Realizzazione di template di siti web a basso costo per le ONG
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UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MILANO – BICOCCA
Facoltà di Psicologia
Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali
Corso di Laurea in Teoria e Tecnologia della Comunicazione
REALIZZAZIONE DI TEMPLATE
DI SITI WEB A BASSO COSTO PER LE
ORGANIZZAZIONI NON GOVERNATIVE
Relatore: Prof. Roberto POLILLO
Tesi di Laurea di:
Fabrizio MAGGIONI
Matricola 063982
Anno Accademico 2008 - 2009
Indice
CAPITOLO 1
Introduzione pag. 1
CAPITOLO 2
Il cambio di paradigma del web: Web 2.0 e cloud computing pag. 5
2.0 Storia e preistoria pag. 5
2.1 Manifestazioni superficiali del Web 2.0 pag. 7
2.1.1 L’esplosione dei blog pag. 7
2.1.2 Le social network pag. 9
2.1.3 La democratizzazione del web pag. 10
2.2 Il web come piattaforma: il cloud computing pag. 12
2.2.1 SaaS e tecniche di mash-up pag. 14
2.2.2 Vantaggi e rischi dell’approccio cloud pag. 15
CAPITOLO 3
Le ONG italiane e il web pag. 17
3.0 Le ONG italiane per la cooperazione allo sviluppo pag. 17
3.1 La qualità dei siti web delle ONG italiane pag. 20
3.1.1 Metodologia della ricerca pag. 21
3.1.2 Risultati della ricerca pag. 29
3.2 Da siti per mostrare a siti per fare: progettare l’interattività pag. 30
I
3.2.1 Le funzionalità desiderabili per i siti delle ONG pag. 32
CAPITOLO 4
Diversi profili per i siti delle ONG italiane pag. 35
4.0 Obiettivi della ricerca pag. 35
4.1 Metodologia dell’analisi funzionale pag. 36
4.2 Risultati: tre profili per i siti delle ONG italiane pag. 38
4.2.1 Profilo 1: siti statici pag. 38
4.2.2 Profilo 2: siti interattivi pag. 42
4.2.3 Profilo 3: siti sociali pag. 45
4.3 Migliorare l’interattività dei siti delle ONG grazie al Web 2.0 pag. 51
CAPITOLO 5
I template di siti web a basso costo per le ONG pag. 55
5.0 Introduzione e metodologia pag. 55
5.1 Gli strumenti online utilizzati: una panoramica pag. 57
5.2 I template pag. 63
5.2.1 Template base: piattaforma Weebly pag. 65
5.2.2 Template completo: piattaforma Wordpress pag. 85
5.2.3 Template avanzato: piattaforma Webs + Ning pag. 104
CAPITOLO 6
Conclusioni e sviluppi futuri pag. 122
Bibliografia pag. 126
Sitografia pag. 129
II
Capitolo 1
Introduzione
Negli ultimi anni, il termine Web 2.0 ha guadagnato enorme popolarità negli ambienti di
chi si occupa di comunicazione su Internet e non solo, finendo tra le colonne dei
quotidiani e nei servizi dei telegiornali, come se si trattasse dell’ultimo gadget tecnologico
alla moda. Il riferimento è all’esplosione di fenomeni quali i blog e le social network e al
crescente protagonismo dell’utente comune della rete, che da fruitore passivo della
comunicazione sta diventando sempre più produttore di propri contenuti e giudice di
quelli pubblicati da altri utenti come lui.
Il web, mezzo di comunicazione di per sé polimorfo e disordinato, assomiglia oggi
sempre più ad una Babele di contenuti di qualsiasi tipo. Si tratta di un sistema complesso,
governato, più o meno efficacemente a seconda dei casi, dalla cosiddetta saggezza delle
folle, dai meccanismi di ranking e condivisione, dal tagging e dai potenti algoritmi dei
più grandi motori di ricerca, primo tra tutti Google, il sito più visitato al mondo1. A
generare tutto questo rumore non sono soltanto le grandi e piccole organizzazioni, che
sempre più concentrano i loro sforzi comunicativi nella rete, ma soprattutto i contributi
degli utenti comuni, che si improvvisano cronisti, che raccontano storie, che interagiscono
tra loro conversando, citandosi e scambiandosi idee e materiali.
Provando per un attimo ad isolarsi dal rumore generato da queste manifestazioni
superficiali del Web 2.0 e cercando di esplorare nel profondo le diverse sfaccettature del
fenomeno, si può scoprire che i nuovi modi di usare Internet e le nuove possibilità di
interazione offerte dal web sono tutti sintomi dell’avvento di un imminente cambiamento
dell’intero paradigma d’uso dell’elaboratore, sempre più basato sulla rete. Si stanno
spostando sul web le applicazioni, i software, sempre più offerti come servizi (SaaS)
1 Statistiche tratte dal sito www.alexa.com, in data 22/01/2010
1
secondo nuovi modelli di business (freemium), le piattaforme e addirittura le componenti
hardware, come la potenza di calcolo e lo spazio disco.
Ciò che dà linfa a questo cambiamento è la sempre maggior semplicità di utilizzo dei
software basati sul web, caratterizzati da potenti interfacce grafiche e utilizzabili con
profitto da chiunque abbia un minimo di dimestichezza con il computer e con Internet. La
rete sembra dunque destinata a diventare una piattaforma di elaborazione alla portata di
tutti, alla pari degli attuati sistemi operativi, per realizzare gli obiettivi più disparati: dalla
semplice creazione e condivisione di documenti online alla ricchissima interazione tra
utenti sulle social network, dalla progettazione di piccoli siti web aziendali alla
programmazione di complesse applicazioni e sistemi informativi.
Tornando in superficie, si può ora comprendere meglio come il risultato di questi
cambiamenti sia il livellamento delle competenze necessarie per essere protagonisti della
comunicazione sul web. Il risultato è la Babele di contenuti e interazioni descritta
all’inizio di questa introduzione, il Web 2.0. Qualcuno è rimasto infastidito da tutto
questo frastuono e teme per la qualità dei contenuti della rete2, ma il sentimento
dominante nei confronti di questo epocale cambiamento nel modo di utilizzare Internet è
un travolgente entusiasmo. Il web sembra avviato alla realizzazione della sua vocazione
iniziale, quella di diventare un mezzo di comunicazione davvero democratico, aperto a
tutti, indipendentemente dalle risorse e dalle competenze informatiche possedute.
L’obiettivo è ancora lontano e la confusione ancora molta, ma la strada imboccata sembra
quella giusta.
I soggetti che possono trarre maggiori benefici dal nuovo web sono quelli a cui sono
preclusi i tradizionali canali di comunicazione, per mancanza di risorse o di competenze.
Proprio in questo contesto si inserisce il presente lavoro di tesi, che ha l’obiettivo di
utilizzare le nuove applicazioni online e i servizi del Web 2.0 per costruire template di siti
interattivi a basso costo, destinati alle Organizzazioni Non Governative italiane di
piccole-medie dimensioni. Data la natura non-profit delle ONG e i loro organici ridotti, i
nuovi strumenti a disposizione sul web rappresentano una grande opportunità per riuscire
a sfruttare tutte le potenzialità della comunicazione su Internet, a costi molto ridotti o
2 Riferimento allo scritto di Keen, Andrew, The cult of the amateur: how today’s Internet is killing our culture, Currency, 2007.
2
addirittura nulli, sia dal punto di vista economico che da quello delle competenze
richieste.
Questo lavoro di tesi si inserisce all’interno di un progetto più ampio promosso da
Roberto Polillo, docente all’Università degli Studi di Milano Bicocca, denominato
TangoLab, acronimo di Technology Assistance for Non-Governmental Organizations,
che ha l’obiettivo di sperimentare e proporre strumenti informatici che possano aiutare le
organizzazioni di volontariato (e in particolare le ONG che operano nei Paesi in via di
sviluppo) a svolgere meglio il proprio lavoro.
Il progetto raccoglie diversi lavori di tesi connessi reciprocamente, per questo parte di
questo scritto è stato realizzato in stretta collaborazione con Alessio Gattuso, il quale ha
analizzato gli strumenti e i servizi che sono stati utilizzati per la costruzione dei template
di siti a basso costo per le ONG. In particolare, il secondo e il terzo capitolo sono stati
concepiti congiuntamente e sono quindi riportati in forma pressoché identica nei due
scritti, in quanto premesse fondamentali e necessarie per entrambe le tesi.
Nel capitolo 2 verrà approfondita la descrizione del Web 2.0 e saranno delineati i contorni
del contesto tecnologico e delle nuove possibilità offerte dalla rete già brevemente
accennate in questa introduzione, con particolare attenzione per l’emergere di un nuovo
paradigma di elaborazione, il cloud computing.
Il capitolo 3, invece, sarà dedicato alla descrizione della situazione attuale delle
Organizzazioni Non Governative italiane per la cooperazione allo sviluppo e all’analisi
della loro presenza sul web. A questo scopo, ci si avvarrà soprattutto delle considerazioni
emerse dagli elaborati di Donato Francavilla e Paolo Magosso, due tesisti inseriti nel
progetto TangoLab che si sono occupati rispettivamente della valutazione della qualità dei
siti delle ONG italiane e dell’individuazione delle best practice e dei pattern nella
presenza sul web delle charity statunitensi.
Nel capitolo 4 verrà approfondita l’analisi degli aspetti funzionali dei siti delle ONG
italiane, mediante una ricerca qualitativa effettuata dall’autore di questa tesi in
collaborazione con Gattuso. Tale ricerca ha lo scopo di individuare dei profili tipici di siti
di ONG, ordinati per livello di complessità funzionale, da utilizzare come modello per la
progettazione e la costruzione dei template di siti a basso.
3
Il capitolo 5 sarà dedicato all’obiettivo centrale di questa tesi, ovvero alla costruzione dei
template di siti per ONG con strumenti Web 2.0. Dopo una breve panoramica sulle
applicazioni online che sono risultate utili per questo scopo, ciascun prototipo sarà
presentato attraverso un’ampia descrizione delle sue funzionalità e degli strumenti con i
quali è stato realizzato, con abbondanza di illustrazioni esplicative. Gli strumenti
principali, le piattaforme di site building, saranno inoltre confrontati tra loro per farne
emergere pregi, difetti e caratteristiche peculiari.
Il capitolo 6 chiuderà questo lavoro con l’esposizione delle conclusioni e delle
considerazioni derivate dalla costruzione dei template, con riferimenti a possibili scenari
futuri di ricerca e sviluppo.
4
Capitolo 2
Il cambio di paradigma del web: Web 2.0 e cloud computing3
2.0 Storia e preistoria
“I mercati sono conversazioni”4. Così recitava il Cluetrain Manifesto nel lontano 1999,
anticipando di un lustro o poco più, con una massima apparentemente scontata, quello che
sarebbe stato il più grande cambiamento nella concezione del web dalla sua nascita ad
oggi.
Il Web 2.0 segna l’evoluzione del World Wide Web da una serie (collegata) di siti statici a un
ambiente globale nel quale i software online, le connessioni a banda larga e le applicazioni
multimediali offrono contenuti più ampi e un’interazione più stretta fra gli utenti. Il fenomeno del
Web 2.0 è caratterizzato da un numero crescente di sviluppatori (da un lato) e di utenti (dall’altro)
che generano, condividono, distribuiscono e riutilizzano il contenuto del Web.5
Questo è il web che conosciamo oggi, brulicante di vita sui blog e sui forum, su Facebook
e su Youtube. Non esiste una precisa e concisa definizione di Web 2.0 su cui ci sia pieno
accordo tra tutti gli specialisti del settore. D’altronde, l’essenza stessa del Web 2.0 non
può essere catturata in una definizione, data la natura mutevole del fenomeno,
caratterizzato dalla continua nascita ed evoluzione di servizi ed applicazioni che
arricchiscono ogni giorno le possibilità di interazione tra gli utenti. Il neologismo Web 2.0
è stato coniato da Dale Dougherty, vicepresidente della O’Reilly Media, per indicare
un’attitudine alla collaborazione e alla condivisione di contenuti, resa possibile da
3 Il presente capitolo è stato scritto in collaborazione con Alessio Gattuso, autore della tesi Selezione di strumenti Web 2.0 per la realizzazione di siti web per Organizzazioni Non Governative, coordinata con la presente. Per rendere le due tesi leggibili separatamente, il capitolo è stato riportato in forma identica in entrambe gli elaborati.4 Levine, Rick; Locke, Christopher; Searls, Doc; Weinberger, David, Cluetrain manifesto, Fazi Editore, 2001, pag. 75.5 AA.VV., Web 2.0, A cura di Di Bari, Vito, Milano, Il Sole 24 Ore, 2007, pag. 3.
5
software sviluppati per supportare l’interazione in rete. I principi fondamentali sui quali ci
si può basare per comprendere la natura del Web 2.0 sono contenuti nel lungo articolo nel
quale Tim O’Reilly riassume le considerazioni emerse dalla prima Web 2.0 conference,
promossa nel 2004 dalla stessa O’Reilly Media6.
Il Web 2.0 nasce dalle ceneri del fallimento del vecchio modello di business caratteristico
del web degli ultimi anni ’90, quando Internet era considerato solamente una fonte di
arricchimento rapido per quelle aziende che vi operavano, le cosiddette dot-com, al solo
scopo di essere collocate in borsa e sfruttare così l’entusiasmo degli investitori dell’epoca,
senza delle solide basi sulle quali fondare il proprio commercio elettronico. Questo può
essere considerato come il Web 1.0, composto da siti statici con contenuti informativi,
destinati all’interazione con un singolo utente e basati sull’e-commerce o sulla pubblicità
come modelli di business. I siti 1.0 erano chiusi, miravano esclusivamente ad attrarre il
cliente mediante una comunicazione uno-a-molti, tipica dei media tradizionali.
Se le date di nascita simboliche del web possono essere considerate il 1991, con la
creazione del World Wide Web da parte di Tim Berners Lee al Cern, e il 1995, con la
quotazione di Netscape in borsa, quella del nuovo fenomeno definito da Dale Dougherty
come Web 2.0 può essere fatta risalire al 19 agosto 2004, data del collocamento in borsa
di Google. In mezzo il crollo del Nasdaq nel 2000, con l’esplosione della bolla delle dot-
com, e l’evoluzione delle tecnologie hardware (larghezza di banda) e software (linguaggi
di programmazione) sulle quali si basa Internet.
Lo sviluppo delle applicazioni web di nuova generazione, le Rich Internet Application
(RIA), deriva “dalla combinazione di vecchie tecnologie e standard (come HTML, CSS,
XML, JavaScript e DOM) per realizzarne di nuove (come AJAX)”7. Per dirla con Tim
Berners Lee: “Il Web 2.0 non è nulla di nuovo nella pratica, tutte le componenti del
cosiddetto Web 2.0 c’erano già alla nascita del Web e quindi possiamo piuttosto parlare di
una naturale evoluzione dei tool e della cultura del Web verso un nuovo livello di
strumenti e di utilizzo”8.
6 O’Reilly, Tim, What is Web 2.0: Design Patterns and Business Models for the Next Generation of Software, 2005, articolo tratto dal sito http://oreilly.com, 21/01/2010.7 Tratto dalle slide di Polillo, Roberto, Corso Web 2.0, Università degli Studi di Milano-Bicocca, a.a. 2009-2010.8 AA.VV., Web 2.0, A cura di Di Bari, Vito, Milano, Il Sole 24 Ore, 2007, pag. 5.
6
Se dal punto di vista tecnologico l’innovazione nel web non è stata così dirompente, lo
stesso non si può dire del cambiamento avvenuto per quanto riguarda le sue modalità di
utilizzo. I siti 2.0 sono piattaforme che consentono una forte interazione tra gli utenti, la
conversazione di cui si parlava all’inizio. Essi, da meri fruitori, diventano produttori e
giudici dei contenuti della rete.
2.1 Manifestazioni superficiali del Web 2.0
Il cambio di prospettiva del nuovo web si concretizza nel passaggio dal modello di
comunicazione uno-a-molti a quello molti-a-molti. Come hanno avuto più volte modo di
affermare gli specialisti del settore, il Web 1.0 consisteva nella connessione tra computer,
mentre il Web 2.0 prende vita dalla connessione di persone. Le manifestazioni più
evidenti di questo nuovo modo di concepire la rete sono visibili in quei siti che
incoraggiano gli utenti a produrre contenuti, coinvolgendoli come co-autori del web: blog
e social network.
2.1.1 L’esplosione dei blog
L’espressione blog è stata coniata da Peter Merholz e deriva dalla modifica
dell’espressione originale web log (diario di bordo sul web) in we blog: noi scriviamo. Un
blog non è altro che un sito in cui i contenuti (i post) sono pubblicati ed organizzati
secondo una successione temporale, con la possibilità per i lettori di commentarli. Oltre a
favorire lo scambio di idee tra i suoi utenti, un blog è solitamente collegato ad altri blog:
l’insieme dei blog tra loro connessi si definisce blogosfera.
Benché la definizione di Peter Merholz risalga a dieci anni fa e i blog esistano addirittura
da alcuni anni prima, la crescita esponenziale del loro numero è un fatto riconducibile
solamente agli ultimi anni. Il grafico alla pagina successiva, tratto dal sito dell’autore di
Technorati, il più importante osservatorio sui fenomeni del web e in particolare sulla
blogosfera, mostra come l’impennata più ripida della curva dei blog sia cominciata a
7
partire dalla fine del 2004. Alla rilevazione di Technorati del giugno 2008 il numero dei
blog presenti in rete è cresciuto fino a 112,8 milioni di unità9
Grafico 2.1 L’espansione della blogosfera. Fonte: http://www.sifry.com/alerts/archives/000493.html, 08/01/2010.
Questa crescita esponenziale è stata favorita soprattutto dalla presenza di software online,
realizzati con i nuovi strumenti web descritti nel primo paragrafo, che permettono a
qualsiasi utente di creare, pubblicare e gestire un blog, senza bisogno di alcuna
competenza informatica o di web design. Ci si riferisce ai cosiddetti blog builder come
Blogger e Wordpress.
2.1.2 Le social network
9 www.technorati.com, 08/01/2010.
8
I blog, insieme ai forum, si sono imposti come la prima manifestazione di sito-piattaforma
caratterizzato da una forte interazione tra gli utenti. Un’evoluzione di questi strumenti
verso ciò che è attualmente considerata la piattaforma d’interazione sul web per
antonomasia sono le social network.
Gli utenti di una social network possono creare all’interno di essa un proprio profilo,
ovvero uno spazio personale dedicato alla presentazione di sé stessi e al caricamento dei
propri contenuti. Tale profilo può essere pubblico, quindi visualizzabile da qualsiasi
utente, oppure semi-pubblico, se vi può accedere soltanto una lista di persone specificata.
La peculiarità nei siti di social networking è proprio quella di potersi connettere
stabilmente ad altri profili al fine di mantenere i contatti e condividere con essi un
maggior numero di informazioni e contenuti. Contrariamente alle comunità virtuali, la
rete di contatti online che si viene a creare tende ad essere simile a quella reale.
Lo scopo, la natura, la terminologia e i contenuti relativi al profilo variano a seconda della
social network. Attualmente ne esistono di molti tipi, che possono essere
approssimativamente raggruppati in due categorie.
Reti interesse – connettono persone con un interesse comune. Solitamente si tratta
di reti dedicate alla condivisione di un determinato tipo di contenuti, per i quali
viene messa a disposizione un’ampia serie di strumenti per la loro gestione e
personalizzazione. Tipici esempi di social network appartenenti a questa categoria
possono essere Flickr (dedicato alla condivisione di foto), YouTube (video) e
Del.icio.us (bookmarks).
Reti generaliste – al contrario di quanto accade nelle precedenti, gli utenti possono
inserire nel proprio profilo una vasta gamma di contenuti. Queste social network
sono più carenti rispetto a quelle d’interesse per quanto riguarda gli strumenti
dedicati a uno specifico tipo di contenuti; allo stesso tempo offrono all’utente
diverse funzionalità per comunicare con i propri contatti: non soltanto commenti
ma anche una chat e una casella di posta interna. Una delle prime social network
di questo tipo è stata MySpace, una pagina personale e personalizzabile per
contenuti e link ad altri profili. Facebook è attualmente la social network
generalista più popolare al mondo (vedi grafico 2.2) e rappresenta un’evoluzione
9
di MySpace, con un miglior focus sulle relazioni tra i profili e sugli strumenti di
comunicazione.
Grafico 2.2 Percentuale di utenti di Internet che visitano ogni giorno le pagine delle principali social network. Dopo Google, Facebook è attualmente il secondo sito più visitato al mondo. Fonte: www.alexa.com, 11/01/2010.
Benché al loro interno le social network si rivelino un potente strumento di connessione e
permettano di ottenere una grande visibilità, proporzionalmente alla loro grandezza in
termini di utenti iscritti, il più grande limite di questi siti si riscontra nella loro struttura
chiusa. La rete di connessioni e i contenuti propri di un profilo su una determinata social
network sono validi solo all’interno di essa e non possono, per ora, essere esportati da un
sito all’altro: ogni social network richiede la creazione di un account specifico.
2.1.3 La democratizzazione del web
Gli strumenti visti finora presentano un unico denominatore comune, che è anche la
caratteristica principale del Web 2.0, il protagonismo dell’utente e dei contenuti da lui
generati. Il medium Internet tende, per le sue caratteristiche, a sfuggire ai fenomeni di
censura e ai limiti imposti dai media tradizionali. Questa ulteriore rivoluzione del web
10
apre scenari comunicativi prima impensabili, permettendo a chiunque di essere presente
online e comunicare potenzialmente con qualsiasi utente della rete senza bisogno di dover
creare un sito.
Questa democratizzazione del web, unita ai bassi costi di pubblicazione, può essere
sfruttata da realtà che troverebbero grandi difficoltà a procurarsi spazi e pubblico sugli
altri media. È il caso delle Organizzazioni Non Governative, i potenziali beneficiari di
questo lavoro di tesi.
Le innovazioni apportate dal Web 2.0 non si limitano però alla semplice possibilità per
tutti di ritagliarsi un piccolo spazio virtuale, per di più costretto dalla limitatezza degli
strumenti offerti da un blog builder e dalla struttura chiusa delle social network.
L’apertura di un blog e la creazione di diversi profili sulle più importanti reti sociali sono
aspetti rilevanti e molto remunerativi in termini di visibilità per qualunque
organizzazione, dato il loro potenziale comunicativo e di amplificazione sociale verso
utenti appartenenti alle più diverse comunità.
Tuttavia, una presenza web di questo tipo può risultare frazionata e non sfruttare appieno
tutte le potenzialità del mezzo Internet, in particolar modo quelle connesse con
l’interattività dei siti, accentuata dal continuo sviluppo di software basati sul web. I siti
stanno diventando sempre più dei programmi su Internet, in grado di semplificare
procedure, gestire transazioni e via dicendo. Pertanto, sarebbe auspicabile che, oltre a
sfruttare le possibilità aperte da blog e social network, un’Organizzazione Non
Governativa possa avvalersi anche di un nucleo centrale che sia collegato a tutti questi
servizi e nel quale possa offrire all’utente strumenti che vadano oltre la semplice
comunicazione. Una vera rivoluzione dovrebbe poter cambiare il web in modo da creare
un ambiente nel quale qualsiasi utente, anche se privo di competenze specifiche, possa
costruirsi una presenza web di questo tipo, completa e interattiva.
2.2 Il web come piattaforma: il cloud computing
11
Il termine Web 2.0 sta iniziando ad essere consumato, associato continuamente ed
erroneamente soltanto con l’insieme di tutti quei servizi “social” che sono stati presentati
nel paragrafo precedente. L’emergere di questi strumenti rappresenta soltanto la punta
dell’iceberg rispetto a ciò che realmente sta accadendo al web. Lo sviluppo dei linguaggi
di programmazione sul web, sempre più evoluti e sempre più semplici da utilizzare, ha
portato alla proliferazione di software online. La rete, da insieme di siti, è diventata un
insieme di applicazioni, le quali possono potenzialmente sostituire i programmi installati
sugli elaboratori client.
