RAPPORTO RIFIUTI SPECIALI 2019 - ARPA Campaniarapporto Ecomafia 2019. Le storie e i numeri della...

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Porto di Napoli e innovazione Il Rapporto Rifiuti Speciali, giunto alla diciottesima edi- zione, è il risultato di una com- plessa attività di raccolta, analisi ed elaborazione di dati da parte del Centro Nazionale dei Rifiuti e dell’Economia Cir- colare dell’ISPRA, con il contri- buto delle Agenzie regionali e provinciali per la Protezione dell’Ambiente. Il Rapporto 2019 fornisce i nu- meri e le informazioni (relativi all’anno 2017), circa la produ- zione e gestione dei rifiuti spe- ciali non pericolosi e pericolosi, a livello nazionale e regionale. Ma andiamo nel dettaglio. In Italia, nel 2017 sono stati pro- dotti 138,9 milioni di tonnel- late di RS. Il dato complessivo tiene conto sia dei quantitativi de- rivanti dalle elaborazioni delle banche dati dei Modelli unici di dichiarazione (MUD) che di quelli stimati. Sono, inoltre, compresi i quantita- tivi di rifiuti speciali prove- nienti dal trattamento de i rifiuti urbani (pari a circa 10,9 milioni di t). In particolare, la produzione dei rifiuti speciali non pericolosi risulta pari a circa 68,6 milioni di t. A questi vanno aggiunti oltre 4 milioni di t relativi alle stime effet- tuate per il settore manifattu- riero e per quello sanitario, 468 mila t relative agli pneu- matici fuori uso e circa 56,1 mi- lioni di t di rifiuti delle operazioni di costruzione e de- molizione, interamente sti- mati, per una produzione totale di rifiuti speciali non pericolosi pari a oltre 129,2 mi- lioni di tonnellate, incluse poco più di 3 mila tonnellate di rifiuti con attività ISTAT non determinata. Liguori a pag.3 Il bacino del Mediterraneo sta risentendo in maniera sempre maggiore degli ef- fetti del cambiamento cli- matico. L’emergenza climatica è ben visibile con il continuo ripetersi di eventi meteoro- logici estremi che colpi- scono le zone costiere. Loffredo a pag.8 In aumento gli eventi meteorologici estremi Gli effetti del Climate Change colpiscono il Mediterraneo NATURA & BIODIVERSITÀ RAPPORTO RIFIUTI SPECIALI 2019 Al largo di Positano, sull’iso- lotto di Vetara, Arpac e Asoim hanno avvistato un gruppo di marangoni dal ciuffo, uccelli marini la cui presenza è rara nella nostra regione. Le foto del suggestivo avvistamento sono state pubblicate dai media a pag.7 Tra il 2016 e il 2017 si è verificato un aumento nella produzione totale di circa quattro milioni di tonnellate “Marangoni dal ciuffo” Avvistati a Positano i rari uccelli La farmaceutica si tinge di verde Ormai tutti i campi della nostra quotidianità si stanno convertendo all’eco- sostenibilità. Paparo a pag.11 Tutela della privacy e accesso agli spettacoli Norme di contrasto al “se- condary ticketing”sono con- tenute nella legge 232/2016 Monsurrò a pag. 16 Riso eco-sostenibile Il riso è un alimento base per circa 3,5 miliardi di persone, praticamente quasi la metà della popolazione dell’intero pianeta. Buonfanti a pag.13 ARPAC Lepta, un tavolo tecnico in Agenzia Incontro in ambito Snpa dedicato al controllo delle acque reflue Nell’ambito del tavolo di la- voto del TIC 1 LEPTA del Sistema Nazionale Ambien- tale, Arpac ha ospitato nei giorni 15, 16 e 17 luglio un workshop riguardante il controllo delle acque reflue. Ad accogliere i partecipanti il commissario dell’Agenzia, Stefano Sorvino. Petillo a pag.5 La nostra terra è stata se- gnata, da circa tremila anni, da uomini e donne che l’- hanno resa grande. Storia, teatro, pittura, scultura, musica, architettura, lette- ratura… I settori nei quali Napoletani e Campani sono diventati famosi e hanno rese famose Napoli e la Campania sono numerosis- simi. Continuiamo il nostro piccolo viaggio tra Napole- tani e Campani famosi. Biagio Miraglia nacque a Cosenza nel 1814 (morì a Napoli nel 1885) e fu psi- chiatra e poeta. Ebbe la di- rezione del Reale Ospedale Psichiatrico di Aversa e la prima cattedra per le malat- tie mentali Napoli dove fondò anche la prima rivista italiana di psichiatria. Come il Linguiti, approfondì e rinnovò la musicoterapia e la teatroterapia De Crescenzo-Lanza pagg.14-15 Grandi Napoletani, grandi Campani Biagio Miraglia, poeta e psichiatra AMBIENTE&DIRITTO Si è svolto lo scorso 10 Luglio, nella sede di Vo- laViaMare Alilauro nel porto di Napoli l’Innova- tion SeaFront Summit, un incontro promosso da Alilauro e dall’accelera- tore di progetti innova- tivi NAStartUp per ren- dere il porto del capoluogo partenopeo un attrattore di talenti del- l’innovazione. Martelli a pag.8 ISPRA/SNPA

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Porto di Napoli e innovazione

Il Rapporto Rifiuti Speciali,giunto alla diciottesima edi-zione, è il risultato di una com-plessa attività di raccolta,analisi ed elaborazione di datida parte del Centro Nazionaledei Rifiuti e dell’Economia Cir-colare dell’ISPRA, con il contri-buto delle Agenzie regionali eprovinciali per la Protezionedell’Ambiente. Il Rapporto 2019 fornisce i nu-meri e le informazioni (relativiall’anno 2017), circa la produ-zione e gestione dei rifiuti spe-ciali non pericolosi e pericolosi,a livello nazionale e regionale.Ma andiamo nel dettaglio. InItalia, nel 2017 sono stati pro-dotti 138,9 milioni di tonnel-late di RS. Il dato complessivo tieneconto sia dei quantitativi de-rivanti dalle elaborazionidelle banche dati dei Modelliunici di dichiarazione (MUD)che di quelli stimati. Sono,inoltre, compresi i quantita-tivi di rifiuti speciali prove-nienti dal trattamento de irifiuti urbani (pari a circa 10,9milioni di t). In particolare, laproduzione dei rifiuti specialinon pericolosi risulta pari acirca 68,6 milioni di t. A questivanno aggiunti oltre 4 milionidi t relativi alle stime effet-tuate per il settore manifattu-riero e per quello sanitario,468 mila t relative agli pneu-matici fuori uso e circa 56,1 mi-lioni di t di rifiuti delleoperazioni di costruzione e de-molizione, interamente sti-mati, per una produzionetotale di rifiuti speciali nonpericolosi pari a oltre 129,2 mi-lioni di tonnellate, incluse pocopiù di 3 mila tonnellate dirifiuti con attività ISTAT nondeterminata.

Liguori a pag.3

Il bacino del Mediterraneosta risentendo in manierasempre maggiore degli ef-fetti del cambiamento cli-matico. L’emergenza climatica èben visibile con il continuoripetersi di eventi meteoro-logici estremi che colpi-scono le zone costiere.

Loffredo a pag.8

In aumento gli eventi meteorologici estremiGli effetti del Climate Change colpiscono il Mediterraneo

NATURA & BIODIVERSITÀ

RAPPORTO RIFIUTI SPECIALI 2019

Al largo di Positano, sull’iso-lotto di Vetara, Arpac e Asoimhanno avvistato un gruppo dimarangoni dal ciuffo, uccellimarini la cui presenza è raranella nostra regione. Le fotodel suggestivo avvistamentosono state pubblicate daimedia

a pag.7

Tra il 2016 e il 2017 si è verificato un aumento nella produzione totale di circa quattro milioni di tonnellate

“Marangoni dal ciuffo” Avvistati a Positano i rari uccelli

La farmaceuticasi tinge di verde

Ormai tutti i campi dellanostra quotidianità sistanno convertendo all’eco-sostenibilità.

Paparo a pag.11

Tutela della privacye accesso agli spettacoli

Norme di contrasto al “se-condary ticketing”sono con-tenute nella legge 232/2016

Monsurrò a pag. 16

Riso eco-sostenibile Il riso è un alimento base percirca 3,5 miliardi di persone,praticamente quasi la metàdella popolazione dell’interopianeta.

Buonfanti a pag.13

ARPAC

Lepta, un tavolo tecnico in AgenziaIncontro in ambito Snpa dedicato al controllo delle acque reflue

Nell’ambito del tavolo di la-voto del TIC 1 LEPTA delSistema Nazionale Ambien-tale, Arpac ha ospitato neigiorni 15, 16 e 17 luglio unworkshop riguardante ilcontrollo delle acque reflue.Ad accogliere i partecipantiil commissario dell’Agenzia,Stefano Sorvino.

Petillo a pag.5 La nostra terra è stata se-gnata, da circa tremila anni,da uomini e donne che l’-hanno resa grande. Storia,teatro, pittura, scultura,musica, architettura, lette-ratura… I settori nei qualiNapoletani e Campani sonodiventati famosi e hannorese famose Napoli e laCampania sono numerosis-simi. Continuiamo il nostropiccolo viaggio tra Napole-tani e Campani famosi.Biagio Miraglia nacque aCosenza nel 1814 (morì aNapoli nel 1885) e fu psi-chiatra e poeta. Ebbe la di-rezione del Reale Ospedale

Psichiatrico di Aversa e laprima cattedra per le malat-tie mentali Napoli dovefondò anche la prima rivistaitaliana di psichiatria. Come il Linguiti, approfondìe rinnovò la musicoterapia ela teatroterapia

De Crescenzo-Lanzapagg.14-15

Grandi Napoletani, grandi Campani

Biagio Miraglia, poeta e psichiatra

AMBIENTE&DIRITTO

Si è svolto lo scorso 10Luglio, nella sede di Vo-laViaMare Alilauro nelporto di Napoli l’Innova-tion SeaFront Summit,un incontro promosso daAlilauro e dall’accelera-

tore di progetti innova-tivi NAStartUp per ren-dere il porto delcapoluogo partenopeo unattrattore di talenti del-l’innovazione.

Martelli a pag.8

ISPRA/SNPA

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Tina Pollice

Arriva anche quest’anno, pun-tuale, la pubblicazione delrapporto Ecomafia 2019. Lestorie e i numeri della crimi-nalità ambientale in Italia,realizzato da Legambiente incollaborazione con le Forzedell’ordine, le Capitanerie diporto, la Corte di Cassazione,Ministero della giustizia,Ispra, Sistema nazionale pro-tezione ambiente, Cresme, laCommissione Ecomafie,l’Agenzia delle Dogane. Il volume, edito da EdizioniAmbiente, realizzato con il so-stegno di Cobat e Novamont,è stato presentato a Roma allapresenza della vicepresidentedel Senato Anna Rossomando,del ministro dell’ambienteSergio Costa, del Procuratorenazionale antimafia FedericoCafiero De Raho e di diversiesponenti del mondo istituzio-nale e politico. Un documentoimportante che rivela numeriimpressionanti più che neglianni passati. Il business deireati legati all’ambiente cre-sce e raggiunge quota 16,6 mi-liardi di euro. Quello checolpisce, al di là dei dati è l’im-pennarsi di alcuni tipi di reati,tra cui quelli del settoreagroalimentare: falsificazione,frode, macellazione clande-stina, truffe sui fondi pubblici.Sono solo alcuni dei reati cheogni giorno le forze dell’ordinee la magistratura italiana sitrovano a dover contrastare.Se in generale, la Campania èin testa alla classifica regio-nale per numero di reati am-

bientali, Napoli, Roma e Barisono le province con il più altonumero di illeciti. I settoripreferiti dalla criminalitàsono il ciclo illegale del ce-mento e dei rifiuti, la filieraagroalimentare ed il racketdegli animali. Nel 2018 sonostate 44.795 le infrazioni con-testate nel campo della tuteladel Made in Italy agroalimen-tare. Quasi 123 al giorno. Una enormità, scrive il rap-porto. Il fatturato incassato il-legalmente sfiora la soglia di1,4 miliardi, con un aumentodel 35,6% rispetto all’annoprecedente. Il record con oltre11.500 infrazioni si è regi-strato nel settore della com-mercializzazione dei prodottiittici (pesce in genere, crosta-cei, novellame, molluschi, dat-teri freschi, refrigerati econgelati), numeri alti purenel settore della ristorazione(6.188), mentre si confermanoad alto rischio il comparto vi-

tivinicolo e alcolici (compren-sivi di vini a Docg, Doc, e Igt),quello delle farine, pane epasta, delle carni e prodotti abase di carne, degli alimentidietetici e del sistema di eti-chettatura. Se, oggi, abbiamostrumenti di repressione mi-gliori rispetto al passato im-piegati in una lotta mirata ecostante, la legge 68/2015, èanche vero che serve un ap-proccio di sensibilizzazioneculturale che fermi la corru-zione e la connivenza con unsistema malato che fa male atutta la collettività.Quindi, la Legge 68/2015 sugliecoreati continua ad avere unruolo chiave, sia sul fronte re-pressivo sia su quello dellaprevenzione. Nel 2018 la legge è stata ap-plicata dalle forze dell’ordineper 1.108 volte, più di tre algiorno, con una crescita pari a+129%. Come per gli altrianni, la fattispecie dell’inqui-

namento ambientale è quellapiù applicata. Legambiente avanza anchedelle proposte per efficientaregli iter burocratici, infatti,l’associazione chiede chevenga semplificato il sistemadi abbattimento delle costru-zioni abusive avocando la re-sponsabilità delle procedureai prefetti; che vengano rico-

nosciuti diritti propri ancheagli animali inserendo la lorotutela in Costituzione e appro-vato il disegno di legge sui de-litti contro fauna e floraprotette inserendo, all’internodel Titolo VI bis del Codice pe-nale, un nuovo articolo chepreveda sanzioni veramenteefficaci per tutti coloro che simacchiano di tali crimini.

