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SETTEMBRE 2012 Numero 7 Rassegna informativa dell’Ordine dei farmacisti della provincia di Roma Distribuzione diretta, si risparmia davvero? a pagina 18 Se i vertici sono mediocri, perché rieleggerli sempre? a pagina 26 Farmacie soprannumerarie, ecco tutti i chiarimenti a pagina 32 Concorso straordinario, a ottobre arriva il bando a pagina 14 Spedizione in abbonamento postale - D.L.353/2003 (conv. in L.27.02.2004 n. 46) art.1 comma 1 DCB Roma Nuova Edizione a pagina 6 COMPENSI E SCOMPENSI Riforma della remunerazione Valore medio della ricetta in calo, prezzi in diminuzione, generici al galoppo, tagli sui margini, aumento delle farmacie: rinegoziare il rapporto economico tra farmacie e Ssn è urgente e inevitabile. Il problema è come: il confronto tra istituzioni e filiera distributiva del farmaco, rilanciato dalla spending review, è in corso di svolgimento all'Aifa, alla ricerca di un accordo che sarà poi varato per decreto. Ma su quello che sarà il nuovo modello per stabilire i compensi delle farmacie si registrano scompensi nelle posizioni degli stessi titolari. E non è una buona notizia

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SETTEMBRE2012

Numero 7

Rassegna informativa dell’Ordine dei farmacisti della provincia di Roma

Distribuzione diretta, si risparmia davvero?a pagina 18

Se i vertici sono mediocri,perché rieleggerli sempre?a pagina 26

Farmacie soprannumerarie, ecco tutti i chiarimentia pagina 32

Concorso straordinario, a ottobre arriva il bando a pagina 14

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4 n. 46) art.1 comma 1 DCB Ro

ma Nuova Edizione

a pagina 6

COMPENSIE SCOMPENSI

Riforma della remunerazione

Valore medio della ricetta in calo, prezzi in diminuzione, generici al galoppo, tagli sui margini,

aumento delle farmacie: rinegoziare il rapporto economico tra farmacie e Ssn è urgente e inevitabile.

Il problema è come: il confronto tra istituzioni e filieradistributiva del farmaco, rilanciato dalla spending

review, è in corso di svolgimento all'Aifa, alla ricerca di un accordo che sarà poi varato per decreto.

Ma su quello che sarà il nuovo modello per stabilire i compensi delle farmacie si registrano scompensi

nelle posizioni degli stessi titolari. E non è una buona notizia

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IN QUESTO NUMERO

Primo piano

Farmacie, compensi e scompensi 6

Il “concorsone” prossimo al via,ecco tutto quel che c’è da sapere 14

Fatti & persone

I farmaci nelle Asl?Il risparmio non è garantito 18

Tradizione e servizi, la farmacia guarda al futuro 20

Accadrà domani

Salute del cuore,anche le farmacie in prima linea 22

Farmadays, confronto a 360° sulla professione 22

Arriva il masterper il management della farmacia 24

Scienze regolatorie del farmaco, ecco dove impararle 24

Poliartriti, l’arma vincente è la cura in fase d'esordio 25

Messaggi in bottiglia

Se i comandanti sono mediocri,perché li rieleggiamo sempre? 26

Focus

Approvazione di nuovi farmaci,un paragone fra tre agenzie regolatorie 28

Ipertensione, il trattamento intensivo non diminuisceil rischio cardiovascolare in pazienti diabetici e obesi 30

Codici e codicilli

La farmacia soprannumerarianel concorso straordinario 32

Alcuni quesitisul rapporto di lavoro 36

Ordine per te

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Rassegna Informativa del farmacista

dell’Ordine dei farmacisti della provincia di Roma

Anno XXXVIII N.7 – Settembre 2012

EditoreOrdine dei Farmacisti della Provincia di Roma

Direzione Via A. Torlonia‚ 15 – 00161 Roma

Direttore responsabileEmilio Croce

CondirettoreGiorgio Flavio Pintus

Redazione, pubblicità, coordinamento stampa

Art Director Design Strategy srl

immagine di copertina:Vincenzo Furiati

impaginazione e grafica:Vincenzo Furiati

RegistrazioneTribunale di Roma n° 11959

del 25/1/1968

Stampa Cimer snc

Spedizione abb. post – D.L.353/2003

(conv. in L. 27.02.2004 n. 46) art.1 comma 1 DCB Roma

Finito di stampareSettembre 2012

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7 - SETTEMBRE 2012 5RIF

Confortato dall’analoga opinione di molti colleghi, scrivevo sull’ultimo numero di Rif che, per quan-to esigui, esistono ancora margini – dalla riforma della remunerazione alla stipula della nuova con-venzione – che possono consentire alla professione farmaceutica di tentare di riprendere slancio,dopo un inizio di millennio nel quale Saturno si deve essere evidentemente messo di traverso contutta la nefasta influenza ben nota anche a chi, come me, sa poco di astri ed oroscopi. Cosa sia accaduto dall’approvazione della legge 405 del 2001 fino ad oggi, infatti, è storia trop-po nota perché si debba qui ricordarla: basterà dire che negli ultimi dodici anni la farmacia hadovuto registrare una ininterrotta sequela di pesanti provvedimenti legislativi che hanno messo arepentaglio gli equilibri del settore, fino ad arrivare al limite della sostenibilità economica del ser-vizio di distribuzione dei farmaci. Le ultime misure della spending review, ancorché alleggeriteall’ultimo momento con l’applicazione di un extrasconto inferiore a quello originariamente ipotiz-zato (dal 3,65% al 2,25%), sono soltanto l’ultimo grano dell’ininterrotto rosario di norme chehanno costretto molti esercizi farmaceutici in condizioni di oggettiva difficoltà. Tanto che, alla fine,se n’è accorto persino il governo Monti, un esecutivo che certamente i farmacisti e le farmaciericorderanno a lungo: nella stessa legge sulla spending review, infatti, è stata disposta l’adozionedi un decreto finalizzato a ridisegnare in tempi brevi il metodo di remunerazione delle farmacie.Che, così come congegnata attualmente – ovvero legata in via esclusiva a una quota percentua-le sul prezzo del farmaco, continuamente erosa da provvedimenti emergenziali e dalla crescitadel mercato dei farmaci equivalenti – non è più sufficiente ad assicurare alle farmacie le condizio-ni di equilibrio economico necessarie per garantire il servizio. Ci sono voluti due anni abbondanti (la legge 122 che prevedeva la riforma della remunerazionedelle farmacie è del 2010, giusto per ricordare) ma alla fine anche chi governa si è reso contodella situazione e dimostra di voler finalmente fare qualcosa.Eccolo, dunque, il primo margine al quale facevo riferimento per invertire la tendenza negativa diquesti ultimi anni, alla faccia di Saturno contro: ripensare le modalità di calcolo dei compensi dellefarmacie è infatti una preziosa occasione non soltanto per garantire alla distribuzione far-maceutica le necessarie condizioni di stabilità economica, ma anche per precisare final-mente e una volta per tutte quale sia il significato e l’identità che chi governa il Paese attribuiscealla rete delle farmacie: si tratta di un fondamentale e imprescindibile presidio di salute o di unasemplice entità funzionale assoggettata alle logiche e alle dinamiche di mercato?È assolutamente cruciale, dunque, che le organizzazioni di categoria ammesse alla prima fase deltavolo per la riforma della remunerazione, aperto presso l’Aifa, affrontino il confronto con la stes-sa Agenzia e gli altri rappresentanti della filiera forti di una proposta il più possibile condivi-sa, anche se va messo in conto che una quota parte di scontenti non mancherà mai.Le premesse, purtroppo, non sembrano incoraggianti: Federfarma ha infatti messo a punto, conun processo in vero laborioso, una proposta di nuovo modello di remunerazione, basata su unaquota fissa unica, senza fasce differenziate, più una quota percentuale calcolata sul prezzo delfarmaco ex factory. L’ipotesi, però, sembra non convincere tutti, come racconta il servizio dicopertina di questo numero: in generale, sembra che ci sia molta voglia di capire in dettaglio cosapotrà accadere ai conti di ciascuna farmacia laddove il modello di remunerazione del sindacatonazionale venisse adottato e applicato. Per questo, un gruppo nutrito di rappresentanti sindacalichiede più tempo e più informazioni. La richiesta è certamente legittima, ma resta il fatto che di tempo non ce n’è davvero molto, anzi!La prima fase del tavolo Aifa, a termini di legge, ha infatti i giorni contati: la scadenza per raggiun-gere una proposta condivisa dell’intera filiera sulla nuova remunerazione è fissata a metà novem-bre. Se malauguratamente l’accordo non dovesse essere raggiunto entro questo termine, sarà lostesso ministero della Sanità a intervenire, decidendo autonomamente le nuove regole.

La remunerazionee Saturno contro

in fondo

di Emilio Croce

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Almeno su un punto, tutti i farmacistiitaliani, quale che sia la loro posizio-ne professionale, sono assolutamen-te d’accordo: la riforma della re-munerazione è il passaggio ob-bligato che la farmacia deve af-frontare per garantirsi un futuro.L’unanimità del giudizio non deve de-stare meraviglia: da Ventimiglia aTrieste e dalle Alpi a Lampedusa, èormai chiaro da almeno un lustro aogni operatore del settore farmaceu-tico che l’inarrestabile tendenza difondo che comprime le risorse desti-nate alla spesa sanitaria ha già resoe renderà sempre più problematicol’equilibrio economico delle farmacie.Le quali, come è ben noto, reperi-scono le risorse per assicurare ecompensare l’indispensabile servizioche rendono al Ssn nei margini per-centuali riconosciuti per la dispensa-zione dei farmaci. Margini che ormai

da tempo producono ricavi semprepiù ridotti. La faccenda non ha bisogno di moltespiegazioni: i continui interventi sulmercato pubblico del farmaco, tuttiorientati a una riduzione della spesa,hanno inevitabilmente prodotto unacontrazione della remunerazione del-le farmacie. Non si tratta di un feno-meno di poco conto: il prezzo mediodei farmaci Ssn, negli ultimi cinqueanni, si è ridotto del 20%, anche –se non soprattutto – per effetto dellacrescita del mercato degli equivalen-ti, di costo inferiore a quello dellecorrispondenti specialità a marchio ecapaci di trascinarne in basso il prez-zo. Le conseguenze, andandosi asommare ai non infrequenti interventidi revisione al ribasso dei margini at-traverso l’adozione di extrasconti afavore del Ssn e alla fisiologica lievi-tazione, per contro, dei costi di ge-

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Primo Piano

Rivedere il metodo di remunerazione è un passaggio ineludibile: ma come affrontarlo?

Farmacie, compensi e scompensidi Giorgio Flavio Pintus

RIF

Il 1° ottobre si riunisce il tavolo Aifa per l’accordo

sulla remunerazione. La proposta Federfarma,però, non piace a tutti:nel sindacato c’è chi

ha altre idee, che vorrebbediscutere in un convegnonazionale. Ma il tempo stringe e c’è il rischio

di presentarsi alla scadenzain ordine sparso

Qualcosa di più sulle prospettiva di questa delicatissima transizione sarà possibile conoscerla dopo il 1° di otto-bre, data nella quale all’Aifa si riunirà il tavolo della filiera distributiva per portare avanti il confronto sulla materia.È dunque bene rendersi conto della situazione, valutando quella che alla fine della fiera è la sola opzione chela farmacia italiana si trova davanti qui e ora. Si tratta infatti di scegliere: sostenere il modello di remu-nerazione messo a punto da Federfarma (magari integrato e migliorato, per quanto possibile, da even-tuali proposte di altri segmenti della professione), cercando poi di far convergere su quel modello l’approvazionedegli altri attori del sistema, oppure accanirsi in estenuanti diatribe interne, con il rischio poi di non riu-scire a centrare alcun accordo e di lasciare il pallino della nuova remunerazione in mano al Governo, nella per-sona del ministro della Salute?Potrà anche suonare semplicistico, ma la questione è tutta in questo interrogativo: dalla risposta che lafarmacia darà dipenderà, con ogni probabilità, una larga fetta delle nostre sorti future. E al riguardo, con buonapace delle colleghe e dei colleghi che hanno più dimestichezza di me con oroscopi, stelle e pianeti, voglio diresubito che eventuali influssi astrali non c’entrano davvero nulla, con quanto accade e accadrà. Perché il pro-blema, per la farmacia italiana, non è Saturno contro, ma semmai il farmacista che – spesso e volentieri – ècontro se stesso.

