Rassegna del: 31/07/20 Edizione del:31/07/20 Dir. Resp ......Servizi di Media Monitoring...

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Tiratura: 299.900 Diffusione: 215.135 Lettori: 2.107.000 Dir. Resp.:Luciano Fontana Servizi di Media Monitoring Sezione:CAMERA DI COMMERCIO Foglio:1/ 1 Estratto da pag.:6 Edizione del:31/07/20 Rassegna del: 31/07/20 Peso:7% 479-001-001 Il presente documento e' ad uso esclusivo del committente.

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  • Conte Autostrade Mes Coronavirus ATTIVA LE NOTIFICHE FONDATORE E DIRETTORE: ANGELO MARIA PERRINO

    Home > Economia >Artigiani in Lombadia, calo della produzione del 24,3% tra aprile e giugno

    A AECONOMIA

    Giovedì, 30 luglio 2020 - 14:26:00

    Artigiani in Lombadia, calo della produzione del24,3% tra aprile e giugnoTra i settori più colpiti pelli e calzature, tessile, abbigliamento, legnoe mobili. Parolo: "E' il segnale dell'immobilizzazione della ricchezzafinanziaria"Eduardo Cagnazzi

    Nel secondo trimestre 2020 la

    produzione manifatturiera

    artigiana registra un calo del

    -24,3% rispetto allo stesso

    periodo dell’anno scorso, mentre

    quella industriale un

    peggioramento del -20,7%, effetto

    dei provvedimenti di

    contenimento della pandemia in

    lockdown e fase2. I settori

    produttivi artigiani più colpiti da

    aprile a giugno sono pelli e

    calzatura (-46,8%), tessile

    (-34,2%), abbigliamento, legno e

    mobilio (-29%).

    È quanto emerge dalla conferenza

    stampa “Focus Imprese 2020” di

    Unioncamere Lombardia in

    collaborazione con Regione Lombardia, Confindustria Lombardia, le associazioni regionali

    dell’artigianato: Cna, Confartigianato, Claai e Casartigianati in cui sono stati presentati i dati

    sull’andamento economico di industria e artigianato in Lombardia nel 2° semestre 2020.

    Dall’indagine in tema di cash cautelativo emerge che le famiglie italiane nel cuore della pandemia

    (febbraio-aprile) hanno accumulato 34,4 miliardi di euro, da aggiungere ai 121 miliardi di risparmio

    aggiuntivo dei tre anni precedenti.

    “È il segnale -commenta Daniele Parolo, presidente di Cna Lombardia (nella foto), in rappresentanza

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    Rassegna del 30/07/2020Notizia del:30/07/2020

    Foglio:1/2Lettori: 45.010www.affaritaliani.it

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  • delle associazioni regionali dell’artigianato- di un fenomeno di immobilizzazione della ricchezza

    finanziaria che, se da un lato configura la reale presenza di riserve in un quadro di non trascurabile

    solidità, dall’altro denuncia un tic difensivo di intere fasce della società che dobbiamo invece

    incoraggiare ad alimentare la domanda e a sostenere, direttamente o indirettamente, gli investimenti.

    Rispetto a questo quadro, non possiamo ignorare le differenze strutturali tra artigianato ed industria,

    per esempio in ordine alla densità degli scambi commerciali con l’estero e pertanto sia all’intensità

    della caduta di fatturato (decisamente superiore quella del comparto artigiano) sia all’energia e alla

    rapidità del ritorno alla crescita. L’artigianato appare fisiologicamente più ancorato all’andamento dei

    consumi delle famiglie e alla domanda interna. Anche sul piano del finanziamento della sopravvivenza

    delle imprese e del loro rilancio in questa fase, mentre l’industria è visibilmente più in possesso di

    mezzi propri, la centralità del credito bancario per le imprese artigiane appare come un fattore da

    considerare anche in ordine alle politiche da attuare”.

    Dai dati Unioncamere emerge inoltre come rispetto al 2019 sia aumenta la fetta di coloro che ricorrono

    al credito per esigenze di liquidità e cassa (dal 40,5% al 62,5% per le industrie; dal 45,5% al 65,8% per

    l’artigianato) o per consolidamento/ristrutturazione del debito (dal 4,9% al 9,4% per le industrie; dal

    5,3% al 9,9% per l’artigianato).

    Sul lato industriaaumentano gli accessi al credito per fare investimenti produttivi (49,3% dei casi,

    rispetto al 48,6% del 2019), mentre lato artigianato si avverte una contrazione, sulla base di una cifra

    già di per sé di diversa dimensione (si passa dal 31,9% del 2019 al 30,2% del 2020).

    “Dai dati recentemente pubblicati a proposito dell’andamento economico dei territori – continua Parolo

    - appare un gap crescente tra le regioni più avanzate d’Italia e i principali competitor europei. Si pensi

    solo al fatto che la dinamica del Pil tra il 2010 e il 2019 è stata in Baviera pari al +21,8%, in Lombardia

    al +2,5%. Mentre in termini di Pil pro-capite la Lombardia si collocava nel 2010 davanti alla Baviera

    (36.027 euro contro 35.951 euro), nel 2019 le posizioni si sono violentemente rovesciate (48.323 euro la

    Baviera, 39.397 euro la Lombardia).

    Questo dato realmente preoccupante dovrebbe dal nostro punto di vista stimolare il Governo a

    valutare seriamente i due dati simultanei del gap tra il Nord produttivo e il resto della Penisola e del

    gap che il Nord produttivo è destinato ad accumulare verso altre Regioni europee più competitive se

    non debitamente accompagnato e “liberato” nelle sue potenzialità.

    Oggi non è allora certo il tempo di cogliere il dramma della pandemia globale per seppellire la

    richiesta di maggiore autonomia da parte delle tre Regioni del che producono insieme il 41 per cento

    della ricchezza nazionale.

    Oggi appare piuttosto indispensabile pensare a come meglio tenere unita e forte la società del Paese

    definendo un piano nazionale e strutturato di interventi di incentivazione fiscale e semplificazione

    amministrativa per le aree e le filiere nelle quali possiamo riconoscere i driver della crescita: una sorta

    di Silicon Valley italiana, però diffusa in diverse aree del Paese e non necessariamente tutte al Nord”.

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  • ASKA NEWS

    LOMBARDIA

    Giovedì 30 luglio 2020 - 16:16

    Calo produzione industriale Lombardia,

    Mattinzoli: serve autonomia "Residuo fiscale servirebbe da impulso a locomotiva regionale"

    Milano, 30 lug. (askanews) – Alla Lombardia “serve una forte autonomia. Mancano i 56

    miliardi del residuo fiscale che ora servirebbero per dare impulso alla locomotiva

    lombarda che se si ferma, tutto il Paese ne soffre”. Lo ha detto l’assessore allo Sviluppo

    economico, Allessandro Mattinzoli, commentando i dati della produzione industriale in

    Lombardia che nel secondo trimestre del 2020 ha registrato il -12,7% rispetto al

    precedente trimestre e del -20,7% se confrontato allo stesso periodo dell’anno scorso.

    “Il 70% dei problemi esisteva prima dell’emergenza Covid-19, la crisi sanitaria li ha

    ingigantiti e ne ha portati di nuovi. È per questo che noi abbiamo proseguito nella nostra

    politica del dialogo con le categorie”, ha aggiunto Mattinzoli che ha punta a ottenere un

    “grande patto tra pubblico e privato” con “volontà di convergenza su alcuni temi. E, in

    questo quadro generale, è utile anche migliorare il rapporto con l’Unione Europea”.

    La giunta regionale, ha sottolineato l’assessore, ha cercato “di adeguare il più possibile

    gli interventi rispetto alle esigenze che ci sono state prospettate dal mondo produttivo in

    stretta collaborazione con Unioncamere Lombardia”. Per il futuro, ha chiosato,

    “dobbiamo essere in grado di concepire un’azione dove non si guardi a interessi di parte,

    ma che sia in grado di dare un apporto, anche con visioni e sensibilità diverse, a una

    sintesi che non sia al ribasso”.

    http://www.askanews.it/tag/lombardia

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    Presentata oggi in Unioncamere Lombardia la congiuntura di industria eartigianato manifatturiero

    al secondo trimestre 2020

    Covid, dal lockdown alla riapertura, il bilancio delle imprese manifatturieredi Milano Monza Brianza Lodi

    Fatturato: Milano -11,6%, Monza Brianza -9,8% in un trimestre.

