RE EGGOOLLAAMMENNTTOO IDDII OIISSTTITTUUTTO · 2. La scuola è una comunità di dialogo, di...

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Regolamento di Istituto “F.lli Cervi” Nonantola 2010/2011 Pagina 1 M.I.U.R. UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER L’EMILIA ROMAGNA ISTITUTO COMPRENSIVO “FRATELLI CERVI” Via V. Veneto, 1 41015 NONANTOLA (MO) - Tel. 059/549047-- Fax 059/546956- C.F. 80011190362 e mail: [email protected] Scuola Don Milani, Nonantola Sede di Scuola dell’infanzia. Scuola Don Beccari, Nonantola Sede di Scuola dell’Infanzia. Scuola A.P. Ansaloni, Via Larga Sede di Scuola dell’Infanzia. Scuola F.lli Cervi, Nonantola. Sede di Scuola Primaria. Scuola I. Nascimbeni Nonantola Sede di Scuola Primaria. Scuola D. Alighieri, Nonantola Sede di Scuola Secondaria di Primo grado REGOLAMENTO DI ISTITUTO Adottato dal C. I. del 26/01/2011 PREMESSA Il regolamento d’Istituto raccoglie l’insieme delle norme di comportamento e di funzionamento che con- sentono all’istituzione scolastica di garantire il rispetto di tutte le componenti e il chiaro riconoscimento di tutte le responsabilità. Il documento ha durata triennale. Il regolamento dell’Istituto Comprensivo “F.lli Cervi” viene predisposto nel rispetto delle disposizioni normative vigenti, tenendo conto dell’esperienza delle attività svolte nelle scuole dipendenti e della partic o- lare situazione dell’Istituto. L’azione di educazione e di istruzione dell’Istituto è ispirata anche ai principi e alle finalità generali del D.P.R. n. 249/98, di cui si riporta l’art. 1 (Vita della Comunità Scolastica). 1. “La scuola è luogo di formazione e di educazione mediante lo studio, l’acquisizione delle conoscenze e lo sviluppo della coscienza critica. 2. La scuola è una comunità di dialogo, di ricerca, di esperienza sociale, informata ai valori democratici e vol- ta alla crescita della persona in tutte le sue dimensioni. In essa ognuno con pari dignità e nella diversità dei ruoli, opera per garantire la formazione alla cittadinanza, la realizzazione del diritto allo studio, lo sviluppo delle potenzialità di ciascuno e il recupero delle situazioni di svantaggio, in armonia con i principi sanciti dalla Costituzione e dalla Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia, fatta a New York il 20 No- vembre 1989, e con i principi generali dell’ordinamento italiano. 3. La comunità scolastica, interagendo con la più ampia comunità civile e sociale di cui è parte, fonda il suo progetto e la sua azione educativa sulla qualità delle relazioni insegnante e studente, contribuisce allo svi- La scuola è una comunità educante che offre occasioni di sviluppo della personalità in tutti i suoi aspetti (etici, cul- turali, sociali, intellettivi, affettivi…) e aiuta a delineare una immagine sempre più chiara ed approfondita della real- tà in cui l’alunno vive. Tutte le componenti della scuola sono tenute ad assumere un comportamento responsabile, corretto, leale che si manifesta in un rapporto costruttivo e non costrittivo, di collaborazione e non di imposizione. I comportamenti di ognuno devono essere orientati alla maturazione di una condotta ispirata al rispetto di sé, degli altri, delle strutture. Il regolamento d’istituto ha funzione di “normare” la vita all’interno dell’Istituzione scolastica, di stimolare la pa r- tecipazione, di valorizzare l’impegno, le proposte e le competenze di ciascun membro quale rappresentante di una componente (docenti, genitori, alunni, ATA) che ha parte attiva nel processo di formazione didattico-educativa all’interno della comunità scolastica. A tutti è garantita la libertà di manifestare il proprio pensiero, nei luoghi e con le modalità previste dai regolamenti, consapevoli che ogni contributo è finalizzato a migliorare il “clima” e a creare e mantenere una situazione di bene s- sere, nel rispetto del principio che “star bene a scuola” è fondamentale per “far bene a / la scuola”.

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M.I.U.R. – UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER L’EMILIA ROMAGNA

ISTITUTO COMPRENSIVO “FRATELLI CERVI” Via V. Veneto, 1 – 41015 NONANTOLA (MO) - Tel. 059/549047-- Fax 059/546956-

C.F. 80011190362 e mail: [email protected]

Scuola Don Milani, Nonantola – Sede di Scuola dell’infanzia. Scuola Don Beccari, Nonantola – Sede di Scuola dell’Infanzia. Scuola A.P. Ansaloni, Via Larga – Sede di Scuola dell’Infanzia. Scuola F.lli Cervi, Nonantola. – Sede di Scuola Primaria. Scuola I. Nascimbeni Nonantola – Sede di Scuola Primaria. Scuola D. Alighieri, Nonantola – Sede di Scuola Secondaria di Primo grado

RREEGGOOLLAAMMEENNTTOO DDII IISSTTIITTUUTTOO

Adottato dal C. I. del 26/01/2011

PPRREE MMEE SSSSAA

Il regolamento d’Istituto raccoglie l’insieme delle norme di comportamento e di funzionamento che con-sentono all’istituzione scolastica di garantire il rispetto di tutte le componenti e il chiaro riconoscimento di tutte le responsabilità. Il documento ha durata triennale. Il regolamento dell’Istituto Comprensivo “F.lli Cervi” viene predisposto nel rispetto delle disposizioni normative vigenti, tenendo conto dell’esperienza delle attività svolte nelle scuole dipendenti e della partico-lare situazione dell’Istituto. L’azione di educazione e di istruzione dell’Istituto è ispirata anche ai principi e alle finalità generali del D.P.R. n. 249/98, di cui si riporta l’art. 1 (Vita della Comunità Scolastica). 1. “La scuola è luogo di formazione e di educazione mediante lo studio, l’acquisizione delle conoscenze e lo sviluppo della coscienza critica. 2. La scuola è una comunità di dialogo, di ricerca, di esperienza sociale, informata ai valori democratici e vol-ta alla crescita della persona in tutte le sue dimensioni. In essa ognuno con pari dignità e nella diversità dei ruoli, opera per garantire la formazione alla cittadinanza, la realizzazione del diritto allo studio, lo sviluppo delle potenzialità di ciascuno e il recupero delle situazioni di svantaggio, in armonia con i principi sanciti dalla Costituzione e dalla Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia, fatta a New York il 20 No-vembre 1989, e con i principi generali dell’ordinamento italiano. 3. La comunità scolastica, interagendo con la più ampia comunità civile e sociale di cui è parte, fonda il suo progetto e la sua azione educativa sulla qualità delle relazioni insegnante e studente, contribuisce allo svi-

La scuola è una comunità educante che offre occasioni di sviluppo della personalità in tutti i suoi aspetti (etici, cul-turali, sociali, intellettivi, affettivi…) e aiuta a delineare una immagine sempre più chiara ed approfondita della real-tà in cui l’alunno vive. Tutte le componenti della scuola sono tenute ad assumere un comportamento responsabile, corretto, leale che si manifesta in un rapporto costruttivo e non costrittivo, di collaborazione e non di imposizione. I comportamenti di ognuno devono essere orientati alla maturazione di una condotta ispirata al rispetto di sé, degli altri, delle strutture. Il regolamento d’istituto ha funzione di “normare” la vita all’interno dell’Istituzione scolastica, di stimolare la par-tecipazione, di valorizzare l’impegno, le proposte e le competenze di ciascun membro quale rappresentante di una componente (docenti, genitori, alunni, ATA) che ha parte attiva nel processo di formazione didattico-educativa all’interno della comunità scolastica. A tutti è garantita la libertà di manifestare il proprio pensiero, nei luoghi e con le modalità previste dai regolamenti, consapevoli che ogni contributo è finalizzato a migliorare il “clima” e a creare e mantenere una situazione di benes-sere, nel rispetto del principio che “star bene a scuola” è fondamentale per “far bene a / la scuola”.

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luppo della personalità dei giovani, anche attraverso l’educazione alla consapevolezza e alla valorizzazione della identità di genere, del loro senso di responsabilità e della loro autonomia individuale e persegue il rag-giungimento di obiettivi culturali e professionali adeguati all’evoluzione delle conoscenze e all’inserimento nella vita attiva. 4. La vita della comunità scolastica si basa sulla libertà di espressione, di pensiero, di coscienza e di religione, sul rispetto reciproco di tutte le persone che la compongono, quale che sia la loro età e condizione, nel ripu-dio di ogni barriera ideologica, sociale e culturale.”

SSEEDD II DDEE LLLLEE SS CCUU OOLLEE

Scuola dell’Infanzia “A.P. Ansaloni”

via Provinciale Est 55

Tel.059 /549398

Scuola dell’Infanzia “Don A.Beccari”

Via Calvino 31 – Tel 059/545257

Scuola dell’Infanzia “Don Milani”

Via P. Gori – Tel 059/548495

Scuola Primaria “F.lli Cervi ”

Via Veneto 1 – Tel 059/549047

Scuola Primaria “I. Nascimbeni”

Via R.Grieco – Tel 059/540303

Scuola Secondaria di 1° grado “D. Alighieri”

Via R.Grieco – Tel 059/549011

OORRAA RRII OO DDII SSEE GGRR EETTEERR IIAA Dal 18 settembre al 30 Giugno: da lunedì al venerdì dalle 7.30 alle 8.30 e dalle 11,30 alle 13.00 sabato dalle 11.00 alle 12.30 aperture pomeridiane: lunedì dalle 15.30 alle 16.30 (ufficio personale riceve i docenti dell’infanzia e della primaria) mercoledì dalle 15.30 alle 16.30 (ufficio personale riceve il personale ATA e i docenti della secondaria) giovedì dalle 15.30 alle 16.30 (ufficio didattica alunni riceve i genitori) Dal 1 luglio al 31 agosto:

da lunedì a venerdì dalle 8 alle 8,30 e dalle 11,30 alle 13.00 sabato chiuso

DDIIRR IIGG EENNZZ AA SS CC OO LLAASSTTII CCAA Sede in Via Veneto 1 Si può comunicare direttamente con il dirigente scolastico previo appuntamento, utilizzando i seguenti recapiti: Tel: 059 /549047 Fax: 059 /546956 Email: : [email protected]

SSEERR VVIIZZII TT EERR RRIITT OORRII AALLII DDII RR IIFF EE RRII MMEENNTT OO Servizi forniti dall’A.U.S.L. tel. 059/929716

Medico scolastico

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S.M.I.E. tel. 059/ 2134497

SSEERR VVIIZZII FF OO RRNNIITT II DDAA LL CC OOMM UUNN EE Assistente sociale

Trasporti scolastici

Mensa

Centro stranieri Per informazioni relative a questi servizi è necessario rivolgersi all’Urp del Comune di Nonantola tel. 059/896620

Il Regolamento d’Istituto comprende le norme relative a: 11 )) AA SS PP EE TT TT II OO RR GG AA NN II ZZ ZZ AA TT II VV II EE FF UU NN ZZ II OO NN AA LL II

1.1 Orari 1.2 Entrata 1.3 Uscita 1.4 Trasporto scolastico 1.5 Vigilanza 1.6 Cambio delle ore di lezione 1.7 Intervallo 1.8 Mensa 1.9 Uso dei servizi igienici 1.10 Trasferimenti nella scuola 1.11 Oggetti personali 1.12 Ammissione degli alunni dopo assenza 1.13 Ritardi 1.14 Uscite anticipate 1.15 Pre e post scuola 1.16 Indisposizione fisica degli alunni 1.17 Elenchi degli alunni ammessi alla scuola materna statale. 1.18 Somministrazione farmaci 1.19 Formazione classi prime 1.20 Visite e viaggi d’istruzione 1.21 Interventi degli esperti 1.22 Comunicazioni

22 )) RR AA PP PP OO RR TT II CC OO NN II GG EE NN II TT OO RR II 2.1 Informazioni scuola/famiglia 2.2 Comunicazioni telefoniche 2.4 Ingresso a scuola da parte dei genitori 2.3 Scioperi e Assemblee Sindacali

33 )) SS PP AA ZZ II ,, SS TT RR UU TT TT UU RR EE EE DD OO TT AA ZZ II OO NN II DD EE LL LL AA SS CC UU OO LL AA 3.1 Accesso 3.2 Palestre 3.3 Laboratori d’informatica 3.4 Biblioteche 3.5 Aule speciali 3.6 Aula magna 3.7 Sussidi e arredi 3.8 Uso dei locali scolastici 44 )) OO RR GG AA NN II CC OO LL LL EE GG II AA LL II

55 )) RR EE GG OO LL AA MM EE NN TT OO DD II SS CC II PP LL II NN AA RR EE

5.1 Patto di corresponsabilità 5.2 Statuto delle studentesse e degli studenti 66 )) CC RR II TT EE RR II PP EE RR LL AA FF OO RR MM AA ZZ II OO NN EE DD EE LL LL EE CC LL AA SS SS II

6.1 Scuola dell’Infanzia 6.2 Scuola Primaria e Secondaria di Primo Grado

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77 )) CC RR II TT EE RR II DD II DD EE RR OO GG AA AA LL LL II MM II TT EE CC OO NN SS EE NN TT II TT OO DD II AA SS SS EE NN ZZ EE PP EE RR LL AA VV AA LL II DD AA --

ZZ II OO NN EE DD EE LL LL ’’ AA NN NN OO SS CC OO LL AA SS TT II CC OO

88 )) CC RR II TT EE RR II PP EE RR LL AA PP RR OO GG RR AA MM MM AA ZZ II OO NN EE EE DD UU CC AA TT II VV AA DD ’’ II SS TT II TT UU TT OO

99 )) CC RR II TT EE RR II PP EE RR LL ’’ OO RR GG AA NN II ZZ ZZ AA ZZ II OO NN EE DD EE LL LL EE AA TT TT II VV II TT AA ’’ EE XX TT RR AA SS CC OO LL AA SS TT II CC HH EE ,, PP AA --

RR AA SS CC OO LL AA SS TT II CC HH EE ,, VV II AA GG GG II EE VV II SS II TT EE DD ’’ II SS TT RR UU ZZ II OO NN EE 9.1 Norme di comportamento e di sicurezza durante le uscite scolastiche 11 00 )) SS II CC UU RR EE ZZ ZZ AA

11)) AA SSPP EETTTTII OO RRGGAA NNIIZZZZAATTII VVII EE FFUU NN ZZIIOO NNAALLII 1.1 ORARI 1.2 ENTRATA Scuola dell’infanzia E’ obbligatorio che, all’entrata del mattino, i genitori consegnino il proprio bambino all’insegnante di turno, al fine di migliorare il controllo e la sicurezza da parte del personale in servizio. Gli alunni che usufruiscono del trasporto scolastico, sono presi in consegna dai collaboratori scolastici e con-

segnati alle insegnanti di sezione. Scuola primaria

L’ingresso nella scuola ha inizio cinque minuti prima delle lezioni; al suono della campanella gli alunni en-treranno ordinatamente nell’atrio della scuola, dove saranno accolti dal docente della prima ora. Per motivi organizzativi e di sicurezza, i genitori non possono entrare nell’edificio scolastico né intrattenere gli insegnanti al momento dell’entrata e dell’inizio delle lezioni,salvo apposito permesso accordato dalla Di-rigenza per giustificati motivi.

Don Milani

Don Beccari

A.P.Ansaloni F.lli Cervi

Ida Nascimbeni

D. Alighieri

Tempo pieno

Moduli

e

27h

Tempo pieno

Moduli

e

27h

Ingresso

dalle 8.05 alle 8.10

Pre-scuola

dalle 7.30 alle 8.00 Pre-scuola

dalle 7.30 alle 8.20 Pre-scuola

dalle 7.30 alle 8.20 Pre-scuola

dalle 7.30 alle 8.05 Pre-scuola

dalle 7.30 alle 8.05

1^ora

8.10 9.10

Ingresso

dalle 8.00 alle 9.00 Ingresso

dalle 8.20 alle 8.25 Ingresso

dalle 8.20 alle 8.25 Ingresso

dalle 8.05 alle 8.10 Ingresso

dalle 8.05 alle 8.10

2^ ora

9.10

10.10

Prima uscita

dalle 11.30 alle 11.45

Intervallo

dalle 10.25 alle 10.45

Intervallo

dalle 10.25 alle 10.45

Intervallo dalle 10.10 alle

10.30

Intervallo dalle 10.10 alle

10.30

3^ ora

10.10 11.05

Mensa

dalle 11.45 alle 12.30

Mensa dalle 12.30 alle

14.25

Mensa dalle 12.30 alle

14.05

Mensa

dalle 12.15 alle 14.10

Mensa

dalle 12.15 alle 13.50

Intervallo 11.05 11.15

Seconda uscita

dalle 12.30 alle

13.00

4^ ora

11.15

12.15

Terza uscita

dalle 15.30 alle 16.00

Uscita

16.25

Uscita

16.25

Uscita

16.10

Uscita

16.10

5^ ora

12.15 13.10

Post –scuola

dalle 16.00 alle

18.15 (alle Don Milani)

Post-scuola

Dalle 16.30 alle 18.00

(alle F.lli Cervi)

Mensa

13.10

14.10

7^ ora *

14.10

15.10

8^ ora *

15.10

16.10

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Eventuali comunicazioni urgenti possono essere trasmesse tramite il diario o il quaderno degli avvisi (vedi “Rapporti con i genitori”, sub.2.1). Gli alunni che usufruiscono del trasporto scolastico sono presi in consegna dai collaboratori scolastici e sono fatti entrare nella scuola, in attesa dell’inizio delle lezioni. Gli alunni possono depositare le biciclette negli spazi appositamente attrezzati, ove esistenti. Scuola secondaria di 1°grado Al mattino, prima del suono della prima campanella:

in caso di maltempo, i ragazzi che arrivano in anticipo, possono entrare nell’atrio, osservando però le seguenti norme:

o rimanere nell’atrio senza entrare in aule o laboratori; o tenere un comportamento calmo e corretto per non creare occasioni di pericolo per sé e per

gli altri.

durante la bella stagione gli alunni attenderanno nel cortile o sotto il porticato il suono della prima campanella.