in fondo8 segue da pag. 5

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stione, del personale e della fi-scalità, hanno finito per generareeffetti molto pesanti sull’econo-mia delle farmacie.“Per comprendere quel che ac-cade, basta prendere una di-stinta riepilogativa di dieci annifa e una di oggi e leggere in pa-rallelo due sole voci, quella delnumero di ricette e quella dell’am-montare dei corrispettivi contabiliz-zati per il pagamento” spiega a RifAlessandro Maria Caccia, consi-gliere dell’Utifar, una delle prime si-gle di categoria a occuparsi delproblema. “Saranno subito eviden-tissimi sia l’aumento del numero diricette spedite, sia, all’opposto, ladrastica riduzione dei relativi corri-spettivi. Con una sintesi forse pocoelegante ma del tutto aderente allaverità dei fatti, si può dire che lenostre farmacie lavorano di più eincassano e guadagnano di meno.Un meno di entità tale da mettere arischio la stessa possibilità di ero-gare il servizio.”Qualcuno si è preso la briga di quan-tificare, sulla base dei dati disponibilisu scala nazionale, l’entità del feno-meno evidenziato da Caccia: negli ul-timi 10 anni il margine della farmaciaè sceso di oltre 1,30 euro a confe-zione, con una sensibile accelerazio-ne negli ultimi anni, a fronte di un au-mento del 33 per cento (!) del nume-ro delle confezioni dispensate. Il problema è che il fenomeno defini-to con il termine (piuttosto brutto)di genericazione è ancora ben lon-tano dall’esaurirsi: sono infatti mol-te le specialità medicinali che per-deranno a breve la protezione bre-vettuale, aprendo la porta all’ingres-so in commercio di equivalenti ge-nerici. Secondo analisi condotte daFederfarma, ciò porterà entro il2015 a un’ulteriore riduzione delfatturato Ssn delle farmacie pari al7,5%, a parità di volumi di vendita,e a una conseguente ulteriore dimi-nuzione del margine medio a confe-zione.Per l’economia della farmacia,insomma, è allarme rosso, e non

da oggi. Già nel2010 il legislatore– a fronte delle pre-occupate sollecita-zioni delle rappre-sentanze delle far-macie pubbliche eprivate – aveva po-sto mano al proble-ma e varato un pri-mo provvedimentoper fronteggiarlo.Si trattava, come siricorderà, della leg-ge 122/10, che all’art. 11 dispone-va l’avvio di un confronto tecnico(entro 60 giorni dall’approvazionedella norma) tra il ministero della Sa-lute, il ministero dell’Economia e del-le finanze, l’Aifa e le associazioni dicategoria “per la revisione dei criteridi remunerazione della spesa farma-ceutica”. L’articolo in questione det-tava anche i criteri da seguire, ovve-ro “estensione delle modalità di trac-ciabilità e controllo a tutte le formedi distribuzione dei farmaci, possibi-lità di introduzione di una remunera-zione della farmacia basata su unaprestazione fissa in aggiunta a unaridotta percentuale sul prezzo di ri-ferimento del farmaco che, stante laprospettata evoluzione del mercatofarmaceutico, garantisca una ridu-zione della spesa per il Servizio sa-nitario nazionale.”Come poi sia andata, è cosa nota:dal 2010 a oggi, sono passatidue anni interi senza che nessu-no facesse niente. Due anni, ovve-ro qualcosina in più dei due mesi in-dicati dalla legge 122/10. È statosolo con il governo Monti – e soltan-to dopo una serie di altri provvedi-menti emergenziali tutt’altro che fa-vorevoli per le farmacie e il settore

del farmaco – che la questione è tor-nata nell’agenda della politica, proba-bilmente anche in ragione delle for-tissime proteste della Federfarmaculminate nella giornata di chiusuradelle farmacie, il 26 luglio scorso. Della nuova remunerazione ha finitocosì per occuparsene la legge sullaspending review, la n. 135 del 7agosto scorso. Che non ha sempli-cemente ribadito i criteri della legge122/10, confermando l’implementa-zione della tracciabilità e la previsio-ne del modello di remunerazione mi-sta, ma è andata oltre, coinvolgendonel processo di revisione dei com-pensi tutta la filiera distributiva e, so-prattutto, modificando il livello di in-terlocuzione. Il tavolo del confrontodal ministero della Salute è stato in-fatti spostato in Aifa, prima interfac-cia “tecnica” con la quale le organiz-zazioni di settore debbono cercare etrovare l’intesa, per la quale è previ-sto un limite di tempo di 90 giornidalla data di entrata in vigore dellalegge di conversione. Il che signi-

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Due immagini (la prima, sopra, riferita a Genova e l’altra a Bologna) della giornata nazionale

di chiusura delle farmacie proclamata da Federfarma il 26 luglio scorso per protestare contro i tagli

del governo Monti e chiedere un intervento urgente di riforma della remunerazione

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fica che c’è tempo fino a metà no-vembre. In caso di mancato accor-do, il boccino passa in mano al mini-stero della Salute, che, di concertocon il Ministro dell’Economia e previaintesa con le Regioni, sentite le Com-missioni parlamentari competenti(senza che queste abbiano però po-tere vincolante), procederà a varareil decreto con i criteri e i dettami del-la nuova remunerazione.Quest’ultima eventualità è una delleragioni dei fortissimi mal di panciache si registrano in seno al sindaca-to dei titolari. La possibilità che il po-co tempo a disposizione per trovareun accordo al tavolo dell’Aifa si risol-va in un nulla di fatto e la questionevenga rimessa nella mani del Gover-no preoccupa infatti molti esponentidella minoranza.“Continuo a pensare che sarebbedavvero una iattura, se della nostraremunerazione finisse per occuparsiin via diretta questo Governo” va datempo affermando Franco Capri-no, presidente di Federfarma Lazio.“Sappiamo tutti che questo esecuti-vo, ormai giunto alla sua ultima fasedi vita, non deve guadagnare voti enon ha quindi ragione di preoccupar-si delle ricadute negative, in terminidi consenso. E questo non può cer-tamente indurre all’ottimismo, so-prattutto la luce di quel che Monti e isuoi hanno fatto finora in materia difarmacie. Andare a trattare una que-stione decisiva per il nostro futurocome la remunerazione con i variMonti, Catricalà e Giarda è, almeno amio giudizio, un grave errore: speria-

mo di non doverlo pagare troppo etroppo a lungo”.Il presidente dei titolari del Lazio, inbuona sostanza, avrebbe preferitodifferire la questione di qualche me-se ancora, attendendo le elezionidella prossima primavera e l’insedia-mento di un governo politico, con ilquale la delicata materia avrebbe po-tuto essere affrontata, almeno a suogiudizio, su basi di maggiore ragio-nevolezza.Posizione che, però, non ha fattobreccia neppure tra le fila di chi –come Federfarma Piemonte – è mol-to critica nei confronti dei vertici na-zionali del sindacato: “Per quanteperplessità si possano avere, e iopersonalmente ne ho molte, soprat-tutto sul modello di nuova remunera-zione elaborato dalla federazionenazionale sono convinto che biso-gna fare presto” afferma ad esem-pio Marco Cossolo, segretario diFederfarma Piemonte “perché unnuovo modello che retribuisca le far-macie per i servizi e l’attività profes-sionale che svolgono è sempre piùurgente: ogni giorno che passa ilfarmaco vale sempre meno, ponen-do a rischio la stessa esistenza diuna professione le cui prestazioni diservizio a forte connotazione intel-lettuale, per paradosso, sarannosempre più richieste.”

Il modello di remunerazionemesso a punto da Federarma

In ogni caso, i vertici della Federfar-ma – forti di un consenso maggiori-tario che, anche nei momenti di mag-giore fibrillazione, non è comunque

mai venuto meno –hanno proseguitosenza indugi nelcammino di elabora-

zione di un nuo-vo model lo diremunerazione,partendo pro-prio dai criteriindicati dalla leg-ge 122/10 e ri-baditi dal prov-

vedimento sulla spending review del-l’agosto scorso, presentandone poigli esiti all’Assemblea nazionale del 5settembre scorso. La proposta – che dovrebbe costitui-re la base della trattativa al tavoloAifa – è il frutto di una laboriosamessa a punto partita dalla necessi-tà prel iminare di indiv iduare i ldato–base della remunerazione me-dia che la farmacia riceve oggi perla dispensazione di una confezionedi farmaco. Un calcolo reso compli-cato dalle numerosissime variabili ingioco (sconto Ssn o meno, prezziuguali o no a quelli di riferimento,scontistica differente tra generici ebranded, margini commerciali diver-si in relazioni alle modalità d’acqui-sto, eccetera), ma che ha comun-que consentito di pervenire a un da-to di remunerazione media a confe-zione su base nazionale, ottenutoconsiderando anche le diverse tipo-logie delle farmacie in relazione allatipologia di sconto al Ssn.Il dato è stato poi utilizzato per unaverifica delle variabilità regionali, ri-sultata notevole e con scarti moltosignificativi non solo tra Regione eRegione, ma anche tra farmacie del-lo stesso ambito regionale. Messe in conto anche queste diffe-renze e partendo dal principio fissa-to dalla legge che la nuova remune-razione deve comunque garantireun’invarianza dei costi per il Ssn, si èproceduto quindi all’effettuazione dialcune simulazioni, seguendo varieipotesi e questo, come ha riferito al-l’assemblea nazionale del 5 settem-bre Gianni Petrosillo, amministrato-re delegato di Promofarma (la socie-tà di servizi di Federfarma che haavuto il mandato di coordinare il lavo-ro sulla nuova remunerazione), “pro-prio allo scopo di arrivare a valoriche, con la loro applicazione, produ-cessero almeno a livello regionaleuna remunerazione il più possibile vi-cina alle attuali”. La proposta del sindacato, in aderen-za al le disposizioni del le leggi122/10 e 135/12, è fondata su unaremunerazione composta da

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A lato: il presidente di FederfarmaPiemonte Massimo Manasotto: Gianni Petrosillo, AD di Promofarma

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una quota percentuale calcola-ta sul prezzo del farmaco ex fac-tory più una quota professionalefissa e unica (dunque senza fa-sce differenziate, come si era

ipotizzato inp a s s a t o ) .L’obiettivo èquello di argi-nare la co-stante erosio-ne dei fattura-t i Ssn del lefarmacie, arri-vando a unaloro stabiliz-zazione, e alcontempo riu-scire a trova-re il modo diassorbire led i f f e re n z e ,oggi anchemolto sensibi-l i , esistentitra Regione eRegione, inragione di va-lori medi dellaricetta signifi-cativamentediversi e di al-tri fattori an-ch’essi forte-mente dif fe-renziat i, co-me il “peso”della distribu-zione direttao le condizio-ni negoziate

per la distribuzione per conto. Petrosillo chiarisce però che la pro-posta di Federfarma si articola in re-altà in tre fasi diverse: la prima è ap-punto quella di arrivare al sistemamisto, precisando fin da subito chela quota fissa andrà a remunerare invia esclusiva soltanto quello che og-gi le farmacie già fanno e che even-tuali prestazioni aggiuntive – presa incarico del paziente, tenuta e aggior-namento del fascicolo sanitario eogni altra attività connessa al farma-co – per le quali i farmacisti sono ov-

viamente disponibili, dovrà essere re-tribuita a parte. Come e quanto (equesta sarebbe la seconda fase) losi vedrà dopo aver raggiunto l’intesacon l’Aifa e ottenuto un impegno for-male in questo senso. Ciò darebbemodo di discutere con più agio e inprofondità l’aspetto, certo non irrile-vante, di un’adeguata integrazionedell’intervento professionale. La ter-za ed ultima fase è quella che si rife-risce alla remunerazione dei serviziprevisti dal decreto legislativo n.153del 2009, della quale si discuteràcon le regioni al momento del rinno-vo della convenzione. Da questopercorso a tappe, Federfarma confi-da di stabilizzare i fatturati, arrestan-done il calo costante, e di riportareprogressivamente nelle farmacie ter-ritoriali i farmaci oggi affidati in viaesclusiva alla distribuzione direttadelle Asl o in quella ospedaliera.Secondo quanto dichiarato da Petro-sillo all’assemblea nazionale del sin-dacato, nell’elaborare la proposta –peraltro non completamente esplici-tata nei suoi dettagli numerici, alme-no fino al momento in cui scriviamo– Federfarma si è preoccupata di ri-cercare il confronto e la condivisione“delle diverse componenti sindacali edi categoria”, con numerosi passag-gi che hanno permesso “di arricchireil progetto e di integrarlo e correg-gerlo sulla base dei diversi contributiapportati via via da colleghi e daesperti”.

Le implicazioni sulla previdenza di categoria

Ma, a giudizio dell’opposizione inter-na al sindacato, non è andata pro-prio così: proprio lamentando unasostanziale mancanza di condivisio-ne e di coinvolgimento, FederfarmaPiemonte ha organizzato e tenuto aRoma, il 18 settembre scorso, un in-contro per affrontare la questione,cui hanno partecipato esponenti del-le organizzazioni dei titolari della Li-guria, della Puglia, dell’Umbria e, ov-viamente, del Lazio e dello stessoPiemonte. Per quanto impossibilitati

a intervenire, all’iniziativa hanno an-che aderito i rappresentanti dei tito-lari di Marche, Basilicata, Val d’Ao-sta, Trento, Bolzano e Varese. La giornata di lavoro è stata apertadagli interventi del presidente e il di-rettore generale dell’Enpaf, EmilioCroce e Marco Lazzaro, invitatiper l’occasione. Già, perché un inter-vento sulla remunerazione porta consé, inevitabilmente, fortissime rica-dute sulla previdenza di categoria,alimentata in larga parte dalla quotadello 0,90% sul fatturato Ssn tratte-nuto alle farmacie e versato dalle Aslalla cassa di categoria. Un aspettosul quale i convenuti a Roma hannovoluto vederci chiaro. Croce e Lazzaro hanno ribaditoquanto già rappresentato ai verticinazionali di Federfarma in un incon-tro tenutosi lo scorso 4 settembre,allo scopo di spiegare le problemati-che previdenziali connesse all’ado-zione di un nuovo metodo di remune-razione. “In quell’occasione avevamo chiaritosenza possibilità di equivoci che ilproblema esiste” ha spiegato Croce“anche se non deve tradursi in un ral-lentamento o, peggio, in un impedi-mento del processo di riforma dellaremunerazione, che anzi, alla lucedella progressiva erosione dei fattu-rati Ssn delle farmacie e, per conse-guenza, del gettito dello 0,90, èsempre più urgente e necessaria.”Secondo Croce, i termini della que-stione sono chiari: “L’amministrazio-ne attenta e oculata di questi anniconsente all’Enpaf di avere i conti inordine e di essere segnalato comeun esempio virtuoso di buona gestio-ne” ha detto il presidente dell’enteprevidenziale. “Abbiamo conservatola nostra autonomia e mantenuto lapressione contributiva sugli iscritti alivelli decisamente più bassi rispettoalle medie Inps e alle altre casse. Magli attuali equilibri potrebbero salta-re: una forte contrazione o, peggio,la sparizione del gettito dello 0,90,imporrebbe all’Enpaf la scelta inevita-bile di passare al metodo contributi-vo, ipotesi che si tradurrebbe in

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In alto: Marco Cossolo,segretario di FederfarmaPiemontesotto: il direttore generaledell’Enpaf Marco Lazzaro

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un pesanteaumento dei con -tributi soggettividegli iscritti, conaggravi davverorilevanti. In sededi riforma della

remunerazione, è certamente unaspetto rilevante che merita tutta laconsiderazione del caso.”“Il problema vero, anche per i contidella previdenza di categoria, è pro-prio quello di arrestare la progressi-va perdita di fatturato” ha conferma-to Lazzaro. “Sia chiaro, però, cherispetto alle soluzioni che potrannoessere trovate, l’Enpaf ha un atteg-giamento necessariamente e dove-rosamente laico: saranno le asso-ciazioni di categoria a scegliere edecidere. L’importante è che sap-piano che, tra i mille problemi da af-frontare in una transizione così im-portante, c’è anche quello della te-nuta del sistema previdenziale, cheper effetto degli stringenti obblighiimposti dalla legge deve avere unequilibrio inattaccabile e proiettatoaddirittura a cinquant’anni. Nel con-fronto con l’Aifa bisognerà dunqueconsiderare anche questo aspetto,se non si vuole che il peso dei con-

tributi pensionistici rad-doppi rispetto all’attuale.”

