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STATO DEL DOCUMENTO REVISIONE DESCRIZIONE DATA REDATTO VERIFICATO 1 EMISSIONE 01-04-16 PSN GMC 1.1 REVISIONE 08-06-16 PSN GMC QUESTA RELAZIONE SI COMPONE DI N°49 PAGINE OLTRE ALLEGATI REDATTA IN CONFORMITÀ COL MANUALE DI QUALITÀ CERTIFICATO N° 8180 PROVINCIA DI MILANO COMUNE DI LACCHIARELLA PROGRAMMA INTEGRATO D’INTERVENTO AMBITO DI TRASFORMAZIONE X RAPPORTO PRELIMINARE PER LA VERIFICA DI ESCLUSIONE VAS AI SENSI DELL’ ART. 4, COMMA 4, DELLA LEGGE REGIONALE 11.03.2005 N. 12 E DELLA DIRETTIVA EUROPEA 2001/42/CE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO DEL 27.06.2001

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STATO DEL DOCUMENTO REVISIONE DESCRIZIONE DATA REDATTO VERIFICATO

1 EMISSIONE 01-04-16 PSN GMC

1.1 REVISIONE 08-06-16 PSN GMC

QUESTA RELAZIONE SI COMPONE DI N°49 PAGINE OLTRE ALLEGATI

REDATTA IN CONFORMITÀ COL MANUALE DI QUALITÀ CERTIFICATO N° 8180

PROVINCIA DI MILANO – COMUNE DI LACCHIARELLA

PROGRAMMA INTEGRATO D’INTERVENTO

AMBITO DI TRASFORMAZIONE X

RAPPORTO PRELIMINARE

PER LA VERIFICA DI ESCLUSIONE VAS

AI SENSI DELL’ ART. 4, COMMA 4, DELLA LEGGE REGIONALE 11.03.2005 N. 12 E DELLA DIRETTIVA

EUROPEA 2001/42/CE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO DEL 27.06.2001

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INDICE GENERALE

1 PREMESSA .................................................................................................................. 3

2 PROCEDIMENTO DI VERIFICA ESCLUSIONE VAS ................................................. 4

3 ANALISI DEL CONTESTO .......................................................................................... 5 3.1 CONSISTENZA E STATO ATTUALE DEL COMPARTO ............................................ 7 3.2 URBANIZZAZIONI ESISTENTI .................................................................................... 8

4 IMPOSTAZIONE URBANISTICA DELL’INTERVENTO.............................................. 9 4.1 IMPOSTAZIONE PLANIVOLUMETRICA ................................................................... 10 4.2 ONERI DI URBANIZZAZIONE E STANDARD ........................................................... 13

5 INQUADRAMENTO TERRITORIALE........................................................................ 16 5.1 RELAZIONE CON GLI STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE TERRITORIALE............ 16 5.2 RELAZIONE CON IL PIANO DEL GOVERNO DEL TERRITORIO (PGT) ................ 17 5.3 OBIETTIVI D’INTERVENTO PREVISTI DAL DOCUMENTO DI PIANO ................... 17 5.4 VINCOLI E FASCE DI RISPETTO ............................................................................. 18

5.4.1 Carta condivisa del paesaggio ......................................................................... 20 5.4.2 Carta della sensibilità paesistica ...................................................................... 21

6 VALUTAZIONE DI INCIDENZA - SIC “OASI DI LACCHIARELLA” ........................ 23

7 INQUADRAMENTO GEOLOGICO, IDROGEOLOGICO GEOTENICO .................... 25 7.1 ACQUE SUPERFICIALI ............................................................................................. 25 7.2 VALUTAZIONE INTERFERENZE POZZI IDROPOTABILI ........................................ 27 7.3 ANALISI DELL’AREA - CARATTERISTICHE GEOLOGICHE, IDROGEOLOGICHE 27 7.4 VALUTAZIONI DI FATTIBILITA’ GEOLOGICA PER LE AZIONI DI PIANO .............. 29 7.5 CENNI SUL RISCHIO SISMICO ................................................................................ 30

8 ASPETTI AMBIENTALI, STIMA IMPATTI DERIVANTI DAL PII .............................. 32 8.1 ARIA ........................................................................................................................... 32

8.1.1 Possibili impatti e mitigazioni ........................................................................... 35 8.2 RUMORE .................................................................................................................... 36

8.2.1 Possibili impatti e mitigazioni ........................................................................... 38 8.3 RIFIUTI ....................................................................................................................... 38

8.3.1 Possibili impatti e mitigazioni ........................................................................... 39 8.4 CONSUMI IDRICI E SCARICHI FOGNARI ................................................................ 39

8.4.1 Possibili impatti e mitigazioni ........................................................................... 40

9 MOBILITA' E IMPATTO VIABILISTICO .................................................................... 40 9.1 ANALISI DELLA MOBILITA’ ....................................................................................... 40 9.2 CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE IMPATTO VIABILISTICO DELL'INTERVENTO . 41

9.2.1 Sintesi degli aspetti fondamentali .................................................................... 42 9.2.2 Possibili impatti e mitigazioni ........................................................................... 42

10 CONSIDERAZIONI FINALI ........................................................................................ 44 10.1 CARATTERISTICHE DEGLI IMPATTI ATTESI ......................................................... 44 10.2 ILLUSTRAZIONE DEGLI ORIENTAMENTI DI SOSTENIBILITÀ ............................... 45 10.3 UTILIZZO DI FONTI RINNOVABILI, CONTENIMENTO CONSUMI ENERGETICI ... 45

10.3.1 Impiego di fonti di energia rinnovabili non inquinanti ....................................... 46 10.3.2 Sostenibilità ecologica – limitazione dei consumi energetici ........................... 46

10.4 OPZIONE ZERO......................................................................................................... 46 10.4.1 Ricadute e investimenti indotti ......................................................................... 46

11 CONCLUSIONI ........................................................................................................... 48

12 ALLEGATI E RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI .......................................................... 49

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1 PREMESSA

Il presente documento è stato redatto a supporto della documentazione relativa alla Proposta Preliminare di Programma Integrato d’Intervento, proposto su iniziativa privata, finalizzata al recupero urbanistico e funzionale dell’area “Ambito di Trasformazione X” sito tra le Strade Provinciali 40, 105 e via Lombardia, dove attualmente sorge un fatiscente scheletro di costruzione mai terminato. Esso ne affronta la verifica di esclusione dalla procedura di Valutazione Ambientate Strategica (VAS) ai sensi delle norme di settore vigenti e costituisce il “rapporto preliminare”, redatto ai sensi dell’Art. N°4 comma 4 della Legge Regionale N° 12 del 2005 e secondo quanto stabilito da D. Lgs. 16 gennaio 2008 N° 4 e dalla Direttiva Europea 2001 /42/CE. Nonostante il Piano di Governo del Territorio abbia già considerato ogni possibile ricaduta ambientale potenzialmente derivante dalla trasformazione urbanistica proposta nell’”Ambito di Trasformazione X”, si condivide l’opportunità di sottoporre nuovamente alla procedura di valutazione per esclusione VAS il Programma Integrato d’Intervento proposto. La proposta di PII è stata presentata in data 27-02-16 al Comune di Lacchiarella in forma preliminare. Successivamente, l’Amministrazione Comunale ha formalmente dato avvio al procedimento relativo al programma. Il Programma si propone di trasformare il lotto, attraverso un importante intervento di riqualificazione e ricucitura urbana, in una struttura polifunzionale, risolvendo, tra l’altro, l’importante accesso al centro edificato del comune di Lacchiarella, tuttora compromesso da questa ingombrante presenza. Difatti, pur in presenza di una congiuntura economica sfavorevole, dopo un approfondito e complicato studio di carattere urbanistico e commerciale, che ha coinvolto anche l’attuale Società proprietaria dell’area, è stato possibile prefigurare una operazione urbanistica che, con il solo apporto di risorse private, risolva l’incombente presenza del manufatto edilizio all’ingresso del centro cittadino e contemporaneamente permetta una riqualificazione del sito con la previsione di una nuova area d’aggregazione giovanile e sociale. Il presente rapporto preliminare prescinde da alcune considerazioni preliminari e macroscopiche:

La sostituzione edilizia di un compendio da anni abbandonato e fatiscente con un intervento di alta qualità, a destinazione commerciale e residenziale, con la creazione di spazi verdi e di un numero rilevante di posti auto, renderebbe già di per se evidente come l’intervento previsto sia grandemente migliorativo per l’ambiente circostante mentre l’”opzione zero”, cioè il mantenimento dello “status quo”, produce già oggi sensibili effetti negati.

Il compendio è già stato indagato dallo stesso Piano del Governo del Territorio (in vigore dall’ottobre 2012) che perimetra il lotto come “Ambito di Trasformazione X” riconoscendo la necessità e l’urgenza di una riqualificazione complessiva dell’area (inserendo il recupero dell’area tra i principali obiettivi di pianificazione), nonché

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prevedendo incentivazioni al fine di favorire l’intervento di privati, anche a seguito delle segnalazioni provenienti dagli stessi cittadini preoccupati anche per le condizioni di sicurezza.

Nell’ambito della procedura di esclusione VAS che ha riguardato la redazione del PGT, il lotto è stato indagato anche dal punto di vista delle ricadute sull’ambiente concludendo che la trasformazione non comporta effetti negativi sull’ambiente ed anzi il bilancio degli effetti è in positivo.

Nonostante le circostanze sopraelencate avrebbero indotto ad escludere, da subito, la necessità di approfondimenti ambientali specifici, si è valutato di elaborare comunque la presente relazione. In questo modo, potrà essere ulteriormente motivato e dimostrato come l’intervento proposto non soltanto non possa provocare effetti significativi sul piano ambientale o interferenze rilevanti sull’indicatore dell’uso reale del suolo e della qualità ambientale, ma che per questi stessi elementi, esso costituisca una opportunità di rilevante miglioramento. Per quanto attiene le altre matrici sensibili, la modestia dimensionale dell’intervento non può comportare effetti significativi. Ciò non di meno, nel prosieguo della trattazione, saranno considerati tutti gli aspetti ambientali su cui l’intervento in oggetto potrebbe, potenzialmente, determinare impatti. Di tutto ciò si darà riscontro nel testo che segue.

2 PROCEDIMENTO DI VERIFICA ESCLUSIONE VAS

La VAS, Valutazione Ambientale Strategica, prevista a livello europeo, recepita a livello nazionale e regolamentata a livello regionale, riguarda i programmi e i piani che incidono sul territorio, e si pone l’obiettivo di prendere in considerazione tutti gli effetti derivanti dall’attuazione di detti piani, durante la loro elaborazione, che possono influenzare l’ambiente. A livello europeo, la Direttiva 2001/42/CE concernente “la valutazione degli effetti di determinati piani e programmi sull’ambiente naturale” è entrata in vigore il 21 luglio 2001: del tenore di questa legge di riferimento è emblematico il titolo medesimo, sul quale verranno nel proseguo sviluppate alcune considerazioni significative. A livello nazionale la valutazione ambientale è normata dal D. Lgs. 4/2008 (correttivo al D. Lgs. 152/2006), mentre a livello regionale la Valutazione ambientale dei piani è stata introdotta con la legge 11 marzo 2005, N° 12 – “Legge per il governo del territorio”, a cui ha fatto seguito la delibera del Consiglio regionale del 13 marzo 2007, N° VIII/351 di approvazione degli “Indirizzi Generali per la Valutazione Ambientale di piani e programmi (VAS)”. Nello specificare gli ambiti di applicazione della VAS, l’articolo 3 della Direttiva Europea 2001/42/CE precisa nel sottostante punto 3 che: “Per i piani e i programmi che determinano l’uso di piccole aree a livello locale e per le modifiche minori dei piani e dei programmi , la valutazione ambientale è necessaria solo se gli Stati membri determinano che essi possano avere effetti significativi sull’ambiente.” A tale fine, nell’allegato II della Direttiva Europea 2001/42/CE si specificano i criteri per la determinazione dei possibili effetti significativi di piani e programmi, e dunque per valutare l’opportunità di assoggettarli o meno alla procedura di Valutazione Ambientale Strategica. Le analisi necessarie alla stima della significatività degli effetti fanno riferimento a quattro grandi tematiche:

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Caratteristiche del piano: natura e contenuti del piano, problemi ambientali relativi al piano, rilevanza e ruolo del piano per l’integrazione di criteri ambientali volti alla sostenibilità (compresa rilevanza del piano per l’attuazione delle politiche comunitarie in materia ambientale); Sfera di influenza del piano: in quale misura vi è sovrapposizione con altri piani e programmi; Caratteristiche degli impatti attesi sulla salute umana e sull’ambiente: ne si considera entità ed estensione, probabilità e frequenza, durata e possibile reversibilità, il verificarsi di potenziali effetti di cumulo; Caratteristiche delle aree interessate dagli impatti, dal punto di vista della loro consistenza e vulnerabilità, della presenza di fattori di criticità e di vincoli di protezione nazionale, comunitaria e internazionale. Di tutto quanto sopra occorre tenere conto della valutazione sulla possibile esclusione della procedura VAS dei Piani o Programmi. Il PII “AMBITO DI TRASFORMAZIONE X” rientra fra quelli che determinano l’uso di piccole aree a livello locale e soggiace alla “verifica di assoggettabilità” (cosiddetto screening) avente lo scopo di valutare se esso può avere un impatto significativo sull’ambiente e debba perciò essere eventualmente sottoposto a VAS. La verifica di esclusione è effettuata dall’autorità competente per la VAS, d’intesa con l’autorità procedente, secondo le indicazioni contenute negli Indirizzi generali della D.c.r. n. VIII/0351 del 13 marzo 2007 e nella deliberazione di Giunta Regionale VIII-6240 del 27 dicembre 2007. Il Comune di Lacchiarella ha quindi già individuato le Autorità Procedente e Competente, nonché i soggetti competenti in materia ambientale e gli enti territorialmente interessati dai procedimenti di valutazione ambientale strategica.

