Rapporto sullo Stato dell’Ambiente · 9.1 La dinamica e la struttura della popolazione residente...

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Realizzato nell’ambito del progetto PASOL 21, cofinanziato dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio Fondazione Lombardia per l’Ambiente Rapporto sullo Stato dell’Ambiente Comuni di Buccinasco, Cesano Boscone, Corsico

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Realizzato nell’ambito del progetto PASOL 21, cofinanziato dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio

Fondazione Lombardia per l’Ambiente

Rapporto sullo Stato dell’Ambiente Comuni di Buccinasco, Cesano Boscone, Corsico

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Comune di Buccinasco

Comune di Cesano Boscone

Comune di Corsico

RAPPORTO SULLO STATO DELL’AMBIENTE VERSIONE TECNICA (MAGGIO 2006)

Fondazione Lombardia per l'Ambiente

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Agenda 21 Locale dei Comuni di Buccinasco, Cesano Boscone e Corsico Comune di Cesano Boscone (capofila): Vincenzo D’Avanzo, Sindaco Alfredo Fontanella, Assessore all’ambiente Comune di Buccinasco Maurizio Carbonera, Sindaco Rino Pruiti, Assessore all’ambiente Comune di Corsico Sergio Graffeo, Sindaco Dario Ballardini, Assessore all’ambiente Struttura tecnica del progetto Comune di Cesano Boscone Michela Merlini, Responsabile tecnico del progetto A21 Michele Mauri, Unità organizzativa coordinatrice A21 Comune di Buccinasco Gregoria Stano, Coordinatore A21 Comune di Corsico Marco Papa, Coordinatore A21 Rapporto sullo Stato dell’Ambiente – versione tecnica – maggio 2006 A cura di: Stefano Pareglio (Università Cattolica del Sacro Cuore e Fondazione Lombardia per l'Ambiente) Testi di: Lorenzo Andreoli, Valentina Bergero, Anna Crimella, Silvia De Vecchi, Paolo Ruiu, Chiara Vona (Fondazione Lombardia per l'Ambiente)

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INDICE Introduzione 7

1 L’ARIA 13

1.1 La qualità dell’aria 14 1.1.1 Le concentrazioni annuali 15

Monossido di carbonio 15 Ossidi di azoto 17 Ozono 20 Particolato fine 21

1.1.2 Le concentrazioni mensili 22 Monossido di carbonio 23 Ossidi di azoto 23 Ozono 24 Particolato fine 25

1.1.3 La giornata-tipo estiva e invernale 25 Monossido di carbonio 26

Ossidi di azoto 26 Ozono 27 Particolato fine 27

1.1.4 I rendimenti delle centraline 28 1.2 Il confronto con la normativa 28 1.2.1 Monossido di carbonio 29 1.2.2 Ossidi di azoto 29 1.2.3 Ozono 29 1.2.4 Particolato fine 30 1.3 Le emissioni 31 1.3.1 Biossido di zolfo (SO2) 35 1.3.2 Ossidi di azoto (NOX) 36 1.3.3 Composti Organici Volatili (COV) 37 1.3.4 Metano (CH4) 38 1.3.5 Monossido di carbonio (CO) 39 1.3.6 Protossido di azoto (N2O) 40 1.3.7 Ammoniaca (NH3) 41 1.3.8 Particolato fine (PM10) 42 1.3.9 CO2 equivalenti 43 1.3.10 Le emissioni pro capite 44 Allegato 1 La campagna mobile per il monitoraggio atmosferico condotta da

ARPA Lombardia a Buccinasco (luglio-agosto 2005) 46

2 LE ACQUE 54 2.1 La risorsa idrica: usi e consumi 55 2.1.1 Il sistema di captazione: numero di pozzi attivi 55 2.1.2 L’uso della risorsa idrica Consumi idrici pro capite 56 2.2 La qualità delle acque destinate al consumo umano 57 2.3 Le acque sotterranee 58 2.3.1. Lo stato quantitativo 59 2.3.2 Lo stato qualitativo 59 2.3.3 Lo stato di qualità ambientale dei corpi idrici sotterranei 62 2.4 Le acque superficiali: il Naviglio Grande e la rete idrografica minore 63

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2.4.1 Lo stato di qualità ambientale del Naviglio Grande 63 2.4.2 La rete idrografica minore 64 2.5 Il sistema di depurazione

Allegato 2 Analisi delle acque destinate al consumo umano 69

3 IL SUOLO 101 3.1 I suoli e le loro caratteristiche 102 3.1.1 Caratterizzazione geologica e geomorfologica 102 3.1.2 Capacità d’uso e fertilità dei suoli 102 3.2 L’agricoltura 104 3.2.1 La superficie agraria 104 3.2.2 Le aziende agricole 106 3.3 Le aree protette 107 3.3.1 Il Parco Agricolo Sud Milano 107 3.3.2 La biodiversità 109 3.4 Il verde urbano 110 3.5 Gli altri usi del suolo 114 3.5.1 Le aziende a rischio di incidente rilevante 114 3.5.2 I siti contaminati e le bonifiche in atto 114 3.5.3 Le aziende certificate 115

4 L’ENERGIA 117 4.1 I consumi energetici 118 4.1.1 L’energia elettrica 118 4.1.2 I combustibili 120 4.1.3 I carburanti 121 4.2 Le risorse rinnovabili 123 4.2.1 I pannelli fotovoltaici nel Comune di Cesano Boscone 123 4.3 L’elettromagnetismo 124 4.3.1 L’intensità dei campi elettromagnetici nel Comune di Buccinasco 124

5 I RIFIUTI 127 5.1 La produzione di rifiuti urbani 128 5.1.1 La produzione annuale di rifiuti urbani 128 5.1.2 La produzione pro capite di rifiuti urbani 130 5.2 La raccolta dei rifiuti urbani 133 5.2.1 La raccolta differenziata dei rifiuti urbani 134 5.2.2 La composizione merceologica della raccolta differenziata 136

6 IL RUMORE 140 6.1 La valutazione del clima acustico 141 6.1.1 Gli strumenti di pianificazione acustica 141 6.1.2 Il Piano di Zonizzazione Acustica in Corsico e Buccinasco 144 6.1.3 La campagna di monitoraggio 145 Buccinasco 145 Corsico 146 7 LA MOBILITÀ 7.1 Il quadro sovracomunale 153 7.1.1 I veicoli a motore circolanti e il tasso di motorizzazione privata 154 7.2 I flussi di traffico e le principali criticità 154 Comune di Buccinasco 155 Comune di Cesano Boscone 156 Comune di Corsico 156 7.3 La mobilità sistematica: il pendolarismo 156

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7.4 Il trasporto pubblico 157 7.4.1 Il trasporto pubblico su gomma 157 7.4.2 Il trasporto pubblico su ferro 159 7.5 La rete ciclabile 159 7.6 Il piano della sosta 160 7.7 L’incidentalità stradale 161 8 LA STRUTTURA URBANA E I SERVIZI 162 8.1 La pianificazione territoriale 163 8.1.1 Il Comune di Buccinasco 163 8.1.2 Il Comune di Cesano Boscone 165 8.1.3 Il Comune di Corsico 167 8.2 La struttura abitativa 168 8.2.1 Lo stato di occupazione delle abitazioni 169 8.2.2 Le caratteristiche strutturali delle abitazioni 173 8.3 I servizi 178 8.3.1 Le strutture scolastiche 178 8.3.2 Le biblioteche 181 8.3.3 I servizi socio-sanitari 181 8.3.4 Lo sport e il tempo libero 183 9 LA STRUTTURA URBANA E I SERVIZI 184 9.1 La dinamica e la struttura della popolazione residente 185 9.1.1 La popolazione residente 185 9.1.2 La densità demografica 187 9.1.3 I saldi della popolazione 188 9.1.4 La struttura della popolazione 192 9.2 La presenza straniera 195 9.3 Le famiglie 197 9.3.1 La popolazione in base allo stato civile 197 9.3.2 Le famiglie, il numero di componenti e le tipologie famigliari 199 9.4 L’istruzione e la cultura 201 9.4.1 La popolazione in base al livello di istruzione 201 9.4.2 Le scuole, gli insegnanti e gli alunni 202 9.4.3 Le biblioteche 204 9.5 Il non profit e l’ambiente 205 9.6 La salute e i servizi socio-assistenziali 206 9.6.1 I medici e le farmacie 206 9.6.2 I servizi socio-assistenziali 206 9.6.3 Le morti notificate dall’Azienda Sanitaria Locale per tipologia 207 9.7 La sicurezza 208 9.7.1 I reati 209 9.7.2 L’attività antidroga 213 10 L’ECONOMIA 215 10.1 Il mercato del lavoro e la struttura della attività produttive 216 10.1.1 Le forze di lavoro, le non forze di lavoro e il tasso di attività 216 10.1.2 Il tasso di occupazione 218 10.1.3 Il tasso di disoccupazione 220 10.1.4 Il tasso di disoccupazione giovanile 221 10.1.5 Le unità locali e gli addetti 222 Imprese 222 Istituzioni pubbliche 227 Imprese non profit 229 10.2 Il Commercio 231

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10.2.1 Il commercio al minuto 231 10.2.2 Il commercio della grande distribuzione 233 10.3 Gli esercizi pubblici 235 10.3.1 Le strutture ricettive 236 10.3.2 I bar, i ristoranti e le pizzerie 237 10.4 La condizione economica della popolazione 237 10.4.1 Gli sportelli bancari, i depositi e gli impieghi 238 10.4.2 La ricchezza per individuo 239 10.4.3 L’imposta sul reddito delle persone fisiche 240

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Introduzione

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INTRODUZIONE Nel 2002 i Comuni di Buccinasco, Cesano Boscone e Corsico hanno partecipato al bando indetto dal Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio finalizzato alla diffusione dei processi di Agenda 21 Locale in Italia. Il progetto, di portata intercomunale, è stato battezzato simbolicamente PASOL 21, acronimo di Patto per la Sostenibilità Locale per l’assonanza con il termine puzzle, a indicare la stretta interconnessione dei tre territori comunali. A giugno del 2004 il progetto è risultato vincitore e ha dunque ottenuto il cofinanziamento richiesto: a ottobre dello stesso anno è stato avviato ufficialmente il processo. Il carattere intercomunale ha consentito di verificare sul campo il funzionamento di un processo di Agenda 21 in ambito sovracomunale e di sperimentare forme innovative e complesse di collaborazione tra enti, sia tra strutture politico-amministrative sia tra tecniche, e tra attori locali dei tre comuni coinvolti. La diffusione dei principi, dei concetti e delle pratiche del processo di Agenda 21 a una scala ampia, sia in termini territoriali sia di popolazione (circa 85 mila abitanti), ha rappresentato uno degli obiettivi primari del progetto. Questi i principali momenti di partecipazione fino ad ora svolti: − Presentazione del progetto PASOL 21 alle strutture comunali; − Incontri con partner e cofinanziatori; − Incontri con le Direzioni Didattiche delle scuole; − Incontri con i Consigli comunali; − Concorso d’idee riservato alle scuole dei tre comuni per la creazione del logo PASOL 21 (vedi sotto); − Distribuzione del Quaderno di A21 a tutte le famiglie residenti; − Corso di formazione e tutoraggio riservato alle strutture comunali; − Attivazione del sito web www.pasol21.it; − Conduzione di Forum comunali e sovracomunali; − Distribuzione di questionari alle scuole (relativi agli Indicatori Comuni Europei); − Redazione del Rapporto sullo Stato dell’Ambiente (RSA), sia in versione tecnica (la presente), sia in

versione divulgativa

Il logo Pasol 21

Il Rapporto sullo Stato dell’Ambiente, affidato alla Fondazione Lombardia per l’Ambiente nei primi mesi del 2005, intende essere una forma di conoscenza dei dati oggettivi e delle percezioni dei cittadini: in questo senso, da un lato è stato stampato (nella sua versione di sintesi e divulgativa) in 40.000 copie, al fine di diffondere la conoscenza della situazione ambientale territoriale ei cittadini, dall’altro (nella sua versione tecnica) è stato integrato con le percezioni dei cittadini scaturite dalle serate di pre-Forum condotte a livello intercomunale.

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Introduzione

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Che cos’è l’Agenda 21

Alla Conferenza delle Nazioni Unite su Ambiente e Sviluppo, svoltasi nel giugno 1992 a Rio de Janeiro, i rappresentanti di più di 180 Paesi hanno adottato Agenda 21 quale documento di indirizzo per lo sviluppo sostenibile nel XXI secolo. Per spiegare il concetto di sviluppo sostenibile sono state utilizzate diverse definizioni. Ognuna di esse ne individua un particolare profilo, fra i quali: − sviluppo che soddisfa i bisogni dell’attuale generazione, senza

compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri (WCED, 1987)

− sviluppo che assicura il miglioramento della qualità della vita, mantenendosi entro i limiti della capacità di carico degli ecosistemi che la sostengono (IUCN, 1991)

− sviluppo che offra servizi ambientali, sociali ed economici di base a tutti i membri di una comunità, senza minacciare l’operatività dei sistemi naturale, edificato e sociale da cui dipende la fornitura di tali servizi (ICLEI, 1994).

Il capitolo 28 di Agenda 21 riconosce, per la prima volta, il ruolo fondamentale degli Enti Locali nella concreta realizzazione degli obiettivi della sostenibilità e invita pertanto ogni singola comunità a contribuire attraverso una propria Agenda 21 Locale.

Il processo di Agenda 21 Locale

Il processo di Agenda 21 Locale comporta un forte impegno politico, tecnico ed economico, che si concretizza nella definizione e nell’aggiornamento continuo di un piano d’azione locale per la sostenibilità, secondo un approccio negoziale e condiviso, di responsabilizzazione e di costruzione del consenso. Il punto di partenza del processo è costituito dall’attività di monitoraggio e di ricerca ambientale, finalizzata alla definizione di una conoscenza oggettiva che consenta di evidenziare le questioni più critiche o rilevanti e permetta una facile e trasparente informazione della comunità locale, nonché una razionale gestione ambientale (Rapporto sullo Stato dell’Ambiente). Si attiva così la partecipazione degli attori locali che dovrà portare alla costituzione del Forum permanente per lo sviluppo sostenibile locale, costituito dai membri della comunità interessata. Nella sede del Forum, quindi, i cittadini, le istituzioni, gli imprenditori e le associazioni, con l’assistenza di tecnici ed esperti, sono impegnati nella definizione di una visione comune e condivisa di sviluppo locale. Individuata la strategia, essa verrà tradotta in un piano d’azione ambientale, basato su obiettivi quantitativi, e per ciò verificabili, e su azioni e strumenti immediatamente attivabili da tutti i soggetti locali. Ognuno deve dare il proprio contributo e può contribuire a verificare l’andamento delle iniziative intraprese e i risultati ottenuti. Agenda 21 prevede infatti un’attività di controllo e di valutazione degli effetti generati sull’ambiente locale. L’intero processo ha perciò un carattere dinamico ed evolutivo: gli aggiustamenti continui dipendono sia dai risultati ottenuti, sia dalle conoscenze e capacità degli attori locali, ma anche dall’emergere di nuove esigenze a scala locale. A fianco è riportato lo schema del processo di Agenda 21 Locale elaborato da ICLEI (Local Governments for Sustainability), che prevede, alla base, la definizione di principi di sviluppo condivisi dall’intera comunità.

Principi generali e visione locale condivisa

Problemi e

relative cause

Obiettivi dell’azione ambientale

Priorità di intervento

Opzioni attuative

Target

Attuazione e monitoraggio

Valutazione e revisione

Programmi

tematici

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Il Rapporto sullo Stato dell’Ambiente

Il Rapporto sullo Stato dell’Ambiente (RSA) – unitamente al Forum e al Piano d’Azione (PdA) – rappresenta uno dei momenti fondamentali del processo di Agenda 21 Locale: l’organica e approfondita conoscenza dello stato dell’ambiente locale rappresenta infatti un requisito essenziale, per non dire pregiudiziale, di una azione integrata, pianificata e condivisa. Può essere utile riportare, di seguito, alcune possibili definizioni di RSA, evidenziandone i caratteri essenziali. Alcune definizioni di RSA:

…sistema di dati da utilizzare quale diagnosi sullo stato di salute del territorio per monitorare, orientare e valutare nel tempo gli effetti delle politiche e delle azioni di governo (Provincia di Milano, 2000).

… flusso organizzato di dati che periodicamente può consentire di aggiornare le conoscenze sulla situazione ambientale secondo indicatori di facile comprensione e soprattutto confrontabili con altre regioni e paesi (Regione Lombardia, 1999).

… raccolta di tutti i dati di base sull’ambiente fisico, sociale ed economico. Attenta analisi che serve a costruire la ‘diagnosi’ sullo stato di salute della città, base su cui si svilupperà la discussione per la redazione dell’Agenda 21 Locale (Comune di Bologna, 1997) L’RSA ha diversi possibili destinatari. Oltre agli organi deliberanti (Giunta e Consiglio), agli uffici amministrativi e ai gestori dei servizi locali (acqua, elettricità, rifiuti, depurazione), ai tecnici e agli esperti del settore, esso deve rivolgersi all’intera società civile: cittadini, imprese, associazioni, movimenti di opinione, organizzazioni non governative, studenti. Queste finalità sono proprie della versione di sintesi (divulgativa) del Rapporto. La realizzazione di un RSA locale, per quanto sin qui detto, ha perciò diverse valenze:

- in sé, quale sistema di conoscenze quantitative, integrate e aggiornabili; - nel rapporto con la comunità locale, quale strumento per l’informazione e la responsabilizzazione; - nel rapporto con l’amministrazione locale, quale riferimento per il monitoraggio, la valutazione e la

gestione ordinaria; - nel rapporto con il governo locale, quale supporto alle decisioni.

Individuate le problematiche ambientali che necessitano di approfondimenti o interventi, sarà poi compito del Forum definire le iniziative da mettere in atto. Il ruolo dell’RSA risalterà nuovamente quando si tratterà di valutare a priori i possibili riflessi di interventi alternativi o di verificare a posteriori gli esiti delle politiche intraprese. In qualche modo, il primo RSA locale è una sorta di numero zero. Le edizioni successive, più ricche e meglio articolate, potranno anche avvalersi dei dati provenienti dalle indagini e dalle ricerche avviate a livello locale/sovralocale, che dovranno necessariamente prevedere il trasferimento delle informazioni all’RSA. Gli indicatori

Gli indicatori, strumento base nella redazioni di RSA, sono utilizzati da tempo in economia e nelle indagini sociali per rappresentare in modo sintetico e comprensibile i fenomeni indagati: si pensi al reddito pro-capite, al prodotto interno lordo, al tasso di inflazione, al livello di disoccupazione, ecc. Scopo degli indicatori è quello di evidenziare le condizioni attuali e tendenziali di un fenomeno, attraverso una misura quantitativa chiara ed esplicita. Tale misura permette inoltre l’immediato riscontro con i parametri assunti a riferimento per la valutazione dello stato dell’ambiente (obiettivi di legge e/o obiettivi di qualità), l’analisi dei rapporti di causa-effetto e la verifica dell’efficacia delle politiche (pubbliche e private).

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Introduzione

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Gli indicatori sono uno strumento utile per diverse finalità: 1. la rappresentazione (sintetica) delle informazioni ambientali; 2. la valutazione (quantitativa) dello stato dell’ambiente; 3. la verifica dell’efficacia delle politiche, ovvero la gestione ambientale.

L’impiego di indicatori nel reporting ambientale è stato promosso, a partire dalla metà degli anni ’80, dagli organismi internazionali, in particolare dall’OCSE e dall’EEA. Ad essa fa riferimento il modello DPSIR (determinanti, pressione, stato, impatti e risposta), utilizzato nella stesura del presente documento, e il cui schema è illustrato nella figura sottostante: Le componenti del modello DPSIR si riferiscono a:

− i determinanti rappresentano le attività e i comportamenti antropici che sono causa di pressione sull’ambiente;

− le pressioni sull’ambiente, che sono gli effetti delle diverse attività dell’uomo sull’ambiente, quali il consumo di risorse naturali e l’emissione di inquinanti per effetto di attività antropiche;

− lo stato dell’ambiente, che misura la qualità delle diverse componenti ambientali (acqua, aria, suolo...);

− gli impatti che rappresentano le alterazioni prodotte dall’uomo sull’ambiente; − le risposte, che sono le attività, le iniziative o anche gli standard di qualità messi in atto o definiti per

il raggiungimento di obiettivi di protezione ambientale, che si possono tradurre in riduzione delle pressioni e dunque miglioramenti qualitativi dello stato dell’ambiente.

Come si ‘costruisce’ un indicatore? Il punto di partenza è rappresentato dai dati di base, misure oggettive riferite a caratteristiche dell’ecosistema o del sistema sociale ed economico. Si tratta di valori quantitativi rilevati direttamente (come i consumi di energia o la presenza di nitrati nelle acque), oppure calcolati (o stimati) in base ad altre informazioni (come le emissioni di CO2 e la permeabilità dei suoli). I dati di base, a loro volta, sono raccolti in via ordinaria (con frequenze assai diverse: ogni giorno, per la qualità dell’aria; ogni dieci anni per le superfici agricole) o in via campionaria (una tantum). Sono numerosi i soggetti che rilevano e rendono disponibili informazioni utili alla predisposizione degli indicatori: oltre alla stessa amministrazione comunale, troviamo infatti Regione, Provincia, ARPA, ISTAT, Camera di Commercio, Università ed Enti di ricerca, gestori dei servizi locali, ecc.. I dati di base dispongono di un notevole contenuto informativo, in relazione allo stato e/o alla dinamica del fenomeno indagato. Tale informazione risulta però più facilmente interpretabile ove il dato di base venga ‘standardizzato’, ossia riferito, ad esempio, al numero di abitanti, alla superficie territoriale, alla produzione complessiva, e così via. Si dispone così di un indicatore descrittivo: superficie delle aree protette rispetto alla superficie totale, emissioni di CO2 per unità di prodotto, abitanti/kmq, ecc. A questo punto, per operare una valutazione, è necessario rapportare l’indicatore descrittivo a un parametro di riferimento. Tale parametro può essere normativo (un limite vigente di legge) o obiettivo

PPrreessssiioonnee SSttaattoo

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Introduzione

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(derivato dalla letteratura scientifica, dalla legislazione insorgente o dalla volontà politica locale). Si ha così un indicatore prestazionale, capace di descrivere la ‘distanza’ dell’ambiente locale dalla situazione assunta a riferimento. I contenuti del Rapporto sullo Stato dell’Ambiente

Il documento è strutturato in 10 capitoli tematici:

- aria; - acque; - suolo; - energia; - rifiuti; - rumore; - mobilità; - struttura urbana; - popolazione; - economia.

Nel Rapporto elaborato non sono stati considerati esclusivamente parametri ‘ambientali’. I tematismi considerati possono infatti essere sostanzialmente divisi in ‘classici’ e ‘non classici’. I primi sono quelli che, normalmente, si rinvengono nei vari rapporti ambientali, vale a dire aria, acqua, suolo (cioè capitoli dedicati alla descrizione dello stato attuale di tali risorse), rumore, rifiuti, energia e mobilità (che rappresentano invece le pressioni che vengono esercitate sull’ambiente). I secondi, invece, riguardano ambiti non prettamente ambientali, ma ad essi correlati. Si è considerato che gli ambiti socioe-conomici prioritari, da rappresentare attraverso opportuni indicatori, fossero:

- la popolazione e la società: caratteri demografici della popolazione, struttura della famiglia, livelli di istruzione, presenza di immigrati, ecc.;

- l’economia e il mercato del lavoro: produzione e distribuzione del reddito, ricchezza accumulata, struttura economica, livello e forme di occupazione;

- la salute umana: patologie, cause di mortalità, assistenza sanitaria; - la struttura urbana: relazioni tra la popolazione e la struttura abitativa, beni e servizi forniti, strutture

per il tempo libero.

Nella redazione del presente documento si è sempre tenuto conto dei diversi destinatari, non tutti dotati di specifiche competenze tecniche e scientifiche. In tale ottica, onde favorire la ‘comunicazione’ del contenuto, si è optato per: - la predisposizione di una sintesi divulgativa; - il ricorso a schede di sintesi non tecnica; - la semplicità di linguaggio; - l’ampio ricorso a grafici e tabelle; - l’ausilio della grafica; - il rimando agli allegati per i dettagli informativi. I contenuti dei capitoli tematici I capitoli presentano tutti una struttura simile, che parte dalla trattazione generica della problematica fino ad arrivare alle emergenze e alle criticità riscontrate sul territorio. Ecco una lista di contenuti per un ‘capitolo-tipo’:

− introduzione: descrizione generale della rilevanza del tema per l’uomo e per l’ambiente, con una puntualizzazione delle specificità locali e dell’orientamento assunto dalle analisi;

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Introduzione

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− indicatori: trattazione dei principali indicatori per effettuare l’analisi di ogni comparto. All’inizio di ogni trattazione compare una scheda in cui risultano unità di misura, aggiornamento dei dati tratti (anno/i di riferimento), la frequenza di aggiornamento nonché la tipologia dell’indicatore (DPSIR).

Nell’ambito della trattazione degli indicatori, nel testo si rinvengono anche box di approfondimento, che spiegano i principali termini scientifici o forniscono un quadro di riferimento dei principali strumenti di pianificazione. Inoltre, sempre nel testo, si rinvengono le principali criticità emerse durante le tre serate di pre-Forum condotte nei tre Comuni, posizionate a livello della tematica considerata. Esse forniscono preziose informazioni circa le percezioni della comunità locale, che integrano i risultati oggettivi che emergono dalla lettura dei dati analitici. Gli Indicatori Comuni Europei A fine volume è riportata la trattazione dei 10 Indicatori Comuni Europei, per ciò che concerne la sperimentazione condotta sul territorio dei tre Comuni. Al fine di approfondire le conoscenze sulle percezioni degli abitanti del territorio, infatti, si è cercato di popolare i 10 ICE integrando le informazioni oggettive con percezioni scaturite tramite la distribuzione di appositi questionari. In pratica, si è approntato un questionario-tipo che è stato distribuito in alcune scuole campione sul territorio, utile per ottenere i dati di base necessari al popolamento di determinati ICE. Alcune sezioni del questionario sono rivolte espressamente ai ragazzi, e da loro sono state compilate; altre sono invece destinate ad adulti e sono state compilate dai genitori degli alunni stessi. Per gli approfondimenti teorici e la lettura dei risultati della sperimentazione si rimanda alla sezione apposita.

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Capitolo 1 – L’aria ________________________________________________________________________________________________________________________

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1 L’ARIA La caratterizzazione della risorsa aria nei Comuni di Buccinasco, Cesano Boscone e Corsico parte dall’esame dello stato attuale per poi valutare le pressioni (in termini di emissioni) a cui è sottoposta. In particolare sono valutati, per il quinquennio 2000-2004, i dati di concentrazione dei contaminanti rilevati dalla centralina di Corsico (unica centralina fissa presente nell’area di studio), integrati con dati provenienti dalla centralina di Arese per quanto concerne il particolato fine, non monitorato a Corsico. Accanto ai dati di concentrazione annuali, mensili, e nell’arco delle 24 ore, sono evidenziati i superamenti dei valori normati per i diversi contaminanti nell’anno 2004. Inoltre, sono riportate le stime di emissione per 11 contaminanti così come elaborate dalla Regione Lombardia nell’ambito del progetto INEMAR, relative all’anno 2001. Infine, in Allegato I è riportato un riassunto di quanto emerso durante la campagna spot per il monitoraggio atmosferico condotta da ARPA Lombardia nel Comune di Buccinasco durante i mesi di luglio e agosto 2005.

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Capitolo 1 – L’aria ________________________________________________________________________________________________________________________

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1.1 LA QUALITÀ DELL’ARIA La misura e la rilevazione dello stato di qualità dell’aria sono finalizzate a garantire la salute della tutela umana nonché la protezione degli ecosistemi. In base alla legislazione vigente, l’autorità competente in materia è la Regione, che a tale proposito deve provvedere a suddividere il proprio territorio regionale in zone e agglomerati (zone omogenee) sui quali valutare il rispetto dei limiti normati. La Regione Lombardia, con successivi provvedimenti normativi, ha zonizzato il proprio territorio in zone e agglomerati (vedi Figura 1.1): Buccinasco, Cesano Boscone e Corsico appartengono all’aggregato sovracomunale Milano-Como-Sempione, definito “zona critica unica” ai sensi della Deliberazione di Giunta Regionale 19 ottobre 2001, n. 6501 e successive modifiche e integrazioni. Per “zona critica” si intende un’area più o meno omogenea in cui si è riscontrato il superamento (per almeno un inquinante) del valore limite stabilito dalla normativa aumentato del margine di tolleranza (sempre previsto dalla normativa). Figura 1.1. Zonizzazione del territorio lombardo per il conseguimento degli obiettivi di qualità dell’aria ambiente.

Fonte Regione Lombardia e ARPA Lombardia (2005)

Le recenti normative in tema di inquinamento atmosferico, riprese in toto dalla direttive comunitarie di settore, prescrivono infatti valori limite per i diversi inquinanti, ma anche ‘margini di tolleranza’ (valori aggiuntivi da sommare ai valori limite) che si riducono anno dopo anno per permettere un graduale passaggio ai nuovi limiti imposti, sempre più stringenti. Per valutare la qualità dell’aria locale nel territorio dei tre Comuni si sono analizzati i dati provenienti dalla centralina posizionata a Corsico, appartenente alla Rete di Rilevamento della Qualità dell’Aria regionale (RRQA). La rete è composta da oltre 150 stazioni fisse, dislocate sul territorio lombardo, sia pubbliche che private. Queste ultime normalmente fanno capo a grandi impianti industriali quali centrali termoelettriche, raffinerie, inceneritori. La centralina di Corsico è pubblica, e tiene sotto monitoraggio il monossido di carbonio (CO), il monossido di azoto (NO), il biossido di azoto (NO2), gli ossidi di azoto (NOX) e l’ozono (O3). Non tutte le centraline, infatti, sono sensibili ai medesimi contaminanti atmosferici: a seconda del contesto ambientale (urbano, industriale, da traffico, rurale…) nel quale viene condotto il monitoraggio, diversa è la tipologia di inquinanti che è necessario rilevare (secondo la normativa vigente in materia). In particolare, la centralina di Corsico veniva identificata come:

� Urbana, cioè ubicata in un centro urbano di consistenza rilevante per le emissioni atmosferiche, con più di 3.000-5.000 abitanti (Decisione 2001/752/CE)

� Traffico, in cui cioè la fonte prevalente di inquinamento è costituita dal traffico veicolare (Decisione 2001/752/CE)

� C, cioè ubicata in zona ad elevato traffico (DM 20 maggio 1991)

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Il più recente DM 2 aprile 2002, n. 60, ha introdotto alcune novità relative alla classificazione delle centraline, prevedendo un codice identificativo per ciascuna di esse che tenga in considerazione:

� Tipo di stazione: Traffico (T), Industriale (I), Fondo (o Background, B) � Tipo di area: Urbana (U), Suburbana (S), Rurale (R) � Caratteristiche dell’area: Residenziale (R), Commerciale (C), Industriale (I), Agricola (A) � Stazioni di traffico: viene considerata la tipologia della strada e il flusso medio circolante

Accanto al trattamento dei parametri menzionati e rilevati dalla centralina di Corsico (per i quali è stato esaminato l’arco temporale 2000-2004), è sembrato utile affiancare una trattazione analoga circa il particolato sottile (PM10), uno dei cosiddetti nuovi inquinanti e che attualmente – assieme all’ozono, tipico dei mesi estivi – è uno dei massimi responsabili della cattiva qualità dell’aria nella nostra provincia, nonché di gran parte delle limitazioni imposte al traffico veicolare privato. La centralina più vicina all’area di studio in grado di rilevare questo parametro è ubicata in Arese, ed è identificata come:

� Urbana, cioè ubicata in un centro urbano di consistenza rilevante per le emissioni atmosferiche, con più di 3.000-5.000 abitanti (Decisione 2001/752/CE)

� Traffico, in cui cioè la fonte prevalente di inquinamento è costituita dal traffico veicolare (Decisione 2001/752/CE)

� B, cioè ubicata in zona ad elevata densità abitativa (DM 20 maggio 1991) In questo caso, tuttavia, non si è potuto utilizzare il medesimo arco temporale, in quanto il rilevamento di questo contaminante è iniziato sistematicamente a partire dal 2002 (benché con rese percentuali piuttosto scarse, vedi Tabella 1.7): pertanto i dati a disposizione sono relativi agli anni 2002, 2003 e 2004. Le percezioni della comunità locale In relazione al tema del monitoraggio dei contaminanti atmosferici, la percezione prevalente evidenzia una non adeguata copertura in quanto, come evidenziato, sul territorio dei tre Comuni è presente un’unica centralina: sarebbe auspicabile un maggiore controllo dei livelli dei contaminanti mediante maggiori campagne spot (non appare possibile, al momento, il posizionamento di una nuova centralina fissa). Inoltre, si è segnalata la difficoltà nell’acquisizione dei dati provenienti dalla centralina (pubblicati online sul sito di ARPA Lombardia), mediante ad esempio la loro diffusione attraverso i giornalini comunali. 1.1.1 LE CONCENTRAZIONI ANNUALI Nome Concentrazioni annuali Unità di misura mg/m3 oppure �g/m3 Aggiornamento 2004 Frequenza di aggiornamento Annuale DPSIR S I trend annuali dei contaminanti monitorati dalla centralina di Corsico (monossido di carbonio, monossido di azoto, biossido di azoto, ossidi di azoto e ozono) sono valutati accanto al trend del particolato fine, monitorato dalla centralina di Arese. L’aggiornamento è in tutti i casi al 31 dicembre 2004: l’arco temporale delle rilevazioni è 2000-2004 per i contaminanti della centralina di Corsico, 2002-2004 per il particolato dalla centralina di Arese. MONOSSIDO DI CARBONIO Il monossido di carbonio (CO) è un gas incolore e inodore emesso principalmente nei casi di combustione incompleta (o in difetto d’ossigeno) di composti contenenti carbonio. Una sua caratterizzazione è riportata nel box sottostante. Che cos’è il monossido di carbonio? Il monossido di carbonio (CO) è un gas inodore, incolore e insapore, più leggero dell’aria, con tempi di permanenza in atmosfera discreti, che si forma per combustione incompleta di composti contenenti carbonio, in condizioni di carenza di ossigeno o quando la reazione avviene in tempi limitati. Nelle aree urbane, la produzione di CO è imputabile essenzialmente al traffico veicolare, in particolare alla combustione incompleta del carburante. La concentrazione di CO nei gas di scarico e la quantità emessa in atmosfera sono

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strettamente connesse alle condizioni di funzionamento del motore. In linea di massima, le concentrazioni sono più elevate durante il funzionamento al minimo e durante le decelerazioni, mentre diminuiscono nelle accelerazioni e quando la vettura mantiene una velocità costante. Le marmitte catalitiche provvedono a convertire il CO in anidride carbonica (CO2), determinando di fatto la diminuzione del monossido. La pericolosità del CO per l’organismo umano deriva dalla sua grande affinità per l’emoglobina contenuta nel sangue che lega l’ossigeno negli alveoli polmonari e lo veicola ai tessuti dove invece fissa il prodotto di scarto della respirazione (CO2) per riportarlo ai polmoni e ricominciare il ciclo. Nel caso in cui venga immesso nell’organismo monossido di carbonio, questo si lega immediatamente all’emoglobina in antagonismo all’ossigeno, determinando di fatto una minor efficienza nei processi di respirazione. Qualora le quantità di CO inspirato siano saturanti per l’emoglobina, si va incontro a morte per asfissia. Le concentrazioni medie annuali di questo inquinante in Corsico sono riportate in Figura 1.2. Da essa si ricava che le concentrazioni sono tendenzialmente in diminuzione, trend che continua da diversi anni e risulta piuttosto comune nei paesi industrializzati, dovuto essenzialmente a miglioramenti tecnologici e dei processi produttivi. Dal 2000 al 2004 le concentrazioni sono passate da 1,4 a 1,1 mg/m3, con una riduzione percentuale pari al 20% circa. Va osservato che il trend di diminuzione delle concentrazioni di questo inquinante è stato più marcato, in Regione Lombardia, nella metà dello scorso decennio. Questo può essere spiegato dal fatto che in assoluto la gran parte del monossido di carbonio emesso (vedi paragrafo 1.3) deriva dal trasporto su strada, e l’introduzione della marmitta catalitica obbligatoria nei primi anni dello scorso decennio ha notevolmente contribuito alla diminuzione delle concentrazioni. In seguito, la diminuzione (benché continua) ha marcato decrementi via via minori: nell’area in esame si assiste a una situazione di stazionarietà nell’ultimo anno esaminato (2004). Per quanto riguarda la validità dei dati si rimanda al paragrafo 1.1.4. La Tabella 1.1 riporta inoltre, sempre per il periodo considerato, il confronto tra le concentrazioni medie annuali di monossido di carbonio per la centralina di Corsico, la media delle concentrazioni annue delle diverse centraline ubicate nel Comune di Milano e la media delle centraline in zona critica unica.

Figura 1.2. Concentrazioni medie annuali di monossido di carbonio (CO) rilevate dalla centralina di Corsico.

1,4

1,3

1,3

1,1

1,1

0

0,2

0,4

0,6

0,8

1

1,2

1,4

1,6

2000 2001 2002 2003 2004

mg/

mc

Ns. elaborazione su dati ARPA Lombardia (2005)

Tabella 1.1. Concentrazioni medie annuali di monossido di carbonio (mg/m3) rilevate dalla centralina di Corsico, media delle concentrazioni medie annuali rilevate dalle centraline ubicate nel Comune di Milano e media delle concentrazioni medie annuali rilevate dalle centraline ubicate in zona critica. 2000 2001 2002 2003 2004 Corsico 1,4 1,3 1,3 1,1 1,1 Media Comune Milano 2,0 1,8 1,7 1,4 1,5 Media zona critica 1,8 1,7 1,7 1,4 1,5 Dati ARPA Lombardia (2005) Dalla Tabella 1.1 appare che le concentrazioni medie nell’area di studio sono, nell’intero quinquennio considerato, inferiori sia a quelle medie del Comune di Milano, sia a quelle medie della zona critica in cui si trovano i tre Comuni Ciò appare particolarmente confortante vista la vicinanza geografica del Comune di Corsico con il capoluogo.

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Infine, è da notare che i dati relativi al 2004 per il Comune di Milano e per la zona critica mostrano in effetti un nuovo aumento delle concentrazioni, una sorta di inversione di tendenza in parte ravvisabile anche in Corsico, in cui – come già esposto – le concentrazioni tra il 2003 e il 2004 non hanno proseguito il trend in diminuzione degli anni precedenti. OSSIDI DI AZOTO Gli ossidi di azoto sono trattati in sede unitaria, in quanto si tratta di diversi composti chimici legati e in equilibrio dinamico tra loro. In pratica, in dipendenza dalle diverse condizioni ambientali, si possono avere passaggi dall’una all’altra forma di ossido di azoto. In particolare, nelle reazioni di combustione si ha la combinazione di azoto e ossigeno atmosferici a formare monossido di azoto: la quantità di monossido formato aumenta con il crescere della temperatura ed è in equilibrio con il biossido di azoto (NO2). A temperature elevate la frazione di NO2 è bassa, inferiore allo 0,5%, in quanto l’alta temperatura favorisce la decomposizione del biossido in monossido di azoto e ossigeno. Ulteriori caratteristiche degli ossidi di azoto sono riportate nel box sottostante. �Che cosa sono gli ossidi di azoto? Gli ossidi di azoto (NOX) rilevanti dal punto di vista dell’inquinamento atmosferico sono in particolare l’NO2 (biossido di azoto) e l’NO (monossido di azoto). L’NO è un gas incolore e inodore, mentre l’NO2 ha colore rosso bruno e odore pungente e soffocante, che viene percepito dall’olfatto a concentrazioni tra 200 e 400 �g/mc. Per aumenti graduali, però, non viene percepito alcun odore a causa di fenomeni di adattamento. Le emissioni di questi inquinanti sono causate sia da fonti naturali (attività batterica sui composti dell’azoto, attività vulcanica, fulmini), sia, in quantità molto maggiore, da azioni antropiche: combustione di combustibili fossili (fonti mobili), centrali termoelettriche, riscaldamenti domestici, ecc. (fonti stazionarie). In minima parte si ha produzione di ossidi di azoto anche dalle industrie che producono acido nitrico (HNO3), da quelle che producono fertilizzanti, dai processi di saldatura. In condizioni meteorologiche di stabilità e di forte insolazione, gli ossidi di azoto partecipano alla formazione del cosiddetto smog fotochimico, mentre in condizioni di pioggia, reagiscono con l’acqua originando acido nitrico, responsabile del fenomeno delle “piogge acide”. Gli ossidi di azoto risultano irritanti per le mucose e contribuiscono all’insorgere di patologie al sistema respiratorio (bronchiti croniche, enfisemi polmonari, asma, ecc.); sono inoltre soggetti a deposizione secca sulla vegetazione. In Figura 1.3 è riportato il trend delle medie annuali di monossido di azoto. Anche in questo caso, nel quinquennio 2000-2004, si assiste ad una marcata riduzione delle concentrazioni medie di questo inquinante: in particolare la riduzione è del 27% circa, più consistente rispetto a quella registrata per il monossido di carbonio. Le cause sono tuttavia le medesime, in quanto anche il monossido di azoto ha tra le fonti prevalenti il trasporto su strada (vedi paragrafo 1.3): pertanto gli interventi atti a diminuire le emissioni veicolari (introduzione della marmitta catalitica e migliorie tecniche nella combustione, sino alle moderne autovetture ‘Euro4’), così come gli incentivi alla rottamazione dei vecchi autoveicoli, sembrano aver dato i loro frutti. Inoltre, poiché l’altra importante fonte emissiva di NO è la combustione nell’industria, anche i miglioramenti tecnologici nei processi produttivi dell’ultimo decennio hanno contribuito alla riduzione delle emissioni, e dunque delle conseguenti concentrazioni di questo inquinante in atmosfera. In questo caso la tendenza è univoca e non si hanno valori in controtendenza negli ultimi anni a disposizione. Per quanto riguarda la validità dei dati si rimanda al paragrafo 1.1.4. In Tabella 1.2, analogamente al caso del monossido di carbonio, è riportato il confronto tra le concentrazioni medie annuali di monossido di azoto rilevate dalla centralina di Corsico, la media delle concentrazioni medie annuali rilevate dalle centraline ubicate nel Comune di Milano e la media delle concentrazioni medie annuali rilevate dalle centraline ubicate in zona critica. Si possono effettuare alcune considerazioni. In particolare, si nota come in questo caso il dato relativo al Comune di Corsico sia superiore in tutti gli anni considerati sia al dato medio del Comune di Milano, sia a quello relativo alla zona critica. Inoltre, relativamente alla sola zona critica, si assiste nell’ultimo anno a disposizione ad un nuovo aumento (per altro di entità modesta) delle concentrazioni.

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Figura 1.3. Concentrazioni medie annuali di monossido di azoto (NO) rilevate dalla centralina di Corsico.

88 81 80 71 64

0

10

20

30

40

50

60

70

80

90

100

2000 2001 2002 2003 2004

�g/

mc

Ns. elaborazione su dati ARPA Lombardia (2005)

Tabella 1.2. Concentrazioni medie annuali di monossido di azoto (�g/m3) rilevate dalla centralina di Corsico, media delle concentrazioni medie annuali rilevate dalle centraline ubicate nel Comune di Milano e media delle concentrazioni medie annuali rilevate dalle centraline ubicate in zona critica. 2000 2001 2002 2003 2004 Corsico 88 81 80 71 64 Media Comune Milano 73 69 67 56 54 Media zona critica 75 72 69 57 58 Dati ARPA Lombardia (2005) La Figura 1.4 riporta l’andamento delle medie annuali per il biossido di azoto rilevate dalla centralina di Corsico: il trend è globalmente discendente nel quinquennio considerato, pur con qualche oscillazione. La diminuzione è meno marcata rispetto al monossido di azoto, e si attesa attorno al 21%, segno che le migliorie introdotte nei settori maggiormente responsabili delle sue emissioni (trasporto su strada e combustione nell’industria, vedi paragrafo 1.3) hanno qui effetto lievemente inferiore. Per quanto riguarda la validità dei dati si rimanda al paragrafo 1.1.4.

Figura 1.4. Concentrazioni medie annuali di biossido di azoto (NO2) rilevate dalla centralina di Corsico.

66,3

63,1

65,0

60,5

52,5

0

10

20

30

40

50

60

70

2000 2001 2002 2003 2004

�g/

mc

Ns. elaborazione su dati ARPA Lombardia (2005)

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Anche in questo caso è possibile effettuare un confronto con la media delle medie annuali per il biossido di azoto rilevate dalle centraline ubicate nel Comune di Milano e la media delle medie annuali rilevate dalle centraline ubicate nei Comuni appartenenti alla zona critica (fornite da ARPA Lombardia con un diverso grado di approssimazione dei dati). Tabella 1.3. Concentrazioni medie annuali di biossido di azoto (�g/m3) rilevate dalla centralina di Corsico, media delle concentrazioni medie annuali rilevate dalle centraline ubicate nel Comune di Milano e media delle concentrazioni medie annuali rilevate dalle centraline ubicate in zona critica. 2000 2001 2002 2003 2004 Corsico 66 63 65 60 53 Media Comune Milano 67 66 63 62 60 Media zona critica 66 66 62 60 59 Dati ARPA Lombardia (2005) In questo caso appare evidente che le concentrazioni in Corsico non superino mai i valori rilevati in Milano e nella zona critica, pur restandovi molto vicine e in alcuni casi corrispondendo. Infine, in Figura 1.5 è riportato l’andamento nel quinquennio 2000-2004 delle medie annuali degli ossidi di azoto totali, ottenuti come somma di monossido e biossido. Il trend è ovviamente decrescente anche in questo caso, con una diminuzione complessiva sull’intero periodo pari al 25% circa. Per quanto riguarda la validità dei dati si rimanda al paragrafo 1.1.4.

Figura 1.5. Concentrazioni medie annuali di ossidi di azoto (NOX) rilevate dalla centralina di Corsico.

155

144

146

127

117

0

20

40

60

80

100

120

140

160

180

2000 2001 2002 2003 2004

�g/

mc

Ns. elaborazione su dati ARPA Lombardia (2005) La Tabella 1.4, infine, riporta il confronto tra le concentrazioni medie annuali di ossidi di azoto totali rilevate dalla centralina di Corsico, la media delle medie annuali delle centraline ubicate nel Comune di Milano e la media delle medie annuali delle centraline ubicate in zona critica. Si osserva innanzitutto che nella zona critica la concentrazione degli ultimi due anni è analoga, e ciò potrebbe fare ipotizzare che si stia per assistere a un’inversione di tendenza. Inoltre si osserva che – tranne il valore relativo all’anno 2004 – i valori rilevati dalla centralina di Corsico sono sempre superiori a quelli relativi al Comune di Milano e alla zona critica.

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Tabella 1.4. Concentrazioni medie annuali di ossidi di azoto (�g/m3) rilevate dalla centralina di Corsico, media delle concentrazioni medie annuali rilevate dalle centraline ubicate nel Comune di Milano e media delle concentrazioni medie annuali rilevate dalle centraline ubicate in zona critica. 2000 2001 2002 2003 2004 Corsico 155 144 146 127 117 Media Comune Milano 141 137 130 119 114 Media zona critica 142 139 131 118 118 Dati ARPA Lombardia (2005) OZONO L’ozono è una forma allotropica dell’ossigeno, e consiste nella sua versione molecolare triatomica. È un forte ossidante, e pertanto elevate concentrazioni a quote troposferiche possono causare danni alla vegetazione e agli organismi, in particolare irritando le vie respiratorie a causa proprio del forte potere ossidante. Le caratteristiche chimiche e di formazione dell’ozono, uno dei cosiddetti nuovi inquinanti nonché uno degli inquinanti che detta oggi maggiori preoccupazioni, sono riportate nel box seguente. Le medie annuali rilevate dalla centralina di Corsico per l’ozono sono invece riportate in Figura 1.6. Che cos’è l’ozono? L’ozono (O3), a differenza degli altri contaminanti atmosferici trattati nel capitolo è un inquinante secondario, cioè non viene emesso direttamente in atmosfera ma si forma a seguito di reazioni complesse a partire da altri contaminanti (precursori). In particolare, le reazioni coinvolgono il biossido di azoto e i COV (Composti Organici Volatili). La reazione è facilitata da elevate radiazioni solari, e questo spiega perché i massimi picchi si rilevino nelle ore centrali delle giornate estive. Inoltre la sua formazione può avvenire anche lontano dai luoghi di emissione dei precursori: in Lombardia, ad esempio, i massimi livelli di azoto non si rinvengono (normalmente) in Milano o nelle aree maggiormente compromesse da altri inquinanti ma nella zona pedemontana, dove è accumulato per motivi micrometeorologici. Insieme a ossidi di azoto, ossidi di carbonio, aldeidi e idrocarburi, forma il cosiddetto “smog fotochimico”. L’ozono è chimicamente molto reattivo e può dare luogo a numerose reazioni con altri composti presenti in atmosfera. La sua presenza è vantaggiosa negli strati più alti dell’atmosfera, in quanto assorbe la maggior parte delle radiazioni solari dannose per la vita animale e vegetale, ma, a basse quote, può provocare irritazione agli occhi, disturbi all’apparato respiratorio e danni ad alberi e coltivazioni. Inoltre, l’ozono è parzialmente coinvolto nell’effetto serra, quell’insieme di fenomeni chimici, fisici e meteorologici ritenuto responsabile dell’aumento medio della temperatura terrestre a cui si sta assistendo. In questo caso, contrariamente a quanto visto sinora, il trend nel quinquennio considerato è lievemente crescente, pur con qualche oscillazione interna al periodo. L’aumento è in questo caso del 13%, anche se va segnalato che gli ultimi due valori (2003 e 2004) mostrano un’inversione di tendenza, evidenziando un calo nelle concentrazioni pari al 9%. Per quanto riguarda la validità dei dati si rimanda al paragrafo 1.1.5. Figura 1.6. Concentrazioni medie annuali di ozono (O3) rilevate dalla centralina di Corsico.

34,2

36,8

34,7

42,1

38,4

0

5

10

15

20

25

30

35

40

45

2000 2001 2002 2003 2004

�g/

mc

Ns. elaborazione su dati ARPA Lombardia (2005)

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La Tabella 1.5 mostra ancora una volta il confronto tra i dati della centralina di Corsico, la media delle concentrazioni medie annuali delle centraline ubicate nel Comune di Milano e la media delle concentrazioni medie annuali delle centraline ubicate nei Comuni appartenenti alla zona critica. Se ne ricava che – con l’eccezione dell’anno 2004 – i valori rilevati in Corsico sono sempre lievemente inferiori a quelli del Comune di Milano e della zona critica. Tuttavia, data la natura di inquinante secondario dell’ozono, formato da precursori, appare più difficile una valutazione delle cause del fenomeno. Appare confermato invece il picco relativo al 2003 già osservato per il Comune di Corsico, cui segue un valore inferiore: ciò potrebbe essere un ‘picco anomalo’ dovuto all’elevata radiazione solare in quell’anno (ricordiamo che l’estate 2003 è stata un’estate particolarmente calda), oppure a un valore anomalo (basso) nel 2004. Infatti si è già notato come il 2004 possa rappresentare un’inversione di tendenza rispetto a questo parametro. Tabella 1.5. Concentrazioni medie annuali di ozono (�g/m3) rilevate dalla centralina di Corsico, media delle concentrazioni medie annuali rilevate dalle centraline ubicate nel Comune di Milano e media delle concentrazioni medie annuali rilevate dalle centraline ubicate in zona critica. 2000 2001 2002 2003 2004 Corsico 34 37 35 42 38 Media Comune Milano 40 39 38 42 37 Media zona critica 38 39 37 44 37 Dati ARPA Lombardia (2005) PARTICOLATO FINE Il particolato fine, o polveri sottili (PM10) è considerato al pari dell’ozono un ‘nuovo inquinante’, benché la sua natura non sia affatto nuova. Semplicemente è da pochi anni che si è capita la potenziale pericolosità di questo inquinante e da pochi anni che il valore delle sue concentrazioni viene monitorato. Alcune caratteristiche generali delle polveri (particolato atmosferico), e in particolare delle polveri sottili, sono riportate nel box sottostante. Che cos’è il particolato atmosferico? Il particolato atmosferico è costituito dall’insieme delle particelle (solide, liquide e aerosol) presenti in atmosfera, con caratteristiche tali da permetterne la diffusione e la raccolta in un qualsiasi sistema di aspirazione. Tali sostanze, di natura chimica molto diversa tra loro, sono prodotte sia dall’attività antropica, sia in natura. Tra le fonti naturali di produzione di particolato si cita l’attività vulcanica, l’azione erosiva e di trasporto del vento, gli oceani (che producono aerosol in seguito alla frangitura delle onde) e le foreste. Il particolato è comunemente considerato un inquinante secondario, cioè prodotto da trasformazione chimico-fisica in atmosfera di altre sostanze, nonostante la frazione di particolato che non subisce trasformazioni sia elevata. Gli effetti di tali sostanze sono molteplici e vanno dalla formazione di piogge acide, con danni a edifici e vegetazione, agli effetti sulla salute umana, dovuti all’assorbimento per via respiratoria. Questi ultimi, causati principalmente dalle polveri, cioè quella porzione di particolato che, per forma, dimensione e densità, è in grado di superare la laringe ed entrare nei polmoni, dipendono dalla natura chimica delle sostanze assorbite. Gli studi in proposito devono essere ancora approfonditi, ma è stato dimostrato che l’assorbimento di polveri può provocare disfunzionalità alle vie respiratorie e, nei casi più gravi, patologie carcinogenetiche o addirittura un aumento della mortalità. In particolare, le sostanze organiche (idrocarburi policiclici aromatici, IPA, prevalentemente) possono avere azione cancerogena sulle cellule del tessuto polmonare, mentre le particelle inorganiche possono fungere da vettori per virus e batteri. La pericolosità per l’uomo aumenta con il diminuire della dimensione, dato che aumenta la probabilità di arrivare ai polmoni. Tra le polveri, il PM10, costituito dall’insieme di particelle con diametro medio uguale o inferiore ai 10 �m, è sicuramente uno degli inquinanti che negli ultimi anni ha suscitato il maggiore interesse per la valutazione della qualità dell’aria negli ambienti urbani. Nel Comune di Corsico, come già anticipato, questo parametro non viene monitorato, e pertanto si è optato per utilizzare i dati provenienti dalla centralina di Arese. Infatti si è cercata una centralina che non fosse particolarmente distante dall’area oggetto di studio, ma che al contempo fosse ubicata in un comune con caratteristiche ambientali almeno paragonabili a quelle dei Comuni di Buccinasco, Cesano Boscone e Corsico: non avrebbe in pratica avuto senso utilizzare i dati della più vicina centralina di Milano benché, come apparirà dalla lettura dell’Allegato 1, i valori rilevati durante la campagna mobile condotta nell’estate 2005 nel Comune di Buccinasco non discostino molto da quelli rilevati in Milano città. La Figura 1.7 mostra i valori delle concentrazioni medie annuali rilevate dalla centralina di Arese nel triennio 2002-2004, in quanto precedentemente questo valore non veniva rilevato. Va altresì precisato da subito che la percentuale di funzionamento della centralina, come da paragrafo 1.1.4, non rende questi dati particolarmente attendibili. Tuttavia, i dati evidenziano un aumento del 25% nel triennio considerato, valore decisamente elevato per un periodo così ristretto. Va inoltre evidenziato che, a partire dal novembre 2004, è stato introdotto un nuovo sistema per la rilevazione delle polveri sottili, o meglio è stato introdotto un fattore di equivalenza (SM2005) che include

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anche la frazione semivolatile. Si può quindi ipotizzare che i valori riportati in Figura 1.7 e antecedenti l’introduzione del fattore di correzione siano sottostimati. Figura 1.7. Concentrazioni medie annuali di particolato sottile (PM10) rilevate dalla centralina di Arese.

38,1

45,9

47,5

0

5

10

15

20

25

30

35

40

45

50

2002 2003 2004

�g/

mc

Ns. elaborazione su dati ARPA Lombardia (2005) La Tabella 1.6 riporta ancora una volta il confronto tra le medie annuali rilevate dalla centralina di Corsico, la media delle concentrazioni medie annuali rilevate dalle centraline ubicate nel Comune di Milano e la media delle concentrazioni medie rilevate dalle centraline ubicate in zona critica. Appare subito evidente che in questo caso i valori non corrispondono appieno a quelli derivati dalle nostre elaborazioni. Al di là dell’apporto del fattore correttivo (SM2005) precedentemente menzionato, va precisato che in effetti i dati orari mostravano alcuni valori (per altro regolarmente forniti da ARPA) piuttosto insoliti, che non si è ritenuto di omettere a nostra discrezione. Appare molto probabile che invece tali valori siano stati tralasciati dai tecnici ARPA in sede di elaborazione dei dati, oppure che i tecnici ARPA abbiano apportato fattori correttivi alle misurazioni degli anni precedenti ai fini di rendere più omogenea la serie storica. Esaminando i soli dati di Tabella 1.6 si ricava che nel triennio 2002-2004 il particolato è lievemente diminuito sia in Arese che nel Comune di Milano e nella zona critica. Inoltre, i valori in Arese sono assolutamente in linea con quelli di Milano e della zona critica. Tabella 1.6. Concentrazioni medie annuali di particolato fine (�g/m3) rilevate dalla centralina di Arese, media delle concentrazioni medie annuali rilevate dalle centraline ubicate nel Comune di Milano e media delle concentrazioni medie annuali rilevate dalle centraline ubicate in zona critica. 2000 2001 2002 2003 2004 Arese - - 45 46 42 Media Comune Milano 46 47 47 46 43 Media zona critica 44 44 44 44 40 Dati ARPA Lombardia (2005) 1.1.2 LE CONCENTRAZIONI MENSILI Nome Concentrazioni medie mensili Unità di misura mg/m3 oppure �g/m3 Aggiornamento 2004 Frequenza di aggiornamento Annuale DPSIR S Lo studio delle concentrazioni medie mensili, e dunque dell’andamento durante l’anno delle concentrazioni dei diversi inquinanti, permette di stabilire non solo quali siano i periodi maggiormente critici, ma anche di

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valutare gli effetti stagionali delle diverse fonti emissive, in quanto la stima fornita al paragrafo 1.3 è annuale e non tiene conto del diverso contributo nel corso dell’anno. I grafici seguenti sono stati ottenuti attraverso medie delle concentrazioni mensili nel quinquennio 2000-2004 di riferimento. Le percezioni della comunità locale In relazione al tema dell’inquinamento atmosferico, vi è la percezione che esso sia costante (per tutti i contaminanti) nel corso dell’anno e nel corso delle 24 ore. MONOSSIDO DI CARBONIO La Figura 1.8 illustra l’andamento delle concentrazioni medie mensili per il monossido di carbonio nel quinquennio 2000-2004. Le maggiori fonte emissive, come riportato al paragrafo 1.3, sono il trasporto su strada e la combustione non industriale, in cui sono incluse le caldaie domestiche per il riscaldamento degli edifici. Appare dunque evidente che i picchi si avranno in corrispondenza dei mesi invernali, con valori pari anche a 5 volte il valore minimo (registrato nei mesi di maggio e giugno). Sorprende che il minimo non sia in corrispondenza del mese di agosto, come ci si sarebbe attesi, così come il fatto che in dicembre il valore sia molto più elevato che in gennaio. Relativamente a quest’ultimo aspetto bisogna però notare che l’automobile è normalmente più utilizzata nel mese di dicembre, a causa dello shopping natalizio e delle vacanze (ricordiamo che cadono in dicembre anche le festività del patrono di Milano e dell’Immacolata Concezione).

Figura 1.8. Concentrazioni medie mensili di monossido di carbonio (CO) rilevate dalla centralina di Corsico.

0,00

0,50

1,00

1,50

2,00

2,50

mg/mc 1,27 1,51 1,96 1,06 0,44 0,44 0,86 0,81 0,75 0,83 1,49 2,14

gennaio febbraio marzo aprile maggio giugno luglio agosto settembre ottobre novembre dicembre

Ns. elaborazione su dati ARPA Lombardia (2005) OSSIDI DI AZOTO Anche per quanto riguarda gli ossidi di azoto si ha un andamento simile al monossido di carbonio: si tratta cioè di contaminanti legati al traffico veicolare e ai riscaldamenti domestici. Le Figure 1.9, 1.10 e 1.11 riportano l’andamento nel corso dell’anno rispettivamente per il monossido di azoto, il biossido di azoto e gli ossidi di azoto totali. La curva appare più marcata per il monossido, meno marcata invece per il biossido di azoto.

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Capitolo 1 – L’aria ________________________________________________________________________________________________________________________

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Figura 1.9. Concentrazioni medie mensili di monossido di azoto (NO) rilevate dalla centralina di Corsico.

0,00

50,00

100,00

150,00

200,00

250,00

300,00

�g/mc 131,47 159,39 141,90 88,95 38,63 10,97 27,91 15,76 54,80 88,36 158,69 267,09

gennaio febbraio marzo aprile maggio giugno luglio agosto settembre ottobre novembre dicembre

Ns. elaborazione su dati ARPA Lombardia (2005)

Figura 1.10. Concentrazioni medie mensili di biossido di azoto (NO2) rilevate dalla centralina di Corsico.

0,00

10,00

20,00

30,00

40,00

50,00

60,00

70,00

80,00

�g/mc 48,71 63,14 71,26 57,65 54,25 44,19 48,55 31,90 55,86 46,25 49,88 62,25

gennaio febbraio marzo aprile maggio giugno luglio agosto settembre ottobre novembre dicembre

Ns. elaborazione su dati ARPA Lombardia (2005)

Figura 1.11. Concentrazioni medie mensili di ossidi di azoto (NOx) rilevate dalla centralina di Corsico.

0,00

50,00

100,00

150,00

200,00

250,00

300,00

350,00

�g/mc 180,18 222,53 213,17 146,60 92,88 55,17 76,46 47,66 110,66 134,62 208,57 328,90

gennaio febbraio marzo aprile maggio giugno luglio agosto settembre ottobre novembre dicembre

Ns. elaborazione su dati ARPA Lombardia (2005) OZONO La Figura 1.12 mostra l’andamento nel corso dell’anno delle concentrazioni di ozono rilevate dalla centralina di Corsico. Appare da subito che l’andamento è esattamente l’opposto di quello evidenziato sin qui per gli altri contaminanti. Infatti l’ozono, inquinante secondario, si forma più agevolmente (a partire dai precursori) in condizioni di elevata radiazione solare. In questo caso, dunque, più che a singole fonti emissive si deve pensare all’effetto della temperatura e della radiazione solare incidente. In questo modo si spiega come mai il picco sia in giugno piuttosto che in luglio, dove la temperatura è sì più elevata ma a causa dell’inerzia termica del pianeta: la radiazione incidente è infatti maggiore in giugno.

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Figura 1.12. Concentrazioni medie mensili di ozono (O3) rilevate dalla centralina di Corsico.

0,00

10,00

20,00

30,00

40,00

50,00

60,00

70,00

80,00

�g/mc 5,34 16,60 31,20 46,69 63,28 71,76 67,37 67,56 44,11 15,15 14,03 10,57

gennaio febbraio marzo aprile maggio giugno luglio agosto settembre ottobre novembre dicembre

Ns. elaborazione su dati ARPA Lombardia (2005) PARTICOLATO FINE La Figura 1.1 mostra infine l’andamento nel corso dell’anno delle concentrazioni di particolato fine (la media è in questo caso relativa al solo triennio 2002-2004). A causa della sua peculiarità e della sua natura fortemente eterogenea, la curva non appare particolarmente pronunciata, benché sia evidente un minimo nei mesi estivi e un massimo nei mesi invernali. Poiché la fonte principale è il traffico veicolare, è ipotizzabile che siano proprio i mesi invernali, in cui tradizionalmente il ricorso all’auto è maggiore, quelli in cui si verificano le maggiori emergenze per questo inquinante. Minore in questo caso il contributo degli impianti termici, ormai nella quasi totalità a metano o a gas naturale, che durante la combustione rilasciano ridotte quantità di polveri.

Figura 1.13. Concentrazioni medie mensili di particolato fine (PM10) rilevate dalla centralina di Arese.

0,00

10,00

20,00

30,00

40,00

50,00

60,00

70,00

80,00

90,00

�g/mc 55,98 57,78 46,74 29,85 26,53 31,42 34,45 24,34 37,19 44,14 63,16 82,78

gennaio febbraio marzo aprile maggio giugno luglio agosto settembre ottobre novembre dicembre

Ns. elaborazione su dati ARPA Lombardia (2005)

1.1.3 LA GIORNATA-TIPO ESTIVA E INVERNALE Nome Andamento delle concentrazioni nelle 24 ore Unità di misura mg/m3 oppure �g/m3 Aggiornamento 2004 Frequenza di aggiornamento Annuale DPSIR S Analogamente all’indicatore precedente, l’andamento nel corso delle 24 ore delle concentrazioni dei diversi inquinanti fornisce importanti indicazioni circa le cause dei picchi, e dunque può fornire spunti per l’individuazione di soluzioni.

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I grafici seguenti fanno riferimento a ‘giornate-tipo’ estive e invernali, relative all’intero quinquennio 2000-2004, e sono stati ottenuti attraverso le medie orarie delle concentrazioni dei diversi inquinanti. In particolare il periodo ‘estivo’ fa riferimento all’intervallo 15 giugno-15 settembre, mentre il periodo ‘invernale’ fa riferimento all’intervallo 15 dicembre-15 marzo. MONOSSIDO DI CARBONIO La Figura 1.14 mostra l’andamento delle concentrazioni medie di monossido di carbonio in una giornata-tipo estiva e in una invernale. Come già visto, le concentrazioni estive sono inferiori a quelle invernali. L’andamento nel corso della giornata è tuttavia il medesimo, con picchi nelle cosiddette ore di punta (più marcati in inverno): ciò è tipico di contaminanti legati al traffico veicolare. Figura 1.14. Giornata - tipo estiva e invernale relativamente alle concentrazioni di CO e al periodo 2000-2004.

0

0,5

1

1,5

2

2,5

3

0.00

1.00

2.00

3.00

4.00

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21.00

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23.00

mg/

mc

estate inverno

Ns. elaborazione su dati ARPA Lombardia (2005) OSSIDI DI AZOTO La curva delle concentrazioni medie nelle 24 ore di una giornata-tipo estiva e di una invernale relativa agli ossidi di azoto è riportata in Figura 1.15. L’andamento è molto simile a quanto visto a proposito del monossido di carbonio, inquinante con cui condivide cause e fonti emissive. Figura 1.15. Giornata - tipo estiva e invernale relativamente alle concentrazioni di NOX e al periodo 2000-2004.

0

50

100

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350

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0.00

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20.00

21.00

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23.00

�g/

mc

estate invernoNs.

elaborazione su dati ARPA Lombardia (2005)

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OZONO Come nel caso delle concentrazioni medie mensili, anche nel caso delle concentrazioni medie sulle 24 ore l’ozono ha un comportamento opposto rispetto ad altri contaminanti, come appare dalla Figura 1.16. Infatti le concentrazioni estive superano di gran lunga quelle invernali (come già visto), e inoltre in questo caso si è in presenza di un singolo picco, spostato nelle prime ore (le più calde) del pomeriggio. Ancora una volta si deve tener conto della natura secondaria di questo inquinante, che si forma maggiormente in presenza di elevate temperature e soprattutto di elevata radiazione solare. Figura 1.16. Giornata - tipo estiva e invernale relativamente alle concentrazioni di O3 e al periodo 2000-2004.

Ns. elaborazione su dati ARPA Lombardia (2005) PARTICOLATO FINE Nel caso del particolato fine, le concentrazioni maggiori si hanno nuovamente in inverno, come appare dalla Figura 1.17. Nel corso delle 24 ore si evidenziano due picchi, di entità più modesta rispetto a quanto visto a proposito del monossido di carbonio e degli ossidi di azoto. Questo a causa della citata eterogeneità di questo contaminante, che tuttavia sembra prevalere nelle ore di intenso traffico veicolare, Interessante è da notare come nel corso delle ore notturne i valori in alcuni casi superino quelli delle ore diurne. Figura 1.17. Giornata - tipo estiva e invernale relativamente alle concentrazioni di PM10 e al periodo 2000-2004.

Ns. elaborazione su dati ARPA Lombardia (2005)

0

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40

60

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g/m

c

estate inverno

0

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mc

estate inverno

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1.1.4 I RENDIMENTI DELLE CENTRALINE Nome Rendimento delle centraline Unità di misura % Aggiornamento 2004 Frequenza di aggiornamento Annuale DPSIR R Ai fini di una corretta valutazione di quanto riportato alle pagine precedenti, si riporta in Tabella 1.7 il rendimento percentuale delle centraline di Corsico (relativamente a CO, NO, NO2, NOX e O3) e di Arese (relativamente al solo PM10) nel quinquennio 2000-2004 (solo per Arese il periodo è il triennio 2002-2004). La resa è data dal rapporto tra ore di reale funzionamento e ore annue totali, ed è giudicata soddisfacente qualora sia superiore a 75%. Appare evidente come questo sia sempre rispettato tranne nel caso di Arese, in cui le rese percentuali superano al massimo il 50%. Tabella 1.7. Rendimento percentuale della centralina di Arese (per il solo PM10).e di quella di Corsico (relativamente a tutti gli altri contaminanti). Anno Parametro Rendimento

CO 96,1 NO 99,7 NO2 99,1 NOX 99,0 O3 98,2

2000

PM10 non rilevato CO 98,3 NO 98,4 NO2 99,4 NOX 99,4 O3 99,4

2001

PM10 non rilevato CO 99,3 NO 96,8 NO2 99,3 NOX 99,3 O3 99,3

2002

PM10 37,8

Anno Parametro Rendimento CO 99,3 NO 99,6 NO2 99,3 NOX 99,3 O3 99,3

2003

PM10 37,8 CO 96,4 NO 97,6 NO2 97,6 NOX 97,6 O3 97,6

2004

PM10 54,3 Ns. elaborazione su dati ARPA Lombardia (2005)

1.2 IL CONFRONTO CON LA NORMATIVA In tema di inquinamento atmosferico, i limiti di concentrazione imposti dalla normativa sono numerosi e multipli per ciascun contaminante. Sostanzialmente, al fine di salvaguardare la salute umana e l’ambiente, si fa riferimento a due tipologie di limiti: a lungo e a breve termine. I primi servono a prevenire fenomeni di inquinamento di tipo cronico, i secondi a individuare (e porvi rimedio) episodi di inquinamento acuti. Per quanto riguarda i limiti a lungo termine, viene fatto riferimento agli standard di qualità e ai valori limite di protezione della salute umana, della vegetazione e degli ecosistemi (DPCM 28.3.83; DPR 203/88; DM 25.11.94; DM 2.04.02; n. 60; D. L.vo 21.5.04; n. 183); per gestire episodi di inquinamento acuto vengono invece utilizzate le soglie di attenzione e di allarme (DM 16.5.96; DM 2.4.02, n. 60). In particolare, i parametri da considerare riguardano: • i valori limite, vale a dire le concentrazioni atmosferiche fissate in base alle conoscenze scientifiche al

fine di evitare, prevenire o ridurre gli effetti dannosi sulla salute umana e sull'ambiente; • le soglie di allarme, ossia la concentrazione atmosferica oltre la quale vi è un rischio per la salute umana

in caso di esposizione di breve durata e raggiunto il quale si deve immediatamente intervenire; • il margine di tolleranza, cioè la percentuale del valore limite che può esservi aggiunta e che è decrescente

nel tempo fino ad annullarsi all’entrata in vigore del limite ‘a regime’; • il termine entro il quale il valore limite deve essere raggiunto.

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1.2.1 MONOSSIDO DI CARBONIO Nome Superamenti dei limiti normati per il CO Unità di misura Numero Aggiornamento 2004 Frequenza di aggiornamento Annuale DPSIR P Relativamente al monossido di carbonio, il DM n. 60 del 2 aprile 2002 stabilisce come limite per la protezione della salute umana il valore di 10 mg/m3 ottenuto come media su 8 ore. Tale valore era da conseguirsi al 1 gennaio 2005 attraverso una graduale riduzione (margine di tolleranza) pari a 2 mg/m3 ogni anno, a partire dal 2003: dunque, relativamente al 2004, il limite risultava pari a 12 mg/m3. Tale valore non è mai stato superato nel corso del 2004; i superamenti restano nulli anche volendo applicare il limite più stringente pari a 10 mg/m3 (limite ‘a regime’) imposto dalla normativa a partire dal 2005. 1.2.2 OSSIDI DI AZOTO Nome Superamenti dei limiti normati per gli NOX Unità di misura Numero Aggiornamento 2004 Frequenza di aggiornamento Annuale DPSIR P Relativamente agli NOX, sempre il DM n. 60 del 2 aprile 2002 stabilisce come limite per la protezione degli ecosistemi il valore di 30 �g/m3 da intendersi come media annuale (sull’anno civile). Tale valore non è stato rispettato: la media annua per il 2004 calcolata a partire dai dati orari della centralina di Corsico è infatti pari a 117 �g/m3 (vedi Figura 1.5). Relativamente invece al solo biossido di azoto NO2 (non esistono infatti limiti normati per il solo monossido) si deve fare riferimento ad altri tre limiti: • lo standard di qualità, inteso come il 98° percentile delle medie orarie rilevate durante l’anno civile, il

cui limite è fissato dal DPR 203/88 in 200 �g/m3: rispetto ai valori rilevati dalla centralina di Corsico, il 98° percentile equivale a 105 �g/m3, e pertanto non si hanno superamenti per questo parametro;

• il valore limite per la protezione della salute umana, inteso come media oraria, stabilito dal medesimo DM n. 60 del 2 aprile 2002 in 200 �g/m3 (a regime, dal 1 gennaio 2010), partendo da un valore di 300 �g/m3 e con una riduzione (margine di tolleranza) che diminuisce di anno in anno in ragione di 10 �g/m3. Per il 2004 tale valore risultava essere pari a 260 �g/m3, da non superarsi per più di 18 volte (ore) per anno civile: dai dati relativi alla centralina di Corsico tale limite risulta rispettato.

• il valore limite per la protezione della salute umana, inteso come media sull’anno civile, stabilito dal DM n. 60 del 2 aprile 2002 in 40 �g/m3 (a regime, a partire dal 1 gennaio 2010), partendo da un valore di 60 e proseguendo come in altri casi con diminuzioni successive, ogni anno, paria 2 �g/m3 (margine di tolleranza). Per il 2004 tale limite aveva dunque il valore di 52 �g/m3: come appare con un confronto con la Figura 1.4, tale limite è stato – seppur di poco – superato.

1.2.3 OZONO Nome Superamenti dei limiti normati per l’O3 Unità di misura Numero Aggiornamento 2004 Frequenza di aggiornamento Annuale DPSIR P Relativamente all’ozono, la norma di riferimento è invece il D. L.vo 21.05.04, n. 183. Esso stabilisce diversi limiti e parametri, atti a tutelare e proteggere la salute umana e gli ecosistemi, distinti in breve e lungo termine. Essi sono elencati di seguito, con la consueta informazione circa il superamento o meno del parametro, nell’anno 2004, in base ai dati rilevati dalla centralina di Corsico: • il valore bersaglio per la protezione della salute umana, inteso come media su 8 ore (massima

giornaliera) , stabilito in 120 �g/m3 da non superarsi per più di 25 giorni per anno civile, come media su 3 anni: dai valori registrati in Corsico emerge che – facendo riferimento agli ultimi tre anni – tale valore non è stato rispettato. Emerge infatti una media di superamenti pari a 40 giorni/anno. Considerando

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Capitolo 1 – L’aria ________________________________________________________________________________________________________________________

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invece il solo 2004 (per quanto la normativa imponga obbligatoriamente la media sugli ultimi tre anni) tale limite è stato superato solo in 20 giorni;

• il valore bersaglio per la protezione della vegetazione, inteso come media su 5 anni degli AOT401, calcolato sulla base dei valori di 1 ora da maggio a luglio: anche in questo caso il limite non risulta rispettato considerando l’arco temporale indicato dalla normativa, ma risulta rispettato riferendosi e calcolandolo solo in base al 2004. Infatti tale limite risulta pari a 18.000 �g/m3, mentre il valore calcolato in Corsico è pari a 20.928 �g/m3 per il quinquennio e 17.605 �g/m3 relativamente al solo 2004;

• la soglia di informazione alla popolazione, intesa come media oraria, stabilita in 180 �g/m3 da non superarsi. In Corsico tale valore è stato superato in 2 giornate nel corso dell’anno 2004;

• la soglia di allarme alla popolazione, intesa come media oraria, stabilita in 240 �g/m3 da non superarsi. In Corsico, nel corso dell’anno 2004, tale valore non è mai stato superato.

1.2.4 PARTICOLATO FINE Nome Superamenti dei limiti normati per il PM10 Unità di misura Numero Aggiornamento 2004 Frequenza di aggiornamento Annuale DPSIR P Infine, per ciò che concerne le polveri sottili, si ricorda che i dati sono ricavati dalla centralina di Arese in quanto quella di Corsico non rileva questo parametro. Relativamente al 2004 (la normativa sul particolato sottile è in evoluzione e varierà a breve), i valori di riferimento erano: • il valore limite per la protezione della salute umana, inteso come media giornaliera, pari a 50 �g/m3 (a

regime, con un margine di tolleranza pari a 5 �g/m3 , pertanto pari a 55 �g/m3 per il 2004) da non superarsi per più di 35 volte per anno civile. In Arese, nel corso del 2004, tale limite è stato superato in quanto i giorni in cui si è registrata una media superiore al valore normato sono stati 105.