    Produzione: Milano -14%, Monza Brianza -5,7% in un trimestre.

    Lodi: fatturato -5,6% e produzione -7% in un anno.

    Ma migliora la fiducia degli imprenditori

    Covid-19, tra lockdown e riapertura: l’industria manifatturiera di Milano,Monza Brianza e Lodi risente pesantemente degli effetti dell’emergenzasanitaria e della chiusura forzata delle attività, facendo registrare un crollocomplessivo già visibile nel secondo trimestre dell’anno e che interessa tuttigli indicatori economici monitorati. In forte calo produzione, fatturato,commesse acquisite, con intensità diverse tra i territori.

    Guardando al fatturato, rispetto al trimestre precedente (primi tre mesi del2020) le imprese manifatturiere dell'area metropolitana milanese fannoregistrare -11,6%, a Monza e Brianza -9,8%. Rispetto allo stesso trimestrenell’anno precedente a Lodi il calo è -5,6%. Passando alla produzione, laflessione per l'area milanese si attesta a -14% rispetto al trimestreprecedente,-5,7% per le imprese brianzole. Rispetto a un anno fa il calo èdi - 7% per il lodigiano. Le prospettive di breve termine, vale a dire riferiteal prossimo trimestre, convergono verso un quadro ancora negativo, anchese in miglioramento rispetto al trimestre precedente, sia per la produzioneche in relazione alla domanda proveniente dai mercati che nei confrontidell’occupazione. Emerge da un'anticipazione dei dati dal Monitorcongiunturale del secondo trimestre 2020 del Servizio Studi della Cameradi commercio di Milano Monza Brianza Lodi, in occasione oggi dellapresentazione di Unioncamere Lombardia dei risultati dell'analisicongiunturale del settore manifatturiero “Le imprese manifatturiere inLombardia e l’impatto di Covid-19”www.unioncamerelombardia.it.

    L’andamento dell’industria milanese. Gli indicatori congiunturali dell’areametropolitana milanese registrano nei confronti del precedente trimestreuna flessione di ampia portata della produzione industriale (-14%destagionalizzato), in linea con quanto rilevato in Lombardia (-12,7%). Taledinamica si è associata nel trimestre ad una regressione di rilevante entitàdel fatturato (-11,6%), che segue nel trend quanto evidenziato in regione(-11,8% destagionalizzato), mentre si amplifica rispetto al trimestreprecedente la contrazione degli ordini sia esteri che interni (-19,4% e-15,1% destagionalizzato) evidenziando una performance in linea con laLombardia dove si è assistito ad una caduta della domanda provenientedal mercato interno (-14,5%) e ad una flessione significativa dall’estero(-16,7%).

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    https://www.facebook.com/PianetaSaluteRivista/posts/1143052996078413

  • Nel breve termine, le aspettative delle imprese manifatturiere milanesi per ilterzo trimestre 2020, prospettano per la maggior parte un proseguimentodel trend negativo, anche se in miglioramento rispetto al trimestreprecedente, sia in relazione alla produzione che nei confronti delladomanda proveniente dai mercati, oltre che nei riguardi dell’occupazione.

    L’andamento dell’industria di Monza e Brianza. Nell’area di Monza eBrianza, l’arresto dell’attività industriale per il Covid-19 si è inserito in uncontesto produttivo già segnato da un arretramento rilevante dell’attività nelperiodo precedente. Nel secondo trimestre 2020, il quadro congiunturalenegativo ha subito un’ulteriore accelerazione evidenziando una riduzionecomunque più contenuta rispetto al periodo precedente, della produzione(-5,7% destagionalizzato), inferiore per intensità a quanto rilevato inLombardia (-12,7% destagionalizzato). Tale dinamica si è riproposta ancheper il fatturato (-9,8% destagionalizzato). Il ciclo negativo si è manifestatoanche in relazione agli ordini, le commesse acquisite nel secondo trimestre2020 hanno infatti evidenziato un brusco ridimensionamento registrandodelle contrazioni rispetto al trimestre precedente, sia in relazione al mercatoestero (-5,1% destagionalizzato, più limitata rispetto al quadro lombardo)che nei confronti della domanda di matrice interna (-16,1%destagionalizzato). In relazione alle previsioni, anche per le impresemonzesi e brianzole il terzo trimestre 2020 sarà negativo, anche se inmiglioramento, sia per l’aspetto produttivo che della domanda con inevitabiliriflessi sull’occupazione.

    L’andamento dell’industria di Lodi rispetto allo stesso trimestre del 2019. Ilfocus sulla manifattura dell’area lodigiana mostra che anche in questoterritorio gli effetti della chiusura hanno avuto un ampio impatto sul livellodella produzione industriale che arretra rispetto all’anno precedente (-7%).Segnali confermati dalla dinamica del fatturato, con una contrazione di-5,6% in un anno. È il mercato interno ad aver registrato la contrazionemaggiore (-11,4% rispetto a un anno fa) rispetto alle commesse acquisitenel mercato estero (-3% in un anno). Il quadro delle aspettative delleimprese per il secondo trimestre 2020 è allineato a quanto rilevato neglialtri territori dell’area, pertanto anche nel lodigiano si rileva un livelloancora negativo della fiducia.

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    Pianeta Salute

    Cambiano le regole nel mondo della refrigerazione commercialeIl workshop online del 15 luglio ha illustrato gli obblighi che i produttori delsettore dovranno seguire dal 1° marzo 2021

    Al secondo Workshop di Assocold su Etichettatura Energetica edEcodesign, il mondo della refrigerazione commerciale delinea il profilo delnegozio del futuro, quello che permetterà all’Europa di centrare gli obiettivi2050 del Green Deal, ossia la neutralità climatica. Dal 1° marzo 2021 lanor...Continua a leggere

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    ASSEMBLEA DI CONFCOMMERCIO:

    SANGALLI CONFERMATO PRESIDENTE

    Tra gli obiettivi della nuova Consiliatura, l’avvio di una nuova stagione dirappresentanza e la valorizzazione del ruolo del contratto collettivo perrafforzare sostenibilità, welfare e sicurezza, priorità nel tempo post-Covid...Altro...

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    IL BELLO E IL BUONO DELL’ITALIA APPRODA SUL WEB CONITINERARIDEISAPORI.IT

    Il bello e il buono dell’Italia in un nuovo e affascinate viaggio, un itinerariotra i sentieri del sapere, la cultura dei territori, la loro identità. Un viaggioalla ricerca dei gusti nascosti, quelli che non trovi ovunque. Dove andare amangiare, come arrivarci, cosa assaporare con la certezza di indovinare edire di aver trovato i vini migliori, i prodotti di maggiore qualità erappresentativi di u...Continua a leggere

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    Rassegna del 31/07/2020Notizia del:31/07/2020

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    Telemedicina e diabete: ‘Stop alla tecnologia a macchia di leopardo, da oragarantire la migliore assistenza a tutti i pazienti a livello nazionale!’

    10 luglio 2020 – Da anni i sistemi sanitari europei hanno l’obiettivo socio-sanitario-assistenziale di offrire al paziente, in particolare cronico, servizi ecure mediche più capillari per un miglior controllo del suo stato di salute,presa in carico e ottimizzazione dei costi. In Italia, in epoca Covid, è emersoil grave rita...Continua a leggere

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    TANTE IDEE PER SCOPRIRE I MILLE VOLTI DI TOKYO A DISTANZA

    Dinamica, originale, inarrestabile: c’è sempre qualcosa di nuovo in corso aTokyo per scoprire i tanti volti della capitale nipponica. Custode di unacultura affascinante e tradizioni antiche, la città affascina i visitatori ancheper il suo spirito pionieristico e l’innovazione continua. Dagli antichi santuarialle leggende secolari fino ai musei più all’avanguardia e ai parchi tematici,i viaggiatori hanno la poss... Altro...

