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In quESTo nuMERo: Campagnolo a sorpresa Biasion trionfa in Sardegna Campioni a confronto nedo Checchi cantore dei rally Patron sul podio della MM Facel Vega lusso per pochi www.vicenza.aci.it anno 3 ǀ numero 3 ǀ giugno 2016 REg. TRIB. VICEnzA n. 1499/14 dEL 21.05.2014 BIMESTRALE dELL’AuToMoBILE CLuB dI VICEnzA

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In quESTo nuMERo:

Campagnolo a sorpresaBiasion trionfa in SardegnaCampioni a confrontonedo Checchi cantore dei rallyPatron sul podio della MMFacel Vega lusso per pochi www.vicenza.aci.it

anno 3 ǀ numero 3 ǀ giugno 2016REg. TRIB. VICEnzA n. 1499/14 dEL 21.05.2014

B I M E S T R A L E d E L L’A u T o M o B I L E C L u B d I V I C E n z A

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AutO StORIchE tRAStORIA E lEggEndA

Editoriale di Valter Bizzotto

È missione dell’Automobile Club difenderee tutelare questo patrimonio attraverso AciStorico, un Club nel Club, creato per preser-varne nel tempo il valore economico, socialee culturale.

Ci sono vetture che possono tranquillamen-te essere paragonate ad opere d’arte. È ancoravivo il ricordo del transito della Mille Miglia,un museo viaggiante, per le strade della nostraprovincia. Suggestivo e ricco di significati, poi,il passaggio due anni fa delle macchine, unaalla volta e a passo d’uomo, sul Ponte di Bas-sano, a suggellare la simbiosi tra un monu-mento di mano palladiana e sculture suquattro ruote create dall’estro e dall’intelli-genza di uomini capaci e talentuosi.

In attesa di urgenti interventi di restauro ilPonte, la città del grappa ha reso omaggio an-cora una volta alle più belle e originali vetture

sportive costruite sino al 1960, ospitando re-centemente

in piazza Libertà, la “Leggenda di Bassano”.una passerella di rara classe ed eleganza, co-ordinata dal Cvae, il Circolo veneto di auto emoto d’epoca dedicato a giannino Marzotto.

Così come di grande significati sarà, a metàluglio, l’omaggio ai caduti della grande guerracon una decina di moto degli anni Trenta lungola Strada degli Eroi che porta al Pasubio, rie-vocazione, quest’ultima, organizzata dall’hi-storic Club Schio.

dobbiamo essere grati al Cvae e all’hcS per-chè promuovono la cultura dell’auto d’epocae contemporaneamente tutelano, difendonoe affiancano collezionisti e appassionati ac-compagnandoli con serietà e competenza neimeandri sempre più oscuri e tortuosi della bu-rocrazia.

PAgInA ǀ 03

EdIToRIALE PAgInA 3

VISITA dEL SEgRETARIo nAzIonALE PAgInA 4dELEgAzIonI ACI PREMIATE

PAgInA 5LA LEggEndA dI BASSAno

PAgInA 6CAMPAgnoLo FInALE A SoRPRESA PAgInA 8MEggIARIn STREPIToSA

PAgInA 10MozzI d’oRo

PAgInA 13IL RuggITo dELLA STRAToS

PAgInA 14zARPELLon E PELLAndA A ConFRonTo PAgInA 18BIAnChInI In VETTA AL doLoMITI PAgInA 20gIACoPPo d’un SoFFIo

PAgInA 22BIASIon METTE TuTTI In RIgA

PAgInA 26TuRRI BRIndA A PEdAVEnA

PAgInA 28nEdo ChECChI “CAnTA” I RALLy

PAgInA 32PATRon SuL PodIo dELLA MILLE MIgLIA

PAgInA 34FACEL VEgA LuSSo PER PoChI

PAgInA 38SoSSELLA TERzo AL TARo

PAgInA 40In MoTo dA MILAno A TARAnTo

PAgInA 42IL BAuLE dELLE MERAVIgLIE

PAgInA 45L’ESPERTo RISPondE

PAgInA 46

SOMMARIO

BIMESTRALE dELL’AuToMoBILE CLuB dI VICEnzAREg. TRIB. VICEnzA n. 1499/14 dEL 21.05.2014

EditoRE: ACI VICEnzA36100 VICEnzA VIA E. FERMI, 233

diREttoRE REsponsaBilE: RoBERTo CRISTIAno BAggIo

stampa: LABoRAToRIo gRAFICo BSTVIA LAnzARInI, 25/B – RoMAno d’EzzELIno

diREzionE, REdazionE, amministRazionE:ACI VICEnzA

VIA E. FERMI, 233 36100 VICEnzATEL. 0444 – 568689 (CEnTRALIno)

TEL. 0444 – 561646 (FAx – SEgRETERIA)E-MAIL: [email protected]

nella nostra provincia abbiamo un patrimonio di valore inestimabile, formato da autostoriche che esperti collezionisti curano nei dettagli, dedicando loro tempo e risorse. Vettu-re attraverso le quali è possibile rileggere la storia del secolo scorso, caratterizzato sì da duedisastrose guerre mondiali ma anche da scoperte, invenzioni e progresso che hanno per-messo all’uomo di crescere.

Valter Bizzotto

Roberto Cristiano Baggio

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IL nuoVo SEgRETARIo gEnERALE dELL’AuToMoBILE CLuB ITALIAno

Il segretario generale dell’ACI,dr. Francesco Tufarelli, ha incon-trato i presidenti ed i direttori de-gli Automobile club del Trivenetonella sede di Aci Vicenza in viaFermi.

L’incontro, organizzato dalla di-rezione compartimentale del Tri-veneto, diretta dal dr. Turci, haavuto lo scopo di far conoscere alnuovo segretario generale il terri-torio e le realtà degli AA.CC. adesso appartenenti.

Francesco Tufarelli, 50 anni, diri-gente della Presidenza del Consi-

glio, dipartimento per gli affari re-gionali, l’autonomia e lo sport, hapreso il posto di Ascanio Rozera,segretario generale dell’ACI da ol-tre quindici anni.

I presidenti ed i direttori degliAA.CC. hanno affrontato numero-se tematiche inerenti le attivitàsvolte dai Club del Triveneto edhanno condiviso col segretario ge-nerale l’intento di rilanciare l’Entee valorizzarne l’impegno che dasempre ACI profonde per la tuteladegli automobilisti, della mobilitàsostenibile e dell’ambiente.

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tORnEO dI gOlFpER I SOcI AcIA BREndOlA

nEL gREEn dEL CLuB CoLLI BERICI

È al nastro di partenza il nuovo ap-puntamento con la manifestazione golfi-stica ACIgolf 2016, il campionato italianodi golf dei soci ACI che, giunto alla 25°edizione, ha ottenuto anche quest’annoil patrocinio della Federazione italianagolf. Come per il 2015 saranno 25 le garedo selezione distribuite su tutto il terri-torio nazionale. una manifestazione cheha ottenuto ottimi appezzamenti per ilsuo elevato standard qualitativo e doveil confronto sportivo è sempre più serra-to, dal momento che come sempre i sociACI vincitori delle 3 categorie nette diogni gara si selezione parteciperanno al-la finale ospiti dell’organizzazione.

domenica 10 luglio una gara del tor-neo sarà ospitata dal golf club Colli Beri-ci di Brendola diretto da Carlo Molon.

La finale, a conferma della tradizione,verrà come sempre disputata sul greendi un prestigioso golf club a Esteponasulla Costa del Sol in Spagna dal 25 set-tembre al 2 ottobre. hanno diritto di ac-cedere alla finale in qualità di“qualificati” i soci ACI che, in vigenza distatus, abbiano disputato e terminatouna qualsiasi delle 25 gare di selezione,consegnando regolarmente lo score conrisultato utile. hanno inoltre diritto diaccesso i premiati alla finale del 2015 diMaiorca e i Campionati italiani delleprecedenti edizioni. Il Comitato organiz-zatore si riserva la facoltà di parteciparealla finale giocatori con wild card.

Anche i qualificati previsti dal regola-mento potranno partecipare di dirittoalla finale. Per questi ultimi , infatti, l’or-ganizzazione ha riservato tariffe di viag-gio e soggiorno particolarmentevantaggiose.

Il soggiorno a Estepona è inoltre aper-to a tutti gli iscritti all’ACI e ai loro ac-compagnatori, anche a quelli nongolfisti, sempre a condizioni notevol-mente convenienti.

un’opportunità, quindi da non perde-re, per di più in un periodo dell’anno incui, se in Italia si sente già il freddo del-l’autunno, lì è possibile godere di un cli-ma ancora estivo.

Chi vuol ricevere la scheda di adesio-ne con le informazioni dettagliate su co-sti e programmi può farne richiesta viae-mail, specificando nome ed indirizzo,a: [email protected]

Informazioni e dettagli su www.aci.it– sezione ACIgolf.

FRAncEScO tuFAREllI

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l’automobile Club Vicenza, sempre nell’ottica divolere offrire si propri soci, servizi ed opportunitàmigliori, ha sottoscritto una convenzione con laaskoll srl di dueville per riconoscere ai propri asso-ciati uno sconto per l’acquisto di veicoli elettrici.

la promozione è valida dal 1 giugno al 31 dicembree prevede il riconoscimento di sconti che variano da100 a 200 euro a seconda della tipologia di veicoli (bicio scooter) che verranno acquistati. sono previste scon-tistiche anche sull’acquisto degli accessori.

per usufruire dello sconto basta rivolgersi all’askollstore di Vicenza, via Ragazzi del ‘99, 1/B, e dimostraredi essere titolari di una tessera aCi.

maggiori informazioni di dettaglio possono essererichieste, oltre che alla askoll, anche presso la sededell’automobile Club Vicenza di Via Fermi 233. infor-mazioni pure sul sito istituzionale dell’ente www.vi-cenza.aci.it.

cOn lA tESSERA AcI

ScOntI Sull’AcquIStO

dI MEzzI ElEttRIcI

ConVEnzIonE ConL’ASkoLL dI duEVILLE

pREMIAtE lE dElEgAzIOnIdEl VIcEntInO

gARA dI InCEnTIVAzIonE

Visto il successo ottenutonella precedente edizione,l’Automobile Club d’Italia havoluto ripetere la gara di in-centivazione per l’anno 2015per tutte le delegazioni esi-stenti sul territorio nazionale.

Ad aggiudicarsi i premi mes-si in palio sono state le dele-gazioni di Isola Vicentina, diValdagno e di Arzignano che sisono distinte per l’attività dipromozione e vendita dei pro-dotti associativi.

I premi, che consistevano inun IPhone 6 e in due AppleWacth Sport, sono stati con-segnati dal direttore, Lucia Pa-fumi, in occasione di unincontro con tutta la rete didelegazioni.

Il concorso prevedeva, co-me ogni anno, anche la pre-miazione di quattro soci tra ititolari di tessere gold, Siste-ma ed Aci Storico. Anche a lo-ro è stato assegnato unIPhone 6.

Complimenti ai vincitori!

Si è svolta a fine maggio la prima gita organizzata dall’Automo-bile club di Vicenza in collaborazione con l’agenzia viaggi Avit diVicenza. un gruppo di soci, accompagnato dalla signora Anna F.dell’ufficio soci , è partito in pullman allavolta di Trieste. Sono stati visitati, insiemealla guida turistica, il Borgo Teresiano, le Ri-ve, piazza unità d’Italia, ed altri punti stra-tegici della città. È stata fatta una sosta inun caratteristico caffè viennese e, dopo ilpranzo in ristorante, i nostri soci sono statiaccompagnati a visitare il castello di duino.quest’ultimo, arroccato su uno speronecarsico a picco sul mare, rappresenta un’af-fascinante meta turistica per il panorama mozzafiato e per la sto-ria che si intreccia con le leggende popolari del territorio. dopoquesta positiva esperienza, l’Aci Vicenza sta promuovendo unnuovo viaggio con meta Torino per il 17 e 18 settembre, con viag-

gio in pullman gran Turismo, pernottamento all’Art hotel olym-pic (4 stelle), trattamento alberghiero in mezza pensione, bevan-de incluse, tassa di soggiorno Comune di Torino inclusa, due

pranzi in ristorante, due giorni di servi-zio guida privata per il gruppo, ingres-so al Museo Egizio, affitto cuffieall’interno del Museo Egizio per ascol-tare la guida, ascensore Mole Antonel-liana, ingresso alla Venaria Reale, visitaguidata ai giardini della Villa della Regi-na, assicurazione medico bagaglio eaccompagnatore Avit.

Per la quota di iscrizione e la preno-tazione del viaggio rivolgersi a: Automobile Club Vicenza Via E.Fermi, 233 – 36100 Vicenza Tel. 0444568689 Sig.ra [email protected] o Agenzia viaggi Avit– V.le Roma n. 17,Vicenza. Telefono 0444-545677

tRIEStE E tORInOInSIEME A nOI

gITE oRgAnIzzATE In CoLLABoRAzIonE Con AVIT

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Il tedesco keil horst e gino Perbellini del club ASC su una Jaguar BiondettiSpecial del 1950 sono entrati nella “Leggenda di Bassano” conquistando ilprimo posto e il Trofeo giannino Marzotto, nella gara di regolarità organizzatadal Circolo veneto automoto d’epoca in collaborazione con historic RacingBassano, andata in scena da Bassano a Merano e ritorno sulle più belle stradedelle dolomiti e riservata alle più affascinanti auto da corsa di tutti i tempi.Tutte esclusivamente vetture Sport-Barchetta costruite fino al 1960 quelleiscritte alla prestigiosa manifestazione che per qualità, eleganza e singolaritànon temono confronti.

“La Leggenda di Bassano – ha spiegato Stefano Chiminelli, presidente delCvae e concorrente al volante di una Bmw 319/1 Roadster del 1937 - è unevento unico nel panorama del motorismo storico internazionale, perchéconiuga luoghi incantati, auto da sogno e piloti straordinari. un appuntamentoda non perdere per tutti gli appassionati, ma anche per tutti coloro che as-sistono al transito nei loro paesi queste auto dal fascino intramontabile”.

I vincitori sono stati premiati con due cronografi “Tazio nuvolari Solo Tem-po” della Collezione Tazio nuvolari legata alle auto d’epoca creata dal mainsponsor della manifestazione Eberhard & Co.

La manifestazione si è conclusa nella medievale cornice del Castello Supe-riore di Marostica, dove si sono svolte le premiazioni. Al secondo posto si

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gRAn FInALE nEL CASTELLo SuPERIoRE dI MARoSTICA doPounA IMPEgnATIVACAVALCATA dI TRE gIoRnI LungoI PASSI doLoMITICI PERLE PIù BELLE VETTuRESPoRT CoSTRuITE SIno AL 1960

nELLA CARoVAnA AnChE IL CAMPIonE dEL Mondo MIkI BIASIon ACCoMPAgnATo dALLA MogLIE PAoLA AL VoLAnTE dI unA dEVIn PoRSChE dEL 1959

lA JAguAR BIOndEttI

trippe. Poi rotta su Bassano. Per celebrare i25 anni di vita dello straordinario museo del-l’automobile “Bonfanti – Vimar”, le autohanno sostato per un controllo a timbro difronte all’entrata dell’importante ente cul-turale. Alle 11 l’arrivo della prima vetturanel salotto di Bassano, piazza Libertà, accoltadagli applausi e dagli sguardi d’ammirazionedi moltissimo spettatori e appassionati chenon hanno mancato di far sentire il calore el’amicizia per il due volte campione del mon-do rally Miki Biasion, per l’occasione affian-

cato dalla moglie Paola, al volante di unadevin Porsche del 1959.