• Il valore limite per la protezione della salute umana, inteso come media annuale, pari a 40 �g/m3 (a regime, con un margine di tolleranza pari a 1,6 �g/m3 , pertanto pari a 41,6 �g/m3 per il 2004). In Arese, come appare anche dalla Figura 1.7 e dalla Tabella 1.6, nel corso del 204 tale limite è stato superato.

Tabella 1.8. Quadro sinottico dei superamenti dei valori normati nel 2004 per i vari contaminanti rilevati dalla centralina di Corsico e per il PM10 relativamente alla centralina di Arese (in grassetto sono evidenziati i superamenti della normativa). Parametro Tipologia di limite Riferimento normativo Limite normativo Valore rilevato CO Limite per la

protezione della salute umana

DM 2.04.02, n. 60 10+2 mg/m3 (valore da non superare; media di 8 ore)

Nessun superamento

NOX Limite per la protezione degli ecosistemi

DM 2.04.02, n. 60 30 �g/m3 (media annuale)

117 �g/m3

Standard di qualità DPR 203/88 200 �g/m3

(98° percentile delle medie orarie)

105 �g/m3

Valore limite per la protezione della salute umana

DM 2.04.02, n. 60 200+60 �g/m3 (media oraria da non superarsi più di 18 volte per anno civile)

Nessun superamento

NO2

Valore limite per la protezione della salute umana

DM 2.04.02, n. 60 40+12 �g/m3 (media annuale)

53 �g/m3

Valore bersaglio per la protezione della salute umana

D. L.vo 21.05.04, n. 183 120 �g/m3 (massima media giornaliera su 8 ore da non superarsi più di 25 volte per anno civile, come media degli ultimi 3 anni)

40 giorni/anno O3

Valore bersaglio per la protezione della

D. L.vo 21.05.04, n. 183 18.000 �g/m3 (AOT40 calcolati da maggio a luglio; media

20.928 �g/m3

1 Per AOT40 si intende la somma della differenza tra le concentrazioni orarie superiori a 80 �g/m3 e 80 �g/m3 in un dato periodo di tempo (in questo caso tra maggio e luglio), utilizzando solo i valori di 1 ora rilevati tra le 8.00 e le 20.00.

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Capitolo 1 – L’aria ________________________________________________________________________________________________________________________

31

vegetazione degli ultimi 5 anni)

Soglia di informazione alla popolazione

D. L.vo 21.05.04, n. 183 180 �g/m3 (media oraria, da non superarsi)

2 giornate di superamento

Soglia di allarme alla popolazione

D. L.vo 21.05.04, n. 183 240 �g/m3 (media oraria, da non superarsi)

Nessun superamento

Valore limite per la protezione della salute umana

DM 2.04.02, n. 60 50+5 �g/m3 (media giornaliera da non superarsi più di 35 volte per anno civile)

105 giornate di superamento

PM10

Valore limite per la protezione della salute umana

DM 2.04.02, n. 60 40+1,6 �g/m3 (media annua)

42 �g/m3

Ns. elaborazione su dati ARPA Lombardia (2005)

1.3 LE EMISSIONI Nome Emissioni per macrosettore Unità di misura Ton/anno (kton/anno per alcuni inquinanti) Aggiornamento 2001 Frequenza di aggiornamento - DPSIR D I valori di emissioni atmosferiche sono ricavati da INEMAR (Inventario delle Emissioni Atmosferiche della Regione Lombardia), un data base messo a punto da Regione Lombardia, con il contributo di Fondazione Lombardia per l'Ambiente, che stima le emissioni per ciascuno dei 1.453 Comuni della Regione Lombardia, per 11 inquinanti (o categorie di esse) e ripartite in 11 macrosettori. Attualmente, la più recente versione dell’inventario regionale disponibile online fa riferimento all’anno 2001 (la precedente versione era relativa all’anno 1997, mentre è in fase di pubblicazione l’aggiornamento al 2003). L’inventario è stato redatto secondo la metodologia CORINAIR descritta nel manuale di riferimento (EMEPI/CORINAIR Atmospheric Emission Inventory Guidebook (EEA, 1999)), realizzata e aggiornata da una Task Force costituita da esperti europei che operano nell’ambito di gruppi di lavoro su alcune tematiche principali, quali combustioni e attività industriali, trasporti, agricoltura e allevamento, natura… L’inventario permette di quantificare gli inquinanti emessi dalle seguenti fonti (macrosettori): � Produzione di energia e trasformazione dei combustibili � Combustione non industriale � Combustione nell’industria � Processi produttivi � Estrazione e distribuzione combustibili � Uso di solventi � Trasporti su strada � Altre sorgenti mobili e macchinari � Trattamento e smaltimento rifiuti � Agricoltura � Altre sorgenti e assorbimenti Gli inquinanti considerati sono invece: � SO2 � NOX � COV � CH4 � CO � CO2 � N2O � NH3 � PM10 � PTS

� PM2,5

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� CO2 equivalenti � Sostanze acidificanti � Precursori dell’ozono Nelle pagine seguenti sono riportati due quadri sinottici per ciascun Comune, contenenti tutti i valori di emissione riferiti all’anno 2001, così come elaborati da INEMAR. Si ricorda che si tratta di stime, e che inoltre (ciò vale soprattutto nella considerazione di alcuni contaminanti) i dati fanno riferimento a un periodo in cui ancora la benzina ‘super’ (con un ridotto tenore di benzene e un superiore tenore di piombo rispetto alla ‘verde’) era posta in vendita. In seguito sono riportati, per alcuni contaminanti (SO2, NOX, COV, CH4, CO, N2O, NH3, PM10, CO2 equivalenti) i contributi emissivi da ciascuna fonte a livello di area (considerando cioè il territorio dei tre Comuni come facente parte di un’unica realtà territoriale), nonché con dettaglio di singolo Comune, accanto a una breve trattazione sul contaminante. Infine, per tutti i contaminanti riportati da INEMAR, è riportata la comparazione tra emissione annua pro capite (senza il dettaglio del macrosettore) nei tre Comuni (separatamente) e l’emissione pro capite annua media in Provincia di Milano. Le percezioni della comunità locale In relazione al tema delle emissioni in atmosfera, numerose sono le percezioni della comunità locale. in particolare si solleva come massimo responsabile del cattivo stato di qualità dell’aria (o almeno così percepito) è il traffico su gomma, seguito dal riscaldamento mediante fonti non rinnovabili. In questo senso si segnala inoltre come si percepisca la carenza di controlli sugli impianti medesimi, così come si avverte la carenza di una adeguata sensibilizzazione al fine di ridurre le emissioni dei diversi inquinanti. Infine, si ha la percezione che le fonti emissive siano distribuite in maniera non omogenea su tutto il territorio. Tabella 1.9. Emissioni per macrosettore nel Comune di Cesano Boscone, riferite all’anno 2001, espresse in ton/anno (kton/anno per CO2).

Cesano Boscone SO2 NOX COV CH4 CO CO2 N2O Centrali elettriche pubbliche, cogenerazione e teleriscaldamento

- - - - - - -

Impianti di combustione non industriali (commercio, residenziale, agricoltura)

19,1 35,9 6,0 4,1 52,1 39,7 4,2

Combustione nell’industria 0,9 16,9 0,7 0,4 4,3 7,0 0,4 Processi produttivi 0,0 0,0 48,1 0,0 0,0 0,8 0,0 Estrazione e distribuzione di combustibili fossili 0,0 0,0 27,3 123,5 0,0 0,0 0,0

Uso di solventi 0,0 0,0 674,3 0,0 0,0 0,0 0,0 Trasporto su strada 5,2 191,0 182,3 6,7 1.071,2 35,1 3,5 Altre sorgenti mobili e macchinari 0,2 1,8 0,3 0,0 0,6 0,1 0,0

Trattamento e smaltimento rifiuti - - - - - - -

Agricoltura 0,0 0,1 0,0 22,0 0,0 0,0 1,1 Altre sorgenti e assorbimenti 0,0 0,0 0,0 0,0 1,9 0,0 0,0

Dati INEMAR – Regione Lombardia e Fondazione Lombardia per l'Ambiente (2005)

Tabella 1.10. Emissioni per macrosettore nel Comune di Cesano Boscone, riferite all’anno 2001, espresse in ton/anno (kton/anno per CO2 equivalenti e sostanze acidificanti). Cesano Boscone NH3 PM10 PTS PM2.5 CO2 eq Sost. ac. Prec. oz. Centrali elettriche pubbliche, cogenerazione e teleriscaldamento

- - - - - - -

Impianti di combustione non industriali (commercio, residenziale, agricoltura)

0,0 2,6 2,9 2,5 41,0 1,4 55,6

Combustione nell’industria 0,0 0,7 0,7 0,6 7,2 0,4 21,8 Processi produttivi 0,0 0,0 0,0 0,0 0,8 0,0 48,1 Estrazione e distribuzione di combustibili fossili 0,0 0,0 0,0 0,0 2,6 0,0 29,1

Uso di solventi 0,0 21,2 25,0 7,5 0,0 0,0 674,3 Trasporto su strada 3,7 16,1 18,7 14,4 36,3 4,5 533,2 Altre sorgenti mobili e macchinari 0,0 0,3 0,3 0,3 0,1 0,0 2,5

Trattamento e smaltimento - - - - - - -

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Capitolo 1 – L’aria ________________________________________________________________________________________________________________________

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rifiuti Agricoltura 8,5 0,0 0,1 0,0 0,8 0,5 0,4 Altre sorgenti e assorbimenti 0,0 1,2 1,2 1,2 0,0 0,0 0,2

Dati INEMAR – Regione Lombardia e Fondazione Lombardia per l'Ambiente (2005)

Tabella 1.11. Emissioni per macrosettore nel Comune di Buccinasco, riferite all’anno 2001, espresse in ton/anno (kton/anno per CO2).

Buccinasco SO2 NOX COV CH4 CO CO2 N2O Centrali elettriche pubbliche, cogenerazione e teleriscaldamento

- - - - - - -

Impianti di combustione non industriali (commercio, residenziale, agricoltura)

8,8 57,2 9,0 5,5 71,6 62,7 4,3

Combustione nell’industria 1,4 27,3 2,3 1,2 21,9 10,9 0,7 Processi produttivi 0,0 0,0 51,1 0,0 0,0 0,8 0,0 Estrazione e distribuzione di combustibili fossili 0,0 0,0 31,1 288,5 0,0 0,0 0,0

Uso di solventi 0,0 0,0 353,4 0,0 0,00 0,0 0,0 Trasporto su strada 13,6 505,3 314,0 17,0 2.176,7 91,1 9,5 Altre sorgenti mobili e macchinari 1,8 14,2 2,3 0,1 5,2 0,9 0,4

Trattamento e smaltimento rifiuti - - - - - - -

Agricoltura 0,0 1,3 1,0 132,5 19,3 0,0 5,8 Altre sorgenti e assorbimenti 0,0 0,0 0,1 0,0 2,0 0,0 0,0

Dati INEMAR – Regione Lombardia e Fondazione Lombardia per l'Ambiente (2005)

Tabella 1.12. Emissioni per macrosettore nel Comune di Buccinasco, riferite all’anno 2001, espresse in ton/anno (kton/anno per CO2 equivalenti e sostanze acidificanti). Buccinasco NH3 PM10 PTS PM2.5 CO2 eq Sost. ac. Prec. oz. Centrali elettriche pubbliche, cogenerazione e teleriscaldamento

- - - - - - -

Impianti di combustione non industriali (commercio, residenziale, agricoltura)

0,1 2,0 2,2 1,9 64,2 1,5 86,8

Combustione nell’industria 0,0 1,2 1,3 1,1 11,1 0,6 38,0 Processi produttivi 0,0 0,0 0,0 0,0 0,8 0,0 51,1 Estrazione e distribuzione di combustibili fossili 0,0 0,0 0,0 0,0 6,1 0,0 35,2

Uso di solventi 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 353,4 Trasporto su strada 12,2 40,9 48,13 36,2 94,4 12,1 1.170,1 Altre sorgenti mobili e macchinari 0,0 2,3 2,4 2,1 1,1 0,4 20,2

Trattamento e smaltimento rifiuti - - - - - - -

Agricoltura 45,8 1,1 1,6 0,9 4,6 2,7 6,5 Altre sorgenti e assorbimenti 0,0 1,3 1,3 1,3 0,0 0,0 0,3

Dati INEMAR – Regione Lombardia e Fondazione Lombardia per l'Ambiente (2005)

Tabella 1.13. Emissioni per macrosettore nel Comune di Corsico, riferite all’anno 2001, espresse in ton/anno (kton/anno per CO2).

Corsico SO2 NOX COV CH4 CO CO2 N2O Centrali elettriche pubbliche, cogenerazione e teleriscaldamento

- - - - - - -

Impianti di combustione non industriali (commercio, residenziale, agricoltura)

36,4 56,7 9,3 6,6 80,6 62,9 7,2

Combustione nell’industria 3,8 298,9 10,2 8,9 56,6 182,9 4,4 Processi produttivi 0,0 0,0 67,5 0,0 0,0 1,1 0,0 Estrazione e distribuzione di combustibili fossili 0,0 0,0 23,9 165,8 0,0 0,0 0,0

Uso di solventi 0,0 0,0 426,3 0,0 0,0 0,0 0,0 Trasporto su strada 11,0 407,7 314,0 14,5 2.016,3 74,4 7,8 Altre sorgenti mobili e macchinari - - - - - - -

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Capitolo 1 – L’aria ________________________________________________________________________________________________________________________

34

Trattamento e smaltimento rifiuti - - - - - - -

Agricoltura - - - - - - - Altre sorgenti e assorbimenti 0,0 0,0 0,0 0,00 2,6 0,0 0,0

Dati INEMAR – Regione Lombardia e Fondazione Lombardia per l'Ambiente (2005)

Tabella 1.14. Emissioni per macrosettore nel Comune di Corsico, riferite all’anno 2001, espresse in ton/anno (kton/anno per CO2 equivalenti e sostanze acidificanti). Corsico NH3 PM10 PTS PM2.5 CO2 eq Sost. ac. Prec. oz. Centrali elettriche pubbliche, cogenerazione e teleriscaldamento

- - - - - - -

Impianti di combustione non industriali (commercio, residenziale, agricoltura)

0,1 4,7 5,1 4,3 65,3 2,4 87,4

Combustione nell’industria 0,0 93,9 124,7 66,9 184,4 6,6 381,2 Processi produttivi 0,0 0,0 0,0 0,0 1,1 0,0 67,5 Estrazione e distribuzione di combustibili fossili 0,0 0,0 0,0 0,0 3,5 0,0 26,2

Uso di solventi 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 426,3 Trasporto su strada 8,4 33,8 39,5 30,0 77,2 9,7 1.039,3 Altre sorgenti mobili e macchinari - - - - - - -

Trattamento e smaltimento rifiuti - - - - - - -

Agricoltura - - - - - - - Altre sorgenti e assorbimenti 0,0 1,7 1,7 1,7 0,0 0,0 0,3

Dati INEMAR – Regione Lombardia e Fondazione Lombardia per l'Ambiente (2005)

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Capitolo 1 – L’aria ________________________________________________________________________________________________________________________

35

1.3.1 BIOSSIDO DI ZOLFO (SO2) Figura 1.18. Contributi percentuali alle emissioni di SO2 come media dei tre Comuni.

63%6%

29%

2%

centrali elettriche pubbliche, cogenerazione e teleriscaldamento

impianti di combustione non industriali (commercio, residenziale, agricoltura)

combustione nell’industria

processi produttivi

estrazione e distribuzione di combustibili fossili

uso di solventi

trasporto su strada

altre sorgenti mobili e macchinari

trattamento e smaltimento rifiuti

agricoltura

altre sorgenti e assorbimenti Ns. elaborazione su dati INEMAR – Regione Lombardia e Fondazione Lombardia per l'Ambiente (2005)

Figura 1.19. Contributi percentuali alle emissioni di SO2

in Buccinasco (superiore), Cesano Boscone (mediano) e Corsico (inferiore).

34%

5%

0%0%

54%

7%

75%

4%

20%

1%

0%

71%

7%

22%

0%0%

Ns. elaborazione su dati INEMAR – Regione Lombardia e Fondazione Lombardia per l'Ambiente (2005)

Il biossido di zolfo è un gas incolore, non infiammabile dall'odore pungente, molto solubile in acqua, che deriva dall'ossidazione dello zolfo presente nei combustibili fossili, carbone e petrolio. Piccole quantità derivano, in natura, da emissioni vulcaniche e da processi biochimici microbici, tuttavia le fonti principali sono antropiche: centrali termoelettriche, impianti industriali (fonderie e raffinerie di petrolio), impianti di riscaldamento domestico non alimentati a gas naturale, traffico veicolare, in particolare diesel. A basse concentrazioni è un gas irritante per la pelle, gli occhi e le mucose dell'apparato respiratorio, mentre a concentrazioni più elevate può provocare patologie respiratorie come asma e bronchiti. In atmosfera l'SO2 si ossida ad anidride solforica e, in presenza di umidità, si trasforma in acido solforico, responsabile del fenomeno delle piogge acide, con conseguenti danni sugli ecosistemi acquatici e sulla vegetazione. Nell’area dei tre Comuni si nota come la fonte emissiva preponderante siano gli impianti di combustione non industriale, seguita dalle combustioni industriali. Le percentuali relative non differiscono molto nei diversi Comuni, eccezion fatta per la generica voce ‘altre sorgenti mobili e macchinari’ che mostra un valore levato in Buccinasco.

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Capitolo 1 – L’aria ________________________________________________________________________________________________________________________

36

1..3.2 OSSIDI DI AZOTO (NOX) Figura 1.20. Contributi percentuali alle emissioni di NOX come media dei tre Comuni.

9%

21%

0%0%0%

69%

1%

centrali elettriche pubbliche, cogenerazione e teleriscaldamento

impianti di combustione non industriali (commercio, residenziale, agricoltura)

combustione nell’industria

processi produttivi

estrazione e distribuzione di combustibili fossili

uso di solventi

trasporto su strada

altre sorgenti mobili e macchinari

trattamento e smaltimento rifiuti

agricoltura

altre sorgenti e assorbimenti Ns. elaborazione su dati INEMAR – Regione Lombardia e Fondazione Lombardia per l'Ambiente (2005) Figura 1.21. Contributi percentuali alle emissioni di NOX in Buccinasco (superiore), Cesano Boscone (mediano) e Corsico (inferiore).

9%

5%

84%

2%

0%

15%

7%

77%

1%

7%

39%54%

Ns. elaborazione su dati INEMAR – Regione Lombardia e Fondazione Lombardia per l'Ambiente (2005)

In atmosfera sono presenti sia il monossido di azoto (NO) che il biossido di azoto (NO2), quindi si considera come parametro rappresentativo la somma pesata dei due, definita genericamente ossidi di azoto (NOx). Il biossido di azoto è un gas di colore rosso bruno, dall'odore pungente ed altamente tossico e corrosivo. E' un inquinante secondario che si produce per ossidazione del monossido di azoto, di limitata tossicità. Le emissioni di ossidi di azoto da fonti antropiche derivano da processi di combustione in presenza d'aria (per combinazione dell’ossigeno e dell’azoto atmosferico) e ad elevata temperatura (centrali termoelettriche, impianti di riscaldamento, traffico). L'inalazione del biossido di azoto determina una forte irritazione delle vie aeree. L'esposizione continua a concentrazioni elevate può causare bronchiti, edema polmonare, enfisema. L'NO2 contribuisce alla formazione del cosiddetto smog fotochimico, in quanto precursore dell'ozono troposferico, e concorre al fenomeno delle piogge acide, reagendo con l'acqua e originando acido nitrico. Nei tre Comuni, mediamente, massima fonte di NOX è data dal trasporto su strada, seguita da combustione nell’industria (con peso variabile nei 3 Comuni dal 5% di Buccinasco al 39% di Corsico) e da combustione non industriale (incidente dal 5% di Buccinasco al 15% di Corsico).

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Capitolo 1 – L’aria ________________________________________________________________________________________________________________________

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1.3.3 COMPOSTI ORGANICI VOLATILI (COV) Figura 1.22. Contributi percentuali alle emissioni di Composti Organici Volatili come media dei tre Comuni.

7%3%

56%

32%

1%1%0%

centrali elettriche pubbliche, cogenerazione e teleriscaldamento

impianti di combustione non industriali (commercio, residenziale, agricoltura)

combustione nell’industria

processi produttivi

estrazione e distribuzione di combustibili fossili

uso di solventi

trasporto su strada

altre sorgenti mobili e macchinari

trattamento e smaltimento rifiuti

agricoltura

altre sorgenti e assorbimenti

Ns. elaborazione su dati INEMAR – Regione Lombardia e Fondazione Lombardia per l'Ambiente (2005) Figura 1.23.Contributi percentuali alle emissioni di COV

in Buccinasco (superiore), Cesano Boscone (mediano) e Corsico (inferiore).

7%

4%

47%

41%

1%

0%

0%

0%

5%3%

72%

19%

1%

0%

8%

3%

50%

37%

1%1%

Ns. elaborazione su dati INEMAR – Regione Lombardia e Fondazione Lombardia per l'Ambiente (2005)

I Composti Organici Volatili (COV) cui si fa riferimento in INEMAR sono i cosiddetti ‘non metanici’ (COVNM). Si tratta di una classe di composti organici molto vari: idrocarburi alifatici, aromatici (benzene, toluene, xileni), ossigenati (aldeidi, chetoni), ecc. Lo stato di aggregazione (solido, liquido e gassoso) in cui possono presentarsi e la loro reattività dipendono dalla diversa struttura molecolare. Come gli NOx sono precursori dell'ozono troposferico. Si originano da evaporazione dei carburanti durante le operazioni di rifornimento nelle stazioni di servizio, dai serbatoi e dagli stoccaggi, dalle emissioni di prodotti incombusti dagli autoveicoli e dal riscaldamento domestico. Fonti secondarie, ma non trascurabili, sono le emissioni di solventi da attività di grassaggio, lavaggio a secco e tinteggiatura. Gli effetti sull'uomo e sull'ambiente sono molto differenziati in funzione del composto. Tra gli idrocarburi aromatici volatili il benzene è il più pericoloso in quanto cancerogeno per l'uomo. Nel territorio dei tre Comuni la quota massima è data dall’uso di solventi, mentre importante è il contributo del trasporto su strada (dal 41% di Buccinasco al 15% di Cesano Boscone), dovuto all’utilizzo del benzene nelle benzine ‘verdi’. Si conti anche che le stime fanno riferimento al 2001, momento di transizione nell’utilizzo dei carburanti (eliminazione della benzina super).

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1.3.4 METANO (CH4) Figura 1.24. Contributi percentuali alle emissioni di CH4 come media dei tre Comuni.

73%

5%

19%2%1%

centrali elettriche pubbliche, cogenerazione e teleriscaldamento

impianti di combustione non industriali (commercio, residenziale, agricoltura)

combustione nell’industria

processi produttivi

estrazione e distribuzione di combustibili fossili

uso di solventi

trasporto su strada

altre sorgenti mobili e macchinari

trattamento e smaltimento rifiuti

agricoltura

altre sorgenti e assorbimenti

Ns. elaborazione su dati INEMAR – Regione Lombardia e Fondazione Lombardia per l'Ambiente (2005) Figura 1.25. Contributi percentuali alle emissioni di CH4

in Buccinasco (superiore), Cesano Boscone (mediano) e Corsico (inferiore).

1%

65%

4%

30%

0%

3%

79%

4%

14%

0%

3%5%

85%

7%

Ns. elaborazione su dati INEMAR – Regione Lombardia e Fondazione Lombardia per l'Ambiente (2005)

Il metano è un gas inodore, incolore e insapore (tanto che, per motivi di sicurezza, al momento della distribuzione per uso domestico viene ‘odorizzato’ mediante un processo di lambimento di un liquido dal caratteristico "odore di gas" ovvero il tetraidrotiofene). Il metano è il principale componente del gas naturale, ed è un eccellente carburante È un gas serra con un potenziale di riscaldamento globale di 21 (significa che il suo potere di riscaldamento è 21 volte quello dell'anidride carbonica). Esso deriva dalla decomposizione di alcune sostanze organiche in assenza di ossigeno: è definito anche ‘biogas’. L’80% delle emissioni è di origine umana, derivando principalmente da decomposizione dei rifiuti, emissioni da paludi, estrazione da combustibili fossili, processi digestivi degli animali, batteri delle risaie, digestione anaerobica delle biomasse. Nel territorio dei tre Comuni appare evidente come massima responsabile delle emissioni sia l’estrazione e la distribuzione di combustibili fossili, seguita (almeno per Buccinasco e Cesano Boscone) dall’agricoltrura.

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1.3.5 MONOSSIDO DI CARBONIO (CO) Figura 1.26. Contributi percentuali alle emissioni di CO come media dei tre Comuni.

0%

95%

0%4%1%

centrali elettriche pubbliche, cogenerazione e teleriscaldamento

impianti di combustione non industriali (commercio, residenziale, agricoltura)

combustione nell’industria

processi produttivi

estrazione e distribuzione di combustibili fossili

uso di solventi

trasporto su strada

altre sorgenti mobili e macchinari

trattamento e smaltimento rifiuti

agricoltura

altre sorgenti e assorbimentiNs. elaborazione su dati INEMAR – Regione Lombardia e Fondazione Lombardia per l'Ambiente (2005) Figura 1.27. Contributi percentuali alle emissioni di CO in Buccinasco (superiore), Cesano Boscone (mediano) e Corsico (inferiore).

95%

1%

0%

1%

3%

0% 5% 0%

95%

4% 3%

93%

Ns. elaborazione su dati INEMAR – Regione Lombardia e Fondazione Lombardia per l'Ambiente (2005)

Il monossido di carbonio è un gas incolore, inodore, infiammabile e molto tossico che si forma dalla combustione incompleta degli idrocarburi presenti in carburanti e combustibili. Inquinante tipico delle aree urbane, proviene principalmente dai gas di scarico degli autoveicoli e aumenta in relazione a condizione di traffico intenso e rallentato. È inoltre emesso dagli impianti di riscaldamento e da processi industriali. In natura è prodotto dalle attività vulcaniche e dalle scariche elettriche nei temporali. L'elevata pericolosità e tossicità di questo gas è dovuta alla sua affinità con l'emoglobina, che risulta essere circa 200-300 volte maggiore di quella dell'ossigeno. Questa caratteristica gli consente di legarsi facilmente con l'emoglobina del sangue e di ostacolare così l'ossigenazione dei tessuti, dei muscoli e del cervello, con conseguenti effetti acuti (senso di affaticamento, sonnolenza, mal di testa) e alla lunga effetti cronici (diminuzione delle prestazioni fisiche ed intellettuali, aumento di cardiopatie e di disturbi circolatori). La situazione nei tre Comuni appare sostanzialmente identica, con elevati contributi (attorno al 90-95%) emissivi dovuti al trasporto su strada, seguito (5-10% ca) dalle combustioni non industriali, e dunque sostanzialmente dal riscaldamento domestico. L’unica differenza appare il diverso contributo dell’industria, che raggiunge il massimo (3%) nel Comune di Corsico.

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40

1.3.6 PROTOSSIDO DI AZOTO (N2O) Figura 1.28. Contributi percentuali alle emissioni di N2O come media dei tre Comuni.

21%

3%

46%

2%

28%

centrali elettriche pubbliche, cogenerazione e teleriscaldamento

impianti di combustione non industriali (commercio, residenziale, agricoltura)

combustione nell’industria

processi produttivi

estrazione e distribuzione di combustibili fossili

uso di solventi

trasporto su strada

altre sorgenti mobili e macchinari

trattamento e smaltimento rifiuti

agricoltura

altre sorgenti e assorbimenti

Ns. elaborazione su dati INEMAR – Regione Lombardia e Fondazione Lombardia per l'Ambiente (2005) Figura 1.29. Contributi percentuali alle emissioni di N2O in Buccinasco (superiore), Cesano Boscone (mediano) e Corsico (inferiore).

21%

3%

46%

2%

28%

45%

5%

38%

0%

12%

37%

23%

40%

Ns. elaborazione su dati INEMAR – Regione Lombardia e Fondazione Lombardia per l'Ambiente (2005)

Il protossido di azoto è un gas incolore, inodore, dolciastro, non infiammabile, chimicamente stabile, non tossico. Deriva dall’utilizzo di fertilizzanti azotati, dalla deforestazione e dalla combustione di biomasse. Non essendo né tossico né infiammabile, l'unico pericolo deriva dalla possibilità di effetti asfissianti in quanto un eccesso di concentrazione nell'aria porta ad una riduzione del tenore di ossigeno necessario alla respirazione: a tale proposito è opportuno ricordare che il protossido di azoto è più pesante dell'aria e pertanto tende a depositarsi nelle zone basse dei locali e resta entro i serbatoi se non vengono opportunamente areati. Infine, la sua importanza è data anche dal fatto che esso è un gas climalteranti, vale a dire uno dei gas responsabili del lento e continuo riscaldamento del pianeta a cui stiamo assistendo in questi anni. A livello di contributi emissivi, nell’area dei tre Comuni circa la metà è data dal traffico su strada, mentre l’altra metà da combustione non industriale, agricoltura e combustione industriale. Ciò è il caso – più o meno – di Buccinasco e di Cesano Boscone, mentre a Corsico le emissioni risultano equiripartite tra trasporto su strada, combustione industriale e combustione non industriale.

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Capitolo 1 – L’aria ________________________________________________________________________________________________________________________

41

1.3.7 AMMONIACA (NH3) Figura 1.30. Contributi percentuali alle emissioni di NH3 come media dei tre Comuni.

31%

69%

0%

centrali elettriche pubbliche, cogenerazione e teleriscaldamento

impianti di combustione non industriali (commercio, residenziale, agricoltura)

combustione nell’industria

processi produttivi

estrazione e distribuzione di combustibili fossili

uso di solventi

trasporto su strada

altre sorgenti mobili e macchinari

trattamento e smaltimento rifiuti

agricoltura

altre sorgenti e assorbimenti

Ns. elaborazione su dati INEMAR – Regione Lombardia e Fondazione Lombardia per l'Ambiente (2005) Figura 1.31. Contributi percentuali alle emissioni di NH3 in Buccinasco (superiore), Cesano Boscone (mediano) e Corsico (inferiore).

21%

79%

0%0%

30%

70%

99%

0%1%

Ns. elaborazione su dati INEMAR – Regione Lombardia e Fondazione Lombardia per l'Ambiente (2005)

L’ammoniaca è un gas incolore, di odore irritante e pungente, poco infiammabile, tossico. Deriva principalmente dalla degradazione della sostanza organica: le quantità prodotte dai cicli industriali sono molto inferiori a quelle dell’allevamento di animali. Non subisce reazioni in atmosfera che portano alla formazione di acidi di azoto, e dunque non contribuisce all'acidificazione delle piogge (come invece gli ossidi di azoto); tuttavia può portare (per ricaduta sui suoli e trasformazioni ad opera di particolari batteri) all'acidificazione dei suoli e, di conseguenza, delle acque di falda. Iin forti concentrazioni provoca gravi danni alla vegetazione. E’ un importante precursore di aerosol secondari. In generale, tra i macrosettori proposti da INEMAR, è l’agricoltura che fornisce il contributo maggiore alle emissioni di ammoniaca. Così, a livello di area e di 2 Comuni (Buccinasco e Cesano Boscone) è questo il settore maggiormente emissivo: Corsico, invece, dove il peso dell’agricoltura è di gran lunga minore, ha come settore emissivo preponderante per questo inquinante il trasporto su strada.

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Capitolo 1 – L’aria ________________________________________________________________________________________________________________________

42

1.3.8 PARTICOLATO FINE (PM10) Figura 1.32. Contributi percentuali alle emissioni di PM10 come media dei tre Comuni.

4%

44%

9%

40%

1%0%2%

centrali elettriche pubbliche, cogenerazione e teleriscaldamento

impianti di combustione non industriali (commercio, residenziale, agricoltura)

combustione nell’industria

processi produttivi

estrazione e distribuzione di combustibili fossili

uso di solventi

trasporto su strada

altre sorgenti mobili e macchinari

trattamento e smaltimento rif iuti

agricoltura

altre sorgenti e assorbimenti

Ns. elaborazione su dati INEMAR – Regione Lombardia e Fondazione Lombardia per l'Ambiente (2005) Figura 1.33. Contributi percentuali alle emissioni di PM10 in Buccinasco (superiore), Cesano Boscone (mediano) e Corsico (inferiore).

4%2%

84%

5%2% 3%

6%

50%

38%

1%3%

2%

3%

71%

25%

1%

Ns. elaborazione su dati INEMAR – Regione Lombardia e Fondazione Lombardia per l'Ambiente (2005)

Chimicamente il particolato risulta composto da carbonio elementare e inorganico, metalli di varia natura (Pb, Cd, Zn, Ni, Cu), nitriti e solfati, idrocarburi policiclici aromatici (IPA), polveri di carbone e di cemento, fibre di amianto, sabbie, ceneri. In natura deriva dall'attività vulcanica e dall'azione del vento su rocce e terreno. Le principali fonti antropiche sono gli impianti termici, i motori diesel e il risollevamento causato dallo sfregamento dei pneumatici sull'asfalto (oltre all’usura dei freni e degli stessi pneumatici). Nelle aree suburbane e rurali, entrano in gioco anche le attività industriali quali la lavorazione dei metalli e la produzione di materiale per l'edilizia, nonché le attività agricole. Tale variabilità di origine è riscontrabile nei tre Comuni: per Buccinasco, massimo responsabile risulta essere il traffico; per Cesano Boscone l’uso di soventi (in particolare in alcuni processi produttivi), mentre per Corsico è la combustione industriale. La tossicità del particolato è legata alla sua composizione chimica,al suo potere adsorbente e alla sua dimensione. La frazione più fine (PM10) risulta quella più pericolosa in quanto in grado di superare tutte le barriere naturali del nostro sistema respiratorio e di penetrare direttamente nei polmoni. Il materiale particellare gioca infine un ruolo fondamentale nei fenomeni di acidificazione, di smog fotochimico e nei cambiamenti climatici e pertanto si rende necessario analizzare e studiare i processi di diffusione e trasformazione a scala continentale.

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Capitolo 1 – L’aria ________________________________________________________________________________________________________________________

43

1.3.9 CO2 EQUIVALENTI Figura 1.34. Contributi percentuali alle emissioni di CO2 equivalenti come media dei tre Comuni.

0%

28%

34%

0%

35%

0%

2%

centrali elettriche pubbliche, cogenerazione e teleriscaldamento

impianti di combustione non industriali (commercio, residenziale, agricoltura)

combustione nell’industria

processi produttivi

estrazione e distribuzione di combustibili fossili

uso di solventi

trasporto su strada

altre sorgenti mobili e macchinari

trattamento e smaltimento rif iuti

agricoltura

altre sorgenti e assorbimenti

Ns. elaborazione su dati INEMAR – Regione Lombardia e Fondazione Lombardia per l'Ambiente (2005) �

Figura 1.35. Contributi percentuali alle emissioni di CO2 equivalenti in Buccinasco (superiore), Cesano Boscone (mediano) e Corsico (inferiore).

35%

6%

0%3%

52%

1%

3%

46%

8%1%3%

41%

0%

1%

20%

56%

0%1%

23%

Ns. elaborazione su dati INEMAR – Regione Lombardia e Fondazione Lombardia per l'Ambiente (2005)

Le emissioni di CO2 equivalenti rappresentano le emissioni totali di gas a sospetto effetto serra, pesate sulla base del loro contributo all’effetto stesso. La stima delle emissioni aggregate di gas serra si basa sulla seguente relazione:

dove: CO2eq = emissioni di CO2 equivalente in kton/anno GWPi = “Global Warming Potential”, coefficienti pari a 1, 0,021 e 0,31 rispettivamente per CO2, CH4 e N2O (IPCC, 2001) Ei = emissioni di CO2 (in kt/anno), CH4 e N2O (in t/anno) In pratica, vengono sommate le concentrazioni di anidride carbonica, metano e protossido di azoto e “riportate” alle equivalenti concentrazioni di anidride carbonica: in questo calcolo 1 tonnellata di metano corrisponde (in termini di effetto serra) a 21 tonnellate di CO2, mentre 1 tonnellata di protossido di azoto corrisponde (sempre in termini di effetto serra) a 31 tonnellate di CO2. Per quanto riguarda il contributo, nei tre Comuni, all’effetto serra, si nota che a livello di area la responsabilità è equiripartita tra trasporto su strada, combustione non industriale e combustione industriale, mentre a livello di singoli comuni si ha come massimo responsabile il traffico veicolare a Buccinasco, la combustione non industriale a Cesano Boscone e la combustione industriale a Corsico.�

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Capitolo 1 – L’aria ________________________________________________________________________________________________________________________

44

1.3.10 LE EMISSIONI PRO CAPITE Dopo aver passato in rassegna le emissioni totali per ciascun Comune (emissioni dei diversi inquinanti ripartite nei macrosettori), e dopo aver valutato il contributo percentuale dei macrosettori alle emissioni di ciascun inquinante, risulta utile valutare l’emissione pro capite di ciascun singolo contaminante emesso nei tre Comuni (effettuando la somma dei contributi emissivi di ciascun macrosettore). Nella Figura seguente (1.36) sono riportati i contributi emissivi (in kg/anno pro capite, tranne per CO2, CO2 equivalenti e sostanze acidificanti, espresse in ton/anno pro capite) per i 14 contaminanti (o combinazioni di essi) considerati da INEMAR, confrontati con l’analogo valore medio pro capite a livello provinciale. La situazione appare variegata, e non risulta utile in questa sede approfondire ciascun singolo caso: ci si limita tuttavia a sottolineare come in generale le emissioni pro capite nei tre Comuni siano inferiori a quelle medie provinciali. Ciò vale ancor di più per Cesano Boscone che – tra i tre Comuni – è quello che registra mediamente il valore emissivo pro capite più basso. Figura 1.36. Emissioni pro capite nei tre Comuni e nella Provincia di Milano per 14 inquinanti o combinazioni di essi.

30,72

39,80

25,76

31,1705

1015202530354045

Buccinasco CesanoBoscone

Corsico ProvinciaMilano

kg/a

nno

'COV'

1,96

1,79

4,03

1,49

00,5

11,5

22,5

33,5

44,5

Buccinasco CesanoBoscone

Corsico ProvinciaMilano

kg/a

nno

'PM10'

24,33

10,41

22,94

19,63

0

5

10

15

20

25

30

Buccinasco CesanoBoscone

Corsico ProvinciaMilano

kg/a

nno

'NOx'

1,03

1,07

1,54

2,82

0

0,5

1

1,5

2

2,5

3

Buccinasco CesanoBoscone

Corsico ProvinciaMilano

kg/a

nno

SO2

92,32

47,90

64,80

66,47

0

20

40

60

80

100

Buccinasco CesanoBoscone

Corsico ProvinciaMilano

kg/a

nno

'CO'

0,83

0,39

0,59

0,70

00,10,20,30,40,50,60,70,80,9

Buccinasco CesanoBoscone

Corsico ProvinciaMilano

kg/a

nno

'N2O'

0,70

0,29

0,56

0,62

00,10,20,30,40,50,60,70,8

Buccinasco CesanoBoscone

Corsico ProvinciaMilano

ton/

anno

'SOST_AC'

1,75

1,12

3,09

2,06

00,5

11,5

22,5

33,5

Buccinasco CesanoBoscone

Corsico ProvinciaMilano

kg/a

nno

'PM2.5'

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Capitolo 1 – L’aria ________________________________________________________________________________________________________________________

45

17,88

6,64

5,89

18,36

0

5

10

15

20

Buccinasco CesanoBoscone

Corsico ProvinciaMilano

kg/a

nno

'CH4'

2,33

0,52

0,25

1,82

0

0,5

1

1,5

2

2,5

Buccinasco CesanoBoscone

Corsico ProvinciaMilano

kg/a

nno

'NH3'

6,69

3,51

9,66

6,62

0

2

4

6

8

10

12

Buccinasco CesanoBoscone

Corsico ProvinciaMilano

ton/

anno

'CO2'

7,32

3,77

9,96

7,23

0

2

4

6

8

10

12

Buccinasco CesanoBoscone

Corsico ProvinciaMilano

ton/

anno 'CO2_EQ'

70,81

57,86

60,96

62,68

01020304050607080

Buccinasco CesanoBoscone

Corsico ProvinciaMilano

kg/a

nno 'PREC_OZ'

2,29

2,07

5,14

1,75

0

1

2

3

4

5

6

Buccinasco CesanoBoscone

Corsico ProvinciaMilano

kg/a

nno

'PTS'

Ns. elaborazione su dati INEMAR – Regione Lombardia e Fondazione Lombardia per l’Ambiente (2005)

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Capitolo 1 – L’aria ________________________________________________________________________________________________________________________

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ALLEGATO 1 LA CAMPAGNA MOBILE PER IL MONITORAGGIO ATMOSFERICO CONDOTTA DA ARPA LOMBARDIA A BUCCINASCO (LUGLIO-AGOSTO 2005) La campagna di monitoraggio Dal 6 luglio all’11 agosto 2005 il Dipartimento Provinciale di Milano dell’ARPA ha condotto una campagna di misura della qualità dell’aria nel Comune di Buccinasco, tramite laboratorio mobile, su richiesta specifica del Comune stesso. Il laboratorio è stato situato in uno spazio adibito a verde pubblico in piazza San Biagio, all’altezza del civico 4 (vedi Figura 1.37). In questo posto (situato al centro città) confluiscono 5 importanti direttrici: postazione ottimale per valutare l’incidenza del traffico sulla qualità dell’aria locale. Il laboratorio mobile ha permesso il rilevamento delle concentrazioni di:

• Biossido di zolfo (SO2) • Monossido di carbonio (CO) • Ossidi di azoto (NOX) • Ozono (O3) • Particolato sottile (PM10)

Figura 1.37. Ubicazione del laboratorio mobile per la campagna di qualità dell’aria in Buccinasco.

Fonte ARPA Lombardia (2005) su base TuttoCittà. (2005)

Le condizioni meteorologiche Nelle misurazioni di breve durata, come quelle descritte in questa sezione, assume particolare importanza conoscere le condizioni meteorologiche nel periodo di osservazione. Infatti, le condizioni meteorologiche incidono sulla dispersione e sull’accumulo degli inquinanti (sono noti a tutti i fenomeni di inversione termica, tipici dei periodi invernali in pianura padana, che favoriscono l’accumulo e il ristagno al suolo degli inquinanti), nonché sulla formazione stessa di alcuni contaminanti (ad esempio, elevata radiazione solare incide sui processi di formazione dell’ozono troposferico).

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Capitolo 1 – L’aria ________________________________________________________________________________________________________________________

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Come anticipato, ciò assume particolare importanza nel caso di rilevazioni della durata di qualche giorno, in cui è fondamentale verificare se le situazioni dei contaminanti siano rappresentative o se siano state dettate da fenomeni meteoclimatici particolari (come ad esempio nel caso di precipitazioni, che diluiscono notevolmente le concentrazioni di contaminanti). In estrema sintesi, si può dire che le condizioni meteo del periodo di misura siano state improntate alla variabilità, con temperature inferiori alla media sia nei primi giorni della campagna (luglio) che a fine periodo (agosto). Caldo e siccità hanno invece caratterizzato la terza decade di luglio La temperatura media del periodo (stazione di Lacchiarella) è stata pari a 23,0°C, con un valore minimo l’8 agosto (13,0°C) e uno massimo (33,5°C) il 28 luglio. La radiazione solare media sul periodo è stata di 248,5 W/m2 (parametro utile per valutare i potenziali di formazione dell’ozono troposferico), mentre l’umidità relativa (parametro utile per valutare l’adsorbimento e la precipitazione occulta dei contaminanti) è stata piuttosto elevata, attestandosi attorno al 68% di media. In effetti il periodo è stato piuttosto piovoso, con una pressione media di 1004,2 hPa (si ricorda che una pressione inferiore a 1.013 hPa è definita ‘bassa’) e precipitazioni frequenti, che però sono state raramente di elevata intensità. In totale, nel corso della campagna, sono caduti circa 70 mm di pioggia. Infine, dal punto di vista anemometrico (e quindi della possibile dispersione degli inquinanti), l’attività nel periodo è stata piuttosto debole, con picchi in coincidenza del passaggio delle perturbazioni. In generale, il mese di luglio e la prima decade di agosto 2005 sono stati, dal punto di vista della dispersione degli inquinanti, migliori rispetto all’analogo periodo degli anni precedenti, benché ciò non sia stato sufficiente a garantire (come si vedrà in seguito) una qualità dell’aria accettabile. Infatti, durante i due periodi anticiclonici (periodi di alta pressione, in genere caratterizzati da elevata radiazione solare e stabilità, favorevole all’accumulo di inquinanti) che si sono avuti nel periodo in esame, la forte insolazione ha favorito la formazione dell’ozono e si sono verificati superamenti della soglia di informazione e del valore bersaglio per la protezione della salute umana per questo inquinante. Negli ultimi giorni di luglio le condizioni di stabilità hanno infine permesso l’accumulo delle polveri fini e causato alcuni superamenti del valore limite per il PM10. Il biossido di zolfo Relativamente al biossido di zolfo, va detto che esso non rappresenta più un’emergenza ambientale a livello generale. Infatti, a partire dagli anni ’70 si è assistito a una forte riduzione del tenore in zolfo dei combustibili, massimo responsabile dell’emissione di biossido di zolfo in atmosfera. Inoltre, negli ultimi anni si è anche assistito a un calo nell’utilizzo dei combustibili liquidi per il riscaldamento domestico a favore del metano e del gas naturale, causando un ulteriore calo nelle concentrazioni di questo inquinante. Il valore medio nel periodo si è attestato attorno ai 6 �g/m3, mentre la massima giornaliera (Figura 1.38) è risultata pari a 10 �g/m3, nettamente al di sotto del limite normato pari a 125 �g/m3.

Figura 1.38. Concentrazioni medie giornaliere di biossido di zolfo registrate durante la campagna mobile nel Comune di Buccinasco.

Fonte ARPA Lombardia (2005)

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Capitolo 1 – L’aria ________________________________________________________________________________________________________________________

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Infine, l’andamento nel corso della giornata (Figura 1.39) non mostra variazioni significative: concentrazioni lievemente più elevate si rilevano nelle ore centrali del giorno, mentre i valori tendono a diminuire nelle ore notturne.

Figura 1.39. Andamento nel corso delle 24 ore in giornata feriale, pre-festiva e festiva, delle concentrazioni di biossido di zolfo durante la campagna mobile condotta a Buccinasco.

Fonte ARPA Lombardia (2005) Il monossido di azoto Il valore massimo nelle concentrazioni di monossido di azoto, nel periodo di misura, è stato pari a 191 �g/m3: si ricorda tuttavia che non esistono limiti normativi per questo contaminante, che viene rilevato in quanto partecipa ai processi di produzione dell’ozono e dello smog fotochimico.

Figura 1.40. Concentrazioni medie giornaliere di monossido di azoto registrate durante la campagna mobile nel Comune di Buccinasco.

Fonte ARPA Lombardia (2005) Il giorno medio (Figura 1.41 e – per confronto – Figura 1.15) è caratterizzato da un picco mattutino, imputabile almeno parzialmente ai volumi di traffico nella zona, mentre un secondo picco meno marcato si registra nell’ora di punta – maggior traffico – serale. Un confronto dei valori rilevati durante la campagna con altri registrati da centraline fisse ubicate in zone paragonabili a quella in esame nel medesimo periodo(quali Milano viale Juvara, Corsico e Arese) mostra valori assolutamente confrontabili.

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Capitolo 1 – L’aria ________________________________________________________________________________________________________________________

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Figura 1.41. Andamento nel corso delle 24 ore in giornata feriale, pre-festiva e festiva, delle concentrazioni di monossido di azoto durante la campagna mobile condotta a Buccinasco.

Fonte ARPA Lombardia (2005) Il biossido di azoto La concentrazione media di biossido di azoto rilevata durante la campagna mobile a Buccinasco si è attestata a 43 �g/m3, con un valore massimo orario pari a 143 �g/m3. In Figura 1.42 è mostrato l’andamento delle medie orarie e un confronto con il valore limite per la protezione della salute umana (pari a 200 �g/m3, a regime): appare evidente che nel periodo in esame non vi è stato alcun superamento per questo parametro (in analogia a quanto evidenziato dalla Tabella 1.8).

Figura 1.42. Concentrazioni medie orarie di biossido di azoto registrate durante la campagna mobile nel Comune di Buccinasco e confronto con la normativa.

Fonte ARPA Lombardia (2005) I valori medi giornalieri più bassi, riferendoci ancora alla Figura 1.42, si sono registrati in occasione delle giornate di instabilità atmosferica e delle giornate festive. In Figura 1.43 è invece evidenziato l’andamento nel corso delle 24 ore per questo inquinante: ancora una volta si rimanda per un utile confronto alla Figura 1.15. In generale si registra, particolarmente nelle giornate feriali, un picco nelle ore di punta mattutine, cui segue un andamento piuttosto regolare e un secondo picco – meno marcato – nelle ore di punta serali. Nelle giornate festive e prefestive si osserva solo il picco mattutino, meno pronunciato rispetto ai giorni feriali. Infine, i valori osservati sono del tutto paragonabili a

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Capitolo 1 – L’aria ________________________________________________________________________________________________________________________

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quelli registrati nel medesimo periodo da centraline fisse collocate in zone suburbane (Corsico, San Giuliano Milanese), inferiori a quelli di Milano città ma superiori agli altri rilevati in provincia.

Figura 1.43. Andamento nel corso delle 24 ore in giornata feriale, pre-festiva e festiva, delle concentrazioni di biossido di azoto durante la campagna mobile condotta a Buccinasco.

Fonte ARPA Lombardia (2005) Il monossido di carbonio Come già espresso al paragrafo 1.1.1, il monossido di carbonio non rappresenta più un problema per la qualità dell’aria in quanto le sue concentrazioni sono piuttosto basse e in continua decrescita grazie all’impiego di nuove tecnologie e al rinnovo del parco veicolare. Come appare dalla Figura 1.44, nulli sono stati i superamenti dei limiti normati per questo contaminante nel periodo di misura: del resto già si era evidenziato (Tabella 1.8) che nel corso del 2004 non vi era stato nessun supero dei limiti, in base ai dati registrati dalla centralina di Corsico. Nel periodo di misura, il valore medio è stato pari a 0,4 mg/m3, il valore massimo orario è risultato pari a 1,7 mg/m3, mentre il valore massimo mediato sulle 8 ore è stato pari a 1,0 mg/m3 (si ricorda, come evidenziato in Figura 1.44, che nel 2005 il limite come media sulle 8 ore era pari a 10 mg/m3).

Figura 1.44. Concentrazioni medie di 8 ore di monossido di carbonio registrate durante la campagna mobile nel Comune di Buccinasco.

Fonte ARPA Lombardia (2005)

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La Figura 1.45 mostra invece l’andamento nel corso delle 24 ore delle concentrazioni di monossido di carbonio nel periodo considerato, distinguendo tra giornate feriali, giornate pre-festive e festive.

Figura 1.45. Andamento nel corso delle 24 ore in giornata feriale, pre-festiva e festiva, delle concentrazioni di biossido di azoto durante la campagna mobile condotta a Buccinasco.

Fonte ARPA Lombardia (2005) L’andamento appare piuttosto monotono, e del tutto paragonabile a quello calcolato a partire dai dati della centralina di Corsico per il quinquennio 2000-2004 e mostrato in Figura 1.14. Si evidenzia solo un modesto picco in orario di punta mattutino, cui segue un andamento piuttosto lineare e senza grosse distinzioni tra giornate festive, pre-festive e feriali. I livelli medi registrati nel periodo in Buccinasco sono risultati inferiori a quelli rilevati dalle altre centraline della rete prese a riferimento, mentre il valore massimo registrato è paragonabile a quello rilevato in Milano viale Marche. L’ozono Si è già evidenziato come durante il periodo si siano rilevati valori critici di ozono che, si ricorda, è un inquinante (secondario) tipico della stagione estiva: la sua formazione a partire dai precursori (in particolare ossidi di azoto e composti organici volatili) è infatti favorita da elevate temperature e elevata radiazione solare. Il valore medio del periodo è risultato pari a 80 �g/m3, con un picco orario pari a 179 �g/m3: in Figura 1.46 è mostrato il confronto tra i valori medi orari e la soglia di informazione alla popolazione che (si veda anche Tabella 1.8) è pari a 180 �g/m3. Per quanto si giunga molto prossimi a tale soglia, essa non viene mai superata. Diverso è il caso delle medie su 8 ore, riportate in Figura 1.47. In questo caso è mostrato il confronto con il valore bersaglio per la protezione della salute umana che – si veda ancora una volta la Tabella 1.8 – è pari a 120 �g/m3 e non deve essere superato più di 25 volte (giornate) per anno civile. Appare evidente che la situazione sia piuttosto critica, in quanto solo in questo mese di misurazioni si sono registrati 14 superamenti. In generale si può affermare che i valori più bassi – riferendoci ancora alla Figura 1.47 – si sono registrati in giornate con elevata copertura nuvolosa e/o temperature relativamente basse, mentre elevati valori notturni possono essere spiegati con fenomeni di trasporto (in particolare foehn).

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Figura 1.46. Concentrazioni medie orarie di ozono durante la campagna mobile condotta a Buccinasco e confronto con la soglia di informazione alla popolazione.

Fonte ARPA Lombardia (2005)

Figura 1.47. Concentrazioni medie sulle 8 ore di ozono durante la campagna mobile condotta a Buccinasco e confronto con il valore bersaglio per la protezione della salute umana .

Fonte ARPA Lombardia (2005) In Figura 1.48 è mostrato l’andamento nel corso delle 24 ore delle concentrazioni di ozono (si veda anche la Figura 1.16). Si evidenzia ancora una volta la tipica distribuzione a campana delle concentrazioni di questo gas, dovute alla sua origine secondaria: le maggiori concentrazioni si hanno nei momento di massima temperatura e insolazione. Nei momenti di massime concentrazioni di NO le concentrazioni di O3 tendono a diminuire in quanto i due gas reagiscono formando NO2 e O2: questo fenomeno si osserva maggiormente in vicinanza di strade ad elevato traffico. Valori più elevati di ozono, sempre in riferimento alla Figura 1.48, si sono registrati nelle giornate pre-festive e festive: questo fenomeno (noto come “effetto week end”) è tipico dell’ozono e dovuto ancora una volta alla distruzione della molecola di ozono nella reazione con l’NO. Tale fenomeno è minore, come accennato, nei giorni di minor traffico veicolare quali appunto quelli pre-festivi e quelli festivi.

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Capitolo 1 – L’aria ________________________________________________________________________________________________________________________

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Il particolato fine La misurazione del particolato fine ha fornito, in dipendenza dal rilevatore utilizzato, dati medi giornalieri e non orari come nel caso degli altri contaminanti. La concentrazione media nel periodo di misura si è attestata sui 31 �g/m3, con un massimo il giorno 29 luglio pari a 62 �g/m3 (si veda Figura 1.49). Il valore limite per la protezione della salute umana è fissato (si veda ancora una volta la Tabella 1.8) in 50 �g/m3 (per il 2005), inteso come media giornaliera da non superarsi più di 35 volte per anno civile. Nel corso della campagna, tale valore è stato superato 2 volte: considerando che (si veda la Figura 1.13) le massime concentrazioni di particolato si registrano nei mesi invernali, e che i mesi di luglio e agosto sono quelli che registrano le concentrazioni più basse, tale valore appare decisamente preoccupante. Ugual numero di superamenti, nel medesimo periodo, si è avuto a Milano (Politecnico), e del resto i valori rinvenuti nella campagna si sono dimostrati assolutamente sovrapponibili a quelli registrati da alcune centraline fisse di Milano città e dell’hinterland (Arese, ad esempio, i cui dati sono stati utilizzati nel presente testo per sopperire alla mancanza di dati sul particolato della centralina fissa di Corsico). Tuttavia, altre centraline in contesti suburbani (Meda e Trezzo d’Adda) hanno registrato valori maggiori nel medesimo periodo, con un maggior numero di superamenti della soglia di 50 �g/m3.

Figura 1.48. Andamento nel corso delle 24 ore in giornata feriale, pre-festiva e festiva, delle concentrazioni di ozono durante la campagna mobile condotta a Buccinasco.

Fonte ARPA Lombardia (2005)

Figura 1.49. Concentrazioni medie giornaliere di particolato fine registrate durante la campagna mobile condotta a Buccinasco.

Fonte ARPA Lombardia (2005)

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Capitolo 2 – Le acque ________________________________________________________________________________

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2 LE ACQUE L’analisi del ciclo integrato delle acque prende in considerazione la sostenibilità nell’uso della risorsa idrica, in relazione all’entità dei prelievi, la qualità delle acque sotterranee e superficiali, nonché l’efficienza del sistema di depurazione delle acque reflue urbane. A tale scopo vengono utilizzati i dati relativi ai consumi idrici (differenziati per settore di utilizzo), i risultati delle analisi di controllo effettuate dagli enti competenti sulle acque di falda e sui corpi idrici significativi secondo quanto previsto dalla normativa vigente, le caratteristiche degli impianti di depurazione che servono i tre Comuni, nonché gli esiti dei controlli effettuati su tali impianti da parte dell’organismo competente.

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Capitolo 2 – Le acque ________________________________________________________________________________

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2.1. LA RISORSA IDRICA: USI E CONSUMI 2.1.1 IL SISTEMA DI CAPTAZIONE: NUMERO DI POZZI ATTIVI Nome Numero pozzi pubblici e privati attivi Unità di misura Numero Aggiornamento 2002-2000 Frequenza di aggiornamento - DPSIR D Il servizio di captazione, potabilizzazione e distribuzione dell’acqua è gestito dal Consorzio dell’Acqua Potabile (CAP) nei Comuni di Cesano Boscone e Buccinasco e dalla Metropolitana Milanese Spa (MM) nel Comune di Corsico, fatto salvo per il quartiere industriale La Guardia, servito anch’esso dal CAP. La Tabella 2.1 indica il numero di pozzi pubblici e privati attivi nei tre Comuni. Tabella 2.1. Numero di pozzi pubblici e privati attivi per Comune. Comune Pozzi pubblici Pozzi privati Fonte Anno

Buccinasco 9 25 Provincia di Milano - SIF 2001

Cesano Boscone 8 9 CAP 2002

Corsico 5 42 Uffici comunali / Provincia di Milano - SIF 2006 / 2000 Dati CAP, Provincia di Milano e Uffici comunali di Corsico (2005)

2.1.2. L’USO DELLA RISORSA IDRICA Nome Acqua sollevata e venduta Unità di misura m3 Aggiornamento 2004 Frequenza di aggiornamento Annuale DPSIR P La Tabella 2.2 mostra la quantità di acqua sollevata e venduta nei tre Comuni, tra il 2002 e il 2004. Durante il periodo preso in esame, nel Comune di Cesano Boscone si evidenzia una positiva diminuzione dei consumi fatturati (relativi quindi all’acqua venduta) (Figura 2.1), mentre un andamento opposto o comunque discontinuo si registra a Buccinasco e a Corsico. Tali considerazioni non trovano riscontro se si considera la quantità complessiva di acqua sollevata annualmente: in particolare, si osserva che nel periodo esaminato i metri cubi di acqua sollevata sono aumentati sia a Cesano Boscone, sia a Buccinasco; per il Comune di Corsico non è possibile fare una valutazione esaustiva poiché sono disponibili esclusivamente i dati di competenza del CAP. Le differenze esistenti tra sollevato e venduto sono riconducibili anzitutto alle interconnessioni esistenti tra i pozzi dislocati nei diversi Comuni, mediante le quali viene garantita la massima continuità della fornitura. A Buccinasco il servizio è interconnesso con Trezzano, mentre a Cesano Boscone è interconnesso con Corsico e Trezzano. L’acqua sollevata in un Comune non è quindi necessariamente venduta entro i confini comunali e viceversa l’acqua venduta localmente può provenire da pozzi esterni, come dimostrano i dati del quartiere La Guardia di Corsico (Tabella 2.2). In secondo luogo, bisogna considerare le perdite di distribuzione, legate a una inefficienza della rete, nonché ai consumi idrici derivanti dalla manutenzione della rete stessa; l’insieme di tali fattori determina la differenza tra il sollevato e il venduto. Tabella 2.2. Consumi idrici negli anni: acqua sollevata e venduta.

Sollevata (mc) Venduta (mc) Comuni 2002 2003 2004 2002 2003 2004

Buccinasco (CAP) 3.786.061 4.245.941 4.261.422 3.004.527 3.111.287 3.539.022

Cesano Boscone (CAP) 3.692.070 3.982.231 3.916.848 2.872.763 2.764.022 2.532.847

Corsico totale - - - 4.573.645 4.720.690 4.530.422

Corsico - zona industriale “La Guardia” (CAP) 33.230 108.500 159.010 249.553 263.411 278.937

Corsico (MM) - - - 4.324.092 4.457.279 4.251.485

Totale Comuni - - - 10.450.935 10.595.999 10.602.291 Dati CAP e MM (2005)

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Capitolo 2 – Le acque ________________________________________________________________________________

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Figura 2.1. Consumi idrici fatturati, serie storica.

3.00

4.52

7

2.87

2.76

3

4.57

3.64

5

3.11

1.28

7

2.76

4.02

2

4.72

0.69

0

3.53

9.02

2

2.53

2.84

7

4.53

0.42

2

0

1.000.000

2.000.000

3.000.000

4.000.000

5.000.000

Buccinasco Cesano Boscone Corsico

mc

2002 2003 2004

Dati CAP e MM (2005) La Figura 2.2 rappresenta i consumi fatturati nel 2004, suddivisi per settore di utilizzo: Buccinasco risulta il Comune con la più alta percentuale di consumi idrici non civili, mentre Cesano Boscone e Corsico mostrano proporzioni sostanzialmente simili. Figura 2.2. Consumi idrici fatturati (mc), per settore di utilizzo, nel 2004.

1.289.430

553.466

1.041.934

2.249.592

1.979.381

3.488.488

0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%

Buccinasco

Cesano Boscone

Corsico

altri usi usi civili

Ns. elaborazione su dati CAP e MM (2005) CONSUMI IDRICI CIVILI PRO CAPITE Nome Consumi civili pro capite Unità di misura l/abitante giorno Aggiornamento 2004 Frequenza di aggiornamento Annuale DPSIR P Particolarmente interessante risulta il confronto dei consumi civili pro capite1, calcolati per Comune: si tratta di un indicatore di pressione, che può fornire un’indicazione generale sulla sostenibilità dell’uso della risorsa idrica in relazione allo stile di vita dei singoli cittadini. Nel 2004 i valori più bassi per tale indicatore si registrano a Cesano Boscone e Buccinasco, con oltre 40 litri pro capite al giorno in meno rispetto a Corsico (Figura 2.3). Complessivamente i consumi idrici civili potrebbero essere ridotti: la classifica di Legambiente “Ecosistema Urbano 2005” considera come valore obiettivo per questo indicatore un consumo pari a 200

1 I consumi civili pro capite sono stati calcolati come rapporto tra il venduto per usi civili e la popolazione residente nel Comune durante l’anno considerato.

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litri/abitante giorno. I dati registrati nei capoluoghi di provincia italiani vanno da circa 150 litri/abitante giorno, in particolare nelle città del Sud dove esistono periodi di carenza di acqua, a situazioni evidentemente critiche come quelle dei Comuni di Milano e Venezia, dove i consumi raggiungono circa i 480 litri/abitante giorno. Figura 2.3. Consumi idrici civili pro capite rilevati nel 2004.

237,

76

232,

66 283,

66

0,00

50,00

100,00

150,00

200,00

250,00

300,00

Buccinasco Cesano Boscone Corsico

l/abi

tant

e gi

orno

Ns. elaborazione su dati CAP, MM e ISTAT (2005) Le percezioni della comunità locale I partecipanti al Forum hanno evidenziato una scarsa consapevolezza dei cittadini sull’importanza di utilizzare in modo sostenibile la risorsa idrica e per questo motivo è stata individuata la necessità di avviare iniziative di educazione e sensibilizzazione su questo argomento. Bisognerebbe inoltre promuovere forme di recupero delle acque piovane o di riutilizzo delle acque di produzione; in particolare dovrebbero essere differenziati i prelievi di acqua per uso irriguo e per uso potabile, prelevando da pozzi ad altezze diverse. 2.2. LA QUALITÀ DELLE ACQUE DESTINATE AL CONSUMO UMANO La qualità delle acque destinate al consumo umano viene valutata sulla base del D.L.vo 31/2001, che definisce i valori soglia da rispettare per parametri chimici e microbiologici. La norma prevede che siano eseguiti controlli interni, di competenza del gestore del servizio idrico integrato, e controlli esterni, di competenza dell’Azienda Sanitaria Locale. I risultati delle analisi chimiche e microbiologiche effettuate dall’ASL Milano 1 sull’acqua grezza captata nei pozzi dei tre Comuni sono riportati in Allegato 2: i controlli relativi agli anni 2003 e 2004 evidenziano che l’acqua distribuita è potabile, cioè conforme agli standard di qualità richiesti dalla legge. In particolare, la potabilità è del tutto naturale, non essendo conseguenza di trattamenti specifici: i pozzi che alimentano l’acquedotto prelevano in falde acquifere che presentano naturalmente caratteristiche di potabilità. Entrando nel dettaglio delle risultanze analitiche si può osservare che le analisi microbiologiche non presentano evidenze di contaminazione e che la potabilità chimica è stata confermata in tutti i campioni prelevati. Per quanto concerne i composti cosiddetti indesiderabili o tossici, i controlli dimostrano che tali composti, se presenti, si trovano in concentrazioni comunque inferiori al limite massimo stabilito dalla normativa europea. Le percezioni della comunità locale Alcuni partecipanti hanno evidenziato una non adeguata manutenzione della rete di distribuzione dell’acqua potabile, con conseguenze sulla trasparenza dell’acqua all’utente finale. Per questo motivo i controlli andrebbero effettuati non solo dopo il sollevamento, ma anche presso i consumatori finali.

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2.3. LE ACQUE SOTTERRANEE Il D.L.vo 152/99 prevede che lo stato di qualità ambientale dei corpi idrici sotterranei sia definito sulla base dello stato quantitativo (Tabella 2.3) e dello stato chimico (Tabella 2.4) della falda, secondo la classificazione riportata in Tabella 2.5. Tabella 2.3. Classificazione dello stato quantitativo dei corpi idrici sotterranei. Stato quantitativo dei corpi idrici sotterranei:

Classe A L'impatto antropico è nullo o trascurabile con condizioni di equilibrio idrogeologico. Le estrazioni di acqua o alterazioni della velocità naturale di ravvenamento sono sostenibili sul lungo periodo.

Classe B L'impatto antropico è ridotto, vi sono moderate condizioni di disequilibrio del bilancio idrico, senza che tuttavia ciò produca una condizione di sovrasfruttamento, consentendo un uso della risorsa sostenibile sul lungo periodo.

Classe C Impatto antropico significativo con notevole incidenza dell'uso sulla disponibilità della risorsa evidenziato da rilevanti modificazioni agli indicatori generali sopraesposti.

Classe D Impatto antropico nullo o trascurabile ma con presenza di complessi idrogeologici con intrinseche caratteristiche di scarsa potenzialità idrica.

D. L.vo 152/99 Tabella 2.4. Classificazione dello stato chimico dei corpi idrici sotterranei. Classi chimiche dei corpi idrici sotterranei:

Classe 1 Impatto antropico nullo o trascurabile con pregiate caratteristiche idrochimiche.

Classe 2 Impatto antropico ridotto e sostenibile sul lungo periodo e con buone caratteristiche idrochimiche.

Classe 3 Impatto antropico significativo e con caratteristiche idrochimiche generalmente buone, ma con alcuni segnali di compromissione.

Classe 4 Impatto antropico rilevante con caratteristiche idrochimiche scadenti.

Classe 0 Impatto antropico nullo o trascurabile ma con particolari facies idrochimiche naturali in concentrazioni al di sopra del valore della classe 3.

D. L.vo 152/99 Tabella 2.5. Classificazione dello stato di qualità ambientale dei corpi idrici sotterranei. Stato Descrizione Classificazione

Elevato Impatto antropico nullo o trascurabile sulla qualità e quantità della risorsa, con l’eccezione di quanto previsto nello stato naturale particolare.

1-A

Buono Impatto antropico ridotto sulla qualità e/o quantità della risorsa. 2-A 1-B 2-B

Sufficiente Impatto antropico ridotto sulla quantità, con effetti significativi sulla qualità tali da richiedere azioni mirate ad evitarne il peggioramento.

3-A 3-B

Scadente Impatto antropico rilevante sulla qualità e/o quantità della risorsa con necessità di specifiche azioni di risanamento.

1-C 2-C 3-C 4-C 4-A 4-B

Naturale Particolare

Caratteristiche qualitative e/o quantitative che pur non presentando un significativo impatto antropico, presentano limitazioni d’uso della risorsa per la presenza naturale di particolari specie chimiche o per il basso potenziale quantitativo.

0-A 0-B 0-C 0-D 1-D 2-D 3-D 4-D

D. L.vo 152/99

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2.3.1. LO STATO QUANTITATIVO Per valutare lo stato quantitativo dell’acquifero in esame ci si è avvalsi della classificazione riportata nel Programma di Tutela e Uso delle Acque della Regione Lombardia: i Comuni considerati rientrano nel Settore 19 di Abbiategrasso, caratterizzato da una condizione di equilibrio tra prelievi e consumi. L’andamento del livello di falda indica infatti una gestione sostenibile della risorsa idrica e una tendenza piezometrica all’innalzamento: complessivamente il Settore ricade nella classe A, registrando un impatto antropico nullo o trascurabile.

2.3.2. LO STATO QUALITATIVO La qualità chimica delle acque sotterranee deve essere valutata sulla base di parametri di base (Tabella 2.6) e di parametri chimici addizionali (Tabella 2.7). Per quanto riguarda i parametri di base, la classe di qualità viene determinata secondo lo schema della Tabella 2.6, mentre per i parametri addizionali il superamento dei valori soglia definiti dalla norma (Tabella 2.7) implica automaticamente l’attribuzione della classe 4. Complessivamente la classificazione tiene conto del peggiore valore riscontrato. Tabella 2.6. Classificazione chimica delle acque sotterranee in base ai parametri di base.

Parametri Unità di misura Classe 1 Classe 2 Classe 3 Classe 4 Classe 0

Conducibilità elettrica µS/cm (20°C) �400 �2500 �2500 >2500 >2500

Cloruri mg/l �25 �250 �250 >250 >250

Manganese µg/l �20 �50 �50 >50 >50

Ferro µg/l <50 <200 �200 >200 >200

Nitrati mg(NO3)/l �5 �25 �50 >50

Solfati mg(SO4)/l �25 �250 �250 >250 >250

Ione ammonio mg(NH4+)/l �0,05 �0,5 �0,5 >0,5 >0,5

D. L.vo 152/99 Tabella 2.7. Valori soglia per i parametri addizionali nelle acque sotterranee. Inquinanti inorganici µg/l Inquinanti organici µg/l

Alluminio �200 Composti alifatici alogenati totali 10

Antimonio �5 di cui:

Argento �10 1,2-dicloroetano 3

Arsenico �10 Pesticidi totali 0,5

Bario �2000 di cui:

Berillio �4 Aldrin 0,03

Boro �1000 Dieldrin 0,03

Cadmio �5 Eptacloro 0,03

Cianuri �50 Eptacloro epossido 0,03

Cromo totale �50 Altri pesticidi individuali 0,1

Cromo VI �5 Acrilamide 0,1

Fluoruri �1500 Cloruro di vinile 0,5

Mercurio �1 IPA totali 0,1

Nichel �20 Benzo(a)pirene 0,01

Nitriti �500

Piombo �10

Rame �1000

Selenio �10

Zinco �3000 D. L.vo 152/99 Le tabelle riportate di seguito mostrano, per ciascun Comune, la medie annuali calcolate sulle misurazioni effettuate dall’Ente gestore o dall’ASL durante tutto il 2004. Sulla base dei risultati ottenuti è stata ricavata la classe di qualità chimica associata a ciascun parametro di base e i dati relativi ai parametri addizionali sono stati confrontati con i limiti di legge.

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Per i parametri di base tutti i pozzi rientrano in classe 2, con “impatto antropico ridotto e sostenibile sul lungo periodo e con buone caratteristiche idrochimiche”; unica eccezione è costituita dal pozzo di via Kennedy di Cesano Boscone che ricade in classe 3 a causa della concentrazione di nitrati. I parametri chimici addizionali registrano complessivamente concentrazioni al di sotto dei limiti di legge: è necessario evidenziare che per alcuni di questi, come i composti alifatici alogenati e il piombo, le concentrazioni rilevate non consentono un confronto diretto con i valori soglia indicati dalla norma. Tabella 2.8. Classificazione chimica delle acque sotterranee sulla base dei valori medi annuali.

Buccinasco – Anno 2004 Conducibilità elettrica Cloruri Manganese Ferro Nitrati Solfati Ione

ammonio Classe

media 500,36 16,82 1,30 22,70 21,45 39,82 <0,1 ia Lario

classe 2 1 1 1 2 2 2 2

media 441,18 11,27 1,10 20,00 13,91 37,64 <0,1 Via Di Vittorio

classe 2 1 1 1 2 2 2 2

media 449,29 11,57 1,67 20,00 15,86 35,57 <0,1 Via Marzabotto

classe 2 1 1 1 2 2 2 2

media 283,82 4,55 <1 <20 9,00 7,91 <0,1 Via Lazio

classe 1 1 1 1 2 1 2 2

media 344,30 4,60 1,56 <20 8,10 10,50 <0,1 Via dei Lavoratori/Rovido

classe 1 1 1 1 2 1 2 2

media 266,91 5,18 3,00 <20 10,00 12,36 <0,1 Via degli Alpini

classe 1 1 1 1 2 1 2 2

media 364,27 7,09 1,20 <20 10,18 19,18 <0,1 Romagna I

classe 1 1 1 1 2 1 2 2

media 348,70 8,82 <1 <0,5 11,09 23,09 <0,1 Via Palermo

classe 1 1 1 1 2 1 2 2

media 378,45 8,55 <1 <20 11,27 21,82 <0,1 Via Romagna II

classe 1 1 1 1 2 1 2 2

Ns. elaborazione su dati CAP (2005) Tabella 2.9. Valori medi annuali per i parametri addizionali.

Buccinasco – Anno 2004 Via Lario Via Di Vittorio

Via Marzabotto

Via Lazio

Via dei Lavoratori/Rovido

Via Alpini

Romagna I

Via Palermo

Via Romagna

II Alluminio mg/l <0,05 <0,05 <0,05 <0,05 <0,05 <0,05 <0,05 <0,05

Arsenico <10 <10 <10 <10 <10 <10 <10 <10

Bario mg/l <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 <0,1

Boro mg/l <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 <0,1

Cadmio �g/l <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1

Cromo totale �g/l <5 <5 <5 <5 <5 <5 <5,1 21,6 <5

Fluoruri mg/l <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5

Nichel �g/l <20 <20 <20 <20 <20 <20 <20

Nitriti mg/l <0,025 <0,025 <0,025 <0,025 <0,025 <0,03 <0,025 <0,025 <0,025

Piombo �g/l <20 <20 <20 <20 <20 <20 <20 <20

Rame �g/l <5 <5 <5 <5 <5 <5 <5 <5

Zinco �g/l 58 20 <20 106 36 45 <20 39

1,1-dicloroetilene

1,2-dicloropropano �g/l <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1

Bromoformio �g/l <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1

Cloro-diBromo Metano �g/l <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1

Cloroformio �g/l <1 <1 <1 <1 <1 <2,13 <1 <1 <1

diCloro-Bromo Metano �g/l <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1

Esacloorobutadiene

Freon 113 �g/l <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1

Metil cloroformio �g/l <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1

Tetracloruro di carbonio �g/l <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1

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Triclorofluorometano �g/l <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1

Percloro etilene �g/l 2 2 3 <2 <1 3,67 <1 <1 <1

Tricloroetilene �g/l 1 1 2 1,5 <2,5 2,78 1 <1 1 Dati CAP (2005) Tabella 2.10. Classificazione chimica delle acque sotterranee sulla base dei valori medi annuali.

