RAVENNA FESTIVAL 2009 14 giugno - 18 luglio IL … · libretto di Catherine Johnson regia di ......

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IL PROGRAMMA THE PROGRAMME RAVENNA FESTIVAL 2009 14 giugno - 18 luglio WWW.RAVENNAFESTIVAL.ORG

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IL PROGRAMMA

THE PROGRAMME

RAVENNA FESTIVAL 2009 14 giugno - 18 luglio

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L.O

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WATER MUSICMUSIC FOR THE ROYAL FIREWORKS

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Orchestra Barocca Zefiro Alfredo Bernardini oboe e direzione

Cosa c’è di meglio della musica di Händel peruna gita in barca sul Tamigi? Deve averlo pen-sato re Giorgio I allorché, il 17 luglio 1717,vide un’imbarcazione piena di musici accantoalla propria; e la cosa gli piacque tanto che,secondo la leggenda, volle riascoltare quellache oggi conosciamo come Water Music per trevolte di fila (col risultato di far finire il bar-cheggio nel cuore della notte, alle tre del mat-tino). Ben più seria, ma non meno festosa,l’occasione per cui venne composta la Musicfor the Royal Fireworks: lo spettacolo pirotec-nico con cui, il 27 aprile 1749, venne festeg-giata la pace di Aquisgrana, che poneva finealla Guerra di successione austriaca. Il palcodell’immensa orchestra andò a fuoco duranteil lancio dei razzi, ma che importa? La musicac’è ancora, e tanto basta.

What’s better than Händel’s music for a bargetrip on the River Thames? King George I musthave had a similar thought on July 17th, 1717,when he had a concert performed on a bargeclose to his. The King was said to have loved itso much that he ordered musicians to repeatthe Water Music suites three times (the royalparty only got ashore at three a.m.). Muchmore serious – but not less merry – was theoccasion for Music for the Royal Fireworks:the pyrotechnic display on 27 April, 1749 wasmeant to celebrate the end of the War of theAustrian Succession and the signing of theTreaty of Aix-la-Chapelle. The enormouswooden building where the orchestra was per-forming caught fire during the show, but whocares? The music lives on, and this is enough.

Fuochi d’artificio realizzati daPirotecnica Benassi

DOMENICA 14 GIUGNO

Darsena di Città, ore 21.30

Omaggio a Georg Friedrich Händel nel 250° anniversario della scomparsa

MAMMA MIA!The Smash hit Musical based on the songs of ABBATour Internazionale

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libretto diCatherine Johnsonregia diPhyllida Lloydcoreografie diAnthony Van Laastluci diHoward Harrisonproduttore esecutivoMark Thompson

Gli immortali successi degli Abba – oltre 350milioni di copie vendute in tutto il mondo –sono l’irresistibile accompagnamento sonorosu cui si dipana Mamma Mia!, il musical piùrappresentato al mondo, di cui ora vedremo lastessa edizione contemporaneamente in scenaa New York e Londra, dove debuttò ufficial-mente dieci anni fa. Frutto delle menti creativedi tre donne, la produttrice Judy Craymer, lacommediografa e scrittrice Catherine Johnsone la regista Phyllida Lloyd, il musical nonvuole essere un mero tributo al leggendariogruppo pop svedese, bensì una creazionenuova che si ispira alla teatralità delle lorocanzoni, come ha ben dimostrato il travolgentefilm con Meryl Streep che ne è stato tratto.

ABBA’s immortal chart-topping singles – morethan 350 million copies sold worldwide – arethe irresistible soundtrack of Mamma Mia!,the world’s most represented jukebox musical,staged at the same time in Forlì, New York andLondon, where it officially debuted ten yearsago. The brain child of three creative women –producer Judy Craymer, playwright Cather-ine Johnson and director Phyllida Lloyd – themusical is not a mere tribute to the legendarySwedish pop group, but a new creationinspired by the theatrical potential of theirsongs, as recently demonstrated by the exhila-rating stage-to-film adaptation starring MerylStreep.

In lingua originale con sovratitoli in italiano

LUNEDÌ 15, MARTEDÌ 16, MERCOLEDÌ 17, GIOVEDÌ 18, VENERDÌ 19, SABATO 20 GIUGNO

PalaFiera di Forlì, ore 21

Benny Andersson & Björn Ulvaeus’

BIANCO NERO PIANO FORTEInstallazione ‘site specific’

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progetto Mara Cantoni, Luigi Ceccarelli,Silvia Lelli, Roberto Masottifotografie Lelli e Masottiprose e versi Mara Cantonimusica e sound design Luigi Ceccarelli

Produzione Ravenna Festivalin collaborazione conIstituzione Biblioteca Classense

What are things, if man is absent? Inert forms,prints left in the grooves of history or pulsingfigures of the imaginary? And, specifically, whatdoes a piano without a pianist do? Does it wait,meditate, evocate or, simply, is there? Does it missman at all?The idea for this installation came from a collec-tion of b&w photos portraying pianos in differentsurroundings and often revealed as unsettling,mysterious creatures.The encounter of images, verse, prose and soundgives birth to an installation where the differentarts converse and finally merge. The true protag-onist here is the piano – more observing thanobserved, implacable, black, shiny and tense.And a piano is present in real terms – laying onone side, bare naked, its chords singing, stimu-lated by slight electromechanical vibrations.

musiche realizzate presso Edison Studio - Roma, IMEB-Bourgesvoci Sonia Bergamasco, Paolo Bessegato,Elena Bucci, Mara Cantoni, MarcoCavalcoli, Sandro Cerino, Enrico Fink,Gabriella Franchini, Camillo Grassi,Ermanna Montanari, Giovanna Morivideo e sito internet produzione e realizzazione DDR Videoflot, Gerardo Lamattinaallestimento Leonardo Scarpaaudio e illuminotecnica LPEprogetto Marino Pandolfini

MARTEDÌ 16 GIUGNO - INAUGURAZIONE ORE 18.30

Sala Dantesca della Biblioteca Classense

(dal 16 giugno al 18 luglio)

In assenza dell’uomo le cose cosa sono? Formeinerti, impronte lasciate nel solco della storia ofigure pulsanti dell’immaginario? Un piano-forte senza pianista cosa fa? Aspetta, medita,evoca, semplicemente sta? E dell’uomo hanostalgia? L’idea d’installazione nasce da una serie di foto-grafie in bianco e nero di pianoforti variamenteambientati, che spesso si rivelano creatureinquietanti e misteriose. L’incontro tra imma-gini, versi, prose e suoni, dà luogo a un’opera incui arti diverse si parlano e si ascoltano con-giungendosi. Il pianoforte, vero protagonista,più che essere osservato, ci osserva implaca-bile, nero, lucido, teso. E anche concretamentepresente, adagiato su un fianco, spoglio, a farcantare le sue corde, stimolato da leggerevibrazioni elettromeccaniche.

Via Baccarini 3 - Tel. 0544 482112orari di apertura:lunedì-venerdì 9-19 sabato 9-18ingresso libero

Gli enfants terribles del secolo scorso, o “BadBoys”, come volle autodefinirsi Antheil, sono iprotagonisti di un concerto strettamente legatoal Futurismo in cui, in una dimensione sineste-tica, l’esecuzione pianistica di Daniele Lom-bardi si fonde con colori, luci, danza e filmati,ricreando un clima di nuova spettacolarità insintonia con quanto Marinetti ebbe modo diteorizzare nei suoi manifesti. E anche seCasella non fu mai futurista, i Deux Contra-stes sono inscindibili da Boccioni, essendoneun omaggio alla scomparsa. Neanche Savinioaderì mai al movimento, tuttavia gli Chantsrealizzano un pianismo di straordinaria inno-vazione. Ma tutti gli autori in programma sonostoricamente significativi, creatori di nuovimondi sonori che a distanza di un secoloascoltiamo con rinnovato interesse.

Last century’s enfants terribles – “Bad Boys”in Antheil’s definition – are the protagonists ofa concert strictly connected to Futurism:Daniele Lombardi’s piano performance willmerge with colours, lights, dance and movingimages in a synaesthetic dimension, recreatingan atmosphere of new spectacularity on thesame wavelength as the theories set forth inMarinetti’s manifestos. And though Casellanever agreed to be called a Futurist, his DeuxContrastes can’t be separated from Boccioni,being a tribute to his death. Savinio similarlydid not adhere to Futurism, but his Chantsachieve an extraordinarily innovativepianism. All the composers in this programmewere historically important as the creators ofnew soundscapes that remain a fascinatinglistening experience today.

MARTEDÌ 16 GIUGNO

Chiostri della Biblioteca Classense, ore 21.30

THE BAD BOYS OF PIANOIl Futurismo ha cent’anni

Daniele Lombardi pianoforte musiche di Alberto Savinio, Arthur Lourié, Alfredo Casella, Aleksandr V. Mosolov, Silvio Mix, Franco Casavola, Aldo Giuntini, George Antheil,Henry Cowell

Bianco Nero Piano Forte - Evento 1

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VOCI NELLA PREGHIERA

con Massimo CacciariSœur Marie KeyrouzNaseer Shamma

ideazione e regiaCristina Mazzavillani Muti

ingresso libero

…c’è un luogo. Incontriamoci là. Partendo daun verso di Gialâl ad-Dîn Rûmî, probabilmente ilpiù grande poeta mistico di tutti i tempi, Vocinella preghiera intende essere un momento diincontro e di ascolto (anche nel senso evangelicodel termine) di voci in preghiera, estatiche, nellequali si insinuano la parola e il pensiero delfilosofo Massimo Cacciari. Parole e canti cheavvolgono e trascinano in un turbine, come ilvento del deserto. Quel deserto da cui sono natele tre grandi religioni del Libro che proprio qui,in quello che è uno dei luoghi più emblematici diuna antica e ancora oggi possibile comunione traOriente e Occidente (San Vitale), si incontrerannoassieme a genti, popoli, dispersi, etnie, ordini econgregazioni o semplici individui di buonavolontà. In-canto di voci sparse che insieme sielevano per piegare l’orecchio di Dio.

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MERCOLEDÌ 17 GIUGNO

Giardini di San Vitale, ore 21

…c’è un luogo, incontriamoci là…

…there’s a place. Let us meet there. Taking thecue from a verse by Gialâl ad-Dîn Rûmî,probably the greatest poet and mystic of alltimes, Praying voices is meant to be a moment oflistening, in the evangelic sense: praying, ecstaticvoices and the word of God will intermingle withthe words and thought of philosopher MassimoCacciari. Words and songs will enthral andcapture, like the wind of that desert where thethree great religions of the Book were born.These three religions will meet in San Vitalebasilica, one of the most emblematic places of theancient and still possible communion betweenEast and West. They will gather here withpilgrims, nations, ethnic groups, orders,congregations and simple people of good will –for the “en-CHANT-ment” of individual voicesjoining together to reach God’s ear.

in collaborazione con

HHoorrmmoozz VVaassffii

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GIOVEDÌ 18 GIUGNO

Chiostri della Biblioteca Classense, ore 21.30

RAGAPIANO

Fabrizio Ottaviucci pianoforte

Il pianoforte, strumento quasi simbolico dellamusica classica occidentale, apparirebbe lonta-nissimo dalle musiche di tradizione del lontanoOriente eppure… pare invece capace di rivelareassonanze, di produrre vibrazioni, sonore oemotive ma sempre intime e profonde, insospet-tabili, questo grazie a pianisti con la sensiblità el’apertura mentale di Fabrizio Ottaviucci, notoper le sue interpretazioni dei grandi maestridella musica contemporanea. Ottaviucci pre-senta le sue personali formule compositive, defi-nite “ragapiano”, che in uno stile semplice maraffinato ricercano atmosfere comunicativecalde e dirette. In linea con la “preghiera”,tematica sotterranea del festival, include nelpercorso opere di Scelsi e Cage, cercando unaunità espressiva, si potrebbe dire una assonanzaascetica, in due forme stilistiche molto distanti.

