RELAZIONE del NUCLEO di VALUTAZIONE · 3.4 La preparazione 38 3.5 Lo svolgimento dell’indagine 39...

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RELAZIONE del NUCLEO di VALUTAZIONE ANNO 2002 UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TORINO

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RELAZIONE del

NUCLEO di VALUTAZIONE

ANNO 2002

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TORINO

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Il Rapporto è stato redatto dal Nucleo di valutazione dell’Università degli Studi di Torino nominato nella suaattuale composizione con D.R. 420 del 20.06.2003, in conformità a quanto previsto dalla L. 370/99. Ai lavori hannopreso parte la dott.ssa Catia Malatesta, la dott.ssa Elena Forti, la dott.ssa Guendalina Leonardi, il dott. Giorgio Longo eil Sig. Davide Siddi, dell’ufficio di supporto al Nucleo. Si ringrazia per la collaborazione la dott.ssa Carla Pignata,referente di ateneo per l’ufficio statistico del Miur.

La composizione del Nucleo è la seguente:

ADRIANO ZECCHINAPresidente, Ordinario di Chimica fisica nella Facoltà di Scienze M.F.N.

FEDERICO BUSSOLINOOrdinario di Biochimica nella Facoltà di Medicina e Chirurgia

GIORGIO GILLIOrdinario di Igiene nella Facoltà di Scienze M.F.N.

ENRICO MALTESEOrdinario di Filologia bizantina nella Facoltà di Lettere e Filosofia

CARLO MANACORDADocente a contratto di Contabilità pubblica nelle Facoltà di Economia e di Giurisprudenza

GIOVANNI REAssociato di Farmacologia e tossicologia nella Facoltà di Medicina Veterinaria

ANDREA SCAGNIAssociato di Statistica nella Facoltà di Scienze Politiche

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Indice

1 Premessa 1

2 La didattica 42.1 L’offerta didattica dell’Ateneo 42.2 L’offerta didattica post-lauream 92.3 La domanda di istruzione universitaria 152.4 Gli scambi internazionali 172.5 L’organizzazione didattica: risorse umane e distribuzione per Facoltà 202.6 Rapporto studenti/docenti: alcuni dati sul contesto nazionale e internazionale 222.7 La riforma degli ordinamenti didattici 232.8 L’analisi della performance didattica 272.9 Posizione dell’Ateneo nel panorama nazionale 31

3 La valutazione della didattica 343.1 Il quadro precedente 343.2 Il progetto di indagine 2002-2003 353.3 Il questionario 373.4 La preparazione 383.5 Lo svolgimento dell’indagine 393.6 La copertura e l’errore 403.7 Il feedback dalle Facoltà 423.8 L’impiego dei risultati 433.9 L’indagine sui dottorandi 443.10 L’indagine sui laureandi 453.11 Il quadro nazionale 46

4 La ricerca 504.1 Premessa 504.2 L’analisi dell’attività dei Dipartimenti 514.3 L’analisi dei risultati ottenuti nei bandi ministeriali 754.4 Dottorandi, Assegnisti e borse post-lauream: alcuni dati sul contesto nazionale 79

5 La gestione amministrativa 825.1 Il quadro complessivo e le instabilità del sistema gestionale 825.2 L’ordinamento e l’organizzazione 85

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5.3 La gestione delle risorse umane 865.4 La gestione delle risorse economiche 91

6 Le attività a sostegno degli studi e per l’inserimento lavorativo 946.1 Premessa 946.2 Interventi destinati alla generalità degli studenti 956.3 Interventi non destinati alla generalità degli studenti 102

Appendici

I Allegati al capitolo “La valutazione della didattica” I - 1I.1 Allegato A – Scheda del questionario per singolo corso I - 1I.2 Allegato B – Scheda del questionario in batteria I – 3I.3 Allegato C – Pieghevole informativo di presentazione dell’indagine I - 5

II I risultati della prima indagine coordinata sulle opinioni deglistudenti sulla didattica II - 1

II.1 Premessa II - 1II.2 Riflessioni sulla natura e scopi dell’indagine II – 2II.3 Prospettive e direzioni di approfondimento II - 5

IIILa valutazione delle opinioni degli studenti sulla didattica a Torino.Primi risultati dell’indagine a.a. 2002-03 III - 1

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Relazione 2002Premessa

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1 Premessa

La relazione per l’anno 2002 del Nucleo di Valutazione è articolata in capitoli dedicati a:Didattica, Valutazione delle opinioni studenti e dottorandi, Ricerca, Gestione amministrativa e

Attività di sostegno degli studi ed inserimento lavorativo.

Lo schema di lavoro, nonché il grado di dettaglio con cui vengono presentati i vari argomenti,non coincidono necessariamente con quelli adottati dai nuclei delle altre università. Questo per dueragioni fondamentali. La prima ragione consiste nel fatto che non c’è uno schema rigido prefissato acui tutti i nuclei devono necessariamente attenersi. La seconda ragione dipende dalla sensibilità diciascun nucleo verso i problemi del proprio ateneo e alla cui soluzione si sente maggiormenteimpegnato. Questa seconda ragione è conseguenza diretta del ruolo di “orientamento attivo verso lavalutazione” che ciascun nucleo è chiamato a svolgere nel proprio specifico contesto.

Per quanto riguarda la presente relazione, la massima attenzione è riservata a:i) descrizione delle ripercussioni sulla didattica della riforma dei piani di studio;ii) descrizione degli aspetti pratici e metodologici della rilevazione centralizzata delle

opinioni studenti secondo la metodologia suggerita dal Comitato Nazionale;iii) descrizione della attività di rilevazione delle opinioni dei dottorandi;iv) descrizione dei risultati della rilevazione della ricerca presso i dipartimenti e dei problemi

metodologici ad essa associati;v) descrizione dei dati principali della gestione amministrativa e discussione dei problemi di

corretta valutazione ad essa collegati.vi) Per quanto riguarda le attività di sostegno degli studi la relazione riporta principalmente i

dati provenienti da fonti regionali.Ogni singolo capitolo è stato disegnato non solo per fornire un quadro realistico di ciascun

settore, ma anche per offrire spunti di riflessione sia alle autorità accademiche dell’Ateneo che alComitato di Valutazione Nazionale.

Per quanto riguarda in particolare il capitolo sulla Didattica, è utile sottolineare come l’attualerelazione sia la prima che cerca di illustrare e valutare le ripercussioni apportate dalla riformauniversitaria alla numerosità e organizzazione dei percorsi didattici delle Facoltà. Nonostante losforzo statistico affrontato, l’analisi dei dati risulta ancora alquanto problematica a causa delcarattere transitorio della situazione. Infatti non si è ancora concluso il primo ciclo delle laureetriennali attivate nell’anno accademico 2001/02. Nel contempo i dati riguardanti i corsi di laureache hanno applicato la riforma già a partire dal 2000/01 non sono sufficientemente numerosi dapermettere conclusioni di carattere sufficientemente generale. Su questa base è evidente che unquadro veramente significativo potrà essere fornito solo nella relazione del prossimo anno.

Nonostante queste doverose premesse, emergono già alcuni fatti significativi riguardantil’elevato numero di offerte didattiche e il grande ventaglio dei numeri riguardanti gli iscritti ai varicorsi di laurea (in alcuni casi molto grandi o in altri molto piccoli). Questo punto deve essere benponderato dalle autorità accademiche, che devono rifuggire da valutazioni basate puramente sucriteri di numerosità delle coorti tenendo nel dovuto conto sia l’effetto amplificativo, ma puramentetemporaneo delle mode, che l’importanza culturale e strategica del contenuto dei corsi. Un altroelemento che emerge dall’analisi dei dati è l’aumento degli iscritti, un dato che tende a spezzarel’andamento negativo registrato negli ultimi anni. Dati confortanti provengono infine anche dalnumero dei laureati che posizionano l’Università di Torino ai primi posti nel panorama nazionale.

Nel terzo capitolo riguardante la Valutazione delle opinioni degli studenti si riportano ediscutono i problemi incontrati dal Nucleo nella rilevazione delle opinioni degli studenticonformemente alle indicazioni nazionali diffuse dal CNSVU.

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Relazione 2002Premessa

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Nella relazione ci si sofferma opportunamente sulla procedura adottata, che ha visto lapartecipazione dei rappresentanti delle Facoltà in uno sforzo complesso di compartecipazione. Si ètrattato nel complesso di un lavoro molto oneroso che il Nucleo ha affrontato in prima persona.

Si può dire senza tema di smentite che l’iniziativa ha avuto successo, anche se sono emersedifficoltà che vale la pena di segnalare. La prima difficoltà concerne la valutazione aggregata deirisultati delle diverse strutture legata a fattori sia esogeni (diverse attitudini e approcci alla vitauniversitaria degli studenti delle facoltà scientifiche ed umanistiche) sia di organizzazione dellavoro per le attività gestite direttamente dai referenti locali dell’indagine. La seconda difficoltàriguarda l’organizzazione del lavoro degli studenti part-time utilizzati per la somministrazione deiquestionari.

All’indagine sulle opinioni degli studenti di primo e secondo livello è stata affiancata inoltreun’indagine sperimentale autonoma (mediante interviste telefoniche capillari) sulle opinioni deglistudenti di dottorato svolta nell’estate 2003. Nonostante l’importanza del tema, tale tipo diintervento è poco diffuso a livello nazionale ed è stato effettuato per la prima volta a Torino. Irisultati complessivi delle indagini 2002/03 sono attualmente all’esame del Nucleo e verrannopresentati all’Ateneo all’inizio del 2004.

Il quarto capitolo, dedicato alla Ricerca, contiene una grande quantità di dati ed elaborazioniriguardanti i prodotti della ricerca e i costi relativi. Si tratta del risultato di un grande sforzo diraccolta ed elaborazione che speriamo si possa rivelare utile sia a livello locale che nazionale. Comesuggerito dal Comitato Nazionale, la relazione tratta dell’attività dei Dipartimenti e permette diavere informazioni ed indicatori su: i) fonti di finanziamento, capacità di acquisire fondi esterni eprodotti scientifici ottenuti dai docenti; ii) risultati dell’Ateneo nei bandi ministeriali e confrontocon i risultati ottenuti da altri Atenei; iii) confronto tra l’Ateneo torinese e gli altri Atenei perquanto attiene il numero di Assegnisti, Dottorandi e post-doc.

I dati riportati sono i più accurati sino ad ora raccolti e testimoniano di uno sforzo senzaprecedenti da parte del Nucleo e di un buon grado di consapevolezza e collaborazione raggiunto daiDipartimenti. In particolare per quanto riguarda i prodotti della ricerca si è cercato di tener contomaggiormente delle specificità delle varie discipline. Su questo punto assai delicato, lacollaborazione attiva in termini di proposte da parte delle varie aree scientifiche è benvenuta. E’opinione del Nucleo che questa relazione sia molto innovativa e completa e possa costituire quindila base per l’impostazione di una politica della ricerca dell’Ateneo. Per questa ragione nel testosono contenute

Il quinto capitolo è dedicato alla Gestione Amministrativa. Per quanto concerne questo settore ilNucleo di valutazione ha dovuto ancora prendere atto, suo malgrado, che non sono venute meno lecause di instabilità del sistema universitario nel suo complesso, cause che hanno determinato neglianni passati, e determinano tutt'oggi, situazioni di incertezza e difficoltà nella gestione tali da nonconsentirne un ordinato sviluppo nelle diverse manifestazioni.

Le difficoltà della finanza pubblica presenti nel Paese si riflettono anche pesantemente sulla vitadegli Atenei, sovente nell'impossibilità di programmare interventi didattici e di ricerca scientificaper carenza di risorse finanziarie anche minime. La mancata soluzione di questo nodo vitale - che,tra l'altro, sembra destinato a perdurare - produrrà arretramenti rispetto alle altre realtàinternazionali simili, facendo perdere competitività al nostro sistema rispetto ad esse, conimmancabili ricadute negative in tutti i settori delle attività nazionali.

Per quanto concerne l'attività interna dell'Ateneo nell'anno 2002, il Nucleo ha proceduto alleverifiche di spettanza riguardanti gli aspetti organizzativi e gestionali di natura finanziaria,economica e patrimoniale, nonché di promozione generale dell'Ateneo.

Rimandando alle annotazioni sviluppate, più dettagliatamente, nel contesto della relazione alproposito, sul piano generale il Nucleo ha accertato, dandone atto, il realizzarsi, nel corso dell'annoa riferimento, di alcuni processi di ottimizzazione nelle suddette aree della gestione. Questiprocessi, tuttavia, non sembrano esaustivi dell'insieme di interventi che andrebbero posti in essere

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Relazione 2002Premessa

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per dare modernità e vitalità alle strutture amministrative e logistiche dell'Ateneo. Il Nucleo ha,quindi, sottolineato la necessità che gli organi di governo dell'Università si facciano carico deiprovvedimenti occorrenti a rimuovere le situazioni di criticità riscontrate.

Il sesto capitolo è dedicato alle Attività di sostegno degli studi e per l’inserimento lavorativo. Perquanto attiene gli interventi riguardanti le borse di studio sia in termini assoluti che comparativi conaltre realtà universitarie italiane i dati riportati sono di fonte EDISU.

Specifica attenzione è dedicata anche alle attività di orientamento e di tutorato svolte presso ilnostro Ateneo: esse sono elencate in dettaglio e discusse conseguentemente .

Uno specifico punto è infine dedicato all’attività del CORFUI nel settore dei tirocini.

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Relazione 2002La Didattica

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2 La didattica

Premessa

In questo capitolo della Relazione vengono esaminati i dati relativi all’offerta didatticadell’Ateneo Torinese per l’anno accademico 2002/03, con l’intento di valutare, laddove possibile, iprimi effetti dell’impatto della riforma universitaria sulla qualità e sull’efficienza dei percorsididattici. Il raggiungimento di tale obiettivo complessivamente per tutto l’Ateneo, tuttavia, è resodifficoltoso dall’incompletezza e dalla disomogeneità dei dati disponibili. A questo proposito sideve sottolineare, come già affermato nella Relazione dello scorso anno, che per l’anno accademico2002/03 la situazione descritta riflette una fase di transizione, infatti solo 5 Facoltà hanno portato atermine il primo triennio di applicazione della riforma, avviata nell’a.a. 2000/01. Dato il caratteresperimentale dell’iniziativa ed il numero limitato dei corsi e studenti interessati, risulta purtroppodi difficile interpretazione l’analisi relativa a tali corsi per una prima riflessione sull’evoluzionedella riforma. Nelle altre Facoltà non si è ancora concluso il primo ciclo relativo alle lauree triennaliattivate nell’a.a. 2001/02.

Nella valutazione dei dati restano anche delle incognite legate alla possibile disattivazione didiversi corsi di laurea e all’effettiva attivazione dei corsi di laurea specialistica, nonché alla correttaassunzione ed interpretazione dei dati relativi agli studenti passati dal vecchio al nuovoordinamento. Tale situazione per esempio emerge dall’analisi dei dati che sono riportati nelletabelle e figure del capitolo 2.8 (L’analisi della performance didattica), in cui si possono riscontrareandamenti anomali, parte dei quali giustificabili in quanto derivanti da situazioni particolari comead esempio la nuova istituzione di facoltà o corsi di laurea.

In via generale si deve comunque tener conto del margine di errore contenuto nei risultatipresentati, derivante dall’esistenza di una base dati in continuo assestamento. Tale situazione puòessere giustificata dall’insorgenza di problemi di tipo informatico derivanti dalla gestionecontemporanea del vecchio e nuovo ordinamento.

2.1 L’offerta didattica dell’Ateneo

Al fine di valutare la dinamica dell’offerta complessiva in atto è stato preso in considerazionel’a.a. 1999/2000, l’ultimo integralmente ascritto al vecchio ordinamento. In quell’anno l’offertadidattica complessiva confrontabile contava 44 corsi di laurea e 40 di diploma. La successivatabella di riepilogo (Tabella 2.1.1) mette in evidenza una proliferazione di corsi di studio,conseguenza diretta dell’applicazione della riforma che ha costretto ad un ripensamento delleofferte didattiche e alla diversificazione delle stesse in funzione di un più specifico indirizzoprofessionalizzante del percorso formativo universitario. Va sottolineato, comunque, che lacomposizione dell’offerta didattica è stata ulteriormente arricchita dalla nuova attivazione dellelauree specialistiche.

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Relazione 2002La Didattica

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Tabella 2.1.1 - L’offerta formativa per Facoltà nell’a.a. 2002/2003 e variazione rispettoall’a.a. 2001/2002

a.a. 2002/2003 Confronto tra a.a. 2001/2002e a.a. 2002/2003

Facoltà L LS ciclounico CDL CDU Totale L LS Ciclo

unico CDL CDU

Agraria 9 2 11 -2 +1 = = =Economia 12 12 -1 = = = =Farmacia 2 2 4 = = = = =Giurisprudenza 4 4 = = = = =Lettere e filosofia 8 11 19 = +1 = = =Lingue e letterature straniere 3 3 = = = = =Medicina e chirurgia 18 3 1 22 +18 = +3 -3 -15Medicina e veterinaria 1 1 2 = = = = =Psicologia 5 5 +1 = = = =Sc. Formazione 4 5 1 10 +1 = = = =Scienze MFN 10 23 33 -2 +7 = = =Sc. Politiche 14 10 1 25 = +2 = = =Scuola Amm. Aziendale 2 2 = = = = -1Scuola Univ. Biotecnologie 1 1 2 = -1 = = =Scuola Univ. Sc. Motorie 1 2 3 = +4 = = =Interfacoltà 5 3 8 +5 +3 = = =

TOTALE attivati 97 57 6 2 3 165 +20 +17 +3 -3 -16Fonte: Miur-Ustat, indagine sull’offerta formativaLegenda:L Laurea TriennaleLS Laurea SpecialisticaCiclo unico Laurea Specialistica a ciclo unicoCDL Laurea (vecchio ordinamento)CDU Diploma universitario (vecchio ordinamento)

Tabella 2.1.2 - Riepilogo dell’offerta formativa nell’a.a. 2002/2003Tipologia corso di studio AttivatiLauree triennali 97Lauree specialistiche 57Lauree specialistiche a ciclo unico 6Corsi di Laurea vecchio ordinamento 2Corsi di Diploma vecchio ordinamento 3Totali Corsi di Studio 165

Master di primo livello 18Master di secondo livello 8Corsi di dottorato 63Scuole di specializzazione 70Corsi di perfezionamento 36Totali post-lauream 195

Fonte: Miur-Ustat, indagine sull’offerta formativa

I dati riportati nella Tabella 2.1.1, che illustra un confronto tra i corsi attivi nell’a.a. 2001/2002 equelli attivi nell’anno accademico in esame, confermano che la tendenza alla proliferazione deicorsi, benché ancora in atto, vada esaurendosi. L’incremento dei Corsi di Laurea di I livello (+ 20) èda attribuire alla situazione particolare della Facoltà di Medicina e Chirurgia, verificatasi a seguitodella trasformazione dei CDU in Lauree triennali. L’incremento del numero di Corsi di Laurea di IIlivello può essere quasi interamente ricondotto al completamento dei percorsi formativi inapplicazione della riforma presso alcune Facoltà e all’offerta delle Scuole universitarie.

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Relazione 2002La Didattica

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Benché il numero dei corsi di studio sia in assoluto alto – ma in linea con l’andamento medionazionale – esso rispecchia una pluralità cospicua di corsi di studio intrinseca all’impianto dellariforma disegnato dal legislatore, questo fattore congenito è destinato a incidere maggiormente nellerealtà complesse (Atenei di dimensioni medio-grandi, con possibilità e necessità di diversificareconsiderevolmente l’offerta). Tuttavia questa situazione merita un’attenta considerazione da partedegli organi di governo accademici per ciò che riguarda sia la qualità effettiva dell’offerta, sia lasostenibilità complessiva. Il Nucleo, infatti, ribadisce, come già evidenziato nella Relazione delloscorso anno, che l’incremento dell’offerta didattica sembra essere, in alcuni casi, non commisuratoalle forze effettive già presenti o acquisibili e potrebbe influenzare la qualità della didattica e diconseguenza della ricerca.

Sotto il profilo strettamente quantitativo a livello di Ateneo bisogna sottolineare che l’analisi deidati relativi al numero di iscritti per l’a.a. 2002/03 evidenzia complessivamente un aumento delleiscrizioni rispetto all’anno accademico precedente e in controtendenza all’andamento negativoregistrato negli ultimi anni (Tab 2.3.1). Tuttavia, un’analisi più dettagliata a livello di singolo corsodi laurea mette in risalto situazioni di evidente dispersione di risorse, anche se, allo stato attuale, talidispersioni potrebbero risultare di relativa importanza in vista dei possibili assestamenti checonseguiranno a prevedibili disattivazioni e di una più rigorosa applicazione dei vincoli previsti dai“requisiti minimi”.

I corsi di laurea del nuovo ordinamento sono stati valutati per numerosità di studenti iscritti perciascuna Facoltà nel corso dell’anno accademico 2001/2002. I corsi sono stati suddivisi in 15 classisulla base del numero degli studenti (iscritti totali) della classe; l’intervallo considerato per ciascunaclasse è riportato nella prima colonna di ciascuna delle tabelle (Tab. 2.1.3, 2.1.4 e 2.1.5). Le primedue classi sono state differenziate, in tutte e tre le tabelle, a seconda dell’area disciplinare dellaFacoltà, distinguendo tra umanistiche e scientifiche. Tale soluzione è stata adottata in riferimento aivalori minimi fissati dalla delibera 17/2001/II/1 del Senato Accademico dell’Università di Torinodel 26 luglio 2001 per l’attivazione dei corsi di laurea triennale (almeno 30 iscritti per le laureetriennali afferenti alle Facoltà umanistiche e almeno 20 per quelle afferenti alle Facoltàscientifiche).

Dall’analisi della Tabella 2.1.3 risulta che ben 34 corsi hanno un numero di studenti iscritti nonsuperiore a 25, 7 risultano essere lauree triennali e 27 lauree specialistiche; di questi 34 corsi dilaurea, 4 corsi risultano comprendere 1 solo studente, 5 corsi solo 2 studenti, 4 corsi 3 studenti e 2corsi 4 studenti. In presenza di situazioni di precarietà il Nucleo suggerisce che vengano adottatetutte le iniziative necessarie per il rispetto dei requisiti minimi attualmente previsti dal Ministero.Poiché si tratta per la quasi totalità di lauree specialistiche, in alcuni casi un numero di studenti cosìlimitato può essere giustificato dal fatto che il numero degli iscritti sia da attribuire a studenti il cuititolo di studio è stato convertito in laurea di primo livello e che in seguito si sono iscritti ad uncorso di laurea specialistica. Tuttavia, come più volte precisato in precedenza, risulta difficileeffettuare un’analisi dei dati dell’a.a. 2001/2002 ed è perciò necessario attendere il completamentodi un intero ciclo per valutare i dati relativi ai corsi di nuova istituzione.

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Relazione 2002La Didattica

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Tabella 2.1.3 - Classificazione dei corsi di studio per numerosità di studenti iscritti (Totale offertaformativa a.a. 2001/02)

Numeroiscritti

Agr

aria

Farm

acia

Inte

rfac

oltà

Med

icin

a e

Chi

rurg

iaM

edic

ina

Vete

rinar

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Scie

nze

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t.St

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ella

Form

azio

ne

Sc. P

oliti

che

Tota

le fa

coltà

Um

anis

tiche

Tota

leco

mpl

essi

vo

(*) 1- 20 2 14 17 33 - - - - - - - - - 33 (*) 21 - 50 5 2 4 1 3 15 - - - - - - - - - 15 (*) 1 - 30 - - - - - - - - 4 7 5 8 24 24 (*) 31 -50 - - - - - - - - 4 1 2 2 9 9

51 - 75 5 1 4 1 11 5 2 2 9 20 75 - 100 3 1 2 6 1 3 4 10

101 - 125 1 3 1 3 8 1 1 4 1 7 15 126 - 150 1 1 2 1 1 1 3 5 151 - 180 1 2 3 2 1 3 6 181 - 230 1 1 1 2 5 1 1 6 231 - 250 1 1 1 1 2 251 - 300 2 1 2 5 2 2 4 9 301 - 500 1 1 1 1 5 9 2 8 3 2 2 17 26 501 - 750 1 1 1 2 5 1 1 1 2 5 10

751 - 1000 1 1 2 2 3 1001 - 1400 1 1 1 1 2 4 5

> 1400 1 1 2 1 1 1 1 2 1 9 10 Totale 21 7 1 31 4 40 2 106 23 5 1 24 4 5 16 24 102 208

Tabella 2.1.4 - Classificazione dei corsi di studio per numerosità di studenti iscritti (Corsi del nuovoordinamento dell'offerta formativa a.a. 2001/02)

Numeroiscritti

Agr

aria

Farm

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Form

azio

ne

Sc. P

oliti

che

Tota

le fa

coltà

Um

anis

tiche

Tota

leco

mpl

essi

vo

(*) 1- 20 1 14 15 - - - - - - - - - 15 (*) 21 - 50 3 1 1 5 - - - - - - - - - 5 (*) 1 - 30 - - - - - - - - 2 7 4 4 17 17 (*) 31 -50 - - - - - - - - 2 1 2 2 7 7

51 - 75 2 1 3 3 2 5 8 75 - 100 3 2 5 1 3 4 9

101 - 125 1 1 1 3 1 1 4 1 7 10 126 - 150 1 1 2 1 1 1 3 5 151 - 180 1 1 1 1 2 3 181 - 230 1 1 1 3 1 1 4 231 - 250 1 1 1 1 2 251 - 300 1 1 2 2 2 4 301 - 500 1 1 1 3 2 5 3 1 2 13 16 501 - 750 1 1 1 1 2 3

751 - 1000 1 1 1 1 2 1001 - 1400 1 1 1 3 3

> 1400 1 1 1 Totale 13 4 1 2 24 1 45 14 4 1 16 3 4 9 18 69 114

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Tabella 2.1.5 - Classificazione dei corsi di studio per numerosità di studenti iscritti (Corsi di laureatriennale del nuovo ordinamento dell'offerta formativa a.a. 2001/02)

Numeroiscritti

Agr

aria

Farm

acia

Inte

rfac

oltà

Med

icin

a e

Chi

rurg

iaM

edic

ina

Vete

rinar

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MFN

Scuo

la U

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Bio

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Econ

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oltà

Lette

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Psic

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Sc. d

ella

Form

azio

ne

Sc. P

oliti

che

Tota

le fa

coltà

Um

anis

tiche

Tota

leco

mpl

essi

vo

(*) 1- 20 1 1 - - - - - - - - - 1 (*) 21 - 50 3 1 1 5 - - - - - - - - - 5 (*) 1 - 30 - - - - - - - - 2 1 1 4 4 (*) 31 -50 - - - - - - - - 2 1 3 3

51 - 75 2 1 3 3 2 5 8 75 - 100 3 2 5 1 3 4 9

101 - 125 1 1 1 3 1 1 4 1 7 10 126 - 150 1 1 2 1 1 1 3 5 151 - 180 1 1 1 1 2 3 181 - 230 1 1 1 3 1 1 4 231 - 250 1 1 1 1 2 251 - 300 1 1 2 2 3 301 - 500 1 1 2 5 3 1 2 13 14 501 - 750 1 1 1 1 2 3

751 - 1000 1 1 1 1 2 1001 - 1400 1 1 1 3 3

> 1400 1 1 1Totale 12 2 1 1 11 1 28 14 4 1 8 3 4 4 14 52 80

Tabella 2.1.6 - Classificazione dei corsi di studio per numerosità di studenti iscritti (Corsi di laureaspecialistica e specialistica a ciclo unico del nuovo ordinamento dell'offerta formativa a.a. 2001/02)

Numeroiscritti

Agr

aria

Farm

acia

Inte

rfac

oltà

Med

icin

a e

Chi

rurg

iaM

edic

ina

Vete

rinar

ia

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MFN

Scuo

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Bio

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oltà

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Psic

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ella

Form

azio

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Sc. P

oliti

che

Tota

le fa

coltà

Um

anis

tiche

Tota

leco

mpl

essi

vo

(*) 1- 20 1 13 14 - - - - - - - - - 14 (*) 21 - 50 - - - - - - - - - (*) 1 - 30 - - - - - - - - 6 3 4 13 13 (*) 31 -50 - - - - - - - - 2 2 4 4

51 - 75 75 - 100

101 - 125 126 - 150 151 - 180 181 - 230 231 - 250 251 - 300 1 1 1 301 - 500 1 1 2 2 501 - 750

751 - 1000 1001 - 1400

> 1400 Totale 1 2 1 13 17 8 5 4 17 34

Fonte: Area Studenti. Elaborazione: Ufficio Nucleo di Valutazione(*)Le prime due classi di numerosità di iscritti sono state differenziate a seconda dell’area disciplinare della facoltàdistinguendo tra umanistiche e scientifiche. Tale soluzione è stata adottata in riferimento ai valori minimi fissati dalladelibera del Senato Accademico n.17/2001/II/1 del 26 luglio 2001 per l’attivazione dei corsi di laurea triennale.

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2.2 L’offerta didattica post-lauream.

2.2.1 I corsi di dottorato

La Tabella 2.2.1 riepiloga l’offerta del XVIII ciclo, con l’indicazione dei relativi Dipartimentiproponenti, “sede” naturale dell’attività dei singoli dottorati.

Tabella 2.2.1 – Offerta dei corsi di dottorato di ricerca del XVIII cicloDipartimenti proponenti Corsi di dottorato

Biologia animale e dell'uomo Biologia evoluzionistica e conservazione della biodiversitàBiologia animale e dell'uomo Scienze bio-chimicheBiologia vegetale Biologia e biotecnologia dei funghiChimica IFM Scienza e tecnologia dei materialiChimica IFM; Chimica analitica; Chimica GOA Scienze chimicheDiscipline artistiche, musicali e dello spettacolo AnglisticaDiscipline artistiche, musicali e dello spettacolo Discipline del Cinema e del TeatroDiscipline ginecologiche ed ostetriche Scienze clinicheDiscipline medico-chirurgiche Radioimmunolocalizzazione dei tumori umaniEconomia "Cognetti de Martiis" Economia delle istituzioni e della creativitàEconomia "Cognetti de Martiis" Scienze e progetto della comunicazioneEconomia "Cognetti de Martiis" Scienze economiche (ex Studi economici europei)Economia aziendale Economia aziendaleFilologia, linguistica e tradizione classica Filologia e letteratura greca, latina e bizantinaFilosofia Filosofia ed ermeneutica filosoficaFisica generale; Fisica sperimentale; Fisica teorica FisicaGenetica, biologia e biochimica Biochimica e biotecnologia cellulareGenetica, biologia e biochimica Biologia umana: basi molecolari e cellulariGenetica, biologia e biochimica Genetica umanaInformatica InformaticaMatematica MatematicaMedicina e oncologia sperimentale Patologia sperimentale e molecolareMedicina interna Fisiopatologia medicaMorfofisiologia veterinaria Scienze di base e biotecnologie veterinarieNeuroscienze NeuroscienzeNeuroscienzze - Sez. Fisiologia FisiologiaOrientalistica EbraisticaPatologia animale Scienze cliniche e veterinarieProduzioni animali, epidemiologia ed ecologia Produzioni animali

Psicologia Psicodinamica delle relazioni e dei comportamenti dilavoro, organizzativi e istituzionali

Psicologia Psicologia clinica e relazioni interpersonali

Psicologia Psicologia sociale e dello sviluppo in una prospettivaapplicativa

Psicologia Scienze cognitiveSc. antropologiche, archeologiche e storico-territoriali

Archeologia. Sviluppo storico e interrelazioni culturalinell'antichità e nel Medio Evo

Sc. antropologiche, archeologiche e storico-territoriali Scienze antropologiche

Sc. cliniche e biologiche Farmacologia e terapia sperimentale e clinicaSc. cliniche e biologiche Immunologia e biologia cellulareSc. del linguaggio e lett. moderne comparate Letteratura e linguistica tedescaSc. del linguaggio e lett. moderne comparate Letterature comparate e filologia romanza

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Dipartimenti proponenti Corsi di dottoratoSc. della terra; Sc. Mineralogiche e petrologiche Scienze della terraSc. dell'educazione e della formazione Scienze dell'educazione e della formazioneSc. e tecnologie del farmaco Scienza del farmacoSc. giuridiche Scienze giuridiche - diritto penale italiano e comparatoSc. giuridiche Scienze giuridiche - diritto processuale penaleSc. giuridiche Scienze giuridiche - diritto pubblico

Sc. giuridiche Scienze giuridiche - Filosofia del diritto, teoria dellescienze normative e dell'ordinamento internazionale

Sc. giuridiche "Ruffini" Scienze giuridiche - diritto civileSc. letterarie e filologiche FrancesisticaSc. letterarie e filologiche ItalianisticaSc. letterarie e filologiche Linguistica, linguistica applicata, ingegneria linguisticaSc. letterarie e filologiche RomanisticaSc. Oncologiche Oncologia umanaSc. Oncologiche Scienze e tecnologie cellulariSc. pediatriche e dell'adolescenza Pediatria sperimentaleScienze oncologiche; Fisica teorica Sistemi complessi applicati alla biologia post-genomicaScienze sociali Ricerca sociale comparata

Storia Istituzioni, società, religioni dal tardo-antico alla fine delMedioevo

Storia Storia della società europea in età modernaStoria Storia delle società contemporaneeStudi politici Scienza politicaStudi politici Studi politici europei ed euro-americaniValorizzazione e protezione risorse agroforestali Scienze agrarie, forestali ed agroalimentariBiologia Animale e dell’Uomo; Chimica I.F.M.;Discipline Filosofiche; Economia Aziendale;Fisica Generale; Informatica; Psicologia;Scienze Letterarie e Filologiche; Scienze Sociali;Statistica e Matematica Applicata alle ScienzeUmane; Storia; Interateneo Territorio

Cultura e impresa

Legenda: Sono indicati in grassetto i corsi di nuova attivazione.

In termini numerici, l’offerta del XVIII ciclo incrementa gli anni precedenti (XV ciclo: 52; XVIciclo: 55; XVII ciclo: 54), il che non può non rappresentare un elemento di soddisfazione, tanto piùin un periodo di restrizioni per le risorse degli Atenei.

Per ciò che più propriamente riguarda la valutazione delle attività di dottorato, il Nucleo ha giàespresso in passato le proprie osservazioni critiche sulla notevole difformità dell’organizzazionedella didattica, non sempre giustificabile in base alle peculiarità disciplinari dei singoli dottorati, eha espresso l’auspicio di un generale movimento dei dottorati di ricerca dell’Ateneo verso forme dimeglio definita e più visibile attività formativa e di ricerca. Il tema, evidentemente, va ben oltrel’istituzionale premura del Nucleo e ben oltre i confini dell’Ateneo: è il tema cruciale della funzioneeffettiva dei dottorati quale terzo livello dell’Università italiana, ovvero luogo di formazionefinalizzato all’acquisizione delle competenze necessarie per esercitare attività di ricerca di altaqualificazione – ma anche, come dispone la nuova disciplina sul dottorato di ricerca (L. 210/98,art.4 e relativo regolamento attuativo sul Dottorato di ricerca, D.M. 224/99, art. 4), luogo diformazione professionale, in grado di interagire con soggetti pubblici e privati.

Considerato il valore strategico della risorsa dottorato e la sua apicalità nella costruzione delnuovo edificio dei cicli, il Nucleo ha inteso, nell’anno in osservazione, dedicare particolareimpegno nella propria attività valutativa, sia attraverso un più stretto raccordo con iniziative avviatein ambito centrale, sia attraverso approcci e strumenti elaborati autonomamente.

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Il movimento che si è innescato, su scala nazionale, per una più rigorosa e uniforme valutazionedel terzo livello universitario (tradizionalmente una zona d’ombra nell’ambito generale dellavalutazione universitaria), ha avuto finora momenti di buona aggregazione e visibilità, ma procedeancora in maniera molto lenta e intermittente.

Soggetto trainante e coordinante, in collaborazione con il CNVSU, è stata finora la CRUI, chesulla scorta di un documento fondante del maggio 2002 (Proposta di un sistema di valutazione deicorsi di Dottorato di ricerca), ha organizzato incontri e gruppi di lavoro tra rappresentanti dei variAtenei. I dati – ma più ancora i problemi emersi – mettono a nudo la sostanziale arretratezza nonsolo della valutazione dei dottorati di ricerca, ma, ancor prima e soprattutto, del sistema deidottorati in sé. Senza dubbio il passaggio alla gestione autonoma da parte dei singoli Atenei hapeggiorato la situazione, che tuttavia era grave in partenza: per limitarsi a fatti macroscopici,mancano tuttora – ma mancano dall’origine – elementari e indispensabili sistemi di gestione eosservazione, quali un’anagrafe dei dottorati di ricerca e un’anagrafe dei dottori e dei dottorandi diricerca. Le ripercussioni di queste carenze sono troppo facilmente immaginabili perché valga lapena di scendere nel dettaglio delle negatività. Ci si limita solo a rilevare come gli sforzicomplessivi dei soggetti coinvolti – Miur e Atenei – per definire e rendere adeguatamente visibili ipercorsi didattici di I e di II livello (sito OFF.F) non abbiano al momento alcun riscontroconfrontabile per il III livello.

Ancor più desolanti sono altri aspetti, che andrebbero urgentemente e adeguatamente affrontati.Anche qui, basta indicare le sofferenze principali:

(a) la totale assenza di un sistema di accreditamento delle attività didattiche del dottoratosufficientemente omologo e condiviso (a.1) presso il medesimo Ateneo (!) e (a.2) tra i diversiAtenei; (b) l’assenza di una griglia minima di criteri per garantire un processo di valutazione econfronto delle diverse realtà dei dottorati, onde garantire una migliore allocazione delle risorsedisponibili, ancora (b.1) a livello intrateneo e (b.2) interateneo. Il quadro va probabilmentedeteriorandosi per una serie ben nota di fattori, tra i quali destano preoccupazione: la deriva dicrescente divaricazione tra singole realtà alimentata dalla perdurante assenza di rimedi; lasimmetrica inerzia di tali realtà a rispondere a pur minime sollecitazioni al cambiamento; a ciò siaggiunge ancora una difficoltà, ormai piuttosto percepibile, dell’istituzione dottorato a conservareuna propria identità specifica e un primato nell’ambito delle attività didattiche post laureaminnovato dal legislatore (in che cosa il dottorato si differenzia e rimane “superiore” rispetto a un“master” di II livello, che ha dalla sua parametri di accreditamento in linea con il sistema e una“regolare” organizzazione formativa?).

