RASSEGNA STAMPA Venerdì 2 Novembre 2012 · 2017-01-09 · IL SOLE 24 ORE . Primari e manager...

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RASSEGNA STAMPA Venerdì 2 Novembre 2012 La nuova sanità? “Sarà elettronica e di quartiere”. AVVENIRE Il diritto alle cure non ammette più gli sprechi. IL SOLE 24 ORE Polizza obbligatoria per risarcire il danno. IL SOLE 24 ORE Studi in rete per lattività intramoenia. IL SOLE 24 ORE Primari e manager scelti tra “idonei”. IL SOLE 24 ORE Obiettivo assistenza omogenea nelle Regioni. IL SOLE 24 ORE Medico di famiglia in team IL SOLE 24 ORE “Riformare il sistema dei ticket” LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO Tac, ricoveri e analisi: cambia il nomenclatore. IL DENARO La sanità? E on line e fai –da-te IL FATTO QUOTIDIANO Parte della Rassegna Stampa allegata è estratta dal sito del Ministero della Salute

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RASSEGNA STAMPA Venerdì 2 Novembre 2012

La nuova sanità? “Sarà elettronica e di quartiere”. AVVENIRE Il diritto alle cure non ammette più gli sprechi. IL SOLE 24 ORE Polizza obbligatoria per risarcire il danno. IL SOLE 24 ORE Studi in rete per l’attività intramoenia. IL SOLE 24 ORE Primari e manager scelti tra “idonei”. IL SOLE 24 ORE Obiettivo assistenza omogenea nelle Regioni. IL SOLE 24 ORE Medico di famiglia in team IL SOLE 24 ORE “Riformare il sistema dei ticket” LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO Tac, ricoveri e analisi: cambia il nomenclatore. IL DENARO La sanità? E on line e fai –da-te IL FATTO QUOTIDIANO Parte della Rassegna Stampa allegata è estratta dal sito del Ministero della Salute

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Estratto da pag. 6

N VE E DENZE

Sanitàelettronica e«diquartiere»

MARTlNEW ESAUNAROA PAGINA 6

intervista

La nuova sanità? I

<<Sarà eletlronica edi quartiere» La ''legge Balduzzf'rilanda la medicina territoriale etrasforma il rapporto tra medicidi base epaziente

motivi tecnocratici o economico-finan­DA MIlANO VITO SAllNARO ziari, spesso dimentical'uomo, restituisce

centralità al paziente», introducendo la

Mercoledl il Senato ha convertito in «medicina d'miziativa». leieil"decretosanità" voluto dal Sottosegretario, cosa cambia operativa­iIF,wn Un mente?

provvedimento che. per dirla co~ Con l'introduzione delle aggregazioni fun­le del sonoser:etariO alla Salute •• zionali territoriali - gli "ospedali di quartie­Imi.' m,,, «cambia il rapporto medi­ re" . che si avvalgono di medici di diversa co-paziente» perché «la sanità. che per specialità 7 gioffil su 7.24 ore su 24. si rico­

stituisce un rapporto migliore tra medico e malato. E conse~entemente si rallenta l'af­fiusso ind1scrimmato al Pronto soccorso, che

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Estratto da pag. 6

ogni anno fa registrare 20 milioni di acces­si. il3% dei quali percodici rossi. Finalmente sono costituite le basi della medicina del ter­

ritorio. Spetta o­ra alle Regioni rendere operati­vo questo SfOIZo. Come saranno questi"ospedali di quartiere''? Detto dei medi­ci, questi centri si avvarranno anche di stru­menti diagnosti­ci primari. eco­nministero: la grafi ed elettro­cardiografi, emisura appena della possibilità

approvata di eseguire esa­mi comuni (san­restituisce gue. urine, tam­

centralità al poni). Così, oltre al ricorso alcittadino, esalta Pronto soccorso,

la prevenzione la medicina ter­ritoriale limiterà e introduce anche i ricoveri

scelte virtuose Sul fronte strut­turale, ci si po­in un periodo trebbe avvalere

di fonro ridotti anche dei picco­li ospedali in di­smissione dati

in comodato d'uso gratuito al medici con l'obbligo della manutenzione. Perché si parla di medicina d'iniziativa? Vedo che iniziano ad entrare nell'uso co­mune termini nuovi. Ma io parlerei pri ­ma di tutto della necessità di una "medi­cina narrativà', che non silmifica raccon­tare la propria malattia. Significa che il medico, come depositario della dottrina, e il malato, che è il migliore conoscitore della propria malattia. sono soggetti pa­citari. Questo curerebbe il senso di estra­neità che il malato avverte. Estraneità? È stato calcolato che nell'odierno tumul­tuoso rapporto tra medico e paziente, il tem­po medio che un dottore dèdica all' ascolto di un suo assistito è di 18 secondi. Ecco per­ché il malato si sente un estraneo.

