’applica-zione del contratto stesso saranno di conseguenza og-getto di valutazione nella relazione 2001.

5.4 La Formazione

L’attività di formazione del personale nel corso del 2000si è sviluppata anche per effetto di un’autonoma strut-turazione (in quanto “sezione”) nell’ambito della Di-visione Attività istituzionali.Rispetto all’anno precedente, è migliorata la capacitàdi programmazione, mantenendo comunque la flessi-bilità necessaria a rispondere a richieste “congiuntura-li” ed imprevedibili, come le varie procedure connessead applicazioni contrattuali derivanti da accordi sinda-cali. Infatti l’anno 2000 è stato caratterizzato da unasessione dedicata al corso-concorso che ha riguardatocirca il 75% del personale tecnico-amministrativo inservizio, impegnando gli uffici in modo significativo.Si riportano di seguito i dati riepilogativi relativi alleattività di formazione realizzate nel 2000 (Tabella 5.4.1).Il Nucleo ritiene estremamente positivi gli investimen-ti sul fronte della formazione del personale ammini-strativo e tecnico e raccomanda di proseguire con co-stanza ed impegno in questa direzione.

5.5 Personale docente

Anche nei confronti dell’organico del personale do-cente si ritiene di suggerire un atteggiamento pruden-

Tabella 5.4.1 – Corsi di formazione anno 2000

N. Corso Edizioni Partecipanti Ore n. Docentie Relatori

1 Orientamento documentazione europea 6 121 24 22 Comunicazione in pubblico/Dizione 2 50 56 13 Informatica corsi “GISS” 8 108 80 14 Lingue straniere (inglese, francese, russo) 8 157 400 65 Obiettori di coscienza – 1^ modulo 2 47 45 136 Obiettori di coscienza – 2^ modulo 3 64 32 57 Sistema di catalogazione “Easy Cat” 1 64 24 28 informatica corsi W.I. , W.W.E, Wi 4 72 111 39 Contratti per l’accesso a risorse elettroniche;

nuova legge sui diritti d’autore 1 50 6 110 Corsi-concorso personale T.A. (ex Liv. IV, V, VI, VII) 4 812 134 3211 Corso (obbligatorio, ex CCNL) passaggio ex III liv. a ctg.B2 1 88 12 1411 TOTALE CORSI INTERNI 1.633 924 8040 CORSI ESTERNI 70 ca. 540

Fonte: Div. Attività Istituzionali – Sezione Formazione

te per l’analoga incidenza sul bilancio dell’Ateneo nellungo periodo.L’anno 2000 ha visto un aumento di 39 docenti di I eII fascia e di 30 ricercatori.Il rapporto studenti-docenti del nostro Ateneo apparesostanzialmente in linea con la media nazionale. Ri-spetto ad alcuni atenei italiani che presentano caratte-

Tabella 5.5.1 – Differenze nella consistenza del perso-nale docente

Personale docente Variazioni

Professori Ordinari 88Professori Associati -49Ricercatori 30Assistenti (r.e.) - 4

Fonte: Area Personale – Conto annuale 2000

Tabella 5.5.2 – Rapporto personale studenti/docenti inalcune università italiane

Università stud/doc

Torino 29,13Milano 32,13Bologna 33,74Firenze 25,81Genova 20,87Padova 28,20Napoli 34,11Bari 27,80

media fra gli atenei confrontati 33,17media nazionale (università statali) 28,97

Fonte docenti: RilevazNuclei/MIUR. Dati al 31/12/2000Fonte studenti: UffStatistico/MIUR. Dati al 31/07/2000

Page 35: RELAZIONE DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE - unito.it · 2.7 Performance dell’attività didattica, 16 ... • Produzione scientifica dei dipartimenti • Gestione amministrativa • Interventi

Relazione del Nucleo di Valutazione – Anno 2000 35

Tabella 5.5.3 – Dinamica della spesa per stipendi (in ml. di lire)

1998* 1999 2000

Docenti 182.113 171.104 179.832Ricercatori 62.985 55.858 63.026Tecnico-amm.vo 68.361 66.826 71.262Totale 313.459 293.788 314.120

Fonte: Rendiconti Consuntivi *Include il Piemonte Orientale

Tabella 5.5.4 – Copertura delle spese per stipendi (in ml. di lire)

1998* 1999 2000

FFO assegnato 384.355 346.897 372.900Spese per stipendi 313.460 293.788 314.120Rapporto stipendi/FFO 81,6 84,7 84,2

Fonte: Rendiconti Consuntivi *include il Piemonte Orientale

ristiche abbastanza omogenee in termini di dimensio-ni, il valore dell’Università di Torino è più basso dicirca 4 punti percentuali.Se, da un lato, un maggior numero di docenti dovreb-be assicurare, in linea di principio, una migliore didat-tica, dall’altro la riforma dell’offerta formativa univer-sitaria potrebbe incidere sugli equilibri o squilibri esi-stenti modificando l’attrazione degli studenti per i tra-dizionali corsi di laurea.Di conseguenza, in attesa di monitorare gli effetti dellariforma, andrebbero privilegiati interventi leggeri e fles-sibili non necessariamente legati ad un turn-over auto-matico.Le tabelle 5.5.3 e 5.5.4 evidenziano le dinamiche dellaspesa per il personale negli anni 1998-2000 e l’anda-

Figura 5.5.1 – Incidenza della spesa per il personale sul FFO

mento del rapporto della spesa per stipendi sul fondodi finanziamento ordinario. Si evidenzia che la percen-tuale di aumento 1998-2000 è abbastanza contenuta(0.21%). La riduzione che si riscontra tra il 1998 e il1999 è dovuta alla costituzione dell’Università del Pie-monte orientale che in parte ha assorbito il personaleche già lavorava presso le sedi decentrate.La figura 5.5.1 evidenzia il rispetto del vincolo del 90%delle spese per stipendi sul FFO previsto dalla L. 449/97 art. 51 co.4: infatti il valore degli ultimi due anni èdi circa l’85%.

5.6 Analisi di bilancioL’obiettivo di questo capitolo è quello di consentire daun lato una lettura immediata del bilancio dell’Ateneo,

Fonte: Rendiconti Consuntivi

314.1202000

1999

1998

372.900

293.788

346.897

313.460

384.355

Page 36: RELAZIONE DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE - unito.it · 2.7 Performance dell’attività didattica, 16 ... • Produzione scientifica dei dipartimenti • Gestione amministrativa • Interventi

Relazione del Nucleo di Valutazione – Anno 200036

attraverso figure e tabelle riferite alle voci di bilancioopportunamente aggregate, dall’altro quello di valuta-re le scelte dell’Ateneo in termini di impiego delle ri-sorse disponibili.L’analisi delle tabelle richiede alcune considerazionigenerali.La gestione del bilancio 2000 è avvenuta utilizzando lanuova procedura di contabilità CIA (Contabilità Inte-grata di Ateneo) la cui entrata a regime ha determina-to alcune difficoltà legate alla gestione sia da un puntodi vista di formazione del personale che da un puntodi vista più strettamente informatico. Alcune opera-zioni contabili, infatti, hanno richiesto adeguamenti initinere della procedura creando nel transitorio delleincertezze operative e dei ritardi. Tuttavia l’adozionedella nuova procedura dovrebbe mettere l’Ateneo nellecondizioni di migliorare la propria capacità di controllosull’allocazione delle risorse.Va segnalato, inoltre, che a seguito dell’entrata in vigo-re del nuovo Regolamento di Amministrazione e Con-tabilità, la struttura del bilancio ha subito radicali tra-sformazioni per cui non è agevole comparare le diffe-renze tra le risultanze 2000 con quelle del 1999, sia a

livello di titoli che di categorie. Tale modifica derivadall’adeguamento della disposizione regolamentare aquanto previsto dal decreto interministeriale del luglio1999 che fissa i criteri per l’omogenea redazione deiconti consuntivi delle Università finalizzata ad agevo-lare il consolidamento dei conti del settore pubblicoallargato.Nel commento alle tabelle che verranno di seguito ri-portate si evidenzieranno i cambiamenti più significa-tivi apportati all’interno del bilancio.

5.6.1 Composizione delle entrate e delle usciteL’analisi delle entrate evidenzia la riduzione di circa il6,5% nella voce entrate da tasse e contributi studenti:questo scostamento derivante dalla riduzione dellapopolazione studentesca (minori immatricolazioni oaumento del numero dei laureati in corso) meritasenz’altro un approfondimento vista l’incidenza diquesta componente sul bilancio dell’Ateneo e la va-lenza negativa o positiva di tale fenomeno.Una seconda considerazione riguarda i trasferimentiper investimento provenienti dal MURST (edilizia ericerca): si è passati infatti dai 24 miliardi del 1999 ai

Tabella 5.6.1 – composizione entrate 1998/2000

Fonte: Rendiconti Consuntivi

Page 37: RELAZIONE DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE - unito.it · 2.7 Performance dell’attività didattica, 16 ... • Produzione scientifica dei dipartimenti • Gestione amministrativa • Interventi

Relazione del Nucleo di Valutazione – Anno 2000 37

circa 11 del 2000 con una riduzione del 54% nei dueesercizi. Va precisato tuttavia che tale riduzione è soloapparente in quanto è il risultato della diversa struttu-ra del piano dei conti che ha compreso tra “le entratefinalizzate da attività convenzionate” gran parte deiprecedenti trasferimenti per investimento.Per quanto riguarda le spese si segnala l’aumento dellevoci relative agli stipendi e assegni fissi al personalepari al 7% circa con incidenza di circa il 50% sullespese complessive (al netto delle partite di giro).Le spese per investimento non risultano facilmenteconfrontabili per quanto detto sopra, tuttavia si puòevidenziare che l’impegno dell’Ateneo su questo fron-te è sempre significativo: i pagamenti per investimen-to, infatti, in termini di competenza e residui sono dicirca 50 miliardi.

5.6.2 Analisi di alcuni indicatori finanziariL’analisi del bilancio può essere semplificata attraver-so l’utilizzo di indicatori che rappresentano sintetica-

Tabella 5.6.2 – composizione uscite 1998/2000

mente i fatti gestionali: tali indici sono stati calcolatisulla base delle risultanze dei rendiconti consuntividegli ultimi tre anni e tenendo conto, ove possibile,dei cambiamenti del piano dei conti nel corso del peri-odo in esame.Si ritiene opportuno commentare complessivamentequanto deriva dalla lettura degli indicatori sofferman-dosi più sulle situazioni che presentano un trend ano-malo o comunque non facilmente interpretabile.La Tabella 5.6.3 consente di evidenziare alcuni feno-meni: 1) tendenza, seppure contenuta, all’aumentodell’incidenza dei trasferimenti statali sulle entrate cor-renti (da un lato infatti aumenta l’incidenza del FFOsulle entrate da trasferimenti correnti, dall’altro dimi-nuisce il peso delle contribuzioni studentesche sulleentrate correnti totali), se si considera che il fondo difinanziamento ordinario è destinato per il suo 85% acoprire spese fisse di personale si può dedurre che talecircostanza può rendere il bilancio più rigido; 2) signi-ficativa riduzione degli indici che riguardano le entra-

Fonte: rendiconti consuntivi.

Page 38: RELAZIONE DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE - unito.it · 2.7 Performance dell’attività didattica, 16 ... • Produzione scientifica dei dipartimenti • Gestione amministrativa • Interventi

Relazione del Nucleo di Valutazione – Anno 200038

Tabella 5.6.3 – Gestione di competenza. Confronto indici 1998/2000

Page 39: RELAZIONE DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE - unito.it · 2.7 Performance dell’attività didattica, 16 ... • Produzione scientifica dei dipartimenti • Gestione amministrativa • Interventi

Relazione del Nucleo di Valutazione – Anno 2000 39

te in conto capitale dovuta in parte alla revisione delpiano dei conti che ha determinato l’inserimento dialcuni capitoli relativi a trasferimenti per investimentinell’ambito della categoria “entrate finalizzate da atti-vità convenzionate”. Un esempio in tal senso è datodai fondi derivanti dall’accordo di programma con ilMinistero che ammontano a circa 26 miliardi destinatialla realizzazione del piano edilizio; 3) andamento de-crescente delle spese per la ricerca scientifica che pas-sano dai 14 mld del 1999 ai 12,7 del 2000.; 4) inciden-za delle spese in conto capitale sulle spese totali a con-ferma della significativo investimento dell’ateneo sulfronte dell’edilizia.

5.6.3 Indicatori di capacità previsionaleGli indicatori di seguito riportati consentono di verifi-care il grado di attendibilità delle previsioni effettuatee il livello di realizzazione di entrate ed uscite sia intermini di cassa che di competenza.

La lettura degli indici evidenzia una situazione comples-sivamente soddisfacente e costante rispetto ai precedentiesercizi con alcune eccezioni in senso positivo – miglio-ramento dell’indice relativo al grado di pagamento del-le spese in conto corrente e capitale – ed in senso nega-tivo – flessione degli indici di riscossione delle entratein conto corrente e in conto capitale. L’indice relativoall’equilibrio di cassa rimane per lo più invariato.

5.6.4 La gestione dei residui ed i margini di bilancioLa Tabella 5.6.5 evidenzia un miglioramento comples-sivo della gestione dei residui con particolare riferi-mento allo smaltimento dei residui passivi che dal41,7% del 1998 arriva al 60,7% dell’esercizio 2000.

5.7 Le Pari Opportunità

L’Università di Torino ha intrapreso da circa un de-cennio un percorso atto a favorire condizioni appro-

Tabella 5.6.4 – Capacità previsionale 1998/2000

Page 40: RELAZIONE DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE - unito.it · 2.7 Performance dell’attività didattica, 16 ... • Produzione scientifica dei dipartimenti • Gestione amministrativa • Interventi

Relazione del Nucleo di Valutazione – Anno 200040

Tabella 5.6.5 – Gestione dei residui. Indicatori 1998/2000

priate alla realizzazione di una parità effettiva tra uo-mini e donne, sia nel riconoscimento delle capacità la-vorative, sia nell’accesso alle risorse.Nell’ateneo operano infatti un Comitato Pari Oppor-tunità ed un Centro Interdipartimentale di Studi delleDonne (CIRSDe) che hanno proposto e realizzato unaserie di importanti iniziative e concrete azioni positiveper favorire il riequilibrio della presenza femminile nelleattività lavorative e nelle posizioni di responsabilità,quali ad esempio i progetti miranti a conciliare le re-sponsabilità familiari con la partecipazione al lavoro.Il Comitato Pari Opportunità durante il 2000 ha ela-borato e proposto, primo caso in Italia, un codice eticodi comportamento, approvato dagli Organi di Gover-no al principio del 2001, con il quale l’amministrazionesi impegna a rimuovere ogni ostacolo all’attuazione deldiritto ad essere trattati con dignità e rispetto, in mododa garantire un ambiente di lavoro e di studio sereno.Il CIRSDe ha il compito di promuovere la ricerca e laformazione con una prospettiva di genere e, con la sua

interdisciplinarietà, costituisce un punto di riferimen-to da un lato per studenti interessati ad integrare ilproprio percorso formativo con un’attenzione a que-sta prospettiva, e dall’altro per docenti che intendanocollaborare a progetti comuni o per enti esterni conspecifiche richieste formative o di ricerca.Si riportano di seguito alcune tabelle con la distribu-zione della presenza delle donne all’interno dell’Ate-neo di Torino, con riguardo sia ai vari gradi della car-riera e dell’organizzazione universitaria, sia ai fondi diricerca, ai corsi di laurea e ai diplomi post-laurea.Le Tabelle di seguito riportate evidenziano, tra l’altro,che le donne hanno brillanti risultati negli studi uni-versitari e che sono attratte dai percorsi formativi post-laurea mirati alla ricerca universitaria. È tuttavia anco-ra ampio il gap da colmare all’interno della carrieraaccademica, ove da una situazione mediamente vicinaalla parità a livello di ricercatore si passa a percentualimolto basse nelle posizioni di professore associato e,soprattutto, di professore ordinario.

Page 41: RELAZIONE DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE - unito.it · 2.7 Performance dell’attività didattica, 16 ... • Produzione scientifica dei dipartimenti • Gestione amministrativa • Interventi

Relazione del Nucleo di Valutazione – Anno 2000 41

Tabella 5.7.1 – Personale tecnico-amministrativo per genere e livello

categorie/livelli unità di cui donne

B2 (IV) 112 78 70%B3 (V) 130 74 57%C1 23 10 43%C2 (VI) 291 174 60%C4 (VII) 382 254 66%D1 43 29 67%D2 (VIII) 266 151 57%D3 187 116 62%EP (IX e R.S) 55 22 40%Dirigenti 1 0 0%Totale 1490 908 61%

Fonte: Area Personale – Conto annuale 2000

Tabella 5.7.2 – Personale a tempo determinato per genere e tipologia contratto

n° di cui % durata mediacontratto contratti donne donne (anni, mesi)

uomini donne

Art.19 CCNL (cat. D) 52 30 57,7% 3,8 3,5Semestrali 145 118 81,4% di cui ex V liv (cat. B) 79 67 84,8% di cui ex VI liv (cat. C) 66 51 77,3%

Fonte: Area Personale – Sez. Tempo Determinato. Dati al 31/12/2000Elaborazione: Ufficio Valutazione

Tabella 5.7.3 – Progetti di ricerca di interesse nazionale

PRIN 2000 totale di cui donne % donne

n. progetti 127 29 22,8%-di cui n. coord. naz 31 2 6,5%importo assegnato 12.957 2.387 18,4%

Fonte: Area Ricerca

Tabella 5.7.4 – Percentuale donne Università di Torino: laurea e post-laurea

DottoriLaureati di cui Diplomati di cui di ricerca di cui Assegnisti di cui

anno 2000 donne anno 2000 donne anno 1999 donne anno 2000 donne

totale 5.976 3.687 917 608 127 79 167 110% donne 62% 66% 62% 66%

Fonte: Ustat

Page 42: RELAZIONE DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE - unito.it · 2.7 Performance dell’attività didattica, 16 ... • Produzione scientifica dei dipartimenti • Gestione amministrativa • Interventi

Relazione del Nucleo di Valutazione – Anno 200042

Tabella 5.7.5 – Distribuzione percentuale docenti donne per settore disciplinare nell’Università di Torino

Macro-Settore di cui di cui di cui totaledisciplinare PO donne PA donne RU donne donne

scienze matematiche 22 22,7% 30 40,0% 43 58,1% 42scienze fisiche 33 18,2% 20 23,8% 31 32,3% 21scienze chimiche 38 15,8% 39 35,9% 52 51,9% 47scienze della terra 15 13,3% 19 15,8% 24 41,7% 15scienze biologiche 55 23,6% 41 53,7% 58 44,8% 61scienze mediche 112 11,6% 108 25,7% 157 32,5% 92scienze agrarie 30 16,7% 40 17,5% 51 43,1% 34ingegneria civ. e architettura 1 0 % 1 0 % 1 100 % 1ingegneria industriale 1 0 % 0scienze informatiche 13 15,4% 13 46,2% 19 31,6% 14sc. antichità, filol-letterarie e art. 71 29,6% 61 60,7% 98 59,2% 116sc. storiche, filosofiche, pedag. e psic 60 11,7% 63 46,0% 86 51,2% 80scienze giuridiche 57 1,8% 25 20,0% 59 47,5% 34scienze economiche 38 10,5% 34 23,5% 45 46,7% 33scienze politiche e sociali 31 16,1% 27 11,1% 41 39,0% 24scienze statistiche 6 16,7% 9 33,3% 11 18,2% 6scienze veterinarie 19 15,8% 22 23,8% 27 63,0% 25totali 601 15,6% 553 33,8% 803 45,7% 645 (33%)

Fonte: base dati MIUR-Ustat. Docenti al 31/12/2000

Tabella 5.7.6 – composizione percentuale iscritti a.a. 1999/2000 per genere e facoltà

CORSI DI LAUREA DIPLOMI UNIV.

FACOLTÀ di cui di cuitotale donne % totale donne %

Agraria 1.397 556 39,8% 318 119 37,4%Economia 7.260 3.558 49,0% 480 283 59,0%Farmacia 1.762 1.299 73,7% 22 17 77,3%Giurisprudenza 7.037 4.292 61,0%Lettere e filosofia 8.521 5.817 68,3% 138 123 89,1%Lingue e letterature straniere 1.422 1.216 85,5% 59 56 94,9%Medicina e chirurgia 2.840 1.575 55,5% 1.148 924 80,5%Medicina veterinaria 820 511 62,3% 54 31 57,4%Psicologia 4.558 3.621 79,4%Scienze della formazione 6.890 5.572 80,9% 5 5 100,0%Scienze matematiche, fisiche e naturali 5.483 2.688 49,0% 536 148 27,6%Scienze politiche 5.426 2.651 48,9% 341 270 79,2%Scienze motorie 396 159 40,2% 1.121 517 46,1%Scuola di amministrazione aziendale 1.180 448 38,0%

TOTALE 53.812 33.515 62,3% 5.402 2.941 54,4%

Fonte dati: Ustat/MIUR

Page 43: RELAZIONE DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE - unito.it · 2.7 Performance dell’attività didattica, 16 ... • Produzione scientifica dei dipartimenti • Gestione amministrativa • Interventi

Relazione del Nucleo di Valutazione – Anno 2000 43

6 INTERVENTI PER IL DIRITTO ALLO STUDIO

6.1 Premessa: un quadro normativo inmovimento

Ferme restando le principali competenze in tema di azio-ni a sostegno del diritto allo studio definite dalla leggequadro n. 390 del 1991 (che assegnò alle Regioni le fun-zioni principali: borse, servizi abitativi e di ristorazione;altre funzioni significative alle università: esenzioni, tu-torato; allo Stato la funzione di coordinamento, pro-grammazione e cofinanziamento), il D.P.C.M. del 9 apri-le 2001 ha, da ultimo, introdotto alcune modifiche.Le novità principali riguardano il dimensionamento del-le borse all’intero ciclo di studi anziché al singolo anno,l’incentivazione alla conclusione degli studi entro la du-rata legale degli stessi e alla partecipazione ai programmidi mobilità internazionale, l’estensione della platea deibeneficiari (agli iscritti alla didattica di terzo livello - cor-si di specializzazione e dottorato, agli studenti stranierinon UE), l’estensione dei riferimenti per il calcolo dellasituazione economica del nucleo familiare dei beneficia-ri (ai patrimoni posseduti all’estero), il riferimento ai cre-diti formativi invece che agli esami nella valutazione delmerito, l’adeguamento degli importi minimi delle borse.

6.2 Gli interventi attuati dall’Ateneo

6.2.1 Gli esoneri da tasse e contributiCome è noto e puntualmente documentato dalle Rela-zioni degli anni scorsi, a partire dall’ a.a. 1998-99 an-che l’Ateneo torinese ha introdotto un sistema di con-tribuzione differenziata per fasce di reddito, in con-formità al disposto dalla legge 537/93 e del D.P.C.M.30 aprile 1997. Il sistema prevede fasce plurime di con-tribuzione (sette), individuate sulla base di un indica-tore di condizione economica (ICE) e di un indicatoredi condizione patrimoniale (ICP), entrambi riferiti alnucleo familiare dello studente.L’ammontare delle tasse per gli studenti in corso variada facoltà a facoltà, da un minimo di £ 500.000 per laprima fascia ad un massimo che oscilla tra £ 1.800.000(facoltà umanistiche) e £ 2.800.000 (i corsi di diploma

di Economia) per la settima ed ultima fascia.L’esonero contributivo totale è concesso ai beneficiaridi borse E.DI.S.U, a chi svolge il servizio militare ocivile, alle studentesse madri e a chi sia costretto adinterrompere gli studi a causa di infermità prolungate.Sono previsti esoneri a favore degli studenti con han-dicap invalidante (esonero totale, se l’handicap è su-periore al 66%; se l’handicap è pari o inferiore vi èl’inserimento nella fascia di contribuzione più bassa).È previsto, infine, il rimborso di tasse e contributi (li-mitatamente all’ultimo anno d’iscrizione) per i laurea-ti in corso, con votazione di almeno 105/110 e senzaiscrizioni in qualità di fuori corso e/o ripetente.La Tabella 6.2.1 consente di valutare la consistenza e ladinamica totale e delle singole categorie di esonero. Dopola flessione registrata nel 1998/99, il numero degli esone-ri totali è ora in crescita, relativamente sostenuta nell’ul-timo anno (+15% sul 1999/2000, +18% sull’anno base).Tra i beneficiari, i borsisti E.DI.S.U, sempre prevalen-ti, sembrano diventare la categoria dominante (oltre il97% delle esenzioni nel 2000/01), quantunque l’ap-parente sparizione dei laureati in corso con votazionedi almeno 105/110 sia il frutto di un’anomalia nel si-stema di rilevazione dati, che non è stato possibile sa-nare.Accanto agli esoneri totali, è prevista la graduazionedel debito contributivo complessivo, determinata sul-la base della situazione reddituale e patrimoniale dellafamiglia dello studente, secondo i parametri in vigore.L’impatto complessivo del sistema di contribuzioneparziale e di esonero è raffigurato nella Tabella 6.2.2,che riporta i valori del 2000/01 a confronto con quellidei due anni precedenti1. Nel complesso, oltre la metàdegli iscritti è sottoposta a contribuzione parziale (il40,5%, come nell’anno precedente: nel 1998/99 era-

Tabella 6.2.1 – Esoneri totali da tassazione

1997/98 1998/99 1999/2000 2000/01

Borsisti E.DI.S.U. 4691 4373 5255 6119Laureati “in corso” con votazione >105/100 412 9 38 0Portatori di handicap >66% 200 181 173 180Altri 48 34 36 0Totale: valori assoluti 5351 4597 5502 6299Totale: n. indice (1997/98 = 100) 100 86 103 118

Fonte 1997/98-1999/2000: Segreterie Studenti.Fonte 2000/01: Rilevazione Ustat/MIUR sul Sistema Universitario a.a. 2001/02. Dati provvisori al 31/7/01.

1 Il totale per il 1999/2000 è inferiore rispetto agli studenti iscritti nellostesso accademico indicati nelle tabelle del cap. 2 sulla Didattica in quan-to riflette gli iscritti ufficialmente risultanti al momento in cui i datisono stati oggetto di comunicazione ufficiale al Murst e riguardano isoli studenti in regola con il pagamento della seconda rata.

Page 44: RELAZIONE DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE - unito.it · 2.7 Performance dell’attività didattica, 16 ... • Produzione scientifica dei dipartimenti • Gestione amministrativa • Interventi

Relazione del Nucleo di Valutazione – Anno 200044

no il 35,3%) oppure è esonerata dal pagamento(l’11,5%, erano meno del 7% nel 1998/99): dal con-fronto risulta che solo quest’ultimo dato è in aumentodi ben 4 punti percentuali rispetto al passato.Quale valutazione può essere espressa sull’impatto delnuovo e rinnovato sistema contributivo? Dal punto divista dell’apprezzamento della contribuzione studen-tesca come fonte di finanziamento dell’Ateneo, essaassolve un ruolo sostanziale. Ma dal punto di vista chequi più direttamente interessa, che è quello della valu-tazione dell’impatto della politica a sostegno del dirit-to allo studio, nei confronti “…dei capaci e meritevoli,anche se privi di mezzi” (art. 134 Cost.), che giudiziopuò essere espresso?Il Nucleo ritiene di non disporre degli elementi neces-sari per tentare una risposta a una domanda così im-pegnativa. Da un lato, sembra giusto dare atto alle au-torità accademiche di avere dedicato risorse di atten-zione alla messa a punto del sistema, in particolare diavere introdotto correttivi al meccanismo contributi-vo inizialmente proposto, al fine di renderlo più ade-rente a criteri di equità condivisi. L’intenzione di ga-rantire una maggiore modularità al sistema pare quin-di evidente. Se ciò, tuttavia, risponda alle intenzioni erappresenti un sistema coerente con gli obiettivi di-chiarati è questione complessa, che richiederebbe diessere analizzata mediante un’apposita ricerca.Il Nucleo di valutazione non è in grado di svolgerlacon le sue sole forze, ma è disponibile a collaborarealle iniziative che auspicabilmente le autorità accade-miche vorranno intraprendere in quella direzione,magari utilizzando i contributi di conoscenza che l’Os-servatorio regionale per il Diritto allo studio, se debi-tamente sollecitato, sarebbe certamente in grado difornire.Le borse assegnate dall’Università hanno carattere pre-miale, in quanto la loro concessione è legata prevalen-temente al merito dei beneficiari. Nella quasi totalitàsi tratta di borse a finanziamento pubblico: per la fre-quenza di scuole di specializzazione, per quasi totalitàmediche, finanziate direttamente dal MIUR (le altre,

Tabella 6.2.2 – I numeri della graduazione nella contribuzione studentesca

1998/99 1999/2000 2000/01numero % numero % numero %

Studenti soggetti a contribuzione piena 39.797 58,0 28.030 49,6 26.139 48,0Studenti soggetti a contribuzione parziale 24.213 35,3 22.863 40,4 22.019 40,4Esoneri parziali - - 171 0,3 41 0,1Esoneri totali 4.597 6,7 5.502 9,7 6.244 11,5Totale 68.607 100 56.566 100 54.443 100

Fonte 1997/98-1999/2000: Segreterie Studenti.Fonte 2000/01: Rilevazione Ustat/MIUR sul Sistema Universitario a.a. 2001/02. Dati provvisori al 31/7/01.

per le scuole non mediche, sono invece finanziate dal-l’Ateneo); per attività di “post-dottorato” (l’ultimoanno vede un incremento del loro numero, da 84 a 91e un leggero aumento dell’importo unitario); per per-fezionamento all’estero (che non risultano bandite ne-gli ultimi due anni considerati). Limitato resta il nu-mero delle borse finanziate da privati (fondazioni, as-sociazioni senza scopo di lucro, imprese che concepi-scono le borse come un incentivo alla realizzazione distudi, progetti e ricerche in ambiti di loro interesse),anche se nell’a.a 2000/2001 risultano in aumento diben 13 unità.Questa situazione evidenzierebbe una forte debolezzadel sistema di collaborazione dell’Ateneo con l’univer-so delle imprese e, in generale, con sponsor esterni al-l’ambito pubblico, che costituirebbe un segnale pre-occupante se non dovesse essere integrata con le pro-spettive di collaborazione aperte dalle attività di jobplacement e di stage, che sono invece in espansione edelle quali si dà conto nell’ultimo capitolo di questaRelazione.

6.2.2 Le borse per collaborazioni part-time degli stu-denti (ex art. 13 l. 390/1991)L’impiego degli studenti in attività lavorative part-timepresso le strutture dell’Ateneo costituisce un interven-to di successo e in rapida espansione negli ultimi anni,a cui in un’epoca più recente si sono aggiunte le colla-borazioni previste dall’art.52 dello Statuto a sostegnodella didattica. Nella Relazione 1999, a cui si rimanda,si è dato ampiamente conto delle diverse tipologie diutilizzo di queste collaborazioni secondo quanto indi-cato dall’apposito regolamento di Ateneo per le colla-borazioni part-time.Si ricorda tuttavia che l’attività di collaborazione puòessere svolta presso l’amministrazione centrale e peri-ferica oppure direttamente presso le strutture di facol-tà (presidenza, laboratori), presso i dipartimenti e lebiblioteche. I concorsi per l’assegnazione sono banditiannualmente dall’Ateneo e dalle singole facoltà e leborse sono finanziate sui rispettivi bilanci (una proce-

Page 45: RELAZIONE DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE - unito.it · 2.7 Performance dell’attività didattica, 16 ... • Produzione scientifica dei dipartimenti • Gestione amministrativa • Interventi

Relazione del Nucleo di Valutazione – Anno 2000 45

Tabella 6.2.3 – Borse di studio erogate dall’Ateneo negli ultimi quattro anni (importi in milioni di lire)

1997/98 1998/99 1999/00 2000/01

Lasciti di privatiNumero 7 12 16 29importo medio 2 3,75 n.d. 3.56totali 16 45 n.d. 103

Borse per scuole di specializzazione (ex lege 398/89)Mediche:

numero 901 987 1171 1114importo unitario 20,467 22,467 22,467 22,467totali 18.441 22.175 26.309 26.991

Non mediche:numero 119 180 176 180importo unitario 13 13 13 13totali 1.547 2.340 2.288 2.340

Borse di post-dottoratonumero - 60 84 91importo unitario - 20 10,15 25499*totali - 1.200 853

Borse per perfezionamento all’esteronumero - 33 ** **importo unitario - 15totali - 495

Fonte: Area Studenti – Sez.Formazione Superiore e Sostegno alla Formazione*dato comprensivo di IRAP **borse non bandite nell’a.a.

dura particolare è prevista per le borse di assistenza astudenti disabili). Le collaborazioni a sostegno delladidattica sono chiaramente svolto nell’ambito delleFacoltà.La Tabella 6.2.4 riporta i dati relativi alle borse “150ore” erogate dalla sola sede centrale (per le quali sidispone di informazioni relative all’ultimo quadrien-nio) e alle borse di sostegno alla didattica.La dimensione quantitativa del fenomeno è ampia: delle595 borse disponibili per la Sede centrale ne sono sta-te assegnate 512. La maggioranza relativa dei compitiassegnati riguarda la collaborazione “per lo svolgimentodi compiti applicativi relativi ad attività amministrati-ve”, categoria nella quale si condensano gli incarichiassegnati dalla sede centrale.

Le collaborazioni a tempo parziale sono uno strumentomolto popolare tra gli studenti, che apprezzano l’op-portunità loro offerta di beneficiare di un reddito, sep-pure esso non sia in assoluto elevato e sia incompatibilecon altre forme di retribuzione, in cambio di una pre-stazione lavorativa che viene evidentemente giudicataquantitativamente e qualitativamente accettabile, soprat-tutto se confrontata con le alternative di mercato.Non vi è dubbio che il ricorso alle collaborazioni part-time degli studenti abbia consentito alle strutture uni-versitarie (centrali e periferiche) di garantire un livellodi servizio migliore di quello altrimenti possibile a causadella nota, grave e perdurante carenza di personaletecnico-amministrativo del nostro Ateneo, documen-tata altrove, anche in questa relazione.

Tabella 6.2.4 – Collaborazioni a tempo parziale degli studenti assegnate dall’Università

1996 1997 1998 1999 2000

150 oren. collaborazioni 232 348 470 496 512Retribuzione oraria media (£) 15.000 15.000 15.000 16.000 15.000Spesa totale impegnata (mln. £) 513 778 1.046 957 966

Attività di sostegno a didattican. collaborazioni — 368 268 259 150Retribuzione min. (mln. £) — 3 3 3 3Retribuzione max. (mln. £) — 12 12 12 10

Fonte: Area Studenti – Sezione Formazione Superiore e Sostegno alla Formazione Rendiconto consuntivo 1999

Page 46: RELAZIONE DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE - unito.it · 2.7 Performance dell’attività didattica, 16 ... • Produzione scientifica dei dipartimenti • Gestione amministrativa • Interventi

Relazione del Nucleo di Valutazione – Anno 200046

Scelte di questo tipo, tuttavia, per quanto comprensibilie in parte necessitate dalle circostanze, hanno un costo:per gli studenti (per i quali le collaborazioni prestate nel-le condizioni da ultimo richiamate difficilmente possonorappresentare una forte occasione di esperienza e cresci-ta professionale, mentre altre sembrano più adatte a que-sto scopo, quali ad esempio le collaborazioni alla prepa-razione di materiali didattici, previste per alcune borseassegnate da alcune facoltà e dipartimenti) e per l’Ate-neo (le cui necessità di base trovano sollievo solo tempo-raneo, con probabile sproporzione tra tempi - e costi - diaddestramento e rendimenti lavorativi, stante la praticaimpossibilità di garantire una crescita graduale in qualitàalle prestazioni rese: il meccanismo del learning by doingdifficilmente trova qui modo di realizzarsi).

