RECITIAMO DON BOSCO - teatrinodonbosco.itspettacolo... · Piero Il bello era che nessuno poteva...

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RECITIAMO DON BOSCO ADOLESCENTE A CHIERI Di Fausto Scipioni Personaggi Mamma Margherita D. Vincenzo, parroco di S. Agostino Filomena, nipote del parroco Giovannino Bosco Tonio - amico di Giovanni Giuseppe - amico di Giovanni Piero - amico di Giovanni Nino - amico di Giovanni Sergio - amico di Giovanni La scena: Il sagrato della Chiesa di S. Agostino - Fondale a piacere - qualche sedile o panca Scena I Margherita seduta che aspetta. Scialle lungo sulle spalle e fazzoletto in testa. Ha con sé una borsa e altri sacchetti. Dopo qualche minuto entrano D. Vincenzo e Filomena. D. Vincenzo Oh, mamma Margherita. Quale novità vi porta a Chieri? Margherita Sono venuta per Giovannino a portargli qualcosa da mangiare (accenna ai sacchetti). Filomena (è una ragazza superficiale) Sì, l'ho vista io che scendeva dal biroccino del prevosto D. Cinzano e l'ho condotta qui, da te, zio. D. Vincenzo Brava, hai fatto bene! Filomena (compiaciuta) Ormai la conosco, e so quel che viene a fare. E' da tempo che siamo amiche. Margherita E' molto tempo che non vedete il mio Giovanni? D. Vincenzo Viene qui quasi tutti i pomeriggi, e quando non va alla Messa S. Antonio, al mattino viene qui a servirla. Filomena Sta sempre con quelli...dell'allegria. Peccato che io non ci possa andare! D. Vincenzo Ho messo a disposizione il mio cortiletto. Una volta, nel cortile, c'erario le galline, il maiale, ma adesso è proibito. Chieri e divenuta città e, per motivi igienici, è proibito allevare gli animali dentro le mura. E' un'ordinanza che non osserva

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RECITIAMO DON BOSCO

ADOLESCENTE A CHIERI Di Fausto Scipioni

Personaggi Mamma Margherita

D. Vincenzo, parroco di S. Agostino

Filomena, nipote del parroco

Giovannino Bosco

Tonio - amico di Giovanni

Giuseppe - amico di Giovanni

Piero - amico di Giovanni

Nino - amico di Giovanni

Sergio - amico di Giovanni

La scena: Il sagrato della Chiesa di S. Agostino - Fondale a piacere

- qualche sedile o panca

Scena I Margherita seduta che aspetta. Scialle lungo sulle spalle e fazzoletto in testa. Ha

con sé una borsa e altri sacchetti. Dopo qualche minuto entrano D. Vincenzo e

Filomena.

D. Vincenzo Oh, mamma Margherita. Quale novità vi porta a Chieri?

Margherita Sono venuta per Giovannino a portargli qualcosa da mangiare

(accenna ai sacchetti).

Filomena (è una ragazza superficiale) Sì, l'ho vista io che scendeva dal

biroccino del prevosto D. Cinzano e l'ho condotta qui, da te, zio.

D. Vincenzo Brava, hai fatto bene!

Filomena (compiaciuta) Ormai la conosco, e so quel che viene a fare. E' da

tempo che siamo amiche.

Margherita E' molto tempo che non vedete il mio Giovanni?

D. Vincenzo Viene qui quasi tutti i pomeriggi, e quando non va alla Messa

S. Antonio, al mattino viene qui a servirla.

Filomena Sta sempre con quelli...dell'allegria. Peccato che io non ci possa

andare!

D. Vincenzo Ho messo a disposizione il mio cortiletto. Una volta, nel cortile,

c'erario le galline, il maiale, ma adesso è proibito. Chieri e

divenuta città e, per motivi igienici, è proibito allevare gli

animali dentro le mura. E' un'ordinanza che non osserva

nessuno, ma il Parroco deve dare buon esempio.

Filomena Peccato! L'anno passato avevamo tante galline e si

raccoglievano tante uova... (con un'occhiata dì D. Vincenzo

azzittisce.)

D. Vincenzo E così lascio il mio cortiletto a disposizione dei ragazzi con

Giovannino. Si radunano, giocano e stanno allegri. Quando i

ragazzi stanno con Bosco non fanno mai male.

Filomena Anch'io li guardo dalla finestra: corrono, fanno capriole, saltano.

Mi piacerebbe esserci......

D. Vincenzo Giovanni spesso si mette a fare i giochi di prestigio: nasconde la

roba, la sparire e riapparire. Rimangono tutti a bocca aperta per

quanto è bravo.

Filomena Sì, sì, sì! Una volta... (lo sguardo di D. Vincenzo la fa tacere)

D. Vincenzo Io però, dalla finestra, vedo tutto e m'accorgo dei trucchi. E'

tutto questione di destrezza. Quello che fa apparire o sparire va,

o viene da dietro le spalle.

Margherita Questi giochi li faceva anche ai Becchi e i ragazzi si divertivano

un mondo. Chissà dove ha imparato?

Filomena E poi declama, canta. Che bella voce!

D. Vincenzo Non so se abbiate saputo. Qualcuno, ignorante, l'aveva accusato

di intendersela col diavolo... per via di quelle sparizioni...

Margherita Oh no, no!

D. Vincenzo L'hanno fatto chiamare dal canonico Burzio, un pozzo di

scienza. L'ha interrogato per bene, l'ha trattenuto un'oretta e tutto

si è chiarito.

Margherita Io veramente... non mi piacevano troppo quelle cose, quei

giochi, ma poi ho lasciato correre perché, secondo lui, quei

trattenimenti servivano per occupare i ragazzi e non fare

monellerie. Poi li faceva pregare, dire il rosario ed altre

preghiere alla Madonna.

D. Vincenzo Vedete, vedete! (pausa) Ma voi come siete venuta?

Margherita Ecco: dicono che sia morto il Re, il nostro Re, come si

chiamava... Felice... si, Felice, ed è stato eletto un altro

Re...Carlo Alberto.

D. Vincenzo Sì sì. E' vero!

Margherita E allora l'Arcivescovo, come lei saprà, ha mandato a chiamare

tutti i parroci e recarsi a Torino per i funerali del Re dopo otto

giorni che è morto. Me l'ha detto D. Cinzano.

D. Vincenzo Già. "Die septima" Anch'io dovrò andarci.

Margherita Dopo il funerale ci sarebbe stata una festa in onore del nuovo

Re: come si fa a mettere insieme un funerale e una festa...

D. Vincenzo Sa come dicono? E' morto il Re! Viva il Re!

Margherita Il mio prevosto, D. Cinzano, aveva stabilito di andarci e portare

con sé sua nipote per farle vedere Torino. E siccome c'era posto

nel biroccio ha invitato anche me per fare una visita a

Giovannino, qui, a Chieri e fargli visita una volta ogni tanto.

D. Vincenzo Avete fatto benissimo.

Margherita Ecco alcani sacchetti: vi è un po' di polenta, legumi, pane e un

po’, di salami. Se voleste tenere tutto voi, D. Vincenzo.

D. Vincenzo Volentieri, volentieri. Filomena, porta in dispensa questa roba e

mettila da parte. Oh, poi prepara il lettino vicino alla tua

cameretta, perché, è inteso, vi fermerete da noi tutto il tempo

che vorrete.

Margherita Forse due giorni, poi dovrò tornare ai Becchi per il lavoro dei

campi.

Filomena (prende i sacchetti ma non va via) Giovannino è proprio tanto

buono, tanto buono! Quando mi incontra mi saluta sempre, ma

non mi guarda in faccia, mai. Eppure non sono tanto brutta!

D. Vincenzo Filomena, Filomena!

Margherita Ma no, ma no! Sai Giovanni è tanto riservato e tu non sei brutta!

Filomena Grazie, grazie! Gli altri, invece, mi guardano e vorrebbero

avvicinarsi..

D. Vincenzo Filomena, Filomena! Sei una bella sfacciatella! (Filomena fa le

spallucce) Scusatela tanto, Margherita. E' rimasta orfana, e l'ho

presa con me e mi aita in canonica.

Filomena Scusami, zio... cioè D. Vincenzo! (si sente parlare fuori scena)

Scena II Giovanni, Tonio, Piero, Giuseppe, Nino e Sergio

(entrano rumorosamente, Giovanni vede la mamma)

Giovanni Oh, mamma! (rimane a guardarla)

Margherita Giovanni, non me lo dai un bacio?

Giovanni (l'abbraccia affettuosamente) Mamma, mamma!

Margherita Come stai Giovannino? Sei diventato tanto grande!

Filomena (senza pensarci) Dicono che i ragazzi sono come i maialetti: più

crescono e più diventano prepotenti...(s'accorge d'averla detta

grossa, si mette la mano sulla bocca, prende i sacchetti e

scappa)

(tutti guardano meravigliati poi scoppiano in una risata)

D. Vincenzo Benedetta figliola!

Margherita E questi ragazzi chi sono?

Giovanni Sono i miei amici. (li presenta) Tonio, Giuseppe, Nino, Piero e

Sergio. Abbiamo fondato insieme la "Società dell'allegria". Il

primo articolo dello statuto dice che bisogna sempre stare

allegri.

D. Vincenzo E gli altri? Non frequentare compagnie equivoche, fuggire il

peccato, fare bene i doveri scolastici e del buon cristiano.

Tonio E' il meno che si possa fare.

Giuseppe Ma è Giovanni l'anima di tutto.

Piero Ci aiuta nei compiti di scuola, ci dà buoni consigli.....

Nino Ci fa passare allegramente le ore libere....

Sergio E ci difende dai ragazzi prepotenti!

Giovanni Sta zitto, piantala!

Sergio E perché? Ormai tutta Chieri lo sa.

D. Vincenzo Ma è bene non parlarne... così.. davanti alla mamma.

Margherita Che cosa sono questi misteri? Che c'è. Fuori la verità!

Tonio Ecco; l'altro giorno, giovedì, mi pare, era giorno di vacanza.

Giuseppe Ci trovavamo nel prato, fuori dal paese. C'era anche un grande

amico di Bosco....

Piero Luigi Comollo!

Nino E' un cosettino timido, buono, ed è per questo che i compagni lo

prendono sempre in giro.