Tonùamo alle applicazioni della medicina d'iniziativa. È un passo in avanti decisivo anche nella prevenzione. Parlo di prevenzione perché l'allungamento della vita media e le scar­se risorse ci impongono di puntare sulla prevenzione. Ebbene. con lamedicina d'i­niziativa, i medici che hanno seguito nel tempo i propri malati, e che ne conosco­no bisogni e necessità, anticipando even­tuali richieste e invece lottando contro di­menticanze e trascuratezze degllstessi pa­zienti, ordinano loro esami di raboratorio, check up, trattamenti e ne verificano ri­sultati e prospet?ve. -!'nche se ql!-esto pro­gramma necessita di tempo e di un slSte­ma informatico adeguato, si realizzerà. E ne beneficeranno tutti. Se la medicina d'iniziativa parte adesso, a

che punto è la "medicina elettronicà'1 La medicina elettronica è, in un certo sen­so, parte del progetto della medicina d'ini­ziativa e si basa su alcune aree fondamen­tali. in parte già realizzate: la cartella clinica elettronica. la demateriaIizzazione dei do­cumenti sanitari. la gestione e inforrnatiz­zazionedi farmaci per evitare sprechi eder­rori, i servizi digitali al cittadino come ilCen­tro unico di prenotazione, il fascicolo sani­tario elettronico, la sanità mobile attraver­so tablet, braccialetti. smartphone che eli­minano la barriera spazio-temporale e cam­biano l'impatto nella gestione del governo clinico da parte del medico, per cUI si pos­sono assistere i pazienti. anche in remoto, at­traverso la tele medicina, la telecardiologia, la teleradiologia. Quando si riuscirà a por­tare a sistema la sanità elettronica, rispar­mieremo 9-10 miliardi t'anno. Su 9uali altre economie contate? Sull appropriatezza delle prestazioni (9-10 miliardi) e sulla lotta alla "medicina difensi­va" (gli inutili e continui esami che ì medici richiedono ai pazienti per mettersi al sicu­ro da cause Civili e penali). Non a caso, la legge appena approvata depenalizza la col­pa medica di lieve entità. Un'altra fonte di risparmio deriverà dalla Centrale unica di acquisto che eliminerà la vergognosa di­sparità nel costo dei materiali medici che raggiunge differenze fino al 500%.

I punti principali l Decreto sanità

.fI?IIMEDICI 24HJ24HL2.J Sì alle aggregazioni fra professionisti per garantire

l'attività assistenziale per l'intero arco della giornata e per tutti i giorni della settimana. Via al tetto di spesa individuale per il medico di base

,..BEVAllJE ANAlCOliCHE I!EJScompare la tassa, ma le bibite dovranno avere

un contenuto di succo naturale non inferiore al 20%. Saranno vietati poi pesce e latte crudo nelle mense

~STRmA SUI GIOCHI .::··~Saltano le distanze minime per le slot machine da

scuole eospedali. Nella pubblicità sui giochi sarà obbligatorio indicare il rischio di dipendenza

,..,DEFIBRILLATORI ~Saranno obbligatori in tutte le società sportive,

professionali edilettantistiche

flll'JRlMO ~Restano le multe per chi vende sigarette ai minori

""CIBI BEBÈ EImGRATORI '-WAlimenti dietetici eper l'infanzia potranno essere

prodotti solo in stabilimenti autorizzati dal Il lini III

~IIUOVI PRIMARI l1:JSaranno nominati da una commissione ad hoc.

Se il dg non dovesse nominare il candidato con migliore punteggio, dovrà motivare la scelta

EDIIZIA SANITARIA Cessione di immobili ospedalieri da dismettere come possibile forma di pagamento a chi realizza i lavori di ristrutturazione

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~OO(J)il!IE Estratto da pago lO

Roberto Turno

Come è cambiato, e come cambierà ancora il nostro

rapporto con la sanità pubblica è storia di questi giorni. E ancora di più dei prossimi mesi. Per gli assistiti, per chi opera nel Ssn, per le imprese che nel Ssn recitano un ruolo decisivo. E naturalmente per il sistema sanitario destinato comunque a cambiar pelle, tra la lotta agli sprechi e alle sacche di inefficienza e il fatale abbandono del welfare dell'assistenza che ci ha accompagnato per decenni con la conquista di diritti fondamentali nel segno di una presunta universalità che però ha portato con sé anche guasti infiniti. dilapidazione di risorse pubbliche, arricchimenti privati e partitocrazia invadente in tutti i gangli delle asi e degli ospedali. Con le debite differenze tra le Regioni, anche per quanto riguarda l'accesso alle cure e la qualità dei servizi.

Èquasi un'Italia

L'ANALISI

Il diritto alle cure non ammette più gti sprechi

dimezzata quella che il Governo tecnico dei professori s'è trovato a dover gestire in questa lunga fase di crisi e di recessione anche per quanto riguarda l'assistenza sanitaria. Camminare come prima, di sicuro, non è più possibile. Anche se, va detto. non tutto, e non dappertutto, è bloccato o mal gestito nella sanità pubblica, che poi è stata il primo avamposto dell'autonomia locale, non diciamo del federalismo. Cambiare. insomma, era ed è un imperativo. Tutto sta a vedere se al macero rischiano di finire anche i successi e ampie fette di garanzie (anche costituzionali) di assistenza per un sistema che vorremmo pur sempre universalistico, anche se rinnovato.

Le manovre degli ultimi IS mesi rappresentano il vero spartiacque tra passato e futuro. I mega tagli della manovra estiva di Berlusconi-Tremonti delzoll, il salva-Italia di Monti con la stangata sulle addizionali Irpef,la spending review che ha messo a dieta non solo beni e servizi, la legge di stabilità 2013 che usa ancora una volta le forbici. Andando a ritroso ancora di un anno, la stessa Corte

dei conti ha calcolato tagli per 31 miliardi fino a12015. Che tutto ciò possa essere indolore, è impossibile. Gli effetti li vedremo soprattutto dal prossimo anno, anche se già li stiamo scontando.