Al suono della prima campanella (ore 8:05) inizia ufficialmente il tempo scuola. I docenti della prima ora, presenti in classe, accoglieranno gli alunni nelle aule e i collaboratori scolastici do-vranno trovarsi nel loro reparto per favorire il regolare afflusso dei ragazzi. Al suono della seconda campanella (ore 8:10) iniziano le lezioni; nel caso in cui in una classe non fosse presente l’insegnante, il collaboratore scolastico del reparto sorveglierà momentaneamente la classe in attesa che la situazione si regolarizzi. Il genitore che si presenti a scuola per consegnare qualcosa al figlio, o comunque chiedendo di parlargli, dovrà rivolgersi ai collaboratori scolastici, i quali non dovranno consentire a persone estranee alla scuola, anche genitori, di inoltrarsi nei corridoi o di entrare nelle aule. Chi avrà bisogno di alunni o insegnanti, do-vrà attendere nell’atrio che il collaboratore scolastico chiami la persona interessata. 1.3 USCITA Scuola dell’Infanzia I genitori o le persone da loro delegate, dopo aver avvertito l’insegnante, prelevano gli alunni all’interno degli edifici scolastici,rispettando gli orari d’uscita e senza intrattenersi nei locali della scuola oltre il tempo necessario. Nel caso di ripetuti ritardi da parte dei genitori, gli insegnanti segnalano il fatto al Dirigente che procede a richiamare la famiglia. Gli alunni che usufruiscono del trasporto scolastico sono presi in consegna dai collaboratori scolastici, che li accompagnano al pullman, al momento dell’uscita pomeridiana. Scuola Primaria

Gli alunni, al termine delle lezioni, sono ordinatamente accompagnati all’uscita della scuola nei punti di ritrovo, dai propri insegnanti, che li affidano ai genitori o a persone maggiorenni da loro delegate. I genitori o i loro delegati sono tenuti al rispetto degli orari di uscita; qualora al momento dell’uscita non ci fosse nessuno ad attendere l’alunno, questo sarà vigilato da un insegnante che provvederà a contattare tele-fonicamente la famiglia. Qualora questa non fosse rintracciabile si informerà il Dirigente Scolastico o un col-laboratore, il quale valuterà l’opportunità di informare le Forze dell’Ordine Nel caso di ripetuti ritardi da parte dei genitori, gli insegnanti segnalano il fatto al Dirigente che procede a richiamare la famiglia. Gli alunni che usufruiscono del trasporto scolastico sono presi in consegna dai collaboratori scolastici, che li accompagnano al pullman, 5 minuti prima del termine delle lezioni pomeridiane. Scuola Secondaria

Prima che termini l’ultima ora, gli alunni provvedono al riassetto dell’aula e al riordino del proprio mate-riale. Si ricorda che le aule devono rimanere pulite e ordinate e non devono esserci cartacce o altro sparsi sul pavimento. Nessuno può uscire dall’aula prima del suono della campana. Tutte le classi, al completo, vanno accompagnate fino alla porta di uscita della scuola dal docente in servizio all’ultima ora, in ordine e in modo civile. 1.4 TRASPORTO SCOLASTICO Il servizio di trasporto scolastico è fornito dall’Amministrazione Comunale, per l’iscrizione occorre quindi rivolgersi all’Ufficio Scuola del Comune di Nonantola. Durante il trasporto gli alunni sono tenuti a comportarsi in modo civile ed educato e potranno incorrere in sanzioni qualora ciò non avvenisse, fino a giungere alla sospensione del servizio erogato, in caso di atti di vandalismo e di prevaricazione gravi e ripetuti.

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1.5 VIGILANZA Il personale docente effettua la vigilanza sugli alunni con presenza responsabile da cinque minuti prima dell’inizio dell’attività didattica e per l’intera durata della stessa. Soltanto durante un’ assenza di breve dura-ta per causa di forza maggiore, l’insegnante può affidare i propri alunni ad un collega o ad un collaboratore scolastico che ne assume la vigilanza. Gli alunni non devono mai essere lasciati senza vigilanza. E’ compito dei collaboratori scolastici controllare che nessun estraneo entri a scuola non autorizzato e si muova liberamente negli ambienti scolastici. 1.6 CAMBIO DELLE ORE DI LEZIONE

Durante il cambio d’orario degli insegnanti, mantiene l’obbligo della vigilanza il docente in servizio nell’ora precedente che, prima di lasciare la classe,si accerta che sia già pronto a subentrare un altro collega. In caso contrario, l’insegnante chiede ad un collaboratore scolastico di vigilare sulla classe. 1.7 INTERVALLO La vigilanza durante l’intervallo è a carico del docente o dei docenti presenti in classe al suono della cam-panella. Nella scuola secondaria, la vigilanza durante l’intervallo compete all’insegnante della seconda ora. L’intervallo si può trascorrere in aula,o nel cortile della scuola. E’ vietato correre nei corridoi e nelle aule, fare giochi pericolosi, allontanarsi senza il permesso dell’insegnante, entrare nelle aule altrui. Se le condizioni del tempo lo permettono, gli alunni saranno accompagnati in giardino dove potranno dedi-carsi a giochi di gruppo non pericolosi per se stessi e/o per gli altri. Ad ogni classe, all’inizio dell’anno scola-stico, viene assegnato uno spazio-gioco ben preciso del cortile. I collaboratori devono vigilare i bagni. 1.8 MENSA L’Istituto Comprensivo “Fratelli Cervi” offre a tutti gli alunni della scuola, che svolgono attività curricola-re pomeridiana, la possibilità di usufruire del servizio di mensa. Il servizio mensa, prestato all’interno degli edifici scolastici, è fornito dall’Amministrazione Comunale, alla quale è necessario rivolgersi per l’iscrizione, per informazioni e per eventuali comunicazioni (per esempio per richiedere i pasti speciali che possono essere forniti per motivi di salute o per motivi religiosi). La prenotazione dei pasti viene effettuata dagli insegnanti e dai collaboratori scolastici ogni mattina al momento dell’appello, considerando gli alunni presenti e le eventuali richieste di pasti speciali. Il momento del pasto è molto importante per la scuola che considera il tempo mensa come un tempo-scuola a tutti gli effetti. Pertanto la scuola dispone che:

Vi sia la vigilanza dei docenti, tenendo conto del rapporto alunni-insegnante.

Siano calendarizzati in commissioni miste incontri fra rappresentanti della scuola, dei genitori, dell’Amministrazione Comunale e dell’ ente gestore del servizio (Matilde Ristorazione SPA), anche per verificare la qualità del cibo.

Durante il pasto gli alunni devono mantenere un comportamento corretto, non possono alzarsi con-tinuamente dal posto, devono mantenere un tono di voce contenuto.

Gli insegnanti e agli alunni vigilino sull’uso del cibo e sull’importanza di evitare sprechi e consumi.

Al termine del pasto ogni alunno è invitato a svuotare il vassoio, in modo corretto, negli appositi contenitori e a riporlo nei luoghi indicati.(Mensa scuola Nascimbeni)

Gli alunni che durante la mensa si divertono a sprecare cibo e a rovesciare acqua, o comunque a mantenere comportamenti non adatti, resteranno in mensa e aiuteranno i collaboratori scolastici nel-le operazioni di pulizia e di riordino dei locali.

I docenti possono consumare il pasto con gli alunni; devono distribuirsi nei locali in modo strategi-co, così da poter tener sotto controllo la situazione.

È prevista la presenza dell’insegnante di sostegno o di un educatore su alunni portatori di handicap, che siano in condizione di necessità.

Prima di accedere alla mensa i ragazzi sono invitati ad utilizzare i servizi igienici e a lavarsi le mani.

Chi non è iscritto non può fermarsi a mensa. Chi trasgredisce tale regola, si troverà addebitati i pasti consumati .

Durante il percorso e durante la mensa, gli alunni, che sono sempre vigilati dagli insegnanti, non devono correre, gridare, spingersi, alzarsi inutilmente, lanciare cibo. Si ricorre al bagno solo con il permesso dei docenti.

Alla fine del pranzo gli alunni dovranno sparecchiare, poi usciranno in ordine, seguendo le indica-zioni dell’insegnante che li ricondurrà nelle rispettive aule. (plesso F.lli Cervi).

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Gli alunni con comportamenti non corretti (prolungati nel tempo) saranno allontanati dal servizio, dopo accordi presi con le famiglie.

1.9 USO DEI SERVIZI IGIENICI Gli alunni devono utilizzare i bagni in modo civile ed educato. Durante tutta la durata delle lezioni i collaboratori scolastici controllano corridoi e bagni. Nella Scuola Secondaria l’uso dei servizi è consentito alla 2^, alla 3^ ed alla 5^ ora. È a discrezione dell’insegnante concedere il permesso nelle altre ore. Nella Scuola Primaria l’utilizzo dei bagni è consentito, previo accompagnamento del gruppo classe da parte dei docenti in momenti prestabiliti (ricreazione – siesta). Gli insegnanti daranno il permesso di usare i bagni tenendo conto dell’età dei ragazzi e di eventuali situa-zioni particolari. Gli alunni si potranno recare ai servizi uno alla volta. L’insegnante verificherà che la richiesta non sia conti-nua e che il tempo di permanenza ai servizi sia breve. E’ vietato l’uso, da parte degli alunni, dei servizi igienici riservati ai docenti ed al personale ausiliario ad ec-cezione di casi particolari e sotto stretta sorveglianza di un adulto (docente e/o collaboratore scolastico). 1.10 TRASFERIMENTI NELLA SCUOLA Tutti i trasferimenti nella scuola devono avvenire sempre sotto la sorveglianza e il controllo di un docente o con esplicita autorizzazione. Gli alunni devono mantenere un passo moderato e stare in silenzio per non disturbare le lezioni che si stan-no svolgendo. E’ vietato passare senza permesso da un piano all’altro della scuola, entrare nelle aule altrui o nei laboratori. 1.11 OGGETTI PERSONALI E’ vietato portare a scuola oggetti che possono essere pericolosi o utilizzare in modo improprio oggetti scolastici di uso comune: le forbici, il compasso,le squadre….devono essere conservati nel loro astuccio ed usati sotto controllo dell’insegnante. I giocattoli eventualmente portati a scuola devono essere lasciati nello zaino durante le lezioni e possono es-sere utilizzati solo durante le ricreazione o con l’esplicito permesso dell’insegnante; sono ammessi solo gio-chi di modesto valore, preferibilmente giochi di società o comunque giochi che possano costituire uno stru-mento di socializzazione e un’opportunità educativa. I docenti sono autorizzati a farsi consegnare ed a trattenere gli oggetti vietati che verranno restituiti ai geni-tori. La scuola non risponde di eventuali smarrimenti o danneggiamenti. 1.12 AMMISSIONE DEGLI ALUNNI DOPO ASSENZA Scuola dell’Infanzia

Nei casi di assenza prolungata il genitore è invitato a mettersi in contatto con le insegnanti per motivare l’assenza. Qualora ciò non avvenisse, dopo un mese di assenza non motivata da parte dei genitori, le inse-gnanti segnaleranno il fatto all’Amministrazione Comunale. Per assenze inferiori a cinque giorni è sufficiente che il genitore giustifichi verbalmente l’assenza. Solo per assenze per malattia superiori ai cinque giorni continuativi è necessario presentare il certificato me-dico. Scuola Primaria e Secondaria Nella scuola Primaria ogni assenza deve essere giustificata dal genitore sul quaderno degli avvisi o sul di-ario. Nella scuola Secondaria ogni assenza deve essere giustificata dal genitore sull’apposito libretto che viene consegnato dalla segreteria ai nuovi iscritti all’inizio dell’anno scolastico o quando è esaurito quello prece-dente. I libretti saranno conservati dai genitori che provvederanno a regolari controlli delle assenze. Sarà cura della scuola informare telefonicamente o per iscritto i genitori sulle assenze dei loro figli qualora esse fossero numerose, coincidenti ripetutamente con interrogazioni o verifiche nelle stesse giornate. Gli alunni assenti per malattia per più di cinque giorni (comprendendo nel calcolo anche le festività e i giorni di vacanza interni al periodo) sono riammessi soltanto previa presentazione di certificato medico. Se l’assenza dell’alunno è programmata dai genitori, dovrà essere comunicata anzitempo ai docenti in forma scritta, per i necessari consigli e suggerimenti di natura scolastica e, in questo caso, non sarà necessario il cer-tificato medico; al rientro i genitori presenteranno una giustificazione sul libretto o sul diario. Le assenze ripetute e ingiustificate daranno luogo ad una procedura di “richiamo” da parte del capo

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d’istituto presso la famiglia dell’alunno e, se del caso, alla segnalazione al Servizio di Assistenza Sociale o all’autorità preposta, per i necessari interventi e/o provvedimenti secondo la normativa vigente. Si raccomanda la massima puntualità nella giustificazione dell’assenza e nella presentazione dei certificati medici. Assenze Prolungate E/O Non Giustificate Procedure:

1. in caso di assenza continuativa che superi i 15 gg., qualora non sia giustificata con certificato me-dico o non si riferisca a degenze ospedaliere, il Dirigente Scolastico procederà alla segnalazione al Sindaco e all’autorità giudiziaria (Procura della Repubblica o Comando dei Carabinieri), correda-ta delle informazioni di contesto disponibili;

2. nel caso in cui l’assenza di cui al punto 1 fosse dovuta a rientri, anche temporanei, al Paese d’origine di alunni stranieri, tale particolarità verrà specificata nella segnalazione;

3. nel caso in cui, dopo la segnalazione di cui sopra, la frequenza non dovesse regolarizzarsi, il Diri-gente Scolastico invierà informativa al Sindaco e all’autorità giudiziaria;

4. in caso di assenza continuativa di 5 gg. non attribuibile a malattie o ricoveri ospedalieri o di cui comunque si presuma che i Genitori non abbiano conoscenza, tramite Segreteria, si provvederà alla segnalazione alla famiglia con raccomandata A.R.;

5. in caso di assenze ripetute, anche frammentate, tramite Segreteria, si invierà comunicazione con raccomandata A.R. alla famiglia, con riferimento all’esigenza di rispetto dei ¾ di frequenza ob-bligatoria delle lezioni (scuola secondaria di primo grado);

6. nel caso di ritardi non giustificati dal genitore, tramite Segreteria, si invierà comunicazione for-male alla famiglia.

I docenti sono tenuti a informare tempestivamente e formalmente il Dirigente Scolastico su situazioni che comportino l’attivazione delle procedure di cui sopra. 1.13 RITARDI Scuola dell’Infanzia

In caso di ritardo i genitori devono telefonare, entro le ore 9.00, ai docenti per la prenotazione dei pasti e per garantire un inizio regolare delle attività. Quando giunge a scuola in ritardo, il bambino viene consegnato alla collaboratrice scolastica che lo accom-pagna nella sezione. Scuola Primaria In caso di ritardo, ma qualora si intenda lasciare l’alunno alla mensa, occorre mettersi in contatto con la scuola per la prenotazione del pasto. Il genitore deve poi accompagnare l’alunno all’interno della scuola e motivare il ritardo sull’apposito modu-lo in dotazione al personale ATA. E’ cura del collaboratore scolastico accompagnare l’alunno in classe. Scuola Secondaria

Il ritardo è giustificato dal genitore nell’apposito modulo il giorno stesso o, in caso di ritardo imprevisto, il giorno successivo sul libretto delle assenze. Qualora si verifichino frequenti ritardi immotivati, spesso di pochi minuti, il Dirigente procederà a richiama-re la famiglia. 1.14 USCITE ANTICIPATE

Gli alunni non possono, di norma, lasciare la scuola prima del termine delle lezioni. In via eccezionale po-tranno essere prelevati dai genitori o da una persona maggiorenne da loro delegata per iscritto. E’ cura del collaboratore scolastico comunicare al docente l’uscita, consegnando la documentazione ed ac-compagnando l’alunno dal genitore o dal delegato, che attende nell’atrio. 1.15 PRE E POST SCUOLA Gli alunni i cui genitori abbiano fatto formale e documentata richiesta possono essere accolti nella scuola dalle ore 07:30 e saranno vigilati dal personale ATA sino all’entrata in servizio del personale docente. Analogo servizio è prestato al termine delle lezioni dalle 16.00 fino alle ore 18:15, nelle scuole ove previsto, ed è gestito dai genitori. 1.16 INDISPOSIZIONE FISICA DEGLI ALUNNI

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Nell’interesse della collettività è indispensabile che gli alunni con segni evidenti, anche iniziali, di qualsia-si malattia (febbre, diarrea, ecc…) non frequentino la scuola. In caso di indisposizione fisica o infortunio di un alunno, il docente presente in classe e/o un collaboratore scolastico appresteranno le prime semplici cure e valuteranno se trattenere l’alunno a scuola o chiamare i genitori a mezzo telefono o con l’invio di un Vigile, se fornito dal Comune. Se lo stato di salute dell’alunno risulta grave, sarà chiamato il Servizio 118 per l’intervento di Pronto Soccor-so, provvedendo altresì ad avvertire anche i familiari. In assenza dei genitori l’alunno sarà accompagnato in ambulanza al Pronto Soccorso da un adulto. I genitori, all’inizio dell’anno scolastico, sono tenuti a comunicare dove possono essere reperibili o a chi fare riferimento in caso di necessità urgente. I docenti non possono somministrare nessun tipo di medicinale ad eccezione di farmaci”salvavita”in casi specifici e documentati (protocollo somministrazione farmaci). 1.17 ELENCHI DEGLI ALUNNI AMMESSI ALLA SCUOLA MATERNA STATALE

Si rimanda ai criteri generali contenuti nella “Convenzione tra il Comune di Nonantola e le Istituzioni Scolastiche del territorio per l’approvazione di criteri omogenei. 1.18 ELENCHI DEGLI ALUNNI AMMESSI AL T.P.

Si rimanda ai criteri stabiliti e deliberati dal Collegio Docenti e dal Consiglio d’istituto 1.19 VISITE E VIAGGI D’ISTRUZIONE Le visite guidate o viaggi d’istruzione non sono un’attività ludica o di gioco al termine di un anno scola-stico, ma devono essere inseriti nella programmazione educativa dei docenti, poiché corrispondono a precise motivazioni didattiche Le uscite educativo-didattiche si distinguono in: - visite brevi (chiamate visite guidate o uscite didattiche) - visite lunghe (chiamate viaggi di istruzione)

Visite brevi: rientrano nell’orario delle lezioni; possono essere effettuate a piedi nei pressi della scuola (per queste uscite si chiederà ai genitori una autorizzazione cumulativa all’inizio dell’anno e si darà infor-mazione di volta in volta sul diario prima di ogni uscita) o con mezzo di trasporto (per queste uscite si chie-derà di volta in volta l’autorizzazione ai genitori e al Dirigente). Il mezzo di trasporto usato può essere lo scuola-bus comunale,gratuito, o un mezzo di trasporto privato o pubblico, con pagamento del biglietto. Visite lunghe: di uno o più giorni, la durata sarà rapportata all’età degli alunni ed alle esigenze delle fa-miglie, anche in considerazione del fatto che la spesa del viaggio è a carico delle famiglie stesse. Si dovrà fare il possibile per ottenere la partecipazione totale degli alunni e in ogni caso è necessaria, a termini di legge, una partecipazione non inferiore ai ¾ degli alunni della classe. Gli alunni non partecipanti saranno affidati ad insegnanti del plesso che non partecipano alla gita.. La richiesta di autorizzazione dei viaggi d’istruzione dovrà essere presentata con congruo anticipo alla Diri-genza per consentire l’attuazione degli adempimenti di competenza (preventivi,accertamento dei requisiti di sicurezza e assicurazione, deliberazioni di spesa…). Le proposte devono essere presentate , corredate dall’approvazione del consiglio di classe /interclasse pro-ponente ,entro metà/fine novembre dell’anno solare in corso, oppure entro metà /fine gennaio dell’anno so-lare successivo, per sottoporle all’approvazione del collegio e del consiglio d’istituto. Nessuna gita può essere realizzata prima delle relative delibere degli organi collegiali, poiché deve essere prevista la relativa copertura di bilancio. Non saranno sottoposte ad approvazione le richieste pervenute incomplete di dati significativi. Al rientro in sede gli insegnanti organizzatori presenteranno al Dirigente una breve relazione sul servizio prestato dalla Ditta che ha fornito il trasporto. Tutte le uscite che prevedono l’utilizzo di un mezzo di trasporto dovranno essere autorizzate dai genitori ed approvate dal Dirigente Scolastico. Tutti gli alunni partecipanti dovranno essere assicurati ed essere muniti degli appositi tesserini di riconosci-mento rilasciati dalla scuola e portati in modo ben visibile.

