REGIONE LAZIO - Pasquale Ciacciarelli · Strategia regionale per lo sviluppo sostenibile – DGR n....

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REGIONE LAZIO DELIBERAZIONE N. DEL PROPOSTA N. 15202 DEL 05/09/2019 GIUNTA REGIONALE STRUTTURA PROPONENTE ASSESSORATO PROPONENTE DI CONCERTO Direzione: SVILUPPO ECONOMICO, ATTIVITA' PRODUTTIVE E LAZIO CREATIVO Area: RICERCA FINALIZZATA, INNOVAZIONE E INFRASTRUTTURE PER LO SVILUPPO ECONOMICO, GREEN ECONOMY Prot. n. ___________________ del ___________________ OGGETTO: Schema di deliberazione concernente: (MANDARINO GAETANO) (CELANO GRAZIA) (F. MAZZOTTA) (T. PETUCCI) ___________________________ ___________________________ ___________________________ ___________________________ ___________________________ L' ESTENSORE IL RESP. PROCEDIMENTO IL DIRIGENTE RESPONSABILE IL DIRETTORE REGIONALE SVILUPPO ECONOMICO, COMMERCIO E ARTIGIANATO, RICERCA, START-UP, "LAZIO CREATIVO" E INNOVAZIONE (Manzella Gian Paolo) ___________________________ L'ASSESSORE ___________________________ ___________________________ ___________________________ ___________________________ IL DIRETTORE ALL'ESAME PREVENTIVO COMM.NE CONS.RE COMMISSIONE CONSILIARE: VISTO PER COPERTURA FINANZIARIA: Data dell' esame: con osservazioni senza osservazioni SEGRETERIA DELLA GIUNTA Data di ricezione ______________________ ISTRUTTORIA: ____________________________________ ____________________________________ IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO IL DIRIGENTE COMPETENTE ____________________________________ ____________________________________ IL SEGRETARIO DELLA GIUNTA IL PRESIDENTE Strategia regionale per lo sviluppo sostenibile – DGR n. 797 dell'11 dicembre 2018. Progetto "Verso un Lazio della Sostenibilità". Approvazione dello Schema di Protocollo d'Intesa tra la Regione Lazio ed ENI S.p.A., concernente attività congiunte di studio, condivisione, ricerca, sperimentazione e divulgazione sul tema dell'economia circolare ___________________________ IL DIRETTORE DELLA DIREZIONE REGIONALE Bilancio, Governo Societario, Demanio e Patrimonio Pagina 1 / 5 Richiesta di pubblicazione sul BUR: SI Richiesta di pubblicazione sul BUR: SI Richiesta di pubblicazione sul BUR: SI 09/09/2019 - prot. 682

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REGIONE LAZIO DELIBERAZIONE N. DEL

PROPOSTA N. 15202 DEL 05/09/2019GIUNTA REGIONALE

STRUTTURA

PROPONENTE

ASSESSORATO

PROPONENTE

DI CONCERTO

Direzione: SVILUPPO ECONOMICO, ATTIVITA' PRODUTTIVE E LAZIO CREATIVO

Area: RICERCA FINALIZZATA, INNOVAZIONE E INFRASTRUTTURE PER LO SVILUPPOECONOMICO, GREEN ECONOMY

Prot. n. ___________________ del ___________________

OGGETTO: Schema di deliberazione concernente:

(MANDARINO GAETANO) (CELANO GRAZIA) (F. MAZZOTTA) (T. PETUCCI)___________________________ ___________________________ ___________________________ ___________________________ ___________________________L' ESTENSORE IL RESP. PROCEDIMENTO IL DIRIGENTE RESPONSABILE IL DIRETTORE REGIONALE

SVILUPPO ECONOMICO, COMMERCIO E ARTIGIANATO, RICERCA, START-UP, "LAZIO

CREATIVO" E INNOVAZIONE (Manzella Gian Paolo)___________________________L'ASSESSORE

___________________________ ___________________________ ___________________________ ___________________________IL DIRETTORE

ALL'ESAME PREVENTIVO COMM.NE CONS.RE

COMMISSIONE CONSILIARE: VISTO PER COPERTURA FINANZIARIA:

Data dell' esame:

con osservazioni senza osservazioni

SEGRETERIA DELLA GIUNTA Data di ricezione ______________________

ISTRUTTORIA:

____________________________________ ____________________________________IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO IL DIRIGENTE COMPETENTE