Un convegno per fare chiarezza

Esaurito il tema previden-ziale, i lavori dell’incontroromano si sono concen-trati sulla proposta di re-munerazione avanzata daFederfarma, che tutti ipresenti, sia pure conqualche diversità d’accen-to, hanno ritenuto inade-guata. “L’unica cosa chesembra chiara è che ilsindacato nazionale nonha le idee chiare” ha af-fermato lapidariamenteMarco Cossolo, segre-tario di Federfarma Pie-monte. “Detto questo,

prima di ogni considerazione di me-rito, ne va avanzata una di metodo,relativa allo scarso coinvolgimentodelle componenti sindacali nel lavo-ro di elaborazione del progetto. An-cora dobbiamo capire, dopo la lacu-nosa presentazione del progetto nelcorso dell’assemblea nazionale del5 settembre scorso, per quali vie,considerazioni e calcoli Federfarmasia arrivata a fissare capisaldi delsuo progetto come l’ammontaredella quota professionale fissa equello della quota percentuale suifarmaci.”I rilievi sulla scarsa chiarezza delprogetto Federfarma sono stati rife-riti anche alla insufficiente proiezio-ne dei suoi effetti sull’economia rea-le delle farmacie: “È davvero diffici-le comprendere la reticenza sulle ci-fre manifestata dai vertici del sinda-cato nazionale su un tema decisivoper le sorti delle nostre aziende edella nostra professione” ha affer-mato Antonino Annetta, di Feder-farma Roma. “Ed è singolare che,anziché in modo pubblico e traspa-rente, il confronto con le componen-ti sindacali sia stato delegato dalsindacato nazionale al partner tecni-co Promofarma, al quale le articola-

zioni territoriali, previo appuntamen-to, possono andare a rappresentarei loro rilievi, suggerimenti, proposteo richieste di chiarimento. Un mododavvero bizzarro di intendere il con-fronto sindacale...”L’incontro, in ogni caso, ha evitatotoni ultimativi e da crociata: “La po-sta in palio è troppo alta” ha osser-vato Arnaldo Tempesta, di Feder-farma Bari “e visti anche i tempi ri-stretti, sarebbe saggio vedere quelche c’è di buono nel progetto pre-sentato dal sindacato nazionale e la-vorare tutti per integrarlo e migliorar-lo il più possibile. Certo, sarebbestato meglio affrontare una questio-ne così rilevante in modo trasparen-te, in un convegno nazionale chedesse a tutti il modo di capire, cono-scere, partecipare e scegliere. MaFederfarma, come sappiamo, ha fat-to altre scelte.”Tra i possibili contributi per migliora-re la proposta del sindacato spiccaquello elaborato proprio da Federfar-ma Piemonte, i cui contenuti sonostati brevemente illustrati dal presi-dente Massimo Mana nel corsodell’incontro: “Noi abbiamo seguitoun percorso diverso, elaborando ilnuovo progetto di remunerazione so-lo dopo aver pensato a quale tipo difarmacia dovrà essere applicato” haaffermato Mana. “La farmacia a pre-valenza commerciale, vista l’inarre-stabile erosione dei fatturati e quindidella marginalità, non ha più un futu-ro garantito, al contrario della farma-cia di comunità, che parte sì dal far-maco ma estende il suo ruolo e lasua attività a servizi sanitari ad altovalore aggiunto, dai quali dovrà arri-vare in via maggioritaria la nuova re-munerazione”.Secondo il presidente dei titolaripiemontesi, molti degli spunti dellaproposta sono peraltro stati recepi-ti, ancorché in modo incompleto eincongruo, nel documento messo apunto da Federfarma, lasciando co-sì molti margini al miglioramento delprogetto. E proprio a quest’obietti-vo hanno dichiarato di puntare i par-tecipanti all’incontro romano di ieri:

Primo Piano

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A lato: Paolo Tagliavini, presidente di Federfarma Servizi.Sotto: Arnaldo Tempesta, presidente di Federfarma Bari.In basso: Antonino Annetta vicepresidente Federfarma Roma

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pervenire, nei brevissimi margini ditempo rimasti, a definire una propo-sta di riforma della remunerazionepiù adeguata. Gli strumenti e le mo-dalità per riuscire nell’intento saran-no definiti con maggiore precisionegià in questi giorni, anche se pren-de sempre più corpo l’ipotesi di farequello che, secondo gli intervenutiall’incontro romano, avrebbe dovutofare Federfarma e non ha fatto: unconvegno nazionale, aperto alcontributo di tutti, da tenersi en-tro la fine di ottobre, per una ri-flessione comune in grado di porta-re a un progetto condiviso di nuovaremunerazione.

Per il tavolo Aifa,riunione fissata al 1° ottobre

Federfarma, intanto, intensifica ilconfronto con gli altri rappresentantidella filiera distributiva, a partire daigrossisti che, secondo quanto di-chiarato da Paolo Tagliavini, presi-dente di Federfarma Servizi (la siglache insieme ad Adf rappresenta leaziende della distribuzione interme-

dia) stanno ancora studiando il pro-getto del sindacato nazionale dei ti-tolari per le opportune valutazioni eproposte. La prima scadenza inagenda è la ripresa dei lavori deltavolo Aifa, la cui prossima sedu-ta è fissata per il prossimo 1° ot-tobre.In quella data, si dovrebbe infatti co-minciare a scoprire le carte e moltecose potrebbero dunque chiarirsi,anche e soprattutto in relazione aicontenuti di dettaglio delle propostein discussione. Al momento e perquel che è dato sapere, non esisteun modello di nuova remunerazioneche possa dirsi del tutto condivisoda tutte le componenti della filiera di-stributiva. Tutto, quindi, è ancora su-scettibile di aggiustamenti e corre-zioni di tiro. Quando scriviamo, man-ca ancora un mese e mezzo abbon-dante alla scadenza di metà novem-bre e da oggi ad allora molto può an-cora accadere. Compreso un “ricom-pattamento” delle diverse posizioniche al momento si registrano all’in-terno del sindacato dei titolari. Ci so-no i margini per un’operazione “sin-

cretica” cheoperi una me-diazione euna sintesitra i diversiprogett i incampo e arri-vi a produrreuna propostaunica dei farmacisti? Difficile a dirsi,anche perché a volte si ha la sensa-zione che le posizioni non differisca-no tanto nel merito, quanto per moti-vi che hanno più a che fare con lacomplessa geografia del potere sin-dacale.Certo è che quella della riforma delmetodo di compenso dell’attività re-sa dalle farmacie è una svolta decisi-va per il futuro del servizio farmaceu-tico e dei professionisti che vi lavora-no. Arrivare all’appuntamento in ordi-ne sparso – non rileva più di tantoper colpa di chi – potrebbe rivelarsiun errore esiziale. Tale da costringe-re le farmacie, da domani, a occu-parsi, più che di compensi, di irrime-diabili scompensi.

7 - SETTEMBRE 2012 13RIF

Luca Pani, direttore generale dell’Aifa

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Primo Piano

RIF

Ci siamo, o almeno così pare. Secon-do voci accreditate, prima filtrate dal-le stanze del palazzone regionale sul-la Colombo e poi confermate da unanota di Claudio De Giuli, consiglieregiuridico del ministro della Salute, inrisposta a un apposito quesito indiriz-zatogli da un consigliere del nostroOrdine, nel prossimo mese di otto-bre la Regione Lazio dovrebbebandire il concorso straordinarioper sedi farmaceutiche previstodal decreto “Cresci Italia” (ovveroil dl n.1/2012, poi convertito dallalegge n.27/2012) varato dal GovernoMonti all’inizio di quest’anno. Quel decreto, tanto per intenderci,che ha monopolizzato l’interesse dellacomunità dei farmacisti per interi me-si e che è stato la scaturigine di un’in-finita ridda di voci, discussioni, eserci-zi interpretativi di esperti o sedicentitali, precisazioni di vario genere, gra-do e provenienza e quant’altro: unavera e propria Babele – testimoniatadalle centinaia di richieste di informa-zioni che hanno quotidianamente su-bissato gli uffici dell’Ordine – rispettoalla quale, con il bando concorsualeormai alle porte, appare opportunoprovare a fare chiarezza, con la dovu-ta precisione, anche a costo di appa-rire un po’ pedanti. È bene andare con ordine e comincia-re dall’inizio, con una precisazione dicarattere generale: per l’espletamen-to del concorso straordinario si appli-cheranno le norme valide per i con-corsi “ordinari” (decreto del Presiden-te del Consigl io dei ministr i30.03.1994, n. 298 “Regolamento diattuazione dell’art. 4, comma 9, dellalegge 8 novembre 1991, n. 362, con-cernente norme di riordino del settorefarmaceutico”) in quanto compatibilicon le disposizioni introdotte dalla leg-

ge n. 27/2012 e dalla successiva leg-ge n. 135/2012, ovvero il provvedi-mento sulla cosiddetta spending re-view approvato nell’agosto appenapassato. Qui di seguito ricordiamo le principalinovità normative in materia, eviden-ziando che alcune di esse trovano ap-plicazione esclusivamente nel concor-so straordinario.

Una piattaforma sul webper le procedure concorsuali

A seguito della fissazione del nuovorappor to farmacie–abitant i in1/3.300, calcolato sulla base dellapopolazione residente al 31 dicem-bre 2010, il provvedimento disponeil bando di un concorso straordinarioper l’assegnazione di tutte le nuovefarmacie che risultano necessarie aseguito del nuovo quorum.Entro il 23 aprile 2013, Regioni eprovince autonome dovranno as-sicurare la conclusione del con-

corso straordinario e l’assegna-zione delle sedi farmaceutiche di-sponibili, sulle quali non può essereesercitato il diritto di prelazione daparte del comune.Ai fini dell’assegnazione delle nuovesedi farmaceutiche messe a concor-so, ciascuna regione e provincia au-tonoma dovrà, entro trenta giornidalla data di pubblicazione del relati-vo bando di concorso, nominare unacommissione esaminatrice seguendoi criteri indicati dal Dpcm 298/1994.Il concorso straordinario saràper soli titoli e assegnerà le sedifarmaceutiche di nuova istituzione evacanti, fatte salve quelle per la cuiassegnazione, alla data del 24 mar-zo 2012, la procedura concorsualesia stata già espletata o siano stategià fissate le date delle prove.Al fine di rendere uniformi e traspa-renti le modalità di espletamento del-le procedure relative al concorsostraordinario per l’apertura di nuovesedi farmaceutiche e di assicurarel’interscambio e la tempestiva diffu-sione delle informazioni, il ministerodella Salute, in collaborazione con leRegioni, ha elaborato di una piatta-forma tecnologica e applicativa unicaper lo svolgimento delle procedurestesse, da mettere a disposizione ditutte le parti interessate, ovvero icandidati, ma anche le amministra-zioni delle medesime Regioni e pro-vince autonome.La piattaforma tecnologica consenti-rà la compilazione e l’invio della do-manda tramite web. Al riguardo, è ilcaso di ricordare ai lettori che lanormativa in vigore vieta allepubbliche amministrazioni di ri-chiedere certificati, pertantoogni titolo dovrà essere autocer-tificato. Sarà poi onere dell’am-

Entro ottobre sarà pubblicato(salvo imprevisti) il bandoper il concorso straordinarioche, solo nella nostra provincia,provvederà ad assegnare 193nuove sedi farmaceutiche.È il caso, dunque, di provare a fare chiarezza sulla materia,anche perché la confusione

non manca davvero

In dirittura d’arrivo il bando della Regione Lazio

Il “concorsone” prossimo al via,ecco tutto quel che c’è da saperedi Margherita Scalese

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Primo Piano

RIF

ministrazione constatare la veridi-cità dei titoli autocertificati.

Concorso, chi può partecipare e chi no

Al concorso straordinario i candi-dati possono partecipare solo indue regioni o province autonome.Pertanto la piattaforma comune con-sentirà di conoscere tutte le sedi mes-se a concorso per operare con cogni-zione la scelta delle regioni o provinceautonome in cui concorrere.I bandi saranno pubblicati sui bollettiniufficiali regionali e dalla data di pubbli-cazione decorreranno i termini di sca-denza della presentazione della do-manda.Al concorso straordinario possono par-tecipare i farmacisti, cittadini di unoStato membro dell’Unione europea,iscritti all’albo professionale:

a) non titolari di farmacia, in qualun-que condizione professionale si tro-vino;

b) titolari di farmacia rurale sussidiata;c) titolari di farmacia soprannumera-

ria;d) titolari di “parafarmacie”.Non possono partecipare al con-corso straordinario i farmacisti ti-tolari, compresi i soci di società ti-tolari, di farmacia diversa da quel-le di cui alle lettere b) e c).Ai fini della partecipazione al concorsostraordinario, per farmacie soprannu-merarie si intendono le farmacie aper-te in base al criterio “topografico” o“della distanza” ai sensi dell’art. 104del Testo unico delle leggi sanitarie,sia anteriormente sia posteriormenteall’entrata in vigore della legge 8 no-vembre 1991, n. 362, che non sianoriassorbite nella determinazione delnumero complessivo delle farmacie

stabilito in base al parametro della po-polazione. È consentita la parteci-pazione ai candidati che non ab-biano ancora compiuto i 65 anni dietà alla data di scadenza del ter-mine per la partecipazione al con-corso prevista dal bando.Ai concorsi per il conferimento di sedifarmaceutiche gli interessati in pos-sesso dei requisiti di legge, posso-no concorrere per la gestione as-sociata, sommando i titoli posse-duti (il limite di 40 anni per la parteci-pazione in forma associata è statoabrogato da una successiva normacontenuta nella già ricordata legge n.135/2012 sulla spending review). Intal caso, ai soli fini della preferenza aparità di punteggio, si considera la me-dia dell’età dei candidati che concorro-no per la gestione associata, privile-giando i candidati più giovani. Nell’eventualità che risultino vincitori diuna farmacia candidati che concorro-no in associazione, la titolarità del-l’esercizio assegnato è condizionata almantenimento della gestione associa-ta da parte degli stessi vincitori, su ba-se paritaria, per un periodo di dieci an-ni, fatta salva la premorienza o unacondizione di sopravvenuta incapacità.