Il Rapporto Ecomafia 2019Il business dei reati legati all’ambiente cresce e raggiunge quota 16,6 miliardi di euro

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Il Rapporto Rifiuti Speciali, giuntoalla diciottesima edizione, è il ri-sultato di una complessa attivitàdi raccolta, analisi ed elaborazionedi dati da parte del Centro Nazio-nale dei Rifiuti e dell’EconomiaCircolare dell’ISPRA, con il contri-buto delle Agenzie regionali e pro-vinciali per la Protezionedell’Ambiente. Il Rapporto 2019 fornisce i numerie le informazioni (relativi all’anno2017), circa la produzione e ge-stione dei rifiuti speciali non peri-colosi e pericolosi, a livellonazionale e regionale. Ma an-diamo nel dettaglio. In Italia, nel 2017 sono stati pro-dotti 138,9 milioni di tonnellatedi RS. Il dato complessivo tiene contosia dei quantitativi derivantidalle elaborazioni delle banchedati MUD che di quelli stimati.Sono, inoltre, compresi i quanti-tativi di rifiuti speciali prove-nienti dal trattamento de i rifiutiurbani (pari a circa 10,9 milioni dit). In particolare, la produzionedei RS non pericolosi risulta paria circa 68,6 milioni di t. A questivanno aggiunti oltre 4 milioni dit relativi alle stime effettuateper il settore manifatturiero e perquello sanitario, 468 mila t re-lative agli pneumatici fuori usoe circa 56,1 milioni di t di rifiutidelle operazioni di costruzione edemolizione, interamente stimati,per una produzione totale di ri-fiuti speciali non pericolosi paria oltre 129,2 milioni di tonnellate,incluse poco più di 3 mila t dirifiuti con attività ISTAT nondeterminata. Per i rifiuti non pericolosi, laquota stimata rappresenta il46,9% del totale prodotto(43,6% della quantità comples-siva dei rifiuti speciali). Ilquantitativo di rifiuti specialipericolosi prodotto, nel 2017,sfiora 9,7 milioni di t (di cui 1,3milioni di t di veicoli fuori uso,pari al 13,5% del dato comples-sivo). Il dato principale è che tra il2016 e il 2017 si è verificato un au-mento nella produzione totale dirifiuti speciali, pari al 2,9%, cor-rispondente a circa 4 milioni ditonnellate. L’incremento regi-strato è quasi del tutto imputa-bile ai rifiuti non pericolosi, e inparticolare a quelli da opera-zioni di costruzione e demoli-zione che aumentano del 4,9%(pari a oltre 2,6 milioni di t). La produzione di rifiuti specialipericolosi rimane pressoché sta-bile rispetto al 2016, mostrando

un lieve incremento dello 0,6%,corrispondente a 60 mila tonnel-late.L’analisi dei dati sui rifiuti perico-losi mostra per il settore manifat-turiero una percentuale pari al39,7% del totale prodotto, corri-spondente a oltre 3,8 milioni di t. Il 29,3% è attribuibile alle attivitàdi trattamento rifiuti e di risana-mento, pari a 2,8 milioni di t;segue il settore dei servizi, delcommercio e dei trasporti (19,5%)con quasi 1,9 milioni di t, di cui 1,3milioni di tonnellate di veicolifuori uso. La maggiore produzionedi rifiuti speciali non pericolosi, in-vece deriva dal settore delle co-struzioni e demolizioni (44,1% deltotale prodotto, corrispondente a57 milioni di t). Seguono le attivitàdi trattamento di rifiuti e di risa-namento (25,5%) e quelle manifat-turiere (20,1%). Nel 2017, si rileva un dato di produzione pro capite nazionalepari a 2.296,4 kg/abitante per

anno, di cui 2.136,5 kg/abitanteper anno relativi ai rifiuti non pe-ricolosi e 159,9 kg/abitante peranno relativi ai rifiuti pericolosi.Con riferimento alle macro areegeografiche, il nord Italia registravalori di produzione pro capite su-periori alla media nazionale consi-derando il tessuto produttivopresente sul territorio. Nel centro e nel sud Italia si ri-scontrano valori di produzione procapite di rifiuti speciali inferiorialla media nazionale. Dai dati a livello regionale si puòrilevare come la Lombardia, con30,8 milioni di t, produca da sola,nel 2017, il 38,1% del totale dei ri-fiuti speciali generati dal nord Ita-lia (circa 81 milioni di t), seguitadal Veneto con 15,1 milioni di t(18,7% della produzione totaledelle regioni settentrionali,dal-l’Emilia Romagna con quasi 13,7milioni di t (16,9%) e dal Piemontela cui produzione complessiva dirifiuti si attesta, nello stesso anno,a circa 10,8 milioni di tonnellate.Tra le regioni del centro Italia, afronte di un quantitativo comples-sivo di rifiuti speciali prodotti paria 25 milioni di tonnellate, i mag-giori valori di produzione si riscon-trano per la Toscana con oltre 10,3milioni di t e per il Lazio (circa 8,8milioni di t pari al 35,3% della pro-duzione del centro). Al Sud Italia, sul podio troviamo laPuglia con una produzione com-plessiva pari a 9,7 milioni di t, se-guita dalla Sicilia con quasi 7,1milioni di t (21,5%) e dalla Campa-nia (6,8 milioni di tonnellate,20,7%). Nel 2017 i rifiuti specialicomplessivamente gestiti in Italiasono stati pari a 147,1 milioni di tonnellate, di cui 137,6 milionidi t non pericolosi (93,5%del to-

tale) e i restanti 9,5 milioni di tpericolosi (6,5% ) . Il totale gestito è comprensivo deirifiuti rimasti in stoccaggio pressogli impianti e presso i produttori al31/12/2017, pari a 16,6 milioni ditonnellate e di 10,9 milioni di t dirifiuti speciali derivanti dal tratta-mento di rifiuti urbani e computatinel ciclo di gestione degli stessi. Nello specifico, di tale quantità,335 mila tonnellate sono recupe-rate come fonte di energia, 2,4 mi-lioni di t sono incenerite, 6,5milioni di t sono smaltite in disca-rica e, infine, 1,3 milioni di tonnel-late,vengono avviate a recupero dimateria. Rispetto al 2016, nel2017 si è assistito ad un aumentodel quantitativo complessiva-mente gestito (4,1%) ; in partico-lare le quantità avviate aoperazioni di recupero sono au-mentate del 7,7%, mentre, quelleavviate a smaltimento diminuite(8,4%). Per quanto attiene l’esportazionedi rifiuti speciali: la quantità to-tale nel 2017 è stata pari a circa3,1 milioni di tonnellate, di cui il68% (circa 2,1 milioni di tonnel-late) costituito da rifiuti non peri-colosi ed il restante 32% (circa 1milione di t) da rifiuti pericolosi. Rispetto all’anno precedente, ilquantitativo totale esportato hafatto registrare una lieve flessione(- 2,5%), in particolare i non peri-colosi sono diminuiti di 34 mila t (-1,6%) e i pericolosi di circa 43 milat (-4,2%). I maggiori quantitativi di rifiutispeciali sono destinati alla Germa-nia, complessivamente 809 mila t(il 26,5% del totale); rispetto al2016, si è registrata una diminu-zione del 4,8% ( 41 mila tonnel-late).

IL RAPPORTO RIFIUTI SPECIALI DELL’ISPRATra il 2016 e il 2017 si è verificato un aumento nella produzione totale di circa quattro milioni di tonnellate

di Fabiana Liguori

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Al via Riciclaestate, la campa-gna di Legambiente Campa-nia che, anno dopo anno,riscontra sempre più adesionisia tra gli Enti Locali, sia tra icittadini e i turisti, dimo-strando come la collabora-zione tra diversi soggetti–Amministrazioni Comunali,Conai e i Consorzi di filiera,Capitanerie, stabilimenti bal-neari, strutture ricettive, cit-tadini e turisti – possacostituire un punto di par-tenza nella promozione di unaraccolta differenziata di qua-lità, contribuendo in manieradeterminante a migliorarel’immagine del territorio nelrispetto delle bellezze naturalie incentivando un turismo so-stenibile per l’economia deiluoghi. Nei mesi estivi della campa-gna sarà realizzato un vero eproprio tour grazie ad un Lu-dobus, che prevede laboratorisulla differenziata e sulla ri-duzione dei rifiuti con la di-stribuzione di materialeinformativo presso le spiagge.Quest’anno Legambiente hainoltre presentato la SummerHit delle migliori performanceestive dei comuni costieri perla differenziata. Attraversol’elaborazione dei dati relativialle raccolte dei comuni co-stieri campani nell’anno 2018presenti in Orso, il sistema in-formatizzato unico per la rac-

colta e la trasmissione dei datirelativi alla produzione e ge-stione dei rifiuti adottatodalla Regione Campania conl’Osservatorio regionale sullagestione dei rifiuti (Orgr) el’Agenzia Regionale Prote-zione Ambientale Campania(Arpac), è stato possibile for-mulare un’ analisi di mag-giore dettaglio ed ottenereinformazioni utili per orien-tare gli sforzi da profondere alfine di migliorare le perfor-mance. L’analisi svolta vuolerestituire un quadro dell’effi-cacia nella gestione della rac-colta differenziata perindividuare le buone pratichee le situazioni di criticità. È stato quindi predispostosperimentalmente un indicedella performance (Ire) cheprende in considerazione trediversi indicatori quali la va-riazione della produzione dirifiuti nel mese di agosto ri-spetto al valore medio mensileannuo;– la variazione della percen-

tuale di raccolta differenziatanel mese di agosto rispetto alvalore annuo ; – la percentuale di raccoltadifferenziata nel mese di ago-sto. «Il 90% dei comuni costiericampani – commenta Maria-teresa Imparato, presidenteLegambiente Campania –presenta un aumento più o

meno marcato della produ-zione di rifiuti durante il mesedi agosto rispetto alla mediamensile annua, alcuni di que-sti raddoppiandola o addirit-tura triplicandola.Analizzando le percentualidella raccolta differenziata,nel mese di agosto risulta cheun comune costiero su dueraggiunge e/o supera la sogliadel 65%. Inoltre nel mese di agosto siosserva un prevalente calodella percentuale rispetto alvalore annuo, mentre un co-mune su tre risulta in gradodi mantenere invariati o in-crementare i risultati. Queste performance dimo-strano che è possibile affron-tare la sovrapproduzione dirifiuti dovuta all’aumento delcarico insediativo durantel’estate rafforzando il sistema

di controllo, di raccolta e in-sieme la sensibilizzazione ri-volta a cittadini e turistilunga la costa campana». Dei 59 comuni costieri cam-pani analizzati sono 28 i co-muni che hanno raggiunto esuperato nel 2018 il 65% diraccolta differenziata comeprevisto dalla legge e dovedunque si riscontrano le mi-gliori performance di raccoltadifferenziata.Il valore più alto dell’indiceIre è stato osservato per il co-mune di Montecorice mentreil valore più basso è stato os-servato per il comune di Ser-rara Fontana. In dettaglio i comuni di Mon-tecorice, Casal Velino, Atranie San Giovanni a Piro, risul-tano avere conseguito le mi-gliori performance con unaelevata percentuale di rac-

colta differenziata nel mese diagosto, un incremento dellapercentuale di raccolta diffe-renziata ad agosto rispetto alvalore annuo, a fronte di unsignificativo e dunque gravosoincremento della produzionedi rifiuti ad agosto rispetto alvalore medio mensile annuo. All’opposto, i comuni di SerraFontana, Torre del Greco, Ca-stel Volturno e Mondragoneche partendo da già basse per-centuali di raccolta differen-ziata, ben al disotto del limiteimposto dalla legge, hannofatto registrare cali significa-tivi nella percentuale di rac-colta differenziata ad agostorispetto al valore annuo, seb-bene in concomitanza di unaumento della produzione deirifiuti ad agosto rispetto al va-lore medio mensile annuo.

(comunicato Legambiente)

LA “SUMMER HIT” DELLA DIFFERENZIATA

Un nuovo destino per la discarica di AndrettaConclusa la bonifica: con la fine delle sanzioni europee l’Italia risparmierà 400mila euro annui

Una nuova storia per la Località Frascinetonel Comune di Andretta (Avellino) dove èstata chiusa la procedura d'infrazione per unadiscarica oggi finalmente bonificata graziealla sinergia tra Governo, istituzioni locali,Arma dei Carabinieri e la struttura commis-sariale per la Bonifica delle Discariche Abu-sive guidata dal generale Giuseppe Vadalà.Sul sito infatti sono stati effettuati e conclusii lavori di messa in sicurezza permanente, conl’apposizione di Capping multistrato di coper-tura e recinzione dell’intera area. Grazie all’espunzione del sito dalla proceduradi infrazione avviata dall'Unione Europea,l'Italia non è più tenuta a pagare alcuna pe-nalità a causa di questa bomba ecologica.Tutto ciò, solo per il sito di Andretta, significa400mila euro di risparmio annuo. Con la bonifica non solo è stato messo unpunto al deturpamento dell'ambiente salva-guardando la salute dei cittadini, ma si èanche permesso al comune di uscire dalla pro-cedura di infrazione determinando, così, unrisparmio importante per la comunità. L’idea è quella di riutilizzare le somme spre-cate nei tre anni passati per il rilancio di que-

ste meravigliose terre nel rispetto delle regolee della vocazione di questi luoghi, senza alcunimpatto sull'ambiente ma destinando quest’area di oltre 20mila metri quadrati a pascolied altre attività come ad esempio apicoltura,area ludica o bike park. Per dare risalto alla “nuova vita” del sito inlocalità Frascineta si è svolto il primo dei treeventi di “site visit” da parte del Sottosegre-tario al Ministero dell’Ambiente SalvatoreMicillo, in programma per il mese di Luglio(gli altri a Filettino in Lazio e Lama dei Peli-gni in Abruzzo).Si tratta di visite che si svolgono in quellearee che sono state oggetto di bonifica o messein sicurezza negli ultimi venti mesi e, attual-mente in sicurezza ambientale a norma dilegge, sono fuoriuscite dalla procedura di in-frazione da parte della Comunità Europea.Esse hanno lo scopo di informare le popola-zioni locali degli sforzi fatti, premiando sim-bolicamente durante una conferenza stampafinale quelle comunità e soprattutto quei cit-tadini che hanno contribuito con spirito diservizio alla realizzazione di un doveroso ser-vizio alla collettività. G.M.