Cesano Boscone – Anno 2004 Conducibilità elettrica Cloruri Manganese Ferro Nitrati Solfati Ione

ammonio Classe

media 543,55 20 1,72 <20 28,1 36,4 <0,1 Via Kennedy

classe 2 1 1 1 3 2 2 3

media 531 19,31 1,07 <20 24,25 35,44 <0,1 Quart. Tessera/Via Sturzo classe 2 1 1 1 2 2 2

2

media 464,9 14,15 1,39 21,44 21,65 27,7 <0,1 Via Acacie/Via dei Pioppi classe 2 1 1 1 2 2 2

2

media 368,2 8,4 1,22 <20 14,3 15,8 <0,1 Via Picozzi

classe 1 1 1 1 2 1 2 2

Ns. elaborazione su dati CAP (2005) Tabella 2.11 Valori medi annuali per i parametri addizionali. Cesano Boscone – Anno 2004 Via Kennedy Quart. Tessera/Via Sturzo Via Acacie/Via dei Pioppi Via Picozzi

Alluminio mg/l <0,05 <0,05 <0,05 <0,05

Arsenico <10 <10 <10 <10

Bario mg/l <0,1 <0,1 <0,1 <0,1

Boro mg/l <0,1 <0,1 <0,1 <0,1

Cadmio �g/l <1 <1 <1 <1

Cromo totale �g/l <5 <5 <5 5

Fluoruri mg/l <0,5 <0,5 <0,5 <0,5

Nichel �g/l <20 <20 <20 <20

Nitriti mg/l <0,03 <0,025 <0,025 <0,025

Piombo �g/l <20 <20 <20 <20

Rame �g/l <5 <5 <5 <5

Zinco �g/l <28 <20 <20 <20

1,1-dicloroetilene

1,2-dicloropropano �g/l <1 <1 <1 <1

Bromoformio �g/l <1 <1 <1 <1

Cloro-diBromo Metano �g/l <1 <1 <1 <1

Cloroformio �g/l <1,30 <1,31 <1,13 <1,22

diCloro-Bromo Metano �g/l <1 <1 <1 <1

Esacloorobutadiene

Freon 113 �g/l <1 <1 <1 <1

Metil cloroformio �g/l <1 1 <1 <1

Tetracloruro di carbonio �g/l <1 <1 <1 <1

Triclorofluorometano �g/l <1 <1 <1 <1

Percloro etilene �g/l 1,25 1,06 <1* <1

Tricloroetilene �g/l 2,2 1,69 2* 3,8 Dati CAP (2005)

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Capitolo 2 – Le acque ________________________________________________________________________________

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Tabella 2.12. Classificazione chimica delle acque sotterranee sulla base dei valori medi annuali.

Corsico – Anno 2004 Conducibilità elettrica Cloruri Manganese Ferro Nitrati Solfati Ione ammonio Classe

media 498,00 11,50 <1 <20 14,50 27,50 <0,2 La Guardia classe 2 1 1 1 2 2 2

2

media 486,83 14,00 <1 <20 21,33 37,00 <0,2 Via Libertà

classe 2 1 1 1 2 2 2 2

media 516,17 16,00 <1 <20 20,83 43,00 <0,2 Via XXIV Maggio

classe 2 1 1 1 2 2 2 2

media 445,83 14,50 <1 <20 20,33 32,00 <0,2 Via Liberazione

classe 2 1 1 1 2 2 2 2

media 422,33 13,50 <1 <20 18,67 30,00 <0,2 Via Fermi

classe 2 1 1 1 2 2 2 2

Ns. elaborazione su dati ASL (2005) Tabella 2.13. Valori medi annuali per i parametri addizionali. Corsico – Anno 2004 La Guardia Via Libertà Via XXIV Maggio Via Liberazione Via Fermi

Alluminio mg/l <0,02 <0,02 <0,02 <0,02 <0,02

Cadmio �g/l <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5

Cromo totale �g/l 4,5 4 3 3,5 3,5

Nichel �g/l <1 <1 <1 <1 <1

Nitriti mg/l <0,02 <0,02 <0,02 <0,02 <0,02

Piombo �g/l <3 <3 <3 <3 <3

Rame �g/l <1 <1 <2 <2,5 <1

Selenio �g/l <5 <5 <5 <5 <5

Bromoformio �g/l <1 <1 <1 <1 <1

Cloroformio �g/l <1 2 <1 <1 <1

Bromodiclorometano �g/l <1 <1 <1 <1 <1

Dibromoclorometano �g/l <1 <1 <1 <1 <1

Freon 113 �g/l <1 <1 <1 <1 <1

Metil cloroformio �g/l <1 <1 <1 <1 <1

Triclorofluorometano �g/l <1 <1 <1 <1 <1

Tricloroetilene �g/l 3 2 <1,2 <2 1,5

Tetracloroetilene �g/l <1 6 2,25 <2 2,75 Ns. elaborazione su dati ASL (2005)

2.3.3. LO STATO DI QUALITÀ AMBIENTALE DEI CORPI IDRICI SOTTERRANEI Nome Stato di qualità ambientale Unità di misura Classe Aggiornamento 2004 Frequenza di aggiornamento Annuale DPSIR S Sulla base dei dati quantitativi e qualitativi disponibili è stato valutato lo stato di qualità ambientale delle acque di falda prelevate, secondo lo schema indicato in Tabella 2.5. Per tutti i pozzi considerati lo stato di qualità ambientale è risultato “buono”, ovvero caratterizzato da “impatto antropico ridotto sulla qualità e/o quantità della risorsa” (Tabella 2.14). Unica eccezione è rappresentata dal pozzo di Via Kennedy del Comune di Cesano Boscone che, a causa della classificazione dello stato qualitativo registra uno stato di qualità ambientale “sufficiente”, ovvero caratterizzato da “impatto antropico ridotto sulla quantità, con effetti significativi sulla qualità tali da richiedere azioni mirate ad evitarne il peggioramento” (Tabella 2.14).

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Tabella 2.14. Classificazione dello stato di qualità ambientale delle acque di falda prelevate nei pozzi comunali. Stato Classificazione Pozzi Buccinasco Pozzi Cesano Boscone Pozzi Corsico

Buono 2-A

� Via Lario � Via Di Vittorio � Via Marzabotto � Via Lazio � Via dei Lavoratori/Rovido � Via Alpini � Via Romagna � Via Palermo

� Quart. Tessera/Via Sturzo � Via Acacie/Via dei Pioppi � Via Picozzi

� La Guardia � Via Libertà � Via XXIV Maggio � Via Liberazione � Via Fermi

Sufficiente 3-A � Via Kennedy Ns. elaborazione (2005) 2.4. LE ACQUE SUPERFICIALI: IL NAVIGLIO GRANDE E LA RETE IDROGRAFICA MINORE 2.4.1. LO STATO DI QUALITÀ AMBIENTALE DEL NAVIGLIO GRANDE Nome Stato ambientale Unità di misura Classe di qualità Aggiornamento 2004 Frequenza di aggiornamento Annuale DPSIR S Secondo quanto previsto dal D. L.vo 152/99, lo stato ambientale dei corpi idrici artificiali è valutato sulla base del Livello di Inquinamento da Macrodescrittori (LIM) ed è espresso in cinque classi di qualità, dove la classe 1 è la migliore e la classe 5 la peggiore. A partire dalle analisi mensili dei sette macrodescrittori riportati in Tabella 2.15, il LIM viene determinato calcolando il 75° percentile delle misure rilevate: a ciascun risultato viene poi attribuito un punteggio così come indicato in tabella e dalla somma dei punteggi parziali si ottiene il LIM. La classe di qualità associata a ciascun livello rappresenta lo stato ambientale del corpo idrico considerato, descritto dalle cinque categorie definite nella Tabella 2.16. Tabella 2.15. Livello di inquinamento espresso dai macrodescrittori. Parametri macrodescrittori Unità di

misura Livello/classe

1 Livello/classe

2 Livello/classe

3 Livello/classe

4 Livello/classe

5 100-OD (100% dei campioni) (%sat.) �|10| �|20| �|30| �|50| |50| BOD5 (mg/l O2) <2,5 �4 �8 �15 >15 COD (mg/l O2) <5 �10 �15 �25 >25 Ammoniaca (mg/l N) <0,03 �0,1 �0,5 �1,5 >1,5 Nitrati (mg/l N) <0,30 �1,5 �5 �10 >10 Fosforo totale (mg/l P) <0,07 �0,15 �0,30 �0,6 >0,6 Escherichia coli (UFC/100ml) <100 �1.000 �5.000 �20.000 >20.000 Punteggio da attribuire per ogni 75° percentile 80 40 20 10 5

Livello di inquinamento dai macrodescrittori 480-560 240-475 120-235 60-115 <60

Stato ambientale elevato buono sufficiente scadente pessimo D. L.vo 152/99 Tabella 2.16. Definizione dello stato ambientale per i corpi idrici superficiali. Stato ambientale Descrizione

Elevato

Non si rilevano alterazioni dei valori di qualità degli elementi chimico-fisici e idromorfologici per quel dato tipo di corso idrico in dipendenza degli impatti antropici, o sono minime rispetto ai valori normalmente associati allo stesso ecotipo in condizioni indisturbate. La qualità biologica sarà caratterizzata da una composizione e un’abbondanza di specie corrispondente totalmente o quasi alle condizioni normalmente associate allo stesso ecotipo. La presenza di microinquinanti, di sintesi e non di sintesi, è paragonabile alle concentrazioni di fondo rilevabili nei corpi idrici non influenzati da alcuna pressione antropica.

Buono

I valori degli elementi di qualità biologica per quel tipo di corpo idrico mostrano bassi livelli di alterazione derivanti dall’attività umana e si discostano solo leggermente da quelli normalmente associati allo stesso ecotipo in condizioni indisturbate. La presenza di microinquinanti, di sintesi e non di sintesi, è in concentrazioni da non comportare effetti a breve e lungo termine sulle comunità biologiche associate al corpo idrico di riferimento.

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Sufficiente

I valori degli elementi di qualità biologica per quel tipo di corpo idrico si discostano moderatamente da quelli di norma associati allo stesso ecotipo in condizioni non disturbate. I valori mostrano segni di alterazione derivanti dall’attività umana e sono sensibilmente più disturbati che nella condizione di “buono stato”. La presenza di microinquinanti, di sintesi e non di sintesi, è in concentrazioni da non comportare effetti a breve e lungo termine sulle comunità biologiche associate al corpo idrico di riferimento.

Scadente

Si rilevano alterazioni considerevoli dei valori degli elementi di qualità biologica del tipo di corpo idrico superficiale e le comunità biologiche interessate si discostano sostanzialmente da quelle di norma associate al tipo di corpo idrico superficiale inalterato. La presenza di microinquinanti, di sintesi e non di sintesi, è in concentrazioni da comportare effetti a medio e lungo termine sulle comunità biologiche associate al corpo idrico di riferimento.

Pessimo

I valori degli elementi di qualità biologica del tipo di corpo idrico superficiale presentano alterazioni gravi e mancano ampie porzioni delle comunità biologiche normalmente associate al tipo di corpo idrico superficiale inalterato. La presenza di microinquinanti, di sintesi e non di sintesi, è in concentrazioni tali da causare gravi effetti a breve e lungo termine sulle comunità biologiche associate al corpo idrico di riferimento.

D. L.vo 152/99 Sulla base delle misurazioni effettuate presso la stazione di Gaggiano, tra il 2001 e il 2004, lo stato ambientale del Naviglio Grande è risultato “buono” e ha escluso la necessità di un monitoraggio chimico addizionale (Tabella 2.17). Tabella 2.17. Definizione dello stato ambientale del Naviglio Grande sulla base dei monitoraggi effettuati presso la stazione di Gaggiano. Stazione di monitoraggio Naviglio Grande – Stazione di Gaggiano Anno 2001 2002 2003 2004 Numero misurazioni 11 11 11 11 Macrodescrittori percentile punteggio percentile punteggio percentile punteggio percentile punteggio 100-OD (% sat.) 96,40 5 101,00 5 103,50 5 123,55 5 BOD5 (mg/l) <2 80 2 80 2 80 2 80 COD (mg/l) <5 80 5,00 80 6,00 40 2,00 80 NH4 (mg/l) <0,05 40 0,04 40 0,03 80 0,04 40 NO3 (mg/l) <0,95 40 0,98 40 1,00 40 1,08 40 Fosforo totale (mg/l) <0,05 80 0,03 80 0,03 80 0 80 Escherichia coli (UFC 100/ml) <2400 20 1075 20 600 40 325 40 Livello di inquinamento dai macrodescrittori 345 (classe 2) 345 (classe 2) 365 (classe 2) 365 (classe 2)

Stato ambientale buono buono buono buono Dati ARPA (2005) 2.4.2. LA RETE IDROGRAFICA MINORE Sul territorio di tutti e tre i Comuni si sviluppa una fitta rete di cavi, fontanili, rogge, ovvero canali artificiali che, secondo quanto stabilito nel Programma regionale di Tutela e Uso delle Acque, non rappresentano corpo idrici artificiali significativi e quindi non sono sottoposti a costante monitoraggio. Nelle Tabelle 2.18, 2.19, 2.20 sono riportati gli elenchi dei fontanili e dei corsi idrici artificiali minori che interessano i Comuni considerati. Che cosa è un fontanile? I fontanili sono risorgive che si originano nell’area di passaggio tra l’alta e la bassa pianura ove le acque di falda, grazie alla risalita dovuta alla diminuzione della porosità del terreno, raggiungono il piano campagna. Sono composti da una “testa”, ossia uno scavo artificiale semicircolare, di profondità variabile, realizzato in modo tale che il letto sia appena al di sotto del livello freatico della falda, e dall’”asta” che raccoglie l’acqua e la fa defluire nei canali irrigatori. La testa del fontanile crea quindi una,seppur modesta depressione nella superficie piezometrica, attraverso un richiamo continuo di acqua anche lateralmente all’alveo del fontanile. Tale richiamo produce un dilavamento laterale di limi e delle argille che si depositano sul fondo con conseguente aumento locale della permeabilità del suolo e un aumento della vulnerabilità. Il trasporto continuo di argilla da parte delle acque che vi sgorgano e l’abbondante vegetazione acquatica presente, favoriscono l’interramento del fontanile stesso. Pertanto al fine di preservare i fontanili, è necessario effettuare operazioni di spurgo che consistono nella pulizia della testa, con asportazione di fango e di vegetazione. Tali operazioni permettono di arrivare al fondo ghiaioso dell’alveo del fontanile, facilitando così la fuoriuscita dell’acqua. Tabella 2.18. Corpi idrici minori nel Comune di Buccinasco. Corso d'acqua Corso d'acqua Corso d’acqua Cavetto Borromeo Fontanile Cassinazza Fontanile Visconti Cavetto Marozzi Fontanile Cento Pertiche Roggia Baronella Cavo Belgioioso Fontanile Ceresa Roggia Bernolda Cavo Borromeo Fontanile di Buccinasco Roggia Bosco

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Cavo Casnadino Fontanile di Campo Oliveto Roggia Brianzona Cavo Lisone Fontanile di Gudo Gambaredo Roggia Bruschetta Cavo Maggette Fontanile di Zibido Roggia Colombana Cavo Marozzi Rainoldi Fontanile Don Borghi Roggia Coria o Corio Cavo Rainolda Fontanile Gerazzo Roggia Corietta Cavo Risotto Fontanile Mallè Roggia di Buccinasco Cavo Roggione Fontanile Marcione Roggia di Romano Cavo Vione Fontanile Marozzi Roggia Mezzabarba Colatore Olonello Fontanile Melzi Roggia Peschiera Fontanile Agnarossa Fontanile Mortisia Roggia Pobbiera Fontanile Battiloca Fontanile Nosotto Roggia Rainolda Fontanile Bazzanella Fontanile Pasturini (Cavo) Roggia Rifredda Fontanile Bernolda Fontanile Rimoldino Roggia Romagnina Fontanile Brianzona Fontanile Ronchetto Roggia Santa Marta Fontanile Campociocco Fontanile Testa del Roggione Roggia Terradeo Fontanile Carchena Fontanile Testa di Monaca Roggia Terzana Dati Uffici Comunali di Buccinasco (2005) Tabella 2.19. Corpi idrici minori nel Comune di Cesano Boscone. Corso d'acqua Altri Comuni interessati Canale Fornace Milano Cavo Belgioioso Milano – Corsico – Buccinasco Fontanile Aianna o Lunera Milano Fontanile Sant’Agnese Milano Fontanile Pozzi Corsico Fontanile Franchetti Milano – Corsico Fontanile Gandola Milano Fontanile Cascina Nuova - Dati Comune di Cesano Boscone, Studio Geologico a supporto della variante al PRG (2002) Tabella 2.20. Corpi idrici minori nel Comune di Corsico. Corso d'acqua Altri Comuni interessati Cavetto Marozzi o Sciocco o Socio Marozzi Buccinasco, Zibido S.G., Lacchiarella Cavo Belgioioso Milano, Cesano Boscone, Buccinasco Cavo Pozzo Cavo Roggione Buccinasco, Zibido S.G. Fontanile Boriola Buccinasco Fontanile Guardia o Gudo Buccinasco Fontanile Franchetti Milano, Cesano Boscone Fontanile Visconti o Cavo Lavagna Buccinasco Roggia Buccinasco Buccinasco Roggia Corietta ex Fontanile Dei frati Buccinasco Roggia Corio Buccinasco, Assago, Rozzano, Pieve Emanuele, Locate Triulzi, Carpiano Roggia Marozza o Cavo Marocco Buccinasco, Zibido S.G., Lacchiarella Roggia Brianzona Buccinasco, Assago, Rozzano Roggia Mezzabarba Trezzano S/N, Buccinasco, Zibido S.G.,Lacchiarella Roggia Vecchia di Villa-Maggiore o Refredda Buccinasco, Assago, Rozzano, Basiglio, Zibido S.G., Lacchiarella Dati RSA (2005)

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Le percezioni della comunità locale La tutela delle acque superficiali è ritenuta un tema particolarmente importante per l’area sovracomunale: il Naviglio Grande, nella porzione che attraversa il Comune di Corsico, appare trascurato, poco fruibile e di scarsa qualità ambientale. Inoltre occorre evitare che il Naviglio vada in asciutta completa, con conseguente moria della vita acquatica: secondo i partecipanti alle sedute, i periodi di asciutta sono diventati negli anni sempre più lunghi. Influenza la qualità delle acque superficiali la presenza di scarichi inquinanti non controllati o tollerati: sulle sponde si rinvengono inoltre rifiuti abbandonati. Il reticolo idrico minore (fontanili e rogge) è caduto in disuso e appare trascurato dal punto di vista paesaggistico: ciò comporta, oltre al degrado ambientale, la perdita del patrimonio culturale locale. In particolare, nel canale Mezzabarba vengono scaricate acque industriali (oltre che di origine residenziale), che provenendo da Cesano vanno verso Buccinasco dove sono presumibilmente utilizzate per l’irrigazione. Come già fatto in alcuni casi, bisognerebbe evitare le tombinature delle acque superficiali, per facilitare i controlli e gli interventi sulla pulizia e l’inquinamento. 2.5. IL SISTEMA DI DEPURAZIONE I tre Comuni sono serviti dall’impianto di depurazione di Assago, fatta eccezione per il quartiere La Guardia di Corsico, servito da un impianto locale di proprietà del Comune. Entrambi i depuratori sono gestiti dal TASM SpA (Tutela Ambientale Sud Milanese) e scaricano, il primo, nel Cavo Borromeo e nel Cavo Bordona, il secondo, nella Roggia Mezzabarba. Nella Tabella 2.21 sono riportate le caratteristiche attuali degli impianti, nonché gli interventi in previsione: in particolare, entro il 2006 si prevede la dismissione dell’impianto di Corsico con collettamento dei liquami verso l’impianto di depurazione di Assago, per il quale è in corso la stesura del progetto esecutivo di ampliamento/adeguamento, i cui lavori dovrebbero iniziare entro il 2007. Che cosa si intende per abitante equivalente? Il concetto di ‘abitante equivalente’ è stato introdotto per permettere di confrontare in termini di inquinamento organico le varie tipologie di reflui (urbani, domestici, industriali). In pratica si calcola, tramite fattori di conversione, quanto inquina una certa attività, o meglio: quanti abitanti occorrerebbero per produrre (con i normali reflui domestici) la stessa quantità di inquinamento. La conversione può essere fatta in due modi: in base alla quantità di merce prodotta o lavorata (ad esempio, una conceria che lavora una tonnellata di pelli ha un impatto pari a quello prodotto da 1.000-3.500 abitanti; o ancora una latteria con caseificio inquina, per produrre 1.000 litri di latte, come 45-230 abitanti); o in base al numero di addetti che operano presso una unità industriale (ad esempio, una conceria avente 10 addetti inquina come 570 abitanti, essendo 57 il fattore di conversione abitanti equivalenti/addetto). Per convenzione, un abitante equivalente corrisponde a 60 g di BOD al giorno. Tabella 2.21. Caratteristiche e trattamenti dei depuratori di Assago e Corsico. IMPIANTI ASSAGO CORSICO

ABITANTI EQUIVALENTI Oggi In previsione Oggi In previsione

Capacità impianto 105.000 140.000 4.237

Media mensile 90.281 - 1.335

SEZIONI DI TRATTAMENTO

Stazione di sollevamento interna interna interna

Grigliatura grossa + fine grossa + fine fine

Stacciatura assente - assente

Dissabbiatura e disoleatura 2 linee 3 linee 1 linea

Sedimentazione primaria 3 linee 4 linee assente

Denitrificazione assente presente assente

Nitrificazione/ossidazione 3 linee 4 linee 1 linea

Sedimentazione finale 3 linee 4 linee 1 linea

Filtrazione finale assente presente assente

Disinfezione ipoclorito UV o ac.perac. assente

Pre - ispessimento fanghi dinamico 2 dinamici statico

Digestione aerobica assente assente assente

Digestione anaerobica dig.1° e 2° dig.1° e 2° assente

Post ispessimento fanghi assente assente assente

Disidratazione fanghi NP+centrif. 2 centrif. assente

Gasometro presente assente

Dismissione entro il 2006

Dati TASM (2005)

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Che cosa si intende per COD? Con questo termine si intende la quantità di ossigeno necessaria per l’ossidazione, utilizzando un ossidante chimico forte, dei contaminanti organici presenti nelle acque. Rispetto al BOD esso tiene conto di quelle sostanze che i batteri non riescono a degradare (e dunque non si riferisce alle sole sostanze biodegradabili) e inoltre di alcune sostanze inorganiche. Un alto valore di COD di uno scarico comporta una riduzione dell’ossigeno disciolto nel corpo idrico ricettore con conseguente riduzione della capacità di autodepurazione e di sostenere forme di vita. Nelle Tabelle 2.22 e 2.23 sono riportati i dati tecnici di entrambi i depuratori, forniti dall’Ente gestore: si tratta di medie mensili che non consentono di verificare direttamente la conformità dei depuratori rispetto ai limiti di emissione previsti dalla normativa, che richiede controlli effettuati su campioni medi ponderati nell’arco di 24 ore. Per l’impianto di Assago, tuttavia, sono stati acquisiti i rapporti relativi ai controlli effettuati dall’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente sulle acque in uscita dal depuratore. Durante il 2004, su sei prelievi effettuati, un unico campione, relativo al 2 marzo, è risultato non conforme ai limiti di legge in relazione alla concentrazione di azoto ammoniacale; durante il 2005, invece, su quattro prelievi effettuati, tre sono risultati non conformi a causa dello stesso parametro. Tabella 2.22. Dati tecnici del depuratore di Assago.

COD Liquame collettore media collettore totale media effluente totale rimozione

Energia elettrica consumata ASSAGO

mc mg/l kg mg/l kg % kWh

gennaio 1.359.322 201 273.224 34 46.711 83 379.500

febbraio 1.267.607 278 352.395 66 84.238 76 264.000

marzo 1.011.464 277 280.176 64 64.300 77 351.000

aprile 1.376.527 235 323.484 49 67.662 79 301.500

maggio 1.939.680 159 308.409 39 76.095 75 295.500

giugno 1.607.189 220 353.582 60 95.675 73 300.000

luglio 1.832.576 144 263.891 38 68.722 74 232.500

agosto 1.753.824 121 212.213 28 48.837 77 157.500

settembre 1.546.020 203 313.842 34 53.117 83 262.500

ottobre 1.134.248 319 361.825 63 71.561 80 282.000

novembre 1.043.503 295 307.833 59 61.939 80 169.500

dicembre 1.385.980 199 275.810 46 64.333 77 267.000

totale 17.257.940 3.626.684 803.190 3.262.500

media mensile 1.438.162 221 302.224 48 66.933 78 271.875 Dati TASM (2005) Tabella 2.23. Dati tecnici del depuratore di Corsico.

COD Liquame collettore collettore totale medio effluente tot. effluente rimozion

e

Energia elettrica consumata CORSICO

mc mg/l kg mg/l kg % kWh

gennaio 19.576 238 4.659 28 543 88 8.589

febbraio 17.993 193 3.473 40 720 79 6.345

marzo 18.444 152 2.803 27 505 82 8.710

aprile 22.180 174 3.859 33 732 81 9.986

maggio 29.146 140 4.080 77 2.230 45 8.998

giugno 18.558 252 4.677 28 523 89 6.865

luglio 20.079 231 4.638 37 748 84 8.207

agosto 20.782 148 3.076 17 357 88 5.802

settembre 21.420 186 3.984 27 574 86 10.970

ottobre 25.872 398 10.297 24 630 94 7.668

novembre 18.185 220 4.001 31 560 86 9.642

dicembre 14.293 299 4.274 41 582 86 8.125

totale 246.528 53.821 8.704 99.907

media mensile 20.544 219 4.485 34 725 82 8.326 Dati TASM (2005)

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Le percezioni della comunità locale L’informazione sul destino delle acque utilizzate dall’uomo è ritenuta scarsa: non si conosce il sistema di depurazione che serve i tre Comuni e non si hanno informazioni circa le prestazioni degli impianti.

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ALLEGATO 2 ANALISI DELLE ACQUE DESTINATE AL CONSUMO UMANO �

Tabella 2.24. Valori soglia per i parametri microbiologici. Parametro Valore (n./100 ml)

Escherichia coli 0

Enterococchi 0 D. L.vo 31/2001. Tabella 2.25. Valori soglia per i parametri indicatori. Parametro Valore Unità di misura

Alluminio 200 �g/l

Ammonio 0,50 mg/l

Cloruro 250 mg/l Clostridium perfringens (spore comprese) 0 n./100 ml

Colore Accettabile per i consumatori e senza variazioni anomale

Conduttività 2500 �S/cm a 20°C

Concentrazione ioni idrogeno �6,5 e �9,5 Unità pH

Ferro 200 �g/l

Manganese 50 �g/l

Odore Accettabile per i consumatori e senza variazioni anomale

Ossidabilità 5,0 mg/l

Solfato 250 mg/l

Sodio 200 mg/l

Sapore Accettabile per i consumatori e senza variazioni anomale

Conteggio colonie a 22°C Senza variazioni anomale

Batteri coliformi a 37°C 0 n./100 ml

Carbonio organico totale (TOC) Senza variazioni anomale

Torbidità Accettabile per i consumatori e senza variazioni anomale

Durezza 15-50 (valore consigliato) °F

Residuo secco a 180°C 1500 (valore massimo consigliato) mg/l

Disinfettante residuo 0,2 (valore minimo consigliato, se impiegato) mg/l D. L.vo 31/2001.

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Tabella 2.26. Valori soglia per i parametri chimici. Parametro Valore (�g/l) Parametro Valore (�g/l)

Acrilammide 0,10 Nitrato NO3 50

Antimonio 5,0 Nitrito NO2 0,50

Arsenico 10 Antiparassitari 0,10

Benzene 1,0 Antiparassitari totali 0,50

Benzo(a)pirene 0,01 Idrocarburi Policiclici Aromatici 0,10

Boro 1,0 Selenio 10

Bromato 10 (fino al 2008, per alcune acque il limite è 25)

Tetracloroetilene Tricloroetilene 10

Cadmio 5,0 Trialometani totali 30

Cromo 50 Cloruro di metile 0,5

Rame 1,0 Clorito 200 (fino al dicembre

2006 per alcune acque il limite è 800)

Cianuro 50 Vanadio 50

1,2 dicloroetano 3,0

Epicloridina 0,10

Fluoruro 1,50

Piombo 10 (fino al 2013 per alcune acque il limite è 25)

Mercurio 1,0

Nichel 20 Dati Decreto Legislativo 31/2001.

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Tabella 2.27. Analisi microbiologiche per il Comune di Buccinasco relative all’anno 2004.

Punto Data controllo

gg.mm E. coli ufc/ml

Enterococchi ufc/ml

Coliformi ufc/ml

Carica a 22° ufc/ml

Carica a 37° ufc/ml

09.02 0 0 0 6 4

05.04 0 0 0 10 0

10.05 0 0 0 44 0

26.07 0 0 0 0 0

Via Lario 360002

27.09 0 0 0 3 0

09.02 0 0 0 3 0

05.04 0 0 0 22 0

10.05 0 0 0 5 0

26.07 0 0 0 0 0

Via Di Vittorio 360003

27.09 0 0 0 0 0

09.02 0 0 0 0 0 Via Marzabotto 360004

27.09 0 0 0 107 10

09.02 0 0 0 1 6

29.03 0 0 0 3 0

05.04 0 0 0 6 0

10.05 0 0 0 33 0

26.07 0 0 0 5 1

Via Lazio 360005

27.09 0 0 0 5 0

09.02 0 0 0 0 1

29.03 0 0 0 327 0

10.05 0 0 0 0 0

26.07 0 0 0 3 0

Via Rovido 360006

27.09 0 0 0 0 0

09.02 0 0 0 0 0

29.03 0 0 0 0 0

05.04 0 0 0 0 0

10.05 0 0 0 7 0

26.07 0 0 0 0 0

Via Alpini 360007

27.09 0 0 0 0 0 Dati ASL (2004)

Fondazione Lombardia per l'Ambiente Rapporto sullo Stato dell’Ambiente dei Comuni di Buccinasco, Cesano Boscone e Corsico

Capitolo 2 – Le acque ________________________________________________________________________________

72

Tabella 2.28. Analisi microbiologiche per il Comune di Buccinasco relative all’anno 2004.

Punto Data controllo

gg.mm E. coli ufc/ml

Enterococchi ufc/ml

Coliformi ufc/ml

Carica a 22° ufc/ml

Carica a 37° ufc/ml

09.02 0 0 0 37 0

05.04 0 0 0 2 0

10.05 0 0 0 41 0

26.07 0 0 0 0 0

27.09 0 0 0 0 0

360008

23.11 0 0 0 0 0

09.02 0 0 0 20 0

05.04 0 0 0 0 0

10.05 0 0 0 7 0

26.07 0 0 0 0 0

27.09 0 0 0 1 0

Via Romagna

360010

23.11 0 0 0 0 0

09.02 0 0 0 0 0

05.04 0 0 0 0 0

10.05 0 0 0 0 0

26.07 0 0 0 0 0

Via Palermo 360009

27.09 0 0 0 0 0 Dati ASL (2004)

Fondazione Lombardia per l'Ambiente Rapporto sullo Stato dell’Ambiente dei Comuni di Buccinasco, Cesano Boscone e Corsico

Capitolo 2 – Le acque ________________________________________________________________________________

73

Tabella 2.29. Analisi chimiche per il Comune di Buccinasco relative all’anno 2004. Via Lario Via Di Vittorio Via Marzabotto

punto 60002 punto 60003 punto 60004

Data controllo (gg.mm) 09.02 05.04 10.05 26.07 27.09 09.02 05.04 10.05 26.07 27.09 09.02 27.09

Alluminio mg/l <0,02 <0,02 <0,02

Ammoniaca mg/l <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2

Cadmio �g/l <0,5 <0,5 <0,5

Cloro residuo mg/l <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 <0,1

Cloruri mg/l 17 12 14

Conducibilità �S/cm 480 500 505 474 472 423 437 433 424 429 297 438

Cromo totale �g/l 3 2 3

Durezza totale °F 27 24,3 24,3

Ferro �g/l 33 <20 <20

Manganese �g/l <1 <1 1

Nitrati mg/l 7 21 21 21 22 4 14 14 14 14 3 17

Nitriti mg/l <0,02 <0,02 <0,02

Ossidabilità mg/l <0,4 <0,4 <0,4

pH 7,5 7,5 7,5 7,4 7,4 7,6 7,7 7,7 7,6 7,5 7,7 7,5

Residuo fisso a 180°C mg/l 354 322 328

Sodio mg/l 10 7 7

Solfati mg/l 41 39 39 Dati ASL (2004)

Fondazione Lombardia per l'Ambiente Rapporto sullo Stato dell’Ambiente dei Comuni di Buccinasco, Cesano Boscone e Corsico

Capitolo 2 – Le acque ________________________________________________________________________________

74

Tabella 2.30. Analisi chimiche per il Comune di Buccinasco relative all’anno 2004. Via Lazio Via Rovido Via Alpini

punto 360005 punto 360006 punto 360007

Data controllo (gg.mm) 09.02 29.03 05.04 10.05 26.07 27.09 09.02 29.03 10.05 26.07 27.09 09.02 29.03 05.04 10.05 26.07 27.09

Alluminio mg/l <0,01 <0,02 0,01 <0,02 0,01 <0,02

Ammoniaca mg/l <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2

Cadmio �g/l <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5 <0,5

Cloro residuo mg/l <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 <0,1

Cloruri mg/l 5 5 8 5 6 5

Conducibilità �S/cm 288 284 284 289 282 287 336 376 319 336 335 264 265 265 260 258 262

Cromo totale �g/l 3 2 1 3 2 2

Durezza totale °F 14,8 15,3 20,4 19,7 13,4 14,1

Ferro �g/l <20 <20 26 <20 <20 <20

Manganese �g/l <1 <1 <1 <1 3 3

Nitrati mg/l 3 9 11 9 9 9 2 11 8 8 8 4 10 10 10 10 10

Nitriti mg/l <0,02 <0,02 <0,02 <0,02 <0,02 <0,02

Ossidabilità mg/l <0,4 <0,4 <0,4 <0,4 <0,4 <0,4

pH 7,9 7,6 7,8 7,9 7,4 7,8 7,7 7,5 7,8 7,5 7,6 7,8 7,6 7,6 7,9 7,4 7,7

Residuo fisso a 180°C mg/l 213 215 282 251 199 196

Sodio mg/l 6 6 7 7 7 7

Solfati mg/l 9 9 19 12 13 13 Dati ASL (2004)

Fondazione Lombardia per l'Ambiente Rapporto sullo Stato dell’Ambiente dei Comuni di Buccinasco, Cesano Boscone e Corsico

Capitolo 2 – Le acque ________________________________________________________________________________

75

Tabella 2.31. Analisi chimiche per il Comune di Buccinasco relative all’anno 2004. Comune di Buccinasco Via Romagna Via Palermo

Analisi ASL / Anno 2004 punto 360008 punto 360010 punto 360009

Data controllo (gg.mm) 09.02 05.04 10.05 26.07 27.09 23.11 09.02 05.04 10.05 26.07 27.09 23.11 09.02 05.04 10.05 26.07 27.09

Ammoniaca mg/l <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2

Cloro residuo mg/l <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 <0,1

Cloruri mg/l 7 7 9 9 9

Conducibilità �S/cm 350 351 344 336 344 405 369 375 366 371 365 413 436 451 340 349 345

Durezza totale °F 20,2 20,2 20,8 20,8 19,5

Nitrati mg/l 4 10 11 11 11 10 4 11 12 11 12 11 4 11 11 11 12

Ossidabilità mg/l <0,4 <0,4 <0,4 <0,4 <0,4

pH 7,8 7,7 7,9 7,5 7,7 7,8 7,7 7,9 7,8 7,3 7,6 7,7 7,7 7,7 7,8 7,4 7,7

Residuo fisso a 180°C mg/l 258 304 274 310 259

Sodio mg/l 7 7 6 6 8

Solfati mg/l 19 19 22 21 24 Dati ASL (2004)

Fondazione Lombardia per l'Ambiente Rapporto sullo Stato dell’Ambiente dei Comuni di Buccinasco, Cesano Boscone e Corsico

Capitolo 2 – Le acque ________________________________________________________________________________

76

Tabella 2.32. Analisi microbiologiche per il Comune di Buccinasco relative all’anno 2003.

Punto Data controllo

gg.mm Coli totali

ufc/ml Coli fecali

ufc/ml Streptococchi

ufc/ml Carica a 36°

ufc/ml Carica a 22°

ufc/ml

20.01 0 0 0 0 0

17.03 0 0 0 0 0

12.05 0 0 0 0 1

07.07 0 0 0 0 0

01.09 0 0 0 0 5

Via Lario 360002

27.10 0 0 0 0 0

20.01 0 0 0 0 0

17.03 0 0 0 0 0

12.05 0 0 0 0 0

07.07 0 0 0 0 0

01.09 0 0 0 0 0

Via Di Vittorio 360003

27.10 0 0 0 0 0

20.01 0 0 0 0 0

17.03 0 0 0 0 0

12.05 0 0 0 0 0

07.07 0 0 0 0 0

01.09 0 0 0 0 2

Via Marzabotto 360004

27.10 0 0 0 0 0

20.01 0 0 0 0 0

17.03 0 0 0 0 5

12.05 0 0 0 0 0

07.07 0 0 0 0 0

01.09 0 0 0 0 0

Via Lazio 360005

27.10 0 0 0 0 0

20.01 0 0 0 0 0

17.03 0 0 0 0 0

12.05 0 0 0 0 188

07.07 0 0 0 0 0

01.09 0 0 0 8 86

Via Rovido 360006

27.10 0 0 0 0 0 Dati ASL (2003)

Fondazione Lombardia per l'Ambiente Rapporto sullo Stato dell’Ambiente dei Comuni di Buccinasco, Cesano Boscone e Corsico

Capitolo 2 – Le acque ________________________________________________________________________________

77

Tabella 2.33. Analisi microbiologiche per il Comune di Buccinasco relative all’anno 2003.

Punto Data controllo

gg.mm Coli totali

ufc/ml Coli fecali

ufc/ml Streptococchi

ufc/ml Carica a 36°

ufc/ml Carica a 22°

ufc/ml

20.01 0 0 0 0 0

17.03 0 0 0 0 0

12.05 0 0 0 0 0

07.07 0 0 0 0 0

01.09 0 0 0 0 0

Via Alpini 360007

27.10 0 0 0 0 0

27.01 0 0 0 0 0

24.03 0 0 0 0 0

19.05 0 0 0 0 0

14.07 0 0 0 0 0

08.09 0 0 0 0 0

360008

10.11 0 0 0 0 0

27.01 0 0 0 0 0

24.03 0 0 0 0 0

19.05 0 0 0 0 2

14.07 0 0 0 0 0

08.09 0 0 0 0 0

Via Romagna

360010

10.11 0 0 0 0 0

20.01 0 0 0 0 0

17.03 0 0 0 0 0

12.05 0 0 0 0 0

07.07 0 0 0 0 0

01.09 0 0 0 1 0

Via Palermo 360009

27.10 0 0 0 0 0

27.01 0 0 0

24.03 0 0 0 Via Mille (rete) 36R001

19.05 0 0 0

27.01 0 0 0

24.03 0 0 0 Via Indipendenza (rete) 36R002

19.05 0 0 0 Dati ASL (2003)

Fondazione Lombardia per l'Ambiente Rapporto sullo Stato dell’Ambiente dei Comuni di Buccinasco, Cesano Boscone e Corsico

Capitolo 2 – Le acque ________________________________________________________________________________

78

Tabella 2.34. Analisi chimiche per il Comune di Buccinasco relative all’anno 2003. Via Lazio Via Rovido Via Alpini

punto 360005 punto 360006 punto 360007

Data controllo (gg.mm) 20.01 17.03 12.05 07.07 01.09 27.10 20.01 17.03 12.05 07.07 01.09 27.10 20.01 17.03 12.05 07.07 01.09 27.10

Alluminio mg/l <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2

Ammoniaca mg/l

Calcio mg/l 39 40 39 44 51 46 47 49 47 53 66 62 36 37 36 40 48 37

Cadmio �g/l <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 <0,1

Cloruri mg/l 3 3 3 5 4 5 3 3 3 5 5 7 4 4 4 5 5 4

Conducibilità �S/cm 332 407 272 279 291 305 382 328 450 324 362 400 328 256 253 267 272 266

Cromo totale �g/l 3 2 3 3 2 2 2 2 2

Durezza totale °F 13,9 13,9 17,7 16,7 16,7 22,7 12,7 12,7 16,5

Ferro �g/l <20 <20 <20 <20 <20 <20 <20 <20 <20

Fosforo �g/l <1000 <1000 <1000 <1000 <1000 <1000 <1000 <1000

Magnesio mg/l 10 10 12 12 12 15 9 9 11

Nitrati mg/l 7 7 7 9 9 8 6 6 5 8 8 8 8 8 7 10 110 8

Nitriti mg/l <0,02 <0,02 <0,02 <0,02 <0,02 <0,02 <0,02 <0,02 <0,02 <0,02 <0,02 <0,02 <0,02 <0,02 <0,02 <0,02 <0,02 <0,02

Ossidabilità mg/l <0,4 <0,4 <0,4 <0,4 <0,4 <0,4 <0,4 <0,4 <0,4 <0,4 <0,4 <0,4 <0,4 <0,4 <0,4 <0,4 <0,4 <0,4

Piombo �g/l <1 <1 <1 <1 <1 1 <1 <1 <1

pH 7,4 7,7 7,6 7,7 7,4 7,4 7,5 7,7 7,5 7,6 7,3 7,2 7,4 7,8 7,5 7,7 7,3 7,3

Residuo fisso a 180°C mg/l 249 204 218 286 337 272 246 190 204

Solfati mg/l 7 7 9 7 6 16 12 9 14

Solventi �g/l <1 <1 <1 <1 1 8 6 6 8

Cloroformio �g/l <1 <1 <1 <1 <1 <1 2 2 2

Freon 113 �g/l <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1

Metil cloroformio �g/l <1 <1 <1 <1 <1 1 <1 <1 <1

Tetracloruro di carbonio �g/l <1 <1 <1 <1 <1 1 <1 <1 <1

Triclorofluorometano �g/l <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1

Tricloroetilene �g/l <1 <1 <1 <1 1 7 2 2 3

Tetracloroetilene �g/l <1 <1 <1 <1 <1 <1 2 2 3 Dati ASL (2003)

Fondazione Lombardia per l'Ambiente Rapporto sullo Stato dell’Ambiente dei Comuni di Buccinasco, Cesano Boscone e Corsico

Capitolo 2 – Le acque ________________________________________________________________________________

79

Tabella 2.35. Analisi chimiche per il Comune di Buccinasco relative all’anno 2003. Via Lario Via Di Vittorio Via Marzabotto

360002 360003 360004

Data controllo (gg.mm) 20.01 17.03 12.05 07.07 01.09 27.10 20.01 17.03 12.05 07.07 01.09 27.10 20.01 17.03 12.05 07.07 01.09 27.10

Ammoniaca mg/l <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2

Calcio mg/l 77 79 76 82 93 77 64 66 65 69 81 68 42 43 43 49 57 46

Cadmio �g/l <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 <0,1

Cloruri mg/l 15 15 16 21 18 15 9 9 10 13 12 11 5 5 5 7 6 5

Conducibilità �S/cm 571 501 490 494 503 479 479 281 419 425 435 427 351 293 295 317 444 320

Cromo totale �g/l 3 2 2 3 2 2 3 2 2

Durezza totale °F 25,4 25,6 30,2 21,3 22,0 26,8 14,2 14,9 19,2

Ferro �g/l <20 <20 <20 <20 <20 <20 <20 <20 <20

Fosforo �g/l <1000 <1000 <1000 <1000 <1000 <1000 <1000 <1000 <1000

Magnesio mg/l 15 16 17 13 14 16 9 10 12

Nitrati mg/l 20 20 20 26 22 18 11 12 12 15 15 11 8 8 7 10 9 8

Nitriti mg/l <0,02 <0,02 <0,02 <0,02 <0,02 <0,02 <0,02 <0,02 <0,02 <0,02 <0,02 <0,02 <0,02 <0,02 <0,02 <0,02 <0,02 <0,02

Ossidabilità mg/l <0,4 <0,4 <0,4 <0,4 <0,4 <0,4 <0,4 <0,4 <0,4 <0,4 <0,4 <0,4 <0,4 <0,4 <0,4 <0,4 <0,4 <0,4

Piombo �g/l <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1

pH 7,5 7,3 7,3 7,5 7,2 7,2 7,3 7,9 7,4 7,5 7,2 7,2 7,3 7,8 7,5 7,6 7,3 7,3

Residuo fisso a 180°C mg/l 428 367 377 359 314 326 263 221 333

Solfati mg/l 41 40 43 34 34 39 16 16 21

Solventi �g/l 3 2 2 1 2 4 3 <1 1

Cloroformio �g/l 1 <1 <1 <1 <1 1 2 <1 <1

Freon 113 �g/l 1 <1 <1 <1 <1 <1 1 <1 <1

Metil cloroformio �g/l <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1

Tetracloruro di carbonio �g/l <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1

Triclorofluorometano �g/l <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1

Tricloroetilene �g/l 1 1 11 <1 1 1 <1 <1 <1

Tetracloroetilene �g/l 1 1 1 1 1 2 <1 <1 1 Dati ASL (2003)

Fondazione Lombardia per l'Ambiente Rapporto sullo Stato dell’Ambiente dei Comuni di Buccinasco, Cesano Boscone e Corsico

Capitolo 2 – Le acque ________________________________________________________________________________

80

Tabella 2.36. Analisi chimiche per il Comune di Buccinasco relative all’anno 2003. Comune di Buccinasco Via Romagna Via Palermo

Analisi ASL / Anno 2003 punto 360008 punto 360010 punto 360009

Data controllo (gg.mm) 27.01 24.03 19.05 14.07 08.09 10.11 27.01 24.03 19.05 14.07 08.09 10.11 20.01 17.03 12.05 07.07 01.09

Arsenico �g/l <5

Ammoniaca mg/l <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2

Calcio mg/l 50 53 50 54 49 52 56 59 55 61 54 57 49 50 50 52 64

Cadmio �g/l <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 <0,1

Cianuri �g/l <10

Cloruri mg/l 7 3 6 7 6 6 6 4 8 9 7 7 6 7 6 9 8

Conducibilità �S/cm 293 332 446 353 383 358 354 356 553 373 393 391 400 329 338 329 347

Cromo totale �g/l 3 3 4 2 3 3 4 3 3

Durezza totale °F 17,4 17,8 16,8 18,9 19,1 18,0 16,8 17,4 21,3

Ferro �g/l <20 <20 <20 <20 <20 <20 <20 <20 <20

Fosforo �g/l <1000 <1000 <1000 <1000 <1000 <1000 <1000 <1000

Magnesio mg/l 12 13 11 12 13 11 11 12 13

Mercurio �g/l <0,5

Nitrati mg/l 10 5 8 9 9 8 9 5 10 10 10 10 9 9 7 11 11

Nitriti mg/l <0,02 <0,02 <0,02 <0,02 <0,02 <0,02 <0,02 <0,02 <0,02 <0,02 <0,02 <0,02 <0,02 <0,02 <0,02 <0,02 <0,02

Ossidabilità mg/l <0,4 <0,4 <0,4 <0,4 <0,4 <0,4 <0,4 <0,4 <0,4 <0,4 <0,4 <0,4 <0,4 <0,4 <0,4 <0,4 <0,4

Piombo �g/l <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1

pH 7,6 7,7 7,7 7,7 7,6 7,4 7,6 7,6 7,9 7,6 7,5 7,3 7,4 7,8 6,9 7,7 7,4

Residuo fisso a 180°C mg/l 220 334 287 265 415 295 300 253 260

Solfati mg/l 20 15 17 18 20 22 18 15 23

Solventi �g/l <1 <1 1 <1 1 1 1 <1 1

Cloroformio �g/l <1 <1 <1 <1 <1 <1 1 <1 <1

Freon 113 �g/l <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1

Metil cloroformio �g/l <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1

Tetracloruro di carbonio �g/l <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1

Triclorofluorometano �g/l <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1

Tricloroetilene �g/l <1 <1 1 <1 1 1 <1 <1 1

Tetracloroetilene �g/l <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1

IPA �g/l <0,01 Dati ASL (2003)

Fondazione Lombardia per l'Ambiente Rapporto sullo Stato dell’Ambiente dei Comuni di Buccinasco, Cesano Boscone e Corsico

Capitolo 2 – Le acque ________________________________________________________________________________

81

Tabella 2.37. Analisi microbiologiche per il Comune di Cesano Boscone relative all’anno 2004.

Punto Data controllo

gg.mm E. coli ufc/ml

Enterococchi ufc/ml

Coliformi ufc/ml

Carica a 36° ufc/ml

Carica a 22° ufc/ml

Carica a 37° ufc/ml

12.01 0 0 0 0 0 0 740001

08.03 0 0 0 0 0 0

12.01 0 0 0 0 0 0 Via Kennedy

740002 08.03 0 0 0 0 0 0

740003 08.03 0 0 0 0 0 0 Quartiere Tessera

740005 08.03 0 0 0 0 0 0

12.01 0 0 0 0 0 0 740004

08.03 0 0 0 0 0 0

12.01 0 0 0 0 0 0 Praris

740006 08.03 0 0 0 0 0 0

12.01 0 0 0 0 0 0

08.03 0 0 0 0 0 0

03.05 0 0 0 0 0 0

05.07 0 0 0 0 0 0

19.07 0 0 0 0 0 0

06.09 0 0 0 5 0 0

Via Roma 740007

25.10 0 0 0 0 0 0

12.01 0 0 0 0 0 0

08.03 0 0 0 0 0 0

03.05 0 0 0 19 0 0

05.07 0 0 0 0 0 0

06.09 0 0 0 44 0 0

Via Vespucci 740064

25.10 0 0 0 0 0 0 Dati ASL (2004)

Fondazione Lombardia per l'Ambiente Rapporto sullo Stato dell’Ambiente dei Comuni di Buccinasco, Cesano Boscone e Corsico

Capitolo 2 – Le acque ________________________________________________________________________________

82

Tabella 2.38. Analisi chimiche per il Comune di Cesano Boscone relative all’anno 2004. Via Kennedy Quartiere Tessera/Via Sturzo

Punto 74001 Punto 74002 Punto 74003 Punto 74005

Data controllo (gg.mm) 12.01 08.03 05.07 19.07 25.10 12.01 08.03 05.07 25.10 08.03 05.07 25.10 08.03 25.10

Ammoniaca mg/l <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2

Cloro residuo mg/l <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 <0,1

Conducibilità �S/cm 380 506 533 529 516 457 540 533 536 506 487 503 498 502

Nitrati mg/l 16 41 29 31 26 22 30 29 27 25 24 23 26 21

pH 7,8 7,4 7,4 7,5 7,7 7,9 7,4 7,4 7,5 7,4 7,5 7,7 7,5 7,5

Bromoformio �g/l <1 <1 <1 <1 <1

Bromodiclorometano �g/l <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1

Cloroformio �g/l 1 4 2 2 2 4 2 1 3 1 4 <1

Dibromoclorometano �g/l <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1

Freon 113 �g/l <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1

Metil cloroformio �g/l <1 1 <1 <1 1 1 1 1 1 1 1 <1

1,2 dicloroetano �g/l <1 <1

1,1,2,2,tetracloroetano �g/l <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1

Triclorofluorometano �g/l <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1

Tricloroetilene �g/l 1 3 2 2 2 3 3 1 2 3 1 1

Tetracloroetilene �g/l 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 <1 1 Dati ASL (2004)

Fondazione Lombardia per l'Ambiente Rapporto sullo Stato dell’Ambiente dei Comuni di Buccinasco, Cesano Boscone e Corsico

Capitolo 2 – Le acque ________________________________________________________________________________

83

Tabella 2.39. Analisi chimiche per il Comune di Cesano Boscone relative all’anno 2004. Praris Via Roma

punto 74004 punto 74006 punto 74007

Data controllo (gg.mm) 12.01 08.03 05.07 25.10 12.01 08.03 05.07 19.07 25.10 12.01 08.03 03.05 05.07 19.07 06.09 25.10

Alluminio mg/l <0,01 <0,02

Ammoniaca mg/l <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2

Cadmio �g/l <0,5 <0,5

cloro residuo mg/l <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 <0,1

Cloruri mg/l 10 8

Conducibilità �S/cm 424 435 425 431 440 453 445 455 451 348 453 353 351 357 375 358

Cromo totale �g/l 4 5

Durezza totale °F 19 19,8

Ferro �g/l <20 <20

Manganese �g/l <1 <1

Nichel �g/l <1 <1

Nitrati mg/l 18 19 19 18 22 23 23 24 21 13 14 16 14 15 14 13

Nitriti mg/l <0,02 <0,02

Ossidabilità mg/l <0,4 <0,4

pH 7,9 7,7 7,6 7,7 7,8 7,6 7,6 7,7 7,7 7,8 7,6 7,8 7,7 7,6 7,5 7,7

Piombo �g/l <3 <3

Rame �g/l <1 3

Residuo fisso a 180°C mg/l 267 268

Selenio �g/l <10 <5

Sodio mg/l 5 7

Solfati mg/l 17 16

Vanadio �g/l 1 1

Bromoformio �g/l <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1

Bromodiclorometano �g/l <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1

Dibromoclorometano �g/l <1 <1 <1 <1

Freon 113 �g/l <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1

Metil cloroformio �g/l <1 <1 <1 1 1 <1 <1 <1 <1 <1 <1

1,1,2,2,tetracloroetano �g/l <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1

Triclorofluorometano �g/l <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1

Tricloroetilene �g/l 1 2 2 1 2 1 2 2 3 2 4

Tetracloroetilene �g/l <1 <1 1 <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1 Dati ASL (2004)

Fondazione Lombardia per l'Ambiente Rapporto sullo Stato dell’Ambiente dei Comuni di Buccinasco, Cesano Boscone e Corsico

Capitolo 2 – Le acque ________________________________________________________________________________

84

Tabella 2.40. Analisi chimiche per il Comune di Cesano Boscone relative all’anno 2004. Via Vespucci

punto 740064

Data controllo (gg.mm) 12.01 08.03 08.03 03.05 05.07 06.09 25.10

Alluminio mg/l <0,02

Ammoniaca mg/l <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2

Cadmio �g/l <0,5

Cloro residuo mg/l <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 <0,1

Cloruri mg/l 10

Conducibilità �S/cm 394 506 390 396 394 421 395

Cromo totale �g/l 4

Durezza totale °F 22

Ferro �g/l <20

Manganese �g/l <1

Nichel �g/l <1

Nitrati mg/l 15 41 15 18 16 16 14

Nitriti mg/l <0,02

Ossidabilità mg/l <0,4

pH 7,8 7,4 7,6 7,7 7,7 7,5 7,7

Piombo �g/l <3

Rame �g/l 1

Residuo fisso a 180°C mg/l 296

Selenio �g/l <5

Sodio mg/l 8

Solfati mg/l 16

Vanadio �g/l 1

Bromoformio �g/l <1 <1 <1 <1

Bromodiclorometano �g/l <1 <1 <1 <1

Dibromoclorometano �g/l <1 <1 <1 <1

Freon 113 �g/l <1 <1 <1 <1

Metil cloroformio �g/l <1 1 1 <1

1,1,2,2,tetracloroetano �g/l <1 <1 <1 <1

Triclorofluorometano �g/l <1 <1 <1 <1

Tricloroetilene �g/l <1 1 1 1

Tetracloroetilene �g/l <1 1 <1 <1 Dati ASL (2004)

Fondazione Lombardia per l'Ambiente Rapporto sullo Stato dell’Ambiente dei Comuni di Buccinasco, Cesano Boscone e Corsico

Capitolo 2 – Le acque ________________________________________________________________________________

85

Tabella 2.41. Analisi microbiologiche per il Comune di Cesano Boscone relative all’anno 2003.

Punto Data controllo

gg.mm Coli Totali

ufc/ml Coli fecali

ufc/ml Streptococchi

ufc/ml Carica a 36°

ufc/ml Carica a 22°

ufc/ml

27.01 0 0 0 0 0

24.03 0 0 0 0 0

19.05 0 0 0 0 0

14.07 0 0 0 0 0

08.09 0 0 0 0 1

740001

17.11 0 0 0 0 0

27.01 0 0 0 0 0

24.03 0 0 0 0 0

19.05 0 0 0 0 0

14.07 0 0 0 0 0

08.09 0 0 0 0 0

Via Kennedy

740002

17.11 0 0 0 0 0

03.02 0 0 0 1 0

31.03 0 0 0 0 0

21.07 0 0 0 0 0

15.09 0 0 0 0 0

740004

10.11 0 0 0 0 0

03.02 0 0 0 2 0

31.03 0 0 0 0 0

21.07 0 0 0 0 0

15.09 0 0 0 0 0

Praris

740006

10.11 0 0 0 0 0

03.02 0 0 0 0 0

31.03 0 0 0 740003

15.09 0 0 0

03.02 0 0 0 0 0

24.03 0 0 0 0 0

21.07 0 0 0 0 0

15.09 0 0 0 1 0

Quartiere Tessera

0740005

10.11 0 0 0 0 0 Dati ASL (2003)

Fondazione Lombardia per l'Ambiente Rapporto sullo Stato dell’Ambiente dei Comuni di Buccinasco, Cesano Boscone e Corsico

Capitolo 2 – Le acque ________________________________________________________________________________

86

Tabella 2.42. Analisi microbiologiche per il Comune di Cesano Boscone relative all’anno 2003.

Punto Data controllo

gg.mm Coli Totali (ufc/ml) Coli fecali (ufc/ml) Streptococchi (ufc/ml) Carica a 36° ufc/ml Carica a 22° ufc/ml

10.02 0 0 0 0 0

07.04 4 0 0 0 0

21.07 0 0 0 0 0

15.09 0 0 0 0 0

Via Roma 740007

17.11 0 0 1 0 0

10.02 0 0 0 0 0

07.04 0 0 0 0 0

14.07 0 0 0 0 0

15.09 0 0 0 0 1

Via Vespucci 740064

17.11 0 0 0 0 2

10.02 0 0 0 Via Pogliani (rete) 74R001

07.04 0 0 0

10.02 0 0 0 Via Libertà (rete) 74R002

07.04 0 0 0

21.07 0 0 4 Fontanella Parco Pertini 74R003

17.11 0 0 0 Dati ASL (2003)

Fondazione Lombardia per l'Ambiente Rapporto sullo Stato dell’Ambiente dei Comuni di Buccinasco, Cesano Boscone e Corsico

Capitolo 2 – Le acque ________________________________________________________________________________

87

Tabella 2.43. Analisi chimiche per il Comune di Cesano Boscone relative all’anno 2003. Via Kennedy

punto 74001 punto 74002

Data controllo (gg.mm) 27.01 24.03 19.05 14.07 08.09 17.11 27.01 24.03 19.05 14.07 08.09 17.11

Ammoniaca mg/l <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2

Cadmio �g/l <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 <0,1

Calcio mg/l 85 79 64 90 80 87 81 89 84 90 80 88

Cloruri mg/l 18 7 18 24 21 22 3 23 20 23 21 22

Conducibilità �S/cm 554 479 543 550 564 542 545 532 428 551 569 543

Cromo totale �g/l 2 2 2 2 2 2

Durezza totale °F 26,2 28 25,8 26,4 28 25,8

Ferro �g/l <20 <20 <20 <20 <20 <20

Fosforo �g/l <1000 <1000 <1000 <1000 <1000 <1000

Magnesio mg/l 11 17 14

Nitrati mg/l 26 8 27 28 26 28 4 27 28 28 28 28

Nitriti mg/l <0,02 <0,02 <0,02 <0,02 <0,02 <0,02 <0,02 <0,02 <0,02 <0,02 <0,02 <0,02

Ossidabilità mg/l <0,4 <0,4 <0,4 <0,4 <0,4 <0,4 <0,4 <0,4 <0,4 <0,4 <0,4 <0,4

pH 7,4 7,4 7,8 7,4 7,5 7,4 7,4 7,4 7,7 7,5 7,4 7,5

Piombo �g/l <1 <1 <1 <1 <1 <1

Residuo fisso a 180°C mg/l 415 407 423 409 321 427

Solventi �g/l 4 6 8 4 6 8

Solfati mg/l 36 36 37 9 35 37

Cloroformio �g/l 1 2 2 2 2 2

Freon 113 �g/l <1 <1 1 <1 <1 1

Metil cloroformio �g/l 1 1 1 1 1 1

Tetracloruro di carbonio �g/l <1 <1 <1 <1 <1 <1

Triclorofluorometano �g/l <1 <1 <1 <1 <1 <1

Tricloroetilene �g/l 2 2 3 2 2 3

Tetracloroetilene �g/l <1 1 1 <1 1 1 Dati ASL (2003)

Fondazione Lombardia per l'Ambiente Rapporto sullo Stato dell’Ambiente dei Comuni di Buccinasco, Cesano Boscone e Corsico

Capitolo 2 – Le acque ________________________________________________________________________________

88

Tabella 2.44. Analisi chimiche per il Comune di Cesano Boscone relative all’anno 2003. Quartiere Tessera/Via Sturzo

punto 74003 punto 74005

Data controllo (gg.mm) 03.02 31.03 15.09 10.11 03.02 24.03 21.07 15.09 10.11

Ammoniaca mg/l <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2

Arsenico �g/l <5

Cadmio �g/l <0,1 <0,1 <0,1

Calcio mg/l 75 76 71 73 72 79 75 71 73

Cianuri �g/l <10

Cloruri mg/l 17 18 19 18 15 17 20 18 17

Cromo totale �g/l 2 2 2

Durezza totale °F 25,7 26,8 24,3 25 21,7

Ferro �g/l <20 <20 <20 <20 <20

Fosforo �g/l <1000 <1000 <1000 <1000 <1000

Magnesio mg/l 17 19 16 17 17

Mercurio �g/l <0,5

Nitrati mg/l 22 23 24 22 20 22 24 23 20

Nitriti mg/l <0,02 <0,02 <0,02 <0,02 <0,02 <0,02 <0,02 <0,02 <0,02

Ossidabilità mg/l <0,4 <0,4 <0,4 <0,4 <0,4 <0,4 <0,4 <0,4 <0,4

pH 7,5 7,3 7,3 7,2 7,4 7,4 7,6 7,4 7,2

Piombo �g/l <1 <1 <1

Residuo fisso a 180°C mg/l 374 387 378 359 378

Solventi �g/l 1 7 6 1 5

Solfati mg/l 34 33 35 33 36

Cloroformio �g/l <1 2 1 <1 1

Freon 113 �g/l <1 <1 <1 <1 <1

Metil cloroformio �g/l <1 1 1 <1 1

Tetracloruro di carbonio �g/l <1 <1 <1 <1 <1

Triclorofluorometano �g/l <1 <1 <1 <1 <1

Tricloroetilene �g/l <1 3 3 1 2

Tetracloroetilene �g/l 1 1 1 <1 1

IPA �g/l <0,01 Dati ASL (2003)

Fondazione Lombardia per l'Ambiente Rapporto sullo Stato dell’Ambiente dei Comuni di Buccinasco, Cesano Boscone e Corsico

Capitolo 2 – Le acque ________________________________________________________________________________

89

Tabella 2.45. Analisi chimiche per il Comune di Cesano Boscone relative all’anno 2003. Praris Via Roma

punto 74004 punto 74006 punto 74007

Data controllo (gg.mm) 03.02 31.03 21.07 15.09 10.11 03.02 31.03 21.07 15.09 10.11 10.02 07.04 21.07 15.09 17.11

Ammoniaca mg/l <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2

Arsenico �g/l <5

Cadmio �g/l <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 <0,1

Calcio mg/l 62 64 63 61 63 64 64 66 61 64 52 55 54 50 53

Cianuri �g/l <10

Cloruri mg/l 9 10 11 13 10 13 11 16 13 13 7 7 8 7 7

Conducibilità �S/cm 355 410 369 368 351

Cromo totale �g/l 2 2 2 2 3 3

Durezza totale °F 21,7 21,8 22,6 21,8 17,9 17,4

Ferro �g/l <20 <20 <20 <20 <20 <20

Fosforo �g/l <1000 <1000 <1000 <1000 <1000 <1000

Magnesio mg/l 15 16 16 16 12 12

Mercurio �g/l <0,5

Nitrati mg/l 16 16 18 21 16 21 17 24 21 20 13 13 14 14 12

Nitriti mg/l <0,02 <0,02 <0,02 <0,02 <0,02 <0,02 <0,02 <0,02 <0,02 <0,02 <0,02 <0,02 <0,02 <0,02 <0,02

Ossidabilità mg/l <0,4 <0,4 <0,4 <0,4 <0,4 <0,4 <0,4 <0,4 <0,4 <0,4 <0,4 <0,4 <0,4 <0,4 <0,4

pH 7,5 7,4 7,5 7,5 7,3 7,5 7,4 7,6 7,5 7,3 7,7 7,6 7,6 7,5 7,7

Piombo �g/l <1 <1 <1 <1 <1 <1

Residuo fisso a 180°C mg/l 312 344 332 340 266 276

Solventi �g/l 2 3 1 3 3 5

Solfati mg/l 19 27 27 27 14 15

Cloroformio �g/l 1 1 <1 1 1 1

Freon 113 �g/l <1 <1 <1 <1 <1 <1

Metil cloroformio �g/l <1 <1 <1 <1 <1 <1

Tetracloruro di carbonio �g/l <1 <1 <1 <1 <1 <1

Triclorofluorometano �g/l <1 <1 <1 <1 <1 <1

Tricloroetilene �g/l 1 2 1 2 2 4

Tetracloroetilene �g/l <1 <1 <1 <1 <1 <1

IPA �g/l <0,01 Dati ASL (2003)

Fondazione Lombardia per l'Ambiente Rapporto sullo Stato dell’Ambiente dei Comuni di Buccinasco, Cesano Boscone e Corsico

Capitolo 2 – Le acque ________________________________________________________________________________

90

Tabella 2.46. Analisi chimiche per il Comune di Cesano Boscone relative all’anno 2003. Comune di Cesano Boscone Via Vespucci Via Pogliani (rete) Via Libertà (rete) Fontanella Parco Pertini

Analisi ASL / Anno 2003 punto 740064 punto 74R001 punto 74R002 punto 74R003

Data controllo (gg.mm) 10.02 07.04 14.07 15.09 17.11 10.02 07.04 10.02 07.04 21.07 17.11

Ammoniaca mg/l <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2

Cadmio �g/l <0,1 <0,1

Calcio mg/l 55 59 59 55 58

Cloruri mg/l 7 9 11 10 10 7 10 11 11 13 11

Conducibilità �S/cm 385 380 407 404 384 357 409 421 351 441 410

Cromo totale �g/l 2 3

Durezza totale °F 19,9 19,9

Ferro �g/l <20 <20

Fosforo �g/l <1000 <1000

Magnesio mg/l 15 15

Nitrati mg/l 14 14 14 16 14

Nitriti mg/l <0,02 <0,02 <0,02 <0,02 <0,02

Ossidabilità mg/l <0,4 <0,4 <0,4 <0,4 <0,4

pH 7,6 7,6 7,6 7,5 7,5 7,7 7,5 7,6 7,5 7,5 7,5

Piombo �g/l <1 <1

Residuo fisso a 180°C mg/l 289 303

Solventi �g/l <1 2

Solfati mg/l 13 16

Cloroformio �g/l <1 1

Freon 113 �g/l <1 <1

Metil cloroformio �g/l <1 <1

Tetracloruro di carbonio �g/l <1 <1

Triclorofluorometano �g/l <1 <1

Tricloroetilene �g/l <1 1

Tetracloroetilene �g/l <1 <1 Dati ASL (2003)

Fondazione Lombardia per l'Ambiente Rapporto sullo Stato dell’Ambiente dei Comuni di Buccinasco, Cesano Boscone e Corsico

Capitolo 2 – Le acque ________________________________________________________________________________

91

Tabella 2.47. Analisi microbiologiche per il Comune di Corsico relative all’anno 2004.

Punto Data controllo

gg.mm E. coli ufc/ml

Enterococchi ufc/ml

Coliformi ufc/ml

Carica a 22° ufc/ml

Carica a 37° ufc/ml

23.02 0 0 0 0 0

19.04 0 0 0 0 0

28.06 0 0 0 2 0

02.08 0 0 0 0 0

18.10 0 0 0 0 0

Quartiere La Guardia 930001

13.12 0 0 0 0 0

23.02 0 0 0 0 0

19.04 0 0 0 0 0

28.06 0 0 0 0 0

02.08 0 0 0 0 0

18.10 0 0 0 0 0

Via Libertà 930097

13.12 0 0 0 0 0

23.02 0 0 0 0 0

19.04 0 0 0 0 0

28.06 0 0 0 0 1

02.08 0 0 0 0 0

18.10 0 0 0 0 0

Via XXIV Maggio 930098

13.12 0 0 0 0 0

23.02 0 0 0 0 0

19.04 0 0 0 0 0

28.06 0 0 0 0 1

02.08 0 0 0 0 0

18.10 0 0 0 0 0

Via Liberazione 930099

13.12 0 0 0 0 0

23.02 0 0 0 0 4

19.04 0 0 0 0 0

28.06 0 0 0 0 0

02.08 0 0 0 0 0

18.10 0 0 0 0 0

Via Fermi 930100

13.12 0 0 0 0 0 Dati ASL (2004)

Fondazione Lombardia per l'Ambiente Rapporto sullo Stato dell’Ambiente dei Comuni di Buccinasco, Cesano Boscone e Corsico

Capitolo 2 – Le acque ________________________________________________________________________________

92

Tabella 2.48. Analisi microbiologiche per il Comune di Corsico relative all’anno 2004. Quartiere La Guardia Via Libertà

punto 93001 punto 930097

Data controllo (gg.mm) 23.02 19.04 28.06 02.08 18.10 13.12 23.02 19.04 28.06 02.08 18.10 13.12

Alluminio mg/l <0,02 <0,02 <0,02

Ammoniaca mg/l <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2

Cadmio �g/l <0,5 <0,5 <0,5

Cloro residuo mg/l <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 <0,1

Cloruri mg/l 12 11 14

Conducibilità �S/cm 596 447 449 481 464 498 475 470 498 472 481 525

Cromo totale �g/l 4 5 4

Durezza totale °F 26,3 25,5 25,3

Ferro �g/l <20 <20 <20

Manganese �g/l <1 <1 <1 <1

Nichel �g/l <1 <1 <1

Nitrati mg/l 14 14 16 16 13 14 22 21 23 22 19 21

Nitriti mg/l <0,02 <0,02 <0,02

Ossidabilità mg/l <0,4 <0,4 <0,4

pH 7,5 7,6 7,7 7,6 7,7 7,5 7,4 7,4 7,6 7,4 7,1 7,4

Piombo �g/l <3 <3 <3

Rame �g/l <1 <1 <1

Residuo fisso a 180°C mg/l 348 373 394

Selenio �g/l <5 <5 <5

Sodio mg/l 5 5 11

Solfati mg/l 29 26 37

Vanadio �g/l 2 <1 <1

Bromoformio �g/l <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1

Cloroformio �g/l <1 1 1 1 1 2 3

Bromodiclorometano �g/l <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1

Dibromoclorometano �g/l <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1

Freon 113 �g/l <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1

Metil cloroformio �g/l <1 1 <1 <1 <1 <1 <1

1,1,2,2,tetracloroetano <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1

Fondazione Lombardia per l'Ambiente Rapporto sullo Stato dell’Ambiente dei Comuni di Buccinasco, Cesano Boscone e Corsico

Capitolo 2 – Le acque ________________________________________________________________________________

93

Triclorofluorometano �g/l <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1

Tricloroetilene �g/l 2 4 3 3 1 2 3

Tetracloroetilene �g/l <1 1 <1 <1 6 7 5 Dati ASL (2004)

Fondazione Lombardia per l'Ambiente Rapporto sullo Stato dell’Ambiente dei Comuni di Buccinasco, Cesano Boscone e Corsico

Capitolo 2 – Le acque ________________________________________________________________________________

94

Tabella 2.49. Analisi chimiche per il Comune di Corsico relative all’anno 2004. Via XXIV Maggio Via Liberazione

930098 930099

Data controllo (gg.mm) 23.02 19.04 28.06 02.08 18.10 13.12 23.02 19.04 28.06 02.08 18.10 13.12

Alluminio mg/l <0,02 <0,02 <0,02 <0,02

Ammoniaca mg/l <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2

Cadmio �g/l <0,5 <0,5 <0,5 <0,5

Cloro residuo mg/l <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 <0,1

Cloruri mg/l 16 16 14 15

Conducibilità �S/cm 502 507 498 508 510 572 448 431 432 433 434 497

Cromo totale �g/l 3 3 4 3

Durezza totale °F 27,8 27,2 23 23,5

Ferro �g/l <20 <20 <20 <20 Manganese �g/l <1 <1 <1 <1

Nichel �g/l <1 <1 <1 <1

Nitrati mg/l 22 20 22 21 19 21 21 20 22 20 18 21

Nitriti mg/l <0,02 <0,02 <0,02 <0,02

Ossidabilità mg/l <0,4 <0,4 <0,4 <0,4

pH 7,4 7,3 7,6 7,4 7,5 7,4 7,5 7,5 7,6 7,6 7,6 7,5

Piombo �g/l <3 <3 <3 <3

Rame �g/l 2 <1 4 <1

Residuo fisso a 180°C mg/l 382 429 325 373

Selenio �g/l <5 <5 <5 <5

Sodio mg/l 15 15 11 11

Solfati mg/l 43 43 31 33

Vanadio �g/l 1 <1 2 1

Bromoformio �g/l <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1 Cloroformio �g/l <1 <1 <1 <1 <1 1 1 2

Bromodiclorometano �g/l <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1 Dibromoclorometano �g/l <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1 Freon 113 �g/l <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1

Fondazione Lombardia per l'Ambiente Rapporto sullo Stato dell’Ambiente dei Comuni di Buccinasco, Cesano Boscone e Corsico

Capitolo 2 – Le acque ________________________________________________________________________________

95

Metil cloroformio �g/l <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1 1,1,2,2,tetracloroetano <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1 Triclorofluorometano �g/l <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1 Tricloroetilene �g/l 1 1 <1 3 1 3 <1 3

Tetracloroetilene �g/l 2 2 2 3 3 <1 2 3 Dati ASL (2004)

Fondazione Lombardia per l'Ambiente Rapporto sullo Stato dell’Ambiente dei Comuni di Buccinasco, Cesano Boscone e Corsico

Capitolo 2 – Le acque ________________________________________________________________________________

96

Tabella 2.50. Analisi chimiche per il Comune di Corsico relative all’anno 2004. Via Fermi

930100

Data controllo (gg.mm) 23.02 19.04 28.06 02.08 18.10 13.12

Alluminio mg/l <0,02 <0,02 <0,02 <0,02 <0,02 <0,02

Ammoniaca mg/l <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2

Cadmio �g/l <0,5 <0,5

Cloro residuo mg/l <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 <0,1

Cloruri mg/l 15 12

Conducibilità �S/cm 404 394 396 426 462 452

Cromo totale �g/l 4 3

Durezza totale °F 24,7 20,8

Ferro �g/l <20 <20

Manganese �g/l <1 <1

Nichel �g/l <1 <1

Nitrati mg/l 18 17 20 20 20 17

Nitriti mg/l <0,02 <0,02 <0,02 <0,02 <0,02 <0,02

Ossidabilità mg/l <0,4 <0,4

pH 7,5 7,6 7,7 7,6 7,7 7,5

Piombo �g/l <3 <3

Rame �g/l <1 <1

Residuo fisso a 180°C mg/l 346 339

Selenio �g/l <5 <5

Sodio mg/l 12 10

Solfati mg/l 34 26

Vanadio �g/l 2 2

Bromoformio �g/l <1 <1 <1 <1

Cloroformio �g/l 1 <1 1 1

Bromodiclorometano �g/l <1 <1 <1 <1

Dibromoclorometano �g/l <1 <1 <1 <1

Freon 113 �g/l <1 <1 <1 <1

Metil cloroformio �g/l <1 <1 <1 <1

Fondazione Lombardia per l'Ambiente Rapporto sullo Stato dell’Ambiente dei Comuni di Buccinasco, Cesano Boscone e Corsico

Capitolo 2 – Le acque ________________________________________________________________________________

97

1,1,2,2,tetracloroetano <1 <1 <1 <1

Triclorofluorometano �g/l <1 <1 <1 <1

Tricloroetilene �g/l 1 1 1 3

Tetracloroetilene �g/l 2 3 3 3 Dati ASL (2004)

Fondazione Lombardia per l'Ambiente Rapporto sullo Stato dell’Ambiente dei Comuni di Buccinasco, Cesano Boscone e Corsico

Capitolo 2 – Le acque ________________________________________________________________________________

98

Tabella 2.51. Analisi microbiologiche per il Comune di Corsico relative all’anno 2003. Comune di Corsico

Analisi ASL / Anno2003 Punto Data controllo

gg.mm Coli totali

ufc/ml Coli fecali

ufc/ml Streptococchi

ufc/ml Carica a 36°

ufc/ml Carica a 22°

ufc/ml

17.02 0 0 0 1 0 14.04 0 0 0 0 0 04.08 0 0 0 0 0 Quartiere La Guardia 930001

24.11 0 0 0 0 0 17.02 0 0 0 0 0 04.08 0 0 0 0 0 29.09 0 0 0 0 0 Via Libertà 930097

24.11 0 0 0 0 0 17.02 0 0 0 0 0 14.04 0 0 0 0 0 04.08 0 0 0 0 0 29.09 0 0 0 0 0

Via XXIV Maggio 930098

24.11 0 0 0 0 0 17.02 0 0 0 0 0 14.04 0 0 0 0 0 04.08 0 0 0 1 0 29.09 0 0 0 0 0

Via Liberazione 930099

24.11 0 0 0 0 0 17.02 0 0 0 0 0 14.04 0 0 0 0 0 04.08 0 0 0 0 0 29.09 0 0 0 0 0

Via Fermi 930100

24.11 0 0 0 0 0

17.02 0 0 0 14.04 0 0 0 04.08 0 0 0 29.09 0 0 0

Fontanella di Via Cavour (rete) 93002

24.11 0 0 0 Dati ASL (2003)

Fondazione Lombardia per l'Ambiente Rapporto sullo Stato dell’Ambiente dei Comuni di Buccinasco, Cesano Boscone e Corsico

Capitolo 2 – Le acque ________________________________________________________________________________

99

Tabella 2.51. Analisi chimiche per il Comune di Corsico relative all’anno 2003. Quartiere La Guardia Via Libertà Via XXIV Maggio Via Liberazione

930001 930097 930098 930099

Data controllo (gg.mm) 17.02 14.04 04.08 24.11 17.02 04.08 29.09 24.11 17.02 14.04 04.08 29.09 24.11 17.02 14.04 04.08 29.09 24.11

Ammoniaca mg/l <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2

Arsenico �g/l <5

Cadmio �g/l <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 <0,1 79 <0,1 <0,1

Calcio mg/l 76 84 84 72 72 74 71 72 76 78 79 74 64 66 67 77 66

Cianuri �g/l <10

Cloruri mg/l 15 14 15 10 11 14 12 13 13 15 16 13 14 11 13 14 15 13

Conducibilità �S/cm 517 494 501 449 498 470 666 467 512 486 492 492 498 608 415 429 519 433

Cromo totale �g/l 2 3 3 2 2 3 3

Durezza totale °F 26,8 24,6 23,9 25,2 24,7 21,8 25,4

Ferro �g/l <20 <20 <20 <20 <20 <20 <20

Fosforo �g/l <1000 <1000 <1000 <1000 <1000 <1000 <1000

Magnesio mg/l 19 16 15 15 15 14 15

Mercurio �g/l <0,5

Nitrati mg/l 21 16 17 12 19 21 18 19 19 20 21 17 19 18 19 20 21 19

Nitriti mg/l <0,02 <0,02 <0,02 <0,02 <0,02 <0,02 <0,02 <0,02 <0,02 <0,02 <0,02 <0,02 <0,02 <0,02 <0,02 <0,02 <0,02

Ossidabilità mg/l <0,4 <0,4 <0,4 <0,4 <0,4 <0,4 <0,4 <0,4 <0,4 <0,4 <0,4 <0,4 <0,4 <0,4 <0,4 <0,4 <0,4

pH 7,3 7,6 7,5 7,2 7,3 7,4 7,4 7,1 7,3 7,4 7,4 7,3 7,1 7,4 7,7 7,5 7,2 7,2

Piombo �g/l <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1

Residuo fisso a 180°C mg/l 388 373 499 384 369 456 389

Solfati mg/l 33 36 34 41 36 30 36

Solventi �g/l 2 6 10 2 3 5 10

Cloroformio �g/l 1 2 2 <1 <1 2 1

Freon �g/l <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1

Metil cloroformio �g/l <1 <1 <1 <1 <1 <1 1

Tetracloruro di carbonio �g/l <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1

Triclorofluorometano �g/l <1 <1 <1 <1 <1 <1 <1

Tricloroetilene �g/l 1 1 2 1 1 1 2

Tetracloroetilene �g/l <1 3 6 1 2 2 6

IPA �g/l <0,01 Dati ASL (2003)

Fondazione Lombardia per l'Ambiente Rapporto sullo Stato dell’Ambiente dei Comuni di Buccinasco, Cesano Boscone e Corsico

Capitolo 2 – Le acque ________________________________________________________________________________

100

Tabella 2.52. Analisi chimiche per il Comune di Corsico relative all’anno 2003. Via Fermi Fontanella di Via Cavour

930100 93R002

Data controllo (gg.mm) 17.02 14.04 04.08 29.09 24.11 17.02 14.04 04.08 29.09 24.11

Ammoniaca mg/l <0,2 <0,2 <0,2 <0,2 <0,2

Arsenico �g/l <5

Cadmio �g/l <0,1 <0,1 <0,1

Calcio mg/l 69 70 61 52 59

Cianuri �g/l <10

Cloruri mg/l 12 15 12 8 11 11 9 13 12 13

Conducibilità 478 452 397 373 397 493 466 467 480 459

Cromo totale �g/l 3 2 4

Durezza totale °F 23,4 17,9 20,1

Ferro �g/l <20 <20 <20

Fosforo �g/l <1000 <1000 <1000

Magnesio mg/l 15 12 13

Mercurio �g/l <0,5

Nitrati mg/l 19 21 17 12 16

Nitriti mg/l <0,02 <0,02 <0,02 <0,02 <0,02

Ossidabilità mg/l <0,4 <0,4 <0,4 <0,4 <0,4

pH 7,6 7,5 7,5 7,5 7,2 7,3 7,5 7,4 7,2 7,1

Piombo �g/l <1 <1 <1

Residuo fisso a 180°C mg/l 358 280 298

Solfati mg/l 33 18 24

Solventi �g/l 1 2 3

Cloroformio �g/l <1 <1 <1

Freon �g/l <1 <1 1

Metil cloroformio �g/l <1 <1 <1

Tetracloruro di carbonio �g/l <1 <1 <1

Triclorofluorometano �g/l <1 <1 <1

Tricloroetilene �g/l <1 1 <1

Tetracloroetilene �g/l 1 1 2

IPA �g/l <0,01 Dati ASL (2003)

Fondazione Lombardia per l'Ambiente Rapporto sullo Stato dell’Ambiente dei Comuni di Buccinasco, Cesano Boscone e Corsico

Capitolo 3 – Il suolo ________________________________________________________________________________

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3 IL SUOLO In questo capitolo vengono descritte e analizzate le componenti e le attività che caratterizzano lo stato del suolo: il suo utilizzo, le risorse disponibili e la loro valorizzazione. Il suolo rappresenta un’interfaccia tra le varie componenti ambientali e lo studio delle sue caratteristiche costituisce, quindi, un passo fondamentale e necessario per la definizione dello stato di qualità dell’ambiente e per una più corretta pianificazione e gestione del territorio: l’adozione di politiche di gestione mirate può infatti contribuire largamente alla tutela del suolo nei suoi molteplici aspetti (aree urbanizzate, verde urbano, aree naturali protette, aree agricole, biodiversità).