Servizi come Google Docs e Zoho Docs rappresentano un esempio lampante di
applicazioni di questo tipo: entrambi permettono di usufruire degli stessi strumenti messi
a disposizione da Microsoft Office, consentendo la creazione e la gestione di documenti,
fogli elettronici, database, interamente online. Benché questi servizi online si rivelino più
rudimentali rispetto ai corrispettivi programmi offline, essi, essendo basati sul web,
permettono la condivisione, la cogestione e il co-editing dei documenti con un numero
potenzialmente illimitato di utenti.
Oltre agli strumenti software, le applicazioni in rete possono essere utilizzate anche per
reperire spazio di memoria aggiuntivo e sfruttare ulteriore potenza di calcolo. Queste
applicazioni, che rappresentano una sorta di “noleggio” di hardware, pagato in
proporzione al consumo, sono solitamente offerte dai grossi fornitori di sevizi web, i quali
hanno a disposizione una gigantesca infrastruttura hardware/software. I potenziali fruitori
di servizi di questo tipo sono gli sviluppatori di software.
Il “cloud computing” non è altro che l’insieme di tutte queste possibilità, sempre più
presenti in rete. Si tratta della tendenza a traslare sul web non solo i dati, ma via via anche
i programmi e l’infrastruttura hardware, i quali dal computer dell’utente si spostano sui
server dei fornitori dei servizi. Al di là degli aspetti social e di User Generated Content
(UGC), è questa la vera innovazione verso cui ci sta proiettando il Web 2.0. Un cambio di
paradigma nel concetto stesso di elaborazione al computer, come pochi ce ne sono stati
negli ultimi decenni (vedi figura 2.1): il web diventa la piattaforma preferenziale.
12
Figura 2.1 Il cambio di paradigma nell’elaborazione al computer apportato dal cloud computing. Fonte: slide di Polillo, Roberto, Corso Web 2.0, Università degli Studi di Milano-Bicocca, a.a. 2009-2010.
Internet rappresenta la “nuvola” nella quale risiedono l’infrastruttura, i dati e i programmi
che vengono utilizzati dagli sviluppatori e dagli utenti. Come si può notare nella figura
sottostante (figura 2.2), riferita all’evoluzione dei programmi di gestione dei documenti,
si passa da computer carichi di applicazioni e dati (fat client) ad elaboratori più snelli
(thin client), che accedono alla rete per effettuare le stesse operazioni, arricchite dalle
potenzialità sociali e di condivisione proprie dell’ambiente Internet.
Figura 2.2 Da fat client a thin client. Fonte: slide di Polillo, Roberto, Corso Web 2.0, Università degli Studi di Milano-Bicocca, a.a. 2009-2010.
2.2.1 SaaS e tecniche di mash-up
13
Come meglio specificato nel capitolo introduttivo, l’obiettivo di questo lavoro di tesi è la
costruzione di template di siti interattivi per ONG, a basso costo e senza dover ricorrere
all’utilizzo di competenze di programmazione e web design. Nell’ambito del cloud
computing, gli strumenti utili per raggiungere questo obiettivo vengono messi a
disposizione sotto forma di servizi applicativi sul web. Tale pratica prende il nome di
SaaS (Software as a Service).
L’utente che desidera usufruire di questi servizi deve soltanto registrarsi presso il
fornitore, creando un account. Gli strumenti utili per la creazione di siti interattivi sono
spesso messi a disposizione mediante questo modello di servizio. In primo luogo ci si
riferisce ai site builder, applicazioni online che permettono all’utente di creare e
pubblicare pagine web, anche provviste di funzioni interattive, attraverso un editor
semplice ed intuitivo. Altri servizi invece forniscono strumenti per implementare ulteriori
funzionalità in siti così costruiti, ad esempio form compilabili, con annessi database per la
raccolta e il riuso delle informazioni. Un elenco completo dei servizi e degli strumenti
utili per il conseguimento degli obiettivi di questa tesi verrà fornito nel capitolo 5.
I fornitori dei SaaS operano solitamente attraverso un modello di business definito
“freemium” (free + premium). Gli utenti che desiderano usufruire dello strumento messo
a disposizione dal servizio devono, come specificato sopra, creare un account presso il
sito del fornitore. Tale operazione è solitamente gratuita e permette di accedere alle
funzionalità base (free) dello strumento in questione. Le funzionalità aggiuntive e i
potenziamenti di quelle base sono invece soggetti a pagamento e spesso raggruppati in
pacchetti premium di costo e valore via via crescenti. In questo modo si realizza un
modello di pagamento di tipo pay-as-you-go, grazie al quale l’utente può usufruire del
servizio in maniera scalabile, a seconda delle sue esigenze e possibilità economiche.
Per far sì che tutte le funzionalità interattive ottenute tramite SaaS vengano incorporate
all’interno del sito si deve far ricorso alle cosiddette tecniche di mash-up, ovvero
l’integrazione dinamica di contenuti e strumenti provenienti da diverse fonti. Nel caso
specifico della creazione di un sito interattivo, le applicazioni esterne vengono inserite
nelle pagine web tramite l’importazione di stringhe di codice html, generate
automaticamente dai fornitori del servizio utilizzato (embedding).
14
2.2.2 Vantaggi e rischi dell’approccio cloud
Una situazione come quella descritta nel paragrafo precedente può risultare molto
vantaggiosa per una ONG che voglia dotarsi di un sito web interattivo, pur non avendo a
disposizione tra collaboratori e volontari persone competenti in questo campo e mancando
delle risorse necessarie per rivolgersi agli specialisti del settore. Diversi sono i vantaggi
che il cloud conputing può garantire a realtà di questo tipo:
semplicità d’utilizzo – non è necessario conoscere i codici html e css per creare da
zero un sito web con funzionalità interattive; sia i site builder che le altre
applicazioni online (RIA) dispongono di potenti interfacce grafiche basate su
paradigmi intuitivi, come il drag and drop;
azzeramento dei costi fissi – i servizi SaaS di cui si parlerà in questo lavoro di tesi
non richiedono pagamenti per usufruire del pacchetto base di strumenti; se
l’organizzazione possiede maggiori risorse può acquistare le funzionalità premium
in modo scalabile secondo le proprie esigenze (pay-as-you-go);
molteplicità di punti d’accesso – per una ONG per la cooperazione allo sviluppo,
che normalmente possiede almeno due sedi geograficamente lontane tra loro, è
fondamentale che le applicazioni e le risorse necessarie per gestire il sito siano
accessibili da qualsiasi luogo, mediante connessione ad Internet; si tratta di uno
dei principali vantaggi dell’approccio cloud, che sposta dati, programmi e
piattaforme dai computer client ai server dei service provider (virtualizzazione).
I siti costruiti con le modalità descritte finora (sfruttamento dei SaaS e mash-up di
applicazioni) possono essere adeguati per realtà di medie-piccole dimensioni. Per
organizzazioni con esigenze molto maggiori in termini di complessità dell’infrastruttura
hardware e di sistema informativo, una presenza web di questo tipo non è ad oggi
implementabile, sia perché le applicazioni online risultano ancora rudimentali e non
tagliate per grandi realtà, sia perché l’approccio cloud, pur presentando innegabili
vantaggi, non è esente da tutta una serie di rischi, connessi con i seguenti aspetti:
15
dipendenza dai service provider – dati e programmi non sono fisicamente su
server propri, pertanto, in caso di guasti sugli elaboratori dei fornitori i relativi
servizi non sarebbero disponibili e non si avrebbe alcun controllo sulla situazione;
sicurezza e privacy – la protezione delle informazioni e delle applicazioni è
anch’essa affidata ai service provider, che le ospitano sui propri server, e non è più
controllabile dall’utente.
Oltre a questi rischi maggiori, esistono altre sfide che l’approccio cloud dovrà affrontare e
risolvere per imporsi come paradigma di elaborazione del futuro. Tra queste
l’interoperabilità e la portabilità di dati e informazioni da un servizio all’altro e i problemi
connessi con la governance e la gestione di questi servizi, che dovrebbe restare distribuita
ed equamente divisa per evitare scenari monopolistici così comuni per i media
tradizionali.
16
Capitolo 3
Le ONG italiane e il web10
3.0 Le ONG italiane per la cooperazione allo sviluppo
L’acronimo O.N.G. sta per Organizzazione Non Governativa: una qualsiasi
organizzazione o gruppo locale, nazionale o internazionale di cittadini indipendente da
qualsiasi organismo di governo, che sia impegnato nel settore della solidarietà sociale o
della cooperazione allo sviluppo. Generalmente si tratta di organizzazioni non aventi fini
di lucro (non profit), che ottengono una parte significativa dei loro introiti da donazioni
private.
Come già specificato nel capitolo introduttivo, l’oggetto della trattazione di questo lavoro
saranno le ONG italiane per la cooperazione allo sviluppo, organizzazioni impegnate nel
miglioramento delle condizioni dei paesi sottosviluppati o in via di sviluppo. In
particolare si farà riferimento alle ONG accreditate dal Ministero degli Esteri che hanno
superato i criteri di idoneità imposti dalla legge 49/87, delle quali sarà fornito un elenco
completo nel prossimo paragrafo11.
La fonte utilizzata per reperire i dati riguardanti le dimensioni e i paesi di intervento di
queste organizzazioni è stata il rapporto Un mestiere difficile 2008, il quale fotografa la
situazione relativa all’anno 200712. Questa ricerca indica che le organizzazioni che si
occupavano di cooperazione e solidarietà internazionale in quell’anno erano 256,
considerando sia quelle idonee per il Ministero degli Affari Esteri sia quelle non idonee.
Sulla base del numero di operatori con contratto, risulta che la maggioranza delle 10 Il presente capitolo è stato scritto in collaborazione con Alessio Gattuso, autore della tesi Selezione di strumenti Web 2.0 per la realizzazione di siti web per Organizzazioni Non Governative, coordinata con la presente. Per rendere le due tesi leggibili separatamente, il capitolo è stato riportato in forma identica in entrambi gli elaborati.11 Elenco tratto da http://www.cooperazioneallosviluppo.esteri.it, 23/12/2009.12 I dati riportati in questo paragrafo sono tratti da Link 2007, rapporto Un mestiere difficile 2008, 2008.
17
organizzazioni era di piccole dimensioni, con meno di 10 collaboratori, mentre soltanto
12 enti superavano la soglia dei 100 collaboratori (vedi tabella 3.1 e grafico 3.1).
Tabella 3.1 Tipologia delle associazioni per dimensioni. Fonte: Link 2007, rapporto Un mestiere difficile 2008, 2008, pag. 19.
Grafico 3.1 Le associazioni italiane per dimensioni. Fonte: Link 2007, rapporto Un mestiere difficile 2008, 2008, pag. 19.
Benché le organizzazioni di grandi dimensioni rappresentassero soltanto il 4,7% del
totale, in esse si concentrava la maggior parte degli operatori, il 65%, a testimonianza di
una grossa sproporzione, in termini di operatori con contratto, rispetto agli enti di piccole
dimensioni. Tuttavia, il gran numero di questi piccoli enti fa emergere l’importanza che
essi rivestono nell’ambito della cooperazione internazionale allo sviluppo.
18
Il continente con la maggior presenza di operatori è l’Africa, dove lavora il 58% degli
espatriati, seguono l’America Latina con il 17%, l’Asia con il 16% e l’Europa con il 10%
(vedi figura 3.1). Un gran numero di ONG, in particolare quelli di medie-grandi
dimensioni, opera contemporaneamente in aree geografiche differenti, molto distanti tra
loro.
Figura 3.1 Fonte: Link 2007, rapporto Un mestiere difficile 2008, 2008, pag. 31.
I dati riportati in questo paragrafo confermano che organizzazioni di questo tipo
potrebbero beneficiare grandemente dell’approccio cloud, descritto approfonditamente
nel capitolo precedente, per la creazione e la gestione di una presenza web completa ed
19
interattiva. I servizi di tipo SaaS, accessibili virtualmente da qualsiasi luogo dotato di
connessione alla rete, si prestano ad assecondare la naturale distribuzione geografica delle
ONG. Inoltre, la carenza di risorse economiche e di competenze tecniche all’interno di
organici ridotti, non rappresenterebbe un ostacolo per l’utilizzo di questi strumenti, tutti
dotati di potenti ed intuitive interfacce grafiche.
3.1 La qualità dei siti web delle ONG italiane
Per una ONG, un’organizzazione che deriva la maggior parte dei propri introiti da
donazioni private, la comunicazione sul web può rappresentare una grande possibilità di
crescita e una potenziale fonte di guadagno, sia per l’intrinseca economicità del mezzo
Internet, caratterizzato da costi di accesso irrisori rispetto agli altri media, sia per l’elevata
interattività che si può offrire ai propri utenti sul web, consentendo loro di interagire
direttamente con l’organizzazione, anche a livello di transazioni economiche (donazioni
online).
Janelle Estes e Jakob Nielsen, parlando della situazione delle charity statunitensi,
indicano come il volume delle donazioni effettuate direttamente attraverso i siti web delle
organizzazioni sia destinato a crescere esponenzialmente nei prossimi anni:
In 2008, non-profits got about 10% of their donations online, according to a survey by Target
Analytics. Given the high grow rate for Internet donations, we estimate that they’ll constitute the
majority of donations by 2020. If non-profits organization get their sites into shape, that is.13
Donazioni online dunque, ma non solo. Lo spettro dell’interazione con l’utente sul web è
ampio e si sta allargando sempre di più. Ad esempio, se un sito ben progettato è l’ideale
per attrarre nuovi donatori e consentire loro di donare direttamente online, il mezzo via
web più efficace per mantenere un rapporto di fiducia con i propri sostenitori sembra
essere l’invio periodico di newsletter informative. Sempre citando Estes e Nielsen:
Well-designed non-profit websites are particularly suited for attracting new donors and efficiently
supporting small-scale impulse giving. Websites are less effective at sustaining long-term donor
13 Estes, Janelle; Nielsen, Jakob, Donation Usability, Fremont, Norman Nielsen Group, 2009, pag. 5.
20
relationship. For encouraging customer (or donor) loyalty, e-mail newsletters remain the Internet
tool of choice.14
Con l’avvento del Web 2.0 e dei nuovi strumenti di interazione e comunicazione sul web,
quali blog, forum e social network, entrano in gioco nuove modalità di approccio che non
possono essere ignorate dalle ONG che intendono coinvolgere i loro potenziali donatori
attraverso la rete.
Considerata quindi l’importanza che la presenza sul web può rivestire per gli enti no-
profit, è stata realizzata una ricerca analitica sui siti delle ONG italiane per la
cooperazione allo sviluppo, al fine di valutarne la qualità sotto diversi aspetti. Di seguito
verranno analizzati i risultati di questa ricerca allo scopo di individuare le aree in cui tali
siti web risultano più carenti.15
3.1.1 Metodologia della ricerca
La valutazione di qualità è stata effettuata sui siti delle ONG accreditate dal Ministero
degli Esteri, a cui si è già fatto riferimento al paragrafo 3.0. Di seguito riportiamo l’elenco
di questi enti, ciascuno associato al corrispondente indirizzo web.
N Nome Ong Sito Web
1 Associazione Italiana per la Solidarietà tra i Popoli San Raffaele http://www.aispo.org/
2 Action Aid http://www.actionaid.it/
3 Associazione Africa Tremila O.N.L.U.S http://www.africatremila.it/
4Associazione Bertoni per la Cooperazione e lo Sviluppo del Terzo Mondo
http://www.abcsverona.it/public/index.cfm
5 Comunità di Sant'Egidio http://www.santegidio.org/
6Associazione Centro Aiuti Volontari Cooperazione Sviluppo Terzo Mondo
http://www.acavtn.it/
7 Associazione di Cooperazione Cristiana Internazionale http://www.accri.it/
8 Associazione Casa Famiglia Rosetta http://www.casarosetta.org/home/default.asp
9 Associazione di Cooperazione Rurale in Africa e America Latina NO SITO
10 Associazione di Cooperazione e Solidarietà NO SITO
11 Amigos da Angola NO SITO
12 Amici dei popolihttp://www.amicideipopoli.org/web/index.php?page=home
14 Ibidem15 Metodologia e risultati della ricerca tratti da Francavilla, Donato, Analisi dei siti web delle ONG italiane, tesi di laurea in Teoria e Tecnologia della Comunicazione, Università Statale di Milano Bicocca, a.a. 2008/2009.
21
N Nome Ong Sito Web
13 Adra Italia http://adra.chiesaavventista.it/
14 Associazione Amici dello Stato Brasiliano Espirito Santo NO SITO
15 Associazione con i Fatebenefratelli per i malati lontani http://www.afmal.org/
16 Africa 70 http://www.africa70.org/
17 Africa Mission http://www.africamission.org
18 Agenzia n.1 di Pavia per Ayamé http://www.puntoapunto.org/home.html
19 Associazione Amici dei Bambini http://www.amicideibambini.it/
20 Associazione Donne Italiane per lo Sviluppo http://www.aidos.it/
21 Associazione Italiana Amici di Raoul Follereau http://www.aifo.it/
22Associazione per la Cooperazione internazionale e l'aiuto umanitario
http://www.alisei.org/
23 Associazione Laicale Missionaria NO SITO
24 Associazione Mani Amichehttp://www.mani-amiche.it/Mani_amiche/Benvenuto.html
25Associazione laica fondata dal padre comboniano Renato Kizito Sesana
http://www.amaniforafrica.org/amani/index.htm
26 Associazione Mondo Giusto NO SITO
27 Fondazione Africana per la Medicina e la Ricercahttp://www.amref.it/locator.cfm?SectionID=820&CFID=12133110&CFTOKEN=39496008
28 Azione per un Mondo Unito http://www.azionemondounito.org/home.asp
29 Associazione Noi per Loro http://www.noiperloro.org/
30 ANPO NO SITO
31 Apurimac Onlus http://www.apurimac.it/
32 Venerabile Arciconfraternita Misericordia Firenze http://www.misericordia.firenze.it/
33 Arci Cultura e Sviluppo http://www.arci.it/internazionali
34 Associazione Studi America Latina http://www.asalong.org/home.html
35 Alleanza per lo Sviluppo e la Cooperazione NO SITO
36 Amici senza confini Onlus NO SITO
37 Associazione Solidarietà e Sviluppo NO SITO
38 Associazione Sanitaria Internazionale http://www.asi-international.org/it/home.htm
39 Associazione per la solidarietà internazionale in Asia http://www.asia-ngo.org/j15/
40 Associazione Solidarietà Paesi Emergenti http://www.aspemitalia.it/
41 Associazione Servi dei Popoli del Terzo Mondo NO SITO
42 Association for Sarva Seva Farms Italia http://www.assefaitalia.org/
43 ASSOCIAZIONE LEO NO SITO
44 Associazione di Terra Santa NO SITO
45 Associazione Universitaria per la Cooperazione Internazionale http://www.auci.org/
46 Associazione Volontari per lo Sviluppo dei Popoli - AVAZ NO SITO
47Associazione Valdostana di Solidarietà e Fratellanza (Fihavanana) con il Madagascar
http://www.netsurf.it/madagascar/
48 Associazione volontari per il servizio internazionale http://www.avsi.org/
49 Care and Share http://www.caresharegermany.de/
50 Caritas Italiana http://www.caritasitaliana.it/
51 Centro per un Appropriato Sviluppo Tecnologico http://www.cast-ong.org/
52 Comitato di Collaborazione Medica http://www.ccm-italia.org/index.php
22
N Nome Ong Sito Web
53 Casa do Menor Italia http://www.casadomenor.it/
54 Comitato europeo per la formazione e l'agricoltura http://www.cefaonlus.it/
55 Centro Italiano di Solidarietà http://www.ceis.it/index.htm
56 Centro Laici Italiani per le Missioni http://www.celim.org/pag/index.php
57 Organizzazione di Volontariato Internazionale Cristiano http://www.celimbergamo.it/
58 Centro Internazionale per la Pace fra i Popoli Onlus http://www.centropace.org/
59 Centro Europa per la Scuola, l'Educazione Società http://www.ceses.it/
60Centro di Educazione Sanitaria e Tecnologie Appropriate Sanitarie
http://www.cestas.org/
61 CESVI http://www.cesvi.org/
62 Centro Sviluppo Terzo Mondohttp://www.cesvitem.org/it/chi-siamo/presentazione.asp
63 Centro di Volontariato Internazionalehttp://www.cevi.coop/public/SiTE/index.php?tit=Home&m=1
64 Centro Italiano Aiuti all'Infanzia http://www.ciai.it/
65 Centro Internazionale Crocevia http://www.croceviaterra.it/
66 Comunità Internazionale di Capodarco http://www.capodarcointernazionale.com/
67 Comunità in dialogo http://www.comunitaindialogo.it/
68 Centro di Informazione ed Educazione allo Sviluppo http://www.cies.it/
69 Centro Internazionale per l'Infanzia e la Famiglia http://www.cifaadozioni.org/
70 Comunità Incontro http://www.comunitaincontro.org/
71 Cooperazione Italiana Nord Sud NO SITO
72Coordinamento di Iniziative Popolari di Solidarietà Internazionale
http://www.cipsi.it/CIPSI/master/index.asp?FRFX=1&Wscreen=1280&initSess=1
73 Comitato Internazionale per lo Sviluppo dei Popolihttp://www.sviluppodeipopoli.org/Italiano/Home/Frameset.html
74 Cooperazione Internazionale Sud Sud http://www.cissong.org/it
75 Comunità Impegno Servizio Volontario http://www.cisvto.org/
76 Comunità Laici Missionari Cattolici NO SITO
77 Comunità Nuovo Mondo http://www.mondonuovo.org/
78 Centro Mondialità Sviluppo Reciproco http://www.cmsr.org/default.asp
79 COMUNITA’ MISSIONARIA DI VILLAREGIA PER LO SVILUPPO http://www.cmv.it/nuke/
80Coordinamento delle ONG per la Cooperazione Internazionale allo Sviluppo
http://www.cocis.it/sito/
81 Centro Orientamento Educativo http://www.coeweb.org/index.php
82 Cooperazione Odontoiatrica Internazionale http://www.cooperazioneodontoiatrica.eu/
83 Camminiamo oltre l'orizzonte http://www.colorngo.org/
84 Cooperazione per il Mondo in via di Sviluppo http://www.comiorg.it/
85 Comitato Italiano Fondo delle Nazioni Unite per l'Infanzia http://beta.unicef.it/
86 Cooperation of Medical Services and Development http://www.comsed.org/associazione.php
87 Associazione di fedeli di diritto pontificio http://www.apg23.org/
88 Cooperazione Internazionale http://www.coopi.org/it/home/
89 Cooperazione Paesi Emergenti http://www.cope.it/
90 Cooperazione per lo Sviluppo dei Paesi Emergenti http://www.cospe.it/italiano/index.php
91Comitato di Coordinamento delle Organizzazioni per il Servizio Volontario
http://www.cosv.org/new/associazione.php?PHPSESSID=25d60b4e8a9f956de703fa2ed19956af
23
N Nome Ong Sito Web
92 Comunità Promozione e Sviluppo http://www.cps-ong.it/
93 Centro Regionale d'Intervento per la Cooperazione http://www.cric.it/
94 Controinformazione Terzo mondo - Onlus http://www.ctm-lecce.it/
95 Medici con l'Africa http://www.mediciconlafrica.org/ita/home.asp
96 Centro Volontari Cooperazione allo Sviluppo http://www.cvcs.it/
97 Comunità Volontari per il Mondo http://www.cvm.an.it/public/index.asp
98 Differenza Donna http://www.differenzadonna.it/
99Delegazione Europea per l'Agricoltura famigliare dell'America Latina
http://www.agriculturafamiliar.org/
100 Disarmo e Sviluppo http://www.disvi.net/
101 Associazione volontari Dokita http://www.dokita.org/
102 Dalla parte degli ultimi NO SITO
103 Cooperazione e aiuto internazionale in campo educativo http://www.educaid.it/chisiamo.html
104 Educazione e sviluppo http://www.educazionesviluppo.org/
105 Centro Elis http://www.elis.org/
106 Emergency http://www.emergency.it/
107 Fondazione Emmanuel per il Sud del Mondo http://www.fondazione-emmanuel.org/
108 Ente Nazionale Giuseppini del Murialdo http://www.engiminternazionale.org/
