Rassegna del 01/06/2017 - Confagricoltura Umbria · Panorama 01/06/2017 p. 21 Lavazza si beve il...

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Rassegna del 01/06/2017

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Rassegna del 01/06/2017

INDICE RASSEGNA STAMPA

Indice Rassegna Stampa

Rassegna del 01/06/2017

Pagina I

Agricoltura: scenario

Caffè Kimbo, tradizione che punta sull'exportAvvenire 01/06/2017 p. 21 Cinzia Arena 1

L'impresa riparte col «nemico»Avvenire 01/06/2017 p. 21 DanieleGaravaglia

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Cirio, il pomodoro made in Italy cresce in FranciaCorriere Della Sera 01/06/2017 p. 35 3

Iran e Cina salvano la carne franceseItalia Oggi 01/06/2017 p. 10 Giovanni Galli 4

Turchia affonda pescatori greciItalia Oggi 01/06/2017 p. 11 Angelica Ratti 5

Parigi, Big Mamma butta la pastaItalia Oggi 01/06/2017 p. 15 GiuseppeCorsentino

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Anticipi Pac fino al 70% dalle bancheItalia Oggi 01/06/2017 p. 34 Marco Ottaviano 9

Lavazza si beve il caffè «organic»Panorama 01/06/2017 p. 21 10

Agricoltura Umbria

Caccia, cambia il calendarioCorriere Umbria 01/06/2017 p. 4 11

Gallinella (M5S) «Invasione-cinghiali Danni e pericoli»Nazione Umbria 01/06/2017 p. 8 12

Approvato il calendario venatorio Pace fatta tra doppiette eRegione

Nazione Umbria 01/06/2017 p. 8 Silvia Angelici 13

Le scuole a lezione di orticolturaNazione Umbria 01/06/2017 p. 9 14

Alimentare

Il centro si anima con la prima edizione di "deGustoTrebbiano & Food Festival"

Corriere Umbria 01/06/2017 p. 24 Filippo Partenzi 15

Caffè Kimbo, tradizioneche punta sull'exportAzienda familiare guidata da donne del SudDa Napoli alla conquista dei mercati asiatici

CINZIA ARENA

L a globalizzazione e la trasformazione del mer-cato del caffè non fanno paura alle cugine Ru-bino che da Napoli guidano un'azienda for-

mato famiglia ma pronta a conquistare l'estero. Tem-po di bilanci e di nuove sfide per la Kimbo: 112016 èstato un anno record con un fatturato di 175 milionidi euro (in crescita del3,3%o), una buona performancesulle vendite di macinato e un esordio brillante conle capsule compatibili Nespresso lanciate lo scorsoluglio. Nata nel 1963 dal bar di famiglia per intuizio-ne dei tre fratelli Rubino (all'epoca si chiamava Caffèdo Brasil) l'azienda oggi è guidata dalla seconda ge-nerazione : Alessandra Rubino, amministratore de-legato, e sua cugina Paola, presidente . Entrambehanno alle spalle più di vent' anni di lavoro nelladitta di famiglia e la voglia di restare radicate alle tra-dizioni: al territorio (i due stabilimenti di Napoli eNola nei quali lavorano 200 dipendenti) e alla qua-lità delle materie prime. Che vengono importatedai paesi della fascia equatoriale con una partico-lare attenzione a selezionare produttori che nonsfruttino la manodopera e poi miscelate per crea-re un caffè forte e corposo.Tra gli anni'70, con il debutto del sottovuoto e il con-sumo di massa domestico, e gli anni '90, con le pri-me pubblicità (testimonial d'eccezione era Pippo