The piano, almost a symbol of classical Westernmusic, usually appears to be widely divergingfrom the traditional music of the Far East. Yet, inthe hands of a pianist endowed with thesensitiveness and open-mindedness of FabrizioOttaviucci, a great interpreter of the masters ofcontemporary music, it proves capable ofrevealing assonances and producing vibrations,sonorous or emotional, which are always intimate,deep-rooted and unexpected. Ottaviucci presentshis “ragapiano”, personal composition formulasthat create warm and direct communicativeatmospheres in a simple yet refined style. Inkeeping with the Festival’s underlying theme,“prayer”, his programme includes works byScelsi and Cage, trying to establish an expressiveunity or a kind of ascetical assonance betweentwo extremely different stylistic forms.

musiche di Terry Riley, Giacinto Scelsi e Fabrizio Ottaviucci

Bianco Nero Piano Forte - Evento 2

MATTHEW BOURNE’S DORIAN GRAY

direzione e coreografiaMatthew Bournemusica Terry Davies scenografia e costumi Lew Brotherston luci Paule Constable

Nato a Londra, nell’East End, nel 1960, Mat-thew Bourne – già ospite di Ravenna Festivalnel 2007 con lo splendido “Swan Lake” – è unodei coreografi britannici contemporanei dimaggior successo, ora nuovamente all’operacon il celeberrimo romanzo di Oscar Wilde, Ilritratto di Dorian Gray. Ma il suo DorianGray, in cui coreografie e regia troveranno lacomplicità delle musiche di Terry Davies, spo-sta l’azione da fine ’800 ai giorni nostri, e l’os-sessione per la giovinezza del protagonista sitrasforma in una ricerca smodata di fama.Dorian diventa così una sorta di “ragazzocopertina”, e il ritratto è quello scattato perun servizio fotografico. Inevitabile il riferi-mento ad un film epocale come Blow Up, capo-lavoro di Antonioni, ambientato nella Swin-ging London anni ’60.

Matthew Bourne (London, 1960), one of themost successful contemporary Britishchoreographers, returns to Ravenna Festivalafter his hugely successful Swan Lake (2007),with Oscar Wilde’s most renowned novel, ThePortrait of Dorian Gray, set to music by TerryDavies. Bourne stages a shift in time, from theclose of the 19th century to contemporaryLondon, where the protagonist’s obsession foryouth turns into an immoderate love of fame.Dorian is now a cover boy, his beautyimmortalised on advertising billboards (the“portrait” in the attic). An inevitablereference is made here to Antonioni’s epochalmasterpiece, Blow Up, set in the SwingingLondon of the Sixties.

Produzione New Adventures

Prima rappresentazione italiana

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VENERDÌ 19, SABATO 20 (15.30 e 21) E DOMENICA 21 (15.30 e 21) GIUGNO

Teatro Alighieri, ore 21

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LUNEDÌ 22 GIUGNO

Chiostri della Biblioteca Classense, ore 21.30

PRÈS DU SOLEIL Il canto degli uccelli nei madrigali e virelais del Medioevo

Ensemble SantenayJulla Schmidt voce e organetto

Elodie Wiemer flauti diritti

Szilárd Chereji viella

Orí Harmelin liuto

Le creature alate – prime tra tutte l’usignolo eil cigno – sono da sempre state considerateimportanti simboli musicali: immagini sonoredel canto e dell’armonia, della malinconia odella gioia, della morte o della vita, dellapurezza o della sensualità, della prigionia odella libertà. A tali metafore sonore è dedicatoil concerto dell’Ensemble Santenay che,unendo la voce ai più tipici strumenti della pra-tica musicale medievale, offre un suggestivoviaggio musicale nei cieli del XIV e XV secolo, eattraverso il tema del canto degli uccelli esploraun’antologia di composizioni della grande tra-dizione musicale italiana e nordeuropea, testi-moniate in alcuni tra i più importanti mano-scritti come il celebre chansonnier cordiformedi Chantilly e il Codice 117 della Bibliotecacomunale di Faenza.

Winged creatures – especially the nightingaleand the swan – have always been consideredmajor musical symbols: resonant images ofsinging and harmony, melancholy or joy, deathor life, purity or sensuality, captivity orfreedom. Ensemble Santenay dedicate theirconcert to these metaphors: the most typicalmedieval instruments combine with vocals topropose a striking musical journey in the skiesof the XIV and XV centuries. Through the themeof bird song, the ensemble explores ananthology of compositions from the greatItalian and Northern European traditionsrecorded in such important manuscripts as thefamous Chantilly chansonnier cordiforme andthe Codex Bonadiens 117, preserved at theFaenza library.

musiche di Jeham Vaillant, Donato da Cascia,Jacopo da Bologna, Paolo da Firenze,Matteo da Perugia, Jaquemin de Senleches

SOLISTI DEI WIENER PHILHARMONIKER

Wolfgang Schulz flauto

Franz Bartolomey violoncello

Xavier de Maistre arpa

La maestria tecnica e il rigore interpretativo,che distinguono e accomunano i componenti diuna tra le più prestigiose orchestre del mondo,si riversano negli organici cameristici che, divolta in volta, da essa prendono corpo. Comein questo Trio, che si scompone e ricomponeper dare voce alle intime pieghe che sempre siaprono nella produzione dei grandi autori:pagine destinate ai ristretti confini del“salotto” o pensate per le doti e la sensibilità dideterminati strumentisti; pagine in cui svelarei pensieri più reconditi o in cui sperimentare iprimi fermenti di un’idea. Pagine che questiinterpreti riuniscono e fanno proprie sotto ilsegno di un impasto timbrico inconfondibile:arpa, flauto, violoncello: un arco teso tra lafisicità terrena e l’impalpabile, eterea sugge-stione del cielo.

Technical skill and interpretative rigour – themust – have distinctive traits of all thecomponents of one of the most prestigiousorchestra in the world – are reflected in thevarious chamber groups they form from timeto time. This is the case with this Trio, whichvariously comes apart and re-assembles todelve in the depths of the works of greatcomposers: scores they wrote for the limitedspace of private parlours, or rather intendedfor the peculiar talents and feelings of aspecific musician; scores expressing theirinnermost thoughts, or maybe the blossomingof a new idea. Such scores do these musicianscollect and interpret in their unmistakabletone: harp, flute and cello – a bow drawnbetween earthly materiality and theimpalpable, ethereal suggestion of the sky.

musiche diJoseph Haydn, Christoph W. Gluck,Henriette Renié, Gabriel Fauré,Maurice Ravel

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MARTEDÌ 23 GIUGNO

Chiostri della Biblioteca Classense, ore 21.30

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MERCOLEDÌ 24 GIUGNO

Chiostri della Biblioteca Classense, ore 21.30

RE: PASOLINI

Stefano Battaglia pianoforte

Dedicato a Pier Paolo Pasolini

Facendo proprio l’approccio multidisciplinaredi Pier Paolo Pasolini, Stefano Battaglia ciracconta l’opera del grande intellettuale fil-trandola attraverso la sensibilità che è quelladell’estimatore, prima che del pianista. Nelproprio lavoro il musicista milanese persegueessenzialmente l’obiettivo di celebrare la coesi-stenza di antinomie e contrasti in Pasolini, enelle proprie composizioni utilizza questaopposizione emozionale, la associa alla vita delpoeta, ricercando di volta in volta legamimusicali con i luoghi in cui sono stati girati isuoi film. Con grande sensibilità e capacità ditoccare le corde dell’anima, rende letteral-mente udibili quelle meravigliose scene chehanno contrassegnato l’opera del cineasta,contribuendo a tratteggiare la forza e la fragi-lità di questo straordinario artista.

Stefano Battaglia adopts Pier Paolo Pasolini’smultidisciplinary approach to narrate thework of this great man of letters through thefilters of the admirer first, and then of thepianist. The Milanese musician essentiallypursues the objective of celebrating Pasolini’stypical coexisting antinomies and contrasts:Battaglia’s compositions exploit this emotionalopposition, which he associates to the poet’sown life in the research of possible musicalconnections to the locations of his films. Withgreat delicacy and a talent for touching thesoul’s strings, he literally makes thefilmmaker’s wonderful scenes audible, andgives his contribution to the definition of thestrength and frailty of this extraordinaryartist.

Bianco Nero Piano Forte - Evento 3

DUEL

Laurent Cirade violoncello, sedia a sdraio,didjeridoo, sega elettrica, percussioni, voce, ecc.

Paul Staïcu pianoforte, melodica, sega,percussioni, voce, ecc.

Mise en scène Agnés Boury

Duel è un’irresistibile e divertente perfor-mance, un vero e proprio “duello” tra musica ecomicità. Paolo Staïcu e Laurent Cirade, stra-vaganti artisti internazionali, si affrontano sulpalco in un delirio di prestazioni, alternandoumorismo, poesia e gag musicali durante l’ese-cuzione di un bizzarro programma che va daBach ai Beatles passando per Ennio Morri-cone. Armati di pianoforte, violoncello, gri-maldello, sedia a sdraio e barbecue, fanno sal-tare in aria uno ad uno gli stereotipi musicalid’ogni tempo, dalle melodie classiche e di pre-giata fattura ai più biechi motivetti da super-mercato. Il duo gioca con situazioni strava-ganti, in un turbinio di avvenimenti ed effettiscenici che ci lasciano deliziati, imprigionatidalla vertigine di un delirio poetico che spro-fonda in umorismo di classe.

Duel is an irresistible wild performance, agenuine “duel” between music and comedy.Paul Staïcu and Laurent Cirade, two eccentricworld-class musicians, confront each other ina raving series of comic performancesalternating humour, poetry, burlesque gagsand an incredible programme that includesBach, Ennio Morricone and the Beatles.Armed with bow and keyboard, handcuffs,deckchair and roasting spit, they knowinglyundermine all musical stereotypes – classicalprecious scores to trivial supermarket jingles.The duo frolics with odd situations in anamazing whirl of sketches and scenic effectsthat cast a spell on the audience, overwhelmedby a poetic rapture merging into first-ratehumour.