6.3 Gli interventi attuati dalla Regione Piemonte

L’impegno finanziario complessivo della Regione è sin-tetizzato dal bilancio dell’E.DI.S.U, i cui valori com-plessivi di entrata e spesa sono rappresentati dalla ta-bella che segue.Le risorse che la Regione Piemonte mette correntemen-te a disposizione degli atenei piemontesi tramitel’E.DI.S.U sono dunque, negli ultimi tre anni, in calo.In particolare si osserva nel 2000 una caduta verticaledei finanziamenti stanziati su risorse proprie (scesi da22 a 8,2 miliardi di lire), che vanifica la maggiore di-sponibilità di finanziamenti integrativi statali (aumen-tati da 4,4 a 14,2 miliardi di lire), mentre continua, sep-pure rallentata, la crescita dei proventi tariffari.

Tabella 6.3.1 – E.DI.S.U. Piemonte: fonti ed impieghi (importi in milioni di lire)

1998 1999 2000

FONTIGettito tassa per il D.S.U. 15.242 15.430 15.535Fondo integrativo statale 6.636 4.433 14.218Contributo regionale (da fondi propri) 22.000 22.000 8.204Proventi da tariffe 1764 3009 3.175di cui: * servizi abitativi 395 929 1.732

* servizio di ristorazione 1.291 2.003 1.443* altri servizi 78 77 n.d.

totale 45.642 44.872 41.132numeri indice 100 98,3 90,1

IMPIEGHIBorse di studio 23.678 26.092 37.957Mobilità internazionale 150 300 300Sussidi straordinari 124 75 375?Sussidi affitto 64 188 ?Servizi residenziali 3.100 4.035 4.258Servizi mensa 4.800 5.086 5.800Investimenti 12.331 7.803 n.d

totale 44.247 43.579 n.dnumeri indice 100 98,5

Fonte: E.DI.SU. “Relazione illustrativa sulla gestione dell’esercizio finanziario, anno 1999” e Prospetto dati attività 2001.

La spesa corrente pro-capite (per studente regolare) ero-gata dalla Regione Piemonte figura (con riferimento al-l’a.a. 1999-2000) al terzultimo posto tra le regioni italia-ne: circa 738 mila lire, 210 mila in meno rispetto alla medianazionale, circa la metà di quanto erogato dalle cinqueregioni più generose (la Provincia autonoma di Trento,la Calabria, la Toscana, la Basilicata e la Sardegna).Quantunque tale risultato medio sia frutto di compor-tamenti difformi nei diversi comparti di spesa e rispet-to all’anno precedente esso consenta il recupero di unaposizione nella graduatoria delle regioni, non si puòevitare di osservare che la politica di spesa assai pru-dente seguita dalla Regione Piemonte costituisca, nelsuo insieme e ad oggi, un oggettivo handicap per leuniversità piemontesi, che è tale soprattutto nel nuovocontesto competitivo nazionale.In quanto segue si analizzeranno e commenteranno,ove possibile in prospettiva comparatistica con le altreregioni italiane, i principali interventi realizzati dallaRegione Piemonte, aderendo alla classificazione pro-posta dall’Osservatorio regionale2, che distingue gliinterventi in tre gruppi:• a favore degli studenti “capaci e meritevoli privi di

mezzi”• destinati alla generalità degli studenti;• riservati a studenti con specifiche necessità.

2 Le informazioni sono perlopiù tratte da Laudisa F. (a cura di), Il dirit-to allo studio universitario: interventi, risorse e spesa in Piemonte, Osser-vatorio regionale per l’Università e il diritto allo studio universitario,Torino, novembre 2001. Quando non diversamente specificato, i datifanno riferimento all’a.a. 1999-2000.

Page 47: RELAZIONE DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE - unito.it · 2.7 Performance dell’attività didattica, 16 ... • Produzione scientifica dei dipartimenti • Gestione amministrativa • Interventi

Relazione del Nucleo di Valutazione – Anno 2000 47

Tabella 6.3.2 – Le Borse di studio E.DI.S.U (importi in milioni di lire)

1998/99 1999/00 2000/01

Richiedenti 7.973 10.068 11.759Idonei 6.550 7.976 9.602Beneficiari: n. 6.550 7.976 9.602 % richiedenti 82,2 77,4 81,7

Ice= 2/3 Ice >2/3Importi medi 3,502 3,843 4,0 3,15Importi minimi 1,83 2,9 3,8 3,05Importi massimi 6.610 7,0 7,0 5,8

Fonte: E.DI.S.U. Piemonte

6.3.1 Gli interventi a favore degli studenti “capaci emeritevoli privi di mezzi”Le borse di studioUna caratteristica positiva della politica regionale (pre-miata in sede di distribuzione del fondo integrativo sta-tale) è la capacità, costante negli ultimi cinque anni, digarantire la borsa alla totalità degli idonei. A livellonazionale il tasso di copertura è in crescita (dal 55%del 1996-97 a quasi l’80% del 1999-00) ma resta infe-riore; nel 1999-00 altre quattro regioni ottengono ilmedesimo risultato (Friuli Venezia Giulia, Toscana eProvince autonome di Bolzano e Trento), ma nessunalo otteneva negli anni precedenti.Beneficia di borsa regionale nelle università della nostraregione il 14% degli studenti “regolari”: 2 punti in piùdella media nazionale. Esclusa la Provincia autonoma diBolzano (che assicura la borsa a circa un terzo degli stu-denti), la performance piemontese, seppure nona nellagraduatoria regionale, si colloca solo di pochi punti al disotto delle altre sette regioni che fanno meglio.La spesa media piemontese per studente non fuori cor-so, pari a circa 537 mila lire, si colloca appena al di sottodella media nazionale: ciò dipende dall’ammontare me-dio delle borse erogate che, con circa 3,83 milioni dilire, è di circa 900 mila lire al di sotto della media nazio-nale non perché i valori delle borse siano inferiori3 inciascuna delle tre tipologie di destinatari (studenti fuorisede, pendolari, in sede), ma per una anomala prevalen-

za delle borse (di valore inferiore) assegnate ai pendola-ri (il 44% del totale, contro il 33% nazionale, quota su-perata tra le regioni settentrionali solo dalla Lombardia).Pare evidente che a determinare il risultato da ultimosegnalato concorra l’elevato numero, tra i meritevoli diborsa, degli studenti pendolari, stante la persistente de-bolezza dell’offerta di abitazioni che continua a caratte-rizzare la politica piemontese per il diritto allo studio.Con riferimento all’a.a. 2000-01, 6.321 borse su 9.602(il 66% circa) sono state assegnate a studenti iscritti alnostro Ateneo, 2.517 a studenti del Politecnico e 656 astudenti del Piemonte Orientale (altre 108 sono andatea iscritti ad altre istituzioni di formazione superiore).

I servizi abitativi dell’E.DI.SU.I posti letto offerti dall’E.DI.S.U. sono passati dai 497del 1996 ai 734 del 2000 (+48%), grazie alla recente aper-tura di nuove residenze in Torino. Per effetto della leggen. 388/2000 (che ha stanziato 60 miliardi di lire a livellonazionale) e, soprattutto, della legge regionale n. 29/1999,che ne ha stanziati 105 per il quinquennio 2000-2004, sonoprevisti progetti di acquisizione e ristrutturazione di ulte-riori immobili in Torino (per un totale di oltre 300 postinel prossimo triennio), di altri a Vercelli e Novara perl’Università del Piemonte Orientale (per circa 140 posti).Ai posti messi a disposizione dall’E.DI.S.U. vanno ag-giunti i circa 750 dell’Ente Collegio Renato Einaudi,tutti in Torino e quindi destinati a studenti dell’Ate-neo e del Politecnico. Essi sono messi in palio sullabase del merito e l’assegnazione ha durata corrispon-dente a quella del corso di studio, subordinatamenteal mantenimento di requisiti di merito, con una gra-duazione delle rette secondo condizione economico-

Tabella 6.3.3 – Riparto borse E.DI.S.U Piemonte a.a.2000/01 per tipologia

Ateneo Borse concesse a Borse concesse a Borse concesse astudenti fuori sede studenti pendolari studenti in sede

Università di Torino 29,9% 46,0% 24,2%Politecnico di Torino 52,6% 30,2% 17,2%Università Avogadro 14,0% 70,6% 15,4%

Fonte: Osservatorio Regionale “Il diritto allo studio universitario” – Marzo 2001. Dati EDISU Piemonte.

3 I valori medi fissati dal Piemonte sono piuttosto vicini alla media na-zionale: 7 milioni contro 6,88 per i fuori sede, 3,9 milioni (come la me-dia nazionale) per i pendolari e 2,8 milioni (in questo caso contro 3,24)per gli studenti in sede.

Page 48: RELAZIONE DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE - unito.it · 2.7 Performance dell’attività didattica, 16 ... • Produzione scientifica dei dipartimenti • Gestione amministrativa • Interventi

Relazione del Nucleo di Valutazione – Anno 200048

patrimoniale della famiglia dell’assegnatario (da unminimo di 2,25 a un massimo di 6,75 milioni di lire;ogni anno il Collegio finanzia una trentina di borsegratuite, assegnate agli studenti migliori).Nonostante la recente crescita, superiore alla medianazionale, i posti letto disponibili in Piemonte restanoscarsi, sia in valore assoluto che relativamente agli stu-denti iscritti e alle domande di alloggio presentate, lacui dinamica supera quella dell’offerta. Al 1999-2000,la graduatoria della capacità di garantire copertura alledomande presentate vede il Piemonte (con la sua quo-ta del 39,1%) in sensibile ritardo rispetto a tutte le re-gioni del Nord (in testa figura la Lombardia conl’80,3%, mentre la Liguria è penultima, ma ben avantiil Piemonte, con il 50,2%) e alla media nazionale (parial 58,4%, quasi 20 punti percentuali in più).Tenendo conto dell’offerta aggiuntiva garantita dall’Ei-naudi, il grado di copertura sale al 50%, ma resta an-cora nettamente inferiore ai valori registrati altrove.Il dato relativo all’anno successivo registra un peggio-ramento del tasso di copertura (tab. 6.3.3), che - nono-stante l’offerta sia aumentata a 725 posti - scende al disotto del 32%. In effetti, quella della cronica scarsitàdell’offerta abitativa resta una criticità nella qualitàpercepita dell’offerta complessiva realizzata dalle uni-versità piemontesi ed un loro handicap nel nuovo sce-nario competitivo tra grandi atenei italiani, come im-pietosamente messo in luce dalla seconda indagineCensis-La Repubblica, che relega l’Università di Tori-no al 9° posto su 11 per quanto riguarda l’area di valu-tazione “Servizi”, a comporre la quale concorrononumero e qualità dei posti letto offerti (oltre che deipasti e degli impianti sportivi).

Sarà solo grazie all’occasione straordinaria offerta dal-le opere per le Olimpiadi invernali del 2006 e all’im-pegno di destinare a residenze universitarie parte delleabitazioni che saranno realizzate per gli ospiti di quel-l’evento che gli atenei piemontesi potranno pienamen-te recuperare il ritardo, portando a circa 2.500 postiletto l’offerta complessiva che, in costanza di doman-da, garantirebbe una copertura vicina all’80%.Due ultime osservazioni:• la spesa media sostenuta dall’ E.DI.S.U. per posto

letto è in costante contrazione (dai quasi 11 milionie mezzo del 1998/99 ai 5,9 circa del 2000/01), adindicare paralleli miglioramenti dell’efficienza ge-stionale. La valutazione positiva deve essere tutta-via temperata da due osservazioni: che la spesa re-sta comunque superiore a quella media nazionalee, ancora di più, a quella degli enti delle regionisettentrionali (con l’eccezione della Lombardia);che essa resta vicina a quella dei Collegi Einaudi,che offrono tuttavia ai propri ospiti una gamma as-sai più ampia di servizi.

• l’E.DI.S.U. fa ricorso crescente alle entrate tariffa-rie, la cui copertura dei costi vede una brusca im-pennata nell’ultimo anno, salendo dal 23 a quasi il43 per cento.

I contributi affittoMisura complementare all’assegnazione di residenza,il contributo è stato erogato agli studenti fuori sedevincitori di borsa che hanno richiesto il posto letto senzaottenerlo per mancanza di disponibilità. I numeri sonofinora modesti ed irregolari nel tempo, come si puòosservare dalla tabella 6.3.5.

Tabella 6.3.5 – I contributi affitto E.DI.S.U. (importi in milioni di £)

Domande Domande Tasso % di Spesa Importopresentate accolte copertura totale medio

a.a. 1998/99 74 74 100 64 0,8a.a. 1999/00 477 88 18 188 2,1a.a. 2000/01 292 264 90 132 0,5

Fonte: E.DI.S.U. Piemonte

Tabella 6.3.4 – I servizi abitativi E.DI.S.U. (importi in milioni di £)

1997/98 1998/99 1999/00 2000/01

Posti 576 584 678 725Domande 1.204 1.144 1.733 2292Posti su domande (%) 47,8 51,0 39,1 31,6Spesa totale 6.067 6.700 4.035 4.258Costo per posto 10,533 11,473 5,951 5,873Entrate da tariffe 1.641 795 930 1.732Copertura tariffaria della spesa (%) 27,0 11,9 23,0 40,7

Fonte: E.DI.S.U. Piemonte

Page 49: RELAZIONE DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE - unito.it · 2.7 Performance dell’attività didattica, 16 ... • Produzione scientifica dei dipartimenti • Gestione amministrativa • Interventi

Relazione del Nucleo di Valutazione – Anno 2000 49

Le collaborazioni a tempo parziale degli studentiAnche la Regione finanzia collaborazioni part-timedegli studenti presso gli enti regionali, per un massimodi 150 ore, remunerate a 17.000 lire l’ora.Il numero dei beneficiari piemontesi è in calo negli ul-timi due anni (dai 170 del biennio 1998 e 1999, ai 142del 2000, ai 139 del 2001), così come la spesa comples-siva, mentre l’importo erogato ad un beneficiario “pie-no” è tra i più elevati tra le regioni italiane (2,55 milio-ni di lire, più del doppio della media nazionale che,nel 1999-00 era di 1,142 milioni di lire). La quota deibeneficiari sugli iscritti regolari (2,5%) è appena supe-riore alla media nazionale (2,3%).

I contributi alla mobilità internazionaleLa Regione Piemonte mette a concorso contributi perpartecipare ai programmi di mobilità internazionaledell’UE, cumulabili con quelli erogati dall’Unione ed,eventualmente, anche dalle Università. Il contributo,parametrato alla durata (da tre a dodici mesi) e al co-sto della vita nel paese di destinazione, ha un valoremassimo di 5 milioni.Il valore medio dei contributi erogati nel 1999-00 èstato di 2,7 milioni di lire (350 mila lire in più dellamedia nazionale). Il Piemonte eroga contributi dal1998-99 e i numeri interessati sono modesti: 71 do-mande e 64 beneficiari nel 1998-99, 119 domande e111 beneficiari l’anno successivo. Il numero dei bene-ficiari per iscritto regolare nel 1999-00 è stato di 2 su100, di poco superiore alla media nazionale (1,7%); leregioni più generose sono la Provincia di Trento (conil 9,2% dei beneficiari), la Sicilia (con l’8,3%) e la Ba-silicata (con il 7,5%).

6.3.2 Gli interventi destinati alla generalità degli stu-dentiI servizi di ristorazioneI servizi ristorativi garantiti dall’E.DI.S.U. continuanoa presentare due criticità principali:• una bassa fruizione da parte degli studenti (erano 8

per iscritto regolare nel 1999, contro una medianazionale di 20 e valori superiori a 30 in quattroregioni, superiori a 40 in due e di oltre 60 in Tosca-

na; l’incremento di circa 50 mila unità erogate nel2000 porta il valore per iscritto a circa 10);

• un costo medio di produzione elevato (nel 1999 diquasi 12 mila lire, contro le circa 10 mila della me-dia nazionale: tra le regioni settentrionali solo Li-guria e Lombardia presentano costi superiori), cuisi accompagna un prezzo medio di circa 4.700 lire(di 500 lire inferiore alla media delle regioni setten-trionali).

Il servizio dunque, quantunque sia relativamente co-stoso, ha una scarsa diffusione, indice sicuro di bassogradimento; esso sembra quindi faticare ad andare ol-tre l’obiettivo di fornire pasti a prezzi politici agli stu-denti meno abbienti.Il permanere dei motivi di criticità (che nel 2000/01 simanifestano con un aumento della spesa e dei costiunitari e con una sensibile contrazione delle entratetariffarie: cfr. Tabella 6.3.6) impone di suggerire al-l’E.DI.SU. di studiare a fondo le ragioni dell’insucces-so, che sono palesi, nonostante i segni in contrariomanifestatisi nell’anno precedente (con il temporaneomiglioramento dell’equilibrio economico nella gestio-ne e la più ampia copertura della capacità produttivadel servizio).

Altri serviziLa spesa sostenuta per ulteriori servizi (sale di letturaattrezzate, soprattutto) è stazionaria intorno a poco piùdi 500 milioni negli ultimi tre anni. L’Ente regionale con-tribuisce alle attività culturali, ricreative e sportive deglistudenti piemontesi erogando contributi a loro organiz-zazioni e sollecitando, mediante concorso, la predispo-sizione di progetti in questi ambiti da parte studentesca.Nel 2000 la spesa regionale in tale ambito è più che rad-doppiata: 822 milioni di lire, contro 375 nel 1998 (manel 1999 il finanziamento era sceso a 285 milioni).Mediante il Centro di Medicina Preventiva e di Ricer-che in Scienze Motorie, convenzionato con l’E.DI.S.U,sono previste visite di medicina preventiva per gli stu-denti. L’assistenza è gratuita per gli studenti che risul-tino vincitori o idonei nella graduatoria per le borse distudio e per quelli che possiedono i requisiti economi-ci e di merito richiesti.

Tabella 6.3.6 – I servizi di ristorazione E.DI.S.U. (importi in milioni di £)

1996/97 1997/98 1999/00 2000/01

n° pasti forniti 306.387 322.721 427.539 474.555Spesa totale 4.000 4.800 5.086 5.800Costo medio per pasto 13.055 14.874 11.896 12.221Entrate da tariffe 1.093 1.291 2.004 1.443Copertura tariffaria della spesa (%) 27,3 26,9 39,4 24,9

Fonti: E.DI.S.U. Piemonte

Page 50: RELAZIONE DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE - unito.it · 2.7 Performance dell’attività didattica, 16 ... • Produzione scientifica dei dipartimenti • Gestione amministrativa • Interventi

Relazione del Nucleo di Valutazione – Anno 200050

Presso il Centro è possibile sottoporsi anche a visitespecialistiche ed esami ecografici.Nel 2000 hanno usufruito del servizio 4.346 studenti,contro i 3.965 dell’anno precedente (+9,6%), con unaspesa di 561 milioni di lire.

6.3.3 Gli interventi destinati a studenti con esigenzespecificheGli studenti con handicap o invalidità grave e quellicolpiti da eventi gravi (morte dei genitori, malattia gra-vissima) possono richiedere contributi straordinari,dell’importo massimo di 4,8 milioni (handicap) o di 6milioni (eventi gravi). Negli ultimi due anni le richie-

ste (e i contributi erogati) sono stati una cinquantinaper anno, con una spesa salita dai 186 milioni del 1999/00 ai 222 del 2000/01.Con la legge n. 40/1998 agli studenti stranieri extraUE, muniti di visto di ingresso e in regola con il per-messo di soggiorno, è concesso di concorrere in con-dizioni di parità con i residenti all’erogazione di borsedi studio e all’assegnazione di alloggio.Mentre questa possibilità era stata sfruttata in misurapoco più che simbolica nei primi due anni, nel 1999/00 157 studenti stranieri hanno presentato domandadi borsa di studio, 140 l’hanno ottenuta e 13 beneficia-no di posto alloggio.

Page 51: RELAZIONE DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE - unito.it · 2.7 Performance dell’attività didattica, 16 ... • Produzione scientifica dei dipartimenti • Gestione amministrativa • Interventi

Relazione del Nucleo di Valutazione – Anno 2000 51

7 ORIENTAMENTO E TUTORATO

7.1 Premessa

Si ritiene che in un futuro molto prossimo gli Ateneidebbano attribuire attenzione crescente alle funzionidi orientamento e tutorato, sia al fine di sviluppare l’as-sistenza agli studenti prima e durante il loro ciclo distudi universitari, sia al fine di evitare che risorse in-genti, impiegate nella produzione di questi sevizi, pos-sano venire utilizzate in modo inefficiente o che, addi-rittura, possano essere utilizzate in modo non confor-me agli obiettivi previsti.Per quanto riguarda il primo aspetto, le note carenzeformative della scuola dell’obbligo e dell’istruzionesecondaria hanno infatti posto il sistema universitariodinanzi a una scelta precisa, benché difficile. Per unverso l’Università può riparare alle deficienze di pre-parazione delle matricole diluendo i contenuti dei pro-pri corsi e proponendosi come una sorta di ponte –con accentuati contenuti professionali – fra la scuolasecondaria e il mondo del lavoro.Per altro verso gli Atenei potrebbero fare scelte di ec-cellenza, rendendo tuttavia di fatto impossibile a un gran-de numero di giovani proseguire gli studi oltre la scuolamedia secondaria. Non c’è dubbio che la recente rifor-ma del cosiddetto “tre più due”, che però non ha aboli-to né il valore legale del titolo di studio, né una visioneprogettuale e gestionale fortemente accentrata, abbiadato un forte impulso a favore della prima opzione.In questa prospettiva è allora probabile che l’unica viaofferta agli Atenei che vorranno contenere il decadi-mento della propria offerta formativa sarà quella diselezionare i candidati all’entrata, motivandoli e dan-do loro informazioni e strumenti idonei per evitarescelte sbagliate di percorso; e poi di seguire il loro per-corso di studi assistendoli con attività (il tutorato) checonsentiranno loro di recuperare almeno in parte lecarenze di base ereditate dagli anni precedenti e postein evidenza da contenuti universitari di qualità ade-guata. In questo senso è dunque possibile affermareche solo gli Atenei in grado di sviluppare attività diorientamento e tutorato appropriate potranno aspira-re a mantenere livelli didattici soddisfacenti, e talvoltaperfino di eccellenza, a beneficio anche dell’attività diricerca. È infatti noto che la richiesta di contenuti di-dattici elevati stimola l’attività di ricerca, senza la qua-le i docenti non sarebbero in grado di venire incontroalle curiosità intellettuali e alle necessità di approfon-dimento manifestate degli studenti più brillanti, soprat-tutto nel biennio di laurea specialistica.L’importanza-chiave che si ritiene di attribuire in que-sta sede alle attività sopra menzionate sottolinea la ne-cessità di limitare, per quanto possibile, gli errori. Peresempio, non si può escludere che le attività di orien-tamento talora diano luogo alla diffusione di informa-

zioni ambigue e perfino fuorvianti, volte ad attrarrestudenti verso specifici corsi di studio, sottraendonead altri; né si può dimenticare che ogni euro speso perl’orientamento è un euro sottratto ad altre attività, peresempio di didattica e ricerca. Risorse eccessive dedi-cate all’orientamento (rispetto ai risultati effettivamenteconseguiti) non sono uno spreco di denaro pubblico;sono risorse arbitrariamente sottratte ad altre aree im-portanti della vita universitaria.Considerazioni analoghe valgono per il tutorato, chepotrebbe essere scambiato per servizi di sostegno allesegreterie o ai docenti dei corsi, più che di assistenzaallo studente.Per evitare sprechi o – peggio – abusi sarà pertantonecessario un monitoraggio adeguato. Il sistema deiprezzi costituirebbe certamente lo strumento con mi-nori imperfezioni: in tale prospettiva sarebbe oppor-tuno che i beneficiari delle attività - gli studenti - con-fermassero l’utilità e la qualità dei servizi in oggettoattraverso la propria disponibilità ad acquistarli.Qualora ciò non fosse possibile, perché in contrastocon la normativa nazionale e non si desiderasse svolge-re pressione a favore di modificazioni della normativa,gli Organi di Governo di Ateneo dovrebbero esplici-tare gli obbiettivi e renderli oggetto di valutazionequantitativa (per esempio, si può far riferimento al tas-so di abbandono al termine del primo anno di studi)1;mentre le Facoltà dovrebbero essere chiamate a ren-dere conto delle risorse impiegate e degli traguardiconseguiti in relazione agli scopi perseguiti dall’Ate-neo, definiti in precedenza.

7.2 La situazione in essere

Orientamento• Attualmente l’orientamento si esplica attraverso• Le Giornate per l’Orientamento (organizzate a li-

vello d’Ateneo);• L’attività della Commissione dei Delegati per

l’Orientamento;• Le presentazioni svolte dalle singole Facoltà con

l’appoggio del CEASCO, della Provincia di Tori-no, del Provveditorato agli Studi, dell’IRRSAE;

• Iniziative autonome delle singole Facoltà (per esem-pio, punti di informazione e accoglienza, pubblica-zioni e realizzazione di portali Internet), anche incollaborazione con organizzazioni studentesche.

1 Si ricorda come il tasso abbandono medio di Ateneo, fra primo e se-condo anno, sia del 21.87%, con punte di oltre il 30% nelle Facoltà diScienze Politiche e di Scienze M.F.N.I recenti dati sugli iscritti di Ateneo – che segnalano un aumento deicosiddetti “studenti regolari” a fronte di un sensibile calo degli “stu-denti equivalenti”, nonché un incremento nei tassi di proseguimento -non sono sufficienti per confermare la qualità delle attività di orienta-mento e tutorato dell’Ateneo torinese negli ultimi anni; costituisconotuttavia un segnale senza dubbio incoraggiante.

Page 52: RELAZIONE DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE - unito.it · 2.7 Performance dell’attività didattica, 16 ... • Produzione scientifica dei dipartimenti • Gestione amministrativa • Interventi

Relazione del Nucleo di Valutazione – Anno 200052

Tale gamma di servizi non sembra aver posto in evi-denza carenze significative.Per contro, il progetto di orientamento promosso dalSenato Accademico ed elaborato nel 2000 propone lacostituzione di un “Servizio di coordinamento delleattività di orientamento”, con lo scopo di:• favorire il collegamento fra Università e Scuola Se-

condaria Superiore (SSS), mediante la realizzazio-ne di un’attività di osservatorio/monitoraggio an-nuale con questionari somministrati alle quinte clas-si SSS;

• sviluppare di opportuni cambiamenti nei percorsiformativi, sia dell’Università, sia delle SSS;

• offrire una “visione coesa della specificità della no-stra istituzione accademica”.

Tale progetto prevede l’impiego di esperti delle singo-le discipline, psicologi dell’orientamento, specialistiesterni, un apposito corpo di studenti orientatori. I costisono stimati intorno ai 240 milioni di lire annui a regi-me, più una spesa iniziale fissa intorno ai 250 milioni.

TutoratoA oggi sono in essere servizi di tutorato a sé stanti (col-legati all’attività didattica, ma distinti dalle normali at-tività di ricevimento-studenti normalmente svolta daidocenti e dai ricercatori) solo presso le Facoltà di Eco-nomia e di Scienze Politiche2.Per contro, il servizio di tutorato della Facoltà di Giu-risprudenza e della Facoltà di Medicina Veterinaria èsvolto esclusivamente da docenti e ricercatori. Anchepresso le altre Facoltà che hanno fornito informazionisul tema oggetto di queste osservazioni (Agraria, Let-tere e Filosofia, Lingue, Scienze MFN e Farmacia) ilservizio di indirizzo e assistenza agli studenti propriodel tutorato è affidato ai docenti e ricercatori; in questiultimi casi tuttavia, la loro opera è di frequente inte-grata da borsisti, collaboratori esterni, studenti.Per quanto riguarda l’oggetto delle attività di tutorato,la Facoltà di Psicologia si impegna soprattutto in un’at-tività di informazione, cui si aggiungono esperienzepratiche guidate e assistenza nel corso di tirocini post-lauream. La Facoltà di Scienze Politiche attua invecein prevalenza attività di assistenza didattica gli studen-ti del primo anno; mentre le Facoltà di Agraria, di Let-tere e Filosofia, di Lingue, di Farmacia prevedono pro-grammi strutturati di esercitazioni, corsi propedeuticie di sostegno. In alcuni casi tali corsi sono svolti esclu-sivamente da docenti o ricercatori. In altri i corsi sonosvolti anche da figure esterne (ad esempio borsisti).

La Facoltà di Farmacia estende il tutorato all’assisten-za per la preparazione delle tesi di laurea e di dottora-to, nonché per iniziative di formazione permanente;mentre l’attività di tutorato presso la Facoltà di Scien-ze MFN, oltre all’assistenza-tesi, comprende interven-ti di sostegno di natura psicologica.Con riferimento ai programmi già attivati nelle Facoltàsopra menzionate (Medicina e Scienze della Formazionenon hanno infatti fornito i dati, ancorché più volte ri-chiesti) è tuttavia impossibile stabilire quanto essi sianoeffettivamente apprezzati dagli interessati, sia perché nonsono state ancora attivate procedure formali di monito-raggio ex post, sia - e soprattutto - perché il finanziamen-to di tali iniziative non grava sul singolo studente.Le valutazioni complessive espresse dalle suddette Fa-coltà sembrano tuttavia confermare la grande utilitàdei servizi di tutorato, anche se i margini di migliora-mento appaiono consistenti. Il fatto che si tratti di un’at-tività apprezzata da chi ne fruisce non deve infatti fardimenticare che il numero di studenti effettivamenteinteressati potrebbe essere modesto.Per quanto riguarda i costi, per la Facoltà di Farmaciaessi ammontano a circa 680 milioni annui (circa 1.900studenti iscritti); per la Facoltà di Economia (circa8.000 studenti iscritti) i costi si aggirano invece intor-no ai 700 milioni annui. Per le altre Facoltà non sonodisponibili dati adeguati.Il progetto presentato nell’ambito della programmazio-ne triennale di Ateneo, coerente con le esperienze a oggimaturate dalle singole Facoltà, si propone di agevolarele condizioni degli studenti nella fase di accesso e in-gresso al mondo universitario, di assisterli durante il loroiter formativo. Secondo gli autori della relazione illu-strativa, gli studenti sembrano, infatti, soffrire a causa:• del confronto con nuove regole comportamentali e

di apprendimento,• del rapporto con nuovi insegnanti,• di mancanze affettive.

In particolare, l’obiettivo individuato dagli autori del-la relazione è contribuire in misura efficace alla ridu-zione del tasso di abbandono, particolarmente elevatonel primo anno di studi.In tal senso, il progetto proposto prevede:1) il potenziamento delle attività di tutorato svolte già

ora dalle singole Facoltà, con funzioni di coordina-mento a livello di Ateneo;

2) il varo di progetti di formazione a beneficio dei tu-tor e di aggiornamento sulle tecniche didattiche afavore dei docenti.

Anche queste ultime iniziative sarebbero promosse ecoordinate da enti centrali di Ateneo.Il costo per studente legato alla realizzazione di tali ini-ziative è stimato intorno alle 200.000 lire annue per lematricole, e alle 150.000/250.000 lire annue per gli stu-

2 Come è noto, tali servizi sono disciplinati dal Regolamento d’Ateneosul tutorato approvato nel novembre del 1999; Regolamento che asse-gna la responsabilità per tali iniziative ai Presidi o, quando esistono, aiPresidenti dei Corsi di Laurea o di Diploma.

Page 53: RELAZIONE DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE - unito.it · 2.7 Performance dell’attività didattica, 16 ... • Produzione scientifica dei dipartimenti • Gestione amministrativa • Interventi

Relazione del Nucleo di Valutazione – Anno 2000 53

denti degli anni successivi al primo, a seconda che siaprevisto o meno il tutorato di formazione professionale(avviamento al lavoro), che tuttavia non può conside-rarsi come facente parte del servizio di tutorato in sen-so stretto. A ciò vanno aggiunti i costi relativi alla for-mazione di tutor e docenti, la quale comporta una spe-sa per circa 100 milioni annui (per l’intero Ateneo).

7.3 Nota a commento

Per quanto riguarda l’Orientamento, dalla documen-tazione raccolta non sembra emergere l’esigenza dicambiamenti radicali nell’attività attualmente svolta, alivello centrale o a livello locale. Anche se esistono spaziper migliorare l’informazione per gli studenti degli ul-timi anni delle Scuole Superiori, sembra opportuno chele Facoltà raccolgano eventuali sollecitazioni in meritoe, se ritengono che iniziative di Ateneo siano preferi-bili a iniziative periferiche, le Presidenze interessateprendano i necessari contatti con gli Uffici Centrali edeventualmente gli Organi Collegiali.Per quanto riguarda il Tutorato, attualmente la mag-gior parte delle Facoltà che hanno fornito le informa-zioni richieste percepisce tale servizio come un elemen-to importante dell’offerta didattica complessiva. In al-cuni casi l’esperienza accumulata è già rilevante e con-sente di trarre utili indicazioni sulle aree di interesseper gli studenti.Va tuttavia ricordato come per un verso tali indica-zioni andranno riviste alla luce del Nuovo Ordina-mento Didattico, non ancora completamente attua-to; per altro verso esse andranno integrate da indica-tori oggettivi sul numero di studenti effettivamenteinteressato. Non è infatti da escludersi, come già ac-cennato in premessa, che in alcuni casi il tutorato sia

inteso, all’interno di alcune Facoltà o aree disciplina-ri, come assistenza per la preparazione del materialedidattico del docente, o come surrogato di attivitàdidattiche che solo i docenti o i ricercatori sono ingrado di svolgere, o come integrazione e sostegno dellavoro di segreteria.Al momento attuale nessuno dei due progetti presen-tati dalle competenti Commissioni di Ateneo - orien-tamento e tutorato - ha avuto un seguito; né i progettiformulano obiettivi specifici, che possano essere og-getto di una futura valutazione quantitativa.In ogni caso l’eterogeneità delle esperienze maturatenell’ambito delle singole Facoltà sembra suggerire l’op-portunità di lasciare ampia autonomia alle Facoltà stesse– sicuramente per quanto riguarda il tutorato, che na-turalmente dovrà tenere anche conto delle esigenzedegli studenti stranieri, il cui numero si spera crescanegli anni prossimi; autonomia che probabilmente do-vrà essere tale anche per quanto riguarda l’orientamen-to. Inoltre, non è evidente la necessità di assegnare fon-di specifici alle singole Facoltà, vincolandone l’uso allarealizzazione o al potenziamento delle iniziative ogget-to di queste osservazioni. Sembra piuttosto preferibileconsentire alle Facoltà ampia libertà di scelta sul comeimpiegare le risorse destinate all’offerta didattica. Se intaluni casi può essere opportuno migliorare l’informa-zione, il supporto psicologico o il sostegno in fase dijob placement, in altri può essere più utile privilegiarele attività didattiche tradizionali. Ben difficilmente l’Am-ministrazione Centrale sarà in condizione di decidereal posto delle Facoltà, che in ogni modo sono ancoravincolate dall’impossibilità di monitorare la qualità dellapropria offerta attraverso un meccanismo di prezzo esono ancora costrette, laddove ciò avviene e in man-canza di meglio, a fare affidamento a questionari.