“Vettura incredibile – ha sottolineato l’as-so del volante – potente e leggera. Sui tor-nanti dolomitici mi sono divertito a daregas”.

di assoluto prestigio il parco partenti, conpezzi che hanno fatto la storia: Alfa Romeo8C 2300 Le Mans del 1932, condotta daFrans Van haren (Paesi Bassi); Ferrari 225S del 1952, con cui Vittorio Marzotto dellaScuderia Marzotto vinse il gp di Monaco

la Riley tt sprite del 1955 di michele di paolo e igino angelini

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sono classificati “gli Svizzeri” Philippe Jolly e Salvatore guerreri a bordodi una Amilcar Cg SS del 1927, mentre la terza piazza è andata a ManoelJolly con una Amilcar Cg SS Compressore del 1926.

La Leggenda di Bassano ha visto alla partenza 86 magnifiche vettureprovenienti da tutto il mondo. dopo le verifiche tecnico-sportive , la ma-nifestazione è scattata da Villa Ca’ Cornaro a Romano. La prima tappa,che ha visto il passaggio a San Martino di Castrozza, Passo Rolle, Cavalese,Egna/ora e Appiano sulla Strada del Vino, si è conclusa nella magnificaMerano, dove le vetture si sono fatte ammirare lungo via Portici, corsodella Libertà e Passeggiata Lungo Passirio.

La seconda giornata ha visto il transito per Passo giovo e Vipiteno,Passo Pennes e Sarentino, Chiusa, Bressanone e Plose, Passo delle Erbe,Corvara e Passo Pordoi, Canale d’Agordo e infine San Martino di Castroz-za. Partiti col sole, i concorrenti a metà giornata, in prossimità del con-trollo orario con sosta per il pranzo, sono stati colti da un’improvvisagrandinata che in pochi minuti ha imbiancato le strade e fatto precipitarela colonnina del cronometro.

Il gran finale s’è dipanato sulle strade del Bassanese. dopo la partenzada San Martino di Castrozza e il passaggio per Fonzaso, la carovana hasostato alla Birreria Cornale per una inconsueta colazione a base di...

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Via sotto la pioggia (Foto di Roberto zanella)

lA JAguAR BIOndEttI

(prima vittoria Ferrari nel gp di Montecar-lo), condotta dallo spagnolo Josè M. Fer-nandez; Ferrari 340 MM del 1953 con cuiMike hawthorn vinse il gp di Silverstonedel 1953, condotta da un collezionista sviz-zero; Ferrari 166 MM del 1953 provenienteda Auckland, condotta dal neozelandeseWarren de France; osca 1500 Tn del 1956,vettura ufficiale della casa con cui corserogigi Villoresi e Luigi Musso, condotta dallosvedese dan hedborg; Maserati 200 SI del1957 proveniente da Buenos Aires e con-dotta da Tomas hinrichsen; Jaguar C-Typedel 1953, condotta da Aubrey Finburgh (In-ghilterra); Ladawri 5700 del 1957, rarissimaauto americana con quasi 500 cavalli di po-tenza; Alfa Romeo 1750 SS del 1929, autodella collezione del Museo dell’Esercito

della Cecchignola, condotta dal colonnelloLuigi Cippitelli

oltre seicento i chilometri complessivi af-frontati nel corso delle tre giornate. Le “vec-chiette” hanno retto bene agli sforzi e allesollecitazioni, “coccolate” da piloti e navi-gatori e premurosamente assistite da mec-canici specializzati.

dopo l’intervallo di Bassano, durante ilquale Andrea Ceccon e Francesco Bonfantihanno minuziosamente descritto le “bar-chette” e intervistato i partecipanti, chia-mando al microfono anche il presidentedell’Aci Vicenza Valter Bizzotto, l’ultimostart alla volta del Castello Superiore diMarostica, altro luogo di impareggiabilefascino, per il pranzo e la cerimonia di pre-miazione.

philippe Jolly e salvatore Guerreri secondi assoluti su amilcar CG ss

la grandine ha flagellato le sport

cOn lA FERRARI 225 SVIttORIO MARzOttO

VInSE A MOntEcARlO

L’IMPREndIToRE dI VALdAgno ALL’EPoCA PARLAMEnTARE dEL

PLI S’IMPoSE nEL gRAn PRE-MIo dEL 1952 RISERVATo

ALLE SPoRT

Il ritorno sulle strade della Ferrari225 S ha aperto una pagina di storiaautomobilistica indimenticabile ripor-tando alla ribalta la figura di VittorioEmanuele Marzotto, il maggiore deiquattro “conti volanti”, che si dedicòalle competizioni dal 1948 al 1955. Conquesta vettura, infatti, l’imprenditoredi Valdagno, nonostante l’impegno inpolitica come deputato del Pli, parteci-pò nel 1952 al gran Premio di Monte-carlo, quell’anno riservato non allemonoposto ma alle vetture sport, e lovinse iscrivendo così il proprio nomenell’albo d’oro della gara più famosadel mondo. Pur correndo poco, inquanto gli impegni di lavoro e politicigli concedevano poco tempo, VittorioEmanuele conquistò nel 1954, sempreal volante di una Ferrari, la “piccola”Sport 500 Mondial di 2000cc, il secon-do posto assoluto nella Mille Miglia al-le spalle di Alberto Ascari, campionedel mondo di F.1 nel 1952 e 1953.

la Ferrari 225 s con la quale Vittorio Ema-nuele marzotto vinse il G.p. di montecarlonel 1952

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una sorpresa dietro l’altra. non c’èda annoiarsi al Rally Campagnolo, quar-ta prova del campionato italiano autostoriche. Succede di tutto, a cominciaredalle verifiche dove Andrea Smiderle,al debutto nella categoria, si vede re-spingere dai commissari perché l’Audi4x4 con la quale ha deciso di buttarsinella mischia, non supera il controllo.Lo scledense rimane incredulo, il navi-gatore Alberto Bordin, copilota di lungocorso, smoccolerebbe anche in turcosolo sapesse la lingua. Ignorandola, silimita al dialetto, peraltro compreso datutti. niente da fare: tecnici irremovibilied esordio rimandato ad altra manife-stazione.

guagliardo domina il rally, ipotecan-dolo sin dalla speciale notturna sulla

salita di Torreselle, ma a una prova dal-la fine è costretto a fermarsi. Motoredella Porsche gruppo B ko. Lucky, in-tanto, con la delta che continua pagaredazio alle avversarie, ha già tolto il di-sturbo, salutando la compagnia alla fi-ne del primo giro. Fusello e tubo deifreni fuori uso a causa di una confiden-za di troppo in una curva. Lucio da zan-che, irriducibile e battagliero come aibei tempi in cui tutto andava per il ver-so giusto, si trova così servito su unpiatto d’argento la vittoria, quarta dellaserie a Isola Vicentina, mettendo finead un lungo periodo di astinenza. unaciliegina sul dessert che non s’aspettavaperché Mimmo guagliardo, con Fran-cesco granata, stava correndo un’altragara e prenderlo era impossibile. da

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Ad unA PRoVA dALLAFInE IL MoToRE dELLA PoTEnTE PoRSChE gRuPPo B PIAnTA In ASSo MIMMo guAgLIARdoChE AVEVA doMInAToLA gARA METTEndoTuTTI In RIgA

zanche ha avuto il merito di non mollaremai e i cronometri lo confermano: semprealle spalle del siciliano, tranne una voltaquando ha fatto terzo. due le prove vinte,al pari di Salvini, riconfermatosi eterno se-condo (quattro le medaglie d’argento rac-colte, tre delle quali dietro proprio a dazanche) anche se stavolta non ci speravapiù. Concorrenza scatenata e agonismoalle stelle. davide negri, invece, ritornasul podio, sia pur sul gradino più basso,con una delta Integrale e Betty Tognanaalle note, dopo l’oro conquistato tre anniprima con la Audi. una performance increscendo col passare dei chilometri, peril veneto trapiantato a Biella. Betty, poi,ci ha messo del suo da seria professionista

qual è, compreso il sorriso che stemperatutte le tensioni.

un rally per cuori forti e passionali, ilCampagnolo. Come lo scorso anno, comesempre. Renzo de Tomasi deve avere deisanti particolari in Paradiso per riuscire amettere in scena uno spettacolo con attoristraordinari e un finale immancabilmenteimprevedibile. Edizione dopo edizione.

Partito con un ruolo da comprimario,anche giorgio Costenaro ha trovato unquarto d’ora di celebrità sotto i riflettori.Merito della sua Lancia Stratos, vettura digran classe, ma anche delle doti di guida,affinate da trenta e passa anni di gare.“Imboccato” da Sergio Marchi, spalla idea-le sul palcoscenico di Isola Vicentina, il

marosticense ha scalato posizioni su po-sizioni dopo aver risolto il problema di tra-filaggio d’olio che non poco lopreoccupava, giungendo ai piedi del po-dio. quarta piazza: un risultato che alla vi-gilia avrebbe sottoscritto ad occhi chiusi,tanti erano i pretendenti alla top ten.

“oltre non sarei potuto andare – haonestamente ammesso al traguardo, in-calzato dalle domande di nedo Checchi,affabulatore d’altre epoche – perché il di-vario con negri era ormai incolmabile. For-se senza gli inconvenienti che mi hannotenuto sulle spine nella prima parte dellagara avrei potuto dare di più. Ma al Cam-pagnolo, con la concorrenza che c’è, è unottimo risultato”.

RAllY cAMpAgnOlO

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In sintonia con Costenaro anche nereo Sbalchiero, quintoin coppia con Ferracin, su Porsche 911, a 5’41” dai vincitori.Lo scledense ha pagato la scarsa conoscenza della vetturae lo ha ammesso una volta tagliato il traguardo, lasciandocomunque intendere che l’esperienza gli è piaciuta moltoe che l’anno prossimo, prima di schierarsi al nastro di par-tenza, disputerà almeno un paio di rally a mo’ di allena-mento.

dietro i due vicentini ha concluso Bertinotti (Rondi al ra-dar) con una Porsche 911 Rs. graziano Muccioli, ha fattosua la settima piazza. ottimamente coadiuvato da Luisa zu-melli, che si alterna al volante e alle note con identica bra-vura, con la sua Porsche Carrera Rs ha rintuzzato gli attacchiche un mai domo Pierluigi zanetti, tornato a far coppia conCamilla Sgorbati, ha tentato di mettere a segno per tutto ilCampagnolo. L’opel Ascona del driver vicentino è una granmacchina, abbonata alla top ten.

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Il pIlOtA S’è tROVAtASERVItA Su un pIAttOd’ARgEntO lA quARtAVIttORIA nEllA gARAdI ISOlA VIcEntInA.pOkER, MA dI SEcOndI pOStI,AnchE pER I tOScAnISAlVInI-tAglIAFERRI

il Campagnolo continua ad essere stregato per il vicentino lucky.partito coi favori del pronostico ma consapevole di dover combatte-re contro un’armata di porsche agguerrite, agili e potenti, le ha pro-vate tutte per tenere il passo delle teutoniche mettendoci anche ilcuore laddove la cavalleria non bastava. la delta, però, concedetroppo vantaggio in fatto di peso complessivo alle avversarie e an-che nella gara vicentina è sempre stata costretta a rincorrere. Con-cluso anticipatamente il rally, lucky analizza serenamente, senzaaccampare scuse o pretesti, la sua corsa.

“purtroppo – ammette Gigi Battistolli “lucky” – il Campagnolo s’èrivelato anche quest’anno una gara sfortunata e stregata dove alcu-ni errori mi hanno complicato la giornata. dalla seconda prova in bi-sticcio con il caldo, la coppia alta e i tornanti in rapida sequenza, allaterza dove, dopo essermi “girato” in un tornante che conoscevo amemoria, sono riuscito ad incastrarmi tra muro e terrapieno nel ten-tativo di riprendere la strada, con spegnimento del motore e conse-guente manovra, per finire, la quarta, dove a poco più di 1000 metridalla postazione finale dei cronometristi ho stretto l’ultima curvalenta, prendendo una botta sul cerchio posteriore sinistro con conse-guente rottura del fusello e del tubo freni, sono stato costretto a fer-marmi. naturalmente i ragazzi dell’assistenza con i pezzi diricambio, erano a 60 km..”.

“a sipario calato mi sento di dire che, se non importasse il risulta-to ma il cuore messo in campo, sono a posto con la coscienza. per chicorre, tuttavia, il momento più importante è quando si taglia il tra-guardo, e da vincitori. non è mai stato nel mio dna l’accettare lasconfitta, so che chiunque potrebbe sbagliare in qualcosa, ma nonpotrò mai accettare di non tentare. il tentare, però, presuppone unadeterminazione mentale che forse in questa gara si era smarrita trail cuore e il coraggio. per fortuna ci sarà ancora una prossima vol-ta...”.

“io sono felice della squadra che mi segue e che nei momenti diavversità più nera, all’inizio del progetto delta, da veri sportivi, te-am e fornitori hanno mostrato coraggio e lo spirito combattivo piùgrande. E nella ricerca dell’ebrezza della vittoria mostra ora la solle-citudine maggiore.- prosegue lucky - il sogno di una squadra che la-vora con passione non risiede solo nel coraggio, ma nella forza, onell’intelligenza, e nella tenacia di non mollare.

Quando, qualche anno fa, partimmo con la Ferrari 308 Gtb leprendevamo un po’ da tutti. abbiamo lavorato sodo ed ora la vettu-ra è competitiva. altrettanto la 037, nei suoi esordi, non era vincen-te. ora abbiamo una delta che rispetto all’anno scorso è moltomigliorata. migliorerà ancora, siatene certi”.

unA gARA StREgAtAluckY pAgA dAzIO

lucky-Cazzaro alla partenza con la lancia delta integrale

lucio da zanche vincitore del Rally Campagnolo con la porsche

negri-tognana con la lancia delta integrale

PARTITo CoI FAVoRI dEL PRonoSTICo IL CAMPIonE VICEnTIno È STATo CoSTRETTo

Ad ARREndERSI

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Con una Lancia delta anche Toni Manfrinato s’è tolto lo sfizio diconcludere al nono posto assieme a Mantovani, precedendo di 36”Bucci-neri con un’Alfetta gtv. da segnalare il tredicesimo posto diMauro Simontacchi, sempre elegante e “cattivo” con la Renault R5gt Turbo, che ha sopravanzato la Fiat 131 Abarth di giulio Pedrettie Stefano Cirillo.

La campionessa in carica, Fiorenza Soave con Paola Ferrari al radar,su Fiat Ritmo 130 Tc, ha vinto la classifica femminile chiudendo lagara al 20’ posto.

PAgInA ǀ 10

hA CEduTo IL CoMAndo SoLo unA VoLTA AL TREnTIno ARMELLInI E nELLA CLASSIFICA gEnERALE SAREBBE17° ASSoLuTA FRA duE PoRSChE 911

Straordinaria Lisa Meggiarin,ritornata alle auto storiche inquanto non impegnata nei rallymoderni con la Suzuki Swift (ri-prenderà in mano la giappone-sina a fine agosto in occasionedell’Alpi orientali). La vicentina,affiancata da Silvia gallotti, hadominato il trofeo riservato alleA 112 Abarth. Autrice di untempone straordinario nellaprova notturna di Torreselle, do-po aver ceduto lo scettro del co-mando al trentino Armellini inuna sola frazione, s’è installataal comando senza più lasciarlo.Purtroppo il Trofeo fa classica a

sè e gli equipaggi impegnati nonrientrano nella graduatoria ge-nerale. Il suo tempo finale, 1 ora30’ 29”7 l’avrebbe portata adoccupare addirittura la 17° piaz-za assoluta, subito dietro le Por-sche di zanon-Crivellaro eParisi-d’Angelo e addirittura da-vanti alla vettura tedesca didell’Acqua-Paganoni. Incredibi-le, considerando il divario di ca-valli!