3 ANALISI DEL CONTESTO

Le prime concrete proposte d’intervento su quest’area risalgono al 1991, quando venne stipulata una convenzione con la società Magnolia srl (incorporante della società immobiliare Maccagno srl) finalizzata allo sfruttamento edilizio del lotto per la realizzazione di un complesso turistico-alberghiero e residenziale. Nel 2002 fu presentato dalla Società La Rotonda srl (succedutasi quale proprietaria del lotto alla Magnolia srl) un ulteriore piano di lottizzazione che, facendo sempre riferimento al precedente, riportava semplicemente lo stato di fatto autorizzato con le diverse concessioni edilizie che erano nel frattempo intervenute. In seguito vennero presentati numerosi progetti edilizi che, in base a successivi aggiornamenti, ripresentazioni e varianti, produssero la struttura degli edifici come oggi appaiono (vedi foto a seguire), salvo ovviamente l’avanzato stato di degrado nel frattempo intervenuto e che ha portato alla situazione in cui tuttora versa il compendio.

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Attualmente le strutture costruite non sono più utilizzabili, neppure ipotizzando complicati interventi di consolidamento statico, e le normative nel frattempo sopravvenute impongono la sostanziale demolizione dei manufatti esistenti, almeno per l’imponente fabbricato originariamente destinato ad albergo (si vedano le foto seguenti).

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Complessivamente, dunque, si può dire che le varie proposte d’intervento sinora presentate e parzialmente realizzate non hanno portato a un quadro urbanistico e amministrativo sostenibile e, anzi, hanno prodotto una situazione di impasse che neppure la previsione contenuta nel recente Piano di Governo del Territorio è riuscita a risolvere.

3.1 CONSISTENZA E STATO ATTUALE DEL COMPARTO

Il lotto è situato nella parte nord occidentale della città ed è delimitato dalle strade provinciali SP 40 e SP 105 e da via Lombardia. Il comparto è accatastato al foglio N° 8, ed interessa i mappali N° 231, 232, 233, 234, 235, 236, 237. Il perimetro include anche i mappali 231 e 235, costituenti il sublotto Villette. Nella tavola N°1° allegata alla proposta preliminare (di cui si riporta uno stralcio), insieme all’inquadramento urbanistico dell’area, viene riportato l’estratto di mappa con individuato il perimetro del comparto di intervento.

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L’area complessiva del piano di lottizzazione, desunta dalle visure catastali, è pari a 28.300 mq, di cui 5.500 mq di competenza del sublotto Villette. Come già anticipato, il lotto è attualmente occupato da alcuni edifici abbandonati. Nell’area del sublotto villette sono stati realizzati due fabbricati, ora abbandonati e fatiscenti, ma che si ritiene possibile riqualificare a destinazione residenziale, che sviluppano complessivamente una slp pari a circa 1.960 mq. Tale superficie supererebbe di 129 mq la slp propria del comparto (che si ottiene applicando alla superficie territoriale l’indice edificatorio di 0,333 mq/mq previsto per questo ambito). Si veda a tal proposito la tabella di sintesi dei dati di piano riportata nel prosieguo. Il resto del compendio è attualmente occupata da un grosso volume di 5/6 piani fuori terra. Esso costituiva l’insieme del complesso turistico alberghiero, mai completamente ultimato ed ormai da tempo abbandonato. All’interno dell’area non ci sono edifici che dimostrino una particolare qualità architettonica. Infatti, come anticipato nelle premesse, si è valutata come più funzionale ed economica la loro demolizione piuttosto che un qualsiasi intervento di recupero o riqualificazione.

3.2 URBANIZZAZIONI ESISTENTI

In termini generali, si può dire che il terreno è perfettamente urbanizzato, che non si rilevano carenze, che tutti i sottoservizi sono adeguati per la possibile trasformazione all’uso polifunzionale, e che complessivamente non emergono problemi di carattere urbanizzativo. Tutto ciò a prescindere dalle sistemazioni che si potranno comunque dare alle opere di urbanizzazione già esistenti durante il processo di edificazione del P.I.I., le quali saranno integrate allo scopo di migliorarne i servizi, di aggiornarne le eventuali obsolescenze e prevedendone la necessaria manutenzione. Il sistema delle urbanizzazioni a rete è presente in tutte le vie che delimitano il lotto. In base alle informazioni assunte è stato verificato come il sistema sia completo e

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sostanzialmente in grado di assorbire il carico generato dall’insediamento delle nuove funzioni previste. Anche dal punto di vista delle urbanizzazioni secondarie vere e proprie, ovvero destinate a servizi per l’istruzione e a servizi alla persona, si è accertata una ampia dotazione, certamente più che sufficiente sia per le necessità attuali sia per quelle ulteriori che si andranno a creare in futuro. Per quanto attiene la mobilità lenta, un sistema di piste ciclabili è già parzialmente esistente, ed esistono progetti per la loro integrazione e per il loro completamento. Esse costituiscono una rete capillare, di cui il progetto intende non solo tener conto, ma costituire un’occasione di ampliamento e di ulteriore collegamento tra il centro e le aree a verde semiperiferiche, periferiche ed intercomunali.

4 IMPOSTAZIONE URBANISTICA DELL’INTERVENTO

Come evidenziato al capitolo precedente, la reale superficie territoriale dell’“Ambito di Trasformazione X” indicata nel documento di piano, ammonta, su base catastale, a complessivi 28.300 mq: 22.800 mq promessi in vendita all’Operatore, oltre ad una superficie destinata alla realizzazione di ville residenziali pari a 5.500 mq e non oggetto del preliminare di compravendita. Segnaliamo, in primo luogo, che i dati urbanistici indicativi riportati nella scheda del documento di piano (St= 23.040 mq) devono essere rivisti considerando la reale superficie territoriale e ciò, conseguentemente, comporta una relativa revisione della superficie lorda di pavimento edificabile. Il Proponente dispone di un contratto preliminare di vendita in cui la parte promittente venditrice si impegna a sottoscrivere e rilasciare ogni documentazione necessaria alla presentazione del PII. Inoltre, in forza di delega, risulta altresì autorizzato a proporre e promuovere la presente proposta, a ciò rilevando che la proprietà catastale dell’ambito di trasformazione posseduta da La Rotonda srl, e per essa dall’Operatore Proponente, ammonta a circa l’80%, quindi ben maggiore del 50 % previsto dall’articolo 12 comma 4 della Legge Regionale 12/2005 smi dove infatti si dice che: “Per la presentazione del piano attuativo è sufficiente il concorso dei proprietari degli immobili interessati rappresentanti la maggioranza assoluta del valore di detti immobili in base all’imponibile catastale risultante al momento della presentazione del piano”. Si rileva, sul punto, che il restante lotto residenziale viene inserito nell’ambito del PII conservandone ogni pregressa prerogativa urbanistica, senza perciò nulla ledere, anche solo potenzialmente, le aspettative urbanistiche nutrite dalla Proprietà di detto lotto. La scheda del Piano delle Regole in vigore, già stabilisce la possibilità d’inserire due medie superfici commerciali, che però sono indicate in 1.000 mq e 500 mq. Con la presente proposta viene richiesta una revisione di questa estemporanea limitazione, che si discosta dai valori prescritti dalla normativa nazionale sul commercio, raggiungendo, in pratica, la sola limitazione nazionale, vale a dire al massimo 1.500 mq per ognuna delle due medie strutture di vendita, che non dovranno altresì avere alcun servizio in comune. Per contro la superficie lorda di pavimento massima edificabile, prevista in 9.424 mq viene confermata. Logicamente, l’impronta dei nuovi edifici non rispecchierà affatto la sagoma dei reliquati esistenti, ma s’inserirà perfettamente all’interno del comparto, con una collocazione che può dirsi migliore e meno impattante sul piano della percezione visiva e volumetrica.

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Si determina quindi, per effetto delle modeste variazioni urbanistiche proposte, un impianto del PII più confacente col luogo, percettivamente meno rilevante e sostanzialmente identico per carico urbanistico, ma meglio integrato nel contesto cittadino.

4.1 IMPOSTAZIONE PLANIVOLUMETRICA

Come riferimento urbanistico il progetto si incentra sul documento di Piano, Allegato 1, citato ai capitoli precedenti, opportunamente rivisto ed interpretato a seguito di un proficuo confronto con l’Amministrazione Comunale. Nella proposta di Programma sono state valutate attentamente le preesistenze, le opere di urbanizzazione presenti, le potenziali carenze urbanizzative al contorno, le infrastrutture necessarie e ogni altro aspetto funzionale alla definizione dell’intervento progettuale nella sua complessità, in modo organico ed omogeneo da un punto di vista architettonico e urbanistico. Il comparto d’intervento viene suddiviso in 4 sub lotti, ovvero: uno a destinazione residenziale, uno a destinazione commerciale e due a destinazione mista commerciale/direzionale/ristorazione.

Completeranno il comparto la creazione di un area a verde nella porzione nord-ovest del compendio e di una nuova strada e piazza pubblica che si inserisce tra i due corpi di fabbrica del sublotto direzionale/commerciale, collegandoli idealmente, e dove si potrà realizzare un teatro all’aperto. Dunque il comparto si articolerà nelle seguenti zone:

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Il sublotto residenziale delle ville a schiera (“sub lotto villette”), che si prevede vengano demolite e realizzate con la stessa superficie utile di pavimento, seppure con un impianto più moderno e una conformazione maggiormente inserita nel paesaggio circostante. Lo standard a parcheggio antistante viene pure confermato;

Un’ampia zona che ospiterà una piastra commerciale destinata ad accogliere una media superficie di vendita food, dotata di parcheggi pertinenziali e pubblici, avente un impatto visivo molto modesto dalla città e dalle strade provinciali. Il traffico in ingresso e in uscita sarà indirizzato, mediante l’inserimento di una strada pubblica che dividerà il comparto, in modo da non impattare per nulla sulla rete stradale esistente ed evitare qualsiasi congestione al traffico.

Un edificio posto in corrispondenza dell’angolo tra la strada provinciale N°105 e Via Lombardia, il quale potrà ragionevolmente ospitare un’ampia struttura di ristorazione, a servizio anche dell’utenza che già abitualmente percorre la strada provinciale N°105 per destinazioni extra comunali, oltre a servizi di vicinato direzionale e somministrazione, oppure una media struttura di vendita no food, che anche in questo caso potrà essere integrata con ristorazione, somministrazione e direzionale.

Un edificio lungo la via Lombardia con corte interna privata aperta al pubblico, principalmente destinato a ospitare la farmacia comunale, esercizi d vicinato, direzionale e servizi alla persona (palestra, laboratorio analisi mediche, eccetera). In alternativa, anche qui potrà trovare posto una media struttura di vendita non alimentare, comunque rispettando le limitazioni già indicate al capitolo che precede.

Una piazza pubblica, parzialmente coperta da una struttura a vela di grande impatto architettonico, utilizzabile anche per manifestazioni pubbliche all’aperto quali convegni, mostre, dibattimenti, concerti o altro. La piazza e i relativi spazi di connessione saranno dotati di arredi per esterni in modo da renderne efficace la fruizione da parte dei Cittadini.

Una pista ciclabile e/o ciclo-pedonale che, attraversando trasversalmente il comparto, si collega alle strutture esistenti e integra quelle proposte dal Piano dei Servizi, modificandone leggermente le giaciture con un effetto finale di maggiore funzionalità. Sono previsti anche raccordi extra comparto per permettere il migliore e più efficace collegamento futuro.

Opere di urbanizzazione primaria e secondaria che, nel loro complesso, conferiranno a tutto l’intervento un aspetto gradevole, curato e prestigioso.

Il progetto viene meglio descritto nelle tavole N°4 e N°5, parte integrante della proposta preliminare di PII (di cui di seguito viene riportato uno stralcio) che rappresentano rispettivamente il planivolumetrico vincolante e il planivolumetrico. Si precisa che, a seguito di alcune indicazioni ricevute da parte dei referenti della Città Metropolitana di Milano, il planivolumetrico è stato integrato prevedendo una barriera acustica fono-assorbente tra il sublotto villette e la strada interna al comparto, in direzione nord-sud, al fine di limitare le interferenze, in termini di disturbo acustico e luminoso, verso il compendio a destinazione residenziale. Tale barriera sarà realizzata mediante una siepe e pannelli retrostanti, di altezza opportuna e specchiature trasparenti.

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Di seguito, stralcio del planivolumetrico.

Di seguito, stralcio del planivolumetrico vincolante.

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4.2 ONERI DI URBANIZZAZIONE E STANDARD

Gli oneri di urbanizzazione saranno calcolati sulla base delle tariffe vigenti all’atto del rilascio dei titoli edilizi abilitanti le costruzioni. Il conteggio sarà comunque rifatto sulla base del progetto esecutivo che l’Amministrazione Comunale approverà. Pur rilevando un’eccedenza complessiva di standard urbanistici dovuti, allo scopo di non conteggiare il surplus derivante dal sub lotto piastra commerciale, sarà monetizzato il deficit derivante dal sub lotto direzionale/commerciale/ ristorazione/vicinato pari a 1.645 mq in base ai valori di monetizzazione vigenti all’atto della stipula della convenzione, prendendo atto che tuttora tale cifra ammonterebbe a 82.250 € sulla base di un valore di monetizzazione di 50 €/mq. Nella tabella seguente sono riportati i dati dimensionali del programma.