Page 54: RELAZIONE DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE - unito.it · 2.7 Performance dell’attività didattica, 16 ... • Produzione scientifica dei dipartimenti • Gestione amministrativa • Interventi

Relazione del Nucleo di Valutazione – Anno 200054

Page 55: RELAZIONE DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE - unito.it · 2.7 Performance dell’attività didattica, 16 ... • Produzione scientifica dei dipartimenti • Gestione amministrativa • Interventi

Relazione del Nucleo di Valutazione – Anno 2000 55

Appendici

APPENDICE ILa valutazione delle opinioni degli studenti

sulla qualità della didattica

Page 56: RELAZIONE DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE - unito.it · 2.7 Performance dell’attività didattica, 16 ... • Produzione scientifica dei dipartimenti • Gestione amministrativa • Interventi

Relazione del Nucleo di Valutazione – Anno 200056

Page 57: RELAZIONE DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE - unito.it · 2.7 Performance dell’attività didattica, 16 ... • Produzione scientifica dei dipartimenti • Gestione amministrativa • Interventi

Relazione del Nucleo di Valutazione – Anno 2000 57

LA VALUTAZIONE DELLE OPINIONI DEGLISTUDENTI SULLA QUALITÀ DELLA DIDATTICA

1 Premessa

L’applicazione della legge 370/1999 ha sicuramentecontribuito a dare un forte impulso allo sviluppo del-l’attività di valutazione della didattica a livello univer-sitario, divenuta tematica di attualità presso tutte leuniversità italiane. Infatti l’obbligo per i Nuclei di Va-lutazione degli Atenei di raccogliere regolarmente leinformazioni sull’opinione degli studenti riguardo allaqualità dell’offerta didattica ha innescato un positivoprocesso di attivazione, revisione e miglioramento delleindagini svolte dagli atenei, dalle singole facoltà e daisingoli corsi di studio.Ciò si è verificato anche a Torino, ateneo presso cui lasituazione già complessivamente positiva descritta dallaRelazione 1999 del Nucleo è andata ulteriormente mi-gliorando, sia per quanto riguarda la copertura dellapopolazione studentesca, che sta raggiungendo la to-talità dell’ateneo, sia rispetto all’impostazione dei me-todi di indagine.L’urgenza di dotarsi di un affidabile strumento di rile-vazione delle opinioni è oggi accentuata dalla realtàtransitoria che l’università sta vivendo nel contestodell’applicazione della riforma. Il monitoraggio costan-te del “polso” dell’organismo universitario diventa in-fatti prezioso per orientare le scelte inevitabilmentesperimentali che l’ateneo è chiamato a fare per il pros-simo anno accademico. Le indagini sulle opinioni de-gli studenti assumono dunque in questo periodo unadoppia valenza, aggiungendo alla periodica valutazio-ne del grado di soddisfazione per l’offerta didattica laverifica in itinere del processo di riforma in atto dalpunto di vista della componente studentesca.L’Università di Torino ha già da diversi anni avviatoprogetti di indagine sistematica sul livello di soddisfa-zione che la propria offerta didattica genera nella po-polazione studentesca. Ad esempio le Facoltà di Eco-nomia e di Scienze Politiche hanno svolto il primo cen-simento sistematico delle opinioni degli studenti fre-quentanti già nel 1994-95. L’iniziativa in tal senso è statatuttavia fino all’anno 1998-1999 lasciata alla sensibili-tà delle singole facoltà o corsi di laurea, portando quindiad una forte eterogeneità sia nei metodi di rilevazione(periodicità dell’indagine, tipo di questionario, identi-ficazione dei soggetti interessati, ecc.) che nei conte-nuti informativi ricavati. Alcune facoltà, inoltre, nonavevano fino a tale anno accademico attivato azioni si-stematiche di indagine. La Relazione 1999 del Nucleoha cercato di fornire un quadro dettagliato di tale si-tuazione.Il Nucleo di Valutazione dell’Ateneo ha, sin dalla suanascita, prestato notevole attenzione alle tematiche in

oggetto. Già nell’a.a. 1998-99 esso aveva predispostoun proprio questionario, sulla base dei modelli in usopresso le Facoltà dell’Ateneo e avvalendosi anche dimodelli adottati presso altre Università. Ciò anche conl’obiettivo di stimolare le facoltà presso cui non eranostate ancora assunte iniziative in tal senso. Con l’a.a.successivo, in base ai dettami della L. 370/1999, ilNucleo aveva intensificato la propria azione sia in ter-mini di acquisizione di informazioni sulle indagini esi-stenti, sia in termini di incentivo all’attivazione siste-matica delle indagini da parte di tutte le facoltà.Per quanto riguarda il primo aspetto il Nucleo avevasvolto per la prima volta una rilevazione dettagliata suimetodi di organizzazione e attuazione dell’indagine daparte di tutte le facoltà. L’analisi delle informazioniraccolte aveva evidenziato una situazione sostanzial-mente positiva, con indagini fondamentalmente cor-rette dal punto di vista statistico per metà delle facoltàdell’ateneo, indagini attivate ma con alcuni problemidi rappresentatività statistica delle informazioni otte-nute per una altro 30% e casi di mancato svolgimentodi indagini per due sole facoltà.Grazie anche a tale azione capillare del Nucleo, nel-l’a.a. 1999-2000 attualmente in esame (e ancor più perquanto riguarda l’a.a. 2000-2001) la situazione com-plessiva è ulteriormente migliorata, in primo luogo conl’avvio di indagini sistematiche da parte delle due ulti-me facoltà che non si erano ancora attivate, portandoad oggi a una copertura di tutte le facoltà.Inoltre alcune facoltà hanno avviato processi di ristrut-turazione dei metodi di indagine impiegati al fine dialleviare le problematiche statistiche precedentemen-te presenti, riguardanti fondamentalmente le tecnicheper l’ottenimento di adeguati tassi di risposta, la sceltadel momento ideale di rilevazione per fenomeni in con-tinua evoluzione, nonché i metodi di analisi dei datiricavati. Tutte le facoltà hanno tra l’altro compilato lascheda informativa sulle metodologie di indagine pro-posta dal Nucleo e qui allegata ai dati disaggregati atale livello.In base a tali considerazioni si può affermare che l’Ate-neo nel suo complesso risulta oggi ottemperare alledisposizioni normative in argomento. Resta tuttaviaproblematico per il Nucleo di Valutazione effettuareun’analisi complessiva sui risultati che scaturisconodalle indagini, data la permanente libera iniziativa la-sciata alle facoltà su tutti gli aspetti attinenti. Anchequando i questionari sono uguali o simili, infatti, scel-te diverse di organizzazione della rilevazione (tempi,luoghi, personale incaricato, ecc.), nonché l’eteroge-neità di impostazione delle relazioni che le facoltà fan-no pervenire al Nucleo rendono spesso non corretta-mente comparabili i risultati.In base a tali considerazioni il Nucleo ha individuatonell’eterogeneità di impostazione e attuazione delle

Page 58: RELAZIONE DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE - unito.it · 2.7 Performance dell’attività didattica, 16 ... • Produzione scientifica dei dipartimenti • Gestione amministrativa • Interventi

Relazione del Nucleo di Valutazione – Anno 200058

indagini a livello di Facoltà (e talvolta anche di singoloCorso di Studi) uno dei fattori che ne limitano l’utilitàin termini di valutazione e impiego dei risultati per unmigliore governo dell’Ateneo. Il Nucleo stesso sta quin-di sensibilizzando con successo gli organi di governodell’Ateneo affinché si orientino, nella riprogettazionecomplessiva delle metodologie di rilevazione delle opi-nioni degli studenti che accompagnerà l’attuazionedella riforma universitaria, verso la definizione di unastruttura unificata dell’indagine, che tenga tuttaviaconto delle specificità di contenuto e di metodo che lesingole facoltà richiedono.Muoversi in tale direzione permetterà in primo luogoal Nucleo di fornire al Comitato Nazionale di Valuta-zione indicazioni tempestive, chiare e corrette sui ri-sultati ottenuti con l’indagine. Inoltre metterà a di-sposizione degli organi centrali di governo dell’ate-neo informazioni preziose per l’accrescimento del-l’efficienza e dell’efficacia del sistema universitariotorinese.Con l’intento di contribuire ad un rapido avvio delleiniziative di riorganizzazione delle indagini sulla quali-tà della didattica il Nucleo ha inoltre redatto, in formadi appendice alla Relazione 1999, una proposta di pro-getto guida a tale riguardo.Nell’attesa dell’auspicata ristrutturazione, per quest’an-no il Nucleo ha richiesto alle Facoltà di produrre, comebase informativa minima ma sistematica:a) una scheda informativa aggiornata sui metodi di or-

ganizzazione delle indagini simile a quella dell’an-no precedente;

b) stante le differenze spesso significative esistenti trai diversi questionari utilizzati (domande diverse, ri-sposte diverse alle stesse domande, ecc.), una sche-da in forma libera contenente le distribuzioni difrequenza per tutte le domande a risposte chiusepresenti nel proprio questionario, qualunque essesiano, in termini di frequenza percentuale per ognimodalità di risposta prevista.

A tale base informativa minima alcune Facoltà hannoaggiunto ulteriori analisi o indicazioni, che il Nucleo haesaminato con uguale attenzione. Nonostante i ristrettitempi disponibili e gli accresciuti impegni delle facoltànella progettazione e nell’organizzazione dei nuovi cor-si di laurea triennali e specialistici, è stato possibile di-sporre delle informazioni richieste con soddisfacentecapillarità e con ritardi contenuti e comunque compati-bili con la stesura della presente Relazione.

Le finalità del presente lavoro sono quindi:1. aggiornare il quadro presentato nella precedente

Relazione 1999 per quanto riguarda le metodologiedi indagine, evidenziando i progressi già registratio di prossima realizzazione in tale ambito;

2. tentare un primo esame complessivo dei risultatiottenuti dalle indagini, senza porre inappropriatiobiettivi di comparazione esplicita tra le diverserealtà, ma al fine preliminare di proporre un qua-dro d’insieme della nostra Università agli occhi dellapopolazione studentesca.

Infine, è doveroso ricordare che le indagini statistichesulle opinioni degli studenti costituiscono solo unodegli strumenti necessari per una corretta gestione del-l’organizzazione didattica. Ciò per diverse ragioni:• La partecipazione dei studenti alle rilevazioni non

è mai completa, fermandosi per definizione ai solistudenti frequentanti. Anche avendo riguardo ai solifrequentanti, non vengono in genere svolte azionispecifiche con l’obiettivo di raggiungere una coper-tura totale della popolazione, sia perché si preferi-sce mantenere comunque una almeno formale vo-lontarietà della risposta, sia perché chi risulta perqualsiasi motivo assente al momento della distri-buzione dei questionari (cioè in genere chi è assen-te in un certo giorno di lezione) pur essendo di so-lito o comunque con una certa periodicità frequen-tante, non ha più possibilità di essere recuperato.

• Non tutte le informazioni rilevanti posso essere ot-tenute con le modalità prevalenti di indagine. Adesempio, come già rilevato nella relazione dell’an-no passato, le attività didattiche di valutazione delprofitto (gli esami e la discussione della tesi di lau-rea) restano nell’ombra, pur trattandosi di serviziche l’università fornisce a tutti gli studenti, frequen-tanti e non frequentanti; ancora, le motivazioni dellamancata frequenza di una certa quota di studenti(spesso rilevante o addirittura maggioritaria) nonsono note, e in particolar modo non è noto se taliragioni siano legate a fattori esogeni rispetto all’uni-versità (impegni lavorativi, ecc.) o invece alle com-petenze specifiche del singolo docente, piuttostoche ai dettagli dell’organizzazione didattica in ter-mini di orari, spazi disponibili, ecc.

• Ancora avendo riguardo allo svolgimento degli esa-mi di profitto, oltre a non conoscere le opinioni de-gli studenti, non sono in genere disponibili neancheinformazioni oggettive e aggiornate sulle percentua-li di superamento di ciascun esame al primo, secon-do o successivo tentativo, sulle preferenze degli stu-denti rispetto alla collocazione dei diversi esami nel-l’arco della loro carriera (pur nei limiti dei vincoli dipropedeuticità che spesso sussistono), sulle eventualiregolarità che caratterizzano le carriere degli studentisignificativamente fuori corso in termini di esami nonancora sostenuti o falliti più volte.

• La valutazione dei carichi di lavoro che gli studentidevono affrontare negli studi universitari, fattoredi cruciale importanza per la ridefinizione dei pia-

Page 59: RELAZIONE DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE - unito.it · 2.7 Performance dell’attività didattica, 16 ... • Produzione scientifica dei dipartimenti • Gestione amministrativa • Interventi

Relazione del Nucleo di Valutazione – Anno 2000 59

ni didattici in base al sistema dei crediti nell’ambi-to della riforma universitaria, resta un tema su cuila discussione è spesso fondata su conoscenza ap-prossimativa dei fatti. In realtà quasi tutte le inda-gini svolte sulle opinioni degli studenti contengo-no qualche domanda al riguardo; si tratta tuttaviadi valutazioni nella migliore delle ipotesi di tipoprevisivo, in cui lo studente inferisce dalla difficol-tà percepita del corso che sta frequentando qualepossa essere il carico di lavoro complessivo che ènecessario svolgere per superare il relativo esame.

Coscienti di tali problematiche, e tenendo conto delleincrementate necessità informative che la realizzazio-ne di un piano di riforma coerente ed efficace richie-de, i Nuclei di Autovalutazione della Didattica (NAD)o altre strutture direttive di molte facoltà hanno inizia-to, in termini ancora prevalentemente sperimentali, adattivare indagini e rilevazioni sulle tematiche sopra in-dicate, che si differenziano dalle indagini sulle opinio-ni degli studenti anche rispetto alle modalità organiz-zative scelte. Alcuni esempi specifici in tal senso ver-ranno forniti nel paragrafo seguente, dove all’analisidettagliata del caso torinese verrà affiancata una brevepresentazione del quadro nazionale a cui occorre fareriferimento per una valutazione delle tematiche in esa-me oggettiva e aggiornata.

2 L’evoluzione delle indagini

2.1 La situazione dell’Università di TorinoCome già accennato nella premessa, l’a.a. 2000-2001ha visto l’estensione delle procedure di rilevazione si-stematica e anonima delle opinioni degli studenti a tuttele Facoltà dell’Ateneo. Infatti nei due casi critici se-gnalati dalla precedente Relazione 1999, corrispondentialle Facoltà di Psicologia e Scienze della Formazione,si sono quest’anno svolte indagini, per la prima volta aScienze della Formazione e per la seconda volta a Psi-cologia che aveva già effettuato una rilevazione di ca-rattere isolato nel 1995. Inoltre entrambe le facoltà ci-tate hanno fornito al Nucleo esauriente documenta-zione al riguardo in tempi contenuti; in particolareScienze della Formazione ha attuato un piano gradua-le di intervento, svolgendo un’indagine parziale pilota(solo su alcuni corsi e direttamente gestita dal NADdella facoltà) nel primo semestre dell’a.a. 2000-2001,estendendo in via sperimentale l’indagine a tutti i cor-si nel secondo semestre con un questionario rivisto allaluce dell’esperienza precedente. Dopo un’ulteriore re-visione e ottimizzazione della procedura e del questio-nario, l’indagine prenderà avvio in modo stabile conl’a.a. 2001-2002.Completato così il quadro delle dodici Facoltà, restaper ora inattiva solo la Scuola Universitaria Interfacol-

tà in Scienze Motorie (ex ISEF), presso cui è tuttaviain fase avanzata la progettazione dell’indagine che do-vrebbe partire l’anno prossimo, con una scheda-que-stionario generale riguardante la qualità delle struttu-re (elemento di grande importanza per la S.U.I.S.M.),e una scheda unica di valutazione della didattica perciascun corso, il cui dettaglio viene poi riportato suuna scheda personale destinata al “feedback” per il sin-golo docente. Presso la Scuola di AmministrazioneAziendale (SAA), anch’essa struttura minore non con-siderata lo scorso anno, si svolge invece da tempo unarilevazione a carattere annuale su tutti i corsi organiz-zata da una figura non esistente presso le facoltà, cioèquella del Coordinatore didattico. Presso la SAA lacompilazione dei questionari (uno per ciascun corsoseguito) avviene in un unico momento prefissato riu-nendo a tale fine tutti gli studenti in un unico luogoper un’ora.Volendo delineare alcuni elementi prevalenti di ten-denza rispetto ai metodi di indagine impiegati, si pos-sono citare:• la tendenza verso lo “snellimento” delle procedure

e dei questionari;• la tendenza verso un’organizzazione meno decen-

trata che in passato.In particolare, sia ad Agraria che a Scienze M.F.N., cioèproprio presso due delle facoltà dove maggiore era finoad oggi la diversificazione e il decentramento della ge-stione, i progetti per il prossimo anno prevedono l’im-piego di questionari meno impegnativi da compilareper gli studenti e maggiormente simili tra i diversi cor-si di studio. A Scienze M.F.N., inoltre, approfittandodella brevità della scheda per ciascun corso si farà com-pilare un solo questionario per tutti i corsi seguiti du-rante un anno, il giorno dell’inizio del successivo peri-odo didattico. Anche presso la Facoltà di Economia,pur in assenza di indicazioni definitive, sembra preva-lere un orientamento simile.Tali indicazioni vanno valutate complessivamente inmodo positivo: rispetto al minore decentramento per imotivi esposti in precedenza, mentre per quanto riguar-da il questionario impiegato la sua semplificazione puòavere effetti significativi sull’attendibilità dei dati otte-nuti nella misura in cui si diminuisca significativamen-te il “fastidio statistico” imposto ai rispondenti.È infatti noto che l’immagine che gli studenti si forma-no delle indagini sulla didattica a cui sono chiamati apartecipare non è sempre positiva, sia perché in appa-renza dalle indagini non derivano evidenti conseguen-ze pratiche, sia semplicemente per la quantità consi-derevole di informazioni che vengono loro richieste,con diverse pagine di domande a cui rispondere perciascun corso frequentato. Senza ignorare la comples-sità della questione e la molteplicità di fattori che in-fluiscono sulla qualità dei dati raccolti, è chiaro come

Page 60: RELAZIONE DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE - unito.it · 2.7 Performance dell’attività didattica, 16 ... • Produzione scientifica dei dipartimenti • Gestione amministrativa • Interventi

Relazione del Nucleo di Valutazione – Anno 200060

possa essere preferibile disporre di poche informazio-ni affidabili piuttosto che di grandi database in cui icaratteri sono riportati in modo distorto, con forte in-cidenza di dati mancanti o di risposte fornite in mododisattento o provocatorio.Riguardo a tale aspetto alcune facoltà hanno sperimen-tato recentemente delle azioni volte a migliorare la vi-sibilità e l’immagine delle indagini tramite strumentiinformativi appositamente progettati. Ad esempio,presso la Facoltà di Scienze Politiche l’indagine sulleopinioni degli studenti vanta ormai una lunga tradi-zione, ma essa è sempre stata proposta “in sordina” inmodo così sommesso da rischiare di suscitare presso irispondenti l’impressione che si tratti di un’operazio-ne di importanza marginale, un mero adempimentoformale di natura prevalentemente burocratica.Per ovviare a ciò per l’indagine dell’a.a. 2000-2001 èstato deciso di organizzare una “campagna promozio-nale” che desse importanza e significato all’indaginecome momento costruttivo di confronto tra studenti edocenti.A tale scopo un mese prima dello svolgimento dell’in-dagine sono stati distribuiti dei pieghevoli informativi(Fig. 2.1 e Fig. 2.2), con l’obiettivo di dare trasparenza

all’operazione, chiarendone le fasi attuative, invitandogli studenti a formulare osservazioni e suggerimenti,evidenziando l’anonimato garantito al rispondente ela rilevanza pratica dei risultati per la commissione in-caricata, il preside e i presidenti di indirizzo.Un diverso fattore, di natura più tecnica, che può mo-tivare una semplificazione del questionario è la suapredisposizione per la lettura ottica automatizzata deirisultati, come è avvenuto presso la Facoltà di Veteri-naria. Tale soluzione permette un netto risparmio dirisorse economiche rispetto alla registrazione manualesu supporto informatico dei dati, ed è ormai in usopresso numerose altre università italiane.Sempre riguardo all’impiego di supporti informatici,ma in questo caso ai fini di rilevazione iniziale dei dati,va registrata l’intenzione della facoltà di Scienze dellaFormazione di offrire dal prossimo anno agli studentila possibilità di compilare il questionario tramite la reteInternet. Anche il C.d.L. in Fisica (Facoltà di ScienzeM.F.N.) si sta muovendo nella stessa direzione; in talesede, tuttavia, le dimensioni compatte del questiona-rio e il ridotto numero di studenti (tutti caratterizzatida adeguata alfabetizzazione informatica) semplifica-no nettamente la procedura e permettono di prevede-

Figura 2.1 – Pieghevole informativo, indagine 2000-2001 a Scienze Politiche (facciata esterna)

Page 61: RELAZIONE DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE - unito.it · 2.7 Performance dell’attività didattica, 16 ... • Produzione scientifica dei dipartimenti • Gestione amministrativa • Interventi

Relazione del Nucleo di Valutazione – Anno 2000 61

re elevati tassi di risposta. L’opzione “on-line” permet-terebbe di ottenere risposte anche da tutti quegli stu-denti che per problemi di varia natura o semplicemen-te per caso non erano presenti al momento della rile-vazione in aula, garantendo quindi un censimento piùcapillare.Le esperienze condotte in tal senso a livello naziona-le 1, tuttavia, sono concordi nell’indicare che ad ogginon è possibile sostituire interamente la rilevazione tra-dizionale con quella via Internet pena un peggioramen-

to significativo del tasso di risposta e in parte anchedell’attendibilità delle risposte. D’altro canto il coor-dinamento tra la rilevazione tradizionale e quella viaInternet, qualora vengano attivate entrambe le moda-lità, appare di una certa complessità anche in relazio-ne ai vincoli di anonimato del rispondente.Un altro elemento importante è la tendenza all’abban-dono degli approcci in cui l’elemento soggettivo assu-me un’importanza rilevante nell’attuazione dell’inda-gine. Questo è oggi ancora sicuramente il caso di Me-dicina e Chirurgia, dove il singolo docente, che riceveun certo numero di copie del questionari dagli ufficididattici, è libero di organizzare la compilazione, laraccolta e la valutazione dei questionari in modo auto-nomo - al limite può anche non fare alcun uso dei que-stionari ricevuti (va ricordato tuttavia che negli ultimianni il numero di docenti che hanno fatto uso dei que-stionari è notevolmente aumentato, avvicinandosi al-l’unanimità). Conseguenza di ciò è anche la non di-sponibilità di dati aggregati in alcuna forma, dato cheil docente non è tenuto a trasmettere ad alcuno le in-formazioni sui dati raccolti. Un altro caso, rivelatosiparticolarmente critico, è quello della Facoltà di Lin-gue dove la restituzione dei questionari compilati è stataaffidata alla buona volontà dello studente che doveva

1 Fabbris L., Giusti A., 2001, Il progetto EXPERTUM: sperimentazionedi sistemi computer-assisted per la rilevazione della qualità della didatticae dell’inserimento professionale dei laureati, Atti del convegno interme-dio SIS 2001 “Processi e metodi statistici di valutazione”, Roma, 4-6giugno, 295-298. Il progetto Expertum è nato per iniziativa del Comita-to Nazionale per la valutazione del Sistema Universitario. L’indaginesperimentale, condotta a Padova e Firenze presso le facoltà di Sc. Stati-stiche, Sc. Politiche ed Economia, ha evidenziato come il 30% circadella popolazione studentesca abbia a tutt’oggi difficoltà tecniche o lo-gistiche nell’impiego della rete Internet (con una certa eterogeneità,con percentuali anche superiori a Sc. Politiche ma inferiori a Sc. Stati-stiche). Inoltre la relativa complessità delle procedure di ingresso nelsistema, dovute tra l’altro alla necessità di garantire la privacy e l’anoni-mato, è ulteriormente disincentivante, richiedendo tempi medi di ac-cesso (momento in cui inizia la sua compilazione) al questionario dicirca 15 minuti dall’avviamento del sistema.

Figura 2.2 – Pieghevole informativo, indagine 2000-2001 a Scienze Politiche (facciata interna)

Page 62: RELAZIONE DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE - unito.it · 2.7 Performance dell’attività didattica, 16 ... • Produzione scientifica dei dipartimenti • Gestione amministrativa • Interventi

Relazione del Nucleo di Valutazione – Anno 200062

recarsi presso la Segreteria studenti per la consegna.In assenza di controlli, la percentuale di questionari(distribuiti ai frequentanti durante una lezione) resti-tuiti è stata bassissima (il 3% circa), portando al so-stanziale fallimento dell’indagine. In entrambi i casimenzionati, tuttavia, le facoltà hanno in progetto per ilprossimo anno sostanziali modificazioni delle proce-dure. Nel caso di Medicina è previsto il passaggio adun’organizzazione dell’indagine maggiormente accen-trata (gestita dal Centro Didattico di facoltà) e non piùlegata alla iniziativa del singolo docente; la coperturadovrebbe nel contempo aumentare (attualmente lamaggior parte dei numerosi diplomi universitari non ècoinvolta). Essendo inoltre prevista la lettura automa-tizzata dei questionari con apposite apparecchiature,anche a Medicina lo schema di questionario verrà snel-lito e in parte semplificato. Nel caso di Lingue è inprogramma l’adozione delle tecniche di raccolta deidati più diffuse presso le altre facoltà, che prevedonoin genere la compilazione immediata del questionarioe subito dopo la sua riconsegna al personale che lo hadistribuito. Presso la Facoltà di Lingue, inoltre, conl’occasione fornita dalla disponibilità per la prima vol-ta di dati attendibili per valutare la situazione della di-dattica, verrà anche istituita una effettiva Commissio-ne di autovalutazione, che non esisteva finora.Tra le novità di natura più tecnica, ma di una certarilevanza sotto il profilo metodologico, vi è il diffon-dersi della consapevolezza che le indagini come oggistrutturate hanno una natura multilivello in cui un pri-mo livello individuale (lo studente rispondente) si so-vrappone gerarchicamente a un secondo livello (il cor-so di lezioni). La classificazione in base al primo livellonon è nota, e ciò lascia sullo stesso piano questionaricompilati dallo stesso studente o da studenti diversi. Èperò evidente che l’esigenza di rigoroso anonimato delrispondente, spesso fortemente sentita, deve esserecomunque soddisfatta. Due facoltà stanno sperimen-tando soluzioni a tale riguardo:• a Scienze Politiche l’indagine per l’a.a. 2000-2001

ha inserito nel questionario la richiesta di due ca-ratteri ausiliari (la data di nascita del padre e le ini-ziali del nome della madre) che pur mantenendol’anonimato del rispondente, presentassero combi-nazioni di modalità quasi certamente uniche perogni individuo e permettessero quindi di abbinarei questionari compilati dallo stesso studente perdiversi corsi;

• a Psicologia è in progetto per l’anno prossimo l’as-segnazione di un codice segreto a ciascuno studen-te, che riportato sui questionari ne permetta l’abbi-namento pur senza rendere possibile l’identifica-zione della persona.

Il successo di tali sperimentazioni - e quindi l’attendi-bilità degli abbinamenti ottenuti - dipende fondamen-

talmente dalla capillarità ed efficacia dell’informazio-ne fornita allo studente riguardo al significato dell’ope-razione e al mantenimento del proprio anonimato. Sitratta comunque di metodi che altre università italiane(ad esempio Padova) hanno già implementato e valu-tato positivamente.Come accennato nel precedente paragrafo, l’esistenzadi esigenze conoscitive che le indagini sulle opinionidegli studenti così come oggi strutturate non possonosoddisfare è tra i motivi che stanno portando alcunestrutture a sperimentare altri e diversi momenti di in-dagine statistica. A titolo di esempio si può citare laFacoltà di Scienze Politiche, presso cui due diverse ri-levazioni sono state avviate in questi ultimi due annisu iniziativa della Direzione Didattica del 1° biennio.In entrambi i casi si tratta per ora di progetti di naturaesplorativa e sporadica, in parte legati alla volontà dicontribuire ad un più razionale passaggio dal vecchioal nuovo ordinamento universitario, e quindi non ne-cessariamente in previsione di una loro ripetizione pe-riodica.Le tematiche affrontate sono rispettivamente:• l’effettiva quantificazione del carico di lavoro sop-

portato dagli studenti per ciascun corso e relativoesame di profitto;

• la verifica dell’impatto dell’istituendo servizio di tu-toraggio per gli studenti del primo anno, anche inrelazione all’entità e alla natura delle difficoltà daquesti percepite nell’iniziare il proprio percorso distudi.

La prima indagine ha per ora riguardato solo alcunedelle discipline fondamentali dei primi due anni delCorso di Laurea in Scienze Politiche (Economia politi-ca, Politica Economica, Inglese e Statistica). Tra gli stu-denti frequentanti i corrispondenti corsi è stato sceltoun campione le cui dimensioni e caratteristiche sonostate definite in larga misura dal singolo docente; tut-tavia sono stati forniti i supporti per agevolare la co-struzione di un campione stratificato rispetto ad alcu-ne rilevanti variabili ausiliarie (età, diploma di maturi-tà, condizione lavorativa).Agli studenti così individuati è stata consegnata unaapposita scheda su cui riportare, dal giorno di iniziodel corso fino al giorno di superamento dell’esame, ladurata giornaliera in ore dell’impegno relativo alla di-sciplina in esame, differenziando tra lezioni, esercita-zioni e studio personale.Si tratta di un’indagine che richiede ai rispondenti unimpegno continuativo non irrilevante se si vuole che idati siano attendibili (non essendo previsto alcun con-trollo intermedio lo studente potrebbe infatti anchecompilare l’intera scheda alla fine del periodo, in modoinevitabilmente approssimativo), e il tasso di rispostaè risultato molto diverso a seconda dell’insistenza con

Page 63: RELAZIONE DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE - unito.it · 2.7 Performance dell’attività didattica, 16 ... • Produzione scientifica dei dipartimenti • Gestione amministrativa • Interventi

Relazione del Nucleo di Valutazione – Anno 2000 63

cui il docente ha ricordato agli studenti prescelti sia dicontinuare la compilazione della scheda durante il pe-riodo del corso, sia di restituire la scheda al momentodel sostenimento dell’esame. Sono emerse tuttavia al-cune prime indicazioni riguardanti la diversità dell’im-pegno di studio implicato da corsi a cui la facoltà inprima approssimazione ha invece assegnato un egualenumero di crediti con criteri puramente formali. Sa-rebbe tuttavia importante verificare l’eventuale esisten-za di connessione dei tempi di studio individuali con ilvoto ottenuto poi all’esame; data la natura nominativadella scheda (l’indagine era volontaria e chi vi prende-va parte ne accettava le modalità di svolgimento) taleanalisi dovrebbe essere possibile con il ricorso ai solidati amministrativi di segreteria.La seconda indagine citata, svolta di nuovo su iniziati-va della Direzione Didattica del 1° biennio, e riguar-dante anch’essa il solo C.d.L. in Scienze Politiche (inparticolare gli immatricolati), fa parte del lavoro preli-minare per il progetto di istituzione di un servizio re-golare di tutorato rivolto agli studenti del primo anno,attivato in via sperimentale nel secondo semestre del-l’a.a. 2000-2001. La rilevazione ha natura campionariaper la limitatezza delle risorse disponibili, ma la dimen-sione del campione casuale è pari a oltre il 50 % degliimmatricolati. Inoltre, data la suddivisione degli stu-denti tra diversi corsi sdoppiati in base alla collocazio-ne alfabetica del proprio nome, il campione è stato stra-tificato in base agli stessi criteri. In tal modo tutte lecombinazioni possibili di corsi del primo anno sonostate coperte in proporzioni equivalenti. Le intervistesono state svolte nel giugno del 2001.Durante l’intervista, per ciascun dei sei corsi previstiviene richiesto se il corso è stato frequentato, se l’esa-me è stato sostenuto (e l’eventuale voto ottenuto), se èstato utilizzato il supporto di teleinsegnamento via In-ternet disponibile per la prima volta quest’anno per icorsi di primo anno. Infine una domanda aperta invitaa riportare le eventuali difficoltà di qualsiasi natura (in-formative, didattiche, rispetto alle conoscenze preli-minari necessarie, di studio, di orario o di spazi, ecc.)che lo studente ha percepito e che quindi il servizio ditutoraggio deve prepararsi ad affrontare. Dalle inter-viste già condotte ad oggi emerge in prima approssi-mazione un quadro caratterizzato da un certo grado di

“disorientamento” degli immatricolati che iniziano glistudi universitari. Vi sono quindi ragionevoli premes-se perché il servizio di tutoraggio possa svolgere unafunzione positiva, utile in particolare per attenuare l’in-cidenza degli abbandoni al primo di studi.Ancora allo stadio di progetto, ma importante perchécostituisce una novità per l’Università di Torino, è in-fine un’indagine prevista per il prossimo anno dallafacoltà di Psicologia sulla valutazione da parte dei ne-olaureati del processo di assegnazione, preparazione ediscussione delle tesi finali di laurea. Nel lavoro pre-paratorio per la relazione dello scorso anno il Nucleoaveva richiesto a tutte le facoltà indicazioni su even-tuali iniziative conoscitive in tal senso, riscontrandoneperò la sostanziale assenza. Quella citata appare quin-di un’innovazione sostanziale in un panorama dove lagestione coordinata delle tesi di laurea viene vista alpiù come un problema di equità nella distribuzionedel carico di lavoro ai docenti.

2.2 Il quadro nazionale di riferimento per le indaginisulla didatticaPer l’analisi della situazione dell’università italiana ri-spetto agli adempimenti della L. 370/99 sono stati con-siderati 37 atenei scelti arbitrariamente in base a con-siderazioni di rilevanza dimensionale e/o geografica,storica e istituzionale. Per ciascun ateneo è stato fattoriferimento alla documentazione sul tema in esame chei Nuclei di Valutazione (o gli organismi equivalenti)hanno fatto pervenire al Comitato Nazionale per laValutazione del Sistema Universitario per l’anno 2000(rilevazione “Nuclei 2001”). Tale documentazione èrisultata nella maggior parte dei casi esauriente e det-tagliata, presentando quasi sempre le linee storiche estrategiche di sviluppo delle indagini sulla valutazionedella didattica presso l’ateneo, e in molti casi ancheuna valutazione analitica dei più importanti risultatiaggregati della più recente rilevazione di riferimento(a.a. 1999-2000).La Tabella 2.1 riporta l’elenco degli atenei consideratie, in forma schematica, i tratti salienti delle indagini ivisvolte; le Note riportano alcune indicazioni sulle even-tuali particolarità che caratterizzano le singole sediuniversitarie. A titolo comparativo è stata inclusa an-che l’Università di Torino.

Page 64: RELAZIONE DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE - unito.it · 2.7 Performance dell’attività didattica, 16 ... • Produzione scientifica dei dipartimenti • Gestione amministrativa • Interventi

Relazione del Nucleo di Valutazione – Anno 200064

Tabella 2.1 – Caratteristiche delle indagini sulla qualità della didattica in 38 università italiane2

Ateneo Iscritti Copertura Gestione a Lettura Note99-2000 di tutte le livello di ottica

facoltà Ateneo

Roma Sapienza 151.986 Sì Sì Sì La rilevazione segue un regolamento del Senato; ilNucleo coordina i Nuclei di facoltà mentre i risulta-ti sono elaborati dal Centro di Calcolo. La distribu-zione dei questionari è affidata ai docenti, il cui ruoloè preminente. I Nuclei di facoltà possono aggiun-gere domande dopo quelle standard ma non cam-biare l’organizzazione della rilevazione.

Bologna 99.279 Sì Sì Sì Caso unico, i punteggi di risposta sono su scala per-centuale.

Napoli Federico II 89.783 Sì Sì Sì L’indagine è organizzata dal Nucleo insieme all’Uf-ficio pianificazione strategica e valutazione, forma-to da 4 laureati. Nel 99-2000 è stata attuata unafase sperimentale che ha portato al progetto stabileche verrà utilizzato dall’anno successivo. Esisteva-no comunque anche negli anni precedenti indaginidello stesso tipo.

Milano statale 64.349 Sì Sì La rilevazione è diventata coordinata dal 2000-2001,in precedenza era svolta separatamente da 6 su 8facoltà. Il coordinamento è partito dal Nucleo e hacoinvolto i presidi delle facoltà portando alla for-mazione della Commissione di valutazione della di-dattica di ateneo, che ha definito le linee metodolo-giche della successiva indagine.

Torino 62.969 Sì No No

Palermo 59.000 Sì Sì Sì Iniziata nell’aa 1999-2000; è stato istituito apposi-tamente il Servizio Informativo Statistico e Control-lo di Gestione, che ha effettuato elaborazioni suindicazioni del Nucleo.