In un orizzonte così incerto, il Nucleo di valutazione dell’Ateneo torinese ha inteso comunquesvolgere con rinnovata attenzione il proprio compito. A partire dall’anno in esame è statapredisposta e somministrata a tutti i coordinatori di dottorato una nuova versione del questionarioche raccoglie voci significative per la valutazione dell’attività di dottorato. L’acquisizione dellerisposte al questionario è connessa con l’annuale relazione nel Nucleo sull’attività di dottorato(D.M. 30.4.1999, n. 224, art. 3, c. 2). Rispetto alle versioni precedenti numero e precisione dei datirichiesti sono cresciuti sensibilmente. L’orizzonte di osservazione, inoltre, è passato dal solo 1°anno dei corsi attivi al 1° e 3° anno, così da poter ottenere informazioni aggiornate non solosull’avvio, ma anche sulla conclusione dei singoli cicli.

Questa prima esperienza è stata sufficientemente confortante per quanto riguarda il numero dellerisposte pervenute (40 risposte su 52 corsi attivi per il 3° anno del XV ciclo; 50 risposte su 55 corsiattivi per il 1° anno del XVII ciclo). Quanto ai dati desumibili, si possono osservare alcuni elementipositivi: un’accresciuta capacità dei Dipartimenti sedi del dottorato nell’acquisire risorse aggiuntiveda destinare a borse; un sufficiente, sebbene non esaltante, livello di internazionalizzazione. Tra glielementi di criticità vanno annoverati: il numero di borse Miur non assegnate (con conseguenteritorno dei relativi fondi al Ministero); la ridotta o del tutto assente didattica istituzionale di alcunidottorati, in un quadro di forte eterogeneità; la presenza occasionale di dottorandi giunti alla sogliadell’esame per il conferimento del titolo finale senza alcuna pubblicazione al proprio attivo.

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Il Nucleo di valutazione si propone di affinare ulteriormente il questionario, al fine di acquisiredati sempre più significanti, da integrare con i dati raccolti attraverso il questionario somministratoagli iscritti al dottorato, per il quale si veda più avanti al paragrafo 3.9.

Tabella 2.2.2 - Andamento posti messi a concorso per dottorati di ricerca per ciclo di attivazioneciclo di dottorato

Posti messi a concorso XVII XVIII XIXcon borsa Miur 152 164 156con borsa finanziata da terzi 28 46 50con borsa ISASUT 6 15 18Totale con borsa 186 225 224Posti liberi 145 193 195Totale posti a concorso 331 418 419Fonte: Area Ricerca - Sez. Dottorati e Affari Generali al 28.05.2003 (al 26.09.2003 per il XIX ciclo)

Figura 2.2.1 - Andamento della composizione percentuale dei posti messi a concorso nei corsidi dottorato di ricerca

Fonte: Area Ricerca - Sez. Dottorati e Affari Generali al 28.05.2003 (al 26.09.2003 per il XIX ciclo)

Tabella 2.2.3 - Andamento posti assegnati nei corsi di dottorato di ricerca per ciclo di attivazioneciclo di dottorato

Posti assegnati XV XVI XVII XVIIIcon borsa Miur 129 151 151 161con borsa finanziata da terzi 21 28 28 44con borsa ISASUT 0 0 4 14Totale con borsa 150 179 183 219Posti liberi 82 112 115 158Totale posti a concorso 232 291 298 377Fonte: Area Ricerca - Sez. Dottorati e Affari Generali al 28.05.2003 (al 26.09.2003 per il XIX ciclo)

37%39%46%

11%12%

8%4% 4%

2%

47%46%44%

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

100%

XVII XVIII XIXCiclo

Posti liberi

con borsa ISASUT

con borsa finanziata da terzi

con borsa Miur

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Figura 2.2.2 - Andamento della composizione dei posti assegnati da concorso nei corsi didottorato di ricerca

Fonte: Area Ricerca - Sez. Dottorati e Affari Generali al 28.05.2003 (al 26.09.2003 per il XIX ciclo)

2.2.2 L’offerta di altre attività didattiche post lauream

L’offerta di formazione post lauream relativa all’anno 2002/2003 si è realizzata anche attraversole 70 Scuole di specializzazione attive, di cui 52 appartenenti all’area medica. Il totale dei posti conborsa a disposizione è pari a 1.416 su tutti gli anni di corso attivi, incluse le borse ministerialidestinate alle scuole mediche. La Scuola Interateneo di Specializzazione per la formazione degliInsegnanti della scuola secondaria (S.I.S.) ha messo a disposizione 360 posti non coperti da borsa acui si aggiungono 330 posti per l’abilitazione all’attività di sostegno.

Completano l’offerta formativa i 31 corsi di perfezionamento ancora attivi, 27 dei qualipertinenti alla Facoltà di Medicina e Chirurgia.

43%51%52%56%

12%

10% 9%

9%4%

0% 1%0%

42%39%38%35%

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

100%

XV XVI XVII XVIIICiclo

Posti liberi

con borsa ISASUT

con borsa finanziata da terzi

con borsa Miur

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Tabella 2.2.4 - Struttura dell'offerta didattica post-lauream dell'Università di Torino a.a 2002/03SCUOLE DI SPECIALIZZAZIONE FACOLTA' CORSI DI PERFEZIONAMENTO

Parchi e giardiniScienze viticole ed enologiche AGRARIA Parchi e giardini ed aree verdi

Farmacia ospedaliera FARMACIA Preparazioni topiche farmaceutiche e cosmetiche

Professioni legali "B. Caccia e F. Croce" GIURISPRUDENZAArcheologia LETTEREAllergologia ed immunologia clinica Affezioni tiroidee e paratiroideeAnatomia patologica Alcologia e problemi alcolcorrelatiAnestesia e rianimazione Assistenza infermieristica al paziente critico cardiovascolareAnestesia e rianimazione II Chirurgia ambulatoriale e chirurgia a degenza breve (Day-Surgery)Audiologia e foniatria Chirurgia della parete addominale (ernie e laparoceli)Biochimica clinica Chirurgia laparoscopicaCardiochirurgia Chirurgia oraleCardiologia Criminalistica medico-legaleChirurgia generale I Diagnosi e terapie delle malattie dell'esofagoChirurgia generale II Diagnostica molecolare in medicinaChirurgia generale III Impianto e gestione degli accessi centrali a lungo termineChirurgia maxillo-facciale Implanto-protesiChirurgia odontostomatologica Infezioni ospedaliere: la sorveglianza e il controlloChirurgia pediatrica Le malformazioni fetali: diagnosi e trattamentoChirurgia plastica e ricostruttiva Management sanitarioChirurgia toracica Metodologia clinica delle cefalee e delle nevralgie craniche, ricerca e terapiaChirurgia vascolare Metodologia della ricerca infermieristica clinicaDermatologia e venereologia ParodontologiaEmatologia Patologia e medicina oraleEndocrinologia e malattie del ricambio Pediatria medico legaleGastroenterologia ed endoscopia digestiva Psichiatria transculturaleGenetica medica PsicogeriatriaGeriatria PsiconcologiaGinecologia ed ostetricia Psicopatologia forense e psicologia giudiziaria - 2° livelloIgiene e medicina preventiva Terapia del dolore: presidi farmacologici tecnici e fisiciMalattie dell'apparato respiratorio Terapie espressiveMalattie infettive Tossicologia occupazionale ed ambientaleMedicina del lavoroMedicina dello sportMedicina fisica e riabilitazioneMedicina interna IMedicina interna IIMedicina legaleMedicina nucleareMicrobiologia e virologiaNefrologiaNeurochirurgiaNeurologiaNeuropsichiatria infantileOftalmologiaOncologiaOrtognatodonziaOrtopedia e traumatologiaOtorinolaringoiatriaPatologia clinicaPediatriaPsichiatriaPsicologia clinicaRadiodiagnosticaRadioterapiaScienza dell'alimentazione - ind. Nutrizione clinicaUrologia

MEDICINA ECHIRURGIA

Ispezione degli alimenti di origine animalePatologia suinaSanità animale, allevamento e produzioni zootecniche

MEDICINAVETERINARIA(1)

Psicologia clinicaPsicologia della salute (2) PSICOLOGIA

SC. FORMAZIONE Didattica dell'italiano (PERFIL 2)

Fisica sanitaria SCIENZE M.F.N.SC. POLITICHE Comunicazione e mediazione interculturale

Indir. dell'arte e del disegnoIndir. delle lingue straniereIndir. delle scienze naturaliIndir. delle scienze umaniIndir. fisico-inform.-matematicoIndir. linguistico-letterarioCorsi di sostegno all'handicap

S.I.S (3)

(1) Le scuole di specializzazione di Medicina Veterinaria nell’a.a. 2002/2003 non erano attive per il primo anno(2) Ha sede nella Scuola di Psicologia Applicata(3) Scuola di Specializzazione per la formazione degli Insegnanti della Scuola Secondaria

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2.3 La domanda di istruzione universitaria

La Tabella 2.3.1 presenta l’andamento delle iscrizioni nell’Ateneo per gli ultimi 3 anni (2000/01,2001/02, 2002/03), fornendo i dati della rilevazione Miur al 31 gennaio 2003.

La tendenza al calo, che proseguiva da alcuni anni (gli iscritti raggiungevano il totale di 62.264nell’a.a. 1999/2000, ed erano progressivamente scesi fino a 58.812 nel 2001/02) parrebbe essersiarrestata: il dato relativo al 2002/03 (59.799), mostra infatti un lieve aumento rispetto alla cifradell’anno precedente. Va considerato che l’incremento (+ 987 unità) è in larga misura da ascriverealle Scuole universitarie (+ 729). Se si osservano i soli iscritti alle Facoltà, pare per ora piùopportuno parlare di stabilità che non di aumento (2001/02: 56.490; 2002/3: 56.748, ovvero +0,45%) e l’impressione sembra confermata dal dato degli iscritti al 1° anno dei corsi (2001/02:13.675; 2002/3: 13.837, ovvero + 1,18%). L’Ateneo torinese rimane dunque nel novero degliAtenei di grandi dimensioni (quelli con oltre 50.000 iscritti), ma conferma purtroppo però la suacollocazione storica nella zona inferiore della fascia.

All’interno dei dati di Ateneo, le uniche Facoltà che hanno visto un costante aumento di iscrittinegli ultimi tre anni sono Lingue e Scienze Politiche; registrano ancora un calo le Facoltà diAgraria, Giurisprudenza, Psicologia e Scienze della Formazione. Per quest’ultima Facoltà bisognaconsiderare anche l’applicazione ai principali corsi di studio del “numero chiuso” a partire dall’a.a.2002/03.

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Tabella 2.3.1 - Studenti iscritti dall’a.a. 2000/01 all’a.a. 2002/03 per Facoltà e tipo di corso di studio2000/2001 2001/2002 2002/2003

iscritti al I°anno

altri iscritti incorso

iscritti fuoricorso Totali iscritti al I° anno altri iscritti in

corsoiscritti fuori

corso Totali Iscritti al I° anno altri iscritti in corso iscritti fuori corso TotaliFacoltà

Cdl DU L Cdl DU L Cdl DU L Cdl DU L Cdl DU L LS Cdl DU L Cdl DU L Cdl DU L LS Cdl DU L LS Cdl DU L LS Cdl DU L LS Cdl DU L LSAgraria 159 22 257 725 195 6 474 95 0 1358 312 263 0 1 490 0 621 78 107 411 82 27 1032 161 624 0 0 0 412 16 207 0 556 6 341 9 221 0 548 9 1189 22

Economia 1371 94 0 2855 38 0 3251 5 0 7477 137 0 0 0 2130 0 2814 406 0 3002 79 0 5816 485 2130 0 1 1 2262 0 1496 37 1887 0 2294 17 300 0 3791 55 4449 0

Farmacia 314 26 0 1154 21 0 348 348 0 1816 395 0 0 0 344 0 871 101 0 522 1 0 1393 102 344 0 0 0 74 411 320 0 80 403 429 0 24 100 749 0 178 914

Giurisprudenza 1079 0 0 2039 0 0 3941 0 0 7059 0 0 5 0 1090 0 2603 0 0 2815 0 0 5423 0 1090 0 16 0 0 1261 1061 0 869 0 2682 0 117 0 3759 0 986 1261

Lettere 0 15 1181 2821 63 16 4585 2 0 7406 80 1197 0 0 1501 15 1483 40 1265 3529 7 21 5012 47 2787 15 0 0 1794 59 448 7 2080 77 2859 14 616 0 3307 21 4490 136

Lingue 707 0 0 1307 55 0 48 9 0 2062 64 0 5 0 1062 0 1218 52 0 502 0 0 1725 52 1062 0 2 0 1311 0 551 0 893 0 671 0 198 0 1224 0 2402 0

Medicinae Chirurgia 423 583 0 1659 755 0 788 73 0 2870 1411 0 349 783 0 0 1615 823 0 840 90 0 2804 1696 0 0 1 0 681 370 1168 557 2 254 704 131 0 8 1873 688 683 632

Medicina Veterinaria 118 28 0 415 28 0 305 19 0 838 75 0 0 0 123 0 389 26 0 252 30 0 641 56 123 0 0 0 86 112 3 0 40 383 179 0 32 82 182 0 158 577

Psicologia 523 0 0 2605 0 0 1473 0 0 4601 0 0 0 0 341 0 2383 0 0 1246 0 0 3629 0 341 0 0 0 429 0 811 0 352 0 1783 0 105 0 2594 0 886 0

Scienze dellaFormazione 227 0 1908 3580 0 44 2467 2 0 6274 2 1952 202 0 1695 0 1712 0 1116 1795 2 192 3709 2 3003 0 235 0 741 115 678 0 2012 56 1722 1 1048 0 2635 1 3801 171

Scienze MFN 347 165 613 1824 260 80 2104 178 0 4275 603 693 1 0 1335 3 968 95 344 1384 127 49 2353 222 1728 3 0 0 1100 143 342 4 1427 47 1141 43 775 0 1483 47 3302 190

ScienzePolitiche 1086 96 161 2021 202 1 2579 20 0 5686 318 162 398 0 1800 2 2099 132 152 2264 23 10 4761 155 1962 2 187 0 1888 129 1238 7 1474 34 1757 7 619 15 3182 14 3981 178

6354 1029 4120 23005 1617 147 22363 751 0 51722 3397 4267 960 784 11911 20 18776 1753 2984 18562 441 299 38298 2978 15194 20 442 1 10778 2616 8323 612 11672 1260 16562 222 4055 205 25327 835 26505 4081

TotaleFacoltà 11.503 24.769 23.114 59.386 13.675 23.513 19.302 56.490 13.837 21.867 21.044 56.748

iscritti al I°anno

altri iscritti incorso

iscritti fuoricorso Totali iscritti al I° anno

altri iscritti incorso

iscritti fuoricorso Totali Iscritti al I° anno altri iscritti in corso iscritti fuori corso TotaliScuole

Universitarie Cdl DU L LS Cdl DU L LS Cdl DU L LS Cdl DU L LSScuola univ.commercioestero

137 122 13 272 - - - -

Scuola univ.managementd'impresa

654 195 36 885 - - - -

Scuola univ.biotecnologie 80 251 18 349 96 272 21 389 0 0 101 0 84 0 162 0 96 0 17 0 180 0 280 0

Scuola univ.scienze motorie 327 639 0 966 323 1610 0 1933 0 0 325 61 799 0 1049 0 0 0 0 799 0 1374 61

Interfacolta' - - - - - - - - 212 55 82 0 8 0 0 0 302 55

0 0 638 116 883 0 1293 0 96 0 25 0 979 0 1956 116

Totale Scuolee Interfacoltà 1.198 1.207 67 2.472 419 1.882 21 2.322 754 2.176 121 3.051

Ateneo 12.701 25.976 23.181 61.858 14.094 25.395 19.323 58.812 14.591 24.043 21.165 59.799

Fonte: Rilevazione Ustat/Miur provvisoria al 31 gennaio.

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2.4 Gli scambi internazionali

Per verificare i risultati raggiunti dall’Università degli studi di Torino nel garantire agli studentiuna formazione curricolare di tipo europeo, un passaggio obbligato è quello dell’analisi dellamobilità internazionale e del suo andamento nel corso degli ultimi anni.

I programmi europei cui partecipa l’Università di Torino sono diversi, ma indubbiamente quellomaggiormente sviluppato è “Socrates/Erasmus”, di cui si riportano i dati riepilogativi del triennioaccademico 2000/01-2002/2003.

Tabella 2.4.1 - Mobilità in uscita con progetto ErasmusFacoltà a.a. 2000/01 a.a. 2001/02 a.a. 2002/03

Agraria 20 23 20Economia 77 94 109Farmacia 4 9 10Giurisprudenza 43 37 35Lettere e Filosofia 110 111 85Lingue 75 93 84Medicina e Chirurgia 18 17 21Medicina Veterinaria 7 7 3Psicologia 26 21 28Scienze Formazione 31 43 56Scienze M.F.N. 30 30 28Scienze Politiche 93 80 94Sc. Motorie - 6 10SAA 51 37 25Totale 585 608 608

Fonte: Ufficio Mobilità internazionale

Tabella 2.4.2 - Mobilità in entrata con progetto ErasmusFacoltà a.a. 2000/01 a.a. 2001/02 a.a. 2002/03

Agraria 16 17 22Economia 56 97 140Farmacia 7 12 8Giurisprudenza 37 55 53Lettere e Filosofia 55 66 75Lingue 57 79 80Medicina e Chirurgia 7 12 21Medicina Veterinaria 3 5 9Psicologia 12 13 14Scienze Formazione 4 18 33Scienze M.F.N. 30 36 37Scienze Politiche 42 30 57Sc. Motorie - 2 3S.I.S. 2SAA 32 45 n.p.Totale 358 487 554

Fonte: Ufficio Mobilità internazionale

In via generale i dati presi in esame e le informazioni acquisite dagli uffici evidenziano duecircostanze che sembrano caratterizzare gli scambi internazionali:

1. una crescente disponibilità degli studenti alla mobilità, testimoniata dall’aumento negliultimi anni del numero di domande;

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2. il perdurare di alcuni ostacoli di tipo finanziario ed organizzativo (ad es: difficoltà disistemazione abitativa per gli studenti in entrata) che richiedono ulteriori interventi da partedell’Ateneo.

Il Nucleo ha cercato di valutare se questi due aspetti siano fenomeni di tipo locale o se invecerappresentino una situazione diffusa anche presso le altre università italiane.

Di grande utilità in questo tipo di analisi comparativa sono stati due documenti: (a) il rapportopredisposto dalla Fondazione RUI su richiesta e contributo del MIUR “Esperienza della mobilitàinternazionale: gli studenti Erasmus italiani – febbraio 2001; (b) il documento 1/03 del CNVSU su“La valutazione dei programmi di mobilità studentesca internazionale negli atenei italiani:presentazione del progetto e dei principali risultati della ricerca”.

La lettura delle esperienze degli altri atenei e soprattutto del tipo di problemi che caratterizzano,in modo pressoché diffuso a livello nazionale, i programmi di mobilità, da un lato consente diapprezzare maggiormente i miglioramenti che si sono realizzati in quest’ambito presso il nostroAteneo, dall’altro non può che far riflettere sulla necessità di un rafforzamento di tutti quei fattoriche portano al successo della mobilità.

Il Nucleo ha voluto fare una prima verifica del risultato raggiunto dal nostro Ateneo per ciascunodegli indicatori proposti nel documento del Comitato, ai fini di una valutazione complessiva dellamobilità studentesca.

Si riporta a fianco di ogni indicatore qual è la situazione di Torino.

Informazione ed orientamento (degli studenti in uscita). L’utilizzo del web è ormai il canale dicomunicazione preferenziale verso l’utenza studentesca; nello specifico vengono pubblicati sia ilbando che tutte le altre informazioni utili su tutti i progetti di mobilità attivi presso l’ateneo. Graziealla realizzazione di apposite procedure gli studenti hanno ora la possibilità di compilare on line ladomanda di partecipazione ai bandi.

Programmazione accademica (da intendersi come livello di applicazione del sistema ECTS e diesistenza o meno di chiarezza nelle procedure di riconoscimento). Al momento non risulta essereapplicato il sistema ECTS; per quanto riguarda le procedure di riconoscimento le singole Facoltàprocedono in modo autonomo e non coordinato.

Programmazione ed incremento risorse finanziarie. Sotto questo profilo si sono fatti importantipassi in avanti: infatti oltre a garantire già da più anni la disponibilità della borsa UE in viaanticipata al momento della partenza, l’Università di Torino fornisce agli studenti un contributoaggiuntivo rispetto alle borse ed un contributo di viaggio uguale per tutti gli studenti (pari a 309,87pro capite). Lo stanziamento messo a bilancio per le borse a.a. 2002/03 è stato di 565.520,00 euro.

Di norma anche il Senato degli Studenti mette disposizione dei fondi per la mobilitàinternazionale, cui si possono aggiungere eventuali fondi appositamente stanziati dalle Facoltà.

Monitoraggio. Non risultano ancora attive indagini mirate al monitoraggio dei processi dimobilità. A tale proposito potrebbe essere utile rilevare l’opinione dei fruitori del servizio – quindistudenti in entrata ed in uscita – per poter introdurre gli opportuni miglioramenti ai processiamministrativi che supportano i programmi di mobilità.

Programmazione della mobilità in entrata e accoglienza. Come già evidenziato nel corso dellaprecedente relazione il minor numero degli studenti stranieri in entrata rispetto a quelli in uscita(Tab. 2.4.1 e Tab. 2.4.2) evidenzia la necessità di moltiplicare le azioni di miglioramento dellecondizioni di accoglienza. L’Università già da tempo si è dotata di un’apposita pagina web dedicataalla logistica e accoglienza per gli studenti stranieri, contenente tutti i contatti e le informazioninecessarie sia per reperire gli indirizzi di sistemazioni abitative che per potersi muovere nelcontesto cittadino.

Al momento dell’arrivo gli studenti sono accolti dall’ufficio Erasmus dell’Università e vengonodotati di un account di posta elettronica per poter mantenere un contatto costante durante il corso

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del soggiorno. La sistemazione abitativa rappresenta al momento attuale un problema di difficilesoluzione, almeno finché l’Università non disporrà, come è in previsione, di ulteriori residenze pergli studenti.

Valorizzazione delle risorse umane. Non risultano essere in atto iniziative di formazione specificaper il personale dedicato alla gestione dei programmi di scambio.

Da questo breve quadro sembra potersi esprimersi un giudizio positivo sugli interventi chel’Ateneo sta realizzando in questo settore, pur riconoscendo ampi spazi di miglioramento perquanto riguarda il problema degli alloggi e del monitoraggio dei processi ed in ultimo, ma ben piùimportante, del riconoscimento dei crediti formativi. Non conforta il fatto che tali problemi nonsiano una peculiarità del nostro Ateneo, ma un problema diffuso a livello nazionale comeevidenziato dai documenti sopra citati.

A dimostrazione del fatto che il nostro sistema universitario risulta meno attraente o comunque“accogliente” di altri paesi europei, si riporta di seguito una tabella in cui è possibile verificare ilpeso dell’Italia rispetto agli altri paesi nel programma di mobilità Erasmus e quanto pesa su questinumeri l’Università di Torino.

Tabella 2.4.3 - Mobilità Erasmus da e verso paesi europei, a.a. 2001/02In Uscita In EntrataPaese Studenti % su totale Studenti % su totale

Belgio 4.313 3,93% 3.134 3,15%Danimarca 1.668 1,52% 1.985 2,00%Germania 15.698 14,30% 11.669 11,73%Grecia 1.872 1,71% 1.021 1,03%Spagna 16.905 15,40% 17.620 17,72%Francia 17.417 15,87% 15.446 15,53%Irlanda 1.660 1,51% 3.069 3,09%Italia 13.353 12,17% 8.701 8,75%Lussemburgo 104 0,09% 16 0,02%Paesi Bassi 3.973 3,62% 5.351 5,38%Austria 2.873 2,62% 1.967 1,98%Portogallo 2.601 2,37% 2.383 2,40%Finlandia 2.958 2,70% 2.930 2,95%Svezia 2.522 2,30% 4.284 4,31%Regno Unito 8.224 7,49% 16.565 16,66%Totale membri UE 96.141 87,60% 96.141 96,68%Cipro 72 0,07% 37 0,04%Estonia 274 0,25% 115 0,12%Lettonia 209 0,19% 48 0,05%Lituania 823 0,75% 91 0,09%Malta 129 0,12% 173 0,17%Polonia 4.323 3,94% 792 0,80%Rep. Ceca 2.533 2,31% 732 0,74%Rep. Slovacca 578 0,53% 111 0,11%Slovenia 364 0,33% 108 0,11%Ungheria 1.736 1,58% 769 0,77%Totale membri dal 2004 107.182 97,66% 99.117 99,67%Bulgaria 605 0,55% 51 0,05%Romania 1.964 1,79% 275 0,28%Turchia n.d. n.d.Totale UE e paesi candidati 109.751 100% 99.443 100%

Fonte: Commissione Europea, Dir. Gen. XXII - Istruzione, Formazione e Gioventù;dati Univ. di Torino - Ufficio Mobilità internazionale

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Tabella 2.4.4 - Mobilità ERASMUS "zona UE e aspiranti UE" dell’Università di Torino enazionali a.a. 2001/02(valori assoluti e percentuali)

In Uscita In EntrataPaese Torino Italia Ateneo

su ItaliaTorino Italia Ateneo

su ItaliaBelgio 28 586 4,78% 9 404 2,23%Danimarca 12 279 4,30% 5 90 5,56%Germania 71 1.811 3,92% 41 1.360 3,01%Grecia 4 163 2,45% 11 213 5,16%Spagna 174 4.340 4,01% 171 3.130 5,46%Francia 139 2.325 5,98% 127 1.242 10,23%Irlanda 10 198 5,05% 6 90 6,67%Italia - - - - - -Lussemburgo 0 0 0,00% 0 8 0,00%Paesi Bassi 20 505 3,96% 1 213 0,47%Austria 5 309 1,62% 2 362 0,55%Portogallo 25 551 4,54% 17 498 3,41%Finlandia 10 298 3,36% 10 156 6,41%Svezia 23 383 6,01% 3 121 2,48%Regno Unito 63 1.605 3,93% 29 814 3,56%Totale membri UE 584 13.353 4,37% 432 8.701 4,96%Cipro 0 5 0,00% 0 2 0,00%Estonia 2 14 14,29% 1 12 8,33%Lettonia 1 1 100,00% 0 2 0,00%Lituania 2 21 9,52% 2 51 3,92%Malta 0 47 0,00% 0 49 0,00%Polonia 7 98 7,14% 15 304 4,93%Rep. Ceca 0 50 0,00% 2 118 1,69%Rep. Slovacca 0 16 0,00% 0 42 0,00%Slovenia 0 17 0,00% 3 46 6,52%Ungheria 1 122 0,82% 1 189 0,53%Totale membri dal 2004 597 13.744 4,34% 456 9.516 4,79%Bulgaria 0 0 0,00% 0 33 0,00%Romania 3 64 4,69% 31 253 12,25%Turchia n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d.Totale UE e paesi candidati 600 13.808 4,35% 487 9.802 4,97%

Fonti: Dati su Italia - Commissione Europea, Dir. Gen. XXII - Istruzione, Formazione e Gioventù;dati Univ. di Torino - Ufficio Mobilità internazionale

2.5 L’organizzazione didattica: risorse umane e distribuzione per Facoltà

La Tabella 2.5.1 riassume la situazione del personale docente per Facoltà e per macro areedisciplinari, con riferimento agli aa.aa. 2000/01, 2001/02, 2002/03. Il dato di Ateneo mostra come,complessivamente, il personale docente continui a crescere: l’incremento del 2002/03 sul 1999/00(1.890 unità) è del 10,95%. Tale andamento risulta dalla somma di situazioni assai diverse, poichénell’Ateneo è fortemente aumentato il numero dei professori di I fascia: dai 514 del 1999/00 si èpassati ai 691 del 2002/03 (+ 34,4%), mentre sono rimaste sostanzialmente stabili, o poco più, lecifre dei professori di II fascia, da 603 nel 1999/00 a 612 nel 2001/02, e dei ricercatori, da 773 a794.

La Tabella 2.5.1 bis espone nuovamente i dati in relazione alle quattro macro aree.

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Tabella 2.5.1 - Personale docente e Ricercatore aa.aa. 2000/2001, 2001/2002, 2002/2003Facoltà Totali N. prof. di I fascia N. prof. di II fascia Ricercatori

2000/01

2001/02

2002/03

2000/01

2001/02

2002/03

2000/01

2001/02

2002/03

2000/01

2001/02

2002/03

Agraria 116 120 116 30 33 31 40 44 44 46 43 41Economia 142 147 146 37 43 46 46 46 44 59 58 56Farmacia 60 63 65 13 14 16 21 27 29 26 22 20Giurisprudenza 114 118 117 49 54 54 12 15 20 53 49 43Lettere e Filosofia 212 212 206 70 76 82 49 50 51 93 86 73Lingue 81 91 98 18 21 24 33 34 36 30 36 38Medicina e Chirurgia 451 470 467 141 159 155 117 127 129 193 184 183Medicina Veterinaria 84 91 89 22 24 23 26 25 25 36 42 41Psicologia 51 57 64 15 17 18 10 13 13 26 27 33Scienze della Formazione 95 120 129 32 33 38 28 41 42 35 46 49Scienze M.F.N. 433 427 434 129 146 150 126 130 133 178 151 151Scienze Politiche 155 161 166 45 52 54 45 44 46 65 65 66 Totale 1994 2077 2097 601 672 691 553 596 612 840 809 794Dati al 31 dicembre di ogni anno. Fonte: Area Personale.

Tabella 2.5.1 bis - Personale docente e Ricercatore aa.aa. 2000/2001, 2001/2002 , 2002/2003Tot Docenti PO PA RU DE

Macroarea 2000-01

2001-02

2002-03

2000-01

2001-02

2002-03

2000-01

2001-02

2002-03

2000-01

2001-02

2002-03

2000-01

2001-02

2002-03

Sanitaria(Medicina, Veterinaria, Farmacia) 595 624 621 176 197 194 164 179 183 255 248 244 412,8 442,2 440,4

Scientifica e tecnologica(Scienze MFN, Agraria) 549 547 550 159 179 181 166 174 177 224 194 192 383,7 396,6 400,0

Socioeconomica e giuridica(Economia, Sc. Politiche,Giurisprudenza)

411 426 429 131 149 154 103 105 110 177 172 165 287,2 304,5 310,2

Umanistica (Lettere, Lingue, Sc.Formazione, Psicologia) 439 480 497 135 147 162 120 138 142 184 195 193 307,2 337,7 354,8

Totale 1994 2077 2097 601 672 691 553 596 612 840 809 794 1.390,9 1.480,9 1.505,5

Nella tabella 2.5.2 compaiono i dati ottenuti mediante la ponderazione nota con il nome di“docente equivalente” (fissato pari a 1 il costo di un professore ordinario, il costo di un professoreassociato è pari a 0,76 e il costo di un ricercatore è pari a 0,44).

Tabella 2.5.2 - Docenti equivalenti al 31/12/2002Facoltà PO PA in DE RU in DE totale DE

Agraria 31 44 33,4 41 18,04 82,5Economia 46 44 33,4 56 24,64 104,1Farmacia 16 29 22,0 20 8,8 46,8Giurisprudenza 54 20 15,2 43 18,92 88,1Lettere e Filosofia 82 51 38,8 73 32,12 152,9Lingue 24 36 27,4 38 16,72 68,1Medicina e Chirurgia 155 129 98,0 183 80,52 333,6Medicina Veterinaria 23 25 19,0 41 18,04 60,0Psicologia 18 13 9,9 33 14,52 42,4Scienze della Formazione 38 42 31,9 49 21,56 91,5Scienze M.F.N. 150 133 101,1 151 66,44 317,5Scienze Politiche 54 46 35,0 66 29,04 118,0Totale 691 612 465,1 794 349,4 1.505,5Elaborazione: Ufficio Nucleo di Valutazione

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Tabella 2.5.3 - Graduatorie delle Facoltà per consistenza di docenti ponderati (DE) al 31.12.2002e di studenti in corso nell'a.a. 2002/2003

1) 2) 3)N.

ord. Facoltà docentiequivalenti Facoltà studenti

in corso Facoltà stud. incorso/DE

1 Medicina e Chirurgia 333,6 Economia 5.684 Economia 54,62 Scienze M.F.N. 317,5 Scienze Politiche 4.957 Scienze Politiche 42,03 Lettere 152,9 Lettere 4.465 Scienze Formazione 41,94 Scienze Politiche 118,0 Scienze Formazione 3.837 Lingue 40,55 Economia 104,1 Scienze M.F.N.* 3.410 Psicologia 37,56 Scienze Formazione 91,5 Giurisprudenza 3.207 Giurisprudenza 36,47 Giurisprudenza 88,1 Medicina e Chirurgia 3.033 Lettere 29,28 Agraria 82,5 Lingue 2.757 Farmacia 27,59 Lingue 68,1 Psicologia 1.592 Agraria 14,5

10 Med. Veterinaria 60,0 Farmacia 1.288 Scienze M.F.N.* 10,711 Farmacia 46,8 Agraria 1.197 Med. Veterinaria 10,412 Psicologia 42,4 Med. Veterinaria 624 Medicina e Chirurgia 9,1

Totale Torino 1.505,5 Totale Torino** 36.400 Totale Torino** 24,2 Fonti: Docenti - Rilevazione CNVSU - Nuclei2003"; Studenti – Miur/Ustat rilevazione al 31 gennaio 2003.Elaborazione: Ufficio Nucleo di Valutazione * comprende gli iscritti in corso della Scuola Univ. in Biotecnologie **comprende gli iscritti in corso dei Corsi Interfacoltà

L’andamento delle graduatorie esposte nella tabella 2.5.3 ricalca nella sostanza i rilevamentidegli anni scorsi. Come già in passato, la Facoltà con il maggior numero di docenti equivalenti èMedicina e Chirurgia, e quella con il numero più basso è Psicologia, con un divario rilevantissimo(ca. 290 punti: il medesimo valore degli anni scorsi, con una minima riduzione). E, come in passato,le prime cinque posizioni restano stabili.

Qualche movimento si verifica invece nella colonna 3, cioè nella classifica delle Facoltà secondoil rapporto studenti in corso/docenti ponderati. Qui il posto più alto (cioè il più sfavorevole quanto arisorse umane disponibili alla didattica) non tocca più alla Facoltà di Psicologia, bensì a Economia,che ha beneficiato di un costante trend favorevole nella crescita degli iscritti; un cambiamento toccaanche l’ultima posizione, che non va più a Medicina Veterinaria, bensì a Medicina e Chirurgia. Lealternanze delle posizioni intermedie, e i valori assoluti non evidenziano grandi scostamenti rispettoal passato. Affiorano però elementi significativi, e in certa misura confortanti: (a) il valore medio diAteneo è ulteriormente sceso, passando da 25,4 a 24,2 (era 26,6 al 31.12.2000); (b) la forcellamax./min. dei valori di Facoltà si è sensibilmente ridotta: era di oltre 90 punti nel 2000(103,6÷10,4), di oltre 60 punti nel 2001 (70,3÷8,8), è di 45 punti nell’anno in esame (54,6÷9,1); (c)se nel 2000 si registravano ancora casi di Facoltà con valori pari a 4 e 3 volte il valore di Ateneo, enel 2001 la Facoltà con il valore più alto, Psicologia, rasentava ancora una soglia di 3 volte il valoremedio, nell’anno in esame il valore di Economia è di poco superiore al doppio del valore di Ateneo.

2.6 Rapporto studenti/docenti: alcuni dati sul contesto nazionale ed internazionale

Si forniscono, infine, alcuni dati che consentono di posizionare l’Ateneo torinese nel sistemauniversitario italiano (tabella 2.6.1). L’Ateneo di Torino presenta un rapporto tra studenti iscritti e“staff docente” inferiore alla media nazionale e tra i più bassi dei “mega Atenei”. Tale indice puòcostituire una misura della qualità dell’organizzazione didattica, pur considerando le specifichedifferenze esistenti tra le diverse Facoltà dell’Ateneo.

Benché i risultati dell’Ateneo siano buoni rispetto al contesto nazionale, ed in particolare nelconfronto con i grandi atenei, rimane comunque troppo alto rispetto ai valori degli altri Paesi. Ilrapporto studenti/docenti colloca, infatti, l’Italia agli ultimi posti tra i Paesi aderenti all’OCSE,

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come evidenziato nella tabella 2.6.2. Bisogna precisare che il valore del rapporto riferito all’Italiaindicato in quest’ultima tabella è diverso da quello esposto nella tabella 2.6.1, in quanto si riferiscead un periodo di rilevazione diverso e proveniente da fonti che utilizzano differenti metodologie diaggregazione nella “costruzione” del dato e dell’indice. Tale valore negativo è comunque mitigatodal processo di miglioramento in atto nel sistema italiano che ha visto calare tale rapporto da 24,8 a22,8 tra il 1999 e il 2000 (con la migliore performance di miglioramento in termini assoluti).

Tabella 2.6.1 - Rapporto studenti iscritti a.a 2001/2002 supersonale docente in alcune università italiane

Università Studenti Docenti studenti/docenti

Bologna 96.501 3.062 31,5Palermo 60.888 1.984 30,7Napoli Federico II 89.155 3.046 29,3Roma La Sapienza 136.839 4.932 27,7Pisa 47.784 1.907 25,1Padova 55.644 2.234 24,9Torino 52.021 2.097 24,8Milano 58.613 2.368 24,8Firenze 56.935 2.330 24,4totale Italia 1.684.533 58.464 28,8Fonte: procedura Nuclei2003. Dati a dicembre 2002

Tabella 2.6.2 - Rapporto studenti/docenti in alcuni paesi stranieri anno 2000

Stati studenti / docenti

Italia 22,8Francia 18.3Regno Unito 17,6Spagna 15,9USA 13,5Olanda 12,6Germania 12,1Giappone 11,4

Fonte: Rapporto 2002 sull'istruzione – OCSE (Dati riferiti al 2000)

2.7 La riforma degli ordinamenti didattici

In questo capitolo si è inteso valutare l’impatto del nuovo ordinamento didattico sulla carrieradello studente universitario presso l’Ateneo torinese. Ovviamente i dati elaborati sono limitati aiprimi due anni di corso delle lauree di nuova istituzione e ciò rende l’analisi per ora del tuttoindicativa. Per ottenere dati significativi bisognerà anche in questo caso attendere il compimentodel ciclo di studi.

Al fine di rendere più chiara l’interpretazione della tabella 2.7.1 e degli indicatori analizzativiene riportata una breve spiegazione sul calcolo dei parametri utilizzati.

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Gli studenti equivalenti (SE)1 o studenti attivi

Lo studente equivalente è un parametro di valutazione calcolato, per quanto riguarda il vecchioordinamento didattico, secondo la seguente formula:

N° totale delle annualità superate nell’anno solare

N° annualità previste dal corso di studioper il conseguimento del titolo

SE annualità =

Anni durata legale del corso di studio

Esso rappresenta il numero di studenti che risulterebbero iscritti se tutti rispettassero il piano distudi riuscendo a superare gli esami con regolarità.