Valutazione dei titoli e modalità di assegnazione delle farmacie

Anche ai fini della valutazione dell’eser-cizio professionale nel concorso stra-ordinario per il conferimento di nuovesedi farmaceutiche si applicano le nor-me di cui al ricordato Dpcm 30 marzo1994, n. 298, con le seguenti dero-ghe introdotte dalle leggi 27/2012 e135/2012:a) l’attività svolta dal farmacista titola-re di farmacia rurale sussidiata, dalfarmacista titolare di farmacia sopran-numeraria e dal farmacista titolare diparafarmacia, è equiparata, ivi com-prese le maggiorazioni;b) l’attività svolta da farmacisti collabo-ratori di farmacia e da farmacisti colla-boratori delle “parafarmacie” e dei cor-ner della grande distribuzione organiz-zata, è equiparata, ivi comprese lemaggiorazioni;

Municipi di Roma: 119 sedi

I Centro Storico nessunaII Parioli nessunaIII Noment.-S.Lorenzo nessunaIV Montesacro 7V Tiburtino 7VI Prenestino nessunaVII Centocelle 4VIII Delle Torri 24IX S.Giovanni nessunaX Cinecittà 9XI Appia Antica 3XII Eur 12XIII Ostia 18XV Arvalia Portuense 7XVI Monte Verde 2XVII Prati nessunaXVIII Aurelia 6XIX Monte Mario 9XX Cassia Flaminia 11

Comuni provincia: 74 sediAlbano 3Anzio 3Ardea 5Ariccia 1Artena 1Campagnano di Roma 1Castel Gandolfo 1Cerveteri 1Ciampino 1

Civitavecchia 2Colleferro 1Fiano Romano 1Fiumicino 4Fonte Nuova 1Frascati 1Genazzano 1Genzano di Roma 1Grottaferrata 1Guidonia Montecelio 5Labico 1Ladispoli 2Lanuvio 1Manziana 1Marino 2Mentana 1Monte Compatri 1Monte Porzio Catone 1Monterotondo 3Morlupo 1Nettuno 3Palestrina 2Palombara Sabina 1Pomezia 4Riano 1Rocca di Papa 1Rocca Priora 1Sacrofano 1San Cesareo 1Santa Marinella 1Segni 1Tivoli 3Tolfa 1Velletri 3Zagarolo 1

Le 193 nuove sedi a Roma e provincia

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c) è introdotto, esclusivamente per ilconcorso straordinario, uno specificopunteggio per l’attività svolta dai ricer-catori universitari nei corsi di laurea inFarmacia e in Chimica e tecnologia far-maceutiche, ai quali sono assegnatiper anno e per ciascun commissario,0,30 punti per i primi dieci anni e 0,08punti per i secondi dieci anni.In ciascuna regione e nelle provinceautonome di Trento e di Bolzano, lacommissione esaminatrice, sulla basedella valutazione dei titoli in possessodei candidati, determina una graduato-ria unica. A parità di punteggio, preva-le il candidato più giovane.A seguito dell’approvazione della gra-duatoria del concorso straordinario, aogni vincitore sarà assegnata la primasede da lui indicata in ordine di prefe-renza, che non risulti assegnata a un

candidato meglio collocato in gradua-toria.Entro quindici giorni dall’assegnazione,i vincitori del concorso devono dichia-rare se accettano o meno la sede as-segnata. L’inutile decorso del termineconcesso per la dichiarazione equivalead una non accettazione; dopo la sca-denza del termine previsto per l’accet-tazione, le sedi non accettate sono of-ferte ad altrettanti candidati che se-guono in graduatoria, secondo la pro-cedura indicata nei periodi precedenti,fino all’esaurimento delle sedi messe aconcorso o all’interpello di tutti i candi-dati in graduatoria.Successivamente, la graduatoria, vali-da per due anni dalla data della suapubblicazione, deve essere utilizzatacon il criterio dello scorrimento per lacopertura delle sedi farmaceutiche

eventualmente resesi vacanti a seguitodelle scelte effettuate dai vincitori diconcorso, con le modalità che sonostata prima indicate.Queste, in buona sostanza, è tuttoquel che c’è da sapere sul “concorso-ne”, che nella nostra provincia, comeanticipato anche da Rif già nello scor-so mese di giugno, dovrà provvedereall’assegnazione di ben 193 nuove se-di farmaceutiche, 119 nella Capitale ealtre 74 in 44 diverse località del terri-torio provinciale. Per comodità dei let-tori e per completare questo piccolo“vademecum” sul concorso straordina-rio, riproponiamo in queste stesse pa-gine la tabella che propone il dettagliodelle nuove sedi suddivise per munici-pio (nel caso delle 119 nuove sedi ro-mane) e per comune (le restanti 74).

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Secondo una ricerca,distribuire in farmaciaavrebbe costi minori

I farmaci nelle Asl?Il risparmionon è garantitoVenti euro e qualche spicciolo: a tantoammonterebbe il costo unitario perconfezione della distribuzione direttadi farmaci attraverso le strutture delleAsl e gli ospedali. È quanto emergedalla ricerca “Distribuzione dei farma-ci: un caso di spending review. Le po-tenzialità di miglioramento di una logi-ca di rete”, presentata l’11 settembreda Federfarma nella Sala degli Atti par-lamentari della Biblioteca del Senato“Giovanni Spadolini”. Lo studio, realiz-zato dalla Fondazione Cref (Centro Ri-cerche Economia e Formazione), havoluto indagare a fondo su uno snododella distribuzione farmaceutica so-stanzialmente poco nosciuto, probabil-mente in ragione del vantaggio econo-mico, dato per scontato e quindi nonmeritevole di essere discusso né ap-profondito, derivante dalle migliori con-dizioni di acquisto dei farmaci da partedelle strutture pubbliche. L’assioma “con la distribuzione direttasi risparmia”, in effetti, è stato rara-mente messo in discussione da ammi-nistratori e politici: è stata spesso stig-matizzata la scarsa trasparenza dellespesa farmaceutica nelle strutturepubbliche e ancora più frequentemen-

te ne sono state evidenziate le disfun-zionalità e i pesanti costi economici esociali a carico dei cittadini, costrettiin non pochi casi a problematiche escomode peregrinazioni per accedereal farmaco. Nessuno o quasi, però,aveva mai messo in dubbio quella cheappariva un’evidenza, ovvero che a di-stribuire direttamente i farmaci le Re-gioni realizzano consistenti risparmi. Un convincimento al quale la ricercadel Cref infligge invece un pesante col-po di maglio: analizzando il caso dellaAsl 1 di Trieste e passando al setacciotutte le strutture coinvolte nella distri-buzione diretta (farmacia ospedaliera,distretto, dipartimento, dipendenze,eccetera) e le attività svolte in ognistruttura, sono stati quantificati i costidi personale e di gestione delle variefasi operative (acquisto, distribuzione,amministrazione, gestione magazzi-no), calcolati nel 30% circa della spesasostenuta dalla Asl per l’acquisto deifarmaci. Come ricordato in premessa,il costo medio della distribuzione diogni singola confezione è risultato es-sere di 20 euro, che si vanno ad ag-giungere al costo di acquisto del far-maco e, come è evidente, costringonoa rivedere in profondità la questionedell’economicità della distribuzione di-retta, evidentemente molto menoscontata di quanto si ritenesse.Lo studio è però andato oltre, effet-tuando una simulazione per valutare icosti distributivi se la Asl, anzichéprovvedervi direttamente, avesse affi-dato alle farmacie, dietro compensoconcordato, la dispensazione dei far-maci, ovviamente con esclusione di

quelli a erogazione obbligatoria inospedale. Secondo la ricerca, l’opzio-ne avrebbe garantito un risparmioconsiderevole, quantificabile nell’ordi-ne del 20-30%, a seconda delle con-dizioni di remunerazione degli eserci-zi farmaceutici territoriali, che rappre-sentano ovviamente un dato negozia-le variabile.In ogni caso, i risultati della ricercanon sembrano lasciare dubbi e, cometali, sono stati registrati dalle autoritàintervenute alla tavola rotonda seguitaalla presentazione dello studio. Signifi-cativa, in particolare, la dichiarazionedi Claudio De Giuli, consigliere giuri-dico del ministro della Salute, per ilquale la ricerca del Cref ha “il meritoindiscutibile di sollevare una questionesulla quale va certamente aperta unariflessione” e merita dunque l’attentavalutazione delle Regioni, soprattuttose altri studi consimili dovessero con-fermarne il contenuto.Un impegno in questa direzione è sta-to assicurato da Renzo Tondo, presi-dente del Friuli Venezia Giulia, che por-terà gli esiti dello studio condotto nellasua regione all’attenzione della Confe-renza dei Presidenti regionali, ritenen-do l’esperienza estensibile: “Se passa-re dalla distribuzione diretta a quellaper conto attraverso le farmacie è unpercorso che produce vantaggi econo-mici, o anche solo condizioni di nonsvantaggio, ma certamente di migliorefunzionalità per i cittadini” ha dettoTondo “quel passaggio va fatto, e subi-to, perché ottimizzare i servizi e conte-nere i costi, nel pieno della crisi chestiamo vivendo e con i crescenti pro-blemi di sostenibilità del welfare, è unimperativo assoluto per tutti gli ammi-nistratori.”Soddisfatta per gli esiti dell’iniziativaAnnarosa Racca, che ha sottolineatocome la distribuzione dei farmaci attra-verso le farmacie territoriali costituisca– come confermato dalla ricerca –un’opportunità di risparmio e di razio-

Fatti & persone

La presentazione della ricerca alla Biblioteca del Senato: da sinistra, il presidente del Friuli Venezia Giulia, Renzo Tondo, il consigliere giuridico del ministro della Salute, Claudio De Giulie la presidente di Federfarma, Annarosa Racca

7 - SETTEMBRE 201218 RIF

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nalizzazione del servizio per le Regio-ni e per il Servizio sanitario nazionale,con gli evidenti vantaggi per i cittadiniderivanti da un più agevole accesso alfarmaco. Ben diverso il tenore dei commenti diSifo e Sinafo, la società e i sindacatodei farmacisti ospedalieri e delle struttu-re pubbliche. “Quella del Cref è un’inda-gine empirica priva di significatività sta-tistica e quindi scorretta e fuorviante”ha detto senza troppi giri di parole Lau-ra Fabrizio, presidente della Sifo. “Nonè corretto affermare che si otterrebbeun risparmio se i medicinali venisserodistribuiti attraverso le farmacie privateanziché da parte delle Asl. Come non ècorretto non considerare i rischi per lasicurezza dei cittadini” afferma Fabrizio,puntando il dito sulla metodologia dellaricerca. “È stata condotta su un cam-pione insignificante, una sola Asl rispet-to alle oltre 140 esistenti in Italia, e i co-sti sono stati valutati con criteri discuti-bili. Per la distribuzione per conto, poi,non sono stati valutati neppure i costi digestione, che comunque le Regioni de-vono sostenere insieme al costo del far-maco, alla retribuzione da destinare allafarmacia privata e agli oneri di deposi-

to. Ma non basta, per-ché viene anche omes-sa l’analisi dei costi de-rivanti dai rischi legatialla distribuzione sulterritorio di farmaciospedalieri, specialitàche per la loro peculia-rità necessitano diun’erogazione in strut-ture appropriate”.

Inevitabile la conclusione della presiden-te Sifo: “Indagini come questa servonosolo a creare sconcerto nell’opinionepubblica. La verità è che i farmaci, spe-cialmente quelli innovativi e più costosi,devono essere gestiti direttamente dal-le Asl o nelle aziende ospedaliere daprofessionisti appositamente qualificatie specializzati.”Non dissimili le posizioni del Sinafo,secondo il quale per valutare la conve-nienza o meno della distribuzione perconto rispetto a quella diretta attraver-so Asl e ospedali servirebbe un’indagi-ne a livello nazionale, in grado di misu-rare i costi dei due canali. Soltanto inquesto modo, secondo Antonio Ca-storina e Roberta Di Turi, segretarioe vicesegretario nazionale del sindaca-to “si potrebbero meglio apprezzare ledimensioni economiche delle due alter-native, lasciando poi a un confrontosereno e obiettivo il compito di definireruolo e funzioni all’interno della catenadistributiva nelle diverse regioni”.

