Rassegna Stampa - UILCAQuotazioni, altre news e analisi su ßnanza. Mabi Mercoledì 26/11/2014...
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Rassegna StampaMercoledì 26 Novembre 2014
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Ì!()i^^ löte VERTENZE Ì!()i^^ löteCristina Casadei > pagina 20 Ì!()i^^löte Cristina Casad
LAVORO
Bancari. Il 15 dicembre l'assemblea dei lavoratori - A gennaio mobilitazioneAbi, salta la trattativa sul rinnovo del contratto
Nodi irrisolti gli aumenti e gli scattidi anzianità Cristina Casadei > ' Nonc'è nella storia del lavoro uncambiamento che non sia passatoattraverso una mobilitazione. E ilcontratto "epocale" dei bancari, contutte le trasformazioni che si porteràdietro, non sarà un'eccezione.L'incontro clou della prima fasedella trattativa tra Abi e i sindacati,ieri, ha portato a una rottura tra leparti. Le assemblee dei lavoratoridei prossimi giorni decideranno setrasformarla inuno sciopero oppureno. Tutti hanno la consapevolezzache bisogna fare dei cambiamentiprofondi, in una situazione moltopiù difficile dei rinnovi precedenti.E fare digerire ai bancari, ancoraabituati ai contratti dei tempi andatidell'opulenza, un contratto che lasciasul terreno automatismi come gliscatti di anzianità o dimezzi gliinqudramenti, non è facile.Certamente il sindacato, messaggerodi queste pene, è più in difficoltà deibanchieri e all'interno del sindacatoc'è chi più di altrihabisognodidimostrareunanegoziazione dura e frontale. Nella
plenaria, ieri, ha parlato ilsegretario generale della FisacCgil, Agostino Megale per il quale«è stata registrata da parte di Abila conferma delle sue posizioni,senza quel cambiamento radicaleche avevamo richiesto, apartiredalsuperamentodellapregiudiziale d'intervento sul costo dellavoro, oweroscattidianzianità
e Tfr. Proprio per questo nelriconfermare le priorità dellanostra piattaforma, abbiamodetto che il permanere di questoatteggiamento pregiudizialeimpedisce una trattativa e unnegoziato fondato sulla paridignità». Un segnale, forte, cheperò non lo è tanto quanto laproclamazione immediata di unosciopero. Più che in passato,questa volta la volontà dovràvenire dal basso: saranno ilavoratori a decidere nelleassemblee dei prossimi giorni.«L'orientamento è andare versouno sciopero a metà gennaio,riuniremo i dice il segretariogenerale della Fabi, Lando MariaSileoni. La prima mossa deisindacati però sarà «interromperele relazioni industriali in tutti igruppi, a partire dalla data dellosciopero». Per il segretariogenerale della Fiba Cisl, GiulioRomani, la via proposta da Abi è« impraticabile e peraltro unsimile intervento comporterebbeuna riduzione a regime del costodel lavoro totalmente ininfluente
rispetto ai problemi strutturalidel settore a partire dalladimensione dei crediti deterioratie dei limiti strategici dimostratidalle imprese e dal loromanagement». «Laddove Abinon ravveda la sua posizione -aggiunge Massimo Masi,segretario generale della Uilca-sarà indispensabile avviare unprocesso di mobilitazione dellelavoratrici e dei lavoratori». Nelfrattempo, però, c'è una data cheincombe: il 31 dicembre è infattila scadenza della proroga delladisdetta del contratto di Abi. Ibanchieri potranno disdettare ilcontratto nazionale, incassando,automaticamente, dal primogennaio l'azzeramen
to degli scatti di anzianità,dell'area contrattuale edell'indennità di cassa. A quelpunto però «si assumeranno unadice Sileoni. Una formula piùsoft sarebbe invece concederetempo. Potrebbe rispuntare fuorila data del 31 marzo che, però,sarebbe davvero ultimativa. Perl'ennesima volta, ieri, ilpresidente del Casi di Abi,Alessandro Profumo, haripercorso i cambiamentistrutturali che il settore staattraversando e ha ribadito lavolontà di discutere disalvaguardia del potered'acquisto e trovare soluzioniinnovative che diano prospettivedi sostenibilità alle banche ed ailavoratori. La riduzione
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LAVORO
Bancari. Il 15 dicembre l'assemblea dei lavoratori - A gennaio mobilitazioneAbi, salta la trattativa sul rinnovo del contratto
Nodi irrisolti gli aumenti e gli scattidi anzianità Cristina Casadei > ' Nonc'è nella storia del lavoro uncambiamento che non sia passatoattraverso una mobilitazione. E ilcontratto "epocale" dei bancari, contutte le trasformazioni che si porteràdietro, non sarà un'eccezione.L'incontro clou della prima fasedella trattativa tra Abi e i sindacati,ieri, ha portato a una rottura tra leparti. Le assemblee dei lavoratoridei prossimi giorni decideranno setrasformarla inuno sciopero oppureno. Tutti hanno la consapevolezzache bisogna fare dei cambiamentiprofondi, in una situazione moltopiù difficile dei rinnovi precedenti.E fare digerire ai bancari, ancoraabituati ai contratti dei tempi andatidell'opulenza, un contratto che lasciasul terreno automatismi come gliscatti di anzianità o dimezzi gliinqudramenti, non è facile.Certamente il sindacato, messaggerodi queste pene, è più in difficoltà deibanchieri e all'interno del sindacatoc'è chi più di altrihabisognodidimostrareunanegoziazione dura e frontale. Nella
plenaria, ieri, ha parlato ilsegretario generale della FisacCgil, Agostino Megale per il quale«è stata registrata da parte di Abila conferma delle sue posizioni,senza quel cambiamento radicaleche avevamo richiesto, apartiredalsuperamentodellapregiudiziale d'intervento sul costo dellavoro, oweroscattidianzianità
e Tfr. Proprio per questo nelriconfermare le priorità dellanostra piattaforma, abbiamodetto che il permanere di questoatteggiamento pregiudizialeimpedisce una trattativa e unnegoziato fondato sulla paridignità». Un segnale, forte, cheperò non lo è tanto quanto laproclamazione immediata di unosciopero. Più che in passato,questa volta la volontà dovràvenire dal basso: saranno ilavoratori a decidere nelleassemblee dei prossimi giorni.«L'orientamento è andare versouno sciopero a metà gennaio,riuniremo i dice il segretariogenerale della Fabi, Lando MariaSileoni. La prima mossa deisindacati però sarà «interromperele relazioni industriali in tutti igruppi, a partire dalla data dellosciopero». Per il segretariogenerale della Fiba Cisl, GiulioRomani, la via proposta da Abi è« impraticabile e peraltro unsimile intervento comporterebbeuna riduzione a regime del costodel lavoro totalmente ininfluente
rispetto ai problemi strutturalidel settore a partire dalladimensione dei crediti deterioratie dei limiti strategici dimostratidalle imprese e dal loromanagement». «Laddove Abinon ravveda la sua posizione -aggiunge Massimo Masi,segretario generale della Uilca-sarà indispensabile avviare unprocesso di mobilitazione dellelavoratrici e dei lavoratori». Nelfrattempo, però, c'è una data cheincombe: il 31 dicembre è infattila scadenza della proroga delladisdetta del contratto di Abi. Ibanchieri potranno disdettare ilcontratto nazionale, incassando,automaticamente, dal primogennaio l'azzeramen
to degli scatti di anzianità,dell'area contrattuale edell'indennità di cassa. A quelpunto però «si assumeranno unadice Sileoni. Una formula piùsoft sarebbe invece concederetempo. Potrebbe rispuntare fuorila data del 31 marzo che, però,sarebbe davvero ultimativa. Perl'ennesima volta, ieri, ilpresidente del Casi di Abi,Alessandro Profumo, haripercorso i cambiamentistrutturali che il settore staattraversando e ha ribadito lavolontà di discutere disalvaguardia del potered'acquisto e trovare soluzioniinnovative che diano prospettivedi sostenibilità alle banche ed ailavoratori. La riduzione
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Direttore ResponsabileRoberto NapoletanoRoberto NapoletanoRoberto NapoletanoRoberto Napoletano
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strutturale delle dinamiche delcosto del lavoro a livellonazionale, potrà però aprire spazidi contrattazione aziendale: doveci sono aziende che performanomeglio c'è disponibilità a discuteredi come condividere que-
sto valore. E poi c'è anche daridurre gli inquadramenti e darivedere l'area contrattuale. Nonè per mancanza di volontà che ibanchieri non vogliono fareconcessioni, ma è perché nonriescono a sostenerleeconomicamente. La categoriaperò sceglie la via dellamobilitazione e i banchieri difronte a questa scelta arrivano aparlare di «anacronisticaindisponibilità dei sindacati avalutare positivamente» le loroaperture che ha portato«all'attuale situazione di stallo».Sileoni ironizza: «L'Abi haperfettamente ragione: siamoanacronistici perché difendiamoi diritti dei lavoratori. Siamoanacronistici perché chiediamouna riduzione del 30% delcompenso dei manager, cheguadagnano una media di unmilione e coomila euro all'anno.L'Abi ha ragione: loro sonomoderni ed attuali, prova nesono i 177 miliardi di sofferenzebancarie, e i óSmilaposti dilavoro tagliati dal 2000 al2020». Per Abi, la verità è che ilciclo economico con laprolungata contrazione del Pil, iprofondi cambiamenti normativie di supervisione, lesignificative variazioni deicomportamenti dei clienti el'evoluzione della componentetecnologica pongono le banchedi fronte ad un cambiamentostrutturale che caratterizzerà ilbreve, il medio e il lungoperiodo riflettendosi sui modelliorganizzativi e di business. I filicomunque non si spezzano.Abidal canto suo ha confermato lavolontà di continuare aconfrontarsi a tutto campo con isindacati senza alcun intentostrumentale ma con l'esigenza diadeguare il settore a scenarinuovi. IPRÛDUZIÛNERISERVATA