Alessandra Rubino, Ad Kimbo

Baudo), la Kimbo si è trasformata da azienda regio-nale a nazionale. Seguendo le esigenze dei consu-matori ma rimanendo sempre fedele a se stessa. Eanche di fronte allarivoluzione dell'ultimo decennio,vale a dire il caffè mono-porzione in cialda prima ein capsula dopo, non si è tirata indietro. Con i suoitempi però. Insieme alla triestina Illy ha lanciato u-na sua macchina per le capsule (Uno System) e dapoco è approdatanell'universo delle compatibiliNe-spresso. Per il momento - ha ribadito ieri AlessandraRubino - non c'è nessun progetto di quotazione inborsa o di apertura del capitale a terzi. «Crediamoche la compagine societaria tutta familiare abbia unsuo valore perla crescita dell'azienda, ma in un mon-do in continua evoluzione con l'ingresso delle mul-tinazionali e la globalizzazione, non siamo chiusi anessuna esperienza». Nel futuro a breve termine cisono due sfide: incrementare la presenza in alcuneregioni chiave come la Lombardia considerata cru-ciale dal punto di vista dei consumi (attualmenteKimbo è fortissima in Campania con il 70% dellaquota di mercato e nel Lazio con il 14%) e dall'altrapuntare sull'estero con l'obiettivo di passare in quat-tro anni dal 19 al 30% del fatturato. Il nuovo diretto-re generale Piero Lovisolo, che ha alle spalle una lun-ga esperienza nel settore alimentare, ha spiegato cheKimbo è già presente in oltre 80 paesi e punta anchesull'e-commerce con la presenza in Amazon e Ali-baba (la piattaforma cinese). I mercati dell'Est sonoquelli destinati a crescere maggiormente, perché quiil caffè è ancora poco diffuso. L'espresso italiano è unprodotto che ha ancora ampi margini di diffusionein tutto il mondo. Ma anche in Italia il business ètutt'altro che in crisi. Con la rivoluzione delle capsu-le, imposta da una campagna di marketing senzaprecedenti da parte di colossi come Lavazza e Ne-spresso, è diminuitala quota di macinato venduto masono aumentati i ricavi in maniera notevole. E anchel'arrivo del caffè americano (Starbucks tra poco a-prirà la sua prima sede a Milano) potrebbe avere ri-percussioni positive, specie perla conquista del mer-cato dei giovani. Tra i progetti che Kimbo si preparaa lanciare una campagna pubblicitaria che strizzal'occhio agli amanti della moka (partirà domenica intv) e l'apertura di punti vendita dove sarà rispolve-rata l'usanza napoletana del caffè pagato. Perché letradizioni contano. Anche nell'epoca del caffè globale.

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Agricoltura: scenario Pagina 1

vin. L'impresa riparte col anemico»DANIELE GARAVAGLIA

uò accadere che il naturaleP competitor diventi il principa-

le alleato e compagno di viag-gio nel rilancio di un'impresa? È quel-lo che è successo a Imola, dove l'A-zienda agricola vitivinicola Tre Monti a-veva la necessità di rinvigorire il patri-monio organico di terreni che, dopodecenni di coltivazione con concimiindustriali, rischiavano la desertifica-zione. E ha trovato supporto e consigliproprio in altri viticoltori, che hannocondiviso il tentativo di dare una ri-sposta al bisogno. Anche questo rap-porto solidale tra aziende concorrentiè alla base del successo della cantina i-molese, specializzata nella produzionedi vini senza solfiti aggiunti, fiore al-l'occhiello di questa piccola realtà di

eccellenza (circa 200mila bottiglie al-l'anno) a cavallo tra Emilia e Romagna,fondata a inizio anni '70 dal patriarcaSergio Navacchia insieme alla moglieThea (scomparsa nel 1989), e oggi con-dotta dai figli DavideVittorio, conlater-za generazione già inserita in azienda.Qualche settimana fa sulla casella diposta dell'azienda Tre Monti è arriva-

Tre Monti è andata abussare alle porte delprincipale competitor:grazie alla strana alleanzaè avvenuto il rilancio

to un messaggio importante: nel cor-so dei tasting del dicembre 2016, Wi-ne Enthusiast (una delle principali ri-viste enologiche al mondo, secondasolo a Wine Spectator) ha premiatocon punteggi eccellenti i vini di TreMonti. Nella pubblicazione che usciràa giugno, il Sangiovese SoNo Rosso2015 - un vino senza solfiti aggiunti -

ha infatti ottenuto la bellezza di 90/ 100punti con tanto di menzione speciale"Best Buy": si tratta del punteggio piùalto mai assegnato a un vino biologi-co realizzato senza l'aggiunta di solfi-ti, cioè di conservati chimici. «Il pro-getto è iniziato nel 2003-04: avevamobisogno di rinvigorire il patrimonio or-ganico dei nostri terreni, ricorrendo alletame naturale per avere uve più sa-ne, e così ci siamo mossi». Così i fra-telli Navacchia, coadiuvati dal padreSergio, fanno quello che nessuno si sa-rebbe mai sognato di fare: vanno abussare alla porta dei concorrenti. Laprimavendemmia di questo tipo è ar-rivata nel 2008 e, dopo l'iniziale diffi-denza, il SoNo Rosso e il SoNo Biancofanno il botto, tanto che oggi rappre-sentano il 30% della produzione.

