RASSEGNA STAMPA - Garibaldi · La notizia rimbalza da Caltanissetta, dove l'assessore Russo ha...

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REGIONE SICILIANA ARNAS “GARIBALDI” Piazza S. Maria di Gesù, 5 - 95124 Catania RASSEGNA STAMPA Lunedì 12 Aprile 2010 Ufficio Stampa Telefono 095/7592822 Fax 095/7594800 [email protected]

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REGIONE SICILIANA

ARNAS “GARIBALDI” Piazza S. Maria di Gesù, 5 - 95124 Catania

RASSEGNA STAMPA Lunedì 12 Aprile 2010

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La Sicilia

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Domenica 11 Aprile 2010

Sanità in Sicilia. L'assessorato annuncia investimenti: 860 mln per le strutture, altri 100 per le apparecchiature

Russo: «Nuovi ospedali e taglio del ticket» Antonio Fiasconaro Palermo. La notizia rimbalza da Caltanissetta, dove l'assessore Russo ha partecipato ieri al convegno su «La riforma sanitaria un anno dopo». «Stiamo programmando sottolinea l'assessore -, sulla base del reale fabbisogno, un piano di interventi di edilizia sanitaria che contribuirà a cambiare il volto della Sanità siciliana, preoccupandoci di rea-lizzare strutture ospedaliere moderne e funzionali, al passo con le esigenze dei tempi. Nel giro di po-co tempo spenderemo 890 milioni di euro, disponibili grazie al cosiddetto art. 20, con i quali costrui-remo nuove strutture e rimoderneremo quelle esistenti. Ho anche dato disposizione ai miei uffici di approntare una norma da inserire nella prossima Finanziaria per ridurre, se non eliminare del tutto, con effetti a partire dal 2011, il pagamento del ticket per gli accertamenti diagnostici: un odioso bal-zello per i cittadini, specie quando a pagare sono pazienti con limitate disponibilità economiche». Ed ancora aggiunge Massimo Russo: «Abbiamo già preso l'impegno di ridurre fin dal prossimo anno le inaccettabili maggiorazioni di Irap e Irpef che i siciliani sono chiamati a pagare per finanziare il deficit del passato. E non è finita. Nel giro di poche settimane cominceremo a spendere la prima parte di quei 100 milioni di euro di fondi europei destinati all'acquisto di apparecchiature di alta tecnologia per potenziare l'offerta sanitaria in tutte le province siciliane». 118, DAL PRIMO GIUGNO LA «SEUS». L'altra notizia di ieri è quella relativa al servizio di emer-genza-urgenza «118». In Sicilia cambia pelle. A partire dal prossimo primo giugno la Seus (Sicilia emergenza-urgenza sanitaria) subentrerà alla Sise e gestirà il servizio in modo autonomo. Saranno ampliate le competenze della Sise e verranno garantiti i livelli occupazionali. Sono questi i punti cardine del nuovo accordo firmato dall'assessorato regionale della Salute, dalla Seus e dalla Sise. «Abbiamo finalmente messo alle spalle le tensioni che negli ultimi mesi si erano registrate con Croce Rossa Italiana - ha sottolineato l'assessore per la Salute -. Purtroppo entrambe le parti hanno ereditato una situazione delicata e complicata e hanno cercato di difendere al meglio i propri interessi. Credo che questo accordo sia una straordinaria mediazione fra le diverse esigenze e guardi principalmente alla salvaguardia dell'interesse pubblico». In sostanza si tratta di una proroga della convenzione transitoria - firmata a fine dicembre 2009 e sca-duta il 31 marzo - con la quale vengono definiti tutti i particolari che consentiranno l'ordinato passag-gio dalla Sise alla Seus del personale e delle attrezzature secondo un preciso cronoprogramma. «E' doveroso - aggiunge Russo - riconoscere grande senso di responsabilità ai sindacati che il 15 marzo scorso hanno firmato una importante intesa che renderà possibile in tempi brevissimi il pas-saggio del personale da un'azienda all'altra. E' stato compreso il nostro sforzo a difesa dei livelli oc-cupazionali e per il puntuale adempimento delle misure previste dal piano di rientro: saremo in grado di garantire migliori condizioni di lavoro sia dal punto di vista organizzativo che contrattuale, dal momento che sarà previsto l'ampliamento dell'orario di lavoro da 30 a 36 ore». Soddisfazione è stata espressa da Alessandro Ridolfi, presidente della Sise: «La proroga della con-venzione del servizio 118 ci soddisfa pienamente, sottolineando il grande senso di responsabilità di-mostrato da Croce Rossa e Sise e la disponibilità della Regione ad accogliere le nostre richieste. Ora l'auspicio è che la Seus rispetti il termine ultimo indicato nella proroga, cioè il 31 maggio, per com-pletare il passaggio del personale proveniente dalla Sise». Anche Marco Falcone, vicepresidente della commissione Sanità dell'Ars esprime grande soddisfazio-ne: «La riorganizzazione del servizio di emergenza-urgenza è un ulteriore traguardo importante della riforma sanitaria in Sicilia».