Bari 58.478 Sì Sì Sì È in progetto l’affidamento della rilevazione a per-sonale esterno con apposita voce di spesa nel bilan-cio di Ateneo.

Padova 57.347 Sì Sì Sì Il Nucleo ha promosso la costituzione del CentroInformativo d’Ateneo per la parte operativa e di unaCommissione d’ateneo formata dai Presidi o da lorodelegati per definire il progetto insieme al Nucleo.È uno dei casi di migliore e più efficiente organiz-zazione dell’indagine in Italia.

Firenze 56.924 Sì Sì Sì Il Nucleo svolge un ruolo centrale nel coordinamen-to dell’indagine insieme al Dipartimento di Statisti-ca dell’università.

Catania 51.904 Sì Sì Sì

(segue)

2Le caselle vuote corrispondono a casi nei quali non è risultato possibi-le accertare il dato in base alla documentazione disponibile.

Page 65: RELAZIONE DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE - unito.it · 2.7 Performance dell’attività didattica, 16 ... • Produzione scientifica dei dipartimenti • Gestione amministrativa • Interventi

Relazione del Nucleo di Valutazione – Anno 2000 65

Tabella 2.1 – Caratteristiche delle indagini sulla qualità della didattica in 38 università italiane (continuazione)

Ateneo Iscritti Copertura Gestione a Lettura Note99-2000 di tutte le livello di ottica

facoltà Ateneo

Pisa 48.248 Sì Sì Non si Il progetto di indagine è del Prorettore alla valuta-zione e approvato dal Senato, “recepito” dal Nu-cleo e attuato dall’Ufficio Statistico di Ateneo; pre-vede molti questionari mirati a esaminare i diversimomenti del processo formativo. Sono previsti que-stionari anche per i docenti in parallelo a quelli pergli studenti. La raccolta dati è on-line e i pres. deicdl mettono a disposizione strutture dove gli stu-denti non attrezzati possano compilare i questiona-ri. La compilazione da parte degli studenti è facol-tativa, ma con vasta informazione e incentivi anchein termini di premi.

Cagliari 39.857 Sì Sì Sì È partita solo recentemente e da subito in formacoordinata sull’intero ateneo, organizzata dal Nu-cleo.

Milano 39.354 Sì Sì Aveva tentato la somministrazione per via telemati-ca facoltativa senza successo 5-6 anni fa; dal prossi-mo anno la rilevazione è unica e in outsourcing pertutto l’ateneo.

Genova 36.893 Sì Sì Svolta dalla Commissione di ateneo per la didattica;il questionario è unico ma l’attuazione dell’indagi-ne è demandata alle facoltà con modalità anche dif-ferenziate.

Salerno 35.756 Sì Sì Il questionario unico verrà usato per la prima voltanel 2000-2001, elaborato dal Nucleo; in preceden-za le facoltà procedevano in modo parziale e auto-nomo.

Perugia 30.525 Sì Sì Sì Il Senato accademico ha fissato le linee metodolo-giche dell’indagine. I 150 ore che distribuivano iquestionari non erano della facoltà in cui lavorava-no; ciò ha provocato molte difficoltà organizzativee previsione di maggior coinvolgimento dei presi-denti di C.d.L.

Parma 28.442 Sì Sì Sì Questionario predisposto dal Nucleo e sommini-strato per prima prima volta nel febbraio 2001; inprecedenza alcune facoltà avevano attuato iniziati-ve di indagine autonome (Ingegneria e Economia).I dati sono stati elaborati dal Servizio pianificazionee controllo dell’ateneo.

Roma 26.844 Sì Sì Sì Già dal 1996 svolgeva indagini coordinate, a cui orapartecipano tutte le facoltà; la parte organizzativa èstata svolta dall’Ufficio statistico di Ateneo, con i do-centi che distribuivano i questionari. In outsourcingè invece la lettura e registrazione dei dati. L’elabo-razione è di nuovo competenza dall’Uff. Statistico.

(segue)

Politecnico

Terza Università

applica

Page 66: RELAZIONE DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE - unito.it · 2.7 Performance dell’attività didattica, 16 ... • Produzione scientifica dei dipartimenti • Gestione amministrativa • Interventi

Relazione del Nucleo di Valutazione – Anno 200066

Tabella 2.1 – Caratteristiche delle indagini sulla qualità della didattica in 38 università italiane (continuazione)

Trieste 26.418 Sì Sì Sì Era già svolta da alcune facoltà ma dal 2000 è obbliga-toria per tutto l’ateneo su decisione del Senato, coordi-nata dal Nucleo e dalla Commissione per la valutazionedella didattica appositamente istituita; al Nucleo è espli-citamente affidato il compito dell’analisi dei risultati.

Torino Politecnico 23.680 Sì Sì Sì La distribuzione tramite docenti dei questionari è rite-nuta insoddisfacente, è in progetto il passaggio alla com-pilazione on-line. Tra l’altro comporta un basso tassodi risposta (50% circa). A fronte di tale dato il questio-nario è stato snellito, dapprima solo per alcuni corsi distudio.

Pavia 22.086 Sì Sì Medicina non ha partecipato alla rilevazione coordina-ta. I presidi devono inviare al Nucleo una relazione suicorrettivi attuati in relazione alle criticità emerse dal-l’indagine per la propria facoltà, anche se molte rela-zioni sono apparse superficiali. Esiste anche un’indagi-ne sugli esami.

Urbino 21.668 Sì Sì L’indagine è campionaria e svolta per avere informazio-ni attendibili solo a livello di facoltà (9,4% degli iscrit-ti, circa il 20% dei frequentanti); è stata svolta per laprima volta nel 2000 e ripetuta in modo analogo nel2001.

Roma Tor Vergata 20.751 Sì Sì Sì Appena iniziata l’indagine predisposta dal Nucleo; perora ha avuto un tasso di risposta molto basso, non sonochiare le ragioni di ciò.

Milano Bicocca 18.079 Sì Sì Sì L’indagine per il 99-2000 è stata svolta all’inizio del-l’anno successivo sui frequentanti il corso più affollato,e organizzata dal Nucleo con la forte collaborazionedegli organi di governo dell’ateneo. Il Nucleo si è mos-so subito con grande iniziativa dopo l’uscita della legge370/99.

Verona 17.008 Sì Sì Sì L’indagine dall’a.a. 2000-2001 è diventata standard perdecisione del Senato Accademico; in precedenza erasu base volontaria e lasciata all’iniziativa dei singolidocenti. Nelle classi piccole (<15) la parte personalenon viene fatta compilare per motivi di privacy.

Venezia 16.727 Sì Sì L’indagine è coordinata già dal 1996 e per il 2000-2001il questionario è stato adeguato a quello del CNVSU;dal 1999 anche i laureandi compilano un questionario.I risultati sono analizzati dal Nucleo e dalla Divisionestudi programmazione e ricerca per il rapporto presen-tato annualmente all’inaugurazione dell’a.a. Il Nucleoconsulta anche studenti e docenti per affinare le moda-lità di indagine.

Trento 14.154 Sì Sì Sì L’indagine è coordinata già dal 1996 ed è svolta da unastruttura apposita. Si consegnano questionari separatianche per gli esercitatori.

Modena 13.979 Sì Sì No L’indagine è svolta solo su un campione a scelta “ragio-nata” di corsi per ciascuna facoltà; la somministrazionedei questionari è affidata ai singoli docenti disponibili.

(segue)

Page 67: RELAZIONE DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE - unito.it · 2.7 Performance dell’attività didattica, 16 ... • Produzione scientifica dei dipartimenti • Gestione amministrativa • Interventi

Relazione del Nucleo di Valutazione – Anno 2000 67

Tabella 2.1 – Caratteristiche delle indagini sulla qualità della didattica in 38 università italiane (continuazione)

Napoli Navale 13.183 Sì Sì No Indagine di tipo campionario.

Ancona 13.036 Sì No No

Udine 12.944 Sì Sì Sì Il Senato nel 1996 ha reso obbligatoria la rilevazione pertutto l’ateneo, che è organizzata dal Centro Programma-zione, sviluppo e valutazione. Per i 150 che distribuisco-no i questionari è stata redatto un codice scritto di com-portamento. È auspicato un abbandono controllato del-l’anonimato dei rispondenti con la rilevazione della ma-tricola. Le competenze del Nucleo, del Senato e del Cen-tro programmazione rispetto all’indagine sono chiara-mente definite.

Bocconi 12.158 Sì Sì Sono previsti 3 momenti di valutazione: a) facoltativa dimetà corso; b) riunioni periodiche tra docenti e rappre-sentanti di classe; c) valutazione obbligatoria di fine cor-so (differenziata per il 1° anno e i successivi). I risultativengono valutati a più livelli in modo organizzato fino aun apposito Comitato incaricato di provvedere nei casicritici.

Brescia 12.020 Sì Sì Il Nucleo ha progettato la rilevazione coordinata, conuna commissione allargata comprendente un rappresen-tante di ciascuna facoltà. In precedenza le indagini era-no isolate e parziali. Ancora il Nucleo ha dato in appaltoesterno l’organizzazione e attuazione dell’indagine.

Siena 11.700 Sì Sì Dal 1998 è organizzato in modo unitario in base alle in-dicazioni del Nucleo; è stato costituito un apposito Co-mitato di gestione del questionario studenti, formato dadocenti rappresentanti le facoltà che consente di tenereconto delle singole specificità. Il Nucleo verifica che ilfeedback dei risultati su facoltà e docenti sia sempre piùsignificativo.

Cassino 11.623 Sì Sì Sì La somministrazione dei questionari, dal 2000 a letturaottica, è curata dalla Segreteria amministrativa. Il Nucleoha analizzato il rapporto tra il grado di soddisfazione ealcune caratteristiche degli studenti.

Piemonte orientale 7.738 Sì Sì Questionario redatto dal Nucleo, elaborazione dell’Uf-ficio Rilevazioni Statistiche e Supporto Organi di Control-lo Interno dell’Ateneo.

Bergamo 7.212 Sì No No Non viene svolta un’analisi complessiva per l’incompa-rabilità dei dati delle facoltà.

Insubria 5.908 Sì Sì Sì La gestione dei dati e la loro disponibilità per i docentisono gestite direttamente dal team di supporto del Nu-cleo.

Page 68: RELAZIONE DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE - unito.it · 2.7 Performance dell’attività didattica, 16 ... • Produzione scientifica dei dipartimenti • Gestione amministrativa • Interventi

Relazione del Nucleo di Valutazione – Anno 200068

Molteplici sono le indicazioni che emergono dall’esamedel quadro complessivo. In primo luogo, antecedente-mente alla L. 370/99 la valutazione sistematica delleopinioni degli studenti sulla didattica non era una pra-tica generalizzata nelle università italiane, pur sussisten-do in casi isolati iniziative al riguardo aventi in genereorigine verso la metà del decennio. L’effetto positivodella normativa risulta evidente considerando la nettaaccelerazione e diffusione delle attività di valutazionedella didattica rilevabile tra l’a.a. 1998-99 e il 1999-2000.Presso alcune realtà l’assenza di precedenti esperienzeha probabilmente facilitato la progettazione e organiz-zazione in tempi contenuti di indagini coordinate a li-vello di ateneo, non essendo necessario procedere aduniformare diverse attività di rilevazione già consoli-date a livello di facoltà o C.d.L. Tale fattore non vatuttavia sopravvalutato; sono numerosi (ad es. Brescia,Napoli, Trieste, Verona) anche i casi in cui si è riuscitiad armonizzare e coniugare le precedenti esperienzein tempi brevi e con risultati soddisfacenti.Oggi la situazione si è quindi capovolta, e in tutti gli ate-nei considerati le indagini di valutazione della didatticacoprono tutti i corsi di studio (unica eccezione Pavia,dove la facoltà di Medicina non ha finora partecipato3),come si desume dalla terza colonna in Tabella 2.1. Nondovunque, tuttavia, si riesce ad ottenere un tasso soddi-sfacente di copertura della popolazione degli studenti fre-quentanti. A parte i pochi casi di indagine volutamentecampionaria (Modena, Napoli Navale, Urbino), non èinfrequente che le modalità di somministrazione dei que-stionari o lo scarso controllo sulle operazioni demandatealla singole facoltà portino a tassi di risposta che posso-no scendere anche a solo il 50% della popolazione (adesempio Roma Tor Vergata, Torino Politecnico). Tra lecause più rilevanti vanno annoverati il ruolo preminente(e la relativa libertà di azione) che spesso hanno i docentinella pratica attuazione della rilevazione, nonché la com-pilazione telematica dei questionari che lascia alla buonavolontà dello studente la scelta se ottemperare o menosenza l’incentivo legato all’esistenza di un momento e unluogo collettivo destinato alla compilazione.Anche per quanto riguarda il coordinamento delle in-dagini a livello di ateneo la situazione appare oggi sod-disfacente: tra quelle considerate restano solo tre sediove le attività restano scollegate e sviluppate a livellodi facoltà o di corso di Laurea: Ancona, Bergamo eTorino. Nella maggior parte degli altri casi il Senatoaccademico stesso ha stabilito con proprio decreto l’ob-bligo di investigare sulla valutazione degli studenti dellaqualità didattica, anche se spesso il Nucleo di Valuta-zione ha assunto un ruolo fortemente attivo in tal sen-

so incaricandosi della progettazione dell’indagine etalvolta, tramite il suo ufficio di supporto, anche degliaspetti generali della sua attuazione pratica (per esem-pio presso l’Università dell’Insubria, a Brescia, MilanoBicocca, Cagliari, Firenze, Napoli Federico II).Molto frequente è inoltre la costituzione di uffici, grup-pi di lavoro e Commissioni appositamente per la pro-gettazione, il coordinamento e lo svolgimento delle ri-levazioni: ad esempio il Comitato di gestione del que-stionario studenti (Siena), la Commissione per la valu-tazione della didattica (Milano statale, Trieste), il Cen-tro Informativo d’Ateneo (Padova), il Servizio Informa-tivo Statistico e Controllo di Gestione (Palermo). In sin-tesi, tutti i grandi atenei e la maggior parte di quelli dimedie dimensioni hanno dovuto impiegare risorse alivello di amministrazione centrale per l’attuazione delleindagini. L’affidamento a società specializzate di tuttoo parte del lavoro è invece una scelta oggi poco diffusa(tra gli atenei considerati è adottata solo a Brescia,Milano Politecnico e Roma Terza Università e pressoqualche facoltà dell’Università di Torino), anche seappare realistico prevedere per il prossimo futuro losviluppo di una nicchia di mercato in questo senso (an-che l’Università di Torino ha ricevuto offerte commer-ciali per l’outsourcing dell’intero processo).Dal punto di vista tecnologico, infine, va rilevata la no-tevole diffusione delle procedure automatizzate di let-tura elettronica dei questionari, grazie a cui è possibileabbattere significativamente i tempi e i costi necessariper la registrazione delle risposte su supporto informa-tico. Su tale aspetto non sempre la documentazione of-ferta dagli atenei fornisce precise indicazioni (cfr. nota2 alla Tabella 2.1), ma tra i casi in cui ciò avviene ben 21adottano la lettura ottica, mentre solo 5 (compresa l’Uni-versità di Torino) non lo hanno ancora fatto.Per quanto riguarda infine l’effettiva capacità di rico-noscere le criticità emergenti dalle indagini e indivi-duare appropriati correttivi, a fronte di una generalescarsità di meccanismi e competenze dirette in tal sen-so possono essere citati i casi di Pavia, dove le singolefacoltà devono presentare relazione scritta al Nucleodi Valutazione di ateneo su tale aspetto, della U.C.Bocconi, dove alla sommità di una precisa strutturagerarchica definita a tale scopo è nominato un apposi-to Comitato, e di Siena, dove il Nucleo di Valutazioneha lo specifico incarico di verificare l’efficienza del fe-edback sul governo delle facoltà e l’attività dei singolidocenti dei risultati delle indagini sulla didattica.In conclusione, l’Università di Torino si colloca oggi nelcontesto nazionale in una posizione di debolezza e forteritardo, a fianco di poche piccole università di recenteistituzione (Ancona, Bergamo). Se se ne considerano ladimensione in termini di studenti iscritti e la rilevanzastorico-istituzionale, l’ateneo torinese appare poi un veroe proprio caso isolato. Pur essendo tra quelli presso cui

3In realtà anche a Torino e Salerno la situazione si è normalizzata conuna anno di ritardo rispetto al periodo di riferimento generale, cioèl’a.a. 2000-2001.

Page 69: RELAZIONE DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE - unito.it · 2.7 Performance dell’attività didattica, 16 ... • Produzione scientifica dei dipartimenti • Gestione amministrativa • Interventi

Relazione del Nucleo di Valutazione – Anno 2000 69

la sperimentazione di metodologie sistematiche di valu-tazione della didattica ha avuto inizio ben prima della L.370/99, la mancata assunzione di decisioni strategicheha sostanzialmente lasciato sino ad oggi immutata lo statodi fatto antecedente l’entrata in vigore della legge citata.A livello disaggregato questo ha causato tra l’altro unaprogressiva divaricazione tra le facoltà che, forti di unalunga esperienza nel campo, operano ormai con meto-dologie evolute e affinate, e le facoltà presso cui non ve-nivano in precedenza effettuate indagini sistematiche,per le quali la necessità di adeguamento in tempi rapidiha talvolta portato a scelte progettuali affrettate e inade-guate che hanno reso inattendibili i risultati ottenuti.

3 I risultati delle indagini: prime indicazioni

La preparazione dei datiCome già accennato nella premessa, la richiesta di in-formazioni sui risultati delle indagini più recenti svol-te dalle facoltà è stata in linea generale soddisfatta, sesi eccettuano i casi in cui la richiesta non aveva di persé senso (in particolare nei casi di Medicina e chirur-gia, dove i dati non vengono raccolti in modo aggrega-to, restando a disposizione del solo docente interessa-to, e di Lingue, dove il sostanziale fallimento dell’in-dagine in termini di tasso di risposta ha reso irrilevan-te l’esame dei risultati ottenuti).L’eterogeneità dei dati a disposizione del Nucleo restatuttavia sensibile per diverse ragioni:• numerose e diversificate sono risultate le formulazio-

ni delle domande anche su tematiche del tutto simili;• le modalità di risposta proposte sono diverse non solo

nel numero (oscillando tra 2 e 10 a fronte di doman-de pressoché equivalenti), ma anche nelle sfumaturedel loro significato. Ad esempio a fronte di un ugua-le numero di risposte possibili (3) per la valutazionedella presenza di un servizio, si possono avere duesemplici risposte contrapposte (come “sì” o “sem-pre” e “no” o “mai”) associate a una terza rispostaneutra “non so”, piuttosto che associate ad una ri-sposta di valutazione solo parzialmente positiva o soloparzialmente negativa (come “quasi sempre” o “qual-che volta”). Nella valutazione della qualità di un ser-vizio le risposte sono talvolta numeriche (nell’otticadi assegnazione di un “voto” o di una percentuale diavvicinamento all’“ottimalità”) o utilizzano aggettivieterogenei in sostituzione o per meglio evidenziarela valenza dei numeri. Ciò comporta in particolaredifficoltà nell’uniformare il livello con cui si passa dagiudizi in parte negativi a giudizi in parte positivi 4.

Inoltre nello stesso questionario viene talvolta pro-posto un diverso numero di risposte e/o allocuzioniverbali diverse per domande simili senza che traspa-iano motivazioni evidenti in tal senso5;

• la sintesi dei risultati ottenuti è stata fornita tal-volta in modo parziale (omettendo la distribuzio-ne delle risposte ad alcune domande pur presentinel questionario) o con modalità diverse da quel-le richieste dal Nucleo. Ad esempio da molti corsidi laurea della facoltà di Scienze M.F.N. sono per-venuti solo i valori medi dei punteggi numericiassegnati alle modalità di risposta possibili, anzi-ché le frequenze di risposta per ciascuna modali-tà 6. Per includere nell’analisi tale facoltà sarebbeallora necessario rinunciare al maggior dettaglioinformativo offerto dalle distribuzioni di frequen-ze e calcolare valori medi anche per tutte le altrefacoltà 7;

• anche supponendo che per tutto l’ateneo vengaimpiegato un questionario del tutto identico,l’estrema eterogeneità nelle modalità di esecuzio-ne dell’indagine (diverso ambito programmato dicopertura - tutti gli iscritti o solo quelli iscritti aparticolari anni; diverso grado effettivo di coper-tura in ragione della percentuale di iscritti effetti-vamente frequentanti; diverse modalità di conse-gna e ritiro dei questionari, ecc.) comporta un for-te grado di incertezza nel valutare la confrontabi-lità dei dati;

• infine, il periodo di svolgimento delle indagini a cuiviene fatto riferimento non è uniforme ma varia dafacoltà a facoltà tra l’a.a. 1998-99 e l’a.a. 2000-2001.

In conseguenza di ciò, nella maggior parte dei casi, an-che su tematiche coperte dalla totalità delle indagini sisono rese necessarie modifiche e manipolazioni dei ri-sultati di alcune facoltà, generalmente volte ad incre-

5Ad esempio presso la facoltà di Economia la valutazione della puntua-lità alle lezioni dell’esercitatore prevede le quattro risposte “per nulla”,“poco”, “abbastanza”, “molto”; la valutazione della presenza dello stes-so a ricevimento prevede invece le tre risposte “no”, “abbastanza”, “sì”,quando ciascuno dei due set di risposte risulta ragionevolmente appli-cabile a entrambe le domande. Analogamente, presso la facoltà di Agra-ria, la valutazione dell’orario del corso prevede le cinque risposte “ina-datto”, “migliorabile”, “abbastanza adeguato”, “adeguato”, “ottima-le”, mentre quello delle caratteristiche dell’aula di lezione ne prevedesolo tre: “inadeguate”, “appena sufficienti”, “adeguate”. Inoltre in que-sto caso si evidenzia una “estensione” verso l’alto del livello dei giudizipossibili con la prima scala rispetto alla seconda, dove l’ultima modalità(“adeguato”) corrisponde alla penultima della precedente.

6Presso tale facoltà l’indagine viene organizzata autonomamente da ognicorso di laurea. Non esistendo un momento di sintesi complessiva anche idati di sintesi forniti dai vari corsi di studio presentano forti eterogeneità.

7In conseguenza di ciò la maggior parte delle elaborazioni che seguono fan-no formalmente riferimento a Scienze M.F.N. ma presentano dati del soloC.d.L. in Biologia, a cui in qualche caso si aggiunge quello di Informatica.

4La facoltà di Agraria propone ad esempio una scala di risposta a cinquepunti nettamente sbilanciata “verso l’alto”, con le seguenti risposte: “insuf-ficiente”, “sufficiente”, “buono”, “più che buono”, “ottimo”, dove solo laprima opzione è chiaramente negativa e non esiste valutazione strettamen-te “neutra”, a fronte di quattro possibili risposte di significato positivo.

Page 70: RELAZIONE DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE - unito.it · 2.7 Performance dell’attività didattica, 16 ... • Produzione scientifica dei dipartimenti • Gestione amministrativa • Interventi

Relazione del Nucleo di Valutazione – Anno 200070

mentarne la genericità e diminuire il dettaglio infor-mativo, ottenendo per contro due risultati:• definire un minimo denominatore comune a tutti i

casi studiati effettivamente confrontabile;• evitare eccessive trasformazioni arbitrarie dei dati

che non ne rispettino il significato o ne distorcanosignificativamente le indicazioni.

Tali trasformazioni si concretizzano in genere nel cal-colo di valori medi tra i diversi punteggi numerici as-sociati a valutazioni di qualità o efficienza (perdendoinevitabilmente, come già osservato, parte dell’infor-mazione), o nell’accorpamento di più modalità di ri-sposta ad una domanda per giungere al numero piùbasso registrato nelle diverse indagini (rendendo ne-cessaria in alcuni casi l’equiparazione di risposte nondel tutto equivalenti dal punto di vista linguistico).Infine, va sempre ricordato che l’analisi parte da datigià fortemente aggregati rispetto a tutti i corsi di ciascu-na facoltà. Ciò comporta due ordini di conseguenze:• le differenze tra le facoltà risulteranno quasi sem-

pre di modesta entità, dato che i valori confrontatisono a loro volta medie spesso di centinaia di casi,e su molte domande (quelle che riguardano più davicino le caratteristiche personali e professionali deidocenti) si ha una sostanziale esogeneità rispettoalle leve di governo della facoltà;

• l’analisi può nascondere situazioni di eccellenza an-che consistenti (per esempio un corso di laurea) perl’aggregazione con casi al contrario più negativi.

Tabella 3.1 – Disponibilità dei dati riguardanti caratteristiche socio-demografiche per facoltà

Facoltà Sesso Età Tipo di Voto di Dimora Situaz. Anno di Regolarità didiploma diploma abituale lavorativa corso frequenza

Agraria X X X XEconomiaGiurisprudenza X X X X XLettere* X X X X X X XScienze M.F.N. X X X X X X4 X3

Scienze Politiche X X X X X X XVeterinaria X X X X X1 XPsicologia X X X X2 XSc. Formazione X X X X X X X5 XFarmacia

Note :* La Facoltà di Lettere è l’unica a richiedere agli studenti indicazioni sulle proprie future aspirazioni professionali, proponendo l’insieme di

risposte chiuse: “Insegnamento e Formazione”, “Ricerca”, “Attività nei beni culturali”, “Giornalismo, editoria, comunicazione”, “Altro” e“Non so ancora”.

1 Vengono solamente distinti gli studenti in corso da quelli ripetenti o fuori corso.2 Vengono considerati separatamente l’anno di iscrizione e la posizione regolare o fuori corso.3 Disponibile solo per il c.d.l. di Biologia, presso il quale la domanda viene formulata separatamente per le lezioni e le esercitazioni.4 Risulta desumibile dal conteggio dei questionari compilati per ciascun corso, ma non viene richiesto allo studente. Per i corsi facoltativi degli

ultimi anni non è quindi possibile distinguere l’anno esatto, che è stato stimato.5 I dati riguardano solo il secondo semestre (a.a. 2000-2001), rendendone incerta la comparabilità con i dati delle altre facoltà nel caso l’organiz-

zazione didattica sia differenziata tra i semestri in base all’anno di corso (per esempio nell’ultimo anno di corso vi potrebbe essere un allegge-rimento del carico didattico per dare maggior spazio alla stesura della tesi di laurea).

3.2 I dati sulle caratteristiche socio-demografiche epersonaliIn molti casi i questionari richiedono a tutti o a unaparte dei rispondenti (per esempio solo quelli iscrittial primo anno) una breve serie di indicazioni socio-demografiche e personali. Si tratta in quasi tutti i casidi dati desumibili dagli archivi amministrativi dellesegreterie studenti; la loro rilevazione può tuttavia averesenso nell’ambito delle indagini in oggetto per l’inte-resse a:• una valutazione comparativa delle caratteristiche so-

cio-demografiche dei frequentanti rispetto a quelledell’intera coorte di iscritti, laddove i due gruppisono ben lontani dal coincidere;

• un impiego di tali caratteri per verificare l’influen-za delle caratteristiche socio-demografiche sulle ri-sposte più direttamente riguardanti la qualità delladidattica.

Il primo punto non è rilevante in questa sede mentre,data la disponibilità delle distribuzioni delle rispostesolo a livello univariato, non risulta possibile svolgereun’analisi come indicato al secondo punto. La compa-razione dei dati di questo tipo riveste quindi un inte-resse puramente informativo, e può risultare facilmen-te distorta dal diverso tasso di frequenza delle facoltà.Inoltre, come si evince in dettaglio dalla Tabella 3.1,alcune facoltà non richiedono nessuna informazionedi questo tipo mentre tutte le altre le richiedono inmodo parziale.

Page 71: RELAZIONE DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE - unito.it · 2.7 Performance dell’attività didattica, 16 ... • Produzione scientifica dei dipartimenti • Gestione amministrativa • Interventi

Relazione del Nucleo di Valutazione – Anno 2000 71

Tabella 3.2 – Sesso dei frequentanti

Sesso maschi femmine

Lettere 30,2 69,8Scienze M.F.N. 31,7 68,3Scienze Politiche 43,5 56,5Veterinaria 30,3 69,7Sc. Formazione 20,5 79,5

Tabella 3.3 – Scuola secondaria di provenienza

Facoltà Agraria Giurispru- Scienze Lettere Scienze Scienze Veterinaria PsicologiaScuola denza Formazione M.F.N. Politiche

Liceo classico 15,8 36,8 11,8 32,9 6,8 15,9 16,6Liceo scientifico 23,6 34,7 27,3 36,5 57,7 35,8 65,6 71,9Altri licei 2,8 14,7 13,8 10,2 10,3 1,5Ist. tecnico geometri 9,0 2,1 2,4 0,9 2,5 2,6 0,9Ist. tecnico ragionieri 4,7 3,2 8,9 7,3 11,6 18,3 1,6 15,9Altri istituti tecnici 41,2 2,1 4,1 2,2 14,3 6,5 4,5(Industriale, Agrario)Magistrali 0 2,1 19,0 4,6 3,5 1,7 10,6Altre scuole 2,9 4,2 12,8 5,5 7,1 7,0 7,6 1,6

SessoLa Tabella 3.2 evidenzia la presenza maggioritaria fem-minile tra i frequentanti, spesso ancora più rilevanteche per gli iscritti. Va ricordato che per la facoltà diScienze M.F.N. i dati sono parziali e rispecchiano co-munque realtà molto differenziate tra i diversi corsi dilaurea (ad esempio presso il C.d.L. in Informatica imaschi sono la maggioranza con il 78% dei rispon-denti8).

EtàData la diversa popolazione di riferimento per buonaparte delle facoltà (solo primo anno piuttosto che tuttigli anni, una selezione di corsi non uniformemente di-stribuiti nell’arco del quadriennio, ecc.) non si dispo-ne di dati ragionevolmente confrontabili.

Scuola secondaria di provenienzaLa classificazione della scuola secondaria di provenien-za dei rispondenti è avvenuta con criteri molto similiper tutte le facoltà (ad eccezione di Psicologia, che haindicato unicamente la divisione tra licei istituti tecnicie istituti magistrali, e di Scienze M.F.N. che ha accorpa-to l’istituto magistrale e eventuali licei diversi dallo scien-tifico nella voce residuale “altre scuole” 9 - le corrispon-denti caselle vuote in Tabella 3.3 indicano che gli even-tuali valori sono accorpati alla voce residuale).Mentre i licei si confermano le scuole di più forte vo-cazione universitaria, risalta la provenienza fortemen-te settoriale per Agraria (dagli istituti tecnici di uguale

indirizzo) e, seppure in minore misura, di Scienze del-la Formazione. Tra le due tipologie di studi liceali sievidenzia la prevalente destinazione umanistica dei clas-sici (Giurisprudenza e Lettere e Filosofia), mentre in-teressante è anche l’antitesi tra le destinazioni preva-lenti dei diplomati presso gli istituti tecnici tra ScienzeM.F.N. e Scienze Politiche con percentuali complessi-ve molto simili (28,5% e 27,5% rispettivamente).

Voto di diploma di maturitàAnche in questo caso l’eterogeneità dei dati disponibi-li (anche per la recente revisione della scala di punteg-gio utilizzata) impedisce l’analisi.

Dimora abituale durante l’anno accademicoSi evidenziano la perdita di attrazione rispetto alla Lom-bardia della Facoltà di Psicologia dopo la creazione dellafacoltà equivalente a Milano, e la nettamente maggiorediversificazione di provenienza degli studenti di Agra-ria, per cui l’ambito strettamente cittadino ha un’im-portanza inferiore al 30%. Il dato risulta ancor più si-gnificativo considerando che si tratta non di sempliciiscritti (che potrebbero recarsi a Torino saltuariamen-te) ma di effettivi frequentanti. Inoltre alcuni D.U. diAgraria rilevano la provenienza non dalla sola Torinoma dalle aree urbane delle tre città principali (Torino,Asti e Cuneo), in contrasto con la provenienza dal terri-torio delle tre province esclusi i capoluoghi; ciò sminu-isce ulteriormente il valore 28,7%, che in parte si rife-risce non alla sola Torino ma anche a Asti e a Cuneo.Meno marcata è tale tendenza per l’altra facoltà consi-derata per cui l’attività professionale dovrebbe essere

8Il dato riguarda in realtà solo gli iscritti al primo anno del c.d.l. e deld.u. in Informatica.

9Inoltre i dati riguardanti il c.d.l. in Biologia, dove il dato si limitava alladicotomia licei - altre scuole, hanno dovuto essere parzialmente stimati.Per assegnare un valore distinto per ciascun liceo è stata calcolata laquota media allocata ai diversi licei rispetto alla loro totalità per tutti glialtri c.d.l. disponibili a Scienze M.F.N., in base alla quale è stato suddi-viso il totale licei di Biologia. Ad esempio al liceo classico gli altri c.d.l.assegnano circa l’11% dei rispondenti provenienti da licei; il valore %(rispetto a tutti i rispondenti) stimato per Biologia è allora l’11% del76,9% rilevato per tutti i licei , cioè l’8,1%. Criterio analogo viene uti-lizzato per le quote riguardanti le altre scuole.

Page 72: RELAZIONE DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE - unito.it · 2.7 Performance dell’attività didattica, 16 ... • Produzione scientifica dei dipartimenti • Gestione amministrativa • Interventi

Relazione del Nucleo di Valutazione – Anno 200072

più diffusa sul territorio, cioè Veterinaria. La città diTorino resta infatti importante, e si evidenzia la provin-cia del capoluogo a discapito del resto del Piemonte.

Situazione lavorativaÈ stata mantenuta la più diffusa classificazione in quat-tro modalità di risposta; per alcune facoltà sono stateaccorpate due delle quattro modalità in modo da avvi-cinarsi quanto possibile al significato delle tre risposteoriginariamente proposte.Va ricordato che, trattandosi di dati riguardanti studentifrequentanti, le differenze tra le facoltà sono attenuatedall’esclusione degli studenti che si recano in universitàsolo per sostenere gli esami, maggiormente presenti inalcune facoltà rispetto ad altre. Ne sono riprova le quo-te ovunque basse di lavoratori a tempo pieno, con l’ec-cezione di Scienze Politiche (11,1%) dove la forte pre-senza di iscritti con regolare attività di lavoro è storica-mente nota, seguita da Scienze della Formazione (7,6%).All’opposto estremo, gli studenti che si dedicano esclu-sivamente agli studi sono una minoranza ad Agraria,dove quasi il 60% dei frequentanti svolge attività sal-tuarie o part-time, probabilmente legate all’agricoltura,data anche la già notata provenienza dal territorio ester-no alle aree urbane di molti studenti. Anche presso la facoltà di Psicologia è notevole la quo-ta di frequentanti impegnati in altre attività; conside-rando sia il lavoro a tempo pieno che part-time essa sicolloca sullo stesso piano di Scienze Politiche (il dato

Tabella 3.4 – Dimora abituale durante l’anno accademico

Area di dimora Psicologia Scienze Formazione Veterinaria Giurisprudenza Agraria

Torino 51,3 48,3 45,4 50,0 28,7Resto della Prov. di Torino 29,0 34,7 46,1 39,0 37,4Resto del Piemonte 16,4 15,0 7,7 10,0 24,4Altre regioni 3,2 2,0 0,9 1,0 9,6

Tabella 3.5 – Situazione lavorativa

Situazione lavorativa Giurispru- Scienze Psicologia Scienze della Agraria Lettere Scienzedenza Politiche Formazione M.F.N.

Non lavora 61,6 50,3 45,9 41,2 35,9 57,7 70,1Lavora saltuariamente 25,3 29,9 33,3 40,7 44,7 32,7 23,9Lavora part-time 10,1 8,7 10,5 13,8 7,6Lavora a tempo pieno 3,0 11,1 20,8 7,6 5,6 2,0 6,1

per i soli lavoratori a tempo pieno non è disponibile).La motivazione è forse da ricercarsi nella presenza dimolti studenti impegnati in attività di assistenza socia-le e volontariato per i quali la Laurea in Psicologia co-stituisce un importante strumento di miglioramento econsolidamento professionale.