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LEPTA, UN TAVOLO TECNICO IN ARPACdi Paola Petillo

Nell’ambito del tavolo di lavorodel TIC 1 LEPTA del SistemaNazionale Ambientale, teso alladefinizione dei Livelli essenzialidelle prestazioni per la TutelaAmbientale, i LEPTA, l’ ArpaCampania nei giorni 15, 16 e 17Luglio 2019 ha ospitato un wor-kshop residenziale riguardanteil “Controllo sulle Acque Reflue(Depuratori e Scarichi indu-striali)”. Il Workshop si è posto in conti-nuazione dei lavori del GdL 2del TIC 1 “LEPTA” , con riferi-mento al Catalogo/ Repertoriodelle prestazioni storicamenteerogate dal Sistema ed al Pro-gramma Triennale delle atti-vità 2018/2020 stesso SNPA, cheidentifica 16 Prestazioni Tecni-che ritenute prioritarie dal Si-stema delle Agenzie.In particolare per 7 delle 16prestazioni del PTA del SNPA,il TIC 1 – LEPTA,(Coordinatoda Arpa Basilicata ed articolatoin n. 5 GdL con Coordinatori ecomponenti delle diverseARPA/APPA tra cui l’ ArpaCampania ed Ispra), ha elabo-rato ed applicato una metodolo-gia per la definizione deiLEPTA con riferimento all’ indi-viduazione del livello minimoessenziale delle prestazioni, ca-librato per ognuna delle Re-gioni, secondo omogeneità operativa e con determinazione dei

costi, storici e standars.I lavori tenutisi presso la Dire-zione Generale Arpac, coordi-nati dal GdL 2 ARPALombardia,hanno visto la parte-cipazione di ventisette tecnicidel SNPA quali componenti delGdL 2 ed esperti di settore diArpa Campania, Arpa Calabria,Arpa Emilia Romagna, ArpaLombardia, Arpa Toscana edIspra e hanno consentito la co-struzione e la condivisione delprocesso standard del Controllosulle Acque Reflue, quale primaparte della più ampia presta-zione prioritaria relativa alla“Ispezione integrata su aziendasoggetta ad AUA (Autorizza-zione Unica Ambientale)”.Ad accogliere e salutare i com-ponenti del tavolo tecnico ilCommissario StraordinarioArpac Luigi Stefano Sorvino cheha così commentato l’iniziativa:«ammiro l’intensità e il fervoredi questa intelaiatura intera-genziale con i gruppi di lavoro, iTic e le attività istruttorie cherappresentano un collante fon-damentale tra tutte le Agenzie eanche quindi con l’Ispra, perrealizzare al meglio i principidella 132 del 2016, in partico-lare i LEPTA e quindi la costru-zione di questi macro processianche con la definizione e quan-tificazione degli aspetti finan-ziari delle attività di controllo».

Hanno partecipatoal Workshop in ArpacArpa Lombardia: M.Valentini, F.Mantovani, R.Marigo e C.Pellegrino Arpa Emilia Romagna: A. Libero, G. Bardasi e P. Albertelli Arpa Toscana: C.Fagotti e P.Mancini Arpa Calabria: R.Chiappetta e L.Settineri Ispra: S. Brini, M. Castellani e G.Farabegoli Arpa Campania: P.Petillo, M.Carelli,M.Ferretti, M.Balzano,L.D'arienzo, S.Zollo, N.Lo Conte, L.Pascarella,C .Delle Femmine, C.Derna, A.Ferraiolo,C.Scarpa e M.Iovine

A.1.1.1 Monitoraggio della qualità dell'aria A.1.2.1 Monitoraggio della qualità delle acque interne (fiumi e laghi)A.1.2.2 Monitoraggio delle acque sotterraneeA.1.2.4 Monitoraggio delle acque marine (Direttiva Marine Strategy)

B.3.1.1 e B.3.1.2

Ispezione su azienda RIR (Rischio di Incidente Rilevante), soglia superiore e Ispezione su azienda RIR (Rischio di Incidente Rilevante), soglia inferiore

B.3.1.4Ispezione integrata programmata su azienda soggetta ad AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale) e valutazione dei rapporti annuali dei PMC (Piani di Monitoraggio e Controllo)

B.3.1.6 Ispezione su azienda soggetta ad AUA (Autorizzazione Unica Ambientale)

C.6.1.2 Promozione e partecipazione ad iniziative di sistema per lo sviluppo tecnico, le linee guida per il miglioramento dei servizi

Realizzazione di annuari e/o report ambientali intermatici e tematici a livello regionale e nazionale, anche attraverso lo sviluppo e alimentazione di set di indicatoriDiffusione dei dati ambientali

D.8.1.1 Attività istruttorie finalizzate alla valutazione dei danni ambientali

E.9.1.1Supporto tecnico - scientifico in fase di istruttoria del procedimento amministrativo (Impianti Radiotelevisivi e delle Stazioni Radiobase)

G.12.1.1 Iniziative dirette di educazione ambientale e di educazione alla sostenibilitàI.15.1.2 I.15.1.3

Attività istruttorie per le aziende soggette ad AIA e quelle finalizzate alla redazione ed integrazione dei Piani di Monitoraggio e Controllo (PMC) e Attività istruttorie per le aziende soggette ad AUA

I.15.1.5Istruttorie a supporto delle valutazioni e controllo dei Siti di Interesse Nazionale (SIN) e procedimenti di bonifica di competenza regionale

LE 16 PRESTAZIONI PRIORITARIE del SNPA (PIANO TRIENNALE ATTIVITA' 2018/2020)

Interventi tecnico-operativi specialistici in caso di emnergenze sul territorio di origine antropica e Supporto tecnico e operativo, in campo ambientale, in relazione ad eventi calamitosi e catastrofici

B.5.1.1 e H.14.1.4

C.7.1.3

Una tre giorni dedicata al controllo sulle acque reflue con tecnici ed esperti provenienti da diverse Arpa e da Ispra

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Ogni estate si riaccende l’at-tenzione di cittadini e turistisulla qualità delle acque dibalneazione. In Campaniasono disponibili diversi stru-menti per informarsi intempo reale sui risultati deiprelievi effettuati dall’Arpac,tra cui un’app per dispositivimobili. In più, con queste“domande e risposte”,l’Agenzia ambientale prova afare chiarezza su come fun-ziona il monitoraggio deitratti di mare frequentatidai bagnanti.

Chi controlla la qualitàdelle acque di balnea-zione in Campania?

L’Arpac è l'Ente istituzio-nale deputato a svolgere ilprogramma di sorveglianzasulla qualità delle acque dibalneazione nel rispetto diquanto previsto dalla norma-tiva di settore (decreto legi-slativo 116/08 e decretoministeriale del 30 marzo2010 come modificato dal de-creto ministeriale 19 aprile2018).

Cos'è la classificazione diun'acqua di balneazione?

È la classe di qualità diun’acqua di balneazione.Viene attribuita per leggeal termine di ogni stagionebalneare sulla base diun'elaborazione statistica ditutti i dati analitici delle ul-time quattro stagioni bal-neari, compresa quellaappena terminata. La classe è una specie dibiglietto da visita di un'ac-qua che la caratterizza eresta invariata fino allafine della stagione balnearea prescindere dagli esiti deiprelievi stagionali.

“La balneabilità dipende dai parametri

microbiologici e prescinde dall’aspetto dell’acqua ”Quante sono le classi di

qualità?

Le classi di qualità previ-ste dalla norma sono quat-tro: Scarsa, Sufficiente,Buona, Eccellente. Leacque a cui è attribuita laclasse scarsa non sono ido-nee alla balneazione.

Quando un’acqua è defi-nita balneabile?

Un’acqua è definita balnea-bile quando, sulla base dellanormativa vigente, non cisono rischi di tipo sanitario

associati all’attività bal-neare. La balneabilità diun’acqua è determinatasulla base di due indicatorimicrobiogici:Escherichia colied Enterococchi intestinali,ritenuti dall'OrganizzazioneMondiale della Sanità indi-catori specifici di contamina-zione fecale. Affinchéun’acqua possa essere defi-nita balneabile si devono ve-rificare due condizioni: nondeve essere classificata diclasse scarsa (cioè la suaclasse è sufficiente, buonao eccellente), i risultatidelle ultime analisi suiprelievi effettuati inquell’acqua durante lastagione balneare devonoessere favorevoli, cioè leconcentrazioni non devonosuperare 500 UFC/ml perl'Escherichia Coli e 200UFC/ml per gli Enterococ-chi intestinali.

La balneabilità di un’ac-qua dipende anche dallasua trasparenza, dallasua colorazione, dallapresenza di schiume, mu-cillagini o rifiuti galleg-gianti?

No, la balneabilità di un’ac-qua, sulla base della norma-tiva vigente, prescindedall’aspetto estetico e si rife-risce esclusivamente alla si-curezza sanitaria delbagnante.

Da cosa dipende la tra-sparenza delle acque?

La trasparenza dell’acquadipende dalla presenza in so-spensione di particelle. Que-ste, normalmente, possonoessere costitute da solidisospesi come sabbia, più omeno fine, messa in so-spensione ad esempio dalmare agitato, oppure, dallapresenza di fitoplancton,cioè da piccole microalghe,non visibili ad occhio nudo,in grado, quando molto nu-merose, di conferire all’ac-qua particolari colorazioni.Non è possibile determinarela balneabilità di un’acquasulla base della sua traspa-renza: un’acqua può appa-rire non trasparente maessere balneabile, mentreun’acqua trasparente può es-sere inquinata e non balnea-bile.

Cosa sono le schiume chesi vedono spesso in mare?

Nella maggioranza dei casile schiume, le mucillaginio i muchi a flocculi sonodovuti a cause naturali eassociati allo sviluppo dimicroalghe in mare. Inparticolare, le schiume sicreano facilmente con l’agi-tazione delle acque determi-

nata dalle eliche o idrogettidi grosse imbarcazioni, op-pure dal frangere delle ondesulle scogliere in presenza dionda lunga e assenza divento. Alcune condizioni am-bientali favoriscono questifenomeni, come lo scarsoidrodinamismo, l’assenza divento e le alte tempera-ture del mare. Particolari correnti superfi-ciali possono creare zonedi aggregazione dove questeschiume si possono adden-sare e con il passare deltempo assumere colori chevanno dal bianco al marrone,in tali zone è facile rinvenirela presenza di residui vege-tali e di rifiutigalleggianti.Solo in alcunicasi le schiume possonoderivare dalla presenza discarichi civili che in talicasi si trovano nelle im-mediate vicinanze dellechiazze, poiché questetendono a scomparire conl’aumentare della distanzadallo scarico.

Quanti controlli effettuaArpac?

I controlli sulla qualitàdelle acque di balneazionesono effettuati normal-mente con frequenza men-sile, dal 1° aprile al 30settembre, nel rispetto diun calendario dei prelievi,reso pubblico da Arpac sulproprio sito istituzionale ecomunicato dalla Regioneal Ministero della Salute ealla Comunità Europea.Oltre a questi prelievi ven-gono effettuati ulteriori pre-lievi in ogni situazione in cuisi riscontrano anomalie divario tipo. In caso di esitisfavorevoli delle analisi de-terminanti la balneabilità,

oltre alla Regione e al Mi-nistero della Salute, vienetempestivamente allertatadall’Arpac l’amministrazionecomunale in modo che pos-sano essere adottati i prov-vedimenti del caso:ordinanza di divieto di bal-neazione, identificazionedelle cause di inquina-mento e messa in atto dimisure di risanamento.

“ Sono vietatii tratti

di qualità scarsa e quelli in cui

le ultime analisi hanno superato

i limiti ”Durante la stagione bal-neare quali sono i trattidi costa dove è vietatofarsi il bagno?

La balneazione è in divietopermanente in tutti itratti di qualità scarsa edeve essere vietata inmodo temporaneo, a pre-scindere dalla classifica-zione, in tutte le acquei cui esiti analitici deiprelievi effettuati daaprile a settembre hannodato valori di concentra-zione di Escherichia colie/o di Enterococchi inte-stinali superiori allanorma. Per dette acqueil Sindaco provvederà ademettere un'ordinanza didivieto alla balneazioneche potrà essere revocataa seguito di esiti favore-voli delle analisi supple-mentari eseguite nellostesso punto e a distanzecrescenti da esso.

Quanti tipi di prelievi ef-fettua Arpac a tuteladella salute umana?

Campionamenti previsti indate prestabilite nei puntidella rete di monitoraggio(Prelievi Routinari); Campio-namenti aggiuntivi in datefuori dal calendario secondo laseguente tipologia:•Prelievo Supplementare incaso di esito sfavorevole delcampionamento routinario.•Prelievo in Punti Studio(PS) predefiniti ad iniziostagione balneare in corri-spondenza di potenziali fontidi inquinamento. •Prelievo di DELimitazionea distanza crescente a de-stra e a sinistra rispetto alpunto di prelievo di rete perdefinire i limiti di eventualitratti interessati dall'inquina-mento.•Prelievo OSTRE, per lo stu-dio della proliferazione inRegione Campania di micro-alghe potenzialmente tossichecome Ostreopsis ovata.•Prelievo in caso di EMEr-genze riscontrate da Arpac osegnalate da altri, come co-lorazione anomala, presenzadi schiume, aggregati mu-cosi, mucillagini, presenza diiridescenze superficiali,chiazze oleose, eccetera.

Dove è possibile infor-marsi sullo stato di bal-neabilità di un'acqua dibalneazione?

Sui siti http://portale.arpa-campania.it e http:// www.por-taleacque.it. Inoltre su AppStore di Google e di Apple è di-sponibile l’App “Arpac Balnea-zione”.

