Rassegna stampa febbraio 2011

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RASSEGNA STAMPA FEBBRAIO 2011 Ufficio Relazioni Esterne Tel. 035- 4524125 Email: [email protected]

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Raccolta articoli febbraio 2011

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RASSEGNA STAMPA

FEBBRAIO 2011

Ufficio Relazioni Esterne

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N.20 – 3 FEBBRAIO 2011 BERGAMO: L’AGRICOLTURA COLTIVA LA SICUREZZA Martedì 8 febbraio “Coltivare la cultura della sicurezza nell’azienda agricola: criticità, soluzioni e scenari futuri” è il tema del seminario pubblico organizzato da Coldiretti Bergamo, in collaborazione con altre organizzazioni, per aggiornare e formare gli operatori del settore agricolo sull’importante tema della sicurezza sul lavoro. L’incontro si terrà il prossimo 8 febbraio, dalle ore 8,30 alle ore 12,30, presso il centro congressi del Nuovo Polo Fieristico di Via Lunga a Bergamo e avrà il patrocinio di Regione Lombardia, Asl Bergamo, Provincia di Bergamo e Inail di Bergamo oltre che il contributo del Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale e di UBI-Banca. Dal 2002 il seminario sulla sicurezza è diventato un appuntamento fisso per il settore agricolo e nel corso degli anni si è confermato come un momento fondamentale per la creazione di una nuova cultura della sicurezza e della prevenzione. La direzione scientifica del convegno è curata da Omar Rota (coordinatore della commissione permanente per la Prevenzione degli infortuni in Agricoltura dell’Asl di Bergamo) e da Matteo Gueretti (Agronomo e dottore di ricerca in Genio Rurale). Sono previsti gli interventi del Direttore Generale dell’Asl Mara Azzi e dell’Assessore Provinciale all’Urbanistica e all’Agricoltura Enrico Piccinelli. Nel corso dei lavori, che si articoleranno in due sessioni, relatori autorevoli e qualificati affronteranno temi trasversali a tutti i comparti e approfondiranno l’aspetto della sicurezza a trecentosessanta gradi. Verrà inoltre tracciato un quadro dell’andamento degli infortuni e delle malattie professionali in provincia di Bergamo. Questo il programma del seminario: Prima sessione di lavoro: Ore 9,30 – L’attività dell’ASL nel comparto agricolo:aspetti positivi e criticità – Omar Rota, ASL Bergamo; Ore 9,45 – Il punto di vista della Regione Lombardia e le iniziative in corso – Eugenio Ariano, Regione Lombardia; Ore 10,00 – Gli impianti elettrici degli insediamenti agricoli: i rischi e gli adempimenti di legge - Michele Arcadia e Pierluigi Forchini, ASL di Bergamo; Ore10,15 – Adeguamento e messa in sicurezza macchine agricole e relativa documentazione tecnica – Renato Del Mastro,CNR – Imamoter; Ore 10,30 – La sicurezza in caso di incendio nelle aziende del settore agricolo – Giulio De Palma, Comandante Provinciale Vigili del Fuoco Bergamo. Seconda sessione: Ore 11,00 – Andamento infortunistico e delle malattie professionali nel settore agricolo - Maria Aurelia Lavore, INAIL di Bergamo; Ore 11,15 – Analisi e soluzioni tecniche relative al rischio ribaltamento di macchine agricole operatrici semoventi - Domenico Pessina, Università degli studi di Milano; Ore 11,30 – Le malattie professionali in agricoltura: l’osservatorio della UOOML – Luisa Belotti, Ospedali Riuniti di Bergamo; Ore 11,45 – Sicurezza negli impianti di macellazione – Locatelli Monica ASL Bergamo; Ore 12,00 – Il rischio zoonosi nella zootecnica bergamasca – Testa Eugenio DPV ASL Bergamo: Ore 12,15 – Tavola rotonda con relatori e associazioni.