109 Essegielle Cooperazione Internazionale http://www.essegielle.org/
110 European School of Transfusion Medicine NO SITO
111 Fratelli dell'Uomohttp://www.fratellidelluomo.org/newfdu/master/index.asp
112 Fondazione Ivo De Carneri http://www.fondazionedecarneri.it/
113 Federazione italiana Maricoltori NO SITO
114Volontari nel Mondo – Federazione Organismi Cristiani di Servizio Internazionale Volontario
http://www.focsiv.org/index.php
115 Fondazione Don Carlo Gnocchi http://www.dongnocchi.it/
116 Fondazione Marisa Bellisariohttp://www.fondazionebellisario.org/new/index.html
117 Fondazione Rita Levi Montalcini http://www.ritalevimontalcini.org/
118 Fondazione San Vigiliohttp://www.fondazionesanvigilio.it/frontend/home.aspx
119 Fondazione Sipec NO SITO
120 Fondazione Raphael Onlus http://www.fondazione-raphael.org/
121 Fondazione Giuseppe Tovini http://www.fondazionetovini.it/
122 Gao Cooperazione Internazionale http://www.gaong.org/
123 Gruppo italiano Chirurghi Amici della Mano http://www.gicam.it/
124 Gruppo Missioni Africa http://www.gmagma.org/
125 Green Cross Italia http://www.greencrossitalia.org/
126 Gruppo per le Relazioni Transculturali NO SITO
127 Gruppo Abele Onlus http://www.gruppoabele.org/
128 Gruppi Solidarietà Internazionale http://www.gsitalia.org/
129 Gruppo Trentino di Volontariato http://www.gtvonline.org/
130 Gruppo Umana Solidarietà Guido Puletti http://www.gus-italia.org/
131 Gruppo di Volontariato Civile http://www.gvc-italia.org/
132 Gruppo italiano per lo sminamento umanitario NO SITO
24
N Nome Ong Sito Web
133Associazione Internazionale per la Medicina Umanitaria Brock Chisholm
http://www.iahm.org/
134 Associazione Italiana Soci Costruttori http://www.iboitalia.org/default.asp
135 Istituto Cooperazione Economica Internazionale http://www.icei.it/
136 Consorzio italiano di solidarietà http://www.icsitalia.org/
137 Istituto per la Cooperazione Universitaria http://www.icu.it/
138 Incontro fra i popoli http://www.incontrofraipopoli.it/
139 Il Sole Onlus http://www.ilsole.org/default.asp?page=1
140Istituto Nuova Africa e Americhe - Federazione Italiana Comunità terapeutiche
http://www.fict.it/
141 Insieme si può http://www.365giorni.org/
142 Organizzazione Umanitaria per l'Emergenza http://www.intersos.org/
143 Intervita Onlus http://www.intervita.it/ita/index.php
144 Istituto Pace Sviluppo Innovazione Acli http://www.ipsia.acli.it/
145Istituto Superiore per le Tecniche di Conservazione dei Beni Culturali e dell'Ambiente
NO SITO
146Istituto Sindacale per la Cooperazione con i Paesi in Via di Sviluppo
http://www.iscos.cisl.it/
147 Istituto Superiore Internazionale di Scienze Criminali http://www.isisc.org/ISISChome.asp
148 Associazione Itaca http://www.itacaong.org/index.php?/itaca
149 La ruota internazionale Onlus NO SITO
150 Volontariato Internazionale Rogazionista NO SITO
151 L'Africa chiama Onlus http://www.lafricachiama.org/
152Coordinamento Regionale Volontariato e Solidarietà Luciano Lama onlus
http://www.associazionelucianolama.it/index.html/
153 La casa del sorriso NO SITO
154 Legambiente Onlus http://www.legambiente.eu/
155 Fondazione Lions Club http://www.fondazionelions.org/
156 Gruppo Laici Terzo Mondo http://www.ltmong.org/
157 Associazione Internazionale Volontari Laici http://www.lvia.it/index.htm
158 M.A.I.S. http://www.mais.to.it/mambo/
159 MOVIMENTO AFRICANO '70 http://www.africa70.org/
160 Movimento Apostolico ciechi http://www.macnazionale.it/
161Fondazione Magis - Movimento e Azione dei Gesuiti italiani per lo Sviluppo
http://www.magisitalia.org
162 Mani Tese http://www.manitese.it
163 Maratona dei Popoli http://www.peoplesrun.org
164 Mediterranean Council for burns and fire disaster http://www.medbc.com/
165 Movimento e comunità in difesa dei diritti dei popoli http://www.movicom.it/
166 Missioni Consolata Onlus http://www.missioniconsolataonlus.it
167 Missione futuro NO SITO
168 Movimento per la lotta contro la fame nel mondo http://www.medicusmundi.it/
169 Movimento per la Cooperazione Internazionale No sito
170 Fondazione Monserrate Onlus http://www.monserrate.org/
171 Movimondo NO SITO
172 Medici senza frontiere http://www.medicisenzafrontiere.it/
25
N Nome Ong Sito Web
173 Movimento Sviluppo e Pace http://www.movimentosviluppopace.org/
174 Napoli: Europa Africa http://www.neaculture.it/
175 Next Onlus http://www.nextonlus.it
176 Emilia Romagna Onlus http://nexuser.wordpress.com
177 Non c'è pace senza giustizia http://www.npwj.org
178 Nuovi Spazi al Servire http://www.nuovispazialservire.it/
179 Nessuno Tocchi Caino http://www.nessunotocchicaino.it/
180 Nuovo villaggio del Fanciullo Celso e Anna Frascali NO SITO
181 Organizzazione di aiuto fraterno Italia http://www.oafi.org/
182 Istituto Oikos http://www.istituto-oikos.org/
183 Opera di Promozione dell'Alfabetizzazione nel Mondo http://www.opam.it/
184 Azione Verde Onlus http://www.azioneverde.org/
185 Operazione Sviluppo NO SITO
186 Organizzazione Sviluppo e integrazione http://www.ongosa.org/
187 Organismo Sardo di Volontariato Internazionale Cristiano http://www.osvic.it/
188 Associazione la Nostra Famiglia http://www.ovci.org/
189Organizzazione per lo sviluppo globale di comunità in Paesi extraeuropei
http://www.overseas-onlus.org/
190 Parma per gli altri http://www.parmaperglialtri.it/
191 Persone come noi http://www.personecomenoi.org/
192 Punto di Fraternità http://www.puntodifraternita.it/
193Politecnico Internazionale per lo Sviluppo Industriale ed Economico
http://www.pisie.it/
194 Progetto Domani: Cultura e Solidarietà http://www.prodocs.info/Home.aspx
195 Fondazione per la promozione umana e la salute http://www.fondazioneprosa.it/
196Associazione per la promozione della scuola di cultura ambientale
http://www.prosca.com/
197 Progetto Continenti Onlus http://www.progettocontinenti.org/
198 Associazione ProgettoMondo Movimento Laici America http://www.mlal.org/
199 Progetto Mondialità http://www.promond.it/
200 Progetto Syd http://www.progettosud.org/
201 Progetto Sviluppo http://www.prosvil.cgil.it/
202 Reggio Terzo Mondo http://www.reggioterzomondo.org/home.php
203 World Family of Radio Maria http://www.radiomaria.org/
204 Ricerca e Cooperazionehttp://www.ongrc.org/lang/ita/cgi-bin/gk.pl?pg=home
205 Reach Italia http://www.reachitalia.it/_home.php
206 Fondazione risorsa donna http://www.fondazionerisorsadonna.it/
207 Organismo di Solidarietà Internazionale http://www.sosmissionario.it/
208 Solidarietà Uomo Cooperazione allo Sviluppo NO SITO
209 Salute e Sviluppo ONG http://www.salutesviluppo.org/
210 Save the children http://www.savethechildren.it/2003/index.asp
211 Servizio Collaborazione Assistenza Internazionale Piamartino http://www.scaip.it/
212 Servizio Civile Internazionale http://www.sci-italia.it/news.php
213 Solidarietà e Cooperazione senza Frontiere http://scsfong.wordpress.com/
26
N Nome Ong Sito Web
214 Associazione Giovanni Secco Suardo http://www.associazionegiovanniseccosuardo.it/
215 Senzaconfini onlus http://www.senzaconfini-onlus.it/
216 Servizio Esperti Volontari http://www.sev84.org/
217Associazione per la Cooperazione Tecnica e Sociale Internazionale
NO SITO
218 San José Amici nel Mondo http://www.sjamo.it/oldsite/home.htm
219 Soleterre http://www.soleterre.org/
220 Solidarietà e Servizio NO SITO
221 Sulla Strada Onlus http://www.sullastradaonlus.com/
222 Servizio Volontario Internazionale http://www.svibrescia.it
223 Sviluppo 2000 http://www.sviluppo2000.org/
224 Tamat http://www.tamat.org/
225 Fondazione Terre des Hommes Italia http://www.tdhitaly.org/
226 Terra nuova http://www.terranuova.org/
227 Trasparency Internationale http://www.transparency.org/
228 Unità e Cooperazione per lo Sviluppo dei Popoli http://www.ucodep.org/index.php
229 Ufficio Centrale Studenti Esteri in Italia NO SITO
230 Unione Medico Missionaria Italiana http://www.sacrocuoredoncalabria.it/
231 Un ponte per... http://www.unponteper.it/
232 Un Pozzo per la Vita http://www.gruppomissionariomerano.it/
233 Unione Volontariato Internazionale per lo Sviluppo e la Pace http://www.uvisp.org
234 Volontariato Internazionale Donne per Educazione e Sviluppo http://www.vides.org
235 Volontariato Internazionale per lo Sviluppo http://www.volint.it
236 Volontari Internazionali Scuola Beato Angelico NO SITO
237 Associazione Volontari Iniziative Sviluppo Economico e Sociale http://www.vises.it
238 Volontari Italiani per la Solidarietà ai Paesi Emergenti http://www.vispe.it
239 Volontari per la Solidarietà e lo Sviluppo NO SITO
240 Voci di Popolo del Mondo http://www.ongvpm.org
241 Fondo Mondiale per la Natura http://www.wwf.it
Per condurre la valutazione di questi siti, vista l’enorme mole di dati da analizzare, è stata
utilizzata una versione semplificata del modello di qualità di Roberto Polillo, descritto nel
dettaglio nel libro Il Check Up dei siti web.16
Si tratta di un modello basato sulla valutazione soggettiva di una serie di caratteristiche
dei siti web. Gli aspetti presi in considerazione sono i seguenti:
architettura – come sono strutturati i contenuti all’interno del sito e quanto risulta
facile per l’utente navigarli, ad esempio attraverso ausili all’orientamento;
comunicazione – la qualità e la coerenza dell’impianto grafico del sito;16 Polillo, Roberto, Il check-up dei siti web, Milano, Ed. Apogeo, 2004.
27
funzionalità – la presenza nel sito di strumenti interattivi adeguati alle necessità di
un’ONG; questo punto sarà descritto meglio nel paragrafo 3.2.1;
contenuto – quanto chiaramente sono descritti i valori e la mission
dell’organizzazione, il suo organigramma e i suoi bilanci e come queste
informazioni sono messe in evidenza; rientrano in questa categoria anche
considerazioni riguardanti lo stile di scrittura, che deve essere adeguato al web.
Per ciascuna di queste caratteristiche, il valutatore si è posto una serie di domande
standardizzate, alle quali è possibile rispondere solo in modo binario (sì=1, no=0), in
modo da ottenere rapidamente un punteggio totale per ogni sezione. Normalizzando poi i
punteggi rispetto al numero di domande per ogni caratteristica, e assegnando un peso
uniforme e unitario a ciascuna di esse, si è provveduto a calcolare il totale generale per
ciascun sito.
In una seconda analisi, i punteggi ottenuti dai siti delle ONG italiane sono stati confrontati
con quelli dei siti individuati come migliori nel panorama internazionale delle ONG:
American Red Cross;
Amnesty International;
Greenpeace;
Medici Senza Frontiere;
Oxfam;
Save the Children;
Unicef;
WWF.
Data l’enorme sproporzione di risorse tra queste otto organizzazioni e le altre ONG
italiane, questo confronto servirà più che altro a comprendere in quali aree i siti italiani
sono più carenti.
3.1.2 Risultati della ricerca
L’analisi dei risultati rivela innanzitutto che il 15 % (37 su 241) delle organizzazioni
risulta privo di un sito internet. Prendendo in considerazione i totali generali, tra le ONG
28
che possiedono un sito soltanto il 22% ha raggiunto un risultato uguale o superiore a 2,4,
considerabile come la soglia della sufficienza su un massimo di 4.
I risultati più interessanti però si possono trovare analizzando separatamente le
distribuzioni di frequenza dei punteggi assoluti nelle diverse caratteristiche e
confrontandole con quelle dei migliori siti internazionali (vedi grafico 3.2).
Grafico 3.2 Le distribuzioni di frequenza dei punteggi ottenuti dai siti delle ONG italiane (in blu) in ciascuna categoria, confrontate con quelle dei punteggi dei migliori siti internazionali (in rosso). Fonte: Francavilla, Donato, Analisi dei siti web delle ONG italiane, tesi di laurea in Teoria e Tecnologia della Comunicazione, Università Statale di Milano Bicocca, a.a. 2008/2009, pagg. 64-70.
Osservando i grafici ottenuti salta immediatamente all’occhio la discrepanza di
distribuzione tra i punteggi ottenuti dai siti delle ONG italiane e quelli dei best sites.
Mentre questi ultimi si concentrano su risultati di eccellenza per tutte le caratteristiche
considerate, i siti degli enti italiani tendono a conseguire punteggi distribuiti secondo una
curva normale centrata prevalentemente su risultati medi. Questo vale per tre dei quattro
aspetti considerati, architettura, comunicazione e contenuto, mentre per quanto riguarda la
funzionalità i siti italiani hanno conseguito punteggi decisamente insufficienti: la
maggioranza ha ottenuto 0 punti su 7, mentre all’aumentare del punteggio diminuiscono
progressivamente le distribuzioni di frequenza.
29
Uno sguardo d’insieme su questi risultati fa emergere che la stragrande maggioranza delle
ONG italiane non dedica abbastanza attenzione alla propria presenza sul web,
considerando Internet come uno strumento di comunicazione secondario, puramente
complementare e non integrato con la strategia comunicativa globale.
Spostando l’attenzione sulle distribuzioni di frequenza dei punteggi e sul confronto con i
migliori siti internazionali, si nota subito come l’aspetto più carente dei siti web delle
ONG italiane sia quello funzionale. Gran parte degli enti italiani possiede un sito vetrina,
prevalentemente statico, in cui l’interazione con l’utente è scarsa o totalmente assente. Le
funzionalità Web 2.0, di cui si è parlato diffusamente nel capitolo 2, non sono presenti
nella maggior parte dei siti analizzati: i blog sono molto rari e l’utilizzo delle principali
social network, come Facebook, Twitter e Flickr, è prerogativa di poche organizzazioni.
La maggior parte dei siti delle ONG analizzati ha un approccio al web obsoleto: […] il web
dovrebbe rappresentare uno strumento economico, pratico e veloce per autofinanziarsi tramite le
donazioni online, per contattare persone che vogliono collaborare che sono interessate alle loro
attività, che vogliono essere informate sui loro progetti nel mondo; per promuovere iniziative, per
mettere in contatto nazioni e culture diverse. Il web offre un valore aggiunto difficilmente
paragonabile ai mezzi tradizionali, che va sfruttato al suo massimo potenziale.17
3.2 Da siti per mostrare a siti per fare: progettare l’interattività
Come è emerso dalla ricerca di Francavilla, il principale punto debole dei siti delle
ONG italiane è la carenza di funzionalità che permettano all’utente di interagire con
l’organizzazione direttamente sul sito. Riprendendo quanto affermato all’inizio del
paragrafo 3.1, una tale mancanza rappresenta un importante fattore di inibizione per la
crescita del sito in quanto fonte di guadagno. Infatti, anche se l’architettura
dell’informazione è ben congeniata, la grafica è attraente e coerente per tutto il sito e le
informazioni riguardanti le finalità dell’organizzazione sono presentate in modo
adeguato ed evidente, affinché gli utenti possano donare immediatamente, o avanzare
proposte di collaborazione, è necessario offrir loro strumenti adeguati perché possano
17 Francavilla, Donato, Analisi dei siti web delle ONG italiane, tesi di laurea in Teoria e Tecnologia della Comunicazione, Università Statale di Milano Bicocca, a.a. 2008/2009, pag. 74.
30
farlo comodamente, senza usare altri mezzi al di fuori del sito. Ad esempio, un utente
positivamente impressionato dal sito e convinto a donare dalla presentazione degli
obiettivi dell’ONG, nella maggioranza dei casi abbandonerà la sua intenzione quando
scoprirà che per versare il suo contributo sarà costretto a procedere tramite bonifico
bancario o bollettino postale.
Ora, poniamo che il nostro utente, frustrato dall’impossibilità di effettuare una
donazione online, cerchi nel sito la possibilità di comunicare questa mancanza
all’organizzazione e agli utenti. Ebbene, molto probabilmente non troverà alcun modo
per farlo se non scrivendo una mail. Le lacune evidenziate nelle funzionalità dei siti
non riguardano infatti solo strumenti per le transazioni economiche, ma anche tutto
quell’insieme di applicazioni, introdotte dal Web 2.0, atte ad aumentare e a migliorare
la partecipazione attiva dell’utente al processo di comunicazione: la presenza di un
blog, di un forum, la possibilità di abbonarsi a RSS feed o interagire con i profili
dell’ONG sulle principali social network.
Come più volte già affermato nel capitolo 2, l’utilizzo coerente e integrato di tutti
questi strumenti, unito a una cura costante delle relazioni con l’utente, favorisce non
soltanto la partecipazione ma la costruzione di un vero e proprio dialogo, di una
relazione di fiducia, duratura nel tempo. Per dirla con Vito di Bari: “Il web 2.0
permette (e richiede) un processo di fidelizzazione efficace del proprio pubblico.
Concentratevi sul costruire un progetto di comunicazione durevole. […] Mettetevi
bene in testa che dovrete costruire una conversazione, non un urlo nel vento”18.
Alla luce di queste considerazioni, di seguito verrà proposto un elenco delle
funzionalità da introdurre nei siti delle ONG italiane con l’intento di colmarne le
lacune emerse dall’analisi di Francavilla e migliorarne l’approccio comunicativo.
3.2.1 Le funzionalità desiderabili per i siti delle ONG
18 AA.VV., Web 2.0, A cura di Di Bari, Vito, Milano, Il Sole 24 Ore, 2007, pag.37.
31
Per stilare l’elenco delle funzionalità implementabili dai i siti delle ONG si è fatto
ancora riferimento all’elaborato di Francavilla, nella parte in cui individua le best
practice adottate da queste organizzazioni19.
Altre fonti dalle quale trarre utili indicazioni sono state le esperienze sul web delle
charity americane: le associazioni non profit statunitensi si distinguono per un
approccio molto più maturo ed innovativo alla comunicazione su Internet rispetto alle
equivalenti italiane. In particolare si è potuto notare come le charity riescano a sfruttare
molto meglio gli strumenti di connessione sociale e le possibilità offerte dal Web 2.0.
Un’analisi dettagliata ed approfondita delle best practice adottate dalle ONG
americane in questo ambito è stata reperita nell’elaborato redatto da Magosso, Il web
2.0 per le organizzazioni non-profit: best practice delle charity statunitensi20.
Infine, ulteriori strumenti interattivi che possono essere ritenuti desiderabili per i siti
delle ONG italiane sono stati individuati in un’analisi qualitativa dei siti delle
organizzazioni idonee (vedi elenco alle pagine 21-27) effettuata dall’autore di questa
tesi, in collaborazione con Gattuso. Il capitolo successivo sarà interamente dedicato
all’esposizione degli obiettivi, della metodologia e dei risultati di questa analisi. In
esso, i siti delle ONG italiane saranno categorizzati in base alla quantità e alla
complessità delle funzionalità offerte, al fine di guidare una successiva realizzazione di
diversi template a basso costo di crescente complessità funzionale.
Di seguito si riporta l’elenco delle funzionalità individuate, grazie alle fonti sopra
citate, come desiderabili per i siti delle ONG:
donazioni online: perché il sito possa diventare una fonte di guadagno diretta, è
necessaria una sezione, strutturabile in modi diversi, in cui l’utente possa
effettuare le donazioni immediatamente mediante carta di credito o prepagata;
newsletter: l’utente deve potersi iscrivere sul sito per ricevere notizie
periodiche sull’organizzazione e i suoi progetti;
RSS feed: necessari affinché l’utente possa essere informato sugli
aggiornamenti del sito senza necessariamente connettersi ad esso;
19 Francavilla, Donato, Analisi dei siti web delle ONG italiane, tesi di laurea in Teoria e Tecnologia della Comunicazione, Università Statale di Milano Bicocca, a.a. 2008/2009, pagg. 77-141.20 Magosso, Paolo, Il web 2.0 per le organizzazioni non-profit: best practice delle charity statunitensi, tesi di laurea in Teoria e Tecnologia della Comunicazione, Università Statale di Milano Bicocca, a.a. 2008/2009.
32
profili sulle principali social network: Facebook, Twitter, Youtube e Flickr solo
per citarne alcune. “Incoraggiate i consumatori a interagire [...] e fatelo nei
luoghi che essi frequentano: non invitateli a casa vostra (potrebbe essere
considerato un invito troppo formale) ma passate a trovarli dove sono”21.
download di documenti: la possibilità di scaricare documenti in diversi formati;
la maggior parte dei siti analizzati mette a disposizione una grande quantità di
materiale riguardante le pubblicazioni e i comunicati stampa dell’ONG;
motore di ricerca interno al sito: semplifica la ricerca delle informazioni sul
sito, assecondando il comportamento prevalentemente goal-oriented degli
utenti del web;
mappa interattiva: aiuta l’utente nella localizzazione delle sedi e dei luoghi in
cui si svolgono i progetti della ONG;
blog: prevalentemente usato per pubblicare le notizie inerenti all’ONG e alle
sue attività, questo strumento può essere anche sfruttato per permettere ai
lettori di lasciare commenti, ponendo le basi per l’instaurazione di un dialogo
tra gli utenti del sito;
forum: permette agli utenti di intraprendere conversazioni su argomenti
specifici coinvolgendo l’intera comunità degli utenti del sito; come il blog,
aumenta l’engagement dei visitatori;
form per proposte di collaborazione: fondamentale per semplificare la
procedura di reclutamento di volontari, aggiungendo nel contempo valore
pratico all’esperienza dell’utente sul sito;
social network interna: pensata come una sorta di intranet per volontari e
collaboratori dell’ONG, nella quale sono contenuti documenti e materiali
tecnici riguardanti i progetti e l’organizzazione nel suo complesso, non
accessibili ad utenti esterni;
e-commerce per merchandising: per tutte quelle ONG che prevedono la vendita
al pubblico di prodotti propri o del commercio equo e solidale;
photogallery con slideshow: modalità di visualizzazione delle gallerie
fotografiche più interattiva e coinvolgente;
21 AA.VV., Web 2.0, A cura di Di Bari, Vito, Milano, Il Sole 24 Ore, 2007, pag. 35.
33
share button: pulsanti che permettono all’utente di condividere le informazioni
contenute nella pagina del sito in cui sta navigando con la sua rete di contatti
tramite le più popolari social network; oltre ad aumentare il coinvolgimento,
questo tipo di passaparola online, in gergo word of mouse, risulta più efficace
di quello tradizionale (word of mouth) “grazie alla velocità di trasmissione delle
informazioni e alla possibilità di raggiungere più persone anche diverse dal
proprio gruppo di appartenenza”22.
Naturalmente si tratta dell’elenco delle funzionalità desiderabili per un generico sito
per ONG. Ciò non significa che per una specifica organizzazione esse debbano essere
necessariamente tutte implementate. Ciascuna organizzazione possiede attività ed
esigenze uniche, alle quali si adattano bene soltanto alcuni degli strumenti sopra
menzionati.
Nel capitolo successivo si riporteranno i risultati di una breve ricerca qualitativa volta
ad individuare i diversi approcci al web delle ONG italiane, per quanto riguarda la
funzionalità interattive che mettono a disposizione dell’utente. Tale analisi intende
individuare dei profili tipici, ordinati per numero e complessità degli strumenti
interattivi utilizzati.
