rasena viaggi operativo puglia 2012

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contrada Cupa 161

70010 - Locorotondo (Ba)

tel./fax 080 4383404

tel./fax 080 4383397

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L’albergo residenziale “ Il Palmento ” è un

Caratteristico villaggio di circa trenta trulli, le

Singolare costruzioni tipiche del paesaggio pugliese note in tutto il mondo.

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-Castel del Monte è un edificio del XIII secolo costruito dall'imperatore Federico II in Puglia, nell'attuale frazione omonima del comune di Andria, vicino Santa Maria del Monte a 18 km dalla città. È situato su una collina della catena delle Murge occidentali, a 540 metri s.l.m.È stato inserito nell'elenco dei monumenti nazionali italiani nel 1936 e in quello dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO nel 1996.

La nascita dell'edificio si colloca ufficialmente il 29 gennaio 1240, quando Federico II Hohenstaufen ordina a Riccardo da Montefuscolo, Giustiziere di Capitanata, che vengano predisposti i materiali e tutto il necessario per la costruzione di un castello presso la chiesa di Sancta Maria de Monte (oggi scomparsa). Questa data, tuttavia, non è accettata da tutti gli studiosi: secondo alcuni, infatti, la costruzione del castello in quella data era già giunta alle coperture.

Incerta è anche l'attribuzione ad un preciso architetto: alcuni riconducono l'opera a Riccardo da Lentini ma molti sostengono che ad ideare la costruzione fu lo stesso Federico II. Pare fu costruito sulle rovine di una precedente fortezza prima longobarda e poi normanna.[2] Probabilmente alla morte di Federico II (avvenuta nel 1250) l'edificio non era ancora terminato.

Fu raramente adibito a feste; fra queste nel 1246 si ricordano le nozze di Violante, figlia naturale di Federico e Bianca Lancia con il conte di Caserta Riccardo Sanseverino.

A partire dal XVII secolo seguì un lungo periodo d'abbandono, durante il quale il castello venne spogliato degli arredi e delle decorazioni parietali di marmo (le cui tracce restano visibili solo dietro i capitelli) e divenne oltre che carcere anche un ricovero per pastori, briganti e profughi politici. Nel 1876 il castello venne infine acquistato (per la somma di 25.000£) dallo Stato italiano in condizioni di conservazione estremamente precarie, che ne predispose il restauro a partire dal 1879. Nel 1928 Il restauro diretto dall'architetto Quagliati rimuove il materiale di risulta all'esterno del castello e demolisce parte delle strutture pericolanti, ricostruendole in seguito per dare al castello un aspetto "ringiovanito"; questo non ne arrestò il degrado e si dovette procedere con un altro restauro tra il 1975 e il 1981.[1] Nel 1936 fu dichiarato monumento nazionale.

Nel 1996 l'UNESCO lo ha iscritto sulla lista dei Patrimoni dell'umanità per la perfezione delle sue forme e per l'armoniosa unione degli elementi culturali del nord Europa, del mondo islamico e dell'antichità classica, tipico esempio di architettura militare del medioevo

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INGRESSO DI GRUPPO

AL PREZZO SCONTATO DI

€. 15,00/Persona

COMPRENDE:

SAFARI CON BUS

VILLAGGIO SCIMMIE

con trenino

LAGO DEI GRANDI

MAMMIFERI

SALA TROPICALE

Mostra ornitologica

Percorsi zoologici

Mostre e musei

Percorsi didattici

Spettacolo marionette

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Alberobello

(Silva Arboris Belli in latino, Ajarubbèdde in dialetto alberobellese), è un comune italiano di 11.013

abitanti della provincia di Bari, in Puglia, al centro della Valle d'Itria e della Murgia dei trulli. Celebre

per le sue caratteristiche abitazioni, chiamate trulli che, dal 1996, sono patrimonio dell'umanità

dell'UNESCO[3], fa parte della Valle d'Itria.

La storia di questi edifici molto particolari è legata a un editto del Regno di Napoli che nel XV secolo sottoponeva ad un tributo ogni nuovo insediamento urbano. I conti di Conversano, proprietari del territorio su cui sorge oggi Alberobello, imposero allora ai contadini inviati in queste terre di edificare a secco, senza utilizzare malta, le loro abitazioni, in modo che esse potessero configurarsi come costruzioni precarie, di facile demolizione.

Dovendo quindi utilizzare soltanto pietre, i contadini trovarono nella forma rotonda con tetto a cupola autoportante, composto di cerchi di pietre sovrapposti, la configurazione più semplice e solida. I tetti a cupola dei trulli sono abbelliti con pinnacoli decorativi, la cui forma è ispirata a elementi simbolici, mistici e religiosi.

Essi erano realizzati dalla maestranza assunta per la costruzione del trullo e ne identificavano l'artigiano. In base alla qualità della fattura del pinnacolo si poteva dunque identificare non solo la destrezza artigianale del costruttore, ma anche il valore della costruzione. Una maggiore spesa nella costruzione del trullo permetteva di individuare pertanto, le famiglie più abbienti da quelle meno facoltose.

