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INDICE RASSEGNA STAMPA

Indice Rassegna Stampa

rassegna

Pagina I

Si gira in Toscana

25/05/2018 p. 10 Marina si trasforma nel pianeta rosso In spiaggia il set dei «Quadrosonan»

Antonia CasiniNazione Pisa 1

Festival Cinematografici

25/05/2018 p. IV Pietrasanta Film Festival al via le proiezioniTirreno Viareggio 3

Iniziative ed eventi

25/05/2018 p. 18 Set Ferragamo Hollywood è qui Laura AntoniniCorriere Fiorentino 4

Segnalazioni

25/05/2018 p. XI Ugo Chiti "Io, Garrone e quelle intuizioni per raggiungere ilcuore delle storie"

Paolo RussoRepubblica Firenze 5

25/05/2018 p. 43 Leonardo al cinema, viaggio nel tempo Laura ZangariniCorriere Della Sera 7

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Marina si trasforma nel pianeta rossoIn spiaggia il set dei «Quadrosonan>La band pisana sceglie «un paesaggio riflessivo» per il primo album

LE SPIAGGE di Marina di Vec-chiano si tingono di rosso. Un di-pinto, no, la realtà attraverso losguardo di un bambino. O, forse,è la nostalgia a dare occhi e voceal video girato sulla nostra costa,in una giornata grigia che rendele spiagge vecchianesi ancora piùmisteriose e sfuggenti. Marina setdi «Cosa resta di me», tratto da«Fuga sul pianeta rosso», albumd'esordio della band pisana «Qua-drosonar», registrato da Marco Ri-becai e Claudio Marziale negli stu-di Magnitudo di Ghezzano e pro-dotto da Ribecai e lo stesso grup-po, pubblicato il 27 aprile scorsoda Phonarchia Dischi. E presenta-to, in anteprima, nei giorni scorsi,alla storica «Galleria del Disco» aPisa. Dieci i pezzi che fondonoprogressive, wave con tocchi popsul tema del viaggio. E non è uncaso che le due figure principalidel girato, alla fine, si ritrovinol'uno di fronte all'altro, un adulto(Francesco Thomas Ferretti, vo-ce, synth, piano) e un bambino(Gabriele), come davanti a unospecchio, con in mezzo una vali-gia.

Da dove nasce il disco?«Da un'inquietudine interiore,creata e rappresentata come un al-legorico viaggio su Marte», ri-sponde Francesco.

E che cosa rappresenta Mar-te?

«L'utopia, il desiderio e il mondomigliore».

I due protagonisti delvide, alla fine, si ritrovinol'uno di fronte all 'altro,nel mezzo una valigia

Perché avete scelto proprioMarina di Vecchiano?

«Cercavamo uno spazio lungo,possibilmente desolato, per crea-re un senso di riflessione interio-re».

Tutte riflessioni del protagoni-sta...

«Che si chiede, appunto, che cosaresti di lui, quale sia il suo scoponella vita».

crescono

Nel video si intravedeanche un bambinio:è Gabriele, il figliodi Salva La Bella,il batterista del gruppo

Domande anche tue.«Sì, che tutti, uomini e donne, sipongono quando arrivano all'etàadulta».

E il vostro gruppo?«E' formato, oltre che da me, an-che da Salva La Bella, batteria (in-sieme sono stati i fondatori delgruppo rock elettronico The Blac-klies e autori, tra gli altri, di duealbum usciti per l'etichetta ingle-se Uk Division, ndr), Matteo Qui-riconi, chitarra, e Alessio Landi,basso».

E il piccolo te che si vede nel vi-deo, in realtà chi è?

«Gabriele, il bravissimo figlio diSalva».

