Rassegna stampa 17/05/2018

INDICE RASSEGNA STAMPA

Indice Rassegna Stampa

Rassegna stampa 17/05/2018

Pagina I

Si parla di noi

17/05/2018 p. X Cinema, risate, solidarietà con "Saranno Famosi?"Tirreno PiombinoElba

1

Segnalazioni

17/05/2018 p. 16 «Il demonio di Rimondeto» tra mito e realtà Ecco il filmNazione Prato 2

17/05/2018 p. 18 «Storie di migranti» IL documentario del regista LuconiNazione Prato 3

17/05/2018 p. 19 Il "canaro" mite di Garrone può ambire al palmarès BeatriceFiorentino

Tirreno 4

17/05/2018 p. 43 Travolta imbarazza Cannes Passerella e feste con il boss Stefania UliviCorriere Della Sera 5

17/05/2018 p. 18 Cristo si è fatto Dogman FedericoPontiggia

Il Fatto Quotidiano 7

SOLD OUT AL VERDI

Cinema, risate, solidarietàcon "Saranno Famosi?"

Uno scatto del l'iniziativa

1 SAN VINCENZO

Sold out per il film "Saranno Famosi?" al Verdi.Presenti, oltre al regista Alessandro Sarti e al castdel film, il sindaco Bandini, i membri della giuntae Paola la moglie del maestro Giampaolo Talani.

Tante le persone che hanno applaudito e sorrisoa scena aperta, con Sergio Forconi mattatore dellaserata che ha come sempre conquistato il pubbli-co con la sua comicità nei panni di un grande mae-stro di ballo. Presente lo staff del Bagno Venere do-ve la scorsa estate sono state girate delle scene, co-sì come al porto proprio sotto la statua del marina-io di Talani. Il film racconta una storia che sottoli-nea alcuni temi centrali del nostro tempo, affronta-ti col classico umorismo toscano. Il ricavato delleserate sarà devoluto alla Fondazione TommasinoBacciotti Onlus fondata nel 2000 da Paolo Bacciot-ti e dalla moglie Barbara genitori di Tommasino.La serata è stata aperta da un messaggio di salutodel presidente del consiglio regionale Giani. Il filmè in giro per sale cinematografiche e spazi apertiper tutta la stagione estiva e sarà presto disponibilein dvd. Non ha beneficiato di nessun finanziamen-to pubblico, ma è stato realizzato grazie a contribu-ti e sponsorizzazioni private, ed ha comunque rice-vuto il patrocinio del Consiglio Regionale della To-scana e dei comuni di Firenze quartiere, Pontassie-ve, Pelago, Rufina, Reggello, San Vincenzo e la col-laborazione di Toscana Film Commission.

Si parla di noi Pagina 1

VERNIO

«Il demoniodi Rimondeto»tra mito e realtà

Ecco il filmNUOVA proiezione, do-mani sera, del docu-film«Il demonio di Rimonde-to», ovvero la storia di Vita-le da Rimochi, noto bandi-to valbisentino vissuto at-torno all'anno mille. Lesue imprese sono state rac-contate, mischiando realtàe leggenda, da vari autori etramandate oralmente. Laversione del docu-film, gi-rato dal videomaker Ange-lo Marotta, è opera dellostesso regista, di Anna Gra-zia Conte e Alberto Dragot-to. Il video, che ha il patro-cinio del comune di Ver-nio ed è stato realizzato incollaborazione con il grup-po Frates di Fucecchio, sa-rà proiettato alle 21, alla Bi-blioteca Petrarca diSant'Ippolito di Vernio.L'ingresso è gratuito e laprenotazione obbligatoria(339432977 anche via Wha-tsapp).

Segnalazioni Pagina 2

«Storie di migranti»IL documentariodel regista Luconi

Firenze

IL REGISTA prateseMassimo Luconipresenta mercoledì 23maggio alle 18.30 alcinema spazio Alfieri diFirenze (via dell'Ulivo)un film documentario daltitolo «Migranti. Storie diprofughi africani inpalcoscenico». Si trattadi una produzioneGeneral Video realizzatacol sostegno di Cittàmetropolitama diFirenze, Comune eteatro cantiere Florida.Il progetto teatrale è diCesare Molinarie Luconi.