22 Olivero, Nadia; Russo, Vincenzo, Manuale di psicologia dei consumi, Milano, Mcgraw-Hill, 2009, pag.504, ripreso da Phelps, J.; Lewis, L.; Mobilio, L.; Perry, D.; Raman, N., Viral marketing or electronic word of mouth advertising: examining consumer responses and motivations to pass along emali in Journal of advertising reaserch, 44, pagg.333-348.
34
Capitolo 4
Diversi profili per i siti per le ONG italiane
4.0 Obiettivi della ricerca
Come si è potuto constatare nel capitolo precedente, dall’analisi di Francavilla è emerso
come i siti delle ONG italiane risultino carenti sotto diversi aspetti e particolarmente dal
punto di vista delle funzionalità: nella maggior parte di essi mancano gli strumenti che
permettono all’utente di interagire con l’organizzazione direttamente attraverso il sito, ad
esempio effettuando donazioni online, iscrivendosi a newsletter periodiche o RSS feed e
interagendo con i profili dell’ONG su diverse social network.
Partendo da queste considerazioni, nel presente capitolo verrà approfondita l’analisi degli
aspetti funzionali dei siti delle ONG italiane. Non sono disponibili in letteratura ricerche
su questo argomento, essendo il campo di interesse molto ristretto e specifico. Per questo
motivo è stata effettuata dall’autore di questa tesi, in collaborazione con Gattuso, una
breve analisi qualitativa, il cui scopo è quello di individuare i diversi livelli di complessità
funzionale ai quali è possibile ricondurre, in maniera approssimativa, i siti analizzati. I
profili così ricavati, caratterizzati ciascuno dal proprio set tipico di strumenti interattivi,
saranno quindi utilizzati per guidare la progettazione di template di siti per ONG, costruiti
sfruttando le opportunità offerte dai servizi in rete e dal cloud computing, al minor costo
possibile. A ciascun livello, corrispondente a particolari esigenze per una ONG, sarà
associato un template di simile complessità.
35
4.1 Metodologia dell’analisi funzionale
I siti di cui sono state analizzate le funzionalità sono, ancora una volta, quelli dell’elenco
delle ONG idonee per il Ministero degli Esteri, disponibile nel capitolo 3, da pagina 21 a
pagina 27. Per ciascun sito è stato stilato un elenco degli strumenti interattivi presenti e,
se necessario, sono state aggiunte alcune considerazioni generali in merito al loro utilizzo
e alla qualità del sito e delle informazioni in esso presenti.
Sono stati considerati come interattivi tutti quegli strumenti che permettono all’utente di
interagire direttamente con l’organizzazione e con gli altri utenti del sito; ad esempio la
funzionalità di donazioni online, il blog, il forum e i diversi form per l’invio di messaggi,
per l’iscrizione alla newsletter o per le offerte di collaborazione.
Inoltre, sono stati inclusi nella definizione anche gli strumenti che consentono
all’organizzazione di collegare ed integrare il sito con le principali social network
(Facebook, Twitter, Flickr e molti altri), sfruttando le loro funzionalità e la loro capacità
di connettere reti di persone anche molto eterogenee tra loro. Fanno parte di questa
categoria strumenti quali i pulsanti per la condivisione dei contenuti della pagina
visualizzata (share button) e i social button, collegamenti diretti dal sito ai profili
dell’organizzazione sulle diverse social network.
Infine, per meglio caratterizzare anche i siti più poveri dal punto di vista interattivo,
accanto agli strumenti sopra descritti è stata valutata anche la presenza di alcune
funzionalità tipiche di un sito statico, ad esempio la photogallery, la videogallery, il
calendario degli eventi e la presenza di mappe cliccabili per la localizzazione di
informazioni e per i contatti.
Nella pagina successiva è riportato un esempio di risultato dell’analisi di un sito di media-
bassa complessità funzionale:
36
AIFO - Associazione Italiana Amici di Raoul Follereau
www.aifo.it
Funzionalità presenti:
Pagina link;
Search;
Donazione online (tramite Vpos di Banca popolare Etica);
Photogallery;
Videogallery.
Osservazioni:
versione in inglese;
home = news + link veloci;
approfondimenti utili su argomenti correlati;
testi molto lunghi non adatti al web e non introdotti da adeguati abstract.
Come si può vedere nell’esempio sopra riportato, per motivi di tempo e per il fatto che
questa valutazione, per quanto utile, non è centrale rispetto all’obiettivo di questa tesi,
l’analisi è stata effettuata in modo molto veloce, con metodi qualitativi e soggettivi.
Riteniamo comunque che questo approccio risulti adeguato alla raccolta delle
informazioni necessarie per il presente lavoro, il cui scopo principale è quello di
individuare dei profili in qualche modo tipici in relazione alle necessità delle ONG
italiane, e costruire poi dei template che mostrino come i siti corrispondenti a questi
profili possano essere realizzati a basso costo con strumenti e servizi disponibili in rete.
In particolare, l’obiettivo di questa analisi è l’individuazione di profili con diversi livelli
di complessità funzionale nella presenza online delle ONG italiane. Ciascun profilo sarà
definito tramite il set tipico di strumenti interattivi che i siti mettono a disposizione
dell’utente e rappresenterà la base di partenza per progettare il relativo template.
37
4.2 Risultati: tre profili per i siti delle ONG italiane
Per ragioni di spazio non è qui possibile riportare tutte le analisi dei siti dell’elenco; ci si
limiterà dunque ad esporre le conclusioni di questa breve ricerca qualitativa. Dopo aver
raccolto ed analizzato le funzionalità dei siti, nel modo esemplificato alla pagina
precedente, sono stati distinti e caratterizzati i diversi approcci alla presenza web delle
ONG, in termini di numero e complessità delle funzioni interattive offerte all’utente,
individuando tre livelli di complessità funzionale. In ordine crescente:
siti statici;
siti interattivi;
siti sociali.
Questi tre profili rappresentano una categorizzazione approssimativa dei siti delle ONG
italiane. La denominazione dei tre livelli è totalmente arbitraria. Di seguito saranno
descritti i profili corrispondenti e per ognuno di essi si fornirà qualche esempio; una
tabella riassuntiva chiuderà questa rassegna.
4.2.1 Profilo 1: siti statici
Il livello di complessità più basso: in questa categoria rientrano tutti quei siti
sostanzialmente privi di funzionalità interattive. Gli unici strumenti interattivi
rintracciabili anche a questo livello, presenti quindi nella maggior parte dei siti analizzati,
sono le mappe interattive e il motore di ricerca interno.
Risultano invece assenti molte delle funzionalità definite nel capitolo 3 come desiderabili:
in primo luogo le donazioni online e l’integrazione con profili su diverse social network,
quindi la presenza di form per lasciare messaggi in modo facile e veloce o per presentare
online proposte di collaborazione e lavoro volontario. In siti di questo tipo è comunque
presente una sezione per le donazioni, ma consiste semplicemente nell’elenco dei modi
per donare una somma di denaro tramite i canali tradizionali, ad esempio bonifico
bancario o bollettino postale (vedi le figure 4.1 e 4.2 per le sezioni dedicate alle donazioni
e al reclutamento di volontari dell’ONG Movimento Africa ‘70).
38
Figura 4.1 La tipica sezione dedicata alle donazioni in un sito statico. Fonte: http://www.africa70.org, 04/01/2010.
Figura 4.2 La tipica sezione per il reclutamento dei volontari in un sito statico. Fonte: http://www.africa70.org, 13/01/2010.
39
A dispetto della scarsità di funzionalità interattive, questi siti, come quasi tutti quelli
analizzati, si distinguono per la grande ricchezza di contenuti, sia testuali sia
multimediali, principalmente immagini e documenti scaricabili in formato pdf. Spesso
questi contenuti sono organizzati mediante un’architettura dell’informazione scadente e
ambigua e non sono redatti in un formato adatto al web, presentandosi come lunghi testi
non adeguatamente suddivisi in paragrafi e non introdotti da abstract. La figura
sottostante (figura 4.3) ritrae una pagina di testo tipica di un sito che non cura
adeguatamente la presentazione dei contenuti, tratta da www.iahm.org.
Figura 4.3 Esempio di testo non adatto al web, troppo lungo e non introdotto da adeguati abstract. Fonte: www.iahms.org, 13/01/2010
40
L’approccio comunicativo tipico di questa categoria di siti è dunque quello del sito
vetrina, caratterizzato dalla presentazione delle informazioni su pagine statiche, con
l’aggiunta di immagini, eventualmente raccolte in una photogallery, di video, di link ad
altri siti associati e di documenti scaricabili. Lo scopo di un approccio di questo tipo è
quello di aumentare la visibilità dell’organizzazione sul medium Internet, senza
particolare attenzione per gli aspetti più interattivi e di amplificazione sociale che possono
rendere il web un mezzo di comunicazione unico e molto redditizio, in termini sia
economici che di reputazione.
Si propone qui sotto un breve elenco di siti web che possono essere considerati
rappresentanti tipici di questo livello di complessità funzionale:
www.abcsverona.it;
www.africa70.org;
www.africamission.org;
www.puntoapunto.org;
www.iahm.org;
www.icei.it;
www.icsitalia.org;
www.lvia.it; www.nuovispazialservire.it.
Per chiudere questa rassegna sui siti statici, viene riportata una tipica home page di un sito
di questo tipo, appartenente all’ONG Azione per un Mondo Unito (vedi figura 4.4 alla
pagina successiva). Le varie sezioni raggiungibili dalla home, pur essendo molto ricche di
contenuti, risultano composte solo da pagine statiche.
41
Figura 4.4 La home page del sito dell’ONG Azione per un Mondo Unito. Fonte: http://www.azionemondounito.org, 04/01/2010.
4.2.2 Profilo 2: siti interattivi
Questo livello di complessità funzionale rappresenta un’evoluzione del sito statico, con
l’aggiunta di alcuni utili strumenti interattivi. Per quanto riguarda la quantità e il tipo di
contenuti, questi siti rimangono sugli standard di quelli del primo livello, anche qui
spesso con problemi di architettura delle informazioni e di impaginazione. La differenza
fondamentale è invece data dalla presenza di un buon numero di funzionalità aggiuntive.
Tipicamente si possono trovare, oltre a quelli già presenti nei siti statici, i seguenti
strumenti:
strumenti per donazioni online, con transazioni gestite da terze parti (solitamente
Paypal o Vpos di Banca Etica); in figura 4.5 è riportato un esempio di pagina
dedicata alle donazioni online, dell’organizzazione OAF-I;
form per inviare messaggi all’ONG o per sottoporle offerte di collaborazione;
feed RSS per la sezione dedicata alle notizie;
42
share button, per permettere all’utente di condividere in modo facile e veloce il
contenuto della pagina visualizzata;
area riservata a collaboratori e volontari dell’organizzazione.
Figura 4.5 Il pulsante per le donazioni online, messo a disposizione da Paypal, su un tipico sito interattivo. Fonte: www.oafi.org, 13/01/2010
Come già osservato in precedenza, questo elenco rappresenta soltanto
un’approssimazione degli strumenti tipici di questo grado di complessità funzionale. In
realtà, molti dei siti analizzati si collocano su un livello intermedio tra questo e quello che
è stato definito come sito statico, possedendo soltanto alcune delle caratteristiche
interattive sopra elencate. Il sito interattivo si avvale dunque di molti degli strumenti
presentati nel capitolo precedente, offrendo all’utente un buon livello di interattività ed
elevandosi da semplice vetrina per l’organizzazione a luogo di incontro e scambio con
potenziali donatori e collaboratori.
L’immagine alla pagina successiva (figura 4.6) ritrae la tipica home page di un sito
interattivo, dell’organizzazione AIFO. In alto a destra, il collegamento alla sezione di
donazioni online. Nella figura seguente (figura 4.7), tratta dal sito dell’ONG Ibo Italia,
viene invece mostrato un esempio di form per il reclutamento online di volontari.
43
Figura 4.6 Home page tipica di un sito interattivo, il sito dell’ONG AIFO. Fonte: http://www.aifo.it, 04/01/2010
Figura 4.7 Esempio di form per il reclutamento online di volontari. Fonte: http://www.iboitalia.org, 04/01/2010.
44
Tuttavia, si rileva in questi siti una mancanza di attenzione per quanto riguarda le nuove
possibilità offerte dagli strumenti del Web 2.0: benché vengano utilizzati gli share button,
che offrono la possibilità all’utente di aumentare la visibilità dell’organizzazione sulle
principali social network, l’ONG solitamente non possiede, a questo livello, profili propri
su tali reti, collegati ed integrati con il sito web. Tale accorgimento, tipico invece delle
charity statunitensi, è infatti considerato in questa sede come il requisito per il passaggio
al livello di complessità funzionale successivo.
Si propone qui sotto un breve elenco di siti web che possono essere considerati
rappresentanti tipici di questo livello di complessità funzionale:
www.aispo.org;
www.actionaid.it;
www.aifo.it;
www.icu.it; www.oafi.org.
4.2.3 Profilo 3: siti sociali
La grande maggioranza dei siti delle ONG italiane esaminati si situa nei primi due livelli
di complessità funzionale, oppure su posizioni intermedie; sono state individuate poche
organizzazioni che cercano di trarre beneficio anche dagli strumenti del Web 2.0, come i
profili sulle più popolari social network. Ancora più rari sono i casi in cui questi profili
sono integrati correttamente e coerentemente con il sito web principale. I siti di quelle
ONG che riescono a garantire questo tipo di presenza web a 360 gradi, offrendo nel
contempo tutte o quasi le funzionalità proprie di un sito interattivo, rientrano nell’ultimo
livello di complessità funzionale, qui definito come sito sociale.
Il set di funzionalità tipico per quest’ultimo livello di complessità comprende, oltre a
quelle già osservate per i livelli precedenti:
profili sulle più popolari social network, come Facebook, Twitter, Youtube e
Flickr, collegati con il sito istituzionale e da lì accessibili attraverso social button;
integrazione delle informazioni presenti sui diversi profili, ad esempio tramite
l’importazione nel sito delle immagini caricate su Flickr e i video di Youtube;
45
L’immagine sottostante (figura 4.8) offre un esempio di come questi social button siano
integrati nella home page del sito italiano di AMREF. Le figure successive, 4.9 e 4.10,
mostrano invece i profili di Amref Italia su Facebook e Youtube.
Oltre ad offrire queste funzionalità aggiuntive, i siti sociali presentano un sistema di
donazioni online più articolato rispetto ai precedenti livelli, che non si limita alla
donazione libera e diretta, ma comprende anche la possibilità di donare per specifici
progetti o addirittura per specifici materiali necessari per la loro realizzazione (si veda la
figura 4.11 per un esempio di pagina per le donazioni di questo tipo, tratta dal sito
dell’associazione Soleterre). Si tratta di un modo molto efficace per rendere l’utente
consapevole della destinazione dei fondi di una potenziale donazione, una variabile
indicata anche da Estes e Nielsen come fondamentale per convincere i potenziali donatori
a sostenere l’organizzazione23.
Figura 4.8 Home page del sito italiano di AMREF, ottimo esempio di sito sociale. Fonte: http://www.amref.it, 04/01/2010
23 Estes, Janelle; Nielsen, Jakob, Donation Usability, Fremont, Norman Nielsen Group, 2009, pagg. 11-13 .
46
Figura 4.9 La pagina Facebook di Amref Italia. Fonte: http://www.facebook.com/pages/AMREF-Italia, 13/01/2010.
Figure 4.10 Il canale Youtube di Amref Italia. Fonte: www.youtube.com/user/amrefitalia, 13/01/2010.
47
Figura 4.11 La sezione dedicata alle donazioni del sito dell’associazione Soleterre. Fonte: http://www.soleterre.it, 04/01/10
Un’altra importante differenza rispetto ai siti appartenenti al livello precedente riguarda la
gestione dell’area riservata, una sorta di intranet per l’ONG. Per i siti interattivi è stata
riscontrata la presenza sul sito di pagine accessibili soltanto agli utenti autorizzati. I siti
sociali affrontano la questione in modo diverso, ovvero mediante l’utilizzo di una social
network apposita, aperta soltanto ai membri, nella quale vengono caricati, gestiti ed
utilizzati i materiali elettronici relativi all’organizzazione. Alcune ONG impiegano anche
più di una social network, ciascuna relativa a una sezione territoriale dell’organizzazione
oppure a un particolare progetto, a volte parzialmente accessibili anche per utenti esterni.
Infine, l’analisi ha evidenziato come i siti che riescono a raggiungere questo livello di
eccellenza per le funzionalità interattive e l’approccio al Web 2.0 siano anche quelli con
l’architettura delle informazioni meglio organizzata e i contenuti testuali e multimediali
più fruibili, nonostante la mole di informazioni resti inalterata dai due livelli precedenti o
sia addirittura maggiore.
48
Si propone qui sotto un breve elenco di siti web che possono essere considerati
rappresentanti tipici di questo livello di complessità funzionale:
www.acra.it;
www.amref.it;
www.emergency.it; www.manitese.it; www.savethechildren.it; www.soleterre.it; www.wwf.it.
Non è un caso che la quasi totalità dei siti classificabili come sociali appartenga ad ONG
di grandi dimensioni, molto spesso divisioni nazionali di importanti organizzazioni con
sedi in tutto il mondo, come Amref, Emergency, Save the Children e il WWF. Non
mancano però esempi di ONG italiane meno conosciute che sono riuscite a realizzare siti
di questo livello, come Soleterre e Mani Tese.
Alla pagina successiva viene riportata una tabella riassuntiva dei set di strumenti
interattivi propri di ciascuna tipologia di sito sopra esaminata. Il capitolo proseguirà
quindi con la presentazione delle funzionalità dei template che si è deciso di associare ad
ogni livello.
49
SITI STATICI SITI INTERATTIVI SITI SOCIALI
Pagine statiche x x xCalendario eventi x x xPagina link x x xPhotogallery x x xVideogallery x x xDownload documenti
x x x
Mappe interattive x x xMotore di ricerca x x xForm iscrizione newsletter
- x x
Donazioni dirette - x xSlideshow - x xContact form - x xApplication form - x xBlog - x xArea riservata - x1 x2
Feed RSS - x xShare button - x xDonazioni per progetto
- - x
Profili sulle social network e relativi social button
- - x
1 – Intranet generalista come area riservata2 – Intranet generalista o specifica per progetto o per sede realizzata su social network linkata
Tabella 4.1 I diversi livelli di complessità funzionale individuati per i siti delle ONG italiane e i relativi set tipici di funzionalità presenti. La X marca la presenza dello strumento, indicato in riga, per il profilo indicato in colonna.
50
4.3 Migliorare l’interattività dei siti delle ONG grazie al Web 2.0
Anche se non sono disponibili precise ricerche in merito, si può ipotizzare che la scarsità
di funzionalità interattive riscontrata nella maggioranza dei siti delle ONG italiane sia
dovuta alle difficoltà che queste incontrano nell’implementarle, non avendo a
disposizione professionisti del settore tra i propri volontari e collaboratori e mancando dei
fondi necessari per rivolgersi ad agenzie specializzate. Si ricorda che queste
organizzazioni sono di tipo non-profit e che la maggior parte di esse realizza i propri
progetti con meno di 11 operatori contrattati24.
Realizzare un sito web interattivo è un’impresa non banale. Oltre a conoscere il codice
html e css, il web designer deve anche possedere competenze informatiche e di
programmazione di base, in linguaggio php e Java, al fine di poter implementare le
funzionalità necessarie, come i form. Anche l’utilizzo dei CMS, come Joomla o Drupal,
che semplifica di molto il compito, non è alla portata di tutti.
Come più volte già affermato nel capitolo 2, negli ultimi anni la situazione è cambiata,
grazie alla nascita e alla moltiplicazione sul web di servizi online gratuiti, oppure
organizzati secondo un modello di business freemium, dedicati proprio
all’implementazione nei siti web di molteplici funzionalità interattive, tra cui tutte quelle
elencate nel capitolo precedente come desiderabili per una ONG. Una particolare
categoria di questi servizi, i site builder, è specificamente dedicata all’hosting e alla
costruzione di interi siti, realizzabili da chiunque possieda una minima conoscenza
dell’uso del computer, grazie ad un editor semplice ed intuitivo, che non richiede al
designer di manipolare codice html e css.
Sulla base di queste considerazioni, sono stati delineati tre nuovi profili che aggiungono
funzionalità interattive a quelli individuati in questo capitolo (vedi tabella 4.2). La scelta
delle funzionalità da includere in ciascun profilo si basa:
sulla suddivisione in tre livelli di completezza e complessità crescenti,
corrispondenti ai profili dei siti reali delle ONG, individuati in questo capitolo;
24 Fonte: Link 2007, rapporto Un mestiere difficile 2008, 2008, pag. 19.
51
sul lavoro di analisi di Magosso dei siti delle charity americane25, che indica come
di primaria importanza le funzionalità di donazione online e la connessione con le
più importanti social network;
su un’analisi esplorativa condotta da Gattuso sul web per individuare i servizi
online più economici e completi che permettano alle ONG di implementare le
funzionalità desiderate nei loro siti26; mediante questa ricerca sono emersi anche
servizi relativi a funzionalità non individuate nell’analisi presentata in questo
capitolo.
Grazie all’utilizzo delle nuove applicazioni online sopra descritte, e di tecniche di mash-
up per aggiungere funzionalità da esse non fornite, sono stati successivamente costruiti tre
diversi template associati ai tre nuovi profili (vedi tabella 4.3 per un’anticipazione degli
strumenti con i quali sono stati realizzati). Dopo una breve rassegna degli strumenti sopra
citati, nel prossimo capitolo si passerà alla descrizione dettagliata di questi template.
25 Magosso, Paolo, Il web 2.0 per le organizzazioni non-profit: best practice delle charity statunitensi, tesi di laurea in Teoria e Tecnologia della Comunicazione, Università Statale di Milano Bicocca, a.a. 2008/2009.26 Gattuso, Alessio, Selezione di strumenti Web 2.0 per la realizzazione di siti web per Organizzazioni Non Governative, tesi di laurea in Teoria e Tecnologia della Comunicazione, Università Statale di Milano Bicocca, a.a. 2008/2009.
52
PROFILOBASE
PROFILO COMPLETO
PROFILO AVANZATO
Pagine statiche x x xCalendario eventi x x xPagina link x x xPhotogallery x x xVideogallery x x xDownload documenti
x x x
Mappe interattive x x xMotore di ricerca x x xForm iscrizione newsletter
x x x
Donazioni dirette x x xSlideshow x x xContact form x x xApplication form - x xBlog x x xArea riservata - x xFeed RSS x x xShare button x x xDonazioni per progetto
- x x
Profili sulle social network e relativi social button
x1 x2 x2
Embedded document (presentazioni, pubblicazioni)
- x x
Videoconferencing3 - - xAudioconferencing3 - - xDocument sharing3 - - xDesktop sharing3 - - x
1 – Pagina Facebook e canale Youtube2 – Facebook, Youtube, Flickr e Twitter3 – Funzionalità di online meeting destinate agli utenti interni dell’ONG e alla formazioneTabella 4.2 Le funzionalità incluse nei tre nuovi profili delineati per la costruzione dei template di siti per ONG con strumenti Web 2.0. Le “x” rosse indicano un’aggiunta di funzionalità rispetto al profilo corrispondente tra quelli individuati in questo capitolo (vedi tabella 4.1).
53
TEMPLATE BASE (PROFILO BASE)
prototipoong.weebly.com
TEMPLATE COMPLETO(PROFILO COMPLETO)prototipoong.ilbello.com
TEMPLATE AVANZATO(PROFILO AVANZATO)
prototipoong.webs.com
Pagine statiche Weebly Wordpress WebsCalendario eventi Weebly (statico) Wordpress (statico) Webs
Pagina link Weebly (statica) Wordpress (statica) Webs
Photogallery Weebly Flickr Webs + Flickr
Videogallery Youtube Youtube Youtube
Download documenti
Weebly Wordpress Webs
Mappe interattive Google Maps Google Maps Google Maps
Motore di ricerca Google CSE Wordpress Google CSE
Form iscrizione newsletter
Form creator di Weebly
Zoho Creator Wufoo
Donazioni dirette Pulsanti Paypal Pulsanti Paypal Pulsanti Paypal
Slideshow Weebly Flickr Webs
Contact form Form creator di Weebly
Jotform Jotform
Application form - Zoho Creator Zoho Creator
Blog Weebly Wordpress Webs
Area riservata - Wordpress Ning Social Network
Feed RSS Weebly Wordpress Webs
Share button Widget addthis.com Widget addthis.com Widget addthis.com
Donazioni per progetto
- Pulsanti Paypal Webs
Profili sulle social network e relativi social button
Facebook e Youtube Facebook, Youtube, Flickr e Twitter
Facebook, Youtube, Flickr e Twitter
Embedded document (presentazioni, pubblicazioni)
- ISSUU (pdf) e Slideshare (ppt)
ISSUU (pdf) eSlideshare (ppt)
Videoconferencing3 - - Dimdim
Audioconferencing3 - - Dimdim
Document sharing3 - - Dimdim
Desktop sharing3 - - Dimdim
Tabella 4.3 Gli strumenti con i quali sono stati costruiti i template associati ai tre profili delineati nella tabella alla pagina precedente. Tali strumenti saranno riepilogati anche all’inizio del paragrafo di descrizione di ciascun prototipo, nel capitolo successivo.