Anno di iscrizioneLa variabile anno di iscrizione può fornire interessantiindicazioni per comprendere quanto varino le sceltesulla frequenza con il passare degli anni di carriera ac-cademica (tenendo conto naturalmente che il numerodi iscritti via via diminuisce per gli abbandoni). Dato iltrattamento diverso che viene attribuito alla condizio-ne di fuori corso nei questionari non si può che rilevar-ne la forte presenza nelle facoltà umanistiche (nell’or-dine a Giurisprudenza, Scienze Politiche e Lettere eFilosofia), presso cui tale dato viene sempre rilevato.In quasi tutte le facoltà si evidenzia una maggiore pre-senza di studenti frequentanti del primo anno rispettoai successivi, e in generale un decremento delle pre-senze di studenti iscritti agli anni via via successivi. Atale tendenza generale fanno eccezione Giurispruden-za, dove l’incidenza dei quattro anni è molto simile,probabilmente per il maggiore interesse alla frequen-za che presentano i corsi specialistici finali rispetto aicorsi istituzionali di diritto del primo anno, e gli ultimidue anni di Psicologia, dove l’introduzione del nume-ro programmato ha limitato rispetto al passato il nu-mero di studenti immatricolatisi negli ultimi 2-3 anni.

Tabella 3.6 – Anno di iscrizione

Anno di Giurispru- Lettere Scienze Scienze Scienze Veterinaria Psicologiaiscrizione denza M.F.N. Politiche Formazione

1 23,2 37,1 40,3 32,85 33,6 31,22 17,2 20,6 23,9 21,17 30,7 96,95 14,93 20,2 17,1 13,7 17,25 19,5 12,74 17,2 17,6 16,3 14,34 11,2 21,45 5,8 19,7

f.c. 22,2 7,6 14,4 5,0 3,05

Page 73: RELAZIONE DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE - unito.it · 2.7 Performance dell’attività didattica, 16 ... • Produzione scientifica dei dipartimenti • Gestione amministrativa • Interventi

Relazione del Nucleo di Valutazione – Anno 2000 73

Regolarità di frequenzaÈ questo il primo esempio di carattere ove il confron-to è reso difficile dalla eterogeneità delle risposte chiu-se proposte nei questionari. Il numero delle modalitàpuò essere 3, 4, 5 o 10; in alcuni casi si fa esplicitoriferimento ad una percentuale rispetto alla totalità delcorso, mentre in altri le modalità sono puramente ver-bali e lasciate all’interpretazione del rispondente. L’uni-ficazione delle risposte è attuata facendo riferimentoal numero minimo di risposte originarie (3), con le classipercentuali “0-50%”, “50-75%” e “75-100%”; alcuniaggiustamenti di approssimazione si sono comunqueresi necessari 10.Nella tabella che segue le facoltà sono in ordine decre-scente di regolarità di frequenza; si nota come le trefacoltà più classicamente umanistiche di Scienze Poli-tiche, Giurisprudenza e Lettere abbiano registrato lapiù elevata “fedeltà” dei frequentanti, mentre all’op-posto estremo si trovano facoltà di ambito scientificocome Agraria e Scienze M.F.N. (ma solo per il c.d.l. inBiologia), dove una consistente minoranza (circa il10%) segue meno della metà delle lezioni. Tale risulta-to va probabilmente motivato considerando che men-tre presso le facoltà scientifiche la frequenza è spessodi fatto obbligatoria, presso quelle umanistiche citateper molti corsi i frequentanti sono una minoranza ri-spetto agli studenti che sosterranno l’esame. In questeultime quindi chi frequenta compie in genere una sceltaesplicita basata sull’interesse per la disciplina o sui si-gnificativi vantaggi che la frequenza garantisce in ter-mini di preparazione all’esame; presso le facoltà scien-tifiche, invece, le lezioni vengono frequentate ancheda studenti che, se fossero iscritti a facoltà umanisti-che, non frequenterebbero del tutto e quindi non par-teciperebbero all’indagine. In sostanza l’apparentemen-

te strano dato scaturisce dalla natura diversa che assu-me la frequenza presso le facoltà dove essa è nei fattiquasi obbligatoria per poter sostenere l’esame, e quin-di coinvolge tutti gli studenti, rispetto alle facoltà dovela frequenza identifica in un certo senso un’“élite” chevive l’università in modo particolarmente attento epartecipato.

3.3 La valutazione delle strutture e dell’organizzazioneSono qui riunite le variabili che identificano le condi-zioni strutturali e organizzative in cui l’attività didatti-ca si svolge, che di solito costituiscono uno stato difatto su cui il singolo docente non ha modo di incide-re. Tutte le facoltà dedicano un certo spazio a questetematiche, in genere in maggior misura presso le facol-tà scientifiche dove la didattica è maggiormente vinco-lata da fattori che esulano dalla semplice eloquenza deldocente.Le domande formulate sono in generale piuttosto si-mili, anche se non presenti in tutti i questionari. Letematiche principali riguardano le aule di lezione, gliorari di lezione, i laboratori e le altre attrezzature di-sponibili per la didattica. In alcuni casi l’argomentoviene approfondito più in dettaglio: a Psicologia vienerichiesto di valutare l’aula separatamente per l’affolla-mento, la visibilità e l’acustica, e di valutare l’orarioseparatamente per segnalare eventuali casi di sovrap-posizione e rispetto al coordinamento generale degliorari; a Lettere e Filosofia viene chiesto di valutareanche le biblioteche e gli spazi disponibili per i perio-di di intervallo tra le lezioni presso la sede dell’attivitàdidattica11.Nella Tabella 3.8 sulla disponibilità dei dati di con-fronto i tre aspetti della valutazione dell’aula a Psico-logia vengono mediati e accorpati.A fronte di una sostanziale omogeneità nella tipologiadi domande, si evidenzia nuovamente la forte eteroge-neità delle possibili risposte incontrata per la Regolari-tà di frequenza. Il loro numero può essere due (sempli-10In particolare, nel caso di Lettere e Filosofia le classi “71-90%” e “91-

100%” sono state considerate approssimativamente equivalenti alla clas-se “75-100%”; nel caso di Scienze della Formazione la valutazione èespressa in decimi senza alcun riferimento a una percentuale di lezioniseguite - i valori sono stati arbitrariamente attribuiti alle tre classi unifi-cate come segue: 10, 9, 8 >”75-100%”, 7, 6, 5 >”50-75%” e 4, 3, 2, 1>”0-50%”.

11Presso tale facoltà riguardo all’orario il questionario prevede solo laverifica di eventuali sovrapposizioni con altri corsi.

Tabella 3.7 – Regolarità di frequenza

Regolarità di frequenza fino a 50% da 50% a 75% oltre 75%

Scienze Politiche 1,9 3,9 94,2Lettere 1,9 5,5 92,6Giurisprudenza 2,0 9,1 88,9Sc. Formazione 3,1 18,6 78,3Veterinaria 5,7 19,1 75,2Psicologia 4,8 22,5 72,7Agraria 11,3 10,6 77,0Scienze M.F.N. (solo Biologia) 8,7 31,9 59,4

Page 74: RELAZIONE DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE - unito.it · 2.7 Performance dell’attività didattica, 16 ... • Produzione scientifica dei dipartimenti • Gestione amministrativa • Interventi

Relazione del Nucleo di Valutazione – Anno 200074

ce dicotomia tra giudizio positivo e negativo o presen-za/assenza di difficoltà al riguardo), tre, cinque oppu-re dieci (in base alla assegnazione di un voto in deci-mi). Generalmente in questa sede si è impiegata unaterna di risposte, indicando frequenza nulla alla mo-dalità intermedia quando il dato è organizzato su duesole risposte possibili12 e accorpando i voti in decimicome indicato in precedenza nella nota 7 13.

Adeguatezza dell’aula di lezioneI dati presentati nella Tabella 3.9 costituiscono una rie-laborazione di quelli originari che, pur nell’intento diintrodurre la minima distorsione, non garantisce l’as-soluta attendibilità dei confronti. Tenendo costante-mente presente tale considerazione, si evidenzia tutta-via la situazione fortemente critica di Farmacia, unicafacoltà dove solo una minoranza dei frequentanti con-

siderano adeguate le aule di lezione. Inoltre, al datopiù basso per tale risposta (41%) si affianca la percen-tuale più alta di studenti che ritengono categoricamenteinadeguata la dotazione di aule di lezione (20,4%).All’estremo opposto si trovano le facoltà di Lettere ePsicologia con percentuali molto elevate (intorno all’85-90%) di soddisfatti e molto basse di insoddisfatti (in-torno al 5%). La distinzione tra facoltà scientifiche eumanistiche non sembra tuttavia rappresentare unachiave di lettura soddisfacente, dato che nell’ordine ledue tipologie di facoltà si trovano sostanzialmente ac-cavallate in modo casuale.

Adeguatezza orario di lezioneLa valutazione dell’orario di lezione viene di solito sol-lecitata senza indicare precisi criteri in base ai qualieffettuarla; può quindi essere presente una più accen-tuata componente di soggettività nelle risposte. In li-nea generale gli orari di lezione sembrano non soddi-sfare le esigenze degli studenti in molti casi, con per-centuali di piena soddisfazione sensibilmente inferioriai valori corrispondenti per le aule di lezione. Psicolo-gia, ad esempio, che otteneva positive valutazioni perla dotazione di aule, riesce a soddisfare pienamente soloil 32% dei frequentanti per quanto riguarda gli orari.Ancora minore la quota di pienamente soddisfatti aVeterinaria, che presenta tuttavia una percentualemolto più bassa di fortemente insoddisfatti (6,3% con-tro il 12,8% di Psicologia).In ogni caso nessuna facoltà tra quelle per cui il dato èdisponibile riesce ad andare oltre l’80% di soddisfatti

Tabella 3.8 – Disponibilità dei dati riguardanti le strutture e l’organizzazione per facoltà

Agraria Econo- Giurispru- Lettere Scienze Sc. Veteri- Psico- Sc. Farma-mia denza *** M.F.N* Politiche naria logia Forma- cia

zione

Adeguatezza X X X X X X X X X Xaula di lezioneValutazione X X X** X X X X Xorario(disposizionenell’arcodella giornata)Adeguatezza X X X Xauleesercitazionio laboratoriAdeguatezza X X X X X Xattrezzaturese previste

* La disponibilità è limitata al c.d.l. in Biologia. Per gli altri corsi della facoltà i dati non sono disponibili o sono stati forniti in una forma nonutilizzabile (ad esempio in “giudizi globali” che sintetizzano le opinioni fornite dai rispondenti su diversi aspetti).

** Viene richiesto unicamente se sussistono sovrapposizioni di orario con altri corsi che lo studente può/deve frequentare nello stesso periodo.*** A Lettere vengono richieste informazioni aggiuntive anche riguardo all’”Adeguatezza delle biblioteche” e all’”Adeguatezza dei luoghi di

intervallo”, non riportate nella tabella comparativa.

12 Nel caso in cui la domanda richieda di indicare la presenza o assenzadi difficoltà riguardo all’orario, non sarebbe coerente assegnare tutte lerisposte alla terza modalità “buono” quando la seconda modalità è “noncrea inconvenienti importanti”, dato che molti studenti trovandosi inquest’ultima situazione avrebbero indicato assenza di difficoltà. In man-canza di ulteriori indicazioni la frequenza della risposta “assenza di dif-ficoltà” è stata suddivisa in due parti uguali tra le modalità “non creainconvenienti importanti” e “buono” della terna.

13 Vengono inoltre ignorate le lievi differenze esistenti sul significatodella modalità intermedia nella scala a tre risposte, che non risulta maineutra, ma può esserne più o meno lontana (valutazione “sufficiente” o“appena sufficiente”). Nel caso di cinque risposte la trasformazione interna avviene formando la prima modalità della terna accorpando leprime due, identificando il secondo elemento della terna con il secondoelemento originario e accorpando gli ultimi due elementi originari performare l’ultima modalità della terna.

Page 75: RELAZIONE DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE - unito.it · 2.7 Performance dell’attività didattica, 16 ... • Produzione scientifica dei dipartimenti • Gestione amministrativa • Interventi

Relazione del Nucleo di Valutazione – Anno 2000 75

Tabella 3.9 – Adeguatezza dell’aula di lezione

Facoltà Inadeguata Sufficiente o appena sufficiente Adeguata

Lettere 6,5 0,0 93,6Psicologia 3,5 12,7 83,8Agraria 3,6 14,5 81,9Veterinaria 7,6 18,4 74,1Economia 18,2 0,0 81,8Scienze Politiche 19,3 0,0 80,7Scienze della Formazione 9,4 31,1 59,5Giurisprudenza 13,1 24,2 62,6Scienze M.F.N. 11,9 26,8 61,3Farmacia 20,4 38,6 41,0

Tabella 3.10 – Adeguatezza orario di lezione

Facoltà Pessimo Non crea inconvenienti importanti Buono

Agraria 10,4 11,3 78,3Lettere 17,0 6,2 76,8Scienze Politiche 13,2 43,4 43,4Giurisprudenza 11,1 50,5 38,4Veterinaria 6,3 67,0 26,7Psicologia 12,8 55,3 31,9Scienze Formazione 20,4 41,6 37,9Scienze MFN 15,1 54,4 30,5

(erano 5 su 10 nella valutazione delle aule), e per Scien-ze della Formazione le valutazioni negative sono piùdi un quinto del totale. Va ancora osservato che in molticasi l’orario inadeguato costituisce una barriera o co-munque un forte disincentivo alla frequenza; ne deri-va la tendenziale sovrastima della valutazione dell’ora-rio, che non tiene conto di chi non frequenta per moti-vi di orario e darebbe quindi una valutazione negativasu tale aspetto se interpellato14.

Adeguatezza aule esercitazioni o laboratoriSi tratta di un dato disponibile solo per poche facoltà;le valutazioni piuttosto negative si registrano sia inambito umanistico (a Lettere, dove un cospicuo 44%ritiene inadeguate le strutture di esercitazione e labo-

Tabella 3.11 – Adeguatezza aule esercitazioni o laboratori

Inadeguate Sufficienti o appena sufficienti Adeguate

Economia 22,7 0,0 77,3Veterinaria 8,0 33,2 58,7Scienze M.F.N. 11,6 29,6 58,8Lettere 44,4 0,0 55,6

14Tale osservazione vale in realtà per tutti le domande legate a fattoriche costituiscono disincentivi alla frequenza, come l’aula troppo affol-lata o con altri problemi di acustica e visibilità, o la scarsa chiarezzaespositiva del docente, ecc. Tra queste comunque l’orario rappresentaspesso un fattore per cui lo studente non sceglie, ma è costretto a nonfrequentare, incidendo quindi probabilmente in modo potenzialmentepiù significativo sulla frequenza.

ratorio) che scientifico (con una percentuale di piena-mente soddisfatti che non riesce ad arrivare al 60%, econ più di un decimo dei rispondenti decisamente in-soddisfatti). Le valutazioni sono nettamente inferiori aquelle per le aule di lezione nel caso di Lettere, sostan-zialmente simili invece negli altri casi.

Adeguatezza attrezzature se previsteNella Tabella 3.12 si evidenziano due casi estremiimportanti anche perché riferiti a facoltà dove le at-trezzature di supporto all’attività didattica sono dirilevante importanza. Si tratta di Agraria con oltretre quarti degli studenti rispondenti pienamente sod-disfatti delle attrezzature disponibili, e all’oppostodi Veterinaria dove la corrispondente quota è inve-ce inferiore alla metà. Elevato anche il valore negati-vo per Lettere, per cui tuttavia le risposte dicotomi-che assegnate agli estremi della scala ternaria porta-no inevitabilmente ad una certa distorsione in ecces-so su questi ultimi.A conclusione del paragrafo si può osservare che ri-spetto ai dettagli aggiuntivi richiesti presso la facoltà

Page 76: RELAZIONE DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE - unito.it · 2.7 Performance dell’attività didattica, 16 ... • Produzione scientifica dei dipartimenti • Gestione amministrativa • Interventi

Relazione del Nucleo di Valutazione – Anno 200076

Tabella 3.12 – Adeguatezza attrezzature se previste

Inadeguate Appena sufficienti Adeguate

Agraria 6,2 16,4 77,4Psicologia 9,4 31,8 58,8Scienze M.F.N. 13,7 24,5 61,8Scienze della formazione 10,9 33,8 55,3Lettere 27,0 0,0 73,0Veterinaria 13,9 37,1 49,0

di Lettere si evidenzia una positiva valutazione dellasituazione delle biblioteche (adeguate per l’84% deirispondenti) assieme ad una meno convinta approva-zione dell’adeguatezza degli spazi di disimpegno e in-tervallo (adeguati per il 59% dei rispondenti).

3.4 Aspetti generali del corsoRientrano in questo ambito tutte le tematiche che purriguardando la valutazione del corso in esame, non ri-sultano direttamente concernenti l’attività didattica deldocente, la cui trattazione è rinviata al successivo pa-ragrafo. Tra i più diffusi esempi si possono ricordarel’interesse per la disciplina, la sua variazione a frontedell’effettiva frequenza delle lezioni, la percezione daun lato della difficoltà del corso e dall’altro della suautilità in termini culturali, professionali e di migliora-mento delle prospettive di superamento dell’esame, lavalutazione del carico di lavoro implicato dal corso inassoluto e in relazione agli impegni complessivi di stu-dio, l’adeguatezza dei testi consigliati come supportoper la frequenza e poi la preparazione all’esame.La Tabella 3.13 evidenzia, come in precedenza, i datidisponibili su tali tematiche per ciascuna facoltà, ri-portando tutte le domande che vengono formulatepresso almeno due di esse. In calce alla tabella sonoinvece annotate le domande presenti in un solo que-stionario di facoltà o C.D.L.Dal primo sguardo alla Tabella 3.13 si evince come nonvi sia nessuna domanda che è presente nelle indaginidi tutte le facoltà. Le tematiche più diffuse (su otto

15Ad esempio, ad Economia sono previste la valutazione della chiarezzadei testi e della loro corrispondenza ai contenuti presentati a lezione; es-sendo entrambe caratteristiche positive misurate sulla stessa scala a quat-tro risposte, viene calcolata la media delle percentuali per ciascuna rispo-sta. La distribuzione così ottenuta viene considerata come un indice com-plessivo di validità dei libri di testo. Il metodo viene esteso alle altre fa-coltà considerando di volta in volta le domande sul tema ivi presenti.

facoltà ciascuno) sono “Utilità della frequenza”, “Dif-ficoltà della materia” e “Variazione interesse”. Nel se-guito vengono considerate in dettaglio le domandepresenti in almeno quattro diverse indagini. Per quan-to riguarda la “Valutazione complessiva dei libri di te-sto”, dato che alcune facoltà propongono una diversi-ficata batteria di domande sul tema, si è calcolato unindice complessivo mediando con pesi uniformi le ri-sposte ottenute sui vari aspetti15.

Interesse all’inizio del corsoL’analisi dell’interesse per la disciplina in sé vede lafacoltà di Scienze M.F.N significativamente avvan-taggiata16, probabilmente in relazione alla specificitàdei corsi che attira prevalentemente studenti forte-mente interessati alle tematiche coinvolte. Sorpren-dente risulta invece il dato di Psicologia, facoltà lacui scelta è in genere sorretta da forte motivazione,dove quasi il 20% degli rispondenti dichiara un in-teresse nullo per gli argomenti su cui vertono i corsi.Si osservi tuttavia che, date le modalità di raccolta eaggregazione dei dati, non è possibile valutare quan-to tale quota si concentri su specifici corsi (che risul-terebbero quindi visti come “corpi estranei” rispet-to alle tematiche su cui si è orientata la scelta dellafacoltà), piuttosto che su una ristretta coorte di stu-denti (che rispondono negativamente per tutti i cor-si frequentati in quanto consapevoli di avere sceltoun indirizzo di studi in realtà non coincidente con leproprie inclinazioni).

16Occorre di nuovo tenere presente che il dato presentato si riferisce inrealtà al solo corso di laurea in Biologia, per l’indisponibilità o la nonconfrontabilità dei dati per gli altri corsi di studio.

Page 77: RELAZIONE DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE - unito.it · 2.7 Performance dell’attività didattica, 16 ... • Produzione scientifica dei dipartimenti • Gestione amministrativa • Interventi

Relazione del Nucleo di Valutazione – Anno 2000 77

Tabe

lla 3

.13

– D

ispo

nibi

lità

dei d

ati r

igua

rdan

ti g

li as

pett

i gen

eral

i del

cor

so

Dom

anda

Agr

aria

Eco

nom

iaG

iuris

pru-

Lette

reSc

ienz

e M

.F.N

.Sc

. Pol

itich

eVe

terin

aria

Psic

olog

iaSc

.Fa

rmac

iade

nza

Form

azio

ne

Inte

ress

e al

l’ini

zio

XX

XX

Xde

l cor

soV

aria

zion

e in

tere

sse

XX

XX

XX

XX

Diff

icol

tà d

ella

mat

eria

XX

XX

XX

XX

Util

ità d

ella

freq

uenz

aX

XX

XX

XX

XM

otiv

azio

ni d

ella

XX

XX

XX

freq

uenz

aM

otiv

azio

ni d

ella

XX

scar

sa fr

eque

nza

Ade

guat

ezza

num

ero

XX

XX

di o

re d

i lez

ione

Util

ità e

serc

itazi

oni

XX

XA

degu

atez

za n

umer

oX

XX

di o

re d

i ese

rcita

zion

eC

aric

o di

lavo

roX

XX

XX

XP

osse

sso

cono

scen

zeX

XX

prel

imin

ari

Chi

arez

za d

elle

XX

XX

mod

alità

d’e

sam

eSo

vrap

posi

zion

eX

XX

XX

cont

enut

i con

altr

i cor

siIl

cor

so s

i col

lega

XX

XX

con

altr

i ins

egna

men

tiC

oord

inam

ento

XX

Xes

erci

tazi

oni-l

ezio

ni

Page 78: RELAZIONE DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE - unito.it · 2.7 Performance dell’attività didattica, 16 ... • Produzione scientifica dei dipartimenti • Gestione amministrativa • Interventi

Relazione del Nucleo di Valutazione – Anno 200078

Tabe

lla 3

.13

– D

ispo

nibi

lità

dei d

ati r

igua

rdan

ti g

li as

pett

i gen

eral

i del

cor

so

(seg

ue)

Dom

anda

Agr

aria

Eco

nom

iaG

iuris

pru-

Lette

reSc

ienz

eSc

. Pol

itich

eVe

terin

aria

Psic

olog

iaSc

. For

maz

ione

Farm

acia

denz

aM

.F.N

.

Util

ità p

er la

XX

XX

form

azio

ne c

ultu

rale

Util

ità p

er la

XX

XX

prep

araz

ione

pro

fess

iona

leC

hiar

ezza

test

iX

XA

ttitu

dine

dei

test

iX

XX

a su

scita

re in

tere

sse

Pre

zzo

test

iX

XX

Cor

risp

onde

nza

XX

Xte

sti a

l cor

soTr

oppi

libr

i di t

esto

XX

Rep

erib

ilità

libr

i di t

esto

XX

XV

alut

azio

ne li

bri d

iX

XX

test

o in

gen

eral

eD

iffic

oltà

pre

sunt

a es

ame

XX

XN

umer

o di

gio

rni p

erX

Xpr

epar

are

esam

eTe

sti o

app

unti

per

XX

prep

araz

ione

esa

me

A P

sico

logi

a vi

ene

rich

iest

o an

che

di v

alut

are

l’uti

lità

della

par

teci

pazi

one

di e

sper

ti e

ster

ni a

d al

cune

lezi

oni.

A V

eter

inar

ia v

iene

ric

hies

to a

nche

se

le e

ser c

itaz

ioni

pre

vedo

no o

men

o la

par

teci

pazi

one

atti

va d

egli

stud

enti

.N

ei q

uest

iona

ri d

i Agr

aria

, l’u

nica

faco

ltà

che

prev

ede

la co

nseg

na d

ei q

uest

iona

ri so

lo d

opo

che

lo st

uden

te h

a so

sten

uto

l’esa

me,

è in

clus

o un

app

rofo

ndim

ento

sullo

svol

gim

ento

del

l’esa

me

stes

so, c

on le

dom

ande

:“Q

uant

e vo

lte

ha s

oste

nuto

l’es

ame?

”; “

Gra

do d

i ris

pond

enza

tra

il vo

to e

la p

repa

razi

one”

; “G

rado

di r

ispo

nden

za tr

a il

voto

e l’

anda

men

to d

ell’e

sam

e”; “

Gra

do d

i con

ness

ione

tra

il co

rso

e l’e

sam

e”; “

Gra

do d

iso

ddis

faci

men

to c

irca

l’or

gani

zzaz

ione

e le

mod

alit

à de

ll’es

ame”

.A

Sci

enze

del

la fo

rmaz

ione

vie

ne a

nche

ric

hies

to d

iret

tam

ente

al r

ispo

nden

te u

n gi

udiz

io g

loba

le s

ul c

orso

in tu

tti i

suo

i asp

etti

.A

Let

tere

vie

ne r

ichi

esta

anc

he u

na v

alut

azio

ne d

ella

“C

orri

spon

denz

a tr

a co

rso

e in

clin

azio

ni”;

non

app

are

chia

ro c

ome

tale

dom

anda

si d

iffer

enzi

ris

pett

o a

quel

la r

igua

r dan

te l’

inte

ress

e pe

r la

dis

cipl

ina,

pur

epr

esen

te.

A S

cien

ze M

.F.N

. num

eros

e so

no le

par

tico

lari

tà c

he d

isti

nguo

no le

inda

gini

di c

iasc

un c

.d.l.

A F

isic

a è

stat

a ri

leva

ta l’

opin

ione

deg

li st

uden

ti a

nche

ris

pett

o al

ser

vizi

o di

tuto

ragg

io d

el p

rim

o an

no. A

Bio

logi

a e

Info

rmat

ica

vien

e ri

chie

sto

di v

alut

are

il ca

rico

di l

avor

o co

mpl

essi

vo c

onte

mpo

rane

amen

te d

ovut

o a

tutt

i gli

inse

gnam

enti

pre

vist

i per

il s

emes

tre

in e

sam

e (o

ltre

al c

aric

o di

lavo

ro d

el s

olo

cors

o as

soci

ato

alqu

esti

onar

io),

e di

indi

care

in c

he o

rizz

onte

tem

pora

le s

i int

ende

sos

tene

re l’

esam

e. P

er C

him

ica

e C

him

ica

indu

stri

ale

è di

spon

ibile

sol

o un

indi

ce m

edio

rig

uard

ante

le “

Qua

lità

tecn

ico

orga

nizz

ativ

e de

l cor

so”,

sint

esi d

i cin

que

dom

ande

spe

cific

he in

par

te c

omun

i agl

i alt

ri c

.d.l.

del

la fa

colt

à.

Page 79: RELAZIONE DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE - unito.it · 2.7 Performance dell’attività didattica, 16 ... • Produzione scientifica dei dipartimenti • Gestione amministrativa • Interventi

Relazione del Nucleo di Valutazione – Anno 2000 79

Variazione interessePiù diffusa – forse giustamente, data la maggiore con-nessione con la qualità della didattica – è la domandasulla eventuale variazione nel livello di interesse indot-ta dalla partecipazione alle lezioni. Interessante è no-tare il capovolgimento della situazione per Psicologia,dove a fronte di uno scarso interesse iniziale le lezionigarantiscono stimoli aggiuntivi nella grande maggio-ranza dei casi. Anche il dato di Giurisprudenza, facol-tà dove la frequenza è storicamente un fatto minorita-rio, è positivo, anche se proprio per quanto detto rife-rito a una “élite” di studenti probabilmente fortemen-te motivati. L’altro risultato migliore (Agraria) va valu-tato con maggiore cautela data la presenza di una scaladi risposte diversa da quella riportata in Tabella 3.15 efortemente asimmetrica a favore dell’incremento diinteresse 17, che potrebbe inficiare la comparabilità deidati con le altre facoltà per le maggiori possibilità difornire risposte positive da parte dello studente.Per ultimo emerge di nuovo un contrasto con la prece-dente domanda nel caso di Economia, ma in sensoopposto a Psicologia: qui l’interesse iniziale piuttostoelevato si scontra con una rilevante quota di delusi (piùdel 16%) che all’atto pratico non ricevono stimoli ade-guati dalla frequenza ai corsi. Anche in questo caso i

Tabella 3.14 – Interesse all’inizio del corso

Facoltà Nullo Moderato Grande interesse

Scienze 1,6 43,2 55,2M.F.N.Economia 5,4 49,8 44,8Lettere 12,4 38,6 49,0Scienze 16,4 42,8 40,8PolitichePsicologia 19,1 50,2 30,7

Tabella 3.15 – Variazione interesse

Facoltà Diminuito Invariato Cresciuto

Psicologia 5,2 23,4 71,4Agraria 13,9 24,1 62,0Giurisprudenza 9,0 34,0 57,0Lettere 9,7 45,1 45,2Farmacia 11,0 46,4 42,6Scienze Politiche 14,9 47,6 37,5Veterinaria 15,6 48,2 36,3Economia 16,2 49,3 34,5

17Le modalità di risposta possibili ad Agraria sono “diminuito”, “rima-sto costante”, “leggermente aumentato”, “aumentato”, “molto aumen-tato”. In tal caso l’accorpamento delle modalità su una scala ternarianon può che attuarsi equiparando le ultime tre modalità insieme allaterza risposta “aumentato” della scala meno fine.

dati disponibili non permettono tuttavia di individua-re se i corsi per cui l’interesse è via via diminuito eranocaratterizzati da interesse iniziale già scarso o se invecesi trattasse di corsi che non hanno “retto” alle troppoelevate aspettative iniziali 18.

Difficoltà della materiaSebbene la difficoltà della disciplina sia un aspetto inastratto indipendente dalla qualità della didattica, nerisulta inevitabilmente influenzata all’atto pratico, spe-cie nel caso in cui lo studente la affronti per la primavolta durante il corso in esame nel questionario. In talcaso infatti la valutazione è basata in larga parte sullapercezione che il docente ha offerto della disciplinainsegnata. Quando invece l’ambito disciplinare è giànoto, studi condotti per alcune facoltà mostrano unasignificativa discordanza tra interesse e valutazionedella difficoltà: quando l’interesse dello studente è ele-vato la disciplina viene vista come non terribilmentedifficile (è cioè più facile studiare ciò che si apprezza).Ciò posto i dati disponibili vedono tra le facoltà dovepiù difficili sono le materie impartite Economia (uneccezionale 31% di casi molto difficili), seguita (macon forte distacco) da Farmacia, dove si nota piutto-sto l’assenza di discipline “molto facili” e la presenza

Tabella 3.16 – Difficoltà della materia

Facoltà Molto facile Facile Impegnativa Difficile Molto difficile

Economia 1,8 3,6 19,6 43,8 31,2Farmacia 0,4 5,9 43,6 35,3 14,8Giurisprudenza 1,0 7,0 49,0 33,0 10,0Psicologia 2,6 2,6 52,1 34,8 7,9Agraria 9,6 19,2 27,6 20,8 22,8Veterinaria 3,7 17,8 41,5 27,3 9,6Scienze Politiche 0,5 9,2 66,7 16,1 7,5Lettere 2,4 13,0 68,0 9,2 7,4

18A tale fine sarebbe necessario disporre della distribuzione congiuntadei due caratteri descriventi l’interesse iniziale e la variazione di interesse.

Page 80: RELAZIONE DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE - unito.it · 2.7 Performance dell’attività didattica, 16 ... • Produzione scientifica dei dipartimenti • Gestione amministrativa • Interventi

Relazione del Nucleo di Valutazione – Anno 200080

19Come in altri casi la scala di risposta ad Agraria si differenzia per unaesplicita asimmetria, usando la modalità “media” come secondo gradi-no (invece che come terzo) di una scala a cinque risposte.

comunque del 50% di materie perlomeno “difficili”.Agraria si evidenzia invece per la forte eterogeneità,con discipline a tutti i livelli di difficoltà con un pesodi almeno il 10%. Infine emerge la forte concentra-zione dei giudizi a Scienze Politiche e Lettere sullamodalità “impegnativa” (circa i 2/3 del totale), che puòtuttavia essere motivata anche dalla specifica termino-logia impiegata: una disciplina impegnativa è infattipercepita come più vicina ad essere “difficile” rispet-to alla modalità intermedia adottata da altre facoltà,come “difficoltà media” o una semplice indicazionequantitativa (ad esempio “dal 40 al 60 % della diffi-coltà massima”) 19.

Utilità della frequenzaLa valutazione dell’utilità della frequenza è anch’essainfluenzata da diversi fattori, e in primo luogo se nepotrebbe sospettare la prevalenza nelle facoltà ove icorsi forniscono competenze maggiormente “operati-ve”. Il quadro che emerge non segue tuttavia in modouniforme tali linee; si notano in particolare valori sor-prendentemente bassi per Veterinaria (contesto in cuigli aspetti operativi dell’attività didattica e poi profes-sionale sono evidenti) e anche per Farmacia (ma inmisura minore). Un ruolo gioca anche l’obbligatorietàdella frequenza (come proprio a Veterinaria e Farma-cia), che coinvolge nell’indagine anche studenti conmotivazioni spesso non legate a vocazione personalema a progetti di proseguimento di attività familiari esimili. Resta il fatto che nel caso peggiore meno dellametà dei rispondenti ritiene che la frequenza sia chia-ramente utile.Ancora una volta ad Agraria viene utilizzata una scaladi risposte fortemente asimmetrica, in cui la modali-tà inferiore “costringe” lo studente ad assegnare al-meno “un poco” di utilità alla frequenza (non sonopreviste risposte che le neghino ogni utilità). Le ri-sposte dalla seconda alla quinta corrispondono tuttea valutazioni almeno sufficienti. È inevitabile sospet-tare che una tale scala incentivi l’assegnazione di giu-dizi positivi rispetto alla semplice terna “no”, “par-zialmente”, “sì” della maggior parte delle altre fa-coltà.Tra i risultati maggiormente positivi, infine, se il datoper Scienze M.F.N. appare prevedibile, più interessanteappare il primato di Psicologia, dove tuttavia la scaladi risposte binaria (senza possibilità di attribuire unaparziale utilità alla frequenza) accresce artificialmentela preminenza delle risposte positive.

Motivazioni della frequenzaSi tratta in questo caso in realtà di una serie di doman-de separate a risposta dicotomica (no/sì) di cui si man-tiene la comunanza perché in tal modo vengono pre-sentate in tutte le facoltà. L’ordine con cui vengonoriportate in tabella è quindi del tutto casuale. Le moti-vazioni proposte sono tuttavia in parte diverse da fa-coltà a facoltà; nella Tabella 3.18 le caselle vuote indi-cano che la motivazione suggerita sulla riga di appar-tenenza non viene proposta presso la facoltà indivi-duata dalla colonna (ad esempio la frequenza legataalla preparazione della tesi in quella disciplina vieneproposta solo a Lettere e Scienze Politiche). I dati ri-portati indicano invece la percentuale sul totale dei ri-spondenti che ha indicato come rilevante la motiva-zione associata.Emerge innanzitutto una certa sovrapposizione del-le indicazioni ottenibili con altre domande: ad esem-pio la motivazione “per interesse” è connessa alla do-manda sull’interesse per la disciplina, così come “ora-rio comodo” presenta ovvi punti di contatto con ladomanda che chiede di valutare l’orario stesso. Ri-guardo all’incentivo alla frequenza dovuto ad inte-resse per le lezioni si contrastano valori piuttosto bassia Lettere, Scienze Politiche e anche Economia (in tuttii casi meno del 30% dei frequentanti si trova a lezio-ne perché attirato dalla partecipazione all’attività di-dattica in sé) con dati più soddisfacenti (ma che co-munque superano a fatica il 50%) a Veterinaria eGiurisprudenza. È evidente poi l’inversa correlazio-ne con la percezione delle lezioni come necessarieper una buona preparazione dell’esame, fortissimaproprio nelle facoltà dove l’interesse era meno rile-vante, arrivando addirittura all’unanimità di Lettere.Inferiore agli altri invece risulta il dato di Veterina-ria, in linea con la scarsa “utilità della frequenza” ri-levata per tale facoltà.Tra le altre indicazioni - meno significative - si puòancora citare una certa percezione (comunque mino-ritaria) del frequentante come “facilitato” all’esame aEconomia e Giurisprudenza.

