Regno Italia PA 1923-1942 - lafilatelia.it · gen. Valle. Dopo le Bocche di Bonifacio la formazione...

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POSTA AEREA 1926-1928 Effige di Vittorio Emanuele III. Stampa tipografica. Fil.Corona. Dent. 14. 1927 (16 settembre) Francobolli del 1926 (nn. 3-4) soprastampati. 7 5 l. verde 8 50 c. su 60 c. grigio 9 80 c. su 1 l. azzurro 2A 50 c. carminio 3 60 c. grigio 3A 80 c. lilla e bruno rosso 4 1 l. azzurro 5 1 l. 20 c. bruno 6 1 l. 50 c. arancio bruno

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POSTA AEREA

1926-1928 Effige di Vittorio Emanuele III. Stampa tipografica.Fil.Corona. Dent. 14.

1927 (16 settembre) Francobolli del 1926 (nn. 3-4) soprastampati.

7 5 l.verde

8 50 c. su 60 c.grigio

9 80 c. su 1 l.azzurro

2A 50 c.carminio

3 60 c.grigio

3A 80 c.lilla e bruno rosso

4 1 l.azzurro

5 1 l. 20 c.bruno

6 1 l. 50 c.arancio bruno

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1930-1932 Soggetti allegorici. Stampa in rotocalco. Fil. Corona. Dent. 14.

15 2 l.azzurro

16 5 l.verde

17 10 l.carminio

10 25 c.verde scuro

11 50 c.bruno

13 80 c.arancio

14 1 l.violetto

12 75 c.bruno giallo

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Nel 1930 il generale Italo Balboorganizzava la prima impresatransoceanica di massa Italia-Brasile.L'aereo prescelto era del tipo idro: unbimolore S. 55 di serie,opporiunamente modificato. I motori,prodotti dalla FIAT, siglati A.22R.,erano muniti di riduttore esviluppavano una potenza massima di600 HP ciascuno; con lo stessomodello di motore, Ferrarin, DelPrete e Maddalena avevanoconquistato dei primati importanti diclasse internazionale. Velocità mediaoraria della macchina, a regime dicrociera, 165 chilometri.In quegli anni non si concepivasorvolare lunghi tratti di mare sennon con velivoli a scafo; i piloti diquesto genere di velivoli provenivanotutti dalla Marina e godevano di unalto prestigio nelle filedell'Aeronautica Militare. La primacrociera atlantica ebbe inizio il 17dicembre 1930. Alle 7,45 i quattordiciapparecchi (squadriglia nera,squadriglia rossa,squadriglia verde)partivano da Orbetello, per la primatappa a Los Alcazares. La prima

sqliadriglia era formata dall'5. 55 del generale Balbo, da quello del col. Maddalena e da quello delgen. Valle.Dopo le Bocche di Bonifacio la formazione s'imbatteva nel mezzo di un violentissimo ciclone.Furono davvero ore infernali. Quando una parte della formazione ammarò a Los Alcazares,mancavano Balbo, Longo ed altri quattro piloti con i loro aerei. Trascorsero ore di tremendaattesa e, finalmente, nel tardo pomeriggio si udì unmessaggio: "Giudicando inutile rischiare più oltremateriale et vita equipaggi ho ammaratoregolarmente, seguito da due apparecchi riserva e daitre della squadriglia verde, sotto Capo Salinas.Appena il tempo permetterà raggiungeremoCartagena". Era firmato da Balbo.Balbo avrebbe poi scritto in un suo articolo: “Laprima tappa Orbetello-Cartagena è stata la piùinumana. Superata la furia inaudita del cielo e delleacque del Mediterraneo, potevamo ben affrontare letempeste oceaniche, sicuri di non trovare nulla di più

infernale. La fortuna ha protetto nella faseiniziale lo stormo italiano, guidando otto apparecchi fino a Los Alcazares, eoffrendo agli altri sei l'improvviso rifugio della piccola rada di Puerto Campos.Non è stata soltanto fortuna: la crociera si è salvata nel momento in cui laritenevamo perduta per sempre, mercé l'impareggiabile maestria degli equipaggi.”