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La Sicilia

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Entro maggio il trasferimento di tutto il personale alla Seus Palermo. I primi dipendenti che transiteranno dalla Sise alla Seus sono quelli delle province di A-grigento e Caltanissetta, entro il prossimo 26 aprile. Poi sarà la volta di Trapani e Ragusa, entro il 3 maggio; Siracusa ed Enna entro il 10 maggio; Catania entro il 17 maggio; Messina entro il 24 mag-gio e Palermo, a chiudere, il 31 maggio. Già da subito la Sise metterà in mobilità 20 dipendenti che abbiano maturato esperienza ammini-strativa nell'ambito di uffici di direzione generale. La società Seus (Sicilia emergenza urgenza sanitaria) è partecipata al 51% dalla Regione Siciliana e per il restante 49%, in parti uguali, dalle 17 aziende sanitarie siciliane: il capitale sociale sarà di 6 milioni e 400 mila euro. Ecco alcuni numeri del servizio di emergenza-urgenza. Attualmente il 118 mette in campo in tutto il territorio regionale 256 ambulanze con 12 autisti soccorritori per mezzo. In tutta l'Isola operano, attualmente 3.317 lavoratori. Per quanto riguarda la spesa, il servizio costa circa 97-98 milioni all'anno. Mentre gli interventi effettuati, stima che risale al 2008, sono stati pari a 229.656. Un po' di storia sul servizio che negli ultimi tempi è stato contestato e al centro d'inchie-ste giudiziarie e contabili. Il servizio, affidato nel 2001 in regime di convenzione alla Croce Rossa Italiana, è stato dato in ge-stione nel 2002 alla Sise Spa, di cui unico socio è la stessa Cri. La convenzione è stata prorogata più volte con apposite leggi. Il 22 dicembre del 2006 la Regione aveva stipulato una cosiddetta «convenzione ponte» che doveva portare alla sostanziale modifica del servizio, ma alla scadenza l'allora giunta regionale presieduta da Salvatore Cuffaro dispose una nuova proroga di sei mesi. Anche il ministero dell'Economia puntò la lente d'ingrandimento sul servizio. Nel 2006 venne ese-guita un'ispezione dove emerse una situazione «ormai difficilmente sostenibile, di aumento espo-nenziale della spesa». E non ultimo la Corte dei conti che, proprio di recente, ha contestato un dan-no erariale di 39 milioni di euro a tutti gli assessori della giunta guidata da Salvatore Cuffaro e a sette componenti della commissione Sanità dell'Assemblea Regionale Siciliana. La richiesta di ri-sarcimento riguarda la decisione di «allargare il parco ambulanze del 118, determinando un ingiu-stificato aumento dei costi». A. F.

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Giornale di Sicilia Lunedì 12 Aprile 2010

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Gazzetta del Sud

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Gazzetta del Sud Lunedì 12 Aprile 2010

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Corriere della Sera Lunedì 12 Aprile 2010