I 309mila I bancali DallS dicembreinizieranno le assemblee dei 309milabancari perdecideresefare scioperooppure no 31 dicembre LascadenzaLa proroga della disdetta del contrattodei bancari data da Abi scade il 31dicembre. A partire da quella data inassenza di una nuova proroga ibanchieri potranno disdettare ilcontratto
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SCONTRI Bancari, rotturasul contratto Stop alletrattative, sciopero in vista(De Mattia, Gualtieri e Sattaa pag 15)
DI LUCA GUALTIERIE ANTONIO SATTALo strappo alla fine è arrivato. Ierimattina i sindacati del creditohanno rotto le trattative con Abiper il rinnovo del contrattonazionale, aprendo così la stradaallo sciopero della categoria.Troppo distanti si sono infattirivelate le posizioni al tavolo delnegoziato: da un lato le banchechiedono una politica di austeritàche riveda la struttura del contratto,dall'altra parte le parti sociali nonsono disponibili a rinunciare aimeccanismi di adeguamentoautomatico dei salati. Per adessoquindi la trattativa non puòproseguire e uno sciopero agennaio sembra assai probabile.«Ora si apre una fase diorganizzazione interna tra isindacati», ha spiegato ieri LandoSileoni, segretario generale dellaFabi, che ha aggiunto consarcasmo: «U Abi ha ragione:siamo anacronistici perchédifendiamo i diritti dei lavoratori.Loro invece sono moderni, provane sono i 68 mila posti di lavoro inmeno dal 2000 al 2020». La rotturacomunque era neil' aria e l'Abil'aveva già messa in conto. Laposta in gioco del resto è di quellegrosse e le banche sonodeterminate addirittura ad andareavanti anche senza il rinnovo delcontratto, con tutte le conseguenzedel caso. Alla riunionedell'esecutivo della scorsasettimana non c'è stata infattialcuna colomba che sia intervenutaper chiedere una linea più morbida.Anzi, a detta di chi era presente,semmai le uniche critiche avanzateal capodelegazione AlessandroProfumo siano state quelle di chiavrebbe preferito una posizioneancora più dura. In sintesi quelloche Abi propone ai sindacati è unpatto complessivo che salvi il mcc-
canismo del contratto nazionale,ma come insieme di regole chedisciplinino soprattutto lacontrattazione aziendale. Abi èdisposta a mettere nella cornice
del documento anche il nuovosistema degli inquadramenti e latenuta dell'area contrattuale, cosìcome è disposta a garantire ilmantenimento dell'attuale potered'acquisto attraverso il recuperodell'inflazione (anche oltre lapercentuale proposta dell'1,85%). Quello che le banchenon vogliono più garantiresono invece gli adeguamentiautomatici della retribuzione chenon tengono conto della crisi, maanche della realtà in continuomutamento, ossia non vogliono piùgli scatti automatici di anzianità eil meccanismo di revisione dellabase di calcolo del tfr. Le banche,infatti, hanno rifiutato anche laproposta informale dei sindacati,mai ufficialmente posta sultappeto: mantenere i meccanismiautomatici, ma sterilizzarli pertutta la durata del trienniocontrattuale, aspettando perriattivarli che la crisi sia allespalle. La replica delle banche èche il mercato è cambiato e chequindi non è più possibile garantireun trattamento economico ugualeper tutti gli istituti. Dure lereazioni dei sindacati. «Cibatteremo unitariamente, perconquistare il rinnovo delcontratto», ha attaccato AgostinoMegale (Fisac-Cgil), a cui ha fattoeco Giulio Romani (Fiba-Cisl)«Riteniamo impraticabile unconfronto incardinatoesclusivamente sull'ulterioreriduzione dei costi del personale esulla destrutturazione di fatto delcontratto». La Uilca di MassimoMasi infine considera «del tuttoirresponsabile l'atteggiamento dichiusura della controparte»,(riproduzione riservata)
Quotazioni, altre news e analisisu www.milanoßnanza. Mabi
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Rottura sul contratto dei bancari'Taglidrastici, sciopero a gennaio"
Forte riduzione del costo dellavoro. L'Abi replica ai sindacati:"Richiesteanacronistiche"ANDREAGRECOMILANO. «Nonc'era tensione,solo un po' di rassegnazione. Serveche scorra ancora un po' di sangue:ma abbiamo ancora tempo perconciliare le posizioni». Così unprotagonista del negoziato trabanchieri e bancari per rinnov areil contratto nazionale per untriennio ha commentato la rotturadi ieri mattina, foriera di scioperi agennaio per i 309mila lavoratoridel credito. Manca oltre un mesealla sca-denza della prorog a dicontratto. Le parti distano suisoldi, che in forma di liquidità alsettore sono montagne (grazie allaBce) ma pochi come utili dibilancio: le banche italiane hannouna redditività che non supera il2% e un costo del capitale almenodell'8%, e lo squilibrio affila gliartigli dei "falchi" che dentro l'Abivorrebbero imporre ora unastrutturale riduzione del costodellavoro.Perquestoibanchieriavevano disdettato, un anno emezzo fa, il contratto. Poi è tornataa trattare dopo lo scioperodiunannofa. Mailperduraredellacrisi — e forse l'atteggiamento delgoverno Renzi che non harinnovato il Ceni del pubblicoimpiego — da nuovi argomenti achi vuole sforbiciare i costi di unsettore dove la produttività perdipendente è inferiore alla mediaUe. Per tutto questo il mandatoAbi al rappresentante AlessandroProfumo è di non cedere sul tagliodi scatti di anzianità einquadramenti, revisione dicalcolo del Tfr, ridotta areacontrattuale, recupero di inflazioneail' 1,85% triennale ( il sindacatovuole il 6% ). «Pregiudizialiinaccettabili» per i sindacalisti,che dopo un'ora hanno lasciato ilta-
volo: «Abbiamo rotto. Riuniremo leassemblee dal 15 dicembre
e diamo un orientamento per losciopero nazionale da indire unmese dopo», ha detto il segretarioFabi Lando Sileoni. Per ilsegretario Fiba Giulio Romani laproposta Abi comporta dalprossimo anno tagli al costo dellavoro da 500-600 milioni, un 20%di minor stipendio ( 3.200 euro) ainuoviassunti: «Sivuole scaricare suilavoratori il costo della crisi
LA PROTESTA CONTRO(BANCHIERI Sopra, le immaginidel la protesta dei lavoratoribanear! di ieri. Accuse contro tuttii leader delle banche italianecome Alessandro Profumo,presidentedel Monte dei Paschiedelegatodall'Abia trattare con isindacati
Rottura sul contratto dei bancari'Taglidrastici, sciopero a gennaio"
Forte riduzione del costo dellavoro. L'Abi replica ai sindacati:"Richiesteanacronistiche"ANDREAGRECOMILANO. «Nonc'era tensione,solo un po' di rassegnazione. Serveche scorra ancora un po' di sangue:ma abbiamo ancora tempo perconciliare le posizioni». Così unprotagonista del negoziato trabanchieri e bancari per rinnov areil contratto nazionale per untriennio ha commentato la rotturadi ieri mattina, foriera di scioperi agennaio per i 309mila lavoratoridel credito. Manca oltre un mesealla sca-denza della prorog a dicontratto. Le parti distano suisoldi, che in forma di liquidità alsettore sono montagne (grazie allaBce) ma pochi come utili dibilancio: le banche italiane hannouna redditività che non supera il2% e un costo del capitale almenodell'8%, e lo squilibrio affila gliartigli dei "falchi" che dentro l'Abivorrebbero imporre ora unastrutturale riduzione del costodellavoro.Perquestoibanchieriavevano disdettato, un anno emezzo fa, il contratto. Poi è tornataa trattare dopo lo scioperodiunannofa. Mailperduraredellacrisi — e forse l'atteggiamento delgoverno Renzi che non harinnovato il Ceni del pubblicoimpiego — da nuovi argomenti achi vuole sforbiciare i costi di unsettore dove la produttività perdipendente è inferiore alla mediaUe. Per tutto questo il mandatoAbi al rappresentante AlessandroProfumo è di non cedere sul tagliodi scatti di anzianità einquadramenti, revisione dicalcolo del Tfr, ridotta areacontrattuale, recupero di inflazioneail' 1,85% triennale ( il sindacatovuole il 6% ). «Pregiudizialiinaccettabili» per i sindacalisti,che dopo un'ora hanno lasciato ilta-
volo: «Abbiamo rotto. Riuniremo leassemblee dal 15 dicembre
e diamo un orientamento per losciopero nazionale da indire unmese dopo», ha detto il segretarioFabi Lando Sileoni. Per ilsegretario Fiba Giulio Romani laproposta Abi comporta dalprossimo anno tagli al costo dellavoro da 500-600 milioni, un 20%di minor stipendio ( 3.200 euro) ainuoviassunti: «Sivuole scaricare suilavoratori il costo della crisi
LA PROTESTA CONTRO(BANCHIERI Sopra, le immaginidel la protesta dei lavoratoribanear! di ieri. Accuse contro tuttii leader delle banche italianecome Alessandro Profumo,presidentedel Monte dei Paschiedelegatodall'Abia trattare con isindacati
Rottura sul contratto dei bancari'Taglidrastici, sciopero a gennaio"