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    ANDI promuove una class action in favore dei pazienti Dentix

    L’ANDI , Associazione Nazionale Dentisti Italiani, nel rilevare la deplorevolesituazione creatasi a seguito della crisi innestata dal "caso Dentix", intende

    9 luglio ·

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    Rassegna del 31/07/2020Notizia del:31/07/2020

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    fornire un segnale di concreta vicinanza ai cittadini-pazienti coinvolti,ponendo a loro disposizione un servizio di consulenza gratuita diretta allaproposizione di azioni di tutela collettiva volte ad arginare danni e pregiudizisubiti.L'interruzione dei ... Altro...

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    INTERIOR DESIGN PER IL BENESSERE

    Ora il consulente è l'esperto di psicologia dell'housinge il progetto si fa e in Realtà Virtuale Immersiva...Continua a leggere

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    VISIONINTERNE.IT

    Studio Interior Design Milano -VisioninterneVisioninterne è il Primo Studio di Interior Design inItalia che progetta tramite Realtà VirutaleImmersiva

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  • Home Economia Covid, dal lockdown alla riapertura, il bilancio delle imprese manifatturiere di Milano...

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    Economia

    Covid, dal lockdown alla riapertura,il bilancio delle impresemanifatturiere di Milano MonzaBrianza Lodi. Crolla il fatturato mala fiducia è in ripresa.

    Covid-19, tra lockdown e riapertura: l’industria manifatturiera di Milano, Monza

    Brianza e Lodi risente pesantemente degli effetti dell’emergenza sanitaria e della

    By redazione - 30 Luglio, 2020 0

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  • chiusura forzata delle attività, facendo registrare un crollo complessivo già visibile nel

    secondo trimestre dell’anno e che interessa tutti gli indicatori economici monitorati. In

    forte calo produzione, fatturato, commesse acquisite, con intensità diverse tra i

    territori.

    Guardando al fatturato, rispetto al trimestre precedente (primi tre mesi del 2020) le

    imprese manifatturiere dell’area metropolitana milanese fanno registrare -11,6%, a

    Monza e Brianza -9,8%. Rispetto allo stesso trimestre nell’anno precedente a

    Lodi il calo è -5,6%. Passando alla produzione, la flessione per l’area milanese si

    attesta a -14% rispetto al trimestre precedente,-5,7% per le imprese brianzole.

    Rispetto a un anno fa il calo è di – 7% per il lodigiano. Le prospettive di breve

    termine, vale a dire riferite al prossimo trimestre, convergono verso un quadro

    ancora negativo, anche se in miglioramento rispetto al trimestre precedente, sia per

    la produzione che in relazione alla domanda proveniente dai mercati che nei confronti

    dell’occupazione. Emerge da un’anticipazione dei dati dal Monitor congiunturale del

    secondo trimestre 2020 del Servizio Studi della Camera di commercio di Milano

    Monza Brianza Lodi, in occasione oggi della presentazione di Unioncamere Lombardia

    dei risultati dell’analisi congiunturale del settore manifatturiero “Le imprese

    manifatturiere in Lombardia e l’impatto di Covid-19”www.unioncamerelombardia.it.

    L’andamento dell’industria milanese. Gli indicatori congiunturali dell’area

    metropolitana milanese registrano nei confronti del precedente trimestre una flessione

    di ampia portata della produzione industriale (-14% destagionalizzato), in linea con

    quanto rilevato in Lombardia (-12,7%). Tale dinamica si è associata nel trimestre ad

    una regressione di rilevante entità del fatturato (-11,6%), che segue nel trend quanto

    evidenziato in regione (-11,8% destagionalizzato), mentre si amplifica rispetto al

    trimestre precedente la contrazione degli ordini sia esteri che interni (-19,4% e

    -15,1% destagionalizzato) evidenziando una performance in linea con la Lombardia

    dove si è assistito ad una caduta della domanda proveniente dal mercato interno

    (-14,5%) e ad una flessione significativa dall’estero (-16,7%).

    Nel breve termine, le aspettative delle imprese manifatturiere milanesi per il terzo

    trimestre 2020, prospettano per la maggior parte un proseguimento del trend

    negativo, anche se in miglioramento rispetto al trimestre precedente, sia in relazione

    alla produzione che nei confronti della domanda proveniente dai mercati, oltre che nei

    riguardi dell’occupazione.

    L’andamento dell’industria di Monza e Brianza. Nell’area di Monza e Brianza,

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    Rassegna del 31/07/2020Notizia del:31/07/2020

    Foglio:2/5Lettori: 33www.gazzettadimilano.it

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  • l’arresto dell’attività industriale per il Covid-19 si è inserito in un contesto produttivo

    già segnato da un arretramento rilevante dell’attività nel periodo precedente. Nel

    secondo trimestre 2020, il quadro congiunturale negativo ha subito un’ulteriore

    accelerazione evidenziando una riduzione comunque più contenuta rispetto al periodo

    precedente, della produzione (-5,7% destagionalizzato), inferiore per intensità a

    quanto rilevato in Lombardia (-12,7% destagionalizzato). Tale dinamica si è

    riproposta anche per il fatturato (-9,8% destagionalizzato). Il ciclo negativo si è

    manifestato anche in relazione agli ordini, le commesse acquisite nel secondo

    trimestre 2020 hanno infatti evidenziato un brusco ridimensionamento registrando

    delle contrazioni rispetto al trimestre precedente, sia in relazione al mercato estero

    (-5,1% destagionalizzato, più limitata rispetto al quadro lombardo) che nei confronti

    della domanda di matrice interna (-16,1% destagionalizzato). In relazione alle

    previsioni, anche per le imprese monzesi e brianzole il terzo trimestre 2020 sarà

    negativo, anche se in miglioramento, sia per l’aspetto produttivo che della domanda

    con inevitabili riflessi sull’occupazione.

    L’andamento dell’industria di Lodi rispetto allo stesso trimestre del 2019. Il

    focus sulla manifattura dell’area lodigiana mostra che anche in questo territorio gli

    effetti della chiusura hanno avuto un ampio impatto sul livello della produzione

    industriale che arretra rispetto all’anno precedente (-7%). Segnali confermati dalla

    dinamica del fatturato, con una contrazione di -5,6% in un anno. È il mercato interno

    ad aver registrato la contrazione maggiore (-11,4% rispetto a un anno fa) rispetto

    alle commesse acquisite nel mercato estero (-3% in un anno). Il quadro delle

    aspettative delle imprese per il secondo trimestre 2020 è allineato a quanto rilevato

    negli altri territori dell’area, pertanto anche nel lodigiano si rileva un livello ancora

    negativo della fiducia.

    Produzione industriale, fatturato, ordini in provincia di Milano e in Lombardia

    (2° trimestre 2020 – variazioni percentuali congiunturali destagionalizzate

    rispetto al trimestre precedente).

    Variazioni congiunturali 2 trimestre

    2020

    Lombardia Milano

    Ordini interni -14,5 -15,1

    Ordini esteri -16,7 -19,4

    Fatturato totale -11,8 -11,6

    Produzione industriale -12,7 -14,0

    Fonte: elaborazione Ufficio Studi, Statistica e Programmazione Camera di

    Commercio di Milano Monza Brianza Lodi su dati Unioncamere Lombardia – Indagine

    Congiunturale Industria

    Produzione industriale, fatturato, ordini dell’artigianato manifatturiero in

    provincia di Milano

    (2° trimestre 2020 variazioni percentuali congiunturali destagionalizzate

    rispetto al trimestre precedente)

    ULTIME NEWS

    Covid-19, Il Comune di Assagostanzia oltre 1 milione di euro afondo perduto per i residenti,commercianti ed imprese delproprio territorio.

    redazione - 23 Giugno, 2020 0

    Divertimento Ensemble, ultimoappuntamento mercoledì 12 allaFabbrica del Vapore.

    7 Giugno, 2019

    Coronavirus, Mediaset raccoglieoltre 1,7 milioni per la ProtezioneCivile.

