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Contenuto strategie e richieste Contenuto strategie e richieste delle direttive comunitarie delle direttive comunitarie

relative alla tutela delle acquerelative alla tutela delle acque

dott. Marisa Iozzelli

Regione ToscanaRegione ToscanaD. G. delle Politiche Territoriali ed AmbientaliD. G. delle Politiche Territoriali ed AmbientaliSettore Tutela Acque Interne e del Mare – Servizi Settore Tutela Acque Interne e del Mare – Servizi IdriciIdrici

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DIRETTIVE COMUNITARIEDIRETTIVE COMUNITARIE:: non hanno efficacia diretta non hanno efficacia diretta devono essere recepite nella norma nazionale ma spesso sono molto devono essere recepite nella norma nazionale ma spesso sono molto dettagliate.dettagliate.

TRATTATO DELLE COMUNITA’ EUROPEETRATTATO DELLE COMUNITA’ EUROPEE

• IL CONTESTO STRATEGICO COMUNITARIOIL CONTESTO STRATEGICO COMUNITARIO

Regione Toscana - Le acque reflue la tutela delle acque - Firenze, 24 marzo 2009 - Marisa Iozzelli, Contenuto strategie e richieste delle direttive comunitarie - 2 Regione Toscana - Le acque reflue la tutela delle acque - Firenze, 24 marzo 2009 - Marisa Iozzelli, Contenuto strategie e richieste delle direttive comunitarie - 2

Tre livelli di normative cogenti per gli stati Tre livelli di normative cogenti per gli stati

DECISIONI DELL COMMISSIONE:DECISIONI DELL COMMISSIONE: contengono norme contengono norme attuative di dettaglio ed hanno efficacia diretta. Spesso hanno contenuti attuative di dettaglio ed hanno efficacia diretta. Spesso hanno contenuti rilevanti sia in linea tecnica che in merito alle conseguenze operativerilevanti sia in linea tecnica che in merito alle conseguenze operative

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art. 174 -Trattato CEart. 174 -Trattato CE

responsabilità individualeresponsabilità individuale

MEGLIOMEGLIO

la sicurezza la sicurezza che le scuseche le scuse

PRECAUZIONEPRECAUZIONEPREVENZIONEPREVENZIONE

prevenire cheprevenire cheripulireripulire

CORREZIONE CORREZIONE ALLA FONTEALLA FONTE

CHI INQUINA CHI INQUINA PAGAPAGA

comportamenti leciti:comportamenti leciti:

tariffe, tassetariffe, tasse

comportamenti illeciti:comportamenti illeciti:

sanzioni e danno sanzioni e danno ambientaleambientale

b.a.tb.a.t

r.e.a.chr.e.a.ch

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C (2005)3140/CEC (2005)3140/CEintercalibrazioneintercalibrazione2000/60 CE2000/60 CE

F.W.D.F.W.D.

2006/11/CE2006/11/CE

I.P.P.C.I.P.P.C.

AIAAIA

BATBAT

2006/118/CE2006/118/CE

E.Q.S E.Q.S per usi (pot/vtp/bal/molper usi (pot/vtp/bal/mol))

10 dir_figlie10 dir_figlieHq, Hq,

Cd, 6Cl-ExCd, 6Cl-Ex

C.I.SC.I.S

91/676/CEE91/676/CEE

Calzolai Roberto – La normativa regionale sugli scarichi delle acque reflue. Firenze – 23 maggio - 6 giugno, 2008 5

C(2001)2455C(2001)2455PS/PSPPS/PSP

91/271/CEE91/271/CEE

EQS PS/PSPEQS PS/PSP

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2006/7/CE2006/7/CE

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TENERE CONTO CHE I CORPI IDRICI SONO ECOSISTEMI CON “ PROPRIE TENERE CONTO CHE I CORPI IDRICI SONO ECOSISTEMI CON “ PROPRIE REGOLE DI FUNZIONAMENTO “ CHE NON CAMBIANO PER ASSECONDARE LE REGOLE DI FUNZIONAMENTO “ CHE NON CAMBIANO PER ASSECONDARE LE NECESSITA’ O I DESIDERI DEL SISTEMA SOCIO - ECONOMICO. QUESTO NECESSITA’ O I DESIDERI DEL SISTEMA SOCIO - ECONOMICO. QUESTO DEVE MUOVERSI ALL’ INTERNO DELLO SPAZIO ECOLOGICO CHE GLI DEVE MUOVERSI ALL’ INTERNO DELLO SPAZIO ECOLOGICO CHE GLI ECOSISTEMI GLI RENDONO DISPONIBILEECOSISTEMI GLI RENDONO DISPONIBILE.

