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ARCIDIOCESI DI BENEVENTO UFFICIO CARITAS CITTADELLA DELLA CARITA’ – EVANGELII GAUDIUM VIA SAN PASQUALE 11 82100, BENEVENTO RASSEGNA STAMPA MERCOLEDI’ 27 GENNAIO 2016 “PROTETTO. RIFUGIATO A CASA MIA” CARITAS BENEVENTO Comunicato stampa - “Rifugiato a casa mia”: accoglienza diffusa e integrazione. Caritas Benevento aderisce al progetto AGENSIR SERVIZIO INFORMAZIONE RELIGIOSA Rifugiato a casa mia: Caritas Benevento, saranno accolti 10 cittadini stranieri tra famiglie ed Istituti religiosi ARCIDIOCESI DI BENEVENTO “Rifugiato a casa mia”: la Caritas diocesana aderisce al progetto BENEVENTO FORUM “Rifugiato a casa mia”: accoglienza diffusa e integrazione. Caritas Benevento aderisce al progetto EMOZIONI IN RETE “Protetto. Rifugiato a casa mia” avviato da Caritas Italia GAZZETTA DI BENEVENTO Quella di Benevento è tra le 70 Caritas italiane che partecipano al progetto "Protetto. Rifugiato a casa mia" IL CAUDINO Caritas Benevento: Rifugiato a casa mia, accoglienza diffusa e integrazione IL QUADERNO “Rifugiato a casa mia”, la Caritas di Benevento aderisce al progetto di accoglienza IL SANNIO QUOTIDIANO Profughi Parte il progetto della Caritas <<Rifugiato a casa mia Parte il progetto Caritas>> IL VAGLIO Benevento accoglierà dieci rifugiati: ecco come proporsi LAB TV Caritas Benevento Protetto. Rifugiato a casa miaNTR 24 Rifugiato a casa mia: la Caritas di Benevento aderisce al progetto di accoglienza diffusa e integrazione

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ARCIDIOCESI DI BENEVENTO – UFFICIO CARITAS CITTADELLA DELLA CARITA’ – EVANGELII GAUDIUM

VIA SAN PASQUALE 11 82100, BENEVENTO

RASSEGNA STAMPA

MERCOLEDI’ 27 GENNAIO 2016

“PROTETTO. RIFUGIATO A CASA MIA”

CARITAS BENEVENTO

Comunicato stampa - “Rifugiato a casa mia”: accoglienza diffusa e integrazione. Caritas Benevento

aderisce al progetto

AGENSIR – SERVIZIO INFORMAZIONE RELIGIOSA

Rifugiato a casa mia: Caritas Benevento, saranno accolti 10 cittadini stranieri tra famiglie ed Istituti

religiosi

ARCIDIOCESI DI BENEVENTO

“Rifugiato a casa mia”: la Caritas diocesana aderisce al progetto

BENEVENTO FORUM

“Rifugiato a casa mia”: accoglienza diffusa e integrazione. Caritas Benevento aderisce al progetto

EMOZIONI IN RETE

“Protetto. Rifugiato a casa mia” avviato da Caritas Italia

GAZZETTA DI BENEVENTO

Quella di Benevento è tra le 70 Caritas italiane che partecipano al progetto "Protetto. Rifugiato a casa

mia"

IL CAUDINO

Caritas Benevento: Rifugiato a casa mia, accoglienza diffusa e integrazione

IL QUADERNO

“Rifugiato a casa mia”, la Caritas di Benevento aderisce al progetto di accoglienza

IL SANNIO QUOTIDIANO

Profughi Parte il progetto della Caritas

<<Rifugiato a casa mia Parte il progetto Caritas>>

IL VAGLIO

Benevento accoglierà dieci rifugiati: ecco come proporsi

LAB TV

Caritas Benevento “Protetto. Rifugiato a casa mia”

NTR 24

“Rifugiato a casa mia”: la Caritas di Benevento aderisce al progetto di accoglienza diffusa e

integrazione

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ARCIDIOCESI DI BENEVENTO – UFFICIO CARITAS CITTADELLA DELLA CARITA’ – EVANGELII GAUDIUM

VIA SAN PASQUALE 11 82100, BENEVENTO

OGGI BENEVENTO

“Rifugiato a casa mia”: la Caritas Benevento aderisce al progetto

OTTOPAGINE BENEVENTO

Profughi e rifugiati accolti in casa dai beneventani

REALTA’ SANNITA

La Caritas di Benevento aderisce al progetto “Protetto. Rifugiato a casa mia”

TV SETTE BENEVENTO

Rifugiato a casa mia: accoglienza diffusa e integrazione Caritas Benevento aderisce al progetto

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Ufficio Comunicazione

Caritas Benevento Cittadella Evangelii Gaudium Via San Pasquale, 11 - 82100 Benevento

Tel. 0824 25.508/28.386 - Fax 0824 25981 - [email protected] www.caritasbenevento.it - FB "Caritas Benevento Cittadella Evangelii Gaudium"

“RIFUGIATO A CASA MIA”: ACCOGLIENZA DIFFUSA E INTEGRAZIONE

CARITAS BENEVENTO ADERISCE AL PROGETTO

Caritas Benevento è tra le 70 Caritas italiane che partecipano al progetto “Protetto. Rifugiato a

casa mia” avviato da Caritas Italia.

Il progetto prevede l’accoglienza di cittadini o intere famiglie stranieri in difficoltà per un periodo

di sei mesi. Al momento in Italia sono oltre 170 le famiglie, 150 le parrocchie e 30 gli istituti

religiosi che, in tutta Italia, hanno già aderito al Progetto mettendo a disposizione

complessivamente circa 1.000 posti.

I fratelli in difficoltà saranno accolti principalmente dalle famiglie che si sono dichiarate

disponibili e che offriranno un tetto e i pasti. Chi invece sarà sistemato in parrocchia o negli

istituti religiosi sarà, in ogni caso, seguito da una famiglia-tutor della comunità che lo

accompagnerà nel percorso di integrazione nel contesto sociale.

Caritas Benevento ha aderito al Progetto nazionale per accogliere, di massima, 10 cittadini

stranieri da ospitare presso 7 famiglie di Benevento e 3 Istituti religiosi di Benevento e provincia.

Alle Famiglie che aderiranno sarà offerto, oltre ad un percorso formativo, anche un kit di

integrazione.

Le Famiglie di Benevento che fossero interessate possono offrire la propria adesione al Progetto

telefonando al numero 0824/25.508 oppure inviando una e-mail a

[email protected].

Le adesioni saranno raccolte fino al 22 febbraio 2016. Il Progetto svolgerà dal 1° marzo al 30

novembre 2016. Dal 22 al 28 febbraio le Famiglie di Benevento che avranno aderito saranno

coinvolte in un percorso di formazione che le preparerà all’accoglienza.

Il Responsabile dell'attuazione del progetto "Rifugiato a casa mia" per Caritas Benevento è Marco

Milano.

Grazie per la diffusione che vorrete dare a questo comunicato.

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Direttore Domenico Delle Foglie

ervizio Informazione Religioa

Caritas Benevento è tra le 70 Caritasdiocesane italiane che partecipano alprogetto “Protetto. Rifugiato a casamia” avviato da Caritas Italia. Ilprogetto prevede l’accoglienza dicittadini o intere famiglie stranieri indifficoltà per un periodo di sei mesi. Al

momento in Italia sono oltre 170 le famiglie, 150 le parrocchie e 30 gliistituti religiosi che, in tutta Italia, hanno già aderito al Progetto mettendo adisposizione complessivamente circa 1.000 posti. I fratelli in difficoltàsaranno accolti principalmente dalle famiglie che si sono dichiaratedisponibili e che offriranno un tetto e i pasti. Chi invece sarà sistemato inparrocchia o negli istituti religiosi sarà, in ogni caso, seguito da unafamiglia­tutor della comunità che lo accompagnerà nel percorso diintegrazione nel contesto sociale. Caritas Benevento ha aderito al progettonazionale per accogliere, di massima, 10 cittadini stranieri da ospitarepresso 7 famiglie di Benevento e 3 Istituti religiosi di Benevento eprovincia. Alle famiglie che aderiranno sarà offerto, oltre ad un percorso

IMMIGRATI

Rifugiato a caa mia: Caritaenevento, aranno accolti 10cittadini tranieri tra famiglie eItituti religioi26 gennaio 2016 @ 13:39 03 22 05 04

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Argomenti MIGRAZION RIFUGIATI Perone ed nti CARITA Luoghi

NVNTO

formativo, anche un kit di integrazione. Le famiglie di Benevento chefossero interessate possono offrire la propria adesione al progettotelefonando al numero 0824/25.508 oppure inviando una e­mail [email protected]. Le adesioni saranno raccolte fino al22 febbraio. Il progetto si svolgerà dal 1° marzo al 30 novembre. Dal 22 al28 febbraio le famiglie di Benevento che avranno aderito saranno coinvoltein un percorso di formazione che le preparerà all’accoglienza. Ilresponsabile dell’attuazione del progetto “Rifugiato a casa mia” per CaritasBenevento è Marco Milano.

© Riproduzione Riervata26 gennaio 2016

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"Rifugiato a casa mia": la Caritas diocesanaaderisce al progetto

26.01.2016Caritas Benevento è tra le 70 Caritas italiane che partecipano al progetto“Protetto. Rifugiato a casa mia” avviato da Caritas Italia. Il progetto prevedel’accoglienza di cittadini o intere famiglie stranieri in difficoltà per un periodo di seimesi. Al momento in Italia sono oltre 170 le famiglie, 150 le parrocchie e 30 gliistituti religiosi che, in tutta Italia, hanno già aderito al Progetto mettendo a

disposizione complessivamente circa 1.000 posti.I fratelli in difficoltà saranno accolti principalmente dalle famiglie che si sono dichiarate disponibili e che offriranno untetto e i pasti. Chi invece sarà sistemato in parrocchia o negli istituti religiosi sarà, in ogni caso, seguito da una famiglia­tutor della comunità che lo accompagnerà nel percorso di integrazione nel contesto sociale.Caritas Benevento ha aderito al Progetto nazionale per accogliere, di massima, 10 cittadini stranieri da ospitare presso 7famiglie di Benevento e 3 Istituti religiosi di Benevento e provincia. Alle Famiglie che aderiranno sarà offerto, oltre ad unpercorso formativo, anche un kit di integrazione.Le Famiglie di Benevento che fossero interessate possono offrire la propria adesione al Progetto telefonando al numero0824/25.508 oppure inviando una e­mail a [email protected] adesioni saranno raccolte fino al 22 febbraio 2016. Il Progetto svolgerà dal 1° marzo al 30 novembre 2016. Dal 22 al28 febbraio le Famiglie di Benevento che avranno aderito saranno coinvolte in un percorso di formazione che lepreparerà all’accoglienza.Il Responsabile dell'attuazione del progetto "Rifugiato a casa mia" per Caritas Benevento è Marco Milano.

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27/1/2016 “RIFUGIATO A CASA MIA”: ACCOGLIENZA DIFFUSA E INTEGRAZIONE. CARITAS BENEVENTO ADERISCE AL PROGETTO | BeneventoFo…

http://www.beneventoforum.it/rifugiato­a­casa­mia­accoglienza­diffusa­e­integrazione­caritas­benevento­aderisce­al­progetto/ 1/2

ATTUALITÀ SOCIETÀ

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“RIFUGIATO A CASAMIA”: ACCOGLIENZA DIFFUSA EINTEGRAZIONE. CARITASBENEVENTO ADERISCE ALPROGETTO

REDAZIONE — 26 GENNAIO 2016

Caritas Benevento è tra le 70 Caritas italiane che partecipano al progetto “Protetto. Rifugiato a casa mia”avviato da Caritas Italia.

Il progetto prevede l’accoglienza di cittadini o intere famiglie stranieri in difficoltà per un periodo di sei mesi. Almomento in Italia sono oltre 170 le famiglie, 150 le parrocchie e 30 gli istituti religiosi che, in tutta Italia, hannogià aderito al Progetto mettendo a disposizione complessivamente circa 1.000 posti.

I fratelli in difficoltà saranno accolti principalmente dalle famiglie che si sono dichiarate disponibili e cheoffriranno un tetto e i pasti. Chi invece sarà sistemato in parrocchia o negli istituti religiosi sarà, in ogni caso,seguito da una famiglia­tutor della comunità che lo accompagnerà nel percorso di integrazione nel contestosociale.

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27/1/2016 “RIFUGIATO A CASA MIA”: ACCOGLIENZA DIFFUSA E INTEGRAZIONE. CARITAS BENEVENTO ADERISCE AL PROGETTO | BeneventoFo…

http://www.beneventoforum.it/rifugiato­a­casa­mia­accoglienza­diffusa­e­integrazione­caritas­benevento­aderisce­al­progetto/ 2/2

Caritas Benevento ha aderito al Progetto nazionale per accogliere, di massima, 10 cittadini stranieri daospitare presso 7 famiglie di Benevento e 3 Istituti religiosi di Benevento e provincia. Alle Famiglie cheaderiranno sarà offerto, oltre ad un percorso formativo, anche un kit di integrazione.

Le Famiglie di Benevento che fossero interessate possono offrire la propria adesione al Progetto telefonandoal numero 0824/25.508 oppure inviando una e­mail a [email protected].

Le adesioni saranno raccolte fino al 22 febbraio 2016. Il Progetto svolgerà dal 1° marzo al 30 novembre2016. Dal 22 al 28 febbraio le Famiglie di Benevento che avranno aderito saranno coinvolte in un percorso diformazione che le preparerà all’accoglienza.

Il Responsabile dell’attuazione del progetto “Rifugiato a casa mia” per Caritas Benevento è Marco Milano.

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27/1/2016 “Protetto. Rifugiato a casa mia” avviato da Caritas Italia ­ Emozioninrete.com

http://www.emozioninrete.com/notizie/protetto­rifugiato­a­casa­mia­avviato­da­caritas­italia 1/1

26/1/2016 0 Commenti

“Protetto. Rifugiato a casa mia” avviato daCaritas Italia

Il progetto prevede l’accoglienza di cittadini ointere famiglie stranieri in difficoltà per unperiodo di sei mesi

è tra le 70 Caritasitaliane che partecipano al progetto“Protetto. Rifugiato a casa mia” avviatoda Caritas Italia.

Il progetto prevede l’accoglienza dicittadini o intere famiglie stranieri indifficoltà per un periodo di sei mesi. Almomento in Italia sono oltre 170 lefamiglie, 150 le parrocchie e 30 gliistituti religiosi che, in tutta Italia,

hanno già aderito al Progetto mettendo a disposizione complessivamente circa 1.000 posti. I fratelli in difficoltà saranno accolti principalmente dalle famiglie che si sono dichiarate disponibili e

che offriranno un tetto e i pasti. Chi invece sarà sistemato in parrocchia o negli istituti religiosi sarà,in ogni caso, seguito da una famiglia­tutor della comunità che lo accompagnerà nel percorso diintegrazione nel contesto sociale.

Caritas Benevento

Caritas Benevento ha aderito al Progetto nazionaleper accogliere, di massima, 10 cittadini stranieri daospitare presso 7 famiglie di Benevento e 3 Istitutireligiosi di Benevento e provincia. Alle Famiglie cheaderiranno sarà offerto, oltre ad un percorsoformativo, anche un kit di integrazione.

Le Famiglie di Benevento che fossero interessatepossono offrire la propria adesione al Progettotelefonando al numero 0824/25.508 oppure inviandouna e­mail a [email protected].

Le adesioni saranno raccolte fino al 22 febbraio 2016.Il Progetto svolgerà dal 1° marzo al 30 novembre2016. Dal 22 al 28 febbraio le Famiglie di Beneventoche avranno aderito saranno coinvolte in un percorsodi formazione che le preparerà all’accoglienza.

Il Responsabile dell'attuazione del progetto "Rifugiatoa casa mia" per è Marco Milano. Caritas Benevento

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Benevento, 26­01­2016 11:37 ____

Quella di Benevento e' tra le 70 Caritas italiane che partecipano alprogetto "Protetto. Rifugiato a casa mia"Prevede l'accoglienza di cittadini oppure intere famiglie straniere in difficolta' per un periodo di sei mesiRedazione

Quella di Benevento è tra le 70 Caritas italiane che partecipano alprogetto "Protetto. Rifugiato a casa mia" avviato da Caritas Italia.Prevede l'accoglienza di cittadini oppure intere famiglie straniere indifficoltà per un periodo di sei mesi.Al momento, sono oltre 170 le famiglie, 150 le parrocchie e 30 gliistituti religiosi che, in tutta Italia, hanno aderito al progetto mettendoa disposizione complessivamente circa 1.000 posti.Le persone in difficoltà saranno accolte principalmente dalle famiglieche si sono dichiarate disponibili e che offriranno un tetto ed i pasti.Chi, invece, sarà sistemato in parrocchia oppure negli istituti religiosisarà, in ogni caso, seguito da una famiglia­tutor della comunità che loaccompagnerà nel percorso d'integrazione nel contesto sociale.Caritas Benevento ha aderito al Progetto nazionale per accogliere, di

massima, 10 cittadini stranieri da ospitare presso 7 famiglie di Benevento e 3 istituti religiosi di Benevento e provincia.Alle famiglie che aderiranno sarà offerto, oltre ad un percorso formativo, anche un kit di integrazione.Le famiglie di Benevento che fossero interessate, possono offrire la propria adesione al Progetto telefonando al numero 0824/25508 oppureinviando una e­mail a ([email protected]).Le adesioni saranno raccolte fino al prossimo 22 febbraio.Il progetto si svolgerà dal 1° marzo al 30 novembre prossimi.Dal 22 al 28 febbraio le famiglie di Benevento che avranno aderito saranno coinvolte in un percorso di formazione che le prepareràall'accoglienza.Il responsabile dell'attuazione del progetto "Rifugiato a casa mia" per Caritas Benevento è Marco Milano.

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Caritas Benevento è tra le 70Caritas italiane che partecipanoal progetto “Protetto. Rifugiato acasa mia” avviato da CaritasItalia.Il progetto prevedel’accoglienza di cittadini o interefamiglie stranieri in difficoltà perun periodo di sei mesi. Almomento in Italia sono oltre 170le famiglie, 150 le parrocchie e30 gli istituti religiosi che, in tuttaItalia, hanno già aderito al Progetto mettendo a disposizionecomplessivamente circa 1.000 posti.I fratelli in difficoltà saranno accolti principalmente dalle famiglieche si sono dichiarate disponibili e che offriranno un tetto e i pasti.Chi invece sarà sistemato in parrocchia o negli istituti religiosisarà, in ogni caso, seguito da una famiglia­tutor della comunitàche lo accompagnerà nel percorso di integrazione nel contestosociale.Caritas Benevento ha aderito al Progetto nazionale peraccogliere, di massima, 10 cittadini stranieri da ospitare presso 7famiglie di Benevento e 3 Istituti religiosi di Benevento e provincia.Alle Famiglie che aderiranno sarà offerto, oltre ad un percorsoformativo, anche un kit di integrazione.Le Famiglie di Benevento che fossero interessate possono offrirela propria adesione al Progetto telefonando al numero0824/25.508 oppure inviando una e­[email protected] adesioni saranno raccolte fino al 22 febbraio 2016. Il Progettosvolgerà dal 1° marzo al 30 novembre 2016. Dal 22 al 28 febbraiole Famiglie di Benevento che avranno aderito saranno coinvolte inun percorso di formazione che le preparerà all’accoglienza.Il Responsabile dell’attuazione del progetto “Rifugiato a casa mia”per Caritas Benevento è Marco Milano.

Caritas Benevento:Rifugiato a casa mia,accoglienza diffusa eintegrazioneBy Redazione on 26 gennaio 2016

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"Rifugiato a casa mia", la Caritas diBenevento aderisce al progetto diaccoglienza

Caritas Benevento è tra le 70 Caritas italiane chepartecipano al progetto “Protetto. Rifugiato a casa mia”avviato da Caritas Italia. Caritas Benevento ha aderito al Progetto nazionale Rifugiato a casa mia peraccogliere 10 cittadini stranieri da ospitare presso 7 famiglie di Benevento e 3Istituti religiosi. Alle famiglie che aderiranno sarà offerto, oltre ad un percorsoformativo, anche un kit di integrazione.

Il progetto prevede l’accoglienza di cittadini o intere famiglie stranieri in difficoltàper un periodo di sei mesi. Al momento in Italia sono oltre 170 le famiglie, 150 leparrocchie e 30 gli istituti religiosi che, in tutta Italia, hanno già aderito al Progettomettendo a disposizione complessivamente circa 1.000 posti.

Le persone in difficoltà saranno accolti principalmente dalle famiglie che si sonodichiarate disponibili e che offriranno un tetto e i pasti. Chi invece sarà sistemato

26/01/2016 11:54:48

Rifugiato a casa mia

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in parrocchia o negli istituti religiosi sarà, in ogni caso, seguito da una famiglia­tutor della comunità che lo accompagnerà nel percorso di integrazione nelcontesto sociale.

Il Progetto svolgerà dal 1° marzo al 30 novembre 2016. Dal 22 al 28 febbraio leFamiglie di Benevento che avranno aderito saranno coinvolte in un percorso diformazione che le preparerà all’accoglienza. Il responsabile dell'attuazione delprogetto "Rifugiato a casa mia" per Caritas Benevento è Marco Milano.

Le famiglie che sono interessate possono offrire la propria adesione al Progettotelefonando al numero 0824/25.508 oppure inviando una e­mail [email protected]. Le adesioni saranno raccolte fino al 22febbraio 2016.

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Edizione: mercoledì 27 gennaio 2016 Pagina: 1

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Edizione: mercoledì 27 gennaio 2016 Pagina: 6

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27/1/2016 Benevento accoglierà dieci rifugiati: ecco come proporsi ­ IlVaglio.it

http://www.ilvaglio.it/comunicato­stampa/7392/benevento­accogliera­dieci­rifugiati­ecco­come­proporsi.html 1/1

Benevento accoglierà dieci rifugiati: ecco comeproporsi

Scrive la Caritas di Benevento: Caritas Benevento è tra le 70 Caritas italiane chepartecipano al progetto “Protetto. Rifugiato a casa mia” avviato da Caritas Italia. Ilprogetto prevede l’accoglienza di cittadini o intere famiglie stranieri in difficoltà per unperiodo di sei mesi. Al momento in Italia sono oltre 170 le famiglie, 150 le parrocchie e30 gli istituti religiosi che, in tutta Italia, hanno già aderito al Progetto mettendo adisposizione complessivamente circa 1.000 posti. I fratelli in difficoltà saranno accoltiprincipalmente dalle famiglie che si sono dichiarate disponibili e che offriranno un tetto ei pasti. Chi invece sarà sistemato in parrocchia o negli istituti religiosi sarà, in ogni caso,seguito da una famiglia­tutor della comunità che lo accompagnerà nel percorso diintegrazione nel contesto sociale.