Segnalazioni Pagina 3

CINEMA » ESTIVAL DI CANNES

Il "canard' mite di Garronepuò ambire al palmarèsII film sul "mostro" della Magliana è fra i più lucidi del regista di "Gomorra"Grande interpretazione di Marcello Fonte, come un moderno Buster Keaton

di Beatrice Fiorentino1 CANNES

Per l'Italia è il giorno più atte-so. Dopo il successo di "Go-morra" e "Reality", premiati aCannes nel 2008 e 2012 con ilGran Prix della giuria, MatteoGarrone ci riprova con "Dog-man" e si candida con ottimechances a entrare nel palma-rès con il film più lucido dellasua carriera.

Temi e ossessioni del suo ci-nema convergono in una per-fetta alchimia: periferie desola-te, un'umanità ai margini so-spesa tra il desiderio d'amoree la sopravvivenza, una violen-za latente che lavora sottotrac-cia segnando i destini. La sto-ria è ispirata al cosiddetto de-litto del "Canaro della Maglia-na", vicenda che diversi annifa ha riempito le pagine deigiornali per la sua efferatezza.Ma il regista è più interessato amettere in scena riscatti fallitie solitudini che a una mera ri-costruzione dei fatti: «Non miinteressano i particolari cruen-ti - afferma Garrone, accompa-gnato a Cannes dagli straordi-nari interpreti Marcello Fontee Edoardo Pesce - la cronaca,per me, è stata solo il punto dipartenza. Ho cercato di imma-ginare una storia universale.

La violenza c'è, ma è legataall'incubo di un uomo che haun'indole pacifica e si trova in-castrato in un meccanismo dalquale non è in grado di liberar-si. Penso a questa storia da do-dici anni, ne ero attratto e re-spinto. Per gli aspetti più vio-lenti, ma anche perché storiedi uomini buoni che si trasfor-mano in "mostri" mi sembra-va di averne già viste, da "Canedi paglia" a "Un borghese pic-colo piccolo". Ora sono con-tento di non aver girato il filmprima di "Gomorra". Non eraancora nato mio figlio, un'e-sperienza che mi ha aiutato ascrivere il rapporto tra Marcel-lo e la sua bambina. E stato de-cisivo l'incontro con MarcelloFonte, attore istintivo che reci-ta con gli occhi come un Bu-

ster Keaton moderno. Ero cer-to che avrebbe saputo dare alpersonaggio la giusta umani-tà».

Per il ruolo di Simoncino,pugile e bullo di quartiere,Edoardo Pesce ha lavorato conun approccio fisico al perso-naggio: palestra, muscoli,guardando un po' al De Niro di"Toro Scatenato". Gli spazi, ta-gliati da una luce quasi metafi-sica, sono gli stessi in cui sono

stati in parte ambientati "L'Im-balsamatore" e "Gomorra":Villaggio Coppola, a Castel Vol-turno. Perfetta ambientazioneper "Dogman".

Cannes pare giocarsi le car-te migliori in questi ultimi gior-ni di festival. Potente e radica-le anche "En guerre", nuovo at-to di militanza (in termini siapolitici che cinematografici) diStephane Brizé che torna aschierarsi al fianco della classeoperaia. Anche stavolta ap-plausi e lacrime per Lindon,sindacalista-eroe per Brizécontro le leggi del capitalismosfrenato. Delusione invece per"Under the Silver Lake" di Da-vid Robert Mitchell, che racco-glie pochi applausi con un rac-conto che finisce per smarrirsinell'ansia citazionista (Hitch-cock, Lynch e cultura pop). Lacinefilia, a volte, fa danni.

(ORIPRODUZIONE RISERVATA

Segnalazioni Pagina 4

Travolta imbarazza CannesPasserella e feste con il bossIl divo e la biografia di Gotti jr. «Non giudico i miei personaggi»