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GIOVEDÌ 25 GIUGNO

Rocca Brancaleone, ore 21.30

Scherza coi fanti ma lascia stare i santi

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VENERDÌ 26 GIUGNO

Palazzo Mauro de André, ore 21

GINO PAOLI: CANZONI NEL CINEMAProgetto musicale di Danilo Rea

Gino Paoli, Diana Torto voci

Danilo Rea pianoforte

Marco Tamburini tromba

Marcello Siringano violino

Franco Testa basso

Ellade Bandini batteria

Video immagini realizzate daPromusic - Reggio Emilia

Prodotto da ATER - Modena

Una voce scolpita nella storia del pop italiano,quella di Gino Paoli, ed un sestetto da sogno,guidato da Danilo Rea, sono i protagonisti diun evento inedito nel nostro panorama musi-cale: un viaggio, anche un po’ nostalgico, allariscoperta delle grandi canzoni legate alcinema di ieri e di oggi. Dai leggendari anniTrenta, stagione d’oro del film musicale ameri-cano, attraverso le canzoni del cinema fran-cese, fino al cinema italiano. Dunque, eccoMorricone, rivisitato in chiave jazz, ed HenryMancini, ma anche Piccioni e Trovajoli, l’indi-menticabile Nino Rota, la rivisitazione deigrandi temi di John Williams ed Elmer Brown,fino al gran finale con Casablanca e un com-movente omaggio di Paoli all’amico LuigiTenco. Ma, tra i bis, siamo certi che almenouna Sapore di sale non ci verrà negata.

Gino Paoli – an iconic voice on the Italian popmusic scene, and a dream sextet led by DaniloRea are the protagonists of a fresh event in ourmusic panorama: a somewhat nostalgic trip inrediscovery of the great songs from past andpresent motion pictures, from the legendaryThirties – the golden era of American musicalcinema – through the chansons from Frenchmovies and finally Italian cinema. Here’sMorricone, revisited from a jazz point of view;here’s Henry Mancini. And here are Piccioni,Trovajoli, the unforgettable Nino Rota, therevisiting of John Williams’ and ElmerBrown’s great themes, down to the grandfinale with Casablanca and a moving tributePaoli offers to his old-time friend, Luigi Tenco.Yet, we somehow feel that the encores will seeat least the essential Sapore di sale.

PORTO INTERMODALE RAVENNA spa

ORCHESTRE DE L’OPÉRA NATIONAL DE PARISdirettore

CHRISTOPH VON DOHNANYI

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Arabella Steinbacher violino

La Russia che guarda all’Europa; l’Europa cheguarda alla Russia: sono gli estremi di una lineaideale simboleggiata dalle composizioni cheChristoph von Dohnanyi, Arabella Steinbachere l’Orchestre de l’Opéra di Parigi presentano aRavenna. Da un lato la monumentale QuintaSinfonia di Cajkovskij, composta nel 1888,accolta con incredibile freddezza alla primaesecuzione e riabilitata postuma nel pantheoncajkovskijano grazie al grande Arthur Nikisch;dall’altro l’Offertorium per violino e orchestra(1980) con cui Gidon Kremer ha fatto conoscereall’Occidente Sofija Gubajdulina: compositrice“irresponsabile” secondo il regime sovietico(ma incoraggiata da Sostakovic a continuareper la sua “cattiva strada”), oggi consideratatra i maggiori esponenti della musica contempo-ranea dell’Est europeo.

Russia looking at Europe; Europe looking atRussia – these are the extremes of an ideal linesymbolised by the compositions Christoph vonDohnanyi, Arabella Steinbacher and the ParisOpera Orchestra will present at Ravenna. Onthe one side, Cajkovskij’s monumental FifthSymphony, composed in 1888 and icily greetedon its first performance only to be posthumouslyreinstated in the composer’s pantheon by thegreat Arthur Nikisch. On the other side, theOffertorium for violin and orchestra (1980), bywhich Gidon Kremer made the name of SofijaGubaidulina known to the West: considered an“irresponsible” composer by the Soviet regime(even though Sostakovic encouraged her toproceed on her “wrong track”), she is regardedtoday as a major representative of EasternEuropean contemporary music.

Sofija GubajdulinaOffertoriumConcerto per violino e orchestra

Pëtr Il’ic CajkovskijQuinta Sinfonia in mi minore op. 64

SABATO 27 GIUGNO

Palazzo Mauro de André, ore 21

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ORCHESTRA GIOVANILE LUIGI CHERUBINILA STAGIONE ARMONICA direttore

RICCARDO MUTISergio Balestracci maestro del coro

Beatriz Diaz soprano

Anna Malavasi mezzo soprano

Francisco Gatell tenore

Nahuel Di Pierro basso

Risale al 1789 (l’anno della Rivoluzione fran-cese) la prima versione della Missa defuncto-rum che Paisiello compone per le esequie delprincipe Gennaro di Borbone, morto di vaioloil 1° gennaio di quell’anno. Nel 1799, all’indo-mani della restaurazione borbonica seguita allaRepubblica partenopea, Paisiello riprende lapropria partitura in occasione dei riti funebrisvolti a Napoli in suffragio di papa Pio VI,morto in esilio in Francia sull’onda delle con-quiste napoleoniche. Per le esequie papali Pai-siello (che si diceva avesse abbracciato lacausa rivoluzionaria per poi riconvertirsi allafede borbonica) aggiunge al vecchio Requiemdue doppi cori nuovi di zecca e – ironia delcompositore? – una Sinfonia funebre compostadue anni prima per i funerali del generalenapoleonico Lazare Hoche.

The first version of Paisiello’s Missadefunctorum dates back to the year of theFrench Revolution, 1789. It was composed forthe funeral of Prince Gennaro of Bourbon,killed by smallpox on New Year’s Day. In 1799,soon after the fall of the Parthenopean Republicand the Bourbon restoration, Paisiello resumedwork on the score on the occasion of the funeralrites celebrated in Naples for the soul of PopePius VI, died in exile in France after beingdefeated by Napoleon’s troops. For the Pope’sfuneral, Paisiello, who had apparentlyembraced the revolutionary cause only to returnto his Bourbon faith, complemented his oldRequiem with two brand new double chorusesand – was it the author’s ironic intent? – with aFuneral Symphony composed two years earlierfor Napoleon’s general, Lazare Hoche.

Giovanni PaisielloMissa defunctorumRequiem per soli, coro e orchestra(Ut Orpheus Edizioni, Bologna)

In collaborazione col Festival di Pentecoste di Salisburgo

DOMENICA 28 GIUGNO

Basilica di Sant’Apollinare in Classe, ore 21

La scuola napoletana

ORCHESTRE DE PARISCHŒUR DE L’ORCHESTRE DE PARISdirettore

PIERRE BOULEZMelanie Diener soprano

Anna Stephany mezzo soprano

Simon O’Neill tenore

Peter Fried basso

Geoffroy Jourdain, Didier Bouturemaestri del coro

È una religiosità pudica, quasi un impegno del-l’anima che affiora dal più ostinato riserbo spi-rituale: è lo Stravinskij più autentico quello cheemerge dalle sue pagine “sacre”. È “la religio-sità totale e ieratica delle vecchie icone bizan-tine; immagini dove nulla rimane di umano chenon sia la fede” (Mila). Fede che, nella sculto-rea essenzialità della Glagolitica di Janácek, sifa energia primigenia, panteistico abbracciobarbarico. Nessuno meglio di Pierre Boulez sascandagliare le pieghe segrete di questo ardito,e mai del tutto assimilato, Novecento: profeta e,al tempo stesso, coscienza critica dell’avan-guardia europea, dalla vetta sapiente dei suoi84 anni, e con l’indomabile esuberanza di unapersonalità poliedrica, continua a richiamarciall’intima verità e alla forza di un pensieromusicale che guarda al futuro.

It is a shy religiosity that emerges from a soul’spersistent commitment to spiritual discretion:so, the most authentic Stravinskij emerges inhis sacred scores. It’s “the absolute andhieratic religiosity of old Byzantine icons,images retaining no human feature other thanfaith” (Mila). Faith that, in the clear-cutessentiality of Janácek’s Glagolitic Mass, findsits energy in the primordial, in a pantheisticbarbaric embrace. No director can fathom theintimate depths of this audacious and nevertotally assimilated 20th century better thanPierre Boulez: with the untamed exuberanceof his polyhedric personality, this wise 84-year-old prophet and critical conscience of theEuropean avant-garde still reminds us of theintimate truth and strength of a musicalthought which looks toward the future.

Igor’ StravinskijSinfonie per strumenti a fiato (in memoria di Claude Debussy; versionedel 1947)

Sinfonia di salmi per coro e orchestra(versione del 1948)

Leós Janácek Messa glagolitica

LUNEDÌ 29 GIUGNO

Palazzo Mauro de André, ore 21

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Omaggio a Joseph Haydn nel bicentenario della scomparsa

LA CREAZIONE (Die Schöpfung Hob. XXI:2) nella traduzione italiana di Giuseppe Carpani (1808)

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Orchestra di Padova e del Venetodirettore Mattia Rondelli

La Stagione Armonica Sergio Balestracci direttore del coro

Giuseppe Carpani (Vill’albese 1751 - Vienna1825) è noto ai più per l’attività librettistica(sua è la versione italiana della Nina di Pai-siello) e per le biografie-epistolari delle Rossi-niane e delle Haydine. Non tutti sanno che alui si deve anche una bella traduzione italianadel libretto che il barone Gottfried van Swie-ten approntò per Die Schöpfung (La Crea-zione, 1799): il capolavoro di Franz JosephHaydn divenuto, assieme al coevo oratorio DieJahreszeiten (Le Stagioni, 1801), una delleopere-simbolo nella produzione haydniana enella grande musica del primo Ottocento; uni-versalmente ammirata, amata e odiata anchedal quasi trentenne Beethoven, che guardavaall’opera del proprio maestro come a una pie-tra di paragone di fronte alla quale rapportarela propria eccellenza compositiva.

Giuseppe Carpani (Vill’albese, 1751 - Vienna,1825) is mostly renowned for his work as alibrettist (see the Italian version of Paisiello’sNina) and for his biographies in the form ofletters, Rossiniane and Haydine. Lessrenowned is his excellent Italian translation ofthe libretto Baron Gottfried van Swieten wrotefor Franz Joseph Haydn’s masterpiece, DieSchöpfung (The Creation, 1799), which,together with the almost contemporaryoratorio, Die Jahreszeiten (The Seasons,1801), became a universally acclaimedtouchstone of Haydn’s production and of early19th century great music, both loved and hatedby thirty-year-old Beethoven, who regardedthe work of his own master as a standardagainst which he should measure his owncomposing excellence.