54
Capitolo 5
I template di siti web a basso costo per le ONG
5.0 Introduzione e metodologia
Il presente capitolo sarà dedicato all’obiettivo centrale di questo lavoro di tesi: la
costruzione di template di siti a basso costo, realizzati interamente mediante strumenti e
servizi reperiti in rete, per le ONG italiane per la cooperazione allo sviluppo. In questa
introduzione metodologica verrà brevemente riassunto il percorso che ha portato alla
creazione di questi prototipi. Successivamente verranno elencati e descritti gli strumenti
utilizzati, quindi si passerà all’analisi dettagliata di ciascuno dei tre template.
Dopo aver individuato le funzionalità interattive desiderabili per un sito di una generica
ONG (vedi capitolo 3 ed elaborati di Francavilla27 e Magosso28) e i profili tipici nei quali
si declina la presenza sul web delle ONG italiane (vedi capitolo 4), sono state scelte le
funzionalità base e quelle interattive da inserire nei diversi prototipi, ordinati in base al
livello di complessità funzionale. Per l’implementazione di questi strumenti interattivi
sono state utilizzate soltanto applicazioni online offerte come servizi (SaaS),
gratuitamente o secondo un modello di business freemium. La scelta di questi strumenti è
stata guidata dai risultati della ricerca esplorativa effettuata da Gattuso per individuare e
confrontare tra loro gli strumenti ritenuti più adatti allo scopo. I risultati completi di
questa ricerca e il confronto dettagliato tra i vari servizi che forniscono questi strumenti
possono essere consultati nell’elaborato di Gattuso, Selezione di strumenti Web 2.0 per la
realizzazione di siti web per Organizzazioni Non Governative 29. Qui ci si limiterà, nel
prossimo paragrafo, a stilare un elenco delle tipologie di strumenti utilizzati.
27 Francavilla, Donato, Analisi dei siti web delle ONG italiane, tesi di laurea in Teoria e Tecnologia della Comunicazione, Università Statale di Milano Bicocca, a.a. 2008/2009.28 Magosso, Paolo, Il web 2.0 per le organizzazioni non-profit: best practice delle charity statunitensi, tesi di laurea in Teoria e Tecnologia della Comunicazione, Università Statale di Milano Bicocca, a.a. 2008/2009.
55
Il primo passo nella costruzione di ciascun template è stata la scelta di una piattaforma di
site building per la realizzazione delle pagine statiche e per l’hosting del prototipo su un
server web. Sono state utilizzate tutte le piattaforme individuate nella ricerca di Gattuso,
eccezion fatta per quelle che non garantivano sufficienti funzionalità nella versione
gratuita. Tale scelta è stata motivata dalla volontà di mostrare pregi e difetti di ciascuna
piattaforma attraverso un prototipo concreto, interattivo e funzionante.
Le funzionalità interattive non garantite in modo adeguato dal site builder scelto sono
state realizzate mediante strumenti offerti da servizi esterni, anch’essi tutti
dettagliatamente descritti nell’elaborato di Gattuso. Infine tali widget sono stati
incorporati nel sito principale mediante l’embedding del codice html necessario. La figura
sottostante (figura 5.1) mostra lo schema di realizzazione dei template secondo questa
tecnica di mash-up, già descritta nel capitolo 2, che vede il sito principale costantemente
in contatto con i server sui quali risiedono fisicamente gli strumenti e i widget realizzati
esternamente al site builder.
Figura 5.1 Architettura di mash-up dei template presentati in questo capitolo. Fonte: slide di Polillo, Roberto, Corso Web 2.0, Università degli Studi di Milano-Bicocca, a.a. 2009-2010 (rielaborazione personale).
5.1 Gli strumenti online utilizzati: una panoramica30
29 Gattuso, Alessio, Selezione di strumenti Web 2.0 per la realizzazione di siti web per Organizzazioni Non Governative, tesi di laurea in Teoria e Tecnologia della Comunicazione, Università Statale di Milano Bicocca, a.a. 2008/2009.
30 Tutti I materiali inseriti in questo paragrafo sono stati liberamente tratti da Gattuso, Alessio, Selezione di strumenti Web 2.0 per la realizzazione di siti web per Organizzazioni Non Governative, tesi di laurea in
56
In questo paragrafo verranno presentate e descritte diverse tipologie di strumenti e
applicazioni online, individuate dall’analisi di Gattuso come adatte per l’implementazione
delle funzionalità interattive necessarie all’interno di un sito web per una ONG. Nel
paragrafo successivo, dedicato alla descrizione dei template realizzati con questi
strumenti, verranno invece specificati i singoli servizi scelti per creare e gestire le varie
funzioni interattive dei prototipi. Per ciascuno di essi si fornirà anche l’URL del sito web
sul quale è possibile reperirli.
Al di là delle ovvie differenze funzionali che intercorrono tra le diverse categorie, si
possono riscontrare alcune caratteristiche comuni tra tutti questi strumenti, tipiche delle
applicazioni basate sul web e fruibili come servizi (SaaS):
registrazione al sito del fornitore del servizio e conseguente creazione di un
account;
allocazione dei dati e dei file necessari sul server del fornitore;
integrazione nel proprio sito dei widget e degli strumenti prodotti tramite
importazione di stringhe di codice html (embedding);
fruizione gratuita del servizio con eventuale abbonamento premium.
Site builder
I site builder sono dei servizi in rete che offrono all’utente uno spazio su un server
dedicato per creare un sito web e pubblicarlo immediatamente. Gli strumenti appartenenti
a questa categoria rappresentano la piattaforma base per la creazione di un sito, la scatola
all’interno della quale inserire pagine statiche e funzionalità interattive.
Per creare un sito attraverso questo tipo di servizio non è richiesta la conoscenza dei
codici html e css, in quanto questi software mettono a disposizione dei sofisticati editor
appositamente creati per la gestione di contenuti su pagine web. Le funzionalità offerte
dai site builder sono numerose: di base viene data la possibilità di modificare l’aspetto del
sito, scegliendo tra diversi temi, aggiungere contenuto testuale, immagini e video, mentre
strumenti più avanzati permettono di gestire eventuali membri del sito, creare blog e
Teoria e Tecnologia della Comunicazione, Università Statale di Milano Bicocca, a.a. 2008/2009.
57
forum, impostare una sezione dedicata all’e-commerce, inserire un calendario degli eventi
o una mappa interattiva, modificare il layout tramite css e inserire stringhe di codice html
all’interno delle pagine (fondamentale per effettuare l’embedding di widget esterni).
Al sito così creato viene assegnato l’URL www.nomeorganizzazione.nomeservizio.com,
che può comunque essere sostituito con quello di un dominio già in proprio possesso o
acquisibile direttamente attraverso il site builder, solitamente con l’acquisto di uno dei
pacchetti premium.
Strumenti per e-commerce e donazioni online
L’obiettivo principale di qualsiasi sito per ONG dovrebbe essere quello di imporsi come
importante fonte di entrate per l’organizzazione, attraverso lo sfruttamento di una sezione
dedicata alle donazioni online. Perché sia possibile gestire transazioni economiche
attraverso il proprio sito web, senza possedere un proprio software dedicato alla gestione
delle transazioni, è necessario aprire un conto online (merchant account) presso uno dei
fornitori di questo particolare e delicato servizio. Normalmente il conto online viene
associato ad un indirizzo mail e ad una carta di credito/prepagata, oppure a un conto
corrente bancario. Come si vedrà meglio in seguito, per tutti i prototipi realizzati è stato
utilizzato il servizio offerto da Paypal, leader mondiale per la gestione di micro-
transazioni online.
Esistono diverse piattaforme che permettono di realizzare pagine dedicate all’e-
commerce, compresi alcuni site builder, appoggiandosi ad uno dei gestori di transazioni.
Lo stesso Paypal, in questo caso, mette a disposizione degli strumenti (pulsanti), inseribili
in qualunque sito web, che permettono di creare sezioni interattive dedicate alla vendita o
alla raccolta fondi online.
Form creator
Un form consiste in uno o in più campi per l’inserimento di informazioni, che l’utente
può compilare direttamente sul sito, inviando immediatamente i dati all’organizzazione.
58
L’ONG può in questo modo richiedere informazioni di diverso tipo agli utenti del sito,
con lo scopo, ad esempio, di reclutare collaboratori o raccogliere indirizzi e-mail ai quali
inviare la propria newsletter. Alcuni site builder offrono la possibilità di creare dei form e
specificare l’indirizzo mail al quale si desidera che vengano inviate le informazioni
inserite dagli utenti.
Per alcuni utilizzi, uno strumento di questo tipo può risultare sufficiente; tuttavia, esistono
applicazioni specializzate in rete che consentono non solo di creare form, ma anche di
associarvi appositi database, nei quali si tiene traccia dei dati che i vari utenti inseriscono.
Le tuple di questi database possono essere anche esportate in diversi formati. Per la
creazione dei form inseriti nei template, si è valutato di volta in volta quale strumento
utilizzare in base alle esigenze.
Motore di ricerca interno al sito
Alcuni dei migliori site builder mettono a disposizione questo tipo di strumento,
limitandone di solito la funzionalità alla sola ricerca di parole o frasi all’interno del blog o
di altre sezioni particolari; una funzione alquanto limitata se si possiede un sito web
completo e con molte pagine di contenuti. Google, sicuramente il leader mondiale in
questo settore, offre invece un servizio per la creazione di motori di ricerca personalizzati,
collegati ad un singolo sito web ed esportabili mediante codice html.
Online storage system
I site builder normalmente mettono a disposizione uno spazio limitato per il caricamento
dei file collegati alle pagine web del proprio sito (immagini, video e documenti). Nel caso
di un sito ricco di contenuti, soprattutto se costituiti da video di grandi dimensioni, tale
spazio potrebbe non essere sufficiente. Una soluzione a questo problema è rappresentata
dagli online storage system e backup service, che mettono a disposizione spazio disco (in
alcuni casi anche di dimensioni rilevanti, se non illimitate) per l’upload dei file. I
contenuti caricati sui server di questi fornitori possono poi essere linkati o incorporati nel
proprio sito web.
59
Per la costruzione dei template, trattandosi di siti costituiti soltanto da contenuti fittizi,
non sono stati utilizzati servizi di questo tipo. Tuttavia, si è ritenuto opportuno farne
menzione in questa sede perché potrebbero venire incontro alle esigenze di diverse
organizzazioni. Come già affermato nel capitolo precedente, infatti, la maggior parte dei
siti delle ONG italiane possiede un sito ricchissimo di contenuti.
Document sharing service
Oltre a permettere agli utenti di scaricare documenti in qualsiasi formato, un buon sito
interattivo dovrebbe anche prevedere la possibilità di una consultazione online degli
stessi. Un modo per rendere disponibile questa funzionalità è utilizzare alcuni servizi
dedicati alla condivisione online di documenti. Questi servizi offrono spazio per il
caricamento e la gestione di particolari tipi di documenti; per la costruzione dei template
ci si è affidati a servizi di sharing per presentazioni in Power Point e file in formato pdf. I
documenti caricati sui server di questi servizi possono poi essere esportati in qualsiasi sito
web mediante embedding del codice html. L’utente potrà quindi consultare il documento
direttamente sulla pagina del sito dell’ONG, letteralmente sfogliandolo tramite un
apposito lettore.
Mappe interattive
Le mappe interattive vengono incontro alle esigenze di una ONG in quanto strumenti utili
per la visualizzazione dell’ubicazione delle sedi o dei progetti intrapresi. Google Maps e
altri servizi in linea permettono di creare mappe personalizzate e integrarle nel proprio
sito, per offrire all’utente la possibilità di interagire con esse, esplorarle e pianificare
percorsi.
Slideshow
La modalità di visualizzazione delle immagini tramite slideshow viene sfruttata per
conferire una maggiore interattività agli album fotografici e una loro più gradevole
consultazione. Spesso i site builder consentono di creare sezioni dedicate alla
60
photogallery che dispongono di questo strumento. Tuttavia, esistono anche servizi
appositi in rete che permettono la creazione di slideshow e la loro esportazione in un sito
web. Tra questi anche le principali social network dedicate alla condivisione di immagini,
come Flickr.
Social button
Come già più volte affermato nei capitoli precedenti, la creazione di profili sulle più
importanti social network permette all’ONG di aumentare la propria visibilità e sfruttare
le reti tra comunità, attraendo gli utenti verso il sito principale. Per permettere ai visitatori
di effettuare il percorso contrario, ovvero passare dal sito alle pagine dedicate
all’organizzazione sulle social network, vengono utilizzati i cosiddetti social button.
Questi non sono altro che link testuali o iconici che rimandano l’utente ai suddetti profili.
La semplicità di questo strumento permette di utilizzarlo in qualsiasi pagina web, anche
nel sito più semplice.
Share button
In un ambiente Web 2.0 la condivisione di materiale e di notizie attraverso le principali
social network diventa cruciale per aumentare la consapevolezza da parte degli utenti di
una determinata organizzazione o ente. Gli share button permettono di raggiungere questo
obiettivo, offrendo all’utente la possibilità di condividere la pagina visualizzata (o alcune
parti della pagina) sulle principali social network o di inviare il link via mail a uno o più
destinatari. Questi strumenti sono solitamente presenti nei site builder, ma è possibile
inserirli all’interno del sito anche utilizzando widget specifici in rete, che di norma
offrono soltanto la condivisione della pagina.
Social network builder
Dall’analisi funzionale dei siti delle ONG italiane sono emerse due modalità per
realizzare un’area riservata dedicata agli utenti interni all’organizzazione: la prima
consiste nella creazione di pagine riservate e protette da password all’interno del sito, la
61
seconda invece prevede la creazione di una social network privata (o semiprivata),
collegata ma esterna al sito, all’interno della quale ciascun utente autorizzato possiede un
profilo ed è in grado di comunicare con gli altri membri.
Come funzionalità base o premium, tutti i site builder utilizzati offrono la possibilità di
proteggere l’accesso alle pagine riservate con una password. Alcuni di essi permettono
anche all’amministratore di gestire eventuali membri del sito, provvisti di profili propri.
Tuttavia, per costruire una vera e propria social network, è necessario utilizzare servizi
appositi, i cosiddetti social network builder. Si tratta di servizi specializzati che offrono
funzionalità avanzate per la gestione dei membri della rete e un ampio set di strumenti di
comunicazione, come blog, forum e chat.
Anche se non offre le stesse funzionalità di un site builder per quanto riguarda la
creazione e la gestione di pagine statiche, uno strumento di questo tipo può essere
considerato a pieno titolo una piattaforma secondaria, collegata al site builder principale,
all’interno della quale è possibile inserire anche altri widget esterni. Per quanto riguarda i
prototipi, è stata costruita una social network di questo tipo soltanto per il più complesso,
il template avanzato. Nella relativa analisi, alla fine di questo capitolo, saranno descritte
anche le funzionalità del social network builder utilizzato.
Strumenti di videoconferencing
Anche se l’utilizzo di questa funzionalità non è stato evidenziato nei siti delle ONG
italiane, la ricerca in rete ha individuato alcuni servizi online di audio-video conferenza
potenzialmente utili per una ONG. Tali strumenti potrebbero permettere ai membri
dell’organizzazione di effettuare riunioni a distanza, comunicando tra loro via voce
(VoIP), eventualmente utilizzando anche delle webcam. Molti di questi servizi, la
maggior parte dei quali è a pagamento, consentono di usufruire di funzionalità come il
desktop sharing, efficace per effettuare conferenze, corsi, o comunque conversazioni in
cui occorra mostrare del materiale documentale.
62
Come per i social network builder, anche per gli strumenti di videoconferencing è stato
ipotizzato l’utilizzo soltanto nel caso del template più complesso. Nella relativa analisi
saranno descritte anche le funzionalità garantite dal servizio scelto.
5.2 I template
I prototipi di siti per ONG, creati con gli strumenti descritti nel paragrafo precedente,
intendono rappresentare dei modelli di riferimento per quelle organizzazioni che vogliono
realizzare un sito interattivo, o migliorare il proprio, senza avere a disposizione le
conoscenze tecniche necessarie o le risorse per rivolgersi a professionisti del settore.
Pertanto, benché la scelta delle sezioni, dell’architettura informativa e delle funzionalità
interattive sia stata guidata dai lavori di ricerca menzionati nei capitoli precedenti, essi
devono essere considerati come semplici esempi, dal valore puramente indicativo.
Lo scopo dei prototipi è quindi quello di mostrare le possibilità offerte dalle applicazioni
Web 2.0 di nuova generazione per la costruzione di siti interattivi mediante esempi
pratici, che siano anche il più possibile conformi alle reali necessità di organizzazioni di
questo tipo. I contenuti di tutti questi siti sono totalmente fittizi. Le immagini sono state
reperite in rete in modo casuale, ma conservando un legame con l’ambito di competenza
dei siti, la cooperazione allo sviluppo. I testi sono perlopiù sequenze di parole senza senso
(lorem ipsum), con valore puramente riempitivo. Tutti gli strumenti interattivi presenti
sono invece realmente funzionanti, in quanto l’obiettivo principale è proprio quello di
mostrare la loro realizzabilità.
Per ciascun template sarà innanzitutto presentata una tabella che associa le funzionalità
presenti agli strumenti e ai servizi utilizzati per implementarle. Quindi sarà descritta la
piattaforma sfruttata per costruire la struttura portante del sito. Infine saranno analizzate le
sezioni più importanti, anche qui con particolare attenzione agli strumenti usati per
crearle. Se una determinata sezione è stata realizzata più volte nello stesso modo e con gli
stessi strumenti, essa sarà descritta alla prima occorrenza e soltanto citata in seguito.
La sequenza dei prototipi (base, completo e avanzato), rispecchia la crescente complessità
funzionale rilevata per i profili descritti nel capitolo precedente, i quali a loro volta
63
corrispondono a particolari esigenze e possibilità delle ONG a cui appartengono. Nelle
tabelle iniziali, le funzionalità presenti in ciascun template saranno anche confrontate con
quelle del relativo profilo di partenza. Si può osservare da queste tabelle la maggiore
ricchezza funzionale dei prototipi costruiti grazie all’approccio cloud computing rispetto
ai profili individuati dall’analisi dei siti attuali delle ONG italiane.
Per la costruzione dei prototipi sono stati utilizzati soltanto servizi free o freemium nella
versione base, senza sostenere alcuna spesa. Ciò è stato possibile, in alcuni casi, soltanto
in quanto si tratta di semplici prototipi, privi di reali contenuti. Tutti gli aspetti relativi ai
costi da sostenere per realizzare siti simili a questi template, oppure versioni premium
degli stessi, saranno discussi nelle considerazioni finali di ciascun paragrafo, insieme ai
possibili scenari di utilizzo dei relativi prototipi.
64
5.2.1 Template base: piattaforma Weebly
http://www.prototipoong.weebly.com
Il template base è il più semplice dei prototipi dal punto di vista funzionale. Si tratta di un
sito simile a quelli definiti come statici nel capitolo precedente, ma con importanti
aggiunte dal punto di vista funzionale: un blog, funzionalità base per le donazioni online,
semplici form collegati solo con la mail dell’amministratore e profili sulla social network
Facebook e sul più importante sito di condivisione di video, Youtube. Di seguito viene
riportata la tabella che riepiloga gli strumenti utilizzati per realizzare questo prototipo.
FUNZIONALITÀ PRESENTI STRUMENTO UTILIZZATO PROFILO DI PARTENZA:SITI STATICI
Pagine statiche Weebly X
Calendario eventi Weebly (pagina statica) X
Pagina link Weebly (pagina statica) X
Photogallery Weebly X
Videogallery Youtube X
Download documenti Weebly X
Mappe interattive Google maps X
Motore di ricerca Google custom search engine X
Form iscrizione newsletter Form creator di weebly Non presente
Donazioni dirette Pulsanti di Paypal Non presente
Slideshow Weebly Non presente
Contact form Form creator di weebly Non presente
Blog Weebly Non presente
Feed RSS Weebly Non presente
Share button Widget di addthis.com Non presente
Profili sulle social network Facebook e Youtube Non presente
Tabella 5.1 Le funzionalità presenti nel template base e gli strumenti utilizzati per realizzarle.
La piattaforma di site building utilizzata: Weebly
65
http://www.weebly.com
Weebly è un servizio online di site building molto intuitivo da utilizzare, basato sulla
metafora del drag-and-drop per la costruzione del layout delle pagine web (vedi figura
5.2).
Figura 5.2 Tipica schermata dell’editor di Weebly. La procedura per inserire un nuovo paragrafo con foto. Gli elementi vengono trascinati dalla barra superiore direttamente nel sito, presentato a tutta pagina.
Rispetto ai site builder utilizzati per i prototipi di complessità maggiore, Weebly si
distingue per semplicità di utilizzo e velocità di esecuzione dei comandi. Allo stesso
tempo però, Weebly non offre pagine specificamente dedicate a funzionalità interattive, a
parte il blog, non dà la possibilità all’amministratore di aggiungere e gestire membri del
sito o altre persone autorizzate ad aggiornarlo e non mette a disposizione template a due
colonne con sidebar fissa e personalizzabile. In realtà, grazie alle opzioni di
personalizzazione del layout delle singole pagine (elementi two-column-layout), sarebbe
possibile creare una struttura di questo tipo, ma soltanto con molte ore di lavoro
aggiuntivo e senza ottenere risultati paragonabili a quelli degli altri site builder. Inoltre, i
66
set di opzioni di gestione del sito e del blog sono decisamente limitati e poco
personalizzabili rispetto agli altri site builder. Pertanto, si è scelto di utilizzare Weebly per
la realizzazione del template più semplice, caratterizzato da una limitata presenza di
funzionalità interattive e privo di un’area riservata.
Un’altra limitazione di questo site builder riguarda la disponibilità di una sola lingua per
l’editor e la gestione del back office del sito: l’inglese. Come si è potuto osservare nel
capitolo 3, una buona parte delle ONG non opera in paesi anglofoni; questa lacuna
potrebbe quindi rappresentare un serio fattore di difficoltà per l’utilizzo di Weebly da
parte di queste organizzazioni.
Come si può notare nei diversi screenshot riportati in questo paragrafo, l’impianto grafico
del sito è estremamente semplice. Ciò è dovuto principalmente alla carenza di contenuti
reali, soprattutto loghi e locandine, e alla scelta di un tema semplice. Si ricorda che
l’obiettivo in questo caso è la costruzione di un modello di sito interattivo e funzionante
mediante l’utilizzo di soli strumenti Web 2.0 e applicazioni online: la grafica assume
pertanto un valore secondario.
Tuttavia, in previsione di un utilizzo reale di questo strumento, sono state analizzate
anche le funzionalità di personalizzazione grafica a disposizione dell’amministratore,
rilevando diverse limitazioni. Come già menzionato sopra, questo site builder costringe il
layout delle pagine ad una sola colonna, senza dare la possibilità di inserire una sidebar
con contenuti contestuali o fissi tra le pagine (ad esempio link veloci). Si tratta di una
carenza piuttosto importante, non riscontrata negli altri site builder utilizzati. La scelta di
template grafici in Weebly è piuttosto limitata, anche se viene data la possibilità di
modificarne direttamente i codici html e css. Questo accorgimento consente un’elevata
personalizzazione della grafica del sito, ma soltanto da parte di chi possiede le giuste
competenze di web design.