Caritas Benevento ha aderito al Progetto nazionale per accogliere, di massima, 10 cittadinistranieri da ospitare presso 7 famiglie di Benevento e 3 Istituti religiosi di Benevento eprovincia. Alle Famiglie che aderiranno sarà offerto, oltre ad un percorso formativo,anche un kit di integrazione. Le Famiglie di Benevento che fossero interessate possonooffrire la propria adesione al Progetto telefonando al numero 0824/25.508 oppureinviando una e­mail a [email protected]. Le adesioni sarannoraccolte fino al 22 febbraio 2016. Il Progetto svolgerà dal 1° marzo al 30 novembre 2016.Dal 22 al 28 febbraio le Famiglie di Benevento che avranno aderito saranno coinvolte inun percorso di formazione che le preparerà all’accoglienza. Il Responsabile dell'attuazionedel progetto "Rifugiato a casa mia" per Caritas Benevento è Marco Milano. Grazie per ladiffusione che vorrete dare a questo comunicato.

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26 GENNAIO 2016 ­ SOLIDARIETÀ ­ COMUNICATO STAMPA

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27/1/2016 Caritas Benevento “Protetto. Rifugiato a casa mia” – Lab TV

http://www.labtv.net/attualita/2016/01/26/caritas­benevento­protetto­rifugiato­a­casa­mia/ 1/2

Caritas Benevento “Protetto. Rifugiato acasa mia”

REDAZIONE26 GENNAIO

2016

La Caritas ha infatti aderito al progetto “Protetto.Rifugiato a casa mia” avviato da Caritas Italia.

L’iniziativa prevede l’accoglienza di cittadini o interefamiglie stranieri in difficoltà per un periodo di sei mesi.Al momento in Italia sono oltre 170 le famiglie, 150 leparrocchie e 30 gli istituti religiosi che, in tutta Italia,hanno già aderito al Progetto mettendo a disposizionecomplessivamente circa 1.000 posti.I fratelli in difficoltà saranno accolti principalmente dallefamiglie che si sono dichiarate disponibili e che offrirannoun tetto e i pasti.

Chi invece sarà sistemato in parrocchia o negli istitutireligiosi sarà, in ogni caso, seguito da una famiglia­tutordella comunità che lo accompagnerà nel percorso diintegrazione nel contesto sociale.

Caritas Benevento ha aderito al Progetto nazionale peraccogliere, di massima, 10 cittadini stranieri da ospitarepresso 7 famiglie di Benevento e 3 Istituti religiosi di

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27/1/2016 Caritas Benevento “Protetto. Rifugiato a casa mia” – Lab TV

http://www.labtv.net/attualita/2016/01/26/caritas­benevento­protetto­rifugiato­a­casa­mia/ 2/2

Benevento e provincia. Alle Famiglie che aderiranno saràofferto, oltre ad un percorso formativo, anche un kit diintegrazione.

Le Famiglie di Benevento che fossero interessatepossono offrire la propria adesione al Progettotelefonando al numero 0824/25.508 oppure inviando unae­mail a [email protected].

Le adesioni saranno raccolte fino al 22 febbraio 2016. IlProgetto svolgerà dal 1° marzo al 30 novembre 2016.Dal 22 al 28 febbraio le Famiglie di Benevento cheavranno aderito saranno coinvolte in un percorso diformazione che le preparerà all’accoglienza.

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26 / 01 / 2016 ­ Associazioni

Solidarietà

“Rifugiato a casa mia”: la Caritas di Benevento aderisce alprogetto di accoglienza diffusa e integrazione

Caritas Benevento è tra le 70 Caritas italiane chepartecipano al progetto “Protetto. Rifugiato a casa mia”avviato da Caritas Italia. Il progetto prevedel’accoglienza di cittadini o intere famiglie stranieri indifficoltà per un periodo di sei mesi.

Al momento in Italia sono oltre 170 le famiglie, 150 leparrocchie e 30 gli istituti religiosi che, in tutta Italia,hanno già aderito al Progetto mettendo a disposizionecomplessivamente circa 1.000 posti.

I fratelli in difficoltà saranno accolti principalmente dallefamiglie che si sono dichiarate disponibili e che

offriranno un tetto e i pasti. Chi invece sarà sistemato in parrocchia o negli istituti religiosi sarà, in ogni caso,seguito da una famiglia­tutor della comunità che lo accompagnerà nel percorso di integrazione nel contestosociale.

Caritas Benevento ha aderito al Progetto nazionale per accogliere, di massima, 10 cittadini stranieri daospitare presso 7 famiglie di Benevento e 3 Istituti religiosi di Benevento e provincia. Alle Famiglie cheaderiranno sarà offerto, oltre ad un percorso formativo, anche un kit di integrazione.

Le famiglie di Benevento che fossero interessate possono offrire la propria adesione al Progetto telefonando alnumero 0824/25.508 oppure inviando una e­mail a [email protected].

Le adesioni saranno raccolte fino al 22 febbraio 2016. Il Progetto svolgerà dal 1° marzo al 30 novembre 2016.Dal 22 al 28 febbraio le Famiglie di Benevento che avranno aderito saranno coinvolte in un percorso diformazione che le preparerà all’accoglienza. Il responsabile dell'attuazione del progetto "Rifugiato a casa mia"per Caritas Benevento è Marco Milano.

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“Rifugiato a casa mia”: la Caritas Benevento aderisce al progetto

Scritto il 26 gennaio 2016 ­ 11:34

BENEVENTO – La Caritas Benevento è tra le 70 Caritas italiane che partecipano al progetto “Protetto.Rifugiato a casa mia” avviato da Caritas Italia.

Il progetto prevede l’accoglienza di cittadini o intere famiglie stranieri in difficoltà per un periodo di seimesi. Al momento in Italia sono oltre 170 le famiglie, 150 le parrocchie e 30 gli istituti religiosi che, intutta Italia, hanno già aderito al Progetto mettendo a disposizione complessivamente circa 1.000 posti.

I fratelli in difficoltà saranno accolti principalmente dalle famiglie che si sono dichiarate disponibili e cheoffriranno un tetto e i pasti. Chi invece sarà sistemato in parrocchia o negli istituti religiosi sarà, in ognicaso, seguito da una famiglia­tutor della comunità che lo accompagnerà nel percorso di integrazionenel contesto sociale.

Caritas Benevento ha aderito al Progetto nazionale per accogliere, di massima, 10 cittadini stranieri daospitare presso 7 famiglie di Benevento e 3 Istituti religiosi di Benevento e provincia. Alle Famiglie cheaderiranno sarà offerto, oltre ad un percorso formativo, anche un kit di integrazione.

Le Famiglie di Benevento che fossero interessate possono offrire la propria adesione al Progettotelefonando al numero 0824/25.508 oppure inviando una e­maila [email protected].

Le adesioni saranno raccolte fino al 22 febbraio 2016. Il Progetto svolgerà dal 1° marzo al 30 novembre2016. Dal 22 al 28 febbraio le Famiglie di Benevento che avranno aderito saranno coinvolte in unpercorso di formazione che le preparerà all’accoglienza.

Il Responsabile dell’attuazione del progetto “Rifugiato a casa mia” perCaritas Benevento è MarcoMilano.

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martedì 26 gennaio 2016 alle 11.37

Profughi e rifugiati accolti in casa daibeneventaniIl progetto "Rifugiato a casa mia", aderisce la Caritas diBenevento

Benevento. Anche la Caritas di Benevento accoglierà rifugiati. Lo haannunciato con una nota, in cui è stata ufficializzata l'adesione al progetto"Rifugiato a Casa Mia", che prevede l’accoglienza di cittadini o intere famigliestranieri in difficoltà per un periodo di sei mesi. Al momento in Italia sonooltre 170 le famiglie, 150 le parrocchie e 30 gli istituti religiosi che, in tuttaItalia, hanno già aderito al Progetto mettendo a disposizionecomplessivamente circa 1.000 posti. Saranno 10 cittadini stranieri daospitare presso 7 famiglie di Benevento e 3 Istituti religiosi di Benevento eprovincia.

© Riproduzione Riservata

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26/01/2016

La Caritas di Benevento aderisce al progetto 'Protetto. Rifugiato a casa mia'

La Caritas di Benevento e' tra le 70 Caritas italiane che partecipanoal progetto Protetto. Rifugiato a casa mia avviato da Caritas Italia.

Il progetto prevede l'accoglienza di cittadini o intere famiglie stranieriin difficoltà per un periodo di sei mesi. Al momento in Italia sono oltre170 le famiglie, 150 le parrocchie e 30 gli istituti religiosi che, in tuttaItalia, hanno già aderito al progetto mettendo a disposizionecomplessivamente circa 1.000 posti.

I fratelli in difficoltà saranno accolti principalmente dalle famiglie chesi sono dichiarate disponibili e che offriranno un tetto e i pasti. Chi invece sarà sistemato in parrocchia onegli istituti religiosi sarà, in ogni caso, seguito da una famiglia­tutor della comunità che loaccompagnerà nel percorso di integrazione nel contesto sociale.

La Caritas di Benevento, dunque, ha aderito al progetto nazionale per accogliere, di massima, 10cittadini stranieri da ospitare presso 7 famiglie di Benevento e 3 Istituti religiosi di Benevento eprovincia. Alle famiglie che aderiranno sarà offerto, oltre ad un percorso formativo, anche un kit diintegrazione.

Le famiglie di Benevento che fossero interessate possono offrire la propria adesione al progettotelefonando al numero 0824/25.508 oppure inviando una e­[email protected]

Le adesioni saranno raccolte fino al 22 febbraio 2016. Il progetto svolgerà dal 1° marzo al 30 novembre2016. Dal 22 al 28 febbraio le famiglie di Benevento che avranno aderito saranno coinvolte in unpercorso di formazione che le preparerà all’accoglienza.

Il responsabile dell'attuazione del progetto “Rifugiato a casa mia” per Caritas Benevento è MarcoMilano.

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27/1/2016 RIFUGIATO A CASA MIA: ACCOGLIENZA DIFFUSA E INTEGRAZIONE CARITAS BENEVENTO ADERISCE AL PROGETTO ­ TV7 BENEVE…

http://www.tvsette.net/cronaca/20160126/66421_rifugiato_a_casa_mia__accoglienza_diffusa_e_integrazione_caritas_benevento_aderisce_al_progetto.html# 1/1

CRONACA | 26.01.2016

RIFUGIATO A CASA MIA: ACCOGLIENZA DIFFUSAE INTEGRAZIONE CARITAS BENEVENTOADERISCE AL PROGETTO

Caritas Benevento è tra le 70 Caritas italiane chepartecipano al progetto “Protetto. Rifugiato a casamia” avviato da Caritas Italia.

Il progetto prevede l’accoglienza di cittadini ointere famiglie stranieri in difficoltà per un periodo di sei mesi. Al momento in Italiasono oltre 170 le famiglie, 150 le parrocchie e 30 gli istituti religiosi che, in tuttaItalia, hanno già aderito al Progetto mettendo a disposizione complessivamente circa1.000 posti.

I fratelli in difficoltà saranno accolti principalmente dalle famiglie che si sono dichiaratedisponibili e che offriranno un tetto e i pasti. Chi invece sarà sistemato in parrocchia onegli istituti religiosi sarà, in ogni caso, seguito da una famiglia­tutor della comunitàche lo accompagnerà nel percorso di integrazione nel contesto sociale.

Caritas Benevento ha aderito al Progetto nazionale per accogliere, di massima, 10cittadini stranieri da ospitare presso 7 famiglie di Benevento e 3 Istituti religiosi diBenevento e provincia. Alle Famiglie che aderiranno sarà offerto, oltre ad un percorsoformativo, anche un kit di integrazione.

Le Famiglie di Benevento che fossero interessate possono offrire la propria adesione alProgetto telefonando al numero 0824/25.508 oppure inviando una e­mail [email protected].

Le adesioni saranno raccolte fino al 22 febbraio 2016. Il Progetto svolgerà dal 1°marzo al 30 novembre 2016. Dal 22 al 28 febbraio le Famiglie di Benevento cheavranno aderito saranno coinvolte in un percorso di formazione che le prepareràall’accoglienza.

Il Responsabile dell'attuazione del progetto "Rifugiato a casa mia" per CaritasBenevento è Marco Milano.

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Caritas Benevento - Cittadella della Carità Evangelii Gaudium Via San Pasquale 11 - 82100 Benevento

USTAC Ufficio STAmpa e ComunicazioneCaritas - [email protected] Ph 0824 482781 - Fax 0824 25981

www.caritasbenevento.it - Caritas Benevento Cittadella EvangeliiGaudium - @Caritas_bn - caritas_benevento - Caritas Benevento Ustac

RASSEGNA STAMPA

UNIRE INTELLIGENZA E CUORE PER COSTRUIRE NUOVE COMUNITA’, CELEBRATO IL

CONVEGNO MIGRANTES

30 GENNAIO 2017

Migranti: mons. Perego (Migrantes) a Benevento, “unire intelligenza e cuore per costruire nuove comunità”

“Unire intelligenza e cuore per iniziare a costruire nuove comunità”

Unire intelligenza e cuore per costruire nuove comunita', celebrato il convegno della Fondazione Migrantes

Intelligenza e cuore per unire nuove comunità, celebrato il progetto migrantes della Caritas

Celebrata a Benevento la "Giornata del Migrante"

Bisogna unire intelligenza e cuore per ripensare e ridisegnare le nostra città e le nostre comunità

Intelligenza e cuore per accogliere i migranti

Unire intelligenza e cuore per costruire nuove comunita', celebrato il convegno della Fondazione Migrantes

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Caritas Benevento - Cittadella della Carità Evangelii Gaudium Via San Pasquale 11 - 82100 Benevento

USTAC Ufficio STAmpa e ComunicazioneCaritas - [email protected] Ph 0824 482781 - Fax 0824 25981

www.caritasbenevento.it - Caritas Benevento Cittadella EvangeliiGaudium - @Caritas_bn - caritas_benevento - Caritas Benevento Ustac

<<Accoglienza unica strada per lo sviluppo>>

Nel Sannio 711 interventi per i migranti

Benevento| Caritas, intelligenza e cuore per nuove comunità

Migrantes Benevento: unire intelligenza e cuore per costruire nuove comunità

“Intelligenza e cuore per costruire nuove comunità”: a Benevento il convegno Migrantes

"Migranti minori vulnerabili e senza voce"

Unire cuore e intelligenza per costruire nuove comunità, celebrato il convegno Migrantes

“Migranti Minori vulnerabili e senza voce”

“L’accoglienza in famiglia”, il nuovo obiettivo di Migrantes

Caritas: “Unire intelligenza e cuore per iniziare a costruire nuove comunità”, celebrato convegno Migrantes

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30/1/2017 Migranti: mons. Perego (Migrantes) a Benevento, “unire intelligenza e cuore per costruire nuove comunità” | AgenSIR

http://agensir.it/quotidiano/2017/1/30/migranti­mons­perego­migrantes­a­benevento­unire­intelligenza­e­cuore­per­costruire­nuove­comunita/ 1/2

CONVEGNO DIOCESANO

Migranti: mons. Perego(Migrantes) a Benevento,“unire intelligenza e cuore percostruire nuove comunità”

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30 gennaio 2017 @ 15:55

“Unire intelligenza e cuore per iniziare a costruire nuove comunità”. Con questaesortazione il direttore generale della Fondazione Migrantes, monsignor Gian CarloPerego, si è rivolto ieri ai partecipanti al convegno dell’Ufficio diocesano Migrantes diBenevento, sul tema della recente Giornata mondiale del migrante e del rifugiato(“Migranti minorenni, vulnerabili e senza voce”), citando i dati di un “popolo migrante”che rinnova Chiesa e società civile. Negli ultimi anni, ha ricordato, “la Chiesa hapromosso un’accoglienza diffusa sul territorio” con il progetto Sprar, unitamente aglienti locali. “Il 90% dei minori accolti è costituito da adolescenti, 17.500 sono ospitati instrutture”, ha ricordato Perego, evidenziando due “debolezze” del sistema diaccoglienza: la prima “è che molti ragazzi continuano il viaggio da soli, senza alcunsostegno, rischiando la vita”, mentre il secondo problema “è la ricomparsa di veri epropri orfanotrofi, in cui alloggiano anche più di cento ragazzi”. “Sono trentamila iminori accolti nelle nostre strutture ecclesiastiche – ha aggiunto Perego – che poidiventati adulti lavorano nel settore tessile, nell’agricoltura e come badanti. I volti deiragazzi ci devono ricordare che anche i giovani italiani, spesso laureati, sono costretti alasciare il nostro Paese”: 107mila gli italiani che nel solo 2015 hanno lasciato il Paesealla volta dell’estero, “un dato che ci porta al 1960”. L’arcivescovo di Benevento,monsignor Felice Accrocca, ha invitato a proporre soluzioni relative al tema dei migranti“circoncidendo” i nostri cuori. “Argomenti così complicati non possono essere risoltiragionando di pancia ma con la testa e con il cuore. Come Chiesa occorre contribuire aoffrire soluzioni alternative”. “Dobbiamo prendere coscienza – ha concluso l’arcivescovodi Benevento – che questo problema è più grande di quanto pensiamo”.

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30/1/2017 Migranti: mons. Perego (Migrantes) a Benevento, “unire intelligenza e cuore per costruire nuove comunità” | AgenSIR

http://agensir.it/quotidiano/2017/1/30/migranti­mons­perego­migrantes­a­benevento­unire­intelligenza­e­cuore­per­costruire­nuove­comunita/ 2/2

Argomenti MIGRANTI RIFUGIATI Persone ed Enti FONDAZIONE MIGRANTES

GIAN CARLO PEREGO Luoghi BENEVENTO

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30/1/2017 “Unire intelligenza e cuore per iniziare a costruire nuove comunità”::ARCIDIOCESI DI BENEVENTO:: News ed eventi dalla diocesi, Uffici della dio…

http://www.diocesidibenevento.it/news.php?codice=2138 1/1

“Unire intelligenza e cuore per iniziare a costruirenuove comunità”

30.01.2017“Unire intelligenza e cuore per iniziare a costruire nuove comunità”: questa è l’esortazionedel Direttore Nazionale della Fondazione Migrantes, mons. Giancarlo Perego, intervenutoal convegno dell’Ufficio diocesano Migrantes di Benevento dal titolo “Migranti Minorivulnerabili e senza voce”, celebratosi presso la Sala Parrocchiale “Sacro Cuore”. IlDirettore della Fondazione Migrantes, nel relazionare sul tema del convegno, ha esorditocitando i dati del popolo migrante che rinnova non solo la società civile ma anche laChiesa. “La migrazione economica ha visto una crescita significativa con 17.500 arrivi,soprattutto nelle regioni del Sud Italia. Stiamo vivendo il periodo del migrante che develasciare la propria terra non solo per la guerra ma anche per i disastri ambientali”. Il

Direttore Nazionale della Fondazione Migrantes è intervenuto inoltre sulle problematiche sull’accoglienza che ha l’Italia: “È unPaese di passaggio che in questi ultimi anni si è trovato ad affrontare una grande ondata migratoria ed il rischio è stato didelegare a in questi ultimi anni ad affrontare una grande ondata migratoria ed il rischio è stato di delegare a imprenditori legatialla malavita la gestione dell’accoglienza. Il caso di Mafia Capitale ne è un esempio. La Chiesa ha promosso un’accoglienzadiffusa sul territorio con gli Sprar, un modello di accompagnamento con il sostegno dei Comuni. Il novanta per cento dei minoriaccolti sono adolescenti, 17.500 sono ospitati in strutture. Il sistema di accoglienza ha due elementi di debolezza: il primo è chemolti ragazzi continuano il viaggio da soli, senza nessun sostegno, rischiando la vita e il secondo è la ricomparsa di veri e propriorfanotrofi, in cui alloggiano anche più di cento ragazzi”. Mons. Perego ha concluso il suo intervento affermando : “Alcuni minorisono vittime di tratta sessuale o lavorativa. Sono trentamila i minori accolti nelle nostre strutture ecclesiastiche, che poi diventatiadulti lavorano nel settore tessile nell’agricoltura e come badanti. I volti dei ragazzi ci devono ricordare che anche i giovaniitaliani, spesso laureati, sono costretti a lasciare il nostro Paese: gli emigranti sono centosettemila, un dato che ci porta al 1960”.L’Arcivescovo di Benevento, Mons. Felice Accrocca, ha invitato a proporre soluzioni relative al tema dei migranti “circoncidendo” inostri cuori. “Argomenti così complicati non possono essere risolti ragionando di pancia ma con la testa e con il cuore. ComeChiesa occorre contribuire ad offrire soluzioni alternative”. “Dobbiamo prendere coscienza – ha concluso l’arcivescovo diBenevento ­ che questo problema è più grande di quanto pensiamo”.Al termine degli interventi di Mons. Perego e dell’Arcivescovo di Benevento è seguita la proiezione del video “Vita da SPRAR” ela testimonianza di Yankuba Darboe e Mario La Monaca, protagonisti di un’emozionante e positiva storia di accoglienza.È intervenuto inoltre al convegno Moustapha Ghafir, Imam di Benevento e responsabile dell’associazione “Il Dialogo” che haesordito ringraziando “la Chiesa e Papa Francesco per quanto si sta facendo per l’accoglienza e il dialogo”. L’Imam MoustaphaGhafir ha poi raccontato il cammino con la Caritas beneventana con cui è nato il gruppo “Pace Alaykom”: “non vogliamo restarechiusi ma vogliamo dialogare per farci conoscere e abbattere il muro della paura”.A chiudere gli interventi il direttore dell’Ufficio Diocesano Migrantes, don Sergio Rossetti che ha ringraziato i presenti e harelazionato sull’attività della Migrantes: “Centosessantasei nuove famiglie, novecentottantasette richieste di aiuto di vario generedi cui centonovantacinque sono garantite. Sono settecentoundici gli interventi analizzati, settantadue ritorni di persone,sessantasei richieste di badante”. Don Sergio Rossetti ha concluso affermando: “Dobbiamo essere sensibili, come direbbe ilPapa: i migranti sono la carne di Cristo. È stato svolto il convegno in una parrocchia perché punto di partenza. Dobbiamo daresperanza a chi è meno fortunato. Dobbiamo partire dalle periferie perché è lì che le persone vengono accolte”.

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30/1/2017 UNIRE INTELLIGENZA E CUORE PER COSTRUIRE NUOVE COMUNITÀ, CELEBRATO IL CONVEGNO MIGRANTES | BeneventoForum.it

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UNIRE INTELLIGENZA E CUOREPER COSTRUIRE NUOVECOMUNITÀ, CELEBRATO ILCONVEGNO MIGRANTES

REDAZIONE — 30 GENNAIO 2017

“Unire intelligenza e cuore per iniziare a costruire nuove comunità”: questa è l’esortazione del DirettoreNazionale della Fondazione Migrantes, mons. Giancarlo Perego, intervenuto al convegno dell’Ufficio diocesanoMigrantes di Benevento dal titolo “Migranti Minori vulnerabili e senza voce”, celebratosi presso la SalaParrocchiale “Sacro Cuore”. Il Direttore della Fondazione Migrantes, nel relazionare sul tema del convegno, haesordito citando i dati del popolo migrante che rinnova non solo la società civile ma anche la Chiesa. “La migrazioneeconomica ha visto una crescita significativa con 17.500 arrivi, soprattutto nelle regioni del Sud Italia. Stiamo vivendoil periodo del migrante che deve lasciare la propria terra non solo per la guerra ma anche per i disastri ambientali”.