____________________________________ ____________________________________IL SEGRETARIO DELLA GIUNTA IL PRESIDENTE

Strategia regionale per lo sviluppo sostenibile – DGR n. 797 dell'11 dicembre 2018. Progetto "Verso un Lazio della Sostenibilità".Approvazione dello Schema di Protocollo d'Intesa tra la Regione Lazio ed ENI S.p.A., concernente attività congiunte di studio,condivisione, ricerca, sperimentazione e divulgazione sul tema dell'economia circolare

___________________________

IL DIRETTORE DELLA DIREZIONE REGIONALEBilancio, Governo Societario, Demanio e Patrimonio

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OGGETTO: Strategia regionale per lo sviluppo sostenibile – DGR n. 797 dell’11 dicembre 2018

Progetto “Verso un Lazio della Sostenibilità”. Approvazione dello Schema di Protocollo d’Intesa

tra la Regione Lazio ed ENI S.p.A., concernente attività congiunte di studio, condivisione, ricerca,

sperimentazione e divulgazione sul tema dell’economia circolare.

LA GIUNTA REGIONALE

Su proposta dell’Assessore Sviluppo Economico, Commercio e Artigianato, Start-Up, "Lazio

Creativo" e Innovazione

VISTI:

­ lo Statuto della Regione Lazio;

­ la Legge Regionale 18 febbraio 2002, n. 6, e successive modifiche e integrazioni, relativa alla

disciplina del sistema organizzativo della Giunta e del Consiglio e disposizioni relative alla

dirigenza ed al personale regionale;

­ il Regolamento Regionale del 6 settembre 2002, n. 1 e successive modificazioni ed

integrazioni, di organizzazione degli uffici e dei servizi della Giunta Regionale;

­ la Legge Regionale del 20 novembre 2001, n. 25 “Norme in materia di programmazione,

bilancio e contabilità della Regione” e ss. mm. e ii;

­ il decreto legislativo del 3 aprile 2006, n. 152 e ss.mm. e ii., recante “Norme in materia

ambientale” ed in particolare l’art. 34, comma 3;

­ la legge 28 dicembre del 2015, n. 221, recante “Disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell’uso eccessivo di risorse naturali”;

­ la Deliberazione della Giunta Regionale n. 205 del 6 maggio 2015, con la quale è stato

adottato, a conclusione del negoziato, il Programma Operativo POR LAZIO FESR 2014-2020

nell’ambito dell’Obiettivo Investimenti a favore della crescita e dell’occupazione, approvato

con Decisione della Commissione Europea n. C(2015) 924 del 12 febbraio 2015;

­ la Deliberazione della Giunta Regionale n. 281 del 31 maggio 2016, con la quale è stato

adottato il documento definitivo “Smart Specialisation Strategy (S3) Regione Lazio”;

­ la Delibera CIPE n. 108 del 22 dicembre 2017 recante “Approvazione della strategia

nazionale per lo sviluppo sostenibile”;

PREMESSO che:

- l’Unione Europea, con comunicazione della Commissione e con conclusioni del Consiglio, ha

manifestato l'impegno dei suoi Stati Membri nel raggiungere i 17 Obiettivi di Sviluppo

Sostenibile entro il 2030 e la necessità di innalzare i livelli dell'impegno pubblico e della

responsabilità e leadership politica nell'affrontare gli Obiettivi a tutti i livelli;

- la Legge n. 221/2015 ha previsto che il Governo, su proposta del Ministero dell’Ambiente,

sentita la Conferenza Stato-Regioni e acquisito il parere delle associazioni ambientali,

provveda con un’apposita delibera del Comitato Interministeriale per la Programmazione

Economica (CIPE) all’aggiornamento, su base territoriale, della Strategia Nazionale per lo

Sviluppo Sostenibile;

- in data 22 dicembre 2017, con Delibera n. 108/2017, pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 15

maggio 2018 il CIPE ha approvato la “Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile” nella quale

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sono definite le linee direttrici delle politiche economiche, sociali e ambientali finalizzate a

raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile entro il 2030;

- l’art. 34 del d.lgs. 152/2006, come modificato dalla L. 221/2015, prevede che entro dodici

mesi dalla delibera di aggiornamento della Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile, le

Regioni, senza oneri aggiuntivi a carico dei bilanci regionali, debbano dotarsi di una

complessiva Strategia di sviluppo sostenibile;

CONSIDERATO che:

­ la “Smart Specialisation Strategy (S3) Regione Lazio” individua nella Green Economy una delle

Aree di Specializzazione intelligente del Lazio;