Sergio Come dicevamo, giovedì, alcuni ragazzi poco di buono,

circondarono Comollo approfittando della sua bontà,

cominciarono a spingerlo chi da una parte chi dall'altra, e

disturbarlo in tutti i modi.

Tonio Giovanni, che si trovava poco lontano, andò a prendere le difese

di Luigi, tentando di mettere pace.

Giuseppe Fu in quel momento che quattro o cinque di quei prepotenti lo

circondarono e volevano picchiarlo. Qualcuno ci provò anche,

ma Bosco, per difendersi, prese un ragazzetto più piccolo per le

spalle e cominciò a girarlo come una ruota.

Piero Il bello era che nessuno poteva avvicinarsi a Giovanni, perché,

(imita la ruota) venivano colpiti dalle gambe del loro amico.

Fatto sta che alcuni finirono a gambe all'aria e tutti fuggirono

come lepri.

Nino Finita la battaglia anche il bambino-clava fu messo a terra, ma

fatti alcuni passi stramazzò a terra per il capogiro.

Sergio Per fortuna, però eravamo sul prato e nell'erba nessuno riportò

ferite apprezzabili.

Giovanni Avete finito? Certo non ho fatto una buona cosa e, ripensandoci

non farei più, non mi difenderei in quel modo.

Margherita Ma quei ragazzi si sono fatti male?

Tonio No, no! Al mattino dopo erano tutti a scuola senza conseguenze

apprezzabili.

Giovanni Mi sono avvicinato a tutti e ho chiesto scusa per l'accaduto, ma

anche loro hanno riconosciuto il loro torto. Anzi qualcuno mi ha

chiesto di far parte della "Società dell'allegria".

Margherita Ma quel piccoletto, quel tuo amico, che fine ha fatto?

Giovanni Lo credereste? Il primo a rimproverarmi è stato proprio lui,

Comollo! Ha aggiunto che aveva paura della mia forza, e che il

Signore me l'aveva data non per massacrare (sic) ma per fare del

bene.

Margherita Costui deve essere un bravo figliolo, assennato.

D. Vincenzo Bene. Ora andate nella... piazza d'armi e... divertitevi.

Giovanni Mamma, vai via subito?

D. Vincenzo No, no. Si fermerà qualche giorno e potrete parlare insieme.

Giovanni Addio, mamma! (le dà un bacio) A più tardi! (via i ragazzi,

allegri)

Scena III Margherita, D. Vincenzo, poi Filomena

Margherita (scuotendo la testa) Che ne sarà, D. Vincenzo, di questo

figliolo?

D. Vincenzo Vedete: a proposito di quel brutto episodio, è venuto lui stesso,

la sera, a raccontarmelo e vi assicuro che ne era proprio

addolorato. Giovanni è buono, studioso, e in qualunque carriera

si metterà riuscirà sempre bene, compresa la strada del

sacerdozio, questa per prima. Ma adesso è tempo che andiate a

riposare un po' (chiama) Filomena, Filomena. (appare la

ragazza) Filomena, accompagna Margherita a riposare, e cerca

di tenerle compagnia (a Margherita) Quando tornerà Giovanni

tutti a cena con me. Prepara la tavola per quattro (a Filomena)

Filomena Già fatto, D. Vincenzo. Eh! (D. Vincenzo via)

Margherita (venendo avanti) Signore, Signore: aiutalo. Angelo custode:

proteggilo tu.

FINE

RECITIAMO DON BOSCO

GIOVANNI BOSCO: FORMAZIONE CULTURALE

Di Fausto Scipioni

Personaggi Giovanni Bosco

Cav. Felice Blanchard

Signora Rosa, sua moglie

Rico, loro figlio

Luisa, loro figlia

Antonio - amico di Giovanni

Matteo - amico di Giovanni

Tommaso - amico di Giovanni

Scena Casa del Cav. Blanchard, benestante ma non ricca. La signora Rosa, Luisa e

Rico preparano la tavola per un piccolo ricevimento. Vassoio con dolcetti,

una bottiglia di rosolio e un vassoio con dei bicchierini.

Scena I Signora Rosa, Luisa e Rico

Rosa A che ora ha detto che verrà?

Rico (guardando l'orologio a muro) Mi ha detto che sarebbe

venuto verso le diciotto, poiché prima aveva un impegno.

Luisa Le diciotto sono passate! E quanti saranno?

Rico Verrà insieme con alcuni amici. Non è voluto venire da solo.

Rosa Comunque questo vassoio di dolcetti dovrebbe bastare.

Rico Sì che basta. Non faranno mica cena!

Rosa (con discrezione) Dimmi, Rico: Che cosa ti ha detto quando

gli hai portato la busta con i soldi?

Rico Mi ha detto che quasi si vergognava di prenderli, ma ne

aveva proprio bisogno, poiché deve entrare in Seminario e

gli servivano per il corredo.

Luisa Entra poi in Seminario? Peccato! Del resto quei soldi li

aveva guadagnati con tutte quelle ripetizioni che ti ha fatto!

Rosa Però, bisogna dire che tuo fratello ne ha approfittato bene!

Ha avuto una bella promozione!

Luisa (solenne) E questa sera grande ricevimento in casa del Cavalier

Felice Blanchard, si fa per dire, per festeggiare la promozione

del grande fratellino Rico.

Rico Smettila, Luisa!

Rosa Non scherzare. Piuttosto metti l'altro vestito con le maniche

lunghe; non vorrai mettere a disagio gli ospiti

Luisa No, no, niente disagio! Del resto Bosco lo conosco meglio di te.

Spesso, all'uscita di Chiesa lo saluto, e lui, gentilmente... mi

risponde ... ma non una parola di più.

Rosa E che vuoi che ti dica? Già fai la sfacciata nel salutarlo in

pubblico.

Luisa E perché? Anch'io frequento la scuola. Finalmente, per

concessione del Re, hanno concesso anche alle ragazze di

iscriversi nelle classi superiori, e gli estremi... si sono avvicinati.

(si sente bussare) Eccoli che vengono!

Rosa Rico, va tu ad aprire.

Luisa Ed io vado a cambiarmi di abito. (con ironia) (Via Luisa)

Scena II Giovanni, Antonio, Matteo e Tommaso

Rico (rientra subito precedendo gli altri) Avanti, avanti! Qui c'è

mia madre. Ecco Giovanni, Matteo, Antonio e Tommaso.

(convenevoli) Mia madre ha preparato tutto!

Tutti (a soggetto) Buona sera! Buona sera, Signora! Signora

Rosa! ecc.

Rosa Accomodatevi, accomodatevi. (siedono di lato)

Abbiamo voluto, Bosco, ringraziarti pubblicamente per ciò

che hai fatto per Rico. Pensavamo proprio che non riuscisse

agli esami finali.

Giovanni Ma no! Rico è solo un po’ distratto. Basta farlo riflettere.

Rosa Grazie, grazie di cuore per quello che hai fatto. Mio marito

verrà più tardi.

Antonio Ma non è ripetitore solo per Rico. Lo fa anche per altri

zucconi che non hanno voglia di studiare.

Matteo E tutti promossi con risultati soddisfacenti!

Giovanni Siete troppo buoni con me. Cerco di aiutare gli amici!

Scena III Luisa e detti

Luisa E' permesso? (entra con abito accollato e lungo) Buona sera

a tutti in questo nobile consesso. Non credo di essere fuori

posto se partecipo alla festa del grande fratellino.

Antonio Ma no, Luisa. Già ci conosciamo. Che bell'abito hai!

Luisa Grazie: ti piace?

Rosa E’ strano, però. Quando ero giovane guai a vedere una

ragazza, una donna, insieme a ragazzi, ad uomini, se non per

affari.

Luisa Mamma: aggiornati!

Matteo Sono le novità introdotte dal nostro nuovo Re, Carlo Alberto.

Tommaso Però, in politica è molto guardingo. Lo dice sempre mio

padre. Concede ciò che non può nuocere al potere.

Giovanni Vedo che sei aggiornato in politica.

Antonio Vuole che il Piemonte si avvicini agli usi e costumi dei

popoli europei, e quindi anche ad una certa valorizzazione

della donna!

Luisa A proposito: vorrei domandare a Bosco come giudica il

provvedimento del Re di far entrare le ragazze nelle scuole...

maschili?

Rosa (è inquieta e borbotta qualcosa; guarda di traverso la

figlia) Luisa

Luisa (che ha capito bene) Mamma, calmati!

Giovanni Io so che moltissime donne hanno studiato, preso titoli

accademici, ed ora insegnano in tanti collegi femminili.

Rosa Beh, adesso lasciamo la politica e fate onore a questi dolcetti. (le

donne si danno da fare nell'offrire dolcetti e bicchierini riempiti

in precedenza) . Piuttosto, come fai, Giovanni, permetti che ti

chiami così, come fai a far tante ripetizioni, ed essere sempre il

primo della classe? Quando studi?

Giovanni Vede, Signora, è questione di attenzione in classe. Spesso

potrei ripetere a memoria ciò che il professore ha spiegato, e

che ho solo bisogno di rileggere e approfondire (a soggetto

mangiano qualche biscotto e bevono posando poi il

bicchierino nel vassoio)

Antonio Ricordi, Giovanni, quel che capitò a scuola col professor

Cima, qualche anno fa?

Giovanni Non so che cosa vuoi dire!

Antonio Ma sì! Il professore spiegava una lezione su Cornelio Nepote.

Tutti seguivamo con il testo davanti. Anche Bosco seguiva

attentamente, ma con un altro libro davanti. Qualcuno si accorse

del trucco e cominciò ad ammiccare Giovanni. Il Professore

s'accorse del disordine e volle che Bosco ripetesse la lezione

spiegata sul testo. Giovanni si alzò in piedi e ripeté alla

perfezione non solo il testo latino ma anche tutte le osservazioni

che il Professore vi aveva fatto.

Matteo Alla fine scoppiò un grande applauso. Il Professore,

meravigliato del fatto si avvicinò a Giovanni e vide che aveva

davanti il Donato,

Tommaso Fece ripetere qualche altro periodo. Si avvicinò e disse:

Ringrazi il Signore per la bella memoria che le ha dato, e

cerchi di usarla sempre per il bene!

Giovanni Adesso ricordo. Il professore era severo con chi dimenticava

i libri e dovetti fingere per non buscarle.