1^ Crociera Aerea Transatlantica Roma - Rio de Janeiro

Medaglia d'Oro della Trasvolata Atlanticadel 1931.

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Le successive tappe di Kenitra, VillaCisneros e Bolama si svolseroregolarmente, con la desolata visionedel deserto lungo l'interminabile costadell'Afiica occidentale, attraverso lapioggia di fuoco che il vento del Saharaportava con nembi di sabbia rossastra,fino a duemila metà di quota ed anche aparecchie miglia al largo, in pienoOceano.Da Cartagena a Bolama (capolineaafricano del volo atlantico) lanavigazione procedette senza alcun

inconveniente; il 1° gennaio del1931 gli idrovolanti erano pronti al gran balzo.A causa delle difficoltà nelle fasi di decollo, dovute alle afose calme tropicali ed ai non comunisovraccarichi, si provvide ad eliminare da bordo degli apparecchi tutto il materiale nonstrettamente necessario: ancore, cime, paioli e, addirittura, i battellini di salvataggio.La notte del 5 gennaio, dopo quattro giorni di snervante attesa e dato che i bollettinimeteorologici non segnalavano piogge per le prime sei ore di volo, veniva decisa la partenza.Alle una e trenta della notte del 6 gennaio, l'S. 55 del Colonnello Maddalena, dopo unlunghissimo flottaggio, si stacca per primo dall'acqua, seguito dall'S.55 di Balbo. La manovra didecollo non riuscì, invece, al generale Valle; i motori, a causa del sovraccarico, erano stati spintial massimo e rischiavano di bruciare. L'idro, trainato da un motoscafo veniva ricondotto alpunto di partenza, mentre gli altri S.55 continuavano a partire secondo l'ordine prestabilito. Ma,tanto Valle che Biseo e Recagno (anche questiultimi due avevano incontrato difficoltà)avevano deciso di non rinunciare allatraversata.Lavorarono diverse ore intorno ai motori e poi,dopo aver scaricato duecento preziosi chili dicarburante, decidevano la partenza, purostacolati dalla aumentata foschia della nottetropicale. Con i motori a tutto regime ed undifficile flottaggio, Valle, Biseo e Recagnoriuscirono a portarsi in aria. Erano appenatrascorsi cinque minuti che l'"I.Reca", dopo averperso rapidamente quota scomparivanell'oscurità.Dopo altri dieci minuti di volo, Valle e Biscoscorgevano, sotto di loro, i fanali di alcunebarche che si muovevano intorno a dei rottamiaffioranti sull'acqua. Si trattava, purtroppo dell'"I Boer" che era precipitato: i nomi dei pilotitenenti Boer e Barbicinti, quelli dei sottufficialispecialisti Fois , Irnbastari e Nensi si eranoaggiunti a quelli di tanti altri eroici pionieri delcielo.Durante la trasvolata altri due apparecchi (quelli

di Baistrocchi e di Donadelli) erano staticostretti a staccarsi dalla formazione per avaria ai radiatori dell'acqua e adammarare, senza danni, in pieno Oceano.La formazione, ridotta a dieci unità, proseguiva regolarmente la sua trasvolata chesi concludeva, il 1 5 gennaio 1931, nella splendida baia di Rio de Janeiro, accolta

