Rassegna stampa - provincia.ra.it · Capanni, ecco perché abbiamo avallato il documento 20/01/13...

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Ufficio stampa

Rassegna stampadomenica 20 gennaio 2013

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Il Resto del Carlino Ravenna

Corriere Romagna Ravenna

La Voce di Romagna Ravenna

INDICE

Prima pagina20/01/13 Prima pagina 6

Squinzi: «In via Baiona Vinavil investirà15 milioni»20/01/13 Economia e Territorio 7

Ora più solidarietà e meno fisco20/01/13 Economia e Territorio 9

E la piadina diventa ‘specie protetta’20/01/13 Turismo, Cultura, Spettacoli 10

Più collegamenti ed eventi Così sarà reinvestita la tassa di soggiorno20/01/13 Economia e Territorio, Turismo, Cultura, Spettacoli 12

Ex dipendenti dell’Eni contro la cessione del ramo d’azienda20/01/13 Economia e Territorio, Lavoro 13

Presentati i candidati Fli «È tempo di riforme»20/01/13 Politica 14

Capanni, ecco perché abbiamo avallato il documento20/01/13 Cronaca 15

Bucci rompe con l’Udc «E’ tutta colpa di Parentopoli»20/01/13 Politica 16

Fermento nel centrodestra tra nuove liste e ‘abbandoni’20/01/13 Politica 17

Missioni in Olanda e in Germania E un progetto speciale per la Russia20/01/13 Turismo, Cultura, Spettacoli 18

La città raccontata dai giovani scrittori20/01/13 Turismo, Cultura, Spettacoli 19

Ruffini, i suoi disegni e il graffiti nascosto20/01/13 Turismo, Cultura, Spettacoli 20

Prima pagina20/01/13 Prima pagina 21

La nuova piazza Kennedy divide Ma tutti la vorrebbero più verde20/01/13 Edilizia e Infrastrutture 22

Raisi presenta i candidati20/01/13 Politica 24

In breve20/01/13 Politica 25

Pagani e la Idem al congresso Uisp20/01/13 Politica 26

«Grillo? Lo portiamo al mercato»20/01/13 Politica 27

La Bottega dei servizi ha aperto anche in città20/01/13 Cronaca 28

Taglio del nastro per “ReciprocaMENTE”20/01/13 Cronaca 29

Borse di studio20/01/13 Cronaca, Economia e Territorio 30

Con Aquae sarà estate tutto l’anno20/01/13 Cronaca 31

“Il cielo sopra Ravenna” per cinque autori20/01/13 Turismo, Cultura, Spettacoli 32

Prima pagina20/01/13 Prima pagina 33

Lusso di seconda mano20/01/13 Cronaca 34

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Corriere della Sera

Il Resto del Carlino

Il Sole 24 Ore

La Repubblica

50&PIÙ – CONFCOMMERCIO20/01/13 Economia e Territorio 35

‘Rifare il progetto dell’ex Adriatica a Savio di Ravenna’20/01/13 Edilizia e Infrastrutture, Viabilità 36

La piadina romagnola è protetta20/01/13 Turismo, Cultura, Spettacoli 37

“Soddisfatti dell’iniziativa”20/01/13 Turismo, Cultura, Spettacoli 38

“Bene il regolamento sui capanni ma i problemi non finiscono qui”20/01/13 Cronaca 39

BENZONI (UDC) “E l’agricoltura?”20/01/13 Agricoltura, Economia e Territorio 40

Grillini in estasi per l’arrivo del profeta20/01/13 Politica 41

Una legge sul dilettantismo20/01/13 Politica 42

“Cari consiglieri ravennati: la rinuncia al vitalizio non è una scelta ma un dovere”20/01/13 Politica 43

Udc “Sono questi i presupposti?”20/01/13 Economia e Territorio, Pubblica Amministrazione 44

Iscrizioni alla scuola d’infanzia e di altro grado da domani al via20/01/13 Istruzione 45

Ha inaugurato in via Cassino la nuova “Bottega dei Servizi”20/01/13 Cronaca 46

Elezioni politiche: ecco la squadra di Fli Covato, Galigani e Mongelli i ravennati20/01/13 Politica 47

Tra sogno e incubo nella stanza dei giochi di ErosAntEros20/01/13 Turismo, Cultura, Spettacoli 48

Martedì alla biblioteca Classense l’omaggio a Manara Valgimigli20/01/13 Turismo, Cultura, Spettacoli 49

La generazione trasparente20/01/13 Politica Nazionale 50

Dobbiamo togliere l'Italia dalle mani degli incapaci20/01/13 Politica Nazionale 52

Ingroia rompe con il Pd E Vendola apre al centro20/01/13 Politica Nazionale 56

Neve al Nord, scatta l'emergenza maltempo20/01/13 Ambiente 58

Baratto-party e coupon È l’Italia che si arrangia20/01/13 Economia Nazionale 59

Nasce la badante di condominio Busta paga e assistenza divise fra tutti20/01/13 Economia Nazionale 60

NUOVO RICCOMETRO, STRETTA SUL WELFARE20/01/13 Economia Nazionale 61

Rebus manovra per i partiti «Più crescita Ue per evitarla»20/01/13 Economia Nazionale, Politica Nazionale 64

L’ARABA FENICE DELLA SOCIETÀ CIVILE20/01/13 Politica Nazionale 65

Ingroia rompe col Pd: inciucia con Monti Bersani: “Solo noi battiamo la destra”20/01/13 Politica Nazionale 68

“Se la vittoria sarà a metà pronti a trattare con il centro”20/01/13 Politica Nazionale 69

Monti: “Un nuovo contratto di lavoro”20/01/13 Economia Nazionale, Politica Nazionale 71

Bolletta del gas: con la primavera 90 euro in meno20/01/13 Economia Nazionale 72

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La Stampa

Nòva

Ravenna e Dintorni

Sette Sere

Bersani ai tecnici: “Basta con manovre solo recessive”20/01/13 Politica Nazionale 73

Gli inquisiti fuori dalle liste Pdl20/01/13 Politica Nazionale 74

Ingroia chiude al Pd “Ci si vede in Parlamento”20/01/13 Politica Nazionale 76

Incubo miseria 12 milioni di italiani vivono ai margini20/01/13 Sanità e Politiche sociali, Economia Nazionale 77

“La recessione ci ha piegati Ora viviamo in parrocchia”20/01/13 Sanità e Politiche sociali, Economia Nazionale 79

La «nuvola» che rende leggera la Pa20/01/13 Pubblica Amministrazione 83

Con il crowdsourcing la mappa del degrado ambientale italiano20/01/13 Ambiente 85

L’Astoria ancora chiuso aspettando i lavori ai soffitti17/01/13 Turismo, Cultura, Spettacoli 86

Quasi mille ravennati boicottano il City17/01/13 Cronaca 87

Camera di Commercio, Gigante presidente17/01/13 Economia e Territorio 88

Nautica a picco Chiude Dellapasqua Via 15 lavoratori17/01/13 Economia e Territorio 89

La pista ravennate nel fallimento Richard Ginori17/01/13 Economia e Territorio 90

L’ex patron del Ravenna Calcio e tre immobiliaristi indagati per bancarotta17/01/13 Cronaca 92

«Così recupero la Concordia»17/01/13 Cronaca 93

Dalle offese dopo il cineforum all’amicizia su Facebook17/01/13 Cronaca 94

Insulti agli omosessuali, scatta la denuncia17/01/13 Cronaca 95

L’ex assessore: «La politica deve ricomporre la frattura»17/01/13 Cronaca 97

Scontro tra donne islamiche E l’Udi vuole incontrare Life17/01/13 Cronaca 98

«Non vogliamo gestire la moschea»17/01/13 Cronaca 99

Armuzzi si dimette: «Preso in giro dai vertici del Pdci»17/01/13 Politica 100

Consiglio regionale: i tre ravennati (per ora) non rinunciano al vitalizio e continuano a versare17/01/13 Politica 101

Passeggiata elettorale per Beppe Grillo17/01/13 Politica 102

Farabegoli (Prc): «Il vero voto utile è quello per Ingroia»17/01/13 Politica 103

Bimba nata morta in ospedale Salma dimenticata in barella17/01/13 Sanità e Politiche sociali 104

«Malori tra i pazienti al Cmp. Ambulatori inquinati?»17/01/13 Sanità e Politiche sociali 105

Viso-in-aria: tra ombre e idoli del teatro contemporaneo17/01/13 Turismo, Cultura, Spettacoli 106

Una nuova trilogia verdiana con i giovani autori del web17/01/13 Turismo, Cultura, Spettacoli 107

Gli spettacoli da non perdere nel 2013 a Ravenna e in Romagna17/01/13 Turismo, Cultura, Spettacoli 108

I capanni di Tazzari nella sede della Cna17/01/13 Cronaca 109

Lo storico 3 Laghi diventa Aquae17/01/13 Cronaca 110

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Ravenna, è scontro sull'imposta di soggiorno19/01/13 Economia e Territorio, Turismo, Cultura, Spettacoli 111

Primarie, utile per l'elezioni19/01/13 Politica 113

Guerrieri ''blocchi del traffico, ma serve più mobilità sostenibile"19/01/13 Ambiente 114

"Ci ha difeso il vento nel 2016 stesso problema19/01/13 Ambiente 115

Pm10:66 sforamenti massimi, trend negativo19/01/13 Ambiente 116

Mistral, al via la fomazione: "iscritti disoccupati e stranieri"19/01/13 Sanità e Politiche sociali 117

"Ravenna bissa su Verdi19/01/13 Turismo, Cultura, Spettacoli 118

"Bosi Maramotti": Obbiettivo rilancio19/01/13 Turismo, Cultura, Spettacoli 119

Camera di commercio, Gigante presidente19/01/13 Economia e Territorio 120

Confimi è una grande sfida, faremo sentire la nostra voce19/01/13 Economia e Territorio 121

Il futuro della viticoltura19/01/13 Agricoltura, Economia e Territorio 122

Agrintesa, cresce il fatturato: Nel 2013 ci consolideremo19/01/13 Economia e Territorio 123

Gianni Dragoni a Fusignano con Banchieri e compari19/01/13 Economia e Territorio 124

COMMERCIO Luca Massaccesi nuovo direttore Ascom di Lugo19/01/13 Economia e Territorio 125

Coem, garanzie sugli stipendi di gennaio19/01/13 Economia e Territorio, Lavoro 126

Bassa Romagna 2020, pronto a partire il nuovo piano strategico partecipato19/01/13 Economia e Territorio, Lavoro 127

COMMERCIO confesercenti: saldi tra luci e ombre19/01/13 Economia e Territorio 128

Porto e poli tecnologici per tornare a crescere19/01/13 Economia e Territorio 129

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RAVENNA Direttore Responsabile: Giovanni Morandi

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Servizi a Alle pagine 8-9

IL COMMMENTO di ANDREA DECIDI

GIOVANE PASTORE

CHIUDE un'era, se ne apre Un'altra. L'era di monsignor

che oggi fa il suo ingresso a Revenna. E cosa colpisce pii') di tutto? L'età, 3,0 anni il prossimo aprile, quindi un pastore giovane, l'orse lo possiamo leggere anche come un chiaro segnale. Una guida fresca per una

ieso bisogn'osi di svecchiarsi e per una diocesi che esce da un inizio di millennio non facile, per mille Dicono che il nuovo arcivescovo olino un carattere fleciso e l'agenda già strapiena: tanti appuntamenti, numerosi incontri, chissà, lame per compiere qua/rosi nella curia ravennate. :S'i chiude uno porta, se ne apre un'altra. Al di là della soglia il nuovo arcivescovo troverà una città fbne, dove il volontariato è l'o/lima delle sfide impossibili, da affrontare al fianco dei deboli e della Chiesa, E di un giovane pastore a cui auguriamo di guardare lontano.

Squinzi di Confindustria

«Da Vinavil 15 milioni per Ravenna» 6 A pagina 11

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Ecco come sarà reinvestita hllr"Ni Oggi l'ingresso del nuovo arcivescovo a Alle pagine 4-5

La tassa di soggiorno finanzierà gli eventi tg A pagina 12

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Squ «In via Baiona Vinavil investirà1 5 milioni» Il patron di Mapei con erma che il sito è strategico

di LETIZIA MAGNANI

A GIORNI presenterà la sua piat-taforma per lo sviluppo del Paese. Nel frattempo Giorgio Squinzi, classe '43, presiden te di Confindu-stria e amministratore unico della Mapei, investe nelle sue di azien-de. A cominciare da Ravenna. Ospite del convegno su 'Sussidiarietà ed economia', orga-nizzato dal Lions Club, distretto 108 A e dal service So.San a Cer-via, Squinzi ha sottolineato l'im-portanza dei giovani e del rilancio del manifatturiero per il rilancio dell'economia reale.

Lei è presente anche a Raven-na con un'azienda. Che anno sarà il prossimo?

«La Vinavil è una realtà di succes-so. Noi siamo lì da 1994. Proprio in questi giorni ho visitato lo sta-bilimento. Mi hanno presentato un programma di investimenti per lo sviluppo ulteriore della fab-brica. Faremo un investimento di 15 milioni di curo, perché Raven-na è il luogo giusto e sono convin-to che l'investimento sarà utile».

I legami con la Romagna &- pendono anche dalla suo ca-sa o Milano Marittima?

«Sono Un milanese doc, vengo a Milano Marittima da cinquant'an-ni. Qui un giorno ho incontrato una ragazzina, per la verità ero molto giovane anche io, che è di-ventata la donna con cui ho condi-viso un percorso esaltante di vita. Sono 42 anni che io e mia moglie stiamo assieme»:

Lei è di Milano.— «Io sono di Milano, mia moglie è di Milano Marittima, penso di es-sere il testimoniai perfetto della località...»

A Cervia ha parlato, come già aveva fatto in oltre occa- sioni, dei giovani e del Mon-

cio del manifatturiero. Come presidente di Conficlustria si sente addosso la responsabi-lità del rilancio dell'econo-rarla?

«E' una responsabilità che sento tutta. Dobbiamo far ripartire l'economia reale e dare una possi-bilità ai giovani. Per farlo occorre investire nel settore manifatturie-ro, l'unico che possa dare una oc-casione al Paese. Martedì presen-teremo come Contidustria il no-stro programma per l'Italia del fu-turo».

Ecco, cosa ci sarà? «Vorrei lasciare un po' di suspan -

cellora le faccio un'altra do-manda. Se diventasse primo ministro quali sarebbero le prime tre cose che farebbe per rilanciare l'Italia?

«La priorità è senza dubbio quel-la di semplificare la burocrazia normativa».

E le altre due? «Così le svelo tutti gli obiettivo del programma... Posso dirle solo che occorre rimettere l'impresa manifatturiera al centro dell'at-tenzione del Paese. Il tutto poi si può sintetizzare con uno slogan che ho usato anche per Mapei: non bisogna mai smettere di peda-lare».

Va bene il manifatturiero, ma d turismo?

«Sono da tempi non sospetti con-vinto che il turismo sia un fattore fondamentale per ritrovare la cre-scita».

Che consiglio darebbe ad un giovane oggi, se non per riu- scire almeno per provarci?

«Di non smettere mai di lavorare sodo, senza cercare scorciatoie non etiche. Sì, io darei questo con-siglio ad un giovane. Di non cerca-re scorciatoie non etiche, ma an-che di darsi da fare».

VISITA IN FABBRICA

Proprio in questi giorni ho visitato Lo stabilimento e mi hanno presentato il programma per un ulteriore sviluppo

FIORI D'ARANCIO

Vengo a Milano Marittima da una cinquantina d'anni: qui ho conosciuta una ragazzina. E' diventata mia moglie. Insieme da 42 anni

IL POLO CHIMICO

A Ravenna nasce l'Ank

La società dett - Enì ha dato un'impronta

all'industrializzazione di Ravenna. Un ramo

d'azienda quasi 20 anni fa è stato ceduto a Mapei

LA RICETTA PER IL PAESE

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ECONOMIA Antonio Patuelli, Beppe Rossi e il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi

SOLIDARIETÀ Stefano Zanrsagrsi intervenuto alla tavola rotonda organizzata a Cerva da So.San

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i cervelli che sono l'unicadi cui disponiamo in Italia»,

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una volta al govrno « vviire una crescita vera e m - non minima come quella attuale. riacquistare la

i fidilc m ia degli vestiton esteri e porsi conie obiet- o centrare la ripresa delle imprese manifattu-

riere», Un discorso condiviso da Stefano Zain-i-e da'Antonio I)atuelli, che ha ribadito «l'im-ianza di interromi)ere la pressione fiscale più d'Europa e di attivare la solidarietà ecolionii-

` in periodo di egoismo»,

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E niadina diventa "matita pretetta"

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E la piadina. diventa 'specie protetta' Arrivata finalmente l'Indicazione geografica tipica (Igp), con tipologie distinte

La piadina romagnola ha ricevuto ufficialmente l'Indicazione geografica tipica (hp): il decreto ministeriale di protezione nazionale transitoria per il 'pane di Romagna' è stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale. «Con questo atto - comunica la Regione - viene riconosciuta, per ora solo a livello nazionale, la protezione dell'indicazione geografica 'piadina romagnola', e la legittimità del suo uso da parte dei produttori che rispettano il disciplinare disponibile sul sito del ministero delle Politiche agricole alimentari». Il disciplinare di protezione distingue le tipologie di piadina romagnola, comprendendo

anche quella industriale. L'area di produzione corrisponde al territorio delle province di Rimini, Forlì-Cesena, Ravenna e, in parte, Bologna. «Ci

auguriamo che nei prossimi mesi questa Igp sia registrata dalla Commissione europea — dice l'assessore regionale all'Agricoltura Tiberio

Rabbonì —. Ma è bene avere raggiunto un risultato che pochi anni fa appariva compromesso». Dopo la presentazione delle prime istanze di registrazione, infatti, la procedura era stata sospesa per la difficoltà di

rendere compatibili in un disciplinare unico i due diversi metodi di presentazione della piadina romagnola (quella riminese e quella

dell'entroterra e del nord della Romagna).

«È UNA SCONFITTA, un tradi-mento al patrimonio culturale ro-magnolo». Graziano Pozzetto, che alla piadina nelle sue tante versio-ni ha dedicato un ampio volume edito da Panozzo, è molto critico verso il riconoscimento dell'Igp.

Cosa non le piace di questo marchio?

«Purtroppo ci si allon-tana sempre più dal-la filosofia della pro-duzione artigianale. La battaglia è stata vinta, legittimamen-te, da chi crede nella piadina precotta, confe-zionata: Regione, Province, Camere di commercio e alcune as-sociazioni di categoria, in particola-re Cna».

E chi ho perso? «Hanno perso gli oltre duemila chioschi della Romagna, ha perso la tradizionalità e la tipicità. E han-no perso le nuove generazioni, che hanno sempre meno esperienza

della piadina vera». Come definirebbe le vera pio-dina?

«La piada è uno splendido cibo di strada, che va mangiato caldo, a `scottadito'. È un prodotto straordi-

nario, che si presta ad abbinamen-ti delicati, come il raviggio-

lo e lo squacquerone, o alto saporiti, come a mortadella, la pan-cetta, la coppa di te-sta»,

Insomma, quella industriale è

un'altra cosa. «La piadina tradizionale

quella mangiata 60 secondi dopo la cottura, non 60 giorni. Ho il massimo rispetto per il business legato alla piadina industriale, un settore importante che non va de-monizzato. Ma quel prodotto può essere fatto ovunque, e infatti la principale concorrenza arriva da fuori regione».

Francesco Monti

VW:ZRV:STA I IL GASTRONOMO

«Ma no , ha vinto chi crede nella piada precotta»

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20/01/2013 press unE il Resto del Carlino

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LnSTCNV3TS 2 DAL PRATO (DECO)

«Finalmente avrà il marchio anche quella industriale»

TRA LE AZIENDE che più si so-no spese a favore del riconoscimen-to dell'lgp c'è la Deco. L'ammini-stratore delegato Giorgio Dal Pra-to aspettava da tempo la notizia.

Soddisfatto? «Certo. All'inizio siamo stati, assie-me a Cna, fra i promotori dell'iter per la certifica- zione, e abbiamo dato anche un contributo „ economico. Poi il percorso ha avuto qualche sbandata, ma siamo sempre stati convinti che l'lgp sia uno strumen- to importante per la pro-mozione del nostro territorio nel resto d'Italia».

Anche all'estero? «Per quanto riguarda l'estero, ci so-no limiti legati al periodo di con-servazione, Ma la piadina che pro-duciamo nel nostro stabilimento di Forlì è apprezzata in Europa, Usa e Canada».

Tuttavia, chi ama la piada fra-dlimionale spesso storce iI na-so davanti a quella industria-le.

«E vero che non è la stessa cosa: non si può negare che la piadina ap- pena sfornata da un chiosco sia più

fragrante di un prodotto in commercio da 30 giorni.

Ma bisogna fare i con-fronti corretti: le assi-curo che una piadina appena cotta nel no-stro stabilimento è identica a quella arti-

gianale. La differenza sta nel fatto che la no-

stra può essere conservata molto più a lungo»,

Insomma, trova giusta che anche il prodotto mdustriale possa avere l'Indicazione ge-ografica tipica.

«Sì, perché il prodotto che possia-mo promuovere nel mondo è quel-lo industriale: un'Igp limitata alle piadine dei chioschi non avrebbe senso».

E niadina diventa 'matita pretetta"

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ta studiando un potenziamento dei ottegamenti da 'rabitandia verso i lidi

ud, dove soggiornano diti dei turisti che

acqu stano pacchetti per il pareo divertimenti

erto e Vanno del artettone legato a

Sant'Apottinare sono previsti diversi eventi in città e sui lidi dal. 15 ai. 22 ugtio. In via di definizione "evento clou che sarà spitato in piazza dei

Popolo

2012, a Livello unate, te presenze calate del 2,96% e rivi dei 4,76%. La d'arte ha risentito di

del mare la crisi, trando -4,19% e

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71R:$'M L'ASSESSORE CORSINI SPIEGA COME VERRANNO USATI 12 MILIONI DI INTROITI

Più collegamenti ed eventi .

Così sarà reinvestita la tassa di soggiorno TRASPORTI ed eventi. Sono questi i primi due filoni turistici sui quali sta lavorando l'assessore Andrea Corsini per utilizzare il gettito (circa 2 milioni di curo) della prossima tassa di soggiorno. Si trana di progetti di massima, che verranno messi a punto nel corso degli incontri con le associa-zioni di categoria. Un primo nuo-vo collegamento attraverso l'im-piego di navette, è allo studio tra la stazione ferroviaria di Savio e Lido di Classe e Lido di Savio.

.SC,:NSE LOW COST A dicembre sono cresciute te presenze in città del 4,72%, gti arrivi del 5,74%

Un servizio richiesto da tempo da-gli albergatori per facilitare arrivi e partenze dei turisti che hanno scelto le due località per le vacan-ze. Il servizio dovrebbe partire nel week end di Pasqua, per poi venir riproposto in occasione della festi-vità del 25 Aprile, quindi nel peri-odo estivo. Si trattaerà di un servi-zio 'a chiamata': saranno gli alber-

gatori stessi a segnalare la necessi-tà di potenziare i collegamenti in occasione di arrivi e partenzae dei villeggianti.

SEMPRE per quanto riguarda i trasporti, è allo studio un potenzia-mento dei collegamenti da Mirabi-landia (nella foto) verso i lidi sud, dove soggiornano molti dei turisti che acquistano i pacchetti per il parco divertimenti. Anche in que-

sto caso gli operatori turistici chie-devano da tempo di aumentare le corse degli autobus e i collegamen-ti in generale. Potenziamento in vista anche per il navetto che colle-ga Ravenna all'aeroporto di Bolo-gna, un servizio in questo caso, più diretto verso il centro storico. Per quanto riguarda gli eventi, il 2013 sarà l'anno del cartellone le-gato a Sant'Apoll'ulare. Manife.sta-zioni sono previste in città e sui li-di dal 15 al 22 luglio. E in via di

definizione l'evento clou che sarà ospitato in piazza del Popolo. In centro storico, gli introiti della tas-sa di soggiorno verranno destinati anche al miglioramento della se-gnaletica e all'arredo urbano. Be-nefici previsti per il turismo am-bien tale, con un servizio di navet-te accompagnare i turisti della città e dei lidi a visitare il Parco del Delta.

INTANTO si sta chiudendo 51 bi-lancio degli arrivi e delle presenze nell'arco dei dodici mesi del 2012. Il mese di dicembre chiude con un beneaugurante segno positivo. Le poche risorse a disposizione delle famiglie hanno favorito le va-canze low cast. Le presenze sono cresciute a livello comunale del 4,72% e gli arrivi del 5,74%. La provenienza del turisti è essenzial-mente rappresentata da Emilia Romagna e Lombardia. Disponi-bile a questo punto anche il dato finale del 2012: a livello comuna-le, le presenze calano del 2,96% e gli arrivi del 4,76%. La città d'arte ha risentito più del mare della cri-si, registrando meno 4,19% e me-no 6,50%. Al mare presenze in ca-lo del 2,69% e arrivi del 3,53%.

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Ai RAGGI

ALLEGRIA II parco di Mirabilandia (Foic Ciampicro Core? i)

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ESPLORAZIONI La controversia riguarda anche l'autonomia, reale o fittizia, da Eni della nuova società poi ceduta a Gas Plus

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QUANDO due anni tu Eni ce-dette al gruppo milanese Gas Plus la Padana Energia con i suoi 30 dipendenti, effettuò una cessione di ramo d'azien-da, per cui il trasferimento del lavoratore avviene senza il suo consenso, o si trattò di una pu-ra e semplice vendita e allora il consenso è necessario? L'inter-rogativo sarà sciolto domani dal giudice del lavoro Riverso all'ultima udienza della causa avviata da 17 dei 30 lavoratori 'ceduti'. La complessa operazione prese avvio nel 2009. Eni, intenziona-ta a cedere alcuni asset, comin-ciò con il dar vita al proprio in-terno a un ramo d'azienda, chia-mato 'ramo Cavone' comprensi-vo di due centrali energetiche, a Spilamberto e a Cavone (in provincia di Modena), di una decina di siti di estrazione e di altre strutture. Dopo di che co-stituì una new co. la 'Padana Energia spa', controllata al cen-to per cento, cui il 18 dicembre 2009 fu ceduto il 'ramo Cavo-ne'. Un anno dopo, il 19 otto-bre 2010, la 'Padana Energia' venne ceduta a Gas Plus, grup-po privato derivato dall'evolu-zione di una società esistente sul mercato della vendita di bombole dagli anni Sessanta, oggi operativo nel settore della estrazione, trasporto e distribu-zione anche capillare del gas metano. Diciassette dei trenta lavorato-ri ceduti hanno però fatto ricor-so al giudice del lavoro per bloc-care la cessione dei propri con-tratti di lavoro da Eni a Gas Plus sostenendo che non di ces-sione di ramo di azienda si è trattato, ma di vera e propria vendita. Sostengono che quel 'ramo' non aveva le caratteristi-che della preesis lenza e dell'au-tonomia, due principi ritenuti

necessari per la sussistenza di un 'ramo d'azienda' secondo il diritto europeo come interpre-tato dalla Corte europea dei di-ritti dell'uomo. I lavoratori so-stengono in primo luogo che per costituire quel 'ramo', l'Eni ha fatto rientrare dall'estero un certo numero di lavoratori; con-futano poi la caratteristica di au-tonomia della new co. afferman-do che per la esplorazione e la perforazione, due delle tre fon-damentali attività del ciclo pe-

CONTEM:SIONE R ricorso riguarda iL passaggio dì 17 tecnici alla società Gas Plus

trolifero, era necessario il ricor-so ai mezzi di Eni. I legali di Eni sostengono che oggi il ricorso alla sinergia fra aziende è la prassi e che pertan-to non può considerarsi lesa l'autonomia della 'Padana Energia'. Sottolineano inoltre che la legge Biagi ha depennato il principio della 'preesistenza' del 'ramo aziendale', conclu-dendo quindi per la legittimità dell'operato. Il giudice del lavoro dovrà af frontare due aspetti: nel meri-to, circa la sussistenza o meno dell'autonomia, mentre dal punto di vista giuridico dovrà tenere conto del diritto euro-peo, che appunto impone an-che il requisito della preesisten-za, al di là della legge Biagi. Il ricorso dei lavoratori è stato dettato dal timore che in un vi-cino futuro, una volta esaurite le coltivazioni, Gas Plus non ab-bia le risorse per avviare nuovi fronti di ricerca e sfruttamento e venga così messo in pericolo il loro posto di lavoro,

Carlo Raggi

LAVORO DOMANI ULTIMA UDIENZA DEL PROCESSO

Ex dipendenti dell'Eni contro la cessione

del ramo d'azienda

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«Darò'd. mio contributo per far valere La legalità e La trasparenza, lottando a pieno contro La rnernocrazia "delle calze a rete'»

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:oLz-r,,% PRESENTE IL CAPOLISTA REGIONALE ENZO RASI

Presentatii dilati Ili «E tempo di rifo e» Sergio Covato è il primo dei rappresentanti locali

UNA nuova destra laica e liberale legata ai principi del partito popo-lare europeo. Si presenta con que-sto obiettivo il Fli - Futuro e Li-bertà alle elezioni politiche 2013 che, ieri pomeriggio, è uscito allo scoperto con i propri candidati. Il capolista a livello regionale è En-zo Raisi, coordinatore per I' Emi-lia Romagna nonché parlamenta-re uscente che, sin dalla prima ora, si è legato a Gianfranco Fini. «La lista dei candidati — afferma —, è stata definita all'insegna del totale rinnovamento, affiancando a persone militanti con esperien-za giovani debuttanti, espressione del territorio e della società civile. In ogni città abbiamo scelto figli-

re nuove e di carisma, come segno di rottura verso il passato, e tutti condividiamo la scelta di Fini co-me capolista nazionale. Dopo la cacciata dal Pdl siamo in una fase di ricostruzione, ma rappresentia-mo una parte fondante del nuovo centro-destra a fianco del profes-sor Monti».

PER Raisi, una sfida importante per ricostruire un' opposizione se-ria e credibile in una regione in cui U Pd farà U pieno di voti. Il co-ordinatore provinciale Fli Raven-na, Sergio Covato, è il primo dei rappresentanti locali. «Siamo con-sapevoli di avere davanti un cam-mino difficile — commenta —.

Ognuno porterà avanti la sua bat-taglia senza rinnegare il proprio passato. L'Italia ha bisogno di ri-forme, meritocrazia e professiona-lità. Noi candidati del territorio, porteremo avanti questi obiettivi a Ravenna». In lista c'è anche la biologa Nicoletta Galigani: «Darò il mio contributo per far va-lere la legalità e la trasparenza, lot-tando contro la meritocrazia 'del-le calze a rete'». Il candidato giovane è Piero Mongelli, 27 an-ni, di Cervia, barista ed educatore scolastico: «Sono cresciuto in una famiglia di destra. Ai giovani lan-cio il messaggio di non arrendersi mai».

Roberta Bezzi

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Capanni, ecco perché abbiamo avallato il documento Ti tema dei capanni è complesso e l'assenza di un indirizzo da parte delle Amministrazioni che si sono succedute per oltre 20 anni, ha cre-ato anomalie eclatanti ma quando _finalmente è stato proposto un Re-golamento che incentiva ad una iniziale riqualificazione da farsi entro tre anni„ ritengo sia stato uti-le avallare questo documento an-che in presenza di qualche lacuna.

Penso sia approssimativo affronta-re questo tema riferendosi alle ano-malie più eclatanti come lo «cha-let» sul Fiumi Uniti, senza pensa-re invece a quel 90% dei capanni autorizzati o quanto meno in pos-sesso di un titolo di insistenza con carattere di storicità. Questi inse-diamenti e la fruizione delle zone umide fanno parte della storia e della tradizione tutta romagnola

che, nel rispetto delle leggi, deve es-sere meglio indirizzata di quanto fitto in passato. Anche con gli emendamenti presentati al Regola- mento, ho ribadito che per rim- uo- vere le anomalie e le strutture fuo-ri regola è necessario introdurre ra-pidamente il piano di recupero e il regolamento sulle concessioni. Paolo Guerra, consigliere co-munale Lega Nord Romagna

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PALAZZO Gilberto Bucci, unico consigliere Udc-La tua Faenza; avrebbe voluto un forte candidato giovane rappresentativo della Romagna

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POL1TXA IL CAPOGRUPPO COMUNALE HA RESTITUITO LA TESSERA

Bucci rompe con l'Udc «E' tutta colpa di Parentopoli «La dirigenza nazionale ha candidato mogli e -IO»

GILBERTO Bucci lascia l'Udc, in polemica con le modalità di scel-ta delle candidature per il Parla-mento. L'unico consigliere comu-nale dei centristi ha restituito la tes-sera al segretario provinciale Gian-carlo Frassineti.

[lucci, perché un taglio così netto?

«A dire il vero volevo comunicare la mia decisione solo dopo le elezio-ni, ma a quanto pare la voce si è sparsa. Diciamo che sono in grave disaccordo con il sistema scelto per formare le liste: dopo aver criti-cato per anni il Porcellum, la diri-

«Ci ho messo La faccia, ho chiesto rispetto, ma non L'ho ricevuto»

genza nazionale ne ha abusato, can-didando mogli, figli e parenti vari. Senza consultare i territori».

Non le piacciono i candidati scelti per l'Emilia-Romagna?

«Hanno tutta la mia stima. Ma da tempo chiedevamo una candidatu-ra rappresentativa della Romagna, un giovane che avesse possibilità di arrivare in Parlamento, perché ci sono battaglie importanti da por-tare avanti a Roma: la regione Ro-magna, il riequilibrio con l'Emi-l ia».

A dire il vero un candidato ro-magnolo c'è: Alvaro Ancisi, veterano del consiglio comu-nale di Ravenna, è quarto nel-la lista per la Camera.

«Gli si può riconoscere l'esperien-za, ma la carta d'identità non men-te: non è certo un giovane. Io, di sicuro, non durerò quanto lui in politica».

Aveva l'ambizione di entrare

in lista personalmente?

«No, non avevo alcuna velleità di questo tipo».

Lasciata l'Udc, a chi andrà il suo voto?

«Sosterrò la lista Monti, sia alla Ca-

mera che al Senato: è un'iniziativa nuova, con grandi potenzialità,>.

E in consiglio comunale? Re-sterà un consigliere targato Udc-La tua Faenza, o entrerà nel gruppo misto?

«Ne discuterò con altri amici e de-ciderò entro breve tempo. Quel che è certo è che, da oggi, la mia strada e quella dell'Udc si divido-no: ci ho messo la faccia per tanti anni, ho chiesto rispetto, ma non l'ho ricevuto».

Francesco Monti

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VZ3SC LE ZLZMOM OPPOSIZIONE IN EBOLLIZIONE

e ento nel centrodestra tra nuove liste e 'abbandoni' Baidratijónda 'Lago per noi, pensa al lavoro QUALE futuro per il centrode-stra lughese? La domanda sorge spontanea alla luce del fatto che a Lugo già qualcosa si muove in vi-sta delle elezioni amministrative del 2014, qualcosa che fa presagi-re cambiamenti non da poco nel-lo scenario dell'attuale opposizio-ne lughese. Una cosa è già certa: Guido Baldrati, inizialmente elet-to nelle fila del Pdl poi passato a Mi, da cui nei giorni scorsi ha da-to le dimissioni insieme all'intero gruppo dirigente provinciale, ha fondato la lista civica `Lugo per noi', che si presenterà alle ammi-nistrative e ha già un simbolo, di-segnato dal giovane designer lu-ghese Lorenzo Osueli. «Ho lasciato Fli afferma Bal- drati — perché non ha saputo evolversi in un soggetto politico di interesse e andare oltre la for-ma superata di partito chiuso e ri-piegato su se stesso». Quanto alla lista civica, «sto solo contribuen-do a farla nascere e crescere, e ho messo a sua disposizione il mio seggio del 'Gruppo Misto' in con-siglio comunale. Ma non sarò il candidato sindaco, che invece ver-rà scelto tra le tante persone che stanno manifestando interesse per questo movimento, caratteriz-zato dalla presenza di giovani e non legato ad alcun partito o schieramento. Si tratta di una li-sta trasversale, che non si pone

'contro', ma intende raccogliere idee e progetti dai cittadini per migliorare Lugo». Sembra probabile che il centrode-stra lughese rimanga 'orfano' an-che di Rudi Capucci, che pur es-sendo ancora capogruppo della Lega Nord ha da rempo lasciato il 'carroccio': «Porterò a termine la legislatura perché ritengo corret-to mantenere gli impegni presi con gli elettori. Alla Lega ho dato tanto, ma sempre in base all'one-stà, una volta emersi sotterfugi e

INCERTES.L'`, .NEL PiL La capogruppo Batdinini attende dì vedere gli sviluppi delta scena politica nazionale

interessi non mi ci sono più rico-nosciuto. Quanto al mio futuro politico ancora non so: certo è che detesto Monti, Casini e Fini, quanto alla sinistra mi piaceva Renzi, ma gli è stato impedito di emergere. A dire il vero oggi pen-so soprattutto al lavoro, che mi porta spesso all'estero». Se per Capucci dunque la politica è finita un po' in secondo piano, non è così per Giovanni Minguz-zi, capogruppo dell'Udc di Lugo, candidato alle elezioni politiche. Ma per quanto riguarda Lugo, af-ferma Minguzzi, «speravo che

l'opposizione potesse compattarsi di più per contrastare il 'mono-blocco' della maggioranza. Invece tutto si è alquanto sbriciolato e bi-sognerà lavorare per creare un'op-posizione efficace. Ma le possibili alleanze si potranno delineare so-lo alla luce dei. nuovi scenari poli-tici che emergeranno».

Laura Baldinini, attuale capo-gruppo del Pdl, che di recente ha ribadito la sua aspirazione a un rinnovamento della classe diri-gente del suo partito, dice che, al-lo stato attuale, l'unica sua certez-za è la fede immutata nei valori del centrodestra. «Continuo a sen-tire vivo e forte — afferma —il so-gno, ancora irrealizzato, di quella rivoluzione liberale in nome della quale ho deciso, imiti anni fa, di entrare in politica. Sugli scenari futuri del centrodestra lughese, ri-mando ogni mia valutazione al do-po-elezioni, quando si sarà chiari-to il quadro politico nazionale». Mentre dunque nel centrodestra ognuno riflette e attende, a Lugo fa capolino la destra: si è già for-malo il gruppo lughese di 'Forza Nuova', che, guidato da Luca Marchiani, si presenterà alle am-ministrative 2014. «Siamo già in. tanti — afferma Marchiani - e il nostro motto è essere 'schiavi dei. cittadini', dando cioè risposta alle loro esigenze. A tal fine presto apriremo un forum e forse anche una sede».

Lorenza Montanari

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LE PRESENZE

STRANIERI

CU intimi dati uf f; aggiornati a novem br

fanno registrare a Cervia arato dei 4,9 per cento.

Sono invece un po' aumentati gli arrivi 4- i,9

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IN SPIAGGIA Bambini tedeschi con h mamma a Milano Marittima

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Arissiori O, n„ue, OCIr-laria L Ta.no.eOo

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Teal5C,',‘ LE STRATEGIE PROMOZIONALI PER LA PROSSIMA STAGIONE

Missioni in Olanda e in Germania E un progetto speciale per la Russia

ORA si punta l'Olanda e sulla Ger-mania. Il turismo nostrano è di nuovo a caccia di clienti e questa volta si guarda all'Olanda. Punta-no sul mercato del centro Europa sia i bandi di Prodotto Unione Co-sta, che le iniziative di promozio-ne dell'assessorato al Turismo. L'assessore Michel De Pascale pre-senterà nei prossimi giorni alcune novità sul fronte promozionale.

Assessore che cosa si sta muo-vendo?

«Presenteremo presto il nostro pia-no di promozione sull'Olanda. Transavia ha confermato i suoi col-legamenti con l'Olanda basati su Bologna, e da Bologna anche la prossima stagione ci sarà il collega-mento bus con Cervia e Ravenna. Quindi puntiamo molto su E in-dhoven, che è la città da cui parto-- no i voli low cost dall'Olanda».

Prodotto Unione Costa punta anche su altri mercati...

«Certo, anche noi, assieme a loro. Le altre due linee sono i paesi di lingua tedesca, Germania, Austria e Svizzera. E naturalmente la. Rus-sia. In questo caso stiamo lavoran-do ad un progetto importante con le Camere di Commercio».

Tutto questo servirà a risolle- vare le sorti del turismo?

«Lo spero. Stiamo lavorando an-che su altri fronti. La prima seni-inana di febbraio saremo a Madon-na di Campiglio, facciamo un ge-mellaggio con Milano Marittima».

E che altro? «Serve unire i territorio. Anche perché mercato come quello olan-dese vogliono un' offerta integra-ta. I turisti olandesi sono più inte-ressati all'entroterra che al balnea-re. Per questo sono fondamenta li i collegamenti».

Letizia Magnani

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ZL URO PRESENTAZIONE DE 'IL CIELO SOPRA RAVENNA' AL MINNE SONG

La città raccontata dai giovani scrittori UN LIBRO per raccontare la città vista da giovani scrittori. E nato così 1l cielo sopra Ravenna', una rac-colta di racconti intrecciati fra loro scritti da Luca Cassarini, Mirko Dadich, Martina Evangelisti, Li-cia Fiorentini e Giulia Di Lauro. Proprio oggi, alle 18 presso Minne Song di via Zirardini 12, viene pre- sentato il libro. Il testo è il risultato del laboratorio di scrittura previsto dal progetto 'Raccontare Raven-na', realizzato dal Comune in compartecipazione con la casa editrice Fernandel. I giovani scrittori hanno lavorato per raccontare la città così come pare ai loro occhi, sviluppando diversi temi del nostro ter-ritorio tra creatività e ricerca di identità.

OGNUNO dei cinque autori ha portato una propria idea di partenza: una suggestione, un personaggio o un luogo particolare che hanno preso forza narrativa attraverso il lavoro di gruppo e l'adattamento stilisti-co che via via ha originato l'intera opera. Cassarini, 25 anni, ha introdotto le angosce di uno studente di-scriminato; Fiorentini, 39 anni, si è messa nei panni di chi arriva per la prima volta in città. L'Evangeli-sti, 20 anni, ha fatto comunicare un regista giappone-se con una ragazza di Ravenna, mentre Giulia,17 an-ni, si è inventata una storia ambientata all'ex xucche-rificio. L'entrata è gratuita. Info: 349-4730900

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Ruffini, i suoi disegni e il graffiti nascosto Martedì a Casa Melandri sarà presentato l'album dei grande pittore

di ROSANNA RICCI

UN LIBRO e un graffito: due opere per ricordare un artista di grande valore com'è stato Giulio Ruffini. La Sala D'Attore di Casa Melandri (via Ponte Marino 2) Ra-venna ospiterà martedì alle ore 18 la pre-sentazione dell'Album a Disegni (il titolo è stato scelto dal pittore) di Ruffini, un li-bro singolare, intensamente voluto dall'ar-tista, ma che, per una fatalità del destino, l'amore non riuscì a vedere, perché il volu-me uscì di stampa una settimana dopo la morte del pittore avvenuta il 1' settembre 2011.