PRIORITA’ DELL’ ECOLOGIA

LE REGOLE DI FUNZIONAMENTO DEGLI ECOSISTEMI, ANCHE ACQUATICI,

NON SONO “ TRATTABILI “NON SONO “ TRATTABILI “ IL SISTEMA ANTROPICO CUI È SOTTOPOSTO PUÒ SOLO AGIRE ENTRO LA “ CAPACITA’ PORTANTE “ SE VUOLE

SVILUPPARSI IN MODO SOSTENIBILE

FWD 2000/60 CE- la scelta strategicaFWD 2000/60 CE- la scelta strategica

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DIRETTIVA DIRETTIVA FWD 2000/60 CE FWD 2000/60 CE

FLESSIBILITA’ DI SOLUZIONE A PARITA’ FLESSIBILITA’ DI SOLUZIONE A PARITA’ DI TUTELADI TUTELA

MASSIMIZZAZIONE DEL RAPPORTO MASSIMIZZAZIONE DEL RAPPORTO COSTI SOSTENUTI - BENEFICI COSTI SOSTENUTI - BENEFICI

AMBIENTALI OTTENUTIAMBIENTALI OTTENUTI

IL PIANO DI GESTIONE (tutela) IL PIANO DI GESTIONE (tutela)

IL DISTRETTO IDROGRAFICO COME IL DISTRETTO IDROGRAFICO COME ENTITA’ DI PIANIFICAZIONE ENTITA’ DI PIANIFICAZIONE

Superamento dell’approccio della Superamento dell’approccio della pianificazione per confini amministrativipianificazione per confini amministrativi

LE SOSTANZE PERICOLOSELE SOSTANZE PERICOLOSE

IL MONITORAGGIO COME STRUMENTO IL MONITORAGGIO COME STRUMENTO DI GESTIONE PER LA VERIFICA DELLO DI GESTIONE PER LA VERIFICA DELLO STATO E DEGLI OBIETTIVI DI QUALITA’STATO E DEGLI OBIETTIVI DI QUALITA’

ANALISI ANALISI ECONOMICA ECONOMICA

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PROGETTAZIONE DELLA QUALITA’ PROGETTAZIONE DELLA QUALITA’ DELLE ACQUEDELLE ACQUE

logica ex-postlogica ex-post

logica ex-antelogica ex-ante

controllo puntiformecontrollo puntiforme

limiti allo scaricolimiti allo scarico

controllo diffuso controllo diffuso autocontrolloautocontrollo

obiettivi di qualità per i corpi idrici obiettivi di qualità per i corpi idrici

monitoraggio come conoscenza monitoraggio come conoscenza

monitoraggio come verifica monitoraggio come verifica

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STATO DI QUALITÀ AMBIENTALESTATO DI QUALITÀ AMBIENTALE

E’ definito:E’ definito: in relazione al grado di scostamentoin relazione al grado di scostamento rispetto rispetto alle condizioni di riferimentoalle condizioni di riferimento

stabilite stabilite a livello nazionalea livello nazionale per ogni:: tipologia di corpo idrico individuata, tipologia di corpo idrico individuata, elemento di qualità. elemento di qualità.