­ il POR FESR Lazio 2014-2020 è orientato ad un principio di crescita sostenibile che intende

caratterizzare trasversalmente tutti gli assi, con azioni direttamente dedicate o con il rispetto

del principio di sostenibilità per tutte le altre azioni non strettamente connesse a ricadute

ambientali evidenti e/o di impatto immediato;

­ la Regione Lazio ha già intrapreso azioni e interventi per favorire lo sviluppo sostenibile nel

Lazio, tra i quali:

la realizzazione della Aree Produttive Ecologicamente Attrezzate (APEA) secondo

quanto previsto dalla D.G.R. n. 349/2015 che approva le “Linee guida APEA”;

assicurare l'integrazione ambientale e gli obiettivi di sviluppo sostenibile nei programmi

operativi del ciclo di Programmazione Fondi Strutturali e di Investimento Europei (SIE) e

Fondo Sviluppo Coesione, secondo il protocollo di intesa tra Agenzia Coesione

Territoriale, Ministero Ambiente Tutela del Territorio e del Mare, Autorità di Gestione

dei Programmi Operativi 2014-2020 e Autorità Ambientali, approvato con D.G.R. n. 338 del 21/06/2016;

l’attuazione di iniziative finalizzate a promuovere la programmazione, l'innovazione e la

formazione a favore dello Sviluppo Sostenibile nel Lazio, attraverso il Protocollo di

intesa con l'Agenzia Nazionale per le Nuove Tecnologie, l'Energia e lo Sviluppo

Economico Sostenibile, approvato con D.G.R. n. 560 del 04/10/2016;

la rigenerazione urbana e il recupero edilizio, per limitare il consumo di suolo e favorire

interventi sulla sicurezza e sul risparmio energetico degli edifici residenziali, così come

previsto con la L.R. 18 luglio 2017 n. 7;

l’approvazione del nuovo "Piano Energetico Regionale" (PER Lazio) con D.G.R. n. 656

del 17/10/2017;

l’approvazione, con D.G.R. n. 310 del 13/06/2017, del Piano di Azione della Regione

Lazio per l'attuazione del Green Public Procurement (PAR GPP);

l’approvazione delle Linee Guida del programma “Regione Lazio Plastic Free” con la

D.G.R. n. 702 del 20/11/2018;

la realizzazione del progetto esecutivo denominato “Verso un Lazio della Sostenibilità”

in attuazione dell’Accordo di Programma sottoscritto con il Ministero dell’Ambiente e

della Tutela del Territorio e del Mare, in data 18 dicembre 2018, ai sensi della DRG n.

797 del 11/12/2018;

RITENUTO di voler proseguire nel percorso già intrapreso, incrementando le azioni per la

promozione dello sviluppo sostenibile nel territorio laziale al fine di costruire la Strategia

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regionale di Sviluppo Sostenibile che indirizzi le politiche, i programmi e gli interventi in linea

con le sfide poste dagli accordi globali, a partire dall’Agenda 2030;

RITENUTO che, al fine di realizzare specifiche interlocuzioni con le industrie presenti sul

territorio, per coniugare l’esigenza di produttività con la preminente tutela dell’ambiente e

della salute è opportuno avviare collaborazioni finalizzate a promuovere una politica

industriale inclusiva dei principi di circolarità, basata sulla convergenza e sinergia di tutte le

componenti sociali, economiche e culturali del territorio;

TENUTO CONTO che la tematica dello sviluppo sostenibile ha carattere trasversale rispetto

agli Assessorati e alle Direzioni regionali;

CONSIDERATO che:

- nell’ottica di individuare strategie e collaborazioni con il tessuto produttivo locale e

nazionale, la Società ENI Spa, è azienda leader internazionale nel settore dell'energia,

operante, anche mediante le società del gruppo, nei settori dell’esplorazione e della

produzione di gas e petrolio, del trasporto internazionale e della vendita del gas, della

generazione di energia elettrica, della raffinazione e della vendita di prodotti petroliferi, della

chimica, dell’ingegneria, con la quale intraprendere azioni congiunte, regolate da un apposito

Protocollo di intesa;

- detto Protocollo d’Intesa si inquadra nell’ambito delle attività di collaborazione con le

aziende multinazionali già avviato con l’istituzione del “Consiglio delle Imprese Internazionali

del Lazio”, di cui alla deliberazione di Giunta regionale 12/06/2018, n. 292, a supporto delle

politiche di internazionalizzazione e attrazione degli investimenti:

- nell’ambito delle attività oggetto della predetta collaborazione sono stati individuati due

strumenti operativi quali:

l’istituzione di un “Osservatorio Economia Circolare”, previsto al fine di fornire un

supporto tecnico al predetto Protocollo d’Intesa;

appositi Accordi attuativi, aventi ad oggetto azioni ed attività, concernenti la materia

oggetto del presente Protocollo d’Intesa, che saranno specificate di volta in volta;

RITENUTO, per quanto fin qui esposto, di dover quindi:

- approvare lo Schema di Protocollo d’Intesa allegato al presente atto e di esso parte

sostanziale ed integrante, (Allegato 1), tra la Regione Lazio e la Società ENI Spa, concernente

iniziative congiunte di studio, condivisione, ricerca, sperimentazione e divulgazione sul tema

dello sviluppo sostenibile e dell’economia circolare;

- di individuare l’Area “Ricerca Finalizzata, Innovazione e Infrastrutture per lo Sviluppo

Economico, Green Economy”, della Direzione Regionale per lo Sviluppo Economico, le

Attività Produttive e Lazio Creativo, quale referente per gli adempimenti amministrativi e

procedurali afferenti il Protocollo d’Intesa di che trattasi;

ATTESO che il presente atto non comporta oneri a carico del bilancio regionale;

DELIBERA

in conformità con le premesse che qui si intendono integralmente richiamate, di

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1. approvare lo Schema di Protocollo d’Intesa allegato al presente atto e di esso parte

sostanziale ed integrante, (Allegato 1), tra la Regione Lazio e la Società ENI Spa, concernente

iniziative congiunte di studio, condivisione, ricerca, sperimentazione e divulgazione sul tema

dello sviluppo sostenibile e dell’economia circolare;

2. individuare l’Area “Ricerca Finalizzata, Innovazione e Infrastrutture per lo Sviluppo

Economico, Green Economy”, della Direzione Regionale per lo Sviluppo Economico, le

Attività Produttive e Lazio Creativo, quale referente per gli adempimenti amministrativi e

procedurali afferenti il Protocollo d’Intesa di che trattasi;

La presente deliberazione non comporta ulteriori oneri a carico del bilancio regionale.

La presente deliberazione è pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio.

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ALLEGATO 1

Protocollo d'Intesa

tra

Regione Lazio

e

Eni S.p.A.

PREMESSO CHE

la Regione Lazio (di seguito, “Regione”) è impegnata - in linea con i principi del suo Statuto,

con le strategie del Governo nazionale e con gli impegni europei concernenti il processo di

decarbonizzazione e di lotta ai cambiamenti climatici - nello sviluppo della “green economy”

e nel passaggio ad una nuova politica industriale di tipo circolare, che contribuisca alla

riduzione dello spreco di risorse mediante un loro utilizzo più efficiente e sostenibile;

tale impegno si è concretizzato, tra l’altro, in misure e iniziative già realizzate quali, ad

esempio, i bandi per le imprese dedicati all’economia circolare, quelli dedicati alla green

economy e l’istituzione della “Cabina di regia interassessoriale per lo Sviluppo Sostenibile”

(prevista con il Decreto del Presidente della Regione Lazio n. T00066 del 20 marzo 2019),

che coordina le azioni per la redazione della Strategia Regionale di sviluppo sostenibile;

in questo contesto la Regione considera la bioeconomia (e in particolare l’economia

circolare) un modello industriale paradigmatico di un modo di contribuire allo sviluppo

economico del territorio;

la Regione Lazio ha rafforzato la propria azione di dialogo con le grandi realtà imprenditoriali

attive sul nostro territorio – anche attraverso l’istituzione, a giugno 2018, del “Consiglio

delle Imprese Internazionali del Lazio” – anche per promuovere lo scambio di migliori

pratiche e l’avvio di azioni di collaborazione su tematiche di mutuo interesse;

in particolare, la Regione intende avviare una interlocuzione diretta a coniugare i temi dello

sviluppo con la preminente tutela dell’ambiente e della salute e, nello specifico, si propone di

mettere in campo, insieme alle maggiori realtà imprenditoriali, progetti che promuovano lo

sviluppo sostenibile nel mondo delle scuole, delle amministrazioni pubbliche e delle piccole e

medie imprese;