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Agricoltura: scenario Pagina 2

Cirio , il pomodoro made in Italycresce in Francia

(m.bor.) Il pomodoro italiano si fa largo in Fran-cia. Stando alle rilevazioni Iri sugli acquisti nelladistribuzione francese, il brand di pomodoro Ci-rio, di proprietà del consorzio cooperativo Con-serve Italia, commercializzato in Francia dallacontrollata Conserves France, ha visto crescerein un anno la quota di mercato del 35% in valoree del 40% in volume. La Francia per Conserve Ita-lia rappresenta il terzo mercato per fatturato».

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Agricoltura: scenario Pagina 3

MENTRE IL CONSUMO Si RIDUCE IN FRANCIA

Iran e Cina salvanola carne francese

Di Giovate GALLI

li allevatori francesi di bovini, ovini e suini hanno tro-vato in Iran (per la carne di manzo e pecora) e in Cinaper quella di maiale), nuovi mercati di sbocco che

gli permettono di sostenere i prezzi. Una manna dacielo, dal momento che i consumi domestici di bistecche e ham-buger sono diminuiti in Francia, scesi del 2,25% in dieci anni,a 86,7 chilogrammi per abitante. In Europa le vendite sonoscese per la concorrenza più aggressivatra gli Stati membri e la disaffezione perla carne, ha dichiarato aLe Figaro, BrunoDufayet, presidente della Fnb (federazio-ne nazionale bovina). Alla fine di giugno350 mucche charolaises, allevate nellecampagne della Normandia partirannoper Teheran. Il mercato iraniano ha unpotenziale enorme: con i suoi 80 milionidi abitanti, il consumo medio di carne nonè che di 12,2 chili l'anno a persona, settevolte meno che in Francia. Negli ultimidue anni la Francia ha esportato 2 mila

Bruno Dufayet

caprini e 1.500 ovini in Iran che vuole organizzare una filieradel latte di capra e di carne di pecora. Positive le ricadute: lacooperativa Géode, specializzata nella selezione genetica degliovini, a giugno venderà all'Iran all'incirca 300 pecore. Nel 2015gli aveva già fornito 750 tra pecore e capre. Teheran, libera dallesanzioni, cerca di modernizzare i propri allevamenti. L'altradestinazione gettonatissima per la carne francese è la Cina(1,4 miliardi di abitanti), che è il primo importatore mondialedi carne di maiale dal momento che la produzione interna nonè sufficiente a soddisfare la forte domanda. Queste esportazionihanno sostenuto i prezzi della carne suina: la settimana scorsacostava 1,47 euro al chilo, che significa un aumento di circa il37% rispetto all'inizio del 2016. I cinesi sono disposti a pagaretre volte di più il prezzo di una bistecca di maiale rispetto aglieuropei. Per la carne bovina si deve pazientare la riaperturadel mercato, quest'anno, dopo la chiusura all'import europeoper il fenomeno della cosiddetta mucca pazza.

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Agricoltura: scenario Pagina 4

Il paese di Erdogan, punito dal terrorismo, si rifà esportando pesce a prezzi bassi in Grecia

affonda iTurchia pescatori ecIl turismo ellenico si è avvantaggiato dalla crisi turca

DI ANGELICA RATTI

Guerra delle orate trai pescatori greci eturchi, in un merca-to del pesce sempre

più redditizio per le orate delMediterraneo orientale.

La guerra è cominciatal'estate scorsa , il 15 luglio2016, quando i turisti hannocominciato a disertare il pae-se di Erdogan dopo il tentatocolpo di Stato che ha provoca-to anche la svalutazione dellalira turca e la caduta drasti-ca, appunto, del turismo. Daallora, i pescatori turchi han-no preso a esportare il propriopesce, meno caro di quellogreco, e a fare concorrenza ailoro vicini.