(a cura di Lucio De Maio ed Emma Lionetti)

Balneazione: domande e risposteArpac risponde agli interrogativi più frequenti dei bagnanti sulla qualità delle acque in Campania

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L. De Maio, E. Piscitelli M. Fraissinet, F. Tatino

Nel corso dello svolgimento del secondoanno di attività del monitoraggio del-l’avifauna marina, il personale del-l’Arpa Campania e ornitologidell’Associazione studi ornitologici Ita-lia Meridionale, hanno avvistato cin-que esemplari di marangone dal ciuffo(Phalacrocorax aristotelis desmarestii).Da una delle imbarcazioni della flottaArpac, a fine giugno sono stati chiara-mente identificati un individuo adultoe quattro giovani da poco involati.Come ormai noto, le attività previstedalla direttiva quadro sulla StrategiaMarina (direttiva europea 2008/56/CE)volta alla salvaguardia dell’ambientemarino, sono state incrementate a par-tire dal 2018 con lo studio di specie, ha-bitat e uccelli marini riportati nelledirettive europee Habitat (direttiva92/43/CE) e Uccelli (direttiva2009/147/CE), orientate alla salva-guardia di specie, habitat e uccelli diparticolare pregio naturalistico perl’Europa.Per conseguire tali obiettivi e garantireil necessario completamento dei pro-grammi di monitoraggio, il MinisteroLdell’Ambiente e della tutela del terri-torio e del mare ha rinnovato, per iltriennio 2018-2020, la convenzione con

le Arpa capofila delle tre sottoregioniindividuate per l’Italia, cioè Arpa Ligu-ria, Arpae Emilia-Romagna e Arpa Ca-labria. Arpa Campania prosegue la propriaattività secondo quanto previsto dalPiano Operativo annuale, nell’ambitodella sottoregione MEDOcc (Mediter-raneo Occidentale) di cui fa parte in-sieme ad Arpa Liguria, Sardegna,Toscana e Lazio.Arpac ha avviato anche per que-st’anno, per il secondo anno consecu-tivo, una fattiva collaborazione conl’Asoim, l’Associazione studi ornitolo-gici Italia meridionale, che promuovela ricerca e la conoscenza ornitologicae faunistica in Italia.Grazie al contributo di Asoim, Arpacha potuto realizzare nel mese di giugnoun’apposita iniziativa formativa dal ti-tolo “Il monitoraggio del Gabbianocorso Ichthyaetus audouinii e degli uc-celli marini del Mediterraneo”. L’ini-ziativa, rivolta al personale dell’U.O.“Mare” della Direzione Tecnica impe-gnato a vario titolo nelle attività di mo-nitoraggio marino e costiero, è statafinalizzata a migliorare le competenzetecniche e relativi metodi di indagineper il riconoscimento e lo studio delGabbiano corso Ichthyaetus audouiniie delle principali specie di uccelli ma-rini del Mediterraneo. Tuttavia il monitoraggio dell’avifaunanon si limita al censimento dei gab-biani corsi. L’avvistamento del maran-gone del ciuffo è avvenuto lungo lecoste dell’isolotto di Vetara, situato trechilometri ad ovest de Li Galli e appar-tenente al comune di Positano da cuidista poche miglia. L'isolotto di Vetaraha una forma oblunga, con i suoi tre-cento metri di lunghezza e circa centodi larghezza, raggiungendo un’eleva-zione massima di 36 metri sul livellodel mare nell'estremità rivolta verso LiGalli, e presenta pareti scoscese, habi-tat preferito dal marangone dal ciuffo.La specie, congenere del più noto e dif

fuso cormorano, è leggermente più pic-cola e più snella del cormorano. Ancheil becco è più snello. In volo lo si rico-nosce sia per l’abitudine di volare sem-pre a pelo d’acqua che per le aliarrotondate e la coda più corta. Alcunepenne del capo sono curvate in avantidando luogo al ciuffo, sebbene nellasottospecie desmarestii, presente nelMediterraneo, questo non sia partico-larmente evidente. In Europa nidificasulle coste atlantiche, dal Portogalloalla Gran Bretagna fino all’Islanda ealle coste norvegesi e svedesi, e medi-terranee, arrivando fino al Mar Nero. BirdLife International nel 2017 sti-mava una popolazione europea di76.300 – 78.500 coppie, classificandolacome SPEC 2, una specie cioè cheversa in uno stato di conservazione cri-tico e la cui popolazione mondiale èconcentrata soprattutto in Europa. E’inserito anche nell’Allegato 1 della Di-rettiva Europea “Uccelli”. In Italia sistima una popolazione nidificante di1.400 – 2.100 coppie distribuite preva-lentemente in Sardegna. Alcune de-cine di coppie nidificano anchenell’Arcipelago toscano e poche unitànell’Arcipelago pontino. In Campaniaè migratrice e svernante irregolare,sebbene negli ultimi anni si siano regi-strate segnalazioni nel Golfo di Napolianche in periodo estivo. Segnalazioni,però, riferite prevalentemente a gio-vani in dispersione. L’importanza dell’osservazione effet-tuata da Arpa Campania e Asoim ri-siede nel fatto che questa volta, ed è laprima volta, si è osser vato un adultocon quattro giovani da poco involati equindi dal volo ancora incerto. Consi-derando che in questa specie i giovani,una volta divenuti buoni volatori, la-sciano gli adulti per iniziare movi-menti dispersivi, e che in questo caso è stato visto un adulto con giovani, in

ambiente idoneo alla riproduzione, ciòfa ipotizzare una nidificazione avve-nuta al largo delle coste campane. Intermini rigorosa-mente scientifici la ni-dificazione va considerata probabile se-condo le categorie stabilitedall’European BIrd Census Council(EBCC) in quanto non è stato osser-vato il nido o i pulcini non ancora vo-lanti, sebbene l’EBCC, al punto 12della categoria “nidificazione certa”consideri anche l’osservazione di gio-vani da poco involati. Riteniamo peròpiù opportuno rimanere prudenti econsiderarla al momento nidificazioneprobabile riservandoci sopralluoghinella prossima stagione per verificarela nidificazione. L’identificazione e ladefinizione delle dimensioni delle po-polazioni presenti sono particolar-mente importanti, in quantorappresentano il primo passo per poterpoi applicare le misure di conserva-zione adeguate e gestire eventuali po-tenziali rischi per la specie,particolarmente minacciata dal By-catch (cattura accidentale in attrezzida pesca), dal calo delle risorse trofi-che, dall’inquinamento marino e daltraffico marittimo. L’avvistamento as-sume particolare rilievo in considera-zione del fatto che nel nostro Paese lecolonie principali di marangone dalciuffo sono concentrate in Sardegna enell’Arcipelago toscano. Un modestis-simo contingente è presente nel Lazio,nell’Arcipelago pontino. Il particolare territorio poi del ritrova-mento, dove una millenaria tradizioneradicata nei miti omerici pone la leg-gendaria terra delle Sirene che con illoro canto melodioso, seducevano edammaliavano i naviganti, rende an-cora più suggestivo l’avvistamento (inrealtà i canti melodiosi erano quelliprodotti da un’altra specie di uccellimarini, le Berte maggiori).

“Marangoni dal ciuffo” al largo di Positano

Arpa CAMPANIA AMBIENTE del 31 luglio 2019 - Anno XV, N.14

Edizione chiusa dalla redazione il 31 luglio 2019

DIRETTORE EDITORIALELLuigi Stefano Sorvino

DIRETTORE RESPONSABILEPietro Funaro

CAPOREDATTORISalvatore Lanza, Fabiana Liguori, Giulia

MartelliIN REDAZIONE

Cristina Abbrunzo, Anna Gaudioso, LuigiMosca, Andrea Tafuro

GRAFICA E IMPAGINAZIONESavino Cuomo

HANNO COLLABORATOI. Buonfanti, F. De Capua, G. De Crescenzo,

L. De Maio, A. Esposito, M. Fraissinet, R.Funaro, B. Giordano, E. Lionetti, G. Lof-

fredo, R. Maisto, L. Monsurrò, A. Palumbo,A. Paparo, P. Petillo, E. Piscitelli, T. Pollice, F.

TatinoSEGRETARIA AMMINISTRATIVA

Carla GaviniDIRETTORE AMMINISTRATIVO

Pietro VasaturoEDITORE

Arpa Campania Via Vicinale Santa Maria delPianto Centro Polifunzionale Torre 1 80143

NapoliREDAZIONE

Via Vicinale Santa Maria del Pianto Centro Polifunzionale Torre 1- 80143 Napoli

Phone: 081.23.26.405/427/451 Fax: 081. 23.26.481

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Iscrizione al Registro Stampa del Tribunale di Napolin.07 del 2 febbraio 2005 distribuzione gratuita. L’edi-

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scrivendo a: ArpaCampania Ambiente,Via VicinaleSanta Maria del Pianto, Centro Polifunzionale, Torre 1-80143 Napoli. Informativa Legge 675/96 tutela dei

dati personali.

Per la prima volta sulle coste campane avvistato un gruppo di esemplari con adulti e giovani

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Il bacino del Mediterraneosta risentendo in manierasempre maggiore degli effettidel cambiamento climatico.L’emergenza climatica è benvisibile con il continuo ripe-tersi di eventi meteorologiciestremi che evidenzianoun’accelerazione nella fre-quenza ed intensità, che nes-suno può negare anche per gliimpatti crescenti nei con-fronti delle comunità e deiterritori. La Campania non èimmune dalle conseguenzedei cambiamenti climatici:qui i fenomeni meteorologicihanno causato negli ultimianni danni consistenti e di-sagi diffusi, oltre 1,1 miliardidi euro di danni. Ancora piùdisastrosi sono stati i recentieventi che si sono verificatitra la Romagna e l’Abruzzo(11 luglio 2019): tempeste diuna violenza inaudita e gran-dinate grosse come arance,che hanno messo a repenta-glio la vita delle persone e de-vastato interi stabilimentibalneari. A Napoli, zona Var-caturo, lo scorso 14 luglio si èassistito alla formazione diuna improvvisa tromba ma-rina che ha generato momentidi panico tra la gente, condanni alle strutture e ai ba-gnanti. Parte della colpa va addebi-tata all’alterazione dell’effettoserra provocato dall’eccesso diemissioni nell’atmosfera digas prodotti dalle attivitàumane, tra cui l’anidride car-

bonica a capo. Queste osser-vazioni fatte indicano chiara-mente che le concentrazionidi gas serra in atmosferasono in continua crescita, so-prattutto a partire dagli annisuccessivi alla secondaguerra mondiale, in seguitoad un utilizzo sempre piùmassiccio di combustibili fos-sili e al crescente diffondersidi alcune pratiche agricole,quali gli allevamenti inten-sivi. Gli scenari futuri, in as-senza di riduzione diemissioni di gas serra, indi-cano che gli effetti dei cam-

biamenti climatici su innu-merevoli settori della societàe sugli ecosistemi naturalisono tali da mettere in peri-colo lo sviluppo sostenibiledella società e il futuro delleprossime generazioni. A talproposito è opportuno intra-prendere devono pertanto es-sere intraprese delle misureefficaci ed urgenti per limi-tare le emissioni di gas serrae mantenere inalterate letemperature globali al disotto del livello di pericolo in-dicato dall’accordo di Parigi2015. L’inquinamento atmo-

sferico sta avendo ripercus-sioni persino sull’ecosistemamarino. Circa il 93% del ca-lore in eccesso creato dalle at-tività umane viene assorbitodagli oceani che stanno regi-strando un aumento delletemperature medie. Le temperature in aumentosono in grado di alterare lecorrenti e modificano il cicloaria-mare con ripercussionisul meteo e sulla frequenza dieventi estremi, come allu-vioni, mareggiate, uragani etempeste. Il mar Mediterra-neo risulta particolarmente

sensibile alle variazioni natu-rali del clima. Basti pensarealle temperature che si rag-giungono in superficie du-rante la stagione estiva, dovein alcuni punti si possono ad-dirittura toccare e superare i30°C (valori termici tipici deimari tropicali). Un’ atmosfera più calda è piùenergetica. Un normale tem-porale, in queste condizioni,può trasformarsi in una veratempesta. Eventi che, se nonverranno prese le giuste mi-sure, diverranno presto lanormalità.

In aumento gli eventi meteorologici estremiIl continuo apporto di sostanze inquinanti in atmosfera sta modificando il clima del Pianeta

Gennaro Loffredo

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Bruno Giordano

Pubblicato su Nature Energy,lo studio “Visible-light-drivencoproduction of diesel precur-sors and hydrogen from ligno-cellulose-derived methylfu-rans” (Coproduzione a luce vi-sibile dei precursori diesel edell'idrogeno dai metilfuraniderivati dalla lignocellulosa)che dimostra la possibilitàconcreta di usare materiali fo-tocatalitici, cioè capaci diusare l’energia solare, per tra-sformare biomasse lignocellu-losiche, ovvero derivate daresidui agricoli e forestali, incarburanti utilizzabili dagliaereomobili. Gli autori dellostudio spiegano che si trattadi un processo a più stadi. Inun primo passaggio si scin-dono le molecole di partenzanelle loro componenti più pic-cole e questo può avvenire at-traverso un processo di ‘stemexplotion’, si utilizza del va-pore caldissimo che spacca lemolecole, producendo un li-quido che può subire succes-sivi trattamenti. Nel secondopassaggio, quello chiave,viene aggiunto un fotocataliz-zatore, cioè un materiale ca-pace di reagire con la lucesolare. A questo punto la luce in-

staura una reazione chimicache dà come prodotto idro-geno e altre molecole. Questeultime sono dei precursori deldiesel, cioè composti che gliassomigliano molto. Il terzopassaggio consiste nel trasfor-mare questi composti in die-sel vero e proprio. Il combustibile così ottenutopresenta un minor impattoambientale. Lo studio fruttodella collaborazione tra l’Isti-tuto di chimica dei compostiorganometallici del Consiglionazionale delle ricerche (Cnr-

Iccom), il Dalian Institute ofChemical Physics – Accade-mia cinese delle scienze,l’Università di Trieste, il Con-sorzio interuniversitario na-zionale per la scienza e latecnologia dei materiali(Instm), il Sincrotrone fran-cese Soleil e la tedesca For-schungszentrum JuelichGmbH nasce dall’esigenza dicontenere le emissioni di gasa effetto serra prodotte daltrasporto aereo internazio-nale. Nell’Unione europea leemissioni di gas a effetto

serra sono più che raddop-piate dal 1990, e lo stesso staaccadendo a livello globale. Senon saranno intraprese nuovemisure di attenuazione, siprevede che entro il 2050 dalsettore dei trasporti aerei emarittimi arriverà quasi il40% delle emissioni di CO2.La necessità di normare inmaniera più stringente ilcomparto e di individuare car-buranti più ecologici è impel-lente da qui lo studio sullatrasformazione delle bio-masse in combustibile diesel

utilizzando vapore e luce so-lare, con possibili applicazioniproprio nel trasporto aereo.Questo carburante inquinameno perché non utilizza car-bonio fossile ma quello ricicla-bile ottenuto dalle biomasse,prodotti di scarto che costitui-scono la più grande fonte dicarbonio in natura (circa 120miliardi di tonnellate di ma-teria secca per anno), affermaFeng Wang, uno degli autoridello studio e ricercatore al-l’Accademia cinese dellescienze.