Luisa E dare un saggio della tua memoria straordinaria

Rico Parlando di altro: dicono che tu leggi tanto della letteratura

antica e...moderna. Come fai? Quando leggi?

Giovanni Vedi, Rico. Mia madre mi ha abituato a dormire poco tempo. Io

approfitto di alcune ore notturne per leggere i classici che

prendo in prestito dalla Biblioteca Popolare. Mi costano un

soldo per volumetto, e in una notte o due lo finisco.

Antonio Ecco perché qualche volta metti in imbroglio anche i professori.

Giovanni Ma no! Preciso solo qualche episodio che ho letto. Quanto è

bello leggere il testo originale della letteratura greca e latina. Si

rimane sbalorditi per certe espressioni di Omero e la bellezza di

alcune stanze di Virgilio.

Rosa Io ho appena imparato a leggere e a scrivere, ma che cosa ci

trovi di buono in questi autori lontani e fuori del nostro tempo.

Giovanni La risposta potrebbe essere semplice: senza la conoscenza di

queste lingue antiche non si può proseguire negli studi classici e

anche scientifici. Poi questa è cultura; si conoscono gli usi e i

costumi antichi. Senza dire che la nostra lingua, l’italiano, deriva

dal latino ed è tutto detto.

Matteo Quest’anno ci hanno fatto studiare le cantiche di quell'autore

toscano, come si chiama, Dante Alighieri.

Giovanni Io l'ho studiata tutta quell'opera, anche fuori di scuola, e

qualche canto l'ho anche imparato a memoria.

Luisa (pronta) Ce ne reciti qualcuno?

Rosa Luisa!

Giovanni Sarebbe un'esibizione fuori posto. Sono stato colpito da alcuni

versi. Proprio all'inizio dell'Inferno l'autore dice: Mi ritrovai in

una selva oscura e la diretta via avea smarrita. Penso: quanti

cristiani smarriscono la via perché hanno dimenticato la legge

del Signore! Basta seguire gli insegnamenti del Vangelo e si

ritroverà la via smarrita!

Tommaso Per te à semplice......

Giovanni E perché: se si vogliono seguire gli istinti della carne e il proprio

egoismo tutta la legge di Dio rimane difficile.

Rosa Ma questo libro di cui fai le lodi contiene solo insegnamenti

morali?

Giovanni Oh no, signora. Specialmente nei canti del Paradiso il poeta

raggiunge la vetta del lirismo, della poesia......

Antonio E' vero che Dante Alighieri venne mandato in esilio dai suoi

concittadini?

Giovanni Beh, la storia del del '200 fiorentino è conosciuta. Le lotte tra

Guelfi e Ghibellini, tra Bianchi e Neri. Prepotenze, esilio,

confisca dei beni erano all'ordine del giorno. Naturalmente era la

fazione vincitrice che si vendicava sulla perdente.

Matteo E' vero che la "Commedia" venne scritta tutta in esilio da Dante?

Giovanni Pare di sì. Io l'ho letta e, come ho detto studiata. E' un'opera

unica nel suo genere. La studieranno, la commenteranno, la

criticheranno, ma rimarrà sempre viva nella letteratura italiana e

mondiale.

Tommaso Bello!

Giovanni Però ha un grave difetto, secondo me. E' stata scritta per...

vendetta, vendetta politica. Infatti ha messo all'Inferno e al

Purgatorio i suoi avversari politici. Ne ha infilzati tanti nello

spiedo dell'Inferno, anche dei Papi che la Chiesa ha poi

dichiarato santi.

Rosa Che cosa ne dici, Giovanni, delle novità che ha portato il nostro

nuovo Re, Carlo Alberto. Ne parlano tanto!

Giovanni Signora, io non ho tempo di occuparmi di politica, ma pare

giusto dare più importanza all'Uomo il quale deve essere

soggetto e non oggetto della vita sociale e religiosa.

Antonio Che cosa vuol dire?

Giovanni Ecco: nella pietà popolare si pensa che le sofferenze siano

volute da Dio Creatore, che noi dipendiamo in tutto dalla

volontà di Dio, una specie di fatalismo.

Tommaso E non è così?

Giovanni Certo il Signore è sempre protagonista della storia, ma vuole che

l'uomo si dia da fare, lavori per il miglioramento della sua

esistenza.

Luisa Come sei difficile!

Giovanni I richiami all'uguaglianza civile, alla giustizia sociale, sono visti

come un attacco alle istituzioni. Si pensa che non sia importante

cambiare le situazioni terrene, ribellarsi alle ingiustizie. Alcuni

ricchi credono di aver fatto il loro dovere di cristiani con un po'

di elemosina e trascurano un'altra virtù: la giustizia.

Matteo E come si dovrebbe fare?

Giovanni E' sempre difficile dare delle ricette. Ma l'Uomo non deve

aspettarsi tutto dal Signore. Pregare sì, ma nello stesso tempo

usare tutti i mezzi per rendere migliore la nostra vita sulla terra.

"Aiutati che Dio ti aiuta". M’accorgo, però, di andare troppo

avanti. Discutere di queste cose, oggi, si rischia di essere

mandati al... rogo. Ne ho parlato con padre Meloria, mio

confessore...

Antonio E non ti ha mandato al...rogo?

Giovanni Non scherzare. E' stato molto comprensivo nell'ascoltarmi, ma

poi mi ha detto che certe idee vanno approfondite, e... lasciare

tempo al tempo.

Scena IV Cav. Blanchard e detti

Blanchard (E' un tipo estroverso, dalla battuta facile, scherzosa, ironica.

Brillante, ma non farsesco) Buona sera! Buona sera alla

compagnia!

Tutti (salutano a soggetto e chi è seduto si alza) Buona sera cavaliere,

buona sera papà,

Rosa Buona sera, Felice!

Blanchard Vedo che festeggiate con bucoliche esibizioni la promozione del

mio rampollo Rico.

Rosa Te ne avevo parlato.

Blanchard Sì, sì! E io ho dato la mia alta approvazione.

Luisa Allora sei contento, papà?

Blanchard Ma certo, certo! Vengo ora dal Caffè Pianta dove ho conversato

con alcuni Professori, i quali hanno fatto gli elogi del mio Rico.

Con uno splendido esame egli ha completato il Corso di

Umanità ed è pronto per il Corso di Retorica.

Rosa Ma avranno saputo chi l'ha preparato?

Blanchard No, no! Non si è parlato di questo. Si è parlato di Bosco e si

commentava la sua esibizione dell'altra sera alla festa del

Sindaco. Si lodava la declamazione di alcune composizioni

classiche.

Giovanni Ma non erano mie composizioni. No!

Blanchard E allora?

Giovanni Approfitto della mia memoria per mettere insieme canti di poeti

come Petrarca, Parini, Tasso, Monti e cerco di adattarli alle

circostanze.

Blanchard Comunque si diceva che sarebbe bene, quelle composizioni,

diffonderle, darle alle stampe.

Giovanni Già, poi mi denuncerebbero per... plagio. Per evitare ciò che lei

dice qualche scritto l'ho bruciato.

Blanchard Male, male, male! Qualcuno ha pronosticato, per il sullodato

Bosco, una carriera splendida. Egli lascerà la sua orma in

qualunque attività: carriera amministrativa, politica, sociale,

ecclesiastica, dove potrebbe divenire un ottimo insegnante o

un ricercato teologo

Tutti Bene, bene! (battono le mani)

Giovanni Cavaliere no, lei esagera, è troppo buono!

Blanchard Qualcuno ti ricorda, alcuni anni fa, come cameriere in quel

Caffè, ed anche come segnapunti al biliardo, tutto eseguito

alla perfezione.

Giovanni Oh, non mi vergogno di dirlo! Accettai quel posto per le ore

libere in cambio di una minestra e dormire... in una specie di

bugigattolo.

Blanchard L’ho visto, l'ho visto! Locale indegno di ospitare un essere

umano.

Giovanni Ma a quel tempo a me bastava (ridendo) Immaginate per poco

che mi fossi allungato nel lettuccio i miei piedi uscivano fuori

nell'apertura del vano.

Luisa Era una cosa vergognosa trattare così un fanciullo!

Blanchard Osservazione pertinente ma non conveniente. La mia prole

femminea ha fatto una giusta osservazione, ma non è

conveniente che una ragazza entri in conversazione con gli

uomini.

Luisa (pronta come per abitudine) Si, papà!

Blanchard Imita la tua illustre genitrice che non si immischia nei nostri

conversari.

Rosa (forte) Per forza! Con i tuoi principi!

Giovanni (per cambiare discorso) Non ho fatto solo il barista, ma anche il

sarto dal sig. Cumino, e il falegname dal sig. Barzocchino. Tutto

per non essere troppo di peso alla mamma.

Rico Ho sentito, Giovanni, che vorresti farti religioso tra i

cappuccini.

Giovanni Infatti ci avevo pensato, ma poi, per il consiglio, non ultimo,

del conterraneo D. Cafasso, ho cambiato idea. In autunno

entrerò in seminario.

Luisa E per la spesa?

Giovanni Questo è il meno. La Provvidenza mi ha sempre aiutato e se

è volontà di Dio che diventi sacerdote continuerà ad

aiutarmi.

Blanchard Ne avevo sentito parlare della tua entrata in seminario. "Ad

multos annos". Che tu possa divenire un grande teologo e

fare onore alla nostra città. (le donne riempiono i bicchierini

e li distribuiscono)

Giovanni (prende il bicchierino, lo assaggia e lo deposita) In questi

anni ho pensato alla mia formazione culturale, ma ora è

tempo che pensi alla mia formazione spirituale!

Tutti Auguri! (bevono e depositano il bicchierino)

Giovanni Ringrazio tutti: il cavaliere, le signore, gli amici. Ma ora devo

proprio andare. Ho dei ragazzi che mi aspettano.

Blanchard Di già?

Gli altri Veniamo anche noi.

Blanchard Voglio accompagnarti oltre la soglia di casa. (alle signore)

tornerò presto. (saluti a soggetto con i ringraziamenti di rito.

Giovanni salata le signore con un inchino, mentre gli altri

danno la mano - Rimangono solo Rosa e la figlia)

Rosa Ti sei offesa per l'osservazione di papà?

Luisa Oh no! Ormai ci sono abituata. E' inutile discutere le sue

idee fisse. Piuttosto è un vero peccato!

