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COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE Bruxelles, 24.11.2003 COM(2003) 722 definitivo RELAZIONE DELLA COMMISSIONE AL CONSIGLIO, AL PARLAMENTO EUROPEO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI Relazione sull'attuazione del programma "Cultura 2000" negli anni 2000 e 2001 .

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COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE

Bruxelles, 24.11.2003COM(2003) 722 definitivo

RELAZIONE DELLA COMMISSIONE AL CONSIGLIO,AL PARLAMENTO EUROPEO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE

EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI

Relazione sull'attuazione del programma "Cultura 2000" negli anni 2000 e 2001

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INDICE

1. Introduzione ................................................................................................................. 8

2. Contesto della valutazione esterna ............................................................................... 8

2.1. Il programma "cultura 2000"........................................................................................ 8

2.1.1. Sguardo d'insieme ........................................................................................................ 8

2.1.2. Procedura di selezione................................................................................................ 10

2.1.3. Gestione del progetto ................................................................................................. 11

2.1.4. I punti di contatto culturali ......................................................................................... 11

2.1.5. Diffusione del programma ......................................................................................... 12

2.1.6. Complementarità con altri programmi comunitari..................................................... 12

3. La valutazione esterna................................................................................................ 13

3.1. Termini fondamentali della valutazione..................................................................... 13

3.2. Metodologia ............................................................................................................... 13

3.3. Risultati della valutazione esterna.............................................................................. 13

3.3.1. Sguardo d'insieme del programma "cultura 2000" nel 2000 e 2001 .......................... 13

3.3.2. Il finanziamento.......................................................................................................... 14

3.3.3. Obiettivi da raggiungere............................................................................................. 14

3.3.4. I beneficiari ................................................................................................................ 14

3.3.5. I partenariati ............................................................................................................... 15

3.3.6. Diffusione delle informazioni relative al programma................................................ 15

3.4. Qualità ........................................................................................................................ 15

3.4.1. Pertinenza ................................................................................................................... 15

3.4.2. Risultati ...................................................................................................................... 16

3.4.3. Raggio d'azione .......................................................................................................... 16

3.4.4. Competenza................................................................................................................ 16

3.5. Impatto ....................................................................................................................... 16

3.6. Efficacia ed efficienza................................................................................................ 17

3.6.1. Efficacia ed efficienza del progetto............................................................................ 17

3.6.2. Efficacia ed efficienza dei punti di contatto culturali ................................................ 17

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3.6.3. Efficacia ed efficienza del programma....................................................................... 18

4. Principali raccomandazioni della valutazione esterna e reazioni dellacommissione............................................................................................................... 20

4.1. Migliorare la diffusione e l'informazione relativamente al programma..................... 20

4.1.1. Chiarire la strategia di diffusione ............................................................................... 20

4.1.2. Probabilità di ottenere il finanziamento ..................................................................... 20

4.2. Migliorare la gestione del programma ....................................................................... 21

4.2.1. Rafforzamento del dialogo con i beneficiari .............................................................. 21

4.2.2. Migliorare il controllo sistematico del programma.................................................... 21

4.2.3. Potenziare la selezione delle candidature................................................................... 22

4.2.4. Prestare maggiore attenzione ai problemi di liquidità degli operatori ....................... 22

4.3. Migliorare la procedura di selezione.......................................................................... 23

4.3.1. Riconsiderare la procedura di selezione..................................................................... 23

4.3.2. Rendere visibili le varie fasi della procedura di selezione ......................................... 23

4.3.3. Migliorare il riscontro con i candidati esclusi ............................................................ 23

4.4. Riconsiderare gli obiettivi del programma................................................................. 23

4.5. Migliorare la valutazione del programma .................................................................. 24

5. Conclusioni della commissione.................................................................................. 25

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RIASSUNTO

La relazione presenta un resoconto dei principali risultati e raccomandazioni dellavalutazione sul medio periodo del programma "Cultura 2000", condotta dalla società diconsulenza danese PLS Ramboll Management, nonché le principali reazioni e conclusionidella Commissione a queste raccomandazioni.

1. Risultati della valutazione

La programmazione

Cultura 2000 ha seguito una logica ampia e coerente, volta a promuovere la cooperazionenel settore della cultura in Europa. Il programma era complementare ad altre azioni dellaComunità e alle politiche culturali degli Stati membri. La richiesta, introdotta nel 2001, dipartecipazione finanziaria di tutti i coorganizzatori nella misura del 5% è stata un buonmezzo per accertare la partecipazione attiva di tutti gli operatori culturali ai progetti,sebbene possa aver dissuaso dalla creazione di partenariati non aventi alle spalle unaprecedente esperienza di cooperazione e impedito ad alcuni operatori culturali dei paesiassociati di partecipare al programma. La Commissione ha portato avanti numeroseimportanti attività al fine di diffondere la conoscenza del programma.

I progetti

Nel 2000 e 2001, venivano presentate al programma più di 1 600 candidature, di cuiapprossimativamente un quarto ricevevano sostegno finanziario. I principali beneficiarisono stati gli operatori dei paesi che hanno presentato anche il maggior numero dicandidature. La maggior parte dei progetti selezionati si indirizzavano verso più di unobiettivo specifico del programma. Il numero di candidature al programma èsignificativamente diminuito nel 2001. Allo stesso tempo il numero di progetti respinti inquanto non soddisfacevano i criteri di eleggibilità è considerevolmente cresciuto.

I partenariati

La maggior parte degli operatori culturali che hanno ottenuto il finanziamento eranorelativamente piccoli in termini di capacità organizzativa (disponibilità finanziaria epersonale). I progetti finanziati sono stati gestiti da una grande varietà di organizzazioni(ONG, istituzioni culturali nazionali, imprese private, ecc.). I partenariati eranoprincipalmente formati sulla base di una precedente cooperazione, di solito conorganizzazioni simili in altri paesi.

I risultati

Il programma ha originato un valore aggiunto culturale creando nuove forme diespressione culturale, attraendo più spettatori di quelli previsti ed incoraggiando lamobilità di artisti e operatori culturali. Gli operatori hanno completato i loro progettiraggiungendo il livello di qualità richiesto. Il programma è anche riuscito a produrre unvalore aggiunto europeo in termini di creazione di una nuova cooperazione transnazionaleche sembra essere sostenibile. L'impatto socioeconomico è apparso essere più limitato.

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Efficacia ed efficienza

L'efficacia e l'efficienza sono state raggiunte a livello di progetto, di punti di contattoculturali, di gestione del programma e, inoltre, a livello del programma complessivo.

Raccomandazioni

Per quanto riguarda le raccomandazioni, la tabella seguente presenta un quadro sinotticodelle raccomandazioni del valutatore e delle reazioni della Commissione.

Raccomandazioni della Rambol Commenti della Commissione1. Migliorare la diffusionedell'informazione sul programma

1. Migliorare la diffusionedell'informazione sul programma

a) Chiarire la strategia di diffusione(esempio, indirizzare la diffusionedell'informazione a “beneficiari chiave”)

a) La Commissione ha già una chiarastrategia di diffusione (punti culturali dicontatto, e-newsletter, siti web, ecc.), e nonritiene appropriato indirizzarsi a destinatarispecifici, dal momento che tutti glioperatori hanno gli stessi diritti e laCommissione ha il dovere di non trattarli inmodo discriminatorio.

b) Informare gli operatori della lororelativamente alta probabilità di ottenere ilfinanziamento.

b) La Commissione ha già fornitoinformazioni sul numero di candidature esul numero dei progetti preselezionati eselezionati sul suo sito web e nella sua e-newsletter mensile.