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editrice coopera tiva OUTSIDER Via in Lucina 15 - 00186 ROMA Tariffa ROC: "Poste i tal iane spa - Spedizione in a .p. - DL 353/2003 (convertito in legge 27/02/2004 n. 46 ) art . 1 comma 1 DCB ROMA"

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ANNO XLIX - N. 38 giovedi' 3 febbraio 2011 BERGAMO: COLDIRETTI, CIA, CONFAGRI, ABIA, UPAG, L'8 FEBBRAIO SEMINARIO "COLTIVARE LA CULTURA DELLA SICUREZZA" 1 - 03:02:11/10:42 - bergamo, (agra press) - "colti vare la cultura della sicurezza nell'azienda agricola: criticita', soluzioni e scenari futuri" e ' il tema del seminario organizzato da coldiretti, cia, confagricoltura, abia (associazion e bergamasca imprese agromeccaniche), e upag (unione professionisti agri garden) provinci ali per aggiornare e formare gli operatori del settore agricolo sull'importante tema della sicurezza sul lavoro. lo rende noto un comunicato stampa congiunto diffuso dalla coldir etti provinciale, in cui si legge che "l'incontro si svolgera' l'8 febbraio alle 08:30 al centro congressi del nuovo polo fieristico di via lunga, e avra' il patrocinio di regione, asl bergamo, provincia di bergamo e inail, oltre che il contributo del fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e di ubi-banca". (cl.co)

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Vini e Sapori: News dal mondo dell'Enogastronomia 5 Febbraio 2011 - 12:55 NOVITA' DAL MONDO - Letto: 13 volte Task force contro i danni da cinghiali e fauna selvatica E' in arrivo un piano anti cinghiali per la Lombardia. Lo sta preparando una task force formata da Coldiretti (insieme ad altre associazioni di categoria), Ersaf, le province di Bergamo, Brescia, Como, Milano, Sondrio e Pavia, l'Università dell'Insubria di Varese, la Direzione Sistemi verdi della Regione e l'assessorato lombardo all'agricoltura. In provincia di Bergamo questo ulteriore strumento è particolarmente atteso poiché sono 64 comuni interessati dal fenomeno (60 dei quali in area prealpina) distribuiti tra Val Seriana, Val Cavallina e alta Val Borlezza, Colli di San Fermo, con una popolazione di circa mille cinghiali, responsabile dell'82 per cento dei danni totali da fauna selvatica. Nello scorso anno le squadre organizzate dalla Provincia hanno abbattuto 350 capi, invece dei 500 programmati. Un vertice per definire le misure contro i cinghiali che stanno devastando i campi e mettendo a rischio la sicurezza delle strade e dei cittadini si terrà il prossimo 8 febbraio a Milano al Pirellone. Il piano punta su: controllo delle popolazioni, prevenzione dei danni e risarcimenti. Proposta anche la schedatura genetica per capire quali siano gli autoctoni e gli "stranieri". "Anche se un minimo risultato è stato raggiunto con gli abbattimenti - spiega il presidente di Coldiretti Bergamo Giancarlo Colombi - non bisogna abbassare la guardia. A livello provinciale la nostra Organizzazione ha incontrato l'assessore alla caccia Alessandro Cottini per cercare di trovare una soluzione non solo all'emergenza cinghiali ma anche ai problemi derivati da nutrie e volatili selvatici". "Consapevoli che le risorse finanziarie per i risarcimenti sono limitate, intendiamo sviluppare ogni sinergia utile a mettere in atto un'efficace attività di prevenzione, anche se resta il fatto che gli agricoltori non possono accollarsi i costi dei danni che stanno diventando sempre più pesanti. In un momento di crisi per il settore agricolo come quello attuale non si possono lasciare sole le imprese a contrastare l'assedio dei selvatici, mettendo a rischio il loro ruolo economico e di tutela del territorio", conclude Giancarlo Colombi.