Conclusi con successoa Roma i lavoridel XXX congresso Sfml

Tradizione e servizi,la farmacia guarda al futuroSi sono tenuti a Roma, dal 19 al 22settembre scorsi, i lavori del XXX Con-gresso internazionale della Società far-maceutica del Mediterraneo Latino, de-dicati al tema Farmacia e Professio-ne: dalla tradizione ai servizi e allebiotecnologie. Alla serata inaugurale,

tenutasi nel lasplendida cornicedel Nobile CollegioChimico Farmaceu-tico ai Fori Imperia-

li, hanno preso parte, oltre al “padronedi casa” Giuseppe Fattori, che ha da-to il benvenuto ai 149 congressisti (62italiani, 44 spagnoli, 34 francesi, 6 al-banesi, un marocchino e - curiosità - univoriano e un tedesco, che con il Medi-terraneo, in realtà, avrebbero poco ache vedere: ma la Sfml è aperta al con-fronto con tutti), ricordando brevemen-te la secolare storia dell’Universitasaromatariorum urbis. Ma anche la cittàdi Roma, nella persona del vicesindacoSveva Belviso, l’università Sapienza,tramite Giulio C. Porretta, l’Ordine deifarmacisti con Emilio Croce e l’asso-ciazione dei titolari con Franco Capri-no hanno voluto salutare i partecipantiall’assise, in una bella serata imprezio-sita dagli interventi di Pierandrea Cic-conetti, presidente del comitato orga-nizzatore del Congresso, di Anna Ma-ria Fadda, presidente del Gruppo ita-liano della Sfml e del presidente inter-nazionale Eugenio Selles Flores epoi conclusa da un concerto davveromolto appressato del complesso d’ar-chi Melos Ensemble diretto dal mae-stro Filippo Manci.I lavori congressuali, tenutisi nel centrocongressi Villa Aurelia, si sono articola-ti in tre intense sessioni: la prima, dedi-cata ai farmaci biotecnologici, è statacurata dalla francese Veronique An-drieu; la seconda, sugli alimenti funzio-nali e nutraceutici, è stata guidata daEsperanza Torija Isasa dell’UniversitàComplutense di Madrid e la terza, infi-ne, riferita alle possibilità aperte dallaprospettiva della farmacia dei servizi,ha visto il coordinamento di Angelo Iz-zo, consigliere di Federfarma Roma, edi Paola Minghetti, presidente dellaSocietà dei farmacisti preparatori.Il programma è stato completato, oltreche da una nutrita serie di comunicazio-ni scientifiche orali, da un’interessantetavola rotonda che a messo a confron-to i diversi sistemi sanitari dei Paesi delbacino Mediterraneo, animata dal fran-cese Gilberte Marti-Mestres, dallospagnolo Carlos Lens Cabrera insie-

me a Andrea Cicco-netti, segretario diFederfarma Roma.

Fatti & persone

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In alto: Pierandrea Cicconetti, vicepresidente Sifapa sinistra: Giulio Cesare Porretta, consigliere dell’Ordinea lato: Angelo Izzo, consigliere di Federfarma Roma

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Parte da Ostia il 25 ottobreun progetto–pilotaper l’aderenza terapeutica

Salute del cuore,anche le farmacie in prima lineaL’Ordine dei Farmacisti e Federfarma Ro-ma hanno promosso il progetto Abbiamoa cuore il tuo cuore, finalizzato a otti-mizzare l’impiego delle terapie farmacolo-giche in ambito cardiovascolare, promuo-vendo l’aderenza terapeutica dei pazienti. L’iniziativa – che avrà luogo a Ostia per leparticolari caratteristiche di questo conte-sto urbano, molto più “controllabile”, dalpunto di vista della fruizione di presidi sa-nitari, di altri quartieri – coinvolge i cardio-logi dell’Ospedale Grassi (al quale si riferi-sce, in caso di necessità, il 90% della po-polazione residente) e quelli che operanonello stesso negli ambulatori pubblici dellitorale, la Asl RMD, l’Ordine dei Medici ela Fimmg regionale, che – insieme appun-to alle farmacie aperte al pubblico – por-ranno in essere un servizio–pilota e speri-mentale rivolto ai pazienti con sindromecoronarica acuta, per favorire e migliora-re l’impiego delle terapie farmacologiche

loro prescritte. Questo lo sche-ma dell’iniziati-va: il pazientecardiopatico,una volta di-

messo dall’unità operativa di cardiologiadell’azienda ospedaliera, o a seguito di vi-sita specialistica presso un ambulatoriodella Asl, viene rinviato al suo medico difamiglia dal quale, insieme alla prescrizio-ne della terapia, riceve una prima illustra-zione del progetto Abbiamo a cuore iltuo cuore e della sua utilità, insieme allalista di farmacie che vi aderiscono. Traqueste, il paziente potrà scegliere quellain cui recarsi per accedere alla “profilazio-ne” dei suoi dati e per essere inserito nelprogetto. In farmacia, il farmacista ade-rente al progetto registrerà il paziente, at-traverso la tessera sanitaria, in una piatta-forma web appositamente costituita e glidispenserà il farmaco prescritto, il tuttocon una procedura standard che richiedepochi secondi. Quattro giorni prima che fi-niscano i farmaci, il programma invieràautomaticamente al paziente un sms, “fir-mato” dalla sua farmacia, che gli ricorde-rà di rinnovare la terapia farmacologia se-condo le indicazioni terapeutiche del suomedico. La piattaforma web e il serviziosms verranno messi a disposizione deifarmacisti e dei pazienti, in forma assolu-tamente gratuita, dalla società di telefoniaVodafone Italia.Il progetto, come già accennato, ha per ilmomento una valenza sperimentale e ver-rà condotto per la durata di un anno, gra-zie anche al contributo che (oltre a Voda-fone) ha assicurato in forma neutra e sen-za alcuna interferenza con i contenuti del-l’iniziativa la Pfizer Italia. L’iniziativa sarà presentata il prossimo 25ottobre all’Airport Palace Hotel di Viale deiRomagnoli a Ostia (Roma), nel corso di un

incontro che vedràla presenza dei rap-presentanti dei sog-getti che l’anno pro-mossa: oltre aEmilio Croce eFranco Caprinoper l’Ordine e perl’Associazione tito-lari, il presidentedell’Ordine dei Me-dici Roberto Lala,il segretario FimmgLazio, Piero Bar-toletti, il direttoregenerale dell ’Asl

RomaD Vitaliano De Salazar, il primariodi cardiologia del “Grassi” Fabrizio Am-mirati, la direttrice del XIII distretto del-l’Asl RomaD Daniela Sgroi e i colleghiAngelo Izzo e Roberta Di Turi. Coordi-nati e stimolati dal giornalista AndreaSermonti, “racconteranno” il progetto ele tematiche che lo sottendono, con il fineesclusivo di motivare i farmacisti e i medi-ci di famiglia che interverranno (e cheoperano professionalmente a Ostia) adaderire all’iniziativa.

Dal 5 ottobre a Veronail grande appuntamento indetto dell’Utifar

Farmadays, confronto a 360°sulla professioneÈ ormai definito in ogni particolare ilricco programma della prima edizionedi Farmadays 2012 – Ricette per ilcambiamento, la nuova, grande ma-nifestazione dedicata ai farmacisti e al-la farmacia promossa da Utifar, che siterrà a Verona a partire dal 5 ottobreprossimo.Il programma (consultabile e scaricabilesul sito www.farmadays.com, insiemeai contatti per ulteriori informazioni, allamodulistica per le iscrizioni e alle preno-tazioni alberghiere) ruoterà intorno alprofondo mutamento degli scenari e deicontesti all’interno dei quali opera la far-macia. Farmacisti, tecnici, economisti,rappresentanti delle istituzioni e della po-litica si confronteranno sulle molte delpresente – a partire dalla principale, ov-vero la sostenibilità economica del servi-zio – per cercare di individuare possibilivie di superamento alla problematicacongiuntura attuale.Tra gli argomenti obbligati, ovviamente,ci sarà anche quello della riforma dellaremunerazione, rispetto al quale peral-tro l’Utifar presieduta da Eugenio Leo-pardi fu antesignana, promuovendo aRoma più di tre anni fa il primo, im-

Accadrà domani

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a lato: Eugenio Leopardi, presidente dell’Utifarsotto: il logo della 1a edizione del convegno Farmadaysche sarà ospitato a Verona

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portante convegno di interesse nazio-nale dedicato all’argomento.Altro punto tematico forte della manife-stazione sarà quello dellosviluppo dell’economia del-la farmacia, sempre nel se-gno della sostenibilità delservizio, attraverso queisettori (dermocosmesi, pri-ma infanzia, veterinaria,galenica, prime analisi, fito-terapia, omeopatia, ecce-tera) che fino ad oggi nonsempre sono stati seguiti esostenuti in modo adegua-to. Non è inutile sottolinea-re che Farmadays è unevento accreditato ai finiEcm (11 crediti). Chi, anzichè al sito, prefe-risse cercare le informazio-ni per altra via, potrà rivol-gersi alla segreteria del-l ’Utifar, tel. 02 70608367, fax 0270600297, e-mail [email protected].

Organizzato dall’Altemsdell’Università cattolica,partirà a novembre

Arriva il masterper il managementdella farmaciaL’Università Cattolica del Sacro Cuore,su iniziativa dell’Alta scuola di Econo-mia e management dei sistemi sanitari(Altems) diretta dal professor Ameri-co Cicchetti e in collaborazione con ilPoliclinico Universitario “Agostino Ge-melli”, ha istituito per l’anno accademi-co 2012/2013 il master universitariodi secondo livello in Pharmacy ma-nagement – Organizzazione e ge-stione della farmacia.Il master, patrocinato dal nostro Ordi-ne, avrà la durata di un anno accade-mico, pari a 1500 ore di attività, e in-tende offrire un percorso formativo achi, già in possesso di una laurea, sia

interessato al governo delle proble-matiche economico–gestionali dellefarmacie pubbliche e private e delle

altre organizza-zioni impegnatenel la prepara-zione e dispen-sazione di pro-dotti farmaceu-t ici e parafar-maceutici.Negli ultimi an-ni, gli interventidi progressivaliberalizzazionedel settore han-no infatti deter-minato profondimutament i d iregole e scena-ri, con uno svi-luppo delle di-namiche com-

petitive e rilevanti ricadute sulle far-macie e il loro ruolo all’interno delServizio sanitario nazionale. Tutto ciòsi traduce nella necessità di ri–orien-tare gli obiettivi e le modalità gestio-nali degli esercizi farmaceutici, acqui-sendo adeguate competenze econo-mico–gestionali da affiancare a quelledi natura squisitamente tecnico–pro-fessoinale.Il master della Cattolica, diretto dalprofessor Stefano Bozzi, vuole ap-punto rispondere a questa esigenza,assicurando la costruzione di un profi-lo professionale adatto a far frontecon efficacia ai cambiamenti in atto,mediante l’acquisizione di conoscenzespecifiche per valorizzare le capacitàutili alla gestione e allo sviluppo dellerisorse e di adeguate competenzeaziendali, secondo un approccio spic-catamente imprenditoriale. Un traguar-do che il master si propone di raggiun-gere anche attraverso il coinvolgimen-to attivo dei partecipanti in sessioni dilavoro individuali, di gruppo e in labora-tori di soft skills per lo sviluppo dellecompetenze manageriali (leadership,change management, capacità di ne-goziazione).Ulteriori informazioni relative ai conte-nuti del master, per il quale il termine

delle iscrizioni scade il prossimo 5 ot-tobre, potranno essere richiesti ai se-guenti riferimenti: valentina.iaco [email protected], 0630156101 fax0630155779; [email protected],0630156100 – fax 0630155779.

Nasce da una collaborazione tra Aifa e Università Sapienza il primo master sulla materia

Scienze regolatoriedel farmaco, eccodove impararleL’Agenzia italiana del farmaco e il Di-partimento di Fisiologia e Farmacolo-gia dell’Università “Sapienza” di Romahanno istituito il primo master di se-condo livello in Scienze regolatoriedel Farmaco, che si terrà a Romapresso la Sede dell’Aifa, in via del Tri-tone 181. Il master, a numero chiusoe destinato a un numero massimo di12 studenti, ha durata annuale e pre-vede uno stage formativo presso lastessa Aifa.Il corso è rivolto a soggetti interessa-ti a sviluppare una concreta profes-sionalità nel campo delle discipline re-golatorie del farmaco, acquisendocompetenze necessarie spendibili po-tenzialmente in strutture pubbliche oprivate nel settore dello sviluppo, va-lutazione e monitoraggio dei prodottimedicinali. Il corso permetterà di ap-prendere la modalità di progettazionedi studi clinici registrativi, le regoleper la redazione e la valutazione deldossier registrativo di farmaci peruso umano, inclusi i medicinali per te-rapie avanzate, la pianificazione e losvolgimento dell’attività di farmacovi-gilanza, la normativa che regola losviluppo, la produzione e la commer-cializzazione dei prodotti medicinali,gli aspetti tecnico-scientifici di base,nelle tre aree del controllo qualità:GMP, GLP, GCP, le regole e procedureconcernenti le ispezioni degli impianti

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Accadrà domani

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Americo Cicchetti, professore straordinario alla Facoltà di Economia dell’UniversitàCattolica del Sacro Cuore

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produttivi, dei laboratori e dei centridi sperimentazione clinica e le tecni-che e gli strumenti dell’health techno-logy assessment.Il bando per la partecipazione al Ma-ster con tutte le specifiche relative airequisiti per l’ammissione, alla provadi ammissione e all’offerta formativasarà pubblicato nel mese di settem-bre sul sito web dell’Università Sa-pienza e sul portale AIFA insieme allabrochure di presentazione. Per qualsiasi ulteriore richiesta di in-formazioni: [email protected].

Nobile collegio, il 5 ottobreevento Ecm promossoda Sapienza e Umberto I

Poliartriti, l’armavincente è la curain fase d'esordioEarly arthritis: con questa definizione(che in italiano si potrebbe tradurrein “artriti insorgenti”) è indicata la fa-

se di esordio delle poliartriti croni-che, con particolare riferimento al-l’artrite reumatoide e alle spondiloar-triti siero-negative. Fino a non moltotempo fa, la maggioranza dei reuma-tologi ha riferito questo stadio evolu-tivo al periodo di malattia che prece-de la comparsa del danno anatomicoerosivo (stadio “pre-erosivo”). Attual-mente, però, il termine early riferitoalla artrite reumatoide riveste unnuovo significato clinico, che può tra-dursi in una rilevante possibilità tera-peutica, rappresentata dall’ingressonell’armamentario terapeutico dei“farmaci biologici”. Questi consentono non solo il rallen-tamento ma anche l'arresto del per-corso evolutivo della malattia, a con-dizione che il trattamento sia intra-preso prima che s’instauri il dannoarticolare strutturale.Al tema, di grande rilievo anche sot-to il profilo epidemiologico, l'Univer-sità Sapienza e il Policlinico UmbertoI di Roma dedicano un evento forma-tivo, che si terrà a Roma, al NobileCollegio Chimico farmaceutico di viain Miranda, il prossimo 5 ottobre,con inizio alle 13.30. L'evento, ac-creditato ai fini Ecm, è prevalente-

mente declinato in un'ottica preventi-va e articolato in tre grandi temi: ilprimo è un'ampia ricognizione dello“stato dell'arte” delle early arthritis, ilsecondo si riferisce al percorso dia-gnostico e terapeutico e il terzo allapharmaceutical care, ovvero unaadeguata “presa in carico” dei pa-zienti con poliartriti croniche in fased'esordio.Il convegno non vuole proporre tuttele più recenti acquisizioni in tema didiagnosi e terapia soltanto ai medici,ma si rivolge anche e in via diretta aifarmacisti, per il fondamentale con-tributo che essi possono assicurarein un’ottica sempre più moderna digestione di un paziente artritico.Per ulteriori informazioni e dettagli, èpossibile rivolgersi alla segreteria or-ganizzativa, curata da DotCom, tel.06 4061370 fax 06 3242600, e-mail: [email protected] - [email protected], o alla col-lega Emma Mortilli, dirigente far-macista del Policlinico Umberto I, re-sponsabile con Maria Teresa Car-retta della segreteria scientifica delconvegno, all'indirizzo e-mail [email protected].