Il singolo?«Sta girando in 32 radio e siamomolto contenti».

antonia casini

VIDEO Sopra e sotto , gli scatti sul set, in basso a sinistra (foto diMartina Ridondelli), la band al completo

Si gira in Toscana Pagina 1

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Si gira in Toscana Pagina 2

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CINEMA

La locandina del Pietrasanta Film Festival

AL TEATRO COMUNALE

Pietrasanta Finn Festivala1 via le proiezioniIl "Pietrasanta Film Festival", larassegna dedicata ai cortome-traggi promossa dall'associazio-ne Mondo Cinema con il patroci-nio del Comune di Pietrasanta,entra nel vivo. A partire da oggialle 16, nel Salone dell'Annun-ziata si terranno le proiezioni deicorti in concorso. Al festival, dicarattere internazionale, parteci-pano opere provenienti dall'Ita-lia e dall'estero. In gara ci sono22 cortometraggi, provenientianche da Iran, Russia, Francia,Spagna, Slovacchia, Cina e Usa.Molti sono già stati insigniti diimportanti premi e riconosci-menti come i Nastri d'Argento o

candidati agli Oscar, a testimo-nianza dell'alto livello dei corto-metraggi nella competizione.Le proiezioni proseguiranno do-mani con la partecipazione delnoto regista e attore che ci ha in-cantato sia sul gran de sia sul pic-colo schermo con titoli come"La classe non è acqua", "Di-stretto di polizia", "I liceali": sitratta di Giorgio Tirabassi.

Come omaggio alla sua pre-senza domani sarà proiettatofuori concorso il suo "Non diregatto", cortometraggio vincito-re del David di Donatello 2002.Inoltre, Tirabassi parteciperà,come ospite d'onore, alla pre-

miazione di domenica al Cine-ma Teatro Comunale.

Inizia, dunque, il lavoro dellaprestigiosa giuria del Festivalpresieduta dal critico ValerioCaprara , appena insignito delPremio Lello Bersani per migliorgiornalista cinematografico, ecomposta dal poeta e critico ci-nematografico Claudio Carab-ba, dallo scrittore e sceneggiato-re Giampaolo Simi , dal dirigen-te di Rai 2 Fabrizio Zappi e daGermana Bianco , esperta diproduzione e promozione nelcampo degli audiovisivi. Si ag-giunge l'artigiano del suono ci-nematografico Stefano di Fiore.

Festival Cinematografici Pagina 3

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A Palazzo Spini FeroniDipinti, foto, artigianato, film: aperta la mostra che celebra gli italiani in CaliforniaIn otto sale un allestimento cinematografico dove spiccano divi e divinema anche protagonisti minori. Ricostruito il negozio del calzolaio delle stelle

SET FERRAGAMOHOLLYWOOD È QUI

In un allestimento che evo-cala scenografia degli studiose dei set cinematografici diHollywood con tanto di came-rini e sedie da regista si èaperta ieri al Museo Ferraga-mo di Firenze L'Italia a Hol-lywood la nuova esposizione acura della direttrice StefaniaRicci e della storica del cine-ma Giuliana Muscio che rac-conta la storia dell'emigrazio-ne italiana in California. Unpopolo di donne e uominiambiziosi e di talento checontribuirono alla nascita e alsuccesso dell'emergente in-dustria cinematografica diHollywood. Come SalvatoreFerragamo che incuriosito daitraguardi dell'industria calza-turiera americana decise nel1923 di aprire il suo negozioin Hollywood Boulevard.

La mostra racconta grazie afilmati e immagini inedite lastoria di altri italiani prodigioche in tutti i settori dall'agri-coltura all'architettura sedus-sero l'America di allora. Ci so-no le foto dei fratelli FontanaCerruti che avviarono le fab-briche di conserve alimentariDel Monte, e quelle dei fratelliJacuzzi, inventori di una pom-pa d'irrigazione che spopolòtra gli agricoltori americanima nel suggestivo allestimen-to di Maurizio Balò ci sono an-che opere d'arte come «Di-sgregazione xvelocità», pene-

trazioni dinamiche d'automo-bile di Giacomo Balla chefecero conoscere il futurismoin California. Soprattutto c'è ilracconto della presenza italia-na nell'industria del cinemacapace di coinvolgere le mae-stranze più eterogenee, dagliartigiani agli artisti e dai car-pentieri ai pittori. Di sala insala «sfilano» foto di divi espezzoni di celebri pellicolecome quelle con Rodolfo Va-lentino e Cabiria; c'è poi TinaModotti il cui bellissimo voltotorna negli oltre 4o piatti a leidedicati da Fornasetti e si ar-riva al kolossal Ben-Hur, evo-cato con autentici cimeli discena come la corona di alloroe il pettorale. Emergono inol-tre i profili di protagonisti mi-nori. Tecnici delle luci, mon-tatori costumisti e direttoridella fotografia come TonyGaudio e Sol Polito. La sestasala dà poi spazio grazie ad