Nell'isola greca diKalymnos, nel Dodecanneso,ci sono le vasche per la pisci-coltura dove vengono allevateorate e spigole. Da qui si vedela costa della Turchia, distan-te soltanto una quindicina dichilometri.

Finora la Grecia ha

esportato l'85% dellapropria produzione. Ognisettimana 2 mila tonnel-late di orate e spigole diallevamento venivanoesportate in oltre tren-ta paesi. Adesso, i grecihanno paura che i loronemici storici, i turchi,possano conquistare leloro acque.

La Turchia consu-mava il 90% della pro-pria produzione di pescegrazie ai turisti, deside-rosi di degustare oratealla griglia o al vapore.La svalutazione dellalira turca ha dimezzatoi prezzi del pesce turcoin rapporto a quello gre-co. Il fatto di essere piùconveniente lo rende piùattrattivo, secondo quanto hariportato Le Figaro.

A questo si aggiungeche lo Stato turco finan-zia il trasporto aereo delleorate, cosa invece proibitaper i greci perché i trattatieuropei considerano questo

come un aiuto di Stato. Il tra-sporto è il costo più elevato.E dunque, secondo Thanas-sis Skordas , presidente diSelontas, una delle due piùgrandi società di allevamen-to di orate e spigole d'Europa,c'è una concorrenza sleale suiprezzi di vendita delle orateda parte dei turchi.

La sua società aveva apertoil proprio mercato a numero-si supermercati e negozi de-gli Stati Uniti, con la conse-guenza di veder aumentare lequantità esportate, cresciutedel 31,6% in quantità, e del27,6% in valore, mentre i co-

sti di produzione erano sta-ti ridotti dell'8% nel 2016.

Le due società di al-levamento elleniche Ni-reus e Selontas hanno tragli azionisti anche le quat-tro principali banche siste-miche greche e dovrannoessere vendute per ristrut-turare il debito di questiistituti di credito ellenici.In settimana sarà lancia-to il bando di gara, ma giàadesso sono molti gli inte-ressati, tra i quali figuranouna compagnia americana,due cinesi e una decina difondi di investimento. Gliinvestitori si augurano chela guerra delle orate non siprolunghi e, nell'attesa, lamaggior parte dei produt-tori greci di orate concentra

le proprie speranze sul turi-smo: quest'estate in Greciasono attesi 30 milioni di vi-sitatori, un record dal 2004quando ci furono i GiochiOlimpici. E i turisti potran-no essere premiati con orategreche al vapore.

-© Riproduzione riservata--M

Agricoltura: scenario Pagina 5

Selontas , una delle maggiori società ellenichedi allevamento di orate e spigole , sarà messa in vendita

Agricoltura: scenario Pagina 6

Due francesi rilanciano la cucina italiana a buon prezzo anche CO!! Ì insegna Pizza Popolare

Pari i Big Mamma butta la pastaPrimi a 8 giuro come un panino . E la rivoluzione democratica

da ParigiGIUSEPPE CORSENTINO

Di ristoranti italiani aParigi ce ne sono cen-tinaia, ma questi sonodi un'altra pasta, è il

caso di dire. Non tanto perchéun primo di pasta fresca - peresempio, ravioli - costa 8-10euro, il prezzo di un paninoda McDonald's o di un'insala-ta in un qualsiasi bistrot, maperché qui, da Big Mamma,East Mamma, Ober Mamma,Mamma Primi, tutti dislocatitra 1'11° e il 17° arrondisse-ment, quartieri chic della ca-pitale, una catena che serve unmigliaio di coperti al giorno efa cinque milioni di fatturato,si può veramente gustare una«cuisine italienne généreuse etauthentique».

Insomma, è come andarein una trattoria nel quartiereMonti di Roma, con gli spa-ghetti cotti a puntino, i car-ciofi alla Giudea, gli asparagiin pastella e il gelato fatto coni veri pistacchi di Bronte e ilcaffè torrefatto in casa comeun tempo.

Il richiamo al quartiereromano non è casuale. I dueinventori della catena BigMamma, cui si è aggiunto daun paio di settimane PizzaPopolare, un locale strepitosoa place de la Bourse, nel cuo-re di Parigi, tavolacci per 250coperti e mattonelle di cera-miche alle pareti e sull'enor-me bancone su cui si affac-

Un locale della catena

ciano due giganteschi forni alegna di Salvatore Acunto, ilpiù antico produttore di forninapoletano; i due che hannocreato tutto questo, sei locali«incontornables», imperdibili,della geografia gastronomicaparigina e un modello di busi-ness unico, il quartiere Montilo hanno frequentato per dav-vero e a lungo.