    31 Marzo, 2020

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    Salvini: ‘Sala non ha letto la manovra’ redazione - 24 Dicembre, 2018 0

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    Alessandro Centolanza e gli Splendidi

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    Rassegna del 31/07/2020Notizia del:31/07/2020

    Foglio:3/5Lettori: 33www.gazzettadimilano.it

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  • Var.% congiunturali

    destagionalizzate – 2 trimestre 2020

    Lombardia Milano

    Ordini totali -10,2 -7,5

    Fatturato totale -12,0 0,1

    Produzione industriale -12,8 -10,8

    Produzione industriale, fatturato, ordini in provincia di Monza e Brianza e in

    Lombardia (2° trimestre 2020 – variazioni percentuali congiunturali

    destagionalizzate rispetto al trimestre precedente).

    Variazioni congiunturali II trimestre 2020 LombardiaMonza e

    Brianza

    Ordini interni -14,5 -16,1

    Ordini esteri -16,7 -5,1

    Fatturato totale -11,8 -9,8

    Produzione industriale -12,7 -5,7

    Fonte: elaborazione Ufficio Studi, Statistica e Programmazione Camera di

    Commercio di Milano Monza Brianza Lodi su dati Unioncamere Lombardia – Indagine

    Congiunturale Industria

    Produzione industriale, fatturato, ordini dell’artigianato manifatturiero in

    provincia di Monza e Brianza

    (2° trimestre 2020, variazioni percentuali congiunturali destagionalizzate,

    rispetto al trimestre precedente)

    Var.% congiunturali

    destagionalizzate – II trimestre

    2020

    Lombardia Monza e Brianza

    Ordini totali -10,2 -4,2

    Fatturato totale -12,0 -3,5

    Produzione industriale -12,8 -10,0

    Produzione industriale, fatturato, ordini in provincia di Lodi e in Lombardia

    in concerto: Il giorno, poi la notte,venerdì...

    redazione - 13 Febbraio, 2019 0

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    Rassegna del 31/07/2020Notizia del:31/07/2020

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    Pioltello, a giudizio 9 persone di Rfi per trenoderagliato.

    (2° trimestre 2020 – variazioni percentuali tendenziali rispetto all’anno precedente)

    Variazioni tendenziali in un anno –

    II trimestre 2020

    Lombardia Lodi

    Ordini interni -22,2 -11,4

    Ordini esteri -19,8 -3,0

    Ordini totali -21,2 -8,3

    Fatturato interno -20,9 -9,2

    Fatturato estero -17,6 0,5

    Fatturato totale -19,6 -5,6

    Produzione industriale -20,7 -7,0

    Var.% tendenziali II trimestre 2020

    Produzione industriale, fatturato, ordini dell’artigianato manifatturiero in provincia di

    Lodi (2° trimestre 2020, variazioni percentuali grezze, rispetto all’anno precedente)

    Var.% tendenziali II trimestre 2020

    Lombardia Lodi

    Ordini totali -22,3 -7,2

    Fatturato totale -23,5 -7,4

    Produzione industriale -24,3 -11,4

    Fonte: elaborazione Ufficio Studi, Statistica e Programmazione Camera di

    Commercio di Milano Monza Brianza Lodi su dati Unioncamere Lombardia – Indagine

    Congiunturale Industria

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  • HOME ECONOMIA INDUSTRIA MANIFATTURIERA DI MONZA E BRIANZA: FATTURATO GIÙ DEL 9,8% NEL PERIODO DEL LOCKDOWN

    Venerdì 31 Luglio 2020 (0) Facebook Twitter

    Industria manifatturiera di Monza eBrianza: fatturato giù del 9,8% nel periododel lockdown

    Arrivando i dati dell’industria manifatturiera tra lockdown e riapertura: per ilfatturato a Monza e Brianza - 9,8%, per la produzione - 5,7%. Tutti i risultati delsecondo trimestre 2020.

    Giù il fatturato del 9,8%, giù la produzione del 5,7%: sono i dati del secondo trimestre 2020 per

    l’industria manifatturiera di Monza e Brianza. A dirlo sono le analisi della Camera di commercio

    di Milano Monza Brianza Lodi che saranno presentati venerdì 31 luglio a Unioncamere

    Lombardia.

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    In calo produzione e fatturatodell’industria manifatturiera a Monza eBrianza

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    Rassegna del 31/07/2020Notizia del:31/07/2020

    Foglio:1/2Lettori: 3.047www.ilcittadinomb.it

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  • Giovedì 30 Luglio 2020

    Monza, i monopattini in sharingpiacciono: ma primesegnalazioni di abbandoni

    Mercoledì 29 Luglio 2020

    Coronavirus, l’aggiornamento diRegione Lombardia: +4 casi inprovincia di Monza e Brianza(5.873), nessun decesso

    Martedì 28 Luglio 2020

    Asfalti Brianza, laProvincia sospendel’autorizzazione unicaambientale:«Produzione sospesa»La Provincia di Monza e Brianzamartedì 28 luglio ha ordinato lasospensione dell’autorizzazioneunica ambientale concessa adAsfalti Brianza di Concorezzo per il“superamento ...

    Martedì 28 Luglio 2020 Martedì 28 Luglio 2020

    Redazione online

    Va meglio che nel Milanese, in Brianza: attorno al capoluogo è stato registrato per fatturato il

    -11,6% e per produzione il -14%. “In relazione alle previsioni - scrive la Camera - anche per le

    imprese monzesi e brianzole il terzo trimestre 2020 sarà negativo, anche se in miglioramento,

    sia per l’aspetto produttivo che della domanda con inevitabili ri essi sull’occupazione”.

    “Nell’area di Monza e Brianza, l’arresto dell’attività industriale per il Covid-19 si è inserito in un

    contesto produttivo già segnato da un arretramento rilevante dell’attività nel periodo

    precedente - segnala l’analisi congiunturale - Nel secondo trimestre 2020, il quadro

    congiunturale negativo ha subito un’ulteriore accelerazione evidenziando una riduzione

    comunque più contenuta rispetto al periodo precedente, della produzione (-5,7%

    destagionalizzato), inferiore per intensità a quanto rilevato in Lombardia (-12,7%

    destagionalizzato). Tale dinamica si è riproposta anche per il fatturato (-9,8%

    destagionalizzato). Il ciclo negativo si è manifestato anche in relazione agli ordini, le commesse

    acquisite nel secondo trimestre 2020 hanno infatti evidenziato un brusco ridimensionamento

    registrando delle contrazioni rispetto al trimestre precedente, sia in relazione al mercato

    estero (-5,1% destagionalizzato, più limitata rispetto al quadro lombardo) che nei confronti

    della domanda di matrice interna (-16,1% destagionalizzato)”.

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    Sezione:CAMERA DI COMMERCIO

    Rassegna del 31/07/2020Notizia del:31/07/2020

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  • Lombardia Notizie

    Fase 3, calo produzione

    lombarda. Mattinzoli: serve patto

    pubblico-privato 30 Luglio 2020

    Secondo trimestre 2020 segna contrazione per industria e

    artigianato rispetto a stesso periodo scorso anno

    L’assessore regionale allo Sviluppo economico: serve una

    forte Autonomia per dare impulso a economia

    Il secondo trimestre del 2020 continua a registrare un calo della produzione industriale

    lombarda: -12,7% rispetto al trimestre precedente e -20,7% rispetto al corrispondente trimestre dello scorso anno. Andamento simile anche per quanto riguarda l’artigianato

    con un -12,8% rispetto a quello precedente e un -24,3% rispetto a quello del 2019. I dati

    sono stati comunicati da Unioncamere Lombardia nella consueta conferenza stampa al termine di ogni trimestre produttivo. All’incontro ha partecipato anche l’assessore allo

    Sviluppo Economico, Alessandro Mattinzoli, che ha fatto il punto sull’attività di Regione in questo complicato momento per l’economia regionale a seguito

    dell’emergenza Covid-19.