1.20 INTERVENTO DI ESPERTI Per consentire l’attuazione dei progetti previsti dal Piano dell’Offerta Formativa, è prevista la presenza di “esperti”, cioè persone competenti che, durante le lezioni a scuola o le uscite didattiche, forniscono informa-zioni o insegnamenti agli alunni su specifiche tematiche. Gli esperti possono far parte di Enti, Associazioni, Gruppi, Istituzioni del territorio, oppure possono sempli-

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cemente essere persone conosciute che interagiscono con gli alunni in qualità di adulti informati ( es. nonni, genitori). Durante l’intervento dell’esperto, sarà sempre presente un insegnante a cui spettano i compiti di vigilanza. L’intervento in classe deve essere sempre autorizzato dal Dirigente, secondo un orario ed un progetto stabili-ti. 1.21 COMUNICAZIONI Distribuzione materiale informativo e pubblicitario

1. Nessun tipo di materiale informativo o di pubblicità varia potrà essere distribuito nelle classi, o co-munque nell'area scolastica, senza la preventiva autorizzazione del Dirigente Scolastico.

2. E' garantita la possibilità di scambio e di circolazione di ogni tipo di materiale utilizzabile nel lavoro scolastico (giornali, ecc. ...) e di quello frutto del lavoro della scuola stessa e delle classi (giornalino, mostre, ricerche).

3. E' garantita la possibilità di informazione ai genitori da parte di Enti, Associazioni culturali, ecc. su autorizzazione del Dirigente Scolastico.

4. La scuola non consente la circolazione di informazione pubblicitaria a scopo economico e speculati-vo.

5. Per gli alunni si prevede di: a) distribuire tutto il materiale che riguarda il funzionamento e l' organizzazione della scuola; b) autorizzare la distribuzione del materiale relativo alle attività sul territorio a livello comuna-

le e comprensoriale, inviato da Enti istituzionali; c) autorizzare la distribuzione di materiale che si riferisca ad iniziative od attività sul territorio,

gestite da Enti, Società, Associazioni private che abbiano stipulato accordi di collaborazione con la Scuola, purché l'iniziativa non persegua fini di lucro.

Informazione sul Piano dell'offerta formativa 1. All'inizio dell'anno scolastico il coordinatore del Consiglio di Classe/Team illustra agli studenti ed al-

le famiglie le opportunità offerte dal piano dell'offerta formativa, comprensivo di tutte le attività e ini-ziative didattiche e formative

2. In occasione dell’assemblea dei genitori, per il rinnovo dei rappresentanti di classe, il responsabile di plesso illustra il Patto educativo di corresponsabilità, sottoscritto da genitori e docenti al momento dell’iscrizione degli alunni.

22)) RRAAPP PPOO RRTTII CC OO NN II GG EENN IITT OO RRII

La scuola intende operare in stretto collegamento con le famiglie, perché la sinergia di intenti e di azione può favorire la costruzione di una comunità educante, dove gli studenti sono i soggetti centrali dell’educazione e dell’istruzione. 2.1) INFORMAZIONI SCUOLA/FAMIGLIA L’Istituto “Fratelli Cervi” riconosce e promuove momenti di colloquio fra insegnanti e genitori, improntati ad atteggiamenti di reciproca disponibilità all’ascolto e al confronto. Le informazioni scuola/famiglia potranno avvenire in linea di massima mediante: a. colloqui individuali a scansione periodica, previsti e programmati, inseriti nel Piano annuale delle attività e comunicati preventivamente alle famiglie. b. Richiesta scritta o verbale di colloquio con i docenti da parte dei genitori, in orario non coincidente con quello delle lezioni o della Programmazione c. Convocazione scritta dei genitori da parte dei singoli docenti o del Dirigente Scolastico. d. Richiesta dei genitori di appuntamento con il Dirigente Scolastico. -Tutti i colloqui dovranno avvenire nei locali scolastici e non in situazioni informali (uscita, ingres-so,cortile….) -Gli insegnanti non possono dare informazioni sull’andamento scolastico o sul comportamento degli alunni in luoghi pubblici, in cui può essere violata la privacy dei soggetti in questione. Lo stesso vale per i genitori, qualora vogliano comunicare con i docenti. Il rispetto di queste condizioni è indispensabile per garantire chiarezza nei rapporti e trasparenza nelle modalità di comunicazione stesse. -Non è consentito intrattenere conversazioni in classe alla presenza degli alunni in orario scolastico cfr. oltre punto 2.3

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e. Le informazioni ordinarie della scuola rivolte alle famiglie possono avvenire nei seguenti modi: - comunicazione scritta su foglio, se necessario con ricevuta di ritorno (“tagliando di riscontro”) - comunicazione scritta sul diario o su appositi quaderni. - comunicazione affissa in bacheca o sui vetri della porta d’ingresso o su pannelli (“angolo della posta”, per la Scuola dell’Infanzia) Il diario scolastico personale o il “quaderno degli avvisi” sono il mezzo di comunicazione privilegiato tra scuola e famiglia, pertanto devono essere visionati e firmati regolarmente dai genitori. -I genitori sono tenuti a firmare tutti gli avvisi per presa visione. 2.2) COMUNICAZIONI TELEFONICHE

Le comunicazioni telefoniche dei genitori ai propri figli o ai docenti di classe in orario scolastico saranno inoltrate solo in caso di assoluta urgenza e necessità; di norma il personale addetto alla segreteria o i collabo-ratori raccolgono il messaggio e provvedono ad informare l’alunno o l’insegnante in servizio sulla classe. Lo stesso avverrà se è l’alunno a voler comunicare telefonicamente con i genitori. A scuola gli alunni non devono tenere acceso né utilizzare il cellulare ed è comunque preferibile che non lo portino. 2.3) INGRESSO A SCUOLA DA PARTE DEI GENITORI Non è consentito ai genitori entrare nelle classi,se non in casi urgenti ed autorizzati dal Dirigente Scolasti-co o dal Collaboratore o dal referente di plesso. Non sono consentite conversazioni in orario scolastico fra genitori e docenti (cfr. 2.1) 2.4) SCIOPERI E ASSEMBLEE SINDACALI

In caso di sciopero o assemblea sindacale, il dirigente scolastico, nel rispetto della normativa vigen-te,informerà le famiglie in tempo utile circa le modalità con le quali saranno garantite le attività didattiche, oppure se non vi saranno le condizioni indispensabili ad assolvere tale servizio.

33)) SSPPAAZZ II ,, SSTTRRUUTTTT UURREE EE DDOO TTAAZZII OONN II DD EELLLL AA SS CCUU OOLLAA Il patrimonio della scuola è un bene comune e come tale deve essere curato e salvaguardato con compor-tamenti che non arrechino danni. Gli alunni sono tenuti a mantenere ordinati e puliti l’aula e gli altri locali della scuola da loro frequentata e a non danneggiare gli ambienti, gli arredi e i sussidi didattici. Sarà chiesto alle famiglie il rimborso di eventuali danni causati non accidentalmente, sentito anche il parere dell’Amministrazione comunale, in caso di beni a carico delle finanze comunali. 3.1) ACCESSO

Le palestre e i laboratori sono a disposizione degli alunni per l’intera durata dell’orario scolastico. L’orario di fruizione delle singole classi viene definito annualmente dagli insegnanti e affisso. L’accesso ai laboratori, alle palestre, alle biblioteche e alle aule speciali è ammesso solo agli alunni accompa-gnati da un docente. I laboratori, le aule speciali e le biblioteche sono affidati annualmente alla responsabilità di un insegnante che ne ha cura, controlla il materiale e ne coordina l’utilizzo. 3.2) PALESTRE

Gli alunni accedono alla palestra solo se accompagnati da un docente; per accedere alla palestra è neces-sario indossare scarpe e indumenti idonei. Negli spogliatoi gli alunni non devono giocare e devono tenere un comportamento corretto e responsabile. Durante le lezioni gli alunni sono vigilati dall’insegnante e devono comportarsi in modo ordinato e respon-sabile. Né la scuola né il personale docente sono responsabili di danneggiamenti o furti che possono avvenire in pa-lestra o negli spogliatoi, pertanto gli alunni sono invitati a non portare a scuola oggetti di valore durante l’ora di educazione fisica. L’esonero “momentaneo” dalle lezioni di educazione fisica (cioè richiesto per una sola lezione alla volta) sarà concesso dall’insegnante, vista la giustificazione scritta di un genitore. L’esonero “temporaneo” o “permanente” dalle lezioni di educazione fisica (cioè richiesto per un periodo di più lezioni o per l’intero anno scolastico) ,dovrà essere richiesto per iscritto da un genitore e giustificato con certificato medico da consegnare in segreteria anzitempo. Gli alunni della scuola secondaria esonerati dalle lezioni, restano sempre in palestra e sono vigilati

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dall’insegnante di educazione fisica che ha l’impegno di svolgere a livello teorico l’attività con l’alunno. Gli alunni della scuola primaria esonerati dalle lezioni possono, in alternativa alla permanenza in palestra, essere affidati ad un docente di un’altra classe, se disponibile. Gli alunni della scuola dell’infanzia che non partecipano alle lezioni di psicomotricità tenute dall’esperto, rimangono con le insegnanti in sezione. 3.3) LABORATORI D’INFORMATICA

Nelle scuole sono presenti laboratori d’informatica dotati di computer e/o postazioni mobili; ogni alunno potrà utilizzare i PC solo in presenza e con la vigilanza del docente. 3.4) BIBLIOTECHE Le biblioteche scolastiche (o “l’angolo biblioteca” nelle Scuole dell’Infanzia) sono un importante sussidio dell’attività didattica ed educativa. Gli alunni possono eventualmente ottenere prestiti a cura del proprio insegnante, che terrà nota dei volumi in dotazione alla classe e dei relativi prestiti. 3.5) AULE SPECIALI Nelle scuole dell’Istituto Comprensivo esistono aule speciali o laboratori (Aula LIM, Laboratori di Musi-ca, Immagine, Scienze…), che sono da considerarsi una delle risorse più qualificate per ottenere un servizio scolastico formativo e di qualità. Le aule ed i laboratori sono affidate annualmente alla responsabilità di uno o più docenti che curano il mate-riale ivi conservato; per l’utilizzo di queste aule viene concordato un calendario all’inizio dell’anno scolastico oppure è necessario fare riferimento al docente responsabile che coordina la fruizione dei locali stessi. Gli alunni possono accedere alle Aule speciali accompagnati da un insegnante e negli orari programmati; durante le lezioni devono mantenere un atteggiamento di rispetto nei confronti dei sussidi e delle attrezzatu-re di cui le Aule sono dotate, evitando quindi di degradarle o danneggiarle. Dopo l’utilizzo dei materiali e dei sussidi presenti nei laboratori o nella aule speciali, sarà cura degli inse-gnanti e degli alunni riordinare e riporre gli strumenti utilizzati . 3.6) AUDITORIUM Presso la scuola “Dante Alighieri” è presente un auditorium che viene utilizzato principalmente e priori-tariamente per i momenti assembleari dell’Istituto ed anche per manifestazioni esterne (previa richiesta scrit-ta al Dirigente Scolastico). 3.7) SUSSIDI E ARREDI Le scuole dell’istituto comprensivo sono fornite di sussidi audiovisivi (TV, videoregistratori, telecamere, lettori DVD, fotocamere, registratori, lavagna luminosa, videoproiettore…). I sussidi sono affidati ad insegnanti responsabili nominati annualmente, che terranno conto del movimento del materiale alle varie classi, ne avranno cura e lo consegneranno al DSGA a fine anno. Gli alunni utilizzano i sussidi di cui la scuola è dotata sotto il controllo degli insegnanti e con un atteggia-mento di cura e rispetto, evitando quindi comportamenti che possono arrecare degrado o danneggiamenti. Lo stesso atteggiamento è da tenersi nei confronti degli arredi della scuola, che non devono essere danneg-giati con scritte, incisioni né qualsiasi altro atto di vandalismo. 3.8) USO DEI LOCALI SCOLASTICI

La scuola, essendo un bene della comunità, può essere fruita temporaneamente per lo svolgimento di at-tività che realizzino la funzione della scuola come centro di formazione culturale, sociale e civile. Gli enti, le associazioni, i gruppi di genitori e i privati che intendano utilizzare i locali scolastici per le inizia-tive suddette, possono farne domanda all’Ente Locale e al Dirigente Scolastico, in base ai principi stabiliti dal Consiglio d’Istituto.

44)) OO RRGGAA NNII CC OOLL LL EEGGIIAA LLII Gli organi collegiali , attraverso i quali si attua la partecipazione democratica dei genitori alla vita della scuola, sono definiti nel D.L. 297/94. Essi sono: - Consiglio d’Intersezione (Scuola Infanzia), composto dal personale docente e da un rappresentante eletto dai genitori per ogni classe. E’ fissato nel Piano delle Attività e viene convocato dal Dirigente almeno 5 giorni prima, con un ordine del giorno definito. - Consiglio d’Interclasse (Scuola Primaria), composto dal personale docente e da un rappresentante eletto dai genitori per ogni classe dell’interclasse. E’ fissato nel Piano delle Attività e viene convocato dal Dirigente al-

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meno 5 giorni prima con un ordine del giorno definito. - Consiglio di Classe (Scuola Secondaria), composto dal personale docente e da 4 genitori eletti rappresentan-ti per ogni Consiglio di Classe. E’ fissato nel Piano delle Attività e viene convocato dal Dirigente almeno 5 giorni prima, con un ordine del giorno definito. - Collegio dei Docenti, composto dal personale docente della Scuola d’Infanzia, Primaria e Secondaria e dal Dirigente Scolastico. E’ fissato nel Piano delle Attività e viene convocato dal Dirigente almeno 5 giorni pri-ma, con un ordine del giorno definito. - Consiglio d’Istituto, composto da 8 rappresentanti del personale docente, 2 rappresentanti del personale Ata, 8 genitori eletti rappresentanti e il Dirigente Scolastico membro di diritto, è convocato dal Presidente eletto fra i genitori membri del Consiglio stesso. - La giunta esecutiva, composta dal D.S., il DSGA, due rappresentanti dei genitori, un rappresentante del personale ATA ed un docente, scelti all’interno del C. I.. Predispone il programma annuale e il conto consun-tivo; prepara i lavori del consiglio di istituto, fermo restando il diritto di iniziativa del consiglio stesso. Accanto agli OO.CC. sopra elencati, l’Istituto Comprensivo “Fratelli Cervi” riconosce, contribuendo a garan-tire la possibilità di riunione, i seguenti organi: - Assemblea dei genitori, composta da tutti i genitori della classe. E’ convocata dal rappresentante di classe eletto dai genitori, con un ordine del giorno definito, almeno 5 giorni prima. - Comitato dei genitori, composto dai genitori rappresentanti delle Interclassi/Intersezioni/Classi. E’convocato dal Presidente eletto fra i genitori. - Organo di garanzia, composto da tre docenti, un rappresentante del personale Ata, 3 genitori e il dirigente. REGOLAMENTI DEGLI ORGANI COLLEGIALI

Il Collegio Docenti Premessa Il Collegio dei docenti è l’organo collegiale che opera all’interno dell’Istituzione Scolastica per garantire a tutti gli alunni il pieno sviluppo della personalità, una preparazione di base adeguata al proseguimento degli studi, una crescita culturale, civica e sociale, nel pieno rispetto del dettato costituzionale e delle finalità della scuola. In sintonia con le competenze organizzative del Consiglio d’Istituto, il Collegio docenti delibera il Piano dell’Offerta Formativa dell’Istituzione Scolastica e ne garantisce la realizzazione per:

1. assicurare a tutti una preparazione di base che consenta di accedere alla Scuola Superiore attraverso una scelta orientativa ampia, consapevole e appropriata;

2. assicurare una variegata offerta di opzioni, una diversificazione didattica e metodologica in relazio-ne allo sviluppo della personalità dell’allievo e finalizzata alla crescita delle capacità di studio;

3. offrire un insegnamento aperto all’innovazione, alle lingue, ai laboratori, alle scienze e alle nuove tecnologie;

4. organizzare e accrescere conoscenze e abilità, sviluppare competenze e capacità di scelta secondo at-titudini e vocazioni degli allievi, per affrontare con strumenti adeguati il proseguimento degli studi;

5. interagire con le risorse del Territorio, per la molteplicità di occasioni formative che esso offre; 6. dialogare attentamente con i Genitori, accoglierne proposte, saperi e presenza per costruire, nelle

differenti responsabilità, una ricca e qualificata comunità educante. Ai docenti è garantita la libertà d’insegnamento, nel rispetto delle competenze organizzative e didattiche dei due organi collegiali d’istituto e dei diritti degli alunni. Art. 1: composizione 1.1 Il collegio docenti è composto dal personale docente statale a tempo indeterminato e a tempo determina-to in servizio nei tre plessi di Scuola dell’infanzia, nei due plessi di Scuola Primaria e nel plesso di Scuola Se-condaria di Primo Grado, ed è presieduto dal dirigente scolastico. 1. Art. 2: convocazione 2.1 Il Collegio dei Docenti si insedia all’inizio di ciascun anno scolastico e si riunisce in seduta ordinaria se-condo un calendario annuale proposto dal Dirigente Scolastico e votato dal Collegio. 2.2 L’ordine del giorno di massima è indicato nel calendario annuale, che viene consegnato in copia a ciascun componente, acquisendo la firma per ricevuta. Le integrazioni all’ordine del giorno devono essere comuni-cate con almeno 5 giorni di preavviso. Ulteriori integrazioni all’ordine del giorno sono possibili per motivi di oggettiva urgenza e devono essere comunicate almeno 24 ore prima tramite comunicato interno da sottopor-re a firma per presa visione. 2.3 Il Collegio dei Docenti può essere convocato in seduta straordinaria su richiesta di almeno 1/3 dei com-ponenti o nel caso in cui il Dirigente ne ravvisi la necessità. 2.4 Il Collegio dei Docenti può essere convocato come riunione di sede (per ordine di scuola) o come riunio-ne plenaria ( con i tre ordini di scuola presenti nel Comprensivo “Fratelli Cervi”)

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2.5 Il Collegio, anche su iniziativa di un solo componente, può deliberare l’inserimento di uno o più punti all’ordine del giorno della seduta successiva. 2.6 Contestualmente alla comunicazione dell’ordine del giorno il Dirigente scolastico mette a disposizione, in segreteria, tutto il materiale informativo in merito agli argomenti all’ordine del giorno. 2.7 Di norma il collegio dei docenti è preceduto dagli incontri di coordinamento del personale docente di plesso, in cui si preparano, discutono, elaborano, modificano attività e iniziative riconducibili al P.O.F. Art. 3: attribuzioni del dirigente scolastico 3.1 Il Dirigente Scolastico, in qualità di presidente del Collegio, convoca le riunioni e formula l’ordine del giorno. Inoltre:

cura l’ordinato svolgimento dei lavori, dà la parola, modera la discussione;

stabilisce la sequenza delle votazioni;

predispone il programma annuale degli impegni collegiali, funzionale all’attuazione del POF;

predispone il programma annuale delle attività curricolari ed extracurricolari previste dal POF;

propone il piano di utilizzo delle risorse;

garantisce la realizzazione delle attività del programma, nell’esercizio dei compiti e delle sue fun-zioni;

comunica la nomina dei collaboratori della dirigenza. 3.2 In caso di assenza o impedimento il Dirigente Scolastico viene sostituito:

dal collaboratore vicario di plesso, nelle assemblee pre-collegio;

dai due collaboratori vicari nelle sedute del collegio, secondo una concordata suddivisione dei punti da affrontare.