9

αα

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LA CLASSIFICAZIONE DI QUALITA’LA CLASSIFICAZIONE DI QUALITA’

21

Ecological QualityRatio

Valori biologici osservati nel corpi idrico

di riferimento

BuonoBuono

SuffiSufficientecienteModeratoModerato

LeggeroLeggero Valori biologici

osservati

0

ConsiderevoleConsiderevole

AltoAlto

Deviazione Deviazione dalle condizionidalle condizionidi riferimentodi riferimento

Stato di qualità

ScadenteScadente

PessimoPessimo

1

MinimoMinimo AltoAlto

=EQREQR

PER OGNI: PER OGNI: INDICATORE E TIPO DI CORPO IDRICO INDICATORE E TIPO DI CORPO IDRICO ANCHE PER L’ INDICE INTEGRATO FINALEANCHE PER L’ INDICE INTEGRATO FINALE

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La direttiva 2000/60 CE ha introdotto L’ ANALISI La direttiva 2000/60 CE ha introdotto L’ ANALISI ECONOMICA DEGLI USI DELL’ ACQUA ECONOMICA DEGLI USI DELL’ ACQUA

1) effettuare le valutazioni economiche necessarie 1) effettuare le valutazioni economiche necessarie AI FINI DEL AI FINI DEL RECUPERO DEI COSTI DEI SERVIZI IDRICIRECUPERO DEI COSTI DEI SERVIZI IDRICI, tenuto conto , tenuto conto delle previsioni a lungo termine dell’offerta e della domanda di acqua nel delle previsioni a lungo termine dell’offerta e della domanda di acqua nel distretto idrografico:distretto idrografico:

–stime del volume, dei prezzi e dei costi connessi ai servizi idrici;stime del volume, dei prezzi e dei costi connessi ai servizi idrici;–stime dell’investimento corrispondente alle relative previsioni;stime dell’investimento corrispondente alle relative previsioni;

2) individuare la migliore combinazione delle misure in termini di costo-2) individuare la migliore combinazione delle misure in termini di costo-efficacia, relativamente agli utilizzi idrici.efficacia, relativamente agli utilizzi idrici.

L. 36/1994 (Galli) - L. 36/1994 (Galli) - COMPLETO RECUPERO DEI COSTICOMPLETO RECUPERO DEI COSTI

Il processo di determinazione del regime tariffario prevede una relazione tra:Il processo di determinazione del regime tariffario prevede una relazione tra:a)a) struttura dei costi, struttura dei costi, b)b) equa remunerazione del capitale, equa remunerazione del capitale, c)c) obiettivi di produttività, obiettivi di produttività, d)d) obiettivi di recupero di efficienza e trasparenza nei meccanismi di copertura obiettivi di recupero di efficienza e trasparenza nei meccanismi di copertura

dei costi.dei costi.

ωω

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IL DISTRETTO IDROGRAFICO COME ENTITA’ DI IL DISTRETTO IDROGRAFICO COME ENTITA’ DI PIANIFICAZIONE Superamento dell’ approccio della PIANIFICAZIONE Superamento dell’ approccio della pianificazione per confini amministrativipianificazione per confini amministrativi

IL MONITORAGGIO COME STRUMENTO DI GESTIONE PER IL MONITORAGGIO COME STRUMENTO DI GESTIONE PER LA VERIFICA DELLO STATO DEGLI ECOSISTEMI LEGATI LA VERIFICA DELLO STATO DEGLI ECOSISTEMI LEGATI ALL’ ACQUA E DEGLI OBIETTIVI DI QUALITA’ALL’ ACQUA E DEGLI OBIETTIVI DI QUALITA’

Calzolai Roberto – La normativa regionale sugli scarichi delle acque reflue. Firenze – 23 maggio - 6 giugno, 2008 8

γγ

ββ

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Calzolai Roberto – La normativa regionale sugli scarichi delle acque reflue. Firenze – 23 maggio - 6 giugno, 2008 9

γγ

ββ

ώώ

αα

Il CUORE DEL PUZZLE è COMPOSTOIl CUORE DEL PUZZLE è COMPOSTO

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SI DEVE MANTENERE/RIPRISTINARE L’ INTEGRITA’STRUTTURALE DELL’ ECOSISTEMA CORPO IDRICO:

COMPONETI: ABIOTICA + BIOTICA

CI CONVIENE SFRUTTARE IL LAVORO AMBIENTALE ” GRATUITO “

DI RILEVANTE VALORE ECONOMICO

L’ acqua è considerata come un bene economico; e deve avere un “costo” collegato agli “ effettivi” costi di gestione cosicchè gli utilizzatori ne utilizzeranno “solo la minima quantità a loro necessaria “e vi scaricheranno “solo la minor quantità possibile di inquinanti” perché pagheranno gli “effettivi” costi di rimozione degli stessi.