    Il calo della produzione lombarda legato alla diffusione del Covid-19 ha

    annullato gli effetti positivi ultimo decennio

    Tra i dati diffusi spicca l’indice della produzione industriale che oltrepassa il punto di minimo registrato nella crisi del 2009, scendendo fino a quota 87,7 (dato

    destagionalizzato). Si annullano, così, gli effetti positivi dell’andamento dell’ultimo

    decennio. Per le aziende artigiane l’indice della produzione cala a quota 74,7 (dato destagionalizzato, base anno 2010=100), nuovo punto di minimo della serie,

    allontanandosi ancor più dal recupero che sembrava vicino a fine 2019. Alla luce di

    https://www.facebook.com/sharer.php?u=https%3A%2F%2Fwww.lombardianotizie.online%2Fcalo-produzione-lombarda%2Fhttps://www.facebook.com/sharer.php?u=https%3A%2F%2Fwww.lombardianotizie.online%2Fcalo-produzione-lombarda%2Fhttp://www.unioncamerelombardia.it/?/homehttps://www.regione.lombardia.it/wps/portal/istituzionale/HP/istituzione/Giunta/SchedaPersona/alessandro-mattinzoli

  • questo trend “Regione Lombardia – ha spiegato Mattinzoli – ha attivato una serie di

    misure. Ne ha attualizzate altre. E ha compiuto un’opera di monitoraggio, giorno per giorno, in una situazione che è sempre in evoluzione. Quello che abbiamo cercato di fare

    con i nostri pacchetti di intervento è di adeguare il più possibile gli interventi rispetto

    alle esigenze che ci sono state prospettate dal mondo produttivo. Questo in stretta collaborazione con Unioncamere Lombardia”.

    L’emergenza coronavirus ha acuito i problemi, serve più autonomia

    “C’è da dire – ha spiegato ancora Mattinzoli – che il 70% dei problemi esisteva prima

    dell’emergenza Covid-19. La crisi sanitaria li ha ingigantiti e ne ha portati di nuovi. È

    per questo che noi abbiamo proseguito nella nostra politica del dialogo con le categorie. Come, per esempio, abbiamo fatto integrando, con nuove e importanti risorse, il bando

    ‘Io riapro Sicuro‘ proprio su indicazione del tessuto imprenditoriale. Serve una forte

    Autonomia. Alla Lombardia mancano i 56 miliardi del residuo fiscale che ora servirebbero per dare impulso alla locomotiva lombarda che se si ferma, tutto il Paese ne

    soffre”.

    Azione fuori da interessi di parte per contrastare calo produzione

    lombarda

    “Dobbiamo – ha chiosato Mattinzoli – essere in grado di concepire un’azione dove non

    si guardi a interessi di parte. Un’azione che sia in grado di dare un apporto, anche con

    visioni e sensibilità diverse, a una sintesi che non sia al ribasso. Per quanto ci riguarda non possiamo che essere molto soddisfatti per i risultati che hanno ottenuto i nostri

    pacchetti sul Credito: gli imprenditori hanno voglia di fare. Occorre un grande patto tra

    pubblico e privato che abbia una strategia comune, dove ci sia una volontà di convergenza su alcuni temi. E, in questo quadro generale, è utile anche migliorare il

    rapporto con l’Unione Europea”.

    https://www.lombardianotizie.online/io-riapro-sicuro/

  • LOGOS

    Produzione lombarda in calo Il secondo trimestre del 2020 registra una più marcata contrazione della produzione

    industriale in Lombardia: -12,7% rispetto al trimestre precedente e -20,7% rispetto al

    corrispondente trimestre dello scorso anno. Andamento simile anche per l'artigianato.

    di Comunicato Stampa 30/07/2020 - 16:19

    Il secondo trimestre del 2020 registra una più marcata contrazione della produzione

    industriale in Lombardia: -12,7% rispetto al trimestre precedente e -20,7% rispetto

    al corrispondente trimestre dello scorso anno. Andamento simile anche per quanto

    riguarda l'artigianato con un -12,8% rispetto a quello precedente e un -24,3% rispetto a quello del 2019. L'indice della produzione industriale oltrepassa il punto di

    minimo registrato nella crisi del 2009, scendendo fino a quota 87,7 (dato

    destagionalizzato) annullando gli effetti positivi dell'andamento dell'ultimo decennio.

    Per le aziende artigiane l'indice della produzione cala a quota 74,7 (dato

    destagionalizzato, base anno 2010=100), nuovo punto di minimo della serie,

    allontanandosi ancor più dal recupero che sembrava vicino a fine 2019. I dati sono stati comunicati da Unioncamere Lombardia nella consueta conferenza stampa al

    termine di ogni trimestre produttivo. All'incontro ha partecipato anche l'assessore

    allo Sviluppo Economico, Alessandro Mattinzoli, che ha fatto il punto sull'attività di

    Regione in questo complicato momento per l'economia regionale a seguito

    dell'emergenza Covid-19. ATTENTI AD ATTUALIZZARE LE MISURE D'AIUTO -

    "Regione Lombardia ha attivato una serie di misure. Ne ha attualizzate altre e ha compiuto un'opera di monitoraggio, giorno per giorno, in una situazione che è

    sempre in evoluzione. Quello che abbiamo cercato di fare con i nostri pacchetti di

    intervento - ha spiegato Mattinzoli - è di adeguare il più possibile gli interventi

    rispetto alle esigenze che ci sono state prospettate dal mondo produttivo in stretta

    collaborazione con Unioncamere Lombardia". SERVE AUTONOMIA - "C'è da dire -

    ha spiegato ancora - che il 70% dei problemi esisteva prima dell'emergenza Covid-

    19, la crisi sanitaria li ha ingigantiti e ne ha portati di nuovi. È per questo che noi abbiamo proseguito nella nostra politica del dialogo con le categorie. Come, ad

    esempio, abbiamo fatto integrando, con nuove e importanti risorse, il bando 'Io

    riapro Sicuro' proprio su indicazione del tessuto imprenditoriale. Serve una forte

    Autonomia. Alla Lombardia mancano i 56 miliardi del residuo fiscale che ora

    servirebbero per dare impulso alla locomotiva lombarda che se si ferma, tutto il

    Paese ne soffre". AZIONE FUORI DAGLI INTERESSI DI PARTE - "Dobbiamo essere in grado di concepire un'azione dove non si guardi a interessi di parte, ma

    che sia in grado di dare un apporto, anche con visioni e sensibilità diverse, a una

    sintesi che non sia al ribasso. Per quanto ci riguarda - ha chiosato Mattinzoli - non

    possiamo che essere molto soddisfatti per i risultati che hanno ottenuto i nostri

    pacchetti sul Credito: gli imprenditori hanno voglia di fare". GRANDE PATTO

    PUBBLICO PRIVATO - "Occorre un grande patto tra pubblico e privato che abbia una strategia comune, dove ci sia una volontà di convergenza su alcuni temi. E, in

    questo quadro generale, è utile anche migliorare il rapporto con l'Unione Europea".

    https://www.logosnews.it/node/1033/same

  • IMPRESE-LAVORO INFO PRESS

    Unioncamere Lombardia, secondo

    trimestre 2020: la contrazione supera il

    20% 30/07/2020

    Milano – “Anche nel secondo trimestre, come previsto, l’impatto della pandemia

    sul settore manifatturiero lombardo è fortemente negativo.” Dichiara il Presidente

    di Unioncamere Lombardia Gian Domenico Auricchio. “La contrazione dell’indice

    della produzione supera il 20% rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno sia

    per l’industria (-20,7) che per l’artigianato (-24,3) portandosi sotto i livelli minimi

    del 2009. Le imprese riportano forti riduzioni sia nella domanda interna che in

    quella estera e anche il fatturato si allinea alle altre variabili: il calo sul II°

    trimestre 2019 è del -19,6% per le aziende industriali e del -23,5% per

    l’artigianato. Ciò nonostante migliora il sentiment degli imprenditori e il trimestre

    estivo potrebbe segnare l’inizio della fase di recupero.” Il secondo trimestre 2020

    registra una più forte contrazione della produzione industriale sia rispetto al

    trimestre precedente (variazione congiunturale destagionalizzata -12,7%) che

    sullo stesso trimestre del 2019 (la variazione tendenziale scende al -20,7%).