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N.22 – 7 FEBBRAIO 2011

BERGAMO, TASK FORCE CONTRO I DANNI DA CINGHIALI E FAUNA SELVATICA E’ in arrivo un piano anti cinghiali per la Lombardia. Lo sta preparando una task force formata da Coldiretti (insieme ad altre associazioni di categoria), Ersaf, le province di Bergamo, Brescia, Como, Milano, Sondrio e Pavia, l’Università dell’Insubria di Varese, la Direzione Sistemi verdi della Regione e l’assessorato lombardo all’agricoltura. In provincia di Bergamo questo ulteriore strumento è particolarmente atteso poiché sono 64 comuni interessati dal fenomeno (60 dei quali in area prealpina) distribuiti tra Val Seriana, Val Cavallina e alta Val Borlezza, Colli di San Fermo, con una popolazione di circa mille cinghiali, responsabile dell’82 per cento dei danni totali da fauna selvatica. Nello scorso anno le squadre organizzate dalla Provincia hanno abbattuto 350 capi, invece dei 500 programmati. Un vertice per definire le misure contro i cinghiali che stanno devastando i campi e mettendo a rischio la sicurezza delle strade e dei cittadini si terrà il prossimo 8 febbraio a Milano al Pirellone. Il piano punta su: controllo delle popolazioni, prevenzione dei danni e risarcimenti. Proposta anche la schedatura genetica per capire quali siano gli autoctoni e gli “stranieri”. “Anche se un minimo risultato è stato raggiunto con gli abbattimenti – spiega il presidente di Coldiretti Bergamo Giancarlo Colombi - non bisogna abbassare la guardia. A livello provinciale la nostra Organizzazione ha incontrato l’assessore alla caccia Alessandro Cottini per cercare di trovare una soluzione non solo all’emergenza cinghiali ma anche ai problemi derivati da nutrie e volatili selvatici. Consapevoli che le risorse finanziarie per i risarcimenti sono limitate, intendiamo sviluppare ogni sinergia utile a mettere in atto un’efficace attività di prevenzione, anche se resta il fatto che gli agricoltori non possono accollarsi i costi dei danni che stanno diventando sempre più pesanti. In un momento di crisi per il settore agricolo come quello attuale non si possono lasciare sole le imprese a contrastare l’assedio dei selvatici, mettendo a rischio il loro ruolo economico e di tutela del territorio”.

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N.23 – 8 FEBBRAIO 2011

BERGAMO, CON LA LEGGE SULL’ETICHETTATURA STOP AL F ALSO MADE IN ITALY In merito al sequestro di pomodori tunisini spacciati per italiani e venduti anche a Bergamo, la Coldiretti provinciale sottolinea l’importanza della legge, approvata all’unanimità il 18 gennaio scorso, che obbliga di indicare l’origine geografica del prodotto agricolo su tutti gli alimentari. “Questa norma l’abbiamo fortemente voluta – spiega il presidente di Coldiretti Bergamo Giancarlo Colombi – ed è arrivata dopo dieci anni di battaglie, manifestazioni, iniziative di denuncia nelle sedi istituzionali e politiche, che hanno visto non solo la partecipazione dei produttori ma anche dei cittadini e di molti politici. Per quello che rappresenta deve essere considerata una vittoria per tutto il Paese. I consumatori saranno ora più liberi di scegliere, le aziende agricole si vedranno riconosciute il valore del lavoro che ogni giorno fanno su qualità e sicurezza alimentare, mentre “i furbi” non potranno più far passare come prodotto del territorio qualcosa che non lo è. I pomodori falsamente italiani sono stati smascherati perché per gli ortaggi freschi è già prevista l’etichetta, ma ancora molti prodotti sono anonimi e si prestano ad essere oggetto di truffe. Per questo è importante che ci sia da parte di tutti il massimo impegno affinché la legge “salva made in Italy” venga applicata al più presto”. Secondo un rapporto Coldiretti/Eurispes circa un terzo (33 per cento) della produzione complessiva dei prodotti agroalimentari venduti in Italia ed esportati, per un valore di 51 miliardi di euro di fatturato, deriva da materie prime importate, trasformate e vendute con il marchio Made in Italy, in quanto la legislazione lo consentiva, nonostante in realtà esse potessero provenire da qualsiasi punto del pianeta. “Gli inganni del finto Made in Italy sugli scaffali sono molto diffusi - riferisce il direttore di Coldiretti Bergamo Lorenzo Cusimano - e riguardano due prosciutti su tre venduti come italiani, ma provenienti da maiali allevati all'estero, ma anche tre cartoni di latte a lunga conservazione su quattro che sono stranieri senza indicazione in etichetta, oltre un terzo della pasta ottenuta da grano che non è stato coltivato in Italia all'insaputa dei consumatori, e la metà delle mozzarelle che sono fatte con latte o addirittura cagliate straniere. L’approvazione della legge sull’etichettatura d’origine pone fine ad un grave inganno nei confronti dei produttori italiani e dei consumatori che attribuiscono grande importanza alla provenienza degli alimenti”.

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Vini e Sapori: News dal mondo dell'Enogastronomia Giovedi, 10 febbraio 2011 - Ore 09:31

Dai caseifici aziendali nuovi formaggi legati al territorio Coldiretti Bergamo organizza un corso di caseificazione. Continua ad aumentare l'interesse degli allevatori per la trasformazione del latte direttamente in azienda.