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91/676/CEE - “Protezione delle acque dall’inquinamento 91/676/CEE - “Protezione delle acque dall’inquinamento provocato dai nitrati provenienti da fonti agricoleprovocato dai nitrati provenienti da fonti agricole

• LE PRINCIPALI DIRETTIVELE PRINCIPALI DIRETTIVE

91/271CEE91/271CEE - - Trattamento delle acque reflue urbaneTrattamento delle acque reflue urbane

2006/118/CE “ Protezione delle acque sotterranee 2006/118/CE “ Protezione delle acque sotterranee dall’inquinamento e dal deterioramento “dall’inquinamento e dal deterioramento “

2006/7/CE “ Gestione della qualità delle acque di 2006/7/CE “ Gestione della qualità delle acque di balneazione “ balneazione “

2008/105/CE “ Standard di qualità ambientale sulle sostanze 2008/105/CE “ Standard di qualità ambientale sulle sostanze pericolose e prioritarie “ pericolose e prioritarie “

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Direttiva 91/271/CEE - Direttiva 91/271/CEE - Trattamento delle acque Trattamento delle acque reflue urbane”reflue urbane”

lotta alla eutrofizzazione delle acque interne elotta alla eutrofizzazione delle acque interne emarino-costiere causata da marino-costiere causata da fonti puntualifonti puntuali.

proteggere l’ambiente dalle ripercussioni negative proteggere l’ambiente dalle ripercussioni negative

provocate dagli scarichi di provocate dagli scarichi di acque reflue urbaneacque reflue urbane..

si applica ad si applica ad “agglomerati”“agglomerati” con A.E. < = 2000 con A.E. < = 2000

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Direttiva 91/271/CEE – Misure

Realizzazione ed adeguamento:

• delle reti fognarie,

• degli impianti di depurazione delle acque reflue urbane

• identificazione di aree sensibiliaree sensibili all’ eutrofizzazione dove

attivare una rimozione spinta di N e P dalle acque reflue

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Direttiva 91/271/CEE - Aree sensibiliAree sensibili

a) Laghi naturali, altre acque dolci, estuari e acque del litorale già eutrofizzate, o probabilmente esposte a prossima eutrofizzazione, in assenza di interventi protettivi specifici;

b) Acque dolci superficiali destinate alla produzione di acqua potabile che potrebbero contenere, in assenza di interventi, una concentrazione di nitrato superiore a 50 mg/l;

c) Aree che necessitano di un trattamento supplementare al trattamento secondario al fine di conformarsi alle prescrizioni delle direttive del Consiglio

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Direttiva 91/271/CEE - Recepimento

La direttiva è recepita in Italia con il decreto legislativo 11 maggio 1999, n. 152:

• art. 18 e allegato 6 – Aree sensibili

• art. 27 – Reti fognarie

• art. 31 – Scarichi in acque superficiali

• art. 32 – Scarichi di acque reflue urbane in corpi idrici

ricadenti in aree sensibili

• allegato 5 – Limiti di emissione degli scarichi idrici (tabella

1 – limiti di emissione per le acque reflue urbane; tabella 2

- limiti di emissione per le acque reflue urbane recapitanti

in aree sensibili)

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Direttiva 91/676/CEE - “Protezione delle acque dall’inquinamento provocato dai nitrati provenienti da

fonti agricole”

Riduzione dell’eutrofizzazione delle acque interne causata da Riduzione dell’eutrofizzazione delle acque interne causata da fonti diffusefonti diffuse attraverso:attraverso:

• ridurre l’inquinamento provocato direttamente o indirettamente dai nitrati di ridurre l’inquinamento provocato direttamente o indirettamente dai nitrati di

origine agricolaorigine agricola

• prevenire qualsiasi ulteriore inquinamento di questo tipoprevenire qualsiasi ulteriore inquinamento di questo tipo