Lo Studente Attivo rappresenta un indice di processo utilizzato dal CNVSU per il calcolo diindicatori di risultato rapportato con il numero effettivo di iscritti e per il calcolo della quota diFFO. Esso corrisponde al parametro in precedenza definito come Studente Equivalente1. LoStudente Attivo rappresenta il massimo grado di efficienza del processo di istruzione universitaria(se tutti gli studenti fossero Studenti Attivi non esisterebbero studenti fuori corso, né in ritardo congli esami durante il percorso formativo e quindi potenziali fuori corso).

Con la riforma della didattica e l’introduzione dei CFU il Nucleo di Valutazione ha intesointrodurre una modificazione della formula di calcolo dell’indice SE. La nuova formula di calcoloviene semplificata dall’introduzione del parametro CFU nel modo seguente:

N° totale dei CFU acquisiti nell’anno solareSE CFU =

60

Tale formula si basa sul fatto che, indipendentemente dal corso di laurea seguito (triennale ospecialistica, di qualsiasi facoltà o ateneo) uno studente dovrebbe acquisire annualmente 60 CFU.Tuttavia risulta opportuno fare alcune considerazioni.

L’indice SE CFU può essere influenzato dalla tipologia di studente considerato per il calcolo,infatti se calcolato sui soli studenti full-time rimane sostanzialmente invariato rispetto all’indicecalcolato per il vecchio ordinamento (ma si riferisce solo ad una parte della popolazionestudentesca). Per questo motivo per poter confrontare il dato relativo al nuovo ordinamento conquello relativo al vecchio ordinamento l’analisi è stata effettuata utilizzando i dati dei soli studentifull-time. Inoltre il valore di 60 CFU è il numero di CFU previsti dalle prove inserite in un anno dicorso, mentre in teoria è possibile acquisirne anche un numero superiore (fino ad 80).

Il valore dell’indice SE è influenzato inoltre dal fatto che nella formula non viene considerato ilnumero di studenti realmente iscritti: esso può essere considerato un valore virtuale, infatti ilraggiungimento di uno stesso valore di tale indice, in due Facoltà diverse, può essere il risultato didue situazioni diametralmente opposte dal punto di vista dell’efficacia del “processo universitario”:tanti studenti realmente iscritti mediocri, oppure pochi studenti realmente iscritti eccellenti.

Per questo motivo il Nucleo propone di considerare l’indice di successo o di regolarità che mettein rapporto il valore degli SE con il numero di iscritti totali dando un peso più aderente alla realtà alvalore dell’indice SE.

1 Per convenzione in questo documento verrà privilegiato l’utilizzo del termine Studente Attivo benché sia sinonimo di StudenteEquivalente, mentre nelle formule e nelle tabelle sarà utilizzato l’acronimo SE (Studente Equivalente)

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Indice di regolarità – Indicatore 1

N° totale dei CFU acquisiti nell’anno solare 1 SE CFUIndice di regolarità CFU =60

x Totaleiscritti

= Totaleiscritti

Nel calcolo di tale indice vengono utilizzati gli esami riferiti ad un dato anno solare X e gliiscritti riferiti all’anno accademico corrispondente (es: a.s. 2002 e a.a 2001-2002).

L’indice permette di fornire informazioni sulla percentuale di studenti in grado di procedere conregolarità nel percorso di studio, misurando così l’efficacia del processo formativo dell’Ateneo perciascuna Facoltà. Un ulteriore vantaggio fornito da questo indice è rappresentato dal fatto che sitratta di un valore pesato confrontabile tra anni, Facoltà ed Atenei diversi.

Per questo indice valgono le stesse considerazioni già fatte a proposito dello SE per quantoriguarda la popolazione studentesca di riferimento in base alla tipologia di iscrizione (part-time,full-time o totali).

Tale indice è stato calcolato anche per SE annualità del Vecchio ordinamento e confrontato conquello per SE CFU riferiti al Nuovo ordinamento, con l’intento di effettuare un raffronto preliminaretra l’andamento del vecchio e del nuovo ordinamento (Tab. 2.7.1).

L’analisi della tabella 2.7.1 mette in evidenza, per il dato pesato (indicatore 1), un valorepositivo per quanto riguarda il totale dell’Ateneo, pari allo 0,58%. Da questo punto di vista ilpassaggio al nuovo ordinamento non evidenzierebbe, al momento della rilevazione dei dati, unmiglioramento apprezzabile nella carriera dello studente. Risulterà interessante e maggiormentesignificativo comparare i dati dei due diversi ordinamenti allorquando saranno disponibili i datirelativi al completamento del ciclo dei nuovi corsi di laurea.

Si precisa che dall’analisi della tabella 2.7.1 sono stati esclusi i corsi di laurea della Facoltà diMedicina e Chirurgia, in quanto nell’a.a. 2001/02 presso questa Facoltà non erano ancora statoattivato alcun corso del nuovo ordinamento, e i corsi di Laurea specialistica a ciclo unico dellaFacoltà di Medicina Veterinaria e della Facoltà di Farmacia, poiché il massiccio passaggio al nuovoordinamento da parte di studenti iscritti ad ordinamenti precedenti ed il mantenimento del corso dilaurea di durata quinquennale avrebbero avuto effetti ingannevoli sull’attendibilità dei risultatifinali dell’analisi.

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Tabella 2.7.1 - Elaborazione sui CFU degli iscritti regolari a.a 2001/02 e confronto con l’a.a. 1999/002002 2000

FacoltàCFU acquisitidagli studentiregolari 2002

IscrittiRegolari

a.a. 2001/02

S.E.(Indicatore 2)

Indice disuccesso

(Indicatore 1)

IscrittiRegolari

a.a. 1999/2000

S.E.(Indicatore 2)

[calcolato dal CNVSU]

Indice disuccesso

(Indicatore 1)

Indicatore 1Differenza2002 - 2000

Agraria 34.173 1.002 569,55 56,84% 1.250 615,00 49,20% 7,64%Economia 80.234 2.759 1.337,23 48,47% 4.954 3.066,00 61,89% -13,42%Farmacia 4.567 123 76,12 61,88% 20 14,00 70,00% -8,12%Giurisprudenza 35.873 1.069 597,88 55,93% 3.241 1.051,00 32,43% 23,50%Interfacoltà 3.176 96 52,93 55,14% - - -Lettere e Filosofia 101.324 3.621 1.688,73 46,64% 4.149 2.351,00 56,66% -10,03%Lingue e Lett. straniere 30.863 1.088 514,38 47,28% 1.448 437,00 30,18% 17,10%Medicina Veterinaria 2.269 70 37,82 54,02% 37 18,00 48,65% 5,38%Psicologia 13.061 418 217,68 52,08% 2.361 1.207,00 51,12% 0,95%Scienze della Formazione 96.900 3.496 1.615,00 46,20% 4.350 1.937,00 44,53% 1,67%Scienze MFN eS.U. Biotecnologie 77.731 2.605 1.295,52 49,73% 3.320 1.524,00 45,90% 3,83%

Scienze Politiche 67.493 2.446 1.124,88 45,99% 3.058 1.270,00 41,53% 4,46%Totale 547.664 18.793 9.127,73 48,57% 29.861 14.331,00 47,99% 0,58%

Fonte: Area Studenti.Elaborazione: Ufficio Nucleo di valutazione

N.B. I dati relativi all’a.a. 2001/2002 e all’anno solare 2002 non corrispondono a quelli già trasmessi al Ministero e potrebbero non corrispondere allasituazione reale definitiva, per via dell’assestamento della base dati ad oggi in itinere, ma in buona fase di avanzamento.

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A supporto di quanto affermato nella discussione dei dati riportati nella Tabella 2.7.1 pareindicativo l’andamento del numero dei laureati dell’Università degli Studi di Torino negli ultimi 5anni. Nella Figura 2.7.1 risulta evidente che nel 2001 (anno in cui si sono laureati i primi studentidelle lauree triennali che hanno effettuato il passaggio dal vecchio al nuovo ordinamento) si èverificato un forte incremento di laureati, pari al 33%. Tale andamento si è confermato nell’annosolare 2002 facendo registrare un ulteriore incremento.

Figura 2.7.1 – Andamento del numero dei laureati dell’Università di Torino: 1998-2002

Fonte: Miur –Rilevazione istruzione universitaria 2002.

2.8 L’analisi della performance didattica

Nel presente capitolo si è voluta effettuare un’analisi della performance didattica delle varieFacoltà e dell’Ateneo torinese. A tale scopo sono stati utilizzati quali parametri gli indici espressi invalore percentuale relativi a: immatricolati senza esami, iscritti in corso e laureati in corso, calcolatisecondo le seguenti formule:

Immatricolati che nonhanno superato annualità% immatricolati senza esami =

Immatricolati

Studenti in corso% iscritti in corso =Studenti totali

Laureati nella durata legale% laureati in corso =Laureati totali

Le tabelle che seguono riportano l’elaborazione degli indicatori della performance didattica, inparticolare la tabella 2.8.1 riporta i valori degli indici di performance in termini percentuali mentrela tabella 2.8.2 riporta il posizionamento delle Facoltà in base ai quartili calcolati per ledistribuzioni dei valori degli IPD negli aa.aa. 1999/00, 2000/01 e 2001/02.

5.676 5.864 5.976 6.143 6.637

1.299917206

8096505.882

6.5146.893

7.842

1.578

400

9.024

0

2.000

4.000

6.000

8.000

a.s. 1998 a.s. 1999 a.s. 2000 a.s. 2001 a.s. 2002

CDL CDU L1LIV TOT

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I punteggi riportati nella tabella 2.8.2 sono relativi, cioè legati al miglior risultato ottenuto, e nonassoluti; ne consegue che la presenza di un asterisco (¤) non esprime necessariamente un valorenegativo, poiché occorre leggere le due tabelle congiuntamente. Si osservi, ad esempio, nell’indice“% iscritti in corso” della seconda tabella come le Facoltà che hanno ricevuto un solo asterisco – esi posizionano quindi nel quartile più basso – abbiano un valore compreso tra il 49% e il 59% (tab.2.8.1), e cioè assolutamente in linea con l’incidenza degli studenti fuori corso presenti nei maggioriAtenei italiani (si veda il paragrafo seguente 2.9 “Posizione dell’Ateneo nel panorama nazionale”).

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Tabella 2.8.1 – Indicatori di performance didattica (IPD) negli aa.aa. 99/00, 00/01 e01/02% immatricolati senza esami % iscritti in corso % laureati in corso

FACOLTA' a.a. 1999/2000 a.a. 2000/01 a.a. 2001/02 a.a. 1999/2000 a.a. 2000/01 a.a. 2001/02 a.s.1999 a.s.2000 a.s.2001Agraria 9% 9% 18% 73% 69% 66% 8% 6% 16%Economia 7% 10% 5% 56% 58% 64% 12% 9% 11%Farmacia 17% 18% 13% 67% 67% 71% 5% 1% 2%Giurisprudenza 13% 11% 11% 46% 46% 50% 1% 2% 2%Lettere e filosofia 12% 15% 2% 48% 45% 49% 7% 7% 5%Lingue e lett. straniere 8% 12% 7% 98% 93% 82% - - -Med. Veterinaria 9% 8% 5% 61% 60% 61% 5% 7% 8%Medicina e chirurgia 7% 3% 2% 76% 75% 81% 38% 52% 52%Psicologia 7% 10% 17% 52% 53% 56% 1% 4% 7%Sc. Politiche 7% 19% 13% 53% 53% 59% 3% 9% 13%Sc. della Formazione 8% 7% 4% 63% 60% 65% 1% 2% 3%Sc. MFN 18% 27% 8% 55% 55% 63% 7% 9% 14%Scienze Motorie - 8% 6% 100% 51% 69% - - -

ATENEO 10% 12% 7% 57% 57% 62% 8% 11% 12%

Tabella 2.8.2 – Posizionamento delle Facoltà nei quartili calcolati per le distribuzioni dei valori degli IPD negli aa.aa. 99/00, 00/01 e01/02% immatricolati senza esami % iscritti in corso % laureati in corsoFACOLTA'

Dati Nuclei a.a. 1999/2000 a.a. 2000/01 a.a. 2001/02 a.a. 1999/2000 a.a. 2000/01 a.a. 2001/02 a.s.1999 a.s.2000 a.s.2001Agraria ¤¤ ¤¤¤ ¤ ¤¤¤ ¤¤¤¤ ¤¤¤ ¤¤¤¤ ¤¤ ¤¤¤¤Economia ¤¤¤ ¤¤¤ ¤¤¤ ¤¤ ¤¤ ¤¤ ¤¤¤¤ ¤¤¤¤ ¤¤¤Farmacia ¤ ¤ ¤¤ ¤¤¤ ¤¤¤ ¤¤¤¤ ¤¤ ¤ ¤Giurisprudenza ¤ ¤¤ ¤¤ ¤ ¤ ¤ ¤ ¤ ¤Lettere e filosofia ¤¤ ¤¤ ¤¤¤¤ ¤ ¤ ¤ ¤¤¤ ¤¤ ¤¤Lingue e lett. straniere ¤¤¤ ¤¤ ¤¤¤ ¤¤¤¤ ¤¤¤¤ ¤¤¤¤ - - -Med. Veterinaria ¤¤ ¤¤¤¤ ¤¤¤¤ ¤¤ ¤¤¤ ¤¤ ¤¤ ¤¤¤ ¤¤Medicina e chirurgia ¤¤¤¤ ¤¤¤¤ ¤¤¤¤ ¤¤¤¤ ¤¤¤¤ ¤¤¤¤ ¤¤¤¤ ¤¤¤¤ ¤¤¤¤Psicologia ¤¤¤¤ ¤¤¤ ¤ ¤ ¤¤ ¤ ¤ ¤¤ ¤¤Sc. Politiche ¤¤¤¤ ¤ ¤ ¤ ¤ ¤ ¤¤ ¤¤¤ ¤¤¤Sc. della Formazione ¤¤¤ ¤¤¤¤ ¤¤¤¤ ¤¤¤ ¤¤¤ ¤¤¤ ¤ ¤ ¤Sc. MFN ¤ ¤ ¤¤ ¤¤ ¤¤ ¤¤ ¤¤¤ ¤¤¤¤ ¤¤¤¤Scienze Motorie - ¤¤¤¤ ¤¤¤ ¤¤¤¤ ¤ ¤¤¤ - - -

ATENEO ¤¤ ¤¤ ¤¤ ¤¤ ¤¤ ¤¤ ¤¤¤¤ ¤¤¤¤ ¤¤¤Fonte dati: Procedura Nuclei 2001, 2002, 2003.Legenda: primo quartile ¤ secondo quartile ¤ ¤ terzo quartile ¤ ¤ ¤ quarto quartile ¤ ¤ ¤ ¤

N.B. Sulla base delle percentuali calcolate nella prima tabella si assegnano i precedenti simboli per gli iscritti ed i laureati in corso. Per gli immatricolati senza esami siprocede invece nel modo inverso, in quanto il miglior risultato corrisponde alla percentuale minore.

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Le figure 2.8.1, 2.8.2 e 2.8.3 rappresentano l’andamento dei tre parametri analizzati nella tabella2.8.1 (immatricolati senza esami, iscritti in corso e laureati in corso) e consentono di evidenziare piùagevolmente i picchi ed il campo di variazione nel corso del periodo considerato.

Figura 2.8.1 – Grafico dell’andamento dell’incidenza degli immatricolati senza esami negliaa.aa. 1999/00, 2000/01 e 2001/02

Figura 2.8.2 – Grafico dell’andamento dell’incidenza degli iscritti in corso negli aa.aa.1999/00, 2000/01 e 2001/02

% immatricolati senza esami

0%

5%

10%

15%

20%

25%

30%

Agr

aria

Eco

nom

ia

Farm

acia

Giu

rispr

uden

za

Lett,

filo

sofia

Ling

, let

t

Med

, vet

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Psi

colo

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Sc,

Pol

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e

Sci

enze

del

lafo

rmaz

ione

Sci

enze

MFN

Sci

enze

Mot

orie

a.a. 1999/2000 a.a. 2000/01 a.a. 2001/02

% iscritti in corso

40%

50%

60%

70%

80%

90%

100%

Agra

ria

Econ

omia

Farm

acia

Giu

rispr

uden

za

Lett,

filo

sofia

Ling

, let

t

Med

, vet

er

Med

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a e

chiru

rgia

Psic

olog

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Sc, P

oliti

che

Scie

nze

della

form

azio

ne

Scie

nze

MFN

Scie

nze

Mot

orie

a.a. 1999/2000 a.a. 2000/01 a.a. 2001/02

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Relazione 2002La Didattica

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Figura 2.8.3 – Grafico dell’andamento dell’incidenza dei laureati in corso negli aa.aa. 1999/00,2000/01 e 2001/02

2.9 Posizione dell’Ateneo nel panorama nazionale

Sono di seguito riportate alcune considerazioni sui dati Nuclei2003 presentati sul sitohttp://simi.polito.it/atenei/nuclei2003 che possono fornire un’indicazione della situazionedell’Ateneo torinese rispetto alla situazione nazionale.

� Iscritti (dati riferiti al 31 luglio 2002, relativi a studenti che abbiano pagato la seconda ratadelle tasse di iscrizione)

1. Il totale degli iscritti nell’a.a. 2001/2002 (esclusi coloro già in possesso di un altro titolouniversitario) posiziona l’ateneo torinese al 9° posto a livello nazionale con un totale di 52.021unità.

2. Considerando solo i primi dieci atenei ordinati per numero decrescente di iscritti, emerge undato confortante per l’Università degli Studi di Torino: l’ateneo presenta la maggiorepercentuale (circa il 62%) di iscritti in corso pari a 32.453 unità.

3. L’Ateneo torinese, risulta inoltre posizionato al sesto posto se si considera la percentuale distudenti (circa il 26%) che non hanno superato annualità in rapporto al numero totale degliiscritti.

% laureati in corso

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

100%

Agra

ria

Econ

omia

Farm

acia

Giu

rispr

uden

za

Lett,

filo

sofia

Ling

, let

t

Med

, vet

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a e

chiru

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Psic

olog

ia

Sc, P

oliti

che

Scie

nze

della

form

azio

ne

Scie

nze

MFN

Scie

nze

Mot

orie

a.s.1999 a.s.2000 a.s.2001

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Relazione 2002La Didattica

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Università Studentitotali

Studentiin corso

studentiin corso/

studenti totali

studentisenza esami/studenti totali

Roma - La Sapienza 136.839 68.497 50% 31%Bologna 96.501 53.415 55% 21%Napoli - Federico II 89.155 45.247 51% 27%Palermo 60.888 35.767 59% 28%Milano 58.613 30.094 51% 24%Firenze 56.935 29.588 52% 22%Padova 55.644 33.809 61% 15%Catania 54.405 29.061 53% 20%Torino 52.021 32.453 62% 26%Bari 49.536 25.674 52% 27%

� Immatricolati

1. Il totale degli immatricolati per l’a.a. 2001/2002 posiziona l’ateneo torinese al 4° posto a livellonazionale con 13.182 unità.

2. Considerando i primi 10 atenei in ordine decrescente di immatricolati, si può osservare chel’Università degli Studi di Torino presenta per l’a.a. 2001/20002 un incremento pari a circa il30% rispetto all’a.a. precedente, seconda solo a Milano (incremento pari a circa il 36%).

3. Un dato molto importante da considerare è rappresentato dalla percentuale molto bassa (pocopiù del 7%) di immatricolati che non hanno superato annualità. Tale percentuale risulta esserepiù bassa rispetto agli altri atenei. Questo dato risulta molto interessante in quanto vieneutilizzato come parametro per l’assegnazione dell’FFO.

UniversitàImmatricolati

2001/2002Immatricolatia.a. precedente

VariazioneImmatric.

su a.a.precedente

Immatricolatiche non

hanno superatoannualità

Roma - La Sapienza 23.045 18.410 25,18 % 26,12 %Bologna 15.820 15.516 1,96 % 16,18 %Napoli - Federico II 14.547 13.525 7,56 % 26,85 %Torino 13.182 10.136 30,05 % 7,18 %Palermo 13.151 11.334 16,03 % 46,38 %Milano 10.596 7.783 36,14 % 11,76 %Padova 10.155 8.799 15,41 % 10,05 %Catania 9.557 7.700 24,12 % 17,87 %Firenze 8.936 8.034 11,23 % 14,94 %Bari 8.877 7.684 15,53 % 27,24 %

Fonte dati: Nuclei 2003

� Laureati/diplomati

1. Il numero totale di laureati e/o diplomati nell’anno solare 2001 posiziona l'ateneo torinese al 5°posto a livello nazionale con 7.386 unità (nel conteggio vengono considerati per tutti gli ateneisolo gli studenti che conseguono il titolo per la prima volta).

2. Considerando la percentuale di laureati e/o diplomati in corso rispetto al numero totale deilaureati/diplomati, si può osservare come l’Università di Torino presenti un’alta percentuale(circa il 12%) rispetto agli altri atenei, seconda solo all’Università Cattolica di Milano (circa il13%).

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Relazione 2002La Didattica

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Università TotaliNella

duratalegale

1 annooltre laduratalegale

2 annioltre laduratalegale

3 annioltre laduratalegale

4 e + annioltre laduratalegale

% duratalegale su

totale

Roma - La Sapienza 13.426 547 1.395 1.936 2.364 7.184 4,07 %Bologna 10.785 905 1.716 2.181 1.916 4.067 8,39 %Napoli - Federico II 8.285 391 681 1.046 1.288 4.879 4,72 %Padova 7.479 680 1.610 1.561 1.141 2.487 9,09 %Torino 7.386 899 1.561 1.232 1.191 2.503 12,17 %Milano 6.923 577 898 1.223 1.323 2.902 8,33 %Bari 5.905 237 1.135 1.103 997 2.433 4,01 %Firenze 5.353 196 574 789 941 2.853 3,66 %Milano - Univ. Cattolica 5.186 683 1.226 1.203 789 1.285 13,17 %Milano - Politecnico 5.033 280 1.200 1.027 752 1.774 5,56 %

� Calcolo laureati /diplomati pesati

Il calcolo relativo al parametro “laureato pesato”2 rapportato al valore totale posiziona l’Universitàdi Torino, con una percentuale pari a circa il 35%, al secondo posto a livello nazionale, dietro soloall’Università Cattolica di Milano (circa il 38%).

Università Totali Laureato pesatoL* =LC + 0,7 LF1+ 0,2 LF2+ 0,1 LF3

% laureato pesatosu dato totale

a.s.2001Milano - Univ. Cattolica 5.186 1989 38,36 %Torino 7.386 2608 35,30 %Padova 7.479 2482 33,19 %Milano - Politecnico 5.033 1578 31,35 %Bologna 10.785 3141 29,12 %Milano 6.923 1873 27,05 %Bari 5.905 1595 27,01 %Roma – La Sapienza 13.426 2866 21,34 %Firenze 5.353 1135 21,20 %Napoli - Federico II 8.285 1694 20,44 %

2 La formula per il calcolo di questo parametro (Lpes = LInCorso + 0,7 LFuoricorso1anno + 0,2 LFuoricorso2anni + 0,1LFuoricorso>=3anni) è definita nel DOC 02/03 del CNVSU “Il riparto della quota di riequilibrio e degli incentivi a valere sul FFO dal1995 al 2002 e ipotesi per gli interventi del 2003”.

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Relazione 2002La Valutazione della Didattica

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3 La valutazione della didattica

3.1 Il quadro precedente

La valutazione della qualità della didattica è da tempo uno dei temi centrali del lavoro svolto dalNucleo di Valutazione. Sin dalla sua costituzione il Nucleo si è attivato per diffondere, migliorare lecaratteristiche e valutare i risultati dell’attività di rilevazione delle opinioni sulla didattica deglistudenti dell’Università di Torino. Ciò sia in ossequio al dettato normativo (L. 370/1999), sia nellaconvinzione che l’applicazione della cultura della valutazione in università debba riguardare anchee soprattutto la qualità dei processi in atto, senza preclusioni di sorta e con una crescente attenzioneall’opinione della componente studentesca, che tende oggi a divenire sempre più “clientela”dell’università.

La maggior parte delle Facoltà dell’Ateneo torinese svolge da tempo autonomamente l’attività dirilevazione delle opinioni degli studenti sulla qualità dell’offerta didattica. Negli ultimi anni, grazieanche all’impegno del Nucleo in tal senso, le iniziative di rilevazione si sono generalizzatearrivando a coprire tutto l’Ateneo. La responsabilità della progettazione e dell’organizzazione delleindagini è rimasta tuttavia, fino all’anno accademico 2002-2003, completamente decentrata allesingole Facoltà rendendo estremamente difficile, se non impossibile, valutare la rappresentatività e irisultati delle rilevazioni svolte localmente. Tali difficoltà sono state evidenziate in modo chiaro dallavoro del Nucleo di Valutazione dell’Ateneo sull’argomento, in particolare nelle Relazioni annuali‘99/2000 e 2000/01, che forniscono inoltre un quadro complessivo delle attività sinora svolte daciascuna Facoltà.

L’introduzione di un più elevato grado di coerenza a livello di Ateneo del processo di indaginesulle opinioni degli studenti è motivata da due ragioni principali:

a) specifiche previsioni nella legge 370/1999 dei compiti attribuiti ai Nuclei di Valutazione diAteneo. Il MIUR chiede esplicitamente alle singole università informazioni su tali aspetti, il cheimplica che gli atenei siano attivi in tal senso. Appare evidente come le possibilità per il MIURdi ottenere indicazioni utili e costruttive a livello nazionale siano inversamente proporzionali algrado di frammentarietà ed eterogeneità con cui le indagini vengono localmente progettate esvolte. Quando poi l’eterogeneità è forte, non solo tra i diversi Atenei ma anche al loro interno,tale obiettivo diviene praticamente irrealizzabile;

b) necessità di valutazione interna finalizzata alle scelte strategiche di governo dell’Ateneo. Seinfatti si assume che le indicazioni ricavabili dalle indagini sulle opinioni degli studenti abbianouna rilevanza che supera l’ambito locale delle singole strutture, è evidentemente necessario chele indagini siano confrontabili, per quanto riguarda sia cosa viene chiesto, che per come vienechiesto.

In base a tali considerazioni e a un’analisi del quadro nazionale di riferimento, che vedeval’Università di Torino in posizione di sensibile ritardo su questi temi, nella primavera del 2002 ilRettore ha incaricato il Nucleo di Valutazione di predisporre un progetto di rilevazionecoordinata a livello di Ateneo delle opinioni degli studenti sulla didattica. Pochi mesi dopo ilComitato Nazionale per la Valutazione del Sistema Universitario (CNVSU), nell’ambito di unadocumentazione sul tema sempre più dettagliata, ha pubblicato il documento 9/02 (“Proposta di uninsieme minimo di domande per la valutazione della didattica da parte degli studentifrequentanti”), che chiedeva agli atenei un ulteriore sforzo di convergenza su questionari in cuifosse inclusa una base minima di domande uguali a livello nazionale. Tale richiesta non poteva cheavvalorare l’intenzione già espressa di coordinare le indagini a livello di Ateneo.

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Relazione 2002La Valutazione della Didattica

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Va ricordato infine che l’onere addizionale sostenuto dall’Ateneo per il coordinamentodell’indagine viene ampiamente compensato dai risparmi netti nelle risorse che in precedenza lesingole Facoltà impiegavano a questo fine, con evidenti diseconomie di scala.

3.2 Il progetto di indagine 2002-2003

Il lavoro precedentemente svolto su questi temi ha permesso al Nucleo di predisporre in tempirelativamente contenuti una bozza di progetto, che è stata presentata nel giugno 2002 al SenatoAccademico e a cui un apposito gruppo di lavoro, coordinato dal Nucleo di Valutazione ecomprendente i Presidi delle Facoltà o loro delegati, ha apportato i necessari affinamenti, arrivandoa formulare un questionario conforme alle indicazioni del CNVSU (Doc 09/02) e a definire leresponsabilità direttive e organizzative a livello di ateneo per l’attuazione del progetto. Il progettoesecutivo è stato così definito all’inizio di ottobre 20021.

I presupposti fondamentali da cui il progetto è partito sono:

a) uniformare i contenuti di base e le modalità di attuazione dell’indagine per tutti gli aspetti chepossono influire sulla attendibilità statistica dei dati e sulla rappresentatività dei risultati;

b) garantire, pur nel rispetto del principio precedente, l’autonomia delle Facoltà nel definirecontenuti addizionali e dettagli del processo di svolgimento della rilevazione.

I principali ambiti in cui veniva richiesta una sostanziale uniformità di comportamenti erano:

� Informazione - Le azioni volte ad informare i rispondenti dell’esistenza dell’indagine, dellanovità della sua organizzazione coordinata, della crescente importanza dei risultati in termini ditrasparenza del processo di erogazione dell’offerta formativa assumono notevole rilevanza allaluce della necessità di ottenere dallo studente un contributo attivo e consapevole. A tale fine ilNucleo ha predisposto un apposito pieghevole2, volto non solo ad informare ma anche asensibilizzare e responsabilizzare gli studenti rispetto all’importanza dell’indagine e alla suatrasparenza, che è stato distribuito in tutto l’Ateneo e pubblicato sulle pagine web di Facoltà eNucleo di Valutazione.

� Questionario – il questionario, riportato in appendice3, è stato progettato dalla società incaricatadella stampa del questionario e della sua lettura ottica in modo da ottemperare le specificheottimali a tali fini con una appropriata leggibilità e comprensibilità per il rispondente. La formafinale del questionario è stata concordata con la direzione dei lavori a livello di Ateneo.

� Collocazione nel corso dell’anno dei momenti di rilevazione – Il momento ideale per larilevazione è stato individuato in corrispondenza dei 2/3 circa di svolgimento delle lezioni,periodo in cui si ritiene che lo studente possa avere elementi sufficienti a esprimere un giudizio.Inoltre, compatibilmente con l’eterogenea organizzazione della didattica e la limitatadisponibilità di risorse per lo svolgimento della rilevazione, il progetto suggeriva di concentrarela rilevazione in due momenti dell’anno accademico, indicativamente corrispondenti con i duesemestri.

� Modalità di distribuzione, compilazione e ritiro del questionario – Obiettivo preminente intale ambito era quello di coinvolgere - pur senza forzature - il più possibile gli studenti,contenendo i tempi richiesti dall’operazione ed evitando di richiedere al rispondente sforzivolontari superflui.Per meglio adattarsi alle differenti modalità di organizzazione della didattica, il progetto ha

1Nucleo di Valutazione dell'Ateneo, Rilevazione delle opinioni degli studenti sulla didattica nell'ateneo torinese. Progetto esecutivo,14 ottobre 2002, Università di Torino, documento interno.2Riportato nell’Appendice I come allegato C.3Riportato nell’Appendice I come allegato A e B.

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previsto due metodi alternativi di rilevazione pratica dei dati, recependo le istanze delle Facoltàche negli anni precedenti avevano sperimentato con successo entrambi i metodi, e dandocomunque libertà alla Facoltà nella scelta di quale adottare per l’a.a. 2002-03:- per singolo corso: un questionario viene compilato dallo studente per ciascun insegnamento ocorso integrato frequentato. Nella non semplice determinazione dell’unità didattica diriferimento4 per la compilazione del questionario, il progetto proponeva di identificare, in lineagenerale, come unità didattica di rilevazione il corso individuato da un unico momento diverifica del profitto (un esame unico con un voto finale unico, anche se eventualmente condottoin sequenza da più collaboratori alla docenza). Nel contempo il singolo questionario prevedevala possibilità di esprimere con identiche modalità un giudizio individuale su un numero didocenti, collaboratori, esercitatori ecc. variabile da uno a quattro, mentre sugli aspetti piùgenerali del corso il giudizio restava unico.Per i questionari “per singolo corso”, che ben si adattano ai casi in cui lo studente si organizza inmodo prevalentemente autonomo l’attività di frequenza e studio, il momento previsto per ladistribuzione, compilazione e ritiro era un intervallo di 20 minuti circa tra le due ore di unalezione unitaria del corso in oggetto.- per tutti i moduli didattici di un semestre "in batteria” adatto ai Corsi di Laurea caratterizzatida una programmazione didattica rigidamente strutturata prevede un momento unificato dirilevazione, di durata maggiore (30-45 minuti), in cui lo studente è chiamato a fornire indicazioniper tutti i moduli didattici frequentati durante il semestre in esame. La scheda-questionario(diversa da quella per la rilevazione per singolo corso) conteneva un certo numero di domandecon possibilità di fornire risposte “in batteria” distinte per ciascun modulo, mentre altre domandepiù generali erano unificate. Con tale impostazione l’obiettivo di contenere sia l’impegnorichiesto allo studente per la compilazione che il disturbo all’attività didattica vienemaggiormente soddisfatto; è tuttavia evidente come essa risulti inapplicabile nelle Facoltà in cuila strutturazione della didattica non è rigida e i corsi non sono frequentati da coorti omogenee distudenti, ma da una popolazione composita che segue corsi diversi in numero diverso. In tali casinon si può evitare la somministrazione separata corso per corso.La modalità di rilevazione “in batteria” vedeva l’intera coorte di studenti iscritti a un C.d.L. e aun certo anno di corso effettuare la compilazione in una stessa aula.Complementare alla definizione delle linee guida che l’attuazione dell’indagine doveva seguire èstata l’identificazione precisa delle figure e competenze di tutto il personale partecipante alprogetto.

La struttura organizzativa dell’indagine prevedeva le seguenti figure:Nucleo di Valutazione dell’Ateneo. Oltre alla stesura del progetto, mantiene un ruolo dimonitoraggio generale sull’andamento dell’indagine e di garante della corretta impostazionedelle procedure seguite. Si occupa inoltre dell’analisi e valutazione dei risultati aggregatidell’indagine.Direzione dei lavori. E’ affidata ad un Docente responsabile dell’indagine individuato tra imembri del Nucleo di Valutazione in relazione alle competenze e all’esperienza precedenteaccumulate in ambiti operativi vicini a quello in oggetto.Consulente tecnico. L’incarico (temporaneo) affida ad un manager scelto tra il personale tecnico-amministrativo dell’Ateneo l’impostazione e la gestione degli aspetti amministrativi delprogetto, in particolare per quanto riguarda la definizione delle previsioni di costo e le proceduredi selezione e stesura del contratto con la società esterna (cfr. la corrispondente voce nel seguito).

4La riforma degli ordinamenti ha comportato un incremento della modularizzazione dell'offerta formativa anche in facoltà dove gliinsegnamenti erano tradizionalmente concepiti come corsi unitari di 60-70 ore tenuti da un singolo docente. Si evidenziano quindidue esigenze contrastanti:- da un lato ottenere dall'indagine indicazioni legate con una certa precisione al singolo docente;- dall'altro evitare una crescita incontrollata del numero di questionari, che causerebbe un elevato livello di "fastidio statistico" per lostudente.

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Segreteria. È affidata ad 1 unità di personale tecnico-amministrativo di livello D1 impegnata atempo pieno, i cui compiti principali sono: la gestione dei contatti con i fornitori esterni (stampadelle schede-questionario, fornitori del software e hardware di lettura ottica delle schede-questionario), il controllo periodico di tempi e modalità di attuazione da parte delle Facoltà, ilsupporto continuativo alle Facoltà per risolvere le difficoltà e i problemi di ordinariaamministrazione, la formazione e il coordinamento del personale addetto a distribuzione e ritirodei questionari, la codifica, la raccolta e conservazione dei dati presso l’amministrazionecentrale, le funzioni di segreteria e supporto all’elaborazione dati per le attività del Nucleo diValutazione.Referenti locali dell’indagine. Individuati a livello di Facoltà, si occupano di progettare gliaspetti organizzativi locali dello svolgimento dell’indagine. Le singole Facoltà mantengonoinfatti la responsabilità della gestione operativa del personale addetto alla rilevazione, per unapiù diretta e immediata soluzione dei problemi pratici immediati che sorgono durante losvolgimento dell’indagine. Alcune esperienze anche presso l’ateneo torinese indicano infatti chequando i rilevatori devono affrontare contesti organizzativi fortemente eterogenei (comel’attività didattica di diverse Facoltà su una molteplicità di sedi) il rischio di commettere erroriod omissioni diviene molto elevato.Studenti collaboratori part-time. Reclutati in numero appropriato sono incaricati dellosvolgimento pratico delle rilevazioni sotto la guida congiunta della Direzione dei lavori e delReferente locale dell’indagine. Pur costituendo un unico “team” di rilevatori, la loro Facoltà diprovenienza dovrebbe essere coincidente con quella presso cui sono chiamati ad operare perevidenti motivi di efficienza organizzativa. Le Facoltà possono affiancare ai rilevatori propriopersonale tecnico amministrativo per garantire la qualità e precisione delle operazioni; in ognicaso non deve essere coinvolto il personale docente dei corsi, per mantenere evidentel’anonimato dell’indagine e liberare per quanto possibile il rispondente da inibizionipsicologiche legate al timore di identificazione del proprio questionario da parte del docente.Una società specializzata esterna con cui l’Ateneo stipula un contratto, incaricata di:� progettare l’impaginazione dei due formati del questionario (per singolo corso e in batteria);� stampare le quantità richieste di ciascuno dei due formati;� consegnare e ritirare una volta compilate presso le Facoltà le copie di ciascun formato nel

numero specificato dalla direzione dei lavori;� effettuare la lettura ottica e la registrazione su supporto informatico dei dati riportati sulle

schede questionario;� fornire stime dell’accuratezza delle operazioni di lettura ottica dettagliatamente per ogni

tipologia di domande presenti nel questionario;� effettuare elaborazioni statistiche di base predisponendo per ciascun insegnamento o corso

integrato una scheda individuale riportante le distribuzioni di frequenze percentuali per tuttele domande. Schede analoghe devono essere predisposte anche in forma aggregata perciascuna Facoltà, corso di laurea ad essa appartenente e per l’intero Ateneo.

La società scelta deve fornire adeguate garanzie riguardo alla riservatezza con cui vengonotrattati i dati, al rispetto dei tempi previsti in sede di contratto per tutte le attività di propriacompetenza, nonché ai livelli di accuratezza nella lettura ottica.

3.3 Il questionario

Il questionario, distinto in due tipologie (per singolo corso o in batteria), è dal punto di vistagrafico predisposto per facilitare la lettura ottica e minimizzare il rischio di errore in tale sede. Atale fine tutti i caratteri stampati in prossimità delle caselle che il rispondente deve annerire sono inrosso, colore trasparente al lettore ottico; inoltre tali caselle sono disposte su una griglia spazialerigida che copre tutto il foglio. Sempre al fine di ridurre la probabilità di errori di lettura, il

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questionario non richiede l’inserimento di alcun carattere alfanumerico; anche i codici numerici apiù cifre vengono individuati annerendo un numero di caselle pari alle cifre richieste.

Per quanto riguarda i contenuti il questionario è formato da una parte coincidente con il “setminimo di domande” previsto dal Doc 09/02 del CNVSU e una parte predisposta autonomamente,che riporta in via prevalente informazioni di tipo anagrafico (non previste dal Doc 09/02), distinte indue sezioni, Profilo personale e Vita universitaria.