II caso

DA UNO DEI NOSTRI INVIATI

CANNes Ingresso vietato ai sel-fisti, porte aperte all'erede delpadrino. Un bel paradossoper il festival di Cannes impe-gnato quest'anno a liberarsidel fantasma di Weinstein. E,ancora più paradossale, tuttoper assicurarsi la presenza, inoccasione del quarantennaleanni di Grease, alla terza ma-sterclass di Cannes 71 di JohnTravolta. Che, peraltro, iniziòla sua rinascita artistica pro-prio al festival nel 1994 grazieal trionfo di Pulpfiction diTa-rantino, Palma d'oro e pietrafondante del potere dell'exboss della Miramax. Travoltalunedì sera, mentre la Croiset-te si perdeva nella galassiacon Solo, ha promosso qui inversione ristretta il suo ultimofilm, Gotti, biografia del po-tente padrino del clan Gambi-no morto nel 2002, accompa-gnato alla proiezione specialein una piccola sala del Palaisanche da John Gotti jr, autoredella biografia da cui è tratto,Shadow of My Father. Non unevento ufficiale, ma intro-dotto dal delegato generaleThierry Frémaux.

Una presenza, quella del fi-glio del padrino - diversiproblemi con la giustiziaamericana, arrestato e libera-to alla fine di un processo fini-to senza verdetto unanime -come per primo ha fatto nota-re l'Hollywood reporter. «In-vece di vietare i selfie sul redcarpet, forse Frémaux dovreb-

be considerare di vietare gliospiti che sono stati incrimi-nati per estorsione, rapimen-to e concorso in omicidio».Gotti jr - che nel libro si di-chiara vittima di accanimentogiudiziario - ha partecipatoanche sempre lunedì sera allafesta di Variety in onore diJohn Travolta all'Hotel du capdove l'attore si è lanciato sullapista da ballo accanto al rap-per 5ocent. Mentre da NewYork la figlia maggiore del pa-drino, Angel - impersonatanel biopic da Ella Blue, la fi-glia di Travolta, mentre la mo-

glie Kelly Preston interpreta lasignora Gotti, Victoria - ri-lanciava entusiasta su Twit-ter le foto della serata conl'hashtag #thegang.

Nessuna traccia di Gotti allamasterclass. Solo Travolta, diottimo umore, che spiegaperché si è fatto coinvolgerein un film così controverso.«Non giudico mai i miei per-sonaggi, neanche uno comeGotti. E l'ultimo padrino diuna mafia che non c'è più. Ilfilm ci invita a riflettere sullasua verità.I fatti narrati sonocorretti, la novità è che si rac-

contano dall'interno della fa-miglia, una famiglia che avevagiurato lealtà a Cosa Nostra».Interpretare, dice, non signi-fica aderire. «Sono pochi ipersonaggi in cui mi identifi-co, recitare è fingere di essereun altro. Non serve amarlo,basta incarnarlo».

Non è tipo da rimpianti opentimenti. «Amo il rischio,quando decidi di fare una co-sa devi andare fino in fondo».Una carriera costellata da di-scese ardite e risalite memo-rabili. Il pubblico che ha fattola fila per ascoltarlo vuole sa-pere tutto dei film di culto. Ol-tre a Grease, proiettato in se-rata sul grande scherno di Ci-nema sur la plage presentaanche il regista Randal Klei-ser, vogliono sapere tutto dalTony Manero de La febbre delsabato sera e Pulp fiction. «Inentrambi i casi, girando nes-suno di noi si rendeva contodi quanto sarebbero stati im-portanti. Quentin Tarantinoci ha portato su territori ine-splorati, ha cambiato il mododi fare cinema e grazie allaPalma d'oro è diventato un fe-nomeno». Mette insieme tut-to, Travolta: La strada di Fe-derico Fellini («L'ho visto dabambino, già recitavo, è statoun colpo di fulmine») e Mar-lon Brando, Scientology e Pi-casso. E il suo amato Falconjet. «È il mio aereo privato,l'ho pilotato io per venire qui aCannes».