• monitoraggio dei nitrati nelle acque superficiali e sotterranee e del livello monitoraggio dei nitrati nelle acque superficiali e sotterranee e del livello di eutrofizzazioneo delle acque dolci superficiali, estuarine e costieredi eutrofizzazioneo delle acque dolci superficiali, estuarine e costiere• designazione designazione zone vulnerabilizone vulnerabili• adozione di un Codice di buona pratica agricola,adozione di un Codice di buona pratica agricola,• predisposizione ed applicazione di Programmi d’azione nelle zone predisposizione ed applicazione di Programmi d’azione nelle zone designate come vulnerabilidesignate come vulnerabili

AZIONIAZIONI

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Direttiva 91/676/CEE

Principali misure da inserire nei programmi d’azione:

• periodi in cui è proibita l’applicazione al terreno di

determinati tipi di fertilizzanti

• capacità minime e caratteristiche dello stoccaggio degli

effluenti di allevamento

• limitazione dell’applicazione al terreno di fertilizzanti

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Direttiva 91/676/CEE - Recepimento

La direttiva nitrati è recepita in Italia con il decreto

legislativo 11 maggio 1999, n. 152:

• art. 19 – Zone vulnerabili da nitrati di origine agricola

• allegato 7 parte A - Zone vulnerabili da nitrati di origine

agricola

Necessario per la corretta attuazione della direttiva è

rappresentato dal DM ex art. 38 del D.Lgs. 152/99.

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2000/60 CE2000/60 CE F.W.D.F.W.D.

2006/11/CE2006/11/CE

10 dir_figlie10 dir_figlieHq, Hq,

Cd, 6Cl-ExCd, 6Cl-Ex

2008/105/CE2008/105/CE

C(2001)2455C(2001)2455PS/PSPPS/PSP

EQS PS/PSPEQS PS/PSP

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Sostanze pericolose: sostanze o gruppi di che sono: • tossiche, tossiche, • persistenti,persistenti,• bioaccumulabilibioaccumulabili, ed altre sostanze o gruppi di sostanze che danno adito a preoccupazioni simili.

ex art. 2, p.to 29, direttiva 2000/60 CE, FWDex art. 2, p.to 29, direttiva 2000/60 CE, FWD

2008/105/CE 2008/105/CE “ Standard di qualità ambientale sulle sostanze pericolose e “ Standard di qualità ambientale sulle sostanze pericolose e prioritarie “prioritarie “

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2000/60 CE2000/60 CE

Sostanze Sostanze pericolosepericolose

art. 2, p.to 29art. 2, p.to 29

sostanze sostanze prioritarie prioritarie

art. 2, p.to 30 art. 2, p.to 30 All. 10All. 10art. 16art. 16

Dec. 2455/2001Dec. 2455/2001le sostanze definite ai sensi dell'articolo 16,

paragrafo 2, ed elencate nell'allegato X.

8 altre 8 altre sostanzesostanze

LISTA ILISTA I

LISTA IILISTA II

2006/112006/11

33 sostanze 33 sostanze prioritarieprioritarie

11 pericolose 22 “ solo “ prioritarie

5

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abroga direttive figlie (2012)

HH2200

Stabilisce EQS

In divenireIn divenire

Concentrazioni Concentrazioni non devononon devonoaumentanoaumentano

SedimentiSedimenti

Biota

inventario

emissioniemissioni

perditeperdite

aree aree transitorie ditransitorie di

superamento EQSsuperamento EQS

non influenzanon influenza altre acquealtre acque

delimitata delimitata spazialmentespazialmente

procedura di procedura di identificazioneidentificazionedefinita da E.U.definita da E.U.

riesameriesameautorizzazioniautorizzazioni

IPPCIPPC

14

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LA DIRETTIVA 2006/118/CE SULLA PROTEZIONE DELLE ACQUE LA DIRETTIVA 2006/118/CE SULLA PROTEZIONE DELLE ACQUE SOTTERRANEE DALL’INQUINAMENTO E DAL DETERIORAMENTO SOTTERRANEE DALL’INQUINAMENTO E DAL DETERIORAMENTO (Art. 17 (Art. 17