La parte che richiede di esprimere effettivi giudizi coincide in sostanza con quella ministeriale,anche per la scala di risposte5; è prevista la sola domanda aggiuntiva: “Il docente riesce adevidenziare i contenuti fondamentali del programma?” utile a verificare la capacità del docente ditrasmettere con chiarezza, nell’ambito del programma del corso, la struttura gerarchica cheindividua gli elementi cognitivi fondamentali rispetto agli arricchimenti marginali.

Infine, rispetto allo schema standard, nella scheda per singolo corso si sono individuate ledomande che riguardano la competenza strettamente individuale nell’attività in aula (chiarezzaespositiva, stimolo dell’interesse, contenuti fondamentali del programma), per le quali è previstauna risposta distinta per eventuali esercitatori, seminaristi, secondi docenti. Le restanti domande,che valutano l’organizzazione complessiva del corso (carico di studio, materiali didattici disupporto, partenza dal corretto livello conoscitivo nell’esposizione, attività integrative di laboratorioe simili), sono invece a risposta unica.

La scheda in batteria permette di esprimere giudizi distinti su quasi tutti gli aspetti della didatticaper un massimo di 12 moduli didattici. Per esigenze di spazio, le sole domande riguardanti gli spazi(aule, laboratori e simili) sono invece unificate per tutti i moduli. La scelta è motivata dal fatto chenei corsi di studio con didattica rigidamente strutturata che utilizzano il questionario in batteria leaule e gli spazi dove le “classi” di studenti svolgono l’attività didattica sono in genere gli stessi pertutti i moduli.

3.4 La preparazione

Le operazioni preliminari hanno avuto inizio nel mese di ottobre 2002, con la definizione delcapitolato per il contratto con la Società esterna e il reclutamento degli studenti part-time per larilevazione del primo semestre. Purtroppo la tardiva pubblicazione del Doc 09/2002 del CNVSU hacausato un certo ritardo rispetto all’avvio dell’anno accademico per la necessità di rivedere ilprogetto e di concordare con i delegati delle Facoltà la stesura finale del questionario conforme alleindicazioni nazionali.

Gli studenti part-time sono stati reclutati con fondi resi disponibili dal Senato Studenti, che hadimostrato interesse e apprezzamento per l’indagine prevista. Tutti gli studenti coinvolti hannopartecipato ad un incontro collegiale di formazione e presentazione e a un secondo incontro apiccoli gruppi per verificare e affinare la preparazione pratica al lavoro nelle aule di lezione. Agliincontri sono intervenuti il Docente responsabile del Nucleo, il consulente tecnico e il personale diSegreteria. Hanno inoltre preso parte alcuni Referenti locali di Facoltà6.

La formazione del personale part-time ha riguardato aspetti sia operativi che di comportamento: � ricezione e conservazione delle schede questionario; � conoscenza dettagliata di entrambe le schede questionario (per singolo corso e in batteria)

rispetto al significato delle domande e alle modalità con cui far riportare le codifiche appropriateai rispondenti;

� organizzazione e gestione delle schede raccolte fino al momento della consegna alla societàincaricata della lettura ottica;

5La scala è a quattro modalità invece di quella più diffusa a cinque modalità; senza la modalità “intermedia” in scala il rispondente èsempre costretto a “sbilanciarsi” in senso negativo o positivo nella valutazione.6L’attività di formazione dei rilevatori è stata svolta anche all’inizio del secondo semestre per i nuovi reclutati.

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� atteggiamento personale da tenere nello svolgimento dei propri compiti, cruciale per la buonariuscita dell’indagine. Il rispondente infatti forma la propria impressione sulla qualità e sullaserietà dell’indagine a partire dal comportamento del rilevatore, che deve pertanto dimostrarecompetenza, precisione e attenzione per i dettagli, capacità di dare indicazioni e risolvereeventuali piccoli problemi senza incertezze o indecisioni.Nel contempo sono state predisposte, in base ad appositi elenchi degli insegnamenti attivati per

l’anno 2002-2003 e dei nominativi di tutto il personale docente coinvolto forniti dalle Facoltà,codifiche per tutti gli insegnamenti previsti nei due semestri, necessarie per identificareunivocamente i questionari, che sono state consegnate ai rilevatori in forma di fascicoli distinti perFacoltà.

3.5 Lo svolgimento dell’indagine

L’attività di somministrazione dei questionari ha avuto inizio all’inizio di dicembre 2002. Dato ilritardo di circa due mesi rispetto all’inizio dell’attività didattica non sono stati rilevati i moduli di 5CFU o meno partiti all’inizio del semestre. In ragione della forte eterogeneità dei calendari didatticidelle Facoltà, è stato garantito un ampio margine di tempo per la somministrazione. Per la Facoltàdi Medicina e Chirurgia, dato che difficoltà organizzative avevano impedito lo svolgimentodell’indagine nel primo semestre, la rilevazione dei giudizi sui corsi corrispondenti è stata effettuataall’inizio del secondo semestre.

Durante tutto il periodo di rilevazione la Segreteria dell’indagine ha seguito quotidianamentel’attività degli studenti part-time, verificandone la correttezza e completezza, risolvendo le difficoltàdi contatto con i Referenti locali che in alcuni casi si sono verificate. Tra le ragioni di tali difficoltàvi è stata l’impossibilità di impegnare su ciascuna Facoltà solo studenti part-time ivi iscritti, data lanecessità di rispettare le graduatorie dei bandi 150 ore e la presenza maggioritaria di domande daparte di studenti delle Facoltà umanistiche.

Presso le Facoltà in cui è stato impiegato il questionario per singolo corso si è cercato, quandopossibile, di far precedere la somministrazione da un colloquio preventivo con ciascun docentefinalizzato a individuare il momento ideale per la rilevazione. Tuttavia in molti casi i ristretti tempidisponibili hanno costretto i rilevatori a presentarsi direttamente, senza specifico preavviso. Vacomunque tenuto presente che, all’avvio della rilevazione, il Docente responsabile del Nucleo hasollecitato i Presidi e i Referenti locali a dare ad essa la massima visibilità, informandotempestivamente tutti i colleghi sui tempi e le modalità di attuazione.

Nelle Facoltà in cui la rilevazione è avvenuta in batteria il più ristretto calendario dei momenti dirilevazione è stato gestito direttamente dal Referente locale, data la necessità di coinvolgere glistudenti al di fuori delle normali ore di lezione (o sostituendo un’ora di lezione con lasomministrazione dei questionari).

L’indagine del secondo semestre, non più caratterizzata da ritardi significativi e meglioimpostata in base all’esperienza accumulata nel semestre precedente, si è svolta con minoriproblemi e ha visto la partecipazione anche dei principali corsi di studio interfacoltà (Biotecnologie,Scienze Motorie e Scienze Strategiche) e della Scuola di Amministrazione Aziendale, non coinvoltinella prima metà dell’anno.

Una volta compilati, i questionari sono stati conservati in condizioni di adeguata sicurezza, sottola responsabilità del Referente Locale presso le Facoltà di provenienza fino al momento del ritiro daparte della società incaricata.

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3.6 La copertura e l’errore

Problema di fondamentale importanza in ogni indagine statistica è quello dell’attendibilità dellabase di dati ottenuta e quindi della possibilità di trarne correttamente indicazioni conoscitive eoperative. I due principali fattori che vanno tenuti sotto controllo in tal senso sono:a) la copertura, cioè l’effettiva osservazione dei fenomeni di interesse sull’intera popolazione

oggetto di indagine;b) l’errore (non campionario), cioè l’incidenza di fattori che causano la non corretta osservazione

o registrazione del dato.Per quanto riguarda la copertura, va ricordato che oggetto dell’indagine non è l’intera coorte di

iscritti all’università, ma solo il sottoinsieme degli studenti frequentanti almeno un corso di lezioni.Nei corsi di studio a frequenza obbligatoria i due insiemi sono approssimativamente coincidenti; inaltri casi vi è invece una marcata differenza.

Inoltre tale popolazione non è di facile definizione, in quanto l’insieme degli studentifrequentanti è in generale diverso in ogni lezione e nella maggior parte dei casi presenta dimensionidecrescenti con l’avvicinarsi della fine dei corsi. Lo schema in Figura 1 evidenzia tale processo diautoselezione.

Figura 3.6.1 - Composizione della coorte studentesca

I motivi di tale riduzione sono vari, e possono essere classificati come segue in relazione aiproblemi posti all’analisi dei dati raccolti:

a) casi mancanti casualmente (missing at random), relativi a studenti che hanno deciso di nonfrequentare per fattori del tutto estranei ai temi che l’indagine studia;

b) casi mancanti non casualmente, relativi a studenti che non frequentano per motivi legatidirettamente o indirettamente agli aspetti valutati nell’indagine.

Nel primo caso non si evidenziano effetti distorsivi sui risultati, ma solo una minorerappresentatività della popolazione, che non viene in realtà censita ma campionata con selezioneapprossimativamente casuale.

Nel secondo caso, invece, vi sono maggiori rischi di produrre un quadro non completamenteattendibile della situazione. Il fattore più evidente in questo senso è l’insoddisfazione o lo scarsointeresse che le prime lezioni possono avere suscitato nello studente, inducendolo a non frequentarepiù. Altro fattore rilevante è tuttavia anche la percezione di utilità (o addirittura necessità) dellafrequenza in funzione del superamento dell’esame. Ad esempio, un corso ritenuto generalmentepoco interessante può risultare molto frequentato fino alla fine perché si ritiene sia difficile superarel’esame con una preparazione sui soli testi.

Tutti gli studenti che devonosostenere un esame

Studentiinteressati

a frequentare

Studenti chedecidono frequentare

in modo stabile

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La combinazione di tali fattori può comportare una distorsione nei risultati apparentidell’indagine in termini comparativi; si pensi alla contrapposizione tra:

a) un corso di studi che prevede lezioni quasi tutte ritenute “necessarie” per l’esame, e quindi“costringe” alla frequenza fino alla fine anche gli studenti insoddisfatti dalla qualità dei corsi;

b) un corso di studi dove molte lezioni risultano superabili anche con una preparazione sui solilibri di testo, e in cui quindi frequentano quasi sempre solo gli studenti che ritengono interessanti eutili in sé le lezioni.

Con ogni probabilità l’indagine produrrà risultati più soddisfacenti per il corso di studi b);tuttavia, se fosse possibile coinvolgere per tale corso tutti gli studenti che hanno partecipato alleprime lezioni, i risultati potrebbero diventare equivalenti o addirittura inferiori a quelli emersi per ilcorso di studi a)7.

La valutazione dell’incidenza di tale distorsione risulta quindi estremamente difficile in assenzadi giudizi a priori sulla utilità della frequenza ai fini dell’esame. Come verrà mostrato nell’analisidei dati, in alcuni casi i risultati effettivamente ottenuti con la presente indagine potrebbero essereletti in tale ottica, pur tenendo conto dell’ineliminabile componente di soggettività su cui si fonda lavalutazione.

Per quanto riguarda l’errore, quelli di osservazione corrispondono a casi di mancatacomprensione delle domande da parte del rispondente per la formulazione non chiara o perl’inadeguata organizzazione grafica della scheda. Gli errori di registrazione emergono quando illettore ottico non riesce a interpretare esattamente i segni tracciati dal rispondente sulla scheda. Iprimi sono più difficili da riconoscere; in genere si può fare riferimento a dati di controllo esterni oall’incidenza di risposte incoerenti rispetto ai dati forniti con altre domande8. I secondi sono ingenere casi in cui il dato risulta in parte assente o illeggibile9.

L’esperienza dell’a.a. 2002-03 evidenzia come principale fonte di errori di osservazione latrascrizione dei codici di Facoltà, Corsi di Laurea e insegnamento (ed eventualmente docente), datiche i rilevatori dovevano comunicare per lo più oralmente10 agli studenti in aula prima che questirispondessero alle domande vere e proprie. Inoltre risultano di più difficile gestione (e quindimaggiore probabilità di errore) tutti i campi a più cifre, che richiedono l’annerimento di separatecaselle per le unità, le decine e le centinaia, come l’anno di nascita, di immatricolazione, il voto dimaturità. Minori problemi si registrano per le domande di effettiva valutazione, che prevedonosempre la semplice scelta di una tra quattro caselle.

L’errore di registrazione, legato sostanzialmente alle caratteristiche tecniche delleapparecchiature di lettura ottica, può essere concretamente valutato solo mediante il confrontovisivo manuale tra un campione di questionari cartacei compilati e i dati che il lettore ottico ne haricavato. Tale operazione, effettuata dalla Segreteria dell’indagine su 80 questionari ha fornitoindicazioni molto positive, sia in termini di qualità della compilazione da parte degli studenti, che diattendibilità della lettura ottica. Nessuno tra i questionari campionati è risultato compilato in mododel tutto inadeguato; in alcuni casi di coloritura parziale dei riquadri previsti (coperti per il 50%circa dello spazio previsto) la lettura ottica ha comunque riconosciuto la risposta fornita. Anche tutti

7Si potrebbe tuttavia ulteriormente obiettare che gli studenti che hanno smesso di frequentare dopo poche lezioni non sono in realtàancora in grado di valutare correttamente il corso. Inoltre in alcuni casi il diffondersi di opinioni negative tra gli studenti può portaremolti di loro a rinunciare alla frequenza senza neanche frequentare le prime lezioni.8Nella prima tipologia rientra ad esempio l’indicazione di un docente titolare di un insegnamento contrastante con quella indicata perquell’insegnamento dal personale rilevatore. Riferimenti simili sono tuttavia disponibili per particolari dati.9Il lettore ottico impiegato quest’anno forniva un carattere “-” in caso di cifra necessaria non annerita, e un “+” qualora vi fossero piùcifre annerite in luogo dell’unica richiesta.10In alcuni casi gli studenti hanno utilizzato lucidi (laddove le attrezzature in aula lo consentivano), in altri hanno annotato allalavagna i codici (cosa che può comportare errori nella lettura a causa della calligrafia), in un caso sono stati fotocopiati i codici deicorsi di laurea su apposito modulo.

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i casi rilevati come mancata risposta dal lettore ottico sono risultati correttamente riconosciuti, enon dovuti a inadeguata indicazione a penna del rispondente.

3.7 Il feedback dalle Facoltà

A conclusione delle operazioni di rilevazione dei dati è stata richiesta ai Referenti Locali di ogniFacoltà una breve relazione sull’effettivo andamento dell’indagine, al duplice fine di trarre unbilancio dell’efficienza del processo di rilevazione e di individuare le eventuali variazioni alprogetto da predisporre per l’indagine dell’anno accademico successivo.

La valutazione complessiva del progetto è stata positiva da parte di tutte le Facoltà, con massimasoddisfazione per quelle presso cui le precedenti indagini autonome erano ancora agli inizi oavevano fornito risultati insufficienti (come Lingue e Lett. Straniere e Psicologia). In particolare èstato valutato molto positivamente il ruolo della Segreteria centrale dell’indagine, la cui azione dicoordinamento e supporto è apparsa spesso cruciale. Anche il personale rilevatore composto dastudenti collaboratori part-time è risultato all’altezza dei compiti assegnati; in alcuni casi (come aMedicina Veterinaria) si è evidenziata l’efficienza nettamente superiore degli studenti part-timeimpiegati presso la propria Facoltà di appartenenza rispetto a quelli provenienti da altre Facoltà. Inun solo caso (Scienze della Formazione) è stata rilevata la disponibilità di un numero insufficientedi rilevatori, in relazione all’obiettivo di svolgere l’indagine in uno stesso breve periodo di tempo sututti gli insegnamenti previsti.

Purtroppo il reclutamento degli studenti part-time per l’attività di rilevazione è sottoposto anumerosi vincoli economici e amministrativi non superabili in via di ordinaria amministrazione: aldi là della necessità di impiegare risorse economiche scarse, le graduatorie da cui si attingono inominativi non sono create appositamente, per cui:

� gli studenti reclutati non si aspettano di essere impiegati in un progetto di tale impegno;� le graduatorie dell’amministrazione centrale sono valide da gennaio a dicembre, periodo “non

coincidente” con l’anno accademico;� la forte prevalenza nelle graduatorie generali dell’Amministrazione Centrale di studenti

provenienti dalle Facoltà umanistiche, e i voti leggermente superiori che questi ottengono rendequasi impossibile reclutare studenti iscritti alle Facoltà scientifiche;

� oltre alle difficoltà che i rilevatori di Facoltà diverse da quella di lavoro hanno mostrato, ci siscontra frequentemente con l’indisponibilità preventiva a lavorare in trasferta di molti studenti11,in particolare sulle sedi universitarie più decentrate; in media risulta necessario contattare 4-5soggetti per ottenere la disponibilità di uno. A ciò va aggiunta la frequente richiesta da partedello studente di utilizzare il monte ore in un periodo “circoscritto”. Tale rigidità comporta delledifficoltà nel coniugare i tempi di rilevazione della Facoltà con le esigenze del rilevatore.

In linea generale difficoltà organizzative maggiori (e la necessità di ricorrere a scelte operativemeno conformi allo standard di progetto) sono state riscontrate presso le sedi decentrate delleFacoltà. Va tuttavia osservato che lo svolgimento dell’indagine in tali sedi non era affidata, in baseal progetto, agli studenti part-time reclutati dalla direzione centrale, ma a personale individuatodalle singole Facoltà. Sono state infatti avanzate richieste di coinvolgimento nelle attività diformazione del personale rilevatore di tali figure (per esempio da Agraria).

Rispetto alla caratteristiche del questionario si è evidenziata una certa difficoltà nel riuscire a farcompilare correttamente i codici identificativi agli studenti (Agraria e S.A.A.). Tali difficoltà sonoin parte inevitabili e possono essere attenuate solo con un accresciuto impegno e attenzione in aulada parte dei rilevatori. Inoltre alcune Facoltà hanno evidenziato la relativa complessità e la

11E' d'altronde comprensibile come lo studente part-time, per sua natura impegnato in via parallela nell'attività didattica e di studio,non possa in molti casi conciliare la presenza a tal fine presso la propria facoltà con le frequenti necessità di trasferta presso un'altrasede universitaria.

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mancanza di documentazione delle schede statistiche di base riguardanti ciascun insegnamento, cheai docenti non abituati alla valutazione di dati quantitativi potrebbero risultare di difficile lettura.

Infine, è diffusamente ritenuto eccessivo il ritardo nella consegna alle Facoltà dei risultatidell’indagine. Tale ritardo, legato principalmente ai tempi di elaborazione delle schede da partedella società esterna, è causato dalla combinazione di fattori transienti e rigidità strutturali. Da unlato, infatti, il primo anno di indagine ha inevitabilmente visto un certo numero (comunque moltocontenuto) di casi di errore o imprecisione, tipicamente nell’identificazione di insegnamentiinizialmente non previsti, che ha reso necessari contatti e verifiche di dettaglio effettuatecongiuntamente dalla Segreteria dell’indagine e dalla società esterna. Dall’altro, per motivi diorganizzazione del lavoro e impiego efficiente delle risorse, la società esterna ha stampato le schedestatistiche in un’unica soluzione, per cui l’operazione ha potuto aver luogo solo quando anchel’ultimo caso problematico è stato risolto. Mentre quest’ultimo vincolo appare difficilmentesuperabile, è prevedibile per il futuro un contenimento dei tempi di consegna grazie ad un’ulteriorediminuzione dell’incidenza di casi dubbi e alla maggiore velocità di loro soluzione.

Su tutti gli aspetti descritti la direzione dell’indagine, insieme ai Referenti di Facoltà, effettueràun riesame in via preliminare all’avvio dell’indagine 2003-04, valutando le opportunità dimodifiche all’impostazione del progetto o all’organizzazione del lavoro.

3.8 L’impiego dei risultati

Presupposto fondamentale perché l’investimento di risorse necessario per un’indagine comequella descritta sia giustificato è che i risultati ottenuti vengano conosciuti, analizzati e poieffettivamente utilizzati dalla direzione delle strutture e dal corpo docente. A tale proposito ilprogetto del Nucleo di Valutazione individuava le seguenti esigenze primarie:

a) tempestiva disponibilità dei dati. Per ciascun corso tale disponibilità dovrebbe concretizzarsiprima dell’inizio del corso dell’a.a. successivo;

b) predisposizione e diffusione ai singoli docenti di una scheda riassuntiva sui risultati dei propriquestionari. La scheda riporta le distribuzioni delle risposte a tutte le domande presenti nelquestionario, confrontate con le distribuzioni globali per la Facoltà di afferenza come termine diriferimento;

c) elaborazione complessiva dei dati: anche se l’informazione specifica al singolo docente haimportanza primaria, non può essere trascurato l’esame complessivo della struttura. Il Nucleopertanto ha svolto una serie di elaborazioni concordando con il Rettore il livello di aggregazionedei dati da diffondere. Si segnala che, in allegato alla relazione, sono riportati i primi risultatisull’indagine, corredati una premessa esplicativa, già presentati nel corso della Seduta delSenato Accademico del 3 febbraio 2004. A ciò va aggiunto che anche le singole Facoltàpossono effettuare specifiche analisi dei dati che le riguardano.

d) individuazione esplicita di figure singole o collettive preposte all’esame istituzionale dellerisultanze dell’indagine. Tali figure dovrebbero essere chiamate ad un’attenta riflessione diapprofondimento, soprattutto sulle cause delle eventuali situazioni anomale riscontrate (davalutare, tuttavia, alla luce dell’attendibilità dei dati raccolti) e quindi l’eventuale proposta diazioni correttive o migliorative concrete. Tale procedura è inoltre condizione indispensabileperché l’indagine non si riduca, agli occhi di studenti e docenti, ad un mero adempimentoamministrativo12.

12Su tali temi è ancor oggi valido quanto affermato dal Nucleo nella Prolusione per l’Inaugurazione dell’a.a. 2001-2002: “....restaancora da risolvere il problema dell’utilizzo istituzionale delle rilevazioni, che ad oggi non risulta previsto in nessuna Facoltà. Inproposito, il Nucleo raccomanda che le Facoltà sappiano cogliere le potenzialità dello strumento garantendo, con modalitàadeguate, l’approfondimento delle cause delle eventuali criticità emergenti nell’insegnamento impartito dai singoli docenti....”.

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È d’altronde ovvio che la fase d), molto più che le precedenti fasi di rilevazione ed elaborazione,implica delicati problemi di verifica e controllo sull’attività dei singoli docenti su cui il Nucleo nonha diretta competenza. Le diverse Facoltà hanno quindi anche quest’anno agito in completaautonomia a tale riguardo.

Dalle relazioni finali dei referenti locali, che dovevano includere anche indicazioni su questitemi, è emerso che la questione è ancora in fase preliminare di valutazione in quasi tutte le Facoltà13.In alcuni casi sono state chiaramente definite le figure autorizzate a prendere visione dei risultati aidiversi livelli di disaggregazione (Economia, Psicologia), ma non è sempre chiaro quanto tali figuresiano effettivamente tenute ad effettuare una seria analisi dei dati a propria disposizione. In molteFacoltà il dibattito è ormai da tempo avviato, ma non ancora giunto a conclusione; le soluzioniprospettate sono spesso sensibilmente diverse. Laddove alcune Facoltà sembrano orientate ad unatrasparenza quasi completa (ad esempio Scienze M.F.N., dove tuttavia si pensa di garantire lapossibilità al singolo docente di richiedere esplicitamente la non diffusione dei propri dati, oMedicina Veterinaria, dove si pensa all’affissione negli spazi comuni della Facoltà), altre non hannoper ora neanche reso noti i dati individuali ai docenti interessati in modo generalizzato (Scienzedella Formazione), o intendono comunque mantenere un elevato livello di riservatezza (come aPsicologia, dove la corrispondenza tra i codici e gli insegnamenti associati non è nota neanche aimembri della Commissione Didattica di Facoltà).

La possibilità di collegare direttamente l’allocazione di risorse ai risultati dell’indagine è stataipotizzata solo a Scienze M.F.N., con riferimento ai fondi per l’incentivazione didattica; la propostanon ha tuttavia avuto seguito dato che le prospettive di rinnovamento di tali finanziamenti sonomodeste.

3.9 L’indagine sui dottorandi

Con l’avvio della recente riforma il Dottorato di Ricerca è stato organicamente inserito nelcontesto dell’offerta formativa dell’Università italiana, come terzo - e conclusivo - livello di studidopo la laurea specialistica. Nel contempo l’attenzione verso gli aspetti di qualità del servizio neiconfronti dei “clienti/studenti” si è accresciuta, portando all’assegnazione ai Nuclei di Valutazionedi Ateneo di compiti istituzionali di monitoraggio della rispondenza del complesso delle attivitàformative alle aspettative e alle aspirazioni professionali e scientifiche degli studenti iscritti. Taleattività di sondaggio è già da tempo avviata dalla gran parte delle Facoltà torinesi nei confronti deglistudenti del vecchio ordinamento ora trasformatosi in lauree triennali e specialistiche; è stato invecefinora ignorato l’ambito dei Dottorati, per i quali ad oggi non è disponibile alcuna indicazione sullasoddisfazione e le motivazioni degli studenti partecipanti.

Per questo il Nucleo di Valutazione dell’Università di Torino, che già esamina annualmentel’adeguatezza di un’ampia serie di caratteristiche strutturali dei Dottorati in base alle relazioni deiCoordinatori, ha individuato nell’estensione delle indagini sulle opinioni del corpo studente aglistudenti di Dottorato uno degli obiettivi primari per l’anno accademico 2002-03. Ciò al fine diorientare meglio le scelte necessarie a far crescere l’efficacia e l’efficienza del settore, checostituisce il punto d’incontro privilegiato tra didattica e ricerca, rappresentando quindi il cuoredell’università.

Per questo primo anno il lavoro ha assunto un carattere sperimentale di indagine pilota, voltosoprattutto a verificare la validità della metodologia utilizzata e l’attendibilità dei risultati ottenibili.

Per verificare nel dettaglio la funzionalità del questionario definito in sede di progetto è statasvolta un’indagine preliminare su un campione di 10 dottorandi, con intervista diretta o telefonica.

La rilevazione è stata inizialmente impostata mediante la pubblicazione del questionario su unsito internet dell’Università, a cui i dottorandi dovevano accedere per l’autonoma compilazione. A 13Solo le relazioni di Scienze MFN, Psicologia, Scienze della Formazione, Medicina Veterinaria riportano significative indicazionial riguardo.

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tutti i dottorandi, appartenenti al XVI–XVII ciclo (quindi al II – III anno di corso), è stato quindirichiesto di partecipare all’indagine mediante avviso cartaceo postale e posta elettronica ove ciòrisultasse possibile14.

La rilevazione via web è stata scelta per diversi motivi, tra cui:� la maggiore motivazione alla collaborazione con l’istituzione universitaria che dovrebbe

caratterizzare un dottorando rispetto ad uno studente di primo o secondo livello, e i conseguentitassi di risposta relativamente elevati;

� l’assenza di ambiti naturali in cui organizzare una rilevazione diretta senza eccessivi costi edifficoltà logistiche. La popolazione dei dottorandi si caratterizza infatti per la presenza fisica inUniversità non sistematica e spesso saltuaria, la disaggregazione in gruppi di dimensioni ristrettee le sedi fortemente diffuse sul territorio (generalmente presso i Dipartimenti).Il questionario on-line è stato implementato con il supporto della Divisione Sistemi Informativi;

un database apposito provvedeva automaticamente a registrare e organizzare i dati inseriti dairispondenti.

Il riscontro pratico ha fornito tuttavia risultati non soddisfacenti in termini di copertura, dato cheal termine del periodo inizialmente previsto per la rilevazione risultavano pervenute solo un quartodelle risposte attese. Si è perciò deciso di posticipare la scadenza del periodo previsto e di avviareuna vera e propria indagine CATI15 sull’intera popolazione di interesse; tali accorgimenti hannopermesso di giungere alla fine del periodo di attività didattica (luglio 2003) a una copertura moltoelevata e ad una forte affidabilità dei dati, pur se con un impiego di risorse di personale superiore aquello inizialmente previsto.

Dal punto di vista dei contenuti il questionario proposto è sensibilmente più complesso di quelloutilizzato per l’Indagine sulla didattica di primo e secondo livello; infatti:� la registrazione diretta su supporto informatico svincola dalle esigenze della lettura ottica, in

particolare evita il ricorso esclusivo a risposte espresse in codici numerici;� la differente figura di rispondente dovrebbe garantire una maggiore disponibilità a fornire

indicazioni ampie ed esaurienti;� il questionario non riguarda singoli corsi o momenti nel tempo, ma richiede una valutazione

globale dell’esperienza e delle attività svolte nell’ambito del dottorato di ricerca.I principali temi toccati sono quelli relativi alle attività didattiche e di ricerca proposte ai

dottorandi; ad essi si affiancano tuttavia anche alcune domande riguardanti le risorse economiche emateriali che risultano disponibili, i desideri e le aspirazioni dei dottorandi per il proprio futuro,nonché spazi liberi per osservazioni personali.

Una descrizione particolareggiata dell’indagine e dei risultati ottenuti verranno pubblicati dalNucleo nel corso dell’a.a. 2003-04.

3.10 L’indagine sui laureandi

Con il documento 4/2003 il CNVSU ha proposto agli atenei di affiancare alla valutazionepuntuale dell’aspetto formativo più evidente - le lezioni - una rilevazione delle opinioni deilaureandi sull’intero percorso di studi compiuto16. Tale estensione permetterebbe di monitorareanche altri aspetti rilevanti dell’attività universitaria, tra i quali possono essere ricordati i seguentiprocessi:

� orientamento e informazione generale agli studenti; 14Si è dovuto constatare che purtroppo una significativa quota dei dottorandi dell’Ateneo (il 30% circa) non dispone ancora di e-mailo non ha fornito indicazione in tal senso all’inizio del corso.15Acronimo di Computer Aided Telephone interview: studenti universitari collaboratori part-time compilavano lo stesso questionarioquestionario on-line che era direttamente disponibile ai dottorandi durante colloqui telefonici diretti. Tale attività si è svolta pressogli uffici dell’Ateneo sotto la supervisione della Segreteria dell’Indagine sulla qualità della didattica.16Anche in questo caso il documento (denominato Valutazione dell’esperienza universitaria da parte degli studenti che concludonogli studi) prevede un set minimo di domande su cui il CNVSU invita gli atenei a basare il proprio questionario locale.

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� accompagnamento e tutoraggio;� verifiche intermedie del profitto (esami);� supporto allo svolgimento dell’eventuale stage e alla redazione della prova finale di laurea.

Gli aspetti organizzativi di tale nuova indagine sono da considerarsi con attenzione: al momentodell’uscita dal sistema, infatti, l’interesse personale dello studente ai risultati della valutazionedell’organizzazione universitaria non può che essere modesto, non sussistendo più alcuna ricadutadiretta che lo riguardi. E’ quindi necessario fare ogni sforzo per minimizzare il fastidio statisticoaggiuntivo, individuando allo stesso tempo i modi e i tempi per rendere la compilazione delquestionario una procedura “ordinaria” per lo studente che si prepara alla prova finale di laurea.

In tale ambito il Nucleo di Valutazione dell’Università di Torino, in sintonia con gli orientamentidel CNVSU e della maggior parte degli atenei consorziati, ha promosso l’ipotesi di utilizzare ilquestionario AlmaLaurea, opportunamente rivisto, come strumento per la rilevazione in oggetto.L’analisi comparativa dei contenuti del questionario AlmaLaurea e del Doc 4/2003 ha evidenziatosignificative aree di intersezione, rendendo possibile, con uno sforzo contenuto, raccogliere con ilquestionario AlmaLaurea anche i dati previsti dal CNVSU, ed evitando così ogni appesantimentodella macchina organizzativa già esistente presso gli atenei consorziati.

In base ad un’apposita convenzione tra CNVSU e il Consorzio AlmaLaurea il processo diarmonizzazione, che ha organicamente incorporato nel questionario AlmaLAurea le esigenzeconoscitive del CNVSU, è stato portato a compimento nel settembre 2003. Per tutte le sessioni dilaurea successive sarà quindi possibile raccogliere i dati previsti.

Per garantire alla rilevazione una copertura e un’affidabilità soddisfacente vanno tuttavia megliodefiniti alcuni aspetti logistici e di immagine. In primo luogo è necessario che la rilevazioneAlmaLaurea venga estesa a tutti gli studenti, facendo percepire la compilazione del questionariocome adempimento necessario all’espletamento delle pratiche di Laurea, invece di rappresentaresolo un’opzione. Inoltre, va osservato che l’enfasi nell’azione di AlmaLaurea e nella percezione chene hanno gli studenti è oggi posta in modo prevalente sulle finalità di supporto all’ingresso nelmondo del lavoro, mentre gli aspetti di valutazione degli studi universitari in quanto tali risultanomarginali. E’ auspicabile quindi riequilibrare la situazione evidenziando maggiormente la parte divalutazione degli studi, a livello grafico e di contenuti nell’interfaccia della procedura informaticadi rilevazione, nella restante documentazione connessa ad AlmaLaurea e con apposite iniziative dicomunicazione.

3.11 Il quadro nazionale

A livello nazionale il diffondersi di forme sistematiche di valutazione della didatticauniversitaria è fenomeno recente, legato principalmente alla costituzione del CNVSU (2000) eall’entrata in vigore della L. 370/1999 con la definizione dei relativi compiti dei nuclei divalutazione locali.

Come evidenziato nella Relazione Annuale 2001 del Nucleo, tale processo si è da subitocaratterizzato, quasi ovunque negli atenei medio-grandi, per l’organizzazione unitaria a livello diateneo, adottata quest’anno anche a Torino.

Rispetto alle figure preposte alla gestione delle indagini si rileva la presenza sia di casi, comequello torinese, dove il Nucleo assume il ruolo preminente, sia di contesti dove altri uffici (costituitiad hoc o con precedente attività in ambito statistico) gestiscono l’indagine, lasciando al Nucleo isoli compiti di analisi e valutazione dei risultati.

Più recentemente è divenuto rilevante verificare quanto diffusa sia stata tra gli atenei l’adozionedel “set minimo di domande” proposto con il Doc 9/02 dal CNVSU, da cui dipende la comparabilitàa livello nazionale delle opinioni degli studenti sugli aspetti didattici del sistema universitario.

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Relazione 2002La Valutazione della Didattica

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Tale aspetto ha un’importanza anche maggiore della comparabilità interna tra le Facoltà delsingolo Ateneo, dove le metodologie didattiche tipiche dei diversi ambiti disciplinari, nonché lepopolazioni studentesche con caratteristiche e motivazioni molto eterogenee rendono i risultati delconfronto di difficile valutazione.

La comparabilità trasversale, invece, tra le Facoltà che a livello nazionale operano negli stessiambiti disciplinari, non presenta tali problemi e guarda a realtà formative più omogenee, potendopiù ragionevolmente offrire un contributo a un processo di benchmarking della performanceuniversitaria.

A questo riguardo non esistono ad oggi dati esaustivi: il CNVSU non ha infatti effettuato unarilevazione specifica ma si è limitato a verificare, nelle relazioni dei N.d.V. locali, la presenza diindicazioni relative all’adozione dei contenuti del Doc 9/02. In base a tale analisi si può ritenereche la quota di Atenei che hanno adottato il “set minimo di domande” sia certamente non inferioreal 30%, e si collochi plausibilmente intorno al 45-50%.

Al di là degli aspetti generali descritti, con il presente lavoro si sono voluti acquisire alcunielementi informativi più dettagliati sulle metodologie adottate per l’indagine presso altri Atenei, inparticolare riguardo agli aspetti più problematici di attuazione del progetto, sui quali il Nucleo staeffettuando un riesame.

La necessità di maggiore approfondimento e spesso di contatto diretto con i rispettivi N.d.V. haportato a restringere l’analisi che segue solo ad alcune Università assimilabili all’Ateneo di Torinoin termini di iscritti e offerta didattica, o in relazione all’iniziativa sviluppata in questo ambito direcente17. In particolare ci si è soffermati sui seguenti aspetti:

a) livello generale di copertura dell’indagineb) tipologia di questionario utilizzatoc) periodo di attuazione dell’indagined) aspetti organizzativi dell’indaginee) somministrazione del questionariof) elaborazione e diffusione dei risultati

Copertura generale dell’indagine

I risultati di copertura delle Facoltà esaminate sono in linea con quelli ottenuti a Torino comeevidenziato nella tabella che segue:

Tabella 3.11.1 – Copertura dell’indagine studenti in alcune università italiane

Ateneo Iscritti Questionaricompilati

Questionaripro-capite

Anno dirilevazione

Torino 59.545 98.641 1,66 2002-2003Firenze 59.013 82.888 1,40 2002-2003Padova 58.900 106.444 1,81 2001-2002Bologna 97.015 148.936 1,54 2001-2002Roma Tre 31.463 42.551 1,35 2001-2002Trento 14.401 31.728 2,20 2002-2003

Fonte: dati MIUR (iscritti) e relazioni annuali dei Nuclei di Valutazione interni

L’unico Ateneo che presenta un valore di questionari pro-capite sensibilmente superiore èTrento, che tra quelli considerati è tuttavia nettamente il più piccolo.Per valutare eventuali problemi di copertura legati allo specifico momento di rilevazione, alcuniAtenei (Padova, Bologna) prevedono domande che chiedono allo studente di valutare

17 Sono stati considerati in particolare gli atenei di Bologna, Padova, Firenze, Roma Tre, Trento.

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Relazione 2002La Valutazione della Didattica

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approssimativamente la dimensione della classe, in termini assoluti, o di scarto tra le presenze almomento della rilevazione e quelle “normali”.

Tipologia di questionario utilizzato

Come già rilevato a livello nazionale, anche tra le Università prese a confronto negli anni diriferimento, non tutte si sono adeguate completamente al modello fornito dal CNVSU.

Tra le differenze si rileva ad esempio l’utilizzo di una scala di risposta diversa (a 10 livelli,utilizzata dalle Università di Padova e Bologna fino all’anno accademico 2002-2003) da quella a 4livelli suggerita dal CNVSU, invece adottata da Roma Tre, Trento, Firenze e Torino.

Sulla formulazione delle domande di valutazione tutti gli Atenei considerati hanno recepito,almeno nelle linee generali, il “set minimo” proposto dal CNVSU come evidenziato nella tabellaseguente:

Tabella 3.11.2 – Aderenza dell’indagine studenti al modello CNVSU in alcune università italianeAteneo Aderenza al modello CNVSU

Firenze Adotta in modo esatto le domande del modello CNVSU, modificandone però l’ordine e iraggruppamenti

PadovaSono presenti circa 2/3 delle domande del modello CNVSU, ma con una formulazionediversa dei quesiti e una diversa organizzazione nel questionario. Quest’ultimo permette,allo studente che lo desideri, di indicare il n. di matricola

Bologna Sono presenti quasi tutte le domande del modello CNVSU, ma con una formulazionediversa dei quesiti e una diversa organizzazione nel questionario18.