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Messaggi in bottiglia

RIF

L’estate sta finendo,canticchiavano spen-sierati i Righeira, giustoin questo periodo del-l’anno. Era il 1985 espensierati erano purei farmacisti: il Ssn eranato da poco e il bam-bino prometteva grandicose per il suo futuro.Oggi, a un giubileo didistanza, possiamo ri-

collocarlo come un grande futuro dietrole spalle. Giudizio che vale forse per l’in-tero Paese, il Servizio sanitario è solo unaspetto della china ripida che ha portatoall’impoverimento sociale, politico edeconomico italiano degli ultimi lustri, so-lo una finestra di una casa ormai semi-di-roccata e fatiscente. Non sono la sede ela qualità del commentatore tali da con-sentire di affrontare una dissertazionesui massimi sistemi, ma la calda seratadi fine estate si offre a pigre riflessioni.Partiamo da un banale assunto: quandosi perde una guerra, difficilmente ècolpa dei soldati. L’esito delle battaglieè deciso dai mezzi (tecnologici e finan-ziari) schierati in campo e dall’abilitàstrategica dei comandanti. A confermadell’affermazione di partenza, nella rovi-na del sistema farmacia, poco o nullasi può addebitare all’impegno e allospirito di sacrificio del soldato-far-macista, sempre in trincea nei turnifestivi come in quelli notturni, chiamato aricoprire più ruoli non di sua stretta com-petenza, dal medico di patologie minorial burocrate per conto della Regione,dall’esattore di ticket a finanziatore ditutto il sistema. Anche sui mezzi non ci sono reprimende:ogni anno le farmacie italiane hanno fo-raggiato con decine di milioni di euro lecasse sindacali e della Federazione degliOrdini, allo scopo di difendere l’immagine

professionale e il valore dell’azienda-far-macia. A questo punto, per quanto di cat-tivo gusto possa sembrare il mettere indubbio l’onestà della moglie di Cesare –non si agiti il senatore Cursi, è un mododi dire privo di riferimenti personali – sulbanco degli imputati non possono che es-sere chiamati i comandanti. Sia chiaro, non tutto quello che ci frana intesta è riconducibile all’inconsistenza deivertici nazionali di categoria: se piove nonè certo colpa del governo ladro. Però daun governo onesto ci si aspetta che offraai cittadini un ombrello per ripararsi dallapioggia. Sulle farmacie non piove, magrandina da anni. Anni in cui abbiamo as-sistito a convention sfarzose, interventirassicuranti in Assemblea e sulla stampadi categoria, rimborsi spese a pie’ di lista,bellicosi proclami televisivi, chimerichefarmacie dei Servizi, pianti isterici davantial Ministro, ma nemmeno uno straccio diombrello che non ci facesse ritrovare fra-dici come pulcini.Pigre riflessioni, ho premesso, ma non alpunto di non scomodare la coscienza el’onestà intellettuale; esiste un particolare

che rovescia il discorso e le relative re-sponsabilità. Contrariamente al mondomilitare, dove i soldati si ritrovano dei ca-pitani a loro insaputa – on. Scajola, oranon sia lei ad agitarsi, anche qui non c’ènulla di personale –, nella realtà civile sia-mo noi a scegliere i rappresentantiche hanno l’oneroso compito di cura-re gli indirizzi politici e tutelare gli in-teressi economici della categoria. In una democrazia rappresentativa, ilrappresentante mostra al rappresentatoi risultati ottenuti nell’arco temporale pre-visto dal mandato, offrendosi quindi al-l’applauso o ai pomodori. Nel nostro ca-so, sul palcoscenico sindacale o istitu-zionale e nell’incanto stupito della platea,puntualmente gli scarsi pani e pesci simoltiplicano per miracolo, i miseri risul-tati vengono abilmente trasformati in al-tro, con lo stesso talento ipnotico dell’il-lusionista quando trae conigli da un cilin-dro vuoto. Senza scomodare Coleridgee la sospensione dell’incredulità, esisteuna fascinazione di massa, una rimozio-ne di senso critico e memoria storica,per cui si entra in sala mugugnando eimprecando contro l’insipienza degli arti-sti e si esce dalla cabina elettorale ricon-fermando gli stessi interpreti per un ulte-riore triennio. Abili mestieranti o pub-blico ingenuo e credulone?Ho accennato al capovolgimento di re-sponsabilità e su questo c’è una domandache mi ronza intorno, fastidiosa e insisten-te come una zanzara in questa calda se-rata di fine estate: nel nostro caso, se leguerre si perdono e a prezzo di sanguino-si massacri, hanno maggiore colpa icomandanti mediocri che si pavoneg-giano in uniformi ricche di stellette ochi continua con entusiasmo a con-fermarli nel ruolo?

*consigliere dell’Ordine

La riconferma dei vertici professionali a prescindere dai risultati solleva un quesito

Se i comandanti sono mediocri,perché li rieleggiamo sempre?di Maurizio Bisozzi*

Il tema della rappresentanzaprofessionale lanciato

da Rif sul numero scorso, impone una riflessione sulle responsabilità: non solo di chioccupa le poltrone degli organismi di categoria,

ma anche di chi li confermaal loro posto prescindendo

dal loro operato

Foto

ADDS

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Focus

RIF

Dalla newsletter “SIF – Farmaci in evidenza”, n. 105 luglio 2012 Per gentile concessione della Società Italiana di Farmacologia

La PDUFA(“Prescription Drug User Fee Act”cioè la legge sulla tassa sulla prescrizionedei farmaci) è stata introdotta negli StatiUniti nel 1992 per aumentare le risorsedella Food and Drug Administration (FDA)al fine di garantire una miglior valutazionedi potenziali nuovi farmaci. In particolare, laFDA è autorizzata a imporre tasse perciascuna nuova domanda di valu-tazione di potenziali nuovi far-maci, per supportare l’in-frastruttura necessa-ria per la valutazionedi queste molecole. Benché la PDUFAabbia contribui-to a una so-stanziale ri-duzione neitempi di va-lutazione ne-gli ultimi 20anni, questoaccorciamento deitempi è stato associato ad una frequenzapiù alta di ritiri di farmaci e di blackbox war-nings (avvisi relativi ad effetti avversi gravi).La PDUFA deve essere ri-autorizzata ogni 5anni e gli ultimi rinnovi sono stati precedutidall’enfatizzazione di alcune problematichespecifiche. Ad esempio, il rinnovo dellaPDUFA del 2007 è stato preceduto dall’en-fasi sulla sicurezza dei farmaci e sulla far-macovigilanza. In preparazione della PDU-FA del 2012, la FDA ha lavorato insieme al-l’industria per individuare i punti deboli del-l’attività della FDA. Una delle conclusioni èche la FDA dovrebbe migliorare l’effi-cienza e l’efficacia del procedimentodi valutazione delle nuove molecole.Ovviamente, i nuovi farmaci sono al centrodel dibattito sulla PDUFA, dal momento chequeste molecole possono rappresentareavanzamenti nella cura. A questo propositoc’è da considerare che non tutti i nuovi far-maci sono uguali e si va da nuovi farmaci

che rappresentano una prima scelta neltrattamento di una patologia, a farmaci co-siddetti me too (farmaci, cioè, che si ag-giungono ad una lista di altri farmaci senzarappresentare sostanziali avanzamenti per

il trattamento).Obiettivo dello

studio è sta-to quello diparagonareil lavoro ditre agen-zie regola-

torie: la FDA,l’EMA (European Me-

dicine Agency, l’Agenziaregolatoria europea) e

l’Agenzia regolatoria canadese(Health Canada).

Lo studio ha raccolto le informazionidai database delle rispettive Agenzie. Inparticolare, sono state considerate le do-mande relative a nuovi potenziali farmaciche hanno ricevuto l’approvazione tra il 1gennaio 2001 e il 31 dicembre 2010.Sono state escluse le domande relativealla riformulazione di farmaci già appro-vati, le nuove associazioni e agenti nonterapeutici, come, ad esempio, i mezzi dicontrasto.È stato definito come tempo della primavalutazione, il tempo intercorso tra la do-manda e il momento nel quale l’Agenziaha comunicato l’esito della domanda. Nelcaso dell’EMA è stato considerato il mo-mento nel quale l’Agenzia ha emesso una“raccomandazione iniziale” e non il mo-mento dell’autorizzazione alla commercia-lizzazione, dal momento che quest’ultimaè un atto amministrativo indipendente dal-l’Agenzia. Per i farmaci approvati da più diun’Agenzia, è stato anche valutato qualeAgenzia ha approvato prima il farmaco.Per questo tipo di valutazione, sono staticonsiderati anche farmaci approvati pri-ma del 2001.

Sono stati valutati anche altri parametri:l’anno di approvazione raggruppato sullabase delle PDUFA (PDUFA I-II -prima dell’ot-tobre 2002-, PDUFA III -ottobre 2002-set-tembre 2007- PDUFA IV -dopo settembre2007); se il farmaco era orfano o no; se ilfarmaco era stato assegnato a valutazio-ne prioritaria o standard (solo FDA e Ca-nada); se il farmaco era considerato una“piccola molecola” o un farmaco biotec-nologico; a quale classe terapeutica ap-parteneva il farmaco.Nel periodo considerato, la FDA ha appro-vato 225 farmaci, l’EMA ha approvato 186farmaci, la Health Canada ha approvato 99farmaci. Di questi, solo circa il 20% eranofarmaci biotecnologici (EMA 24%, FDA16%). Per quanto riguarda le classi tera-peutiche, il maggior numero di approvazio-ni si è registrata nella classe terapeutica“ematologici, oncologici e immunomodu-lanti”. In questa classe l’EMA ha approvato68 farmaci (37% del totale dei farmaci ap-provati), la FDA ha approvato 59 farmaci(26% del totale) e la Health Canada ha ap-provato 34 farmaci (34% del totale). Nellaclasse terapeutica “cardiovascolari, diabe-te e endocrino” l’EMA ha approvato 27 far-maci (15% del totale), la FDA 29 farmaci(13% del totale) e la Health Canada 13 far-maci (13% del totale). L’EMA ha approvatomeno farmaci dell’FDA nelle altre categorieterapeutiche (antidolorifici e muscolo-sche-letrici, psichiatrici e SNC, respiratorio e ga-strointestinali, anti-infettivi) e meno farmacinon classificabili nelle suddette categorie:24 farmaci EMA (13%), 44 farmaci FDA(20%). EMA ha approvato 52 farmaci orfa-ni (28% del totale) e la FDA 38 (17% del to-tale) e questa è l’unica differenza risultatasignificativa (p=0.007), relativamente aquesto gruppo di valutazioni. La quasi tota-lità dei farmaci (96%) è stata approvata dal-l’EMA dopo un solo ciclo di valutazioni,mentre il 38% dei farmaci è stato approva-to dopo più di un ciclo di valutazione (diffe-

Un’interessante panorama delle diverse procedure utilizzate in Usa, Europa e Canada

Approvazione di nuovi farmaci,un paragone fra tre agenzie regolatorie a cura di Giuseppe Nocentini*

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renza significativa, p<0.001). Durante laPDUFA III e IV il numero di farmaci approva-to da EMA e FDA è stato simile mentre èstato sensibilmente minore durante la PDU-FA I-II (46 vs. 76).La mediana della lunghezza della prima va-lutazione è risultata di 303 giorni (range in-terquartile: 185-372) per la FDA, 366 gior-ni (range interquartile: 310-445) per l’EMA,352 giorni (range interquartile: 255-420)per la Health Canada. Dunque la FDA è sta-ta più veloce delle altre Agenzie (p<0.001).Considerando i 72 farmaci approvati datutte e 3 le Agenzie, la lunghezza medianaper la prima valutazione è stata circa 100giorni più corta all’FDA rispetto alle altredue Agenzie (254 giorni vs. 356 di EMA e346 di Health Canada).Anche valutando il tempo necessario perterminare la valutazione, la FDA è stata lapiù veloce. Infatti, la mediana della lunghez-za della valutazione è risultata di 322 giorni(range interquartile: 218-484) per la FDA,366 giorni (range interquartile: 310-447)per l’EMA, 393 giorni (range interquartile:310-603) per la Health Canada.Dei 289 farmaci considerati, 190 sonostati approvati sia dalla FDA che dall’EMA

(o da Paesi dell’Unione Europea), 154 so-no stati approvati sia dalla FDA che dalHealth Canada, 137 sono stati approvatisia dalla Health Canada che dall’EMA (oda Paesi dell’Unione Europea). Tra quellicomuni a FDA e EMA, il 64% è stato pri-ma approvato dall’FDA e commercializza-to 96 giorni prima negli Stati Uniti. Traquelli comuni a FDA e Health Canada,l’86% è stato prima approvato dall’FDA ecommercializzato 355 giorni prima negliStati Uniti.Sia il tempo richiesto per la prima valuta-zione sia quello per la valutazione totale èstato molto simile nelle PDUFA II e IV, ren-dendo discutibili sia le critiche relative all’al-lungamento dei tempi dell’FDA sia l’averscelto tra i criteri guida della PDUFA V la ra-pidità dei tempi di approvazione da partedell’FDA, che tra l’altro continua ad esserepiù veloce delle altre Agenzie.Lo studio suggerisce che relativamente aifarmaci approvati dal 2001 al 2010, laFDA ne ha approvato l’uso più velocementedi quanto fatto da EMA e Health Canada.Una buona parte di questi farmaci è statacommercializzata prima negli Stati Unitiche negli altri Paesi.