Valentina Coladonato soprano

Mark Milhofer tenore

Sergio Foresti basso

MARTEDÌ 30 GIUGNO

Basilica di Sant’Apollinare in Classe, ore 21

In Templo Domini

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MERCOLEDÌ 1 LUGLIO

Teatro Rasi, ore 21.30

DIAMANDA GALAS Maledictions and Prayers

“Maledizioni e Preghiere”. Non poteva cheintitolarsi così il concerto di Diamanda Galas,la cantautrice americana di origini greche chefin da inizio carriera – con lo sconcertantealbum Litanies of Satan, del 1982 – fa i conticon le proprie ossessioni, tutte legate a temireligiosi, occulti, satanici. Quello che ha creatonegli anni è un modo di cantare rivoluziona-rio, potentemente espressivo, qualcosa di tal-mente unico da risultare quasi “troppo” permolte persone, incapaci di sostenere, a lungo,le sue lancinanti e intense performance vocali.Diamanda passa con estrema fluidità dal canto“a cappella” alla recitazione, all’urlo, allapreghiera, ai sintomi di soffocamento, fino aisingulti e alle risa demoniache: dopo averlaascoltata dal vivo nulla sarà più come prima.

Maledictions and Prayers – it’s the onlysuitable title for this concert by DiamandaGalas, the American vocalist and composer ofGreek heritage who has been confronting herpersonal obsessions since her bewildering firstalbum, Litanies of Satan (1982), exploring therealms of religion, Satanism and the occult.She has crafted a revolutionary, powerfullyexpressive way of singing – something sounique as to be “too much” for most listeners,unable to bear her piercingly intense vocalperformances for long. Diamanda freelyalternates “a cappella” with recitation, screamwith litany, choking or sobbing sounds withdemonic laughter: nothing will ever be thesame after attending her live performance.

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ROSENKRANZ SONATEN Sonate sui Misteri del Rosario

Riccardo Minasi violino

Ensemble Musica Antiqua Roma

Un tempo, sonate e concerti si pubblicavanocome le uova: una dozzina per volta. LeRosenkranz Sonaten (ca. 1676) di HeinrichIgnaz von Biber sono quindici, più una Passa-caglia per violino solo, e c’è un perché: sonoconosciute come “Sonate del Rosario” o“Sonate dei Misteri”, poiché ciascuna di esses’ispira a uno dei Misteri (Gaudiosi, Dolorosi,Gloriosi) che, cinque per gruppo, vengonoricordati nella recita del Rosario. Un vero eproprio compendio di “affetti mistici” espressianche con particolari pratiche strumentalicare a Biber: la deliberata scordatura dellostrumento in tutti i brani della raccolta fuor-ché due (la prima Sonata e la Passacaglia), o laprescrizione, nella Sonata della Resurrezione,di accavallare le due corde centrali dello stru-mento in modo da formare una croce.

Sonatas and concerts were once sold – orpublished – like eggs, by the dozen. HeinrichIgnaz von Biber’s Rosenkranz Sonaten (1676)instead came in a set of fifteen plus a passacagliafor solo violin. This was for a reason: the set isknown as the “Rosary” or “Mystery Sonatas”,all inspired by the fifteen Mysteries of theRosary, grouped into three sets of five (Joyful,Sorrowful and Glorious mysteries) andcomposing the Rosary devotional prayer. Theset is a genuine compendium of “mysticalaffections” often using Biber’s peculiarinstrumental techniques: scordatura (analternative tuning of the open strings) in all buttwo pieces – the first Sonata and the passacaglia– or the technical prescription of theResurrection Sonata, where the two middlestrings are symbolically crossed over.

GIOVEDÌ 2 LUGLIO

Basilica di San Vitale, ore 21

Heinrich Ignaz von Biber

DEMOFOONTEDramma per musica in tre attilibretto di Pietro Metastasio (Ut Orpheus Edizioni, Bologna)

direttore Riccardo Mutiregia Cesare Lievi scene Margherita Palli costumi Marina Luxardo luci Luigi SaccomandiOrchestra Giovanile Luigi Cherubini

coproduzioneSalzburger Festspiele, Ravenna Festival, Opéra National de Paris

primo allestimento in tempi moderni

Nel 1770, dopo il ritorno a Napoli e dopo unavita passata nei più celebri teatri d’Europa(soprattutto al servizio del duca Carlo Eugeniodi Württemberg, alla testa di una troupevocale di all stars e di un’orchestra che riva-leggiava coi celebri Mannheimer), NiccolòJommelli, osannato come un monumento musi-cale vivente, mette in musica per la quartavolta il Demofoonte che il celeberrimo Meta-stasio aveva composto nel 1733. Dramma permusica a tinte forti (le vicende dei coniugi Dir-cea e Timante ruotano intorno a un cruentosacrificio umano, un presunto incesto, unmisterioso scambio di neonati) che con la toc-cante e magnificente musica di Jommelli –ammirata anche da Mozart – diviene uno deicapolavori nell’ultima grande stagione deldramma per musica italiano del Settecento.

Returning to Naples in 1770, acclaimed as aliving musical monument after a lifetime inEurope’s greatest theatres (mostly spent in theretinue of Duke Charles Eugene ofWürttemberg as the leader of an all-star vocalgroup and of an orchestra rivalling therenowned Mannheimer), Niccolò Jommelli setto music Metastasio’s immensely popularDemofoonte for the fourth time. Thissensational opera seria, composed in 1733,narrates the juicy vicissitudes of a marriedcouple, Dircea and Timante, based on humansacrifice, an alleged incest and mistakenidentities. On the wings of Jommelli’s touchingand magnificent score, which even Mozartadmired, this tale of wild mishaps becomes atouchstone of the last great season of Italianmusical drama in the 18th century.

Demofoonte Dimitri Korchak,Marcello NardisDircea Maria Grazia Schiavo,Barbara BargnesiTimante Josè Maria Lo Monaco,Giacinta NicotraMatusio Antonio Giovannini,Nicola MarchesiniCreusa Eleonora Buratto,Auxiliadora ToledanoCherinto Valentina Coladonato, Irini KirakidouAdrasto Valer Barna-Sabadus,Pamela Lucciarini

VENERDÌ 3, DOMENICA 5, MARTEDÌ 7 LUGLIO

Teatro Alighieri, ore 20.30

La scuola napoletanaNiccolò Jommelli (1714-1774)

KKooiicchhii SSuuzzuukkii

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SABATO 4 LUGLIO

Palazzo Mauro de André, ore 21

SOIRÉE MAJA PLISETSKAJAAve Maja

con étoile e primi ballerini del Teatro Bol’sojdi Mosca e Mariinskij di San PietroburgoMaja Plisetskaja, Marija Aleksandrova,Nicolaj Tsiskaridze, Ilze Liepa, AndrejMerkur’ev, Artem Ovcarenko,Anastasja Gorjaceva, EkaterinaOsmolkina, Michail Lobuchin

Fin dagli esordi – danzò per la prima volta alTeatro Bol’soj a soli undici anni nella Bellaaddormentata – Maja Plisetskaja, classe 1925,è sempre stata un tipo di danzatrice diverso,dotata di un talento naturale raro e di un cari-sma tout court che le permisero, appena diplo-mata, di venire nominata immediatamente bal-lerina solista. Fascino straripante, una fluiditàtuttora ineguagliata e una serie strabiliante diriconoscimenti ne hanno consacrato durante lalunghissima carriera lo status di “étoile delleétoiles”, tanto che l’imperatore del GiapponeAkihito le ha consegnato il Premio Imperiale,informalmente considerato il premio Nobel perl’arte. Una grande che, per festeggiare il set-tantesimo compleanno, è tornata a “debut-tare” in Ave Maja, pezzo creato appositamenteper lei da Maurice Béjart.

Maja Plisetskaja (b. 1925) debuted on stage asSleeping Beauty at the age of eleven, at theBol’soj Theatre. It was clear from thebeginning that she was a different type ofballerina, endowed with the rare naturaltalent and tout court charisma that allowedher to be named a soloist immediately aftergraduation. Abundant charm, stillunparalleled fluency and an astonishing seriesof rave reviews have consecrated her status ofétoile des étoiles for the length of her career,till Japanese Emperor Akihito presented toher the Praemium Imperiale, informallyconsidered a Nobel Prize for Art. In 1995, onher seventieth birthday, she “debuted” inBéjart’s number Ave Maja, especiallychoreographed for her.

La serata si concluderà con Ave Maja, il ‘solo’ dedicato da Maurice Béjart a MajaPlisetskaja e danzato dalla stessa étoile

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O QUAM PULCHRA

Graciela Gibelli soprano

Vittorio Ghielmi viola da gamba

Riccardo Doni organo

Un programma dedicato alla Vergine, ma nonsolo. Un trio d’eccezione, capitanato da ungambista di gusto sopraffino come VittorioGhielmi, si cimenta non solo con brani marianidel più prezioso repertorio Cinque-Seicentescoche vede in Giacomo Carissimi il suo massimorappresentante: l’ensemble, completato dalsoprano Graciela Gibelli e dall’organista Ric-cardo Doni, esplora anche il repertorio stru-mentale dei secoli XVI e XVII senza trascuraregioielli musicali quali il Ricercare dai Fiorimusicali di Girolamo Frescobaldi “con l’ob-bligo di cantar la quinta parte” anziché ese-guirla all’organo, e compie alcune incursioninel repertorio settecentesco con quattro ariesacre in lingua tedesca di Georg Friedrich Hän-del, di cui ricorre quest’anno il duecentocin-quantesimo della scomparsa.

A programme dedicated to the Virgin Mary,and more. An exceptional trio, led by a refinedgambist like Vittorio Ghielmi, will not onlytackle the Marian pieces from the mostprecious repertoire of the 14th and 15th

centuries, well represented by GiacomoCarissimi. The ensemble – complemented bysoprano Graciela Gibelli and organistRiccardo Doni – will also explore theinstrumental repertoire of the 16th and 17th

centuries without neglecting such musicaljewels as Girolamo Frescobaldi’s “Ricercar –with the obligation to sing the fifth voice”(from Fiori musicali). They will also makesome excursions into the 18th centuryrepertoire with four sacred German arias byGeorg Friedrich Händel, on the 250th

anniversary of his death.

musiche di Girolamo Frescobaldi, GiacomoCarissimi, Giovanni Battista Fontana,Diego Ortiz, Ignazio Donati, Antoine Forqueray, Marin Marais, Carl Friedrich Abel, Georg Friedrich Händel

SABATO 4 LUGLIO

Basilica di San Vitale, ore 21

In Templo Domini

UN LIBRO DE HORAS DE ISABEL LA CATÓLICA

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Odhecatondirettore Paolo Da Col

C’è un termine ricorrente nella retorica delMedioevo: amplificatio, l’ingrandire, ornareun discorso, una musica, a gloria di Dio e degliuomini. È a tale concetto, volto a trasformarel’esperienza d’ascolto in sublime letturasonora, che s’ispirano le composizioni polifo-niche contenute in alcuni dei Libri d’Ore (libridi preghiere per la devozione privata) posse-duti da Isabella di Castiglia: brani attribuiti aimaggiori compositori del periodo, attivi omeno alla corte di Fernando e Isabella, daJuan de Anchieta a Francisco de Peñalosa, daLoyset Compère a Josquin Desprez. Da due diquesti Libri d’Ore attinge il Coro Odhecatondiretto da Paolo Da Col, nel tentativo di resti-tuire agli ascoltatori contemporanei la sugge-stione di un’esperienza spirituale ed esteticaunica nella storia.