Da sapere apertaLa mostra al pubblico fino«L'Italia a al 10 marzoHollywood» del 2019è a cura nel Museodi Stefania Ricci Ferragamo die Giuliana Palazzo SpiniMuscio sarà Feroni. In otto

una videoinstallazione allamusica italiana con particola-re attenzione al jazz amato danon pochi immigrati che sce-glievano nomi inglesi per af-fermare in California la pro-pria band come testimonia lacopertina del vinile Sensa-tion! della Original DixielandJazz Band. In un susseguirsi disuggestioni si arriva nell'ulti-ma sala dedicata a SalvatoreFerragamo. Una ricostruzionedell'Hollywood boot shopil suo negozio di scarpe fada cornice tra le colonne rina-scimentali ad alcune calzatu-re realizzate per gli attori del-l'epoca. Come la décolletéspectator di Alice White in an-tilope bianca e vitello blu o ilprototipo di una in vitellopensata per Pola Negri.

Laura Antonmi iQ I"©RIPRODUZIONE RISERVATA

sale, dipinti,fotografie didivi eimprenditori,sculture, operedi artigianatoraccontano

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roiezioni apvideo, la sala , .. ,. . ,dedicata _ -al I<olossal ; -ÿ«Cabiria» _

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e l'Hollywood Ë »,'

Boot Shopdi SalvatoreFerragamo

il mito italianoin California(accanto leimmagini delmitico tenoreEnrico Caruso,foto:Berti/Sestini)

Iniziative ed eventi Pagina 4

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Intervista 60

Ugo ChitiIo, Garronee quelle intuizioniper raggiungereiI cuore delle storie"

PAOLO RUSSO

1 mezzo secolo di Ugo Chiti frateatro e cinema è una sorta dieterno, alacre presentenutrito di memoria profonda.Nel quale il maestro di

Tavarnelle, 76 anni e la vitalitàdi un giovinotto, è sempre cosìfelicemente assorbito darisultare talvolta un missing inaction. Casomai è vero ilcontrario: dal `70 ad oggi hafirmato oltre cinquanta testiteatrali, trentasei invece i suoifilm e quelli sceneggiati per altridall'89 al 2018. Intanto domanial Salone Rosai (v. Toscanella 18,gratis, ore 21) Chiti racconterà ilsuo rapporto con Pinocchio, daOcchiopinocchio con Nuti al suospettacolo con Arca Azzurra,2013, di cui mostrerà il video. Daquel copione, si dice, dovrebbemuovere la riscrittura delleavventure del burattino alcentro del prossimo film diMatteo Garrone, loro sestoinsieme. Dopo il meritatissimonuovo trionfo di Dogman.

La si vede poco in giro Chiti,e invece lavora come unmatto...«Non appartengo a nessunalobby, sono solo un pendolare fraFirenze e Roma. Non sono maistato un corpo mediatico, ma nonè una scelta o una strategia: è cheper mia grande fortuna il lavoronon mi è mai mancato e sonofelice abbastanza col mio fare. Laconseguenza è che non ho tempoper cerimonie e mondanità e,anche senza essere un asceta,sono alieno a tutto ciò che ètecnologia della comunicazione,computertablet, cellulari: pensiche scrivo ancora a mano. Magarifrequento l'ambiente ma solo nelmomento del lavoro».

Regista, autore , scenografo,costumista in teatro;soggettista , sceneggiatoreanche per altri e regista alcinema : e la lirica?«Ho fatto purtroppo solo trespettacoli, un vero rammarico:unElisir d'amore alla Scala con lescene di Pericoli, l'Arca diNoè diBritten con la Scuola di musica diFiesole e la rossinianaItaliana inAlgeria Trento».