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festosamente da una folla strabocchevole.La stampa di tutto il mondo, in particolare quella sudamericana, francese, inglese e degli StatiUniti, esaltò l'impresa. Il New York Times, del 18 gennaio, scrisse: “Trionfo dell'Italia nell'aria.Una cosa veramente grande è stata compiuta negli annali dell'aviazione, con il volo del generaleItalo Balbo al comando di dieci idrovolanti attraverso l'atlantico, in 17 ore. L'impresa è statacompiuta per richiamare l'attenzione del mondo sul progresso dell'aviazione italiana. Spettavaagli italiani dimostrare che argonauti dell'aria potevano compiere la trasvolata in formazione,altrettanto facilmente quanto apparecchi isolati.”Ed il colonnello Lindbergh, intervistato dall'United Press, dichiarò testualmente: “La crociera èstata organizzata come meglio non si poteva. Lo stormo del generale Balbo ha compiuto unvolo superbo. L'orgoglio del popolo italiano per la bella impresa è più che legittimo. L'arduaprova è stata brillantemente superata. Occorrevano una grande capacità organizzativa ed unanon comune abilità da parte degli equipaggi: qualità, queste, che si sono superbamente affermata.E' stato, ripeto, un grande volo.” Dopo il volo Italia-Brasile, in una conferenza stampa a Rio deJaneiro, ai giornalisti che lo tempestavano di domande riguardanti i suoi futuri programmi, Balborispose che non intendeva arrestare lo sforzo dell'Ala italiana al trionfale successo dellatrasvolata dell'Atlantico del Sud ma di voler andare "più oltre". Agli italiani degli StatiUnitiannunciò che la squadra aerea italiana avrebbe drizzato le argentee prue verso la grandeRepubblica stellata.Non era stato affatto un annuncio propagandistico; mentre egli era ancora ospite nella metropolibrasiliana, impartì subito l'ordine a Maddalena e Longo, suoi più diretti collaboratori, di studiareil progetto di una nuova crociera.

1930 (dicembre) Crociera Transatlantica del Generale Balbo.Stampa in rotocalco. Fil. Corona. Dent. 14.

1933 (20 gennaio) Espresso aereo. Stampa in rotocalco.Fil. Corona. Dent. 14.

25 7 l. 70 c.celeste e grigio

44 2 l. 25 c.ardesia

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A partire dal '25 (Trattato di Locarno), conl'attenuazione dei vincoli posti dai trattati di pace,i tedeschi possono ricominciare a progettare ecostruire dirigibili. Dopo una faticosa raccolta difondi portata a buon fine attraverso unasottoscrizione nazionale che frutta 2 milioni dimarchi, viene messo in cantiere un nuovo grandedirigibile che completato nel luglio del '28 èbattezzato "Graf Zeppelin".Lo "Zeppelin", destinato al trasporto dipasseggeri su lunghe distanze, è il più grandedirigibile fino ad allora costruito: 105.000 mc. divolume, 236 m. di lunghezza, velocità massima di128 kmh, autonomia di 12.000 km., caricopagante 15 tonn.Iniziano subito le traversate atlantiche verso ilNord e il Sud America, nel '29 il giro del mondoin quattro tappe (viene anche stabilito il recordmondiale di distanza senza rifornimento, con latappa "Friedrichshafen-Tokyo" da 11.247 km in101 ore e 49'), nell'aprile del '31 una campagna di

ricerca nelle regioni artiche,nel '31 è avviato un regolareservizio transatlanticoGermania - Brasile.Lo "Zeppelin" conclude lasua carriera nel '37 perraggiunti limiti di età (ancheper effetto dei timori suscitatidal disastro dell'Hindenburg),dopo aver volato per oltre17.000 ore, percorso quasi

1.700.000 km, trasportato in 590 voli16.000 passeggeri.Fra le innovazioni adottate sul GrafZeppelin va ricordato l'uso comecarburante del "blaugas", un gas dellostesso peso dell'aria che consentiva dirisolvere il problema, piuttosto serionelle grandi traversate, delle rilevantivariazioni di peso del dirigibile dovute alconsumo del carburante.

Crociere Zeppelin

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1933 (24 aprile) Crociera Zeppelin. Stampa in rotocalco.Fil. Corona coricata. Dent. 14.