2. Migliorare la gestione del programma: 2. Migliorare la gestione del programma:

a) Rafforzare il dialogo con i beneficiari, alfine di adattare il Programma ai lorobisogni. I PCC possono essere utilizzati inquesto contesto.

a) È stata lanciata una consultazionepubblica sul Programma che sostituiràCultura 2000. Anche il Forum del 2001 hamesso in luce i bisogni degli operatori. IPCC non dovrebbero essere sovraccaricatidi più lavoro di quanto contrattualmenteprevisto, altrimenti non saranno in grado diindirizzare in modo adeguato le loroattività.

b) Migliorare il controllo sistematico delprogramma, attraverso la creazione di unabase dati completa e aggregata.

b) La Commissione lancerà nel 2004 ilnuovo sistema di gestione “SYMMETRY”,che affronterà questo e altri problemi.

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c) Potenziare la selezione delle candidature,allo scopo di ridurre il numero dei progettirifiutati (criteri formali). I PCC potrebberodimostrarsi utili in tale contesto.

c) Fa parte delle funzioni contrattuali deiPCC fornire assistenza tecnica ai candidati.La Commissione provvederà ad informarlidella necessità di approfondireulteriormente questa attività. LaCommissione si domanda anche se lacapacità di leggere un invito a presentareproposte e di compilare le domandecorrettamente non sia un indizio da nontrascurare della competenza e dellacredibilità dell'operatore.

d) Prestare maggiore attenzione ai problemiinerenti la liquidità degli operatori,rivedendo la procedura di pagamento 50%prima/50% dopo applicata ai progettidell'Azione 1.

d) I problemi inerenti la liquidità deglioperatori saranno risolti, in quanto dal 2004il sistema di pagamento sarà 70/30.

3. Migliorare la procedura di selezione 3. Migliorare la procedura di selezione

a) Ripensare la procedura di selezione, alloscopo di renderla inferiore a 6 mesi(attraverso una riduzione dei terminiconcessi al Parlamento europeo e alComitato di gestione).

a) Tali commenti dovranno esseredebitamente trasmessi alle istituzionicompetenti.

b) Rendere più trasparenti le varie fasi dellaprocedura di selezione, indicando le piùchiaramente le fasi della proceduranell'invito a presentare proposte, o fornendoinformazioni agli operatori sullo stato diavanzamento dei singoli progetti.

b) Nel 2002, la Commissione ha lanciatouna e-newsletter gratuita, che fornisceinformazioni precise sullo stato dellecandidature. Anche l'applicazioneSYMMETRY sarà utile in questo contesto.

c) Migliorare il riscontro con gli operatorinon selezionati: il valutatore raccomandaalla Commissione di rendere disponibili peri candidati i giudizi degli esperti relativi allavalutazione del progetto.

c) La pubblicazione dei giudizi divalutazione è possibile e la Commissionesta lavorando in questo senso.

4. Riconsiderare gli obiettivi delprogramma

4. Riconsiderare gli obiettivi delprogramma

Ciò si potrebbe ottenere eliminando quellirelativi allo sviluppo socioeconomico e/orendendo prioritari determinati gruppibersaglio.

Gli attuali obiettivi del programma sonotroppo estesi, soprattutto tenendo conto deifondi disponibili. La scelta degli obiettivi èpolitica e la Commissione affronterà questaquestione al momento opportuno,segnatamente nel contesto dellapreparazione del programma culturale chesostituirà a termine Cultura 2000.

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Alla luce della valutazione e delle sue conclusioni e raccomandazioni, la Commissionenon ritiene necessario presentare una proposta di modifica del programma per il restanteperiodo di attuazione.

Inoltre, sia per ragioni di pianificazione finanziaria globale, sia per questioni di tempo edovendo concepire, attraverso la debita procedura, una proposta per un nuovo programmaper la cultura, la Commissione ha avanzato una proposta che proroga "Cultura 2000" perdue anni, sino al 31/12/20061. La Commissione presenterà nei termini prescritti laproposta per il nuovo programma.

1 COM(2003) […] del […], pag. […].

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1. INTRODUZIONE

Questa relazione è presentata ai sensi dell'articolo 8 della decisione 508/2000/CE del 14febbraio 2000 che istituisce il programma "Cultura 2000" (in seguito la “decisione”)2, chestabilisce che, entro il 31 dicembre 2002, la Commissione debba presentare al Parlamentoeuropeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delleregioni una relazione circostanziata di valutazione dei risultati ottenuti con il programma"Cultura 2000" rispetto agli obiettivi fissati accompagnata, se necessario, da una propostadi modifica della decisione.

In base al medesimo articolo, la relazione di valutazione dovrà mettere in particolareevidenza la creazione di valore aggiunto, segnatamente di carattere culturale, e leconseguenze socioeconomiche indotte dal sostegno finanziario concesso dalla Comunità.

La presente relazione è basata sui risultati dalla valutazione intermedia del programma"Cultura 2000", condotta dalla società PLS Ramboll Management nel corso del 2002 edel 2003.

2. CONTESTO DELLA VALUTAZIONE ESTERNA

2.1. Il programma "Cultura 2000"

2.1.1. Sguardo d'insieme

Dal 1992, il trattato CE prevede, all'articolo 151 (ex articolo 128), l'adozione, da parte delConsiglio e del Parlamento europeo, in conformità della procedura di codecisione e previaconsultazione del Comitato delle regioni, di azioni di incentivazione ("programmi") percontribuire al mandato della Comunità europea nel settore della cultura.

Queste nuove competenze sono state attuate, nel periodo 1996 - 1999, da tre programmiculturali: Caleidoscopio3 (1996-1999), che ha sostenuto le attività artistiche e culturali didimensione europea; Ariane4 (1997-1999), che ha sostenuto il settore del libro e dellalettura, compresa la traduzione, e Raffaello5 (1997-1999), il cui scopo era quello dicompletare le politiche degli Stati membri nel settore dei beni culturali di valore europeo.

2 GU L 63 del 10.3.2000, pag. 1.3 Decisione n. 719/96/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 29 marzo 1996 che istituisce un

programma di sostegno alle attività artistiche e culturali di dimensione europea (Caleidoscopio),GU L 99 del 20.4.1996, pagg. 20-26.

4 Decisione n. 2085/97/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 6 ottobre 1997, che istituisceun programma di sostegno, comprendente la traduzione, al settore del libro e della lettura(Arianna), GU L 291 del 24.10.1997, pagg. 24-34.

5 Decisione n. 2228/97/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 13 ottobre 1997, cheistituisce un programma comunitario d'azione in materia di beni culturali (Raffaello),GU L 305 dell'8.1.1997, pagg. 31-41.

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Questi programmi di “prima generazione” hanno apportato un utile contributo allosviluppo dell'azione comunitaria nel campo della cultura. Tenendo conto sia degli aspettipositivi che dei difetti mostrati da questi ultimi, la Commissione ha deciso, nel 2000, disostituirli con un unico strumento integrato, il programma "Cultura 2000".

"Cultura 2000" è un programma comunitario istituito per cinque anni (2000-2004), conuna dotazione finanziaria globale di 167 milioni di euro. È stato preceduto da azioni pilotanel 1999 e sovvenziona progetti di cooperazione culturale in tutti i settori dell'arte e dellacultura (arti dello spettacolo, arti plastiche e visive, letteratura, patrimonio culturale, storiadella cultura, ecc.).