Per rispondere a questo bisogno la Coldiretti bergamasca ha organizzato un corso di caseificazione che si terrà dal 15 febbraio al 23 marzo e proporrà cinque lezioni, teoriche a pratiche, durante le quali verranno affrontati temi importanti come le opportunità di finanziamento previste dal Piano di Sviluppo Rurale per le aziende agricole che intendono dotarsi di un mini caseificio, il costo di produzione del formaggio e i requisiti normativi richiesti per questo tipo di attività. Gli allievi si potranno inoltre cimentare, supportati da un esperto, nella produzione di caciotte, ricotte, stracchini aromatizzati e non, primo sale e mozzarelle. "Il fenomeno dei caseifici aziendali - spiega Coldiretti Bergamo - già da alcuni anni sta crescendo ed è ormai una realtà consolidata. Sono infatti più di 230 le aziende agricole che hanno deciso di trasformare direttamente il latte, per ottenere un maggiore valore aggiunto alle proprie produzioni e trovare nuovo sbocchi di mercato. Questa scelta è dovuta anche al fatto che la remunerazione del latte conferito all'industria è tutt'altro che soddisfacente". I caseifici aziendali sono una dimostrazione della forte tradizione casearia della provincia di Bergamo e, dopo essersi diffusi in montagna dove sono nate le prime esperienze, ora stanno avendo un buon riscontro anche tra le aziende di pianura. "E' interessante osservare - sottolinea Coldiretti Bergamo - come gli imprenditori agricoli che trasformano direttamente il latte contribuiscano anche creare nuovi specialità che si identificano con il territorio, come ad esempio "Ol formai de Bolter" prodotto dall'azienda Aurelia Rossi di Boltiere e il "Vigolino" prodotto dalla Cooperativa Monti e laghi di Vigolo. Affinché queste iniziative di filiera corta si possano sviluppare ulteriormente e con standard di qualità riteniamo importante promuovere percorsi di formazione specifici, per dare l'opportunità agli imprenditori di acquisire le competenze necessarie". Eventuali informazioni sul corso di caseificazione promosso da Coldiretti Bergamo possono essere chieste a Luigi Carminati Tel. 035/4524011 - Email: [email protected].

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N.25 - 10 FEBBRAIO 2011

BERGAMO, SCHEDA TESEO SULL’AGRITURISMO E LA VENDITA DIRETTA

Coldiretti Bergamo, in collaborazione con Bergamo Formazione, l’Azienda Speciale della Camera di Commercio, e altre associazioni di categoria, ha realizzato una scheda informativa sull’agriturismo e la vendita diretta, che si presenta come uno strumento di facile consultazione in grado di offrire, accanto a informazioni di carattere generale, anche indicazioni specifiche su come approcciare l’attività. Ogni scheda, unitamente alla definizione dell’attività, che ne delimita i confini in modo chiaro, contiene alcuni dati statistici locali o nazionali che permettono di capirne l’andamento, sintetiche indicazioni legislative necessarie per l’avvio e alcuni consigli utili. Le schede sono a disposizione gratuitamente degli utenti interessati presso la segreteria Provinciale di Terranostra Bergamo e presso gli sportelli Punto Nuova Impresa di Bergamo Formazione (nella sede di Bergamo e di Brembate di Sopra). Le schede possono essere scaricate dal sito web www.bergamo.coldiretti.it