Roma Tre Vengono recepite fedelmente le domande del modello CNVSU ad eccezione di quellerelative all’Organizzazione del corso di studi e all’interesse per agli argomenti.

Trento Vengono recepite fedelmente le domande del modello CNVSU ad eccezione di quelle dellasezione Organizzazione del corso di studi.

Va osservato tuttavia che l’adozione dei contenuti del “set minimo” con una riformulazione deltesto delle domande, o ancor più una variazione del loro numero con accorpamenti o suddivisioni diquelle originarie, pur garantendo una generale uniformità dei temi sottoposti a valutazione, rendedifficile ottenere una comparazione puntuale dei risultati tra Facoltà o Atenei.

Inoltre ogni Ateneo integra, in modo autonomo, lo schema suggerito dal CNVSU19: le Universitàdi Firenze, Roma Tre, Bologna, come Torino, inseriscono nel questionario una sezione, più o menoampia, dedicata a individuare le “caratteristiche individuali” del rispondente; Padova inserisce solouna domanda in cui viene chiesto allo studente quanta parte delle lezioni frequenta; il questionarioutilizzato dall’Università di Firenze prevede poi la presenza di 5 domande “libere” utilizzabili dallesingole Facoltà ai propri fini; nella maggior parte dei casi infine (Bologna, Padova, Firenze, RomaTre) esiste una sezione aggiuntiva per le domande a risposta aperta.

Periodo di attuazione dell’indagine

Il questionario viene dovunque somministrato, nell’arco dei due semestri, quando si sono svoltialmeno i due terzi – tre quarti circa delle lezioni delle unità didattiche valutate. 18Nel seguente a.a. 2003-04, tuttavia, l'Università di Bologna adotterà in modo completo il modello CNVSU.19Lo stesso doc. 9/02 del CNVSU invitava esplicitamente gli Atenei a muoversi in tale direzione.

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Relazione 2002La Valutazione della Didattica

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Aspetti organizzativi dell’indagine

� presso l’Università di Firenze l’indagine è coordinata dal dipartimento di statistica da cui ilNucleo acquisisce i risultati. Presso il dipartimento un gruppo di valutazione e monitoraggio hail compito di coordinare le indagini e collaborare alle elaborazioni statistiche dei dati.

� presso l’Università di Bologna l’indagine è realizzata dall’Osservatorio Statistico dell’Ateneo.� presso l’Università di Padova l’indagine, promossa dal Nucleo di Valutazione e progettata da

una Commissione appositamente costituita e composta da almeno un referente per Facoltà, èrealizzata dal Centro Informativo di Ateneo. L’organizzazione è affidata a 3 coordinatori chehanno il compito di acquisire la lista dei docenti titolari di insegnamento, contattarli e fissare unappuntamento per la rilevazione.

� Presso le Università di Roma Tre e Trento l’indagine è coordinata dal Nucleo di Valutazione edall’ufficio di Supporto al Nucleo.

Generalmente è il dipartimento/ufficio/osservatorio di statistica ad occuparsi dell’elaborazionedei dati e delle successive aggregazioni.

Somministrazione del questionario

E’ normalmente presente almeno un referente (docente o funzionario) per Facoltà/Corso di Studio una Commissione per la Valutazione della Didattica dei vari corsi di studio con il compito dicollaborare all’organizzazione dell’indagine. Sono poi spesso affidate (Bologna, Firenze, Padova) apersonale appartenente al corpo studenti (es. studenti part-time 150 ore) le operazioni disomministrazione del questionario. Presso l’università di Roma Tre sono invece prevalentemente idocenti a curare le operazioni di somministrazione presso i propri corsi mentre presso l’Universitàdi Firenze i rilevatori sono talvolta coadiuvati dai docenti. Emerge in tutti i casi analizzatil’importanza dell’ottenere il più alto livello di collaborazione e coordinamento fra l’organo prepostoall’organizzazione centralizzata dell’indagine, le singole Facoltà e personale rilevatore.

Elaborazione e diffusione dei risultati

Lo svolgimento delle operazioni di natura più strettamente tecnica (stampa dei questionari,registrazione dei risultati ecc.) è svolto da società esterne presso tutti gli Atenei di maggioridimensioni, ma non in altri casi (Trento).

E’ prassi comune (Bologna, Firenze, Padova, Trento) dare ampia diffusione ai risultati aggregatiper Ateneo, Facoltà e corso di Studi.

Nel caso di Roma Tre il livello di diffusione è differenziato a seconda del tipo di aggregazione:viene data ampia diffusione ai dati aggregati per Ateneo e Facoltà mentre i dati sintetici per corso diStudi vengono consegnati al Consiglio degli Studenti e pubblicati e commentati nella relazione sullavalutazione della didattica da parte degli studenti da inviare ogni anno al CNVSU ai sensi dellalegge 370/99 e diffusa all’interno dell’Ateneo presso le Facoltà, i Corsi di Studio, il SenatoAccademico e il Consiglio di Amministrazione.

I risultati relativi al singolo insegnamento vengono invece generalmente forniti ai Presidi diFacoltà e al docente interessato.

Come si vede, la breve analisi compiuta delinea un quadro di relativa omogeneità di approccio escelte organizzative, senza che emergano particolari indicazioni utili alla revisione del progetto diindagine presso l’Ateneo torinese. L’unico elemento di interesse è forse il tentativo di ricavare daindicazioni degli stessi studenti elementi utili a valutare il grado di copertura effettiva dell’indagine,aspetto importante per l’attendibilità dei risultati ma difficile da controllare in modo oggettivo.

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Relazione 2002La Ricerca

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4 La Ricerca

4.1 Premessa

Nell’attività di valutazione della ricerca il Nucleo ha cercato di migliorare gli strumenti diraccolta dei dati interni e contestualmente di affinare gli indici, coniugando la continuità rispetto alpassato con la coerenza verso le indicazioni ministeriali e i nuovi orientamenti che emergono alivello nazionale. Un importante fattore di miglioramento della qualità dei dati è stata l’accresciutacollaborazione dei Dipartimenti conseguente alla crescente consapevolezza dell’utilità e necessità diintroduzione di processi valutativi. Ciò anche a seguito di una costante politica di stimolo da partedel Nucleo di Valutazione.

Sono stati quindi predisposti gli indicatori suggeriti dal Comitato Nazionale per la Valutazionedel Sistema Universitario, che possono essere di estrema utilità agli Organi accademici per tracciarele strategie opportune nei confronti del Ministero, per valutare come distribuire le risorse interne eper indirizzare le attività dei Dipartimenti mediante una politica di incentivi e sanzioni al fine direndere più competitivo l’Ateneo sotto il profilo culturale, didattico e di ricerca.

L’utilizzo di elementi oggettivi e di confronto nella valutazione del sistema universitario localerappresenta inoltre un punto non solo qualificante, ma necessario per allineare l’Ateneo a quanto èormai prassi consolidata in Europa. Dal momento che la funzione del Nucleo di Valutazione èconsultiva, è necessario conoscere se nel tempo gli indicatori scelti per valutare in modo oggettivole attività scientifiche dell’Ateneo sono utilizzati, completamente o in parte, dagli Organidecisionali per stabilire le linee di indirizzo politiche nei confronti della Ricerca e del reclutamentodelle forze produttive.

La relazione tratta:

� l’analisi dell’attività dei Dipartimenti che permette di avere informazioni e indicatori suiseguenti processi suggeriti dal Comitato Nazionale: fonti di finanziamento dell’attività diricerca, capacità di acquisire fondi esterni, prodotti scientifici ottenuti dai docenti;

� l’analisi dei risultati dell’Ateneo nei bandi ministeriali e il confronto dei risultati ottenuti tradiversi Atenei;

� il confronto tra l’Ateneo torinese e gli altri Atenei in merito al numero di Assegnisti,Dottorandi e “post-doc” in quanto indicatori delle forze vive applicate alla ricerca.

La presente relazione, a differenza di quella svolta per il 2001, non tratta l’analisi delle proceduredi assegnazione dei fondi di Ateneo per la ricerca. Va infatti sottolineato che di fronte a unariduzione, indicata nella tabella 4.1.1, del 18% dei finanziamenti per la ricerca da parte dell’Ateneo(da 6,5 milioni di euro nell’anno 2001 si è scesi a 5,3 milioni nel 2002) non si é apprezzato nelcorso del 2002 nessun intervento da parte degli Organi di Governo per modificare le modalità disuddivisione di tali fondi. Tuttavia, il Nucleo è a conoscenza di iniziative recenti volte a rivederel’intero sistema di distribuzione delle risorse da destinare alla ricerca. Si esprime pertanto l’auspicioche tali lavori possano portare quanto prima a procedure analoghe a quelle in uso presso altriAtenei, che si basano su analisi quantitative e oggettivabili dei risultati scientifici ottenuti eutilizzano sistemi di peer review per valutare la competitività e la bontà dei progetti scientifici edidattici presentati.

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Relazione 2002La Ricerca

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Tabella 4.1.1 - Finanziamenti per la ricerca locale (ex 60%)

Esercizio Totale impegnato(valori in euro)

variazione rispettoesercizio precedente

variazione rispettoesercizio 99

1999 6.705.676 -0,76% --2000 6.491.863 -3,19% -3,2%2001 6.522.851 +0,48% -2,7%2002 5.341.197 -18,12% -20,3%

Fonte: bilanci consuntivi di Ateneo. F.S. 8.03.13 (es.1999: F.S. 2.05.01)

Tale richiamo era già stato posto nella relazione precedente e assume oggi un valore ancoramaggiore dato che le assegnazioni di fondi, sia ministeriali che europei, avvengono su basi semprepiù competitive e pertanto é necessario mantenere qualitativamente alta la ricerca scientificadell’Ateneo.

Un sistema di valutazione basato sulla costituzione di panel di referee per ogni Area scientifico-disciplinare è stato già, d’altra parte, proposto dal Nucleo di Valutazione in occasione dellanecessità di certificare i centri di eccellenza. La proposta presentata alla Commissione Ricercadell’Ateneo si articolava in due ipotesi: una consistente in un insieme di Ateneo di panel divalutatori designati da ciascun Area che intervengono per certificare la qualità di un centro o di unprogetto di ricerca; l’altra incentrata su un Comitato di garanzia costituito da pochi membri di altoprofilo, che esaminano le valutazioni prodotte dai panel di referees delle varie Aree.

Attuare processi valutativi complessi come negli esempi sopra riportati comporta indubbiedifficoltà, tuttavia essi appaiono ormai necessari anche all’interno dell’Ateneo.

Un altro elemento strategico per la competitività tra Atenei nell’ambito della ricerca scientifica èla disponibilità di spazi e attrezzature adeguati. Il Nucleo intende a questo riguardo svolgere nelprossimo futuro un’indagine conoscitiva sui dati disponibili per poter giungere all’elaborazione diindicatori significativi.

4.2 L’analisi dell’attività dei Dipartimenti

Lavorando nel solco tracciato gli anni scorsi, il Nucleo di Valutazione ha utilizzato gli stessiindicatori proposti nella relazione del 2001 per l’analisi dell’attività dei Dipartimenti cercando,come ricordato in premessa, di aumentarne l’affidabilità sia attraverso un’individuazione piùaccurata dei dati richiesti e dei pesi utilizzati, sia attraverso il miglioramento dello strumento diraccolta.

In particolare, i principali elementi che hanno consentito di procedere in questa direzione sono:

1) La raccolta dei dati presso i Dipartimenti é stata più accurata poiché a ciascun Dipartimento éstata fornita una scheda elettronica da compilare, con precise richieste da soddisfare. Inoltreparte dei dati finanziari e di quelli sul personale sono stati pre-caricati dallo staff del Nucleoestraendoli dalle procedure già attive nell’Ateneo.

2) I prodotti della ricerca, ai fini di una valutazione maggiormente rispondente alle specificitàdelle varie discipline, sono stati pesati da un lato cercando di dare una congrua valutazionealle opere dell’area delle scienze umane, dall’altro valutando le pubblicazioni ISI con ImpactFactor non in termini assoluti, ma suddividendole in tre fasce che tengono conto dellastratificazione dell’IF in ciascun settore scientifico1. La tabella 4.2.1 raffronta i parametriutilizzati nel 2001 con quelli attuali.

1 Il metodo adottato per stratificare in tre fasce le riviste ISI è quello utilizzato dall’Università di Bologna: per ciascuna “subjectcategory” del JCR si è calcolato il valore che individua il 25° e 75° percentile. Ciò consente di attribuire a ciascuna rivista con IFl’appartenenza alla fascia alta, media e bassa delle riviste di settore.

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Relazione 2002La Ricerca

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Tabella 4.2.1 - Pesi applicati ai prodotti di ricercaRelazione 2001 Relazione 2002

Tipologia di prodotto ScienzeNatura

ScienzeUmane

ScienzeNatura

ScienzeUmane Tipologia di prodotto

Libri 1 2 1 3 LibriArticoli senza IF 0,3 1 0,3 1 Articoli senza IF

3 3 Articoli ISI Gold(IF >75° percentile)

2 2 Articoli ISI Silver(25°< IF ≤75°percentile)

Articoli ISI (IF > 3,5)

Articoli ISI (IF ≤ 3,5)

2

1

2

11 1 Articoli ISI Bronze

(IF ≤25° percentile)Capitoli di libro e altrepubblicazioni 1 1 1 1 Capitoli di libro

Conferenze ad invito 1 1 0,3 0,3 Altre pubblicazioni eConferenze ad invito

Brevetti e software 1 1 1 1 BrevettiCongressi internazionali 0,5 0,5 - -Congressi nazionali 0,25 0,25 - -

- - 0,5 0,5 Prodotti multimediali

3) Per tenere conto della partecipazione di tutto il personale dedicato alla ricerca che opera neiDipartimenti si è richiesto di segnalare le unità di personale tecnico, gli Assegnisti, i Dottorandi,i “post-doc”, i Borsisti (pur se finanziati da altri Enti pubblici e privati), nonché il personaleinquadrato in contratti di collaborazione. A questo personale è stato attribuito un peso diverso,in ragione del loro plausibile impiego nelle attività di ricerca (Tabella 2).

Tabella 4.2.2 - Pesi applicati al personale di ricercaPERSONALE DEDICATO ALLA RICERCA peso

Ordinari 1Associati 1Ricercatori 1Dottorandi 1Assegnisti 1Altri Borsisti per ricerca 1Specializzandi 0,1Tirocinanti e frequentatori 0,1Tecnici amm.vi di ruolo per la ricerca 0,75Tecnici amm.vi a tempo determinato per ricerca 0,75Personale Esterno per ricerca (Co.Co.Co, etc.) 1

4) Il carico didattico é stato valutato sulla base delle informazioni analitiche raccolte, ovvero ilnumero di ore che ciascun docente ha svolto in un determinato insegnamento nei tre livelli delladidattica universitaria. Si è inteso distinguere tra didattica frontale e pratica dando un pesorispettivamente di 1 e di 0,3 non tanto per penalizzare quest’ultima – indispensabile alraggiungimento degli obiettivi formativi – ma per il differente impegno oggettivo, soventesostenuto con la collaborazione di altro personale. Allo stesso modo, in ragione della suamaggiore specializzazione, alla didattica di terzo livello è stato attribuito un peso di 1,5.

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Tabella 4.2.3 - Pesi applicati alle ore di insegnamentoCARICO DIDATTICO peso

Didattica 1° e 2° livello(Corsi di Laurea v.o., Lauree triennali, LaureeSpecialistiche, corsi di laurea specialistica a ciclo unico)

1

Didattica 3° livello(corsi di Dottorato, di Perfezionamento, Master, corsifrontali di Scuola di Specializzazione) 1,5

Corsi Pratici di Scuola di Specializzazione, corsiADO/ADI 0,3

Seminari e corsi di aggiornamento 1

Grazie a questa maggiore accuratezza e alla collaborazione fornita dalla maggior parte deiDipartimenti, la raccolta dei dati é notevolmente migliorata rispetto alla precedenti esperienze, ma ésicuramente ancora necessario proseguire il percorso di sensibilizzazione e diffusione della culturadella valutazione presso i docenti e gli organi responsabili dei Dipartimenti.

Le analisi e gli indicatori proposti dal Nucleo per valutare l’attività dei Dipartimenti derivano daidati raccolti e filtrati attraverso gli schemi valutatitivi sopra descritti. Per una maggiore trasparenzasi riportano di seguito le tabelle riassuntive dei dati ricevuti dai Dipartimenti, con la precisazioneche essi talvolta si discostano dai valori trasmessi, in quanto si è proceduto d’ufficio ad effettuarealcune correzioni, ove necessario (si vedano le note):

Tabella 4.2.4 - Personale dei Dipartimenti dedicato alle attività di ricerca (al 31/12/2002)

Area Dipartimento N°Docenti

N° Tecniciper ricerca

N°Dottorandi

N°Specializza

ndi (*)N°

AssegnistiN° AltriBorsisti

per ricerca

N° Freq. eTirocinanti(medicina)

N° altriesterni perricerca (**)

1 Informatica 53 0 22 0 4 0 0 14

1 Matematica 92 0 26 0 7 4 0 1

2 Fisica Generale "A. Avogadro" 37 5 12 0 7 0 0 3

2 Fisica Sperimentale 24 2 12 20 10 9 3 39

2 Fisica Teorica 25 0 15 0 6 2 1 4

3 Chimica Analitica 23 8 5 0 4 6 0 0

3 Chimica Generale e Organica Applicata 26 4 8 0 2 1 0 0

3 Chimica Inorganica, Fisica e dei Materiali 47 5 24 0 8 20 2 7

3 Scienze Merceologiche 8 0 3 0 1 0 1 5

4 Agronomia, Selvicoltura e Gest. Territorio 17 0 11 0 7 16 0 18

4 Colture Arboree 12 9 9 0 5 1 0 4

4 Economia e Ing. Agraria, Forest. e Amb. 29 5 5 0 4 1 0 2

4 Scienze Zootecniche 18 5 7 0 1 0 0 1

4 Valorizzazione e Protez. Risorse Agrofor. 37 26 61 0 7 0 2 41

5 Scienze della Terra 34 3 16 0 7 4 0 27

5 Scienze Mineralogiche e Petrologiche 23 3 12 0 5 1 0 0

6 Biologia Animale 46 24 26 0 14 1 0 2

6 Biologia Vegetale 18 5 18 0 1 0 0 20

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Relazione 2002La Ricerca

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7 Anatomia, Farmacol. e Med. Legale (1) 34 21 3 31 4 7 0 1

7 Discipline Ginecologiche e Ostetriche 22 9 10 64 1 10 50 0

7 Discipline Medico-Chirurgiche (2) 68 33 7 664 2 0 323 3

7 Fisiopatologia Clinica (3) 51 17 3 25 0 9 0 0

7 Genetica, Biologia e Biochimica 25 14 33 44 8 17 14 0

7 Medicina ed Oncologia Sperimentale 35 17 0 0 2 1 0 0

7 Medicina Interna 41 23 6 197 9 13 80 11

7 Neuroscienze 46 14 40 112 5 18 1 2

7 Sanità Pubblica e Microbiologia 31 11 0 90 3 3 49 16

7 Scienze Biomediche e Oncol. Umana (4) 15 2 0 13 7 3 0 21

7 Scienze Cliniche e Biologiche 55 10 37 115 12 13 27 30

7 Scienze Oncologiche 16 5 35 14 10 20 11 17

7 Scienze Pediatriche e Adolescenza (5) 41 5 12 94 2 19 226 28,3

7 Traumatologia, Ortopedia e Med. Lavoro 14 7 2 113 0 0 87 10

8 Discipline Artistiche, Musicali e Spettacolo 56 0 36 0 1 0 0 0

8 Filologia, Linguistica e Tradiz. Classica 32 0 11 0 4 0 0 0

8 Orientalistica 19 0 12 0 0 0 0 3

8 Scienze Antropologiche, Archeol. e St-Ter 21 3 29 31 2 1 0 3

8 Scienze del Linguaggio e Lett. Moderne 72 1 13 0 1 5 0 0

8 Scienze Letterarie e Filologiche 65 0 36 1 7 0 0 19

9 Filosofia 41 0 24 0 3 2 0 0

9 Storia 83 0 59 0 13 0 0 36

10 Psicologia 63 0 46 0 6 5 34 1

10 Scienze dell'Educazione e Formazione 34 0 14 0 4 0 0 10

11 Diritto dell'Economia 24 0 1 0 1 1 0 0

11 Scienze Giuridiche 126 0 69 6 12 3 0 17

12 Economia "Cognetti De Martiis" 56 0 5 0 5 1 0 0

12 Economia Aziendale 38 0 35 0 1 0 0 0

12 Scienze Economiche e Finanziarie 37 0 11 0 0 1 0 3

12 Statistica e Matematica Appl. Sc. Umane 31 0 7 0 2 1 0 0

13 Scienze Sociali 54 1 27 0 5 3 0 1

13 Studi Politici 39 0 35 0 4 3 0 20

14 Scienza e Tecnologia del Farmaco 39 8 12 10 6 2 305 1

15 Morfofisiologia Veterinaria 16 4 6 0 1 1 0 0

15 Patologia Animale 47 3 16 50 6 3 130 0

15 Produzioni Animali, Epidemiol. e Ecologia 25 7 11 0 5 1 0 2

Territorio (Interateneo) (6) 9 5 1 0 1 0 0 1

totali 2090 324 996 1694 255 232 1346 444,3NOTE: * Specializzandi nell’a.a. 2001/02

** Comprende personale Co.Co.Co, con altri contratti e di altri Enti.(1) Non sono calcolati 2 ricercatori che hanno preso servizio a gennaio 2003.

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Relazione 2002La Ricerca

55

(2) Sono stati aggiunti 6 Docenti e i Tecnici della sezione di Dermatologia, trasferitisi a fine anno al Dip. diScienze Biomediche.

(3) Sono stati aggiunti 14 Docenti e 4 Tecnici della sezione di Odontoiatria, trasferitisi a fine anno al Dip. diScienze Biomediche.

(4) I Docenti e il personale tecnico delle nuove sezioni di Dermatologia e Odontoiatria, afferite a fine anno, nonsono inseriti. Il totale al 31/12 sarebbe di 36 Docenti.

(5) Il personale esterno comprende 25 medici e 12 Tecnici-biologi ospedalieri dedicati ad attività di ricerca,assistenziale e didattica, pertanto sono stati considerati per un terzo per la ricerca.

(6) È stato inserito solo il personale dell’Università di Torino.

Le entrate finanziarie per la ricerca sono state suddivise in tre grandi categorie: fondi di Ateneo,fondi MIUR e fondi esterni. Per questi ultimi si intendono i finanziamenti che i Docenti hannoportato nei Dipartimenti di appartenenza tramite accordi di collaborazione, convenzioni econsulenze, anche in conto terzi, con soggetti pubblici o privati, gestiti direttamente dalDipartimento o gestiti da altri Enti ma utilizzati per il personale di ricerca del Dipartimento.

Tabella 4.2.5 - Finanziamenti per la ricerca ricevuti dai Dipartimenti nell’esercizio 2002

Area Dipartimento Fondi daAteneo* (€)

Fondi daMiur** (€)

FondiEsterni*** (€)

1 Informatica 174.707 46.998 545.587

1 Matematica 261.539 28.405 106.677

2 Fisica Generale "A. Avogadro" 170.987 321.100 636.841

2 Fisica Sperimentale 105.829 0 1.937.230

2 Fisica Teorica 107.763 326.917 472.910

3 Chimica Analitica 88.570 223.626 371.754

3 Chimica Generale e Organica Applicata 97.948 69.600 227.943

3 Chimica Inorganica, Fisica e dei Materiali 199.145 538.665 1.062.178

3 Scienze Merceologiche 15.298 0 33.255

4 Agronomia, Selvicoltura e Gestione del Territorio 73.062 106.220 1.251.458

4 Colture Arboree 41.412 0 303.013

4 Economia e Ingegneria Agraria, Forestale e Ambientale 113.327 16.600 351.690

4 Scienze Zootecniche 69.150 24.273 65.606

4 Valorizzazione e Protezione delle Risorse Agroforestali 225.839 70.500 2.276.739

5 Scienze della Terra 134.550 90.380 384.344

5 Scienze Mineralogiche e Petrologiche 82.040 127.750 34.654

6 Biologia Animale 168.145 146.157 315.021

6 Biologia Vegetale 88.365 87.994 908.757

7 Anatomia, Farmacologia e Medicina Legale 116.352 25.823 611.154

7 Discipline Ginecologiche e Ostetriche 67.835 50.700 117.869

7 Discipline Medico-Chirurgiche 68.356 0 399.580

7 Fisiopatologia Clinica 86.514 0 197.454

7 Genetica, Biologia e Biochimica 242.069 328.467 452.449

7 Medicina ed Oncologia Sperimentale 126.574 134.279 404.230

7 Medicina Interna 134.189 162.684 822.835

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Relazione 2002La Ricerca

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7 Neuroscienze 149.402 211.747 1.016.452

7 Sanità Pubblica e Microbiologia 96.041 163.761 866.998

7 Scienze Biomediche ed Oncologia Umana 106.113 108.972 413.681

7 Scienze Cliniche e Biologiche 505.619 229.789 1.389.615

7 Scienze Oncologiche 117.822 919.020 2.029.394

7 Scienze Pediatriche e dell'Adolescenza 120.877 73.100 715.959

7 Traumatologia, Ortopedia e Medicina del Lavoro 11.855 0 251.953

8 Discipline Artistiche, Musicali e dello Spettacolo 123.945 0 12.414

8 Filologia, Linguistica e Tradizione Classica "Augusto Rostagni" 57.516 50.096 6.197

8 Orientalistica 28.499 0 7.230

8 Scienze Antropologiche, Archeologiche e Storico-Territoriali 38.391 0 104.166

8 Scienze del Linguaggio e Letterature Moderne e Comparate 137.361 52.162 119.495

8 Scienze Letterarie e Filologiche 118.792 170.000 133.973

9 Filosofia 59.158 6.197 28.233

9 Storia 123.385 44.932 40.715

10 Psicologia 107.517 68.172 273.085

10 Scienze dell'Educazione e della Formazione 209.249 0 151.504

11 Diritto dell'Economia 23.757 0 0

11 Scienze Giuridiche 165.136 88.831 592.363

12 Economia "Cognetti De Martiis" 153.192 96.061 253.112

12 Economia Aziendale 86.348 16.500 377.230

12 Scienze Economiche e Finanziarie "Giuseppe Prato" 83.603 19.109 27.133

12 Statistica e Matematica Applicata alle Scienze Umane"Diego De Castro" 66.348 16.010 21.261

13 Scienze Sociali 91.340 23.000 376.050

13 Studi Politici 138.984 177.800 201.482

14 Scienza e Tecnologia del Farmaco 153.024 110.100 307.738

15 Morfofisiologia Veterinaria 152.668 46.800 36.955

15 Patologia Animale 265.784 0 629.335

15 Produzioni Animali, Epidemiologia ed Ecologia 125.157 0 370.278

Territorio (Interateneo) (1) 30.590 0 29.419

totali 6.707.036 5.619.299 25.074.650NOTE: * Comprende i fondi per progetti locali, il Fondo Congressi e le altre entrate per dottorati, convegni, progetti e

collaborazioni di ricerca.** Comprende il cofinanziamento dei Prin, dei Firb e dei centri di eccellenza.*** Comprende le entrate da soggetti pubblici e privati finalizzate da attività convenzionata, da contratti e

convenzioni di ricerca conto terzi, trasferimenti correnti e per investimento e altri finanziamenti esterni nongestiti dal Dipartimento ma utilizzati al suo interno.

(1) Sono considerati solo gli importi relativi all’Università di Torino.

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Relazione 2002La Ricerca

57

La tabella seguente riporta i dati relativi alla produzione scientifica espressi sia in valore assolutoche in termini di peso complessivo quantificato secondo la tabella 4.2.1:

Tabella 4.2.6 – Produzione scientifica dei Dipartimenti nell’anno 2002

Area Dipartimento N°Libri

N°Capitolidi libri

N°Art.IF

gold

N°Art.IF

silver

N°Art.IF

bronzeN°Altriarticoli

N°AltrePubbl.e Conf.

N°Brevetti

N°Prod.

Multim

totaleprodottipesati

1 Informatica 2 8 7 20 2 15 69 1 8 103,2

1 Matematica 4 13 15 22 8 35 136 0 6 168,3

2 Fisica Generale "A. Avogadro" 0 0 30 10 4 6 55 0 1 132,8

2 Fisica Sperimentale 0 1 72 28 0 12 29 0 0 285,3

2 Fisica Teorica 2 1 52 16 - 8 60 0 0 211,4

3 Chimica Analitica - 0 15 12 5 2 60 - 1 93,1

3 Chimica Generale e Organica Applicata 1 10 15 7 5 25 1 0 80

3 Chimica Inorganica, Fisica e dei Materiali 2 7 68 65 5 16 139 4 4 400,5

3 Scienze Merceologiche 5 - - - - 7 13 - - 11

4 Agronomia, Selvicoltura e Gestione del Territorio 2 12 2 2 1 27 60 1 51,6

4 Colture Arboree 1 1 1 3 - 9 28 - - 22,1

4 Economia e Ingegneria Agraria, Forestale eAmbientale 2 11 - 1 - 31 49 0 0 74,5

4 Scienze Zootecniche 2 3 - 1 - 6 28 - - 17,2

4 Valorizzazione e Protezione delle RisorseAgroforestali 0 13 6 19 2 86 145 0 0 140,3

5 Scienze della Terra 4 14 3 6 1 8 59 - 1 60,6

5 Scienze Mineralogiche e Petrologiche 0 7 10 13 5 21 60 0 0 92,3

6 Biologia Animale 6 12 10 25 6 25 130 0 2 151,5

6 Biologia Vegetale 4 10 9 6 3 10 65 3 0 81,5

7 Anatomia, Farmacologia e Medicina Legale (1) 1 8 19 18 1 8 40 0 0 117,4

7 Discipline Ginecologiche e Ostetriche 1 18 16 11 3 14 67 - 1 116,8

7 Discipline Medico-Chirurgiche 0 12 14 11 1 29 286 0 0 171,5

7 Fisiopatologia Clinica 10 19 31 20 14 45 154 0 0 235,7

7 Genetica, Biologia e Biochimica 0 9 40 15 6 4 3 0 0 167,1

7 Medicina ed Oncologia Sperimentale (2) 0 5 27 9 1 6 94 0 2 136

7 Medicina Interna (3) 1 9 54 69 13 20 175 0 2 382,5

7 Neuroscienze 3 4 32 32 15 50 161 0 1 245,8

7 Sanità Pubblica e Microbiologia 3 13 11 8 7 30 82 1 1 107,1

7 Scienze Biomediche ed Oncologia Umana 0 2 39 11 2 14 21 0 5 156

7 Scienze Cliniche e Biologiche - 2 52 29 5 6 137 - - 263,9

7 Scienze Oncologiche 0 0 29 7 1 5 37 2 0 116,6

7 Scienze Pediatriche e dell’Adolescenza 0 6 21 18 2 64 136 0 0 167

7 Traumatologia, Ortopedia e Medicina del Lavoro 0 3 4 2 0 11 60 0 1 40,8

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Relazione 2002La Ricerca

58

8 Discipline Artistiche, Musicali e dello Spettacolo 22 53 - - - 29 36 - 2 159,8

8 Filologia, Linguistica e Tradizione Classica"Augusto Rostagni" 3 7 - - - 21 50 0 0 52

8 Orientalistica 4 27 - - - 4 51 0 1 58,8

8 Scienze Antropologiche, Archeologiche eStorico-Territoriali 4 30 - - - 9 57 0 3 69,6

8 Scienze del Linguaggio e Letterature Moderne eComparate 9 51 - - - 33 130 - 1 150,5

8 Scienze Letterarie e Filologiche 19 50 - - - 79 143 0 2 229,9

9 Filosofia 8 41 1 - 1 29 41 0 0 110,3

9 Storia 13 77 - - - 42 78 0 2 182,4

10 Psicologia (4) 11 41 2 1 49 156 3 6 183,8

10 Scienze dell'Educazione e della Formazione 10 35 - - - 44 64 0 9 132,7

11 Diritto dell'Economia 4 11 - - - 19 14 - - 46,2

11 Scienze Giuridiche (5) 16 42 - - - 155 80 0 2 270

12 Economia "Cognetti De Martiis" (6) 7 32 2 5 1 37 66 1 1 128,3

12 Economia Aziendale 8 14 - - - 104 36 - 1 153,3

12 Scienze Economiche e Finanziarie "GiuseppePrato" 2 25 1 1 1 27 77 - 1 87,6

12 Statistica e Matematica Applicata alle ScienzeUmane "Diego De Castro" (7) 2 6 3 7 1 9 51 0 3 51,5

13 Scienze Sociali 17 43 1 - - 30 84 0 2 153,2

13 Studi Politici 16 42 - - - 45 135 0 1 176

14 Scienza e Tecnologia del Farmaco 0 2 7 18 4 1 49 3 0 81

15 Morfofisiologia Veterinaria - 6 5 9 - 3 28 - - 48,3

15 Patologia Animale 0 0 8 10 1 22 102 0 0 82,2

15 Produzioni Animali, Epidemiologia ed Ecologia 1 1 4 9 1 28 68 0 1 62,3

Territorio (Interateneo) (8) 6 25 - - - 8 12 0 0 54,6NOTE: I dati comunicati dai Dipartimenti sono stati corretti eliminando duplicazioni e rettificando errateattribuzioni. Nei seguenti casi i Dipartimenti hanno dichiarato che i prodotti sono incompleti:

(1) mancano i dati dei 10 Docenti della Sezione di Medicina Legale(2) mancano i dati di 2 Docenti(3) mancano i dati di 3 Docenti(4) mancano i dati di 7 Docenti(5) mancano i dati di circa 50 Docenti(6) mancano i dati di alcuni Docenti(7) mancano i dati di 3 Docenti(8) i dati sono relativi ai solo Docenti dell’Università di Torino.

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Relazione 2002La Ricerca

59

Tabella 4.2.7 – Ore di insegnamento nell’a.a. 2001/2002Ar

ea DipartimentoN° oreCdL eciclounico

N° oreLaurea

Triennalee D.U

N° oreLaurea

Specialistica

N° oreCorsiADO,ADI

N° oreSc.Specializz.pratica

N° oreSc.Specializz.frontale

N° oreC.d.

Dottorato

N° oreC.d.

Perfezionam.

N° oreMaster

N° oreSemina

rio

N° oreC.d.

Aggiornamento

1 Informatica 545 4068 120 30 408 9 25

1 Matematica 1832 4260 102 50 70 550 84

2 Fisica Generale "A. Avogadro" 923 1991 898 20 158 36 20 20

2 Fisica Sperimentale 1620 1172 144 544

2 Fisica Teorica 642 1309 36 44 100 20 25

3 Chimica Analitica 432 694 709 60 15

3 Chimica Generale e Organica Applicata 303 1351 479 30 35 8 8

3 Chimica Inorganica, Fisica e deiMateriali 1344 2003 1356 38 216 8 2 8

3 Scienze Merceologiche 370 256 18 46

4 Agronomia, Selvicoltura e Gestione delTerritorio 635 959 20 30 50 240 11 20

4 Colture Arboree 395 703 160

4 Economia e Ingegneria Agraria,Forestale e Ambientale 1467 2346 155 20 4

4 Scienze Zootecniche 400 1210 0 40

4 Valorizzazione e Protezione delleRisorse Agroforestali 1172 3205 220 30 119 12 10

5 Scienze della Terra 1752 1223 170 29 50 16 6 40

5 Scienze Mineralogiche e Petrologiche 1198 866 24 22 2

6 Biologia Animale 1347 1619 671 116 38 54 23 37

6 Biologia Vegetale 1018 1451 4 76 3 14

7 Anatomia, Farmacologia e MedicinaLegale 1239 878 407 124 6 574 212 222 15 90

7 Discipline Ginecologiche e Ostetriche 232 658 1382 944 392 218

7 Discipline Medico-Chirurgiche 81 210 891 232 351 4553

7 Fisiopatologia Clinica 938 757 339 743 1588 1283 3 673 4 72 8

7 Genetica, Biologia e Biochimica 1020 543 25 271 111 512 58

7 Medicina ed Oncologia Sperimentale 1295 742 93 329 165 489 170

7 Medicina Interna 1074 486 48 718 1919 953 65 34 88

7 Neuroscienze 925 655 590 154 642 1244 65 6 6

7 Sanità Pubblica e Microbiologia 999 1597 329 346 50 948 8 3

7 Scienze Biomediche ed OncologiaUmana 500 94 303 192 78 560 74 60 3 10

7 Scienze Cliniche e Biologiche 867 689 392 753 198 897 246 70 4 32

7 Scienze Oncologiche 539 201 111 177 15 265 5 16

7 Scienze Pediatriche e dell'Adolescenza 541 1516 0 1867 1344 1154 31 6

7 Traumatologia, Ortopedia e Medicinadel Lavoro 187 89 274 80 156 449 50 80

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Relazione 2002La Ricerca

60

8 Discipline Artistiche, Musicali e delloSpettacolo 240 2413 590 50 8 8 174

8 Filologia, Linguistica e TradizioneClassica "Augusto Rostagni" 30 885 360 55 476

8 Orientalistica 870 90 60 65

8 Scienze Antropologiche, Archeologichee Storico-Territoriali 190 851 40 142 85 16 190

8 Scienze del Linguaggio e LetteratureModerne e Comparate 1534 2414 318 315 120 10 25 276 15

8 Scienze Letterarie e Filologiche 270 3409 380 30 158 26 36 8 323 80

9 Filosofia 90 1746 270 30 39 199

9 Storia 250 2827 378 60 95 44 4 82 22

10 Psicologia 2306 816 247 10 700 142 34 10 204 89

10 Scienze dell'Educazione e dellaFormazione 510 1923 544 137 535 46 3 16 269 65

11 Diritto dell'Economia 240 1280 35

11 Scienze Giuridiche 1951 2361 114 16 143 31 8 95 621

12 Economia "Cognetti De Martiis" 893 2459 435 28 19 245 194

12 Economia Aziendale 2970 802 80 405

12 Scienze Economiche e Finanziarie"Giuseppe Prato" 1093 1414 96 9 64 10

12 Statistica e Matematica Applicata alleScienze Umane "Diego De Castro" 1182 1609 0 9 23 115

13 Scienze Sociali 0 3522 330 28 121 54 26 33 33

13 Studi Politici 1317 1805 60 60 30 58 74 316 10

14 Scienza e Tecnologia del Farmaco 123 1122 2773 257

15 Morfofisiologia Veterinaria 291 1318 24 14 4

15 Patologia Animale 40 520 2658 105 10

15 Produzioni Animali, Epidemiologia edEcologia 261 974 1318 20 8

Territorio (Interateneo) (1) 70 869 90 10 40 38

totali 43392 76983 21155 7368 8020 18652 2620 2015 1975 3804 711NOTE: I dati comunicati dai Dipartimenti sono stati corretti rettificando errate attribuzioni.