Il Direttore Nazionale della Fondazione Migrantes è intervenuto inoltre sulle problematiche sull’accoglienza che hal’Italia: “È un Paese di passaggio che in questi ultimi anni si è trovato ad affrontare una grande ondata migratoria ed ilrischio è stato di delegare a in questi ultimi anni ad affrontare una grande ondata migratoria ed il rischio è stato didelegare a imprenditori legati alla malavita la gestione dell’accoglienza. Il caso di Mafia Capitale ne è un esempio. LaChiesa ha promosso un’accoglienza diffusa sul territorio con gli Sprar, un modello di accompagnamento con ilsostegno dei Comuni. Il novanta per cento dei minori accolti sono adolescenti, 17.500 sono ospitati in strutture. Ilsistema di accoglienza ha due elementi di debolezza: il primo è che molti ragazzi continuano il viaggio da soli, senzanessun sostegno, rischiando la vita e il secondo è la ricomparsa di veri e propri orfanotrofi, in cui alloggiano anchepiù di cento ragazzi”. Mons. Perego ha concluso il suo intervento affermando : “Alcuni minori sono vittime di tratta

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sessuale o lavorativa. Sono trentamila i minori accolti nelle nostre strutture ecclesiastiche, che poi diventati adultilavorano nel settore tessile nell’agricoltura e come badanti. I volti dei ragazzi ci devono ricordare che anche i giovaniitaliani, spesso laureati, sono costretti a lasciare il nostro Paese: gli emigranti sono centosettemila, un dato che ciporta al 1960”.

L’Arcivescovo di Benevento, Mons. Felice Accrocca, ha invitato a proporre soluzioni relative al tema dei migranti“circoncidendo” i nostri cuori. “Argomenti così complicati non possono essere risolti ragionando di pancia ma con latesta e con il cuore. Come Chiesa occorre contribuire ad offrire soluzioni alternative”. “Dobbiamo prenderecoscienza – ha concluso l’arcivescovo di Benevento – che questo problema è più grande di quanto pensiamo”.

Al termine degli interventi di Mons. Perego e dell’Arcivescovo di Benevento è seguita la proiezione del video “Vita daSPRAR” e la testimonianza di Yankuba Darboe e Mario La Monaca, protagonisti di un’emozionante e positiva storiadi accoglienza.

È intervenuto inoltre al convegno Moustapha Ghafir, Imam di Benevento e responsabile dell’associazione “Il Dialogo”che ha esordito ringraziando “la Chiesa e Papa Francesco per quanto si sta facendo per l’accoglienza e il dialogo”.L’Imam Moustapha Ghafir ha poi raccontato il cammino con la Caritas beneventana con cui è nato il gruppo “PaceAlaykom”: “non vogliamo restare chiusi ma vogliamo dialogare per farci conoscere e abbattere il muro della paura”.

A chiudere gli interventi il direttore dell’Ufficio Diocesano Migrantes, don Sergio Rossetti che ha ringraziato i presentie ha relazionato sull’attività della Migrantes: “Centosessantasei nuove famiglie, novecentottantasette richieste diaiuto di vario genere di cui centonovantacinque sono garantite. Sono settecentoundici gli interventi analizzati,settantadue ritorni di persone, sessantasei richieste di badante”. Don Sergio Rossetti ha concluso affermando:“Dobbiamo essere sensibili, come direbbe il Papa:i migranti sono la carne di Cristo. È stato svolto il convegno in unaparrocchia perché punto di partenza. Dobbiamo dare speranza a chi è meno fortunato. Dobbiamo partire dalleperiferie perché è lì che le persone vengono accolte”.

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30/1/2017 Intelligenza e cuore per unire nuove comunità, celebrato il progetto migrantes della Caritas ­ Corriere Sannita

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INTELLIGENZA E CUORE PER UNIRE NUOVECOMUNITÀ, CELEBRATO IL PROGETTO MIGRANTESDELLA CARITASREDAZIONE · 30 GENNAIO 2017 · 0 COMMENTI

“Unire intelligenza e cuore per iniziare a costruire nuove comunità”:questa è l’esortazione del Direttore Nazionale della FondazioneMigrantes, mons. Giancarlo Perego, intervenuto al convegnodell’Ufficio diocesano Migrantes di Benevento dal titolo “MigrantiMinori vulnerabili e senza voce”, celebratosi presso la SalaParrocchiale “Sacro Cuore”. Il Direttore della Fondazione Migrantes,nel relazionare sul tema del convegno, ha esordito citando i dati delpopolo migrante che rinnova non solo la società civile ma anche laChiesa. “La migrazione economica ha visto una crescitasignificativa con 17.500 arrivi, soprattutto nelle regioni del SudItalia. Stiamo vivendo il periodo del migrante che deve lasciare lapropria terra non solo per la guerra ma anche per i disastriambientali”. Il Direttore Nazionale della Fondazione Migrantes èintervenuto inoltre sulle problematiche sull’accoglienza che ha

l’Italia: “È un Paese di passaggio che in questi ultimi anni si è trovato ad affrontare una grande ondata migratoria ed ilrischio è stato di delegare a in questi ultimi anni ad affrontare una grande ondata migratoria ed il rischio è stato didelegare a imprenditori legati alla malavita la gestione dell’accoglienza. Il caso di Mafia Capitale ne è un esempio. LaChiesa ha promosso un’accoglienza diffusa sul territorio con gli Sprar, un modello di accompagnamento con il sostegnodei Comuni. Il novanta per cento dei minori accolti sono adolescenti, 17.500 sono ospitati in strutture. Il sistema diaccoglienza ha due elementi di debolezza: il primo è che molti ragazzi continuano il viaggio da soli, senza nessunsostegno, rischiando la vita e il secondo è la ricomparsa di veri e propri orfanotrofi, in cui alloggiano anche più di centoragazzi”. Mons. Perego ha concluso il suo intervento affermando : “Alcuni minori sono vittime di tratta sessuale olavorativa. Sono trentamila i minori accolti nelle nostre strutture ecclesiastiche, che poi diventati adulti lavorano nelsettore tessile nell’agricoltura e come badanti. I volti dei ragazzi ci devono ricordare che anche i giovani italiani, spessolaureati, sono costretti a lasciare il nostro Paese: gli emigranti sono centosettemila, un dato che ci porta al1960”. L’Arcivescovo di Benevento, Mons. Felice Accrocca, ha invitato a proporre soluzioni relative al tema dei migranti“circoncidendo” i nostri cuori. “Argomenti così complicati non possono essere risolti ragionando di pancia ma con la testae con il cuore. Come Chiesa occorre contribuire ad offrire soluzioni alternative”. “Dobbiamo prendere coscienza – haconcluso l’arcivescovo di Benevento – che questo problema è più grande di quanto pensiamo”.Al termine degli interventi di Mons. Perego e dell’Arcivescovo di Benevento è seguita la proiezione del video “Vita daSPRAR” e la testimonianza di Yankuba Darboe e Mario La Monaca, protagonisti di un’emozionante e positiva storia diaccoglienza.È intervenuto inoltre al convegno Moustapha Ghafir, Imam di Benevento e responsabile dell’associazione “Il Dialogo” cheha esordito ringraziando “la Chiesa e Papa Francesco per quanto si sta facendo per l’accoglienza e il dialogo”. L’ImamMoustapha Ghafir ha poi raccontato il cammino con la Caritas beneventana con cui è nato il gruppo “Pace Alaykom”:“non vogliamo restare chiusi ma vogliamo dialogare per farci conoscere e abbattere il muro della paura”.A chiudere gli interventi il direttore dell’Ufficio Diocesano Migrantes, don Sergio Rossetti che ha ringraziato i presenti eha relazionato sull’attività della Migrantes: “Centosessantasei nuove famiglie, novecentottantasette richieste di aiuto divario genere di cui centonovantacinque sono garantite. Sono settecentoundici gli interventi analizzati, settantadue ritornidi persone, sessantasei richieste di badante”. Don Sergio Rossetti ha concluso affermando: “Dobbiamo essere sensibili,come direbbe il Papa: i migranti sono la carne di Cristo. È stato svolto il convegno in una parrocchia perché punto dipartenza. Dobbiamo dare speranza a chi è meno fortunato. Dobbiamo partire dalle periferie perché è lì che le personevengono accolte”.

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30/1/2017 Celebrata a Benevento la "Giornata del Migrante" ­ Emozioninrete.com

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30/1/2017 0 Commenti

Celebrata a Benevento la "Giornata delMigrante"

Aiutare e sostenere le Chiese nella conoscenza, nell'opera di evangelizzazione e nella curapastorale dei migranti. Questa la missione della Fondazione Migrantes, organo della CEI, che hacelebrato anche a Benevento la "Giornata del Migrante".

L'evento si è svolto presso la Sala Parrocchiale Sacro Cuore di Benevento e ha visto lapartecipazione del direttore nazionale Fondazione Migrantes, mons. Giancarlo Perego, che harelazionato su “Migranti minorenni vulnerabili e senza voce”.

di Candida Principe e Carmine Pizzella

Abbiamo intervistatoAngelo Moretti dellaCaritas di Benevento

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29/1/2017 Gazzetta di Benevento

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Benevento, 29­01­2017 20:04 ____

Bisogna unire intelligenza e cuore per ripensare e ridisegnare le nostracitta' e le nostre comunita'Lo ha detto mons. Giancarlo Perego, direttore nazionale della Fondazione Migrantes, nel raccontare la drammaticasituazione di tanti minori non accompagnati giunti nel nostro Paese a bordo di barconiNostro servizio

L'arcidiocesi di Benevento e la Fondazione Migrantes della CaritasDiocesana, hanno organizzato un convegno su un tema di grandeattualità: "Migranti. Minorenni vulnerabili e senza voce" che si è svoltonella sala parrocchiale del Sacro Cuore dei padri Cappuccini.Ad aprire i lavori per un breve saluto e per la preghiera iniziale è stato ilparroco fra Giampiero Canelli.Quindi l'introduzione è stata curata da Gabriella Debora Giorgione,giornalista.Poi la parola è passata a mons. Felice Accrocca, arcivescovo diBenevento che, prendendo spunto da un refuso sul depliant, ha parlatodella circoncisione, ma di quella del cuore.I problemi sono così complessi che non si risolvono con soluzionisemplicistiche.Circoncidete il vostro cuore, ha proseguito il vescovo, essendo questoun passo importante, un passo iniziale.I ponti, peraltro anche economicamente, sono più remunerativi dei

muri.Su queste questioni bisogna ragionare con la testa e con il cuore e non con la pancia e soprattutto bisogna saper offrire delle ipotesi disoluzioni concrete.Questa giornata di riflessione ci fa altresì prendere contezza di un problema che necessita di maggiore attenzione di quella che glidedichiamo.Gabriella Giorgione, nel riprendere la parola prima di passarla a mons. Giancarlo Perego, direttore nazionale della Fondazione Migrantes perrelazionare sul tema della giornata, ha ricordato che sono stati 26mila nel 2016 i minori non accompagnati giunti in Italia.Questa non è più una emergenza, ha detto Giorgione, ma un fenomenio strutturale di cui ciascuno di noi deve assumersi le proprieresponsabilità.Molto particolareggiata, approfondita e soprattutto posta al numeroso pubblico che ha affollato la sala, in maniera discorsiva moltocomunicativa, la relazione di mons. Perego che ha esordito dicendo che oramai in Italia sono 5.024.000 glii immigrati che fanno parte deiluoghi più familiari della nostra vita quotidiana.Si tratta di famiglie, studenti, imprenditori, badanti, questo è oramai il popolo degli immigrati che sta rinnovando la nostra vita.E' il mondo della migrazione economica, quella cui assistevamo solo fino a qualche anno fa ed il cui numero si fermò a 17mila per via dellequote imposte.Addirittura le regioni del Nord e del Centro Italia vedono un calo di questa categoria di immigrati. Non così al Sud.L'altro aspetto è invece quello del migrante che forzatamente lascia la sua terra e tranne momenti eccezionali, fino a tre anni fa erano2.000/2.500 persone quelle che arrivavano ogni anno sui barconi.Poi dal 2014 abbiamo avuto un grande balzo in avanti di queste cifre.Nel 2014 ne giunsero 170mila; nel 2015 sono stati 154mila e nel 2016 siamo giunti a 181.500.In totale mezzo milione di persone sono giunte in tre anni.Non tutte però si sono fermate nel nostro Paese. Una su tre è rimasta in Italia.Certo c'è stata una richiesta di ospitalità a cui non eravamo abituati e chi ha gestito il fenomeno con altri scopi ci ha poi condotti a "MafiaCapitale" ed alle intercettazioni che dicevano: "Con i migranti guadagniamo più che con lo spaccio della droga..."Accanto a questi brutti episodi è nata però anche un'accoglienza diffusa.Di tutti questi migranti 30mila li accoglie la Chiesa con le sue strutture.Questa necessità di creare delle case di accoglienza, l'abbiamo vista impressa sul volto nuovo dei minori non accompagnati.Fino al 2014 sono stati 2mila i minori non accompagnati, lo stesso numero di quelli accompagnati. Poi c'è stata una impennata e nel 2015siono diventati 13mila e nell'ultimo anno quasi 26mila di cui il 90% è composto da adolescenti in una età compresa tra i 15 ed i 17 anni.Circa 7.500 di loro hanno proseguito il viaggio perché evidentemente avevano punti di riferimento in altri Paesi.Non siamo stati in grado, ha proseguito mons. Perego, sconfortato, nell'applicare la legge sulle Case famiglia ed in pratica altro non abbiamofatto che ricostruire gli Orfanotrofi dove per settimane non entra un educatore o un medico. Fuori dalla struttura c'è solo una camionettadelle forze dell'ordine per ragioni di sicurezza, ci viene detto.Mons. Perego ha quindi rappresentato la esperienza, sostenuta dalla Chiesa, dell'accoglienza nelle famiglie.Ne abbiamo circa 500 che ospitano in casa un minore.Peraltro questo porta vantaggi economici anche allo Stato a cui un minore costa 1.100 euro al mese mentre in una famiglia è possibilefarcela con 300 euro.Anche a Benevento questo concetto deve essere un elemento del futuro.Si consideri, infatti, che sono 11 i morti rispetto a 7 nuovi nati.Il nostro Paese sta morendo, si registrano 150mila morti in più rispetto alle nascite.

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E dunque il futuro passa attraverso la storia di vita di altri e soprattutto attraverso questi minori che si sono messi in cammino per via delladrammaticità dei fatti occorsi nei loro Paesi d'origine.Sono 85 i Paesi da cui provengono e non in tutti c'è la guerra.Molti provengono da zone disastrate ambientalmente. E questo è il rifugiato ambientale per il quale, peraltro, non è prevista alcunaprotezione internazionale. Solo noi e la Svezia diamo loro una protezione che definiamo umanitaria.Sulla parola accoglienza, ha detto mons. Perego, c'è la sfida nuova cui siamo chiamati e su cui dobbiamo far rivivere la nostra città.La presenza di questi migranti diventa una emergenza se non la si governa e se le risorse si sprecano ma non se a 4mila giovani, sui 30milache accogliamo come Chiesa, diamo lavoro anche se talvolta per loro arrivano risposte negative di permanenza nel nostro Paese dopo tantotempo e dopo l'avvio del lavoro.Pensiamo poi al ruolo insostituibile delle badanti. Se non ci fossero nelle nostre centomila famiglie, la situazione sarebbe ancora più difficileperché almeno uno del nucleo familiare dovrebbe lasciare il lavoro per assistere il congiunto non autosufficiente.Per concluidere, ha detto mons. Perego, occorre dare una protezione a tutti i ragazzi e questo diventa prioritario così come la lorointegrazione.Bisogna unire intelligenza e cuore per ripensare e ridisegnare le nostra città e le nostre comunità.Dopo l'intervento del direttore nazionale della Fondazione Migrantes c'è stata la proiezione del video "Vita da Spar" preceduto da unaintroduzione di Gabriella Debora Giorgione. Poi dopo alcune testimonianze e l'intervento dell'Imam del Centro Culturale "Il Dialogo"dell'Epitaffio, Mustapha Ghafir, le conclusioni sono state tratte da don Sergio Rossetti, direttore dell'Ufficio Migrantes della Diocesi diBenevento.Al termine della manifestazione è stata offerta una degustazione di piatti etnici.

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Time: 30/01/17 22:36 IL_MATTINO - BENEVENTO - 33 - 31/01/17 ----

33CronacaSannioMartedì 31 gennaio 2017

IlMattino

«Unire intelligenzaecuoreper ini-ziareacostruirenuovecomunità»:questaèl’esortazionedelDirettoreNazionale della Fondazione Mi-grantes, mons. Giancarlo Perego,intervenuto al convegno dell’Uffi-cio diocesano Migrantes di Bene-vento dal titolo «Migranti Minorivulnerabili e senza voce», celebra-tosipressolaSalaParrocchiale«Sa-croCuore».IldirettoredellaFonda-zione Migrantes, nel relazionaresul temadelconvegno,haesorditocitando i dati del popolomigrantecherinnovanonsololasocietàcivi-le ma anche la Chiesa. «La migra-zione economicaha visto una cre-scita significativacon17.500arrivi,soprattutto nelle regioni del SudItalia. Stiamo vivendo il periododel migrante che deve lasciare lapropriaterranonsoloper laguerrama anche per i disastri ambienta-li».IldirettorenazionaledellaFon-dazione Migrantes è intervenutoinoltresulleproblematichesull’ac-coglienzachehal’Italia:«ÈunPae-sedipassaggioche inquesti ultimianni si è trovato ad affrontare unagrande ondata migratoria ed il ri-schioè statodidelegare a inquestiultimianniadaffrontareunagran-deondatamigratoriaed il rischioèstatodidelegarea imprenditori le-gati alla malavita la gestionedell’accoglienza.Traleformediac-coglienza sul territorio ci sono gliSprar,unmodellodiaccompagna-mentoconilsostegnodeiComuni.Ilnovantapercentodeiminori ac-colti sonoadolescenti,17.500sonoospitatiinstrutture.Ilsistemadiac-coglienzahadueelementididebo-lezza: il primo è che molti ragazzicontinuanoilviaggiodasoli, senzanessunsostegno,rischiandolavitae il secondoè la ricomparsa di veriepropriorfanotrofi,incuialloggia-no anche più di cento ragazzi».L’arcivescovo Felice Accrocca, hainvitato a proporre soluzioni: «ar-gomenticosìcomplicatinonposso-noessererisoltiragionandodipan-cia ma con la testa e con il cuore.Dobbiamoprendere co-scienza chequesto proble-ma è più gran-de di quantopensiamo». Altermine degliinterventi è se-guita la proie-zione del video«Vita daSPRAR» e le te-stimonianze diYankubaDarboeeMarioLaMona-ca. È intervenuto inoltre al conve-gno Moustapha Ghafir, Imam diBenevento e responsabile dell’as-sociazione «Il Dialogo». L’ImamMoustaphaGhafirhapoiracconta-to il cammino con laCaritas bene-ventana con cui è nato il gruppo«PaceAlaykom»:«nonvogliamore-starechiusimavogliamodialogareper farci conoscere e abbattere ilmuro della paura». A chiudere gliinterventi il direttore dell’UfficioDiocesano Migrantes, don SergioRossetticheharingraziatosull’atti-vitàdellaMigrantes.

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Blitz della Finanzaedell’Ufficio del lavoroinun’azienda tessile

Il convegno

Intelligenzae cuoreper accoglierei migranti

DomenicoZampelli

TOCCO CAUDIO. Rapina in un baralcentrodelpaese,tornadopodie-ciannil’incubodelbanditosolita-rioarmatodi fucile.Èstatoundo-popartitadecisamentemovimen-tato, quello di domenica sera. Ungruppo di conoscenti si era riuni-to presso il Jolly Bar, che si trovaalla via Friuni, nella parte nuovadelpaese,percommentareildelu-dente pareggio del Napoli. Fraquesti ilprosindacoRaffaeleCon-cia.Unabrevediscussionedavan-tiadunabirra,epoiallaspicciola-ta il gruppo si era sciolto per fareritorno nelle rispettive abitazioni.Intantoilbarsiavviavaallachiusu-ra. Erano rimasti gli ultimi avven-tori, impegnati a completare unapartita a biliardo, quando un uo-momascheratoe armatodi fucileèentratoall’improvvisosparandoun colpo in aria. Sfruttando sor-presaepaura ilmalviventesi è ra-pidamente portato presso il ban-cone, ma non ha aperto la cassa.Noneranogli spiccioli ad interes-sare. Si è invece diretto verso unacassettinasottostante,nellaqualevenivano conservate la bancono-te di taglio maggiore. Ed infatti ilproprietario Luciano Tontoli de-nunceràlascomparsadiunasom-ma che si aggira intorno ai milleeuro.Completatal’operazioneilban-

ditosièallontanatorapidamente,apiedi,dirigendosiversolapiazzadove si trovano Comune e chiesaparrocchiale, facendo perdere letracce nella zona retrostante. Sulposto sono immediatamente in-tervenuti i carabinieri del coman-

do stazione di Cautano e dellaCompagniadiMontesarchio, chehanno immediatamente avviatoleindaginiinterrogandoipresentie visionando alcune telecameredisicurezza installateneiparaggi.Un lavoro che dovrebbe avere

giàportatoisuoiprimifrutti,natu-ralmentecopertidalnecessariori-serboinvestigativochedevecarat-terizzarequestaprimafase.Peral-tro la sensazione è che l’unionedelle testimonianze, dei filmatidelle telecamere edi alcuni parti-colaricomelachiara,approfondi-ta conoscenza del locale possano

indurre verso un cauto ottimi-smo.«Sembravaunaserataassoluta-

mente tranquilla, nessuno di noiavevanotatoalcunchédisospetto– commenta l’incredulo vicesin-daco–né il transitodi vetturenonconosciute. Eppure la dinamica –continua Concia – lascia intuirecheilmalviventefossegiàlì,pron-to ad agire, già quando noi ci sia-motrattenutidavantialbar,edab-bia aspettato che ci allontanassi-mo per poteremettere in opera ilsuo gesto». Ed in paese torna lapaura, quella di dieci anni fa,

quandounbandito solitario,ma-scheratoedarmatodi fucile,sierareso protagonista di una serie dirapineinzona.Dopoqualcheme-se il presunto colpevole era statoarrestatoaBenevento.Apreoccu-pare è inparticolare quel colpodifucile sparato in aria. «Momenticomequesto – commentaConcia– devono sviluppare il senso civi-co di solidarietà all’interno delpaese, prestando attenzione adogni situazione sospetta denun-ciandola tempestivamente alleforzedell’ordine».

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Il colpomesso a segnopoco prima dimezzanotteIl bottino circamille euro

Prosegue l’attività dellaGuardiadiFinanzaconl’ap-portodell’Ispettoratodel la-voroper contrastare il feno-menodel lavoronero.