Così come hanno frequenta-to le pizzerie di Mergellina, letrattorie toscane, le osterie delVeneto e della Lombardia, cen-tinaia di locali che neanche ungiornalista del Gambero Rossoe, in più, centinaia di produt-tori di bontà italiane, la pastafresca, il parmigiano, il lardo diColonnata, il prosciutto di Par-ma, la mortadella di Bologna, ilsalame di Varzi, i limoni dellacostiera amalfitana...

Un anno intero a girare pergli angoli più buoni d'Italia,

un Grand Tour in versionegourmand che ha permesso adue giovanotti parigini, laureain economia ad Hec, laBocconi francese, tiro-cinio imprenditorialenelle solite startup enei soliti «incubatori»finanziati da miliarda-ri a caccia di idee comeXavier Niel , il patrondella rete telefonicaFree, come StéphaneCourbit, vero tycoondella tv, ex patron diEndemol, finanzierespregiudicato e chiacchiera-tissimo, di lanciare un mo-dello di ristorazione italianaoriginale (e di grande succes-so come si capisce anche dallecode infinite all'ingresso deiristoranti che, per scelta, nonaccettano prenotazioni).

Il modello di business di

U : T

Agricoltura: scenario Pagina 7

Victor Lugger e del suo com-pagno di università TigraneSeydoux (sono loro i creato-ri della catena Big Mamma ePizza Popolare grazie ai quat-trini di Courbit e Niel, e ri-cordarglielo li infastidisce unpo') si può sintetizzare così:fare della buona cucina italia-na, con prodotti italiani doc,fatti arrivare appositamentee direttamente (non attraver-so il canale dell'ortomercatodi Rungis, alle porte di Parigi)a prezzi accessibili, anzi qua-si popolari (una margherita aPizza Popolare costa 5 euro,come a Roma o a Napoli), inun ambiente moderno, giova-ne, da locale di tendenza.

«Nel nostro tour in Italiaci siamo costruiti una rete

di fornitori che è il segretodel successo dei nostri loca-li», raccontano a ItaliaOggi.«Più di duecento produttorie artigiani della buona ta-vola che ci riforniscono concontinuità e a prezzi accet-tabili. Vuole un esempio?»,chiedono Victor e Tigraneche fanno coppia anche nelle

Victor Lugger e Tigrane Seydoux

coloratissime pagine del sito(www.bigmammagroup.com)secondo le regole auree delmarketing. «Prendiamo la pa-sta fresca. Noi la compriamoa 0,80 euro al kg; un piatto dipasta fresca a MammaPrimi,a Batignolles, 17° arrondisse-ment, quartiere borghese coni prezzi alti, è sul menù a 8-10euro. Un buon margine, noncrede?».

L'altra caratteristica diBig Mamma è che sono tut-ti, ma proprio tutti, dagli chefin cucina ai maître di sala aibarman che preparano ape-ritivi italiani ça va sans direai camerieri, italiani. Più diduecento. Alberto, Raffaele,Salvatore, Giovanni, Lucia,

Maria, Francesca...Victor e Trigane liconoscono uno peruno e li chiamanoper nome, come siusa tra coetanei.

«C'est la démocra-tisation de la cuisi-ne», butta lì Victorche ha l'aria delsecchione con gli oc-chiali a stanghetta.Resta in sospeso una

domanda: ma perché non ciha provato un italiano? Ma-gari un giovanotto laureatoalla Bocconi con il suo masterin marketing? Forse perché èdifficile trovare un Courbit,un Niel, un miliardario che tifinanzia.