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COMUNE DI LACCHIARELLA - AREA DI INTERVENTO "AMBITO DI TRASFORMAZIONE X"

TABELLA DI SINTESI

UM NOTE

SUPERFICIE TERRITORIALE COMPARTO 28.300 mq

MAPPALI (231,232,233,234,235,236,237)

INDICE TERRITORIALE 0,333 mq/mq ART. 8.2.2 DP

SLP MAX. REALIZZABILE 9.424 mq

SLP ESISTENTE VILLETTE 1.960 mq

SLP MAX RESIDUA 7.464 mq

SUPERIFICIE COPRIBILE MAX. (40% SF) 11.320 mq ART. 5.2 SEZ. 2 DP

SUB LOTTO VILLETTE

SUPERFICIE LOTTO 5.500 mq MAPPALI (231, 235)

SLP MAX. REALIZZABILE IN BASE INDICE 1.832 mq

SLP ESISTENTE / IN PROGETTO VILLETTE 1.960 mq

DEFICIT SLP IN BASE INDICE -129 mq

PARCHEGGIO PERTINENZIALE MINIMO 588 mq REPERITO IN FORMA DI BOX

STANDARD URBANISTICO 784 mq ART.5.a PDS (40% DELLA SLP)

STANDARD URBANISTICO REPERITO (P5) 1.040 mq MAPPALE (231)

SURPLUS STANDARD 256 mq

SUPERIFICIE COPRIBILE MAX. (40% SUP LOTTO) 2.200 mq ART. 5.2 SEZ. 2 DP

RESTANO A DISPOSIZIONE

SUPERFICIE LOTTO 22.800 mq MAPPALI (232,233,234,236,237)

SLP MAX. REALIZZABILE 7.464 mq

SUPERIFICIE COPRIBILE MAX. (40% SF) 9.360 mq ART. 5.2 SEZ. 2 DP

SUB LOTTO PIASTRA COMMERCIALE

SUPERFICIE LOTTO 13.612 mq

SUPERFICIE FONDIARIA 6.236 mq

SLP DÌ PROGETTO 2.800 mq

PARCHEGGIO PERTINENZIALE MIN 840 mq

PARCHEGGIO PERTINENZIALE REPERITO (P3) 3.436 mq

STANDARD URBANISTICO MINIMO 2.800 mq ART.5.a PDS (100% DELLA SLP)

STANDARD URBANISTICO REPERITO A VERDE (V1) 2.845 mq

STANDARD URBANISTICO REPERITO A PARCHEGGIO (PP1)

4.546 mq

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TOTALE STANDARD REPERITO 7.391 mq ART.5.a PDS (100% DELLA SLP)

SURPLUS STANDARD 4.591 mq

SUPERIFICIE COPRIBILE MAX. (40% SUP LOTTO) 5.445 mq ART. 5.2 SEZ. 2 DP

SUB LOTTO DIREZIONALE, COMMERCIALE, RISTORAZIONE, VICINATO E RESIDENZIALE

SUPERFICIE LOTTO 8.730 mq

SUPERFICIE FONDIARIA 3.703 mq

SLP MAX. REALIZZABILE RESIDUA 4.664 mq

SLP DI PROGETTO (DIREZIONALE,COMMERCIALE,RISTORAZIONE,VICINATO)

3.756 mq

SLP DI PROGETTO RESIDENZIALE 908 mq

PARCHEGGIO PERTINENZIALE MIN 1.399 mq

PARCHEGGIO PERTINENZIALE REPERITO (PP2) 1.664 mq

STANDARD URBANISTICO MIN (DIREZ.,COMMERC.,RISTORAZ.,VICINATO,RESID.)

4.664 mq

ART.5.a PDS (100% DELLA SLP)

STANDARD URBANISTICO MIN RESIDENZIALE 363 ART.5.a PDS (40% DELLA SLP)

STANDARD URBANISTICO REPERITO A VERDE (V2) 1.251 mq

STANDARD URBANISTICO REPERITO A PIAZZA 1.405 mq

TOTALE STANDARD REPERITO 3.019 mq ART.5.a PDS (100% DELLA SLP)

DEFICIT STANDARD -1.645 mq

SUPERIFICIE COPRIBILE MAX. (40% SUP LOTTO) 3.492 mq ART. 5.2 SEZ. 2 DP

VERIFICA COMPLESSIVA STANDARD

SUB LOTTO VILLETTE 256 mq

SUB LOTTO PIASTRA COMMERCIALE 4.591 mq

SUB LOTTO DIREZIONALE, COMMERCIALE, RISTORAZIONE, VICINATO E RESID.

-1.645 mq

TOTALE SURPLUS 3.202 mq

DOTAZIONE MIN. PARCHEGGI PUBBLICI

PIASTRA COMMERCIALE 1.400 mq ART. 6.c PDS

DIREZIONALE, COMMERCIALE, RISTORAZIONE, VICINATO E RISTORAZIONE

626 mq ART. 6.c PDS

VERIFICA PARCHEGGI

PIASTRA COMMERCIALE 2.488 mq

DIREZIONALE, COMMERCIALE, RISTORAZIONE, VICINATO E RESIDENZIALE

1.163 mq

STRADA PUBBLICA 2.215 mq

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5 INQUADRAMENTO TERRITORIALE

Il Comune di Lacchiarella è un comune della bassa pianura Padana, che si sviluppa a sud di Milano al confine con la Provincia Pavese, per una superficie di 24 kmq. Secondo gli ultimi dati Istat (2015) la popolazione residente ammonta a poco meno di 9.000 abitanti. Fino a qualche decennio fa, la struttura produttiva del comune si basava principalmente sull’attività agricola. Negli ultimi decenni si è verificato invece un forte sviluppo dell’artigianato e di attività produttive. Questa nuova fisionomia ha portato con se un aumento della popolazione e l’esigenza di garantire una maggiore disponibilità di residenza e servizi. Le nuove attività si sono comunque collocate prevalentemente all’esterno del centro abitato, quindi l’aumento del traffico veicolare (anche medio-pesante) da esse derivante non ha interferito con il traffico cittadino. L’ATR X si colloca al limite settentrionale del perimetro del centro abitato, nella zona a ovest in corrispondenza della rotatoria all’intersezione tra la SP 40 e la SP 105, in un area quindi periferica rispetto al centro città.

5.1 RELAZIONE CON GLI STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE TERRITORIALE

L’analisi territoriale e ambientale del contesto è stata svolta principalmente partendo dalla consultazione della documentazione messa a disposizione sul sito del Comune di Lacchiarella del Piano del Governo del Territorio, definitivamente approvato nella seduta del 4 ottobre 2012. Il Documento di Piano e la relazione introduttiva al Piano delle Regole, nonché la documentazione predisposta per la Valutazione Ambientale Strategica relativa alla procedura di adozione del PGT, già trattano e analizzano i contenuti della pianificazione sovra comunale sia regionale che provinciale. Per quanto riguarda le tematiche ambientali, il riferimento principale è costituito dal Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) che d’altronde in sé riassume, con approfondimenti di maggiore dettaglio, anche le previsioni degli atti di pianificazione regionale. Esso contiene un complesso sistema di obiettivi e strategie che il PGT ha tradotto in orientamenti e prescrizioni per la pianificazione comunale. Tali obiettivi e strategie riguardano differenti tematiche sintetizzate in 6 tavole. In particolare le tavole 2, 3 e 4 trattano rispettivamente dei vincoli per la difesa del suolo, del paesaggio e della rete ecologica. Il PGT, nel rispetto degli obiettivi provinciali, ha analizzato e approfondito alla scala locale il sistema paesistico ambientale e le relative risultanze sono riportate nelle tavole DA 02 (vincoli gravanti sul territorio comunale), DA 06. (carta condivisa del paesaggio) e DP 02 (carta della sensibilità paesistica). Tali elaborati vengono analizzati nel prosieguo. Le fonti utilizzate ai fini di analisi e valutazioni sono quindi le seguenti: - Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) che in sé riassume sostanzialmente, con approfondimenti di maggiore dettaglio, anche le previsioni degli atti di pianificazione regionale;

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- PTC vigente del Parco Agricolo Sud Milano; - PGT del Comune di Lacchiarella; - Documentazione costituente la Valutazione Ambientale Strategica relativa alla procedura di approvazione del PGT del Comune di Lacchiarella. Per quanto non riportato o non aggiornato nella documentazione del PGT comunale si è fatto riferimento direttamente ai piani e programmi di livello sovracomunale, settoriale e locale, ai dati messi a disposizione dall’ARPA e dalla Città Metropolitana di Milano. Il confronto con il PTCP, di recente adozione, quale strumento di pianificazione generale, ha confermato l’assenza di vincoli riguardanti la tutela paesistica sull’area di progetto e nelle immediate adiacenze così come meglio analizzato nei paragrafi seguenti.

5.2 RELAZIONE CON IL PIANO DEL GOVERNO DEL TERRITORIO (PGT)

Il compendio viene individuato dal Piano del Governo di Governo del Territorio con apposito perimetro quale ”Ambito di Trasformazione X (albergo abbandonato)”. Nell’allegato 1 al documento di Piano “DP04 – criteri tecnici di attuazione”, sono riportate le disposizioni specifiche per questo compendio. Ci sembra opportuno premettere che il documento di Piano assegnerebbe agli ambiti di Trasformazione A, B, C, X, Y, W e Z un identico indice proprio di edificabilità territoriale Ut pari a 0,266 mq/mq, equivalente a circa 8.000 mc/ha. Per procedere all’attuazione degli interventi, i piani attuativi dovrebbero prevedere la realizzazione di una capacità edificatoria corrispondente all’applicazione di un indice minimo Ut pari a 0,333 mq/mq equivalente a circa 10.000 mc/ha. Ma, per il conseguimento dell'indice minimo, alla capacità edificatoria, determinata dall’applicazione dell’indice proprio, si sarebbe dovuto sommare quella determinata dal trasferimento entro l’Ambito di Trasformazione della SLP generata dalle aree individuate dal Piano dei Servizi, in applicazione del principio della perequazione. Diversamente, per l’Ambito X l’estensore del piano ha inteso fare valutazioni differenti. Infatti nel documento di Piano “Criteri Tecnici di Attuazione” del febbraio 2012, all’articolo 8, paragrafo 8.2.2 relativo ai “Casi particolari” si stabilisce che: “in ragione della gravità delle condizioni di abbandono degli immobili esistenti e dell'opportunità di prevedere un incentivo per l'intervento di trasformazione, il Documento di Piano assegna all'Ambito di Trasformazione X un indice proprio coincidente in valore con l'indice minimo, pari a: Ut = 0,333 mq/mq. Non è pertanto prescritta la cessione di aree in applicazione del principio della perequazione per il passaggio dall'indice proprio all'indice minimo.” L’Amministrazione Comunale ha quindi inteso come prioritario un intervento di riqualificazione di quest’area così degradata, prevedendo incentivi volumetrici senza l’obbligo di reperire aree esterne attraverso la perequazione. All’articolo 13 del medesimo documento, la strumentazione urbanistica ha inoltre previsto la possibilità di attuare gli interventi in ambito di trasformazione anche attraverso l’adozione di Programmi Integrati di Intervento, in sostituzione dei piani attuativi.

5.3 OBIETTIVI D’INTERVENTO PREVISTI DAL DOCUMENTO DI PIANO

Il lotto d’intervento è pertanto da tempo oggetto di particolare attenzione da parte dell’Amministrazione Comunale dato il suo profondo stato di abbandono. La stessa Carta Condivisa del Paesaggio include il comparto tra gli “ambiti di degrado paesistico in essere provocato da sottoutilizzo, abbandono, dismissione”.

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Il compendio è stato quindi analizzato e inserito tra gli ambiti di trasformazione con una scheda specifica che descrive lo stato attuale dell’area, gli obiettivi d’intervento e le disposizioni per l’attuazione del piano. Di seguito riassumiamo l’analisi riportata dalla scheda, assieme all’aerofoto dell’area.

L’ambito comprende l'albergo e le villette a schiera la cui costruzione non è stata ultimata, lasciando l'intero comparto in condizioni di abbandono. La condizione attuale è quindi estremamente critica, “sia dal punto di vista dell'ambiente e del paesaggio urbano, sia sotto il profilo dei rischi connaturati con simili condizioni di abbandono, che favoriscono usi impropri e incontrollati del sito.” Le opportunità di riqualificazione del comparto vanno quindi ricercate nel senso di favorire una trasformazione dell'area. Da questa analisi, il piano individua come obiettivo di intervento primario il recupero ambientale e funzionale del comparto. A tal fine, e per le buone caratteristiche di accessibilità sia dal centro principale di Lacchiarella che dalla Strada Provinciale 40, si ammette l'insediamento di una media struttura alimentare.

5.4 VINCOLI E FASCE DI RISPETTO

Prima di procedere alla progettazione urbanistica del comparto, oltre ad un attento esame dei contenuti della scheda specifica del comparto, sono stati analizzati gli elaborati del Piano delle Regole, al fine di evidenziare possibili interferenze con aree vincolate, tutelate o fasce di rispetto. Si riporta, per facilità di lettura, uno stralcio della Carta di Sintesi del PGT.

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La Carta di Sintesi classifica il lotto d’intervento come Ambito di Trasformazione a destinazione residenziale. Sull’area, che si colloca all’estremo nord del perimetro del centro abitato, non risultano insistere vincoli che ne precludano il cambio di destinazione d’uso da residenziale/ricettivo a commerciale/direzionale, ne comportino limitazioni alla progettazione ad eccezione della striscia di rispetto stradale (art. 16 e 18 D.lgs 285/92) che non consente l’edificazione nella fascia più a nord del comparto. In merito alla fascia di rispetto stradale (ex art 16 e 18 D.lgs 285/92), prendendo atto dei contenuti della Disposizione Dirigenziale del Direttore Centrale Trasporti e Viabilità N°28/09 del 25-05-09, in cui la SP 40 Binasco-Melegnano viene classificata come strada C – extraurbana secondaria, il progetto è stato adeguato facendo slittare di 10 metri verso sud l’edificio del sub lotto “piastra commerciale”, in modo da garantire una fascia di rispetto stradale di 30 metri, così come previsto per le strade di questa categoria. Pare opportuno segnalare, per completezza di trattazione, anche la vicinanza con la fascia di rispetto dei pozzi (al limite sud ovest del lotto) e la fascia di rispetto del reticolo idrico principale (tangente nella parte ovest del sublotto villette).

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Anche nella tavola DA 02 - vincoli gravanti sul territorio comunale - sopra riportata in stralcio, compaiono queste due fasce. In merito alla seconda fascia, viene specificato che essa “sussiste anche per tutti i corsi d’acqua presenti nel territorio comunale in quanto sino ad avvenuta approvazione dello studio sul reticolo idrico minore, vigono i vincoli definiti dal R.D. 368/1904 e R.D. 523/1904.”. Ad ogni modo, le due fasce citate sono esterne all’ambito ATR X e non rilevano per la progettazione dell’intervento.