Amplificatio, a recurrent term in medievalrhetoric, describes the act of expanding orenhancing an argument, speech or music inpraise of God or man. This idea – meant totransform the act of listening into a sublimesound experience – infuses the polyphoniccompositions collected in Isabel of Castile’sBooks of Hours (typical compilations ofprayers for personal devotion): the pieces areattributed to the major composers of her times– not all serving at the Spanish court: Juan deAnchieta, Francisco de Peñalosa, LoysetCompère and Josquin Desprez. Two of theseBooks of Hours have especially inspired CoroOdhecaton directed by Paolo da Col, who willattempt to give modern listeners the suggestionof a spiritual and aesthetical experienceunparalled in history.

LUNEDÌ 6 LUGLIO

Chiesa di Sant’Agata Maggiore, ore 21

OROQuattro pièces: un ciclo di coreografie dal “De rerum natura” di LucrezioTenue discorso sugli astri Brina la fredda mente dei cervi Quiete la quiete apparente dei corpiSottile istante di tempo

di Virgilio Sienicollaborazione alla drammaturgiaGiorgio Agambenmusica originale diFrancesco Giomiproduzione Ravenna Festival e Compagnia Virgilio Sieni

in collaborazione conAccademia sull’Arte del gesto, Comune diFirenze, e il sostegno del Ministero per i Benie le Attività Culturali e Regione Toscana

Le 4 pièces di Oro si rivolgono all’età dell’uomo ealla preziosità del gesto. Anziani, adolescenti,bambini, ragazzi non vedenti, danzatori darannovita ad un percorso poetico e immaginifico:nell'antico Molino Lovatelli – che dava il pane allacittà già ai tempi dell'esilio ravennate di Dante –verranno così ospitati, in successione, un adagio diuomini anziani che interpreteranno la luce che liavvolge; seguito dai gesti tenui di un gruppo dibambini apriranno lo spazio alla coreografia diragazzi non vedenti; poi un insieme di adolescenticostruiranno sulle punte lo spazio sonoro cheospiterà l’incontro tra la musica di Mendelssohn edue danzatrici. Infine una danza incontrollata chesi ispira ai fenomeni atmosferici e terrestri che gliuomini non sanno spiegarsi. Il filosofo GiorgioAgamben trae quattro grandi tracce guida sulsenso della tenuità e sul tempo come evento.

The 4 pièces of Oro portray the ages of man andthe refinement of gesture. Old people, teenagers,kids, blind youth and dancers will lead us on apoetic and highly imaginative path: MolinoLovatelli, an ancient watermill providing bread tothe city of Ravenna since the times of Dante'sexile, will be the stage for the series of four pièces.An adagio of old men interpreting the lightsurrounding them will be followed by the lightgestures of a group of children introducing achoreography of blind youth. Then a teenageensemble will dance on points to create a suitablesound space for the encounter of Mendelssohn’smusic with two female dancers. The final wilddance will be inspired by inexplicable atmosphericand earthly phenomena. Philosopher GiorgioAgamben will trace four main guiding lines on thesense of tenuity and Time as event.

con Simona Bertozzi, Ramona Caia, Elsa De Fanti, Massimiliano Barachini,Jacopo Jenna, Csaba Molnar, Daniele Ninarello, Giuseppe Comunielloe con la partecipazione di un gruppo di bambini, adolescenti e anziani di Ravenna

MARTEDÌ 7, MERCOLEDÌ 8 LUGLIO

Molino Lovatelli, ore 19 e 21.30

Compagnia Virgilio Sieni

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MARTEDÌ 7 LUGLIO

Rocca Brancaleone, ore 21.30

PER MICHELANGELO ANTONIONIGiorgio Gaslini e le sue musiche per il film “La notte” (1960)

Giorgio Gaslini pianoforte, composizioni, arrangiamenti e direzione musicale

Roberto Bonati contrabbasso

Roberto Dani batteria e percussioni

Sequenze de La Notte a cura di Francesco Leprino

Sono passati 49 anni da quando il jazzistaGiorgio Gaslini fu protagonista di un’avven-tura del nuovo cinema italiano come il film Lanotte, di Michelangelo Antonioni. Con il suoquartetto d’allora suonava in diretta sul set: inparte il gruppo comparve nel film, alle spalledei due protagonisti Jeanne Moreau e MarcelloMastroianni, in parte la musica fu utilizzataper la colonna sonora, vincitrice del Nastrod’argento. Si trattò di una piccola rivoluzionenel “suono” del nostro cinema, che non avevamai chiesto al jazz (in particolare al jazz ita-liano) di essere tanto presente; ma fu anche unmomento importante nella maturazione este-tica di Gaslini, che addirittura per partecipareal film rinunciò a un viaggio negli Stati Uniti,dove era stato chiamato da John Lewis, leaderdel Modern Jazz Quartet.

49 years have now gone by since jazzmanGiorgio Gaslini took part in MichelangeloAntonioni’s film La notte (The Night), anadventure in new Italian cinema. Gaslini andhis then quartet played live on the set, andpartially appear in the film in the backgroundof protagonists Jeanne Moreau e MarcelloMastroianni. Their score was used as asoundtrack, and won the Nastro d’Argentoaward by the association of Italian film critics.It was a small revolution for the “sound” ofItalian cinema, which had never beforereserved such space to jazz music – especiallyItalian jazz music. The film also marked animportant step for Gaslini’s aesthetic growth:to take part in it, he declined an invitation byJohn Lewis to perform with The Modern JazzQuartet.

Musica&Visioni I

Omaggio a Fritz Lang

METROPOLIS (1927)

musicato dal vivo da Danilo Rea e Rita Marcotulli pianoforti

Pozzo senza fondo di suggestioni multidirezio-nali, il film di culto Metropolis, che Fritz Langrealizzava nel 1927 rivoluzionando la tecnicacinematografica, è però slegato da qualsivogliariferimento musicale – come ovvia conse-guenza della sua mancanza di sonoro –, se nonquello creatogli nel 1984 da Giorgio Moroderinsieme ai Queen. Del tutto inedito e affasci-nante è allora il lavoro svolto da Rita Marco-tulli e Danilo Rea, per la prima volta in duo dipianoforti, a ricreare in tempo reale le atmo-sfere al contempo poetiche, inquietanti e apo-calittiche della grande opera di Lang. Unasorta di pas de deux musicale con cui i due pia-nisti ci “mostrano” da una nuova prospettivaquesto capolavoro espressionista, dalla nascitadel conturbante robot Maria fino alla ribel-lione degli operai-schiavi.

Metropolis, the revolutionary cult moviedirected by Fritz Lang in 1927, is aninexhaustible mine of multifarious suggestions,but – being a silent movie – lacks all musicalreference apart from the soundtrack added ata much later stage (1984) by Giorgio Moroderand the Queen. Now for the first time does apiano duo – Rita Marcotulli and Danilo Rea –provide live accompaniment to Lang’s movingimages, in the fresh and fascinating attempt torecreate their poetic, disquieting andapocalyptic atmospheres. A sort of musicalpas de deux in which the two pianists will“show” us Lang’s expressionist masterpiecefrom a new perspective – from the birth of afascinating robot, Maria, to the revolt of slaveworkers.

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MERCOLEDÌ 8 LUGLIO

Rocca Brancaleone, ore 21.30

Musica&Visioni II

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MISHA MENGELBERGpianoforte

JOANNA MACGREGORpianoforte

Difficile pensare a un pianista più radicalmente fuorida qualsiasi schema o regola costituita di MishaMengelberg, tra i protagonisti assoluti della turbo-lenta scena improvvisativa europea delle ultimedecadi. Mengelberg, che è nato a Kiev ma ha semprevissuto ad Amsterdam, dopo un esordio con il grandeEric Dolphy, nel 1967 fonda con i sodali HanBennink e Willem Breuker, l’Instant Composer Poole da allora quel sorprendente flusso sonoro e inven-tivo pare non essersi mai esaurito.Ricco di sorprese sarà il confronto tra il pianista eJoanna MacGregor, la pirotecnica virtuosa londinesedella tastiera, compositrice nonché direttore d’or-chestra, tra i massimi interpreti dei più ardui e origi-nali repertori contemporanei che oscilla da Ives aCage, da Thelonious Monk a Moondog. Con grandeenergia e temperamento Joanna è sempre più proiet-tata sulle musiche di domani anziché su quelle di ieri.

It’s hard to imagine a more radically different pianistthan Misha Mengelberg, a musician outside the norms ofconventional practice, one of the unquestionedprotagonists of the boisterous European freeimprovisation scene of the last decades.Mengelberg wasborn in Kiev but is a lifelong resident of Amsterdam, andmade his debut with great Eric Dolphy. In 1967, with hisfriends Han Bennink and Willem Breuker, he foundedthe Instant Composer Pool, which marked the beginningof an uninterrupted astonishing flow of sound invention.His line-up with Joanna McGregor will be rich insurprises – this brilliant London pianist, composer andconductor is one of the greatest interpreters of the mostchallenging and original contemporary repertoires,ranging from Ives to Cage, Thelonious Monk toMoondog. With inexhaustible energy and temperamentMcGregor shows her preference for the music oftomorrow, leaving yesterday behind.

GIOVEDÌ 9 LUGLIO

Rocca Brancaleone, ore 21.30

Bianco Nero Piano Forte - Evento 4

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VENERDÌ 10 LUGLIO

Teatro Alighieri, ore 21

LE BACCANTIda Euripide

coreografia di Micha van Hoeckecon Chiara Muti e Pamela Villoresicostumi Marella Ferreraquadri in scena Gianpaolo Bertoimpianto scenico Renzo Milanlight designer Bruno Ciulli

Ancora una volta la danza di Micha vanHoecke non si esaurisce nel semplice gesto:abbraccia e assorbe in sé canto, parola,musica, come sempre mossi alla ricerca delsenso più profondo dell’espressione artistica. Eper questa sua nuova creazione, che segna ivent’anni di una fertile e ininterrotta collabo-razione con Ravenna Festival, il coreografo(ma anche danzatore, attore, regista…) belgadi origine russa, insieme al suo storico Ensem-ble, si affaccia a uno dei più importanti testiteatrali di tutti i tempi: Le Baccanti di Euri-pide, affondando le mani nel mito di Dioniso ein quello delle folli donne – le Menadi – che,liberando il corpo e la mente, prendevanoparte ai riti orgiastici in suo onore. Ma in unalettura insospettabile e notturna, “perché solodi notte siamo fino in fondo noi stessi”.

Once again, Micha van Hoecke’s dance theatreproves to be more than simple gesture: itembraces and soaks up into itself singing,speech and music in the research for thedeepest meaning of artistic expression. For thisnew creation, celebrating the 20th anniversaryof a fruitful and uninterrupted collaborationwith Ravenna Festival, the Belgianchoreographer-dancer-actor-director ofRussian heritage and his historical Ensemblewill confront one of the most important plays ofall times, Euripides’ Bacchae, plunging handsinto the myth of Dionysus and the ravingwomen – the Maenads – who, losing all selfcontrol, took part in the god’s orgiastic rites.But van Hoecke’s reading will assume anunexpected nocturnal tone, “because only atnight are we truly and deeply ourselves”.