Eni S.p.A. (di seguito, “Eni”), società leader internazionale nel settore dell'energia - operante,

anche mediante le società del gruppo, nei settori dell’esplorazione e della produzione di gas

e petrolio, del trasporto internazionale e della vendita del gas, della generazione di energia

elettrica, della raffinazione e della vendita di prodotti petroliferi, della chimica, dell’ingegneria

nonché dei servizi ambientali, dello smaltimento e gestione dei rifiuti e delle acque e del

risanamento dei siti Eni operativi e dismessi, con interessi di sviluppo in vari Paesi -

promuove, nell’ambito delle proprie attività, la produzione di energia da fonte rinnovabile,

tanto nel settore elettrico che in quello dei trasporti ed è impegnata in iniziative e progetti

per favorire una transizione energetica verso un futuro low carbon;

Eni ha abbracciato, a livello di gruppo, il paradigma dell’economia circolare per rinnovare il

proprio posizionamento di business in ottica di lungo termine, sfruttando i propri asset,

facilities e competenze tecnologiche proprietarie. Eni, benché sia presente in oltre 60 Paesi

nel mondo e in ogni Paese integri le proprie competenze con quelle delle comunità che la

ospitano, ha le proprie radici in Italia e qui prevede di sperimentare i nuovi paradigmi

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ALLEGATO 1

circolari per farsi promotore di un nuovo modo di fare business sostenibile nel lungo

termine, investendo notevoli risorse finanziarie nei prossimi 4 anni, di cui gran parte

destinate alle attività in ambito ambientale, di sicurezza, di decarbonizzazione e di business

green.

Tutto ciò premesso e considerato come parte integrante e sostanziale del presente Protocollo

d’Intesa (di seguito, “Protocollo”), la Regione ed Eni (di seguito, singolarmente, “Parte” e,

congiuntamente, “Parti”) convengono quanto segue:

Articolo 1 - Finalità del Protocollo e ambiti di collaborazione

Le Parti, attraverso la sottoscrizione del presente Protocollo, intraprendono una collaborazione

relativamente ad iniziative congiunte di studio, ricerca, sperimentazione e divulgazione sul tema

dell’economia circolare nelle sue varie declinazioni (in seguito anche le “Iniziative”).

Le Iniziative di cui al presente Protocollo potranno riguardare i seguenti ambiti:

1) Scambio e dialogo sullo scenario di lungo termine sui temi di efficienza energetica

attraverso soluzioni di isolamento termico dei condomini, nonché attraverso la conversione

a gas delle centrali termiche a gasolio, sui trend che plasmeranno i nuovi modelli di sviluppo,

sugli aspetti di recepimento normativo a supporto dello sviluppo di iniziative di economia

circolare e di simbiosi anche finalizzatie ai percorsi APEA.

2) Studio e sperimentazione di soluzioni in ambito mobilità sostenibile, che possano

favorire il contenimento del traffico e lo sharing dei mezzi di trasporto nonché soluzioni di

mobilità sostenibile e decarbonizzazione attraverso l’uso di biocarburanti e idrogeno, anche

prodotti da rifiuti, metano e biometano.

3) Studio e sperimentazione di modelli volti alla valorizzazione di FORSU (Frazione

Organica del Rifiuto Solido Urbano), Plasimix (plastiche incluse negli imballaggi post-consumo

e non recuperate come singoli polimeri), plastiche post consumo, plastiche miste e biomasse.

4) Studio ed individuazione di aree industriali o brownfield in corso di bonifica o già

riqualificate, idonee allo sviluppo di tecnologie rinnovabili, in coerenza con i principi di

sostenibilità, di “zero consumo di suolo vergine” e della “valorizzazione circolare”.

5) Confronto e scambio con start up ed imprese operanti nei settori dell’economia circolare

interessate dai Programmi di sostegno della Regione Lazio, mediante:

incontri periodici con le imprese laziali impegnate sui temi di economia circolare e

mobilità sostenibile per confrontarsi sulle sfide future, per trasferire know how e favorire

network;

studio di meccanismi mirati a dare visibilità alle imprese più virtuose nell’ambito

dell’economia circolare e della mobilità sostenibile.

6) Sensibilizzazione, informazione e comunicazione in merito alla diffusione di una

cultura della circolarità basata sull’uso corretto dei prodotti, l’alienazione dei rifiuti, la

valorizzazione degli scarti e la riduzione dei consumi energetici, attraverso il supporto a

percorsi formativi per le scuole della Regione.

7) Una specifica azione dimostrativa sarà condotta avviando uno studio di soluzioni volte alla

raccolta degli oli fritti nella sede della Regione sita a Roma e un piano per estenderne la

raccolta a tutti i siti di pertinenza della Regione.