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3.1 I SUOLI E LE LORO CARATTERISTICHE 3.1.1 CARATTERIZZAZIONE GEOLOGICA E GEOMORFOLOGICA Nome Geologia e geomorfologia Unità di misura Descrizione Aggiornamento 1993 Frequenza di aggiornamento - DPSIR S Il territorio dell’area individuata dai tre Comuni è localizzato nel cosiddetto Livello fondamentale della pianura lombarda, attribuito al fluvioglaciale e fluviale Wurmiano. La trattazione di questi suoli e substrati ricade nello studio effettuato dall’ERSAL (oggi ERSAF) relativo al Parco Agricolo Sud Milano, porzione occidentale. Andando da nord a sud, nell’area sono individuate fasce a granulometria decrescente, schematizzate nella tabella seguente. Tabella 3.1. Fasce granulometriche nell’area di indagine.

denominazione descrizione

a – zona a ghiaie prevalenti Unità formata da ciottoli grossolani (fino a 30 cm) e ghiaie, mescolati a sabbie decisamente subordinate. Si rilevano elementi carbonatici in quantità crescente verso est.

b – zona a ghiaie e sabbie Unità simile alla precedente con percentuali di sabbie maggiori, da imputarsi alle caratteristiche idrauliche dei corsi d’acqua che formavano la pianura.

c – zona a sabbie prevalenti Unità presente nella porzione meridionale dell’area (Rosate, Vernate, Binasco, Casarile, Lacchiarella, NdA.), in cui si rinvengono anche livelli ghiaiosi subordinati sia per spessore, sia per posizione.

d – zona ad argille prevalenti Unità limitata a piccole aree, formate da corpi potenti pochi metri, generalmente da attribuirsi alla formazione di conche palustri o a esondazione con deposito di materiali fini.

Dati ERSAL, Progetto «Carta Pedologica» – I suoli del Parco Agricolo Sud Milano (1993) La morfologia dell’area è pianeggiante, con scarse evidenze morfologiche (costituite da lievi ondulazioni o superfici lievemente rilevate), anche per il forte intervento antropico di livellamento delle superfici.

3.1.2 CAPACITÀ D’USO E FERTILITÀ DEI SUOLI Nome Caratteristiche pedologiche Unità di misura Descrizione Aggiornamento 1993 Frequenza di aggiornamento - DPSIR S L’analisi della capacità d’uso dei suoli consiste in una loro classificazione sulla base delle caratteristiche che ne consentono un utilizzo agro-silvo-pastorale. I suoli vengono pertanto classificati in categorie di interesse gestionale secondo sistemi universalmente riconosciuti. Nella fattispecie, la Land Capability Classification (LCC) individua 8 classi principali e successive sottoclassi e unità che vengono introdotte in base al tipo e alla gravità delle limitazioni che ostacolano le pratiche sopra citate. Delle 8 classi, le prime 4 indicano suoli adatti all’attività agricola, pur presentando limitazioni crescenti; le successive 3 classi (dalla V alla VII) comprendono invece suoli inadatti a tale attività, ma che consentono le pratiche della forestazione e della pastorizia. I suoli dell’ultima classe, infine, sono destinati ai soli scopi ricreativi e conservativi. Le 4 ulteriori sottoclassi (E, W, S, C), variamente abbinabili, individuano per ognuna delle classi principali le possibili tipologie di limitazione. Le Tabelle seguenti riassumono le caratteristiche delle classi principali e delle sottoclassi.

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Tabella 3.2. Classi di capacità d’uso secondo la Land Capability Classification.

Suoli adatti all’agricoltura

I classe

Suoli con scarse o nulle limitazioni, idonei a ospitare una vasta gamma di colture. Si tratta di suoli piani o in leggero pendio, con limitati rischi erosivi, profondi e ben drenati, facilmente lavorabili. Molto produttivi e adatti a coltivazioni intensive; ben forniti di sostanze nutritive e per mantenerne la fertilità necessitano di normali pratiche colturali: concimazioni minerali, calcitazioni, letamazioni.

II classe

Suoli con alcune lievi limitazioni, che riducono la possibilità di scelta delle colture e/o richiedono modesti interventi di conservazione. Le limitazioni possono essere di vario tipo: leggera acclività, moderata suscettività all’erosione, profondità del suolo non ottimale, struttura leggermente sfavorevole, debole salinità, occasionali allagamenti, lievi problemi di drenaggio, deboli limitazioni climatiche.

III classe

Suoli con limitazioni sensibili, che riducono la scelta delle colture impiegabili (o del periodo di semina, raccolta e lavorazione del suolo) e/o richiedono speciali pratiche di conservazione. Possibili limitazioni: moderata acclività, alta suscettività all’erosione, frequenti allagamenti, consistenti ristagni idrici per problemi di drenaggio interno, moderata profondità del suolo, limitata fertilità non facilmente correggibile, moderata salinità, moderate limitazioni climatiche.

IV classe

Suoli con limitazioni molto forti, che restringono fortemente la scelta delle colture e/o richiedono per la conservazione pratiche agricole spesso difficili e dispendiose. Adatti a poche colture, la produzione può mantenersi bassa malgrado gli input forniti. Possibili limitazioni: forte acclività, forte suscettività all’erosione, limitata profondità del suolo, discreta salinità, frequenti inondazioni, drenaggio molto difficoltoso, clima moderatamente avverso.

Suoli adatti al pascolo e alla forestazione

V classe Suoli con limitato o nullo rischio erosivo, ma con altri vincoli che, impedendo la lavorazione del terreno, ne limitano l’uso al pascolo e al bosco. Si tratta di suoli pianeggianti o quasi, con una o più delle seguenti limitazioni: marcata pietrosità o rocciosità, elevati rischi di inondazione, presenza di acque stagnanti senza possibilità di eseguire drenaggi.

VI classe

Suoli con limitazioni molto forti, adatti solo al pascolo e al bosco; rispondono positivamente agli interventi di miglioramento del pascolo (correzioni, concimazioni, drenaggi). Hanno limitazioni permanenti e in gran parte ineliminabili: forte acclività, marcato pericolo di erosione, elevata pietrosità e rocciosità, profondità molto limitata, eccessiva umidità, marcata salinità, elevata possibilità di inondazione, forti limitazioni climatiche.

VII classe

Suoli con limitazioni molto forti, adatti solo al pascolo e al bosco; non rispondono positivamente agli interventi di miglioramento del pascolo. Le limitazioni sono permanenti e ineliminabili: fortissima acclività, erosione in atto molto marcata, limitatissima profondità, pietrosità o rocciosità molto elevate, eccessiva umidità, forte salinità limitazioni climatiche molto forti.

Suoli adatti al mantenimento dell’ambiente naturale

VIII classe Suoli con limitazioni talmente forti da precluderne l’uso per fini produttivi e da limitarne l’utilizzo alla protezione ambientale e paesaggistica, ai fini ricreativi, alla difesa dei bacini imbriferi e alla costruzione di serbatoi idrici. Le limitazioni sono ineliminabili e legate a: erosione, clima, pietrosità o rocciosità, drenaggio, salinità.

Dati ERSAL, Progetto «Carta Pedologica» – I suoli del Parco Agricolo Sud Milano (1993) Tabella 3.3. Sottoclassi di capacità d’uso secondo la Land Capability Classification. sottoclasse descrizione

E Rischio di erosione

W Eccesso idrico per drenaggio difficoltoso, falda subsuperficiale, inondabilità, ecc.

S Caratteri intrinseci al suolo: pietrosità, scarso spessore, caratteri chimici sfavorevoli, ecc.

C Sfavorevoli condizioni climatiche Dati ERSAL, Progetto «Carta Pedologica» – I suoli del Parco Agricolo Sud Milano (1993) I suoli dell’area dei tre Comuni appartengono per la maggior parte alla classe III e, in minor quantità, alla IV: suoli adatti all’agricoltura, con limitazioni sensibili. A questo proposito, si riscontrano in prevalenza le sottoclassi S, SW e W, a indicare suoli con abbondante presenza di scheletro (ciottoli), scarsa profondità e eccesso idrico (dovuto in questo caso soprattutto alla presenza di falde subsuperficiali e non a difficoltà di drenaggio). Un’altra importante e basilare analisi sui suoli riguarda la loro fertilità. L’ERSAF, nell’ambito dello studio cui si rifanno le indagini precedenti, propone una classificazione secondo il metodo della Fertility Capability Soil Classification System (FCC), che si basa sulle limitazioni della fertilità presenti in uno spessore di suolo profondo circa 60 cm, diviso in uno strato superficiale (0-20 cm) e in uno sottostante (20-60 cm). La Tabella seguente riporta le categorie utilizzate dal sistema FCC, i parametri considerati limitanti e le soglie quantitative stabilite come critiche.

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Tabella 3.4. Classificazione della fertilità dei suoli secondo il Fertility Capability Soil Classification System. Tipo: caratteri dello strato arato o dei primi 20 cm dalla superficie

S Tessitura sabbiosa o sabbioso-franca

L Meno del 35% di argilla, a esclusione delle tessiture sabbiosa e sabbioso-franca

C Argilla superiore al 35%

O Oltre il 30% di sostanza organica, su uno spessore di almeno 50 cm

Tipo del substrato: strato sottosuperficiale del suolo, fino a 60 cm di profondità (specificato solo se diverso dal Tipo)

S Tessitura sabbiosa o sabbioso-franca

L Meno del 35% di argilla, a esclusione delle tessiture sabbiosa e sabbioso-franca

C Argilla superiore al 35%

R Roccia o strato che impedisce l’approfondimento radicale

Modificatori: fattori limitanti che, se presenti a certi livelli, possono influire sulla crescita delle colture*

g Gley – matrice del suolo o screziature con colorazione minore o uguale a 2 entro i primi 60 cm, oppure suolo saturato con acqua per più di 60 giorni all’anno per più anni

e Bassa Capacità di Scambio Cationico (limite: CSC < 4 meq/100 g – estrazione con KCl)

h Acidità – pH in acqua (1:1) compreso tra 5 e 6

b Basicità – pH in acqua superiore a 7,3

k Basse riserve di potassio – meno del 10% di minerali alterabili nella frazione limosa e sabbiosa nei primi 50 cm

‘ Scheletro frequente – tra il 15 e il 35% del volume totale

“ Scheletro abbondante o molto abbondante – oltre il 35% del volume totale * la presente sezione è stata semplificata per facilitarne la comprensione da parte di lettori non esperti. Per la trattazione completa si rimanda alla fonte dei dati. Dati ERSAL, Progetto «Carta Pedologica» – I suoli del Parco Agricolo Sud Milano (1993) I suoli dell’area interessata dai tre Comuni presentano uno strato arato superficiale di Tipo L (con meno del 35% in argilla) e un substrato generalmente uguale, con piccole porzioni di tipo S (a prevalenza sabbiosa). I modificatori indicano una bassa riserva di potassio (k) o la presenza di ristagni idrici (g), dovuti alla presenza di falde subaffioranti più che a presenza di argilla. Su superfici abbastanza estese, il substrato presenta scheletro frequente o abbondante (‘ o “), caratterizzato cioè dalla presenza di ciottoli anche di rilevanti dimensioni, con percentuali comprese tra il 15 e il 35% o maggiori. 3.2 L’AGRICOLTURA L’agricoltura è storicamente uno dei settori trainanti dell’economia della pianura padana. Nonostante le incisive trasformazioni degli ultimi decenni, diverse aree piemontesi, lombarde ed emiliane presentano tuttora caratteristiche spiccatamente agricole. L’area del sud Milano mantiene tali aspetti, che parzialmente interessano l’area dei tre Comuni. L’analisi della componente agricola si basa sui dati derivanti dai censimenti dell’agricoltura dell’ISTAT, effettuati con cadenza decennale. 3.2.1 LA SUPERFICIE AGRARIA Nome Superficie agraria Unità di misura Ettari (ha) Aggiornamento 2000 Frequenza di aggiornamento Censimento decennale DPSIR S La superficie agraria consente di valutare, seppur approssimativamente, le porzioni di territorio non soggette a urbanizzazione ed edificazione (comprende infatti aree dedicate all’agricoltura e aree incolte, che potenzialmente potrebbero esserlo). La Figura seguente riassume le caratteristiche di tale componente per i tre Comuni, confrontandole con le medie provinciali e regionali. Il Comune di Buccinasco, con la più bassa densità demografica dei tre, presenta valori in linea con gli andamenti medi; il livello medio provinciale risente dei valori elevati di alcuni comuni del sud della Provincia (da Abbiategrasso a San Giuliano Milanese), ma, in maniera più consistente, dei valori esigui della cintura metropolitana settentrionale, quasi completamente urbanizzati. I

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valori medi regionali, invece, sono fortemente influenzati dalle porzioni montane e pedemontane della Regione, caratterizzate da Comuni con superfici decisamente estese, ma poco urbanizzate. Il Comune di Cesano Boscone presenta valori contenuti, anche in ragione di una superficie comunale molto ridotta, mentre per il Comune di Corsico, il più densamente abitato dei tre, l’ISTAT non rileva (né nel censimento del 1990, né in quello successivo) superfici utilizzabili per l’agricoltura1. Si può infine osservare come il Comune di Buccinasco presenti un trend in crescita dal 1990 al 2000, in controtendenza rispetto agli andamenti che caratterizzano il nord Italia e, in particolar modo, la Provincia di Milano. Figura 3.1. Superficie agraria totale nei tre Comuni e confronto con le medie provinciale e regionale.

0

200

400

600

800

1000

1200

ha

1990 684,67 104,68 0 511,62 1.036,46

2000 709,6 81,2 0 487,71 917,80

Buccinasco Cesano B. Corsico media Provincia media Regione

Ns. elaborazione su dati ISTAT, Censimenti dell’Agricoltura (1990-2000) Analizzando la ripartizione della superficie agraria, si nota come la maggior parte di essa sia interessata dalla coltivazione di seminativi, in proporzioni maggiori rispetto a quanto avvenga nel resto della Provincia e della Regione. Le superfici destinate a prati e pascoli o a boschi paiono decisamente più ridotte, evidentemente a causa delle limitate superfici a disposizione. Figura 3.2. Superficie agraria suddivisa per utilizzo (totale area dei tre Comuni e confronto con le medie provinciale e regionale).

0

100

200

300

400

500

600

700

800

ha

tre Comuni 700,20 0,70 32,20 0,00 11,50 2,00 26,27

media Provincia 366,53 4,26 62,14 8,66 20,27 4,08 21,77

media Regione 473,35 21,01 178,66 19,88 132,67 48,59 43,63

seminativicoltivaz.legn

oseprati e pascoli

arboricoltura boschiSA non utilizzata

altro

Dati ISTAT, Censimenti dell’Agricoltura (1990-2000)

1 Si nota, tuttavia, che il Comune di Corsico dispone di una superficie agraria di circa 40 ettari, relativa alla Cascina “Guardia di sotto”, la cui sede è sita nel Comune di Buccinasco e, pertanto, conteggiata nel territorio di tale Comune.

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3.2.2 LE AZIENDE AGRICOLE Nome Aziende agricole Unità di misura Numero Aggiornamento 2001 Frequenza di aggiornamento Censimento decennale DPSIR D Il numero di aziende agricole presenti nell’area è piuttosto contenuto (7, nel 2000); il comune che ne presenta il maggior numero è Buccinasco, con 4 unità, mentre Cesano e Corsico ne contano rispettivamente 2 e 12. Il loro valore è in diminuzione nel tempo: si passa infatti dalle 20 aziende del 1990 alle 7 del 2000, con una contrazione del 65% (fig. 3.3). Si è tuttavia notato in precedenza che la superficie agricola non risulta complessivamente in diminuzione: la riduzione del numero di aziende può quindi essere imputata a una progressiva diminuzione del numero di imprenditori agrari, a vantaggio di un aumento nelle dimensioni delle singole aziende. Figura 3.3. Aziende agricole totali nei tre Comuni e confronto con le medie provinciale e regionale.

0

1020

30

4050

60

70

80

90

1990 13 6 1 41 86

2000 4 2 1 9 23

BuccinascoCesano Boscone

Corsico media Provincia media Regione

Ns. elaborazione su dati ISTAT, Censimenti dell’Agricoltura (1990-2000) Un’ultima analisi riguarda la tipologia di aziende agricole; in particolare, la presenza di allevamenti di bestiame. Delle 7 aziende agricole presenti nell’area, 6 dispongono di allevamento. Nel dettaglio, i bovini vengono allevati dalle due aziende di Cesano e da 4 delle 5 aziende di Buccinasco, gli equini in una di Cesano e in due di Buccinasco, mentre una sola azienda alleva suini, sul territorio di Cesano Boscone. Le percezioni della comunità locale In relazione al tema dell’agricoltura, in particolare al settore agricolo, la percezione prevalente evidenzia una scarsa valorizzazione del sistema produttivo: sarebbe auspicabile una maggiore attenzione alla produzione di tipo biologico o, qualora fosse già presente, una informazione più capillare a riguardo. Molto importante è ritenuta anche la vendita in loco dei prodotti agricoli, seguendo il fondamentale principio di sostenibilità secondo cui la riduzione dei trasporti legati alle merci è fonte di elevato inquinamento a livello globale. I tre comuni, in particolare Buccinasco, dispongono di un patrimonio edilizio e storico rilevante, costituito da diversi cascinali. In questo senso sarebbe opportuno concentrare l’attenzione sul loro recupero e su un loro utilizzo educativo o turistico, mediante, ad esempio, la promozione di agriturismi.

2 Il dato ISTAT, che prevede una ripartizione rispettivamente di 5, 2 e 0 nel 2000 e di 14, 6, e 0 nel 1990, è stato modificato per evidenziare la presenza dell’azienda agricola “Guardia di sotto” nel Comune di Corsico, nel quale si trova la maggior parte del terreno da essa gestito (si veda a riguardo la precedente nota, relativa alla superficie agraria).

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Figura 3.4. Aziende agricole con allevamenti nell’area dei tre Comuni e confronto con le medie provinciale e regionale.

0

2

4

6

8

10

12

14

area 6 0 3 1

media Provincia 6 1 2 1

media Regione 13 4 3 5

bovini ovini-caprini equini suini

Dati ISTAT, Censimenti dell’Agricoltura (2000)

3.3 LE AREE PROTETTE L’analisi delle aree protette fornisce indicazioni in merito a qualsiasi zona del territorio sottoposta a particolari regimi di tutela ambientale. La Lombardia è dotata del più ampio sistema di aree protette a livello nazionale; sul territorio regionale sono infatti presenti: 1 Parco Nazionale (Parco Nazionale dello Stelvio), 21 Parchi Regionali, 4 Parchi Naturali, 2 Riserve Naturali Statali, 60 Riserve Naturali Regionali, 28 Monumenti Naturali e 45 Parchi di Interesse Sovracomunale. In particolare, sul territorio di Buccinasco, Cesano Boscone e Corsico insiste una sola grande area protetta che interessa tutti i comuni della porzione meridionale della Provincia di Milano: il Parco Agricolo Sud Milano. 3.3.1 IL PARCO AGRICOLO SUD MILANO Nome Consistenza delle aree protette Unità di misura estensione (mq); incidenza sul territorio comunale

(%) Aggiornamento 2001 Frequenza di aggiornamento Censimento decennale DPSIR R Il Parco Agricolo Sud Milano è stato istituito con la Legge Regionale 24/90; l’Ente Gestore è la Provincia di Milano. Il parco, che interessa un’area di cintura metropolitana densamente popolata e industrializzata, occupa una superficie di 46.300 ettari ad uso agricolo e ha un’altitudine compresa tra 135 e 155 metri sul livello del mare; l’estensione, la ricchezza e varietà di habitat e l’elevata biodiversità ne fanno la seconda area di interesse naturalistico nella Provincia di Milano, subito dopo il Parco del Ticino. Il territorio del parco comprende le aree agricole e quelle a vocazione naturalistica di 61 comuni ed è attraversato da una fitta rete irrigua che ne costituisce uno degli elementi caratterizzanti. I territori agricoli si estendono in modo discontinuo all’interno dei confini del parco contribuendo alla conservazione di suolo non edificato, indispensabile per il mantenimento dell’equilibrio ecologico dell’area metropolitana. Il Parco Agricolo Sud Milano si caratterizza come una delle zone più intensivamente coltivate del territorio nazionale, anche se l’attività principale (in termini di reddito prodotto) è l’allevamento di bovini e suini. La gestione di questa realtà risulta quindi complessa e articolata e mira soprattutto al sostegno dell’attività agricola, alla conservazione degli ambienti naturali e alla fruizione culturale e ricreativa del territorio da parte dei cittadini.

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L’ambiente naturale è connotato dalla presenza di boschi e aree protette, sebbene la superficie boschiva sia assai ridotta rispetto alla vastità delle coltivazioni esistenti; il territorio del Parco Agricolo Sud Milano, secondo quanto contenuto nel Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale, è suddiviso in diverse zone in cui le attività vengono gestite con criteri differenti: � territori agricoli di cintura metropolitana e verde di cintura urbana; � riserve naturali del Fontanile Nuovo, delle Sorgenti della Muzzetta, del Bosco di Cusago e dell’Oasi di

Lacchiarella; � zone di tutela e valorizzazione paesistica e zone di transizione tra le aree esterne al parco e i territori

agricoli di cintura metropolitana; � aree di coltivazione di cave e a vincolo archeologico. Per quanto riguarda la porzione di territorio sottoposta a regime di tutela nei tre Comuni, si può vedere in Figura 3.5 che il contributo percentuale maggiore è quello relativo a Buccinasco: spetta infatti a quest’ultimo l’80% della superficie di parco che insiste complessivamente sul territorio dei tre Comuni. Figura 3.5. Superficie sottoposta a regime di tutela nei tre Comuni e contributo percentuale di ognuno.

6.430

.222

1.113

.726

457.7

40

0% 20% 40% 60% 80% 100%

mq

Buccinasco Cesano B. Corsico

Dati Regione Lombardia, Annuario Statistico Regionale (2001) Come si osserva nel grafico di Figura 3.6, l’incidenza delle aree protette sul territorio di Buccinasco supera sia la percentuale relativa alla Provincia di Milano sia quella regionale; questo dato indica che più della metà del territorio comunale conserva porzioni di suolo non edificato o comunque sottoposte a vincoli. Negli altri due Comuni la situazione è diversa: a Cesano Boscone l’incidenza percentuale delle aree protette supera solo quella regionale, ma si mantiene al di sotto della media provinciale; a Corsico tale valore si assesta su un livello decisamente contenuto (8.48%), evidenziando un elevato grado di urbanizzazione sull’intero territorio comunale.

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Figura 3.6. Incidenza delle aree protette sul territorio (%) e confronto con Provincia e Regione.

53,5

0

27,9

8

8,48

41,1

8

23,0

5

0,00

10,00

20,00

30,00

40,00

50,00

60,00

Buccinasco Cesano B. Corsico Provincia diMilano

RegioneLombardia *

Ns. elaborazione su dati Regione Lombardia, Annuario Statistico Regionale (2001) * Dati Regione Lombardia - Rapporto sullo Stato dell’Ambiente in Lombardia (2004) Le percezioni della comunità locale Il Parco Agricolo Sud Milano, unica risorsa naturale di dimensioni rilevanti nell’area individuata dai tre comuni, viene percepito come fondamentale per il territorio. Tuttavia la sua accessibilità è ritenuta scarsa: dovrebbe infatti essere più accessibile ai cittadini. Essendo inoltre l’unica superficie soggetta a tutela, gli intervenuti ritengono che potrebbe essere maggiormente ampliata, nonché meglio mantenuta e controllata. 3.3.2 LA BIODIVERSITÀ La biodiversità misura la ricchezza in specie di un ambito territoriale o di un habitat specifici, costituendo così un valido indicatore del benessere di un ecosistema. Per i Comuni di Buccinasco, Cesano Boscone e Corsico l’analisi della biodiversità è riconducibile agli studi eseguiti per il Parco Agricolo Sud Milano, contraddistinto da un’ampia varietà di specie animali e vegetali tipiche della flora e della fauna caratteristiche della Pianura Padana e degli ambiti agricoli. Nome Misura della biodiversità Unità di misura Descrizione Aggiornamento 1993 Frequenza di aggiornamento Variabile DPSIR S Come già detto in precedenza, l’area dei tre Comuni insiste su una porzione di territorio in cui l’uomo ha impresso molto fortemente la sua impronta. Nonostante la superficie destinata all’agricoltura abbia subito una forte riduzione, sono ancora molte le coltivazioni agrarie rappresentate; tra queste quelle maggiormente presenti sono le erbacee cerealicole, il riso, il mais e l’orzo a cui fanno seguito le foraggiere e la soia (spesso praticata in seconda coltura). Sono invece quasi assenti le colture arboree da frutto e quelle orticole, mentre sono diffusi i pioppeti. Per quanto riguarda la vegetazione naturale, la zona del Parco Agricolo Sud Milano interessa il “climax della farnia e del frassino”, anche se attualmente tale formazione si presenta piuttosto degradata. Le specie più caratteristiche che si ritrovano in questa formazione sono elencate in Tabella 3.5. Un discorso a parte va fatto per la vegetazione dei fontanili, che presentano una flora igrofila; allontanandosi dal fontanile si trova una successione vegetazionale costituita da Nasturtium officinale, Lemna triulca, Phalaris arundinacea e Gliceria fluitans e, successivamente, lo stadio del canneto di cannucce di palude (Phragmites australis).

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Tabella 3.5. Vegetazione naturale presente sul territorio dei Comuni di Buccinasco, Cesano Boscone e Corsico.

Nome strato Specie

Strato arboreo

Farnia (Quercus robur L.) Frassino ossifilo (Fraxinus oxicarpa Bieb.) Carpino bianco (Carpinus betulus) Acero campestre (Acer campestre) Olmo campestre (Ulmis minor Miller) Pioppo bianco (Populus alba L.) Nocciolo (Corylus avellana)

Strato arbustivo

Corniolo (Cornus mas L.) Biancospino (Crataegus monogyna Jacq.) Berretta da prete (Evonymus europaeus L.) Ligustro (Ligustrum vulgare) Viburno (Viburnum opulus L.) Frangola (Frangula alnus Miller) Rosa canina (Rosa canina L.) Caprifoglio (lonicera caprifolium) Vitalba (Clematis vitalba) Tamaro (Tamus communis)

Strato erbaceo

Polygonatum multiflorum Convallaria majalis Eupatorium cannabinum Arum italicum Pulmonaria vallarse

Dati ERSAL, Progetto «Carta Pedologica» – I suoli del Parco Agricolo Sud Milano (1993) La fauna selvatica è presente in modo considerevole nelle zone di maggior pregio naturalistico (boschi, zone umide e fontanili) e in misura minore nelle aree coltivate; tra le specie più significative si possono ritrovare il ghiro, il tasso, la faina, la volpe, il coniglio selvatico, la donnola e la lepre. Anche l’avifauna è molto abbondante; tra gli uccelli presenti nella zona, le specie maggiormente rappresentate sono: l’airone cinerino, il picchio, la garzetta, il cuculo, la cinciallegra e il migliarino di palude. Per poter meglio salvaguardare un così elevato livello di biodiversità, sono stati attivati numerosi progetti per la conservazione della natura nel Parco Agricolo Sud Milano (tra cui uno per la reintroduzione del Pelobate Insubrico e uno riguardante la Rana di Lataste). 3.4 IL VERDE URBANO Il verde urbano, sia per la sua valenza d’uso sia come garante della sopravvivenza dell’ecosistema urbano, viene sempre più considerato come servizio per la cittadinanza e come opportunità per una più completa fruibilità e funzionalità degli spazi urbani. Nome Verde urbano Unità di misura estensione totale e per tipologia (mq); incidenza sul

territorio comunale (%); verde urbano pro-capite (mq/ab)

Aggiornamento 2005 (Buccinasco), 2004 (Cesano B.) Frequenza di aggiornamento Variabile a seconda della programmazione locale DPSIR R Dall’indagine sui servizi pubblici e di interesse pubblico svolta nel Comune di Buccinasco per la redazione del PGT, risulta che la superficie di territorio destinata a verde e sport è pari a 852.536 mq (su un totale di circa 12.000.000 mq di territorio comunale e quindi equivalente al 7% circa); questo indicatore, insieme al dato riguardante la superficie di territorio facente parte del Parco Agricolo Sud Milano, conferma quanto detto a proposito del fatto che Buccinasco presenti una dotazione in spazi verdi piuttosto elevata. Tabella 3.6. Tipologia di verde urbano a Buccinasco.

verde urbano Buccinasco

nome/localizzazione tipologia proprietà nome/localizzazione tipologia proprietà

Robarello area cani Comune Via Buozzi parchetto di quartiere Comune

Parchetto Robarello parco di quartiere Comune Via Volturno area verde Comune

via Mantegna spartitraffico/viale Comune Via Marsala area verde Comune

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alberato

via degli Alpini viale alberato Comune Via dei Mille aiuola Comune

via degli Alpini area incolta Comune Via dei Mille area incolta Comune

via Garibaldi spartitraffico Comune Via Roma aiuola Comune

Parcheggio Garibaldi area verde Comune Via Roma area verde Comune

Orti via Alpini area verde Comune Via Lario area verde Comune

Parchetto Petrarca parco di quartiere Comune Piazza Libertà spartitraffico/aiuole bordo strada Comune

via Nino Bixio spartitraffico Comune Via I Maggio spartitraffico Comune

via Nino Bixio area incolta Comune Romano Banco aiuola Comune

via Nino Bixio parco intercomunale Comune Parcheggio I Maggio area verde/spartitraffico Comune

via Garibaldi/viaTiziano area verde Comune Via Vittorio Emanuele viale alberato Comune

via Leopardi area verde Comune Via Emilia parco di quartiere Comune

via Alpini viale alberato Comune Via Emilia spartitraffico Comune

via Raffaello Sanzio area verde Comune Via I Maggio spartitraffico Comune

Parcheggio via Costituzione area verde Comune Via Codorna aiuole bordo strada Comune

Parcheggio Piascina area verde Comune Via Diaz aiuole bordo strada Comune

via Indipendenza viale alberato Comune Via Pietro Micca aiuole bordo strada Comune

Parchetto via Di Vittorio area verde Comune Via Vivaldi/Emilia area verde Comune

via Di Vittorio viale alberato Comune Via Emilia/Resistenza area verde Comune

via Fratelli Cervi area verde Comune Via Meucci area verde Comune

via Marzabotto area verde Comune Via Vivaldi/Meucci area verde Comune

Parco Spina Azzurra parco intercomunale Comune Via Galileo Galilei area incolta Comune

via Mascherpa area verde Comune Via Avogadro aiuole bordo strada Comune

via Marzabotto CCAB area verde centro anziani Comune Via Cannizzaro aiuole bordo strada Comune

via Lomellina aiuole bordo strada Comune Parco Mortisia parco cittadino Comune

via Lomellina area verde centro anziani Comune Via Costituzione area verde Comune

via Lomellina spartitraffico parcheggio Comune Parco via Gramsci parco di quartiere Comune

Cascina Robbiolo area verde Comune Via Morandi area naturalistica Comune

via Duse aiuole bordo strada Comune Passeggiata Rossini viale alberato Comune

via Emilia aiuole bordo strada Comune Via Archimede parco urbano Comune

via Dina Galli area verde Comune Via Salieri/Scarlatti area naturalistica Comune

via Lombardia parchetto Comune Via Scarlatti parco cittadino Comune

via Rosselli area verde Comune Spina Verde parco cittadino Comune

via Lombardia viale alberato Comune Via dei Lavoratori area naturalistica Comune

via Don Minzoni spartitraffico Comune

Dati Uffici comunali di Buccinasco (2005). La superficie di territorio destinata a verde urbano nel Comune di Cesano Boscone è pari a 209.495 mq (su un totale di circa 4.000.000 mq). In Tabella 3.7 è riportata l’estensione del verde urbano suddivisa per tipologia. Tabella 3.7. Estensione del verde urbano a Cesano Boscone (per tipologia e totale).

verde urbano Cesano Boscone

nome/localizzazione tipologia estensione (mq) proprietà

via Libertà area verde 1.726 comune

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Capitolo 3 – Il suolo ________________________________________________________________________________

112

anfiteatro via Acacie area verde 1.768 comune

via Trento area verde 1.368 comune

fontanile Orenella area verde fontanile Orenella 1.320

Monumento ai caduti area verde non attrezzata 603 comune

via Cavour area verde non attrezzata 5.539 comune

via dei Pioppi area verde non attrezzata 2.580 comune

via Italia area verde non attrezzata 5.694 comune

via Turati area verde non attrezzata 2.991 comune

campi da tennis via Puccini attrezzature sportive 1.593 privati

campi sportivi via Libertà centro sportivo 17.040 comune

centro sportivo Cereda centro sportivo 35.790 comune

centro sportivo De Nicola centro sportivo 17.976 comune

Villa Marazzi giardino della Villa 8.967 comune

orti urbani via Gramsci orti urbani 12.766 comune

parco Pertini parco cittadino 43.391 comune

parco Boscoquattro parco di quartiere 9.303 comune

parco di via Trento parco di quartiere 2.797 comune

parco Gobetti parco di quartiere 14.323 comune

parco Monterosa parco di quartiere 1.947 comune

parco Patellani parco di quartiere 4.120 comune

parco San Francesco parco di quartiere 3.862 comune

via Goldoni parco di quartiere 1.577 comune

via Verdi parco di quartiere 5.824 comune

piazza C.A. Dalla Chiesa verde pubblico 4.630 comune

totale 209.495 Dati Uffici comunali di Cesano Boscone (2004) Come si può vedere in Figura 3.7, il 76% delle aree verdi presenti sul territorio di Cesano Boscone è costituito dai parchi comunali e dalle attrezzature sportive (che contribuiscono per il 41% e per il 35% rispettivamente). Tenuto conto del fatto che la superficie di territorio appartenente al Parco Agricolo Sud Milano (che costituisce quasi il 28% dell’intero Comune) non rientra nel verde urbano, la percentuale di superficie destinata verde pubblico rispetto alla superficie comunale totale è pari a 5,28%. Figura 3.7. Ripartizione percentuale delle diverse tipologie di verde urbano nel Comune di Cesano Boscone.

3% 8%

35%41%

13%

area verde area verde non attrezzata sport parchi altro

Ns. elaborazione su dati Uffici comunali di Cesano Boscone (2004)

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Capitolo 3 – Il suolo ________________________________________________________________________________

113

Le aree a verde urbano fruibile nel Comune di Corsico si suddividono in aree verdi e aree verdi attrezzate, per un totale di 244.750 mq3, su una superficie totale comunale di circa 5.400.000 mq. Tabella 3.8. Estensione del verde urbano a Corsico (per tipologia e totale).

verde urbano fruibile Corsico nome/localizzazione tipologia estensione (mq)

via Falcone Area verde attrezzata 1.400

piazza F.lli Cervi Area verde attrezzata 1.850

Parco via Copernico Area verde attrezzata 1.400

parco Buozzi Area verde attrezzata 3.200

Parco Giorgella Parco urbano 38.000

area Centro Sociale Curiel Esterna Area verde attrezzata 2.400

Parco Travaglia area attrezzata Area verde attrezzata 5.600

Parco Travaglia zona piantumata Area verde 35.000

Parco via Fermi Parco urbano 8.200 piazza Papa Giovanni XXIII Area verde attrezzata 3.500 Parco viale Liberazione Area verde attrezzata 2.700 Parco via Matteotti Area verde attrezzata 4.500 Parco marinai via Monti e Sanzio Area verde attrezzata 3.700 Parco via dei Navigli Area verde attrezzata 7.000 Parco piazza 1° maggio Area verde attrezzata 3.000 Parco via Sanzio Galilei Area verde attrezzata 1.300 piazza Petrarca giardini largo Alpini Area verde attrezzata 3.000 Parco 5° Alpini Area verde attrezzata 5.000 Parco della Resistenza e cava Burgo Parco urbano 44.000 Parco via Verdi Parco urbano 29.500 Nuovo Parco area ex Pozzi Parco urbano 16.500 Parco Cabassina Parco urbano 24.000

Totale 244.750 Dati Uffici comunali di Corsico (2005) La tabella seguente riassume i principali indicatori in grado di descrivere il verde urbano nei tre Comuni. È evidente come un’elevata estensione non sia necessariamente rappresentativa di una forte incidenza sul territorio. Buccinasco, tuttavia, con la consistente superficie di verde urbano (oltre 850.000 mq), mostra una percentuale di incidenza sul territorio superiore a quella sia di Cesano, sia di Corsico (i due dati risultano comunque buoni, in confronto a quelli normalmente rilevati in provincia di Milano). Un indicatore ritenuto fondamentale per la valutazione della dotazione di verde è infine il verde urbano pro-capite (e cioè la superficie a verde urbano fruibile confrontata con il numero di cittadini residenti): il valore di Buccinasco (34,27 mq/ab) è in assoluto decisamente elevato, sia in confronto a Cesano e a Corsico, sia rispetto ai valori rilevati per la Provincia (al 2000 pari a circa 4 mq/ab). I valori di Cesano (8,88 mq/ab) e Corsico (7,36 mq/ab), seppur più contenuti, risultano comunque soddisfacenti, soprattutto se confrontati con il medesimo dato relativo alla Provincia di Milano. Tabella 3.9. Estensione, incidenza sul territorio e disponibilità pro-capite di verde urbano sui tre Comuni.

superficie

totale estensione verde

urbano (mq) Incidenza sul territorio (%)

verde pro-capite (mq/ab)

Buccinasco 12.000.000 852.536* 7,10 34,27*

Cesano B. 3.990.000 209.495 5,25 8,88

Corsico 5.400.000 244.750 4,53 7,36 Dati Uffici comunali di Buccinasco, Cesano Boscone e Corsico (2005); Regione Lombardia, Annuario Statistico Regionale (2001) * il dato relativo al Comune di Buccinasco è comprensivo del verde non fruibile dai cittadini (aiuole e margini stradali): risulta quindi sovrastimato rispetto agli altri.

3 Considerando anche il verde marginale (prati, campi sportivi, aiuole e cigli), la superficie a verde urbano di Corsico è pari a 749.500 mq.

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Capitolo 3 – Il suolo ________________________________________________________________________________

114

La figura 3.8 mostra, in conclusione, la rappresentazione grafica degli ultimi due indicatori considerati: la percentuale di territorio destinata a verde urbano e la disponibilità per abitante. Figura 3.8. Incidenza sul territorio (%) e verde urbano pro-capite nei tre Comuni.

0,00

1,00

2,00

3,00

4,00

5,00

6,00

7,00

8,00

Buccinasco Cesano B. Corsico

%

0,00

5,00

10,00

15,00

20,00

25,00

30,00

35,00

40,00

mq/ab

incidenza (%) verde pro-capite (mq/ab)

Ns. elaborazione su dati Uffici comunali (2004) e Regione Lombardia, Annuario Statistico Regionale (2001) Le percezioni della comunità locale Le percezioni circa il verde urbano differiscono a seconda del comune di appartenenza degli intervenuti al Forum intercomunale. Per i Comuni di Cesano e Corsico si rileva infatti una carenza di aree destinate a verde urbano, mentre nel Comune di Buccinasco se ne rilevano in abbondanza. Tuttavia, è pensiero diffuso che sia necessaria una maggiore attenzione alla loro manutenzione (ad esempio introducendo criteri di salvaguardia di esemplari vegetali di pregio), nonché alla fruizione: sono infatti numerosi gli episodi di vandalismo o di comportamenti irresponsabili. 3.5 GLI ALTRI USI DEL SUOLO Nome Altri usi del suolo Unità di misura Numero di aziende a rischio di incidente rilevante;

numero di siti contaminati; aziende certificate e tipo di certificazione

Aggiornamento 2002; 2005 Frequenza di aggiornamento Variabile DPSIR D 3.5.1 LE AZIENDE A RISCHIO DI INCIDENTE RILEVANTE Sul territorio dei Comuni di Buccinasco, Cesano Boscone e Corsico non sono attualmente presenti stabilimenti a rischio di incidente rilevante (ai sensi dell’art. 15, comma 4 del D.L.vo 17 agosto 1999, n. 334)4 ; tuttavia, nel nuovo PTCP della Provincia di Milano, Buccinasco viene classificato tra i comuni con potenziali ricadute da aziende presenti nei comuni limitrofi e precisamente nel comune di Assago, dove c’è un’industria della tipologia ed effetti di cui all’art. 8 D.Lvo. 334/99 (la Beyfin S.p.A. divisione Verogas – Deposito di Gas liquefatti). 3.5.2 I SITI CONTAMINATI E LE BONIFICHE IN ATTO A Buccinasco si possono individuare 12 siti con terreni contaminati (già assoggettati agli adempimenti previsti dal DM 471/99) 5 e in particolare:

4 Decreto Legislativo 17 agosto 1999, n. 334 - Attuazione della Direttiva 98/62/CE relativa al controllo dei pericoli di incidenti rilevanti connessi con determinate sostanze pericolose. 5 Decreto Ministeriale 25 ottobre 1999, n. 471 - Regolamento recante criteri, procedure e modalità per la messa in sicurezza, la bonifica e il ripristino ambientale dei siti inquinati, ai sensi dell'articolo 17 del decreto legislativo 5 febbraio 1997, n. 22, e successive modificazioni e integrazioni.

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Capitolo 3 – Il suolo ________________________________________________________________________________

115

� area Somova (ex Solfrene) � area MG Attività Immobiliari (ex Iberna) � area Tre Esse � area Galvanica Gentile � area Manfredi � area Europressvit (ex Fismet) � area Brussa � area Magona � area via Resistenza � area Alfa Metal � area Top Color � area IMA Componentistica. Nelle aree ex Solfrene, ex Iberna, Manfredi, Galvanica Gentile e Brussa i pennacchi (plumes) di inquinanti interessano anche la falda idrica superficiale e la sottostante prima falda; tali pennacchi hanno origine dalle aree ex Solfrene ed ex Iberna e seguono due direttrici principali, andando a interessare anche il territorio del limitrofo Comune di Assago. Le indagini svolte nel 2002, finalizzate alla bonifica delle falde inquinate nei Comuni di Assago e Buccinasco, mostrano che in nessuna stazione di campionamento di terreno viene superato il limite previsto dal D.M. 471/99; l’unica eccezione è rappresentata dalla stazione S11 – Manfredi, in cui la concentrazione di idrocarburi C<12 risulta pari a 442 mg/kg (a fronte di un limite di legge di 250 mg/kg). Secondo quanto riportato nella bozza della relazione preliminare per la redazione del PGT, le procedure di bonifica nell’area ex Iberna sono in fase di completamento. Nel 2003 sono terminate le attività di bonifica del suolo e delle acque di falda nell’ insediamento Akzo Nobel Coatings di Cesano Boscone, iniziati nel 1998; il progetto di bonifica è stato autorizzato a seguito dell’individuazione di fenomeni di contaminazione, nel sottosuolo e nelle acque di falda, da parte composti organici aromatici e idrocarburi pesanti. Sono state identificate 6 zone oggetto di contaminazione, per le quali sono stati effettuati sia interventi di bonifica in situ (sottosuolo e acque di falda) che off site (serbatoi e tubazioni interrate); tutta l’area della Akzo Nobel Coatings fa parte delle “Zone industriali esistenti e di completamento” previste nelle Norme Tecniche di Attuazione del Piano Regolatore Generale. Dai risultati delle verifiche analitiche svolte, emerge che tutti i valori di concentrazione risultano inferiori non solo ai rispettivi limiti di qualità definiti quali obiettivi progettuali della bonifica, ma anche a quelli individuati dal DM 471/99. Attualmente è in atto, in questo sito, un intervento di demolizione completa degli edifici industriali e loro accessori; tale operazione è risultata subordinata all’approvazione di un piano di bonifica dovuto alla presenza di lastre di amianto-cemento. Il Comune di Corsico registra 6 siti contaminati, tutti con procedure attive di bonifica ex DM 471/99, situati nelle seguenti aree: � area Burgo � area ex Fondcol � area ex Italtriest � area ex Pan auto � area ex distributore ESSO, in via Milano � area distributore ESSO, in via della Resistenza.

3.5.3 LE AZIENDE CERTIFICATE Le certificazioni ambientali ISO 14001 ed EMAS prevedono, per l’organizzazione che se ne dota, l’adozione di un sistema di gestione ambientale (SGA); quest’ultimo rappresenta uno strumento per favorire l’impegno consapevole e continuativo delle organizzazioni al rispetto delle normative ambientali e allo sviluppo di sistemi di controllo in un’ottica di prevenzione dell’inquinamento e di miglioramento continuo. Si tratta di vere e proprie tecniche di gestione che tendono a portare all’interno delle organizzazioni la tematica ambientale, intesa come parte integrante della produzione o della fornitura di un servizio, favorendo atteggiamenti basati sulla prevenzione dei problemi e sulla partecipazione di tutti i soggetti che interagiscono con l’organizzazione.

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Capitolo 3 – Il suolo ________________________________________________________________________________

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I sistemi di gestione ambientale sono strumenti volontari, ossia non vi sono ad oggi disposizioni normative che li impongano, sebbene esistano prescrizioni che stabiliscano quali requisiti questi sistemi debbano presentare. Il rispetto di tali prescrizioni diventa un'esigenza imprescindibile nel momento in cui l'impresa decida di ottenere un riconoscimento esterno da parte di un organismo indipendente accreditato, cioè la Certificazione ISO 14001 o la Registrazione EMAS. Individuare gli effetti ambientali e valutare i principali punti di forza e di debolezza della propria impresa, dal punto di vista legislativo, tecnico e organizzativo, sono il primo e fondamentale passo per costruire un sistema efficace ed efficiente. Sul territorio dei tre Comuni sono presenti 8 aziende certificate ISO 14001 e/o EMAS, come meglio specificato in Tabella 3.7. Tabella 3.10. Aziende certificate nei Comuni di Buccinasco, Cesano Boscone e Corsico e tipo di certificazione ottenuta.

Nome azienda Attività svolta Comune Tipo di certificazione

Ente certificatore

Divisione Porta Siderurgica – TA Siderurgica

Decappagio e rilaminazione di coils e loro rivestimento mediante zincatura e verniciatura coil coating; taglio e profilatura di laminati piani in acciaio rivestiti e non rivestiti (zincati e preverniciati)

Buccinasco ISO 14001:1996 DNV Italia S.r.l.

R.R.S. S.r.l.

Erogazione di servizi di trasporto rifiuti, bonifica aree inquinate, gestione di piattaforme ecologiche e centri di stoccaggio provvisorio di rifiuti, traslochi, trasporto di masserizie in attività di sgombero, messa in sicurezza di immobili

Buccinasco ISO 14001:1996 RINA S.p.A.

San Paolo Cooperativa

Erogazione di servizi di trasporto rifiuti, bonifica aree inquinate, gestione di piattaforme ecologiche e centri di stoccaggio provvisorio di rifiuti (in associazione temporanea d’impresa), traslochi, trasporto di masserizie in attività di sgombero

Buccinasco ISO 14001:1996 RINA S:p.A.

SARI Group S.r.l.

Erogazione di servizi di raccolta, trasporto e conferimento rifiuti speciali non pericolosi; smaltimento rifiuti non pericolosi in giacimenti

Buccinasco ISO 14001:1996 ANCIS

Sprint computer service S.r.l.

Acquisto all’ingrosso, ricondizionamento, assemblaggio, assistenza e vendita di computer usati e parti di ricambio; commercializzazione di computer e ricambi

Cesano Boscone ISO 14001:2004 TUV Italia S.r.l.

Masotina S.p.A.

Sviluppo ed erogazione di servizi di raccolta, trasporto, selezione, cernita e stoccaggio di carta da macero, rifiuti speciali non pericolosi da destinare a recupero o a discarica ed attività di preselezione di bottiglie di plastica provenienti da raccolta

Corsico ISO 14001:1996 EMAS

RINA S.p.A. RINA S.p.A.

Saint-Gobain Abrasivi S.p.A.

Progettazione e produzione di mole a legante organico mediante le fasi di miscelazione, pressatura, cottura, finitura e collaudo

Corsico ISO 14001:1996 DNV Italia S.r.l.

ECOSUD S.r.l. Erogazione di servizi di spurgo, raccolta e trasporto rifiuti pericolosi e non, liquidi e fangosi

Corsico ISO 14001:2004 RINA S.p.A.

Dati SINCERT (2005); Comitato Ecolabel-Ecoaudit (2005) Considerando il carattere non obbligatorio delle certificazioni, questo dato è indicativo della volontà, da parte di alcune aziende, di partecipare in maniera attiva al miglioramento della qualità dell’ambiente.

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Capitolo 4 – L’energia ________________________________________________________________________________________________

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4 L’ENERGIA Nel mondo che circonda l’uomo, l’energia è sempre presente: ogni movimento che viene compiuto, ogni oggetto che si scalda, ogni tipo di onda che si propaga, ogni luogo illuminato è accompagnato dall’energia. È quindi importante riuscire a ottenerla in una forma utilizzabile e controllarla per lo svolgimento di tutte quelle funzioni che sono necessarie nella vita quotidiana. Particolarmente rilevanti risultano la modalità di produzione e le conseguenze di queste operazioni sia sull’ambiente che sulla salute. Vengono a tale scopo illustrati i consumi di energia elettrica, di combustibili e di carburanti, per quantificare la necessità di energia del territorio. Sono inoltre mostrate le strutture, come i pannelli fotovoltaici, che permettono l’utilizzo di energie “pulite”. Infine, particolare attenzione è rivolta ai campi elettromagnetici generati dalle antenne radio e dai ripetitori per telefoni cellulari.

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Capitolo 4 – L’energia ________________________________________________________________________________________________

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4.1 I CONSUMI ENERGETICI Ai nostri giorni è diventata importantissima sia la quantità che la qualità dell’energia erogata: chiunque ne abbia bisogno deve avere la possibilità di disporne nella forma e nel momento desiderato. In tutte le attività che si svolgono quotidianamente nella nostra società c’è un consumo di energia. Spesso quest’energia è elettrica, in altri casi può essere prodotta da combustibili o carburanti.

4.1.1 L’ENERGIA ELETTRICA Nome Consumi annui energia elettrica totale;

Consumo elettrico medio annuo Unità di misura kWh Aggiornamento 1999 Frequenza di aggiornamento - DPSIR P La flessibilità, il facile trasporto e la sicurezza dell’energia elettrica sono le ragioni principali per cui una vasta quantità di oggetti e supporti che vengono utilizzati ogni giorno ne sono alimentati. Inoltre può essere facilmente trasformata in altre forme di energia (termica, radiante, meccanica). Sarebbe quindi molto importante poterne conoscere dettagliatamente i consumi. La privatizzazione dell’ENEL ha reso particolarmente difficoltosa la raccolta di dati riguardanti i consumi energetici dei Comuni. Per questa ragione sono stati utilizzati gli ultimi dati disponibili che risalgono al 1999; sebbene non recenti, permettono comunque di ottenere informazioni sull’entità dei consumi. La Tabella 4.1 mostra i consumi totali annui di energia elettrica e le utenze totali, tali valori vengono suddivisi in base al consumo familiare e a quello per usi generali. Tabella 4.1. Consumi annui di energia elettrica e utenze, anno 1999.

Consumi totali annui

Utenze totaliConsumo

elettrico medio per utenza

Consumi annui famiglie

Consumo elettrico medio

per utenza familiare

Consumi annui usi generali

Consumo elettrico medio per utenza usi

generali

Migl. di kWh Numero kWh Migl. di kWh kWh Migl. di kWh kWh

Buccinasco 22.806 10.064 2.266 19.161 2.026 3.645 6.005Cesano Boscone 23.833 9.818 2.427 20.636 2.232 3.197 5.579Corsico 33.876 16.083 2.106 27.046 1.780 6.830 7.683 Dati Ancitel (2005) La Figura 4.1 evidenzia come il consumo sia nettamente sbilanciato dalla parte delle famiglie: infatti, in tutti e tre i Comuni la percentuale di energia elettrica utilizzata dalle famiglie è compresa tra il 79,04% (Corsico) e l’86,59% (Cesano Boscone) rispetto al totale consumato. Il consumo totale di energia del Comune di Corsico risulta decisamente più elevato di quello degli altri due Comuni. Tale affermazione è facilmente motivabile considerando che Corsico è maggiormente popolato, nonché dotato di un maggior numero di unità locali. Considerando, invece, i consumi medi per utenza, dalla Figura 4.2, si evince una sostanziale omogeneità, almeno per quanto riguarda quelli totali e familiari. Solamente il Comune di Corsico, con un valore medio di 1.780 kWh/anno, si posiziona sotto la media nei consumi elettrici medi per utenza familiare. Diversa è la situazione del consumo elettrico medio per utenza negli usi generali: tutti i Comuni hanno valori significativamente superiori rispetto alla media provinciale e regionale, presentando una varietà fra i tre di circa 2000 kWh/anno.

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Capitolo 4 – L’energia ________________________________________________________________________________________________

119

Figura 4.1. Ripartizione dei consumi annui di energia elettrica suddiviso in famiglie e generali, anno 1999.

Buccinasco

84,02%

15,98%

Cesano Boscone

13,41%

86,59%

Corsico

79,84%

20,16%

Consumi annui famiglie Consumi annui usi generali

Dati Ancitel (2005) Figura 4.2. Consumo elettrico medio, anno 1999.

2.26

6

2.02

6

6.00

5

2.42

7

2.23

2

5.57

9

2.10

6

1.78

0

7.68

3

2.24

3

2.17

5

3.14

8

2.09

5

1.44

5

2.13

1

0

1.000

2.000

3.000

4.000

5.000

6.000

7.000

8.000

9.000

Consumo elettrico medio per utenzatotale

Consumo elettrico medio per utenzafamiliare

Consumo elettrico medio per utenzausi generali

kWh

Buccinasco Cesano Boscone Corsico Media Prov. Milano Media Reg. Lombardia

Dati Ancitel (2005) Si ottengono informazioni diverse se si rapporta il consumo complessivo annuo di energia elettrica di un singolo Comune con la popolazione residente: infatti, il consumo pro capite di Buccinasco, Cesano Boscone e Corsico oscilla tra i 902 e i 972 kWh/anno, mentre quello della Provincia e della Regione sono rispettivamente di 1158 e 1098 kWh/anno (Figura 4.3). Che cosa si può fare con un chilowattora (kWh)? Se una persona dispone di un kWh può guardare la televisione per 20 ore, ascoltare la musica per 400 ore, illuminare una stanza per 10 ore, asciugarsi i capelli per 50 minuti, fare 1 km di strada in motocicletta.

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Capitolo 4 – L’energia ________________________________________________________________________________________________

120

Figura 4.3. Consumo di energia elettrica annuo pro capite, anno 1999.

902

960

972

1158

1098

0

200

400

600

800

1.000

1.200

1.400

Consumo energia elettrica pro capite

kWh

Buccinasco Cesano Boscone

Corsico Provincia Milano

Regione Lombardia

Ns. elaborazione su dati Ancitel (2005)

4.1.2 I COMBUSTIBILI Nome Consumi di combustibili Unità di misura Tonnellate; metri cubi Aggiornamento 2001 Frequenza di aggiornamento - DPSIR P Che cosa si intende per combustibili? Generalmente vengono considerati combustibili quei prodotti energetici che sono destinati alla combustione stazionaria: per esempio i prodotti che si utilizzano come combustibili nelle caldaie e nei forni sia domestici che industriali. Considerando i prodotti che derivano dalla raffinazione del petrolio, si utilizzano combustibili distillati per caldaie e forni domestici, oli combustibili residui per grossi impianti industriali. Oltre a quella elettrica, l’energia può essere ottenuta da altre fonti: nella Tabella 4.2 vengono presi in considerazione i combustibili che sono stati impiegati in ambito industriale e non industriale nell’anno 2001: gasolio, GPL, legna e similari, metano e olio combustibile. Ai fini della presente trattazione, non sono disponibili i dati forniti dal gestore. Gli unici a disposizione sono quelli inseriti nell’inventario delle emissioni INEMAR (INventario delle EMissioni in ARia). Il gasolio viene utilizzato prevalentemente per attività industriale: Corsico, Comune con la maggiore concentrazione di imprese, ne ha consumate 6.781 tonnellate, quantità decisamente superiore agli altri Comuni. Analoga considerazione va fatta nel caso del metano e dell’olio combustibile per uso industriale. La combustione in ambito non industriale, dovuta soprattutto al riscaldamento domestico, avviene utilizzando prevalentemente metano e in misura significativamente inferiore olio combustibile, legna e similari, GPL e Gasolio. Il volume di gas metano in ambito non industriale (29.643.000 metri cubi) impiegato nel Comune di Buccinasco nell’anno 2001 risulta particolarmente alto; tuttavia le scarse informazioni a disposizione non consentono di esprimere giudizi a riguardo.

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Capitolo 4 – L’energia ________________________________________________________________________________________________

121

Tabella 4.2. Consumi di combustibili, anno 2001.

Combustione Non industr Industriale Non industr Industriale Non industr Industriale Non industr Industriale Non industr Industriale

Buccinasco 179 1.536 147 455 162 29.643 5.228 283 7Cesano Boscone 117 3.507 387 378 4 13.383 3.328 644 5Corsico 373 6.718 735 588 48 18.797 94.192 1.239 16Totale

Gasolio GPL Legna e similari Olio combustibileMetano

12.430

ton ton ton

1.269

1000 mc ton

1.636 164.572 2.193 Dati INEMAR – Regione Lombardia e Fondazione Lombardia per l'Ambiente (2005) A causa della privatizzazione del settore di gestione e fornitura del gas si è riscontrata una grossa difficoltà nella raccolta di informazioni utili. Solamente la ITALCOGIM, società erogatrice per il Comune di Cesano Boscone, ha reso disponibili i propri dati riguardanti la fornitura per il Comune negli anni 2002, 2003, 2004 (Tabella 4.3). Tabella 4.3. Consumi di metano nel Comune di Cesano Boscone.

Totale Usi civili Usi industriali Altri Usi ClientiConsumo annuo pro

capite

Anno mc mc mc mc mc mc2002 15.994.413 5.114.184 5.766.045 4.780.023 9.609 1.665

2003 14.924.313 5.115.411 3.401.583 6.407.319 9.808 1.522

2004 16.688.155 5.346.213 3.095.010 8.246.932 9.913 1.683 Dati ITALCOGIM (2005) I consumi di gas nel Comune di Cesano Boscone tra l’anno 2002 e l’anno 2004 hanno oscillato tra i 14.924.313 metri cubi del 2003 e i 16.688.155 metri cubi del 2004. Nel corso di questi anni è cambiata in modo significativo la ripartizione tra usi civili, usi industriali e altri usi: mentre i primi hanno pressoché mantenuto la stessa percentuale, i consumi per altri usi sono passati dal 31% nel 2002 al 49% nel 2004 a scapito degli usi industriali passati rispettivamente dal 36% al 19% (Figura 4.4). Figura 4.4. Ripartizione dei consumi annui di metano suddiviso in famiglie e generali, anno 1999.

2002

33%

36%

31%

2003

34%

23%

43%

2004

32%

19%

49%

Usi civili Usi industriali Altri Usi Ns. elaborazione su dati ITALCOGIM

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Capitolo 4 – L’energia ________________________________________________________________________________________________

122

4.1.3 I CARBURANTI Nome Consumo annuo di carburanti Unità di misura Tonnellate Aggiornamento 2001 Frequenza di aggiornamento - DPSIR P Che cosa si intende per carburanti? I carburanti si distinguono dai combustibili a seconda del meccanismo con cui si miscelano con l’aria nella fase immediatamente antecedente la combustione nei motori. Generalmente si considerano carburanti quelli che alimentano motori a combustione interna come la benzina verde, il diesel, il GPL e il gasolio. L’energia è anche un elemento indispensabile per i trasporti su strada e per il funzionamento di altre sorgenti mobili e macchinari: per tali scopi si utilizzano carburanti quali gasolio, benzina verde, diesel e GPL. Nella Tabella 4.4 sono mostrati i dati inerenti combustibili e i relativi consumi in tonnellate. Tabella 4.4. Consumi di carburante, anno 2001.

Trasporto su strada

Altre sorgenti mobili e

macchinari

Trasporto su strada

Altre sorgenti mobili e

macchinari

Trasporto su strada

Altre sorgenti mobili e

macchinari

Trasporto su strada

Altre sorgenti mobili e

macchinari

Buccinasco 4.816 10.790 12.786 297 598Cesano Boscone 1.804 4.093 4.876 37 407Corsico 3.746 8.873 10.397 680Totale

ton ton ton ton

Gasolio Benzina verde Diesel GPL

10.366 23.755 28.393 1.685 Dati INEMAR – Regione Lombardia e Fondazione Lombardia per l'Ambiente (2005) La Figura 4.5, riferita all’anno 2001, mette chiaramente in evidenza l’utilizzo predominante del diesel per il trasporto su strada (44-45%), seguito dalla benzina verde (36-37%); inferiore è il consumo di gasolio (16%) e scarsa è la quantità di GPL (appena il 2-4%). Figura 4.5. Ripartizione dei consumi annui di carburante,anno 2001.

Buccinasco

16%

37%

45%

2%

Cesano Boscone

16%

36%

44%

4%

Corsico

16%

37%

44%

3%

144

Gasolio Benzina verde Diesel GPL Dati INEMAR – Regione Lombardia e Fondazione Lombardia per l'Ambiente (2005)

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Capitolo 4 – L’energia ________________________________________________________________________________________________

123

Le percezioni della comunità locale L’utilizzo di carburanti tradizionali, legati in massima parte al trasporto su gomma, è percepito come il maggior responsabile dell’inquinamento atmosferico dell’area. In particolare, la mancanza di una rete di distribuzione di GPL efficiente non consente il diffondersi di veicoli alimentati a gas.

4.2 LE RISORSE RINNOVABILI Il recente aumento del costo del petrolio, la progressiva diminuzione delle scorte e il continuo peggioramento delle condizioni ambientali dovute all’utilizzo di combustibili fossili (petrolio, carbone, gas naturale) ha recentemente indotto alla ricerca di risorse più “pulite” e più rinnovabili. Sebbene ancor poco sfruttate rispetto al loro potenziale, esistono sempre più possibilità di produrre energia “verde”: le più note sono l’energia fotovoltaica, idroelettrica, geotermica, eolica e quella ottenuta da biomasse e biogas. Va tenuto conto che ogni territorio può avere una maggiore o minore predisposizione all’utilizzo di ognuna di queste risorse. Fra queste, in un territorio come quello dei tre Comuni, è possibile ipotizzare l’utilizzo di pannelli fotovoltaici, che sono di facile installazione e hanno buoni livelli produttivi.

4.2.1 I PANNELLI FOTOVOLTAICI NEL COMUNE DI CESANO BOSCONE Il Comune di Cesano Boscone ha ottenuto, in seguito a un bando della Regione Lombardia del 2003, un finanziamento per l'installazione di due impianti fotovoltaici composti da 68 pannelli modello Kyocera KC190GHT-2, coprenti più di 80 metri quadri di superficie. Tali pannelli sono posizionati sul tetto della scuola materna e del centro anziani in via Don Sturzo. Tabella 4.5. Dati tecnici. Pannelli fotovoltaici KYOCERA KC190GHT-2.

Scuola materna Centro anziani

Inclinazione dei moduli sull'orizzonte (orizz. 0°; vert. 90°)

Azimut dei pannelli (sud 0; est -90; ovest +90)

Irradiazione solare annua sul piano dei moduli kWh/mq

Area del singolo modulo/pannello mq

Numero di moduli/pannelli fotovoltaici 48 20

Superficie totale dei pannelli fotovoltaici mq 62,4 26,0

Tecnologia del modulo

Potenza nominale del singolo modulo W

Potenza nominale del campo fotovoltaico (corrente continua) W 8.800 3.700

Potenza elettrica nominale del sistema fotovoltaico (corrente alternata) W 7.500 3.600

Energia elettrica annua producibile dal sistema fotovotaico kWh/mq 8.988 3.745

Energia elettrica consumata annualmente (media triennale) kWh 45.000 4.000

monocristallino

185

+14

1.350

1,3

Dati Uffici Comunali (2005) La Tabella 4.5 che riporta i dati tecnici relativi all’impianto installato permette di constatare che i pannelli locati sul centro anziani soddisfano buona parte del fabbisogno annuo dell’edificio (93,62%), solo parziale è, invece, la copertura dei consumi da parte dei pannelli sulla scuola materna rispetto al fabbisogno annuo (19,56%). Va detto che i pannelli sono ancora molto costosi per investimento iniziale, ma uno sforzo in tale direzione è da considerarsi molto positivo, sia in termini di risparmi futuri, sia di sostenibilità dello sviluppo. Che cosa serve per produrre un chilowattora (kWh)? Un kWh si potrebbe ottenere dal soffio del vento a 36 km/h attraverso 5 metri quadri di superficie spazzata da un mulino a vento, dal sole che per 12 ore batte su 2 metri quadri di pannelli fotovoltaici, da 10.000 metri cubi di acqua che cadono da 10 metri di altezza in una turbina, da 7 kg/h di vapore raccolti in una turbina. Le percezioni della comunità locale L’attenzione della comunità locale in merito all’utilizzo di energie “pulite” è decisamente elevata e riguarda i diversi ambiti di utilizzo dell’energia: risulta fondamentale orientare il trasporto pubblico verso forme di consumo maggiormente sostenibili (introduzione di veicoli elettrici o a biodisel); per incrementare la diffusione di energia alternativa, si ritiene

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Capitolo 4 – L’energia ________________________________________________________________________________________________

124

necessaria un’azione sistematica di promozione a livello locale (ad es. sul ricorso ai pannelli fotovoltaici); nell’ambito del settore agricolo, si potrebbe valutare la produzione di biomasse destinate alla produzione energetica.

4.3 L’ELETTROMAGNETISMO I cavi dell’alta tensione, un ripetitore di onde radio o di segnale per telefoni cellulari, i dispositivi elettrici che vengono utilizzati nella vita quotidiana, un elettrone o una molecola producono un campo elettromagnetico. L’interazione del corpo umano con un campo elettromagnetico di una certa intensità può causare correnti elettriche nei tessuti che possono interferire con l’attività elettrica naturale. Poiché attualmente non esistono studi scientifici in grado di dimostrare con certezza l’assenza di effetti negativi a causa di interazioni con un certo materiale, tecnologia o alimento, si ritiene importante monitorare e tenere sempre sotto controllo i livelli dei campi elettromagnetici nelle aree urbane, specialmente quelli di origine artificiale (il cosiddetto elettrosmog) allo scopo di prevenire effetti negativi sulla salute dei residenti in una certo territorio. Che cosa si intende per campo elettromagnetico e onde elettromagnetiche? Il campo elettromagnetico è un’entità fisica che si genera in seguito alle interazioni tra le cariche elettriche. Un campo elettromagnetico è definito dall’interazione tra un campo elettrico (E) e un campo magnetico (H). Esiste una relazione molto forte tra i due campi: la variazione dell’uno genera l’altro. L’interazione tra i due crea un campo elettromagnetico (CEM). L’onda elettromagnetica è la modalità con cui si manifesta un campo elettromagnetico, le cui caratteristiche dipendono da diversi parametri: frequenza (Hertz) numero di oscillazioni compiute al secondo; lunghezza d’onda (�) espressa in metri, distanza tra due massimi e due minimi; periodo (secondi) tempo necessario per compiere un’oscillazione completa.

4.3.1 L’ INTENSITÀ DEI CAMPI ELETTROMAGNETICI NEL COMUNE DI BUCCINASCO Nel luglio 2004 nel Comune di Buccinasco è stata eseguita un’indagine volta a valutare l’intensità dei campi elettromagnetici. La finalità di tale studio è di conoscere lo stato del territorio comunale rispetto ai campi elettromagnetici generati dalle frequenze radio (RF) e di valutare l’esposizione ai campi sia in termini di esposizione media sul territorio, sia in termini di esposizione prolungata relativamente ai residenti nell’intorno dei singoli impianti. I dati sono stati raccolti in diversi luoghi in modo tale da rendere la ricerca completa; particolare attenzione è stata rivolta ai luoghi tutelati (parchi giochi, scuole, ospedali), agli edifici più alti (generalmente le strutture maggiormente esposte) e alle aree circostanti gli impianti. I dati ottenuti sono riscontrabili nelle Tabelle 4.6, 4.7, 4.8, 4.9, 4.10). Tabella 4.6. Valori misurati nei luoghi tutelati, luglio 2004.

Via Emiliaang. Via Lazio

Via Indipendenzaang. Via Fratelli

salonepiano terra

stanzapiano terra

aulah 4.5 m, piano asta - 7.5 m

misura riferita piano 3 di 3

Luogo tutelato Indirizzo DescrizioneDistanza sorgente

parco giochi -- 143 m

280 m

area verde -- 210 m

centro sportivo Viale Manzoni Ingresso

192 m

Scuola Materna Robbiolo Via Aldo Moro, 14 192 m

Scuola Materna Robbiolo Via Aldo Moro, 14 giardino

Scuola Elem. Robbiolo Via Aldo Moro, 14 192 m

Scuola Materna Robbiolo Via Aldo Moro, 14 192 m

ingresso

Via Emilia, 1 136 m

parco Via Emilia -- 100 m

A. O. Ospedale San Carlo

Via Siena, 26

H3G, TIM Via F.lli Cervi

TIM,Vodafone Via Garibaldi

< 0.3

< 0.3

174 mparcoVia Garibaldi -

Fontanile--

210 m

H3G Via Emilia

H3G Via Emilia

H3G Via Emilia

0,71

H3G Via Emilia parco giochi Via Vivaldi -- 180 m

scuola calcio e scuola materna parrocchiale

0,80

< 0.3 < 0.3

0,39

Emax (V/m)

0,32 0,34

0,46

0,40 0,43

0,51 0,57

< 0,3

< 0,3 < 0,3

0,59 0,73

< 0.3

0,63 0,71

< 0.3

< 0.3

SRB in prossimità Emin (V/m)

Vodafone Via Trieste

H3G Via Lazio

H3G, TIM Via F.lli Cervi

H3G, TIM Via F.lli Cervi

H3G, TIM Via F.lli Cervi

H3G, TIM Via F.lli Cervi

Dati Uffici Comunali (2005)

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Capitolo 4 – L’energia ________________________________________________________________________________________________

125

Tabella 4.7. Valori misurati sugli edifici più alti, luglio 2004.

terrazzo condominialeh 19.5 m

terrazzo condominialelocale ad uso comune

h 19.5 mterrazzo soggiorno

h 21.5 msoggiornoh 21.5 m

edificio residenziale Via Tiziano, 23 terrazzo condominiale privato - h 26.5 m 0,78 0,83sommità tromba scale

h 26.5 m< 0.3

0,54

edificio residenziale Via Tiziano, 23 < 0.3

< 0.3

0,60

edificio residenziale Via Isonzo, 22 < 0.3 < 0.3

edificio residenziale Via Isonzo, 22

edificio residenziale Via Lario, 10 < 0.3

Via Lario, 10 0,61 0,64

Luogo Indirizzo Descrizione Erms (V/m) Emax (V/m)

edificio residenziale

Dati Uffici Comunali (2005) Tabella 4.8. Valori misurati nelle aree circostanti gli impianti, luglio 2004.