Rosa Che cosa dici?

Luisa Dico che è un vero peccato!

Rosa Ma che cos'è questo peccato?

Luisa (dopo una breve pausa e in fretta) E’ un vero peccato che

Giovanni entri in seminario e si faccia prete!(s'accorge

d'averla detta grossa, si mette una mano sulla bocca e

scappa inseguita dalla madre)

Rosa Sfacciatella!

FINE

RECITIAMO DON BOSCO

GIU' DAI COLLI

di Fausto Scipioni

Personaggi Mamma Margherita Don Bosco, giovane prete Maso - uno dei ragazzi dai 14 anni Pino - uno dei ragazzi dai 14 anni Gianni - uno dei ragazzi dai 14 anni Francesca - popolana Chiara - popolana Cecilia Roberto 15 anni Sandro 8 anni

La scena: Uno spiazzo sulla collina dei Becchi. Da un lato parte

della casetta di Don Bosco, dal lato opposto si suppone la casa di Giuseppe.

Pomeriggio inoltrato

Scena prima Maso, Pino e Gianni:

(tre ragazzi stanchi e mal vestiti) Maso (entra guardandosi attorno) Venite, venite: forse è

questa la casetta di Don Bosco. Pino (entrando) Non mi pare: il contadino ha detto che la casa

di Don Bosco era lassù, nella collina. Gianni (entrato prima) Io non ho capito niente delle sue

spiegazioni. Maso Ma la collina è questa, e la casa che cerchiamo è questa

(indicando la casetta di Don Bosco) o quella laggiù. (indica la parte opposta)

Gianni Forse....... Pino Sì, sì. Ma io ho paura! Ho paura di qualche cagnaccio.... Maso Ma vedi che qui non ce ne sono?

Gianni Infatti.... Pino Anche laggiù, vicino a Castelnuovo, non se ne vedevano.

Poi ne è saltato fuori uno e... vedete che cosa mi ha fatto? (mostra i calzoni)

Gianni Però la colpa è tua: ti sei messo a scappare! A noi, invece, il cane non ci ha nemmeno guardato.

Maso Ma poi i calzoni te li ha ricuciti la padrona del cane...... Pino Si, l'ha ricuciti: ma che paura! Maso Va là, fifone! Gianni Te li ricucirà bene tua mamma.

Scena seconda Mamma Margherita e detti

Margherita (esce dalla casa) Ragazzi, che cosa fate, qui? A quest'ora? Pino Scusi, signora, buona sera! Cerchiamo Don Bosco. E' qui?

ci hanno indicato questa casa. Gianni Non sappiamo se è questa o...un'altra. Margherita Sì, sì. E' questa. Ma voi chi siete? Che cosa volete da Don

Bosco? Maso Ecco: noi veniamo da Torino per dire a Don Bosco.... Margherita (interrompendo) Da Torino! E non siete stanchi? Avete

mangiato durante il viaggio? Maso Un poco abbiamo mangiato. Vicino a Chieri: un signore...

Pino ...tin grande signore anziano. Gianni Camminavamo un po' stanchi e ci ha domandato da dove

venivamo e dove volevamo andare. Pino Glielo abbiamo detto e appena sentito il nome di Don

Bosco ci ha portati in casa, lì vicino, e ci ha dato una bella fetta di pane col formaggio. Che bellezza! Con quella fame!

Gianni Deve crederlo, signora: che fame. Maso Siamo ripartiti quasi subito perché avevamo fretta. Ci

ha detto , quel signore, di salutare Don Bosco da parte sua. Come ha detto che si chiamava?

Pino Cavalier.... e un nome difficile..... Gianni Un momento...adesso lo dico. Anche la figlia e la moglie

del signore si sono dimostrate tanto gentili.... Maso (dopo aver pensato) Cavalier ... Blanchard... Pino Già, cavalier Blanchard. E' un bell'uomo, un vero signore. Gianni Anche generoso..... Margherita ... e poi?

Maso E poi... eccoci qui. Pino Con i calzoni ricuciti, dopo che un cane me li voleva

mangiare... Gianni Però… non te li ha mangiati. Erano troppo duri. Margherita (commossa) Poveri figlioli! Ma non mi avete detto ancora

che cosa volete da Don Bosco.... Gianni Ecco: vogliamo dirgli che torni presto a Torino, perché

tutti i ragazzi dell'Oratorio lo aspettano. Maso Tutti, anche il teologo Borel. Pino Sappiamo che è stato ammalato e che è tornato ai Becchi

per la ... con … scenza. Maso Convalescenza. Pino Sì, sì. Convalescenza. Gianni Ma adesso la convalescenza deve essere finita, no? Margherita Poveri figlioli! Quanto sarete stanchi (se li stringe a sé) Pino Un poco... Margherita ... e affamati. Maso Tanto..... Gianni Ma proprio tanto! Margherita Venite con me. Ho preparato una bella fetta di polenta. Vi

riposerete e tra poco vedrete Don Bosco. Maso Io lo conosco bene! Anche loro lo conoscono. Da quando

là, a San Pietro in Vincoli, quella... vecchiaccia... Gianni ... quella donna anziana ... Maso Quella donna ci cacciò via, perché...per colpa nostra

le galline si spaventavano. Pino Poi è morta. Don Bosco disse che era andata in

Paradiso... Maso Ma noi ci crediamo poco. Gianni Era cattiva, anche con Don Bosco! Margherita Ho saputo qualcosa....ma non bisogna mai parlare male

dei morti. Ora andiamo Gianni A vedere Don Bosco? Margherita Per ora a mangiare e riposarvi. (via tutti)

Scena terza Don Bosco, Roberto e Sandro

D. Bosco (entra dopo qualche minuto dalla parte opposta -tiene

per mano i due ragazzi) - Beh, adesso tornate a casa! Vi aspettano perché è tardi.

Roberto No, no: ci racconti ancora qualche cosa, un fatto.

Sandro Ancora c'è tempo per tornare a casa. Roberto E' vero che presto ci lascerà per andare a Torino? Sandro No, no! Rimani con noi. D. Bosco Rimarrei volentieri, ma laggiù, a Torino ci sono tanti

giovanetti che mi aspettano. Sandro No... E' meglio che rimani qui. Roberto Partirà presto? D. Bosco Non sono sicuro: domani o dopodomani. Sandro Ma tornerai. Si sta tanto bene con te. D. Bosco Ma certo! Tornerò ogni tanto. E vorrò sapere se siete

diventati più buoni e obbedienti, se dite le preghiere mattino e sera, ecc. ecc.

Sandro Che cosa vuol dire eccetera? Roberto Vuol dire che prima dobbiamo essere quello che ha

detto... poi... altre cose ancora... D. Bosco Bravi! Ora tornate a casa. Anch'io debbo andare,

altrimenti la mia mamma mi sgrida! (li accompagna fuori, poi rientra e va in casa)

Scena quarta Francesca, Chiara, Cecilia poi Margherita.

(entrano discutendo ad alta voce) Francesca Vedrete che ci sentirà. Chiara Deve continuare quest'opera a beneficio dei nostri

ragazzi. Francesca Mio figlio non fa altro che sospirare la domenica per

ritrovarsi con lui. Cecilia Nessun altro ama i nostri figlioli come lui! Trattati bene,

educati e istruiti. Chiara No, no. Don Bosco non deve andarsene di qui. Che

bisogno c'è di andare a Torino. Fa già tanto bene in questi posti.....

Margherita (richiamata dal vociare) Che succede? Perché vi riscaldate tanto?

Francesca Abbiamo saputo, si dice in giro, che Don Bosco presto partirà dai Becchi: ebbene, noi siamo venute per pregarlo di rimanere...

Chiara ... e continuare a far del bene, a educare cristianamente i nostri figli

Cecilia Mi pare che, prima di andare ... in altre parti è meglio che continui qui, nella sua terra, dove è cresciuto, amato

e stimato. Francesca Se occorrono spese noi siamo pronte a venirgli incontro. Chiara Se non potremo aiutare con denaro io regalerò un po' di

tela. Cecilia Io offrirò uova e galline e non gli faremo mancare nulla... Francesca Basta rimanga qui, a beneficio dei nostri figli. Porteremo

grano, meliga, legumi e altro… (le ultime battute vanno dette incalzando rapidamente)

Margherita Grazie, grazie amiche. Io sono commossa per la vostra generosità, per il vostro buon cuore, ma, sapete...

Chiara (con petulanza) Che cosa dobbiamo sapere che non sappiamo?

Margherita (calma) D. Giovanni, Don Bosco, ha passato ai Becchi questo mese per rimettersi da una grave malattia; ma la sua vita, i suoi pensieri sono sempre a Torino, dove lo aspettano centinaia di ragazzi.

Francesca Dimentichi i giovani di Torino..... Cecilia (con puntiglio) ...ma qui i ragazzi lo aspettano lo stesso,

ed hanno bisogno di una guida... più di quelli... della Capitale.

Francesca No, no. Non lo lasceremo partire! Chiara Pregheremo, piangeremo (commossa) e ci ascolterà. Margherita E' inutile illudersi. Ormai tutta la sua attività, la sua

persona, è a Torino, e io non penso di forzarlo a cambiare idea. L'ho sempre lasciato libero e... mi sembra inutile insistere. Questa, forse, è la volontà di Dio (le donne cominciano a cedere avvilite. Qualcuna si soffia il naso per non piangere).

Francesca Ma non è giusto. Come fa a sapere che questa è la volontà di Dio?

Cecilia Già! E’ venuto qualche angelo a dirglielo? Margherita La volontà di Dio si può manifestare in tanti modi. In ogni

caso verrà spesso ai Becchi e si ritroverà con i vostri figlioli. Parlerà con loro e lo ascolteranno, come hanno fatto sempre.

Chiara Vogliamo parlare con Don Bosco. Margherita Ma la risposta sarebbe la stessa. Senza pensare il dolore

per non potervi accontentare. Ora si trova a parlare con alcuni giovani venuti da Torino a piedi...

Cecilia Chi sono? Quei tre straccioni saliti qui mezz'ora fa? Margherita Sono suoi amici oratoriani. Ecco, domani, dopo la S.

Messa, lo potrete incontrare, parlargli, e vi convincerete Francesca Ripeto che non è giusto....