RUTIN' aveva dedicato molti anni nella preparazione di 'Album a disegni", appor-tando, di volta in volta modifiche, aggiun-te e operando scelte difficili fra lo sconfina-to materiale che popolava il suo studio. Ma quel libro dedicato solo ai disegni in tutto 170 — per Ruffini aveva una grande importanza tanto che fu il suo paese, Mez-zano (in particolare l'Associazione Percor-si, il Circolo Arci e la famiglia Ruffini), a realizzare la pubblicazione per celebrare il

compimento dei 90 anni di vita dell'arti-sta. L'opera racconta per inunagini, anche se non sempre in modo diretto, la storia di Ruffini, ma anche quella della Romagna, perché le opere riprodotte abbracciano un largo spazio temporale, infatti si tratta di disegni realizzati fra la metà degli anni '40 e gli ultimi giorni della vita del pittore. I testi del libro sono stati scritti da Maria Luisa Mariani, Orlando Piraccini e Paolo Trioschi: Perché un libro di soli disegni? Per Ruffini il disegno aveva la stessa valen-za dell'opera pittorica, perché è «una scrit-tura dell'anima fatta per immagini, di po-

che parole e di tratti essenziali. — scrive Orlando Piraccini —. E qui si apprezza ve-ramente che il talento di saper depositare sulla carta il senso delle forme e il volto del-le cose si è subito rivelato in Giulio Ruffi-ni e mai si è consumato».

PUR USANDO MEZZI espressivi diver-si, il fine che l'artista si era proposto era 'quello di rappresentare allegoricamente la realtà che lo circondava'. Di Ruffini, del-la qualità della sua opera, della sua straor-dinaria perizia e sensibilità si potrebbero dire molte cose, ma i suoi disegni parlano per lui, proprio come succede per le opere pittoriche, una delle quali, un graffito di grandi dimensioni, che si. trovava nel salo-ne principale della Banca d'Italia, è ora non visibile al pubblico, perché l'edificio è ora chiuso e in fase di vendita. La speran-za è che il dipinto possa essere di nuovo visibile, perché si tratta di un'opera molto interessante, datata fra la fine degli anni "50 e i primi anni '60, e rappresenta la città di Ravenna coi suoi monumenti più im-portanti. Ricordare un grande artista co-me Ruffini significa anche valorizzare la sua produzione e renderla fruibile a tutti.

UN TRATTO GENIALE Un disegno tratto dall'album, a lato il pletore morto l' i settembre 2011

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i 1 PiI11 31i ornere di Ravenna Faenza-Lugo e Imola

REDAZIONE E PUBBLICITA:VIADEGASPER1.5-RAVENNA-TEL 0514218262 FAX: 9514-33793. SPEDIZIONE IN A.P.-D.L. 351'03 (COM ,. IN L. 27102Po41 ART.1 COMMA1 -DCB FORLI'ALTRE SEDI: RIMINI (0511-351111), FORM (0543-35520), CESENA (0547-611900), IMOLA (0542-28780). RSM (0549-955147) - E-MAIL: RAVENNACORRIEREROMAGNAJT - IN ABBINAMENTO CON LA STAMPA

301 O euro 1,20 Anno XXI i N. 19

DOMENICA 20 GENNAIO 2013

41 Ravenna , I3enelli arrida il Casirocaro oggi a Macerata

La Cmc spera 42 LareginaAcmtar ila un nuovo eSlTlle ozi a Senigallia

45 29 Il violoncellista Isserlis in concetto allo stignafli

I ragazzini ai microfoni non si fermano più Castel Guelfo: Radioimmaginaria apre una terza sede e ha progetti in tutta Italia

Oggi Radioirnmaginaria, la radio degli adolescenti, apre anche a Medicina. P IRAZZO LI a pagina 15

grillini: «Università a Cervia»

CERVIA. Università e industria sono le rispo-ste del Movimento 5 stel-le al problema della sta-gionalità e chiedono di spostare una sede dell'a-teneo di Bologna nello stabile una volta occupa-to dall'ex Montecatini per rivalutare l'intera zo-na.

• SERVIZIO a pagina 19

Oggi in duomo la prima messa

del nuovo vescovo RAVENNA. Mon-

signor Ghizzoni terra oggi pome-riggio in duomo la prima messa nella nuova veste di ve-scovo. La celebra-zione è in program-ma alle 15.30 e già Monsignor Ghizzoni

si annuncia molto fermento negli ambienti cattolici.

• SERVIZIO a pagina 7

FAENZA. Continua la raccolta di firme e si prepara una controproposta da portare al sindaco

Piano sosta, è ancora muro contro muro Una prima apertura: in municipio un rappresentante del comitato

FAENZA. «Malpezzi tie-ne duro, ma anche noi, e siamo sempre di più». A due giorni dalla manife-stazione di piazza, e dopo aver constatato l'irremo-vibilità del sindaco, il co-mitato "No piano sosta" rincara la dose e annun-cia altre battaglie. Ma c'è una piccola apertura.

• SERVIZI a pagina 10

Alfonsine, in arrivo la videosorveglianza e la nuova palestra

• SERVIZIO a pagina 12

IAIA SISTEMAZIONE PIAZZALI

CON FORN TURA E POSA O PAVIMENTAZIONI Ester

RECINZIONI RETI e MURETTI ceraent PULIZ A TERRENI per FOTOVOLTAICi

RIFACIMENTO TETTI PIATTAFORMA AEREA • PLASTICHINO

347.25 58 1 ANUTENZI

p7i r il PIATTAFORMA AEREA

0_1 1_1tA orriere di Ravenna Faenza-Lupo e Imola

Direttore responsabile: Pietro Caricato

L. h

Nel fosso dopo urto all'incrocio, muore sul colpo L'altro conducente attende i soccorsi

poi riparte rischiando l'arresto RUSSI. Un pensionato di Fos-

solo è deceduto in un incidente avvenuto ieri a Russi all'incro-cio tra via Cacciaguerra e via Pezzi. L'altro conducente ha al-

lertato i soccorsi e atteso il loro arrivo, poi è ripartito. Rintrac-ciato dalla polizia municipale, ha rischiato l'arresto.

• SERVIZIO a pagina 3

Abbattono parete per il rame Colpo nella notte ai danni di una ditta alle Bassette

RAVENNA. Furto di ra-me in un'azienda alle Bassette. I ladri, entrati dal magazzino attiguo, hanno utilizzato un mu-letto per abbattere una parete ed entrare nel ca-pannone, allontanandosi con una decina di bobine di cavi.

• SERVIZIO a pagina 3

A lato, l'interno della ditta presa di mira (foto Fiorentini)

REESEES

press unE 20/01/2013

Periodicità: Quotidiano

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Diffusione: n.d.

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La nuora iamalsennevb , Ma knorrebbero più cerale

\ \ • 20/01/2013

orriere Periodicità: Quotidiano

di Ravenna Faenza-Lupo e Imola Tiratura: n.d.

Direttore responsabile: Pietro Caricato

Diffusione: n.d.

pressunE

La nuova piazza Kennedy divide Ma tutti la vorrebbero più verde

di Silvia Lama e Christian Esposito

RAVENNA. Cambierà l'aspetto della città? Ren-derà il centro più vivibi-le? O forse darà il colpo di grazia ai già bistrattati automobilisti ravennati e agli affari di chi opera in centro? L'opinione dei ra-vennati non si è ancora definita al riguardo, ma il progetto di piazza Kenne-dy di sicuro fa discutere i cittadini molto più di quanto si possa pensare.

Il 72% delle persone in-tervistate dal Corriere all'interno dell'Ipercoop ha dichiarato di conosce-re, seppur superficial-mente, il progetto, segno che da parte della stampa è stata effettuata una suf-ficiente opera di informa-zione al riguardo; non al-trettanto delineata la po-sizione dei cittadini (pra-ticamente divisa a metà, come dimostra la tabella) riguardo a un'opera urba-nistica che potrebbe esse-re ultimata entro fine 2013, in concomitanza con il restauro di Palazzo Rasponi. «Mi rassegno a camminare in centro» ha dichiarato una signora che, pur lamentando fre-quenti difficoltà a par-cheggiare, riteneva la ri-qualificazione della piaz-za un atto positivo. «Il verde fa bene alle città», «Meglio parcheggi fuori dal centro storico»; molte le voci a favore di uno spazio pedonale in più, at-tratte dalla possibilità di un miglioramento della vivibilità della zona dove è massiccia la presenza di veicoli: «mi sto intossi-cando con tutte queste macchine» ha dichiarato una signora che abita in centro, confermando una linea di pensiero diffusa tra i residenti della zona.

Spicca il fatto che di fronte all'ipotesi di una

semplice piazza senza ve-getazione i consensi dimi-nuiscono notevolmente, sottolineando dunque co-me, pur di vedere del ver-de non provenire sola-mente dai semafori, la gente sia disposta addirit-tura a «parcheggiare an-che in via Maggiore e poi camminare o prendere

un mezzo pubblico» come affermava un signore di fronte alle invettive di u-na moglie non troppo pro-pensa a quella fatica.

Accanto agli entusiasti-ci, c'erano anche opinio-ni favorevoli seppur scet-tiche: «potrebbe funzio-nare, ma solo con un'al-ternativa valida», ha af-

fermato un uomo residen-te nel Forese che non po-teva, come altri hanno or-gogliosamente dichiarato «utilizzare la bicicletta ad ogni costo!».

L'alternativa, per alcu-ni, sarebbe «un parcheg-gio sopraelevato», «sot-terraneo» per altri, oppu-re un miglioramento del

trasporto pubblico che a detta di gran parte degli intervistati «lascia a desi-derare».

Ciò che è stato per ora prospettato dal Comune è la possibilità, oltre ad una maggiore efficienza nell'utilizzo degli attuali parcheggi, di ricavare un nuovo spazio per le auto-

mobili dalla caserma Dante Alighieri in via Ni-no Bixio. Ipotesi che non piace a parte della popo-lazione (più vicina alla posizione dei negozianti) propensa alla ricerca di parcheggi comodi e vicini per potersi recare in cen-tro.

Rilevante l'opinione di una giovane studentessa che ha dichiarato quanto

e quella piazza sia un «par-cheggio fondamentale per gli universitari» e che si è dunque detta contra-ria alla perdita di uno spazio del genere. Un luo-go che, seguendo il pro-getto, dovrebbe essere se-de di molte attività cultu-rali; ma molti, scettici, so-stengono che «le attività non verranno svolte, c'è bisogno di forti investi-menti», che «ci sono molti altri luoghi per gli eventi culturali che tuttora ven-gono sotto utilizzati» e che «c'è già piazza del Po-polo, perché un'altra a po-chi metri?». Voci ovvia-

mente contrarie alla rea-lizzazione della piazza.

Appare con chiarezza come risieda, sia tra i con-trari (qualcuno addirittu-ra disgustato dal piano e-stetico proposto dall'Am-ministrazione) che tra i favorevoli, una forte a-spettativa di investimen-to: se verrà fatta i cittadi-ni si aspettano del verde, delle attività dinamiche e delle alternative intelli-genti di parcheggio.

Tra i motivi che hanno spinto molti degli intervi-stati a dichiararsi favore-voli alla scomparsa del parcheggio ne compare infine uno che lascia per-plessi e che spinge verso riflessioni non solo urba-nistiche: «se al posto del parcheggio ci sarà una piazza almeno non dovrò essere disturbato dai so-liti ambulanti che mi chiedono dei soldi».

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72,40% Favorevole 50,60%

t D N Conosce il proge o di piazza Kennedy?

No Contrario .27,60% 49,40%

Cosa ne pensa?

No

Si Trova difficoltà

di parcheggio quando si reca nel centro storico?

60,10%

39,90%

• 20/01/2013

orriere Periodicità: Quotidiano

di Ravenna Faenza-Lupo e Imola Tiratura: n.d.

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press unE

LA PAROLA AI RAVENNATI

I ravennati sembrano apprezzare la scelta, ma chiedono in cambio servizi pubblici migliori e alternative per le auto

Tra i meno entusiasti gli universitari Colpiscono alcune valutazioni contro i parcheggiatori abusivi presenti

Sopra il

rendering

del progetto

di

riqualificazione

della piazza

attualmente

adibita a

parcheggio

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La nuo apiamaKennethdi.idu Malullikvorrebbero più serde

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laldem al congresso Uisp

.5i\L \ • 20/01/2013

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pressunE

Raisi presenta i candidati

RAVENNA. Dopo il terremoto che ha por-tato i vertici ravenna-ti di Fli a dimissioni di massa per disac-cordi con i leader re-gionali ieri il finiano Enzo Raisi ha fatto tappa a Ravenna per la presentazione delle liste. Presente anche Sergio Covato, coor-dinatore provinciale.

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«Grillo? Lo portiamo al mercato»

Pngani laldem al congresso Uisp

\ \ • 20/01/2013

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pressunE

IN BREVE .„:\

UFFICIO ELETTORALE Orario continuato per l'iscrizione delle liste In vista della scadenza del termine per la pre-sentazione delle liste dei candidati alle elezioni politiche del 24 e 25 feb-braio, l'ufficio elettorale di via Berlinguer amplie-rà gli orari di apertura dei propri sportelli per assicurare il rilascio del-le certificazioni di iscri-zione. Oggi l'ufficio sarà aperto dalle 8 alle 20 con orario continuato, così come domani. Per mag-giori informazioni è pos-sibile rivolgersi al nume-ro 0544 482283 oppure in-viare una e-mail alla ca-sella [email protected].

RADICALI Sama scarica Pannella e sceglie la Bonino L'alleanza di Pannella con Storace nel Lazio non piace ai radicali ra-vennati che si schierano così con Emma Bonino e con la metà del partito che ha deciso di scari-care il suo storico leader. In una nota diffusa nella giornata di ieri, il re-sponsabile politico e coordinatore Cesare Sa-ma rende infatti noto di aver deciso di rinunciare «alla candidatura alla Camera per la lista di scopo Amnistia-Giusti-zia-Libertà» perché, spie-ga, «trovo incredibile a-vere potuto stringere un'alleanza tecnica con Storace ed il suo mondo. Noi radicali abbiamo lo stomaco forte, le nostre battaglie sono, per noi, come un mantra. A tutto però c'è un limite; e con questa alleanza tecnica il limite è stato superato».

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Pagani e Idern alcongnsso Uisp

\ \ • 20/01/2013

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ani e la Idem al congresso Uisp La capolista del Pd: «Una nuova cultura dello sport darà un forte contributo al Paese»

Josefa Idem e Alberto Pagani ieri al congresso Uisp

RAVENNA. I candidati ra-vennati del Partito demo-cratico al Parlamento, Jose-fa Idem e Alberto Pagani, so-no intervenuti al settimo Congresso territoriale della Uisp, che si è svolto ieri alla sala forum di via Berlin-guer.

«Nella prossima legislatu-ra - ha dichiarato la Idem - il Governo dovrà occuparsi dello sport con un approccio profondamente diverso da quanto è avvenuto fino a og-gi. Una nuova cultura dello sport darà un forte contri-buto alla crescita del Paese, motivando e stimolando i giovani, facendo diminuire

la spesa sanitaria, facilitan-do l'inclusione, creando oc-cupazione e rivitalizzando le attività economiche che sono interconnesse appunto con le discipline sportive. In questo contesto, il Pd si im-pegnerà per predisporre u-na legge quadro sullo sport dilettantistico, che ancora non esiste; e andranno poi messe in atto - ha aggiunto la candidata al Senato - a-zioni di semplificazione, ri-conoscimento e supporto dell'associazionismo sporti-vo, vero tessuto connettivo dello sport, una ricchezza specifica italiana che non ha alcun paragone in Europa».

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«Grillo? Lo portiamo ai mercatt)»

elaldem al congresso Uisp

\ \ • 20/01/2013

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" h 511 9 4 <-” tt.tth. ONS

Due anni fa Pietro Vandini venne presentato in piazza proprio dal leader del Movimento, ma da allora sono cambiate molte cose

«Grillo? Lo portiamo al mercato» «Favia in tv con Ingroia? Nessuna emozione. E poi lo sento tutti i giorni»

RAVENNA. «No, nessun comi-zio in piazza, purtroppo non ci sarà il tempo necessario per far-lo. Questa volta, se Grillo arriva in orario la nostra intenzione è di portarlo direttamente al mer-cato, tra la gente, proprio come piace a lui. E poi, in bicicletta, ci facciamo tutta via Cassino e ar-riviamo fino in piazza del Popo-lo. La questura ci ha già detto che non ci sono problemi». E' un pro-gramma dallo stile decisamente grillino, e non poteva essere al-trimenti, quello che il Movimen-to 5 stelle di Ravenna sta metten-do a punto per la visita elettorale del guru di Genova, in occasione della giornata romagnola del suo Tsunami tour.

A raccontare i dettagli al tele-fono è Pietro Vandini, consiglie-re comunale del Movimento: «Beppe ha preferito andare in piazze come Reggio e Cesena per-chè erano anni che non ci pas-sava; da noi c'era stato più recen-temente nel 2011 per le elezioni comunali». E quella volta Vandi-ni se la ricorda particolarmente bene: era il maggio del 2011 e pro-prio in piazza del Popolo l'ex co-mico genovese lo presentò agli e-lettori come candidato sindaco.

Vandini, da allora ne sono

cambiate di cose «Indubbiamente. Innanzitutto

è cambiata la percentuale di con-sensi. Allora eravamo un movi-mento al 4 % ora siamo una forza nazionale e ovviamente è cam-biata l'attenzione verso di noi, sia della gente che della stampa nazionale».

Lo rifarebbe? «Certo. Ho avuto modo di co-

noscere entrambi i lati della me-daglia della politica. Quella no-bile che ti riempie di orgoglio e ti appassiona. E quella meno nobi-le, dove si avverte l'incapacità delle persone a collaborare per risolvere i problemi senza inse-guire interessi particolari».

A proposito di politica, ha vi-sto Favia ieri (venerdì per chi legge ndr) con Ingroia ospiti dell'Annunziata?

«Sì, ho visto». Che effetto le ha fatto? «Nessun effetto particolare,

anche perchè lo sento tutti i gior-ni. Siamo amici e non parliamo solo di politica. Anche se devo ammettere che mi è dispiaciuto come si sia conclusa quella vi-cenda. Credo che se ci fossero stati rapporti umani più stretti sarebbe finito tutto in modo di-verso. E l'ho detto anche a Bep-

pe». E l'apertura verso Casa

Pound? «Quando ti chiedono se sei an-

tifascista devi rispondere di sì. E

devi rispondere subito. Beppe ha sbagliato a non farlo, ma per il resto non mi pare che abbia detto nulla di strano».

Carmelo Domini

Grillo e Vandini in piazza nel maggio del 2011 (foto Fiorentini)

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Atuae sarà estate tutto l'anno

Il taglio

del nastro

di ieri

La Bottega dei servizi ha aperto anche in città Inaugurata ieri la sede di Ravenna che si aggiunge a quella di Faenza

RAVENNA. Dopo l'inaugura-zione, sabato scorso, della sede di Faenza, ieri mattina in via Cas-sino c'è stato il taglio del nastro dello sportello di Ravenna della Bottega dei servizi, neonata coo-perativa che offre specifici "pro-dotti" per i bisogni delle fami-glie, da quelli dedicati alla cura della persona e degli spazi dome-stici. Attraverso la struttura si potranno così richiedere servizi di assistenza familiare per anzia-

ni e disabili, sostegno domicilia-re e infermieristico e servizi per l'infanzia, ma anche opere di pu-lizia ordinarie e straordinarie, manutenzione del verde, traslo-chi, disinfestazioni e ristruttura-zioni. La sede di Ravenna è aper-ta il martedì dalle 16 alle 19.30, il mercoledì dalle 10 alle 13, il ve-nerdì dalle 10 alle 13.30 il sabato dalle 9.30 alle 13.30. Chiuso il lu-nedì e il giovedì. Per informazio-ni, www.bottegadeiservizi.it.

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Pagina 8 Cronaud Raverna

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Taglio del nastro per "ReciprocaMENTE 55

Atuae sarà estate tutto l'anno

.5i\L • 20/01/2013

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RAVENNA. E' stato ufficial-mente inaugurato ieri "reci-procaMENTE", il centro di documentazione e formazio-ne permanente realizzato dal-la cooperativa sociale Il Cer-chio di via Cassino. Uno spa-zio allestito per assolvere mol-teplici funzioni, sorto dall'esi-genza di lasciare traccia di un lavoro - quello delle educatri-ci di appoggio - nel quale pro-gettazione e documentazione dei percorsi intrapresi sono fondamentali. "Reciproca-MENTE" si pone come stru-mento di informazione e col-legamento tra persone e real-

tà coinvolte sul tema dell'in-tegrazione per la conoscenza delle risorse presenti sul ter-ritorio, per promuovere ricer-che e sviluppare progetti nell'ottica di una formazione

A lato,

la sede del centro inaugurato in via Cassino

permanente (0-18 anni). È pos-sibile consultare progetti av-viati e conclusi, tradotti in li-bri modificati dalle educatri-ci, libri sensoriali e tattili. Lo stesso spazio potrà inoltre es-

sere sfruttato per incontri a tema, formazione, momenti di lettura. Il centro sarà aperto lunedì, mercoledì, giovedì dalle 13.15 alle 17.15 e il sabato dalle 9 alle 12. Il sabato mat-tina, in collaborazione con la Biblioteca Casa Vignuzzi, so-no previste letture di libri mo-dificati per tutti i bambini. Per informazioni, contattare lo 0544 404555 o inviare una e-mail all'indirizzo cdf. ilcer-chioggmail.corn.

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Aquae sarà estate tutto l'anno

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Questa mattina alla Cmc

Borse di studio RAVENNA. Questa

mattina, nella sede del-la Cmc, si rinnova il tradizionale appunta-mento della consegna delle borse di studio ai figli di soci e dipenden-ti che verranno conse-gnate dal presidente Massimo Matteucci a 56 ragazzi per un impe-gno economico di 18mila euro. Ospite dell'incontro Emanue-le Bassetti, docente di sociologia della comu-nicazione dell'Univer-sità di Bologna.

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Pagina 8 Cronaud Raverna

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pressunE

,\*

Con Aquae sarà estate tutto l'anno Piscine coperte e campi da beach

sulle ceneri del "Tre Laghi"

RAVENNA. Avendo fatto il bagni-no l'acqua rappresenta per lui un ambiente naturale. Ma con "A-quae" il direttore Gianluca La Ni-gra ha fatto le cose in grande stile, realizzando un centro in cui poter praticare gli sport estivi tutto l'an-no. Inaugura oggi infatti la struttu-ra che, come rimarca lo stesso La Nigra, trova nell'acqua «un tema ricorrente».

In occasione dell'open day il nuo-vo centro - che si è sviluppato sulle ceneri del "Tre laghi" - apre oggi le proprie porte mettendo a disposi-zione di pubblico e curiosi la pisci-na, lezioni di acqua gym, acqua to-ne e acqua zumba, oltre al beach tennis, al tennis e al beach volley. Realizzato nel 1974 da un gruppo di soci legati dalla passione per il ten-nis, il centro "Tre laghi" nacque dalla riconversione delle cave di sabbia in laghi da pesca; vennero poi realizzati un ristorante e altre strutture, come la piscina, la pista di pattinaggio e il minigolf. Ora la struttura, profondamente rinnova-ta, viene rilanciata dalla nuova ge-stione della ForSea di Marina di Ravenna. «Abbiamo colto questa opportunità - conferma La Nigra -dettata dalla volontà di consolidare

l'attività di formazione e di creare un centro che a Ravenna manca-va».

La profondità di 4 metri della pi-scina da 25 metri con la piattaforma per il tuffo di 3 metri e il lago per l'insegnamento della voga hanno permesso all'impianto di poter es-sere accreditato presso il Ministero dei trasporti in quanto rispondente ai requisiti per l'effettuazione delle esercitazioni per il conseguimento di una delle abilitazioni obbligato-rie alla professione di marittimo. I-noltre, acquisendo anche la gestio-ne della parte sportiva dell'impian-to, sono stati convertiti due dei set-te campi da tennis in una nuova struttura con all'interno ben 6 cam-pi in sabbia specifici per le attività del beach tennis, beach volley e foot volley. Altro obiettivo di "Aquae", è quello di rilanciare l'attività del tennis (con il settore giovanile del-la Urbinati tennis academy) e la pratica del calcetto riqualificando i due campi in sintetico all'interno della tensostruttura. Oltre ovvia-mente - in una sorta di ideale con-tinuità con lo scopo originario - a dare nuovo impulso alla pesca sportiva.

Il direttore La Nigra: «Volevamo creare un centro sportivo

che in città mancava» Previsti anche corsi di

Zumba in acqua

Spazio anche al tennis con l'accademia di Urbinati; aperti due campi da calcetto Valorizzata anche la pesca sportiva

In occasione dell'open day

oggi il centro sportivo

offre lezioni gratuite

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Il cielo sopra Ravenna

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0_IM\ 20/01/2013

orriere Periodicità: Quotidiano

di Ravenna Faenza-Lupo e Imola Tiratura: n.d.

Direttore responsabile: Pietro Caricato

Diffusione: n.d.

pressunE

"Il cielo sopra Ravenna" per cinque autori Il libro verrà presentato stasera da Minne Song alla presenza degli scrittori RAVENNA. Il cielo sopra Raven-

na, che verrà presentato stasera al-le 18 da Minne Song (via Zirardini 12) alla presenza degli autori, è una raccolta di racconti realizzati a die-ci mani e intrecciati fra loro fino a formare una sorta di unicum nar-rativo, ed è il risultato del labora-torio di scrittura sotteso al progetto "Raccontare Ravenna", frutto della collaborazione tra il Comune di Ra-venna e la casa Editrice Fernan-del. E se l'edizione precedente ave-va come obiettivo quello di raccon-tare la Ravenna del 2019, anno in cui la città potrebbe essere insigni-ta del titolo europeo di capitale eu-ropea della cultura, il filo condut-tore de Il cielo sopra Ravenna

-scritto da Luca Cassarini , Mirko Dadich, Martina Evangelisti (vincitrice del Campiello giovani 2012), Licia Fiorentini e Giulia Di Lauro - è "Di soglia in soglia", la prima delle "cinque tracce" propo-ste nei mesi scorsi per la costruzio-ne del dossier di candidatura. «Du-rante i laboratori, che si sono svolti da giugno a settembre scorsi - spie-ga Giorgio Pozzi, patron di Fer-

La copertina del libro

nandel e conduttore della serata - i giovani scrittori (la più giovane fre-quenta il liceo artistico, due sono studenti universitari, gli altri due si muovono come possono nel pre-cariato) hanno lavorato per raccon-tare la città così come appare ai loro

occhi, sviluppando prevalentemen-te i temi dell'integrazione, dell'o-spitalità e dell'accoglienza». Ciò che ha finito per aggregarsi nell'o-pera è un contributo che rispecchia in chiave narrativa una visione del nostro territorio fra creatività, ri-cerca d'identità e restituzione del vissuto individuale nell'ambito della comunità cittadina.

«Lavorare in cinque è stato molto stimolante - ricorda Martina Evan-gelisti - perché spesso si finiva per scrivere su idee venute ad altri, e anche se è riconoscibile lo stile di tutti noi si è creato comunque un flusso narrativo molto omogeneo». Nella fattispecie, Luca Cassarini ha introdotto le angosce di uno studen-te discriminato, Licia Fiorentini si è messa nei panni di chi arriva per la prima volta in città, Martina E-vangelisti ha fatto comunicare un regista giapponese con una ragazza di Ravenna, mentre Giulia Di Lau-ro, la più giovane, si è inventata u-na storia ambientata nell'ex zuc-cherificio di Classe e Mirko Dadich ha fatto altrettanto a Lido Adria-no.

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20/01/2013

Periodicità: Quotidiano

Tiratura: n.d.

Diffusione: n.d.

press unE ROMAGNA RAVENNA FAENZA LUGO 8, IMOLA

La Fiat Seicento recuperata dall'alto fossato dall'autogru dei vigili del fuoco Foto Paolo Genovesi

IL VASUMETTO

ci Andrea Vasuni

L'EDITORIALE

Omaggio a Fellini

Caro Federico, il tuo com-pleanno questa volta cade nel bel mezzo della cam-pagna elettorale. La confu-sione è generale, sembra di essere tornati alle elezioni del 1948, tutti a scendere e salire in campo, ma la pas-sione civile di allora par-rebbe trasformata nello schiamazzo di un mercato. E tra tante grida nessuno parla di cultura, parola i-gnota. Che il Paese si sfari-ni insieme ai suoi monu-menti millenari non inte-ressa i futuri parlamentari; Roma è ormai ridotta a u-na metropoli fatiscente, la cura Alemanno è stata peggio della cura Veltroni, le piazze di inarrivabile bel-lezza sono bivacco per i ta-volini dei ristoranti, i tassi-sti spadroneggiano, intoc-cabili, fendendo la folla di turisti in via Condotti, i mezzi pubblici sono intro-vabili e tre milioni di auto invadono le strade, com-prese le aree pedonali, ren-dendo l'aria irrespirabile. Eppure la Capitale è anco-ra la città più corteggiata dagli stranieri; una ricchez-za paragonabile ai giaci-menti petroliferi di cui tut-ta l'Italia potrebbe godere grazie alle strepitose bel-lezze artistiche e naturali. Invece spesso possediamo tesori d'arte di coi non sap-piamo neppure l'esistenza; nella mostra in corso ai Musei Capitolini "L'età dell'equilibrio - Traiano. A-driano, Antonino Pio, Mar-co Aurelio" c'è la fila per ammirare la famosa bam-bola d'avorio, appartenuta nel I secolo a una fanciulla di nome Crepereia Tryphaena, con il suo stu-pefacente corredo di gioielli e preziosi. Una fun-zionaria della Sovrinten-denza l'ha ritrovata per ca-so in una scatola da scarpe tra gli scaffali. Quest'anno, caro Federico. ricorrono i venti anni dalla tua scom-parsa. Mi illudevo di una gran festa, l'occasione giu-sta per ricomporre attorno alla tua figura onorata nel mondo l'orgoglio nazionale finito sotto i piedi. Ma i po-litici sono troppo avidi di spartizioni per occuparsi di te. Così ho deciso: il mio voto andrà a quel partito o candidato che nel pro-gramma elettorale si ricor-derà della tua celebrazione . Gianfranco Angelucci

ANTIDOTO ALLA CRISI

Ravenna II lusso diventa di seconda mano in centro

In Europa e nelle grandi capitali i-taliane la chiamano già "second hand luxury". Il lusso di seconda mano. Quello cioè di chi non vuo-le rinunciare al capo griffato ma, allo stesso tempo, cerca il com-promesso anti-crisi. Ora esiste an-che a Ravenna ha aperto in via Ponte Marino 35, sotto l'insegna "ReChic". Questo il nome scelto da Paola Succi, titolare dell'attività assieme al figlio Gianluca.

A pagina 11

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CE DI ROMAGNA RAVENNA FAENZA LUGO & IMOLA

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IMOLA

Doppio furto dal parrucchiere

Ancora reati predatori in città. Per due notti di se-guito, ladri hanno fatto vi-sita al negozio di parruc-chieri "I Mazzoni" di viale Dante. Rubato un fondi cassa da poche decine di euro e qualche macchi-netta tosatrice per capelli. Sparita anche una katana che il titolare teneva co-me oggetto d'arredo. Da settembre sono già stati 4 i furti a loro danno . A pagina 24

perla Chie- sa ravennate è il Gran Giorno del passaggio

di consegne. In os-sequio ai protocolli ecclesiastici, infatti, l'Arcivescovo u-scente, Monsignor Giuseppe Verucchi, ed il suo successore, Monsignor Lorenzo Ghizzoni, celebre-ranno alle 15.30 u-na Santa Messa in Duomo. Il ri to liturgico segnerà idealmente il passaggio di testimone fra i

tava guidando nelle campagne di Russi verso casa, Dorino Ca- sadio. La sua Fiat 600 ha la precedenza. Viag-

gia su via Cacciaguerra quando si trova davanti un'altra auto - pro- veniente da una strada seconda- ria - che impegna l'incrocio. E' qui che avviene l'urto con lo spi- golo anteriore di una Nissan Mi- era. Un impatto non violentissi- mo, ma la Seicento viene comun- que spinta avanti una ventina di metri e vola nel fosso, ruotando

due pastori metropoliti. Un'ara prima, alle 14.30, nel palazzo

Municipale, alla presenza delle au-torità cittadine, il Sindaco Fabrizio Matteucci porterà ìl saluto ufficiale della comunità ravenna-te al nuovo Arcive-scovo. E, ovviamen-e, come capita

sempre in queste circostanze, c'è

grande fermento nella società civile e religiosa ravennate.

A pagina 13

su se stessa. Per Casadio, 85 anni, è rm impatto fatale. L'incidente si è verificato alle 16.50, in un incro- cio di campagna non distante dal Mercatone Uno. La dinandca del- l'incidente è al vaglio della polizia municipale di Russi che ha dovu- to lavorare anche per rintracciare il conducente della Micra. Duo- mo, infatti, subito dopo finciden- te pare che abbia sì soccorso l'an- ziano, chiamando il 118 e aspet- tando l'arrivo dell'ambulanza, ma subito dopo si è allontanato.

A pagina 20

COMMENTI

Redditometro Dovrebbe essere un insieme di indici relativi al possesso di beni e al tenore di vita che il fisco usa per determinare il reddito presunto dei contribuenti. Invece, è lo strumento che attesta il fallimento delle politiche fiscali italiane.

Zucchi a pagina 39

Domande "Il mio giornalaio, che ha un'anima da filosofo mi ferma ancora e dice: "Va bene, supponiamo che per sbaglio mi venisse voglia di votare Monti: come la mettiamo con Fini e Casini?"

tacchini e pagina 40

Carambola mortale Russi Schianto e auto vola nel fosso. Muore l'85enne Dorino Casadio L'altro conducente coinvolto aspetta l'arrivo dei soccorritori e si allontana

FAENZA "COSÌ HANNO TRUCIDATO LUCY"

La denuncia di Giacomo Bugané. "La mia cagnetta morta tra mille tormenti. Nell'esca veleno per topi". A pagina 18

RAVENNA IN DUOMO L'INSEDIAMENTO DEL NUOVO ARCIVESCOVO LORENZO GHIZZONI

"Arrivo come servo, non come maestro"

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pressunE ROMAGNA RAVENNA FAENZA LUGO & IMOLA

Tra i pezzi più pregiati una pochette-bracciale di Chanel di quarant'anni fa, ora introvabile

Pagina 11 RAVENNA

n Europa e nelle grandi capi- tali italiane la chiamano già "second hand luxury". Il lusso di seconda mano. Quello cioè di chi non vuole rinunciare al capo griffato ma, allo stesso

tempo, cerca il compromesso anti-cri-si, consapevole che anche per lo shop-ping sfrenato è giunto il tempo di ce-dere il passo all'occasione. Cavalcando il motto "una cosa bella è bella sem-pre", a novembre la nuova filosofia del-l'alta moda low cost è sbarcata anche a Ravenna. E ha aperto in via Ponte Marino 35, sotto l'insegna "ReChic". Questo il nome scelto da Paola Succi, titolare dell'attività assieme al figlio Gianluca. Nemmeno una trentina di metri qua-dri ricavati a pochi passi dall'incrocio con via Salara che, offrono ai clienti la possibilità di rivendere un capo d'ab-bigliamento firmato, un accessorio o un oggetto di design, lasciandolo in conto vendita e aspettando che qual-cuno colga l'occasione. Un'esperienza Medita per Ravenna, lungi dall'essere equiparata alla logica del mercatino dell'usato. "C'è un'attenta selezione dietro ogni prodotto che abbiamo qui - spiega la titolare - accettiamo solo firme e verifichiamo che siano origi-nali e in tenute bene". Da ReChic, per intenderci, non troverete la sottomar-ca ma solo nomi grossi, Fendi, Chanel, Prada e via dicendo. L'idea è venuta alla proprietaria dopo aver passato un lungo periodo a Mila-no. "Ho seguito una preparazione per capire come funzionavano queste at-tività, dal cosiddetto mandante al ven-ditore - spiega la Succi Dev'essere tutto schedato, con tanto di nome, co-gnome e codice fiscale. Se fanno una ricerca devo dimostrare che la merce

me l'ha portata qualcuno, dato che io non compro nulla, ma mi limito solo a una mediazione". Alla negoziante va una percentuale va-riabile dal 10 al 50 per cento del prezzo di vendita. Questo per comprendere merce di diverso valore: dall'usato di qualità al pezzo vintage ormai intro-vabile. Il più raro arrivato in negozio? Una pochette rosa a bracciale di Cha-nel in edizione limitata di una quaran-tina di anni fa: "Quando ho telefonato alla casa per controllare il codice si so-no stupiti che avessi un prodotto che pensavano ormai `estinto"'. A questi si aggiunge la lista corposa degli "acqui-sti frettolosi" o dei "regali sbagliati", ca-pi nuovi spacchettati durante le feste ma non apprezzati oppure fuori taglia. "Trattandosi di merce nuova - prose-gue la titolare - il prezzo sarà più alto rispetto alla riduzione dei due terzi a cui è solitamente sottoposto l'usato". Se a Parigi e a Milano era prevedibile che l'usato di lusso spopolasse, ali-mentato dalle tante fashion victim po-st crisi, non altrettanto scontata era la scommessa tra le vie bizantine. "Il sa-bato all'inizio era la giornata in cui si lavorava meno, perchè la gente era un po' titubante. Ora grazie al passaparola sembra che la paura di essere visti sia scomparsa". I desideri dei clienti si ac-cumulano ("Chanel e Roberta di Ca-merino per la maggiore"), tutti anno-tati nel 'quaderno delle dediche e delle richieste'. Da qui la titolare parte con le ricerche attraverso canali sicuri, in-dividuati in alcuni 'negozi amici' di-slocati a Bologna, Milano e Montecar-lo. I 'segreti' del mestiere sono essenziali: "La privacy e dare il giusto valore alle cose e tenersi alla larga dai falsi". Ecco quindi che il pubblico dieventa etero-

geneo. Dall'anziana che arriva con il carrettino alle ragazze che fanno le sfi-late e che oltre al cachet ricevono ab-bigliamento. Tante, spiega la nego-ziante, le giovani attirate dalla possi-bilità di cambiare abito una volta in più e indossare qualcosa di ricercato. Senza trascurare la posizione strategi-ca, via Ponte Marino, tra le strade del centro che nell'ultimo anno hanno vissuto un singolare fermento impren-ditoriale tra locali, bar e alimentari: "Questi negozi devono essere in cen-

tro ma non sulle vie principali. Un an-no fa non l'avevamo nemmeno presa in considerazione ma nell'ultimo pe-riodo con tutte le nuove aperture il movimento si è creato". Il negozio dei sogni, però, Paola Succi lo vede più spazioso, "con una parte di design e una per la moda giovani". Di-penderà da quanto, nella Ravenna "un po' bizantina" difficile da scalfire con le novità, la moda del riciclo di lusso farà breccia. FedS

LA MODA DI `RECHIC'

Lusso di seconda mano VIA PONTE MARINO Con la crisi anche le grandi firme tornano in negozio e spopola l'usato di qualità che si ispira a Milano e Parigi. "Prendiamo solo griffe e per scoprire i falsi facciamo controlli con l'azienda madre"

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press LinE DI ROMAGNA RAVENNA FAENZA LUGO & IMOLA

Lo "Seiamanesimo" Resta unitmdla tua energia

50&PIÙ - CONFCOMMERCIO

Canone Rai invalidità civile e lavoro over 50

Oggi ci occupiamo di tre argo-menti d'attualità. Scadenza canone Rai Come o-gni anno, la scadenza è fissata al 31 gennaio e l'ammontare per il 2013 sarà di 113,50 euro, ovvero 1,50 euro in più rispetto allo scorso anno. Potrà essere pagato in un'unica soluzione, in 2 rate semestrali o in 4 rate trimestrali. Pagamento che si potrà effettuare negli uffici po-stali, in banca o presso le ta-baccherie abilitate Lottomati-ca. Dal 2008, per gli anziani è possibile non pagare il canone in presenza di due requisiti: a-vere almeno 75 anni e aver a-vuto nell'anno precedente, as-sieme al coniuge convivente, un reddito complessivo non superiore a € 6.713,98 e che non condivida l'abitazione con altre persone, diversa dal co-niuge, che abbiano redditi pro-

pri. Assegni invalidità civile L'Inps ha diramato nei giorni scorsi

e

un provvedimento in cui si pre-vede che sia nella liquidazione dell'assegno ordinario mensile di invalidità civile parziale, sia per la pensione di inabilità civi-le si continuerà a far riferimen-to al reddito personale dell'in-valido. Questa è un'opportuna marcia indietro dell'Inps che, di fatto, ha ritirato quanto conte-nuto in una circolare di fine di-cembre che prevedeva che il riferimento al reddito non era

più unicamente del solo invali-do, ma anche a quello del co-niuge. Incentivi occupazione over 50 La riforma del lavoro targata Fornero ha introdotto incentivi sostanziosi per favorire l'assun-zione di ultracinquantenni di-soccupati e donne di qualsiasi età. La riforma riduce i contri-buti del 50% a carico del dato-re di lavoro per la durata di 18 mesi per le assunzioni con con-tratto a tempo indeterminato. Gli stessi sgravi spettano per le assunzioni di donne di qualsia-si età prive di un impiego retri-buito da almeno sei mesi. Tali agevolazioni hanno decorrenza dal 1° gennaio scorso, ma al-l'appello manca il decreto at-tuativo interministeriale. Per maggiori chiarimenti gli uf-fici dell'associazione 50&Più sono a disposizione gratuita-mente di soci e non presso le sedi Ascom Confcommercio di Ravenna, Lugo, Cervia e Faen-za. Ottavio Righini

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`Rifare il progetto dell'ex Adriatica a Savio di Ravenna' Correggere il progetto sull'ex Statale Adriatica a Savio di Ravenna". L'appel-lo è firmato da una "strana coppia": Alvaro Ancisi (LpRa) e Luca Ricci (re-ferente nazionale dell'Automoto Club Padania). La loro nota si riferisce ai la-vori di riqualificazione dell'ex strada statale Adriatica nel tratto di 1,3 chi-lometri che attraversa il paese, appal-tati il 9 ottobre scorso, ma non ancora avviati, e che dovrebbero partire, se-condo il Comune, il prossimo feb-braio: "Sicuramente - scrivono Ancisi e Ricci - si tratta di opere utili e neces-sarie, tuttavia, le scelte progettuali sul-la viabilità, che ricalcano quelle adot-tate a Savio di Cervia, non sono con-divise dalla popolazione, soprattutto dai cittadini le cui abitazioni o i cui e-sercizi commerciali si affacciano sul-l'ex statale. esperienza avutasi a Sa-vio di Cervia ne ha messo in luce le condizioni di insicurezza, quest'ulti-me testimoniate dai numerosi micro-incidenti avvenuti: abbattimenti della segnaletica o di lampioni, cadute per scontri coi cordoli o con le vetture in uscita dalle abitazioni, ecc...". "Il lato est dell'ex statale, quello destro scen-dendo dal ponte in direzione Ravenna - prosegue la nota - è stato giustamen-te attrezzato con una pista pedonale/ ciclabile, ma con soluzioni difficilmente praticabili. Nel progetto, infatti, la carreggiata è limitata da un

ampio cordolo di cemento, che la di-vide da una pista mista ciclabile/pe-donale di due metri circa e col transito delle biciclette consentito in entrambe le direzioni di marcia, direttamente confinante con gli insediamenti abi-tativi e commerciali. Sul cordolo sono installati i pali dell'illuminazione e la cartellonistica stradale e pubblicitaria. Queste scelte - secondo Ricci ed An-cisi - non si giustificano perché la pi-sta ciclabile è più praticabile e meno pericolosa per l'utente se nello stesso senso di marcia dei veicoli; è oppor-tuno che la pista ciclabile e quella pe-donale siano distinte, anche perché il marciapiede deve essere rialzato ri-spetto al piano della strada; il cordolo che separa la corsia di marcia dei vei-coli e la pista ciclabile aumenta, con l'inserimento di pali e ostacoli verti-cali, i pericoli di incidente, soprattutto per i veicoli a due ruote; i lampioni e i pali della segnaletica o della pubbli-cità andrebbero posizionati fuori della carreggiata". Dunque, quali le propo-ste di LpRa concertate con Luca Ricci? "Tra la carreggiata e la pista ciclabile, rimpiazzare il cordolo con uno spazio libero di 50 centimetri limitato da ri-ghe bianche; a lato, realizzare una pi-sta ciclabile, larga un metro, nella di-rezione di marcia dei veicoli; a lato di questa pista ciclabile, realizzare una pista pedonale su un marciapiede lar-go un metro; posizionare ogni palo di sostegno, sia della cartellonistica che di illuminazione o pubblicitario, all'e-stremo della sede stradale. La sicurez-za troverebbe grande giovamento dall'accoglimento di questa proposta".