Asta - 9.2 m - misura riferita al balconepiano 4 di 4Asta - 6.2 m

Misura riferita alla finestra, piano 2 di 2H3G Via Emilia Via Romagna, 11 Misura riferita alla finestra, piano 2 di 2 < 0.30 < 0.30H3G Via Emilia Via V. Emanuele II, 21 Balcone cucina - h 12.5 m, piano 4 di 4 < 0.30 < 0.30H3G Via Emilia Via V. Emanuele II, 21 Cucina - h 12.5 m, piano 4 di 4 < 0.30 < 0.30H3G Via Emilia Via Vivaldi, 8 Terrazzo soggiorno - h 21.5 m, piano 6 di 6 0,4 0,42H3G Via Emilia Via Vivaldi, 8 Camera da letto - h 21.5 m, piano 6 di 6 0,77 0,98

TIM, Vodafone Via Garibaldi Via degli Alpini, 34/D Terrazzo mansarda - h 17.5 m, sopra piano 1,06 1,20TIM, Vodafone Via Garibaldi Via degli Alpini, 34/D Mansarda - h 17.5 m, sopra piano 6 di 6 0,53 0,57TIM, Vodafone Via Garibaldi Via della Costituzione, 27 Terrazzo cucina -h 12.5 m - piano 4 di 5 0,56 0,81TIM, Vodafone Via Garibaldi Via della Costituzione, 27 Cucina - h 12.5 m - piano 4 di 5 < 0.30 < 0.30

Terrazza mansardah 15.5 - sopra piano 5 di 5

TIM, Vodafone Via Garibaldi Via Garibaldi, 13 Mansarda - h 15.5 - sopra piano 5 di 5 0,63 0,80Terrazzo mansarda

h 17.5 m, sopra piano 6 di 6

TIM, Vodafone Via Garibaldi Via Garibaldi, 13 Terrazzo soggiorno - 3° piano fuori terra < 0.30 < 0.30TIM, Vodafone Via Garibaldi Via Garibaldi, 13 Soggiorno - 3° piano fuori terra < 0.30 < 0.30TIM, Vodafone Via Garibaldi Via della Costituzione, 27 Terrazzo cucina - h 9.5 m - piano 3 di 5 0,35 0,43TIM, Vodafone Via Garibaldi Via della Costituzione, 27 Cucina - h 9.5 m - piano 3 di 5 < 0.30 < 0.30TIM, Vodafone Via Garibaldi Via Garibaldi, 15 Terrazza mansarda h 19.5 m 1,74 1,95TIM, Vodafone Via Garibaldi Via Garibaldi, 15 Mansarda h 19.5 m - sopra piano 5 di 5 0,33 0,37

Indirizzo DescrizioneSRB in prossimità Emax (V/m)Erms (V/m)

Via Romagna, 7 0,31 0,40H3G Via Emilia

Via Garibaldi, 13 1,31 1,51TIM, Vodafone Via Garibaldi

Via degli Alpini, 34/B 0,97 1,06TIM, Vodafone Via Garibaldi

< 0.30TIM, Vodafone Via Garibaldi Via degli Alpini, 34/BCamera da letto mansarda - h 17.5 m,

sopra piano 6 di 6< 0.30

H3G Via Emilia Via Solferino, 2 0,35 0,41

Dati Uffici Comunali (2005) Tabella 4.9. Valori medi per tipologia di area, luglio 2004.

Residenziale IindustrialeFondo RF 12 m V/m 0,57 0,73Fondo RF 6 m V/m 0,48 0,55Fondo RF 2 m V/m 0,46 0,47

Tipologia dell’areaTipologia della misura

Dati Uffici Comunali (2005) Tabella 4.10. Valori massimi per tipologia di area, luglio 2004

Residenziale Iindustriale

Fondo RF 12 m V/m 0,85 0,76Fondo RF 6 m V/m 0,68 0,59Fondo RF 2 m V/m 0,63 0,47

Tipologia dell’areaTipologia della misura

Dati Uffici Comunali (2005)

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Capitolo 4 – L’energia ________________________________________________________________________________________________

126

I risultati dell’indagine hanno evidenziato una situazione relativa ai campi elettromagnetici positiva: tutti i valori sono ampiamente entro il limite di 6 V/m indicato dalla norma vigente. Nello specifico risulta che i valori nelle aree tutelate siano contenuti e i livelli medi di esposizione rilevati oltre i 200 metri dalla sorgente presentano valori inferiori a 1 V/m. Le misure effettuate riguardo l’esposizione locale da parte della cittadinanza hanno evidenziato in quasi tutti i punti di rilevazione nei pressi degli impianti valori inferiori a 1 V/m; fanno eccezione le terrazze in via Garibaldi 13 e 15 (rispettivamente 15,5 e 19,5 metri di altezza), con valori compresi tra 1,31 e 1,95 V/m e la terrazza in via degli Alpini 34 (15,5 metri di altezza), con valori tra 1,31 e 1,51 V/m: tali valori, comunque, si mantengono ampiamente al di sotto del limite vigente. Durante l’analisi si è calcolato che, mediamente, il livello espositivo negli interni è inferiore del 25% rispetto ai valori delle aree all’esterno. Il Comune di Buccinasco, molto attento a questa tematica, si è impegnato a verificare nuovamente i valori dei campi elettromagnetici nel caso di nuove installazioni di fonti di campi elettromagnetici. Le percezioni della comunità locale Le percezioni relative al fenomeno dell’elettromagnetismo riflettono la ancora scarsa conoscenza sugli effetti prodotti dalle onde elettromagnetiche. Tuttavia, la comunità intervenuta sottolinea la preoccupazione per la presenza massiccia di antenne radio in prossimità delle abitazioni, evidenziando la necessità di indagini approfondite sulle conseguenze per i cittadini.

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Capitolo 5 – I rifiuti ________________________________________________________________________________

127

5 I RIFIUTI In un territorio fortemente antropizzato come quello dei tre Comuni i rifiuti rappresentano indubbiamente una rilevante pressione ambientale; queste sono situazioni in cui, con un’accorta politica tesa alla sensibilizzazione, si possono ottenere ottime performance in termini di riduzione all’origine del quantitativo dei rifiuti e del miglioramento qualitativo della raccolta differenziata. L’analisi dei dati relativi alla produzione e alla raccolta dei rifiuti (quantità totale e pro capite, composizione merceologica, separazione, raccolta e smaltimento) rappresenta quindi un’interessante fonte di informazioni riguardanti l’interazione tra le attività antropiche e i sistemi ambientali. Fornisce altresì indicazioni in merito alle modalità di gestione dei rifiuti stessi e, indirettamente, alla qualità urbana e allo stile di vita dei cittadini. Gestire il sistema di raccolta e smaltimento dei rifiuti in un’ottica di sostenibilità e minimizzazione degli impatti costituisce, dunque, uno dei passi fondamentali per il miglioramento della qualità urbana.

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Capitolo 5 – I rifiuti ________________________________________________________________________________

128

5.1 LA PRODUZIONE DI RIFIUTI URBANI Che cosa si intende per Rifiuto? Il D.L.vo 5 febbraio 1997 n.22 (c.d. Decreto Ronchi) definisce rifiuto “qualunque sostanza od oggetto (...) di cui il detentore si disfi o abbia l’obbligo di disfarsi”; tali sostanze e oggetti, che sono riportati nell’allegato A del decreto stesso, vengono suddivisi, secondo l’origine, in rifiuti urbani (R.U.) e speciali. Questi a loro volta vengono classificati in rifiuti pericolosi e non pericolosi in base al grado di pericolosità. I Rifiuti Urbani, in particolare, sono costituiti da: � rifiuti domestici, anche ingombranti, provenienti da locali e luoghi adibiti ad uso civile abitativo � rifiuti non pericolosi provenienti da locali e luoghi adibiti a usi diversi da quelli del punto precedente � rifiuti provenienti dallo spazzamento delle strade � rifiuti di qualunque natura o provenienza, giacenti sulle strade e aree pubbliche o sulle strade e aree private comunque soggette a

uso pubblico o sulle spiagge o sulle rive dei corsi d’acqua � rifiuti vegetali provenienti da aree verdi, quali giardini, parchi e aree cimiteriali � rifiuti provenienti da esumazioni ed estumulazioni, nonché gli altri rifiuti provenienti da attività cimiteriale diversi da quelli indicati nei

punti precedenti � Rifiuti Speciali Assimilabili ai rifiuti urbani per qualità e quantità I Rifiuti Speciali Assimilabili agli urbani (RSA) sono quei rifiuti commerciali e/o industriali quali, ad esempio, quelli provenienti da mercati ortofrutticoli, da mense aziendali, da strutture sanitarie (mense e reparti non infettivi), da supermercati e grande distribuzione e da alcune lavorazioni industriali. I Rifiuti Urbani che, per particolari caratteristiche merceologiche, possono essere inquinanti se non correttamente smaltiti (come ad esempio le pile, i farmaci scaduti, le cartucce per stampanti, le bombolette spray, le vernici, i solventi e le batterie di cellulari), sono classificati come rifiuti urbani pericolosi. 5.1.1 LA PRODUZIONE ANNUALE DI RIFIUTI URBANI Nome Quantità di rifiuti prodotti Unità di misura kg Aggiornamento 2005 (Buccinasco); 2004 (Cesano Boscone e Corsico) Frequenza di aggiornamento Annuale DPSIR P Le Figure 5.1, 5.2 e 5.3 illustrano l’andamento della produzione totale di rifiuti urbani negli ultimi anni rispettivamente nei Comuni di Buccinasco, Cesano Boscone e Corsico, in relazione all’andamento della popolazione nel medesimo periodo. Come si può vedere dai grafici riportati di seguito la produzione di rifiuti nei tre Comuni non segue un andamento regolare presentando notevoli oscillazioni tra un anno e l’altro. Per quanto riguarda il Comune di Buccinasco, si può osservare che la quantità di rifiuti prodotti aumenta di poco tra il 2001 e il 2002 proporzionalmente alla crescita della popolazione, raggiungendo una quantità pari a oltre 16.700 tonnellate. Nel 2003 la produzione di rifiuti diminuisce fino a 14.500 tonnellate, nonostante la popolazione sia in continua crescita; tale quantità rimane però costante nel 2004 sebbene il numero di abitanti scenda di 600 unità (Figura 5.1). Figura 5.1. Quantità di rifiuti urbani prodotti e andamento della popolazione nel Comune di Buccinasco.

16.6

23.8

05

16.7

44.7

65

14.5

12.1

72

14.7

89.5

99

13.000.000

13.500.000

14.000.000

14.500.000

15.000.000

15.500.000

16.000.000

16.500.000

17.000.000

2001 2002 2003 2004

kg

25.600

25.700

25.800

25.900

26.000

26.100

26.200

26.300

26.400

26.500

26.600

ab

Produzione rif iuti Popolazione

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Capitolo 5 – I rifiuti ________________________________________________________________________________

129

Ns elaborazione su dati Uffici comunali di Buccinasco (2005) Nel Comune di Cesano Boscone si riscontra una correlazione positiva tra popolazione e produzione di rifiuti urbani tra il 2001 e il 2003; al diminuire del numero di abitanti, infatti, corrisponde una riduzione della quantità di rifiuti prodotti, che passa dalle 11.700 tonnellate del 2001 alle 9.900 del 2003 (con un calo pari al 15%). Nel 2004, invece, questa tendenza risulta invertita; nonostante la popolazione subisca un sensibile decremento (passando da 23.889 abitanti 23.309), la produzione di rifiuti aumenta del 3% raggiungendo le 10.300 tonnellate annue (Figura 5.2). Ciò potrebbe essere dovuto a diverse cause: un aumento generico dei consumi (e dunque del quantitativo di rifiuti), un ampliamento delle categorie di rifiuti “assimilabili” agli urbani o ancora un incremento dei rifiuti derivanti da attività produttive o di distribuzione. Figura 5.2. Quantità di rifiuti urbani prodotti e andamento della popolazione nel Comune di Cesano Boscone.

11.7

76.5

15

10.7

75.7

77

9.99

0.10

0

10.3

02.5

20

9.000.000

9.500.000

10.000.000

10.500.000

11.000.000

11.500.000

12.000.000

2001 2002 2003 2004

kg

22.800

23.000

23.200

23.400

23.600

23.800

24.000

24.200

24.400

ab

Produzione rif iuti Popolazione

Ns. elaborazione su dati Uffici comunali di Cesano Boscone (2005) La situazione a Corsico risulta variabile nel corso degli anni; sebbene il numero di abitanti sia in continua diminuzione tra il 2001 e il 2003, la quantità di rifiuti prodotti non mantiene lo stesso trend. Nel periodo di tempo considerato, si riscontra un massimo di produzione relativo al 2001 (Figura 5.3); tra il 2002 e il 2004 si assiste a un calo del 5% nella produzione di rifiuti, sebbene la popolazione ricominci a crescere a partire dal 2003. Anche in questo caso valgono le considerazioni fatte per il Comune di Cesano Boscone. Figura 5.3. Quantità di rifiuti urbani prodotti e andamento della popolazione nel Comune di Corsico.

15.2

29.9

90

15.2

07.0

17

14.6

11.7

36

14.4

27.1

60

14.000.000

14.200.000

14.400.000

14.600.000

14.800.000

15.000.000

15.200.000

15.400.000

2001 2002 2003 2004

kg

32.800

33.000

33.200

33.400

33.600

33.800

34.000

34.200

34.400

34.600

ab

Totale rif iuti Popolazione

Ns. elaborazione su dati Uffici comunali di Corsico – Relazione sullo Stato dell’Ambiente e sulle componenti economiche e sociali del Comune di Corsico (2005)

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Capitolo 5 – I rifiuti ________________________________________________________________________________

130

Tra il 2001 e il 2004, la produzione media di rifiuti urbani sul territorio dei tre Comuni risulta sempre superiore a quella relativa al Comune medio Provincia di Milano (Figura 5.4); questo andamento è spiegabile analizzando i valori concernenti ogni singolo Comune: sebbene a Cesano Boscone la quantità di rifiuti prodotta sia simile (se non addirittura inferiore) a quella media provinciale, negli altri due Comuni i valori risultano sempre maggiori. Nel periodo di tempo considerato, tuttavia, i rifiuti prodotti sul territorio dei tre Comuni diminuiscono, mentre il valore medio provinciale tende ad essere abbastanza costante nel tempo. Figura 5.4. Quantità (kg) di rifiuti prodotti nei tre Comuni, media e confronto con il Comune medio Provincia di Milano.

10.2

72.8

77

10.2

43.4

44

10.0

62.0

71

10.2

00.1

75

14.5

43.4

37

14.2

42.5

20

13.0

38.0

03

13.1

73.0

93

16.6

23.8

05

16.7

44.7

65

14.5

12.1

72

14.7

89.5

99

11.7

76.5

15

10.7

75.7

77

9.99

0.10

0

10.3

02.5

20

15.2

29.9

90

15.2

07.0

17

14.6

11.7

36

14.4

27.1

60

0

2.000.000

4.000.000

6.000.000

8.000.000

10.000.000

12.000.000

14.000.000

16.000.000

18.000.000

2001 2002 2003 2004

Comune medio Provincia di Milano Media tre Comuni Buccinasco Cesano Boscone Corsico

Ns. elaborazione su dati Uffici comunali di Buccinasco, Cesano Boscone e Corsico e Osservatorio Rifiuti Provincia di Milano (2005) 5.1.2 LA PRODUZIONE PRO CAPITE DI RIFIUTI URBANI Nome Rifiuti prodotti pro capite Unità di misura kg/abitante·anno Aggiornamento 2005 (Buccinasco); 2004 (Cesano Boscone); 2003

(Corsico) Frequenza di aggiornamento Annuale DPSIR P Per meglio comprendere le relazioni che intercorrono tra produzione di rifiuti urbani e popolazione e soprattutto per avere informazioni sulle abitudini dei cittadini, è utile analizzare gli indicatori riguardanti la produzione pro capite annua; le informazioni che questo indicatore può fornire sono infatti diverse da quelle relative alla produzione totale. Se la produzione pro capite di rifiuti rimane invariata tra un anno e l’altro, infatti, non vuole necessariamente dire che non è aumentata la produzione di rifiuti; potrebbe per esempio significare che popolazione e quantità di rifiuti prodotti sono cresciute/diminuite reciprocamente in modo analogo. In Figura 5.5, 5.6 e 5.7 sono illustrati gli andamenti della produzione pro capite di rifiuti urbani nei tre Comuni; come osservato per la produzione totale, anche in questo caso non si riscontrano tendenze ben delineate nel corso degli ultimi anni. A Buccinasco, globalmente, la produzione pro capite di rifiuti urbani diminuisce tra il 2001 e il 2004; dall’analisi dei dati annuali si può osservare che il picco massimo viene raggiunto nel 2001 mentre, tra il 2002 e il 2003, si ha una diminuzione della quantità pro capite prodotta; se si confronta questo grafico con quello riportato in Figura 5.1, ci si accorge che tale andamento è dovuto alla diminuzione della produzione totale associata a un aumento della popolazione.

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Capitolo 5 – I rifiuti ________________________________________________________________________________

131

Figura 5.5. Produzione di rifiuti urbani pro capite (kg/abitante·anno) nel Comune di Buccinasco.

639,

23

638,

41

546,

56 570,

54

500

520

540

560

580

600

620

640

660

2001 2002 2003 2004

Ns. elaborazione su dati Uffici comunali di Buccinasco (2005) Lo stesso comportamento si ritrova a Cesano Boscone sempre tra il 2002 e il 2003; in questo caso però la riduzione della produzione pro capite è dovuta alla contemporanea diminuzione della quantità di rifiuti e del numero di abitanti (Figura 5.6). Nel 2003 si registra il minimo assoluto, conseguente a una progressiva diminuzione della produzione pro capite a partire del 2001. Figura 5.6. Produzione di rifiuti urbani pro capite (kg/abitante·anno) nel Comune di Cesano Boscone.

486,

23

448,

06

418,

19 442,

00

380

400

420

440

460

480

500

2001 2002 2003 2004

Ns. elaborazione su dati Uffici comunali di Cesano Boscone (2005) La produzione pro capite di rifiuti nel Comune di Corsico non presenta un andamento ben delineato nel tempo (Figura 5.7); essa subisce notevoli variazioni e non segue un andamento regolare. La tendenza che si riscontra rispecchia quella relativa alla produzione totale; l’aumento della produzione pro capite tra il 2001 e il 2002 è dato dalla diminuzione del numero di abitanti a cui non fa riscontro un’adeguata diminuzione della produzione totale. Il dato relativo al 2004, invece, deriva da un comportamento opposto, ovvero calo della produzione totale e aumento della popolazione.

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Capitolo 5 – I rifiuti ________________________________________________________________________________

132

Figura 5.7. Produzione di rifiuti urbani pro capite (kg/abitante·anno) nel Comune di Corsico.

442,

46 448,

10

436,

80

428,

18

415

420

425

430

435

440

445

450

2001 2002 2003 2004

Ns. elaborazione su dati Uffici comunali di Corsico – Relazione sullo Stato dell’Ambiente e sulle componenti economiche e sociali del Comune di Corsico (2005) Dal confronto tra la produzione pro capite di rifiuti urbani nei tre Comuni e in Provincia di Milano, tra il 2001 e il 2004, si osserva che Buccinasco supera sia i valori relativi agli altri Comuni sia quelli provinciali (che si mantengono abbastanza costanti nel tempo); Cesano Boscone e Corsico, invece, non superano mai la media provinciale (Figura 5.8). La media della produzione pro capite per l’intera area dei tre Comuni, invece, assume valori che non si discostano molto da quelli riscontrati per la Provincia di Milano in tutto il periodo di tempo considerato anche se, singolarmente, la produzione pro capite tende a diminuire nel tempo; il valore minimo intercomunale viene raggiunto nel 2003, contemporaneamente ai minimi relativi a ogni singolo Comune. Figura 5.8. Produzione di rifiuti urbani pro capite nei tre Comuni a confronto con la media provinciale.

499,

94

506,

51

496,

53

507,

88

522,

64

511,

52

467,

18

480,

24639,

23

638,

41

546,

56

570,

54

486,

23

448,

06

418,

19

442,

00

442,

46

448,

10

436,

80

428,

18

0

100

200

300

400

500

600

700

2001 2002 2003 2004

Media Provincia di Milano Media tre Comuni Buccinasco Cesano Boscone Corsico

Ns. elaborazione su dati Uffici comunali di Buccinasco, Cesano Boscone e Corsico (2005) e Osservatorio Rifiuti Provincia di Milano (2005) Le percezioni della comunità locale Per quanto riguarda la produzione di rifiuti la percezione diffusa riguarda l’eccessiva produzione dovuta anche a una scarsa educazione dei cittadini verso i comportamenti corretti e i meccanismi di scelta e di acquisto. Tutto questo porta inoltre al fenomeno dell’abbandono di rifiuti sul territorio.

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Capitolo 5 – I rifiuti ________________________________________________________________________________

133

5.2 LA RACCOLTA DEI RIFIUTI URBANI La raccolta dei rifiuti urbani avviene secondo modalità simili nei tre Comuni; una parte di essi viene raccolta tramite un servizio porta a porta mentre la restante parte viene ritirata in modo differente a seconda della tipologia di rifiuto e del servizio che ogni Comune mette a disposizione. In ciascun Comune è presente una piattaforma ecologica; a Corsico si trovano, inoltre, quattro aziende di recupero (Tabella 5.1). Tabella 5.1. Piattaforme ecologiche e aziende di recupero nei tre Comuni. Buccinasco Cesano Boscone Corsico

Piattaforma ecologica Centro Raccolta Rifiuti ECOcentro via Monferrato

Azienda di recupero - -

Corsico Recuperi di Bonvissuto C Corsico Rottami s.r.l. Masotina S.p.A. Tecnogarden service s.r.l.

Dati Provincia di Milano (2005) A Buccinasco vengono raccolti in maniera differenziata gli scarti organici di cucina (frazione umida), gli scarti vegetali provenienti dalla manutenzione del verde (fogliame, erba, rami, fiori, piante da arredamento), il vetro e le lattine (escluse lampadine, tubi al neon, ceramiche, terrecotte, ecc.), la carta e il cartone (esclusi tetrapack, carta oleata, carta catramata e, in genere, rifiuti costituiti da carta accoppiata ad altro materiale) e la plastica (compresi i rifiuti assimilabili alla plastica); tutte queste tipologie di rifiuto vengono raccolte direttamente, in giorni prestabiliti, presso le abitazioni. Anche i rifiuti solidi urbani indifferenziabili non ingombranti vengono prelevati a domicilio; se le quantità prodotte sono ingenti o le dimensioni sono elevate, tutti i rifiuti vanno conferiti direttamente dagli utenti al Centro Raccolta Rifiuti comunale. I rifiuti pericolosi, quali pile e farmaci scaduti o inutilizzati, vanno depositati negli appositi contenitori dislocati sul territorio, mentre gli olii esausti, le batterie delle automobili e le lampade al neon devono essere conferiti presso un apposito magazzino comunale, previo accordo telefonico con l’Ufficio Ecologia del Comune. Per i rifiuti ingombranti (poltrone, divani, televisori, frigoriferi, ecc.) non è prevista la raccolta domiciliare (servizio istituito solo per anziani e disabili); essi vanno trasportati direttamente al Centro Raccolta Rifiuti comunale. Nel Comune di Cesano Boscone è prevista la raccolta differenziata presso le abitazioni di: carta e cartone (esclusi piatti e bicchieri di carta, tetrapack, vasetti di yogurt e carta plastificata), alluminio e vetro (escluse lampadine, terrecotte e ceramiche), plastica e frazione umida (avanzi di cucina freddi, fiori recisi e carta da cucina assorbente bianca) e frazione verde (dal 2005). Le pile e i farmaci vanno depositati negli appositi contenitori presenti sul territorio, mentre i rifiuti urbani non pericolosi di tipo ingombrante e inerte (in piccole quantità) possono essere conferiti direttamente all’ECOcentro; presso tale piattaforma ecologica vengono inoltre depositati i rifiuti urbani pericolosi (contenitori “T” e/o “F”, batterie e accumulatori delle automobili, olii vegetali, animali e minerali, lampade e a scarica, ecc.). A Corsico sono soggetti a raccolta differenziata la plastica, il vetro e le lattine, la carta, i rifiuti vegetali e la frazione organica umida; queste categorie di rifiuti vengono prelevate a domicilio in giorni e a orari stabiliti. I rifiuti urbani ingombranti che non rientrano nel normale circuito di raccolta (elettrodomestici, materassi, mobili, ecc.) possono essere conferiti direttamente presso la piattaforma ecologica; sono invece raccolti a domicilio i rifiuti indifferenziati non riciclabili o frazione secca (tetrapack, oggetti in plastica, porcellana, carta alimentare, ecc.). Similmente a quanto avviene negli altri due Comuni, le pile e i farmaci scaduti vengono depositati negli appositi contenitori presenti presso i rivenditori. Vanno invece adottati accorgimenti particolari per amianto ed eternit: per il loro smaltimento è necessario informare la Asl e l’Ufficio Ecologia del Comune. Le percezioni della comunità locale A Buccinasco e Corsico si riscontra la mancanza di coordinamento tra il momento dell’esposizione dei rifiuti per strada e il momento della raccolta e della pulizia strade.

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Capitolo 5 – I rifiuti ________________________________________________________________________________

134

5.2.1 LA RACCOLTA DIFFERENZIATA DEI RIFIUTI URBANI Nome Raccolta Differenziata Unità di misura % Aggiornamento 2004 Frequenza di aggiornamento Annuale DPSIR R In base al D. L.vo 22/97, la Raccolta Differenziata è la raccolta idonea a raggruppare i rifiuti urbani in frazioni merceologiche omogenee destinate al riutilizzo, al riciclaggio e al recupero di materia prima. Raccogliere quanto più possibile i rifiuti in maniera differenziata non solo permette di ottimizzare il loro riutilizzo, ma nel contempo riduce il rischio di contaminazione del suolo e della falda idrica; in tal modo, infatti, diminuisce la quantità di materiale che viene conferita in discarica. L’incidenza percentuale della raccolta differenziata su quella totale a Buccinasco, Cesano Boscone e Corsico si attesta su valori sempre superiori a quelli soglia previsti dal D. L.vo 22/97 (35% a partire dal 2 marzo 2003) in tutti i periodi di tempo considerati. Per quanto riguarda il Comune di Buccinasco la raccolta differenziata aumenta del 10% tra il 2002 e il 2003, raggiungendo un’incidenza pari a quasi il 55% del totale nel 2004 (Figura 5.9). Figura 5.9. Incidenza percentuale della raccolta differenziata e indifferenziata nel Comune di Buccinasco.

35,5

0

40,0

0

49,8

0

54,4

0

64,5

0

60,0

0

50,2

0

45,6

0

0%

10%

20%30%

40%

50%

60%

70%80%

90%

100%

2001 2002 2003 2004

Differenziato Indifferenziato

Ns. elaborazione su dati Osservatorio Rifiuti Provincia di Milano (2005) A Cesano Boscone, tra il 2001 e il 2004, l’incidenza percentuale di raccolta differenziata varia di circa 2 punti percentuali passando dal 42% al 44%, sebbene nel 2003 raggiunga il 46% del totale delle raccolte; essa rimane comunque sempre su livelli più alti rispetto alla soglia di legge (Figura 5.10).

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Capitolo 5 – I rifiuti ________________________________________________________________________________

135

Figura 5.10. Incidenza percentuale della raccolta differenziata e indifferenziata nel Comune di Cesano Boscone.

42,4

0

42,6

0

46,0

0

44,1

0

57,6

0

57,4

0

54,0

0

55,9

0

0%

10%

20%

30%

40%

50%60%

70%

80%

90%

100%

2001 2002 2003 2004

Differenziato Indifferenziato

Ns. elaborazione su dati Osservatorio Rifiuti Provincia di Milano (2005) Come si può osservare nel grafico riportato in Figura 5.11, anche nel Comune di Corsico la percentuale di raccolta differenziata rispetta i limiti di legge; essa, a partire dal 2003, si attesta infatti su un livello pari al 50% del totale. Figura 5.11. Incidenza percentuale della raccolta differenziata e indifferenziata e rispettive quantità (kg) nel Comune di Corsico.

42,8

0

45,1

0

48,6

0

50,3

0

57,2

0

54,9

0

51,4

0

49,7

0

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

100%

2001 2002 2003 2004

Differenziato Indifferenziato

Ns. elaborazione su dati Osservatorio Rifiuti Provincia di Milano (2005) La percentuale di rifiuti raccolti mediante Raccolta Differenziata, sia sul territorio dei tre Comuni sia a livello del Comune medio Provincia di Milano, aumenta tra il 2001 e il 2004 rimanendo sempre al di sopra dei limiti stabiliti dal D.L.vo 22/97 (25% entro il 2001 e 35% entro il 2003); in particolare nei tre Comuni si raccoglie mediante Raccolta Differenziata, in media, il 5% in più rispetto al Comune medio Provincia di Milano (Figura 5.12). Questo dato potrebbe essere il risultato dell’adozione di migliori politiche di gestione dei rifiuti da parte delle Amministrazioni associata a un comportamento più “virtuoso” della popolazione rispetto alla media provinciale.

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Capitolo 5 – I rifiuti ________________________________________________________________________________

136

Figura 5.12. Percentuale di rifiuti raccolti mediante RD nei tre Comuni e nel Comune medio Provincia di Milano. 38

,8

39,2

40,4

41,6

39,9

42,5 48

,4

50,4

35,5 40

,0 49,8 54

,4

42,4

42,6 46,0

44,1

42,8

45,1 48,6

50,3

0

10

20

30

40

50

60

2001 2002 2003 2004

%

Comune medio Provincia di Milano Media tre Comuni Buccinasco Cesano Boscone Corsico

Ns. Osservatorio Rifiuti Provincia di Milano (2005)

5.2.2 LA COMPOSIZIONE MERCEOLOGICA DELLA RACCOLTA DIFFERENZIATA Nome Composizione merceologica Unità di misura Descrizione; kg Aggiornamento 2005 (Buccinasco); 2004 (Cesano Boscone); 2004

(Corsico) Frequenza di aggiornamento Annuale DPSIR R La composizione merceologica dei rifiuti raccolti mediante Raccolta Differenziata è un indicatore in grado di fornire informazioni non soltanto riguardo agli stili di vita e alle abitudini dei cittadini, ma anche in merito all’efficienza del sistema di raccolta; quante più categorie si riescono a separare, tanto più il sistema di riutilizzo, riciclaggio e recupero risulta efficace. Nei tre Comuni vengono differenziate tutte le categorie di rifiuti previste dalla normativa; le frazioni maggiormente rappresentate in termini di quantità risultano essere l’umido, la carta, la plastica, la frazione verde e il vetro e l’alluminio (Figura 5.13). Dal confronto tra la composizione merceologica della Raccolta Differenziata nei vari Comuni, non si rilevano grandi differenze nelle quantità raccolte per ogni categoria, fatta eccezione per la frazione verde; quest’ultima , infatti, costituisce una porzione preponderante nel Comune di Buccinasco al contrario di quanto avviene a Cesano Boscone e Corsico, ma ciò potrebbe essere spiegato dal numero e dall’estensione delle superfici destinate ad aree verdi e/o facenti parte del Parco Agricolo Sud. Nelle Tabelle 5.2, 5.3 e 5.4 sono riportate tutte le tipologie di rifiuti raccolti in ogni Comune, comprese quelle che costituiscono la frazione indifferenziata (RSU indifferenziati, rifiuti assimilabili, rifiuti ingombranti e terriccio della spazzatrice stradale).

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Capitolo 5 – I rifiuti ________________________________________________________________________________

137

Figura 5.13 Composizione merceologica dei rifiuti raccolti tramite RD nei tre Comuni nel 2004

0

1.000

2.000

3.000

4.000

5.000

6.000

7.000

8.000

9.000

Buccinasco Cesano Boscone Corsico

ton

Umido Carta Vetro-Alluminio Plastica Verde Altro differenziato

Ns. elaborazione su dati Uffici comunali (2005) Tabella 5.2. Rifiuti raccolti a Buccinasco suddivisi per tipologia e quantità.

Categoria merceologica Quantità (kg)

Accumulatori e batterie auto 14.840 Amianto - Apparecchiature fuori uso 68 Assimilabili - Carta e cartone 1.518.520 Cimiteriali 510 Ferro e metalli in genere 206.320 Frazione umida 1.893.700 Frazione verde 2.017.480 Frigoriferi 32.948 Gas in contenitori a pressione 316 Imballaggi - Imballaggi con sostanze pericolose 380 Imballaggi in legno 18.060 Imballaggi in più materiali 136.509 Indumenti 116.458 Inerti 385.330 Ingombranti 1.374.400 Lampade al neon 740 Lastre di vetro 10.500 Legno 463.980 Medicinali 920 Oli minerali 850 Oli vegetali 720 Pile 700 Pitture e vernici di scarto 1.783 Plastica 378.460 Pneumatici - Rifiuti solidi urbani indifferenziati 4.578.850 Scarti d’inchiostro 126 Solventi 160 Sostanze chimiche di laboratorio 204 Terriccio spazzatrice stradale 608.100 Toner per stampa esauriti 90 Vernici, inchiostri, adesivi e resine 1.157 Vetro e lattine alluminio 1.026.420 Dati Uffici comunali di Buccinasco (2005)

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Capitolo 5 – I rifiuti ________________________________________________________________________________

138

Tabella 5.3. Rifiuti raccolti a Cesano Boscone suddivisi per categoria e quantità Categoria merceologica Quantità (kg)

Toner per stampa esauriti 180

Altri oli per motori, ingranaggi e lubrificazione 2.250

Imballaggi in carta e cartone 39.780

Imballaggi in plastica 298.560

Imballaggi in legno 434.160

Imballaggi in metallo 59.520

Imballaggi in materiali misti 0

Imballaggi in vetro 912.720

Batterie al piombo 13.858 Miscugli o scorie di cemento, mattoni, mattonelle e ceramiche,non contenenti sostanze pericolose 390.020

Ferro e acciaio 14.660

Rifuti misti dell'attività di costruzione e demolizione 0 Rifiuti che devono essere raccolti e smaltiti applicando precauzioni particolari per evitare infezioni 0

Carta e cartone 1.061.120

Rifiuti biodegradabili di cucine e mense (UMIDO) 1.519.770

Abiti 40.186

Tubi fluorescenti ed altri rifiuti contenenti mercurio 822

Apparecchiature fuori uso contenenti clorofluorocarburi 21.140

Oli e grassi commestibili 800 Vernici, inchiostri, adesivi e resine contenenti sostanze pericolose 5.785

Medicinali citotossici e citostatici 1.228

Batterie e accumulatori 898

Apparecchiature elettriche ed elettroniche fuori uso 34.080

Legno contenente sostanze pericolose 0

Legno non contenente sostanze pericolose 11.740

Metallo 72.440

Rifiuti biodegradabili (VERDE) 75.500

Rifiuti urbani non differenziati 4.316.240

Residui di pulizia delle strade 414.740

Rifiuti ingombranti 560.580 Dati Uffici comunali di Cesano Boscone (2005)

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Capitolo 5 – I rifiuti ________________________________________________________________________________

139

Tabella 5.4. Rifiuti raccolti a Corsico suddivisi per categoria e quantità. Categoria merceologica Quantità (kg)

2004 Secco 6.123.500 Umido 2.733.240 Ingombranti 437.760 Spazzamento 603.800 Carta 1.740.690 Vetro 1.528.420 Plastica 470.520 Legno 343.860 Verde 187.880 Ferro 82.340 Beni durevoli 79.260 Frigoriferi 30.880 Comp. elettr. 31.660 Oli vegetali 3.590 Oli minerali 840 Polistirolo 1.480 T e/o F 3.430 Toner 524 Lampade 1.018 Accumulatori 5.336 Pile 3.626 Medicinali 3.246 Pneumatici 10.260 Inerti territorio 355.940 Inerti Cimitero 51.220 Inerti 355.940 Cimiteriali 6.110 Siringhe - Zinco -

Dati Uffici comunali di Corsico (2005) E’ interessante osservare come in tutti e tre i Comuni, negli ultimi anni, la quantità di rifiuti indifferenziati sia diminuita (a vantaggio della raccolta differenziata); ciò significa che, grazie a un sistema di raccolta più efficace associato a un comportamento più responsabile dei cittadini, è possibile un maggior recupero di materiali a cui fa seguito un miglioramento della qualità dell’ambiente. Le percezioni della comunità locale In merito alla raccolta differenziata la percezione più diffusa riguarda il numero e la distribuzione dei contenitori: non solo appaiono pochi e mal distribuiti ma, in alcuni casi, si segnala la mancanza di raccoglitori per tipologie specifiche di materiali (es. pile e batterie). Anche in questo caso, come per la produzione, risulta importante effettuare campagne di sensibilizzazione e informazione già a partire dalle scuole non solo sul tema della raccolta differenziata, ma anche per quanto riguarda il possibile utilizzo di materiali riciclati e/o riciclabili e il problema degli imballaggi. Si riscontra, inoltre, una mancanza di equilibrio tra l’impegno richiesto ai cittadini per la Raccolta Differenziata e il sistema di tassazione in continua crescita.

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Capitolo 6 – Il rumore ________________________________________________________________________________

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6 IL RUMORE L’area dei tre Comuni è sottoposta a livelli di rumorosità piuttosto elevati, in virtù degli elevati flussi di traffico e della presenza di importanti infrastrutture per la viabilità (Nuova e Vecchia Vigevanese, tangenziale Ovest, linea ferroviaria Milano-Mortara). Tuttavia, malgrado gli elevati flussi di traffico e la presenza delle citate strutture, la rumorosità non appare tanto elevata da creare disagi agli abitanti, se non in limitate e circoscritte porzioni di territorio. Inoltre, malgrado i dati a disposizione non siano totalmente esaustivi, sembra che la rumorosità notturna non sia particolarmente elevata, e ciò garantisce un sonno tranquillo ai residenti. Attualmente, nel territorio dei tre Comuni, solo Buccinasco e Corsico sono dotati di strumenti di pianificazione acustica (Piano di Zonizzazione Acustica e – eventualmente – Piano di Risanamento Acustico), mentre il Comune di Cesano Boscone sta attualmente predisponendo la realizzazione del proprio Piano di Zonizzazione.

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6.1 LA VALUTAZIONE DEL CLIMA ACUSTICO In trema di inquinamento acustico, e più in generale di valutazione del clima acustico, ci si rifà essenzialmente a due decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri: il DPCM 01.03.91 e il successivo DPCM 14.11.97, che prevedono la classificazione del territorio comunale in zone omogenee dal punto di vista acustico, con le seguenti finalità:

� costituire un riferimento preciso da rispettare per le sorgenti sonore già presenti sul territorio; � garantire la tutela e la conservazione di zone con limitate pressioni sonore; � promuovere il risanamento di zone con eccessive pressioni sonore; � costituire un riferimento e un vincolo per la pianificazione delle nuove aree

Come sono definite le classi della Zonizzazione Acustica (in base al DPCM 14.11.97)? I. Aree particolarmente protette: rientrano in questa classe le aree nelle quali la quiete rappresenta un elemento di base per la loro

utilizzazione: aree ospedaliere, scolastiche, aree destinate al riposo e allo svago, residenziali, rurali e di particolare interesse turistico, parchi pubblici, ecc.

II. Aree destinate a uso prevalentemente residenziale: rientrano in questa classe le aree urbane interessate prevalentemente da traffico veicolare locale, con bassa densità di popolazione, con limitata presenza di attività commerciali e assenza di attività industriali e artigianali.

III. Aree di tipo misto: rientrano in questa classe le aree urbane interessate da traffico veicolare locale o di attraversamento, con media densità di popolazione, con presenza di attività commerciali, uffici con limitata presenza di attività artigianali e con assenza di attività industriali; aree rurali interessate da attività che impiegano macchine operatrici.

IV. Aree di intensa attività umana: rientrano in questa classe le aree urbane interessate da intenso traffico veicolare, con alta densità di popolazione, con elevata presenza di attività commerciali e uffici, con presenza di attività artigianali, le aree in prossimità di strade di grande comunicazione e di linee ferroviarie, le aree portuali, le aree con limitata presenza di piccole industrie.

V. Aree prevalentemente industriali: rientrano in questa classe le aree interessate da insediamenti industriali e con scarsità di abitazioni.

VI. Aree esclusivamente industriali: rientrano in questa classe le aree esclusivamente interessate da attività industriali e prive di insediamenti abitativi.

6.1.1 GLI STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE ACUSTICA

Con la Legge Quadro sull’inquinamento acustico n. 447 del 26 ottobre 1995, i Comuni assumono un ruolo centrale in merito al problema, con competenze di carattere programmatico, decisionale e di controllo. I principali strumenti di pianificazione acustica di loro competenza sono i “Piani di Zonizzazione Acustica” (vedi box sottostante), che consistono nella classificazione del territorio comunale in zone acusticamente omogenee per destinazione d’uso, e i “Piani di Risanamento Acustico” (vedi box successivo), da adottare in caso di superamento dei valori di attenzione, o al fine di perseguire i valori di qualità. Nella pratica, la zonizzazione acustica consiste nel suddividere il territorio in porzioni (zone) acusticamente omogenee: a ciascuna zona corrispondono limiti massimi di livelli sonori equivalenti consentiti, determinati in base a tre elementi fondamentali:

� gli aspetti urbanistici e in particolare il PRG; � lo stato di fatto (situazione attuale) della rumorosità ambientale esistente sul territorio; � le scelte di programmazione e pianificazione territoriali.

Che cosa è il Piano di Zonizzazione Acustica? Attraverso il Piano di Zonizzazione Acustica, l’Amministrazione comunale classifica il proprio territorio in sei aree acusticamente omogenee per destinazione d’uso, nelle quali devono essere rispettati i limiti di livello sonoro stabiliti dalla normativa (DPCM 14.11.97, vedi paragrafo 6.2.1). In base alla normativa, due aree (zone) aventi limiti di livello sonoro che discostano di più di 5 dB(A) non possono essere contigue, nemmeno nel caso in cui appartengano a due Comuni distinti. Qualora non sia possibile, nelle zone già urbanizzate, rispettare tale vincolo a causa di pregresse destinazioni d’uso, si provvede all’adozione dei Piani di Risanamento Acustico (vedi box successivo). La Zonizzazione è di competenza dei Comuni e rappresenta un punto focale per le azioni di governo del territorio. Essa deve avvenire secondo i criteri definiti dalle regioni in attuazione dell’art. 4 della Legge Quadro e deve essere complementare al PRG, dal quale dipende gerarchicamente. La classificazione in zone acustiche è un atto tecnico-politico di governo del territorio comunale e rappresenta il primo passo, a livello locale, verso la tutela del territorio dall’inquinamento acustico1.

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Oltre a quanto già espresso a proposito della Zonizzazione Acustica nel paragrafo 6.2.1, la Regione Lombardia ha emanato una propria legge (13/2001) che integra la normativa nazionale. Tale norma prescrive, tra le altre cose, che: − non possono essere comprese in classe I le aree che si trovino all’interno delle fasce di pertinenza delle infrastrutture stradali e

ferroviarie e delle zone di rispetto dell’intorno aeroportuale; − non possono essere comprese in classe inferiore alla IV le aree che si trovino all’interno delle zone di rispetto B dell’intorno

aeroportuale e, per le distanze inferiori a cento metri, le aree che si trovino all’interno delle fasce di pertinenza delle infrastrutture stradali e ferroviarie di grande comunicazione;

− non possono essere classificate in classe I o II le aree con presenza di attività industriali e artigianali. Che cosa sono i Piani di Risanamento Acustico? 1. Nel caso di superamento dei valori di attenzione, i Comuni provvedono all’adozione di Piani di Risanamento Acustico, assicurando il

coordinamento con il Piano Urbano del Traffico (PUT, vedi capitolo 7) e con i piani previsti dalla legislazione in materia ambientale. I Piani di Risanamento, approvati dal Consiglio comunale, recepiscono sia il contenuto dei piani pluriennali per il contenimento delle emissioni sonore prodotte per lo svolgimento di servizi pubblici essenziali (linee ferroviarie, metropolitane, autostrade e strade statali), sia dei piani di contenimento e abbattimento del rumore predisposti dalle società e dagli enti gestori dei servizi pubblici di trasporto o delle relative infrastrutture, ivi comprese le autostrade, nel caso di superamento dei valori.

2. I Piani di Risanamento Acustico devono contenere l’individuazione della tipologia ed entità dei rumori presenti, incluse le sorgenti mobili, nelle zone da risanare individuate; l’individuazione dei soggetti a cui compete l’intervento; l’indicazione delle priorità, delle modalità e dei tempi per il risanamento; la stima degli oneri finanziari e dei mezzi necessari; le eventuali misure cautelari a carattere d’urgenza per la tutela dell’ambiente e della salute pubblica.

3. In caso di inerzia del Comune e in presenza di gravi e particolari problemi di inquinamento acustico, all’adozione del piano si provvede, in via sostitutiva, secondo quanto proposto dalla Regione competente con apposita Legge Regionale (in Lombardia: 13/2001).

4. Il Piano di Risanamento può essere adottato anche al fine di perseguire i valori di qualità (valori di rumore da conseguire nel breve, nel medio e nel lungo periodo con le tecnologie e le metodiche di risanamento disponibili), per realizzare gli obiettivi di tutela previsti dalla presente legge.

5. Nei Comuni con popolazione superiore a 50.000 abitanti la Giunta Comunale presenta al Consiglio Comunale una relazione biennale sullo stato acustico del Comune. Il Consiglio Comunale approva la relazione e la trasmette alla Regione e alla Provincia per le iniziative di competenza.

6. Per i Comuni che adottano il Piano di Risanamento la prima relazione è allegata al piano stesso. Per gli altri Comuni, la prima relazione è adottata entro due anni dalla data di entrata in vigore della presente legge.

Per le aree così definite, e individuate sul territorio comunale, la normativa vigente impone il rispetto di una serie di limiti riportati alle tabelle seguenti (Tabelle da 6.1 a 6.5): per le definizioni di tali limiti si veda il box successivo alle tabelle. Tabella 6.1. Valori limite di emissione così come stabiliti dalla normativa di settore (Legge 447/95, DPCM 14/11/97).

Classe di destinazione d’uso del territorio

Diurno (6-22) Leq dB(A)

Notturno (22-6) Leq dB(A)

Classe I 45 35 Classe II 50 40 Classe III 55 45 Classe IV 60 50 Classe V 65 55 Classe VI 65 65

Tabella 6.2. Valori limite di immissione così come stabiliti dalla normativa di settore (Legge 447/95, DPCM 14/11/97).

Classe di destinazione d’uso del territorio

Diurno (6-22) Leq dB(A)

Notturno (22-6) Leq dB(A)

Classe I 50 40 Classe II 55 45 Classe III 60 50 Classe IV 65 55 Classe V 70 60 Classe VI 70 70

Tabella 6.3. Valori limite di qualità così come stabiliti dalla normativa di settore (Legge 447/95, DPCM 14/11/97).

Classe di destinazione d’uso del territorio

Diurno (6-22) Leq dB(A)

Notturno (22-6) Leq dB(A)

Classe I 47 37 Classe II 52 42 Classe III 57 47 Classe IV 62 52 Classe V 67 57 Classe VI 70 70

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Tabella 6.5. Valori di attenzione così come stabiliti dalla normativa di settore (Legge 447/95, DPCM 14/11/97).

Classe di destinazione d’uso del territorio

Diurno (6-22) Leq dB(A)

Notturno (22-6) Leq dB(A)

Classe I Classe II Classe III Classe IV Classe V Classe VI

Sull’intero tempo di riferimento diurno o notturno (tempo a lungo termine) il valore di attenzione è uguale al valore di immissione. Nel caso la durata della misura sia di un’ora i valori

risulteranno aumentati di 10 dB nel tempo di riferimento diurno e di 5 dB nel tempo di riferimento notturno. Non si applicano nelle fasce di pertinenza delle infrastrutture di trasporto.

Il superamento dei valori di attenzione obbliga il gestore della sorgente sonora a presentare e realizzare un Piano di Risanamento che riconduca le immissioni entro i limiti di legge.

Che cosa si intende per valore di emissione, di immissione, di attenzione e di qualità? Valore di emissione: valore massimo che può essere emesso da una sorgente, misurato in corrispondenza della sorgente stessa. Valore di immissione: valore massimo di rumore che può essere immesso da una o più sorgenti sonore nell’ambiente abitativo o nell’ambiente esterno, misurato in prossimità dei ricettori. I valori limite sono distinti in: � valori limite assoluti (Leq ambientale2) � Valori limite differenziali3 (differenza tra Leq ambientale e Leq residuo4). Valori di attenzione: valore di rumore che segnala la presenza di un potenziale rischio per la salute umana e per l’ambiente. Oltre tale valore scatta l’obbligo di predisporre i Piani di Risanamento Acustico. Valore di qualità: Valori di rumore da conseguire nel breve, medio e lungo periodo con le tecnologie e le metodiche di risanamento disponibili, per realizzare gli obiettivi di tutela previsti dalla presente legge. Il superamento dei valori di attenzione (sia nel lungo periodo che in una singola ora) comporta l’obbligo, da parte del gestore della sorgente, della realizzazione di un Piano di Risanamento Acustico (da presentare all’Amministrazione), che riconduca le immissioni entro i limiti stabiliti. Il superamento dei valori di immissione costituisce invece violazione sanzionabile da parte degli organi di controllo. Che cosa si intende per decibel ponderato A – dB(A)? Il decibel “A” è l’unità di misura di legge relativa all’intensità sonora. Un decibel misura, genericamente, la pressione sonora creata dal rumore, e viene definito in base a una pressione di riferimento: in pratica il decibel misura quanto la pressione creata dal rumore discosta da quella di riferimento. Va però precisato che in genere un rumore è composto da impulsi di diverse frequenze, e queste sono percepite diversamente dall’orecchio umano, che tende a sentire con minore intensità le basse frequenze. Si è allora deciso di considerare la media ponderata di un rumore, per avvicinare quanto realmente avvertito dagli strumenti e quanto percepito dall’orecchio umano con le sue attenuazioni: tale media è il cosiddetto ‘livello equivalente A’ (LeqA, ma anche LAeq), detto più semplicemente “decibel A”, o dB(A). Infine, va precisato che le fasce di pertinenza e i limiti di emissione e immissione assoluti per le infrastrutture dei trasporti sono stabiliti nei relativi regolamenti di esecuzione, previsti dall’art. 11 della Legge 447/95; tra questi, quello riguardante il traffico veicolare riveste, per la sua portata, particolare importanza: attualmente non è stato però ancora emanato. Quali sono le competenze comunali? Con la Legge Quadro sull’inquinamento acustico, L. 26 ottobre 1995, n. 447, i Comuni assumono un ruolo centrale in merito al problema dell’inquinamento acustico, con competenze di carattere programmatico, decisionale e di controllo. In particolare, spettano alle Amministrazioni Comunali: a. la classificazione del territorio comunale in zone omogenee sotto il profilo acustico (“Zonizzazione Acustica”); b. il coordinamento degli strumenti urbanistici già adottati con la Zonizzazione Acustica; c. l’adozione dei Piani di Risanamento Acustico;

2 Livello equivalente di rumore ambientale: è il livello continuo equivalente di pressione sonora (ponderato secondo la curva di ponderazione definita ‘A’) prodotto da tutte le sorgenti di rumore esistenti in un dato luogo e durante un determinato tempo. Il rumore ambientale è costituito dall’insieme del rumore residuo e da quello prodotto dalle specifiche sorgenti disturbanti, con l’esclusione degli eventi sonori singolarmente identificabili di natura eccezionale rispetto al valore ambientale della zona. 3 I valori limite differenziali di immissione sono pari a 5 dB per il periodo diurno e 3 dB per il periodo notturno, all’interno degli ambienti abitativi. Tali valori non si applicano nelle aree classificate nella classe IV se il Leq dB(A) <50 (diurno) e 40 (notturno) a finestre aperte e se il Leq dB(A) < 35 (diurno) e 25 (notturno) a finestre chiuse; inoltre non si applicano alle infrastrutture di trasporto, alle attività produttive, commerciali e professionali e a impianti fissi dell’edificio adibiti a uso comune. 4 Livello di rumore residuo: è il livello equivalente di pressione sonora (ponderato ‘A’) che si rileva quando si esclude la specifica sorgente disturbante. Deve essere misurato con le identiche modalità impiegate per il rumore ambientale e non deve contenere eventi sonori atipici.

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d. il controllo del rispetto della normativa per la tutela dall’inquinamento acustico all’atto del rilascio delle concessioni edilizie relative a nuovi impianti e infrastrutture;

e. l’adozione di regolamenti per l’attuazione della disciplina statale e regionale per la tutela dall’inquinamento acustico; f. la rilevazione e il controllo delle emissioni sonore prodotte dai veicoli; g. le funzioni amministrative relative ai controlli; h. l’autorizzazione per lo svolgimento di attività temporanee e di manifestazioni in luogo pubblico o aperto al pubblico e per spettacoli

a carattere temporaneo; i. l’adeguamento dei regolamenti locali di igiene e sanità o di polizia municipale, con particolare riferimento al controllo, al

contenimento e all’abbattimento delle emissioni sonore derivanti dalla circolazione degli autoveicoli e dall’esercizio di attività che impiegano sorgenti sonore;

j. la facoltà di individuare limiti di esposizione al rumore inferiori a quelli previsti dalla legge per le aree che presentano un rilevante interesse paesaggistico-ambientale e turistico.

Inoltre il Comune esercita le funzioni amministrative relative al controllo: - delle prescrizioni attinenti il contenimento dell’inquinamento acustico prodotto dal traffico veicolare e dalle sorgenti fisse; - del rumore prodotto dall’uso di macchine rumorose e da attività svolte all’aperto; - della disciplina e delle prescrizioni tecniche relative all’attuazione delle disposizioni sopra descritte dal punto a. al punto j.; - della corrispondenza alla normativa vigente dei contenuti della documentazione di impatto acustico fornita (relativa alla realizzazione, alla modifica o al potenziamento delle varie opere urbanistiche e con valutazione previsionale del clima acustico delle aree interessate alla realizzazione di varie tipologie di insediamenti). Il personale incaricato dei controlli e della vigilanza può accedere agli impianti e alle sedi di attività che costituiscono fonte di rumore e richiedere i dati, le informazioni e i documenti necessari per l’espletamento delle proprie funzioni. Tale personale è munito di documento di riconoscimento rilasciato dall’ente o dall’agenzia di appartenenza. Il segreto industriale non può essere opposto per evitare od ostacolare le attività di verifica o di controllo. 6.1.2 IL PIANO DI ZONIZZAZIONE ACUSTICA IN CORSICO E BUCCINASCO

I comuni di Buccinasco e di Corsico si sono dotati di Piano di Zonizzazione Acustica: questo, come in altri RSA, potrebbe già da sé essere considerato un indicatore di risposta. Infatti, benché tale compito sia obbligatorio secondo la vigente normativa, è ancora basso il numero di Comuni lombardi che ha adempiuto a tale obbligo. Il Piano di Zonizzazione Acustica del Comune di Corsico è del 2001, mentre quello di Buccinasco è del 2002. Il Comune di Buccinasco è attualmente in fase di redazione di PGT (in sostituzione del PRG esausto): in questi casi la normativa prescrive di tenerne conto e adeguare (apportare eventuali varianti) il Piano di Zonizzazione stesso. Tale aggiornamento dovrà altresì tenere conto delle delibere attuative emanate in seguito alla legge regionale 13/2001. Il lavoro di raccolta dati, analisi e misurazione acustica per il Comune di Buccinasco, si è svolto nel periodo compreso fra i mesi di ottobre 2001 e marzo 2002 attraverso, in particolare:

� raccolta e analisi della documentazione esistente (PRG); � sopralluoghi sull’intero territorio comunale; � incontro con tecnici e rappresentanti comunali al fine di ottenere indicazioni circa le realtà

acusticamente più significative; � campagna di misurazione dei livelli acustici esistenti sul territorio, dovuti essenzialmente alle

sorgenti fisse e al traffico. In particolare, l’attribuzione delle diverse classi non ha seguito un unico criterio (ad esempio: valutazione acustica in base ai rilevamenti; oppure valutazione delle sole attività insediate) ma è avvenuta tramite una serie di passaggi e procedure quali:

� valutazione della rumorosità ambientale esistente mediante misurazioni fonometriche a lungo e breve periodo;

� identificazione e valutazione delle sorgenti sonore prevalenti (fisse e mobili); � criterio della prevalenza d’uso dell’area identificata, in relazione alle destinazioni d’uso previste

dagli strumenti urbanistici vigenti; � identificazione delle zone omogenee industriali (classe V e classe VI) e particolarmente protette

(classe I); � individuazione degli insediamenti particolarmente significativi ai fini acustici, quali ospedali, scuole,

parchi, attività industriali e del terziario rumorose; � individuazione delle classi intermedie.

Nell’individuazione finale delle classi acusticamente omogenee, sono state previste anche fasce di rispetto aventi la funzione di cuscinetto o schermo acustico, interposte tra le zone di classi diverse.

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Si è cercato inoltre di evitare un’eccessiva parcellizzazione del territorio con zone diverse, che renderebbero di difficile gestione l’applicazione dei valori limite e l’attività di controllo e vigilanza. Si sono infine tenute presenti, nel definire le zone di confine, le realtà presenti nei comuni limitrofi, al fine di garantire un raccordo accettabile ed evitare incompatibilità evidenti. Con Delibera di Consiglio Comunale n.41 del 18.9.2001 è stato adottato il Piano di Zonizzazione Acustica per il Comune di Corsico, che è stato successivamente approvato, in via definitiva, con Delibera di Giunta Comunale n.44 del 12-2-2002. Per individuare le zone sul territorio di Corsico si sono seguiti i seguenti criteri generali:

− Analisi della suddivisione in zone territoriali omogenee contenute nel PRG e confronto con le reali destinazioni d’uso del suolo: si sono individuate le aree residenziali, le aree prevalentemente industriali e le aree destinate ai servizi;

− Analisi della rete infrastrutturale, la rete viaria è stata classificata sulla base del DPCM del 1991 e delle Linee Guida Regionali; un ulteriore riferimento è stato il Piano Generale del Traffico Urbano e la Classificazione funzionale della rete in esso riportata;

− Individuazione della distribuzione sul territorio comunale di attività artigianali, commerciali e terziarie in genere, significative dal punto di vista acustico.

Un ulteriore criterio è stato quello di evitare una ulteriore suddivisione del territorio comunale in aree di modeste dimensioni.

6.1.3 LA CAMPAGNA DI MONITORAGGIO BUCCINASCO

La campagna di monitoraggio per la predisposizione del Piano di zonizzazione Acustica è stata effettuata a Buccinasco dalla società incaricata, nei punti ritenuti maggiormente significativi dal punto di vista acustico, con lo scopo di fornire una rappresentazione chiara ed esaustiva dei livelli sonori nella realtà cittadina. Lo strumento di misura adottato per le rilevazioni fonometriche è in accordo con quanto previsto dalla normativa vigente al momento della pubblicazione del Piano (vedi box sottostante), mentre i livelli sonori registrati sono espressi – in accordo con la vigente disciplina di settore – in decibel ponderati ‘A’ – dB(A) – così come visto nei box alle pagine precedenti. Il Piano è stato predisposto successivamente all’emanazione della disciplina regionale in materia (in attuazione della L. 447/95), tuttavia prima dell’emanazione delle deliberazioni contenenti le specifiche tecniche preannunciate dalla LR 13/2001, e pertanto esso è predisposto secondo i dettami della L. 447/95, del DPCM 14.11.97 (che in parte abroga il precedente DPCM 1.03.91) nonché del DM 16.03.98. Che cosa è e come funziona il laboratorio mobile di misura del rumore? Gli strumenti in dotazione al Laboratorio Mobile sono: un microfono, un fonometro integratore di precisione e vari sensori per la rilevazione dei principali parametri meteorologici (direzione e velocità del vento, umidità, temperatura). Essi devono rispondere alle caratteristiche tecniche indicate nel DM 16.03.1998: - il parametro misurato è in genere il livello continuo equivalente di pressione sonora ponderato ‘A’ (Leq(A)) integrato sulle 24 h,

misurato in periodo diurno (06-22) e in periodo notturno (22-06). Gli strumenti sono comunque in grado di fornire qualsiasi parametro acustico (livello RMS, livello minimo e massimo, livello di picco…). I valori misurati devono essere arrotondati a ±0,5 dB;

- la strumentazione e/o la catena di misura, prima e dopo ogni ciclo di misura, deve essere controllata con un calibratore. Le misure fonometriche eseguite sono valide se le calibrazioni effettuate prima e dopo ogni ciclo di misura, differiscono al massimo di ±0,5 dB. In caso di utilizzo di un sistema di registrazione e di riproduzione, i segnali di calibrazione devono essere registrati;

- gli strumenti e i sistemi di misura devono essere provvisti di certificato di taratura e controllati almeno ogni due anni per la verifica della conformità alle specifiche tecniche. Il controllo periodico deve essere eseguito presso laboratori accreditati da un servizio di taratura nazionale (ai sensi della legge 11 agosto 1991, n. 273);

- nelle misure in esterno il microfono deve essere collocato a 1 m dalla facciata dell’edificio. L’altezza del microfono deve essere scelta in accordo con la reale o ipotizzata posizione del ricettore; nel caso di monitoraggio del rumore stradale la quota da terra del punto di misura deve essere di 4 m;

- all’interno di ambienti abitativi il rilevamento deve essere eseguito sia a finestre chiuse che aperte, al fine di individuare la situazione più sfavorevole. Il microfono deve essere posizionato a 1,5 m dal pavimento e ad almeno 1 m da superfici riflettenti;

- le misurazioni devono essere eseguite in assenza di precipitazioni atmosferiche, di nebbia e/o neve; la velocità del vento non deve essere superiore a 5 m/s. Il microfono deve comunque essere munito di cuffia antivento.

Il DM 16.03.1998 definisce inoltre la metodologia di misura del rumore stradale: essendo il traffico stradale un fenomeno avente carattere di casualità o pseudocasualità, il monitoraggio del rumore da esso prodotto deve essere eseguito per un tempo di misura non inferiore a una settimana. In tale periodo deve essere rilevato il livello continuo equivalente ponderato ‘A’ per ogni ora su tutto l’arco delle ventiquattro ore. Dai singoli dati di livello continuo orario equivalente ponderato A ottenuti si calcolano: per ogni giorno della settimana i livelli equivalenti diurni e notturni; settimanalmente i valori medi diurni

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e notturni. Il microfono deve essere posto a una distanza di 1 m dalle facciate di edifici esposti a livelli di rumore più elevati e la quota da terra del punto di misura deve essere pari a 4 m. In assenza di edifici il microfono deve essere posto in corrispondenza della posizione occupata dai recettori sensibili. Le rilevazioni sono state condotte in Buccinasco nell’ottobre 2001: per l’ubicazione dei punti di misura (di breve e di lungo periodo) si veda la figura 6.1. Il periodo di misura è definito breve quando è contenuto nell’arco di mezz’ora (20 minuti di media), mentre è definito lungo durata allorché dura continuativamente per almeno 24 ore. Figura 6.1. Ubicazione dei punti di misura di lungo e di breve periodo nel Comune di Buccinasco.

Fonte Piano di Zonizzazione Acustica Comune di Buccinasco, ICI (2001) CORSICO In Corsico, invece, il monitoraggio acustico si è svolto nel mese di maggio 1999 e ha previsto catene di misura per monitoraggi lunghi (24 ore) e catene di misura per monitoraggi brevi. Sono state scelte, in accordo con i tecnici comunali, alcune aree omogenee significative dal punto di vista acustico e che comprendessero tutte le tipologie possibili di destinazione d’uso (industriale, residenziale, zone miste, complessi scolastici, strutture pubbliche, assi viari). Sono state quindi effettuate misure sulle 24 ore (o in tempi più lunghi) in punti ritenuti significativi per ogni tipo di area. Le aree omogenee scelte sono state:

− via Volta − via Leonardo da Vinci − Nuova Strada Vigevanese (centro Omnicomprensivo) − via Buozzi − via Alzaia Trento − via Cavour − via Santa Adele − via Verdi − viale Resistenza − via Vigevanese (Ufficio Tecnico del Comune di Corsico).

I dati a breve periodo sono stati rilevati su 20 minuti di intervallo, durante periodi significativi valutati in base ai risultati dei rilevamenti a lungo termine.

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Le zone dove sono stati fatti i rilevamenti sono omogenee dal punto di vista acustico a quelle dei rilevamenti a lungo periodo. Le misure sono state effettuate nei seguenti 20 punti:

1. via Monferrato 2. via Travaglia 3. via Copernico 4. piazza Giovanni XXIII 5. viale Liberazione 6. via Cesano 7. via Cellini 8. via Galvani 9. tangenziale Ovest 10. via Croce 11. via Labriola 12. via Matteotti 13. piazza Ponte 14. via Turati 15. via Dante 16. via Garibaldi 17. via XXIV Maggio 18. via dei Navigli 19. viale Rimembranze 20. Molinetto della Guardia

Ogni quanto va aggiornato il Piano di Zonizzazione Acustica? La legge nazionale e quella regionale non fissano una scadenza per la validità dei Piani di Zonizzazione Acustica. Ciò significa che i Comuni possono anche lasciarla indeterminata ed effettuare revisioni quando la situazione acustica si sia modificata. Questo vale per cambiamenti nei valori limite dei livelli sonori, modifiche legislative, cambiamenti nelle caratteristiche delle sorgenti, varianti nelle PRG o nei PUT. Un tempo medio per effettuare revisioni od operazioni di controllo può essere indicato in 5 anni. Pertanto, per la Zonizzazione Acustica in Arese, essendo stata presentata nel giugno 2000. Si consiglia un aggiornamento non oltre il 2005. 6.2. I LIVELLI SONORI Nome Livelli di pressione sonora Tipologia DPSIR P Unità di misura dB(A) Aggiornamento 2001 Frequenza di aggiornamento Annuale I LIVELLI SONORI IN BUCCINASCO Con riferimento alla figura 6.1, si ricorda che in Buccinasco, ai fini della predisposizione del Piano di Zonizzazione Acustica sono state condotte misurazioni sulle 24 ore (durata minima) e sul breve periodo (intervallo pari a circa 15 minuti). Le prime sono identificate da una lettera: l’ubicazione, la sorgente principale monitorata, la distanza dalla sorgente del fonometro, nonché i principali risultati delle misurazioni sono riportati in Tabella 6.6. Tabella 6.6. Ubicazione, sorgente sonora, distanza dalla sorgente e risultati delle misurazioni condotte sulle 24 ore

Periodo diurno Periodo notturno Posizione Sorgente monitorata

Distanza dalla sorgente Leq(A) L25 Leq(A) L25

Punto A: via Lomellina Traffico veicolare m 15,00 66,5 64,5 59,0 57,0 Punto B: via Emilia Traffico veicolare m 13,00 62,0 59,0 52,0 49,0 Punto C: via Resistenza Traffico veicolare m 7,00 70,5 65,0 62,5 57,0 Punto D: via F.lli Cervi Rumore ambientale m 6,00 64,0 58,0 56,5 50,5 Punto E:: viale Industria Rumore ambientale m 30,00 74,0 75,0 67,5 62,0 Punto F: via degli Alpini Traffico veicolare m 7,00 63,5 58,0 58,5 62,0 Fonte Piano di Zonizzazione Acustica Comune di Buccinasco, ICI (2001)

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Le seconde (misure di breve durata) sono invece identificate da un numero progressivo: analogamente al caso precedente, in tabella 6.7 si riporta l’ubicazione, alcune note circa la stazione di monitoraggio, la distanza dalla sorgente del fonometro, nonché i principali risultati delle misurazioni. Tabella 6.7. Ubicazione, sorgente sonora, distanza dalla sorgente e risultati delle misurazioni di breve durata. Posizione Sorgente monitorata Distanza dalla sorgente Leq(A) L25 Punto 1: via Resistenza Angolo via Bologna m 3,00 67,5 58,5 Punto 2: piazza Libertà - m 1,50 68,0 56,0 Punto 3: via Alighieri Fronte laghetto m 3,00 60,5 51,5 Punto 4: via Moranti - m 3,00 59,0 50,0 Punto 5: via Roma Angolo via Liguria m 3,00 68,0 59,0 Punto 6: via Godetti Angolo via Don Minzoni m 1,50 60,0 48,0 Punto 7: via Petrarca Angolo via Tintoretto m 3,00 65,0 56,0 Punto 8: via Costituzione Fronte Parco m 3,00 62,0 53,0 Punto 9: via Rossa Zona residenziale m 1,50 54,5 42,5 Punto 10: via Avogadro Zona industriale m 3,00 58,0 49,0 Punto 11: via Cimarossa Zona residenziale - 54,0 - Punto 12: via Romagna Fronte cimitero m 6,00 67,5 61,5 Punto 13: via Scarlatti Fronte Parco m 3,00 63,0 54,0 Punto 14: via Lazio Zona industriale m 3,00 63,0 54,0 Punto 15: via Lucania Zona industriale m 3,00 65,5 62,0 Fonte Piano di Zonizzazione Acustica Comune di Buccinasco, ICI (2001) Le misurazioni di breve durata sono state condotte nelle giornate del 6 e 7 novembre 2001, in periodi della giornata significativi e valutati in base alle misure di lunga durata. Ne emerge sostanzialmente un quadro di rumorosità diffusa sul territorio comunale: prima ancora, infatti, di esaminare i superamenti normativi delle misurazioni effettuate (che saranno valutati nel paragrafo successivo), in base alla classe di appartenenza dl punto di misura, è possibile fare alcune considerazioni. Innanzitutto i valori (siano di essi derivati da misurazioni di lunga durata – le più significative – o di breve durata) sono racchiusi in un range non particolarmente ampio: escludendo la misurazione del Punto E, pari a 75 dB(A), le altre sono tutte comprese tra i 55 e i 67 dB(A). Ciò è sintomo di rumorosità diffusa sul territorio, non riconducibile a specifiche sorgenti sonore, e dovuta per lo più al traffico veicolare. Emerge altresì che i valori rinvenuti sono tipici di aree poste in classe III o IV della zonizzazione, vale a dire aree di tipo misto oppure aree a intensa attività umana: in quasi nessun caso si hanno infatti valori tipici delle aree a maggiore tutela (aree residenziali e legate alla presenza di recettori sensibili quali scuole, ospedali, case di cura e di riposo…). Infine, emerge chiaramente come i valori sonori restino elevati anche nel periodo notturno, non garantendo quasi mai la differenza di 10 dB(A) tra periodo diurno e notturno, e soprattutto superando nella quasi totalità dei casi il valore di 55 dB(A) riconosciuto dalla UE come soglia oltre la quale si avverte disagio notturno. 6.3 I RISULTATI E LE NECESSITÀ DI RISANAMENTO ACUSTICO Nome Livelli di pressione sonora Tipologia DPSIR P Unità di misura dB(A) Aggiornamento 2001 Frequenza di aggiornamento Annuale La valutazione delle destinazioni d’uso, unita ai risultati delle campagne di monitoraggio, ha portato alla realizzazione dei Piani di Zonizzazione Acustica per i Comuni di Si riporta in Figura 6.2 e 6.3 la Zonizzazione Acustica nelle sei classi previste dalla normativa e precedentemente descritte rispettivamente per il Comune di Buccinasco e per quello di Corsico.

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Figura 6.2. La Zonizzazione Acustica nel Comune di Buccinasco.

Fonte Piano di Zonizzazione Acustica Comune di Buccinasco, ICI (2001)

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Figura 6.3. La Zonizzazione Acustica nel Comune di Corsico.

Fonte Piano di Zonizzazione Acustica Comune di Corsico, PIM (2001) BUCCINASCO L’attribuzione delle classi, la cui metodologia è stata descritta ai paragrafi precedenti, ha previsto una serie di considerazioni preliminari che hanno portato all’assegnazione di alcune zone, o fasce, a particolari classi sonore. La tangenziale Ovest e altre strade, anche urbane, che sopportino flussi di traffico aventi velocità medie sostenute, sono state collocate in classe IV, con fasce di competenza che tengono conto della configurazione del territorio circostante (presenza di edifici e relative quote; connessioni con la normale viabilità).

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Più difficile l’identificazione delle aree da includere in classe I, in quanto molti ricettori sensibili (ad esempio le scuole) sono stati costruiti negli immediati intorni di vie a grande comunicazione. Le classi V e VI sono state individuate in aree industriali: nei casi di aree industriali a ridosso di zone più prettamente industriali, si è optato per includere l’area industriale in classe V, e ponendo una serie di fasce di decadimento fino a giungere alla classe III per la zona residenziale. In generale, per quanto concerne Buccinasco, si può concludere che il rispetto dei limiti, in particolar modo per le aree inserite in classe II (percentualmente le più numerose) è sostanzialmente possibile, pur con qualche situazione di criticità. Le abitazioni poste lungo la direttrice via Lombardia-via Lomellina, ad esempio, sono sottoposte a livelli di circa 60 dB(A) notturni, superiori a quanto prescritto per la classe in orario notturno, e superiori ai 55 dB(A) individuati dalla UE come soglia oltre la quale il sonno è disturbato. Anche le abitazioni ubicate lungo il percorso via Don Minzoni-via Lario sono interessate da livelli sonori che eccedono quelli previsti dalla normativa. Per quanto riguarda la presenza di parchi ed aree verdi all’interno del nucleo centrale di Buccinasco, e del Parco Agricolo Sud Milano, massimo responsabile è il traffico veicolare, in particolare nella zona dei laghetti. Per le scuole, posizionate con difficoltà in classe I, si rileva una sostanziale non conformità alle previsioni di Piano: i rilievi a lungo termine realizzati presso la scuola di via Emilia hanno evidenziato valori di 62,2 dB(A) sull’arco di tempo diurno. Si ricorda che per tale tipo di struttura il limite imposto dalla normativa – in orario diurno – è pari a 50 dB(A). In corrispondenza del Centro Anziani di via Lomellina si sono misurati livelli compresi tra 65 e 67 dB(A), in ambito diurno, mentre durante il periodo notturno i valori si attestano su 59 dB(A). la normativa prescrive per questo tipo di strutture (che devono essere inserite in classe I) valori limite di 50 dB(A) per il periodo diurno e di 40 dB(A) per quello notturno. Per quanto riguarda le aree di interesse storico, la frazione Buccinasco Castello, a sud della tangenziale Ovest , risente in maniera significativa del traffico che vi scorre e registra livelli di pressione sonora, diurni e notturni, superiori a 60 dB(A). La dislocazione, invece, dell’ampia area industriale compresa fra le vie delle Azalee, dell’Industria, dei Lavoratori e del Commercio, a sud della tangenziale Ovest, consente invece lo svolgimento di tali attività senza influire sulla qualità abitativa degli abitanti di Buccinasco. Per le aree critiche è prevedibile l’inserimento in appositi Piani di Risanamento Acustico. CORSICO Il confronto fra la suddivisione del territorio di Corsico nelle sei zone acustiche ed i risultati della campagna di monitoraggio acustico, permette di individuare le aree critiche da inserire in un eventuale Piano di Risanamento Acustico comunale. Le sorgenti che generano il maggior inquinamento acustico nel Comune di Corsico sono il traffico veicolare e il traffico ferroviario. Corsico ha avviato un progetto di risanamento acustico per tre zone all’interno del Comune, particolarmente esposte alle emissioni sonore prodotte dal traffico veicolare. Le zone sono costituite dalla Mensa scolastica in viale Resistenza, dal Centro Omnicomprensivo e dall’Istituto Comprensivo Galilei. Dalle analisi acustiche effettuate sul territorio emerge, infatti, una situazione di superamento dei limiti, proprio in corrispondenza di questi plessi scolastici. Con Delibera di Giunta Comunale n.44 del 12.2.2002 e con successiva Determina del Dirigente n. 315 del 19.11.2002, si incarica il Servizio di Tutela Ambientale di Corsico dello studio e della redazione del Piano di Risanamento Acustico delle tre zone “critiche”, avvalendosi di specifiche consulenze esterne. Dal punto di vista della classificazione acustica comunale il plesso scolastico è collocato in un’area in classe I, confinante con un’estesa zona residenziale a nord, identificata come Classe II, e con il tracciato di Viale Resistenza, presente a sud, classificato in Classe III. Anche il Centro Omnicomprensivo è stato collocato in classe I, ma è presente anche un’estesa zona in classe II, a nord ovest rispetto dell’Istituto, ed una fascia più limitata a confine con l’asse della nuova Vigevanese posta, invece, in classe IV. Il terzo punto oggetto di Risanamento, l’Istituto Comprensivo Galilei, è situato in prossimità del confine con il Comune di Buccinasco, in un’area appartenente alla classe I, confinante con un’area classe II ed un’area in classe III, che corrisponde al tracciato stradale di via Galileo Galilei.

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In base ai monitoraggi a lungo termine effettuati è stato predisposto uno studio di risanamento acustico per le tre zone oggetto di indagine, proponendo sistemi di mitigazione dei livelli sonori con interventi sulle strutture edilizie o con l’installazione di barriere acustiche in prossimità delle sorgenti di rumore individuate.

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Capitolo 7 – La mobilità ________________________________________________________________________________

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7 LA MOBILITÀ La mobilità costituisce un tema fortemente legato alla scala intercomunale, poiché difficilmente le cause e le soluzioni dei problemi rilevati possono essere ricondotti esclusivamente al livello comunale. I tre Comuni pur presentando ciascuno le proprie specificità, possono essere considerati un'unica area sovracomunale su cui insistono infrastrutture e flussi di traffico rispetto ai quali è ancora necessario intervenire. I dati presentati cercano di fornire un quadro della dotazione infrastrutturale dell’area, del parco veicolare circolante, dei flussi di traffico e del pendolarismo. Particolare attenzione è stata rivolta al servizio di trasporto pubblico e, ove possibile, alla mobilità debole (ciclopedonale).

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7.1. IL QUADRO SOVRACOMUNALE I Comuni di Buccinasco, Cesano Boscone e Corsico si trovano a sud-ovest di Milano, in adiacenza alla A50 (tangenziale Ovest di Milano). La SP 589 (Vecchia Vigevanese) e la SS 494 (Nuova Vigevanese) costituiscono i due assi radiali principali dell’intera area sovracomunale: l’asse storico della Vecchia Vigevanese ha supportato lo sviluppo dei Comuni da esso attraversati fino agli inizi degli anni sessanta, mentre la Nuova Vigevanese ha costituito il punto di riferimento per le consistenti espansioni residenziali dei decenni successivi, nonché per la localizzazione di funzioni commerciali per la grande distribuzione. La maggiore criticità delle rete infrastrutturale è rappresentata dalla carenza, in termini numerici e strutturali, di infrastrutture per il superamento di due barriere: la linea ferroviaria Milano – Mortara - Alessandria e il Naviglio Grande. Nell’ottobre 2004, l’apertura al traffico del cavalcavia Giordani (Comune di Milano) ha attenuato tale criticità, riducendo i carichi di traffico sul ponte di viale Liberazione nel Comune di Corsico e conseguentemente sull’asse di via Isonzo-Milano nel Comune di Cesano Boscone. L’assetto di rete di lungo periodo prevede, a livello sovracomunale: � il potenziamento della SP114 (Baggio-Castelletto) e la realizzazione del raccordo con l’A4 (autostrada

Torino – Milano) e con la Boffalora Malpensa; � la riqualificazione funzionale e ambientale della Nuova Vigevanese; � la realizzazione di un nuovo itinerario tangenziale Milano – Cesano Boscone – Corsico - Buccinasco –

Assago – Rozzano (“Strada Parco”), già previsto nel Piano Urbano della Mobilità (PUM) del Comune di Milano.