Secondo la decisione, il programma "Cultura 2000" contribuisce alla valorizzazione di unospazio culturale comune agli europei. In tale contesto, esso favorisce la cooperazione traautori e artisti, operatori culturali, promotori privati e pubblici, le attività delle reticulturali e altri partner, nonché degli enti culturali degli Stati membri e degli altri Statipartecipanti in vista degli obiettivi seguenti:

– promozione del dialogo culturale e della reciproca conoscenza della cultura edella storia dei popoli europei;

– promozione della creatività e diffusione transnazionale della cultura nonché dellacircolazione degli artisti, degli autori e di altri professionisti e operatori culturali edelle opere, dando grande rilievo a persone giovani e socialmente svantaggiate ealla diversità culturale;

– valorizzazione della diversità culturale e sviluppo di nuove forme di espressioneculturale;

– condivisione e valorizzazione a livello europeo del patrimonio culturale comunedi rilevanza europea; diffusione di know-how e promozione di buone prassirelative alla loro conservazione e salvaguardia;

– considerazione del ruolo della cultura nello sviluppo socioeconomico;

– promozione di un dialogo interculturale e di uno scambio reciproco tra le cultureeuropee e quelle non europee;

– riconoscimento esplicito della cultura in quanto fattore economico e fattore diintegrazione sociale e di cittadinanza;

– miglioramento dell'accesso e della partecipazione alla cultura nell'Unioneeuropea del maggior numero possibile di cittadini.

In base alla decisione, questi obiettivi sono realizzati tramite il sostegno finanziario di"Cultura 2000" alle seguenti azioni, che comprendono tutti i settori della cultura:

– Azioni 1: azioni specifiche, innovative e/o sperimentali, di durata annuale, checoinvolgono almeno tre operatori di tre Stati partecipanti al programma. Laripartizione indicativa dello stanziamento annuale per tali azioni non dovrebbesuperare il 45% della dotazione finanziaria annua globale del programma.

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– Azioni 2: azioni integrate all'interno di accordi di cooperazione culturale,strutturati e pluriennali, con una durata approssimativa di tre anni, checoinvolgono almeno cinque operatori di cinque paesi partecipanti. La ripartizioneindicativa dello stanziamento annuale per queste azioni non dovrebbe superare il35% della dotazione finanziaria annua globale del programma.

– Azioni 3: eventi culturali speciali con una risonanza europea e/o internazionale,di durata non specificata e per i quali non è richiesto il partenariato. Laripartizione indicativa dello stanziamento annuale per queste azioni non dovrebbesuperare approssimativamente il 10% della dotazione finanziaria annua globaledel programma. A titolo esemplificativo, si citano azioni come "Capitali europeedella cultura" o le “Giornate del patrimonio europeo".

Su base volontaria, sono stati inoltre istituiti punti di contatto culturali in quasi tutti i paesipartecipanti. Secondo la decisione, il compenso economico dovuto ai punti di contattoculturali, nonché le spese relative all'informazione e alla diffusione, dovrebberoammontare a circa il 10% del bilancio annuale del programma (si veda il punto 2.1.4).

Le azioni del programma seguono un'impostazione verticale (relativa ad un solo settoreculturale) oppure orizzontale (che si rivolge a più settori). Lo stanziamento indicativo perle azioni a impostazione orizzontale corrisponde, in via approssimativa, al 10% delladotazione finanziaria del programma.

Tra il 2000 e il 2001 è stata introdotta qualche modifica al programma, attraverso gli invitia presentare proposte pubblicati annualmente.

Nel 2000, soltanto operatori culturali degli Stati membri e dei paesi SEE sono statiammessi al finanziamento. Nel 2001, i 10 paesi associati (Bulgaria, Repubblica ceca,Estonia, Ungheria, Lettonia, Lituania, Polonia, Romania, Repubblica slovacca e Slovenia)sono stati inclusi nel programma.

Nel 2001, sono stati introdotti criteri di esclusione più specifici (basati su criteri formali dieleggibilità), nonché, lo stesso anno, la cosiddetta “regola del 5%”, che richiedeva unminimo di partecipazione finanziaria da parte dei responsabili dei progetti e deicoorganizzatori. Tale regola è stata introdotta per assicurare l'impegno tecnico efinanziario dei coorganizzatori del progetto dal momento della sua ideazione, poichél'esperienza relativa a programmi precedenti ha fatto sorgere dei dubbi sulla solidità e sullasincerità di cooperazioni al di là della fase della candidatura formale. La regola del 5%concerne il proprio denaro o quello che si è riusciti a raccogliere e rappresenta pertanto lagaranzia di una concreta cooperazione.

2.1.2. Procedura di selezione

I beneficiari del programma sono operatori culturali, selezionati in base ad unprocedimento articolato nelle seguenti fasi:

– Soddisfacimento dei criteri tecnici di ammissibilità: la Commissione seleziona everbalizza i progetti. Quelli che soddisfanno i criteri tecnici di ammissibilità sonocontrassegnati come “preselezionati”. Le organizzazioni le cui candidaturevengono rifiutate sono informate individualmente e le ragioni del rifiuto vengonospiegate.

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– Valutazione della qualità artistica e culturale da parte degli esperti6, cioè iprogetti preselezionati vengono analizzati e giudicati da esperti. A loro richiesta,gli esperti hanno accesso ai progetti non preselezionati.

– Proposta della Commissione: la Commissione stila un elenco ristretto dei progettiproposti per il finanziamento basata sulla valutazione degli esperti. Vi sonoelencati i progetti in ordine decrescente, partendo da quelli che hanno ottenutouna migliore valutazione, fino ad esaurimento delle risorse.

– Accettazione del Comitato di gestione: il Comitato di gestione, formato dairappresentanti delle competenti autorità nazionali/regionali, deve approvarel'elenco ristretto. Solo gli Stati membri possono votare.

– “Droit de Regard” del Parlamento europeo: l'elenco ristretto deve esserepresentato successivamente al Parlamento europeo, che ha un mese di tempo peresercitare il suo "Droit de Regard".

– Verifica che il progetto da finanziare attraverso Cultura 2000 non abbia ottenutoaltre sovvenzioni dalla Comunità, attraverso una consultazione interservizi.

– Approvazione della finalizzazione della dotazione finanziaria del progetto daparte dei servizi di controllo finanziario della Commissione.

– Conclusione di accordi contrattuali con gli operatori. Gli operatori i cui progettinon sono stati selezionati vengono informati.

– Pubblicazione dell'elenco dei progetti selezionati.

2.1.3. Gestione del progetto

I responsabili di progetto della Commissione seguono l'intero processo, dal momento dellaselezione del progetto, all'approvazione, alla relazione finale. Ciascun manager èresponsabile di un numero di progetti che va da 40 e 90. Il contatto dei responsabili diprogetto durante l'attuazione dei progetti è normalmente reattivo, sebbene i responsabili diprogetto debbano rispondere agli inviti dei direttori di progetto e partecipare agli eventiorganizzati da questi.

2.1.4. I punti di contatto culturali

– I punti di contatto culturali sono stati istituiti, su base volontaria, in quasi tutti ipaesi partecipanti al programma7. La decisione prevede che i PCC sianoresponsabili per le seguenti attività:

– garantire la promozione del programma "Cultura 2000";

6 Ciascun Ministro della cultura dei paesi partecipanti propone un elenco di esperti nell'ambito dei

relativi settori artistici, al fine di assistere la Commissione nella valutazione dei progetti. L'elencodegli esperti è pubblicato alla fine della procedura di selezione.

7 Il Liechtenstein non ha istituito un PCC.

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– facilitare l'accesso al programma e incoraggiare la partecipazione alle sue azionidel maggior numero di professionisti e di operatori culturali mediante un'efficacediffusione delle informazioni;

– garantire un contatto efficace con le varie istituzioni che sostengono il settoreculturale negli Stati membri, contribuendo in tal modo alla complementarità tra lemisure adottate nel quadro del programma "Cultura 2000" e le misure nazionalidi sostegno;

– garantire le informazioni e il contatto, a livello appropriato, tra gli operatoripartecipanti al programma "Cultura 2000" e coloro che partecipano ad altriprogrammi comunitari destinati agli operatori culturali.