Stefania UliviRIPRODUZIONE RISERVATA

Segnalazioni Pagina 5

Tappeto rosso

Sotto la pioggia La super modella Adriana Lima (36anni) ha calcato il tappeto rosso sfidando il maltempo

.Ti

Dall'Oriente Da sinistra Jun-dong Lee, Steven Yeun,Jong-seo Jeon, Ah-in Yoo e il regista Chang-dong Lee

Il saluto di Milla L'attrice Milla Jovovich (42 anni) conun abito color polvere alla proiezione di «Burning»

SorrisiL'attrice KellyPreston (55anni) con ilmarito JohnTravolta (64),eil boss John A.Gotti (54). AIfestival diCannesilprotagonistadella «Febbredei sabatosera» ha anchepresentato«Grease» a 40anni dall'uscita

JohnTravolta è natoa Englewood il18 febbraio1954. Tra i suoifilm più famosi«La febbre deisabato sera»,«Grease» e«Pulp Fiction»

0 Travolta èprotagonista di«Gotti», direttodal registaKevin Connolly,sulla storia delboss dellafamigliaGambino e ilrapportopadre/figliotra John GottiSreJr

Nel castanche la mogliedi TravoltaKelly Preston(sono marito emoglie anchenella finzionedella pellicola),Stacy Keach,Pruitt TaylorVince

Segnalazioni Pagina 6

CANNES Il regista: "Sognavo di fare questo film da 12 anni, prima di Gomorra"

,CRISTOSI E FATTODOGMGarrone da Palma d'oro

» FEDERICO lPONTICCIl1...............................Cannes

er fortuna,Dogman. Ci sonofilm, sempre più rari, che inpoche inquadrature rimet-tono al centro del villaggiol'esperienza cinematogra-fica e la fruizione in sala. InConcorso al 71° Festival diCannes e da oggi sui nostrischermi, il nono lungome-traggio di Mat-teo Garrone è u-no di questi. Ba-stano due take, edal ritrovatoVillaggio Cop-pola, a CastelVolturno, pas-siamo sulla Lu-na: western ur-bano per espli-cita intenzionedel regista,Dog-man riesce su-bito a evocare Neil Ar-mstrong che passeggia sulnostro satellite e, insieme, arispristinare la fratellanzadi Caino eAbele.Aguardar-ci insieme il poster che s'èscelto, il regista sorride, "Sì,la luna, sì, Caino e Abele, mac'è anche il Cristo che siporta la croce".

IL CRISTO è Marcello (Mar-cello Fonte), minuto, gentile,modesto toelettatore di cani,la sua croce è Simoncino (E-doardo Pesce), expugilevio-lento, tossico e terrorizzan-te. Non è il loro rapporto asenso unico, non c'è solo l'in-teso carnefice e la vittimapredestinata, ma uno scam-bio di proiezioni, un concor-so di colpa o, meglio, possi-bilità: il bullo è un bambino-ne che non sarelazionarsi e sifa grosso e cattivo; il picco-letto quello che un po' vor-rebbe educarlo, ammansir-lo, ridurlo a più miti consiglicome fa con i pitbull, e un po'quello che ne subisce il fasci-no animale, l'istinto bruta-lizzante. Lasovrapposizionearchetipica, la morsa emoti-va eludono dallo spunto cro-nachistico, l'efferato poi nonsi sa nemmeno quanto delit-to del Canaro della Maglia-na: "Era da 12 anni, da primadi Gomorra che volevo farequesto film, ma non era cosa:cast e location erano sbaglia-te, sopratutto, nonvolevo in-quadrare un mostro, un tor-turatore, e l'ho inteso solodopo quanto mi fosse d'osta-colo. Quando sono divenuto

padre, ho capito che era ar-rivato il momento giusto: ilbellissimo rapporto conlafi-glia Alida è fondamentaleper dare umanità e dolcezzaa Marcello, ossiaper allonta-nare gli spettri di Cane dipa-glia e Un borghesepiccolopic-colo. Garrone non teme ri-percussioni legali per l'uti-lizzo del dato di cronaca (lamadre di Giancarlo Ricci,l'ex pugile, è insorta a mezzostampa, ndr), al contrario,protegge l'astrazione artisti-ca, l'allitterazione poetica:"Voglio sgombrare il campoda equivoci, chi si aspetta

M

morbosità, torture e splatternon venga a vederlo, rimar-rebbe deluso: laviolenza è p-sicologica, è ossessione esudditanza, è l'incastro traun carnivoro e un erbivoro".Spingendosi nel buio, nelmarginale e nel non pasto-rizzato dove le sue opereprendono d'abitudine luce,Garrone - per assecondare lavalenza cristologica del film- si fa voce di uno che gridanel deserto dell'immagine edell'immaginario oggi: nonper preannunciare una ve-nuta, bensì per prospettare

Segnalazioni Pagina 7

ostinato e contrario un ritor-no al cinema totale, quelloche non s'aggrappa alle sot-tane della cronaca, non mu-tua linguaggi streaming, nonelemosina storytelling. Echissà che Cannes, se pro-prio volesse trovare unabuo-na ragione alla sua stolidacontrapposizione a Netflix,non possa approfittarne: sa-prà la giuria presieduta da

Cate Blanchettdiscernere ilvalo-re?