(1) Sono considerati solo gli insegnamenti svolti da Docenti dell’Università di Torino.

Gli indicatori, già elaborati negli anni scorsi per valutare le attività dipartimentali, sonograficamente riportati nelle tavole successive e mostrano:

� Rapporto tra la produzione scientifica e il personale (Figure 1 e 2), al fine di offrireun’indicazione dei risultati ottenuti dal personale dedicato alla ricerca.

� Confronto tra i finanziamenti per la ricerca e la produzione scientifica, come indicatore delcosto del prodotto (Fig. 3). Tale rapporto seguito in anni successivi consentirà di verificarel’esistenza o meno di un collegamento tra qualità della produzione scientifica e incrementodei finanziamenti. Inoltre é utile per evidenziare eventuali difformità nella capacità diattrarre fondi per la ricerca in ragione, per esempio, di differenti composizioni dipartimentaliper fasce di appartenenza dei Docenti (Fig. 4).

� Confronto tra i finanziamenti per la ricerca e il personale allo scopo di far emergere lacapacità del personale di accedere ai fondi per la ricerca (Fig. 5). Oltre al rapporto totale,sono stati presi in esame il rapporto tra i finanziamenti provenienti dall’Ateneo, dal MIUR,da altri Enti e i Docenti (Fig. 6).

Page 65: RELAZIONE del NUCLEO di VALUTAZIONE · 3.4 La preparazione 38 3.5 Lo svolgimento dell’indagine 39 ... II.2 Riflessioni sulla natura e scopi dell’indagine II – 2 II.3 Prospettive

Relazione 2002La Ricerca

61

� Rapporto tra fondi provenienti da soggetti pubblici e privati e fondi istituzionali per metterea fuoco la capacità attrattiva dei Dipartimenti verso i finanziamenti esterni (Fig. 7). L’analisinel tempo di questo parametro potrebbe permettere di individuare quelle realtàdipartimentali in grado (per la loro affidabilità finanziaria) di stipulare contratti a termineper la docenza.

� Analisi delle ore di insegnamento per Docente al fine di evidenziare il differente caricodidattico nei Dipartimenti (Fig. 8).

� Confronto tra il carico didattico e la produzione scientifica per verificare quanto i duecompiti istituzionali del Docente siano in sinergia o in antagonismo tra di loro (Fig. 9).

� Rapporto tra personale non docente dedicato alla ricerca (Borsisti, Dottorandi, Assegnisti) epersonale docente, per analizzare la capacità di attrarre giovani che vogliono intraprenderela strada della ricerca scientifica (Fig.10).

� Rapporto tra il personale tecnico e il personale docente (Fig.11), al fine di identificare puntidi sofferenza nell’organico dei Dipartimenti.

� Rapporto tra i finanziamenti per la ricerca e il costo del personale docente, espressionequest’ultimo precipuamente del costo dell’organizzazione didattica (Fig. 12).

Page 66: RELAZIONE del NUCLEO di VALUTAZIONE · 3.4 La preparazione 38 3.5 Lo svolgimento dell’indagine 39 ... II.2 Riflessioni sulla natura e scopi dell’indagine II – 2 II.3 Prospettive

Figura 1 PUNTI PRODUZIONE / PERSONALE DI RICERCA PESATO

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Figura 2PUNTI PRODUZIONE / PERSONALE DI RICERCA (CON DETTAGLIO)

0,0

0,5

1,0

1,5

2,0

2,5

3,0

3,5

4,0

4,5

Info

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collab. esterni/pers. ricerca

tecnici/pers. ricerca

assegnisti, borsisti, dottorandi, post-doc/pers. ricerca

docenti/pers. ricerca

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Figura 3 FINANZIAMENTI PER RICERCA / PUNTI PRODUZIONE

-

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Info

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Figura 4PERSONALE DOCENTE (CON DISTRIBUZIONE NELLE TRE FASCE)

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ordinari associati ricercatori

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Figura 5 FINANZIAMENTI PER RICERCA / PERSONALE

-

5.000

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entrateRic/docentientrateRic/pers. totale85.000 84.000

70.00060.000

192.000

media scienze natura (per docente)

media scienze natura (per sonale totale)

media scienze umane (per docente)

(personale totale)

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Figura 6 FINANZIAMENTI PER LA RICERCA PER TIPOLOGIA / DOCENTI

-

10.000

20.000

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stich

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fin. Ateneo/docfin. Miur/docaltri fin. Ric/doc

127.000

Page 72: RELAZIONE del NUCLEO di VALUTAZIONE · 3.4 La preparazione 38 3.5 Lo svolgimento dell’indagine 39 ... II.2 Riflessioni sulla natura e scopi dell’indagine II – 2 II.3 Prospettive

Figura 7FONDI ESTERNI PER RICERCA / FINANZIAMENTI ISTITUZIONALI (MIUR E ATENEO)

0

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Figura 8ORE DI INSEGNAMENTO PESATE / DOCENTI

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Figura 9CARICO DIDATTICO E PRODUZIONE DEI DOCENTI

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Figura 10DOTTORANDI, BORSISTI, ASSEGNISTI / DOCENTI

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Figura 11 TECNICI PER LA RICERCA / DOCENTI

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Figura 12 FINANZIAMENTI PER RICERCA / COSTO PERSONALE DOCENTE

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Relazione 2002La Ricerca

74

Osservazioni conclusive

Il lavoro fin qui descritto sul cambiamento nella modalità di acquisizione dei dati el’aggiornamento degli schemi valutativi hanno consentito di approfondire alcuni aspetti delle analisigià effettuate lo scorso anno.

La possibilità di mantenere nel tempo i medesimi indicatori, pur apportando alcuni correttivi,permetterà di analizzare l’andamento della produzione scientifica dei singoli Dipartimenti ecomplessivamente quella dell’Ateneo attraverso la costruzione di una serie storica di dati.

Il maggior dettaglio dei dati raccolti ha permesso, innovando rispetto alla precedente indagine,innanzitutto di discriminare all’interno del personale tecnico quello realmente dedicato alla ricerca.Il personale tecnico dedicato alle biblioteche non è stato considerato in questa analisi, anche se haun ruolo indiretto nella Ricerca, soprattutto nel campo delle Scienze Umane. Esaminando ilrapporto tra questa tipologia di personale e il numero dei Docenti (Fig. 11) si è posta in evidenza laloro scarsa presenza in tutto l’Ateneo, ed in particolare nelle scienze umane (media 0,01). Questodiscorso vale, forse in modo ancora più preoccupante, per il basso numero di Tecnici disponibili perle Scienze della Natura (media 0,28), laddove esistono centri ad alta tecnologia, per i quali lapresenza di personale tecnico è pressoché indispensabile. Tale analisi suggerisce l’esigenza diadottare non tanto forme di mobilità, bensì investimenti, in grado di riequilibrare in un temporelativamente breve questa situazione di grave sofferenza.

Una seconda differenza rispetto al 2001 riguarda il dato relativo al carico didattico, primarilevato sulla base dei corsi tenuti, mentre quest’anno è stato ottenuto mediante l’individuazionedelle ore di insegnamento effettuate da ciascun Docente, “pesate” in base alla tipologia (Tab. 4.2.3).

Una terza e benvenuta discrepanza rispetto ai risultati illustrati lo scorso anno è statol’incremento di produttività scientifica da parte delle scienze umane (Fig. 1). Ciò non pare esseredovuto al nuovo modo in cui sono stati “pesati” i prodotti scientifici (Tab. 1), in quanto lemodifiche fatte sono in grado di premiare e di meglio stratificare la produzione sia per le scienzeUmane che per quelle della Natura. La ragione più plausibile é che ci sia stata una miglior raccoltadelle informazioni, probabilmente a fronte di un processo di sensibilizzazione nei confronti dellavalutazione di cui il Nucleo nel corso degli anni si è fatto promotore e di una modalità di raccoltadei dati più consona alle caratteristiche dipartimentali.

Nell’ambito del confronto tra produzione scientifica e personale (Fig. 2) si può osservare comesia, in molti casi, rilevante il coinvolgimento di Dottorandi, Borsisti, Assegnisti e “post-doc” nellarealizzazione del prodotto scientifico. Questo dato correla solo in parte con quanto riportato nellaFigura 10 che descrive il rapporto tra numero di Dottorandi, Borsisiti, Assegnisti e il numero deiDocenti. È chiaro come, accanto a Dipartimenti che reclutano una o più di queste figureprofessionali per Docente, ve ne siano altri, indipendentemente dall’appartenenza all’areaUmanistica o delle Scienze della Natura, in cui tale rapporto é inferiore a uno. Questa analisidimostra che gli investimenti effettuati in tale settore possono essere produttivi e comunque sono daconsiderare con grande attenzione. Si dovrebbe quindi tenere conto di tali risultati per premiarequelle strutture capaci di meglio guidare e attrarre questo personale o alternativamentesensibilizzare verso un maggior reclutamento quelle in cui il rapporto è inferiore all’unità.

La Figura 3 mostra il rapporto tra i finanziamenti per la ricerca ottenuti dai singoli Dipartimenti ei punti di produzione scientifica. La differenza fra le due aree scientifiche, nonché la fortevariabilità all’interno delle Scienze della Natura sono verosimilmente condizionate dalle differenzedi costo della ricerca nei vari ambiti2, ragione che non consente di procedere oltre nellacomparazione. Tuttavia questi dati possono essere utili per un’analisi del rapporto tra costi erisultati all’interno delle diverse realtà scientifiche. 2 La media per le scienze Umane è infatti di 2.060€ per prodotto pesato (tra un minimo di 514€ e un massimo di 3.916€), contro lamedia di 7.833€ per le scienze della Natura, compresa entro un range di valori che va da 1.205 a 27.728€ per prodotto.

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Relazione 2002La Ricerca

75

Per ciò che riguarda il confronto tra i finanziamenti per la ricerca e il personale ad essa dedicato(Fig. 5), il grafico attuale dimostra che nel complesso i Dipartimenti sono in grado di ottenerefinanziamenti pro capite di entità significativa, ma soltanto il monitoraggio nel tempo di questodato, affiancato a quello della produzione, potrà indicare la bontà e l’efficacia della correlazionediretta tra capacità di attrarre finanziamenti e produttività scientifica di eccellenza. Emergono,ciononostante, alcune osservazioni:

� la difficoltà dell’Ateneo a finanziare direttamente la ricerca, da cui dovrebbe nascere lanecessità di aumentare la capacità di attrazione di risorse dall’esterno;

� la capacità dei singoli Dipartimenti di attrarre risorse misurate per singoli Docenti si mostrasignificativa in numerosi centri di gestione autonoma, senza che l’elaborazione identifichi unanetta e visibile demarcazione tra comunità umanistica e scientifica. La capacità di attrarrefinanziamenti è inoltre evidenziata nella Figura 7 che esprime il rapporto tra i fondi di ricercaesterni e quelli di Ateneo;

� i Dipartimenti ottengono in modo disomogeneo fondi istituzionali dal MIUR.

Nella Figura 9 sono riportati il numero di ore di insegnamento e la produzione scientifica perDocente. Quanto evidenziato graficamente porta a concludere – in maniera peraltro auspicabile nelmondo accademico – che l’attività di insegnamento non deprime l’attività di ricerca, anzi,un’elevata produzione scientifica spesso risulta nei dipartimenti costituiti da Docenti con un elevatocarico didattico, senza distinzioni significative tra aree scientifiche ed umanistiche.

In ultimo si è voluto analizzare il rapporto tra fondi di ricerca disponibili e costodell’organizzazione didattica espressa come costo complessivo dei Docenti (Fig. 12), per verificarese i Dipartimenti producano una “attrazione di fondi” in grado teoricamente di coprire il fabbisognoeconomico del costo del personale docente. L’Ateneo potrebbe infatti “stimolare” la capacitàattrattiva di alcuni Dipartimenti al fine di prevedere forme di sviluppo delle risorse umane che,partendo da questi, si riversino sulle attività delle Facoltà.

4.3 L’analisi dei risultati ottenuti nei bandi ministeriali

Ci sono a tutt’oggi pochi elementi per valutare il comportamento dell’Ateneo nell’ambito deiprogetti FIRB (Fondo per gli Investimenti nella Ricerca di Base). Sia la natura dei bandi, sia lamancanza di dati di confronto ufficiali a livello nazionale non consentono infatti di condurre analisiapprofondite con le altre realtà universitarie o con la media nazionale come invece accade per iPRIN. In questa sede vengono perciò presentati i soli dati della nostra Università:

Tabella 4.3.1 - Progetti FIRB dell’Università degli Studi di Torino

tipo diprogetto

progettipresentati(Unità diRicerca)

di cui concoordinatore

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progettifinanziati(Unità diRicerca)

di cui concoordinatore

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FinanziamentoMIUR

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ricercatori

Finanziamentoattratto dai

coordinatorinazionali (**)

di cui pergiovani

ricercatori

progettiautonomi 72 42 28 16 € 2.100.972 € 2.215.000

progettinegoziali 48 7 39 7 € 5.562.232 € 1.169.500 € 10.510.000 € 1.900.000

totaleTorino 120 49 67 23 € 7.663.204 € 12.725.000

Fonte: database Cineca e dati sito web Area Ricerca* In questa voce rientrano tutti i finanziamenti a Unità di ricerca presso l’Università di Torino** In questa voce rientrano tutti i finanziamenti ottenuti dai progetti con coordinatore dell’Università di Torino

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Relazione 2002La Ricerca

76

Uno degli elementi che si può cogliere, analizzando i soli dati del nostro Ateneo, è la buonacapacità dei coordinatori nazionali provenienti dal nostro Ateneo dimostrata in questa tipologia diprogetti, soprattutto in relazione a situazioni confrontabili nei PRIN, l’altro grande “serbatoio” dirisorse ministeriali per la ricerca.

Tabella 4.3.2 – L’Università di Torino nei bandi MIUR di risorse per la ricerca

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progettipresentati(Unità diRicerca)

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FinanziamentoMIUR

assegnato (*)

Finanziamentoattratto dai

coordinatorinazionali (**)

Progetti FIRB totali 120 49 41% 67 23 34% € 7.663.204 € 12.725.000

Progetti PRIN 2002 357 85 24% 152 33 22% € 4.956.400 € 4.954.400

Progetti PRIN 2001 291 65 22% 126 25 20% € 4.383.686 € 4.014.923

Fonte: database Cineca e dati sito web Area Ricerca* In questa voce rientrano tutti i finanziamenti a Unità di ricerca presso l’Università di Torino** In questa voce rientrano tutti i finanziamenti ottenuti dai progetti con coordinatore naz. dell’Università di Torino

Dai dati riportati in tabella emerge una buona performance dei coordinatori nazionalidell’Ateneo nei FIRB rispetto ai valori riscontrati nei PRIN.

L’Università di Torino ha presentato complessivamente 120 progetti FIRB di cui 67 sono statifinanziati (per una cifra di € 7.663.204, pari al 2,3% del finanziamento totale disponibile). Più di unterzo di questi ultimi ha avuto come coordinatore un Docente di Torino.

Per quanto riguarda i bandi ministeriali sui Centri di Eccellenza bisogna sottolineare gli ottimirisultati raggiunti, poiché a un primo progetto finanziato sul bando del 2000 (ricordiamo checiascun Ateneo poteva presentare fino a 3 progetti per ciascun bando), ha fatto seguito ilfinanziamento di altri 2 progetti nel bando successivo. Soltanto un altro Ateneo (Napoli “FedericoII”) in Italia ha avuto risultati simili, mentre gli altri centri di eccellenza si sono distribuiti in modoomogeneo tra gli altri Atenei.

Grazie alla collaborazione con l’Area Ricerca, il Nucleo di Valutazione ha fotografato il livellodi partecipazione e di successo dei Dipartimenti nel progetto ministeriale COFIN bandito nel 2002.

La tabella 4.3.3 indica, per ogni Dipartimento, la percentuale dei Docenti che hanno presentatoun progetto rispetto al numero di Docenti del Dipartimento (colonna 1); il numero di progettipresentati per Docente (colonna 2); la percentuale dei progetti finanziati rispetto a quelli presentati(colonna 3); il numero dei progetti finanziati per Docente (colonna 4) e la percentuale difinanziamento assegnata al Dipartimento rispetto alla quota totale che l’Ateneo si è aggiudicata perquesto tipo di progetti (colonna 5).

L’analisi generale dei dati, intesa come media dell’Ateneo, mostra che il 50% dei Docenti hapartecipato al bando. Il 25% dei Dipartimenti ha avuto una partecipazione superiore a 2 Docenti su3 e un altro 25% ha visto partecipare meno di 1 Docente su 3. Tale dato può essere leggermentesottostimato perché è stato ottenuto dal rapporto con il numero totale dei Docenti, mentre non tuttipossono parteciparvi o perché ricercatori non ancora confermati o perché la somma dell’impegnomesi/uomo accumulata negli anni precedenti superava la soglia posta dal Ministero. Unapartecipazione superiore al 50% caratterizza almeno un Dipartimento di ciascun area fatta eccezioneper quelli dell’area 11. Il rapporto tra numero di Docenti e quello dei progetti presentati è di 0,173.Quest’ultimo dato è assolutamente paragonabile al dato medio tra i nove Atenei confrontati nellatabella 4.3.4: Bologna, Firenze, Milano, Roma “La Sapienza”, Pisa, Palermo, Padova, Napoli

3 Il concetto di partecipazione è legato alla presenza in un progetto di Docenti, indipendentemente dal fatto che lo coordinino a livellonazionale o come coordinatori di una unità; la presentazione invece indica che il Docente è coordinatore nazionale o dell’unità diricerca.

Page 81: RELAZIONE del NUCLEO di VALUTAZIONE · 3.4 La preparazione 38 3.5 Lo svolgimento dell’indagine 39 ... II.2 Riflessioni sulla natura e scopi dell’indagine II – 2 II.3 Prospettive

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“Federico II”. Il 42,7% dei progetti presentati è stato finanziato, un valore significativamentesuperiore a quella degli altri atenei (38%). La media dei progetti finanziati per Docente è di 0,07nella nostra Università, di poco superiore alla media degli altri Atenei (0,06).

Tali dati provano senza ombra di dubbio come il corpo Docenti dell’Ateneo torinese,indipendentemente dall’area culturale, si sia impegnato in questo tipo di bandi, dimostrandopertanto una buona competitività scientifica. Tuttavia, questo risultato non trova adeguato riscontronei finanziamenti che l’Università ha acquisito nei bandi PRIN (3,69% dell’intero finanziamentoministeriale) rispetto al successo degli altri Atenei esaminati, la cui media è del 4,43%. In questagraduatoria Torino é al penultimo posto. Le ragioni di questa discrepanza sono almeno due:un’insufficiente capacità di cofinanziamento da parte dell’Ateneo per questo tipo di progetti, e ingenere per la ricerca (vedi premessa) e la mancata presenza del nostro Ateneo nelle sedi in cui siprendono decisioni riguardanti la valutazione di tali progetti.

Infine, la colonna 5 della tabella 4.3.3 mostra la percentuale acquisita da ciascun Dipartimentodel finanziamento totale dell’Ateneo. La media per Dipartimento è di 1,81% (minimo 0; massimo8,49) con punte di eccellenza (> 3,6%) nelle aree 3 e 7. Anche questo dato riflette largamente ladiversa capacità di cofinanziamento, indicando che alcuni Dipartimenti sono in grado di acquisirefondi al di fuori dell’Ateneo per cofinanziare questa tipologia di progetti.

Tab. 4.3.3 - Dati relativi ai bandi 2002 per Programmi di ricerca di interesse nazionale (PRIN)1 2 3 4 5

Are

a

Dipartimenti

programmi

presentati

programmi

finanziati

cofinassegnato(migliaia

di �)

docentiparteci

panti

partecipanti

finanziati

mesi-uomoimpeg

nati

docenti

totali

% partecipanti/docenti

n° progettipresentati

perdocente

% progettifinanziati/presentati

n° progettifinanziati

perdocente

%cofinassegnatosu totaleTorino

1 Informatica 11 2 37,8 42 8 52 53 79% 0,21 18,2% 0,04 0,76%1 Matematica 10 5 141,2 64 41 406 92 70% 0,11 50,0% 0,05 2,85%2 Fisica Generale 9 3 86,1 32 9 52 37 86% 0,24 33,3% 0,08 1,74%2 Fis. Sperimentale 6 1 55 18 3 22 24 75% 0,25 16,7% 0,04 1,11%2 Fisica Teorica 1 1 46,4 4 3 33 25 16% 0,04 100,0% 0,04 0,94%3 Chimica Analitica 5 1 77 13 4 20 23 57% 0,22 20,0% 0,04 1,55%3 Chimica Generale 4 2 69,6 8 5 19 26 31% 0,15 50,0% 0,08 1,40%3 Chimica IFM 15 7 381,9 41 12 57 47 87% 0,32 46,7% 0,15 7,71%3 Sc. Merceologiche 0 0 0 3 1 5 8 38% 0,00 - 0,00 0,00%4 Agronomia 3 2 74,2 8 5 12 17 47% 0,18 66,7% 0,12 1,50%4 Colture Arboree 4 0 0 8 12 67% 0,33 0,0% 0,00 0,00%4 DEIAFA 6 1 16,6 18 3 11 29 62% 0,21 16,7% 0,03 0,33%4 Sc. Zootecniche 3 0 0 11 18 61% 0,17 0,0% 0,00 0,00%4 DIVAPRA 12 3 70,5 27 5 14 37 73% 0,32 25,0% 0,08 1,42%5 Scienze d. Terra 5 2 84,6 15 7 26 34 44% 0,15 40,0% 0,06 1,71%5 Sc. Mineralogiche 7 3 64 24 5 23 23 104% 0,30 42,9% 0,13 1,29%6 Biologia Animale 8 4 87,8 28 9 42 46 61% 0,17 50,0% 0,09 1,77%6 Biologia Vegetale 5 2 72,5 13 4 14 18 72% 0,28 40,0% 0,11 1,46%7 Anatomia 7 4 125,4 18 9 28 36 50% 0,19 57,1% 0,11 2,53%7 Disc. Ginecolog. 3 2 50,7 6 4 16 22 27% 0,14 66,7% 0,09 1,02%7 Disc. Chirurgiche 3 1 47,4 7 2 12 61 11% 0,05 33,3% 0,02 0,96%7 Fisiopatologia 5 3 99,5 9 4 17 37 24% 0,14 60,0% 0,08 2,01%7 Genetica 14 7 288,8 23 12 49 25 92% 0,56 50,0% 0,28 5,83%7 Med. Onc.Sperim. 14 3 117,2 28 6 29 35 80% 0,40 21,4% 0,09 2,36%7 Medicina Interna 10 6 166,1 17 10 28 41 41% 0,24 60,0% 0,15 3,35%7 Neuroscienze 13 9 306,6 21 13 51 46 46% 0,28 69,2% 0,20 6,19%7 Sanità Pubblica 8 5 149,3 21 14 48 31 68% 0,26 62,5% 0,16 3,01%

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Relazione 2002La Ricerca

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7 Sc. Biomediche 6 4 153 12 8 25 36 33% 0,17 66,7% 0,11 3,09%7 Scienze Cliniche 16 10 420,7 32 19 76 55 58% 0,29 62,5% 0,18 8,49%7 Sc. Oncologiche 9 6 332 10 8 31 16 63% 0,56 66,7% 0,38 6,70%7 Sc. Pediatriche 8 3 73,1 18 11 41 41 44% 0,20 37,5% 0,07 1,47%7 Traumatologia 3 0 0 4 1 1 14 29% 0,21 0,0% 0,00 0,00%8 Disc. Artistiche 7 3 74,8 29 9 49 56 52% 0,13 42,9% 0,05 1,51%8 Filologia 2 1 2 4 3 10 32 13% 0,06 50,0% 0,03 0,04%8 Orientalistica 1 1 18 6 6 17 19 32% 0,05 100,0% 0,05 0,36%8 Sc. Antropolog. 4 2 124,1 18 15 59 21 86% 0,19 50,0% 0,10 2,50%8 Sc. Linguaggio 5 2 28,5 22 6 23 72 31% 0,07 40,0% 0,03 0,58%8 Sc. Letterarie 7 3 42,8 24 11 50 65 37% 0,11 42,9% 0,05 0,86%9 Filosofia 5 3 58,1 21 13 72 41 51% 0,12 60,0% 0,07 1,17%9 Storia 12 3 51,2 33 8 35 83 40% 0,14 25,0% 0,04 1,03%

10 Psicologia 10 1 20,9 32 4 16 63 51% 0,16 10,0% 0,02 0,42%10 Sc. Educazione 2 2 81,1 18 16 40 34 53% 0,06 100,0% 0,06 1,64%11 Diritto dell’Econ. 0 0 0 2 1 1 24 8% 0,00 - 0,00 0,00%11 Sc. Giuridiche 16 6 70 56 18 78 126 44% 0,13 37,5% 0,05 1,41%12 Economia 8 5 122,90 21 16 46 56 38% 0,14 62,5% 0,09 2,48%12 Economia Aziend. 1 1 16,5 5 4 23 38 13% 0,03 100,0% 0,03 0,33%12 Sc. Economiche 6 1 16,60 15 4 13 37 41% 0,16 16,7% 0,03 0,33%12 Statistica 7 4 73,5 21 8 36 31 68% 0,23 57,1% 0,13 1,48%13 Scienze Sociali 4 1 23 8 2 6 54 15% 0,07 25,0% 0,02 0,46%13 Studi Politici 5 4 177,8 14 11 60 39 36% 0,13 80,0% 0,10 3,59%14 Sc. del Farmaco 4 3 110,1 21 17 68 39 54% 0,10 75,0% 0,08 2,22%15 Morfofisiol. Veter. 5 2 87,3 14 7 29 16 88% 0,31 40,0% 0,13 1,76%15 Patologia Animale 6 2 40,7 28 12 28 47 60% 0,13 33,3% 0,04 0,82%15 Produz. Animali 7 1 21,5 19 2 7 25 76% 0,28 14,3% 0,04 0,43%

Territorio(Interateneo)

1 0 0 10 14 71% 0,07 0,0% 0,00 0,00%

Totale 357 153 4956,4 1044 438 2026 2097 50% 0,17 42,9% 0,07 100%Fonte dati: Procedura Nuclei2003 - CNVSU (Dati al 31/12/2002).

Tab. 4.3.4 - Progetti di Rilevante Interesse Nazionale anno 2002

n° PRINpresentati

PRINpresentati

per docente

n° PRINfinanziati

PRINfinanziati

per docente

%progettifinanziati/presentati

Cofinanziamentoassegnato

(migliaia di €)

% suItalia

Docenti2002

Torino 358 0,17 153 0,07 42,7% 4.956 3,69% 2.097Bologna 495 0,16 190 0,06 38,4% 6.100 4,54% 3.062Firenze 453 0,19 179 0,08 39,5% 7.136 5,31% 2.330Milano 436 0,18 151 0,06 34,6% 5.758 4,29% 2.368

Napoli Federico II 456 0,15 206 0,07 45,2% 7.329 5,46% 3.046Padova 423 0,19 177 0,08 41,8% 6.243 4,65% 2.234

Palermo 253 0,13 64 0,03 25,3% 1.801 1,34% 1.984Pisa 426 0,22 159 0,08 37,3% 5.499 4,09% 1.907

Roma La Sapienza 560 0,11 208 0,04 37,1% 8.709 6,49% 4.932

media 9 atenei 429 0,17 165 0,06 38,0% 5.948 4,43% 2.662 Fonte dati: Procedura Nuclei2003 - CNVSU (Dati al 31/12/2002).

Per quanto riguarda l’internazionalizzazione, gli unici dati oggettivi disponibili e quindi presi inesame, sono i bandi Interlink con cui il Ministero finanzia programmi integrati di studio,privilegiando i progetti di dottorato di ricerca congiunto.

In questo ambito l’Ateneo ha ottenuto un discreto successo in termini assoluti, essendo fra leuniversità con i risultati migliori come numero di progetti selezionati sia nel bando 2000 che inquello 2001 (Tab. 4.3.5).

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Relazione 2002La Ricerca

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Tabella 4.3.5 – Successo nei Progetti di Internazionalizzazione INTERLINKAtenei con il più elevato n° di

progetti selezionati - bando 2000Atenei con il più elevato n° di

progetti selezionati - bando 2001

1° Siena (9) Bologna (10)2° Napoli (8) Padova (9)3° Torino, Pavia (7) Torino, Roma Sapienza (8)4° Bologna, Padova (6) Firenze, Trento (7)

Fonte dati: Procedura Interlink – Cineca

Tali risultati sono ancora più lusinghieri se si considera la numerosità dei docenti degli Ateneimeglio posizionati (Tab. 4.3.6).

Tab. 4.3.6 – Confronto tra atenei nei bandi INTERLINKn° progettiselezionatianno 2000

n° progettiselezionatianno 2001

Studentia.a.2001/02

Docenti2002

Torino 7 8 52.021 2.097Bologna 6 10 96.501 3.062Firenze 5 7 56.935 2.330Milano 3 6 58.613 2.368Napoli Federico II 8 4 89.155 3.046Padova 6 9 55.644 2.234Palermo 3 2 60.888 1.984Pisa 3 0 47.784 1.907Roma La Sapienza 5 8 136.839 4.932

Totale Italia 174 175 1.684.533 58.464Fonte dati: Procedura Interlink - Cineca

4.4 Dottorandi, Assegnisti e borse post-lauream: alcuni dati sul contesto nazionale

La tabella 4.4.1 confronta il numero di Dottorandi presenti nel nostro Ateneo con quelli presentiin cinque Università campione con un numero simile di Studenti e Docenti. Valutando lapercentuale di Dottorandi rispetto al totale nazionale, l’Università di Torino non si colloca in buonaposizione (a Torino è il 3,4% mentre mediamente nelle università a confronto è il 3,92%),analogamente a quanto successo nel 2001. Questo dato ovviamente rispecchia il numero di Dottoridi Ricerca che hanno ottenuto il titolo nel 2001: 3,87% nei confronti del 4,07% della media degliAtenei considerati.

Tabella 4.4.1 - Confronto tra Università Torino e altri Atenei paragonabili. Dottorandi di ricercaa.a.2000/01 a.s. 2000 a.a.2001/02 a.s. 2001 % %

Atenei Dottorandi % suItalia

dottoridi ricerca

% suItalia Dottorandi % su

Italiadottori

di ricerca% suItalia

Studenti2000/01su Italia

Studenti2001/02su Italia

Torino 596 2,89 130 3,27 874 3,40 152 3,87 3,47 3,09Firenze 1042 5,04 206 5,18 1.223 4,76 166 4,23 3,37 3,38Milano 918 4,44 280 7,04 1.047 4,07 174 4,44 3,47 3,48Padova 831 4,02 172 4,33 1.057 4,11 161 4,10 3,40 3,30Palermo 961 4,65 129 3,24 767 2,98 159 4,05 3,48 3,61Pisa 867 4,20 147 3,70 1.077 4,19 145 3,70 2,75 2,84media 6 atenei 869 4,21 177 4,46 1.008 3,92 160 4,07 3,11 3,28

Fonte dati: Banca dati Ustat – MIUR

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La situazione appare in miglioramento rispetto all’anno precedente, anche se esiste ancora unmargine da colmare rispetto agli atenei considerati. Ulteriori approfondimenti sulla situazione deidottorati di ricerca sono contenuti nel capitolo riguardante la didattica (§ 2.7).

La situazione degli Assegnisti, confrontando l’Università di Torino con i medesimi Atenei,risulta simile alla precedente, visto che Torino si colloca nuovamente in una posizione non brillantein entrambi gli anni considerati (Tab.4.4.2). Tale situazione è in gran parte determinata dal fatto chel’Ateneo ha bandito un esiguo numero di assegni a suo carico, il che comporta un ridottofinanziamento ministeriale per queste figure professionali.

Tabella 4.4.2 - Confronto tra Università Torino e altri Atenei paragonabili. Assegnisti di ricerca

Atenei Assegnisti2001

% suItalia

Assegnisti2002

% suItalia

Cofin.Assegni

2002

% suItalia

%Studenti2000/01su Italia

%Studenti2001/02su Italia

Torino 189 2,62 239 2,86 803 1,03 3,47 3,09Firenze 648 8,99 702 8,41 2.410 3,08 3,37 3,38Milano 359 4,98 423 5,07 1.479 1,89 3,47 3,48Padova 261 3,62 269 3,22 687 0,88 3,40 3,30Palermo 180 2,50 223 2,67 516 0,66 3,48 3,61Pisa 262 3,63 321 3,85 801 1,02 2,75 2,84media 6 atenei 317 4,39 363 4,35 1.116 1,43 3,11 3,28

Fonte dati: Procedura Nuclei2003 – CNVSU.

La tabella 4.4.3 mostra che i finanziamenti per le borse di dottorato, perfezionamento,specializzazione non medica, e post-dottorato sono rimasti sostanzialmente stabili nel 2002.

Tabella 4.4.3 - Finanziamenti del Ministero per Borse di Studio post-laureamStanziamenti in euro per

Borse post lauream 1999 2000 2001 2002

Torino 5.177.480 5.381.481 5.604.590 5.356.175Italia 135.724.873 165.989.247 156.196.708 161.757.331rapporto % 3,81 3,24 3,59 3,31

Fonte: Bilancio consuntivo di Ateneo e del Miur

Conclusioni

L’analisi dei dati proposti permette di sottolineare i seguenti punti:

� Uno degli elementi maggiormente confortanti per il lavoro svolto dal Nucleo è che si èriscontrato un maggior coinvolgimento del corpo docente e non docente dell’Ateneo nelleiniziative intraprese per diffondere la cultura della valutazione, necessaria a far sì chel’Università di Torino entri stabilmente in quella categoria di eccellenza in cui ricerca einsegnamento si amalgamano proficuamente. La necessità di arrivare a procedure condivise digiudizio, pur con alcuni limiti intrinseci di ogni sistema non analitico, sta diffondendosi nonsolo nella aree scientifiche, ma anche in quelle umanistiche.

� La richiesta di valutazione che nasce da procedure consolidate sia all’interno del MIUR chedella Comunità Europea è stata ben recepita dai Dipartimenti e occorre rafforzarla grazie anuove sollecitazioni che devono al più presto pervenire dagli Organi di Governo dell’Ateneo.Occorre infatti accelerare quelle riforme per la distribuzione delle risorse per la ricerca basatasulle valutazioni da parte di Scienziati esterni. Queste riforme rafforzeranno e alimenteranno isistemi di valutazione e creeranno un circuito favorevole (come accade in altri Atenei) perricevere maggiori quantità di finanziamenti esterni. L’analisi dei risultati di partecipazione ai

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Relazione 2002La Ricerca

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progetti PRIN dimostra che esiste una spaccatura tra risultati scientifici e di partecipazione(Torino risulta costantemente tra il secondo e il terzo posto negli Atenei di pari o superioridimensioni esaminati) e il successo economico. Per invertire tale tendenza e portare il nostroAteneo tra le posizioni di prestigio occorre sul piano interno aumentare la disponibilità dicofinanziamenti e su quello esterno accrescere la presenza dell’Ateneo nelle struttureorganizzative di tali progetti.

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Relazione 2002La Gestione Amministrativa

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5 La gestione amministrativa

5.1 Il quadro complessivo e le instabilità del sistema gestionale

5.1.1 Premessa

La gestione amministrativa dell’Ateneo dell’anno 2002 si è svolta in un quadro complessivoancora caratterizzato da numerosi elementi di incertezza, tale comunque da far perdurare lecondizioni di instabilità del sistema gestionale già rilevate negli anni passati. Infatti, non essendostate risolte - come si dirà dopo - alcune criticità dipendenti da cause esterne ed interne e riguardantiaspetti finanziari ed organizzativi, il processo gestionale non ha potuto conseguire, pienamente, itratti di organicità e consequenzialità che dovrebbero connotarlo.

Va altresì considerato che la presenza nel sistema gestionale di elementi di incoerenza nonconsente, talora, di formulare giudizi ponderati sulla gestione stessa. Questa difficoltà è riferibileanche alle funzioni del Nucleo di valutazione costretto in qualche circostanza, a causa di lacune nelsistema gestionale, alla semplice esposizione di eventi, senza quindi poter procedere adapprofondimenti che permetterebbero di valutare, ponderatamente, la coerenza e l’appropriatezzadegli interventi.

Prima, dunque, di passare all’esame delle varie componenti nelle quali si articola la gestioneamministrativa, può essere utile chiarire i contenuti delle osservazioni appena esposte.

5.1.2 I fattori esterni di instabilità

Tra i fattori esterni che determinano l’instabilità del sistema gestionale delle Università, varichiamato, in primo luogo, il problema del loro finanziamento da parte dello Stato. È evidente chepolitiche non sufficientemente definite su questo argomento non possono non riflettersi sui sistemidi gestione, poiché viene a mancare uno dei punti irrinunciabili di partenza rappresentato dallaquantità delle risorse di cui si può disporre. Si deve aggiungere che l’intervento dello Stato, oltre adessere definito, dovrebbe anche essere congruo e rapportato alle reali esigenze di ciascunaUniversità.

Per quanto concerne l’Università di Torino, non si può dire che considerazioni di questa naturaabbiano indirizzato l’azione dello Stato nella definizione dei finanziamenti di trasferimento perl’anno 2002. Va infatti rilevato che, a fronte di un finanziamento per il 2001 di 227 milioni di eurosi è passati, nel 2002, a 238,3 milioni di euro – tra l’altro ancora da riscuotere, alla chiusuradell’esercizio, per 141,0 milioni di euro - con un incremento, quindi, soltanto di 11,3 milioni di euro- laddove, ad esempio, gli incrementi retributivi dovuti al personale per la parte totalmente decisadall’Autorità centrale (applicazione di CCNL) hanno registrato, nel periodo 2000-2002, unincremento pari a 11,6 milioni di euro. Si deve aggiungere che i trasferimenti per investimenti sonoscesi, rispetto al precedente esercizio, da 12,5 milioni di euro a 6,3 milioni di euro (-50%).

È chiaro che fatti di questa natura condizionano, negativamente, la gestione amministrativa,impedendole di svolgere quella funzione regolatrice di carattere generale che le è propria.L’individuazione di obiettivi da raggiungere può muovere soltanto dalla certezza e dall’adeguatezzadelle risorse a disposizione. Diversamente, o gli obiettivi non possono essere posti, oppure vengonoindividuati caso per caso, senza una visione complessiva e integrata dei bisogni.

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Relazione 2002La Gestione Amministrativa

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Anche il dibattito in corso in materia di riforme istituzionali si riflette, per taluni aspetti, sullagestione degli Atenei, nella ricerca di ponderati equilibri tra potestà centrali e potestà periferiche edovendo nel contempo conciliare interessi nazionali con il regime di autonomia funzionalericonosciuto alle Università.