Le percezioni della comunità locale L’insufficienza dei collegamenti lungo l’asse nord-sud tra i comuni della cintura milanese (es: Assago – Arese) è, secondo i partecipanti, una delle principali criticità dell’area. Tale carenza fa sì che per muoversi lungo tale asse possa essere necessario arrivare a Milano per poi uscirne nuovamente: per questo motivo andrebbero potenziati gli attraversamenti della Nuova Vigevanese e del Naviglio Grande.

7.1.1. I VEICOLI A MOTORE CIRCOLANTI E IL TASSO DI MOTORIZZAZIONE PRIVATA Nome Tasso di motorizzazione privata Unità di misura Numero auto/ab Aggiornamento 2004 Frequenza di aggiornamento Annuale DPSIR D La Figura 7.1 illustra la struttura del parco veicolare registrato nei tre Comuni e nella Provincia di Milano nel 2004: le autovetture rappresentano in percentuale la categoria più consistente, con incidenze percentuali simili nei tre Comuni. Più interessanti i dati relativi al tasso di motorizzazione privata (autovetture per abitante) riportati nella Tabella 7.1: Buccinasco presenta un tasso più alto non solo rispetto agli altri due Comuni, ma anche rispetto al dato provinciale, regionale e nazionale. Va evidenziato, inoltre, che in Italia si registra un tasso di motorizzazione privata superiore a quello di molti altri Paesi europei, sintomo del fatto che per molti l’automobile rappresenta ancora il principale mezzo di spostamento. Figura 7.1. Distribuzione percentuale dei veicoli registrati a livello comunale e nella Provincia di Milano, per tipologia, nel 2004.

0% 20% 40% 60% 80% 100%

Buccinasco

Cesano Boscone

Corsico

Provincia di Milano

rimorchi,semirimorchi,altro 473 367 617 62.039

motocarri e motofurgoni 29 28 28 4.367

motocicli 2.330 1.534 2.243 303.979

autocarri e autoveico li 1.668 1.123 1.993 230.183

autobus 1 1 25 4.021

autovetture 15.551 13.251 18.873 2.236.606

Buccinasco Cesano Boscone CorsicoProvincia di

M ilano

Dati ACI (2005)

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Capitolo 7 – La mobilità ________________________________________________________________________________

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Tabella 7.1. Tasso di motorizzazione privata (auto/abitante). Comune Tasso di motorizzazione

Buccinasco 0,60

Cesano boscone 0,57

Corsico 0,56

Provincia di Milano 0,58

Lombardia 0,58

Italia 0,58

Dati PaesiI UE (2003)

Germania 0,54

Gran Bretagna 0,50

Francia 0,49

Spagna 0,47

Paesi bassi 0,44 Ns. elaborazione su dati ACI e ISTAT (2004), per Paesi UE dati Osservatorio Autopromotec su dati Anfia (2003) 7.2. I FLUSSI DI TRAFFICO E LE PRINCIPALI CRITICITÀ Il principale elemento di criticità nell’intera area intercomunale è costituito certamente dall’asse della Nuova Vigevanese, una strada statale a doppia carreggiata, con la maggior parte delle intersezioni a raso regolamentate da impianti semaforici. I problemi di circolazione si accentuano in avvicinamento alla tangenziale e in corrispondenza delle intersezioni semaforizzate “Tessera” e “Metro”, a causa dei consistenti flussi di relazione con le funzioni presenti lungo i controviali (alle quali si sono aggiunti i flussi diretti al centro commerciale Auchan) e delle strutture residenziali localizzate a nord. Sulla base di quanto riportato nei piani comunali di gestione del traffico, oltre alle problematiche legate alla Nuova Vigevanese, è possibile individuare criticità specifiche per ciascun Comune, di seguito sintetizzate. Che cosa è il PGTU? Il Piano Generale del Traffico Urbano (PGTU) è un piano di immediato intervento, da aggiornare con cadenza biennale, costituito da un pacchetto coordinato e integrato di interventi immediatamente attuabili, svincolato da progetti infrastrutturali significativi. Il Piano deve essere realizzabile senza un forte impegno di risorse economiche e ha come possibili obiettivi strategici: le Aree Pedonali, le Zone a Traffico Limitato, le Zone a Traffico Pedonale privilegiato e le Isole Ambientali. Il PGTU rappresenta il primo livello di pianificazione di un pacchetto progettuale denominato PUT (Piano Urbano del Traffico), i cui sviluppi successivi comprendono i Piani Particolareggiati e i Piani esecutivi. Devono redigere il PUT i Comuni con oltre i 30.000 abitanti, o i Comuni interessati da particolari affluenze turistiche, fenomeni di pendolarismo o comunque da problematiche derivanti da congestione stradale; sono tra questi i Comuni di Buccinasco, Cesano Boscone e Corsico (DGR n. 5/42360 del 19 ottobre 1993). Il PUT è uno strumento finalizzato a migliorare le circolazione e la sicurezza stradale, a ridurre l’inquinamento atmosferico e acustico e al risparmio energetico. Anche il PUT, come il PGTU, va aggiornato ogni due anni. COMUNE DI BUCCINASCO L’analisi funzionale del territorio evidenzia come elemento imprescindibile per le riflessioni sull’andamento del traffico urbano la presenza di un comparto a destinazione prevalentemente produttiva all’interno del tessuto residenziale. Sebbene i dati dimostrino la forte pressione che ogni mattina la rete locale riceve per effetto dei flussi pendolari in ingresso a Milano, i flussi in uscita da nord (superiori) testimoniano il grado di attrattività del tessuto produttivo (in continuum con la zona industriale di Assago). Inoltre, la totale saldatura della compagine residenziale con il Comune di Corsico indica chiaramente la necessità di coordinare gli interventi nelle due realtà confinanti. Complessivamente, l’analisi dei flussi di traffico evidenzia quali sono le principali criticità, soprattutto nelle ore di punta del mattino (7:45 – 8:45): � la forte pressione da sud, con un flusso prevalente in transito su via Lomellina che prosegue su via

Costituzione verso Milano; cui si unisce il flusso di poco inferiore delle vie per Rovido ed Emilia; � l’attraversamento diffuso “a pioggia” nel quadrante nord, sui tre assi delle vie Trieste-Mille-

Lombardia; � il funzionamento complementare dei due assi nord-sud di via dei Mille-Resistenza e Lombardia-

Lomellina.

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COMUNE DI CESANO BOSCONE I flussi di traffico rilevati manualmente in un giorno feriale, nelle due fasce biorarie del mattino (7:00-9:00) e della sera (17:00-18:00) e riportati nel documento di aggiornamento del Piano di Gestione del Traffico mostrano che gli intervalli di punta si registrano al mattino tra le 7:30 e le 9:00, nonché la sera, fra le 17:30 e le 19:00. L’esame dei flussi di traffico rilevati ha evidenziato i seguenti ambiti critici: � la regolamentazione e il controllo degli accessi al centro storico in relazione all’attuazione della Zona a

Traffico Limitato (ZTL); � le intersezioni Roma-Milano, Roma-Fermi, Libertà-Acquisto; � la sicurezza della mobilità pedonale nelle Vie Monegherio e Rimembranze. COMUNE DI CORSICO I flussi di traffico riportati nel PGTU, rilevati manualmente in un giorno feriale tipo, nelle fascia bioraria del mattino (7:00-9:00) e della sera (17:00-18:00) mostrano flussi di punta al mattino tra le 7:30 e le 9:00, nonché la sera, fra le 17:30 e le 19:00. Nel PGTU si evidenziano i seguenti ambiti di criticità: � l’asse della Vecchia Vigevanese (SP59), in particolare in corrispondenza dell’innesto del ponte di via

Liberazione e allo svincolo con la tangenziale; � la rotatoria di piazzale della Liberazione, a causa della regolamentazione del sistema delle precedenze

e della geometria dell’intersezione; � l’Alzaia del Naviglio in relazione alla compresenza delle utenze deboli (ciclisti e pedoni) e di traffico

veicolare, anche di mezzi pesanti; � il quartiere Sant’Adele-2 giugno registra carichi di traffico elevati dovuti al carattere essenzialmente

residenziale; � il quartiere XXIV maggio – XXV aprile registra una quota di traffico di attraversamento che si diffonde

impropriamente nel quartiere; � il restringimento della carreggiata in via Galilei induce fenomeni di accoramento; � l’attraversamento pedonale della rampa est e del ponte di viale Liberazione che interrompe il flusso

veicolare, oltre a rappresentare situazione di pericolo contribuisce alla formazione di code. Le percezioni della comunità locale I partecipanti hanno messo in evidenza il problema dell’elevato traffico sulla Nuova Vigevanese, dovuto alla presenza di numerose strutture commerciali. È altresì necessario limitare il traffico – in particolar modo quello pesante – anche nei centri urbani. Infine è emersa la percezione di uno scarso coordinamento tra i provvedimenti volti al miglioramento della qualità dell’aria (blocco della circolazione) e gli orari di apertura dei centri commerciali che, aperti anche durante le domeniche ecologiche, provocano traffico anche quando non dovrebbe esserci. 7.3. LA MOBILITÀ SISTEMATICA: IL PENDOLARISMO Nome Spostamenti pendolari Unità di misura Numero Aggiornamento 2001 Frequenza di aggiornamento Decennale (censuario) DPSIR D La Figura 7.2 rappresenta il fenomeno del pendolarismo nei tre Comuni, secondo i dati rilevati nel Censimento ISTAT del 2001. L’indagine censuaria considera le persone residenti che ogni giorno si spostano da un luogo di partenza (dimora abituale) a uno di arrivo (luogo di studio o di lavoro), per rientrare giornalmente nello stesso alloggio. Non è conteggiato chi studia o lavora nella propria abitazione, chi non ha una sede fissa di lavoro, chi ha dichiarato di spostarsi giornalmente per motivi di studio o di lavoro da un alloggio diverso da quello di dimora abituale e chi non rientra giornalmente nello stesso alloggio di partenza. I dati mostrano che Corsico e Buccinasco registrano un numero di pendolari evidentemente superiore rispetto a Cesano Boscone. In tutti e tre i Comuni gli spostamenti pendolari effettuati al di fuori del Comune di residenza sono ben superiori a quelli interni. In particolare, se si considera l’intera area sovracomunale il 70% degli spostamenti pendolari avviene verso una destinazione al di fuori del Comune di residenza (Figura

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7.3). Considerando il territorio provinciale la percentuale di spostamenti effettuati all’interno del Comune di residenza è decisamente superiore a quella registrata nei tre Comuni, ma tale dato risulta fortemente influenzato dal Comune di Milano, che costituisce il principale polo attrattore dell’area metropolitana. Figura 7.2. Distribuzione percentuale degli spostamenti pendolari per destinazione finale.

0% 20% 40% 60% 80% 100%

Buccinasco

Cesano Boscone

Corsico

Provincia di Milano

fuori dal comune 11.038 9.723 11.179 932.564

nello stesso comune di dimoraabituale

5.080 3.789 5.715 1.067.358

BuccinascoCesano Boscone

CorsicoProvincia di

Milano

Dati ISTAT (2001) Figura 7.3. Distribuzione percentuale degli spostamenti pendolari effettuati dalle persone residenti nell’area sovracomunale, per destinazione finale.

31%

69%

nello stesso comune di dimora abituale fuori dal comune

Dati ISTAT (2001) Alcune informazioni interessanti emergono dalle interviste rivolte agli automobilisti, condotte nell’ambito delle operazioni di rilievo del traffico realizzate per il PGTU del Comune di Buccinasco. Le interviste sono state svolte nella fascia di punta del mattino (7:45 - 8:45), in 9 postazioni differenti e hanno evidenziato che nella fascia oraria considerata la principale motivazione di spostamento in auto è il lavoro e che solo il 18% dei veicoli viaggia con più di un passeggero a bordo. 7.4. IL TRASPORTO PUBBLICO 7.4.1. IL TRAPORTO PUBBLICO SU GOMMA Nome Offerta del TPL Unità di misura Numero corse/giorno Aggiornamento 2006 Frequenza di aggiornamento Annuale DPSIR R

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La Tabella 7.2 indica le linee del trasporto pubblico locale su gomma attive nei tre Comuni. Oltre ai collegamenti riportati in tabella, il Comune di Buccinasco ha inaugurato nell’ottobre 2005 il servizio Stradabus, interamente finanziato dall'Ente locale, come collegamento interno fino al capolinea Bisceglie della linea 1 della metropolitana. Il servizio è operativo dal lunedì al venerdì, nei giorni non festivi e prevede dieci corse per senso di marcia, nella fascia oraria 07:00 – 20:00. Il biglietto giornaliero costa 1,00 Euro, mentre l'abbonamento mensile 15,00 Euro. Nel corso dei mesi il percorso ha subito alcune integrazioni, in relazione alle richieste avanzate dai cittadini e da chi lavora nelle zone industriali; in particolare, l’Amministrazione è interessata a concordare con le aziende ulteriori perfezionamenti del servizio. Tabella 7.2. Quadro dell’offerta del trasporto pubblico su gomma a livello comunale nel 2006.

Comune di Buccinasco Numero corse / giorno

feriale sabato festivo Linea – tratta

A R frequenza (min.) A R frequenza

(min.) A R frequenza (min.)

321 – Milanofiori-Assago-MI Bisceglie M1 55 53 20 40 39 20 25 25 35

351 – Buccinasco- MI 35 38 22 27 30 28 no no –

329 – Rosate- MI Romolo M2 16 16 50 13 13 50 no no –

324 – Abbiategrasso-Corsico- MI Romolo M2 45 42 26 40 34 32 21 20 56

Comune di Cesano Boscone feriale sabato festivo

Linea – tratta A R frequenza (min.) A R frequenza

(min.) A R frequenza (min.)

322 – Cesano Boscone (Tessera)- MI Bisceglie M1 59 56 18 47 45 23 24 23 45

327 – Trezzano- MI Bisceglie M1 92 90 12 72 72 16 36 33 33

Comune di Corsico feriale sabato festivo

Linea – tratta A R frequenza (min.) A R frequenza

(min.) A R frequenza (min.)

321 – Milanofiori-Assago- MI Bisceglie M1 55 53 20 40 39 20 25 25 35

H537 –Ozzero-Corsico- MI 3 3 1 3 3 1 no no –

Fuori punta 28 24 39 36 24 no no 325 – Corsico-MI

Ore di punta2 Una corsa ogni 2 min. a massimo ogni 13 min.

Fuori punta 27 28 36 22 28 27 325 – Corsico-MI Romolo

Ore di punta3 Una corsa ogni 3 min. a massimo ogni 13 min.

Una corsa ogni 6 min. a massimo ogni 12 min.

Una corsa ogni 6 min. a massimo ogni 12 min.

322 – Cesano Boscone (Tessera)- MI Bisceglie M1 59 56 18 47 45 23 24 23 45

329 – Rosate- MI Romolo M2 16 16 50 13 13 50 no no –

H551 – Fallavecchia-Rosate- MI Famagosta M2 3 2 4 2 2 4 no no

324 – Abbiategrasso-Corsico- MI Romolo M2 45 42 40 34 21 20 56

Nostra elaborazione su dati Regione Lombardia, Direzione Infrastrutture e Mobilità (2006)

1 A:nella fasce orarie 7:00 – 7:30; 14:00 – 14:30; R:nella fasce orarie 14:30 – 15:00; 18:00 – 19:30. 2 A: nella fasce orarie 6:55 – 8:30; 12:30 – 14:00; 17:45 – 18:30; R: nella fasce orarie 7:45 – 8:10; 12:00 – 14:15; 17:20 – 19:00. 3 A: nella fasce orarie 7:00 – 8:50; 9:30 – 16:30; 17:00 – 19:00; R: nella fasce orarie 7:15 – 9:15; 9:30 – 16:30; 16:30 – 19:00. 4 A:nella fasce orarie 17:45 – 18:45; R:nella fasce orarie 06:30 – 08:00.

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Le percezioni della comunità locale Sulla base delle percezioni, il trasporto pubblico non risulta soddisfacente: le corse nell’arco della giornata sono ritenute insufficienti, non solo per quanto concerne i collegamenti con il capoluogo (non essendoci una fermata della metropolitana, sarebbe auspicabile un collegamento frequente con il capolinea più vicino) ma anche tra i Comuni stessi. È stato evidenziato che un servizio di collegamento efficace con le aree industriali ridurrebbe la necessità dei lavoratori di utilizzare l’auto privata, diminuendo conseguentemente il traffico pendolare. Altre proposte avanzate riguardano la promozione di forme di trasporto collettivo (coordinando le persone che compiono percorsi simili) e l’istituzione di nuove tipologie di trasporto pubblico come battelli a motore elettrico sul Naviglio, oppure mezzi a uso privato tipo minitaxi. 7.4.2. IL TRASPORTO PUBBLICO SU FERRO La linea Milano - Mortara – Alessandria attraversa il Comune di Corsico (Tabella 7.3) e costituisce l’unico collegamento su rotaia insistente sul territorio. In autunno dovrebbero partire i lavori per il raddoppiamento del binario, al fine di consentire il potenziamento del servizio e ridurre conseguentemente il traffico pendolare che interessa la Nuova e la Vecchia Vigevanese. L’Amministrazione e i cittadini di Corsico attendono da tempo tale intervento, consapevoli dei miglioramenti che ricaverebbe la loro città dalla riduzione dei flussi di traffico. Tuttavia l’Amministrazione ha da subito proposto alcune variazioni al progetto esistente, finalizzate a garantire la tutela dell’ambiente e della salute degli abitanti. In particolare, il Comune ha chiesto a RFI (Rete Ferroviaria Italiana) e Italferr, le due società di Trenitalia che stanno seguendo il progetto, l’interramento dei binari nei tratti residenziali e la realizzazione di una stazione di interscambio che fornisca adeguati servizi ai pendolari e sia capolinea delle principali linee di trasporto pubblico che collegano Corsico con i Comuni limitrofi. Le ferrovie, il cui progetto è già finanziato dalla Regione Lombardia, hanno previsto invece la realizzazione di una fermata semplice, priva di servizi e hanno risposto alle richieste di interramento dei binari proponendo l’installazione di barriere antirumore di 6 metri di altezza, di cui 3 metri a vetri e 1,5 metri interrati. Per dare forza alla richieste avanzate, rimaste fino ad ora disattese, l’Amministrazione ha presentato un ricorso al Tar, ha sostenuto la costituzione di un comitato di cittadini e ha richiesto colloqui istituzionali per individuare soluzioni che soddisfino gli interessi di tutte le parti sociali. Tabella 7.3. Quadro dell’offerta del servizio ferroviario Milano – Corsico.

Numero corse / giorno

feriale sabato festivo

A R frequenza (min.) A R frequenza

(min.) A R frequenza (min.)

Linea – Milano – Mortara – Alessandria

Tratta Milano - Corsico

23 23 43 22 22 45 14 14 68 Nostra elaborazione su dati Regione Lombardia, Direzione Infrastrutture e Mobilità (2006)

Le percezioni della comunità locale Secondo i partecipanti al Forum il raddoppio della linea ferroviaria Milano-Mortara, pur richiedendo che si garantisca il rispetto dei limiti sonori nel tratto urbano, risulta necessario perché attualmente il servizio non soddisfa le esigenze degli utenti. Per favorire l’uso del treno bisognerebbe, inoltre, realizzare centri di scambio intermodale, che consentano di lasciare il mezzo privato in prossimità della stazione. 7.6. LA RETE CICLABILE Nome Dotazione di piste ciclabili Unità di misura m/abitante

m/km2 Aggiornamento 2004 Frequenza di aggiornamento discontinua DPSIR R La dotazione di piste ciclabili rappresenta una importante risorsa per orientare la scelta dei cittadini verso un mezzo alternativo all’automobile. A tale scopo è importante che la rete ciclabile garantisca la sicurezza dei

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Capitolo 7 – La mobilità ________________________________________________________________________________

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fruitori e che offra loro la possibilità di spostarsi non solo all’interno dei comuni, ma anche a livello sovracomunale. La Tabella 7.4 indica i km di piste ciclabili esistenti nei comuni, rapportati al numero di abitanti e alla superficie comunale. Buccinasco mostra un rapporto m/abitante molto positivo se si considera che secondo la classifica di Legambiente Ecosistema Urbano 2005,. Sondrio con 0,69 m/abitante è il capoluogo di provincia che registra la migliore prestazione per questo indicatore in Italia e che un comune come Ferrara, dove l’uso della bicicletta è ormai diffusissimo, mostra valori di circa 0,59 m/abitante. Nei Comuni di Cesano Boscone e Corsico sussiste invece una carenza di piste ciclabili e a livello di area, si individua come principale criticità la mancanza di continuità della rete ciclabile sul territorio intercomunale, in particolare lungo l’Alzaia del Naviglio. Va però citata la diversa struttura urbana di questi due Comuni, che di fatto rende più difficile la creazione di percorsi ciclabili e soprattutto il congiungimento di parti di questi. Tabella 7.4. Dotazione piste ciclabili Comune km m/abitante km / km 2

Buccinasco 25 0,96 2,08

Cesano Boscone 2,7 0,11 0,68

Corsico 3 0,08 0,55 Dati Uffici Comunali (2006)

Le percezioni della comunità locale I partecipanti hanno espresso l’esigenza di aumentare la dotazione di piste ciclopedonali e di parcheggi per le biciclette, per favorire la mobilità “alternativa”. Contemporaneamente iniziative di educazione stradale potrebbero migliorare comportamenti generalmente ostili nei confronti delle utenze deboli della strada (pedoni e ciclisti). 7.7. IL PIANO DELLA SOSTA Nome Aree di sosta Unità di misura Numero Aggiornamento 2005 Frequenza di aggiornamento - DPSIR S L’offerta di aree di sosta deve essere differenziata in funzione delle diverse tipologie di utenza: residenti, pendolari, fruitori delle funzioni presenti in città, scarico/carico merci. Nel Comune di Cesano Boscone, la percentuale di parcheggi regolamentati è pari a circa il 3% del totale, e circa il 97% delle aree di sosta è libera (Tabella 7.5). Il Comune e la Polizia Locale hanno rilevato una insufficienza di posti auto soprattutto nell’ambito Marzabotto - Monte Bianco, dove si rilevano grossi edifici residenziali privi di box, e nell’ambito Grandi - Sanzio, in relazione alla presenza di uffici e residenze. Nel Comune di Corsico i parcheggi regolamentati (a pagamento, riservati ai residenti o a disco orario) costituiscono il 4% del totale, mentre il restante 96% delle aree di sosta è libera (Tabella 7.5). Il Comune ha individuato la necessità di intervenire nel centro storico, con una riorganizzazione della regolamentazione degli spazi di sosta esistenti, al fine di ottimizzare l’uso dei parcheggi in relazione alle esigenze dei fruitori. Per quanto riguarda il Comune di Buccinasco i documenti tecnici non evidenziano particolari criticità relative alla sosta: nelle aree residenziali la domanda di posti auto trova un discreto soddisfacimento, in spazi sia privati sia pubblici e non vi si rilevano problemi di sosta di automezzi pesanti; anche la presenza del mercato viene “ammortizzata” con relativa facilità. Il Comune ha inoltre condotto un’analisi approfondita per un’area situata intorno al centro civico, in previsione di consistenti interventi di riqualificazione con parziale eliminazione della sosta. Tale area comprende le vie Lario e Bologna, via Roma fino all’intersezione con vicolo delle Rose, viale Liguria, incluso il parcheggio, accessibile oltre che da tale via anche da via Fratelli di Dio, le vie Fratelli di Dio e Vittorio Emanuele fino al punto nel quale si intersecano e tutta l’area circostante l’edificio del comune, comprendente le strade chiuse Pistoia e Pisa, vicolo Faenza, oltre alla citata via Roma. Sulla base dei dati analizzati, l’eliminazione di circa 50 posti auto per la riqualificazione delle vie centrali è stata ritenuta fattibile, a condizione che siano mantenuti e riqualificati circa 25-30 stalli, attualmente sterrati, con accesso dalla via Lario e di un potenziamento della sosta sulla stessa via Lario.

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Tabella 7.5. Numero di aree di sosta regolamentata, per tipologia, sul territorio comunale. Aree di sosta delimitata Cesano Boscone (2005) Corsico (2004)

A pagamento 30 72

Sosta consentita in determinate fasce orarie 90 -

A disco orario 83 315

Riservata ai residenti - 69

Libera negli spazi delimitati 6.385 11.475

Totale 6.588 11.931 Dati Aggiornamento Piano Generale del Traffico Urbano (2006)

Le percezioni della comunità locale La dotazione di aree di sosta in prossimità dei centri storici e delle aree pedonali è percepita come insufficiente, soprattutto nei Comuni di Cesano Boscone e a Corsico. Si richiedono in particolare parcheggi destinati alla sosta libera. 7.8 L’INCIDENTALITÀ STRADALE Nome Numero sinistri stradali Unità di misura Numero sinistri / anno Aggiornamento 2004 Frequenza di aggiornamento Annuale DPSIR D La Tabella 7.6 indica gli incidenti registrati dalla Polizia Locale nel triennio 2001 – 2003 nei Comuni di Cesano Boscone e Corsico. Per quanto riguarda il Comune di Cesano Boscone la Nuova Vigevanese e le vie Roma – Milano – Isonzo costituiscono ancora gli assi più critici e sebbene il numero di incidenti non sia sostanzialmente variato negli anni, è da considerarsi positiva la progressiva riduzione degli incidenti che hanno registrato feriti. Nel Comune di Corsico il numero di incidenti è lievemente cresciuto negli anni: i due assi stradali più problematici sono la Nuova e la Vecchia Vigevanese sui quali, purtroppo, si verificano anche uno/due incidenti mortali ogni anno. Analizzando la natura degli incidenti registrati a Corsico nel 2003, il 57% è stato determinato da uno scontro frontale/laterale, il 13% da tamponamento, la percentuale restante da altre cause. Tabella 7.6. Numero di sinistri stradali per anno, per tipologia. Numero sinistri / anno 2001 2002 2003 2004

Con feriti – 75 33 18

Con solo danni materiali – 106 148 169 Cesano Boscone

Totale – 181 181 187

Lungo gli assi viari 219 215 233 –

Agli incroci 192 214 214 – Corsico

totale 411 429 447 – Dati Aggiornamento Piano Generale del Traffico Urbano (2006) Le percezioni della comunità locale È stata espressa la percezione che sia necessaria una maggiore vigilanza sui tratti stradali, coordinata con iniziative di educazione stradale finalizzate a diffondere una viabilità più sicura e rispettosa, in particolare delle utenze deboli.

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8 LA STRUTTURA URBANA E I SERVIZI L’analisi della struttura urbana e dei servizi presenti nei tre Comuni prende in esame i principali strumenti di pianificazione del territorio a livello locale e le informazioni maggiormente significative sulla struttura dei centri abitati, degli alloggi che li costituiscono e dei principali servizi a disposizione dei cittadini. Tale analisi costituisce un punto di partenza per comprende le politiche di gestione del territorio in atto e la loro efficacia. Inoltre lo studio di particolari indicatori, quali la percentuale di case di proprietà, la dimensione media delle abitazioni e soprattutto l’accessibilità ai servizi socio-sanitari primari, rappresentano un interessante spunto di riflessione per valutare la qualità della vita dei cittadini.

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8.1 LA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE La pianificazione territoriale comprende tutte quelle attività che portano a progettare l’utilizzo ottimale del territorio, tenendo in considerazione i fattori economici, demografici e ambientali, in modo da mantenere nel tempo un equilibrio fra l’uomo e l’ecosistema, senza superare la capacità di quest’ultimo di assorbire l’impatto ambientale antropico. Attualmente i principali strumenti di pianificazione a disposizione delle Amministrazioni comunali sono il Piano Regolatore Generale e/o il Piano di Governo del Territorio. Che cosa si intende per Piano Regolatore Generale (PRG)? Il PRG è’ uno strumento urbanistico a livello comunale previsto dalla Legge 1150/42. All’interno del PRG le Amministrazioni Comunali definiscono le strategie di intervento che intendono adottare per raggiungere gli obiettivi di trasformazione del territorio; tramite il PRG si determinano le relazioni territoriali con i comuni confinanti e vengono regolate le condizioni urbanistiche per lo sviluppo delle attività commerciali. In base alla nuova Legge Regionale 12/2005 i PRG dovranno essere sostituiti dai Piani di Governo del Territorio (PGT). Che cosa si intende per Piano di Governo del Territorio (PGT)? Il PGT è il nuovo strumento per la pianificazione locale con cui viene definito l’assetto del territorio comunale; è costituito da tre parti: il documento di piano, il piano dei servizi e il piano delle regole. Il documento di piano, modificabile in qualunque momento, ha durata quinquennale e comprende: � il quadro ricognitivo e di programmazione per lo sviluppo economico e sociale, basato anche sulle proposte dei cittadini o delle

associazioni; � il quadro conoscitivo del sistema della mobilità, dell’assetto del territorio urbano, dei beni paesaggistici o storico-monumentali, delle

aree a rischio o vulnerabili, delle aree naturali e dei siti di interesse comunitario e della struttura del paesaggio agrario; � l’assetto idrogeologico, geologico e sismico del territorio. Tramite il documento di piano vengono definiti gli obiettivi quantitativi di sviluppo complessivo del PGT e gli obiettivi strategici della politica territoriale; esso stabilisce inoltre le politiche di intervento per l’edilizia, la residenza, la mobilità e per le attività produttive e commerciali, valutandone la compatibilità con le risorse economiche a disposizione della pubblica amministrazione. Nel documento di piano devono anche essere precisati: � i criteri di compensazione, perequazione e incentivazione; � le modalità di recepimento delle disposizioni contenute nei piani di livello sovracomunale; � le rappresentazioni grafiche degli ambiti di trasformazione (inclusa la definizione dei relativi criteri di intervento). Tutto ciò che riguarda la dotazione e la distribuzione sul territorio delle aree di interesse pubblico o generale, delle aree edificabili e di quelle destinate al verde, ai corridoi ecologici e ai sistemi di collegamento tra zone rurali ed edificate è contenuto nel piano dei servizi. Ogni comune redige il proprio piano dei servizi in base al numero di utenti (stimati considerando la popolazione residente e quella che gravita nel territorio); nel caso dei comuni con meno di 20.000 abitanti è consentita la redazione congiunta con altri comuni. Con il piano delle regole si identificano infine i parametri da rispettare negli interventi di nuova edificazione o ampliamento e in particolare: � le caratteristiche tipologiche, gli allineamenti, gli orientamenti e i percorsi; � la consistenza volumetrica e le superfici lorde di pavimento (esistenti e previste); � le altezze minime e massime; � le destinazioni d’uso non ammissibili; � la continuità degli elementi di verde e del reticolo idrografico superficiale; � gli interventi di integrazione paesaggistica (in zone soggette a vincolo paesaggistico); � i requisiti qualitativi degli interventi, compresi quelli dell’efficienza energetica. E’ lo strumento utilizzato per la definizione a livello comunale degli ambiti del tessuto urbano consolidato (insieme delle porzioni di territorio già edificate o con il suolo trasformato), degli immobili soggetti a tutela (in riferimento alle norme statali e regionali), delle aree e degli edifici a rischio di compromissione, degrado o incidente rilevante, delle aree destinate all’agricoltura, di quelle ecologiche o con valore paesaggistico ambientale e infine delle aree non soggette a trasformazione urbanistica. Tutti e tre i Comuni sono dotati di Piano Regolatore Generale; a Buccinasco è però attualmente in fase di studio il Piano di Governo del Territorio. 8.1.1 IL COMUNE DI BUCCINASCO Il Piano Regolatore Generale del Comune di Buccinasco è stato approvato in via definitiva nel 1990. La presenza della tangenziale Ovest divide il territorio comunale in due aree: una parte settentrionale che presenta un progressivo sviluppo urbanistico e una meridionale a vocazione prettamente rurale (a eccezione dell’area industriale sorta a ridosso della tangenziale a partire di primi anni 70). Sul territorio comunale si possono individuare, in base a quanto prescritto nel PRG, le zone omogenee e funzionali descritte nella Tabella 8.1.

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Tabella 8.1. Suddivisione del territorio comunale di Buccinasco in zone omogenee. Zone Sigla Caratteristiche

Zone prevalentemente residenziali

B1 B2 B3 B4 B5 C -

1. Zone residenziali di recupero edilizio 2. Zone residenziali di recupero urbanistico 3. Zone residenziali di completamento (If 1,5 mc/mq)1 4. Zone residenziali di completamento (If 1,8 mc/mq) 5. Zone residenziali di completamento (If 2,3 mc/mq) 6. Zone residenziali di espansione 7. Zone soggette a PEEP (tessuti urbani di edilizia pubblica e convenzionata)

Zone prevalentemente produttive

D1a D1b D1c D2 D3 D4 D5

1. Zone industriali di completamento (P.I.P.) 2. Zone industriali di completamento (Piano attuativo vigente) 3. Zone industriali di completamento (Uf 0,8 mq/mq)2 4. Zone industriali di espansione (Ut 0,8 mq/mq)3 5. Zone produttive miste di trasformazione (Uf 1,0 mq/mq) 6. Zone miste artigianali e terziarie (Ut 0,8 mq/mq) 7. Zone terziarie

Zone per insediamenti agricoli E 1. Zone agricole

Zone per attrezzature pubbliche F1 F2

1. Zone per attrezzature pubbliche comunali 2. Zone per attrezzature pubbliche sovracomunali

Zone per il verde e le attrezzature sportive

SVP VSP

1. Zone per verde privato 2. Zone per attrezzature sportive private

Zone di trasformazione - 1. Zone soggette a PII Dati PRG comunale (1990 e successive varianti) In prima approssimazione le zone omogenee si possono distinguere in due grandi gruppi: zone destinate prevalentemente alla residenza e zone destinate alle attività lavorative (settore terziario, commercio, industria e artigianato); sono inoltre presenti aree miste, zone agricole e aree preposte ai servizi pubblici e alla viabilità. Lo studio del territorio di Buccinasco necessita però di uno sguardo “allargato” oltre i confini amministrativi; le aree residenziali, infatti, si estendono al di là del confine con Corsico e quelle industriali costituiscono un continuum con quelle di Assago e Trezzano. In Tabella 8.2 sono riportate le estensioni delle zone omogenee previste dal PRG. Tabella 8.2. Zone omogenee del Comune di Buccinasco e relativa estensione (mq).

Zona Estensione (mq) Zona Estensione (mq) B1 89.325 D2 238.405 B2 164.052 D3 455.784 B3 212.013 D4 8.332 B4 184.287 D5 44.879 B5 589.988 E 5.378.466 C 487.231 F1 1.562.840

D1a 75.190 F2 493.309 D1b 284.253 SVP 11.085 D1c 206.678 VSP 298.861

Zone soggette a PII 44.704 Zone soggette a PEEP 25.044 Dati PRG comunale (1990 e successive varianti) Come si può osservare dai valori riportati in tabella, più della metà del territorio comunale è destinato all’agricoltura e alle aree per le attrezzature pubbliche comunali (di cui fa parte anche il verde pubblico); questo dato fornisce un’ulteriore conferma del fatto che Buccinasco presenta un grado di urbanizzazione inferiore rispetto ai Comuni di Cesano Boscone e Corsico, in buon accordo con quanto osservato nel Capitolo 3 (paragrafo 3.3.1). Per avere una descrizione più dettagliata dello stato di realizzazione degli edifici, è stato effettuato un rilievo urbanistico; in esso sono riportate le informazioni acquisite dall’osservazione diretta del territorio (suddivisione dei lotti e delle proprietà, numeri civici, ecc.) e quelle ricavate dalle schede degli edifici (codici degli edifici, destinazioni d’uso, numero di piani fuori terra, ecc.). I risultati del rilievo urbanistico effettuato sono riportati, in sintesi, in Tabella 8.3.

1 If = indice di edificabilità fondiaria: è il volume massimo costruibile per superficie fondiaria, ovvero per la superficie della zona al netto delle aree utilizzate per le opere di urbanizzazione primaria e secondaria 2 Uf = Indice di utilizzazione fondiaria: rapporto tra la superficie utile dei fabbricati realizzabili e la superficie fondiaria 3 Ut = Indice di utilizzazione territoriale: rapporto tra la superficie utile dei fabbricati realizzati e la superficie territoriale,ovvero la superficie della zona al netto delle eventuali strade di Piano Regolatore Generale.

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Tabella 8.3. Risultati del rilievo urbanistico. Destinazione d’uso dell’edificio Quantità insediate

Residenza 4.121.974 mc Terziario 162.229 mc Commercio 153.518 mc Edifici agricoli 138.732 mc Attività industriali e artigianali 767.861 mq Box 87.252 mq Depositi 25.359 mq Dati Uffici comunali di Buccinasco (2005) Se si considerano come attuate anche le aree in fase di edificazione, il PRG del 1990 risulta quasi interamente realizzato; dalla sovrapposizione tra PRG vigente e Rilievo urbanistico, comunque, si possono individuare zone non ancora edificate o con edificazione non coerente con le previsioni di piano e si riscontra la permanenza di attività produttive a fronte di una previsione residenziale. Il confronto tra previsioni e attuazione del PRG mostra inoltre che non sono state attuate operazioni di recupero dei nuclei storici del Parco Agricolo Sud Milano e che non è stata realizzata una zona per attrezzature pubbliche sovracomunali; l’area in questione è però sottoposta a limitazioni in tal senso, in quanto compresa nel territorio del Parco Agricolo Sud Milano: le zone a sud della tangenziale e alcune aree situate ai confini con Corsico, Trezzano e Milano sono infatti soggette alle previsioni del Piano Territoriale di Coordinamento del Parco Agricolo Sud Milano e a quelle del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (a cui si rifà anche il PGT). Per quanto riguarda le attrezzature private non risultano ancora costruite quelle sportive previste attorno all’area residenziale della “Viscontina”. In Tabella 8.4 sono riportati i diversi tipi di servizi pubblici e di interesse pubblico realizzati e le relative estensioni (mq). Tabella 8.4. Servizi pubblici e di interesse pubblico a Buccinasco e relative estensioni.

Tipo di attrezzatura Estensione (mq)

Attrezzature di interesse comune 74.340

Attrezzature private-uso pubblico 60.580

Attrezzature religiose 48.320

Cimitero 14.650

Verde e sport 836.260

Istruzione obbligatoria 88.570

Standard industriale 117.600

Parcheggi 137.110

Totale 1.377.430 Dati Uffici comunali di Buccinasco (2005) La qualità generale del paesaggio, emersa da un rilievo percettivo dei cittadini, è comunque soddisfacente; gli elementi di degrado sono infatti localizzati in aree puntuali o lungo porzioni lineari di territorio per le quali sono previsti interventi di riqualificazione. 8.1.2 IL COMUNE DI CESANO BOSCONE Il Piano Regolatore Generale del Comune di Cesano Boscone individua e disciplina gli elementi gestionali del territorio comunale con particolare attenzione per le disposizioni riguardanti la tutela del paesaggio e dell’ambiente contenute nel Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale e nel Piano Territoriale di Coordinamento del Parco Agricolo Sud Milano. Il territorio è suddiviso in zone omogenee, individuate dalle Norme Tecniche di Attuazione presenti nel PRG del 2004, in funzione delle diverse destinazioni d’uso (Tabella 8.5).

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Tabella 8.5. Suddivisione del territorio comunale di Cesano Boscone in zone omogenee. Zone Sigla Caratteristiche

Zone inedificabili - 1. Zone rispetto stradale e per la rete viaria 2. Zone di rispetto cimiteriale 3. Zone di tutela assoluta delle captazioni dell’acqua potabile

Zone pubbliche e di uso pubblico -

1. Zone per i servizi pubblici di interesse generale 2. Zone per attrezzature tecnologiche 3. Zone per attrezzature religiose 4. Zone a verde pubblico e attrezzature sportive

Zone del primo insediamento A 1. Zone del nucleo di antica formazione

Zone di recente formazione e prevalentemente residenziali

B1 B2 B3 -

1. Zone dei tessuti urbani di case unifamiliari e palazzine – Estensive 2. Zone dei tessuti urbani di case unifamiliari e palazzine – Intensive 3. Zone dei tessuti urbani di edifici pluripiano di impianto regolare 4. Zone soggette a PEEP (tessuti urbani di edilizia pubblica e convenzionata)

Zone di recente formazione prevalentemente produttive

D1a D1b D2 D3 D4

1. Zone edificate e di completamento prevalentemente produttive 2. Zone edificate e di completamento prevalentemente produttive 3. Zone artigianali 4. Zone edificate produttive e commerciali , di trasformazione 5. Zone edificate commerciali e direzionali

Altre zone di recente formazione e servizi di interesse sovracomunale

F1 F2 F3

1. Zone per i servizi di assistenza socio-sanitaria – Sacra Famiglia 2. Zone per i servizi sociali, per il tempo libero e l’ambiente 3. Zone per i servizi per l’istruzione

Zone di trasformazione - C

1. Ambiti di progettazione urbanistica unitaria e Zone speciali 2. Zone di trasformazione, soggette a Piano attuativo, esterne agli Ambiti

Zone per insediamenti agricoli - 1. Zone agricole Dati PRG comunale, NTA (2004) Nel Piano dei Servizi si legge che lo stato di realizzazione dei servizi di base per la popolazione residente risulta soddisfacente; gli spazi e il numero di strutture scolastiche, sanitarie, per l’assistenza e le attività sociali è quindi adeguato alle necessità. Lo spostamento dei fabbisogni emergenti dall’istruzione verso l’assistenza agli anziani evidenzia un invecchiamento della popolazione (si veda a tal proposito il capitolo 9); la politica degli standard adottata dal Comune di Cesano Boscone, grazie anche al contributo dell’iniziativa privata, ha reso comunque possibile la programmazione e l’attuazione dei servizi in questo senso sebbene con finalità e funzioni diverse rispetto a quelle inizialmente pianificate. Nel piano, in aggiunta ai servizi di base, si pongono le fondamenta per il miglioramento, la differenziazione e la riorganizzazione degli spazi dedicati ai servizi sociali e per lo sviluppo del verde attrezzato, degli impianti sportivi e del verde ambientale. In Tabella 8.6 sono riportati gli standard urbanistici del Comune di Cesano Boscone relativi ai servizi urbani e sovracomunali. Tabella 8.6. Standard urbanistici del Comune di Cesano Boscone.

Standard urbanistici Servizi urbani

S.U. per abitante (mq/ab) 30,83 Istruzione (mq/ab) 3,72 Attrezzature collettive (mq/ab) 1,57 Attrezzature religiose (mq/ab) 1,85 Verde pubblico (mq/ab) 8,48 Parcheggi pubblici (mq/ab) 1,08 totale mq 813.872

Zone omogenee F Standard comunale (tot. mq)* 900.731 Standard intercomunale (tot. mq)* 579.700 totale mq 1.480.371 Dati PRG comunale, PdS (2004) * I dati si riferiscono al PRG previgente, modificati e integrati con le successive Varianti e con i Piani attuativi; le previsioni insediative del PRG e delle successive varianti sono state attuate o sono in fase di realizzazione tramite piani attuativi approvati e convenzionati. Poiché il PRG previgente è stato quasi interamente attuato, sia per ciò che riguarda le attività insediative sia per quanto riguarda il raggiungimento degli standard, si può dedurre che sia giustificato il mantenimento di standard elevati per le aree dedicate a servizi pubblici o privati. La situazione è invece diversa per lo stato di attuazione dello standard intercomunale: per quanto attiene le attrezzature sanitarie (costituite dal complesso della Sacra Famiglia), la loro realizzazione dipende dai programmi dell’Istituto; per le zone di verde intercomunale, sono invece stati specificati meglio l’assetto

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urbanistico e le modalità di attuazione rispetto a quanto previsto dagli strumenti di governo del territorio di livello intermedio. 8.1.3 IL COMUNE DI CORSICO Il primo strumento generale di pianificazione territoriale adottato dal Comune di Corsico risale al 1957 (Programma di Fabbricazione). Poiché i Piani Regolatori Generali adottati negli anni ’60 non sono mai stati approvati in modo definitivo, il primo PRG è quello del 1971 (ancora oggi in vigore sebbene modificato nel corso degli anni), la cui ultima variante è del 1999. Le ragioni prevalenti che hanno reso indispensabili le varianti degli ultimi 10 anni riguardano previsioni infrastrutturali e di trasformazione urbana quali: il collegamento viabilistico nord-sud, il deposito ATM, la riqualificazione urbanistica e il recupero dell’area ex Pozzi-Ginori acquisita dal Comune alla fine degli anni ’80. Il territorio del Comune di Corsico appare ormai consolidato sia funzionalmente che strutturalmente e ciò non consente, se non in ambiti di trasformazione urbana, nuove previsioni insediative; le varianti adottate nel 1999 (e approvate nel 2002) presentano dunque una sostanziale riaffermazione delle previsioni urbanistiche precedenti, sebbene con correttivi normativi puntuali in risposta ai bisogni emergenti. In base a quanto indicato nelle Norme Tecniche di Attuazione della variante generale del PRG del 1999, il territorio del Comune di Corsico viene suddiviso, in modo analogo a quanto accade a Buccinasco e Cesano Boscone, in zone omogenee (Tabella 8.7). Tabella 8.7. Suddivisione del territorio comunale di Corsico in zone omogenee.

Zone Sigla Caratteristiche

Zone residenziali

B1 B2 B3 B4 C

1. Zone residenziali di recupero 2. Zone di completamento residenziale consolidate 3. Zone di completamento residenziale che presentano problemi di riorganizzazione 4. Zone di completamento residenziale a bassa densità 5. Zone per insediamenti economici popolari

Zone produttive

D1 D2 D3 E

1. Zone di completamento produttivo (Uf 1.20 mq/mq) 2. Zone di completamento produttivo (Uf 0.80 mq/mq) 3. Zone di completamento produttivo e terziario 4. Zone per attrezzature agricole produttive

Zone di riqualificazione V RTU

1. Zone a verde privato 2. Zone di riqualificazione e trasformazione urbana

Zone standard

- -

Sp F1 F2

1. Zone destinate ai servizi per la residenza 2. Zone destinate ai servizi di trasporto per la residenza 3. Zone destinate ai servizi per la produzione 4. Zone destinate ai servizi di livello intercomunale 5. Zone a Parco Agricolo

Dati Uffici comunali di Corsico – NTA Variante Generale del PRG del 1999 (2002) Dal confronto tra le previsioni residenziali, produttive e a standard previste dal Programma di Fabbricazione del 1964 e quelle del Piano Regolatore Generale vigente, si osserva un cambiamento nella distribuzione delle superfici destinate alle varie zone; in particolare, si riscontra un aumento della superficie destinata a standard a scapito delle zone produttive, che scendono dal 40% del 1964 al 25% del 1995 (Figura 8.1). Questa evoluzione, unita alla diminuzione della superficie destinata alla residenza, da conferma della tendenza alla conservazione di aree non urbanizzate sul territorio comunale; la revisione del PRG, inoltre, dovrebbe prevedere la conferma delle aree produttive preesistenti (con l’adozione di correttivi normativi volti alla salvaguardia dei livelli occupazionali) e la destinazione a zone produttive di alcune porzioni delle aree di trasformazione e riqualificazione urbanistica.

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Capitolo 8 – La struttura urbana ________________________________________________________________________________

168

Figura 8.1. Confronto tra previsioni residenziali, produttive e a standard nel PdF e nel PRG del Comune di Corsico.

Dati Uffici comunali di Corsico – Documento di indirizzo della Giunta Comunale per la Revisione del Piano regolatore Generale (1998) La variante al PRG del 1990 interessa ad hoc l’area ex Pozzi-Ginori che, per il 60%, è di proprietà comunale; il documento di pianificazione prevede, per quest’area, la suddivisione in sub zone con le seguenti destinazioni funzionali: � servizi pubblici e attrezzature private d’uso pubblico; � attrezzature di interesse collettivo, per spettacoli, strutture espositive, per conferenze, direzionali,

piccolo commerciale, ecc.; � attrezzature ricettive (alberghi, residence, ecc.); � standard (minimo pari a 80.000 mq con almeno 65.000 mq di verde e spazi attrezzati). Gli obiettivi generali, anche in questo caso specifico, riguardano dunque interventi di interesse collettivo e di recupero ambientale. Un altro punto fondamentale toccato dalla revisione del PRG riguarda il recupero dell’area una volta occupata dalla cartiera Burgo che, già dalla prima metà del ‘900, ha segnato lo sviluppo territoriale di Corsico; quest’area riveste un’importanza strategica non solo come parziale soluzione per l’emergenza del fabbisogno abitativo, ma anche sotto il profilo del recupero ambientale. Da quanto si legge nel Documento di Indirizzo della Giunta Comunale per la Revisione del Piano Regolatore Generale, gli obiettivi della riqualificazione dovrebbero concretizzarsi nella ripartizione dell’area Burgo secondo tre diverse destinazioni d’uso: � attività produttive (sia per confermare la vocazione produttiva dell’area sia per dare risposta alla

domanda occupazionale); � residenza (per rispondere al fabbisogno abitativo); � tutela ambientale (per valorizzare non solo l’area interessata ma l’intero territorio comunale). Le percezioni della comunità locale Per quanto concerne la pianificazione territoriale, le maggiori considerazioni sono state fatte in merito alla distribuzione delle zone omogenee di territorio; in particolare per quanto riguarda Buccinasco e Cesano Boscone, si rileva troppa promiscuità tra zone con destinazioni d’uso diverse e una troppo rapida trasformazione del territorio in seguito alla variazione delle destinazioni d’uso medesime. A Corsico viene registrata una progressiva perdita della memoria del territorio e un’eccessiva presenza di aree destinate alla grande distribuzione. 8.2 LA STRUTTURA ABITATIVA Il forte sviluppo delle città che si è avuto a partire dal dopoguerra, costituisce una delle principali pressioni che incidono sulle risorse dell’ambiente e del territorio. In un’ottica di sviluppo sostenibile, appare evidente l’importanza dello studio della struttura dell’area presa in considerazione. Di seguito verranno esaminati i vari aspetti della struttura urbana dei Comuni di Buccinasco, Cesano Boscone e Corsico a partire dai dati raccolti dall’ISTAT in occasione dei censimenti generali della popolazione (1971-2001).

1964

27%

40%

10%

23%

Zone residenziali Zone produttive Zone standard Resto del territorio

1995

18%

25%

35%

22%

Zone residenziali Zone produttive Zone standard Resto del territorio

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8.2.1 LO STATO DI OCCUPAZIONE DELLE ABITAZIONI Nome Abitazioni occupate e non occupate, abitazioni in

edifici ad uso abitativo per epoca di costruzione, abitazioni occupate per titolo di godimento

Unità di misura Numero Aggiornamento 2001 Frequenza di aggiornamento Decennale (censuario) DPSIR D La serie storica relativa al numero di abitazioni nei tre Comuni mostra un andamento crescente negli ultimi trent’anni (Figura 8.2); tale trend risulta più evidente nel decennio che va dal 1971 al 1981 rispetto ai periodi successivi. La popolazione censita, invece, presenta un andamento meno lineare, con una crescita evidente dal ’71 al ’91, cui fa seguito un assestamento dei valori. Figura 8.2. Numero di abitazioni e popolazione residente nei Comuni di Buccinasco, Cesano Boscone e Corsico.

0

10.000

20.000

30.000

40.000

50.000

60.000

70.000

80.000

90.000

1971 1981 1991 2001

Totale abitazioni Popolazione

Ns. elaborazione su dati ISTAT (1971 - 2001) Lo stato di occupazione delle abitazioni, comunque, rispecchia la crescita demografica che si è avuta nei decenni passati; se si osserva la percentuale di abitazioni vuote rispetto al totale si può vedere come, pur avendo subito lievissime variazioni, sia rimasta abbastanza bassa: nel 2001 la percentuale di abitazioni occupate rappresenta infatti il 96% del totale (Figura 8.3). Paragonando tali dati con il trend della popolazione residente (Figura 8.2) si osserva un fenomeno per il quale i nuclei famigliari appaiono sempre più ridotti; questo andamento è confermato dai dati relativi alla superficie disponibile per ogni abitante, che verranno discussi nel prossimo paragrafo. Esaminando la situazione nel dettaglio, si nota come l’unico comune con andamenti crescenti di popolazione e numero di abitazioni è Buccinasco (Figura 8.4); Cesano Boscone (Figura 8.5) e Corsico (Figura 8.6) presentano invece andamenti “a campana” con i massimi registrati rispettivamente all’inizio degli anni ’90 e degli anni ‘80. In tutti i comuni, comunque, il numero di abitazioni è più che proporzionale alla crescita demografica.

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Capitolo 8 – La struttura urbana ________________________________________________________________________________

170

Figura 8.3. Percentuale di abitazioni occupate e vuote nei Comuni di Buccinasco, Cesano Boscone e Corsico.

0% 20% 40% 60% 80% 100%

1971

1981

1991

2001

Abitazioni occupate Abitazioni vuote

Abitazioni vuote 877 1.467 1.504 1.161

Abitazioni occupate 19.765 25.569 29.272 32.226

1971 1981 1991 2001

Ns. elaborazione su dati ISTAT (1971 - 2001) Figura 8.4. Numero di abitazioni e popolazione nel Comune di Buccinasco.

0

5.000

10.000

15.000

20.000

25.000

30.000

1971 1981 1991 2001

Popolazione Totale abitazioni

Ns. elaborazione su dati ISTAT (1971 - 2001) Figura 8.5. Numero di abitazioni e popolazione nel Comune di Cesano Boscone.

0

5.000

10.000

15.000

20.000

25.000

30.000

1971 1981 1991 2001

Popolazione residente Totale abitazioni

Ns. elaborazione su dati ISTAT (1971 - 2001)

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Capitolo 8 – La struttura urbana ________________________________________________________________________________

171

Figura 8.6. Numero di abitazioni e popolazione nel Comune di Corsico.

0

5.000

10.000

15.000

20.000

25.000

30.000

35.000

40.000

45.000

1971 1981 1991 2001

Popolazione residente Totale abitazioni

Ns. elaborazione su dati ISTAT (1971 - 2001) Se si osserva infine l’andamento del numero di abitazioni per epoca di costruzione, si nota che esso assume una distribuzione in linea con l’andamento di tutto il nord Italia: la massima espansione urbana si riscontra, come è facile immaginare, dal dopoguerra fino agli anni ’70 (Figura 8.7). Figura 8.7. Numero di abitazioni in edifici ad uso abitativo per epoca di costruzione nei Comuni di Buccinasco, Cesano Boscone e Corsico.

0

1.000

2.000

3.000

4.000

5.000

6.000

Prima del1919

Dal 1919 al1945

Dal 1946 al1961

Dal 1962 al1971

Dal 1972 al1981

Dal 1982 al1991

Dopo il 1991

Buccinasco Cesano Boscone Corsico

Ns. elaborazione su dati ISTAT (1971 - 2001) In questo contesto è interessante esaminare come è cambiato nel tempo il titolo di godimento di occupazione delle abitazioni e come si pongono i tre Comuni rispetto alla situazione provinciale e regionale. Osservando i grafici si può vedere come la percentuale di case di proprietà sia aumentata nel corso degli anni, a discapito di quella relativa alle abitazioni in affitto, in tutti e tre i Comuni, sebbene il suo valore si attesti singolarmente su livelli diversi. A Buccinasco la percentuale di case di proprietà è passata dal 40% all’80% (Figura 8.8), a Cesano Boscone dal 20% al 60% (Figura 8.9) e a Corsico dal 30% al 70% (Figura 8.10); in Tabella 8.8 viene riportato il numero effettivo di abitazioni occupate suddivise per titolo di godimento.

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Figura 8.8. Percentuale di abitazioni occupate per titolo di godimento nel Comune di Buccinasco.

0% 20% 40% 60% 80% 100%

1971

1981

1991

2001

Proprietà Aff itto Altro titolo

Ns. elaborazione su dati ISTAT (1971 - 2001) Figura 8.9. Percentuale di abitazioni occupate per titolo di godimento nel Comune di Cesano Boscone.

0% 20% 40% 60% 80% 100%

1971

1981

1991

2001

Proprietà Aff itto Altro titolo

Ns. elaborazione su dati ISTAT (1971 - 2001) Figura 8.10. Percentuale di abitazioni occupate per titolo di godimento nel Comune di Corsico.

0% 20% 40% 60% 80% 100%

1971

1981

1991

2001

Proprietà Affitto Altro titolo

Ns. elaborazione su dati ISTAT (1971 - 2001)

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Tabella 8.8. Numero di abitazioni occupate per titolo di godimento. Comune Titolo di godimento 1971 1981 1991 2001 *

Proprietà 903 2.649 5.193 7.885

Affitto 1.380 1.383 1.316 918 Buccinasco

Altro titolo 78 156 229 298

Proprietà 1.239 2.967 5.201 5.442

Affitto 4.507 4.391 3.399 3.135 Cesano Boscone

Altro titolo 96 176 246 311

Proprietà 3.083 6.128 8.278 10.054

Affitto 8.287 7.383 4.939 3.321 Corsico

Altro titolo 192 336 474 574

Totale 19.765 25.569 29.275 31.938 Dati ISTAT, Censimento della popolazione (1971-2001) * I dati relativi al 2001 si riferiscono esclusivamente alle abitazioni occupate dalla popolazione residente Confrontando i dati con quelli medi provinciali e regionali, si può vedere che l’andamento riscontrato risulta particolarmente positivo per il Comune di Buccinasco, in cui la percentuale di case di proprietà supera sia quella relativa alla provincia sia quella regionale. Figura 8.11. Percentuale di abitazioni occupate per titolo di godimento nei tre Comuni, in provincia di Milano e in Lombardia.

0% 20% 40% 60% 80% 100%

Buccinasco

Cesano Boscone

Corsico

Totale Comuni

Provincia di Milano

Lombardia

Proprietà Affitto Altro titolo

Ns. elaborazione su dati ISTAT (2001) 8.2.2 LE CARATTERISTICHE STRUTTURALI DELLE ABITAZIONI Nome Superficie media delle abitazioni, metri quadri per

occupante, numero medio di occupanti per abitazione, abitazioni occupate per tipo di servizio installato, edifici ad uso abitativo per numero di piani fuori terra, concessioni di edificazione

Unità di misura metri quadri (m2), Numero, metri cubi (m3) Aggiornamento 2001, 2000 (concessioni di edificazione espresse

come volume totale autorizzato) Frequenza di aggiornamento Decennale (censuario), annuale (concessioni di

edificazione espresse come volume totale autorizzato)

DPSIR D

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Per quanto riguarda Buccinasco si può notare che il volume totale autorizzato per gli ampliamenti dei fabbricati residenziali e non residenziali risulta essere quasi sempre di due o tre ordini di grandezza inferiore rispetto a quello concesso per le nuove costruzioni (Tabella 8.9); in tale contesto si rileva che i volumi autorizzati per entrambe le tipologie di edifici sono progressivamente diminuiti passando dal 1997 al 1999, per poi risalire nel corso dell’anno successivo (Figura 8.12). Tabella 8.9. Numero di concessioni di edificazione espresse come volume totale (mc) nel Comune di Buccinasco. Fabbricati residenziali Fabbricati non residenziali

Anno Nuova costruzione Ampliamenti Nuova costruzione Ampliamenti

1997 165.764 326 168.806 2.130

1998 60.323 723 74.653 n.d.

1999 42.572 2.317 41.500 n.d.

2000 100.444 4.694 71.998 151 Dati ISTAT, Statistiche dell’attività edilizia – Annuario Statistico Regionale (2005) Figura 8.12. Concessioni di edificazione espresse come volume totale (mc) autorizzato nel Comune di Buccinasco.

0 50.000 100.000 150.000 200.000 250.000 300.000 350.000

1997

1998

1999

2000

Fabbricati residenziali - nuova costruzione Fabbricati residenziali - ampliamenti

Fabbricati non residenziali - nuova costruzione Fabbricati non residenziali - ampliamenti

Dati ISTAT, Statistiche dell’attività edilizia – Annuario Statistico Regionale (2005) Come si può osservare dalla Tabella 8.10, per il Comune di Cesano Boscone si dispone di dati piuttosto frammentari. L’unico dato evidente è un progressivo aumento dei volumi totali autorizzati (in particolare nel biennio ‘97-’98) (Figura 8.13). Tuttavia, la qualità dei dati non consente di esprimere un giudizio preciso. Tabella 8.10. Numero di concessioni di edificazione espresse come volume totale (mc) nel Comune di Cesano Boscone. Fabbricati residenziali Fabbricati non residenziali

Anno Nuova costruzione Ampliamenti Nuova costruzione Ampliamenti

1997 6.540 376 n.d. n.d.

1998 1.510 n.d. 8.453 n.d.

1999 n.d. n.d. 10.648 n.d.

2000 15.481 n.d. n.d. n.d. Dati ISTAT, Statistiche dell’attività edilizia – Annuario Statistico Regionale (2005)

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Figura 8.13. Concessioni di edificazione espresse come volume totale (mc) autorizzato nel Comune di Cesano Boscone.

0 2.000 4.000 6.000 8.000 10.000 12.000 14.000 16.000 18.000

1997

1998

1999

2000

Fabbricati residenziali - Nuova costruzione Fabbricati residenziali - Ampliamenti

Fabbricati non residenziali - Nuova costruzione Fabbricati non residenziali - Ampliamenti

Dati ISTAT, Statistiche dell’attività edilizia – Annuario Statistico Regionale (2005) A Corsico la situazione risulta più definita. Come si può notare dal grafico in Figura 8.14, tra il 1997 e il 1999 si assiste ad un aumento delle concessioni edilizie per la costruzione di fabbricati residenziali, mentre nel 2000 tale andamento risulta invertito; questa situazione è spiegabile facendo riferimento da un lato alla saturazione della porzione edificabile (come emerso dal Capitolo 3), dall’altro ai dati relativi alla crescita demografica proposti a inizio capitolo: la popolazione del Comune di Corsico, infatti, non aumenta significativamente nel corso del periodo considerato, rendendo probabilmente superflua l’autorizzazione alla costruzione di nuovi edifici ad uso abitativo. Le concessioni rilasciate per l’edificazione di fabbricati non residenziali, invece, raggiungono il massimo valore proprio nel 2000, arrivando ai 27.639 mc autorizzati (contro i 6.360 del 1998) (Tabella 8.11); nel 2000 si rileva anche che i metri cubi autorizzati per gli ampliamenti dei fabbricati non residenziali sono di gran lunga inferiori rispetto agli anni precedenti. Tabella 8.11. Numero di concessioni di edificazione espresse come volume totale (mc) nel Comune di Corsico. Fabbricati residenziali Fabbricati non residenziali

Anno Nuova costruzione Ampliamenti Nuova costruzione Ampliamenti

1997 7.799 388 n.d. 6.468

1998 23.746 310 6.360 3.648

1999 30.526 1.045 389 5.973

2000 15.180 n.d. 27.639 181 Dati ISTAT, Statistiche dell’attività edilizia – Annuario Statistico Regionale (2005)

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Capitolo 8 – La struttura urbana ________________________________________________________________________________

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Figura 8.14. Concessioni di edificazione espresse come volume totale (mc) autorizzato nel Comune di Corsico.

0 10.000 20.000 30.000 40.000 50.000

1997

1998

1999

2000

Fabbricati residenziali - Nuova costruzione Fabbricati residenziali - Ampliamenti

Fabbricati non residenziali - Nuova costruzione Fabbricati non residenziali - Ampliamenti

Dati ISTAT, Statistiche dell’attività edilizia – Annuario Statistico Regionale (2005) In riferimento ai fabbricati residenziali è interessante analizzare i dati relativi alle caratteristiche delle abitazioni occupate dalla popolazione residente. Tra il 1971 e il 2001 la superficie media della abitazioni nei tre Comuni è aumentata, facendo registrare un corrispondente incremento dei metri quadrati disponibili per abitante; tale situazione è inoltre confermata dall’andamento relativo al numero medio di occupanti per abitazione, che decresce nel periodo di tempo considerato (Figura 8.15). Come si può osservare dal grafico riportato in Figura 8.16, la superficie media delle abitazioni nei tre Comuni e quella disponibile per abitante si attestano sugli stessi livelli di quelle relative alla Provincia di Milano. Infine, si nota che nei tre Comuni sussiste un maggior numero di abitazioni con più di quattro piani fuori terra rispetto alla media provinciale, cui si contrappongono valori relativi alle abitazioni “basse” (1 e 2 piani) decisamente inferiori (Figura 8.17). Figura 8.15. Abitazioni occupate da residenti: superficie media (mq), mq per occupante e numero medio di occupanti per abitazione nei tre Comuni.

0,00

20,00

40,00

60,00

80,00

100,00

0,00

0,50

1,00

1,50

2,00

2,50

3,00

3,50

Superficie media 64,15 73,50 80,23 80,50

mq per occupante 19,45 23,41 28,19 31,74

Numero medio occupanti 3,30 3,14 2,85 2,54

1971 1981 1991 2001

Ns. elaborazione su dati ISTAT (1971 – 2001)

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177

Figura 8.16. Superficie media e metri quadrati per occupante nei tre Comuni e nella Provincia di Milano.

0 20 40 60 80 100

Superficie media

mq peroccupante

Provincia di Milano 85,30 35,43

Media Comuni 80,50 31,74

Superficie media mq per occupante

Ns. elaborazione su dati ISTAT (1971 - 2001) Figura 8.17. Edifici a uso abitativo per numero di piani fuori terra nei tre Comuni e nella Provincia di Milano.

0% 20% 40% 60% 80% 100%

Buccinasco

Cesano Boscone

Corsico

Media Provincia di Milano

4 piani e più 388 321 469 291

3 piani 255 150 222 235

2 piani 406 309 453 729

1 piano 82 97 90 223

Buccinasco Cesano Boscone CorsicoMedia Provincia

di Milano

Ns. elaborazione su dati ISTAT (1971 - 2001) Per concludere l’analisi delle caratteristiche strutturali, è utile studiare la diffusione dei principali servizi domestici (acqua potabile, riscaldamento e gabinetto) nelle abitazioni. Tra il 1971 e il 2001, si è verificata una pressoché totale diffusione dei principali servizi domestici (in particolar modo degli impianti di riscaldamento), attualmente disponibili nella maggior parte delle abitazioni (Figura 8.18). La Figura 8.19 rappresenta nel dettaglio la situazione rilevata nel 2001, evidenziando la tipologia dei servizi adoperati: tutte le abitazioni risultano ormai dotate di acqua potabile; poco più di venti abitazioni restano prive di riscaldamento; 55 sono quelle senza servizi igienici, mentre il numero delle abitazioni prive di acqua calda, doccia o vasca è di circa un centinaio.

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Figura 8.18. Abitazioni occupate per tipo di servizio installato nei tre Comuni.

0 5.000 10.000 15.000 20.000 25.000 30.000 35.000

1971

1981

1991

2001*

Totale abitazioni occupate 19.765 25.569 29.272 31.938

Acqua potabile 19.749 25.539 29.252 31.938

Riscaldamento 16.827 25.542 28.751 31.911

Gabinetto 19.602 24.552 29.153 31.883

1971 1981 1991 2001*

Ns. elaborazione su dati ISTAT (1971 - 2001) * I dati relativi al 2001 si riferiscono esclusivamente alle abitazioni occupate dalla popolazione residente Figura 8.19. Dettaglio della situazione delle abitazioni occupate per tipo di servizio installato nei tre Comuni nel 2001.

31.750 31.800 31.850 31.900 31.950

Gabinetto

Riscaldamento

Acqua potabile

Acqua calda

Doccia o vasca

Totale abitazioni occupate daresidenti

31.938 31.938 31.938 31.938 31.938

Abitazioni dotate del servizio 31.883 31.911 31.938 31.840 31.822

Gabinetto RiscaldamentoAcqua potabile

Acqua caldaDoccia o vasca

Ns. elaborazione su dati ISTAT (2001) Le percezioni della comunità locale Le percezioni circa la struttura abitativa differiscono a seconda del comune di appartenenza degli intervenuti al Forum intercomunale. Per i Comuni di Buccinasco e Cesano Boscone si rileva infatti una carenza di abitazioni destinate a persone sole o a giovani coppie; in contrapposizione viene riscontrata la presenza di case troppo grandi che rimangono invendute o sfitte (anche in conseguenza ai canoni d’affitto e ai prezzi troppo alti). Tale percezione si rileva anche a Corsico. In generale si riscontra poca attenzione alle reali esigenze abitative e alle richieste di edilizia popolare. I cittadini di Corsico, in particolare, evidenziano una carenza nel numero di box per auto e una massiccia costruzione di nuovi edifici sebbene il territorio sia già fortemente edificato 8.3 I SERVIZI 8.3.1 LE STRUTTURE SCOLASTICHE Il sistema nazionale di istruzione è costituito dalle scuole statali e da quelle private e degli Enti locali; tale sistema è stato istituito con la Legge 62/2000 che ha inoltre stabilito la parità tra scuola pubblica e scuola

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privata, con l’intento di ampliare l’offerta formativa e rispondere alla domanda di istruzione dall’infanzia lungo tutto l’arco della vita. Questa legge assicura alle scuole paritarie private piena libertà per quanto concerne l'orientamento e l'indirizzo pedagogico-didattico, ma le istituzioni scolastiche, comprese quelle degli Enti locali, per essere incluse nel sistema pubblico devono rispettare particolari condizioni di qualità e di efficacia già a partire dalla scuola d'infanzia. Le tipologie di scuole private riconosciute dal Ministero dell'Istruzione sono numerose, come specificato nel box sottostante. Che cosa si intende per... Scuola privata legalmente riconosciuta

E’ la scuola privata di I e II grado che rilascia titoli di studio con valore legale come quella statale; il riconoscimento legale si ottiene una sola volta in modo definitivo. Scuola privata paritaria

Sono gli istituti non statali, compresi quelli degli Enti locali, che rispettano gli obiettivi e gli standard fissati dal sistema pubblico di istruzione, impegnandosi a elaborare un progetto formativo in armonia con la Costituzione e un piano dell'offerta formativa conforme all'ordinamento scolastico. Scuola privata autorizzata

E’ la scuola materna che ottiene l'autorizzazione da parte del dirigente scolastico pubblico competente per il territorio. Scuola privata parificata

E’ la scuola elementare che ottiene il riconoscimento, anno dopo anno, attraverso una convenzione. Scuola privata pareggiata

E’ la scuola che rilascia un titolo di studio con valore legale, gestita da un Ente pubblico territoriale (Regione, Provincia, Comune) o da un Ente ecclesiastico. Sul territorio di tutti e tre i Comuni sono presenti le scuole dell’obbligo, fino alla media inferiore; a Corsico, inoltre, ci sono tre istituti superiori di secondo grado: un liceo e due istituti tecnici. A Buccinasco e a Cesano Boscone sono presenti, oltre alle statali, anche due scuole paritarie. Di seguito vengono riportati i dati relativi alle strutture scolastiche (tipologia, nome e indirizzo) per i tre Comuni (Tabella 8.12, Tabella 8.13 e Tabella 8.14); gli indicatori relativi al numero di alunni (con dettaglio disabili e stranieri) e di insegnanti (normali e di sostegno) presenti nelle stesse, suddivisi per Comune e grado scolastico, vengono approfonditi nel capitolo 9 (paragrafo 9.4.2). Tabella 8.12. Strutture scolastiche nel Comune di Buccinasco.

Scuole pubbliche Tipologia Nome Indirizzo

Mille amici Via dei Mille Il giardino dei Piccoli Via privata Mulino Asili nido La Perla Via Stradivari Petrarca Via Petrarca Dei Mille Via dei Mille Scuole dell'infanzia Robbiolo Via A.Moro Robarello Via privata Mulino Mascherpa Via Mascherpa Scuole primarie Primo Maggio Via I maggio

Via Tiziano Scuole di primo grado Conti Via Emilia

Scuole private Tipologia Nome Indirizzo Materna SS.Gervaso e Protaso Via Siena

Scuola Elementare Nuova Terra Largo don Minzoni Dati Uffici Comunali (2006)

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Capitolo 8 – La struttura urbana ________________________________________________________________________________

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Tabella 8.13. Strutture scolastiche nel Comune di Cesano Boscone.

Scuole pubbliche Tipologia Nome Indirizzo

Asili nido Asilo nido comunale “La coccinella” Asilo nido comunale “Maria Montessori”

Via Garibaldi Via Gramsci

Scuole dell’infanzia

Don Sturzo G. Saragat Acacie Walt Disney

Via Don Sturzo 14 A Via Libertà 16 Via delle Acacie Via XXV Aprile

Scuole primarie

G. Matteotti D. Alighieri Bramante Monaca Gobetti

Via Libertà 19 Via Kennedy Via Bramante Via Vespucci 11 Via Gobetti

Scuole di primo grado Alessandrini - Da Vinci Via Bramante (sede Alessandrini) Via Vespucci 9 (sede Da Vinci)

Scuole private Tipologia Nome Indirizzo

Scuole dell’infanzia Maria Bambina Via Monegherio Dati Ufficio Scolastico Regionale della Lombardia (2005) Tabella 8.14. Strutture scolastiche nel Comune di Corsico.

Scuole pubbliche Tipologia Nome Indirizzo

Asili nido Giorgella Monti Cabassina

Via Don Tornaghi 10 Via Vincenzo Monti 31/C Passaggio Curiel 16

Scuole dell’infanzia

Munari Malakoff Papa Giovanni XXIII Cabassina Parini

Via Salma Via Malakoff Piazza Papa Giovanni XXIII Passaggio Curiel Via Parini

Scuole primarie

Galilei Salma Battisti Copernico

Via Galilei 16 Via Salma Via Battisti Via Don Tornaghi

Scuole di primo grado Verdi Buonarroti Campioni e Mascherpa

Via Verdi Via IV novembre 38 Via Don Tornaghi 4

Scuole di secondo grado ITC “G. Falcone” ITIS “A. Righi” Lice Scientifico “G.B. Vico”

Viale Italia 22/24 Viale Italia 24/26 Viale Italia 26

Scuole private Tipologia Nome Indirizzo

Scuole dell’infanzia Battisti Dante

Via Battisti 4 Via Dante 5/7

Dati Ufficio Scolastico Regionale della Lombardia (2005) In tutti e tre i Comuni è attivo un servizio di mensa scolastica. A Buccinasco il servizio mensa negli asili nido e nelle scuole è gestito da soggetti privati. Il Comune di Cesano Boscone offre il servizio di refezione scolastica per le scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado; per gli alunni iscritti alle scuole dell’infanzia e primarie l’iscrizione al servizio mensa è automatica, mentre per gli alunni delle scuole medie l’adesione avviene esclusivamente dietro presentazione di un’apposita domanda. La refezione scolastica del Comune di Corsico viene effettuata senza il supporto di soggetti privati. Il Centro Produzione Pasti prepara quotidianamente circa 2300 pasti che vengono recapitati alle scuole per l’infanzia, alle elementari e alle scuole medie; gli asili nido comunali sono invece dotati di cucina indipendente e provvedono in loco alla preparazione.