Con tutte lescaramanzie delcaso, la Palma cimanca dal 2001,daLastanza del fi-glio di Nanni Mo-retti, e forse ètempo di inter-rompere il digiu-no. Umanissimo edolente, con le

mani sporche e gli occhi lu-cidi, Dogman sospende ilgiudizio morale e chiama incausa l'atto stesso del filma-re: lungo una sottile linearossa tra iperrealismo hop-periano e neorealismo no-strano, gli "amore", i "bravo,bravo" di Marcello per i caniritrovano Pasolini, il suo vol-to "antico e modernissimorievoca Buster Keaton eChaplin". E in questa "terradi frontiera" tra L'imbalsa-matore e Gomorra, popolatadi uomini soli, sparute donne(madri e figlie, le mogli sonoseparate e lontane) e "unacomunità da cui non puoiprescindere", Garrone con-ferma la propria irriducibile

animalità cinematografica:corpi contundenti, luci luna-ri, temperature postapoca-littiche, potenza e control-lo.

APesce hafatto mettere suuna caterva di muscoli esquadrare la mascella, comefosse un Marv (il MickeyRourke di Sin City) senza fu-metto, Marcello Fonte l'hascovato il suo aiuto, Ciro Sco-gnamiglio: faceva da custodeal Cinema Palazzo, un attoredella compagnia Fort Apa-che (ex detenuti a Rebibbia)muore, lui aveva imparato amemoria lo spettacolo e neprende il posto, al casting diDogman non c'è stata storia.Arrivato dalla Calabria a Ro-ma"inesperto atutto", sul setdi Gangs of New York chia-

mava Martin "Scozzese" esenza riconoscerlo si fece fa-re una foto da DanielDay-Lewis, oggi Fonte e-cheggia corde antiche, dalPeter Lorre di M a Citti, daiSoliti ignoti a Caligari, e sullaCroisette "il suo Marcellomite che diventa animale fe-roce" potrebbe trovare con-sacrazione.

GARRONE li ha messi sulring, dove chi perde non ca-pisce, chi vince non sa per-ché né per chi, e ci è salito pu-re lui: qualche secolo addie-tro avremmo ammirato la lu-ce che viene dal buio, intesola pietas del dipinto, e chia-mato l'autore Caravaggio.

@fpontiggial© RIPRODUZIONE RISERVATA

COME SUL RING "Chi siaspetta morbosità, torturee splatter, non venga a vederlo,rimarrà deluso: la violenza quiè psicologica, è l'incastro traun carnivoro e un erbivoro"

Protagonisti

Marcello Fon-

te ed Edoardo

Pesce, nel film

di Matteo

Garrone

Ansa/LaPresse

OPillola

n ANNAFRANK,DUE PAGINEINEDITENel Diarioanche le cu-riosità e lescoperte ses-suali della ra-gazza, dal ci-clo mestrualeai rapporti.A rivelare ilcontenuto didue pagine fi-nora inediteè stata laFondazioneAnna Frankche ha rico-struito il te-sto nascosto,coperto conuna cartamarrone in-collata sullepagine, gra-zie a un lavo-ro duratodue anni

Segnalazioni Pagina 8

{ q ( T

kiì 3: 4 y, ,i&` jrt 'w ' •#u 4 a t 'i

. t,,,. ' . , 7u '., , Y .

.k • ?`{ ^' r.ayx,, . ÿ§ , y .,i} -Y á'*5 j z

ggf vk.

r

Y5 6.rA,.

tFiF

y+ i 3.ïy

`e¢ y¡y : S ! , ; A

Y234r 4\

3 •Ñ -4 , i É it 8 d . Y F .:fiÇ"

ìS .. _ ,,,a..

as

M" --77

3}} n

..

3¿' { i É . • E . t'

4` ` R 8

Segnalazioni Pagina 9