Un nuovo carburante per il trasporto aereo

È quanto emerge dall’ultimorapporto dell’Energy informa-tion agency Usa (Eia): “adaprile negli Stati Uniti d’Ame-rica è successo qualcosa distraordinario, per la primavolta l’energia elettrica pro-dotta da fonti rinnovabili hasuperato quella prodotta con ilcarbone. Mentre l’energia rin-novabile – comprese le energieidroelettrica, eolica, solare,geotermica e delle biomasse –costituisce il 23% della forni-tura nazionale Usa, l’elettri-cità alimentata a carbone hacontribuito solo per il 20%”.La ragione di fondo per cuinegli Usa le fonti rinnovabilihanno superato il carbonequesta primavera e non nelleprimavere precedenti, è che lecentrali elettriche a carbone

stanno chiudendo definitiva-mente a un ritmo senza prece-denti, mentre l’utilizzo dienergie rinnovabili continua acrescere. Secondo l’Eia nel2018 sono stati aggiunti allarete elettrica Usa 15 gigawattdi energia eolica e solare,aprendo la strada a una situa-zione in cui «la produzione re-cord di eolico e quasi record dasolare ha contribuito all’au-mento generale della genera-zione di elettricità in questaprimavera». Nell’aprile 2019,la produzione di energia eolicanegli Stati Uniti ha fornito30,2 milioni di megawattora(MWh) di elettricità, battendoogni precedente record. Dettoquesto, l’Eia prevede però cheper quest’anno è improbabileche le energie rinnovabili su-

pereranno di nuovo il carbonee si aspetta che il carbone con-tinui a fornire più elettricitàdelle rinnovabili nel corso del2019 e 2020. Ma la quota delcarbone continua a diminuire:

nel 2018 ha fornito solo il27,5% dell’elettricità Usa, uncalo drastico, visto che fino al2000 il carbone rappresentavail 52% della produzione dielettricità Usa. Ricordiamo

che la scomparsa del carboneha molti vantaggi ambientali,tra cui la riduzione dell’inqui-namento da particolato e os-sidi di zolfo e una miglioresalute per coloro che una voltavivevano vicino alle centrali acarbone. Si è notato che, negliUsa, la diminuzione delle cen-trali a carbone non è tradottain riduzioni delle emissioni dianidride carbonica. Questo sispiega con il boom delle nuovecentrali a gas che hanno piùche compensato la chiusuradelle centrali a carbone perquanto riguarda le emissionidi CO2. Tanto che se si do-vranno contrastare seria-mente i cambiamenti climaticiin modo rapido, il gas natu-rale a basso costo dovrà essereil prossimo obiettivo. B.G.

Deriva da biomasse lignocellulosiche trasformate grazie all’energia solare

Per la prima volta negli Stati Uniti le rinnovabili hanno battuto il carbone

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di Giulia Martelli

Si è svolto lo scorso 10 Luglio,nella sede di VolaViaMareAlilauro nel porto di Napolil’Innovation SeaFront Sum-mit, un incontro promosso daAlilauro e dall’acceleratore diprogetti innovativi NAStar-tUp per rendere il porto delcapoluogo partenopeo un at-trattore di talenti dell’innova-zione. Tanti gli ospiti presentitra cui aziende, investitori,startup e giornalisti che sisono confrontati sulle attivitàda realizzare per renderel’area portuale napoletana unecosistema del rinnovamento,seguendo l’esempio delle mi-gliori pratiche europee comePORTXL, nella città di Rot-terdam. Obiettivo principale:illustrare i vantaggi dell’inno-vazione anche alle impresetradizionali dando ai giovaniun ruolo da protagonisti nellatrasformazione imprendito-riale della città, che ha l’ob-bligo di adeguarsi in terminidi servizi innovativi ai grandinumeri che, per fortuna, tran-sitano in città. In contempora-nea ai lavori del SeaFrontSummit, si è svolto un corsogratuito di project manage-ment e, a seguire, c’è stato ilNAStartupDay (giunto all’un-dicesima stagione) in cui sonostati presentati alla commu-nity di professionisti ed inve-stitori tanti nuovi progetti enuove iniziative come lo Star-tup Weekend Napoli Food &Tourism che si terrà sempre aNapoli il prossimo novembre.Tra i progetti protagonisti:Hearth (piattaforma digitalenel turismo), Gustavolo (ap

plicazione mobile per preno-tare tavoli con il gaming),CargUp (piattaforma web perdigitalizzare i processi per laspedizione merci), PAM (unamostra itinerante di fotografiad’autore e di arte), ShowDesk(Piattaforma NoProfit per laContaminazione dell’Arte edell’Editoria), 3bee (un’ ideaper migliorare la vita delle apie la loro gestione attraversosistemi innovativi di monito-raggio dell'alveare rivelandose l’ambiente interno è otti-male o meno). Siamo però ora-mai entrati a pieno titolo nellastagione balneare 2019 e, trale tante presentate, si è fattaspazio al NaStartupDayun’altra innovazione proprioMade in Campania: stiamoparlando di O’Sole Mio, unaweb applicazione che serve ascegliere, valutare, prenotaree pagare il proprio “posto alsole” in spiaggia in pochi click,senza rischio di trovare soldout. L’hanno ideata due socidell’azienda A2 Consulting:Giuseppe Avenia di SantaMaria Capua Vetere ed il ca-sertano Rodriguez Arzillo. O’-Sole Mio è un progetto partitoda un anno e questa è l’estatedel lancio: “Abbiamo iniziatodalla costa della provincia diCaserta perché è il nostro ter-ritorio e poi perché abbiamomaturato un rapporto con l’as-sociazione di categoria Asso-balneari che si è trasformatoin una convenzione stipulataad Aprile 2018 e comunicataai 170 lidi associati” - questele parole di uno dei due fonda-tori. O’Sole mio è semplice e li

neare, si può accedere con Facebook, con email oppurecreare un account diretta-mente sulla web/app e trapoco disponibile anche sia iOSche per Android.Dopo l’autenticazione si co-mincia con un approccio chegli utenti già conoscono: siviene infatti proiettati diretta-mente sulla mappa, da dove sipossono selezionare i lidi pre-feriti. Ogni stabilimento di-spone di una sua scheda con leimmancabili recensioni, la di-stanza dalla posizione in cui sitrova l’utente e la forchettadei prezzi per i diversi serviziofferti. Non manca, a questoproposito, l’elenco di ciò che cisi può trovare: Wi-Fi, par-cheggi, doccia, palestre, risto-ranti, bar, idromassaggio,canoe, pedalò, campi sportivie la tipologia della spiaggia(sabbia, scogli, sassi, prato ecosì via). Scelto il posto si se-leziona la data e la fila prefe-rita e si prenota via PayPal ocarta di credito. Dopodichénon c’è altro da fare che pre-sentarsi al lido all’arrivo.L’obiettivo è ambizioso: “Mi-riamo a rivoluzionare il modoin cui le persone vivono le lorovacanze al mare, prima inCampania, poi in Italia e in-fine nel mondo. Vogliamo di-ventare il punto di riferimentoper i turisti: dalla ricerca dellaspiaggia giusta alla prenota-zione vera e propria. I nostriutenti infatti possono usareO’Sole Mio come un vero eproprio motore di ricerca perle spiagge” - hanno concluso idue giovani.

Il porto di Napoli per i giovanitalenti dell’innovazione

La robotica sta facendo sempre più passi da gi-gante attuando e sperimentando idee innova-tive e rivoluzionarie. Basti pensare al nuovorobot subacqueo autonomo concepito per fareun vero e proprio conteggio delle bolle di ani-dride carbonica presenti nelle acque marine. Èl'esperimento, il primo del genere, condottosull'isola di Vulcano da un team italo-tedesco,che ha visto lavorare insieme i ricercatori delnodo Isme dell'Università di Firenze e della Ja-cobs University di Brema. Un connubio per-fetto, che vede l'esperienza e l'efficienza delleleve italiane e tedesche lavorare su di un frontecomune: quello della tecnologa vestita di verde.Come hanno ben spiegato gli studiosi coinvoltinel progetto, i vulcani sul fondo del mare rap-presentano un vero e proprio laboratorio na-turale attraverso il quale poter studiare glieffetti negativi dell'anidride carbonica e dellamaggiore acidificazione delle acque sulla biodi-versità. Infatti, dalle bocche incandescenti deiloro crateri fuoriescono numerosissime bolle dianidride carbonica che ne fanno anche l'am-biente ideale per sperimentare nuovi metodicon cui stimare la quantità di CO2 contenutanelle acque del mare. Nel portare avanti l'espe-rimento è stato, quindi, “arruolato” il robot su-bacqueo “FeelHippo”. Provvisto di telecamere esonar, è un veicolo autonomo sviluppato nel2013 dall'Ateneo di Firenze per esplorare i fon-dali marini ma questo gioiellino della sperimen-tazione tecnologica è anche in grado direalizzare una mappatura precisa delle bolledi anidride carbonica presenti nell'acqua presain esame. I dati raccolti saranno trasferiti, perpoi essere analizzati dal team della Jacobs Uni-versity. Inoltre, l'esperimento è stato condottonell'ambito della più ampia iniziativa del pro-getto europeo EUMarineRobots, che riunisce gliattori più importanti della robotica marina ditutti gli stati europei, con lo scopo di condivideretecnologie e infrastrutture per costituire una co-munità europea di ricercatori del mare con unapiattaforma comune di conoscenze. Insomma,la ricerca non si ferma mai e porta con sé inno-vazione e voglia di scoprire nuovi modi con cuiinteragire con Madre Natura senza stravol-gerne gli equilibri. Ed è proprio questo cherende “FeelHippo” un vero e proprio tesorodella robotica, per così dire, “green”, dando unsupporto alla lotta contro il riscaldamento glo-bale e i cambiamenti climatici, diventati ormaiuna piaga dolorosissima per tutti noi e per ilmondo intero. A.P.

Alla ricerca dellaCO2 perduta

Tanti i progetti presentati per il turismo e l’ambiente

No problem, ci pensa Feelhippo

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La farmaceutica si tinge di verde:saranno ridotte le emissioni di gas

Anna Paparo

Oramai tutti i campi della nostraquotidianità si stanno convertendo auno stile di vita che cerca di metteresempre al primo posto l'ambiente e lasua salvaguardia. E adesso è il turnodella farmaceutica, che ha deciso didarci un taglio e diventare “totallygreen”, facendo da volano all'econo-mia e ammiccando con un bell'oc-chiolino alla bellissima madrenatura, regalandole una bella novità.Un restylist, quello dell'industria fa-raceutica, che ha fatto registrare ri-sultati davvero sorprendenti: infatti,questo settore resta un asse portantedell'industria in Italia con un exportche ha avuto un incremento del ben+117% in soli dieci anni e un tagliodelle emissioni di gas che ha superatooltre il settanta per cento. Questi sono i dati emersi dall'assem-blea pubblica di Farmindustria chesi è tenuta in queste settimanepresso l'Auditorium della Concilia-zione, a Roma, e che aveva il titolo"2025, la salute che verrà". Si devesottolineare, inoltre, che negli annicompresi tra il 2008 e il 2018 l'indu-stria farmaceutica ha, anche, incre-mentato la produzione del ventidueper cento rispetto a una riduzionedel quattordici per cento in relazione

alla media manifatturiera, determi-nato dalla crescita delle esporta-zioni, che nel 2018 hanno sfioratola quota di ben ventisei miliardi ri-spetto a una produzione totale ditrentadue. Quindi, ci troviamo difronte a un export cresciuto di piùdella media all'interno dei confinidell'Unione Europea (+117% rispettoa +81%). Una vera e propria vittoriaschiacciante che non ha eguali. Que-sti risultati vanno, poi, coniugati in-sieme all'impegno ambientale: ilsettore in un decennio è riuscito, in-fatti, ad abbattere quelli che erano ivecchi consumi energetici di oltre ilcinquanta per cento e le emissionidei gas nocivi per il clima (basti pen-sare all'anidride carbonica, al bios-sido di azoto, al metano) del bensettanta quattro per cento. Inoltre,oltre il cinquanta per cento dei rifiutiprodotti è destinato al riciclo. Dav-vero dei risultati eccezionali, che se-gnano una nuova era per l'industriadel farmaco e che permette di potersperare in un nuovo modo di conce-pire la produzione totalmente a im-patto zero, colorandosi di verde.Questo settore economico, riunendoin sé attività di ricerca, di fabbrica-zione e di commercializzazione deifarmaci, rappresenta con il suomodus agendi “green” un esempio da

emulare, così da poter estendere amacchia d'olio buone pratiche senzaripercussioni gravi sull'ambiente.Ora come ora, quindi, sarà possibileparlare di un'industria del farmacopiù pulita, un traguardo davvero im-portante visti i risultati raggiunti. Erisucchiato in un circolo più che vir-tuoso, assecondando una maggioresensibilità verso scelte eco-sostenibili,il settore farmaceutico corre ad otti-mizzare quello che è il ciclo dei ri-

fiuti, rafforzando la propria respon-sabilità sociale e diventando piùcompetitiva sui mercati internazio-nali. Volere è potere. Così, anche settori che non sembra-vano minimamente legati ai problemidovuti all'inquinamento si sono de-stati dal torpore in cui vivevanodando vita a una bellissima rivolu-zione green. E l'ambiente non puòfare altro che approvare e ringra-ziare.

LE NUOVE CELLE SOLARI ALL’AVANGUARDIARosario Maisto

Passi avanti nel campo dellerinnovabili: dispositivi semprepiù efficienti possono essereprogettati con una nuova tec-nica, infatti, si è dimostratoattraverso un nuovo set upsperimentale che è possibileusare la luce di sincrotroneper individuare i materiali piùefficaci nella costruzione dellecelle solari. L’Istituto Officinadei Materiali del Consiglio na-zionale delle ricerche Cnr-Iom,si è occupato soprattutto dimettere a punto un esperi-mento di tipo Pump-probe, incui si applicano sullo stessocampione due tipi di stimola-zione con l’obiettivo di analiz-zare le dinamiche elettronichedel sistema, di fatto, con unprimo impulso laser si “eccita”il campione (cioè si va a modi-ficare provvisoriamente) e con

il secondo lo si misura in unmomento in cui non è ancoratornato allo stato fondamen-tale. L’innovazione di questoesperimento sta nell’utilizzo,come secondo impulso, diraggi X di sincrotrone. L’utilizzo del sincrotrone perquesto tipo di esperimenti con-

sente di ottenere maggiori in-formazioni rispetto al laser, lemisure prese servono ad iden-tificare quali materiali pos-sono essere utili a costruirecelle solari quanto più effi-cienti possibile, perché defi-nendo e misurando l’assorbi-mento dei raggi X dei diversi

elementi che compongono imateriali presi in esame è pos-sibile studiare più in dettaglioil trasporto di carica cioè glispostamenti delle particelleelettricamente cariche sulsubstrato del materiale, pro-prietà fondamentale in tutti idispositivi elettronici. Sul ma-teriale organico invece, perogni fotone assorbito si creaun “eccitone”, formato da unacoppia interagente di elettronee lacuna, quest’ultima può es-sere vista come una carica po-sitiva dovuta all’assenza di unelettrone; una volta creati,questi eccitoni inizieranno amuoversi nel materiale e, sevivono abbastanza a lungo,prima di decadere possono ve-nire trasferiti alle interfaccecon i materiali vicini. In que-sto studio il materiale campio-nato ed usato è il pentacene,costituito da cinque anelli di

benzene fusi, ma lo stesso ma-teriale sperimentale potrà es-sere usato anche con campionipiù complessi e con materialimeno conosciuti. Quello che ciinteressa è individuare le con-dizioni in cui il trasferimentodi carica è massimo, poichéquesto determinerà l’effi-cienza di un ipotetico disposi-tivo, in alcuni materiali per unfotone assorbito si possonocreare ben due eccitoni, il chesostanzialmente raddoppia laquantità di carica utile per ilfunzionamento della cella so-lare più all’avanguardia. Que-sta ricerca è tuttavia inprogress anche se si stanno ot-tenendo potenzialmente ot-timi risultati nel campo dellerinnovabili, sperando che imateriali utilizzati in futurosaranno ancora più economicie con durata, potenza e caricamaggiore.