Calato il sipario sul rally, è an-data in scena la tradizionale festadi fine corsa nel palasport di Iso-la Vicentina nel corso della qualesi sono svolte le premiazioni.

01. da zanche-de Luis Porsche Carrera Rsr 1h 18’ 15”02. Salvini-Tagliaferri Porsche 911 Rsr a 34”03. negri-Tognana Lancia delta Integrale a 1’41”604. Costenaro-Marchi Lancia Stratos a 4’05”0005. Sbalchiero-Ferracin Porsche a 5’ 41”106. Bertinotti-Rondi Porsche 911 Rs a 6’ 18”207. Muccioli-zumelli Porsche Carrera Rs a 7’ 09”908. zanetti-Sgorbati opel Ascona a 8’23”609. Manfrinato-Mantovani delta Integrale a 8’30”10. Buggi-neri Alfetta gtv a 9’06”

CLASSIFICA FInALE

lISA MEggIARIn StREpItOSAnEl tROFEO A 112 ABARth

quella vissuta al recente Rally Campagnolo è stata unanuova avvincente tappa del Trofeo A112 Abarth yokoha-ma giunto al terzo appuntamento della stagione; una ga-ra combattuta e ricca di colpi di scena dal primoall’ultimo chilometro. Si parte col prologo serale nel qua-le Lisa Meggiarin e Silvia gallotti piazzano la zampataprecedendo di un soffio Matteo Armellini e Luca Mengone di poco meno di 3” Massimo gallione e Luigi Cavagnet-to, con Maurizio Cochis e Milva Manganone subito die-tro.

Si riparte l’indomani e già dalla “gambugliano” i trofei-sti non smentiscono le avvisaglie del prologo ritrovandosiin quattro nello spazio di 6” con Armellini che firma loscratch. Successivamente i due episodi che rivoluzione-ranno la classifica: gallione paga 120” di penalità per ri-tardo al co a seguito della sostituzione di un particolaredella sospensione danneggiato e precipita in fondo allaclassifica; nella successiva “Santa Caterina” Armellini èprotagonista di una divagazione che gli costa più di unminuto e perde la vetta della classifica a vantaggio dellaMeggiarin che continua la sua marcia in testa con gallio-

ne impegnato in una nuovaesaltante rimonta a suon divittorie parziali.

L’equipaggio rosa mantie-ne un passo regolare e ve-loce nonostante ilvantaggio e suggella la vit-toria firmando l’ultima spe-ciale ed arriva sul palco diIsola Vicentina a festeggia-re la meritata, ed agognatavittoria nella gara di casa.Prova straordinaria per larallysta vicentina, impegna-ta quest’anno nei rally mo-derni con una Suzuki Swift.

Il tempo finale, 1h 30’29”, la porrebbe al 17° posto asso-luto della classifica generale, fra due Porsche.

ottimi secondi, grazie ad una gara regolare e priva dierrori, si classificano Maurizio Cochis e Milva Manganoneche si rilanciano nella classifica. gallione, invece, benspronato da Luigi Cavagnetto, agguanta il podio grazieall’arrembante rimonta nella quale riesce a superare Ar-mellini e Mengon. Altro risultato positivo per Enrico Ca-netti ed Angelo Pastorino alla fine quinti, un gradino piùsu di Remo Castellan e Thomas Ceron, sesti. Chiudono insettima posizione Francesco Mearini e gabriele Ciabatticon la classifica che viene chiusa con gli ottavi classificati,gli esordienti Andrea Scalzotto e nicola Rutigliano.

Ben sette i ritirati sui quindici partiti, a conferma delladurezza del rally; i primi a salutare la compagnia sonostati giancarlo nardi e Paola Costa per un problema tec-nico. È la guarnizione della testa a fermare Fabio Vezzolaed Anna Ferro e subito dopo un problema ai freni mettefine alla gara di Antonello Pinzoni e Roberto Spagnoli nelcorso della quarta speciale nella quale si fermano peruscita di strada anche Raffaele Scalabrin e Simone Mi-nuzzo. nella quinta prova alzano bandiera bianca giusep-pe Cazziolato ed Emanuela zago per problemi al motoree Andrea quercioli con giorgio Severino per la rotturadel leveraggio del cambio. nel corso dell’ultimo trattocronometrato Paolo Raviglione e Marco demontis sonoprotagonisti di una violenta uscita di strada causata dallarottura del mozzo del volante estraibile: vettura malcon-cia ma fortunatamente per l’equipaggio solo un grandespavento e nessun problema fisico.

LA RALLySTA dETEnTRICE dEL TIToLo hA doMInATo dALL’InIzIo ALLA FInE

sbalchiero in azione con la porsche 911.jpg

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A MOzzI nOn SFuggE

IL CAMPIonE MAnToVAno hA dISPuTATo LA gARA dI REgoLARITà Con unA oPELkAdETT gTEIn CoPPIA Con LA MogLIE STEFAnIA BIACCA

AL SECondo PoSTo IL LEAdER dEL TRoFEo TRE REgIonI MAuRIzIo SEnnA MEnTRE IRAPPRESEnTAnTI dEL PRogETTo MITE hAnno VInTo LA CoPPA RISERVATA AI TEAM

uno 70S di un convincente Sandro Martinicon Elisa Moscato.

Ai piedi del podio un altro equipaggiorecente protagonista della “Freccia Rossa”,quello formato da Andrea giacoppo e da-niela grillone Tecioiu, quarti con l’Auto-bianchi A112 Abarth, sempre piùperformanti e ormai entrati di diritto tra i“top driver”. quinti hanno concluso Baccie Monciatti.

Più indietro Scapin-Morandi con la BetaMontecarlo, che contavano in un piazza-mento migliore nella gara di casa. Sfortuna

e qualche penalità di troppo, invece, li han-no allontanati dai top five.

La classifica delle vetture del periodo J2ha visto al primo posto la Mercedes 190 E2.3 di Luigi e Massimo Fracasso della Squa-dra Corse Isola Vicentina..

Il Campagnolo era anche il quarto ap-puntamento del Trofeo Tre Regioni il cuipodio assoluto, una volta di più rispecchiaquello della gara. La classifica delle Scude-rie ha premiato il Progetto Mite che hapreceduto la Squadra Corse Isola Vicentinaed il Team Bassano.

Reduce dallo splendido terzo posto assolutoconquistato sei giorni prima alla Mille MigliaStorica, la coppia mantovana formata da gior-dano Mozzi e Stefania Biacca, si è aggiudicatacon l’opel kadett gt/e la gara di regolaritàsport valevole per il Trofeo Tre Regioni. La garasi è corsa in abbinamento col Rally Storico Cam-pagnolo iniziando col prologo serale nel qualesi sono messi in evidenza i toscani Alessio Baccie Marco Monciatti che hanno stampato il “net-to” con la loro Autobianchi A112 Abarth.

L’indomani, ci hanno pensato Sandro Martinied Elisa Moscato su Fiat uno 70S a muovere laclassifica e a portarsi al comando con Bacci, Pi-lastro e Mozzi in scia, con Senna a chiudere ilquintetto di testa.

S’è poi proseguito sino al riordino di metàgara dove Bacci è entrato al comando con 12

penalità precedendo Mozzi a 17 e MaurizioSenna con Lorena zaffani sulla Volkswagen golfgti a 18. Martini nel frattempo scivolava inquarta posizione con tre punti di vantaggio suAdriano Pilastro ed oscar Savoldelli a bordo diuna Autobianchi A112 Abarth. Sulla prova cro-nometrata di Santa Caterina il passaggio di te-stimone: Bacci scivola in quarta posizione eMozzi prende il comando trascinando in sciaMartini e Senna con quest’ultimo che sul filodi lana sale di una posizione arrivando a duesoli centesimi di scarto dalla coppia vincitrice.

Il palco di Piazza Marconi ad Isola Vicentinavede salire per prima l’opel kadett di Mozzi-Biacca vincitori dell’ottava edizione della rego-larità sport seguita dalla Volkswagen golf gtidi Maurizio Senna, anch’egli reduce dalla MilleMiglia, in coppia con Lorena zaffani e dalla Fiat

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l’equipaggio mozzi-Biacca ha vinto la gara di regolaritàcon un’opel Kadett

scapin-morandi con la lancia Beta montecarloalla partenza

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turbo fissata per regolamento a 38 mil-limetri e ha concesso al francese quattroquintali di troppo. Come se a bordoavesse cinque passeggeri di 80 chili l’unoda scorrazzare da una curva all’altra.

Alla seconda partecipazione alla TargaFlorio, il transalpino ha vinto sette provesu nove (tre quelle annullate). Lucky,sempre incollato alle sue spalle, tantoche a un certo momento pareva possi-bile il sorpasso, ha vinto le altre due. Pertutti gli altri – e il lotto dei partenti eraricco di tutti i più bei nomi del rallysmostorico – è stata notte fonda.

A dire il vero, il vicentino un errorelo ha commesso nella scelta dellegomme quando ha montato sulle ruo-te anteriori degli pneumatici troppo

morbidi, andati ben presto a farsi be-nedire, sulla sesta e settima prova. Losbaglio, dettato da prudenza, gli è co-stato una ventina di secondi di ritar-do, rivelatisi incolmabili anche perchéle prove a disposizione per un recu-pero ormai non c’erano più. oltre nonavrebbe potuto fare. Forse la Lancia037 sarebbe stata più performante –come aveva gli suggerito Rudy subitodopo la gara ligure – sulle ampie cur-ve che invitano a dar di acceleratore,ma il vicentino ha preferito correrecon la “belva nera”. Come alternativaavrebbe potuto contare sulla Ferrari308 gtb, trionfalmente portata al suc-cesso otto giorni prima a Borgo Val-sugana, ma ha voluto mantenere fede

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Trenta secondi di troppo e la vittoria sfuma. Sceso in Sicilia ben ca-rico, dopo il successo ottenuto la settimana prima nel Valsugana hi-storic Rally, gigi “Lucky” Battistolli ha trovato nell’edizione numerocento della Targa Florio uno scatenato Eric Comas che sulle stradedelle Madonie ha sfruttato tutte le potenzialità della Lancia Stratos.niente da fare per il vicentino, al volante di una delta Integrale e conFabrizia Pons alle note: contro il fuoriclasse francese con un passatoin formula uno, non ha potuto fare nulla. Incredibilmente la delta haconcesso alla Stratos, più vecchia di una quindicina d’anni, agilità, te-nuta di strada e quattro quintali di peso, rivelatisi alla fine determi-nanti per il successo.

Lucky non è andato affatto piano. ha affrontato le prove speciali

siciliane con la grinta dei giorni migliori e a confermarlo sono i distacchiche ha inflitto alle Porsche, irrimediabilmente tagliate fuori per lavittoria finale. Solo la “vecchia” Stratos, meno potente ma più cor-saiola sulle strade che un tempo esaltarono i prototipi della Ferrarie dell’Alfa Romeo, s’è rivelata imprendibile. Comas, quattro stagioninella massima serie dal 1991 al 1994 al volante prima della Ligier epoi della Larrousse, è stato bravissimo nello sfruttare le caratteristichedella berlinetta torinese, facendole rivivere incredibilmente una se-conda giovinezza. Certo, nuovi materiali, gomme performanti, assettiperfetti lo hanno aiutato parecchio ma la Stratos ha sempre marciatocome un orologio svizzero anche al massimo dei giri.

nata come auto da competizione e “svezzata” da Sandro Munari,

LA CEnTESIMA EdIzIonE dELLA TARgA FLoRIo In VERSIonE SToRICA doMInATA dALLA LAnCIA RIConFERMATASI A dISTAnzA dI quARAnT’AnnI VETTuRA dALLE CARATTERISTIChE ECCEzIonALI

L’Ex PILoTA dI F. 1 hA CondoTTo dALLA PARTEnzA ALLA FInE LA CoRSA SICILIAnA. ALLE SuE SPALLELA dELTA dEL VICEnTInoLuCky STACCATo dI unATREnTInA dI SECondI InCoPPIA Con LA ToRInESE FABRIzIA PonS

lA VEcchIA StRAtOS

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la Stratos s’è rivelata sin dall’esordio vettura vin-cente. Solo politiche commerciali incomprensibilidecretarono la sua uscita di scena nella secondametà degli anni Settanta, a favore della Fiat 131Abarth, uno “scatolone di lamiera” su cui pun-tarono i vertici di Mirafiori per inseguire nuovestrategie di mercato. Senza quel precoce accan-tonamento e con gli opportuni aggiornamentiavrebbe continuato a macinare successi chissàper quante stagioni ancora. Successi che ritrovaora a quaranta e passa anni dal debutto grazie aEric Comas che l’ha capita sin dal primo momentoin cui ha stretto fra le mani il suo volante.

già al Sanremo di inizio aprile Comas aveva messo in riga tutti nelcorso della prima tappa, relegando Lucky e Pedro al ruolo di insegui-tori. Poi nella frazione decisiva le mutate condizioni meteo, con pioggiabattente, avevano ribaltato la classifica grazie alla trazione totale della

delta. Vinse Pedro, con meno di duesecondi vantaggio su Lucky. Comas, re-trocesso, chiuse al quinto posto.

Il Sicilia il francese, che da qualchetempo s’è trasferito con armi e bagaglia Biella, s’è ripreso tutto con gli inte-ressi. In testa sempre, dall’inizio alla fi-ne, ha saputo controllare Lucky, l’unicoavversario a strappargli un paio di suc-cessi parziali nelle prove cronometrate,con una sicurezza a tratti disarmante.Il vicentino non ha mai mollato, spro-nato dalla navigatrice Fabrizia Pons e

dal direttore sportivo, Rudy dalpozzo, che lo segue come un’ombrada una speciale all’altra. La delta Integrale, però, ha pagato dazio ein Sicilia non ha trovato la complicità della pioggia. Pur sfruttandotutte le caratteristiche della vettura, Lucky ha patito la flangiatura del

all’impegno con la k Sport, lasciando il bolido made in Maranellonelle esperte mani del cugino Corrado Patella, in vista del Cam-pagnolo in calendario a fine mese. Appuntamento al quale nonvuole assolutamente mancare dopo la sfortuna che lo ha bersa-gliato nelle ultime edizioni.

Se Comas e Lucky hanno fatto corsa a sè, dietro la pattuglia del-le Porsche se le è suonate di santa ragione senza però mai entrarenel vivo della competizione. Lucio da zanche, non certo un fermo,ha chiuso al terzo posto a 2’37” dal vincitore e a più di due minutida Lucky con la sua Carrera Rs mentre nicholas Montini, coadiu-vato da Romano Belfiore, s’è classificato quarto a 3’12”. quintiMarco Savioli e Marcello Certisi che a loro volta hanno precedutole macchine teutoniche di Rossi-Imerito, gordon-Cicero e Plano-davis. distacchi abissali dai primi due a conferma che sulle Ma-donie sono andate in scena due gare distinte.

Con i punti raccolti nell’isola, Lucky conduce idealmente la classificatricolore e guida quella del quarto Raggruppamento.

Il duello con Comas riprenderà a fine agosto, all’Alpi orientali.

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non cerca scuse, lucky, per la vittoria mancata alla targa Florio.sa di aver dato tutto lungo le nove speciali andate regolarmentein porto e di aver chiesto il massimo alla sua delta. pur gustando ipunti raccolti in chiave tricolore, gli resta però un po’ di rammarico.la sua è una disamina precisa e obiettiva.

a motori spenti e con la classe che da sempre lo contraddistingue,rivive i tre giorni di gara.

innanzitutto sottolinea le differenze tecniche tra delta, porschee stratos.