Nuova produzione in collaborazione col Festival Teatro dei due mari di Tindari

Ensemble di Micha van Hoecke

In collaborazione con

HUBBARD STREET DANCE CHICAGO

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direttore artistico Jim Vincentcoreografie di Jim Vincent, Nacho Duato,Alejandro Cerrudo e Ohad Naharin

Disegnare con il corpo quelle emozioni che lamusica affida alle note. Tratteggiare le melo-die, abbandonarsi ai respiri, danzare le pause,i sussurri, i crescendo più gioiosi. È questo ildono, raro, che possiede la Hubbard StreetDance Chicago, ensemble costituito nel 1977da Lou Conte e subito acclamato da pubblico ecritica per l’eccezionale, severa preparazionedei suoi componenti e per l’esuberante e inno-vativo repertorio. Attualmente diretto dalcoreografo JimVincent – già ballerino con laNederlands Dans Theater, la Compañia Nacio-nal de Danza e la Lyon Opera Ballet – l’Hub-bard continua a suscitare attenzione, a ispi-rare ed avvincere il mondo con le sue accura-tissime e originali performance eseguite dadanzatori sofisticati, capaci di coniugare ver-satilità e virtuosismo.

Using bodies to outline the emotions musicentrusts to notes. Tracing melodies,surrendering to breaths, dancing throughpauses, whispers and joyous crescendos. Thisis the rare gift of Hubbard Street DanceChicago, the ensemble founded by Lou Contein 1977 and immediately acclaimed byaudience and critics alike for its innovativerepertoire and the exceptionally strict trainingof its components. Presently directed bychoreographer Jim Vincent – a former dancerwith Nederlands Dans Theater, CompañiaNacional de Danza and Lyon Opera Ballet, theHubbard ensemble continues to stir upattention and to inspire the world withextremely accurate and original performancesby sophisticated dancers combining versatilityand virtuosity.

SABATO 11 LUGLIO

Palazzo Mauro de André, ore 21

ORCHESTRA E CORO DEL MAGGIO MUSICALE FIORENTINOdirettore RICCARDO MUTIPiero Monti maestro del coroDaniela Barcellona contralto

Johannes BrahmsRapsodia per contralto, coro maschile e orchestra op. 53

Schicksalslied (Canto del destino) op. 54

Ludwig van Beethoven Terza Sinfonia in mi bemolle maggioreop. 55 “Eroica”

DOMENICA 12 LUGLIO

Palazzo Mauro de André, ore 21

Se nelle battute conclusive dell’Eroica, laprima vera grande sinfonia “moderna”, ognidubbio svanisce nell’inequivocabile, epicaaffermazione della volontà rigeneratrice del-l’uomo, il destino su cui Brahms si interroganelle sue straordinarie pagine corali non con-cede altrettante certezze. Pur condividendole,egli non grida le laceranti inquietudini del pro-prio tempo, ma le trattiene tutte e le arginaattraverso una radicale ed etica disciplina for-male. La chiave d’accesso al cuore del suo eroesenza volto è depositata nel verso di Goethe cheapre la Rapsodia, “Ma chi è là, in disparte?”, ela meditazione nel Schicksalslied si amplia aquel mistero che da sempre attanaglia l’uma-nità, schiacciata tra vita e morte, tra miserieterrene e consolazioni celesti. Pronunciando inmusica ciò che le parole non possono dire.

If the closing bars of the Heroic, the first truly“modern” great symphony, make all doubtsvanish in the unequivocal, “epic” assertion ofman’s regenerating will, the destiny Brahmscontemplates in his extraordinary choralscores does not leave as many certainties.Brahms shared but did not voice the laceratingworries of his times: he rather held them back,keeping them in check through the exercise ofradical, ethical formal discipline. The key tothe heart of his faceless hero lies in the openingverse of the Alto Rhapsody, by Goethe: “Butwho is that apart?”, while the meditation ofthe Schicksalslied opens up to the mysterytormenting humanity, crushed between lifeand death, earthly misery and heavenlyconsolation: music, here, gives voice to theinexpressible.

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ORCHESTRA E CORO DEL MAGGIO MUSICALE FIORENTINOdirettore RICCARDO MUTI

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Piero Monti maestro del coroDaniela Barcellona contralto

Coro della Scuola di Musica “Amadeus”Coro dell’Accademia di Istocno SarajevoCoro “Iskre” di TuzlaCoro dei bambini di SrebrenicaCoro “Pontanima” di Sarajevo

È rispondendo al grido di una Sarajevo marto-riata dalla guerra che, nel 1997, è cominciatal’avventura dei Viaggi dell’Amicizia: quelponte di fratellanza, divenuto momento irri-nunciabile di Ravenna Festival, gettato poi dianno in anno a raggiungere città ferite dallearmi, da antichi e nuovi conflitti, alla ricercadi un dialogo e, inevitabilmente, alla ricerca dise stessi. Gerusalemme, Beirut, New York,Istanbul e Erevan, ma anche Mosca, Il Cairo,Damasco… E oggi, dopo 12 anni, di nuovo aSarajevo: è lì che torna a risuonare la forzapacificatrice della musica. Sotto la direzione diMuti, musicisti italiani e bosniaci, e le voci deibambini delle più diverse etnie e religioni diTuzla, Mostar, Banja Luka, Srebrenica. Nelcuore di un paese che ricordando le proprievittime guarda al futuro.

The Paths of Friendship project started in1997 as an answer to the call of war-tormentedSarajevo: this bridge of brotherhood soonbecame an unalienable moment of RavennaFestival, reaching cities offended by ancient ornew armed conflicts, year after year, in theresearch for a dialogue which inevitably leadsto the research for our own beings. Jerusalem,Beirut, New York, Istanbul and Yerevan.Then Moscow, Cairo, Damascus… And now,12 years later, back to Sarajevo with music’speace-bringing power. Italian and Bosnianmusicians will gather under Muti’s baton,joining the voices of kids from the most diverseethnic groups and religions, from Tuzla,Mostar, Banja Luka, Srebrenica, in the heartof a nation that looks at the future whilecelebrating its own victims.

Johannes BrahmsRapsodia per contralto, coro maschile e orchestra op. 53

Schicksalslied (Canto del destino) op. 54

Ludwig van Beethoven Terza Sinfonia in mi bemolle maggioreop. 55 “Eroica”

LUNEDÌ 13 LUGLIO

Olympic Hall Zetra, Sarajevo

Un ponte di fratellanza per le vie dell’amicizia attraverso l’arte e la cultura

con il sostegno del Ministero per i Beni e le Attività Culturali in collaborazione con

Un programma dai due volti vede di nuovoriunite a Ravenna Festival le due orchestre gio-vanili di punta nel panorama musicale italiano:l’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini e l’Or-chestra Giovanile Italiana affrontano da unlato un programma interamente chitarristico(complice una solista d’eccezione come SharonIsbin) che spazia da Villa-Lobos a un evergreenquale il Concierto de Aranjuez di JoaquínRodrigo. Dall’altro lato, sempre dirette daNicola Paszkowski, le due compagini si cimen-tano con due importanti composizioni di FelixMendelssohn – di cui ricorre quest’anno il due-centesimo della nascita – tra cui un monumentomusicale come la Quinta Sinfonia op. 107, natanel 1832 per celebrare un altro importantis-simo anniversario: i trecento anni della Confes-sio augustana di Martin Lutero.

Once again, a double programme will see thetwo leading Italian youth orchestras joining inRavenna. On one side, the Luigi CherubiniYouth Orchestra and the Italian YouthOrchestra will confront a purely guitaristprogram starring a first-rate soloist, SharonIsbin, as an accomplice: on the agenda,compositions by Villa Lobos and suchevergreens as Joaquín Rodrigo’s Concierto deAranjuez. On the other side, again under thebaton of Nicola Paszkowski, the twoorchestras will tackle two importantcompositions by Felix Mendelssohn on thebicentenary of his birth: one is Symphony no.5, op. 107, a musical monument composed in1832 to celebrate the 300th anniversary ofMartin Luther’s Augsburg Confession.

MARTEDÌ 14 LUGLIO

Palazzo Mauro de André, ore 21

ORCHESTRA GIOVANILE LUIGI CHERUBINIORCHESTRA GIOVANILE ITALIANAdirettore

NICOLA PASZKOWSKI Sharon Isbin chitarra Heitor Villa-Lobos

Studio n. 8

John W. DuarteJoan Baez Suite

Howard Leslie Shore“Billy’s Theme” dal film The Departed

Joaquín RodrigoConcierto de Aranjuez, per chitarra e orchestra

Felix Mendelssohn-BartholdyTrompetenouverture op. 101Quinta Sinfonia in re op. 107 “La Riforma”

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RUMI. IN THE BLINK OF THE EYEbasato su un’idea originale di Robert Wilson e Kudsi Erguner

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regia, scene e ideazione luci Robert Wilsonmusiche e direzione musicale Kudsi Ergunercollaborazione alla scena e visual designSerge von Arxcostumi di Yashi Tabassomidisegno luci di A.J. Weissbardcollaborazione alla regia Sue Jane Stokersuono Peter Ceroneensemble Taghi Akhbari canto, HakanGungor kanun, Alper Uzluc santour,Buse Sever canto e oud, Bruno Caillatpercussioni, Kudsi Erguner flauto ney

Gialâl ad-Dîn Rûmî (1207-1273) è il poetamistico sufi più famoso del mondo, conosciutosoprattutto in virtù della cerimonia deidervisci rotanti, una confraternita fondata dasuo figlio, Sultan Veled. Ora la performance diteatro-musica concepita da Bob Wilson –incentrata fondamentalmente su musica,canto, movimenti, luci e danza – vuole creareun punto d’incontro tra le due fonti artistiche:la tradizionale eredità orientale di Rumi e lasensibilità occidentale contemporanea.In scena, i nove danzatori/performer selezionatidal regista texano durante le sue numerosepermanenze a Istanbul daranno allora vita auna suggestiva fusione culturale, interagendocon i musicisti che Kudsi Erguner ha sceltospaziando tra le tante tradizioni del MedioOriente.