È qui che si inserisce il "decreto Balduzzi". che di tagli non ne aggiunge. Anzi vuole interviene per razionalizzare. cercare di garantire le mitiche cure "hZ4". Interventi di sistema. Che la nostra vita, quella di medici e operatori del Ssn,la cambieranno di sicuro, come spiegano gli articoli in queste pagine. Speriamo la facilitino e la migliorino. perché un Ssn ancora universalistico, per restar tale, deve pensare solo al diritto alle cure, rapide e di qualità. Per chi soffre. E paga le tasse.

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~OO(J)lllil Estratto da pago IO

Tutela dagli errori. Un Dpr definirà le caratteristiche

Polizza obbligatoria per risarcire il danno

SaraTodaro ROMA

_ Linee guida e buone prati­che condivise dalla comunità scientifica come paracadute nell'accertamento della colpa lieve degli operatori sanitari. E un prowedimento ad hoc per agevolare l'accesso alle poliz­ze assicurative anche ai camici bianchi appartenenti alle spe­cializzazioni a più alto rischio.

Queste le strategie messe in campo dalla riforma Balduzzi per arginare il fenomeno della medicina difensiva, che si tra­duce in un aumento di costi per il servizio sanitario pubbli­co, e rasserenare i medici che dal 13 agosto 2013 dovranno es­sere pronti a rendere noti al cliente gli estremi della poliz­za e il massimale.

Misure limitate rispetto al più ampio disegno di legge all'esame della Commissione Igiene e sanità de) Senato, che punta a prevedere l'assicura­zione obbligatoria per tutte le strutture. Anche se delusi dall'assenza di una norma che imponga alle assicurazioni di garantire adeguata copertura ai medici, pergli operatori scat­ta intanto l'ind icazione ai giudi­ci di tener conto - nel giudica­

re la colpa lieve - del rispetto delle regole acquisite a livello scientifico e nella pratica medi­ca quotidiana.

Rinviato invece a un Dpr il compito di disciplinare le pro­cedure e i requisiti minimi e uniformi per l'idoneità dei rela­tivi contratti di assicurazione, obbligatori per i professioni­sti. Il prowedimento- da adot­tare sentite anche le imprese assicuratrici (Ania) e la Confe­renza Stato-Regioni (per l'atti­vità professionale svolta da di­pendenti e convenzionati del Ssn) stabilisce tra l'altro che dovranno essere individuati i casi in cui, sulla base di defmi­te categorie di rischio profes­sionale, dovrà essere previsto il ricorso a un fondo di garan­zia istituito per garantire la co­pertura assicurativa agli eser­centi le professioni sanitarie. Il fondo sarà finanziato dal con­tributo dei professionisti e da un contributo a carico delle im­prese assicuratrici.

Il Dpr dovrà inoltre stabilire che i contratti di assicurazione prevedano, alla scadenza, la va­riazione in aumento o in dimi­nuzione del premio in relazio­ne al verificarsi o meno di sini­stri e subordinino la disdetta

della polizza alla reiterazione di una condotta colposa da par­te del sanitario.

La riforma impone anche l'aggiornamento almeno ogni cinque anni degli albi dei con­sulenti tecnici d'ufficio, perga­rantire oltre alla rappresentan­za medico-legale anche quella di esperti delIe discipline spe­cialistiche dell'area sanitaria, e il coinvolgimento delle società scientifiche.

Ultimanovità-anch'essaat­tesa dagli operatori - il ricono­scimento del danno biologico conseguente aU'attività sanita­ria e l'aggiornamento delle re­lative tabelle con le fattispecie perora non previste.

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~OO())llU Estratto da pag. lO

SANITÀ

Ecco cosa cambia per medici, famiglie e aziende Speciale" pagine 10-11

L·lIltr. itA intrdntUr.lrWIl decreto Balduzzi U':ItT\I1'tI..It'priYate.n'lll"lXr~~ tE .OVlTÀ P[R GLI OPERArORI cmt:rzicnJa:lIQnkari:ltlF:ll1lnrirebtrJa.iahl1it.adt.i~"f1tl

Studi in rete per l'attività intramoenia Entro novembre le Regioni definiranno la mappa degli spazi per visite ed esami non pagati dal Ssn

Paolo Del Bufalo _ Le parole d'ordine per la nuova intramoenia rivista e cor­retta dal decreto Balduzzi sono tracciabilità e trasparenza. Per questo la prima cosa che dovran­no fare medici e aziende sanita­riesarà organizzare gli spazi - in­terni ad Asl e ospedali o negli stu­di professionali - secondo una nuova infrastruttura tecnologi­ca di rete che le Regioni dovran­no disegnare entro novembre e attivare entro aprile 2013­

Gli studi privati potranno es­sere solo in "rete", il titolare do­vrà convenzionarsi con l'azien­da sanitaria e mettere in conto una spesa di tasca prop da perga­rantire, sempre entro aprile 2013, le strumentazioni necessa­rie alla tracciabiIità di visite e pa­gamenti (a regime con moneta elettronica), ai controlli dei volu­mi di prestazioni e alla preven­zione di eventuali conflitti di in­teresse. Negli studi in rete po­tranno lavorare solo medici in esclusiva con il servizio pubbli­co: niente privati e nessuno che abbia optato per la libera profes­sione extramuraria.