Art. 4: verbalizzazione delle sedute 4.1 Le sedute delle assemblee pre-collegio vengono verbalizzate dal collaboratore vicario o da altro docente individuato a inizio seduta. Il verbale deve contenere le proposte da sottoporre ad approvazione in seduta plenaria del collegio. 4.2 Le sedute del collegio docenti vengono verbalizzate di norma dai collaboratori del dirigente. Il verbale deve contenere le deliberazioni e gli atti della riunione. Le delibere vengono lette subito dopo l’approvazione e pubblicate entro i sette giorni successivi ad ogni seduta. La verbalizzazione delle sedute deve essere chiara, essenziale, significativa. Gli interventi che si richiede vengano verbalizzati integralmente devono essere consegnati, in forma scritta, al segretario al termine dell’intervento stesso. 4.3 Dal decimo giorno lavorativo successivo ad ogni riunione del Collegio, il relativo verbale sarà consegnato in presidenza, a disposizione di quanti abbiano interesse a visionarlo, dopo esplicita e motivata richiesta, da autorizzare. Le richieste di variazione del verbale devono essere redatte in forma scritta e presentate per la definitiva approvazione nella seduta successiva. 4.4 Verbale e delibere sono firmate dal segretario e dal Dirigente Scolastico. Art. 5: attribuzioni del collegio 5.1 Il Collegio dei docenti, sulla base delle norme in materia di autonomia delle Istituzioni scolastiche, elabo-ra il POF tenendo conto:

degli indirizzi generali per le attività della scuola e delle scelte di gestione e di amministrazione de-finiti dal consiglio di Istituto;

delle proposte e dei pareri formulati dagli organismi e dalle associazioni dei genitori . 5.2 Il Collegio dei docenti, nell’esercizio dell’autonomia didattica, organizzativa, di ricerca, sperimentazione e sviluppo:

cura la programmazione dell’azione educativa, anche al fine di adeguare i tempi dell’insegnamento e dello svolgimento delle singole discipline e attività nel modo più idoneo allo loro tipologia e ai ritmi di apprendimento degli studenti;

designa i docenti funzioni strumentali alla realizzazione del POF;

formula proposte al Dirigente per la formazione e la composizione delle classi e l’assegnazione ad esse dei docenti, per la formulazione dell’orario delle lezioni, comprese le iniziative di recupero, so-stegno, potenziamento, continuità, orientamento scolastico;

stabilisce i criteri per l’ammissione degli alunni alla classe successiva e i criteri per la conduzione del colloquio pluridisciplinare all’esame di stato di licenza media;

provvede all’adozione dei libri di testo, alla scelta delle metodologie e degli strumenti didattici coe-renti con il POF e secondo criteri di trasparenza e tempestività;

propone attività ed insegnamenti finalizzati all’arricchimento dell’offerta formativa, anche richie-denti l’intervento di esperti, nonché la realizzazione di specifici programmi di ricerca e di sperimen-tazione.

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5.3 Nella fase di approvazione del piano annuale di utilizzo delle risorse, il Collegio si articola in commissio-ni di lavoro da individuare in aree quali: POF e arricchimento dell’offerta formativa, documentazione e in-formazione, valutazione delle attività del POF e del servizio, attività didattiche e formative extracurricolari, nuove tecnologie, interventi specifici per gli studenti diversamente abili, con forte disagio e per studenti da alfabetizzare, contatti con le agenzie che interagiscono con la scuola nel processo di formazione. Le commissioni sono finalizzate allo studio e al raggiungimento di obiettivi specifici e alla realizzazione di servizi prefissati dal POF. 5.4 Responsabile di ciascuna area è un docente incaricato della “funzione strumentale”, che coordina tutte le attività dell’area. Art. 6: attribuzioni delle “funzioni strumentali” 6.1 Le “funzioni strumentali” designate per i plessi dell’Istituto Comprensivo, si riuniscono in seduta con-giunta almeno a inizio e fine anno scolastico. Periodicamente si riuniscono divise per plesso e/o in commis-sioni trasversali ai tre ordini di scuola. Le riunioni sono convocate dal Dirigente Scolastico o anche per inizia-tiva della maggioranza delle funzioni strumentali. Sono presiedute dal Dirigente Scolastico o dal Collabora-tore vicario o dalla funzione strumentale d’area . 6.2 I docenti designati “funzioni strumentali” coordinano le attività dell’intera area di competenza al fine di:

favorire la gestione unitaria di tutte le attività previste dal POF;

assicurare la maggior qualità possibile ai processi formativi;

attuare una valutazione dell’efficacia del POF;

formulare proposte finalizzate all’elaborazione del POF per l’anno successivo;

predisporre le iniziative culturali aperte al territorio;

utilizzare secondo criteri di efficienza ed efficacia le risorse assegnate ad ogni area. Art. 7: validità delle sedute 7.1 La seduta del Collegio è valida se è presente la metà + 1 dei componenti. La presenza viene rilevata con foglio di firma all’inizio o alla fine della seduta stessa. 7.2 Le assenze relative all’intera seduta devono essere giustificate. Le assenze per parte della seduta devono essere motivate e precedentemente segnalate al Dirigente Scolastico. Art. 8: lavori delle sedute

8.1 I lavori del Collegio si aprono con l’approvazione del verbale della seduta precedente; con decisione

unanime è possibile astenersi dalla lettura dello stesso, salvo il diritto d’intervento per chi intenda proporre rettifiche. 8.2 Il Dirigente scolastico può modificare, motivandola, la successione dei punti all’O.d.g.. La richiesta di modifica può essere avanzata anche da parte dei docenti e viene accolta se approvata con maggioranza rela-tiva. 8.3 Le varie ed eventuali vanno comunicate a inizio seduta. E’ possibile deliberare sulle varie ed eventuali solo in caso di unanimità dei presenti. 8.4 Tutti i docenti possono iscriversi a parlare sugli argomenti compresi all’O.d.g. La parola viene concessa dal Dirigente, seguendo l’ordine delle iscrizioni a parlare. Di norma ciascun docente non può iscriversi a parlare più di una volta per ogni punto all’O.d.g., oltre all’eventuale dichiarazione di voto. Il Dirigente potrà comunque concedere nuovamente la parola agli intervenuti se lo ritiene importante ai fini dell’approfondimento dell’argomento in discussione. Il Dirigente concederà ugualmente la parola a un docente che precedentemente è intervenuto, se viene avan-zata richiesta sottoscritta da almeno 10 membri del collegio. 8.5 La durata degli interventi è proporzionale al tempo dedicato ad ogni punto all’O.d.g. e al numero di i-scritti a parlare e viene comunicata all’inizio della discussione. Le proposte di delibera devono essere illu-strate e presentate possibilmente per iscritto, per un’inequivocabile interpretazione e una corretta verbaliz-zazione. 8.6 Ogni docente è tenuto a rispettare i tempi prefissati; in caso contrario il Presidente, dopo un richiamo, ha la facoltà di togliere la parola. Ogni docente ha diritto di replica una sola volta per ogni argomento all’ordine del giorno, per un tempo non superiore a due minuti. 8.7 La presenza di esperti o di persone qualificate per il ruolo e/o le competenze, relativamente ad alcuni punti all’o.d.g., viene comunicata dal presidente prima della seduta del collegio. La presenza sarà limitata alla durata della presentazione e discussione degli specifici argomenti, non anche all’eventuale votazione. Art. 9: votazione

9.1 Tutti i componenti del Collegio sono tenuti ad esprimere il proprio parere con il voto. Quando una proposta viene messa ai voti non è più consentito alcun intervento.

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Tutte le votazioni avvengono per voto palese, tranne quelle per l’elezione dei componenti del Comitato di valutazione e delle funzioni strumentali. Anche un solo componente del Collegio può chiedere il voto per appello nominale. 9.2 Una proposta di delibera è approvata:

a) se votata all’unanimità b) se votata a maggioranza

Nel caso b) si distinguono due tipi di maggioranza: 1) maggioranza relativa (voto favorevole della metà + uno dei votanti), richiesta per mozioni riguardanti questioni di indirizzo didattico vincolanti tutti i docenti; 2) maggioranza semplice (per tutte le altre proposte e iniziative, la cui attuazione non coinvolge l’intero cor-po docente). In caso di parità prevale il voto del Presidente. Il voto degli astenuti non ha valore ai fini della determinazione della maggioranza. 9.3 Al termine della votazione il Presidente proclama i risultati della stessa. Le deliberazioni del Collegio vincolano tutti i docenti a partecipare alla loro attuazione secondo le modalità previste. Art. 10: modifiche al regolamento Il presente regolamento potrà essere modificato, integrato e aggiornato su proposta di almeno un terzo dei componenti. Le proposte devono essere messe in discussione al primo collegio utile e approvate con la mag-gioranza relativa (metà + 1 dei votanti).

Il Consiglio D’istituto Art. 1: Convocazione L'iniziativa della convocazione del Consiglio d’Istituto è esercitata dal Presidente dell'Organo Collegiale stesso o da un terzo dei suoi componenti, nonché dalla Giunta Esecutiva. L'atto di convocazione, emanato dal Presidente, è disposto dall’Ufficio Segreteria dell’ Istituto con almeno cinque giorni di calendario di anticipo rispetto alla data prevista per la seduta e con anticipo di almeno 24 ore nel caso di riunioni d’urgenza. In tale ultimo caso la convocazione potrà essere fatta col mezzo più rapi-do. Nel caso di convocazione non urgente l’atto di convocazione verrà anticipato via mail ai consiglieri e consegnato brevi manu agli stessi dall’ufficio segreteria dell’istituto. La convocazione deve indicare gli argomenti da trattare, il giorno, l'ora, il luogo della riunione e deve essere affissa all'albo. Le riunioni devono avvenire in ore non coincidenti con l'orario delle lezioni. Art. 2: Validità sedute La seduta si apre all'ora indicata nell'avviso di convocazione e diventa valida a tutti gli effetti con la presenza di almeno la metà più uno dei componenti in carica. Nel numero dei componenti in carica non vanno computati i membri decaduti dalla carica e non ancora so-stituiti. Il numero legale deve sussistere non solo al principio della seduta, ma anche al momento della votazione. Art. 3: Discussione ordine del giorno Il Presidente individua tra i membri dell'Organo Collegiale il segretario della seduta. E' compito del Presidente porre in discussione tutti gli argomenti all'OdG nella successione in cui compaiono nell'avviso di convocazione. Gli argomenti indicati nell’odg sono tassativi. Se l’Organo Collegiale è presente in tutti i suoi componenti, si possono aggiungere altri argomenti con il voto favorevole di tutti i presenti. L'ordine di trattazione degli argomenti può essere modificato su proposta di un componente l’Organo Col-legiale, previa approvazione a maggioranza. In caso di aggiornamento della seduta dovrà essere mantenuto lo stesso odg. Art. 4: Mozione d'ordine Prima della discussione di un argomento all'odg, ogni membro presente alla seduta può presentare una mo-zione d'ordine per il non svolgimento della predetta discussione ("questione pregiudiziale") oppure perché la discussione dell'argomento stesso sia rinviata ("questione sospensiva"). La questione sospensiva può esse-re posta anche durante la discussione. Sulla mozione d'ordine possono parlare un membro a favore ed uno contro. Sull'accoglimento della mozione si pronuncia l’Organo Collegiale a maggioranza con votazione palese.

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L'accoglimento della mozione d'ordine determina la sospensione immediata della discussione dell'argomen-to all'OdG al quale si riferisce. Art. 5: Diritto di intervento Tutti i membri dell’Organo Collegiale, avuta la parola dal Presidente, hanno diritto di intervenire, secondo l'ordine di iscrizione e per il tempo strettamente necessario, sugli argomenti in discussione. Il Presidente ha la facoltà di replicare agli oratori, quando sia posto in discussione il suo operato quale Presi-dente e quando si contravvenga alle norme del presente Regolamento. Art. 6: Dichiarazione di voto Dopo che il Presidente ha dichiarato chiusa la discussione, possono aver luogo le dichiarazioni di voto, con le quali i votanti possono, brevemente, esporre i motivi per i quali voteranno a favore o contro il deliberando o i motivi per i quali si asterranno dal voto. La dichiarazione di voto deve essere riportata nel verbale della seduta. Le votazioni sono indette dal Presidente ed al momento delle stesse nessuno può più avere la parola, neppu-re per proporre mozioni d'ordine. Art. 7: Votazioni Le votazioni si effettuano in modo palese per alzata di mano ovvero per appello nominale ad alta voce, quando lo richiedono il Presidente o uno dei componenti. La votazione è segreta quando riguarda determinate o determinabili persone. Le sole votazioni concernenti persone si prendono a scrutinio segreto mediante il sistema delle schede segre-te. Ovvero nel caso si debba trattare di argomenti che la maggioranza dei consiglieri ritengano sensibili la votazione può essere segreta . La proposta che può essere formulata dal Presidente o da un Consigliere viene messa ai voti ed accettata con la maggioranza semplice. La votazione non può validamente avere luogo, se i consiglieri non si trovano in numero legale. I consiglieri che dichiarano di astenersi dal votare si computano nel numero necessario a rendere legale l’adunanza, ma non nel numero dei votanti. Le deliberazioni sono adottate a maggioranza assoluta dei voti validamente espressi salvo che disposizioni speciali prescrivano diversamente. In caso di parità, ma solo per le votazioni palesi, prevale il voto del Presi-dente. La votazione, una volta chiusa, non può essere riaperta per il sopraggiungere di altri membri e non può nemmeno essere ripetuta, a meno che non si riscontri che il numero dei voti espressi è diverso da quello dei votanti. Nel caso di approvazione di un provvedimento per parti con votazioni separate si procederà infine ad una votazione conclusiva sul provvedimento stesso nella sua globalità. Art. 8: Risoluzioni I componenti gli Organi Collegiali possono proporre risoluzioni dirette a manifestare orientamenti o a defi-nire indirizzi dell'organo su specifici argomenti. Per dette risoluzioni valgono, in quanto applicabili, le norme relative alle mozioni di cui all'art. 4. Art. 9: Processo verbale Nella prima parte del verbale si dà conto della legalità dell'adunanza (data, ora e luogo della riunione, chi presiede, chi svolge la funzione di segretario, l'avvenuta verifica del numero legale dei presenti, i nomi con relativa qualifica dei presenti e degli assenti, questi ultimi se giustificati o no, l'odg). Per ogni punto all'OdG si indicano molto sinteticamente le considerazioni emerse durante il dibattito, quindi si dà conto dell'esito della votazione (numero dei presenti, numero dei votanti, numero dei voti favorevoli, contrari, astenuti e nulli). Nel verbale sono annotate anche le eventuali dichiarazioni di voto e il tipo di votazione seguito. Un membro dell’Organo Collegiale può chiedere che a verbale risulti la volontà espressa da ogni singolo membro sulla materia oggetto della deliberazione. I membri dell' Organo Collegiale hanno facoltà di produrre il testo di una loro dichiarazione da trascrivere a cura del segretario sul verbale. I verbali delle sedute degli Organi Collegiali sono raccolti su appositi registri a pagine numerate, timbrate e firmate dal Dirigente Scolastico per vidimazione. I verbali sono numerati progressivamente nell'ambito dello stesso anno scolastico. I verbali delle sedute degli Organi Collegiali possono: essere redatti direttamente sul registro; se prodotti con programmi informatici, essere incollati sulle pagine del registro e quindi timbrati e vidimati da segretario e Presidente in ogni pagina;

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se prodotti con programmi informatici, essere rilegati per formare un registro le cui pagine dovranno essere timbrate e vidimate dal Dirigente Scolastico. Copia del processo verbale viene inviata ad ogni singolo membro dell’Organo Collegiale con la convocazio-ne della seduta successiva. Il processo verbale viene letto ed approvato al termine della seduta. Ove ciò non fosse possibile per ragioni di tempo si approverà prima dell'inizio della seduta immediatamente successiva. Art. 10: Surroga di membri cessati Per la sostituzione dei membri elettivi venuti a cessare per qualsiasi causa si procede secondo il disposto dell'art.22 del D.P.R. 416/74. Le eventuali elezioni suppletive si effettueranno, di norma, nello stesso giorno in cui si tengono quelle per il rinnovo degli organi di durata annuale e, comunque, entro il primo trimestre di ogni anno scolastico. I membri subentranti cessano anch'essi dalla carica allo scadere del periodo di durata del Consiglio. Art. 11: Programmazione Ciascuno degli Organi Collegiali programma le proprie attività nel tempo, in rapporto alle proprie compe-tenze, allo scopo di realizzare, nei limiti del possibile, un ordinato svolgimento delle attività stesse, raggrup-pando a date, prestabilite in linea di massima, la discussione di argomenti su cui sia possibile prevedere con certezza la necessità di adottare decisioni, proposte o pareri. Art. 12: Decadenza I membri dell’Organo Collegiale sono dichiarati decaduti quando perdono i requisiti richiesti per l'eleggibili-tà o non intervengono per tre sedute successive senza giustificati motivi. Spetta all’Organo Collegiale vagliare le giustificazioni addotte dagli interessati. Art. 13: Dimissioni I componenti eletti dell’Organo Collegiale possono dimettersi in qualsiasi momento. Le dimissioni sono date per iscritto. E' ammessa la forma orale solo quando le dimissioni vengono date dinanzi all’Organo Collegia-le. L’Organo Collegiale prende atto delle dimissioni. In prima istanza, l’Organo Collegiale può invitare il dimissionario a recedere dal suo proposito. Una volta che l’Organo Collegiale abbia preso atto delle dimissioni, queste divengono definitive ed irrevoca-bili. Il membro dimissionario, fino al momento della presa d’atto delle dimissioni, fa parte a pieno titolo dell’Organo Collegiale e, quindi, va computato nel numero dei componenti l’Organo Collegiale medesimo. Art. 14: Norme di funzionamento del Consiglio d’Istituto

1. La prima convocazione del C.d.I., immediatamente successiva alla nomina dei relativi membri risul-tati eletti, è disposta dal Dirigente Scolastico.