Tabella 3.17 – Utilità della frequenza

No Parziale Sì

Psicologia 5,4 0,0 94,6Scienze M.F.N. 2,4 13,9 83,8Agraria 8,7 16,5 74,8Scienze Formazione 3,3 29,3 67,5Economia 5,1 27,5 67,4Giurisprudenza 5,1 28,3 66,7Farmacia 5,1 34,7 60,2Veterinaria 16,2 39,1 44,7

Page 81: RELAZIONE DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE - unito.it · 2.7 Performance dell’attività didattica, 16 ... • Produzione scientifica dei dipartimenti • Gestione amministrativa • Interventi

Relazione del Nucleo di Valutazione – Anno 2000 81

Tabella 3.18 – Motivazioni della frequenza

Motivazioni Economia Farmacia Giurisprudenza Lettere Sc. Politiche Veterinaria

Per interesse 27,2 39,0 48,0 20,8 24,1 54,9Ritenute necessarie 65,9 65,5 58,0 100,0 80,1 52,5per una buona preparazioneCi sono facilitazioni 20,5 6,1 22,0 7,9per frequentantiUtilità appunti 47,7 37,0 44,2Frequenza di fatto obbligatoria 7,8 17,5Orario comodo 2,3 4,9Tesi docente 5,7 2,8

Adeguatezza numero di ore di lezioneTra le poche facoltà che richiedono tale informazione sievidenzia ancora una volta Veterinaria, caratterizzatadalla più elevata quota di studenti che ritengono addi-rittura eccessive le ore di lezione svolte (opinione assen-te nelle facoltà umanistiche di Economia e Giurispru-denza), ma anche da una forte quota che all’opposto ri-chiede invece un incremento nella durata dei corsi. Suquest’ultimo aspetto è comunque Giurisprudenza ademergere con la metà dei rispondenti a cui non bastanole lezioni attualmente svolte. In tal caso è probabile chela natura disciplinare di molti corsi renda impossibileuna copertura effettivamente esaustiva della normativaesistente; va ricordato comunque che si tratta della metàdi una minoranza degli iscritti a Giurisprudenza, dove lafrequenza è un fenomeno strettamente minoritario.

Tabella 3.19 – Adeguatezza numero di ore di lezione

Facoltà occorrerebbero sono sonopiù ore adeguate eccessive

Farmacia 19,7 77,1 3,2Veterinaria 24,0 69,4 6,6Economia 28,9 71,1 0,0Giurisprudenza 48,5 50,5 1,0

più problematico che in altri casi per l’estrema etero-geneità delle scale di risposta, che in alcuni casi haportato ad omettere alcune modalità e in altri ad equi-parare modalità descritte verbalmente in modo diver-so. È inoltre doveroso sottolineare che la risposta a taledomanda è legata a fattori esterni al corso, in parteoggettivi (il carico di lavoro imposto dai corsi conco-mitanti) e in parte soggettivi (gli impegni e le attivitàdiverse dallo studio del rispondente, nonché la con-nessa velocità di svolgimento degli studi universitariche lo studente si è posta come obiettivo).È comunque sorprendente il primato di Scienze dellaFormazione, con oltre il 20% di risposte che indicanouna sostanziale impossibilità nel sostenere il ritmo dilavoro imposto. All’opposto si trova Veterinaria doveuna quota simile (15%) valuta come estremamente leg-gero il carico di lavoro (si noti anche il distacco dallealtre facoltà, dove tale valore non sale mai oltre il 3%).

Chiarezza delle modalità d’esameAnche in questo caso il numero ridotto di facoltà coin-volte e le differenze nelle scale di risposta rendono diffi-cile qualunque analisi comparativa. Alcune scale ternariesono “pessimiste” (presentano cioè due modalità di valu-tazione negativa e una sola di valutazione positiva), altresono al contrario “ottimiste” (una sola modalità di valu-tazione negativa e due di valutazione positiva). Altre infi-ne arrivano ad escludere in partenza che vi possa essereuna insufficiente informazione sulle modalità d’esame.

Tabella 3.20 – Carico di lavoro

Facoltà uno dei medio- medio pesante ma compatibile pesante e incompatibilepiù leggeri leggero con il lavoro complessivo con il lavoro complessivo

Scienze della Formazione 2,0 2,9 22,4 52,0 20,6Scienze M.F.N. 21,2 66,9 11,9Psicologia 21,9 70,9 7,2Farmacia 2,8 8,7 41,7 38,7 8,0Giurisprudenza 3,0 10,1 47,5 30,3 9,1Veterinaria 15,0 52,2 26,1 6,6

Carico di lavoroIl confronto tra le distribuzioni riguardanti il carico dilavoro a cui è sottoposto lo studente dal corso è reso

Page 82: RELAZIONE DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE - unito.it · 2.7 Performance dell’attività didattica, 16 ... • Produzione scientifica dei dipartimenti • Gestione amministrativa • Interventi

Relazione del Nucleo di Valutazione – Anno 200082

Tabella 3.21 – Chiarezza delle modalità d’esame

Facoltà no in modo in modo in modo totalmentesufficiente accettabile soddisfacente

Giurisprudenza 17,2 58,6 24,2Farmacia 16,6 60,9 22,5Scienze M.F.N. 22,2 27,8 49,9Psicologia 4,7 26,7 68,6

Tabella 3.22 – Sovrapposizione dei contenuti con altri corsi

per nulla un po’ sì

Psicologia 84,9 12,6 2,5Veterinaria 84,8 15,2Giurisprudenza 29,3 49,5 21,2Farmacia 22,4 52,2 25,3Economia 39,4 60,6

Sovrapposizione dei contenuti con altri corsiRisulta chiaro il contrasto tra Psicologia e Veterinariada un lato (con corsi fortemente differenziati e senza“zone grigie” di intersezione) e le tre facoltà rimanentidove la maggioranza ritiene presenti inutili sovrappo-sizioni20.

20Il dato di Economia, che a prima vista può apparire particolarmentesignificativo, è però legato alla scala dicotomica di risposta al posto diquella ternaria di Giurisprudenza e Farmacia. In presenza di una scalaternaria è ragionevole supporre che anche ad Economia la percentualedi “sì” sarebbe risultata inferiore.

21Contrariamente al caso precedente, la scala dicotomica di risposta nondovrebbe essere qui rilevante, data la “distanza” di significato esistentetra la risposta “sì” e la risposta intermedia “non molto” disponibile pressole altre facoltà.

Il corso si collega con altri insegnamentiIl livello di coordinamento tra i corsi è un fattore chepuò essere connesso all’impostazione più o meno mul-tidisciplinare del corso di studi.L’obiettivo di valutazione dell’esistenza di un efficacelavoro di organizzazione e coordinamento dell’attivitàdidattica complessiva ne risulta quindi in parte inficia-to. Forse in parte a ciò va ascritto il forte risultato diEconomia 21, facoltà sostanzialmente monodisciplina-re, e all’opposto quello di Psicologia, dove quasi la metàdei rispondenti vede i corsi come eventi sostanzialmen-te isolati e a sé stanti.

Tabella 3.23 – collegamento con altri insegnamenti

Facoltà no non molto sì

Economia 9,7 90,3Scienze M.F.N. 6,2 34,5 59,3Agraria 14,9 21,0 64,1Psicologia 10,9 37,1 51,9

Valutazione dell’utilità del corso per la propria for-mazione culturale e professionaleLe valutazioni riguardanti l’utilità generale del corsocome strumento di crescita culturale o di affinamentodelle competenze professionali vengono richieste solopresso alcune facoltà umanistiche. In tale contesto sipone in evidenza Scienze della Formazione, dove lepotenzialità offerte dai corsi in termini di affinamentoculturale sono sottolineate quasi unanimemente (oltrel’88% di valutazioni sopra la media), e anche quellelegate alla formazione della specifica professionalitàsono positivamente valutate (75% di giudizi analoghiai precedenti). Su quest’ultimo aspetto meno soddi-sfacenti risultano invece i giudizi a Scienze Politiche eLettere 22

Valutazione complessiva libri di testoCome accennato in precedenza, le distribuzioni ripor-tate in Tabella 3.25 sono il frutto di una sintesi dellerisposte riguardanti aspetti non sempre coincidenti trale diverse facoltà, accomunati dal riferimento ai libridi testo. In alcuni casi invece il giudizio richiesto è giàin origine una valutazione globale. Il confronto è resoproblematico inoltre dalle consuete differenze di scaledi risposta (la scala è dicotomica dove la casella cen-trale è vuota in tabella). Si evidenziano comunque inmodo significativo i casi estremi di eccellenza (Econo-mia) e criticità (Giurisprudenza). Nel primo gli stu-denti ritengono molto validi i testi loro propostinell’86% dei casi; nel secondo invece un terzo dei que-stionari li boccia in modo altrettanto netto. Va segna-lato che nei due casi in cui le risposte sono dicotomi-che (Lettere e Scienze Politiche) il livello di “bocciatu-ra” dei testi è equivalente a quello di Giurisprudenza,e l’assenza della modalità intermedia (che è asimmetri-ca e più vicina al giudizio positivo che a quello negati-

22Le valutazioni riportate devono essere lette tenendo conto delle dif-formità come di consueto presenti nelle scale di risposta: a 4 modalitàper Psicologia, a 5 per Scienze politiche e Lettere e a 10 per Scienzedella Formazione. L’unificazione sulla scala a 5 modalità viene ottenutaassociando i 10 valori numerici per quest’ultima facoltà a coppie conti-gue, mentre per Psicologia, dato che le quattro modalità di rispostapreviste coincidono con le prime quattro della scala a 5 adottata, lafrequenza per la quarta modalità è stata scorporata in due parti ugualisulla quarta e quinta modalità

Page 83: RELAZIONE DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE - unito.it · 2.7 Performance dell’attività didattica, 16 ... • Produzione scientifica dei dipartimenti • Gestione amministrativa • Interventi

Relazione del Nucleo di Valutazione – Anno 2000 83

Tabella 3.24 – Utilità culturale e professionale

Utilità culturale Molto poco Poco Abbastanza Molto Moltissimo

Sc. Formazione 1,1 1,4 9,3 36,5 51,7Psicologia 1,1 4,4 32,8 30,8 30,8Lettere 1,8 4,2 33,2 42,3 18,5Scienze Politiche 2,5 6,2 33,7 40,7 16,8

Utilità professionale Molto poco Poco Abbastanza Molto Moltissimo

Sc. Formazione 3,5 5,5 15,8 38,3 36,8Psicologia 1,0 7,6 32,1 29,6 29,6Scienze Politiche 5,0 16,3 37,0 29,7 12,1Lettere 7,3 17,3 38,7 26,5 10,1

vo) fa probabilmente convergere sulla risposta “buo-no” molti studenti che avrebbero invece scelto “ac-cettabile” se fosse stato possibile. Tuttavia, si noti chele tre facoltà citate sono anche quelle che richiedonoesplicitamente la valutazione di elementi, come il prezzoe la reperibilità, probabilmente non considerati daglistudenti a cui viene chiesto direttamente un giudizioglobale, che tende plausibilmente a concentrarsi sullafruibilità e utilità per l’apprendimento della materia.

Tabella 3.25 – Valutazione complessiva libri di testo

insufficiente accettabile buonoo ottimo

Economia 2,5 11,6 85,9Scienze della 4,8 26,1 69,1FormazionePsicologia 8,0 37,2 54,7Scienze Politiche 28,5 71,5Scienze M.F.N. 13,4 30,5 56,0Lettere 33,4 66,6Giurisprudenza 33,2 37,4 29,5

ressata per alleviare anche le criticità più evidenti, spe-cie nel caso di docenti di lungo corso; inevitabilmenteconnesse alle caratteristiche motivazionali prevalentinei singoli corsi di studio molte delle risposte. La cau-tela già necessaria nell’esaminare i risultati proposti neiprecedenti paragrafi deve quindi rafforzarsi sia per ilrispetto comunque dovuto al personale operante pres-so tutte le facoltà, sia perché il fatto che insegnare siaugualmente difficile in tutti i contesti disciplinari e or-ganizzativi non costituisce una certezza assoluta.A fronte dell’eterogeneità e del numero di domandeproposte su questi temi dai diversi questionari, unapossibilità era quella di costruire un indice sintetico diqualità didattica sintetizzando per ciascuna facoltà tuttele informazioni raccolte al riguardo. Anche in base alleprecedenti considerazioni tale opzione è stata tuttaviascartata, preferendo presentare un quadro forse piùframmentario ma maggiormente approfondito, mini-mizzando il rischio (pure inevitabilmente presente) ditrarre conclusioni arbitrarie su tematiche così delica-te. Si è adottata tale procedura invece per la valutazio-ne dei collaboratori/esercitatori, dove l’eterogeneitàdegli approcci presso le facoltà (molto maggiore cheper il trattamento del docente) non fa emergere nessu-na domanda come largamente diffusa e quindi utiliz-zabile per confrontare un numero significativo di strut-ture. In generale il trattamento degli esercitatori oscil-la tra l’equiparazione con il docente (come a Econo-mia, cfr. note della ), che porta a riproporre le doman-de su quest’ultimo anche per essi, e all’opposto unascelta di marginalità, che considera gli esercitatori solocome uno degli aspetti collaterali.

Chiarezza espositivaSe si dovessero identificare le tematiche centrali delleindagini in base alle domande più diffuse, la chiarezzaespositiva sarebbe destinata a rappresentarne il fulcro,essendo l’unica domanda presente in tutti i questiona-ri considerati (non solo rispetto alla valutazione diret-ta del docente, ma in assoluto). E il primato appare in

La valutazione diretta del docenteA conclusione dell’analisi svolta vengono presentati irisultati della valutazione della diretta attività del do-cente a lezione ed eventualmente durante gli orari diricevimento studenti. Ad essa in genere si affianca, macon livelli molto diversi di approfondimento, la valu-tazione degli eventuali collaboratori, esercitatori e as-sistenti di laboratorio.Le domande considerate costituiscono per certi aspet-ti la parte cruciale dell’indagine; è importante tuttaviaricordare che si tratta anche della parte più soggettivadell’indagine, dipendente dalla personalità individua-le sia del rispondente che del docente. Scarsi o inesi-stenti sono i termini di riferimento oggettivi, presentiinvece per la maggior parte delle altre tematiche di in-dagine; problematici se non del tutto inefficaci gli stru-menti a disposizione del governo della struttura inte-

Page 84: RELAZIONE DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE - unito.it · 2.7 Performance dell’attività didattica, 16 ... • Produzione scientifica dei dipartimenti • Gestione amministrativa • Interventi

Relazione del Nucleo di Valutazione – Anno 200084Ta

bella

3.2

6 –

Dis

poni

bilit

à de

i dat

i rig

uard

anti

la v

alut

azio

ne d

iret

ta d

el d

ocen

te

Dom

anda

Agr

aria

Eco

nom

iaG

iuris

pru-

Lette

reSc

ienz

eSc

.Ve

terin

aria

Psic

olog

iaSc

.Fa

rmac

iade

nza

M.F

.N.

Polit

iche

Form

azio

ne

chia

rezz

a e

ordi

ne e

spos

itivo

XX

XX

XX

XX

XX

accu

rate

zza

prep

araz

ione

lezi

oni

XX

*X

XX

*X

*X

attit

udin

e a

susc

itare

inte

ress

eX

XX

XX

XX

XX

com

plet

ezza

ris

pett

o al

pro

gram

ma

XX

XX

capa

cità

di t

rasm

ette

re u

tili i

nfor

maz

ioni

XX

ag

giun

tive

risp

etto

ai t

esti

capa

cità

di m

ette

re in

luce

gli

aspe

tti

XX

X

prin

cipa

li de

l pro

gram

ma

Ade

renz

a al

tem

a de

l doc

ente

XX

disp

onib

ilità

al c

ollo

quio

in a

ula

XX

XX

XX

Xpu

ntua

lità

XX

XX

XX

XX

acca

duto

che

il d

ocen

teX

XX

X

non

abbi

a fa

tto

lezi

one

in ta

li oc

casi

oni s

i è fa

tto

sost

ituir

eX

XX

Se n

on s

i è fa

tto

sost

ituir

e, h

a av

vert

itoX

XX

Xsi

ete

mai

sta

ti a

rice

vim

ento

stu

dent

i?X

XX

n. o

re r

icev

imen

to a

degu

ato

XX

il do

cent

e è

pres

ente

e d

ispo

nibi

leX

XX

XX

**

nell’

orar

io in

dica

to p

er il

ric

evim

ento

Quo

ta d

elle

lezi

oni s

volte

dal

doc

ente

XX

XX

Xch

iare

zza

e or

dine

esp

ositi

voX

XX

de

l col

labo

rato

redi

spon

ibili

tà a

l col

loqu

io in

aul

aX

Xde

l col

labo

rato

repu

ntua

lità

del c

olla

bora

tore

alle

lezi

oni

XX

Xco

ntri

buto

del

le e

serc

itazi

oni a

llaX

XX

X

com

pren

sion

e de

gli a

rgom

enti

coor

dina

men

to e

serc

itazi

oni-l

ezio

niX

XX

n. d

i ore

di e

serc

itazi

oni a

degu

ato

XX

X

*A

Psi

colo

gia,

Sci

enze

del

la fo

rmaz

ione

e S

cien

ze M

.F.N

. vie

ne in

rea

ltà

rich

iest

o se

il c

orso

è b

en st

rutt

urat

o o

ben

orga

nizz

ato.

La

dom

anda

, ess

endo

com

unqu

e in

cent

rata

sugl

i asp

etti

di r

azio

nale

org

aniz

za-

zion

e e

pian

ifica

zion

e de

ll’at

tivi

tà d

idat

tica

, è s

tata

equ

ipar

ata

a qu

ella

rig

uar d

ante

la b

uona

pre

para

zion

e de

lle le

zion

i, pr

esen

te p

ress

o al

tre

faco

ltà.

**A

Sci

enze

del

la fo

rmaz

ione

vie

ne r

ichi

esto

sem

plic

emen

te s

e il

doce

nte

è di

spon

ibile

a ri

ceve

re g

li st

uden

ti; n

on è

chi

aro

se c

iò s

igni

fichi

che

l’at

tivaz

ione

del

ser

vizi

o di

ric

evim

ento

stu

dent

i è p

ress

o ta

lefa

coltà

lasc

iato

alla

dis

crez

ione

del

sin

golo

doc

ente

, o s

e pi

utto

sto

si r

iferi

sca

alla

dis

poni

bilit

à ad

inco

ntri

con

gli

stud

enti

oltr

e al

l’ora

rio

cano

nico

di r

icev

imen

to.

A S

cien

ze M

.F.N

. vie

ne r

ichi

esta

anc

he u

na v

alut

azio

ne s

ulla

ade

guat

ezza

del

la v

eloc

ità

di s

pieg

azio

ne d

el d

ocen

te, e

una

val

utaz

ione

del

live

llo d

i diff

icol

tà p

ropr

io d

elle

ese

rcita

zion

i.A

Sci

enze

del

la fo

rmaz

ione

vie

ne r

ichi

esto

anc

he s

e l’ a

rtic

olaz

ione

del

cor

so è

pre

sent

ata

dal d

ocen

te in

mod

o ad

egua

to d

uran

te le

pri

me

lezi

oni,

nonc

hé s

e il

doce

nte

è ge

ntile

.A

Eco

nom

ia l’

even

tual

e co

llabo

rato

re/e

serc

itat

ore

vien

e tr

atta

to in

mod

o st

r ett

amen

te p

arit

ario

al d

ocen

te, u

tiliz

zand

o le

ste

ssa

batt

eria

di d

oman

de; s

i par

la q

uind

i del

la c

apac

ità

di s

usci

tar e

inte

ress

e de

lco

llabo

rato

re, d

el s

uo c

ompo

rtam

ento

in c

aso

di a

ssen

za, d

ella

sua

att

ivit

à se

para

ta d

i ric

evim

ento

stu

dent

i.A

Vet

erin

aria

vie

ne r

ichi

esto

se

le e

serc

itazi

oni p

reve

dono

la p

arte

cipa

zion

e at

tiva

del

lo s

tude

nte.

Ad

Agr

aria

vie

ne ri

chie

sto

se le

ese

rcita

zion

i son

o in

real

tà d

elle

lezi

oni m

asch

erat

e, c

ioè

trat

tino

argo

men

ti di

pro

gram

ma

ulte

rior

i e d

iver

si d

a qu

elli

delle

lezi

oni,

caus

ando

un

incr

emen

to d

el c

aric

o di

lavo

ro.

Page 85: RELAZIONE DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE - unito.it · 2.7 Performance dell’attività didattica, 16 ... • Produzione scientifica dei dipartimenti • Gestione amministrativa • Interventi

Relazione del Nucleo di Valutazione – Anno 2000 85

effetti ragionevole: scopo primario dei questionari èsostanzialmente verificare se la didattica in universitàè utile, e a tale fine la sua fruibilità è prerequisito indi-spensabile e intuitivo.La Tabella 3.27 riporta i risultati al riguardo e affiancaa quelle contenenti le percentuali di risposta per cia-scuna delle cinque modalità considerate una colonnacon dei valori medi, calcolati associando i primi 5 nu-meri interi alle modalità verbali di risposta. Tale elabo-razione aggiuntiva viene presentata per tutte le tabelleriguardanti domande sulle caratteristiche del docente,sia perché in molti casi le modalità di risposta richiestesono già in origine “voti”, sia perché si riscontra unasostanziale omogeneità nelle scale di risposta (quasisempre a cinque modalità) e un’assenza di scale ano-male o asimmetriche.L’esame della tabella corrispondente evidenzia risulta-ti sensibilmente positivi per Scienze della Formazione;tuttavia occorre tenere presente che in tale caso i datiriguardano solo il secondo semestre, la cui rappresen-tatività dell’intera attività didattica della facoltà nonrisulta verificabile23.

23Allo scopo di avviare un primo progetto pilota sperimentale il Nucleodi Valutazione della Didattica di tale facoltà ha organizzato nel primosemestre dell’a.a. 2000/2001 l’indagine sugli studenti solo presso i corsidi cui i membri del Nucleo stesso erano titolari. Successivamente il que-stionario è stato revisionato (aggiungendo alcune domande precedente-mente assenti, come quelle sull’utilità culturale e professionale del corsoe sull’adeguatezza dell’orario) e l’indagine è stata effettuata in modo esau-stivo per il secondo semestre 2000/2001. Mentre per i dati ricavati conl’indagine pilota l’alta levatura dei docenti (a cui la facoltà ha affidato ildelicato compito di valutazione della didattica) potrebbe riflettere an-che un livello qualitativo superiore a quello complessivo dell’intera of-ferta didattica di facoltà, tale distorsione appare meno probabile consi-derando il secondo semestre come “campione” dell’intero anno accade-mico. Tuttavia l’esperienza suggerisce che spesso gli studenti tendono aprogrammare l’attività di ciascun anno seguendo i corsi più impegnativiprevalentemente nel primo semestre; una (più modesta) distorsione “pereccesso” dei risultati ottenuti nel solo secondo semestre appare quindipossibile. Inoltre Scienze della Formazione è l’unica facoltà che propo-ne una scala di valutazione decimale per tutte le domande; la sua ridu-zione a cinque modalità, ottenuta accorpando quelle originarie a due adue, potrebbe indurre ulteriori elementi distorsivi.

Tabella 3.27 – Chiarezza espositiva

Facoltà Molto scarsa Scarsa Sufficiente Buona Molto buona medie

Scienze Formazione 0,8 1,4 7,4 29,7 60,7 4,48Economia 4,4 4,7 13,0 33,2 44,7 4,09Psicologia 1,5 4,8 17,0 37,7 39,0 4,08Lettere 2,4 6,8 16,2 41,1 33,5 3,96Scienze M.F.N. 6,1 6,1 22,8 32,5 32,5 3,79Agraria 8,8 9,7 15,8 27,9 37,8 3,76Scienze Politiche 3,9 9,8 21,0 42,9 22,3 3,70Giurisprudenza 5,1 11,2 23,5 30,6 29,6 3,68Farmacia 5,4 13,1 24,7 29,4 27,4 3,60Veterinaria 7,8 13,1 26,8 30,2 22,1 3,46

Più contenuto il divario tra le altre facoltà, con Econo-mia e Psicologia tra le più soddisfacenti e Farmacia masoprattutto Veterinaria che non riescono a stare al pas-so con le facoltà migliori.Focalizzando in particolare l’attenzione sulla quota dirisposte chiaramente insoddisfatte (chiarezza scarsa omolto scarsa) è possibile identificare un gruppo di quat-tro le facoltà dove tale tasso di criticità è forte, convalori superiori al 15%: in primo luogo le due già cita-te (Veterinaria con il 20,9% e Farmacia con il 18,5%),ma anche Agraria (di nuovo 18,5%, ma che detiene ilprimato delle sole risposte “molto scarsa” con l’8,8%24)e Giurisprudenza (16,33%).

Puntualità e regolarità di presenzaRispetto alle valutazioni sulla chiarezza espositiva,quelle riguardanti la regolarità di presenza (che im-plica sia puntualità che un non eccessivo ripetersi diassenze) si caratterizzano per la molto minore inci-denza dei giudizi negativi (che per nessuna facoltàsalgono oltre il 5% del totale). Certo su tale aspetto,riflesso più pratico e immediato del “senso del do-vere” del docente, possono essere considerate pro-blematiche anche valutazioni di sufficienza, dietro lequali è facile immaginare casi in cui il docente faticaquotidianamente a rispettare il quarto d’ora accade-mico. Insoddisfacenti in tal senso sono i risultati diFarmacia in special modo (34,4% di casi di suffi-cienza), ma anche di Giurisprudenza e ScienzeM.F.N. (si tratta comunque delle facoltà caratteriz-zate anche dalle massime quote di casi scarsi o moltoscarsi). All’estremo opposto si evidenziano di nuovoScienze della Formazione, il cui risultato tuttavia vavalutato in base alle stesse considerazioni del puntoprecedente, e Agraria.

24Come osservato già in altri casi, Agraria presenta una forte eteroge-neità di risposte; a fronte di quote significative di casi di insoddisfazio-ne, infatti si osserva invece una percentuale elevata di valutazioni moltobuone (quasi il 38%, paragonabile solo alle facoltà migliori come Eco-nomia e Psicologia).

Page 86: RELAZIONE DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE - unito.it · 2.7 Performance dell’attività didattica, 16 ... • Produzione scientifica dei dipartimenti • Gestione amministrativa • Interventi

Relazione del Nucleo di Valutazione – Anno 200086

Tabella 3.28 – Puntualità e regolarità di presenza

Facoltà Molto scarsa Scarsa Sufficiente Buona Molto buona medie

Scienze Formazione 2,2 1,6 6,5 21,8 68,0 4,52Agraria 2,0 2,4 7,4 20,0 68,1 4,50Scienze Politiche 0,8 1,7 6,2 30,4 60,9 4,49Psicologia 0,3 1,4 7,3 31,7 59,3 4,48Lettere 0,5 2,1 8,4 33,3 55,3 4,40Economia 1,3 4,8 16,8 16,8 60,3 4,30Scienze M.F.N. 2,7 2,7 24,9 34,8 34,8 3,96Giurisprudenza 2,5 2,5 28,3 33,3 33,3 3,92Farmacia 2,2 2,2 34,4 30,6 30,6 3,85

Capacità di suscitare interesseLa capacità del docente di attirare l’interesse e l’atten-zione, se non indispensabile, risulta comunque fattoremolto utile per garantire un buon grado di assorbi-mento dei contenuti proposti nelle lezioni. La tabellacorrispondente (Tabella 3.29) mostra un andamentodel tutto simile a quello della precedente chiarezza espo-sitiva, con le stesse facoltà nei primi e negli ultimi quat-tro posti. Spiccano tuttavia il caso negativo di Veteri-naria (in un terzo dei casi la capacità in oggetto vienereputata assente) e all’opposto (oltre a Scienze dellaFormazione, le cui elevate valutazioni in tutte le do-mande di valutazione diretta del docente potrebberorisentire della necessità di conversione della scala dirisposte da 10 a 5 modalità, ma restano comunque estre-mamente soddisfacenti) quello positivo di Psicologia(la valutazione è almeno buona al 70%).

Disponibilità al colloquio con gli studentiIl concetto, di per sé vago, viene inoltre presentato condue dizioni non del tutto equivalenti, una legata all’ideagenerica di colloquio e l’altra alla più particolare forni-tura di chiarimenti e risposte esaurienti alle domandedegli studenti. Oltre al dato come di consueto positivoper Scienze della Formazione (con ad esempio solo un2% di valutazioni fortemente negative - si confronti ildato corrispondente di Economia, con una quota parial 7,5%, pure a fronte di valutazioni complessivamen-te soddisfacenti) si evidenziano valori non brillanti per

Tabella 3.29 – Capacità di suscitare interesse

Facoltà Molto scarsa Scarsa Sufficiente Buona Molto buona medie

Scienze Formazione 1,3 2,6 12,8 32,4 51,0 4,29Psicologia 3,8 8,0 18,2 29,5 40,5 3,95Lettere 3,5 9,5 24,2 38,3 24,6 3,71Economia 9,8 7,2 19,2 29,8 34,0 3,71Scienze M.F.N. 8,7 8,7 24,6 29,0 29,0 3,61Giurisprudenza 7,1 12,1 23,2 30,3 27,3 3,59Scienze Politiche 6,1 13,8 27,5 35,9 16,7 3,43Farmacia 8,4 15,1 26,7 26,6 23,2 3,41Veterinaria 15,5 17,0 26,5 21,4 19,7 3,13

Scienze M.F.N. (come altrove riferiti in realtà al soloC.d.L. in Biologia), che è tuttavia l’unica facoltà per laquale le risposte rilevate su scala ternaria sono state“esplose” su cinque modalità assegnando metà dellafrequenza per la prima risposta originaria a ciascunadelle prime 2 modalità della scala in tabella, e operan-do nello stesso modo per la terza modalità originaria.

Preparazione e organizzazione delle lezioniAnche le indicazioni che si possono trarre dalla distri-buzione della valutazione sulla preparazione e orga-nizzazione delle lezioni vanno valutate tenendo pre-sente che sono state accomunate due dizioni diverse(buona preparazione delle lezioni da un lato e buonastrutturazione del corso dall’altro, cfr. note alla Tabella3.3.26). Ciò posto la Tabella 3.31 presenta valori similialle precedenti per alcune facoltà (come Veterinarianuovamente su posizioni non soddisfacenti, con oltreil 17% di valutazioni negative, cioè di lezioni che dan-no allo studente l’impressione di essere state malamentepreparate se non sostanzialmente improvvisate) unita-mente a posizioni migliori che in precedenza per Let-tere e Scienze Politiche, dove probabilmente la gran-de cultura generale e l’eloquenza di molti docenti con-tribuisce a suscitare negli studenti comunque un’im-pressione positiva su questo aspetto. Anche in questocaso il dato di Scienze della Formazione appare piut-tosto staccato dal resto dell’ateneo (con quasi la metàdi valutazioni eccellenti).

Page 87: RELAZIONE DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE - unito.it · 2.7 Performance dell’attività didattica, 16 ... • Produzione scientifica dei dipartimenti • Gestione amministrativa • Interventi

Relazione del Nucleo di Valutazione – Anno 2000 87

Tabella 3.30 – Disponibilità al colloquio con gli studenti

Facoltà Molto scarsa Scarsa Sufficiente Buona Molto buona medie

Scienze Formazione 0,7 1,4 7,4 28,9 61,7 4,49Economia 4,1 3,4 9,8 23,6 59,0 4,30Scienze Politiche 0,8 2,8 13,1 43,2 40,0 4,19Agraria 4,0 7,9 13,6 20,6 54,0 4,13Psicologia 2,7 7,8 23,2 33,8 32,5 3,85Lettere 3,1 10,4 19,1 34,9 32,5 3,83Scienze M.F.N. 6,9 6,9 25,6 30,3 30,3 3,70

Disponibilità e reperibilità del docente nell’orario diricevimentoLa valutazione del servizio di ricevimento studenti vie-ne effettuata da buona parte delle facoltà nell’ambitodell’indagine sulla didattica; ciò appare ragionevole con-siderando tale servizio una parte integrante dell’offertaformativa, e associando il ricevimento di ciascun do-cente al corso tenuto. Tuttavia l’utilizzo del servizio daparte degli studenti sembra essere un fenomeno stretta-mente minoritario: presso le tre facoltà dove viene chie-sto se il rispondente è mai stato a ricevimento dal do-cente del corso in esame (Economia, Giurisprudenza eFarmacia) la risposta è affermativa solo nell’11% deicasi, scendendo addirittura al 3,8% nel caso di Farma-cia. Anche se si può ipotizzare (ma solo ipotizzare) chegli studenti non frequentanti si rechino a ricevimentoin una percentuale superiore per ottenere informazionie chiarimenti sui programmi e gli appelli d’esame chenon possono ricevere a lezione, resta il fatto che la valu-tazione di tale aspetto suggerisce un sostanziale ritrosiadegli studenti rispetto all’utilizzo del servizio.Difficoltà nel rapporto diretto tra docenti e studenti,soggezione che il docente incute, timore di suscitare inlui un’impressione negativa con domande ritenute risi-bili o superflue sono tra le probabili cause del sostan-ziale fallimento di tale servizio. A ciò si può aggiungerel’impressione di molti docenti che lo studente che puresi reca a ricevimento preferisca in genere limitarsi allarichiesta di informazioni di carattere amministrativo elogistico, evitando la discussione sui contenuti della di-sciplina oggetto del corso sempre nel timore di non “es-sere all’altezza” o di non poter pretendere dal docenteindicazioni di natura didattica a ricevimento.

Tabella 3.31 – Preparazione e organizzazione delle lezioni

Molto scarsa Scarsa Sufficiente Buona Molto buona medie

Scienze Formazione 0,8 2,1 9,5 38,3 49,3 4,33Lettere 0,8 2,5 12,7 51,6 32,4 4,12Scienze Politiche 1,5 3,8 15,8 52,7 26,2 3,98Farmacia 2,2 6,9 21,5 35,9 33,6 3,92Psicologia 1,3 5,1 27,0 43,5 23,2 3,82Scienze M.F.N. 4,7 4,7 26,9 31,9 31,9 3,82Veterinaria 6,5 10,7 27,7 32,2 22,8 3,54

Tale situazione riflette in buona parte la sostanziale inef-ficacia dell’università italiana come luogo aperto di di-scussione, crescita e confronto sulle tematiche scienti-fiche e culturali dove lo studente si senta coinvolto inmodo attivo nel processo di formazione delle propriecompetenze. A tale scopo sarebbe interessante (ma nes-suna facoltà considera tale aspetto25) affiancare alla ri-chiesta sull’uso del ricevimento una domanda che ri-chieda allo studente se ha mai fatto domande di chiari-mento o curiosità al docente durante le lezioni.Tornando alla Tabella 3.32 sulla disponibilità e reperi-bilità del docente a ricevimento si evidenziano solovalori forse non del tutto soddisfacenti per Giurispru-denza, oltre al caso di Scienze della Formazione dovecome già accennato la domanda tratta la generica “di-sponibilità a ricevere” rendendo non del tutto chiaraanche la lettura del dato.