Un’importante ricerca del Cnr-Iom basata sui raggi X di sincrotone potrebbe segnare la svolta

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Antonio Palumbo

«I grattacieli che realizziamoora è opportuno che ci se-guano nella storia per qual-che tempo, senza che sianecessario abbatterli ogni 60-80 anni, e dobbiamo, per que-sto, renderli quanto piùsostenibili possibile». Questa frase dell’architettomalese Ken Yeang (nato aPenang il 6 ottobre 1948) benriassume quale sia la conce-zione architettonica cheispira le sue opere.Ad oggi Yeang ha progettatoe realizzato numerosi bio-grattacieli eco-compatibili, di-verse centinaia di abitazioni(case a schiera), oltre 2 mi-lioni di metri quadrati di spa-zio interno di progettazione,tanti eco-masterplan e pro-getti di eco-città.La ‘Roof-Roof’ House, realiz-zata a Kuala Lampur nel1984, è stata la sua primaopera bioclimatica sperimen-tale. L’abitazione ha unastruttura del tetto a forma dicalotta ricurva, che funge dasistema di filtraggio solareper ombreggiare la terrazzainferiore dell’edificio e che haanche la funzione di indiriz-zare il vento nella sala dapranzo. La piscina ad est, invece, fun-ziona come un dispositivo diraffreddamento per evapora-zione, che introduce la brezzaprevalentemente orientalenegli spazi abitativi interniadiacenti. Le numerose ca-ratteristiche innovative ren-dono ancor oggi la ‘Roof-Roof’House un edificio-prototipo diriferimento per chiunque in-tenda realizzare architetture ecocompatibili e rispettosedel clima.I principi di tale edificio (e,segnatamente, della modalitàpassiva bioclimatica) sono

stati successivamente appli-cati da Yeang alla tipologiadelle torri multipiano. Yeangparte dal concetto che la“torre” è una forma costrut-tiva intensiva che, anche inragione degli alti investi-menti che occorrono per rea-lizzarla, è necessario duri ilpiù possibile nel tempo: eccoperché l’architetto malese èalla continua ricerca di moda-lità ecologicamente compati-bili per rendere questo tipo diedificio ad alto impatto il piùpossibile ‘green’ ed ‘umana-mente’ abitabile ed è proprioper tal ragione che il celebreaccademico Udo Kultermandella Washington Universityaccredita Yeang come «l’in-ventore del “grattacielo bio-climatico”». In effetti, a differenza dimolti studi contemporanei difama internazionale (ad es.Foster + Partner), il maestrodi Penang è sempre riuscito afare più strada di loro campoecosostenibile, anticipandoproblematiche progettualianche di grande complessitàe diventando così un vero eproprio punto di riferimento.Altra sua impresa professio-nale degna di menzione -nata da un’idea geniale e dauna proficua collaborazionecon Zaha Hadid - è il sistemautilizzato a Singapore perl’inverdimento delle nuovetorri d’abitazione e delle lorocoperture, denominato “Fu-sionopolis”: il progetto rac-chiude tutti i principi che, perYeang, definiscono un’archi-tettura sostenibile. Il conceptdi Fusionopolis è pensato perle naturali modifiche futuredegli spazi abitativi, per ade-guarli ad ogni tipo di esi-genza, mentre giardinipensili a terrazze si trovano

su ogni piano delle torri. Inparticolare, la torre compostada una spina dorsale verti-cale che si innalza per 15piani a 1,4 Km di altezza -concepita essenzialmentecome una “casa normale”,dove tutti i membri della fa-miglia hanno il loro spazio epossono “interagire” fra loro -rappresenterà il più lungotratto verticale continuo divegetazione rispetto a qual-siasi altro edificio del pia-neta. Fusionopolis diventerà

così la vera e propria opera-simbolo del maestro di Pe-nang, segnatamente qualesintesi ultima di tutte le sueidee riguardo ad un’architet-tura sostenibile. «Il nostro primo obiettivo diprogettisti è quello di rendereogni edificio un sistema vi-vente - afferma Yeang - Unbilanciamento del biologicocon l’inorganico è di fonda-mentale importanza in qual-siasi nuova opera diarchitettura».

L’architettura ecologica verticale di Ken YeangFusionopolis a Singapore rappresenta l’opera-simbolo del maestro dei bio-grattacieli

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Rendere più sostenibile la produzione del riso

Ilaria Buonfanti

Il riso è un alimento base per circa 3,5miliardi di persone, praticamentequasi la metà della popolazione mon-diale. Il consumo annuo di riso nelmondo si attesta intorno alle 700 mi-lioni di tonnellate, una cifra enormeche ci aiuta ad immaginare quante ri-saie devono esistere per potere arri-vare a produrre simili quantità diprodotto. La coltivazione del riso copreinfatti l’11% della terra arabile e con-suma un terzo delle acque di irriga-zione. Ecco perché la coltivazione diquesto cereale ha effetti significativisul clima e sul riscaldamento globale. È stato dimostrato infatti che le risaiead allagamento intermittente possonoemettere 45 volte più ossido di azotorispetto al massimo prodotto di quellecontinuamente allagate, che emettonoprevalentemente metano. Ciò suggeri-sce che la coltivazione del riso in tuttoil mondo possa avere un impatto cli-matico doppio rispetto a quanto prece-dentemente stimato. Secondo la nuovaanalisi le inondazioni intermittentidelle risaie producono lo stesso inqui-namento climatico annuale di 200 cen-trali a carbone, senza considerarequelle di metano. A breve termine,questo impatto sul riscaldamento po-trebbe essere pari a 1.200 centrali elet-triche di carbone di media grandezzaperché il protossido di azoto dura moltipiù decenni nell’atmosfera rispetto almetano. Cosa fare allora? Un settoreimportante di ricerca riguarda lamessa in commercio di varietà di riso

più “sostenibili”, con minori emissioni.Un team di ricercatori cinesi, svedesie statunitensi, grazie alla modifica diun particolare fattore trascrizionale(SUSIBA2) è riuscito a sopprimereparzialmente la metano genesi nelleradici e i risultati dello studio sonostati pubblicati su Nature.I ricercatori sono riusciti ad aumen-tare l’amido dei chicchi, attraversol’utilizzo di un solo fattore di trascri-zione dell’orzo (SUSIBA2) che stimolala produzione di amido nella parte su-periore della pianta. In questa zona ilcarbonio non è disponibile per i micror-ganismi del suolo e quindi non avvienela produzione di metano.Nelle varietà con questo fattore tra-scrizionale, la ripartizione alteratadell’amido e una probabile riduzione dialcuni elementi nelle radici sopprimela produzione di metano. Prove in campo sono state effettuate aFozhou (Cina) nelle scorse estati conrisultati incoraggianti: prima della fio-ritura il metano emesso in atmosferaera del 10% in meno rispetto alle nor-mali varietà e 28 giorni dopo la fiori-tura arrivava quasi a zero, conemissioni pari solo allo 0.3% rispettoal controllo.Negli ultimi anni anche la produzioneitaliana del riso si è mossa verso la so-stenibilità, molte aziende hanno adot-tato un sistema manuale diestirpazione delle erbacce per ridurrei pesticidi, attivato programmi per ilrisparmio idrico e utilizzato la lolla,ovverosia la “buccia” del riso, per pro-durre energia nell’impianto. Tutto ciò

tutelando la biodiversità dell’agrosi-stema naturale e prevedendo, adesempio, degli ampi fossi che permet-tono agli animali, nei periodi di seccao siccità, di trovare un sicuro riparo.Va inoltre evidenziato quanto sia im-portante il ruolo svolto dai consuma-tori, come essi stiano spingendo le

industrie verso scelte consapevoli e so-stenibili sia dal punto di vista ambien-tale che in relazione all’impattosociale: le persone non cercano i pro-dotti al prezzo più basso, ma il migliorrapporto tra qualità e prezzo e nellaqualità, la sostenibilità ha un ruolo dirilevanza primaria.

Secondo una ricerca commis-sionata da Tetrapak, circa il70% dei consumatori è dispo-sto a spendere di più per unprodotto eco-friendly. E nonsolo per il prodotto in sé, maanche per un packaging piùsostenibile: dai prodotti ali-mentari, a quelli legati allasalute e bellezza, fino all’abbi-gliamento e agli oggetti per lacasa, una confezione amicadell’ambiente contribuisce amigliorare la percezione delprodotto e a renderlo più at-traente per il consumatore at-tento. Per questo motivo, negliultimi anni si è assistito aduna vera e propria evoluzionedel comparto del packaging,che ha dato vita a nuoveforme e materiali innovativi.Il Biopack è l’esempio perfettodi materiale innovativo in

quanto non è riciclabile nelsenso stretto del termine masi trasforma in una pianta.Biopack è un contenitore perle uova, messo a punto dal de-signer George Bosnas, costi-tuito da uno specialemateriale composto di polpadi carta, farina, amido e semibiologici di leguminose che,dopo l’utilizzo, può essere

piantato direttamente nel ter-reno per far nascere piccolepiantine di legumi.La scatola può ospitare fino aquattro uova, è rigida e resi-stente in modo tale da proteg-gere i delicati alimenti che sitrovano al suo interno. Unavolta svuotata, non va gettatama piantata e innaffiata conregolarità. In 30 giorni i semi

germoglieranno fino a darevita a nuove piante.I legumi arricchiscono natu-ralmente di nutrienti il ter-reno rendendolo più fertile efunzionano quindi da fertiliz-zante e da coltura alimentareallo stesso tempo.Un approccio che sposta l’ot-tica con cui progettare il pac-kaging del futuro: dacontenitore usa e getta (rici-clabile o no), il cui ciclo vitaleprevede complesse operazionidi recupero, smaltimento/con-versione e re-immissione nelmercato, a risorsa riutilizza-bile direttamente dal consu-matore. Perché in effetti, leoperazioni di riciclaggio, uti-lissime ovviamente, produ-cono comunque un dispendiodi energia ed una certa quan-tità di rifiuti. L’ideale è usare

un packaging che può essereriutilizzato direttamente dacolui che l’ha acquistato.Qualche tempo fa fu messo incommercio un altro conteni-tore per uova innovativo:Happy Eggs è il suo nome edè realizzato interamente inpaglia pressata. È economicoe totalmente biodegradabile,oltre a ricordare al tatto, allavista e anche all’olfatto le ori-gini del prodotto che contiene. Per non parlare poi del packa-ging commestibile: un profes-sore di Harward ha creatouna serie di involucri comme-stibili fatti di noci, frutta seccae semi per contenere cibi so-lidi e liquidi. Nessuno spreco:l’alimento o la bevanda conte-nuta nell’imballo conservanotutta la loro freschezza cosìcome il sapore. I.B.

Il contenitore per le uova che si pianta e produce legumi

Ridurre le emissioni di metano delle risaie lasciando inalterata la produttività

Le aziende fanno a gara nel progettare packaging sempre più sostenibili

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Gennaro De CrescenzoSalvatore Lanza

La nostra terra è stata se-gnata, da circa tremila anni,da uomini e donne che l’-hanno resa grande. Storia,teatro, pittura, scultura, mu-sica, architettura, lettera-tura… I settori nei qualiNapoletani e Campani sonodiventati famosi e hanno resefamose Napoli e la Campaniasono numerosissimi. Conti-nuiamo il nostro piccolo viag-gio tra Napoletani e Campanifamosi.

Biagio Miraglia nacque a Co-senza nel 1814 (morì a Napolinel 1885) e fu psichiatra epoeta. Ebbe la direzione delReale Ospedale Psichiatricodi Aversa e la prima cattedraper le malattie mentali Na-poli dove fondò anche laprima rivista italiana di psi-chiatria. Come il Linguiti, approfondìe rinnovò la musicoterapia ela teatroterapia. Era figlio del magistrato Ni-cola e studiò latino, greco e fi-losofia e, in seguito, medicinapresso l'Università di Napolidiventando allievo di Vin-cenzo Lanza laureandosi nel1837 e praticando (apprezza-tissimo) nei primi anni la pro-fessione di medico in unpiccolo paese calabrese sulloIonio. "Di natura privilegiata-scrisse un cronista deltempo- per gli orizzonti dellesue visioni, la tempra dellesue passioni e delle sue auda-cie. Patriota nei suoi versi,

poeta nel suo martirio poli-tico e nelle sue missioni divita civile, biologo e filosofo,uomo d'azione ed esteta, ebbeanche nelle ingenue docilità enelle ribellioni della sua in-dole, originalità e contrastiche sono spesso propri dianime superiori". Tornato aNapoli nel 1843, si specia-lizzò nello studio delle malat-tie mentali e nel 1842 fuassunto al Reale Morotrofiodi Aversa. Seguì la filosofiadella scienza frenologica e

cercò di applicarla per la clas-sificazione delle malattiementali oltre che per le inda-gini relative a cause e cure re-lative a demenze ealienazioni mentali: linea ri-badita con successo anche du-rante il VII Congresso degliScienziati organizzato a Na-poli nel 1845 e anche in unasua pubblicazione del 1847 suuna visione "neuroscientifica"che ebbe eco e riscontri nel-l'Europa del tempo.