5.4.1 Carta condivisa del paesaggio

Come già premesso la Carta condivisa del paesaggio costituisce la sintesi dell’analisi del sistema paesistico ambientale che traduce su scala locale gli obiettivi stabiliti a livello di pianificazione provinciale. Questo elaborato consiste in un apparato descrittivo e rappresentativo, non solo cartografico, che mette adeguatamente in evidenza le relazioni tra beni di paesaggio ed in particolare le relazioni di continuità e contiguità spaziale e visiva. Esso riporta i caratteri culturali e naturali del paesaggio anche nella percezione sociale, nei loro significati simbolici e di immaginario collettivo, e ne effettua una lettura diacronica. Si tratta di comunicare efficacemente la struttura del paesaggio locale e la presenza in esso di emergenze e criticità in termini comprensibili alla generalità dei cittadini. La valutazione degli elementi e dei caratteri del paesaggio viene effettuata in termini di rilevanza e integrità. E’ considerato rilevante quanto già riconosciuto da provvedimenti di carattere giuridico - amministrativo, quanto individuabile in base a valutazioni di carattere tecnico disciplinare e sociale - partecipativo. Per Lacchiarella, per es.: Territori del Parco Agricolo Sud Milano, fruizione dei sentieri per spostamenti ciclo-pedonali. Il giudizio d’integrità valuta una condizione del territorio riferibile alle permanenze, una chiara leggibilità del rapporto tra fattori naturali e opere dell’uomo e come coerenza linguistica e organicità spaziale di queste ultime.

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Per quanto riguarda le aree di tutela paesaggistica e ambientale, anche in questo caso nessuna delle aree naturali protette o delle oasi di protezione è vicina al comparto, ne interferisce con esso. Il lotto è anche esterno al perimetro del Parco Agricolo Sud seppur ad esso limitrofo lungo il perimetro ovest. Si riporta un estratto della DA 06. (carta condivisa del paesaggio).

Un discorso a parte merita il Sito di Importanza Comunitaria dell’ “Oasi di Lacchiarella” (SIC IT2050010). Rispetto a quest’area di particolare sensibilità paesaggistica, il compendio si colloca ad oltre due chilometri di distanza. Il rapporto tra l’ATR X e questo sito viene indagato nell’ambito della Valutazione di Incidenza ambientale redatta per la procedura di approvazione del PGT. Tale argomento sarà meglio precisato nel prosieguo.

5.4.2 Carta della sensibilità paesistica

La carta della sensibilità paesistica viene redatta quale sintesi di quanto riportato nella carta condivisa del paesaggio. Ne articola i contenuti suddividendo il territorio comunale in 5 ambiti omogenei di sensibilità/vulnerabilità paesistica. Per il Comune di Lacchiarella essi sono limitati a tre: media, alta, molto alta.

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Quindi, in tutto il territorio comunale la classe minima di sensibilità è la classe media (classe 3) sono quindi escluse le classi di sensibilità bassa e molto bassa (classi 1 e 2). In questo senso la classe 4 può essere considerata “intermedia”. Questa classificazione è funzionale al documento delle “Linee guida per l’esame paesistico dei progetti” laddove la valutazione della rilevanza paesistica dei progetti viene condotta in base agli stessi parametri seguiti nella redazione della carta della sensibilità paesistica dei luoghi. L'individuazione delle diverse classi di sensibilità paesistica è condotta in base alle categorie di rilevanza ed integrità esplicitate nella carta condivisa del paesaggio. In linea generale, l’Estensore del Piano ha scelto di far aderire quasi sempre i confini delle diverse classi di sensibilità paesaggistica a elementi percepibili e presenti sulla carta tecnica comunale, così da non istituire perimetrazioni astratte rispetto al disegno del territorio. Per quanto concerne gli aspetti paesisti dalla relativa mappa (qui sotto riportata in stralcio) si ricava che l’area risulta collocata in una zona con una di sensibilità elevata (classe 4).

Infatti, in Classe 4 sono state collocate le aree esterne al Parco Agricolo Sud ma a diretto contatto o con il centro di Lacchiarella (costituenti la zona di passaggio tra paesaggio urbanizzato e paesaggio agrario e che in qualche modo concorrono a definire l'immagine della città) e/o con sue parti rilevanti dal punto di vista ambientale (come l’ambito che circonda il Girasole). Le strade, così come le porzioni di territorio non campite, acquisiscono la classe di sensibilità più alta dell’immediato intorno.

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6 VALUTAZIONE DI INCIDENZA - SIC “OASI DI LACCHIARELLA”

Lo Studio per la Valutazione di Incidenza, redatto nell’ambito della procedura VAS per l’approvazione del PGT di Lacchiarella, ha come obiettivo l’individuazione e la valutazione delle eventuali interferenze che le previsioni del PGT potrebbero determinare sull’integrità ecologica dei siti Natura 2000 che interessano il territorio comunale o il suo immediato contorno, con specifico riferimento agli obiettivi di conservazione di specie e habitat che queste aree protette si prefiggono. Nell’ambito della valutazione di screening dei potenziali effetti che gli Ambiti di trasformazione potrebbero avere sugli obiettivi di conservazione dei Siti Natura 2000, lo Studio di Incidenza prende in considerazione ai fini della valutazione il SIC IT2050010 “Oasi di Lacchiarella” situato nel Comune di Lacchiarella e il SIC/ZPS IT2080023 “Garzaia della Cascina Villarasca”, in Provincia di Pavia, a circa 1,5 km di distanza dal Comune di Lacchiarella. Gli altri Siti Natura 2000 si trovano a più di 5 km da Lacchiarella e non sono stati quindi presi in considerazione. Lo studio tratta in modo specifico anche dell’Ambito di Trasformazione X riprendendo quanto riportato dal documento di piano secondo cui “La condizione attuale è estremamente critica sia dal punto di vista dell'ambiente e del paesaggio urbano, sia sotto il profilo dei rischi connaturati con simili condizioni di abbandono, che favoriscono usi impropri e incontrollati del sito. Le opportunità vanno ricercate nel senso di favorire una trasformazione dell'area”. Infatti, tra gli obiettivi principali che il PGT di Lacchiarella si pone quali atto di indirizzo e programmazione, c’è quello di “promuovere il recupero ambientale delle aree degradate” (punto 4 della tabella paragrafo 4.1 della Valutazione d’Incidenza, già riportato nel Documento di Piano) indicando tra queste proprio l’area dell’”albergo abbandonato” e prevedendo per essa, come strategia di pianificazione, “una disciplina sufficientemente flessibile per agevolare interventi privati”, ed anche ammettendo “per la superficie commerciale già assentita la destinazione a media struttura alimentare.” Per l'ATR X in particolare, si dice al paragrafo 6.1.7 che esso “comprende un'area artificiale in abbandono, per cui la trasformazione ad uso residenziale, non avrà alcuna interferenza negativa sulla funzionalità ecologica del territorio né determinerà la scomparsa di superfici di interesse naturalistico per le specie di fauna presenti all’interno del SIC IT2050010 e del SIC/ZPS IT2080023”. Si tratta quindi di un area “artificiale” già da tempo edificata, seppur abbandonata, dunque gli interventi ricadenti in questo ambito di trasformazione non comportano alcuna sottrazione all’articolato mosaico di habitat (aree agricole, territori boscati, zone umide o corpi idrici). Viene inoltre sottolineato come l’area sia “inserita in un contesto urbano, in prossimità di uno snodo viario significativo che connette la SP 105 e la SP40 ed è situato ad una distanza significativa da entrambi i Siti (2,1 km dal SIC IT2050010 e 3,0 km dal SIC/ZPS IT2080023).”. Con il supporto di Google Earth, di seguito una rappresentanza grafica della distanza dell’ATR X dall’Oasi di Lacchiarella.

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Su tali basi, lo studio conclude valutando come “le nuove previsioni insediative relative all'Ambito di trasformazione X, abbiano un'incidenza nulla sui Siti Natura 2000 oggetto di valutazione.” Pare opportuno precisare che, ai sensi della Delibera Regionale N°VII/14106 dell’8 agosto 2003, per “incidenza nulla” si intende "la presenza di azioni e/o progetti del Piano che non ricadono nel SIC o nelle aree limitrofe o che ricadono nelle aree limitrofe ma non hanno effetti significativi. Nello studio di incidenza si sottolinea infine che “tale previsione è inoltre coerente con le indicazioni del Piano di gestione del SIC IT2080023, che considera non assoggettabile a Valutazione di Incidenza qualsiasi tipologia di intervento oltre la fascia buffer di 1 km”. Da ultimo, segnaliamo che le prescrizioni specifiche per gli ambiti di trasformazione formulate dalla Provincia nell’ambito della Valutazione Ambientale Strategica del PGT, assunte integralmente dal Piano (e riportate nel Rapporto Ambientale del marzo 2012 al paragrafo 6.1) prescrive l’obbligo di sottoporre i progetti alla valutazione di Incidenza solo per gli ambiti C,H ed M, escludendo quindi l’ambito X da tale obbligo. Quindi, considerato che la presente proposta di PII:

non comporta un aumento della slp rispetto alle previsioni del PGT;

non aumenta il carico antropico rispetto alle previsioni del PGT;

non introduce nuove destinazioni d’uso rispetto a quelle già individuate ed analizzate per il comparto dal nuovo PGT;

si può concludere, che si possono pienamente confermare le valutazioni già sviluppate nell’ambito dello Studio di Incidenza e, in termini più generali, della VAS, considerando quindi nulla l’incidenza del PII su entrambe i siti di Importanza comunitaria.

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7 INQUADRAMENTO GEOLOGICO, IDROGEOLOGICO GEOTENICO

Le informazioni e i dati di cui nel prosieguo sono stati sviluppati partendo dallo studio geologico del territorio comunale secondo la DGR regione Lombardia N° 8/7374 del 28-05-08 (ovvero, aggiornamento dei “Criteri ed indirizzi per la definizione della componente geologica, idrogeologica e sismica del piano del governo del territorio, in attuazione dell’art. 57, comma1 della LR. 12/05.”), redatto dallo Studio Geologico Trilobite, ultima revisione settembre 2012. Il Comune di Lacchiarella risulta compreso nelle Sezioni B6B5 e B7B1 della Carta Tecnica Regionale in scala 1:10.000 e geologicamente appartiene al Foglio n. 59 "Pavia" della Carta Geologica d’Italia in scala 1:100.000. Dal punto di vista topografico l'intero settore manifesta carattere complessivamente pianeggiante, con quote comprese tra 87 metri s.l.m. nel settore sud-est e 100 metri s.l.m. nella porzione nord-ovest. Non si individuano ripiani morfologici significativi, ma solo piccole scarpate connesse ai canali e rogge L’intero territorio comunale è caratterizzato dalla presenza di alluvioni della superficie principale della pianura, talora ricoperte localmente da limi successivi difficilmente distinguibili. Tali alluvioni sono costituite da ghiaietto, sabbie e limo argilloso alterati nella parte superficiale, banchi di argilla. L’area di intervento, anch’essa quindi pressoché pianeggiante, presenta una quota di campagna che si attesa mediamente attorno ai 97 metri slm.

7.1 ACQUE SUPERFICIALI

Il territorio comunale rientra nel bacino idrografico del Fiume Lambro Meridionale che scorre a circa 5 -6 Km ad est. L’unico corso d’acqua principale presente sul territorio comunale è la Roggia Ticinello (o Roggia Caronna), che lambisce il confine nord-occidentale del territorio per poi scorrere nel settore centrale e attraversare il centro abitato. Ci sono poi altri corsi d’acqua (la Roggia Mezzabarba, il Cavo Marozzi Rainoldi, la Roggia Colombana, il Cavo Borromeo e la Roggia Carlesca). Essendo il territorio comunale parzialmente antropizzato, si individua inoltre una rete di canali in parte tombinati o con letto completamente impermeabilizzato e canali e rogge irrigui, spesso impostati sulle antiche centuriazioni romane. L’unico corso d’acqua soggetto a vincolo ex D.Lgs. 42/04 è la Roggia Ticinello. L’andamento delle isofreatiche denotano un flusso principale con direzione da Nord Ovest verso Sud Est (Tav. 3 dello Studio Geologico comunale). Complessivamente, la falda risulta interessata da una sostanziale stabilità delle oscillazioni legate all’azione regolatrice svolta dai principali canali artificiali e naturali. Infatti, essendo il territorio comunale di Lacchiarella ubicato a sud della linea dei fontanili, le oscillazioni verso l’alto del livello della falda sono “controllate” dalla maggiore emissione di acqua da parte del sistema dei fontanili. L’acqua viene poi smaltita dall’effetto “trincea drenante” svolta dai numerosi canali scolatori. In base a tale considerazione, e in funzione dei dati idrogeologici storici acquisiti del settore della Provincia di Milano, nella relazione geologica viene definita l’oscillazione massima della falda nell’arco dell’anno che si attesta attorno a circa 1,0

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metro, con un minimo del periodo marzo-aprile ed un massimo nel periodo giugno-agosto. La stessa relazione evidenzia come negli ultimi anni il sistema della fascia dei fontanili abbia subito modifiche in seguito alla sempre più intensa attività industriale e all’urbanizzazione che hanno portato all’intensificarsi dello sfruttamento delle acque sotterranee. In termini generali, esso ha prodotto un abbassamento del livello della falda nel settore milanese, con conseguente estinzione di alcuni fontanili. Pertanto non si esclude che l’effetto di “smorzamento” svolto da parte dei fontanili andrà riducendosi nel tempo e di conseguenza andrà ad amplificarsi il livello di oscillazione della falda anche nel comune di Lacchiarella dove, attualmente, risulta presente un solo fontanile attivo, quello di Pilastrello (ubicato nella porzione comunale nord-ovest). Dall’analisi della carta idrogeologica, qui sotto riportata in stralcio, si evince che l’ambito ATR X si colloca in una zona in cui la falda freatica si assesta tra la quota 93 e 93,5 metri slm, dove i suoli sono stati caratterizzati da un grado alto di vulnerabilità all’acquifero. (Il tratteggio viola rappresenta unicamente la linea di sezione idrogeologica rappresentata nella tavola 4 dello studio geologico comunale).

Dalla relazione geologica si comprende che i suoli definiti “ad alta vulnerabilità” sono quelli costituiti da ghiaie con sabbie e sabbie limose, per i quali si ipotizzano valori di permeabilità compresi fra 10-1 e 10-2 cm/s. La vulnerabilità dell’acquifero all’inquinamento rappresenta la possibilità di penetrazione e di propagazione, in condizioni naturali, d’inquinanti provenienti dalla superficie nei serbatoi naturali ospitanti la falda e, da questa, quando possibile, nel sistema acquifero più profondo. La capacità protettiva dei suoli è quindi un elemento fondamentale nella valutazione della vulnerabilità del territorio per la proprietà che possono avere gli stessi di esercitare un effetto-filtro tra le sostanze tossiche distribuite sulla superficie (concimi chimici, fitofarmaci, fanghi, acque reflue etc.) e le falde acquifere sottostanti.