Prima di dare il via libera alla rete degli studi, però, le Regioni dovranno effettuare entro fine anno una ricogrIizione dci servi­zi interni alle aziende (anche questi da mettere "a norma" se­condo le regole della traccia bili­tà) e solo in caso siano carenti po­tranno autorizzare la Libera pro­fessione negli ambulatori dei medici. Ma gli spazi interni, già si sa,non ci sono per tutti: il pro­gramma di investimenti in edili­

zia sanitaria, finanziato già dal 2001 con circa 826 milioni, era stato completato ne12011 al cen­to per cento in Umbria e per ol­tre il 50% solo da Emilia Roma­gna, Liguria, Marche, Piemonte e Toscana. Oltre agli studi in re­te, l'alternativa che il decreto of­fre alle Regioni è la possibilità di affittare e acquistare spazi ester­ni da privati non accreditati con il Ssn o convenzionarli da altre pubblìche amministrazioni.

L'attività dei nuovi studi sarà verificata entro il 28 febbraio 201S: se la valutazione sarà positi­va potranno essere confermati in via pennanente, in caso con­trario la loro avventura fmirà lì.

Altra tappa che aspetta i medi­ci - sia nelle strutture pubbliche che negli studi - è la definizione con i contratti integrativi azien­dali delle tariffe per le prestazio­ni in intramoenia a carico dei cit­tadini. Il decreto prevede che queste garantiscano, oltre al compenso per il professionista e l'équipe di su pporto, anche la co­pertura di tutte le spese dell'azienda, dalla prenotazione della visita ai controlli, dalla rea­lizzazione dell'infrastruttura di rete all'ammortamento pro-quo­ta dei costi per le apparecchiatu­re e per la loro manutenzione.

In più, ilS% del compenso del professionista sarà trattenuto dall'azienda e vincolato a inter­venti di prevenzione elo riduzio­ne delle liste d'attesa.

Un extra che spaventa i citta­dini - secondo le associazioni che li rappresentano - preoccu­pati che l'omnicomprensività

delle nuove tariffe e la trattenu­ta del 5% possano trasformarsi in una tassa mascherata che do­vranno pagare di tasca propria. L'intramoenia ècostataagliassi­stiti nel 2011 circa 1,2 miliardi di euro, la maggior parte spesi per aggirare le liste d'attesa del servi­zio pubblico e andati per oltre 1'89% ai professionisti (I,oS mi­liardi) e solo poco meno di 100 milioni alle aziende sanitarie.

Ora, la maggiore trasparenza della prenotazione e nell'eroga­zione delle prestazioni, tenute sotto controllo da azienda sanita­ria e Regione senza eccezioni sa­rà un vantaggio per gli assistiti: l'intramoenia non potrà più esse­re un alibi perevitare le liste d'at­tesa, perché sarà lo stesso servi­zio pubblico a tenere davvero sotto controllo l'uno e l'altro ca­nale di assistenza.

;';iiMij1WiW;"".,.--Q~~~

* LAPAROLA CHIAVE

Intramoenia

• Con il termine intramoenia in ambito sanitario si indica l'attività svolta da medici di un ente pubblico fuori daU'orariodi lavoro ma utilizzando le strutture e le strumentazioni dell'ente stesso, oppure in mancanza di spazi adeguati, presso studi e sedi esterne. I pazienti, per usufruire deUe prestazioni in regime di intramoenia, devono pagare un compenso deciso dal medico prescelto

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Estratto da pag, lO~oocomm Le scadenze

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fOl INTRAMOENIA

Magiorivincoli perl'attlviti Le aziende sanitarie devono procederea una definitiva e straordinaria ricognizione degli spazi disponibili per le attività libero-professiona li ed eventualmente possono, con un sistema informatico speciale, utilizzare spazi nelle strutture sanitarie esterne, oautorizzare i singoli medici aoperare nei propri studi. Tutta l'attività dovrà però essere messa in rete per dare trasparenza eavere tracciabilità di tutti ipagamenti effettuati dai pazienti

IL COMPlETAMENTO

Dicembre2012

11"11"

POLIZZE ~ Requisiti minimi per t contratti II decreto legge Balduzzi punta ad arginare il fenomeno della medicina difensiva. Per agevolare l'accesso alla copertura assicurativa dei camici bianchi, anche quelli appartenenti alle specializzazioni apiù alto rischio, saranno discplinate le procedure e i requisiti minimi e uniformi per l'idoneità dei relativi contratti. I medici dal13 agosto 2013 dovranno essere pronti arendere noti ai clienti gli estremi della polizza e il massimali

LA STIPULA

Agosto 2013

rl.­NOMINE

Più trasparenza per tdirigenti Per le nomine dei direttori genera1i,Ie Regioni sono tenute ad attingere obbligatoriamente aun elenco regionale di idonei, aggiornatoalmeno ogni due anni, costituito con una selezione effettuata, secondo criteri individuati dalle Regioni, da una commissione di cui èdisciplinata la composizione, costituita dalla Regi onestessa. Il primo aggiornamento degli elenchi dei direttori generali va eseguito entro 90 giorni dall'entrata in vigore della conversione in legge deldecreto