Per quanto riguarda i simboli dipinti sopra i tetti dei trulli spesso assumono un significato religioso; talvolta possono rappresentare segni dello zodiaco. Pinnacolo e simbolo dipinto insieme formavano una sorta di identificativo civico, in quanto per lungo tempo Alberobello ha visto negarsi un riconoscimento ufficiale da parte dei conti di Conversano.

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Basilica di San Nicola - Bari

(Chiìse de Sanda Necòle in barese) nel cuore della città vecchia di Bari, è uno dei più fulgidi

esempi di architettura del romanico pugliese. Ha la dignità di Basilica minore

Fu costruita in stile romanico tra il 1087 e il 1197, durante la dominazione normanna. L'edificazione della basilica è legata alle reliquie di san Nicola, traslate, in parte[2], da sessantadue marinai baresi dalla città di Myra, in Licia, e giunte a Bari il 9 maggio 1087.

Le reliquie vennero ospitate provvisoriamente presso il monastero di san Benedetto retto dall'abate Elia, il quale promosse subito l'edificazione di una nuova grande chiesa per ospitarle. Fu scelta l'area che sino a pochi anni prima aveva ospitato il palazzo del catapano (governatore) bizantino, distrutto durante la ribellione per le libertà comunali e che Roberto il Guiscardo aveva donato l'anno prima all'arcivescovo Ursone; i lavori furono avviati a luglio dello stesso anno. Il 1º ottobre 1089 le reliquie furono trasferite nella cripta della basilica da papa Urbano II giunto appositamente a Bari.

Ad ottobre del 1098 nella cripta della basilica ancora in costruzione si tenne il II Concilio di Bari, convocato dallo stesso Urbano II, al quale presero parte circa 185 arcivescovi, vescovi ed abati, oltre ad ecclesiastici di grado inferiore.

La costruzione della basilica, frutto di almeno tre fasi successive, si concluse nel 1197.

Reperti risalenti all’epoca romano-greca hanno indotto gli esperti a riallacciare l’esistenza della fortezza barese già ad epoche antiche. D'altronde nelle Satire (I, 5, 96-97) di Orazio e negli Annali (XVI, 2, 7-9) di Tacito si accenna all’esistenza, nell’antica Barium, di un luogo fortificato la cui collocazione potrebbe coincidere con una parte del castello attuale o, molto più probabilmente, con il kastròn bizantino (Corte del Catapano-Basilica di S. Nicola).

La fortificazione medioevale probabilmente risale al 1132. L’edificio, voluto dal re normanno Ruggero II, fu distrutto nel 1156 dagli stessi Baresi (che avevano indotto il re Guglielmo il Malo a radere al suolo l’intera città ad eccezione di alcuni luoghi di culto) e ricostruito già nel 1233, allorquando l’imperatore Federico II ne ordinò la riedificazione e il rafforzamento. Subite numerose trasformazioni in epoca angioina e divenuto di proprietà di Ferdinando d’Aragona, fu poi da questi donato alla famiglia ducale degli Sforza. Questi ultimi disposero l’ampliamento e l’ingentilimento della rocca che poco dopo passò nelle mani della figlia Bona, regina di Polonia, che vi morì nel 1557.

In seguito la costruzione, ritornata sotto i re di Napoli, fu adibita a prigione e caserma.

Oggi il castello si presenta circondato dall’antico fossato, che corre lungo tre lati, ad eccezione della fascia

settentrionale, un tempo bagnata dal mare; oltre il fossato

c’è la cinta di difesa, di epoca aragonese, munita di grandi

bastioni angolari a lancia. Al castello si accede dal lato sud,

varcando il ponte sul fossato ed entrando nel cortile tra i

baluardi cinquecenteschi ed il mastio svevo.

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Fritturine Miste Straccetti e Verdurine

Pastellate ( servite a centro tavolo )

Treccione di Bufala e affettati misti

Troccolo allo Scarpariello

Paccheri alla Nerano

Spirale di arista farcita in crosta

Patate al forno, Flan di Spinaci

Millefoglie con crema chantilly e

Frutti di bosco

Acqua minerale, vino rosso o bianco - Caffè

Rasena Olearia e Ferentur Viaggi hanno

il piacere di invitare tutti gli amici

partecipanti il Tour della Puglia, alla cena

di Lunedi 10 Settembre 2012 presso il

Ristorante Buongiorno Napoli

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TOUR DELLA PUGLIA

5 – 10 Settembre 2012

1° Giorno : Mercoledì 05 Settembre

Ore 05,00 – Partenza da Rasena Olearia in pullman G.t.

In tarda mattinata arrivo a Locorotondo. Sistemazione nelle camere riservate e pranzo.

Nel pomeriggio incontro con la guida e visita di Alberobello

2° Giorno : Giovedi 06 Settembre

Ore 08,00 – Prima colazione in hotel e partenza per Bari per visita guidata

della città:

In serata rientro in hotel per cena e pernottamento.