segue a pag.15

Biagio Miraglia, poeta e psichiatra

Grandi Napoletani, grandi Campani

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Nel 1843 la fondazione e la di-rezione della prima rivista dipsichiatria in Italia: il Gior-nale Medico-Storico-Statisticodel Reale Morotrofio delRegno delle Due Sicilie per laparte citeriore al Faro. Nellarivista trovavano spazio os-servazioni ed indagini clini-che raccolte nell'istitutopsichiatrico di Aversa, articolidi filosofia, anatomia e fisiolo-gia. Tra i primati di Miragliae ulteriore dimostrazionedella capacità e della volontàdi sperimentazione anche leprime operazioni chirurgichecon anestesia attraverso eteredietilico (1847), una sostanzaaltamente soporifera utiliz-zata per la prima volta dalchirurgo statunitense Craw-ford Williamson Long. Di paripasso la sua passione lettera-ria e politica con la pubblica-zione di diverse opere e traesse Messalina, Il Corsaro, Ilbrigante, Hassan, BiancaCappello e I martiri di Co-senza, opera per la quale ebbeanche problemi personali e le-gali per i numerosi riferi-menti liberali all'Italiana e aisuoi rapporti con gli altripaesi europei del tempo. "Par-vemi si spegnesse in me ogniscintilla di luminoso avve-nire" sono le sue amare consi-derazioni dopo u a condannanel 1851 per le idee (a queltempo) "sovversive". Graziatocirca un anno dopo, scrisse epubblicò il Trattato di freno-logia (due volumi con unatlante) e nel 1854 si dedicòalla cura dei colerosi (lui riu-scì a guarire, la moglie nonriuscì a sopravvivere al conta-gio). Nel 1860, prima dell'arrivo diGaribaldi, tornò al suo ospe-

dale di Aversa dove cambiòcompletamente sia la strut-tura (con finalità curative)che le terapie, le tecniche ma-nicomiali e i rapporti tra me-dici e pazienti valorizzando ilsostegno psicologico con unatteggiamento paterno dav-vero innovativo per queitempi (e non solo). I versi di un suo paziente inlingua napoletana (tale Per-sio) lo ricordano e lo sintetiz-zano con grande efficacia:"Cumpagne mieje, nuje

simme sventurate, ma da 'ocielo 'nce aiuta lo Signore,avennoce affidate a la pietatede lo nostro benegno derettoreche tenta lo possibele e 'mpos-sibele pe' farce chisto stato'cchiù soffribele". Grande ri-lievo nelle terapie era asse-gnato alle attività ricreative eanche lavorative soprattuttoartigianali che favorivano emigliorano i rapporti tra pa-zienti, tra medici e pazienti etra medici, pazienti e famigliecon una idea di "squadra" solo

recentemente diffusa in quelmondo. Numerosi, come detto, glispettacoli, messi in scenadagli stessi ammalati diAversa e anche all'esterno inteatri veri come il Teatro delFondo a Napoli. Sempre nel1860 fondò la rivista AnnaliPsichiatrici diventata in se-guito il Giornale del RealeMorotrofio di Aversa e dellaSocietà Frenopatica Italiana. Nel 1863 Fimi istituita (conlui) la Clinica delle malattie

mentali e sifilitiche e neglistessi anni fondò affidandonel'Accademia degli Scienziati,Letterati ed Artisti (e il nomesembra la sintesi della biogra-fia del Miraglia). Morì il 14 marzo del 1885 ecosì lo ricordò il poeta napole-tano Salvatore Di Giacomo:"Salutiamo questa vecchiaialaboriosa e dolce, questo santoamore dell'umanità, questaadorabile scienza della pietàche s'adoperava a risuscitarela ragione e la vita".

segue da pagina 15

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Luca Monsurrò*

Con la legge 11 dicembre2016, n. 232(Legge di Bilancio2017) sono state introdotte,tra l’altro, alcune misure nor-mative che tendono a contra-stare il fenomeno del c.d.“secondary ticket”, cioè il mer-cato di rimessa in vendita dititoli di accesso ad attività dispettacolo parallelo a quelloufficiale. Tutto l’impiantodella normativa è volto in pri-mis al ridimensionamento equindi alla lotta nei confrontidella elusione ed evasione fi-scale, alla tutela dei consuma-tori e di conseguenza a tutelae garanzia dell’ordine pub-blico durante le manifesta-zioni di spettacolo.Successivamente con il De-

creto di attuazione del Mini-stero dell’Economia e delleFinanze del marzo 2018, sisono disposte ulteriori misurefinalizzate ad aumentare l’ef-ficienza e la sicurezza infor-matica delle vendite di ticketdi ingresso, mediante sistemidi biglietterie automatizzate,attraverso reti di comunica-zione elettronica che … “sianoin grado di identificare l’ac-quirente …”(art.3 comma 1)rimandando, inoltre, a succes-sive specifiche tecniche per larealizzazione dei sistemi in-formatici di controllo. Fatte queste premesse, e con

l’intento di ridurre il feno-meno del “Bagarinaggio”, lalegge di Bilancio 2019 ha pre-visto che a partire dal 1 luglio2019, i biglietti di accesso aspettacoli in impianti con ca-pienza superiore a 5.000spettatori (con esclusione del-l’attività Lirica e Sinfonica, ilJazz, il Balletto, la Danza edil Circo) debbano essere no-minativi e l’accesso all’areadello spettacolo sia subordi-nato al riconoscimento perso-nale, attraverso controlli emeccanismi efficaci di verificadell’identità dei partecipantiall’evento, compresi i mino-renni, prevedendo anche chetali biglietti nominativi sianorimessi in vendita anche at-traverso i siti internet di ri-vendita primari, i box officeautorizzati o i siti ufficialidell’evento consentendo gra-tuitamente la variazione delnominativo. Il Garante dellaPrivacy è intervenuto su ri-chiesta, per esprimere parere,tra l’altro favorevole, in mate-ria di vendita e/o di colloca-mento di titoli di accesso agliimpianti per le manifestazionidi spettacolo, partendo da dueimportanti cardini alla basedel Regolamento Europeo679/2016, e cioè il principio diproporzionalità ed il principiodi minimizzazione, perché po-tenzialmente non rispettatidalla norma in questione. Eb-

bene sia il diritto alla prote-zione dei dati, considerato allaluce della sua funzione socialecontemperandolo con altri di-ritti fondamentali, sia l’uti-lizzo dei dati raccolti neilimiti del raggiungimentodello scopo per i quali sonostati richiesti, sono stati ri-spettatiInfatti con la espressa previ-sione che i dati dell’acqui-rente sono raccolti solo in casodi acquisti on line (appuntonome, cognome e numero dicellulare) e con lo scopo pri-mario di accertare la propria

identità impedendo così gliacquisti multipli, di contronon conentendo alcuna iden-tificazione in caso di acquistotradizionale presso i box officeautorizzati.Inoltre per quanto attiene idati di chi partecipa al-l’evento, sul biglietto di ac-cesso dovranno essereriportati esclusivamente ilnome ed il cognome, con veri-fica dell’identità de visu al-l’accesso mediante documentodi identità e non sarà trattatoalcun dato personale relativoall’intestatario del biglietto o

all’acquirente del titolo og-getto di vendita o a qualsiasialtra forma di collocamento,di rimessa in vendita o dicambio nominativo. Infine aifini dell’attività di controllotributario posto in esseredalla Agenzia delle Entrate,quest’ultima riceverà dal So-cietà Italiana Autori ed Edi-tori (S.I.A.E) solo i datiaggregati relativi ai proventidi ciascun organizzatore/di-stributore per ciascuna mani-festazione.

*Ufficio del Responsabile Protezione Dati Arpac

Tutela della privacy e disciplina sulla vendita dei titoli di accesso alle attività di spettacolo

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ACQUA

Il contratto di somministra-zione del servizio idrico, in-quadrabile nella previsione dicui all’art. 1559 del codice ci-vile, presenta indubbie pecu-liarità connesse sia allanatura del bene sommini-strato (essendo l’acqua unbene pubblico di prima neces-sità), sia al regime di monopo-

lio in cui la prestazione vienenormalmente erogata. Dettepeculiarità, peraltro, non pos-sono ritenersi ostative all’ap-plicabilità delle disposizioni dirango primario (in primisquelle del codice civile) che di-sciplinano, in generale, i con-tratti a prestazionicorrispettive e dei più generaliparametri della buona fede ecorrettezza che presiedono la

disciplina delle obbligazioni.(artt. 1175, 1337, 1375 c.c).Considerato, poi, che le clau-sole contrattuali costituisconodiretta esecuzione delle normedi rango secondario con cuil’Amministrazione disciplinala materia, è ovvio che anchetali fonti regolamentari de-vono uniformarsi ai principisopra citati ed al più generaleprincipio di buon andamentodell’azione amministrativache si traduce, nella specie,nella ragionevolezza e con-gruità della regolamentazionedi settore che promana daparte dell’ente competente.TAR Molise Sez. I, Sentenzan.166, del 13 maggio 2019.

ACQUA

Cassazione Penale SezioneIII, Sentenza n. 24797, del 4giugno 2019, ha stabilito chenon è configurabile il reato di

cui all’art. 137, comma 6,d.lgs. 3 aprile 2006, n. 152, neltesto vigente, a carico al ge-store di impianti di tratta-mento delle acque reflueurbane che, nell'effettuazionedello scarico, supera i valori-li-mite previsti dalla tabella 3dell'Allegato 5 alla parte terzadel medesimo decreto, anchequando si tratti di sostanze di-verse da quelle indicate nellatabella 5 del precisato Alle-gato 5, come, ad esempio, enella specie, nel caso di residuida metabolismo umano.

SICUREZZA ALIMENTARE

La Coldiretti può chiederel’accesso civico a documenti ea informazioni riguardanti unmercato (nel caso specifico,quello caseario) in cui essarappresenta la maggioranzadegli operatori economici, per-seguendone, per finalità sta-

tutaria, la tutela e lo sviluppo.Questo poiché la completa in-formazione dei consumatori(oltre a costituire un loro di-ritto sancito dal Codice delconsumo) può favorire un cor-retto e regolato confronto con-cor-renziale, un aumento deiconsumi interni e un ulterioresviluppo di quel mercato,anche laddove dovesse tra-dursi in un danno per alcunidei singoli operatori associati.Dunque è illegittimo il diniegodi accesso civico ai dati volti averificare la corrispondenza ela non contraddittorietà fra leimportazioni di latte e di pro-dotti a base di latte da partedei singoli operatori nazionali,da un lato, e le indicazioni for-nite al consumatore in eti-chetta a termini di leggesull’origine delle materieprime utilizzate dall’altro.Consiglio di Stato, Sez. III 6marzo 2019, n. 1546

Con la recente decisioneT.A.R. Toscana Firenze Sez.II, sent. 12 luglio 2019,n. 1085, i giudici ammini-strativi affrontano il casodella richiesta di accesso agliatti per esigenze di difesa ingiudizio (cd. “accesso difen-sivo” di cui all’art. 24 c.7, L.n. 241/1990). Nel caso di spe-cie l’ente pubblico ha oppostodiniego all’istanza di accessodocumentale, non per ca-renza di interesse legittimodel richiedente ma per laquantità indefinita degli attirichiesti, tra l’altro non spe-cificamente individuati, affe-renti a un numeroirragionevole di segnala-zioni, diffide, esposti, ordi-nanze ecc. In sostanza è stata rilevatala genericità della domandavolta a un controllo diffusosull’attività dell’ente, che sot-toporrebbe l’amministra-zione a ricerche incompatibilicon la funzionalità degli uf-fici, e, in più, interferenti conl’economicità dell’azione am-ministrativa. Al riguardo igiudici toscani sembranoquasi suggerire l’esercizio deldiritto di accesso civico di cuial D.Lgs. n. 33/2013 s.m.i.,sia mediante consultazione

dei documenti sul sito webistituzionale dell’ente, siaformulando la richiesta di ac-cesso civico generalizzato,purché non diventi anchequesta un abuso del diritto diaccesso. Al contempo i giudiciprecisano, infatti, che l’ac-cesso generalizzato «dovràessere utilizzato senza abu-sare dello stesso, bensì nel-l’ambito delle finalitàpartecipative perseguite dallegislatore e di un rapportodi leale collaborazione tra cit-tadini e amministrazione».Sulla base di tali condizioni sidovrà concordemente perve-nire alla corretta individua-zione dell’oggetto dell’istanzadi accesso civico, che, anche selibera da requisiti soggettivi le-gittimanti (motivazione), dovràcomunque identificare “i dati,le informazioni o i documentirichiesti” ex art. 5, c. 3, D.Lgs.n. 33/2013.Difatti anche nel caso dell’ac-cesso civico generalizzatonon sono ritenute ammissi-bili le richieste meramenteesplorative o manifesta-mente irragionevoli, tali dadover comportare un caricodi lavoro in grado d’interfe-rire con il buon andamentodell’attività amministrativa.

D’altro canto quest’ultimadovrà contenersi dall’opporreesclusioni automatiche e as-solute alla conoscibilità deidocumenti richiesti, al difuori dei casi previsti dall’art.5-bis, c. 3, del citato D.Lgs. n.33/2013. In fine il TAR coglieoccasione per ricordare chel’esistenza di un’indagine pe-nale non è di per sé causaostativa all’accesso ai docu-menti se questi ultimi nonsono confluiti nel fascicolodel procedimento penale enon rientrano, ai sensi del-l’art. 329 c.p.p., tra gli “atti diindagine compiuti dal pub-blico ministero”.