GUELEHCHI

90 giorni

~ ~

TARIFFE

Infrastruttura per la tracdabilità Le Regioni dovranno attivare una infrastruttura di rete per il collegamento con le singole strutture nelle qua li vengono erogate le prestazioni di attività libero professionale intramuraria. L'infrastruttura prevede l'espletamento del servizio di prenotazione,l'inserimento obbligatorio ela comunicazione, intemporeale,aU'azienda sanitaria competente dei dati relativi all'impegno orariodel sanitario, ai pazienti visitati,alle prescrizionieagli estremi dei pagamenti

LA SCADENZA

Marzo 2013

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K!ooCOIRIl Estratto da pago lO

La selezione. Il contrasto alla lottizzazione

Primari e manager scelti tra «idonei»

Rosanna Magnano _ Porre un argine alla sfronta­ta e diffusa lottizzazione politica del governo clinico. È l'obiettivo ambizioso delle nuove nonne su dirigenza sanitaria e governo cli­nico contenute nell'articolo 4 del provvedimento Balduzzi.

Per la nomina dei direttori ge­nerali, le Regioni sono tenute ad attingere a un elenco regionale di idonei. L'elenco è il risultato di una selezione effettuata da una commissione costituita in preva­lenzada esperti indicarida qualifi­cate istituzioni scientifiche indi­pendenti dalla Regione stessa. Tuttavia i criteri di selezione de­gli idonei e i componenti della commissione sono decisi dalle Regioni. Gli elenchi vanno aggior­nati ogni due anni. Per assicurare omogeneità nella valutazione dell'attività dei direttori generali, le Regioni concordanocriteriesi­stemi di verifica sulla base di para­metri definiti.

Per la nomina dei direttori di strutturacomplessa (ossiadei pri­mari) èprevistoche una commis­sione ad hoc individui una tema dicandidati idonei. Tale commis­sioneècomposta dal direttoresa­nitarioeda tredirettoridi struttu­ra complessa - scelti tramite sor­teggio da un elenco nazionale ­nella stessa disciplina dell'incari­co da attribuire. La scelta finale è effettuata dal direttore generale, con l'obbligo di una motivazione analitica, se non rispetta il crite­rio del miglior punteggio.

L'azienda sanitaria è tenuta a dare adeguatapubblicità all'avvi­so per il conferimento degli inca­richi e prima della nomina devo­no essere pubblicati su internet il profùo professionale del dirigen­te da incaricare, i curricula dei candidati ela relazione dellacom­missione. La confenna della no­mina arriva solo al tennine di un periodo di prova di sei mesi, pro­rogabile di altri sei.

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~oomm: Estratto da pag. Il

Flavia Landolti' dallontanonovembre

del 2001, da quando cioè i livelli essenziali

di assistenza fecero il loro debutto nella sanità italiana, che l'elenco delle circa 6mila prestazioni offerte dal Ssn è rimasto verbo indiscusso e immutato per la tutela dei cittadini. Un tentativo di revisione - in cui per altro erano state inserite anche alcune malattie rare non "passate" dal Ssn - era stato fatto nel 2008, ma non andò a buon fme. E dove la legge nazionale latitava, intervenivano le Regioni che in ordi ne sparso aggiornavano i servizi essenziali garantiti a livello territoriale. Con buona pace della copertura omogenea per la tutela della salute.

Il 2012 si annuncia quindi l'anno del redde rationem per la tutela sanitaria dei cittadini: entro il31 dicembre. come vuole l'articolo 5 del decreto Balduzz~ si farà il sospirato bilanciamento dei cosiddetti Lea. Con qualche novità rispetto a un "refresh" standard.«Undici

E

L'ANALISI

Obiettivo assistenza omogenea nelle Regioni

anni dopo - ha detto il mìnistro - è il momento di vedere quante e quali di quelle seimila prestazioni sono ancora valide e quali debbano entrare». Tra queste c'è la ludopatia e un elenco di 109 malattie rare mai introdotte su scala nazionale, contro le 415 patologie già inserite che l'Osservatorio sulle malattie rare quantifica in 95f11Ìla malati "tutelati" a fronte di altre decine di migliaia senza alcuna copertura assistenziale e terapeutica.

L'aggiornamento dei Lea dovrebbe poi mettere mano alla "torre di Babele" delle prestazioni essenziali erogate dalle regioni. Basti .eche un dossier del

I I iii I 1;.. ­datato marzo 2010 sull'adempimento alla griglia Lea, promuoveva solo otto regioni (Emilia Romagna, Umbria, Toscana, Marche, Veneto, Piemonte, Lombardia, Basilicata), ne rimandava due (Liguria e Abruzzo) e ne bocciava 6 (Molise, Lazio, Sicilia, Calabria, Campania, Puglia).

Tra le novità del «decretone»,l'introduzione di terapie di cura del gioco d'azzardo, un fenomeno che secondo l'Oms colpisce nel nostro Paese dall e 500 alle 700rnila persone. Un esercito di malati finora affidati alla buona volontà

degli operatori dei servizi per le dipendenze. Ne èdel resto consapevole il Governo quando nella relazione illustrativa del provvedimento scrive che «l'aggiornamento dovrà riguardare il riconoscimento nell'ambito del Ssn della ludopatia (. ..) al fine di garantire ai suddetti soggetti al pari degli altri, ilbisogno di salute, l'equità nell'accesso all'assistenza, la qualità delle cure e la loro appropriatezza».