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Lei ritraila le accuse: chiesta la scarcerazione del marito

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La pialinaromagnola è protetta

La piadina romagnola è protetta Il decreto ministeriale è stato appena pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale: ora la piada è Igp. L'area di produzione è la Romagna e parte di Bologna

' ufficiale, alla lettera: la piadina è protetta. Il de- creto ministeriale che lo stabilisce è stato appena pubblicato in Gazzetta

Ufficiale. Con questo atto, viene ri- conosciuta - per ora solo a livello nazionale - la protezione dell'indi- cazione geografica "piadina roma- gnola" (Igp), e la legittimità del suo uso da parte dei produttori che ri- spettano il disciplinare disponibile sul sito del ministero delle Politi- che agricole alimentari e forestali.

"Ci auguriamo che nei prossimi mesi, al termine della procedura stabilita dai regolamenti comuni- tari, questa Igp sia registrata dalla Commissione Europea sulla base del disciplinare proposto - ha au- spicato l'assessore regionale all'A- gricoltura, Tiberio Rabboni -. E' co- munque motivo di soddisfazione avere raggiunto un risultato che pochi anni fa appariva compro- messo". Dopo la presentazione del- le prime istanze di registrazione, la procedura era stata infatti sospesa a causa della difficoltà di rendere compatibili in un disciplinare uni- co i due diversi metodi di presen- tazione della piadina romagnola, che nel riminese è più sottile, larga e flessibile rispetto alle altre pro- vince. Riavviato l'iter di riconosci- mento, altre discussioni hanno ri- guardato l'opportunità o meno di

utilizzare i conservanti, di differen-ziare tramite marchi o diciture la piadina confezionata da quella di pronto consumo, di prevedere in-gredienti aggiuntivi oltre a quelli di base.

"Come Regione abbiamo contri-buito, grazie anche alle sollecita-zioni provenienti dai sindaci di Ce-sena e di Ravenna, alla composi-zione dei problemi che si erano

manifestati nel corso della proce-dura di registrazione - ha aggiunto l'assessore -. Credo che l'Igp della piadina romagnola sia un'ottima occasione per riconoscere spazio sui mercati tanto alle imprese più strutturate, che realizzano piadina romagnola per la grande distribu-zione e possono raggiungere zone più lontane, quanto ai produttori che tutti conosciamo e vediamo

nei chioschi". Il disciplinare di protezione tran-

sitoria differenzia le tipologie di piadina romagnola e prevede un'e-tichettatura specifica per quella al-la riminese e per quella ottenuta con lavorazione manuale tradizio-nale. L'area di produzione corri-sponde al territorio delle province di Rimini, Forlì-Cesena, Ravenna e, in parte, di Bologna.

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ESULTANZA DAI CHIOSCHI

"Soddisfatti dell'iniziativa"

Ifesteggiamenti del centenario di Milano Marittima avevano portato le piadinare, "armate" di matterello e farina, sotto i

fastosi archi della galleria Vittorio Emanuele II a Milano. E a breve u-na nuova spedizione approderà a Madonna di Campiglio. Una pro-mozione che ora potrà rafforzarsi con il prestigioso riconoscimento Igp.

"Come associazione — spiega il direttore cervese e componente della categoria Alimentazione Con-fartigianato della provincia di Ra-venna, Stefano Venturi — siamo davvero soddisfatti di questo rico-noscimento. Da sempre abbiamo sostenuto che la piadina romagno-la dovesse essere protetta, in par-ticolare nel disordinato contesto della grande distribuzione indu-striale. Per le nostre piadinare, che producono un'accellenza gastro-nomica non clonabile, il marchio è molto importante perchè, espo-nendo il logo dell'Igp, d'ora in poi, saranno immediatamente ricono-scibili".

Un percorso a "lieto fine", ma non esente da difficoltà: "Lo sco-glio più grande è stato quello di riunire sotto un unico marchio le diverse tipologie di piadina presen-ti in Romagna - continua Venturi -Ora possiamo dire che ce l'abbia-mo fatta. Avere un unico 'biglietto da visita' ci darà anche più forza per reperire fondi europei. A breve con le piadinare cervesi andremo a fare promozione a Madonna di Campiglio, dove per la prima volta saremo fieri di esibire questo rico-noscimento tanto importante quanto sudato".

(a.b.)

Pagina 15 RAVENNA

La piadina romagnola è proietta

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20/01/2013

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press LinE DI ROMAGNA RAVENNA FAENZA LUGO & IMOLA

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ZINGARETTI E PEZZI (RAVENNADOMANI)

"Bene il regolamento sui capanni ma i problemi non finiscono qui"

B rindano al nuovo re-golamento sui capan-ni, Carlo Zingaretti ed Enzo Pezzi (Ravenna-

domani), lieti in particolare per un aspetto: "Finalmente è stato introdotto un principio basila-re: l'abolizione di tutti i mate-riali dannosi che sono stati im-piegati e l'indicazione di quelli ammessi". Pezzi e Zingaretti re-spingono le accuse di "sanato-da", ma precisano anche che "il regolamento capanni è una i-nezia se paragonato all'insieme delle problematiche sul tappe-to". E nella guerra a difesa del-l'ambiente ci sono dei capisaldi dai quali partire: "Le pinete che subiscono una pressione antro-

pica costante. Da quando si de-cise di mettere le discariche dei rifiuti dentro e poi in fregio alla pineta di San Vitale, ci siamo 'giocati' per sempre questo am-biente. La pineta di Classe va un pochino meglio ma Mirabi-landia è li che morde. La Basso-na e tutto il suo ecosistema, che una mano scellerata ha distrut-to per più della metà e che vede la ricostruzione non esente da critiche. La più rilevante è che a condurla sia la stessa persona che ne aveva la responsabilità. Si è eliminato il 'villaggio abu-sivo' alla foce del Bevano, ma la pressione dei naturisti è fortis-sima e, se passa questa loro ri-chiesta di usufruirne, diventerà come tutte le altre spiagge del litorale. Un camaio. Per la gioia loro e dei pochi 'commercianti' della zona. Le valli e le pialasse, che vanno tutelate con intelli-genza perché sono ormai degli acquari artificiali, belli, ma con una funzione sempre meno u-tile. Anche qui ci si scontra coi portatori di interesse. Gli inqui-natori, che da Faenza in giù scaricano veleni nei canali che defluiscono nella Baiona. Poche centinaia di 'titolari' di licenze di caccia e pesca che tengono in scacco tutta una comunità. 'last but non least', la subsiden-za e la difesa della linea di co-sta, che si scontra contro inte-ressi economici giganteschi, ti-po Eni. Solo se si tiene presente il 'teatro di guerra' si possono ottenere vittorie e consolidare le conquiste".

"Le valli e le pialas-se vanno tutelate con intelligenza"

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La piadina romagnola è proietta :„

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BENZONI (UDC)

"E l'agricoltura?"

"Il comparto agricolo è in ginocchio per colpa delle continue politiche sbaglia-te". A sostenerlo in una nota è Gianluca Benzoni (Udc) secondo il quale "la campagna elettorale è co-minciata, le dichiarazioni dei leader si sprecano, i programmi si sventolano, le promesse echeggiano nell'aria". In realtà "tutti gli addetti ai lavori sanno be-ne che in questo momen-to, più che di argomenti reali che affliggono i terri-tori, si parla ancora di liste e di candidature, di firme e di simboli". Ovvero "si parla di tutto, ma poco dei problemi più contingibili". Tanto che "nei dibattiti politici del periodo eletto-rale, talvolta, si sfiorano u-na miriade di argomenti e problematiche, tuttavia grave è l'assordante silen-zio sul tema agricoltura" che "continuerà a rimane-re un argomento poco trattato nella discussione politica delle prossime settimane, rafforzando nel cittadino la convinzione che essa sia considerata un settore marginale".

"E l'agricoltura?"

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La piadina romagnola è proietta :„

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Beppe Grillo il lider maximo del Movimento 5 Stelle è atteso a Ravenna sabato prossimo dalle 14.30

RAVENNA

(ASE2■ Grillini in estasi per l'arrivo

Grillini in estasi per l'arrivo del profeta. Sabato prossimo Beppe Grillo a

Ravenna: "Niente sarà più come prima..."

n po' indulgendo al gusto delle iperboli, parla di "tsunami in arrivo" il Movimento

5 Stelle, letteralmente in ebolli- zione per l'arrivo in Romagna, il prossimo 26 gennaio, del suo li- der maximo: Beppe Brillo. Dopo le notizie basculanti dei giorni scorsi ("vengo, anzi no"), il de- miurgo del Movimento ha deciso urbi et orbi che farà una "passeg- giata" anche a Ravenna. Al di là delle celebrazioni da messìa ("Nulla sarà come prima", "ap- puntamento storico" e chi più ne ha più ne metta), l'arrivo di Grillo a Ravenna (in piazza del Popolo tra le 12.30 e le 14) rappresenta, in ogni caso, un momento politi- co altamente significativo. Il no- me del tour sarà "La Cosa", ma non pensate al mostro di pietra dei Fantastici Quattro. L'epiteto si riferisce a una "Cosa da un al- tro mondo, quello della demo- crazia diretta". "Da qui alle elezio- ni - spiega in una nota il M5S - ci racconteranno ogni giorno di un mondo perfetto, basato sulla Bor- sa e lo spread, i cui indici sono entrambi manipolabili. Il mondo reale della disoccupazione, delle tasse più alte del mondo, della re- cessione, della distruzione del territorio, di questo non diranno nulla. Ci racconteranno una fa- vola bella senza lieto fine, con ro- spi trasformati in principi, fino alla chiusura del voto". E a chi so- stiene che il M5S non abbia una

proposta di governo, ecco i 16 punti cardinali del suo program-ma: legge anticorruzione, reddito di cittadinanza, abolizione dei contributi pubblici ai partiti (re-troattivi da queste elezioni), abo-lizione dei finanziamenti diretti e indiretti ai giornali, introduzio-ne del referendum propositivo e senza quorum, referendum sulla permanenza nell'euro, obbliga-

torietà della discussione di ogni legge di iniziativa popolare in Parlamento con voto palese, una sola rete televisiva pubblica, sen-za pubblicità, indipendente dai partiti, elezione diretta dei can-didati alla Camera o al Senato, i-stituzione di un politometro per la verifica di arricchimenti illeciti da parte della classe politica negli ultimi vent'anni, massimo di due

mandati elettivi, legge sul conflit-to di interesse, misure immediate per il rilancio della piccola e me-dia impresa sul modello francese, ripristino dei fondi tagliati alla Sanità e alla Scuola pubblica con tagli alle Grandi Opere Inutili co-me la Tav, informatizzazione e semplificazione dello Stato, ac-cesso gratuito alla Rete per citta-dinanza.

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RAVENNA

(MI lini in estasi per l'arrivo 57.■

del profeta

LA IDEM ALLA UISP

Una legge sul dilettantismo

Icandidati ravennati del Pd al Parlamento, Josefa Idem e Alberto Pagani, sono in-tervenuti ieri al 7° Congres-

so territoriale della Uisp, che si è svolto alla Sala Forum di via Ber-linguer: "Nella prossima legisla-tura — commenta Sefi Idem — il Governo dovrà occuparsi dello sport con un approccio profon-damente diverso da quanto è av-venuto fino a oggi. Una nuova cultura dello sport darà un forte contributo alla crescita del Pae-se, motivando e stimolando i giovani, facendo diminuire la spesa sanitaria, facilitando l'in-clusione, creando occupazione e rivitalizzando le attività econo-miche che sono interconnesse appunto con lo sport".

"In questo contesto, il Pd si impegnerà per predispone una Legge Quadro sullo sport dilet-tantistico, che ancora non esiste; e andranno poi messe in atto —ha aggiunto la candidata al Se-nato - azioni di semplificazione, riconoscimento e supporto dell'associazionismo sportivo, u-na ricchezza italiana che non ha alcun paragone in Europa".

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RAVENNA

(MI lini in estasi per l'arrivo 57.. del profeta ~.W2 T."

L'AFFONDO DI BUCCI (PDL)

"Cari consiglieri ravennati: la rinuncia al vitalizio non è una scelta ma un dovere"

N on è piaciuta a Maurizio Bucci (Pdl) la "melina bipartisan" dei consiglieri regionali ravennati - Fiammenghi, Mazzoni e Bazzoni

- sul tema spinoso della rinuncia al vitali-zio che partirà al compimento del 60° anno di età.

"Come si sa - scrive Bucci usando il fio-retto dell'ironia - i ravennati sono sempre molto prudenti, riflessivi e meticolosi nelle loro decisioni. E' così comprensibile che non abbiano ancora preso una decisione, posticipandola al prossimo mese di luglio (altri diciassette colleghi ci hanno invece già rinunciato). Comprendiamo infatti che sia una scelta difficile, quella di rinunciare a percepire una cospicua somma sino alla fine dei propri giorni di vita, gravando sul-le tasche dei cittadini"

"Un vitalizio - ricorda Bucci - che dalla prossima legislatura sparirà del tutto, cui i consiglieri attuali possono rinunciare so-

lo volontariamente. Del resto, dopo una pesante e logorante legislatura, con un mi-sero stipendio di oltre 10.000 € mensili, co-me si può lasciare i nostri concittadini sen-za un contributo costante e permanente per tutta la vita? Ci stanno pensando! Comprendiamo, la scelta è complicata e difficile".

"Ed allora - conclude il consigliere del Pdl - suggerisco alla collettività locale di trovare una rappresentanza di disoccupati, cassa integrati, artigiani, commercianti ed agricoltori che, dopo anni di sacrifici, si trovano senza pensione, piccoli imprendi-tori che hanno dovuto chiudere l'azienda a causa della crisi affinchè possano trarre i giusti consigli per maturare la 'difficile scelta'. Permettetemi inoltre di far presente ai tre ravennati, che così male ci stanno rappresentando, che la rinuncia al vitalizio in questo particolare momento, non è una scelta: bensì un dovere".

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PROVINCIA UNICA

Udc "Sono questi i presupposti?" "Provincia unica con questi pre-supposti?". Se lo chiede, con to-ni chiaramente pessimistici, Gianfranco Spadoni (Udc), se-condo cui "le scelte della Provin-cia di Ravenna dopo la ridefini-zione ministeriale dei tagli al fondo sperimentale di riequili-brio e dei trasferimenti dovuti alle province, sono legittime e forse anche opportune seppure assolutamente sbagliate sotto l'aspetto del metodo". Per Spa-doni "occorrerebbe approfondi-re la questione per verificare se il taglio dei tre milioni riservato a Ravenna rispetto a quello di Forlì-Cesena limitato a soli 1,8 milioni, sia da imputare a un me-ro errore o di palese ingiustizia nella ripartizione dei fondi, o in-vece non si riferisca piuttosto a parametri legati a una gestione più virtuosa della spesa pubblica da parte dei cugini confinanti".

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in estasi per l'arrivo 737. del profeta

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RAVENNA

(MI lini in estasi per l'arrivo del profeta

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EDUCAZIONE

Iscrizioni alla scuola d'infanzia e di altro grado da domani al via

Da domani avranno ini-zio le iscrizioni alle scuole dell'infanzia e al-le scuole di ogni ordine e grado per l'anno sco-lastico 2013-2014. Le domande vanno presen-tate entro il 28 febbraio prossimo. Alla scuola dell'infanzia (materne) possono essere iscritti i bambini e le bambine che abbiano compiuto o compiano, entro il 31 di-cembre 2013, il terzo anno di età. Le famiglie possono iscrivere anche i bambini che compiono i tre anni dopo il 31 di-cembre 2013 e comun-que entro il 30 aprile 2014, ma per questi ulti-mi l'ammissione sarà su-bordinata ad alcune specifiche condizioni:

disponibilità dei posti, esaurimento di eventua-li liste d'attesa, disponi-bilità di locali e dotazio-ni idonee alle esigenze di bambini di età infe-riore a tre anni. Per quanto riguarda invece le scuole primarie (ele-mentari), hanno l'obbli-go di iscrizione i bambi-ni e le bambine che compiono i sei anni di età entro il 31 dicembre 2013. Mentre per le scuole dell'infanzia le domande vanno presentate diret-tamente presso la se-greteria dell'Istituto comprensivo che gesti-sce la scuola, per le scuole primarie le iscri-zioni devono essere ef-fettuate esclusivamente on line, collegandosi al sito del Ministero dell'I-struzione (iscrizioni.i-struzione.it). Anche per quanto riguarda le scuole secondarie di primo e secondo grado le domande di iscrizione al vanno effettuate on line, sempre attraverso il sito internet del Mini-stero.

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FIOCCO ROSA TRA LE COOP

Ha inaugurato in via Cassino la nuova "Bottega dei Servizi" Servizi dedicati alla cura della persona e degli spazi do-mestici: si può trovare tutto questo alla Bottega dei Servi-zi, la cooperativa che ha inaugurato ieri il suo nuovo punto vendita in via Cassino 79/C alla presenza dell'assessore Giovanna Piaia. La Bottega dei Servizi, una risposta coo-perativa ai bisogni delle famiglie di oggi, nasce dall'unione delle cooperative Ceff, Colas, Corif, Cotras, Gemos, In Cammino, Mag System, Rafar Multiservice, RicercAzione e Sol.Co e sarà operativa sull'intero territorio provinciale.

Il taglio del nastro della nuova cooperativa di servizi

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RAVENNA

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FUTURO E LIBERTÀ IL COORDINATORE REGIONALE ENZO RAISI PRESENTA LE LISTE DEI FINIANI ALLA CAMERA SULLE DIMISSIONI DEL GRUPPO DIRIGENTE: "DOPO QUELL'ATTO NON È USCITO UN SOLO ISCRITTO DAL PARTITO"

Elezioni politiche: ecco la squadra di Fli Covato, Galigani e Mongelli i ravennati RAVENNA L'imprenditore ro-magnolo Giovanni Fortunato sarà il quarto candidato nelle liste di Fli in Regione, dietro a Gianfranco Fini (capolista in tutta Italia), il coordinatore re-gionale Enzo Raisi (foto) e il suo vice, Roberto Flaiani. Nel pomeriggio di ieri sono stati presentati i candidati raven-nati: ci sarà Sergio Covato, nuovo coordinatore provincia-le di Fli; Nicoletta Galigani, biologa, responsabile del par-

tito a Cervia. Infine il giovane Piero Mongelli, ventisettenne, barista impegnato in attività di volontariato: "Credo che molti giovani siano `poltronar. Unendo le forze, l'Italia può cambiare". Raisi non si scompone di fron-te alle dimissioni del direttivo ravennate di Fli, rassegnate u-na decina di giorni fa: "Se ne sono andati cinque dirigenti ma non si è perso un solo i-scritto. Anzi, la base si è moti-

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vata. Sono dispiaciuto della lo- ro scelta però non porto ran- core.". I finiani sono motivati:

Raisi chiarisce che l'intenzione è quella di costruire un "cen-tro destra senza Berlusconi", in cui Fli rappresenta "l'area laica e liberale". Per Covato si profila con queste elezioni una "svol-ta rispetto al passato" mentre Fortunato ricorda "l'imporan-za del porto di Ravenna e del comparto agricolo romagno-lo". Galigani contrappone la vi-sione politica di Fini alla "me-rito crazia delle calze a rete berlusconiana".

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Tra sogno e incubo

ALL'ARDIS HALL Per Ravenna Viso-in-aria lo spettacolo "asprakounelia"

Tra sogno e incubo nella stanza dei giochi di ErosAntEros

Uno spettacolo per appena 22 spettatori, ospite di uno degli spazi teatrali più inso-liti della città. Questo po-

meriggio, l'Ardis Hall (il magazzino-prove affidato alla compagnia teatrale ravennate Fanny&Alexander in via Biondi 3 in zona Bassette) accoglierà alle 17 "Asprakounelia (Treno fanta-sma)", realizzato da ErosAntEros. Lo spettacolo si inserisce nel calendario della rassegna "Ravenna Viso -in-aria", frutto della collaborazione di Ravenna Teatro, Teatro delle Albe, Cooperativa E, Il lato oscuro della costa, Libra. In scena una ragazza, forse una bam-bola, che trascina i suoi ospiti all'inter-no di una casetta nera, una stanza dei giochi trasformata in un buco nero dà quale emergono voci. Gli ospiti-voyeur assistono ai discorsi e ai racconti di due ragazzini, chiusi al-l'interno della loro casa-rifugio, e all'ir-ruzione improvvisa del seducente e malefico estraneo. Un'ora di spettacolo al confine tra realtà e incubo, vissuto allo stesso tempo dai due fratelli e dà pubblico stesso, in un'instabile situa-zione di ambiguità: ci si trova forse nel-la testa di qualcun altro, per osservare allibiti e impotenti i tormenti della psi-che altrui. L'esperienza portata di fronte ai centel- linati spettatori (poiché lo spettacolo

può accogliere à massimo 22 persone è necessaria la prenotazione allo 0544.36239 oppure 333.7605760) è quella di un teatro di marionette i cui fili sono sapientemente manovrati da un divertito burattinaio. Lo spettacolo, con regia, scene, luci e musica, è stato ideato da Davide Sacco, che ha contribuito alla stesura della drammaturgia assieme a Agata Tomsic, con la preziosa collaborazione e intro-duzione al Kounelaki di Cliò Efthimia

Agrapidis. Voci di Alice Protto e Davide Sacco, con la partecipazione di Elisa Cuciniello. La progettazione delle sce-nografie è di Nicola Fagnani mentre ai costumi e make-up Laura Dondoli. ErosAntEros è un percorso artistico di ricerca, che si appropria della forma teatro per mettere in gioco una molti-tudine di linguaggi espressivi, indiscri-minatamente portatori di senso, all'in-terno di un modo di creare libero da definizioni e distinzioni tra generi.

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RAVENNA

C'era wavolta la saiolagiottesea

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ASSOCIAZIONE ITALIANA DI CULTURA CLASSICA

Martedì alla biblioteca Classense l'omaggio a Manara Valgimigli Martedì (ore 17), alla Sala Muratori della Biblioteca Classense, si svolgerà la presentazione pubblica della Dele-gazione di Ravenna dell'Associazione Italiana di Cultura Classica (AICC), con un incontro dedicato à tema "Un classicista a Ravenna. Omaggio a Ma-nara Valgimigli". Alla grande figura di Valgimigli (1876-1965), insigne filolo-go e traduttore dei classici greci, do-cente alle Università di Messina, Pisa e Padova, poi Direttore della Classen-se dà 1948 à 1955, è intitolata la stes-sa Delegazione ravennate dell'AICC, fondata nel maggio scorso, con sede

nella Biblioteca Boezio del Liceo Clas-sico Alighieri. La presentazione sarà aperta dai saluti di Maria Grazia Ma-rini (Direttore Classense), Patrizia Ra-vagli (Dirigente del Liceo Classico A-lighieri) e dell'assessore Paolo Valenti. La poliedrica personalità diValgimigli sarà quindi delineata dagli interventi del grecista Alessandro Iannucci (U-niversità di Bologna), Presidente della Delegazione di Ravenna dell'AICC "ManaraValgimigli", di Alfredo Cotti-gnoli, docente di Letteratura Italiana all'Università di Ravenna, e di Claudia Giuliani, Dirigente della Classense.

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RAVENNA

C'era wavolta la saiolagiottesea

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Pagina 1 CORRIERE DELLA S A

alta di Monti sai lavato i'.

20/01/2013 press LinE CORRIERE DELLA SERA Fondato ne11876 I www.coniere.it.

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I PARTITE NON PARLANO DEI GIOVANI

I A GENERAZIONE TRASPARE\ TE di BEPPE SEVERGNINI

essuno potrà ac- cusare il futuro governo di non

.‘•, aver mantenuto le promesse verso i giovani italiani: perché queste pro-- messe nemmeno sono sta-te fatte. I nuovi elettori, al-meno fino a oggi, sono grandi esclusi della campa-gna elettorale. Come se la politica fosse una discote-ca, e gli energumeni sulla porta non volessero lasciar- ,

li entrare. Troppo educati, ragazzi, questo posto non fa per voi.

Le cinque alleanze in competizione sembrano ispirate a Gangnam Styie: si agitano, gesticolano, si divincolano, spingono cer-cando la luce del riflettore. I giovani connazionali guar-dano, attraverso i vetri del televisore, e commentano amari sui soda! network. Molti sono tentati di non votare, e farebbero male: è quello che i buttafuori del- ,

la politica aspettano, in mo-do da controllare il gioco con facilità.

Le tradizionali reti socia-li ----, quelle che hanno man tenuto finora la pace preca-ria nelle strade — si stan-no progressivamente strap-pando. Le famiglie hanno esaurito la pazienza e stan-no finendo i soldi: lo dimo-strano i negozi «compro oro», il mercato immobilia-re e l'andamento dei consu-mi di beni durevoli. La di-soccupazione giovanile (15-24 anni) tra chi cerca un lavoro è al 37%, mai così alta dal 1992. E se questa è la media nazionale, imma-ginate cosa (non) accade nell'Italia del sud. La per-centuale di laureati italiani che cercano fortuna al-- l'e stero, in dieci anni, è pas-sata dall'il% al 28%. Non è più sana voglia di esplora-. re; è una diaspora, pagata

con risorse pubbliche. Davanti a fenomeni di

questa portata, a cinque set-timane dal voto, uno s'aspetta che la politica ri-fletta, decida, proponga pia-ni precisi e misure concre-te: un Paese non può, infat-ti, giocarsi un'intera genera-zione. Ma non accade. I can-didati discutono appassio-natamente di imposte e di pensioni. Parlano, quindi, a chi un lavoro ce l'ha o l'ha avuto. Chi rischia di non averlo non conta, pare.

Gli italiani con meno di trent'anni stanno diventan-do una generazione traspa-rente. Li attraversiamo con lo sguardo, anche quando diciamo di tenere a loro. Un atteggiamento pericolo-so: la frustrazione potreb-be trasformarsi in rabbia e avere conseguenze dram-matiche. Le avvisaglie ci so-no. Gli spaccatutto non hanno trovato alleati. Per adesso. Ma ne cercano sem-pre, e le cose potrebbero cambiare.

La bulimia televisiva de-gli stagionati protagonisti

Silvio Berlusconi 63 ore, Mario Monti 62 ore, Pier Luigi Bersani 28 ore (dal 2

dicembre all'i_ gennaio) rischia di diventare una provocazione. Antonio In ,groia va in televisione e su-bito s'azzuffa; Beppe s'azzuffa senza andarci. So-lito spettacolo, soliti discor-si. L'Italia politica del 2013

sembra la cittadina del fili Groundho,g Day - Rico-mincio da capo. Il protago-nista, Bili Murray, ogni mat-tina si sveglia ed è sempre lo stesso giorno.

I proclami giovanilistici del governo Monti si sono ridotti alla reintroduzione dell'apprendistato e a un'Agenda digitale di diffi-cile applicazione.

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I GIOVANE

— LA GENERAZIONE CHE N ON VEDIAMO BEPPE SEVERGNINI

SEGUE ALLA PRIMA

Il Movimento 5 Stette propone «un sussidio di disoccupazione garantito», ma non spiega con quali soldi finanziarlo. La destra non parla di giovani e non li candida, per :far posto ai pre-toriani del capo. Neppure la sinistra, che pure qualche volto nuovo lo presenta, propone misu-re radic.édi per i giovani connazionali. Il prestito d'onore, suggerito da Anna Finocchiaro„ è un ce-rotto su una frattura. Occorrono .flessibilità in entrata e in uscita, semplicità normativa, vantag-gi fiscali e contributivi. Un'assunzione, oggi, un atto di eroismo; deve diventare un'operazio-

ne conveniente per tutti. Se, per far questo, oc-corre tagliare la spesa pubblica, si tagli: dicendo dove, come e quando. Lasciando stare l'istruzio-ne, che costa allo Stato italiano quanto gli inte-ressi sul debito pubblico, 4,5% del prodotto in-- temo. Con una differenza: gli interessi sul debi-to servono a tappare le falle del passato, l'istru-zione è il motore per costmdre il futuro.

Se vogliamo mani nuove e robuste sul volan-te italiano, non offendiamo i guidatori di doma-ni: altrimenti ci lasceranno a piedi, e avranno ra-gione. Soprattutto, non diciamo di volerli aiuta-re, quando per loro nona siamo disposti a rinun-ciare a niente. «L'amore trasparente non so cosa sia», cantava Ivano Fossati.

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«Dobbiamo togliere l'Italia dalle mani degli incapaci»

SEGUE DALLA PRIMA

E invece no. «A un certo punto, con l'avvi-cinarsi delle elezioni, le riforme incontrava-no ostacoli crescenti, erano sempre più fi-glie di nessuno. La strana maggioranza cam-biava pelle sotto i miei occhi. Il ME ritorna-va ad accarezzare l'ipotesi di un nuovo patto con la Lega, non con il Centro, ed emergeva. un fronte populista e antieuropeo; il Pd alle-

andosi esclusivamente con Sei riscopriva posizioni radi-cali e massimaliste in un rap-porto più stretto con la sola Cgil». E che altro poteva aspettarsi, professore? Che i partiti si suicidassero tutti sull'altare del rigore? «Ho in-travisto due rischi. Uno a bre-ve, che il governo cadesse prima che i partiti si accor-dassero finalmente su una ri-

\•:., forma elettorale; uno più a lungo termine, e assai più grave, ovvero che sei mesi dopo le elezioni si dissipasse-ro tutti i sacrifici che gli ita-liani avevano fatto, con gran-de senso di responsabilità, per sottrarre il Paese a un si-curo fallimento. Tutto inuti-le, pensavo. Sarebbero torna-ti al governo i vecchi partiti, i vecchi apparati di potere, veri responsabili del declino dell'Italia. In quello stesso periodo si erano poi moltipli-cati gli incoraggiamenti di molti leader europei e inter-nazionali, da Barac.k Obama a Frainois Hollande, che pe-rò chiarisco subito non sono stati determinan-ti». Nemmeno :l'incoraggia-mento del Papa? «Non trasci-niamo il Santo Padre nelle nostre vicende così terre-

ne...». L'appoggio della Chie-sa? «Gli auspici sono stati au-torevoli, ma sono anche ve -nuti da espressioni più sem-plici, parroci per esempio. Il inondo cattolico è. articolato e composito. Va ascoltato e rispettato, non strumentaliz-zato». Il Partito popolare eu-ropeo? «Una scelta di campo significativa, soprattutto se si tiene conto che non appar-tengo a nessun partito, men-tre il Pdi di Berlusconi è uno dei partiti più grandi nel Ppe».

Insomma, alla fine il dado è stato tratto. «E cambiata in me la percezione di che cosa sarebbe stato moralmente più giusto. Un amico milane- se, che lei conosce bene, di- rettore, ma di cui non le dirò il nome, mi disse in un lun- go colloquio che con il passa- re del tempo la bilancia delle ‘Talutazioni morali, dentro di me, sarebbe cambiata. Avrebbe pesato meno il piat- to di ciò che io ritenevo in li- nea con il mio stile, di perso- na al di sopra delle parti; sa- rebbe invece aumentato il peso del senso del dovere, il dovere di fare in modo che sacrifici che avevo dovuto

Chiedere agli italiani per salvare il Paese non venissero dissipati e costituissero invece la base di un'Italia più solida, capace di torna- re a crescere, dopo tanti anni». La bilancia si è mossa e lei, professore, ha fatto il gran pas- so. Una scelta immorale, secondo D'Alema. «Ma sarebbe stato immorale se io avessi pensato a me stesso, non trova? Gratificazio- ni di prestigio non sarebbero mancate. Così, invece, rischio tutto». Il presidente della Re-

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Monti: se non ci impegniamo direttamente su di noi cadrà una colpa grave 11 Paese è un insieme di tribù, corporazioni e forni che difendono interessi clientelari pubblica non ha apprezzato. (Lungo silen-zio). «Credo di averlo sorpreso, questo sì, ma penso che oggi abbia compreso le ragio-ni della mia scelta. Veda, il nostro è un rap-porto di reciproca e profonda stima, e di grande riconoscenza da parte mia. Ma an-che di pudore sui nostri personali sentimen-ti. Quando cominciai a dirgli che sentivo qualcosa cambiare in me, non mi sconsi-gliò, mi diede ascolto...».

La linea di confine fra l'immagine del tec-nico super partes e del politico necessaria-mente «in erba», viene tracciata dalla sua conferenza stampa del 23 dicembre, poi dal-la cosiddetta. Agenda, con la quale nasce un nuovo soggetto politico, Scelta Civica, una li-sta che si apre alla società civile per farla fini-ta con la vecchia politica, giusto? «Sì, e sa qual è stata l'altra considerazione di fondo che mi ha spinto a salire in politica?». Quale, presidente? «Anche dopo aver celebrato il centocinquantesimo anniversario dell'Unità d'Italia, questo Paese continua ad avere biso-gno di essere unificato. Oggi, più di qualche decennio fa, sembriamo a volte non un Pae-se, con un senso del bene comune, ma quasi un insieme di tribù, di corporazioni, di forti-ni intenti a difendere interessi di parte, di in-crostazioni clientelari, La mia iniziativa poli-tica è stata sollecitata dalla società civile. E alla società civile io mi rivolgo, noi ci rivol-giamo. La risposta si sta rivelando straordi-

porre anche le loro liste ai criteri più esigen-ti da me richiesti. Quanto alla nostra lista per la Camera, Scelta Civica, faccio notare che è la prima volta Che viene proposta agli elettori, su base nazionale, una fora azione che non include alcun ex parlamentare, ma solo esponenti di valore dei volontariato, del mondo dei lavoratori dipendenti, delle pro-fessioni, dell'associ azionismo, dell'impren-ditoria, della scienza, gente capace, persone che hanno scelto di rischiare, con coraggio e avendo fatto rinunce significative. Quanti colloqui, quante telefonate, quanti dubbi, quante crisi di coscienza, Ma quanta gioia, mi ha dato fare questa esperienza di mobili-tazione! Li ringrazio tutti perché dimostra-no una cosa importante, vitale». Quale? «Un'altra delle ragioni della scelta che an-ch'io ho fatto. Un tempo potevamo dire: io aiuto il mio Paese facendo bene e con one-stà il mio mestiere, la mia parte. Oggi non basta più. Se non ci impegniamo diretta-mente, se non sacrifichiamo qualcosa di per-sonale, questo Paese non avrà futuro e su di noi cadrà una colpa grave. Una colpa che non avrà prescrizione».

\ Presidente, Berlusconi dice - Che nessuno, dopo Mussolini,

ha avuto taciti poteri come lei, «E evidente l'improponibilità storica del paragone. Ogni prov-vedimento proposto dal mio go-verno si avviava verso le Camere in perfetta solitudine. Zero deputa-ti, zero senatori (o uno, il sotto- scritto). ll mio governo partiva.

.onw sempre da zero, doveva convincere .s; s',C1 volta per volta una maggioranza

chiamata a decidere spesso qualcosa di contrario alla natura dei partiti che la componevano, ma necessario per salvare l'Italia», E dunque, ha ra- gione il Cavaliere a invocare riforme straordinarie che attribuiscano all'ese- cutivo maggiori prerogative? «La no-

nana». E vi siete alleati con Casini e Fini che nella politica tradizionale hanno sguazzato per anni, mah... «Certo, può apparire una contraddizione, ma entrambi hanno avuto il merito di vedere per tempo quali guasti pro-ducesse un bipolarismo incompiuto e con-flittuale. E nell'ultimo anno sono stati più di- sponibili del Pdl e del Pd a sostenere anche i provvedimenti sgraditi agli ambiti sociali a loro vicini. Infine, hanno accettato di sotto-

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stra è una repubblica parlamentare. Si può snellire la funzionalità del Parlamento, ma è soprattutto la composizione politica del Par-lamento che va cambiata, con le elezioni, se vogliamo che vi siedano persone con la cul-tura del cambiamento e non della conserva-zione, delle riforme e non delle clientele». Ma non le conveniva, sul piano più squisita-mente politico, accettare l'offerta di essere lei il federatone dei moderati, sotto l'egida del Partito popolare europeo? «Io apprezzai molto quell'offerta di Berlusconi. Ma gli dis-si subito che, se mai, all'Italia sarebbe occor-so un federatore dei riformisti, finora domi-ciliati in tre poli diversi e perciò incapaci di dare un maggiore impulso alle riforme di cui il Paese, i giovani hanno bisogno. ii quel-lo che ora mi propongo di fare». Le sollecita-zioni e le offerte di attuali parlamentari so-no state numerose? «Sì, sia dal Pdl che dal Pd, molti deputati, senatori e parlamentari europei sono venuti a dirmi: vorrei stare con lei, sono pronto. In alcuni casi non è sta-to possibile trovare una piena convergenza, in molti altri sì».

La Banca d'Italia, nel suo bollettino, affer-ma — e certo questo può essere letto anche come una critica autorevole e circostanziata al governo dei tecnici che gli effetti del-l'austerity sul prodotto interno lordo, previ-sto in calo per cento anche quest'an-no, sono maggiori del previsto. Il rigore non è una dieta. Per molte imprese, specie quel-le piccole, e per tante famiglie, assomiglia a un drammatico digiuno. «Noi stiamo veden-do, al contrario, qualche risultato positivo grazie al sacrificio degli italiani: sui tassi d'interesse, sulle esportazioni, sull'anda-mento dei titoli pubblici. E dobbiamo sem-pre chiederci che cosa sarebbe accaduto se

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quelle decisioni non fossero state prese e se ci fossimo trovati nei panni dei greci. La Banca d'Italia non credo sostenga che biso-gnasse fare meno risanamento, Ma più rifor-me strutturali. Ha ragione. E anche per que-sto che oggi a Bergamo dirò che non possia-mo rimettere l'Italia nelle mani degli incapa-ci, che l'hanno portata al novembre 2011. La vecchia politica non deve tornare. Il gover-no tecnico non sarebbe stato chiamato se la gestione della cosa pubblica fosse stata nel-le mani di politici capaci e credibili». Lei è ormai un ex tecnico, presidente, non lo di-mentichi. «D'accordo. Oggi gli italiani han-no di fronte una straordinaria opportunità con una proposta politica seria e del tutto nuova». A voler essere precisi le novità so-

inconcludente. Seria, composta, con tante persone capaci, e ormai con esperienze di governo, in Italia e in Europa, la nostra».

A Bergamo verrà scritta, o meglio aggior-nata, anche l'Agenda Monti. Il professore è riservato su questo punto. Ma il piatto forte sarà costituito da una nuova, e dalle indi-screzioni dirompente, proposta sul mercato del lavoro. L'idea di trasformare, all'insegna. della flexicurity, ovvero flessibilità più sicu-rezza, all'inizio in forma sperimentale, i con-tratti precari in contratti a tempo indetermi-nato peri quali l'articolo 18, quello famoso sui licenziamenti, verrebbe sospeso almeno nei primi due o tre anni. Una riforma che prevederebbe anche il reddito minimo di cit-tadinanza. E una sicura collisione con il Pd e con la Cgil. Anche, chiedo al presidente una sconfessione della legge Fornero, o no? «Da lei, direttore, sto apprendendo molte cose. Varie persone stanno lavorando ad affinare l'Agenda. Per ora non c'è, su questa materia specifica, nessun orientamento deciso».

La nuova Agenda conterrà anche alcune proposte in tema di giustizia e una posizione più ferma sulla lotta alla corruzione, segno che la legge approvata si è rivelata del tutto insufficiente. «Una constatazione corretta:>. E la già annunciata riformulazione dell'Iinu con beneficio dei piccoli proprietari.

Sul finire di questa lunga conversazione, chiedo al presidente del Consiglio e al leader di Scelta Civica se su liberalizzazioni, priva-tizzazioni e terapie antidebito non fosse, an-

no diverse, compreso il Movimento 5 Stelle. L'ha mai conosciuto Grillo? «No, ma non avrei difficoltà ad incontrarlo. La sua disce-sa nei consensi credo abbia a che vedere con la nostra iniziativa. Scelta Civica pesca molto, e bene, fra gli indecisi o fra coloro che pensavano, sbagliando, di astenersi. Noi e Grillo siamo due espressioni differen-ti dell'insofferenza popolare. iconografia della rabbia la sua, gestuale, vivace ma temo

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che lì, il caso di fare di più. E la risposta è positiva. «Qualche timidezza da parte no-stra, è probabile; e qualche ostacolo imprevi-sto in quei Parlamento che a dispetto dei vo-ti di fiducia, si è rivelato piuttosto refrattario alle vere riforme». E se non sia il caso di par-lare di più alla gente comune, alle famiglie, alle piccole imprese che non tirano la fine del mese e che esprimono una più che giusti-ficata insofferenza. «Un governo che avesse di fronte a sé cinque anni e non l'ultimo an-no di una legislatura; un governo che nasces-se in una situazione finanziaria tranquilla e non nell'allarme rosso, potrebbe e dovrebbe permettersi una. ben maggiore attenzione al sociale. Nel novembre 2011 era diverso. Biso-gnava mettere gli italiani di fronte a verità colpevolmente negate fino al giorno prima. I finti buoni li avrebbero portati al fondo del precipizio, dal quale ci siamo fortunatamen-te allontanati. Oggi possiamo guardare alla crescita con maggiore ottimismo ed è possi-bile parlare, senza alcuna incoerenza, di una graduale riduzione delle tasse. Con senso di responsabilità. Senza esagerare in promesse che non si possono mantenere». (f. de b.)

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Ingrom rompe con il Pd E Vendola apre al centro Il leader di Sei: compromesso con Monti sulle grandi dorme

ROMA Ora che anche Ven- dola ritiene possibile un com-promesso con Monti, almeno sulle grandi riforme, «Rivolu-zione civile» di Ingroia e Di Pie-tro tronca il dialogo con i pro-gressisti guidati da Bersani: «Basta, ci rivediamo in Parla-mento...Vediamo se il Pd sarà capace di fare la legge sul con-flitto di interessi», manda a di-re l'ex pm di Palermo. Mentre l'ex pm del pool «Mani pulite» attacca il leader di Sinistra e li-bertà: «Ti sei svenduto alle ban-che e ai vetero democristiani».

Per Ingoia il «vero nemico è

Voiti noti'

Sandro Ruotolo, 57 anni, Nada Cucchi, 38, e Giovanni Favia, 31, ieri alla presentazione delle liste di Rivoluzione civile

Monti, non Berlusconi» e Bersa-ni «avrebbe fatto bene a rispon-derci invece di incontrarsi in se-greto con Monti». Però il segre-tario del Pd non si scosta dalla linea di attacco contro la destra che ha governato il Paese: «At- tenzione, sono il Pd e l'alleanza di centrosinistra che possono costruire un'alternativa alla de-stra. Nessun altro può farlo».

Alleanze dopo H voto Eppure, sulle possibili allean-

ze del dopo voto, la confusione regna sovrana: «Sulle posizioni di Monti non ho ancora avuto

un pronunciamen-to chiaro, noi in ogni caso siamo aperti a tutte le for-ze antipopuliste», dice Bersani. Men-tre a Casini, alleato di Monti, l'idea di un'intesa con Ven-dola fa venire l'orti-caria: «Pensare a un governo con un mi-nistro come me e

uno di fianco come Vendola mi sembra proprio un film di fan-tascienza».