Margherita Ora tornate a casa (commosse le donne lentamente se ne vanno)

Scena quinta Don Bosco con Pino, Gianni e Maso

(attaccati ai suo i fianchi) D. Bosco Potrete dire a tutti che tra due o tre giorni al massimo

sarò a Torino e (guardando la mamma) vi porterò un bel regalo.

I ragazzi Grazie, grazie Don Bosco. D. Bosco (alla mamma) Che cosa volevano quelle donne che

alzavano tanto la voce? Margherita Te lo dirò poi. (ai ragazzi) Voi andrete a dormire nel

fienile. Troverete delle coperte e lì starete al caldo. Pino Che bello! Io non ho mai dormito nel fienile! Gianni Non si starà meglio che tra le lenzuola. Maso Io ci starò bene. Se vedeste dove dormo a Torino!

Quando ci dovremo alzare? Margherita Non vi preoccupate, vi sveglierò io. Vi farò trovare una

ricca colazione con latte, pane e formaggio e tornerete con calma a Torino. Vedrò se troverò qualche biroccio... per aiutarvi in qualche tratto di strada.

Pino Ci porteremo qualcosa da mangiare per il viaggio? Gianni Magari ripasseremo ... da quel signore a Chieri Maso Potremo dire che don Bosco ricambia i saluti D. Bosco Caro il cav. Blanchard! Margherita Però... attenti ai cani. Maso Io non ho paura! Gianni Nemmeno io. Pino Io invece...sì! Ho già provato... (indica i calzoni) Margherita Ora andate e riposate (i ragazzi baciano la mano a Don

Bosco) Gianni Buona sera, mamma Margherita. Maso E grazie per la cena. Margherita Buona sera e buon riposo, cari. (li accompagna fuori)

Scena ultima D. Bosco e Margherita

Margherita (rientrando) - Forse è inutile che te lo dica, perché già lo

avrai saputo. Quelle donne vogliono che tu rimanga qui, a beneficio dei loro figli. Hanno notato il bene che hai fatto, il cambiamento della condotta ed educazione dei figli, e non vogliono che te ne vada.. Hanno offerto danaro, generi alimentari, nonostante sia gente povera...

D. Bosco Mamma, te ne ho parlato altre volte. La mia missione è laggiù, a Torino. E' come una calamita che mi trascina. E’ il Signore che lo vuole. Sediamoci un po’, mamma (siedono su due panchette). Non parliamo di questa brava gente e dei loro figlioli. L'altro giorno te ne ho par-lato, senza che tu mi rispondessi. Forse è un grande sacrificio che ti chiedo. (lentamente) Vorrei...ecco vorrei che venissi anche tu, a Tonino, con me e continuare il tuo lavoro di mamma nei miei riguardi e... di tanti poveri ragazzi.

Margherita Ma Giovanni, non pensi quanto costa al mio cuore abbandonare questa casa, la terra, tuo fratello, i nipotini e tutte le amicizie?

D. Bosco Ti capisco, mamma. Ma io a Torino non posso più stare al Rifugio dalla Marchesa Barolo: dovrò abitare a Valdocco. E' un ambiente rischioso a causa di persone che abitano... vicino. Poi c'è quell’albergo equivoco della Giardiniera. Tu,tu sola potrai togliermi il timore di chiacchiere dei vicini. Sarai poi la mamma di tanti ragazzi...

Margherita (dopo una lunga pausa) Mi chiedi un sacrificio enorme, più grande delle mie forze. Sono nata qui. Vissuta nel bene e nel male qui. (con uno sforzo) Come faccio a sapere che è volontà di Dio che lasci questi posti per un avvenire incerto? (pausa)

D. Bosco Mamma, guarda il Crocifisso... e decidi. Margherita (con le lacrime agli occhi) Se ti pare... che stare vicino a

te, a Torino, se tal cosa possa piacere al Signore... sono pronta a seguirti.

D. Bosco Mamma, mamma, grazie! Non ti offro una vita comoda, piacevole. Verrai con me per dividere fatiche, stenti; (alza gli occhi al cielo). Soffrendo per amore di Gesù Crocifisso la ricompensa sarà più grande e più meritoria (mette la sua testa sulle spalle della mamma)

FINE

DON BOSCO A FIRENZE

di Fausto Scipioni

PERSONAGGI del 1° tempo

Marchesa Girolama Uguccioni

Giuseppe, maggiordomo in Casa Uguccioni

Lena, cameriera

Don Bosco

Don Berto, suo segretario

Vera, nipote della Marchesa

Nella, sua amica

PERSONAGGI del 2° tempo

Don Bosco

Don Berto

Usciere di Palazzo Pitti

Belli, patriota fiorentino

Alessi, giornalista

Contessa Rosaria

Renzo, suo figlio

Vitale, ragazzo di 15 anni

I due bozzetti possono essere considerati indipendenti e quindi rappresentati anche

separatamente.

I° TEMPO (Anticamera in Casa Uguccioni - divano, sedie e tavolo. Arredamento a piacere)

Scena 1 Lena, poi la Marchesa

Lena (Mette in ordine la sala)

Marchesa (entrando un po' emozionata) Lena, è da molto che il cocchiere è andato

alla stazione?

Lena E' partito circa mezz'ora fa e, se il treno è arrivato in orario, penso che tra

non molto dovrebbe essere di ritorno con... i viaggiatori.

Marchesa (sempre preoccupata) E' pronta in tutto la camera degli ospiti?

Lena Ho preparato la camera rosa; mi sembra la più comoda.

Marchesa Forse: ma è meglio che prepari la camera verde. E' un colore più ri-

posante, data la stanchezza del viaggio e la precarietà della vista di D.

Bosco.

Lena Sarà fatto, signora Marchesa. Anche il segretario alloggerà qui?

Marchesa Questo lo domanderemo a D. Bosco. Altre volte, per non dare fastidio,

l'ha mandato a dormire in Seminario. Tieni, però, pronta anche la camera

vicina. Vedremo poi. Ora vado a dare un'occhiata in cucina e, appena

arriva, vieni ad avvisarmi.

Lena Non dubiti, signora Marchesa. (la Marchesa esce e Lena continua la

pulizia) Chi sarà questo D. Bosco per mettere tanto sossopra la casa?

Scena 2 Giuseppe e detta.

Giuseppe Lena, hai ricevuto ordini dalla Marchesa riguardo all'arrivo di D. Bosco?

Lena Sì, sì. Devo preparare la camera verde al posto di quella rosa....

Giuseppe Mi raccomando, fa le cose per bene, perché D. Bosco merita tutti i

riguardi. La Marchesa ci tiene molto.

Lena Io mi domando: chissà perché la Marchesa riserva tante gentilezze e

cordialità per questo prete. Da quando ha saputo dell'arrivo di questo...

D. Bosco si affanna tanto e sembra che abbia dimenticato tutti i suoi ma-

lanni. Non l'ho mai vista così preoccupata, neppure quando arriva

qualche ospite di riguardo.

Giuseppe Ricevimenti in Casa Uguccioni è un pezzo che non se ne fanno.

Lena In tutte le case nobili, almeno una volta o due all'anno, si danno

ricevimenti, se non altro per mantenersi in contatto con la Società.

Giuseppe Tu, cara Lena, sei qui da poco tempo. Ma la devozione, diciamo così,

della Marchesa per d. Bosco, risale a diversi anni fa.

Lena Che cosa è avvenuto di tanto importante?

Giuseppe Ecco: La Marchesa Uguccioni conosceva già D. Bosco e l'alone di santità

che lo circondava.

Lena Ah!

Giuseppe In quel tempo la Marchesa aveva in casa un figlioccio, che amava come

un figlio. Un giorno il ragazzo, improvvisamente, cadde ammalato. Fu

visitato da vari medici ma nessuno riuscì a scoprire la vera causa del

male. Il giovinetto si aggravò tanto che si ridusse in fin di vita.

Lena E poi?

Giuseppe Fu tentato di tutto: medici, medicine ma, come ho detto, sembrava che il

bimbo dovesse mancare da un momento all'altro. La Marchesa era di-

sperata; amava tanto quel figlioccio che non si rassegnava a perderlo.

Sapeva che D. Bosco si trovava a Firenze. In un momento di

disperazione uscì scarmigliata, dimessa. Lo cercò ovunque supponesse

trovarlo. Infine lo trovò nel Collegio dei Somaschi. Descrisse a D. Bosco

lo stato del ragazzo e lo scongiurò di venire a benedire l'ammalato.

Lena E il prete, D. Bosco, venne?

Giuseppe Conoscendo la Marchesa e vedendo tanta fede venne qui e trovò l'am-

malato che, a detta di tutti, era già spirato.. D. Bosco si avvicinò al

lettino, lo guardò e gli diede la benedizione di Maria Ausiliatrice.

Immediatamente il ragazzo si scosse, sbadigliò, cominciò a respirare e si

volse alla madre sorridendo. Si alzò a sedere sul letto e in breve tempo si

riebbe e, debbo dire, abbastanza bene.

Lena Ma lei era presente?

Giuseppe E come! Ho vissuto anch'io quei tragici momenti.

Lena Incredibile!

Giuseppe Incredibile, ma vero. Il ragazzo non ha mai avuto altri malanni.

Lena Non è forse quel giovane che, tutti i mesi, viene a trovare la Marchesa e

si mostra tanto affettuoso?

Giuseppe Proprio quello. La cosa più importante è che, nonostante siano passati

vari anni, il giovane è stato sempre bene. Per questo la Marchesa è

divenuta insegne benefattrice di D. Bosco e delle sue Opere. Dai

Salesiani, che spesso sono suoi ospiti, è chiamata "la buona mamma di

Firenze"

Lena Questo spiega tutto. Se è così siamo di fronte a un vero miracolo. Io non

sapevo nulla di questo episodio.

Giuseppe Se ne parla poco per un certo ritegno. Certe cose è meglio tenersele per

sé. (pausa) Ma non è solo per questo che la Marchesa vuole bene al

sacerdote piemontese.

Lena Dica, dica: è veramente interessante.

Giuseppe (come abbacinato) Quando guardi D. Bosco sembra che abbia il volto

illuminato dal sorriso. Questo gli dà un'espressione così paterna e radiosa

che non pare di questo mondo.

Lena Mi pare, sig. Giuseppe, che lei faccia un po' di poesia.