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Pertanto, la vulnerabilità varia in funzione della capacità di trattenimento di un eventuale inquinante immesso in superficie sulla base della permeabilità dei diversi litotipi sottostanti. A diversi intervalli di permeabilità corrispondono tempi diversi di possibile infiltrazione dell’eventuale apporto inquinante, per cui il grado di protezione è determinato in ragione inversa delle relative permeabilità. Le caratteristiche della permeabilità superficiale e della vulnerabilità sono direttamente legate alle caratteristiche litologiche del sottosuolo del territorio comunale. Inoltre il fattore che determina la reale vulnerabilità idrogeologica del territorio è la presenza della falda idrica negli strati più superficiali del terreno che la pone uniformemente a rischio nei confronti dei fenomeni d’inquinamento. Lo studio geologico predisposto per il PGT, dopo aver valutato il grado di vulnerabilità dell’acquifero all’inquinamento (in base a dati noti, desunti o rilevati), individua solo due classi di vulnerabilità, ovvero la classe di moderata vulnerabilità e la classe di alta vulnerabilità. Dunque, nell’ATR X la vulnerabilità è alta.

7.2 VALUTAZIONE INTERFERENZE POZZI IDROPOTABILI

Nel Comune di Lacchiarella sono presenti cinque pozzi idropotabili comunali destinati al consumo umano. Due sono localizzati all’interno del centro paese mentre gli altri tre sono dislocati sul territorio ad una distanza media dal centro paese compresa fra 1.5 Km e 3.0 Km. Attorno ai pozzi che alimentano l’acquedotto comunale, al fine di salvaguardare la qualità delle acque in base alla normativa vigente, sono presenti aree di salvaguardia. Esse comprendono: la zona di tutela assoluta (10 metri) e la zona di rispetto (raggio di 200 m – secondo il criterio geometrico). Si tratta di zone normate ai sensi del D. Lgs 152/2006. Le attività consentite e vietate sono quelle indicate nell’Art. 94 della suddetta legge e disciplinate dal D.G.R. n° 7/12693 del 10 aprile 2003. L’ATR X non rientra né nelle zone di tutela assoluta né della fascia di rispetto dei 200 metri. Si segnala, unicamente per completezza di trattazione, la vicinanza ad uno dei pozzi idropotabili, al di là della rotatoria tra via Lombardia e la SP 105.

7.3 ANALISI DELL’AREA - CARATTERISTICHE GEOLOGICHE, IDROGEOLOGICHE

Nella carta dei vincoli e di sintesi (Tav. 8 e Tav. 9 dello studio geologico predisposto per il PGT) sono raggruppati gli elementi più significativi e limitativi presenti sul territorio che impediscono eventuali interventi di modifica di destinazione d'uso sia da un punto di vista legislativo che geologico. In più si è provveduto a suddividere il territorio in base alla vulnerabilità idrogeologica dei terreni. Di seguito si riporta uno stralcio della tavola di sintesi da cui si evince che per l’ambito di intervento non sono presenti vincoli.

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Il confronto e le relazioni reciproche tra le carte di base precedentemente citate, porta all'elaborazione di uno strumento cartografico riassuntivo chiamato Carta di Fattibilità nel quale il territorio viene distinto in aree omogenee in funzione del grado e del tipo di rischio ambientale cui esso è sottoposto. Di seguito si riporta uno stralcio relativo all’area di intervento.

Dall’analisi dell’elaborato si deduce che il compendio (così come l’immediato contesto) si colloca tutto in classe II di fattibilità. In questa classe sono comprese “le aree in cui sono state rilevate modeste condizioni limitative alla modifica di destinazione d’uso, quali la limitata soggiacenza della falda, che in tali aree si attesta a più di 2,5/3,0 metri

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di profondità dal piano campagna locale, e la ridotta presenza di materiale fine con scadenti caratteristiche geotecniche.” La relazione geologica esplicita queste modeste limitazioni e gli eventuali accorgimenti da prevedere in fase progettuale. Essi sono riportati brevemente di seguito. “Parere geologico sull’edificabilità La classe II non risulta particolarmente restrittiva nei confronti della possibilità di espansione edilizia. Non si riscontrano, infatti, generali limitazioni all'edificabilità o alla modifica dell'uso del territorio. Si tratta, piuttosto, di una proposta cautelativa in considerazione della modesta soggiacenza della falda, e della possibilità di riscontrare materiale fine con scadenti caratteristiche fisiche. Se per l’edificazione sono previste fondazioni di tipo indirette (pali micropali) nella relazione ad accompagnamento del progetto dovranno essere indicate le metodiche che si intende adottare al fine di evitare l’interferenza fra le acque superficiali e la falda freatica. Indagini preventive necessarie Per superare tali problematiche si rendono opportune approfondimenti geologico-tecnici ed indagini idrogeologiche di dettaglio. Si ritiene, pertanto, necessario per le aree di nuova edificazione effettuare indagini specifiche per la caratterizzazione dei terreni di fondazione. In ogni caso occorrerà attenersi a quanto previsto dal D.M. 14 Gennaio 2008 "Approvazione delle nuove norme tecniche per le costruzioni" e prevedere, di volta in volta, la realizzazione di idonei approfondimenti di carattere idrogeologico e geologico-tecnico, finalizzati a fornire una puntuale valutazione delle caratteristiche litostratigrafiche dei terreni di fondazione, con specifico riferimento alle eventuali interferenze della falda superficiale con le porzioni inferiori dei fabbricati e con i terreni stessi di fondazione; nonché a svolgere una accurata analisi delle scelte progettuali in merito alla capacità portante dei terreni di fondazione, nonché alla valutazione dei cedimenti. Interventi da prevedere in fase progettuale In tutti i casi, e soprattutto in occasione di insediamenti di tipo produttivo, nel caso in cui questi non possano essere altrove ubicati, dovranno essere previste opere di salvaguardia alla falda tramite la realizzazione di idonee fognature atte allo smaltimento delle acque superficiali e non. Ciò, in considerazione del grado di permeabilità dei depositi alluvionali al fine di evitare possibili inquinamenti.”.

7.4 VALUTAZIONI DI FATTIBILITA’ GEOLOGICA PER LE AZIONI DI PIANO

La formulazione del giudizio di fattibilità geologica per le azioni di piano, è stata desunta dalla valutazione incrociata degli elementi di carattere geologico-geomorfologico, idrografico, geotecnico. In questa fase sono state analizzate le risultanze delle analisi condotte sul territorio e riassunte nello Studio Geologico di Piano. L’analisi è finalizzata alla valutazione dell'idoneità di massima del territorio all'intervento edificatorio, in particolare considerando la soggiacenza della falda. In linea generale si può affermare che l’area oggetto di relazione risulta complessivamente favorevole all'insediamento urbanistico non presentando caratteri pregiudizievoli per l'attività edilizia ne alcun tipo di vincolo. Inoltre la classe di fattibilità è la seconda, quindi “con modeste limitazioni”. Dunque, dall’analisi compiuta per la verifica dell’idoneità dell’area oggetto di studio interessata dal Piano Integrato di Intervento non emergono, dal punto di vista geologico, particolari limitazioni.

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Dal punto di vista idrogeologico si evidenzia quanto segue:

in considerazione della modesta soggiacenza della falda, e della possibilità di riscontrare materiale fine con scadenti caratteristiche fisiche, in modo cautelativo si attueranno, per la fase progettuale, gli accorgimenti previsti nella relazione geologica riportati al paragrafo precedente.

Per quanto riguarda l’aspetto vincolistico:

il sito non ricade all’interno di nessuna fascia di rispetto o tutela che riguardi aspetti geologici e/o idrogeologici.

Aspetti geotecnici e rischio sismico:

in fase di progettazione esecutiva sarà necessario prevedere una campagna geotecnica atta a definire le caratteristiche dei terreni e a individuare i parametri necessari alla scelta e al corretto dimensionamento delle opere di fondazione con particolare attenzione alle problematiche relative ai cedimenti;

considerando che la normativa regionale per la classe Z4 richiede l’applicazione dei livelli di approfondimento successivi al 1° solo nel caso in cui l’intervento in progetto preveda la realizzazione di un edificio pubblico e che il programma definitivo d’intervento, non prevede alcuna struttura rientrante nell’elenco degli edifici strategici e/o rilevanti di cui al D.D.U.O. N° 19904 del 21 novembre 2003, si conclude che l’indagine sismica di integrazione al presente studio non è da ritenersi obbligatoria, ai sensi di legge.

7.5 CENNI SUL RISCHIO SISMICO

La Regione Lombardia, con Delibera della Giunta Regionale n. 14964 del 07/11/2003 ed in ottemperanza al disposto di cui all’o.p.c.m. n. 3274 del 20/03/2003, ha approvato la nuova classificazione sismica dei Comuni Lombardi come specificato nell’Allegato A della stessa delibera. Le indicazioni sulle procedure da seguire per l’analisi del rischio sismico, in attuazione dell’Ordinanza sopra citata e della L.R. 12/2005, sono contenute nella D.G.R. attuativa N° 8/1566 del 22 dicembre 2005 e nella d.g.r. 8/7374 del 28 maggio 2008. Il 1° livello di approfondimento della componente sismica territoriale, obbligatorio per tutte le zone sismiche, ha permesso di definire (nell’ambito dello studio geologico facente parte del PGT) lo scenario di pericolosità sismica locale e di redarre la Carta della Pericolosità Sismica Locale (PSL) da cui si evince che in tutto il territorio comunale sono presenti terreni da sabbiosi a ghiaiosi e che la falda presenta una soggiacenza media. Pertanto, tutta l’area in esame rientra nello scenario Z4a di pericolosità indicato nella Tabella 1 dell’Allegato 5 della D.G.R. attuativa 8/1566, ovvero “Zona di fondovalle con presenza di depositi alluvionali e/o fluvio-glaciali granulari e/o coesivi” per la quale sono previsti come effetti “Amplificazioni litologiche e geometriche”. Graficamente le aree ricadenti in questo ultimo scenario vengono rappresentate nella Carta della Pericolosità Sismica Locale con un poligono. Pertanto nella carta avremo che tutto il comune è retinato allo stesso modo. Ad ogni modo, si dovrà tener conto che, non esistendo in questa fase pianificatoria, indagini in sito appositamente eseguite all’interno dell’area di studio, non è possibile definire esattamente le caratteristiche geotecniche dei terreni presenti.

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Pertanto, solo a seguito di apposita campagna di indagini geotecniche, d’altronde obbligatoria ai sensi della normativa vigente, si potrà definire con precisione lo scenario di pericolosità sismica dell’area che, visto l’assetto morfologico dell’area, potrà confermare la classe Z4a così come riportato nella Carta della Pericolosità Sismica. Considerando che la normativa regionale per la classe Z4 richiede l’applicazione dei livelli di approfondimento successivi al 1° solo nel caso in cui l’intervento in progetto preveda la realizzazione di un edificio pubblico e che la proposta di PII non prevede alcuna struttura rientrante nell’elenco degli edifici strategici e/o rilevanti di cui al d.d.u.o. N°19904 del 21 novembre 2003, si conclude che l’indagine sismica di integrazione al presente studio non è da ritenersi obbligatoria, ai sensi di legge.

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8 ASPETTI AMBIENTALI, STIMA IMPATTI DERIVANTI DAL PII

8.1 ARIA

Con il termine “inquinamento atmosferico” sì intende la presenza di qualsiasi sostanza immessa direttamente o indirettamente dall’uomo nell’aria che può avere effetti dannosi sulla salute umana o sull’ambiente nel suo complesso. Nelle grandi città, le principali fonti d’inquinamento sono oggi costituite dalle emissioni del traffico veicolare, dal riscaldamento degli edifici, dall’attività industriale. Dunque, il fenomeno dell’inquinamento atmosferico è in gran parte connesso al modello di sviluppo economico e sociale, ed è causato principalmente dall’immissione in atmosfera di sostanze chimiche di ogni tipo generate dalle attività umane: produzione di energia elettrica, attività industriali, riscaldamento e trasporto su gomma costituiscono le sorgenti più rilevanti di inquinamento atmosferico. Nel corso degli anni la tipologia dell’inquinamento è cambiata. In Lombardia, a partire dagli anni ‘80 si è registrata una graduale ma importante riduzione di alcuni inquinanti come il biossido di zolfo ed il monossido di carbonio. Diversamente, per altri inquinanti come l’ozono, il PM1O ed il PM2.5, ossia le polveri fini che sono le più pericolose per la salute umana (in quanto possono penetrare nei bronchi fino a raggiungere gli alveoli polmonari) si registra, invece, un trend in crescita. D'altronde, il contesto meteo-climatico della pianura padana, è purtroppo caratterizzato da un’elevata stabilità atmosferica e da una ridotta velocità del vento. Queste due circostanze congiuntamente danno luogo ad uno scarso rimescolamento dell’aria e all’accumulo di inquinanti soprattutto nel periodo invernale. La legislazione italiana, costruita sulla base della direttiva europea 2008/50/CE, individua le Regioni quali autorità competenti in materia di valutazione e gestione della qualità dell’aria. In quest’ambito è previsto che ogni Regione definisca la suddivisione del territorio in zone e agglomerati, nelle quali valutare il rispetto dei valori obiettivo e dei valori limite e definire, nel caso, piani di risanamento e mantenimento della qualità dell’aria. La classificazione delle zone e degli agglomerati deve essere riesaminata almeno ogni 5 anni. La Regione Lombardia, con la D.G.R. n° 2605 del 30 novembre 2011, ha modificato la precedente zonizzazione, come richiesto dal Decreto Legislativo n°155 del 13/08/2010 (recepimento della direttiva quadro sulla qualità dell’aria 2008/50/CE) che ha individuato nuovi criteri più omogenei per l’individuazione di agglomerati e zone ai fini della valutazione della qualità dell’aria sul territorio italiano. Il territorio lombardo risulta così suddiviso:

- Agglomerati urbani (Agglomerato di Milano, Agglomerato di Bergamo e Agglomerato di Brescia);

- Zona A: pianura ad elevata urbanizzazione; - ZONA B: zona di pianura; - ZONA C: Prealpi, Appennino e Montagna; - ZONA D: Fondovalle.

