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Via Circonvallazione 48 - 11029 Verrès AO Tel/Fax: 0125 920293, 348 3551338 email: [email protected] P.I.: 00582820072 C.F.: MRO DRA 64R19 A326A REGIONE AUTONOMA VALLE D’AOSTA Région Autonome Vallée d’Aoste COMUNE DI CHALLAND SAINT VICTOR Bonifica agraria e impianto di irrigazione a pioggia di Bonod-Bella- varda-Jaccod – 8°lotto di completamento (zona Bellavarda). RELAZIONE GEOLOGICA E GEOTECNICA STUDIO DI COMPATIBILITA’ Committente: Consorzio di M.F. di Bonod-Bellavarda-Barmes-Jaccod Data: agosto 2015

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Via Circonvallazione 48 - 11029 Verrès AOTel/Fax: 0125 920293, 348 3551338 email: [email protected]

P.I.: 00582820072 C.F.: MRO DRA 64R19 A326A

REGIONE AUTONOMA VALLE D’AOSTA Région Autonome Vallée d’Aoste

COMUNE DI CHALLAND SAINT VICTOR

Bonifica agraria e impianto di irrigazione a pioggia di Bonod-Bella-varda-Jaccod – 8°lotto di completamento (zona Bellavarda).

RELAZIONE GEOLOGICA E GEOTECNICA STUDIO DI COMPATIBILITA’

Committente: Consorzio di M.F. di Bonod-Bellavarda-Barmes-Jaccod

Data: agosto 2015

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PREMESSA

Il Consorzio di miglioramento fondiario “Bonod-Bellavarda-Barmes-

Jaccod” ha in atto la bonifica agraria dei terreni di sua competenza, la cui ese-

cuzione è giunta ora all’8° lotto. Il progetto è stato affidato all’ing. F. Thiebat

con studio in Verrès mentre lo scrivente è stato incaricato di redigere lo studio

geologico ai sensi delle NTC e della l.r. 11/98 e s.m.i. Trattandosi di un inter-

vento in aree soggette a rischio, allo studio geologico è stato associato anche lo

studio di compatibilità ai sensi della DGR 2939/2008.

Non sono state eseguite prove in sito in quanto ritenute non necessarie

allo stato attuale.

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UBICAZIONE

La località Bonot si colloca alla base del versante vallivo sinistro orogra-

fico del t. Evançon, circa 500 metri ad est della frazione Isollaz, poco a monte

della confluenza del t. Roesaz. Essa è raggiungibile attraverso una strada co-

munale che da Isollaz risale il versante in direzione dei villaggi di Ouillon e

Fontaney. L’area interessata dall’8° lotto si colloca circa 500 m a NE dell’abi-

tato di Isollaz, ad una quota compresa tra 730 e 900 m slm. Visivamente essa

si sviluppa immediatamente a nord dell’evidente impluvio che costituisce il li-

mite settentrionale del tipico dosso tabulare formatosi alla confluenza del t.

Roesaz con il t. Evenson.

La collocazione dell’area su base topografica CTR e catastale è più pre-

cisamente individuata nelle tavole 1 e 2 allegate.

ASPETTI GEOMORFOLOGICI

L’intervento si colloca nella fascia basale del versante vallivo sinistro

della bassa valle d’Ayas, in particolare esso insiste sulle estreme propaggini

della dorsale occidentale della Becca de Chalex, la quale è delimitata a sud

dall’incisione del t. Roesaz, un affluente del t. Evenson.

Poco a monte della confluenza dei due corsi d’acqua si incontra l’area di

Bonot, facilmente riconoscibile per la sua peculiare morfologia: si tratta infatti

di un vasto dosso tabulare, leggermente digradante verso ovest, ben raccordato

verso monte con il versante vallivo e delimitato da profonde scarpate sugli altri

lati. Tale conformazione sembra essere riconducibile ad un antico conoide di

deiezione del t. Roesaz successivamente reinciso; all’atto del definitivo ritiro

dei ghiacciai, la Valle d’Ayas era sospesa rispetto al fondovalle centrale a causa

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della diversa capacità esarativa delle masse glaciali. La soglia rocciosa che mar-

cava l’innesto è stata nel tempo incisa dal t. Evançon il quale ha progressiva-

mente abbassato il suo alveo; lo stesso è avvenuto conseguentemente ai suoi

tributari, compreso il t. Roesaz, il quale ha così reinciso il suo stesso conoide

asportandone tutta la parte sinistra. Il conoide si era con ogni probabilità impo-

stato su di un antico fondovalle glaciale, ormai riconoscibile solo in alcuni

lembi isolati lungo la valle.