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N.24 – 9 FEBBRAIO 2011

BERGAMO: DAI CASEIFICI AZIENDALI NUOVI FORMAGGI LEG ATI AL TERRITORIO Da martedì 15 a mercoledì 23 marzo Continua ad aumentare l’interesse degli allevatori per la trasformazione del latte direttamente in azienda. Per rispondere a questo bisogno la Coldiretti bergamasca ha organizzato un corso di caseificazione che si terrà dal 15 febbraio al 23 marzo e proporrà cinque lezioni, teoriche a pratiche, durante le quali verranno affrontati temi importanti come le opportunità di finanziamento previste dal Piano di Sviluppo Rurale per le aziende agricole che intendono dotarsi di un mini caseificio, il costo di produzione del formaggio e i requisiti normativi richiesti per questo tipo di attività. Gli allievi si potranno inoltre cimentare, supportati da un esperto, nella produzione di caciotte, ricotte, stracchini aromatizzati e non, primo sale e mozzarelle. “Il fenomeno dei caseifici aziendali - spiega Coldiretti Bergamo – già da alcuni anni sta crescendo ed è ormai una realtà consolidata. Sono infatti più di 230 le aziende agricole che hanno deciso di trasformare direttamente il latte, per ottenere un maggiore valore aggiunto alle proprie produzioni e trovare nuovo sbocchi di mercato. Questa scelta è dovuta anche al fatto che la remunerazione del latte conferito all’industria è tutt’altro che soddisfacente”. I caseifici aziendali sono una dimostrazione della forte tradizione casearia della provincia di Bergamo e, dopo essersi diffusi in montagna dove sono nate le prime esperienze, ora stanno avendo un buon riscontro anche tra le aziende di pianura. “E’ interessante osservare – sottolinea Coldiretti Bergamo – come gli imprenditori agricoli che trasformano direttamente il latte contribuiscano anche creare nuovi specialità che si identificano con il territorio, come ad esempio “Ol formai de Bolter” prodotto dall’azienda Aurelia Rossi di Boltiere e il “Vigolino” prodotto dalla Cooperativa Monti e laghi di Vigolo. Affinché queste iniziative di filiera corta si possano sviluppare ulteriormente e con standard di qualità riteniamo importante promuovere percorsi di formazione specifici, per dare l’opportunità agli imprenditori di acquisire le competenze necessarie”. Eventuali informazioni sul corso di caseificazione promosso da Coldiretti Bergamo possono essere chieste a Luigi Carminati Tel. 035/4524011 - Email: [email protected].

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N.26 – 11 FEBBRAIO 2011

BERGAMO, CON L’ACCORDO SUL PREZZO UN SEGNALE POSITI VO PER GLI ALLEVAMENTI Accordo fatto per il prezzo del latte in Lombardia. L’intesa è stata firmata oggi presso la sede di Coldiretti Lombardia, a Milano in via Filzi, da: Philippe Laborne, amministratore delegato di Italatte SpA, Nino Andena, Presidente di Coldiretti Lombardia e da Mario Lanzi, Presidente di Cia Lombardia affiancati dalle rispettive delegazioni provinciali. Anche il presidente di Coldiretti Bergamo Giancarlo Colombi ha partecipato alla trattativa. “L’accordo di oggi – affermano Giancarlo Colombi e Lorenzo Cusimano, presidente e direttore di Coldiretti Bergamo – migliora la remunerazione del latte alla stalla rispetto allo scorso anno, ma è importante soprattutto perché risolve una situazione complessa che si trascinava ormai da troppi mesi e che creava incertezza agli allevatori, impedendo una corretta pianificazione aziendale”. L’accordo prevede la partenza a gennaio a 39 centesimi e l’arrivo a settembre 2011 a 40,2 centesimi al litro. “E’ stata una trattativa complessa perché mai come in quest’ultimo anno le tensioni internazionali hanno influito sui rapporti fra allevatori e industria sia per quanto riguarda le materie prime, come mais e soia, sia per quel che riguarda il latte – spiega Colombi – ma siamo convinti che un riferimento di mercato fosse indispensabile e influirà positivamente su tutti gli altri comparti lattiero caseari e sui loro prodotti”. A poche settimane dall’approvazione della legge sull’etichettatura d’origine, con questo accordo arriva un altro segnale positivo per le aziende zootecniche da latte. “La durata di 9 mesi dell’accordo – sottolinea Cusimano - è anche un modo per dare una maggiore prospettiva e stabilità alle imprese agricole, valorizzando il ruolo del settore lattiero caseario e le sue inimitabili produzioni Made in Italy fortemente presenti sul territorio bergamasco”. In una logica di confronto continuo e di valutazione della realtà di mercato le parti hanno anche convenuto che si ritroveranno dopo l’estate.