“le delta pesano quasi 1300 chili. Hanno una erogazione dellapotenza, vicina ai 350 cavalli, per effetto del turbo da 4300 giri a5800 costringendo i piloti ad un ricorso esagerato del cambio conpoco allungamento progressivo. il baricentro, inoltre, è molto altoperché questa vettura non è nata per le competizioni. le porsche,invece, pesano attorno ai mille chili ed erogano la loro potenza –oltre 300 cavalli – partendo da 1500 giri fino a quasi 8000. le stra-tos, infine, pesano 880 chili ed erogano la loro potenza da 1500 girifino a quasi 9000. Quella di Comas, a carburatori, dispone di 250cavalli, che potrebbero arrivare a oltre 300 nel caso in cui montasseun motore 24 valvole ad iniezione. il baricentro, inoltre, è bassissi-mo”.

“Che sarebbe stata una partita tra me e Comas – riprende lucky– lo si è capito sin dal primo settore cronometrato. purtroppo èstato difficile trovare la giusta concentrazione perché tra prove an-nullate, ritardi abissali dovuti agli organizzatori, furti di rotoballeusate come chicane e pubblico piazzato ovunque, abbiamo dovutoaffrontare problemi a non finire. alla partenza della decima piesse,quella famosa di Cerda, veloce e molto scivolosa dove il peso fa piùdifferenza dei cavalli, ci siamo trovati a timbrare nello stesso minutoimposto dalla tabella di marcia, con una trentina di vetture moder-ne. lascio immagine il caos e la confusione che c’erano. l’impres-sione che ho avuto è quella di una direzione della targa Florio doveil collegio e il direttore di gara comandavano in contrapposizione.Ci sono stati banali errori di calcolo sulle tabelle, circolari informativeapprossimative e mai definite, improvvisazioni continue. le vetturestoriche, che rappresentano le auto più belle e la vera storia dellatarga, non erano nemmeno frequentate da autorità, commissari,addetti ai lavori. la cerimonia di premiazione, nella bella piazza diCefalù, s’è trasformata in una tiritera dove non s’è capito chi fosseil vincitore assoluto perché ci sono state quattro cerimonie distinte,una per raggruppamento, che hanno ingenerato confusione de-moralizzando i protagonisti della gara. peccato, perché la targaFlorio rappresenta un appuntamento importante per tutti gli ap-passionati di automobilismo”.

“unA gRAndE cOnFuSIOnEtRA SpEcIAlI AnnullAtE

RItARdI E IMpROVVISAzIOnE”

A MoToRI SPEnTI IL CAMPIonE VICEnTInoAnALIzzA LA gARA SICILIAnA

SEnzA CERCARE SCuSE

la lancia stratos di Eric Comas alla targa Florio

Eric Comas primo assoluto con la lancia stratos

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pEllAndA& zARpEllOn

A ConFRonTo I duE PILoTI VICEnTInI In ATTIVITà dA PIù TEMPonELLE CoRSE In SALITA E Su PISTA

in tanti nelle batterie di qualificazione cheera una battaglia continua per superare i tur-ni. Io sono sempre riuscito a qualificarmi”.

zarpellon: “ho un ricordo particolare delnurburgring, la mitica pista tedesca. Circuitodi 22 chilometri, salite e discese, curve ubria-canti. ho rischiato di non partire perché adetta dei commissari tecnici avevo la mac-china troppo rumorosa. gottifredi, pilotabergamasco, mi suggerì di mettere nello sca-rico una lattina di Coca Cola. Alla prima rab-biosa accelerata, la lattina partì come unapallottola, ma ormai ero in gara...”.

Con quante auto hai corso?pellanda: “ho guidato di tutto, prototipi

compresi. dopo la 595 Abarth, ho preso unaBmw 1600 di gruppo 2, e ancora Fulvia zagato, Abarth 1000, LucchiniSport, Cooper, zagato, Alpine Renault, 124 spider. In questi ultimi

anni sono ritornato alla Bmw 1600, corronella categoria riservata alle storiche”.

zarpellon: “Tante Alfa Romeo, dalla 2600alla gtam, dalla gta 1300 alla 1600 e dal1976 sempre Bmw. ho cominciato con una2002, sono passato alla 320. nell’89 e nel90 ho vinto il campionato italiano di velo-cità in salita. ho guidato anche la M3 SuperTurismo ex Bigazzi che ha usato pure Pirro.un mostro da 370 cavalli”.

La macchina che più ti è piaciuta?pellanda: “Mercedes. da 50 anni. Mi se-

gue ovunque. È mia moglie... Sono giuntoal traguardo delle nozze d’oro. Mi spronasempre, non perde una gara. Battute a par-te, ho un ottimo ricordo delle Abarth di

gianni Chiavacci. Ma la Bmw mi ha dato e continua a darmi tantesoddisfazioni”.

due capisaldi del motorismo berico, piloticol maggior numero di anni di licenza sportivaancora in attività agonistica: Luigi Pellanda egiuseppe “Bepi” zarpellon. Entrambi bassa-nesi, calcano la scena dagli anni Sessanta, ani-mati da una passione che non conosce cali.Almeno una decina di gare all’anno, tra pistae salite, personaggi conosciutissimi e stimatinell’ambiente delle corse. due autentiche isti-tuzioni.

qualche ruga, i capelli grigi e l’affetto deinipoti confermano che l’età è importante. Lospirito, tuttavia, è quello dei ragazzini, sempre

pronti a combinarne di cotte e di crude. duemonelli con la tuta, distinti signori con la giac-ca e, qualche volta, pure la cravatta.

Amici di vecchia data, tra i fondatori dellastorica scuderia Bassano Corse, li abbiamomessi a confronto per saperne di più e sco-prire qualche lato poco conosciuto della lorosterminata carriera.

Esperienza a vagonate, coraggio da vende-re, grinta da far invidia a un ventenne.

quando avete iniziato a correre?pellanda: “ho staccato la prima licenza 51

anni fa. ho disputato talmente tante gare da

averne perso il conto. Almeno 350 o giù di lì.debutto alla Cividale-Castelmonte, una cro-noscalata, con una 595 Abarth”.

zarpellon: “Corro da 48 anni. Prima sfidaalla Bassano-Montegrappa del 1968, la corsadi casa, con una Alfa Romeo 2600. Mio padrelo scoprì dai giornali ma la passai liscia”.

La gara più bella?pellanda: “ne ho fatte talmente tante che

è difficile dire quale sia stata la più bella. For-se la prossima. ogni volta è un’avventura di-versa. Ricordo con piacere la Coppa Carri,sulla pista di Monza. Ci trovavamo talmente

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luigi pellanda su Bmw in attesa del viaalla salita del Costo

da sinistra: Bepi zarpellon, il presidente dell’aci ValterBizzotto, la direttrice lucia pafumi e luigi pellanda

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nei rally ne capitavano di tutti i colori...pellanda: “nella mia officina avevo preparato l’Alpine Renault

di Piero Balestra, bellissima. Mi chiese di portargliela a Recoaro,sede di partenza del Rally Campagnolo al quale s’era iscritto. Alleverifiche non si fece vedere. Alla partenza neppure. Al momentodel via presi il suo posto e corsi tutta la notte senza navigatore.L’avventura più bella, tuttavia, mi capitò lungo la prova di Mar-cesina, non ricordo in quale gara. Mi avevano dato il numero uno.Avevo una 124. All’improvviso, subito dopo una curva, trovai lastrada sbarrata da un cacciatore con le gabbie degli uccelli di ri-chiamo. non so come riuscii a schivarlo...”.

zarpellon: “Coppa dalla Favera, edizione 1972, se non sbaglio.In coppia con Toni Frigo il Conte, su Fiat 124 spider. discesa delPasso Valles, tra due muri di neve. Ci do dentro, derapate a nonfinire. A un tratto Toni interrompe la lettura delle note. Mi guardacon gli occhi sbarrati. “Bepi – mi fa – ti piace il gentil sesso?” esenza lasciarmi il tempo di rispondergli conclude secco “alloracava il piede dall’acceleratore”. Forse aveva un po’ di paura... Ma

il momento più esilarante è stato quando, passata la fifa, ci siamofermati all’assistenza ufficiale della Fiat verso Alleghe. I meccanicici corsero intorno ordinandoci di tirar fuori le gomme per sostui-tuire quelle che avevamo usato, ormai sulle tele. Toni, con aplombinglese, li guardò dall’alto in basso, ordinando serio serio: “Leruote anteriori le passate dietro e quelle posteriori le montatedavanti”. Correvamo con le ricoperte e non avevamo pneumaticidi scorta”.

Auto storiche o moderne?pellanda: “Adesso corro nella categoria riservata alle storiche. Col

mio vecchio Bmw 1600. Però i tempi sono sempre buoni”. zarpellon: “Solo con le moderne. Preferisco sfidare i giovani e magari

star loro davanti”. Salita o pista?pellanda: “Pista, sicuramente, ma costa troppo purtroppo. Per for-

tuna ho sempre trovato qualcuno disposto a sostenermi”. zarpellon: “Correre in pista è fantastico. Purtroppo il budget non

me lo consente spesso”.

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zarpellon: “ho avuto una gtam con la quale ho disputato ben 17gare e una “otto ore di Monza” senza mai aprire il motore. una vettu-ra particolare, che oggi varrebbe una fortuna. L’avevo presa da un pi-lota di Suzzara che non ne voleva più sapere perché continuava arompersi. un po’ ho rischiato. Appena presa l’ho fatta vedere a CarloFacetti, il pilota preparatore lombardo con molta esperienza e piedepesante, grande esperto di motori. dopo averla provata, Carlo mi rac-comandò di non superare mai la soglia dei 7200 giri. ho seguito lesue indicazioni e gli unici interventi che ho fatto sono stati i rabbocchid’olio. Fantastica. L’ho venduta dopo una gara a Varano”.

Esperienze nei rally?pellanda:”ho disputato un Sanremo, l’Elba, il 999 minuti. Mai usate

le note. non mi fidavo del navigatore. Ci vuole un grande coraggiosedere a fianco di chi guida. Al Memorial Sonda ho fatto coppia conguido Vettore e ci alternavamo al volante. quando era il mio turnocol radar, scendevo dalla macchina e lo lasciavo da solo..”.

zarpellon: “ne ho fatti alcuni, per puro divertimento, ma con risul-tati più che soddisfacenti. nel 1980 ho corso il Valsugana. Mi sonopresentato alle verifiche con una Bmw. Aldo Fasan, che all’epoca an-dava alla grande, mi prese in giro. “dove vai con questa macchina?”mi disse canzonandomi. glielo feci vedere... A parte un codolino la-sciato su un ponticello, mi sono classificato secondo, dietro al trentinoFrancesco Pera, un altro velocista che non disdegnava i rally. Fasanfinì alle mie spalle e dietro di lui si classificò Pasetti”.

hAnno gAREggIATo Con VETTuRE dI TuTTI I TIPI E MARChEAnIMATI dA unA gRAndE PASSIonE

Bepi zarpellon con lucia pafumi

Bepi zarpellon con la Bmw durante le prove della salita del Costo

luigi pellanda

un pREMIO AllA cARRIERAUn premio alla carriera. il presidente Valter Biz-

zotto ha invitato nella sede dell’aci in occasionedella serata conclusiva del corso per il rilascio dellaprima licenza a 50 allievi, tre veterani del volanteche da decenni continuano a frequentare i campidi gara: luigi Battistolli, ovvero lucky, e i bassanesiluigi pellanda e Giusep-pe zarpellon.

Rallysta il primo, im-pegnato nel campionatoitaliano rally storici, glialtri due sono velocisti,specialisti delle gare divelocità in salita e su pi-sta, con qualche puntatanelle prove speciali, giu-sto per vedere che effet-to che fa correre di nottee con le note. Centinaia le manifestazioni alle qualihanno preso parte con successo, riscuotendo an-che importanti vittorie.

Un esempio per chi si appresta a entrare nelmondo dei motori. Gli allievi del corso, tenuto co-me quello di febbraio, da Valter Robassa e sabrinatumolo, sono rimasti stupiti nell’apprendere che cisono piloti come pellanda che gareggiano da più di50 anni (lucky e zarpellon non sono molto lonta-ni!) con lo stesso entusiasmo di quando preseroper la prima volta un volante in mano.

Un caloroso applauso, alla consegna delle cop-pe, ha sottolineato la breve cerimonia e tutti i sonochiesti: “fra mezzo secolo sarò ancora nel giro dellecorse?”.

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un podio tutto di Lancia 037. S’è perso ilconto da quanti anni la reginetta torinesenon dominasse in maniera così perentoriala scena rallystica. È accaduto a Cortina, inoccasione della quinta edizione del Rally do-lomiti historic, ospitato nella Conca ampez-zana. una gara bellissima, con le provespeciali ricavate lungo i passi più belli e sug-gestivi, ma purtroppo disertata dai rallysti.Solo una cinquantina le auto al via (tra lequali anche quelle partecipanti alla gara diregolarità), ma spettacolo di altissimo livelloe interpreti eccezionali, che non hanno maitirato indietro il piede, confrontandosi ad ac-celeratore aperto nonostante la pioggia atratti fastidiosa.

La gara è stata dominata dal sanmarineseMarco Bianchini, con Silvio Stefanelli alle no-te, al volante di una vettura in livrea Martini,ma tanto Ciaccio Baggio quanto il rientrante

Toni Fassina, assente da cinque anni e conun po’ di ruggine da togliere dal piede de-stro, non hanno affatto sfigurato nella sfida.Purtroppo è mancato da subito il confrontocon il vicentino Lucky. Partito coi favori delpronostico al volante della Ferrari 308 gtbcontrassegnata dal numero uno sulle fian-cate, gigi Battistolli è stato piantato in assodal motore dopo i primi tornanti del giau.All’inizio il motore ha preso a ratare scari-cando la cavalleria a singhiozzo. Poi, valicatoil passo, nell’insidioso tratto in discesa, s’èbloccato di colpo.

“È stato come se qualcuno avesse improv-visamente tirato il freno a mano – ha com-mentato il campione – La Ferrari s’è fermata,inguidabile. Ancora un paio di metri e avrem-mo spiccato un salto pericolosissimo, atter-rando sul tornante sottostante”.

In folle, col motore ammutolito, Lucky e il

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IL SAnMARInESE hA doMInATo LA gARA VInCEndo CInquE dELLEoTTo PRoVE SPECIALI. ALLE SuE SPALLE IL BASSAnESE BAggIo E TonI FASSInA ToRnATo ALLE CoMPETIzIonI doPounA LungA ASSEnzA

IL RALLy dELLE doLoMITI In VERSIonE SToRICA AndATo In SCEnA A CoRTInA E’ STATo doMInATo dALLE LAnCIA 037

toni-Verdelli sul passo Giau con la lancia 037

la Ferrari 308 Gtb di lucky-Cazzaro ferma dopo la prova di passo Giau

navigatore gigi Cazzaro hanno raggiunto mestamente il fine provamentre gli altri equipaggi continuavano la corsa.

Il cronometro ha premiato Bianchini, che ha firmato cinque delleotto prove speciali in programma (quattro da ripetere due volte),suddivise in due tappe, lasciando a Costenaro la soddisfazione divincere il primo passaggio sulla Rucavà caratterizzata, a circa metàpercorso, da un tratto di veloci rettilinei con la roccia sulla destra eil precipizio a sinistra. Roba da stomaci forti. Proprio alla fine di que-sta prova il bassanese Baggio s’è trovato momentaneamente intesta alla classifica, nonostante una distrazione su un cordolo, conun decimo di vantaggio su Basso-zannoni, 5”8 su Bianchini e 6”2su Costenaro. neanche il tempo di assaporare l’aria di alta classificae nella ripetizione del giau tanto Basso quanto Costenaro sono staticostretti a salutare anzitempo la compagnia, piantati in asso rispetti-

vamente dalla Porsche 911 Rsr e dalla Lancia Stratos. Persi anzitem-po tre grandi protagonisti, Toni Fassina, con Marco Verdelli sul sediledi destra, entrato in sintonia con la 037 dopo le prime speciali diambientamento, s’è tolto lo sfizio di vincere la quarta frazione, la-sciando Baggio e Bianchini a oltre 5”, confermando così che il grandecampione degli anni Settanta e ottanta, non ha perso lo smalto ela classe è rimasta immutata nonostante il tempo trascorso. Sarebbebello vederlo più spesso in gara perché Toni Fassina al volante nonè mai scontato.