L’ultimo blitz è avvenutonei giorni scorsi ad Apice.Nel mirino delle Fiammegialle della Compagnia diBenevento, diretta dal capi-tano Manuela Zito e su di-sposizione del comandanteprovinciale col. Luigi Mi-gliozzi e con l’apporto degliuomini dell’Ispettorato dellavoro, una azienda tessile.Qui gli accertamenti hanno

fatto emergere che su venti-cinquedipendentibensedi-cieranoirregolari.

Praticamentenonrisulta-vanoassuntiequindiperlo-rononvenivanopagatiicon-tributi pensionistici ed assi-curativi. Per i titolari

dell’azienda è scattata lamultadioltretrentamilaeu-roel’obbligodiprocedereal-laregolareassunzionedeila-voratori trovati almomentodellaverificasenzaassunzio-ne.

I controlli ad Apice si ag-giungonoad altri fatti in cit-tà e vari centri della Provin-ciadatutteleforzedell’ordi-neimpegnatenelcontrasta-re questo fenomeno, checonlapresenzadi tanti stra-nieri, ha subito senza dub-bio degli incrementi rispet-toalpassato.

Nello scorso mese di set-tembre vi furono in partico-larecontrolliinaziendeagri-cole che sono ubicate nelFortore.

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GiuseppePiscitelli

SANT’AGATA DEI GOTI. Il cen-tro operativo territoriale(Cot)dell’Inail localizzatoinviaCaudina,inlocali infitto,fu soppresso il 31 ottobre2015 per effetto della politi-ca di riorganizzazione degliuffici territoriali finalizzataanche al contenimento del-laspesapubblica.Orasiten-ta il reinsediamento perchél’amministrazionecomuna-le ha rinnovato all’Inail lamessaadisposizionegratui-ta, in comodato d’uso, dipropri locali, ubicati in viaStarza, per la sede. Il sinda-co Carmine Valentino inunanotainviataalledirezio-ni regionale e provincialedell’Istituto ha riproposto ilritorno in funzionedella se-de santagatese evidenzian-doche«le interlocuzioni in-tercorse subirono un arre-sto a causa della “vacatioamministrativa” verificatasiper i noti esiti giudiziari cheportarono al commissaria-mento dell’ente e nellemo-re, alla chiusuradella vostrasede di di Sant’Agata» e hachiestoun incontrourgente«poichéquestaamministra-zioneha,cosicomehasem-pre avuto emanifestato, in-teresse a preservare la pre-senza su questo territoriodei vostri uffici e servizi neipredetti locali di proprietàcomunale».

Nell’ottobredel2014ilCo-mune comunicò all’Inaill’avvio della procedura tec-nico-amministrativafinaliz-zataall’appaltoedesecuzio-nedilavoridicompletamen-to per la realizzazione di uncentropolifunzionaledipro-prietà comunale nel fabbri-cato dell’ex caserma dei ca-rabinieri,allaviaStarza,conprevista allocazione, dal

maggio 2015, degli uffici delCot Inail a titolodi comoda-tod’usogratuito. La struttu-ravenneinauguratail26feb-braiodel2001,eraconfinan-te ad uno degli ingressi allacittà, inunimmobiledipro-prietà privata, con uffici di-slocati su due piani, ed eracompetente suunbacinodiutenza di sedici Comuni,quali:Airola,Amorosi,Arpa-ia,Bonea,Bucciano,Dugen-ta,Durazzano,Forchia,Fras-soTelesino,Limatola,Meliz-zano, Moiano, Paolisi, Pu-glianello e, appunto,Sant’AgatadeiGoti.

L’ampliamentodellefun-zioni Inail rendevano il Cotsemprepiùinscindibilmen-te legato, in termini funzio-nali e strategici, alla struttu-ra ospedaliera del «Sant’Al-fonso», unico riferimento aservizio di una vasta partedel territorio compreso trale province di Benevento,Caserta edAvellino. IntantoilDipartimentoministerialeper la funzione pubblica haespresso parere favorevolealla nominadi CarmineEli-seo, Camillo Toro e France-sco Miluccio a componentidell’ Organismo indipen-dentedivalutazionedelCo-mune.

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Nell’udienzadiierilearrin-ghe dei difensori per i dueimputatinelprocessoperilrogo avvenuto presso l’in-dustria dell’«Italprint» diCeppaloni. Poi il presiden-teRinaldi ha rinviatoper lasentenzaaunaudienzadel21febbraio.Gliimputatiso-no Antonio Muraglia, am-ministratore dell’Italprinte Vito Antonio Sangiuoloche era socio di fattodell’azienda.Sonoentram-bi imputati di incendio etruffaindannodelleassicu-razioni. Nel giugno del2008 ci fu un maxi rogopressol’industriatipografi-ca «Italprint», che era allacontrada Rotola di Ceppa-loni.Un incendiodi tali di-mensionicheivigilidelfuo-co intervennero in forzaed

erano giunti sul posto siaquellidelComandoprovin-ciale di Benevento chesquadre provenienti daAvellino.Lefiammecausa-rono enormi danni e il ti-more d’inquinamento acausa dei prodotti, tra cuisolventi,chel’aziendaado-perava.L’incendioavevadistrut-

tolapartedellostabilimen-to destinata alla lavorazio-ne,equindinumerosimac-chinari. Poi le indagini deicarabinieri portarono adun procedimento penaleconpiù imputati. Inprece-denza il pubblico ministe-roAssuntaTilloavevachie-sto la condanna a quattroanni per Antonio Mura-glia, ed a cinque anni perVito Antonio Sangiuolo.

Condanneper i due impu-tati richiesteanchedall’av-vocatoMassimoRizzo,cheèpartecivilepercontodel-leassicurazioni.Ieriidifen-sori degli imputatiMarcel-loD’Auria,AndreaDeLon-gis, Sergio Rando, e Fulviodello Iacono hanno soste-nuto che in realtà l’incen-diononfudoloso,masisvi-luppò accidentalmente fa-vorito da alcune sostanzealtamente incendiarie cheerano nei locali. Lo hannofatto rilevando tra l’altrodelle contraddizioni nelleperizieredattedagliespertinominati dall’accusa. Inparticolare centro del rogouna vasca adibita a racco-gliere i residuidella lavora-zione.

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Era inpensionedalprimogennaio ierimattinaalle10èdecedutoperunmalorenellaStazioneCentraledipiazzaGaribadi,aNapoli.Si trattadiunbeneventanodi62anniD.B.,giàdipendentedella«ValleCaudina».L’uomosi trovavaneipressidellabiglietteriadellastazioneincompagniadiunexcollega,quandosièaccasciatoalsuolo. Imedicidel118 hannoconstatato lamorte.

Napoli

Pensionatomuorenella stazione

Lasolidarietà Si lavoraper dare assistenza ai migranti

InterventiPeregoe Accroccahannoauspicatosoluzionialternativealle attuali

L’assalto Il bar dove è avvenuta la rapina da parte di un malvivente armato di fucile

Tocco Caudio

Raid con fucile all’interno del bar

FiammeGialleBlitz ad Apicecon l’Ispettoratodel lavoro

Apice

Lavoro nero, scovati sedici irregolari

Lasede Il vecchio ufficiodell’Inail di Sant’Agata

Sant’Agata

Si punta ad otteneredi nuovo il Cot dell’Inail

Palazzo di GiustiziaIeri udienza peril rogo dell’Italprinta Ceppaloni

Il tribunale

Rogo Italprint, per la difesa non fu doloso

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Sala parrocchiale del Sacro Cuore / Celebrato il convegno ‘Migranti minorenni vulnerabili e senza voce’

«Accoglienzaunica strada

per lo sviluppo»Concordi le analisi del responsabile nazionale Migrantes mons Perego,

dell’arcivescovo Accrocca e del direttore Sergio Rossetti

Gaphir Mustapha, responsabile ‘Centro il dialogo’

ha parlato del percorso virtuoso tra islamici e cristiani

nel Sannio anche grazie a Caritas

Da Yankuba Darboee Mario La Monaca

la testimonianza di una esperienza

di integrazione positiva

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+,-. 9MARTEDÌ 31 GENNAIO 2017

Un vero e proprio report dettagliato,sugli interventi portati avanti dal-l'Ufficio Migrantes dell'Arcidiocesi diBenevento ha chiuso domenica scorsa ildibattito sui minori stranieri nonaccompagnati svoltosi nella sala parroc-chiale del Sacro Cuore e che ha visto gliinterventi di monsignor Felice Ac-crocca, arcivescovo di Benevento; dimonsignor Giancarlo Perego direttoredell'Ufficio Nazionale di Migrantes; didon Sergio Rossetti, direttoredell'Ufficio Diocesano Migrantes perl'arcidiocesi di Benevento.

Nel suo intervento conclusivo il diret-tore dell’Ufficio Diocesano Migrantes,

don Sergio Rossetti che ha ringraziato ipresenti e ha relazionato sull’attivitàdella Migrantes.

“Centosessantasei nuove famiglie,novecentottantasette richieste di aiutodi vario genere di cui centonovantacin-que sono garantite. Sono settecentoun-dici gli interventi analizzati, settanta-due ritorni di persone, sessantaseirichieste di badante”, ha spiegato donSergio Rossetti.

“Dobbiamo essere sensibili, comedirebbe il Papa: i migranti sono la carnedi Cristo. È stato svolto il convegno inuna parrocchia perché punto di parten-za. Dobbiamo dare speranza a chi è

meno fortunato. Dobbiamo partire dalleperiferie perché è lì che le persone ven-gono accolte”, la sua conclusione.

Un impegno a tutto campo quellodella Caritas, che è tutt'uno nella suaazione con l'ufficio Migrantes (donSergio Rossetti è anche vicedirettore diCaritas Benevento) come sul camminodi dialogo interreligioso testimoniatodomenica dall'Imam Moustapha Ghafirha poi raccontato il cammino con laCaritas beneventana con cui è nato ilgruppo “Pace Alaykom”: “Non voglia-mo restare chiusi ma vogliamo dialoga-re per farci conoscere e abbattere ilmuro della paura”.

Nel Sannio 711 interventi per i migrantiIl report Nel 2016 tante le opere di assistenza per l’ufficio diretto da don Rossetti

“Negli ultimi giorni si èdiscusso della futura gestionedegli spazi della spina verde inun confronto lanciato dal-l’Assemblea Popolare del RioneLibertà insieme con le associa-zioni e le realtà del volontariatodi base che da anni operanoall’interno del quartiere - haspiegato Pasquale Basile in rife-rimento ai lavori del consesso -.Dall’assise è emersa la volontàdi riempire di senso e di attivitàsociali la mediateca, ma allostesso tempo è stata riconosciutala priorità della gestione ad unente pubblico”.

“La spina verde ed i suoi spazidevono essere bene e patrimoniodella collettività e comunità,devono essere spazi inclusivi e

non esclusivi, punto di riferi-mento e di socialità per i giova-ni e meno giovani del quartiereed inoltre anche occasione per lacreazione di posti di lavoro per itanti disoccupati e precari dellenostre periferie - la conclusione-. Le strutture della spina verdesenza il contributo reale in ter-mini di idee, contenuti e azioniconcrete da parte dei protagoni-sti del tessuto sociale non saran-no altro che cattedrali nel deser-to. Le strutture della spina verdeinvece devono essere spazi deicittadini del rione, strumenti dilotta reale all’emarginazione ealla frammentazione sociale,luoghi di promozione di una cul-tura della solidarietà e dell’acco-glienza”.

«Spina Verde sia luogo di inclusione e solidarietà» L’intervento di Pasquale Basile

Cgil, via alla mobilitazione per i referendumIl segretario provinciale Galdiero: «Abuso dei voucher nel Sannio, ora li usa Asia per i somministrati»

La federazione sindacale ha organizzato una serie di eventi per spiegare i quesiti che riguardano il Jobs Act

Partita la mobilitazionedella Cgil sannita per la cam-pagna referendaria relativa aidue quesiti sopravvissuti alvaglio giurisdizionale quellosui voucher e l'altro sugliappalti lavoro: il primo perazzerare lo strumento nato perpiccoli lavoretti nel terziarioma poi dilagato nell'uso, ilsecondo per estendere al com-mittente dell'appalto lavoro leresponsabilità giuslavoristi-che relative agli addettiimpiegati.

“Abbiamo avuto oggi unprimo momento di confrontocon il direttivo Cgil per lan-ciare la campagna referenda-ria sui voucher e l'appaltolavoro dopo il successo dellaraccolta firme nel Sannio - haspiegato il segretario provin-ciale generale della CgilRosita Galdiero -. L'11 feb-braio insieme ad altre 118 inItalia resterà aperta la cameradel lavoro di Benevento periniziative dedicate ai duereferendum. Dal 15 al 19 feb-bario ci saranno una serie di

iniziative con assemblee econfronti nei luoghi di lavoroe poi anche banchetti in piaz-za nel capoluogo e poi neglialtri centri sanniti”.

I due temi, peraltro, “sono

molto sentiti nel Sannio - haribadito il segretario RositaGaldiero -. Da noi c'è statauna crescita abnorme nell'uti-lizzo dei voucher e non solonel terziario ma anche in agri-

coltura ed edilizia e anchedalle pubbliche amministra-zioni. E' notizia recente cheAsia utilizza adesso i voucherper i lavoratori già sommini-strati dalle agenzie di inter-

mediazione comprimendoneulteriormente i diritti, nonpotendo questi ultimi più con-tare sul trattamento di disoc-cupazione”.

Altro tasto dolente gli ap-

palti lavoro: “Sono estrema-mente diffusi nel Sannio,dalle mense ai servizi inaziende e per Enti. I diritti deilavoratori sono estremamentecompressi e il quesito refe-rendario intende venire loroincontro”.

La Cgil inoltre – ha detta-gliato Rosita Galdiero -“pensa ad una rivisitazioneampia nel senso di aumentarediritti e tutele per i lavoratoricon il disegno di legge pre-sentato al Parlamento per ini-ziativa popolare con la Cartadei diritti universali del lavo-ro”.

Insomma la Cgil nazionalee quella sannita è partita alancia in resta sul fronte refe-rendario “nonostante i timorisu un possibile sabotaggio delreferendum ad esempio calen-darizzandolo in una data nonfavorevole come per il 25aprile quando tanti scelgonodi andare fuori porta, ma noice la metteremo tutta per por-tare 26 milioni di italiani avotare”.

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30/1/2017 Unire intelligenza e cuore per costruire nuove comunita', celebrato il convegno della Fondazione Migrantes ­ Stampa da ilQuaderno.it

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30/1/2017 :: 14:29:31

Unire intelligenza e cuore per costruirenuove comunita', celebrato il convegnodella Fondazione Migrantes

Convegno Migrantes

A Benevento si è svolto il convegno della Fondazione Migrantes, presente anche ildirettore nazionale mons. Perego, il vescovo di Benevento mons. Felice Accrocca.

“Unire intelligenza e cuore per iniziare a costruire nuove comunità”: questa èl’esortazione del direttore nazionale della Fondazione Migrantes, mons. GiancarloPerego, intervenuto al convegno dell’Ufficio diocesano Migrantes di Benevento daltitolo “Migranti Minori vulnerabili e senza voce”, celebratosi presso la SalaParrocchiale “Sacro Cuore”.

Il direttore della Fondazione Migrantes, nel relazionare sul tema del convegno, haesordito citando i dati del popolo migrante che rinnova non solo la società civile maanche la Chiesa. “La migrazione economica ha visto una crescita significativa con17.500 arrivi, soprattutto nelle regioni del Sud Italia. Stiamo vivendo il periodo del

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migrante che deve lasciare la propria terra non solo per la guerra ma anche per idisastri ambientali”. Mons. Perego è poi intervenuto sulle problematichesull’accoglienza che ha l’Italia: “È un Paese di passaggio che in questi ultimi anni si ètrovatoad affrontare una grande ondata migratoria ed il rischio è stato di delegare a inquesti ultimi anni ad affrontare una grande ondata migratoria ed il rischio è stato didelegare a imprenditori legati alla malavita la gestione dell’accoglienza. Il caso diMafia Capitale ne è un esempio. La Chiesa ha promosso un’accoglienza diffusa sulterritorio con gli Sprar, un modello di accompagnamento con il sostegno dei Comuni. Ilnovanta per cento dei minori accolti sono adolescenti, 17.500 sono ospitati instrutture. Il sistema di accoglienza ha due elementi di debolezza: il primo è che moltiragazzi continuano il viaggio da soli, senza nessun sostegno, rischiando la vita e ilsecondo è la ricomparsa di veri e propri orfanotrofi, in cui alloggiano anche più dicento ragazzi”.

Mons. Perego ha concluso il suo intervento affermando: “Alcuni minori sono vittime ditratta sessuale o lavorativa. Sono trentamila iminori accolti nelle nostre struttureecclesiastiche, che poi diventati adulti lavorano nel settoretessilenell’agricoltura ecome badanti. I volti dei ragazzici devono ricordare che anche i giovani italiani, spessolaureati, sono costretti a lasciare il nostro Paese: gli emigranti sono centosettemila, undato che ci porta al 1960”.

L’Arcivescovo di Benevento, Mons. Felice Accrocca, ha invitato a proporre soluzionirelative al tema dei migranti “circoncidendo” i nostri cuori. “Argomenti così complicatinon possono essere risolti ragionando di pancia ma con la testa e con il cuore. ComeChiesa occorre contribuire ad offrire soluzioni alternative”. “Dobbiamo prenderecoscienza – ha concluso l’arcivescovo di Benevento ­ che questo problema è piùgrande di quanto pensiamo”.

Al termine degli interventi di Mons. Perego e dell’Arcivescovo di Benevento è seguita laproiezione del video “Vita da SPRAR” e la testimonianza di Yankuba Darboe e MarioLa Monaca, protagonisti di un’emozionante e positiva storia di accoglienza. Èintervenuto inoltre al convegno Moustapha Ghafir, Imam di Benevento eresponsabile dell’associazione “Il Dialogo” che ha esordito ringraziando “la Chiesa ePapa Francesco per quanto si sta facendoper l’accoglienza e il dialogo”. L’Imam ha poiraccontato il cammino con la Caritas beneventana con cui è nato il gruppo “PaceAlaykom”: “non vogliamo restare chiusi ma vogliamo dialogare per farci conoscere eabbattere il muro della paura”.

A chiudere gli interventi il direttore dell’Ufficio Diocesano Migrantes, don SergioRossetti che ha ringraziato i presenti e ha relazionato sull’attività della Migrantes:“Centosessantasei nuove famiglie, novecentottantasette richieste di aiuto di variogenere di cui centonovantacinque sono garantite. Sono settecentoundici gli interventianalizzati, settantadue ritorni di persone, sessantasei richieste di badante”. DonRossetti ha concluso affermando: “Dobbiamo essere sensibili, come direbbe il Papa:imigranti sono la carne di Cristo. È stato svolto il convegno in una parrocchia perchépunto di partenza. Dobbiamo dare speranza a chi è meno fortunato. Dobbiamo partiredalle periferie perché è lì che le persone vengono accolte”.

:: Questo articolo è stato stampato dal quotidiano online ilQuaderno.it ed è disponibile al seguente indirizzo:

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30/1/2017 Benevento| Caritas, intelligenza e cuore per nuove comunità – Lab TV

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Benevento| Caritas, intelligenza e cuore pernuove comunità

ANNA LIGUORI

“Unireintelligenzae cuore periniziare acostruirenuovecomunità”:questa è

l’esortazione del Direttore Nazionale della FondazioneMigrantes, mons. Giancarlo Perego, intervenuto alconvegno dell’Ufficio diocesano Migrantes di Beneventodal titolo “Migranti Minori vulnerabili e senza voce”,celebratosi presso la Sala Parrocchiale “Sacro Cuore”. IlDirettore della Fondazione Migrantes, nel relazionare sultema del convegno, ha esordito citando i dati del popolomigrante che rinnova non solo la società civile ma anchela Chiesa. “La migrazione economica ha visto unacrescita significativa con 17.500 arrivi, soprattutto nelleregioni del Sud Italia. Stiamo vivendo il periodo delmigrante che deve lasciare la propria terra non solo perla guerra ma anche per i disastri ambientali”. Il Direttore

30 GENNAIO2017

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Nazionale della Fondazione Migrantes è intervenutoinoltre sulle problematiche sull’accoglienza che ha l’Italia:“È un Paese di passaggio che in questi ultimi anni si ètrovato ad affrontare una grande ondata migratoria ed ilrischio è stato di delegare a in questi ultimi anni adaffrontare una grande ondata migratoria ed il rischio èstato di delegare a imprenditori legati alla malavita lagestione dell’accoglienza. Il caso di Mafia Capitale ne èun esempio. La Chiesa ha promosso un’accoglienzadiffusa sul territorio con gli Sprar, un modello diaccompagnamento con il sostegno dei Comuni. Ilnovanta per cento dei minori accolti sono adolescenti,17.500 sono ospitati in strutture. Il sistema diaccoglienza ha due elementi di debolezza: il primo è chemolti ragazzi continuano il viaggio da soli, senza nessunsostegno, rischiando la vita e il secondo è la ricomparsadi veri e propri orfanotrofi, in cui alloggiano anche più dicento ragazzi”. Mons. Perego ha concluso il suointervento affermando : “Alcuni minori sono vittime ditratta sessuale o lavorativa. Sono trentamila i minoriaccolti nelle nostre strutture ecclesiastiche, che poidiventati adulti lavorano nel settore tessile nell’agricolturae come badanti. I volti dei ragazzi ci devono ricordareche anche i giovani italiani, spesso laureati, sonocostretti a lasciare il nostro Paese: gli emigranti sonocentosettemila, un dato che ci porta al 1960”.

L’Arcivescovo di Benevento, Mons. Felice Accrocca, hainvitato a proporre soluzioni relative al tema dei migranti“circoncidendo” i nostri cuori. “Argomenti così complicatinon possono essere risolti ragionando di pancia ma conla testa e con il cuore. Come Chiesa occorre contribuiread offrire soluzioni alternative”. “Dobbiamo prenderecoscienza – ha concluso l’arcivescovo di Benevento –che questo problema è più grande di quanto pensiamo”.Al termine degli interventi di Mons. Perego edell’Arcivescovo di Benevento è seguita la proiezione delvideo “Vita da SPRAR” e la testimonianza di YankubaDarboe e Mario La Monaca, protagonisti diun’emozionante e positiva storia di accoglienza.È intervenuto inoltre al convegno Moustapha Ghafir,Imam di Benevento e responsabile dell’associazione “Il

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Dialogo” che ha esordito ringraziando “la Chiesa e PapaFrancesco per quanto si sta facendo per l’accoglienza eil dialogo”. L’Imam Moustapha Ghafir ha poi raccontato ilcammino con la Caritas beneventana con cui è nato ilgruppo “Pace Alaykom”: “non vogliamo restare chiusi mavogliamo dialogare per farci conoscere e abbattere ilmuro della paura”.