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editrice coopera tiva OUTSIDER Via in Lucina 15 - 00186 ROMA Tariffa ROC: "Poste i tal iane spa - Spedizione in a .p. - DL 353/2003 (convertito in legge 27/02/2004 n. 46 ) art . 1 comma 1 DCB ROMA"

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ANNO XLIX - N. 48 sabato-domenica 12-13 febbraio 2011 BERGAMO: COLDIRETTI ORGANIZZA CORSO DI CASEIFICAZIO NE PER TRASFORMAZIONE DEL LATTE DIRETTAMENTE IN AZIEND A 2 - 12:02:11/00:10 - bergamo, (agra press) - "conti nua ad aumentare l'interesse degli allevatori per la trasformazione del latte direttam ente in azienda". lo rende noto, tramite un comunicato stampa, la coldiretti di bergamo spiegan do che, per rispondere a questo bisogno, la coldiretti provinciale ha organizzato u n "corso di caseificazione che si terra' dal 15 febbraio al 23 marzo e proporra' cinque lezi oni, teoriche a pratiche, durante le quali verranno affrontati temi importanti come le opport unita' di finanziamento previste dal piano di sviluppo rurale per le aziende agricole ch e intendono dotarsi di un mini caseificio, il costo di produzione del formaggio e i requisiti normativi richiesti per questo tipo di attivita'". (ro.ni.)

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N.27 – 14 FEBBRAIO 2011 BERGAMO – Corso formativo per manutentori del verde. L’azienda Locatelli Franco e figli, in collaborazione con Coldiretti Bergamo e l’azienda Bottos sementi, organizza un corso formativo per manutentori del verde. L’iniziativa si terrà il prossimo 21 febbraio, dalle ore 16,45 alle ore 19,30, a Palazzago (BG). Le adesioni devono prevenire al seguente recapito telefonico: 035/795809.

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Imprese e territorio: cambio di presidenza

BERGAMO — Venerdì 18 febbraio 2011 alle ore 11 nella Sala Conferenze del “Caffè Bergamo”, in via Borfuro, 6 si svolgerà un incontro con la stampa per la presentazione, in concomitanza del cambio di presidenza, del programma di lavoro per il prossimo semestre di “Imprese & Territorio – Comitato Unitario delle Associazioni d’impresa”.

“Imprese & Territorio”, il soggetto politico sindacale di rappresentanza di impresa nato a marzo del 2007, riunisce dieci Associazioni di categoria (Associazione Artigiani, Ascom, Apindustria, Cia, Coldiretti, Confcooperative, Confesercenti, Cna, Fai e Lia) in rappresentanza di oltre 80.000 imprese del territorio e 310.000 addetti.

La presidenza passa da Giancarlo Colombi, presidente di Coldiretti, a Marco Stucchi, presidente di Fai (Federazione autotrasportatori Italiani) Associazione Provinciale di Bergamo. Saranno presenti i presidenti e i direttori delle dieci associazioni riunite nel Comitato: Associazione Artigiani, Ascom, Apindustria, Cia, Coldiretti, Confcooperative, Confesercenti, Cna, Fia e Lia.

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N.30 – 17 FEBBRAIO 2011

BERGAMO, SCAROLA BERGAMASCA: UN PATRIMONIO DA DIFEN DERE E VALORIZZARE Coldiretti Bergamo - unitamente a Bergamo Mercati spa, Comune di Bergamo, Camera di Commercio, Ascom, Confesercenti e Comunità delle Botteghe di Bergamo Alta – promuove la Scarola Bergamasca, un’insalata tipica del territorio provinciale, sostenendo un’iniziativa, che si svolgerà negli ultimi due fine settimana di febbraio, e prevede l’inserimento nei menù dei Ristoranti di Città Alta aderenti di una o più specialità a scelta a base di questo prodotto. Un tipo di Scarola particolarmente pregiata è quella che si avvale anche della dizione “dei Colli di Bergamo” perché viene coltivata esclusivamente nella parte alta città e lavorata con metodi unici e molto antichi. Coltivata da secoli sui fazzoletti di terra attorno alle mura della Città Alta, soprattutto in Borgo Canale oltre la cinquecentesca porta Sant’Alessandro, la scarola di Bergamo si distingue dalle altre varietà in commercio per il particolare processo di imbiancatura delle foglie interne. Seminata solo in campo aperto a partire dalla fine di luglio, a fine ottobre viene legata con un laccio, cespo a cespo, affinché le foglie interne non prendano luce. Inizia così un singolare processo di maturazione. Con i primi freddi si trasferiscono le piantine negli scantinati antichi di Città Alta, dove gli ortolani, che si tramandano da generazioni questa tecnica di lavorazione, le distendono al buio. Le foglie interne continuano a maturare ma non acquistano colore. L’insalata si vende tutto l’inverno fin quasi a primavera e in passato costituiva l’unico ortaggio disponibile nei mesi rigidi. Ora è una rarità, oltre che una prelibatezza: il cuore candido è croccante e il sapore delicato. Il modo migliore per apprezzarla è consumarla fresca, ma la si può anche cuocere servendola con polenta e maiale o con il Branzi, formaggio tipico della Val Brembana. “La Scarola Bergamasca – sottolinea il direttore della Coldiretti provinciale Lorenzo Cusimano – è il frutto del sapiente lavoro di produttori che nel corso degli anni, tra mille difficoltà e sacrifici, ne hanno tramandato la tradizione e assicurato la produzione. Per evitare che questo patrimonio vada perso è importante continuare a valorizzarlo e a farlo conoscere a un numero crescente di consumatori”.

