ReDO 2.0: un’applicazione del modello ontologico agli strumenti di programmazione e governo dello...
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PERCHÉ UN APPROCCIO ONTOLOGICO
Ontologia come prima risposta sia in termini
sostantivi che procedurali.
Rinnovamento delle teorie della pianificazione
considerando il tema della condivisione della
conoscenza come una priorità del processo
Alcune istanze della Pianificazione Territoriale
classificare, organizzare, sistematizzare i processi e i meccanismi
connessi alla gestione del territorio.
costruzione e gestione di basi di dati
Ontologia per la Pianificazione Territoriale
Classificare e Organizzare la conoscenza connessa ai processi di
programmazione pervenendo ad uno strumento capacitivo
L’APPROCCIO ONTOLOGICO
Strumento “razionale” perché :
• basato sulla verifica di criteri di pertinenza e rilevanza;
• completo di relazioni e specifici attributi per ciascun elemento in
esso contenuto.
Strumento in grado di supportare il pianificatore e la comunità degli
attori coinvolti nel processo di programmazione.
Strumento :
• Funzionale alla definizione di contenuti e delle procedure di analisi
ex-ante;
• Capace di contribuire significativamente alla gestione del
programma in sede di implementazione.
• Funzionale alla pratica valutativa del programma on-going ed ex-
post.
Valido supporto alla decisione pubblica e più in generale per lo
svolgimento dei processi di decisione collettiva.
UN «MODELLO» PER LA COSTRUZIONE DI UNA
RAPPRESENTAZIONE ASTRATTA E
SEMPLIFICATA DELLA REALTÀ
L’ ontologia può quindi essere definito come una
“descrizione formale esplicita di un dominio di interesse”*.
Rappresentazione della conoscenza come «processo di “concettualizzazione”»
• degli oggetti presenti in un ambito di interesse;
• dei concetti che li rappresentano;
• delle mutue relazioni.
Esplicita: tutti i concetti usati e i vincoli sul
loro uso sono univocamente definiti;
Descrizione: una forma di rappresentazione
della conoscenza; Formale: simbolica e meccanizzabile;
Dominio: ristretta ad un determinato
sottoinsieme dello scibile, affrontato da un
certo punto di vista. * Gruber, Borst
COMUNICAZIONE E CONDIVISIONE
Includere:
• Elementi conoscitivi statici del contesto;
• Un insieme di attori titolari di differenti funzioni, responsabilità ed interessi.
Istanze del processo di piano
Tale inclusione, si esplicita attraverso tecniche e pratiche di
partecipazione al piano (strumenti ICT/e-government) quali
BLOG e WEBGIS.
Incertezze degli strumenti di e-government
• mancanza di un linguaggio formale da adottare nell’argomentazione del
processo;
• gestione delle informazioni e interoperabilità
La comunicazione richiede un'ontologia condivisa dalla comunità che partecipa
ad un processo collettivo.*
*Smith, Mark
REDO - REGIONAL DEVELOPMENT ONTOLOGY
Connessa alla comunicazione tra gli attori coinvolti nel processo
decisionale vi è una esigenza di condivisione di concetti e linguaggi.
ReDO si configura come un documento condiviso che:
• contiene la descrizione formale degli elementi del dominio della programmazione
dello sviluppo regionale;
• identifica le classi principali;
• le organizza in una gerarchia;
• specifica le loro proprietà;
• descrive le relazioni che intercorrono tra queste classi.
ReDO è quindi uno strumento che semplifica e orienta la
partecipazione, supporta la gestione e contribuisce ad una
corretta pratica programmatoria.
REDO
Ontologia “Ready to use”
ReDO condivide una struttura comune indipendente dal linguaggio utilizzato
e dal dominio.
REDO 1.0
L’ontologia, intesa come strumento di programmazione, ha vari livelli di
formalizzazione.
ReDO 1.0, nella sua implementazione ha richiesto un processo iterativo in cui i
concetti sono stati associati univocamente ad oggetti e relazioni del dominio di
interesse.
1. Assunzione dello schema ontologico di ReDO;
2. Scelta di uno strumento di rappresentazione: Protègè;
3. Realizzazione della struttura base della selezione delle principali
classi;
4. Definizione e realizzazione della gerarchia di concetti: Relazioni
Tassonomiche;
5. Selezione dei concetti principali relativi al dominio e creazione del
Thesaurus secondo fonti ufficiali;
6. Popolamento di classi e sottoclassi principali;
7. Costruzione di attributi e relazioni tra classi e sottoclassi.
DA REDO 1.0 A REDO 2.0
ReDO 2.0 – La RIeVOLUZIONE
ReDO 1.0 contribuisce in termini operativi a:
• condividere una “visione/comprensione” comune della struttura dell'informazione
tra un gruppo di utenti e/o tecnici;
• permettere il trasferimento della conoscenza del dominio;
• rendere esplicite le assunzioni sullo stesso
Rappresentazione del PO FESR 2007-2013 Regione Basilicata
Il dominio di ReDO 1.0 include i meccanismi e le fonti di finanziamento europeo
che attualmente disciplinano la programmazione e lo sviluppo locale, in
particolare i PO 2007-2013.