A chiudere gli interventi il direttore dell’Ufficio DiocesanoMigrantes, don Sergio Rossetti che ha ringraziato ipresenti e ha relazionato sull’attività della Migrantes:“Centosessantasei nuove famiglie, novecentottantasetterichieste di aiuto di vario genere di cuicentonovantacinque sono garantite. Sonosettecentoundici gli interventi analizzati, settantadueritorni di persone, sessantasei richieste di badante”. DonSergio Rossetti ha concluso affermando: “Dobbiamoessere sensibili, come direbbe il Papa: i migranti sono lacarne di Cristo. È stato svolto il convegno in unaparrocchia perché punto di partenza. Dobbiamo daresperanza a chi è meno fortunato. Dobbiamo partire dalleperiferie perché è lì che le persone vengono accolte”.

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30/1/2017 Migrantes online ­ Migrantes Benevento: unire intelligenza e cuore per costruire nuove comunità

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Lunedì 30 Gennaio 2017 14:25

Migrantes Benevento: unire intelligenza e cuore per costruirenuove comunità Benevento ­ “Unire intelligenza e cuore per iniziare a costruire nuove comunità”: questa è l’esortazione del Direttoregenerale della Fondazione Migrantes, Mons. Gian Carlo Perego, intervenuto ieri sera al convegno dell’Ufficio diocesanoMigrantes di Benevento dal titolo “Migranti Minori vulnerabili e senza voce”, celebratosi presso la Sala Parrocchiale“Sacro Cuore”. Il Direttore della Fondazione Migrantes, nel relazionare sul tema del convegno, ha esordito citando idati del popolo migrante che rinnova non solo la società civile ma anche la Chiesa. “La migrazione economica ha vistouna crescita significativa con 17.500 arrivi, soprattutto nelle regioni del Sud Italia. Stiamo vivendo il periodo delmigrante che deve lasciare la propria terra non solo per la guerra ma anche per i disastri ambientali”. Mons. Perego haparlato anche delle problematiche sull’accoglienza che ha l’Italia: “È un Paese di passaggio che in questi ultimi anni siè trovato ad affrontare una grande ondata migratoria ed il rischio è stato di delegare a in questi ultimi anni adaffrontare una grande ondata migratoria ed il rischio è stato di delegare a imprenditori legati alla malavita la gestionedell’accoglienza. Il caso di Mafia Capitale ne è un esempio. La Chiesa ha promosso un’accoglienza diffusa sul territorio.Il novanta per cento dei minori accolti sono adolescenti, 17.500 sono ospitati in strutture. Il sistema di accoglienza hadue elementi di debolezza: il primo è che molti ragazzi continuano il viaggio da soli, senza nessun sostegno,rischiando la vita e il secondo è la ricomparsa di veri e propri orfanotrofi, in cui alloggiano anche più di cento ragazzi”.Mons. Perego ha concluso il suo intervento affermando : “Alcuni minori sono vittime di tratta sessuale o lavorativa.Sono trentamila i minori accolti nelle nostre strutture ecclesiastiche, che poi diventati adulti lavorano nel settoretessile nell’agricoltura e come badanti. I volti dei ragazzi ci devono ricordare che anche i giovani italiani, spessolaureati, sono costretti a lasciare il nostro Paese: gli emigranti sono centosettemila, un dato che ci porta al 1960”.L’Arcivescovo di Benevento, Mons. Felice Accrocca, ha invitato a proporre soluzioni relative al tema dei migranti“circoncidendo” i nostri cuori. “Argomenti così complicati non possono essere risolti ragionando di pancia ma con latesta e con il cuore. Come Chiesa occorre contribuire ad offrire soluzioni alternative”. “Dobbiamo prendere coscienza –ha concluso l’arcivescovo di Benevento ­ che questo problema è più grande di quanto pensiamo”. Al termine degliinterventi di Mons. Perego e dell’Arcivescovo di Benevento è seguita la proiezione del video “Vita da SPRAR” e latestimonianza di Yankuba Darboe e Mario La Monaca, protagonisti di un’emozionante e positiva storia di accoglienza.È intervenuto inoltre al convegno Moustapha Ghafir, Imam di Benevento e responsabile dell’associazione “Il Dialogo”che ha esordito ringraziando “la Chiesa e Papa Francesco per quanto si sta facendo per l’accoglienza e il dialogo”.L’Imam ha poi raccontato il cammino con la Caritas beneventana con cui è nato il gruppo “Pace Alaykom”: “non vogliamo restare chiusi ma vogliamo dialogare per farci conoscere e abbattere il muro della paura”. A chiudere gliinterventi il direttore dell’Ufficio Diocesano Migrantes, don Sergio Rossetti che ha ringraziato i presenti e harelazionato sull’attività della Migrantes: “Centosessantasei nuove famiglie, novecentottantasette richieste di aiuto divario genere di cui centonovantacinque sono garantite. Sono settecentoundici gli interventi analizzati, settantadueritorni di persone, sessantasei richieste di badante”. Don Sergio Rossetti ha concluso affermando: “Dobbiamo esseresensibili, come direbbe il Papa: i migranti sono la carne di Cristo. È stato svolto il convegno in una parrocchia perchépunto di partenza. Dobbiamo dare speranza a chi è meno fortunato. Dobbiamo partire dalle periferie perché è lì che lepersone vengono accolte”.

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30/1/2017 “Intelligenza e cuore per costruire nuove comunità”: a Benevento il convegno Migrantes

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“Intelligenza e cuore per costruire nuove comunità”: aBenevento il convegno MigrantesDi redazione ­ 30 Gen, 2017 0

“Unire intelligenza e cuore per iniziare a costruire nuove comunità”: questa è l’esortazione del

Direttore Nazionale della Fondazione Migrantes, mons. Giancarlo Perego, intervenuto al

convegno dell’Ufficio diocesano Migrantes di Benevento dal titolo “Migranti Minori vulnerabili e

senza voce”, celebratosi presso la Sala Parrocchiale “Sacro Cuore”.

Il Direttore della Fondazione Migrantes, nel relazionare sul tema del convegno, ha esordito

citando i dati del popolo migrante che rinnova non solo la società civile ma anche la Chiesa. “La

migrazione economica ha visto una crescita significativa con 17.500 arrivi, soprattutto nelle

regioni del Sud Italia. Stiamo vivendo il periodo del migrante che deve lasciare la propria terra

non solo per la guerra ma anche per i disastri ambientali”.

Il Direttore Nazionale della Fondazione Migrantes è intervenuto inoltre sulle problematiche

sull’accoglienza che ha l’Italia: “È un Paese di passaggio che in questi ultimi anni si è trovato ad

affrontare una grande ondata migratoria ed il rischio è stato di delegare a in questi ultimi anni

ad affrontare una grande ondata migratoria ed il rischio è stato di delegare a imprenditori legati

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30/1/2017 “Intelligenza e cuore per costruire nuove comunità”: a Benevento il convegno Migrantes

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alla malavita la gestione dell’accoglienza. Il caso di Mafia Capitale ne è un esempio. La Chiesa ha

promosso un’accoglienza diffusa sul territorio con gli Sprar, un modello di accompagnamento

con il sostegno dei Comuni. Il novanta per cento dei minori accolti sono adolescenti, 17.500

sono ospitati in strutture. Il sistema di accoglienza ha due elementi di debolezza: il primo è che

molti ragazzi continuano il viaggio da soli, senza nessun sostegno, rischiando la vita e il secondo

è la ricomparsa di veri e propri orfanotrofi, in cui alloggiano anche più di cento ragazzi”.

Mons. Perego ha concluso il suo intervento affermando: “Alcuni minori sono vittime di tratta

sessuale o lavorativa. Sono trentamila i minori accolti nelle nostre strutture ecclesiastiche, che

poi diventati adulti lavorano nel settore tessile nell’agricoltura e come badanti. I volti dei ragazzi

ci devono ricordare che anche i giovani italiani, spesso laureati, sono costretti a lasciare il nostro

Paese: gli emigranti sono centosettemila, un dato che ci porta al 1960”.

L’Arcivescovo di Benevento, Felice Accrocca, ha invitato a proporre soluzioni relative al tema dei

migranti “circoncidendo” i nostri cuori. “Argomenti così complicati non possono essere risolti

ragionando di pancia ma con la testa e con il cuore. Come Chiesa occorre contribuire ad offrire

soluzioni alternative”. “Dobbiamo prendere coscienza – ha concluso l’arcivescovo di Benevento –

che questo problema è più grande di quanto pensiamo”.

Al termine degli interventi di Mons. Perego e dell’Arcivescovo di Benevento è seguita la

proiezione del video “Vita da SPRAR” e la testimonianza di Yankuba Darboe e Mario La Monaca,

protagonisti di un’emozionante e positiva storia di accoglienza.

È intervenuto inoltre al convegno Moustapha Ghafir, Imam di Benevento e responsabile

dell’associazione “Il Dialogo” che ha esordito ringraziando “la Chiesa e Papa Francesco per

quanto si sta facendo per l’accoglienza e il dialogo”. L’Imam Moustapha Ghafir ha poi raccontato

il cammino con la Caritas beneventana con cui è nato il gruppo “Pace Alaykom”: “non vogliamo

restare chiusi ma vogliamo dialogare per farci conoscere e abbattere il muro della paura”.

A chiudere gli interventi il direttore dell’Ufficio Diocesano Migrantes, don Sergio Rossetti che ha

ringraziato i presenti e ha relazionato sull’attività della Migrantes: “Centosessantasei nuove

famiglie, novecentottantasette richieste di aiuto di vario genere di cui centonovantacinque sono

garantite. Sono settecentoundici gli interventi analizzati, settantadue ritorni di persone,

sessantasei richieste di badante”. Don Sergio Rossetti ha concluso affermando: “Dobbiamo

essere sensibili, come direbbe il Papa: i migranti sono la carne di Cristo. È stato svolto il

convegno in una parrocchia perché punto di partenza. Dobbiamo dare speranza a chi è meno

fortunato. Dobbiamo partire dalle periferie perché è lì che le persone vengono accolte”.

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30/1/2017 "Migranti minori vulnerabili e senza voce" ­ Ottopagine.it Benevento

http://www.ottopagine.it/bn/attualita/112854/migranti­minori­vulnerabili­e­senza­voce.shtml 1/3

Benevento.

"Migranti minori vulnerabili e senzavoce"Convegno dell'ufficio diocesano Migrantes a Benevento

I volti dei ragazzi ci devono ricordare che anche i giovani italiani, spesso laureati,sono costretti a lasciare il nostro Paese: gli emigranti sono centosettemila, un datoche ci porta al 1960..

“Unire intelligenza e cuore per iniziare a costruire nuovecomunità”: questa è l’esortazione del Direttore Nazionale della FondazioneMigrantes, mons. Giancarlo Perego, intervenuto al convegno dell’Ufficiodiocesano Migrantes di Benevento dal titolo “Migranti Minori vulnerabili esenza voce”,celebratosi presso la Sala Parrocchiale “Sacro Cuore”.

Il Direttore della Fondazione Migrantes, nel relazionare sul tema delconvegno, ha esordito citando i dati del popolo migrante che rinnovanon solo la società civile ma anche la Chiesa. “La migrazione economicaha visto una crescita significativa con 17.500 arrivi, soprattutto nelle regionidel Sud Italia. Stiamo vivendo il periodo del migrante che deve lasciare lapropria terra non solo per la guerra ma anche per i disastri ambientali”. IlDirettore Nazionale della Fondazione Migrantes è intervenuto inoltre sulleproblematiche sull’accoglienza che ha l’Italia: “È un Paese di passaggio chein questi ultimi anni si è trovatoad affrontare una grande ondata migratoriaed il rischio è stato di delegare a in questi ultimi anni ad affrontare unagrande ondata migratoria ed il rischio è stato di delegare a imprenditori legatialla malavita la gestione dell’accoglienza. Il caso di Mafia Capitale ne è unesempio. La Chiesa ha promosso un’accoglienza diffusa sul territorio con gliSprar, un modello di accompagnamento con il sostegno dei Comuni. Ilnovanta per cento dei minori accolti sono adolescenti, 17.500 sonoospitati in strutture. Il sistema di accoglienza ha due elementi didebolezza: il primo è che molti ragazzi continuano il viaggio da soli, senzanessun sostegno, rischiando la vita e il secondo è la ricomparsa di veri epropri orfanotrofi, in cui alloggiano anche più di cento ragazzi”.

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30/1/2017 "Migranti minori vulnerabili e senza voce" ­ Ottopagine.it Benevento

http://www.ottopagine.it/bn/attualita/112854/migranti­minori­vulnerabili­e­senza­voce.shtml 2/3

Perego ha concluso il suo intervento affermando: “Alcuni minori sonovittime di tratta sessuale o lavorativa. Sono trentamila iminori accolti nellenostre strutture ecclesiastiche, che poi diventati adulti lavorano nelsettoretessilenell’agricoltura e come badanti. I volti dei ragazzi ci devonoricordare che anche i giovani italiani, spesso laureati, sono costretti alasciare il nostro Paese: gli emigranti sono centosettemila, un dato che ciporta al 1960”.

L’Arcivescovo di Benevento, Felice Accrocca, ha invitato a proporresoluzioni relative al tema dei migranti “circoncidendo” i nostricuori.“Argomenti così complicati non possono essere risolti ragionando dipancia ma con la testa e con il cuore. Come Chiesa occorre contribuire adoffrire soluzioni alternative”. “Dobbiamo prendere coscienza – ha conclusol’arcivescovo di Benevento ­ che questo problema è più grande di quantopensiamo”.

Al termine degli interventi di Mons. Perego e dell’Arcivescovo di Benevento èseguita la proiezione del video “Vita da Sprar” e la testimonianza diYankubaDarboe e Mario La Monaca, protagonisti di un’emozionante epositiva storia di accoglienza.

È intervenuto inoltre al convegno MoustaphaGhafir, Imam di Benevento eresponsabile dell’associazione “Il Dialogo” che ha esordito ringraziando “laChiesa e Papa Francesco per quanto si sta facendoper l’accoglienza e ildialogo”. L’Imam MoustaphaGhafir ha poi raccontato il cammino con laCaritas beneventana con cui è nato il gruppo “Pace Alaykom”: “non vogliamo restare chiusi ma vogliamo dialogare per farci conoscere eabbattere il muro della paura”.

A chiudere gli interventi il direttore dell’Ufficio Diocesano Migrantes,don Sergio Rossetti che ha ringraziato i presenti e ha relazionatosull’attività della Migrantes: “Centosessantasei nuove famiglie,novecentottantasette richieste di aiuto di vario genere di cuicentonovantacinque sono garantite. Sono settecentoundici gli interventianalizzati, settantadue ritorni di persone, sessantasei richieste di badante”.Don Sergio Rossetti ha concluso affermando: “Dobbiamo essere sensibili,come direbbe il Papa:i migranti sono la carne di Cristo. È stato svolto ilconvegno in una parrocchia perché punto di partenza. Dobbiamo dare

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30/1/2017 "Migranti minori vulnerabili e senza voce" ­ Ottopagine.it Benevento

http://www.ottopagine.it/bn/attualita/112854/migranti­minori­vulnerabili­e­senza­voce.shtml 3/3

speranza a chi è meno fortunato. Dobbiamo partire dalle periferie perché è lìche le persone vengono accolte”.

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30/1/2017 Attualit&agrave; ­ Unire cuore e intelligenza per costruire nuove comunità, celebrato il convegno Migrantes (30/01/2017)

http://realtasannita.it/articoli/articolo.php?id_articolo=20088 1/1

30/01/2017Unire cuore e intelligenza per costruire nuove comunità, celebrato il convegno Migrantes

'Unire intelligenza e cuore per iniziare a costruire nuove comunità': questa èl'esortazione del direttore nazionale della Fondazione Migrantes, mons.Giancarlo Perego, intervenuto al convegno dell’Ufficio diocesanoMigrantes di Benevento dal titolo 'Migranti Minori vulnerabili e senza voce',celebratosi presso la sala parrocchiale 'Sacro Cuore'.Il direttore della Fondazione Migrantes, nel relazionare sul tema delconvegno, ha esordito citando i dati del popolo migrante che rinnova nonsolo la società civile ma anche la Chiesa. 'La migrazione economica ha vistouna crescita significativa con 17.500 arrivi, soprattutto nelle regioni del SudItalia. Stiamo vivendo il periodo del migrante che deve lasciare la propria

terra non solo per la guerra ma anche per i disastri ambientali'.Il direttore nazionale della Fondazione Migrantes è intervenuto inoltre sulle problematiche sull’accoglienza cheha l’Italia: 'È un Paese di passaggio che in questi ultimi anni si è trovato ad affrontare una grande ondatamigratoria ed il rischio è stato di delegare a in questi ultimi anni ad affrontare una grande ondata migratoria edil rischio è stato di delegare a imprenditori legati alla malavita la gestione dell’accoglienza. Il caso di MafiaCapitale ne è un esempio. La Chiesa ha promosso un’accoglienza diffusa sul territorio con gli Sprar, unmodello di accompagnamento con il sostegno dei Comuni. Il novanta per cento dei minori accolti sonoadolescenti, 17.500 sono ospitati in strutture. Il sistema di accoglienza ha due elementi di debolezza: il primo èche molti ragazzi continuano il viaggio da soli, senza nessun sostegno, rischiando la vita e il secondo è laricomparsa di veri e propri orfanotrofi, in cui alloggiano anche più di cento ragazzi'.Mons. Perego ha concluso il suo intervento affermando: 'Alcuni minori sono vittime di tratta sessuale olavorativa. Sono trentamila i minori accolti nelle nostre strutture ecclesiastiche, che poi diventati adulti lavoranonel settore tessile nell’agricoltura e come badanti. I volti dei ragazzi ci devono ricordare che anche i giovaniitaliani, spesso laureati, sono costretti a lasciare il nostro Paese: gli emigranti sono centosettemila, un dato checi porta al 1960'.L’arcivescovo di Benevento, mons. Felice Accrocca, ha invitato a proporre soluzioni relative al tema deimigranti 'circoncidendo' i nostri cuori. 'Argomenti così complicati non possono essere risolti ragionando dipancia ma con la testa e con il cuore. Come Chiesa occorre contribuire ad offrire soluzioni alternative'.'Dobbiamo prendere coscienza ­ ha concluso l’arcivescovo di Benevento ­ che questo problema è più grandedi quanto pensiamo'.Al termine degli interventi di mons. Perego e dell’arcivescovo di Benevento è seguita la proiezione del video'Vita da SPRAR' e la testimonianza di Yankuba Darboe e Mario La Monaca, protagonisti di un’emozionante epositiva storia di accoglienza.È intervenuto inoltre al convegno Moustapha Ghafir, imam di Benevento e responsabile dell’associazione 'IlDialogo' che ha esordito ringraziando 'la Chiesa e Papa Francesco per quanto si sta facendo per l’accoglienzae il dialogo'. L’imam Moustapha Ghafir ha poi raccontato il cammino con la Caritas beneventana con cui è natoil gruppo 'Pace Alaykom': 'non vogliamo restare chiusi ma vogliamo dialogare per farci conoscere e abbattereil muro della paura'.A chiudere gli interventi il direttore dell’Ufficio Diocesano Migrantes, don Sergio Rossetti che ha ringraziato ipresenti e ha relazionato sull’attività della Migrantes: 'Centosessantasei nuove famiglie, novecentottantasetterichieste di aiuto di vario genere di cui centonovantacinque sono garantite. Sono settecentoundici gli interventianalizzati, settantadue ritorni di persone, sessantasei richieste di badante'.Don Sergio Rossetti ha concluso affermando: 'Dobbiamo essere sensibili, come direbbe il Papa: i migrantisono la carne di Cristo. È stato svolto il convegno in una parrocchia perché punto di partenza. Dobbiamo daresperanza a chi è meno fortunato. Dobbiamo partire dalle periferie perché è lì che le persone vengono accolte'.

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30/1/2017 Retesei.com – “Migranti Minori vulnerabili e senza voce”

http://www.retesei.com/migranti­minori­vulnerabili­e­senza­voce/ 1/2

30 GENNAIO 2017

“Migranti Minori vulnerabili e senzavoce”

“Unire intelligenza e cuore per iniziare a costruire nuovecomunità”: questa è l’esortazione del Direttore Nazionaledella Fondazione Migrantes, mons. Giancarlo Perego,intervenuto al convegno dell’Ufficio diocesano Migrantesdi Benevento dal titolo “Migranti Minori vulnerabili esenza voce”, celebratosi presso la Sala Parrocchiale “SacroCuore”. Il Direttore della Fondazione Migrantes, nelrelazionare sul tema del convegno, ha esordito citando i

dati del popolo migrante che rinnova non solo la società civile ma anche la Chiesa. “La migrazioneeconomica ha visto una crescita significativa con 17.500 arrivi, soprattutto nelle regioni del SudItalia. Stiamo vivendo il periodo del migrante che deve lasciare la propria terra non solo per laguerra ma anche per i disastri ambientali”. Il Direttore Nazionale della Fondazione Migrantes èintervenuto inoltre sulle problematiche sull’accoglienza che ha l’Italia: “È un Paese di passaggioche in questi ultimi anni si è trovato ad affrontare una grande ondata migratoria ed il rischio è statodi delegare a in questi ultimi anni ad affrontare una grande ondata migratoria ed il rischio è stato didelegare a imprenditori legati alla malavita la gestione dell’accoglienza. Il caso di Mafia Capitalene è un esempio. La Chiesa ha promosso un’accoglienza diffusa sul territorio con gli Sprar, unmodello di accompagnamento con il sostegno dei Comuni. Il novanta per cento dei minori accoltisono adolescenti, 17.500 sono ospitati in strutture. Il sistema di accoglienza ha due elementi didebolezza: il primo è che molti ragazzi continuano il viaggio da soli, senza nessun sostegno,rischiando la vita e il secondo è la ricomparsa di veri e propri orfanotrofi, in cui alloggiano anchepiù di cento ragazzi”. Mons. Perego ha concluso il suo intervento affermando : “Alcuni minorisono vittime di tratta sessuale o lavorativa. Sono trentamila i minori accolti nelle nostre struttureecclesiastiche, che poi diventati adulti lavorano nel settore tessile nell’agricoltura e come badanti. Ivolti dei ragazzi ci devono ricordare che anche i giovani italiani, spesso laureati, sono costretti alasciare il nostro Paese: gli emigranti sono centosettemila, un dato che ci porta al 1960”.L’Arcivescovo di Benevento, Mons. Felice Accrocca, ha invitato a proporre soluzioni relative altema dei migranti “circoncidendo” i nostri cuori. “Argomenti così complicati non possono essererisolti ragionando di pancia ma con la testa e con il cuore. Come Chiesa occorre contribuire adoffrire soluzioni alternative”. “Dobbiamo prendere coscienza – ha concluso l’arcivescovo diBenevento – che questo problema è più grande di quanto pensiamo”. Al termine degli interventi diMons. Perego e dell’Arcivescovo di Benevento è seguita la proiezione del video “Vita da SPRAR”e la testimonianza di Yankuba Darboe e Mario La Monaca, protagonisti di un’emozionante e

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30/1/2017 Retesei.com – “Migranti Minori vulnerabili e senza voce”

http://www.retesei.com/migranti­minori­vulnerabili­e­senza­voce/ 2/2

positiva storia di accoglienza.