La rottura a sinistra con In-groia adesso rende tutta in sali-

ta la «marcia trionfale» di Ber-sani e Vendola al Senato. Anzi, i voti drenati da «Rivoluzione civile» mettono una seria ipote-ca sulla conquista del premio di maggioranza almeno in tre Regioni: Lombardia, Campania e Sicilia. E questo preoccupa i vertici del Nazareno che hanno sottomano scenari elettorali po-co rassicuranti almeno per quel che riguarda Palazzo Ma-dama: «La Lombardia è il luo-go dove è possibile archiviare una volta per tutte il berlusco-nismo infliggendogli una scon-fitta da tempo auspicata da chi

Niente desletenza L'ex pm sarà candidato in tutta Italia: nessun patto, sulla desístenza Bersani non mi ha neanche risposto 11

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ha veramente a cuore le sorti del Paese», osserva Anna Finoc-chiaro del Pd. Che chiede a In- gioia un «sussulto di responsa-bilità»: «Perché quella di Rivo-luzione civile rischia di essere una nobile testimonianza ma anche un concreto regalo alla destra e all'instabilità».

Vendete apre a Monti Ma ieri, dopo giorni di ap-

procci informati carichi di reci-proche diffidenze, le cose si so-no messe male quando anche Nichi Vendola (l'ala sinistra del-la coalizione guidata da Bersa-ni) ha fatto capire nella sua in-tervista a SkyTg24 che i pro- sessisti vedono come realizza-bile un'intesa post elettorale con il centro: «Con Monti è pos-sibile un compromesso solo per una legislatura costituente sulle riforme dello Stato». Il lea-der di Sei che non ha esclu-so di dimettersi dalla carica di

governatore in caso di vittoria — ha poi frenato: «L'alleanza con il centro è fantascienza». E ha pure ricordato che su gay e diritti civili Monti è un conser-vatore: «Mi piacerebbe una Chiesa capace di capire, di acco-gliere e non di giudicare...».

ingrela attacca Bersani Ma a Ingroia che ieri ha

presentato i suoi capilista questo è bastato per rompere (almeno nell'apparenza) il filo di una Cattiva con Bersani che comunque si spezzerà solo al momento del voto: «Il Pd porta con sé la responsabilità

del disastro provocato dal governo Monti... Per cui non pensiamo né ad accordi né a patti sottobanco anche perché la proposta di desistenza, non presentando nostre liste al Se-nato, non è mai arrivata da. Ber-sani. Ce l'hanno chiesto perso-nalità anche autorevoli ma non Bersani che non si è neanche degnato di rispondermi». Ma il segretario del Pd non ci sta pro-prio a farsi tirare per la giacca su un terreno per lui minato: «Ho sentito che ingroia dice che Berlusconi non è un avver-sario. Questa è una novità per me...».

Insomma, é finita a pesci in faccia. E tilgroia, che si presen-ta capolista ovunque, ora viene attaccato anche da Gaetano Quagliariello (PdI): «Ingroia vi-ola la legge. A Palermo, dove ha fatto il pm, non potrebbe es-sere eletto... E lui lo sa».

Dine Martirano ,IPRODUZ, ONE RiSERVATA

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Meteo Gelo e pioggia in tutta Italia fino a giovedì. Perturbazione in Europa: 5 morti in Francia, voli bloccati a Londra

Ne e al Nord, scatta l'emergenza maltempo Il gek3 Neve e gelo in tutta Europa. Sotto, a sinistra, Parigi (foto Epa), completa-mente imbiancata. A destra, Bergamo (Fotogram-ma)

ROMA ---- Nel cuore dell'in-verno, siamo nei nucleo pro -fondo e ghiacciato della sta-gione delle piogge e della ne-ve. L'Italia, e anche l'Europa, affrontano in questi giorni il grande gelo. Che in Francia ha già causato almeno 5 mor-ti e gravi disagi alla circamio - ne, con il 40% dei voli da e per gli scali di Parigi annulla-to. Mentre a Londra suo voli sono stati cancellati all'aero-porto di fleathrow per la ne-ve e il ghiaccio sulle piste, do-po i 400 di venerdì. E in Porto-gallo l'ondata di maltempo ha provocato un morto e due feriti.

Ieri a Milano c'è stata la pri-ma vera nevicata, coni 180 ca-mion spargisale del Piano ne-ve del Comune in azione per tutta la notte. E tanta neve è caduta anche sul resto del Nord: in Piemonte a Bardo-vecchia, Novara e Biella, con nevischio su alessandrino e astigiano. In Lombardia, oltre che nel milanese, nel bacino di Cremona e nel pavese. E a Bergamo città e nei paesi dei dintorni, sull'intero territorio provinciale di Sondrio, anche a bassa quota. In Valtellina e Valchiaveima nevica anche nelle località di fondovalle. Pioggia mista a neve in -

sulla Bologna-Piacenza. Intense precipitazioni bian-che anche in Liguria, a Navi Ligure e Ronco. Scrivia, un po' meno nel savonese. An-che se non sono state segnala-te particolari conseguenze e disagi sulla rete ferroviaria.

E se nel resto nana non ha nevicato, quella di ieri è stata una delle giornate più fredde dì questo primo mese d'inverno, anche per effetto del vento. Intanto il Diparti-mento della Protezione civile ha emesso un avviso di condi-zioni meteo avverse per i tem-

poraii che da ieri hanno colpi-to Toscana, Lazio, Umbria, Abruzzo e Molise, e sono in estensione ai Friuli Venezia Giulia. E da oggi anche su Si-cilia e Sardegna, con ii poco piacevole accompagnamento di vento e intensa attività elet-trica.

Da oggi invece, secondo Antonio Sanò del sito di pre-visioni ihneteo.it l'Italia sarà ín un certo senso divisa in due: «Sta arrivando sull'Italia una forte perturbazione ac-compagnata e sospinta da. aria calda da sud con venti di

Ai Centro Sud Clima meno rigido, ma sono attese forti precipitazioni: lieve tregua martedì

La Protezione clviie Emesso un avviso di «condizioni meteo avverse». Già pronti i piani d'intervento

scirocco sull'Adriatico e di Li-beccio sul Tirreno, ma sulla pianura padana centro-occi-dentale rimane uno strato ge-lido nei bassi strati, che con-sentirà tanta neve anche in pianura».

Risultato: sulla Capitale e parte del Centro Sud la tempe- ratura, dopo il gelo e la tra- montana di ieri, dovrebbe ri- salire anche di una decina di gradi, ma sotto la pioggia che comunque continuerà a cade- re, fino a domani. Una breve tregua è prevista per martedì, ma non c'è il tempo di far asciugare gli ombrelli: «Tra mercoledì e giovedì --- avver- te ancora Sanò è atteso un nuovo importante peggiora- mento del tempo per la for- mazione di un vortice cicloni- co mediterraneo, cui saranno associate ancora una volta piogge, temporali e nevicate di nuovo in pianura al Nord e a bassa quota al Centro per l'arrivo di aria fredda nuova- mente da nord». Insomma, c'è solo da avere pazienza, mettersi l'anima in pace e aspettare. Se non la primave- ra, ancora lontanissima, alme- no qualche giornata inverna- le, ma col sole e senza gelo.

Ester Palma RIF.01:112.1001,15,,,,,

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il Resto del Carlino Direttore Responsabile: Giovanni Morandi

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Baratto party e coupon È l'Italia che si ansia_ Non solo rinunce, il risparmio trova nuove formule

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MILIONI DI EURO

E I. valore dei 420 milioni dì coupon distribuiti dal 2008 al 2011

AchRte Perego MILANO

CAMPIONI nell'arte di arrangiar-si. Succede quando la crisi morde e quattro famiglie su dieci fanno fatica, secondo un sondaggio Con-fesercenti-Swg, ad arrivare alla fi-ne del mese. Così, come ricorda il sociologo Enrico Finzi, piuttosto che rinunciare alle vacanze si so-no ridotti i giorni e dalla cena al ristorante si è passati a quella in pizzeria o in casa con gli amici. Ma il fai-da-te del risparmio, dalla spesa alla badante, ha scoperto in tempo di crisi e di Internet nuove formule e rilanciato vecchie abitu-dini. Come il baratto. Che oggi si chiama swapping.

NATA negli Usa la moda di swap-pare' è arrivata anche da noi: ci si ritrova in casa o in uno spazio pubblico per uno swap party e ci si scambiano vestiti, scar-pe, borse, accessori. Una grande mano la dà Inter-net, con siti come wwv,7, swapclub.it, zerorelativo. it, soloscambiolt, scam-biafacile.it, www.e-bar-ty.it e www.reoose. com che propone il baratto con l'utiliz-zo di crediti. Chi non baratta

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DAGLI LIS;, C'è chi 'paga' solo con sconti e chi fa swapping, cioè si dà appuntamento per gli scambi

può vendere l'usato. Online, a par-tire da Ebay, già dal 26 dicembre è scattata la vendita dei regali di Na-tale inutili di oltre 2 milioni di ita-liani. L'usato si compra via web (anche su subitolt) ma anche ne-gli oltre 3.500 mercatini e negozi con il «conto vendita», ovvero l'in-casso diviso a meta tra vecchio proprietario e com-

mercian te. Una scelta, spiega Ales-sandro Giuliani, uno dei protago-nisti del settore con Mercatopoli e Babyhazar, dovuta non solo al ri-sparmio da crisi ma anche alla dif-fusione della cultura eco-sostenibi-le.

L'ARTE d'arrangiarsi non poteva non riguardare la spesa. Se non so-no una novità la caccia alle promo-zioni, il boom dei discount e dei mercatini e gli acquisti di gruppo (Gas), l'ultima moda è la spesa con i coupon, sempre sulla scia degli Usa: dal 2008 al 2011 i buoni scon-

to distribuiti con le confezio- ni, gli scontrini o con ri-

viste e anime sono passati da 370 mi-

. lioni a oltre 420 per un rispar- mio di 57 milioni di

curo. Su Interne

5

MILIONI

Gli italiani che si fanno pane o yogurt in casa Indagine Coldiretti-Censis

PER CENTO

Sono le famiglie che coltivano un orto Indagine Goldiretti-Swg

ci sono blog e siti dedicati come io-leggoletichetta.it, www.coupon-gramiti.com e www.risparrniosu-per.it.

POI c'è chi risparmia con il fai-da- te. Oltre 21 milioni. di italiani, se-

La Venere degli stracd di Michelangelo: Pistoletto nella locandina' dello swap party versione italiana

t condo l'ultimo rapporto Cold irett i-Ce nsis, dichiarano. per risparmiare sui 477 euro di spesa media mensile a famiglia per gli alimenti, di preparare in casa yo-gurt, pane, pasta, gelato o conser-ve e di questi oltre 11,2 milioni lo fanno regolarmente. Il 59% ricicla gli avanzi e 7,7 milioni (la meta re-golarmente) va in ufficio con la ga-vetta. Ma c'è chi non si accontenta di preparare i cibi in casa e si dedi-ca addirittura alla coltivazione tan-to che rileva un'indagine

Coldiretti-Swg, il 30% delle fami-glie dispone di un orto e il 13% col-'va erbe aromatiche e ortaggi in

terrazza. Del resto l'investimento iniziale (250 euro per 20 metri qua-drati, 100 per un balcone) si può ammortizzare anche in una sola stagione.

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il Resto del Carlino Direttore Responsabile: Giovanni Morandi

20/01/2013 press unE

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20/01/2013

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ll'erld CAS Direttore Responsabile: Roberto Napoletano

Nuovo riccometro, stretta sul welfare Riforma dell'Isee per il calcolo reddituale-patrimoniale delle famiglie nell'accesso ai servizi

Marco Mobili Roberto Turno ROMA

Dopo il redditometro per stanare gli evasori fiscali, ecco il nuovo riccometro per smasche-rare chi gode a sbafo dei servizi sociali. Con una promessa: nien-te più sconti facili e abusi per asi-li nido, mense scolastiche, tasse universitarie, libri di testo, asse-gni di maternità, disabilità, bollet-te della luce e bonus sui canoni telefonici e tanto altro ancora. E, come per il redditometro, sotto la lente finirà anche il possesso di auto di lusso, moto di grossa cilindrata oltre 500 cc e barche. Con una new entry pesantissi-ma:il debutto nella ricchezza del-le famiglie dei patrimoni mobilia-ri, dai Bot alla partecipazioni azionarie. È in dirittura arrivo il nuovo Isee (indicatore della si-tuazione economica equivalen-te), che giovedì, dopo il via libera del Consiglio di Stato e il recepi-mento della sentenza di dicem-bre della Consulta, approderà in Conferenza unificata tra Gover-no, Regioni e Comuni. Un'arma contro i furbetti del Welfare che sarebbe dovuta scattare a inizio anno e che ora è all'ultimo miglio dell'operatività.

Nel b el mezzo della campagna elettorale dove la parola d'ordi-ne di tutti è la lotta all'evasione e agli sprechi, Governo ed enti lo-cali hanno deciso di tirare dritto. E così ora, dopo il redditometro, si stringe il cerchio per scoprire anche i finti poveri che abusano delle prestazioni dello stato so-ciale. Controlli a tappeto, verifi-ca del reddito e dei patrimoni im-mobiliari ma anche immobiliari con franchigie graduate a comin-ciare dallo sconto fino a 3mila eu-ro per i dipendenti e di 1.000 per i pensionati, nuova definizione dei nuclei familiari per stroncare gli abusi, revisione della scala di

equivalenza tra redditi e compo-sizione del nucleo familiare: que-sti i capisaldi del nuovo Isee su cui sindaci e governatori sono pronti a dare l'«intesa» al Gover-no, anche dopo i rilievi della Con-sulta che aveva bocciato la man-cata previsione di un accordo tra Stato e autonomie. L'Isee, che fa-rà salve le competenze di Trento e Bolzano, sarà modificabile in corso d'opera durante l'anno: si chiamerà «Isee corrente» e po-trà fotografare la condizione red-dituale più vicina nel tempo per considerare le variazioni più rile-vanti (fino al 25% in meno) dell'indicatore che siano intanto intervenute: un'ancora di salva-taggio per chi, tanto più in tempo di crisi, perde il lavoro o chiude l'attività imprenditoriale.

LE g EW HTRY I riflettori saranno puntati anche su conti correnti bancari e postali, titoli di Stato, azioni e quote di fondi d'investimento

Le novità sono numerose e de-termineranno un taglio dei costi delle prestazioni sociali. A co-minciare dall'individuazione nuova di zecca dei nuclei familia-ri, ilpassepartoutper pesare i red-diti: i coniugi con diversa resi-denza anagrafica saranno consi-derati nuclei distinti solo dopo una pronuncia di separazione giudiziale o l'omologazione del-la separazione consensuale, quando s'è persa la potestà dei fi-gli o c'è stata domanda di sciogli-mento odi cessazione degli effet-ti civili del matrimonio. Mentre un figlio maggiorenne non convi-vente conia famiglia, ma a suo ca-rico ai fini Irpef, farà parte a pie-no titolo del reddito familiare

complessivo. Ai redditi familiari dichiarati

ai fini Irpef si aggiungeranno nel-la somma complessiva anche quelli soggetti a imposta sostitu-tiva o ritenuta d'acconto, proven-ti da attività agricola, assegni di mantenimento dei figli, redditi fondiari non affittati sottoposti a Imu, redditi figurativi da attività finanziaria. Nel calcolo finiran-no però anche trattamenti assi-stenziali e previdenziali e le «car-te di debito» riconosciute alle fa-miglie. Dal totale si potranno sot-trarre sconti e franchigie mirati: fino a 5mila euro sulle spese sani-tarie dei disabili, fino al 20% dei redditi da lavoro dipendente con tetto a 3mila euro e a Loo o per i pensionati. Non solo: sconto fi-no a 7mila euro per chi vive in af-fitto e di 5mila per chi vive nella casa di proprietà che potrà au-mentare di 500 euro per ciascun componente il nucleo (con tetto a 7mila). Una franchigia da 3.500 a 6.5oo euro, a seconda del grado di infermità, sarà prevista se nel nucleo è presente un disabile.

Fari puntati naturalmente an-che sulla situazione patrimonia-le delle famiglie. A partire dal pa-trimonio immobiliare (incluso quello detenuto all'estero), nel quale il valore delle case e dei ter-reni è quello valido ai fini Imu: si potrà però sottrarre il mutuo resi-duo e per chi vive nella casa di proprietà il valore dell'abitazio-ne, al netto del mutuo, sarà consi-derato pari a due terzi. Nel patri-monio mobiliare, invece, entre-ranno conti correntibancari e po-stali, titoli di stato, obbligazioni, certificati di deposito e credito, buoni fruttiferi, azioni e quote di fondi d'investimento, partecipa-zioni in Italia e all'estero. Anche per il patrimonio mobiliare scat-terà la franchigia, con un tetto fi-no a iomila euro.

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20/01/2013

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ll'erldOIS Direttore Responsabile: Roberto Napoletano

Cosa cambia

I DATI DELLE DICHIARAZIONI

Le dichiarazioni 2011 È il numero di dichiarazioni Isee presentate nel 2011. A guidare la classifica delle regioni è il Sud con la Campania (1,4 milioni), seguita dalla Sicilia e dalla Puglia

I CRITERI

Nuovi paletti per i

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La franchigia È la franchigia sui redditi da lavoro dipendente che può essere applicata nel calcolo dell'Isee con un tetto massimo pari a 3mila euro

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Nel reddito familiare entrano anche altre voci Ai redditi familiari dichiarati

i fini Irpef si aggiungeranno nella somma complessiva anche quelli soggetti a imposta sostitutiva o ritenuta d'accolito, proventi da attività agricola, assegni di mantenimento d f redditi fondiari neoln lagfifiítt sottoposti a Imu, redditi figurativi da attività finanziaria. Nel calcolo saranno incorporati anche trattamenti assistenziali, previdenziali e indennitan

' inclusi carte di debito, a qualunque titolo percepiti da amministrazioni pubbliche

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mfia euro

Il tetto sul patrimonio mobiliare È l'importo massimo che può essere detratto dal valore del patrimonio mobiliare che concorre a determinare l'indicatore della situazione patrimoniale

IM AG O ECO NO MICA

Patrimonio mobiliare al setaccio nel calcolo tlell'Isee Fari accesi su depositi e conti bancari postali, considerando il saldo o attivo al netto degli interessi nell'ultimo trimestre de[Panno precedente. Ma sotto il radar finiranno anche: titoli di Stato ed equiparati, obbligazioni

' certificati di

dePpsitu e cre dite , buoni fruttiferi; azioni e quote di investimenti di risparmio collettivo, azioni in società

italiane ed estere quotate e no, masse patrimoniali (non relative all'impresa) affidate in gestione, valore del patrimonio netto per le imprese individuali in contabilità ordinaria

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ll'erldOIS Direttore Responsabile: Roberto Napoletano

MARIA

IMAGOECONOMICA

MARIA

Per gli immobili incide il valore ai fini Imu Per il calcolo del patrimonio immobiliare (incluso quello detenuto all'estero) andrà considerato il valore dei fabbricati, delle aree fabbricabili e dei terreni, definito ai fini Inni a131 dicembre dell'anno precedente a quello di

e

presentazione d dicshu)iarazione sostitutiva' unica (D su), indipendentemente dal periodo di possesso nell'a nno. Dal valore, però, si potrà '.

ra sottrarre il mutuo residuo e pe chi vive nella casa di proprietà f ilvalore dell'abitazione al netto del mutuo, sarà considerato pari a dueterzi

Dal reddito sarà possibile sottrarre sconti e franchigie Dall'ammontare del reddito, che servirà per determinare l'Isee, potranno essere sottratti sconti e fra nchigie mirati, a cominciare dalle spese sanitarie per disabili, detraibili fino a un massimo di .

Smila euro. Come pure sarà possibile applicarefino al 20% dei redditi da lavoro dipendente con tetto a 3mila e a 1.000 euro per i pensionati. Dalla somma dei redditi dei componenti del nucleo familiare, poi, si potrà, per esempio, sottrarre il canone annuo d'affitto, previsto nel contratto di locazione, fino a Tmila euro

Si allarga la gamma delle prestazioni sodo-sanitarie Si allunga l'elenco delle prestazioni sociali di cui si potrà beneficiare in base al reddito: dagli asili nido alle mense scolastiche, dalla carte acquisti agli, sconti per le università. A queste si aggiungono poi altre voci come le agevolazioni sui canoni telefonici e la fornitura gratuita o semi-gratuita dei libri scolastici, Spazio poi, in presenza dei requisiti richiesti, anche a servizi sociosanitari domiciliari e diurni semi-residenziali al reddito di cittadinanza al minimovitale e all'assistenza straordinaria

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20/01/2013

Periodicità: Quotidiano

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S°Ierld CAS Direttore Responsabile: Roberto Napoletano

Dopo Bankitalia restano i nodi: pareggio, Iva e spese aggiuntive

Rebus manovra per i partiti «Più crescita Ue per evitarla» Dino Pesole ROMA

Lo spettro della manovra bis irrompe nella campagna elet-torale, e costringe gli schiera-menti a misurarsi con i rischi di un'ulteriore spirale recessiva in-nescata da nuovi, pesanti inter-venti sul fronte dei conti pubbli-ci. A lanciare il campanello d'al-larme sono stati i dati diffusi due giorni fa dalla Banca d'Italia, che certificano per l'anno in corso una recessione ben più pesante rispetto alle stime formulate lo scorso settembre dal governo Monti con la Nota di aggiorna-mento al «Def»: la caduta del Pil si attesterà nel 2013 nei dintorni dell'1%, contro lo 0,2% previsto dal governo, ponendo con ciò a rischio l'obiettivo del pareggio di bilancio in termini strutturali per l'anno in corso e gli anni ave-nire. Condizione queseultima im-prescindibile, accanto a un robu-sto avanzo primario (tra il 4 e il 5% del PII), per avviare la discesa del debito senza ulteriori, pesanti interventi correttivi. La crescita è la variabile decisiva in questo complesso puzzle.

Poiché il percorso di rientro dal deficit verso gli obiettivi con-cordati è tarato su una crescita di -0,2% quest'anno e dell'i" nel 2014, un'ulteriore rallentamento congiunturale dello 0,8% ne12013 renderebbe necessaria una corre-zione in corso d'opera di 7-8 mi-liardi. Cifra che potrebbe lievita-re per effetto di nuove spese da fi-nanziare (gli esodati, ad esempio, le risorse per gli ammortizzatori sociali necessarie per far fronte all'emergenza occupazione, e per evitare l'aumento dell'Iva dal i° luglio). Manovra inevitabile in primavera? Per quel che riguarda ivincoli europei, poiché l'obietti-vo del pareggio di bilancio è con-cepito in termini strutturali, vale a dire al netto delle variazioni del ciclo e delle una tantum, si potreb-be evitare di "coprire" almeno in parte con aumenti di imposta o ta-gli di spesa l'aggravio determina-to dalla caduta del Pil. Ma è una partita tutta da giocare, e molto

dipenderà dalla risposta dei mercati agli equilibri politici che si determineranno dopo le elezioni. E qui entra in gioco la variabile interna.

«Il verificarsi degli effetti con-giunti messi in luce dalla Banca d'Italia ha aggravato la recessio-ne - osserva Stefano Fassina, re-sponsabile economico del Pd - e dunque si va verso un deficit che quest'anno supererà il 3% del Pil. E una magra consolazione il cal-colo in termini strutturali utile per Bruxelles. Così non si arresta l'aumento del debito, che si misu-ra con il Pil effettivo, non con la crescita potenziale» Manovra

CONVERGENZE PG-PDI Fassina: un'altra stretta sarebbe una sciagura, la Ue «liberi» gli investimenti. Brunetta: inevitabile se l'Europa non si dà una mossa

Pareggio di bilancio a rischio A lanciare il campanello

d'allarme sul rischio di una manovra bis sono stati i dati di Bankitalia, che certificano per i12013 una caduta del Pil ben più pesante (-1%) rispetto alle stime formulate lo scorso settembre dal governo Monti (-0,2%) con la Nota di aggiornamento al «Def». Ponendo così a rischio l'obiettivo del pareggio di bilancio strutturale per l'anno in corso e gli anni a venire

Ipotesi manovra da 7-8 mld Poiché il percorso di rientro

dal deficit verso gli obiettivi concordati è tarato su una crescita di -0,2% quest'anno e dell'1,1% nel 2014, un ulteriore rallentamento congiunturale dello 0,8% nel 2013 renderebbe necessaria una correzione in corso d'opera di 7-8 miliardi

inevitabile? «In questo contesto, una nuova manovra aggravereb-be la situazione dell'economia re-ale. Spero prevalga il buon senso, tenendo conto che le previsioni della Banca d'Italia su una possibi-le ripresa nella seconda metà del 2013 si basano per gran parte sull'effetto traino dell'export.Ipo-tesi altamente improbabile, per-ché generalizzata a livello inter-nazionale». A parere di Fassina, l'unica strada è provare a inverti-re la rotta in Europa, attraverso il sostegno della domanda interna per investimenti, «con un'apertu-ra sulla goldenrule e sul potenzia-mento del ruolo della Bei». Sul ruolo degli investimenti, in parti-colare per la ricerca, è intervenu-to ieri anche il governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco, par-lando a Firenze a una folta platea di studenti: occorrono maggiori investimenti in ricerca, non solo da parte dello Stato ma anche da parte dei privati.

La situazione è estremamente critica- osserva Renato Brunetta, che per il Pdl sta seguendo buona parte dei dossier economici. «Bi-sogna con urgenza rifare tutti i conti.I dati ci stanno dando ragio-ne, come mostra l'impennata del-la pressione fiscale. I professori hanno sbagliato.Monti ha preferi-to obbedire alla Merkel, ed ecco il risultato. Ora deve ammettere di aver sbagliato e chiedere scusa agli italiani» Quanto alla mano-vra correttiva, Brunetta giudica questa eventualità «molto proba-bile.Il che comporterà un ulterio-re peggioramento della crescita, a meno che in Europa non si dica basta con questa follia. Vogliamo attendere le elezioni tedesche del prossimo autunno? L'Europa de-ve reagire subito. Attenti che in primavera riesploderà il fiscal cliff negli Stati Uniti, e allora oc-correrà fare i conti con un'altra tempesta speculativa». Quanto al nostro paese, il parere di Bru-netta è tranchant: «Prendiamo l'Imu. Il gettito è superiore alle previsioni per ben 4 miliardi. Co-sì si uccide il paziente».

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Liste pulite, guerra nel Pdl moloaggrundiknura

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la Repubblica Direttore Responsabile: Ezio Mauro

20/01/2013 press LinE

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L'ARABA FENICE DELLA SOCIETÀ CIVILE

EUGENIO SCALFARI

ALCUNI commentatori la-mentano che i protagoni-sti della campagna eletto-

rale parlino poco o niente di eco-nomia e concentrano la loro at-tenzione soprattutto sulla politi-ca.

A me non pare che sia così, si parla— e molto — di tasse, di disoc-cupazione, di precariato per gio-vani e anziani, di sgravi fiscali, di rilancio della domanda, di disu-guaglianze. Ed anche, ovviamen-te, di politica e di visioni diverse e contrapposte del bene comune.

Sarebbe ben strano che si ta-cesse di politica. Un'economia senza politica non esiste. Non esiste senza legalità, non esiste senza un richiamo costante alla moralità dei comportamenti pubblici, non esiste senza criteri di scelta dei candidati al Parla-mento, cioè di coloro che vengo-no proposti come delegati a rap-presentare il popolo sovrano nel grande consesso dove ha la sua sede il potere legislativo.

Da questo punto di vista una decisione rimarchevole è stata presa nei giorni scorsi. Il Pd ha cancellato dalle sue liste tre can-didati (due in Sicilia e uno a Na-poli) investigati dalla magistratu-ra privandosi con questo atto di molte migliaia di voti che quei candidati avevano ottenuto nelle primarie in due regioni-chiave per ottenere al Senato la maggio-ranza dei seggi. La moralità ha avuto la meglio sui calcoli di con-venienza; è un elemento di meri-to che il direttore del "Fatto Quo-tidiano", Padellaro, ha ricono-sciuto al Pd, mentre il suo vicedi-rettore, Travaglio, nella stessap a-gina dileggiava e insultava Bersa-ni che si sarebbe arreso alle tesi di quel giornale.

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CON RADIOIT111111 VINCI I BIGLIETTI

DEICONCERTI

la Repubblica Direttore Responsabile: Ezio Mauro

20/01/2013 press LinE

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L'ARABA FENICE DELLA SOCIETÀ CIVILE (segue dalla prima pagina)

Ieri il vertice del Pdl—pare an-che Berlusconi, spinto da al-cuni sondaggi interni —, ha tentato di compiere la stessa

scelta escludendo tutti i candidati indagati e alcuni addirittura colpi-ti da sentenze di primo grado, a co-minciare da D ell'Utri e Cosentino. Nel partito si è scatenata la rivolta degli inquisiti, spalleggiati dai loro accoliti. Si annuncia una guerra breve e sanguinosa. Dell'Utri sa tutto di Berlusconi e havoglia e ne-cessità di parlare. Il Pdl propone che sia lui a decidere di ritirarsi; escluderlo contro il suo parere po-trebbe avere conseguenze letali. Il popolo sovrano rischia dunque d'esser rappresentato ancora da Dell'Utri, esperto bibliografo, co-fondatore di Forza Italia e sotto processo per rapporti di lunga du-rata con le famiglie mafiose B onta-te e Graviano.

In un paese serio questi fatti sa-rebbero di per sé sufficienti per un giudizio complessivo su quel par-tito. Qui invece non accade. Per-ché?

* * *

Questa domanda ci riporta a di-scutere della società civile. È un te-ma che abbiamo giàtoccato parec-chie volte ma che vale la pena d'es-ser ripreso poiché ha particolare importanza.

I vizi, i difetti, l'immoralità alli-gnano in tutti i paesi e in tutti ceti, ma da noi hanno un'intensità par-ticolare che deriva da un atteggia-mento di generale disprezzo verso le istituzioni e verso lo Stato che tutte le contiene.

Lo Stato è considerato un corpo estraneo o addirittura nemico, che taglieggia i cittadini, impone im-motivati sacrifici e fornisce pessi-mi servizi. Chilo rappresentaviene odiato oppure – se se ne ha la pos-sibilità– corrotto da persone della società civile che sarebbe la sede di tutte le virtù.

La scarsa efficienza e il tasso di corruzione di chi giudica le istitu-zioni è sicuramente più elevato che altrove, mapurtroppo non si li-mita alla sfera del potere pubblico: ha gli stessivizi anche in quellap ar - te della società civile dalla quale emerge la classe dirigente econo-mica. Ogni paese ha la classe diri-gente che si merita poiché que-st'ultima non spunta dal cielo ma ha le sue radici nella terra che am-ministra.

Constatare questa situazione

non significa dare un giudizio mo-rale sugli italiani ma comporta un giudizio storico. Fu anticipato, quel giudizio, da Machiavelli e da Guicciardini che fecero nei primi anni del Cinquecento un'analisi accurata ed anche rattristata e me-morabile della società in cui vive-vano.

Machiavelli arrivò alla conclu-sione che per creare lo Stato italia-no ci volesse un Principe che con ogni mezzo, anche il più violento e immorale, unificasse un paese al-trimenti ingovernabile. Guicciar-dini aborrivalaviolenza e constatò anche lui che il paese era ingover-nabile perché ogni cittadino bada-va soltanto al suo "particulare" in-teresse e disprezzava quello pub-blico e le regole che la convivenza sociale inevitabilmente comporta.

Questi giudizi sono purtroppo ancora attuali anche se la demo-crazia è ormai diffusa in tutto l'Oc-cidente. Quell'indifferenza alla "res publica" che Guicciardini de-scrisse perdura purtroppo tuttora anche perché lo Stato italiano nac-que soltanto 150 anni fa, quando in tutta Europa gli Stati si erano for-mati tre o quattro secoli prima. Perciò la nostra indifferenza alla vita pubblica, la nostra scelta del "particulare", il tasso di corruzio-ne, di evasione fiscale, d'illegalità, il nostro disprezzo per le regole, la

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DEICONCERTI

la Repubblica Direttore Responsabile: Ezio Mauro

20/01/2013 press LinE

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Diffusione: 396.446

nostra disponibilità alla demago-gia, sono un derivato della nostra storia. «Franciao Spagnapurché se magna» è un proverbio che sinte-tizza quattro secoli di servitù a po-tenze straniere e a Signorie servili e corrotte.

Siamo molto migliorati da allo-ra, ma gli altri paesi sono assai più avanti e in tempi di società globale questo distacco si vede, si sente, si soffre.

* * *

E parliamo di economia, dove questi confronti si scaricano in tempi di crisi profonde e diffuse.

I "media" negli ultimi giorni hanno dato un'immagine di nuo-vo pessimistica dopo un intervallo di barlumi speranzosi: la recessio-ne non cala anzi aumenta, i capita-li scappano, il Pil diminuisce, la di-soccupazione aumenta, il governo tecnico ha sbagliato tutto. E perfi-no— forse — si stava meglio quando si stava peggio, "Silvio consule". Infatti (così parrebbe) i sondaggi danno il Cavaliere in rimonta. E

proprio così? Direi di no. Quanto ai sondaggi, i più recen-

ti danno sempre il centro sinistra a dieci punti sopra ilPdl-Lega e ilVe-neto addirittura con una Lega al 15 anziché al 25 per cento.

Il governatore della Banca d'Ita-liastimailPil de12012 almeno 2 per cento (finora le previsioni Istat parlavano delmeno 3 o anche peg-gio) e ne12013 almeno 0,7; ma nel-la seconda metà dell'anno a più 0,1. Ne12014 più 1. La risalita è len-ta ma dovrebbe avere un (timido) inizio tra sei mesi. Così pure laven-dita di beni durevoli e la loro pro-duzione.

Quanto ai capitali Visco dichia-ra che non c'è stata fuga dall'Italia, anzi c'è un afflusso come testimo-niano le aste di questi ultimi mesi sia deiBot siadeiBtp a5, 10 e 15 an-ni di scadenza.

Il credito invece ancora non ri-parte anche perché molte aziende medie e piccole sono in grave sof-ferenza. A questo proposito Bersa-ni ha proposto un credito d'impo-sta (l'aveva istituito Prodi e lo abolì Tremonti) per tutte le assunzioni

dilavoratori atempo indetermina-to. Ha inoltre proposto l'abolizio-ne dell'Imu per tutti quelli che pa-gano fino a 500 euro d'imposta e soprattutto ha proposto l'imme-diato pagamento di quei 70 miliar-di di debiti della Pubblica ammini-strazione verso le imprese fornitri-ci. I soldi in gran parte sono già stanziati ma Regioni e Comuni non li hanno e la Tesoreria genera-le resiste. Ilministro Passera, alme-no per 30 miliardi, aveva trovato la copertura ma la Ragioneria oppo-se un rifiuto. Questa questione va risolta e i pagamenti vanno fatti nell'immediato, ogni ulteriore in-dugio sarebbe vergognoso. Monti è ancora il premier credibile, si im-pegni su questo punto che è più importante della campagna elet-torale ed è ora di sua esclusiva per-tinenza.

Due parole sulle famose tasse e sulla altrettanto famosa"spending review". Le tasse purtroppo erano assolutamente necessarie in quel-l'ormai lontano novembre del 2011: l'Italia era sull'orlo del falli-mento e non c'erano alternative.

Non tutte quelle attuate sono a re-gime, ci andranno nei prossimi mesi ed illoro morso saràancorpiù doloroso. Perciò ci vogliono cor-rettivi e soprattutto ci vogliono in-vestimenti redditizi e le risorse che essi richiederanno siano conside-rate un elemento di politica anti-congiunturale imposto dalla si-tuazione e quindi accettato dal-l'Europa come i trattati prevedo-no.

Quanto al taglio delle spese, es-so è certamente opportuno per quanto riguarda gli sprechi, maper il resto ci vuole una prudenza estrema: un corpo obeso deve sot-toporsi a una dieta molto rigorosa e perfino a qualche intervento di chirurgia estetica sul grasso so-vrabbondante e deformante; ma in un corpo scheletrito non si taglia il grasso ma le ossa e cioè un'ope-razione mortale o una mutilazione permanente.

Tutto il resto è chiacchiera. Pen-si ogni partito a dare il meglio di sé avendo di mira soltanto l'interesse del paese.

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Ingoiarne colPd: inciucia conMonti Benzin i: "Solonoibattiamola destra"

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20/01/2013 pressunE

Periodicità: Quotidiano

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Ingroia rompe col Pd: inciucia con Monti Bersani: "Solo noi battiamo la destra" Cade l'ipotesi desistenza. Ilpm: ci vediamo in Parlamento

LIANA MILELLA

ROMA—Ingroiaversus Bersani. E viceversa. Divisi sul «pericolo» Berlusconi. Divisi sulla desi-stenza. Divisi sull'idea stessa di voto utile. L'ex pm e oggi leader di Rivoluzione civile presenta a Roma i suoi candidati. Agita la

segyetacio in a; ;acca

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Costituzione, di cui si dichiara «partigiano» come aveva già fat-to da magistrato, vuole cancella-re «il libro nero dei misteri d'Ita-lia». Il s egretario del Pd, a Milano e a Brescia, con il candidato go-vernatore Umberto Ambrosoli al fianco, cerca di espugnare la Lombardia. Annuncia che per questo risultato «darà una ma-no» anche Matteo Renzi.Attacca Monti: «Chi c'è di più civico di Ambrosoli? Curioso che chi si batte per una scelta civica so - stenga Alb ertini».

È sul "pericolo" Berlusconi e sulla desistenza che Ingroia e Bersani si separano in modo netto. L'altolà arriva dall'ex pro - curatore aggiunto. «Berlus coni è finito, non va nessuna parte. È sempre il nostro avversario poli-tico, manon esiste ilpericolo che lui possa andare al govemo, ilre-cupero di questi giorni è dovuto solo à calo di Grillo. Il Pd agitalo spettro diBerlusconiproprio co-

me Berlusconi agita quello del comunismo che mangia i bam-bini. È uno spauracchio solo per togliere voti a noi, ma è una truf-fa. Non prendiamo in giro italia-ni». Poi l'affondo suMonti che «è più pericoloso di Berlusconi perché, seppure con un profilo più credibile, ripropone le stesse politiche neoliberiste che fanno pagare tutto ai ceti medio bassi».

La replica di Bersani è netta. La suatesi opposta. «Perme Ber-lusconi resta l'avversario e non ho lezioni da prendere sui temi della legalità e della trasp arenza. Vince chi arriva primo, chi pren-de più voti governa: il resto sono p oliticismi. Credo di poter dire a Ingroia: attenzione, è il Pd e l'al-leanza di centrosinistra che può costruire un'alternativa alla de-stra. Nessun altro può farlo. Lui

si assumerà poi le sue responsa-bilità».

Lo scontro si sposta sulla desi-stenza e sul rapporto tra Pd e Ri-voluzione civile. Anche qui In-groia sb atte la porta aiD emocra-tici e svela, pur senza i nomi dei protagonisti, il tentativo di inte-sa delle ultime settimane. Si sa-rebbero mossi «autorevoli emis-sari» per convincerlo a non pre-sentare le liste laddove c'è un ri-schio quorum per il Senato. Ma Ingroia inseguiva altro. «Sono uomo del dialogo e non del con-flitto. Ho avuto molta pazienza, ho fatto due appelli, ho tenuto la porta sempre aperta, ma da Ber-saninon è venuta alcuna apertu-ra personale. Mentre io aspetta-vo una risposta da lui, lui incon-trava in segreto Monti. Dietro le quinte il patto conlui è giàfatto».

Si materializza la rottura: «Da questo momento Rc chiude la p orta al dialogo conilP d, che for-se abbiamo lasciato aperta trop - po a lungo al di fuori dei calcoli

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elettoralistici, e ci rivediamo in Parlamento dopo le elezioni. Lì vedremo se il Pd vuole comin-ciare afare quello che nonhamai fatto, a cominciare dalla legge sul conflitto di interessi».

Anche qui Bersani marcia al-l'opposto: «Non c'è mai stata

un'ipotesi di desistenza. Un ge-sto consapevole rispetto alla si-tuazione sarebbe stato apprez-zato. Non c'è bisogno di patti, ma di prendersi le proprie re-sponsabilità. Non mi metto a contrattare. Ma così si rischia di perdere l'appuntamento stori-co di portare in Lombardia e in Italia il cambiamento». Monti divide Ingroia e Bersani. Per l'ex pm «il vero pericolo è la sua poli-tica ne olib erista che fa pagare il conto ai ceti medio bassi». Valu-ta solo i suoi come «voti utili per-ché siamo l'unica lista che si op-pone in modo intransigente a Monti e a Berlusconi, mentre il voto al Pd rischia di essere utile a Monti». Poi l'ultimo appello a Bersani: «Per favore, tomaindie-tro prima che sia troppo tardi».

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la Repubblica Direttore Responsabile: Ezio Mauro

20/01/2013 press unE

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Il presidente di Sel: dialogo con il Professore sulle riforme dello Stato

ALESSANDRA LONGO

ROMA — Nichi Vendola che "in-ciucia" con Monti? Per un paio d'ore è stato il gioco mediatico di ieri. Una frase mal interpretata ed ecco che, a sinistra, gli ingroiani gli hanno dato del «venduto» e al Centro Casini si è affrettato a dire, per l'ennesima volta, che «sareb-be fantascienza» immaginarlo al governo con Vendola. A tarda se-ra, il fondatore di Sel chiarisce una volta per tutte: «Non ho mai detto che è possibile un'alleanza con il Centro per il governo. Ho detto invece che conMonti è pos-sibile un compromesso sulle riforme dello Stato di cui si dovrà occupare la prossima legislatu-ra». Quanto ai " comp agni" Ferre-ro e Di Pietro, che l'hanno attac-cato a testa bassa, Vendola liqui-da così: «Usano il vecchio copio-ne stalinista».

Vendola allora niente "inciu-cio".

«Posso dire che non ne pos-so più di questo giochino? Vendola apre, Vendola chiu-de, Casini apre, Casini chiude. Basta!».

Ma lei ha parlato di g collaborazione anche

con Monti dopo le p elezioni. - «Questa sarà

una legislatura impegnativa. E' rimasto tutto appeso: il dibat-tito sulla forma dello Stato, la leg-ge elettorale, il federalismo, il bi-cameralismo, le Province. E' ov-vio che bisognerà costruire un compromesso anche con il Polo conservatore europeo. Questo ho detto ma si preferisce conti-nuare il giochino, cercare di im-pedire la pienezza della vittoria e cancellare il vero oggetto di que-sta campagna elettorale che è l' e-sistenza di una sinistra di gover-no pronta a chiudere la fase ege-monica del berlusconismo e im-primere una svolta progressista al governo del Paese, una sfida al-

"Se la vittoria sarà a metà pronti a trattare con il centro" Vendola: "Cercheremo i voti sulprogramma"

LEADER Da Nichi Vendola, leader di Sel, arrivano aperture a un accordo post elettorale tra Pd e Monti

Di Pietro che mi dà del `venduto' e Ferrero che distorce il mio pensiero su Monti ricalcano un copione stalinista

ta e complessa». votati alle primarie da tre milioni Ammetterà però che se non ci di persone. Assieme dobbiamo

fosse unavittoria piena il proble- modernizzare il Paese, risanare ma si pone tutto. Con chi stare? l'economia, l'ambiente, restitui-

«Non risponderò più a questa re pienezza di ruolo alla scuola domanda. Dico solo: se il centro- pubblica. Monti dice di tagliare le sinistra riportasse unavittoria di- ali? Sì, quelle degli F35, dei cac-mezzata, si dovrà presentare in ciabombardieri. Con i tagli alle Parlamento con il suo program- spese militari mettiamo in sicu-ma e verificare se ci sono le con- rezza gli edifici scolastici fati-dizioni di una maggioranza par- scenti...». lamentare. Vorrei anche dire che

Casini comunque giura: mai

Sel è la polizza di garanzia di que- con Vendola ministro, è fanta-sto centrosinistra, senza di noi scienza: sarebbe un suicidio. Siamo stati

«Concordo pienamente con

Dal federalismo alle Province è restato tutto appeso. È ovvio che servirà un compromesso con i conservatori

lui». Non per insistere: ma sullapa-

trimoniale è in sintonia con Ber-sani?