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Capitolo 8 – La struttura urbana ________________________________________________________________________________

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Le percezioni della comunità locale Viene rilevata dai partecipanti alla serata comunale una mancanza di un adeguato numero di asili nido 8.3.2 LE BIBLIOTECHE Le biblioteche presenti nei tre Comuni fanno parte del Sistema Bibliotecario Territoriale di Corsico (comprendente anche le biblioteche di Assago, Cusago e Trezzano sul Naviglio) che, a sua volta, è membro dell’intersistema sud-ovest di Milano. In ogni Comune è presente una biblioteca comunale; a Corsico, inoltre, ci sono anche una biblioteca specifica per ragazzi (Biblioteca dei Ragazzi, via Curiel, 23) e una biblioteca dello spettacolo e fonoteca (Fonoteca-Biblioteca dello Spettacolo, piazza Giovanni XXIII, 7). Nella biblioteca comunale di Buccinasco (via Magnana, 6) vengono offerti i servizi di: � consultazione e prestito a domicilio di libri, periodici, Cd-Rom, cd musicali e videocassette; � consulenze bibliografiche; � prestito interbibliotecario, in collegamento con le altre biblioteche del Sistema Bibliotecario sud ovest; � sale di consultazione e lettura per adulti, per bambini e per ragazzi; � emeroteca; � postazioni multimediali. Sono inoltre fornite informazioni sulle attività culturali organizzate dal Comune, nonché su corsi, seminari, conferenze, laboratori, manifestazioni cinematografiche e teatrali, anche dei comuni limitrofi. Per quanto riguarda Cesano Boscone (Centro Culturale di Villa Marazzi), la biblioteca è organizzata in spazi e sezioni che rendono disponibili raccolte librarie e servizi specifici a utenti diversi per età e per bisogni; chiunque può accedere liberamente alle sezioni di lettura e consultazione, muoversi autonomamente tra gli scaffali aperti, per scegliere un libro o una rivista che possa soddisfare i propri interessi. E’ presente una sezione per ragazzi dai 5 ai 14 anni, in cui trovano spazio lo “Scaffale Multiculturale” (che permette l’avvicinamento e la scoperta della cultura multietnica come una sorta di “tappeto volante”) e la sezione dei “Libri in lingua originale” che comprende testi, giochi, CD e audiocassette; per i più piccoli c’è lo spazio bimbi, dove bambini e genitori possono giocare e disegnare insieme. Sulla scalinata di accesso alla biblioteca è inoltre collocato uno scaffale che consente ai cittadini di scambiarsi libri. La biblioteca centrale di Corsico, oltre al normale servizio di base per il reperimento di libri e informazioni, propone attività di promozione della lettura diversificate per fasce d’utenza e in particolare: � postazioni internet e videoscrittura; � catalogo on-line sul sito www.sistemabibliotecario.corsico.it ; � prenotazione volumi; � prestito CD, Cd-Rom e videocassette; � emeroteca (con riviste, quotidiani, Gazzetta Ufficiale, Leggi Europee e Leggi Regionali). Oltre a ciò sono presenti una sala ragazzi e un’area attrezzata per i più piccoli. Nella Biblioteca dei Ragazzi si possono trovare libri adatti a varie fasce d’età (dall’età prescolare all’adolescenza) e vengono organizzate attività di animazione e promozione della lettura per le classi delle scuole materne, elementari e medie. Le percezioni della comunità locale Tra gli intervenuti al Forum, gli abitanti del Comune di Corsico rilevano una scarsità di spazio a disposizione della biblioteca comunale. 8.3.3 I SERVIZI SOCIO-SANITARI I Comuni di Buccinasco, Cesano Boscone e Corsico ricadono sotto la ASL Provincia di Milano 1 che ha sede legale a Magenta; il suo territorio di competenza interessa 78 comuni per un totale di 798 kmq. Sulla base di valutazioni di ordine demografico, geografico e di precedenti esperienze di aggregazione dei servizi sanitari per l'erogazione delle prestazioni, la ASL è articolata in sette Distretti socio-sanitari e tre Distretti Veterinari, ciascuno dei quali dotato di autonomia gestionale ed economico-finanziaria. Il Distretto socio-sanitario è una struttura operativa a contatto diretto e quotidiano con il cittadino e le sue necessità in questo ambito. Le prestazioni sanitarie e socio-sanitarie vengono erogate dalla ASL direttamente nei settori

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di prevenzione e sanità pubblica, di assistenza sociale e assistenza medica di base (Tabella 8.15), mentre tutte le altre prestazioni specialistiche e ospedaliere vengono garantite ai cittadini (attraverso l'acquisizione e il pagamento delle stesse) da altre strutture pubbliche e private accreditate dalla Regione con stipula di appositi contratti; sul territorio dei tre Comuni sono presenti in tutto 9 strutture accreditate (Tabella 8.16) e due Residenze Sanitarie Assistenziali (Fondazione Sacra Famiglia a Cesano Boscone e Il Naviglio a Corsico). Tabella 8.15. I servizi alla persona nei Comuni di Buccinasco, Cesano Boscone e Corsico.

Attività Prestazione Sede Accertamenti per l'idoneità lavorativa e per il porto d'armi

Accertamenti per l’idoneità lavorativa e per il rilascio del porto d’armi Corsico

Assistenza a tossicodipendenti e alcoldipendenti Assistenza ai tossicodipendenti e agli alcoldipendenti Corsico Assistenza farmaceutica integrativa Fornitura di farmaci, presidi medici e prodotti dietetici Corsico Assistenza infermieristica Assistenza infermieristica Corsico Assistenza protesica Autorizzazione e rilascio di protesi Corsico

Assistenza sanitaria all'estero Rilascio di modelli per assistenza all'estero Buccinasco Corsico

Assistenza sanitaria riabilitativa Autorizzazione trattamento riabilitativo Corsico

Certificazioni medico-legali Rilascio di certificati medico-legali diversi Buccinasco Corsico

Certificazioni medico-legali Rilascio/rinnovo patenti di guida, nautiche e porto d'armi Buccinasco Corsico

Consultori familiari Attività sanitarie e psico-sociali del consultorio Corsico Cesano Boscone

Continuita' assistenziale Guardia Medica - accesso al servizio Buccinasco Controllo delle allergie da polline Rilevazione pollini aerodispersi Corsico

Cure all'estero Autorizzazione alle cure all'estero Buccinasco Corsico

Cure domiciliari - autorizzazione Rilascio voucher/credit Corsico Cure domiciliari – erogazione Assistenza sanitaria e sociosanitaria domiciliare Corsico Cure domiciliari – erogazione Prelievi domiciliari Corsico

Disinfestazione e derattizzazione Disinfezioni, disinfestazioni e derattizzazioni per privati e enti pubblici Corsico

Donazione organi Raccolta consenso per la donazione organi Corsico Fornitura di materiale sanitario (presidi e ausili) Autorizzazione e rilascio di presidi e ausili Corsico Igiene degli alimenti e della nutrizione Abilitazione al riconoscimento di funghi spontanei Corsico Igiene degli alimenti e della nutrizione Accertamenti in caso di sospetta alterazione di alimenti Corsico Igiene degli alimenti e della nutrizione Accertamenti per disturbi dopo il consumo di alimenti Corsico Igiene degli alimenti e della nutrizione Autorizzazioni e pareri sanitari per pubblici esercizi alimentari Corsico Igiene degli alimenti e della nutrizione Controlli della commestibilità funghi spontanei Corsico Igiene degli alimenti e della nutrizione Controlli su alimenti e bevande Corsico Igiene degli alimenti e della nutrizione Controllo sovrappeso - obesità infantile Corsico Igiene degli alimenti e della nutrizione Corsi di formazione per imprese alimentari Corsico

Integrazione scolastica Integrazione scolastica Buccinasco Cesano Boscone

Iscrizione al Servizio Sanitario Nazionale Scelta del medico di medicina generale o pediatra Buccinasco Rimborsi ed esenzioni Rilascio esenzioni ticket e rimborsi spese sanitarie Buccinasco

Tutela dell'infanzia e dell'adolescenza Tutela dell'infanzia e dell'adolescenza Buccinasco Cesano Boscone

Vaccinazioni dell'età adulta Vaccinazioni adulti Buccinasco Cesano Boscone

Vaccinazioni dell'infanzia e dell'età scolare Vaccinazioni dell'infanzia e dell'età scolare Buccinasco Cesano Boscone

Dati ASL Provincia di Milano 1 (2005) Tabella 8.16. Strutture accreditate in ASL nei Comuni di Buccinasco, Cesano Boscone e Corsico.

Nome Sede Indirizzo Laboratorio Analisi Milano Sas Buccinasco Via Lomellina, 3 Casa di Cura Ambrosiana Cesano Boscone Piazza Mons. Moneta, 1 Istituto Sacra Famiglia Cesano Boscone Piazza Mons. Moneta, 1 Punto prelievi di Cesano B. (Laboratorio analisi Fleming) Cesano Boscone Via Milano, 21 Centro Radiologico Galilei Srl Corsico Via G. Galilei 41/47 Laboratorio analisi Fleming (ex Aristea) Corsico Via Monti, 26

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Nuova Decathlon srl Corsico Via Volta, 18 Poliambulatorio di Corsico Corsico Via dei Lavoratori, 42 Punto prelievi di Corsico (CDI di Milano) Corsico Via Vigevanese, 4 Dati ASL Provincia di Milano 1 (2005) Le percezioni della comunità locale La percezione più diffusa tra tutti i partecipanti al Forum intercomunale riguarda la localizzazione e l’accessibilità delle strutture sanitarie: entrambi gli aspetti non risultano, infatti, soddisfacenti. Si riscontra inoltre l’inadeguatezza dei servizi socio-assistenziali e sanitari soprattutto per quanto riguarda la tipologia delle prestazioni offerte e la scarsa informazione in merito alle stesse. 8.3.4 LO SPORT E IL TEMPO LIBERO Per quanto riguarda le strutture sportive e il tempo libero nei Comuni di Buccinasco, Cesano Boscone e Corsico sono presenti 6 centri sportivi, 7 tra campi sportivi e campi da calcio, numerose palestre (spesso facenti parte di strutture scolastiche) e piscine; gli impianti sportivi comunali sono a disposizione sia dei cittadini che ne richiedano l’utilizzo sia delle associazioni che operano sul territorio. Presso i centri e le attrezzature sportive vengono organizzati corsi di tutti gli sport tradizionali (calcio, nuoto, basket, pallavolo...), nonché di quelle discipline che negli ultimi anni hanno ottenuto numerosi consensi (arti marziali, yoga, acquagym...); in tutti e tre i Comuni, inoltre, vengono svolte attività sportive rivolte anche agli anziani. Le percezioni della comunità locale Dall’analisi delle percezioni dei partecipanti si evince che sul territorio dei tre Comuni c’è carenza di centri culturali e di aggregazione per associazioni, giovani e persone anziane; nel contempo, viene rilevata una difficoltà al raggiungimento dei centri di aggregazione esistenti, soprattutto da parte delle persone anziane. In generale si riscontra la mancanza di collaborazione tra i comuni nell’organizzazione ed erogazione dei servizi.

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9 LA POPOLAZIONE Lo studio degli aspetti sociali dei Comuni di Buccinasco, Cesano Boscone e Corsico è suddiviso in sette grandi tematiche, tra loro strettamente legate e interdipendenti: dinamica e struttura della popolazione residente; presenza straniera; famiglie; istruzione e cultura; ambiente e non profit; salute; sicurezza. La finalità perseguita è quella di fornire un quadro quanto più completo ed esaustivo delle caratteristiche socio-demografiche della popolazione residente, nonché dei servizi alla persona operanti sul territorio. Dove possibile e ritenuto utile, i dati sono stati presentati con più anni di aggiornamento, così da favorire confronti temporali. Il presente capitolo è stato inoltre arricchito con informazioni inerenti alcune delle attività realizzate dal settore pubblico (autonomamente o in collaborazione con enti privati), in tema di sensibilizzazione della popolazione sulle tematiche ambientali; lo scopo è quello di prendere visione, seppure parzialmente, delle esperienze passate e di quelle tuttora in corso sul territorio oggetto di studio, in modo da porle come elementi di riflessione per le azioni future.

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9.1 LA DINAMICA E LA STRUTTURA DELLA POPOLAZIONE RESIDENTE L’indagine che segue fornisce elementi di conoscenza e informazione sull’assetto e sulle tendenze socio-demografiche dei Comuni di Buccinasco, Cesano Boscone e Corsico. Il quadro descrittivo prende l’avvio dall’analisi della dinamica della popolazione, cioè dei movimenti interni alla popolazione residente in termini di natalità, mortalità e migrazioni. Accanto alla quantificazione della popolazione quale risulta dagli ultimi 8 censimenti viene precisata la densità abitativa relativa al 2001; viene poi approfondito l’aspetto relativo alle nascite, alle morti e ai trasferimenti di residenza. I dati che fanno riferimento agli ultimi aspetti citati sono aggiornati al 2004 e sono accompagnati da un confronto con i tre anni precedenti. L’analisi relativa alla struttura della popolazione residente fornisce invece informazioni rispetto al genere e all’età della popolazione residente e alle relative trasformazioni demografiche; vengono presi in considerazione i dati degli ultimi due censimenti e la rilevazione più recente a disposizione (2003). 9.1.1 LA POPOLAZIONE RESIDENTE Nome Popolazione residente Unità di misura Numero Aggiornamento 2001 Frequenza di aggiornamento Decennale (Censimento ISTAT)* DPSIR D/P *Il dato relativo alla popolazione residente è fornito anche annualmente dalle anagrafi comunali e dall’ISTAT; nel paragrafo che segue, per uniformità e per poter disporre di una lunga serie storica, si è deciso di fare riferimento ai soli dati censuari. Nel testo viene evidenziato, tramite esempi, lo scarto tra alcuni dati di origine censuaria e i medesimi dati di origine anagrafica. I Comuni di Buccinasco, Cesano Boscone e Corsico hanno conosciuto, nel secondo dopoguerra, una forte espansione demografica durata circa 20 anni. La grande crescita della popolazione residente è dovuta, oltre che all’aumento delle nascite, al fenomeno di portata storica dell’emigrazione interna dal Meridione alle regioni del centro-nord e, in primo luogo, verso quelle del triangolo industriale (Genova, Milano, Torino) che hanno assorbito il più grande numero di immigrati. L’origine della crescita della popolazione è da ricercarsi nel grande sviluppo economico verificatosi in Italia dalla metà degli anni ‘50 alla fine degli anni ‘60, nel carattere dualistico (nord-sud) di tale sviluppo e nel conseguente squilibrio territoriale. E’ necessario inoltre soffermarsi su un altro fenomeno che ha interessato l’Italia negli stessi anni: l’esodo agricolo, cioè il passaggio di lavoratori da attività agricole ad attività extra-agricole; l’esodo rurale invece implica l’abbandono della terra accompagnato dal trasferimento verso aree urbane. In Italia si sono avuti l’uno e l’altro fenomeno, anche se il primo è stato di portata superiore. Relativamente al secondo fenomeno, al sud come al nord, si è assistito a uno spopolamento delle zone di montagna e delle aree agricole povere e, per contro, a una crescita della città e quindi dei terreni urbanizzati. Prendendo come riferimento il bacino dei tre Comuni e osservando i dati relativi alla popolazione residente ottenuti dai censimenti dal 1921 al 2001 (Figura 9.1), si nota il rilevante incremento di popolazione avvenuto negli anni ’60: nell’arco di un decennio la popolazione aumenta del 137%. A partire dagli anni ’70 gli incrementi di popolazione si attenuano e negli anni ’90 il numero complessivo di residenti diminuisce sensibilmente. Cesano Boscone, e Corsico negli anni ’70, rallentano in modo brusco il precedente ritmo di crescita per poi registrare decrementi di popolazione: a partire dagli anni ‘80 a Corsico (-12%) e dagli anni ‘90 a Cesano Boscone (-10%). Buccinasco dagli anni ‘70 registra variazioni annuali positive a ritmi decrescenti (1971-1981 aumento del 68%, 1981-1991 del 47%, 1991-2001 del 24%) e, come è possibile osservare in figura, è l’unico Comune ancora in espansione demografica nel decennio 1991-2001.

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Figura 9.1. Popolazione residente.

0

20.000

40.000

60.000

80.000

100.000

Buccinasco 1.617 1.514 1.691 1.818 3.590 8.090 13.628 20.085 24.877

Cesano Boscone 1.771 2.837 3.336 3.699 5.617 21.253 25.008 26.260 23.593

Corsico 4.131 6.749 7.446 9.060 18.901 37.379 42.469 37.385 33.273

Totale Comuni 7.519 11.100 12.473 14.577 28.108 66.722 81.105 83.730 81.743

1921 1931 1941 1951 1961 1971 1981 1991 2001

Dati ISTAT (1921-2001)

Come evidenziato anche dalla sezione relativa ai saldi della popolazione (9.1.3), le tendenze evidenziate trovano riscontro anche negli anni successivi al censimento 2001: in particolare, a Buccinasco la popolazione risulta in continua crescita, a Cesano Boscone in tendenziale diminuzione mentre a Corsico sostanzialmente si rileva una situazione di stabilità, data da variazioni oscillanti di anno in anno. Va altresì precisato che gli scarti tra dati censuari e dati anagrafici possono anche essere rilevanti: ad esempio, analizzando il dato anagrafico di Buccinasco si rileva che nel 2001 risultavano 26.006 abitanti, contro i meno di 25.000 mostrati in Figura 9.1 e ricavati dai dati ISTAT. Sommando al dato ISTAT il dato dei saldi negli anni 2001-2004, ricavato dal paragrafo 9.1.3, si arriva a una popolazione totale nel 2004 (sempre riferendoci a Buccinasco) di 26.329 abitanti, contro gli oltre 27.000 riportati come dato ufficiale, di origine anagrafica, nel nuovo PGT. E’ inoltre possibile fare delle stime sulla popolazione prevista nei tre Comuni oggetto di studio per gli anni 2006-2011-2016-2021; tali stime sono fatte sulla base di tre distinte ipotesi riferite all’andamento della fecondità: media fecondità, bassa fecondità e alta fecondità. In Tabella 9.1 sono riportati i dati relativi ai tre Comuni singolarmente e complessivamente; in Figura 9.2 è possibile osservare l’andamento della popolazione nell’ipotesi di un andamento medio della fecondità. Tabella 9.1. Popolazione prevista secondo varie ipotesi.

2006 2011

Ipotesi Ipotesi Ipotesi Ipotesi Ipotesi Ipotesi Comuni

1 (media) 2 (bassa) 3 (alta) 1 (media) 2 (bassa) 3 (alta)

Buccinasco 26.091 26.042 26.141 26.255 26.112 26.397

Cesano Boscone 25.066 25.058 25.073 24.832 24.799 24.863

Corsico 34.575 34.559 34.592 33.767 33.705 33.829

Totale Comuni 85.732 85.659 85.806 84.854 84.616 85.089

2016 2021

Ipotesi Ipotesi Ipotesi Ipotesi Ipotesi Ipotesi Comuni

1 (media) 2 (bassa) 3 (alta) 1 (media) 2 (bassa) 3 (alta)

Buccinasco 26.084 25.814 26.353 25.660 25.236 26.085

Cesano Boscone 24.255 24.165 24.345 23.465 23.255 23.675

Corsico 32.438 32.287 32.592 30.860 30.552 31.170

Totale Comuni 82.777 82.266 83.290 79.985 79.043 80.930 Dati ISTAT (2001)

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Figura 9.2. Popolazione prevista secondo l’ipotesi di un andamento medio della fecondità.

0

5000

10000

15000

20000

25000

30000

35000

40000

Buccinasco Cesano Boscone Corsico

2006 2011 2016 2021

Dati ISTAT (2001) Come è possibile osservare dal grafico, nell’ipotesi di media fecondità, si assiste ad un calo della popolazione in ognuno dei Comuni considerati; il calo più forte si ha a Corsico (-12,0% tra il 2006 e il 2021), segue Cesano Boscone (-6,8%) ed infine Buccinasco (-1,7%). Nei tre Comuni considerati complessivamente, nel corso dei 15 anni presi in esame, il calo è del 7,2%. Va ovviamente precisato che si tratta di stime e – per quanto citato a proposito del Comune di Buccinasco, partono da valori e andamenti (di origine censuaria) che possono non riflettere esattamente le tendenze evidenziate a livello di singola anagrafe. 9.1.2 LA DENSITÀ DEMOGRAFICA Nome Densità demografica Unità di misura ab/km2 Aggiornamento 2001 Frequenza di aggiornamento Decennale (censuario) DPSIR D/P Il territorio della Provincia di Milano è caratterizzato da un’elevata densità demografica, tipica delle grandi aree urbane. Gli abitanti della Provincia sono concentrati soprattutto nel Comune di Milano e intorno al capoluogo, con espansione orientata verso nord e sulle principali direttrici radiali che dipartono da Milano. Densità superiore ai 4.000 abitanti si ha a Milano e nei comuni di vecchia urbanizzazione industriale, dei quali fanno parte Corsico e Cesano Boscone. In Figura 9.3 sono riportate le densità demografiche (numero di abitanti per km2) dei tre Comuni, aggiornate al 2001. Si riscontra una chiara distinzione tra i Comuni di Cesano Boscone e Corsico da una parte, e Buccinasco dall’altra. I primi due presentano livelli molto elevati (Cesano Boscone 5.894 ab/km2; Corsico 6.141 ab/km2) e pari a tre volte circa quelli riscontrati a Buccinasco (2.073 ab/km2). Utilizzando come parametro di confronto la densità demografica media presente nei comuni direttamente confinanti con Milano (la c.d. prima cintura), si osserva che Cesano Boscone e Corsico presentano valori circa doppi rispetto alla stessa e simili solo ai Comuni di Cologno Monzese e Sesto S. Giovanni. La densità abitativa di Buccinasco è circa due terzi di quella della media dei comuni confinanti con Milano.

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Capitolo 9 – La popolazione ________________________________________________________________________________

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Figura 9.3. Densità demografica al 2001.

2.07

3

5.89

4

6.14

1

1.86

8

3.17

0

0,00

1.000,00

2.000,00

3.000,00

4.000,00

5.000,00

6.000,00

7.000,00

Buccinasco Cesano Boscone Corsico Comuni confinanticon Milano

Provincia di Milano

Dati ISTAT (2001)

9.1.3 I SALDI DELLA POPOLAZIONE Nome Unità di misura Aggiornamento Frequenza di

aggiornamento DPSIR

Saldo naturale Numero 2004 Annuale D Saldo migratorio Numero 2004 Annuale D Tasso di natalità Percentuale (numero

nati ogni 1.000 abitanti)

2004 Annuale D

Tasso di mortalità Percentuale (numero morti ogni 1.000 abitanti)

2004 Annuale D

La popolazione residente nei Comuni di Buccinasco, Cesano Boscone e Corsico al 31 dicembre 2004 è pari a 82.925 unità (dati ISTAT). Il Comune più popolato è Corsico (33.694 abitanti) che raccoglie il 40% della popolazione del bacino dei tre Comuni; a Buccinasco i residenti sono 25.922 (31%) mentre a Cesano Boscone sono 23.309 (28%). Nel 2004, rispetto all’anno precedente, c’è stato un incremento di popolazione complessivo di 457 unità (pari circa allo 0,5%). Tale incremento è dovuto in parte al saldo naturale, che è positivo (187 unità), in parte al saldo migratorio, anch’esso positivo (270 unità). Prendendo in considerazione i saldi complessivi (saldi naturali+saldi migratori) registrati negli anni dal 2001 al 2004 (Figura 9.4) si osserva un’elevata variabilità, sia in positivo che in negativo, tra i diversi anni. Nel bacino dei tre Comuni, a partire dal 2002, si registrano saldi positivi pari a, in media, 458 individui, mentre nel 2001 si registra un saldo negativo pari a -239 individui. La crescita della popolazione, verificatasi negli anni dal 2002 al 2004, si pone in controtendenza rispetto ai dati relativi al decennio 1991-2001 (Figura 9.1), che rivelavano una diminuzione della popolazione complessiva dei tre Comuni. I saldi complessivi di ogni singolo Comune per gli anni 2001-2004, mostrano una forte variabilità: a una omogeneità di andamento per Buccinasco e Cesano Boscone, si contrappone Corsico con saldi fortemente squilibrati tra i diversi anni. Buccinasco mantiene nei quattro anni saldi sempre positivi, mediamente pari a 363 individui; Cesano Boscone registra un saldo positivo solo nel 2004 (annualmente perde in media 96

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individui); infine Corsico conosce saldi negativi negli anni 2001 e 2004, mentre il saldo medio annuo risulta pari a 69. A livello di intera Provincia di Milano, nel periodo considerato, si registrano saldi positivi: nel 2002 il saldo si attesta sui 16.105 individui, mentre nel 2003 balza a 54.337 individui divenendo più di tre volte superiore rispetto a quello dell’anno precedente. Nel 2004 si registra un nuovo aumento (saldo complessivo: 63.451 individui). Come si vedrà in seguito questi due ultimi valori sono spiegati in modo preponderante dalla componente migratoria del saldo. Che cosa si intende per saldo naturale? Il saldo naturale rappresenta la differenza (positiva o negativa) tra il numero di nascite e il numero di decessi in un determinato arco di tempo (normalmente preso pari all’anno solare) e su un determinato territorio. Che cosa si intende per saldo migratorio? Il saldo migratorio rappresenta l’eccedenza o il deficit di iscrizioni per immigrazione dall’interno e dall’estero rispetto alle cancellazioni per emigrazioni per l’interno e per l’estero, in un determinato arco di tempo (normalmente preso pari all’anno solare) e su un determinato territorio. Figura 9.4. Saldo complessivo.

-600

-400

-200

0

200

400

600

800

2001 404 -178 -465 -239

2002 223 -89 551 685

2003 293 -174 113 232

2004 531 56 -130 457

Buccinasco Cesano Boscone Corsico Totale Comuni

Dati ISTAT (2004)

Per quanto riguarda la componente naturale, il numero dei nati vivi nei tre Comuni nell’anno 2004 è pari a 799 individui, con un tasso di natalità del 9,7‰. Il numero dei decessi è invece pari a 617 unità, con un tasso di mortalità del 7,4‰. I tre Comuni, sempre nel 2004, sono caratterizzati da tassi di natalità simili e, per contro, tassi di mortalità tra loro molto diversi. Il tasso di natalità di Buccinasco è il più alto e pari a 10,7‰; seguono poi Corsico e Cesano Boscone rispettivamente con il 9,6 e l’8,6‰. Per quanto riguarda i tassi di mortalità, è Buccinasco a mostrare i livelli più bassi (4,4‰), seguito a forte distanza da Cesano Boscone (7,6‰) e Corsico (9,5‰). Come è possibile osservare i tassi di natalità e mortalità presentano valori molto simili a Cesano Boscone e quasi identici a Corsico; Buccinasco presenta invece un tasso di natalità più che doppio rispetto al tasso di mortalità. Il saldo naturale pertanto presenta valori positivi ma bassi a Cesano Boscone (23) e Corsico (3) mentre valori molto più alti a Buccinasco (161) (Figura 9.5). Che cosa si intende per tasso di natalità? Per tasso di natalità si intende il rapporto tra il numero di nati vivi in un determinato anno e l’ammontare medio della popolazione residente nello stesso anno (‰). Cosa si intende per tasso di mortalità? Per tasso di mortalità si intende il rapporto tra il numero di decessi in un determinato anno e l’ammontare medio della popolazione residente nello stesso anno (‰).

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Capitolo 9 – La popolazione ________________________________________________________________________________

190

Figura 9.5. Saldo naturale nel 2004.

275

200

324

799

114

177

321

612

161

23 3 187

0

100

200

300

400

500

600

700

800

900

Buccinasco Cesano Boscone Corsico Totale Comuni

Nati vivi Morti Saldo naturale

Dati ISTAT (2004) Confrontando i saldi naturali sopra presentati con quelli degli anni 2001-2002-2003, si può osservare una certa continuità: nel corso dei quattro anni i saldi presentano valori simili a livello di singolo Comune. Buccinasco mantiene il primato di Comune con il saldo naturale più alto e pari, in media, dal 2001 al 2003, a 143 individui. I valori medi riscontrati a Cesano Boscone e Corsico sono, rispettivamente, di 23 e 6 individui. Corsico è l’unico Comune a registrare un saldo naturale negativo nel periodo preso in esame: nel 2001 il numero di morti supera il numero di nati di 26 unità. Tra il 2001 e il 2003, a livello provinciale, si registrano saldi naturali simili e mediamente pari a 1.444 individui. Passando ora all’analisi della componente migratoria del saldo si osserva nei tre Comuni la presenza di una forte mobilità: negli anni dal 2001 al 2004, a valori elevati di iscrizioni anagrafiche derivanti da trasferimenti di residenza (all’anno mediamente pari a 3.394), hanno corrisposto valori altrettanto elevati di cancellazioni (all’anno mediamente pari a 3.286). Nella Tabella 9.2 sono riportati i saldi migratori presenti a Buccinasco, Cesano Boscone e Corsico nei quattro anni considerati, specificando la provenienza delle iscrizioni (interno/estero) e la destinazione delle cancellazioni (interno/estero). Tabella 9.2. Movimenti migratori.

Trasferimenti di residenza 2001

Iscritti Cancellati Comuni

Interno Estero Totale Interno Estero Totale Saldo

Buccinasco 963 87 1.050 769 23 792 258

Cesano Boscone 633 49 682 863 - 863 -181

Corsico 878 118 996 1.406 29 1.435 -439

Totale Comuni 2.474 254 2.728 3.038 52 3.090 -362

Trasferimenti di residenza 2002

Iscritti Cancellati Comuni

Interno Estero Totale Interno Estero Totale Saldo

Buccinasco 813 63 90 786 0 786 90

Cesano Boscone 779 34 -115 928 0 928 -115

Corsico 1.620 118 538 1.189 11 1.200 538

Totale Comuni 3.212 215 513 2.903 11 2.914 513

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Capitolo 9 – La popolazione ________________________________________________________________________________

191

Trasferimenti di residenza 2003

Iscritti Cancellati Comuni

Interno Estero Altri Totale Interno Estero Altri Totale Saldo

Buccinasco 823 156 11 990 817 0 29 846 144

Cesano Boscone 650 76 0 726 940 0 0 940 -214

Corsico 1.163 410 146 1.719 1.548 14 75 1.637 82

Totale Comuni 2.636 642 157 3.435 3.305 14 104 3.423 12

Trasferimenti di residenza 2004

Iscritti Cancellati Comuni

Interno Estero Altri Totale Interno Estero Altri Totale Saldo

Buccinasco 1.108 125 36 1.269 881 0 18 899 370

Cesano Boscone 917 169 0 1.086 1.047 6 0 1.053 33

Corsico 1.111 463 57 1.631 1.655 36 73 1.764 -133

Totale Comuni 3.136 757 93 3.986 3.583 42 91 3.716 270 Dati ISTAT (2001-2004)

Un contributo alla presenza di saldi migratori positivi è dato dai movimenti migratori con l’estero, positivi in tutti e tre i Comuni e negli anni 2003-2004 mediamente pari a 672 individui; nello stesso periodo i movimenti migratori interni sono risultati negativi e mediamente pari a -558 individui; solo Buccinasco ha registrato, nei due anni considerati, movimenti migratori interni positivi. Il numero di iscrizioni dall’estero è aumentato nel 2003 e nel 2004 in modo consistente rispetto alla media dei due anni precedenti. Tale aumento si attesta intorno al 231%. Il Comune che è maggiormente interessato a questo fenomeno è Corsico, dove nel 2004 il saldo migratorio con l’estero è risultato pari a 427 individui contro i 144 in media degli altri due Comuni. L’aumento del numero di iscritti dall’estero è in larga parte effetto del D. L.vo 189/02, con il quale sono stati rilasciati a livello nazionale circa 650 mila nuovi permessi di soggiorno. Trattandosi di una legge sanatoria è molto probabile che la maggior parte dei cittadini, iscritti in anagrafe una volta in possesso di un regolare permesso di soggiorno, fosse probabilmente già presente sul territorio nazionale già da alcuni anni antecedenti l’entrata in vigore della legge. Ad ogni modo la legge ha prodotto i suoi effetti statistici nel corso del 2003 e del 2004. In Figura 9.6 si riporta graficamente il saldo migratorio dei tre Comuni relativo al 2004. Figura 9.6. Saldo migratorio nel 2004.

1.26

9

1.08

6

1.63

1

3.98

6

899

1.05

3

1.76

4

3.71

6

370

33

-133

270

-500

0

500

1.000

1.500

2.000

2.500

3.000

3.500

4.000

4.500

Buccinasco Cesano Boscone Corsico Totale Comuni

Iscritti Cancellati Saldo migratorio

Dati ISTAT (2004)

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Come accennato in precedenza, l’incremento del saldo migratorio nel corso degli anni 2003 e 2004 si registra anche a livello provinciale. La Provincia di Milano registra negli anni 2003-2004 un incremento del saldo migratorio del 334% rispetto alla media dei due anni precedenti. 9.1.4 LA STRUTTURA DELLA POPOLAZIONE Nome Unità di misura Aggiornamento Frequenza di

aggiornamento DPSIR

Indice di vecchiaia Percentuale (numero anziani ogni 100 giovani)

2003 Annuale P

Tasso di mascolinità Percentuale (numero maschi ogni 100 donne)

2003 Annuale S

Indice di dipendenza anziani

Percentuale (numero anziani ogni 100 abitanti in età lavorativa)

2003 Annuale P

Indice di dipendenza giovanile

Percentuale (numero giovani ogni 100 abitanti in età lavorativa)

2003 Annuale R

Indice di ricambio della popolazione in età lavorativa

Percentuale (numero soggetti che ipoteticamente escono dal mercato del lavoro per 100 soggetti che ipoteticamente ne entrano)

2003 Annuale S

L’invecchiamento della popolazione è un processo caratteristico di tutte le società sviluppate derivante dall’interazione delle dinamiche demografiche e sociali, come lo straordinario incremento della sopravvivenza e la bassa fecondità dettata soprattutto da scelte individuali. In data 1° gennaio 2003, nei Comuni considerati, l’indice di vecchiaia risulta mediamente pari a 113,2%, ovvero per ogni 100 ragazzi sono presenti sul territorio 113 anziani. La media è data da valori molto diversi tra loro: Buccinasco 58,2%, Cesano Boscone 113,6% e Corsico 175,1%. Prendendo a confronto i restanti Comuni facenti parte del Distretto sanitario di Corsico (Assago, Cusago, Trezzano sul Naviglio) si rileva, nello stesso anno, un indice di vecchiaia medio pari a 79,5%, inferiore rispetto a quello complessivo dei tre Comuni oggetto di studio. Prendendo a confronto il tasso di vecchiaia lombardo riferito allo stesso anno (1° gennaio 2003) si osserva che esso presenta un valore superiore di circa il 26% rispetto a quello medio dei tre Comuni. Si osserva che per tutti e tre i Comuni studiati l’indice di vecchiaia ha seguito un trend crescente negli anni passando da 60,8% nel 1991 (Buccinasco 35,3%; Cesano Boscone 52,4%; Corsico 106,6%) a 100,2% nel 2001 (Buccinasco 49,5%; Cesano Boscone 98,2%; Corsico 159,0%) per poi arrivare nel 2003 a 113,2%. Parallelamente la percentuale degli ultra sessantacinquenni è in costante aumento e, all’interno di questa, la popolazione dei cosiddetti grandi vecchi, ovvero di quella popolazione con oltre 80 anni. Di contro la percentuale di popolazione con meno di 15 anni è in declino, coerentemente con quanto accade a livello nazionale: nei tre Comuni complessivamente la percentuale di popolazione di età compresa tra 0 e 14 anni sul totale dei residenti nel 1991 era pari al 14,9%, nel 2001 e nel 2003 al 13,5%. Il fenomeno di invecchiamento della popolazione si presenta con maggiore forza a Corsico e a Cesano Boscone. Nel primo Comune, nel 2001, gli ultrasessantacinquenni sono il 18,7% dell’intera popolazione mentre i giovani fino ai 14 anni di età sono l’11,1%. A Cesano Boscone le percentuali quasi si equivalgono, con il 13,0% di giovani e il

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13,7% di anziani. Buccinasco è l’unico Comune a presentare un’eccedenza di giovani sugli anziani, rispettivamente pari al 17,1% della popolazione i primi e al 9,1% della popolazione i secondi. Che cosa si intende per indice di vecchiaia? Per indice di vecchiaia si intende il rapporto percentuale tra la popolazione di 65 anni e più e la popolazione di età 0-14 anni. Nella Figura 9.7 è possibile osservare la suddivisione della popolazione per classi di età nei tre Comuni, aggiornata al 1° gennaio 2003. Figura 9.7 Popolazione residente per classe di età al 1° gennaio 2003.

1.761

1.413

1.123

1.259

1.380

1.751

12.515

1.394

2.502

1.141

1.009

874

1.098

1.302

1.843

11.032

1.694

3.434

1.616

1.205

981

1.207

1.621

2.707

14.869

2.847

6.658

0 2.000 4.000 6.000 8.000 10.000 12.000 14.000 16.000

0-5

6-10

11-14

15-19

20-24

25-29

30-59

60-64

65 e +

Buccinasco Cesano Boscone Corsico

Dati ISTAT (2001) Prendendo in considerazione il genere della popolazione residente nei tre Comuni si osserva che Buccinasco e Cesano Boscone presentano una forte somiglianza per quanto riguarda il rapporto tra numero il di persone di genere maschile e il numero di persone di genere femmine: nel primo Comune il tasso di mascolinità, nel 2003, è pari a 97,6% mentre nel secondo Comune 97,2%. Il rapporto di mascolinità a Corsico, nello stesso anno, scende invece a 93,8%. Mettendo in relazione genere e classe di età (Figura 9.8), si osserva che il rapporto maschi/femmine è a vantaggio dei primi fino alla classe d’età 25-29, mentre a partire dalla classe d’età successiva le femmine sono in numero superiore ai maschi, soprattutto per quanto attiene alla classe d’età superiore ai 65 anni. Tali dati sono spiegati in modo preponderante dalla maggiore speranza di vita delle donne rispetto agli uomini, evidente soprattutto a Corsico, Comune con l’indice di vecchiaia più alto. Che cosa si intende per tasso di mascolinità? Per tasso di mascolinità si intende il rapporto percentuale tra popolazione maschile e popolazione femminile in un determinato arco di tempo e su un determinato territorio. In Figura 9.7 è possibile osservare la suddivisione della popolazione per classe di età e genere nei tre Comuni considerati complessivamente, nel 2003.

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Figura 9.8. Popolazione residente per classe di età e genere al 2003.

2.295

1.863

1.564

1.802

2.214

3.202

18.926

2.959

5.446

2.223

1.764

1.414

1.762

2.089

3.099

19.490

2.976

7.148

0 5.000 10.000 15.000 20.000 25.000

0-5

6-10

11-14

15-19

20-24

25-29

30-59

60-64

65 e +

Maschi Femmine

Dati Annuario Statistico Regionale (2003) Sono di seguito riportati (Tabella 9.3) gli indici di dipendenza (totale, giovanile e anziani) e di ricambio della popolazione in età lavorativa, suddivisi per i tre Comuni e riferiti agli ultimi due censimenti e all’ultima rilevazione disponibile. Questi indici permettono di calcolare gli effetti delle trasformazioni demografiche: gli indici di dipendenza permettono di valutare il carico della popolazione dipendente (per ragioni legate all’età) rispetto alla popolazione attiva; l’indice di ricambio della popolazione in età lavorativa rileva il numero di persone che potenzialmente, per via dell’età, entrano nel mercato del lavoro rispetto a coloro che potenzialmente ne escono, sempre per ragioni legate all’età. Essi sono indicatori di contesto importanti da mettere in relazione alle politiche sociali in generale. Che cosa si intende per indice di dipendenza totale? Per indice di dipendenza totale si intende il rapporto tra la popolazione non attiva, cioè giovani di età inferiore ai 15 anni e anziani di età superiore ai 65 anni, su quella attiva, cioè la popolazione di età compresa tra i 15 e i 64 anni (%). Che cosa si intende per indice di dipendenza anziani? Per indice di dipendenza anziani si intende il rapporto tra la popolazione anziana, di età superiore ai 65 anni, e la popolazione attiva, di età compresa tra i 15 e i 64 anni (%). Che cosa si intende per indice di dipendenza giovanile? Per indice di dipendenza giovanile si intende il rapporto tra la popolazione giovane, di età inferiore ai 15 anni, e la popolazione attiva, di età compresa tra i 15 e i 64 anni (%). Che cosa si intende per indice di ricambio della popolazione in età lavorativa? Per indice di ricambio della popolazione in età lavorativa si intende il rapporto tra il numero di soggetti in età compresa tra i 60 e i 64 anni, cioè le ipotetiche uscite per ritiro dal lavoro, ed il numero di soggetti in età compresa tra i 15 e i 19 anni, cioè i potenziali ingressi nel mercato del lavoro. Tabella 9.3. Indicatori di struttura della popolazione.

1991 2001

Dipendenza Dipendenza

Comune Totale Giovanile Anziani

Ricambio popolaz. età lavorativa Totale Giovanile Anziani

Ricambio popolaz. età lavorativa

Buccinasco 32,4 24,5 7,9 35,1 34,4 23,0 11,4 99,2

Cesano Boscone 31,0 20,9 10,0 43,7 34,9 17,6 17,3 135,6

Corsico 31,7 16,2 15,5 57,0 40,8 15,8 25,0 207,6 Dati ISTAT (1991-2001)

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2003

Dipendenza

Comune Totale Giovanile Anziani Ricambio popolaz. età

lavorativa

Buccinasco 37,2 23,5 13,7 110,7

Cesano Boscone 38,1 17,8 20,2 154,3

Corsico 45,0 16,4 28,6 235,9 Dati Annuario Statistico Regionale (2003)

Le percezioni della comunità locale La percezione più diffusa tra tutti i partecipanti al Forum intercomunale riguarda la densità demografica, avvertita come troppo elevata, ed inoltre è diffusa la constatazione di un progressivo invecchiamento della popolazione. Altre percezioni, qui inserire, riguardano dati e comportamenti difficilmente misurabili, ma che si ritiene siano strettamente legate ai fenomeni demografici, quali lo scarso attaccamento al territorio imputato a coloro che arrivano da altrove e la scarsa partecipazione alla vita pubblica con forte tendenza all’isolazionismo e a uno scarso senso civico. 9.2 LA PRESENZA STRANIERA Nome Cittadini stranieri residenti Unità di misura Numero Aggiornamento 2003 Frequenza di aggiornamento Annuale DPSIR S/P Agli inizi degli anni ’80 l’Italia da paese di emigrazione diviene paese di immigrazione; da allora il flusso di immigrati verso il nostro paese è proseguito continuamente, seppure in maniera non regolare, portando a un aumento del numero di immigrati e a un ampliamento dei relativi paesi di provenienza. Al censimento del 2001 erano presenti nei tre Comuni un totale di 1.711 cittadini stranieri, provenienti principalmente da paesi europei (36%) e in numero rilevante anche dall’Africa (26%), seguono poi coloro che provengono dalle Americhe (20%) e infine dall’Asia (18%). Nei tre Comuni complessivamente, nel 2001, ogni 100 residenti italiani vi erano 2 cittadini stranieri. Il rapporto risultava più elevato a Corsico (2,8%), seguiva Cesano Boscone (1,9%) e infine Buccinasco (1,3%). E’ possibile osservare in Tabella 9.4 il numero di cittadini stranieri suddivisi per Comune e area geografica di provenienza aggiornati al 2001; si riporta anche il dato relativo alla Provincia di Milano e alla Regione Lombardia. Tabella 9.4. Cittadini stranieri residenti per area geografica di provenienza al 2001.

Aree geografiche di cittadinanza Comuni

Europa Africa Asia America Oceania Apolidi Totale

Buccinasco 173 46 43 64 0 0 326

Cesano Boscone 171 103 76 110 1 0 461

Corsico 257 302 198 167 0 0 924

Totale Comuni 601 451 317 341 1 0 1.711

Provincia di Milano 42.693 36.956 40.207 27.405 236 73 147.570

Lombardia 106.110 105.817 67.346 39.757 427 107 319.564 Dati ISTAT (2001) Considerando i dati aggiornati al 31 dicembre 2003, si osserva un forte aumento del numero di cittadini stranieri rispetto al 2001, determinato principalmente dagli effetti del già citato D. L.vo 189/02. In tale data nei tre Comuni si registra un totale di 2.915 cittadini stranieri (555 a Buccinasco, 778 a Cesano Boscone, 1.582 a Corsico). L’aumento rispetto al 2001 è complessivamente del 70,37%, superiore rispetto all’aumento registrato a livello provinciale (36,31%). Nei tre Comuni vi sono circa 3,5 cittadini stranieri ogni 100 residenti italiani; Corsico rimane il Comune con il rapporto stranieri/italiani più alto (4,7 stranieri residenti ogni 100 italiani residenti), segue, così come nel 2001, Cesano Boscone (3,3) e infine Buccinasco (2,2). E’ presentato in Figura 9.9 il numero di cittadini stranieri suddivisi per Comune di residenza e distinti per genere. Come è possibile osservare il rapporto maschi/femmine risulta, in tutti e tre i Comuni, abbastanza equilibrato,

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soprattutto a Cesano Boscone e Corsico dove i maschi sono poco più del 51% delle femmine; a Buccinasco le cittadine straniere sono in numero superiore rispetto ai cittadini stranieri: rispettivamente il 56% le prime e il restante 44% i secondi. Figura 9.9. Cittadini stranieri al 31 dicembre 2003.

243399

814312

379

768

0

200

400

600

800

1000

1200

1400

1600

1800

Buccinasco Cesano Boscone Corsico

Maschi Femmine

Dati ISTAT (2003) La presenza di cittadini stranieri minorenni permette di fare inferenze rispetto alla stabilità della permanenza straniera sul territorio nazionale, permette cioè di valutare se si è in presenza di progetti migratori principalmente orientati al rientro nel paese di provenienza oppure progetti migratori finalizzati allo stabilirsi in modo continuativo nel paese d’arrivo. Dunque più elevata è la presenza di stranieri minorenni, maggiore è la probabilità che gli stessi e la relativa famiglia si stabiliscano nel paese d’arrivo. Al riguardo si osserva che il Comune che nel 2003 registra la percentuale maggiore di minorenni sul totale dei cittadini stranieri è Corsico (21,4%), posizionandosi su valori simili a quelli della Provincia (21,1%) e della Regione (22,4%). A Buccinasco la percentuale di cittadini stranieri minorenni sul totale dei cittadini stranieri è pari a 15,9%; mentre a Cesano Boscone il valore scende a 14,4%. Altro indicatore che può essere preso in considerazione per valutare la permanenza della presenza straniera sul territorio è il saldo naturale dei soli cittadini stranieri. Al 31 dicembre 2003 Buccinasco e Corsico registrano un saldo naturale pari a, rispettivamente, 22 e 39 individui; è invece pari a zero il saldo naturale degli stranieri di Cesano Boscone. Sono rilevanti i valori assunti, nello stesso anno, dai saldi migratori dei tre Comuni; si osserva un aumento consistente rispetto agli anni precedenti, verosimilmente per effetto del citato D. L.vo 189/02. In Figura 9.10 è possibile osservare i saldi relativi al 31 dicembre 2003. Le percezioni della comunità locale Una diffusa percezione tra tutti i partecipanti al Forum intercomunale riguarda l’elevata presenza di cittadini stranieri, spesso non adeguatamente supportata da strutture di accoglienza che ne permettano un adeguato inserimento nel tessuto urbano ed economico. Inoltre, si segnala la mancanza di luoghi di aggregazione interculturali.

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Capitolo 9 – La popolazione ________________________________________________________________________________

197

Figura 9.10. Saldi cittadini stranieri residenti nel 2003.

220

39

125

313

442

147

313

481

0

100

200

300

400

500

600

Buccinasco Cesano Boscone Corsico

Saldo naturale Saldo migratorio Saldo totale

Dati ISTAT (2003)

9.3 LE FAMIGLIE Nome Unità di misura Aggiornamento Frequenza di

aggiornamento DPSIR

Stato civile Numero 2003 Annuale S Famiglie Numero 2004 Annuale S Componenti per famiglia

Numero 2001 Decennale (ISTAT) D

Tipologie familiari Numero 2001 Decennale (ISTAT) D Nella lingua italiana il termine famiglia è poco specifico, copre una varietà di esperienze e relazioni, e ne esclude molte altre, inoltre è soggetto a una forte variabilità sia a livello storico che culturale; è dunque opportuno, trattando il tema famiglia, specificare l’oggetto a cui questo termine si riferisce. E’ di seguito riportata la definizione di famiglia data dall’ISTAT, in ragione del fatto che i dati riportati provengono da tale Istituto. Cosa si intende per famiglia? Con il termine famiglia si intende l’insieme delle persone legate da vincoli di matrimonio, parentela, affinità, adozione, tutela o affettivi, che dimorano abitualmente nella stessa abitazione. La famiglia può essere costituita anche da una sola persona. Il personale di servizio (domestici, collaboratori familiari eccetera) costituisce famiglia a sé stante. Prima di analizzare la composizione e la tipologia dei nuclei famigliari presenti nei tre Comuni si riportano i dati relativi al modo in cui la popolazione si struttura in base allo stato civile; si riportano anche i dati relativi ai matrimoni e ai divorzi, nonché i tassi di nuzialità e divorzio. 9.3.1 LA POPOLAZIONE IN BASE ALLO STATO CIVILE Nei Comuni di Buccinasco, Cesano Boscone e Corsico, al 31 dicembre 2003, circa i 2/3 della popolazione considerata risulta coniugata, con una percentuale del 68% a Buccinasco, del 65% a Corsico e del 64% a Cesano Boscone. Numerosi sono anche i celibi e le nubili, presenti con una percentuale di circa il 30% (32% Cesano Boscone, 31% Corsico, 29% Buccinasco); risultano in percentuale uguale nei tre Comuni i divorziati (2%) mentre i vedovi sono in percentuale maggiore a Cesano Boscone e Corsico (2%) rispetto a Buccinasco (1%) dove la popolazione è mediamente più giovane. Si riporta in Figura 9.11 la composizione per stato civile della popolazione complessiva del bacino dei tre Comuni; viene presentato il dato a livello provinciale aggiornato anch’esso al 31 dicembre 2003, rilevante soprattutto in relazione al maggior peso assunto nella Provincia di Milano dai vedovi (9% rispetto al 2% dei tre Comuni) a svantaggio dei coniugati.

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Capitolo 9 – La popolazione ________________________________________________________________________________

198

Figura 9.11. Popolazione residente di età superiore ai 15 anni per stato civile al 2003, nei tre Comuni considerati complessivamente (a sinistra) e nella Provincia di Milano (a destra)

30%

66%

2%2%

Celibi e nubili

Coniugati/e

Divorziati/e

Vedovi/e

Ns elaborazione su dati Annuario Statistico Regionale (2003)

30%

59%

2%9%

Sono riportati in Tabella 9.5 i dati relativi ai matrimoni celebrati sul territorio dei Comuni e i dati relativi ai divorzi (disponibili solo per Buccinasco e Cesano Boscone), entrambi riferiti al periodo 1991-2004. Tabella 9.5. Matrimoni e divorzi.

Matrimoni Comuni 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004

Buccinasco 77 78 97 75 94 91 99 95 107 106 114 113 91 111

Cesano Boscone 118 270 233 238 276 237 277 217 234 190 109 159 244 216

Corsico 148 154 149 152 138 132 116 115 102 112 90 73 113 103

Totale Comuni 343 502 479 465 508 460 492 427 443 408 313 345 448 430

Divorzi Comuni 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004

Buccinasco 9 8 9 7 8 14 9 12 8 11 9 13 12 8

Cesano Boscone 3 2 4 4 25 15 19 5 32 21 33 21 32 39

Corsico

Totale Comuni Dati Uffici dei Comuni di Buccinasco, Cesano Boscone, Corsico (2005). Nell’arco di tempo considerato l’unico Comune che mostra una tendenza all’aumento annuo dei matrimoni è Buccinasco: tale aumento è caratterizzato da una sostanziale continuità. Contrariamente Cesano Boscone e Corsico seguono un andamento decrescente nel numero di matrimoni; nel primo Comune il decremento è caratterizzato da forti oscillazioni tra i diversi anni, mentre nel secondo Comune il decremento è caratterizzato da una sostanziale continuità. E’ Corsico a mostrare la diminuzione più forte nel numero di matrimoni nell’arco di tempo considerato. I tassi di nuzialità più elevati si registrano a Cesano Boscone (nel 2004 pari a 9,3‰), segue Buccinasco (nel 2004 pari a 4,3‰) e infine Corsico (nel 2004 paria a 3,0‰). Che cosa si intende per tasso di nuzialità? Per tasso di nuzialità si intende il rapporto tra il numero di matrimoni celebrati, su un determinato territorio e in un determinato arco di tempo, e la media della popolazione residente sullo stesso territorio e nello stesso arco di tempo (‰). A Buccinasco il numero di divorzi rimane pressoché stabile nell’arco di tempo considerato; in forte aumento è invece a Cesano Boscone dove, a una relativa stabilità negli anni 1991-1994, segue una forte crescita e una forte variabilità tra i diversi anni. I tassi di divorzio più alti sono presenti a Cesano Boscone, dove nel 2004 si registra il tasso più elevato del periodo considerato, pari a 1,7‰; a Buccinasco nel 2004 il tasso di divorzio è pari a 0,3‰.

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Capitolo 9 – La popolazione ________________________________________________________________________________

199

Che cosa si intende per tasso di divorzio? Per tasso di divorzio si intende il rapporto tra il numero di divorzi registrati, su un determinato territorio e in un determinato arco di tempo, e la media della popolazione residente sullo stesso territorio e nello stesso arco di tempo (‰). 9.3.2 LE FAMIGLIE, IL NUMERO DI COMPONENTI E LE TIPOLOGIE FAMILIARI Nel 2004 il numero di famiglie complessivamente residenti nei tre Comuni è pari a 34.034: 14.698 a Corsico, 9.856 a Cesano Boscone e 9.480 a Buccinasco. Prendendo in considerazione i rilevamenti annuali effettuati nel periodo 2001-2004 (i dati relativi al 2002 non sono disponibili) si osserva che tutti e tre i Comuni conoscono un aumento del numero di famiglie: l’aumento più consistente si registra a Cesano Boscone (il numero di famiglie nel 2004 è superiore del 10,4% rispetto a quello registrato nel 2001); segue a distanza Corsico (4,9%) e, infine, Buccinasco (4,0%). Prendendo in considerazione il numero medio di componenti per famiglia aggiornato al censimento del 2001, si osserva che le famiglie più numerose sono presenti a Buccinasco (2,7 componenti per famiglia), segue Cesano Boscone (2,6) e infine Corsico (2,4). Il numero medio di componenti per famiglia è diminuito in tutti e tre i Comuni dello 0,3% rispetto al censimento del 1991, come è possibile osservare in Figura 9.12. Tale diminuzione è coerente con quanto avviene a livello regionale e, più in generale, a livello nazionale. Figura 9.12. Numero medio di componenti per famiglia ai censimenti 1991 e 2001.

3,0

2,9

2,7

2,7

2,6

2,4

0

0,5

1

1,5

2

2,5

3

3,5

Buccinasco Cesano Boscone Corsico

1991 2001

Dati ISTAT (1991-2001) Confrontando i dati dei tre Comuni relativi al numero medio di componenti per famiglia nel 2001 con i dati provinciali e regionali, si osserva che questi ultimi presentano valori più vicini a Corsico; la Provincia presenta un numero di componenti medio per famiglia pari a 2,4, mentre la Regione pari a 2,5. Facendo sempre riferimento al 2001, in Figura 9.13 è possibile osservare come si distribuiscono nei tre Comuni i nuclei familiari in relazione al numero di componenti.

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Capitolo 9 – La popolazione ________________________________________________________________________________

200

Figura 9.13. Famiglie per numero di componenti al 2001.

1.521

1.716

3.636

2.469

2.706

4.543

3.338

2.385

2.595

2.143

1.766

2.035

381

306

328

74

46

62

0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%

Buccinasco

Cesano Boscone

Corsico

1 persona 2 persone 3 persone 4 persone 5 persone 6 o più persone

Dati ISTAT (2001) Risulta interessante approfondire il tema relativo alle famiglie presentando come le diverse tipologie familiari (coppia con figli, coppia senza figli, genitore solo con figli, persona sola, altro) si distribuiscono nei tre Comuni; tale dato è rilevante in relazione alla pianificazione dell’offerta alle famiglie di servizi sociali da parte dei Comuni. Sono presentati in Figura 9.14 quattro grafici relativi rispettivamente a Buccinasco, Cesano Boscone, Corsico e Provincia di Milano. Il Comune che presenta maggiore somiglianza con il dato provinciale è Corsico, dove sono presenti in modo cospicuo, rispetto a Cesano Boscone e Buccinasco, le famiglie composte da persone sole: 26%, contro il 19% a Cesano Boscone e il 12% a Buccinasco. Quest’ultimo dato è parzialmente spiegato dalla diversa composizione dei tre Comuni rispetto alle classi di età; Corsico, come visto in precedenza, presenta il più elevato indice di vecchiaia, è dunque probabile che le persone sole siano anziani vedovi. Buccinasco è il Comune più giovane e presenta la percentuale maggiore di coppie con figli, distaccandosi dal dato provinciale di ben 21 punti percentuali. E’ interessante osservare che le coppie senza figli sono presenti in percentuale maggiore a Corsico (26%), a Buccinasco la percentuale scende a 19. Le famiglie composte da genitore solo con figli sono in percentuale uguale a Cesano Boscone e Corsico (9%) e il 2% in meno a Buccinasco. Figura 9.14. Principali tipologie familiari al 2001.

Buccinasco

59%19%

7%

12%3%

Cesano Boscone

46%

24%

9%

19%2%

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Capitolo 9 – La popolazione ________________________________________________________________________________

201

Corsico

37%

26%

9%

26%

2%

Provincia di Milano

38%

23%

9%

28%

2%

Coppia con figli Coppia senza figli

Genitore solo con figli Persone sole

Altro

Dati ISTAT (2001) 9.4 L’ISTRUZIONE E LA CULTURA Nome Unità di misura Aggiornamento Frequenza di

aggiornamento DPSIR

Livello di istruzione Numero 2001 Decennale R Scuole, alunni, insegnanti

Numero 2005 Annuale R

Biblioteche, consistenza del materiale, prestiti

Numero 2003 - R

Il capitale umano, inteso come l’insieme delle conoscenze, capacità e competenze dei singoli individui, è considerato dalle più recenti politiche comunitarie come la principale risorsa di cui disponiamo per il progresso e lo sviluppo, pertanto la sua valorizzazione è ritenuta determinante sotto il profilo della qualità della vita, dell’occupazione, della coesione sociale e della competitività. In questo contesto assumono dunque un ruolo chiave l’istruzione e la formazione permanente. In Italia, nell’ultimo decennio, la struttura del sistema educativo di istruzione e formazione è stato oggetto di profonde trasformazioni nella natura e nelle funzioni. Nel seguente paragrafo si procederà all’analisi del livello di istruzione della popolazione residente nei Comuni di Buccinasco, Cesano Boscone e Corsico, per poi trattare alcuni dei servizi deputati all’istruzione, quali le scuole e le biblioteche, presenti sul territorio dei Comuni stessi. 9.4.1 LA POPOLAZIONE IN BASE AL LIVELLO DI ISTRUZIONE Osservando il livello di istruzione della popolazione di età superiore ai 6 anni dei tre Comuni al censimento del 2001, si osserva una situazione simile a Cesano Boscone e Corsico, dove la percentuale più rilevante di soggetti (36% Cesano Boscone, 34% Corsico) è in possesso della sola licenza di scuola media inferiore o di avviamento professionale; seguono in percentuale simile, in media circa il 26%, coloro che sono in possesso della sola licenza di scuola elementare e coloro che sono in possesso del solo diploma di scuola secondaria superiore. I laureati sono circa il 5% del totale in entrambi i Comuni mentre i soggetti senza titolo circa l’8%. Buccinasco è il Comune, tra i tre, che presenta il livello di istruzione più alto: circa il 43% della popolazione è in possesso del diploma di scuola media superiore (circa 34%) e del diploma di laurea (circa 9%). Coloro che non sono in possesso di nessun titolo di studio sono l’8%, il 18% coloro che sono in possesso della sola licenza elementare mentre il 31% della licenza media inferiore o avviamento professionale. I dati riportati sono coerenti con la struttura della popolazione in base alle classi d’età presente nei tre Comuni: Buccinasco, essendo il Comune più giovane, presenta livelli di istruzione più alti. Sono presentati in Figura 9.15 i dati sui

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Capitolo 9 – La popolazione ________________________________________________________________________________

202

livelli di studio aggiornati al censimento del 2001; sono riportati anche i dati relativi alla Provincia di Milano e alla Regione. Figura 9.15. Popolazione residente di 6 anni e più per grado di istruzione al Censimento 2001.

616.665

247.177

2.513

2.082

1.800

2.244.276

782.460

8.297

5.119

4.122

2.717.924

1.084.984

10.896

8.054

7.123 7.997

6.128

8.264

1.040.582

2.295.396 669.885

356.606

1.748

1.071

2.015

0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%

Buccinasco

Cesano Boscone

Corsico

Provincia di Milano

Lombardia

Senza titolo

Licenza di scuola elementare

Licenza di scuola media inferiore o di avviamento professionale

Diploma di scuola secondaria superiore

Laurea

Ns elaborazione su dati Annuario Statistico Regionale (2001) 9.4.2 LE SCUOLE, GLI INSEGNANTI E GLI ALUNNI Sul territorio dei Comuni di Buccinasco e Cesano Boscone sono presenti le scuole dell’obbligo, fino alla media inferiore, a Corsico sono presenti, oltre alle scuole dell’obbligo, tre istituti superiori di secondo grado: un liceo e due istituti tecnici. Nella Tabella 9.6 sono presentati i dati relativi al numero di scuole statali, al numero di alunni (con dettaglio disabili e stranieri) e di insegnanti (normali e di sostegno) presenti nelle stesse, suddivisi per Comune e grado scolastico, aggiornati all’a.s. 2004-2005. Tabella 9.6. Scuole, insegnanti e alunni suddivisi per grado delle scuole e per Comune nell’a.s. 2004-2005.

Scuole dell'infanzia Scuole primarie

Buccinasco Cesano Boscone Corsico Buccinasco Cesano Boscone Corsico

Scuole statali 3 4 5 4 5 5

Alunni 552 515 628 1.278 998 1.299

di cui disabili 4 10 12 34 35 39

di cui stranieri 11 19 44 33 52 116

Insegnanti 43 47 62 138 121 146

di cui posti normali 40 42 52 125 107 128

di cui posti di sostegno 3 5 10 13 14 18

Rapporto alunni/insegnanti 12,84 10,96 10,13 9,26 8,25 8,90

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Capitolo 9 – La popolazione ________________________________________________________________________________

203

Scuole superiori di I grado Scuole superiori di II grado

Buccinasco Cesano Boscone Corsico Buccinasco Cesano Boscone Corsico

Scuole statali 1 1 3 - - 3

Alunni 715 718 722 - - 2.070

di cui disabili 18 46 35 - - 12

di cui stranieri 20 34 52 - - 37

Insegnanti 73 82 83 - - 184

posti normali 65 62 70 - - 180

posti di sostegno 8 20 13 - - 4

Rapporto alunni/insegnanti 9,79 8,76 8,70 - - 11,25 Dati Ufficio scolastico regionale per la Lombardia –Direzione generale (Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca) (2005) Considerando i primi tre gradi scolastici si nota che, nei tre Comuni complessivamente, il 48% degli alunni è iscritto alle scuole primarie, il 29% alle scuole secondarie di I grado e il restante 23% alle scuole dell’infanzia; nella Figura 9.16 è rappresentata tale suddivisione con dettaglio comunale. Il più elevato rapporto alunni/insegnanti si ha nelle scuole d’infanzia, dove, nei tre Comuni complessivamente, per ogni insegnante ci sono in media 11 alunni; il rapporto più basso si ha nella scuola secondaria di I grado: per ogni insegnante ci sono in media 9 alunni. Considerando ora la scuola secondaria di secondo grado presente a Corsico si osserva che nell’anno scolastico 2004-2005 sono presenti 2.070 alunni, con un insegnante ogni 11 alunni. E’ in quest’ultimo livello scolastico che la percentuale di studenti disabili e stranieri è più bassa, complessivamente essi rappresentano il 2,4% del totale degli studenti; la percentuale più alta si ha nella scuola media di primo grado (9,5% studenti stranieri e disabili sul totale degli studenti), seguita dalla scuola primaria (8,6% studenti stranieri e disabili sul totale degli studenti) e, infine, la scuola dell’infanzia (5,9% studenti stranieri e disabili sul totale degli studenti) (Figura 9.17). Come si può osservare in Tabella 9.5 non è stata contemplata l’ipotesi che una stessa persona sia al contempo disabile e straniero perché i dati di origine non lo hanno permesso. Figura 9.16. Numero di alunni per livello scolastico e Comune nell’anno scolastico 2004-2005.

552

515

628

1.27

8

998

1.29

9

715

718

722

0

200

400

600

800

1000

1200

1400

Buccinasco Cesano Boscone Corsico

Infanzia Primaria I grado

Dati Ufficio scolastico regionale per la Lombardia – Direzione generale (Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca) (2005)

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204

Figura 9.17. Numero alunni con dettaglio disabili e stranieri, suddivisi per livello scolastico, nell’anno scolastico 2004-2005.

0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%

Infanzia

Primaria

I grado

II grado

Studenti rimanenti Disabili Stranieri

Dati Ufficio scolastico regionale per la Lombardia – Direzione generale (Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca) (2005) 9.4.3 LE BIBLIOTECHE Le biblioteche di Buccinasco, Cesano Boscone e Corsico fanno parte del Sistema Bibliotecario Territoriale di Corsico, che raccoglie anche le biblioteche di Assago, Cusago e Trezzano sul Naviglio. A Corsico ci sono: la Biblioteca Centrale, la Fonoteca-Biblioteca dello Spettacolo e la Biblioteca per ragazzi. Una Biblioteca Comunale è presente rispettivamente a Buccinasco e a Cesano Boscone. Sono riportati in Tabella 9.7 i dati relativi alla consistenza del materiale e ai prestiti effettuati nelle biblioteche dei tre Comuni relativamente al 2003. Come si può osservare è Corsico a vantare la maggiore consistenza di materiale (stampati, periodici e audiovisivi) e il maggiore numero di prestiti effettuati dalle biblioteche. Tabella9.7. Biblioteche comunali presenti per numero di prestiti e consistenza del materiale al 2003.

Consistenza del materiale

Comune Biblioteche* Prestiti Stampati Manoscritti Periodici Audiovisivi Mat. Grafici

Buccinasco 1 13.755 19.948 0 35 623 0

Cesano Boscone 1 20.443 25.463 0 49 632 0

Corsico 3 33.655 48.439 0 67 3.023 0

Totale Comuni 5 67.853 93.850 0 151 4.278 0 Dati Annuario Statistico Regionale (2003)

*Numero delle biblioteche censite, incluse le sedi decentrate, le biblioteche speciali comunali e i centri biblioteconomici. Per leggere i dati rappresentati in tabella è necessario metterli in relazione alla popolazione residente nei tre Comuni relativamente allo stesso anno, in modo da avere una visione dei potenziali clienti del servizio bibliotecario; viene dunque presentato il rapporto tra consistenza del materiale presente nella biblioteca e popolazione residente nonché il rapporto tra prestiti e popolazione residente. In entrambi questi rapporti è Corsico a mostrare i valori più elevati: 1,5 il primo rapporto e 1,0 il secondo rapporto; segue Cesano Boscone (1,1 e 0,9) e infine Buccinasco (0,8 e 0,5). Nel 2003, rispetto al 2001, si assiste a un incremento in tutti e tre i Comuni nella consistenza del materiale presente e nel numero di prestiti effettuati. Il maggiore incremento nel numero di prestiti si registra a Cesano Boscone (nel 2003 si è avuto il 50% di prestiti in più rispetto al 2001), segue Buccinasco (25%) e infine Corsico dove nel 2003 si registra un lieve aumento rispetto al 2001 (1,7%). Confrontando il materiale presente nelle biblioteche dei tre Comuni nel 2001 con il materiale presente nel 2003 (non si considerano i periodici perché nel 2001 tale dato non è stato rilevato) si osserva un incremento

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Capitolo 9 – La popolazione ________________________________________________________________________________

205

del 10,6% degli stampati e degli audiovisivi, i manoscritti e il materiale grafico sono assenti nel 2003 così come nel 2001. Osservando ogni Comune singolarmente, Buccinasco aumenta del 12,5% nell’arco dei due anni considerati il proprio materiale, Cesano Boscone dell’11,6% mentre Corsico del 9,4%. 9.5 IL NON PROFIT E L’AMBIENTE Lo scopo del presente paragrafo è quello di fornire un quadro delle attività finalizzate al coinvolgimento e sensibilizzazione della popolazione sulle tematiche ambientali. Si sono considerate le attività realizzate sul territorio dei tre Comuni e per le quali le amministrazioni comunali hanno operato per la loro realizzazione autonomamente o in collaborazione con altri enti; al riguardo sono citati gli enti del non profit operanti in tema ambientale che hanno collaborato alla realizzazione delle suddette attività. Non sono state riportate le attività di informazione e sensibilizzazione inerenti la raccolta differenziata e le attività realizzate nelle scuole. Il periodo considerato è relativo agli ultimi 5 anni per due ordini di ragioni: solo negli anni recenti si sono realizzate azioni di rilievo, spesso riproposte successivamente, volte al coinvolgimento della popolazione sul tema ambiente; si è deciso di concentrare l’attenzione sulle attività più recenti, ritenute centrali in quanto a partire dalle stesse prenderanno avvio le azioni future. Le informazioni riportate derivano da incontri svolti con i referenti del settore ambiente dei 3 Comuni. Tutti e tre i Comuni, da diversi anni, aderiscono alla campagna mondiale Puliamo il Mondo. A Buccinasco e Cesano Boscone l’iniziativa è organizzata dai circoli locali di Legambiente, dietro finanziamento comunale, e a Buccinasco si è avuto, nel 2005, anche il coinvolgimento della cooperativa Il Cigno di Sesto San Giovanni, per le attività di animazione. A Corsico, in assenza di circoli Legambiente, l’amministrazione comunale si è occupata dell’organizzazione dell’evento con il supporto della cooperativa sociale La Giostra, con sede a Milano, per le attività di animazione. Le attività realizzate nell’ambito di “Puliamo il Mondo” sono rivolte principalmente ai bambini. Tra le altre attività segnalate dal Comune di Buccinasco vi sono le seguenti: Festa Verde, Festa dell’Albero, PartecipAmbiente. L’iniziativa Festa dell’Albero è una manifestazione realizzata in collaborazione con l’ERSAF (Ente Regionale per i Servizi all’Agricoltura e alle Foreste) e si concretizza in una passeggiata nelle aree di nuova forestazione; Festa Verde è stata realizzata in collaborazione con la Protezione Civile e durante la stessa si è realizzata una gita in bicicletta e una passeggiata; infine con PartecipAmbiente si è realizzata nuovamente una gita in bicicletta seguita da una festa. Si osserva che oltre a tali attività il Comune di Buccinasco ne organizza molte altre che hanno quale oggetto la realizzazione di gite in bicicletta; è rilevante il ruolo assunto dell’Associazione BUCCinBICI nelle suddette attività. A Buccinasco, a differenza degli altri due Comuni, è molto estesa la rete dei percorsi ciclabili. Il Comune di Cesano Boscone, oltre a Puliamo il Mondo, nell’arco di tempo considerato, ha realizzato le seguenti attività: Festa dell’Albero; Festa di Primavera; FestAmbiente. Le prime due attività sono state realizzate con finanziamento comunale, dietro iniziativa del circolo locale di Legambiente (Abete Rosso) e in collaborazione con le scuole; mentre l’ultima attività è stata finanziata e organizzata dal Comune con il contributo di sponsor, in collaborazione con le scuole e con il coinvolgimento di enti non profit. Le attività realizzate durante la Festa dell’Albero e la Festa di Primavera, nel 2005, sono state finalizzate al rimboschimento dell’area Nuovi Nati (area verde non accessibile al pubblico presente sul territorio del Comune). Con FestAmbiente alle attività di animazione e ricreative sono state affiancate mostre, esposizioni e convegni sul tema ambientale. A Corsico oltre alle attività di sensibilizzazione sulla raccolta differenziata e oltre alle attività svolte nelle scuole in ambito di tutela ambientale, si ha, già a partire dal 2000 la manifestazione Puliamo il Mondo, alla quale sono coinvolti principalmente i bambini. Si osserva che un ruolo di stimolo rilevante per la realizzazione di attività di sensibilizzazione ambientale all’interno dei Comuni, è esercitato dalle organizzazioni ambientali che operano sul territorio dei Comuni stessi. L’assenza di una organizzazione ambientale sul territorio di Corsico ha influito negativamente sulla diffusione delle attività in oggetto; si può però presumere che nel prossimo futuro tale situazione muterà grazie al ruolo di stimolo che potrà esercitare l’organizzazione ambientale di recente nascita: Mare Vivo.

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Capitolo 9 – La popolazione ________________________________________________________________________________

206

9.6 LA SALUTE E I SERVIZI SOCIO-ASSISTENZIALI Nome Unità di misura Aggiornamento Frequenza di

aggiornamento DPSIR

Medici Numero 2004 - R Farmacie Numero 2004 - R Sevizi socio-assistenziali

Numero * - R

Decessi Numero 2003 - I * Gli specifici servizi mostrano date di aggiornamento differenti che verranno precisate nel corso della trattazione. 9.6.1 I MEDICI E LE FARMACIE Nel bacino dei tre Comuni sono presenti nel 2004, 72 medici, di cui 60 medici di medicina generale e 12 medici pediatri; in Tabella 9.8 sono riportati i dati con dettaglio comunale, completati dal rapporto tra medici generici e popolazione di età superiore ai 14 anni, nonché dal rapporto tra pediatri e popolazione di età inferiore ai 13 anni. In mancanza dei dati relativi al 2004, i dati sulla popolazione sono aggiornati al 2003; la numerosità della popolazione, nel corso di un anno, non ha subito variazioni rilevanti, e si ipotizza che, sempre nel corso di un anno, anche il numero di medici non abbia subito variazioni rilevanti. Tabella 9.8. Medici generici e medici pediatri nel 2004

Medici generici Popolazione >14 anni per medico generico Medici pediatri

Popolazione <13 anni per medico pediatra

Buccinasco 15 1.386,7 4 1.074,3

Cesano Boscone 19 1.073,8 4 756,0

Corsico 26 1.150,3 4 950,5

Totale Comuni 60 1.185,2 12 926,9 Dati medici: A.S.L. Milano 1 (Distretto di Corsico) (2005) Dati popolazione: ns elaborazione su dati Annuario Statistico regionale (2003)

Sono presenti, sempre nel 2004, 19 farmacie così suddivise: Buccinasco 3, Cesano Boscone 10 e Corsico 4. Osservando il rapporto tra numero di abitanti e farmacie, Buccinasco risulta essere il Comune più sfavorito con 8.641 abitanti per ogni farmacia; segue Corsico con 5.616 abitanti per farmacia e, infine, Cesano Boscone con 2.331 abitanti per farmacia. 9.6.2 I SERVIZI SOCIO-ASSISTENZIALI Si procede ora all’analisi dei servizi socio-assistenziali presenti sul territorio dei tre Comuni e suddivisi per grandi aree di bisogno: famiglia, minori, disabili, anziani, stranieri , dipendenze e nuove povertà. I dati cui si fa riferimento provengono dal motore di ricerca presente sul sito web della Regione Lombardia, Direzione Generale Famiglia e Solidarietà Sociale e sono integrate con le informazioni reperite sui siti web dei tre Comuni. Di alcune informazioni pubblicate su web non è precisata la data di aggiornamento, mentre altre informazioni presentano date di aggiornamento differenti; durante la trattazione sarà dunque indicata, dove pervenuta, la data di aggiornamento dei dati. Il sito della Regione non rileva la presenza di alcun servizio socio-assistenziale in ambito minori, stranieri e nuove povertà sul territorio dei tre Comuni (non è precisata la data di aggiornamento delle relative pagine web). Le tipologie di servizi rilevate per quanto riguarda l’ambito minori sono le seguenti: comunità alloggio, centri di pronto intervento, istituti educativi assistenziali, centri di pronto intervento per madri e figli e istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza. In ambito stranieri sono rilevate le seguenti tipologie di servizi: centri di pronto intervento per extracomunitari e comunità alloggio per extracomunitari. Infine, in ambito nuove povertà, sono rilevate le comunità alloggio per adulti, i centri di pronto intervento per adulti, altri servizi di comunità, le comunità alloggio a utenza mista e i centri di pronto intervento a utenza mista. Per quanto attiene al settore famiglia esistono sul territorio dei tre Comuni due consultori pubblici accreditati: uno a Cesano Boscone e uno a Corsico (aggiornamento al 30 maggio 2005), ne risulta privo il Comune di Buccinasco. Esistono poi tre associazioni di solidarietà familiare (aggiornamento al 31 dicembre

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Capitolo 9 – La popolazione ________________________________________________________________________________

207

2004): due a Buccinasco (Dimora; La banca del tempo e dei saperi di Buccinasco) e una a Cesano Boscone (FA.T.A.-Famiglie Temporanea Accoglienza). Rispetto ai dati pubblicati sul sito della Regione, Buccinasco si mostra privo di servizi per disabili (aggiornamento al 30 settembre 2003); nello specifico non ci sono servizi dedicati ai disabili quali centri socio-educativi, centri residenziali, comunità alloggio, istituti educativo-assistenziali, istituti di riabilitazione extra ospedaliera, istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza (IPAB), nonché uffici invalidi e uffici di concessione provvidenze economiche agli invalidi civili. L’ufficio invalidi (uno per ogni distretto sanitario) è invece presente a Corsico ed è l’unica struttura presente nel Comune per tale categoria di soggetti (aggiornamento al 30 settembre 2003 per i centri socio-educativi, i centri residenziali e gli istituti educativo assistenziali; aggiornamento al 20 novembre 2001 per le comunità alloggio e per gli istituti di riabilitazione extra ospedaliera; data di aggiornamento non specificata per uffici di concessione provvidenze economiche agli invalidi civili e per le IPAB). A Cesano Boscone è presente l’Istituto Sacra Famiglia, cioè una IPAB che opera nell’ambito anziani e nell’ambito disabili; nel primo caso è presente come istituto di riabilitazione extra ospedaliera, mentre nel secondo caso (oltre che come istituto di riabilitazione extra ospedaliera) anche come residenza sanitario-assistenziale. In tale Comune non sono presenti altri servizi per disabili (per le date di aggiornamento dei dati in relazione agli specifici servizi si veda Corsico). A Corsico è presente un Centro Diurno Integrato per Anziani (sito web del Comune di Corsico); per contro, secondo quanto rilevato dal sito della Regione (aggiornamento al 31 gennaio 2005), non vi sono residenze sanitario-assistenziali, istituti di riabilitazione extra ospedaliera e IPAB (per questi ultimi tre tipi di servizio la data di aggiornamento non è specificata). A Buccinasco c’è un centro diurno per anziani (CDI) mentre a Cesano Boscone oltre al centro diurno per anziani Villa Sormani c’è l’Istituto Sacra Famiglia di cui si è trattato sopra. In tema di dipendenza, nel Comune di Corsico è presente un servizio pubblico per le tossicodipendenze (Ser.T.) (aggiornamento al 30 maggio 2005); non sono invece presenti in nessun Comune servizi residenziali e semiresidenziali per le dipendenze (data di aggiornamento non specificata). A Cesano Boscone esiste una struttura ospedaliera sita all’interno dell’Istituto Sacra Famiglia: la Casa di Cura Ambrosiana, dove sono operativi i reparti di chirurgia, medicina, lungodegenza e riabilitazione (sito web del Comune di Cesano Boscone). 9.6.3 LE MORTI NOTIFICATE DALL’AZIENDA SANITARIA LOCALE PER PATOLOGIA Sono di seguito presentati (Tabella 9.9) i dati relativi al numero di morti notificati dall’ASL di Milano 1, disaggregati per gruppi di causa di morte, relativamente ai residenti dei Comuni di Buccinasco, Cesano Boscone e Corsico negli anni dal 2001 al 2003. Tabella 9.9. Numero di morti residenti dei Comuni di Buccinasco, Cesano Boscone e Corsico, disaggregati per gruppi di causa di morte e anno.