È intervenuto inoltre al convegno Moustapha Ghafir, Imam di Benevento e responsabiledell’associazione “Il Dialogo” che ha esordito ringraziando “la Chiesa e Papa Francesco perquanto si sta facendo per l’accoglienza e il dialogo”. L’Imam Moustapha Ghafir ha poi raccontatoil cammino con la Caritas beneventana con cui è nato il gruppo “Pace Alaykom”: “non vogliamorestare chiusi ma vogliamo dialogare per farci conoscere e abbattere il muro della paura”.

A chiudere gli interventi il direttore dell’Ufficio Diocesano Migrantes, don Sergio Rossetti che haringraziato i presenti e ha relazionato sull’attività della Migrantes: “Centosessantasei nuovefamiglie, novecentottantasette richieste di aiuto di vario genere di cui centonovantacinque sonogarantite. Sono settecentoundici gli interventi analizzati, settantadue ritorni di persone, sessantaseirichieste di badante”. Don Sergio Rossetti ha concluso affermando: “Dobbiamo essere sensibili,come direbbe il Papa: i migranti sono la carne di Cristo. È stato svolto il convegno in unaparrocchia perché punto di partenza. Dobbiamo dare speranza a chi è meno fortunato. Dobbiamopartire dalle periferie perché è lì che le persone vengono accolte”.

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30/1/2017 “L’accoglienza in famiglia”, il nuovo obiettivo di Migrantes | sannionews24 | Notizie dal Sannio

http://www.sannionews24.it/benevento/laccoglienza­in­famiglia­il­nuovo­obiettivo­di­migrantes/ 1/2

“L’accoglienza in famiglia”, il nuovo obiettivo di MigrantesBy Annalisa Ucci ­ gen 30, 2017 98

Si è celebrata ieri, 29 gennaio, la Giornata del migrante e del rifugiatocon un convegno ricco di

interventi e testimonianze. “L’accoglienza che noi stiamo facendo in Diocesi, in accordo con le

Prefetture, è di accogliere queste persone che arrivano, uomini e donne, sulle nostre coste e poi

smistati su tutto il territorio italiano”, ha iniziato a spiegare don Sergio Rossetti, direttore della

Fondazione Migrantes, “Maggiormente, ora, c’è un flusso di ragazzi che arrivano da soli. Li

mandano le famiglie stesse, perché possano trovare la speranza di farsi una vita” e aggiunge

“Però il problema fondamentale è che una volta arrivati sulle nostre coste, se non c’è una giusta

accoglienza, c’è il rischio che possano andare a finire in situazioni spiacevoli”.

Facebook Twitter

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30/1/2017 “L’accoglienza in famiglia”, il nuovo obiettivo di Migrantes | sannionews24 | Notizie dal Sannio

http://www.sannionews24.it/benevento/laccoglienza­in­famiglia­il­nuovo­obiettivo­di­migrantes/ 2/2

Ancora una volta, certamente nella ricorrenza di una giornata dedicata proprio a tutto questo,

rimbalza il tema dell’immigrazione, non un fenomeno sociale, sarebbe troppo riduttivo, bensì

una vera e propria emergenza che trova ancora difficoltà nell’attuazione di piani risolutivi e che

possano, di conseguenza, arginare polemiche, retoriche ridondanti, alimentate da un sistema

che troppo spesso si rifiuta di cercare plausibili soluzioni. L’emergenza , poi, si alimenta a sua

volta di un grande flusso di minori migranti, che necessitano ancora di più di accoglienza e

sussidi.

Don Sergio Rossetti, ha spiegato così il loro operato, chiaramente ancora in corsa, in quanto

Chiesa: “Abbiamo due Sprar, uno a Chianche ed un altro a Petruro, due paesi in provincia di

Avellino, ma che fanno parte della nostra Diocesi di Benevento, che accolgono minori migranti. I

minori ci vengono assegnati dalle Prefetture che, prima di tutto fanno un censimento e noi,

monitorati dalla Prefettura, li accogliamo” ed aggiunge “Tra Chianche e Petruro oggi contiamo

12­13 minori accolti”. L’accoglienza è poi, tutto sommato, un punto di forza dalle nostre parti,

tanto che in uno di questi paesi, proprio con l’arrivo di minori, è stato possibile aprire

nuovamente un asilo e, come ha sottolineato don Sergio, i paesi hanno accolto positivamente il

loro arrivo, stabilendo da subito un rapporto con essi. “A Petruro abbiamo anche battezzato una

bambina, Vittoria. E’ intervenuto l’Arcivescovo , con il parroco e gli operatori che hanno fatto

questa festa di accoglienza a Vittoria”.

Il messaggio che è stato fatto passare durante il convegno è: “L’accoglienza in famiglia, questa

nuova forma di accoglienza che dà la possibilità, economicamente, di dare una mano alla

famiglia che accoglie, ma soprattutto di creare una sinergia tra la famiglia e il migrante accolto

e quindi di stabilire già quel rapporto positivo” e la testimonianza in merito è stata di Mario La

Monaca e Yancuba Darboe, esempio di accoglienza in famiglia.

Forte ed importante anche l’intervento dell’Imam Moustapha Ghafir, che ha elogiato l’operato

della Chiesa in termini di accoglienza e quello dell’ Arcivescovo, Felice Accrocca, che ha fatto leva

sulla Chiesa quale chiave di plausibili soluzioni all’emergenza dell’accoglienza, cercando così di

abbattere termini come razzismo, paura e pregiudizi.

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30/1/2017 “L’accoglienza in famiglia”, il nuovo obiettivo di Migrantes | sannionews24 | Notizie dal Sannio

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“L’accoglienza in famiglia”, il nuovo obiettivo di MigrantesBy Annalisa Ucci ­ gen 30, 2017 256

Si è celebrata ieri, 29 gennaio, la Giornata del migrante e del rifugiatocon un convegno ricco di

interventi e testimonianze. “L’accoglienza che noi stiamo facendo in Diocesi, in accordo con le

Prefetture, è di accogliere queste persone che arrivano, uomini e donne, sulle nostre coste e poi

smistati su tutto il territorio italiano”, ha iniziato a spiegare don Sergio Rossetti, direttore della

Fondazione Migrantes, “Maggiormente, ora, c’è un flusso di ragazzi che arrivano da soli. Li

mandano le famiglie stesse, perché possano trovare la speranza di farsi una vita” e aggiunge

“Però il problema fondamentale è che una volta arrivati sulle nostre coste, se non c’è una giusta

accoglienza, c’è il rischio che possano andare a finire in situazioni spiacevoli”.

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30/1/2017 “L’accoglienza in famiglia”, il nuovo obiettivo di Migrantes | sannionews24 | Notizie dal Sannio

http://www.sannionews24.it/benevento/laccoglienza­in­famiglia­il­nuovo­obiettivo­di­migrantes/ 2/2

Ancora una volta, certamente nella ricorrenza di una giornata dedicata proprio a tutto questo,

rimbalza il tema dell’immigrazione, non un fenomeno sociale, sarebbe troppo riduttivo, bensì

una vera e propria emergenza che trova ancora difficoltà nell’attuazione di piani risolutivi e che

possano, di conseguenza, arginare polemiche, retoriche ridondanti, alimentate da un sistema

che troppo spesso si rifiuta di cercare plausibili soluzioni. L’emergenza , poi, si alimenta a sua

volta di un grande flusso di minori migranti, che necessitano ancora di più di accoglienza e

sussidi.

Don Sergio Rossetti, ha spiegato così il loro operato, chiaramente ancora in corsa, in quanto

Chiesa: “Abbiamo due Sprar, uno a Chianche ed un altro a Petruro, due paesi in provincia di

Avellino, ma che fanno parte della nostra Diocesi di Benevento, che accolgono minori migranti. I

minori ci vengono assegnati dalle Prefetture che, prima di tutto fanno un censimento e noi,

monitorati dalla Prefettura, li accogliamo” ed aggiunge “Tra Chianche e Petruro oggi contiamo

12­13 minori accolti”. L’accoglienza è poi, tutto sommato, un punto di forza dalle nostre parti,

tanto che in uno di questi paesi, proprio con l’arrivo di minori, è stato possibile aprire

nuovamente un asilo e, come ha sottolineato don Sergio, i paesi hanno accolto positivamente il

loro arrivo, stabilendo da subito un rapporto con essi. “A Petruro abbiamo anche battezzato una

bambina, Vittoria. E’ intervenuto l’Arcivescovo , con il parroco e gli operatori che hanno fatto

questa festa di accoglienza a Vittoria”.

Il messaggio che è stato fatto passare durante il convegno è: “L’accoglienza in famiglia, questa

nuova forma di accoglienza che dà la possibilità, economicamente, di dare una mano alla

famiglia che accoglie, ma soprattutto di creare una sinergia tra la famiglia e il migrante accolto

e quindi di stabilire già quel rapporto positivo” e la testimonianza in merito è stata di Mario La

Monaca e Yancuba Darboe, esempio di accoglienza in famiglia.

Forte ed importante anche l’intervento dell’Imam Moustapha Ghafir, che ha elogiato l’operato

della Chiesa in termini di accoglienza e quello dell’ Arcivescovo, Felice Accrocca, che ha fatto leva

sulla Chiesa quale chiave di plausibili soluzioni all’emergenza dell’accoglienza, cercando così di

abbattere termini come razzismo, paura e pregiudizi.

TAGS CARITAS BENEVENTO DON SERGIO ROSSETTI BENEVENTO FONDAZIONE MIGRANTES BENEVENTO

IMAM MOUSTAPHA GHAFIR BENEVENTO MIGRANTI MINORI CONVEGNO BENEVENTO MONSIGNOR FELICE ACCROCCA BENEVENTO

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30/1/2017 Caritas: "Unire intelligenza e cuore per iniziare a costruire nuove comunità", celebrato convegno Migrantes ­ Tv7 Benevento

http://www.tvsette.net/2017/01/30/caritas­unire­intelligenza­cuore­iniziare­costruire­nuove­comunita­celebrato­convegno­migrantes/ 1/2

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Caritas: “Unire intelligenza e cuore per iniziare acostruire nuove comunità”, celebrato convegnoMigrantes

“Unire intelligenza e cuore per iniziare a costruire nuove comunità”: questa è l’esortazione del

Direttore Nazionale della Fondazione Migrantes, mons. Giancarlo Perego, intervenuto al

convegno dell’Ufficio diocesano Migrantes di Benevento dal titolo “Migranti Minori vulnerabili e

senza voce”, celebratosi presso la Sala Parrocchiale “Sacro Cuore”. Il Direttore della Fondazione

Migrantes, nel relazionare sul tema del convegno, ha esordito citando i dati del popolo migrante

che rinnova non solo la società civile ma anche la Chiesa. “La migrazione economica ha visto

una crescita significativa con 17.500 arrivi, soprattutto nelle regioni del Sud Italia. Stiamo

vivendo il periodo del migrante che deve lasciare la propria terra non solo per la guerra ma

anche per i disastri ambientali”. Il Direttore Nazionale della Fondazione Migrantes è intervenuto

inoltre sulle problematiche sull’accoglienza che ha l’Italia: “È un Paese di passaggio che in questi

ultimi anni si è trovato ad affrontare una grande ondata migratoria ed il rischio è stato di

delegare a in questi ultimi anni ad affrontare una grande ondata migratoria ed il rischio è stato di

delegare a imprenditori legati alla malavita la gestione dell’accoglienza. Il caso di Mafia Capitale

ne è un esempio. La Chiesa ha promosso un’accoglienza diffusa sul territorio con gli Sprar, un

modello di accompagnamento con il sostegno dei Comuni. Il novanta per cento dei minori accolti

sono adolescenti, 17.500 sono ospitati in strutture. Il sistema di accoglienza ha due elementi di

debolezza: il primo è che molti ragazzi continuano il viaggio da soli, senza nessun sostegno,

rischiando la vita e il secondo è la ricomparsa di veri e propri orfanotrofi, in cui alloggiano anche

più di cento ragazzi”. Mons. Perego ha concluso il suo intervento affermando : “Alcuni minori

sono vittime di tratta sessuale o lavorativa. Sono trentamila i minori accolti nelle nostre

strutture ecclesiastiche, che poi diventati adulti lavorano nel settore tessile nell’agricoltura e

come badanti. I volti dei ragazzi ci devono ricordare che anche i giovani italiani, spesso laureati,

sono costretti a lasciare il nostro Paese: gli emigranti sono centosettemila, un dato che ci porta

al 1960”.

L’Arcivescovo di Benevento, Mons. Felice Accrocca, ha invitato a proporre soluzioni relative al

tema dei migranti “circoncidendo” i nostri cuori. “Argomenti così complicati non possono essere

risolti ragionando di pancia ma con la testa e con il cuore. Come Chiesa occorre contribuire ad

offrire soluzioni alternative”. “Dobbiamo prendere coscienza – ha concluso l’arcivescovo di

Benevento – che questo problema è più grande di quanto pensiamo”.

Al termine degli interventi di Mons. Perego e dell’Arcivescovo di Benevento è seguita la

30 gennaio 2017 0

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30/1/2017 Caritas: "Unire intelligenza e cuore per iniziare a costruire nuove comunità", celebrato convegno Migrantes ­ Tv7 Benevento

http://www.tvsette.net/2017/01/30/caritas­unire­intelligenza­cuore­iniziare­costruire­nuove­comunita­celebrato­convegno­migrantes/ 2/2

proiezione del video “Vita da SPRAR” e la testimonianza di Yankuba Darboe e Mario La Monaca,

protagonisti di un’emozionante e positiva storia di accoglienza.

È intervenuto inoltre al convegno Moustapha Ghafir, Imam di Benevento e responsabile

dell’associazione “Il Dialogo” che ha esordito ringraziando “la Chiesa e Papa Francesco per

quanto si sta facendo per l’accoglienza e il dialogo”. L’Imam Moustapha Ghafir ha poi raccontato

il cammino con la Caritas beneventana con cui è nato il gruppo “Pace Alaykom”: “non vogliamo

restare chiusi ma vogliamo dialogare per farci conoscere e abbattere il muro della paura”.

A chiudere gli interventi il direttore dell’Ufficio Diocesano Migrantes, don Sergio Rossetti che ha

ringraziato i presenti e ha relazionato sull’attività della Migrantes: “Centosessantasei nuove

famiglie, novecentottantasette richieste di aiuto di vario genere di cui centonovantacinque sono

garantite. Sono settecentoundici gli interventi analizzati, settantadue ritorni di persone,

sessantasei richieste di badante”. Don Sergio Rossetti ha concluso affermando: “Dobbiamo

essere sensibili, come direbbe il Papa: i migranti sono la carne di Cristo. È stato svolto il

convegno in una parrocchia perché punto di partenza. Dobbiamo dare speranza a chi è meno

fortunato. Dobbiamo partire dalle periferie perché è lì che le persone vengono accolte”.

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Caritas Benevento - Cittadella della Carità Evangelii Gaudium Via San Pasquale 11 - 82100 Benevento

USTAC Ufficio STAmpa e ComunicazioneCaritas - [email protected] Ph 0824 482781 - Fax 0824 25981

www.caritasbenevento.it - Caritas Benevento Cittadella EvangeliiGaudium - @Caritas_bn - caritas_benevento - Caritas Benevento Ustac

RASSEGNA STAMPA

PETRURO IRPINO, BATTESIMO VICTORY

Caritas e SPRAR, la Comunità accogliente e il battesimo del piccolo Victory

Petruro Irpino. Una comunità che rinasce grazie all'accoglienza

Martedì 20 a Petruro Irpino si battezza il piccolo Victory

Martedi' prossimo 20 settembre nella chiesa di San Bartolomeo di Petruro Irpino, il piccolo Victory riceverà

il Sacramento del Battesimo

Famiglie di rifugiati, il battesimo di Victory

Famiglia Caritas in festa per il battezzo del piccolo ospite Victory

L’arcivescovo Accrocca battezza il piccolo Victory

Battesimo di un piccolo richiedente asilo

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Petruro Irpino| Il piccolo Victory battezzato dal Vescovo Accrocca

Il battesimo di Victory, in festa lo Sprar Caritas Benevento

La Comunità accogliente, il piccolo Victory riceverà il Sacramento del Battesimo

Caritas, martedì Victory sarà battezzato dal Vescovo di Benevento, Mons. Felice Accrocca

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7/10/2016 Caritas e SPRAR, la Comunità accogliente e il battesimo del piccolo Victory | BeneventoForum.it

http://www.beneventoforum.it/caritas­e­sprar­la­comunita­accogliente­e­il­battesimo­del­piccolo­victory/ 1/4

ATTUALITÀ SOCIETÀ

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CARITAS E SPRAR, LACOMUNITÀ ACCOGLIENTE E ILBATTESIMO DEL PICCOLO VICTORY

REDAZIONE — 18 SETTEMBRE 2016

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7/10/2016 Caritas e SPRAR, la Comunità accogliente e il battesimo del piccolo Victory | BeneventoForum.it

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Martedì 20 settembre 2016, alle ore 18.00, nella Chiesa di San Bartolomeo di Petruro Irpino, il piccolo Victoryriceverà il Sacramento del Battesimo.

Ad ungerlo con l’Olio dei Catecumeni, S.E. il Vescovo di Benevento, Mons. Felice Accrocca.

Dopo la Messa, il brindisi con voi e con tutta la Comunità di Petruro Irpino, la coraggiosa Comunità che ha accoltocon gioia la nascita del quarto SPRAR Caritas, questa volta dedicato alle Famiglie.

Era quasi destinato a scomparire, Petruro Irpino. Pochi abitanti rimasti tra i vicoli in pietra. Poi un’intuizione. IlSindaco, Giuseppe Lombardi non perde tempo e insieme alla Caritas diocesana di Benevento elabora un Progetto“SPRAR Famiglie”.

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7/10/2016 Caritas e SPRAR, la Comunità accogliente e il battesimo del piccolo Victory | BeneventoForum.it

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Arriva Victory con la sua mamma. Ed arriva anche Mariella con i suoi genitori. Hanno dieci mesi di vita in due. E poiarrivano altre tre famiglie. A Petruro si riaprono case vuote da anni, i vicoli riprendono voce.

Marco Milano è il Responsabile Caritas dello SPRAR di Petruro Irpino. Ormai si è trasferito lì, innamorato del suolavoro e dei suoi piccoli cuccioli SPRAR.

La #FamigliaCARITAS sarebbe felice di festeggiare insieme a Voi

SCHEDA SPRAR:

Caritas Benevento gestisce, attualmente, 4 SPRAR:

SPRAR adulti a Casa Quascirana, a Roccabascerana: 30 adulti complessivamente, 15 dei quali risiedono peròa Benevento, nella sede di Via Napoli. Responsabile, Marielena Morelli;SPRAR adulti nel Comune di Chianche, l’ultimo nato, Responsabile Francesco Giangregorio: ospita 11persone, tutte con protezione sussidiaria, internazionale o con status di rifugiato;SPRAR Minori Stranieri non Accompagnati (MSNA), Coordinatrice di Progetto Paola Ferrannini. Si divide in dueStrutture: Casa Famiglia “La Gabbianella e il Gatto, a Benevento, Responsabile Annarita Iannelli: ospita 6MSNA tra i 16 ed i 18 anni non compiuti (tra i quali una ragazza che, dopo aver brillantemente superato gliesami di terza media a giugno, dal 15 settembre frequenta un Liceo a Benevento); Casa Famiglia “TettoRosso”, a Dugenta, Responsabile Maria Grazia Sgambato: ospita 2 MSNA;SPRAR Famiglie, nel Comune di Petruro Irpino, Responsabile Marco Milano, attualmente ospita quattrofamiglie, in totale dieci persone di cui 3 bimbi piccoli.

Nota Stampa

Il Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati (SPRAR) costituisce una rete di centri di “secondaaccoglienza” destinata ai richiedenti e ai titolari di protezione internazionale.

Esso non è dunque finalizzato (come i CDA o i CARA) ad un’assistenza immediata delle persone che arrivano sulterritorio italiano ma, originariamente, all’integrazione sociale ed economica di soggetti già titolari di una forma diprotezione internazionale (rifugiati, titolari di protezione sussidiaria o umanitaria). Nei primi anni di attività, tuttavia, loSPRAR ha dovuto supplire alle carenze del sistema “primario” di accoglienza.

Lo SPRAR si propone due obiettivi principali: a) offrire misure di assistenza e di protezione al singolo beneficiario;b) favorirne il percorso di integrazione attraverso l’acquisizione di una ritrovata autonomia.

Per raggiungere tali obbiettivi i progetti dello SPRAR si fondano tutti sul concetto diempowerment del beneficiario,inteso come “un processo individuale e organizzato, attraverso il quale le singole persone possono (ri)costruire leproprie capacità di scelta e di progettazione e (ri)acquistare la percezione del proprio valore, delle propriepotenzialità e opportunità” (Servizio Centrale SPRAR, “Manuale per l’attivazione e la gestione di servizi di accoglienzae integrazione per i richiedenti e i titolari di protezione internazionale”, Roma, p. 4).

In questo senso esso rappresenta una punta di “eccellenza” del complessivo sistema istituzionale di accoglienzadegli immigrati e dei richiedenti asilo, purtroppo destinato ad accogliere soltanto una minima parte dei soggetti aiquali esso teoricamente si rivolge.

Lo SPRAR è stato istituito ai sensi di un protocollo d’intesa stipulato tra Ministero dell’Interno,’ANCI e AltoCommissariato Onu per i Rifugiati (UNHCR), che hanno cercato di razionalizzare i programmi di accoglienza inprecedenza gestiti a livello locale. L’intera rete è coordinata e monitorata da un Servizio Centrale, gestitodall’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (ANCI), in seguito ad una convenzione stipulata con il Ministerodell’Interno.

Il Sistema è attualmente finanziato attraverso il Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo (FNPSA).

I progetti prevedono l’accoglienza di singoli e/o famiglie in appartamenti o in centri collettivi, (ma gli SPRAR di CaritasBenevento sono ospitati soltanto in appartamenti) e lo svolgimento di una serie di attività per favorire la lorointegrazione sul territorio. Gli ospiti SPRAR Caritas sono sempre seguiti da un équipe di operatori, psicologi,mediatori culturali. I servizi offerti dai singoli progetti territoriali dello SPRAR sono: assistenza sanitaria; assistenzasociale; attività multiculturali; inserimento scolastico dei minori; mediazione linguistica e interculturale; orientamento einformazione legale; servizi per l’alloggio; servizi per l’inserimento lavorativo; servizi per la formazione.

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7/10/2016 Caritas e SPRAR, la Comunità accogliente e il battesimo del piccolo Victory | BeneventoForum.it

http://www.beneventoforum.it/caritas­e­sprar­la­comunita­accogliente­e­il­battesimo­del­piccolo­victory/ 4/4

I singoli progetti possono essere rivolti ai c.d. beneficiari ordinari, oppure ai c.d. vulnerabili (minori non accompagnatiMSNA, nuclei monoparentali, vittime di tortura, beneficiari con disagio psichico), in presenza di condizioni fisiche opsicologiche che rendono particolarmente delicata l’attività di accoglienza e che richiedono interventi specifici.