«Sindrome da crepacuore», svelato il mistero I sintomi sono simili a quelli dell’infarto, ma la patologia è assai meno grave. Il cuore assume una forma «a palloncino» in seguito a un forte stress MILANO - Sembra infarto, ma non è. Si chiama sindrome di Tako-Tsubo, o cardiomiopatia da stress, ed è una malattia rara che all’inizio veniva confusa con l’assai più comune (e più pericoloso) infarto del miocar-dio. I pazienti arrivano in pronto soccorso con i caratteristici sintomi dell’infarto: dolore acuto al petto, un elettrocardiogramma con le alterazioni tipiche e il rilascio di quegli enzimi associati con la frequente malat-tia del cuore. Ma appena si effettua una coronarografia per cercare il punto in cui si è creata l’occlusione che impedisce al sangue di arrivare al cuore, cosa che nell’infarto provoca la morte di molte cellule, non si trova nulla. Molti l’hanno anche definita «sindrome da crepacuore», o da cuore spezzato: colpisce soprattutto le donne in un periodo successivo alla menopausa, quando non sono più protette dall'ombrello ormonale estro-genico, e si associa nell’80% dei casi a forti stress emotivi, come per esempio dei lutti. È per questo motivo che spesso viene assimilata al «crepacuore». LO STUDIO - Un team di cardiologi, Leda Galiuto, Alberto Ranieri De Caterina, Angelo Porfidia, Lazzaro Paraggio, Sabrina Barchetta, Gabriella Locorotondo, Antonio G. Rebuzzi del Dipartimento di Medicina cardiovascolare dell’Università Cattolica–Policlinico Gemelli di Roma, guidato da Filippo Crea, hanno indi-viduato il meccanismo che è alla base di questa curiosa patologia e hanno appena pubblicato un articolo sullo European Heart Journal, rivista della European Society of Cardiology. Un articolo che è già fra i cin-quanta più letti nel settore. «Nell’80% dei pazienti i sintomi rientrano spontaneamente dopo un paio di setti-mane senza lasciare traccia», spiega Filippo Crea, «mentre negli altri casi il danno persiste. Il punto è che il danno causato dalla sindrome è nel cuore, ma non nelle coronarie. Quello che noi abbiamo cercato di spie-gare è il meccanismo che porta all’insorgenza di questi sintomi». Per effettuare questo studio il gruppo gui-dato da Crea ha studiato quindici donne di età media 68 anni per un mese. Grazie a questo studio, per la prima volta si è riusciti a individuare il meccanismo fisiopatologico della malattia. CUORE « A PALLONCINO» - «Ci siamo concentrati sulla regione apicale del cuore», spiega la prima au-trice Leda Galiuto, ricercatrice presso l’Istituto di Cardiologia della Cattolica, «perché è lì che è ubicata la disfunzione, tanto che il cuore assume la caratteristica forma a palloncino o, come hanno osservato i giappo-nesi, a forma di cesta per raccogliere i polipi – il Tako-Tsubo è appunto il nome di questa cesta in giappone-se». L’ipotesi dei ricercatori era che il meccanismo che condiziona la disfunzione risiede nello spasmo dei piccoli vasi coronarici, il cosiddetto microcircolo coronario. «Per dimostrare la veridicità della nostra ipotesi abbiamo utilizzato l'ecocontrastografia miocardica, una metodica di cui siamo pionieri e che consente di studiare in modo selettivo, sicuro, poco costoso e a letto del paziente proprio il microcircolo coronario», spiega Galiuto. «Il microcircolo gioca un ruolo importante nelle malattie cardiache – aggiunge l’ordinario di Cardiologia della Cattolica Filippo Crea – e l’intensa vaso costrizione di questi piccoli vasi non si può nor-malmente apprezzare in una coronarografia». I ricercatori sono riusciti anche a dimostrare che questo spa-smo microvascolare è reversibile e che una volta superata la fase acuta, si risolve anche la disfunzione mi-crovascolare alla base dei sintomi osservati. «Nel paziente normalmente non rimangono danni perché la riduzione nell’apporto di sangue è sì abbastanza grave da non fornire energia sufficiente al cuore per con-trarsi, e di qui la forma ‘a palloncino’, ma non così grave da determinare la morte delle cellule cardiache come invece avviene in un infarto», conclude Crea.

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Repubblica Lunedì 12 Aprile 2010

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Ansa Lunedì 12 Aprile 2010

Neonata di 500 g operata in culla Era affetta da una grave malformazione intestinale RIMINI, 10 APR - Una bambina nata prematura, di 500 g, affetta da una grave malformazione intestinale e' stata operata direttamente in termoculla a Rimini. L'intervento, avvenuto 2 mesi fa e reso noto ora, non si e' svolto in sala operatoria ma nel reparto di Terapia intensiva neonatale (Tin), poiche' il trasferimento avrebbe rappresentato un forte rischio di decesso. Si tratta di una modalita' con pochi precedenti. La piccola pesa 1 Kg e mezzo e lo staff medico e' moderatamente ottimista.

Cuore: ricoveri donne +171% dal 1976 Esperti, servono cure specifiche e una cardiologia al femminile MILANO, 9 APR - I ricoveri di donne per scompenso cardiaco sono aumentati del 171% dal 1976 ad oggi. E infarto e ictus sono i 'killer' numero uno.Sono dati del Congresso sulle Malattie cardiovascolari nella donna.Il tumore al seno causa meno del 5% delle morti contro il 40-50% delle malattie cardiovascolari.'Fino a 65 anni l'uomo e' 5 volte piu' esposto ma dopo la menopausa si registra un incremento delle malattie nelle donne.Il cuo-re e' diverso, servono cure specifiche, una cardiologia al femminile.

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