2. Nella prima seduta, il C.d.I.. è presieduto dal Dirigente Scolastico ed elegge, tra i rappresentanti dei genitori membri del Consiglio stesso, il proprio Presidente. L'elezione ha luogo a scrutinio segreto. Sono candidati tutti i genitori membri del Cd.I.. E' considerato eletto il genitore che abbia ottenuto la maggioranza assoluta dei voti rapportata al numero dei componenti del C.d.I.

3. Qualora non si raggiunga detta maggioranza nella prima votazione, il Presidente è eletto a maggio-ranza relativa dei votanti, sempre che siano stati presenti la metà più uno dei componenti in carica. In caso di parità si ripete la votazione finchè non si determini una maggioranza relativa (D.M. 26 lu-glio 1983).

4. Il C.d.I. può deliberare di eleggere anche un vice presidente, da votarsi fra i genitori componenti il Consiglio stesso con le stesse modalità previste per l'elezione del Presidente. In caso di impedimento o di assenza del Presidente ne assume le funzioni il vice presidente o, in mancanza anche di questi, il consigliere più anziano di età.

5. Il C.d.I. è convocato dal Presidente con le modalità stabilite dal precedente art.1. 6. Il Presidente è tenuto a disporre la convocazione del Consiglio su richiesta del Presidente della

Giunta Esecutiva. 7. L'ordine del giorno è formulato dal Presidente del C.d.I. su proposta del Presidente della Giunta E-

secutiva. 8. A conclusione di ogni seduta, singoli consiglieri possono indicare argomenti da inserire nell'ordine

del giorno della riunione successiva. 9. Il C.d.I. può invitare esperti con funzione consultiva a partecipare ai propri lavori; può inoltre costi-

tuire commissioni. 10. Il C.d.I., al fine di rendere più agile e proficua la propria attività, può deliberare le nomine di speciali

commissioni di lavoro e/o di studio.

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11. Delle commissioni nominate possono far parte i membri del Consiglio stesso, altri rappresentanti delle varie componenti scolastiche ed eventuali esperti qualificati esterni alla scuola.

12. Le commissioni possono avere potere deliberante nei limiti stabiliti dal C.d.I..; svolgono la propria attività secondo le direttive e le modalità stabilite dall'Organo stesso. Ad esso sono tenute a riferire, per il tramite del loro coordinatore, in merito al lavoro svolto ed alle conclusioni cui sono pervenute, nel termine di tempo fissato preventivamente. Delle sedute di commissione viene redatto sintetico processo verbale.

13. Le sedute del C.d.I., ad eccezione di quelle nelle quali si discutono argomenti riguardanti singole persone, sono pubbliche. Possono assistere, compatibilmente con l'idoneità del locale ove si svolgo-no, gli elettori delle componenti rappresentate e tutti gli altri previsti per legge.

14. Ove il comportamento del pubblico, che comunque non ha diritto di parola, non sia corretto il Presi-dente ha il potere di disporre la sospensione della seduta e la sua prosecuzione in forma non pubbli-ca.

15. La pubblicità degli atti avviene mediante affissione in apposito albo dell'istituto, della copia integra-le, sottoscritta dal segretario del Consiglio, del testo delle deliberazioni adottate dal Consiglio.

16. L'affissione all'albo avviene entro il termine massimo di otto giorni dalla relativa seduta del Consi-glio. La copia della deliberazione deve rimanere esposta per un periodo non inferiore a 10 giorni.

17. I verbali e tutti gli atti preparatori delle sedute sono depositati nell'ufficio di segreteria dell'istituto e sono consultabili da chiunque ne abbia titolo su richiesta da esaudire entro due giorni dalla presen-tazione. Tale richiesta, indirizzata al Dirigente Scolastico, è orale per docenti, personale A.T.A. e ge-nitori; è, invece, scritta e motivata in tutti gli altri casi.

18. Non sono soggetti a pubblicazione gli atti e le deliberazioni concernenti singole persone, salvo con-traria richiesta dell'interessato.

19. Il consigliere assente per tre volte consecutive sarà invitato dalla Presidenza a presentare per iscritto le giustificazioni dell'assenza. Ove risultasse assente alla successiva seduta, sarà dichiarato decaduto dal C.d.I. con votazione a maggioranza relativa. Le giustificazioni presentate saranno esaminate dal Consiglio: ove le assenze siano ritenute ingiustificate dalla maggioranza assoluta del Consiglio, il consigliere decade dalla carica. Ogni consigliere giustifica le sue assenze attraverso la Segreteria del-la scuola, al Presidente del C.d.I.

Art. 15: Norme di funzionamento della Giunta Esecutiva del Consiglio dell'Istituzione Scolastica Il C.d.I. nella prima seduta, dopo l'elezione del Presidente, che assume immediatamente le sue funzioni, e-legge nel suo seno una Giunta esecutiva composta da un docente, un componente degli ATA, due genitori, secondo modalità stabilite dal Consiglio stesso e con voto segreto.

1. Della Giunta fanno parte di diritto il Dirigente Scolastico, che la presiede ed ha la rappresentanza dell'istituto, ed il DSGA, che svolge anche la funzione di segretario della Giunta stessa.

2. La Giunta esecutiva prepara i lavori del C.d.I.., predisponendo tutto il materiale necessario ad una corretta informazione dei consiglieri almeno due giorni prima della seduta del Consiglio.

Consiglio di intersezione, di interclasse e di classe.

1. Il consiglio di intersezione nella scuola dell’infanzia, il consiglio di interclasse nella scuola primaria e il consiglio di classe negli istituti di istruzione secondaria sono rispettivamente composti dai docenti delle se-zioni dello stesso plesso nella scuola dell’infanzia, dai docenti dei gruppi di classi parallele o dello stesso ci-clo o dello stesso plesso nella scuola primaria e dai docenti di ogni singola classe nella scuola secondaria. Fanno parte del consiglio di intersezione, di interclasse e del consiglio di classe anche i docenti di sostegno che ai sensi dell'articolo 315, comma 5, sono contitolari delle classi interessate.

2. Fanno parte, altresì, del consiglio di intersezione, di interclasse o di classe: a) nella scuola dell’infanzia e nella scuola primaria, per ciascuna delle sezioni o delle classi interessate, un rappresentante eletto dai genitori degli alunni iscritti;

b) nella scuola secondaria di primo grado, quattro rappresentanti eletti dai genitori degli alunni iscritti alla classe;

3. Le funzioni di segretario del consiglio sono attribuite dal direttore didattico o dal preside a uno dei docen-ti membro del consiglio stesso.

4. Le competenze relative alla realizzazione del coordinamento didattico e dei rapporti interdisciplinari spet-

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tano al consiglio di intersezione, di interclasse e di classe con la sola presenza dei docenti.

5.Le competenze relative alla valutazione periodica e finale degli alunni spettano al consiglio di classe con la sola presenza dei docenti.

6. I consigli di intersezione, di interclasse e di classe sono presieduti dal Dirigente Scolastico oppure da un docente delegato, membro del consiglio; si riuniscono in ore non coincidenti con l'orario delle lezioni, col compito di formulare al collegio dei docenti proposte in ordine all'azione educativa e didattica e ad iniziative di sperimentazione e con quello di agevolare ed estendere i rapporti reciproci tra docenti, genitori ed alunni. In particolare esercitano le competenze in materia di programmazione valutazione e sperimentazione e si pronunciano su ogni altro argomento attribuito da leggi e regolamenti alla loro competenza.

Assemblee di classe

● Le assemblee di classe potranno svolgersi su richiesta del Dirigente Scolastico o dei rappresentanti dei genitori

eletti nei consigli di classe.

● La richiesta di assemblea, da parte delle componenti elette, viene presentata al Dirigente che comu-nica, di norma, alle famiglie con almeno 5 giorni di anticipo, l’avviso di assemblea con il relativo ordi-ne del giorno, tramite comunicazione sul diario degli alunni. Alle Assemblee richieste dalle compo-nenti elette possono partecipare, se invitati, tutti i docenti della Classe.

Il Comitato genitori Il Comitato è un spazio democratico in grado di garantire a tutti i genitori una partecipazione attiva alla vita della scuola ed opera attivamente nelle scuole di Nonantola da diversi anni. “Il Comitato Genitori non è un organo collegiale, ma è comunque riconosciuto dalla normativa vigente: Art.15 comma 2 del DL 297/94 - Testo Unico: "I rappresentanti dei genitori nei consigli di intersezione, di in-terclasse o di classe possono esprimere un comitato dei genitori del circolo o dell'istituto". Il Regolamento dell'Autonomia Scolastica DPR 275/99, Art. 3 comma 3, stabilisce inoltre che il CdG ha la possibilità di esprimere proposte e pareri di cui il Collegio Docenti e il Consiglio d'Istituto o di Circolo devo-no tenere conto ai fini della messa a punto del P.O.F. e dei progetti di sperimentazione. Il Comitato dei Genitori è considerato un'Associazione di fatto: le sue prerogative ed i suoi limiti sono quelli definiti per le Associazioni di Fatto. Il CdG riunisce tutti i rappresentanti delle scuole dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado, ma è aperto alla partecipazione di tutti i genitori. Il CdG rimane in carica per un Anno Scolastico. Dall'assemblea dei rappresentanti viene nominato un Presidente. Altre eventuali cariche (Vicepresidente, Segretario, Coordinatori ecc..) sono facoltative. E' compito del presidente indire le riunioni in base alle necessità del momento ed eventualmente allargare l'invito a tutti i genitori. Svolge essenzialmente una funzione di collegamento tra i rappresentanti di classe e di raccordo tra questi ultimi e gli eletti nel consiglio di istituto in ordine ai problemi emergenti nelle classi. Nulla vieta a tale comitato di assumere autonome iniziative come l'organizzazione di conferenze, la pubbli-cazione di un bollettino di informazione per i genitori della scuola, la promozione di contatti tra genitori di classi diverse. All'occorrenza si fa portavoce dei genitori che segnalano problemi riguardanti la scuola e gli studenti. Lo Statuto del C.d.G di Nonantola è in via di elaborazione

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55 .. RREE GGOO LLAAMM EENNTT OO DDIISS CCII PPLLII NNAA RREE

Ciò premesso si precisa che: - La disciplina nell’ambito della classe è demandata all’insegnante che deve innanzitutto usare la persuasio-ne e il dialogo ed una progettualità didattica mirata all’inclusione ed alla valorizzazione delle diversità cul-turali e comportamentali.. Solamente in caso di recidiva e/o di mancanza grave l'insegnante deve apporre la nota sul registro di classe ed inviarla al Dirigente, che valuterà se trasformare la nota in atto disciplinare formale e convocare gli organi collegiali preposti. - Gli alunni che ,per comportamento scorretto (nei confronti di compagni e personale scolastico) disturbano l’attività della classe, non possono essere esclusi dalla lezione e sostare nel corridoio senza l’adeguata sorve-glianza: l’insegnante annoterà sul registro di classe tale comportamento e provvederà a distribuire loro un compito diverso; quando lo si ritiene necessario devono essere accompagnati dal Preside o dai Collaboratori che valuteranno la situazione e adotteranno i provvedimenti del caso. - I provvedimenti disciplinari hanno finalità educativa e tendono al rafforzamento del senso di responsabili-tà ed al ripristino di corretti rapporti all’interno della comunità scolastica - La responsabilità disciplinare è personale e nessuno può essere sottoposto a sanzioni senza essere stato prima invitato ad esporre le proprie ragioni. Le infrazioni disciplinari connesse al comportamento non pos-sono influire sulla valutazione del profitto. - Le sanzioni sono sempre proporzionate alla gravità dell’infrazione, all’età degli alunni e tengono conto del-la situazione personale dello studente. - Le sanzioni sono ispirate, per quanto possibile, al principio della riparazione del danno ed è sempre offerta allo studente la possibilità di convertirle in attività in favore della comunità scolastica. - Le sanzioni più gravi, (allontanamento dalla comunità scolastica) saranno disposte collegialmente dal Consiglio di Classe o dal Consiglio di Interclasse. - Avverso le sanzioni è ammesso ricorso, entro 15 giorni, da parte dei genitori, all’apposito Organo di Ga-

ranzia dell’ Istituto in base a quanto stabilito dall’Art.2, DPR 235, 21 novembre 2007 In base all’art. 2 il Consiglio d’istituto deve nominare un organo di garanzia, a cui fare eventuali ricorsi, così costituito: -un docente, due genitori scelti dal C. I. e dal Dirigente (che lo presiede), sono previsti membri supplenti, che subentrano in caso di incompatibilità (es. qualora faccia parte dell’O.G. lo stesso soggetto che abbia irrogato la sanzione) o di dovere di astensione (es. qualora faccia parte dell’O.G. un genitore dello studente sanziona-to) o di decadenza per perdita del requisito di eleggibilità. -L’Organo di garanzia resta in carica per due anni scolastici. -L’Organo di garanzia deve essere “perfetto” (presenza di tutti i membri) in prima convocazione. In seconda convocazione il numero necessario a rendere legale la seduta è pari alla metà più uno dei componenti. -Il ricorso è accolto dall’Organo di garanzia quando abbia ottenuto il voto favorevole della metà più uno dei

PREMESSA La scuola offre occasioni di sviluppo della personalità in tutti i suoi aspetti (etici, culturali, sociali, intellettivi, affet-tivi, operativi, morali…..) e aiuta ad acquisire una immagine sempre più chiara e approfondita della realtà in cui l’alunno vive. E’ ancora scuola dell’obbligo e favorisce l’orientamento dei giovani ai fini della scelta dell’attività successiva. Tutte le componenti della scuola sono perciò tenute ad assumere un comportamento responsabile, cor-retto, leale che si manifesta in un rapporto costruttivo e non costrittivo, di collaborazione e non di imposizione. I comportamenti di ognuno devono essere orientati alla maturazione di una condotta ispirata al rispetto di sé, degli altri, delle strutture. Le norme generali che seguono vanno interpretate in tal senso. E’ dunque necessario che gli allievi acquistino consapevolezza che, il processo di formazione della persona, passa at-traverso l’individuazione e il rispetto dei diritti, doveri e regole certe e condivise da parte di tutti. Occorre evitare che, la convinzione di agire impunemente, porti lo studente nell’evoluzione della sua personalità, ad una progressiva assunzione di comportamenti scorretti. Da qui si deduce la responsabilità dell’Istituzione Scolastica e di tutte le sue componenti che interagiscono sinergi-camente nel percorso educativo, di intervenire tempestivamente verso un unico obiettivo teso a contrastare qualsiasi forma di prevaricazione ed di prepotenza ,affinchè quest’ultima non finisca per essere per essere accettata come con-dizione “normale” dei rapporti interpersonali e sociali.

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votanti. Non è ammessa l’astensione. In caso di parità di voti prevale l’opzione espressa dal presidente. -Ogni incontro va rigorosamente verbalizzato e le decisioni vanno prese a maggioranza. Nel verbale viene indicato esattamente il numero dei voti favorevoli e contrari al ricorso. -L’organo di garanzia decide su richiesta di chiunque vi abbia interesse anche sui conflitti che sorgono all’interno della scuola in merito all’applicazione del Regolamento d’Istituto. In base all’art 5 bis (Art.3 del DPR 235/07 )ogni scuola è tenuta ad elaborare un “Patto educativo di corre-sponsabilità” approvato dal C. I. 1. Contestualmente all’iscrizione alla singola istituzione scolastica è richiesta la sottoscrizione da parte dei genitori e degli studenti di un Patto educativo di corresponsabilità, finalizzato a definire in maniera detta-gliata e condivisa diritti e doveri nel rapporto tra istituzione scolastica autonoma, studenti e famiglie. 2. I singoli regolamenti d’istituto disciplinano le procedure di sottoscrizione nonché d’elaborazione e revisione condivisa, del patto al comma 1. In base all’art 4 del DPR 235, 21 novembre 2007 si definiscono i seguenti provvedimenti disciplinari CLASSIFICAZIONE DELLE SANZIONI A) Sanzioni diverse dall’allontanamento temporaneo dalla comunità scolastica (art. 4 –Comma 1) sono de-finite ed individuate dal regolamento d’istituto, insieme, alle mancanze disciplinari, agli organi competenti ad irrogarle ed alle procedure. B) Sanzioni che comportano l’allontanamento temporaneo dello studente dalla comunità

scolastica per un periodo non superiore a 15 giorni ( Art. 4 - Comma 8): Tale sanzione - adottata dal Consiglio di Classe/Interclasse - è comminata soltanto in caso di gravi o reiterate infrazioni disciplinari derivanti dalla violazione dei doveri di cui all’art. 3 del D.P.R. n. 249/98. Durante il suddetto periodo di allontanamento è previsto un rapporto con lo studente e con i suoi genitori al fine di preparare il rientro dello studente sanzionato nella comunità scolastica. C) Sanzioni che comportano l’allontanamento temporaneo dello studente dalla comunità scolastica per un periodo superiore a 15 giorni (Art. 4 – Comma 9). Le suddette sanzioni sono adottate dal Consiglio d’istituto, se ricorrono due condizioni, entrambe necessarie: 1) devono essere stati commessi “reati che violino la dignità e il rispetto della persona umana ( ad es. violen-za privata, minaccia, percosse, ingiurie, reati di natura sessuale etc.), oppure deve esservi una concreta situa-zione di pericolo per l’incolumità delle persone (ad es. incendio o allagamento); 2) il fatto commesso deve essere di tale gravità da richiedere una deroga al limite dell’allontanamento fino a 15 giorni previsto dal 7° comma dell’art. 4 dello Statuto. In tal caso la durata dell’allontanamento è adeguata alla gravità dell’infrazione, ovvero al permanere della situazione di pericolo. Si precisa che l’iniziativa disciplinare di cui deve farsi carico la scuola può essere assunta in presenza di fatti tali da configurare una fattispecie astratta di reato prevista dalla normativa penale. D) Sanzioni che comportano l’allontanamento dello studente dalla comunità scolastica fino al responsabile e tempestivo dello studente nella comunità durante l’anno scolastico; Con riferimento alle sanzioni di cui ai punti C e D, occorrerà evitare che l’applicazione di tali sanzioni de-termini, quale effetto implicito, il superamento dell’orario minimo di frequenza richiesto per la validità dell’anno scolastico. Per questa ragione dovrà essere prestata una specifica e preventiva atten-zione allo scopo di verificare che il periodo di giorni per i quali si vuole disporre l’allontanamento dello stu-dente non comporti automaticamente, per gli effetti delle norme di carattere generale, il raggiungimento di un numero di assenze tale da compromettere comunque la possibilità per lo studente di essere valutato in sede di scrutinio. E) Sanzioni che comportano l’esclusione dello studente dallo scrutinio finale o la non ammissione

all’esame di stato conclusivo del corso di studi (Art. 4 comma 9 bis e 9 ter) Nei casi più gravi di quelli già indicati al punto D ed al ricorrere delle stesse condizioni ivi indicate, il Consi-glio d’istituto può disporre l’esclusione dello studente dallo scrutinio finale o la non ammissione all’esame di Stato conclusivo del corso di studi (Comma 9 bis). E’ importante sottolineare che le sanzioni disciplinari di cui ai punti B,C,D ed E possono essere irrogate sol-tanto previa verifica, da parte dell’istituzione scolastica, della sussistenza di elementi concreti e precisi dai quali si evinca la responsabilità disciplinare dello studente (Comma 9 ter). N.B. : Le sanzioni possono essere commutate in attività in favore della comunità scolastica. Dopo la sospensione dalle lezioni, l’alunno deve essere accompagnato da un genitore in Presidenza per esse-re riammesso.