Esternamente al dosso il versante vallivo mostra vari cambiamenti di

pendenza legati al sovrapporsi di fenomeni di esarazione glaciale e di erosione

fluviale. Si osserva quindi una fascia basale discretamente acclive (30÷50°) che

dall’alveo del t. Evenson (680 m slm) sale per circa 50÷70 m di dislivello, se-

guita da una fascia a bassa acclività (15÷20°) che arriva fino a circa 900 m slm.

Al di sopra della quota citata l’acclività aumenta fino a valori attorno a 30÷35°

per poi mantenersi costante per un lungo tratto.

L’area oggetto dell’8° lotto si colloca immediatamente a nord del dosso

citato, nella fascia altimetrica corrispondente alla fascia a bassa acclività. Essa

occupa un settore di versante convesso, compreso tra due impluvi: quello me-

ridionale ha origine del Bois de Bonot e scende in direzione WSW direttamente

sull’abitato di Isollaz, l’altro si origina un centinaio di metri a nord e scende

verso N. Entrambi sembrano avere origine attorno a quota 850 m slm dal trac-

ciato della strada comunale per Ouillon. L’esposizione generale del sito è ri-

volta verso ovest, con una pendenza costantemente attorno a 15°, fatta ecce-

zione per alcune piccole scarpate attorno all’impluvio che scende su Isollaz.

Tutti i terreni sono ad uso agricolo, come testimoniato dai numerosi terrazza-

menti, o lo sono stati fino a tempi recenti tanto che la vegetazione arborea è

localizzata e molto rada.

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OPERE IN PROGETTO

L’intervento si configura quale bonifica agraria finalizzata a consentire

lo sfruttamento dei terreni con mezzi meccanici e migliorarne la produttività.

Esso comprende in primo luogo lavori di spietramento, livellamento del ter-

reno, sistemazione o ricostruzione dei muretti ammalorati sempre con altezze

f.t. inferiori a 2.5 m, eliminazione dei muretti superflui ove sia comunque pos-

sibile mantenere pendenze inferiori al 30%. E’ inoltre prevista la realizzazione

di due tratti di pista trattorabile con larghezza pari a 3 m e pendenza longitudi-

nale inferiore al 25%. Il vecchio impianto di irrigazione a pioggia verrà infine

sostituito da uno nuovo, allacciato al serbatoio di compenso realizzato in lotti

precedenti.

ASPETTI GEOLOGICI

L’intervento ricade nell’areale di affioramento dell’unità alpina detta

Zona piemontese, caratterizzata da rocce metamorfiche basiche, ultrabasiche o

carbonatiche derivanti dalla trasformazione durante l’orogenesi alpina delle

rocce e dei sedimenti che costituivano il fondale dell’oceano della Tetide, la

quale separava la placca euroasiatica da quella africana. I litotipi più diffusi

sono serpentiniti, metabasiti s.l. e calcescisti. La parte superiore del versante

sinistro orografico della valle insiste invece sulla falda austroalpina Sesia-

Lanzo ed in particolare nel complesso degli gneiss minuti. Questa prende ori-

gine dal margine settentrionale della placca continentale africana e vede come

litotipi prevalenti gneiss a tessitura minuta o microocchiadina.

Ad eccezione dei settori più acclivi, il substrato è mascherato da una co-

pertura detritica di varia natura: si incontrano principalmente detrito di falda,

terreni colluviali e depositi glaciali. Sul fondovalle ed in corrispondenza del

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conoide del t. Roesaz sono poi presenti depositi torrentizi in parte alluvionali

ed in parte gravitativi.

Figura 1: schema geologico in scala 1:10.000 estratto dal portale SCT della Regione Aut.

Valle d’Aosta

Come evidenziato nella Figura 1, l’intervento interesserà principalmente

terreni definiti come till indifferenziato e più marginalmente del detrito di falda.

Il till è costituito da ghiaie sabbioso-limose con blocchi, massive, con clasti da

subangolosi a subarrotondati. Da notare che il rilievo geologico in scala

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1:10.000 condotto nell’ambito del progetto CARG da cui è stata estratta la Fi-

gura 1 interpreta tutto il dosso di Bonot come un terrazzo glaciale anziché come

un conoide dissecato. In ogni caso le caratteristiche granulometriche non va-

riano sostanzialmente, fata eccezione per la possibile presenza di una blanda

stratificazione nel caso di terreni di origine torrentizia.

I sopralluoghi eseguiti non hanno evidenziato dissesti in atto o potenziali

carico del sito, la cui acclività è sempre compatibile con le caratteristiche mec-

caniche dei terreni. Non sono presenti fronti o pendii a monte dai quali si pos-

sano originare fenomeni gravitativi in grado di espandersi fino all’area di inter-

vento.

ASPETTI IDROLOGICI

Idrologia superficiale

Il solo corso d’acqua in grado di interferire con l’area di intervento è

l’impluvio che dalla località Bois de Bonot scende verso est in direzione del

villaggio di Isollaz e che in passato ha manifestato fenomeni di colata detritica.