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ALLEGATO 1

Articolo 2 - Modalità di attuazione del Protocollo d’Intesa

Ai fini dell’attuazione del presente Protocollo, ciascuna Parte promuoverà iniziative concernenti i

temi relativi allo Sviluppo sostenibile, mettendo a disposizione gli strumenti e le competenze

scientifico-tecnologiche proprie o nella propria disponibilità.

Tali iniziative saranno di volta in volta individuate, concordate, programmate e poste in essere

conformemente ad appositi accordi attuativi che verranno via via adottati e sottoscritti dalle Parti.

Eni si impegna ad aderire al “Consiglio delle Imprese Internazionali del Lazio”, al fine di contribuire

attraverso il proprio know-how a un confronto per massimizzare la capacità di attrazione della

Regione per le Imprese, con particolare riferimento alle imprese internazionali.

Articolo 3 - Strumenti operativi: Osservatorio Economia Circolare

Le Parti, al fine di fornire un supporto tecnico al Protocollo d’Intesa, istituiscono un "Osservatorio

Economia Circolare" (di seguito, “Osservatorio”), costituito da 2 rappresentanti per ciascuna

Parte.

L’Osservatorio, che sarà costituito con apposito atto amministrativo dalla Regione Lazio, ha i

seguenti compiti:

raccolta ed elaborazione di dati ed informazioni a supporto della programmazione,

monitoraggio e valutazione dello stato d'avanzamento delle Iniziative di cui al precedente

punto;

individuazione di un programma di Iniziative, da disciplinare attraverso successivi accordi

attuativi;

realizzazione e diffusione di dati e pubblicazioni per favorire una cultura della circolarità

basata su best practice e risultati raggiunti;

istituzione di Gruppi di Lavoro dedicati alle singole iniziative, composti da almeno un

rappresentante dei principali stakeholder interessati, attivando tutte le competenze presenti

nel territorio, nel tessuto produttivo e industriale o nelle amministrazioni di riferimento.

Le Parti valuteranno la partecipazione all’Osservatorio di altri soggetti – pubblici e privati – con

specifiche competenze sul tema dell’economia circolare.

Articolo 4 - Strumenti operativi: Accordi attuativi

Le Parti concordano di redigere, per le iniziative concernenti la materia oggetto del presente

Protocollo d’Intesa, specifici ed eventuali Accordi attuativi, da approvarsi di volta in volta dalle

Parti.

Ogni accordo attuativo dovrà contenere:

l’individuazione di una o più iniziative da intraprendere;

una puntuale ed esaustiva descrizione delle attività e delle modalità di attuazione;

la determinazione dei costi da sostenere per ciascuna Parte;

la tempistica prevista;

le risorse umane da impiegare.

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ALLEGATO 1

Articolo 5 - Durata del Protocollo

Il presente Protocollo avrà efficacia, a partire dalla data di sottoscrizione, fino al 31 dicembre 2021

salvo proroghe concordate per iscritto da entrambe le Parti.

Articolo 6 - Costi

Tutte le attività, in relazione all’esecuzione del presente Protocollo e ad esso connesse, sono

interamente a titolo gratuito, ivi compresa la partecipazione ai lavori dell’Osservatorio di cui ai

precedenti articoli.

Articolo 7 - Proprietà Intellettuale

Ai fini del presente Articolo, per “Background” si intendono le invenzioni (brevettate o non

brevettate), i dati, le pubblicazioni, i risultati scientifici, il know-how, i modelli, i disegni, le

conoscenze, le patenti, i marchi, il copyright, i segreti commerciali e qualsivoglia altro diritto di

proprietà intellettuale di titolarità e/o nella disponibilità di una Parte in data antecedente alla data

di efficacia del presente Protocollo o indipendentemente acquisito/sviluppato da una Parte al di

fuori del presente Protocollo.

Ciascuna Parte rimarrà titolare del proprio Background eventualmente messo a disposizione

dell’altra Parte ai sensi e per le finalità del presente Protocollo.

Le Parti riconoscono l'importanza dei diritti di proprietà intellettuale a protezione dei materiali

utilizzati o risultanti dalle attività congiunte condotte nell'ambito del quadro stabilito dal presente

Protocollo.

Le Parti concorderanno per iscritto sulla titolarità di qualsiasi diritto di proprietà intellettuale che

possa sorgere in qualsiasi lavoro inerente alle attività di collaborazione intraprese in base al

presente Protocollo.

Ciascuna Parte non dovrà, in alcun caso, utilizzare il nome o il logo dell’altra Parte senza un previo

consenso scritto.