45 3 l.ardesia e verde

46 5 l.verde e bruno

47 10 l.rosso e grigio azzurro

48 12 l.azzurro e arancio

49 15 l.bruno e nero

50 20 l.bruno rosso e azzurro

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La Crociera del Nord Atlantico o Crocieradel Decennale si svolse su progetto di ItaloBalbo nel luglio del 1933 con 25 velivoli S.55X, appositamente potenziati e perfezionatiper l’occasione che decollarono da Orbetelloper raggiungere Chicago, sededell'Esposizione Universale del '33, per poirientrare in Italia.Questa rappresentò a tutti gli effetti una verae propria impresa, in quanto venne compiutaper la prima volta una doppia traversatadell’Atlantico non da uno, ma bensì da unaformazione "pesante"di velivoli (èinteressante notare quale effetto possanoprovocare queste imprese sul "popoloaeronautico", è infatti da allora che i repartidella Royal Air Force, quando devonoeffettuare una formazione "pesante" divelivoli la denominano "Balbo formation"). Ilcompierla infatti con una imponenteformazione, comportò il superamento dirilevanti difficoltà di manovra sull’acqua, involo, nella nebbia (nella tratta Reykjavik-

Cartwright i 24 S.55X, il 25° fu perso in unincidente ad Amsterdam, viaggiarono peroltre un'ora nella nebbia, in formazioneallargata per ovvi motivi di sicurezza equando di nuovo nel sereno si ritrovaronoassieme e compatti......niente male perl'avionica allora disponibile !!) ed una piùcomplessa organizzazionelogistico/operativa delle basi di sosta edelle navi di scorta che con la lorodisposizione contribuirono a creare unavera e propria "aerovia".In particolare, venne organizzataun’accurata organizzazione meteorologicain grado di assistere il volo tappa per tappa,che comprendeva la creazione di appositiCentri meteorologici nonché l’utilizzo dellenavi di scorta come osservatori dellecondizioni meteorologiche oltre allafunzione di veri e propri radiofari e mezzidi soccorso per eventuali ammaraggi

d'emergenza. Tra le varie tappe dellatraversata il 12 luglio i 24 S.55 Xammararono davanti alla costa delLabrador a Cartwright, 120 miglia ad est di Goose-Bay.Questo fu un risultato notevole per l’epoca : per la prima volta una formazione di

Crociera Aerea del Decennale

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24 idrovolanti effettuò il collegamento tra l’Islandaed il Canada senza scalo intermedio, utilizzando laprima aerovia oceanica, inoltre il tempo impiegato sulla tratta Reykjavik-Cartwright di 12 orerappresentò un primato di velocità sul percorso di 2400 Km circa (200 km/h).

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1933 (20 maggio) Crociera Nord Atlantica. Trittici formati daun’etichetta raccomandata espresso col nomedell’apparecchio, da un francobollo di postaordinaria e da un francobollo di posta aerea.Stampa in rotocalco. Fil. Corona. Dent. 14.

51 5 l. 25 c. + 19 l. 75 c.policromo

52 5 l. 25 c. + 44 l. 75 c.policromo

53 5 l. 25 c. + 44 l. 75 c.policromo

1933 Trittico della Crociera Nord Atlantica (n. 52) con soprastampa“VOLO DI RITORNO/NEW YORK-ROMA”. Non emesso.

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1934 (18 gennaio) 1° volo diretto Roma - Buenos Aires. Tipo del 2 liren.14 con colori cambiati e soprastampato.

In concomitanza con la progettata creazione della nuova compagnia aerea nazionale, l’AlaLittoria, venne ideato un volo diretto sperimentale fra Roma e Buenos Aires dove vivevanomolti italiani emigrati. L’aereo utilizzato era un trimotore Savoia Marchetti S. 71, ai comandi deipiloti Lombardi e Mazzotti. Il volo, partito da Roma il 27 gennaio 1934, fu però soloparzialmente in successo perché dopo la traversata dell’Atlantico il dovette essere sospeso peravaria dell’aereo a Fortaleza in Brasile.