La Commissione stipula con i PCC un “accordo di sovvenzione UE”, che definisce ilruolo e le responsabilità di questi, prevedendo un compenso finanziario per le loro attività.I PCC partecipano ad un incontro formale, che ha luogo due volte l'anno, organizzato dalPCC del paese che presiede in quel momento l'Unione europea. La Commissione partecipaa tali incontri. Inoltre, una o due volte l'anno, i PCC sono anche invitati a Bruxelles performazione e scambio di punti di vista.

2.1.5. Diffusione del programma

L'informazione sul programma è resa disponibile da diverse fonti, quali la Gazzettaufficiale dell'Unione europea, il sito web "Cultura 2000" e le attività dei punti di contattoculturali. Gli amministratori della Commissione presentano il programma in varieoccasioni e c'è anche un “numero verde” della Commissione per rispondere alle domandedel pubblico. Inoltre, a partire dal 2002, sono state aggiunte ulteriori attività di diffusione,oltre a quelle sopra citate. Dal 2002 una e-newsletter gratuita è disponibile per tutti gliinteressati, e, nel marzo dello stesso anno, è stato lanciato un portale Internet che illustratutte le attività delle istituzioni europee che presentano un collegamento con la cultura. Ilsito web del programma "Cultura 2000" fornisce informazioni sulle opportunità difinanziamento e sugli inviti a presentare proposte e pubblica l'elenco dei progettiselezionati.

A livello di progetto, è fatto obbligo ai direttori di progetto e ai coorganizzatori didiffondere i risultati dei progetti e le migliori pratiche attraverso i mezzi disponibili, comerelazioni, seminari, CD-ROM o siti web. Viene altresì richiesto che il logo di Cultura 2000appaia su tutte le realizzazioni dei progetti finanziati.

2.1.6. Complementarità con altri programmi comunitari

La Commissione europea sostiene anche le imprese creative e il settore culturaleattraverso numerosi programmi, finanziamenti e iniziative8. Naturalmente, nessuno diquesti interventi comunitari ha per obiettivo generale la cooperazione culturale, essendotale aspetto peculiare di "Cultura 2000".

8 Ad esempio, i programmi MEDIA, SOCRATE, LEONARDO DA VINCI, GIOVENTÙ e i Fondi

strutturali.

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3. LA VALUTAZIONE ESTERNA

3.1. Termini fondamentali della valutazione

In ossequio al sopracitato articolo 8 della decisione, la Commissione (DG Educazione eCultura, Unità C-2) ha pubblicato un bando di gara per la valutazione a medio termine delprogramma "Cultura 2000" (DG EAC/90/01). Il contraente selezionato per la valutazioneè stata la società di consulenza danese PLS Ramboll Management. La valutazione è statacondotta tra ottobre 2002 e febbraio 2003. La relazione finale è stata inviata allaCommissione europea nel giugno 2003.

In base al mandato, lo scopo della valutazione includeva (i) una descrizione dellerealizzazioni ottenute con il sostegno del programma, l'uso delle risorse, i risultati e il loroimpatto; (ii) una stima dell'impatto del programma; (iii) una stima dell'efficacia eefficienza del programma e relativa interpretazione. Ciò dovrebbe essere seguito dalleconclusioni e raccomandazioni del valutatore.

3.2. Metodologia

La metodologia utilizzata dal valutatore includeva la realizzazione di colloqui con esperti,punti di contatto culturali e personale della Commissione, un'indagine fra i direttori diprogetto e coorganizzatori dei progetti selezionati, come pure fra i candidati rifiutati. Sonostati condotti anche studi su casi concreti.

Lo stesso valutatore ha riconosciuto che la metodologia scelta, come ogni altrametodologia, presenta delle carenze: “Discutibilmente, la base della valutazione èl'indagine fra i direttori di progetto. Questo approccio è stato scelto poiché i progettitrasformano il 90% dei fondi del programma in attività culturali. Peraltro, l'accuratezza ela rappresentatività di questi dati è anche di particolare importanza”.

Per questo motivo, e tenendo ben presente che il valutatore è più esperto del settore dellavalutazione che nel settore culturale in quanto tale, le conclusioni e raccomandazionipresentate dal valutatore saranno oggetto di un'analisi attenta e prudente da parte dellaCommissione.

3.3. Risultati della valutazione esterna

Conclusioni del valutatore.

3.3.1. Sguardo d'insieme del programma "Cultura 2000" nel 2000 e 2001

Il programma "Cultura 2000" ha seguito una logica ampia e coerente, volta a promuoverela cooperazione culturale in Europa. Nel periodo 2000-2001 la gestione del programma ele sue specifiche hanno subito alcuni cambiamenti. Più in particolare, il fine delprogramma è stato ampliato per comprendere i paesi associati. Inoltre, nel 2001, è stataistituita una partecipazione finanziaria minima del 5% del bilancio totale del progetto pertutti i direttori di progetto e coorganizzatori, al fine di assicurare così la partecipazioneeffettiva e costruttiva di tutte le parti al progetto.

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Nel 2000 e 2001, il programma ha visto un totale di 1.628 candidature, 406 delle qualihanno ottenuto il finanziamento (circa il 25%). Sul totale delle candidature, 1.514 sonostate presentate da operatori culturali degli Stati membri9.Nel 2001, si è verificata unaconsiderevole diminuzione del numero di candidature. Il numero di candidature respintesulla base di criteri formali di ammissibilità è stato più elevato nel 2001 che nel 2000.

A parere della Commissione, la diminuzione del numero di candidature è largamentedovuta al fatto che molte organizzazioni, la cui candidatura è stata respinta nel 2000 inquanto non rispondente ai criteri di ammissibilità, hanno compreso che il loro progettonon corrispondeva allo spirito del programma "Cultura 2000" e si sono astenute dalpresentare una nuova candidatura nel 2001. Ciò ha di per sé una scarsa importanza, ciòche conta è il numero di candidature "buone" e solide, vale a dire candidature cheriguardano progetti finanziariamente sostenibili che prevedono un partenariato e unacooperazione effettivi e possiedono un sostanziale valore aggiunto europeo.

3.3.2. Il finanziamento

I cinque paesi principali in termini di finanziamenti ottenuti sono stati Francia, Italia,Germania, Belgio e Spagna, il che corrispondeva approssimativamente al numero dicandidature presentate da questi paesi10.

La distribuzione dei fondi per settore prevista nella decisione corrisponde grosso modoallo stanziamento attuale dei fondi nel programma nel 2000 e 2001, con il patrimonioculturale e la creazione artistica quali campi con la maggior percentuale di progettiselezionati e il maggior numero di finanziamenti.

3.3.3. Obiettivi da raggiungere

La maggior parte dei progetti selezionati si indirizzavano verso più di un obiettivospecifico del programma. Gli operatori non hanno percepito gli obiettivi come difficili daconvertire in progetti, né come limiti alla loro creatività artistica.

Con riferimento agli obiettivi, il programma era complementare ad altre azionicomunitarie e alle politiche culturali degli Stati membri.

3.3.4. I beneficiari

I progetti sono stati assegnati ad un ampio spettro di organizzazioni. Tuttavia, le ONGsono state i più frequenti direttori di progetto. La maggioranza delle ONG eranoorganizzazioni abbastanza piccole, con un bilancio annuo inferiore ai 250 000 euro escarso personale.

9 Si noti che la partecipazione dei paesi associati è iniziata solo nel 2001.10 Ciò riguarda i direttori di progetto. La Commissione sottolinea il fatto che la validità di tale rilievo

è limitata, dal momento che la maggior parte dei progetti (ad eccezione dei progetti di traduzione edi qualcuno dell'Azione 3) devono includere un partenariato di almeno 3 operatori provenienti da 3diversi paesi partecipanti al programma.