Buccinasco Cesano Boscone Corsico Grandi gruppi di cause di morte 2001 2002 2003 2001 2002 2003 2001 2002 2003

Malattie del sistema circolatorio 38 34 39 66 62 60 127 99 107

Tumori 55 56 55 57 54 67 120 124 105

Malattie dell'apparato respiratorio 8 8 11 13 16 12 19 18 19

Malattie dell'apparato digerente 7 9 6 11 8 6 19 13 18

Sintomi, segni e stati morbosi mal definiti 3 1 np 2 1 4 8 8 3

Altri stati morbosi 7 7 6 19 9 17 18 14 21 Disturbi psichici e malattie del sistema nervoso e organi di senso 6 3 6 9 8 5 16 15 10

Traumatismi e avvelenamenti 6 9 7 8 11 8 16 11 9 Dati Ufficio epidemiologico - ASL Milano 1 (2005)

Sono presentati in Figura 9.18 i tassi di mortalità distinti per grandi gruppi di cause di morte, relativi ai tre Comuni oggetto di studio; tali tassi sono stati calcolati utilizzando i valori medi dei tre anni, sia per quanto riguarda il numero di morti che per la popolazione residente.

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Che cosa si intende per tasso di mortalità? Per tasso di mortalità si intende il rapporto, in un determinato arco di tempo e su un determinato territorio, tra il numero di morti e la popolazione media (‰). Figura 9.18. Tassi di mortalità medi per grandi cause di morte dei Comuni di Buccinasco, Cesano Boscone e Corsico.

0

5

10

15

20

25

30

35

40

Malattie delsistema

circolatorio

Tumori Malattiedell'apparatorespiratorio

Malattiedell'apparato

digerente

Sintomi, segnie stati morbosi

mal definiti

Altri statimorbosi

Disturbipsichici e

malattie delsistema

nervoso eorgani di senso

Traumatismi eavvelenamenti

Dec

essi

/10.

000

abita

nti

Buccinasco Cesano Boscone Corsico

Ns elaborazione su dati Ufficio epidemiologico - ASL Milano 1 (2005) I dati sopra presentati devono essere messi in relazione alla struttura della popolazione residente nei tre Comuni e alle strutture sanitarie operanti sul loro territorio. Si osserva che Corsico, Comune con il più elevato tasso di vecchiaia tra quelli oggetto di studio, nella maggior parte delle tipologie di cause di morte prese in considerazione presenta tassi di mortalità più elevati, soprattutto per quanto riguarda le tipologie malattie del sistema circolatorio e tumori. Buccinasco, Comune più giovane tra quelli studiati, presenta per tutti i grandi gruppi di cause di morte considerate i valori più bassi. Cesano Boscone in tre delle otto tipologie considerate presenta i valori più elevati; al riguardo è necessario ricordare che, come visto in precedenza, sul territorio di tale Comune è presente la residenza sanitario-assistenziale Sacra Famiglia, e, all’interno della stessa, la struttura ospedaliera Casa di Cura Ambrosiana, dove sono operativi i reparti di chirurgia, medicina, lungodegenza e riabilitazione. 9.7 LA SICUREZZA Nome Unità di misura Aggiornamento Frequenza di

aggiornamento DPSIR

Reati Numero - - D/P Persone segnalate, denunciate, arrestate

Numero - - D/P

Quoziente di criminalità

Numero - - D/P

Grammi di droga sequestrati

Peso (g) - - D/P

In tema di criminalità l’uso delle statistiche appare un’attività particolarmente delicata e complessa, in quanto si riferisce all’impiego di dati non omogenei per caratteristiche, modalità di raccolta e di trattamento; esiste inoltre una divergenza tra criminalità registrata e criminalità reale, è dunque rischioso insistere in maniera eccessiva sui dati relativi alla prima. I dati ufficiali, relativi alle denunce pervenute alle forze dell’ordine, per alcune tipologie di reato risultano infatti fortemente sottostimati a causa di una scarsa

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propensione delle vittime a denunciare il reato subito. Ci si riferisce, in particolare, ai reati cosiddetti di microcriminalità, generalmente a basso contenuto economico (borseggi, scippi, furti dalle auto...), ma anche agli illeciti che non vengono denunciati per paura di subire ritorsioni (è il caso dell’usura e delle estorsioni) o per vergogna (violenza sessuale, percosse). Altro tema di fondamentale importanza nell’ambito è la criminalità percepita, essa, più della criminalità registrata e reale, influisce sull’intensità dell’allarme sociale. Tale aspetto è di grande importanza in quanto il senso di insicurezza, connesso alla preoccupazione e alla paura del reato e al timore di rimanerne vittime, contribuisce al deterioramento delle relazioni sociali. In assenza di dati relativi alla criminalità percepita, l’analisi che segue fa riferimento ai soli dati sulla criminalità ufficiale (sulle denunce di reati); tali statistiche rimangono, seppure in assenza delle prime, fondamentali per capire le tendenze comportamentali di carattere delinquenziale presenti sul territorio in un dato arco temporale. Il quadro statistico sulla criminalità è completato dalla presentazione dei dati relativi all’attività antidroga (numero di persone arrestate, segnalate e denunciate; grammi di droga sequestrata); la rilevanza di tali dati è motivata soprattutto dal peso che questo fenomeno assume nel nostro paese: l’Italia oltre a essere zona di consumo di sostanze stupefacenti è anche, grazie alla sua favorevole posizione geografica, zona di transito delle stesse. I dati a cui si fa riferimento sono stati forniti dall’Ufficio relazioni con il pubblico della Prefettura di Milano e sono relativi agli anni dal 2001 al 2004. Che cosa si intende per criminalità? Per criminalità, in questa sede, si intende l’insieme di tutti i comportamenti che violano norme penali e per i quali è prevista una sanzione. 9.7.1 I REATI Sono di seguito presentati (Tabella 9.10) i dati relativi al numero di reati commessi nei Comuni di Buccinasco, Cesano Boscone e Corsico negli anni dal 2001 al 2004. Per avere una visione quanto più oggettiva del fenomeno vengono anche riportati i relativi valori medi annui. Tabella 9.10. Numero di reati suddivisi per tipologia e Comune.

2001 2002

Tipologia reato Buccinasco Cesano Boscone Corsico Buccinasco Cesano Boscone Corsico

Omicidi dolosi consumati 0 0 0 0 0 0

Tentati omicidi 1 0 1 0 1 1

Furti semplici ed aggravati 1.062 637 2.051 1.022 781 1.397

Rapine 15 20 32 19 36 35

Attentati dinamitardi e/o incendiari 0 7 0 0 0 0

Altri reati 208 271 73 370 273 741

Totale generale reati 1.286 935 2.157 1.411 1.091 2.174

2003 2004

Tipologia reato Buccinasco Cesano Boscone Corsico Buccinasco Cesano Boscone Corsico

Omicidi dolosi consumati 0 0 0 0 0 1

Tentati omicidi 0 0 3 0 4 1

Furti semplici ed aggravati 1.013 662 2.080 1.109 773 1.623

Rapine 21 15 27 17 15 32

Attentati dinamitardi e/o incendiari 0 0 0 0 0 0

Altri reati 236 388 747 259 326 384

Totale generale reati 1.270 1.065 2.857 1.385 1.118 2.041

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Valori medi 2001-2004

Tipologia reato Buccinasco Cesano Boscone Corsico

Omicidi dolosi consumati 0 0 0,25

Tentati omicidi 0,25 1,25 1,5

Furti semplici ed aggravati 1.051,5 713,25 1.787,8

Rapine 18 21,5 31,5

Attentati dinamitardi e/o incendiari 0 1,75 0

Altri reati 268,25 314,5 486,25

Totale generale reati 1.338 1.052,25 2.307,3 Dati Ufficio relazioni con il pubblico - Prefettura di Milano (2005)

Come è possibile osservare dai dati presentati in Tabella 9.9 i furti semplici ed aggravati costituiscono la netta maggioranza dei reati: circa il 75,62% del totale nel bacino dei tre Comuni (78,59% Buccinasco; 67,78% Cesano Boscone; 77,48% Corsico). Altra tipologia di reato rilevante, data la frequenza con cui si presenta, è la rapina: circa l’1,5% dei reati nel bacino dei tre Comuni. I reati contro il patrimonio, di cui fanno parte le due tipologie di reato sopra citate, hanno un alto livello di diffusione sull’intero territorio nazionale: nel triennio luglio 2001-giugno 2004 costituivano mediamente il 60% del totale generale dei delitti. Utilizzare il numero assoluto dei reati denunciati in una determinata zona si rivela fuorviante ai fini della valutazione del livello di criminalità locale; sono dunque di seguito presentati (Figura 9.19) il quoziente di criminalità generale e i quozienti di criminalità dei due reati specificati sopra; questi ultimi sono presentati anche i quozienti relativi al Comune di Milano e alla Provincia (Comune di Milano escluso), grazie alla disponibilità dei dati stessi. Il calcolo di tali quozienti si basa sul rapporto tra la media dei reati nel periodo 2001-2004 e la media della popolazione residente nello stesso periodo. Che cosa si intende per quoziente di criminalità? Per quoziente di criminalità si intende la misura che rapporta il numero dei delitti commessi all’interno di una certa porzione di territorio al numero degli abitanti residenti sulla stessa in un determinato arco temporale. Figura 9.19. Quozienti di criminalità generale riferiti ai tre Comuni (primo grafico); quozienti di criminalità relativi ai furti semplici ed aggravati (secondo grafico) e quozienti di criminalità relativi alle rapine (terzo grafico) dei tre Comuni, del Comune di Milano e della Provincia (Milano esclusa) (media dei valori annuali 2001-2004).

0,000 0,010 0,020 0,030 0,040 0,050 0,060 0,070 0,080

Buccinasco

Cesano Boscone

Corsico

Totale generale reati

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211

0 0,01 0,02 0,03 0,04 0,05 0,06 0,07

Comune di Milano

Provincia di Milano (Comune di Milanoescluso)

Buccinasco

Cesano Boscone

Corsico

Furti semplici ed aggravati

0 0,0005 0,001 0,0015 0,002 0,0025

Comune di Milano

Provincia di Milano (Comune di Milanoescluso)

Buccinasco

Cesano Boscone

Corsico

Rapine

Ns elaborazione su dati Ufficio relazioni con il pubblico - Prefettura di Milano e dati ISTAT (2005) Corsico è il Comune con livello di criminalità più alto, segue Buccinasco e, infine, Cesano Boscone. Per quanto riguarda i furti semplici ed aggravati Corsico si pone su livelli simili a quelli riscontrati nel Comune di Milano; per contro le rapine presentano valori circa dimezzati rispetto a quelli di Milano. E’ interessante il dato relativo al quoziente di rapine presente a Cesano Boscone, simile a quello riscontrato a Corsico. Il commento dei dati sopra esposto ha senso solo all’interno di determinate scelte compiute; in particolare: alla definizione data di criminalità; alla misurazione della criminalità reale sulla base di dati relativi alla criminalità ufficiale; al peso uguale attribuito ai diversi reati; all’uso dei quozienti di criminalità. Sono presentati in Tabella 9.11 i dati relativi al numero di persone denunciate e arrestate nei tre Comuni oggetto di studio, nel Comune di Milano, nonché nella Provincia (Comune di Milano escluso), nel periodo 2001-2004.

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Tabella 9.11. Numero di persone denunciate e arrestate nei tre Comuni, nel Comune di Milano e nella Provincia (Comune di Milano escluso).

Persone denunciate

2001 2002 2003 2004 Valori medi 2001-2004

Buccinasco 26 31 13 41 27,75

Cesano Boscone 163 4 146 186 124,75

Corsico 147 130 162 109 137

Totale Comuni 336 165 321 336 289,5

Comune di Milano 19576 21786 20695 19862 20479,75

Provincia di Milano 12605 16470 17714 15911 15675

Persone arrestate

2001 2002 2003 2004 Valori medi 2001-2004

Buccinasco 6 17 11 20 13,5

Cesano Boscone 15 19 12 25 17,75

Corsico 20 59 64 69 53

Totale Comuni 41 95 87 114 84,25

Comune di Milano 5821 5816 6372 6166 6043,75

Provincia di Milano 2733 3620 4010 4210 3643,25 Dati Ufficio relazioni con il pubblico - Prefettura di Milano (2005)

Come precedentemente fatto in tema di reati, anche in questo caso sono presentati (v. Figura 9.20) i quozienti delle persone denunciate e arrestate, risultanti dal rapporto tra media delle persone denunciate e arrestate negli anni 2001-2004 e la media della popolazione residente negli stessi anni. Si precisa che si fa riferimento agli arrestati e denunciati sul territorio dei tre Comuni, della Provincia di Milano e del comune di Milano; e non alla residenza degli arrestati e denunciati. Figura 9.20. Quozienti delle persone denunciate e arrestate dei tre Comuni, del Comune di Milano e della Provincia di Milano (Comune di Milano escluso) (media dei valori annuali 2001-2004).

0 0,002 0,004 0,006 0,008 0,01 0,012 0,014 0,016 0,018

Comune di Milano

Provincia di Milano(Comune di Milano

escluso)

Buccinasco

Cesano Boscone

Corsico

Persone arrestate Persone denunciate

Ns elaborazione su dati Ufficio relazioni con il pubblico - Prefettura di Milano e dati ISTAT (2005) Buccinasco presenta i quozienti più bassi relativamente alle persone arrestate e, soprattutto, denunciate. Infatti il quoziente relativo alle persone denunciate a Buccinasco è di molto inferiore rispetto quello rilevato nelle altre aree di riferiemento. Il valore più elevato di persone denunciate tra i tre Comuni oggetto di studio

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Capitolo 9 – La popolazione ________________________________________________________________________________

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si ha a Cesano Boscone, mentre il valore più elevato di persone arrestate si ha a Corsico. Il Comune di Milano presenta valori elevati e molto distanti rispetto ai tre Comuni e alla Provincia. 9.7.2 L’ATTIVITÀ ANTIDROGA I dati relativi all’attività antidroga (Tabella 9.12) fanno riferimento al numero di persone arrestate, segnalate e denunciate, nonché ai grammi di droga sequestrata nei tre Comuni nell’arco di tempo 2001-2004. Tabella9.12. Attività antidroga.

2001 2002

Attività antidroga Buccinasco Cesano Boscone Corsico Buccinasco Cesano Boscone Corsico

Persone arrestate 0 1 0 5 2 6

Persone segnalate 3 8 10 10 13 12

Persone denunciate 0 1 3 2 0 2

Grammi droga sequestrata 62 163,45 114 1.129 3.156 485

2003 2004

Attività antidroga Buccinasco Cesano Boscone Corsico Buccinasco Cesano Boscone Corsico

Persone arrestate 7 4 7 6 3 6

Persone segnalate 7 9 12 8 0 13 Peersone denunciate 0 2 5 2 0 1

Grammi droga sequestrata 865 89 107 10.262 102 360

Valori medi 2001-2004

Attività antidroga Buccinasco Cesano Boscone Corsico

Persone arrestate 4,5 2,5 4,75

Persone segnalate 7 7,5 11,75

Peersone denunciate 1 0,75 2,75

Grammi droga sequestrata 3.079,5 877,6 266,5 Dati Prefettura di Milano (ISTAT) (2005)

In Figura 9.21 sono riportati i quozienti relativi alle persone arrestate, segnalate e denunciate nei tre Comuni. Figura 9.21. Quozienti delle persone arrestate, segnalate e denunciate in ambito di attività antidroga dei tre Comuni (media dei valori annuali 2001-2004).

0 0,0001 0,0002 0,0003 0,0004 0,0005 0,0006

Buccinasco

Cesano Boscone

Corsico

Persone arrestate Persone segnalate Persone denunciate

Ns elaborazione su dati Ufficio relazioni con il pubblico - Prefettura di Milano e dati ISTAT (2005)

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Capitolo 9 – La popolazione ________________________________________________________________________________

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Osservando i quozienti relativi alle attività antidroga, si osservano valori molto elevati a Cesano Boscone rispetto ai Comuni di Buccinasco e Corsico. Corsico è il Comune che mostra i valori più bassi. Le percezioni della comunità locale Il tema della sicurezza appare piuttosto sentito dai cittadini e dai residenti dei tre Comuni. In particolare si avverte come elevata – e in continuo aumento – la presenza di criminalità e microcriminalità, soprattutto in determinati ambiti urbani (in modo particolare nelle zone di confine con Milano). Ciò è anche legato a sistemi di controllo e vigilanza reputati carenti, con scarsità di interventi, interventi non tempestivi e mancanza di sistemi di monitoraggio continuo del territorio quali videocamere.

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Capitolo 10 – L’economia ________________________________________________________________________________________________

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10 L’ECONOMIA Agenda 21 tratta principi, obiettivi, azioni e strumenti per lo sviluppo sostenibile: si afferma che si considera sostenibile “uno sviluppo che offra servizi ambientali, sociali ed economici di base a tutti i membri di una società”. Inoltre, è innegabile l’interdipendenza tra ambiente e livello di crescita economica: infatti, uno sviluppo realmente sostenibile può essere ottenuto con più facilità se la situazione economica di un territorio è fiorente - con capitali da investire in questa direzione - e se i due contesti sono integrati tra loro. Sono stati presi in considerazione la situazione del mercato del lavoro e la struttura delle unità produttive, il commercio (considerando sia quello al minuto, sia quello della grande distribuzione specializzata e despecializzata), gli esercizi pubblici e alcuni aspetti riguardanti la ricchezza della popolazione residente nel territorio considerato.

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Capitolo 10 – L’economia ________________________________________________________________________________________________

216

10.1 IL MERCATO DEL LAVORO E LA STRUTTURA DELLE ATTIVITÀ PRODUTTIVE Nel considerare la situazione economica di un’area, particolare importanza assume la situazione occupazionale della popolazione: convenzionalmente si suddivide in “forze di lavoro” e “non forze di lavoro” in base al ruolo di ogni singolo cittadino nel mercato del lavoro; questa ripartizione permette di popolare indicatori quali il tasso di attività, il tasso di occupazione, il tasso di disoccupazione semplice e quello giovanile. Tali indicatori, che considerano i residenti con età superiore ai quindici anni, permettono di valutare il livello di occupazione per le diverse fasce di età e di distinguere quello maschile e quello femminile. L’utilità risiede altresì nella facilità di comparazione territoriale (benchmarking) con altre realtà (Provincia di Milano). In tema di attività produttive sono prese in considerazione le unità locali e gli addetti (ripartiti tra le diverse tipologie di istituti produttivi): le imprese (con attenzione rivolta anche alle imprese artigiane), le istituzioni pubbliche e le imprese non profit. Per ogni istituto è stata considerata l’allocazione delle unità locali e degli addetti per sezione di attività economica; ciò ha, così, permesso di mettere in risalto i settori all’interno dei quali è sorto il maggior numero di unità locali e quali danno impiego al maggior numero di lavoratori.

10.1.1 LE FORZE DI LAVORO, LE NON FORZE DI LAVORO E IL TASSO DI ATTIVITÀ Nome Tasso di attività (Forze di lavoro/pop. > 15 anni) Unità di misura % Aggiornamento 2001 Frequenza di aggiornamento Decennale (censuario) Dai valori riportati nelle Tabelle 10.1 e 10.2 si evidenzia che nel Comune di Buccinasco, su una popolazione di 24.877 abitanti, le forze di lavoro sono composte da 12.853 individui di cui 12.371 occupati e 482 in cerca di occupazione; le non forze di lavoro sono formate da 7.768 persone. Nel Comune di Cesano Boscone, su una popolazione di 23.593 abitanti, 11.573 costituiscono le forze di lavoro. Di questi, 10.845 sono occupati e 728 sono in cerca di occupazione; 8.959 sono invece le persone che compongono le non forze di lavoro. Nel Comune di Corsico risiedono 33.273 abitanti di cui 15.424 sono quelli che contribuiscono alle forze di lavoro. 14.424 sono gli individui occupati e 1.127 sono quelli in cerca di occupazione. Le non forze di lavoro comprendono 14.159 individui. Tabella 10.1. Popolazione maggiore di quindici anni ripartita tra forze di lavoro e non forze di lavoro.

Buccinasco Cesano Boscone Corsico Totale 3 Comuni

Forze di lavoro 12.853 11.573 15.424 39.850 (56,34%)

Non forze di lavoro 7.768 8.959 14.159 30.886 (43,66%) Dati ISTAT (2001) Figura 10.1. Ripartizione tra forze di lavoro e non forze di lavoro (tasso di attività).

Buccinasco

62,33%

37,67%

Cesano Boscone

56,37%

43,63%

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Capitolo 10 – L’economia ________________________________________________________________________________________________

217

Corsico

52,14%47,86%

Provincia di Milano

53,69%46,31%

Forze di lavoro Non forze di lavoro Dati ISTAT (2001) Dalla Figura 10.1 si può osservare che la suddivisone delle forze di lavoro e delle non forze di lavoro (tasso di attività) nei Comuni considerati è molto diversa: il 62,33% della popolazione residente a Buccinasco è parte delle forze di lavoro, il 56,37% a Cesano Boscone e il 52,14% a Corsico. Dalla Tabella 10.2 si può constatare che questa differenza così marcata è dovuta, in particolare, al numero di persone ritirate dal lavoro: infatti nel Comune di Corsico, rispetto agli occupati, gli individui che appartengono a questa categoria sono circa la metà (54,34%), un discorso quasi analogo, ma con un rapporto inferiore (38,11%), si può fare per il Comune di Cesano Boscone. Diversa, invece, la situazione del Comune di Buccinasco nel quale il numero di ritirati dal lavoro è solamente un quarto degli occupati. Tabella 10.2. Suddivisione delle forze di lavoro e delle non forze di lavoro.

Buccinasco Cesano Boscone Corsico Totale 3 Comuni

Occupati 12.371 10.845 14.297 37.513In cerca di occupazione 482 728 1.127 2.337

Studenti 1.695 1.316 1.388 4.399Casalinghe 2.233 2.283 3.656 8.172

Ritirati dal lavoro 3.086 4.134 7.770 14.990In altra condizione 754 1.226 1.345 3.325

Totale 20.621 20.532 29.583 70.736

Non forze di lavoro

Forze di lavoro

Dati ISTAT (2001) Figura 10.2. Tasso di attività.

53,45%

59,06%

55,60%

60,92%

63,48%

53,69%

56,34%

52,14%

56,37%

62,33%

40% 45% 50% 55% 60% 65%

Prov di Milano

Totale 3 Comuni

Corsico

Cesano Boscone

Buccinasco

1991 2001

Dati ISTAT (1991 e 2001) Il confronto fra il 1991 e il 2001 evidenzia una diminuzione generalizzata del tasso di attività in tutta l’area considerata. Il Comune di Cesano Boscone è quello nel quale questa diminuzione è maggiormente evidente

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Capitolo 10 – L’economia ________________________________________________________________________________________________

218

con un passaggio dal 60,92% nel 1991 al 56,37% nel 2001. Al contrario il Comune di Buccinasco è quello in cui il tasso è cambiato di meno: solo un punto percentuale (Figura 10.2.). La diminuzione del tasso va in controtendenza con l’andamento dell’intera Provincia di Milano nella quale il tasso di attività, nel decennio considerato, è sostanzialmente rimasto invariato.

Figura 10.3. Tasso di attività per genere.

64,28%

65,36%

61,14%

63,99%

70,94%

44,07%

48,96%

43,79%

49,01%

54,07%

Provincia di Milano

Totale 3 Comuni

Corsico

Cesano Boscone

Buccinasco

Uomini Donne

Dati ISTAT (2001) Il tasso di attività distinto per genere evidenzia una differenza netta tra le donne e gli uomini nel mercato del lavoro. D'altronde non stupisce un dato del genere perché nel calcolo del tasso di attività vengono considerate come “non forze di lavoro” le persone che svolgono attività domestica, generalmente attività praticata da donne.

10.1.2 IL TASSO DI OCCUPAZIONE Nome Tasso di occupazione (Occupati/pop. > 15 anni) Unità di misura % Aggiornamento 2001 Frequenza di aggiornamento Decennale (censuario) Nella Figura 10.4 è mostrato come nel 2001 il tasso di occupazione sia significativamente diverso nei tre Comuni: il Comune di Buccinasco ha un tasso del 59,99%, valore ben al di sopra di tutti gli altri. Il Comune di Cesano Boscone (52,82%) è superiore di circa il 2% alla media provinciale, mentre il Comune di Corsico (48,33%) ha un tasso leggermente al di sotto.

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219

Figura 10.4. Tasso di occupazione.

48,68%

53,24%

49,36%

54,93%

58,71%

50,89%

53,71%

48,33%

52,82%

59,99%

40,00% 45,00% 50,00% 55,00% 60,00% 65,00%

Provincia di Milano

totale 3 comuni

Corsico

Cesano Boscone

Buccinasco

1991 2001

Dati ISTAT (1991 e 2001) Il confronto tra la situazione dei Comuni nel 1991 e nel 2001 mette in evidenza variazioni diverse del tasso di occupazione: mentre nel Comune di Buccinasco il tasso ha subito un incremento di circa un punto percentuale, nei Comuni di Corsico e Cesano Boscone c’è stato un decremento rispettivamente di uno e di due punti percentuali. Figura 10.5. Tasso di occupazione per genere.

61,45%

61,88%

56,87%

60,11%

68,65%

41,29%

45,96%

40,41%

45,78%

51,68%

Provincia di Milano

Totale 3 Comuni

Corsico

Cesano Boscone

Buccinasco

Uomini Donne

Dati ISTAT (2001) Dalla Figura 10.5 si nota con facilità come vi sia disparità tra il tasso di occupazione delle donne e degli uomini: in tutti i Comuni il tasso di attività femminile è di circa il 15% inferiore rispetto a quello maschile. Anche nel caso del tasso di occupazione, come nel caso del tasso di attività, bisogna tener conto del lavoro domestico. Nonostante ciò, la differenza di tasso di occupazione relativo al genere è comunque meno marcata di quanto non lo sia mediamente nella Provincia di Milano (20,16%).

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220

10.1.3 IL TASSO DI DISOCCUPAZIONE Nome Tasso di disoccupazione

(Pop. in cerca di occupazione/forze di lavoro) Unità di misura % Aggiornamento 2001 Frequenza di aggiornamento Decennale (censuario) Il confronto tra il tasso di disoccupazione dei tre Comuni nel 2001 permette di constatare che a Buccinasco (3,75%) presenti quello più basso; Cesano Boscone (6,29%) si pone in mezzo ai due e Corsico (7,31%) è il Comune con il tasso più alto. La media dei tassi dell’area coperta dai tre Comuni è sostanzialmente in linea con l’andamento provinciale. Figura 10.6. Tasso di disoccupazione.

8,92%

9,52%

11,22%

9,82%

7,52%

5,21%

5,86%

7,31%

6,29%

3,75%

0% 2% 4% 6% 8% 10% 12%

Provincia di Milano

Totale 3 comuni

Corsico

Cesano Boscone

Buccinasco

1991 2001

Dati ISTAT (1991 e 2001) Il confronto tra il 1991 e il 2001 mette in risalto una generalizzata diminuzione del tasso di disoccupazione in tutti i Comuni considerati. Questo dato è significativo perché a fronte di un calo del numero delle forze di lavoro si è registrata una diminuzione molto più consistente del numero di disoccupati; infatti il numero di disoccupati è sceso in misura talmente importante da permettere al tasso di disoccupazione di diminuire anche di 3-4 punti percentuali (Figura 10.6).

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221

Figura 10.7. Tasso di disoccupazione per genere.

4,40%

5,42%

6,99%

6,06%

3,22%

6,21%

6,24%

7,72%

6,58%

4,41%

0% 2% 4% 6% 8% 10% 12% 14% 16%

Provincia di Milano

Totale Comuni

Corsico

Cesano Boscone

Buccinasco

Uomini Donne

Dati ISTAT (2001) Il tasso di disoccupazione per genere è forse uno dei tassi più significativi nello studio del rapporto uomini/donne nel mercato del lavoro, in quanto non viene tenuto conto dei pensionati, degli addetti alle attività domestiche e degli studenti cioè le “non forze di lavoro”. Il tasso di disoccupazione per genere evidenzia come rispetto alla Provincia di Milano lo scarto tra il tasso maschile e femminile nei Comuni di Cesano Boscone e Corsico sia significativamente inferiore (minore del punto percentuale); sebbene questa situazione non sia di equilibrio è da considerarsi positiva rispetto ai trend del passato. Per quanto riguarda il Comune di Buccinasco, lo scarto tra il tasso di disoccupazione femminile e maschile è di 1,19 punti percentuali; valore al di sotto di quello provinciale, ma tale da potersi considerare già significativo (Figura 10.7).

10.1.4 IL TASSO DI DISOCCUPAZIONE GIOVANILE Nome Tasso di disoccupazione giovanile

(Pop. tra 15 e 24 anni in cerca di occupazione/ forze lavoro tra 15 e 24 anni)

Unità di misura % Aggiornamento 2001 Frequenza di aggiornamento Decennale (censuario) Il tasso di disoccupazione giovanile permette di stimare quale sia la recettività del mercato del lavoro nei confronti dei giovani. Vengono considerati “giovani” le persone di età compresa tra i 15 e i 24 anni. Dalla Figura 10.8 si nota che i Comuni di Cesano Boscone e Corsico hanno un tasso di disoccupazione giovanile molto alto. Questo dato è in linea con le difficoltà che i Comuni hanno anche per le altre fasce di età, come precedentemente evidenziato nel paragrafo 10.1.4. Il Comune di Buccinasco, invece, ha un tasso di disoccupazione giovanile inferiore al tasso medio provinciale. Anche in questo caso c’è una corrispondenza tra il tasso di disoccupazione e quello di disoccupazione giovanile.

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222

Figura 10.8. Tasso di disoccupazione giovanile.

18,06%

19,47%

20,25%

22,45%

15,71%

0% 5% 10% 15% 20% 25%

Provincia di Milano

Totale Comuni

Corsico

Cesano Boscone

Buccinasco

Tasso di disoccupazione giovanile

Dati ISTAT (2001)

10.1.5. LE UNITÀ LOCALI E GLI ADDETTI Nome Unità locale e classi di addetti Unità di misura Numero Aggiornamento 2001 Frequenza di aggiornamento Decennale (censuario) Che cosa si intende per unità locale? L’unità locale è il luogo fisico nel quale un’unità giuridico-economica (impresa, istituzione) esercita una o più attività. È situata in una località topograficamente identificata da un indirizzo e da un numero civico dove si esercitano le attività per le quali una o più persone lavorano (eventualmente a tempo parziale) per conto della stessa unità giuridico-economica. Costituiscono esempi di unità locali: le agenzie, gli alberghi, gli ambulatori, i bar, i depositi, i laboratori, i magazzini, i negozi, le officine, gli ospedali, i ristoranti, le scuole, gli studi professionali, gli uffici, ecc... IMPRESE Dai dati riportati nella Tabella 10.3 si evidenzia come nei Comuni presi in esame ci sia un numero di imprese e unità locali molto elevato, specialmente se confrontate con gli altri comuni della Provincia (a patto che si escluda il Comune di Milano). Specialmente il Comune di Corsico, con 2.201 imprese e 2.351 unità locali, dà l’impressione di un’area molto favorevole allo stabilirsi di nuove attività economiche. Anche sul suolo di Buccinasco, considerando che circa la metà del Comune appartiene al Parco Agricolo Sud Milano, ci sono numerose imprese e unità locali, queste ultime concentrate soprattutto nella parte settentrionale del Comune. Il Comune di Cesano Boscone, che è quello con il numero più basso di imprese e unità locali fra i tre, ha comunque un numero superiore a un ipotetico Comune medio della Provincia di Milano sempre a patto di escludere il Comune di Milano (Figura 10.9). Tabella 10.3. Imprese, unità locali delle imprese e relativi addetti.

Buccinasco Cesano Boscone Corsico Comune medio

Prov. Mi

Comune medio Prov. MI (escl Comune Mi)

Imprese 1.771 1.359 2.201 1.778 947

Unità locali 1.869 1.435 2.351 1.895 1.020Addetti unità locali 8.011 4.623 13.599 8.317 4.699 Dati ISTAT (2001)

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223

Figura 10.9. Imprese, unità locali delle imprese e relativi addetti.

Imprese Unità locali Addetti unità locali

Buccinasco Cesano Boscone Corsico Comune medio Prov MI (escl Comune Mi) Comune medio Prov MI

Dati ISTAT (2001) La Figura 10.10 evidenzia che tra il 1991 e il 2001 in tutti i tre i Comuni considerati c’è stato un incremento del numero di unità locali delle imprese: Buccinasco è quello in cui questo fenomeno ha assunto le dimensioni più notevoli passando da 928 a 1.869 unità; questo significa che in dieci anni le unità locali sono più che raddoppiate (+101%). Anche gli addetti sono aumentati di 1800 individui: tale incremento (+29%) è notevolmente più consistente di quello di Cesano Boscone e di quello del Comune medio della Provincia, ma non ha la stessa entità di quello delle unità locali. Nel decennio considerato le unità locali delle imprese e gli addetti nel Comune di Cesano Boscone sono aumentati rispettivamente di 392 unità (+37%) e 396 addetti (+9%). Il Comune di Corsico ha avuto una variazione in controtendenza rispetto agli altri: nonostante nel 2001 ci siano 302 unità locali in più rispetto al 1991 (+15%), il numero degli addetti è sceso di 326 individui (-2%). Nonostante questo fenomeno, Corsico si conferma largamente il Comune con il maggior numero di unità locali delle imprese e addetti. Figura 10.10. Confronto unità locali delle imprese e relativi addetti.

928

1.86

9

1.04

3

1.43

5

2.04

9

2.35

1

792

1.02

6

8.01

1

4.22

7

4.62

3

13.9

25

13.5

99

4.54

7

4.72

46.20

1

0

500

1.000

1.500

2.000

2.500

1991 2001 1991 2001 1991 2001 1991 2001

Buccinasco Cesano Boscone Corsico Comune medio Prov MI(escl Comune Mi)

n. u

nità

loca

li

0

2.000

4.000

6.000

8.000

10.000

12.000

14.000

16.000

n. a

ddet

ti

Unità locali Addetti unità locali

Dati ISTAT (1991 e 2001) La Figura 10.11 permette di constatare in modo immediato quali siano le sezioni di attività economica di interesse delle imprese e delle unità locali. Le attività economiche in cui si concentrano maggiormente sono,

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224

in ordine di grandezza, il commercio, le attività professionali, le industrie manifatturiere e le costruzioni. Il maggior numero di addetti è impiegato nell’industria manifatturiera e nel commercio, di minor rilievo sono le attività professionali, i trasporti, le comunicazioni e le costruzioni (Tabella 10.4). Figura 10.11. Imprese, unità locali e relativi addetti per sezione di attività economica.

Imprese

0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%

Corsico

Cesano Boscone

Buccinasco

Unita locali

0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%

Corsico

Cesano Boscone

Buccinasco

Addetti unità locali

0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%

Corsico

Cesano Boscone

Buccinasco

Agricoltura Pesca Estrazione minerali

Industria manifatturiera Energia, gas, acqua Costruzioni

Commercio e riparazione Alberghi e ristoranti Trasporti, magazzini, comunicazioni

Intermediazione monet. e f inanz. Attività professionali Istruzione

Sanità, servizi sociali Altri servizi

Dati ISTAT (2001)

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225

Tabella 10.4. Imprese, unità locali (U.L.) delle imprese e relativi addetti per sezione di attività economica.

imprese U.L. addetti U.L. imprese U.L. addetti U.L. imprese U.L. addetti U.L.Agricoltura 4 4 6 3 3 3 2 2 2Pesca 0 0 0 0 0 0 0 0 0Estrazione minerali 0 0 0 0 0 0 0 0 0Industria manifatturiera 246 282 2.503 128 138 1.721 297 319 6.034Energia, gas, acqua 0 0 0 0 1 0 1 2 21Costruzioni 246 248 604 214 218 478 277 285 759Commercio e riparazione 469 493 1.796 406 431 1.126 625 684 2.722Alberghi e ristoranti 35 37 89 41 44 120 92 250Trasporti, magazzino, comunicazioni 137 151 470 147 155 259 158 167 1.676Intermediaziazione monet. e finanz. 42 52 59 17 27 28 47 65 115Attività professionali 439 445 938 251 262 682 480 500 1.956Istruzione 9 9 61 4 4 5 6 6 10Sanità, servizi sociali 60 62 82 71 74 99 86 93 125Altri servizi 84 86 246 77 78 130 134 136 281

Totale 1.771 1.869 6.854 1.359 1.435 4.651 2.201 2.351 13.951

Buccinasco Cesano Boscone Corsico

Dati ISTAT (2001) Tra le unità locali delle imprese rilevate vengono considerate anche quelle delle imprese artigiane. La percentuale delle unità locali delle imprese artigiane rispetto al totale delle unità locali delle imprese è del 22% a Buccinasco, del 26% a Cesano Boscone, del 23% a Corsico. Queste percentuali sono sostanzialmente in linea con il rapporto percentuale della Provincia (sempre a patto di non considerare il Comune di Milano), pari al 24%. Considerando il numero degli addetti delle imprese artigiane rispetto al numero di quello delle imprese rilevate il rapporto percentuale della Provincia è del 14%; Buccinasco e Cesano Boscone sono in linea con questo valore, registrando rispettivamente il 13% e il 15%. Corsico si discosta da questi valori poiché il suo rapporto percentuale è solamente del 10%. Anche nel caso delle unità locali delle imprese artigiane, fra le rilevazioni del 1991 e del 2001 è riscontrabile in tutti i Comuni una crescita del numero delle imprese artigiane e dei loro di addetti: più significativo per il Comune di Buccinasco (+287 unità), meno rilevante per Cesano Boscone (+151 unità) e Corsico (+128 unità) (Figura 10.12). Figura 10.12. Confronto unità locali delle imprese artigiane e relativi addetti.

251

538

347

498

596

722

270

319

920

1213

606

827

1357 14

64

760

753

0

100

200

300

400

500

600

700

800

1991 2001 1991 2001 1991 2001 1991 2001

Buccinasco Cesano Boscone Corsico media Prov MI (esclComune Mi)

n. u

nità

loca

li

0

200

400

600

800

1000

1200

1400

1600

n. a

ddet

ti

unità locali addetti unità locali

Dati ISTAT (1991 e 2001)

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226

Che cosa si intende per impresa artigiana? In base alla Legge Quadro sull’artigianato (8 agosto 1985, n. 443) l’impresa artigiana, salvo le eccezioni previste dalla norma, deve avere le seguenti dimensioni: � per l’impresa che non lavora in serie: un massimo di 18 dipendenti; � per l’impresa che lavora in serie, purché con lavorazione non del tutto automatizzata: un massimo di 9 dipendenti; � per l’impresa che svolge la propria attività nei settori delle lavorazioni artistiche, tradizionali e dell’abbigliamento su misura: un

massimo di 32 dipendenti; � per l’impresa di trasporto: un massimo di 8 dipendenti; � per le imprese di costruzione edili: un massimo di 10 dipendenti. Nei tre Comuni le unità locali delle imprese artigiane, diversamente dalle unità locali delle imprese, sono prevalentemente concentrate nel settore delle costruzioni. Altre sezioni nelle quali le imprese artigiane operano maggiormente sono quelle dei trasporti, delle comunicazioni e quella dell’industria manifatturiera. Dal punto di vista degli addetti, invece, a Cesano Boscone e Buccinasco la maggior parte è impiegata nelle costruzioni, in numero minore nei settori dell’industria manifatturiera e dei trasporti, magazzino e comunicazioni; a Corsico, gli addetti sono prevalentemente nel settore dell’industria manifatturiera e, in minor quantità, nel settore delle costruzioni (Figura 10.13 e Tabella 10.5) Figura 10.13. Unità locali delle imprese artigiane e relativi addetti per sezione di attività economica.

Unità Locali

0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%

Corsico

Cesano Boscone

Buccinasco

Addetti unità locali

0% 20% 40% 60% 80% 100%

Corsico

Cesano Boscone

Buccinasco

Agricoltura Pesca Estrazione minerali

Industria manifatturiera Energia,gas, acqua Costruzioni

Commercio e riparazioni Alberghi e ristoranti Trasporti, magazz e comunicaz

Intermed. Monetaria e f inanziaria Attività professionali Istruzione

Sanità, servizi sociali Altri servizi

Dati ISTAT (2001)

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227

Tabella 10.5. Imprese, unità locali (U.L.) delle imprese artigiane e relativi addetti per sezione di attività economica..

U.L. addetti U.L. U.L addetti U.L. U.L addetti U.L.Agricoltura 2 2 0 0 0 0

Pesca 0 0 0 0 0 0Estrazione minerali 0 0 0 0 0 0

Industria manifatturiera 120 427 76 181 175 534Energia, gas, acqua 0 0 0 0 0 0

Costruzioni 183 364 180 259 214 371

Commercio e riparazione 38 92 40 86 59 117

Alberghi e ristoranti 1 1 4 5 7 18

Trasporti, magazzino, comunicazioni 111 152 121 140 124 162

Intermediaziazione monet. e finanz. 0 0 0 0 0 0

Attività professionali 43 89 35 89 48 72

Istruzione 0 0 0 0 0 0Sanità, servizi sociali 0 0 0 0 0 0

Altri servizi 40 86 42 67 95 190Totale 538 1.213 498 827 722 1.464

Buccinasco Cesano Boscone Corsico

Dati ISTAT (2001) Dalla Figura 10.14 emerge chiaramente che le unità locali sono, prevalentemente, gestite da un solo addetto: una minor quantità risulta composta da due o da un numero compreso tra i tre e i cinque addetti. Tale fenomeno permette di farsi un’idea sulla dimensione della maggior parte delle unità locali delle imprese artigiane: imprese molto piccole, con pochi dipendenti che svolgono attività rilevanti solo a livello locale. Figura 10.14. Unità locali delle imprese artigiane per classe dimensionale.

1

2

12

31

74

93

325

0

1

4

12

52

66

363

2

4

7

29

92

121

467

0 50 100 150 200 250 300 350 400 450 500

20-49

16-19

10-15

6-9

3-5

2

1

Buccinasco Cesano Boscone Corsico

Dati ISTAT (2001) ISTITUZIONI PUBBLICHE Dalla Figura 10.15 è possibile constatare la diminuzione delle istituzioni pubbliche tra il 1991 e il 2001. Tale fenomeno è sostanzialmente dovuto alla progressiva privatizzazione di diversi enti pubblici. È significativo nel Comune di Cesano Boscone il calo degli addetti passati, da 1.505 a 438. Anche Corsico ha subito una diminuzione dei propri dipendenti (-260), ma tale decremento non ha variato in modo significativo la situazione del Comune: ha conservato, infatti, un numero nettamente superiore agli altri comuni di unità

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228

locali e addetti. In Buccinasco la situazione è sostanzialmente rimasta stabile, con una sola unità locale in meno e, a differenza degli altri, un leggero aumento degli addetti (+31) (Figura 10.15). Figura 10.15. Confronto unità locali delle istituzioni pubbliche e relativi addetti.

9 8 23 20 42 36 17 13

343

374

1.50

5

438

1.42

3

1.16

3

467

450

0

5

10

15

20

25

30

35

40

45

1991 2001 1991 2001 1991 2001 1991 2001

Buccinasco Cesano Boscone Corsico Comune medio Prov.Mi (escl. Comune Mi)

n. u

nità

loca

li

0

200

400

600

800

1000

1200

1400

1600

n. a

ddet

ti

Unità locali Addetti unità locali

Dati ISTAT (1991 e 2001) In tutti e tre i Comuni la maggior parte delle unità locali delle istituzioni pubbliche è dedicata all’istruzione, questo ambito, insieme agli uffici della Pubblica Amministrazione, è quello in cui trova occupazione la maggior parte degli addetti nelle istituzioni pubbliche. Nei Comuni di Cesano Boscone e Corsico ha anche rilevanza il ruolo delle strutture sanitarie, che hanno un numero di addetti non trascurabile. In seguito a queste considerazioni è possibile comprendere la ragione dei 1.163 addetti nel Comune di Corsico: all’interno del territorio comunale ci sono numerose strutture scolastiche e sanitarie oltre ai normali dipendenti della Pubblica Amministrazione. Dati ISTAT (2001) Tabella 10.6. Unità locali (U.L) delle istituzioni pubbliche e relativi addetti per sezione di attività economica.

U.L. addetti U.L U.L. addetti U.L U.L. addetti U.LAgricoltura 0 0 0 0 0 0

Energia, gas, acqua 0 0 0 0 0 0Costruz ioni 0 0 0 0 0 0

Commercio e riparaz ione 0 0 0 0 0 0

Alberghi e ris toranti 0 0 0 0 1 24Trasporti, magazzino, comunicazioni 0 0 0 0 1 1

Intermediaz iaz ione monet. e f inanz. 0 0 1 0 0 0Attività profess ionali 1 0 3 3 4 0

Pubblica amminis traz ione 1 137 1 105 2 223

Istruzione 7 237 12 284 20 729Sanità, serv iz i soc iali 0 0 3 37 5 170

Altri serv iz i 0 0 1 9 5 16

Totale 8 374 20 438 36 1.163

Cesano Boscone CorsicoBuccinasco

Dati ISTAT (2001)

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229

Figura 10.16. Unità locali delle istituzioni pubbliche e relativi addetti per sezione di attività economica.

Unità locali

0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%

Corsico

Buccinasco

Addetti unità locali

0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%

Corsico

Cesano Boscone

Buccinasco

Agricoltura Energia, gas, acqua

Costruzioni Commercio e riparazione

Alberghi e ristoranti Trasporti, magazzini, comunicazioni

Intermediazione monet. e finanz. Attività professionali

Pubblica amministrazione istituzioni pubbliche Istruzione

Sanità, servizi sociali Altri servizi

IMPRESE NON PROFIT Che cosa si intende per non profit? Le istituzioni non profit sono definite come enti giuridici o sociali creati per lo scopo di produrre beni o servizi il cui status non permette loro di essere fonte di reddito, profitto o altro guadagno di tipo finanziario per chi o coloro che le costituiscono, controllano o finanziano. In base a tale definizione non si esclude "né che dall'attività delle non profit si generi il reddito necessario a remunerare il lavoro di chi vi opera, né che l'attività di produzione sia accompagnata dalla vendita dei beni e dei servizi prodotti". L'unico vincolo riguarda la non distribuzione degli utili. Nei Comuni considerati, nel decennio 1991–2001 si è avuto un aumento delle aziende non profit: a Buccinasco sono passate da 7 a 33, a Cesano Boscone da 8 a 45 e a Corsico da 12 a 62 (Figura 10.17). Il numero di addetti è generalmente un dato di scarsa rilevanza nell’ambito del non profit perché nella maggior parte dei casi coloro che partecipano alle attività di queste imprese svolgono attività volontaria (cioè non sono conteggiati come addetti): questa considerazione spiega come mai ci sia un così basso numero di addetti. Il caso di Cesano Boscone è particolare poiché, a seguito di 45 unità locali, ci sono 1.364 addetti. La spiegazione a questo fenomeno è la presenza di una struttura sanitaria (Fondazione Sacra Famiglia ONLUS) che ha al proprio interno un numero di addetti superiore a 1.000.

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230

Figura 10.17. Confronto unità locali delle imprese non profit e relativi addetti.

7 33 8 45 12 62

20 44 13

1.36

4

23

97

0

10

20

30

40

50

60

70

1991 2001 1991 2001 1991 2001

Buccinasco Cesano Boscone Corsico

n. u

nità

loca

li

-150

50

250

450

650

850

1050

1250

1450

n. a

ddet

ti

Unità locali Addetti unità locali

Dati ISTAT (1991 e 2001) Figura 10.18. Unità locali delle imprese non profit per sezione di attività economica.

Unità locali

0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%

Corsico

Cesano Boscone

Buccinasco

Agricoltura Pesca Estrazione minerali

Industria manifatturiera Energia,gas, acqua Costruzioni

Commercio e riparazioni Alberghi e ristoranti Trasporti, magazzini, comunicaz.

Intermediaz. monet. e f inanz. Attività professionali Istruzione

Sanità, servizi sociali Altri servizi

Dati ISTAT (2001)

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231

Tabella 10.7. Unità locali (U.L) delle imprese non profit per sezione di attività economica.

Buccinasco Cesano Boscone Corsico

Agricoltura 1 0 0Pesca 0 0 0

Estrazione minerali 0 0 0

Industria manifatturiera 0 1 0

Energia, gas, acqua 0 0 0

Costruzioni 0 0 0

Commercio e riparazioni 0 0 0

Alberghi e ristoranti 0 0 0

Trasporti, magazzino, comunicazioni 0 0 0Intermediaziazione monet. e finanz. 0 0 0

Attività professionali 0 0 0

Pubblica Amministrazione 0 2 0

Istruzione 1 2 7

Sanità, servizi sociali 3 14 8

Altri servizi 28 26 47Totale 33 45 62 Dati ISTAT (2001) Le percezioni della comunità locale In tema di lavoro e mercato del lavoro, le percezioni dei partecipanti alle serate riguardano una diffusa carenza di lavoro e troppe forme di precariato, specialmente tra i giovani, che generano disuguaglianze nella distribuzione del reddito. Anche in base a ciò si sollecita una regolarizzazione e riorganizzazione del mercato del lavoro. A monte si avverte anche uno scarso sostegno alla creazione di nuove tipologie di attività produttive, accompagnato dall’inefficienza degli sportelli lavoro e degli uffici di collocamento.

10.2 IL COMMERCIO Le attività commerciali all’interno di un comune sono uno degli elementi principali per valutarne la prosperità economica: a tal fine si è preso in considerazione il commercio al minuto e la grande distribuzione. Per quanto riguarda il primo, sono rilevati gli esercizi tradizionali che svolgono attività di vendita di prodotti al minuto e il settore merceologico nel quale operano. Per quanto riguarda il commercio della grande distribuzione - realtà sempre più importante nei Comuni di Corsico, Cesano Boscone e, in minor misura, Buccinasco - sono riportate le diverse tipologie di strutture despecializzate e specializzate e le relative superfici di vendita. Secondariamente, si è considerato ogni quanti abitanti sia presente un supermercato. Tale indicatore, come nel caso del commercio al minuto, permette di valutare - dal punto di vista del consumatore - la disponibilità e la vicinanza di strutture che appartengono a tali categorie e - dal punto di vista dei portatori di interessi di un punto vendita - fornisce un’idea sull’entità del business.

10.2.1 IL COMMERCIO AL MINUTO Nome Esercizi commerciali al minuto Unità di misura Quantità Aggiornamento 2004 Frequenza di aggiornamento - Dai valori riportati nella Tabella 10.8, si nota che il numero di esercizi che svolgono attività commerciali al minuto è significativamente diverso per i tre Comuni considerati: sebbene, infatti, Buccinasco e Cesano Boscone abbiano un numero di residenti molto simile, nel secondo sono attivi 69 esercizi in più. Tale situazione può parzialmente essere spiegata dal fatto che l’area meridionale di Buccinasco è occupata dal Parco Agricolo Sud e nelle restanti porzioni ampie superfici sono destinate ad aree verdi e complessi

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residenziali. Per questa ragione gli spazi dedicati agli esercizi commerciali al minuto sono molto limitati. Il Comune di Corsico, maggiormente popolato, ha una quantità di esercizi significativamente superiore agli altri Comuni. Tabella 10.8. Numero di esercizi commerciali per Comune che svolgono attività al minuto per settore, anno 2004.

Buccinasco Cesano Boscone CorsicoAlimentari 19 33 76

Misti 11Tessuti 9 32

Mobili 3 8

Prodotti e articoli vari 78 105

Totale commercio fisso 109 178 333

246

Dati uffici comunali (2005) La Figura 10.19 permette di entrare maggiormente nel dettaglio dei singoli settori commerciali e di confrontare il numero di esercizi attivi nel 2001 e nel 2004. Figura 10.19. Confronto tra gli esercizi commerciali per Comune che svolgono attività al minuto per settore..

333

178

109

105

78

8

3

32

9

76

33

19

351

174

100

160

82

47

28

17

11

65

33

16

98

42

26

0 50 100 150 200 250 300 350 400

Corsico

Cesano Boscone

Buccinasco

Corsico

Cesano Boscone

Buccinasco

Corsico

Cesano Boscone

Buccinasco

Corsico

Cesano Boscone

Buccinasco

Corsico

Cesano Boscone

Buccinasco

Tot

ale

com

mer

cio

fisso

Pro

dotti

e a

rtic

oli

vari

Mob

iliT

essu

tiA

limen

tari

Numero esercizi

2004 2001

Ns. elaborazione su dati UNIONCAMERE e uffici comunali (2005) Per quanto riguarda Buccinasco nei settori alimentare, tessile e arredamento si è verificato un calo di 22 esercizi (rispettivamente 7 nel settore alimentare, 7 nel tessile, 8 nell’arredamento); al contrario, il settore che tratta prodotti e articoli vari (calzature, fai da te, librerie, farmacie, profumerie, distributori di carburante…)

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233

ha subito una netta impennata passando da 47 a 78 punti vendita. Nel complesso a Buccinasco nel 2004 il numero di esercizi rivolti alla vendita al dettaglio è di 109 contro 100 nell’anno 2001. Nel Comune di Cesano Boscone si può riscontrare un andamento dell’attività commerciale al minuto simile a quella di Buccinasco: infatti, sia il settore alimentare che quello dell’arredamento hanno subito una flessione di 9 esercizi ognuno, il settore dei tessuti è sostanzialmente rimasto invariato (un solo esercizio in meno). Come nel caso precedente, sono cresciuti invece gli esercizi che trattano prodotti e articoli vari compensando, quindi, la diminuzione negli altri settori. Complessivamente a Cesano Boscone il numero totale di esercizi del commercio fisso è aumentato di 4 unità tra il 2001 e il 2004. La situazione del Comune di Corsico è invece differente poiché, al contrario degli altri Comuni, tra il 2001 e il 2004 il numero di esercizi commerciali che svolgono attività al minuto è diminuita di 28 unità. Come per gli altri due Comuni gli esercizi dedicati al settore alimentare sono diminuiti (- 22).

10.2.2 IL COMMERCIO DELLA GRANDE DISTRIBUZIONE Nome Esercizi commerciali della grande distribuzione Unità di misura Numero Aggiornamento 2004 Frequenza di aggiornamento - Le attività commerciali al minuto sono in stretta relazione con quelle di altri esercizi di maggiori dimensioni che operano nel medesimo territorio. La Tabella 10.9 mostra il numero di esercizi presenti nei tre Comuni. In generale l’area considerata - favorita anche dalla vicinanza del Capoluogo lombardo - è molto ricca di queste strutture; in particolare nel Comune di Corsico sono presenti 2 supermercati e 32 tra discount, GSS (Grandi Superfici Specializzate), GM (Grandi Magazzini) e ipermercati che vendono prodotti appartenenti a diversi settori: abbigliamento, costruzioni, bricolage, elettrodomestici e mobili. A Cesano Boscone sono presenti 2 supermercati, un discount, 4 tra GSS e GM che trattano calzature, elettrodomestici, oggetti per l’arredamento e abiti; recentemente ha aperto all’interno dei confini comunali un ipermercato di 14.800 metri quadri. Nel Comune di Buccinasco, meno dotato di tali strutture, sono presenti 2 supermercati, 2 discount e 2 GM, uno di prodotti per il giardino e uno di abbigliamento. Tabella 10.9. Numero di esercizi della grande distribuzione per Comune e relative superfici di vendita, anno 2004.

Numero struttureSuperficie di vendita

(mq)Numero strutture

Superficie di vendita (mq)

Numero struttureSuperficie di vendita (mq)

Supermercati 2 1.992 2 2.900 2 5.367

Discount 2 1.434 1 860

GSS e GM 2 1.321 4 5.827Ipermercati 0 - 1 14.800

Buccinasco Cesano Boscone Corsico

32 63.727

Dati uffici comunali (2005) Che cosa si intende per Grande Superficie Specializzata o GSS? Si intende per Grande Superficie Specializzata o GSS un esercizio operante nel settore non alimentare (spesso appartenente ad una catena distributiva a succursali con punti vendita e succursali diffusi a livello regionale o nazionale) che tratta in modo esclusivo o prevalente una specifica gamma merceologica di prodotti (elettrodomestici, elettronica, mobili e arredamento, prodotti per la persona, ecc..) su di una superficie di vendita non inferiore ai 1500 mq. Una presenza così significativa di esercizi della grande distribuzione permette agli abitanti di soddisfare i propri bisogni al meglio (fare la spesa, arredare la casa, vestirsi…), dato che ogni consumatore ha la possibilità di scegliere tra diversi punti vendita che offrono un’ampia gamma di prodotti che si differenziano per qualità e/o prezzo. Anche se, va tenuto conto che ci sono consumatori che hanno difficoltà negli spostamenti (anziani, persone non munite di mezzi di trasporto…) per le quali il raggiungimento delle grandi strutture, solitamente concentrate in determinate aree, risulta faticoso, se non quasi impossibile. Questi utenti preferiranno, quindi, i piccoli negozi al minuto che possono trovare nelle immediate vicinanze del loro domicilio. Tuttavia, dal punto di vista del tessuto commerciale, una presenza così massiccia di esercizi della grande distribuzione indebolisce inevitabilmente il commercio al minuto. Tale situazione, probabilmente, tenderà, nei prossimi anni, a far diminuire il numero di piccoli distributori a vantaggio dei grandi centri.

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234

Figura 10.20. Confronto tra gli esercizi della grande distribuzione per Comune.

2

4

2

1

2

2

2

1

0

3

3

2

3

1

0

13

2

1

0

0

0 2 4 6 8 10 12 14

Corsico

Cesano Boscone

Buccinasco

Corsico

Cesano Boscone

Buccinasco

Corsico

Cesano Boscone

Buccinasco

Corsico

Cesano Boscone

Buccinasco

Sup

erm

erca

tiD

isco

unt

GS

S e

GM

Iper

mer

cati

2004 2001

Ns. elaborazione su dati UNIONCAMERE e uffici comunali (2005) Prendendo in considerazione il settore alimentare della grande distribuzione e considerando in particolare il rapporto tra abitanti e supermercati nell’anno 2004, emerge che nel Comune di Buccinasco c’è un supermercato ogni 12.961 abitanti, ogni 5.827 a Cesano Boscone e ogni 16.847 a Corsico (Tabella 10.10). Tali valori rispetto a quelli rilevati nell’anno 2001 evidenziano che a Buccinasco la proporzione è rimasta pressoché invariata (la variazione dipende solamente dalla crescita della popolazione), a Cesano Boscone il numero di consumatori per ogni supermercato è diminuito in seguito all’apertura di una nuova struttura e, viceversa, a Corsico il valore della proporzione è cresciuto nettamente in seguito alla chiusura di un supermercato (sebbene si trattasse di quello più piccolo tra i tre presenti) (Figura 10.21). Tabella 10.10. Numero abitanti per ogni esercizio del settore alimentare, anno 2004.

Buccinasco Cesano Boscone CorsicoAbitanti/supermercato 12.961 5.827 16.847 Ns. elaborazione su dati uffici comunali (2005)

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Figura 10.21. Confronto tra il numero di abitanti per ogni esercizio del settore alimentare.. .

12.2

36

7.89

8

11.2

08

12.9

61

5.82

7

16.8

47

0

2.000

4.000

6.000

8.000

10.000

12.000

14.000

16.000

18.000

Buccinasco Cesano Boscone Corsico

Abi

tant

i/sup

erm

erca

ti

2001 2004

Ns. elaborazione su dati uffici comunali (2005) È importante tener conto che il tessuto commerciale di ogni Comune non è indipendente dai Comuni limitrofi. Anzi, una così stretta vicinanza tra i Comuni, che rende quasi difficile determinare dove finisca l’uno e dove inizi l’altro, deve essere assolutamente tenuta in considerazione: infatti, è probabile, se non certo, che abitanti residenti in un Comune utilizzino strutture presenti nei Comuni vicini. Inoltre l’area dei Comuni considerati, specialmente Corsico, è talmente ricca di esercizi della Grande Distribuzione Specializzata che bisogna tener conto che dai Comuni limitrofi e, specialmente dal Comune di Milano, proviene un flusso di consumatori che ricercano servizi e strutture che non sono presenti nel proprio Comune. Le percezioni della comunità locale In tema di commercio e distribuzione, si avverte in generale un rapido aumento dei centri commerciali nelle zone periferiche dei centri abitati a svantaggio di una progressiva chiusura dei piccoli esercizi nei centri abitati. Ciò da un lato sta creando carenza di determinate attività commerciali (ad esempio ciclisti e calzolai), dall’altro crea disagio soprattutto per le pensione anziane e in generale per coloro per cui il raggiungimento dei grossi centri può risultare problematico. Infine, si segnala anche la carenza di mercati settimanali e – in generale . un costo dei prodotti offerti nei negozi troppo elevato.

10.3 GLI ESERCIZI PUBBLICI All’interno di un capitolo dedicato all’economia, può avere una certa rilevanza uno studio sugli esercizi pubblici - in particolare le strutture ricettive e i luoghi nei quali si vendono cibi e bevande da consumare in loco – in quanto, se presenti, sono sintomo di un’area economicamente e commercialmente attiva (visite a scopo commerciale, manifestazioni fieristiche, turismo…). A tale scopo sono presi in considerazione gli esercizi ricettivi presenti sul territorio e le loro caratteristiche; in secondo luogo, al fine di valutarne la frequentazione e l’effettiva attività, si è rilevato il relativo numero di arrivi e presenze. Per i luoghi di ristorazione - nei quali la clientela può essere composta sia da residenti che da visitatori - si è rilevato il numero complessivo di bar, ristoranti e pizzerie e il rapporto tra abitanti e il totale dei luoghi di ristorazione.

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10.3.1 LE STRUTTURE RICETTIVE Nome Esercizi ricettivi

Arrivi e presenze Unità di misura Numero Aggiornamento 2003 Frequenza di aggiornamento - La presenza delle strutture ricettive e le loro caratteristiche sono mostrate nella Tabella 10.11. Si rileva che nei Comuni della Provincia (escluso il Comune di Milano) è situata, generalmente, una struttura ricettiva di medie dimensioni per Comune. Nel Comune di Buccinasco non ne è presente alcuna; questa assenza potrebbe sembrare anomala, ma la vicinanza con Corsico, che invece ne possiede due, può giustificare tale fenomeno. Nel Comune di Cesano Boscone è presente un albergo a quattro stelle di medio-piccole dimensioni. Nel Comune di Corsico ci sono due alberghi a tre stelle di medie dimensioni. Tabella 10.11. Strutture ricettive e composizione degli esercizi alberghieri, anno 2003.

Buccinasco Cesano Boscone CorsicoComune medio

Prov. Mi (escl Comune Mi)

N. esercizi ricettivi Alberghi 0 1 2 1

Camere 0 34 85 55Letti 0 53 155 109

Bagni 0 38 88 56

Composizione esercizi alberghieri

Dati: Regione Lombardia – Annuario Statistico Regionale (2005) Rispetto a un ipotetico “Comune medio” provinciale (Tabella 10.12), nell’anno 2003, le strutture ricettive presenti nel Comune di Corsico hanno avuto un numero di arrivi molto superiore. Confrontando il numero di arrivi con quello delle presenze si può constatare che la maggior parte degli utenti che ha alloggiato negli alberghi lo ha fatto per una media di circa tre notti. L’albergo di Cesano Boscone ha, invece, avuto un numero di arrivi inferiore rispetto a quello provinciale (3.323) e la lunghezza media del soggiorno per ogni arrivo è di poco maggiore a due notti per visita. Tabella 10.12. Arrivi e presenze annuali presso gli esercizi alberghieri, anno 2003.

Buccinasco Cesano Boscone CorsicoComune medio

Prov. Mi (escl Comune Mi)

Italiani 0 1.931 8.396 5.842

Stranieri 0 1.392 2.671 2.131

Totale 0 3.323 11.067 7.973

Italiani 0 3.672 22.191 11.444

Stranieri 0 3.417 7.981 4.584

Totale 0 7.089 30.172 16.028

Presenze totale esercizi alberghieri

Arrivi totale esercizi alberghieri

Dati: Regione Lombardia – Annuario Statistico Regionale (2005) Ipotizzando, come già detto, che le strutture di Corsico vengano condivise anche con Buccinasco, si può constatare che il numero di strutture, arrivi e presenze rispecchiano abbastanza coerentemente l’attività economica dei tre Comuni: infatti se si prendono in considerazione i valori delle unità locali dei tre Comuni della Tabella 10.3 (nonostante si riferiscano ad anni differenti) si può notare che Corsico è il Comune con maggior numero di unità locali e Cesano Boscone quello con il minore, proprio come per gli arrivi e le presenze negli esercizi ricettivi. Che cosa si intende per arrivi e presenze?

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Per arrivi si intende il numero di clienti, italiani e stranieri, ospitati negli esercizi ricettivi nel periodo considerato. Non ha, quindi, alcuna importanza la durata del soggiorno di ogni individuo. Invece, le presenze sono il numero complessivo delle notti trascorse dai clienti negli esercizi ricettivi. .

10.3.2 I BAR, I RISTORANTI E LE PIZZERIE Nome Bar, ristoranti e pizzerie

Popolazione/Totale (bar, ristoranti, pizzerie) Unità di misura Numero Aggiornamento 2005 Frequenza di aggiornamento - All’interno dei Comuni sono presenti alcuni bar, ristoranti e pizzerie; la valutazione del numero e, soprattutto, del rapporto tra abitanti e totale di queste strutture può aiutare a completare il quadro sul livello di attività presenti nei Comuni. Dalla Tabella 10.13 si rileva che nel Comune di Cesano Boscone sono presenti 36 bar e 17 considerando i ristoranti e le pizzerie; nel Comune di Corsico sono presenti 65 bar e 38 ristoranti/pizzerie: nel secondo, nel complesso, ci sono quasi il doppio delle strutture a fronte di una popolazione superiore solo del 30,93%. Il rapporto tra gli abitanti residenti e i luoghi di ristorazione a Cesano Boscone è nettamente superiore rispetto a Corsico: infatti nel primo si trova una struttura ogni 439 cittadini e nel secondo ogni 327. Questo dato può essere interpretato sia dal punto di vista dei cittadini residenti che ne fanno maggior uso, sia dal punto di vista dell’arrivo di visitatori che utilizzano questo genere di servizi nel Comune. Tale dato conferma – come nel caso delle strutture ricettive – come nel Comune di Corsico ci sia una situazione economica maggiormente attiva rispetto ai Comuni limitrofi. Tabella 10.13. Bar, ristoranti e pizzerie per Comune.

Anno Buccinasco Cesano Boscone Corsico2004 2005

Bar n.d. 36 65

Ristoranti e pizzerie n.d. 17 38Totale n.d. 53 103Ab./Totale. n.d. 439,79 327,67 Dati: Uffici comunali (2005)

10.4 LA CONDIZIONE ECONOMICA DELLA POPOLAZIONE Per quanto sia difficile delineare la condizione economica di ogni cittadino, si è ritenuto importante inserire un paragrafo che tratti tale tematica. Gli indicatori che - seppur con alcune limitazioni - hanno permesso di inquadrare questo aspetto sono il numero di sportelli bancari, l’ammontare dei depositi e degli impieghi complessivi annuali e il reddito medio imponibile . Il numero di sportelli bancari fornisce da subito un’idea sulla proporzione dell’attività bancaria dei cittadini: un eventuale aumento o diminuzione degli sportelli è sintomo di maggiori o minori volumi di denaro scambiati (anche se questa considerazione sta diventando al giorno d’oggi meno valida con l’avvento dell’homebanking). L’analisi delle quantità e degli andamenti degli importi di depositi e impieghi permette di osservare l’andamento delle condizioni economiche della popolazione. Inoltre si è cercato di definire, in linea puramente teorica, quale sarebbe l’ammontare dell’importo di ogni deposito e impiego pro capite se la ricchezza fosse equidistribuita fra tutta la popolazione residente. Anche in questo caso è sembrato utile un confronto con il dato provinciale (escluso il Comune di Milano). Infine si è considerato il reddito medio annuo e mensile imponibile IRPEF per contribuente che permette di valutare quale sia l’entità del reddito percepito dai contribuenti.

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10.4.1 GLI SPORTELLI BANCARI, I DEPOSITI E GLI IMPIEGHI Nome Sportelli bancari

Depositi e impieghi Unità di misura Numero e Euro Aggiornamento 2003 Frequenza di aggiornamento Annuale Nella Tabella 10.14 sono stati presi in considerazione i valori degli importi e degli impieghi che vanno dall’anno 1999 all’anno 2003, al fine di confrontare gli andamenti nel corso degli anni. Considerando gli importi in valori assoluti, nell’arco di questi anni sia i depositi che gli impieghi hanno subito un generalizzato aumento: si contano poche eccezioni, tra le quali una diminuzione nei depositi a Corsico e un calo negli impieghi a Cesano Boscone tra il 1999 e il 2000. Questa continua crescita dei volumi ha portato nel tempo ad un aumento del numero di sportelli disponibili: a Buccinasco, nel quale ai sei sportelli presenti fino al 2000 se ne è aggiunto uno; a Corsico, nel quale, dal 1999 al 2003 si è passati da tredici a sedici sportelli; nel Comune di Cesano Boscone, invece, il numero di sportelli è rimasto invariato. Tabella 10.14. Depositi, impieghi e sportelli.

Buccinasco Cesano Boscone CorsicoAnno Unità di misura1999 Mil.ni di € 116,7 156,8 361,22000 Mil.ni di € 137,5 162,7 349,32001 Mil.ni di € 149,0 166,9 396,3

2002 Mil.ni di € 161,5 174,5 523,42003 Mil.ni di € 164,1 184,9 508,1

1999 Mil.ni di € 187,1 225,2 550,22000 Mil.ni di € 204,0 207,2 560,02001 Mil.ni di € 200,9 215,0 713,32002 Mil.ni di € 215,5 238,8 888,52003 Mil.ni di € 230,3 232,1 1.000,2

1999 n. 6 9 13

2000 n. 6 9 142001 n. 7 9 162002 n. 7 9 162003 n. 7 9 16

Depositi

Impieghi

Sportelli

Dati: Banca d’Italia – Annuario Statico Regionale (2005) La valutazione fatta al paragrafo precedente subisce un lieve cambiamento se si considerano i valori reali deflazionati con l’indice medio dei prezzi del 2003. Si può, infatti, notare (Tabella 10.15) che gli aumenti molto significativi assumono proporzioni più limitate tenendo in considerazione l’inflazione. Nel caso dei depositi di Buccinasco, nell’arco di tempo considerato, si può riscontrare una tendenza all’aumento con una diminuzione nel 2003; i volumi degli impieghi presentano oscillazioni negli anni considerati, ma la linea di tendenza è stabile intorno ai 229 milioni di euro circa. La situazione di Cesano Boscone si ribalta: infatti, è evidente un calo, lieve, ma continuo negli anni, di depositi e di impieghi. Questo può essere una delle cause più importanti del non aumento degli sportelli, al contrario degli altri Comuni. Nel caso di Corsico i depositi hanno avuto un picco negativo nel 2000, cui ha fatto seguito un aumento abbastanza rilevante; tale trend di crescita si può evidenziare anche nel caso degli impieghi.

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Tabella 10.15. Valori reali deflazionati con l’indice medio dei prezzi del 2003 di depositi e impieghi. Buccinasco Cesano Boscone Corsico

Anno Unità di misura1999 Mil.ni di € 142,6 191,6 441,12000 Mil.ni di € 159,6 189,0 405,62001 Mil.ni di € 164,1 183,8 436,52002 Mil.ni di € 169,6 183,2 549,52003 Mil.ni di € 164,1 184,9 508,1

1999 Mil.ni di € 228,5 275,1 672,12000 Mil.ni di € 236,8 240,6 650,32001 Mil.ni di € 221,3 236,8 785,62002 Mil.ni di € 226,2 250,6 932,72003 Mil.ni di € 230,3 232,1 1.000,2

Depositi

Impieghi

Ns. elaborazione su dati Banca d’Italia – Annuario Statico Regionale (2005) Che cosa si intende per depositi e impieghi? Con il termine depositi si intende l’ammontare di denaro affidato da parte della clientela ordinaria alle aziende di credito sotto forma di denaro o titoli. In particolare i conti correnti, ma anche i depositi con durata prestabilita e quelli rimborsabili con preavviso. Per impieghi si intendono i finanziamenti a clientela ordinaria da parte degli istituti di credito. Fra questi i più noti sono: scoperti di conto corrente, mutui, prestiti su pegno e contro cessione di credito.

10.4.2 LA RICCHEZZA PER INDIVIDUO Nome Depositi e impieghi annui per abitante Unità di misura Euro pro capite Aggiornamento 2003 Frequenza di aggiornamento Annuale Oltre a un dato numerico, forse poco significativo e difficilmente confrontabile in termini assoluti, è possibile paragonare alcuni dati relativi che permettono una più facile lettura. Dalla Tabella 10.16 si nota che nel Comune di Buccinasco il deposito medio di ogni abitante è 6.326,9 euro annui. Tale valore risulta più basso di quello di Cesano Boscone, pari a 7.949,9 euro annui. Colpisce, invece, il deposito annuo per abitante nel Comune di Corsico, che risulta pari a 15.021,5 euro: tale ammontare di denaro è superiore sia ai Comuni limitrofi, sia alla Provincia (escluso il Comune di Milano). Riguardo agli impieghi, Buccinasco rimane il Comune con il più basso importo annuo per abitante, seguito a poca distanza da Cesano Boscone. Di nuovo, è degno di nota l’ammontare degli impieghi per abitante annui nel Comune di Corsico pari a 29.571,9 euro. Rispetto alla media della Provincia (escluso il Comune di Milano) tale importo risulta praticamente il doppio. Tabella 10.16. Deposito annuo per abitante, impieghi annui per abitante e rapporto tra depositi e impieghi, anno 2003.

Buccinasco Cesano Boscone CorsicoProv. Milano

(escl.Comune Mi)

Unità di misura€ /ab. 6.326,9 7.949,9 15.021,5 13.663,9€ /ab. 9.069,6 9.980,1 29.571,9 15.047,0

1,4 1,3 2,0 1,1

Impieghi/AbitanteDepositi/Abitante

Impieghi/Depositi Ns. elaborazione su dati Banca d’Italia – Annuario Statico Regionale (2005) Sebbene tali indicatori siano più facilmente leggibili il loro significato risulta solo parziale: infatti, dalla Tabella 10.16 non è possibile trarre nessuna informazione relativa alla reale distribuzione della ricchezza della popolazione. Inoltre bisogna tener conto che non tutti gli abitanti di un Comune depositano i loro guadagni in banca, anche perché le modalità di risparmio, spesa o investimento sono molto varie.

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10.4.3 L’IMPOSTA SUL REDDITO DELLE PERSONE FISICHE Nome Reddito ( annuo e mensile) medio imponibile Unità di misura Euro Aggiornamento 2002 Frequenza di aggiornamento - Un altro indicatore che permette di ottenere un quadro più chiaro sulla condizione economica della popolazione – sebbene non completamente esaustivo dell’argomento – è la valutazione dell’importo del reddito medio imponibile IRPEF per contribuente. Anche in questo caso, l’indicatore ottenuto è un valore medio (riferito al 2002) che non dà alcuna informazione sulla distribuzione reale dei redditi. Ad ogni modo, è interessante notare nella Tabella 10.17 come il reddito annuo medio imponibile di Buccinasco (19.199 euro) sia significativamente il più alto fra i tre, mentre tra Cesano Boscone e Corsico con rispettivamente 15.144 e 14.294 euro la differenza – seppur non nulla – è decisamente inferiore ( 850 euro). Tabella 10.17. Reddito annuo e mensile medio imponibile IRPEF per contribuente, anno 2002.

Buccinasco Cesano Boscone Corsico

Reddito annuo medio imponibile € 19.199 15.144 14.294

Reddito mensile medio imponibile € 1.600 1.262 1.191 Dati Uffici Comunali (2005) Ulteriore interesse desta il dato riferito al reddito mensile medio imponibile, in quanto permette di constatare quale sarebbe – in via del tutto teorica - l’importo di denaro disponibile mensilmente per ogni contribuente nel caso in cui tutti gli abitanti avessero lo stesso reddito imponibile. Che cosa è l’IRPEF?�L’Imposta sul reddito delle persone fisiche, la cosiddetta IRPEF è una delle principali imposte dirette. Si calcola sulla base imponibile costituita dal reddito complessivo determinato, al netto degli oneri deducibili riconosciuti ai fini di tale imposta. L’IRPEF grava sui redditi personali, continuativi o occasionali, proveniente da qualsiasi fonte. È un’imposta progressiva a scaglioni, ciò significa che ogni persona che percepisce un reddito deve versare all’Erario una somma di denaro pari ad una percentuale (detta aliquota d’imposta) del reddito percepito in un anno. L’aliquota d’imposta cresce progressivamente all’aumentare del reddito e si valuta a seconda dello scaglione di appartenenza.