    Andamento simile anche per la produzione delle aziende artigiane manifatturiere:

    si fissa al -12,8% la variazione congiunturale destagionalizzata e la corrispondente

    variazione tendenziale si porta al -24,3%. L’indice della produzione industriale

    oltrepassa il punto di minimo registrato nella crisi del 2009, scendendo fino a

    quota 87,7 (dato destagionalizzato) annullando gli effetti postivi dell’andamento

    dell’ultimo decennio. Per le aziende artigiane l’indice della produzione scende

    bruscamente a quota 74,7 (dato destagionalizzato, base anno 2010=100), nuovo

    punto di minimo della serie, allontanandosi ancor più dal recupero che sembrava

    vicino a fine 2019. Nell’industria, tiene sostanzialmente il comparto Alimentare (-

    5,7%) con un tasso di utilizzo degli impianti superiore al 70% e a una domanda in

    flessione solo contenuta, sia sul versante interno (-6,8%) che su quello estero (-

    4,1%). Cala il fatturato (-8,7%) con una leggera riduzione delle scorte di

    magazzino. Fa meglio degli altri settori anche la Chimica (-15,4%) che però nel

    secondo trimestre – nonostante abbia mantenuto nel periodo di lockdown tassi di

  • attività vicini al 95% – perde terreno rispetto all’alimentare. Il peggiore risultato

    riflette probabilmente la minore richiesta di medicinali, disinfettanti e detergenti e

    la contestuale riduzione nella domanda di prodotti non legati all’emergenza. Il dato

    più negativo è quello rilevato per il settore delle Pelli-calzature che segna uno

    scarso utilizzo degli impianti (42,8%) e una contrazione della domanda che supera

    il 50% dai mercati esteri (determinanti per questo settore con una quota sul

    fatturato del 54,3%) e una drammatica contrazione del fatturato: -45,9% su base

    tendenziale. I Mezzi di trasporto, settore molto esposto sui mercati esteri con una

    quota del fatturato del 57,2%, registrano una contrazione degli ordini del 34,9%

    dall’estero e del 32,8% dall’interno e la perdita di fatturato si attesta al -29,5%.

    Tra i settori in maggior sofferenza (produzione -36,9%) anche il Tessile.

    Registrano contrazioni di poco superiori alla media regionale la Carta-Stampa (-

    21,7%), che comprende prevalentemente imprese che stampano giornali e riviste,

    producono imballaggi in carta o fabbricano prodotti igienico-sanitari in carta e

    ovatta di cellulosa; la Siderurgia (-22,4%); l’Abbigliamento (-23,0%); i Minerali

    non metalliferi (-23,2%); il Legno-mobilio (-23,4%). Risultati migliori della media

    si registrano invece per la Gomma-Plastica (-19,7%); la Meccanica (-19,5%); le

    Manifatturiere varie (-16,3%). Il quadro settoriale dell’artigianato è simile a quello

    dello scorso trimestre. Anche qui il settore meno penalizzato è quello Alimentare (-

    13%) mentre si conferma l’impatto particolarmente pesante per Pelli-calzature (-

    46,8 %) seguito da Tessile (-34,2%) e Manifatturiere varie (-35,1%). Tra gli altri

    settori solo la Gomma-plastica (-21,7%) e la Meccanica (-22,7%) mostrano una

    perdita inferiore alla media, mentre Siderurgia, Minerali non metalliferi, Carta-

    stampa, Legno-mobilio e Abbigliamento archiviano flessioni dei livelli produttivi

    comprese tra il -25% e il -30%. Il dato medio generale nasconde andamenti

    disomogenei non solo a livello settoriale ma anche tra le stesse imprese: le

    aziende industriali che segnalano una forte contrazione produttiva raggiungono il

    71% mentre quelle che indicano incrementi di produzione superiori al 5% sono il

    16% (erano il 22% nello scorso trimestre). L’andamento per l’artigianato è simile,

    con la quota di aziende in forte contrazione che tocca il 72% e quelle in crescita

    che passano dal 23% al 17%. In entrambi i comparti si sono ridotte

    significativamente le quote di imprese stazionarie e quelle in crescita o contrazione

    moderata con una polarizzazione della performance. Le aspettative sulla domanda

    futura degli imprenditori industriali rimangono complessivamente negative ma

    mostrano un deciso miglioramento rispetto allo scorso trimestre. La possibilità di

    riapertura di tutte le attività – anche se con costi aggiuntivi legati alle regole di

  • distanziamento e sanificazione – e il rallentamento della pandemia nei paesi

    economicamente più legati alla Lombardia, hanno portato ad un minore

    pessimismo degli imprenditori lombardi circa le prospettive di recupero della

    domanda a partire dal trimestre estivo. Nella lettura del dato bisogna però

    considerare che il 45% circa degli imprenditori intervistati prevede un livello degli

    ordini invariato nel prossimo trimestre. Si registra anche un miglioramento delle

    aspettative sulla produzione dopo il crollo dello scorso trimestre, che lascia

    intravvedere alcuni timidi spiragli di ottimismo. Anche in questo caso la quota di

    imprenditori che prevede livelli stabili per la produzione è intorno al 40%. Per

    l’artigianato le aspettative seguono una dinamica simile, ma in questo caso il

    rimbalzo si ferma su livelli di saldo ancora molto negativi. L’occupazione presenta

    un saldo negativo per l’industria (-0,3%) e si osserva un irrigidimento generale del

    mercato del lavoro come conseguenza dei provvedimenti nazionali, con il tasso

    d’uscita fermo all’1,3% e il tasso di ingresso che scende all’1,0%, valore che non

    veniva registrato dal 2013. Si fa evidente l’effetto dell’emergenza sanitaria nel

    ricorso alla CIG che aumenta ancora considerevolmente: la quota di aziende che

    dichiara di aver utilizzato ore di cassa integrazione balza al 71% e con una quota

    sul monte ore tripla rispetto al trimestre scorso (12,8%). Saldo occupazionale

    negativo (-0,4%) anche per l’artigianato – con tassi d’ingresso (1,2%) e uscita

    (1,6%) in calo rispetto ai trimestri precedenti e attestati sui valori minimi storici.

    Cresce fortemente il ricorso alla CIG con il 69,8% delle aziende che dichiara di

    aver utilizzato ore di cassa integrazione; la quota sul monte ore è del 20,1%. Le

    aspettative sull’occupazione sono invece stabili con saldo nullo, ma in questo caso,

    la quota di imprenditori che non prevede variazioni di rilievo sale al 77%. Il dato è

    fortemente influenzato dal blocco dei licenziamenti e dalla possibilità di ricorrere

    alla CIG, per cui l’impatto effettivo sui livelli occupazionali sta slittando in avanti.

    Per l’artigianato le aspettative sull’occupazione rimangono invece in territorio

    negativo, pur migliorando rispetto al trimestre precedente.

  • IMPRESE – LAVORO INFO PRESS

    Artigiani in Lombardia: calo della

    produzione del 24,3% 30/07/2020

    Milano – La produzione manifatturiera artigiana in Lombardia nel secondo

    trimestre 2020 registra un calo del -24,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno

    scorso, mentre la produzione industriale un peggioramento del -20,7%, effetto dei

    provvedimenti di contenimento della pandemia in lockdown e fase2. I settori

    produttivi artigiani più colpiti da aprile a giugno sono pelli e calzatura (-46,8%),

    tessile (-34,2%), abbigliamento, legno e mobilio (-29%). È quanto emerge dalla

    conferenza stampa “Focus Imprese 2020” di Unioncamere Lombardia in

    collaborazione con Regione Lombardia, Confindustria Lombardia, le Associazioni

    regionali dell’Artigianato: CNA, Confartigianato, CLAAI e Casartigianati in cui sono

    stati presentati i dati sull’andamento economico di industria e artigianato in

    Lombardia nel 2° semestre 2020. Dall’indagine in tema di cash cautelativo emerge

    che le famiglie italiane nel cuore della pandemia (febbraio-aprile) hanno

    accumulato 34,4 miliardi di euro, da aggiungere ai 121 miliardi di risparmio

    aggiuntivo dei tre anni precedenti. “È il segnale – commenta Daniele Parolo,

    Presidente di CNA Lombardia, in rappresentanza delle Associazioni Regionali

    dell’Artigianato – di un fenomeno di immobilizzazione della ricchezza finanziaria

    che, se da un lato configura la reale presenza di riserve in un quadro di non

    trascurabile solidità, dall’altro denuncia un tic difensivo di intere fasce della società

    che dobbiamo invece incoraggiare ad alimentare la domanda e a sostenere,

    direttamente o indirettamente, gli investimenti. Rispetto a questo quadro, non

    possiamo ignorare le differenze strutturali tra artigianato ed industria, per esempio

    in ordine alla densità degli scambi commerciali con l’estero e pertanto sia

    all’intensità della caduta di fatturato (decisamente superiore quella del comparto

    artigiano) sia all’energia e alla rapidità del ritorno alla crescita. L’artigianato

    appare fisiologicamente più ancorato all’andamento dei consumi delle famiglie e

    alla domanda interna. Anche sul piano del finanziamento della sopravvivenza delle

    imprese e del loro rilancio in questa fase, mentre l’industria è visibilmente più in

    possesso di mezzi propri, la centralità del credito bancario per le imprese artigiane

    appare come un fattore da considerare anche in ordine alle politiche da attuare”.