Giuseppe Ma è la verità: l'ho provato anch'io. Lo sguardo dell'uomo rispecchia in

qualche modo la bontà dell'animo, e le sue parole ti attraggono come

qualcosa di soprannaturale (le ultime battute sono dette più con i gesti

che con le parole, le quali escono stentate)

Lena Dev’essere bello! (rumore interno)

Giuseppe Sembra che D. Bosco stia arrivando. Gli vado incontro.

Lena E io vado ad avvertire la Marchesa. (via dai lati opposti)

Scena 3 D. Bosco e D. Berto introdotti da Giuseppe

Giuseppe (entra con gli ospiti) Venga, venga D. Bosco. Si accomodi. La signora

Marchesa tra poco sarà qui.

D. Bosco Grazie, grazie Giuseppe. Sempre così gentili con D. Bosco, tu e Franco,

il cocchiere. Mi accorgo che sei sempre arzillo e pronto agli ordini.

Giuseppe Anch'io ho qualche acciacco che mi perseguita. Ma in fondo ringrazio il

Signore.

D. Bosco Sempre! Non lo facciamo mai abbastanza. Conosci il mio segretario, D.

Berto?

D. Berto Buona sera, Giuseppe.

Giuseppe Ma si accomodino, si accomodino su questo divano. Come ho già detto la

signora Marchesa non tarderà a venire. (siedono sul divano)

D. Bosco La Marchesa sta sempre bene?

Giuseppe Sì, sì. Poi quando sa che deve venire Don Bosco, per la gioia le passano

tutti gli incomodi.

Scena 4 La Marchesa, Lena e detti

Marchesa. (con entusiasmo) Oh D. Bosco, ben venuto nella mia casa!

D. Bosco (si alza con D. Berto) Signora Marchesa! (fa un mezzo inchino)

Marchesa Grazie D. Bosco, per l'onore che porta alla mia famiglia. (gli bacia la

mano)

D. Bosco Mi dovrà scusare, signora Marchesa, ma ieri, a Torino, ho ricevuto una

chiamata urgente da un personaggio qui a Firenze, e non potevo

rifiutarmi. Prima di partire ho fatto spedire un telegramma che avrei,

ancora una volta, incomodato la nostra “cara mamma di Firenze” ed

eccomi qui.

Marchesa Ha fatto bene. Se fosse andato in altra parte mi sarei offesa o quasi.

Intanto vuole salire in camera per rinfrescarsi?

D. Bosco Più tardi. Non sono molto stanco. Ora dovrei intrattenermi qui, col mio

segretario, per concertare il da farsi per domani.

Marchesa Il signor D. Berto alloggerà qui? Senza complimenti.

D. Bosco No, no. D. Berto andrà a riverire Mons. Arcivescovo e con tutta

probabilità alloggerà in Seminario. Per questo ho bisogno di rimanere un

po' con lui.

Marchesa Allora, D. Bosco ci vedremo per il pranzo. Giuseppe sarà a sua di-

sposizione per accompagnarlo in camera e per qualunque cosa avesse

bisogno. Intanto chiedo permesso. (fa un cenno ai servi e via tutti)

Scena 5 D. Bosco e D. Berto

D. Bosco (tira fuori alcune carte dalla sua borsa) Ricordiamo che lo scopo

principale della nostra visita a Firenze è l'udienza col Ministro Lanza.

Bisognerà prepararsi per bene.

D. Berto Che succederà domani a Palazzo Pitti?

D. Bosco Non lo so esattamente. Per mandarmi a chiamare per mezzo del Prefetto

di Torino la cosa avrà una certa urgenza. Ecco: Il Ministero Lanza briga

in tutti modi affinché i Vescovi mandino al Ministero di Grazia e

Giustizia la Bolla di nomina per avere i Benefici Temporali, secondo la

legge. A Roma dicono che mandare al Governo gli Atti di nomina

sarebbe un gesto di sudditanza verso gli usurpatori. Intanto i numerosi

Vescovi nominati dal Papa hanno raggiunto le loro Sedi, ma la maggior

parte si trova in condizioni economiche disastrose.

D. Berto Che giova ai Vescovi essere in Diocesi e non potere esercitare

completamente il ministero.

D. Bosco Ho saputo che alcuni Vescovi abitano in casa di amici poiché non è

permesso loro di occupare il Palazzo Vescovile. La popolazione lo nota

e aumenta l'ostilità verso il Governo, il quale cerca popolarità e non

avversione. E' qui il nodo della questione.

D. Berto E' strano: da una parte il Governo cerca il riconoscimento formale da

parte dei Vescovi e dall'altra parte incamera tutti i beni della Chiesa che

si trovano nelle Diocesi.

D. Bosco Vedremo domani che cosa si potrà fare e ottenere. In ogni modo ti prego

silenzio assoluto sullo scopo del mio viaggio a Firenze. Si può sempre

dire che D. Bosco si reca dal Ministro a perorare la causa dei suoi

ricoverati e ottenere sussidi necessari per mandare avanti la sua Opera.

Sono molti i ragazzi, come sai, che vengono ricoverati dietro

raccomandazione dei Prefetti in occasioni di calamità naturali, come gli

orfani di Ancona. Lasciami quelle carte che ti ho date ieri; le voglio

studiare bene questa notte. (D. Berto gliele dà e D. Bosco le mette nella

borsa.

D. Berto Per me può stare tranquillo, D. Bosco.

D. Bosco Per quale ora è stabilito l'appuntamento?

D. Berto (consulta un libriccino) Per le ore 15 è fissata l'udienza a Palazzo Pitti. In

mattinata S. Messa in Casa Uguccioni; alle ore 11 incontro con

l'Arcivescovo, poi colazione in Casa Uguccioni. Io potrei andare via

subito....

D. Bosco No, aspetta ancora per salutare la Marchesa.

Scena 6 Vera e Nella (entrano sbracciate e scollacciate)

Vera (nipote della Marchesa) E' permesso? (si fermano sulla soglia poi

entrano) E' permesso? Oh, D. Bosco. La zia mi ha detto che sarebbe stato

nostro ospite stasera. E' tanto contenta. Poi mi hanno detto che era

arrivato.

Nella Buona sera!

D. Bosco e D. Berto (si alzano dopo averle guardate abbassano gli occhi)

D. Bosco Scusatemi. Forse ho sbagliato porta e non mi trovo in Casa della

Marchesa Uguccioni (si avvia per uscire)

Vera No, no. Questa è proprio Casa Uguccioni.

Nella Noi due siamo ospiti della Marchesa. Questa è Vera, sua nipote.

D. Bosco Sarà, ma ho miei dubbi. Io era persuaso di essere in casa dove un prete

possa stare liberamente.

Vera Perché?

D. Berto Me non hanno capito, signorine, che non va bene presentarsi così

scollacciate a dei sacerdoti? (le due rimangono interdette)

Nella Ci ....scusi!

Vera Chiedo perdono! (confuse mettono le mani incrociate davanti al petto ed

escono - D. Bosco e D. Berto scuotono la testa)

D. Berto Ha dato loro una bella lezione! Se la Marchesa venisse a saperlo! Ci

rimarrebbe male.

D. Bosco Se verrà a saperlo non sarà certo da noi. Vedi, caro D. Berto, le signorine,

oggi, adoperano tanta seta e tela per i risvolti delle vesti che non ne

rimane per coprire le braccia (si siedono). Alcune signore non trovano

mai nessuno che parli loro chiaramente. Seguono la moda, anche a

discapito della decenza e della creanza.

Vera e Nella (rientrano coperte esageratamente con mantello o poncho)

Nella Non ci avevamo pensato. Volevamo solo non perdere l'occasione di

conoscere D. Bosco, tanto stimato a Firenze.

D. Bosco (amabilmente) Così va bene. Siete scusate.

D. Berto Che cosa volevate chiedere a D. Bosco?

Vera Mah, come ha detto Nella, volavamo conoscerla.

Nella La signora Marchesa ci ha parlato tanto bene di lei.

D. Bosco La Marchesa è troppo buona. Io sono un povero prete che si sforza di far

del bene alla gioventù. Tante signore mi aiutano con offerte per portare

avanti le mie Opere. Senza di loro, e, senza l'aiuto di Dio, D. Bosco

potrebbe fare ben poco. La Marchesa mi aiuta con la sua generosità e

ospitalità.

Vera Abbiamo saputo che lei, D. Bosco, fonda tante nuove opere in Italia ed

anche in Francia. Dice la zia che si tratta di imprese colossali. Chi le dà il

denaro necessario? Dove lo prende?

D. Bosco Vedono, signorine, è la fede alla Divina Provvidenza. Poiché è Dio che

vuole le nostre Opere, ci aiuta, ci dà i mezzi necessari per attuarle. Noi

siamo solo strumenti nelle sue mani.

Nella Quale fede ammirabile!

D. Bosco E' vero; dobbiamo avere una grande fede in Maria Ausiliatrice, la quale,

in quest’anno, e dovete credermi, ci ha protetti in modo abbastanza

sensibile, possiamo dire miracoloso.

Vera A proposito di miracoli; la zia ci ha raccontato di effetti... straordinari

nelle sue preghiere...

Nella Di un bambino quasi risuscitato dopo la sua...benedizione.

D. Berto D. Bosco non usa parlare di queste cose. (le due sono commosse)

D. Bosco No, no, D. Berto! Se questo serve ad aumentare l'amore per la Madonna

se ne può anche parlare, poiché è lei, e lei sola, come ho detto, che opera

sempre. D. Bosco è solo un umile strumento nelle mani di Dio.

Vera Ha ragione. Anche la zia dice le stesse cose. Ci ha magnificato le sue

fondazioni per aiutare poveri, orfani e gioventù abbandonata.

D. Bosco Noi ci diamo da fare, ma, come ho detto, senza l'aiuto della Provvidenza

potremmo realizzare poco o nulla.

D. Berto Facciamo... quel che si può fare...

Nella Mi scusi, D. Bosco, se insisto: non e per curiosità, ma certezza storica: di

quel bambino quasi... risuscitato... è dunque vero?

D. Bosco (abbassa gli occhi e stentato) Sì, sì. Ma forse... non era morto!

Nella Grazie. Vorremmo intrattenerci con lei (guarda Vera che afferma) anche

per cose... di coscienza, ma si avvicina l'ora del pranzo....

Vera E' vero. La zia ci tiene tanto alla puntualità specialmente quando… ci

sono ospiti.