Home page, pagine statiche e architettura dell’informazione
67
Il sito è organizzato in otto sezioni principali, visibili nel menu a sinistra come
navigazione di primo livello, e undici sottosezioni, raggiungibili anch’esse dallo stesso
menu mediante elenchi a comparsa. La navigazione per l’utente è ulteriormente
supportata dalle cosiddette breadcrumbs, presenti in ogni pagina sopra al titolo, fatta
eccezione per la home, e realizzate come semplici paragrafi di testo con link.
La home page del sito (figura 5.3, alla pagina successiva) si apre con un semplice
paragrafo di testo con immagine, pensato per la presentazione dell’organizzazione e dei
suoi obiettivi e seguito da un link alla pagina interna dedicata a questi argomenti. Questa
scelta non è casuale, in quanto questo tipo di informazioni è stato indicato dalla ricerca di
Estes e Nielsen, già più volte citata precedentemente, come il più importante per
convincere l’utente ad effettuare una donazione online31. Immediatezza e chiarezza
risultano quindi di primaria importanza nella presentazione di questi dettagli sul sito.
Sotto questo primo paragrafo sono presenti il motore di ricerca interno e alcuni pulsanti
per link veloci alle sottosezioni più importanti: le donazioni online, le pagine dedicate ai
progetti e quella per iscriversi alla newsletter. Chiudono la home page i social button per i
collegamenti con il profilo su Facebook e il canale di Youtube.
Per pagine statiche si intende in questa sede tutte quelle pagine del sito nelle quali non
sono presenti strumenti interattivi per l’utente. Tali sezioni sono composte soltanto da
testo, immagini e link ad altre pagine o a siti esterni. Per la realizzazione di tutti questi
elementi è stato usato soltanto l’editor di Weebly. Dopo l’immagine relativa alla home
page si riportano tre screenshot di pagine di questo tipo: quella dedicata alla presentazione
dei progetti (figura 5.4), quella relativa all’organigramma dell’ONG, con link ai profili
dei membri più importanti sulle social network (figura 5.5) e quella contenente la lista dei
siti delle ONG partner con i relativi link (figura 5.6).
31 Estes, Janelle; Nielsen, Jakob, Donation Usability, Fremont, Norman Nielsen Group, 2009, pagg. 11-12.
68
Figura 5.3 La home page del template base. Lo zoom è stato diminuito per permetterne la visualizzazione a tutta pagina. Pertanto non è più visibile una linea divisoria tra il link “mission e obiettivi” e il motore di ricerca.
69
Figura 5.4 La pagina dedicata alla presentazione dei progetti dell’ONG nel template base.
70
Figura 5.5 Particolare della pagina “Organigramma” del template base.
Figura 5.6 Particolare della sezione “Sostenitori” nel template base.
71
Photogallery e videogallery
Queste sezioni sono state unite in una singola pagina. In particolare, sono stati creati degli
album per le fotografie, mediante lo strumento apposito di Weebly, e un paragrafo finale
dedicato al link al canale su Youtube (vedi figura 5.7).
Figura 5.7 Particolare della pagina dedicata alla photogallery del template base
72
Generando i vari album con lo strumento apposito di Weebly, si creano automaticamente
anche degli slideshow per ciascuno di essi (realizzati con lo script Lightbox di Java), che
l’utente può attivare semplicemente cliccando su una fotografia (vedi figura 5.8).
Figura 5.8 Slideshow nella sezione “Photogallery” del template base
Download di documenti
Nel capitolo 4 è stata sottolineata la grande importanza dei documenti scaricabili per i siti
delle ONG italiane, in particolare per quanto riguarda le pubblicazioni periodiche, i
comunicati stampa e i bilanci dell’organizzazione, che vengono in questo modo messi a
disposizione di ogni utente del sito. Nella realizzazione di questo prototipo si è tenuto
conto di questa esigenza e sono stati caricati sul server di Weebly alcuni documenti fittizi
in formato pdf. Il link a questi documenti è stato poi inserito nelle pagine del sito, per
73
permettere il download da parte dell’utente. La pagina più adatta per mostrare i risultati di
questo procedimento è quella dedicata alle pubblicazioni dell’ONG, di cui si presenta un
particolare nell’immagine sottostante (figura 5.9). Altri materiali messi a disposizione
tramite il download sono lo statuto dell’ONG e i suoi bilanci.
Figura 5.9 Particolare della sezione “Pubblicazioni” del template base, con i relativi documenti scaricabili.
Mappe interattive
http://maps.google.it/
Per la realizzazione e l’importazione nel sito di mappe interattive ci si è affidati a Google
Maps, sicuramente il leader mondiale in questo campo. Non sono state create mappe
personalizzate, come è invece stato fatto per gli altri prototipi, ma ci si è limitati ad usare
74
quella generale di Google Maps, con l’impostazione di una destinazione, per la
localizzazione delle sedi dell’ONG. Oltre a navigare la mappa direttamente sul sito,
l’utente può utilizzare i relativi link per ottenere indicazioni stradali (vedi figura 5.10).
Figura 5.10 Mappa interattiva importata da Google Maps sul template base nella sezione “Sedi e contatti”
Motore di ricerca interno al sito
http://www.google.it/cse
Il motore di ricerca interno al sito, realizzato con il servizio di Google Custom Search
Engine, è stato posizionato al centro della home, per permetterne un’efficace
localizzazione, stante l’impossibilità di creare una sidebar fissa in cui collocarlo in tutte le
pagine del sito. Il servizio Google Custom Search Engine consente a chiunque di creare
un motore di ricerca personalizzato, che svolga la sue funzioni all’interno di un singolo
sito o di un gruppo di siti, mettendo anche a disposizione una serie di opzioni avanzate
legate all’utilizzo dei metatag. L’unico requisito di cui bisogna disporre per usufruire di
questo servizio è un account presso Google.
75
Form di richiesta informazioni
Questo tipo di strumento interattivo, estremamente utile e molto utilizzato anche dalle
ONG italiane, consente all’organizzazione di interagire direttamente con gli utenti del
sito, permettendo loro di inviare dati e informazioni per i più diversi scopi, senza dover
ricorrere all’uso dell’e-mail. Nel template base sono stati inseriti due form di questo tipo:
il primo per l’invio di messaggi all’organizzazione, nella sezione “Sedi e contatti”, il
secondo per l’iscrizione alla newsletter dell’ONG, nella sezione omonima (vedi figura
5.11).
Figura 5.11 Il form per l’iscrizione alla newsletter dell’ipotetica ONG nel template base.
Entrambi i form sono stati realizzati con l’apposito strumento messo a disposizione da
Weebly. Si tratta di un’applicazione, anch’essa basata sulla metafora del drag-and-drop,
tramite la quale è possibile creare campi per l’inserimento di informazioni di diversa
grandezza e natura, pulsanti di scelta e menu a tendina. A ciascun form bisogna quindi
associare un indirizzo mail, al quale saranno inviate tutte le immissioni di informazioni da
parte degli utenti. Infine, viene data all’amministratore la possibilità di consultare tali
immissioni direttamente attraverso l’editor di Weebly.
Donazioni online
76
http://www.paypal.com
Il template base prevede la possibilità per l’utente di effettuare una donazione
direttamente sul sito web, di importo libero e attraverso l’uso di una carta di credito o
prepagata. Per effettuare questa operazione, l’utente deve semplicemente cliccare sul
relativo pulsante. In questo modo sarà reindirizzato sulle pagine protette di Paypal, nelle
quali dovrà inserire i propri dati e quelli della carta per completare il pagamento. Al
termine della procedura sarà nuovamente reindirizzato sulle pagine del sito di partenza.
Per prima cosa è stato aperto un merchant account sul sito di Paypal, collegato ad un
indirizzo e-mail, quindi si è proceduto alla creazione di un pulsante per una donazione
libera, specificando la causale della donazione e personalizzando le pagine relative alla
procedura di pagamento, per cercare di minimizzare l’effetto di disorientamento
nell’utente, causato dal passaggio dalle pagine del sito a quelle protette su Paypal (vedi
figura 5.12).
Il pulsante così creato è stato inserito nel template base in due diverse sezioni. La prima è
quella dedicata alle modalità di donazione, in cima alla lista, la seconda invece è quella
dedicata alla presentazione dei singoli progetti. Per ciascun progetto è stato inserito il
pulsante di Paypal (sempre lo stesso), con allegato un elenco di importi e dei possibili
risultati conseguibili con essi (vedi figura 5.13).
77
Figura 5.12 La pagina di pagamento su Paypal associata al pulsante di donazione libera nel template base. Si noti che la grafica dell’intestazione non corrisponde con quella di questo prototipo, ma con quella del più complesso. Le pagine di pagamento non variano infatti tra i tre template, essendo i pulsanti in essi inseriti tutti associati ad un medesimo merchant account su Paypal.
78
Figura 5.13 La pagina di descrizione di un singolo progetto nel template base. In basso il pulsante per la donazione libera, associato agli importi suggeriti.
Blog
Quasi tutti i siti delle ONG italiane possiedono una pagina delle notizie, per aggiornare
l’utente delle ultime novità riguardanti l’organizzazione, i suoi progetti e il mondo della
cooperazione allo sviluppo in generale. Sono pochi invece quelli che si avvalgono anche
dell’uso di un blog, nel quale le notizie (i post) inseriti possono essere commentati dagli
utenti.
Weebly mette a disposizione un tipo di pagina web specializzata per la gestione di un
blog. Rispetto a quelle offerte dai site builder utilizzati per i prototipi di complessità
maggiore, questa di Weebly risulta piuttosto povera di impostazioni di gestione: in
pratica, l’amministratore può soltanto decidere se autorizzare o meno la pubblicazione di
commenti da parte degli utenti e se rendere obbligatoria una sua approvazione degli
stessi. Nel caso si decidesse di togliere agli utenti la possibilità di lasciare commenti, il
blog funzionerebbe come una normale pagina dedicata alle notizie.
79
Nell’immagine sottostante (figura 5.14) viene mostrato il blog del template base. Come si
può notare, i post possono anche essere suddivisi in categorie ed è disponibile un archivio
temporale degli stessi. Infine, come in ogni blog, anche in questo creato con Weebly
l’utente ha la possibilità di sottoscrivere il relativo feed RSS, per ricevere tutti gli
aggiornamenti senza necessariamente doversi collegare al sito.
Figura 5.14 Particolare del blog del template base.
Share button
80
http://www.addthis.com
Come si è potuto notare in alcuni degli screenshot precedenti, nel template base sono stati
inseriti degli share button (vedi figura 5.15),
tramite i quali l’utente può condividere il
contenuto della pagina visualizzata sulle
principali social network presso le quali
possiede un profilo, oppure inviarla via mail ai
suoi contatti. Per implementare questa
funzionalità si è utilizzato il servizio del sito
www.addthis.com, che permette di creare
questo tipo di pulsanti in molto veloce, senza la creazione di un account e semplicemente
selezionando l’aspetto del pulsante desiderato tra quelli disponibili.
Profili sulle social network e relativi social button
Si è già discusso abbondantemente in precedenza dell’importanza che possono rivestire
per una ONG i profili sulle più importanti social network. Per questo motivo, tutti i
template sono stati collegati con almeno due pagine di questo tipo. I profili sulle diverse
social network sono unici e non variano a seconda del prototipo: tutti i template sono
associati alla medesima pagina Facebook e agli stessi profili su Youtube, Twitter e Flickr.
Il template base è stato associato a due profili, una pagina di Facebook
(http://www.facebook.com/pages/Prototipo-ONG/206952230344?ref=ts) e un canale di
Youtube (http://www.youtube.com/fabrimaggio851). I social button che fungono da link
a queste due pagine esterne sono ben visibili nello screenshot che ritrae la home page
(figura 5.3) in basso. Oltre a questi collegamenti, è stata creata una sezione dedicata a
questi profili, contenente anche le istruzioni su come diventare fan della pagina di
Facebook e su come seguire il canale di Youtube (vedi figura 5.16).
81
Figura 5.15 Share button aperto, con tutte le opzioni di condivisione della pagina visualizzata.
Figura 5.16 La pagina del template base dedicata ai profili sulle social network linkati al sito principale.
La presenza su Facebook dell’ONG è gestita in questo caso attraverso una pagina
specifica per le organizzazioni. L’utente che vi accede non può dunque stringere amicizia
con l’ONG, ma può diventarne fan, per ricevere nella propria home page tutti gli
aggiornamenti relativi. Per il resto, il funzionamento di questa pagina è molto simile a
quello delle pagine relative alle persone. L’amministratore può inserire post nella
bacheca, foto, video, link e collegamenti ad applicazioni di Facebook.
Nel caso dei template, il profilo Facebook è concepito essenzialmente come un sito in
miniatura (vedi figura 5.17). Esso contiene un blog secondario e specifico per questa
social network (la bacheca del profilo) e diverse sezioni raggiungibili cliccando sulle
linguette situate sopra di esso: album di foto, elenco di link e pagina dedicata agli eventi.
Gli eventi sono realizzati come oggetti di Facebook e risultano più interattivi dei semplici
82
annunci sul sito, in quanto arricchiti con le possibilità offerte dalla social network, come
l’invio degli inviti alla propria lista di contatti e la visualizzazione delle persone che
parteciperanno a un determinato evento.
Figura 5.16 La pagina Facebook collegata ai template.
Un collegamento al canale di Youtube è presente anche nella pagina dedicata alla
photogallery e funge da galleria video esterna al sito. Come per la pagina Facebook,
l’utente che possieda un account Youtube potrà decidere di aggiungere il canale ai suoi
preferiti.
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Considerazioni conclusive sul template base
Per costruire questo prototipo non sono stati utilizzati servizi a pagamento. Weebly nella
sua versione base non pone limitazioni al numero di pagine, ma soltanto al peso totale del
sito; questa limitazione potrebbe comunque essere superata senza acquistare il pacchetto
premium, ma semplicemente affidandosi ad uno o più dei tanti servizi di online storage
system gratuiti disponibili, come Badongo (www.badongo.com) o Divshare
(www.divshare.com).
Weebly Pro è l’unico miglioramento apportabile a pagamento per gli strumenti utilizzati e
costa $4,58 al mese per un abbonamento di sei mesi, oppure $4/mese per uno di un anno o
$3/mese se si sceglie la durata più lunga, di due anni32. La versione premium di Weebly,
tuttavia, non aggiunge funzionalità particolarmente interessanti, eccezion fatta per la
possibilità di proteggere determinate pagine mediante password, utile alle organizzazioni
che vogliono aggiungere un’area riservata al sito.
Un sito costruito come il template base è quindi caratterizzato da un costo nullo e non
richiede alcuna competenza informatica o di web design per essere creato e gestito. Tutte
le funzionalità interattive sono implementabili da chiunque abbia un minimo di
dimestichezza con il web e non è richiesta la conoscenza dei codici html e css, se non per
apportare sostanziali modifiche al tema grafico del sito.
Questo prototipo è stato costruito tenendo conto delle esigenze di ONG di piccolissime
dimensioni, che non solo non dispongono di fondi sufficienti e di volontari con
competenze nel settore, ma che si trovano ad operare con un numero molto esiguo di
collaboratori. Si ricorda infatti che la maggioranza delle ONG italiane per la cooperazione
allo sviluppo può contare su meno di 11 operatori contrattati (vedi capitolo 3 per i dati
precisi). Si può ipotizzare che la maggior parte di queste organizzazioni non abbia la
possibilità di curare la propria presenza sul web e si limiti ora a possedere un sito statico.
5.2.2 Template completo: piattaforma Wordpress
http://www.prototipoong.ilbello.com
32 Prezzi tratti dal sito www.weebly.com, in data 18/01/2010
84
Il template completo è un prototipo di media complessità funzionale, più ricco rispetto al
template base. Oltre alle funzionalità già presenti in quest’ultimo, il template completo
aggiunge un form per permettere agli utenti di effettuare online richieste di lavoro presso
l’organizzazione (application form), la possibilità di elargire donazioni per uno specifico
progetto e un’area riservata dedicata agli utenti interni dell’ONG. Di seguito viene
riportata la tabella che riepiloga gli strumenti utilizzati per costruire questo prototipo; in
rosso le funzionalità e le sezioni non presenti nel template base.
FUNZIONALITÀ PRESENTI STRUMENTO UTILIZZATO PROFILO ASSOCIATO:SITI INTERATTIVI
Pagine statiche Wordpress X
Calendario eventi Wordpress (pagina statica) X
Pagina link Wordpress (pagina statica) X
Photogallery Flickr X
Videogallery Youtube X
Download documenti Wordpress X
Mappe interattive Google maps X
Motore di ricerca Wordpress X
Form iscrizione newsletter Zoho Creator X
Donazioni dirette Pulsanti di Paypal X
Slideshow Flickr X
Contact form Jotform X
Blog Wordpress X
Feed RSS Wordpress X
Share button Widget di addthis.com X
Profili sulle social network Facebook, Youtube, Flickr e Twitter X
Application form Zoho Creator X
Embedded document (ppt, pdf) ISSUU (pdf) e Slideshare (ppt) Non presente
Donazioni per progetto Pulsanti di Paypal Non presente
Area riservata Wordpress X
Tabella 5.2 Le funzionalità presenti nel template completo e gli strumenti utilizzati per realizzarle.
La piattaforma di site building utilizzata: Wordpress (versione scaricabile)
http://www.wordpress.org
85
Wordpress è una delle piattaforme più utilizzate per la creazione e la gestione di blog. In
questa sede è stato inserito nella categoria dei site builder in quanto mette a disposizione
anche la possibilità di pubblicare pagine statiche, all’interno delle quali è possibile
inserire qualsiasi tipo di contenuto. Essendo per sua natura un blog builder, Wordpress
offre all’utente un’ampia gamma di opzioni per la personalizzazione, la gestione e la
moderazione del blog, oltre a tutta una serie di widget connessi con l’attività di blogging
(ad esempio tag cloud, blogroll e calendario dei post).
Inoltre, sempre per lo stesso motivo, consente all’amministratore di permettere a più
utenti di pubblicare e modificare i contenuti del sito, assegnando a ciascuno di essi un
profilo e un ruolo che ne specifichi i privilegi. Si tratta di una caratteristica
potenzialmente molto utile per la gestione di un sito da parte di una ONG con sedi
geograficamente distribuite e con un organico composto da volontari e collaboratori con
diverse competenze. Grazie a questa funzionalità è possibile, ad esempio, consentire a
molte persone di pubblicare post sul blog (magari previa moderazione
dell’amministratore), ma solo a un numero ristretto di esse di modificare le pagine
statiche o la grafica del sito. Un altro grande vantaggio derivante dall’utilizzo di
Wordpress, anche questo molto importante nell’ambito delle ONG, è la possibilità di
scegliere tra più di 50 lingue quella in cui visualizzare il back office.
Dalla natura di blog builder di Wordpress non derivano tuttavia soltanto vantaggi per
l’utente intenzionato a costruire con esso un sito interattivo. In questa piattaforma infatti
l’editor delle pagine non differisce quindi di molto da quello di un semplice post (vedi
figura 5.17) e manca di tutti quegli strumenti necessari per l’impostazione del layout,
presenti invece negli altri site builder e particolarmente intuitivi e ben realizzati in
Weebly (elementi per vari tipi di paragrafi). Per effettuare questa operazione viene data la
possibilità di agire sull’html, con un editor di codice facilitato ma comunque molto
difficile da gestire senza competenze in merito. Inoltre, la differenza di dimensioni tra
l’editor e l’effettiva visualizzazione della pagina web rende ancora più difficoltoso il
compito di gestione del layout grafico.
86
Figura 5.17 L’editor del sito e delle pagine di Worpress. Si noti la maggiore complessità rispetto a quello di Weebly e la più nutrita presenza di funzionalità di gestione (sulla sinistra nel menu).
La maggiore complessità di Wordpress porta quindi a una maggiore difficoltà di utilizzo
rispetto a Weebly, soprattutto per utenti alle prime armi con la creazione di siti web.
Un'altra conseguenza di questa complessità è la minore velocità dell’applicazione, che
impiega un tempo decisamente superiore rispetto a Weebly per l’aggiornamento e la
pubblicazione dei contenuti sulle pagine del sito.
Esistono in rete due diverse versioni di questa piattaforma, reperibili su due indirizzi
separati:
http://www.wordpress.com – applicazione di Wordpress completamente online;
per utilizzarla è sufficiente creare un account. Mediante questa versione non è
tuttavia possibile inserire stringhe di codice con contenuto attivo, ad esempio i tag
87
<form>, <iframe> e <script>. Per l’obiettivo di questo lavoro essa risulta quindi
inutile, non consentendo l’importazione nelle pagine di strumenti interattivi
funzionanti.
http://www.wordpress.org – da questo indirizzo è possibile scaricare sul proprio
computer la cartella contenente i file (php) dell’applicazione di Wordpress, i quali
andranno poi installati sul server che ospiterà il sito web con essa creato. Questa
versione consente di superare la limitazione della precedente, ma richiede che sia
eseguita una procedura di installazione su server e di configurazione
dell’applicazione non alla portata di chi non possiede le adeguate competenze
informatiche.
Tuttavia, alcuni siti dedicati all’hosting di pagine web, come Il Bello (www.ilbello.com),
mettono a disposizione gratuitamente sui propri server la piattaforma di Worpress già
installata. Utilizzando questi servizi si può quindi superare lo scoglio delle eventuali
difficoltà di installazione, senza dover rinunciare alla possibilità di inserire widget
interattivi nel proprio sito.
Per la costruzione del template completo è stata scelta quest’ultima soluzione, sfruttando
il servizio di hosting di Il Bello. Oltre ai vantaggi in termini di semplicità di installazione
e configurazione, l’utilizzo della piattaforma scaricabile su un servizio di hosting gratuito
mette anche a disposizione l’accesso in ftp a tutti i file del sito. Tra questi ci sono anche
quelli relativi al tema grafico scelto. Questa opportunità, unita all’editor di css offerto da
Wordpress, consente agli utenti dotati di competenze di web design di personalizzare la
grafica del sito a un livello decisamente superiore rispetto agli altri site builder. Questa
differenza potrà essere apprezzata mediante un confronto tra gli screenshot relativi a
questo prototipo e quelli degli altri due template.
88
Home page, pagine statiche e architettura dell’informazione
Il template completo è organizzato in otto sezioni principali, visibili nel menu a sinistra
come navigazione di primo livello, e 27 sottosezioni, raggiungibili anch’esse dallo stesso
menu mediante elenchi a comparsa. La navigazione per l’utente è ulteriormente
supportata dalle cosiddette breadcrumbs, presenti in ogni pagina sotto al titolo, fatta
eccezione per la home, e realizzate come semplici paragrafi di testo con link.
La home page del sito è dedicata interamente al blog dell’organizzazione, sicuramente lo
strumento più potente messo a disposizione da Wordpress. Per gli scopi di questo
template, le caratteristiche del blog di questo prototipo non differiscono molto da quelle
già menzionate per il blog del template base (vedi pagg. 79-80). Tuttavia, in previsione di
un utilizzo reale da parte di un’ONG, la maggiore disponibilità di opzioni di
personalizzazione, e soprattutto la grande flessibilità offerta da Wordpress nella gestione
dei diversi ruoli degli autori, lo rendono uno strumento decisamente più complesso e
versatile.
In tutte le pagine è inoltre presente una sidebar, i cui contenuti rimangono sempre gli
stessi in tutte le sezioni del sito. Come si può notare nell’immagine che ritrae la home
page alla pagina successiva (figura 5.18), nella sidebar sono stati collocati link veloci per
le sezioni più importanti del sito: quelle dedicate al sostegno a distanza, all’iscrizione alla
newsletter dell’ONG e all’area riservata (non visibile nello screenshot riportato). Inoltre,
sempre nella sidebar sono presenti il pulsante per effettuare una donazione libera, lo share
button e i social button, per i link ai profili dell’ONG sulle relative social network.
Per la creazione delle pagine statiche è stato utilizzato l’editor di Wordpress, scontando le
difficoltà menzionate nel paragrafo precedente. I contenuti in esse inseriti non
differiscono da quelli del template base (vedi pag. 68), pertanto non verranno qui riportati
ulteriori screenshot. Nei prossimi sottoparagrafi verranno analizzate, nello stesso ordine
seguito per il template precedente, le funzionalità di questo prototipo che non sono
presenti nel template base o che sono state realizzate con strumenti o modalità differenti.