@pippocorsentino© Riproduzione riservata-

Agricoltura: scenario Pagina 8

ISTANZE AL 31/7

Anticipi Pacfino al 70%dalle banche

DI MARCO OTTAVIANO

Al 29 maggio sono 53 gli isti-tuti bancari che hanno sigla-to accordo con Agea per larichiesta dell 'anticipo Pacdel 70%. Le domande van-no presentate entro il pros-simo 31 luglio 2017. Questoè quanto si legge dal reportelaborato da Agea sugli isti-tuti bancari aderenti all'ac-cordo per l'anticipo Pac eaggiornato allo scorso 29maggio.La delibera dell 'anticipazio-ne da parte del gruppo ban-cario o dell 'istituto di cre-dito deve avvenire entro iltermine massimo di 30 gior-ni lavorativi dal ricevimentodella domanda.Il premio erogabile per an-ticipazione contributi Pac2017 è pari almeno il 70%dell'importo relativo allecomponenti del «pagamen-to di base» e «greening» inesenzione . In caso di acco-glimento della domanda, ilfinanziamento verrà forma-lizzato con la sottoscrizio-ne contrattualistica in usopresso il gruppo bancario ol'istituto di credito e senzal'addebito di spese istrut-torie. Il Gruppo bancario IIstituto di credito aderentepuò comunque offrire condi-zioni migliorative rispetto aquelle previste nell'accordosiglato tra ministero politi-che agricole , Abi e Agea del6 maggio 2016

Agricoltura: scenario Pagina 9

ECONOMIA

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Lavazza si beve il caffè «organic»Con l'acquisizione in Canada , il gruppo accelera per arrivare a 2,2 miliardi di ricavi.

n produttore di caffè radicato sulterritorio , magari nord americano,possibilmente con la parola «orga-nic» ben evidente sull'etichetta: po-trebbe essere questo, anticipava il16 maggio scorso il sito Panorama.it, l'identikit della prossima preda

di Lavazza . Detto, fatto : il gruppo italiano(fatturato di 1,9 miliardi di euro nel 2016)ha annunciato il 24 maggio l'acquisizionedell'80 per cento della Kicking Horse Cof-fee, leader canadese nel segmento del caffèorganico ed equo -solidale, per una cifra dicirca 114 milioni di euro.

«Oggi il caffè organico e fair trade rap-presenta uno dei principali trend sia a li-vello internazionale che nel Nord Americain particolare» ha commentato l'ammini-stratore delegato della Lavazza , AntonioBaravalle. «Negli ultimi anni Kicking HorseCoffee è cresciuta sempre a doppia cifra egrazie a questa acquisizione le prospettivedi sviluppo anche oltre i confini del Canada

aumenteranno in maniera significativa».I; ultimo colpo messo a segno dall'azien-

da italiana non giunge inatteso: in occasionedi un incontro con la stampa a Lavérune,in Francia, sede di uno stabilimento dellasocietà Carte Noir (acquisita poco più diun anno fa), Baravalle non aveva nascostole ambizioni di crescita della sua azienda.

L'obiettivo è arrivare a circa 2 ,2 miliar-di di euro di fatturato nel giro di tre anni, dicui il 70 per cento all'estero. Un risultato cheandrà raggiunto anche con acquisizioni: incassa la società ha oltre 500 milioni di eurocon un potenziale di circa 1,5 miliardi daattivare con bond e finanziamenti.

Oltre a Carte Noir, leader in Francia, negliultimi due anni sono entrate nel perime-tro Lavazza anche Merrild in Danimarcae la nuova controllata Lavazza Australia.Il gruppo è oggi presente in oltre 90 Paesidove esporta oltre il 60 per cento della suaproduzione. (G.E)

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Agricoltura: scenario Pagina 10

Allungato dal 17 settembre al 28 dicembre il periodo in cui si potrà sparare alla quaglia

Caccia, cambia il calendarioPERUGIA

La giunta regionale dellUmbria, suproposta dell'assessore alla caccia,Fernanda Cecchini, ha approvatouna modifica al nuovo calendariovenatorio per la stagione 2017/2018.Dopo il via libera da parte dellacompetente commissione dell'as-semblea legislativa dell'Umbria econ il parere positivo di Ispra, il te-sto approvato ieri dalla giunta regio-nale tiene conto delle ulteriori solle-citazioni provenienti dal mondo ve-natorio umbro. "Rispetto alla bozzadi calendario precedentemente prea-dottata - ha detto Cecchini - è statoallungato, dal 17 settembre al 28 di-cembre, il periodo in cui è consenti-ta la caccia alla quaglia. Per il restosono state confermate le due giorna-te di preapertura, il 2 e 3 settembre, el'avvio generale della caccia con ilprelievo venatorio per tutte le spe- Assessore Cecchini titolare della caccia