Tabella 3.32 – Disponibilità e reperibilità del docentenell’orario di ricevimento

Facoltà mai o quasi semprequasi mai sempre

Veterinaria 6,2 93,8Economia 3,3 7,3 89,4Scienze Formazione 1,2 15,2 83,5Scienze Politiche 2,5 14,1 83,4Giurisprudenza 3,0 26,0 71,0

25Come visto in molti casi allo studente viene chiesto di valutare la di-sponibilità del docente a colloquiare e fornire chiarimenti; tale valuta-zione tuttavia può essere fatta anche in relazione solo alle domanderivolte al docente da altri studenti.

Page 88: RELAZIONE DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE - unito.it · 2.7 Performance dell’attività didattica, 16 ... • Produzione scientifica dei dipartimenti • Gestione amministrativa • Interventi

Relazione del Nucleo di Valutazione – Anno 200088

Valutazione delle esercitazioniSulle esercitazioni i dati di sintesi presentati mostranodiscordanze ancora più forti che in precedenza, nono-stante la sostanziale similarità degli aspetti specifici divolta in volta coperti e qui sintetizzati. Si evidenzia unacerta spaccatura tra i casi in cui raramente le esercita-zioni risultano entusiasmanti (Farmacia, Scienze Poli-tiche e Veterinaria, con valutazione di eccellenza inmeno del 10% dei casi) e quelli dove tali collaborazio-ni sono fortemente apprezzate (Scienze M.F.N., Eco-nomia e Agraria).In contrasto a tale indicazione di fondo si può tuttavianotare che presso due delle facoltà migliori (Econo-mia e Agraria) la tematica in oggetto suscita in effettisentimenti fortemente differenziati, con la presenzadelle quote più elevate anche di giudizi nettamentenegativi (il 20% circa, superiori alla percentuale divalutazioni di sufficienza).Infine, non va dimenticato che la valutazione delle eser-citazioni confonde spesso due aspetti distinti, anche seinevitabilmente interconnessi nella percezione dellostudente: la maggiore utilità intrinseca dello svolgimentodi esercitazioni in determinati ambiti disciplinari e lecapacità didattiche di chi le tiene. In alcuni casi (comead esempio a Scienze Politiche) i questionari tentanodi distinguere richiedendo sia una valutazione dellaqualità che dell’opportunità di incrementare o dimi-nuire il numero di ore di esercitazioni, ma è chiaro cheè ad esempio difficile per uno studente negativamenteimpressionato dalla scarsa preparazione o chiarezzadell’esercitatore abbinare a tale valutazione una richie-sta di incremento del numero di ore di esercitazione.

4 Conclusioni

La prima e prevalente considerazione che può trarsidal quadro delineato nei paragrafi precedenti è certa-

mente il suo elevato grado di complessità. Nonostantel’unitarietà di intenti e di ambiti che a un osservatoreesterno potrebbe apparire elemento determinante (sitratta pur sempre della valutazione della didattica infacoltà dello stesso ateneo), le esperienze accumulate,i progetti, i sistemi logistici, i questionari, il personalecompetente o addetto a tutti i livelli, il grado e la tipo-logia di outsourcing attivata, le modalità di analisi e didiffusione dei risultati, i risvolti psicologici innescatinei rispondenti, ogni aspetto contribuisce a creare unvero e proprio caleidoscopio di combinazioni e sfu-mature che hanno reso fino ad oggi pressoché “intrat-tabile” il sistema complessivo.Dominare completamente tale complessità è oggi im-possibile. Di questo le pagine precedenti sono una elo-quente riprova; dalla loro sostanziale frammentarietà,dalla continua necessità di puntualizzare le inelimina-bili incertezze e arbitrarietà, dai distinguo ricorrenti incalce alle tabelle emerge chiaramente come l’unico sco-po per cui ne può essere utile la lettura è quello disuggerire i possibili ambiti di più urgente valutazione,di indicare direzioni di approfondimento lungo le qualiin futuro ben altro dettaglio di analisi dovrà essereimplementato.L’unica scelta programmatica che scaturisce in modoinequivocabile è l’opportunità di muoversi nella dire-zione della riduzione di tale complessità strutturale, solapolitica che potrà permettere di coniugare l’efficaciadella futura analisi con la sua efficienza in termini dirisorse impiegate. Su tale questione il Nucleo si è giàespresso ripetutamente (recentemente anche nell’im-portante ambito della cerimonia di inaugurazione del-l’Anno Accademico2001/2002). Il presente contribu-to rafforza tuttavia in modo sostanziale le motivazionigià portate a sostegno delle proprie proposte, fornen-do un quadro imparziale (e si potrebbe dire ancheimpietoso) di quanto poco può utilmente proseguire il

Tabella 3.33 – Valutazione delle esercitazioni

Molto scarsa Scarsa Sufficiente Buona Molto buona

Scienze M.F.N. 5,9 5,9 26,3 30,9 30,9Economia 11,6 7,6 18,3 27,4 35,1Agraria 14,4 6,8 19,3 20,8 38,8Farmacia 2,8 10,2 36,0 42,1 8,8Scienze Politiche 5,2 9,9 42,3 32,9 9,7Veterinaria 7,9 10,7 38,3 34,5 8,6

A Scienze M.F.N. l’indicatore è la sintesi delle domande su: disponibilità del collaboratore al colloquio con gli studenti, contributo delle eserci-tazioni alla comprensione, coordinamento con le lezioni, adeguatezza livello difficoltà delle esercitazioni.A Economia l’indicatore è la sintesi delle domande su: chiarezza espositiva, disponibilità al colloquio e capacità di suscitare interesse del collaboratore.Ad Agraria l’indicatore è la sintesi delle domande su: coordinamento delle esercitazioni con le lezioni e loro utilità per l’esame.A Farmacia l’indicatore è la sintesi delle domande su: contributo delle esercitazioni alla comprensione delle lezioni, loro coordinamento con lelezioni, puntualità del collaboratore.A Scienze Politiche l’indicatore è dato dalla sola domanda che valuta la qualità delle collaborazioni al corso.A Veterinaria infine l’indicatore è la sintesi delle domande su: coordinamento con le lezioni, adeguatezza frequenza delle esercitazioni, loro qualità.

Page 89: RELAZIONE DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE - unito.it · 2.7 Performance dell’attività didattica, 16 ... • Produzione scientifica dei dipartimenti • Gestione amministrativa • Interventi

Relazione del Nucleo di Valutazione – Anno 2000 89

lavoro di valutazione dell’offerta didattica che è tra icompiti naturali del Nucleo.Non si tratta naturalmente solo di “far lavorare” ilNucleo di Valutazione del nostro ateneo e di riflessosoddisfare il Comitato Nazionale di Valutazione delSistema Universitario, a cui il Nucleo locale deve isti-tuzionalmente un contributo di informazione e di ana-lisi sui temi in esame. La “valutazione partecipata”, checostituisce il modello operativo del Nucleo, si basa sullamassimizzazione delle ricadute del proprio operatosull’agire individuale e collettivo delle strutture uni-versitarie centrali e periferiche. Non l’arroccamento inuna posizione di pretesa superiorità e distacco “inqui-sitorio” quindi, ma la fattiva collaborazione nell’inte-resse del bene comune e del miglioramento dell’uni-versità tutta, sola strada che permetterà di superare consuccesso le sfide presenti e future di una formazionesuperiore sempre più competitiva e multiforme.Va ribadita quindi la necessità che gli Organi di Gover-no dell’Ateneo e le singole facoltà siano insieme prota-

gonisti, nel rispetto dei ruoli loro assegnati, di uno sfor-zo di progettazione, coordinamento e organizzazionedi un nuovo modo di lavorare sul tema della qualitàdella didattica. Come più volte sottolineato negli indi-rizzi programmatici suggeriti dal Comitato Nazionaledi Valutazione del Sistema Universitario, la “culturadel dato” non è (e non deve essere) una delle sceltepossibili per affrontare le sfide poste all’università oggi;essa è tuttavia un prerequisito indispensabile a qualsia-si strategia consapevole di politica universitaria.Con queste premesse appare manifesta l’inopportu-nità della redazione di una “pagella” delle facoltà“buone” e “cattive” agli occhi degli studenti a sintesidel presente lavoro. Tale esercizio può naturalmenteessere compiuto dal lettore, pur se nella costante con-sapevolezza della componente di aleatorietà e sogget-tività insita in ogni possibile interpretazione.Ma il lavoro più impegnativo – trasformare e gover-nare un sistema coerente di valutazione – è per il mo-mento rimandato al prossimo futuro.

Page 90: RELAZIONE DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE - unito.it · 2.7 Performance dell’attività didattica, 16 ... • Produzione scientifica dei dipartimenti • Gestione amministrativa • Interventi

Relazione del Nucleo di Valutazione – Anno 200090

Page 91: RELAZIONE DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE - unito.it · 2.7 Performance dell’attività didattica, 16 ... • Produzione scientifica dei dipartimenti • Gestione amministrativa • Interventi

Relazione del Nucleo di Valutazione – Anno 2000 91

APPENDICE IITabelle di dettaglio della didattica

La presente appendice contiene le tabelle di dettaglio

Page 92: RELAZIONE DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE - unito.it · 2.7 Performance dell’attività didattica, 16 ... • Produzione scientifica dei dipartimenti • Gestione amministrativa • Interventi

Tab

ella

1 -

Isc

ritti

all'

Uni

vers

ità d

i Tor

ino

dall'

a.a.

199

8/99

all'

a.a

2000

/200

1a.

a. 1

998/

99a.

a. 1

999/

00a.

a. 2

000/

01

FA

CO

LT

A' E

CO

RSI

DI

LA

UR

EA

iscr

itti i

nco

rso

al I

°an

no

Altr

iis

critt

i in

cors

o

Fuor

ico

rso

Tot

ali

iscr

itti i

nco

rso

alI°

ann

o

Altr

iis

critt

i in

cors

o

Fuor

ico

rso

Tot

ali

iscr

itti i

nco

rso

alI°

ann

o

Altr

iis

critt

i in

cors

o

Fuor

ico

rso

Tot

ali

Scie

nze

agra

rie

01

107

108

00

8383

00

6262

Scie

nze

fore

stal

i ed

ambi

enta

li20

352

213

385

813

548

623

585

699

460

249

808

Scie

nze

e te

cnol

ogie

agr

arie

101

257

132

490

7830

713

051

560

265

146

471

Scie

nze

fore

stal

i0

031

310

022

220

017

17F

ac. D

i AG

RA

RIA

304

780

403

1.48

721

379

347

01.

476

159

725

474

1.35

8E

cono

mia

e C

omm

erci

o42

62.

724

3.64

46.

794

479

1.62

93.

464

5.57

242

371

13.

244

4.37

8E

cono

mia

Azi

enda

le85

960

40

1.46

386

81.

443

52.

316

874

2.14

47

3.02

5Sc

ienz

e st

atis

tiche

ed

attu

aria

li74

00

74F

ac. d

i EC

ON

OM

IA1.

285

3.32

83.

644

8.25

71.

347

3.07

23.

469

7.88

81.

371

2.85

53.

251

7.47

7Fa

rmac

ia24

575

017

01.

165

197

776

233

1.20

621

479

623

01.

240

Chi

mic

a e

tecn

olog

ia f

arm

aceu

tica

147

380

211

738

9231

923

464

510

035

811

857

6F

ac. d

i FA

RM

AC

IA39

21.

130

381

1.90

328

91.

095

467

1.85

131

41.

154

348

1.81

6G

iuri

spru

denz

a1.

174

2.20

74.

684

8.06

51.

048

2.11

24.

355

7.51

51.

079

2.03

93.

941

7.05

9F

ac. d

i GIU

RIS

PR

UD

EN

ZA

1.17

42.

207

4.68

48.

065

1.04

82.

112

4.35

57.

515

1.07

92.

039

3.94

17.

059

Let

tere

Let

tere

Mod

erne

(ad

esa

urim

ento

)L

ette

re c

lass

iche

(ad

esa

urim

ento

)56

12.

022

1.72

74.

310

391

1.30

92.

116

3.81

60

939

2.05

82.

997

Filo

sofi

a18

344

057

71.

200

152

321

657

1.13

00

305

592

897

Lin

gue

e le

ttera

ture

str

anie

re m

oder

ne0

741

1.21

41.

955

04

728

732

01

527

528

Stor

ia19

738

719

377

715

133

828

377

20

321

288

609

Scie

nze

della

com

unic

azio

ne (

Tor

ino)

301

1.08

027

91.

660

408

999

442

1.84

90

1.14

544

41.

589

Scie

nze

della

com

unic

azio

ne (

Ivre

a)15

00

015

00

108

010

8Sc

ienz

e de

lla c

omun

icaz

ione

(T

eled

idat

tica)

30

03

00

00

Lin

gue

e le

ttera

ture

str

anie

re0

360

503

863

02

676

678

Fac

. di L

ET

TE

RE

E F

ILO

SOF

IA1.

242

4.67

03.

990

9.90

21.

255

3.33

14.

729

9.31

50

2.82

14.

585

7.40

6L

ingu

e e

lette

ratu

re s

tran

iere

740

524

11.

265

629

994

111.

634

707

1.30

748

2.06

2F

ac. d

i LIN

GU

E74

052

41

1.26

562

999

411

1.63

470

71.

307

482.

062

Psic

olog

ia53

63.

843

1.30

65.

685

436

3.02

41.

589

5.04

952

32.

605

1.47

34.

601

Fac

. di P

SIC

OL

OG

IA53

63.

843

1.30

65.

685

436

3.02

41.

589

5.04

952

32.

605

1.47

34.

601

Page 93: RELAZIONE DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE - unito.it · 2.7 Performance dell’attività didattica, 16 ... • Produzione scientifica dei dipartimenti • Gestione amministrativa • Interventi

Tab

ella

1 -

Isc

ritti

all'

Uni

vers

ità d

i Tor

ino

dall'

a.a.

199

8/99

all'

a.a

2000

/200

1 (c

ontin

uazi

one)

a.a.

199

8/99

a.a.

199

9/00

a.a.

200

0/01

FA

CO

LT

A' E

CO

RSI

DI

LA

UR

EA

iscr

itti i

nco

rso

al I

°an

no

Altr

iis

critt

i in

cors

o

Fuor

ico

rso

Tot

ali

iscr

itti i

nco

rso

alI°

ann

o

Altr

iis

critt

i in

cors

o

Fuor

ico

rso

Tot

ali

iscr

itti i

nco

rso

alI°

ann

o

Altr

iis

critt

i in

cors

o

Fuor

ico

rso

Tot

ali

Mat

erie

lette

rari

e0

142

596

738

013

536

549

02

397

399

Peda

gogi

a0

750

951

60

339

940

20

029

029

0L

ingu

e e

lette

ratu

re s

tran

iere

017

946

964

80

7941

949

80

038

238

2Sc

ienz

e de

ll'ed

ucaz

ione

1.00

51.

932

436

3.37

381

51.

519

1.14

93.

483

51.

626

1.17

42.

805

Scie

nze

della

for

maz

ione

pri

mar

ia (

AO

)17

210

380

Scie

nze

della

for

maz

ione

pri

mar

ia (

TO

)20

70

020

718

016

90

349

217

317

553

9D

AM

S1.

023

797

41.

824

884

1.41

611

2.31

15

1.63

521

91.

859

Fac

. di S

C. D

EL

LA

FO

RM

AZ

ION

E2.

235

3.05

72.

014

7.30

61.

896

3.22

02.

514

7.63

022

73.

580

2.46

76.

274

Med

icin

a e

chir

urgi

a29

01.

223

698

2.21

127

01.

142

707

2.11

9M

edic

ina

e ch

irur

gia

(S. L

uigi

)26

91.

499

744

2.51

252

250

4935

151

236

5334

0O

dont

oiat

ria

e pr

otes

i den

tari

a13

522

223

380

6927

922

370

102

281

2841

1F

ac. d

i ME

DIC

INA

E C

HIR

UR

GIA

404

1.72

176

72.

892

411

1.75

276

92.

932

423

1.65

978

82.

870

Chi

mic

a39

163

200

402

5714

616

336

61

160

9425

5C

him

ica

indu

stri

ale

3414

812

230

435

127

101

263

012

381

204

Fisi

ca14

432

551

498

310

525

750

586

71

251

402

654

Mat

emat

ica

7820

426

855

068

152

268

488

8513

123

445

0Sc

ienz

e na

tura

li11

726

344

082

010

024

439

974

30

182

335

517

Scie

nze

biol

ogic

he32

880

643

51.

569

317

555

541

1.41

30

459

458

917

Scie

nze

geol

ogic

he74

212

154

440

5217

617

039

870

173

144

387

Scie

nze

dell'

info

rmaz

ione

00

432

432

00

286

286

00

195

195

Info

rmat

ica

158

359

3955

612

926

815

254

919

027

114

260

3Sc

ienz

a de

i mat

eria

li24

853

112

1882

1711

70

7419

93B

iote

cnol

ogie

8016

32

245

Dal

199

9\20

00 S

cuol

a U

niv.

Dal

199

9\20

00 S

cuol

a U

niv.

Fac

. di S

CIE

NZ

E M

.F.N

.1.

076

2.72

82.

609

6.41

388

12.

007

2.60

25.

490

347

1.82

42.

104

4.27

5Sc

ienz

e po

litic

he95

91.

894

2.94

65.

799

913

1.87

22.

711

5.49

691

11.

551

2.57

85.

040

Scie

nze

inte

rnaz

iona

li e

Dip

lom

atic

he17

615

50

331

175

319

049

417

547

01

646

Fac

. di S

CIE

NZ

E P

OL

ITIC

HE

1.13

52.

049

2.94

66.

130

1.08

82.

191

2.71

15.

990

1.08

62.

021

2.57

95.

686

Vet

erin

aria

119

427

316

862

120

386

339

845

118

415

305

838

Fac

. di M

ED

ICIN

A V

ET

ER

INIA

RIA

119

427

316

862

120

386

339

845

118

415

305

838

TO

TA

LE

FA

CO

LT

A' D

I T

OR

INO

10.6

4226

.464

23.0

6160

.167

9.61

323

.977

24.0

2557

.615

6.35

423

.005

22.3

6351

.722

Page 94: RELAZIONE DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE - unito.it · 2.7 Performance dell’attività didattica, 16 ... • Produzione scientifica dei dipartimenti • Gestione amministrativa • Interventi

Tab

ella

1 -

Isc

ritti

all'

Uni

vers

ità d

i Tor

ino

dall'

a.a.

199

8/99

all'

a.a

2000

/200

1 (c

ontin

uazi

one)

a.a.

199

8/99

a.a.

199

9/00

a.a.

200

0/01

FA

CO

LT

A' E

CO

RSI

DI

LA

UR

EA

iscr

itti i

nco

rso

al I

°an

no

Altr

iis

critt

i in

cors

o

Fuor

ico

rso

Tot

ali

iscr

itti i

nco

rso

alI°

ann

o

Altr

iis

critt

i in

cors

o

Fuor

ico

rso

Tot

ali

iscr

itti i

nco

rso

alI°

ann

o

Altr

iis

critt

i in

cors

o

Fuor

ico

rso

Tot

ali

Cor

so d

i lau

rea

inte

rfac

oltà

in S

cien

zest

rate

gich

e *

053

60

536

Bio

tecn

olog

ie75

220

1030

50

251

1826

9Sc

uola

Uni

v. I

nter

fac.

di B

iote

cnol

ogie

7522

010

305

025

118

269

Scie

nze

mot

orie

(T

orin

o)36

550

20

867

301

604

090

5Sc

ienz

e m

otor

ie (

Vog

hera

)39

00

3926

350

61Sc

uola

Uni

v. I

nter

fac.

di S

cien

ze M

otor

ie40

450

20

906

327

639

096

6

TO

TA

LE

AT

EN

EO

10.6

4226

.464

23.0

6160

.167

10.0

9224

.699

24.0

3558

.826

6.68

124

.431

22.3

8153

.493

Fon

te:

Dat

i a.a

. 98/

99 M

urst

"Il

sis

tem

a u

nive

rsita

rio

italia

no a

.a. 1

998/

1999

" al

31/

1/99

;D

ati a

.a. 9

9/00

Mur

st "

Il s

iste

ma

uni

vers

itari

o ita

liano

a.a

. 199

9/20

00"

al 3

1/1/

00;

Dat

i a.a

. 00/

01 M

iur

"Rile

vazi

one

iscr

itti,

imm

atri

cola

ti e

cors

i ad

acce

sso

limita

to a

.a. 2

000-

2001

" al

31/

1/01

* Il

cor

so d

i lau

rea,

del

la d

urat

a di

4 a

nni,

si a

rtic

ola

in u

n bi

enni

o co

mun

e pr

esso

l’A

ccad

emia

Mili

tare

di M

oden

a ed

in u

n bi

enni

o di

indi

rizz

o da

svo

lger

sipr

esso

la S

cuol

a di

App

licaz

ione

di T

orin

o e

le F

acol

tà d

i Eco

nom

ia, G

iuri

spru

denz

a, S

cien

ze P

oliti

che,

Sci

enze

M.F

.N. d

ell’

Uni

vers

ità d

i Tor

ino

che

com

port

al’

acqu

isiz

ione

del

la la

urea

in S

c. S

trat

egic

he. I

l cor

so p

reve

de a

nche

la p

ossi

bilit

à di

am

mis

sion

e al

bie

nnio

di i

ndir

izzo

ai c

ivili

pro

veni

enti

da a

ltri c

ors

univ

ersi

tari

con

il r

icon

osci

men

to d

egli

esam

i atti

nent

i al p

erco

rso

form

ativ

oi. L

’Ate

neo

tori

nese

rile

va l’

imm

atri

cola

zion

e al

cor

so s

olo

a pa

rtir

e da

l sec

ondo

anno

del

per

cors

o di

stu

di p

er ta

le r

agio

ne n

on è

sta

ta e

ffettu

ata

la d

istin

zion

e tr

a “I

scri

tti in

cor

so a

l I a

nno”

e “

Altr

i isc

ritti

in c

orso

”.

Page 95: RELAZIONE DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE - unito.it · 2.7 Performance dell’attività didattica, 16 ... • Produzione scientifica dei dipartimenti • Gestione amministrativa • Interventi

Tab

ella

2 -

Stu

dent

i isc

ritti

all'

Uni

vers

ità d

egli

stud

i di T

orin

o da

ll'a.

a. 1

998/

99 a

ll'a.

a. 2

000/

2001

per

Cor

so d

i Dip

lom

a (c

ontin

uazi

one)

a.a.

199

8/19

99a.

a. 1

999/

2000

a.a.

200

0/20

01C

OR

SI D

I D

IPL

OM

A U

NIV

ER

SIT

AR

IOM

atri

cole

Altr

iis

critt

i in

cors

o

Fuor

ico

rso

Tot

ale

iscr

itti i

nco

rsoa

l I°

anno

Altr

iis

critt

i in

cors

o

Fuor

ico

rso

Tot

ale

Iscr

itti i

nco

rso

al I

°an

no

Altr

iis

critt

i in

cors

o

Fuor

ico

rso

Tot

ale

Prod

uzio

ni a

nim

ali o

r. te

cnic

a de

lle p

rodu

zion

i10

2210

429

1413

365

1515

35Pr

oduz

ioni

veg

etal

i (or

. Dif

esa

delle

col

ture

e o

rFl

oric

oltu

ra e

flo

rivi

vais

mo)

2337

2686

2037

2077

034

2862

Viti

coltu

ra e

d en

olog

ia31

411

7331

4917

970

5137

88T

ecno

logi

e al

imen

tari

or.

viti

coltu

ra e

d en

olog

ia0

030

300

016

1683

1598

Tec

nolo

gie

alim

enta

ri d

ella

ris

tora

zion

e53

230

7622

354

61T

ecn.

Alim

en. o

r.co

nser

vazi

one

e tr

asf.

ne p

rodo

tti(C

uneo

)23

260

49

Tec

nich

e er

bori

stic

he15

00

1517

120

29F

acol

tà d

i AG

RA

RIA

117

123

6730

712

016

170

351

2219

595

312

Eco

nom

ia e

ges

tione

ser

vizi

turi

stic

i (Pi

nero

lo)

5472

012

6Sc

uola

man

agem

ent d

i im

pres

aSc

uola

man

agem

ent d

i im

pres

aE

cono

mia

e g

estio

ne s

ervi

zi tu

rist

ici (

tele

dida

ttica

)4

00

420

00

20E

con.

e a

mm

in im

pres

e (t

eled

idat

tica)

3116

047

7246

011

874

385

117

Eco

nom

ia e

am

m. d

elle

impr

ese

(Pin

erol

o)59

120

017

9Sc

uola

man

agem

ent d

i im

pres

aSc

uola

man

agem

ent d

i im

pres

aC

omm

erci

o es

tero

7184

115

6Sc

uola

com

mer

cio

este

roSc

uola

man

agem

ent d

i im

pres

aG

estio

ne d

elle

Am

m. p

ubbl

iche

(Pi

nero

lo)

290

029

Scuo

la m

anag

emen

t di i

mpr

esa

Scuo

la m

anag

emen

t di i

mpr

esa

Fac

oltà

di E

CO

NO

MIA

244

292

153

776

460

122

9438

513

7T

ecni

che

erbo

rist

iche

240

024

2621

047

Fac

oltà

di F

AR

MA

CIA

240

024

2621

047

Ope

rato

re d

ei b

eni c

ultu

rali

(Bie

lla)

440

044

3238

070

1563

280

Ope

rato

re d

ei b

eni c

ultu

rali

(tel

edid

attic

a)0

00

00

00

0T

radu

ttori

ed

inte

rpre

ti (

Foss

ano)

00

99

Fac

oltà

di L

ET

TE

RE

E F

ILO

SOF

IA44

00

4432

380

7015

6311

89T

radu

ttori

ed

inte

rpre

ti (

Foss

ano)

012

10

121

6869

113

80

5555

Fac

oltà

di L

ING

UE

012

10

121

6869

113

80

550

55A

bilit

azio

ne a

lla v

igila

nza

00

66

00

33

00

22

Fac

oltà

di S

CIE

NZ

E D

EL

LA

FO

RM

AZ

ION

E0

06

60

03

30

02

2T

erap

ia d

ella

ria

bilit

azio

ne 1

… E

volu

tiva

(ad

esau

rim

ento

)T

erap

ista

del

la n

euro

e p

sico

mot

r. E

tà e

volu

tiva

1122

235

1019

029

1018

230

Page 96: RELAZIONE DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE - unito.it · 2.7 Performance dell’attività didattica, 16 ... • Produzione scientifica dei dipartimenti • Gestione amministrativa • Interventi

Tab

ella

2 -

Stu

dent

i isc

ritti

all'

Uni

vers

ità d

egli

stud

i di T

orin

o da

ll'a.

a. 1

998/

99 a

ll'a.

a. 2

000/

2001

per

Cor

so d

i Dip

lom

a (c

ontin

uazi

one)

a.a.

199

8/19

99a.

a. 1

999/

2000

a.a.

200

0/20

01C

OR

SI D

I D

IPL

OM

A U

NIV

ER

SIT

AR

IOM

atri

cole

Altr

iis

critt

i in

cors

o

Fuor

ico

rso

Tot

ale

iscr

itti i

nco

rsoa

l I°

anno

Altr

iis

critt

i in

cors

o

Fuor

ico

rso

Tot

ale

Iscr

itti i

nco

rso

al I

°an

no

Altr

iis

critt

i in

cors

o

Fuor

ico

rso

Tot

ale

Ort

ottis

ta e

d as

sist

ente

- o

ftal

mol

ogia

019

120

57

012

0D

ietis

ta10

131

2412

201

3315

2035

Fisi

oter

apis

ta26

240

5030

481

7940

5494

Infe

rmie

re (

Tor

ino,

Orb

assa

no, A

osta

Cun

eo)

288

164

4049

231

931

680

715

366

488

3288

6L

ogop

edis

ta11

500

6116

300

4614

221

37O

stet

rica

/o28

271

5618

482

6820

410

61T

ecni

co a

udio

met

rist

a0

60

65

30

85

24

11T

ecni

co d

i aud

iopr

otes

ista

04

04

04

04

00

00

Tec

nico

di n

euro

fisi

opat

olog

ia9

61

166

131

208

101

19T

ecni

co s

anita

rio

di la

bora

tori

o bi

omed

ico

3950

897

3564

510

449

5317

119

Tec

nico

san

itari

o di

rad

iolo

gia

med

ica

4514

261

3731

1583

4142

1699

SDFS

- D

irig

enti

e do

cent

i di s

cien

ze in

ferm

ieri

stic

he15

60

2115

84

2715

50

20F

acol

tà d

i ME

DIC

INA

E C

HIR

UR

GIA

482

405

5694

350

861

110

91.

228

583

755

731.

411

Prod

uzio

ni a

nim

ali

1623

1352

1428

1759

1528

1962

Fac

oltà

di M

ED

ICIN

A E

VE

TE

RIN

AR

IA16

2313

5214

2817

5915

2819

62In

form

atic

a11

913

987

345

153

142

119

414

142

163

141

446

Mat

emat

ica

118

1635

1010

1939

05

2025

Scie

nze

dei m

ater

iali

2821

1463

1134

2065

036

1551

Met

odol

ogie

fis

iche

130

013

914

023

014

014

Bio

logi

a26

260

5221

411

630

422

44Sc

ienz

e e

turi

smo

alpi

no (

inte

rfac

oltà

)23

00

23F

acol

tà d

i SC

IEN

ZE

M.F

.N.

197

194

117

508

204

241

159

604

165

260

178

603

Ope

rato

re d

ella

Pub

blic

a am

min

istr

azio

ne (

Ivre

a)35

420

7739

330

72Se

rviz

io s

ocia

le (

Tor

ino,

Bie

lla, C

uneo

)90

165

325

887

116

821

10

132

1014

2St

atis

tica

2535

262

2932

1172

037

1047

Con

sule

nte

del l

avor

o57

00

57F

acol

tà d

i SC

IEN

ZE

PO

LIT

ICH

E11

520

05

320

151

190

1936

096

202

2031

8T

OT

AL

E F

AC

OL

TA

' TO

RIN

O1.

215

1.35

826

52.

838

1.19

71.

384

378

2.95

91.

016

1.61

740

33.

036

Page 97: RELAZIONE DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE - unito.it · 2.7 Performance dell’attività didattica, 16 ... • Produzione scientifica dei dipartimenti • Gestione amministrativa • Interventi

Tab

ella

2 -

Stu

dent

i isc

ritti

all'

Uni

vers

ità d

egli

stud

i di T

orin

o da

ll'a.

a. 1

998/

99 a

ll'a.

a. 2

000/

2001

per

Cor

so d

i Dip

lom

a (c

ontin

uazi

one)

a.a.

199

8/19

99a.

a. 1

999/

2000

a.a.

200

0/20

01C

OR

SI D

I D

IPL

OM

A U

NIV

ER

SIT

AR

IOM

atri

cole

Altr

iis

critt

i in

cors

o

Fuor

ico

rso

Tot

ale

iscr

itti i

nco

rsoa

l I°

anno

Altr

iis

critt

i in

cors

o

Fuor

ico

rso

Tot

ale

Iscr

itti i

nco

rso

al I

°an

no

Altr

iis

critt

i in

cors

o

Fuor

ico

rso

Tot

ale

Com

mer

cio

este

ro74

106

818

813

712

213

272

Scuo

la u

nive

rsit

aria

in C

omm

erci

o es

tero

7410

68

188

137

122

1327

2E

cono

mia

e a

mm

inis

traz

ione

del

le im

pres

e (P

iner

olo)

5410

112

167

222

107

2535

4E

cono

mia

e g

estio

ne d

ei s

ervi

zi tu

rist

ici (

Pine

rolo

)59

578

124

207

7111

289

Ges

tione

del

le A

mm

.inis

traz

ioni

pub

blic

he (

Pine

rolo

)20

70

2722

517

024

2Sc

uola

uni

vers

itar

ia in

Man

agem

ent

d'im

pres

a13

316

520

318

654

195

3688

5Sc

ienz

e m

otor

ie (

Tor

ino)

00

00

00

00

Scie

nze

mot

orie

(V

oghe

ra)

00

00

00

00

Scuo

la U

niv.

Int

erfa

c. d

i Sci

enze

Mot

orie

00

00

00

00

AT

EN

EO

1.21

51.

358

265

2.83

81.

404

1.65

540

63.

465

1.80

71.

934

452

4.19

3F

onte

: D

ati a

.a. 9

8/99

Mur

st "

Il s

iste

ma

uni

vers

itari

o ita

liano

a.a

. 199

8/19

99"

al 3

1/1/

99;

Dat

i a.a

. 99/

00 M

urst

"Il

sis

tem

a u

nive

rsita

rio

italia

no a

.a. 1

999/

2000

" al

31/

1/00

; D

ati a

.a. 0

0/01

Miu

r "R

ileva

zion

e is

critt

i,im

mat

rico

lati

e co

rsi a

d ac

cess

o lim

itato

a.a

. 200

0-20

01"

al 3

1/1/

01

Page 98: RELAZIONE DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE - unito.it · 2.7 Performance dell’attività didattica, 16 ... • Produzione scientifica dei dipartimenti • Gestione amministrativa • Interventi

Tabella 3 - Iscritti all'Università di Torino nell'a.a 2000/2001a.a. 2000/01FACOLTA' E CORSI DI LAUREA 1°

LIVELLO Matricole Altri iscrittiin corso

Fuoricorso

Totali

Produzioni vegetali 71 2 0 73Tecnologie alimentari 107 0 0 107Viticoltura ed enologia 79 4 0 83Fac. Di AGRARIA 257 6 0 263Filosofia 161 2 0 163Lettere 403 5 0 408Storia 164 2 0 166Scienze della comunicazione (Torino) 276 7 0 283Scienze della comunicazione (Ivrea) 177 0 0 177Fac. di LETTERE E FILOSOFIA 1.181 16 0 1.197Scienze dell'educazione 974 0 0 974DAMS 934 44 0 978Fac. di SC. DELLA FORMAZIONE 1.908 44 0 1.952Chimica 50 0 0 50Chimica industriale 31 0 0 31Fisica 105 27 0 132Scienze naturali 117 22 0 139Scienze biologiche 281 31 0 312Scienza dei materiali 29 0 0 29Fac. di SCIENZE M.F.N. 613 80 0 693Servizio sociale (Torino, Cuneo, Biella) 103 0 0 103Statistica 58 1 0 59Fac. di SCIENZE POLITICHE 161 1 0 162TOTALE FACOLTA' DI TORINO 4.120 147 0 4.267Biotecnologie 80 0 0 80Scuola univ. interfac. di Biotecnologie 80 0 0 80Scienze motorie (Torino) 0 0 0 0Scienze motorie (Voghera) 0 0 0 0Scuola Univ. Interfac. di Scienze Motorie 0 0 0 0TOTALE ATENEO DI TORINO 4.200 147 0 4.347

Fonte: Miur "Rilevazione iscritti, immaticolati e corsi ad accesso limitato a.a. 2000-2001" al 31/1/01

Page 99: RELAZIONE DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE - unito.it · 2.7 Performance dell’attività didattica, 16 ... • Produzione scientifica dei dipartimenti • Gestione amministrativa • Interventi

Tab

ella

4 –

Tas

so d

i lau

rea

per

stud

enti

in c

orso

e f

uori

cor

so d

a X

+2

anni

(X

dur

ata

lega

le d

el c

orso

). D

etta

glio

dei

cor

si d

i lau

rea.

Tot

ale

lau

reat

ia.

s. 2

000

di

cui

im

mat

ric.