3° Giorno : Venerdi 07 Settembre

Ore 08,00 – Prima colazione in hotel e partenza per Matera.

4° Giorno : Sabato 08 Settembre

Ore 08,00 – Prima colazione in hotel e partenza per la Valle d’Itria. Visita di

Locorotondo inserito tra i “borghi più belli d’Italia”, Martina Franca con il suo suggestivo

centro storico esempio del Barocco in Valle d’Itria, infine Ostuni, la rinomata città bianca.

Pranzo in ristorante. Nel pomeriggio visita dello ZOO_Safari di Fasano

per scoprire la storia, l’architettura e la simbologia dei trulli. Rientro

in hotel. Cena e pernottamento.

la Basilica di San Nicola, la Cattedrale, il

Castello ecc. Pranzo in trattoria tipica. Nel

pomeriggio visita di Trani ( la splendida

cattedrale ). In seguito arrivo a Castel del

Monte, patrimonio UNESCO..

Visita guidata della città dei sassi. Pranzo in ristorante

tipico. Nel pomeriggio proseguimento per Taranto per

visita con guida della città e del Museo Archeologico

Nazionale. Rientro in hotel per cena e pernottamento.

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. In serata rientro in hotel. Cena e pernottamento.

5° Giorno : Domenica 09 Settembre

Ore 08,00 – Prima colazione in hotel e partenza per Lecce denominata “Perla

dello Ionio”.

Si potranno ammirare la Cattedrale di S.Agata, la Fontana Ellenistica, il borgo antico con

le case a corte e il porto con antiche paranze. Pranzo in ristorante. Nel pomeriggio

partenza per Otranto detta Porta d’Oriente e visita guidata. In serata rientro in hotel. Cena

e pernottamento.

6° Giorno : Lunedi 10 Settembre

Ore 08,00 – Prima colazione in hotel e partenza per il rientro in sede con sosta

a Vasto Marina per pranzo in ristorante. L’arrivo a Viterbo è previsto per le ore 19,30.

Cena al Ristorante “Buongiorno Napoli” offerta da Rasena Olearia.

n.b. Il programma potrebbe subire delle variazioni da parte della guida o dell’accompagnatore, al

solo scopo di migliorarlo, senza assolutamente cambiarne la sostanza.

Rasena Olearia e Ferentur Viaggi

augurano a tutti i partecipanti

una bellissima Gita

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Lecce (ˈlettʃe, Lècce in salentino, Luppìu in griko, Lupiae in latino) è un comune italiano di 95.610 abitanti, capoluogo dell'omonima provincia in Puglia.

Situata nella parte più pianeggiante del Salento, Lecce sorge al centro di un'area densamente popolata, circa 430.000 abitanti, ed è il quinto comune della regione per popolazione. È il capoluogo di provincia più orientale d'Italia.

Lecce è il capoluogo e il maggiore centro culturale della penisola salentina, ed è sede dell'omonima arcidiocesi e dell'Università del Salento. Attiva nei settori dell'agricoltura (olio, vino, cereali), dell'artigianato (ceramica, cartapesta) e del turismo culturale e balneare, è la città dove più elaborato è stato lo sviluppo dell'arte barocca sfruttando le caratteristiche della pietra locale, la pietra leccese. Si parla, infatti, di barocco leccese e, per la bellezza dei suoi monumenti, la città è definita la Firenze del Sud.

Lecce sorge nella parte centro-settentrionale della pianura salentina. La morfologia del territorio è complessivamente pianeggiante. La Pianura Salentina è un vasto e uniforme bassopiano del Salento compreso tra i rialti terrazzati delle Murge a nord e le Serre salentine a sud.

Caratteristiche del territorio sono i poderosi strati di terra rossa e l'assenza di corsi d'acqua di superficie. Il terreno carsico tuttavia presenta innumerevoli inghiottitoi (chiamate vore o capoventi), punti di richiamo delle piovane, che convogliano l'acqua nel sottosuolo alimentando veri e propri fiumi carsici. Solcano poi la superficie numerosi canali scavati per favorire il deflusso delle piovane negli inghiottitoi, e per evitare quindi la formazione di acquitrini.

Il territorio comunale si estende per oltre 238 km² e si affaccia sul mare Adriatico per più di 20 km. Frazioni di Lecce sono le marine di Frigole, Torre Chianca, Torre Rinalda, San Cataldo, amministrato in parte dal comune di Vernole, e il nucleo abitativo di Villa Convento, amministrato in parte dal comune di Novoli. Fino al 15 maggio 2012 ha fatto parte del comune di Lecce anche la marina di Casalabate, passata sotto la giurisdizione dei comuni di Squinzano e Trepuzzi dopo l'esito del referendum consultivo del 12 e 13 giugno 2011

Il sottosuolo cittadino è percorso dall'Idume, un fiume sotterraneo che attraversa Lecce proprio in prossimità del Castello Carlo V, nel centro storico. Sfocia nel mare Adriatico nei pressi della marina di Torre Chianca.

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Ricordarsi di….piccolo pro-memoria