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3.3.5. I partenariati

Tipicamente, i progetti fondati sul partenariato erano concepiti sulle basi di una precedentecollaborazione (62%), tendendo gli operatori a costituire partenariati con organizzazionisimili in altri paesi; gli operatori culturali dei paesi più grandi erano anche i più attivi neipartenariati transnazionali con gestione dei progetti da parte di tutti gli operatori culturalidegli Stati membri, mentre la partecipazione degli operatori dei paesi associati era piùvariabile.

La summenzionata “regola del 5%” è stata un buon mezzo per assicurare la partecipazioneattiva di tutti gli operatori culturali al progetto. Tuttavia, secondo il valutatore, l'uso di talestrumento avrebbe potuto dissuadere dal costituire partenariati tra operatori che nonavevano alle spalle una precedente esperienza di collaborazione. Inoltre, tale regolapotrebbe impedire ad alcuni operatori culturali dei paesi associati di partecipare alprogramma, in quanto essa comporta un impegno finanziario relativamente gravoso perloro.

3.3.6. Diffusione delle informazioni relative al programma

Con riferimento alla diffusione della conoscenza del programma, la Commissione hacondotto un certo numero di attività (si veda il punto 2.1.5 sopra), in particolare negli annisuccessivi al periodo della valutazione. Tuttavia, potrebbe essere fatto di più al fine difornire informazioni sul programma agli operatori culturali in generale e ai candidati inparticolare.

3.4. Qualità

Secondo il valutatore, un progetto doveva soddisfare i seguenti criteri per essereconsiderato di alta qualità:

– Pertinenza: il progetto si rivolgeva ad un reale bisogno dei fruitori ed era coerentecon gli obiettivi del programma.

– Risultati: i risultati erano corrispondenti alle risorse adoperate.

– Raggio d'azione: il progetto si rivolgeva ad un gruppo bersaglio predefinitocorrispondente alle risorse adoperate.

– Competenza: il progetto veniva condotto con le adeguate risorse umane, con unastruttura organizzativa e da una direzione di progetto esperta.

3.4.1. Pertinenza

Il programma "Cultura 2000" era pertinente, poiché le indagini effettuate dalla società diconsulenza hanno mostrato che la grande maggioranza dei direttori di progetto e deicoorganizzatori pensavano che i loro risultati non sarebbero stati raggiunti senza l'aspettotransnazionale inerente a "Cultura 2000" e che essi non avrebbero potuto realizzareprogetti adeguati senza il finanziamento CE.

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3.4.2. Risultati

Nell'insieme, la maggioranza degli operatori culturali pensava che la qualità dei risultatiattuali fosse in linea con le loro aspettative.

3.4.3. Raggio d'azione

Esaminando il raggio d'azione dei progetti, si poneva l'accento sulla relazione tra il raggiod'azione ipotizzato e il risultato attuale, compresa l'interfaccia tra i progetti e i lorobeneficiari/consumatori/utilizzatori. Le prove mostrano che l'89% dei progetti harealizzato i risultati pianificati.

3.4.4. Competenza

In tutti i casi, sia i direttori di progetto che i coorganizzatori hanno messo l'accentosull'alto livello di competenza dei loro collaboratori riguardo alle loro competenzeartistico/professionali, considerate un arricchimento per i risultati del progetto.

L'analisi di PLS Ramboll ha mostrato che i coorganizzatori era più soddisfatti dellecapacità manageriali dei loro direttori di progetto (82%) piuttosto che delle loro capacitàprofessionali (74%). Per i direttori di progetto era vera la relazione opposta, in quanto essitenevano in gran considerazione le capacità professionali dei coorganizzatori (90%) mameno quelle manageriali (67%).

3.5. Impatto

In base al mandato e ai formulari di candidatura dei progetti, si potevano dedurre tre tipi diimpatto quali elementi concettuali comuni a tutti i progetti. Essi erano:

– Il valore aggiunto europeo dei progetti: sostenere la nascita di reti europee, dellacooperazione organizzativa/istituzionale e la mobilità degli artisti e delle opered'arte.

– Il valore aggiunto culturale dei progetti: promuovere nuove forme di espressioneculturale e migliorare la formazione e l'accesso alla cultura.

– L'impatto socioeconomico dei progetti: favorire iniziative tra operatori culturali esociali per creare integrazione sociale e arricchimento culturale per i settori piùsvantaggiati e per i giovani.

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– Il programma "Cultura 2000" ha originato un valore culturale aggiunto creandonuove forme di espressione culturale, attraendo, alle rappresentazioni, unpubblico più vasto di quello originariamente previsto e favorendo la mobilitàdegli artisti e degli operatori culturali. Il valutatore ha anche concluso che ilprogramma "Cultura 2000" è riuscito a determinare un valore aggiunto europeoin termini di creazione di una nuova cooperazione transnazionale e nuovipartenariati che sembrano essere sostenibili. L'impatto socioeconomico delprogramma sembra essere più ristretto, “in quanto circa la metà dei direttori diprogetto hanno ammesso di non aver migliorato l'accesso alla cultura”.11

3.6. Efficacia ed efficienza

Il valutatore ha ritenuto il progetto efficiente laddove i risultati erano stati ottenuti ad uncosto ragionevole ed efficace ove i risultati attesi fossero stati realizzati e gli obiettiviraggiunti.

PLS Ramboll ha fornito una breve analisi dell'efficienza e efficacia dei progetti, dei puntidi contatto culturali e del programma "Cultura 2000".

3.6.1. Efficacia ed efficienza del progetto

Il valutatore ha riscontrato che i progetti sono stati attuati in modo efficiente ed efficace. Idirettori di progetto si sono dimostrati efficienti nel portare avanti i progetti ad un costoragionevole. Inoltre, i direttori di progetto e i coorganizzatori hanno dichiarato chel'efficacia è stata raggiunta, poiché gran parte degli obiettivi dei progetti è stata realizzata.

3.6.2. Efficacia ed efficienza dei punti di contatto culturali

Interviste e dati documentali hanno mostrato che i PCC, in generale, hanno effettuato leattività convenute nei contratti stipulati con la Commissione in modo efficiente. Ciò èstato confermato dal fatto che molti PCC hanno prestato attenzione alle questioni legatealla riduzione dei costi (diffusione delle informazioni per via elettronica, formulari dicandidatura, ecc.).

A partire da agosto 2001, i PCC hanno anche fornito assistenza ai candidati individuandoe localizzando i partner per i progetti transnazionali attraverso il Partner SearchMechanism. Tuttavia, i risultati delle indagini suggeriscono che i partenariati agevolati daiPCC sono stati rari.

11 La Commissione desidera tuttavia sottolineare che, secondo il valutatore, il “valore culturale

aggiunto” (e l'“accesso alla cultura” è parte di esso) era alto. Inoltre, il 94% dei direttori di progettoriteneva che i loro progetti avessero migliorato l'accesso alla cultura. L'unico aspetto che ha creatodifficoltà per i direttori di progetto è stato quello di individuare chi avesse beneficiato dell'accessomigliorato alla cultura. L'impatto socioeconomico dei progetti culturali è dunque impossibile damisurare.

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Inoltre, è convinzione del valutatore che un indice dell'efficienza dei PCC, più obiettivoma piuttosto rozzo, potrebbe consistere nel fatto che, mentre i PCC erano obbligati, dalpunto di vista contrattuale, unicamente a promuovere il programma in generale e aprestare assistenza ai potenziali candidati, la maggior parte dei PCC ha, in aggiunta,fornito assistenza ai progetti durante la loro attuazione.

Infine, l'analisi di PLS Ramboll Management ha sottolineato che, da un lato, si potrebbededurre che i PCC avessero più risorse disponibili del necessario, oppure, dall'altro, che leprocedure di riduzione dei costi dei PCC potrebbero aver loro consentito di assumerequesti compiti aggiuntivi o che essi avrebbero potuto svolgere ulteriori compiti previo unfinanziamento aggiuntivo del governo o di privati.