X a

nni p

rim

aim

mat

rico

lati

X+

2 an

ni p

rim

ata

sso

di

lau

rea

imm

. X

+2

ann

ipr

ima

imm

atri

cola

ti

Xan

ni p

rim

ata

sso

di

lau

rea

imm

. X

a

nn

ipr

ima

CO

RSO

DI

LA

UR

EA

Cdl

di

6an

ni

Cdl

di

5an

ni

Cdl

di

4an

ni

Cdl

di

6an

ni

Cdl

di

5an

ni

Cdl

di

4 an

ni19

92/

93 (6+

2)

1993

\94 (5

+2)

1994

/95 (4

+2)

1992

/93 (6

+2)

1993

\94 (5

+2)

1994

/95 (4

+2)

1994

/95

(6

anni

)

1995

/96

(5

anni

)

1996

/97

(4

anni

)

1994

/95

(6

anni

)

1995

/96

(5

anni

)

1996

/97

(4

anni

)Sc

ienz

e ag

rari

e (9

5/96

)**

200

011

40

17,5

00

00,

0

Scie

nze

fore

stal

i (95

/96)

**2

00

178

01,

10

00

0,0

Sci

enze

fo

rest

ali

edam

bien

tali

(95/

96)*

460

00

00

0,0

020

20

0,0

Sci

enze

e

tecn

olo

gie

agra

rie

(95/

96)*

215

00

00

0,0

011

00

4,5

Fac

. di A

GR

AR

IA0

890

05

00

292

030

,50

312

01,

6E

cono

mia

azi

enda

le(9

7/98

)*0

00

00

00

0,0

00

00,

0

Eco

nom

ia e

com

mer

cio

01.

036

00

250

02.

414

42,9

00

1.39

41,

8F

ac. d

i EC

ON

OM

IA0

01.

036

00

250

02.

414

42,9

00

1.39

41,

8Fa

rmac

ia0

860

20

019

90

43,2

023

50

0,9

Ch

imic

a e

tecn

olo

gie

farm

aceu

tiche

632

00

300

021

,00

185

01,

1

II

Chi

mic

a e

tecn

olog

iafa

rmac

eutic

a0

00

00

00,

00

970

-

Fac

. di F

AR

MA

CIA

014

90

04

00

499

029

,90

517

00,

8G

iuri

spru

denz

a70

80

160

2.39

629

,50

01.

572

1,0

Fac

. di

GIU

RIS

PR

UD

EN

ZA

00

708

00

160

02.

396

29,5

00

1.57

21,

0

Filo

sofi

a99

01

00

307

32,2

00

262

0,4

Stor

ia39

00

00

234

16,7

00

204

0,0

Sc

ien

ze

d

ell

aco

mun

icaz

ione

183

020

00

289

063

,324

28,

3

Let

tere

395

07

00

986

40,1

00

1.15

40,

6

Page 100: RELAZIONE DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE - unito.it · 2.7 Performance dell’attività didattica, 16 ... • Produzione scientifica dei dipartimenti • Gestione amministrativa • Interventi

Tab

ella

4 –

Tas

so d

i lau

rea

stud

enti

in c

orso

e f

uori

cor

so d

a X

+2

anni

(X

dur

ata

lega

le d

el c

orso

). D

etta

glio

dei

cor

si d

i lau

rea.

(co

ntin

.)T

otal

e la

ure

ati

a.s.

200

0d

i cu

i i

mm

atri

c.X

ann

i pri

ma

imm

atri

cola

tiX

+2

anni

pri

ma

tass

o d

i la

ure

aim

m.

X+

2 an

ni

prim

a

imm

atri

cola

ti

Xan

ni p

rim

ata

sso

di

lau

rea

imm

. X

a

nn

ipr

ima

CO

RSO

DI

LA

UR

EA

Cdl

di

6an

ni

Cdl

di

5an

ni

Cdl

di

4an

ni

Cdl

di

6an

ni

Cdl

di

5an

ni

Cdl

di

4 an

ni19

92/

93 (6+

2)

1993

\94 (5

+2)

1994

/95 (4

+2)

1992

/93 (6

+2)

1993

\94 (5

+2)

1994

/95 (4

+2)

1994

/95

(6

anni

)

1995

/96

(5

anni

)

1996

/97

(4

anni

)

1994

/95

(6

anni

)

1995

/96

(5

anni

)

1996

/97

(4

anni

)L

ing

ue

e le

tter

atu

rest

ran

iere

m

od

ern

e(9

4/95

)**

182

00

00

00,

00

00

0,0

Lin

gue

e le

tt. s

tran

iere

126

011

00

00,

00

053

52,

1F

ac. d

i LE

TT

ER

E E

FIL

OSO

FIA

018

384

10

2019

028

91.

527

63,3

55,1

024

22.

155

8,3

0,9

Lin

gu

e e

lett

erat

ure

stra

nier

e (9

7/98

)*0

00

00

00,

00

00

0,0

Fac

. di L

ING

UE

EL

ET

TE

RA

TU

RE

STR

AN

IER

E0

00

00

00

00

0,0

00

00,

0D

isc.

del

l'art

e, d

ella

mus

ica

e de

llo s

pett.

010

05

00

00,

00

027

71,

8

Lin

gue

e le

tt.

stra

nier

e(9

7/98

)**

072

00

00

267

27,0

00

230

0,0

Mat

erie

lette

rari

e0

117

01

00

268

43,7

00

00,

0Pe

dago

gia

(94/

95)*

*0

920

00

00

0,0

00

00,

0

Sci

enze

del

la f

orm

azio

nepr

imar

ia (

98/9

9)*

00

00

00

00,

00

00

0,0

Scie

nze

dell'

educ

azio

ne0

171

03

00

1.10

715

,40

053

20,

6F

ac. d

i SC

IEN

ZE

DE

LL

A F

OR

MA

ZIO

NE

00

462

00

90

01.

642

28,1

00

1.03

90,

9Ps

icol

ogia

593

90

00

00,

00

00

0,0

Fac

. di P

SIC

OL

OG

IA0

593

00

90

00

00,

00

00

00,

0

Page 101: RELAZIONE DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE - unito.it · 2.7 Performance dell’attività didattica, 16 ... • Produzione scientifica dei dipartimenti • Gestione amministrativa • Interventi

Tab

ella

4 –

Tas

so d

i lau

rea

stud

enti

in c

orso

e f

uori

cor

so d

a X

+2

anni

(X

dur

ata

lega

le d

el c

orso

). D

etta

glio

dei

cor

si d

i lau

rea.

(co

ntin

.)T

otal

e la

ure

ati

a.s.

200

0d

i cu

i i

mm

atri

c.X

ann

i pri

ma

imm

atri

cola

tiX

+2

anni

pri

ma

tass

o d

i la

ure

aim

m.

X+

2 an

ni

prim

a

imm

atri

cola

ti

Xan

ni p

rim

ata

sso

di

lau

rea

imm

. X

a

nn

ipr

ima

CO

RSO

DI

LA

UR

EA

Cdl

di

6an

ni

Cdl

di

5an

ni

Cdl

di

4an

ni

Cdl

di

6an

ni

Cdl

di

5an

ni

Cdl

di

4 an

ni19

92/

93 (6+

2)

1993

\94 (5

+2)

1994

/95 (4

+2)

1992

/93 (6

+2)

1993

\94 (5

+2)

1994

/95 (4

+2)

1994

/95

(6

anni

)

1995

/96

(5

anni

)

1996

/97

(4

anni

)

1994

/95

(6

anni

)

1995

/96

(5

anni

)

1996

/97

(4

anni

)O

dont

oiat

ria

4511

00

400

112,

50

400

27,5

Med

icin

a e

chir

urg

ia(T

orin

o e

Orb

assa

no)

305

012

70

040

90

74,6

328

00

38,7

Fac

. di M

ED

ICIN

A E

CH

IRU

RG

IA30

545

012

711

040

940

074

,611

2,5

328

400

38,7

27,5

Chi

mic

a68

014

00

107

063

,60

104

013

,5C

him

ica

indu

stri

ale

430

70

088

048

,90

850

8,2

Fisi

ca12

00

40

030

239

,70

014

12,

8M

atem

atic

a69

00

30

015

145

,70

010

42,

9Sc

ienz

e na

tura

li0

900

00

00

217

41,5

00

166

0,0

Scie

nze

biol

ogic

he0

175

00

130

051

90

33,7

037

50

3,5

Scie

nze

geol

ogic

he0

440

01

00

140

031

,40

102

01,

0In

form

atic

a (9

4/95

)*0

280

02

00

00

0,0

021

60

0,9

Sci

enze

del

l'inf

orm

azio

ne(9

4/95

) **

076

00

10

00

0,0

00

00,

0

Sci

enza

d

ei

mat

eria

li(9

4/95

) *

04

00

20

00

00,

00

230

8,7

Bio

tecn

olog

ie (

95/9

6) *

016

00

110

00

00,

00

380

28,9

Fac

. di S

CIE

NZ

E M

.F.N

.0

378

355

050

80

854

670

44,3

53,0

094

341

15,

31,

9M

edic

ina

vete

rina

ria

010

20

08

00

131

077

,90

121

06,

6F

ac. d

i ME

DIC

INA

VE

TE

RIN

AR

IA0

102

00

80

013

10

77,9

012

10

6,6

Page 102: RELAZIONE DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE - unito.it · 2.7 Performance dell’attività didattica, 16 ... • Produzione scientifica dei dipartimenti • Gestione amministrativa • Interventi

Tab

ella

4 –

Tas

so d

i lau

rea

stud

enti

in c

orso

e f

uori

cor

so d

a X

+2

anni

(X

dur

ata

lega

le d

el c

orso

). D

etta

glio

dei

cor

si d

i lau

rea.

(co

ntin

.)T

otal

e la

ure

ati

a.s.

200

0d

i cu

i i

mm

atri

c.X

ann

i pri

ma

imm

atri

cola

tiX

+2

anni

pri

ma

tass

o d

i la

ure

aim

m.

X+

2 an

ni

prim

a

imm

atri

cola

ti

Xan

ni p

rim

ata

sso

di

lau

rea

imm

. X

a

nn

ipr

ima

CO

RSO

DI

LA

UR

EA

Cdl

di

6an

ni

Cdl

di

5an

ni

Cdl

di

4an

ni

Cdl

di

6an

ni

Cdl

di

5an

ni

Cdl

di

4 an

ni19

92/

93 (6+

2)

1993

\94 (5

+2)

1994

/95 (4

+2)

1992

/93 (6

+2)

1993

\94 (5

+2)

1994

/95 (4

+2)

1994

/95

(6

anni

)

1995

/96

(5

anni

)

1996

/97

(4

anni

)

1994

/95

(6

anni

)

1995

/96

(5

anni

)

1996

/97

(4

anni

)Sc

ienz

e po

litic

he58

40

012

00

1.73

133

,70

01.

482

0,8

Sci

enze

in

tern

azio

nali

e

dipl

omat

iche

(97

/98)

*0

00

00

00

00

00

0,0

Fac

. di S

CIE

NZ

EP

OL

ITIC

HE

00

584

00

120

01.

731

33,7

00

1.48

20,

8T

OT

AL

E D

I A

TE

NE

O30

51.

539

3.98

612

710

789

409

2.10

510

.38 0

74,6

73,1

38,4

328

2.17

58.

053

38,7

4,9

1,1

5.83

032

312

.894

45,2

10.5

563,

1

* a

nno

acca

dem

ico

di a

ttiva

zion

e de

l cor

so.

** a

nno

acca

dem

ico

a pa

rtir

e da

l qua

le il

cor

so è

ad

esau

rim

ento

.

Fon

ti. L

aure

ati a

.s. 2

000:

Ind

agin

e M

iur

"Rile

vazi

one

Istr

uzio

ne U

nive

rsita

ria

2001

". I

mm

atri

cola

ti: S

ervi

zio

Aut

omaz

ione

del

l'Ate

neo.

Ela

bora

zion

e. U

ff. d

i sup

port

o N

ucle

o di

val

utaz

ione

Page 103: RELAZIONE DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE - unito.it · 2.7 Performance dell’attività didattica, 16 ... • Produzione scientifica dei dipartimenti • Gestione amministrativa • Interventi

Relazione del Nucleo di Valutazione – Anno 2000 103

APPENDICE IIIRisultati dell’attività di ricerca anno 2000

La presente appendice contiene le tabelle di dettaglio

Page 104: RELAZIONE DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE - unito.it · 2.7 Performance dell’attività didattica, 16 ... • Produzione scientifica dei dipartimenti • Gestione amministrativa • Interventi

n. Dipartimento

Doc

enti

Tec

nici

Am

m.v

i

AteneoCofin MURST

Enti di Ricerca naz.

Altri enti pubbl. e priv. Naz.

Contratti UE ed enti esteri

1 1 Informatica 48 12 5 297.450 56.000 0 0 0

2 1 Matematica 95 11 4 654.750 223.500 10.000 8.990 23.137

4 2 Fisica Generale 36 11 4 359.100 128.108 157.000 178.606 1.675

3 2 Fisica Sperimentale 24 7 3 290.600 288.000 48.000 0 7.108

5 2 Fisica Teorica 25 2 3 291.600 0 86.000 34.205 187.525

6 3 Chimica Analitica 21 13 3 211.800 160.000 72.000 568.946 387.204

7 3 Chimica Gen. 26 10 2 272.836 280.000 0 308.740 0

8 3 Chimica I.F.M. 47 16 6 460.200 521.167 498.000 934.075 564.265

9 3 Sc. Merceologiche 7 1 1 67.100 0 0 145.000 0

10 4 Agron., Selv. e Gest. del Terr. 18 5 4 164.019 0 188.000 1.681.324 637.388

11 4 Colture Arboree 10 12 4 94.054 56.000 0 212.490 158.126

12 4 Econ. ed Ing. Agraria Forest. e Amb. 31 10 4 270.066 95.000 0 488.535 48.447

13 4 Scienze Zootecniche 17 8 5 154.379 67.000 37.000 184.150 0

14 4 DI.VA.P.R.A. 38 23 8 376.005 100.000 44.000 1.797.174 797.190

15 5 Sc. della Terra 30 10 2 271.296 172.000 53.500 44.300 0

16 5 Sc. Mineral. e Petrol. 24 5 4 247.454 85.000 198.000 35.420 0

17 6 Biologia animale e dell'uomo 45 33 6 424.807 145.000 137.000 316.024 0

18 6 Biologia Vegetale 15 22 3 151.085 94.000 41.293 440.749 38.613

19 7 Anatomia, Farmac. e Med. Legale 34 18 4 244.707 185.000 0 567.981 42.038

20 7 Disc. Ginecologiche e Ostetriche 25 20 6 122.542 78.600 45.000 82.999 9.681

21 7 Disc. Medico Chirurgiche 70 38 21 0 0 0 0 0

22 7 Fisiopatologia Clinica 55 31 7 205.677 29.700 0 777.340 0

23 7 Genetica, Biologia e Chimica Medica 23 15 5 0 0 0 0 0

24 7 Medicina e Oncologia Sper. 31 15 8 288.881 263.300 59.000 391.230 0

25 7 Medicina Interna 42 23 5 315.254 252.000 50.000 675.110 253.094

26 7 Neuroscienze 41 18 7 286.289 434.000 247.000 510.700 43.488

27 7 Sanità Pubbllica e Microb. 24 11 5 167.926 36.000 52.100 208.476 0

28 7 Sc. Biomed. ed Oncol. Umana 30 21 6 396.639 928.000 325.374 648.226 1.062.689

29 7 Sc. Cliniche e Biologiche 48 11 4 556.865 727.000 109.300 693.963 281.470

30 7 Sc. Pediatr. e dell'Adolesc. 43 8 5 324.432 198.125 49.200 700.659 84.278

31 7 Traumat. Ortopedia e Med. del Lavoro 14 4 5 104.368 0 0 18.000 24.569

32 8 Disc. Artistiche mus. e dello spett. 43 6 3 0 0 0 0 0

33 8 Filologia Ling. e Trad. Classica 34 6 2 107.362 0 6.000 3.072 0

34 8 Orientalistica 13 3 1 66.262 0 3.500 0 0

37 8 Sc. Antrop., Archeol. e Storico-Terr. 23 4 5 93.963 77.000 111.000 75.000 0

35 8 Sc. del Linguaggio e Lett. Mod. 67 10 2 245.076 119.000 58.000 100.117 0

36 8 Sc. Lett. e Filologiche 61 9 3 253.723 0 25.000 15.000 0

38 9 Disc. Filosofiche 40 4 3 125.177 0 5.000 97.821 0

39 9 Storia 85 10 3 192.447 0 50.000 50.000 0

40 10 Psicologia 53 7 5 147.339 87.000 0 59.500 0

41 10 Sc. dell'Educazione 22 2 3 143.158 0 0 38.000 0

42 11 Diritto dell'Economia 25 3 44.779 0 0 3.820 0

43 11 Sc. Giuridiche 119 15 4 460.940 157.690 84.910 121.300 121.300

44 12 Economia 48 8 4 309.000 0 75.000 54.000 10.502

45 12 Economia Az. 34 2 166.000 0 0 34.900 0

46 12 Sc. Economiche e Finanziarie 38 1 4 198.000 0 0 0 0

47 12 Stat. e Mat. Applicata alle Sc. Umane 26 2 4 293.927 66.000 0 0 0

48 13 Sc. Sociali 56 7 3 212.667 235.000 10.000 142.000 44.711

49 13 Studi Politici 38 3 3 143.894 35.000 6.000 135.837 3.873

Are

a

PersonaleFinanziamenti per la ricerca

Bilancio 2000 (in migliaia di lire)

Page 105: RELAZIONE DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE - unito.it · 2.7 Performance dell’attività didattica, 16 ... • Produzione scientifica dei dipartimenti • Gestione amministrativa • Interventi

n. Dipartimento

Doc

enti

Tec

nici

Am

m.v

i

AteneoCofin MURST

Enti di Ricerca naz.

Altri enti pubbl. e priv. Naz.

Contratti UE ed enti esteri

Are

a

PersonaleFinanziamenti per la ricerca

Bilancio 2000 (in migliaia di lire)

50 14 Sc. e Tecnologia del Farmaco 36 12 4 315.829 272.000 0 186.840 0

51 15 Morfofisiologia Veterinaria 16 5 1 148.023 122.000 0 26.000 0

52 15 Patologia Animale 42 18 5 450.530 0 0 121.643 55.479

53 15 Prod. Animali,Epidem. ed Ecologia 24 7 2 211.122 0 12.000 135.098 0

54 Territorio Interateneo 14 7 0 0 0 0 0TOTALE 1.994 590 228 12.401.398 6.773.190 2.953.177 14.053.359 4.887.851MEDIA 37 11 4 229.656 125.429 54.688 260.247 90.516

Page 106: RELAZIONE DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE - unito.it · 2.7 Performance dell’attività didattica, 16 ... • Produzione scientifica dei dipartimenti • Gestione amministrativa • Interventi

n. Dipartimento

1 1 Informatica

2 1 Matematica

4 2 Fisica Generale

3 2 Fisica Sperimentale

5 2 Fisica Teorica

6 3 Chimica Analitica

7 3 Chimica Gen.

8 3 Chimica I.F.M.

9 3 Sc. Merceologiche

10 4 Agron., Selv. e Gest. del Terr.

11 4 Colture Arboree

12 4 Econ. ed Ing. Agraria Forest. e Amb.

13 4 Scienze Zootecniche

14 4 DI.VA.P.R.A.

15 5 Sc. della Terra

16 5 Sc. Mineral. e Petrol.

17 6 Biologia animale e dell'uomo

18 6 Biologia Vegetale

19 7 Anatomia, Farmac. e Med. Legale

20 7 Disc. Ginecologiche e Ostetriche

21 7 Disc. Medico Chirurgiche

22 7 Fisiopatologia Clinica

23 7 Genetica, Biologia e Chimica Medica

24 7 Medicina e Oncologia Sper.

25 7 Medicina Interna

26 7 Neuroscienze

27 7 Sanità Pubbllica e Microb.

28 7 Sc. Biomed. ed Oncol. Umana

29 7 Sc. Cliniche e Biologiche

30 7 Sc. Pediatr. e dell'Adolesc.

31 7 Traumat. Ortopedia e Med. del Lavoro

32 8 Disc. Artistiche mus. e dello spett.

33 8 Filologia Ling. e Trad. Classica

34 8 Orientalistica

37 8 Sc. Antrop., Archeol. e Storico-Terr.

35 8 Sc. del Linguaggio e Lett. Mod.

36 8 Sc. Lett. e Filologiche

38 9 Disc. Filosofiche

39 9 Storia

40 10 Psicologia

41 10 Sc. dell'Educazione

42 11 Diritto dell'Economia

43 11 Sc. Giuridiche

44 12 Economia

45 12 Economia Az.

46 12 Sc. Economiche e Finanziarie

47 12 Stat. e Mat. Applicata alle Sc. Umane

48 13 Sc. Sociali

49 13 Studi Politici

Are

a

Donazioni

importo tot(in ml di lire) du

rata

med

ia

importo medio(in ml di lire)

Dati fuori Bilancio (in ml di ilre)

3.682.481 1,79067 122.749 803.658

3.704.550 2,4 926.138 0

433.865 3 433.865 861.000

107.100 1,33333 35.700 3.615.000

508.815 4 254.407 383.000

2.879.124 2,25 359.890 0

292.686 1,45 29.269 0

1.793.457 1,47125 56.046 658.000

239.600 0,58429 34.229 0

3.909.109 2,24577 150.350 0

158.300 1 17.589 0

1.844.953 0,85258 27.954 0

369.360 1,8 73.872 0

5.995.493 2,06786 214.125 0

1.316.027 2,5 164.503 0

120.000 2 120.000 0

814.200 1,4575 50.888 127.000

835.317 2,09091 75.938 0

1.023.000 1,75 255.750 371.000

21.600 1 21.600 0

0 0 0 0

1.788.000 0 94.105 0

0 0 0 0

100.000 3 100.000 200.000

1.925.154 1,85714 137.511 0

3.574.500 1,44444 397.167 0

2.150.780 1,04456 29.463 0

2.767.000 1,5 461.167 1.961.000

2.690.401 2,22222 149.467 0

198.830 1,33333 66.277 1.012.000

577.795 0 52.527 0

0 0 0 0

0 0 0 0

0 0 0 0

108.199 0,6675 27.050 0

65.000 3 21.667 0

0 0 0 0

0 0 0 0

0 0 0 0

913.957 0,85567 30.465 42.900

55.000 1 27.500 0

0 0 0 0

0 0 0 0

0 0 0 0

607.600 0,57 151.900 0

0 0 0 0

121.800 0,96222 13.533 0

237.948 1 118.974 0

40.000 1 40.000 0

Convenzioni ultimi 3 anni

Page 107: RELAZIONE DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE - unito.it · 2.7 Performance dell’attività didattica, 16 ... • Produzione scientifica dei dipartimenti • Gestione amministrativa • Interventi

n. Dipartimento

Are

a

50 14 Sc. e Tecnologia del Farmaco

51 15 Morfofisiologia Veterinaria

52 15 Patologia Animale

53 15 Prod. Animali,Epidem. ed Ecologia

54 Territorio InterateneoTOTALEMEDIA

Donazioni

importo tot(in ml di lire) du

rata

med

ia

importo medio(in ml di lire)

Dati fuori Bilancio (in ml di ilre)

Convenzioni ultimi 3 anni

388.792 1,5 55.542 0

90.000 1 30.000 243.000

261.000 1,66667 29.000 0

912.608 1,72222 50.700 0

0 0 0 049.623.401 64 5.508.875 10.277.558918.952 1 102.016 190.325

Page 108: RELAZIONE DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE - unito.it · 2.7 Performance dell’attività didattica, 16 ... • Produzione scientifica dei dipartimenti • Gestione amministrativa • Interventi

n. Dipartimento

1 1 Informatica

2 1 Matematica

4 2 Fisica Generale

3 2 Fisica Sperimentale

5 2 Fisica Teorica

6 3 Chimica Analitica

7 3 Chimica Gen.

8 3 Chimica I.F.M.

9 3 Sc. Merceologiche

10 4 Agron., Selv. e Gest. del Terr.

11 4 Colture Arboree

12 4 Econ. ed Ing. Agraria Forest. e Amb.

13 4 Scienze Zootecniche

14 4 DI.VA.P.R.A.

15 5 Sc. della Terra

16 5 Sc. Mineral. e Petrol.

17 6 Biologia animale e dell'uomo

18 6 Biologia Vegetale

19 7 Anatomia, Farmac. e Med. Legale

20 7 Disc. Ginecologiche e Ostetriche

21 7 Disc. Medico Chirurgiche

22 7 Fisiopatologia Clinica

23 7 Genetica, Biologia e Chimica Medica

24 7 Medicina e Oncologia Sper.

25 7 Medicina Interna

26 7 Neuroscienze

27 7 Sanità Pubbllica e Microb.

28 7 Sc. Biomed. ed Oncol. Umana

29 7 Sc. Cliniche e Biologiche

30 7 Sc. Pediatr. e dell'Adolesc.

31 7 Traumat. Ortopedia e Med. del Lavoro

32 8 Disc. Artistiche mus. e dello spett.

33 8 Filologia Ling. e Trad. Classica

34 8 Orientalistica

37 8 Sc. Antrop., Archeol. e Storico-Terr.

35 8 Sc. del Linguaggio e Lett. Mod.

36 8 Sc. Lett. e Filologiche

38 9 Disc. Filosofiche

39 9 Storia

40 10 Psicologia

41 10 Sc. dell'Educazione

42 11 Diritto dell'Economia

43 11 Sc. Giuridiche

44 12 Economia

45 12 Economia Az.

46 12 Sc. Economiche e Finanziarie

47 12 Stat. e Mat. Applicata alle Sc. Umane

48 13 Sc. Sociali

49 13 Studi Politici

Are

a

Art. su riviste ISI e non ISI C

ap. d

i lib

ri

Com

unic

. a

cong

ress

i

Libri a carattere scientifico E

dito

rs d

i lib

ri

Rapporti finali di ricerca pubblicati attraverso un Ente

Bre

vetti

52 4 66 1 0 11 1

113 34 125 4 6 0 0

68 8 44 0 0 0 0

91 0 54 0 1 1 0

45 11 2 0 5 0 0

33 10 28 0 1 0 0

19 3 30 0 0 0 0

146 6 166 1 0 0 0

12 0 11 0 0 0 0

50 3 40 6 6 4 0

26 0 16 1 1 0 0

31 11 48 0 5 12 0

14 15 18 0 0 0 0

97 15 96 4 1 0 0

21 0 24 0 0 0 0

53 3 65 1 0 0 0

48 14 78 0 0 0 0

57 10 67 5 2 0 0

38 18 41 2 1 2 0

30 2 48 0 0 0 0

0 0 0 0 0 0 0

126 13 133 3 3 0 0

0 0 0 0 0 0 0

37 2 63 1 1 0 0

119 4 0 4 0 0 0

65 22 74 2 4 0 0

39 2 29 2 1 2 0

82 20 19 0 0 0 0

104 6 136 0 0 0 0

86 9 65 2 3 0 0

21 11 36 94 0 0 0

0 0 0 0 0 0 0

24 18 3 12 5 0 0

12 15 12 7 4 0 0

20 52 29 3 2 0 0

19 53 56 9 0 0 0

101 59 51 17 12 0 0

24 33 30 33 0 0 0

0 0 0 0 0 0 0

54 47 49 16 2 2 0

0 0 0 0 0 0 0

25 5 14 0 0 0 0

0 0 0 0 0 0 0

23 30 32 7 7 0 0

108 47 2 7 12 0 0

34 25 49 3 3 0 0

24 1 15 0 0 10 0

31 53 59 19 12 4 0

116 23 100 18 11 4 0

Produzione

Page 109: RELAZIONE DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE - unito.it · 2.7 Performance dell’attività didattica, 16 ... • Produzione scientifica dei dipartimenti • Gestione amministrativa • Interventi

n. DipartimentoA

rea

50 14 Sc. e Tecnologia del Farmaco

51 15 Morfofisiologia Veterinaria

52 15 Patologia Animale

53 15 Prod. Animali,Epidem. ed Ecologia

54 Territorio InterateneoTOTALEMEDIA

Art. su riviste ISI e non ISI C

ap. d

i lib

ri

Com

unic

. a

cong

ress

i

Libri a carattere scientifico E

dito

rs d

i lib

ri

Rapporti finali di ricerca pubblicati attraverso un Ente

Bre

vetti

Produzione

43 3 49 2 0 0 0

10 10 13 8 1 0 0

48 0 41 0 1 0 0

15 6 46 0 2 0 0

0 0 0 0 0 0 02.454 736 2.272 294 115 52 145 14 42 5 2 1 0

Page 110: RELAZIONE DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE - unito.it · 2.7 Performance dell’attività didattica, 16 ... • Produzione scientifica dei dipartimenti • Gestione amministrativa • Interventi

n. Dipartimento

1 1 Informatica

2 1 Matematica

4 2 Fisica Generale

3 2 Fisica Sperimentale

5 2 Fisica Teorica

6 3 Chimica Analitica

7 3 Chimica Gen.

8 3 Chimica I.F.M.

9 3 Sc. Merceologiche

10 4 Agron., Selv. e Gest. del Terr.

11 4 Colture Arboree

12 4 Econ. ed Ing. Agraria Forest. e Amb.

13 4 Scienze Zootecniche

14 4 DI.VA.P.R.A.

15 5 Sc. della Terra

16 5 Sc. Mineral. e Petrol.

17 6 Biologia animale e dell'uomo

18 6 Biologia Vegetale

19 7 Anatomia, Farmac. e Med. Legale

20 7 Disc. Ginecologiche e Ostetriche

21 7 Disc. Medico Chirurgiche

22 7 Fisiopatologia Clinica

23 7 Genetica, Biologia e Chimica Medica

24 7 Medicina e Oncologia Sper.

25 7 Medicina Interna

26 7 Neuroscienze

27 7 Sanità Pubbllica e Microb.

28 7 Sc. Biomed. ed Oncol. Umana

29 7 Sc. Cliniche e Biologiche

30 7 Sc. Pediatr. e dell'Adolesc.

31 7 Traumat. Ortopedia e Med. del Lavoro

32 8 Disc. Artistiche mus. e dello spett.

33 8 Filologia Ling. e Trad. Classica

34 8 Orientalistica

37 8 Sc. Antrop., Archeol. e Storico-Terr.

35 8 Sc. del Linguaggio e Lett. Mod.

36 8 Sc. Lett. e Filologiche

38 9 Disc. Filosofiche

39 9 Storia

40 10 Psicologia

41 10 Sc. dell'Educazione

42 11 Diritto dell'Economia

43 11 Sc. Giuridiche

44 12 Economia

45 12 Economia Az.

46 12 Sc. Economiche e Finanziarie

47 12 Stat. e Mat. Applicata alle Sc. Umane

48 13 Sc. Sociali

49 13 Studi Politici

Are

aConferenze ad invito

Editorial Boards di riviste ISI

Comitati scientifici di congressi

20 8 12

56 19 20

20 8 5

7 2 5

28 2 7

8 7 9

2 1 3

38 12 9

7 1 1

11 3 4

1 2 5

12 0 3

6 0 3

22 0 5

2 2 0

6 2 0

0 0 0

14 2 5

9 7 6

24 7 4

0 0 0

42 7 10

0 0 0

2 0 1

0 0 0

48 10 7

6 2 5

43 17 6

82 7 6

36 6 9

0 1 0

0 0 0

11 6 3

13 5 4

15 0 0

42 11 15

38 31 9

13 10 5

0 0 0

28 2 1

0 0 0

4 0 0

0 0 0

15 19 3

0 4 0

25 18 2

3 4 1

29 24 2

6 1 1

Presenza nella comunità scientifica

Page 111: RELAZIONE DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE - unito.it · 2.7 Performance dell’attività didattica, 16 ... • Produzione scientifica dei dipartimenti • Gestione amministrativa • Interventi

n. Dipartimento

Are

a

50 14 Sc. e Tecnologia del Farmaco

51 15 Morfofisiologia Veterinaria

52 15 Patologia Animale

53 15 Prod. Animali,Epidem. ed Ecologia

54 Territorio InterateneoTOTALEMEDIA

Conferenze ad invitoEditorial Boards di riviste ISI

Comitati scientifici di congressi

Presenza nella comunità scientifica

13 4 5

1 0 0

18 3 9

5 0 4

0 0 0831 277 21415 5 4

Page 112: RELAZIONE DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE - unito.it · 2.7 Performance dell’attività didattica, 16 ... • Produzione scientifica dei dipartimenti • Gestione amministrativa • Interventi

n. Dipartimento

1 1 Informatica

2 1 Matematica

4 2 Fisica Generale

3 2 Fisica Sperimentale

5 2 Fisica Teorica

6 3 Chimica Analitica

7 3 Chimica Gen.

8 3 Chimica I.F.M.

9 3 Sc. Merceologiche

10 4 Agron., Selv. e Gest. del Terr.

11 4 Colture Arboree

12 4 Econ. ed Ing. Agraria Forest. e Amb.

13 4 Scienze Zootecniche

14 4 DI.VA.P.R.A.

15 5 Sc. della Terra

16 5 Sc. Mineral. e Petrol.

17 6 Biologia animale e dell'uomo

18 6 Biologia Vegetale

19 7 Anatomia, Farmac. e Med. Legale

20 7 Disc. Ginecologiche e Ostetriche

21 7 Disc. Medico Chirurgiche

22 7 Fisiopatologia Clinica

23 7 Genetica, Biologia e Chimica Medica

24 7 Medicina e Oncologia Sper.

25 7 Medicina Interna

26 7 Neuroscienze

27 7 Sanità Pubbllica e Microb.

28 7 Sc. Biomed. ed Oncol. Umana

29 7 Sc. Cliniche e Biologiche

30 7 Sc. Pediatr. e dell'Adolesc.

31 7 Traumat. Ortopedia e Med. del Lavoro

32 8 Disc. Artistiche mus. e dello spett.

33 8 Filologia Ling. e Trad. Classica

34 8 Orientalistica

37 8 Sc. Antrop., Archeol. e Storico-Terr.

35 8 Sc. del Linguaggio e Lett. Mod.

36 8 Sc. Lett. e Filologiche

38 9 Disc. Filosofiche

39 9 Storia

40 10 Psicologia

41 10 Sc. dell'Educazione

42 11 Diritto dell'Economia

43 11 Sc. Giuridiche

44 12 Economia

45 12 Economia Az.

46 12 Sc. Economiche e Finanziarie

47 12 Stat. e Mat. Applicata alle Sc. Umane

48 13 Sc. Sociali

49 13 Studi Politici

Are

a

Assegni cofinanziati

Borse di studio

Dottorati in corso

Dottorati conseguiti

10 9 18 36

8 2 3 4

8 1 15 3

5 3 16 4

7 2 8 5

2 6 8 3

4 5 10 0

6 17 35 3

1 0 0 0

1 15 10 1

0 3 9 3

3 10 5 0

2 0 5 3

7 16 12 3

0 1 7 0

3 0 6 1

10 10 9 10

1 10 4 5

3 7 9 1

3 2 7 2

0 0 0 0

0 2 0 1

0 0 0 0

2 10 19 5

6 4 1 0

6 17 12 2

5 5 0 0

14 3 18 4

7 4 10 0

1 7 9 2

0 1 0 0

0 0 0 0

4 2 8 5

0 0 2 6

2 2 15 3

5 0 11 0

2 10 14 3

0 0 10 0

5 0 0 0

6 3 18 7

0 0 3 0

0 0 0 0

0 0 38 0

3 0 0 3

1 0 10 0

3 0 0 0

3 1 3 2

5 0 0 0

5 2 21 0

Capacità attrattiva risorse per la ricerca

Page 113: RELAZIONE DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE - unito.it · 2.7 Performance dell’attività didattica, 16 ... • Produzione scientifica dei dipartimenti • Gestione amministrativa • Interventi

n. Dipartimento

Are

a50 14 Sc. e Tecnologia del Farmaco

51 15 Morfofisiologia Veterinaria

52 15 Patologia Animale

53 15 Prod. Animali,Epidem. ed Ecologia

54 Territorio InterateneoTOTALEMEDIA

Assegni cofinanziati

Borse di studio

Dottorati in corso

Dottorati conseguiti

Capacità attrattiva risorse per la ricerca

3 7 12 3

1 2 1 1

3 0 21 4

3 1 4 3

0 0 0 0179 202 456 1413 4 8 3