«Sono sicuro che Bersani è in sintonia con una frase che le vado a leggere presa dalla Carta d'in-tenti del centrosinistra: "Il primo passo da compiere è quello di un ridisegno profondo del sistema fiscale che alleggerisca il peso su lavoro e impresa attingendo alla rendita dei grandi patrimoni fi-nanziari e immobiliari". E' una proposta da Einaudi n

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Storace-Panneksfinarintesa "Ostacolotecnicoperkfilme" learlerykgaiot,rnaromunconlionino

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20/01/2013 press LinE

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bespierre». L'intervento militare in Mali

però non la vede d'accordo con il segretario del Pd.

«Possiamo chiederci se la Francia ha adottato la soluzione migliore? Non io, ma il ministro Riccardi ha evocato il rischio Af-ghanistan. Su questi temi non esiste "o di qua o di là". Il dibatti-to è aperto in tutto il mondo».

Perché da sinistra, dal ras-semblement di Ingroia, le sono piovutereazioni così sgradevoli?

«Copione triste, la lettera di Di Pietro, la violenza verbale di Fer-rero... Classico metodo stalinista. Faccio gli auguri a Ingroia. Io non voglio essere la sinistra del ranco-re ma quella della speranza».

Davvero potrebbe fare ilbatti-tore libero dopo le elezioni?

«La discussione sul mio ruolo sarà collettiva. Vado al governo, faccio il parlamentare? Non ho nessuna smania di collocamen-to. Voglio contribuire a cambiare il governo del Paese e al ricambio generazionale».

Lei ha detto che, in caso di vit-toria, potrebbe dimettersi prima da governatore della Puglia.

«Certo, col secondo mandato si è avviato a conclusione il mio programma ambizioso di co-struire una Puglia migliore. Ho investito in politiche sociali, nel-la green economy, nell'univer-sità. La Puglia, guidata da un pe-ricoloso sovversivo, è una delle Regioni che più attrae gli investi-menti esteri e più sfrutta i fondi europei».

Sente ancora profumo di sini-stra?

«Per la verità non è ancora ini-ziata la campagna del centrosini-stra»

In che senso? «La gente non sa ancora che il

candidato premier non è il segre-tario del Pd ma il leader di una coalizione. Invito Bersani a sotto-linearlo con più energia. Non vo-glio una bandierina per Sel ma lo considero un valore aggiunto per lui».

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Monti: "[Innovo contatto di lavoro"

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20/01/2013 press unE

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Monti: "Un nuovo contratto di lavoro" "Piùflessibilità e tutele". Oggi la kermesse coni candidati, c 'è anche Montezemolo ETTORE LIVINI ANDREA MONTANARI

MILANO —Mario Monti sceglie la roccaforte leghista Bergamo per confrontarsi oggi con i candidati della sua lista e mettere a punto i temi della sua campagna elettora-le. Arriverà anche il leader di Italia futura Luca Cordero di Montezer-molo al Kilometro Rosso. Anche lui ospite della tensostruttura del polo tecnico scientifico dell' indu-strialeAlberto Bombassei. Capoli-sta alla Camera nel collegio Lom-bardia 2 nella lista Scelta civica con Monti. Sarà unavera e propria conferenza di lavoro. Ci saranno

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tutti i "big" che correranno alle elezioni politiche. Dal ministro Riccardi a Ichino. Da Olivero a Dellai. Tingali, Vezzali e Buitoni. Non ci sarà, invece, il leader del "tridente" lombardo al Senato Ga-briele Albertini. Impegnato nella frenetica raccolta delle firme per la sua candidatura anche alla pre-sidenza della Lombardia. In mat-tinata, Monti si confronterà con i candidati a porte chiuse. Nel po-meriggio, la secondap arte con i ta-voli di lavoro sul programma. Do-po gli interventi del ministro Ric-cardi e di Montezemolo sarà proiettato un filmato «Perché sia-mo qui». Prima delle conclusioni del Professore, un fuori program-ma. «Monti raccontato da chi lo ha conosciuto». Una sorta di "amar-cord" con testimonianze di vecchi amici del premier. Il tema centra-le della giornata, però, sarà il lavo - ro. Con la proposta elaborata dal giuslavorista Pietro Ichino da in-serire nel programma.

Nelle riunioni dei giorni scorsi, infatti, si sarebbe raggiunta una prima intesa di massima. A far da pietra angolare ai buoni propositi del presidente del Consiglio è un contratto "sperimentale" tutto nuovo. Obiettivo: cancellare le va-rie forme di precariato, varando uno schema contrattuale a tempo indeterminato «più flessibile, me -no costoso e con maggiori tutele in caso di licenziamento».

Nei primi due anni dopo l'as-sunzione – secondo la bozza – il datore di lavoro potrà in ogni caso licenziare il dipendente pagando un indennizzo proporzionato ai mesi di impiego. Oltre i due anni il contratto saràrafforzato offrendo, in caso di licenziamento, un cre-scente sussidio di disoccupazio-ne. Almeno in una prima fase, co-me ovvio, questa formula sarebbe opzionale e il rodaggio dovrebbe essere fatto entro un quadro iden-tificato da accordi collettivi terri-toriali, settoriali o aziendali.

Altro punto del programma è l'outplacement: il dipendente ri-masto senza lavoro avrà diritto a un servizio volto al suo reimpiego finanziato dalle aziende, che avranno così interesse ad agevola-re il reinserimento dei lavoratori. Previsto anche un Fondo oppor-tunità per i giovani – maturato a scuola e proporzionato al merito –che favorisca l'accesso a oppor-tunità di studio o professionali che richiedono costi non sempre so-stenibili da tutte le fasce di reddi-

to. Per gli esodati, invece, sarebbe prevista (allo stato in fase embrio-nale) un'estensione dell'Aspi in grado di accompagnare il lavora-tore fino alla pensione.

A vantaggio delle imprendito-rialità giovanile è previstala cosid - detta semplificazione alla france-se: per aziende al di sotto di un cer-to tetto di fatturato e guidate da imprenditori sotto un certo tetto di età saranno messe a punto age-volazioni fiscali (specie sull'Iva) e nella costituzione vera e propria e un sistema di contributi sociali snellito.

Un ultimo capitolo di questa prima bozza in avanzato stato di

elaborazione riguardo gli incenti-vi per il lavoro femminile. Il pro-getto di Scelta civica, in linea con la decisione simbolica già adotta-ta dal governo Monti del giorno di obbligo parentale paterno, intro-duce una serie di meccanismi per rendere economicamente conve-niente che padre e madre di un neonato si assentino dal lavoro per un periodo molto simile ed equilibrato tra di loro. Come? In-centivando il congedo paterno e favorendo grazie alla leva fiscale i casi in cui uomo e donna condivi-dono in modo equo la condivisio-ne.

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20/01/2013 press LinE

Periodicità: Quotidiano Tiratura: 509.141

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Bolletta del gas: con la primavera 90 euro in meno ROMA — Da aprile le bollette del gas saranno più leggere. Lo comuni-ca l'Autorità per l'Ener-gia valutando un rispar-mio che a fine 2013 po-trà arrivare fino a 90 eu-ro su base annua. La ri-duzione sarà graduale e resa possibile dai «nuo-vi meccanismi di aggior-namento» messi a pun-to dall'Autorità, per fa-vorire «famiglie e picco-li consumatori». Numeri e promesseche i consu-matori contestano. No-nostante la discesa dei prezzi sui mercati inter-nazionali (-20% in 2 anni) e la contrazionedei consumi in Italia, spiega Federconsumatori, il gas costa sempredi più, tanto che l'Autorità ha provveduto «a continui salassi, con rincari pari al 23,7%, più di quattro volte l'inflazione».

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Crisi senza fincpcnI gruppo Gabati nuovo pianoper convincere i creditori

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Bermni. ai temici: "Basta con manovre solo reeessiNn"

1-Aitan , etrn Lo 8trano asbe tra Pd e Pd!

20/01/2013 pressunE LA STAMPA Direttore Responsabile: Mario Calabresi

Periodicità: Quotidiano

Tiratura: 350.297

Diffusione: 253.971

Bersani ai tecnici: "Basta con manovre solo recessive" "Ma il problema va posto in Europa, non riguarda noi e basta" E critica Monti: "La posizione sua e dei centristi non è chiara"

FABIO POLETTI MILANO

Si chiama Cascina Cuccagna dove inizia il tour lombardo di Pier Luigi Bersani. Ma dopo l'allarme di Bankitalia per il 2013 c'è poco da festeggiare. Il segretario del Pd non fa promesse e un po' guarda in-dietro: «Non possiamo inse-guire la recessione con una manovra contenitiva dietro l'altra. Va a finire che aggra-viamo la situazione economi-ca. Ma il problema va posto a livello europeo perché il se-gno meno non ce lo abbiamo solo noi». L'allarme di Banki-talia non lo stupisce. Di sicuro è l'occasione per fare una ri-flessione sull'anno appena passato, quando il Pd di Ber-sani stava al governo con Ma-rio Monti, impegnato ad am-maestrare lo spread ed evita-re di far deragliare i conti.

Niente cuccagna ma nes-sun pentimento nelle parole del segretario del Pd. Eppure non sono pochi quelli che, nel-la base, gli contestano di avere

Sull'Imu: sia progressiva, e deve essere esentata per la prima casa

«subito» le decisioni lacrime e sangue di Mario Monti: «Il go-verno aveva le mani legate. Aveva il compito di non far ca-dere l'euro. E' stato un gover-no di transizione che abbiamo sostenuto senza condividere tutto. Ma ci ha tenuto fuori dal baratro e abbiamo recuperato credibilità per merito suo. Adesso si tratta di far vivere qualcosa di diverso. Tocca a noi che siamo i soli a poter di-re che questo paese ha davan-ti una traiettoria di ricostru-zione. Senza di noi l'Italia sa-rebbe un problema per il mon-do». E allora si volta pagina per il candidato più accredita-to a finire a Palazzo Chigi, stando ai sondaggi. Si volta pagina pure con la coscienza pulita: «Una volta che abbia-mo fatto il nostro dovere ver-so l'Italia noi siamo a posto. Ma questo governo non era più in grado di garantire il ri-lancio del Paese».

La ricetta del segretario del Pd arriva tra una fetta di torta, una flute di bollicine e Gianna Nannini di sottofondo in una sede del Pd alla perife-ria di Milano. Una ricetta nota ma Pier Luigi Bersani si sente in obbligo di ripeterla per l'en-nesima volta ai giornalisti: «Smettetela di scrivere che sono favorevole alla patrimo-niale...». Niente scure indi-scriminata sui grandi capitali allora. Almeno non diretta-

mente: «Tanto i ricchi non sap-piamo nemmeno chi sono e non possiamo far pagare più tasse a chi le tasse le paga già». Meglio andare sul sicuro. Colpire dove i soldi si vedono benissimo, fos-se anche sotto forma di matto-ne: «Bisogna rendere progres-siva l'Imu. Deve essere esenta-ta per la prima casa. Ci vuole una imposta personale sui grandi patrimoni famigliari».

Che la ricetta possa essere condivisibile con altre forze politiche non è detto. Liquida-to Antonio Ingroia con una battuta. Indicato come nemico numero uno Silvio Berlusconi. Adesso che la campagna elet-torale è in corsa, Pier Luigi Bersani non fa sconti nemme-no a Mario Monti che di sicuro per «mancanza di terzietà» non vorrebbe al Quirinale: «La posizione di Monti e dei centri-sti non è chiara. Noi siamo fer-mi sulle nostre posizioni. Gli altri faranno ciò che ritengono ma confermo che siamo aperti al confronto con forze antipo-puliste, europee e democrati-che per fare le riforme». Quel-la sul lavoro che va migliorata. E poi fisco e diritti.

Ma tra le priorità del segre-tario del Pd c'è pure la conqui-sta della Lombardia dove per il centrosinistra corre Umberto Ambrosoli contro Roberto Ma-roni. Una partita decisiva in quella che è già stato definito l'Ohio italiano. Come negli Usa di Obama chi se lo prende si pappa se non tutto almeno il Se-nato dove i giochi sono più diffi-cili. La battaglia, assicura il se-gretario del Pd, si fa qui: «Basta propaganda della destra. Basta

Ripete il no alla

patrimoniale: «Tanto i ricchi non sappiamo nemmeno chi sono...»

con i leghisti che sono tornati al servizio del miliardario per ave-re un seggiolone in Regione». Ma i sondaggi sono quelli che sono. Il testa a testa è al centesi-mo. Pier Luigi Bersani fa pro-fessione di fede: «Siamo pronti per vincere anche qui». Basta convincere quella che dall'aia gli grida che non è ancora tem-po di cuccagna: «Per vincere però ci vuole più grinta».

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Gli inquisiti fuori dalle liste Pdl

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20/01/2013 press LinE LA STAMPA Direttore Responsabile: Mario Calabresi

Periodicità: Quotidiano

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Gli inquisiti fuori dalle liste Pdl Domani alle 20 il termine ultimo per presentarle. Esclusi Dell'Utri, Papa, Milanese, Laboccetta e Cosentino

FRANCESCA SCHIANCHI ROMA

Dopo giorni a bagnomaria, lasciati a macerare nel dub-bio, ieri gli inquisiti del Pdl hanno visto precipitare al mi-nimo le loro speranze di ri-candidatura. Un comitato ri-stretto presieduto da Berlu-sconi è rimasto a lungo riuni-to a Palazzo Grazioli: sul ta-volo, la complicata geometria delle liste, da chiudere a bre-ve visto che vanno presentate entro le 20 di domani.

E se già trovare la giusta collocazione dei candidati amalgamando ex parlamenta-ri e facce nuove è un sudoku, quello che ha reso la discussio-ne più delicata è appunto l'at-

Sarebbe stato affidato a Ghedini l'ingrato compito di comunicare la decisione

teggiamento da tenere verso i cosiddetti "impresentabili", quelli che hanno vertenze aperte con la giustizia. Se nei giorni scorsi sembrava preva-lere la linea morbida, ieri, un po' sulla spinta della simme-trica decisione del Comitato dei garanti del Pd (che ha escluso dalle proprie liste tre candidati sotto inchiesta), un po' più ancora sulla spinta di sondaggi che certificherebbe-ro chiaramente la sensibilità dell'elettorato di centrodestra

verso gli scandali giudiziari, la linea si è fatta dura.

Dall'ex sottosegretario al-l'Economia, Nicola Cosentino, al senatore Marcello Dell'Utri al-l'ex braccio destro di Tremonti, Marco Milanese, sono di un cer-to peso i nomi su cui nel Pdl si sta discutendo. Certo, fino a quando gli elenchi non saranno consegnati e quindi incorreggi-bili, nessuno dà per certo che non ci possano essere nuove ca-priole: ma ieri sera Cosentino era fuori dalle liste della Campa-

nia, e la voce trapelata dal parti-to era che, in cambio, abbia chie-sto l'elezione sicura per alcuni fedelissimi. E fuori era anche Dell'Utri, a cui già un paio di se-re fa il Cavaliere aveva prean-nunciato la richiesta di un "sa-crificio". Così come sembravano lontani da una ricandidatura Cesaro, Laboccetta, Papa e Mi-lanese. L'ingrato compito di av-vertirli, affidato all'avvocato Niccolò Ghedini.

Chi di certo sarà fuori è l'ex ministro Claudio Scajola: è lui a

ritirare la candidatura perché «non sopporto più esami da par-te di alcuno sulla mia moralità». Una decisione che mette subito in subbuglio il partito in Liguria: viste le liste e constatata la scar-sa rappresentazione della cor-rente scajoliana, i suoi fedelissi-mi annunciano la spaccatura del gruppo Pdl in Regione. Dovreb-bero guidare le liste Capezzone al Senato (seguito dal coordina-tore regionale Scandroglio, e poi dai senatori uscenti Boscetto e Orsi) e Biasotti alla Camera (do-

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Gli inquisiti fuori dalle liste Pdl

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20/01/2013 press LinE LA STAMPA Direttore Responsabile: Mario Calabresi

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Vertice La decisione

sulle liste è stata presa a

Palazzo Grazioli, residenza

romana di Silvio

Berlusconi

RIFORMIST1 ITALIANI

Mo rinuncia alla candidatura

con la Craxi

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po di lui Minasso, Cassinelli e l'ex assistente di Baget Bozzo, Allessandro Gianmoena).

Abbozzati anche gli elenchi della Sicilia, regione importan-te perché tra le quattro decisive per governare il Senato: Alfano capolista a Montecitorio per la Sicilia occidentale, seguito dal-l'ex ministro Saverio Romano, Dore Misuraca e i deputati uscenti Giammanco e Pagano; per l'isola orientale, a guidare Antonio Martino, seguito dal-l'ex ministro Prestigiacomo, poi

dal coordinatore regionale Ca-stiglione, Basilio Catanoso, Ni-no Minardo. In entrambe le cir-coscrizioni, previsti esponenti di Pds-Mpa e Grande sud. Al Senato guida Schifani, seguito da Simona Vicari. E a Palazzo Madama si candida anche l'ex governatore Raffaele Lombar-do, nella lista alleata Pds-Mpa. Mentre in Calabria annuncia la sua presenza in lista Rosanna Scopelliti, figlia del magistrato di Cassazione ucciso dalla 'ndrangheta nel 1991.

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Ingoia chiude alPd "Ci si vede in Parlamento"

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20/01/2013 pressunE LA STAMPA Direttore Responsabile: Mario Calabresi

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Ingroia chiude al Pd "Ci si vede in Parlamento" Vendola e l'alleanza con Monti: "Compromesso possibile sulle riforme"

FABIO POLETTI MILANO

Fine di una liaison elettoral-mente amorosa, ammesso che ci sia mai stata. Il primo a chiudere rumorosamente la porta al Pd, da Roma, è Anto-nio Ingroia di Rivoluzione ci-vile: «Il partito di Bersani ha la responsabilità politica del disastro provocato dal gover-no Monti che ha scaricato la crisi sui ceti medi e bassi. Quella porta lasciata aperta troppo a lungo, da questo mo-mento si chiude. Ci rivedre-mo in Parlamento». La repli-ca all'ex magistrato con lista elettorale propria, arriva quasi in diretta dal segreta-rio del Pd Pier Luigi Bersani, a Milano in tour elettorale: «Ognuno si prende le proprie responsabilità. Avrei apprez-zato una maggior consapevo-

lezza della situazione ma non c'è mai stata alcuna trattativa per la desistenza».

Troppo distanti su troppe cose, Ingroia e Bersani. Se non bastasse il giudizio sul governo di Mario Monti, su Silvio Ber-lusconi, sulla patrimoniale che

La risposta di Bersani:

«Solo il centrosinistra è alternativo alla destra, a Berlusconi e alla Lega»

Ingroia vorrebbe e Bersani non ci pensa proprio, c'è pure il nome del gruppo dell'ex ma-gistrato. Al segretario del Pd non piace e al «rivoluzionario» Ingroia rifila una staffilata: «Noi siamo un partito riformi-sta... C'è una distanza piutto-sto netta tra noi...». Una di-

stanza a questo punto impossi-bile da colmare, con Antonio Ingroia pronto a sfidare il Pd in Parlamento già nella prima se-duta: «Il primissimo provvedi-mento da esaminare è quello sul conflitto di interessi visto che Bersani non ha mai trova-to il tempo per approvarlo ne-gli ultimi venti anni».

Adesso che l'accordo non c'è proprio, tra i due anche se a distanza sono solo punture di spillo che vogliono fare assai male. Antonio Ingroia teme l'«inciucio» post elettorale tra il Pd e i centristi di Monti che lo stritolerebbe, tanto più che pu-re Nichi Vendola - «Con Monti è possibile un compromesso sulle riforme», annuncia a sor-presa il leader di Sel - apre al Professore. Tuona Ingroia: «Il vero pericolo nel nostro Paese è Mario Monti. A me Berlusco-

ni non fa paura per nulla, poli-ticamente è finito e gli italiani oramai sono vaccinati». Affer-mazioni che provocano l'im-mediata replica di Bersani: «Le sue affermazioni su Berlu-sconi sono una novità per me. Solo il Pd e l'alleanza di cen-trosinistra può costruire un'alternativa alla destra, nes-sun altro può farlo. Per me l'avversario è Berlusconi, il le-ghismo, il populismo. Non ab-biamo lezioni da prendere da nessuno sui temi della legalità e della trasparenza». Afferma-zioni piccate ma che non zitti-scono Ingroia, che replica an-cora: «Gli ricordo che se gli italiani hanno dovuto subire per venti anni l'incubo berlu-sconiano è anche grazie al Pd e alla sua opposizione inesisten-te. Bersani finge di non capire. Ma lo vedo in difficoltà».

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Incubo miseria 12 milioni di italiani vivono ai margini Nel Mezzogiorno sono di più: il 24% delle famiglie Al Nord si sfiora il 4%. Il disagio si concentra in città

ROMA

«I poveri li avrete sempre con voi» dice il Vangelo di san Marco (14,7) e l'Istat dà so-stanza numerica a questa ve-rità consacrata, rilevando (l'ultima volta nel luglio scor-so) che in questo paese c'è uno zoccolo duro di famiglie che proprio non ce la fa. Sono 1'11,1% e il dato - salvo lievi oscillazioni - è costante negli ultimi anni. In termini assoluti significa che ci sono oltre 8 mi-lioni di italiani (8 milioni 173 mila) che arrancano in una condizione di «povertà relati-va», cioè campano in due con mille euro al mese. Poi ci sono

quelli che stanno ancora peggio e vivono nella condizione che l'Istat definisce di «povertà as-soluta» per i quali il reddito mensile è di 785 euro al mese, e sono il 5,2% delle famiglie, cioè 3 milioni e 400 mila italiani. An-che qui l'oscillazione numerica e percentuale è minima negli ul-timi anni: chi non ce la fa, non ce la fa: in tutto quasi 12 milioni di persone. E basta. Ma la crisi non ha certo aiutato.

Il dato medio che l'Istat rile-va, però, non ci dà il senso di questo disagio se non lo decli-niamo per aree geografiche e per tipologia di persone. Lungo lo Stivale la situazione è, in-somma, assai diversificata e -

diciamolo subito - i poveri, in Italia, sono al Sud. Prendendo come esempio l'ultimo anno censito, il 2011, la sola povertà relativa (quella meno grave) ri-guardava 4 famiglie su 100 al Nord, 6 su 100 al Centro e quasi 24 su 100 al Sud.

Il Centro specie nelle realtà di provincia è prospero, solida-le e l'incidenza della povertà -sia assoluta che relativa - è quasi solo fisiologica. Quella che c'è - peraltro - riguarda le periferie delle grandi aree ur-bane, Roma in primis. Per il Nord vale lo stesso discorso e, all'incirca, con gli stessi valori: i poveri sono nelle sacche di emarginazione urbana, men-

Incubo miseria 12 milioni di italiani vivono ai margini

"La recessione cilia piegati Ora vhiamo fi parrocchia"

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Incubo miseria 12 milioni di italiani vivono ai margini

"La recessione cilia piegati Ora vhiamo fi parrocchia"

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20/01/2013 pressunE LA STAMPA Direttore Responsabile: Mario Calabresi

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tre le piccole realtà conoscono una rete di protezione sociale e parentale che solo occasional-mente lascia qualcuno nell'in-digenza estrema.

Se analizziamo, poi, la condi-

Secondo l'Istat 50 mila persone passano

la notte sotto un ponte o in dormitori pubblici

zione sociale e personale di chi vive in povertà, troviamo uno spaccato di tutte le criticità ita-liane: se in casa arriva un solo reddito e a portarlo è una don-na, questo è un handicap. Se sei

povero e per giunta con un bas-so livello di istruzione, questo è un altro handicap. Se sei povero e vivi al Sud in una grande città, questo è un doppio handicap. Se sei povero con l'aggravante del-l'età (sei vecchio) e della solitu-dine (vedovo, single, separato) questo è un triplice handicap.

Questo quadro è all'incirca sempre uguale dal 2006 ad oggi, ma negli ultimi anni sono cre-sciute numericamente le situa-zioni di criticità estrema che vanno oltre la mera povertà as-soluta derivante dal basso red-dito: parliamo di persone che non stanno più semplicemente male, ma sono finite sotto i pon-ti o in strada. L'Istat solo nel di-

cembre scorso ne ha censite cir-ca 50 mila (47.648) e il 59,5% di questi è costituito da una nuova e inedita categoria di emargina-ti: i separati senza un adeguato reddito. Dare gli alimenti e spesso la casa all'ex moglie può voler dire ricorrere alla mensa della Caritas e, spesso, anche al-l'annesso dormitorio. Oppure vivere in macchina.

Discorso analogo per gli stra-nieri a cui basta perdere il lavo-ro per diventare homeless. Il dato allarmante è che tra i nuovi barboni 1 su sei ha meno di 40 anni (57,9%) e il 32% ne ha meno di 34: il prezzo più alto della cri-si è constatare che i nuovi pove- ri sono i giovani. [R. MAS.]

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>„n PcIL battaglia finale per le liste

20/01/2013 press LinE LA STAMPA Direttore Responsabile: Mario Calabresi

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'N o che viviamo parrocchia" in

1\liccodi ZANcAN TORINO

011 passa la vita. Ficlan- zati che si abbracciano

' sacchetti colorati, turi‘- ti che fotografano la fontana

di piazza Chi. Ogni scatto dei ash è un piccolo bagliore spa- ato contro questa fmestra in

penombra. E dietro alla fine- tra, in una delle vecchie stan-

ze del convento della chiesa di piazza San Carlo - ora che non ci sono più frati - due uomini '

-Latino meditando sul loro naufragio esistenziale.

ALLE PAGINE 12 E 13

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"La recessione ci ha piegati Ora viviamo in parrocchia"

Una vita di lavoro, poi la disoccupazione a 59 anni e il nulla: reimpiegarsi è impossibile Passano il tempo passeggiando in città o al centro commerciale: "Almeno fa caldo"

icenziati, sfrattati, soli, sono finiti per strada. Hanno combattuto, sono diventati poveri. Si sono

ammalati. Per ritrovarsi qui, ancora vivi. A passare le notti al riparo, tirati in salvo da un parroco.

Michele Montuori si sente in col-pa. Indossa dei pantaloni neri per sentirsi più elegante, si siede sul let-to e parla piano, come avvolto da una nuvola di speciale malinconia: «Negli ultimi anni ero consulente aziendale, settore telefonia. Dicia-mo la verità: un mestiere fatto di niente. Ma guadagnavo bene. In cer-ti momenti, benissimo. Avrei dovu-to risparmiare, essere prudente. Ho buttato via un sacco di soldi...». Pie-tro Bianco, invece, tiene le mani congiunte sul bastone da passeggio e ti fissa da sotto un cappellino dei New York Yanke-es, con due grandi occhi pieni di fru-strazione: «Ho sempre e solo la-vorato. Termoi-draulico e mecca-nico montatore, qualifica di quinto livello. Prima in azienda, poi con partita Iva, fino al 2010. Ho bussato a tutte le porte della città. Mi dicono che a 59 anni sono vecchio... Lo so bene. Il problema è che non sono an-cora morto».

Due poveri in piazza San Carlo, affacciati sullo shopping del centro di Torino. Due poveri fra i 40 mila che secondo il Banco Alimentare non riescono più a mangiare in cit-tà. Quando si è capito che le casse comunali non avrebbe garantito un sostegno per tutti, mentre la crisi

rigonfiava le sue onde pronte ad ab-battersi sulla città, l'arcivescovo Ce-sare Nosiglia ha fatto un appello ai parroci: «Aprite le chiese agli sfrat-tati e ai poveri. Trovate un cantuc-cio». Era il 7 ottobre 2012. Hanno ri-sposto otto su 144. Padre Mario Az-zario è uno di quelli.

Dopo aver fatto il missionario in Brasile, da sei anni è solo al comando di una delle chiese più belle di Torino, San Carlo. «Aprire le porte mi sem-brava il minimo - dice - ma bisogna es-sere onesti. Questo non è il modo di risolvere i problemi. Avremmo biso-

gno di profeti. Di uo-mini di chiesa pron-ti a denunciare quanto sta succe-dendo. La povertà dilagante, la latitan-za della politica, lo spreco e l'indiffe-renza di chi ci go-verna...». Padre Ma-rio scalda la cena per tutti. Oggi pasta e ceci in brodo. Ci-

polle al forno. Con Pietro e Michele si guardano da lontano, nella grande ta-vola rettangolare, senza sapere bene cosa dirsi. Recitano il Padre Nostro. Mangiano in silenzio. Poi si danno la buonanotte, luce spenta alle 21. A rigi-rarsi nel letto.

Pietro Bianco e Michele Montuori devono uscire alle 8 di mattina, così dice il regolamento dello strano con-dominio «Il parroco ci dà 2 euro e 50 a testa per colazione. Entriamo al bar, quello di fronte al portone seconda-

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COSNTALITA

Il vescovo Nosiglia ha fatto appello ai suoi 144 parroci

Hanno risposto in otto

IL DRAMMA

Per il Banco alimentare a Torino 40 mila persone non riescono a mangiare

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Quando facevo il consulente guadagnavo bene._ quanti soldi ho buttato via! Non mi è . rimasto più niente

La caccia all'impiego

Ho bussato a tuttselievporte e oc cr thei o e tutti mi dicono'

e •

Lo so bene il pro. blema è che non sono ancora morto

rio. Brioches e cappuccino. Poi ci sa-lutiamo. Ognuno va per la sua stra-da». Pietro Bianco ormai passa le giornate all'8 Gallery, uno dei più grandi centri commerciali della città. «Vengo qui perché fa caldo. La metro-politana è comoda. Ci sono della pan-chine. E poi perché, durante la gior-nata, arrivano altri naufragati come me. Ci conosciamo tutti per nome, an-che ragazzi giovani. Facciamo passa-re il tempo». Nato ad Asti, padre ope-raio alla Fiat. «E' morto prima di arri-vare alla pensione - dice - povero cri-sto. Mia madre faceva la custode, ha avuto 700 euro di reversibilità».

Pietro Bianco affittava un piccolo alloggio nel quartiere di Mirafiori. Racconta della sua vita felice di allo-ra, quando girava l'Italia, come se

Padre Mario Dopo aver

fatto il missionario

in Brasile è parroco

di una chiesa del centro

stesse parlando di un altro: «Faceva-mo tornitura e fresatura, disegno meccanico. Siamo stati in trasferta a Venezia, Trieste e Firenze. In quegli anni è nata mia figlia Lara, la cosa più bella che mi sia successa. Fa l'infer-miera, per fortuna lei ha uno stipen-dio». Lui, invece, ha presentato l'ulti-ma dichiarazione dei redditi nel 2010: 16 mila euro lordi. «Le banche mi han-

no chiuso la porta in faccia. Quando mi hanno sfrattato, passavo le notti al pronto soccorso dell'ospedale Mauri-ziano. Mi mettevo a dormire lì, nessu-no diceva niente. Ma tutta questa rabbia che mi gira dentro alla fine mi ha fatto ammalare sul serio. Era lu-glio, la notte di Italia-Inghilterra. Sta-vo guardando la partita in un dormi-torio comunale. Quando mi sono alza-

"I :anima emerge -i -17a i separuti"

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20/01/2013 press LinE LA STAMPA Direttore Responsabile: Mario Calabresi

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Diffusione: 253.971

to per andare a letto, le gambe hanno ceduto. Ictus». Il male gli è valso un sussidio di 181 euro mensili da ricon-fermare ogni sei mesi. Ma anche in caso di riconferma, sarà difficile arri-vare a 67 anni, quando avrà diritto al-la pensione.

Il tempo passa piano al centro commerciale. A metà mattina i nego-zi sono vuoti. Michele Montuori in-

tanto vaga per la città, senza sapere dove andare. Lui proviene da una fa-miglia benestante di Torre Annunzia-ta, il padre lavorava al porto. Da ra-gazzo faceva il dj a Radio Torre Cen-tro: «Mettevo i primi dischi di Pino Daniele e Fausto Papetti. Anche io so-no emigrato per cercare lavoro». Ad-detto alla distribuzione della posta per l'Ibm, poi addetto all'archiviazio-

ne dei disegni per Gft, quindi assunto in una società di consulenze. Sono i suoi anni d'oro, finiti male, sperperati. «Oggi devo dire grazie al mio medico -dice sempre con la stessa voce lenta -è molto premuroso con me. Lunedì inizio un nuovo ciclo di radioterapia. Ma certe volte, lo ammetto, vorrei so-lo scomparire nel nulla». Cammina sotto i portici di via Sacchi. Nella

giornata gli sono capitate tre cose straordinarie: «Mi ha chiamato una vecchia fidanzata di Torre Annunzia-ta. Ho conosciuto i volontari dell'as-sociazione Opportunanda, davvero bravi. E poi mio figlio Giuseppe mi ha detto che diventerò nonno».

Pietro e Michele, lontani in città, aspettano il momento giusto per tor-nare verso la loro casa-chiesa. Ci arri-vano identicamente svuotati, alle set-te di sera. Frate Mario apre la porta. Con l'ascensore salgono fino al secon-

LA SALUTE «Mi sono anche ammalato:

ictus. Per l'invalidità ricevo 181 euro mensili»

do piano. Guardano via Roma dalle fi-nestre. Sabato, la gente per strada. Aspettano la chiamata per cena sen-za dire una parola. Non vogliono soldi per una pizza, per un libro o per anda-re al cinema. Solo lavoro. Dignità e la-voro. «Se proprio devo esprimere un desiderio - dice Pietro Bianco con uno dei suoi sorrisi amarissimi - al massi-mo vorrei una stecca di Pall Mall blu». «Io una cintura Gibaud per il mal di schiena», dice Michele Montuori. Non è facile fare grandi sogni, arrivati a questo punto.

t) Il videoreportage completo visrom.Istampait

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..nus ola.,:he rende leggera la P1

nòva Direttore Responsabile: Roberto Napoletano

20/01/2013

Periodicità: Settimanale

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Diffusione: n.d.

pressunE

La «nuvola» che rende leggera la Pa Non solo risparmi: il cloud computing aiuta a migliorare i servizi. È sempre più diffuso tra gli enti locali ma il gap con l'Europa è ampio

di Alessandro Longo

I e pubbliche amministrazionian italiane stanno adottando con

crescente coraggio il cloud com- puting: i casi si moltiplicano, tra J

Comuni, Province, Regioni e

ospedali. Anche se nel complesso siamo in ritardo rispetto all'estero, già si vedono se-gnali importanti d'innovazione: il cloud non è vissuto solo come modo per rispar-miare, ma diventa già, anche in Italia, una leva per migliorare i servizi e, persino, per avvicinarsi agli obiettivi dell'Agenda digita-le (secondo i dettami del decreto Crescita 2.0 convertito in legge a dicembre).

Nòva24 ha censito una decina di casi no-tevoli, partiti negli ultimi 12 mesi e risulta che molti si sono concentrati finora nel mi-grare al cloud i servizi di comunicazione in-terna, con un risparmio di decine o centina-ia di migliaia di euro l'anno (a seconda del-la grandezza della Pa). I casi più innovativi riguardano invece la sanità.

Tra gli esempi pionieri spicca la Regione Marche. Con il progetto denominato MCloud sta andando verso un modello sofi-sticato e maturo, allo scopo non solo di mi-gliorare i propri servizi ma anche di pro-

n

muovere il territorio. Ha appena poggiato i primi mattoni: a dicembre ha inaugurato un cloud privato (interno), con la partner-ship tecnica dell'Istituto nazionale di fisica nucleare e un finanziamento di 246mila eu-ro. Su questa nuvola informatica per ora ha avviato un servizio di refertazione elet-tronica dei risultati che vengono dai labora-tori d'analisi marchigiani. Gli utenti posso-

Nelle Marche si metteranno assieme enti, Asl, farmacie, medici di famiglia e privati

no accedervi via web e app Android. Ades-so è in corso un bando di gara di i6 milioni di euro, che include, tra le altre cose, anche un finanziamento al cloud per circa 1,5 mi-lioni di euro: «Obiettivo, creare una Nuvo-la federata pubblico-privata, a cui si colle-ghino comuni, Asl, farmacie, medici di fa-miglia e altri soggetti privati», dice Serena Carota, dirigente servizi informatici della Regione. Significa che la Regione fornirà dal 2014 la ricetta elettronica, grossa novi-tà che richiede la coordinazione di vari sog-getti (ed è più facile ottenerla se sono tutti sotto la stessa Nuvola). Ma anche vari servi-

zi eGovernment a livello centralizzato (per esempio, la visura catastale sarà accessibi-le da una piattaforma unica, anziché sui singoli siti comunali).

«I cittadini potranno usufruire di servizi per migliorare la mobilità urbana, la gestio-ne e il risparmio dell'energia; l'assistenza domiciliare per anziani e non autosufficien-ti», anticipa Gian Mario Spacca, presidente della Regione e ideatore del progetto. L'idea è quella degli open data sommati agli open service. Le aziende potranno quindi trovare sulla "nuvola" i dati della Pa, con cui creare applicazioni (per turismo, trasporti, beni culturali), e poi mettere an-che queste sul cloud della Regione.

Non risultano altri casi di Pa che condivi-dano la stessa visione di ampio respiro. Ci sono, certo, (pochi) altri esempi di servizi innovativi maturati grazie al cloud: la tele-assistenza medica all'Ospedale di Torino e la piattaforma del Comune di Milano per segnalare disservizi stradali (entrambi usano il cloud di Telecom Italia). Quasi tut-te le Pa però si concentrano sui risparmi ottenibili grazie a questa tecnologia (e an-che la Regione Marche prevede di tagliare i costi informatici del 30%).

È vero che in Italia la Pa può risparmiare tanto, in questo modo, perché finora ha avuto un approccio "sprecone" all'infor-matica: ha 4.033 server, poco sfruttati (so-lo il 25% usa la virtualizzazione). «Secon-do i nostri calcoli, il cloud farebbe rispar-miare fino a 5,6 miliardi di euro in cinque anni, alla Pa italiana» dice Mariano Corso, esperto di questi temi per School of Mana-gement-Politecnico di Milano. La maggio-

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..nus ola.,:he rende leggera la P1

nòva Direttore Responsabile: Roberto Napoletano

20/01/2013

Periodicità: Settimanale

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pressunE

I MODELLI

In campo un solo ente

Controllo. Nel modello del cloud privato un singolo ente della Pa crea sistemi centrali per erogare al suo interno infrastrutture, piattaforme e applicazioni come servizi, secondo la modalità cloud. Ciò offre il grande vantaggio del controllo da parte della Pa.

Risorse per più soggetti

Stimolo al mercato. Gli enti accedono attraverso la rete a risorse approvvigionate da provider di mercato permettendo un contenimento degli investimenti e stimolando l'offerta di mercato

Servizi in condivisione

Standard. Un ente progetta e realizza dei servizi centralizzati e standardizzati per altri enti della Pa. Si tratta di una prospettiva possibile attraverso la creazione di nuovi enti attuatori e società di scopo o la valorizzazione di quelli esistenti.

re efficienza ridurrebbe gli sprechi nei con-sumi energetici e ottimizzerebbe le risor-se umane (parte del personale passerebbe dalla gestione dell'It a quella dei servizi al cittadino). A vantaggio, quindi, anche dell'ambiente e della collettività.

L'impatto del cloud nella Pa può essere un circolo virtuoso che riguarda tutti. Il mo-dello tecnologico di riferimento, il più evo-luto su questo percorso, è quello della com-munity cloud, secondo una definizione del Politecnico: «È quello in cui un'organizza-zione pubblica progetta e realizza alcuni servizi centralizzati e standardizzati e li ero-ga a una serie di altri enti della Pa», dice Cor-so. È quanto vorrebbe fare la Regione Mar-che, appunto. E che ha realizzato il ministe-ro degli Affari Esteri, il quale offre sulla Nu-vola applicativi per cittadini all'estero attra-verso ambasciate e consolati.

In altri Paesi sta prendendo piede addirit-tura un cloud gestito dal governo centrale: avviene nello Stato del Colorado, a Singapo-re, a Taiwan, in Australia.

Questa è una visione anche dell'Agenda digitale italiana, «ma di lungo periodo: erogare tutti i servizi della Pa tramite un datacenter cloud centralizzato», dice Pao-lo Donzelli, responsabile dipartimento per la digitalizzazione della Pa e l'innova-zione tecnologica presso la Presidenza del Consiglio.

«Quest'anno partiremo con l'Anagrafe centralizzata, come previsto da Crescita 2.0» conclude Donzelli. Un primo passo, mentre anche le Pa locali si stanno muoven-do in autonomia verso il cloud.

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«qui un bosco», «qui una casa» eccetera Migliaia (sono alcuni esempi di categorie). L' elabo-

' Sono gli utenti razione dei geodati, per Aci, è a cura di An- <' che partecipano tonio di Gennaro, esperto di bonifica di

• al progetto si ti contaminati e collaboratore dell'Agen- zia regionale di protezione ambientale

del Lazio. Gli open data sono le fondamenta del

progetto, ma c'è un problema: le Regioni mappate finora sono quelle che hanno ri-spettato al meglio i dettami del Corine Land Cover. Altre hanno geodati con un livello di dettaglio insufficiente per il pro-getto: «Più piccola è la risoluzione, più è

Regioni facile nascondere casi gravi di degrado», Quelle che sono dice Albanesi. Altre ancora invece avreb-

,,: state mappate bero dati utili mali forniscono solo a paga- \t, sinora mento (per migliaia di curo). E qui inter-

viene il crowdsourcing: per le zone dove

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clasfiniscono

e sificano

\ \ il territorio

7

<nuvola» che rende leggera la Pa

nòva Direttore Responsabile: Roberto Napoletano

20/01/2013

Periodicità: Settimanale

Tiratura: n.d.

Diffusione: n.d.

pressunE

Con il crowdsourcing la mappa del degrado ambientale italiano Il progetto Antropentropia si basa sulla partecipazione degli utenti e l'integrazione con gli open data disponibili

U n progetto web dal basso vuole creare la prima mappa del degra-do ambientale italiano, usando in

modo complementare i modelli dell'open data e del crowdsourcing. Si chiama Aci (Antropentropia comuni italiani) ed è un'idea no profit nata dalla community del Well-being (ww.albanesi.it, del divul-gatore scientifico Roberto Albanesi). Par- tito da poche settimane, il progetto sta at tirando l'interesse di vari esperti italiani di web democracy ed è appena arrivato ai primi risultati: la mappa dell'antrop entro- pia in Lombardia, Puglia, Veneto, Emilia-Romagna, Provincia autonoma di Trento, Sardegna. Con questo termine, la commu-nity definisce il rapporto tra la superficie totale di un comune e la sua parte «antro-pizzata», cioè quella occupata da strade, edifici, ferrovie. Misura insomma quanto la presenza dell'uomo ha degradato l'am-biente e permette di notare le aree proble-matiche a colpo d'occhio. I colori delle mappe vanno dal verde (buona situazio-ne), al giallo (pericolo), fino al viola (pro-blemi gravi per l'ambente) e al nero (de-grado ormai irrecuperabile).

«Sfruttiamo il fatto che alcune Regioni italiane dispongono di geodati che descri-vono il territorio in base a 400 categorie definite dal programma europeo Corine Land Cover e ne consentono acquisizione e uso senza oneri», dice Albanesi. I geoda-ti dicono insomma «qui c'è una strada»,

I COMUNI

Lombardia

Veneto

579

Emilia Romagna

341

217

Puglia

12:1:;:;2:;:::;: , 256

Sardegna

::::2::::::g:::::::2::::::: - - 374

non ci sono open data, il progetto si affida ai 7mila utenti della community, chiama-ti a mappare il territorio del proprio comu-ne. Aci fornisce loro le istruzioni su come fare e indica gli strumenti software da uti-lizzare (gratuiti).