Il primo film con Garrone èuna eccezionale fiaba nera,registro che vi vede moltoaffini : L'imbalsamatore, 2002.Come vi siete incontrati?«Il padre di Matteo, Nico (criticoteatrale di Repubblica fin dalnumero 0 nel 1976, saggista,regista tv e documentarista,scomparso nel 2009, ndr) avevamolta stima del mio lavoro: fu luia metterci in contatto. Il filmandò subito a Cannes e fu l'iniziodella mia fortuna col cinema,dove non ho dovuto fare nessunagavetta, a differenza del teatroche m'ha dato moltissimo ma l'hodovuto guadagnare tutto. Parlodi fortuna non per esser riduttivoma perché è difficile spiegare agliallievi del mio corso discenografia all'Accademia d'artedrammatica "Silvio d'Amico" ledifficoltà che possonoincontrare».

Come funziona la vostraalchimia che, fattoeccezionale , critica e pubblicopremiano da anniregolarmente con egualeentusiasmo pur nonpartorendo per nulla filmfacili?«Se in teatro non transigo sullescelte autoriali perché lì c'è tuttoil mio mondo e posso anche

diventare arrogante, al contrario,quando scelgo di lavorare per ilcinema mi metto al serviziodell'autore finale, che è e resta ilregista. Con Matteo invece sentosempre che i film sono progettisegnati da un riconoscimentoautoriale. Certo, Gomorra ha

Lo sceneggiatoredi "Dogman" eil progetto comunesu Pinocchio: domaniincontro al Salone Rosai

fatto tantissimi spettatori, ed èstato aiutato dal fenomeno dellibro di Saviano. Per ogni film èstato diverso, direi che di certo soche Matteo è straordinarionell'entrare dentro la storiaindividuandone lo sguardo - chesia un attore, un paesaggio, o unattore, come è stato con MarcelloFonte, così poetico che hacambiato il percorso della storia -quale la corrente da seguire. Èquesto che fa capire ciò chediventa superfluo in una storia. Eper levare dalla narrazione quelloche non serve, ha bisogno diconfrontarsi con glisceneggiatori. Ma di fatto,lavorando insieme, mi rendo

Segnalazioni Pagina 5

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conto che le intuizioni di Matteosono ogni volta quelle giuste. Luisa quello che può saltare dallasceneggiatura, scivolare insecondo piano o scalare la storiainvece fino al primo. Ecco direiche puntualmente individua ilcuore del racconto. Sente comeuna scena può diventare piùforte. Matteo è un grande registadi profondità, che riesce adentrare nelle cose con unainnegabile verità, capace dicoglierla in ogni occasione: maiperò quella banale, al posto dellaquale raggiunge sempre la piùprofonda e misteriosa».

Sul Pinocchio versione diGarrone al momento vige,come è ovvio, il più rigorosoriserbo della produzione -ancora una volta quella diDomenico Procacci. Ma lavicinanza di Chiti ci permettedi provare a immaginare ilcantiere di uno dei registi piùin vista di questi anni.«A volte è capitato di parlare dicome sta lavorando sul libro diLorenzini, fin qui lo ha affrontatopartendo da un taglia e incolla eche vuole tenersi fedelissimo altesto. Andando nel suo studio persistemare la sceneggiatura diDogman, ho visto la sua ricercaiconografica: un lavorobellissimo, che comprendetrucco, fonti pittoriche, volti diattori. Mi aveva pure chiesto se cifosse il modo per metterlo inrelazione con l'attualità italianadi questi tempi, ma francamentenon l'ho visto allora né lo vedooggi».©R IPR ODUZIO N E RISERVATA

L'incontroDomani al SaloneRosai (v. Toscanella18, ore 21) Chitiracconterà il suorapporto conPinocchio. Dal suo

spettacolo con Arca Azzurradovrebbe partire la sceneggiaturadel prossimo film di Garrone. Inalto una scena di "Dogman", quisopra il Pinocchio di Chiti in teatro.

Segnalazioni Pagina 6

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Leonardo al cinema, viaggio nel tempoIl regista Finazzer Flory: ambientazione rinascimentale e incontri con personaggi di oggi

T iente scenografie di

che l'attore e regista Massimi-liano Finazzer Flory ha dedi-cato al grande genio universa'le, tutto è autentico. Dalla lin-gua rinascimentale parlatadal protagonista (cui dà corpolo stesso Finazzer Flory) ai set:la casa natale, a Vinci; il Ca-stello di Clos-Lucé ad Amboi-se, in Francia; gli Orti di Mila-no; la Toscana.