Il suo bacino è praticamente nullo in quanto si chiude immediatamente a monte

della strada comunale Isollaz – Ouillon a quota 900 m slm, dove il versante

disegna una lieve convessità.

L’impluvio interseca l’area di intervento dividendo le zone 2 e 6 dalle

altre (con riferimento alla tavola 1a di progetto) e sui terreni che vi si affacciano

non sono previsti interventi in grado di modificarne le caratteristiche idrauliche.

Per un’analisi più approfondita delle eventuali interferenze si rimanda allo stu-

dio di compatibilità allegato.

La modesta acclività esclude la possibilità di fenomeni di ruscellamento,

che potrebbero invece essere innescati dalle acque di gronda dei nuovi tratti di

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pista trattorabile. Si raccomanda quindi di dotare gli stessi di cunettoni traver-

sali in grado di evitare sia l’erosione della carreggiata sia la formazione di ru-

scellamenti concentrati nei terreni a valle.

Idrologia sotterranea

Il versante non è sede di una vera e propria falda freatica in quanto le

acque meteoriche si infiltrano rapidamente fino a raggiungere il substrato roc-

cioso per poi scorrere verso valle seguendo la direzione di massima pendenza

locale e finendo con il concentrarsi negli impluvi. In questi ultimi saranno

quindi possibili flussi sotterranei permanenti o semi-permanenti in base alle

dimensioni del bacino di alimentazione mentre altrove si avranno per lo più

flussi temporanei attivi solamente a seguito di precipitazioni intense o prolun-

gate oppure nel periodo di scioglimento del manto nevoso.

Il progetto non prevede sensibili alterazioni della superficie topografica

da cui si escludono interferenze con le acque sotterranee.

ASPETTI GEOTECNICI

Il sottosuolo è costituito da terreni di origine glaciale parzialmente rima-

neggiati dagli agenti esogeni, costituiti da ghiaie sabbioso-limose con blocchi,

normal-consolidati. In assenza di prove in sito, ritenute non necessarie, si for-

niscono i parametri principali desunti dalla letteratura:

ghiaie sabbioso-limose:

Angolo di attrito ° 35 Coesione c t/m2 0 Permeabilità k m/s 10-4 Peso di volume drenato dr t/m3 1.8 Peso di volume saturo sat t/m3 2.0

Alla superficie è presente un orizzonte decimetrico di terreno agrario che

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verrà comunque asportato nelle operazioni preliminari di scotico. Tutte le opere

di sostegno in muratura, di pertinenza dei terrazzamenti o delle piste trattora-

bili, saranno dotate di una fondazione in cls immorsata ad una profondità di

almeno 0.7 m dal p.c.; ipotizzando una larghezza di circa 1.0 m, una pendenza

media di 15° e trascurando l’eccentricità dei carichi si ottengono valori di carico

ammissibile pari a circa 15 t/m2.

Nel corso dei lavori verranno a formarsi fronti di scavo o abbancamento

di altezza generalmente non superiore a 2 m; utilizzando la formula di Terzaghi

)45tan(67.22

cHc

si può calcolare l'altezza critica dei fronti, cioè l'altezza massima per la quale

essi possono autosostenersi per brevi periodi. Nel calcolo sono stati utilizzati i

seguenti parametri:

= 35°

c= 0.7 t/m2 (coesione a breve termine)

= 1.8 t/m3

)5.1745tan(8.1

7.067.2

Hc = 1.99 m

Quindi fino ad un'altezza di 2 m il fronte sarà in grado di autosostenersi

con geometrie verticali. Ove si raggiungessero altezze superiori si potranno

adottare diversi accorgimenti alternativi:

- Geometrie non eccedenti i 60° (h/l≤2/1)

- Sbadacchiatura delle pareti.

Per le scarpate definitive si dovranno invece generalmente adottare geo-

metrie non eccedenti l’angolo di attrito naturale; valori superiori, comunque

non eccedenti i 45° si potranno raggiungere nel caso di altezze inferiori a 1.5

m.

In considerazione della modestissima acclività non ho ritenuto necessa-

rio eseguire verifiche di stabilità globale sui muri, i quali dovranno essere dotati

di barbacani e setto drenante.

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STUDIO DI COMPATIBILITÀ CON L.R. 11/98

Individuazione della classificazione urbanistica

Il progetto prevede modesti interventi di decespugliamento, spietramento

e livellamento del terreno con ricostruzione dei muri di sostegno ammalorati;

verranno inoltre prolungati i tracciati delle piste trattorabili con contestuale rea-

lizzazione di nuovi muri di sostegno o controripa Ai sensi della Del. G.R. n.