Forte riduzione del costo dellavoro. L'Abi replica ai sindacati:"Richiesteanacronistiche"ANDREAGRECOMILANO. «Nonc'era tensione,solo un po' di rassegnazione. Serveche scorra ancora un po' di sangue:ma abbiamo ancora tempo perconciliare le posizioni». Così unprotagonista del negoziato trabanchieri e bancari per rinnov areil contratto nazionale per untriennio ha commentato la rotturadi ieri mattina, foriera di scioperi agennaio per i 309mila lavoratoridel credito. Manca oltre un mesealla sca-denza della prorog a dicontratto. Le parti distano suisoldi, che in forma di liquidità alsettore sono montagne (grazie allaBce) ma pochi come utili dibilancio: le banche italiane hannouna redditività che non supera il2% e un costo del capitale almenodell'8%, e lo squilibrio affila gliartigli dei "falchi" che dentro l'Abivorrebbero imporre ora unastrutturale riduzione del costodellavoro.Perquestoibanchieriavevano disdettato, un anno emezzo fa, il contratto. Poi è tornataa trattare dopo lo scioperodiunannofa. Mailperduraredellacrisi — e forse l'atteggiamento delgoverno Renzi che non harinnovato il Ceni del pubblicoimpiego — da nuovi argomenti achi vuole sforbiciare i costi di unsettore dove la produttività perdipendente è inferiore alla mediaUe. Per tutto questo il mandatoAbi al rappresentante AlessandroProfumo è di non cedere sul tagliodi scatti di anzianità einquadramenti, revisione dicalcolo del Tfr, ridotta areacontrattuale, recupero di inflazioneail' 1,85% triennale ( il sindacatovuole il 6% ). «Pregiudizialiinaccettabili» per i sindacalisti,che dopo un'ora hanno lasciato ilta-
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e diamo un orientamento per losciopero nazionale da indire unmese dopo», ha detto il segretarioFabi Lando Sileoni. Per ilsegretario Fiba Giulio Romani laproposta Abi comporta dalprossimo anno tagli al costo dellavoro da 500-600 milioni, un 20%di minor stipendio ( 3.200 euro) ainuoviassunti: «Sivuole scaricare suilavoratori il costo della crisi
LA PROTESTA CONTRO(BANCHIERI Sopra, le immaginidel la protesta dei lavoratoribanear! di ieri. Accuse contro tuttii leader delle banche italianecome Alessandro Profumo,presidentedel Monte dei Paschiedelegatodall'Abia trattare con isindacati
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quando il vero problema èl'attivodeterioratodellebanche».Peril segretario Uilca Massimo Masila proposta Abi è «del tuttoirresponsabile». Agostino Megaledella Fisac ha detto: «L'Abi nonha superato la pregiudiziale sulcosto del lavoro, ovvero scattid'anzianità e Tfr. Taleatteggiamento impedisce unnegoziato fondato sulla paridignità». I datori bollano come «anacronistiche» le rivendicazioni:«Nel ricordare i cambiamentistrutturali che il settore staattraversando, l'Abi ha ribadito lavolontà di discutere di salvaguar
dia del potere d'acquisto e trovaresoluzioni innovativechedianosostenibilità a banche e lavoratori.L'anacronistica indisponibilità deisindacati a valutaretaliaperturehaportatoallostallo».Al di là di schermaglie di rito,
le controparti negozieranno inmodo ufficioso a dicembre. SulTfr paiono facili, mentre su scattie perimetro contrattuale ilnegoziato è in salita. Altre istanzepotrebbero essere affrontate conlogica transitoria: sacrifici protempore da revocare qualo
quando il vero problema èl'attivodeterioratodellebanche».Peril segretario Uilca Massimo Masila proposta Abi è «del tuttoirresponsabile». Agostino Megaledella Fisac ha detto: «L'Abi nonha superato la pregiudiziale sulcosto del lavoro, ovvero scattid'anzianità e Tfr. Taleatteggiamento impedisce unnegoziato fondato sulla paridignità». I datori bollano come «anacronistiche» le rivendicazioni:«Nel ricordare i cambiamentistrutturali che il settore staattraversando, l'Abi ha ribadito lavolontà di discutere di salvaguar
dia del potere d'acquisto e trovaresoluzioni innovativechedianosostenibilità a banche e lavoratori.L'anacronistica indisponibilità deisindacati a valutaretaliaperturehaportatoallostallo».Al di là di schermaglie di rito,
le controparti negozieranno inmodo ufficioso a dicembre. SulTfr paiono facili, mentre su scattie perimetro contrattuale ilnegoziato è in salita. Altre istanzepotrebbero essere affrontate conlogica transitoria: sacrifici protempore da revocare qualo
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SALTA IL TAVOLO PER IL NUOVO CONTRATTO, LA MOBILITAZIONE A GENNAIO È rotturatra Abi e sindacati Bancari verso lo sciopero
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Direttore ResponsabileMario CalabresiMario CalabresiMario CalabresiMario Calabresi
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Bancari: trattative rotteverso sciopero a gennaioIL CONTRATTO ROMA Trattative rotte e scambio di battute al vetriolo. È andata male ieri la riunione aMilano per il rinnovo del contratto dei bancari tra le organizzazioni sindacali del settore e l'Abi,l'associazione delle banche italiane. La decisione di alzarsi dal tavolo è stata presa dai sindacati cheaccusano le banche di voler far pagare il conto della crisi solo ai lavoratori. Immediata la replica dell'Abi:«Atteggiamento anacronistico». A questo punto diventa sempre più probabile uno sciopero della categoriache, secondo quanto annunciato ieri dai sindacati, potrebbe tenersi a metà gennaio. Intanto nei prossimigiorni partiranno riunioni e assemblee nei luoghi di lavoro. I NODI Le distanze in questo momentoappaiono incolmabili. Secondo i segretari di Fabi, Fiba Cisl, Fisac Cgil e Uilca ieri al tavolo da partedell'Abi, rappresentata da Alessandro Profumo, non ci sono state aperture e le « pregiudiziali» sono rimasteinvariate. Secondo l'Abi, invece, le aperture ci sono state, ma «l'anacronistica indisponibilità dei sindacati»non ha consentito di «valutarle positivamente». «Onore al riformismo dei banchieri» ironizza LandoSimeoni, segretario generale Fabi. «Non faccio trattative con spade di Damocle e pregiudiziali», dice ilnumero uno Uilca Massimo Masi. I principali nodi del contendere sono la richiesta delle banche del bloccostrutturale degli scatti di anzianità e della revisione delle voci di calcolo del Tfr. Distanze ROMA Trattativerotte e scambio di battute al vetriolo. È andata male ieri la riunione a Milano per il rinnovo del contratto deibancari tra le organizzazioni sindacali del settore e l'Abi, l'associazione delle banche italiane. La decisionedi alzarsi dal tavolo è stata presa dai sindacati che accusano le banche di voler far pagare il conto della crisisolo ai lavoratori. Immediata la replica dell'Abi: «Atteggiamento anacronistico». A questo punto diventasempre più probabile uno sciopero della categoria che, secondo quanto annunciato ieri dai sindacati,potrebbe tenersi a metà gennaio. Intanto nei prossimi giorni partiranno riunioni e assemblee nei luoghi dilavoro. I NODI Le distanze in questo momento appaiono incolmabili. Secondo i segretari di Fabi, FibaCisl, Fisac Cgil e Uilca ieri al tavolo da parte dell'Abi, rappresentata da Alessandro Profumo, non ci sonostate aperture e le « pregiudiziali» sono rimaste invariate. Secondo l'Abi, invece, le aperture ci sono state,ma «l'anacronistica indisponibilità dei sindacati» non ha consentito di «valutarle positivamente». «Onore alriformismo dei banchieri» ironizza Lando Simeoni, segretario generale Fabi. «Non faccio trattative conspade di Damocle e pregiudiziali», dice il numero uno Uilca Massimo Masi. I principali nodi delcontendere sono la richiesta delle banche del blocco strutturale degli scatti di anzianità e della revisionedelle voci di calcolo del Tfr. Distanze anche su area contrattuale, recupero inflazione e inquadramenti. Lerichieste dei banchieri, afferma Giulio Romani, segretario generale Fiba-Cisl, non serve a risolvere ledifficoltà attuali delle banche (dato che per l'anno in corso avrebbe un impatto ma in compensodistruggerebbe il futuro dei lavoratori, in particolare di quelli giovani, che avrebbero una riduzionestrutturale dei salari del 20% e un taglio della pensione del 10%. L'Abi dal canto suo rivendica «la volontàdi discutere di salvaguardia del potere d'acquisto e trovare soluzioni innovative che diano prospettive disostenibilità alle banche ed ai lavoratori». I banchieri sperano che il «confronto a tutto campo» con isindacati possa riprendere, ma senza «alcun intento strumentale». Nella polemica sono scesi in campoanche le confederazioni. La Cisl addossa all'Abi, totalmente sorda alle richieste sindacali, la responsabilitàdella rottura delle trattative, mentre il neoleader Uil, Carmelo Barbagallo, accusa il governo di aver dato il«cattivo esempio» non rinnovando il contratto del pubblico impiego. Gi.Fr. © RIPRODUZIONERISERVATA ROMA Trattative rotte e scambio di battute al vetriolo. È andata male ieri la riunione aMilano per il rinnovo del contratto dei bancari tra le organizzazioni sindacali del settore e l'Abi,l'associazione delle banche italiane. La decisione di alzarsi dal tavolo è stata presa dai sindacati cheaccusano le banche di voler far pagare il conto della crisi solo ai lavoratori. Immediata la replica dell'Abi:«Atteggiamento anacronistico». A questo punto diventa sempre più probabile uno sciopero della categoriache, secondo quanto annunciato ieri dai sindacati, potrebbe tenersi a metà gennaio. Intanto nei prossimigiorni partiranno riunioni e assemblee nei luoghi di lavoro. I NODI Le distanze in questo momentoappaiono incolmabili. Secondo i segretari di Fabi, Fiba Cisl, Fisac Cgil e Uilca ieri al tavolo da partedell'Abi, rappresentata da Alessandro Profumo, non ci sono state aperture e le « pregiudiziali» sono rimasteinvariate. Secondo l'Abi, invece, le aperture ci sono state, ma «l'anacronistica indisponibilità dei sindacati»non ha consentito di «valutarle positivamente». «Onore al riformismo dei b I SINDACATI ACCUSANOL'ABI DI CHIEDERE ECCESSIVI SACRIFICI Al LAVORATORI LA REPLICA: «SONOANACRONISTICI» nchieri» ironizza Lando Simeoni, segretario generale Fabi. «Non faccio trattative conspade di Damocle e