Nella Forse domani potremo parlare con più comodo. Intanto chiediamo per-

messo. (si avviano commosse)

D. Berto Buona sera! (via le due)

D. Bosco (dopo una pausa siedono) Sono più brave di quanto non sembrano.

Quando si accostano al sacerdote è importante che ne rimangano bene

impressionate. (pausa) Questa sera dovrò rimanere qui come ospite

privilegiato. Ne farei volentieri a meno. Io mi trovo bene con i giovani.

Però tutto serve per ringraziare questi nostri benefattori.

D. Berto Sono strumenti della Provvidenza.

D. Bosco Hai ragione (pausa) Tu andrai in Seminario. Il Rettore è mio buon amico.

Vedrai Mons. Cecconi e, dopo averlo ossequiato da parte mia gli dirai

che fra qualche giorno riceverà i volumi ordinati della Collana "Classici

per la Gioventù"

Scena 7 Lena poi la Marchesa e Giuseppe

Lena E' permesso? (entrando) La signora Marchesa chiede se può parlare al

signor D. Bosco prima del pranzo.

D. Bosco Ma certo! e perché no? (Lena esce e rientra con la Marchesa e Giuseppe)

Marchesa Mi scusi, D. Bosco. Il pranzo è quasi pronto, ma volevo intrattenermi con

lei qualche minuto. Poi domani ci sentiremo in confessione.

D. Bosco Va bene!

D. Berto Signora Marchesa, io debbo andare per commissioni e le auguro la buona

sera.

Marchesa Arrivederla, D. Berto. Domani anche lei sarà dei nostri a colazione.

D. Berto Vedremo. (esce accompagnato da Giuseppe che rientra quasi subito)

D. Bosco Signora Marchesa, sono a sua disposizione.

Marchesa (ai servi che stavano per uscire) Rimanete anche voi; non ci sono segreti.

(La marchesa si siede a distanza) Sappiamo che lei è venuto a Firenze

per affari riguardanti i giovani e ottenere aiuti, sconti per viaggi in

ferrovia ecc. Ma c'è una cosa che avrei voluto dirle da tempo: quando

pensa di aprire qui a Firenze, qualche sua opera a beneficio di tanti

ragazzi bisognosi qui, non meno che altrove? Ho saputo che a Lucca ha

avviato una bella opera con Oratorio e Parrocchia e la popolazione ne è

entusiasta.

D. Bosco Le dirò: per Lucca da vari anni si erano aperte le trattative. Finalmente si

è trovato un locale e la generosità dei Lucchesi è stata veramente

encomiabile. L'Opera è cominciata in modo più che soddisfacente.

Marchesa L'ho saputo da una mia buona amica.

D. Bosco Per Firenze esiste da qualche anno un Comitato per l'apertura di un

Oratorio in questa città.

Marchesa Ma questo Comitato lavora? Si dà da fare. Io da quando sono rimasta

vedova vivo un po' ritirata, ma lei ha fatto qualche promessa in concreto?

D. Bosco Questi signori mi stimolano, ma io non ho bisogno di sprone. Ho visto io

stesso torme di giovani vagabondare per vie e piazze. Chissà quanti

giovanetti, senza una guida, vengono così strappati alla fede dei padri.

Ci hanno offerto un'umile casetta in via Cimabue. Ma l'abitazione è tanto

angusta, con pochi metri quadrati di cortile e lì sarà difficile attirare i

ragazzi per il Catechismo e l'Oratorio.

Marchesa In via Cimabue ha detto? (Lena esce senza disturbare)

D. Bosco Ne ho scritto al Cardinal Nina che nella risposta mi ha incoraggiato.

Domani con Mons. Arcivescovo ne parleremo ancora. Ma gli

impedimenti sono sempre due: difficoltà nel trovare locali adatti e

scarsità di personale disponibile.

Marchesa Chi sono i promotori di questo Comitato?

D. Bosco Mi pare l'Avvocato Giovanni Grassi e il Cavalier Rastelli.

Marchesa Mi pare di conoscerli. Vedrò se mi sarà possibile incontrarli. Non mi

posso impegnare, ma prima che lei riparta da Firenze qualche cosa

cercheremo di fare.

Lena (rientrando) Signora Marchesa, il cuoco manda a dire che il pranzo è

pronto.

Marchesa Sì, Lena, verremo presto. Giuseppe accompagna D. Bosco in camera per

potersi rinfrescare un poco.

Giuseppe Pronto, signora Marchesa.

Marchesa E' inteso che domani mattino, D. Bosco, potrà celebrare nella nostra

Cappella ad ora comoda.

D. Bosco Ma certo! Se il personale volesse approfittare, sarò a disposizione per le

confessioni mezz'ora prima della Messa.

Marchesa Mi sono permessa, D. Bosco, di invitare anche la contessa Nerli. Spero

che non le dispiaccia.

D. Bosco No, no! Poi questa è casa sua. A presto. (esce con Giuseppe)

Marchesa (chiamando) Vera, Nina! (pausa) Vera... Nina! (entrano con vestito

accollato ed elegante)

Vera Eccoci, zia.

Nina Eccoci! Va bene il vestito per il pranzo?

Marchesa (le squadra) Sono contenta di vedervi vestite con eleganza e... senza

stravaganze. Penso che vada bene così senza osservazioni..... (le due

scoppiano in una risata)

Marchesa Perché, perché ridete?

Vera Cara zia, abbiamo avuto da... altri osservazioni e… rimproveri.

Nella Una bella lezione!

Marchesa Quale lezione?

Nina Poi te lo diremo. Una lezione veramente efficace.

FINE DELLA PRIMA PARTE.

DON BOSCO A FIRENZE

SECONDO TEMPO

Sala d'aspetto a Palazzo Pitti. Sedie intorno. Porta comune in fondo. Un'altra entrata

verso il proscenio a destra che porta nell'interno. Vicino all'entrata si trova l'usciere

dietro una scrivania.

Scena 1

D. Berto, Usciere e il Cavalier Belli

(Usciere seduto dietro la scrivania. D. Berto seduto alla parte opposta dell'usciere

legge un libro. Entra il Cav. Belli).

Belli (rivolgendosi all'usciere) Caro Valentino, dimmi: è possibile vedere

qualcuno, se non il Ministro almeno un Segretario?

Usciere Guardi, cavaliere, dalle ore 15 il Ministro è a colloquio con un prete

con il quale aveva un appuntamento e mi ha fatto sapere di non di-

sturbarlo e non lasciar passare nessuno.

Belli Ma un segretario non è possibile vederlo?

Usciere No, no. I segretari sono tutti occupati con il Ministro. Sa, sono

colloqui importanti!

Belli Importanti, con un prete. E chi è, questo prete?

Usciere Mi pare si chiami (cerca tra le carte) ... D. Bosco e viene da Torino.

Quello dev'essere il suo segretario.

Belli (si rivolge a D. Berto) Scusi, lei è il segretario del prete che si trova in

colloquio col Ministro Lanza?

Don Berto Esatto. Sono io. In che cosa posso servirla?

Belli Che cosa cerca questo torinese, e per di più prete, a Firenze? C'è di

mezzo qualche intrigo per riportare la capitale del Regno d'Italia a

Torino? Ne avete fatta di gazzarra per il trasferimento in questa città!

Don Berto Non capisco che cosa voglia dire. D. Bosco si occupa solo della

gioventù bisognosa: poveri e orfani abbandonati

Belli Già. Allora sarà venuto a chiedere qualche elemosina.

Don Berto Forse!

Belli Speriamo che si tratti solo di elemosina. Ma ricordati, prete, indietro

non si torna. E' finito il tempo delle prepotenze pretesche. Indietro non

si torna.

Don Berto E va bene, non si torna!

Belli (all'usciere) Hai detto che oggi proprio è assolutamente impossibile

farsi ricevere?

Usciere E già: proprio impossibile.

Belli Vuol dire che verrò domani mattina (verso D. Berto) se non ci sarà

qualche altro prima di me. (esce pettoruto)

Don Berto (si avvicina all'usciere) Scusi, che cosa voleva dire quel signore?

Non ci faccia caso. Il cavalier Belli tutti i giorni viene a sapere chissà

che cosa. E' un mangiapreti, ma... qualche volta gli rimangono sullo

stomaco. (D. Berto torna a sedere)

Scena 2 Contessa Rosaria, Renzo e detti.

Rosaria (entrata va verso l'usciere) Io sono la contessa Rosaria Boni di

Fiesole.

Usciere Desidera?

Rosaria Vorrei vedere il ministro Guerrazzi, il ministro della Guerra.

Usciere Temo che quest'oggi sarà difficile. Ha un appuntamento?

Rosaria Nessun appuntamento; ma se non è possibile col Ministro posso parla-

re col suo segretario?

Usciere No, signora Contessa. E' già da un'ora che vari ministri sono riuniti

con S. E. Lanza.

Rosaria Ma io voglio parlare con qualcuno. E' urgente!

Usciere Aspetti un poco e, forse, con qualche impiegato potrà parlare.

(la Contessa si siede mentre il bambino si avvicina a D. Berto e si mette a giocare col

cappello del prete appoggiato alla sedia vicina e lo fa cadere a terra)

Don Berto Non mi rovinare il cappello. Non ho soldi per comprarne un altro. (lo

raccoglie) Come ti chiami?

Renzo Io sono il contino Renzo Boni.

Don Berto Ah, sei nobile!

Renzo Sì, e quella signora è la Contessa mia madre.

Rosaria Renzo, stai attento a non sporcarti le mani

Renzo Non le sporco mica: il cappello è pulito.

Don Berto (ironicamente) Grazie!

Renzo Me lo lasci toccare ancora, è così diverso dagli altri.

Rosaria Renzino: la dignità!

Renzo (lascia il cappello e corre verso sua madre) Sì, mammina!

Rosaria (va di nuovo verso l'usciere) Senta un po', lei. Io voglio parlare

col Ministro o col Segretario perché mio figlio primogenito, il conte

Michele Boni, da tre anni è sottotenente di fanteria, a parte che

meriterebbe essere di cavalleria... Come dicevo, da tre anni è

sottotenente e non riesce ad essere nominato tenente. E' una vera

ingiustizia.

Usciere Già, è vero.