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N.31 – 18 FEBBRAIO 2011 BERGAMO, CAMBIO AL VERTICE NELL'ASSOCIAZIONE VITIVI NICOLTORI MONTE BRONZONE Frattini Domizia, 53 anni, socia Coldiretti e titolare di un’azienda vitivinicola di Adrara San Martino che produce vino rosso della bergamasca IGT è la nuova presidente dell'associazione Vitivinicoltori del Monte Bronzone. E’ stata eletta ieri nel corso della prima seduta del nuovo consiglio dell’associazione. Sarò affiancata da Varinelli Marco come vicepresidente e da Angelo Pauzzi, Pierangelo Cattaneo, Roberto Colosio come consiglieri. L'Associazione Vitivinicoltori Monte Bronzone è nata nel 1984, raggruppa 70 soci vitivinicoltori professionisti ed hobbisti dell'area Basso Sebino Lago d'Iseo con una superficie totale a vigneto pari a circa 40 ettari. Promuove e valorizza la produzione di vino e fornisce assistenza tecnica agronomica ed enologica agli associati grazie ai numerosi incontri organizzati con relatori professionisti. “Obiettivo del nuovo consiglio – afferma la nuova presidente - è di lavorare tutti insieme per rafforzare la valorizzazione enogastronomica del Lago d'Iseo e non solo. Infatti dallo scorso anno, l'area di interesse dell’associazione si è estesa a tutto il comprensorio della Comunità Montana Laghi bergamaschi (quindi anche val cavallina ed alto Sebino)” L'Associazione inoltre prosegue, per il quinto anno consecutivo, l'iniziativa di 10 associati che imbottigliano il proprio vino con un'etichetta comune denominandolo "Rossobronzone", vino di qualità targato: Bergamasca I.G.T. I neoeletti hanno rivolto un ringraziamento doveroso al presidente uscente Tarcisio Formenti ed ai suoi collaboratori, per l'operato svolto negli ultimi 10 anni.

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ANNO XLIX - N. 60 martedi' 22 febbraio 2011

BERGAMO: COLDIRETTI, FEDERAZIONE ISTITUISCE NUOVO SPORTELLO MARKETING PER AGRICOLTORI 3 - 22:02:11/12:35 - bergamo, (agra press) - la col diretti provinciale - informa un comunicato - ha istituito un nuovo sportello market ing, "che operera' in stretta sinergia con l'ufficio relazioni esterne e servira' a rispon dere alle nuove esigenze del mondo agricolo e non solo". "l'idea di lanciare questo nu ovo servizio - spiega lorenzo cusimano, direttore della coldiretti provinciale - e' nata pe r rispondere ai bisogni sempre piu' pressanti che gli imprenditori agricoli esprimono i n questa fase di forte trasformazione del settore". (ab)