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Riferimenti normativi

-Regolamento in materia di autonomia delle Istituzioni Scolastiche.

-DPR 249/98 con successive integrazioni DPR 235/07 -Regio Decreto n°1927 del 26/04/1928 -D.L.297 del 16/04/1994 Le tabelle allegate al presente regolamento, di cui fanno parte integrante, elencano la fattispecie più prevedi-bile di comportamenti che costituiscono violazioni dei doveri degli studenti, indicandone le corrispondenti sanzioni. Per comportamenti non previsti o non esplicitamente indicati dal presente documento, ci si regola secondo criteri di analogia. Elementi di valutazione della gravità sono:

- l’intenzionalità del comportamento;

- il grado di negligenza o di imprudenza, anche in riferimento alla prevedibilità dell’evento da parte dello

studente;

- il concorso della mancanza di più studenti tra loro;

- la sussistenza di altre circostanze aggravanti o attenuanti con riferimento anche al pregresso comportamen-

to dello studente.

Mancanze disciplinari

nei confronti dei doveri scolastici

Procedimento Organo competente Provvedimento

1 Abbigliamento inadeguato

- Richiesta di giustificazio-ne orale all’alunno. - Intervento educativo: di-scussione in Classe. - Colloquio con famiglia (*)

-Singolo docente / team -Dirigente Scolastico

-Richiamo scritto sul diario (**) -Colloquio con il Dirigen-te (Per i casi reiterati)

2 Uso del telefono cellulare

- Ritiro immediato (segna-lazione nelle annotazioni in itinere ). - Intervento educativo: di-scussione in Classe.

-Singolo docente / team -Dirigente Scolastico

-Convocazione della fami-glia per un colloquio e la restituzione

3 Assenze frequenti / im-motivate Assenteismo sistematico nei giorni delle verifiche Ritardi frequenti

- Richiesta di giustificazio-ne scritta. - Accertamento telefonico da parte della Segreteria. -Recupero delle verifiche senza preavviso. - Colloquio con famiglia (*)

-Singolo docente / team -Dirigente Scolastico - Team Dirigente Scolastico - Interclasse tecnica

-Richiamo scritto sul diario (**) -Richiamo ufficiale scritto del Dirigente Scolastico (se reiterato) -Per assenze superiori al 25% dei giorni scolastici annuali: non ammissione alla classe successiva -Segnalazione agli organi compe-tenti

Provvedimenti disciplinari per gli alunni della Scuola Primaria

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Mancanze disciplinari

Procedimento Organo competente Provvedimento

COMPORTAMENTI NEI CONFRONTI DEGLI ADULTI E DELLE STRUTTURE

1 Non osservanza regolamenti, norme, disposizioni: -in mensa -in bagno -in corridoio

- Colloquio con alunno - Intervento educativo: discus-sione in Classe -Elaborazione di Statuti condi-visi - Colloquio con famiglia (*)

-Singolo docente / team -Team classi parallele

-Richiamo verbale e/ scritto sul diario (**) -Riordino dell’ambiente -Riduzione o sospensione dell’intervallo -Sospensione del servizio mensa

2 Danni a strutture

- Colloquio con alunno/i - Intervento educativo: discus-sione in classe - Colloquio con famiglia, do-centi e Dirigente scolastico per individuare le possibili forme di risarcimento (*)

Singolo docente / team Interclasse tecnica Dirigente Scolastico e docenti di team

-Richiamo scritto sul diario (**) -Richiamo ufficiale scritto del Dirigente con richiesta di risar-cimento danni

3 Accertata sottrazione di ma-teriale didattico / scolastico

- Colloquio con alunno/i - Intervento educativo: discus-sione in classe - Colloquio con famiglia, do-centi e Dirigente scolastico per restituzione e/o individuare le possibili forme di risarcimento (*)

-Singolo docente / team -Docenti di team classi parallele -Dirigente Scolastico e docenti di team

-Richiamo scritto sul diario(**) -Richiamo ufficiale scritto del Dirigente con richiesta di risarcimento danni

4 Mancanza di rispetto, insulti , minacce ed aggressioni fisiche

- Richiamo dell’alunno - Colloquio con famiglia (*) - Colloquio con famiglia, do-centi e Dirigente Scolastico

- Singolo docente / team -Dirigente Scolastico -Interclasse tecnica

-Richiamo scritto sul diario (**) -Richiamo ufficiale scritto del Dirigente Scolastico -Attività utili alla comunità scolastica (ordine aula, labora-tori…)

4 Falsificazione di firme, valutazioni ecc.

- Richiesta di giustificazio-ne orale all’alunno. - Accertamento telefonico. - Colloquio con famiglia. (*)

- Singolo docente / team -Dirigente Scolastico

-Richiamo scritto sul diario (**) -Richiamo ufficiale scritto del Dirigente Scolastico (SE REITERATO)

5 Mancato rispetto degli impegni richiesti: portare il materiale, restituire le verifiche, firme previste,ecc.

- Richiesta di giustificazio-ne orale all’alunno. - Colloquio con famiglia (*)

- Singolo docente / team

-Richiamo scritto sul diario (**)

6 Ripetuta mancata esecu-zione di compiti o studio

- Richiesta di giustificazio-ne orale all’alunno - Colloquio con famiglia (*) - Annotazione nelle verifi-che Quadrimestrali/Scheda di valutazione (impegno)

- Singolo docente / team -Interclasse tecnica

-Richiamo scritto sul diario (**)

7 Disturbo dell’attività: persistenza di comporta-menti che impediscono lo svolgimento delle lezioni

- Richiesta di giustificazio-ne orale all’alunno. - Colloquio con famiglia (*)

- Singolo docente / team -Dirigente Scolastico/team docenti -Interclasse tecnica

-Richiamo scritto sul diario (**) -Riduzione /sospensione intervallo - Richiamo ufficiale scritto dal dirigente scolastico -Esclusione da attività spe-cifiche (visite o viaggi di istruzione)

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Mancanze disciplinari

Procedimento Organo competente Provvedimento

* I colloqui con le famiglie devono essere segnalati nelle annotazioni in itinere sull’agenda dell’insegnante ** I richiami scritti e/o le convocazioni delle famiglie devono essere segnalati nelle annotazioni in itinere sull’agenda dell’insegnante • È data la facoltà al Dirigente Scolastico di decidere in merito ad eventuali situazioni non previste dal pre-sente Regolamento di Istituto.

● COMPORTAMENTI NEI CONFRONTI DEI COMPAGNI

1 Comportamenti pericolosi per sé e per gli altri

- Colloquio con alunno - Intervento educativo: discus-sione in Classe -Attività di gestione delle emo-zioni mirate all’inclusione - Colloquio con famiglia (*)

-Singolo docente / team -Dirigente scolastico -Interclasse tecnica

Richiamo scritto sul diario (**) -Riduzione e/o sospensione della ricreazione -Divieto di giocare,per un peri-odo stabilito Richiamo ufficiale scritto del Dirigente -Segnalazione alle autorità competenti (servizi educativi e sociali) -Allontanamento dalla classe fino a 5 gg.

2 Aggressività fisica e/o nei confronti delle persone Discriminazioni di varia natura Insulti, minacce, ricatti (preva-ricazione bullismo)

- Colloquio con alunno/i - Intervento educativo: discus-sione in classe -Attività di cooperazione mira-te all’inclusione - Colloquio con famiglia (*) - Colloquio con famiglia, do-centi e Dirigente Scolastico

-Docenti di team -Interclasse tecnica -Dirigente Scolastico

-Richiamo scritto sul diario (**) -Riduzione e/o sospensione della ricreazione -Divieto di giocare,per un peri-odo stabilito -Richiamo ufficiale scritto del Dirigente con richiesta di risarcimento danni -Segnalazione alle autorità competenti(servizi educativi e sociali con attività socialmente utili) -Allontanamento dalla classe fino a 5gg.

3 Sottrazione di materiale, og-getti personali

- Colloquio con alunno/i - Intervento educativo: discus-sione in classe. - Colloquio con famiglia, do-centi e Dirigente scolastico per restituzione e/o individuare le possibili forme di risarcimento (*)

-Singolo docente / team -Docenti di team classi paralle-le -Dirigente Scolastico e docenti di team

Richiamo scritto sul diario (**) Richiamo ufficiale scritto del Dirigente con richiesta di risar-cimento danni. Allontanamento dalla classe fino a 3 giorni

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Episodi di recidività di infrazioni che prevedono l’allontanamento temporaneo dalla comunità scolastica:

infrazione

recidività

1 2 3 nn

gg. di allontanamento tempo-raneo dalla comunità scola-

stica

a) per fatti gravi che turbino l’attività didattica 1 1-2 2 3

b) per gravi fatti documentati, reiterati e testimoniati inerenti la mancanza di rispetto verso i compagni, insegnanti e personale della scuola 1-2 2 2-3 3

c) per danni gravi al patrimonio della scuola o altrui 1-2 2 2-3 3

d) per gravi fatti che mettano a rischio l’incolumità di alunni e personale 1-3 2-3 3-5 5

Si ribadisce che l’estremo provvedimento dell’allontanamento dalla comunità scolastica può essere proposto dai docenti di classe e applicato dal Dirigente scolastico, tenuto conto della situazione personale e dell’età dell’alunno, della gravità e della reiterazione del fatto commesso ,delle strategie educativo/ didattiche attiva-te dai docenti. Durante questo periodo comunque scuola e famiglia dovranno mantenere gli opportuni contatti e lo studen-te sospeso dovrà svolgere i compiti assegnati a casa. 5.1 PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITA’ - Visto il D.M. n. 5843/A3 del 16 ottobre 2006 “Linee di indirizzo sulla cittadinanza democratica e legalità” - Visti i D.P.R. n.249 del 24/6/1998 e D.P.R. n.235 del 21/11/2007 “Regolamento recante lo Statuto delle stu-dentesse e degli studenti della scuola secondaria” - Visto il D.M. n.16 del 5 febbraio 2007 “Linee di indirizzo generali ed azioni a livello nazionale per la pre-venzione del bullismo” - Visto il D.M. n.30 del 15 marzo 2007 “Linee di indirizzo ed indicazioni in materia di utilizzo di telefoni cel-lulari e di altri dispositivi elettronici durante l’attività didattica, irrogazione di sanzioni disciplinari, dovere di vigilanza e di corresponsabilità dei genitori e dei docenti” - Nel pieno rispetto della Carta dei servizi della scuola, del Regolamento interno d’Istituto - Per rafforzare l’alleanza educativa che coinvolge in modo consapevole la scuola, gli alunni e le loro famiglie - Per garantire trasparenza e pubblicità degli atti

GGllii ssttuuddeennttii ssii iimmppeeggnnaannoo aa :: - prendere coscienza dei propri diritti – doveri - conoscere gli obiettivi formativi e didattici del proprio curricolo - partecipare in modo consapevole al lavoro scolastico individuale e/o di gruppo; - svolgere regolarmente il lavoro assegnato a scuola e a casa; - essere puntuali alle lezioni e frequentare con regolarità; - non tenere acceso né a non usare a scuola il cellulare; - rispettare i compagni e il personale della scuola; - rispettare e a comprendere le diversità personali e culturali, la sensibilità altrui; - conoscere e rispettare il Regolamento di Istituto e le norme condivise della vita di classe; - rispettare gli spazi, gli arredi ed i laboratori della scuola o a segnalare eventuali carenze; - favorire la comunicazione scuola/famiglia.

II ggeenniittoorrii ssii iimmppeeggnnaannoo aa :: - conoscere l’offerta formativa della scuola; - conoscere il Regolamento d’Istituto - condividere e collaborare al progetto formativo partecipando a riunioni, assemblee, Consigli e colloqui in-dividuali;

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- vigilare sulla regolare frequenza e puntualità del figlio a scuola; - vigilare sull’impegno a casa nello svolgimento dei propri doveri scolastici - compilare e controllare il libretto delle giustificazioni di assenze e ritardi; - prendere visione di tutte le comunicazioni della scuola; - rivolgersi ai docenti e al Dirigente scolastico in presenza di problemi didattici o personali; - dare informazioni utili a migliorare la conoscenza degli studenti da parte della scuola; - risarcire eventuali danni comprovati, arrecati agli ambienti, agli arredi ed alle strumentazioni della scuola.

II ddoocceennttii ssii iimmppeeggnnaannoo aa:: - proporre un’offerta formativa rispondente ai bisogni e ai ritmi d’apprendimento degli alunni e volta a ga-rantire il successo formativo di ognuno; - favorire la crescita umana e culturale della persona in coerenza con gli obiettivi e le dichiarazioni del POF; - avere uniformità d’intenzioni e di comportamenti; - realizzare un clima scolastico positivo fondato sul dialogo e sul rispetto; - informare in modo tempestivo e rendere consapevoli gli alunni e i genitori dell’intervento educativo e di-dattico, dei tempi e delle modalità di attuazione; - favorire l’integrazione delle diversità incoraggiando gli studenti ad apprezzare e a valorizzare le differenze ed i fattori unificanti; - esplicitare i criteri per la valutazione delle verifiche orali, scritte e di laboratorio; - comunicare a studenti e genitori i risultati delle verifiche e del livello di apprendimento raggiunto; - essere puntuali alle lezioni, precisi nelle consegne di programmazioni, verbali e negli adempimenti previsti dalla scuola nel rispetto delle scelte e delle decisioni collegiali; - non usare mai in classe il cellulare; - pianificare il proprio lavoro prevedendo anche attività di recupero e potenziamento - essere attenti alla sorveglianza degli studenti in classe, nell’intervallo ed in ogni momento dell’attività di-dattica; - lavorare in modo collegiale coi colleghi della stessa disciplina, del Consiglio di Classe /Interclasse e del Collegio Docenti

IIll DDiirriiggeennttee SSccoollaassttiiccoo ssii iimmppeeggnnaa aa :: - garantire e favorire l’attuazione dell’Offerta Formativa collaborando per la sua realizzazione; - garantire e favorire la collaborazione e il rispetto tra le diverse componenti della scuola; - cogliere le esigenze formative degli studenti e della comunità in cui la scuola opera per ricercare risposte adeguate.

IIll ppeerrssoonnaallee nnoonn ddoocceennttee ssii iimmppeeggnnaa aa :: - essere puntuale e svolgere con precisione il lavoro assegnato; - garantire il necessario supporto alle attività didattiche; - segnalare ai docenti e al Dirigente Scolastico eventuali problemi rilevanti; - favorire un clima di collaborazione e di rispetto tra tutte le componenti della scuola; - vigilare gli ambienti della scuola ed i bagni durante l’intervallo; - controllare i permessi d’uscita degli alunni.

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Da consegnare all’atto dell’iscrizione

PATTO DI CORRESPONSABILITA’ TRA SCUOLA e FAMIGLIE

-INFANZIA-

Nel pieno rispetto della Carta dei servizi della scuola, del Regolamento interno di istituto, dello Statuto delle studentesse e degli studenti si delinea, quale ulteriore contributo alla cultura delle regole nel nostro istituto, il seguente Patto educativo di corresponsabilità tra scuola e famiglie:

(ai sensi del DPR 245/2007)

La scuola è l’ambiente di apprendimento in cui promuovere la formazione di ogni alunno, la sua interazione sociale, la sua crescita civile. L’interiorizzazione delle regole può avvenire solo con una fattiva collaborazio-ne con la famiglia; pertanto la scuola persegue l’obiettivo di costruire una alleanza educativa con i genitori. Non si tratta di rapporti da stringere solo in momenti critici, ma di relazioni costanti che riconoscano i reci-proci ruoli e che si supportino vicendevolmente nelle comuni finalità educative. LA SCUOLA SI IMPEGNA A:

creare un clima sereno e corretto, favorendo lo sviluppo delle conoscenze e delle competenze, la matu-razione dei comportamenti e dei valori, il sostegno nelle diverse abilità, l’accompagnamento nelle si-tuazioni di disagio, la lotta ad ogni forma di pregiudizio e di emarginazione;

realizzare i curricoli disciplinari nazionali e le scelte progettuali, metodologiche e pedagogiche elabo-rate nel Piano dell’Offerta Formativa, tutelando il diritto ad apprendere;

procedere alle attività di verifica e di valutazione in modo congruo rispetto ai programmi e ai ritmi di apprendimento, chiarendone le modalità e motivando i risultati;

comunicare costantemente con le famiglie, in merito ai risultati, alle difficoltà, ai progressi nelle disci-pline di studio oltre che ad aspetti inerenti il comportamento e la condotta;

prestare ascolto, attenzione, assiduità e riservatezza ai problemi dei bambini, così da ricercare ogni possibile sinergia con le famiglie.