2939/2008 l’intervento si configura come sistemazione agraria; le nuove opere

possono rientrare in questo ambito nella definizione di intervento infrastruttu-

rale necessario o in caso contrario costituire nuova costruzione di infrastruttura

viaria.

Caratterizzazione dei vincoli presenti

Il sito è totalmente vincolato ai sensi dell’art. 35 comma 1 della l.r.

11/1998 e s.m.i. in quanto ricade rispettivamente quasi completamente in fascia

F3 a bassa pericolosità, solo una ristretta striscia lungo l’impluvio che da Bois

de Bonot scende su Isollaz insiste sulle fasce F2 e F1. Le stesse aree vincolate

in fascia F1 ricadono anche in fascia A per inondazione (art. 36, lr 11/98). In

allegato sono riportati gli stralci delle relative cartografie.

La disciplina d’uso individuata nei paragrafi C) del capitolo II della DGR

2939 del 10/10/2008 consente esplicitamente “gli interventi di sistemazione

agraria o di rimodellamento del terreno, comprensivi di ogni intervento infra-

strutturale necessario”.

Qualora i tratti di pista da realizzare venissero considerati come nuova

costruzione si dovrà fare riferimento al paragrafo C.3) del cap. II in quanto essi

insistono completamente sulla fascia F3, dove si consente qualunque intervento

edilizio o infrastrutturale.

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Figura 2: carta degli ambiti inedificabili per frane estratta dal geoportale SCT. Art. 35 comma 1, l.r. 11/98, scala 1:10.000

Figura 3: carta degli ambiti inedificabili per inondazione estratta dal geoportale SCT. Art. 36, l.r. 11/98, scala 1:10.000

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Individuazione ed illustrazione delle dinamiche e della pericolosità dei fe-

nomeni che caratterizzano il vincolo

Il pendio interessato dagli interventi non mostra segni di dissesti in atto

o potenziali e possiede un’acclività assolutamente compatibile con le caratteri-

stiche dei terreni. Il catasto regionale dissesti non registra infatti alcun feno-

meno (Figura 4).

Figura 4: catasto regionale dissesti in scala 1:10.000 estratto dal portale SCT

Il solo elemento potenzialmente rischioso è costituito dall’impluvio che

da Bois de Bonot scende sul villaggio di Isollaz e che è stato in passato soggetto

a fenomeni di colata detritica che si sono comunque manifestati sul conoide

alla sua base.

Valutazione della compatibilità dell’intervento con il fenomeno di dissesto

I lavori in progetto appaiono sicuramente compatibili con le condizioni

sopra descritte. I fenomeni attesi, se correttamente eseguiti, non possono in al-

cun modo pregiudicare la stabilità dei pendio. L’impluvio sopra citato non sarà

oggetto di interventi e non verrà pertanto alterata la sua condizione idraulica;

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nessuna delle opere da realizzare si verrà a trovare in aree potenzialmente inte-

ressate dai fenomeni di trasporto di massa.

Valutazione della vulnerabilità dell’opera

Come sopra indicato l’area è stabile e non sono stati riscontrati dissesti

in atto, inoltre nessuna opera si collocherà in aree potenzialmente interessate

dai fenomeni torrentizi che si potrebbero verificare lungo l’impluvio. La vul-

nerabilità delle opere, anche in assenza di opere di protezione appare quindi

nulla.

Definizione degli interventi di protezione

Non si ritiene necessaria alcuna opera di protezione. Naturalmente do-

vranno essere correttamente gestite le acque di gronda delle piste trattorabili

allo scopo di evitare l’innesco di fenomeni di erosione o di colamento, tutti i

muri dovranno essere adeguatamente drenati mediante barbacani ed un setto a

tergo.

CONCLUSIONI

Le indagini effettuate non hanno messo in evidenza controindicazioni

all’esecuzione delle opere in progetto. La corretta esecuzione dei lavori non

potrà in alcun modo alterare l’equilibrio dell’area.

Le cartografie degli ambiti inedificabili ai sensi della l.r. 11/98 riportano

un rischio di grado basso per frane e marginalmente di grado medio o alto in

aree che comunque non saranno soggette ad interventi sostanziali. Le discipline

d’uso contenute nella DGR 2939/2008 sono compatibili con la tipologia di in-

tervento.

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Il sottosuolo ha buone caratteristiche, ampiamente adeguate alle strutture

in progetto; non sono previste opere in interrato e di conseguenza non verranno

effettuati scavi, fatta eccezione per i modesti sbancamenti necessari per le piste

trattorabili. Non si prevedono interferenze con acque sotterranee.

In conclusione si dichiara che l’intervento risulta compatibile con le

condizioni di pericolosità indicate dalla cartografia degli ambiti ai sensi

della l.r. n° 11/1998 e dagli studi di bacino ai sensi della DGR 2939/2008.

Agosto 2015