Il Comune di Lacchiarella appartiene alla zona B – pianura.

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La Regione Lombardia ha affidato la rete di rilevamento della qualità dell’aria all’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Lombardia (A.R.P.A.). L’attuale rete di rilevamento presente sul territorio regionale permette di conoscere lo stato dell’aria in modo completo: il posizionamento delle centraline è studiato in modo che tutte le casistiche siano sotto controllo. Anche per il Comune dì Lacchiarella la qualità dell’aria viene monitorata in modo continuo da una stazione fissa. A Lacchiarella è infatti presente una centralina per il monitoraggio delle emissioni in atmosfera che fa parte di una rete pubblica realizzata dall’ARPA ed è situata in via Molise, in una zona “suburbana” (essendo collocata fuori dall’area urbana principale) ed è di tipo “fondo”. L’indicatore riporta le concentrazioni medie annue dei principali inquinanti atmosferici rilevati dalla centralina e gli eventuali superamenti dei limiti di legge. Gli inquinanti monitorati sono il biossido di azoto (NO2) e l’ozono (O3). Per un approfondimento sulla qualità dell’aria in Comune di Lacchiarella si sono analizzati i dati riportati nel Rapporto Ambientale (che a loro volta sono stati elaborati a

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partire dai Rapporti Annuali sulla Qualità dell’Aria di ARPA Lombardia, dati disponibili fino al 2009) a cui si rimanda. Stante che il rapporto ambientale è del 2012, si è successivamente consultato l’ultimo “Rapporto sulla qualità dell’aria della Città metropolitana di Milano” di ARPA che riguarda il 2014 dove il trend, già desumibile dal citato rapporto, che può essere esteso anche al Comune di Lacchiarella, viene sostanzialmente confermato. Infatti, nella provincia di Milano gli inquinanti normati che sono risultati critici nell’anno 2014 sono ancora ilPM10, il biossido di azoto e l’ozono. In generale, oltre ovviamente al carico emissivo, l’orografia del territorio ha un ruolo importante nel determinare i livelli di concentrazione degli inquinanti. D’altronde, il territorio provinciale fortemente urbanizzato insiste sulla pianura padana, circondata su tre lati da rilievi montuosi che limitano fortemente la circolazione dell’aria. Inoltre, i frequenti fenomeni d’inversione termica inibiscono il rimescolamento verticale, generando quindi, in particolare nel semestre freddo, condizioni favorevoli all’accumulo degli inquinanti emessi al suolo. In quasi tutte le postazioni della provincia la concentrazione media giornaliera del PM10 è stata superiore al valore limite per un numero di casi maggiore di quanto concesso dalla normativa; ciò avviene con particolare frequenza nei mesi più freddi dell’anno. La concentrazione media annuale del PM10, invece, ha rispettato il valore limite ovunque. Considerando le medie annuali degli ultimi dieci anni, il 2014 appare confermare il trend di graduale riduzione delle concentrazioni medie di questo inquinante che si sta osservando su tutto il bacino padano (tra 1 e 2 μg/m3 all’anno). Nell’analisi dei trend non bisogna comunque dimenticare di valutare le condizioni meteorologiche dell’autunno e dell’inverno, che sono determinanti sull’accumulo e sulla dispersione degli inquinanti. Relativamente al PM2.5, per cui esiste solo un valore obiettivo annuale con un margine di tolleranza previsto per l’anno 2014, in nessuna stazione provinciale sono stati registrati superamenti. Il biossido di azoto risulta critico essenzialmente per Milano e per l’insieme dei comuni limitrofi (Agglomerato di Milano), non essendoci in questa parte di territorio soluzione di continuità dell’urbanizzato ed essendo il traffico autoveicolare la sorgente maggiormente responsabile delle concentrazioni di NO2 al suolo. In molte postazioni si sono registrati superamenti del limite previsto per le concentrazioni medie annuali; il limite per le concentrazioni massime orarie è stato invece superato nella sola stazione da traffico di Milano-Liguria. Nel resto dei siti provinciali, facenti parte della Zone A e B, non sono invece stati registrati superamenti dei limiti previsti sull’NO2 per la protezione della salute umana. Le osservazioni fatte sul trend degli ultimi anni del PM10 possono essere estese anche al biossido di azoto. Per l’ozono sono da segnalarsi fino ad un massimo di 9 giorni di superamento della soglia di informazione e 2 di superamento della soglia di allarme. Si deve evidenziare però che, seppur il valore obiettivo per la protezione della vegetazione è stato superato quasi ovunque, il valore obiettivo per la protezione della salute umana riferito al 2014 è stato superato solo nei siti meno urbanizzati della provincia. L’estate del 2014 è stata caratterizzata da frequenti giornate con precipitazioni e con copertura nuvolosa, elementi non favorevoli alla formazione di ozono, determinando un valore medio annuale per questo inquinante tra i più bassi dell’ultima decade. Le concentrazioni di biossido di zolfo, di monossido di carbonio e di benzene sono ormai da tempo ben inferiori ai limiti previsti.

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Il decremento osservato negli ultimi 10 anni, ottenuto migliorando via via nel tempo la qualità dei combustibili in genere, le tecnologie dei motori e delle combustioni industriali e per riscaldamento, ha portato questi inquinanti a valori non di rado inferiori ai limiti di rilevabilità della strumentazione convenzionale. Sempre in quest’ottica di riduzione degli inquinanti, recentemente il Comune di Lacchiarella ha tra l’altro aderito al "Protocollo per il miglioramento della qualità dell'aria e il contrasto all'inquinamento atmosferico locale". Tale protocollo si prefigge, attraverso la collaborazione fra i Comuni della Città Metropolitana, di affrontare le tematiche ambientali con politiche di sistema e di coordinamento fra tutti gli enti coinvolti. Questa collaborazione coinvolge ad oggi 22 comuni, corrispondenti ad oltre la metà della popolazione di Milano Metropolitana.

8.1.1 Possibili impatti e mitigazioni

Per quanto riguarda gli impatti possibili riconducibili al progetto in esame, dal punto di vista della qualità dell’aria è opportuno distinguere tra:

la fase di cantiere;

la fase di esercizio. Durante la fase di cantiere si potranno avere impatti dovuti alla polvere (derivante dalle operazioni di demolizione degli edifici esistenti) nonché alle emissioni delle macchine operatrici. Per mitigare tali effetti sull’ambiente occorrerà tenere sempre umida l’area di cantiere così da minimizzare la polvere sollevata dai mezzi e dalle attività di cantiere. Sarà inoltre opportuno individuare come impresa esecutrice una ditta altamente qualificata e che possa garantire la conformità alla normativa vigente in termini di emissioni. Per quanto attiene invece la fase di esercizio, l’impatto sulla qualità dell’aria potrà essere riconducibile alle emissioni derivanti dal traffico veicolare nonché agli impianti di riscaldamento. Per quanto riguarda il primo punto, dall’analisi dello studio del traffico è emerso che l’aumento del traffico è talmente modesto da poter escludere effetti significativi in termini di emissioni inquinanti (si veda l’allegata Valutazione Preliminare di impatto viabilistico e mobilità). Per quanto riguarda il secondo punto, si può evidenziare che le possibili emissioni, già considerate non rilevanti nell’ambito della VAS, potrebbero semmai subire un lieve decremento (per quanto riconducibile al riscaldamento) a fronte della maggiore superficie destinata a commerciale a scapito della direzionale. Ad ogni modo, la progettazione esecutiva di tutti gli edifici avverrà secondo i più innovativi criteri di efficienza energetica e di contenimento dei consumi, garantendo e, anzi, migliorando ove possibile, i limiti prestazionali imposti dalla normativa sul contenimento energetico. In questo modo si ritiene che gli impatti, comunque modesti, potranno essere ulteriormente ridotti. In merito ai criteri ed agli orientamenti di sostenibilità che verranno adottati per l’intervento, si rimanda alle considerazioni finali della presente relazione.

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8.2 RUMORE

La caratterizzazione acustica dell’area è oggetto del Piano di Zonizzazione Acustica del territorio comunale, strumento di pianificazione previsto dalla «Legge quadro sull’inquinamento acustico» N°447/95. In attuazione della medesima norma, il DPCM 14.11.1997 (“Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore”) stabilisce che il territorio debba essere ripartito tra le seguenti classi: CLASSE I — aree particolarmente protette: rientrano in questa classe le aree nelle quali la quiete rappresenta un elemento di base per la loro utilizzazione: aree ospedaliere, scolastiche, aree destinate al riposo ed allo svago, aree residenziali rurali, aree di particolare interesse urbanistico, parchi pubblici, ecc. CLASSE Il — aree destinate ad uso prevalentemente residenziale: rientrano in questa classe le aree urbane interessate prevalentemente da traffico veicolare locale, con bassa densità di popolazione, con limitata presenza di attività commerciali ed assenza di attività industriali e artigianali. CLASSE III — aree di tipo misto: rientrano in questa classe le aree urbane interessate da traffico veicolare locale o di attraversamento, con media densità di popolazione, con presenza di attività commerciali, uffici con limitata presenza di attività artigianali e con assenza di attività industriali; aree rurali interessate da attività che impiegano macchine operatrici. CLASSE IV — aree di intensa attività umana: rientrano in questa classe le aree urbane interessate da intenso traffico veicolare, con alta densità di popolazione, con elevata presenza di attività commerciali e uffici, con presenza di attività artigianali; le aree in prossimità di strade di grande comunicazione e di linee ferroviarie; le aree portuali, le aree con limitata presenza di piccole industrie. CLASSE V — aree prevalentemente industriali: rientrano in questa classe le aree interessate da insediamenti industriali e con scarsità di abitazioni. CLASSE VI — aree esclusivamente industriali rientrano in questa classe le aree esclusivamente interessate da attività industriali e prive di insediamenti abitativi. La legge quadro sull’inquinamento acustico (L. 447/1995) definisce le competenze degli enti ai vari livelli, ribadendo la necessità da parte dei comuni di dotarsi del Piano di Zonizzazione Acustica (PZA). Il Comune di Lacchiarella ha adottato in data 23 giugno 2011, con Delibera del Consiglio Comunale N°12, il Piano di Zonizzazione Acustica del territorio comunale. Dall’analisi della documentazione di Piano, nonché dei contenuti del Rapporto Ambientale si può riassumere che la zonizzazione acustica individua per l’ATR X la classe III, con una fascia settentrionale che interseca la classe IV, in corrispondenza della SP 40, nella quale si dovranno prevedere opportune misure per abbattere il livello sonoro.

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Infatti, nell’ambito delle misure di mitigazione e compensazione (Indirizzi per gli ambiti di trasformazione, paragrafo 6.1 del Rapporto Ambientale) si raccomanda di inserire, tra le indicazioni particolari che sarebbe opportuno osservare nella realizzazione degli interventi, la disposizione secondo cui “per gli edifici ricadenti in fascia IV della Zonizzazione acustica si devono prevedere opportune misure per abbattere il livello sonoro”. Tale disposizione è stata pienamente recepita dal PGT che, di fatto, nella scheda specifica per l’ambito di trasformazione allegata al Documento di Piano, prescrive che per gli edifici residenziali vengano previsti “accorgimenti specifici di mitigazione rispetto alla SP 40”. Tale fascia di mitigazione è stata tra l’altro rappresentata anche nell’ipotesi distributiva indicativa dell’ambito X. Nell’ambito della progettazione esecutiva si terrà senza dubbio conto di tale raccomandazione pur precisando che il planivolumetrico proposto esclude la dislocazione di residenza in prossimità della SP 40. Inoltre si ricorda che, a seguito di alcune prime indicazioni ricevute da parte dei referenti della Città Metropolitana di Milano, è stata prevista una barriera acustica fono-assorbente tra il sublotto villette e la strada interna al comparto, in direzione nord-sud, al fine di limitare le interferenze, in termini di disturbo acustico e luminoso, verso il compendio a destinazione residenziale. Tale barriera sarà realizzata mediante una siepe e pannelli retrostanti, di altezza opportuna e con specchiature trasparenti.

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8.2.1 Possibili impatti e mitigazioni

Come d’altronde già rappresentato dagli elaborati di piano, l’area d’intervento si colloca in una zona alla periferia nord del centro abitato, in un contesto già caratterizzato da un intenso traffico veicolare, riconducibile principalmente alle attività produttive presenti nella zona, che quindi già di per se costituisce un importante fonte di disturbo su cui le attività che si andranno a collocare nel comparto (residenza, commerciale, uffici) non potranno costituire un elemento di cumulo significativo. Dunque, per ridurre gli effetti dovuti al rumore, si prevederà, in primo luogo, una barriera acustica fono-assorbente tra il sublotto villette e la strada interna al comparto, in direzione nord-sud. Inoltre, come per l’inquinamento atmosferico, anche per il rumore è possibile intervenire su due fronti per limitare ulteriormente gli effetti:

per quanto riguarda la fase di cantiere, particolare attenzione dovrà essere posta nelle operazioni di demolizione, durante le quali si avranno i maggiori impatti dovuti al transito dei mezzi di cantiere ed alle lavorazioni eseguite dalle macchine operatrici. Si provvederà a recintare in modo adeguato il cantiere, e le lavorazioni dovranno comunque essere ristrette alla sola fascia diurna e i macchinari utilizzati dovranno rispettare la normativa vigente in tema di impatto acustico.

Per quanto riguarda la fase di esercizio, non si esclude che possa essere valutata assieme all’Amministrazione Comunale la possibilità di limitare a determinati orari diurni, il carico e scarico della merce. Inoltre, si potrebbero valutare, sempre di concerto con il Comune, orari di apertura e chiusura per gli spazi pubblici, limitando l’acceso nelle ore notturne.

Inoltre, la progettazione esecutiva dell’intervento avverrà, nel pieno rispetto della normativa vigente in merito ai requisiti acustici passivi degli edifici, applicando tutti gli accorgimenti necessari per garantire elevati livelli di confort acustico.