cie, il 17 settembre, terza domenica delmese, mentre per la caccia di selezionel'inizio è previsto il 18 giugno e per ilcinghiale il 1 ottobre. Viene inoltre ri-confermata fino al 31 gennaio 2018 ilperiodo di caccia alle specie Beccaccia,Tordo e Cesena. La partecipazione edil confronto con le associazioni venato-rie, agricole e ambientaliste rappresen-tate nella consulta faunistico venatoriaregionale - ha proseguito l'assessore - cihanno permesso di redigere un calen-dario che ripropone i periodi di prelie-vo della passata stagione, venendo cosìincontro alle richieste avanzate dallaquasi totalità del mondo venatorio.Ciò consente ai cacciatori umbri - hasottolineato l'assessore - di poter conta-re su una elevata potenzialità di fruizio-ne della selvaggina presente sul territo-rio che, mi piace ricordarlo, è uno deimeglio conservati da un punto di vistaambientale e naturalistico".

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Ben 45 produttori di eccellenze enogastronomiche a raccolta nel cuore della città ducale

Il centro si anima con la prima edizionedi "deGusto Trebbiano & Food Festival"

SPOLETOSono 45 i produttori di eccel-lenze enogastronomiche cheparteciperanno alla primaedizione di "deGusto Spole-to Trebbiano & Food Festi-val", al via da domani in cen-tro storico. Tante le iniziativeinserite nel cartellone dellamanifestazione, tra cui degu-stazioni e laboratori aperti atutta la cittadinanza, ideatecon l'obiettivo di rilanciarel'immagine turistica della cit-tà e sottolineare l'importanzache il comparto riveste per ilterritorio. L'inaugurazioneavrà luogo alle 17 nel giardi - Chiostro di San Nico lò Una delle location dei centro spoletino su cui Si'no pensile di palazzo Bufali- svolgeranno diversi eventi di questa prima edizione dei festivalni, sede anche della presenta-zione del libro "Il vino a Spo-leto" a cura del Cedrav (18) edel convegno "Lo stato attua-le della Doc Spoleto e pro-spettive di sviluppo" (18.30).La rassegna, patrocinata e so-stenuta dal Comune, entrerànel vivo il giorno successivo:gli stand, allestiti nel comples-so monumentale di SanNicolò, saranno a disposizio-ne dei visitatori dalle 16 alle24 proponendo il meglio del-le produzioni locali e del cen-tro Italia (prevista la presen-za di cantine provenienti dal-la Toscana e dall'Emilia). Al-le 19 spazio al cooking showdegli alunni dell'Istituto al-berghiero De Carolis, a cui fa-rà seguito il dj set di Mar-coBVoiee. La serata prosegui-rà poi con la proiezione sumaxi schermo della finale diChampions League Juven-

tus-Real Madrid e lesibizionedei "Groowa Circus Mar-ching Band". Ricca pure lagiornata di domenica, carat-terizzata da, una, serie di attivi-tà che condurranno gli ansan-ti del vino di qualità in un ve-ro e proprio viaggio del gu-sto.Il complesso monumentaledi San Nicolò sabato e dome-nica, inoltre, ospiterà una se-rie di appuntamenti collatera-li: la presentazione in antepri-ma del prototipo di una sac-chetti porta-bicchieri fatta inmaterbi studiato dall'associa-zione per il disegno industria-le (Adi) Umbria., la mostra fo-tografica dal titolo "Castel-luccio di Norcia rifiorisce:luoghi, situazioni e sogni chenon moriranno mai" e l'espo-sizione di mezzi agricoli d'e-poca della collezione privatadi Aleandro Piccioni. All'in-terno della struttura, infine,ci sarà un'area dedicata aibambini in cui si terranno ilaboratori "Le mani in pa-sta" e "Dalla mucca al for-maggio". Per consentire il re-golare svolgimento di "deGu-sto Spoleto" il Comune ha di-sposto il divieto di sosta invia Elladio (l'area antistanteil complesso) dalle 9 alle 24 disabato e dalle 9 alle 20 di do-menica "ad eccezione dei vei-coli appartenenti agli esposi-tori autorizzati, per il tempostrettamente necessario ad ef-fettuare operazioni di caricoe scarico merci".

Filippo Partenzi

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