  • Dai dati Unioncamere emerge inoltre come rispetto al 2019 sia aumenta la fetta di

    coloro che ricorrono al credito per esigenze di liquidità e cassa (dal 40,5% al

    62,5% per le industrie; dal 45,5% al 65,8% per l’artigianato) o per

    consolidamento/ristrutturazione del debito (dal 4,9% al 9,4% per le industrie; dal

    5,3% al 9,9% per l’artigianato). Sul lato industria aumentano gli accessi al credito

    per fare investimenti produttivi (49,3% dei casi, rispetto al 48,6% del 2019),

    mentre lato artigianato si avverte una contrazione, sulla base di una cifra già di

    per sé di diversa dimensione (si passa dal 31,9% del 2019 al 30,2% del 2020).

    “Dai dati recentemente pubblicati a proposito dell’andamento economico dei

    territori – continua Parolo – appare un gap crescente tra le regioni più avanzate

    d’Italia e i principali competitor europei. Si pensi solo al fatto che la dinamica del

    PIL tra il 2010 e il 2019 è stata in Baviera pari al +21,8%, in Lombardia al +2,5%.

    Mentre in termini di PIL pro-capite la Lombardia si collocava nel 2010 davanti alla

    Baviera (36.027 euro contro 35.951 euro), nel 2019 le posizioni si sono

    violentemente rovesciate (48.323 euro la Baviera, 39.397 euro la Lombardia).

    Questo dato realmente preoccupante dovrebbe dal nostro punto di vista stimolare

    il Governo a valutare seriamente i due dati simultanei del gap tra il Nord

    produttivo e il resto della Penisola e del gap che il Nord produttivo è destinato ad

    accumulare verso altre Regioni europee più competitive se non debitamente

    accompagnato e “liberato” nelle sue potenzialità. Oggi non è allora certo il tempo

    di cogliere il dramma della pandemia globale per seppellire la richiesta di maggiore

    autonomia da parte delle 3 Regioni del che producono insieme il 41 per cento della

    ricchezza nazionale. Oggi appare piuttosto indispensabile pensare a come meglio

    tenere unita e forte la società del Paese definendo un piano nazionale e strutturato

    di interventi di incentivazione fiscale e semplificazione amministrativa per le aree e

    le filiere nelle quali possiamo riconoscere i driver della crescita: una sorta di

    Silicon Valley italiana, però diffusa in diverse aree del Paese e non

    necessariamente tutte al Nord”.

  • 31 Luglio 2020

    Giornale online della Provincia di Monza e Brianza

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    IMPRESE

    Artigianato manifatturiero: tra lockdown eriapertura in Brianza il fatturato cala del 9,8%

    Covid-19, tra lockdown e riapertura: l’industria manifatturiera di Monza Brianza, cosìcome quella di Milano e Lodi, risente pesantemente degli effetti dell’emergenza

    sanitaria e della chiusura forzata delle attività, facendo registrare un crollo

    complessivo già visibile nel secondo trimestre dell’anno e che interessa tutti gli indicatorieconomici monitorati. In forte calo produzione, fatturato, commesse acquisite, con

    intensità diverse tra i territori.

    Guardando al fatturato, rispetto al trimestre precedente (primi tre mesi del 2020) le

    imprese brianzole a fanno registrare -9,8%. Quelle dell’area metropolitana

    milanese -11,6%. Rispetto allo stesso trimestre nell’anno precedente a Lodi il calo è

    -5,6%.

    Passando alla produzione, la flessione è di -5,7% per le imprese brianzole. Si attesta a

    -14% rispetto al trimestre precedente per il milanese. Rispetto a un anno fa il calo è di –

    7% per il lodigiano.

    “Le prospettive di breve termine, vale a dire riferite al prossimo trimestre, convergonoverso un quadro ancora negativo, anche se in miglioramento rispetto al trimestreprecedente, sia per la produzione che in relazione alla domanda proveniente dai mercatiche nei confronti dell’occupazione” Questo è quanto emerge da un’anticipazione dei datidal Monitor congiunturale del secondo trimestre 2020 del Servizio Studi della Camera di

    31 Luglio 2020 Valentina Vitagliano

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  • Valentina Vitagliano

    Brianzola d’adozione. Laureata in Lingue, e specializzata inTeorie e metodi per la comunicazione, scrivo principalmentedi politica e fatti di cronaca cittadina.

    commercio di Milano Monza Brianza Lodi, in occasione oggi della presentazione diUnioncamere Lombardia dei risultati dell’analisi congiunturale del settore manifatturiero“Le imprese manifatturiere in Lombardia e l’impatto di Covid-19”.

    L’andamento dell’industria di Monza e Brianza. Nell’area di Monza e Brianza,

    l’arresto dell’attività industriale per il Covid-19 si è inserito in un contesto produttivo giàsegnato da un arretramento rilevante dell’attività nel periodo precedente. Nel secondotrimestre 2020, il quadro congiunturale negativo ha subito un’ulteriore accelerazioneevidenziando una riduzione comunque più contenuta rispetto al periodo precedente, dellaproduzione (-5,7% destagionalizzato), inferiore per intensità a quanto rilevato inLombardia (-12,7% destagionalizzato). Tale dinamica si è riproposta anche per ilfatturato (-9,8% destagionalizzato). Il ciclo negativo si è manifestato anche in relazioneagli ordini, le commesse acquisite nel secondo trimestre 2020 hanno infattievidenziato un brusco ridimensionamento registrando delle contrazioni rispetto altrimestre precedente, sia in relazione al mercato estero (-5,1% destagionalizzato, piùlimitata rispetto al quadro lombardo) che nei confronti della domanda di matrice interna(-16,1% destagionalizzato). In relazione alle previsioni, anche per le imprese monzesi ebrianzole il terzo trimestre 2020 sarà negativo, anche se in miglioramento, sia perl’aspetto produttivo che della domanda con inevitabili riflessi sull’occupazione.

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    Home / Notizie / Industria manifatturiera di Monza e Brianza: fatturato giù del 9,8% nel periodo del lockdown

    Industria manifatturiera di Monza e Brianza: fatturato giù del 9,8%nel periodo del lockdown 1 ora fà Notizie

    Industria manifatturiera di Monza e Brianza: fatturato giù del 9,8% nel periodo del lockdown

    In calo produzione e fatturato dell’industria manifatturiera a Monza e Brianza

    Industria manifatturiera di Monza e Brianza: fatturato giù del 9,8% nel periodo del lockdown

    Arrivando i dati dell’industria manifatturiera tra lockdown e riapertura: per il fatturato a Monza e Brianza –

    9,8%, per la produzione – 5,7%. Tutti i risultati del secondo trimestre 2020.

    Giù il fatturato del 9,8%, giù la produzione del 5,7%: sono i dati del secondo trimestre 2020 per l’industria

    manifatturiera di Monza e Brianza. A dirlo sono le analisi della Camera di commercio di Milano Monza

    Brianza Lodi che saranno presentati venerdì 31 luglio a Unioncamere Lombardia.