8.3 RIFIUTI

L'attuale scenario normativo nazionale in materia di rifiuti è rappresentato dal D.Lgs. n. 152 del 3 febbraio 2006, entrato in vigore il 29 aprile 2006, e successive modifiche e integrazioni, conosciuto come "Testo Unico Ambientale”. Viene ridisegnato il sistema della competenze politiche, amministrative e gestionali da parte dello Stato, delle Regioni e degli Enti Locali; in particolare l'art. 197 definisce le competenze attribuite alle Province in materia di rifiuti, già anticipate dall' approvazione della L.R. 26/03, relative a due tipi di funzioni:

Funzioni autorizzatorie, sanzionatorie, di controllo e vigilanza: con la L.R. 32/2015 la Regione Lombardia ha riconfermato alla Città metropolitana di Milano le competenze in materia di rifiuti e bonifiche, già conferite alla Provincia di Milano;

Funzioni pianificatorie e programmatorie: la L.R. 22/2015, sopprimendo la lettera “a” del comma 1 dell'art. 16 e l'intero art. 20 della L.R. 26/2003 ha di fatto abolito i Piani Provinciali di Gestione dei Rifiuti. Rimangono in capo alla Città metropolitana e alle Province unicamente i contenuti previsti dal nuovo comma 2 bis dell'art. 16, ovvero l'individuazione, in base alle previsioni del PTCP e degli specifici strumenti di pianificazione territoriale, delle aree idonee e di quelle non idonee alla localizzazione degli impianti di recupero e smaltimento dei rifiuti urbani e speciali.

Gli obiettivi per la raccolta differenziata dettati dal D.lgs 152/2006 prevedono per ogni Ambito Territoriale Ottimale il raggiungimento di percentuali minime definite come

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incidenza della raccolta differenziata sul totale dei rifiuti urbani, finalizzate al riutilizzo, al riciclaggio e al recupero. Nel Rapporto Ambientale si legge che per il Comune di Lacchiarella “la produzione totale di rifiuti urbani nel comune di Lacchiarella nell’anno 2010 è di 3.746,6 tonnellate pari ad una produzione annua pro capite di 441,8 kg/abitante”. (…) “In termini di quantità totali l’andamento negli anni ha visto l’alternarsi di crescita e decremento”. Per un aggiornamento di tali valori si sono consultati sul sito della Città Metropolitana di Milano gli ultimi dati disponibili (anno 2013) che vedono la produzione dei rifiuti, pari a 1,14 Kg/abitante*giorno, in salita rispetto all’anno precedente mentre è in calo, sempre rispetto al 2012, la percentuale di raccolta differenziata. Il dato del 2013 si attesta infatti attorno al 55.6 % con un recupero complessivo di materia o energia pari al 53 %. Tale percentuale è comunque di molto superiore al dato relativo al 2010 riportato nel Rapporto Ambientale e pari a circa il 41 %, ma ancora non rientrante negli obiettivi che ci si prefiggeva nel 2006, ovvero il 65% entro dicembre 2012 secondo il Dlgs 152/2006. Ad ogni modo è senza dubbio evidente l’impegno da parte dell’Amministrazione Comunale nel cercare di raggiungere tale obiettivo. Su questo tema si segnala, ad esempio, che nella zona meridionale del comune, al confine con Giussago, in un area contigua all’isola ecologica, è stato collocato un centro Integrato di trattamento rifiuti.

8.3.1 Possibili impatti e mitigazioni

Rispetto a questi dati, considerando che la proposta di PII prevede che rimanga invariato il numero di abitanti indotti dal nuovo insediamento (con riferimento alle residenze) e che quindi gli effetti su questo indicatore sono già stati opportunamente valutati ed analizzati nell’ambito della VAS, che ne ha valutato come non significativa l’incidenza. Non sono ancora definibili allo stato attuale i quantitativi di rifiuti prodotti dal commercio al dettaglio in quanto non sono ancora note le tipologie di attività che si insidieranno. Tutte le attività previste non produrranno comunque in alcun modo rifiuti speciali tossici, nocivi e o pericolosi. Complessivamente, si tratta comunque di quantitativi di rifiuti già analizzati e considerati nell’ambito della VAS. Ciò non di meno, per non creare aggravi al sistema di raccolta comunale, la gestione potrà venire coordinata di concerto con l’Amministrazione Comunale, includendo nelle previsioni contenute negli strumenti programmatici comunali anche i dati presumibili per l’area in questione.

8.4 CONSUMI IDRICI E SCARICHI FOGNARI

In termini generali, si può dire che il terreno è perfettamente urbanizzato, che non si rilevano carenze, che tutti i sottoservizi sono adeguati per la possibile trasformazione all’uso polifunzionale e che complessivamente non emergono problemi di carattere urbanizzativo. Il sistema dei servizi a rete, sotto e sopra suolo, è presente in tutte le vie che delimitano il lotto. In base alle informazioni assunte è stato verificato come il sistema sia completo. In particolare, la rete sia dell’acquedotto sia della fognatura è presente ed è sostanzialmente in grado di assorbire il carico generato dall’insediamento delle nuove funzioni previste. D’altronde, giova ricordare che il compendio era stato pensato e costruito per ospitare, oltre alle residenze, un complesso alberghiero di notevoli dimensioni e quindi il sistema dei sottoservizi era stato a suo tempo presumibilmente dimensionato per sopportarne il carico, evidentemente maggiore rispetto a quello che deriverebbe oggi

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dalla realizzazione della presente proposta d’intervento. Tali considerazioni prescindono comunque dalle sistemazioni che si potranno dare alle opere di urbanizzazione già esistenti durante il processo di edificazione del P.I.I., le quali saranno integrate allo scopo di migliorarne i servizi, di aggiornarne le eventuali obsolescenze, nonché prevedendone la necessaria manutenzione. Per quanto attiene i consumi idrici derivanti dai nuovi abitanti, essi sono stati stimati nell’ambito delle previsioni del PGT. Per gli uffici non sono previsti consumi idrici specifici, se non quelli per gli usi sanitari degli addetti e dei potenziali clienti. Per quanto riguarda invece la tipologia delle acque di scarico, sono previsti solo reflui domestici o assimilabili, in quanto nel comparto commerciale non sono presenti acque di processo.

8.4.1 Possibili impatti e mitigazioni

Gli aumenti indotti in termini di consumi idrici verranno completamente recepiti dalla rete esistente, senza quindi creare aggravio sulle reti esistenti. Per quanto attiene sia l’acquedotto che la fognatura, le eventuali opere di sistemazione richieste dal Comune saranno comunque eseguite secondo le prescrizioni progettuali che verranno impartite dal Comune mdesimo, sotto la sorveglianza del personale incaricato del Servizio di competenza. Con recepimento di quanto previsto nel Piano di Risanamento delle Acque (PRRA) della Regione Lombardia, nel progetto della rete sarà previsto lo smaltimento in loco delle acque dei tetti e delle superfici impermeabilizzate; nel caso in cui non potesse verificarsi quanto sopra, l’eventuale afferire in pubblica fognatura di valle avrà limitata portata, contenuto entro il limite massimo di 20 l/s per ogni ettaro di superficie scolante impermeabile e mediante adozione di opportune “vasche volano”.

9 MOBILITA' E IMPATTO VIABILISTICO

Per valutare gli impatti derivanti dal nuovo insediamento sulla rete della mobilità esistente, è stato elaborato uno studio di impatto del traffico indotto, denominato Valutazione Preliminare di impatto viabilistico e mobilità, sulla base della proposta di PII, con risultanze positive. Infatti, la valutazione porta a escludere ricadute significative, tali da rendere necessaria una più approfondita analisi in materia di verifica VAS. Infatti, come meglio descritto ed analizzato nello studio del traffico e riportato sinteticamente nel paragrafo seguente, le portate che si ottengono sono tali da non costituire un apporto di traffico indotto che possa creare condizioni peggiorative rispetto all’attuale situazione rilevata. Per una trattazione più estesa dell’argomento si rimanda allo studio citato.

9.1 ANALISI DELLA MOBILITA’

Il Piano Generale del Traffico Urbano (PUGT) rappresenta il punto di partenza

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dell’analisi in quanto evidenzia le condizioni dell’apparato viabilistico del Comune, consentendo di avanzare alcune riflessioni sullo stato della mobilità. Per quanto riguarda il trasporto pubblico, Il piano evidenzia la necessità di una revisione complessiva ed organica dell'accessibilità alla stazione ferroviaria, in condivisione con la circolazione della SP.40 e l’adeguamento del percorso rurale di Cascina Decima, sia per la circolazione delle biciclette che per l’eventuale transito di una linea leggera di trasporto collettivo. La stazione più prossima è quella di Villamaggiore, che dista in linea d’aria dal centro poco più di 4 km ma che in realtà richiede per essere raggiunta un percorso di 6,5 km da Lacchiarella Rispetto alla grande viabilità, il PUGT sottolinea come Lacchiarella dipenda, per le sue relazioni con il mondo esterno, essenzialmente dalla SP.40 Melegnano-Binasco, arteria che la collega alle due aste autostradali della A1 e della A7, ed alle parallele radiali verso il capoluogo (Giovi, Vigentina, Emilia). Fa eccezione la SP.35 che può venire raggiunta attraverso la SP.105 di Badile, comunque attraversando la SP.40. La SP.40 è una strada dalla caratteristiche relativamente modeste (la sezione è di tipo C2) rispetto al flusso transitante: in particolare in direzione Binasco il flusso nell’ora di punta del mattino raggiunge i 2700 veicoli equivalenti all’ora, valore non lontano cioè dalla completa saturazione. Per la viabilità a scala urbana, l'analisi di Piano evidenzia come i carichi di traffico siano piuttosto modesti al confine meridionale e crescano invece spostandosi verso nord, fino a raggiungere valori impegnativi nel tratto finale di via Carlo Alberto, dall’incrocio con via Mameli sino alla rotatoria con la SP.40. Nel documento, inoltre, si sottolinea che è proprio questo tratto stradale al quale tutto viene ‘appeso’ il vero fattore limitante della possibile ulteriore crescita di Lacchiarella. Per quanto riguarda infine la pedonalità e ciclabilità del territorio comunale il PGTU ricorda che l’Amministrazione ha avviato interventi anche molto coraggiosi (via Lombardia o via per Centenara) di recupero di spazi da destinare al transito pedonale e ciclabile, che a Lacchiarella, come in moltissime altre analoghe città, soffrono di una strutturale carenza di infrastrutture. Per un maggiore e migliore equilibrio di funzionamento del sistema pedonale-ciciclabile bisognerà rafforzare la disponibilità di sosta collocata ai margini della zona centrale più densa. Inoltre, viene nuovamente riportato all’attenzione il tema che riguarda la necessità di garantire una connessione sicura ed efficiente tra il nucleo urbano e le aree a nord della SP.40, connessione che tuttavia non potrebbe che prevedere la realizzazione di un manufatto di attraversamento della provinciale svincolato dai flussi veicolari. Pare opportuno precisare su questo tema che la proposta preliminare di PII prevede la realizzazione anche di una pista ciclabile, in continuità e a completamento della rete esistente, e che saranno altresì previsti nuovi ed ampi parcheggi.

9.2 CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE IMPATTO VIABILISTICO DELL'INTERVENTO

In merito alla mobilità, i valori di portata ottenuti dallo studio del traffico permettono di elaborare delle considerazioni di carattere generale sulla situazione futura del traffico. E’ importante sottolineare che durante la trattazioni degli argomenti relativi agli impatti che la viabilità di progetto indurrà sull'ambiente e sulle preesistenti condizioni di viabilistiche abbiamo fin ora considerato i nuovi interventi come semplici attrattori di traffico. Questa considerazione tuttavia non è affatto vera; effettivamente, come si può

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facilmente dedurre da alcuni semplici ragionamenti, i nuovi insediamenti risultano avere la capacità di "redistribuire" il traffico piuttosto che crearlo. L'impatto generato dall'intervento in progetto non va quindi valutato solo secondo la portata dei flussi indotti, bensì secondo la capacità di spostare gli stessi, diminuendo le distanze da percorrere ed apportando un complessivo beneficio. L'importanza di questo aspetto ci permette ancora una volta di verificare la qualità degli studi condotti sulla viabilità nonché il corretto funzionamento della rete viabilistica. 9.2.1 Sintesi degli aspetti fondamentali A conclusione di quanto trattato in questa relazione possono essere sintetizzati i seguenti punti:

in primo luogo è fondamentale sottolineare come, in base alle valutazioni condotte, le entità di traffico attratto e indotto sono modeste, tali da non aggiungere situazioni di criticità alle condizioni di traffico esistente;

la rete stradale interna prevista nella Proposta Preliminare di PII sopporta i carichi veicolari a regime senza evidenziare situazioni critiche;

l’intervento in progetto non è un semplice attrattore di traffico ma si configura come una struttura in grado di “reindirizzare” le utenze intervenendo sulla matrice origini/destinazioni in modo proficuo. Secondo questo punto di vista è prevedibile un risparmio in termini di consumo di carburante e di traffico nella rete;

la giornata che riporta una maggiore densità di traffico è il venerdì, ma tale circostanza è dovuta ad un traffico preesistente in rete già elevato;

le conseguenze ambientali sono già state valutate e rimangono assimilabili nell’ambito della procedura di VAS del PGT di Lacchiarella;

l’intervento rimodella le superfici di progetto operando una riduzione in termini assoluti ed aumentando in termini relativi la superficie commerciale;

la stima dei traffici indotti evidenzia un maggiore apporto veicolare, seppure modesto, nelle sole giornate di sabato e domenica, ovvero quando la rete stradale è sostanzialmente scarica, e quindi non produce alcun aggravio in termini di inquinamento medio ambientale;

al contrario la riduzione della superficie direzionale (la residenza rimane invariata) comporta una riduzione del carico veicolare, sia pure limitato a pochi veicoli equivalenti/h, rispetto alle previsioni del PGT. Tale modesta riduzione si manifesta comunque durante la punta mattutina e pomeridiana del giorno feriale medio, vale a dire nei momenti in cui la rete risulta estremamente carica, con conseguenze migliorative.