Bancari: trattative rotteverso sciopero a gennaioIL CONTRATTO ROMA Trattative rotte e scambio di battute al vetriolo. È andata male ieri la riunione aMilano per il rinnovo del contratto dei bancari tra le organizzazioni sindacali del settore e l'Abi,l'associazione delle banche italiane. La decisione di alzarsi dal tavolo è stata presa dai sindacati cheaccusano le banche di voler far pagare il conto della crisi solo ai lavoratori. Immediata la replica dell'Abi:«Atteggiamento anacronistico». A questo punto diventa sempre più probabile uno sciopero della categoriache, secondo quanto annunciato ieri dai sindacati, potrebbe tenersi a metà gennaio. Intanto nei prossimigiorni partiranno riunioni e assemblee nei luoghi di lavoro. I NODI Le distanze in questo momentoappaiono incolmabili. Secondo i segretari di Fabi, Fiba Cisl, Fisac Cgil e Uilca ieri al tavolo da partedell'Abi, rappresentata da Alessandro Profumo, non ci sono state aperture e le « pregiudiziali» sono rimasteinvariate. Secondo l'Abi, invece, le aperture ci sono state, ma «l'anacronistica indisponibilità dei sindacati»non ha consentito di «valutarle positivamente». «Onore al riformismo dei banchieri» ironizza LandoSimeoni, segretario generale Fabi. «Non faccio trattative con spade di Damocle e pregiudiziali», dice ilnumero uno Uilca Massimo Masi. I principali nodi del contendere sono la richiesta delle banche del bloccostrutturale degli scatti di anzianità e della revisione delle voci di calcolo del Tfr. Distanze ROMA Trattativerotte e scambio di battute al vetriolo. È andata male ieri la riunione a Milano per il rinnovo del contratto deibancari tra le organizzazioni sindacali del settore e l'Abi, l'associazione delle banche italiane. La decisionedi alzarsi dal tavolo è stata presa dai sindacati che accusano le banche di voler far pagare il conto della crisisolo ai lavoratori. Immediata la replica dell'Abi: «Atteggiamento anacronistico». A questo punto diventasempre più probabile uno sciopero della categoria che, secondo quanto annunciato ieri dai sindacati,potrebbe tenersi a metà gennaio. Intanto nei prossimi giorni partiranno riunioni e assemblee nei luoghi dilavoro. I NODI Le distanze in questo momento appaiono incolmabili. Secondo i segretari di Fabi, FibaCisl, Fisac Cgil e Uilca ieri al tavolo da parte dell'Abi, rappresentata da Alessandro Profumo, non ci sonostate aperture e le « pregiudiziali» sono rimaste invariate. Secondo l'Abi, invece, le aperture ci sono state,ma «l'anacronistica indisponibilità dei sindacati» non ha consentito di «valutarle positivamente». «Onore alriformismo dei banchieri» ironizza Lando Simeoni, segretario generale Fabi. «Non faccio trattative conspade di Damocle e pregiudiziali», dice il numero uno Uilca Massimo Masi. I principali nodi delcontendere sono la richiesta delle banche del blocco strutturale degli scatti di anzianità e della revisionedelle voci di calcolo del Tfr. Distanze anche su area contrattuale, recupero inflazione e inquadramenti. Lerichieste dei banchieri, afferma Giulio Romani, segretario generale Fiba-Cisl, non serve a risolvere ledifficoltà attuali delle banche (dato che per l'anno in corso avrebbe un impatto ma in compensodistruggerebbe il futuro dei lavoratori, in particolare di quelli giovani, che avrebbero una riduzionestrutturale dei salari del 20% e un taglio della pensione del 10%. L'Abi dal canto suo rivendica «la volontàdi discutere di salvaguardia del potere d'acquisto e trovare soluzioni innovative che diano prospettive disostenibilità alle banche ed ai lavoratori». I banchieri sperano che il «confronto a tutto campo» con isindacati possa riprendere, ma senza «alcun intento strumentale». Nella polemica sono scesi in campoanche le confederazioni. La Cisl addossa all'Abi, totalmente sorda alle richieste sindacali, la responsabilitàdella rottura delle trattative, mentre il neoleader Uil, Carmelo Barbagallo, accusa il governo di aver dato il«cattivo esempio» non rinnovando il contratto del pubblico impiego. Gi.Fr. © RIPRODUZIONERISERVATA ROMA Trattative rotte e scambio di battute al vetriolo. È andata male ieri la riunione aMilano per il rinnovo del contratto dei bancari tra le organizzazioni sindacali del settore e l'Abi,l'associazione delle banche italiane. La decisione di alzarsi dal tavolo è stata presa dai sindacati cheaccusano le banche di voler far pagare il conto della crisi solo ai lavoratori. Immediata la replica dell'Abi:«Atteggiamento anacronistico». A questo punto diventa sempre più probabile uno sciopero della categoriache, secondo quanto annunciato ieri dai sindacati, potrebbe tenersi a metà gennaio. Intanto nei prossimigiorni partiranno riunioni e assemblee nei luoghi di lavoro. I NODI Le distanze in questo momentoappaiono incolmabili. Secondo i segretari di Fabi, Fiba Cisl, Fisac Cgil e Uilca ieri al tavolo da partedell'Abi, rappresentata da Alessandro Profumo, non ci sono state aperture e le « pregiudiziali» sono rimasteinvariate. Secondo l'Abi, invece, le aperture ci sono state, ma «l'anacronistica indisponibilità dei sindacati»non ha consentito di «valutarle positivamente». «Onore al riformismo dei b I SINDACATI ACCUSANOL'ABI DI CHIEDERE ECCESSIVI SACRIFICI Al LAVORATORI LA REPLICA: «SONOANACRONISTICI» nchieri» ironizza Lando Simeoni, segretario generale Fabi. «Non faccio trattative conspade di Damocle e
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Bancari, è rottura sul contrattoSciopero in gennaio «L'Abi scarica suilavoratori il costo della crisi» Lareplica: «Posizione anacronistica deisindacati» Granelli (Fabi): senzascatti, 50-100 euro in meno
••••• Le posizioni erano troppodistanti e così ieri mattina aMilano nella sede dell'AbiQ'Associazionebancariaitalianacheraggnippa gli istituti di credito), siè consumata la rottura tra aziendeesindacati cherappresentano309milabancari in Italia (7.500 nellaBergamasca). I sindacati sonogiàsul piede di guerra: dopo leassemblee dei lavoratori didicembre, sarà sciopero (subitodopo l'Epifania).SecondoFabi,Fiba-Cisl,Fisac-Cgil,UilcaeDircredito,èlaposizionerigida dell'Abi,rappresentata alle trattativedaAlessandro Profumo,adavereprovocato la rottura. Unaposizionemaicambiatanellevariefasi del negoziato. L'Abi avevadisdettato il contratto in scadenzaametàgiugnodiquesfannoasettembre del 2013, portando così isindacati in piazza neil' ottobre2013. Dconfrontosierapoiriapertoloscorso maggio,conlaproroga del contrattonazionale fino al prossimo 31dicembre. Ora però il dialogo si èbruscamente interrotto. Per isindacati la proposta formulatadall'Abi contiene delle«pregiudiziali inaccettabili».!!riferimento è inparticolare allaristrutturazione del sistema discatti delle anzianità e allarevisione del calcolo del Tfr. Siaggiungono poile proposte in areacontrattuale, sull'inflazione esugliinquadramenti. Daquilarotturaela conseguente lamobilitazione. Da parte sua,invece, l'Abi ha definito«anacronistica» l'indisponibilità «deisindacatiavalutare le aperturemesse sul tavolo».
È colpa dei sindacati quindi, secondol'associazionedeibanchieri, se latrattativa è finita «nell'attuale situazione di stallo». Nonostante ciò,l'Abi ha confermato «la volontà di continuare a confrontarsi a tuttocampo coni sindacati senza alcun intento strumentale ma conl'esigenza di adeguare il Alla dirczione Creberg
IL CONTRA^ La protesta deibancari ieri davanti alla Borsadi Milano contro la posizionedi chiusura dell'Abi sulrinnovo del contratto FOTONEWPRESS La protesta deibancari ieri davanti alla Borsadi Milano contro la posizionedi chiusura dell'Abi sulrinnovo del contratto FOTONEWPRESS
Bancari, è rottura sul contrattoSciopero in gennaio «L'Abi scarica suilavoratori il costo della crisi» Lareplica: «Posizione anacronistica deisindacati» Granelli (Fabi): senzascatti, 50-100 euro in meno
••••• Le posizioni erano troppodistanti e così ieri mattina aMilano nella sede dell'AbiQ'Associazionebancariaitalianacheraggnippa gli istituti di credito), siè consumata la rottura tra aziendeesindacati cherappresentano309milabancari in Italia (7.500 nellaBergamasca). I sindacati sonogiàsul piede di guerra: dopo leassemblee dei lavoratori didicembre, sarà sciopero (subitodopo l'Epifania).SecondoFabi,Fiba-Cisl,Fisac-Cgil,UilcaeDircredito,èlaposizionerigida dell'Abi,rappresentata alle trattativedaAlessandro Profumo,adavereprovocato la rottura. Unaposizionemaicambiatanellevariefasi del negoziato. L'Abi avevadisdettato il contratto in scadenzaametàgiugnodiquesfannoasettembre del 2013, portando così isindacati in piazza neil' ottobre2013. Dconfrontosierapoiriapertoloscorso maggio,conlaproroga del contrattonazionale fino al prossimo 31dicembre. Ora però il dialogo si èbruscamente interrotto. Per isindacati la proposta formulatadall'Abi contiene delle«pregiudiziali inaccettabili».!!riferimento è inparticolare allaristrutturazione del sistema discatti delle anzianità e allarevisione del calcolo del Tfr. Siaggiungono poile proposte in areacontrattuale, sull'inflazione esugliinquadramenti. Daquilarotturaela conseguente lamobilitazione. Da parte sua,invece, l'Abi ha definito«anacronistica» l'indisponibilità «deisindacatiavalutare le aperturemesse sul tavolo».