LA FAMIGLIA SI IMPEGNA A:

instaurare un dialogo costruttivo con i docenti, rispettando la loro libertà di insegnamento e la loro competenza valutativa;

tenersi aggiornata su impegni, scadenze, iniziative scolastiche, controllando costantemente il libretto personale e le comunicazioni scuola-famiglia (circolari cartacee o su web);

partecipare alle riunioni previste, in particolare quelle dell’inizio dell’anno, nel corso delle quali ven-gono illustrati il P.O.F., il Regolamento della scuola, le attività che saranno svolte nell’anno;

intervenire, con coscienza e responsabilità, rispetto ad eventuali danni provocati dal figlio a carico di persone, arredi, materiale didattico, anche con il recupero e il risarcimento del danno;

rispettare l’organizzazione scolastica, in particolare riguardo all’orario di entrata e di uscita dei bam-bini;

evitare di sostare a scuola per tempi prolungati;

rispettare la privacy per comunicazioni riguardanti i bambini. Il genitore, presa visione delle regole che la scuola ritiene fondamentali per una corretta convivenza civile, sottoscrive, condividendone gli obiettivi e gli impegni, il presente Patto educativo di corresponsabilità in-sieme con il Dirigente scolastico, copia del quale è parte integrante del Regolamento d’Istituto. IL DIRIGENTE SCOLASTICO IL RESPONSABILE DI PLESSO Il GENITORE

(per il Collegio dei docenti)

…………………………………… …………………………………………

……………………………………

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Da consegnare all’atto dell’iscrizione

PATTO DI CORRESPONSABILITA’ TRA SCUOLA e FAMIGLIE

-PRIMARIA-

Nel pieno rispetto della Carta dei servizi della scuola, del Regolamento interno di istituto, dello Statuto delle studentesse e degli studenti si delinea, quale ulteriore contributo alla cultura delle regole nel nostro istituto, il seguente Patto educativo di corresponsabilità tra scuola e famiglie:

(ai sensi del DPR 245/2007)

La scuola è l’ambiente di apprendimento in cui promuovere la formazione di ogni alunno, la sua interazione sociale, la sua crescita civile. L’interiorizzazione delle regole può avvenire solo con una fattiva collaborazio-ne con la famiglia; pertanto la scuola persegue l’obiettivo di costruire una alleanza educativa con i genitori. Non si tratta di rapporti da stringere solo in momenti critici, ma di relazioni costanti che riconoscano i reci-proci ruoli e che si supportino vicendevolmente nelle comuni finalità educative. LA SCUOLA SI IMPEGNA A:

creare un clima sereno e corretto, favorendo lo sviluppo delle conoscenze e delle competenze, la matu-razione dei comportamenti e dei valori, il sostegno nelle diverse abilità, l’accompagnamento nelle si-tuazioni di disagio, la lotta ad ogni forma di pregiudizio e di emarginazione;

realizzare i curricoli disciplinari nazionali e le scelte progettuali, metodologiche e pedagogiche elabo-rate nel Piano dell’Offerta Formativa, tutelando il diritto ad apprendere;

procedere alle attività di verifica e di valutazione in modo congruo rispetto ai programmi e ai ritmi di apprendimento, chiarendone le modalità e motivando i risultati;

comunicare costantemente con le famiglie, in merito ai risultati, alle difficoltà, ai progressi nelle disci-pline di studio oltre che ad aspetti inerenti il comportamento e la condotta;

prestare ascolto, attenzione, assiduità e riservatezza ai problemi degli studenti, così da ricercare ogni possibile sinergia con le famiglie.

LA FAMIGLIA SI IMPEGNA A:

instaurare un dialogo costruttivo con i docenti, rispettando la loro libertà di insegnamento e la loro competenza valutativa ;

tenersi aggiornata su impegni, scadenze, iniziative scolastiche, controllando costantemente il diario personale e le comunicazioni scuola-famiglia (circolari cartacee o su web); partecipare alle riunioni previste, in particolare quelle dell’inizio dell’anno, nel corso delle quali ven-gono illustrati il P.O.F., il Regolamento della scuola, le attività che saranno svolte nell’anno;

verificare attraverso un contatto frequente con i docenti che lo studente segua gli impegni di studio e le regole della scuola, prendendo parte attiva e responsabile ad essa;

intervenire, con coscienza e responsabilità, rispetto ad eventuali danni provocati dal figlio a carico di persone, arredi, materiale didattico, anche con il recupero e il risarcimento del danno.

LO STUDENTE SI IMPEGNA A:

considerare i seguenti indicatori di condotta, responsabilizzandosi in tal senso: RISPETTO: di persone, di leggi, di regole, di consegne, di impegni, di strutture, di orari; CORRETTEZZA: di comportamento, di linguaggio, di utilizzo dei media; ATTENZIONE: ai compagni e alle proposte educative dei docenti; LEALTÀ: nei rapporti, nelle verifiche, nelle prestazioni; DISPONIBILITÀ: a migliorare, a partecipare, a collaborare.

Il genitore, presa visione delle regole che la scuola ritiene fondamentali per una corretta convivenza civile, sottoscrive, condividendone gli obiettivi e gli impegni, il presente Patto educativo di corresponsabilità in-sieme con il Dirigente scolastico, copia del quale è parte integrante del Regolamento d’Istituto. IL DIRIGENTE SCOLASTICO IL RESPONSABILE DI PLESSO Il GENITORE

(per il Collegio dei docenti)

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Da consegnare all’atto dell’iscrizione

PATTO DI CORRESPONSABILITÀ TRA SCUOLA, FAMIGLIA E ALUNNO

-SECONDARIA DI I GRADO-

Visto il D.M. n. 5843/A3 del 16/10/2006 “linee di indirizzo sulla cittadinanza democratica e legalità”; visti i D.P.R. n. 249 del 24 /6/1998 e D.P.R. n. 235 del 21/11/2007 “regolamento recante lo Statuto delle stu-dentesse e degli studenti della scuola secondaria”; visto il D.M. n. 16 del 5/2/2007 “Linee di indirizzo generali ed azioni a livello nazionale per la prevenzione del bullismo”; visto il D.M. n. 30 del 15/3/2007 “linee di indirizzo ed indicazioni in materia di utilizzo di telefoni cellulari e di altri dispositivi elettronici durante l’attività didattica, irrogazione di sanzioni disciplinari, dovere di vigi-lanza e di corresponsabilità dei genitori e dei docenti”;

si stipula

il presente patto di corresponsabilità tra la scuola, la famiglia e lo studente, per favorire e sviluppare un cli-ma positivo e costruttivo, nell'interesse primario dell'alunno e del suo percorso didattico-educativo.

La scuola si impegna a… La famiglia si impegna a… L’alunno si impegna a…

1

Relazioni

Favorire un ambiente sereno e adeguato al massimo svi-

luppo delle capacità dell’alunno.

Promuovere rapporti inter-personali positivi fra alunni ed insegnanti, stabilendo re-

gole certe e condivise.

Considerare la funzione for-mativa ed educativa della scuola e a dare ad essa la

giusta importanza.

Educare i figli alle regole del vivere civile, dando impor-

tanza alla buona educazione, al rispetto degli altri e delle

cose di tutti.

1.1.Comportarsi corret-tamente con compagni ed adulti, nel pieno ri-spetto degli altri. 1.2. Utilizzare corretta-mente gli spazi disponi-bili e il materiale della scuola. 1.3. Accettare il punto di vista degli altri e soste-nere con correttezza la propria opinione.

2

Partecipazione

Tenere in considerazione le proposte formative e orga-

nizzative di alunni e genitori.

Prendere in considerazione le eventuali proposte avanza-

te dai genitori.

Partecipare attivamente alle riunioni previste.

2.1. Esprimere il proprio pensiero. 2.2. Collaborare alla so-luzione dei problemi.

3

Interventi educativi

Mandare avvisi, comunica-zioni e annotazioni per tene-re sempre informate le fami-

glie.

Favorire negli alunni l'acqui-sizione di competenze sociali

e comportamentali.

Firmare sempre tutte le co-municazioni per presa visio-ne facendo riflettere il figlio, ove opportuno, sulla finalità educativa delle comunica-

zioni.

3.1. Riflettere con adulti e compagni sul compor-tamento da evitare. 3.2. Riflettere su eventua-li annotazioni ricevute. 3.3. Tenere un compor-tamento adeguato e cor-retto per ogni situazione.

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4

Interventi didattici

Migliorare l’apprendimento degli alunni, effettuando in-terventi mirati alla risoluzio-

ne dei problemi.

Prendere periodico contatto con gli insegnanti.

Cooperare con loro per la ri-

soluzione di problemi.

4.1. Partecipare con im-pegno a tutte le attività didattiche proposte. 4.2. Chiedere sempre chiarimenti per risolvere dei dubbi.

5

Vigilanza

Garantire all’interno dell’edificio scolastico la vigi-lanza da parte di tutto il per-

sonale della scuola.

In caso di ritardo e di uscita anticipata la famiglia si im-pegna ad accompagnare il minore. In caso di persona

diversa dal genitore, occorre per l’uscita anticipata la de-lega ed un documento di i-

dentità.

5.1. Rispettare le cose proprie e altrui, gli arre-di, i materiali didattici e tutto il patrimonio della scuola 5.2. Rispettare i divieti riguardo all’uso dei tele-foni cellulari e degli altri dispositivi elettronici

6

Puntualità

Garantire la puntualità, la regolarità e l’efficienza del

servizio scolastico.

Garantire la regolarità della frequenza scolastica.

Garantire la puntualità del

figlio.

Giustificare puntualmente le eventuali assenze e ritardi.

6.1. Rispettare l’ora di inizio delle lezioni. 6.2. Fare firmare gli avvi-si scritti.

7

Compiti

Fare in modo che ogni lavoro intrapreso venga portato a

termine e verificare con rego-larità lo svolgimento dei

compiti.

Ripartire il carico di lavoro in base all'orario della scuola.

Aiutare i figli a pianificare il lavoro e ad organizzarsi (ora-rio, angolo tranquillo, con-trollo diario, preparazione

della cartella, ecc…).

Richiedere ai figli di portare a termine ogni lavoro intra-

preso.

7.1. Prendere regolar-mente nota dei compiti assegnati. 7.2. Svolgere i compiti con ordine e regolarità.

8

Valutazione

Comunicare obiettivi e con-tenuti della verifica.

Controllare con regolarità i compiti e correggere le veri-

fiche in tempi ragionevol-mente brevi.

Garantire la trasparenza del-

le valutazioni.

Collaborare per potenziare nel figlio la consapevolezza delle proprie risorse e dei

propri limiti.

8.1. Riflettere sugli errori delle verifiche come oc-casione di miglioramen-to. 8.2. Riconoscere le pro-prie capacità, le proprie conquiste ed i propri li-miti come occasione di crescita.

Sanzioni disciplinari Nell'accertamento delle responsabilità comportanti provvedimenti disciplinari, vanno distinte le situazioni occasionali o le mancanze determinate da circostanze fortuite, dalle gravi mancanze che indicano un costan-te e persistente atteggiamento irrispettoso dei diritti altrui, in particolare della comunità scolastica e delle sue componenti. Atteggiamento che si esprime in manifestazioni di sopruso o di violenza, verbale o fisica, eserci-tate nei confronti dell'istituzione educativa e degli insegnanti o nei confronti dei compagni. Particolare gravità assumono le infrazioni a carattere collettivo. Le sanzioni disciplinari possono essere inflit-te agli alunni anche per gravi mancanze commesse fuori dalla scuola e che abbiano avuto notevole ripercus-sione nell'ambiente scolastico.

Riferimenti generali:

- I provvedimenti disciplinari hanno finalità educativa. - La responsabilità disciplinare è personale.

Provvedimenti disciplinari per gli alunni della Scuola Secondaria di Primo Grado

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- Nessuno può essere sottoposto a sanzioni disciplinari senza prima essere invitato ad esporre le proprie ragioni.

- Nessuna infrazione disciplinare, connessa al comportamento, può influire sulla valutazione del profitto.Le sanzioni sono sempre temporanee, proporzionate all'infrazione disciplinare e ispirate, per quanto possibile, al principio della riparazione del danno e devono servire come momento di crescita.

- Allo studente può essere offerta la possibilità di convertire le sanzioni in attività a favore della comunità scolastica.

Mancato rispet-to delle norme

Numero di volte

Intervento Sanzione Organo competente

Punti 1.1 – 1.2 2.1 - 2.2

3.3

fino a tre

Il Consiglio di Classe cerca di far riflettere gli alunni sulle norme che regolano la comunità Elaborazione di rego-lamenti di classe che si affianchino a quello della scuola Richiami al diritto allo studio

Nota nel registro di classe Comunicazione alle famiglie e convoca-zione delle stesse

Coordinatore e consi-glio di classe

oltre tre

Convocazione delle famiglie e allonta-namento dalla scuola fino a 5 giorni

Coordinatore e consi-glio di classe in seduta straordinaria

Punti 4.1 - 4.2 7.1 - 7.2

fino a tre Attività del consiglio di classe volta a promuo-vere nei ragazzi auto-nomia organizzativa e consentire l’acquisizione di tecni-che di studio e lavoro

Nota sul registro di classe Comunicazione alle famiglie e convoca-zione delle stesse con richiesta di collabo-razione

Coordinatore e anche il docente delle singo-le discipline in cui si verifica la mancanza

oltre tre Richiesta di collabora-zione alle famiglie

Punto 5.1

fino a tre Se il danno è modesto, riparazione da parte dell’alunno guidato da personale docente o collaboratore scolastico

Risarcimento pecu-niario, se il danno è riparabile, che viene richiesto alla fami-glia tramite comuni-cazione

Dirigente scolastico

oltre tre Convocazione della famiglia ed allonta-namento da scuola fino a 5 giorni

Consiglio di classe ri-unito in seduta stra-ordinaria

Punto 5.2

Sequestro del cellulare o di altri dispositivi e-lettronici da parte del docente

Sequestro degli og-getti e convocazione delle famiglie a cui verranno riconsegna-ti

Docente per il seque-stro, dirigente scola-stico per la restituzio-ne

Punti 6.1 - 6.2

fino a tre Coinvolgere la classe ma soprattutto l’alunno a livello personale, fa-cendo considerazioni che portino a maturare autonomia e senso di responsabilità

Nota sul registro di classe Comunicazione sul diario alle famiglie con richiesta di col-laborazione

Docente Docente e coordinato-re

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oltre tre Convocazione delle famiglie ed eventuale allontanamento da scuola per 1 giorno

Coordinatore e consi-glio di classe riunito in seduta straordina-ria

Letto e sottoscritto. Nonantola, li

per il Consiglio di Classe i genitori l'alunno

______________________ ______________________ ______________________

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66)) CCRR IITTEE RRII GGEE NNEE RRAALLII PP EERR LLAA FF OORR MMAAZZIIOO NNEE DD EELL LLEE CCLLAA SSSSII 6.1 SCUOLA DELL’INFANZIA

Le sezioni sono costituite secondo il fondamentale criterio dell’equieterogenità e dalla conseguente omoge-neità tra le sezioni parallele. L’equieterogenità è determinata dai seguenti fattori o variabili: - sesso - provenienza (frequenza Nido) - numero di alunni stranieri - numero di alunni diversamente abili - casi sociali - per i gemelli (inserimento in due sezioni diverse del medesimo plesso solo dov’è possibile) 6.2 SCUOLA PRIMARIA

OBIETTIVO FONDAMENTALE:

Formare classi eterogenee nella loro composizione interna ed adeguatamente omogenee fra di loro.

ORGANISMO INCARICATO DELLA FORMAZIONE:

La formazione delle classi prime compete alla Commissione Continuità, composta da insegnanti della Scuola Primaria (Funzioni Strumentali o referenti per la Continuità), dalle insegnanti delle se-zioni dei 5 anni delle Scuole dell’Infanzia del territorio (un’insegnante per sezione) e dalla Funzione Strumentale per la continuità della Scuola dell’Infanzia.

La Commissione sarà presieduta dal Dirigente Scolastico o da persona da lui incaricata.

TEMPI:

I documenti predisposti per il passaggio delle informazioni dei bambini provenienti dalle Scuole dell’Infanzia del territorio dovranno essere compilati dalle insegnanti e consegnati in segreteria en-tro la seconda settimana di giugno;

La Commissione Continuità formerà le classi prime nella terza settimana di giugno;

Gli elenchi delle classi verranno consegnati al Dirigente Scolastico che li visionerà e li renderà pub-blici entro i primi di luglio;

I colloqui tra le insegnanti della scuola dell’infanzia e le insegnanti delle future classi prime avranno luogo a settembre prima dell’inizio della scuola.

CRITERI:

equa suddivisione di maschi e femmine;

divisione di fratelli e gemelli;

equa suddivisione di alunni con richiesta di anticipo scolastico;

equa suddivisione di alunni diversamente abili;

equa suddivisione di alunni in svantaggio socio – culturale;

equa suddivisione di alunni non italofoni con cittadinanza non italiana (per livelli di competenze, abilità e preparazione raggiunti);

equa suddivisione di alunni non italofoni con cittadinanza italiana (per livelli di competenze, abilità e preparazione raggiunti);

eterogeneità di alunni per livelli di competenza raggiunti;

equa suddivisione di alunni preconvenzionali e convenzionali;

eterogeneità di alunni per aspetti comportamentali e con problematiche relazionali;

mantenimento all’interno della classe di almeno un compagno dello stesso gruppo di provenienza;

equa suddivisione di alunni provenienti da scuole dell’infanzia di altri comuni.

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PROCEDURE:

La Commissione Continuità procede al frazionamento del gruppo – sezione di provenienza e alla distribu-zione proporzionata tra le classi di alunni sulla base dei criteri sopraindicati, tenendo conto delle valutazioni sintetiche contenute nei documenti di passaggio e delle informazioni trasmesse verbalmente dai docenti. Nello specifico provvederà a:

comporre in modo prioritario le classi con alunni diversamente abili con inserimento di alcuni a-lunni individuati come sostegno al percorso di crescita del DVA;

suddividere equamente alunni con gravi difficoltà di apprendimento, di comportamento, di relazio-ne con particolare riguardo a non aggravare di ulteriore problematicità la classe con alunno DVA;

distribuire in modo proporzionato tra le classi i restanti alunni secondo i criteri sopraelencati, dopo aver esaminato le eventuali proposte di piccoli gruppi eterogenei della stessa sezione ,suggeriti dalle insegnanti della Scuola dell’Infanzia. Tali gruppi dovranno avere il più possibile il carattere di fles-sibilità e di intercambiabilità.

Al termine della formazione dei gruppi /classe gli elenchi saranno consegnati al Dirigente Scolastico che, ve-rificata la corretta applicazione dei criteri adottati procederà al sorteggio per l’abbinamento dei grup-pi/classe alle lettere – sezioni. 6.3 SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO FORMAZIONE CLASSI PRIME OBIETTIVO FONDAMENTALE:

Formare classi eterogenee nella loro composizione interna ed adeguatamente omogenee fra di loro.

ORGANISMO INCARICATO DELLA FORMAZIONE:

La formazione delle classi prime compete alla Commissione formazione classi, composta da inse-gnanti di lettere della Scuola Secondaria non impegnate in esami e da almeno un docente della Commissione Continuità.