Questo Protocollo non concede il diritto di utilizzare materiali appartenenti o creati da una delle

Parti.

Articolo 8 - Riservatezza

Ciascuna Parte è tenuta ad osservare la riservatezza su fatti, informazioni, cognizioni, documenti,

dati dell'altra Parte che vengano comunicati nell’ambito delle attività previste dal presente

Protocollo.

L’obbligo di riservatezza viene meno qualora la Parte ricevente sia in grado di dimostrare che:

le informazioni riservate siano di pubblico dominio per ragioni diverse dall’inadempimento

della Parte ricevente;

la Parte detentrice delle informazioni riservate informi il ricevente che tali informazioni non

debbono più essere considerate tali;

le informazioni riservate siano comunicate alla Parte ricevente in buona fede da una terza

parte che sia legalmente in possesso di tali informazioni e che abbia il pieno diritto di

disporre di tali informazioni riservate;

le informazioni riservate siano state legittimamente sviluppate dalla Parte ricevente in modo

completamente indipendente dalla divulgazione della Parte detentrice o nel caso in cui tali

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ALLEGATO 1

informazioni fossero già note al ricevente prima della divulgazione delle stesse purché tale

conoscenza non sia stata fraudolentemente ottenuta.

Le disposizioni in materia di riservatezza non sono applicabili nel caso in cui la Parte ricevente sia

obbligata a comunicare o divulgare le informazioni riservate ricevute in ottemperanza ad un ordine

di un’autorità avente competenza giurisdizionale o in forza di un obbligo di legge o di regolamento

amministrativo o altro atto della Pubblica Autorità. In tal caso la Parte ricevente dovrà, prima di

comunicare o divulgare tali informazioni riservate e, in ogni caso, se consentito dalle normative

applicabili, dare tempestiva comunicazione scritta di tale comunicazione o divulgazione alla Parte

detentrice, affinché quest’ultima possa intervenire, nei limiti consentiti dall’ordine o obbligo di cui

sopra, o cercare di limitare la divulgazione di tali informazioni.

Salvi diversi accordi, l’obbligo di riservatezza vincolerà le Parti per un periodo di 5 anni successivo

al termine del Protocollo.

La Parte ricevente prenderà tutte le precauzioni necessarie per assicurarsi che la segretezza delle

informazioni sia preservata tra i propri dipendenti, consulenti e terzi di cui si avvalga per

l’esecuzione del Protocollo e sarà responsabile per il mantenimento di tale segretezza nel corso

del loro rapporto di impiego o collaborazione, a seconda dei casi, e dopo il termine di questo. La

Parte ricevente potrà divulgare le informazioni riservate ad altre persone o enti solo se

preventivamente autorizzata per iscritto dall’altra Parte.

La Parte divulgante avrà facoltà di richiedere, in qualsiasi momento e senza necessità di preavviso,

l’immediata restituzione o distruzione, alla presenza di un suo delegato, di ogni informazione

riservata trasferita alla o acquisita dall’altra Parte su qualsiasi supporto fisico, fatta salva la necessità

di evitare pregiudizi al programma di collaborazione concordato.

Articolo 9 - Protezione dei dati personali

Le Parti si impegnano ad agire nel pieno rispetto della normativa applicabile in materia di

protezione dei dati personali e non personali (Regolamento UE 679/2016 - GDPR e Regolamento

UE 1807/2018).

In particolare, le Parti dichiarano che i dati forniti, anche verbalmente, o comunque raccolti in

conseguenza e nel corso di negoziazione, perfezionamento e gestione del Protocollo e/o degli

eventuali accordi attuativi verranno trattati esclusivamente per le finalità indicate negli stessi, nel

rispetto della normativa tempo per tempo vigente in materia di protezione dei dati personali e non

personali (di seguito, la “Normativa”). Ove gli accordi attuativi abbiano ad oggetto attività che

comportino operazioni di trattamento di dati le Parti concorderanno l’applicazione di modalità

adeguate al rispetto della Normativa, procedendo altresì alla definizione dei ruoli e delle

responsabilità per ciascuno dei soggetti coinvolti.

Articolo 10 - Limitazione di responsabilità

Ciascuna Parte assumerà le proprie decisioni sulla base di autonome valutazioni. Pertanto, fatti

salvi i limiti inderogabili di legge, nessuna Parte potrà essere ritenuta responsabile nei confronti

dell’altra Parte per danni indiretti di qualsiasi tipo e per qualsiasi perdita, danno o responsabilità (di

natura contrattuale o extracontrattuale) in qualsiasi modo derivante o connessa all’attuazione o

alla risoluzione del presente Protocollo.