REDO 2.0
Il processo iterativo di costruzione di ReDO 2.0, in fase operativa di
inserimento dei dati del PO FESR 2007-2013 Regione Basilicata, ha
richiesto modifiche alle classi disponibili.
1. Avere un maggiore dettaglio per includere la dimensione operativa
necessaria alla rappresentazione del PO FESR 2007-2013 Regione
Basilicata ;
2. Identificare gli Individui e le relative classi di appartenenza;
3. Connettere le nuove classi e gli individui secondo relazioni e attributi;
4. Rendere univoci concetti fondamentali le cui definizioni possono
presentare discordanze in funzione del contesto e della natura
applicativa;
Esigenze e Iterazioni
Rappresentazione della
Struttura comune dei PO
2007-2013.
Rappresentazione della Classificazione fornita dalla
EU secondo Regolamento (CE) N. 1828/2006 della
Commissione dell'8 dicembre 2006
Rappresentazione tramite Protegè
delle definizioni associate alle classi
RELAZIONI TRA CLASSI
Le relazioni tra classi, ipotizzate già in
ReDO e implementate in ReDO 1.0, si
sono rivelate sufficienti a descrivere lo
strumento al dettaglio desiderato.
REDO 2.0 E IL PO FESR BASILICATA 2007-2013
Inserite le necessarie classi e sottoclassi, utili a rappresentare il PO FESR, si è
passati a popolare le istanze con degli individui relativi al PO FESR Basilicata.
La classificazione è stata
eseguita secondo la
Dimensione di interesse,
relativamente a:
• Forme di
Finanziamento
• Temi Prioritari,
• Territorio,
• Attività Economica,
• Ubicazione.
PROCEDURAL TOOLS
Le sottoclassi sono state popolate di individui
relativi ai codici forniti
UTILIZZO DELLA CLASSIFICAZIONE UE
L’inserimento tra i ”Procedural Tools” della
“Classificazione degli interventi e dei Fondi per il
periodo 2007-2013” consente di :
1. Verificare le relazioni tra componenti della
struttura di programma del PO FESR 2007-2013
della Regione Basilicata e gli strumenti di
classificazione degli interventi definiti ad un
livello di programmazione sovra-ordinato (UE);
2. Facilitare il confronto fra differenti programmi
operativi che rispetto a obiettivi analoghi
identificano categorie di outputs differenti,
talvolta poco comparabili.
Questo rappresenta anche un interessante contributo metodologico
in quanto esplicita la relazione tra obiettivi, attività e risultati.
RELAZIONI ONTOLOGICHE
La rappresentazione della struttura di programma si è basata sui contenuti del
documento di programmazione, andando a:
• estrarre Obiettivi generali, specifici e operativi e le relative linee di
intervento;
• connetterli agli individui della classe “Classificazione degli interventi e dei
Fondi per il periodo 2007-2013” in accordo con quanto previsto all’interno
del documento di programmazione.
Il legame è stretto mediante la relazione“implements”.
Questa relazione esprime la titolarità del processo attuativo di politiche, programmi e
interventi. Titolarità attribuita secondo :
• “trasferimento gerarchico” nel caso del programma che implementa una o più
strategie (policies),
• “competizione” nel caso del progetto che attua il programma attraverso una
procedura di bando pubblico.
L’implementazione in OWL di ReDO 2.0 permette rapide interrogazioni che
restituiscono outputs grafici o numerici a più livelli.
CONCLUSIONI READY TO USE
Questo lavoro è un esempio della possibilità di
conseguire a partire da modelli ontologici di
dominio strumenti operativi “ready to use”*.
*Frank
I prodotti di questa ricerca contribuiscono ad orientare verso l'adozione
delle ontologie nei processi di programmazione dello sviluppo locale quali
strumenti evolutivi di organizzazione e trasferimento della conoscenza
utili ai decisori, ai tecnici e ai beneficiari del piano.
La costruzione di una ontologia della programmazione deve, per essere operativa,
necessariamente passare attraverso la costruzione del consenso tecnico -
scientifico sul glossario.
VANTAGGI DI REDO 2.0
L’approccio ontologico con ReDo 2.0 consente quindi:
pervenire ad uno strumento semantico in
grado di:
• favorire il confronto tra differenti strumenti
di programmazione,
• favorire la valutazione integrata degli
impatti e delle realizzazioni in funzione di
una classificazione sovra-ordinata.
avere a disposizione una
rappresentazione semantica di strumenti
complessi, quali quelli scaturiti dalla
politica regionale europea del periodo di
programmazione 2007-2013.
L’implementazione in OWL con ReDo 2.0 consente:
rapide interrogazioni che restituiscono
outputs grafici o numerici a più livelli
Ottenere informazioni indispensabili al processo
di partecipazione :
• sulla struttura di programma che definisce le
politiche del settore (obiettivo generale,
obiettivo specifico, obiettivo operativo);
• sulle opportunità per i soggetti beneficiari;
• sulle strutture decisionali che sovrintendono
all’implementazione;
• sulle aree bersaglio delle politiche;
• sugli strumenti di finanziamento.
Ottemperare secondo strumenti che
tradizionalmente necessitano di un
saper tecnico spesso difficilmente
reperibile.