«Il film racconta la vita del-l'uomo che ha dato volto aun'epoca, il Rinascimento,mettendo a fuoco, in partico-lare, gli anni dal 1516 al 1519,durante cui Leonardo sog-giornò, con l'incarico di "pri-mo pittore e ingegnere e ar-chitetto del Re", presso il Ca-stello di Clos-Lucé ad Amboi-se, in Francia, alla corte diFrancesco I. La sua ultima di-mora». Girata con una qualitàdell'immagine raffinatissima,la pellicola (pronta nella ver-sione cortometraggio, 2o mi-nuti, da presentare ai più im-portanti festival del mondo,in primis Venezia, a settem-bre) sarà nelle sale nel marzo

cartone, nessuna fin-zione. In Essere Leo-nardo da Vinci, film

del prossimo anno. «In tem-po per le celebrazioni mon-diali per i 500 anni dellascomparsa, avvenuta ad Am-bolse il 2 maggio 2019». Ag-giunge: «Di Leonardo si è det-to che fu pittore, scienziato,architetto, botanico, anatomi-sta, medico, scrittore... Di-menticando quanto sia statacentrale l'esperienza con ilduca Ludovico Sforza, perconto del -quale Leonardo la-vorò come organizzatore e re-gista'di spettacoli, oltre cheuomo di teatro e filosofo».

Proprio in questa veste, nelfilm, Finazzer Flory fa incon-trare il genio rinascimentalecon due giornalisti messi sul-le sue tracce dai rispettivi di-rettori per uno scoop. «Uno,più agée, tutto penna e taccui-no; l'altro, più giovane, soloiPad e tecnologia. Entrambi,dopo le relative indagini, si ri-trovano al castello di Amboi-se, dove vengono invitati a ri-volgersi a un anziano registain grado di dare loro tutte lerisposte di cui sono in cerca.Grazie a un salto temporale,Leonardo ripercorre la sua vi-ta mostrando e raccontando,come fossero un tableau vi-vant, le sue opere». In questigiorni sono in corso le ripresefinali del film. «Utilizziamoun drone, una macchina chesarebbe piaciuta molto q Leo-nardo - osserva il regista -.

Nei giorni scorsi a Cannes ab-biamo incontrato Rai Cinema,interessata ad affiancarci inquesto progetto. Puntiamo arappresentare l'Italia nellegrandi celebrazioni dedicate a

Leonardo il prossimo anno. Econ Netflix stiamo riflettendose realizzare una serie tv. Leo-nardo parla a tutto il mondo,so che anche DiCaprio sta pre-parando un film su di lui. Misono mosso prima, credo cheil 5ooesimo sia una data im-portante per noi italiani. Ci ri-corda da dove veniamo, qualeè il nostro patrimonio».

Ha scoperto, avvicinandocosì tanto lo sguardo a Leo-nardo, chi si nascondeva die-tro allo scienziato? «Un essereumano costantemente in lottatra paura e desiderio. Diceva:"Se un uomo vincesse in bat-taglia mille uomini, minor va-lore avrebbe di chi vincesse sémedesimo": ecco, credo cheLeonardo fosse un uomo inlotta con se stesso, con le suecontraddizioni, le sue debo-lezze, le sue incertezze. Cheabbia lavorato su di sé, consa-pevole di chi fosse. Un visio-nario, un folle. Come san Pao-lo, o Steve Jobs. Sapeva cheavrebbe fatto la storia e perquesto ha cercato di lasciarcitracce, segni, impronte. Per-ché noi potessimo seguirlo».

Laura Zangarini- RIPRODUZIONE RISERVATA

In costumeMassimilianoFinazzerFloryin«Essere Leonardoda Vinci», di cui èanche regista

• MassimilianoFinazzer Flory(53 anni) è unattore,drammaturgoe registateatrale. Tra isuoi più recentispettacoli,«Grande SerataFuturista»,«EssereLeonardo daVinci», da cui ilfilm nelle salenel marzo2019, «Verdilegge Verdi»

Segnalazioni Pagina 7