È colpa dei sindacati quindi, secondol'associazionedeibanchieri, se latrattativa è finita «nell'attuale situazione di stallo». Nonostante ciò,l'Abi ha confermato «la volontà di continuare a confrontarsi a tuttocampo coni sindacati senza alcun intento strumentale ma conl'esigenza di adeguare il Alla dirczione Creberg
IL CONTRA^ La protesta deibancari ieri davanti alla Borsadi Milano contro la posizionedi chiusura dell'Abi sulrinnovo del contratto FOTONEWPRESS La protesta deibancari ieri davanti alla Borsadi Milano contro la posizionedi chiusura dell'Abi sulrinnovo del contratto FOTONEWPRESS
Bancari, è rottura sul contrattoSciopero in gennaio «L'Abi scarica suilavoratori il costo della crisi» Lareplica: «Posizione anacronistica deisindacati» Granelli (Fabi): senzascatti, 50-100 euro in meno
••••• Le posizioni erano troppodistanti e così ieri mattina aMilano nella sede dell'AbiQ'Associazionebancariaitalianacheraggnippa gli istituti di credito), siè consumata la rottura tra aziendeesindacati cherappresentano309milabancari in Italia (7.500 nellaBergamasca). I sindacati sonogiàsul piede di guerra: dopo leassemblee dei lavoratori didicembre, sarà sciopero (subitodopo l'Epifania).SecondoFabi,Fiba-Cisl,Fisac-Cgil,UilcaeDircredito,èlaposizionerigida dell'Abi,rappresentata alle trattativedaAlessandro Profumo,adavereprovocato la rottura. Unaposizionemaicambiatanellevariefasi del negoziato. L'Abi avevadisdettato il contratto in scadenzaametàgiugnodiquesfannoasettembre del 2013, portando così isindacati in piazza neil' ottobre2013. Dconfrontosierapoiriapertoloscorso maggio,conlaproroga del contrattonazionale fino al prossimo 31dicembre. Ora però il dialogo si èbruscamente interrotto. Per isindacati la proposta formulatadall'Abi contiene delle«pregiudiziali inaccettabili».!!riferimento è inparticolare allaristrutturazione del sistema discatti delle anzianità e allarevisione del calcolo del Tfr. Siaggiungono poile proposte in areacontrattuale, sull'inflazione esugliinquadramenti. Daquilarotturaela conseguente lamobilitazione. Da parte sua,invece, l'Abi ha definito«anacronistica» l'indisponibilità «deisindacatiavalutare le aperturemesse sul tavolo».
È colpa dei sindacati quindi, secondol'associazionedeibanchieri, se latrattativa è finita «nell'attuale situazione di stallo». Nonostante ciò,l'Abi ha confermato «la volontà di continuare a confrontarsi a tuttocampo coni sindacati senza alcun intento strumentale ma conl'esigenza di adeguare il Alla dirczione Creberg
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Bancari, è rottura sul contrattoSciopero in gennaio «L'Abi scarica suilavoratori il costo della crisi» Lareplica: «Posizione anacronistica deisindacati» Granelli (Fabi): senzascatti, 50-100 euro in meno
••••• Le posizioni erano troppodistanti e così ieri mattina aMilano nella sede dell'AbiQ'Associazionebancariaitalianacheraggnippa gli istituti di credito), siè consumata la rottura tra aziendeesindacati cherappresentano309milabancari in Italia (7.500 nellaBergamasca). I sindacati sonogiàsul piede di guerra: dopo leassemblee dei lavoratori didicembre, sarà sciopero (subitodopo l'Epifania).SecondoFabi,Fiba-Cisl,Fisac-Cgil,UilcaeDircredito,èlaposizionerigida dell'Abi,rappresentata alle trattativedaAlessandro Profumo,adavereprovocato la rottura. Unaposizionemaicambiatanellevariefasi del negoziato. L'Abi avevadisdettato il contratto in scadenzaametàgiugnodiquesfannoasettembre del 2013, portando così isindacati in piazza neil' ottobre2013. Dconfrontosierapoiriapertoloscorso maggio,conlaproroga del contrattonazionale fino al prossimo 31dicembre. Ora però il dialogo si èbruscamente interrotto. Per isindacati la proposta formulatadall'Abi contiene delle«pregiudiziali inaccettabili».!!riferimento è inparticolare allaristrutturazione del sistema discatti delle anzianità e allarevisione del calcolo del Tfr. Siaggiungono poile proposte in areacontrattuale, sull'inflazione esugliinquadramenti. Daquilarotturaela conseguente lamobilitazione. Da parte sua,invece, l'Abi ha definito«anacronistica» l'indisponibilità «deisindacatiavalutare le aperturemesse sul tavolo».
È colpa dei sindacati quindi, secondol'associazionedeibanchieri, se latrattativa è finita «nell'attuale situazione di stallo». Nonostante ciò,l'Abi ha confermato «la volontà di continuare a confrontarsi a tuttocampo coni sindacati senza alcun intento strumentale ma conl'esigenza di adeguare il Alla dirczione Creberg
IL CONTRA^ La protesta deibancari ieri davanti alla Borsadi Milano contro la posizionedi chiusura dell'Abi sulrinnovo del contratto FOTONEWPRESS La protesta deibancari ieri davanti alla Borsadi Milano contro la posizionedi chiusura dell'Abi sulrinnovo del contratto FOTONEWPRESS
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settore a scenari nuovi eprofondamente diversi», haricordato inoltre alle partì «icambiamenti strutturali che ilsettore sta attraversando e haribadito la volontà di discutere disalvaguardia del potered'acquisto e trovare soluzioniinnovative che diano prospettivedi sostenibilità alle banche ed ailavoratori». Maper il segretariodella FibaCisl, GiulioRomanUapropostadi contrattodellAbi comporterebbe dalprossimo anni tagli sul costo dellavoro per 500-600 milioni:perchientrainbancaoggisignificherebbe il 20% distipendio in meno all'anno (3.200euro) e il 10% in meno per lapensione. Il sistema bancario - haconcluso pensa di scaricaresuilavoratoriil costo della crisiquando il vero problema èl'attivo deteriorato delle banche».EilbergamascoAttilioGranelli,della segreteria nazionale Fabi,precisa in merito agli scattid'anzianità: «Abolirlicomevorrebbe l'Abisignificherebbe togliere unaumento di 50-100 euro (asecondadellequalifiche)almeseperl3 mensilità ogniquattro anni, così come avvenutofinora. La misura riguarda il 75%dei lavoratori. E l'idea diesternalizzaredeterminatilavori,dalleasingalfactoring dal back office alcentro servizi, applicando icontratti complementaricomportaunariduzione del 20%dello stipendio e ciò riguarda unaplatea vasta almeno un terzo deibancari. Noi invece siamo perriportare all'internodellabancalavorioggi esterni co-me il recupero crediti. Voglionoanche abbattere da 13 a 6 i livellidiinquadramento. Se infine, comesi dice, entro la fine dell'anno l'Abidovesse arrivare alla disdetta delcontratto nazionale allora lasituazione diventerebbe ancorapiùgrave». Per il segretario dellaUilca, Massimo Masi, la propostadall'Abi è «del tuttoirresponsabile» e, secondoAgostinoMegale della Fisac-Cgil,«Profumo anomedell'Abiharappresentato ancoraunavoltalastessaposizione delleprecedenti». E il leader della Fabi,LandoSileoni ha replicatoironicamente alle banche: «L'Abiha perfettamente ragione: siamo
anacronistici perchédifendiamo i diritti deilavoratori. Onore al
«La proposta deibanchieri taglia siagli stipendi che lepensioni» «Unerroreesternalizzare, certilavori vannoriportati in banca»
settore a scenari nuovi eprofondamente diversi», haricordato inoltre alle partì «icambiamenti strutturali che ilsettore sta attraversando e haribadito la volontà di discutere disalvaguardia del potered'acquisto e trovare soluzioniinnovative che diano prospettivedi sostenibilità alle banche ed ailavoratori». Maper il segretariodella FibaCisl, GiulioRomanUapropostadi contrattodellAbi comporterebbe dalprossimo anni tagli sul costo dellavoro per 500-600 milioni:perchientrainbancaoggisignificherebbe il 20% distipendio in meno all'anno (3.200euro) e il 10% in meno per lapensione. Il sistema bancario - haconcluso pensa di scaricaresuilavoratoriil costo della crisiquando il vero problema èl'attivo deteriorato delle banche».EilbergamascoAttilioGranelli,della segreteria nazionale Fabi,precisa in merito agli scattid'anzianità: «Abolirlicomevorrebbe l'Abisignificherebbe togliere unaumento di 50-100 euro (asecondadellequalifiche)almeseperl3 mensilità ogniquattro anni, così come avvenutofinora. La misura riguarda il 75%dei lavoratori. E l'idea diesternalizzaredeterminatilavori,dalleasingalfactoring dal back office alcentro servizi, applicando icontratti complementaricomportaunariduzione del 20%dello stipendio e ciò riguarda unaplatea vasta almeno un terzo deibancari. Noi invece siamo perriportare all'internodellabancalavorioggi esterni co-me il recupero crediti. Voglionoanche abbattere da 13 a 6 i livellidiinquadramento. Se infine, comesi dice, entro la fine dell'anno l'Abidovesse arrivare alla disdetta delcontratto nazionale allora lasituazione diventerebbe ancorapiùgrave». Per il segretario dellaUilca, Massimo Masi, la propostadall'Abi è «del tuttoirresponsabile» e, secondoAgostinoMegale della Fisac-Cgil,«Profumo anomedell'Abiharappresentato ancoraunavoltalastessaposizione delleprecedenti». E il leader della Fabi,LandoSileoni ha replicatoironicamente alle banche: «L'Abiha perfettamente ragione: siamo
anacronistici perchédifendiamo i diritti deilavoratori. Onore al
«La proposta deibanchieri taglia siagli stipendi che lepensioni» «Unerroreesternalizzare, certilavori vannoriportati in banca»
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Salta la trattativa sul contratto dei bancarì Sciopero generale a gennaio. Isindacati: «Pregiudiziali inaccettabili». Abi: «Anacronistici»
» MILANO È rottura tra sindacati e Abi peril rinnovo del contratto dei bancan. Ladistanza tra le parti era nota da tempo, quelloche non si sapeva era quanto profondosarebbe stato la strappo. La risposta èarrivata in mattinata, a meno di un'ora dallaripresa della trattativa - che sarebbe potutadurare fino a 48 ore - al tavolo del presidentedel comitato sindacale e del lavoro,Alessandro Profumo. Stop alla trattative esciopero generale a gennaio. A determinarela frattura, accusano i segretari generali diFabi, Fiba Cisl, Fisac Cgil e Uilca, è laposizione di Palazzo Altieri, mai cambiatanei vari round del negoziato. L'Abi avevadisdettato il contratto in scadenza a metàgiugno di quest'anno a settembre del 2013,portando così i sindacati in piazza a ottobredello stesso anno. Il confronto si era poiriaperto lo scorso maggio tra alti e bassi, chehanno anche registrato la proroga del Ceni fi
no al prossimo 31 dicembre.Adesso però le resa dei conti. Peri sindacati la proposta formulatadall'Abi conteneva delle«pregiudiziali inaccettabili». Ilriferimento è, in primis, alla ristrutturazione del sistema di scattidelle anzianità e alla revisione delcalcolo del Tfr. Si aggiungono poile proposte del Casi in areacontrattuale, sull'inflazione e sugliinquadramenti.