89
Figura 5.18 La home page del template completo, dedicata al blog. Il livello di zoom è stato diminuito per permetterne la visualizzazione a tutta pagina, pertanto le proporzioni tra gli elementi testuali e quelli grafici potrebbero risultare alterate.
90
Photogallery e videogallery
http://www.flickr.com e http://www.youtube.com
Le sezioni relative alla presentazioni delle immagini e dei video sono state realizzate con
una struttura comune, ovvero mediante un elenco di contenuti importati da Flickr (le foto)
e Youtube (i video) mediante embedding. Sopra questi elenchi è presente un link diretto
alla social network dalla quale sono stati tratti. Questi contenuti sono gestiti tramite gli
account di Flickr e di Youtube, non attraverso Wordpress. In questo modo è stato anche
possibile usufruire delle funzionalità aggiuntive messe a disposizione da queste social
network, ad esempio la creazione in Flickr di diversi set di immagini, relativi a diversi
progetti, per ciascuno dei quali viene generato automaticamente uno slideshow, integrato
successivamente nel template (vedi figura 5.19).
Figura 5.19 La sezione “Photogallery” del template completo, con lo slideshow importato da Flickr.
91
Download di documenti
Questa funzionalità è stata realizzata in modo del tutto analogo a quanto riportato per il
primo template (vedi pagg. 73-74), ovvero utilizzando soltanto lo spazio offerto da
Wordpress per il caricamento di file (la cosiddetta galleria media) e l’editor di pagine per
creare i collegamenti nelle sezioni opportune.
Mappe interattive
http://maps.google.it
Oltre ad utilizzare la mappa generica di Google Maps per la localizzazione delle sedi
dell’ONG, per questo template si è sfruttato anche il servizio di creazione di mappe
personalizzate. Tramite l’utilizzo di questo strumento è possibile inserire nella mappa
generica degli indicatori, ciascuno dei quali può essere integrato con una descrizione
formattabile anche in codice html, salvare i risultati così ottenuti ed importare l’oggetto in
qualsiasi sito web mediante embedding del codice.
Nel template completo è stata inserita una mappa di questo tipo nella sezione dedicata alle
sedi dell’ONG. Tale mappa riporta su scala mondiale la localizzazione delle varie sedi e
consente all’utente di visualizzarne l’indirizzo semplicemente cliccando sul relativo
indicatore (vedi figura 5.20). Sotto questa mappa generale sono comunque presenti quelle
di dettaglio per ciascuna sede, già descritte nel paragrafo precedente (vedi pagg. 74-75).
92
Figura 5.20 La mappa mondiale riportante le diverse sedi dell’ONG e I loro indirizzi e contatti nel template completo.
Motore di ricerca interno al sito
Questa è una delle funzionalità messe a disposizione direttamente da Wordpress e
consente di trovare qualsiasi post o pagina contenente una determinata stringa di testo.
Pertanto, nel template completo non è stato aggiunto nessun motore di ricerca fornito da
servizi esterni. La funzionalità di ricerca all’interno del sito è visibile nello screenshot che
presenta la home page (figura 5.18), in alto a destra, all’interno della header.
Form di richiesta informazioni
http://creator.zoho.com/ e http://italian.jotform.com/
Diversamente da Weebly, la piattaforma Wordpress non possiede un proprio strumento
per la creazione di form interattivi all’interno delle pagine del sito. Per implementare
93
questa funzionalità nel template completo si è quindi fatto ricorso a servizi e applicazioni
web esterne, in particolare Zoho Creator e Jotform.
Zoho Creator permette di creare database online e relativi form di inserimento dati, i quali
possono poi essere incorporati in qualsiasi sito web mediante il codice html. L’editor per
la realizzazione del form è molto simile a quello di Weebly, basato anch’esso sulla
metafora del drag-and-drop, ma presenta numerose opzioni di personalizzazione in più, la
più importante delle quali riguarda la modifica del codice di programmazione (il
cosiddetto Deluge Script). Mediante questa funzionalità, un utente esperto viene messo in
condizione di modificare i vari campi, le condizioni di validazione dei dati, il
reindirizzamento ad altre pagine e molti altri aspetti relativi al comportamento del form.
Ogni volta che si crea un form con Zoho, ad esso viene associato un database online
destinato ad ospitare tutte le immissioni di dati da parte degli utenti. Le tuple del database
possono poi essere riorganizzate mediante l’editor di Zoho (vedi figura 5.21 per il
database su Zoho associato al form di iscrizione alla newsletter); è anche possibile
esportarle in diversi formati (tra cui il formato universale .csv) per utilizzarle con altre
applicazioni. Come accade con il form creator di Weebly, i dati possono anche essere
inviati ad un indirizzo e-mail specificato.
Zoho Creator è stato utilizzato per realizzare il form di iscrizione alla newsletter, quello
per prenotarsi agli eventi (nell’area riservata, sarà descritto più avanti) e quello per
permettere agli utenti di inviare all’organizzazione i propri dati personali e professionali
per richiedere un posto come collaboratore o come volontario. Quest’ultimo form
rappresenta un’evoluzione rispetto al template base e viene mostrato nella figura 5.22.
Figura 5.21 Il database creato da Zoho per il form relativo all’iscrizione alla newsletter nel template completo.
94
Figura 5.22 La sezione “Lavora con noi” del template completo con parte del form realizzato con Zoho Creator.
Come nel template base, anche in questo è presente un form per l’invio di un messaggio
all’organizzazione. In questo caso non è stato utilizzato Zoho Creator, in quanto non è
necessario che al form sia collegato un database. Per la realizzazione del suddetto modulo
per l’invio di messaggi si è fatto ricorso a Jotform, un altro servizio online per la
creazione di form del tutto simile a quelli descritti in precedenza; anche in questo caso i
dati immessi dagli utenti vengono inviati ad un indirizzo e-mail specificato.
Donazioni online
http://www.paypal.com
Gli strumenti per le donazioni online inseriti nel template completo sono associati allo
stesso merchant account di quelli del template base, messo a disposizione da Paypal. In
questo prototipo, oltre al pulsante per la donazione libera, sempre presente nella sidebar a
95
destra, è stata inserita anche una sezione dedicata al sostegno a distanza per i progetti
dell’ONG. In questa sezione l’utente può scegliere di effettuare una donazione per un
determinato progetto e può scegliere di acquistare diversi prodotti e attività necessari per
la loro realizzazione. Si tratta di un modo molto efficace per rendere l’utente consapevole
della destinazione dei fondi di una potenziale donazione, una variabile indicata anche da
Estes e Nielsen come fondamentale per convincere i potenziali donatori a sostenere
l’organizzazione33.
Questa sezione è strutturata come una tipica pagina di e-commerce, con l’elenco dei
prodotti acquistabili, i relativi pulsanti per aggiungerli al proprio carrello virtuale e il
pulsante per rivedere le proprie scelte ed ultimare la transazione (vedi figure 5.23 e 5.24).
Tutti questi strumenti sono pulsanti offerti da Paypal, come quello per la donazione libera
già esaminato per il template precedente, associati ad importi fissi o selezionabili
dall’utente tramite menu a tendina. La procedura per la creazione e l’embedding di questi
strumenti, qui personalizzati per adattarsi alla grafica del template, è identica a quella
seguita per il pulsante di donazione libera (vedi pag. 77).
Figura 5.23 Particolare della sezione “sostegno a distanza” nel template completo.
33 Estes, Janelle; Nielsen, Jakob, Donation Usability, Fremont, Norman Nielsen Group, 2009, pagg. 11-13 .
96
Figura 5.24 La pagina di di Paypal visualizzazione dei prodotti selezionati. Si raggiunge questa pagina cliccando sul pulsante “Visualizza carrello”, visibile nell’immagina precedente.
Blog
Il blog associato a questo template è quello offerto da Wordpress e già descritto nei
paragrafi dedicati alla piattaforma utilizzata per costruire questo prototipo e alla home
page (vedi pag. 89).
Share button
http://www.addthis.com
Come già specificato nel paragrafo relativo alla home page, il pulsante per la condivisione
della pagina visualizzata in questo template è sempre presente nella sidebar. Per la
realizzazione di tale share button è stata seguita la medesima procedura già utilizzata per
quello del template base (vedi pag. 81).
Profili sulle social network e relativi social button
97
Il template completo è collegato con tutti i profili fittizi creati sulle social network. Oltre
agli account di Facebook e Youtube, già esaminati precedentemente (vedi pagg. 82-84),
questo prototipo è collegato anche ad un profilo Flickr
(http://www.flickr.com/photos/prototipoong) e ad un account Twitter
(http://twitter.com/prototipoong).
Il profilo su Flickr è stato utilizzato per caricare le fotografie dell’organizzazione e per
organizzarle in album (i cosiddetti set). Successivamente, come già spiegato al relativo
paragrafo, gli slideshow riferiti a tali album sono stati incorporati nel sito tramite
embedding del codice html, nella sezione dedicata alla photogallery. La pagina su Twitter
(vedi figura 5.25) è dedicata al microblogging, ovvero ad una sorta di blog in grado di
pubblicare soltanto annunci testuali di un massimo di 140 caratteri. Anche su Twitter,
l’utente può decidere di seguire il microblog dell’ONG per rimanere in contatto e ricevere
aggiornamenti.
Figura 5.25 La pagina Twitter collegata ai template.
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La presenza dell’ONG sulle diverse social network è molto importante perché permette di
sfruttare le reti di contatti possedute in ciascuna di esse per aumentare in modo
consistente la visibilità dell’organizzazione. Per sfruttare al meglio le possibilità offerte
da questi servizi è necessario che i diversi profili siano non soltanto collegati al sito, ma
anche connessi tra di loro, sia mediante link diretti, sia attraverso specifiche funzionalità
di integrazione. Le social network, infatti, pur essendo nate come sistemi chiusi, si stanno
via via aprendo le une alle altre, attraverso sistemi di integrazione delle rispettive
funzionalità. Nell’immagine alla pagina precedente, è possibile osservare uno di questi
sistemi: il post di Twitter in cima alla lista è stato generato automaticamente da Youtube
al caricamento dell’ultimo video.
I collegamenti dal sito alle social network sono stati realizzati anche in questo template
mediante social button, stavolta però non solo nella home page, ma in tutte le pagine,
nella sidebar a destra. Questo accorgimento ha reso possibile l’eliminazione di una
sezione specifica, dedicata ad aumentare la visibilità di questi link, presente nel template
base privo di sidebar.
Embedded document
http://www.issuu.com e http://www.slideshare.net
Oltre alla possibilità di scaricare documenti, il template completo offre all’utente anche
l’opportunità di sfogliare alcune pubblicazioni dell’ONG direttamente sul sito. Questa
funzionalità è garantita dall’utilizzo di servizi esterni di condivisione di documenti, più
precisamente ISSUU per i file in formato pdf e Slideshare per le presentazioni
Powerpoint.
I materiali da rendere disponibili per la consultazione sul sito sono stati caricati sui server
di questi servizi, i quali offrono anche un gran numero di opzioni di gestione e
condivisione per i contenuti di competenza. Successivamente si è incorporato nel
template il codice html di questi documenti, provvisti del relativo lettore. Nella sezione
dedicata all’area riservata saranno mostrati alcuni esempi di presentazioni Power point,
99
mentre nell’immagine sottostante (figura 5.26) si riporta uno screenshot della sezione
dedicata alle pubblicazioni, dove è visibile il lettore online di file pdf di ISSUU.
Figura 5.26 Particolare della sezione “Pubblicazioni” del template completo, con il lettore di ISSUU.
Area riservata
L’aggiunta più importante del template completo rispetto al prototipo base è quella di
un’area riservata, dedicata agli utenti interni dell’ONG. questa sorta di intranet è stata
realizzata mediante la funzionalità di protezione delle pagine con password offerta da
Wordpress. Naturalmente, considerato il ruolo di esempio di questo template, la
protezione con password delle pagine è stata poi rimossa per permetterne la
visualizzazione a qualsiasi utente. L’area riservata del template completo è decisamente
più rudimentale rispetto a quella del template avanzato, che sarà esaminata più avanti in
questo capitolo, e consiste in tre sottosezioni: le pagine dedicate ai documenti privati
100
relativi ai singoli progetti, l’elenco dei prossimi eventi e una sezione destinata ad ospitare
i materiali di eventuali corsi di formazione.
Le pagine dedicate alla documentazione privata dei vari progetti e quelle della
sottosezione relativa ai corsi di formazione sono state realizzate in modo simile, mediante
un elenco di documenti scaricabili o incorporati nel sito tramite l’apposito servizio di
condivisione dei documenti (vedi figura 5.27).
Figura 5.27 La sottosezione “Documenti di progetto” all’interno dell’area riservata del template completo.
101
La sezione dedicata agli eventi riporta l’elenco presente nella sezione omonima ma
esterna all’area riservata, aggiungendo altri appuntamenti destinati al solo personale
interno dell’organizzazione, come ad esempio le riunioni. Inoltre, in questa pagina sono
stati inseriti dei form creati con Zoho Creator per permettere al personale di registrarsi ai
prossimi appuntamenti, confermando così la propria presenza (vedi figura 5.28).
Figura 5.28 La sezione “Eventi” dell’area riservata del template completo.
102
Considerazioni conclusive sul template completo
La costruzione del template completo non ha richiesto l’utilizzo di alcun servizio a
pagamento. Wordpress offre tutte le funzionalità sopra descritte nella sua versione
wordpress.org gratuita. L’unico strumento utilizzato che impone limitazioni nella sua
versione free è Zoho Creator. Più specificamente, la versione base di Zoho Creator
consente un massimo di tre form/database per ogni account, con un totale di tuple che non
superi i 1.000 record.
Questa seria limitazione potrebbe essere superata creando più account, ognuno relativo a
un solo form, o addirittura più account per lo stesso form, se associato ad un database di
grandi dimensioni (si pensi alla lista di contatti della newsletter). Tale accorgimento
potrebbe risultare alquanto laborioso e non sempre praticabile in un contesto reale, in
quanto potrebbe comportare la separazione di dati di pertinenza del medesimo database
(nel caso di più account per lo stesso form). L’alternativa consiste nel sottoscrivere un
abbonamento premium presso Zoho, scegliendo tra le diverse fasce a disposizione (pay-
as-you-go), ma i prezzi risultano molto elevati: $15/mese per la prima, $25/mese la
seconda e così via in crescendo fino ai proibitivi $175/mese dell’ultima fascia34.
Anche se non richiede alcun costo nella sua versione free, il template completo risulta più
complesso da creare e da gestire rispetto al prototipo base. Ciò a causa della maggiore
difficoltà d’utilizzo di Wordpress rispetto a Weebly per l’impaginazione dei contenuti
(modifica del codice html) e della presenza di un numero maggiore di funzionalità gestite
tramite strumenti esterni che richiedono un costante monitoraggio (ad esempio i form di
Zoho Creator).
Per questi motivi, si può ipotizzare l’utilizzo di un sito di questo tipo per ONG di piccole
o medie dimensioni, che non possano permettersi costi aggiuntivi per sostenere la propria
presenza sul web, ma con organici già più numerosi rispetto a quelle per cui è stato
progettato il template base. La presenza in questi organici di volontari o collaboratori con
un minimo di competenze di web design risulterebbe altresì utile per trarre il massimo
profitto dall’utilizzo degli strumenti presentati. Si può ipotizzare che ONG di questo tipo
tendano attualmente già a disporre di un sito definito in questa sede come interattivo.
34 Prezzi tratti dal sito http://creator.zoho.com, in data 19/01/2010.
103
5.2.1 Template avanzato: piattaforma Webs + Ning
http://www.prototipoong.webs.com
Il template avanzato rappresenta il massimo livello di complessità funzionale raggiunto in
questo lavoro di creazione di prototipi. In esso trovano posto tutte le funzionalità
presentate precedentemente, con l’aggiunta di una complessa social network dedicata agli
utenti interni dell’organizzazione e collegata ad un sito dedicato al videoconferencing. La
tabella successiva riepiloga gli strumenti utilizzati per realizzare quest’ultimo prototipo;
in rosso le funzionalità non presenti nel template completo.
FUNZIONALITÀPRESENTI STRUMENTO UTILIZZATO
PROFILO ASSOCIATO:SITI SOCIALI
Pagine statiche Webs X
Calendario eventi Webs X
Pagina link Webs X
Photogallery Webs + Flickr X
Videogallery Youtube X
Download documenti Webs X
Mappe interattive Google maps X
Motore di ricerca Google Custom Search Engine X
Form iscrizione newsletter Wufoo X
Donazioni dirette Pulsanti di Paypal X
Slideshow Webs X
Contact form Jotform X
Blog Webs X
Feed RSS Webs X
Share button Widget di addthis.com X
Profili sulle social network Facebook, Youtube, Flickr e Twitter X
Application form Zoho Creator X
Embedded document (ppt, pdf) ISSUU (pdf) e Slideshare (ppt) Non presente
Donazioni per progetto Webs X
Social network dell’ONG Ning X
Audio/video conferencing Dimdim Non presente
Document/desktop sharing Dimdim Non presente
Tabella 5.3 Le funzionalità presenti nel template avanzato e gli strumenti utilizzati per realizzarle.
Le piattaforme di site building utilizzate: Webs e Ning
104
http://www.webs.com e http://www.ning.com
Webs è un servizio per certi aspetti molto simile a Weebly: un site builder specificamente
progettato per la gestione e l’editing di pagine web. Rispetto a Weebly, Webs si distingue
però per una complessità funzionale molto maggiore, a scapito di una minore velocità
nell’esecuzione dei comandi e di un difficoltà di utilizzo leggermente più elevata. Webs
mette a disposizione molte più opzioni di personalizzazione del sito e delle funzionalità in
esso presenti.
La differenza e la novità più interessante rispetto agli altri site builder analizzati è la
possibilità di realizzare pagine specificamente progettate per gestire singole funzioni
interattive, tipiche di un sito web. In questa sede sono state utilizzate quelle relative all’e-
commerce, alla photogallery, al calendario degli eventi, al blog e alla pagina dei link.
Oltre a queste, Webs permette la creazione di guestbook, forum, videogallery e wiki
interne al sito. Il back office per la gestione di tutte queste pagine particolari è unico:
ciascuna funzionalità dispone di un buon numero di opzioni di personalizzazione e
richiede modalità di gestione adatte ai contenuti che ospita. Lo svantaggio derivante
dall’utilizzo di queste pagine specifiche è l’impossibilità di modificarne il layout dei
contenuti, che deve restare quello del tema scelto per la grafica. Inoltre, in queste pagine
non è possibile aggiungere contenuti diversi da quelli per cui sono state create, eccezion
fatta per un paragrafo di testo (arricchibile con html) da posizionare obbligatoriamente
all’inizio.
Le limitazioni riguardanti la personalizzazione di layout e grafica non si esauriscono alle
pagine dedicate alle specifiche funzionalità interattive, ma coinvolgono l’intero impianto
grafico del sito. Webs infatti non dà la possibilità all’utente di modificare il codice css del
tema scelto, se non per pochi elementi predefiniti. Si possono comunque modificare gli
aspetti più evidenti, come la header, il titolo e i colori di sfondo. Un altro limite di Webs è
la mancanza di lingue alternative all’inglese per la gestione del sito e del back office.
Infine, si riportano quelli che probabilmente rappresentano gli svantaggi più grandi
derivanti dall’utilizzo di Webs, ovvero l’impossibilità di creare più di 20 pagine web per
il proprio sito nella versione free e la costante presenza in queste pagine di un
ingombrante banner pubblicitario. Entrambi questi problemi possono essere risolti
105
attraverso l’acquisto del primo pacchetto premium offerto Webs. Questo aspetto sarà
discusso meglio nel paragrafo dedicato alle considerazioni conclusive, ma risulta subito
evidente che si tratta di una seria limitazione, soprattutto se si considera la ricchezza di
contenuti e pagine tipica dei siti delle ONG.
Un’altra grande differenza rispetto a Weebly riguarda la possibilità, per l’amministratore,
di gestire la concessione di privilegi a particolari categorie di utenza, i membri del sito.
L’amministratore decide le modalità con cui gli utenti possono diventare membri (su
richiesta, accettabile anche automaticamente, o solo su invito) e chi può invitarne di
nuovi. Anche se non si possono aggiungere amministratori, ciascun membro dispone di
un proprio profilo e può essere messo in condizione di pubblicare post sul blog e
aggiungere foto e video. Una condizione che si avvicina a quella degli autori multipli del
blog di Wordpress, ma con meno possibilità di personalizzare i ruoli, e a quella degli
utenti di una piccola social network, in quanto Webs mette anche a disposizione per i
membri una chat per comunicare. Per il template avanzato non è stata prevista la
possibilità di registrare membri del sito, in quanto una funzionalità simile è gestita tramite
l’utilizzo di una social network esterna per i membri dell’organizzazione.
Lo strumento utilizzato per la realizzazione di quest’area riservata è Ning, una
piattaforma online per la creazione di social network personalizzate. Oltre a consentire
l’editing di pagine statiche, come un qualsiasi site builder, Ning permette di gestire
attraverso il sito un’intera comunità di utenti. Le possibilità offerte da questo strumento
saranno analizzate più dettagliatamente nel relativo paragrafo alla fine del capitolo.
106
Home page, pagine statiche e architettura dell’informazione
Il template avanzato è composto da 9 sezioni, raggiungibili dal menu principale, e 9
sottosezioni. Con i temi forniti da Webs non è stato possibile creare un sistema di
navigazione che permettesse di raggiungere tali sottosezioni direttamente dal menu.
Pertanto esse sono state gestite tramite menu secondari nelle sezioni principali, creati
come semplici paragrafi di testo con link.
In questo template non sono disponibili breadcrumbs come ausilio alla navigazione, a
causa della rigidità della struttura delle pagine imposta dal site builder. Il sistema di
navigazione consente comunque di mantenere l’orientamento grazie alla combinazione
dei titoli e degli eventuali menu secondari, che crea un effetto simile a quello delle
breadcrumbs.
La home page, mostrata nell’immagine alla pagina successiva (figura 5.29), è molto
simile a quella del template precedente, in quanto ospita anche qui il blog come contenuto
principale. Sopra al blog sono posizionati alcuni link veloci alle pagine interne dedicate
agli obiettivi, ai progetti e ai sostenitori. Altri link veloci sono posizionati nella sidebar e
permettono di raggiungere la pagina dedicata al sostegno a distanza, i profili sulle social
network (social button) e l’area riservata (la social network esterna creata con Ning).
Anche qui, come nel template precedente, nella sidebar sono presenti il pulsante per
effettuare donazioni libere e quello per condividere la pagina visualizzata (share button).
Inoltre, in questo template il form per l’iscrizione alla newsletter è posizionato anch’esso
nella sidebar e rimane visibile in tutte le pagine.
Le pagine statiche sono state realizzate mediante l’editor di Webs e la maggior parte di
esse presenta gli stessi contenuti già mostrati per gli altri template. Tuttavia, per alcune di
queste pagine sono state utilizzate le funzionalità apposite messe a disposizione da Webs.
In particolare, vengono gestite in questo modo la pagina dedicata agli eventi (vedi figura
5.30) e quella riservata ai link dei sostenitori (figura 5.31), che aggiunge ai semplici link
testuali le anteprime dei siti a cui sono collegati (qui fittizie).
107
Figura 5.29 La home page del template avanzato, dedicata al blog. Il livello di zoom è stato diminuito per permetterne la visualizzazione a tutta pagina, pertanto le proporzioni tra gli elementi potrebbero risultare alterate.
108
Figura 5.30 Particolare della sezione “Eventi” nel template avanzato, gestita con l’apposito strumento di Webs.
Figura 5.31 Particolare della sezione “Sostenitori” nel template avanzato, gestita con l’apposito strumento di Webs.
Photogallery e videogallery
La pagina dedicata alla photogallery del template avanzato è stata realizzata mediante lo
strumento apposito messo a disposizione da Webs. Tale funzionalità permette di caricare
109
le immagini direttamente dal proprio computer sul sito, di aggiungere tag, didascalie e
titoli e di suddividerle in album. La presentazione grafica delle immagini così inserite
viene poi gestita dal site builder, a seconda del tema scelto, e risulta più gradevole e
strutturata rispetto alle gallerie realizzate nei template precedenti mediante i semplici
editor di pagina (vedi figura 5.32). Ad ogni album, inoltre, è associato il relativo
slideshow.