La prima tappa s’è conclusa con Bianchini in testa e Baggio alle suespalle staccato di oltre 11”. Terzo Fassina con la 037 nella colorata ver-sione “goldie Italia”, davanti a Iccolti-Ferrarelli (Porsche 911 RS) e anuti-guerretti con una Renault R.5 Turbo.

Sorprendente la gara di Luciano e Lorena Chivelli con una Fiat

luckY MOtORE kO

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Sulla zoppè che ha chiuso le ostilità, ilsigillo è stato ancora di Bianchini che hainflitto a Baggio poco più di un secondo.Il trasferimento sino al traguardo di Cor-tina una passerella festosa.

Il sanmarinese ha colto così la prima vit-toria stagionale, davanti al driver bassa-nese e a Toni Fassina: tre Lancia 037 aiprimi tre posti. Ancora gloria per la mac-china torinese!

Agostino Iccolti, meno brillante di altrevolte ma comunque accorto e determina-to, s’è dovuto accontentarsi della quartapiazza a quasi tre minuti, con un vantaggiodi 48” su Lorenzo delladio e Remo Bazza-nella su Porsche 911 Sc, primi nel TerzoRaggruppamento, bravi a rintuzzare gli as-salti di Marco nuti e Andrea guerretti.Settimo gradino per l’Alfetta gtv di gian-

luigi Baghin e Anna Ferro mentre i due Chi-velli si sono presi la soddisfazione di chiu-dere il rally all’ottavo posto assoluto conla loro utilitaria, mettendosi alle spalle laPeugeot 205 di Mauro Taverna e gianan-tonio Corso e l’Alpine Renault 1300 di LuigiCapsoni e Lucia zambiasi, soddisfatti delsuccesso riportato nel primo Raggruppa-mento.

A Bianchini e Stefanelli oltre ai premid’onore da regolamento anche i particolaried esclusivi volanti in marmo realizzati dadomina Cristal e l’iscrizione omaggio alRaab historic che si svolgerà il 29 e 20 lu-glio a Castiglione dei Pepoli.

Coppa delle scuderie al Team Bassano,presente in forze al comando dello spor-tivissimo Mauro Valerio, sempre prontoa dare una mano anche agli avversari.

127 sport, che hanno chiuso la top ten,lasciandosi dietro vetture decisamentepiù potenti e performanti.

La seconda tappa è scattata da Cortinad’Ampezzo finalmente illuminata dal sole.Le ostilità si sono aperte lungo gli strettitornanti che portano a Passo Cibiana. Bag-gio è partito all’attacco recuperando 2” aBianchini. distacchi più significativi perFassina, terzo, delladio e nuti, quarti equinti ed in lotta per la supremazia nel 3°Raggruppamento. Ancora in evidenza idue Chivelli con un notevole settimo tem-po assoluto.

Sull’insidiosa “zoppè” la reazione diBianchini è arrivata puntuale: il sanmari-nese ha restituito i 2”3 persi a Baggio

mentre Iccolti ha stampato il terzo tempodavanti a Fassina. Al riordino di Vodo diCadore, con due prove da disputare, la lot-ta per la vittoria era ormai un affare pri-vato tra Bianchini e Baggio separati da11”7. Fassina, terzo a 1’45”, fuori dai gio-chi, seguito da Iccolti, quarto e al comandonel 2° Raggruppamento e da delladio,quinto e in testa al 3°.

Il sole iniziale è scomparso presto dietrominacciosi nuvoloni. Il meteo ci ha messonuovamente lo zampino nella ripetizionedi Passo Cibiana, scaricando pioggia su tut-ti i dodici chilometri del nastro d’asfalto.Bianchini ha firmato il migliore scratch, al-lungando su Baggio, e portando a 16”2 ilvantaggio.

FInIScE pARIMA gIAcOppOBAttE SEnnA

quattordici gli equipaggi che si sono sfidati nelquinto degli otto appuntamenti del Trofeo TreRegioni, che si è corso a Cortina d’Ampezzo in co-da al Rally dolomiti historic. dopo gli otto rileva-menti nelle due giornate di gara condizionate dalmaltempo, la classifica ha visto in perfetta paritàMaurizio Senna e Lorenza zaffani con la Volkswa-gen golf gti e Andrea giacoppo con daniela gril-lone Tecioiu su Autobianchi A112 Abarth. daregolamento si è ricorso alla prova discriminanteper stabilire i vincitori: sul primo pressostato delPasso giau, giacoppo e grillone sono stati piùprecisi, un solo centesimo pagato contro i tre deilodigiani, e si sono aggiudicati così la vittoria, por-tando a due il bottino personale nel Trofeo, dopoil successo conquistato a Borgo Valsugana a fineaprile. Il dolomiti Revival s’è rivelato combattutoed avvincente, dall’inizio alla fine.

Maurizio Senna e Lorena zaffani, come nellagara trentina, hanno incamerato un altro secondoposto, il terzo consecutivo che permette loro dimantenere con buon margine il comando dellaclassifica assoluta. Al terzo posto, ad appena duepenalità dai vincitori, s’è piazzato giordano Mozzi,in coppia con una navigatrice del Progetto MiteSonia Cipriani, con l’opel kadett gt/e. nove, in-vece, le penalità di ritardo per Mauro Argenti eRoberta Amorosa, quarti con la Porsche 911 Tcon la quale hanno preceduto l’Autobianchi A112Abarth di Adriano Pilastro e Cristian garavello.Sul sesto gradino del podio sono saliti Enzo Scapined Ivan Morandi su Lancia Beta Montecarlo se-guiti da Pietro Iula e William Cocconcelli su Por-sche 911 SC e subito dietro Sandro Martini conElisa Moscato sulla Fiat uno 70 S. nona posizioneper Lorenzo Franzoso nuovamente in coppia conElisabetta Russo sull’Autobianchi A112 Abarth etop ten chiusa dalla Porsche 944 di gianni Fran-chin ed Ezio Corradin. Seguono danilo ziliotto eLuca Bertoli su opel kadett gt/e, undicesimi, die-go Tovena e ugo Tomasi dodicesimi su Alfa Ro-meo Alfasud .5, koby Tovena e gloria Floriotredicesimi anch’essi su Alfasud ma in versione1.3. hanno chiuso la classifica, sempre con un’Al-fasud stavolta in versione Sprint, Alessandro Mez-zavilla e gianni Sandrini.

La classifica assoluta del Trofeo Tre Regioni ve-de al comando Senna con 218 punti seguito daArgenti a 180, giacoppo a 175, Mozzi quarto a172 e Iula con 157 in quinta posizione.

Bianchini-stefanelli, primi assoluti con la lancia 037

andrea Giacoppo e daniela Grillone hanno vinto lagara di regolarità sport

nELLA PRoVA dI REgoLARITàSPoRTIVA VALIdA

PER IL TRoFEo TRE REgIonI

FuORI SuBItO dAI gIOchII MAROStIcEnSI gIAnpAOlO BASSO E gIORgIO cOStEnARO“ABBAndOnAtI” RISpEttIVAMEntE dA pORSchE 911 RSR E lAncIA StRAtOS

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_la Jaguar Biondetti special del 1950 del tedesco Keil Horst che ha vinto la prima edizione della leggenda di Bassano

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Canavese-Pascal, molto forti, anche lorosu Lancia delta, decisi a darmi delfilo da torcere. un po’ mi so-no preoccupato. Così, ap-pena il cronometristami ha dato il via, hocominciato a viag-giare allegro. Allafine della prova diquindici chilome-tri, tra me e il se-condo equipaggio,formato da Melega-ri-zamboni (Lanciadelta Integrale) c’eraquasi un minuto. Tranquil-lizzatomi, mi sono impegnato adivertire il pubblico sui rimanenti tratti

senza però mai perdere di vista i tempi.Così ho vinto tutte le prove. Con gigi Pi-

rollo l’intesa è stata subito per-fetta. Ci siamo divertiti un

sacco e spero che ci sianoaltre occasioni per rimet-

termi a guidare una del-ta”.

Impietosa la classifi-ca finale dopo la spe-ciale di Monte Lerno,lunga più di 32 chilome-

tri: Biasion-Pirollo primiin 1 ora 38’ 27” 5; secondi

Pelliccioni-Ceci a 6’20” e terziMelegari-zamboni a 6’29”.

E i due rallysti d’oltralpe? Sesti as-soluti a 23’56”!

Trent’anni cancellati in un attimo. quando s’è seduto al volante della Lanciadelta 16 V della Milano Racing in versione Martini è stato come se il tempo sifosse fermato e il nastro della vita riavvolto. Miki Biasion ha provato un brivido.Poi ha sorriso al navigatore, per l’occasione gigi Pirollo, e messo in moto. Il rug-gito gli ha ricordato anni di gare in tutto il mondo, trionfi, due titoli mondiali...

È accaduto in occasione del Rally Italia Sardegna, prova valida per il campio-nato mondiale. Ammesse al via, con classifica a parte e percorso ridotto, anchele auto storiche, una decina in tutto, ma con il bassanese vedette della mani-festazione.

A fare una brutta figura – sempre possibile quando si sta troppo tempo lon-tani dalle competizioni – Miki non ci teneva proprio e ha corso alla sua maniera,cioè all’attacco dall’inizio alla fine. Per gli avversari è stato subito buio pesto.Il campione ha vinto tutte le prove speciali, incrementando via via il divario,tanto che ha chiuso la gara con oltre sei minuti di vantaggio sui sanmarinesiPelliccioni-Ceci (Ford Escort Mk2).

Successo nettissimo. gara a senso unico. gerarchia riconfermata: il campionec’è ancora.

“Alla partenza – racconta Miki – mi avevano detto che c’erano due francesi,

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Biasion con la delta al Rally italia sardegna. nella foto in alto: Biasion e pirollo festeggiati dai tifosi in sardegna

Torna il rally Città di Schio, dopo tre stagioni diassenza dai calendari sportivi nazionali.

In calendario sabato 9 e domenica 10 luglio, sichiamerà 1° Rally day Città di Schio, organizzatodal giovane sodalizio scledense PSg Rally, fortedi una significativa impronta femminile, che havoluto fortemente riproporre la gara.

La storia “dello Schio” è gloriosa: nell’albod’oro delle 26 edizioni disputate spiccano nomicome “Lucky”, Corradin, Ceccato, il compiantozenere, Battaglin, Bianco, gasparotto, il còrsoCampana, sino all’ultimo vincitore del 2012, An-drea Smiderle.

un nuovo format, per il rally scledense, condue sole prove speciali diverse, Monte di Malo eSanta Caterina, la prima da ripetersi tre volte ela seconda due. Cinque, quindi i rilevamenti cro-nometrici su complessivi 35 chilometri.

La prova di “Monte di Malo” è la classica giàinserita nel corso di passate edizioni della gara.Lunga 7,00 chilometri, parte dalla località Lebe-na, si snoda lungo un tratto di strada in falsopia-no fino a Crosaretta di Monte di Malo. A Cima ilfine prova.

La “Santa Caterina”, anch’essa di 7 chilometri,ha uno sviluppo molto tecnico. Parte da ContràRavagni, percorre un tratto in salita fino ad arri-vare alla località Santa Caterina per poi svoltarea destra verso Contrà Facci ed arrivare poco pri-ma di Contrà Rossi dov’è situato il fine prova.

Importanti realtà economiche della zona han-no aderito alla proposta della P.S.g. Rally: la gPSPackaging ospiterà i riordinamenti durante lasfida, mentre nella struttura della Ecor sarà or-ganizzato il riordinamento notturno tra il sabatoe la domenica.

La partenza sarà in piazza Alessandro Rossi aSchio, in centro, davanti al duomo di San Pietro.

Il via verrà dato sabato 9 luglio alle 20,30, poi iconcorrenti porteranno le vetture nel riordina-mento notturno, dal quale il primo concorrentene uscirà l’indomani a partire dalle 9 del giornosuccessivo.

Bandiera a scacchi, nel piazzale antistante ilpalasport di Schio, dalle 18.

RItORnA Il RAllYcIttà dI SchIO

In cOppIA cOn gIgI pIROllO hAdOMInAtO lA gARA RISERVAtA AllE AutO StORIchE VIncEndO tuttE lEpROVE SpEcIAlI. OltRE SEI MInutI dIVAntAggIO Sul SEcOndO EquIpAggIO

SABATo 9 E doMEnICA 10 LugLIoISCRITTo A CALEndARIo

CoME “RALLy dAy”MIkI RItROVA lA dEltA

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quistarono 42 anni fa un indimenticabile Rally di S. Martino davantiai compagni di squadra Verini-Macaluso e a Leo e Serena Pittoni,splendidi ma sfortunati protagonisti del rally con una Porsche Carreradel Jolly Club.

giù dal podio, invece, Tiziano Baldissera ed Edoardo Covaz, conuna Mini Cooper 1.3 del 1973, tra i favoriti della vigilia. dietro diloro, divisi da una manciata di penalità, Ferratello-Rigoni su Fiat 128Sl, Converso-Polato su A 112 Abarth e Ferrara-Camporese su opelkadett gtc.

Solo ottavi Enzo Scapin e Ivan Morandi (Mini Cooper 1.3), contutte le potenzialità per bissare il successo di due anni fa quandoconquistarono la Coppa Pedavena. un’incertezza di troppo sullaValnevera, costata una trentina di penalità, li ha ricacciati indietro

nella classifica senza dar loro la possibilità di recuperare, vista anchela precisione degli avversari.

Cavicchiolo-Cinque (Vw Porsche 914) e Canale-Sinigaglia (Fiat 124Special), regolari e attenti, hanno chiuso la top ten.

da segnalare la prestazione della giovanissima Serena Bianchin,coadiuvata al radar da gianfranco Menon, che all’esordio in unagara ufficiale, ha saputo portare la 124 Abarth “prestatale” da papàLuciano, al 26° posto assoluto nonostante noie continue alla ventoladi raffreddamento. Serena ha partecipato al Rit, Rally Italia Talent,istituito da Renzo Magnani, mettendo in luce doti di guida che po-trebbero lanciarla in campo automobilistico.

nella categoria riservata alle auto moderne la vittoria è andataa Fabio Barison e Adriano Paggiarin, su Peugeot 205 gti, con 85 pe-

I presupposti per un rally ci sarebbero tutti:prove speciali lunghe e selettive, ampi spaziper riordini, centro gara comodo e fun-zionale, ma Ivo Strappazzon, pre-sidente del Rally Club 70 cheorganizza la gara, preferisce laCoppa Pedavena in salsa rego-laristica.

Sulla carta è un S. Martinodi Castrozza vecchia maniera,in formato ridotto, con i pas-saggi cronometrati più belli sullaValnevera, a Valstagna e Foza, sulCol Perer e Cima Campo. In praticaè una corsa difficile, emozionante e in-certa. Roba non solo per gli esperti delle lancettee dei pressostati ma anche per chi di traversi ederapate ne capisce e sa farli.

La 19ª edizione, andata in scena a metà mag-gio, con partenza e arrivo davanti alla famosa

birreria feltrina, ha richiamato una novantina diequipaggi da tutta Italia e la sfida è stata ser-

rata dall’inizio alla fine, con i primidue della classifica divisi da una

sola penalità dopo otto ore ab-bondanti di gara.