Abi ha definito « anacronistica»l'indisponibilità «dei sindacati avalutare» le «aperture» messe sultavolo. È colpa dei sindacatiquindi, secondo l'associazione,se la trattativa è finita«nell'attuale situazione di stallo».Palazzo Altieri, che ha confermato«la volontà di continuare aconfrontarsi a tutto campo con isindacati senza alcun intentostrumentale ma con Tesi-
genza di adeguare il settore ascenari nuovi e profondamentediversi», ha ricordato inoltre alleparti «i cambiamenti strutturaliche il settore sta attraversando».Per i sindacati il film è diverso.Numeri alla mano, ha spiegato ilsegretario della Fiba, GiulioRomani, la proposta di contrattoavrebbe comportato dal prossimoanni tagli sul costo del lavoro per500-600 milioni: per chi entra inbanca oggi
significherebbe il 20% di stipendioin meno all'anno (3.200 euro) e il10% in meno per la pensione. Ilsistema bancario - ha concluso -pensa di scaricare sui lavoratori ilcosto della crisi quando il veroproblema è l'attivo deterioratodelle banche. Per il segretario dellaUilca, Massimo Masi, la propostadall'Abi è «del tuttoirresponsabile» e secondo Megaledella Fisac «Profumo a nomedell'Abi ha rappresentato ancorauna volta la stessa posizione delleprecedenti. Non c'è stato quelcambio radicale che avevamochiesto». A ironizzare invece èstato il leader della Fabi, LandoSileoni: «L'Abi ha perfettamenteragione: siamo anacronisticiperché difendiamo i diritti deilavoratori. Onore al riformismo deibanchieri».
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Direttore ResponsabilePaolo PossamaiPaolo PossamaiPaolo PossamaiPaolo Possamai
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NUOVO CONTRATTO. Le sigle: chi entra oggi avrebbe il 20% di stipendio in meno all'anno e il 10% in meno per la pensione. Profumo: «Sono posizioni anacronistiche»
Banche, scontro Abi-sindacati: sciopero a gennaioROMA •••È rottura tra sindacati e Abi per il rinnovodel contratto dei bancali. La distanza tra le parti eranota da tempo, quello che non si sapeva era quantoprofondo sarebbe stato la strappo. La risposta èarrivata in mattinata, a meno di un'ora dalla ripresadella trattativa - che sarebbe potuta durare fino a 48ore - al tavolo del presidente del comitato sindacalee del lavoro, Alessandro Profumo. Stop allatrattative e sciopero generale a gennaio. Adeterminare la frattura, accusa
no i segretari generali di FaÈbi, FibaCisl, Fisac Cgil e Uilca, è laposizione di Palazzo Altieri, maicambiata nei vari round delnegoziato. L'Abi aveva disdettato ilcontratto in scadenza a metà giugnodi quest'anno a settembre del 2013,portando così i sindacati in piazza aottobre dello stesso anno. Ilconfronto si era poi riaperto loscorso maggio tra alti e bassi, chehanno anche registrato la proroga delCeni fino al prossimo 31 dicembre.Adesso però le resa dei conti. Per isindacati la proposta formulata
dall'Abi conteneva delle «pregiudiziali inaccettabili». Ilriferimento è, in primis, allaristrutturazione del sistema di scattidelle anzianità e alla revisione delcalcolo del Tfr. Si aggiungono poi leproposte del Casi in area contrattuale,sull'inflazione e
sugli inquadramenti. Una sommatoriadi richieste che le sigle hannointerpretato come un diktat e perquesto hanno deciso di alzarsi daltavolo e scegliere la mobilitazione. Èprevisto infatti un vasto programma diassemblee tra dicembre e gennaio conl'indicazione di uno scio
pero generale dopo l'Epifania. Daparte sua, invece, l'Abi ha definito«anacronistica» l'indisponibilità «deisindacati a valutare» le « aperture»messe sul tavolo. È colpa deisindacati quindi, secondol'associazione, se la trattativa è finita«nell'attuale situazione di stallo».Palazzo Altieri, che ha confermato«la volontà di continuare aconfrontarsi a tutto campo con isindacati senza alcun intentostrumentale ma con l'esigenza diadeguare il settore a scenari nuovi eprofondamente diversi», ha ricordatoinoltre alle parti«i cambiamenti strutturali che ilsettore sta attraversando e haribadito la volontà di discutere disalvaguardia del potere d'acquisto etrovare soluzioni innovative chediano prospettive di sostenibilità allebanche ed ai lavoratori». Ma per isindacati il film è diverso. Numerialla mano, ha spiegato il segretariodella Fiba, Giulio Romani, laproposta di contratto avrebbecomportato dal prossimo anni taglisul costo del lavoro per 500-600milioni: per chi entra in banca oggisignificherebbe il 20% di stipendioin
meno all'anno (3.200 euro) e il 10%in meno per la pensione. Il sistemabancario - ha concluso - pensa discaricare sui lavoratori il costo dellacrisi quando il vero problema èl'attivo deteriorato delle banche». Peril segretario della Uilca, MassimoMasi, la proposta dall'Abi è «deltutto irresponsabile» e secondoMegale della Fisac «Profumo anome dell' Abi ha rappresentatoancora una volta la stessa posizionedelle precedenti. Non c'è stato quelcambio radicale che avevamochiesto». A ironizzare invece è statoil leader della Fabi, Lando Sileoni:«L'Abi ha perfettamente ragione:siamo anacronistici perchédifendiamo i diritti dei lavoratori.Onore al riformismo dei banchieri».
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11 contratto Bancari, niente intesaproclamato lo sciopero Abi per ilrinnovo del con
È rottura tra sindacati e tratto dei bancali. Ladistanza tra le parti era nota da tempo, quello chenon si sapeva era quanto profondo sarebbe statola strappo. Larisposta è arrivata ieri, ameno diun'ora va - che sarebbe potuta durare fino a 48ore - al tavolo del presidente del comitatosindacale e del lavoro, Alessandro Profumo. Stopalla trattative e sciopero generale a gennaio.Adeterminare lafrattura, accusano i segretarigenerali di Fabi, Fiba Cisl, Fisac Cgil e Uilca,èlaposizione di Palazzo Altieri, mai cambiata neivari round del negoziato. L'Abi aveva disdettatoil contratto in scadenza a metà giugno diquest'anno a settembre del 2013, portando così isindacati in piazza a ottobre dello stesso anno. Ilconfronto si era poi riaperto lo scorso maggio Laprotesta Banear! pronti a incrociare le braccia traalti e bassi, che hanno anche registrato la prorogadel Ceni fino al prossimo 31 dicembre. Adessoperò le resa dei conti. Per i sindacati la propostaformulata dall'Abi conteneva delle «pregiudizialiinaccettabili». 11 riferimento è, in primis, allaristrutturazione del sistema di scatti delleanzianità e alla revisione del calcolo del Tfr. Siaggiungono poi le proposte del Casi in areacontrattuale, sull'inflazione e sugliinquadramenti. ©RIPRODUZIONERISERVATA
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ABI: SINDACATI ANACRONISTICI. LA REPLICA: SCARICATE SUI LAVORATORI I COSTIDELLA CRISI ROTTURA SUL RINNOVO DEL CONTRATTO: IBANCARI SCELGONO LOSCIOPERO GENERALE
MILANO. E rottura tra sindacati e Abi per ilrinnovo del contratto deibancari: stop alla trattativee sciopero generale a gennaio. A determinare lafrattura, accusano i segretari generali di Fabi, FibaCisl, Fisac Cgil e Uilca, è la posizione di PalazzoAltieri, mai cambiata nei vari round del negoziato.L'Abi aveva disdettato il contratto in scadenza ametà giugno di quesf anno a settembre del 2013,portando così i sindacati in piazza a ottobre. Ilconfronto si era poi riaperto lo scorso maggio traalti e bassi, che hanno anche registrato la prorogadel Ceni fino al prossimo 31 dicembre. Adesso laresa dei conti. Per i sindacati la proposta formulatadall'Abi
conteneva delle «pregiudiziali inaccettabili». Ilriferimento è alla ristrutturazione del sistema discatti delle anzianità e alla revisione del calcolo delTfr. Si aggiungono poi le proposte del Casi in areacontrattuale, sull'inflazione e sugli inquadramenti.Una sommatoria di richieste che le sigle hannointerpretato come un diktat e per questo hannodeciso di scegliere la mobilitazione. È previsto unvasto programma di assemblee tra dicembre egennaio con l'indicazione di uno sciopero generaledopo l'Epifania. Da parte sua, l'Abi ha definito «anacronistica» l'indisponibilità «dei sindacati avalutare» le «aperture» messe sul tavolo. PalazzoAltieri ha
ribadito «la volontà di discutere di salvaguardia delpotere d'acquisto e trovare soluzioni innovative chediano prospettive di sostenibilità alle banche ed ailavoratori». Ma per i sindacati il film è diverso.Numeri alla mano, dice il segretario della Fiba,Giulio Romani, la proposta di contratto avrebbecomportato dal prossimo anni tagli sul costo dellavoro per 500-600 milioni: per chi entra in bancaoggi significherebbe il 20% di stipendio in menoall'anno (3.200 euro) e il 10% in meno per lapensione. Il sistema bancario, aggiunge, « pensa discaricare sui lavoratori il costo della crisi quando ilvero problema è l'attivo deteriorato delle banche».
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Confronto sindacaleProsegue la trattativa inUbi Tagli Ubi La trattativasi prolunga nella notte
Ancora una giornata di serratetrattative in Ubi Banca tra aziendae sindacati sulla riorganizzazione esul pianoesuberi.sullequali, tral'altro, ieri in tarda mattinata èpiombata la notizia della rotturadeltavolo all'Abi per il rinnovo delcontratto nazionaledi lavoro (neriferiamo nei dettagli nella notiziaqui a lato). In Ubi, dopo unconfronto sospeso alla mezzanottedi lunedì, le parti sociali hannoconvenuto di riprendere ilnegoziato alle 10 di ieri: nelconfronto con i rappresentantidell'aziendaisindacatiFabi,Fiba-Cisl, Sinfub, Ugl, Uilca-Uil eDircredito hanno rilanciato connuove proposte che sono statesottoposteall'esame della banca. Èquindi seguito nel primopomeriggio ancora uno stop cui hafatto seguito la ripresa delnegoziatodopole16,cheieriintardaserata era ancora in corso. Nelcorso del confronto, i sindacatihanno ribadito all'azienda le lorocontroproposte che vanno dalmantenimento del secondo livellodicontrattazioneallenuoveassunzioni,dalla stabilizzazionedei precariall'organizzazione del lavoro.Aquesf ultimo proposito, perlaprima volta sul tavolo delnegoziato hanno fatto capolinostrumenti quali il telelavoro e losmart working (più flessibilità eautonomia). Per quanto riguarda ilpart time, i sindacati si sono dettid'accordo nel renderlo più fruibilema chiedono all'azienda di farloaccompagnare dai necessariincentivi. Lo stesso discorso valeper il «social hour» e per i congediche secondo i sindacati devonoavere una integrazione economicache permetta diconciliare leesigenze dell'azienda con quelledei lavoratori.