INFO: http://www.sprar.it/

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7/10/2016 Petruro Irpino. Una comunità che rinasce grazie all'accoglienza ­ Emozioninrete.com

http://www.emozioninrete.com/notizie/petruro­irpino­una­comunita­che­rinasce­grazie­allaccoglienza 1/2

18/9/2016 0 Commenti

Petruro Irpino. Una comunità che rinascegrazie all'accoglienza

Nel quarto Sprar Caritas una nuova nascita.Martedì il Battesimo

Martedì 20 settembre 2016, alle ore 18.00, nella Chiesa di San Bartolomeo di Petruro Irpino, ilpiccolo Victory riceverà il Sacramento del Battesimo.Ad ungerlo con l’Olio dei Catecumeni, S.E. il Vescovo di Benevento, Mons. Felice Accrocca.

Dopo la Messa, il brindisi con voi e con tutta la Comunità di Petruro Irpino, la coraggiosa Comunitàche ha accolto con gioia la nascita del quarto SPRAR Caritas, questa volta dedicato alle Famiglie.Era quasi destinato a scomparire, Petruro Irpino. Pochi abitanti rimasti tra i vicoli in pietra. Poiun’intuizione. Il Sindaco, Giuseppe Lombardi non perde tempo e insieme alla Caritas diocesana diBenevento elabora un Progetto “SPRAR Famiglie”.Arriva Victory con la sua mamma. Ed arriva anche Mariella con i suoi genitori. Hanno dieci mesi divita in due. E poi arrivano altre tre famiglie. A Petruro si riaprono case vuote da anni, i vicoliriprendono voce.Marco Milano è il Responsabile Caritas dello SPRAR di Petruro Irpino. Ormai si è trasferito lì,innamorato del suo lavoro e dei suoi piccoli cuccioli SPRARCaritas Benevento gestisce, attualmente, 4 SPRAR:

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7/10/2016 Petruro Irpino. Una comunità che rinasce grazie all'accoglienza ­ Emozioninrete.com

http://www.emozioninrete.com/notizie/petruro­irpino­una­comunita­che­rinasce­grazie­allaccoglienza 2/2

1. SPRAR adulti a Casa Quascirana, a Roccabascerana: 30 adulti complessivamente, 15 deiquali risiedono però a Benevento, nella sede di Via Napoli. Responsabile, Marielena Morelli;

2. SPRAR adulti nel Comune di Chianche, l’ultimo nato, Responsabile Francesco Giangregorio:ospita 11 persone, tutte con protezione sussidiaria, internazionale o con status di rifugiato;

3. SPRAR Minori Stranieri non Accompagnati (MSNA), Coordinatrice di Progetto PaolaFerrannini. Si divide in due Strutture: Casa Famiglia “La Gabbianella e il Gatto, a Benevento,Responsabile Annarita Iannelli: ospita 6 MSNA tra i 16 ed i 18 anni non compiuti (tra i qualiuna ragazza che, dopo aver brillantemente superato gli esami di terza media a giugno, dal 15settembre frequenta un Liceo a Benevento); Casa Famiglia “Tetto Rosso”, a Dugenta,Responsabile Maria Grazia Sgambato: ospita 2 MSNA;

4. SPRAR Famiglie, nel Comune di Petruro Irpino, Responsabile Marco Milano, attualmenteospita quattro famiglie, in totale dieci persone di cui 3 bimbi piccoli.

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7/10/2016 Gazzetta di Benevento

http://www.gazzettabenevento.it/Sito2009/dettagliocomunicato2.php?Id=95043 1/1

Benevento, 18­09­2016 14:58 ____

Martedi' prossimo 20 settembre nella chiesa diSan Bartolomeo di Petruro Irpino, il piccoloVictory ricevera' il Sacramento del BattesimoAd ungerlo con l'Olio dei Catecumeni, sara' il vescovo di Benevento,monsignor Felice AccroccaRedazione

Martedì prossimo 20settembre, alle18.00, nella chiesadi San Bartolomeodi Petruro Irpino, ilpiccolo Victoryriceverà ilSacramento delBattesimo.Ad ungerlo con l'Oliodei Catecumeni, saràil vescovo diBenevento,monsignor FeliceAccrocca.Dopo la Messa, il

brindisi con tutta la comunità di Petruro Irpino, la coraggiosa comunità che ha accoltocon gioia la nascita del quarto Sprar Caritas, questa volta dedicato alle famiglie."Era quasi destinato a scomparire ­ si legge nella nota d'annuncio ­ Petruro Irpino.Pochi abitanti rimasti tra i vicoli in pietra.Poi un’intuizione.Il sindaco, Giuseppe Lombardi non perde tempo e insieme alla Caritas diocesana diBenevento elabora un Progetto “Sprar famiglie”.Arriva Victory con la sua mamma.Arriva anche Mariella con i suoi genitori. Hanno dieci mesi di vita in due. E poi arrivanoaltre tre famiglie.A Petruro si riaprono case vuote da anni, i vicoli riprendono voce.Marco Milano è il responsabile Caritas dello Sprar di Petruro Irpino.Ormai si è trasferito lì, innamorato del suo lavoro e dei suoi piccoli cuccioli Sprar".

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7/10/2016 Martedì 20 a Petruro Irpino si battezza il piccolo Victory. ­ Gazzetta di Avellino

http://www.gazzettadiavellino.it/2016/09/19/martedi­20­petruro­irpino­si­battezza­piccolo­victory/ 1/2

settembre 19 11:252016

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Martedì 20 a Petruro Irpino si battezza il piccolo Victory.

Martedì 20 settembre 2016, alle ore 18.00, nella Chiesa di SanBartolomeo di Petruro Irpino, il piccolo Victory riceverà il Sacramentodel Battesimo.

Ad ungerlo con l’Olio dei Catecumeni, S.E. il Vescovo di Benevento,Mons. Felice Accrocca.

Dopo la Messa, il brindisi con voi e con tutta la Comunità di PetruroIrpino, la coraggiosa Comunità che ha accolto con gioia la nascita delquarto SPRAR Caritas, questa volta dedicato alle Famiglie.

Era quasi destinato a scomparire, Petruro Irpino. Pochi abitanti rimastitra i vicoli in pietra. Poi un’intuizione. Il Sindaco, Giuseppe Lombardinon perde tempo e insieme alla Caritas diocesana di Benevento

elabora un Progetto “SPRAR Famiglie”.

Arriva Victory con la sua mamma. Ed arriva anche Mariella con i suoi genitori. Hanno dieci mesi di vita in due. E poi arrivano altretre famiglie. A Petruro si riaprono case vuote da anni, i vicoli riprendono voce.

Marco Milano è il Responsabile Caritas dello SPRAR di Petruro Irpino. Ormai si è trasferito lì, innamorato del suo lavoro e deisuoi piccoli cuccioli SPRAR.

La #FamigliaCARITAS sarebbe felice di festeggiare insieme a Voi

SCHEDA SPRAR:

Caritas Benevento gestisce, attualmente, 4 SPRAR:

1) SPRAR adulti a Casa Quascirana, a Roccabascerana: 30 adulti complessivamente, 15 dei quali risiedono però a Benevento,nella sede di Via Napoli. Responsabile, Marielena Morelli;

2) SPRAR adulti nel Comune di Chianche, l’ultimo nato, Responsabile Francesco Giangregorio: ospita 11 persone, tutte conprotezione sussidiaria, internazionale o con status di rifugiato;

3) SPRAR Minori Stranieri non Accompagnati (MSNA), Coordinatrice di Progetto Paola Ferrannini. Si divide in due Strutture:Casa Famiglia “La Gabbianella e il Gatto, a Benevento, Responsabile Annarita Iannelli: ospita 6 MSNA tra i 16 ed i 18 anni non

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7/10/2016 Martedì 20 a Petruro Irpino si battezza il piccolo Victory. ­ Gazzetta di Avellino

http://www.gazzettadiavellino.it/2016/09/19/martedi­20­petruro­irpino­si­battezza­piccolo­victory/ 2/2

compiuti (tra i quali una ragazza che, dopo aver brillantemente superato gli esami di terza media a giugno, dal 15 settembrefrequenta un Liceo a Benevento); Casa Famiglia “Tetto Rosso”, a Dugenta, Responsabile Maria Grazia Sgambato: ospita 2MSNA;

4) SPRAR Famiglie, nel Comune di Petruro Irpino, Responsabile Marco Milano, attualmente ospita quattro famiglie, in totaledieci persone di cui 3 bimbi piccoli.

Nota Stampa

Il Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati (SPRAR) costituisce una rete di centri di “seconda accoglienza” destinataai richiedenti e ai titolari di protezione internazionale.

Esso non è dunque finalizzato (come i CDA o i CARA) ad un’assistenza immediata delle persone che arrivano sul territorioitaliano ma, originariamente, all’integrazione sociale ed economica di soggetti già titolari di una forma di protezioneinternazionale (rifugiati, titolari di protezione sussidiaria o umanitaria). Nei primi anni di attività, tuttavia, lo SPRAR ha dovutosupplire alle carenze del sistema “primario” di accoglienza.

Lo SPRAR si propone due obiettivi principali: a) offrire misure di assistenza e di protezione al singolo beneficiario; b) favorirne ilpercorso di integrazione attraverso l’acquisizione di una ritrovata autonomia.

Per raggiungere tali obbiettivi i progetti dello SPRAR si fondano tutti sul concetto di empowerment del beneficiario, intesocome “un processo individuale e organizzato, attraverso il quale le singole persone possono (ri)costruire le proprie capacità discelta e di progettazione e (ri)acquistare la percezione del proprio valore, delle proprie potenzialità e opportunità” (ServizioCentrale SPRAR, “Manuale per l’attivazione e la gestione di servizi di accoglienza e integrazione per i richiedenti e i titolari diprotezione internazionale”, Roma, p. 4).

In questo senso esso rappresenta una punta di “eccellenza” del complessivo sistema istituzionale di accoglienza degli immigratie dei richiedenti asilo, purtroppo destinato ad accogliere soltanto una minima parte dei soggetti ai quali esso teoricamente sirivolge.

Lo SPRAR è stato istituito ai sensi di un protocollo d’intesa stipulato tra Ministero dell’Interno, ’ANCI e Alto Commissariato Onuper i Rifugiati (UNHCR), che hanno cercato di razionalizzare i programmi di accoglienza in precedenza gestiti a livello locale.L’intera rete è coordinata e monitorata da un Servizio Centrale, gestito dall’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (ANCI), inseguito ad una convenzione stipulata con il Ministero dell’Interno.

Il Sistema è attualmente finanziato attraverso il Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo (FNPSA).

I progetti prevedono l’accoglienza di singoli e/o famiglie in appartamenti o in centri collettivi, (ma gli SPRAR di Caritas Beneventosono ospitati soltanto in appartamenti) e lo svolgimento di una serie di attività per favorire la loro integrazione sul territorio. Gliospiti SPRAR Caritas sono sempre seguiti da un équipe di operatori, psicologi, mediatori culturali. I servizi offerti dai singoliprogetti territoriali dello SPRAR sono: assistenza sanitaria; assistenza sociale; attività multiculturali; inserimento scolastico deiminori; mediazione linguistica e interculturale; orientamento e informazione legale; servizi per l’alloggio; servizi per l’inserimentolavorativo; servizi per la formazione.

I singoli progetti possono essere rivolti ai c.d. beneficiari ordinari, oppure ai c.d. vulnerabili (minori non accompagnati MSNA,nuclei monoparentali, vittime di tortura, beneficiari con disagio psichico), in presenza di condizioni fisiche o psicologiche cherendono particolarmente delicata l’attività di accoglienza e che richiedono interventi specifici.

INFO: http://www.sprar.it/

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7/10/2016 Famiglia Caritas in festa per il battezzo del piccolo ospite Victory ­ Stampa da ilQuaderno.it

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18/9/2016 :: 16:33:30

Famiglia Caritas in festa per il battezzo del piccoloospite VictoryVictory ­ foto Caritas

Martedì 20 settembre, alle ore18.00, nella Chiesa di SanBartolomeo di Petruro Irpino,il piccolo Victory riceverà ilsacramento del Battesimo.

Sarà s.e. il vescovo di Benevento,mons. Felice Accrocca martedìad ungere il piccolo Victory conl’olio dei catecumeni, ricevendocosì il sacramento del Battesimo.Dopo la Messa, ci sarà il brindisicon tutta la comunità di PetruroIrpino, che ha accolto la nascitadel quarto Sprar Caritas, questavolta dedicato alle famiglie.

Come detto, sono 4 gli Sprargestiti dalla Caritas oltre a quellodi Petruro ci sono: Sprar adulti aCasa Quascirana, aRoccabascerana: 30 adulti complessivamente, 15 dei quali risiedono però a Benevento, nella sede di Via Napoli.Responsabile, Marielena Morelli; Sprar adulti nel Comune di Chianche, l’ultimo nato, responsabile FrancescoGiangregorio: ospita 11 persone, tutte con protezione sussidiaria, internazionale o con status di rifugiato; SprarMinori Stranieri non Accompagnati (MSNA), Coordinatrice di Progetto Paola Ferrannini. Si divide in due Strutture:Casa Famiglia “La Gabbianella e il Gatto, a Benevento, responsabile Annarita Iannelli: ospita 6 MSNA tra i 16 ed i 18anni non compiuti (tra i quali una ragazza che, dopo aver brillantemente superato gli esami di terza media a giugno,dal 15 settembre frequenta un Liceo a Benevento); Casa Famiglia “Tetto Rosso”, a Dugenta, responsabile Maria GraziaSgambato: ospita 2 MSNA.

Era quasi destinato a scomparire, Petruro Irpino. Pochi abitanti rimasti tra i vicoli in pietra. Poi un’intuizione. Ilsindaco, Giuseppe Lombardi non perde tempo e insieme alla Caritas diocesana di Benevento elabora unProgetto ‘Sprar Famiglie’. Arriva Victory con la sua mamma. Ed arriva anche Mariella con i suoi genitori. Hannodieci mesi di vita in due. E poi arrivano altre tre famiglie. A Petruro si riaprono case vuote da anni, i vicoli riprendonovoce. Marco Milano è il responsabile Caritas dello Sprar di Petruro Irpino. Ormai si è trasferito lì anche lui, innamoratodel suo lavoro e dei suoi piccoli cuccioli.

:: Questo articolo è stato stampato dal quotidiano online ilQuaderno.it ed è disponibile al seguente indirizzo:

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7/10/2016 Battesimo di un piccolo richiedente asilo ­ IlVaglio.it

http://ilvaglio.it/appuntamenti/11178/battesimo­di­un­piccolo­richiedente­asilo.html 1/2

Battesimo di un piccolo richiedente asilo

Scrive la Caritas di Benevento: Martedì 20settembre 2016, alle ore 18.00, nella Chiesa diSan Bartolomeo di Petruro Irpino, il piccoloVictory riceverà il Sacramento del Battesimo.Ad ungerlo con l’Olio dei Catecumeni, ilVescovo di Benevento, Mons. Felice Accrocca.Dopo la Messa, il brindisi con voi e con tutta laComunità di Petruro Irpino, la coraggiosaComunità che ha accolto con gioia la nascita delquarto Sprar (Sistema di protezione perrichiedenti asilo e rifugiati) Caritas, questa voltadedicato alle Famiglie. Era quasi destinato ascomparire, Petruro Irpino. Pochi abitanti rimasti

tra i vicoli in pietra. Poi un’intuizione. Il Sindaco, Giuseppe Lombardi non perde tempo einsieme alla Caritas diocesana di Benevento elabora un Progetto “Sprar Famiglie”. ArrivaVictory con la sua mamma. Ed arriva anche Mariella con i suoi genitori. Hanno dieci mesi di vitain due. E poi arrivano altre tre famiglie. A Petruro si riaprono case vuote da anni, i vicoliriprendono voce. Marco Milano è il Responsabile Caritas dello SPRAR di Petruro Irpino. Ormaisi è trasferito lì, innamorato del suo lavoro e dei suoi piccoli cuccioli SPRAR.

SCHEDA SPRAR: Caritas Benevento gestisce, attualmente, 4 SPRAR: 1) SPRAR adulti a Casa Quascirana, a Roccabascerana: 30 adulti complessivamente, 15 dei qualirisiedono però a Benevento, nella sede di Via Napoli. Responsabile, Marielena Morelli; 2) SPRAR adulti nel Comune di Chianche, l’ultimo nato, Responsabile Francesco Giangregorio:ospita 11 persone, tutte con protezione sussidiaria, internazionale o con status di rifugiato; 3) SPRAR Minori Stranieri non Accompagnati (MSNA), Coordinatrice di Progetto PaolaFerrannini. Si divide in due Strutture: Casa Famiglia “La Gabbianella e il Gatto, a Benevento,Responsabile Annarita Iannelli: ospita 6 MSNA tra i 16 ed i 18 anni non compiuti (tra i quali unaragazza che, dopo aver brillantemente superato gli esami di terza media a giugno, dal 15settembre frequenta un Liceo a Benevento); Casa Famiglia “Tetto Rosso”, a Dugenta,Responsabile Maria Grazia Sgambato: ospita 2 MSNA; 4) SPRAR Famiglie, nel Comune di Petruro Irpino, Responsabile Marco Milano, attualmenteospita quattro famiglie, in totale dieci persone di cui 3 bimbi piccoli. ***Il Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati (SPRAR) costituisce una rete di centridi “seconda accoglienza” destinata ai richiedenti e ai titolari di protezione internazionale. Essonon è dunque finalizzato (come i CDA o i CARA) ad un’assistenza immediata delle persone chearrivano sul territorio italiano ma, originariamente, all’integrazione sociale ed economica disoggetti già titolari di una forma di protezione internazionale (rifugiati, titolari di protezionesussidiaria o umanitaria). Nei primi anni di attività, tuttavia, lo SPRAR ha dovuto supplire allecarenze del sistema “primario” di accoglienza. Lo SPRAR si propone due obiettivi principali: a)offrire misure di assistenza e di protezione al singolo beneficiario; b) favorirne il percorso diintegrazione attraverso l’acquisizione di una ritrovata autonomia. Per raggiungere tali obbiettivi iprogetti dello SPRAR si fondano tutti sul concetto di empowerment del beneficiario, inteso come

20 SETTEMBRE 2016 ­ SOLIDARIETÀ ­ GLI APPUNTAMENTI ­COMUNICATO STAMPA

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7/10/2016 Battesimo di un piccolo richiedente asilo ­ IlVaglio.it

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“un processo individuale e organizzato, attraverso il quale le singole persone possono(ri)costruire le proprie capacità di scelta e di progettazione e (ri)acquistare la percezione delproprio valore, delle proprie potenzialità e opportunità” (Servizio Centrale SPRAR, “Manualeper l’attivazione e la gestione di servizi di accoglienza e integrazione per i richiedenti e i titolaridi protezione internazionale”, Roma, p. 4). In questo senso esso rappresenta una punta di“eccellenza” del complessivo sistema istituzionale di accoglienza degli immigrati e deirichiedenti asilo, purtroppo destinato ad accogliere soltanto una minima parte dei soggetti ai qualiesso teoricamente si rivolge. Lo SPRAR è stato istituito ai sensi di un protocollo d’intesastipulato tra Ministero dell’Interno, ’ANCI e Alto Commissariato Onu per i Rifugiati (UNHCR),che hanno cercato di razionalizzare i programmi di accoglienza in precedenza gestiti a livellolocale. L’intera rete è coordinata e monitorata da un Servizio Centrale, gestito dall’AssociazioneNazionale dei Comuni Italiani (ANCI), in seguito ad una convenzione stipulata con il Ministerodell’Interno. Il Sistema è attualmente finanziato attraverso il Fondo nazionale per le politiche e iservizi dell'asilo (FNPSA). I progetti prevedono l’accoglienza di singoli e/o famiglie inappartamenti o in centri collettivi, (ma gli SPRAR di Caritas Benevento sono ospitati soltanto inappartamenti) e lo svolgimento di una serie di attività per favorire la loro integrazione sulterritorio. Gli ospiti SPRAR Caritas sono sempre seguiti da un équipe di operatori, psicologi,mediatori culturali. I servizi offerti dai singoli progetti territoriali dello SPRAR sono: assistenzasanitaria; assistenza sociale; attività multiculturali; inserimento scolastico dei minori; mediazionelinguistica e interculturale; orientamento e informazione legale; servizi per l’alloggio; servizi perl’inserimento lavorativo; servizi per la formazione. I singoli progetti possono essere rivolti ai c.d.beneficiari ordinari, oppure ai c.d. vulnerabili (minori non accompagnati MSNA, nucleimonoparentali, vittime di tortura, beneficiari con disagio psichico), in presenza di condizionifisiche o psicologiche che rendono particolarmente delicata l’attività di accoglienza e cherichiedono interventi specifici. INFO: http://www.sprar.it/

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7/10/2016 Petruro Irpino| Il piccolo Victory battezzato dal Vescovo Accrocca – Lab TV

http://www.labtv.net/attualita/2016/09/18/petruro­irpino­il­piccolo­victory­battezzato­dal­vescovo­accrocca/ 1/2

Petruro Irpino| Il piccolo Victorybattezzato dal Vescovo Accrocca

PETRURO IRPINO – Martedì 20 settembre 2016, alle ore 18.00,nella Chiesa di San Bartolomeo di Petruro Irpino, il piccolo Victoryriceverà il Sacramento del Battesimo.

Ad ungerlo con l’Olio dei Catecumeni, S.E. il Vescovo di Benevento,Mons. Felice Accrocca.

Dopo la Messa, il brindisi con voi e con tutta la Comunità di PetruroIrpino, la coraggiosa Comunità che ha accolto con gioia la nascita delquarto Sprar Caritas, questa volta dedicato alle Famiglie.

Era quasi destinato a scomparire, Petruro Irpino. Pochi abitantirimasti tra i vicoli in pietra. Poi un’intuizione. Il Sindaco, GiuseppeLombardi non perde tempo e insieme alla Caritas diocesana diBenevento elabora un Progetto “SPRAR Famiglie”.

Arriva Victory con la sua mamma. Ed arriva anche Mariella con i suoigenitori. Hanno dieci mesi di vita in due. E poi arrivano altre trefamiglie. A Petruro si riaprono case vuote da anni, i vicoli riprendonovoce.

Marco Milano è il Responsabile Caritas dello Sprar di Petruro Irpino.Ormai si è trasferito lì, innamorato del suo lavoro e dei suoi piccolicuccioli Sprar.