«Questo progetto è un esempio magi-strale di come gli open data possono avere anche una finalità civica», dice Juan Carlos de Martin, del Politecnico di Torino e mas-simo esperto di open data e web demo-cracy. «Permettono ai cittadini di essere più consapevoli della situazione del pro-prio territorio e di fare quindi pressione sulle amministrazioni comunali», conti-nua. «Certo il crowdsourcing è uno stru-mento potente, ma se ci sono open data di-sponibili è peccato non poterli usare».

«Aci dimostra che è possibile fare attivi-smo civico ecologista grazie agli strumenti e alla filosofia di internet», aggiunge Fiorel-lo Cortiana, già senatore per la Federazio-ne dei Verdi e storico difensore dei diritti di internet. «Dobbiamo costruire una memo-ria condivisa del territorio, per svelarne gli abusi. Non solo. Le città del futuro, per po-tersi definire smart, dovranno adottare mo-delli di partecipazione informata alla cosa pubblica. Reti sodali, open data e open go-vernment sono gli strumenti cardine».

La complementarietà tra open data e crowdsourcing, in Aci, serve non solo per sviluppare la mappa ma anche per far cre-scere un doppio livello di consapevolez-za. Vedere la mappa è il modo più imme-diato per conoscere i problemi del territo-rio. Ma partecipare alla costruzione del progetto, via crowdsourcing, porta la con-sapevolezza a un livello più profondo, an-che se magari questo coinvolgerà solo gli utenti più motivati ed esperti.

Il fenomeno ha una dimensione globa-le. Google afferma che le proprie mappe (compresi Google Earth e Google Ocean) servono anche a una presa di coscienza ecologica, poiché mostrano in modo diret-to come l'uomo stia trasformando il piane-ta Terra (la distruzione delle foreste e del-le barriere coralline, per esempio). Per ri-velare i processi meno macroscopici e più lenti possono essere utili però i progetti locali sviluppati dal basso. (allo)

LE AREE COINVOLTE

LE PROVINCE

Lombardia

Emilia Romagna

Trentino Alto Adige

• 1

Puglia ,

• 6

Sardegna

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Quasi mille ravennati boicottano il City

11012~ ADEN DAV OF.10.110 A111100

17/01/2013 press unE RAVENNA )1 N 1_ - g

Responsabile: Fausto Piazza

Periodicità: settimanale

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L'Astoria ancora chiuso aspettando i lavori ai soffitti

La multisala Astoria di via Trieste è anco-ra chiusa dallo scorso novembre. Abbiamo nuovamente contattato l'amministratore unico della società che lo gestisce (la stessa, come noto, che è proprietaria dell'altra mul-tisala della città, il Cinemacity) che si è però trincerato dietro un ostinato "no comment", senza spiegare neppure i motivi della chiu-sura. Allora a cercare di fare chiarezza è Giorgio Tani, direttore generale dell'Acmar, che resta la proprietaria della struttura. «So-no necessari lavori infrastrutturali — dice Ta-ni — ma di poco conto, ai controsoffitti. Dob-biamo definirli nel dettaglio e risolta questa cosa non ci sarà più nulla che possa ostaco-lare l'attività cinematografica». Ma quindi l'Astoria aprirà solo dopo l'estate? «Questo bisogna chiederlo al gruppo Cinemacity ma sicuramente i lavori sono di poco conto e si potrebbe riaprire anche prima». Sono prive di fondamento, invece, le notizie sulla possi-bile presenza di amianto? «Abbiamo fatto un monitoraggio in questo senso — conclude Ta-ni — e non abbiamo riscontrato nulla di noci-vo...». (1u.ma.)

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'opinione

«ARTE O I NTRATTE Anche tra gli intellettuali pancia sulla situazione di ni" venutasi a creare al Cinemacity. «Non ne farei una questione politica — spiega Alberto Ricci, uno dei fonda-toti della nuova associazione Ravenna Cinema e organiz-zatore del Ravenna Nightmare Film Fest e del Mosaico d'Europa Film Festival — . Non mi sbilancio a dire se è giu-sta o sbagliata la decisione del Cinemacity, direi sempli-cemente che è triste. È triste che ci siano solo due cinema a Ravenna e che il City abbia tolto le agevolazioni, ma bi-sogna valutare le decisioni dal punto di vista economico perché il cinema è un libero mercato. Il ragionamento andrebbe infatti spostato a un piano più profondo. Os-sia: è legittimo che film di Tarkovsky debbano sottostare alle stesse leggi di mercato dei cinepanettoni? Il cinema è arte o intrattenimento? Il circuito di distribuzione del ci-nema è un mercato come gli altri, non ha finanziamenti diretti come teatro o Ile gallerie d'arte, per cui con í bi-glietti si devono coprire tutti i costi. Nel cinema, esclusi i festival, vige la regola di domanda e offerta, come per i libri. In libreria troviamo sullo scaffale Tolstoi accanto a Fabio Volo e il mercato decide chi vende. Questo è il mo-tivo per cui certi film da incasso finiscono in grandi sale come il City e film di nicchia al Jolly, Anche se il Jolly vo-lesse proiettare i cinepanettoni le case di distribuzione non glieli concederebbero perché vogliono incassi che garantiscono grandi sale. Non credo che la situazione al Cinedream di Faenza sia molto diversa da quella del City. È triste, ma sono le leggi del mercato». (ma.ca.)

NIME NTO?» ravenn ti c'è un po' di mal di "mono polio senza agevolazio-

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110:12~ ADEN DAV OF.10.110 A111100

17/01/2013 press unE RAVENNA )1

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Direttore Responsabile: Fausto Piazza

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Ouasi mille ravennati boicottano il City

Sono tanti i ravennati che non hanno mai nutrito grande simpatia nei confronti del Cine-macity. Troppo grande, troppo caotico, troppo "americano", troppa pubblicità, troppa «puzza di popcorn», e dallo scorso dicembre si è ag-giunto un nuovo improperio alla sfilza: "trop-po caro". Con la cessazione delle riduzioni per i biglietti agli universitari e l'abolizione di tutte le convenzioni (tranne quelle per disabili al cento per cento, militari, over60 e underl2), i nervi di diversi ravennati hanno ceduto.

È nato così un movimento "Boicottiamo il Cinemacity" che invita a non andare al cine-ma alla multisala del gruppo Sani 2000. Nato su Facebook come provocazione, oggi conta 850 iscritti, che da oltre un mese non frequen-tano più quello che almeno temporaneamente è rimasto (assieme al piccolo Jolly) l'unico ci-nema della città. I boicottaggi, se coesi, posso-no ottenere risultati concreti e gli esempi a ri-guardo non mancano. Da noi si ricorda ad esempio il BoBi, "Boicotta il Biscione" fondato dal ravennate Gianfranco Mascia, che fece perdere alla Standa il 25% degli incassi in Emilia-Romagna, come ricordato recente-mente anche dallo stesso Berlusconi, all'epoca proprietario del gruppo. Ed era il 1993, anno in cui non c'erano social network e internet era ancora per pochi.

«Ci tengo a specificare che "Boicottiamo il Cinemacity" è un movimento propositivo — spiega Alessandro Romolo, ideatore del gruppo —. Quello che vogliamo è mettere sotto gli occhi di tutti un problema culturale grave per una città che si vuole candidare a capitale della cul-tura. Le motivazioni del boicottaggio risiedono più in un problema culturale che non in un problema economico, volevamo far partire un dibattito sul cinema in città, e in parte ci stia-mo riuscendo». Gli obiettivi del gruppo sono «il ripristino delle convenzioni e il tentativo di agevolare la fine della situazione di monopolio (Sani 200, come noto, gestisce anche l'Astoria

di via Trieste, ndr), magari con l'apertura di un cinema in centro. Poniamo il problema agli amministratori del Cinemacity, ma anche al-l'Amministrazione cittadina e a tutte le realtà che si occupano dell'argomento a Ravenna. Il Cinemacity è gestito da privati e in teoria pos-sono fare quello che vogliono. In realtà dovreb-bero anche tenere conto della situazione di monopolio che non lascia alternative al pub-blico ravennate». Il movimento di contestazio-ne si sta allargando, fino ad ottenere le simpa-tie anche di esercizi che sorgono nel complesso del City. Intanto il Comune, già da tempo, si sta muovendo per superare il monopolio e favorire nuove possibilità di cinema in centro.

Al momento il "Bo.Ci." è coeso e coerente (secondo Romolo) con l'impegno preso. Se resi-sterà con i numeri che ha oggi il danno causa-to all'azienda potrebbe essere stimato attorno alla decina di migliaia di curo. L'amministra-zione del cinema non entra nella polemica. Ce-deranno alle pressioni? E i boicottatori resiste-ranno alla tentazione di andare a vedere i nuo-vi film di Tarantino e Spielberg?

Matteo Cavezzali

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I a pista meni-alte nel tilirriento Richard Ginori

17/01/2013 press LinE RAVENNA )1 NT( -nzNi

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Periodicità: settimanale

Tiratura: n.d.

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(1)

Camera di Commercio, Gigante presidente

Sarà il ticket Gigante-Guberti a prendere le redini del-la Camera di Commercio di Ravenna per il mandato 2013-2018: alla presidenza andrà Natalino Gigante (di-rettore provinciale Cna e attuale vicepresidente della Camera di Commercio) e Giorgio Guberti (direttore di Confocommercio Ravenna) sarà il suo vice. Arriva quin-di a conclusione l'era di Gianfranco Bessi dopo due man-dati. Le Associazioni firmatarie dell'accordo sono Con-fartigianato, Cna, Cia, Coldiretti, Confagricoltura, Lega-coop, Confcooperative, Agci, Confindustria, Confimi Im-presa, Confcommercio e Confesercenti.

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I a pista meni-alte nel tilirriento Richard Ginori

17/01/2013 press LinE RAVENNA )1 NT( -nzNi

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Nautica a picco Chiude Dellapasqua Via 15 lavoratori

Dopo sessanta anni di attività e quasi milleduecen-to barche consegnate, chiude il cantiere Dellapasqua a Marina di Ravenna dove lavoravano quindici dipen-denti. Il fondatore del marchio della nautica, Giancar-lo Dellapasqua, si è visto costretto ad arrendersi di fronte a tasse, redditometro e la fuga all'estero: molti gli italiani che, per sfuggire alla tassazione introdotta per il settore nautico dal governo Monti, hanno spo-stato le barche fuori dall'Italia. E nel corso dei mesi so-no state diverse le disdette di imbarcazioni già ordina-te a Marina. A maggio 2012 l'ultima vendita poi solo cancellazioni. Ora l'imprenditore prova a guardare fuori dai confini italiani per cercare una nuova vita del-l'impresa. Ma il futuro è minacciato dalle nuove ten-denze del mercato che ora chiede imbarcazioni molto grandi, mentre la produzione Dellapasqua sforna ya-cht di 15-16 metri. E così resterà solo nei progetti il Mare Rosso, uno scafo equipaggiato con il motore di una Ferrari Testarossa con una potenza di 400 cavalli.

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La partecipazione della stessa Starfin tre mesi dopo la messa in liquidazione.1130 percento di Starfin è dii proprietà del 60enne lughese Roberto Villa

17/01/2013 press LinE RAVENNA )1 N ,r( nzNi

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La pista ravennate nel fallimento Richard Ginori di Andrea Alberizia

La porcellana è in frantumi a Firenze ma i cocci si spargono un po' ovunque, fino a Ravenna. Do-po quasi trecento anni di storia è fallita la Richard Ginori. Quella dei servizi da tè che si tengono nella credenza per tirarli fuori e fare bella figura solo nelle occa-sioni che contano. Dal 2007 il presidente della fabbrica dei ser-vizi buoni - oltre trecento dipen-denti nello stabilimento di Sesto Fiorentino e quasi un'ottantina nell'indotto internazionale - è Ro-berto Villa, 60enne finanziere na-to a Lugo, residente in Svizzera, dove a Pully nel 1997 fondò la Gdp in società con quel Romano Marcel Binotto che fu il ragazzo di bottega di Giuseppe Berlini, il ra-vennate che gestiva i fondi occul-ti della famiglia Ferruzzi proprio in Svizzera, nella stessa Pully.

Il crac Rg è arrivato il 7 gen-naio quando il tribunale del capo-luogo toscano ha respinto la ri-chiesta di concordato preventivo depositata I'll settembre scorso: 80 milioni di passivo e un attivo di 50. A maggio la società era stata posta in liquidazione volontaria -da agosto l'attività è sospesa con i lavoratori in cassa integrazione per dodici mesi - nominando un collegio di tre liquidatori (tra loro anche Villa) con il compito di evi-tare il fallimento attraverso la

vendita. Sul piatto, è il caso di dir-lo, sono arrivate due buste. Quel-la della piemontese Sambonet: sette milioni e la riassunzione di 150 operai. E quella, accolta dai liquidatori, della cordata ameri-cano-romena Lenox-Apulum: tredici milioni e la riassunzione di 280 addetti. In parallelo l'accor-do con lo Stato per la cessione del museo delle ceramiche per 23 mi-lioni di euro con cui compensare un debito tributario di circa 16. La motivazione della sentenza di fallimento parla tecnicamente di «carenza di asseverazione»: in buona sostanza è stato messo in dubbio il parere positivo fornito dal consulente, valutando incer-to l'esito delle cessioni delineate dai liquidatori.

Lo stabilimento Rg sorge su cir-ca sedici ettari nel pieno centro di Sesto Fiorentino, comune di 50mila abitanti a un quarto d'ora da Firenze. I bene informati dico-no che con l'opportu-na licenza a costruire quei terreni potrebbe-ro valere un centinaio di milioni di euro. E una riconversione dell'area in residen-ziale sarebbe come un jackpot. L'area è di proprietà della Ginori Real Estate, società parte-cipata al 50 percento da Richard Ginori e dall'immobiliare Trigo-no, definita - nelle pagine del sito

internet della control-lante di Trigono - co-me una «joint venture siglata con Richiard Ginori 1735 proprie-taria dell'area indu-

striale di Sesto Fiorentino che sarà oggetto di una futura valo-rizzazione immobiliare».

Laurea in Economia e Com-mercio a Bologna nel 1977, l'atti-

Il presidente è il lughese

Roberto Villa

La partecipazione della Starfin di Roberto Villa in Richard Ginori a febbraio 2010 quando la manifat tura venne posta in liquidazione volontaria

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17/01/2013 pressunE RAVENNA )1 NT( ÌRNI

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vità di Villa nel giro che conta co-mincia quando ha 24 anni: im-piegato al Credito Romagnolo di Lugo poi destinato all'ufficio tito-li. A seguire verranno gli incari-chi in Barclays, Standard Charte-red, Cofilp. Oggi, secondo alcune delle carte reperibili in Camera di Commercio, Villa ha incarichi in un paio di società ravennati e al-cune realtà milanesi che operano

nel mondo della finanza. Proprio con una di queste è avvenuta la scalata a Richard Ginori. L'italo-svizzero è diventato presidente di Rg sei anni fa quando, attraverso la finanziaria Starfin, di cui oggi detiene il 30 percento, acquistò quasi il 70 percento della mani-fattura toscana. Il lughese è solo l'ultimo dei capitani d'impresa arrivati al vertice. Dal 1970 è sta-

ta nelle mani di Michele Sindo-na, banchiere massone colluso con la mafia. Poi in quelle di Raf-faele Ursini, padrone della chi-mica e del gruppo Sai, fuggito negli anni Ottanta in Sud Ame-rica dopo una condanna per fal-so in bilancio. Per finire nella galassia di Salvatore Ligresti. Quando Starfin comprò la mag-gioranza di Rg si avvalse della consulenza della Gdp di Pully. Oggi però la partecipazione di Starfin in Ginori è dimezzata. Il ridimensionamento è partito nel 2010 procedendo gradual-mente fino a febbraio 2012: da un anno fa, cioè poco prima del-la decisione della messa in liqui-dazione, l'accelerazione che in tre mesi ha portato Starfin a vendere quote fino a raggiunge-re il 34 percento odierno.

Ma le tracce ravennati a Sesto Fiorentino non finiscono qui. Fi-no alle dimissioni presentate cir-ca un anno fa, nel board sedeva anche il 54enne Giuseppe Bon-giovanni, commercialista tra i più noti in città. Dal suo studio in via Raul Gardini, nel palazzo che fu della Ferruzzi, si occupa di revisione contabile in molte realtà imprenditoriali ravenna-ti. Bongiovanni è anche presi-dente di Terza Iniziative Marina-re, società proprietaria di qual-che decina di appartamenti al porto turistico Marinara.

Sul fallimento di Richard Gi-nori è già aperto un fascicolo in procura a Firenze. Esiste, come atto dovuto, dal momento in cui l'azienda ha fatto domanda di concordato. Al momento non ri-sultano indagati o ipotesi di rea-to ma non è escluso che la sen-tenza di fallimento cambi le cose mettendo in moto anche la ma-gistratura.

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17/01/2013 press unE RAVENNA )1 NT( -nzNi

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I . L'ex patron del Ravenna Calcio e tre immobiliaristi indagati per bancarotta

Compare anche l'ex presidente del Ravenna Calcio, Gianni Fabbri, tra i nomi dei quattro ravennati iscritti dal-la procura di Ferrara nel registro degli indagati per l'inchiesta che ipotizza il reato di bancarotta nel crac della coope-rativa edile ferrarese Cmr. Il nome di Fabbri compare nella veste di presiden-te del gruppo Ecis. Gli altri tre sono Bruno Caravita (ex direttore di Cmr), Paolo Conforti (amministratore della società Costa Verde) e Attilio Gardelli (Generale Investimenti). Il colosso ros-so dell'edilizia in provincia di Ravenna realizzò interventi importanti: costruì il porto turistico Marinara e l'albergo Holiday Inn al quartiere San Giuseppe (nella foto). E sono proprio le manovre andate in scena al momento della ces-sione dell'hotel che hanno attirato l'at-tenzione degli inquirenti. Nei giorni scorsi sono stati notificati gli inviti a

comparire per essere interrogati. Oltre ai quattro già citati indagati anche due dirigenti della coop dichiarata fallita ad aprile 2011 con un buco di circa 150 milioni di euro. Le triangolazioni dietro le quinte del passaggio di proprietà non sfuggirono alla relazione del curatore fallimentare e le raccontammo anche sulle pagine del nostro settimanale e del nostro sito. Non solo: a gennaio del 2011 parte delle stesse manovre fini-rono anche in un esposto che Maurizio Bucci, consigliere comunale del Pdl, presentò alla procura di Ravenna. Ma nel fascicolo di indagine ci sarebbero anche le vicende legate alla cessione delle partecipazioni di Cmr in alcune società immobiliari. L'ipotesi è che queste manovre possano aver sottratto capitali ai creditori in una fase in cui il fallimento era già inevitabile. Gli inda-gati respingono le accuse.

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La rimozione del relitto della nave affidata alla ditta bizantina Micoperi in consorzio con gli americani Titan

Serviranno 400 milioni di dollari Pagina 6

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17/01/2013 press unE RAVENNA !)INTORNI

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«Così recupero la Concordia» Ceccarelli, ingegnere ravennate, è l'autore del progetto al Giglio

Per addrizzare una nave da crocie-ra lunga tre campi da calcio (290 me-tri), alta un grattacielo di oltre quin-dici piani (52 metri) e pesante quanto mille Tir (45mila tonnellate) basta applicare le nozioni di matematica e fisica che si imparano nei primi due anni di scuola superiore. Non ha dubbi Giovanni Ceccarelli, l'ingegne-re ravennate che ha ideato il piano di recupero della Concordia, il gigante della Costa naufragato sull'isola del Giglio il 13 gennaio 2012. E proprio davanti agli studenti del liceo scienti-fico Oriani di Ravenna ha svelato i se-greti del piano. A invitarlo per una le-zione in aula magna è stato il dirigen-te scolastico Gianluca Dradi, convin-to che «sia utile vedere come i concet-ti teorici che i ragazzi stanno studian-do poi possono avere una reale appli-cazione nella vita quotidiana».

Due ore di spiegazione con la proiezione di immagini e progetti da-vanti a circa duecento alunni per raccontare, in sintesi, il lavoro che nelle acque toscane sta svolgendo il consorzio tra l'americana Titan e la ravennate Micoperi, vincitore del bando per il recupero del relitto. Co-sto dell'opera 400 milioni di dollari (300 inizialmente previsti). Previsio-ni di completamente entro la fine di giugno: «Se non ci saranno intoppi per il maltempo entro quel momento la nave dovrebbe tornare in galleg-giamento — dice Ceccarelli —. A quel punto il nostro compito sarà comple-tato e la nave verrà rimorchiata in qualche cantiere per essere smantel-lata».

Oggi la Concordia è adagiata, con una inclinazione di 65 gradi, sul fian-co destro poggiando su due promon-tori a una trentina di metri di profon-dità in un punto dove il fondale preci-pita fino a 150 metri. A febbraio del

2012 in via Trieste, al quartier gene-rale della Micoperi, si ritrovarono gli ingegneri americani della Titan e il team ravennate tra cui Ceccarelli: «Ognuno lanciava la sua idea e gli al-tri cercavano di demolirla per arriva-re ad averne una capace di essere rea-lizzata. Alla fine è rimasta la mia».

In estrema sintesi il recupero verrà realizzato agganciando il relitto con dei cavi e con una gru verrà fatta ruotare la nave per addrizzarla sfrut-tando l'appoggio sul fondale. Una volta dritta a garantire il galleggia-mento, nonostante le falle che la riempiono di acqua, ci penseranno i trenta cassoni speciali grandi quanto un condominio da installare sulle due fiancate. Per evitare che durante l'operazione la nave sprofondi, sul fondale sottostante verranno instal-late delle piattaforme di appoggio, due delle quali costruite nei cantieri della Rosetti Marino a Marina di Ra-venna.

Al Giglio lavorano poco meno di cinquecento operai e duemila sono quelli che rientrano nell'indotto: il cantiere è attivo 24 ore su 24 ogni giorno dell'anno per completare un recupero che entrerà nella storia della navigazione. Mai prima d'ora si era operato per il recupero di una nave passeggeri di queste dimensio-ni. E mai in condizioni così delicate sotto il profilo ambientale: «Tra le possibilità di rimozione in linea teo-rica esiste anche la demolizione sul posto o addirittura l'esplosione. Strade che non abbiamo mai ipotiz-zato: troppo delicato l'ambiente na-turale in quella zona, tagliare la na-ve a pezzi e rimuoverli poteva causa-re la dispersione di elementi inqui-nanti e, ancora peggio, ovviamente l'esplosione».

Andrea Alberizia

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Palloncini a ll'inaugu i azione della sede Ai cigay .

17/01/2013 pressunE RAVENNA )1 NTORN

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C., OSI

Dalle offese dopo il cineforum all'amicizia su Facebook

La sede dell'Arcigay e dello sportello antidiscrimi-nazione della Regione è stata aperta lo scorso anno al centro Ouake, nel quartiere Darsena, e la convi-venza con i ragazzi che frequentano il luogo e la zona sta procedendo bene, ci raccontano dall'associazio-ne. Anche se un caso di tensione si è verificato una sera, dopo una proiezione del cineforum dell'Arci-gay, quando un gruppo di ragazzi si è messo a grida-re insulti fuori dal centro. Bruno Moroni, vicepresi-dente dell'Arcigay, li ha però incontrati cercando di far loro capire — ci racconta — «che l'unico problema che c'è al mondo a essere omosessuale sono le perso-ne che rompono le scatole ai gay senza alcuna ragio-ne, ma solo per assecondare dei pregiudizi».

«Ho raccontato loro com'è stata la scoperta della mia omosessualità — ci racconta Moroni — e come non abbia scelto di esserlo, come del resto è avvenu-to per la loro eterosessualità. Poi ho anche fatto qualche gioco di prestigio, per divertirci assieme e fa-re loro capire che l'omosessualità è solo una delle tante piccole sfaccettature che mi definisce: sono una persona vera, non uno stereotipo». Uno dei ra-gazzi che l'aveva insultato quella sera, poi, gli ha per-

sino richiesto l'amicizia su Facebook, pur sapendo che amici e parenti omofobi, per esempio, avrebbero scoperto che stava stringendo amicizia con il vice-presidente dell'Arcigay di Ravenna, essendo scritto nel profilo del social network di Moroni. «Gli ho det-to che ci vuole coraggio per farlo e che lui ha dimo-strato di averlo».

«Per me — termina Moroni — anche questo è un piccolo passo avanti dei tanti che potremo fare con questo sportello antidiscriminazioni».

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Instia adi omosescuah. scatta la demmcia

17/01/2013 press unE RAVENNA )1 NT( -nzNi

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Insulti agli omosessuali, scatta la denuncia L'Arcigay scrive agli autori di alcune offese sul web. Uno fa il pr in discoteca

Sta facendo naturalmente discutere la sentenza dello scorso 11 gennaio della Corte di cassazione che ha espresso parere favorevole all'affidamento di un minore a una coppia omosessuale. Sentenza che in molti hanno interpretato come una storica apertura alle adozioni gay da parte della Corte, i cui giudici hanno infatti ritenuto che un bambino possa crescere bene in una famiglia omosessuale, e che è un «mero pregiudizio» sostenere che «sia dannoso — per citare la teoria della parte avversa — per l'equilibrato sviluppo del bambino il fatto di vivere in una famiglia incentrata su una coppia omosessuale».

Sulla sentenza si è quindi aperto il dibattito, che è sfo-ciato purtroppo anche nell'omofobia, con tanto di se-gnalazione all'Arcigay di una frase offensiva scritta su Fa-cebook da un ventenne ravennate che può contare all'in-terno del celebre social network addirittura su 5mila ami-

ci. Gli abbiamo telefonato, così come abbiamo sentito le ragioni della ragazza, una diciottenne sempre di Raven-na, che ha fatto la segnalazione (vedi articoli in questa pagina). E intanto Bruno Moroni, dell'Arcigay Frida By-ron, commenta l'episodio: «La sentenza della corte è epocale ed è normale che ci siano persone che si senta-no a disagio, non avendo avuto il tempo di adattarsi al-la novità. Però ciò non toglie che ogni persona abbia di-ritto alla genitorialità e che la corte abbia finalmente ri-conosciuto l'equivalenza tra genitorialità e omogenito-rialità».

Ora come si comporterà l'Arcigay dopo questa segna-lazione? «Contatteremo i due ragazzi coinvolti (chi ha scritto il post incriminato, autore oltretutto di altre frasi ingiuriose nel dibattito che ne è seguito, e un altro ven-tenne che ha commentato in maniera altrettanto volgare e offensiva, ndr) per ricordare loro che discriminare in Ita-lia è reato, come lo è l'incitazione all'odio». Poi, siccome il protagonista della vicenda fa il pr per un noto locale di Ravenna e per questo motivo ha migliaia di contatti, «gli chiederemo — continua Moroni — se crede che essere pubblicamente omofobo lo possa aiutare nel loro lavoro. E gli chiederemo anche cosa crede che risponderà al ri-guardo il suo datore di lavoro quando glielo andremo a chiedere, se non smetterà di fare post discriminatori». Ar-cigay, operativamente parlando, contatterà i ragazzi per chiedere loro «bonariamente» — dice Moroni — di rimuo-vere il post e i commenti. Nel caso non adempiano vo-lontariamente, la questione passerà allo sportello antidi-scriminazione della Regione, aperto a Ravenna l'anno scorso.

Luca Manservisi

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Instia adi omosescuah. scatta la demmcia

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u..,.:\ccusAT0 «Sono stato frainteso, ho anche amici omosessuali»

«Sono stato frainteso, non ho niente contro i gay». Mette subito le mani avanti il 20enne autore del post of-fensivo sugli omosessuali pubblicato su Facebook e se-gnalato all'Arcigay. Post che faceva riferimento in parti-colare a un programma televisivo di Canale 5 in cui si stava parlando della sentenza favorevole all'adozione di bambini da parte di coppie gay. «A me questo non è an-dato bene — ci dice al telefono il ragazzo, di cui preferia-mo non svelare l'identità a tutela delle persone e delle at-tività coinvolte nel caso loro malgrado — , prima c'era un servizio di tutt'altro genere, poi si è cambiato argomento e si è parlato di coppie gay. Sono temi di cui credo non si possa parlare di pomeriggio, in un orario in cui possono

«Mi ha fatto rabbia leggere una cosa così»

«Ho fatto la segnalazione perché, pur essendo etero, mi ha dato molto fastidio. Mi ha fatto pro-prio rabbia sentire una persona parlare così. Pos-so capire che la questione dell'adozione sia motivo di dibattito ma non si insultano le persone in quel modo». Lei ha solo 18 anni ma non ci ha pensato un attimo e, dopo aver ascoltato l' Arcigay anche a scuola durante il periodo di occupazione, ha fatto la segnalazione all'associazione per quel post e quei commenti letti su Facebook, di cui parliamo in questa pagina. L'autore non lo conosce neppu-re, nonostante sia sua "amica" sul celebre socio] network. « Su Facebook purtroppo c'è un po' di tutto, a volte ci sono post razzisti o contro i gay, ma anche contro i vegetariani, tanto per dire. Quando posso li segnalo, direttamente a Facebook oppure, come in questo caso, a chi di dovere».

esserci anche dei bambini davanti alla tv...». Ma non crede ci sia molto di peggio, anche di po-

meriggio, in tv? «Mah, certo, forse sì, ma io non sono d'accordo nel

parlare di questi temi. Mostrare omosessuali che voglio-no adottare figli è un po' come far vedere due che si dro-gano, o che rubano. O anche un bacio tra due eteroses-suali, non credo siano questioni adatte a bambini. E su Facebook mi sono limitato a dire questo, con un po' di parolacce...».

Ma è consapevole di avere cinquemila amici, cinquemila persone che possono leggere i tuoi po-st e magari esserne influenzate?

«Certo, ma non mi interessa quello che pensano gli altri». Ma cosa ne pensa degli omosessuali, o meglio,

del loro diritto di poter adottare bambini come tutte le altre persone etero?

«Dunque, è difficile formulare la risposta. Io non ho principi morali o religiosi che mi guidano, in questo ca-so, non sono neppure credente. Ma in una società come questa un bambino che cresce con due genitori dello stesso sesso avrà dei problemi, sarà discriminato, e non perché i genitori non gli possano dare lo stesso amore di una coppia etero, ma perché la società non lo accette-rebbe. Per questo sono contro. Se un giorno la società cambierà, allora magari sarò d'accordo, e se ne potrà parlare anche in tv di pomeriggio».

Sì, ma per cambiare la società dovrebbe iniziare a cambiare prima di tutto lei, non crede?

«In effetti sì, forse sì». Quindi non si sente omofobo... «Assolutamente no, altrimenti non potrei avere amici

omosessuali, come invece ho». Si sente almeno di chiedere scusa pubblicamen-

te per il suo post e i suoi commenti offensivi? «Mah, non so, se qualcuno si è sentito offeso... ecco,

sì, io ho avuto l'ignoranza di usare parole troppo of-fensive, ma ero su Facebook... non ho nulla contro i gay». (lu.ma.)

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L'ex assessore: «La politica deve ricomporre la frattura»

Turi Farabegoli oggi è noto a tutti per essere il segretario provinciale di Prc, ma fino a poco tempo fa l'assessore all'immigrazione del Comune di Ravenna. È anche a lui che si deve l'avviò dell'iter della moschea e non a caso il suo nome è stato cita-to pubblicamente dalla presidente dell'associazione Life, Marisa Iannucci, la quale ha dichiarato che l'ex assessore, così come il sindaco, erano informati da tempo dei problemi di democrazia interni alla comunità. «Allora — spiega Farabegoli — noi parlammo con persone del direttivo che erano da poco state elette e che quindi era-no i rappresentanti legittimi e gli interlocutori naturali, gli unici possibili. Degli screzi interni alla comunità fummo informati nel momento in cui il progetto della moschea fu ridimensionato, scelta che fu fatta, da parte della comunità, anche in ragione della mancanza di fondi. Io mi offrii per andare a spiegare le ragioni di que-sta decisioni rispetto alla quale non c'era nulla da nascondere, ma non fui mai in-vitato a farlo». Naturalmente da allora molte cose sono cambiate, riflette poi l'ex assessore «penso a quanto accaduto in Tunisia o in Egitto. E in questo senso penso che politicamente potrebbero essere intervenuti dei cambiamenti. Allora di certo posso dire che il tema della gestione della struttura da parte dell'Ucoii non è mai stato posto da nessuno». Ma se oggi invece dovesse andare come temono i "ribelli" e la moschea dovesse diventare solo di una parte della comunità musulmana raven-nate o addirittura di un soggetto esterno? «Credo che sia un'ipotesi da sventare. Penso sia necessario intervenire politicamente per una ricomposizione che credo possa essere possibile e ritornare all'obiettivo politico originario: una moschea per tutti i musulmani della città» . Infine, Farabegoli non lesina parole di stima per l'associazione Life: «Negli undici anni in cui ho ricoperto l'incarico posso confer-mare che le uniche attività che hanno riguardato le donne musulmane erano quelle promosse dalla Life, un'associazione importante per cui ho sempre chiesto a tutti, in Comune, di aver un occhio di riguardo. Non so se negli ultimi tempi le cose siano cambiate, ma non mi sembra» .

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Scontro tra donne islamiche E l'Udi vuole incontrare Life

Accanto al comitato "Una mosche per la città" anche Life, associazione molto attiva in città da anni che si adopera in fa-vore delle donne musulmane e del riconoscimento dei loro diritti e del dialogo con la società, aveva lanciato al direttivo del Centro islamico accuse pesanti, in questo caso di discrimi-nazione sessuale. Nei giorni a seguire nelle redazioni dei gior-nali è giunta una nota genericamente firmata "Donne della comunità musulmana" che di fatto tenta di delegittimare il ruolo della Life, attacca la presidente Marisa lannucci (i cui di-verbi con il vicepresidente del direttivo Mustapha Toum i era-no noti da tempo) e annuncia che nella nuova moschea ci sa-ranno spazi per le donne, ma non saranno gestiti da alcuna associazione. Un attacco durissimo (il lungo comunicato su www.ravennaedintorni.it) che alza, se possibile, il tono dello scontro e che ha spinto Marinella Gondolini, presidente del-l'associazione di volontariato Città Maticcia, che con Marisa lannucci ha personalmente lavorato a lungo, a contattarci nel desiderio di esprimere pubblicamente solidarietà alla presi-dente della Life. Intanto, rispondendo all'appello dell'asso-ciazione che aveva chiesto solidarietà alla società civile, l'Udi (Unione donne italiane) ci fa sapere che si è detta disponibile a un incontro per parlare delle questioni sollevate e la Life, a sua volta, ci conferma che è pronta ad accettare l'invito. E a sostegno della Life arrivano anche le parole, dell'ex assessore all'immigrazione luri Farabegoli che per oltre dieci anni ha avuto la delega all'immigrazione. Insieme al comitato "Una moschea per la città", anche le rappresentanti della Life an-dranno venerdì 18 gennaio dal sindaco per un incontro che segue quello del primo cittadino con i vertici del Centro di cultura islamico che hanno ribadito come le accuse dei ribelli siano prive di alcun fondamento.

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«Non vo amo gestire la moschea» II vicepresidente dei ribelli: «Chiediamo democrazia, pronti alle vie legali»

La spaccatura interna alla comu-nità islamica non accenna a placarsi. La replica del direttivo del Centro di cultura e di studi islamici che si limita-va a liquidare come calunnie e falsità le dichiarazioni alla stampa dei ribelli ovviamente non ha soddisfatto chi chiedeva più democrazia e trasparen-za. E ora, il passo successivo, potrebbe essere quello delle vie legali. Chiedia-mo chiarimenti al vicepresidente del neocomitato Una moschea per la città, Khalid Akarkaov, da 22 anni a Ravenna, artigiano edile, di origini marocchine.

Vicepresidente, andrete davve-ro per vie legali contro il direttivo del Centro islamico?

«Se non otteniamo le risposte che vogliamo sì».

Potrebbero farlo anche loro, vi-sto che sostengono che li calun-niate...

«Che lo facciano, non abbiamo paura della legalità. Noi chiediamo solo di vedere documenti e numeri. Di vedere il conto corrente con le dona-zioni per la moschea cui anche noi ab-biamo partecipato e di far sì che ven-gano indette elezioni democratiche, per rinnovare un direttivo scaduto».

Il presidente del Centro ha defi-nito "scaduto" una parola forte...

«È una frase che si commenta da sè. Ogni tre anni il direttivo va rinnovato e questo ha concluso il proprio man-dato nel 2012. Ora, il punto è che non può essere questo direttivo a indire le nuove elezioni, perché non è più in ca-

rica, di fatto». Quindi vorreste un intervento

esterno? Una sorta di "caschi blu"?

«Ma no, noi vorremmo che tutto fosse fatto all'interno della comunità. Che si indicesse un'assemblea che elegga un organismo terzo che faccia

svolgere elezioni. Tutto qui. Ma quando abbiamo chiesto una riunione per vedere do- cumenti e parlare di questo rinnovo, il direttivo, invece di quello che chiedevamo, ha chiamato la polizia».

Sembrate ribelli spun- tati all'improvviso...

«Macché siamo tutte per-sone che siamo lì da sempre, da via Scaletta, che eravamo lì quando è stato acquistato il terreno alle Bassette, che ha versato e partecipato finché ci è stata data la possibilità».

Sempre da fuori, il vo-stro sembra uno scontro molto politico, per il pote-re e la gestione della mo-schea di fatto.

«A noi non interessa gesti- re la moschea, noi abbiamo

un lavoro, tutti sanno di cosa vivia- mo. Vogliamo solo che a decidere del- la gestione sia l'assemblea, siano le persone che ne hanno resa possibile per primi la costruzione. E invece, sap- piamo per certo, perché ci è stato det- to personalmente, che sarebbero già intercorsi accordi perché l'Ucoii gesti-

sca gran parte della nuova moschea». Che problema ci sarebbe? Non

le piace l'Ucoii? «No, nessun problema con l'Ucoii,

se l'assemblea decide che così dev'es-sere. Ma non possono deciderlo le cin-que persone del direttivo, che non hanno questo potere, dovrebbero star lì tre anni e poi basta. Loro sono lì e vengono elette per essere interlocuto-ri con l'esterno, con le istituzioni, ma devono fare quello che decide questa assemblea».

Ma cos'è questa assemblea? «In pratica sono le persone che par-

tecipano e frequentano la moschea, di

«Questo direttivo è illegittimo, non può organizzare

le elezioni»

solito le discussioni e le decisioni si prendevano nei giorni delle nostre fe-ste, quando appunto c'erano più per-sone. Fino a quattro anni fa tutto ha sempre funzionato. Ora non ricordo da quanto tempo non è stata convoca-ta».

E l'Iman che ruolo ha in questa vicenda?

«Nessuno, l'iman ha un contratto, è un dipendente del Centro, ha un li-mitato potere decisionale».

Ma siete davvero un'ottantina come dite? C'è chi ne dubita..

«Ma noi abbiamo registrato il no-stro comitato a Ravenna Entrate e stiamo raccogliendo firme. Andremo anche dal sindaco con tutta la nostra documentazione. Loro sono in grado di fare lo stesso?».

Federica Angelini

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Faral,egoli (Thr): ■■Il vero voto utile è quello per Ingroi.

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I COMUNISTI/l

Armuzzi si dimette: «Preso in giro dai vertici del Pdci»

In polemica con i vertici nazionali dei Comunisti italian, il segretario provinciale Laimer Armuzzi si è dimesso dall'incari-co perché, spiega, si è sentito «preso in giro dai quadri naziona-li che prima ci hanno mandato a votare per due volte alle pri-marie del centrosinistra, e poi ci hanno detto che l'accordo non c'era». Non solo, quello che Armuzzi chiama "cartello elettora-le", ossia la lista Ingroia, proprio non gli piace. «Il voto rischia di essere inutile — sostiene l'ormai ex segretario — vengo dal Pci e so che a un certo punto bisogna fare delle scelte: vogliamo far vincere que- sto centrosinistra, dove dentro c'è peraltro anche Sel con cui abbiamo condiviso molte battaglie, o ri- schiare una mancata vittoria?». Perché, pur am- mettendo che questo centrosinistra non è perfetto, Armuzzi dice di aver sentito, da Bersani, cose molte interessanti come «la riformulazione dell'Imu o la patrimoniale». Ma cosa voterà quindi l'ex segreta- rio del Pdci a fine febbraio, Sel o Pd? E che futuro po- litico lo aspetta? «Ancora, sul voto, non mi sono po- sto il problema, non lo so. Io ho sessant'anni e il mio futuro politico è alle spalle. Non credo che per fare politica sia necessario essere dentro partiti, che tuttavia continuo a difendere e a ritenere ne- cessari. Per quanto mi riguarda non lo so, posso re- stare indipendente». A proposito di partiti, è dello scorso anno la nomina di Armuzzi nel cda di Ravenna Holding in quota Federazione della sinistra, al posto di un uomo di Prc (non a caso Prc manifestò pubblicamente la propria contra-rietà a quella nomina). Adesso che non ha più un ruolo nella li-sta di falce e martello, si dimetterà anche da quell'incarico? «Non c'era stata nessuna trattativa, è stata un ricostruzione vostra. La nomina il sindaco l'ha fatta sulla base della persona e del currriculum. E comunque, la nomina è sua, a lui va chie-sto. Certo che non capisco proprio perché ogni volta che uno fa un ragionamento politico questo deve riverberarsi anche sul-l'assetto istituzionale. Il fatto che la mia nomina non avesse targa politica è dimostrato proprio dal fatto che all'epoca fu di-sconosciuta da una parte della forza politica che avrebbe dovu-to rappresentare». Certo che le dimissioni di Armuzzi sono ben più di un ragionamento politico. «Diciamo che ho congelato la mia iscrizione. Se Ingroia e il Pdci confermeranno le mie attua-li preoccupazioni, allora potrei decidere di andarmene definiti-vamente». Di certo, per ora, pare che non se ne andrà dal cda di Ravenna Holding visto che il Sindaco, da noi interpellato, non intende entrare nella polemica e non sembra comunque in-tenzionato a chiedere dimissioni. (fe. an.)

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. Fambegoli(Thr): ■■Il vero voto utile è quello per logroi.

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Consiglio regionale: i tre ravennati (per ora) non rinunciano al vitalizio e continuano a versare

Almeno per ora, i tre consiglieri regio-nali ravennati, ossia Miro Fiammenghi e Mario Mazzotti del Pd e Gianguido Baz-zoni del P dl non sembrano intenzionati a rinunciare al vitalizio. Continueranno dunque, a differenza di una quindicina di colleghi, a versare quei mille euro al mese che potranno garantire loro, dal compi-mento del 60esimo anno di età, una cifra pari a circa un terzo dell'attuale indennità se avranno (come dovrebbe accadere con i consiglieri Pd) dieci anni di versamenti alle spalle o circa un ven-ti percento consoli cinque anni. Sono gli ultimi consiglieri a poter scegliere se usufruire di questa forma di pensione (che pensione tecnicamente non é), perché dalla prossima legislatura, come hanno deliberato loro stessi, l'indennità sparirà del tutto. Per chi lo desidera, secondo una norma nazionale accolta anche dall'E-milia Romagna, questo è possibile da subito. Non si versano più i mille euro al mese, si può chiedere la restituzione di quanto già versato, e finito il mandato, non si incasserà più nulla. Un accor-gimento che nel medio lungo termine poterà benefici, ma che sul

breve di fatto richiederà risorse aggiuntive pubbliche per pagare tutti i vitalizi già ma-turati. Oggi infatti la spesa della Regione per questa voce si aggira su 5 milioni scar-si. Mentre le entrate che consistono nei versamenti volontari sono pari a circa 700mila euro, destinate dunque a scende-re in virtù di quei consiglieri che hanno già deciso oggi che, da anziani, eviteranno di pesare sulle casse pubbliche, perché è ovvio che, salvo premature dipartite, per

quanto si possa aver versato nelle casse regionali, ciò che viene re-so in termini di vitalizio è nella maggior parti dei casi di gran lun-ga superiore. I consiglieri in carica avranno un'altra finestra, do-po la prima che si chiudeva il 15 gennaio, per chiedere (a rate e so-lo dopo approvazione degli organi predisposti) di rinunciare al vi-talizio e riavere (senza interessi) quanto già versato. O, in caso, possono comunque decidere di chiedere una riscossione anticipa-ta della cifra entro il compimento del sessantesimo anno di età. Un dilemma che le prossime generazioni di consiglieri regionali non dovranno nemmeno porsi.