    Va meglio che nel Milanese, in Brianza: attorno al capoluogo è stato registrato per fatturato il -11,6% e per

    produzione il -14%. “In relazione alle previsioni – scrive la Camera – anche per le imprese monzesi e

    brianzole il terzo trimestre 2020 sarà negativo, anche se in miglioramento, sia per l’aspetto…

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    Home / Economia/Lavoro / Imprese milanesi e lombarde, il fatturato cala ma sale la fiducia degliimprenditori

    Imprese milanesi elombarde, il fatturato calama sale la fiducia degliimprenditori

    Redazione • 10 secondi ago

    Fatturato: Milano ‐11,6%, Monza Brianza ‐9,8% in un trimestre.

    Produzione: Milano ‐14%, Monza Brianza ‐5,7% in un trimestre.

    Lodi: fatturato ‐5,6% e produzione ‐7% in un anno.

    Ma migliora la fiducia degli imprenditori

    MILANO Covid‐19, tra lockdown e riapertura: l’industria manifatturiera di

    Milano, Monza Brianza e Lodi risente pesantemente degli effetti dell’emergenza

    sanitaria e della chiusura forzata delle attività, facendo registrare un crollo

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    Foglio:1/3Lettori: n.d.www.ticinonotizie.it

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    https://www.ticinonotizie.it/imprese-milanesi-e-lombarde-il-fatturato-cala-ma-sale-la-fiducia-degli-imprenditori/

  • complessivo già visibile nel secondo trimestre dell’anno e che interessa tutti gli

    indicatori economici monitorati. In forte calo produzione, fatturato, commesse

    acquisite, con intensità diverse tra i territori.

    Guardando al fatturato, rispetto al trimestre precedente ﴾primi tre mesi del 2020﴿ le

    imprese manifatturiere dell’area metropolitana milanese fanno registrare ‐11,6%, a

    Monza e Brianza ‐9,8%. Rispetto allo stesso trimestre nell’anno precedente a

    Lodi il calo è ‐5,6%. Passando alla produzione, la flessione per l’area milanese si attesta

    a ‐14% rispetto al trimestre precedente,‐5,7% per le imprese brianzole. Rispetto a un

    anno fa il calo è di – 7% per il lodigiano. Le prospettive di breve termine, vale a dire

    riferite al prossimo trimestre, convergono verso un quadro ancora negativo, anche se in

    miglioramento rispetto al trimestre precedente, sia per la produzione che in relazione

    alla domanda proveniente dai mercati che nei confronti dell’occupazione. Emerge da

    un’anticipazione dei dati dal Monitor congiunturale del secondo trimestre 2020 del

    Servizio Studi della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi, in occasione

    oggi della presentazione di Unioncamere Lombardia dei risultati dell’analisi

    congiunturale del settore manifatturiero “Le imprese manifatturiere in Lombardia e

    l’impatto di Covid‐19”www.unioncamerelombardia.it.

    .

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  • Tag lombardia milano unioncamere

    L’andamento dell’industria milanese. Gli indicatori congiunturali dell’area

    metropolitana milanese registrano nei confronti del precedente trimestre una

    flessione di ampia portata della produzione industriale ﴾‐14%

    destagionalizzato﴿, in linea con quanto rilevato in Lombardia ﴾‐12,7%﴿. Tale

    dinamica si è associata nel trimestre ad una regressione di rilevante entità

    del fatturato ﴾‐11,6%﴿, che segue nel trend quanto evidenziato in regione

    ﴾‐11,8% destagionalizzato﴿, mentre si amplifica rispetto al trimestre

    precedente la contrazione degli ordini sia esteri che interni ﴾‐19,4% e ‐15,1%

    destagionalizzato﴿ evidenziando una performance in linea con la Lombardia

    dove si è assistito ad una caduta della domanda proveniente dal mercato

    interno ﴾‐14,5%﴿ e ad una flessione significativa dall’estero ﴾‐16,7%﴿.

    Nel breve termine, le aspettative delle imprese manifatturiere milanesi per il terzo

    trimestre 2020, prospettano per la maggior parte un proseguimento del trend negativo,

    anche se in miglioramento rispetto al trimestre precedente, sia in relazione alla

    produzione che nei confronti della domanda proveniente dai mercati, oltre che nei

    riguardi dell’occupazione.

    L’andamento dell’industria di Monza e Brianza. Nell’area di Monza e Brianza,

    l’arresto dell’attività industriale per il Covid‐19 si è inserito in un contesto produttivo già

    segnato da un arretramento rilevante dell’attività nel periodo precedente. Nel secondo

    trimestre 2020, il quadro congiunturale negativo ha subito un’ulteriore accelerazione

    evidenziando una riduzione comunque più contenuta rispetto al periodo precedente,

    della produzione ﴾‐5,7% destagionalizzato﴿, inferiore per intensità a quanto rilevato in

    Lombardia ﴾‐12,7% destagionalizzato﴿. Tale dinamica si è riproposta anche per il

    fatturato ﴾‐9,8% destagionalizzato﴿. Il ciclo negativo si è manifestato anche in relazione

    agli ordini, le commesse acquisite nel secondo trimestre 2020 hanno infatti

    evidenziato un brusco ridimensionamento registrando delle contrazioni rispetto al

    trimestre precedente, sia in relazione al mercato estero ﴾‐5,1% destagionalizzato, più

    limitata rispetto al quadro lombardo﴿ che nei confronti della domanda di matrice interna

    ﴾‐16,1% destagionalizzato﴿. In relazione alle previsioni, anche per le imprese monzesi e

    brianzole il terzo trimestre 2020 sarà negativo, anche se in miglioramento, sia per

    l’aspetto produttivo che della domanda con inevitabili riflessi sull’occupazione.

    RedazioneRedazione Ticino Notizie

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    Artigiani in Lombardia: calo della produzione 24,3% traaprile-giugno 2020

    Pubblicato: 31 Luglio 2020La produzione manifatturiera artigiana in Lombardia nel secondo trimestre 2020registra un calo del -24,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, mentre laproduzione industriale un peggioramento del -20,7%, effetto dei provvedimenti dicontenimentodella pandemia in lockdown e fase2. I settori produttivi artigiani più colpiti da aprile a giugnosono pelli e calzatura (-46,8%), tessile (-34,2%), abbigliamento, legno e mobilio (-29%).È quanto emerge dalla conferenza stampa “Focus Imprese 2020” di Unioncamere Lombardia incollaborazione con Regione Lombardia, Confindustria Lombardia, le Associazioni regionalidell’Artigianato: CNA, Confartigianato, CLAAI e Casartigianati in cui sono stati presentati i datisull’andamento economico di industria e artigianato in Lombardia nel 2° semestre 2020.Dall’indagine in tema di cash cautelativo emerge che le famiglie italiane nel cuore dellapandemia (febbraio-aprile) hanno accumulato 34,4 miliardi di euro, da aggiungere ai 121 miliardidi risparmio aggiuntivo dei tre anni precedenti.

    “È il segnale - commenta Daniele Parolo, Presidente di CNA Lombardia, in rappresentanzadelle Associazioni Regionali dell’Artigianato - di un fenomeno di immobilizzazione dellaricchezza finanziaria che, se da un lato configura la reale presenza di riserve in un quadro dinon trascurabile solidità, dall’altro denuncia un tic difensivo di intere fasce della società chedobbiamo invece incoraggiare ad alimentare la domanda e a sostenere, direttamente oindirettamente, gli investimenti.Rispetto a questo quadro, non possiamo ignorare le differenze strutturali tra artigianato edindustria, per esempio in ordine alla densità degli scambi commerciali con l’estero e pertanto siaall’intensità della caduta di fatturato (decisamente superiore quella del comparto artigiano) siaall’energia e alla rapidità del ritorno alla crescita. L’artigianato appare fisiologicamente piùancorato all’andamento dei consumi delle famiglie e alla domanda interna. Anche sul piano delfinanziamento della sopravvivenza delle imprese e del loro rilancio in questa fase, mentrel’industria è visibilmente più in possesso di mezzi propri, la centralità del credito bancario per leimprese artigiane appare come un fattore da considerare anche in ordine alle politiche daattuare”.Dai dati Unioncamere emerge inoltre come rispetto al 2019 sia aumenta la fe