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7/10/2016 Petruro Irpino| Il piccolo Victory battezzato dal Vescovo Accrocca – Lab TV

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7/10/2016 Il battesimo di Victory, in festa lo Sprar Caritas Benevento ­ Ottopagine.it Benevento

http://www.ottopagine.it/bn/attualita/93144/il­battesimo­di­victory­in­festa­lo­sprar­caritas­benevento.shtml 1/1

Benevento.

domenica 18 settembre 2016 alle 15.25

Il battesimo di Victory, in festa lo SprarCaritas BeneventoSarà l'Arcivescovo Accrocca ad impartire il sacramento, martedì 20, a Petruro Irpino

Martedì 20 settembre, alle ore 18.00, nella Chiesa di SanBartolomeo di Petruro Irpino, il piccolo Victory riceverà il Sacramento delBattesimo. Ad ungerlo con l’Olio dei Catecumeni, S.E. il Vescovo diBenevento, Mons. Felice Accrocca.

Dopo la Messa, il brindisi con voi e con tutta la Comunità di Petruro Irpino, lacoraggiosa Comunità che ha accolto con gioia la nascita del quarto SPRARCaritas, questa volta dedicato alle Famiglie.

Era quasi destinato a scomparire, Petruro Irpino. Pochi abitanti rimasti tra ivicoli in pietra. Poi un’intuizione. Il Sindaco, Giuseppe Lombardi non perdetempo e insieme alla Caritas diocesana di Benevento elabora un Progetto“SPRAR Famiglie”.

Arriva Victory con la sua mamma. Ed arriva anche Mariella con i suoigenitori. Hanno dieci mesi di vita in due. E poi arrivano altre tre famiglie. APetruro si riaprono case vuote da anni, i vicoli riprendono voce.

Marco Milano è il Responsabile Caritas dello SPRAR di Petruro Irpino.Ormai si è trasferito lì, innamorato del suo lavoro e dei suoi piccoli cuccioliSPRAR.

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7/10/2016 La Comunità accogliente, il piccolo Victory riceverà il Sacramento del Battesimo

http://www.sannioteatrieculture.it/dettagliocomunicato.php?vIdComunicato=8328&vTorna=main.php 1/1

dom 18­09­2016 15:57, n.8328 ­ letto 78 volte

La Comunità accogliente, il piccolo Victory riceverà ilSacramento del BattesimoAd ungerlo con l’Olio dei Catecumeni, S.E. il Vescovo di Benevento,Mons. Felice Accrocca.dalla redazione

Martedì 20 settembre 2016, alle ore 18.00, nella Chiesa di San Bartolomeo diPetruro Irpino, il piccolo Victory riceverà il Sacramento del Battesimo. Adungerlo con l’Olio dei Catecumeni, S.E. il Vescovo di Benevento, Mons.Felice Accrocca. Dopo la Messa, il brindisi con voi e con tutta la Comunitàdi Petruro Irpino, la coraggiosa Comunità che ha accolto con gioia lanascita del quarto SPRAR Caritas, questa volta dedicato alle Famiglie. Eraquasi destinato a scomparire, Petruro Irpino. Pochi abitanti rimasti tra i vicoliin pietra. Poi un’intuizione. Il Sindaco, Giuseppe Lombardi non perde tempoe insieme alla Caritas diocesana di Benevento elabora un Progetto “SPRARFamiglie”. Arriva Victory con la sua mamma. Ed arriva anche Mariella con isuoi genitori. Hanno dieci mesi di vita in due. E poi arrivano altre tre famiglie.A Petruro si riaprono case vuote da anni, i vicoli riprendono voce. MarcoMilano è il Responsabile Caritas dello SPRAR di Petruro Irpino. Ormai si ètrasferito lì, innamorato del suo lavoro e dei suoi piccoli cuccioli SPRAR.Caritas Benevento gestisce, attualmente, 4 SPRAR: 1) SPRAR adulti a CasaQuascirana, a Roccabascerana: 30 adulti complessivamente, 15 dei qualirisiedono però a Benevento, nella sede di Via Napoli. Responsabile,Marielena Morelli; 2) SPRAR adulti nel Comune di Chianche, l’ultimo nato,Responsabile Francesco Giangregorio: ospita 11 persone, tutte conprotezione sussidiaria, internazionale o con status di rifugiato; 3) SPRARMinori Stranieri non Accompagnati (MSNA), Coordinatrice di ProgettoPaola Ferrannini. Si divide in due Strutture: Casa Famiglia “La Gabbianella eil Gatto, a Benevento, Responsabile Annarita Iannelli: ospita 6 MSNA tra i 16ed i 18 anni non compiuti (tra i quali una ragazza che, dopo averbrillantemente superato gli esami di terza media a giugno, dal 15 settembrefrequenta un Liceo a Benevento); Casa Famiglia “Tetto Rosso”, a Dugenta,Responsabile Maria Grazia Sgambato: ospita 2 MSNA; 4) SPRAR Famiglie,nel Comune di Petruro Irpino, Responsabile Marco Milano, attualmenteospita quattro famiglie, in totale dieci persone di cui 3 bimbi piccoli.

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7/10/2016 Caritas, martedì Victory sarà battezzato dal Vescovo di Benevento, Mons. Felice Accrocca. ­ Tv7 Benevento

http://www.tvsette.net/2016/09/18/caritas­martedi­victory­sara­battezzato­dal­vescovo­benevento­mons­felice­accrocca/ 1/2

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Caritas, martedì Victory sarà battezzato dalVescovo di Benevento, Mons. Felice Accrocca.

Martedì 20 settembre 2016, alle ore 18.00, nella Chiesa di San Bartolomeo di PetruroIrpino, il piccolo Victory riceverà il Sacramento del Battesimo.

Ad ungerlo con l’Olio dei Catecumeni, S.E. il Vescovo di Benevento, Mons. FeliceAccrocca.

Dopo la Messa, il brindisi con voi e con tutta la Comunità di Petruro Irpino, la coraggiosaComunità che ha accolto con gioia la nascita del quarto SPRAR Caritas, questa voltadedicato alle Famiglie.

Era quasi destinato a scomparire, Petruro Irpino. Pochi abitanti rimasti tra i vicoli inpietra. Poi un’intuizione. Il Sindaco, Giuseppe Lombardi non perde tempo e insieme allaCaritas diocesana di Benevento elabora un Progetto “SPRAR Famiglie”.

Arriva Victory con la sua mamma. Ed arriva anche Mariella con i suoi genitori. Hannodieci mesi di vita in due. E poi arrivano altre tre famiglie. A Petruro si riaprono case

18 settembre 2016 0

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7/10/2016 Caritas, martedì Victory sarà battezzato dal Vescovo di Benevento, Mons. Felice Accrocca. ­ Tv7 Benevento

http://www.tvsette.net/2016/09/18/caritas­martedi­victory­sara­battezzato­dal­vescovo­benevento­mons­felice­accrocca/ 2/2

vuote da anni, i vicoli riprendono voce.

Marco Milano è il Responsabile Caritas dello SPRAR di Petruro Irpino. Ormai si ètrasferito lì, innamorato del suo lavoro e dei suoi piccoli cuccioli SPRAR.

La #FamigliaCARITAS sarebbe felice di festeggiare insieme a Voi

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RASSEGNA STAMPA

PETRURO IRPINO, BATTESIMO VICTORY

Caritas Diocesana Petruro Irpino: Voglia di ripartire

Petruro Irpino, voglia di ripartire nel segno dell'accoglienza

Caritas Diocesana Petruro Irpino: Voglia di ripartire

Festa grande nella piccola cittadina di Petruro Irpino. Il piccolo Victory è stato accolto con il Battesimo nella

Famiglia di Dio

Il vescovo battezza Victory: in festa la famiglia Caritas

Celebrato il battesimo di Victory: un segno d’integrazione felice

Accoglienza, solidarietà e integrazione a Petruro Irpino

In Irpinia un intero paese in festa per la nascita del piccolo Victory: arrivato a Lampedusa nel pancione della

mamma

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7/10/2016 Caritas Diocesana ­ Petruro Irpino: Voglia di ripartire | BeneventoForum.it

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CARITAS DIOCESANA – PETRUROIRPINO: VOGLIA DI RIPARTIRE

REDAZIONE — 21 SETTEMBRE 2016

Festa grande nella piccola cittadina di Petruro Irpino. Ovunque volti di gioia e qualche lacrima dovuta all’emozione.

20 settembre 2016: un giorno importante per il piccolo Victory che é stato accolto con il Battesimo nella Famiglia diDio accompagnato dalla mamma e dai due Padrini. Nella Chiesa di San Bartolomeo tutto il paese con il sindacoGiuseppe Lombardi in testa. C’è anche Mariella, di qualche mese più grande di Victory, che passa tra le braccia ditutti, sempre sorridente e serena.

Il Vescovo di Benevento, Mons. Felice Accrocca, è cordiale e sorridente, accoglie e segna Victory con un’emozioneche traspare dagli occhi e dal sorriso. Celebra con partecipazione “paterna” e nell’Omelia sottolinea che “accogliereVictory è come accogliere Dio” e che “Dobbiamo essere Comunità accogliente” conclude il vescovo Accrocca. Agiudicare dalla presenza in Chiesa e dalla grande festa che è seguita, Petruro Irpino lo è davvero.

Nonostante la febbre, il piccolo Victory resta sereno per tutta la cerimonia, non piange neanche nel momentodell’aspersione del capo.

Una piccola comunità, quella di Petruro Irpino, che non si è tirata indietro ed ha accettato con entusiasmo e gioia lasfida proposta dalla Caritas Diocesana di Benevento, accogliendo il progetto SPRAR e i suoi beneficiari con amoreed umiltà, proprio come fa una famiglia.Una comunità che ha scelto di rinascere e ripartire puntando su giovaniimmigrati, arrivati qui con la speranza e il sogno di una vita migliore. Comunità da prendere in esempio come modellodi accoglienza e solidarietà.

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7/10/2016 Petruro Irpino, voglia di ripartire nel segno dell'accoglienza ­ Corriere Sannita

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Corriere Sannita irpinia Petruro Irpino, voglia di ripartire nel segno dell’accoglienza

PETRURO IRPINO, VOGLIA DI RIPARTIRE NEL SEGNODELL’ACCOGLIENZAREDAZIONE · 21 SETTEMBRE 2016 · 0 COMMENTI

Festa grande nella piccola cittadina di Petruro Irpino. Ovunque volti di gioia e qualche lacrimadovuta all’emozione.20 settembre 2016: un giorno importante per il piccolo Victory che é stato accolto con ilBattesimo nella Famiglia di Dio accompagnato dalla mamma e dai due Padrini. Nella Chiesadi San Bartolomeo tutto il paese con il sindaco Giuseppe Lombardi in testa. C’è ancheMariella, di qualche mese più grande di Victory, che passa tra le braccia di tutti, sempresorridente e serena.Il Vescovo di Benevento, Mons. Felice Accrocca, è cordiale e sorridente, accoglie e segnaVictory con un’ emozione che traspare dagli occhi e dal sorriso. Celebra con partecipazionepaterna e nell’Omelia sottolinea che “Accogliere Victory è come accogliere Dio; dobbiamoessere Comunità accogliente” conclude il vescovo Accrocca. A giudicare dalla presenza inChiesa e dalla grande festa che è seguita, Petruro Irpino lo è davvero.Nonostante la febbre, il piccolo Victory resta sereno per tutta la cerimonia, non piangeneanche nel momento dell’aspersione del capo.Una piccola comunità, quella di Petruro Irpino, che non si è tirata indietro ed ha accettato con

entusiasmo e gioia la sfida proposta dalla Caritas Diocesana di Benevento, accogliendo il progetto Sprar e i suoibeneficiari con amore ed umiltà, proprio come fa una famiglia. Una comunità che ha scelto di rinascere e ripartirepuntando su giovani immigrati, arrivati qui con la speranza e il sogno di una vita migliore. Comunità da prendere inesempio come modello di accoglienza e solidarietà.

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7/10/2016 Petruro Irpino: Voglia di ripartire. Festa grande per il piccolo Victory ­ Emozioninrete.com

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21/9/2016 0 Commenti

Petruro Irpino: Voglia di ripartire. Festagrande per il piccolo Victory

Ovunque volti di gioia e qualche lacrimadovuta per l'emozione

20 settembre 2016: un giorno importante per il piccolo Victory che é stato accolto con il Battesimonella Famiglia di Dio accompagnato dalla mamma e dai due Padrini. Nella Chiesa di San Bartolomeotutto il paese con il sindaco Giuseppe Lombardi in testa.

C’è anche Mariella, di qualche mese più grande di Victory, che passa tra le braccia di tutti, sempresorridente e serena.Il Vescovo di Benevento, Mons. Felice Accrocca, è cordiale e sorridente, accoglie e segna Victorycon un’ emozione che traspare dagli occhi e dal sorriso. Celebra con partecipazione “paterna” enell’Omelia sottolinea che <<accogliere Victory è come accogliere Dio>> e che <<Dobbiamo essereComunità accogliente>> conclude il vescovo Accrocca. A giudicare dalla presenza in Chiesa e dallagrande festa che è seguita, Petruro Irpino lo è davvero.Nonostante la febbre, il piccolo Victory resta sereno per tutta la cerimonia, non piange neanche nelmomento dell’aspersione del capo.Una piccola comunità, quella di Petruro Irpino, che non si è tirata indietro ed ha accettato conentusiasmo e gioia la sfida proposta dalla Caritas Diocesana di Benevento, accogliendo il progettoSPRAR e i suoi beneficiari con amore ed umiltà, proprio come fa una famiglia. Una comunità che hascelto di rinascere e ripartire puntando su giovani immigrati, arrivati qui con la speranza e il sogno diuna vita migliore. Comunità da prendere in esempio come modello di accoglienza e solidarietà.

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7/10/2016 Petruro Irpino: Voglia di ripartire. Festa grande per il piccolo Victory ­ Emozioninrete.com

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7/10/2016 Gazzetta di Benevento

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Benevento, 21­09­2016 19:19 ____

Festa grande nella piccola cittadina di PetruroIrpino. Il piccolo Victory e' stato accolto con ilBattesimo nella Famiglia di DioIl vescovo di Benevento, monsignor Felice Accrocca, e' stato cordiale esorridente ed ha accolto e segnato il piccolo con un'emozione che e'trasparsa dagli occhi e dal sorrisoRedazione

Festa grande nellapiccola cittadina diPetruro Irpino.Ieri si è rivelato,infatti, un giornoimportante per ilpiccolo Victory che èstato accolto con ilBattesimo nellaFamiglia di Dioaccompagnato dallamamma e dai duepadrini."Nella chiesa di SanBartolomeo ­ silegge nella nota

inviata alla Stampa ­ tutto il paese, con il sindaco Giuseppe Lombardi in testa.C’è stata anche Mariella, di qualche mese più grande di Victory, che è passata tra le bracciadi tutti, sempre sorridente e serena.Il vescovo di Benevento, monsignor Felice Accrocca, è stato cordiale e sorridente ed haaccolto e segnato Victory con un'emozione che è trasparsa dagli occhi e dal sorriso.Ha celebrato con partecipazione "paterna" e nell'omelia ha sottolineato che accogliereVictory è come accogliere Dio e che dobbiamo essere Comunità accogliente.A giudicare dalla presenza in chiesa e dalla grande festa che è seguita, Petruro Irpino lo èdavvero.Nonostante la febbre, il piccolo Victory è rimasto sereno per tutta la cerimonia, non hapianto neanche nel momento dell'aspersione del capo.Una piccola comunità, quella di Petruro Irpino, che non si è tirata indietro ed ha accettato,con entusiasmo e gioia, la sfida proposta dalla Caritas Diocesana di Benevento,accogliendo il progetto Sprar ed i suoi beneficiari con amore ed umiltà, proprio come fauna famiglia.Una comunità che ha scelto di rinascere e ripartire puntando su giovani immigrati, arrivatiqui con la speranza ed il sogno di una vita migliore.Comunità da prendere in esempio come modello di accoglienza e solidarietà".

comunicato n.95163

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7/10/2016 Il vescovo battezza Victory: in festa la famiglia Caritas

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Fe sta gran de a Pe tru ro Ir pi no, pic co lo cen tro de sti na to a di ven ta re un mo del lo per l ac co glien zadei mi gran ti. Gio ia e com mo zio ne han no ca rat te riz za to la ce ri mon nia per il bat te si mo del pic co lo Vic ­to ry, uno de gli ospi ti del lo ca le Sprar. Il bim bo ha ri ce vu to il sa cra men to di ret ta men te dal le ma ni dimon si gnor Fe li ce Ac croc ca, ar ci ve sco vo di Be ne ven to. Nel la chie sa di San Bar to lo meo, do ve lo han noac com pa gna to la mam ma e i due pa dri ni, si è riu ni to tut to il pae se, con il sin da co Giu sep pe Lom bar diin te sta.

Mon si gnor Ac croc ca, cor dia le e sor ri den te, ha ac col to e se gna to Vic to ry con vi si bi le emo zio ne, ce ­le bran do il ri to con par te ci pa zio ne «pa ter na». Nell ome lia ha te nu to a sot to li nea re: «Ac co glie re Vic to ­ry è co me ac co glie re Dio: noi dob bia mo es se re co mu ni tà ac co glien te». A giu di ca re dal la pre sen za inChie sa e dal la gran de fe sta che è se gui ta, Pe tru ro Ir pi no lo è dav ve ro. No no stan te la feb bre, il pic co loVic to ry è ri ma sto se re no per tut ta la ce ri mo nia, sen za pian ge re nean che nel mo men to dell asper sio nedel ca po.

Una pic co la co mu ni tà, quel la di Pe tru ro Ir pi no, che non si è ti ra ta in die tro ed ha ac cet ta to con en ­tu sia smo e gio ia la sfi da pro po sta dal la Ca ri tas Dio ce sa na di Be ne ven to, ac co glien do il pro get to Sprare i suoi be ne fi cia ri con amo re ed umil tà, pro prio co me fa una fa mi glia. Una co mu ni tà che ha scel to diri na sce re e ri par ti re pun tan do su gio va ni im mi gra ti, ar ri va ti qui con la spe ran za e il so gno di una vi tami glio re. Co mu ni tà da pren de re in esem pio co me mo del lo di ac co glien za e so li da rie tà.

Il vescovo battezza Victory: in festala famiglia CaritasIl Mattino (Benevento) · 22 Sep 2016 · 27 ·

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7/10/2016 Accoglienza, solidarietà e integrazione a Petruro Irpino ­ Ottopagine.it Avellino

http://www.ottopagine.it/av/daicomuni/93667/accoglienza­solidarieta­e­integrazione­a­petruro­irpino.shtml 1/1

Petruro Irpino.

mercoledì 21 settembre 2016 alle 18.30

Accoglienza, solidarietà e integrazionea Petruro IrpinoUn giorno importante per il piccolo Victory e paese che riparte

Festa grande nella piccola cittadina di Petruro Irpino. Ovunque volti di gioia equalche lacrima dovuta all'emozione....

20 settembre 2016: un giorno importante per ilpiccolo Victory che é stato accolto con il Battesimo nella Famiglia di Dioaccompagnato dalla mamma e dai due Padrini. Nella Chiesa di SanBartolomeo tutto il paese con il sindaco Giuseppe Lombardi in testa. C’èanche Mariella, di qualche mese più grande di Victory, che passa tra lebraccia di tutti, sempre sorridente e serena.

Il Vescovo di Benevento Felice Accrocca, è cordiale e sorridente, accoglie esegna Victory con un’ emozione che traspare dagli occhi e dal sorriso.Celebra con partecipazione “paterna” e nell’Omelia sottolinea che"accogliere Victory è come accogliere Dio" e che "Dobbiamo essereComunità accogliente". A giudicare dalla presenza in Chiesa e dallagrande festa che è seguita, Petruro Irpino lo è davvero.

Nonostante la febbre, il piccolo Victory resta sereno per tutta la cerimonia,non piange neanche nel momento dell’aspersione del capo. Una piccolacomunità, quella di Petruro Irpino, che non si è tirata indietro ed ha accettatocon entusiasmo e gioia la sfida proposta dalla Caritas Diocesana diBenevento, accogliendo il progetto Sprar e i suoi beneficiari con amore edumiltà, proprio come fa una famiglia. Una comunità che ha scelto dirinascere e ripartire puntando su giovani immigrati, arrivati qui con lasperanza e il sogno di una vita migliore. Comunità da prendere inesempio come modello di accoglienza e solidarietà.

Redazione

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7/10/2016 In Irpinia un intero paese in festa per la nascita del piccolo Victory: arrivato a Lampedusa nel pancione della mamma ­ Repubblica.it

http://napoli.repubblica.it/cronaca/2016/09/23/news/in_irpinia_un_intero_paese_in_festa_per_la_nascita_del_piccolo_victory_arrivato_in_italia_nel_pancion… 1/1

In Irpinia un interopaese in festa perla nascita delpiccolo Victory:

arrivato aLampedusa nelpancione della

mamma

Il battesimo di Victory

Il battesimo a Petruro, dove la donna, nigeriana, è ospite dello Sprar Famiglie Caritas. E per il futuro spuntal’idea di una cooperativa agricola per il recupero delle terre incolte, affidata a rifugiati politici e immigrati

di PASQUALE RAICALDO

23 settembre 2016

23 settembre 2016

Per la festa del piccolo Victory c’erano tutti. Il panettiere e il sindaco, il macellaio e la maestra d’asilo. La piccola Chiesa Madre di Petruro ­siamo nel cuore verde dell’Irpinia ­ era gremita all’inverosimile. E alla mamma, la nigeriana P., classe 1992, non deve essere parso verotanto calore umano.

E' arrivata in Italia attraverso le insidie del canale di Sicilia, era il 24 gennaio scorso: il mare d’inverno, il freddo, la schiuma bianca, iclandestini assiepati l’uno sull’altro. Lei aveva già in grembo Victory, il bimbo che in queste ore è stato battezzato direttamente dalvescovo di Benevento, monsignor Felice Accrocca, e dal 3 agosto, dopo una breve tappa al centro di prima accoglienza a Montoro Irpino,è ospite dello Sprar (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati) "Famiglie Caritas" di Petruro insieme alla mamma, che hafatto richiesta di asilo politico e ottenuto un permesso di soggiorno per motivi umanitari.

E’ una piccola storia di provincia e di integrazione, questa, e prende forma tra i vicoli in pietra di un piccolo borgo di 867 anime, dovel’autunno pare essere arrivato puntuale. Tra i protagonisti, tradisce l’emozione Marco Milano, responsabile Caritas dello Sprar di PetruroIrpino. “Questa è soprattutto una scommessa”, sottolinea. Vinta, a giudicare dal calore umano che circonda il piccolo Victory. Sua mammasorride e piange: aveva lasciato in Nigeria un marito e due figli, uno dei quali malato di malaria: ferite mai rimarginate, ma oggi culla unanuova vita e sorride, guardandosi intorno.

E dietro i primi vagiti di Victory ci sono anche le premesse e le future di un piccolo paese che ha un’idea, e vuole coltivarla: avviare unacooperativa agricola per il recupero delle terre incolte, affidato agli ospiti dello Sprar e ai cittadini del posto. I vigneti di greco di tufo e gliuliveti garantirebbero un futuro sostenibile a una popolazione che va decimandosi e ai nuovi ospiti, rifugiati politici e immigrati richiedentiasilo. Una storia di convivenza intelligente nel piccolo paese che ha applaudito commosso al battesimo di Victory, il bambino­simbolodell’integrazione che verrà.

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