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17/01/2013

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press LinE RAVENNA

. Fambegoli(Thr): ■■Il vero voto utile è quello per Ingroi.

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Passeggiata elettorale per Beppe Grillo Il primo dei big nazionali a confermare la propria

presenza a Ravenna in una tappa "fuori programma" del suo tsunami tour è Beppe Grillo. Pare infatti uffi-ciale che sabato 26 gennaio (prima di passare nel po-meriggio e in serata da Cesena, alle 17, e Rimini, alle 21) il leader del Movimento 5 Stelle sarà nella città dei mosaici per quella che viene definita come una "pas-seggiata" dalle 12.30 alle 13.30.

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17/01/2013

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press unE RAVENNA

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Da sinistra luri Fara egoli e Laimer Armuzzi durante la campagna elettorale per le ammininistrative in cui

insieme Prc e Pdci correvano sotto il simbolo Federazione della sinistra

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inaugurazione

NUOVA SEDE PER PRC Lunedì 21 dicembre alle 18.30 inaugura la nuova sede di Rifondazione comunista a Ravenna, in via Lanciarli 133 con la presenza di Roberta Fantozzi, responsabile lavoro nazionale Prc. A seguire cena di autofinanziamento. Info: 333 9077621.

sponsor arancioni

MARESCOTTI PER LA RIVOLUZIONE CIVILE Tra gli sponsor illustri della Rivoluzione „ civile di Ingroia c 'è anche il noto attore di Bagnacavallo Ivano IVIarescot-ti che su face-book ha annun- ciato I

„ intenzio-

ne di abbando- nare definitiva- mente il Pd per aderire al pro-getto dell'ex pm.

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Farabegoli (Prc): «Il vero voto utile è quello per Ingroia» di Federica Angelini

Mentre il segretario provinciale del Pdci annuncia le dimissio-ni dal partito in protesta contro il progetto della lista Rivoluzione civile di Ingroia a cui anche i comunisti hanno aderito e la candi-datura dell'ex grillino Giovanni Favia come capolista proprio in

Emilia Romagna, a difendere quella scelta c'è il segreta-rio dell'altra anima della Federazione della sinistra, la realtà politica che alle amministrative del 2011 si era pre-sentata unita alle amministrative, il segretario provin-ciale di Prc Iuri Fa-rabegoli.

Segretario, lei al contrario di Armuzzi è convinto del progetto Ingroia e di Favia capolista?

«Appoggio convintamente una scelta più che necessaria, quella di una forza davvero alternativa a Berlusconi e Monti. Fa-via non è un problema, ha aderito a una lista con punti di pro-gramma che sono chiaramente di sinistra, a me quello interessa. E, poi, siamo sinceri, ne abbiamo votati ben di peggio».

Ma voterete un simbolo senza falce e martello. Non è un po' rinnegare il vostro passato?

«Non è la prima volta che non presentiamo il simbolo, la diffe-renza con altre situazioni è che questa volta sarà una rinuncia che faremo tutti e non il frutto di una preclusione nei confronti della falce e martello, come era accaduto a Faenza, per esempio,

dove invece decidemmo di presentarci e che non si profila lo scio-glimento di alcun partito, come fu invece nel caso dell'Arcobale-no, la vera ragione di quel fallimento elettorale. Se ora non fossi-mo disposti a farlo per un progetto che vuole portare in Parla-mento pezzi di società civile per una politica alternativa a Berlu-sconi e Monti saremmo settari».

E il nome del leader nel simbolo, per cui criticavate Sel, per esempio?

«È una cosa che a me non piace, e Ingroia stesso avrebbe preferito non mettere il proprio nome. Ma dati i tempi stretti e le elezioni antici-pate, molti esperti di comunicazione a lui vicino gli hanno consigliato di farlo per ragioni di rico-noscibilità».

Vi trovate insieme all'Idv, a sostenere una forza che non è alleata al Pd, mentre qui siete al governo con il centrosinistra. Potrà avere ricadute sul territorio?

«Il nostro nemico non sono il Pd e Sel ovviamente, ma Berlu-sconi e Monti. Il punto è che il vero voto utile è alla lista Ingroia proprio per dare forza a un soggetto che possa essere un interlo-cutore, per Bersani, alternativo a Monti. Personalmente sono sempre stata».

Torniamo al suo ex collega Armuzzi. Da segretario del Pdci aveva ottenuto un posto nel cda di Ravenna Hol-ding, una nomina che voi avevate pubblicamente conte-stato. Pensa che a questo punto dovrebbe dimettersi an-che da quell'incarico?

«Ho sempre detto che Armuzzi non rappresen-tava Prc e la Federazione della sinistra in quel ruolo, figuriamoci se può rappresentarla adesso».

Chiederà al sinda-co Matteucci di inter-venire, visto che le nomine sono di sua competenza?

«Io al sindaco non in-tendo chiedere nulla. Bi-sognerebbe che ogni tanto fosse il sindaco a venire da noi, nel rispet-to delle parti».

«Armuzzi? Non ci rappresentava

prima nel cda di RaHolding,

figuriamoci ora...»

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H punto

LA 28ESIMA SETTIMANA Si definiscono nati-morti i bambini che abbiano superato le 28 settimane di gestazione al mo-mento del parto. Il bambino nato morto è regi-strato all'anagrafe nello stato civile ed ha i diritti che spettano ad ogni altro essere umano, indi-pendentemente dal fatto che la sua morte sia av-venuta mentre era ancora nell'utero della

ma dre. Ha quindi anche il diritto alla sepoltura eal: la cerimonia funebre' Se í genitori lo richiedono

possibile anche la sepoltura di bambini morti in utero prima delle 28 settimane e anche di bambini abortiti (per qualunque motivo o in qualsiasi circostanza, compresa l'interruzione volontaria), purché la domanda sia presentata entro 24 ore dall'evento. La legge non fissa alcun limite di età gestazionale sotto il quale non si possa richiedere la sepoltura.

Bimba nata morta in ospedale Salma dimenticata in barella

17/01/2013 pressunE RAVENNA ,›INTORN

Direttore Responsabile: Fausto Piazza

Periodicità: settimanale

Tiratura: n.d.

Diffusione: n.d.

Bimba nata morta in ospedale Salma dimenticata in barella

È nata morta alla 38esima setti-mana di gestazione per complicazioni durante la gravidanza ma, per un er-rore nella comunicazione interna tra il personale ospedaliero, il cadavere della neonata non è stato trasportato alla camera mortuaria ed è stato ri-trovato abbandonato su una barella nell'area di smistamento. Sull'episo-dio, avvenuto all'ospedale Santa Ma-ria delle Croci di Ravenna tra sabato 12 e domenica 13 gennaio, la direzio-ne del nosocomio ha avviato un'inda-gine interna e la procura della Repub-blica, come atto dovuto, ha aperto un fascicolo acquisendo i risultati del-l'autopsia per verificare eventuali re-sponsabilità nella condotta degli ad-detti.

Nel tardo pomeriggio di sabato il parto. Il feto, come da prassi per ogni morte che avviene in reparto, è stato sistemato nella dovuta maniera su una barella trasportata in un locale apposito non accessibile al pubblico da dove il personale della camera mortuaria avrebbe dovuto ritirarlo la mattina seguente prima delle 7 insie-me a un'altra salma presente nella stanza. L'informazione, si è appreso dall'Ausl, però non ha seguito il pro-tocollo predefinito. Gli operatori, co-me abbiamo ricostruito sul nostro si-to www.ravennaedintorni.it, non erano al corrente di questo decesso e hanno ritirato solo l'altra salma di cui invece erano stati adeguatamente informati: non accorgendosi nemme-no della presenza del feto avvolto in

un lenzuolo verde hanno spostato al-l'esterno del locale la barella perché fosse portata alla zona dove vengono riordinate e smistate per l'utilizzo nel-l'attività ospedaliera. Lì è avvenuto il ritrovamento a metà mattina da par-te degli addetti alla distribuzione delle lettighe.

Inizialmente si è temuto si trattas-se dell'abbandono di un feto da parte di ignoti ed è stato allertato il presidio di polizia interno al Santa Maria delle Croci. Dai primi accertamenti si è po-tuto verificare come stavano invece le cose.

«Appena ho saputo della cosa mi sono scusato a nome mio e dell'ospe-

dale con i genitori - ammette Andrea Neri, direttore della struttura -. È sta-to un disguido nella comunicazione tra il personale che non doveva acca-dere e faremo di tutto perché non ac-cada più. Abbiamo avviato un'inda-gine interna subito: ho passato la do-menica in ufficio per ascoltare il per-sonale coinvolto e stendere una rela-zione che sarà ultimata domani». Possibili sanzioni: «Al momento ci in-teressa prima di tutto chiarire dove si è inceppata la procedura standard di comunicazione. Non è escluso che in un secondo momento possano esser-ci provvedimenti disciplinari».

Andrea Alberizia

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Bimba nota morta in ospedale Salma dimenticata in barella

17/01/2013 press LinE RAVENNA )1 N 1_ - g

Responsabile: Fausto Piazza

Periodicità: settimanale

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Diffusione: n.d.

I L'...MTE.R.R.a.GAZIGME...

«Malori tra i pazienti al Cmp. Ambulatori inquinati?»

Ambulatori medici traslocati al Cmp di via Fiume Montone Ab-bandonato per i malori accusati dai pazienti prima e dopo le visite, malesseri tra i tecnici del laboratorio analisi dell'ospedale: sono due casi evidenziati nel-l'interrogazione al sin-daco presentata dal consigliere comunale Diego Rubboli (Fds) perché l'Ausl risolva quello che appare a tut-ti gli effetti un problema di inquinamento dell'aria in alcuni ambienti delle sue strutture. Non è la prima volta che il consigliere della Federazione della sinistra lancia l'allarme sulla tematica. Lo fece già a marzo del 2012 con un'altra interrogazione segnalando i casi di quei lavo-ratori del laboratorio che erano dovuti ricorrere al pronto soc-corso. Ora a distanza di dieci mesi, Rubboli si rivolge di nuovo al primo cittadino per ottenere «un intervento urgente e straor-dinario dell'Ausl affinché questa situazione venga affrontata». E cita alcuni episodi: nuovi malori al laboratorio analisi, il traslo-co di alcuni ambulatori Ausl al Cmp. Le indagini condotte a suo tempo dall'Ausl, e riprese dal consigliere comunale, avrebbero accertato una problematica specifica per l'edificio che ospita il laboratorio analisi e l'anatomia patologica: «A seguito di so-praluoghi dei tecnici addetti alla sicurezza e prevenzione, furo-no rilevati nove tipi di problemi ed intraprese tre tipi di azioni di miglioramento. Senza entrare nei dettagli vorrei sottolineare che un problema particolarmente inquietante: la presa d'aria per il condizionamento del laboratorio analisi, localizzata sul tetto, è in grado di captare l'aria espulsa dalle cappe dell'ana-tomia patologica carica di solventi tossici. Si tratta di un grave difetto di progettazione risalente alla costruzione dell'edificio negli anni ottanta».

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tm ombre e idoli del leallo contemporaneo

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17/01/2013 pressunE RAVENNA )1 N 1_ - g

Responsabile: Fausto Piazza

Periodicità: settimanale

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Viso-in-aria: tra ombre e idoli del teatro contemporaneo

Tornano gli appuntamenti di Ravenna viso-in-aria, la nuova stagione di teatro, musica, danza, proiezioni e incontri creata con la direzione artisti-ca di Ravenna Teatro, cooperativa E, Libra/II Lato Oscuro della Costa che si snoda in diversi spazi, dal teatro Rasi all'Almagià, dall'Ardis Hall al Cisim di Lido Adriano.

Diverse le iniziative in calendario tra il 18 e il 21 gennaio. A riaprire il sipario del teatro Rasi venerdì 18 gennaio alle 21 sarà la compagnia Menoventi (tra i soggetti che hanno formato la cooperativa E) che porta in scena L'uomo della sabbia - Capriccio al-la maniera di Hoffmann ispirato dall'omonimo rac-conto di E.T.A. Hoffmann sull'ambiguità dell'esse-re umano e sull'occulto. Uno spettacolo ironico ed onirico grazie al quale il gruppo faentino è giunto alla ribalta della scena contemporanea italiana, intraprendendo una tournée internazionale che li ha portati fino a Mosca. L'uomo della sabbia di Me-noventi al Rasi è anche la porta di ingresso per il focus In Ombra — indagine su doppio, idoli, parvenze (curato da E) che prosegue fino al 21 gennaio e che si intreccia con le visioni di artisti: le compagnie teatrali Muta Imago con lo spettacolo (a+b)3 e due lavori del coreografo Alessandro Bedosti (Due ritratti), entrambi in scena sabato 19 gennaio all'Almagià (rispettivamente alle 21 e alle 19.30).

Dal 18 al 20 replica per tre sere consecutive (ri-spettivamente alle 23, alle 22.30 e alle 17, sempre all'Ardis Hall di via Bondi, zona Bassette) lo spetta-colo asprakounelia (Treno Fantasma) della compa-gnia ErosAntEros (altra compagnia che fa parte di E).

Oltre agli spettacoli delle compagnie, sono previ-sti due incontri, entrambi il 18 gennaio al teatro Rasi. Dalle 14 "Le Buone Pratiche del Teatro 2013" saranno raccontate nell'incontro Verso l'Europa a cura dell'associazione Ateatro. Questo appuntamento preparatorio legato al progetto del-le "buone pratiche del Teatro" (giunto al nono an-no) è curato da Mimma Gallina (docente alla scuo-la Paolo Grassi di Milano) e da Oliviero Ponte Di Pi-no (scrittore e critico teatrale). Saranno presenti e daranno la loro testimonianza operatori teatrali, artisti, organizzatori e rappresentanti di Ravenna, Perugia e Matera candidate a capitale europee del-la cultura nel 2019 (www.ateatro.org).

Dalle 20 invece il talk radio Radio Zolfo curato da Altre Velocità: gli ospiti di questa puntata sono Alberto Bucci (organizzatore di festival cinemato-grafici) e Enrico Fedrigoli (fotografo e stampatore,

che ha realizzato numerose locandine teatrali e re-portage, tra gli altri, per il Teatro delle Albe e Fanny&Alexander); cura gli interventi musicali li-ve la solista Francesca Morello (con il suo progetto Restless Yellow Flowers). Conducono Lorenzo Do-nati e Rodolfo Sacchettini.

Ad arricchire la programmazione, sabato 19 gennaio alle 17 al teatro Rasi si terrà un incontro con gli artisti ospiti (Alessandro Bedosti, ErosAn-

tEros, Menoventi, Muta Imago). Il focus In Ombra si concluderà invece lunedì 21

dalle 21.15 all'Almagià di Ravenna con la proie-zione di Fata Morgana di Werner Herzog, al termine del quale Franco Masotti curerà una selezione mu-sicale a partire dall'immaginario proposto dal fo-cus e dal film di Herzog.

Il progetto di formazione per Ravenna viso-in-aria prosegue infine con il collettivo Zapruder Film-makersgroup che per la prima volta in Italia con-duce tre giorni di laboratorio sul linguaggio del 3D e della stereoscopia (al Museo d'Arte di Ravenna-Mar dal 18 al 20 gennaio, in collaborazione con Osservatorio Fotografico).

Info e prenotazioni: 0544 456716 dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 16, mail: [email protected], sito internet: www. ravennavisoinaria.com). Pagina 15

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Una nuova trilogia verdiana con i giovani autori del m+

17/01/2013 press LinE RAVENNA )1 NT( -nzNi

Direttore Responsabile: Fausto Piazza

Periodicità: settimanale

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Una nuova trilogia verdiana con i giovani autori del web

Il Ravenna Festival consolida la sua nuova vocazione ad essere una mani-festazione artistica e culturale attiva tutte le stagioni: a breve è attesa l'an-teprima mondiale dei Momix (5-10 febbraio) poi si concentrerà sul cartel-lone estivo fra giugno e luglio (la pre-sentazione pubblica è prevista sempre in febbraio), quindi in autunno ripro-porrà, in occasione del bicentenario, una seconda trilogia verdiana ispirata alle tre opere legate al teatro shake-speariano. Di certo il Falstaff, si presu-me anche Otello e Macbeth, nonostan-te questi due titoli non siano ancora stati annunciati ufficialmente. Il pro-getto sarà sempre ideato e curato da Cristina Muti e coinvolgerà anche un gruppo di giovani autori (nel campo del video, della fotografia e della scrit-tura) che sono emersi in occasione della prima trilogia, nello scorso au-tunno, grazie all'idea di far incontrare nuove generazioni di creativi con la tradizione della lirca attraverso l'uti-lizzo di internet. Un'idea di uno dei di-rettori artistici del Festival, Franco Masotti, nata in poco tempo ma che ha dato esiti positivi inaspettati e che sarà riproposta anche in occasione del progetto verdiano del 2013.

Se "Trilogia d'autunno 2012", ac-colta da un grande successo di pubbli-co e di critica, ha costituito l'approdo di molti anni di sperimentazioni e pro-duzioni realizzate secondo dinamiche laboratoriali e affidate ai giovani, è con la stessa filosofia che il Festival, lanciando Verdi Web, ha inteso affida-re proprio a loro una nuova, incon-sueta "lettura" del teatro d'opera. È nata così l'idea di fare del laboratorio teatrale sulla trilogia Verdiana il sog-getto di Verdi Web, il progetto che aprendo le porte del Teatro Alighieri per l'intero calendario di prove di Ri-goletto, Trovatore e Traviata ad un

gruppo di ragazzi dai 16 ai 28 anni ha consentito di offrire loro una speciale opportunità di espressione artistica per avvicinarsi all'esperienza teatrale e musicale attraverso un approccio personale di foto, video e testi pubbli-cati pressoché quotidianamente dagli autori stessi sul sito realizzato ad hoc: verdiweb.it Diciassette i ragazzi am-messi al laboratorio scelti, tra le nu-merose candidature pervenute da tut-ta Italia, dalla commissione coordina-ta da Franco Masotti, co-direttore ar-tistico di Ravenna Festival, e compo-

sta da tre esperte ravennati del setto-re: per la fotografia Alessandra Drago-ni, per i testi la vincitrice del "Cam-piello Giovani" Martina Evangelisti e per la sezione video Marianna Pane-barco. Fra i protagonisti dell'edizione appena conclusalo fotografi (Marti-na Zanzani, Luca Concas, Miriam An-conelli, Silvia Tortorella, Valentina Casadei, Mariasole Lega, Federica Ca-rioli, Alex Alvisi, Giulia Baraldo e Matteo Gemolo); 5 per la sezione testi (Anna Bonazza, Mirko Dadich, Mario Ouaggiotto, Valentina Alfonsi e Va-

lentina Malerba) e 2 videomaker (Matteo Bevilacqua e Barbara Ciriel-lo).

Tutti i partecipanti hanno 'conqui-stato' giorno dopo giorno il teatro (la platea, i palchi, il foyer, il palcoscenico e i camerini...) partecipando con pas-sione e crescente consapevolezza del-la speciale opportunità offerta dall'in-tenso calendario di prove. Si sono co-nosciuti e confrontati, hanno condivi-so con gli artisti e lo staff tecnico an-che le pause i momenti di relax, osser-vando ed avvicinandosi ai protagoni-sti dentro e fuori la scena. E gli stessi artisti, in gran parte giovani cantanti, dopo esser stati incuriositi e affascina-ti dai lavori pubblicati su verdiweb.it in molti casi sono diventati anche complici di alcuni lavori, come nel ca-so del cortometraggio Devotissimo ser-vitore, realizzato in team da Matteo Bevilacqua e Barbara Ciriello, uno dei tanti sodalizi creativi che si sono rea-lizzati nel corso di questa esperienza.

Il successo complessivo di Verdi Web è testimoniato dalla qualità e l'o-riginalità dei lavori di tutti i parteci-panti e dai moltissimi contatti al sito che, come per il pubblico della trilo-gia, hanno avuto una significativa percentuale dall'estero. A conclusio-ne di questa prima edizione di Verdi Web, la commissione selezionatrice e la direzione del Festival ha consegna-to un attestato di partecipazione ed una tessera che consentirà ai giovani di Verdi Web di partecipare live agli spettacoli del cartellone estivo e han-

no sottolineato in particolare, con una menzione speciale, il lavoro quo-tidiano e gli elaborati finali di Anna Bonazza, Mirko Dadich, Matteo Bevi-lacqua, Barbara Ciriello, Martina Zanzani, Luca Concas e Miriam An-conelli.

Il Festival poi ha deciso di premiarli offrendo loro alcune opportunità pro-fessionali e esperienze, anche interna-zionali, nell'ambito del Festiva! 2013. La prima di queste vedrà Matteo Bevi-lacqua far parte, come videomaker, dello staff del Festival che seguirà l'imminente trasferta in Bahrain dove i119 e 21 gennaio la produzione di Ri-goletto firmata da Cristina Muti è stata scelta per inaugurare, celebrando Verdi, il nuovissimo teatro della capi-tale Manama Infine, i menzionati an-dranno a costituire un team creativo impegnato in una "campagna" nei luoghi verdiani, ma non solo, mirata alla raccolta di foto, video e testi —sempre con la massima autonomia e libertà creativa — per la nuova produ-zione di Falstaff, uno dei titoli della nuova trilogia firmata da Cristina Muti che dal 8 al 17 novembre con-cluderà il Festiva! 2013.

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Il Ravenna Festival riproporrà nell'autunno del 2013 l'allestimento

di tre opere di Verdi legate a Shakespeare e l'esperienza dei "retroscena" in internet

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Tatacoli da non parlar nel 2013 a RnvermaehlRanagm

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17/01/2013 press LinE RAVENNA )1 NTORN

Direttore Responsabile: Fausto Piazza

Periodicità: settimanale

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Gli spettacoli da non perdere nel 2013 a Ravenna e in Romagna

Una classifica di inizio anno, con il meglio del 2013. Non si tratta di fare previsioni, ma di osservare le stagioni teatrali a noi vicine in cerca di appun-tamenti da non perdere, da questa set-timana in avanti. Cominciamo da Ravenna, dalla stagione di prosa del teatro Alighieri, dove dal 17 al 20 gennaio (vedi box a centro pagina) arri-va Un tram che si chiama desiderio di Antonio Latella, vincitore del Pre-mio Ubu alla miglior regia 2012. La-tella scava attorno ai testi per farli parlare al presente, qui è alla prova con i rapporti famigliari tormentati della classe media americana negli anni '40, dipinti nella celeberrima opera di Tennesse Williams. Il 2 feb-braio, al teatro Rasi, Ravenna viso-in-aria presenta invece il trittico L'origi-ne del mondo, ritratto di nn inter-no della romana Lucia Calamaro, an-ch'esso vincitore di numerosi premi, una delle artiste migliori che abbia la nostra scena teatrale, spettacolo così descritto dal critico Massimo Marino: «indagine dolorosa e senza soluzione sull'essere donne, sull'essere figlie, madri, nonne, sul convivere nell'in-ferno dorato, senza speranza e senza alternativa, della famiglia, sul perder-si in frantumi per non riuscire a ritro-varsi nella ripetizione».

Spostandoci nella nuova coraggio-sa stagione di teatro contemporaneo a Forlì, al teatro Diego Fabbri è in pro-gramma il 15 marzo la performance dell'artista bulgaro Ivo Dimchev, I—ON, riflessione sulla metamorfosi, sul gioco, sull'animalità presente nel-l'essere umano, in una proposta spet-tacolare che eleva l'irrazionale a cifra creativa. Drngs kept me alive del fiammingo Jan Fabre è in programma il 9 marzo, nella sezione Tracce di nuovo del teatro Novelli di Rimini. Fabre è forse il coreografo e regista più discusso d'Europa, per le sue perfor-mance ad alta intensità emotiva, e in questa pièce indaga la soglia dell'esta-

si e dell'abisso. Negli stessi giorni (7-10 marzo) vale la pena recarsi anche a Cesena, al Teatro Bonci, per assiste-re a La Modestia per la regia di Luca Ronconi, su un testo del drammatur-go argentino Rafael Spregelburd. Oc-casione importante per seguire il per-corso di uno dei maestri della nostra regia (e di attori quali Fausto Russo Alesi e Maria Paiato), ma anche per incontrare una vicenda costruita co-me una scatola cinese, in cui varie tra-me si intersecano nella stessa sceno-grafia ma in geografie differenti, in cerca di possibili coincidenze.

Tornando in provincia di Ravenna, come di consueto poco o nulla vale una segnalazione. In attesa di festival e rassegne di fine primavera, non va tuttavia persa la nuova produzione de Le Belle Bandiere, Delirio a due, in anteprima il 6 marzo a Russi e 1'8 a Conselice. Elena Bucci e Marco Sgrosso vestono i panni del «lei e lui» immaginati dalla penna assurda di Eugene Ionesco, in occasione del ven-tennale della compagnia; personaggi che, scrivono i due, «apparentemente non parlano di niente di importante se non per loro, ma in realtà ci raccon-tano della paura della solitudine, della necessità di avere accanto un altro es-sere che testimoni della nostra esi-stenza, dell'irresistibile forza comica nascosta dentro le tragedie quotidia-ne che a tratti ci sembrano tanto im-portanti da impedirci di allargare lo sguardo al resto del mondo».

Buon 2013 a tutti quindi, a teatro. Lorenzo Donati

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17/01/2013 pressunE RAVENNA )1 NT( -nzNi

Direttore Responsabile: Fausto Piazza

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I capanni di Tazzari nella sede della Cna Dal 21 gennaio al 15 febbraio, la Cna provinciale ospita nella sua sede di viale Ran-

di, a Ravenna, la mostra fotografica Villa Acquadella, con opere di Luigi Tazzari rac-colte nell'omonimo libro edito da Damiani (96 pagine, 56 illustrazioni, www.damia-nieditore.com).Dopo l'omaggio alla nascita nel 2004 con I primi cinque minuti del-la mia vita, al mare nel 2005 con Un'estate al mare, al porto nel 2006 con Lat. 44'29', Long. 12'17' Est, ancora al mare nel 2007 e nel 2009 rispettivamente con Visual Echoes e Four Se asons , il fotografo ravennate con questo lavoro indaga il mon-do dei capanni da pesca delle valli romagnole, capanni intesi come "ingegneria autono-ma", dove materiali di scarto e arredi urbani vengono assemblati con ingegno.

Tazzari è poi in libreria da pochi mesi anche con il suo ultimo lavoro, Mare d'inver-no, sull'incredibile nevicata dello scorso febbraio in riviera.

L'inaugurazione della mostra è in programma lunedì 21 alle 17.30.

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ro 3 LcehnvenlaAqu:

17/01/2013 press LinE RAVENNA N TORN

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I s poRT cENTER

Lo storico 3 Laghi diventa Aquae 1120 gennaio si inaugura la rinnovata struttura sportiva di Porto Fuori

Si inaugura domenica 20 gennaio, con un ric-co "open day" di eventi e animazioni sportive e fitness lungo tutto il giorno, il rinnovato storico centro sportivo Tre Laghi di Porto Fuori, che ol-tre a strutture e prospettive cambia anche nome per diventare Aquae Sport Center. Nato a metà degli anni 70, per volontà di un'associazione di circa 400 persone, l'area costituita da ex cave ri-convertite alla pesca sportiva fu presto dotata di campi da tennis, piscina, pista di pattinnaggio, minigolf e anche di un ristornate.

L'obbiettivo del nuovo sport center Aquae è la valorizzazione funzionale della piscina, dato che la società di gestione della struttura, la ForSea di Marina di Ravenna, si occupa di formazione e addestramento del personale marittimo. La profondità di 4 metri della piscina lunga 25 me-tri con piattaforma per tuffi di 3 metri e il lago per la voga, hanno permesso all'impianto di es-sere accreditato presso il Ministero dei trasporti per l'effettuazione delle esercitazioni per il con-seguimento di una delle abilitazioni obbligatorie alla professione di marittimo. Inoltre, acquisen-do anche la gestione della parte sportiva dell'im-pianto, la ForSea ha convertito due dei sette campi da tennis, in una nuova struttura presso-statica che ospita ben 6 campi in sabbia per le at-tività di beach tennis, beach volley e foot volley. Sempre in ambito sportivo Aquae e il direttore Gianluca Lanigra puntano a rilanciare l'attività del tennis con il settore giovanile della Urbinati Tennis Academy e a promuovere il calcetto ri-qualificando i due campi in sintetico all'interno della tensostruttura.

Per quanto riguarda i tre laghi, l'intenzione è quella di sostenere la pratica della pesca sportiva in sinergia con professionisti del settore, con cor-si di insegnamento ed eventi. Durante il periodo estivo sono previsti anche corsi di avviamento alla vela con piccole derive a la realizzazione di

un Cre multispor t legato a tutte le attività del centro. Aquae si propone anche di organizzare manifestazioni di rilievo quali tornei con atleti federali e campionati amatoriali durante la sta-gione invernale, compresi stage con atleti di li-vello nazionale.

Nella toto, il direttore del nuovo Aquae Sport Center, Gianluca Lanigra; sullo sfondo i nuovi campi per le attività sportive al coperto su sabbia.

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CORSI OSS

19/01/2013

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press LinE sette sere Direttore Responsabile: Manuel Poletti

TURISMO I Dopo le polemiche degli albergatori di Federalberghi, Asshotel e Confindustria, tavolo istituzionale l'il febbraio

Ravenna, è scontro sull'imposta di soggiorno Dal 1° febbraio chi pernotterà a Ravenna dovrà pagare un'imposta di soggiorno. Sono esenti dal paga-mento dell'imposta: i soggetti con residenza anagrafica nel Comune di Raverina; i minori fino al compi-mento del quattordicesimo anno di età; i soggetti che assistono i degenti ricoverati presso strutture sanitarie del territorio comunale, in ragione di un accompagnatore per paziente; il personale appartenente alla poli-zia di Stato e locale, alle altre forze armate, nonché al corpo nazionale dei vigili del fuoco o della Protezio-ne Civile che soggiornano per esi-genze di servizio; gli autisti di pull-man e gli accompagnatori turistici che prestano attività di assistenza a gruppi organizzati dalle agenzie di viaggi e turismo. L'esenzione si applica per ogni autista di pullman e per un accompagnatore turistico ogni venticinque partecipanti. Dure le reazioni. «Si prende atto della decisione unilateralmente as-sunta dall'assessore Corsini di can-cellare il tavolo tecnico di confronto con le associazioni sull'imposta di soggiorno temendo che gli alberga-tori potessero partecipare in massa all'incontro - dichiarano i presiden-ti Asshotel Confesercenti, Filippo Donati, e Federalberghi Confcom-mercio, Nicolò Scialfa -. L'imposta che entrerà in vigore dal prossimo 1 febbraio comporta per gli operatori una serie di problematiche tecniche

e operative che il Comune deve an-cora affrontare e chiarire. A meno di 15 giorni dall'applicazione del-l'odiosa gabella il Coniune e l'ente incaricato della riscossione dell'im-posta non hanno ancora chiarito agli operatori come rilasciare le ricevute ai clienti, se e quali software utiliz-zare, quale modulistica compilare per la comunicazione periodica a Ravenna Entrate etc. L'unica comu-nicazione ricevuta a tutt'oggi è una mail di due righe con un link che rimanda al sito di Ravenna Entrate. Questa è l'attenzione che il Comu-ne di Ravenna ritiene di dedicare al settore ricettivo nonostante i ripe-tuti richiami alla concertazione ed al "fare sistema". Restano ancora da capire aspetti pratici che potrebbero caricare di ulteriori costi le imprese; se un cliente utilizza una carta di credito per il pagamento dell'impo-sta chi si farà carico delle commis-sioni? I contratti con i tour operator che prevedono la determinazione del prezzo al momento della stipula e si perfezionano con la prenotazio-ne della camera come devono essere considerati? La responsabilità poli-tica di tale assurda decisione ricade unicamente sul l'amministrazione comunale e sui partiti che non han-no avuto il coraggio di confrontarsi con gli operatori che ricordiamo sono il vero motore dell'economia turistica del territorio. Gli impren-ditori, se l'amministrazione non

mostrerà una reale e concreta di-sponibilità al dialogo ed all'ascolto delle loro istanze, potrebbero rite-nere superfluo, impegnarsi ai tavoli che verranno convocati dall'ammi-nistrazione di qui in avanti. Fanno presente sin d'ora che entro la fine del mese di gennaio verrà organiz-zato un importantissimo convegno, aperto solo agli imprenditori e non a chi ricopre incarichi di rappresen-tanza di questa amministrazione. Attraverso l'intervento di un coun-try manager di uno dei più impor-tanti portali di prenotazione online, verrà analizzato il rating della città di Ravenna sui maggiori portali di ricerca, ma soprattutto verrà certifi-cata da un ente indipendente e al di sopra delle parti la ricaduta econo-mica che l'imposta avrà sul settore e sulla città in termini di competi-tività con le altre realtà in concor-renza». «Siamo dispiaciuti per l'annulla-mento della riunione del 14 gennaio scorso relativa all'imposta di sog-giorno - dichiara Riccardo Capo, presidente sezione Turismo di Con-findustria Ravenna L'associazione si è sempre dichiarata in tutte le sedi ufficiali contraria all'introduzione dell'imposta, in quanto la ritiene un'occasione persa per l'offerta turi-stica del territorio, in uno scenario di mercato che nel 2013 si prospetta ancora problematico, e con tutte le difficoltà rappresentate da una crisi

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Ravenna, è scontro sull'imposta di soggiorno

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Ravenna, è scontro sull'imposta di soggiorno

CORSI OSS

19/01/2013

Periodicità: settimanale

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Diffusione: n.d.

press LinE sette sere Direttore Responsabile: Manuel Poletti

TIPOLOGIA STRUTTURA CLASSIFICAZIONE IMPOSTA/GIORNO (EURO)

Strutture alberghiere: 1 stelle 1,00

2 stelle 1,00

Alberghi o residenze turietico•sibinhlere (PITA o ~Idonee)

3 stelle

3 stelle superior

2,00

2,00

4 stelle 3,00

4 stelle superior 3,00

5 stelle 4,00

5 stelle superlor 4,00

Strutture rIcsttive unirla aperta:

a) Campeggi (piazzole dl colta per tendo, mulo», compor, ecc.)

1 stella

2 stelle

0,10

0,15

3 stelle 0,20

b) Campeggi (bun aiow e almliari)

4 stelle

1 stelle

0,25

0,20

2 stalle 0,30

3 stelle 0,50

4 Nelle 0,66

Strutturo extra alberghiere:

a) Case e appartamenti per vacanze gestiti in tona d'impresa

2 soli

3 soli

1,00

1,00

4 soli 1,00

b) Case e appartamenti per uso turistico di proprietà di privati, attività ~arie

,, .,,„ `"'" 1,00

dl alloggio e prime colazione, caso por ferie

3 sci 1,00 -

nessuna claselficazione

1,00

o) /ed à break/alt nessuna classificazione 2,00

d) Ostelli, affittacamere

e) Ostelli che offrono servizi e trattamenti aggiuntivi agli ospiti oltre al

nessun classIficezione

nessuna

1,00

2,00 pernottamento e prima colazione clessifteezione

Altre »Mogie rlvafthe No Al alloggio

1 margherita 1,00

a) AgrIturiaino 2 margherite 1,00

3 margherite 2,00

4 margherite 3,00

b) Strutture per alloggio e OCCOglienn a servirlo dl stabilimenti termali

5 margherite

nessuna dersiiikazione

4,00

2,00

che non ha ancora manifestato se-gnali di ripresa». Alle dure reazioni delle associazio-ni, risponde il Comune in una nota: «E' stato convocato dall'assessorato comunale competente, un incontro con le associazioni degli Albergato-ri di Confcommercio, Confesercen-ti e Confindustria per 1'11 febbraio prossimo. Al centro della riunione vi

sarà il confronto sulla destinazione degli introiti provenienti dall'impo-sta di soggiorno per migliorare l'of-ferta turistica e l'approfondimento` di alcuni aspetti tecnici legati al-l'applicazione dell'imposta stessa. Appuntamenti analoghi sono stati previsti con i sindacati rappresen-tativi degli operatori del comparto extralberghiero».

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«impossibile rimanere fuori f in un momento come questo»

sette sere

19/01/2013

Periodicità: settimanale

Tiratura: n.d.

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POLITICA I II bilancio vanta un attivo di 28mila euro

Primarie, utile per l'elezioni Il Partito democratico di Ravenna ha pro-dotto il bilancio economico delle Primarie per la scelta dei parlamentari, che si sono svolte il 30 dicembre 2012. Le entrate totali sono state pari a 36.208,49 euro, raccolti tramite le sottoscrizioni effettuate il gior-no delle votazioni. Le uscite sono state pari a 8.152,36 euro; la voce più sostanziosa è stata la spesa per la stampa dei materiali che è stata di 4.688,75 euro. Segue il costo degli affitti delle sale, per un totale di 1.388,46 euro; infine 75,15 euro di spese varie. Tutto l'utile, 28.056,13 curo, sarà utilizza-to per la campagna elettorale delle Politi-che che saranno decisive per il futuro del nostro paese. Quella cifra non sarà sufficiente a coprire i costi elettorali e quindi i circoli territo-riali del Pd lanceranno una sottoscrizione e prevederanno un calendario di aperture straordinarie per raccogliere fondi.

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Pm10. 66 sforamenti massimi, trend negativo

19/01/2013

Periodicità: settimanale

Tiratura: n.d.

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AMBIENTE I Cosa fare in futuro, parla l'assessore all'Ambiente del Comune

Guerrieri: «Blocchi del traffico, ma serve più mobilità sostenibile» Che fare dunque? Che «lo scor-so inverno sia stato tragico» lo ammette anche l'assessore al-l'Ambiente Guido Guerrieri, ora il problema è capire come agire. «Sui fattori meteoclimatici (che pure sono i più rilevanti) c'è poco da fare - premette l'assesso-re -. E quindi la linea, concordata ovviamente con la Regione è non fare passi indietro rispetto alle misure che finora hanno dato dei risultati, primo tra tutti il blocco del traffico». Se i dati delle emis-sioni fossero migliorati, rivela Guerrieri, si sarebbe potuto di-scutere sull'introduzione di que-ste misure. Ma così non è stato. E il nuovo accordo sulla qualità dell'aria prevede invece (come misura emergenziale) la possi-bilità di indire una domenica di blocco del traffico dopo 7 giorni di sforamenti consecutivi. E poi

ci sono le domeniche senz'auto: la prossima sarà il 3 febbraio. Ma a queste misure «repressive», spiega l'assessore vanno aggiun-te quelle che favoriscono un tipo di mobilità più sostenibile: «Da questo punto di vista arrive-ranno dalla Regione risorse per l'acquisto di bus verdi e 500mila euro per investimenti in piste ci-clabili e aree verdi». Interventi di sostituzione degli impianti più inquinanti degli edifici pubbli-ci (scuole) e progetti educativi (con fondi comunali). In attesa che si concretizzino progetti più ambiziosi, come lo sgombero di piazza Kennedy dalle auto. Ba-steranno? «Bè - ribatte Guerrieri -, la miglior misura "varata" que-st'anno per la qualità dell'aria è stata l'aumento del prezzo della benzina». Dove non arrivano i progetti, arriva la crisi. (d.ver.)

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Pm10. 66 sf prementi massimi, trend negativo

Guerrieri, al«ài>5;1;;iii., rve mobilitil sostenibile»

19/01/2013

Periodicità: settimanale

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Diffusione: n.d.

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AMBIENTE l L'analisi del metereologo Pier Luigi Randi

«Ci ha difeso il vento, - nel 2013 stesso problema» Benedetto Garbino. Il meteo, si sa, influisce parecchio sui dati delle emissioni di pm10 nel-l'aria. «La situazione peggiore si ha quando all'alta pressione si associano periodi di scarse precipitazioni - racconta il di-rettore di MeteoRomagna Pier-Luigi Randi com'è successo appunto l'anno scorso prima in inverno e poi anche in estate. Per fortuna, però, nel periodo estivo è arrivato il Fohn appen-ninico, più conosciuto come Garbino, a spazzare l'atmosfe-ra», un toccasana per dissolve-re le condizioni di stagnazione atmosferica e la concentrazione di pm10 nell'aria. Il periodo più difficile, per quel che riguarda le emissioni, prosegue Randi, è stato invece gennaio: «In in-verno l'alta pressione forma inversioni termiche che, in so-

stanza, creano a 200-300 metri di altitudine una specie di cap-pa capace di imprigionare gli inquinanti. In quel caso è stato invece il nevone di gennaio, con le sue precipitazioni, a salvare la situazione». E per il 2013, cosa possiamo aspettarci? «Chiaramente non è possibile fare previsioni attendi-bili a lunga portata. Ma possia-mo dire che l'estate in partico-lare è cambiata molto negli ulti-mi 20 anni, con un trend che ha segnalato un drastico calo delle precipitazioni e la persistenza delle alte pressioni. Mentre la stagione invernale ha registrato cambiamenti di minore portata, con la sola tendenza all'aumen-to delle temperature. Se il trend, com'è probabile, dovesse essere confermato, non resta che spe-rare nel Garbino». (d.ver.)

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Pm10: 66 sf tramonti massimi, trend negativo

Guerrieri, alo<cid5eiirWlico, eéi rve mobilitil sostenibile» nel

19/01/2013

Periodicità: settimanale

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AMBIENTE I Nel 2012 la situazione è peggiorata in città. Dal 2009 era in miglioramento. Parla Patrizia Lucialli di Arpa

Pm10: 66 sforamenti massimi, trend negativo Daniela Verlicchi

Quasi il doppio degli sforamenti consentiti per legge, e poteva an-che andare peggio. E il bilancio di un anno di pm10 a Ravenna, il 2012, «vissuto pericolosamente» dal punto di vista della salubrità dell'aria. A gennaio, le condizio-ni meteo avevano fatto temere il peggio: l'alta pressione inverna-le, se prolungata, avrebbe potu-to far schizzare il numero degli sforamenti, ma poi, come spiega il metereologo Pia Luigi Randi (vedi articolo a fianco), è arrivato il Gerbino a spazzare l'atmosfera in estate. «Siamo comunque quasi al doppio degli sforamenti annua-li richiesti dall'Europa», spiega la responsabile del servizio Sistemi Ambientali di Arpa Patrizia Lu-cialli. In particolare la stazione di fondo urbano di Caorle l'anno scorso ne ha rilevati 66 (contro i 68 dell'anno precedente), quella dei Giardini 39, quella di traffi-co urbano di via Zalamella 60 e la sentralina della Rocca 65. Dati che confermano quelli del 2011 (68 sforamenti nella stazione di Caorle) ma interrompono un trend positivo che nel 2009 vedeva

la stazione più inquinata fermarsi a 37 sforamenti di pm10 all'anno. «Quest'anno invece nessuna è riu-scita a rimanere sotto i 35 - precisa Lucialli - mentre la media annuale della diffusione dei pm10 nell'aria è al di sotto dei 40 microgrammi per metro cubo previsti per legge». Le centraline sono classificate in

base alla tipologia di emissioni ri-levabili in quel punto: «E' quindi previsto che una stazione di traf-fico come quella di via Zalamella abbia valori più alti dei Giardini e non significa che quella e una del-le zone più inquinate di Ravenna - spiegano da Arpa -. D'altra parte in inverno i valori si uniformano

perché le emissioni tendono a crea-re un "brodo" omogeneo in atmo-sfera». A formarlo, oltre alle con-dizioni meteo, secondo uno studio di Arpa, sono soprattutto i gas di scarico delle auto, almeno in cen-tro storico. E, in misura minore, il riscaldamento domestico, gli sca-richi industriali e quelli portuali.