Le Agenzie regolatorie hanno due tipidi responsabilità, talvolta contrappo-ste. Da un lato certi gruppi di pressione ele industrie considerano prioritaria la velo-ce approvazione di un farmaco, dall’al-tro le Agenzie devono garantire la sicu-rezza dei trattamenti. Anche se i tempidella FDA sono inferiori a quelli dell’EMA, èin teoria possibile fare ancora meglio sen-za diminuire la sicurezza dei pazienti. Co-munque, lo studio non valuta la qualità deifarmaci approvati e prossimi studi lo do-vranno fare prendendo in considerazionemarker della sicurezza dei farmaci di nuo-va approvazione (ritiro del farmaco, cam-bio di indicazioni e così via).Un altro limite dello studio è aver valutatosolo i farmaci approvati. È, infatti, impossi-bile valutare i farmaci non approvati, dalmomento che questi non sono presenti neidatabase. D’altra parte circa l’80% dei far-maci sottoposti a valutazione vengono ap-provati dalla FDA.

*Professore associato, Dipartimento Medicina clinica

e sperimentale. Università di Perugia

Riferimento BibliograficoDowning et al. Regulatory Review of Novel Therapeutics – Comparison of Three Regulatory Agencies. N Engl J Med 2012;366:2284-93.

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In genere modificare i fattori di rischioconsente di ottenere una maggiore di-minuzione del rischio relativo di malat-tia cardiovascolare (MCV) degli indivi-dui in peggior “stato di salute”. Adesempio, l’abbassamento della pres-sione arteriosa (PA) comporta una di-minuzione superiore del rischio di in-farto del miocardio (IM) e di stroke tragli individui con diabete mellito (DM),rispetto a quelli senza DM. Pertan-to, è intuitivo ipotizzare cheun’aggressiva correzione dellaPA possa tradursi in una dimi-nuzione superiore degli even-ti di MCV tra gli individui conDM e obesità centrale, ri-spetto a quelli con soloDM. I risultati dell’ ACCORDBlood Pressure Trial (la sigla Accord,ormai ben nota nella letteratura scienti-fica, sta per Action to Control Cardio-vascular Risk in Diabetes) hanno dimo-strato che un trattamento intensivodell’ipertensione arteriosa (PA si-stolica <120 mm Hg) in individuicon DM di tipo 2 e ipertensionenon ha diminuito la frequenza del-l’outcome primario composito dimorte cardiovascolare, IM non fatale ostroke non fatale e degli outcome se-condari, ad eccezione dello stroke.In base all’ipotesi che un trattamentointensivo dell’ipertensione arteriosapossa risultare in una diminuzione su-periore del rischio di MCV tra gli indivi-dui con grado maggiore di obesitàcentrale, in questa analisi post-hoc deidati dell’ACCORD Blood Pressure Trialè stato esaminato se l’obesità centraleha modificato il rischio degli outcomedi MCV tra i pazienti randomizzati altrattamento intensivo dell’ipertensionevs quello standard (PA sistolica <140mm Hg).

ACCORD è stato un trial al qualehanno partecipato 10.251 individuiad alto rischio con DM di tipo 2. Tutti ipartecipanti hanno ricevuto un tratta-mento per il controllo glicemico, ma so-no stati randomizzati a una delle se-guent due strategie: controllo glicemicointensivo (HbA1c, 6%) o standard(HbA1c, 7,0-7,9%). Criteri di eleggibilitàper il sotto-studio ACCORD Blood Pres-sure Trial sono stati: proteinuria <1,0g/24 h; PA sistolica 130-180 mm Hg;assunzione di ≤3 farmaci antipertensivi.I pazienti risultati eleggibili sono statirandomizzati a un trattamento per ilcontrollo della PA di tipo intensivo (PAsistolica <120 mm Hg) o standard (PAsistolica <140 mm Hg). L’outcome pri-mario è stato il tempo al primo eventocardiovascolare maggiore, definito co-me il composito di IM non fatale, strokenon fatale, morte per MCV. Gli outcomesecondari pre-specificati sono stati l’IMnon fatale, lo stroke fatale o non fatale,la morte per MCV. Alla visita basale èstata misurata la circonferenza della vi-

ta a livello delle creste iliache. È statoutilizzato il rapporto circonferenza dellavita/altezza come marker validato deglioutcome di MCV correlato all’obesitàcentrale: è stato stimato che un rappor-to circonferenza della vita/altezza infe-riore a 0,50 si associa a un minor ri-schio di MCV.Nello studio sono stati analizzati idati di 4.687 partecipanti (trattamen-

to intensivo, n=2.341; trattamen-to standard, n=2.346). La me-dia e la mediana dei rapporticirconferenza della vita/al-tezza hanno ecceduto il va-lore 0,60, indicando che ilcampione si componevadi individui con obesitàcentrale. Le donne han-no avuto valori del rap-

porto maggiori di quelli degli uomini. Idue gruppi sono risultati ben bilanciatiper l’età (~62 anni), il genere sessuale(femmine ~48%), l’etnia (bianchi nonispanici ~60%, afroamericani ~24%,ispanici ~7%), il livello di istruzione(>50% con almeno il diploma di scuolasuperiore), la pregressa MCV (~34%),lo status di fumatore (mai fumato,~45%), il BMI (~32,1 kg/m2), la circon-ferenza della vita (~106 cm), l’altezza(~169 cm), la PA sistolica (~139 mmHg), la PA diastolica (~76 mm Hg), il li-vello della HbA1c (~8,3%), dei lipidi (co-lesterolo totale ~5,0 mM, colesteroloLDL ~2,8 mM, colesterolo HDL donne~1,3 mM, uomini ~1,1 mM, trigliceridi,~1,7 mM) e i parametri renali (creatini-na sierica ~79,6 mM, eGFR ~91,6ml/min/1,73 m2, rapportoalbumina/creatinina urinaria ~1,6).Nel corso del follow-up (durata media4,7 anni) sono state misurate modifica-zioni più ampie nel gruppo trattamentointensivo vs trattamento standard: PAsistolica (-11,77±20 mm Hg vs -

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Focus

L’inatteso risultato di un’analisi post hoc dei dati dello studio Accord

Ipertensione, il trattamento intensivo non diminuisceil rischio cardiovascolare in pazienti diabetici e obesia cura di Gianluca Miglio*

RIF

Dalla newsletter “SIF - Farmaci in evidenza”, n. 107 del 1° settembre 2012 Per gentile concessione della Società Italiana di Farmacologia

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5,59±19 mm Hg), PA diastolica (-11,34±11 mm Hg vs -5,97±11 mmHg), eGFR (-16,6±23 ml/min/1,73 m2

vs -11,32±24 ml/min/1,73 m2); le mo-dificazioni degli altri parametri misuratisono state ben bilanciate tra i due grup-pi. L’analisi dei dati ha mostrato che ipazienti nei quartili maggiori del rappor-to circonferenza della vita/altezza han-no ottenuto un maggior beneficio dallaterapia intensiva, rispetto a quella stan-dard, almeno per alcuni outcome. Tutta-via le differenze tra i valori di HazardRatio (HR) relativi ai quartili non hannoraggiunto la significatività statistica pernessuno degli outcome (p >0,24).Dopo il controllo per i valori del rap-porto circonferenza della vita/altezza,gli effetti del trattamento intensivo so-no risultati simili a quelli già riportati(ACCORD Study Group NEJM 2010;362:1575–1585), così confermandol’evidenza che il trattamento intensivodell’ipertensione ha diminuito la fre-quenza di stroke (p =0,022), ma nonquella degli altri outcome (p ≥0,23). In-fine, l’appartenenza a un quartile mag-

giore del rapporto circonferenza dellavita/altezza è risultata essere diretta-mente correlata al rischio di mortalitàper MCV (HR 2,32; p =0,0009 per ilconfronto tra il I e il IV quartile), manon a quello degli altri outcome (p>0,09).In individui con DM e ipertensione,il trattamento intensivo dell’iper-tensione, invece che quello stan-dard, non diminuisce il rischio diMCV. Questo risultato non è stato mo-dificato dal valore del rapporto circon-ferenza della vita/altezza.Secondo gli autori dello studio, la spie-gazione di questi inattesi risultati non èsemplice. In una popolazione di pazien-ti con DM e ipertensione, nei quale l’in-sulino-resistenza e i fattori di rischioassociati sono presenti in ogni quartiledel rapporto circonferenza del lavita/altezza, il grado di obesità cen-trale di per se non è correlato inmodo indipendente al rischio car-diovascolare. Infatti, la presenza delDM e dell’ipertensione in individui sen-za un marcato grado di obesità centra-

le suggerisce che questi siano in uno“stato di salute” simile o forse peggio-re rispetto a quelli con maggior gradodi obesità centrale. Degno di nota ilfatto che l’obesità centrale è risultatacorrelata alla mortalità cardiovascola-re, ma non ad altri endpoint. Questo èsorprendente, dato che gli outcome dimorbidità cardiovascolare hanno mec-canismi patologici simili e in comuni aquelli che sottendono la mortalità car-diovascolare. I punti di forza dello stu-dio comprendono la rigorosità del di-segno e dell’acquisizione dei dati, la di-sponibilità di informazioni relative aifollow-up completati, l’arruolamento diindividui appartenenti a diverse etnie el’innovatività dell’ipotesi valutata. Un li-mite potrebbe essere la natura del-l’analisi post-hoc. Inoltre, sono stati in-dagati un numero limitato di outcomee la durata del follow-up potrebbe es-sere insufficiente.

*Assistant Professor di Farmacologia,Facoltà di Farmacia, Università di Torino

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Riferimento BibliograficoBarzilay, et al. Intensive blood pressure treatment does not improve cardiovascular outcomes in centrally obese hypertensive individuals withdiabetes. Diabetes Care 2012; 35: 1401-1415.

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Anche nel mio comune, come inaltri dell’Italia centrale, una delleattuali cinque farmacie (con il quo-rum precedente erano due) risultaoggi in soprannumero a causa deldecremento demografico degli ul-timi trent’anni; probabilmenteavremmo tutti interesse a parteci-pare al concorso, ma questo sem-bra ormai precluso dal chiarimen-to ufficiale intervenuto recente-mente sul titolare di farmacia so-prannumeraria che è ammesso aconcorrere (lettera firmata)

Abbiamo scelto questo tema, tra itanti proposti nel frattempo, perché cipermette anche un rapido excursussu quanto recentemente è accaduto.Come si è visto, l’opera dell’Esecuti-vo Monti (un governo inevitabilmente“più legislatore” persino di quelloprecedente…) è continuata anchenel mese di agosto, nel corso delquale sono stati infatti varati provve-

dimenti strutturali di grandissimo ri-lievo e gettate le basi per altri nonmeno importanti.Quanto alle farmacie, le ha evidente-mente riguardate più da vicino la leg-ge di conversione del decreto leggesulla cosiddetta spending review, al-fine massicciamente integrato – co-me ormai solito – da un maxi emen-damento governativo: si tratta dellalegge 7/8/12 n. 135, pubblicata nel-la G.U. n. 189 del 14/8/2012 ed en-trata in vigore il giorno successivo.Le novità in sede di conversione han-no specificatamente interessato, re-stando alle farmacie, la misura e ladurata dell’ulteriore contributo a lorocarico e a favore del SSN, ma anchel’introduzione di alcune delle disposi-zioni contenute nel robusto corpo dinorme modificative dell’art. 11 del“Cresci Italia”, che pure nel mese diluglio erano state tutte innestate nel-l’art. 10 del primo testo del c.d. de-creto salute.

Soprattutto l’esigenza di ridurrequanto possibile la sfera delle incer-tezze relative ai concorsi straordinari(non oltre, del resto, procrastinabili)ha infatti indotto il Governo a frazio-nare quel pacchetto di disposizioni,inserendone parecchie già nella leg-ge di conversione della spending re-view, e proponendosi l’inclusione del-le altre in seno al dl. salute (ma nel-l’ultimissimo testo di quest’ultimo ditali norme – e non solo di quellaabrogativa della distanza legale trale farmacie – sembra non vi sia piùtraccia e quindi se ne dovrebbe sem-mai riparlare in un provvedimentosuccessivo).Quali siano le prime e quali le secon-de è comunque noto ai farmacisti (neha dato peraltro costantemente noti-zia e risalto anche la stampa di cate-goria) e ancor più a coloro che se-guono questa rubrica: per un’analisiapprofondita degli interventi messi incantiere dal Governo già prima dellaconversione del “Cresci Italia”.Per la verità, non tutte le disposizioniestrapolate dall’originario pacchetto(diventato via via, a seguito anchedelle comprensibili pressioni da ogniparte, sempre più corposo…), e in-trodotte in extremis nella citata L.135/2012, riguardano i concorsistraordinari (per i quali è stata mol-