3.6.3. Efficacia ed efficienza del programma

Il valutatore ritiene che la gestione del programma sia stata condotta in modo efficiente eil programma attuato in modo efficace, avendo raggiunto i suoi obiettivi, a dispetto dellerestrizioni dovute al livello dei finanziamenti. Tuttavia, potrebbero essere ancora introdottidei miglioramenti al fine di ottimizzare la gestione e l'attuazione del programma.

3.6.3.1. La procedura di selezione

Secondo l'analisi di PLS Ramboll Management, la procedura di selezione, nel 2000 e nel2001, non è stata trasparente e veloce come avrebbe potuto, nonostante la Commissioneabbia fatto tutto il possibile per renderla più rapida.

I colloqui del valutatore con gli operatori culturali hanno mostrato che il problema non eracollegato tanto all'utilizzo di esperti esterni anonimi, ma piuttosto alla durata ed allatrasparenza della procedura (vale a dire, la sua “tracciatura” e il suo “riscontro”).

La procedura di selezione era definita nella rete di programmazione. Nel 2000 e nel 2001non è durata meno di sei mesi. Secondo il valutatore, il coinvolgimento nella proceduradel Parlamento europeo e del Comitato di gestione ha determinato una fase dicoinvolgimento politico nel processo di selezione rallentando in modo significativo larelativa procedura, di circa due mesi. Essendo questo coinvolgimento una realtà politica,esso dilata la procedura di selezione e costringe indebitamente gli operatori ad affrettare ipreparativi.

La questione della durata della procedura di selezione potrebbe non essere collegata allaprocedura di selezione in se stessa, ma anche alle risorse umane disponibili. Il valutatoreha notato che la Commissione avrebbe bisogno di risorse umane aggiuntive per gestire ilcarico di lavoro, qualora si dovessero rispettare, in futuro, termini chiaramente definiti.

Tuttavia, la Commissione sottolinea il fatto che l'introduzione, nel 2003, del nuovoregolamento finanziario e dei relativi nuovi obblighi giuridici aumenterà i meccanismi dicontrollo e le richieste.

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3.6.3.2. Sistema di controllo

L'efficienza della gestione del programma da parte della Commissione potrebbe esseremigliorata raggruppando le informazioni esistenti sui progetti e gli operatori in un'unicabase dati elettronica. Questa base dati potrebbe consentire alla Commissione di aggregare,estrarre ed analizzare informazioni statistiche concernenti le caratteristiche dei candidati, iprogetti selezionati ed altre informazioni essenziali per controllare lo stato di avanzamentodel programma.

3.6.3.3. Liquidità

Le condizioni di finanziamento non erano, in generale, eccessivamente burocratiche, allaluce dei requisiti cui la Commissione doveva sottostare in vista dell'audit finanziario.Tuttavia, la scarsa capacità organizzativa degli operatori culturali limitava probabilmentela liquidità dell'organizzazione. La procedura di pagamento rateale della Commissione“50% prima/50% dopo” per i progetti dell'Azione 1 (che rappresentano la maggior partedei progetti finanziati) costituiva un problema di liquidità per molti operatori. Si noti chequesta regola del “50/50”è stata sostituita nel 2003 dalla regola “70% prima/30 % dopo”.

3.6.3.4. Dialogo con gli operatori del settore culturale

La Commissione si è dimostrata interessata ad avere consigli su come migliorare laprogrammazione, le procedure di selezione e la cooperazione allo scopo di rendere piùefficace la programmazione di "Cultura 2000". Potrebbero essere utili alla Commissioneulteriori consultazioni con i PCC, al fine di acquisire un sistematico riscontro dal bassoproveniente dagli operatori.

3.6.3.5. Obiettivi prioritari

Gli obiettivi del programma definiti nella decisione erano ampi e diversificati, conl'obiettivo sovrastante di incoraggiare la cooperazione culturale in Europa. Ciò dovevaessere messo in relazione con lo stanziamento finanziario disponibile per il programma,pari a 167 milioni di euro in cinque anni.

C'erano vantaggi e svantaggi nell'avere obiettivi più ristretti o più ampi. Mentre gliobiettivi più ristretti potrebbero essere più mirati e facili da raggiungere, essi potrebberoanche essere più limitanti sotto il profilo creativo e dell'innovazione. Gli obiettivi ampiavevano il vantaggio, per gli operatori culturali, di essere, in genere, più facilmenteconvertibili in progetti e di non farli sentire costretti, permettendo così nuove forme diespressione culturale e di innovazione artistica. Tuttavia, da una prospettiva politica, lagrande diversità di progetti, che ha compreso parecchi ampi obiettivi, ha portato ad unascarsa individuazione degli obiettivi stessi e può aver costituito un ostacolo alraggiungimento dell'impatto voluto

La futura sfida risiede nel creare un programma equilibrato, che tenga in considerazione ilcarattere tipico del settore culturale e delle sue produzioni, aderendo nel contempo adobiettivi specifici che corrispondono al quadro generale delle politiche comunitarie, senzacomprendere obiettivi eccessivamente ampi.

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4. PRINCIPALI RACCOMANDAZIONI DELLA VALUTAZIONEESTERNA E REAZIONI DELLA COMMISSIONE

4.1. Migliorare la diffusione e l'informazione relativamente al programma

4.1.1. Chiarire la strategia di diffusione

Secondo il valutatore, bisognerebbe chiarire la strategia di diffusione, attraversol'individuazione di quegli operatori culturali che sono potenziali beneficiari delfinanziamento, e indirizzare la diffusione delle informazioni verso i “beneficiari tipici” delprogramma, segnatamente nei paesi associati.

Sebbene la Commissione condivida l'assunto secondo cui una chiara strategia dicomunicazione e di diffusione è essenziale per consentire la partecipazione del maggiornumero possibile di operatori culturali, essa ritiene che una tale strategia sia già in essere(si veda il punto 2.1.5 sopra). Tale strategia, come il valutatore riconosce, è statamigliorata durante gli anni di attuazione del programma, in modo tale che alcunemancanze rivelatesi durante i primi due anni non esistono più o scompariranno moltopresto (in particolare attraverso una diffusione ancora più ampia della e-newsletter creatanel 2002 e la ristrutturazione in corso del sito web della Commissione in modo piùcompleto e semplice per l'utilizzatore).

Per quanto riguarda l'individuazione dei “beneficiari tipici”, la Commissione si chiede seciò sia fattibile e, soprattutto, appropriato da un punto di vista politico. È discriminatorio einficia la parità di condizioni. In effetti, tutti gli operatori culturali hanno gli stessi diritti ela Commissione insiste a trattarli in modo equo e non discriminatorio.

4.1.2. Probabilità di ottenere il finanziamento

Secondo il valutatore, un altro modo di determinare un maggior numero di candidaturesarebbe quello di informare gli operatori della loro relativamente alta probabilità diottenere il finanziamento, che sembrerebbe più elevata di quanto gli operatori pensino(una su quattro per il periodo 2000-2001). Bisognerebbe, tuttavia, che fosse spiegato chequeste percentuali dipendono dal numero di candidature che rispondono ai criteri diammissibilità, nonché dalla qualità delle candidature individuali.

La Commissione approva l'idea di ricevere più candidature poiché un numero maggiore diprogetti di alta qualità lascerebbe fuori quelli di qualità inferiore. La Commissione attiral'attenzione sul fatto che viene già fornita informazione sul numero di candidature nonchésul numero di progetti preselezionati e selezionati sul suo sito web e sulla sua e-newslettermensile.