La Commissione sarà presieduta dal Dirigente Scolastico o da persona da lui incaricata.

TEMPI:

i documenti predisposti per il passaggio delle informazioni dei bambini provenienti dalla Scuola Primaria del territorio dovranno essere compilati dalle insegnanti e consegnati entro la prima setti-mana di giugno durante gli incontri programmati nell’ambito della continuità tra insegnanti della scuola Primaria e Secondaria;

la Commissione Formazione Classi inizierà i propri lavori nella seconda settimana di giugno;

le insegnanti della scuola primaria saranno convocate verso la fine di giugno per un ultimo controllo dei gruppi classe sui quali, a loro richiesta, è ancora possibile apportare qualche modifica;

gli elenchi delle classi verranno consegnati al Dirigente Scolastico che li visionerà e li renderà pub-blici entro la prima metà di luglio.

CRITERI:

eterogeneità di alunni per livelli di competenza raggiunti;

eterogeneità di alunni per aspetti comportamentali e con problematiche relazionali;

equa suddivisione di alunni diversamente abili;

equa suddivisione di alunni in svantaggio socio – culturale;

equa suddivisione di alunni non italofoni con cittadinanza non italiana (per livelli di competenze, abilità e preparazione raggiunti);

equa suddivisione di alunni non italofoni con cittadinanza italiana (per livelli di competenze, abilità e preparazione raggiunti);

mantenimento all’interno della classe di almeno un compagno dello stesso gruppo di provenienza;

equa suddivisione di maschi e femmine;

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divisione di fratelli e gemelli;

equa suddivisione di alunni provenienti da scuole al di fuori del territorio.

Permanenza degli alunni ripetenti nel medesimo corso di appartenenza.

PROCEDURE:

La Commissione Continuità procede alla suddivisione di tutti gli alunni, indipendentemente dalla classe di provenienza, nella fasce di livello stabilite in base alle griglie di passaggio (concordate con le insegnanti della Primaria in Commissione Continuità), alle valutazioni sintetiche contenute nei documenti di passaggio e alle informazioni trasmesse verbalmente dai docenti. Nello specifico provvederà a:

comporre in modo prioritario le classi con alunni diversamente abili con inserimento di alcuni a-lunni individuati come sostegno al percorso di crescita del DVA;

suddividere equamente alunni con gravi difficoltà di apprendimento, di comportamento, di relazio-ne con particolare riguardo a non aggravare di ulteriore problematicità la classe con alunno DVA;

distribuire in modo proporzionato tra le classi i restanti alunni secondo i criteri sopraelencati, rispet-tando in particolare l’equilibrio tra le diverse fasce di livello.

Al termine della formazione dei gruppi-classe gli elenchi saranno consegnati al Dirigente Scolastico che, ve-rificata la corretta applicazione dei criteri adottati, procederà al sorteggio per l’abbinamento dei grup-pi/classe alle lettere–sezioni.

77)) CCrr ii tt eerr ii dd ii ddeerroogg aa aa ll ll ii mmii ttee ccoo nnss eenn tt ii ttoo dd ii aa ss ssee nnzzee ppee rr ll aa vvaa ll ii ddaazz iioonn ee

ddeell ll ’’aa nnnnoo ss ccoo llaa sstt ii cc oo

Ai sensi del primo comma dell’art. 11 del decreto legislativo n. 59/2004, i docenti debbono accertare per ciascun alunno la validità dell’anno scolastico sulla base della sua frequenza alle lezioni: “Ai fini della validità dell'anno, per la valutazione degli allievi è richiesta la frequenza di almeno tre quarti dell'orario annuale personalizzato di cui ai commi 1 e 2 dell'articolo 10. Per casi eccezionali, le istituzioni scolastiche possono autonomamente stabilire motivate deroghe al suddetto limite.” Tenuto conto, a discrezione del C. d. C, del quadro degli apprendimenti accertato, si considerano elementi di deroga: - degenza ospedaliera e / o lunga malattia - malattie croniche, invalidanti debitamente certificate - frequenza regolare in scuole del Paese di provenienza (per gli alunni stranieri di recente arrivo)

- oggettive ragioni ostative indipendenti dalla volontà delle famiglie o dell’alunno.

88)) CCrr ii tt eerr ii pp eerr llaa pprr ooggrraammmmaa zziioo nnee eedd uu ccaa tt iivv aa

Trasparenza : utilizzando i mezzi di comunicazione più rapidi e più efficaci quali le comunicazioni orali, let-tere circolari, il sito web dell’Istituto e il telefono, far conoscere in tempo reale agli studenti, alle famiglie, al territorio, gli obiettivi che si intendono perseguire, le competenze che si intendono promuovere, i contenuti e le attività programmati, i criteri di valutazione, unitamente alle eventuali assenze e ritardi degli studenti. Far conoscere con estrema chiarezza i limiti di profitto e di frequenza al di sotto dei quali non è possibile l’ammissione alla classe superiore. Condivisione: adottare ogni iniziativa di coinvolgimento e di adesione convinta degli studenti e delle fami-glie all’azione della scuola, nella formazione e nella valutazione degli studenti con frequenti incontri e preci-si documenti valutativi, nella consapevolezza che la condivisione è il primo passo verso il successo dell’azione comune. Integrazione: ricercare e far tesoro del curricolo territoriale e fare sinergia con le altre agenzie formative e la-vorative raggiungibili anche via internet. Flessibilità: aderire alle esigenze di chi apprende modulando la didattica ed i gruppi di apprendimento se-condo le possibilità offerte dagli artt. 4 e 5 del D.P.R. 275/1999 e prevedendo iniziative di arricchimento dell’Offerta Formativa e di recupero che siano fruibili da tutti. Accoglienza degli alunni con opportuni interventi di benvenuto e di recupero delle competenze di base

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Equilibrio degli interventi all’interno dell’istituzione per evitare squilibri nelle opportunità formative utiliz-zando in modo efficace le risorse umane ed economiche.

99)) CCrr ii tt eerr ii pp eerr llaa pprr ooggrraammmmaa zziioo nnee ddii aa tt tt iivv ii ttàà eexx tt rr aass ccoo llaa sstt iicc hhee ,, pp aarraa ss ccooll aass tt ii --

cchhee ,, vv iiaagggg ii ee vv ii ss ii tt ee ddii ii ss tt rruu zziioo nnee Visto l'art. 1 0 dei T.U. 16/4/94, n. 297; Visto il DPR 8 marzo 1999, n. 275; Visto il D.l. 1/2/2001, n.44; Visto il Regolamento d'istituto ►La scuola considera le attività extrascolastiche, parascolastiche dei viaggi di istruzione delle visite guidate a musei, mostre, manifestazioni culturali, di interesse didattico o professionale, lezioni con esperti e visite a enti istituzionali o amministrativi, la partecipazione ad attività teatrali e sportive, i soggiorni presso labora-tori ambientali, la partecipazione a concorsi locali, provinciali, regionali, nazionali o internazionali, a cam-pionati o gare sportive, a manifestazioni culturali o didattiche, a gemellaggi con scuole estere ed altre attività simili, parte integrante e qualificante dell'offerta formativa e momento privilegiato di conoscenza, comuni-cazione, socializzazione e crescita formativa degli studenti. ►Le gite con itinerario fuori dal territorio Comunale non possono essere effettuate nell’ultimo mese di scuo-la (30 giorni), a parte i casi in cui rientrino nelle attività di educazione ambientale ► Tutti gli alunni devono partecipare alle gite scolastiche e alle visite di istruzione, salvo gravi impedimenti, non di carattere economico, possibilmente comunicati dai genitori. Anche in caso di gravi impedimenti, le assenze non possono essere superiori al 20% degli alunni della classe. ►La spesa non deve essere elevata, scegliendo tra le proposte quella che offre il miglior rapporto quali-tà/prezzo. ►La durata della gita è stabilita dal Consiglio di Classe/Interclasse. ►Proprio perché parte integrante del percorso formativo offerto alla classe, la gita deve essere accuratamen-te preparata dal Consiglio di classe/Interclasse, che deve verificarne la coerenza con le attività previste dal-la programmazione educativo/didattica e l'effettiva possibilità di svolgimento. ►Il Dirigente Scolastico individua ogni anno scolastico un coordinatore del Piano delle Uscite e dei Viaggi Didattici della scuola ►Alle visite di qualsiasi durata dovrà partecipare un numero di insegnanti accompagnatori non inferiore a uno ogni 21 alunni. Gli alunni diversamente abili devono essere accompagnati dal docente di sostegno o da un educatore. ►Nel designare gli accompagnatori, i Consigli di classe/Interclasse provvederanno ad indicare sempre un accompagnatore in più per ogni classe per subentro in caso di imprevisto. ► In caso di indisponibilità improvvisa e giustificata di uno o più insegnanti accompagnatori, provvederà il Preside a nominare un sostituto tra i docenti disponibili. Qualora non siano disponibili docenti accompagna-tori della classe stessa, la gita non verrà effettuata. ►La funzione di accompagnatore può essere svolta anche dai collaboratori scolastici ► I docenti accompagnatori devono portare in uscita un modello per la denuncia di infortunio ,l'elenco dei numeri telefonici della scuola e degli alunni. ►Ai docenti accompagnatori saranno corrisposti i compensi indicati nella Contrattazione decentrata di Isti-tuto. ► La gita deve offrire la possibilità di socializzare maggiormente tra il gruppo classe, deve essere un’ espe-rienza formativa e utile a fare crescere e migliorare il clima all’interno della classe stessa. Proprio per privile-giare il rapporto alunni-alunni e alunni-docenti, la gita non può essere realizzata insieme ai genitori. ►I genitori sono ammessi in accordo con il D. S. ed i docenti per casi speciali di sorveglianza o di salute e senza oneri per l’Istituzione scolastica. ► Sono ammessi anche viaggi di più giorni. ► Il giorno seguente la gita, che terminerà entro le ore 22.00 se di un giorno ed entro le ore 20.00 se di più giorni, tutti gli alunni dovranno essere presenti alle lezioni. Sarà cura dei docenti accompagnatori ricordare agli alunni l’impegno di essere presenti alle lezioni il giorno seguente. ► La gita deve essere costruita insieme alle varie componenti della scuola: alla segreteria spetta la parte or-ganizzativa inerente ai trasporti, ai biglietti e a quanto indicato dai docenti. I docenti dovranno provvedere alla organizzazione dell’attività e alla sua preparazione in classe. Per prevedere la copertura nel Programma annuale della gestione finanziaria della scuola, il piano delle gite deve essere predisposto entro il 25 ottobre di ogni anno scolastico. ►Per garantire il più possibile pari opportunità a tutti gli alunni della scuola, è bene che all’inizio dell’anno scolastico si verifichino la possibilità di organizzare in corso d’anno gite dello stesso numero, in luoghi co-

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muni, della stessa durata e della stessa spesa. ► Le attività approvate e programmate dai Consigli di Classe/Interclasse , dal Collegio dei Docenti e dal Consiglio d’Istituto, rientrano nel Piano delle Uscite e dei Viaggi Didattici della scuola

Procedura da attivare per la pianificazione delle visite guidate/uscite brevi/itinerari,secondo l’iter amministrativo stabilito dalle norme dello Stato

ATTIVITA’ A COSTO ZERO (senza spese di pullman, guida, …):

Il collegio dei docenti autorizza i consigli di interclasse/intersezione/classe a deliberare le uscite a costo zero, che saranno autorizzate dal Dirigente Scolastico previa presentazione della richiesta su apposito modulo. Il collegio dei docenti e il consiglio di istituto saranno informati nella prima seduta utile succes-siva all’uscita”. Procedura: 1. Presentazione del modulo di richiesta con:

Classi interessate e numero di alunni

Meta e orari di partenza / rientro

Obiettivi

Docenti accompagnatori

Un docente accompagnatore di RISERVA

Altre notizie utili (es.: in bicicletta, a piedi, con autobus, …data della delibera del consiglio di inter-classe / intersezione)

2. Delibera del consiglio di interclasse / intersezione/classe:

Deve precedere l’uscita

Deve essere riportata sul modulo di richiesta

ATTIVITA’ CON SPESE A CARICO DEL BILANCIO DELLA SCUOLA (trasporto, guida, ingres-si…): possono essere effettuate solo dopo la delibera del collegio dei docenti (sulla valenza didattica della gita) e la delibera del consiglio di istituto (relativa alla copertura finanziaria).

Procedura:

A. In treno: a. il docente presenta la richiesta, completa di tutti i dati b. la segreteria chiede conferma del preventivo alle ferrovie c. il Dirigente Scolastico o un collaboratore del dirigente, direttamente o tramite la segreteria

comunicano la spesa pro capite d. vengono raccolte le quote individuali (con bollettino postale) o, in alternativa, le quote ven-

gono versate in un’unica soluzione sul c/c bancario della scuola e. consegna della ricevuta del versamento al D.S.G.A. f. il D.S.G.A cura la nomina degli accompagnatori, conferma la prenotazione dei posti a Treni-

talia ed emette mandato di pagamento al ricevimento della fattura g. il responsabile della gita: al rientro della gita consegna una sintetica relazione in cui sono e-

videnziati:

congruenza tra obiettivi e risultati ottenuti

punti di forza

criticità

ogni altra informazione significativa (problemi di disciplina, accoglienza superiore/inferiore alle a-spettative, incidenti, encomi alla scolaresca, ritardi …)

h. Altre spese: i. GUIDE:

1. se la guida emette fattura, va pagata tramite bilancio, pertanto vanno raccol-te le quote insieme a quelle di viaggio e versate in bilancio. Il D.S.G.A pa-gherà la guida al ricevimento della fattura

2. se la guida non emette fattura ma rilascia ricevuta di pagamento (quindi va

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pagata nella giornata di prestazione del servizio): a. i fondi vanno raccolti con le quote del viaggio, b. vanno versati in bilancio, c. sono riscossi dal capo gita secondo le indicazioni del DSGA d. al rientro dalla gita, il responsabile consegnerà la ricevuta di paga-

mento rilasciata dalla guida 3. se la guida non emette fattura e non rilascia ricevuta:

a. NON DEVE FIGURARE NEL MODULO DI RICHIESTA DI USCI-TA

b. I FONDI VENGONO RACCOLTI E NON VERSATI c. LA GUIDA VIENE PAGATA SUL POSTO

ii. INGRESSI A MUSEI …: informarsi prima della compilazione del modulo se il mu-seo prevede l’entrata gratuita o ridotta per le scolaresche che si recano in visita con l’elenco degli alunni su carta intestata della scuola e con la lettera della scuola stessa.

1. SE IL MUSEO E’ A PAGAMENTO e il viaggio viene effettuato esclusiva-mente per visitare il museo, occorre procedere come per la guida che rilascia ricevuta al momento del servizio:

a. i fondi vanno raccolti con le quote del viaggio, b. vanno versati in bilancio, c. sono riscossi dal capo gita secondo le indicazioni del DSGA d. al rientro dalla gita vanno consegnati al D.S.G.A. i biglietti

d’ingresso al museo 2. Se la visita del museo non è l’unico motivo del viaggio, i fondi possono es-

sere raccolti, non versati e utilizzati per pagare in loco. La visita al museo non dovrà figurare nel modulo di richiesta della gita.

B. In pullman:

a. il docente presenta la richiesta, completa di tutti i dati b. la segreteria richiede i preventivi che vengono esaminati dal Dirigente Scolastico o dal Vica-

rio, dal D.S.G.A. e da un terzo componente (nominato dalla Giunta esecutiva o l’Assistente Amministrativo che ha chiesto i preventivi)

c. il Dirigente Scolastico o un collaboratore del dirigente, direttamente o tramite la segreteria comunicano la spesa pro capite

d. vengono raccolte le quote individuali (con bollettino postale) o, in alternativa, le quote ven-gono versate in un’unica soluzione sul c/c bancario della scuola

e. consegna della ricevuta del versamento al D.S.G.A. f. il D.S.G.A cura la nomina degli accompagnatori g. il D.S.G.A. provvede al pagamento della fattura del trasporto

9.1NORME DI COMPORTAMENTO E DI SICUREZZA DURANTE LE USCITE DIDATTICHE/VISITE GUIDATE/VIAGGI D’ISTRUZIONE Le visite guidate, i viaggi d’istruzione e le uscite didattiche non hanno finalità meramente ricreative, ma co-stituiscono iniziative complementari delle attività della scuola al fine della formazione generale e culturale; pertanto i partecipanti sono tenuti ad osservare le più comuni norme di comportamento per la salvaguardia della sicurezza propria e altrui. In autobus * si sta seduti al proprio posto, se si rimanesse alzati una brusca manovra potrebbe far perdere l'equilibrio e causare brutte cadute. *si allacciano le cinture di sicurezza ove presenti *non si mangia, né si beve, un'improvvisa frenata potrebbe causare l'ingestione di liquidi e/o solidi *si conversa senza fare eccessiva confusione. Trasferimenti da un luogo all’altro *si resta con il proprio gruppo e si seguono le direttive dell’insegnante e della guida; allontanandosi o non seguendo le istruzioni date ci si mette in condizione di pericolo.

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*non si fotografano o si toccano statue, dipinti o comunque oggetti preziosi Uso del cellulare *L’uso del cellulare non è consentito.

10) Sicurezza

Il sistema di Gestione della Salute e Sicurezza è richiamato nel Decreto Attuativo del d.lgs.vo 81/80 nella Scuola

SICUREZZA Norme generali di comportamento Secondo il Testo Unico sulla sicurezza dal D.L. del 9 aprile 2008 n.81, tutto il personale e gli studenti sono tenuti ad osservare scrupolosamente le disposizioni impartite in materia di sicurezza ( vie di fuga, comportamento in caso di eventi calamitosi ecc.). Gli alunni avranno cura di non ingombrare con zaini o altri effetti personali le vie di fuga e le uscite di sicurezza dalle aule. Responsabili della sicurezza Tutti coloro che sono presenti negli edifici scolastici al momento di un’emergenza ( incendio, terremoto ecc.) sono tenuti a mettere in atto le procedure insegnate all’inizio di ogni anno scolastico e a fare riferimento ai Responsabili designati dalla Presidenza. Prove di evacuazione La scuola organizza due volte all’anno la prova di evacuazione dagli edifici: tutti coloro che sono presenti a qualunque titolo nei plessi scolastici al momento della prova sono tenuti ad osservare le norme relative, che all’inizio dell’anno vengono rese note ed affisse in ogni locale. Sarà cura del Dirigente Scolastico, in qualità di datore di lavoro, fornire a tutto il personale la formazione obbligatoria prevista dalla legge. Il RSPP e il RSL con l’aiuto degli ASPP formati ed aggiornati, avranno cura di verificare che sia fornita l’informazione anche al personale precario a qualunque titolo presente per servi-zio a scuola.