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Codici e codicilli

RIF

La farmacia soprannumerarianel concorso straordinariodi Gustavo Bacigalupo

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to opportunamente prevista la rea-lizzazione di “una piattaforma tecno-logica ed applicativa unica… da met-tere a disposizione delle stesse re-gioni e province autonome e dei can-didati”) e neppure, più propriamente,una qualsiasi spending review.Ci riferiamo a quella sulla sostituzio-ne nella direzione responsabile del-l’esercizio del farmacista “pensiona-bile” (oggi, nel concreto, ultra 68en-ne) e a quella sulla “urbanità” ope le-gis delle farmacie istituite nelle sta-zioni, aeroporti, ecc.; ma questi duespecifici precetti rivestivano in realtà– sotto profili ovviamente diversi –carattere di urgenza e tuttavia la lo-ro estraneità al provvedimento (vistianche i tanti precedenti congene-ri…) non dovrebbe in ogni caso su-scitare censure neppure sul pianocostituzionale.Dunque, le norme entrate in vigore ilgiorno di Ferragosto sono contenutenei sottocommi septiesdecies, duo-devicies e undevicies (è l’applicazio-ne di una regola macchinosa nonscritta sulla redazione di testi nor-mativi, ma stanno per 17°, 18° e19°) del comma 12 dell’art. 23 dellalegge di conversione: il primo si oc-

cupa della “piattaforma tecnologicaed applicativa unica” cui si è fattocenno, il terzo della già ricordata“urbanità” delle farmacie istituite inaggiunta a quelle “spettanti in baseal criterio” demografico, mentre ilsecondo integra e modifica l’art. 11definendo proprio i “titolari di farma-cia soprannumeraria” ammessi alconcorso straordinario, assegnandodoverosamente un punteggio ancheper “l’attività svolta dai ricercatoriuniversitari”, disciplinando diversa-mente e con migliori dettagli la fasedi assegnazione delle farmacie aivincitori dei concorsi, sopprimendoil limite dei 40 anni per la partecipa-zione “per la gestione associata” eposticipando infine al 1° gennaio2015 la data di decorrenza dell’effi-cacia della disposizione sui farmaci-sti pensionabili sottraendo inoltredefinitivamente al precetto le “far-macie rurali sussidiate”.Vi figura quindi anche un’interpreta-zione autentica (molto più del “chiari-mento ufficiale” al quale si riferisce ilquesito del lettore) del legislatore,dettata per il mero ambito dei con-corsi straordinari, riguardo alle “far-macie soprannumerarie”, per le quali

– recita il periodo aggiunto al com-ma 3 dell’art. 11 del “Cresci Italia”dal disposto sub a) del comma 12-duodevicies dell’art. 23, riproducen-do esattamente il testo redatto sindall’origine – “le farmacie aperte inbase al criterio topografico o delladistanza ai sensi dell’articolo 104 deltesto unico delle leggi sanitarie di cuial regio decreto 27 luglio 1934 n.1265, e successive modificazioni,sia anteriormente, sia posteriormen-te all’entrata in vigore della legge 8novembre 1992 n. 362, che non ri-sultino riassorbite nella determinazio-ne del numero complessivo delle far-macie stabilito in base al parametrodella popolazione di cui al comma 1,lettera a) del presente articolo”.Come anche il quesito suppone, ladisposizione è perentoria nell’esclu-dere da questi concorsi i titolari (osoci) di farmacie, urbane o rurali(purché naturalmente non sussidia-te), che si siano rivelate soprannu-merarie nel tempo, cioè per effettodi successivi decrementi demografi-ci, e/o siano state addirittura istituiteancor prima dell’introduzione nel no-stro sistema di un criterio demografi-co, perché sono espressamente

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Codici e codicilli

RIF

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Codici e codicilli

RIF

ammessi a parteciparvi soltanto i ti-tolari (o soci) di farmacie originaria-mente in soprannumero, istituite dun-que “in base al criterio topografico odella distanza ai sensi dell’articolo104 ecc.”, che sono bensì in sostan-za tutte rurali ma non necessaria-mente sussidiate.È una scelta del legislatore in faseappunto di interpretazione autenti-ca, che come tale opera pertanto –sia pure nell’ambito rigoroso deiconfini segnati da quel che dice aquesto stretto riguardo – sin dalladata di entrata in vigore del d.l.“Cresci Italia”.Sicuramente è una scelta che nonpuò far piacere a tutti ma che noi,come abbiamo già osservato a suotempo, condividiamo anche perché,diversamente, non essendo indivi-duabile la farmacia in soprannumero(e quindi il suo titolare) dato che so-prannumeraria – nei casi del tipo diquello da Lei posto – è una qualun-que tra le sedi in pianta organica enon una in particolare, dovrebberoessere ammessi tutti i titolari di far-

macia del comune, una conclu-sione che però, come ha osser-vato a tempo debito il Ministerodella Salute, frustrerebbe “il chia-ro intento del legislatore di esclu-dere, in linea di massima, dalconcorso straordinario i titolari difarmacia”.Certo, non possono essere nu-merose le farmacie che, istituitein soprannumero, risultino anco-ra tali dopo l’applicazione delnuovo quorum di 3300 abitanti,ma qualcuno forse ricorderà chequesta stravagante categoria difarmacisti legittimati a partecipa-re ai concorsi straordinari è affio-rata dal nulla soltanto nelle ulti-me ore della fase di conversionedel d.l. del Senato, cosicché èforte la sensazione che si trattidi una disposizione inserita prati-camente ad personam o perso-nas (a beneficio, cioè, di uno opiù titolari di farmacie istituite exart. 104 in frazioni con oltre3000 abitanti e dunque rurali ma

non sussidiate), perciò proprio con ilsignificato più circoscritto ora “au-tenticato” dalla legge di conversionedella spending review.E però, se pure qui l’interpretazioneautentica (che, in una direzione o nel-l’altra, era comunque necessaria per-ché si trattava di prevenire una buo-na quantità di ricorsi al Tar, prima du-rante e dopo l’espletamento delleprocedure concorsuali) finisce doveabbiamo appena detto, la disposizio-ne va meritoriamente assai oltre,perché è il legislatore in personache, pur incidentalmente ma con unvocabolario non equivoco: chiariscetestualmente che “criterio topografi-co” e “criterio della distanza” sono lastessa cosa, facendo così una voltaper tutte anche giustizia della tesi disegno contrario, incomprensibile ebasata sul niente, avanzata qualcheanno fa dal Consiglio di Stato; e san-cisce l’immediato riassorbimentocon il nuovo rapporto-limite di tuttele farmacie in soprannumero in qual-siasi tempo (precisazione anche que-sta importante) istituite “con il crite-

rio topografico o della distanza”, per-ciò rurali, comprese pertanto – eccoil punto – anche quelle relative ai co-muni con meno di 12500 abitanti,per i quali cioè tale criterio resta an-cor oggi astrattamente applicabile,pur se, con l’incremento sul territoriodegli esercizi conseguente all’appli-cazione del nuovo quorum, sarà benarduo ravvisare nella pratica tutti ipresupposti applicativi previsti nel-l’art. 104 (di cui comunque anche al-cune Regioni ci pare stiano giusta-mente invocando l’abrogazione).È in definitiva una norma che conferi-sce qualche certezza in più al trabal-lante diritto delle farmacie che anco-ra sopravvive, e non foss’altro cheper questo va perciò vista – prescin-dendo naturalmente da chi purtroppoperde qualcosa – con pieno favore.

Alcuni quesitisul rapporto di lavoroa cura di Giorgio Bagicalupo

Se il magazziniere ha due contratti

Può un magazziniere stipulare duecontratti di lavoro part-time condue farmacie? E con quali limiti diorario? (lettera firmata)

Nel nostro ordinamento non c’è al-cun divieto alla formalizzazione didue o più rapporti di lavoro con sog-getti diversi. Il solo limite – che, sibadi bene, fa carico in solido tra loroa tutti i datori di lavoro coinvolti – èdi non superare l’orario massimo set-timanale.Se fosse infatti accertato che questotetto non è rispettato, i datori di la-voro dovrebbero provvedere a rifor-mulare i contratti stipulati e ridurrel’orario (magari accordandosi tra lo-ro) al lavoratore (che sia magazzinie-

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re o altro, non fa differenza) in mododa contenere la sua complessiva atti-vità lavorativa settimanale entro il li-mite legale.

I permessi ex legge 104

Mia moglie usufruisce dei permessiai sensi della ben nota “legge 104”.Essendo l’unica persona in grado diaccompagnarla per le terapie, pos-so usufruire anch’io dei tre giorni dipermessi mensili? (lettera firmata)

L’Istituto di previdenza ha riconosciu-to, ormai da alcuni anni, al parente dipersona con handicap in situazione digravità, e già titolare dei permessi exart. 33, comma 3, legge n.104/1992,

di fruire dei tre giorni di congedo stra-ordinario.Naturalmente, l’Inps subordina il rila-scio dei permessi al parente al fattoche egli li richieda per gli stessi giornidi cui fruisce il lavoratore disabile, nonessendo infatti concepibile che possagoderne quando quest’ultimo presti at-tività lavorativa.

Variazione di domicilio del dipendente

Un dipendente della farmacia hacambiato abitazione e tuttora nonha comunicato il nuovo indirizzo. Daun paio di giorni si è assentato permalattia e non posso inviargli la visi-ta medica. (lettera firmata)

La legge non contempla (ma potreb-be, ad esempio, provvedervi espres-samente il contratto collettivo applica-bile) un termine entro il quale il lavora-tore è tenuto a comunicare la variazio-ne del proprio domicilio e/o residen-za. Bisogna tuttavia ricordare che, incaso di assenza per malattia, il dipen-dente ha pur sempre l’obbligo di ren-dersi comunque reperibile nelle fasceorarie stabilite dall’Istituto e quindi an-che l’obbligo di partecipare attivamen-te affinché le visite di controllo possa-no nel concreto essere effettuate;pertanto egli dovrebbe indicare la va-riazione di domicilio – al più tardi –contestualmente alla comunicazionedella malattia.

7 - SETTEMBRE 2012 37RIF

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7 - SETTEMBRE 201238

L’Ordine per te

RIF

PresidenteEmilio Croce

Vice PresidenteLuciano Ricci

SegretarioNunzio Giuseppe Nicotra

TesoriereMarcello Giuliani

ConsiglieriMaurizio BisozziGaetano De RitisFernanda FerrazinVito GaleppiGiuseppe GuaglianoneGiacomo LeopardiLeopoldo Mannucci Vincenzo PastoreEnnio PonziGiulio Cesare PorrettaEmanuela Silvi

Revisori dei Conti

EffettiviArturo CavaliereSandro GiulianiAntonella Soave

SupplenteMehdy Daroui

Consiglio Direttivo

A chi rivolgersiDirettore Margherita Scalese [email protected]

Responsabile di amministrazioneMassimo [email protected]

Responsabile ufficio stampaGiorgio Flavio [email protected]

Attività istituzionalisegreteria operativa e gestione sitoSilvia Benedetti [email protected]

Organizzazione corsi ECM Valentina [email protected]

Gestione albo e istruzione pratiche iscrittiValeria [email protected]

Segreteria di presidenzaLoredana Minuto [email protected]

ConsulentiConsulenza fiscale Francesco d’[email protected]

Consulente del lavoro Fabrizio [email protected]

Orari di apertura al pubblico

Lunedì 9:00 - 14:30Martedì 9:00 - 14:30Mercoledì 9:00 - 15:30Giovedì 9:00 - 14:30Venerdì 9:00 - 14:30

Dove siamo,come raggiungerciVia Alessandro Torlonia n.1500161 Romatel. 06.44236734 – 06.44234139 fax 06.44236339www.ordinefarmacistiroma.ite-mail: [email protected]

Il sito dell’OrdineIl sito dell’Ordine www.ordinefarmacisti-roma.it, oltre a fornire con tempestivitàle più importanti notizie di interesse pro-fessionale, le novità legislative e i link diinteresse professionale, è concepito peroffrire una serie di facilities agli iscrittiall’Albo.

Cliccando sull’apposita voce Serviziiscritti nella barra di navigazione collo-cata a sinistra dell’home page, è possi-bile ad esempio consultare le offerte erichieste di lavoro per laureati in far-macia in ogni ambito (farmacia, parafar-macia, distribuzione intermedia, indu-stria) e le informazioni su eventualiconcorsi per l’assegnazione di sedi far-maceutiche o per posizioni funzionalinelle strutture sanitarie pubbliche.

È anche disponibile e scaricabile tuttala modulistica e tutte le informazioninecessarie per l’iscrizione all’Alboanche di cittadini stranieri, sia comu-nitari sia extracomunitari. Una sezioneEcm, dove è attivo anche un link al sitoEcm ufficiale del Ministero della Salute,fornisce tutte le informazioni sui corsidi aggiornamento accreditati orga-nizzati dall’Ordine.

Sono anche facilmente consultabili levantaggiose convenzioni stipulate concondizioni di miglior favore per i propriiscritti e, infine, previa registrazione al si-to (una procedura molto semplice da se-guire, ma assolutamente necessaria perovvie ragioni di privacy), è possibile ot-tenere on line servizi come il certifi-cato di iscrizione elettronico.

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1 - FEBBRAIO 2012 39RIF

Gli inserzionisti di questo numero:

Solgar pag. 2Autoska pag. 4Cofarmit pag. 9Uniservices pag. 11Saedi System pag. 13AssiParioli pag. 15CD investments pag. 17In Più Broker pag. 19Angelini pag. 21Gaba Vebas pag. 23Pan System pag. 25Laboratoires Boiron pag. 27Mondofarma pag. 29Farma&tec pag. 31ISED pag. 32Nathura pag. 33Tasselli Cashmere pag. 34Glaxosmithkline pag. 35Banca Popolare di Sondrio pag. 40

per info sugli spazi pubblicitari tel.: 06.87179247 mail: [email protected]

Un caldo benvenuto a:I nuovi iscritti:Alessandro ManciniAntonio AvarelloFrancesco Sita'Francesco PuddighinuGiada BartoliniGiovanna FranzeseLucrezia Vittoria FerraraLuigi MannellaMarco Di NoccoMarina CordopatriRaffaele MaioRaffaella PiccioneRoberto D’onofrioSilvia Di IanniStefania Saponaro

2 – MARZO 2012 39RIF

COGNOME__________________________________________________________________________________________________

NOME ______________________________________________________________________________________________________

DATA E LUOGO DI NASCITA ___________________________________________________________________________________

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Il coupon va inviato per fax al numero 06.44.23.63.39. È obbligatoria l’indicazione del numero di cellulare o dell’indirizzoemail per la conferma dell’avvenuta iscrizione. Il coupon è scaricabile anche dal sito www.ordinefarmacistiroma.it

COUPON DI ADESIONE PER I CORSI AUTUNNALI

CORSI ECM 2012

Iscritti per trasferimento:Alessandro Maria CioffiValter Calcante Viviana D’ascenzo

tutti iscritti all’Albo del nostro Ordinenel mese di settembre 2012

La cerimonia dei salutiL’Ordine di Roma e la professione tuttaporgono l’ultimo saluto a:

Amedeo Forza laureato a Roma il 26 luglio 1957

che ci ha lasciato nel mese di set-tembre 2012

Alla famiglia, le condoglianze sentite esincere dell’Ordine e di tutta la professione

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