Gialâl ad-Dîn Rûmî (1207-1273) is the world’smost famous sufi mystic poet, mostly knownthanks to the ceremony of whirling dervishes,a brotherhood founded by his son, SultanVeled. The performance Bob Wilson conceivedmainly uses music, singing, movements, lightsand dancing, and aims to build a meeting pointfor his two artistic sources of inspiration: theeastern traditional Rumi heritage and thewestern contemporary Wilson sensitiveness.Nine performers/dancers selected by theTexan director during various stays inIstanbul will recreate onstage a strikingcultural fusion by interacting with themusicians chosen by Kudsi Erguner among thevarious musical cultures between far andmiddle East.

e performers da Istanbul Cem Kagitçi, Osman Karadag, CosgunÖzköroglu, Hasan Oruç, Murat Parçali,Sahin Naci Sair, Sezai Redifoglu, DevrimUlgaç e il piccolo Kayra Ermenkule conIraj Anvar e Cuneytr Turel

Prima rappresentazione italianaUn progetto di Change Performing ArtsProdotto da CRT Artificio, Milano

MERCOLEDÌ 15, GIOVEDÌ 16, VENERDÌ 17 LUGLIO

Teatro Alighieri, ore 21

SUTRACon i monaci buddisti del Tempio Shaolin

coreografia di Sidi Larbi Cherkaouivisual design Antony Gormleymusica di Szymon Brzóska

Preghiera e lotta, statica meditazione e movi-menti taglienti come lame, assoluto dominiodel corpo attraverso lo spirito. I monaci bud-dhisti del Tempio Shaolin, fondato in Cina1500 anni fa ai piedi del monte sacro SongShan, compiono gesti antichi quanto antica èla ricerca spirituale che conduce ad essi: è imi-tando gli animali che apprendono le posizionidi attacco e difesa che sono alla base dei loroquotidiani esercizi, ed è attraverso una rigidadisciplina e una profonda concentrazione chediventano insensibili al dolore. Dal loro incon-tro con la fertile curiosità di Sidi Larbi Cher-kaoui, eclettico danzatore e coreografo belgadi origine marocchina, la preghiera – Sutraappunto – si fa racconto, geniale invenzione,libertà vitale, illusione d’infinito. Si fa teatrouniversale.

Prayer and fighting, static meditation and sharpmovements, mind-over-body absolute control.The Buddhist monks of Shaolin Temple –founded 1,500 years ago on the sacred mountainof Song Shan, China – perform gestures inspiredby an ancient spiritual research. By imitatinganimal movements they learned to master theoffence and defence skills that form the basis oftheir daily practice, and through strict disciplineand deep concentration they become insensible tophysical pain. Their meeting with the fertilecuriosity of Sidi Larbi Cherkaoui, an eclecticBelgian dancer/choreographer of Moroccanheritage, transformed Sutra prayer into a tale:ingenious invention, vital freedom, the illusion ofinfinity, and prayer becomes universal theatre.

VENERDÌ 17 LUGLIO

Palazzo Mauro de André, ore 21

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HERBIE HANCOCK & LANG LANG

Orchestra Giovanile Luigi CherubiniOrchestra Giovanile Italianadirettore John Axelrod

Si ringrazia il Consolato Generale degli Stati Uniti d’America a Firenze

Da una parte il profeta del funk, che ha saputofondere le diverse anime della musica afroame-ricana, dall’altra il ciuffo ribelle del più prodi-gioso talento pianistico dell’ultima generazione.A separarli oltre 40 anni di anagrafe, ad unirliun gesto musicale inconfondibile e quella sfron-tata libertà che li proietta al di là di ogni sceltadi campo e/o di genere. Se Hancock passa daljazz al rock, al rap affondando le mani in pianielettrici e sintetizzatori, e conquistando le clas-sifiche, Lang passa dalle compunte sale da con-certo alle performance virtuali su Second Life.È per questo che la critica più snob li guardatalvolta con diffidenza; ma il pubblico non se necura. Metterli insieme sullo stesso palco puòsembrare un azzardo: ma da quando, alla ceri-monia 2008 dei Grammy, la scintilla tra loro èscoccata, nessuno può più fermarli.

One is the prophet of funk, who managed tocombine the different souls of Afro-Americanmusic; the other, sporting spiky gelled hair, isthe most prodigious piano virtuoso of the newgeneration. 40 years separate them, but theyshare an unmistakable musical attitude and abrazen freedom that helps them surpass allpossible choice of field and/or genre. IfHancock moves from jazz to rock to rap bylaying his hands onto electric keyboards andsynthesizers, reaching chart tops, Lang passesfrom serious concert halls to the digital worldof Second Life. They sometimes awaken thesuspicion of snob critics, but the audiencecouldn’t care less. Inviting them onto the samestage may seem daring, but a sparkle went offbetween them at the Grammy Awards 2008,and no one will ever be able to stop them.

Wolfgang Amadeus MozartOuverture da Le nozze di Figaro

Ralph Vaughan WilliamsConcerto per due pianoforti in do maggioreLeonard BernsteinMambo da West Side Story

George GershwinRhapsody in Blue(arrangiamento per due pianoforti)Maurice RavelMa Mere l’Oye per pianoforte a 4 mani

Improvvisazioni per 1 e 2 pianoforti

SABATO 18 LUGLIO

Palazzo Mauro de André, ore 21

Concerto di chiusura

IN TEMPLO DOMINI

Chiesa di Sant’Agata Maggioredomenica 21 giugno, ore 11.30Nello stile dell’Ars NovaMessa su cantus firmus dal codice franco-cipriota di Torino, canoni e mottettidi Matteo da Perugia e Johannes Ciconia

Ensemble Santenayvoce e organetto Julla Schmidtflauti diritti Elodie Wiemer viella Szilárd Chereji liuto Orí Harmelin

Basilica di Sant’Apollinare in Classedomenica 28 giugno, ore 11.30Il doppio coro a VeneziaCappella Musicale della Basilica di San Marcodirettore Marco Gemmanimusiche di Giovanni Croce, Andrea e Giovanni GabrieliPresiede la celebrazione eucaristica ilPatriarca di Venezia Cardinale Angelo Scola

Basilica di San Vitaledomenica 5 luglio, ore 10.30Arie sacre di Händelsoprano Graciela Gibelliviola da gamba Vittorio Ghielmi organo Riccardo Doni

Basilica di San Giovanni Evangelistadomenica 12 luglio, ore 11Messe de minuitdi Marc-Antoine Charpentier

Coro dell’Associazione Polifonica di Ravennadirettore Elena Sartoriorgano Andrea Berardi

Il particolare tema del Festival, col suo potente emusicale richiamo mistico, evoca la dimensionedella preghiera come apertura dell’animo umano,tensione e desiderio di infinito. La musica, che dasecoli accompagna la liturgia cattolica, ne è unadelle espressioni più alte. Il percorso delle quattro liturgie proposte si svi-luppa in un arco temporale di altrettanti secoli apartire dal ’400. La messa del codice franco-cipriota J.II.9, è una delle più antiche messe sucantus firmus. Il ’500 veneziano e la scrittura adoppio coro, tipica di Giovanni e AndreaGabrieli, saranno riproposti dalla Cappella dellaBasilica di San Marco, che ancora ne conserva latradizione, in una liturgia presieduta dallo stessoPatriarca di Venezia. La messa di Charpentier ele arie sacre di Händel ci condurranno al ’700passando per la Parigi del XVII secolo.

The peculiar theme of this year’s Festival, withits powerful and musical mystic appeal, evokesthe dimension of prayer as the opening up ofthe human soul, a tension and longing forinfinity. Music, that for centuries has accom-panied the catholic liturgy, is one of its highestexpressions. The four proposed liturgies spanas many centuries starting from 1400. TheFranco-Cypriot Repertory mass J.II.9 is oneof the oldest cantus firmus masses. The Vene-tian liturgy of 1500 for double chorus, typicalof Giovanni and Andrea Gabrieli, will bereproposed by the Chapel of St. Mark’s Basil-ica to be presided over by the Patriarch ofVenice himself, so continuing the tradition.The mass of Charpentier and the sacredhymns of Händel then lead us up to 1700 bypassing through the Paris of the 16th century.

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Nel 2006 Ravenna Festival inaugurò un ciclodi appuntamenti pomeridiani con l’intentodi offrire al pubblico occasioni di ascoltoche, al di fuori della ritualità della sala daconcerto, favorissero un rapporto piùdiretto e partecipe con gli interpreti. Prota-gonisti principali furono i giovani musicistidella “Cherubini” riuniti in svariate forma-zioni da camera. Il successo dell’iniziativa ciha condotti a riproporre l’esperienza coin-volgendo altri giovani artisti. Dallo scorsoanno la formula prevede una serie di eventiall’insegna della multidisciplinarietà. Alle 7della sera avrà una varietà di appuntamentiin luoghi suggestivi e insoliti.

Il programma è consultabile on-line e reperibilepresso la biglietteria e nei luoghi di spettacolo.

The 2006 edition of Ravenna Festival intro-duced a cycle of afternoon events intendedto offer the public a more straightforwardrelationship with artists performing outsidethe sacred rituality of a concert hall. Themajor protagonists were then the youngmusicians of the Cherubini Orchestra, per-forming in several various chamber forma-tions. The success of this cycle convinced usto repeat the experience, enlarging the cir-cle of young participating artists. Thisyear’s formula foresees a series of multidis-ciplinary events. The 7 p.m. events willfeature a variety of events in unusual, sug-gestive venues.

The programme is available online, at the mainbox office and at performance venues.

ALLE 7 DELLA SERA THE 7 P.M. EVENTS

© Paolo Roversi

in collaborazione con

BIGLIETTERIA

BOX OFFICE

BiglietteriaTeatro Alighieri, Via Mariani 248100 RavennaTel. 0544 249244Fax 0544 [email protected]

Orari:dal lunedì al sabato 10 - 13; giovedì 16 - 18.

Da lunedì 8 giugno: dal lunedì al sabato 10 - 13 / 16 - 18;domenica 10 - 13.

Box OfficeTeatro Alighieri, Via Mariani 248100 RavennaPh. +39 0544 249244Fax +39 0544 [email protected]

Opening times:Mon - Sat, 10 a.m. - 1 p.m.; Thursday 4 p.m. - 6 p.m.

From Monday 8th June:Mon - Sat, 10 a.m. - 1 p.m. / 4 p.m. - 6 p.m.; Sunday 10 a.m. - 1 p.m.

MODALITÀ

PREVENDITE BIGLIETTI– Biglietteria Festival (tel. +39 0544 249244)– www.ravennafestival.org– Cassa di Risparmio di Ravenna– Box Office Ravenna, via G. Rasponi 9– IAT Ravenna, via Salara 8– Circuito TicketOne, www.ticketone.it– Circuito Vivaticket, www.vivaticket.it

Informazioni generaliIl servizio di prevendita comporta la maggiora-zione del 10% sui prezzi dei carnet e dei biglietti(maggiorazione che non sarà applicata aibiglietti acquistati al botteghino nel giorno dispettacolo).I biglietti acquistati non sono rimborsabili.

Associazioni, agenzie e gruppiAlle associazioni, alle agenzie specializzate inviaggi culturali e ai gruppi (min. 15 persone)sono riservati specifici contingenti e condi-zioni agevolate per l’acquisto dei biglietti.Informazioni e prenotazioni: Ufficio Gruppi, tel. 0544 249251, [email protected]

PROPOSTE SOGGIORNOBY RAVENNA INCOMINGRavenna Incoming offre proposte di soggiornoabbinate agli spettacoli di Ravenna Festival,con verifica in tempo reale della disponibilitàdei biglietti (il cui costo dovrà essere aggiuntoall’offerta di soggiorno), nelle formule Easy,Comfort e De Luxe che si differenziano per lacategoria dell’hotel prescelto (3-4 stelle).Tariffe da € 73,00 a € 113,00 per persona.Ogni proposta (per minimo 2 persone) include:1 pernottamento con trattamento di B&B incamera doppia (su richiesta quotazione pernotti supplementari), 1 pranzo o cena (bevandeincluse) e l’ingresso ai 6 monumenti Unesco delcentro storico di Ravenna.