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4.2. Migliorare la gestione del programma

4.2.1. Rafforzamento del dialogo con i beneficiari

Il rafforzamento del dialogo con i beneficiari del programma potrebbe portare ad unulteriore adeguamento del programma alle loro necessità. Ciò si potrebbe ottenereutilizzando appieno i punti di contatto culturali come “postazioni di ascolto” attraversoworkshop nazionali, indagini fra gli utilizzatori e consultazioni di esperti. Questa forma diinformazione proveniente dai PCC potrebbe quindi fornire alla Commissione una validainformazione sul programma a livello di progetto, sebbene debba tenersi conto del fattoche tali funzioni costituiscono già parte del loro mandato.

La Commissione condivide il parere del valutatore secondo cui il rafforzamento deldialogo con i beneficiari è essenziale per il miglioramento del programma. Per questomotivo, nel 2001 si è tenuto il Forum per la cooperazione culturale in Europa ed è statacondotta un'ampia consultazione pubblica riguardante l'eventuale creazione di un nuovoprogramma di cooperazione culturale. Inoltre, la Commissione partecipa agli incontriformali con i PCC, intrattiene regolarmente contatti informali con loro e li invita adincontri di formazione a Bruxelles, assicurando quindi un sufficiente flusso diinformazioni. La Commissione tiene anche contatti regolari, più che altro di naturainformale, con gli stessi beneficiari del programma ed è pertanto pienamente consapevoledelle loro necessità e aspettative.

Inoltre, l'ampliamento del ruolo dei PCC alla funzione di “postazioni di ascolto” potrebbeanche sovraccaricarli di responsabilità, impedendo loro di svolgere i compiti definiticontrattualmente (si veda il punto 4.2.3 infra).

4.2.2. Migliorare il controllo sistematico del programma

Il valutatore raccomanda alla Commissione di istituire un controllo elettronico integrato ingrado di raggruppare le informazioni che la Commissione detiene sui progetti relativi aciascun anno e di fornire informazioni statistiche. Il sistema di controllo dovrebbeincludere dati quali la descrizione del progetto, i direttori di progetto e coorganizzatori,nonché le informazioni sul bilancio globale del progetto, l'importo richiesto, quelloconcesso, la ragione del finanziamento, la valutazione ottenuta e lo stato del progetto.

La Commissione attualmente conserva i dettagli dei contatti per gli organizzatori e icoorganizzatori, nonché l'informazione relativa al progetto, attraverso due diversi sistemielettronici, più specificamente una base dati per i contatti ed un'altra per le schede deiprogetti. Le lettere contenenti i motivi di rigetto delle candidature sono egualmenteconservate. Tuttavia, la Commissione è d'accordo sul fatto che una singola base datiintegrata sarebbe più adatta a tutti questi fini.

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Per tale ragione, un webmaster è stato recentemente incaricato di ideare una base datielettronica per il programma. Inoltre, il programma per computer SYMMETRY che verràlanciato, presumibilmente, l'anno prossimo12, non solo permetterà una migliorecomunicazione tra la Commissione e gli operatori e tra gli operatori stessi, ma anche ilmiglioramento della complementarità tra programmi comunitari.

4.2.3. Potenziare la selezione delle candidature

Secondo il valutatore, sarebbe importante potenziare la selezione delle candidature, alloscopo di ridurre ulteriormente il numero di candidature respinte sulla base di criteriformali di ammissibilità. I punti di contatto culturali potrebbero, in questo contesto,provvedere ad una selezione iniziale della candidatura del progetto e delladocumentazione allegata. Ovviamente, la responsabilità per la candidatura dovrebberimanere dell'organizzazione del candidato.

La Commissione sottolinea che fa già parte delle funzioni contrattuali dei PCC fornireassistenza agli operatori per la presentazione delle loro candidature. Si dovrà fare in modoche i PCC prestino attenzione al fatto che tale funzione dovrebbe essere ulteriormenterafforzata, dal momento che la relazione di valutazione suggerisce che i PCC stannofacendo sforzi enormi per migliorare il programma in vari settori che non sononecessariamente quelli di loro principale competenza; il che è, in ipotesi, auspicabile, mapuò distoglierli dai loro obiettivi principali.

Va poi considerato che i PCC non dovrebbero assumere funzioni relative alle candidaturein aggiunta a quelle attualmente previste, poiché ciò potrebbe creare seri problemigiuridici per la correttezza delle candidature, anche qualora gli operatori venisseroinformati che la responsabilità ricadrebbe comunque su di loro, come suggerisce ilvalutatore.

4.2.4. Prestare maggiore attenzione ai problemi di liquidità degli operatori

Il valutatore ritiene che l'attuale sistema di pagamento della Commissione(“50% prima/50% dopo) provochi problemi di liquidità ad alcuni operatori, soprattutto lepiccole organizzazioni che sviluppano i progetti di durata annuale previsti dall'Azione 1.Pertanto, il valutatore raccomanda che la Commissione riconsideri questo sistema.

12 Sistema per la gestione e il controllo dell'istruzione, della formazione, della gioventù (SYstem for

the Management and Monitoring of Education, TRaining, Youth), della cultura e di altriprogrammi della DG Educazione e Cultura. SYMMETRY è un sistema di gestione delleinformazioni usato dalla DG Educazione e Cultura, da Agenzie nazionali, dagli uffici di assistenzatecnica, e, nel prossimo futuro, dall'Agenzia esecutiva. Il sistema fornirà tutte le funzionalitànecessarie agli operatori coinvolti in tutti gli aspetti legati alla gestione delle attività del programmae non soltanto alla gestione del progetto, il che significa che esso permetterà di stabilire piani dilavoro, di gestire bilanci e di dare la possibilità di stilare relazioni in base ai differenti profili degliutilizzatori (DG Educazione e Cultura, Agenzie nazionali, Agenzia esecutiva). In particolare, ilnuovo sistema permetterà di seguire i programmi a livello centralizzato e decentralizzato,consentirà la presentazione on line delle candidature e servirà anche da base di comunicazione inEuropa tra operatori culturali con un comune interesse nei confronti di azioni con un valoreaggiunto europeo.

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La Commissione ha intrapreso un cambiamento nella procedura di pagamento. Dal 2004,il pagamento sarà del 70% dopo la firma dell'accordo e del 30% dopo il completamentodel progetto.

4.3. Migliorare la procedura di selezione

4.3.1. Riconsiderare la procedura di selezione

Il valutatore ritiene che la durata complessiva della procedura di selezione debba essereridotta. Predisponendo termini perentori per il completamento delle varie fasi e riducendola durata del coinvolgimento del Comitato di gestione e del Parlamento europeo a duesettimane, la procedura di selezione potrebbe essere abbreviata di circa un mese (si veda ilpunto 2.1.2).

La Commissione ritiene tale raccomandazione pertinente e la trasmette al Comitato digestione e al Parlamento europeo, affinché la tengano in considerazione nel contesto dellapresente relazione.

4.3.2. Rendere visibili le varie fasi della procedura di selezione

PLS Ramboll Management raccomanda che la Commissione si attivi per creare ulterioretrasparenza nella procedura di selezione. Ciò si potrebbe ottenere pubblicando in modo piùchiaro le varie fasi della procedura nell'invito a presentare proposte (comprese le dateapprossimative del completamento della procedura) o fornendo agli operatori informazioniriguardanti l'attuale stato di avanzamento.

Allo scopo di aumentare la trasparenza del programma e il livello di informazione fornitoagli operatori, la Commissione ha lanciato nel 2002 una e-newsletter gratuita dedicata alprogramma "Cultura 2000", che fornisce precise informazioni sullo stato di avanzamentodelle candidature. Il sistema informativo sarà ulteriormente migliorato con l'introduzione,nel 2004, della base dati SYMMETRY.