A imporsi è stato l’equipag-gio Turri-Frascaroli con unaFiat 128 del 1974 che sulledodici prove di abilità ha

sommato appena 56 punti,poco più di 4 a passaggio da-

vanti alle fotocellule. Il pilota,portacolori della Cams Rovigo, non

è nuovo ad exploit di questo genere. Loscorso anno aveva “firmato” la gara di regolaritàCittà di Bassano, con partenza ed arrivo a Val-stagna per celebrare i 50 anni della mitica provache ha laureato (non a caso è chiamata l’univer-sità dei rally) decine di grandi “manici”, primo

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I duE Sono AggIudICATILA VITToRIA nELLA gARA dI REgoLARITàTuRISTICA oRgAnIzzATAdAL RALLy CLuB 70 dI RoMAno

unA SoLA PEnALITà LI SEPARA dALLA goLF gTI dI gIAnLuCA E FILIPPo zAgo MEnTRE TRA LE AuTo ModERnE IL SuCCESSoPREMIA BARISon-PAggIARIn Su PEugEoT 205 gTI

turri-Frascaroli primi con la Fiat 128

tuRRI EFRAScAROlI

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nalità complessive, davanti a gianluca Turchet ed Enrico Coan (delta Intergale) e a Marco Barison ed Elisabetta Santaterra (Fiat500 Ss).

nella categoria J 2 successo di Alessandro Mazzucato e Petix Jody(Peugeot 205 Rally) con 196 penalità, 19 in meno di Simone Passarinie Roberto Facchini (Bmw 320 Is) e 39 in meno rispetto a giulio Luccae Stefano Valleri (Peugeot 205 gti) classificatisi al terzo posto.

La classifica di raggruppamento per auto storiche vede nella classe3 il primo posto dell’equipaggio nissotti-Mampreso (giulietta Ti);nella classe 4 il successo è andato a Rondinelli-Rossato (Sunbeam Ti-ger). Cavicchioli-Cinque (Vw Porsche 914) hanno vinto la classe 5;Tur-ri-Frascaroli (Fiat 128) la classe 6; zago-zago (golf gti) la classe 7;

Le classifiche di raggruppamento per vetture moderne, invece,vedono nella classe 1 il successo di Fabio Barison e Adriano Paggia-

rin, nella 2 la vittoria di Marco Barison ed Elisabetta Santaterra,nella 3 il primo posto di Andrea nonnato e Andrea Brunati.Il Chal-lenge Subaru è stato vinto da Franzoso-Cipriani del Progetto Mite,davanti a Chiusso-nao e a nonnato-Brunati.

La speciale classifica riservata alle scuderie è stata vinta dalla PadovaAutostoriche con gli equipaggi Coverso-Polato, galeazzo-Androni eBragantini-Farsura, davanti al Manghen Team (Fichera-Fichera, gi-rardelli-girardelli e Menegoni-Camiscia) e alla Squadra Corse IsolaVicentina (Ferratello-Rigoni e Scapin-Morandi).

Tutti in birreria, alla fine delle ostilità, per brindare ai vincitori edarsi appuntamenti a febbraio quando il Rally Club 70 metterà inscena la terza edizione della “Coppa Attilio Bettega”, la classica garainvernale denominata “piccolo Montecarlo italiano” per via dellaneve che imbianca il percorso e mette alla frusta piloti e macchine.

fra tutti Sandro Munari. Anche in quest’occasione gia-como Turri, che ha chiamato sul sedile di destra l’esper-to Marco Frascaroli, già primo nella Coppa Pedavenadi tre anni fa accanto a Boschieri, ha dimostrato di sa-perci fare.

Calmo, riflessivo, preciso non s’è mai fatto prenderela mano, nemmeno quando la strada invitava ad an-dare giù di acceleratore. ha costruito la vittoria provadopo prova, cercando di sbagliare il meno possibile.Sulla sua scia si sono posti gianluca e Filippo zago, conuna golf gti 1600 del 1979 che hanno fallito il gradinopiù alto del podio per l’inezia di una penalità. Menodi un battito di ciglia, verrebbe da dire, consideratoche, tradotto in tempo, significa un centesimo di se-condo.

A 34 lunghezze di distacco si sono assicurati il bronzoMarco Bentivogli e Adriano Casadei con una bellissimaFiat 124 Abarth del 1973, vettura che su queste stra-dine ha scritto importanti pagine di storia. Con unamacchina simile Fulvio Bacchelli e Bruno Scabini con-

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FAnTASTICo PERCoRSo ChE RICALCA IL MITICo RALLy dI SAn MARTIno dI CASTRozzA

tutti in fila in attesa del controllo orario

la Fiat 131 abarth di Biasizzo-Revelant

Coppa pedavena. scapin-morandi su mini Cooper

Gianluca e Filippo zago, secondi assoluti con la Golf Gti

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dElEgAzIOnI AcI VIcEnzAARzIgnAno

Corso garibaldi 38 - tel. 0444.672142 08.30 – 12.30 & 15.00 – 19.00

tasse 08.30 – 12.30 - Sabato 08.30 – 12.00 escluse tasse

ASIAgoVia San Carlo 8 - tel. 0424.63958

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BASSAno CEnTRoVia del Mercato 23 - tel. 0424.523868

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ISoLA VICEnTInAVia Arasella 23 - tel. 0444.977270

09.00 – 12.00 & 15.30 – 18.30 escluso sabato Tasse automobilistiche fino alle ore 17.30

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ThIEnEVia Marconi 42 b - tel. 0445.365708

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SChIoVia Marconi 6 - tel. 0445.635400

08.30 – 12.30 lun. mer. ven. anche dalle 15.30 - 18.30Escluso sabato

VALdAgnoVia dalla Chiesa 39 - tel. 0445.404424

08.30 – 12.30 lun. mer. ven. dalle 15.30 – 18.30Escluso sabato

SAndRIgoVia della Repubblica 29 - tel. 0444.750444 - fax 0444.750433

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Via Battaglione Val Leogra, 8836100 VicenzaTel. 0444.571230 [email protected]

Via Cà Balbi, 2636100 VicenzaTel. 0444.911408 [email protected]

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Via ognibene, 3136045 Lonigo - VITel. 0444.830657 [email protected]

Via Monte grappa, 1836063 Marostica - VITel. 0424.75874 [email protected]

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nedo Checchi, toscano purosangue. Estro,simpatia e bravura. “Canta” le gesta dei piloti,anche i più scalcagnati, come omero esaltavaAchille, Ettore e ulisse. Per tutti, primi o ultimidella classe, parole d’incoraggiamento, di so-stegno, di elogio. Rapido e preciso come uncomputer. unico e inconfondibile. Con lui almicrofono i rally diventano romanzo, avven-tura, storia e leggenda.

Per una volta, anziché raccontare, si rac-conta.

“Sono nato in un piccolo borgo etrusco. Tre-vane, una frazione del Comune di Loro Ciuffen-na in Provincia di Arezzo il 20 settembre 1951.nel 1968 la famiglia si trasferì a TerranuovaBracciolini dove il mio babbo gestiva una for-nace che produceva calce attraverso la cotturadelle pietre.

Al convento (l’oratorio) ritrovo di giovani,conobbi i migliori amici e... i migliori anni della

vita. Paolo, figlio del dottore (il medico di fa-miglia) studiava a Siena e frequentava il girodella Squadra Piloti Senesi. non ci vuole tantafantasia per capire come il sottoscritto e altri“scapestrati” siamo stati contaminati”.

Con l’Elba a due passi da casa, il “battesimo”non potè che essere... magnetico.

Prima avventura al Rally dell’Elba; prima ve-ra corsa con la 500 al trofeo battistrada a Pog-gibonsi. Poi le assistenze agli amici rallisti ingiro per l’Italia e, al volante, cronoscalate, pistae soprattutto rally. Tanta terra, di giorno e dinotte.

decine le auto “strapazzate”: dalla Fiat 500alla 128, passando per Volkswagen Maggio-lone, Porsche, Lancia hF gr3 e gr 4 Jolly Club,A112 Ab ex giorgio Pianta (Montecarlo ‘76),A112 AB (trofeo 1977), Stratos (Bartolini Ce-sena e Michelotto Padova) Alfasud Ti, x1/9gr 4.

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PERSonAggIo.ToSCAno PuRoSAnguE, VIVE A TERRAnoVA BRACCIoLInI E nE SA unA PIù dELL’EnCICLoPEdIA

cOn nEdO chEcchI

nedo Checchi al volante di una lancia Fulvianedo Checchi in gara con una Fiat X 1/9

nedo Checchi

dei manufatti in cemento avessero matu-rato contemporaneamente l’età della pen-sione e considerato che gli apprendisti cheavevo trovato non fossero molto “motiva-ti”, che la concorrenza producesse unaqualità migliore e che per uno svilupposervissero enormi capitali, che non avevo,decisi di chiudere l’attività e di andare alavorare a tempo pieno in televisione.quattro anni fantastici dove grazie allagrande collaborazione di colleghe e colle-ghi, editore, direttore e tecnici, ho condot-to sempre in diretta, telegiornale,trasmissioni di motori, maratone televisivea reti unificate, sia dagli studi che dalle

piazze o teatri. nel 1993 cambiai squadrae...passai ad una TV in Provincia di Firenze.Tre trasmissioni settimanali in diretta: “In-dice puntato”; un processo del calcio. “Pal-leggiando”; trasmissione spettacolo.“Roadmaster”; trasmissione sui motori.

nel 1995 venni chiamato a fare il diretto-re per un ente pubblico/privato che si oc-cupava di organizzare fiere, promozioneturistica (borsa di Milano e Berlino) con laRegione Toscana e la Provincia di Arezzo.devo dire che, per il fatto di non essere unpolitico, dopo quattro anni di acrobazie trai membri del Cda mi dimisi suscitando di-verse perplessità. Per la cronaca aggiungo

che avevo visto lontano. da tempo questasocietà è stata completamente azzerata”.

“Ero senza lavoro. - prosegue nedo Chec-chi - nelle televisioni e nei giornali non vo-levo tornare, per più motivi. non ho bussatopiù a nessuna porta e le proposte erano “tri-sti”....allora non mi rimaneva che ritirar fuorila vecchia patente “C” e tornare a guidareun camion. Trovai una azienda che facevala raccolta della carta, legno, ferro, plasticae ingombranti per conto terzi e per dieci an-ni ho guidato uno Scania tre assi con gru escarrabile”.

Ma il sabato e la domenica sempre mo-tori....

di Roberto Cristiano Baggio

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“oggi mi manca un’auto da gara- spiega con un filo di malinconianedo - Mi piacerebbe rifare un rally su terra. Mi manca un camion“musone”. ogni tanto mi piace andare in qualche piazza dove possoraccontare le storie di chi, come diceva gabriele d’Annunzio, è votatoalla dea rapidità”.

qual è il pilota che ti ha colpito di più?“Potrei fare un elenco di tre pagine. dico tutti quelli che quando

si mettono il casco in testa, staccano la spina con il mondo e dannotutto gas! Soprattutto in curva. Perché quando la strada è diritta,riesce a tutti. Tra i campioni cito per la F1. gastone Brilli Peri, JimClark, Ayrton Senna, gilles Villeneuve, Michael Schumacher, RonniePeterson. Per i rally: Cavallari. Munari, Biasion, Rohrl, kankkunen,

henry Toivonen. Per le moto: Agostini, Sheene, Lawson, Vale Rossi.Per il cross: Maddii. Rinaldi, Cairoli, Everst, Puza, Jobè. E tutti quelliche, come dicevo, non hanno un cognome importante e che co-munque fanno enormi sacrifici per gareggiare”.

Il rally più bello? “Elba. Cosa dovrebbe dire un toscano? Ma anche Sanremo, Cam-

pagnolo, S. Martino di Castrozza, Montecarlo”. Rally storici o moderni? “Bella domanda! I rally storici sono magici ma secondo me an-

drebbero regolamentati diversamente. I rally moderni sono il pre-sente ed il futuro ma, sempre secondo il mio modesto punto divista, andrebbero “gestiti” meglio”.

decine di gare, un po’ ovunque.Poi il sole tramonta. nedo Checchi mette

su casa. Famiglia e lavoro lo impegnano.Arrivano i figli.

La passione però non viene meno. E senon c’è un’auto da guidare si può rimanerenel giro in mille altri modi.

“Erano gli anni delle televisioni locali chefacevano “rumore”. In Toscana ce n’era unaseguitissima, aveva un palinsesto quasicompleto. quasi. Mancavano i motori! Mipresentai e proposi una rubrica. Feci colpo.Mi fu assegnato uno spazio settimanalema non in diretta. dovevamo registrarlo.A quell’epoca avevo una piccola attività ar-tigianale, producevo manufatti in cementocon cinque operai. Loro impastavano, ver-savano, mettevano i ferri, rifinivano, io an-davo a consegnare con il camion. quandoavevo la registrazione della rubrica dedicata

ai motori, raggiungevo la sede della Tv conil camion carico di manufatti. Mi cambiavod’abito in cabina e mi presentavo, con gliappunti e la scaletta sotto braccio, agli ospi-ti che avevo invitato per le riprese. Regi-stravamo e ripartivo per andare a scaricarela “barra pesante”( il camion si chiama cosìnel linguaggio Cb)”.

“Il sabato e la domenica seguivo gli av-venimenti, se c’era un tecnico di ripresadisponibile, e il mercoledì registravo. Poi,come sempre, tutte le cose buone fini-scono, e cominciai a scrivere per i giorna-li. Corrispondente di zona. Cronaca, sport,politica. nel 1985 mi iscrissi all’albo deigiornalisti e la cosa mi ritornò utile per-ché nel 1989 ad Arezzo nacque una TV eper essere parte della redazione ci volevala tessera. Combinazione volle che i vali-dissimi collaboratori che avevo nella ditta

hA CoRSo Con LA 500 E LA LAnCIA STRAToS E hA guIdATo PER MoLTI AnnI Con ABILITà E PERIzIA I CAMIon

cOn nEdO chEcchI

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cAntA E tESSE lE lOdI dEI pIlOtIcOME un gRAndE pOEtA. AdORA

lE pROVE SpEcIAlI dEll’ISOlAd’ElBA MA nOn FAREBBE A MEnO dI cAMpAgnOlO,

SAnREMO E S. MARtInO dI cAStROzzA

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Erano più di sessant’anni che un vicentinonon iscriveva il proprio nome nell’albo d’orodella Mille Miglia. dai tempi di giannino,Vittorio Emanuele, Paolo e umberto Mar-zotto, i “conti volanti”. A distanza di tantotempo ecco un altro driver berico sul podio.La Mille Miglia non è più prova di velocitàpura essendo stata trasformata in regolaritàclassica, ma rimane pur sempre “la corsa piùbella del mondo” per dirla con Enzo Ferra-ri.

Luca Patron, imprenditore con la passioneper le auto d’epoca, ha conquistato un ec-cezionale secondo posto assoluto nell’ultimarievocazione storica, grazie ad un recuperoinsperato nelle frazioni finali quando pas-sando sopra i tubi dei pressostati il crono-metro indicava 0 o giù di lì, vale a dire ilpieno rispetto del tempo imposto.

Bersagliata dal maltempo nelle battuteiniziali, la Mille Miglia anche quest’anno èstata corsa dura e ricca di sorprese.

Lo specialista giordano Mozzi, partito coifavori del pronostico al volante di una AlfaRomeo 6C 1500 gran Sport del 1933, ha te-nuto a lungo il comando ma poi, quando sistava profilando la terza vittoria, è retroces-so al terzo posto a causa del bloccaggio delcronometro che non ha consentito alla suanavigatrice, la moglie Stefania Biacca, di con-trollare al centesimo di secondo la media.

Al comando sono così passati Vesco eguerini, con un’Alfa Romeo 6C 1750 gS za-gato del 1931 che non l’hanno più mollatosino alla bandierina a scacchi di Brescia.