Il provvedimento prevede a questo scopo un fondo alimentato dai proventi del gioco, anche se su questo ilservizio Bilancio dello Stato di Montecitorio, nell'ottobre scorso, ha sollevato qualche obiezione: «La copertura degli oneri (...) è affidata alle entrate la cui natura è caratterizzata da margini di incertezza sia nell'an sia nel quantum»,

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02/11/12

~Wl(J)mm: Estratto da pago 11

! Lavoro in équi(lCIl decreto Balduzzi Le nuove oggreg;lZionì avranno un relèrenre , e saronnonttr=1e dalle RegioniLE NOVITÀ PER l CITTAOINI

Medico di famiglia in team I professionisti dovranno associarsi, anche in strutture pluridisciplinari

MaDlleta Perrone ROMA

_ L'addio al medico di farniglia "solistaff è legge. Con il decreto Balduzzi si profila un deciso cam­biamento per "assistenza sanita­ria territoriale con l'obiettivo di potenziarla per decongestionare i pronto soccorso e riservare agli ospedali, sempre più ridimensio­nati,la sola gestione delle malat­tie acute. Ma nessuno si illuda: serviranno anni perché si realizzi in pieno una continuità delle cu­re sul territorio h24. sette giorni su sette, festivi compresi, che sia realmente diversa da quella ga­ranti ta già oggi dal semplice avvi­cendamento tra generalisti e guardie mediche.

L'importante, per ora, è che i cittadini comincino a familiariz­zare con le due nuove forme or­ganizzative dci professionisti che tra sei mesi, se la legge sarà attuata alla lettera, erogheranno l'assistenza primaria attraverso il personale convenzionato con il Servizio sanitario nazionale (medici di medicina generale, per i quali è istituito il ruolo uni­co, pediatri di libera scelta e spe­cialisti ambulatoriali).

La prima è rappresentata dai gruppi monoprofessionali, chia­mati «aggregazioni funzionali ter­ritoriali}). In pratica, ogni medico di medicina generale, così come ogni pediatra di libera scelta e ogni specialista ambulatoriale, non agirà più in solitudine ma do­vrà condividere con altri colleghi obiettivi e percorsi assistenziali (ad esempio su alcune malattie croniche come il diabete), stru­

menti di valutazione della qualità dell'assistenza fornita, linee gui­da eaudi t. Èla fine della medicina individualeeil passaggiodefmiti­vo alla medicina di gruppo.

Ancora più complessa e inno­vativa la seconda forma organiz­zativa prevista dalla legge. Si trat­ta delle «unità complesse di cure primarie», fmanziabilianche abu­dget dalle Asl, che le Regioni do­vranno disciplinare privilegian­do la creazione di reti di poliam­bulatori territoriali, dotati di stru­mentazione di base e collegati te­lematicamente con l'ospedale. in cui lavorano professionisti diver­si: medici, pediatri, specialisti, ma anche infermieri, ostetriche, tec­nici, operatori d el sociale.

Modelli simili già esistono in Italia, anche se hanno nomi diffe­renti: Utap, case della salute, nu­clei ogruppi ounità di cure prima­rie. Poli che in genere fanno capo al distretto e possono contare su una sede unica. Ma le varie espe­rienze hanno dimostrato che "in­tegrazione tra figure professiona­lidifferenti non èsemplice: richie­de investimenti, tempi lunghi e profondi cambiamenti culturali. Senzaconsiderare la parte più dif­ficile, ovvero il collegamento con l'ospedale,sempre decantato apa­role ma quasi mai operativo nei fatti, nonostante sia forse l'inno­vazione più utile al cittadino.

Tanto le aggregazioni funzio­nali (Aft)quanto le unità compIes­se (Uccp) avranno un referente o uncoordinatoreedovrannoesse­re "attrezzate" dalle Region~chia­mate per legge adeflnire le moda­litàcon cui provvederarmo alla lo-

LA PROSPEnlVA Per un servizio 24 ore su 24 tutti i giorni dell'anno si prevedono tempi lunghi perché è necessario aggiornare le convenzioni

ro dotazione strutturale, strumen­tale e di servizi. Una new entry graditissima ai carnici bianchi, se si pensa che oggi le spese di stu­dio sono a carico dei medici.

Tutte le novità devono essere operative entro 180 giorni dalla data di entrata in vigore del prov­vedimento. Come? Aggiornando a costo zero le convenzioni in vi­gore, il cui rinnovo vero e proprio è bloccato fino al 2015. Trascorsi invano isei mesi, niliiiSllll.UiiilE _ emanerà un decreto per l'attuazione in via transitoria del riordino, di concerto con il titola­re dell'Economia e sentita la Con­ferenzaStato-Regioni e i sindaca­ti più rappresentativi.