»Le marmitte emettono pm10 a 50 centimetri da terra e spesso molto vicini ad altri recettori: è chiaro che hanno un impatto diverso da una ciminiera industriale che li ri-lascia a 30 metri d'altezza - precisa Lucialli: questo in generale perché in parti diverse dal centro della città, le emissioni industriali e portuali hanno tutt'altra rilevan-za. I valori, d'altra parte, sono in linea con quelli delle altre provin-ce: il bacino regionale dev'essere analizzato insieme». A partire dai prOssimi mesi, comunque, Arpa avrà alcuni strumenti in meno per analizzare la salubrità dell'aria in provincia: già dal primo gennaio infatti la Regione per mancanza di fondi (il loro mantenimento costava 35mila euro l'anno) non finanzia più la manutenzione in tre centraline: quella di via Mar-coni a Faenza, e quelle della Rocca e dei Giardini Pubblici a Ravenna: «Quella alla Rocca forniva dati dal '72 e il trend storico è importan-te mentre a quella posizionata ai Giardini si è preferita la centrali-na di via Caorle che dà valori più alti: è stata una scelta cautelativa. Quando non daranno più dati affi-dabili smetteremo di rilevarle».

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19/01/2013

Periodicità: settimanale

Tiratura: n.d.

Diffusione: n.d.

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SOCIALE I E' partito il 16 gennaio alla sala Buzzi. 112 volontari per l'associazione di protezione civile

Mistral, al via la formazione: «Iscritti disoccupati e stranieri» Sono più di una ottantina gli iscritti al corso per volontari di protezione civile di Mistral «Il corag-gio che non hai», partito il 16 gennaio alla sala Buz-zi di via Berlinguer. E tra essi, spiega la segretaria dell'associazione Flavia Sansoni, «molti disoccu-pati e stranieri». Quello di protezione civile, d'al-tra parte, è un volontariato dai connotati pratici e strettamente legato al territorio che evidentemente sentire fa sentire parte della comunità anche chi non è nato qua. «Il corso in realtà è aperto a tutti - spiega Sansoni -. Ed è rivolto a chiunque, da cit-tadino, voglia capire come affrontare le emergenze. Se poi qualcuno vorrà entrare a far parte di Mistral, ne saremo contenti». Con un'unica eccezione, pro-segue la segretaria della onlus: «Diciamo no, grazie al "Macho man style": nell'affrontare emergenze è fondamentale la consapevolezza che ognuno ha dei limiti e solo rispettandoli si può dare realmente una mano». 11 corso, organizzato con il patrocinio del Comune, gratuito e senza obblighi, si terrà alla sala Buzzi di via Berlinguer ogni mercoledì e saba-to a partire dal 16 gennaio per un mese circa. Tra i principali argomenti trattati: le leggi e ordinamen-to del volontariato di protezione civile, le basi pri-mo soccorso, psicologia dell'emergenza, viabilità e

restrizioni alla circolazione, messa in sicurezza di incidenti stradali, elementi di sicurezza per i soc-corritori in emergenza e nella quotidianità. Una lezione pratica infine sarà dedicata all'utilizzo dei mezzi e della centrale operativa. Tra i docenti in-fermieri del 118, medici e psicologi dell'emergenza, agenti di Polizia Municipale, dirigenti del Comune e gli stessi volontari dell'associazione. «Il successo di partecipazione a questo corso, ripetuto annual-mente da oltre dieci anni — commenta l'assessore al Volontariato Giovanna Piaia - conferma l'interesse dei cittadini verso la sicurezza urbana, un bene co-mune che, come tale, può competere anche a loro». Attualmente sono112 i volontari di Mistral impe-gnati, oltre che nelle emergenze, in vari servizi alla cittadinanza: dalla lotta alla zanzara tigre ai servi-zi d'ordine nel corso di importanti manifestazio-ni, dall'attraversamento dei bambini di fronte alle scuole a, ultimo in ordine di tempo, l'organizzazio-ne di iniziative all'interno della casa circondariale. «E siccome siamo tutti in età lavorativa (con mol-ti minorenni), c'è bisogno di un po' di ricambio». Info: alla sede Mistral di via Romea, ai numeri 347/9202019 e 0544/453073 o sul sito www.rcmi-stral.it.

Pagina 5 «Mai lavati i pavimenti in Tribunale da 25 anni«

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Annunciata una nuova trilogia di opere per il prossimo autunno

«Ravenna bissa su Verdi»

19/01/2013

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press unE sette sere Direttore Responsabile: Manuel Poletti

i Federico Savini

»Insomma, ormai possiamo dir-.. lo, il Ravenna Festival 2013 si

chiuderà con una seconda trilo-gia verdiana». E' piuttosto chiaro Antonio De Rosa, sovrintenden-te di Ravenna Manifestazioni, nell'annunciare che Ravenna si prenderà la briga di chiude-re l'anno verdiano, così come lo aveva anticipato nel novembre scorso con l'allestimento della Trilogia d'Autunno di Cristina Mazzavillani Muti. L'unica ope-ra di cui si parla apertamente nei corridoi dell'ente culturale di via Mariani è il Falstaff, ultimo grande lavoro di Verdi, ma dato che il tema sarà quello shake-speariano è facile intuire che gli altri titoli a cui lavorerà la Muti per l'autunno 2013 saranno, con ogni probabilità, quell'Otello che precedette proprio il Falstaff e un'opera più giovanile come il Macbeth. Il successo della Trilogia ope-ristica che ha chiuso in manie-ra inedita e trionfale il Festival 2012 è stato palese e al di là delle aspettative, con ricadute tangibili (e apprezzate) anche sul turismo, nonostante aleggi qualche perplessità sullo scar-so coinvolgimento degli enti di promozione turistica locale, pra-ticamente scavalcati dai promo-ter internazionali. «L'incoming turistico non è il nostro mestie-

re - ha commentato in proposito De Rosa -, ma ben vengano ini-ziative di marketing territoriale da parte di Comune, Ravenna Incoming e albergatori, a partire dallo stimolo delle attività cultu-rali». E a proposito di stimoli, il Rigoletto di Cristina Muti nei prossimi giorni, esattamente il 19 e il 21 gennaio, sarà portato in scena nel teatro Nazionale del Bahrain, sull'onda dell'interesse che il pubblico arabo sta mo-strando per Verdi. La notizia nel-la notizia è che nell'allestimento

è stato coinvolto anche il giovane filmaker Matteo Bevilacqua, uno dei protagonisti dell'innovativo progetto Verdiweb, che durante la lavorazione della prima trilo-gia d'autunno ha permesso a gio-vani fotografi, registi e scrittori di documentare i dietro le quinte degli allestimenti, con il doppio obiettivo di investire il mondo dell'opera con una ventata di freschezza e impegnare concre-tamente un gruppo di giovani artisti in un progetto di grande rilievo. «Documentare l'opera in rete

in tempo reale è stata una novi-tà assoluta, unica nel panorama di settore - commenta Franco Masotti, ideatore e coordinatore del progetto -. Da un lato l'ope-razione ha avuto buoni riscontri mediatici e dall'altro ha permes-so a tanti ragazzi praticamente digiuni d'opera di approfondire un mondo per loro nuovo, arric-chendolo con l'effervescenza del loro sguardo. Sul sito di Verdiweb è possibile ammirare i risultati di questo slancio, che tra le altre cose ha prodotto anche un cor-tometraggio che ha coinvolto gli

attori della trilogia. Il progetto è nato velocemente e si è sviluppa-to in maniera sorprendente. Lo riproporremo anche nel 2013 ma per i partecipanti dell'anno scor-so non è finita, perché alcuni di loro lavoreranno alle immagini di scena del Falstaff, che sarà al-lestito con largo uso di proiezioni e tecnologie digitali, sulla falsari-ga del Trovatore visto in novem-bre». «Sette ragazzi faranno parte del team creativo di Falstaff - ha ag-giunto l'altro direttore artistico Angelo Nicastro - e mi piace sot- . tolineare come il loro entusiasmo abbia concorso in maniera deter-minante ai grandi risultati otte-nuti dalla trilogia 2012». Con in testa l'idea fissa di «trasformare un'Italia da operetta in un'Ita-lia da opera», come ha chiosato Anna Bonazza, portavoce dei ra-gazzi di Verdiweb. Per quanto attiene al Ravenna Festival 2013, i curatori fanno sapere che il tema della pros-sima edizione è già stato scelto ma su questo vige il riserbo più assoluto, si saprà qualcosa di più a febbraio. Invece la formula di un festival suddiviso in momenti diversi nel corso di tutto l'anno è stata confermata, tanto che l'anteprima del nuovo spettacolo dei Momix, Alchemy, dal 5 al 10 febbraio all'Alighieri, è da consi-derarsi l'atto d'inizio della XXIV edizione della kermesse.

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5 I c..r. &2111 «Rosi Maramotti ,,: «Obiettivo rilancio»

19/01/2013

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press unE sette sere Direttore Responsabile: Manuel Poletti

A Ravenna ben 200 iscritti in meno all'Università per Adulti del neo presidente Luparini. Dai privati meno fondi

«Bosi Maramotti»: «Obiettivo rilancio» Daniela Verlicchi

Appena iniziato, e già in salita il compito di Alessandro Luparini, neopresidtnte dell'Università per la formazione degli Adulti Gio-vanna Bosi Maramotti. L'istitu-zione culturale (che quest'anno compie 28 anni) ha visto infatti diminuire iscritti e fondi negli ul-timi anni, principalmente a causa della crisi. E ora tocca al giovane storico contemporaneista 45enne di origini fiorentine (affiancato da un consiglio di gestione che vede al suo fianco, tra gli altri, Achille Alberani, Andrea Bassi, Nadia Simoni, Enzo Mòrgagni, Piera Nobili e Germana Stroc-chi) il compito di invertire la rot-ta. Non è semplice, ammette lo stesso Luparini: «Cercheremo di stringere i denti, difendere l'esi-stente e soprattutto il patrimonio culturale che questa istituzione rappresenta per Ravenna». La «Bosi Maramotti» nasce infatti nel 1985 come prosecuzione dei vecchi corsi serali promossi sul territorio dai sindacati: «All'epo-ca, i nostri iscritti erano soprat-tutto pensionati- spiega Luparini -, spesso in possesso della sola licenza elementare, che volevano capire di più del mondo che li cir-conda. E lo spirito dell'università per gli Adulti è e deve rimanere quello: come scriveva Giovanna Bosi Maramotti, che le ha dato il nome, questa è un'associazione di cultura informazione e aggior-namento. Non pretendiamo di fare ricerca, non è un'accademia ma una reale e viva società dicit-

tadini alla ricerca di formazione permanente». Da allora però l'identikit dello «studente» tipo della Bosi Ma-ramotti è cambiato parecchio: tra i circa 700 iscritti per l'anno 2012/2013, la media anagrafica è di 45 anni, i pensionati non

superano il 15%mentre ci sono una settantina di studenti delle superiori interessati soprattutto ai corsi di greco e di genetica e biotecnologia. «Avevamo molti iscritti anche a quello sull'Eu-ropa ma purtroppo non siamo riusciti a riproporlo perché il Pof

dell'istituzione con la quale lo facevamo (l'Università di Forlì) non è stato appr.ovato», raccon-ta Germana Strocchi, membro del consiglio di Gestione. Il 28% circa degli iscritti sono laureati o diplomati con esperienza univer-sitaria, e gli altri diplomati.

In netto calo il numero di iscritti ai corsi proposti dall'Università per adulti: «Nel 2009 erano 1200, l'anno scorso ci siamo attestati a 900 e ora siamo a 700. La crisi ha colpito anche la Bosi Maramotti - spiega Luparini -: in un clima di incertezza e ristrettezze eco-nomiche è chiaro che per prima cosa si tagliano i consumi cul-turali, anche se i nostri corsi di media costano 50 euro». Molto frequentati, in genere i corsi di lingua: quello di Inglese ha un centinaio di iscritti (divisi in 8 corsi) mente lo Spagnolo e il Te-desco si fermano a 10. Sorpren-dentemente richiestissimo, poi, il corso di «Lingua e cultura Ro-magnola», con 30 iscritti, anche giovani. «E poi tengono i corso di archeologia, psicologia, Salute e Benessere (20 iscritti) mentre sta per iniziare quello di Storia del '900». Calo delle iscrizioni a parte, la crisi si sente anche sul fronte dfi-nanziario: «Quest'anno abbiamo perso alcune importanti sponso-rizzazioni private che hanno fat-to diminuire il nostro budget del 15% (20mila euro circa -ndr)». Un altro 10% si è perso sul fronte delle iscrizioni. Confermato, in-vece, il contributo connesso alla convenzione con il Comune di Ravenna, di 8mila euro. Come fare? «Sarà necessario consoli-dare i rapporti esistenti, cercare nuove sponsorizzazione e ridur-re i costi, magari sensibilizzando al volontariato i professori non precari».

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«Gonfi« P una grande faremo sentire la nostra

19/01/2013

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Ampiamente previsto l'arrivo dell'ex direttore della Cna al posto di Gianfranco Bessi. In carica da luglio

Camera di commercio, Gigante presidente Come ampiamente previsto e già anticipato da «sette sere» in autunno, sarà Natalino Gigante, ex direttore della Cna, a guidare in futuro la Camera di commer-cio di Ravenna, subentrando a Gianfranco Bessi. 11 protocollo d'intesa è stato fir-mato nei giorni scorsi da tutte le associazioni di rappresentanza economica della provincia, un sistema di imprese molto arti-colato che esprime la sua impor-tante funzione economico-so-ciale attraverso il radicamento territoriale di oltre 40mila azien-de portatrici di valori culturali e professionali che si manifestano nei comparti manifatturieri, delle costruzioni, dei servizi, dél commercio e del turismo, dell'agricoltura, del welfare, del porto e dell'autotrasporto, del-l'artistico e tradizionale, Le associazioni firmatarie (Confartigianato, Cna, Cia, Coldiretti, Confagricoltura, Le-gacoop, Confcooperative, Agci, Confindustria, Confimi impre-sa, Confcommercio e Confeser-centi) hanno indicato di soste-nere la candidatura di Natalino Gigante nel ruolo di presidente e di Giorgio Guberti nel ruolo di vicepresidente. La nuova fase di rinnovo della Camera di Commercio di Ra-venna, la quarta dopo l'entrata in vigore della Legge 580/93, rappresenterà un appuntamento

importante per il mondo del-l'impresa ravennate, che affron-terà con forte spirito costrutti-vo e unitario, ribadendo così le scelte fatte nel 1997, nel 2002 e nel 2007, dimostratesi comples-sivamente positive e proficue per l'intero sistema della rappresen-tanza economica ravennate e per la Camera di Commercio, che ha potuto avvalersi di valide esperienze e di un governo sta-bile. Le associazioni hanno condivi- so, sul piano politico e sindaca- le, un accordo che affronta que-

sta nuova fase di rinnovo, che si concluderà con l'insediamento del consiglio camerale, l'elezio-ne del presidente e della giunta. L'accordo prevede che le azioni dell'Ente camerale dovranno concretizzarsi in un forte soste-gno dell'economia del territorio, attraverso il principio di sussi-diarietà, con interventi esclu-sivamente rivolti alle materie e ai servizi che il mondo associa-tivo economico non è in grado autonomamente di affrontare, sviluppando al proprio inter-no competenze all'altezza della

domanda proveniente dalle im-prese. Credito e servizi alle imprese, infrastrutture, innovazione, in-ternazionalizzazione saranno le priorità sulle quali l'Ente carne-rale dovrà finalizzare le risorse, avviando contestualmente un percorso di integrazione e siner-gia con altre Camere di Com-mercio, in particolar modo della Romagna. La presenza qualificata di im-prenditori ed esperti negli orga-nismi camerali contribuiranno a rafforzare il ruolo stesso della

Camera e, in particolare, nel-l'ambito di un progetto comune, a qualificare l'utilizzo delle ri-sorse disposte in bilancio, esal-tando la capacità camerale di fare sistema. Natalino Gigante, oggi vicepre-sidente della Camera di com-mercio, da luglio al vertice, sot-tolinea che «il 2012 si è concluso con una grande difficoltà per le piccole imprese del commercio e artigiane, è stato un anno di stagnazione, ci sono stati alcuni fenomeni di ridimensionamento occupazionale delle imprese sul nostro territorio. Nel corso del 2012 hanno sofferto soprattutto le piccole aziende, da uno fino a 20 occupati. Nel 2013 il primo semestre sarà ancora di stagna-zione, anche se il livello di per-cezione degli imprenditori in-dica uno sbocco possibile dalla crisi nella seconda metà dell'an-no. Detto questo, è necessario che avvenga un aumento della qualità della produzione, ci sia la ricerca di nuovi mercati ed una riorganizzazione da processi di lavoro. Determinante per il 2013 sarà un intervento più sostenuto del credito alle imprese, dovrà continuare il ruolo determinan-te dei Consorzi fidi. Il sistema di banche locali ha posto una giusta attenzione nei confronti delle imprese, sarà necessario un ulteriore fase di accompa-gnamento». (m.p.)

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Camera di commercio, Gigante presidente

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FOTO ROBERTO BERETTA

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Christian Fossi

«Uscire da Confapi ormai era ine-vitabile. Era diventata auto referen-ziale e non rappresentava più i biso-gni della piccola e media impresa, specie quella manifatturiera. Uscire e aderire a Confimi, che a sua volta è nata su questi presupposti, è stata una scelta logica e una sfida interes-sante per il futuro. Le pmi sono lo zoccolo duro del sistema economico italiano e finora non hanno avuto voce: le politiche industriale sono tutte pensate sulle grandi impre-se... che ormai non esistono quasi». Il neo presidente Gianni Lusa, 61 anni da compiere a febbraio, socio col fratello Maurizio dell'impresa di famiglia (la Renato Lusa di Mas-sa Lombarda), non fa giri di parole per spiegare come gli imprenditori aderenti a Confapi in provincia di Ravenna abbiano deciso di uscire dall'associazione per entrare nella neonata Confederazione dell'indu-stria manifatturiera italiana e del-l'impresa privata. Ad affiancare Lusa (eletto dal con-siglio direttivo, a sua volta scelto dall'assemblea, in carica tre anni e rieleggibile una sola volta) saranno il vice presidente vicario Roberto Resta della Resta di Faenza e i due vice presidenti Valeria Giacomo-ni della Sica di Alfonsine e Dante Uttini della Bam di San Patrizio. Completano l'organo direttivo i consiglieri: Roberto Gallamini di Abc di Ravenna, Rachele Morini della Fam di Granarolo Faentino, Renzo Righini della Fratelli Righini di Ravenna, Stefania Suzzi della Scr di Ravenna, Luciano Minguzzi del

Ca zaturificio Eiffel di Fusignano, Bruno Fusari della Minipan di Mas-sa Lombarda, Luigi ZII della Tur-chetti Bruno di Ravenna. Tesoriere dell'associazione sarà Maurizio Me-renda della Mer-Com di Faenza. L'assemblea del 4 dicembre scorso ha avviato un percorso di migra-

zione in Confimi che ha portato alla sua elezione a presidente. «Ovviamente è un grande onore avere la stima dei colleghi, ma è anche un grande onere, visto il mo-mento non proprio facile dell'eco-nomia e il passaggio da una strut-tura organizzativa ad una nuova. Ci

sarà un grande lavoro da fare, ma le sfide e le novità mi hanno sempre stimolato. Affronterò questa sfida in maniera positiva». Quali sono le priorità del suo man-dato alla guida di Confimi? «Vogliamo essere partecipanti con-creti ed attivi ad una nuova rappre-sentanza con istituzioni e sindacati. La nostra priorità è dare voce alla piccola e media impresa che spesso non è stata ascolta». Confapi Forlì-Cesena è confluita in Confindustria? «A nostro avviso un errore, ma ognuno faccia le proprie scelte. Ab-biamo posto un problema di rappre-sentanza». Quali sono le difficoltà maggiori e più ricorrenti per le piccole e me-die imprese del ravennate? «La situazione per le pmi è difficile per vari motivi. Innanzitutto pesa il calo del fatturato delle aziende in alcuni settori che ha messo in soffe-renza anche imprese sane. Nel mo-mento di bisogno, contrariamente ad ogni logica economia, abbiamo assistito alla spirale recessiva della stretta del credito che al posto di aiutare le realtà in difficoltà, le ha inguaiate maggiormente senza so-stenerle. Inconcepibile se si pensa che un'azienda è un valore per il territorio. Poi c'è un problema di sistema paese, con politiche econo-

miche pensate per la grande indu-stria e non per il 98% del sistema produttivo». Anche le banche locali hanno stretto le disponibilità? «Alle piccole e medie imprese non hanno dato aperture di credito maggiori». Oltre alla congiuntura economica, se ci sono queste difficoltà, è anche perché le piccole e medie imprese non sempre hanno saputo inno- varsi? - «Gli investimenti e l'innovazione salvano le aziende, anche se dipen-de molto dai settori. Se si fanno prodotti di base, come ad esempio le calze, è chiaro che non è possi-bile avere una grande innovazione. Investire significa infatti dare una prospettiva all'azienda e bisogna pensare ad un orizzonte temporale di almeno 5 anni... e meglio ancora dieci». Avete molto in comune con Cna e Confartigianato. Pensa a collabo-razioni? «Sono per una rappresentanza plu-ralista, ma sono anche disponibile a lottare insieme a chi ha gli stessi obiettivi». A livello locale che cosa possono fare le istituzioni? «innanzitutto sveltire le procedure che per le aziende sono un costo. Poi serve maggiore confronto con le istituzioni e supportare le esigenze condivise sul territorio». Che cosa ci dobbiamo aspettare dal 2013? «I primi sei mesi rischiano di esse-re come gli ultimi sei del 2012. Poi speriamo in un rimbalzo che forse ci sarà solo nel 2014».

Guido Lusa al vertice della piccola e media impresa ravennate dopo l'uscita da Confapi

«Confimi è una grande sfida, faremo sentire la nostra voce»

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Camera di commercio, Gigante presidente

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«Nel 2013 ci consolideremo«

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AGRICOLTURA I Incontro sabato 19 aII'Anspi di Solarolo

Il futuro della viticoltura Sabato 19 gennaio alle ore 15.30, presso la sala del circolo Anspi, in via Borgo Bennoli a Solarolo, è in programma la conferenza dal tito-lo «Viticoltura oggi e domani: il futuro di un settore strategico per l'economia agricola romagnola», organizzata dal Comune di Solarolo in collaborazione con Coldiretti, Cia e Copagri, col patrocinio e il contributo di Regione Emilia Romagna, Provincia di Ravenna e Cre-dito Cooperativo della Romagna Occidentale. Il programma prevede il saluto iniziale del sindaco di Solarolo, Fabio Anconelli, cui seguirà la relazione di Denis Pantini, responsabile Area AgroalimentaTe del-la società Nomisma di Bologna, sugli «Scenari evolutivi per il vino italiano e prospettive della vitivinicoltura regionale». Dopo la discus-sione, le conclusioni saranno affidate ad Antonio Venturi, responsa-bile del settore Politiche agricole e sviluppo rurale della Provincia di Ravenna.

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Le strutture sul territorio Otto efficienti strutture di lavorazione e confezionamento specializzate sui singoli prodotti ortofrutticoli, oltr 100.000 tonnellate di capacità frigorifera e sette stabilimenti per la lavorazione dell'uva in cui operano comples-sivamente oltre 200 dipendenti fissi e più di 2000 dipendenti stagionali permettono ai soci Agrintesa di scegliere fra un'ampia gamma di colture praticabili, con là certezza dei migliori risultati tecnici e commerciali, grazie alle masse critiche dí cui l'azienda dispone e che consentono l'impiego delle più moderne tecnologie e lo sviluppo di tutti i segmenti di mercato disponibili. Nel ramo d'azienda ortofrutta, Agrintesa dispone di una gemma di prodotti ampia, che va dalle pere, mele, kiwi e ltaki nei Mesi invernali, a pesche, n ettarine susine e tuttele n drup Cee " " nel periodo estivo, completate dalle princi ot I h di na ari Ce r lce e c e vengono messe dlePosiZIone di Alegra - il braccio operativo commerciale organizzato sia per clienti, con account dedicati, che per prodotti, con category manager ad hoc.; oltre il 50% della produzione è esportato in 55 paesi. Alegra, per rispondere alle esigenze di completezza d'assortimento richieSte dalle moderne forme di distribuzione, integra l'offerta dei soci di Agrintesa con altri pro-dotti, prevalentemente agrumi e prodotti d'importazione e valorizza tutta la produzione coni marchi Alegra, Cogli e Gusta, Gusta Bio e JingGold. Agrintesa è inoltre associata ad Apo•Conerpo, la più grande Organizzazione dí Pro-dottori (0p) della Ue e altresì socia di Conserve Italia, il primo gruppo di trasformazione d'ortofrutt d'Europa, eraPe.

se Cina e India sono nuovi mercati abbondanti che stanno trainando in alto i fatturati di vendita». Agrintesa nel 2012 si è conferma-ta leader italiano dell'ortofrutta e

del vino, con oltre 440.000 ton-nellate annue di prodotti conferiti dai socie con circa 6.400 aziende agricole associate. Agrintesa ha ormai acquisito un posto di primo

piano nello scenario del mercato agroalimentare mondiale. Sorta agli inizi del 2007 dalla fusione tra Intesa, storica realtà faentina nata dalla fusione tra important

Agrintesa, cresce il fatturato: «Nel 2013 ci consolideremo»

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«E' stato un 2012 di luci e ombre, per Agrintesa il 2013 sarà invece di consolidamento dopo che nel-l'ultimo anno abbiamo aperto lo stabilimento di Bagnacavallo e abbiamo incorporato con una fu-sione la Cepal di Lugo». Raffaele Drei, da pochi mesi ri-confermato presidente della gran-de cooperativa ortofrutticola ro-magnola, che ha sede principale a Faenza, dimostra una volta di più la propria misura nel raccon-tare gli ultimi dodici mesi. Le luci sono rappresentate da un fattura-to che è aumentato del 10%, dopo che il 2011 era stato «una delle annate peggiori dal Dopoguerra ad oggi per l'agricoltura» sotto-linea Drei. Complessivamente Agrintesa toccherà quota 250-260 milioni di curo nel 2012, con una divisione quasi uguale fra il ramo ortofrutticolo e quello vitivinico-lo. Le giornate lavorative sono au-mentate considerevolmente, con il numero di stagionali che hanno toccato quota 1200, mentre gli addetti fissi sono stabili sulle 220 unità. Le ombre sono state rappresentate ancora una volta dall'andamento negativo del segmento delle pe-sche nettarine, che ormai da ol-tre 10 inni sta vivendo una crisi strutturale. «Per quanto riguarda gli altri comparti, va decisamente meglio - chiarisce Drei -. In par-ticolare il vitivinicolo sta vivendo un periodo d'oro, al di sopra di ogni più rosea aspettativa. Penso sia -molto difficile che possa con-tinuare con livelli di crescita così alti ancora per molti anni, anche

IMPRESE I Dopo un 2011 negativo, +10% nel 2012 a quota 250 milioni. Parla il presidente Drei

Agrintesa, cresce il fatturato: «Nel 2013 ci consolideremo»

cooperative emiliano-romagnole, leader indiscussa nella produ-zione di pesche, nettarine, kiwi, cachi e vino, Agrifrut Romagna, realtà di punta della cooperazione ortofrutticola cesenate, specializ-zata nella produzione di pesche, fragole e ortaggi e Emiliafrutta di Castelfranco Emilia (Mo) - fiore all'occhiello della frutticoltura emiliana e leader a livello interna-zionale per susine, ciliegie e pere è oggi struttura di punta dell'orto-frutta e del vino italiani. Il 2012 verrà ricordato in Agrinte-sa anche per il rinnovo delle cari-che, che hanno visto sì la confer-ma di Drei ai vertici, ma anche un massiccio ricambio generazionale in posti chiave della cooperativa e non solo nel consiglio di ammini-strazione. Il crollo dei consumi marcato dal 2011 si sta ripercuotendo anche sul mercato di Agrintesa, per questo ci sono in studio progetti di innova-zioni varietarie e soprattutto, per poter far breccia in alcuni mercati del nord Europa come la Germa-nia, l'intrdduzione di packaging completamente riciclabili, visto che i clienti oggi guardano anche a queste sfumature.-(m.p.)

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Domenica 20 la presentazione all'auditorium Corelli

Gianni Dragoni a Fusignano con «Banchieri e compari» Domenica 20 gennaio (alle ore 16.30) all'auditorium Arcangelo Corelli il giornalista Gianni Dra-goni presenterà il suo ultimo libro edito per Chiarelettere: «Banchieri e compari». Un quanto mai attuale saggio sulla malafinanza che racconta il lato oscuro della crisi che il nostro Paese sta attraversando dalle spec-ulazioni bancarie ai governi tecnici che tutelano solo le banche con una panoramica sulle vittime principali di questo sistema; i risparmiatori e i contribuenti. Gianni Dragoni è nato a Fusignano nel 1957 e vive a Roma, dove si è laureato in gi-urisprudenza all'Università La Sapienza. Noto ormai anche per le sue presenze televisive, è inviato del quotidiano «Il Sole 24 Ore», dove lavora dal 1985.

E' specializzato in economia, indu-stria e finanza su temi che spaziano dalle grandi imprese pubbliche alle privatizzazioni, dai conflitti d'interesse ai bilanci delle squadre di calcio. Su «Il Sole 24 Ore» cura tra l'altro la rubrica «Pay watch», che racconta quanto guadagnano i manager delle società quotate, e su «Il», mensile dello stesso gruppo editoriale, cura la rubrica «Poteri deboli» che mette in mostra il lato debole dei poteri forti. Nel 2009 ha vinto il Premiolino. Ha scritto altri due saggi, sempre per la casa edi-trice Chiarelettere, nel 2008 insieme a Giorgio Meletti, «La paga dei pa-droni», mentre nel 2011 «Capitani coraggiosi». La presentazione, a ingrésso libero, sarà condotta dal giornalista fusi-gnanese Andrea Mainardi. (lo.pi.)

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COMMERCIO I Luca Massaccesi nuovo diiettore Ascom Lugo Luca Massaccesi è il nuovo direttore di Confcommercio Ascom Lugo, associazione che raggrup- pa oltre 1.200 imprese nel settore del commercio, del turismo, dei servizi, del lavoro autonomo, della piccola impresa e delle professioni nel territorio dell'Unione dei Comuni della Bassa Romagna. Massaccesi era già condirettore di Confcommercio Ascom Lugo e amministratore delegato della società di servizi Ascom Servizi Imprese. Succede nell'incarico a Gabriella Capelli che continuerà a rivestire altri ruoli nell'orga-nizzazione. «La nomina di Luca Massaccesi - ha commentato il pre-sidente Domenico Brunori - è una scelta nella continuità rispetto al lavoro di squadra svolto in questi anni e il naturale approdo del percorso delineato anni orsono e puntualmente rispettato nelle sue tappe, a completamento di un ampio ricambio generazionale».

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Castiglioni alla guida dell'ex Vinyls fino al 31 gennaio. Kem One sta vagliando nuove strade per avere i crediti

Coem, garanzie sugli stipendi di gennaio

Fabbri alla guida dei chimici,t

Massimo Marani nuovo

Christian Fossi

Se non risolutiva almeno miglio-rativa. E' lo stato dell'arte alla Coem (ex Vinyls), i cui 53 lavo-ratori hanno ricevuto ad inizio settimana la tanto attesa notizia della garanzia di pagamento de-gli stipendi di gennaio. «E' una novità sicuramente positiva -commenta il neo segretario del-la Filctem Cigl, Massimo Mara-ni `ma non risolutiva visto che da febbraio in avanti i dirigenti dell'azienda non hanno dato an-cora alcuna garanzia». I dipendenti sono in cassa inte-grazione, «ma essendo lo stabi-limento soggetto alle leggi sui grandi rischi - continua Marani -, la bonifica conservativa va fat-ta e impegna oltre la metà. dei di-pendenti a rotazione tra operai, elettricisti, meccanici. In questo momento sono in atto anche bo-nifiche ai magazzini e ai bunker delle materie prime. Non è facile mantenere in sicurezza e pronto "iprendere l'attività uno stabi-limento che da inizio luglio ad oggi ha lavorato un mese e mez-zo». L'amministratore delegato, Ro- berto Castiglioni, ha sciolto in-

tanto le riserve e rimarrà alme-no fino a fine mese vagliando, «sbilanciandosi con una frase molto ottimista come "La Coem non fallirà" - svela Marani -, ma non ci ha spiegato come farà». Sui circa 7 milioni di euro che Kem One pretendeva da Coem, il tribunale francese ha dato in parte ragione all'impresa italia-na (sugli 1,4 milioni del Cvm), mentre a quella statunitense ha riconosciuto i crediti sul Pvc. «Di fatto la situazione non cambia moltissimo - commenta a caldo Marani -, visto che oltre ai debiti coi fornitori, l'ex Vinyls ha debi-

LAVORO I Succede a Renzo

ti anche con Hera Ambiente, Eni Power e con chi gestisce i servizi del petrolchimico». La novità forse più interessanti

i è che Kem One »sta comunque studiando con i suoi avvocati conclude il sindacalista - metodi alternativi per ottenere i credi-ti». Si apre dunque uno spiraglio affinché la società nata a luglio dallo spin-off delle attività vini-

.liche di Arkema possa acquisire :la proprietà dell'ultima azienda italiana che produce Pvc.

GLI AGGIORNAMENTI SU

www.settesere.it

ssili e gomma plastica della Cgil

segretario Filctem Massimo Marani , ravennate, 41 anni, endente di quella che oggi è la Coern, è il nuovo segretario generale della Filctem Cgil. E' stato eletto all'unanimità mercoledì 16 e succede a Renzo Fabbri che va in pensione. «Nel saluto dopo l'elezione ho detto che mi sento come un macellaio che apre l'attività durante l'emergenza mucca pazza - scherza Marani -. Sono veramente orgoglioso

a.tpica per che i colleghi mi abbiano accordato questa responsabilità. E' una cosa assolutamentet' questi cambi essere eletto con 13°5 voti favorevoli su 35 e con una condivisione unanimeslella scelta dei centri regolatori. I presupposti per fare bene ci sono dunque tutti: se fallisco la co pa sarà interamente mia. Una scelta non secondaria è il fatto che ho 41 anni e sono alla guida di una delle Filctem più .importanti d'Italia, visto che Ravenna è uno dei pochi poli chimici e dell'energia rimasti. E' un segno concreto che il segretario Costantino Ricci ha avviato un percorso di ricambio generazionale importante. Spero di essere all'altezza»

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Coem, garanzie sugli stipendi di gennaio

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DA SINISTRA: FIRERI, ROSSI, CORTESI E ERRANI

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IMPRESE I Venerdì 18 all'Auditorium di Fusignano la presentazione con Pier Luigi Celli

Bassa Romagna 2020, pronto a partire il nuovo piano strategico partecipato Si chiama «labassaromagna2020» il processo partecipativo che do-vrà portare, nelle intenzioni dei sindaci dell'Unione della Bassa Romagna, ad un piano strategi-co che ponga le fondamenta per cavalcare la ripresa economica. Il percorso verrà presentato ve-nerdì 18 (dalle 14.45) all'audito-rium Corelli di Fusignano alla presenza dell'assessore regiona-le alle Attività produttive e allo sviluppo sostenibile Giancarlo Muzzarelli e al direttore genera-le dell'Università Luiss di Roma, Pier Luigi Celli che terrà l'in-tervento conclusivo intorno alle 17.30. Dopo l'introduzione del presidente dell'Unione, Raffaele Cortesi, seguiranno i contributi: Francesco Frieri (il direttore ge-nerale dell'Unione) spiegherà il percorso, mentre Guido Caselli (Unioncamere Emilia Romagna) e Paola Morigi (Camera di Com-mercio di Ravenna) inquadreran-no il momento economico locale. Un po' avulso dalla struttura eco-nomica del territorio (meccanica di precisione, agroindustria, agri-coltura e residuati di chimica e calzaturiero), è quantomeno ori-ginale iI case history scelto come azienda innovativa: la Ovo Italia dell'alfonsinese Andrea Pezzi (vi-deo enciclopedia online e agenzia di pubblicità web). «Gli esiti - spiega Francesco Frieri

- sono dipendenti dal modo in cui il percorso avverrà» Gli obiettivi sono: stimolare coe-sione sociale e senso civico grazie alla partecipazione di cittadini, famiglie e imprenditori; offrire spazi e occasioni di migliorare, supportare e, semmai, generare capacità imprenditoriali del ter-ritorio, in modo da creare occu-pazione; individuare elementi di unicità e coerenza in reti del sistema imprenditoriale, perché sorgano soluzioni creative, anche in collaborazione con la pubblica amministrazione, quali fattori di competitività. Altri scopi sono individuare strategie di sistema riguardo al rischio di contrazio-ne significativa del welfare state in Bassa Romagna, a causa della contrazione di spesa pubblica; individuare strategie e risorse per promuovere il territorio all'ester-no, al fine di accrescere attratti-vità imprenditoriale e turistica. Importante sarà coinvolgere le

giovani generazioni in tutto il percorso, perché il territorio sia attrattore di talento; e migliorare la trasparenza intorno alle politi-che pubbliche attinenti a welfare e crescita. «E' ovvio che si tratta di obiettivi di massima - continua il dg Frieri -, che non tutti potranno essere perseguiti con la dovuta intensi-tà, o che vi si aggiungeranno altri scopi lungo la strada. Ma è im-

•.portante sottolineare che fini di tale portata richiedono costante applicazione per periodi di tem-po non brevi, quindi il 2020 è un orizzonte credibile a cui attestare tali obiettivi. Ciò non significa che la strategia non potrà, anzi dovrà, essere adattata da ora per allora, tutte le volte che il contesto pre-senterà modifiche strutturali». Un obiettivo del percorso è for-nire un primo set di proposte in tempi definiti e rapidi. Dopodiché proseguirà il laboratorio perma-nente. (c.f.)

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COMMERCIO I Confesercenti: saldi tra luci e ombre; prosegue la raccolta firme La Confesercenti ha condotto un rilevamento presso un campione di negozi di abbigliamento e calzature della nostra regione, per conoscere l'andamento delle vendite nei primi due week-end di gennaio, in occasione dei saldi. Il 57% degli interpellati evidenzia una diminuzione delle ven-dite a fronte di un 35% che dichiara invece stabilità e un 8% che registra un aumento. Emerge una sostanziale diminuzione del potere d'acquisto: di fatto il 67,92% dei negozianti interpellati dichiara una diminuzione dello scontrino (in media del 20%).mentre solo il 9,43% sostiene di aver avuto un aumento dello scontrino (in media del 10%); il rimanente 22,64% registra uno scontrino come quello dell'anno scorso. Il valore medio registrato in questo periodo dello scon-trino si attesta sui 70 euro. Gli operatori che hanno tenuto aperta la loro attività la domenica 6 gennaio sono stati complessivamente il 73%, la domenica successiva il 47%, prevalentemente nei centri urbani. Intanto a Ravenna prosegue, insieme alla Chiesa, la raccolta firme contro le aperture domenicali.

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FOTO MASSIMO FIORENTINI

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LAVORO I Parla Costantino Ricci: «Rifinanziata la cassa in deroga, ora dobbiamo mantenere i servizi nei Comuni»

«Porto e poli tecnologici per tornare a crescere» Christian Fossi

Oltre 6.700 cassa integrati a fine 2012. In 4 anni persi 3.500 po-sti di lavoro "sicuri". Doman-de di disoccupazione +12% in un anno. E' questa la fotografia dell'economia in provincia di Ravenna dall'osservatorio della Cgil. E «dai bilanci che stiamo analizzando, insieme agli ordi-nativi che le aziende hanno in questo momento, facciamo fa-tica ad immaginare una ripresa prima dell'autunno», analizza Costantino Ricci, segretario ge-nerale della Cgil di Ravenna. Il 2012 si è chiuso con grandi difficoltà nel mondo delle im-prese. Quali la preoccupano maggiormente? «Intanto a fine 2012 erano 6.700 in cassa integrazione tra ordina-ria, straordinaria e in deroga. In provincia di Ravenna abbiamo stimato che si sono persi 3.500 posti di lavoro considerati sicuri in 4 anni di crisi. L'aumento delle domante di disoccupazione nel 2012 è stato del 12% solo per il nostro patronato (che racchiude oltre la metà delle pratiche della provincia, ndr)». Una partita molto delicata è il finanziamento alla cassa in de-roga. Basterà? «C'è stato un aumento fonda- mentale del finanziamento del- la cassa in deroga con la legge

di stabilità. In più, c'è stato un passaggio che reputo molto im-portante a livello regionale che impone un report mensilmente sull'utilizzo reale. Questo per -

metterà un utilizzo migliore delle risorse, con aggiornamenti costanti e con meno immobi-lizzazioni di risorse. Se a metà dicembre la somma e le metodo-logie di erogazione della cassa in deroga ci facevano supporre una copertura solo per il primo tri-mestre, ora possiamo pensare di

arrivare a fine anno». Per il 2013 quali sono le pro-spettive? «La ripresa, secondo i bilanci e il portafoglio ordini delle aziende che stiamo analizzando, non ci sarà prima dell'ultimo trimestre o quadrimestre. Fondamentali saranno anche gli interventi che si devono apportare». Su che cosa deve puntare la pro-vincia per tornare a crescere? «Si devono attuare le linee di in-dirizzo che abbiamo deciso nella

conferenza economica provin-ciale. Speriamo che il 2013 sia l'anno dove si inizia Pescavo dei fondali al porto e, di pari passo, si cominci a lavorare sul raccor-do ferroviario, fondamentale per la sua competitività. I poli tecno-logici sono necessari e su di essi bisogna puntare anche con ri-sorse pubbliche. Questo significa credere nell'innovazione e nella qualità dei prodotti, abbando-nando la strada della competi-zione fatta abbassando i salari e le tutele dei lavoratori che ci vede inevitabilmente perdenti». Quindi qualcosa si può fare, a livello locale, per garantire l'oc-cupazione e far ripartire l'eco-nomia? «Se da Roma si allentasse il patto di stabilità, ci sono progetti pron-ti e cantierabili, con le risorse già disponibili. Questa sarebbe una leva importante per lo sviluppo del territorio». Come si può difendere il welfa-re dai tagli centrali? «Stiamo avviando in questi gior-ni un confronto con tutti gli enti locali per capire come mante-nere, nei bilanci dei Comuni, i servizi, nelle nostre comunità per qualità e accesso ai servizi sapendo che il taglio delle risorse crea ovvie difficoltà. E sui bilanci graverà la questione Imu: come e se continuerà a seconda di chi

vincerà le elezioni. Penso che il compromesso che si era raggiun-to con l 'Ici, che aveva escluso le prime case fino ad una certa di-mensione, fosse l'ottimale. Co-munque, sui bilanci dei Comuni qualcosa si potrà incidere in base al gettito ottenuto. Poi dovremo selezionare meglio gli interventi tutelando le fasce più in difficol-tà». Le elezioni sono alle porte, cosa vorrebbe da prima? «Ritengo che la cosa principale sia riprendere la concertazione con tutte le parti sociali: non è pensabile che il Paese possa uscire da questa situazione sen-za che ci sia collaborazione con le parti sociali. Avrebbe giovato ascoltare tutti sulla riforma del mercato del lavoro che aveva previsto un numero importante di esodati, piuttosto che sul ri-lancio delle politiche industriali. Si deve arrivare a definire una partecipazione alla crescita e per questo servono nuovi strumenti. Non so se il governo che uscirà dalle urne avrà la forza di fare una riforma sulla rappresentan-za, ma sarebbe auspicabile. Sono dell'idea che, al contrario di quanto si è fatto in questi anni, tutti possano partecipare, senza escludere la Cgil che, ricordo, è la parte principale del mondo del lavoro».

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