WFD)WFD)

recepimento entro il 16 gennaio 2009recepimento entro il 16 gennaio 2009

OBIETTIVI

Definire i criteri comuni agli

Stati Membri

Valutare lo statodelle acquesotterranee

Invertire le tendenzesignificative e

durature all’aumento

Prevenire/limitarel’inquinamento

Definire i criteri comuni per lo studio

dei trend e per determinare i punti di partenza per le

inversioni di tendenza

Gli Stati Membri stabiliscono le sostanze pericolose

e i valori soglia sulla basedelle conseguenze sulle acque superficiali connesse (WFD) e

l’interferenza con i legittimi usi. presenti e futuri

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ANALISI DELLE PRESSIONI E DEGLI IMPATTI ANTROPICI

VULNERABILITÀ DEL CORPO IDRICO

Analisi statistica dei dati pregressi

di monitoraggio

Analisi delle conoscenzegeologiche,

idrogeologiche e geochimiche

CARATTERIZZAZIONE DEL CORPO IDRICO SOTTERRANEO E VERIFICA DEL RAGGIUNGIMENTO DEL BUONO STATO ENTRO IL 2015

CLASSIFICAZIONE DEL RISCHIO

Modello concettuale

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Direttiva 2006/7/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio

del 15 febbraio 2006relativa alla gestione della qualità delle acque di

balneazionee che abroga la direttiva 76/160/CE

pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea del 4 marzo 2006INNOVAZIONI

1. sostituzione degli attuali parametri microbiologici con enterococchi intestinali e Escherichia coli,

2. passaggio dalla conformità alla classificazione introducendo il concetto di qualità delle acque di balneazione,

3. introduzione del concetto di zona di balneazione,4. formalizzazione del calendario preventivo di campionamento,5. profilo delle acque di balneazione e misure di gestione, 6. approccio ambientale e integrato alla politica delle acque

(Direttiva 2000/60/CE)7. partecipazione pubblica e comunicazione

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2.passaggio dalla conformità alla classificazione introducendo il concetto di qualità delle acque di balneazione

D.P.R. n. 470/82 e succ. mod.

idoneotemporaneamente non idoneo

non idoneo permanentemente non idoneo

Direttiva 2006/7/CE

qualità scarsaqualità sufficiente

qualità buonaqualità eccellente

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5.Profilo delle acque di balneazione Misure di gestione

D.P.R. n. 470/82 e succ. mod.

-nessun profilo delle acque di balneazione-“…, la zona dovrà essere vietata alla balneazione e poste in atto le misure volte a rimuovere le cause dell’inquinamento, nei limiti delle risorse finanziarie previste da apposite leggi di spesa”

Direttiva 2006/7/CE

-profilo per singola acqua di balneazione o per acque contigue (descrizione delle caratteristiche fisiche, geografiche e idrologiche, identificazione e valutazione delle cause di inquinamento, ubicazione del punto di monitoraggio)-misure di gestione tempestive e adeguate

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6.Approccio ambientale e integrato alla politica delle acque (Direttiva 2000/60/CE)

la Direttiva 2006/7/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio impone il coordinamento con la Direttiva 2000/60/CE nella premessa all’articolato e in ben quattro articoli:Articolo 1 comma 2 – la presente direttiva è finalizzata a preservare, proteggere e migliorare la qualità dell’ambiente e a proteggere la salute umana integrando la direttiva 2000/60/CEArticolo 2 – i termini acque superficiali, sotterranee, interne, di transizione, costiere e bacini idrografico hanno lo stesso significato che nella direttiva 2000/60/CEArticolo 6 comma 2 – … si utilizzeranno in modo appropriato i dati ottenuti dal monitoraggio e dalle valutazioni effettuate ai sensi della direttiva 2000/60/CE rilevanti ai fini della presente direttiva Articolo 13 comma 4 – … ricorrere ai sistemi di raccolta, valutazione e presentazione dei dati già contemplati da altre normative comunitarie ed in particolare dalla direttiva 2000/60/CE

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7.Informazione al pubblico

Gli Stati membri assicurano che le informazioni siano divulgate

attivamente e messe a disposizione con tempestività durante

la stagione balneare in un’ubicazione facilmente accessibile

nelle immediate vicinanze di ciascuna acqua di balneazione,

sfruttando adeguati mezzi e tecnologie di comunicazione, tra

cui internet.

L’elenco delle acque di balneazione deve essere disponibile

prima dell’inizio di ciascuna stagione balneare e i risultati del

monitoraggio devono essere resi disponibili su internet

appena completate le analisi