Luca Patron s’è inserito tra i due, coadiu-vato dalla bresciana Elena Scaramuzza, abilea scandirgli con sicurezza incroci, deviazioni

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luca patron ed Elena scaramuzza sul podio della mille miglia

alessandro e sebastiano marzotto con lalancia lambda del 1928

cominciato a fare effetto, le mie condi-zioni sono migliorate e con esse pure laclassifica”.

“Pensavo di aver buttato alle ortiche laMille Miglia – continua Luca Patron – tantoè vero che la navigatrice mi ha rimproverato,anche aspramente, accusandomi, al primotraguardo parziale, di non essermi impe-gnato abbastanza. Punto sul vivo, ho comin-ciato a fare una prova più precisa dell’altra,recuperando gran parte del tempo persodurante la tappa d’avvio. un rilevamentodopo l’altro ho risalito la classifica sino aconquistare la piazza d’onore. Senza gli er-rori iniziali..”.

Luca Patron non vuole aggiungere altroanche se lascia intendere che mai come inquesta edizione il grande colpo era alla suaportata. Con 449 avversari e i più forti spe-cialisti mondiali del cronometro, l’impresadel vicentino non è stata una cosuccia. Il ri-sultato raccolto è frutto di grande passione,costanza e allenamento. non ci si improv-visa regolaristi in quattro e quattr’otto. Con-tare i centesimi di secondo richiede unasensibilità particolare, rara.

“Mi alleno tutti i giorni – svela Patron –sul parcheggio del Foro Boario di Vicenza.durante la pausa pranzo, anziché sedermia tavola, prendo posto in auto e faccio al-

meno cento passaggi sui tubi. Ci vuole unagrande costanza ma solo facendo così si ot-tengono risultati di prestigio”.

Il palmares di Luca Patron è lungo. Pur di-sputando solo le gare di regolarità classicaha vinto diverse manifestazioni, tanto daessere inserito nella lista dei “top driver”,vale a dire tra i piloti più bravi, tipo i priori-tari che corrono nei rally. Terre di Canossa,gran Premio nuvolari, Coppa d’oro delledolomiti, Stella Alpina, Rovereto, Lumezza-ne, Bologna: sono tante le principali garedel calendario nazionale alle quali ha presoparte ottenendo significativi piazzamenti.Lo scorso anno ha fatto il quarto assoluto

di Roberto Cristiano Baggio

E dOpO I MARzOttO

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alla Mille Miglia giapponese, durante laquale ha occupato a lungo la piazzad’onore alle spalle di Takamoto. Porta-colori della scuderia Loro Piana di Ver-celli, ha mille attenzioni per le vetturestoriche.

“L’oM 665 Superba SS con la quale hocorso alla Mille Miglia l’ho trovata adun’asta. È del tutto identica a quella cheusarono Minoia e Morandi nel 1927,quando vinsero la prima edizione dellagara bresciana. La mia è stata costruitanel 1925, ha superato i novant’anni maviaggia ancora gagliarda. Lanciata, arrivaa toccare i 110 chilometri all’ora. Equi-paggiata con un cambio a quattro marcepiù la retro, ha uno sterzo durissimo e la

pedaliera invertita. A sinistra c’è la frizio-ne, al centro l’acceleratore e a destra ilpedale del freno. All’inizio ho faticato unpo’”.

Per tutta la gara la vettura ha marciatosenza inconvenienti.

“Tutto bene sino al palco d’arrivo. do-po i festeggiamenti, invece, ha comin-ciato a tirare indietro. Se ci fossero statialtri chilometri da percorrere probabil-mente non ce l’avrei fatta”.

una bella revisione, dopo 1600 chilo-metri in tre giorni, è strameritata.

nel frattempo anche Luca Patron s’èristabilito dalla broncopolmonite, prontoad affrontare e a vivere nuove avventurecon le “superbe” macchine di una volta.

e passaggi. All’inizio la gara aveva preso unabrutta piega, complice probabilmente lastaratura di uno strumento di precisione ele imperfette condizioni fisiche del driver.

“Poche ore prima della partenza – rac-conta Patron – avevo il torace squassatodalla tosse. Su suggerimento del medicoho fatto una lastra: broncopolmonite ilresponso. Ero così giù che non sapevo separtire o arrendermi. ho tenuto duro.Purtroppo la pioggia non mi ha aiutato.ho preso tanta di quell’acqua, nelle pri-me ore di gara, che temevo di peggiorarele mie condizioni. La oM 665 SuperbaSport è a carrozzeria aperta e quandovien giù ti bagni dalla testa ai piedi. nonè stato un bell’andare. Avevo difficoltà aleggere le indicazioni e mi sentivo debi-litato. Poi, quando gli antibiotici hanno

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dOpO unA pRIMA tAppA dISAStROSABERSAglIAtA dAllA pIOggIA

Il pIlOtA hA guAdAgnAtOIl pOStO d’OnORE In cOppIA cOn

ElEnA ScARAMuzzA

IL CoLLEzIonISTA VICEnTIno SECondo

ASSoLuTo nELLA“CoRSA PIù BELLA

dEL Mondo” Con unA oM 665

SuPERBA SPoRT dEgLI AnnI VEnTI

dopo il debutto dello scorso anno, la ScuderiaSanta Margherita s’è ripresentata al nastro dipartenza della Mille Miglia, schierando gli “ere-di” dei fratelli Marzotto, protagonisti della corsabresciana nei primi anni Cinquanta.

Fondata da Stefano Marzotto, figlio di VittorioEmanuele secondo assoluto nel 1954, la SantaMargherita ha portato al nastro di partenza cin-que vetture, affidate rispettivamente ai fratelliSebastiano ed Alessandro Marzotto (Lancia Lam-bda Tipo 221 Spider Casaro del 1828); nicolòMarzotto ed Ettore nicoletti (Lancia Aurelia B20), il campione della formula uno Ivan Capellicon Steve Slater (Mercedes 300 SL), Loris Vazzo-ler e giuseppe giuliano (Aurelia B 24) e il “capita-no” Stefano Marzotto con Mauro Peruzzi(Aurelia B 20 gT).

Il miglior risultato lo ha conseguito l’equipag-gio Capelli-Slater, classificatosi al 137° posto as-soluto, davanti ad Alessandro e Sebastiano,138°. Il patron Stefano Marzotto ha chiuso l’im-pegnativa maratona al 382° posto mentre nico-letti e nicolò Marzotto si sono piazzati al 406°posto.

Migliore dei vicentini, dopo il secondo posto diLuca Patron, è risultato Andrea giacoppo condaniela grillone, 32° con la Fiat 508 Balilla SportCoppa d’oro.

Sfortunata la gara di Massimo Amenduni e Fa-brizio Vicari, attardati da problemi meccanici allaloro Alfa Romeo 6C 1500 SS MM zagato.

RIApRE I RIcORdIlA ScudERIA

SAntA MARghERItA

Con CInquE MACChInE AL VIA

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porte e cofani che, una volta chiusi, sparivanonei loro vani e non mostravano le giunturecon il resto della carrozzeria. Le lamiere eranopoi ricoperte da sette strati di vernice allacellulosa, le maniglie e le tante profilatureluccicanti, non erano semplici cromature,bensì manufatti in accaio inossidabile o inalluminio, lucidati. All’interno la pelle Con-nolly era ovunque e dal 1960 l’abitacolo siarricchì del condizionatore, dell’autoradio edi un innovativo cambio automatico (privodi leva, ma comandabile attraverso cinquepulsanti).

La Vega però era pesante e i clienti vole-vano prestazioni all’altezza delle sportive del-la concorrenza, che dal canto loro però

pesavano molto meno. nel ‘58, “aggiustatala mira”, daninos presentò la Facel Vega hk500, evoluzione finale delle Fv.

Mescolata alle auto più prestigiose delmondo, l’hk 500 (prodotta in 490 esemplari),fece la sua figura, con peculiarità uniche nelgotha dell’automobile: un inverosimile cock-tail di lusso estremo e sportività, offerta a9.795 $ (ovvero l’equivalente di una Ferrario di una Aston Martin).

ormai la Facel Vega era famosa e ricercataanche da personalità come il re del Marocco,il Presidente del Messico e i principi Sauditied alle straordinarie cura e raffinatezza di co-struzione, si aggiunsero poi eccellenti pre-stazioni. Con il nuovo motore da 360 cavalli

divenne la coupé 4 posti più veloce del mon-do, con i suoi 237 km/h.

Molto ben commentata dalla stampa in-ternazionale, nel 1960 l’hk500, benché fossepiù cara delle sue concorrenti, esportava itre quarti della produzione e si avviava versoi mille esemplari costruiti.

Il successo di una gran Turismo a quattroposti e di grande potenza, dette un chiarosegnale di cambiamento: in Italia nel ‘58 ven-ne presentata come “concorrente” la Mase-rati Coupé carrozzata Touring e nel ‘60 laFerrari 250 2+2.

nell’ottobre ‘61 al Salone di Parigi, de-buttò infine la Facel Vega 2. Il pubblico nefu entusiasta, giudicandola la più bella au-

Ci sono vetture che l’appassionato di motori non può non riconoscereal primo colpo.

Vetture particolari, magari non belle a primo acchito, ma che in unattimo trasmettono tutto il fascino del passato, che scaturiscono curiositàe mistero, che non lasciano indifferenti. una di queste è il marchio FacelVega.

Probabilmente non sono pochi a pensarla così visti i molteplici notipersonaggi che durante gli anni ‘60 ne acquistarono un modello (daPablo Picasso ad Ava gardner, da Stirling Moss a Ringo Starr, da TonyCurtis ad Albert Camus): grandi nomi che non hanno solo condivisoun’epoca, ma anche l’entusiasmo per un’automobile molto esclusiva esoprattutto ricercatissima: una coupè gran Turismo francese a quattroposti, potente, sportiva, di rara eleganza e con interni sontuosi.

una via di mezzo tra una signorile Rolls Royce ed una grintosa Ferrari:il compromesso ideale fra due scuole di pensiero, con una fisionomiapropria ben definita. Correre, ma con eleganza.

È il 1939 quando un ingegnere aereonautico francese, Jean daninos,appassionatissimo di automobili e uomo di grandi intuizioni per le nuovetecnologie nel campo delle lavorazioni dei metalli crea la fonderia “Facel”,specializzata in metallurgia aereonautica sofisticata e in stampi e assem-

PAgInA ǀ 38

di Andrea Ceccon

nEL 1954 CoMInCIòLA CoMMERCIALIzzAzIonE dELLA “VEgA FV”, VETTuRA CARATTERIzzATA dA un ASSEMBLAggIo dI RARA PERFEzIonE Con PoRTE E CoFAnI ChE unA VoLTA ChIuSISPARIVAno nEI LoRo VAnI E non MoSTRAVAno LE gIunTuRE

FAcEl VEgA

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tomobile francese del dopoguerra. Il nuo-vo modello era più basso, lungo e snellodell’hk500, che al suo confronto divennequasi “barocco”. Il frontale fu alleggeritoe il piccolo tetto pareva essere quasi so-speso, sorretto da sottilissimi montanti. Ilparabrezza e il lunotto molto inclinati, lelinee tese delle fiancate e le ruote Borrania raggi cromati, donarono alla Facel 2un’immagine dinamica. Il motore infinevenne potenziato ulteriormente con un7.000cc da 400 cavalli.

nel 1962 daninos, basandosi su di un’in-dagine di mercato che stabiliva che una pos-sibile Facel 1.600cc avrebbe potutointeressare ben 2.500 nuovi potenziali clientiall’anno, decise di abbandonare il settore del-le vetture di lusso.

Il fondatore aveva nel frattempo presomolti contatti positivi all’estero, raggiungen-do un accordo d’intenti con la Rover: que-st’ultima avrebbe anche impiantato alla Faceluna catena di montaggio della Land Roverper il mercato francese ed europeo.

Il governo però gli negò l’operazione, rite-nendola “non conveniente”. A fine ottobre1964 il marchio Facel Vega non esisteva più.Si mormorò che i costruttori francesi, con unascorretta mossa politica, non avessero volutoche la Facel entrasse in segmenti che avreb-bero potuto essere di loro interesse.

questa fu la fine del prestigioso marchiofrancese Facel Vega: l’ultimo, tra l’altro, adaver prodotto una coupé 4 posti di lusso lacui linea, ancora ad oggi, suscita grande cu-riosità.

blaggi di carrozzerie per auto. nel dopoguerra la Francia era in piena ri-costruzione e la Facel lavorava a pieno ritmo, mentre fabbriche d’auto-mobili quali Bugatti, Talbot, Panhard e delage erano rimastecompletamente ferme e in piena crisi.

Vista e considerata la concorrenza pressoché nulla nel settore delleautomobili di lusso di quel periodo, nel 1948 daninos decise di costruirneuna tutta sua.

Scelse la meccanica ed il telaio di una Bentley mentre la carrozzeria,coupé due porte, venne affidata al disegno e al genio di Pininfarina. Lavettura prototipo, chiamata “Cresta” riuscì così bene che, esposta al Sa-lone di Parigi, riscosse un notevole successo.

In quegli anni lo stabilimento era in grado di fabbricare oltre alla car-rozzeria, anche telaio e sospensioni, ma il progetto richiedeva un motore“potente, silenzioso ed affidabile”.

All’epoca negli usa il motore più moderno (l’8V hemi) veniva prodottodalla Chrysler che, vedendo un positivo ritorno d’immagine nell’opera-zione, si offrì di curare la distribuzione e il service delle Facel negli usa.

nel ‘52 cominciarono così i collaudi del prototipo dell’auto che si sa-rebbe chiamata Vega (la stella più brillante della costellazione della Lyra).nel ‘54 la Facel presenta la Vega FV: esecuzione di rara precisione, con

Il pRIMO VEIcOlO dEllA cASAFOndAtA dA un IngEgnERE

AEROnAutIcOAppASSIOnAtISSIMO

dI AutOMOBIlI VEnnE pRESEntAtO dOpO lA

SEcOndA guERRA MOndIAlESu MEccAnIcA E tElAIO BEntlEY E cARROzzERIA

cOupé dISEgnAtA dA pInInFARInA

PAgInA ǀ 39

non SEPPERo RESISTERE AL Suo FASCIno PERSonAggI CoME RIngoSTARR, PABLo PICASSo, ALBERT CAMuS, Tony CuRTIS, AVA gARdnERE IL CAMPIonE IngLESE dELLE quATTRo RuoTE STIRLIng MoSS

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ha permesso di apportare le regolazioni vo-lute. Poi, a causa di alcune speciali affrontatecon pneumatici non intagliati sotto unapioggia battente, ha cominciato a perderecontatto dai due battistrada. Le regolazionie le variazioni effettuate dai tecnici di hMInon hanno portato i risultati sperati e il dri-ver berico ha perso progressivamente con-tatto con la vetta della classifica. ormailontane prima e seconda piazza, Sossella hablindato il terzo posto assoluto, sfruttandol’ultimo giro di prove per testare altre rego-lazioni sulla hyundai i20 WRC e incamerarei primi punti importanti in ottica campiona-to.

“non è andato esattamente come mel’aspettavo il debutto sulla hyundai Wrc–

ha commentato il vicentino al traguardo -Abbiamo patito molto l’adattamento allanuova vettura e nonostante le tante rego-lazioni effettuate non ho trovato il giustofeeling con la i20. Mi spiace di non aver po-tuto disputare una giornata di test pre-garaperché ho capito il potenziale della vetturae della squadra ed è un peccato non averlipotuti sfruttare appieno. C’è molto da lavo-rare, dobbiamo riuscire a trovare un set-upche mi consenta di guidare come desidero. Al Taro, purtroppo, non ci siamo riusciti. Èstato comunque importante aver portato acasa i primi punti per il campionato Irc an-che se complessivamente non posso rite-nermi soddisfatto della prestazionecomplessiva”.