HOLIDAY OFFERSBY RAVENNA INCOMINGRavenna Incoming offers holiday packagescombined with any Ravenna Festivalperformance (availability checked in realtime, ticket price not included). Three optionsare available: Easy, Comfort and De Luxe,depending on hotel category (3 or 4 stars).Prices vary from € 73,00 to € 113,00 perperson.Each holiday package includes: 1 nightaccommodation (B&B in double room,additional nights on request), 1 lunch ordinner (drinks included) and entrance ticketto 6 Unesco monuments in the historical centreof Ravenna.

ADVANCE SALES TICKETS – Festival Box Office (ph. +39 0544 249244)– www.ravennafestival.org– Cassa di Risparmio di Ravenna– Box Office Ravenna, via G. Rasponi 9– IAT Ravenna, via Salara 8– TicketOne circuit, www.ticketone.it– Vivaticket circuit, www.vivaticket.it

General information The pre-sale service involves a 10% increaseto the price of the ticket. This increase will notbe applied to tickets purchased at the boxoffice on the day of the performance.Tickets are not reimbursable.

Associations, agencies and groupsAssociations, agencies specialised in culturaltours and groups (minimum of 15 people) willfind special ticket batches and terms ofpurchase.Information and booking: Groups Office, ph. +39 0544 249251,[email protected]

INFORMATION

Informazioni e prenotazioni (Information and booking):Tel.+39 0544 421247 / 422838 • [email protected] • www.ravennaincoming.it

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PREZZI BIGLIETTI / TICKET PRICES

OPERATeatro AlighieriDemofoontePlatea/Palco centrale dav. € 93,00 - € 85,00*Palco centrale diet./lat. dav. € 65,00 - € 55,00*Palco laterale dietro € 45,00 - € 40,00*Galleria/Palco IV ordine € 35,00 - € 30,00*Loggione € 20,00

EVENTI SPECIALIGiardini di San VitaleVoci nella preghiera con Massimo CacciariIngresso libero

Teatro AlighieriLe BaccantiPlatea/Palco centrale dav. € 25,00 - € 22,00*Palco centrale diet./lat. dav. € 20,00 - € 18,00*Palco laterale dietro € 18,00 - € 15,00*Galleria/Palco IV ordine € 12,00 - € 10,00*Loggione € 10,00

Teatro AlighieriRumi. In the Blink of the EyePlatea/Palco centrale dav. € 52,00 - € 48,00*Palco centrale diet./lat. dav. € 32,00 - € 28,00*Palco laterale dietro € 28,00 - € 25,00*Galleria/Palco IV ordine € 20,00 - € 18,00*Loggione € 15,00

MUSICALPalaFiera ForlìMamma Mia!I settore € 55,00 - € 51,00*II settore € 45,00 - € 41,00*III settore € 35,00 - € 31,00*IV settore € 25,00 - € 23,00*

DANZATeatro AlighieriMatthew Bourne’s Dorian GrayPlatea/Palco centrale dav. € 52,00 - € 48,00*Palco centrale diet./lat. dav. € 32,00 - € 28,00*Palco laterale dietro € 28,00 - € 25,00*Galleria/Palco IV ordine € 20,00 - € 18,00*Loggione € 15,00

Palazzo Mauro de AndréSoirée Maja PlisetskajaHubbard Street Dance ChicagoSutra. Monaci buddisti del Tempio ShaolinI settore € 52,00 - € 48,00*II settore € 32,00 - € 28,00*III settore € 18,00 - € 15,00*IV settore € 12,00 - € 10,00*

Molino LovatelliOro - Compagnia Virgilio SieniIngresso € 20,00 - € 18,00*

CONCERTIPalazzo Mauro de AndréChristoph von DohnanyiPierre BoulezRiccardo MutiI settore € 93,00 - € 85,00*II settore € 52,00 - € 48,00*III settore € 18,00 - € 15,00* IV settore € 12,00 - € 10,00*

Palazzo Mauro de AndréNicola PaszkowskiHerbie Hancock & Lang LangI settore € 52,00 - € 48,00*II settore € 32,00 - € 28,00*III settore € 18,00 - € 15,00* IV settore € 12,00 - € 10,00*

Palazzo Mauro de AndréGino Paoli: Canzoni nel cinemaI settore € 32,00 - € 28,00*II settore € 28,00 - € 25,00*III settore € 18,00 - € 15,00*IV settore € 12,00 - € 10,00*

Sant’Apollinare in ClasseRiccardo MutiI settore € 93,00 - € 85,00*II settore € 65,00 - € 55,00*

La CreazioneI settore € 25,00 - € 22,00*II settore € 20,00 - € 18,00*

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Basilica di San VitaleO Quam PulchraRosenkranz SonatenIngresso € 20,00 - € 18,00*

Chiesa di Sant’Agata MaggioreUn Libro de Horas de Isabel La CatólicaIngresso € 20,00 - € 18,00*

Chiostri della Biblioteca ClassensePrès Du Soleil – Ensemble SantenaySolisti dei Wiener PhilharmonikerIngresso € 20,00 - € 18,00*

Chiostri della Biblioteca ClassenseRocca BrancaleoneBianco Nero Piano ForteIngresso singolo evento € 12,00 - € 10,00*

Teatro RasiDiamanda GalasIngresso € 20,00 - € 18,00*

Rocca BrancaleonePer Michelangelo AntonioniMetropolisDuelIngresso € 12,00 - € 10,00*

Darsena di CittàWater Music, Music for the Royal FireworksIngresso € 12,00 - € 10,00*

PREZZI BIGLIETTI / TICKET PRICES

Riduzioni (*)Riservate a: Associazioni liriche, Cral Aziendali,insegnanti, pensionati, spettatori fino a 25 anni, enticonvenzionati, possessori di carta bianca.

Discount ticket (*)Reserved to: Opera associations, Corporaterecreation centres, teachers, senior citizens, youthsunder-25, affiliated organizations or partners.

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ABBONAMENTO - CARNET / SEASON TICKETS

I tagliandi di abbonamento valgono esclusivamente per la data e il turno di spettacolo indicati. In caso di mancato utilizzo non sono né rimborsabili né trasferibili su altra data, ma è prevista la possibilitàdi acquisto di un biglietto d’ingresso, senza assegnazione di posto, alla tariffa di 10 Euro fino ad esaurimentodella disponibilità.Ravenna Festival si riserva la possibilità di effettuare spostamenti su alcuni posti in abbonamento nel caso diinderogabili esigenze tecniche.

Season tickets are only valid on the date and time stated.Unused tickets are non-reimbursable and non-transferable, but holders can buy new, non-numberedentrance tickets at the special price of 10 €, if available. Ravenna Festival reserves the right to modify seatassignment for technical or operational reasons.

CARNET OPEN (4, 6, 8 SPETTACOLI)Gli spettatori che desiderano sottoscrivere il Carnet Open potranno scegliere tra tutti gli spettacoli del car-tellone di Ravenna Festival 2009 in qualsiasi settore, anche diverso per i diversi spettacoli.

Il Carnet a 4 spettacoli dà diritto ad una riduzione del 10% sul prezzo dei biglietti.

Il Carnet a 6 spettacoli dà diritto ad una riduzione del 15% sul prezzo dei biglietti.

Il Carnet a 8 spettacoli dà diritto ad una riduzione del 20% sul prezzo dei biglietti.

Purchasers of an Open Carnet will be able to combine scheduled events freely, also in different seat sectors.The 4-tickets Carnet entitles to a 10% reduction on the price of tickets. The 6-tickets Carnet entitles to a 15%reduction on the price of tickets. The 8-tickets Carnet entitles to a 20% reduction on the price of tickets.

ABBONAMENTO (8 SPETTACOLI)

Mamma Mia! 15 giugno PalaFiera ForlìChristoph von Dohnanyi 27 giugno Palazzo Mauro de AndréPierre Boulez 29 giugno Palazzo Mauro de AndréDemofoonte 3, 5, 7 luglio Teatro AlighieriRiccardo Muti 12 luglio Palazzo Mauro de AndréNicola Paszkowski 14 luglio Palazzo Mauro de AndréRumi. In the Blink of the Eye 15, 16, 17 luglio Teatro AlighieriHerbie Hancock & Lang Lang 18 luglio Palazzo Mauro de André

TEATRO ALIGHIERI PALAFIERA FORLÌ / PALAZZO MAURO DE ANDRÉ Intero Ridotto*

Platea I settore € 535,00 € 500,00

Palco centrale davanti II settore € 330,00 € 300,00

Palco centrale dietro/Palco laterale davanti II settore € 300,00 € 280,00

Palco laterale dietro II settore € 270,00 € 255,00

Galleria / IV ord. III settore € 134,00 € 120,00

Loggione IV settore € 88,00 € 82,00

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TEATRO ALIGHIERI, Via Mariani 2

PIANTA / PLAN

Platea StallsPosto di Palco centrale davanti Front seat in central boxPosto di Palco centrale dietro Back seat in central boxPosto di Palco laterale davanti Front seat in side box Posto di Palco laterale dietro Back seat in side boxGalleria / Posto di Palco IV ordine Circle / Seat in 4th tier boxLoggione Gallery

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PIANTA / PLAN - PALAZZO MAURO DE ANDRÉ, Viale Europa 2

I settore 1st Sector II settore 2nd Sector III settore 3rd Sector IV settore 4th Sector

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PIANTA / PLAN - PALAFIERA FORLÌ, Via Punta di Ferro

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SECONDO ANELLOBALCONY

PRIMO ANELLOUPPER CIRCLE

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Programma aggiornato al 18 aprile 2009.

AvvertenzeLa Direzione si riserva il diritto diapportare al programma i cambiamentiresi necessari da esigenze tecniche o diforza maggiore.Si prega pertanto di verificare iprogrammi nelle singole locandine o nelsito ufficiale di Ravenna Festival(www.ravennafestival.org).

Programme updated on 18th April 2009.

NoticeThe management reserves the right toalter the program for technical reasonsor force majeure.You are therefore kindly requested tocheck the programmes on the posters orwith the official Ravenna Festival web-site (www.ravennafestival.org).

CONTATTI / CONTACTS

Direzione e segreteriaManagement and secretariat+39 0544 [email protected]@ravennafestival.org

Ufficio stampa / Press office+39 0544 [email protected]

Colophon

Immagini / The images© Lelli e Masotti

Traduzioni / Translated byRoberta Marchelli

Grafica e impaginazione / Graphics and layoutUfficio Edizioni Ravenna Festival

Stampato da / Printed byTipografia Moderna, Ravenna