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Contratto bancari,salta la trattativaPer gli esuberi Ubimaratona notturnaBRESCIA È rottura tra Abi e sindacatidei ban cari sul rinnovo del contrattonazionale di lavoro. Il tavolo dellatrattativa in programma ieri mattina non èdurato nemmeno un'ora, e al terminedell'incontro con i vertici di PalazzoAltieri, i segretari generali di Fabi, FibaCisl, Fisac Cgil,, Uilca Uil e ancora diDircredito e Falcri Silcea hanno decisouna giornata di sciopero generale agennaio. Secondo i sindacalisti adeterminare questa insanabile fratturasarebbe stata Abi che non ha maicambiato posizione durante le diverse fasidel negoziato. Lapropostadell'Associazione conteneva per tutte lesigle sindacali «pregiudizialiinaccettabili», come la ristrutturazione delsistema di scatti delle anzianità e larevisione del calcolo del Tfr. Una sorta di« diktat» agli occhi delle organizzazionisindacali che per questa ragione hannodeciso di alzarsi dal tavolo e diinterrompere ogni trattativa. Abi dal cantosuo ha invece definito come«anacronistica l'indisponibilità deisindacati a valutare le aperture messe sultavolo», dando quindi ai sindacati la colpadel mancato accordo. Se la trattativa alivello nazio-
nale è saltata, a livello locale inveceprosegue. Va avanti il negoziato in corsotra sindacati e Gruppo Ubi sulle«Tensioni occupazionali», ossia sul pianodi riorganizzazione che prevede centinaiadi esuberi nei mesi a venire. Ladiscussione infatti è proseguita per l'interagiornata di ieri e l'intenzione delle parti -a ieri sera - era quella di arrivare ad unaccordo anche nel cuore della notte,anche se alcuni rappresentanti sindacali,proprio per la rottura del negoziato alivello nazionale non ravvedevanol'urgenza di chiudere anche sul pianolocale. La discussione è quindi proseguitasu tre tavoli con i diversi rappresentantisindacali. Numerose sono infatti lerichieste avanzate in vista del riordinodeciso dall'azienda che prevedecomplessivamente la chiusura di 59minisportelli e la riqualificazione di 54filiali in minisportello, con un numerototale di esuberi pari a 1277 persone.dz
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Rottura Abi - sindacati: sarà sciopero a gennaio Ubi, trattativa fiume Nel settore del creditoRottura Abi - sindacati: sarà sciopero a gennaio Ubi, trattativa fiume È rottura tra sindacatie Abi per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro dei bancari. La distanza tra le parti eranota da tempo, quello che non si sapeva era quanto profondo sarebbe stato la strappo. LARISPOSTA è arrivata ieri mattina, a meno di un'ora dalla ripresa della trattativa - chesarebbe potuta durare fino a 48 ore-al tavolo del presidente del Comitato sindacale e dellavoro, Alessandro Profumo. Stop al confronto e sciopero generale a gennaio dopol'Epifania, come annunciato dai rappresentanti dei lavoratori. A determinare la frattura,hanno «accusato» i leader di Fabi, Fiba, Fisac e Uilca, è stata la posizione di PalazzoAltieri, mai cambiata nei vari round del negoziato. L'Abi ha disdettato il contratto inscadenza a metà giugno 2014 a settembre del 2013, portando così la controparte in piazza aottobre dello scorso esercizio. Il confronto si è poi riaperto lo scorso maggio tra alti e bassi,che hanno anche registrato la proroga del contratto fino al prossimo 31 dicembre. Ora,però, c'è la resa dei conti. Per i sindacati la Rottura Abi - sindacati: sarà sciopero a gennaioUbi, trattativa fiume È rottura tra sindacati e Abi per il rinnovo del contratto nazionale dilavoro dei bancari. La distanza tra le parti era nota da tempo, quello che non si sapeva eraquanto profondo sarebbe stato la strappo. LA RISPOSTA è arrivata ieri mattina, a meno diun'ora dalla ripresa della trattativa - che sarebbe potuta durare fino a 48 ore-al tavolo delpresidente del Comitato sindacale e del lavoro, Alessandro Profumo. Stop al confronto esciopero generale a gennaio dopo l'Epifania, come annunciato dai rappresentanti deilavoratori. A determinare la frattura, hanno «accusato» i leader di Fabi, Fiba, Fisac e Uilca,è stata la posizione di Palazzo Altieri, mai cambiata nei vari round del negoziato. L'Abi hadisdettato il contratto in scadenza a metà giugno 2014 a settembre del 2013, portando cosìla controparte in piazza a ottobre dello scorso esercizio. Il confronto si è poi riaperto loscorso maggio tra alti e bassi, che hanno anche registrato la proroga del contratto fino al prproposta formulata dall'Associazione bancaria contiene «pregiudiziali inaccettabili». Ilriferimento è, in primis.alla ristrutturazione del sistema di scatti delle anzianità e allarevisione del calcolo del Tf r. Da parte sua l'Abi ha definito «anacronistica»l'indisponibilità «dei sindacati a valutare» le «aperture» messe sul tavolo. È colpa deisindacati quindi, come evidenziato dall'associazione, se la trattativa è finita «nell'attualesituazione di stallo». NELLO stesso settore ancora una giornata all'insegna della trattativafiume tra Ubi Banca e i sindacati di categoria (impegnati su tre diversi tavoli). Unconfronto proseguito fino alla tarda serata e nella notte - nonostantegli sviluppi della partitasul contratto nazionale - con l'obiettivo di verificare la possibilità di arrivare a un accordoriguardo la procedura denominata «Tensioni occupazionali»: nell'impostazione di partenzapresentata dal gruppo bancario contempla, tra l'altro, la chiusura di 55 filiali e 59 minisportelli, oltre alla riqualificazione di 54 filiali in mini sportelli; sono previsti 1.277 esuberisu oltre 18 mila dipendenti.« ssimo 31 dicembre. Ora, però, c'è la resa dei conti. Per isindacati la Rottura Abi - sindacati: sarà sciopero a gennaio Ubi, trattativa fiume È rotturatra sindacati e Abi per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro dei bancari. La distanzatra le parti era nota da tempo, quello che non si sapeva era quanto profondo sarebbe stato lastrappo. LA RISPOSTA è arrivata ieri mattina, a meno di un'ora dalla ripresa dellatrattativa - che sarebbe potuta durare fino a 48 ore-al tavolo del presidente del Comitatosindacale e del lavoro, Alessandro Profumo. Stop al confronto e sciopero generale agennaio dopo l'Epifania, come annunciato dai rappresentanti dei lavoratori. A determinarela frattura, hanno «accusato» i leader di Fabi, Fiba, Fisac e Uilca, è stata la posizione diPalazzo Altieri, mai cambiata nei vari round del negoziato. L'Abi ha disdettato il contrattoin scadenza a metà giugno 2014 a settembre del 2013, portando così la controparte inpiazza a ottobre dello scorso esercizio. Il confronto si è poi riaperto lo scorso maggio traalti e bassi, che hanno anche registrato la proroga del contratto fin©RIPROWJZIO«RISCRVATA al pr proposta formu
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Bancali, rottura tra Abi e sindacatisul contratto Sciopero a gennaioMILANO—È rottura tra sindacatie Abi per il rinnovo del contrattodeibancari. La distanza tra le partiera nota, quello che non si sapevaera quanto profondo sarebbe statola strappo. La risposta è arrivataieri, a meno diun'ora dallaripresadella trattativa al tavolo delpresidente del comitato sindacale edel lavoro, Alessandro Profumo.Stop alla trattative e scioperogenerale a gennaio. A determinarela frattura, accusano i segretarigenerali di Fabi, Fiba Cisl, FisacCgil e Uilca, è la posizione diPalazzo Altieri, mai cambiata neivari round delnegoziato.