In questo quadro di incertezze vanno, da ultimo, ricordati alcuni equivoci che possono pesaresull’impostazione delle attività degli Atenei. Intendiamo riferirci all’asserita esigenza di potenziarela ricerca scientifica per sostenere, negli attuali momenti di difficoltà economica, il rilancio delPaese. Orbene, il potenziamento della ricerca scientifica dovrebbe vedere, come destinatariistituzionali e primari di risorse, proprio le Università. Non si può dire che le situazioni di precarietàprima esposte vadano in questo senso.

5.1.3 I fattori interni di instabilità

Per quanto concerne i fattori interni che contribuiscono alla non ancora raggiunta stabilità delsistema gestionale dell’Ateneo, si deve richiamare l’attenzione su alcune situazioni di particolareimportanza a questo proposito, a tutt’oggi non realizzate.

Contabilità economico-patrimoniale e controllo di gestione - strumenti fondamentali edonnicomprensivi per avere una visione complessiva degli andamenti della gestione e, quindi,procedere a qualsivoglia valutazione di “redditività” dei processi e dei risultati conseguiti - sonostati appena avviati (v. punto 5.4.4) e pertanto le analisi continuano a basarsi sulla sola, tradizionale,contabilità finanziaria, che offre indicazioni soltanto parziali sugli andamenti gestionali.

Va altresì osservato che la non attivazione piena di questi strumenti coinvolge altre questioni piùspecifiche, ad essi connesse. Ci riferiamo, ad esempio, al mancato aggiornamento degli inventaridei beni, fatto che non permette di valutare se la gestione patrimoniale sia stata programmata e, ovedel caso, proficua. Occorre, infatti, tenere presente che l’assenza di un quadro aggiornato dei benipatrimoniali può determinare scelte incoerenti (ad esempio: duplicazioni di acquisti di beni mobili,loro utilizzo improprio, ecc.) e, talora, antieconomiche (ad esempio: perdite o ricavi inadeguati neibeni immobili, dove i costi di manutenzione possono superare il reddito prodotto). Restano, inoltre,incerte le rappresentazioni contenute nella Situazione patrimoniale che fa parte del Contoconsuntivo della gestione d’esercizio.

5.1.4 Le considerazioni del Nucleo di valutazione sui fattori di instabilità

Il Nucleo di valutazione si era già soffermato sui sopraddetti elementi, suggerendo la messa inatto di tutte le iniziative occorrenti per sciogliere nodi e situazioni di criticità. In particolare, perquanto concerne i fattori interni che sono fonte di incertezza del sistema gestionale, avevaraccomandato l’attivazione di tutti gli istituti – tra l’altro previsti dalle norme regolamentaridell’Università – utili a questo scopo e l’applicazione di tutte le norme necessarie a conferirecaratteristiche di stabilità al sistema di gestione amministrativa. La mancata definizione diinterventi in questo senso – non ininfluenti, tra l’altro, per verificare la reale congruità deitrasferimenti dello Stato e di altre pubbliche istituzioni1 – oltre che ad evidenziare la nonapplicazione di puntuali discipline, impedisce di sviluppare approfondimenti mediante l’utilizzodegli strumenti ricordati nel paragrafo precedente.

1 È infatti evidente che, soltanto attraverso una rilevazione analitica degli oneri, è possibile accertare l’effettivo fabbisogno e, quindi,intraprendere le occorrenti sollecitazioni nei confronti delle Autorità pubbliche.

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Il Nucleo richiama pertanto, nuovamente, l’attenzione degli Organi di governo dell’Ateneo sullanecessità di interventi volti ad attenuare, e se possibile ad eliminare, situazioni di precarietà, dandocosì piena attuazione alle norme ed agli atti organizzativi posti in essere. Ove le situazioni dicarenza avessero a perdurare, continuerebbero a risultare scarsamente comprensibili sia le previstenorme regolamentari che, dopo numerosi anni dall’introduzione nelle disciplina internadell’Università, continuano a restare non applicate, sia gli assetti organizzativi che, introdottiproprio per rendere maggiormente efficiente il funzionamento dell’intera struttura universitaria, sirivelerebbero un appesantimento aggiuntivo, privo di reali ricadute sul buon funzionamentodell’amministrazione.

In questo contesto, il Nucleo di valutazione non può esimersi dal segnalare, altresì, ai dettiOrgani di governo dell’Ateneo l’esigenza di un chiaro pronunciamento sulle seguenti questioni:

� estensione alla gestione dell’Università del disposto di cui all’articolo 1, comma 3, della legge25 giugno 1999, n. 208 (Disposizioni in materia finanziaria e contabile) che fa obbligo a tuttele amministrazioni pubbliche di adeguare il sistema contabile ed i relativi bilanci ai principicontenuti nella legge 3 aprile 1997, n. 94 (Modifiche alla legge 5 agosto 1978, n. 468);

� metodologie applicative, sempre all’Università, dei disposti di cui al decreto legislativo 30luglio 1999, n. 286, concernente: “Riordino e potenziamento dei meccanismi e strumenti dimonitoraggio e valutazione dei costi, dei rendimenti e dei risultati dell’attività svolta dalleamministrazioni pubbliche” (questo argomento sarà ripreso anche nel seguito: §5.2).

Com’è noto, entrambi i provvedimenti sono stati emanati per imprimere una svolta dirinnovamento nella gestione di tutte le amministrazioni pubbliche, introducendo, anche nellaPubblica Amministrazione, la cosiddetta “cultura del risultato” in sostituzione della cultura dell’attoche aveva indirizzato, per tutti gli anni precedenti, i comportamenti dei pubblici dipendenti. Taliprovvedimenti stanno modificando profondamente l’impostazione ed i sistemi di gestione di tutte leamministrazioni pubbliche, a partire dallo Stato, e sono già stati emanati numerosi corpi normativiche adeguano ad essi le gestioni di altri gruppi rilevanti di amministrazioni pubbliche (regioni, entiparastatali, ordini professionali).

Ancorché in presenza delle accentuate autonomie introdotte, per gli atenei, dalla legge n. 168 del1989 (Istituzione del Ministero dell’Università e della Ricerca scientifica e Tecnologica), èopinione del Nucleo di valutazione che non sia più procrastinabile, anche per questi enti, unapuntuale e generale verifica delle loro metodologie gestionali alla luce dei nuovi principi introdottidai riferiti atti normativi. Essi, infatti, si palesano fortemente finalizzati ad una impostazione deicomportamenti amministrativi secondo i principi dell’economicità e dell’efficacia imposti, concarattere di generalità per tutte le amministrazioni pubbliche, dalla legge n. 241 del 1990 (Nuovenorme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documentiamministrativi). E’ facilmente ipotizzabile che ciò potrebbe, anche, portare ad una riformulazionedel Regolamento di Ateneo per l’amministrazione, la finanza e la contabilità che tengacomplessivamente conto delle trasformazioni intervenute in materia di gestione amministrativa econtabile delle amministrazioni pubbliche.

Dopo queste considerazioni di carattere generale, si può passare all’analisi delle componentinelle quali si sviluppa, di norma, la gestione amministrativa dell’Ateneo, onde valutarne i fatti piùsignificativi intervenuti nel corso dell’anno 2002.

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5.2 L’ordinamento e l’organizzazione

Prescindendo dalle modificazioni dell’ordinamento riguardanti l’attività didattica, trattate in altraparte della Relazione, merita qui far menzione dei seguenti provvedimenti:� Decreto Rettorale n. 28 del 15.1.2002 ad oggetto: “Modificazioni dei Titoli IV e V dello

Statuto dell’Università”. Le modificazioni statutarie assumono una particolare rilevanza inquanto volte ad adeguare lo Statuto dell’Università ai disposti di cui al Decreto Ministeriale3.11.1999, n. 509, recante: “Norme concernenti l’autonomia didattica degli Atenei”, conpuntuale definizione degli organismi interni dell’Università e loro funzioni, e aperture aisostegni di esterni per il finanziamento di percorsi formativi;

� Deliberazioni del Consiglio di Amministrazione in data 1 marzo, 26 marzo, 23 aprile e 24settembre 2002 recanti modificazioni al Regolamento di amministrazione, finanza econtabilità;

� Deliberazione del Consiglio di Amministrazione in data 26 marzo 2002 a oggetto “Piano diorganizzazione delle strutture dirigenziali. Il sistema di valutazione e remunerazione delpersonale dirigente”;

� Decreti del Direttore Amministrativo dal n. 811 al n. 822 in data 31.10.2002 di attribuzionedegli incarichi dirigenziali, secondo il nuovo schema organizzativo di cui alla deliberazionedel Consiglio di Amministrazione in data 26 marzo 2002 e le disposizioni sulle funzionidirigenziali previste, da ultimo, dal decreto legislativo n. 165/2001;

� Decreto del Direttore Amministrativo n. 865 in data 9.12.2002 di ricognizione degli incarichidirigenziali.

Il Nucleo dà atto che si tratta di un’attività di regolazione molto ampia e di particolare rilevanza,che coinvolge aspetti importanti della vita dell’Ateneo che trovano quindi, attraverso iprovvedimenti assunti, puntuali definizioni.

Va segnalato il nuovo schema organizzativo delle strutture dirigenziali che, facendo seguito aiprovvedimenti già assunti nel corso dell’anno 2001, delinea, con sempre maggiore chiarezza,compiti e funzioni della dirigenza e degli uffici ad essa subordinati. Analogamente dicasi dei decretidel Direttore Amministrativo di attribuzione di funzioni e poteri ai dirigenti.

In tema di organizzazione o riorganizzazione, il Nucleo prende atto, tuttavia, che non ha avutoalcun seguito (esclusi pochi aspetti marginali) il suggerimento formulato con la propria relazioneper l’anno 2001 di ipotizzare un apposito ufficio di coordinamento totalmente dedicato ai rapportitra strutture centrali e decentrate dell’Ateneo. Ritenendo tuttora validi i motivi rappresentati aquesto fine nella precedente relazione, e constatando che talune criticità presenti nella vitadell’Ateneo potrebbero forse trovare composizione nella detta struttura dedicata, il Nucleo rinnoval’invito agli Organi competenti a valutare il suggerimento in discorso.

Il Nucleo non può, altresì, esimersi dall’evidenziare che, a proposito della valutazione delladirigenza, risulta tuttora indefinita l’attribuzione per la valutazione di seconda istanza, restando,quindi non ancora totalmente applicata la disposizione contenuta nell’articolo 5 del decretolegislativo n. 286/1999. Il Nucleo auspica di conseguenza, come già indicato nelle considerazionigenerali, che si proceda ad una tempestiva integrazione al proposito, senza la quale il sistemavalutativo resterebbe parzialmente carente.

Ancora in tema di organizzazione, il Nucleo dà atto della regolare prosecuzione dei rapporti conil Servizio Sanitario Nazionale. La Regione Piemonte ha concesso la “clinicizzazione” di alcunestrutture, col che sorgono rapporti di diritto-dovere tra Università e Aziende sanitarie, dai quali nonsono assenti rilevanti profili di natura finanziaria, economica e patrimoniale. Il Nucleo si riserva diapprofondire complessivamente, sotto i detti profili, tutta la materia relativa ai rapporti Università -Servizio Sanitario Nazionale.

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5.3 La gestione delle risorse umane

5.3.1 La consistenza e la spesa per il personale

Al 31 dicembre 2002 la consistenza del personale alle dipendenze dell’Ateneo, distinto perqualifiche, era la seguente:

Tabella 5.3.1 – Numero dipendenti anno 2002 (in servizio al 31/12)PO PA RIC totale

DOCDIR EP4 EP2 EP1 D3 D2 D1 C4 C2 C1 B3 B2 totale

T-Auomini 566 379 421 1.366 6 12 9 4 66 117 20 122 119 27 50 34 586

donne 124 233 372 729 6 5 11 2 114 149 44 249 202 15 73 77 947Totale 690 612 793 2.095 12 17 20 6 180 266 64 371 321 42 123 111 1.533Fonte: Conto Annuale 2002

Comparando i suddetti dati con gli analoghi del triennio 1999, 2000 e 2001, emergono leseguenti differenze in valore assoluto e percentuale:

Tabella 5.3.2 – Evoluzione della composizione dell’organico di Ateneo1999 % 2000 % 2001 % 2002 %

Docenti 1a fascia 513 15,5 601 17,3 671 18,4 690 19,0Docenti 2a fascia 602 18,2 553 15,9 596 16,3 612 16,9Ricercatori + Assistenti 773 23,3 840 24,1 807 22,1 793 21,9Personale Tecnico-Amm.vo 1.428 43,1 1.490 42,8 1.573 43,1 1.533 42,3Totale 3.316 100 3.484 100 3.647 100 3.628 100

Fonte: Conto Annuale

Il Conto consuntivo dell’esercizio 2002 espone una spesa complessiva per gli stipendi delpersonale a tempo indeterminato, in conto competenza e residui, pari a euro 181.740.000,00.

L’andamento delle spese di personale nell’ultimo quadriennio è stato il seguente:

Tabella 5.3.3 – Dinamica della spesa per stipendi (in migliaia di €)1999* % 2000 % 2001 % 2002 %

Docenti 1a fascia 52.454 32,3 58.707 34,1 65.159 35,9Docenti 2a fascia

88.368 58,240.422 24,9 39.293 22,8 41.675 22,9

Ricercatori + Assistenti 28.849 19,0 32.551 20,1 33.376 19,4 32.547 17,9Pers. Tecn.-Amm.vo 34.513 22,7 36.804 22,7 40.590 23,6 42.360 23,3Totale 151.730 100 162.230 100 171.964 100 181.740 100

Fonte: Rendiconti Consuntivi (F.S. 1.01.01-02-03-04) * Nel conto consuntivo 1999 la voce di spesa per i docenti non distingue tra prima e seconda fascia.

Può essere utile mettere a confronto i dati riguardanti i costi del personale con l’andamento delFondo di Finanziamento Ordinario assegnato. Ne risulta la seguente tabella comparativa, riferita alperiodo 1999-2002:

Tabella 5.3.4 – FFO e spesa per stipendi (in migliaia di €)1999 2000 2001 2002

FFO consolidato 178.360 192.596 204.606 208.046Spesa per stipendi 151.730 162.230 171.964 181.740

Fonte: Relazione al Conto consuntivo – Esercizio 2002

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Previsione di spesa personale tecnico-amministrativo anni dal 2003 al 2010

40.000.000

45.000.000

50.000.000

55.000.000

2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010

anni

Spes

a Eu

ro

Previsione di spesa personaletecnico amministrativo anno 2003

Ipotesi n. 1: con futuri miglioramentieconomici e nomine

Ipotesi n. 1 bis: al netto di futurimiglioramenti economici

Ipotesi n. 2 e 2 bis: al netto di futurimiglioramenti economici;reinvestimentio 50% cessazioni

Ipotesi n. 3 e 3bis: al netto di: futurimigloramenti economici;reinvestimento 50% cessazioni;fabbisogno d'Ateneo

Figura 5.3.2 - Previsione di spesa personale tecnico-amministrativo anni dal 2003 al 2010

Fonte: Divisione Gestione Risorse Umaneanni

Spes

a Eu

ro

Previsione di spesa personale docente anni dal 2003 al 2010

140.000.000

145.000.000

150.000.000

155.000.000

160.000.000

165.000.000

170.000.000

175.000.000

180.000.000

185.000.000

190.000.000

195.000.000

200.000.000

205.000.000

2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010

anni

Spes

a Eu

ro

Previsione di spesa personale docenteanno 2003

Ipotesi n. 1: con piano organico eincrementi retributivi L. 448/98 (2,5%)

Ipotesi n. 1 bis: con piano organico e alnetto incrementi retributivi L. 448/98(2,5%)Ipotesi n. 2: con 85% piano organico eincrementi retributivi L. 448/98 (2,5%)

Ipotesi n. 2 bis: con 85% piano organicoe al netto incrementi retributivi L. 448/98(2,5%)Ipotesi n. 3: senza turn-over e conincrementi retributivi L. 448/98 (2,5%)

Ipotesi n. 3 bis - senza turn-over e senzaincrementi retributivi L. 448/98 (2,5%)

Ipotesi n. 4 - con 50% piano organico/con incrementi retributivi L.448/98 (2,5%)Ipotesi n. 4 bis- con 50% piano organicoal netto incrementi retributivi L. 448/98(2,5%)

Figura 5.3.1 - Previsione di spesa personale docente anni dal 2003 al 2010

anni

Spes

a Eu

ro

Si può osservare come il FFO sia destinato, quasi interamente, alla copertura degli oneri dipersonale, con una modesta rimanenza da destinare a tutte le altre spese dell’Ateneo. È certamenteuna situazione che deve essere corretta con un incremento del FFO qualora non si voglia ridurrel’Università a mero centro di erogazione di retribuzioni senza alcuna risorsa per la ricerca o per lealtre funzioni cui l’Università stessa è istituzionalmente chiamata.

Al proposito, merita altresì richiamare un apposito studio elaborato dalla Divisione GestioneRisorse Umane che sviluppa proiezioni delle spese si personale fino al 2010. Ne risultano i seguentigrafici:

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5.3.2 L’organizzazione del personale

La distribuzione del personale non docente dell’Ateneo al 31 dicembre 2002 risultava laseguente:

Tabella 5.3.5 – Personale non docente dell’Ateneo al 31/12/2002RUOLO TEMPO

DETERMINATO CONTRATTISTI TotaleStrutturedell’Ateneo Dirigenti EP D C B Art.19 Semestrali *

Amm. Centrale 12 12 113 223 63 90 34 29 576Dipartimenti 28 311 362 126 14 41 882Facoltà 2 51 100 40 28 21 242Biblioteche 18 25 3 3 49Centri 1 16 24 3 7 2 53Totale 12 43 510 734 234 139 101 29 1.802

* contrattisti: art. 104, Co.Co.Co, ecc.; non sono disponibili i dati sui contrattisti extra-Amministrazione Centrale inquanto gestiti direttamente dai C.G.A.Fonte: Divisione Gestione Risorse Umane

La stessa distribuzione al termine dell’anno 2001 era:

Tabella 5.3.6 – Personale non docente dell’Ateneo al 31/12/2001RUOLO TEMPO

DETERMINATO CONTRATTISTI TotaleStrutturedell’Ateneo Dirigenti EP D C B Art.19 Semestrali *

Amm. Centrale 12 13 116 229 64 38 47 25 544Dipartimenti 31 320 364 131 8 44 898Facoltà 2 53 107 40 11 27 240Biblioteche 1 21 24 1 7 54Centri 1 16 24 3 6 3 53Totale 12 48 526 748 239 63 128 25 1.789

* contrattisti: art. 104, Co.Co.Co, ecc.; non sono disponibili i dati sui contrattisti extra-Amministrazione Centrale inquanto gestiti direttamente dai C.G.A.Fonte: Divisione Gestione Risorse Umane

5.3.3 La dirigenza

Nel paragrafo precedente sono già stati ricordati i provvedimenti che hanno riguardato laridefinizione delle funzioni dirigenziali e la nomina dei dirigenti a capo delle strutture.

Nella figura 5.3.3 si richiama il nuovo Organigramma risultante.

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Figura 5.3.3 – Assetto organizzativo

Dall’organigramma si possono evincere le dodici funzioni dirigenziali assegnate, che riguardano:- la Vicedirezione Amministrativa- le Divisioni: Amministrazione, Finanza e Controllo; Gestione Risorse Umane; Attività

Istituzionali; Tecnica; Logistica; Sistemi Informativi;- le Aree: Finanza; Personale; Ricerca e Relazioni Internazionali; Tecnica; Clinica.

Considerando il nuovo quadro della dirigenza, il Nucleo accerta che, sulla base dei dati risultantidal Conto consuntivo 2002, sono stati spesi complessivamente per consulenze tecniche,amministrative e legali 121.767,52 euro e restano da pagare, allo stesso titolo, 274.486,76 euro.

Il Nucleo evidenzia l’opportunità di una attenta valutazione del ricorso a consulenze esterne nonsoltanto ai fini del conseguimento di economie di gestione ma anche dell’esigenza di una effettiva epiena valorizzazione e manifestazione delle funzioni dirigenziali. Tale valutazione dovrebbeemergere da puntuali programmi operativi e determinare l’esatta definizione delle somme dapagare, onde evitare la formazione di debiti rilevanti al riguardo.

5.3.4 La formazione

La gestione delle risorse umane contempla, come elemento qualificante, la formazione.L’attività di formazione complessiva sviluppata nell’anno 2002 risulta dalla tabella 5.3.7.

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Tabella 5.3.7 – Interventi formativi - anno 2002

CORSI ESTERNIn°

corsi corso partecipanti ore/uomo

80 personale Amm.ne Centrale 119 3.2319 personale CGA - budget virtuale 21 85215 corsi gratuiti 23 576

104 Totali 163 4.659

CORSI INTERNIn°

corsi corso partecipanti durata corso ore/uomo n° docenti

11 Lingue straniere FRANC, INGL., SPAGN * 212 50 10.600 61 Sicurezza videoterminali 24 8 192 31 Corso per dirigenti (c/o SAA) 12 60 720 8

11 Lingue straniere FRANC, INGL, SPAGN 219 50 10.950 62 Corso per segretari di CGA (c/o SAA)* 56 96 2.228 83 Alfabetizzazione Informatica 45 24 1.080 21 Alfabetizzazione Informatica (Grugliasco) 13 24 312 11 Formazione giuridica (Div. Gest. Ris.Umane) 16 6 96 11 Informatica Autocad base (Area Tecnica) 4 44 176 11 Procedura CIA 16 36 576 11 Addestramento procedura UNI-SID 5 8 40 61 I rischi psicosociali sul lavoro: Mobbing 70 2 140 11 Criopreservazione (corso teorico-pratico) 43 26 1.118 142 Lingue straniere (Spagnolo)* 40 12,5 500 21 Corso per Obiettori di coscienza 20 26 520 101 Informatica Excel (per CSA) 15 20 300 11 Corso per dirigenti verso CO.EP. 12 10 120 42 Passaggio a CO.E.P. (Amm.ne Centrale) 62 16 992 61 Corso Neoassunti 26 20 520 121 Formazione personalizzata per Segretari CGA 4 30 135 31 Anagrafe delle competenze** 21 20 420 22 Trattamento fiscale borse di studio 25 4 100 1

48 Totali 960 592,5 31.835* corsi solo in parte svolti nel 2002 (i dati si riferiscono al 2002)** progetto sperimentale Sez. Formazione/Staff Valorizzazione RR.UU.

Fonte: Divisione Gestione Risorse Umane, Sez. Formazione.

Il Nucleo, mentre prende atto dell’articolazione dei corsi, raccomanda di intervenire conriguardo a questo delicato settore mediante piani ben definiti e preliminarmente approvati anche perquanto riguarda gli aspetti economici, utilizzando per quanto possibile, per lo sviluppo dei variinterventi formativi, le competenze didattiche interne sicuramente presenti.

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5.4 La gestione delle risorse economiche

5.4.1 La gestione finanziaria

I movimenti finanziari complessivi della gestione della competenza dell’anno 2002 desumibilidal Conto consuntivo, ammontano, al netto delle partite di giro:

� per l’Entrata a 362,6 milioni di euro� per la Spesa a 362,1 milioni di euro,

con un avanzo, quindi, di gestione di 0,5 milioni di euro2.L’articolazione delle Entrate e delle Spese risulta la seguente:

Tabella 5.4.1 – Movimenti finanziari complessivi in migliaia di euro (gestione di competenza anno 2002)

ENTRATEEntrate proprie 95.819Entrate da trasferimenti 262.491Altre entrate 4.276

Totale 362.586SPESERisorse umane 231.374Risorse per il funzionamento 28.954Interventi a favore degli studenti 29.261Oneri finanziari e tributari 4.185Altre spese correnti 1.048Acquisizione e valorizzazione beni durevoli 24.693Spese per estinzione di mutui e prestiti 1.159Trasferimenti ed assegnazioni 41.407

Totale 362.081Differenza 505

Preso atto di queste risultanze, e tenuto conto dei compiti di spettanza, sembra al Nucleo divalutazione di dover esprimere, sulla gestione finanziaria dell’anno a riferimento, le seguenticonsiderazioni:

� Le entrate proprie rappresentano soltanto il 26,4% del totale delle entrate; la gestione finanziariadipende quindi, in maniera accentuata, dalle entrate da trasferimenti - tra le quali, in misuraprevalente, quelle provenienti dallo Stato. Sebbene qui si confermi il giudizio critico giàespresso in precedenza a questo proposito, sarà necessario valutare l’opportunità di attivareiniziative per un incremento delle entrate proprie, ed in particolare di quelle che non presentanocaratteristiche predeterminate (tasse e contribuzioni degli studenti) al fine di essere in gradofronteggiare eventuali situazioni di difficoltà che potrebbero verificarsi nel caso di mancatiincrementi dei contributi da parte del Ministero. Interventi in questo senso potrebberoriguardare le prestazioni a pagamento e la gestione dei beni immobili del patrimoniodisponibile.

� Le entrate per prestazioni a pagamento a terzi ammontano, nell’anno 2002, a complessivi 115mila euro circa, contro i complessivi 214 mila euro circa nell’anno 2001. Si accerta, dunque,una contrazione che, certamente, non si colloca lungo la linea appena esposta. Trattando delleprestazioni a terzi, il Nucleo ritiene di riproporre agli Organi di governo la necessità di dare

2 Occorre rilevare che l’esame del rendiconto consolidato dell’Ateneo per lo stesso anno espone entrate complessive consolidate per374,4 milioni di euro e spese consolidate per 382,3 milioni di euro, con un disavanzo quindi di competenza di 7,9 milioni di euro. Lasituazione amministrativa consolidata espone, però, un avanzo consolidato di 116,9 milioni di euro.

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attuazione all’articolo 63 del Regolamento di Ateneo per l’Amministrazione, la Finanza e laContabilità che stabilisce che debbono essere determinate le tariffe di cessione dei servizi a terzisulla base dei costi effettivi e figurativi, tenendo conto che le remunerazioni siano adeguate aivalori di mercato3. Questo anche considerando che le entrate per prestazioni a terzi - che comedetto ammontano, per l’anno 2002, a circa 115 mila euro - registrano, nello stesso anno, speseindefinite che, in ogni caso, riducono ulteriormente l’entrata.

� Il Fondo di Finanziamento Ordinario dello Stato ammonta a 208,0 milioni di euro e non copreneppure le spese per il personale a tempo indeterminato, che ammontano complessivamente a215,6 milioni di euro. È, quindi, di tutta evidenza l’inadeguatezza di tale fondo, che noncontribuisce, in alcuna misura, alla copertura di altri oneri connessi al funzionamento ordinario.

� Il settore della Spesa registra economie complessive, sempre al netto delle partite di giro, dicomplessivi 104 milioni di euro. In assenza di indicazioni circa le ragioni che hanno consentitoqueste riduzioni di spesa, non è possibile valutare il merito dei minori fabbisogni. Si può in ognicaso osservare che, se di per sé i contenimenti delle spese sono apprezzabili, non devono peròsoltanto rispondere a logiche di natura contabile, magari pregiudicando l’ordinato svolgimentodella gestione oppure rappresentare il rinvio di oneri a futuri esercizi.

5.4.2 La gestione patrimoniale

Sotto il profilo contabile la gestione patrimoniale, non utilizzando criteri di valutazioneeconomica, non può risultare rappresentativa dell’effettivo stato dei cespiti. Ciò si riflette, in primoluogo, sulle rappresentazioni della Situazione patrimoniale che è parte del Conto consuntivo.

Per quanto riguarda gli atti di amministrazione dei beni, si richiama quanto già detto inprecedenza circa l’esigenza di impostare politiche di gestione del patrimonio, e segnatamente diquello immobiliare, per produrre, ove possibile, maggiori entrate.

In tema di gestione patrimoniale, possono essere richiamati i fatti principali in materia diimmobili intervenuti nel corso dell’anno 2002:

� attivazione del 1° lotto del complesso didattico "L. Einaudi" per le Facoltà diGiurisprudenza e Scienze Politiche;

� acquisizione in locazione dell’ex Istituto San Massimo destinato ad aule e uffici per ilDipartimento di Studi Politici;

� attivazione dei complessi in Grugliasco per la nuova biblioteca delle Facoltà di Agraria e diMedicina Veterinaria e per l’ospedale veterinario;

� definizioni di iter procedurali e di progettazioni riguardanti: il complesso Manifatturatabacchi; il Palazzo degli Stemmi; il complesso Cavallerizza; il completamentodell’insediamento nell’ex area Italgas; il Nuovo Polo scientifico di Grugliasco; l’IstitutoMosso; le sedi di Cuneo e Savigliano;

� avvio dei lavori per la ristrutturazione del complesso "Pier della Francesca" e del Polodidattico del S. Luigi di Orbassano.

In presenza di questi ampliamenti, il Nucleo non può non raccomandare che ciascun interventoavvenga sempre previa un’attenta analisi del rapporto costo-beneficio. Inoltre, proprio questoincremento del patrimonio immobiliare induce a sottolineare, nuovamente, la necessità di unapuntuale rilevazione contabile di esso.

3 Nell’anno 2003 si è definita un’iniziativa, già avviata nell’anno 2002, e che ha fatto acquisire all’Università l’incarico, da parte delComune di Torino per la durata di tre anni, di curare la formazione professionale del personale del Comune medesimo. E’ questo unfatto di particolare rilevanza e che va nella direzione di un potenziamento delle entrate per prestazioni a terzi.

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5.4.3 I controlli della gestione

Alcune iniziative assunte dalla competente Divisione sono indirizzate all’introduzione delcontrollo di gestione.

In particolare, la Divisione ha proceduto ad una revisione dell’impostazione della contabilitàfinanziaria attraverso l’introduzione dei centri di responsabilità e dei progetti, impostazione che haportato, a partire dall’anno 2003, a riferire le operazioni contabili al centro che ha la responsabilitàdella gestione del capitolo di entrata e di spesa.

Si è inoltre avviata, per l’Amministrazione centrale la sperimentazione della contabilitàeconomica.

Il Nucleo raccomanda una rapida conclusione delle azioni intraprese al fine di poter esso stessodisporre dei dati occorrenti ai fini delle valutazioni, in termini di economicità, tra costi sostenuti erisultati raggiunti.

Conclusioni

Non possedendo elementi conoscitivi adeguati, benché richiesti attraverso gli appositi uffici, ilNucleo di valutazione tralascia l’analisi di taluni aspetti della gestione amministrativa che sarebbealtrettanto d’interesse esaminare, quanto meno sotto il profilo del rendimento a fronte, ad esempio,dei costi sostenuti. Si possono ricordare, tra questi, i settori della comunicazione (interna edesterna), della promozione dell’Ateneo e delle fondazioni afferenti all’Ateneo. Come ben si vede,sono argomenti di particolare “spessore”, sui quali converrebbe, in un’ottica complessiva, condurreapprofondimenti.

Il Nucleo ritiene, altresì, di evidenziare che, al fine di disporre di dati e informazioni in ordine aivari settori di operatività dell’Ateneo, procede, periodicamente, a incontri con la Dirigenzadell’Ateneo stesso, ovvero alla richiesta ai Dirigenti di relazioni illustrative sull’attività di cui sonoresponsabili.

Nel corso degli incontri, è stato particolarmente sottolineato - tra l’altro - il significato della"valutazione" come strumento indispensabile anche per conseguire performance apprezzabili sottoil profilo della qualità. Va da sé, infatti, che qualsiasi atto o attività non "misurati" in termini dirisultati raggiunti e di utilizzo delle risorse risulta fatto sterile, in quanto incapace di riflettersi suisuccessivi modificandone, ove del caso, procedure e metodologie attuative.

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6 Le attività a sostegno degli studi e per l’inserimento lavorativo

6.1 Premessa

La Legge Quadro n. 390 del 2.12.1991 ha istituito un sistema di interventi per la rimozione degliostacoli di ordine economico e sociale che limitano il diritto agli studi universitari, prevedendo lacollaborazione tra soggetti diversi (Stato, Regioni e Università). Le Regioni hanno un ruolodeterminante all’interno di tale sistema: ad esse è devoluto il compito di mettere in atto le iniziativenecessarie a garantire l’uguaglianza nell’accesso agli studi sancita costituzionalmente, attraverso lacreazione di appositi enti strumentali o delegando le università, mentre allo Stato compete unafunzione di indirizzo e coordinamento.

Alle università è affidato il ruolo di promozione delle iniziative culturali, concessione difacilitazioni economiche attraverso l’esonero e la graduazione della contribuzione studentesca,organizzazione dell’attività didattica in modo da agevolare la frequenza anche da parte diparticolari categorie di studenti (studenti-lavoratori, studenti stranieri, recupero dei “debitiformativi”, etc.), gestione delle borse per attività a tempo parziale degli studenti e di svolgimentodelle attività di orientamento e tutorato. Gli atenei possono affiancare le iniziative di specificacompetenza regionale attraverso interventi finanziati su fondi propri.

All’interno di tale sistema sono previste una “Consulta nazionale per il diritto agli studiuniversitari” e un’apposita conferenza regionale per il coordinamento tra Regione e atenei in mododa favorire la piena collaborazione dei soggetti coinvolti.

La Regione Piemonte, con la legge del 18 marzo 1992 n. 16 ha istituito l’Ente per il Diritto alloStudio Universitario (E.DI.S.U.), che svolge la propria attività di sostegno principalmenteattraverso l’eliminazione degli ostacoli di tipo economico con l’erogazione di borse di studio, lagestione di un servizio mensa (con mense universitarie e la creazione di una rete di eserciziconvenzionati) e la gestione diretta di residenze universitarie.

L’Università di Torino contribuisce, oltre che mediante la concessione di esoneri e lagraduazione della contribuzione studentesca, anche tramite l’erogazione di borse per losvolgimento di attività a tempo parziale degli studenti, come previsto dalla L. 390/91, e con un“fondo di solidarietà”.

Nel panorama regionale, all’E.DI.S.U. e agli atenei piemontesi si affiancano inoltre gli interventidel CUS Torino (Comitato Universitario Sportivo), per quanto riguarda le iniziative di caratteresportivo, e il Collegio Universitario Luigi Einaudi.

Il capitolo si concentra sull’analisi delle diverse tipologie di intervento in cui si realizzano leattività di sostegno del diritto allo studio, valutando le iniziative realizzate direttamentedall’Università e fornendo una descrizione di quelle poste in essere dalla Regione.

Più nel dettaglio, in un’ottica più prossima alla visione dell’ “utente” finale, si sono organizzati iparagrafi in base ai destinatari e quindi alla tipologia degli interventi. La distinzione basata suidestinatari individua due gruppi principali:

- Interventi destinati alla generalità degli studenti, rivolti cioè all’insieme degli studentiindipendentemente dalla presenza di determinati requisiti (che possono essere eventualmentevalutati nel caso in cui le risorse non siano sufficienti per tutti i richiedenti);

- Interventi non destinati alla generalità degli studenti, rivolti cioè esclusivamente a categoriedi studenti in possesso di specifici requisiti (studenti meritevoli ma privi di mezzi, studentifuori sede, disabili).

All’interno dei paragrafi vengono descritti gli interventi attuati a favore delle diverse categoriedi studenti.

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6.2 Interventi destinati alla generalità degli studenti

In questo paragrafo saranno presi in considerazione gli interventi realizzati dall’Università diTorino e/o dalla Regione attraverso l’E.DI.S.U, di cui possono essere beneficiari tutti gli studenti.

6.2.1 Orientamento

La riforma degli ordinamenti didattici, entrata a regime nell’anno accademico 2001-2002, hareso quanto mai necessaria un’intensificazione delle azioni di orientamento da parte degli atenei. Ilrafforzamento degli interventi è stato promosso a livello nazionale attraverso lo stanziamento dirisorse specifiche nell’ambito della programmazione triennale 2001-2003. Il MIUR ha stanziato peri progetti di coordinamento dell’attività di orientamento e per i progetti relativi ai servizi di tutoratoper gli studenti complessivamente 2.143.296,13 € di cui il 3,6% (77.468,00 €) è stato assegnato alprogetto presentato dall’Università di Torino. Questo valore è perfettamente in linea conl’incidenza percentuale dell’Ateneo sul totale nazionale riguardo all’FFO assegnato (3,6% nel2002). Ad avviso del Nucleo l’Università di Torino si è impegnata in questo settore sviluppandouna vasta gamma di iniziative, in parte totalmente nuove ed in parte migliorate rispetto al passato.Si tratta in ogni caso di attività informative, formative e di assistenza rivolte agli studenti degliultimi due anni delle scuole medie superiori che intendono iscriversi all’università.Si riporta di seguito un elenco ed una breve descrizione, a cura della Sezione Orientamento, di tuttigli interventi realizzati nel corso del 2002.

� Incontri di orientamento all’Infopoint: nel mese di marzo (04-27 marzo) sono statiorganizzati una serie di incontri di orientamento (18 in tutto) alla scelta universitaria rivoltiprincipalmente agli studenti delle scuole superiori. Gli incontri si sono svolti pressol’Infopoint, dove ciascuna Facoltà, Corso Interfacoltà e Scuola ha presentato la propria offertadidattica. Durante la manifestazione si è registrata la presenza significativa di studenti edocenti (circa 200 studenti per incontro).

� “Giornate per l’orientamento”: svolte nel mese di aprile (03-06 aprile) in occasione dellepreiscrizioni ministeriali1, con lo scopo di presentare, attraverso l’intervento di alcuni docentidell’Ateneo, alle “future matricole” l’offerta formativa universitaria e i servizi per il diritto allostudio. Si sono registrate, durante l’arco della manifestazione, più di 3.000 presenze.

� Incontri per l’orientamento: tenuti nel mese di luglio (15-18 luglio) in previsionedell’apertura delle prescrizioni e immatricolazioni all’a.a. 2002/2003 con l’obiettivo dipresentare le principali innovazioni della riforma universitaria, le strutture dell’Ateneo,l’offerta didattica e i servizi per gli studenti. Si è registrato un riscontro positivo ed un’elevatapartecipazione di scuole, studenti (soprattutto iscritti al IV e V anno delle scuole superiori) egenitori.

� pubblicazione della “Guida di Orientamento di Ateneo” (18.000 copie stampate per l’a.a2002/2003) e dell’opuscolo “Offerta Formativa” (12.500 copie stampate per l’a.a.2002/2003). Pubblicate annualmente, offrono alle matricole un quadro essenziale dell'offertaformativa, delle strutture e dei principali servizi per gli studenti.

� Allestimento di stand per l’orientamento (uno per Facoltà) presso il CentroImmatricolazioni di Torino Esposizioni: per tutta la durata delle pre-iscrizioni e delleimmatricolazioni all’a.a. 2002/2003 (22 luglio-02 ottobre 2002) viene fornito un servizio diaccoglienza e informazioni per gli immatricolandi.