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N.33 – 22 FEBBRAIO 2011 BERGAMO, COLDIRETTI PROMUOVE IL MARKETING IN AGRICO LTURA Un nuovo servizio per rispondere a nuove esigenze. Così Coldiretti Bergamo presenta lo Sportello Marketing che ha recentemente istituito, un ulteriore tassello dell’azione che svolge a favore del mondo agricolo e non solo. “L’idea di lanciare questo nuovo servizio – spiega Lorenzo Cusimano, direttore di Coldiretti Bergamo – è nata per rispondere ai bisogni sempre più pressanti che gli imprenditori agricoli esprimono in questa fase di forte trasformazione del settore. Molte aziende, interpretando il progetto di Coldiretti per la creazione di una filiera agricola tutta italiana, hanno iniziato a sviluppare prodotti a più alto valore aggiunto, ad accorciare la filiera rendendosi protagoniste del mercato, a dedicarsi ad attività collaterali legate sempre più al territorio come ad esempio l’agriturismo e l’agrodidattica. Queste nuove attività, per potersi esprimere al meglio hanno bisogno di competenze specifiche, per questo abbiamo voluto mettere a loro disposizione una consulenza di marketing”. Il nuovo Sportello Marketing opera in stretta sinergia con l’Ufficio Relazioni Esterne e arricchisce la gamma dei servizi di Coldiretti Bergamo. “La qualità della nostra agricoltura – sottolinea Cusimano – deve essere comunicata adeguatamente, così come è necessario far conoscere i nostri prodotti oltre che fare rete tra le diverse realtà e valorizzare il legame con il territorio. Con lo Sportello Marketing abbiamo voluto mettere a disposizione delle imprese un strumento che ha l’obiettivo di far crescere la loro redditività e contribuire a migliorare l’immagine del settore, ma anche far maturare una cultura imprenditoriale a trecentosessanta gradi e non limitata al solo aspetto della produzione”.

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N.34 – 23 FEBBRAIO 2011

BERGAMO, PRIMI IN LOMBARDIA PER AZIENDE NELLA RETE DEI PUNTI DI CAMPAGNA AMICA E’ appena nata ed è già grande. E’ lo slogan della rete che Campagna Amica Coldiretti sta costruendo con le proprie aziende e che propone direttamente ai consumatori una vasta gamma di prodotti come carne, salumi, frutta, latte, verdura, formaggi, miele, olio, marmellate, vini e riso. La provincia di Bergamo è prima in Lombardia per aziende accreditate alla rete: ne conta 55 su un totale di 260. A livello regionale si prevede che a fine anno saranno circa 900 visto il trend di crescita. Le aziende aderenti alla rete nazionale dei Punti Campagna Amica espongono una targa riportante il logo, il nome dell'azienda, il numero di iscrizione all'Albo Nazionale dei Punti Vendita di Campagna Amica: “L’attenzione che le aziende stanno riservando a questa iniziativa – spiega Giancarlo Colombi, presidente di Coldiretti Bergamo - è la dimostrazione che gli agricoltori credono nel progetto di una filiera agricola italiana in grado di accorciare i passaggi dal produttore al consumatore per offrire alle famiglie nuove opportunità di spesa alimentare legata alla qualità, alla sicurezza e alla trasparenza dell’origine”. Un consenso che sta coinvolgendo anche i farmers’ market presenti sul territorio. Nel corso del 2010 nel nostro Paese sono saliti a 705 i mercati degli agricoltori di Campagna Amica aperti, per un totale di 25.115 giornate. Vi hanno venduto di persona i propri prodotti ben 16mila imprenditori agricoli, realizzando complessivamente un fatturato stimato in 320 milioni di euro. A livello provinciale i farmers market fissi sono 5. Sabato 5 marzo verrà inaugurato un nuovo mercato dei produttori di Campagna Amica presso il mercato ortofrutticolo di Bergamo. “Abbiamo notato – sottolinea Lucia Morali, presidente di Agrimercato Bergamo – che è aumentata l’abitudine a fare la spesa presso i nostri mercati. Si tratta di un vero successo visto che è da pochi anni che queste esperienze sono state avviate in modo stabile. In Italia siamo già arrivati ad avere la più estesa rete di vendita diretta dei produttori agricoli presente in tutta Europa. I consumatori sono soddisfatti perché da noi trovano prodotti locali del territorio che non devono affrontare lunghi trasporti con mezzi inquinanti, messi in vendita direttamente dall’agricoltore nel rispetto di precise regole comportamentali e di un codice etico ambientale, sotto la verifica di un sistema di controllo di un ente terzo”. I consumatori che si rivolgono agli agricoltori per i loro acquisti alimentari hanno in media 40 anni, la metà sono donne e oltre al prezzo guardano la qualità del prodotto e le modalità di preparazione e conservazione. Sono interessati al dialogo con il produttore. La mappa dei mercati degli agricoltori è consultabile sul sito www.campagnamica.it dove sono indicati gli indirizzi, gli orari di apertura, la gamma di prodotti offerti e il percorso stradale on line più conveniente per raggiungerli.

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