Il destino della riforma è quin­di appeso alla riapertura del tavo­lo Regioni-sindacati per l'adegua­mento delle convenzioni. Se le si­gle più rappresentative dei medi­ci (Fimmg per i generalisti, Fimp per i pediatri e Sumai per gli spe­cialisti ambulatoriali) non nega­no la soddisfazione per le «con­quiste ottenute» e sollecitano la riapertura del confronto, dalle Re­gioni tutto tace. Ma dietro le quin­te dell'ufficialità i malumori si sprecano. C'è chi, tra i tecnici, stig­matizza l'obbligo di provvedere alla dotazione di Ait e Uccp, pre­vedendo un aggravio di spese per le già esangui casse locali pari a 1,5 miliardi di euro. E c'è chi ironizza sull'ì\Iusione di poter cambiare senza investire un euro:«Vaia ve­dere che alla fine si scoprirà che la scelta dell'ospedale può essere perfino più economica».

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In sintesi

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NEGLI STUDI

In prospettiva (potrebbe essere necessario attendere qualche anno lino al rinnovodeUeconvenzioni), i medici di famiglia dovranno organizzarsi assieme ai loro colleghi, per garantire ai pazienti un presidio 24 ore su 24 tutti igiorni dell'annoi in compenso, diventerà più difficile farsi assistere dalla guardia medica, al pronto soccorsoonegli ospedali in genere. perché questestrutture saranno ridimensionatesempre più. per occuparsi dei casi che vanno seguiti costantemente da personale specializzato. Per garantire le prestazioni richieste daldecreto Balduzzi, imedici di famiglia potrannoorganizzarsi in due modi: tu rnandosi con colleghi oppure in poliambulatori con varie spedalizzazioni (in cui potranno operare anche ligu re come infermieri eostetriche)

LE NUOVE CONVEHZlONJ

2015

Cl

~ IL PRONTUARIO

Sono otto imesi adisposizione per rimettere mano al prontuario farmaceutico, cioè l'elenco dei medicinali che vengono concessi gratuitamente agli assistiti, con pagamentoa carico del Servìzio sanitario nazionale. Ildecreto legge, così come convertito dal Parlamento, prevede infatti che la revisione debba essere conclusa entroil30 giugno 2013. AI termine deU'operazio ne, secondo ['intenzione del Governo, dovrebbero essere messi in fascia C, quella apagamento, i medicinali ritenuti superati. Altro elementoa vantaggio degli assistiti ècostituito dal fatto che le Regioni dovranno mettere a disposizione,anchesenon concedibili, ifarmaci che l'Agenzia italiana del farmaco riterrà innovativi

LA SCADENZA

30 giugno

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"'U.fULL1~O Estratto da pago 7

• ROMA. Riformare il sistema di compartecipazione dei cittadi­ni alla spesa sanitaria, ovvero i ticket, in modo da renderlo più equo, trasparente e omogeneo. E soprattutto in modo da poter ren­dere digeribili i due miliardi ag­giuntivi che dal primo gennaio 2014 andranno recuperati proprio con i ticket, secondo le disposi­zioni dell'ultima manovra estiva del precedente governo Berlusco­ni. Un pallino, fm dall'inizio del mandato che il~ _~rilancia con una intervista al Sole 24 Ore a poche ore dal definitivo via li­bera al decreto sanità.

Una sfida quella dei ticket che non si può, oalmeno non si do­vrebbe, rimandare. Almeno arri­vando al punto di caduta politico con le Regioni, magari siglando il Patto per la Salute che al momen­to è di fatto in pieno stallo, per poi cercare con più calma un vei­colo normativo anche nel corso

SANnÀ IL MINISTRO BALDUZZI

«Riformare il sistema dei ticket» del 2013, ma senza abbandonare la patata bollente completamente nelle mani del prossimo governo. La riforma, come ipotizzato dallo stesso ministro alcune settimane fa, poteva trovare posto già nella legge di stabilità ma. precisa, (<non necessariamente» perchè «il veicolo legislativo può essere deciso anche nel 2013, visto che la riforma scatterà nel 2014».

Riforma dei ticket e Patto re­stano però una doppia partita tut­ta in salita, visto che non più tar­di di qualche settimana fa le Re­gioni, per bocca del presidente della Conferenza Vasco Errani, si sono dette preoccupate per il con­traccolpo della legge di stabilità ((SU sanità, istruzione e servizi so­ciali», perchè i nuovi tagli ri­schiano di compromettere la pos­sibilità di erogare servizi. Tanto che l'assessore alla Sanità dell'Emilia Romagna, Carlo Lu· senti, ha detto che non sarà poso sibile arrivare alla firma del Pat­

to della Salute per via di questi interventi, che si sommano tra 1'altro alle manovre di tremontia· na memoria, ma anche al Sal­va-Italia ealla Spending review che hanno ripetutamente sforbi· ciato i fondi per la sanità.

nministro però sente la re­sponsabilità di cercare di arriva­re a un risultato e ribadisce che «il Patto è la cornice che tiene il tutto, senza il Ssn sarebbe più de­bole». ~(Farò di tutto fmo all'ul­timo giorno del mio mandato­promette - per superare gli osta­coli che lo bloccanOl).