Primo Volo Diretto Roma - Buenos Aires

56 2 l. su 2 l.ocra

58 5 l. su 2 l.rosa

57 3 l. su 2 l.verde oliva

59 10 l. su 2 l.violetto

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La nostra compagnia di bandiera, l’”Ala Littoria”, voleva sperimentare la possibilità di realizzareun servizio postale veloce fra Roma e i possedimenti coloniali. L’occasione si presentò alla finedell’anno 1934: dal 9 all’11 novembre il re d’Italia, Vittorio Emanuele III° si era recato in visita inSomalia e l’Ala Littoria sperimentò il volo postale rapido fra Roma e quella lontana colonia, a cuiaveva da tempo pensato, per portare al re la corrispondenza, anche in considerazione del fattoche l’11 novembre ricorreva il suo sessantacinquesimo compleanno.Per questo avvenimento, le Poste italiane emisero il 5 novembre una serie di francobolli specialicomposta da sei valori e un francobollo “Servizio di Stato” ottenuto soprastampando ilfrancobollo da lire 10 della serie, con colore cambiato, con una coroncina e “Servizio di Stato”.Inoltre, in date successive venne emessa una serie di dieci francobolli speciali per ciascuna delle

colonie Cirenaica,Somalia, Eritrea eTripolitania, oltre ad unfrancobollo “Servizio diStato” da lire 25+2 sempreper ogni colonia.Per attuare questo nuovocollegamento fu chiamatoFrancis Lombardi, al qualefurono affiancati: comesecondo pilota VittorioSuster, il motorista LuigiGiacomelli e ilradiotelegrafista PietroCavalieri. FrancisLombardi, genovese dinascita, conseguì ilbrevetto di pilota nel 1916

e partecipò poi alla prima guerra mondiale nelle squadriglie da caccia. Alla fine della guerracostituì a Vercelli il primo aerocentro da turismo e partecipò al primo giro aereo d’Europa

classificandosi quinto.Nel 1930 effettuò parecchi voli di ricognizione sull’Africa per verificare lapossibilità di istituire linee aeree in quei luoghi.All’inizio del 1934 tentò il collegamento rapido fra l’Italia e l’America Latina.L’aereo utilizzato era un trimotore Savoia Marchetti S. 71, dello stesso tipo di

Volo Roma Mogadiscio

1934 (3 luglio) Espresso aereo. Tipo del n.44. Stampa in rotocalco.Fil. Corona. Dent. 14.

73 2 l.ardesia

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quello precedentemente utilizzato da Lombardi e Mazzotti in occasione del volo postale direttoRoma-Buenos Aires effettuato nel mese di gennaio dello stesso anno.La partenza avvenne da Roma, aeroporto del Littorio, e il corriere complessivamente trasportatonelle varie tappe dell’intero percorso fu di circa 248 chilogrammi. Gli aerogrammi dovevanoessere affrancati per il porto normale delle lettere o cartoline, oltre al francobollo speciale aseconda della destinazione.I francobolli ordinari vennero annullati con l’annullo postale della località di spedizione, mentrequelli speciali con l’annullo speciale del volo.L’S. 71 fece due scali per i rifornimenti a Tobruk e Massaua e nel pomeriggio dell’11 novembreatterrò a Mogadiscio dopo aver percorso circa 6.200 chilometri in 35 ore e 35 minuti, sostecomprese, ad una velocità media di circa 215 Km/h. Praticamente Lombardi aveva collegatoRoma a Mogadiscio in meno di 32 ore effettive di volo, stabilendo così il nuovo record delcollegamento.L’arrivo all’aeroporto di Mogadiscio non fu dei più felici perché l’aereo in fase di atterraggiocappottò, uscendo abbastanza malconcio dall’incidente. Fortunatamente l’equipaggio rimaseincolume, solo Lombardi riportò qualche danno di modesta entità al braccio destro.Malgrado l’incidente occorso nella fase di atterraggio, il volo costituì un esperimento di tuttorilievo e di grande importanza per lo sviluppo dei trasporti aerei civili nel nostro Paese.

1934 (5 novembre) Volo Roma - Mogadiscio. Stampa in rotocalco.Fil Corona. Dent. 14.

83 1 l.violetto

86 5 l.verde

85 4 l.bruno rosso

88 10 l.bruno

84 2 l.azzurro

87 8 l.rosa