Le Parti concordano che la sottoscrizione del Protocollo non determina alcun diritto di esclusiva

né alcun impegno vincolante tra le Parti alla realizzazione delle Iniziative.

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ALLEGATO 1

Articolo 11 - Comunicazioni

Tutte le comunicazioni e le notifiche richieste a fronte del presente Protocollo saranno effettuate

per iscritto e verranno considerate validamente effettuate se consegnate personalmente o inviate a

mezzo posta certificata o e-mail, agli indirizzi che verranno formalizzati dalle Parti.

Tutte le comunicazioni di cui al presente Protocollo si riterranno efficaci a tutti gli effetti dalla data

di ricevimento delle stesse da parte del destinatario. Ciascuna Parte potrà modificare i propri

recapiti con preavviso scritto di almeno 15 (quindici) giorni all’altra Parte.

Articolo 12 - Impegni etici e anti-corruzione

Le Parti sono impegnate al rispetto di tutte le leggi applicabili, ivi comprese le leggi anti-corruzione

(per tali intendendosi, se ed in quanto applicabili, (i) le disposizioni anti-corruzione contenute nel

Codice Penale Italiano e nelle altre leggi nazionali applicabili, ivi incluso il Decreto legislativo 8

giugno 2001, n. 231 e la Legge 6 novembre 2012 n. 190; se e in quanto applicabili ad Eni: (ii) il

Foreign Corrupt Practices Act, (iii) lo UK Bribery Act 2010, (iv) le altre leggi di diritto pubblico

e commerciale contro la corruzione vigenti nel mondo e (v) i trattati internazionali anti-corruzione

quali la Convenzione dell'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico sulla lotta

alla corruzione dei pubblici ufficiali stranieri nelle operazioni economiche internazionali e la

Convenzione delle Nazioni Unite contro la corruzione).

A tal fine:

la Regione ha adottato il Piano triennale di prevenzione della corruzione 2019-2021 ai sensi

della legge n. 190/2012, disponibile sul proprio sito internet;

Eni ha adottato a) il “Modello 231”, che include anche il Codice Etico Eni, in riferimento alla

normativa vigente in materia di illecito amministrativo della persona giuridica dipendente da

reato commesso da amministratori, dipendenti e/o collaboratori e b) la “Management

System Guideline Anti-Corruzione” e si conforma alla Dichiarazione di Eni sul rispetto dei

diritti umani.

I documenti di cui alle lettere (a), (b), che precedono, sono disponibili sul sito internet

www.eni.com.

Con riferimento alle attività di cui al presente Protocollo, le Parti si impegnano a:

1) rispettare le leggi anti-corruzione applicabili e le proprie policy interne in materia di

contrasto del fenomeno della corruzione;

2) osservare regole e presidi di controllo idonei a prevenire la commissione di reati rilevanti

ai fini del Decreto legislativo n. 231/2001;

3) non tenere, direttamente o indirettamente, condotte che possano determinare la

responsabilità dell'altra Parte.

La violazione delle leggi anti-corruzione applicabili e degli impegni di cui al presente articolo in

relazione all'esecuzione del presente Protocollo costituirà grave inadempimento e darà facoltà alla

Parte non inadempiente di recedere unilateralmente, oppure di risolvere il Protocollo stesso,

inviando all'altra Parte una lettera raccomandata contenente la sintetica indicazione delle

circostanze di fatto o dei procedimenti giudiziari comprovanti l'inosservanza.

Le Parti si impegnano sin d’ora a formulare, negli eventuali futuri accordi di natura vincolante che

verranno sottoscritti con riferimento a quanto oggetto del presente Protocollo, previsioni anti-

corruzione adeguate alle attività disciplinate dagli stessi.

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ALLEGATO 1

Articolo 13 - Miscellanea

Il presente Protocollo costituisce l’intero accordo tra le Parti in relazione all’oggetto e supera ogni

eventuale pregressa intesa.

Qualsiasi modifica al presente Protocollo non sarà valida e vincolante ove non risulti da atto

scritto firmato da tutte le Parti.

Le Parti espressamente riconoscono che nessuna delle stesse avrà la facoltà di cedere i diritti e/o

le obbligazioni derivanti dal presente Protocollo senza il preventivo consenso scritto dell’altra

Parte.

Articolo 14 - Foro competente

Il Foro competente per quanto al presente Protocollo è quello di Roma.

Roma, lì

(Regione Lazio)

(Eni S.p.a.)