1 La preiscrizione effettuabile on line, sul sito del Ministero, è un’indicazione non vincolante e facoltativa richiesta agli studentidelle scuole superiori durante il loro ultimo anno di studio, con l’obiettivo di analizzare il flusso della popolazione studentesca ericavarne dati significativi, per migliorare i servizi che di anno in anno gli Atenei offrono ai loro iscritti.

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Inoltre, nel mese di ottobre 2002, è stato realizzato per l’orientamento relativo all’a.a.2003/2004, il progetto “Una finestra sulla realtà universitaria”, in collaborazione con laProvincia di Torino. Tale progetto prevede una serie di incontri di orientamento tenuti presso diecisedi scolastiche dislocate nella provincia, per dare un primo “assaggio” della realtà universitaria e“aprire una finestra sulla stessa”.

Sempre nel corso dell’anno accademico 2002/2003 sono state implementate le attività giàsperimentate nell’anno precedente e realizzati nuovi progetti e iniziative quali:

� L’Università va a scuola: tale progetto, promosso tra aprile e maggio 2003, in manierasperimentale è stato previsto all’interno dell’accordo-quadro tra l’Università degli Studi diTorino e la Provincia di Torino e persegue la realizzazione presso le Scuole Superiori dellaProvincia di lezioni sperimentali a cura dei Docenti dell’Ateneo, al fine di orientare glistudenti dell’ultimo anno e fornire loro un modello di lezione universitaria.

� sportello “Accoglienza matricole”: in occasione delle preiscrizioni (29 luglio - 29 agosto2003) e delle immatricolazioni (1 agosto - 3 ottobre 2003) all’anno accademico 2003/2004, èstato allestito lo stand “Accoglienza matricole” al fine di fornire informazioni sui servizidell’Ateneo e consigli utili per districarsi nel variegato “mondo universitario”. Tale servizio èstato gradito in special modo per l’ausilio fornito in merito a ritiro e compilazione modulistica,procedure di immatricolazione e/o prescrizione ai test di ingresso, eventuali cambi di Facoltàe/o Corso di Laurea, richieste riduzione tasse e borse di studio, ecc. Dall’analisi delle domandedi coloro che si presentavano allo stand, si è appurato che l’informazione che essi avevanosull’Università, era talvolta lacunosa e piena di imprecisioni.

� Nell’ambito della programmazione triennale (2001-2003), secondo quanto previsto dallariforma, è anche stato presentato un progetto relativo alla sperimentazione dellasomministrazione del TARM (test per l’accertamento dei requisiti minimi) ai potenzialiimmatricolati.

Ulteriori attività per l’orientamento che potremmo definire “trasversali”, non essendo legate adun preciso periodo dell’anno, riguardano:

� il raccordo con le scuole superiori (315 sul territorio piemontese) e con gli Informagiovani(circa 85 sul territorio regionale) della Regione Piemonte mediante la creazione di banche datie di mailing list per l’aggiornamento e lo scambio di informazioni inerenti le attività perl’orientamento.

� lo sviluppo del servizio informativo telematico: il Servizio Orientamento rispondesistematicamente per via telematica alle richieste di informazioni degli studenti su offertaformativa, scadenze amministrative, servizi per gli studenti, etc.

Il Nucleo ritiene che al momento attuale non sia possibile effettuare una valutazionedell’efficacia delle azioni di orientamento in modo adeguato, non disponendo di dati pluriennali.Ciononostante rileva la diversificazione delle azioni poste in essere dall’Ateneo che ha informato inmodo capillare le future matricole sul sistema “3+2”, sui crediti formativi, sulle novità dell’offertadidattica, nonché sui servizi per il diritto allo studio. Il Nucleo si riserva di illustrare il trend delleazioni di orientamento nella Relazione 2003, effettuando una prima verifica degli indicatori deltasso di abbandono tra il primo e secondo anno e del numero di trasferimenti di corso interniall’Ateneo.

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6.2.2 Tutorato

L’attività di tutorato è garantita dalle singole Facoltà che realizzano iniziative riconducibili alleseguenti quattro tipologie:

- Tutorato di accoglienza- Tutorato di sostegno- Tutorato di recupero- Tutorato professionalizzanteNon essendosi verificate innovazioni significative rispetto all’anno precedente si segnala che

permangono le stesse criticità individuate nella precedente relazione. Esse sono (a) la presenza didifferenze assai marcate tra le facoltà in riferimento alle modalità di realizzazione delle diverseforme di intervento; (b) carenza di personale adeguatamente formato da destinare a questo tipo diiniziative. Il Nucleo auspica pertanto un rafforzamento delle attività tutoriali da realizzarsi in modoomogeneo e qualificato fra le Facoltà.

6.2.3 Counseling

L’Università di Torino ha organizzato un servizio di Counseling (consulenza psicologica) alivello di Ateneo concepito in modo da garantire la riservatezza agli studenti-utenti. L’attivazionedi questo servizio mostra l’attenzione che l’Ateneo rivolge ai propri studenti, cercando dirispondere ai problemi che essi incontrano non solo in qualità di fruitori di didattica, ma anchecome individui.

In particolare tale servizio consiste nelle seguenti attività:� offrire una relazione professionale di sostegno psicologico agli studenti con difficoltà

personali tali da poter ostacolare il normale raggiungimento degli obiettivi accademici;� fornire ascolto e aiuto agli studenti con impedimenti nei rapporti interpersonali e con problemi

di integrazione sociale, al fine di migliorare la conoscenza di sé e delle proprie capacitàrelazionali;

� soccorrere gli studenti in situazioni di crisi, coadiuvandoli nel tentativo di individuare leorigini del disagio e di sviluppare strategie di adattamento;

� dare appoggio e chiarificazione agli studenti che vivono condizioni di stress e ansia;� supportare gli studenti che hanno problemi di studio connessi a scelte di facoltà e di corsi di

laurea non consone ai loro reali interessi e alle loro motivazioni, cercando di agevolarli nellarevisione delle scelte effettuate, in continuativa collaborazione, per questo, con il servizio ditutorato.

Nel mese di febbraio 2002 l’Università di Torino ha organizzato il primo Congresso Nazionalesul Counseling, che ha registrato una forte adesione di professionisti del settore provenienti da tuttoil territorio. Tale servizio rappresenta una forma di intervento a sostegno della crescita deglistudenti, nuova per Torino, anche se già diffusa in altre realtà universitarie, soprattutto straniere.

Il Nucleo esprime il proprio apprezzamento per questa iniziativa che, insieme ad orientamento etutorato, rientra nell’ambito di una strategia complessiva di Ateneo diretta a creare condizioni dimaggior favore per il successo negli studi da parte dei giovani che entrano nel mondo universitario.

6.2.4 Collaborazioni part-time

Con riferimento alle borse “150 ore” il Nucleo evidenzia, come già nella precedente relazione, lamancanza di una banca dati d’Ateneo, comprensiva cioè delle borse erogate anche da Facoltà eDipartimenti. Di seguito pertanto si riportano i dati riferiti alle sole borse finanziatedall’Amministrazione centrale.

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Tabella 6.2.1 - Collaborazioni a tempo parziale degli studentiassegnate dall’Università. Valori in euro

Borse 150 ore 2000 2001 2002N° collaborazioni 512 477 365Retribuzione oraria media 7,75 7,75 8,26Spesa totale impegnata 498.897 554.158 451.688

Fonte: Area Servizi agli Studenti – Sezione Servizi Generali.

Nel corso del triennio considerato si registra un calo delle borse assegnate (nel 2002 sono il 23%in meno rispetto all’anno precedente). Tale contrazione appare riconducibile alla diminuzione dellerisorse da destinare alle collaborazioni part-time, a fronte di un aumento della retribuzione oraria.

La diminuzione delle risorse complessivamente disponibili rientra in un fenomeno più ampio dicontenimento della spesa sia a livello locale che nazionale. Bisogna tuttavia segnalare che, oltre alle365 “borse 150 ore” assegnate nel 2002 dall’Amministrazione Centrale, sono state attivatecollaborazioni part-time per l’attuazione dell’indagine sulla qualità della didattica finanziate dalSenato Studenti. Per lo svolgimento del progetto nell’anno accademico 2002-2003 sono stateassegnate 53 borse, di cui 28 devono essere riferite al 2002.

Riprendendo infine un’osservazione già espressa lo scorso anno, si richiama l’attenzione sulfatto che il ricorso alle collaborazioni part-time degli studenti, se da un lato ha consentito allestrutture universitarie (centrali e periferiche) di garantire un livello di servizio migliore di quelloaltrimenti possibile a causa della nota carenza di personale tecnico-amministrativo del nostroAteneo e del blocco delle assunzioni, d’altro lato presenta costi e rischi che non devono essereignorati.

Infatti, per gli studenti le collaborazioni tendono a diventare una pura fonte di integrazione delreddito e raramente rappresentano una significativa occasione di esperienza professionale; perl’Ateneo esse costituiscono sollievo solo temporaneo ad alcune necessità di base, sollievo peraltrocaratterizzato dalla probabile sproporzione tra i tempi di addestramento dei borsisti e i rendimentilavorativi. Questo limite non vale per le borse assegnate da Facoltà e Dipartimenti, i cui bandiprevedono attività coerenti con il percorso formativo degli studenti.

6.2.5 Job Placement

In tema di raccordo tra studenti e mondo del lavoro continuano in parallelo le attivitàdell’Ateneo attraverso gli uffici Job Placement delle Facoltà e le attività del CORFUI.

6.2.5.1 Ateneo

I dati della tabella 6.2.2 evidenziano un aumento complessivo dei tirocini, che passano dai 1.735avviati nel 2001 ai 2.354 del 2002. L’incremento, attribuibile anche alla previsione degli stagesformativi nell’ambito della riforma degli ordinamenti didattici, si registra nella maggior parte delleFacoltà con le sole eccezioni di Scienze M.F.N, Scienze della Formazione e la Scuola diAmministrazione Aziendale. Anomala è invece la situazione della Facoltà di Agraria, che haavviato iniziative di job placement solo a partire dal 2003. Tale incremento è ancora piùapprezzabile se si tiene conto del fatto che si inserisce in un contesto di forte contrazioneeconomica, a livello nazionale e locale, che comporta una riduzione del livello di produzione delleimprese e un restringersi degli spazi destinati agli stages. Confortante tuttavia il dato che emerge dauna ricerca svolta dal “Sole 24 Ore” pubblicata il 24.09.2003: l’Università di Torino risulta esserel’Ateneo Piemontese presso il quale viene attivato il maggior numero di stages.

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Tabella 6.2.2 - Attività di Job Placement svolta dalle Facoltà nel 2001 e 2002N° tirocini attivati

Facoltà 2001 2002Agraria 0 0Economia* 560 919Farmacia 5 32Giurisprudenza 56 57Lettere e Filosofia 333 427Lingue e Letterature Straniere 0 90Medicina e Chirurgia** 0 0Medicina Veterinaria** 0 0Psicologia 71 106Scienze della Formazione 139 125Scienze MFN 178 150Scienze Politiche 72 245SAA 321 203Totale Università di Torino 1.735 2.354

Fonte: Area Servizi agli Studenti, indagine servizi Job Placement pubblicata su"dall'Università” di febbraio 2003.* Comprende anche i dati delle scuole universitarie dell'ambito economico** I tirocini obbligatori non sono oggetto della tabella

6.2.5.2 CORFUI

Nel corso del 2002 il CORFUI, Consorzio per la Ricerca e la Formazione Università/Impresacostituito tra l’Università di Torino e l’Unione Industriale per promuovere i rapporti tra mondouniversitario e produttivo, ha continuato ad operare attraverso il Progetto Argonauta.

L’analisi prospettica degli ultimi tre anni dei tirocini attivati dal CORFUI rivolti a laureati elaureandi dell’Università degli Studi di Torino registra una costante flessione (Tab. 6.2.3). Latendenza alla diminuzione risulta meno significativa se si analizzano le iniziative di tirociniocomplessivamente attivate dal CORFUI rispetto a quelle riferite alla sola Università di Torino, inquanto i tirocini si rivolgono anche al Politecnico e ai diplomati delle scuole superiori (Tab. 6.2.4).

Tabella 6.2.3 - Tirocini Corfui del “Progetto Argonauta”. Anni 2000, 2001 e 2002.Partecipanti per Facoltà in valori assoluti e variazioni percentuali.

Facoltà 2000 2001 2002 Variazione2000-2001

Variazione2001-2002

Variazione2000-2002

Agraria 0 0 1 - - -Medicina e Chirurgia 0 0 1 - - -Medicina Veterinaria 0 0 2 - - -Varie (Scuole Universitarie) 0 0 0 - - -Farmacia 1 1 1 0% 0% 0%Scienze della Formazione 3 8 1 167% -88% -67%Psicologia 10 10 5 0% -50% -50%Giurisprudenza 14 20 12 43% -40% -14%Lingue e lett. straniere 20 10 6 -50% -40% -70%Scienze Politiche 23 26 13 13% -50% -43%Scienze MFN 29 38 16 31% -58% -45%Lettere e filosofia 36 17 11 -53% -35% -69%Economia* 144 98 114 -32% 16% -21%Totale Università di Torino 280 228 183 -19% -20% -35%* Comprende anche i dati della Scuola Universitaria in Commercio EsteroFonte: Corfui

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Tabella 6.2.4 –Tirocini attivati dal CORFUI. Anni 2000, 2001, 2002Anno2000

Anno2001

Anno2002

Variazione2000-2001

Variazione2001-2002

Variazione2000-2002

Totale tirocini CORFUI 516 586 451 +14% -23% -13%

di cui per Università di Torino 280 228 183 -19% -20% -35%Fonte: Corfui

La più marcata diminuzione dei tirocini svolti da studenti e laureati dell’Ateneo rispetto allatotalità di quelli attivati dal CORFUI, nonché il loro andamento in contro tendenza tra il 2000 e il2001, è dovuta alla “concorrenza” che indirettamente l’attività di job placement dell’Ateneo svolge.

È opinione del Nucleo che la diminuzione generalizzata dei tirocini registrata a partire dal 2002sia molto probabilmente legata alla concomitante crisi industriale che ha interessato l’area torinese.Bisogna ricordare, infatti, che l’attivazione della quasi totalità dei tirocini da parte del CORFUIavviene su richiesta e iniziativa delle aziende.

Tabella 6.2.5 - Tirocini Corfui del “Progetto Argonauta” nell’anno 2002.Partecipanti per tipologia e Facoltà.Facoltà di provenienza Laureati Diplomati Studenti LaureandiAgraria 1Economia 69 6 37Farmacia 1Giurisprudenza 12Lettere e Filosofia 8 3Lingue e letterature straniere 2 4Medicina e Chirurgia 1Medicina Veterinaria 2Psicologia 4 1Scienze della Formazione 1Scienze MFN 15 1Scienze Politiche 10 3Scuola Univ. Commercio Estero 2Totale Università di Torino 125 0 6 52Fonte: CORFUI

6.2.5.3 AlmaLaurea

L’Ateneo Torinese partecipa al consorzio AlmaLaurea che offre un servizio di job placementintegrativo rispetto a quello delle Facoltà e del CORFUI. Tutte queste attività di job placementnecessitano di uno sforzo di raccordo superiore. Alcuni dati significativi di confronto riguardanti lacondizione occupazionale sono riportati nella tabella 6.2.6. Essi non rivelano criticità particolari delnostro Ateneo in rapporto con altri atenei confrontabili (Bologna e Firenze).

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Relazione 2002Diritto allo Studio e Servizi complementari

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Tabella 6.2.6 – Confronto tra alcuni atenei della condizione occupazionale dei laureati 1999 a uno,due e tre anni dalla laurea. Dati percentuali

Condizioneoccupazionale Lavora Non lavora e non

cerca lavoro*Non lavora ma

cerca lavoro Totale intervistati

UN DUE TRE UN DUE TRE UN DUE TRE UN DUE TREAteneo anno anni anni anno anni anni anno anni anni anno anni anni

Torino Università 64,5 74,1 80,4 19,5 19,5 15,2 16,0 6,4 4,4 1.648 1.582 1.523Torino Politecnico 74,4 92,4 94,1 14,3 4,5 3,0 11,3 3,1 2,9 707 683 690Piemonte Orientale 55,0 69,7 81,9 25,4 23,6 13,4 19,5 6,7 4,7 169 165 149Catania 42,2 53,3 63,5 20,2 25,0 23,0 37,6 21,7 13,5 900 872 830Firenze 66,0 75,9 81,7 17,9 17,3 14,3 16,2 6,8 4,1 1.040 1.004 933Bologna 63,1 72,1 80,5 19,2 18,7 13,2 17,7 9,2 6,2 2.344 2.377 2.190

Totale Atenei confrontati 60,9 72,9 80,4 19,4 18,1 13,7 19,7 9,0 6,0 6.808 6.683 6.315

Totale Almalaurea 59,7 70,9 79,0 20,0 19,2 14,4 20,3 9,9 6,6 11.313 11.108 10.641*In questa categoria rientra anche chi prosegue il proprio percorso formativo (master, dottorato di ricerca, etc).Fonte: Consorzio AlmaLaurea - Indagine 2002 Condizione Occupazionale dei Laureati.

6.2.6 Call-Center

L’Università di Torino, in occasione delle immatricolazioni, ha collaborato con l’E.DI.S.U.Piemonte all’attivazione di un call center per le matricole in grado di fornire informazioni sullescadenze amministrative e sulle procedure e i servizi per il diritto allo studio.

6.2.7 Infopoint

L’Infopoint, inaugurato nel gennaio del 2001, si pone da un lato come punto informativo con ilcompito di offrire a studenti, studiosi e cittadini in genere, informazioni sul funzionamento delleFacoltà e dei Servizi universitari e dall’altro come punto di incontro delle diverse realtà cheoperano nell’Ateneo.

Le informazioni che vengono fornite sono di carattere generale e riguardano:- Servizi agli studenti (Tutorato, Job Placement, Counseling, Sostegno ai Disabili,

AlmaLaurea)- Facoltà, Scuole Universitarie Interfacoltà, Scuole di Specializzazione, Dipartimenti, Centri,

Biblioteche e Musei- Segreterie studenti- Mobilità Internazionale Erasmus/Socrates- Servizi per gli studenti stranieri- CUS- E.DI.S.U.

Presso l’Infopoint vengono distribuiti o forniti in consultazione documenti informativi quali laguida all’orientamento, le guide di Facoltà, le pubblicazioni realizzate dall’Ateneo, i quotidiani e leriviste relative al mondo universitario, CD rom e videocassette realizzate dalle varie strutturedell’Ateneo, oltre ai depliant sulle attività culturali a cui l’Ateneo collabora.

A disposizione degli studenti ci sono 7 postazioni multimediali, di cui due attrezzate per idisabili, 2 sportelli telematici con personale per le informazioni e una sala proiezioni di circa 24posti utilizzabile come spazio per incontri, seminari di orientamento, presentazioni, piccoliconvegni.

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6.2.8 Gli interventi del Senato Studenti

Annualmente l’Università mette a disposizione del Senato Studenti un fondo da destinare adiniziative a favore della collettività studentesca. Nel corso dell’anno 2002 il Senato Studenti hasvolto attività culturali, assistenziali, orientative e stages formativi.

Le attività per l’anno 2002 sono state finanziate dall’Ateneo nella misura di 774.685,35 € e sonostati erogati contributi alla generalità degli studenti attraverso appositi bandi.

In particolare, sono stati assegnati 193 contributi per spese di trasporto (per un importo totalepari a 34.254,91 €), 54 contributi affitto a studenti (corrispondenti ad una spesa di 33.950,00 €), 94contributi per acquisto di materiale informatico (per un totale di 23.971,01 €), 100 contributi perl’acquisto di materiale didattico (per un totale di 16.106,85 €) e 24 contributi per spese didocumentazione e viaggio per la realizzazione di tesi di laurea o di prova finale (per un totale di7.187,26 €).

Come già indicato nel paragrafo 6.2.4 il Senato Studenti ha inoltre finanziato borse 150 oredestinate all’indagine sulla qualità della didattica nell’a.a. 2002-2003.

6.3 Interventi non destinati alla generalità degli studenti

In questo paragrafo sono presi in considerazione i servizi offerti dall’Ateneo o da altri enti aspecifiche categorie di studenti. L’accesso a tali tipologie di servizi dipende pertanto dall’esistenzadi pre-requisiti (merito, condizione economica, provenienza, presenza di handicap) e la successivaerogazione avviene tramite graduatoria redatta sulla base di specifici parametri.

6.3.1 Esoneri e fasce contributive

Gli esoneri contributivi continuano a rappresentare la forma prevalente di intervento dell’Ateneoa sostegno degli studenti. L’esonero totale per gli studenti vincitori, o comunque risultati idonei neibandi di conferimento delle borse per il diritto alla studio regionali, risulta la principalemotivazione di concessione: per tutti gli anni analizzati rappresenta oltre il 95% del totale.

Tabella 6.3.1 – Esoneri totali da tassazione2000/01 2001/02 2002/03

Borsisti E.DI.S.U. 6.119 4.935 6.083Laureati “in corso” con votazione >105/110 0 10 -Portatori di handicap > 66% 180 176 216Altri 0 24 3Totale (valori assoluti) 6.299 5.145 6.302Totale (numeri indice con a.a. 2000/01= 100) 100 82 100

Fonti: aa.aa. 2000/01 e 2001/02 - Rilevazione Ustat/MIUR sul Sistema Universitario (Datiprovvisori al 31 luglio); aa.aa..2002/03 – estrazione dati Area Studenti del 14/01/04.

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Tabella 6.3.2 - I numeri della graduazione nella contribuzione studentesca2000/01 2001/02 2002/03*

numero % numero % numero %Studenti soggetti acontribuzione piena 26.139 48,0 29.900 56,6 35.639 56,2

Studenti soggetti acontribuzione parziale 22.019 40,4 18.788 35,6 21.400 33,8

Esoneri parziali 41 0,1 23 0,0 36 0,1

Esoneri totali 6.244 11,5 4.083 7,7 6.302 9,9Totale 54.443 100 52.794 100 63.377 100Fonti: aa.aa. 2000/01 e 2001/02 - Rilevazione Ustat/MIUR sul Sistema Universitario(Dati provvisori al 31 luglio); aa.aa..2002/03 – estrazione Area Studenti del 14/01/04.

*Dato provvisorio che potrebbe subire modifiche.

6.3.2 Disabilità

Come già segnalato nella Relazione 2001 è attivo presso l’Ateneo di Torino l’ufficio “ServizioDisabili”.

Il Servizio Disabili prevede le seguenti forme di intervento:- accompagnamento presso le strutture universitarie e gli enti di ricerca, svolto da obiettori di

coscienza o da volontari adeguatamente formati- tutorato di carattere didattico- supporto, dietro specifica richiesta, di interpreti della lingua dei segni per gli studenti non

udenti- sostegno personalizzato attraverso progetti individuali e specifici, rispondenti alle necessità

del singolo studente.Si rileva che il grado di intervento dell’Università in questo settore risulta essere piuttostostabile.

Tabella 6.3.3 - Richieste di sostegno pervenute al Servizio Disabili ed evase

FACOLTA’Richiestesostegno

a.a.2001/02

Richiestesostegno

a.a.2002/03% Variazione

richieste

COPERTURA%Richiedenti supotenziali fruitori

a.a. 2001/02

COPERTURA%Richiedenti supotenziali fruitori

a.a. 2002/03

VariazioneCOPERTURA

Agraria 0 0 - - - -Economia 2 5 150,0% 10,0% 29,4% 19,4%Farmacia 0 1 - 0,0% 16,7% 16,7%Giurisprudenza 6 5 -16,7% 15,8% 12,5% -3,3%Lettere e Filosofia 11 15 36,4% 22,0% 17,6% -4,4%Lingue e lett. straniere 4 6 50,0% 33,3% 33,3% 0,0%Medicina e Chirurgia 3 2 -33,3% 33,3% 22,2% -11,1%Medicina Veterinaria 0 0 - - - -Psicologia 14 13 -7,1% 34,1% 40,6% 6,5%Scienze Formazione 10 11 10,0% 38,5% 29,7% -8,7%Scienze M.F.N. 7 6 -14,3% 36,8% 30,0% -6,8%Scienze Politiche 5 10 100,0% 19,2% 19,2% 0,0%TOTALE 62 74 19,4% 24,8% 23,1% -1,7%

Fonti: "Rilevazione Ustat/Miur provvisoria al 31 gennaio” e Area Percorsi Didattici - Servizio Disabili.

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Tabella 6.3.4 - Collaborazioni di studenti part time per assistenza a disabili (a.a.2002/03)

Facoltàn° borse

collaborazionipart-time

Importocomplessivo

(in euro)Agraria 0 -Economia 4 4.950,0Farmacia 0 -Giurisprudenza 2 2.475,0Lettere e filosofia 14 17.325,0Lingue e lett. straniere 3 3.712,5Medicina e Chirurgia 2 2.475,0Medicina Veterinaria 0 -Psicologia 12 14.850,0Scienze della Formazione 3 3.712,5Scienze M.F.N. 2 2.475,0Scienze Politiche 5 6.187,5Totale 47 58.162,5

Fonte: Area Percorsi Didattici

6.3.3 Sussidi Straordinari

Nell’ambito dei fondi ad esso assegnati il Senato Studenti determina annualmente l’ammontaredel cosiddetto “fondo di solidarietà”, il cui obiettivo è favorire, con agevolazioni di naturaeconomica, gli studenti che versano in condizione di grave disagio economico, personale ofamiliare. Relativamente a tale fondo, nel corso del 2002, sono stati erogati sussidi a 88 studenti perun importo pari a 23.453,38 €.

6.3.4 Altri interventi a favore degli studenti realizzati dall’E.D.I.S.U.

In questo paragrafo si riportano le attività svolte dall’E.D.I.S.U. Piemonte (Ente Regionale per ildiritto allo studio universitario) diverse dalla concessione delle borse di studio.

Fra gli interventi attuati dall’E.D.I.S.U. si ricordano in particolare:� Servizi Abitativi: 541 studenti dell’Università di Torino hanno usufruito di posti letto nelle

residenze dell’E.DI.S.U. su un totale di 948 posti letto assegnati dall’ente.� Contributi per la mobilità internazionale: 57 studenti sono stati erogati a richiedenti e

beneficiari di contributi di mobilità internazionale.� Collaborazioni part-time: hanno svolto collaborazioni part-time presso l’Ente 72 studenti.

Nella tabella 6.3.5 si riporta la quantificazione della spesa effettuata a favore degli studentidell’Università di Torino per ciascuno degli interventi sopra citati.

Tabella 6.3.5 – La spesa per interventi a favore degli studenti UniTo nell’a.a. 2002/03Tipo di spesa europer servizio abitativo 1.623.000per mobilità internazionale 165.780per collaborazioni part-time 97.200per ristorazione 713.959per attività culturali e finanziamenti a progetti studenti 255.553Totale 2.855.492

Fonte: Dati E.DI.S.U. Piemonte

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Riguardo al servizio di ristorazione, le tariffe agevolate per accedere alla mensa, differenziateper fasce di reddito, sono riportate nella tabella 6.3.6.

Tabella 6.3.6 – Le tariffe del servizio di ristorazione, a.a. 2002/03Pasto completo

(Euro)Pasto ridotto

(Euro)I Fascia 1,85 1,15II Fascia 3,20 1,85III Fascia 5,00 2,80

Fonte: Dati E.DI.S.U. Piemonte.

6.3.5 Borse di Studio

Le borse di studio erogate possono essere distinte in due tipologie in funzione del soggettoerogatore: borse erogate dall’Ateneo e borse erogate dall’E.DI.S.U.

6.3.5.1 Ateneo

Tabella 6.3.7 - Borse di studio erogate dall’Ateneo (importi in euro)***1999/00 2000/01 2001/02 2002/03

Lasciti di privatiNumero 16 29 43 40Importo medio n.d. 1.838,59 2.399,46 3.197,08Totale importo n.d. 53.195 103.180 127.883

Borse per scuole di specializzazione (ex lege 398/89)Mediche:Numero borse 1.171 1.114 1.220 1.233Importo unitario 11.603,24 11.603,24 11.603,24 12.298,42Totale importo 13.587.465 13.939.688 14.156.264 15.163.950Non mediche:Numero borse 176 180 160 183Importo unitario 6.713,94 6.713,94 6.713,94 7.081,39Totale importo 1.181.653 1.208.509 1.098.678, 1.295.894

Borse di post-dottoratoNumero * 29 37 33Importo unitario** * 12.232,80 12.232,80 12.232,80Totale importo** * 709.502 905.227 789.016

Fonti: Borse di specializzazione e Lasciti - Area Servizi agli Studenti, Sez. Formazione Superiore.Borse post-dottorato – Area Ricerca.

* borse non bandite nell’anno accademico** Escluso IRAP, a carico dell'Ateneo***La trattazione delle borse di dottorato è svolta nei capitoli 2 (Didattica) e 4 (Ricerca)

6.3.5.2 E.D.I.S.U.

L’E.DI.S.U. Piemonte (Ente per il Diritto allo Studio Universitario) nell’a.a. 2002/03 ha erogatoin totale 10.252 borse di studio. Analogamente agli anni precedenti la borsa è stata concessa a tuttigli studenti richiedenti risultati idonei nelle graduatorie dell’E.DI.S.U. (Tab. 6.3.8).

Il Piemonte si è così confermato una delle tre regioni italiane che, insieme alla Toscana e alTrentino Alto Adige, assicura un grado di copertura degli idonei pari al 100% (Tab. 6.3.9).

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Tabella 6.3.8. - Numero di beneficiari di borse di studio in Piemonte, a.a. 98/99 - 02/031998/99 1999/00 2000/01 2001/02 2002/03

N° idonei* 6.550 7.976 9.602 12.407 10.252N° beneficiari di borsa 6.550 7.976 9.602 12.407 10.252

Fonte: Dati E.DI.S.U. Piemonte.* Gli idonei sono gli studenti richiedenti la borsa che soddisfano i requisiti economici e di meritorichiesti dalla normativa.

Tabella 6.3.9. - Numero di borse di studio erogate nelle Regioni italiane, in valorepercentuale sul totale degli idonei, a.a. 1998/99 – 2002/03

N° borse erogate/N° idoneia.a. 98/99

%a.a. 99/00

%a.a. 00/01

%a.a. 01/02

%a.a. 02/03*

%ABRUZZO 59,6 65,5 59,9 65,6 63,0BASILICATA 100 53,2 58,3 66,1 46,6CALABRIA 41,2 47,2 54,1 55,5 80,0CAMPANIA 85,7 78,1 69,6 41,8 42,9EMILIA ROMAGNA 89,9 96,7 92,0 82,3 86,9FRIULI VENEZIA GIULIA 66,4 100 100 92,9 84,2LAZIO 94,1 91,9 99 72,9 71,5LIGURIA 61,2 67,1 62,2 48,8 65,6LOMBARDIA 84,5 81,3 63,0 62,5 87,5MARCHE 84,6 93,6 91,4 80,6 76,2MOLISE n.d. 59,5 61,6 59,1 53,8PIEMONTE 100 100 100 100 100PUGLIA 49 28,9 47,8 35,7 39,2SARDEGNA 80,5 82,1 86,3 72,8 65,3SICILIA 45,6 82,7 65,9 49,6 67,8TOSCANA 99,7 100 100 100 100TRENTINO-ALTO ADIGE 100 100 100 100 100UMBRIA 80,8 87,2 89,6 67,5 77,2VALLE D'AOSTA - - - 41,9 0,0VENETO 68,3 59 64,9 61,1 84,5Italia 78,9 79,2 78,2 66,0 72,5Fonte: Elaborazione su dati del CNVSU - Miur* I dati relativi al 2002/03, fatto salvo il dato del Piemonte, sono provvisori.

La leggera flessione del numero di idonei alla borsa che si osserva nell’a.a. 2002/03 rispetto al2001/02 è in parte riconducibile alla modifica intervenuta nella normativa per la valutazione deirequisiti economici, con il passaggio dall’ICE (Indicatore della Condizione Economica) all’ISEE(Indicatore della Situazione Economica Equivalente)2. In tale anno il numero di idonei si è, infatti,ridotto in quasi tutte le regioni italiane, con un decremento a livello nazionale dell’8,5%.

Presso l’Università degli Studi di Torino, gli studenti borsisti sono stati 6.826, pari al 67% circadel totale dei borsisti in Piemonte, con una prevalenza di borsisti nelle Facoltà di Economia (14%circa, sul totale dei borsisti iscritti all’Università di Torino), Lettere e Filosofia e Scienze dellaFormazione (12% circa) (Tab. 6.3.10).

2Sebbene l’ISEE non si discosti di molto dal precedente ICE - entrambi gli indicatori sono pari al reddito più il 20% del patrimonio -tuttavia ha reso più restrittivi i limiti patrimoniali, introducendo nel computo la casa di proprietà ad uso abitativo (con una franchigiadi circa 36.000 Euro).

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Tabella 6.3.10 - Numero di borse di studio erogate nell’a.a. 2002/03studenti borsisti

Facoltà N° %Agraria 202 3,0Medicina Veterinaria 70 1,0Economia 935 13,7Psicologia 324 4,7Lingue e letterature straniere 678 9,9S.I.S. 26 0,4Interfacoltà 56 0,8Farmacia 182 2,7Giurisprudenza 465 6,8Lettere e Filosofia 805 11,8Biotecnologie 53 0,8Scienze della Formazione 797 11,7Medicina e Chirurgia 733 10,7Scienze M.F.N. 606 8,9Scienze Politiche 744 10,9SUISM 150 2,2TOTALE 6.826 100,0Fonte: Dati E.DI.S.U. Piemonte.

6.3.6 Interventi dell’E.DI.S.U: dati di Bilancio

La spesa per borse di studio è costantemente aumentata negli anni, con un incremento del 89%dall’a.a. 1998/99 all’a.a. 2002/03; l’incremento di spesa è attribuibile sia alla crescita del numero dibeneficiari di borsa sia all’aumento dell’importo delle borse (Tab. 6.3.11). Nello specifico,l’importo di borsa erogato nell’a.a. 2002/03 agli studenti a tempo pieno è stato pari a 4.006 € per glistudenti fuori sede, 2.209 € per gli studenti pendolari e 1.970 € per gli studenti in sede (Tab.6.3.12).

Nell’a.a. 2002/03 la spesa è stata di 22,5 milioni di euro circa, ed è stata coperta per il 42% dalFondo Statale, per il 37% dalla tassa regionale per il diritto allo studio e per il restante 21% darisorse proprie della Regione (Tab. 6.3.13).

Tabella 6.3.11 - La spesa per borse di studio in Piemonte, a.a. 1998/99 – 2002/03. Importi in euro1998/99 1999/00 2000/01 2001/02 2002/03

N° beneficiari di borsa 6.550 7.976 9.602 12.407 10.252Spesa per borse di studio 11.848.310 15.829.765 19.885.966 25.995.927 22.456.315Fonte: Dati E.DI.S.U. Piemonte.

Tabella 6.3.12 – Importi della borsa di studio per gli studenti impegnati a tempo pieno e a tempoparziale, a.a. 2002/03. Valori in euro

Studenti a tempo pieno Studenti a tempo parzialiTipo di studente Importo intero

della borsaImportoridotto

Importo interodella borsa

Importoridotto

In sede 1.970 1.643 372 250Pendolare 2.209 1.746 478 318Fuori sede 4.006 3.350 848 530

Fonte: Dati E.DI.S.U. Piemonte.

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Relazione 2002Diritto allo Studio e Servizi complementari

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Tabella 6.3.13 - Copertura finanziaria delle borse di studio erogate in Piemonte, a.a. 2002/03Fonti di copertura della spesa per borse Euro %

Tassa regionale per il diritto allo studio 8.341.394 37,1Fondo Statale Integrativo 9.395.826 41,8Risorse Regionali 4.719.095 21,0

Totale 22.456.315 100,0Fonte: Dati E.DI.S.U. Piemonte.

Nel triennio 2001-2003 si è verificato un incremento della spesa totale regionale per il dirittoallo studio, pari al 28%. Inoltre nel 2002 vi è stato uno sforzo finanziario straordinario, compiutoper continuare ad assegnare la borsa di studio a tutti gli idonei (aumentati di 2.805 unità rispetto al2001, Tab. 6.3.7) e portare a termine i lavori della nuova residenza di via Verdi 26.

La spesa complessiva sostenuta dall’E.DI.S.U. è illustrata nella tabella 6.3.14 e include la spesaaffrontata per l’erogazione delle borse di studio.

Tabella 6.3.14 – Spesa complessiva per prestazioni agevolate e servizi agli studenti degli Ateneipiemontesi e per la realizzazione di strutture, anni 2001-2003. Valori in euro

Totale spesa per prestazioniagevolate e servizi

Totale investimenti perstrutture* Totale

2001 24.550.405 2.746.174 27.296.5792002 34.368.256 6.477.708 40.845.9642003 31.006.200 3.334.198 34.940.398

Fonte: Dati E.DI.S.U. Piemonte.* Si tratta degli investimenti effettuati per la realizzazione di mense, sale studio, residenze universitarie.

Si nota che la Regione Piemonte, proprio in seguito all’aumento di spesa per le borse di studio,ha ottenuto maggiori risorse finanziarie dal Fondo Statale Integrativo, passando dalla quota del 3%sul totale nazionale nel 1999 al 7,5% nel 2002, e riuscendo così a posizionarsi tra le prime Regioniin termini di risorse finanziarie acquisite dal Fondo Statale (Tab. 6.3.15).

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Relazione 2002Diritto allo Studio e Servizi complementari

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Tabella 6.3.15 - Ripartizione del Fondo Statale fra le regioni, anni 1999-2002.Valore percentuale sul totale nazionale

Ripartizione Fondo (% su Italia)Regioni 1999 2000 2001 2002

Abruzzo 2,8 2,3 2,3 2,9Basilicata 0,1 0,8 0,3 1,3Calabria 4,3 3,6 3,6 4,9Campania 11,1 7,3 9,0 7,4Emilia Romagna 10,8 10,7 10,2 10,8Friuli Venezia Giulia 4,1 3,5 3,7 4,1Lazio 8,4 13,6 13,5 11,0Liguria 2,3 2 1,6 2,0Lombardia 9,1 5 7,8 6,4Marche 7,5 5,6 5,0 4,1Molise 0,7 - 0,6 0,5Piemonte 3 7,1 6,1 7,5Puglia 2,8 4 2,8 2,7Sardegna 4,7 4,4 4,6 3,8Sicilia 9,1 8 8,1 6,7Toscana 9,2 11 9,4 11,4Trentino-Alto Adige 1,8 2 1,6 2,0Umbria 2,3 3,2 4,2 3,5Valle d'Aosta - - - 0,03Veneto 5,9 6 5,7 7,1Italia 100 100 100 100Fonte: Elaborazione su dati del CNVSU – MiurNota: I dati relativi al 2003 non sono ancora disponibili.

Dalla tabella 6.3.15 si osserva un buon posizionamento della Regione Piemonte, che ottiene unrisultato superiore al peso percentuale della sua popolazione studentesca.

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