L’abuso del diritto di accesso agli attiL’accesso difensivo non giustifica la richiesta generica e massiva di documenti

Viaggio nelle leggi ambientali

Felicia De Capua

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Cristina Abbrunzo

L’Italia si prepara all’estatepiù “green” della sua storia.Uno tsunami ambientalistache in questi mesi vedrà resi-denti e turisti modificare leproprie abitudini in riva almare. Da nord a sud della Penisolasi moltiplicano i cartelli ‘Nofumo’ e ‘No plastica’ per con-trastare l’accumulo smodatodi rifiuti di plastica monousoe mozziconi di sigarette sullenostre spiagge e nel mare.Il nostro Paese, spinto anchedalle direttive dell’Unione eu-ropea, sta prendendo semprepiù sul serio la lotta control’inquinamento delle spiagge,adottando discipline e ordi-nanze plastic e smoke free.In questo percorso green,grande attenzione, quindi, daparte di molte città italianeall’annoso e attuale problemadella plastica monouso e nonsolo. Già diversi comuni (e inalcuni casi intere Regioni)hanno scelto di preservare labellezza dei loro litorali, mini-mizzando il danno ambientaleprovocato dall’abbandono diquesti rifiuti. Tra le apripista,la regione Puglia: quest’estategli stabilimenti balneari nonuseranno piatti, posate, bic-chieri e oggetti vari di plasticamonouso.La decisione è stata presa persalvaguardare spiagge emare, in vista ad ogni modo diuna direttiva europea chedovrà essere recepita entro il2021 da tutti gli Stati mem-bri. La Puglia si è “portata

avanti”, come si suol dire econ grande lungimiranza hadeciso di non attendere an-cora due anni e di agire su-bito. L’iniziativa è segno diuna politica attenta negli uf-fici regionali, ma è fruttoanche della partecipazione at-tiva degli stessi gestori deglistabilimenti balneari e dei lo-cali. Spazio dunque a posate,piatti e articoli in materialecompostabile e biodegrada-bile.In quest’ottica, anche l’ammi-nistrazione comunale di Ri-mini che ha emesso unaordinanza volta, anche in que-sto caso, a proibire l’utilizzo dialcuni oggetti di plastica usae getta (per ora solo cannuccee bicchieri) in tutti gli stabili-menti balneari del capoluogoromagnolo. L’ordinanza, en-trata in vigore lunedì 1 luglio,prevede l’obbligo di utilizzo dibicchieri e cannucce di carta odi altri materiali compostabili

o riutilizzabili. Anche dalla Capitale nontarda ad arrivare la nuova or-dinanza balneare firmata neigiorni scorsi dalla sindaca diRoma Virginia Raggi sulla ri-duzione della plastica mo-nouso “fino alla sua completaeliminazione” nelle spiagge diRoma. Si tratta, per ora, nondi un vero e proprio divieto,bensì di una raccomandazioneche rappresenta, però, l’iniziodel percorso verso il bandodella plastica usa e gettaentro il 2021.Più severo il sindaco Luigi DeMagistris che per il Comunedi Napoli ha firmato l’ordi-nanza “lungomare plasticfree“. L’ordinanza, che saràattiva su tutta la zona del lun-gomare - dalla località Pie-trarsa fino alla località LaPietra - prevede multe fino a500 euro per chi userà pro-dotti monouso in plastica nébiodegradibile né composta-bile, a partire dal 1° maggiofino al 30 settembre 2019. Ma in questa estate all’inse-gna della salvalguardia am-bientale insieme alle ordi-nanze e divieti sulla plasticaarrivano anche quelli contro ilfumo. Al sesto posto, tra i principalirifiuti abbandonati, come lastessa Legambiente ha riscon-trato da una sua valutazione,i mozziconi di sigaretta rap-presentano un pericolo perl’ecosistema. Studi universi-tari hanno dimostrato che unmozzicone può aver bisognoanche di alcune decine di anniper deteriorarsi completa-

mente. Non bisogna pensaresolo alla carta che lo ricoprema soprattutto alle sostanzeinquinanti contenute al suointerno.Un esempio tra i numerosi co-muni aderenti all’iniziativaantifumo è Pesaro. Con l’evo-cativo hashtag #smokefreebe-ach, il sindaco di Pesaro,Matteo Ricci, annuncia sui so-cial una decisione storica perturisti e cittadini: nellespiagge della città marchi-giana non sarà possibile fu-mare. Si tratta di unprovvedimento teso a contra-stare l’inquinamento dellecoste locali che sarà attivo dal15 luglio. L’obiettivo dell’ordi-nanza comunale – approvatadi recente – è, infatti, far sìche non siano più abbando-nati mozziconi tra i granelliocra e nel bagnasciuga. Nellospecifico, la novità prevede ildivieto di fumo nell’acqua,nella zona della battigia edelle zone prospicienti fino a200 metri dalla riva. Nonmancheranno i controlli delle

forze dell’ordine, così come lemulte salate per i trasgres-sori.Una strada sostenibile e vir-tuosa, intrapresa anche daaltre località balneari: Lam-pedusa, Linosa, Lerici in Li-guria, San Benedetto delTronto nelle Marche e Sassarie Olbia in Sardegna; tuttecittà che hanno messo albando le sigarette per contra-strare l’incuria e il relativoimpatto ambientale nei lito-rali.Da Rimini alla Sicilia, dalSardegna al Po, la svolta am-bientalista sta contagiandosempre più località turistichedella penisola.Le pratiche ecosostenibilierano approdate già da temposulle nostre spiagge, ma ora lescelte che vanno verso unamaggiore sostenibilità am-bientale diventano legge.Queste notizie confortanomolto: inizia finalmente ad es-serci una sempre più svilup-pata coscienza ecologistaanche nel nostro Bel Paese.

SVOLTA GREEN: ARRIVA L’ESTATEPIÙ ECOLOGICA D’ITALIASpiagge Plastic Free e Smoke Free in tutto lo Stivale

AAlcuni dei principali Comuni che hanno aderito ad un’estate 2019 plastic free: Abruzzo: San Vito Chietino (Ch);Basilicata: Maratea (Pz);Campania: Castellabate (Sa), Pollica (Sa), Centola (Sa), Capri (Na), Ischia (Na);Emilia Romagna: RiminiLazio: Sperlonga (Lt);Liguria: Riomaggiore (Sp), Vernazza (Sp), Bordighera (Im);Puglia: Otranto (Le), Isole Tremiti (Fg);Sardegna: Carloforte (Sud Sardegna), Domus de Maria (SudSardegna);Sicilia: Realmonte (Ag), Capo d’Orlando (Me), Taormina (Me),Favignana (Tp), Noto (Sr), Malfa (Me), Santa Marina Salina(Me), le isole Pelagie ovvero Lampedusa e Linosa (Ag), San Vitolo Capo (Tp), Pantelleria (Tp);Toscana: Campo nell’Elba (Li), Capoliveri (Li), Marciana Marina(Li), Porto Azzurro (Li), Castiglione della Pescaia (Gr), Follonica(Gr), Scarlino (Gr);Veneto: Chioggia (Ve)

L’elenco dei Comuni che hanno adottato ordinanze smoke free: Lazio: Anzio (Rm), Ponza (Lt);Sardegna: Maracalagonis (Ca), Stintino (Ss);Sicilia: Lampedusa (Ag), Capaci (Pa), Linosa (Ag);Puglia: Frigole (Le);Liguria: Lerici (Sp);Veneto: San Michele al Tagliamento (Ve)

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Martina Tafuro

Era il 1987, quando la Com-missione mondiale per l’am-biente e lo sviluppo delleNazioni Unite, durante ilSummit della Terra di Rio deJaneiro nel 1992, presentò unRapporto dal titolo: “Il futurodi tutti noi”. La commissionepresieduta dal premier norve-gese Gro Harem Brundtland,introdusse nel dibattito pub-blico il termine di sviluppo so-stenibile. Quest’ultimo concetto en-trava, così, nel linguaggio co-mune e veniva sintetizzato neifamosi due pilastri: soddisfarei bisogni delle generazionipresenti senza comprometterele future. Questa prima defi-nizione dà vita alla cosiddettaregola dell’equilibrio delle treE: ecologia, equità, economia,quindi viene posta al centrodel dibattito la questione delbenessere delle future genera-zioni.In definitiva, si cerca diarmonizzare le ragioni dellatutela del creato e della suacustodia, con quelle dell’eco-nomia e del mercato. L’umanità, nel corso della suastoria, ha manifestato una vo-racità incredibile riuscendo aconsumare, così tante risorseda rendere impossibile alle ge-nerazioni future, continuaresul modello di sviluppo conso-lidato. Modello di sviluppo che ha poigenerato squilibri non più ac-cettabili: l’effetto serra, la de-forestazione, la progressivascomparsa della biodiversità,la desertificazione, la conta-

minazione dell’aria, del suolo,delle acque. Questi sono tuttielementi di una crisi la cui re-sponsabilità è da addebitareall’uomo stesso, la stessa crisieconomica è conseguenza diuna visione egoistica che nonè più in grado di offrire rispo-ste concrete ai bisogni realidell’uomo e ha messo in di-scussione il futuro delle pros-sime generazioni. L’idolatriadel mercato, il consumismosfrenato e senza limiti, la di-struzione dell’ambiente sonomali sociali riparabili soltantousando in modo equo e soste-nibile le risorse ancora dispo-nibili. Agenda 21, il programmad’azione per lo sviluppo soste-nibile e la Dichiarazione diRio, a costo di tanti sforzi,hanno raggruppato in 6 argo-menti le azioni prioritarie perun futuro sostenibile:1. Costruzione di un mondoprospero: crescita dell’econo-mia di mercato con criteri disostenibilità.2. Costruzione di un mondogiusto: riduzione della po-vertà, garanzia di una esi-stenza vivibile ed equa pertutti, riduzione del degradoambientale, sostegno ai paesiin via di sviluppo.3. Costruzione di un mondovivibile: risanamento urbani-stico delle metropoli ormaicollassate, riduzione delle pe-riferie degradate, qualità delleabitazioni, dell’energia, deltrasporto, delle reti idricheper ridurre l’inquinamento ur-bano e lo smaltimento dei ri-fiuti e delle acque di scarico.

4. Promozione di un mondofertile: ottimizzazione dellaproduzione agricola attra-verso l’utilizzo sostenibiledella terra, dell’acqua pota-bile, delle risorse biologiche.5. Promozione di un mondocondiviso: uso responsabile egiusto delle risorse e azioni dicooperazione globale per laprotezione delle risorse stesse.6. Promozione di un mondopulito: riduzione dei prodottichimici, nocivi, tossici e lorosmaltimento. È sul versantedella qualità della vita che sigioca il futuro di tutti noi. Ilpensiero e le teorie sullo svi-luppo sostenibile e dell’eco-economia ribaltano i cardinifondamentali dell’economiabasata esclusivamente sul la-

voro e il capitale: per capitalesi distinguono quello naturale(sistemi naturali, flora, fauna,habitat, fiumi, mari, laghi,agricoltura, pesca, beni cultu-rali di un territorio) e quelloprodotto dall’uomo. La terrasta passando da una fase sto-rica in cui il fattore limite erail capitale prodotto dall’uomoad un’altra in cui il fattore de-terminate è quello che rimanedel capitale naturale. Ne de-riva un nuovo approccio allagestione di Madre Terra chepunta sulla lotta alla povertà,al sottosviluppo e al migliora-mento della vita per tutti. Lanecessità di un uso razionale eresponsabile delle risorse, at-traverso il cambiamento deicomportamenti di consumo,conservazione e salvaguardiadell’ambiente, lotta alla defore-stazione, tutela della biodiver-sità, promozione dell’agricol-tura. La riduzione massima deglisprechi non è solo necessità vir-tuosa, ma di sopravvivenza.Uno stile di vita improntata alconcetto di sobrietà rafforza laqualità della vita e sostieneuna crescita armonica del-l’uomo. Il riciclaggio delle risorse rin-novabili, è conseguenza dellastrategia della sufficienza checonduce inevitabilmente adun cambio di prospettive valo-riali e di stili di vita.Nel 1962, Rachel Carson pub-blicò “Silent Spring” e denun-ciò al mondo, le conseguenzeambientali nefaste sul pia-neta frutto dell'uso delle so-

stanze chimiche di sintesi edimostrò che erano state in-taccate in modo irreversibilele catene alimentari, sia terre-stri che marine. Il DDT e altripesticidi sintetici, molti deiquali soggetti a bioaccumulo,distruggono praticamentetutte le specie di insetti, com-presi quelli utili all’uomo e ne-cessari alla conservazionedell’ecosistema. L’industriachimica del settore viene accu-sata di diffondere intenzional-mente disinformazione frapubblico e funzionari pubbliciper fare accettare le proprieposizioni, cioè i propri ionedegli equilibri naturali e neprevide le ntro l’industria chi-mica. John Kennedy fu co-stretto a inserire congiuntodegli studiosi ambientali sug-gerisce soluzioni biologiche,la conoscenza degli organismiviventi. Universalmente riconosciutacome la madre dell’ambienta-lismo contemporaneo, RachelCarson (1907-1964), biologa escrittrice americana, è stataun punto di riferimento fonda-mentale per la riflessione eco-femminista. Nei suoi scritti einterventi pubblici sfidò l’ideo-logia del progresso, denunciòl’irresponsabilità dell’indu-stria chimica e l’indifferenzadei governi nei confronti del-l’alterazioni nefaste conse-guenze. Silent Spring fu unevento epocale nella storia delpensiero ecologico come fat-tore di mutamento culturale,un rovesciamento del tradizio-nale pensiero scientifico.

CONOSCERE PER SCEGLIERE BENECosa ci raccontano le etichette dei prodotti e che linguaggio usano

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Fino al 6 agosto 2019““La Sagra del Cavatiello”A Magliano Nuovo, Magliano Vetere (SA)

Dal 1 al 3 agosto 2019“Festa della melenzana e degli antichi sapori”Ad Abatemarco, Montano Antilia (SA)

Dal 1 al 4 agosto 2019“Festa della Birra”A Capriati a Volturno (CE)

Dal 1 al 4 agosto 2019"Cùntaria", la festa della comunitàA Stella Cilento (SA)

Dal 1 al 4 agosto 2019“Festa per la Marchigiana”A San Giorgio La Molara (BN)

Dal 2 al 4 agosto 2019“Sagra Sansilvestrese”A San Silvestro, Sant’Agata dei Goti (BN)

Dal 2 al 4 agosto 2019“Festa dei Fiori di Zucca”A Castel Morrone (CE)

Dal 2 al 4 agosto 2019“Saperi & Sapori”A Gesualdo (AV)

Dal 2 al 4 agosto 2019"La Giostra - Festa Medievale"A Castello del Matese (CE)

Dal 2 al 5 agosto 2019"Sagra del Fusillo Picentino e del Prosciutto"A Montecorvino Rovella (SA)

Dal 2 al 6 agosto 2019“Sagra dei Sapori Contadini”A Montecorvino Pugliano (SA)

Dal 2 al 6 agosto 2019“Le 4 Notti dei Briganti”A Montemiletto (AV)

Dal 3 al 6 agosto 2019Sagra dello gnoccoA Taurano (AV)

a cura di Fabiana Liguori

Il 3 agosto 2019“Sagra del Cecatiello”In Contrada San Donato, Apice (BN)

Dal 3 al 5 agosto 2019“Sagra del Fiordilatte”Ad Agerola (NA)

Dal 3 al 5 agosto 2019“Sagra Tagliariegli e Ciceri"A Roccaromana (CE)

Il 4 e il 5 agosto 2019Freselle al Chiaro di LunaAd Eboli (SA)

Dal 4 al 6 agosto 2019“Sagra del Riavulillo”Ad Arola, Vico Equense (NA)

Il 6 agosto 2019“Jazz&Wine all’Ombra del Campanile”A Caposele (AV)

Dal 6 all’11 agosto 2019"Festa dell’Antica Pizza Cilentana"A Giungano (SA)

Dall’8 al 10 agosto 2019“Calici di Stelle”A San Lorenzo, Campoli (BN)

Il 9 e il 10 agosto 2019“Sagra del fusillo e della braciola”A Pietradefusi (AV)

Il 10 e l’11 agosto 2019“Sagra del Cinghiale” A Casanova, Carinola (CE)

L’11 e il 12 agosto 2019“Festa del vino e delle tradizioni”A Gete, Tramonti (SA)

L’11 e il 12 agosto 2019“Festa del peperone ripieno e del fagiolo”A Tocco Caudio (BN)

IL 14 agosto 2019“Sagra del Cecatiello”A San Marco ai Monti, Sant’Angelo a Cupolo (BN)