Il primo atto dell’IRC 2016 , il Rally del Ta-ro, s’è snodato in provincia di Parma. Al tirardelle somme, il più veloce è risultato LucaRossetti su Skoda Fabia R5, navigato dallascledense Eleonora Mori. Ad appena 3 de-cimi s’è classificato Alessandro Re su CitroendS3 WRC, a conferma dell’incertezza che c’èstata per la supremazia. Il campione italianoWRC in carica, Manuel Sossella, ha chiusoterzo a circa 30 secondi dal vincitore, al vo-lante di una hyundai i20 WRC.

Il Rally del Taro s’è riconfermato difficile,

complesso, con condizioni climatiche checambiavano minuto dopo minuto e quindicostringevano equipaggi e team a difficiliscelte di pneumatici.

Il portacolori della Scuderia Palladio, Ma-nuel Sossella navigato da gabriele Falzoneha affrontato la gara parmense debuttandosulla hyundai i20 WRC. I continui cambia-menti del meteo non hanno però aiutato ilpilota a trovare il giusto feeling con la vettu-ra curata da hMI.

Partito determinato, Sossella è incappato

in un testacoda nella prima p.s. mentre nellaseconda ha colto il secondo tempo assoluto.La sua performance, tuttavia, non l’ha sod-disfatto. La Ps 3 lo ha visto patire la scarsaluce a causa dell’imbrunire mentre sullaquarta, la Bardi, disputata di notte e con lapioggia arrivata a fare compagnia agli equi-paggi, Sossella e Falzone hanno colto la pri-ma vittoria parziale con la vettura coreana.Le condizioni metereologiche sono diven-tate protagoniste: Sossella ha penato per lascarsa conoscenza della vettura che non gli

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MAnuEL SoSSELLA E gABRIELE FALzonE TERzI ASSoLuTI AL RALLydEL TARo VALIdo PER IRC Con unA hyundAI I 20

PER IL VICEnTIno unIMPoRTAnTE TEST. LA

gARA È STATA VInTAdA RoSSETTI In

CoPPIA Con LA SCLEdEnSE MoRI.SECondo PoSTo AdAPPEnA TRE dECIMI

PER LA dS 3 dI ALESSAndRo RE

“un dEButtOmanuel sossella all’opera con la Hyundai

il pilota vicentino manuel sossella

manuel sossella con la Hyundai

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vato di Meledo di Lonigo, in sella ad una Vespa 125del 1959. nella 125, invece, il docente universitarioVittore Cossalter correrà con una Bianchina Extradel 1925, giacomo dal Prà avrà una Mondial e gian-ni Micheletto una gilera 124 5 marce. nella 175Carla Pizzato guiderà una Mondial 2T del 1952 esuo marito davide dal Prà una Mondial 175 Tv del1956. Timoteo Mauri di Fara prenderà il via con unaAirone 250 del 1949. quattro vicentini nella classe350: guido Borghin, Franco Aduso e Beppe Fortunasu Morini e giovanni zambon su guzzi V35 Imola.

Sette piloti nella classe regina, la 500: Edoardodal Prà (Saturno 500), giacomo nocent e Paul Mo-ser (Rudge Special degli anni Trenta), giuseppe Bo-naguro (guzzi gtv del 1938), lo scledense EdoSimonato (AJS M20), Alberto Tomasini e Fulvio San-talucia (honda Cb 400 per entrambi).

Con le moto moderne ci saranno il trissinese gio-

vannI Stefani (V7)che porterà sul sellino posterioreEnrica doardo e Mauro Peruffo di Costabissara suducati 850 del 1995. L’appuntamento è per il po-meriggio di domenica 3 luglio all’Idroscalo di Milanoper le consuete operazioni di verifica. Il via alla pri-ma moto sarà dato un minuto dopo la mezzanotte.Sei le tappe in programma la prima delle quali, innotturna, si concluderà lunedì nella tarda mattinataa Villanova di Castenaso, alle porte di Bologna. Ben356 i chilometri che i concorrenti dovranno affron-tare, toccando centri come Crema, Soresina, Fio-renzuola d’Arda, Cortemaggiore, Parma, ReggioEmilia, Modena e Argenta.

Le altre tappe porteranno i centauri a Perugia,Tivoli, Caserta, Bari e Taranto.

Milano-Taranto: un’affascinante cavalcata lungolo Stivale, alla scoperta di paesi e città poco cono-sciuti ma ricchi di storia, arte e cultura.

AnChE In quESTA RIEVoCAzIonE dELLA FAMoSA CoRSA MoToCICLISTICA LA PATTugLIA dI CEnTAuRI VICEnTInI È LA PIù nuMERoSA E AgguERRITA

dALLE LAVERdA ALLE duCATI

PASSAndo PER VESPA,

gILERA, guzzI E LE RudgE

d’AnTEguERRA unA SFILATA SuLLE

STRAdE d’ITALIA LungA duEMILA

ChILoMETRI

La rievocazione storica della Milano-Tarantotaglia quest’anno il traguardo delle trenta edi-zioni. Per celebrare l’importante anniversario,il Moto Club S. Martino di S. Martino in Colle(Perugia), organizzatore della manifestazione,ha allestito una kermesse di alto profilo, cheporterà i centauri dall’Idroscalo di Milano allaCittà dei due mari attraverso un percorso diquasi duemila chilometri, suddivisi in sei tap-pe, lungo strade secondarie.

Riproposizione della famosa sfida motoci-clistica che tra gli anni Venti e Cinquanta delsecolo scorso vide sfidarsi le più importantiCase costruttrici, tra le quali Laverda e Cecca-

to, la Mi-Ta richiama appassionati da tutto ilmondo. Ben dodici, Italia compresa, i paesirappresentati. La pattuglia più numerosa èquella tricolore, con 132 piloti, seguita daquella tedesca, con 37 rappresentanti, e daquella svizzera, con 16 motociclisti. Tredici gliaustriaci e dieci gli inglesi. dall’olanda, invece,parteciperanno in otto mentre due rappre-sentanti avranno Canada e Francia.

Belgio, Stati uniti, Cina e Principato di Mo-naco schiereranno un pilota a testa.

Ventisette, invece, i berici, che salgono aventinove considerati i due centauri che af-fronteranno la lunga maratona in sella a moto

moderne. Memori delle imprese della Laver-da, che alla Milano-Taranto dovette gran partedella fortuna commerciale, sono le classi piùpiccole ad appassionare i vicentini.

Il primo a scattare, con il numero uno, saràFabrizio zorzo di Fara, in sella ad una Laverdadi 75 cc. Massimo nocent, invece, correrà conun guzzino di 65cc. Ben cinque le Laverda nel-la classe fino a 100cc, affidate a Claudio Cauz-zo, Romano Cornale, dario e diego Simonatoe daniela Balzan. Paolo Venturin correrà conuna gilera giubileo e Attilio Lucchi con unaParilla olimpia.

Abbonato alla categoria scooter Felice Lo-

l’Historic Club di schio organizza perdomenica 17 luglio la 3° edizione del“tributo ai primi raduni del pasubio de-gli anni ‘30 “.

il Raduno del pasubio è stato unevento eccezionale. moltissimi centaurisi sono riuniti con le loro moto per di-menticare gli orrori della Grande guer-ra ed onorarne i caduti della nostramontagna sacra: il pasubio.

a ottanta anni dal primo raduno, l’Hi-storic Club schio con una decina di mo-tociclette degli anni 30/40, vuolecelebrare in vetta al pasubio il centena-rio del conflitto (1916-2016).

il programma prevede alle 8,30 il ri-trovo per i partecipanti al Colle Bellavi-sta. alle 9 la partenza per strada degliEroi con le selezionate motocicletted’epoca per la Rievocazione storica del3° raduno motoalpinistico del pasubio1936/2016. alle 10 arrivo a quota 2000metri. sosta con aperitivo ed esposizio-ne motociclette al rifugio Gen. achillepapa. alle10,30 il rientro per strada de-gli Eroi con sosta, alle 11,30, al ColleBellavista, per la deposizione corona dialloro al sacello ossario del pasubio.Rientro a Valli del pasubio per il pranzoprevisto alle 13.

tRIButO AI pRIMIRAdunI dEl pASuBIOdA MIlAnO A tARAntO

tREntA EdIzIOnI

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cARtA d’IdEntItànome: AuToFFICInA SAndRI SRLnata il: 28 MARzo 1955a RoSà (Vicenza)

domicilio: TEzzE SuL BREnTA (Vicenza) - Cap 36056VIA nAzIonALE, 120TEL. 0424 560124

CERTIFICAzIonI: - ISo 9001 SISTEMA dI quALITà- ohSAS 18001 SISTEMA PER LA SALuTE E PER LA SICuREzzA

AuToRIzzAzIonI:- MCTC nR. 29 dEL 09/02/1998 (AuTo E MoTo)- MCTC nR. 7538 dEL 03/08/2004 (AuToCARRI)- MCTC nR. 143 dEL 17/11/2009 (AuTo E MoTo FILIALE)- MIn.SVIL.ECon.dI P.REg.MERCATo n. I30900819 dEL23/03/2009 (CRonoTAChIgRAFI dIgITALI)

SERVIzI:MECCAnICA, ELETTRAuToCARRozzERIA, goMMISTAREVISIonI

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L’aeronave, che a Schio chiamavano sempli-cemente “el balon” aveva necessità di un mo-tore che non pesasse più di 80 chili e che desseuna potenza di almeno 8 cavalli. Il motore Cor-denons prometteva addirittura 12 CV. Per que-sto venne costituita nel 1888 la “SocietàVicentina per l’esperimento del motore leggeroCordenons”, ma subito emersero difficoltà perla sua costruzione, all’epoca tutt’altro che sem-plice. Furono così interpellate varie aziende mec-caniche, che per vari motivi declinaronol’incarico, cosa che non fece la ditta de Morsierdi Bologna che costruì un prototipo ad un cilin-dro per le necessarie sperimentazioni, ma chechiuse per fallimento nel 1891. Recuperato ilprototipo, il conte da Schio trattò con lo stabi-limento Carrera di Torino, che effettivamentecompletò alcuni particolari mancanti. A quelpunto entrò in scena Ernesto Czar di Padova,che si impegnò nel completamento definitivo

del motore, ma ancora una volta si perse tempoe danaro inutilmente. nel 1897 si presero con-tatti con l’ing. Aristide Faccioli, serio professio-nista che dopo poco sarebbe stato uno deiprogettisti di punta della nascitura FIAT, ma nonsi approdò a nulla per motivi estranei al Faccio-li.

Finalmente, dopo quindici anni di esperimentie delusioni, nel 1901 Almerico da Schio ordinòalla ditta francese Buchet un già collaudato mo-tore a due cilindri, 12 CV di potenza ed esatta-mente 80 chilogrammi di peso. giusto quelloche ci voleva. Il 17 giugno 1905 si effettuò il pri-mo volo di prova, partendo dai prati della fatto-ria Caussa alla periferia di Schio, dove l’aeronaveItalia era ricoverata in un enorme hangar appo-sitamente costruito per i suoi 38,5 metri di lun-ghezza e circonferenza di 25, con un volume dioltre 1.200 metri cubi di apposito gas.

La grande novità consisteva nel timone di co-

da e in due alettoni mobili, perciò da quel mo-mento tutte le aeronavi l’applicarono non es-sendo coperto da brevetto, chiamandosi da quelmomento “dirigibili”.

Anche la regina d’Italia volle essere presentea Schio il 1° luglio, per assistere al volo ufficialeed inaugurale.

Il conte da Schio ebbe il merito indiscusso diaver fatto volare sui cieli vicentini il primo mezzovolante italiano. Per dirla alla Leonardo da Vinci,uno che il volo lo aveva sempre sognato: “Pi-glierà il primo volo il grande uccello, riempiendol’universo di stupore……e dando gloria eternaal nido ove nacque”.

oggi, quando anche una normale vetturabrillante, raggiunge i 100 cavalli/litro, sembraimpossibile che con otto litri di cilindrata e80 chili di peso si arrivasse appena a 12 CV,ma è il cammino che il progresso ha compiu-to in cent’anni.

“IL BAuLE dELLE MERAVIgLIE” dI nIno BALESTRA

lE tRIBOlAzIOnI dEl cOntE dA SchIO

il dirigibile del conte almerico da schio

il motore utilizzato dal conte almerico daschio è esposto al museo

il conte almerico da schio

Fra la fine dell’800 e l’inizio del secolo scorso non era facile trovare un motore efficiente, sicuro, di buonapotenza e peso contenuto. questo fu il maggiore problema che il conte Almerico da Schio dovette affrontaresin dall’inizio con la progettazione dell’aeronave “ITALIA” I primi progetti iniziarono nel 1884 quando conob-be l’ing. Pasquale Cordenons.

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AcIl’ESpERtORISpOndE

Egregio direttore,dopo aver fatto montare le gomme esti-

ve, ho riposto quelle invernali in garage. illocale è privo di umidità. È sufficiente o esi-stono altri modi per conservale i pneumati-ci al meglio?

Grazie e cordiali saluti.

Giorgio m.

gentile sig. giorgio,gli accorgimenti presi sono corretti. Se il

garage dove ha riposto le gomme è benventilato e asciutto, è sicuramente un luogoidoneo. E’ comunque consigliabile riporrele gomme in posizione orizzontale per evi-tarne deformazioni e non coprirle col cello-phane come qualcuno fa, perché questomateriale potrebbe favorire la formazionedi condensa e rovinare i pneumatici conser-vati.

un cordiale saluto.

Gentile direttore,ho acquistato un veicolo sul quale risulta

iscritto un fallimento. Come posso fare percancellare questo provvedimento?

la ringrazio e la saluto cordialmente.

Veronica t.

gentile Veronica,il fallimento è un provvedimento che può

essere cancellato su richiesta della parte in-teressata.

Costituiscono titoli idonei per la cancella-zione del fallimento il decreto di chiusuradello stesso o il decreto di avvenuta esecu-zione del concordato fallimentare così co-me il provvedimento di revoca delfallimento. Sono tutti documenti dei qualibisogna chiedere il rilascio di copia confor-me all’originale alla cancelleria, sezione fal-limentare, del Tribunale competente. Lastessa documentazione dovrà, poi, esserepresentata al PRA a corredo della richiestadi cancellazione del fallimento. Tale forma-lità sconta l’Imposta provinciale di Trascri-zione in misura fissa.

La invito, comunque, a rivolgersi ai nostriuffici per ricevere l’assistenza necessariaper la pratica in questione.

un cordiale saluto.

PAgInA ǀ 46

Gentile direttore,mio padre ha 79 anni ed è titolare di una patente B. a ot-

tobre ne compirà 80 e mi chiedo se potrà ancora usare lasua vettura.

la ringrazio della risposta e la saluto cordialmente.

Francesca s.

Cara Francesca,per continuare a guidare non ci sono limiti di età. Certo,

la persona che si mette alla guida di un veicolo deve esserein possesso di tutti i requisiti psicofisici richiesti.

Comunque, oltre gli 80 anni, la patente va rinnovata ognidue anni (fino ai 50 anni ogni 10 anni, tra i 51 e i 70 anni,ogni cinque, tra i 71 e gli 80 anni, ogni tre). La guida con lapatente scaduta è punita con una sanzione di 155 euro a624 euro ed il ritiro del documento (art. 126 del codice del-la strada).

La invito, quindi, a rivolgersi al nostro ufficio rinnovo pa-tenti o a quello presente presso le delegazioni ACI per ot-tenere tutte le informazioni relative al rinnovo patente peril suo papà.

un cordiale saluto.

LA dIRETTRICE LuCIA PAFuMI ChIARISCE I VoSTRI duBBI

AVETE quESITI dA PoRRE SuL Mondo dELL’AuToMoBILE?

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