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IL1[DENARO Estratto da pago 17

Tac, ricoveri eanalisi: cambia il nomenclatore Sanità, via libera all' aggiornamento del no- tato dal Commissario ad acta nominato dal menclatore relativo alle tariffe per la remu- Consiglio di Stato. Resta dunque da capire nerazione deIleJrestazioni sanitarie. se con il sopraggiungere della nuova norma L'emendamento decreto Balduzzi, pas· di Legge l'adozione del nuovo Tariffario sato ieri con la Fiducia è 6nnato dal parla. ministeriale esplicherà la sua efficacia. mentare campano di Popolo e territorio Vincenzo D'Anna. Un emendamento che è ora legge dello Stato. Entro 15 giorni dal· la pubblicazione della =sulla Gazzetta ufficiale. il ~I: M dovrà ema­nare l'apposito decreto con i] quale costi· ruisce la commissione per 1'aggiornamento del nomendatore tari.ffiuio ministeriale. La Commissione, dopo il confronto con le as­sociazioni di categoria maggiormente rap­presentative delle strutture sanitarie, dovrà concludere i propri lavori entro sessanta giorni dall'insediamento definendo la nuo­va griglia. °La Campania non si è mai ade­guata al tariffario ministeriale vigente· av­verte D'Anna al Denaro - né è stato adot­

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Estratto da pag. 17

La sanità? E on line e fai-da-te CON LACRISI ECONOMICA AUMENTA..~O I SITI CHE OFFRONO DIAGNOSI E CONSIGLI SULLE TERAPIE. E CI SI PUÒPERSINO JVlISURARE LAPRESSIONE

di Eugenia Romanelli

P er la gioia degli ipocondriaci e non solo. oggi, in piena era

duepuntozero, non esistono più barriere tra il paziente (o sedicente tale) e l'informazione clinica. Tutto ciò che c'è da sapere sulla propria salute è a portata di mano e medici, farmacisti, tecnici di laboratorio, specialisti e perfino chirurghi pos­sono essere scavalcati da una sem­plice app. Scaricando il program­ma prescelto sul proprio telefonino o iPad, è possibile imparare a leg­gere le radiografie. le ecografie, gli elettrocardiogrammi, a misurarsi la pressione, a scegliere un farma­co, a programmare una dieta, un allenamento, una terapia. allopati­ca o omeopatica. a praticare una diagnosi. La rete è un brulicare di siti e applicazioni per ogni doman­da, ansia, dubbio, quesito. Qualche esempio? Con iHealth ci si può mi­surare la pressione (sempre che si possegga uno dei vari rileva tori da attaccare al proprio smartphone, venduti sul sito al prezzo di 16 dol­lari), mentre con MedMap si scopre quali farmaci portarsi dietro quan­do si viaggia in un determinato paese o come convertire il proprio farmaco in quello equivalente nella destinazione prescelta. Con iMam­ma invece si può vivere una gra­vidanza guidata, con informazioni dettagliate per ogni settimana dei 9 mesi, compresi calcolo di data e ora del parto, esami da compiere. ar­ticoli scientifici, immagini egogra­fiche in 3 e 4D. alimenti consigliati e registro contrazioni, fino alla lista dei nomi per bambini.

MENTRE ALCUNE applicazioni hanno un chiaro intento commer­ciale. come Vaccini, di Sanofi Pa­steur MSD. azienda europea inte­ramente dedicata alla produzione e distribuzione di vaccini (grazie al­l'unione tra Sanofi Pasteur e Merck &Co.Inc.). altre puntano sulla con­divisione peer 2 peer della cono­scenza, come WikiPharm: aprendo il sito. si legge subito che i contenuti proposti hanno "l'esclusivo scopo informativo e divulgativo e in nes­sun caso le informazioni possono sostituire il con­

sulto con il medico, né tanto meno costituire la prescrizione di un tratta­mento". Un sito, e rela­tiva app, decisamente "social" per valorizzare ed incentivare il rapporto con il personale sanitario. dove le questioni in mag­giore evidenza sono scel­te dai lettori (le più clic­cate). Un servizio a tutti gli effetti, visto che alla voce "ri­cerca farmaci" si offrono le alter­native economicamente competiti­ve col marchio più venduto. Inoltre, medici e specialisti tracciati in tra­sparenza rispondono alle domande (anomime) dei lettori ("Quali far­maci sono oppioidi?", "Cosa causa l'eiaculazione precoce?", etc). La carrellata è infinita e sì passa da Thryve, che "leggendo" la foto che l'utente fa al piatto che sta man­giando, unita a una descrizione, calcola i valori nutrizionali giorna­lieri e fornisce una dieta persona-

Iizzata. a iFood, per misurare le ca­lorie assunte, da iErbe, con 75 erbe e 43 foto per conoscere le piante of­ficinali, fino a iFarmaci, con tutte le medicine. Su Portale Medico invece si consultano i referti on ltne e si consultano i medici, mentre Iphar­ma, Pharmaround e Openfarma trovano le farmacie più vicine. "t:, un'evoluzione solo sotto alcuni aspetti - dice Laura Del Zoppo, già medico ospedalìero del San Gio­vanni di Roma -. Se il fatto di essere informati sulla propria salute e di poter controllare il lavoro del me­dico cui ci si affida è un passo che riequilibra una disparità. è anche vero che viene incrinato in modo irrimediabile quel patto fiduciario alla base del funzionamento della cura. Esistono 40 sintomi per 40 mila malattie: chi non ha nozioni me'diche. come interpreta ciò che lamenta? A seconda se è ipocon­driaco. ansioso o incosciente? Il fai-da-te in medicina non paga: il medico non ha più autorevolezza. il paziente non ha più fiducia. il rap­porto diventa ostile da entrambe le parti".

I PERICOLI

Lo scetticismo

di molti medici:

"In questo modo

si perde il rapporto

di fiducia

col paziente"

-~ I