Si può quindi concludere che le modifiche proposte dal PII non impattano affatto rispetto alle conseguenze che deriverebbero dalla previsione del PGT e pertanto non si rilevano fattori ambientali perturbati. 9.2.2 Possibili impatti e mitigazioni Per limitare ulteriormente gli effetti dovuti al nuovo traffico indotto, è possibile intervenire durante la fase di cantiere, in cui ci potrà essere un impatto derivante dal transito dei mezzi di cantiere, pertanto sarà posta particolare attenzione nella organizzazione del cantiere, limitando per quanto possibile il numero di mezzi/giorno, al fine di non aggravare i problemi di traffico locali. La seconda fase riguarda il contributo in termini di aumento del traffico derivante dal PI in progetto, per il quale si rimanda allo studio del traffico appositamente redatto.

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Si fa comunque notare che a fronte di un incremento molto modesto del traffico veicolare (e solo nel fine settimana) e comunque ben supportato dalla rete esistente, l’intervento prevede di realizzare un numero considerevole di nuovi posti auto, oltre ad un incremento delle zone pedonali che possono direttamente compensare l’aumento del traffico veicolare.

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10 CONSIDERAZIONI FINALI

10.1 CARATTERISTICHE DEGLI IMPATTI ATTESI

Alla luce delle analisi fino a qui svolte, possiamo riassumere quali impatti possono essere attesi. Oggi, dopo molti anni di abbandono, si presenta la possibilità di riqualificare la zona con un intervento che sostanzialmente attua le previsioni del PGT, salvo il fatto di apportare modifiche solo sulle quantità massime attribuibili alle singole funzioni, restando comunque inalterato l’impatto volumetrico complessivo in termini di superficie lorda di pavimento. Quindi, la sostituzione dei fabbricati abbandonati in profondo stato di degrado, attraverso un intervento di riqualificazione complessiva dell’area, costituisce già di per se un complessivo miglioramento della zona, da considerarsi come “impatto” fortemente positivo. D’altronde, il recupero ambientale dell’area degradata dell’albergo abbandonato costituisce uno degli otto obiettivi principali del PGT. L’opportunità di un progetto che complessivamente porti a soluzione il comparto, rimuovendo l’innaturale presenza del manufatto fatiscente e inserendo funzioni compatibili col contesto urbanizzato (in alcuni casi anche con valenza pubblica), non potrà che essere valutata positivamente dall’Amministrazione cittadina. Inoltre, il compendio è già stato effettivamente sottoposto a tale valutazione nell’ambito della procedura di approvazione del nuovo Piano del Governo del Territorio. Ciò non dimeno, vista la maggiore superficie destinata a commerciale si è stabilito, in via conservativa, di procedere ugualmente alla stesura del presente rapporto preliminare che, anche al termine dell’ulteriore analisi svolta, ha sostanzialmente confermato l’assenza di effetti negativi sull’ambiente. Viceversa, oltre al recupero ambientale dell’area, vi saranno altri effetti positivi: saranno realizzate tutte le necessarie e opportune opere d’urbanizzazione primaria e secondaria a scomputo degli oneri dovuti, mentre all’Amministrazione Comunale perverranno comunque ingenti somme derivanti dai contributi commisurati al costo di costruzione. Inoltre, saranno costruiti e donati i locali necessari per lo spostamento della farmacia comunale. Al termine dell’operazione, Lacchiarella potrà disporre di un ingresso al nucleo edificato prestigioso e ordinato dove saranno dislocati, tra l’altro, servizi importanti e zone di socializzazione: quasi un nuovo centro cittadino. Per quanto riguarda i sottoservizi, in generale si può dire che essi siano già adeguati per la trasformazione all’uso polifunzionale. In merito all’azzonamento acustico, attualmente l’area in oggetto viene classificata per lo più in classe III e, nella porzione settentrionale, in classe IV dove è stata previsto già in ambito di PGT, l’inserimento di una fascia di mitigazione qualora si realizzino residenze verso la SP 40. Inoltre, a seguito di alcune prime indicazioni ricevute da parte dei referenti della Città Metropolitana di Milano, si prevederà una barriera acustica fono-assorbente tra il sublotto villette e la strada interna al comparto, in direzione nord-sud, al fine di limitare le interferenze, in termini di disturbo acustico e luminoso, verso il compendio a destinazione residenziale. Tale barriera sarà realizzata mediante una siepe e pannelli retrostanti, di altezza opportuna e con specchiature trasparenti.

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Lo studio d’impatto del traffico indotto dall’intervento sulla rete della mobilità esistente porta a escludere ricadute significative tali da richiedere ulteriori approfondimenti in materia di verifica VAS. Infatti, considerando in base ai più approfonditi studi di settore la quantità di traffico attratto per effetto della costruzione degli interventi previsti dal PII, si ottengono portate in rete complessive tali da non costituire un apporto di traffico indotto che possa creare condizioni peggiorative rispetto all’attuale situazione rilevata. In ogni caso, le ampie aree a verde proposte, le quinte vegetali e gli alberi a filare di alto fusto svolgeranno la funzione di filtro contro i rumori e le polveri, oltre che di separazione visuale e di cortina di difesa dai venti, che possono smuovere lo smog prodotto dalla strada. In merito alla fascia di rispetto stradale (ex art 16 e 18 D.lgs 285/92), prendendo atto dei contenuti della Disposizione Dirigenziale del Direttore Centrale Trasporti e Viabilità N°28/09 del 25-05-09, in cui la SP 40 Binasco-Melegnano viene classificata come strada C – extraurbana secondaria, il progetto è stato adeguato facendo slittare di 10 metri verso sud l’edificio del sub lotto “piastra commerciale”, in modo da garantire una fascia di rispetto stradale di 30 metri, così come previsto per le strade di questa categoria. Per quanto riguarda l’impatto visivo degli edifici, al fine di diminuire il più possibile la percezione longitudinale, sono state previste per i due fabbricati centrali altezze più basse rispetto al limite previsto. Inoltre si ricorda che complessivamente il volume proposta nell’ambito del PII viene mantenuto uguale a quello consentito per l’ATR X.

10.2 ILLUSTRAZIONE DEGLI ORIENTAMENTI DI SOSTENIBILITÀ

Nella realizzazione delle opere in progetto verranno adottati criteri di costruzione in sintonia con quanto previsto dal DPR 412/93 e dal DPR 551/99 in materia di progettazione, installazione, esercizio e manutenzione degli impianti termici degli edifici. Nell’ottica del miglioramento delle prestazioni energetiche degli edifici verranno seguite le disposizioni previste dal D. Lgs. 192/05 (come modificato con Legge 90/2013 e smi) in merito al rendimento energetico degli edifici. A livello regionale si farà riferimento alla DGR N°X/3868 del 17-07-15 e DDUO N°6480 del 30-07-15, cui bisognerà attenersi per le procedure di calcolo. Inoltre, in considerazione del fatto che la città di Lacchiarella si è da qualche tempo attivata per la realizzazione, l’ampliamento e la diffusione capillare del teleriscaldamento e per favorire la geotermia, si segnala che, nell’ambito delle scelte innovative che caratterizzeranno l’intervento, sarà certamente valutata l’opportunità di usufruire di questo servizio. Tali considerazioni potranno essere coerentemente sviluppate ed applicate in fase di progettazione esecutiva.

10.3 UTILIZZO DI FONTI RINNOVABILI, CONTENIMENTO CONSUMI ENERGETICI

Nell’ambito di questo studio atto a verificare la possibilità di esclusione VAS ci sembra altresì importante evidenziare e valorizzare l’orientamento del proponente e dei progettisti verso l’uso di fonti di energia rinnovabili e non inquinanti, comunque da approfondire in fase di progettazione esecutiva.

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10.3.1 Impiego di fonti di energia rinnovabili non inquinanti

A tal proposito sarà approfondita in fase di progettazione esecutiva l’ipotesi di impiegare in copertura sugli edifici pannelli solari termici per la produzione di acqua calda sanitaria (minimo 50%) e pannelli solari fotovoltaici per la produzione di corrente elettrica. L’acqua di falda potrebbe poi essere utilizzata come “fonte di energia rinnovabile” da utilizzare d’estate per gli impianti di raffrescamento.

10.3.2 Sostenibilità ecologica – limitazione dei consumi energetici

Al fine di realizzare un impianto ad alta efficienza, volto a minimizzare i consumi energetici, sarà approfondita in fase di progettazione esecutiva l’ipotesi di utilizzare per l’impianto di condizionamento un sistema a pompa di calore del tipo acqua-acqua, che sfrutti l’acqua di falda.

10.4 OPZIONE ZERO

Della cosiddetta “opzione zero” si è già accennato in premessa. Considerare anche l’”opzione zero” in questo tipo di valutazioni significa valutare gli impatti che deriverebbero sull’area nel caso in cui non si desse corso alla trasformazione del sito, ovvero con lo scenario delle ricadute ambientali che si avrebbero lasciando immutato il compendio. L’area giace già da tempo in uno stato di profondo degrado ed abbandono, andato via via peggiorando nel corso degli anni. Pertanto la riqualificazione dell’area è stata non solo ritenuta utile ma è stata elencata tra gli obiettivi principali che il PGT si prefigge. Si è già detto in premessa come il Piano del Governo del Territorio abbia già considerato ogni possibile ricaduta ambientale potenzialmente derivante dalla trasformazione urbanistica proposta nell’”Ambito di Trasformazione X”, evidenziando i possibili, auspicabili, effetti positivi e l’assenza di effetti negativi. Nel Rapporto Ambientale si è d’altronde dato conto delle ricadute ambientali derivanti dalla non attuazione delle trasformazioni indicate dal PGT (scenario denominato Alternativa 2, corrispondente all’”opzione zero” per l’ATR X), giungendo alla conclusione che l’alternativa 1, ovvero lo scenario che prevede la piena realizzazione delle azioni di trasformazione degli ambiti, sia in grado di risolvere meglio le criticità attualmente presenti a Lacchiarella. Ciò è particolarmente evidente proprio per l’ATR X la cui trasformazione comporterebbe solo effetti positivi o nulli sull’ambiente a fronte di una completa assenza di effetti negativi, quindi con un bilancio complessivo in positivo (si veda la colonna “C” della tabella-valutazione degli effetti ambientali delle azioni previste – alternativa 1). Pertanto, nel caso del comparto ATR X appare evidente come l’intervento previsto sia grandemente migliorativo per l’ambiente circostante mentre l’”opzione zero”, cioè il mantenimento dello “status quo” con il permanere dello stato di degrado dell’area, non può che produrre nel tempo effetti negati sulla qualità dell’ambiente urbano.

10.4.1 Ricadute e investimenti indotti

Diversamente dalla cosiddetta ”opzione zero”, ovvero dal non realizzare la trasformazione dell’area, per effetto dell’intervento proposto si otterranno rilevanti ed importanti ricadute di carattere economico e infrastrutturale in tutto l’intorno.

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La corresponsione degli oneri delle urbanizzazioni primarie, secondarie e del costo di costruzione, costituiranno un’importante risorsa economica per l’Amministrazione Comunale che darà ad Essa la possibilità di realizzare nuove opere. Certamente, con le trasformazioni che questo intervento comporta ci si muove, sia per le disponibilità economiche, sia per le possibilità insite nel sito, verso una riqualificazione complessiva di una zona urbana che rappresenta, di per sé, un’opportunità di sviluppo urbanistico per quel contesto.

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11 CONCLUSIONI

Il presente documento è stato redatto, come già segnalato nella premessa, nonostante il Piano di Governo del Territorio abbia già considerato ogni possibile ricaduta ambientale potenzialmente derivante dalla trasformazione urbanistica proposta nell’”Ambito di Trasformazione X”, e l’intervento fosse sostanzialmente indifferente a qualunque valutazione di tipo ambientale e strategica, trovandosi in un contesto già completamente urbanizzato e, per di più, compromesso dallo stato di abbandono. Lo studio effettuato ha consentito di evidenziare un quadro complessivo di non significatività degli effetti ambientali che possono derivare dall’attuazione delle opere in progetto, confermando le analisi e le conclusioni emerse nel corso della procedura di Valutazione Ambientale Strategica relative al PGT del Comune di Lacchiarella. Dall’analisi effettuata e sintetizzata nelle considerazioni finali che precedono questo capitolo, ci sembra ampiamente motivato che l’intervento proposto sia migliorativo dal punto di vista territoriale e paesaggistico. Infatti l’”opzione zero”, ovvero il mantenimento dello stato di degrado dell’area, non può che produrre nel tempo effetti negati sulla qualità dell’ambiente urbano. Tale esito è il medesimo riportato nel quadro di sintesi del Rapporto Ambientale del marzo 2012. Rispetto alle previsioni di Piano, il diverso rapporto percentuale tra la destinazione commerciale e la destinazione direzionale/servizi non comporta modifiche nello scenario degli effetti ambientali essendo funzioni sostanzialmente assimilabili da questo punto di vista. L’unico indicatore che potenzialmente può venire modificato è quello del traffico. E’ stato pertanto elaborato uno specifico studio del traffico da cui si evince che anche rispetto a questo indicatore non si verificano effetti rilevanti, essendo il traffico indotto dalle nuove attività molto modesto e tale da non produrre alcun aggravio in termini di inquinamento medio ambientale. Infine, non viene alterato alcun ambiente vincolato, né con caratteristiche agresti da preservare. Non sono riscontrabili interferenze negative con gli strumenti di pianificazione comunale e sovracomunale. Pertanto, si può concludere da tutta la disamine svolta che effettivamente non siano riscontrabili ricadute negative connesse alla nuova opportunità edilizia tali da compromettere l’ambiente e che non sia necessario, quindi, ricorrere a VAS.

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12 ALLEGATI E RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI

Alla presente relazione viene allegato:

Valutazione preliminare di impatto viabilistico e mobilità. La trattazione è stata redatta anche sulla base della bibliografia esistente (di volta in volta citata nel testo) e della documentazione urbanistica messa a disposizione dal Comune di Lacchiarella, dal sito dell’ARPA e della Città Metropolitana di Milano, nonché degli altri strumenti di pianificazione comunale e sovracomunale di volta in volta consultati. Per gli aspetti grafici e di dettaglio (in parte riportati in stralcio nella presente relazione) si rimanda agli elaborati allegati alla proposta preliminare di PII, nonché per quanto riguarda l’analisi del traffico (attuale e indotto) alla Valutazione preliminare di impatto viabilistico e mobilità.

Milano, 8 giugno 2016

Il Proponente Il progettista del PII

contiAssociati s.r.l.

Isotta Srl Ing. Arch. Galeazzo Maria Conti