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Direttore ResponsabileVittoriano ZanolliVittoriano ZanolliVittoriano ZanolliVittoriano Zanolli
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BANCARI. In fase di rinnovo contrattualeAbi-sindacati: è rottura Sciopero a gennaio
Palazzo Altieri definisce «anacronistica» l'indisponibilità avalutare le aperture sul tavolo È rottura tra sindacati e Abi peril rinnovo del contratto dei bancari. La distanza tra le parti eranota da tempo, quello che non si sapeva era quanto profondosarebbe stato lo strappo. La risposta è arrivata in mattinata,ameno di un'ora dalla ripresa dellatrattativa al tavolo delpresidente del comitato sindacale e del lavoro, AlessandroProfumo. Stop alle trattative e sciopero generale a gennaio.Adeterminare lafrattura, accusano i segretari generali di Fabi,Fiba Cisl, Fisac Cgil e Uilca, è la posizione di Palazzo Altieri,mai cambiata nei vari round del negoziato. L'Abi avevadisdettato il contratto in scadenza a metà giugno di quest'annoa settembre del 2013, portando così i sindacati in piazza aottobre dello stesso anno. Il confronto si era poi riaperto loscorso maggio tra alti e bassi, che hanno anche registrato laproroga del Ceni fino al prossimo 31 dicembre. Adesso peròla resa dei conti. Per i sindacati la proposta formulata dall'Abiconteneva delle «pregiudiziali inaccettabili». Il riferimento è,in primis, alla ristrutturazione del sistema di scatti delleanzianità e alla revisione del calcolo del Tfr. Si aggiungonopoi le proposte del Casi in area contrattuale, sull'inflazione esugli inquadramenti. Una sommatoriadi richieste che le siglehanno interpretato come un diktat e per questo hanno decisodi alzarsi dal tavolo e scegliere la mobilitazione. È previstoinfatti un vasto programma di assemblee tra dicembre egennaio con l'indicazione di uno sciopero generale dopol'Epifania. L'Abi ha definito « anacronistica» l'indisponibilità«dei sindacati a valutare» le « aperture» messe sul tavolo.Sarebbe colpa dei sindacati quindi, se latrattativa è finita«nell'attuale situazione di stallo». •
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Direttore ResponsabileMaurizio CattaneoMaurizio CattaneoMaurizio CattaneoMaurizio Cattaneo
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Banche, rottura tra Abi e sindacati Strappo sulcontratto. Annunciato uno sciopero generale agennaioMILANO - È rottura tra sindacati eAbi per il rinnovo del contratto deibancari. La distanza tra le parti eranota da tempo, quello che non sisapeva era quanto profondo sarebbestato la strappo. La risposta èarrivata ieri in mattinata, a meno diun'ora dalla ripresa della trattativa -che sarebbe potuta durare fino a 48ore - al tavolo del presidente delcomitato sindacale e del lavoro,Alessandro Profumo. Stop allatrattative e sciopero generale agennaio. A determinare la frattura,accusano i segretari generali diFabi, Fiba Cisl, Fisac Cgil e Uilca, èla posizione di Palazzo Altieri, maicambiata nei vari round delnegoziato. L'Abi aveva disdettato ilcontratto in scadenza a metà giugnodi quest'anno a settem
bre del 2013, portando così isindacati in piazza a ottobre dellostesso anno. Il confronto si era poiriaperto lo scorso maggio tra alti ebassi, che hanno anche registrato laproroga del Ceni fino al prossimo31 dicembre. Adesso però le resadei conti. Per i sindacati la propostaformulata dali'Abi conteneva delle«pregiudiziali inaccettabili». Ilriferimento è, in primis, allaristrutturazione del sistema di scattidelle anzianità e alla revisione delcalcolo del Tfr. Si aggiungono poile proposte del Casi in areacontrattuale, sull'inflazione e sugliinquadramenti, lina sommatoria dirichieste che le sigle hannointerpretato come un diktat e perquesto hanno deciso di alzarsi daltavolo e scegliere la mobilitazione.È previsto in
fatti un vasto programma diassemblee tra dicembre e gennaiocon l'indicazione di uno scioperogenerale dopo l'Epifania. Da partesua, invece, l'Abi ha definito«anacronistica» l'indisponibilità «dei sindacati avalutare» le «aperture» messe sultavolo. È colpa dei sindacati quindi,secondo l'associazione, se latrattativa è finita «nell'attualesituazione di stallo». Palazzo Altie-ri, che ha confermato «la volontà dicontinuare a confrontarsi a tuttocampo con i sindacati», ha ricordatoinoltre alle parti «i cambiamentistrutturali che il settore staattraversando e ha ribadito lavolontà di discutere di salvaguardiadel potere d'acquisto e trovaresoluzioni
innovative che diano prospettivedi sostenibilità alle banche ed ailavoratori». Ma per i sindacati ilfilm è diverso. Numeri alla mano,ha spiegato il segretario dellaFiba, Giulio Romani, la propostadi contratto avrebbe comportatodal prossimo anni tagli sul costodel lavoro per 500-600 milioni:per chi entra in banca oggisignificherebbe il 20% distipendio in meno all'anno (3.200euro) e il 10% in meno per lapensione.
AlessandroProfumomembro delcomitatoesecutivodell'Abi
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Direttore ResponsabileGaetano RizzutoGaetano RizzutoGaetano RizzutoGaetano Rizzuto
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il rinnowo dei contratti Banear!, rotte le trattative: verso lo sciopero L'Abi: è anacronistica l'indisponibilità deisindacati Alvaro Pecchioli MILANO E rottura tra sindacati e Abi per il rinnovo del contratto dei bancari. Ladistanza tra le parti era nota da tempo, quello che non si sapeva era quanto profondo sarebbe stato la strappo. Larisposta è arrivata in mattinata, a meno di un'ora dalla ripresa della trattativa - che sarebbe potuta durare fino a 48ore - al tavolo del presidente del comitato sin dacale e del lavoro, Alessandro Profumo. Stop alla trattative esciopero generale a gennaio. A determinare la frattura, accusano i segretari generali di Fabi, Fiba Cisl, Fisac Cgil eUilca, è la posizione di Palazzo Altieri, mai cambiata nei vari round del negoziato. L'Abi aveva disdettato ilcontratto in scadenza a metà giugno di quest'anno a settembre del 2013, portando così i sindacati inpiazzaaottobredello stesso anno. Il confronto si era poi riaperto lo scorso maggio tra alti e bassi, che hanno ancheregistrato la proroga del Ceni fino al prossimo 31 dicembre. Adesso però le resa dei conti. Per i sindacati laproposta formulata dali'Abi conteneva delle «pregiudiziali inaccettabili». Il riferimento è, in primis, allaristrutturazione del sistema di scatti delle anzianità e alla revisione del calcolo del Tfr. Si aggiungono poi leproposte del Casi in area contrattuale, sull'inflazione e sugli inquadramenti. Una sommatoria di richieste che lesigle hanno interpretato come undiktateperquesto hanno deciso di alzarsi dal tavolo e scegliere la mobilitazione. Èprevisto infatti un vasto programma di assemblee tra di cembre e gennaio con l'indicazione di uno scioperogenerale dopo l'Epifania. Da parte sua, invece, l'Abi ha definito «anacronistica» l'indisponibilità «dei sindacati avalutare» le «aperture» messe sul tavolo. È colpa dei sindacati quindi, secondo l'associazione, se la trattativa èfinita «nell'attuale situazionedi stallo». Palazzo Altieri, che ha confermato «la volontà di continuare a confrontarsia tutto campo con i sindacati senza alcun intento strumentale ma con l'esigenza di adeguare il settore a scenarinuov». «
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Banche, Uilca: Abi inaccettabile a tavolo contratto, è rottura
Roma, 25 nov. (askanews) ‐ Nell'incontro Abi‐sindacati sul rinnovo contrattuale dei bancari "si è deciso di rompere le trattative vista la posizione inaccettabile dell'associazione bancaria". Lo afferma il segretario generale della Uilca, Massimo Masi, sottolineando che Palazzo Altieri "continua pedissequamente a riproporre modifiche strutturali sul costo del lavoro, ponendo pregiudiziali su cinque elementi essenziali: inflazione, Tfr, scatti d'anzianità, area contrattuale e inquadramenti".
La Uilca "respinge nettamente la proposta di cancellazione dal contratto nazionale di incrementi automatici del salario, previsti con gli scatti di anzianità e con le voci di calcolo del Tfr, la cui gravità è acuita dalla penalizzazione delle nuove generazioni e dall'assenza di garanzie di possibile recupero economico attraverso la contrattazione di secondo livello".
Il sindacato poi "considera del tutto irresponsabile l'atteggiamento di chiusura della controparte, anche in riferimento a uno scenario complessivo nel quale le banche italiane si trovano penalizzate nel giudizio emerso dagli stress test rispetto al trattamento riservato ad analoghi settori di altri paesi europei".
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26/11/2014 08:06
Bancari, tra Abi e sindacati è scontro aperto L'associazione addita "l'anacronistica indisponibilità dei sindacati a valutare positivamente le aperture", mentre le parti sociali accusano le banche di "voler scaricare sui lavoratori il costo degli errori strategici".
Le banche sono di fronte ad un cambiamento strutturale indispensabile per continuare a competere sui mercati internazionali. Lo ha ribadito ieri l'Abi nel corso della riunione con i sindacati che ha portato all'interruzione delle trattative per il rinnovo contrattuale dei bancari, ribadendo "la volontà di discutere di salvaguardia del potere d'acquisto e trovare soluzioni innovative che diano prospettive di sostenibilità alle banche e ai lavoratori. L'anacronistica indisponibilità dei sindacati a valutare positivamente tali aperture ‐ si legge nella nota dell'associazione ‐ ha portato all'attuale situazione di stallo". In particolare, secondo l'Abi, "il ciclo economico con la prolungata contrazione del Pil, i profondi cambiamenti normativi e di supervisione, le significative variazioni dei comportamenti dei clienti e l'evoluzione della componente tecnologica pongono le banche di fronte ad un cambiamento strutturale che caratterizzerà il breve, il medio e il lungo periodo riflettendosi sui modelli organizzativi e di business. Un contesto che segnerà la capacità futura delle banche italiane di continuare ad essere competitive e misurarsi sui mercati, continuando a garantire il sostegno alle imprese ed alle famiglie". L'associazione ha quindi confermato "la volontà di continuare a confrontarsi a tutto campo" con i sindacati senza alcun intento strumentale ma con l'esigenza di adeguare il settore a scenari nuovi e profondamente diversi. Molto lontana la posizione delle parti sociali. Nell'incontro di ieri "si è deciso di rompere le trattative vista la posizione inaccettabile dell'associazione bancaria", ha detto il segretario generale della Uilca, Massimo Masi, sottolineando che Palazzo Altieri "continua pedissequamente a riproporre modifiche strutturali sul costo del lavoro, ponendo pregiudiziali su cinque elementi essenziali: inflazione, Tfr, scatti d'anzianità, area contrattuale e inquadramenti". Uilca "respinge nettamente la proposta di cancellazione dal contratto nazionale di incrementi automatici del salario, previsti con gli scatti di anzianità e con le voci di calcolo del Tfr ‐ ha aggiunto ‐, la cui gravità è acuita dalla penalizzazione delle nuove generazioni e dall'assenza di garanzie di possibile recupero economico attraverso la contrattazione di secondo livello". Il sindacato poi "considera del tutto irresponsabile l'atteggiamento di chiusura della controparte, anche in riferimento a uno scenario complessivo nel quale le banche italiane si trovano penalizzate nel giudizio emerso dagli stress test rispetto al trattamento riservato ad analoghi settori di altri paesi europei".
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Il Diario del Lavoro
BANCARI: Rotte le trattative sul rinnovo del contratto
Si sono rotte le trattative tra sindacati e Abi per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro. L’Abi, secon