Figura 5.32 La photogallery del template avanzato, gestita con l’apposito strumento di Webs.
Download di documenti
Anche nel template avanzato questa funzionalità è stata realizzata in modo del tutto
analogo a quanto riportato per il primo prototipo (vedi pag. 73-74), ovvero utilizzando
soltanto lo spazio offerto da Webs per il caricamento di file (il cosiddetto file manager) e
l’editor di pagine per creare i collegamenti nelle sezioni opportune.
110
Mappe interattive
http://maps.google.it
Nel template avanzato sono state inserite le stesse mappe interattive presenti già nel
prototipo precedente (vedi pagg. 92-93), create anche in questo caso mediante l’utilizzo
delle mappe personalizzate di Google Maps.
Motore di ricerca interno al sito
http://www.google.it/cse
I siti realizzati con Webs contengono di default un motore di ricerca limitato al blog. Per
realizzarne uno per l’intero sito si è utilizzato nuovamente il servizio di Custom Search
Engine di Google, già descritto nel paragrafo dedicato al template base (vedi pagina 75).
Form di richiesta informazioni
http://creator.zoho.com, http://italian.jotform.com e www.wufoo.com
I form per la raccolta di informazioni sul sito sono stati gestiti in modo analogo al
template precedente (vedi pagg. 93-95), con la presenza di un form per inviare messaggi
realizzato con Jotform e uno per le richieste di lavoro, associato ad un database online di
Zoho Creator. L’unica differenza riguarda il modulo per l’iscrizione alla newsletter, che
in questo prototipo è stato posizionato nella sidebar, visibile quindi in tutte le pagine. Per
effettuare questa operazione non è stato possibile utilizzare Zoho Creator, in quanto i
form così creati devono essere importati nel sito tramite embedding del tag <iframe>, il
cui inserimento nella sidebar si è rivelato molto problematico.
Il form per l’iscrizione alla newsletter è stato quindi realizzato tramite un altro servizio
online, Wufoo, analogo a Zoho Creator per quanto riguarda la gestione del relativo
database. I moduli creati con Wufoo possono essere importati nel sito anche utilizzando
uno script Java, più adatto all’inserimento nella sidebar di Webs.
111
Donazioni online
http://www.paypal.com
La struttura del sistema di donazioni online del template avanzato è la stessa utilizzata
anche per il prototipo precedente (vedi pagg. 95-97), con la presenza costante di un
pulsante per le donazioni libere nella sidebar e una sezione dedicata al sostegno a
distanza. Quest’ultima pagina, tuttavia, è stata realizzata in modo diverso, senza utilizzare
i pulsanti di Paypal e sfruttando lo strumento di Webs per la creazione di pagine di e-
commerce.
Tale strumento permette all’amministratore di inserire numerose caratteristiche per ogni
prodotto e di collegare il negozio online così creato al proprio merchant account su
Paypal. Come accade per la photogallery, anche nella sezione dedicata all’e-commerce le
informazioni inserite vengono disposte nella pagina a seconda del tema scelto, senza
possibilità per l’amministratore di modificarne il layout (vedi figura 5.33). Una differenza
sostanziale rispetto alla stessa sezione nel template precedente è la presenza in alto di un
riassunto del contenuto del carrello. L’utente non deve in questo modo andare a
controllare sulla relativa pagina di Paypal ogni volta che ne dimentica il contenuto.
Figura 5.33 La sezione “Sostegno a distanza” del template avanzato, realizzata con l’apposito strumento di Webs.
112
Blog
Il blog del template avanzato è situato nella home page e possiede le stesse caratteristiche
di quelli relativi agli altri due prototipi. Benché il blog di Webs non fornisca le stesse
opzioni di personalizzazione di Wordpress, tramite la gestione dei membri del sito è
comunque possibile consentire a più autori di pubblicare post.
Share button
http://www.addthis.com
Come già specificato nel paragrafo relativo alla home page, il pulsante per la condivisione
della pagina visualizzata in questo template è sempre presente nelle varie nella sidebar.
Per la realizzazione di tale share button è stata seguita la medesima procedura già
utilizzata per quello del template base (vedi pag. 81).
Profili sulle social network e relativi social button
Come il prototipo precedente, anche il template avanzato è collegato con tutti i profili
creati sulle quattro social network già menzionate. Anche le modalità di collegamento dal
sito ai profili rimangono le stesse, ovvero mediante i social button nella sidebar (vedi
pagg. 81-84 e 98-99 per una descrizione dei diversi profili e del loro utilizzo).
Embedded document
http://www.issuu.com e http://www.slideshare.net
Anche per il template avanzato, come per quello completo, si sono utilizzati i servizi di
condivisione di documenti di ISSUU e Slideshare, per rendere consultabili sul sito file in
formato pdf e presentazioni Powerpoint (vedi pagg. 99-100 per una descrizione dell’uso
che si è fatto di questi strumenti).
113
Area riservata
http://www.ning.com
Il sito del template avanzato è stato collegato con una social network personalizzata per i
collaboratori e i volontari dell’ONG, creata con Ning (vedi figura 5.34 per la home page).
Questa social network offre un complesso ambiente di condivisione ai propri membri, ai
quali mette a disposizione una lunga serie di strumenti interattivi.
Figura 5.34 Home page della social network associata al template avanzato, creata con Ning.
114
Tutte le funzionalità presenti sono moderabili dall’amministratore, il quale decide anche
le condizioni alle quali gli utenti possono accedere alla social network. In questo caso
parte del sito è visibile anche pubblicamente, ma, trattandosi di una sorta di intranet per
l’organizzazione, è stato pensato come una social network chiusa, alla quale è possibile
accedere soltanto tramite invito o approvazione dell’amministratore.
Per quanto riguarda le sezioni già comprese nell’area riservata del prototipo precedente, le
pagine dedicate alle documentazioni di progetto e alla formazione sono qui realizzate
nello stesso modo. La pagina relativa agli eventi, invece, è stata costruita sfruttando
l’apposita funzionalità di Ning. Grazie a questo strumento, ciascun membro del sito può
creare eventi (se l’amministratore lo consente) e confermare la propria presenza ad essi
direttamente sulla social network, senza bisogno di un form dedicato a questa operazione
(vedi figura 5.35). Gli eventi creati in questo modo possono anche essere condivisi o
esportati per un’eventuale riutilizzo con altre applicazioni.
Figura 5.35 La pagina dedicata ad un evento nella social network associata al template avanzato.
Il valore aggiunto di questa social network, rispetto all’area riservata del template
precedente, è sicuramente rappresentato dalla grande interazione che si viene a creare tra
gli utenti, grazie all’abbondanza di mezzi di comunicazione a loro disposizione. Ciascun
115
membro della social network possiede un profilo (vedi figura 5.36), per molti aspetti
simile ad una pagina di Facebook, dispone di un blog personale e di una bacheca per gli
annunci, può caricare foto, video e link e comunicare con gli altri membri mediante la
chat, il forum e i messaggi personali.
Figura 5.36 Pagina del profilo di un utente nella social network associata al template avanzato.
Una forma di interazione tra utenti potenzialmente molto utile per un’ONG è quella che
permette la creazione di gruppi. Si tratta di sottoinsiemi di membri uniti da uno scopo
comune, ad esempio la partecipazione ad un determinato progetto dell’organizzazione.
Nella pagina relativa a ciascun gruppo sono presenti un forum dedicato, con la possibilità
116
di allegare file, una casella di testo formattabile mediante codice html e uno spazio per i
commenti (vedi figura 5.37). Per le persone che lavorano allo stesso progetto all’interno
dell’ONG, soprattutto se geograficamente lontane tra loro, uno strumento del genere
potrebbe risultare molto utile per il coordinamento, la comunicazione e la condivisione
del materiale.
Figura 5.37 La pagina relativa a un gruppo creato dagli utenti nella social network connessa al template avanzato.
Strumenti di videoconferencing e di document/desktop sharing
117
http://www.dimdim.com
Una sezione particolare della social network connessa con il template avanzato è quella
dedicata alle riunioni online. Ning non offre uno strumento per la realizzazione di
videoconferenze tra i membri del sito. Tuttavia, una funzionalità del genere potrebbe
rivelarsi utile per gli obiettivi di un’ONG, soprattutto per connettere in riunione persone
anche molto distanti tra loro e per la gestione di corsi di formazione online.
La social network del template avanzato è stata quindi collegata a Dimdim, un servizio
che permette di organizzare riunioni online (online meeting). L’interazione tra i
partecipanti si svolge all’interno della finestra del browser ed è supportata da un’efficace
interfaccia user friendly (vedi figura 5.38). Chiunque con Dimdim può ospitare riunioni,
alle quali possono partecipare al massimo 20 utenti nella versione free. Ciascuna riunione
si svolge in una meeting room con un URL univoco. Chi ospita una riunione è detto
broadcaster ed ha il controllo sulla condivisione dei file durante l’incontro e sugli inviti
ad altri partecipanti. Dimdim offre anche la possibilità di programmare riunioni per una
data ora, inviando nel contempo una mail di notifica a tutti gli invitati. Costoro per
partecipare dovranno semplicemente connettersi all’URL della meeting room.
Oltre al canale audio e a quello video, utilizzabili soltanto da chi ospita la riunione per
comunicare, Dimdim mette a disposizione di tutti i partecipanti una chat pubblica e una
privata. Inoltre il servizio non supporta soltanto la comunicazione, ma permette a chi
ospita la riunione di condividere documenti e annotarli in diretta (il cosiddetto document
sharing, visibile nella figura 5.38 con una presentazione Powerpoint), oppure di
condividere il proprio desktop (desktop sharing). Date le sue caratteristiche di mezzo di
comunicazione prevalentemente unidirezionale (solo chi ospita la riunione può
condividere elementi con gli altri partecipanti), questo software online risulta
particolarmente utile per la gestione di corsi di formazione a distanza.
118
Figura 5.38 La schermata principale di una riunione online organizzata con Dimdim. Particolare di una sessione di document sharing.
Oltre ad un semplice link a questa
applicazione, nella sezione dedicata della
social network è stato anche inserito un
widget, creato sul sito di Dimdim, che mostra
la prossima riunione programmata e dà la
possibilità agli utenti di registrarsi come
partecipanti inserendo il proprio indirizzo e-
mail, senza dover accedere al sito del servizio
(vedi figura 5.39).
119
Figura 5.39 Il widget importato da Dimdim che dà la possibilità agli utenti della social network di registrarsi come partecipanti delle riunioni.
Considerazioni conclusive sul template avanzato
La costruzione di questo prototipo non ha richiesto l’utilizzo di alcun tipo di abbonamento
premium. Tuttavia, ciò è dovuto unicamente alla natura dimostrativa del template. Un
utilizzo reale di Webs per la costruzione di un sito per ONG dovrebbe prevedere
l’acquisto del primo pacchetto premium, dal costo di $4,16 al mese35, sia per permettere il
superamento delle 20 pagine web concesse con la versione free, sia per poter rimuovere
gli ingombranti annunci pubblicitari dal proprio sito. Le fasce superiori di abbonamento
premium di Webs forniscono ulteriori vantaggi, come un aumento dello spazio disco a
disposizione o un maggior numero di prodotti inseribili nella propria pagina di
e-commerce. Tali vantaggi sono però ugualmente conseguibili senza dover sostenere
alcun costo, semplicemente utilizzando servizi SaaS appositi, come gli online storage
system per il caricamento dei file e i pulsanti di Paypal per la creazione di una pagina di
e-commerce indipendente da Webs.
Inoltre, anche per questo prototipo valgono le considerazioni espresse al paragrafo
precedente per un’eventuale sottoscrizione di un abbonamento premium per Zoho
Creator, per permettere ai propri database di ospitare un numero maggiore di record. Un
altro strumento che dispone di alcuni pacchetti premium è Dimdim, il software per le
riunioni online. L’unica funzionalità interessante offerta da questi abbonamenti, tuttavia, è
la possibilità di supportare broadcaster multipli (anche se soltanto uno alla volta), quindi
di realizzare un ambiente di lavoro adatto anche alle riunioni, non soltanto alla
formazione online. Il costo dell’abbonamento premium che garantisce questa funzionalità
è proibitivo, di $50 al mese, e decisamente sproporzionato rispetto ai vantaggi che ne
deriverebbero.
Pertanto, si può ipotizzare che l’utilizzo reale di un sito così strutturato possa costare da
un minimo di $4,16 al mese (circa $50 all’anno), per l’acquisto del primo pacchetto
premium di Webs, a un massimo variabile e dipendente dall’eventuale sottoscrizione di
un abbonamento premium con Zoho Creator. Al di là delle considerazioni economiche,
un sito costruito sul modello del template avanzato risulta più complesso da gestire
rispetto ad uno che si ispiri al template completo, a causa del numero maggiore di
strumenti da monitorare e moderare. In questo prototipo sono infatti presenti anche una
35 Prezzo tratto dal sito www.webs.com, in data 20/01/2010.
120
social network e un collegamento ad un sito di online meeting, entrambe funzionalità che
necessitano di essere costantemente supervisionate. Per questo motivo, un’ipotetica ONG
che voglia ispirarsi a questo template come modello per la propria presenza sul web dovrà
possedere un organico abbastanza ampio da includere anche volontari e collaboratori
impegnati a tempo pieno nella gestione delle sue funzionalità più complesse.
L’obiettivo di questo prototipo è permettere la realizzazione di un sito sociale, per certi
aspetti anche più versatile rispetto al profilo così denominato nel capitolo 4, non soltanto
per le ONG di grandi dimensioni, che possono investire ingenti capitali in questo campo,
ma per tutte quelle organizzazioni che, disponendo di un numero sufficiente di dipendenti
da allocare alla gestione del sito, intendono sfruttare tutte le opportunità che il Web 2.0
mette attualmente a disposizione con i suoi servizi più innovativi ed economici.
121
Capitolo 6
Conclusioni e sviluppi futuri
La costruzione dei template di siti a basso a costo per ONG ha consentito il confronto, in
un contesto pratico, delle nuove applicazioni online e degli strumenti Web 2.0 che danno
la possibilità di creare siti interattivi anche a chi possiede soltanto le più elementari
competenze nell’uso del computer e di Internet.
Per quanto riguarda i widget e le applicazioni interattive fornite da servizi esterni, essi si
sono dimostrati all’altezza degli obiettivi per cui sono stati scelti. I meccanismi di
embedding e mash-up sono basati su una procedura d’inserimento intuitiva e veloce,
supportata da qualsiasi site builder, e sembrano pertanto essere destinati a restare delle
colonne portanti nella costruzione di siti con l’approccio cloud computing. Ulteriori
sviluppi in questo campo si possono prospettare per quanto riguarda una maggiore
integrazione dei widget con i siti in cui vengono ospitati, soprattutto dal punto di vista
grafico.
Le piattaforme di site building meritano un approfondimento più esaustivo, in quanto si
tratta delle applicazioni fondamentali per la creazione di un sito interattivo. Tutti i site
builder utilizzati hanno permesso di raggiungere lo scopo prefissato, ciascuno attraverso
peculiarità e caratteristiche diverse.
Sottovalutato all’inizio del lavoro, Weebly si è rivelato il più veloce tra tutti i site builder
e il più semplice da utilizzare (vedi pagg. 66-67). Inoltre diversi miglioramenti, apportati
dal fornitore del servizio (come l’aggiunta di un form creator) durante tutto il corso
dell’attività di tesi, hanno contribuito a rendere questa piattaforma uno strumento più che
adatto per la creazione e la gestione di semplici siti interattivi. Ad ogni modo, si sono
incontrate grosse difficoltà nel tentativo di realizzare un layout a due colonne con sideber
fissa, unite a una generale mancanza di impostazioni di personalizzazione, sia dal punto di
122
vista grafico che da quello funzionale. Queste pesanti limitazioni impediscono a Weebly
di imporsi come site builder adatto alla realizzazione di siti complessi.
Tra i tre site builder, Wordpress, nella sua versione scaricabile, risulta il più complicato
da utilizzare, principalmente a causa dell’editor di pagine statiche non adeguato (vedi
pagg. 86-88). Tuttavia, per chi possiede delle conoscenze base di web design, del codice
html e css e dell’interazione con un server web, le ampie possibilità di personalizzazione
grafica lo rendono uno strumento molto potente, in grado di gestire siti di qualsiasi
complessità funzionale. Non vanno poi dimenticate le grandi opportunità che Wordpress
potenzialmente offre per una ONG, con la possibilità di amministratori multipli del sito
con ruoli diversi e con la disponibilità di 50 lingue per il back-office.
Inizialmente valutato come il migliore e più completo site builder, principalmente per la
grande disponibilità di pagine con funzionalità interattive già impostate e per le numerose
opzioni di personalizzazione offerte, Webs ha via via denunciato diverse importanti
lacune, soprattutto per quanto riguarda la possibilità di gestire manualmente il layout delle
pagine interattive e la limitazione a 20 pagine per sito nella versione free (vedi pag. 105-
106). Al di là di questi importanti svantaggi, Webs resta uno strumento di site building
potente e versatile, unico nel suo genere in quanto consente la creazione di una piccola
social network all’interno dei siti (membri del sito con profilo) e molto più semplice da
utilizzare rispetto a Wordpress per utenti alle prime armi.
Come si può notare dalle precedenti considerazioni, l’utilizzo di tutti questi strumenti per
la costruzione dei template di siti per ONG ha fatto emergere pregi e difetti che in qualche
caso hanno anche contraddetto le aspettative iniziali, derivanti dall’analisi di Gattuso36. Le
sorprese più evidenti sono state la rivalutazione di Weebly in corso d’opera e le
limitazioni emerse dall’utilizzo di Webs. Per quanto riguarda la struttura dei tre template,
a seguito di queste considerazioni, si potrebbe ipotizzare uno scambio di ruoli tra Webs e
Wordpress (versione scaricabile), con il primo più adatto all’implementazione del
template completo, grazie alla possibilità di realizzare facilmente un’area riservata interna
(con aggiunta di funzionalità da social network), e il secondo, più complesso da utilizzare
36 Gattuso, Alessio, Selezione di strumenti Web 2.0 per la realizzazione di siti web per Organizzazioni Non Governative, tesi di laurea in Teoria e Tecnologia della Comunicazione, Università Statale di Milano Bicocca, a.a. 2008/2009.
123
e gestire e più versatile per quanto riguarda la personalizzazione delle funzioni e della
grafica, meglio utilizzabile per il template avanzato, sempre collegato a una social
network su Ning.
Al di là dei pregi e dei difetti di ogni singolo strumento, grazie all’esperienza pratica di
realizzazione dei template si possono anche trarre delle conclusioni generali che
coinvolgono tutto l’insieme delle applicazioni online di nuova generazione per la
creazione di siti internet. Una lacuna comune a tutti questi strumenti è la mancanza di un
editor semplice ed intuitivo per la personalizzazione grafica del sito. Tutti i site builder
danno la possibilità di scegliere tra numerosi temi e di modificarne il codice css; tuttavia,
nessuna tra queste applicazioni permette anche agli utenti meno esperti di modificare i
dettagli grafici dell’interfaccia. Inoltre, la scelta del tema non influenza solo la resa
estetica del sito, ma anche il layout e la grandezza delle singole pagine. L’utente è quindi
costretto a modificare contemporaneamente le gabbie logiche, la veste grafica e i
contenuti, mischiando così fasi progettuali concettualmente ben diverse tra loro e
realizzate solitamente in successione.
Un’altra caratteristica negativa comune alla maggior parte dei site builder è la scarsa
tolleranza all’errore nel caso di utilizzo da parte di utenti inesperti, una variabile di grande
peso nel contesto delle ONG, nel quale la gestione del sito e la pubblicazione dei
contenuti sono spesso svolte da volontari e collaboratori geograficamente distanti tra loro
e con gradi di competenze diverse. Wordpress è l’unico con il quale è possibile limitare i
danni derivanti da un utilizzo errato dello strumento, assegnando ruoli con privilegi
diversi ad utenti con competenze differenti. Inoltre, la presenza di una sezione in cui si
possono ripristinare le versioni precedenti delle pagine rende l’utilizzo di questo
strumento sicuro anche per utenti inesperti. Webs e Weebly invece non offrono queste
opportunità, ammettendo un unico amministratore del sito con tutti i privilegi e non
fornendo strumenti per recuperare da eventuali errori.
Queste limitazioni generalizzate, unite ai problemi ancora irrisolti dell’approccio cloud
computing (privacy, sicurezza ed interoperabilità di dati e piattaforme), dimostrano che
gli strumenti per sfruttare le nuove opportunità del Web 2.0, benché già sufficienti per
soddisfare alcune necessità degli enti non-profit, sono ancora ad uno stadio iniziale di
sviluppo e necessitano di miglioramenti sotto molti aspetti. D’altra parte, il Web 2.0 è il
124
regno delle evoluzioni in corso d’opera, dei perpetual beta, ovvero quelle applicazioni
online a cui vengono aggiunte funzionalità a cadenza anche quotidiana. Inoltre, le
applicazioni e i software online utilizzati in questo lavoro per la costruzione dei template
sono soltanto una piccola parte di quelli attualmente presenti in rete. Il prossimo futuro
del Web 2.0 porterà sicuramente alla nascita di innumerevoli altri strumenti di questo
tipo.
Pertanto, i risultati delle ricerche e delle sperimentazioni presentati in questo elaborato e
in quello redatto in parallelo da Gattuso devono essere interpretati soltanto come una
fotografia del panorama attuale delle possibilità offerte dal Web 2.0. Un’immagine fugace
catturata all’alba di questa nuova era di Internet e del cloud computing. Soltanto il
confronto con istantanee scattate successivamente, alla luce del giorno, potrà rivelare la
vera consistenza di questo nuovo approccio alla rete come piattaforma e potrà dirci se i
software online rappresenteranno davvero la killer application del futuro, destinata a
competere con gli attuali software basati su sistema operativo ed eventualmente a
soppiantarli, contribuendo a realizzare la visione di Tim Berners Lee di un accesso al web
e alla pubblicazione di contenuti davvero democratico e alla portata di tutti.
125
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Wufoo, http://wufoo.com.
YouTube, www.youtube.com.
Zoho Creator, http://creator.zoho.com.
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Ringraziamenti
Il mio primo e più sentito ringraziamento va ad Alessio Gattuso, compagno di lezioni,
esami ed innumerevoli progetti all’università e grande amico nella vita. Grazie “Gatto”,
non soltanto per la proficua collaborazione che ha portato alla realizzazione di questo
elaborato, ma anche e soprattutto per aver affrontato con me questi anni di studio,
alleggerendomi ogni difficoltà. A te è dedicato questo lavoro di tesi.
Un ringraziamento speciale va al professor Roberto Polillo, relatore di questa tesi, per
avermi offerto la possibilità di partecipare al progetto TangoLab e per avermi sempre
seguito ed indirizzato nella redazione di questo scritto con puntualità e dedizione, anche
quando si trovava a 11000 chilometri di distanza. Grazie anche alla professoressa Letizia
Bollini, controrelatore di questa tesi, per i preziosi suggerimenti sul taglio da conferire
allo scritto. Voglio inoltre ringraziare gli altri tesisti inseriti nel progetto TangoLab,
Donato Francavilla, Paolo Magosso e Nicole Colombo.
Al di fuori dell’ambito accademico, desidero ringraziare tutti coloro che hanno
contribuito, direttamente o indirettamente, al completamento di questa tesi. Grazie dunque
ai miei genitori, Mariarosa e Gaetano (insostituibile correttore di bozze), che non hanno
mai smesso di supportarmi in tutti questi anni di studi. Grazie a Silvia, la mia fidanzata,
per la pazienza e l’affetto con cui mi ha sopportato nel periodo di redazione di questo
scritto, calmando le mie ansie e, pur essendo specializzata in tutt’altro ambito, offrendomi
preziosi consigli per la sua stesura. Infine desidero ringraziare le mie più care amiche,
Amina e Valentina, che hanno sempre seguito con interesse il mio percorso verso la
laurea, aiutandomi e fornendomi anche materiale utile per la tesi.
Gennaio 2010
Fabrizio