Rosaria Un suo compagno, non nobile come lui, sta per essere promosso

capitano e lui sempre sottotenente. E' vero che qualche volta non è

riuscito bene agli esami, ma, povero figlio, gli hanno fatto delle

domande troppo difficili, e naturalmente ha sbagliato qualche risposta.

Usciere (se la ride) Si calmi, signora Contessa, vedrà che presto sarà

promosso… magari... generale.

Rosaria E' questo che aspettiamo per l'onore della nostra nobile famiglia.

Usciere Abbia fiducia. L'Italia riconosce il valore dei suoi figli.

Rosaria Speriamo! Tu intanto (a Renzo) caro cadetto Renzo, farai carriera

prestissimo, data la tua intelligenza.

Renzo Mammina, io voglio fare pipì ed anche pupù.

Rosaria Proprio adesso. (esce tirandosi dietro il figlio)

Usciere (guarda D. Berto e ride con gesti significativi)

(D. Berto si mette a passeggiare).

Scena 3

Belli, Alessi e detti.

Belli (all'usciere) C'è ancora quel prete?

Usciere (indicando D. Berto che si trovava in un angolo) Eccolo!

Alessi Scusi, lei, signor prete, mi piacerebbe sapere la verità sul suo...

padrone.

D. Berto Il mio padrone prima di tutti è Dio, Signore e Creatore del mondo, ma

quello è anche il vostro, a meno che lo rinneghiate.

Alessi Non fare il furbo. Noi vogliamo sapere perché quel tale di Torino, D.

Bosco, si trova qui, a Firenze. Che cosa vuole dal Governo

Nazionale?

D. Berto Tra poco uscirà dall'udienza, non so esattamente con chi, e potrete

domandarlo a lui.

Belli Qui c'è un giornale di Torino (lo mostra) tu lo conoscerai bene. E' "La

Cronaca dei Tribunali". Qualche volta lo leggerai?

D. Berto (calmo) Io non ho tempo per leggere i giornali.

Alessi Senti, senti che cosa dicono i tuoi cari torinesi. Tralascio le premesse:

"Una volta c'era a Torino un prete... primitivo, riproduzione fedele di

un S. Vincenzo de Paoli. Si chiamava D. Bosco e non lavorava che per

i poveri fanciulli. Tutti si commovevano davanti a lui e alle sue opere.

D. Berto Bene!

Alessi (continuando) Trovava aiuti da parte di tutti: autorità civili,

governative e municipali. Era veramente stimato da tutti. Ma ora, ora

c'è un D. Bosco posteriore: incarnazione dell'agitatore cattolico.

L'estremista intransigente. Il seguace letterale del Vangelo ha ceduto

davanti al suo grande affare. La politica e la Banca si sono fuse con il

nuovo Vangelo.

D. Berto (sempre calmo) Mi pare che siano affermazioni piuttosto false e

calunniose.

Alessi Ma c'è dell'altro: questo tuo politicante da quattro soldi (legge) "ha

voluto erigere a Torino una chiesa dedicata a Pio IX, al nemico

d'Italia.

D. Berto Esagerato!

Alessi "non solo; ma gli ha fatto erigere una statua di marmo, con il triregno

in testa, simbolo del Papa-Re, col giuramento blasfemo di voler

ripristinare il Potere Temporale dei preti.

D. Berto Se lo dice il giornale.....

Alessi E ancora "sappiamo anche degli intrighi di D. Bosco, di cui è maestro,

di lavorare affinché i giovani si sottraggano alla leva militare. Si fanno

espatriare clandestinamente, con la scusa della Missioni, togliendo

forze vive alla Patria" Si parla di un certo Fassino mandato in Francia

D. Berto Questo è falso. Non mi pare.

Belli Hai sentito? Comunque i patrioti stanno all'erta; coloro che hanno dato

la vita per la patria lo esigono. Queste cose le dice un giornale

torinese. Fallo sapere al tuo capoccia e se lo ricordi sempre. (via col

passo marziale)

D. Berto (che non si è scomposto) Va bene! (passeggia e passa vicino

all'usciere)

Usciere (pausa guardandosi attorno) Non gli dia retta, sa. Gridano, ma, come

si dice, "cane che abbaia non morde".

D. Berto Però mi preoccupano le calunnie di quel giornale.

Usciere Ma chi vuole che legga i giornali. Qui una metà dei fiorentini non sa

leggere, e l'altra metà deve pensare al pane quotidiano. E poi quel

giornale è piemontese, a quanto pare, qui, a Firenze, tutto ciò che è

piemontese è visto come il fumo negli occhi!

Scena 4 D. Bosco e detti.

Don Bosco (entra dalla porta vicino all'usciere. E' rosso in volto evidentemente

sfinito. D. Berto gli va subito incontro. D. Bosco gli aggrappa alle

spalle e lo conduce nella parte opposta)

D. Berto Che cos'ha, D. Bosco?

Don Bosco Sediamoci un po' perché ho bisogno di riprendere fiato. (siedono) Non

ne posso più!

D. Berto Come è andata'?

Don Bosco Come è andata: non direi male, ma non vedo nemmeno dove vada.

D. Berto Che cosa è successo?

Don Bosco Se qualche amico fosse stato presente mi avrebbe detto: Lasci stare,

D. Bosco, quella canaglia.

D. Berto No...!

Don Bosco E in mezzo a quelle canaglie mi trovavo come un pulcino nella stoppa.

Ma c'era di mezzo il Papa e il bene della Chiesa, dei Vescovi e non

potevo sottrarmi. Ne avevo intorno sei e tutti cercavano di

imbrigliarmi a forza di sofismi. (pausa)

D. Berto (scuote la testa)

Don Bosco (un po' più calmo dopo essersi asciugato il volto) Ma piacque loro il

parlare di D. Bosco, perché io non faccio tanto uso di ragionamenti.

Preferisco esporre le contraddizioni e le tristi conseguenze che ne

verrebbero, posto quel principio. Personalmente mi stimano, perché

sono sincero, senza riserve mentali, ma questo non basta.

D. Berto Ha ottenuto almeno qualche promessa?

Don Bosco Il Ministro di Grazia e Giustizia e il Ministro Lanza mi hanno pro-

messo che non lasceranno morire la cosa.

D. Berto Quindi i Vescovi potranno avere i Benefici Temporali?

Don Bosco Piano, piano. Vedranno che cosa si può fare, ma non rinunciano alla

presentazione da parte dei Vescovi delle Bolle di nomina.

D. Berto Ed allora?

Don Bosco Ho consultato eminenti giuristi e forse ho trovato il modo di non

compromettere la Chiesa e insieme di dar soddisfazione al Governo.

Si tratta solo di fare una comunicazione indiretta della elezione. Per

esempio esporre nelle porte delle chiese parrocchiali la Bolla di

nomina e così notificarla al pubblico......

D. Berto Ma in Vaticano approveranno?

Don Bosco Per questo dovrò fare ancora un viaggio a Roma. Mi trovo tra

l'incudine e il martello. In Segreteria di Stato c'è qualcuno che mi

appoggia, ma guai se i giornali venissero a subodorare qualcosa. Però

si tratta bene delle Diocesi e della Chiesa locale; per questo non

dobbiamo risparmiare fatiche.... (continuano la conversazione)

Scena 5 Vitale e detti

(E' un giovane di circa 15 anni. Entra affannato e si rivolge all'Usciere)

Vitale Scusate, voi che state sempre qui, avete visto D. Bosco di Torino?

Usciere Non so se lui, ma certo è di Torino. Eccolo col suo segretario.

Vitale (si rivolge ai due preti) Scusate, chi è D. Bosco di voi?

Don Berto Che cosa vuoi da D. Bosco, caro?

Vitale Ecco: mi hanno mandato a cercare D. Bosco perché vada subito

dall'Arcivescovo dove vi sono due signori e una signora che

l'aspettano.

Don Bosco Ma se abbiamo parlato con l'Arcivescovo, Mons. Cecconi, alcune ore

fa? (a D. Berto)

Don Berto Conosci, caro ragazzo, per cui ti hanno mandato a chiamare D. Bosco?

Vitale Forse... mi pare. A quanto ho capito quei signori e la signora vogliono

che D. Bosco vada a vedere una... casa che si trova, aspetti.... in via

Masaccio, N0

8 fuori Porta della Croce, dove abito io. Nella casa, mi

sembra che D. Bosco deve radunare tanti ragazzi... non so....

Don Bosco Ho capito. Dev’essere l'Avvocato Giovanni Grassi e il cavalier

Rastelli che si sono dati da fare, suppongo spinti dalla Uguccioni.

Don Berto Una bella sorpresa!

Don Bosco Ieri sera se ne è parlato con la Marchesa, la quale non ha perso tempo.

Chissà che non sia giunto il tempo di mettere le tende qui a Firenze. (a

Vitale) Come ti chiami?

Vitale Merli Vitale.

Don Bosco (gli mette la mano tra i capelli) Sei di Firenze?

Vitale Sono nato a Firenze, ma anche mio padre e mio nonno sono fiorentini.

Don Bosco Senti, Vitale: Torna di corsa dall'Arcivescovo e digli che tra poco

saremo da lui. (tira fuori dalla tasca una medaglia e gliela dà)

Prendi intanto questa medaglietta della Madonna e... presto diverremo

amici.

Vitale Grazie. (prende la medaglia e tutto contento esce gridando) Viva D.

Bosco

(I due preti fanno una risatina e si avviano. Passando vicino all'Usciere lo salutano

con la mano).

Usciere (saluta in piedi con un inchino. Rimasto solo esclama) Tutti parlano di

questo D. Bosco: alcuni male, altri ne sono entusiasti. Chi avrà

ragione?

FINE

Nota: I vari episodi della vita di D. Bosco riuniti per esigenze sceniche, si possono

trovare nelle Memorie Biografiche:

1. Incontro con signore poco decentemente vestite: Vol. V. pagina 331-332

2. Guarigione del figlioccio della Marchesa Uguccioni Vol. VIII. pag. 535 e 537

3. Appuntamento col Ministro Lanza per i Benefici Temporali dei Vescovi

Vol. X pag. 447 e seguenti.

4. Malignità contro D. Bosco "Cronaca dei Tribunali” Vol. XV. Pag. 390

5. Fondazione a Firenze: Vol. XIV. pag. 482

6. Comitato Vol. XV. pag. 329 - 330