4.3.3. Migliorare il riscontro con i candidati esclusi

PLS Ramboll Management raccomanda alla Commissione di migliorare il riscontro con icandidati esclusi, rendendo disponibili per i candidati i giudizi degli esperti relativi allavalutazione del progetto. Una simile procedura di riscontro consentirebbe agli operatoriculturali di migliorare la qualità delle loro candidature in risposta al relativo invito apresentare proposte.

La Commissione è d'accordo sul fatto che la pubblicazione dei risultati della valutazioneaiuterebbe gli operatori a capire “quanto lontani” sono stati dall'essere selezionati,consentendo loro di giudicare i termini delle loro eventuali candidature nel quadro di unfuturo invito a presentare proposte. La Commissione considererà pertanto debitamente lafattibilità della pubblicazione dei risultati della valutazione.

4.4. Riconsiderare gli obiettivi del programma

Il valutatore raccomanda alla Commissione di riconsiderare gli obiettivi del programma.Tale raccomandazione presenta un duplice aspetto:

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– omissione degli obiettivi relativi allo sviluppo socioeconomico. Possono esseremantenuti gli obiettivi che si rivolgono direttamente ad attività culturali edespressive nel quadro della cooperazione transnazionale; e/o

– definizione di gruppi bersaglio prioritari. Il valutatore ritiene che scelte più miratepossano ottenersi, ad esempio, cambiando i gruppi bersaglio prioritari da un annoall'altro. Secondo il valutatore, mirare a gruppi specifici consentirebbe disviluppare maggiori sinergie con altri programmi comunitari.

La Commissione ritiene che la definizione degli obiettivi del programma sia, in sostanza,una scelta politica, come riconosce anche il valutatore. La Commissione condivide laprincipale conclusione del valutatore secondo cui gli obiettivi del programma sonoattualmente troppo ampi, soprattutto tenendo presenti i fondi a disposizione perraggiungerli. Questo è il motivo per cui la Commissione si propone di ridurre il numero diobiettivi nel programma che sostituirà "Cultura 2000" dal 2007 in poi e di concentrarsi sutre questioni principali: la mobilità di coloro che lavorano nel settore culturale, ladiffusione delle opere d'arte e il dialogo interculturale. Questi tre obiettivi sono statiriconosciuti ampiamente come aventi un effettivo valore aggiunto europeo dalle partiinteressate (si vedano le risoluzioni del Parlamento europeo del 22 ottobre 2002 e del 4ottobre 2003 rispettivamente sull'importanza e il dinamismo del teatro e delle arti dellospettacolo in un'Europa allargata e sulle industrie culturali, nonché la risoluzione delConsiglio del 9 dicembre 2002 sul valore aggiunto europeo e sulla mobilità delle personee la diffusione delle opere nel settore culturale, le conclusioni del Forum sullacooperazione culturale del novembre 2001 e i risultati della consultazione pubblica su unnuovo programma).

4.5. Migliorare la valutazione del programma

Secondo il valutatore, ciò dovrebbe includere:

– La definizione di criteri di valutazione per le prestazioni della Commissione e deipunti di contatto culturali per la parte rimanente del programma.

– Il controllo delle nuove iniziative intraprese per migliorare la gestione delprogetto. Il valutatore raccomanda che la Commissione controlli gli sviluppirelativi alle seguenti aree della gestione del programma: l'impatto della regola del“5%” sul cofinanziamento dei partner; l'impatto della fissazione di prioritàsettoriali stabilito nel 2002; l'inclusione dei nuovi Stati membri nel programma; lasostenibilità sul lungo periodo dei progetti di "Cultura 2000" basati sulpartenariato; la sostenibilità sul lungo periodo delle realizzazioni dei progetti di"Cultura 2000".

La Commissione apprezza i suggerimenti del valutatore e ne terrà debito conto nelcontesto dell'eventuale prolungamento del programma "Cultura 2000" e nella preparazionedi un nuovo programma.

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La Commissione desidera sottolineare che la regola del “5%” è stata oggetto di maturariflessione prima della sua introduzione. Essa corrisponde al desiderio di garantire che ipartenariati siano effettivamente basati su una seria collaborazione, contribuendo quindialla sostenibilità sul lungo periodo sia dei partenariati sia dei risultati dei progetti di"Cultura 2000". La Commissione è consapevole del fatto che non esistono soluzioniperfette, ma non vi è alcuna prova, nella relazione del valutatore, che la regola del “5%”abbia avuto un impatto negativo sul funzionamento del programma o sulla creazione dipartenariati.

5. CONCLUSIONI DELLA COMMISSIONE

L'importanza dell'azione sviluppata dal programma "Cultura 2000" per la promozione diuna cooperazione culturale in Europa (unica iniziativa comunitaria con questo fine),nonché per la creazione di un'area culturale comune al popolo europeo, è stata giustamentemessa in rilievo dal valutatore.

La Commissione condivide la valutazione globale del valutatore secondo cui ilprogramma ha fornito un contributo unico e positivo alla cooperazione culturale inEuropa, con progetti caratterizzati da qualità, efficienza, efficacia e impatto. Pertanto egliconclude che il programma ha contribuito con successo alla realizzazione degli obiettivistabiliti nell'articolo 151 del trattato. Ne consegue che è necessario continuare il sostegnodella Comunità alle attività di cooperazione culturale in Europa e che risorse adeguatedovrebbero essere rese disponibili a tale scopo.

La Commissione è d'accordo per il miglioramento di alcuni aspetti, riportati nel capitoloprecedente.

Per quanto concerne gli obiettivi del programma, la Commissione condivide la principaleconclusione del valutatore secondo cui gli attuali obiettivi del programma sono troppoestesi, soprattutto tenendo conto dei fondi disponibili. La scelta degli obiettivi è politica ela Commissione affronterà tale questione al momento opportuno, segnatamente nelcontesto della preparazione del programma culturale che sostituirà "Cultura 2000".

Più in generale, la Commissione ritiene che dovrebbe esserci una chiara strategia culturale,sulla quale dovrebbe disegnarsi il programma e che esso dovrebbe lavorare per la suaattuazione. Un programma culturale per la UE è indispensabile, ma sarebbe importanterenderlo coerente con un chiaro quadro politico. Un programma di azione culturaledell'UE di questo tipo, complementare a politiche ed azioni in altri settori, accrescerebbeun effettivo partenariato e migliorerebbe la sostenibilità del valore aggiunto culturaleeuropeo originato, che è l'argomento più forte per ottenere adeguate risorse e persviluppare nuovi modelli di collaborazione.

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Secondo questi principi, gli eventi culturali speciali13, vale a dire le azioni emblematichedi speciale importanza che consentono la celebrazione di uno spazio culturale europeocomune (le cosiddette Azioni 3), dovrebbero essere mantenuti e rafforzati.

La Commissione non ritiene appropriato, nella fase attuale, presentare proposte per lamodifica del programma "Cultura 2000", per i seguenti motivi:

– La maggior parte delle raccomandazioni del valutatore con le quali laCommissione concorda non richiedono la modifica del programma "Cultura2000", ma solo un suo migliore utilizzo e gestione;

Inoltre, sia per ragioni di pianificazione finanziaria globale, sia per questioni di tempo edovendo concepire, attraverso la debita procedura, una proposta per un nuovo programmaper la cultura, la Commissione ha avanzato una proposta che proroga Cultura 2000 per dueanni, sino al 31/12/200614. La Commissione presenterà nei termini prescritti la propostaper il nuovo programma.

13 L'analisi di questo tipo di azioni è molto limitata nella relazione di PLS Ramboll Management.14 Proposta di decisione del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica la decisione n.

508/2000/CE del 14 febbraio 2000 che istituisce il programma "Cultura 2000",COM(2003) 187 definitivo.